brivido sportivo n. 30 - 7 settembre 2010

www.brividosportivo.it [email protected] 84 - n. 30 - Martedì 7 Settembre 2010

COPIAOMAGGIO

SETTE GIORNI “FACILI” di Alessandro Rialti

Doveva essere una settimana facile, di quelle che passano con un gran sorriso sulle labbra. Buone per recuperare gli infortunati, per migliorare i meccanismi di gioco, per allargare le reciproche conoscenze, per dare un po’ di cemento al gruppo. Una settimana per diventare ancor più squadra. Facendo leva sulla buona gara con il Napoli e puntando decisi al primo successo in campionato nella gara non facile ma possibile di Lecce. Invece tutto si è fatto grigio scuro, anzi quasi nero. C’hanno pensato Branchini e il suo patrocinato Montolivo (più il primo e molto meno il secondo) ed ha dato un bel contributo negativo pure Boruc usando il trampolino della propria Nazionale. Proprio quando le cose avevano iniziato ad andare nel modo giusto ecco che si è accesa la vicenda che riguarda il capitano della squadra viola e quella riferita al faccia a faccia fra i due portieri. Corvino ha dovuto ingoiare le due incudini ed andare diritto, sapendo benissimo che quest’anno non sarà un anno facile. Troppo trappoloni all’orizzonte. Iniziamo dal primo. Il ds viola, che è uomo che ha attraversato oceani e spazi siderali, era partito con ampio anticipo proprio perché conosce i propri polli e le difficoltà che si trovano nei rinnovi contrattuali di quei giocatori che hanno alle spalle club ricchi e proposte allettanti. Corvino aveva trovato, con Montolivo, una sorta di accordo di massima, piccole differenze economiche (centomila euro a stagione per cinque anni), era tanto convinto dall’averlo annunciato con tanto di clarine e tamburi.

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Al termine di un’estate nella quale il classico tormentone è stato il “calippo e bira” delle coatte dei lidi romani, a Firenze ne è partito invece uno

che rischia di accompagnarci per tanti e tanti mesi. Nella sua conferenza stampa di fine mercato, Corvino ha infatti annunciato che la firma sul

rinnovo del contratto di Montolivo era veramente questione di pochissimo, 100.000 euro per essere precisi, ricevendo però a stretto giro di posta una replica del procuratore del giocatore, confermata dal capitano viola, che ha fatto un quadro della situazione del tutto diverso. Da lì è partita la ridda di ipotesi su Montolivo che vuol giocare le coppe, o che non ha digerito l’acquisto di D’Agostino e tante altre ipotesi, più o meno fantasiose. Serve a qualcosa questo baloccarsi, soprattutto alla Fiorentina? Credo proprio di no, e sono convinto che di questo rinnovo dovrebbero parlare solo i diretti interessati perché non si tratta di decidere se legarsi o no a vita con la società, ma bensì se si vuole farne gli interessi (un contratto lungo può essere monetizzato dalla Fiorentina in caso di cessione), o se invece si vuole avvicinarsi alla scadenza del contratto senza rinnovare per poter poi, con il rischio di perdere il giocatore a costo zero, costringere il sodalizio viola a cedere il giocatore senza ricavarne una grossa cifra. Il dilemma, credetemi, è tutto qui ed è su questo, e non sulla fedeltà alla maglia, che Montolivo dovrà ragionare facendo coincidere i suoi interessi con quelli della società che ha creduto in lui e che lo ha lanciato. L’importante è farlo prima possibile, perché altrimenti quella tendenza al masochismo che a volte caratterizza l’ambiente viola trascinerà la questione per mesi e mesi con indubbio danno per tutti e, soprattutto, con sbadigli più grandi di quelli che fa il Sindaco Renzi quando parla Bersani. L’impressione è che Corvino, nella foga di dire tutto in chilometriche conferenze stampa, questa volta si sia lasciato sfuggire una parola di troppo. Corra ai ripari, quindi, e cerchi la firma di Montolivo con la stessa energia con la quale ha cercato (e ritrovato) la maglia di Cerci.

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E pensare che questi opinionisti ingaggiati dalle varie televisioni, Rai compresa, quando milita-vano, essendo per lo più ex giocatori di calcio, erano di un permaloso, fatemi dire,da fare schi-fo. Ebbene, venerdì sera Beppe Dossena ha vo-luto essere originale definendo la Nazionale di Prandelli una squadra scolastica ripetendo ogni piè sospinto questa affermazione: “scolastica”. Tornati dal Sudaffrica siamo improvvisamente tornati a disputare le elementari, con Prandelli a fare da maestrino alle prime armi. Caro Dossena, capisco che un ingaggino dalla Rai fa sempre comodo, ma dai retta a me: la tua

militanza sportiva è finita da un pezzo, da quella ad essere diventati improvvisamente giornalisti ce ne corre. La Nazionale di Prandelli se non vado errato è ancora composta da universitari del pallone, cioè composta da una selezione tra i migliori giocatori italiani, e definirla scolastica non è certo originale ma presuntuoso è arrogan-te. Prandelli ha conquistato la sua prima vittoria e sono certo che la sua carriera da allenatore azzurro smentirà l’opinionista Dossena, sarà solo questione di tempo, l’importante che chi è alla guida del settore tecnico non ascolti simili “opinionisti”.

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121 GIORNI DOPO…Il ritorno di Prandelli sulla panchina del Franchi Voci di spogliatoio

di Ruben Lopes Pegna

Dopo 121 giorni Cesare Prandelli torna oggi sulla panchina del Franchi. Tanti ne sono passati dal 9 maggio scorso quando, dopo il pareggio per 1-1 della Fiorentina con il Siena, al termine della partita

salutò i tifosi viola. Sembrava un arrivederci alla sta-gione 2010/11 e, invece, quello, dopo cinque anni, si è rivelato un addio. Prandelli, infatti, pochi giorni dopo la conclusione del campionato, è stato chia-

mato dal presidente della Federcalcio Abete a guidare la Nazionale al posto di Lippi. Stasera così l’ex allenatore viola torna nella sua Firenze, in quella che per cinque anni è stata la sua casa, sia pure sulla panchina azzurra. La sfida con le Far Oer, avversario non certo di grido, è comunque importante, perché è valida per le qualificazioni agli Eu-ropei del 2012. Occorrerà vincere – e que-sto sembra scontato, anche se nel calcio di scontato non c’è mai niente – ma anche segnare molti gol. Alla fine, infatti, potreb-be rivelarsi fondamentale, per conquistare il primo posto nel girone, anche la differen-za reti. L’importante sarà che quindi che gli azzurri si presentino in campo concentrati, visto quello che è successo a varie nazio-nali nei giorni scorsi: la Francia di Blanc ha perso in casa con la Bielorussia per 1-0, il Portogallo, tra le mura amiche, ha pareg-giato con Cipro 4-4, e la Romania, sempre davanti ai propri tifosi, non è andata al di là di un modesto 1-1 con l’Albania. L’Italia, invece, ha vinto, sia pure con qualche soffe-renza e in rimonta, il primo incontro, quello di venerdì con l’Estonia a Tallinn per 2-1, grazie ad un Cassano super, evidenzian-do, però, come ha affermato Prandelli, “una mancata attenzione sulle palle iniziative”. Quella per il commissario tecnico è stata la maggior pecca degli azzurri. L’ex allena-tore viola comunque ha colto degli aspetti

positivi dalla partita. “La squadra – ha affermato – ha mostrato persona-lità e spirito di gruppo”. E la reazione della ripre-sa è lì a dimostrarlo e a confortare la sua tesi. Inoltre quasi tutti i giocatori hanno meritato la suffi-cienza. Riccardo Montolivo, l’unico elemento della Fiorentina in campo, è stato ancora una volta tra i migliori, pur schierato in un centrocampo a tre insie-me a De Rossi e Pirlo. Anche in un modulo diverso il talento di Caravaggio ha mostrato il suo valore. E per Mihajlovic si è trattato della conferma che Mon-tolivo può giocare ad altissimi livelli anche in una posizione leggermente diversa da quella in cui lo abbiamo visto con il Napoli. Hanno deluso a Tallinn, invece, lo juventino Pepe, schierato come attac-cante sulla fascia destra, ed il portiere del Palermo Sirigu, troppo incerto, e non solo in occasione del gol subito. Stasera così potrebbe toccare rispettiva-mente a Fabio Quagliarella, ex gigliato ai tempi del-la C2 (ma sia Vierchowod che Cavasin lo facevano giocare poco), e ad Emiliano Viviano, il portiere di Fiesole in forza al Bologna, tifosissimo della Fioren-tina. Inoltre ci potrebbe essere spazio in attacco per Alberto Gilardino, in una sorta di turn over con l’ex viola Giampaolo Pazzini, e in difesa per Lorenzo De Silvestri. Per l’ex capitano dell’Under 21 di Casira-ghi si tratterebbe dell’esordio assoluto. Per i tifosi gigliati potrebbe essere questa così l’oc-casione per vedere in campo contemporaneamente ben tre giocatori della Fiorentina. Ed è un ulteriore motivo per andare allo stadio in una serata in cui comunque non mancheranno le emozioni per il ri-torno di Cesare Prandelli.

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O’ Professoredi Saverio Pestuggia

La passata settimana e’ sta-ta caratterizzata dal battibec-co mediatico fra Branchini e Pantaleo Corvino sul rinno-vo del contratto di Montolivo. Non sono mancati i discorsi di prospettiva che riguardavano l’acquisto estivo di D’Agostino. Per qualcuno addirittura Cor-vino già sapeva della bagarre che sarebbe scoppiata entro qualche mese con Branchini e avreb-be accelerato l’arrivo del regista friula-no per coprire l’eventuale perdita del capitano viola.Questa la premessa, ma noi vogliamo analizzare se tatticamente Montolivo e D’Agostino possono coesistere o se realmente l’arrivo del secondo e’ sta-to “tattico”. La disposizione migliore per i due è quella di un centrocampo a tre con D’agostino vertice basso e Montolivo interno destro. Così infatti avrebbe voluto giocare Mihajlovic pri-ma di rendersi conto che il mercato gli avrebbe consegnato per il resto una Fiorentina non consona al 4-3-3. Ma possono giocare insieme nella media-na? La mia risposta è sì con il sacrifi-cio di entrambi che sono giocatori si-mili ma non uguali: più tattico e statico l’ex Udinese, più dinamico e moderno Riccardino che ha propensione all’of-fensiva e con l’esperienza aggiusterà anche la mira. Certo che lasciar fuori Zanetti quando sta bene non è certo facile e poi c’è Donadel in scadenza di contratto. Anche il mediano veneto potrebbe far comodo nel centrocampo viola, ma in questa stagione parte in

terza fila e rischia di stare molto ai box au-mentando le probabilità di un suo distacco a zero euro a fine stagione. Altro motivo tattico: perché far giocare sulla trequarti un destro a sinistra (Marchionni) e un mancino a destra (Cerci?). Si perde cer-tamente in quanto a precisione e rapidità di cross al centro, ma l’esterno che gioca sul-la corsia contraria al suo piede migliore ha, convergendo al centro, la miglior possibili-tà di arrivare al tiro. E siccome soprattutto Cerci è un giocatore che ha nelle gambe il tiro secco e preciso, potrebbe essere la pedina giusta per aumentare il bottino degli attaccanti viola orfani fino a ottobre di Adrian Mutu e per quasi tutta la stagione di Stevan Jovetic.Con Vargas le reti possono arrivare con le sue sgroppate da lontano grazie alle sua improvvise fiondate di collo sinistro, e poi il peruviano è molto bravo a cercare con cross molto tesi la testa di Gilardino, soluzione questa che lo scorso anno ha pagato molto, soprattutto nel girone d’andata. Dall’appannamento naturale di Vargas a pri-mavera è iniziato il calo di rendimento del Gila e dal suo ritorno in forma torneremo a sentir suonare il violino dell’ex milanista che manca ormai da troppi mesi in gare ufficiali.

UNA CONVIVENZA POSSIBILE

Probabilmente questa notizia è passata quasi inosservata, ma merita, invece, un approfondi-mento. Il Codacons, l’associazione che tutela i consumatori (e quindi tutti noi), prende le distanze dal mondo del calcio ritenendo immorali gli otto milioni d’ingaggio l’anno che il Milan avrebbe as-sicurato per quattro anni a Ibrahimovic, e chiede un maggior controllo della Guardia di Finanza sul-le attività economico-finanziarie delle società di calcio italiane. Ciò in previsione, anche, dei prov-vedimenti che adotterà l’UEFA tra qualche anno, quando imporrà a tutte le società affiliate traspa-renza nei bilanci e pareggio tra entrate e uscite. Un aspetto interessante di tale notizia − tralasciati gli aspetti moralistici (non si può in tempi di crisi

economica e di disoccupazione dare certe cifre a chi calcia un pallone) e politici (la squadra del presidente del consiglio dovrebbe dare il buon esempio) − è il fatto di rendere pubblica la vera cifra d’ingaggio di Ibra. Qualcuno avrebbe potuto sospettarla, certo, visti i circa dodici milioni l’an-no che lo svedese riscuoteva dal Barcellona. Ma senza l’intervento del Codacons non ci sarebbe stata nessuna certezza e quindi tutto sarebbe stato presto dimenticato. Noi, però, siamo anche convinti che la dichiara-zione del Codacons vada letta in un modo di-verso. Pensiamo infatti che l’associazione dei consumatori sia molto amareggiata per come, ancora una volta, un furbacchione come Ibra-

himovic è riuscito ad abbindolare un altro pre-sidente ottenendo un ingaggio stratosferico del tutto inadeguato al suo reale valore di giocato-re. Evidentemente, le lezioni di Juventus, Inter e Barcellona non sono bastate e c’è ancora qual-cuno che è convinto che Ibra sia un giocatore le cui prestazioni debbano essere strapagate. Dice il Codacons, fra le righe, che bisogna diffidare di chi cambia maglia troppo spesso e, sempre fra le righe, dice anche che si sentirà un forte soffio d’aria levarsi sul Mediterraneo, oltre Genova e oltre la Francia, dalle parti delle Ramblas. È il sospirone di sollievo dei dirigenti del Barcellona, che sono riusciti abilmente a lasciare il cerino svedese in mano a qualcun altro.

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L’antica ostilità tra i viola e la Nazionale risale agli anni ‘90, dai ritiri infuocati di Coverciano alla sfida tra gli Azzurri ed il Messico nel ‘93 durante il quale il pubblico sostenne gli avversari. Storie di torti subiti e proteste clamorose, di cori ironici e tensioni con la Federcalcio. Nel ‘93 i vertici della Federcalcio si chie-sero di certo se era il caso di giocare una partita a Firenze, visto che tre anni prima durante il ritiro di Co-verciano, l’Italia di Vicini fu accolta da fischi ed insulti. Ci furono in quel caso appelli su appelli tipo” Firenze dimostrati matura.. applaudi gli azzurri... Non avven-ne nulla di tutto ciò, il Franchi subissa di fischi l’en-trata in campo degli azzurri, cori di entusiasmo per il Messico. La rottura è insanabile, i giornali sottolinea-no il tradimento di Firenze, negli stadi di tutto il paese (specie nel Sud dove gli azzurri sono sacri), urlano:

”chi non salta fiorentino è”. Tante e giustificate le ragioni ed i motivi di queste contestazioni sopratutto da chi ha vis-suto in prima persona torti ed ingiustizie: lo scudetto perso all’ultima giornata nell’82 a spese della Juve, la finale di coppa Uefa persa con i bianconeri (ancora loro)

nel ‘90 giocata sul campo neutro di Avellino (rocca-forte bianconera) , la retrocessione in B del ‘93 (anno appunto di Italia Messico) e la cancellazione nel 2002. Passano molti anni prima di rivedere gli azzurri al Franchi, si cerca di ricucire questo strappo durato così tanto il primo marzo del 2006 con un’amichevole contro la Germania. La tifoseria cerca di non cadere nelle provocazioni con il terrore che possa nuocere in seguito alla squadra viola, ritorna il viola in azzurro con Luca Toni e con Manuel Pasqual. Dopo poco più di due anni il 30 maggio 2008 viene riproposta un’al-tra amichevole con il Belgio, il clima che si respira è lo stesso di due anni prima, nessuna contestazione, Firenze accetta un compromesso per il bene della sua squadra, ma non dimentica. Molti sono stati gli errori arbitrali, i torti, le ingiustizie dopo queste due amichevoli, un grande feeling non è mai nato e diffici-le potrà mai esserci, i cori contro di domenica scorsa lo hanno evidenziato, non è facile continuare a subi-re impotenti. Comunque la nostra tifoseria ha saputo dimostrare in varie occasioni il suo grado di maturità e saprà affrontare con intelligenza e raziocinio anche questa partita senza cadere in tranelli pericolosi. In questi giorni abbiamo incontrato i presidenti delle tre componenti del tifo organizzato e abbiamo affrontato l’argomento della nazionale che sarà giocata martedì al Franchi, questi i loro commenti:FILIPPO PUCCI (presidente ACCVC ) :” Da un pun-to di vista sportivo ci ha fatto piacere che i vertici della Figc si siano ricordati di Firenze, anche se la partita propone un avversario non di prestigio, è sempre un match ufficiale inserito in un girone di qualificazione per i prossimi europei. La scelta della nostra città è stata senz’altro di natura politica e strategica visto la presenza sulla panchina azzurra di Cesare Prandelli che potrà risultare un trainer importante visto i suoi trascorsi nella città. I rapporti con la Federazione non sono mai stati idilliaci in quanto negli ultimi 20 anni la città ha dato molto (metaforicamente parlando) rice-vendo davvero poco. Se questa partita servirà a re-cuperare e ricucire determinati rapporti la accettiamo volentieri e può essere di riavvicinamento e di simpa-tia verso la nazionale non solo per la tifoseria viola, ma anche per altri stadi dove negli ultimi tempi ha avuto pochi consensi. La città ha apprezzato questa iniziativa, secondo me, in quanto vuole tributare il do-

vuto riconoscimento al nostro mister Prandelli ed incitare con cori ed applausi i nostri colori viola rappresentati da Montolivo, Gilardino, De Silvestri.VALTER TANTURLI (presidente Atf) :” An-che se negli ultimi anni c’è stato un avvicinamento verso la nazionale, è difficile dimenticare a quanti torti e soprusi abbiamo vissuto,a quante ingiustizie abbiamo dovuto assistere, a quanti regolamenti cambiati in corso per salvaguardare altre squadre e città. Le contestazioni non sono nate a caso ma sono dovute agli atteggiamenti e alle prese di posi-zione della Figc e della Lega che non ci ha tutelati in nessuna situazione (compresa arbitraggio osceno di Ovrebo in campo internazionale e la bomba carta a Salerno in Coppa Uefa con la squalifica del nostro campo). Anche l’ultimo episodio di domenica contro il Napoli ha evidenziato che la musica nei confronti della Fiorentina non è cambiata, ma non deve con-dizionare chi vuole assistere a questa partita. La no-

stra tifoseria ha sempre pagato a caro prezzo colpe mai avute e le contestazioni, peraltro giuste, sono sempre state portate avanti con toni civili e pacati, con la nota ironia che contraddistingue noi fiorentini. La partita di martedì dell’Italia come si è detto, deve essere un tributo verso il nostro ex mister, un saluto di riconoscenza da parte della tifoseria e della città ed un grosso incitamento verso la componente viola in campo. Sono certo che chi assisterà a questa partita lo farà per Prandelli e per i giocatori viola.STEFANO SARTONI (presidente Collettivo) :” Da parte del Collettivo non si è presa una posizione pre-cisa e non c’è nessuna direttiva, ognuno potrà deci-dere autonomamente se andare o meno allo stadio. Voglio sottolineare che sarà un modo per fare un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura che sta intraprendendo il nostro ex allenatore al quale auguriamo ogni tipo di successo. La scelta della Fe-derazione nella nostra città è stata fatta sicuramente per la presenza del mister, poichè l’ultima partita uf-ficiale giocata a Firenze risale al dicembre dell’1982 con la Romania, una scelta ad hoc per riportare se-renità nell’ambiente e stemperare i toni. Ricordiamo tutti quanto siamo stati tartassati e quante decisioni sfavorevoli abbiamo vissuto ma questo non dovran-no condizionarci. Si dovrà vivere la serata come una festa verso il mister, un unico abbraccio virtuale con tutta la sua “ vecchia” tifoseria. Contestare e fischia-re (anche se con mille ragioni) sarebbe un autogol verso la nostra squadra, un male ulteriore verso la Fiorentina. Spero che coloro che assisteranno a que-sta partita la possano vivere con lo spirito giusto e ricordare quello che ha rappresentato per noi “l’era Prandelli”.

Di certo chi ha vissuto in prima persona questi cinque anni (tranne l’ultimo periodo da archiviare per varie cause) ripercorrerà in tanti flash back le proprie emo-zioni, le proprie gioie, le proprie tristezze, quando il mister toccherà il suolo del Franchi,e siamo certi che anche lui potrà verificare (se ce ne fosse bisogno) di quanto forte è il legame che lega un tifoso viola a chi fa propria la causa viola, quando saremo tutti in piedi ad applaudirlo....

LA NAZIONALE E FIRENZE Parlano i rappresentanti del tifo organizzato viola Il Dodicesimo

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E s’era appena ricominciao a solletiha’ la coronaria e siam subito a riciucciassi i’dito pe’ corpa di du’ partie della nazionale contro gli estoni e contro e’ pescatori di merluzzi che a i’nonno e gli

‘nteressan meno de’ risurtati dell’ elezioni di’ Burundi! Gli è vero che tornerà i’Pranda a Firenze sulla panca azzurra. Bene, tutte le vedove e le si mettano i’ vestito della festa e le si sfoghino ne’ baci e negli abbracci, perché dopo e c’è sortanto Sinisa, punto e basta co’ discorsi a pirulino.Purtroppo in assenza di palla che ruzzola e si dà campo alle cazzate. Ora c’è Caravaggio che un ci ha la penna! O comprategliela, no? O icche tu vo’ che sia una penna ‘n confronto a un milione e passa d’euri? O che si dee fare una colletta? O gente, e c’è du’ anni, i’contratto e gni scade ni’ 2012, un vu’ ci scasserete miha l’anima pe’ tutto questo tempo co’ e’ soliti discorsi: “gli è lui che un vole” “no, e son loro che un mi vogliano” oppure “se va a bociallo a’ i Piazzale Michlangelo…” Ora e siamo grandi, i’nonno anche troppo, se ci parlan su’ i serio e si capisce tutto ma gli è l’esse’ presi pe’ la sella che un ci va giù. E sulla materia e ho belle detto tutto.Pensiamo però alla palla che ruzzola, a quella che la ruzzolerà su i’serio su ‘ i campo di’ Lecce, ‘ndo i’mago di’ Salento e un vorrà di certo perdere…Perdere? Ma icche dico? E si dee vincere, artro che smanie. E gli hanno preso quattro go’ co’ diavoli a i’debutto, a noi e ce ne basta due, pe’ non sta’ a pati’ fino alla fine, perché la coronaria ancora e la un ci ha l’elasticità di’ periodo di forma e a schioppare e c’è ancora tempo. E mi sento che marca Cercic, o magari Ljaicce o magari IGGila o chi e vi pare, per me e po’ marcare anche Frey, l’importante gli è che la ruzzoli nella porta giusta perché così i’nonno e canta e beve tranquillo e si piglia la prima briaha di’ campionato 2010-11. La prima di tante, perché i’nonno gli è ottimista (ancora e un son briaho, no, ancora no),

occhi di tigre e gni piace un fottiho, e novi anche, e vecchi e ci son tutti, se un fosse pe’ nasello che, tutte le vorte che ci penso e mi vien l’acidosi e mi va via anche la voglia di’ bere (maremma icche ho detto!), e andrei alla SNAI a fare una scommessina. Spero d’andacci lo stesso tra un par di mesi, quando e rientra i’fenomeno. Allora e un ci sarà più pe’ nessuno, pietà e la sarà morta, e i’nonno, ‘nprevisione di’ grande aumento della richiesta di carburante etiliho, e gli ha ordinao una botte, di quello bono! Per ora, dando appuntamento tra una settimana, sempre su questi schermi, e ci si limita a i’ solito, immancabile, ForzaViolaaaaaa!

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SOLDI SUBITOStima. Simpatia. Feeling. Oddio, all’ini-zio magari no. Per via del ben noto tem-peramento del fantasista di Bari Vec-chia. Un gatto selvatico. E’ lui stesso a raccontare di quella volta, nel mesetto in cui i due si sono incrociati alla Roma, nel 2004, subito dopo l’europeo in Porto-gallo. Preferiva giocare all’ombra, sulla fascia destra, mentre il nuovo tecnico, Prandelli lo voleva a sinistra. “Faceva caldo”- spiega nel suo primo libro auto-biografico “Dico tutto”, uscito nel 2008. Quando nell’intervallo di quella partita di allenamento il ct gli dice di uscire per via della sua preparazione fiaccata dalle vacanze, lui buttò a terra la maglia: “Al-lora giocaci tu”. Sceneggiate. Antonio Cassano, l’uomo sulla cui schiena si è posato il sacro 10 della nuova nazionale, raccontava sé stesso e chi ha incrocia-to nel suo primo scorcio di carriera. Lo fa anche ora. E’ un caso che l’episodio citato abbia dato il sottotitolo al libro, ma ci piace pensare che sia il segno di un rapporto, quello con Prandelli, speciale. Una carezza in un pugno? Non proprio. Cassano, un po’ selvatico lo è: la disci-plina cattiva, quella imposta senza con-fronto lo irrita, e allora sono bombe a mano, nonostante correttezza in campo e indiscussa sregolata genialità. La conferma arriva da chi lo ha allenato e dei tanti, ( fatta eccezione per Eugenio Fascetti) che poi si sono ritrovati (Capello in primis) dentro il suo libro, immortalati in episodi a metà fra Casa Vianello e... boh, Un giorno in Pretura? Il fatto è che Cesare Prandelli gli ha chiesto di fare il caposaldo (insieme ad un altro ribelle, Balotelli) della sua nazionale. La fiducia e la stima, quella sincera, sono sacre e in caso di tradimento c’è l’ira di San Nicola. Venerdì, a bordo campo, la scena del ct che gli ha preso la testa fra le mani e lo ha guardato dritto negli occhi: “Fai così”. Dopo il primo goal, è pure arrivato il colpo di tacco per Bonucci che ha mortificato l’Estonia. Stile Federer...gente che gli occhi li ha anche nel lato b. “Non vedo l’ora di scendere in campo con la Nazionale. Tra l’altro con la PlayStation possiamo giocare pure con 4 punte…”- diceva, a margine di

un decollo stentato in azzurro a cau-sa di un indomito orgoglio (messo a freno dalla sua Carolina) e del rapporto elettrico con Lippi: “Voglio pensare solo al presente e al fu-turo. Adesso c’è Prandelli. Abbiamo un feeling ottimo, eccezio-nale” - precisa – “ E’ un allenatore di primo livello, dal primo giorno mi ha fatto sentire im-portante, non posso che ringraziarlo per come mi ha preso come uomo”. Eccoli allora insie-me: “Quando un giocatore si presenta nello spogliatoio e ti propone soluzioni tattiche, vuol dire che e’ maturato. E la maturità si aggiunge alle qualità tecniche che tutti conosciamo. Lo vedo estremamente sereno, il matrimonio gli ha dato tranquillità”. Lui, Antonio, dice di es-sere cambiato a Genova, ma anche di non vo-ler la nazionale sulle spalle, dopo gli errori del passato e i ben più consistenti trascorsi in az-zurro di alcuni suoi compagni. Intanto, contro la rappresentativa delle Isole Far Oer il tecni-co cavalca la scia emotiva dell’ultimo succes-so e riflette a voce alta sui “tre attaccanti puri” in campo. Lo scenario sarà la Firenze in cui ha

trascorso gli ultimi 5 anni e quella in cui Fantantonio sarebbe dovuto arrivare, la scorsa stagione, se non fosse stato per il presidente Samp Garrone, pronto a tamponare le incomprensioni con Delneri. Si leggicchia in giro la raffinata metafora dei “due Cassani” mutuata dallo spot tormentone di Sky. Noi ci aste-niamo: niente sosia ciccioni, niente metafisiche sulla redenzione del ragazzo, e commenti sperticati sulla psicologia del tecnico di Orzinuovi. Orecchie tese, vogliamo crederci al loro “non avete ancora visto niente”.

Un Brivido rosadi Dory D’Anzeo

Signori e signori ecco a voi la notizia del giorno: Cassano non è Maradona! Magari qualcuno di voi lo aveva già sospettato da tempo, però adesso abbiamo la conferma ufficiale, direttamente dal “pibe da Bari” che ha tenuto a fare outing in conferenza stampa. Se qualche lettore fosse ancora scettico sul fatto che un confronto tra i due sia piuttosto azzardato, ecco alcuni inconfutabili indizi che dimostrano come tra l’argentino e il barese ci sono almeno sei differenze sostanziali:1) Non basta essere un numero 10 in sovrappeso per essere Maradona.2) Diego Armando ha molta più padronanza dell’italiano di quanta non ne abbia Fantantonio,

tanto che i media si sono sentiti in dovere di puntualizzare che la parola “inenarrabili” è uscita davvero dalla bocca del sampdoriano.3) Maradona poteva permettersi di saltare gli allenamenti, Cassano ha avuto sempre la sfortuna di avere un allenatore.4) Cassano ha smesso di essere un ragazzo scapestrato quando ha iniziato a giocare a calcio, Maradona ha iniziato a essere uno scapestrato proprio per quello.5) Maradona non si è mai sentito Cassano in tutta la sua vita.6) Infine, Cassano sarà anche bravo a tirare, ma come “tirava” Maradona...

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All’indomani della chiusura del mercato, Pantaleo Corvino convoca la conferen-za stampa per fare il punto su acquisti e cessioni della Fiorentina. Ecco una sin-tesi del Corvino-pensiero: “Ci sono due categorie di squadre nell’attuale cam-pionato: coloro che cercano di emulare l’Inter (che da anni sta vincendo tutto) e coloro che cercano di raggiungere ed eguagliare la Fiorentina. Del primo gruppo fanno parte Juve, Roma e Mi-lan, che si sono rafforzate con acquisti importanti (Ibrahimovic, Robinho, Aqui-lani, Quagliarella, Borriello, sono solo alcuni nomi). Dell’altro gruppo fanno parte squadre come Napoli, Palermo, Genoa, Lazio e Sampdoria. Proprio così, cercano di ripercorrere ciò che la Fiorentina, negli ultimi quattro anni, ha già dimostrato di saper fare. La Sam-pdoria ci è andata vicino ma, arrivata al preliminare, è stata eliminata. Il mercato è stato molto difficile quest’anno e molte squadre medio – basse si sono rafforzate, puntando a diventare me-dio – alte. Noi dove abbiamo potuto, ci siamo rafforzati, creando anche più di una valida alternativa nei settori che Mihajlovic mi aveva evidenziato (come gli esterni). Abbiamo una rosa valida, piena di giovani e di italiani, come ben poche altre squadre sono riuscite a fare. Per quanto riguarda le cessioni, sono riuscito a fare cassa per una cifra di circa 9 milioni di euro lordi, il che non è poco. Non sono riuscito a piazzare alcuni giocatori importanti (Papa Waigo, Bolatti ed Avramov) perché hanno deciso di rimanere qui e ci daranno una mano quest’anno. Il calcio mercato è sempre un appuntamento strategico, im-portante e negli scorsi anni le nostre scelte si sono sempre rivelate vincenti. Mi reputo un ottimo compratore, prima di essere un buon venditore, è questo il mio trucco. Compro bene e riesco a vendere ad un prezzo molto buono, creando plus valenze che in questi anni ci hanno dato una grande mano per operare poi nel mercato. Alcune trattative non sono riuscito a portarle in porto, come Insua o Munoz. Perché? Per il primo eravamo ad un buon punto però la distanza era di circa 600 mila euro ed una cifra del genere, per un ragazzo classe ’89, il mio budget non mi permette di spendere. Per quanto riguarda Munoz, c’era un’offerta di circa 9 milioni di euro ma dopo il suo infortunio non mi ha convinto più di tanto ed ho deciso di abbandonare la trattativa. Su Na-stasic e Ignjovsky non posso né confermare né smentire. Ma la squadra è molto giovane e ci sono degli innesti in prospettiva davvero interessanti come Ljajic, Carraro, Seferovic, Agyei e tanti altri. Le nazionali sono piene di viola, a livello giovanile abbiamo vinto un campionato(con gli Allievi) e tanti tornei. Abbiamo undici squadre davvero competitive e piene di risorse per il futuro. I Della Valle stanno continuando a finanziare questa società, con uno sforzo

ad investire sui campini, a non sminuire il monte ingaggi e nell’inserimento di qual-che giocatore importante. Ci sono stati degli interessamenti per giocatori impor-tanti ma nessuno è venuto a chiedere informazioni al mio ufficio perché la carta

vendesi non l’abbiamo messa su nessun calciatore. Solo chi non aveva le motivazioni sarebbe stato legittimato ad andarsene. A me personalmente nes-suno ha chiesto qualcosa sui nostri campioni. Montolivo? Prima dei Mondiali eravamo vicinissimi all’accordo, mancavano 100 mila euro, una cifra minima. Questa distanza sono convinto che sarà colmata, magari dal mio Presidente(si mette a ridere ndr). Il contratto comunque era sulla base di cinque anni anco-ra, fino al 2016. Ho introdotto nel calcio mercato una nuova regola, quella del prestito mascherato dall’acquisizione definitiva: ovvero vendere un giocatore ad una società che al momento non può permettersi di sborsare quattrini per poi venire pagato in futuro (come nel caso di Osvaldo). Mutu? A novembre, quando tornerà disponibile, non ci saranno altri problemi giuridici e sono sicuro che sarà determinante per questa stagione. La società però non vuole fare sconti e andrà fino in fondo per la decurtazione dello stipendio, in seguito ad un errore commesso dal giocatore che è giusto che egli paghi nelle modalità che la società ritiene opportune. Boruc? Sono stufo di ripetere il perché di quell’ac-quisto: è un portiere di grande qualità, secondo a Frey ma primo nel caso che questo si infortuni o voglia attivare la clausola rescissoria, sempre in atto. La regina del mercato? A mio parere sono due: il Milan, che ha chiuso col botto con due innesti davvero fortissimi, ed il Parma, che reputo una società che si è molto rafforzata da questo mercato e che potrà fare molto bene in questa stagione. Il mio rinnovo? Non sono il più indicato a rispondere a questa do-manda ma credo che debba farlo la società. Però vedo e sento la stima che mi circonda e voi tutti sapete cosa ne penso in merito. Potete pure scommettere che rimarrò a Firenze”.

Dopo la sosta per l’impegno della nazionale riprende il campionato di serie A con un palinsesto molto interessante. L’Inter, sabato alle ore 18, ospiterà l’Udinese di Guidolin. I pronostici sono tutti a favore dei neroazzurri, ma attenzione alle sorprese. Noi puntiamo sulla vittoria interista, bancata a 1,40, ma siamo convinti che non sarà una passeggiata. La Roma cerca il riscatto sul campo del Cagliari dopo il mezzo passo falso in casa contro il Cesena. Giallorossi ancora più competitivi dopo l’acquisto di Borriello, quindi fiducia al segno 2 che ha una quota di 2,20. Il Milan farà visita al Cesena e anche in questo caso il maggior tasso tecnico dovrebbe fare la differenza. Giochiamo il segno 2 con fiducia (quota di 1,60). Brescia-Palermo è una partita all’insegna dell’equilibrio e pertanto azzardiamo il segno X che paga bene a 3,20. Stessa musica per quello che riguarda Catania-Parma con il pareggio bancato anche in questo caso a 3,20. Chiudiamo la nostra martingala con il Genoa che sfida in casa il Chievo. I grifoni sono partiti molto bene andando a cogliere una vittoria sul difficile campo di Udine. Adesso cercano di andare a punteggio pieno e l’impresa sembra essere alla loro portata. Segno 1 bancato 1,70. Riassumendo abbiamo una martingala con una quota di 85,79. Puntando 8 € otteniamo una bolletta di 686,29 €.

La Mandrakatadi Massimo Gianni

Inter-Udinese 1Roma-Cagliari 2Milan-Cesena 2

Brescia-Palermo XCatania-Parma XGenoa-Chievo 1


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“Non prendetemi solo a calci”, oltre a poter essere interpretata come una mas-sima della vita di chiunque, è un libro uscito da pochi giorni. Idea di un bril-lante direttore di un sito internet fiorentino (055news), che ad un certo punto della sua vita lavorativa si è trovato in un mondo completamente nuovo da quello conosciuto, ovvero diverso dal gioco del calcio. I protagonisti in que-stione sono Lorenzo Mossani e la Pallavolo. Quest’ultima è anche la voce narrante del libro, che porta e guida i lettori attraverso le sue regole e le varie storie di atleti che l’hanno frequentata per moltissimi anni. I personaggi princi-pali sono i pallavolisti, uomini e donne, che hanno dominato la scena toscana nell’ultimo periodo o che in qualche modo si sono legati ad essa. Purtroppo

adesso giocare in una città come Fi-renze è dura poiché non ha squadre di livello, come, invece, aveva in pas-sato con la Ruini, pallavolo maschile, che ha vinto 5 scudetti prima di fallire. Il fallimento è nella storia di questa città, così i giovani sono costretti a prendere decisioni importanti da subito: andare via e praticare questo sport ad alti li-velli in altre città, lontano da familiari, o accontentarsi di una serie minore? In questo libro sono presenti entrambe le scelte e i loro sviluppi, con in comune la felicità. Ogni storia è un capitolo di vita oltre che di sport, infatti sono ri-portati i sacrifici che ognuno di loro ha dovuto intraprendere per la pallavolo, la passione della loro vita. Passione è forse la parola più ricorrente e più giusta per definire questo sport, è la parola usata da chi lo pratica e da chi lo segue per spiegare la loro “strana” scelta. Strana poiché è lontana dalle usanze comuni degli Italiani, che scelgono quasi sempre il calcio

come sport nazionale da seguire ed amare. Invece è giusto far conoscere il più possibile anche le alternative, perché in Italia ci sono anche quelle. E’ un mon-do sicuramente minore, sia come numero che come introiti ma è pur sempre una componente importante del nostro paese, che spesso lo ha reso grande nel mondo. Lorenzo Mossani ha cercato di fare questo, avvicinare le persone a una delle sue grandi passioni, che anch’esso ha scoperto tardi. Infatti per lui prima esisteva solamente il calcio, e questa sua redenzione fa capire che c’è ancora speranza per altri di seguire la stessa scia.

Presentato il libro di Lorenzo Mossani

NON PRENDETEMI SOLO A CALCISport da leggere

di Laura Parigi

Quella di stasera è una grande occasione per Firenze. Qui l’Italia, negli anni Duemila, ha giocato solo due partite amichevoli, Italia-Germania 4-1 (marzo 2006) e Italia-Belgio 3-1 (maggio 2008). Per trovare una partita vera bisogna andare al 4 dicembre 1982, Italia-Romania 0-0, valevole per le qualificazioni a Euro ’84. Da questa data al match contro i tedeschi la Nazionale ha giocato a Firenze solo un’altra amichevole vinta 2-0 contro il Messico, era il 20 gennaio del ’93.Firenze nel tempo è diventata la casa degli azzurri, grazie a Coverciano, grazie anche al Museo del Calcio, troppo poco conosciuto e apprezzato, capace di custodire pezzi meravigliosi della storia della Nazionale, come la Svehla Pokal, la Coppa

Internazionale vinta da Pozzo negli anni Trenta, e recuperata con grande arguzia da Fino Fini.Una casa poco apprezzata e amata dai fiorentini per quel gioco adolescenziale del tutto contro tutti, della Nazionale ‘nemica’ della Fiorentina e di Firenze, per tutti quei “gobbi” che l’hanno resa famosa e vincente. Un atteggiamento che nel tempo pare, sottolineo pare, essersi dissolto, grazie anche a quei viola che hanno messo il loro sigillo sulle vittorie azzurre.L’Italia che questa sera affronta le Far Øer è un’Italia diversa sotto vari aspetti, un’Italia a forti tinte viola, a partire dal suo Ct Cesare Prandelli. Il suo passaggio sulla panchina della Nazionale non è stato gestito benissimo, né dalla Federazione

e nemmeno dalla Fiorentina, lasciando qualche inutile strascico, che potrebbe trasformarsi nella trave nell’occhio dei fiorentini.Molto probabilmente il Ct azzurro giocherà gli assi Gilardino e Montolivo per raccogliere tutto l’affetto e gli applausi possibili del pubblico di Firenze. Anche se, guardando strettamente alla partita e alla necessità di fare tanti gol (una volta tanto), io lascerei in panchina sia il primo che il secondo, che toglie spazio e voglia a De Rossi. Il resto è nelle mani e nella voce dei fiorentini, forse è venuto il momento di tifare Italia incondizionatamente, come siete soliti fare con la vostra squadra del cuore.E se ve lo dice un gobbo…http://fangoenuvole.blogspot.com

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SOLDI SUBITO BELLUCCI – L’ultimo colpo del presidente del Grosseto, Camilli, potrebbe essere l’attac-cante romano, svincola-to dal Livorno ed ex del Bologna e della Sam-pdoria.GALANTE – L’esperto difensore che si allena con un preparatore at-

letico personale a Montecatini Terme, è nel mirino dell’Empoli con il quale nelle prossime settimane potrebbe firmare un contratto sino al prossimo 30 giugno.GATTI – Il sogno del Castel Rigone si chiama Fa-bio Gatti, l’ex centrocampista di Napoli, Perugia e Vicenza che, da una settimana, si sta allenando con la truppa del presidente Cucinelli, che vuol portare la giovane società del Trasimeno per la prima volta nella sua storia tra i professionisti.FORTIS – Dopo Consumi, sfuma l’ingaggio del pari ruolo Serrotti che, a questo punto, potrebbe anche ritornare a Scandicci, dove ha giocato nelle ultime due stagioni.BALLI – L’esperto ex portiere dell’Empoli, a 43 anni non ha nessuna intenzione di smettere di giocare visto che si è accordato con il Fucecchio, sodalizio di I categoria allenato da Marchi, con il quale Balli ha condiviso l’ultima esperienza in quel di Cerreto Guidi.GHIANDI – L’ex difensore della Fortis e del Rosi-gnano, si è trasferito in Piemonte, firmando con l’Ac-qui Terme sodalizio di serie D.BELLUOMINI – Si accasa fuori regione anche l’ex

attaccante del Viareggio e della Lucchese, con la quale ha ottenuto due promozioni nelle ultime due stagioni, che ha trovato l’accordo con il Pontedeci-mo, società di Eccellenza della provincia di Genova.NAPOLIONI – L’ex centrocampista della Lucchese e del Cappiano, nella passata stagione in D nelle fila del Latina, scende in Promozione e accetta la super offerta del Ghivizzano, società della Garfagnana.CALENZANO – Strappato alla concorrenza rappre-sentata dalla Rignanese con la quale si allenava da alcune settimane l’attaccante Pifferi, ex di San Piero a Sieve e Pistoiese.ACCIAI – L’ex centro-campista del Grosseto, della Reggiana e nelle ultime due stagio-ni del Prato, scende di due categorie e torna a respirare l’aria di casa firmando per il Bibbie-na, ripescato in Eccel-lenza.PISTOIESE – Nel miri-no l’attaccante Granito, autore di otto reti nell’ul-tima stagione con la maglia della Carrarese.PONTEDERA - Bel colpo della società pi-sana che ingaggia il tre-quartista Carfora, nella passata stagione alla Pistoiese e che era nel mirino anche del Quar-rata.

BARTOLOMEI – Dopo l’esito negativo dei pe-riodi di prova sostenuti con Pisa e Lecco, il di-fensore torna a vestire la maglia bianconera. SAN PIERO A SIEVE – Ingaggiato il centrocam-pista Signori, ex della Fortis, nella passata stagione da gennaio nelle fila del Barberino Mugello.

L’INTRAMONTABILE GALANTESuccede in Toscanadi Gianni Di Ferdinando

PROMOSSIFORTIN- L’ex portiere del Siena ha mostrato coraggio, si è messo alla prova, ha preparato i bagagli e ha firmato un contratto, primo giocatore italiano, per un club cipriota, l’Aek di Larnaca, dove vivrà un’esperienza sicuramente da raccontare. In bocca al lupo!CONSUMI (FORTIS) – E’ sceso dopo il fallimento del Figline di due categorie, accettando la proposta di un sodalizio di D e il suo arrivo ha irrobustito il centrocampo di una Fortis che a Deruta per le occasioni create e la mole di gioco sviluppata doveva vincere. Che colpo. Giocatore che in categoria fa la differenza.

MERCATO DELLA FIORENTINA – Cerci e basta, questo l’unico movimento in entrata del mercato di agosto della Fiorentina: troppo poco per alimentare le speranze di Champion League di una società che, stando alle ultime vicende, sembra vivere troppo di ricordi. E questo nel calcio non è concesso a nessuno.ZOBOLI (BRESCIA) – Ha rifiutato l’offerta del Siena, non volendo scendere in serie B, vivendo una stagione da protagonista in una formazione competitiva come quella bianconera. Forse il centrale difensivo, di ritorno dal poco felice prestito al Torino, si è dimenticato che, alla corte di Iachini, dovrà fare i conti con le domeniche che passerà seduto in tribuna, visto che non rientra nei piani dello stesso tecnico di Ascoli Piceno.AREZZO – Squadra costruita in fretta e male come confermano le due sconfitte con Fortis in coppa Italia e Sestese in campionato. Ci vogliono per rimettersi in carreggiata almeno cinque acquisti di spessore. Vacilla, nonostante si sia solo alla prima di campionato, la panchina di Carrara dopo anche le dichiarazioni rilasciate nel dopo Sesto Fiorentino, dal diesse, Mangoni. La colpa di Carrara? Di essere amico e di essere stato scelto dal suo predecessore, Sili. Storie di calcio che non sorprendono più.

BOCCIATI

Amarcorddi Ruben Lopes Pegna

Dopo quasi 16 mesi la Fiorentina torna a gio-care domenica prossi-ma a Lecce. Dopo la re-trocessione del 2008/09 i salentini sono, infatti, immediatamente ritor-nati in serie A. L’ultima sfida tra le due squadre, quella del 24 maggio dell’anno scorso valida

per la penultima di campionato, è stata sicuramen-te di quelle storiche per i verdetti che ha emesso. Cesare Prandelli, che festeggia la sua trecentesima partita in serie A (debuttò nel massimo campionato proprio alla guida del Lecce), allo stadio di via del Mare manda in campo, schierata con il 4-2-3-1, la seguente formazione: Frey; Comotto, Gamberini,

Kroldrup (Dainelli dal 46’), Pasqual; Felipe Melo, Montolivo; Semioli, Jovetic (Jorgensen dal 79’), Vargas (Donadel dal 90’); Gilardino. La Fiorentina si presenta all’appuntamento quarta con 5 lunghezze di vantaggio sul Genoa e con un punto conquiste-rebbe matematicamente l’accesso ai preliminari di Champions. Con una vittoria, in caso di mancato successo a San Siro con la Roma del Milan, che incontrerà la domenica successiva al Franchi, po-trebbe ambire anche al terzo posto. Il Lecce (dove giocano l’ex viola Ariatti e il futuro gigliato Castillo) di Gigi De Canio, attuale tecnico dei giallorossi, è ultimo a 5 lunghezze dalla salvezza e solo con un miracolo potrebbe rimanere in serie A. Il primo tem-po è tutto dei pugliesi. Frey compie due parate deci-sive su Zanchetta e Castillo. Ma all’inizio della ripre-sa (è il quinto minuto) Felipe Melo compie un errato retropassaggio che si rivela un perfetto assist per

Tiribocchi. Il centravanti giallorosso ne approfitta e trafigge l’incolpevole Frey. Poco dopo Tiribocchi si mangia il gol del 2-0, calciando fuori da buona po-sizione. La Fiorentina è in difficoltà, complice anche il grande caldo. Comunque si rende pericolosa con una conclusione di Gilardino. Poco, troppo poco però. E intanto l’ex Cacia, da poco entrato, sbaglia per un soffio la rete del raddoppio. Felipe Melo, nel frattempo, subisce un’ammonizione al 35’ e al 43’ l’espulsione diretta per un fallaccio su Vivas. Per il brasiliano l’avventura in viola finisce dunque qui. La Fiorentina è alle corde ma, anche in dieci, ha il grande merito di non mollare. E così al 44’ Martin Jorgensen sfrutta un rimpallo favorevole in area di rigore giallorosa e realizza il gol del definitivo 1-1, quello che regala ai gigliati i preliminari di Cham-pions. Ma non è tutto. Il Milan, sconfitto dalla Roma per 3-2, ha ora solo 3 punti di vantaggio sulla squa-dra di Prandelli. Se la Fiorentina 7 giorni più tardi lo battesse si classificherebbe addirittura terza (inve-ce verrà sconfitta per 2-0). Il Lecce, invece, dopo questo pareggio, retrocede in serie B.

A Lecce un goal del danese significò quarto posto

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Dopo la pausa estiva riprende l’attività del Tiro a Segno. I Campionati italiani Juniores, Ragazzi e Allievi che si svolgeranno a Padova dal 9 al 12 settembre rappresentano la competizione che vede impegnati i nostri giovani tiratori e che conclude l’anno sportivo. Andrea Del Regno è l’unico tiratore, categoria Allievi di Pistola a m. 10, che dovrà rappresentare i colori di Firenze per quanto riguarda le gare con l’arma corta, ed è già il secondo anno che riesce a classificarsi per questa importante competizione.Vista la giovane età dei partecipanti, la gara si svolge su soli 20 colpi, ma la determinazione e la concentrazione con la quale vengono “tirati” non è minore di quella dei grandi tiratori che partecipano alle Olimpiadi. Per quanto riguarda le carabine, bisogna riconoscere che il nostro allenatore Marco Vigiani è riuscito ad interessare a questo sport così poco noto al grande pubblico, un nutrito gruppo di giovani che ripagano il suo impegno con molte ammissioni a questi campionati 2010.

Per quanto riguarda la carabina libera a terra, categoria juniores uomini, si sono classificati Matteo Torti nel gruppo A e Lorenzo Bacci nel gruppo B. Questi due atleti sono anche stati ammessi a partecipare alla gara di carabina a m. 10.Veronica Frasca, categoria juniores donne, disputerà la gara di carabina standard a terra.Abbiamo poi Alessio Barcucci e Riccardo Buricchi che tireranno nella categoria Ragazzi di carabina a m. 10.Infine, i più piccoli, cioè la categoria Allievi che vedrà la partecipazione di Tommaso Bellisario e Daniele Caroti. Dobbiamo riconoscere che questi giovani sono l’orgoglio del Tiro a Segno di Firenze.Speriamo che tornino da Padova con qualche medaglia, anche se, solo il fatto di essere fra i migliori d’Italia, è già una grande soddisfazione per chi si è allenato costantemente e seriamente per tutto l’anno. Auguri ragazzi!!

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Quali sono i principali diritti/doveri che coin-volgono oggi gli italia-ni? Andare a votare, frequentare la scuola dell’obbligo, allacciare la cintura di sicurezza? Macché, tutta roba su-

perata. L’ultima moda è il prestito con diritto/dove-re di riscatto. L’abbiamo conosciuta in questi giorni, mentre guardavamo a bocca aperta i fuochi d’artifi-cio del mercato estivo appena concluso: Ibrahimo-vic 24 milioni, Aquilani 16, Borriello 15. «Ma dov’è questa crisi?», diceva una vecchia canzone. La crisi c’è, ma non si vede: i bilanci delle società di calcio continuano a segnare rosso (ben 2 miliardi di de-ficit lordo in serie A), ma lo sporco è stato buttato sotto al tappeto. I soldi non ci sono, è vero. Ma nel Bel Paese, in fondo, non sono mai serviti, perché le idee per vivere al di sopra delle proprie possibilità, e dribblare estrosamente le regole, non mancano mai. Austerity, fair-play finanziario, bilanci e strutture da risanare… che noia! In “Italì” vogliamo i campioni, e li vogliamo ora. Quindi, visto che i contanti non ci sono, avanti con le cambiali: giocatore subito “chiavi in mano” ma in “leasing” per un anno, al termine del quale è possibile (ma in pratica quasi sempre obbli-gatorio) decidere di acquistarlo, dilazionando da quel

momento il pagamento in tre annualità. Questa folgorante idea del prestito con diritto/obbligo di riscatto, a voler essere maliziosi, può esser vista come una sorta di cambiale quadriennale mascherata quel tanto (o quel poco) che basta per non configurarsi illegittima: nel calcio italia-no, infatti, la rateizzazione massima consentita per l’acquisizione di un giocatore corrispon-derebbe a tre anni, ma in questo caso è tutto regolare perché nel primo anno il calciatore ri-sulta in prestito, mentre il “pagherò” decorre dal momento in cui si formalizza la compravendita. Per la birichina Roma - la cui mutevole situa-zione finanziaria e societaria è ben nota – c’è voluto anche l’intervento di papà Unicredit, che garantisse l’intera cifra di 15 milioni (2 milioni per il prestito del giocatore, il resto da rateiz-zare dopo il fatidico «sì lo riscatto») neces-saria per l’affare Borriello. Alla presidentessa Sensi sono bastate meno di ventiquattro ore per portare a termine il blitz. Il motivo di tan-ta prodigalità apparentemente sbrigativa da parte della banca - che di solito non riscontra-no i comuni mortali quando vanno a chiedere un mutuo a un istituto di credito - è che essa ha inte-resse a mantenere competitivo un prodotto che detiene e che potrebbe vendere, cioè la Roma. Concludendo, chi più spalma meno spende, e per

ora non resta che godersi il ritorno dei campioni nella nostra serie A senza pensar troppo al domani. Do-mani, appunto, quando cominceranno ad arrivare le cambiali, forse saranno dolori. Ma «a pagare e a morire - si sa - siam sempre in tempo».

Il Pungiglionedi Luca Capanni

A PAGARE E A MORIRE…

Dopo la piccola pausa estiva la sede Midland in via Pagnini riapre e aspetta i suoi tesserati per effettuare le iscrizio-ni delle squadre ai vari campionati! Calcio a 5, calcio a 7 e calcio fem-minile, ormai da anni fra i tornei più conosciu-ti nell’ambito fiorentino! Da quest’anno, dopo l’accordo con la Csen e Cal-cio a 5 Toscana sotto un unico movimento chiama-to UNISPORTS ci sarà la possibilità di affrontare anche le formazioni che solitamente non giocano nel settore Midland! Delle finali provinciali a tut-to campo, senza distinzioni! Questa novità è nata dall’esigenza di alcuni tesserati che ci hanno pro-posto l’idea, dato che in Midland hanno raggiunto i massimi traguardi e vogliono cimentarsi anche in nuove sfide!Se volete qualsiasi tipo di informazione potete con-tattarci in sede ma anche sull’account di Facebook dove siamo attivi con il nome di “Midland Firen-ze” o diventando fun della pagina “Midland Sport”. Da quest’anno anche tantissime novità riguardan-ti i campionati fra cui nuovi campi di gioco ed un buono per chi si iscrive sempre più vantaggioso! Alle prime 100 iscritte in omaggio anche un pallo-ne AGLA ufficiale Midland!

Vi aspettiamo per darvi tutte le info che desiderate!

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Sono già aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 della stagione sportiva 2010/11. Ecco un riepilo-go delle principali caratteristiche e delle promozioni:

CARATTERISTICHE STAGIONE 2010/11 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21;

PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 13-20 Settem-bre al 28 Ottobre 2010; CAMPIONATO: dal 2 Novembre 2010 al 15 Aprile 2011 (pausa festività dal 19/12 al 09/01/11). Una par-tita sett.le con possibilità di scelta del campo di gioco e preferenza sui giorni e orari di gara. Fase Fina-le Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2011, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2011. COPPA TOSCANA: (facoltativa) Fase Provinciale dal 8 Novembre 2010 al 28 Febbra-io 2011 suddivisa in Fase Eliminatoria (gironi di 6 squadre con gare di sola andata) e Fase ad elimi-nazione diretta. Fase Regionale dal 1 Marzo al 30 Aprile 2010.

LE SPECIALI PROMOZIONI 2010/11 - Iscrizione Gratuita, a tutte le squadre in omaggio un kit da gioco (10 maglie + pantaloncini) o € 100,00 b.a.; - In omaggio un soggiorno-vacanza di una settima-na (in località di mare o montagna) a tutte le squadre che parteciperanno a Pre-campionato, Campionato e Coppa Toscana. Promozione valida fino al 10 set-tembre 2010. - Paga subito le quote del campionato e RICEVERAI IN OMAGGIO 10 TESSERAMENTI ASSICURATIVI; - Corso allenatori C5/C7 GRATUITO - VALEVOLE PER DUE PERSONE - PER LO SOCIETA’ ISCRIT-TE ENTRO IL 15/09/2010;

IMPIANTI DI GIOCO 2010/11 Oltre agli impianti della stagione passata, nuovi bel-lissimi impianti oltre a campi completamente rinno-vati. Scopri l’elenco aggiornato degli impianti dispo-nibili sul sito www.c5toscana.it.

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La società sarà presente al grande evento organizzato dal Coni provinciale

Conclusa la tre giorni della manifestazione “Gioca lo Sport” all’in-terno del parco dell’Anconella, dove tantissimi bambini e bambine hanno avuto modo di provare – tra le tante discipline presenti – quella della ginnastica, presso lo stand allestito dal Centro Ginna-stica Firenze, è tempo di prepararsi alla grande “Fiera dello Sport”. L’evento, che partirà tra due giorni e andrà avanti fino a domenica, si propone di rendere visibili al grande pubblico i cosiddetti “sport minori”, dando inoltre l’opportunità di provarli tutti in un unico spa-zio – l’impianto Padovani di viale Paoli – con dimostrazioni, le-zioni, tornei e gare a premi (il calendario è consultabile su www.fieradellosport.it). Giovedì e venerdì la manifestazione si svolgerà dalle ore 15 alle 24, intera giornata invece nel weekend, dalle 10 alle 24. In-gresso gratuito, bar sempre aperto, risto-razione con prodotti ti-pici toscani per l’intera durata dell’evento, seminari ed incontri a tema, stand ed infopoint delle società sportive partecipanti, sponsor e spazi promozionali: questi gli ingredienti che renderanno questo appuntamento una vera e propria festa dello sport, ma so-prattutto del benessere, del vivere bene e dell’educazione sportiva.

La società di Sorgane porterà alla Fiera i propri tecnici, che faranno da guida a quanti vorranno pro-vare la pratica della ginnastica artistica (maschile e femminile) e della ginnastica ritmica, chiedere informazioni e magari iscriversi,

come è già possibile fare dal 1° settembre presso la segreteria societaria di via Isonzo. E’sufficiente presentarsi alla manifestazione in abbigliamento spor-tivo, con un paio di scarpe comode e la voglia di trascorrere una giornata in movimento all’aria aperta. Vi aspettiamo!

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ATLETICA CASTELLO Sez. CALCIO di Matteo Dovellini

La fase pre – stagione sta entrando nel suo momen-to centrale: la Scuola Calcio si mobilita ed in questa settimana parte per i diversi ritiri a Bellaria e Palaz-

zuolo sul Senio. Un motivo in più per abbinare diver-timento e nuove esperienze alla preparazione(per queste categorie basata soprattutto sulla tecnica e

sulla confidenza col pallone). La società, inoltre, comunica che per chiunque volesse, è appena iniziato il periodo di prova gratuito per la Scuola Calcio(bambini nati negli anni che variano dal 1998 al 2005). Durerà fino a tutto il mese di Ot-tobre. Un’occasione in più per vedere la pale-stra presso il campo sportivo(dove i più piccoli passeranno anche l’inverno) e le nuovissime strutture presso la sede, con campini in erba sintetica, spogliatoi nuovi e parco circostante immerso nel verde. Intanto domenica è anda-ta in scena la prima vera partita della Secon-da Categoria, valevole per la Coppa Contarini, contro la Laurenziana al “Pontormo”. I ragazzi di mister Giovannini si sono imposti nettamen-te col risultato di 3-0 con reti di Petruzzi, Ge-rini e D’Amico. Una prova che conferma l’otti-mo inizio di stagione per questi ragazzi, attesi domenica alla prima sfida di campionato, tra le mura amiche, contro la titolata Lastrigiana.

Tutte le altre categorie, comunque, sono al lavoro e stanno preparandosi al meglio per l’inizio di stagione, in programma già nel fine di questa settimana. La no-vità più interessante, per adesso, la riserva il nuovo canale mediatico di Castello, “Castello Channel”, che propone esclusive: video con interviste, azioni salien-ti, eventi e tanto altro. La prima intervista, all’allena-tore della Seconda, Roberto Giovannini, è già stata effettuata e da questa settimana sarà già disponibi-le sul sito della società: www.societaatleticacastel-lo.it. Insomma, che aspettare? A Castello la nuova stagione è già iniziata nel segno del divertimento e dell’entusiasmo, due fattori necessari per affrontare al meglio le insidie che si celano in agguato nei di-versi campionati nei quali le nostre squadre saranno impegnate. Quest’anno le aspettative sono ancora maggiori e la speranza è quella di migliorare sem-pre più ciò che questa società, soprattutto negli ultimi anni, è riuscita a fare a livello fiorentino e non solo. I recapiti Segreteria: via del Pontormo 88, 501441 Firenze, tel. 055-4250989, [email protected] www.societaatleticacastello.it

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Io non lo so se sono sbagliata gentica-mente, o se mi manca qualcosa che avrei dovuto acquisire negli anni, ma mi sento un pesce fuor d’acqua. Mi sento come se fossi a un concerto di un can-tante che a me fa schifo e che tutti in-torno a me adorano fanaticamente. Lo confesso non senza timore di essere giudicata bizzarra: non riesco a entu-siasmarmi per il calciomercato. Di solito cambio canale, a costo di vedere l’en-nesima replica di Juventus-Milan anno 1998, o un documentario su come na-scono le fascette raccogli fogli, o una sit

com con gli applausi registrati (un’ottima idea, perchè non usarla anche allo sta-dio, così quelli tipo Felipe Melo quando escono crederanno di aver suscitato l’ammirazione generale?). Mi annoiano le cifre, le facce dei direttori sportivi, la supponenza con cui qualcuno di loro ri-vela “Eh, abbiamo in mente un colpo...”, la frenesia dei giornalisti, e mi lascia perplessa il fatto che in ogni aeroporto ci sia qualcuno che anziché lavorare spia le liste passeggeri, per scoprire se Ma-rotta è partito per la Germania, Galliani per Madrid e Pradé per Parigi (come se

non potesse visitare Eurodisney). Forse sarà perché di bidoni ne sono arrivati, negli anni, così tanti, che sarebbero da mettere in contenitori separati. Ma senti-re declamare con voce commossa nomi come Robinho, Adriano, Quagliarella, Ibrahimovic, Dumitru (Dumitru?), non mi fa nessun effetto. E’ come prefissar-si un appuntamento con qualcuno che ti piace: ti studi tutto, cerchi di apparire al meglio, crei l’occasione e poi maga-ri va tutto a rotoli per una sciocchezza, o semplicemente perché non si è fatti l’uno per l’altra. Solo che, in caso di rim-

balzo, ti puoi guardare intorno e puntare altrove. Per il calciomercato non è così, spendi milioni e poi se non funziona sei obbligato a vendere il “gioiello” sotto-prezzo, o a tenertelo pagandolo per non giocare. Tiago, Huntelaar, Quaresma e compagnia non vi dicono nulla? Così, torno al mio programma sulle fascet-te (comincia a farsi interessante), e mi riservo di entusiasmarmi solo nel mo-mento in cui le cifre si trasformeranno in gol, assist, belle giocate e punti in clas-sifica. E l’impiegato dell’aeroporto sarà tornato a fare il suo lavoro.

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Ma ecco il colpo di scena, Montolivo annunciava dal ritiro azzurro di Coverciano di aver perso la penna e quindi tutto doveva finire nel surgelatore. Pantaleo dall’altra parte non l’ha presa affatto bene e ha mandato i suoi messaggi di fumo. In due giorni la prateria si è di colpo infiammata anche se entrambi i protagonisti si sono affrettati, poi, davanti alle fiamme, a buttare acqua e sabbia nel tentativo di impedire un terribile e pericoloso rogo. Contemporaneamente, perché il caos viaggia sempre a braccetto con altro caos, il portiere della Nazionale polacca Boruc ha colto l’occasione della propria convocazione per avvertire la Fiorentina e Mihajlovic. Lui, Artur, mica ha voglia di restare in viola a far da ombra di Frey. Lui è Boruc, appunto un Nazionale, un portiere che vuole i propri pali da difendere e con il Napoli, invece, la Fiorentina ha preferito dare spazio al solito Frey. D’altra parte si trattava del numero uno che per cinque anni aveva sputato sangue, il vice capitano della stagione 2009, uno dei migliori giocatori viola in assoluto. Ma a Boruc il ruolo di secondo o se preferite, di alternativa mica piace tanto. E così ha fatto sapere che: «Sto lavorando per avere una possibilità alla Fiorentina, in caso contrario potrei cambiare squadra». Insomma il solito motivetto: tranquilli mai. Ed è un vero peccato perché invece questa nuova Fiorentina è proprio di tranquillità che avrebbe bisogno. Invece la settima del riposo si è trasformata nella settimana dei sottili veleni. Non ci sono dubbi che toccherà ancora a Pantaleo Corvino correre in soccorso del proprio allenatore, per risolvere da dentro due questioni che alla serenità della squadra non fanno affatto bene. Al resto penserà proprio Sinisa, uno che mica ha voglia di farsi logorare dai problemi personali dei giocatori. Lui ha bisogno di un gruppo solido, saldato, chiuso a pugno. Ed è pronto anche a mettere tutti in un angolo per ottenere la pace di cui ha bisogno.

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brivido sportivo n. 30 - 7 settembre 2010