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S T A D I O Fondato nel 1927 16 settembre 2012 Mirca Pasqual: “Manuel? Sincero e...” Comfermato il 3-5-2, con qualche ballottaggio { { Noi, le donne dei viola La formazione da pagina 12 A pagina 11 MONTELLA SFIDA... M O N T E L L A “Toni, ritorno al passato” { Il personaggio da pagina 3 Fiorentina - Catania Il locale Di casa tua… Via Chiantigiana per Ferrone n° 7/11 Loc. Falciani Impruneta (Fi) Tel. 055.2373196 www.osteriachianti.it Per i tifosi viola: porta questo tagliando, avrai il 20% di sconto sul conto del tavolo!! Via Vittorio Veneto, 13 50013 Campi Bisenzio Tel 055 5272781 TRATTORIA - PIZZERIA Santa Lucia La migliore cucina partenopea ...e non solo V. Ponte Alle Mosse 102/R - Firenze Tel. 055 353255 www.pizzeriatrattoriasantalucia.com SPECIALITÀ DI CARNE, PESCE, PIZZA Disinfestazioni Derattizzazioni Allontanamento volatili Firenze - tel. 055368444 www.sberti.it - [email protected]

Il Brivido Sportivo Stadio Fiorentina - Catania

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Il Brivido Sportivo Stadio Fiorentina - Catania

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Page 1: Il Brivido Sportivo Stadio Fiorentina - Catania

STADIO

Fondato nel 1927

16 settembre 2012

Mirca Pasqual: “Manuel? Sincero e...”

Comfermato il 3-5-2,con qualche ballottaggio

{ {Noi, le donne dei viola La formazione

da pagina 12 A pagina 11

MontellaSFIDa...Montella

“toni, ritorno al passato”

{ Il personaggio

da pagina 3

Fiorentina - Catania

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2 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

di AlessAndro riAlti

Montella contro Mon-tella o se preferite Vincenzino allo

specchio. Da una parte il suo presente e dall’altra il suo recente passato. Il tutto im-merso nella voglia di gioco e di spettacolo. Non ci sono dubbi che la partita di questo pomerig-gio abbia una valenza dop-pia per il giovane allenatore napoletano che in un colpo solo si troverà davanti da una parte la squadra con la quale l’anno scorso ha rea-lizzato un miracolo e dall’al-tra la squadra con la quale sogna adesso di fare un altro miracolo. E’ il bello della storia che gio-ca con gli intrecci. Ma Fio-rentina-Catania va ben oltre la storia personale, seppur bella e piena di spunti, di un tecnico che ha iniziato a salire gli scalini del successo. Infatti è anche la gara dalla quale la Fiorentina chiede di vedere oltre i primi risultati, oltre l’entusiasmo ritrovato, al di là della speranza che si è rianimata, perché è adesso

che si potrà capire fino in fondo se davvero si è inizia-ta la strada del rinnovamen-to. E non parliamo di risultati anche se lo zero successivo alla buona gara di Napoli ha fatto male, intendiamo la verifica ulteriore della stoffa generale del gruppo. Il Catania è una squadra for-te, costruita con logica, con una base omogenea, ma an-che una squadra alla portata degli uomini di Montella. Insomma se i viola pagano ancora il costo, logico, di una rivoluzione profonda, dove niente è più come pri-ma e, quindi, c’è la necessità di ricostruire con serenità, è anche vero che l’organico

della nuova Fiorentina offre garanzie di valore tecnico molto ampie. In sostanza: questa è una gara da vin-cere. Perché la Fiorentina dovrebbe essere più forte e perché il Franchi resta il Franchi. Inoltre ci saranno altri ele-menti che spingono verso l’ottimismo. Per primo Jove-tic, che adesso ha seppellito ogni incertezza e pensa ve-dendo viola, poi Viviano che vuol comunque cancellare Napoli, anche se non si sente responsabile del suo risulta-to, ma anche Toni e Ljajic che avranno una nuova occasio-ne. Il serbo dal primo minuto e Luca, probabilmente, a ga-

ra iniziata. E non solo loro, ci sarà la battaglia fra Romulo e Migliaccio per un posto da ti-tolare e pure Pasqual in testa rispetto all’ex Llama. C’è pure l’incognita dei tanti nazio-nali tornati, come Cuadrado, all’ultimo momento. E’ come se si trattasse di una sorta di nuova ripartenza, sapendo che poi ci sarà il Parma prima dei due match al fulmiocotone: la battaglia di tutte le battaglie al Franchi con la Juve e la trasferta a ca-sa dell’Inter. In quattro gare la Fiorentina avrà così guar-dato dentro se stessa. Per questo la gara con il Catania conta doppio: sia per i viola che per Vincenzo Montella.

E’ IL MOMENTO DI SPICCARE IL VOLO

Supplemento al n. 30de Il Brivido Sportivo

Direttore responsabileMichela Lanza

Consulente editorialeAlessandro Rialti

Editore e pubblicitàSalvini Editore srl

[email protected] e impaginazione

[email protected]

Stampa Grafiche Cappelli - Sesto F.noFoto La Presse

Hanno collaboratoAlessandro Rialti, Michela Lanza,

Alessandro Latini,Ruben Lopes Pegna,

Giampiero Tosi, Duccio Magnelli,Luca Capanni, Federico Pettini

Dal CatanIa a MIlano InIZIa la BattaGlIa

L’editoriale

STADIO

Page 3: Il Brivido Sportivo Stadio Fiorentina - Catania

3Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

di MichelA lAnzA

Chi se lo sarebbe mai aspettato, il ritorno di Luca Toni a Firenze. Nes-

suno ci avrebbe scommesso, ma Andrea Della Valle ha asso-lutamente tenuto fede a quel-lo che era il suo desiderio già all’epoca del primo presunto addio del centravanti di Pavullo a Firenze. “Non è un addio, ma solo un arrivederci”, disse ADV quando lasciò partire Toni e gli dette la possibilità di approda-re al Bayern Monaco dove si è tolto la soddisfazione di gioca-re in uno dei club più forti del mondo, di vincere campionati e ambire a prestigiosi trofei eu-ropei. E allora eccolo il ritorno del figliol prodigo, quello di un giocatore che consacrò la sua forza a Firenze segnando gol a raffica nel periodo più bello dell’epoca Della Valle, regalan-do punti pesanti a Prandelli, soddisfazioni al popolo viola e conquistandosi un posto da ti-tolare inamovibile nell’esaltan-te e cinico Mondiale del 2006. Campione del Mondo con la maglia viola cucita addosso, Toni ha sempre avuto un pen-siero di riguardo per la piazza di Firenze e non ha mai chiuso le porte ad un possibile, clamoro-so e pure romantico ritorno in riva all’Arno. UN SECONDO ESORDIO. Oggi, dunque, potrebbe arrivare il se-condo esordio ufficiale in ma-glia viola per Toni. E potrebbe arrivare nel ‘suo’ stadio, il Fran-chi. Quello stesso stadio che ha goduto per ben 30 volte esul-tando con boati echeggianti alle sue reti in campionato (in totale ne ha messe a segno 47 in A con la maglia viola in due stagioni, 30 tra le mura amiche e 17 in trasferta). Quello stesso

Il personaggio

stadio che si è emozionato nel vederlo ogniqualvolta roteare la mano all’orecchio per esul-tare. Quello stadio che, dopo la delusione del fallimento, aveva ritrovato l’orgoglio di applaudi-re un attaccante di livello mon-diale che in molti invidiavano ai viola. Quello stesso stadio che ha sfoggiato magliette celebra-tive in suo onore con la scritta ‘Toni&Furmini’ (perché quando si abbatteva sulle difese av-versarie, la sua forza era pari a

quella di un uragano) e che ha spesso intonato la sua canzone sulle note de ‘Il ballo di Simone’. Toni nell’istante in cui mette-rà il suo piedone sul terreno di gioco del Franchi ripenserà in una frazione di secondo a tutto questo, alla gioia e quel sorriso smagliante che lo han-no contraddistinto nel periodo fiorentino e che si erano man mano assopiti col passare degli anni nel grigiore delle sue suc-cessive esperienze. E allora si emozionerà perché ricalcherà il ‘suo’ terreno di gioco e gonfierà ancora la rete. La ‘sua’ rete. E poi esulterà, come se questi cinque anni che lo hanno tenuto lonta-

no dal capoluogo toscano non fossero mai passati. Come se non ci fosse stata interruzione, mai un black-out. Come se fos-se sempre rimasto qui. Sarà pe-rò un secondo esordio per lui. Un secondo esordio ufficiale in maglia viola. E la speranza è che possa essere bagnato da un gol (così come 7 anni fa quando il 27 agosto del 2005 andò a se-gno alla prima di campionato contro la Sampdoria, in casa). Che sia per lui un vero e proprio

ritorno al passato!SCOMMETTIAMO CHE... Quello che in molti dubitano è che l’arrivo di Toni sia stato un vero e proprio ripiego dopo il forfait di Berbatov. In parte può essere così, perché Pradè e Macia avevano puntato mol-to (se non tutto) sul giocatore bulgaro. Ma è anche vero che il ds viola, dopo il ‘bidone’ subito dall’ex attaccante del Manche-

ster, ha espressamente fatto capire a tutti che la Fiorentina non avrebbe acquistato qual-cuno tanto per fare numero e che, se non si fosse presentata la chance giusta, la rosa sareb-be rimasta senza rinforzo nel reparto offensivo. Ma l’occa-sione giusta è arrivata e, si sa, l’occasione fa l’uomo ladro. Così, sono bastati veramente pochi istanti per trovare un accordo tra Toni e la società viola. Qualcuno malignerà che

non poteva essere altrimenti perché il centravanti era senza contratto e la Fiorentina senza una punta da far brillare da-vanti agli occhi dei tifosi, ma la realtà è che a fare la differenza sia stata la stima reciproca tra le due parti, nonché la convinzio-ne da parte di Pradè (ma anche di Montella e del suo staff) che Toni sia funzionale e ancora in condizioni psico-fisiche per

poter fare la differenza. Il fiuto del gol non gli manca (quello una punta o ce l’ha o non ce l’avrà mai), conosce meglio di chiunque altro l’ambiente fiorentino e con un po’ di affia-tamento coi nuovi, potrebbe diventare fondamentale. La sua età matura, poi, potrebbe addirittura indicarlo come uno dei leader dello spogliatoio. Insomma, l’arrivo di Toni in viola ha soddisfatto Montella (e questo è quello che conta) e non è affatto un ripiego. È semplicemente un’operazio-ne di mercato intelligente che potrebbe addirittura far volare la Fiorentina ancor più in alto delle aspettative. In-tanto lui, Toni, si è ripreso la sua numero ‘30’. Poi inizierà a riprendere confidenza con il Franchi e strizzerà l’occhio al suo amico-capitano Pasqual (e non solo a lui, ovviamen-te) affinché torni a regalargli cross al bacio per buttarla ancora dentro come una volta (ben 14 gli assist vincenti del terzino nei due anni di Toni a Firenze, di cui 8 proprio per il centravanti emiliano). E poi dialogherà con Jovetic, crean-dogli spazi in area dove poter affondare e far male ad ogni difesa avversaria con i suoi guiz-zi e la sua velocità. Tutto questo condito da una buona dose di cuore e di sfida a se stesso… Scommettiamo che presto Toni sarà di nuovo titolare? Ci scusino i signori ‘indagati’ del mondo pallonaro ma in questo caso scommettere è lecito e, se la Fiorentina vincerà questa sua scommessa-Toni, ci sarà da di-vertirsi. Bentornato Luca Toni!

tonI, RItoRno al PaSSato

{ è Toni-bis: dopo 5 anni sogna il suo secondo debutto al Franchi con la maglia della Fiorentina

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4 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

Il Ballottaggio

di AlessAndro lAtini

L’attacco della Fiorentina ha un solo punto fermo: Stevan Jovetic. Partiamo

da qui per sviluppare qualsia-si ipotesi sul reparto offensivo che Montella sta plasmando a sua immagine e somiglianza. Rimasta orfana di un attaccante da venti reti a stagione (chissà che non possa diventarlo proprio Jovetic) e beffata in extremis da Berbatov, la rosa viola può con-tare su altri tre giocatori offensivi, molto diversi fra loro ma che nel corso del campionato si alterne-ranno al fianco del montenegri-no. La corsa ad una maglia da ti-tolare tra Adem Ljajic, Mounir El Hamdaoui e Luca Toni è appena iniziata: caratteristiche diverse, ma tutti e tre possono sperare di essere protagonisti in questa stagione. Montella deciderà chi schierare titolare gara dopo gara, in relazione alle caratteristiche dell’avversario di turno. Più indie-tro (e fuori gara per una maglia da titolare) Haris Seferovic, anche se a Napoli ha giocato uno scam-polo di partita.IN POLE POSITION. Adem Ljajic, favorito dall’amicizia e dal feeling anche fuori dal campo con Jo-Jo, per il momento sem-bra quello più pronto. In gruppo a Moena fin dal primo giorno di ritiro, ha strappato a Montella una nuova (forse ultima) chance in viola. Si è liberato finalmente di quell’atteggiamento strafottente e superficiale che lo ha fatto sa-lire agli onori della cronaca per essere un ragazzino viziato ed ha deciso di sfruttare al massimo il fatto che l’allenatore veda in lui un potenziale grande giocatore. E allora il sudore ha preso il posto dei capricci e i primi risultati si sono visti subito. Nel precampio-nato è stato il protagonista asso-luto, diventando capocannoniere della Fiorentina. Gol a grappoli, più di Jovetic, più di El Hamda-oui. Per tenere lui l’allenatore ha

CoRSa a tRe PeR GIoCaRe al FIanCo DI JovetIC. lJaJIC Il PIù PRonto, Ma Sta aRRIvanDo l’uRaGano tonI…deciso di ‘sacrificare’ un giocatore come Alessio Cerci. Per entrambi non c’era posto in questa Fioren-tina. Adem, al momento, è quello che risponde meglio alle richie-ste di Montella e sembra essere più a suo agio dal primo minuto piuttosto che a gara in corso. Per questo motivo, in un’ideale gri-glia di partenza, mettiamo lui da-vanti a tutti per giocare al fianco di Jovetic, anche se la Fiorentina con questa coppia perde qualche chilo di troppo nell’area di rigore avversaria.MEGLIO A GARA IN CORSO. In seconda battuta ecco Mounir El Hamdaoui, già ribattezzato dai tifosi con i nomi più impro-babili. Montella ha dimostrato di apprezzarne le doti visto che non rappresenta il tipico cen-travanti da area di rigore. Svaria molto sul versante offensivo, ma il suo grande limite attuale è la condizione fisica. Reduce da un anno e mezzo di inattività, non è riuscito neanche a sfruttare al meglio il ritiro di Moena a ‘causa’ del Ramadan che ne ha limita-to gli allenamenti. Per lui non è stato un sacrificio anche se la differenza fisica con i compagni si vede chiaramente. A Napoli è an-dato in crisi poco dopo l’inizio del secondo tempo, segno che non

ha nelle gambe più di un’ora di gioco. Proprio per questo motivo lo vediamo più adatto per essere impiegato a gara in corso. Sem-bra poter avere un impatto im-mediato sul match (con l’Udinese è stato così) e la sua imprevedibi-lità nei movimenti può spaccare partite bloccate tatticamente. Inoltre, entrando in corsa, sfrut-terebbe la minor freschezza fisica degli avversari. Con lui in squadra al posto di Ljajic il reparto offen-sivo cambia totalmente. Il serbo agisce solitamente in una por-zione limitata di campo, Mounir invece non ha una posizione ben definita. A Napoli ha giocato sul centro-destra, anche se troppo lontano dalla porta per pensare di impensierire De Sanctis.E SE SCALASSE POSIZIONI? E poi c’è lui, Luca Toni. Nelle ge-rarchie è evidentemente al terzo posto nella corsa al partner di Jo-vetic, ma questa condizione cre-diamo (e soprattutto speriamo) che possa essere solo momenta-nea. Per adesso non rientra fra i ti-tolari, ma la caratura tecnica non c’entra. Come El Hamdaoui, è in ritardo di condizione anche se ha stupito i preparatori atletici della Fiorentina, che credevano di ri-trovarselo davanti in condizioni ben peggiori. Fisico asciutto e so-

prattutto integro, non dovrebbe avere grosse difficoltà a tornare un atleta vero, se mai si fosse per-so un po’ per strada a livello fisico. Il fiuto dell’attaccante di razza c’è sempre e l’ha dimostrato venerdì scorso nella partita amichevole contro l’Al Nasr. Gli avversari e la categoria non contano quan-do devi spedire il pallone in rete e quel movimento sul primo palo per colpire il pallone di testa è difficile da marca-re anche per i difen-sori della serie A. Oltretutto ha una v o g l i a incredibile di segnare gol im-portanti nel suo stadio, davanti alla gente che lo ha applaudito quando era uno dei più forti attaccanti del mondo. Per adesso è solo in terza posi-zione nelle gerarchie di Montella, ma con un po’ di pazienza può dav-vero salire diversi gradini, fino a comporre quella ‘strana’ coppia con Jovetic.

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Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania 5

in questo inizio di campionato che il Catania ha cominciato alla gran-de, pareggiando all’esordio all’O-limpico contro la Roma per 2-2 e battendo il Genoa per 3-2 al Massi-mino. Cinque gol in due gare sono davvero tanti e sono la conferma della qualità e della forza del repar-to offensivo. Bergessio è andato a segno già due volte e Gomez una. Così la formazione siciliana ha addi-rittura un punto in più della Fioren-tina. La forza del Catania è anche a centrocampo con Lodi, Izco e gli ex viola Almiron e Biagianti, ai quali si è aggiunto anche Salifu. Anche questo è un reparto che Montella ha plasmato con grande cura. Se li ritroverà tutti di fronte l’Aeropla-nino i suoi ex centrocampisti, che sono dotati di grande tecnica. D’al-tronde in mezzo al campo l’allena-tore gigliato pretende qualità. Non si accontenta di elementi che con il pallone non ci sanno fare. Vuole gente propositiva, che mira sem-pre a costruire il gioco. E’ questa la

sua filosofia. L’ha imposta a Cata-nia e la sta imponendo anche a Firenze. Anche la difesa con Alva-rez, Spolli, Legrottaglie, Marchese è praticamente quella di un anno fa. E Montella cercherà oggi di colpirla nei punti che ritiene più deboli. L’Aeroplanino ha prepara-to la sfida di oggi con la massima cura. Conosce pregi e difetti della sua ex squadra, ma è vero che an-che i suoi ex giocatori conoscono le contromosse che gli avversari prendevano per fermare il suo Catania. Insomma sarà una bella sfida. Di questo ne siamo certi. Come siamo certi dell’emozione che Montella cercherà comun-que di mascherare una volta che le due squadre entreranno in campo. Intanto il tecnico viola va oggi all’inseguimento della sua ventesima vittoria in panchina in 53 partite. E’ solo un piccolo tra-guardo questo di una carriera che ci auguriamo gliene possa riser-vare tanti altri di grande prestigio.

Intanto il presidente Pulvirenti ha affidato il Catania a un allenatore modesto ma bravo, quel Rolando Maran che, dopo aver sfiorato la serie A con il Varese, ha debuttato nel massimo campionato proprio con il club etneo a quarantanove anni. La formazione rossoazzurra ricalca in gran parte quella che ha strabiliato tutti con Montella. In fondo anche quella attuale è una sua creatura. Grandi novità con il calcio mercato non ce ne sono sta-te. In pratica in Sicilia sono rimasti tutti i protagonisti più importanti della splendida cavalcata della passata stagione. I tre attaccanti titolari sono stati confermati: Bar-

rientos, Bergessio e soprattutto Gomez, che l’Aeroplanino ha fatto di tutto per portare a Firenze. Sono punte di movimento. Non sono statiche. Non stanno ferme in area di rigore ad aspettare l’assist di un compagno. Così non danno riferi-menti agli avversari. Ed è lo stes-so schema questo che Montella sta riproponendo alla Fiorentina. L’allenatore viola, però, li conosce bene i suoi ex pupilli. Sa a mena-dito quelle che sono le loro carat-teristiche e cercherà di prendere le contromisure necessarie per bloccarli, anche se non sarà facile perché sono giocatori di grande qualità. E lo hanno già dimostrato

Amarcord

di ruben lopes pegnA

Non sarà una partita come tutte le altre quella di oggi per Vincenzo Montella.

E’ sin troppo facile dirlo. Ma la re-altà è proprio questa. Al Franchi questo pomeriggio l’Aeroplanino ritrova, infatti, una parte del suo passato recente, quel Catania che grazie a lui nello scorso campio-nato ha battuto ogni record, con-quistando 48 punti. Mai in serie A la squadra etnea ne aveva ottenuti così tanti, dopo aver cullato anche il sogno europeo. A quattro gior-nate dalla fine era, infatti, ottava ad appena tre lunghezze dall’Inter che poi si sarebbe qualificata per l’Europa League. Una stagione come quella scorsa in Sicilia la ricorderanno a lungo. Ma la ricor-derà anche Montella, perché non era facile per un esordiente come lui (la Roma l’aveva ereditata a campionato in corso) ottenere quei risultati splendidi, frutto di un gioco fantastico. Diciamo le cose come stanno: per buona parte del campionato il Catania è stata una delle squadre che più hanno fatto divertire, senza per questo, però, dimenticare la classifica. Montella, infatti, è una persona concreta, che aveva degli obiet-tivi ben precisi da raggiungere: la salvezza, innanzitutto. Ma dopo averla ottenuta con largo anticipo, ha alzato l’asticella. Il traguardo successivo, ovvero l’Europa, non l’ha raggiunto solo per un leggero calo di concentrazione, peraltro prevedibile, dei suoi giocatori nella fase finale del torneo. Ma a Catania logicamente sono stati felici lo stesso. Sono stati, semmai, dispiaciuti per averlo visto partire. Ma non volevano trattenerlo con-tro la sua volontà. E così l’Aeropla-nino è atterrato a Firenze, pronto a mettere la sua mano nel nuovo progetto della famiglia Della Valle.

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{ Il tecnico napoletano ritrova il “suo” Catania per la prima da exConosce gli avversari, ma ha le armi per batterli

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6 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

di lucA cApAnni

I l bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno era una me-tafora cara a Corvino, ma

resta sempre attuale nel micro-cosmo viola anche adesso che il diesse di Vernole non ne fa più parte. Come giudicare ad esempio la quota abbonamen-ti raggiunta quest’anno dalla Fiorentina? 13.885 in tutto, di cui 902 rilevati dagli sponsor e 869 voucher senza tessera del tifoso. Pochi, tanti, giusti? Il Bri-vido Sportivo ha interpellato in proposito Leonardo Vonci, conduttore di una trasmissio-ne su Radio Blu molto seguita dal pubblico gigliato (‘Viola nel cuore’), durante la quale non manca mai il filo diretto con esso. Cosa ne pensano i tifosi sull’argomento, per quello che ha potuto riscontrare lei? «Mi sembra che la gran parte di loro concordi su una cosa, cioè che quest’anno nessuno può obiettare su com’è stata impostata la campagna ab-bonamenti. Mi spiego meglio: sono stati premiati i più fedeli, cioè coloro che l’anno scorso si sono visti uno scempio di stagione al Franchi; inoltre i prezzi sono rimasti contenuti e, infine, sono stati acconten-

L’angolo del tifoso

tati anche coloro che vedeva-no la tessera del tifoso come il mostro di Loch Ness, offrendo loro la possibilità del voucher». Ma non era lecito, per la so-cietà gigliata, aspettarsi di arrivare almeno a 15mila? «La società ha realizzato una bella campagna acquisti e diverse iniziative, ma deve te-ner conto che nell’ultima gara contro il Cagliari, l’anno scorso, c’erano settemila spettatori. La società sa che ha lavorato male negli ultimi anni, perché il cam-po è sempre lo specchio di tut-to quello che succede intorno. Andare allo stadio per noi tifosi era diventato come un lavoro». Ora l’emorragia di abbonati è stata interrotta: nel 2011 erano 13.024. Questa timida inversione di tendenza è un piccolo o un grande passo avanti? «Secondo me è un segnale molto positivo perché al gior-no d’oggi, in qualsiasi attività, ogni benché minimo incre-mento è degno di nota. Credo che la società possa ritenersi contenta, anche perché siamo

in piena crisi economica e la gente fa fatica a fare la spesa per vivere». Però la Fiorentina è al nono posto nella classifica abbo-

namenti, la Sampdoria ad esempio ha sfiorato quota 20mila. Per gli altri non c’è la crisi? «La Sampdoria ha avuto la for-

tuna di battere il Barcellona al Camp Nou nel Trofeo Gamper estivo, poi ha vinto a Milano col Milan nella prima di cam-pionato. Diciamo che Garrone

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7Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

Fuorigioco

Il BICChIeRe è MeZZo PIeno. PaRola DI tIFoSoha avuto un bel ‘sellino’. Invece il Napoli, squadra di una me-tropoli e di una tifoseria calda, si è fermato a 10.500 tessere. La stessa Inter, che ha raccolto più

abbonati di tutti, si è fermata a 30.000 circa. Quindi Firenze, che non è una metropoli ma un ‘paesone’, ha fatto il suo. Poi, se tutto andrà come de-ve andare, la gente verrà allo stadio con i biglietti, e questo può essere uno stimolo per Montella e la squadra. Se le co-se andranno bene, la gente so-stituirà il pranzo con un panino alla mortadella e comprerà il biglietto». Per il futuro, come si fa a con-vincere 20mila persone ad abbonarsi? «Col gioco e con i risultati, tornando almeno in Europa League. Ma soprattutto con questa ritrovata politica di tra-sparenza e presenza, con un sindaco che indossa la maglia viola ed un ADV che esulta su-dato. Se la proprietà è fredda, il resto è ibernato. E’ importan-te che i fratelli Tod’s abbiano voglia di ributtarsi nello sta-dio. Andrea è il più coinvol-to, il più vicino alla tifoseria, mentre Diego è un po’ il me-gadirettore, tipo quello di Fan-tozzi… Ma c’è bisogno anche di lui, spero di rivederlo entro breve al Franchi. Intanto, nel nostro concorso radiofonico ‘Uno di noi’, Andrea se la gioca testa a testa con Roncaglia. A proposito, io credo che presto sentiremo allo stadio quel co-ro: ‘Andrea uno di noi!’».

di duccio MAgnelli

S i sentono già, in lontananza, i primi sinistri mugolii. Dopo due sole gior-nate di campionato, i rosiconi e i me-

nagramo stanno tentando di tirare su la testa che avevano nascosto sotto la sabbia dopo la fiammeggiante campagna acqui-sti della coppia Pradè-Macia. Per adesso la maggioranza rumorosa (e schiacciante) dei tifosi li sta ricacciando indietro, ma lo-ro non demordono. Stanno solo aspettan-do che la leggera ‘tendinopatia achillea’ di Aquilani si trasformi in gravissima e neces-siti di un intervento chirurgico per poi dire “se non era rotto, col cavolo che lo davano a noi”. Con occhio di falco stanno moni-torando ogni passo, ogni sospiro e ogni parola di Viviano. Qualcuno ha già detto che “non va bene, è troppo tifoso: quan-do scende in campo si emoziona”. Oppu-re “se era bono l’Inter non lo dava certo a noi”. E sono pronti a promuovere Neto, che nemmeno conoscono e che avevano accolto dicendo “in Brasile non si pigliano i portieri!” oppure (tanto per cambiare…) “figuriamoci, se era bono non lo facevano prendere a noi!” (ma a Firenze siamo ridot-ti davvero così male?).

Rimpiangono Boruc e forse anche Frey. Fra poco, siamo certi, Pizarro sarà trop-po vecchio e Montella troppo giovane, El Hamdaoui troppo arabo e Borja Valero troppo pelato. Poi Roncaglia picchierà troppo e Rodriguez sarà troppo lento per fare il centrale. Stanno guardando con so-spetto all’acquisto di Toni, pronti a saltare alla gola di ADV ‘colpevole’ di essere ami-co del giocatore (già la camicia sudata di Andrea dopo la partita con l’Udinese, un vero bagno di entusiasmo, è sembrata a qualcuno poco elegante). Ci aspettiamo, prima o poi, i rimpianti per le ‘gatte morte’ di Delio Rossi, quel gruppetto di fenome-ni che ha portato la Fiorentina vicinissima alla catastrofe della retrocessione. Insom-ma: per i maldipancisti, gli estremisti, i con-trodellavalliani a prescindere, è già iniziato il conto alla rovescia. Poi cominceranno a lanciare di nuovo i siluri. Per fermarli defi-nitivamente, la Viola − a cominciare da og-gi − deve vincere il più possibile. Poi però, ne siamo certi, qualcuno proverà lo stesso a tirare fuori la testa dalla sabbia gridando “l’avevo detto che quest’anno s’era davve-ro forti!!!”.

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Atalanta-Lazio Chievo-BolognaFiorentina-UdineseGenoa-CagliariJuventus-ParmaMilan-SampdoriaPalermo-NapoliPescara-InterRoma-CataniaSiena-Torino

Bologna-MilanCagliari-AtalantaCatania-GenoaInter-RomaLazio-PalermoNapoli-FiorentinaParma-ChievoSampdoria-SienaTorino-PescaraUdinese-Juventus

Chievo-LazioFiorentina-CataniaGenoa-JuventusMilan-AtalantaNapoli-ParmaPalermo-CagliariPescara-SampdoriaRoma-BolognaSiena-UdineseTorino-Inter

Atalanta-PalermoBologna-PescaraCagliari-RomaCatania-NapoliInter-SienaJuventus-ChievoLazio-GenoaParma-FiorentinaSampdoria-TorinoUdinese-Milan

Catania-ParmaChievo-SampdoriaFiorentina-BolognaGenoa-PalermoMilan-InterNapoli-UdinesePescara-LazioRoma-AtalantaSiena-JuventusTorino-Cagliari

Catania-AtalantaChievo-InterFiorentina-JuventusGenoa-ParmaMilan-CagliariNapoli-LazioPescara-PalermoRoma-SampdoriaSiena-BolognaTorino-Udinese

Atalanta-TorinoBologna-CataniaCagliari-PescaraInter-FiorentinaJuventus-RomaLazio-SienaPalermo-ChievoParma-MilanSampdoria-NapoliUdinese-Genoa

Atalanta-InterCagliari-CataniaChievo-UdineseGenoa-NapoliLazio-RomaMilan-FiorentinaPalermo-SampdoriaParma-SienaPescara-JuventusTorino-Bologna

Bologna-AtalantaCatania-MilanFiorentina-SampdoriaGenoa-ChievoInter-PalermoJuventus-TorinoLazio-ParmaNapoli-PescaraSiena-RomaUdinese-Cagliari

Bologna-PalermoCatania-ChievoFiorentina-AtalantaInter-CagliariJuventus-LazioNapoli-MilanRoma-TorinoSampdoria-GenoaSiena-PescaraUdinese-Parma

Atalanta-GenoaCagliari-NapoliChievo-SienaLazio-UdineseMilan-JuventusPalermo-CataniaParma-InterPescara-RomaSampdoria-BolognaTorino-Fiorentina

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Atalanta-SienaCagliari-BolognaChievo-FiorentinaGenoa-RomaInter-CataniaJuventus-NapoliLazio-MilanPalermo-TorinoParma-SampdoriaUdinese-Pescara

1) Juventus 6 2 2 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 6 1

2) Napoli 6 2 2 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 5 1

3) Lazio 6 2 2 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 4 0

4) Sampdoria 5 2 2 2 0 1 1 0 0 1 1 0 0 3 1

4) Roma 4 2 1 1 0 1 0 1 0 1 1 0 0 5 3

6) Catania 4 2 1 1 0 1 1 0 0 1 0 1 0 5 4

7) Parma 3 2 1 0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 2 2

SquaDRa P g v n p g v n p g v n p F S SquaDRa P g v n p g v n p g v n p F S SquaDRa P g v n p g v n p g v n p F SPaRTITE PaRTITE PaRTITEIn CaSa In CaSa In CaSagoL goL goLIn TRaSFERTa In TRaSFERTa In TRaSFERTa

15) Pescara 0 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 0 6

16) Palermo 0 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 0 6

17) Bologna 0 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 1 5

18) Udinese 0 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 2 6

19) Atalanta -1 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 1 2

20) Siena# -5 2 0 0 2 1 0 0 1 1 0 0 1 1 2

Penalizzazioni: * -1 punto; ° -2 punti; # -3 punti

8) Chievo 3 2 1 0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 2 2

9) Fiorentina 3 2 1 0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 3 3

10) Milan 3 2 1 0 1 1 0 0 1 1 1 0 0 3 2

11) Inter 3 2 1 0 1 1 0 0 1 1 1 0 0 4 3

12) Genoa 3 2 1 0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 4 3

13) Torino 3 2 1 1 0 1 1 0 0 1 0 1 0 3 0

14) Cagliari 1 2 0 1 1 1 0 1 0 1 0 0 1 1 3

Bologna-UdineseCatania-LazioFiorentina-CagliariJuventus-InterMilan-ChievoNapoli-TorinoPescara-ParmaRoma-PalermoSampdoria-AtalantaSiena-Genoa

Bologna-InterCatania-JuventusFiorentina-LazioMilan-GenoaNapoli-ChievoPescara-AtalantaRoma-UdineseSampdoria-CagliariSiena-PalermoTorino-Parma

Atalanta-NapoliCagliari-SienaChievo-PescaraGenoa-FiorentinaInter-SampdoriaJuventus-BolognaLazio-TorinoPalermo-MilanParma-RomaUdinese-Catania

Atalanta-ParmaBologna-LazioCagliari-ChievoInter-NapoliPalermo-JuventusPescara-GenoaRoma-FiorentinaSampdoria-UdineseSiena-CataniaTorino-Milan

Catania-TorinoChievo-AtalantaFiorentina-PescaraGenoa-BolognaJuventus-SampdoriaLazio-CagliariMilan-SienaNapoli-RomaParma-PalermoUdinese-Inter

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Andata21/10/2012

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la classifica

8^ giornata 11^ giornata9^ giornata 10^ giornata

16^ giornata 19^ giornata17^ giornata 18^ giornata

Le sosteOltre a quelle di Natale (non si gioca domenica 30 dicembre, ma si riprende all’Epifania) e Pasqua, ci saranno altri “vuoti domenicali” in occasione degli impegni della Nazionale (9 settembre, 14 ottobre e 24 marzo).

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10 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

di federico pettini

“Charles, sento malis-simo, dove sei?”.“Direttore sono in

mare, a pescare...”.“Hai un computer dietro?”.“Si può vivere senza...? Una ra-gazzina di dodici anni volendo sa dove mi trovo in questo mo-mento”.“Meglio così. Ti ho inviato una mail. Dei miei amici interisti, amici anche di Vieri, mi hanno mandato delle carte interessan-ti. Hanno intercettato una tele-fonata che potrà esserti utile. Ci sentiamo, e buona pesca...”.“Direttore porta male, dirlo... Ha riattaccato”.Dopo un’ora in attesa che qual-che pesce si facesse vivo, ripen-sò all’augurio del direttore e così Charlie decise di andare ad accendere il pc.La prima domanda che gli ven-ne in mente riguardava dove si trovasse il ripetitore più vicino. Forse l’avevano installato pro-prio sui pesci.Ecco le carte della telefonata. Charlie le lesse tutte d’un fiato.“Pronto Matteo? Ciao, buonase-ra, sono io”.“Ciao Andrea, torno ora dall’A-merica. Come gl’è?”.“Così. Ormai ci siamo. Ti ho visto anche con la cravattina viola. Lo

Radio Senza Filtro

stadio va fatto... adesso!”.“Andrea lo so. Dammi ancora qualche giorno. Lo sai che in questo Paese la burocrazia...”.“Non ci sono scuse... adesso!”.“Ascolta. So che vuoi fare un regalo per i vostri dieci anni qui a Firenze, però non è così semplice. E l’asta pubblica? E gli imprenditori? Hai sentito Dario? E ti ricordi quello che ha detto Cognigni, che serve solo per pagare l’acqua?”.“Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Abbiamo dato nuova credibilità a quello che i Della Valle vogliono per la Fio-rentina. Ora resta solo questo. E va fatto adesso”.“Va bene. I progetti ci sono. C’è da aprire appunto l’asta pub-blica e vedere chi si farà avanti. Per il momento pare che non ci sia nessuno che voglia vedere le carte”.“Lo sappiamo, ma a quello ci penserà Diego. Voglio arrivare allo stadio, magari con la Juve, e

nel dopo partita dire che siamo pronti con la Cittadella. Del re-sto non ne voglio sapere. La pa-rola chiave è una sola: adesso”.“Va bene, vedo quello che posso fare, sentirò tutti. Lo sai che in questo momento poi ho trenta cose per la testa. C’è Samu che s’è arrabbiato parec-chio, tra lui e Niky non so chi mi tira più furmini... Ci si vede domenica con il Catania?”.“Adesso non te lo so dire, vedo quello che posso fare”.“Ok ti lascio. Spero solo che non si prenda una fregatura come con Berbatov... Sai, ad es-sere troppo ottimisti si rischia di fassi male...”.“Ti saluto, mi raccoman-do Matteo”.“Buona giornata, An-drea... Ah, comunque per uno dei negozi avrei un’idea...”.“Sentiamo...”.

“Un negozio di camicie, può far sempre comodo...”.“Guarda che a te non si vedeva nulla solo perché avevi le no-stre magliette ultra traspiran-ti... Adesso ti lascio, Matteo...”.“Va bene, va bene... Alla pros-sima [...] Passatemi l’ufficio pubbliche relazioni. Sì pronto, ciao sono io. Senti, ho trovato la parola adatta per la campa-gna elettorale...”.

la CIttaDella...aDeSSo!

“Pronto direttore?”.“Charles, dimmi. Hai letto? Che te ne pare?”.“Spero di non incontrare mai i suoi amici interisti...”.“Non lo farai. Com’è andata la pesca?”.“Adesso che fa, sfotte?”.“Buona giornata, Charles...”.“Adieu, direttore...”.

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11Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

CONfERMATOIl 3-5-2Con qualCheBallottaGGIo

Montella potrebbe lanciare dal primo minuto Migliaccio, mentre Toni scalpita per il suo secondo debutto violaSettimana difficile per

preparare una partita importante come quel-

la di oggi. E’ vero che Mon-tella ha avuto la possibilità di lavorare senza l’assillo dei tre punti per una decina di giorni, ma è altrettanto vero che la maggior parte dei na-zionali sono tornati in città solo mercoledì e si sono alle-nati in gruppo giovedì. Poco tempo per puntare il mirino sul Catania, anche se l’allena-tore si affiderà al collaudato 3-5-2 che ha battuto l’Udi-nese e che ha ben figurato a Napoli. In porta quindi ci sarà Viviano, reduce da qualche critica di troppo e voglioso di dimostrare il proprio valore. A proteggerlo avrà una linea a tre composta da Roncaglia (nuovo beniamino dei tifosi

viola), Gonzalo Rodriguez e Tomovic, che dopo l’esor-dio di Napoli sembra essersi guadagnato la riconferma nonostante anche lui sia re-duce dall’impegno con la sua Nazionale. A centrocampo un paio di dubbi e uno riguarda la corsia destra. Cuadrado ha disputato un tempo con la Colombia martedì sera, men-tre Cassani ha giocato l’intero match dell’Italia contro Malta. In vantaggio il secondo, che sembra in condizioni fisiche migliori. Sulla sinistra spazio per capitan Pasqual, men-tre i tre centrali dovrebbero

essere Migliaccio, Pizarro e Borja Valero. Il condizionale riguarda solo l’ex palermitano (gli altri due sono certi del po-sto) che è in ballottaggio con Romulo per prendere il posto di Aquilani. In attacco non dovrebbero esserci grosse sorprese, con Ljajic e Jovetic coppia collaudata e partico-larmente affiatata, anche se Toni può sperare fino all’ul-timo, visto che in settimana è stato provato al fianco del montenegrino. El Hamdaoui, invece, ha avuto qualche problema al ginocchio negli ultimi giorni e al massimo potrebbe recuperare per un posto in panchina.Il Catania, dal canto suo, non sembra portatore di clamo-rose novità di formazione. Rolando Maran si affiderà al

consueto 4-3-3 e gli interpre-ti sono quelli più affidabili, con l’eccezione di Spolli che dovrebbe andare in panchi-na dopo aver recuperato in extremis da un problema fi-sico. In porta ci sarà Andujar, mentre la difesa sarà com-posta da Alvarez, Bellusci, Legrottaglie e Marchese. A centrocampo spazio per i titolari Biagianti, Lodi e Al-miron. In attacco il tridente è quello classico, con Gomez e Barrientos esterni e Ber-gessio riferimento centrale. Izco, che ha recuperato da un infortunio, andrà in panchina.

STADIO artemio Franchi - ORE 15.00

viviano

tomovic

Pasqual

Jovetic

Borja valero

Pizarro Migliaccio

Cassani

ljajic

RodriguezRoncaglia

FIoRentIna 3-5-2

1 Viviano

4 Roncaglia, 2 G. Rodriguez, 40 Tomovic

16 Cassani , 21 Migliaccio, 26 Pizarro, 20 Borja Valero, 23 Pasqual

22 Ljajic, 8 Jovetic

Allenatore: Vincenzo Montella

CatanIa 4-3-3

21 Andujar

22 Alvarez, 6 Legrottaglie, 14 Bellusci, 12 Marchesei

27 Biagianti, 10 Lodi, 4 Almiron

28 Barrientos, 9 Bergessio, 17 Gomez

Allenatore: Rolando Maran

La formazione

{ Pasqual dovrebbe spuntarla su Llama, davanti il giovane Ljajic sembra il prescelto per affiancare Jovetic dal primo minuto

BergessioBarrientos

Gomez

almironlodi

Biagianti

MarcheseBellusci

legrottagliealvarez

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12 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

“Manuel? SInCeRo,PReCISo e aMante Del tIRaMISù. e PoI quella FaSCIa…”

noi, le donne dei viola

MIRCA PASquAL:di MichelA lAnzA

La semplicità fatta persona, una famiglia come le altre, né più, né meno. Una famiglia lontana an-

ni luce dai lustrini e dalla ‘vetrina’ del mondo dorato che è diventato quello del pallone. È quella formata dal capi-tano della Fiorentina, Manuel Pasqual, e dalla sua dolcissima moglie, Mirca Ronchiato, laureata in scienze dell’e-ducazione, ma impegnata a tempo pie-no a fare la mamma («Per il momento non lavoro – ha detto Mirca – ma spero di riuscire a farlo appena i bambini sa-ranno cresciuti un po’»). Veneti entram-bi, i due si sono conosciuti dodici anni fa, nel 2000, in occasione di una sagra di paese a Croce. Complice dell’incon-tro, un’amica comune che, ignara di quanto sarebbe potuto succedere, li ha presentati. Da lì, un classico (ma mai banale) colpo di fulmine che l’ha fatti innamorare. Poi sono arrivate le nozze nel 2007 e due figli: Nicolò, nato nel 2009, e Aurora, nata nel 2011. La fami-glia Pasqual vive ormai a Firenze da 8 anni, da quando il terzino sinistro ex Arezzo è approdato in maglia viola nel 2005 e, prima del ritorno di Toni, era ri-masta l’unica superstite del primo ciclo Della Valle. Segno evidente che la so-cietà è consapevole di quanto il capita-no meriti ancora di indossare la maglia della Fiorentina, ma anche di quanto questa coppia solida e seria sia stata

ormai adottata dalla città. C’è stima re-ciproca tra Firenze e Pasqual e la fascia di capitano che gli è stata consegnata è il coronamento di un sogno rincorso con sacrificio e attaccamento alla ma-glia, come ha raccontato in esclusiva al Brivido Sportivo la moglie Mirca. E poi, quante curiosità da leggere tutte d’un fiato per cercare di conoscere più a fondo il nuovo leader della squadra di Montella. Mirca, iniziamo dalla fine: che effet-to le ha fatto vedere suo marito capi-tano (finalmente) della Fiorentina? Sappiamo bene quanto lui sognasse quella fascia al braccio, non lo ha mai nascosto.«Finalmente. E’ il giusto riconoscimen-to dopo otto anni di lavoro e di fedeltà alla Fiorentina. È stato contentissimo lui, sono stata contenta io. È stata un’e-mozione perché è stato un premio, al di là del fatto che non sempre è capita-no chi porta la fascia al braccio. Si può essere leader senza fascia, ma l’averlo promosso è stato proprio il riconosci-mento ufficiale per quello che ha fatto per la squadra, nello spogliatoio, per il comportamento corretto che ha sem-pre tenuto con tutti. Quella fascia se l’è conquistata e meritata lavorando sodo. Insomma, una bella soddisfazione (an-che per me, oltre che per lui) vederlo capitano della Fiorentina».Montella però ha dichiarato che ci sono due capitani: uno straniero, uno italiano… «Giusto che Montella abbia nominato due capitani, soprattutto nei confronti di Jovetic che, in fin dei conti, era già stato nominato un anno fa vice-capi-tano. Dunque, considerata la partenza di Gamberini (capitano della passata stagione), la fascia sarebbe dovuta pas-sare di diritto a JoJo. Evidentemente il tecnico viola ha voluto premiare anche Manuel proprio per la sua dedizione alla maglia viola, ma non ha voluto toglierla a chi già quella fascia era de-stinata».Manuel è arrivato a Firenze ben ot-to anni fa, all’età di 23 anni (e oggi, che di anni ne ha 30, viene chiamato ‘zio’). E in questi otto anni ha vissu-to momenti belli, ma anche difficili. Come ha vissuto quel periodo di ‘ac-cantonamento’, soprattutto quando

rientrava a casa, visto che non si è mai distinto per esternazioni pole-miche e/o fuori luogo? «Quando uno viene accantonato, ne risente di spirito ed entusiasmo, ma lui è sempre stato molto bravo perché anche in casa ha sempre fatto pesare poco i suoi eventuali malumori. Ma-nuel è un professionista che non ama portare i suoi problemi a casa, non li fa pesare in famiglia. Appena rientra e vede i suoi bambini, tutto quello che può turbarlo, gli passa in un attimo. Per quanto riguarda, poi, il suo buon senso e il fatto di non aver mai creato una po-lemica né niente, è vero. Lui si è sempre comportato da vero professionista. Poi, magari, qualche sassolino dalla scarpa se l’è anche tolto, ma senza la necessità di andare fuori dalle righe…».C’è mai stato un momento in cui ha pensato: “Basta, meglio andare…”. Del resto, tante volte si è parlato di un suo addio alla Fiorentina. È sta-to accostato, tra l’altro, a squadre importanti. Però alla fine è sempre rimasto. Che mi dice a riguardo?«Sì, più di una volta è successo che ab-bia pensato “La mia storia a Firenze è alla fine, me ne vado…”. È successo in particolar modo nell’anno delle tante tribune perché Manuel aveva il sen-tore che l’esperienza fiorentina fosse arrivata al capolinea. E c’è stata la pos-sibilità di andare via, poi però abbiamo sempre ragionato (insieme) e deciso di rimanere, ché non esisteva nessuna alternativa migliore di Firenze e della Fiorentina. E quando dico ‘migliore’ non parlo di squadre più o meno im-portanti che possono aver cercato o non cercato Manuel, bensì di ‘miglio-re nel complesso’, come scelta di vita. Ogni anno che si è presentata un’of-ferta, abbiamo scelto di rimanere. E puntualmente ogni anno questa scelta è stata ripagata in qualcosa, pure negli anni peggiori. Non ha (e non abbiamo) rimpianti per le scelte fatte, né ci siamo mai pentiti».Vogliamo provare ad entrare un po’ più nello specifico? Si è parlato di Napoli e Juventus sulle tracce di Pa-squal nel corso degli anni…«Per quanto riguarda la Juventus, non c’è mai stato niente di concreto. Il Na-poli, invece, non c’è dubbio che sia

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Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

“Manuel? SInCeRo,PReCISo e aMante Del tIRaMISù. e PoI quella FaSCIa…”

e fuga (2 presenze, ndr), sarebbe bello per lui riviverla. Del resto, indossare la maglia azzurra è sempre il sogno di tutti e la massima aspirazione di ogni calciatore».Quest’anno, potrebbe essere anche l’autore di qualche gol su punizio-ne, visto che adesso qualcuna in più gliela faranno battere dopo un gol e un palo nelle prime tre gare ufficia-li…«Eh, speriamo. Con un pizzico di fortu-na… Non sarebbe male. È stato bello vederlo segnare».Proviamo ad entrare un po’ nel vo-stro privato: quando e come vi siete conosciuti?«Ci siamo conosciuti nel 2000 ad una sagra di un paese che si chiama Croce. Lui era un amico di una mia amica, che ci ha fatti conoscere. E, sembrerà stra-no, è scattato il colpo di fulmine. Poi lui si è fatto avanti e… oggi siamo qui, da dodici anni insieme»Che tipo di papà e di marito è Ma-nuel?«E’ un papà attento e presente, com-patibilmente con il suo tempo libero ovviamente. Ed è molto attaccato a no-stro figlio Nicolò (e viceversa). Di solito, si dice che i maschi sono più attaccati alle mamme, mentre il nostro primo-

stata la squadra più vicina a prendersi Manuel nel 2008. Se la Fiorentina gli avesse detto “puoi andare, ok”, facen-dogli capire di non essere più gradito, avremmo accettato la piazza parteno-pea. Ma siccome la società ha sempre dimostrato di avere la volontà di con-tinuare il rapporto con Manuel e sic-come la scelta spettava a lui, abbiamo optato di restare».Due parole per descrivere i momenti di Pasqual nei vari periodi viola: con Prandelli, con Mihajlovic/Rossi, con Montella.«Con Prandelli all’inizio tutto era alle stelle. Il boom. Poi, in due anni, siamo passati inspiegabilmente dalle stelle al-le stalle. Nonostante tutto, nonostante il periodo personale non tra i migliori e nonostante le tribune e le poche pre-senze, ha passato momenti indimen-

ticabili, alcuni tra i più belli della sua carriera (come le vittorie col Liverpool). Poi è arrivato Mihajlovic e, tolti i ten-tennamenti iniziali, gli ha sempre dato fiducia. Peccato per i risultati negativi. È stato un periodo triste perché il grup-po non si capacitava di come non riu-scisse a venire fuori da una situazione non voluta (“L’allenatore è bravo – era il pensiero del gruppo – noi ce la mettia-mo tutta ma non arrivano i risultati…”). Avrebbero voluto tutti dare qualcosa di più nel periodo Mihajlovic/Rossi. Infine Montella, col quale l’anno è iniziato con un ritrovato entusiasmo. Il nuovo alle-natore piace, è uno che si è saputo far rispettare da subito».A livello professionale, cosa pensa che potrebbe soddisfare suo marito, ancor più di quello che fino ad ora lo ha reso orgoglioso?

«Sicuramente sarebbe motivo di gran-de soddisfazione e orgoglio, per lui, alzare un trofeo con la maglia della Fiorentina. Sarebbe appagante, so-prattutto dopo tanti anni. Certo, anche tornare a qualificarci per la Champions League o rivivere un’esperienza in Eu-ropa League sarebbero bei traguardi. E poi gli manca la Nazionale. Dopo es-serci arrivato, seppur per una toccata

13

{ Con Prandelli dalle stelle alle stalle,poi la fiducia di Mihajlovic e adesso il ritrovato entusiasmo con MontellaA Firenze ci sentiamo a casa

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14 Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania

genito stravede per il papà: lo vuole seguire ovunque. Come marito è bravo e premuroso, non mi posso certo lamentare. Magari è un po’ troppo pigno-lo, un maniaco della precisio-ne».Il pregio e il difetto di Ma-nuel?«La precisione, appunto: è un pregio che a volte aiuta, ma può essere anche un difetto se si tende all’esagerazio-ne. Chiedete ai compagni di squadra… rompe le scatole su tutto».Il suo rapporto con la cuci-na?«Ama mangiare, ma non cuci-nare…».Il suo piatto preferito?«Mangia quasi tutto, ma è un vero e proprio amante dei dol-ci. Il suo piatto preferito, infat-ti, è il tiramisù».E che musica ama?«I suoi cantanti preferiti sono Vasco Rossi e Ligabue, ma ama un po’ tutta la musica: quel-la commerciale, quella che passano nelle radio, tutto. Gli piacciono anche i tormentoni dell’estate che ama ballare con nostro figlio. Mettiamola così: per quanto riguarda la musica, non è un pignolo e, se capita, ascolta pure Gigi D’Alessio».E voi avete la ‘vostra’ canzo-ne?«Non abbiamo una nostra canzone, ma la colonna so-nora del nostro matrimonio: ‘Piccola stella senza’ cielo di Luciano Ligabue».C’è un angolo della città di Firenze che sentite partico-larmente vostro? Che pre-ferite?«Sicuramente il Piazzale Mi-chelangelo, ovvero il primo posto dove siamo stati non appena arrivati qua a Firenze».Avete un ottimo rapporto con Firenze. Ma Firenze, per

voi, sarà per sempre?«Ancora è presto per dirlo. Di-pende da tante cose, da quello che farà Manuel appena smet-terà di giocare e anche dagli eventi della vita. Quel che è certo è che entrambi amia-mo molto Firenze, è la nostra seconda dimora. Ci sentiamo a casa sia qua che a Musile di Piave, dove abbiamo la no-stra casa e dove abitava mio marito prima di approdare in Toscana».Cos’è l’amicizia per Manuel?«E’ una cosa molto importan-te, fondamentale… se vera. Lui conserva ancora amicizie dell’età adolescenziale, di quando aveva 16 anni. Sono quelli i suoi amici. Le amicizie nel calcio? Divide molto le due cose: una cosa sono i rapporti professionali, un’altra è l’amici-zia e il dopo-lavoro».Cosa non deve fare qualcu-no per essere ignorato da Pasqual?«Non deve tradire. Non sop-porta le persone che davanti ti fanno l’amico e poi parlano male di te alle spalle. Quando Manuel viene tradito, su quel rapporto e su quella persona, ci mette una pietra sopra». Come si conquista la stima di suo marito?«Con la lealtà e mostrandosi presenti in ogni momento, sia quando le cose vanno bene, che quando le cosa vanno male».Una cena di squadra insieme a …«Andiamo poco a cena insie-me ai compagni di Manuel per la semplice ragione che dividiamo molto la professio-ne dal privato. Qualche volta è capitato con Alberto (Gilardi-no, ndr) e sua moglie Alice ma raramente. Quest’anno, però, qualche serata insieme la pas-seremo sicuramente con Lu-

patelli e sua moglie Elena, con i quali avevamo già instaurato un buon rapporto durante la loro precedente esperienza fiorentina (Lupatelli aveva già indossato la maglia della Fio-rentina dal 2006 al 2008, quan-do Pasqual e famiglia erano già a Firenze, ndr).Lei è gelosa? «All’inizio ero molto gelosa, forse troppo. Col passare del tempo, poi, ho imparato a esserlo meno, ho trovato un equilibrio, anche se non sono mai stata ossessiva». E lui?«Anche lui è geloso, ma non lo fa vedere».Un viaggio, un vostro mo-mento indimenticabile…«Il viaggio in Sudafrica che ab-biamo fatto nel 2008, l’ultimo che abbiamo fatto da soli, pri-ma di diventare una famiglia a tutti gli effetti, prima dell’ar-rivo dei nostri figli. È stato un viaggio fantastico, in un posto stupendo che ti lascia qualco-sa dentro che non va più via: atmosfera, colori, paesaggi incantevoli e poi quel silenzio. Perché il silenzio dell’Africa ha qualcosa di magico, è mera-viglioso. Spero di tornarci un giorno con i nostri bambini».C’è qualcosa che lei si sente di dire di Manuel e che io non le ho chiesto?«Mi preme sottolineare che è una persona sincera, nel bene e nel male».Il messaggio, invece, che le va di mandare a suo marito tramite il nostro giornale?«Un semplice in bocca al lu-po, che tutti i suoi sogni di-ventino realtà».

(si ringrazia la signora Pa-squal per aver concesso al Brivido Sportivo queste im-magini dal proprio album di famiglia)

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Il Brivido Sportivo STADIO - 16 settembre 2012 - FIOrenTInA Catania 15

Le api dovranno volare, stavolta, fin nella perfida Albione, dove hanno appena riacceso la miccia del tormentone Jovetic straparlando di un presunto pre-accordo Fiorentina-City. Un manipolo di api volonte-rose è già partito ma il grosso resta qui per dedicarsi a tutti quegli allocchi beveroni che han dato seguito alla favola. La società ha detto e ridetto che il discor-so verrà ripreso a giugno, quando si tireranno le som-me; il padrone stesso (ADV) ha garantito al giocatore che la Fiorentina lotterà per traguardi importanti e, se sarà così, tutto potrà essere riconsiderato. Se dav-vero crescerà la viola come tutti i tifosi veri sperano, perché non si potrebbe permettere anche giocatori del calibro di Jovetic, così come il Napoli si permette i Cavani? Il giocatore si è dichiarato contento e sod-disfatto in pubblica intervista, cosa si vuole di più? No, si deve continuare il tormentone, la neverending story, perché sui giornali non ci deve essere da scri-vere altro. E’ colpa, ripeto, anche di chi gli dà credito.Abbiamo davanti un campionato finalmente pro-mettente, vogliamo godercelo, e goderci il nostro miglior giocatore senza tante masturbazioni mentali su quel che sarà? Sarà quel che ci meriteremo, tutti, calciatori, allenatore e tifosi. Cerchiamo di meritarci il meglio.

Il PunGIGlIone

GoDIaMoCI JoJo SenZa MaStuRBaZIonI MentalI PPassaa anche la sehonda

uggiosissima partita della nazionale, finalmente e si

ripensa sortanto alla viola. Vince’ 2-0 con Marta con du’ go ‘ irrego-lari e dopo ave’ giohato peggio de’ maiali gli è cosa che un biso-gnerebbe nemmen commenta-re, ma a tutte le vedove di’santo ogni tanto e gni fa bene, tra un rosario e un artro, ave’ un momentino di riflessione. Ni’ frattempo quello dell’anticar-cio che un n’hanno avuo bene finché un l’hanno buttao fori, a i’Gallesse, che di Marta un po’ meglio gli è, e gnene ha rifilati sei. Icche vor dire? Nulla, pe’ carità, sortanto che la palla la ruzzola e tanti discorsi e fanno dimorta farina.Ma veniamo a noi, che ci gar-ba di più, anche perché, se Dio vole, e sembra proprio che quest’anno e si possa an-da’ tutti d’accordo e divertissi. I’vincere… chi lo sa? Ma diver-tissi, sì. Perché e ci piace tenere i’pallino ‘n mano e quest’anno e ci riesce anche. Un ci ha fatto piange’ tanto nemmen la prima sconfitta, un po’ perché l’impe-gno e gli era tosto, un po’ per-ché Eupalla e un ci ha aiutato punto, dimorto perché, pe’ lun-ghi tratti, e un gni s’è fatto vede’ palla. O che vi sembra poho?Ora e c’è, pe’ l’Aeroplanino, un ritorno a i’ passato, quello re-cente, quando l’era sulla panca de’ siculi. E li dovrebbe conosce’ bene e sape’ come fermalli o come fagni go’. ‘Nsomma e un dovrebbe esse’ un handicappe. ‘N campo e ci son quasi tut-ti, a parte l’Aquila, purtroppo sempre alle prese con l’infiam-mazione a i’ tendine d’Achille. D’Achille? Magari e fosse d’Achille, i’ male l’è che gli è d’Arberto e così lui e

I’nonno Pilade

un gioha. Pe’ fortuna quest’an-no a centro campo di gente co’ piedi diritti e eduhati e se n’ha un fottìo: i’Pecche, i’Borgia, Mati (che co’ i Cile gli ha fatto anche go’) e ci si può permette’ i’ lusso d’aspetta’ uno come l’A-quila. Ma che ve lo ‘mmagina-te? L’anno passato e ci toccaa a fa’ giohare i’Risorto e lo Svinco-lato e i meglio pezzo e gli era lo svizzero-arbanese che ne re-cuperava tante ma che poi e un sapea icche fassene! Ora no, e siam noi che si detta legge, la legge di quelli boni e pe’ questo i’nonno e cammina a un parmo da terra (che sarò morto senza accorgimene? No, tranquilli, gli è la soddisfa-

zione). Certo che davanti e biso-gna poi fa go’ e un li po’ mica fa’ sempre Nasello! I’marocchino e Lucone e devan pena’ poho a fa’ esplodere le porveri, se no e si fa come quelli bellini, bellini, che ci hanno sempre un mon-te di donne, ma…. nicchesse! E ni’carcio, come in quell’artra cosa, e vince chi la butta dentro.Nell’attesa ormai spasmodica i’nonno e si piglia i’solito aiu-tino arcolico, ‘n parole poere e s’imbriaha perché i’ tempo e gni passi più sverto. Ma prima che i’ coma etiliho e gli abbia i’so-pravvento su’ sensi e si raduna l’urtimo fiato pe’ i’solito: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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