68

LHFL WHQGHQ]H GD RVVHUYDUH - multimedia.b2b24.itmultimedia.b2b24.it/Flipit/gdo_gdo_1209140857/megazine/pdf/gdo_gdo... · Tra libri e cibo, nasce Red di Librerie Feltrinelli Auchan:

Embed Size (px)

Citation preview

10 settembre 2012 3

E D I T O R I A L E

colo 62 si faranno sentire e per alcuni potrebbe

essere arrivato il momento di vendere o ... di

comprare.

■ Internazionalizzare non sarà un’eventualità,

ma un obbligo. Finalmente, le eccellenze italia-

ne non faranno solo bella mostra sugli scaffali

di retailer stranieri, ma avranno anche un’inse-

gna italiana (Eataly docet).

■ I manager del lusso verranno assunti dalla gdo

e viceversa (tendenza già in atto). La versa-

tilità richiesta a chi lavora nel retail troverà,

dunque interlocutori adeguati pescando in

acque nuove.

■ Nasceranno nuove locomotive nei centri

commerciali che saranno un’evoluzione degli

ipermercati, ma con formule completamente

rinnovate. Azzardiamo il modello Target, ma

umilmente non offriamo nessuna formula,

l’avessimo ... non saremmo qui.

■ I supermercati dovranno decidersi: o discount

o premium.

■ I superstore continueranno a crescere (soprat-

tutto quelli che avranno imparato i primi due

punti, come insegna il benchmark di categoria).

■ Il social marketing sarà ancora guardato

con sospetto, per poi scoprire ... che è trop-

po tardi!•

i sono chiesta se pensare ai trend

del retail, in questo momento, non

fosse quasi blasfemo, come se la pa-

rola trend fosse pericolosa, tentatrice e anche

un po’ frivola. In realtà, il termine di per sé è

innocuo ed effettivamente basta spostare lo

sguardo e i trend emergono, si rendono visibili,

magari non sono roboanti, ma indubbiamente

sono destinati a durare, per almeno un altro

decennio.

■ Il retail prenderà coscienza di essere un’im-

presa e quindi assoggettata a tutte le regole

del caso. Controllo dei costi, attenzione alla

supply chain, tanto per iniziare, un atto do-

vuto (peccato che per alcuni sia stato un po’

forzato).

■ La tecnologia non sarà una scelta d’immagi-

ne, ma un obbligo per ottenere performance

più elevate. Anche in questo caso non solo

teatro, ma molto lavoro di backoffice.

■ Il franchising sarà uno dei volani per au-

mentare quota (basta dare un occhiata a

quanto avviene in Francia). Più in generale,

le associazioni, in qualsiasi forma, saranno

la formula che darà i migliori risultati, grazie

alla capacità di disegnare l’offerta sui bisogni

locali, ma con una “testa” a livello nazionale.

■ Fra cinque anni, racconteremo che la gdo era,

un tempo, frammentata. Gli effetti dell’arti-

[email protected]

10 settembre 2012 5

20122 9

12 Ricardo Voltolini

25 Auchan

21 Feltrinelli Red

39 Verdure IV gamma

45 Alce Nero

46 Coca Cola

48 Zuegg

50 Sughi pronti

54 Coop Estense

Dieci tendenze da osservare

Nei prestiti fatti agli italianic’è più welfare e meno casa

Il paniere prezziLa borsa della spesaA confronto U2 e Dico

Faccia a facciaF.lli Arena e Intramark

I leader d’impresa devono crederenella sostenibilità

Gli italiani alla ricerca di una nuova felicità

Carrefour vara il prototipo di un nuovo Express

Tra libri e cibo, nasce Red di Librerie Feltrinelli

Auchan: filiere controllate anche nelle emissioni di CO2

Biologico in scena,soluzioni più raffinate

Sviluppo reti

Se è biologico, non conosce crisi

Verdure IV gamma,un segmento in crescita

Csr, De Cecco rilancia con il bilancio integrato

Alce Nero si sviluppa e pensa a nuovi mercati

Novità e occupazione dal piano anticrisi Sibeg

Zuegg verso il controllo totale della produzione

Sughi pronti, in ascesai gusti della tradizione

3

6

8

10

12

14

18

21

25

27

32

36

39

42

45

46

48

50

ED ITOR IALE

OSSERVATORIO

INTERV ISTA

COVER STORY

RETA IL

INDUSTR IA

SERV IZ I

CULTURE

52

54

56

59

60

63

65

Nuovo Carrefour Express. A Milano in viale Gran Sasso, Carrefour ha rinnovato la formula Carrefour Express privilegiando le logiche del libero servizio con servizi più ampi. Nuovi banchi frigo: pane, ortofrutta, pesce, carne. Apertura: 7 giorni su 7. Il fatturato è aumentato del 35-40%.

V ideo Tou r

Walmart: nuovo format di vicinato in Florida. Vista a un Walmart Neighborhood (vicinato): 70% più piccolo di un classico Supercenter con display molto curato, banchi assistiti e servizi innovativi. Parlano i clienti riguardo a: prezzi, accoglienza, assortimento e convenienza.

Video Tour

Commercio, nuove norme per la Regione Toscana

Coop Estense attiva la App Salvatempo

Gruppo O-I, bottiglie in vetro a km zero per vini siciliani

Sap abilita le politiche green e sociali della gdo

Food experience design necessita alta formazione

OpinioneDimissioni e licenziamento: in scena una storia tutta italiana

LibriLa decrescita è un volano dell’economia virtuosa

The Future of Retail. Questo video illustra le soluzioni, fra reale e virtuale, in cui è chiave il consumer engagement sul greening. Le idee provengono dagli studenti del Master on Green Management Energy and CSR della Bocconi cui Henkel ha affidato un field project.

Web ina r

10 settembre 20126

O S S E R V A T O R I O

di Gino Pagliuca

le famiglie italiane, che hanno limitato i

consumi, specie quelli di beni durevoli, e

hanno ridotto la propensione ad accen-

dere nuovi finanziamenti per sostenere

gli acquisti. Diminuisce l’interesse per i

prestiti personali destinati a sostenere le

spese per gli immobili, che passano dal

17,3% al 16,3% del totale, per privilegiare

i prestiti richiesti per spese generiche,

che includono anche le spese di viaggio

e quelle per lo svago, passati dal 17,6%

al 24,2% del totale. In crescita anche i

prestiti le spese finanziarie e assicurati-

ve che crescono dal 7,8% al 12,9%. Va

però detto che una larga parte di questi

finanziamenti è stata richiesta per fare

fronte ad esigenze di liquidità.

Nel periodo considerato sono aumen-

tati anche i prestiti personali destinati

a sostenere la spesa per la salute, che

li italiani si indebitano ancora

per l’acquisto di beni di consu-

mo, ma lo fanno con rate più

contenute e importi medi più

ridotti. Un’analisi condotta dalla cen-

trale rischi Crif su circa 1,3 milioni di

prestiti personali con finalità di acquisto

dall’inizio del 2008 (ovvero prima che la

crisi economica si manifestasse), al pri-

mo trimestre del 2012, individua alcune

macrocategorie di spesa, rendendo pos-

sibile una analisi sui cambiamenti nelle

scelte di indebitamento da parte degli

italiani.

Il numero di domande di prestiti nel pri-

mo semestre 2012 ha fatto registrare un

calo dell’8% rispetto all’analogo periodo

2011, e del 23% se confrontato con il pa-

ri periodo 2008, principalmente in virtù

dell’approccio estremamente cauto del-

raddoppiano la loro quota percentuale

passando dall’1,2% del 2008 al 2,4%

del primo trimestre 2012. Restando alla

categoria qui considerata, bisogna rile-

vare anche che circa il 36% dei prestiti

per questa specifica categoria di servizi

è stato richiesto per spese dentistiche,

il 59% per spese mediche generali e il

4,5% per interventi estetici.

Stabili i prestiti personali dedicati all’ac-

quisto di mezzi di trasporto e di prodotti

di elettronica dove, anche se in misura

decisamente inferiore rispetto al passa-

to, intervengono ancora in larga parte

i prestiti finalizzati. I prestiti personali

destinati all’acquisto di un mezzo di tra-

sporto passano, infatti, dall’8,9% al 9,7%

mentre quelli per l’acquisto di prodotti

di elettronica passano dal 3,6% al 4,2%

del totale.•

Una torta più piccolaIl grafico mostra come sono cambiate le scelte di indebitamento da parte delle famiglie italiane pur in uno scenario di sostanziale contrazione della domanda di credito.

Fonte: elaborazioni Crif Decision Solution su dati Crif

LE MOTIVAZIONI DELL’INDEBITAMENTO PERSONALE

Categorie di spesa verso cui sono indirizzate le risorse ottenute con i finanziamenti personali: confronto I semestre 2012 contro dati del 2008

2008

2012

17,5Altro

20,6

24,0Varie

12,9

7,9Finanziarie, Assicurative

2,4

1,2Salute

25,1

21,0Abbigliamento, ecc.

16,3

16,6Immobile

4,2

3,2Elettronica

9,7

8,5Trasporto

9,0

AZ PRO-EXPERT PROTEZIONE GENGIVEIl 1° dentifricio AZ con Fluoruro Stannoso Stabilizzato che rinforza le gengive in 4 settimane.

Aiuta arimuovere i batteri

Riduce la placca

Combatte il tartaro*Se usato regolarmente rispetto ad uno spazzolino manuale tradizionale

ORAL-B PRO-EXPERT PRO-FLEXDue lati flessibili, per una pulizia superiore*.

ORAL-B PRO-EXPERT FILO INTERDENTALEIl 1° fi lo interdentale monofi bra di Oral-B che aiuta a prevenire i problemi gengivali.

INSIEME PERGENGIVE PIÙ SANE

IN 2 SETTIMANE

NUOVO DA LUGLIO 2012NUOVO

10 settembre 20128

O S S E R V A T O R I O _ i l pan ie re p rezz i

a cura di Lu. Ca.

Prima r ilevazione presso il formato U2

dell’insegna Unes, che si identifica per la

politica di EDLP, quindi senza promozioni,

e la presenza di numerosi prodotti a marca

privata offerti a condizioni molto vicine ai

primi prezzi, coi quali speso si identificano.

Sono infatti ben 19 (quasi il 50%) i primi

prezzi mancanti ai quali è stato attribuito il

prezzo della PL (o viceversa). A livelli asso-

luti, la linea della marca privata si discosta

molto dalle marche (-43,15%) e non molto

lontano dai primi prezzi (-50,88%), mentre il

discount Dico si colloca leggermente più in

basso (-51,8%).•

Private label Primo prezzo

prodotto marca euro euro euro eurolatte UHT p.s. lt 1 Parmalat 1,19 0,85 0,59 0,59

yogurt frutta 125 g cad. Yomo 0,63 0,30 0,29 0,20

mozzarella 125 g cad. S. Lucia 1,19 0,65 0,65 0,59

formaggio grattugiato 100 g Biraghi 1,45 0,99 0,99 0,77

burro 250 g Centr. Latte 2,25 1,50 1,25 1,15

tortelloni ricotta e spinaci 250 g Rana 2,60 1,09 1,09 0,99

crackers 500 g Mulino Bianco 1,39 0,99 0,99 0,85

pasta 1 kg Barilla 1,50 0,84 0,70 0,65

riso arborio 1 kg Gallo 2,90 1,65 1,65 1,69

pomodori pelati 400 g. lordo Cirio 0,79 0,39 0,39 0,39

passata di pomodoro bott. 700 g Pummarò 0,85 0,65 0,59 0,55

polpa di pomodoro 400 g cad. DeRica 0,53 0,38 0,38 0,39

fagioli borlotti sc. 400 g lordo cad. Valfrutta 0,58 0,42 0,38 0,29

piselli medi scat. 400 g lordo cad. Cirio 0,79 0,52 0,52 0,49

tonno all'olio d'oliva 160 g Rio Mare 1,66 1,33 0,95 1,33

olio extra vergine 1 lt Bertolli 4,10 3,45 2,80 2,99

olio di mais 1 lt Maya 2,20 1,50 1,39 1,39

olio di semi vari 1 lt Oio 2,10 1,55 1,29 1,19

biscotti frollini 800 g Mulino Bianco 3,09 1,50 1,50 0,92

merendine croissant lisci 400 g Mulino Bianco 2,82 1,39 1,39 1,49

cioccolato tavol. 100 g Milka 1,25 0,65 0,45 0,49

confettura albic. 400 g Zuegg 2,61 1,25 1,25 1,15

caffè 250 g. miscela class. cad. Splendid 1,90 1,15 1,15 0,85

minestrone surg. 1 kg Findus 2,29 1,15 1,15 1,00

spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 2,99 1,45 1,45 1,48

pizza margherita surg. 600 g Bella Napoli 3,89 2,46 1,99 2,06

acqua min. nat. 1,5 lt Ferrarelle 0,39 0,19 0,14 0,13

cola 1,5 lt Coca Cola 1,50 0,55 0,55 0,35

succo arance 1 lt Skipper 1,40 0,89 0,89 0,99

vino brik 1 lt- 10° Castellino 1,79 1,45 0,99 0,85

cibo per gatti 400 g cad. Friskies 0,80 0,40 0,40 0,39

cibo per cani 1.250 g. cad. Special Dog 1,70 0,95 0,95 0,95

candeggina 2,5 lt Ace 2,59 0,88 0,69 0,69

detersivo liquido 30 lavaggi Dixan 7,93 3,40 2,90 3,59

ammorbidente 2 lt Vernel 2,60 1,30 1,06 0,99

detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 0,75 0,75 0,71

detergente casa 1,5 lt Aiax 1,94 1,43 0,75 0,99

carta igienica x 10 rotoli Scottex 3,74 2,22 1,35 1,55

asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,35 1,75 1,19 1,29pellicola metri 30 Domopak 2,18 0,95 0,91 0,59

Totale panieredifferenza assolutadifferenza %Indice di convenienza (marca = 100)

numero offerte speciali

82,94

100

0

47,1535,7943,1557,85

0

40,7442,2050,8849,12

0

39,9842,9651,8048,20

0

I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non fosse possibile, sono stati parametrati alle unità di misura del prodotto di base. Da U2, la marca privata è talvolta quella base dell’insegna Unes, ma più spesso è quella che identifica anche i primi prezzi, che solo raramente hanno marche diverse; su questa linea sono stati comunque rilevati i prezzi apparsi più bassi, indipendentemente da ogni considerazione qualitativa. A tutti i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento.

Prezzo mancante (attribuito)

Rilevazioni del 13 luglio 2012 rispettivamente presso il supermercato U2 di via Trilussa ed il discount Dico di via Bassi, entrambi a Milano (non c’è riferimento col 2011)

UN SAPORE ANTICO,UNA STORIA MODERNA.

La storia dei nostri Pesti nasce dalla passione per gli ingredienti tipici della tradizione culinaria italiana: la freschezza del basilico, la dolcezza della cipolla rossa, il gusto dei pomodori italiani essiccati al sole, la delicatezza della ricotta e l’inconfondibile sapore delle noci.

Così sono preparati i Pesti Barilla: senza l’utilizzo di conservanti né coloranti, per portare in tavola i sapori autentici della nostra terra.

12-07

10 settembre 201210

O S S E R V A T O R I O _ facc ia a facc ia

che consideriamo di primaria importanza

e sui quali il nostro ufficio tecnico si sta

impegnando.

Fernandez Affricano - La nostra battaglia

per la sostenibilità in questo momento è la

confezione di olio spray, che oltre a con-

sentire la massima igiene perché completa-

mente sigillata, quindi inviolabile, realizzata

in PLT alimentare garantito e con pompette

in acciaio inox, permette un reale rispar-

mio nei consumi di olio, venendo incontro

sia alle esigenze di contenimento dei costi

(anche da parte dei ristoratori, oltre che

del consumatore) che a quelle della salu-

te, riducendo le calorie derivate da questo

condimento senza rinunciare al gusto della

pietanza.

Qual è la propensione delle pmi allo svi-luppo di nuovi prodotti/servizi?Arena - Oggi si va avanti solo se c’è in-

novazione, perché il mercato vuole nuovi

prodotti, sia il cliente di fascia medio-alta

sia quello di fascia medio-bassa. Tutti sono

attenti ai consumi e si tende a selezionare

la spesa, di conseguenza occorre fare mol-

ta attenzione a seguire le innovazioni che

il mercato richiede, che per Arena significa

soprattutto prodotti freschi tipici siciliani,

cui diamo precedenza assoluta. Riguardo

ai servizi, invece, puntiamo su quelli classici

con la qualità e i prodotti nazionali.

Fernandez Affricano - Molto elevata. Per

Intramark le idee nuove sono fondamentali

per andare avanti; sono proprio le azien-

de più piccole quelle capaci di sviluppare

le novità, collaborando con le aziende più

grandi per realizzare nuovi prodotti. Dob-

biamo stare molto attenti a valorizzare la

qualità ed esaltare l’italianità: queste sono

qualità indispensabili che sono molto ap-

prezzate anche all’estero, e che dobbiamo

curare con il massimo impegno.•

a qualità è un elemento primario per

le imprese declinata in chiave sia na-

zionale sia locale. Ne parliamo con

Cristofero Arena, amministratore uni-

co di F.lli Arena Srl, ed Enrico Fernandez Af-

fricano, presidente di Intramark Srl.

Localismo e territorialità: come influen-zano gli assortimenti?Arena - La tipicità del prodotto è la nostra

prima missione, al punto che mi occupo io

stesso di assaggiare i campioni prima di

inserirli in assortimento. Formaggi, frutta,

carni per il 15-20% dell’assortimento tota-

le cerchiamo di acquistarli in Sicilia prima

di tutto per un gusto di filiera, e poi per al-

leggerire i costi logistici, anche grazie alla

nostra piattaforma di distribuzione di freschi

e freschissimi. Non sempre però troviamo

produttori locali capaci di garantire i servizi

necessari.

Fernandez Affricano - Per quanto riguarda

il marchio Aromolio e Le Piagge, gli assorti-

menti presso la grande distribuzione sono

gli stessi in tutta Italia. L’aspetto più rilevan-

te, infatti, non sono tanto le varietà locali

dell’olio, perché le quantità in produzione

sono basse, o le ricette locali, quanto in

generale l’italianità del prodotto: è il gusto

dell’olio italiano a fare la differenza e a ca-

ratterizzare il nostro impegno per offrire al

consumatore un olio buono, dolce, saporito

e profumato.

Business model per le pmi/d.o., quali le coordinate? Arena - Consumatore e qualità sono rap-

presentano le coordinate del nostro busi-

ness. Siamo un’azienda familiare, che ha

già indicato la propria guida per il futuro in

mio figlio Giovanni, da due anni nominato

direttore generale, che ha conservato i prin-

cipi di quella che era una volta la salumeria

tradizionale. Insistiamo nel voler dare al no-

stro cliente la migliore qualità e servizio alle

migliori condizioni, e puntiamo ad ampliare

la rete attraverso le affiliazioni e due nuovi

superstore nel 2012.

Fernandez Affricano - Intramark mette al

primo posto la qualità, che si concretizza

nell’accuratezza dei controlli su ogni partita

di olio che entra in azienda, con le certi-

ficazioni e i panel test che eseguiamo co-

stantemente per assicurarci che il prodotto

risponda ai requisiti. Poi il personale: siamo

molto attenti alla professionalità dei nostri

operatori, li selezioniamo con la massima

cura e tutti collaborano con noi in media da

più di dieci anni. Anche questa è una delle

nostre priorità.

Sostenibilità: come incide sulle vostre strategie?Arena - Da circa cinque anni ho pensato di

costituire una piattaforma ecologica all’in-

terno del Cedi per gli imballi di cartone e la

plastica ritirati dai pdv. Li imballiamo, sele-

zioniamo e poi vendiamo per il riciclo. Mi-

rando al risparmio energetico abbiamo so-

stituito le celle frigorifere con quelle di nuova

generazione e stiamo lavorando sull’illumi-

nazione. La sostenibilità è uno degli aspetti

a cura di Barbara Trigari

Il parere di Fratelli Arena Srl (Sigma) e Intramark Srl

INDUSTRIA

Enrico Fernandez Affricano Intramark Srl

DISTRIBUZIONE

Cristofero Arena, F.lli Arena Srl

10 settembre 201212

I N T E R V I S T A

L’esperienza brasiliana documentata da Ricardo Voltolini, dimostra la differenza che deriva da un management virtuoso

di Antonio Rafele, Fabio La Rocca

Giornalista e scrittore, svolge

attività di consulenza

per diverse imprese brasiliane, tra cui Bradesco, Caixa

Econômica Federal, Camargo Corrêa,

Claro, Fibria, Itautec, Natura,

Odebrecht, Ultragaz e Unimed

Chi è a molti anni è attiva in Brasile

una piattaforma educativa, Li-

derança Sustentável, rivolta ai

manager e gli imprenditori sen-

sibili al tema della sostenibilità. Protago-

nista della sfera “Innovazioni e società

civile” durante l’incontro Eco Rio+20, la

piattaforma ha raggiunto un’ampia noto-

rietà: tre milioni di contatti, un interesse

diffuso verso i contenuti divulgati e gli

innumerevoli eventi organizzati, un’atten-

zione particolare da parte di alcune tra

le migliori facoltà di economia. Gdoweek

ha incontrato l’ideatore e il coordinatore

Ricardo Voltolini.

Da diversi anni Lei coordina Liderança Sustentável, una piattaforma educa-tiva rivolta agli alti quadri d’impresa particolarmente sensibili al tema del-la sostenibilità. Quali sono gli obiet-tivi perseguiti, quali finora i risultati raggiunti?Liderança Sustentável ha come obiet-

tivo principale la formazione di giovani

imprenditori sensibili al tema della so-

stenibilità. Nasce in seguito alla pub-

blicazione del libro “Conversas com

Líderes Sustentáveis” (box nella pagina

a fianco, ndr), raccolta di dieci storie

esemplari, di dieci leader cui si deve

l’“irruzione” della questione ecologica

all’interno della cultura imprenditoria-

le brasiliana. Ciascuna delle imprese

prese in esame possiede storie e stra-

tegie particolari: Natura, creata circa

quarant’anni fa con intenti “sostenibili”,

è oggi una delle aziende più note e vir-

tuose nel rispetto della bio-diversità;

Banca Santander finanzia solo imprese

che seguono meticolosamente i criteri

socio-ambientali da lei imposti; Unile-

ver, Walmart, Promon e Alcoa perse-

guono politiche sostenibili investendo

risorse ed energie nella creazione di

prodotti a bassissimo impatto; Tetra

Pak ha creato un tipo di imballaggio

interamente riciclabile oltre ad una se-

rie di cooperative dedite all’educazione

dei netturbini; Light sta sviluppando un

programma ambizioso che prevede la

sostituzione, presso i ceti più poveri, dei

10 settembre 2012 13

frigoriferi a bassa efficienza energetica

con nuovi dispositivi più eco-sufficienti;

Fibra ha diffuso, presso gli agricoltori di

eucalipto, una tecnologia in grado di co-

niugare produzione e protezione del ter-

ritorio. Per ritornare e concludere sulla

piattaforma, Liderança Sustentável ha

raggiunto fino ad ora importanti risul-

tati: tre milioni di contatti, un interesse

diffuso verso i contenuti divulgati e gli

innumerevoli eventi organizzati, un’at-

tenzione particolare da parte di alcune

tra le migliori facoltà di economia.

In quali aree, invece, si incontrano le maggiori resistenze?Esistono almeno tre forme di resistenza.

La prima riguarda il carattere “testardo

e cocciuto” di una parte della classe im-

prenditoriale tradizionale, restia a con-

siderare gli impatti sociali e ambientali

della produzione e, pertanto, convinta

che la sostenibilità sia qualcosa di mar-

ginale rispetto all’azione economica. La

seconda rinvia alla logica “cartesiana”

che domina gli intenti, le scelte e le

strategie delle principali imprese. La so-

stenibilità produce incertezza alterando

l’ideologia del “tutto a breve termine” e

proponendo una visione sistemica in cui

convergono interessi economici, bisogni

sociali e territoriali. Non è un caso che

proprio i settori legati alla pianificazione

e gestione finanziaria siano i più resi-

stenti ad ogni discussione sul tema della

sostenibilità. La terza resistenza concer-

ne infine l’atteggiamento verso il nuovo,

l’innovazione. Ogni cambiamento genera

tensione e disequilibrio; l’abitudine pro-

pria agli imprenditori è invece quella di

rimuovere ogni dilemma o problema che

si configuri come un ostacolo.

Quali sono le principali strategie, sul versante della produzione come in quello della distribuzione e della comu-nicazione, che le imprese assumono in vista di una migliore performance sostenibile?In Brasile le imprese stanno interioriz-

zando, tanto sul piano della produzione

che in quello dell’organizzazione, il con-

cetto di “responsabilità”. La sostenibilità

entra dunque nella dimensione del core

business. La mia impressione è che i

migliori risultati si verifichino laddove vi

siano grandi dirigenti sensibili al tema

della sostenibilità. Dirigenti in grado di

presentare la sostenibilità come un’op-

portunità e non un semplice costo, di

comunicare e guidare l’insieme dei

stakeholder. La chiave per un successo

duraturo è data dalla formazione di nuovi

leader d’impresa.

Un primo giudizio sui lavori di Eco Rio + 20. Quali i tratti positivi e quali inve-ce le difficoltà. Sembrano delinearsi due schieramenti opposti, da un lato i governi, dall’altro le imprese e gli at-tori costantemente attivi sul versante dell’innovazione e delle politiche so-stenibili.Eco Rio+20 è una tipica arena volta a

raggiungere un consenso superficiale.

Tenuto conto dell’attuale scenario eco-

nomico, politico e ambientale il docu-

mento redatto è il miglior risultato che

ci si potesse attendere. Il testo impone

alcune misure finalizzate a ridurre entro

il 2015 le conseguenze generate dal

riscaldamento globale. Ci sono comun-

que anche una serie di iniziative positive:

l’accordo raggiunto da 40 città per le

emissioni di carbonio, una comunicazio-

ne congiunta di 200 imprese associate

al Global Compact, la grande mobilità

della società civile in netto contrasto con

l’immobilità dei governi.

Imprese e pratiche sostenibili. Quanto è avanzato ed efficace questo rappor-to nel contesto brasiliano? Potrebbe illustrarci alcuni esempi virtuosi?Al contrario dell’Europa l’agenda della

sostenibilità è stata condotta, in Brasi-

le, dalle imprese e non dal governo. Esi-

ste un elite di circa trecento aziende -tra

cui Natura, Itaú e Braskem- particolar-

mente sensibili alla questione. Ne fanno

parte anche Alcoa (operazioni minera-

rie), Tetra Pak (imballaggi), Fibria (cel-

lulosa), Promon, Boticário (cosmetici),

Unilever e Walmart che, rispetto ai loro

paesi di origine, conducono in Brasile

una politica sostenibile particolarmente

efficace. Sta infine aumentando anche

l’interesse delle piccole e medie impre-

se. Penso in particolare al caso della

Sebrae o della Sesi, due organizzazioni

impegnate nell’educazione e nel coin-

volgimento dei piccoli imprenditori.•

Le imprese e la sostenibilità. Quanto è avanzato tale rapporto nel contesto brasiliano? Quali sono i casi emblematici e le strategie più diffuse? Il libro di Voltolini ricostruisce, attraverso una serie di interviste e storie di vita, il percorso dei protagonisti, la loro ascesa e formazione, i progetti, le scelte e le difficoltà; propone, inoltre, una prima sintesi del dibattito in corso su leadership e sostenibilità, mostrandone le sfide, le potenzialità e i punti critici. Voltolini offre un quadro complesso e articolato sugli attori e i temi dell’ecologia, una raccolta di dieci casi esemplari e, dunque, anche un utile strumento didattico per le nuove generazioni. Fábio Barbosa (Grupo Abril e ex Santander), Guilherme Leal (Natura), Franklin Feder (Alcoa), José Luciano Penido (Fibria), Luiz Ernesto Gemignani (Promon), Paulo Nigro (Tetra Pak), Héctor Núñez (Ri Happy e ex Walmart), José Luiz Alquéres (ex-Ligth), Kees Kruythoff (Unilever) e Miguel Krigsner (Grupo Boticário).

Dieci casi esemplari di management coinvolto sul tema dell’ecologia

C O V E R S T O R Y

10 settembre 201214

Sarà per effetto della crisi, ma si riscoprono socialità e convivialità; in generale si rivedono le priorità e i valori fondamentali della vita. E le aziende studiano i nuovi stili di vita e di consumo

stentazione? Individualismo?

Carrierismo? Nient’affatto. Ai

tempi foschi della crisi economi-

ca, etica, politica ed energetica

in atto, per gli italiani si giunge alla felici-

tà attraverso ben altri valori: quello della

famiglia, dell’amore, dell’autenticità, del

riappropriarsi di se stessi in un mondo

sempre più dominato da incertezza e in-

stabilità. È quanto si evince dalle indagini

di alcune aziende che hanno analizzato il

tema della felicità in rapporto all’evoluzio-

ne del consumatore. In occasione del suo

centenario, festeggiato nel 2011, il brand

alimentare Colussi ha commissionato ad

AstraRicerche un’indagine demoscopica

di Laura Brivio

(1.112 interviste realizzate sulla popola-

zione italiana tra 15 e 70 anni, pari a circa

43,6 milioni di individui) che ha dimostra-

to che il popolo del Bel Paese nonostante

l’insoddisfazione generale piuttosto diffu-

sa (il 64% degli italiani si è detto sconten-

to della sua condizione socio-economica;

il 59% profondamente pessimista circa le

prospettive a un anno) nonostante tutto

non vuole rassegnarsi all’infelicità. La na-

tura degli italiani rimane, infatti, quella di

valorizzare gli aspetti positivi della vita, di

ricercare dei frammenti di felicità o, come

le definisce AstraRicerche, le “piccole dol-

cezze del vivere”. Dalla famiglia all’amore,

dagli affetti all’amicizia, fino al cibo che ri-

C O V E R S T O R Y

10 settembre 2012 15

mane sempre uno dei piaceri irrinunciabili,

a ricercare le micro gioie del quotidiano è

ben l’85% del campione.

Anche il sondaggio “I potenzialisti” di Fu-

ture Poll (divisione di ricerca di The Fu-

ture Laboratory), realizzato a fine 2011

da American Express, su un campione di

2.000 italiani dai 16 anni in su, evidenzia

che l’attuale clima economico ha spinto

l’85% della popolazione a rivalutare ciò

che è importante nella vita abbracciando il

cosiddetto “lateral living” che si concretiz-

za in esperienze, servizi, prodotti e marchi

in grado di favorire uno stile di vita appa-

gante. La professione, quindi, non è più

l’unico indicatore dello status: solo il 28%,

a coscienza collettiva è in radicale mutamento. Un passaggio da una “cultura dell’io” a una

‘cultura del noi’ teorizzato anche da Maurizio Pallante, fondatore nel 2007 in Italia del Movimento per la Decrescita Felice e autore del saggio Meno e meglio di Bruno Mondadori (si veda in questo numero a pag. 65, ndr).

Perché la società necessita di una decrescita per essere felice?Il misuratore della crescita, ossia il Pil, è un indicatore monetario che considera solo oggetti e servizi comprati e venduti, cioè le merci. I beni

sono invece oggetti e servizi che rispondono a un bisogno e soddisfano un desiderio. La decrescita, intesa come diminuzione delle merci che non sono beni e che come tali non hanno utilità, produce due effetti: minore impatto ambientale e creazione di posti di lavoro. In pratica, la decrescita migliora la vita degli esseri umani e le loro condizioni di lavoro

Secondo questo modello economico a cosa dovremmo rinunciare per ritrovare la felicità perduta?La decrescita non impone rinunce. Se consumo meno energia perché utilizzo tecnologie più avanzate, non rinuncio a niente. Sto solo usando l’intelligenza per non sprecare. Inoltre, siamo abituati a credere che tutto ciò di cui abbiamo bisogno si debba comprare, ma in realtà anche i beni autoprodotti (per esempio, lo yogurt fatto in casa) portano vantaggi. Secondo Richard Sennett, professore di sociologia alla London School of Economics, autore di un saggio dal titolo L’uomo artigiano, la caratteristica che distingue gli umani dagli altri esseri viventi è la capacità di fare delle cose con le mani. E la decrescita è associata alla riscoperta di fare delle cose.

Questo modello, o stile di vita, comporta anche un cambiamento di mentalità che ha a che vedere con una ritrovata propensione alla socialità?Se fino a oggi i rapporti collaborativi sono stati messi in secondo piano da un’economia finalizzata alla crescita della produzione di merci e, quindi, alla competizione esasperata degli individui tra di loro, la crisi, con l’insicurezza che da essa scaturisce, induce a riscoprire il valore della comunità. Come spiega sempre Richard Sennet in un altro suo saggio che s’intitola Insieme (si veda Gdoweek n.18, pag. 65, ndr) noi dobbiamo riscoprire la dimensione comunitaria. Il temine comunità è formato da due parole latine: la preposizione ‘cum’, che significa con, e il sostantivo ‘munus’, che significa dono. Le comunità sono quelle in cui i legami sociali si basano sull’economia del dono che non riguarda cose materiali, bensì il tempo. Il tutto si traduce in convivialità, solidarietà, collaborazione. Più una persona è inserita all’interno di una rete di rapporti comunitari che comportano il dono della reciprocità, più beneficia di un senso maggiore di sicurezza. LB

MAURIZIOPALLANTE

C O V E R S T O R Y

10 settembre 201216

CARLO ALBERTOCARNEVALE-

MAFFÈ

condotta su un campione rappresentati-

vo di nostri connazionali di età compresa

tra i 18 e i 54 anni tramite 1.000 inter-

viste via internet da Duepuntozero Doxa

per Strongbow Gold, il brand di sidro di

mele di Heineken Italia, emerge che, in

un mondo imprevedibile e fuori controllo

come quello di oggi, rifuggiamo stress e

noia, doverismo, ostentazione, falsità, ipo-

crisia e artefazione (intesa come mistica

dell’individuo), per rifugiarci in una condi-

zione di benessere e buonumore in cui ci si

sente completamente se stessi e sintoniz-

zati con il mondo. È la cosiddetta Golden

Hour, un concetto complesso da definire,

che non corrisponde al tradizionale Happy

Hour: può essere, infatti, un momento, un

luogo, uno stato d’animo o un’immagine

anche se per la maggioranza degli inter-

vistati coincide con l’ora dell’aperitivo in

qualunque giorno della settimana. Non a

caso è un’occasione di ritrovo, condivisio-

ne e relax in cui si è liberi da vincoli e si

ama passare del tempo soprattutto con

gli amici di sempre (per il 53% degli in-

tervistati), o i propri affetti famigliari (per

infatti, giudica le altre persone per il lavoro

che fanno, mentre il 77% ammira coloro

che concretizzano le proprie ambizioni e i

propri sogni personali. Anche la famiglia

diventa prioritaria nel cuore degli italiani:

per sette italiani su dieci viene prima della

vita professionale, tanto che il 33% in fu-

turo vorrebbe trascorrere più tempo a casa

con i propri cari, mentre il 58% dichiara

di aver riscoperto persone, cose e attività

che aveva dimenticato. I potenzialisti sono

quindi coloro che vanno alla scoperta di

uno stile di vita olistico e “laterale”.

Amici, famiglia, amore, relax: anche dall’in-

dagine sociale “Alla ricerca della felicità:

gli italiani e il valore della Golden Hour”

a felicità? Non si correla direttamente con crescita o decrescita economica”. A

sostenere la tesi, e a riflettere sull’importanza del digitale e dell’economia del dono, è il professor Carlo Alberto Carnevale-Maffè, docente della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi.

Condivide la teoria della decrescita felice?Decrescita e felicità sono due dimensioni sociali ed economiche differenti, senza correlazione diretta: si può avere felicità sia nella crescita sia nella decrescita. E si può avere crescita economica che non è soltanto crescita monetaria. Quando i prezzi dei beni decrescono più del prodotto lordo, si ha matematicamente una decrescita, ma si ha anche un potere di acquisto più alto

con il beneficio di un quantitativo di beni e servizi maggiore. Pensiamo, per esempio, alla tecnologia informatica che negli ultimi anni è fortemente decresciuta di prezzo: oggi, con una modesta spesa mensile, abbiamo più intrattenimento digitale di una volta. Bisogna quindi intendersi: il concetto di crescita non si può considerarlo solo da un punto di vista sociologico, ma andrebbe analizzato al netto degli effetti deflattivi e degli effetti delle economie di scala e di scopo di beni e servizi. Occorre poi considerare che l’economia moderna non si può valutare solo con il Pil, poiché esso misura alcune evidenze empiriche di tipo quantitativo. Qual è, per esempio, il valore economico della socialità? Un social network come Facebook, in quanto ‘fabbrica’ di relazioni sociali, aiuta a vincere il problema

C O V E R S T O R Y

10 settembre 2012 17

dell’isolamento e del distacco: costa poco (si pagano solo elettricità e connessione web), ma ha un valore elevatissimo in termini di felicità. Le ricerche sociali effettuate dalle aziende evidenziano tuttavia una riscoperta della socialità non tanto virtuale, bensì reale.Non distinguo tra i due tipi di socialità perché la virtuale aiuta a coordinare quella reale. C’è una sinergia forte e chiara tra le due modalità di organizzazione della socialità: grazie alla diffusione del digitale, i costi della socialità virtuale sono calati e adesso ne possiamo trarre vantaggi anche sotto il profilo della socialità fisica, che è diventata più ricca, più intensa.

Qual è la sua opinione sull’economia comunitaria basata sulla reciprocità, sullo scambio, sul dono?È una forma di economia che è sempre esistita, solo che oggi si ha una consapevolezza maggiore della sua importanza perché la gente è più acculturata. Su cosa si basa? Sui valori, non sul valore economico. Sempre internet, e in generale

il mondo digitale, ci ha dato anche una maggiore capacità di coordinamento di una volta: pensiamo, per esempio, a come un singolo gesto di buona volontà ha portato alla produzione di un’enciclopedia collettiva come Wikipedia. Una volta l’economia del dono esisteva, ma era più scoordinata; oggi è come se avessimo aggiunto del ‘management’ a un contributo individuale ed eroico. In pratica, è migliorata l’efficienza dell’economia del dono e, quindi, produce più valore.

Qual è la via per ritrovare la felicità?La felicità è una questione di gestione delle aspettative, che vanno commisurate alla realtà. Un esempio? Ci sono tanti lavori disponibili, solo che oggi tanti giovani vogliono fare il marketing manager e più nessuno l’idraulico o il panificatore...

E dell’infelicità che scaturisce dalla crisi economica, morale e politica in atto, cosa ne pensa?Su questo fronte non vedo indicatori. Vedo un Pil che decresce in Italia, ma che cresce del 7% in Cina o del 4% in Brasile. Non c’è “la” crisi, ci sono alcune economie bloccate.

il 41%) in un locale, in spiaggia o, anche

più semplicemente, nel proprio focolare

domestico. Tre studi, quelli citati, che por-

tano alla luce un nuovo trend innescato

dall’attuale contesto economico mondia-

le: uno stile di vita all’insegna di autenti-

cità, valori e sentimenti profondi in cui tro-

va posto anche una maggiore sensibilità

etica e ambientale. Una reimpostazione

La felicità autentica? Si “assapora” con amici o parenti durante un aperitivo, un caffè, un pasto a base di prodotti semplici e genuini. È quanto emerge dalle tranche de vie della pubblicità dell’alimentare, il comparto più foriero dei valori di socialità. Da due anni, Kimbo è in tv con il nuovo format Coffee Hour dell’agenzia Republic: una nuova filosofia di consumo e un contenitore di emozioni visivamente tradotti in un gruppo di amici che all’ora del caffè irrompe allegramente a casa dell’amico più caloroso e ospitale. Nella nuova campagna Aia per Bon Roll, Wudy ed Aequilibrium, l’agenzia Saatchi & Saatchi racconta la gioia della convivialità ponendo una domanda: se c’è Aia, c’è gioia, ma prima cosa c’è? Risposta: dalle situazioni quotidiane e famigliari possono scaturire puri e irripetibili momenti di felicità. La famiglia è protagonista anche dei nuovi spot Negroni ideati dall’agenzia SaffirioTortelliVigoriti-DDB per il Cotto Stella: il brand è alla base di ricette ideali per godersi una partita in tv, una chiacchierata tra amiche o una festa in giardino. È attorno alla tavola che si alimentano le relazioni più vere e sincere: questo il messaggio veicolato dalla campagna “Elogio” Birra Moretti che, in tre spot di Armando Testa, celebra il valore delle relazioni al di fuori dei pasti canonici: con una bruschettata, un tagliere di salumi, una spaghettata. Punta sulla complicità delle persone che si conoscono davvero e condividono divertimento e intensa allegria durante l’aperitivo al bar anche il nuovo spot Camparisoda “Stessa ora, stesso giro” di Euro RSCG Milano: una sequenza perfettamente sincronizzata di complicità tra amici. LB

Un inno alla convivialità: gli spot food

esistenziale che, passando attraverso la

pratica del downshfting basata sulla limi-

tazione volontaria di carriera, successo

e denaro, ha per obiettivo una migliore

qualità della vita. Come quella auspicata

dall’economista e filosofo francese Serge

Latouche, fautore della “decrescita felice”

che si contrappone all’imperante modello

economico della crescita e dell’accumula-

zione senza limiti. Si assiste, in sostanza,

a una diffusa reimpostazione esistenziale

che, passando attraverso downshfting e

slow living (pratiche basate sulla limitazio-

ne volontaria di carriera, successo, bisogni

e denaro e a favore di una riscoperta delle

relazioni sociali e del valore del proprio

tempo) ha per obiettivo una migliore qua-

lità della vita.•

R E T A I L

10 settembre 201218

Un’offerta ampia e profonda, anche senza banchi assistiti, e una nuova comunicazione: questi i pilastri del nuovo format

ttimizzare gli spazi di vendita

(riducendo al massimo le riser-

ve) e i costi di gestione, senza

perdere qualità a livello né di

servizio né di offerta: questa la sfida che

Carrefour Italia ha deciso di affrontare

con la ristrutturazione di un Carrefour

Express di 180 mq, a Milano, in viale

Gran Sasso, in una zona centrale, densa

di uffici e anche di residenze di fascia

medio-alta. “Si tratta di un prototipo che

potrebbe essere ampliato anche in al-

tre strutture cittadine simili: con questa

soluzione, infatti, vogliamo garantire al

consumatore un ambiente rinnovato e

moderno, caratterizzato da un’offerta

chiaramente leggibile e definita sulla

di Marina Bassi

base delle tendenze di consumo più mo-

derne, in assenza di banchi assistiti”,

spiega a Gdoweek Massimo Furlanet-

to, direttore regionale di Carrefour Italia.

L’elemento più evidente della ristruttu-

razione di questa superette riguarda,

infatti, la scelta di eliminare il banco

assistito dedicato a salumeria e ga-

stronomia a favore di più classici banchi

refrigerati, specializzati per singole cate-

gorie merceologiche. “In questo modo,

a fronte dell’ampliamento dell’offerta

in ampiezza e profondità anche con

prodotti di fascia più alta, riteniamo di

avere migliorato il servizio globale alla

Per facilitare la lettura dell’assortimento, sono stati inseriti nuovi banchi per piatti pronti, molti in monoporzione,

mentre, nell’ortofrutta, è stata adottatata un’esposizione orizzontale con l’aggiunta di prodotti complementari

R E T A I L

10 settembre 2012 19

clientela, anche senza i classici banchi

assistiti, ma migliorando la leggibilità

a scaffale-precisa Furlanetto-. Il con-

sumatore lo ha capito,

come ci confermano i ri-

sultati di vendita. Infat-

ti, lo store ha registrato,

da maggio, data di ria-

pertura dopo la ristrut-

turazione, incrementi

del 35-40%, anche per

l’arrivo di nuova cliente-

la attirata dalla vasta offerta take away”,

precisa Furlanetto.

La completezza dell’assortimento è sta-

ta ottenuta lavorando su diversi seg-

menti, soprattutto nell’area dei freschi,

il comparto sul quale Carrefour (e tutti

i retailer moderni) stanno concentran-

do maggiore attenzione. Ad esempio, è

stato inserito uno spazio per il pane sfu-

so, che prevede l’offerta di 16 tipi diver-

si di pane, tra cui molte specialità (alle

noci, alle uvette, di vari cereali, ecc)

per soddisfare il desiderio di varietà e

ridurre, allo stesso tempo, gli sprechi

(di merce e di soldi). La gastronomia è

stata divisa per sottocategorie: da una

parte i piatti pronti -primi e secondi

piatti, sushi, tramezzini- dall’altra, dol-

ci, anche per celiaci, insalate di frutta

e macedonie. L’offerta,

complessiva ha visto

l’inserimento di nuo-

vi fornitori, contrad-

distinti da maggiore

fantasia e creatività,

nel segno della quali-

tà, ma a prezzi acces-

sibili- la cui offerta è

concentrata in un’isola centrale dal de-

sign innovativo; alle spalle, si incontra

il banco dei salumi, con una segmenta-

zione più chiara in termini di prezzo, gra-

zie alla presenza di tre brand (I Freschi

Carrefour, Selection Carrefour, pl di fa-

scia più alta, e il brand premium Antica

Salumeria Rosi). Anche nei formaggi è

stata migliorata l’offerta, con una sele-

zione di maggiore qualità con referenze

pretagliate. Elevata l’attenzione sia al

packaging, con un’alta percentuale di

monoporzioni e di confezione più pic-

cole e ai servizi comunicati sulle vetri-

ne (buoni pasto, servizio lavanderia,

consegna a domicilio, fotocopie e fax,

apertura 7 giorni su 7, fino alle 21,00,

compresa la domenica).•

COMUNICAZIONE RINNOVATATanto nelle corsie quanto sulle pareti “strategiche” (come il banco salumi e l’esposizione di ortofrutta, in apertura di layout) si incontra una rinnovata comunicazione interna, con due diverse tipologie di scritte. Alcune sono citazioni di autori famosi come Oscar Wilde sul cibo e il rapporto con esso; dall’altro, si tratta di brevi frasi firmate “Le sorprese di Carrefour Express” (come recita il cartello), che evidenziano i plus dell’offerta, intesa sia come novità -diversi tipi di pane, piatti pronti, sushi, ecc- sia linee di successo, come bio e Terre d’Italia.

le vendite hanno

registrato incrementi del 35-40%

Carrefour sta testando una nuova modalità di erogazione dei buoni sconto, che avviene direttamente in-store, avvicinando la fidelity a un totem vengono stampati direttamente quattro buoni sconto. In alto, il nuovo spazio self service dedicato al pane sfuso, che ha comportato un arricchimento dell’offerta con 16 specialità. In basso, il nuovo banco dei formaggi, con prodotti di fascia premium, e i vini in mezze bottiglie suggeriti in abbinamento

PAN&CO soddisfa leesigenze dei consumatori

Nuova gamma di prodotti

PAN&CO Baking Solutions, azi-enda leader austriaca per solu-zioni globali per il reparto pa-

la propria presenza nel merca-to italiano: una nuova gamma di prodotti adatti alle esigenze dei consumatori italiani è in ar-rivo in autunno.

Il consumatore italiano è sempre più attento alla genui-nità e qualità di pane e panini. L’acquisto è caratterizzato da una forte componente sen-soriale che viene infl uenzata da stimoli come profumo, for-ma o consistenza del prodot-to. PAN&CO ha approfondito queste tematiche tramite una ricerca in più fasi, che ha ana-lizzato il comportamento dei consumatori italiani negli ulti-mi tre anni.“Per questo motivo recente-

mente abbiamo sviluppato una nuova gamma di prodotti, sia pane che panini, preparati con lievito madre, senza addi-

tivi chimici e grassi idrogena-ti”, spiega Emanuele Bassi, amministratore delegato di PAN&CO Italia. La nuova gam-ma di prodotti si distingue per la genuinità della ricetta ed è caratterizzata da forme accat-

tivanti, con la mollica molto al-veolata e la crosta croccante.Il rapporto qualità/prezzo è un altro fattore da tenere in con-siderazione affi nché un pro-dotto soddisfi le esigenze del consumatore. “Le ricerche da noi fatte dimostrano che per chi effettua acquisti di pane, di fatto il prezzo non è un fatto-re determinante per la scelta. Tuttavia, soprattutto in questi tempi di crisi, abbiamo presta-to più che solita attenzione ai prezzi, senza però voler rinun-ciare alla qualità”, continua Bassi. Questo obiettivo è sta-to raggiunto da PAN&CO pun-tando sulla semplicità delle ricette e sulla genuinità degli ingredienti utilizzati per questa nuova gamma di prodotti spe-cifi ci per il mercato italiano.

In linea con ciò, già nei mesi scorsi PAN&CO ha lanciato con successo alcuni prodotti nuovi e ne ha modifi cati altri dell’assortimento esistente, sempre confermando la tradi-zione dell’azienda di proporre solo prodotti di alta qualità e certifi cati IFS.

PAN&CO Italia S.r.l., Via Goethe 7, I - 39012 Merano (BZ)Mail: offi [email protected]

R E T A I L

10 settembre 2012 21

A Roma, ai primi di luglio, è stato inaugurato un nuovo concept che abbina cultura e cibo nel nome della socialità

ead, Eat, Dream, ovvero Red, è

il nuovo format inaugurato da Li-

brerie Feltrinelli a Roma in Via

del Corso 506. “Si tratta di uno

spazio integrato -spiega il Ceo e general

manager Stefano Sardo- nel quale cibo e

cultura in senso lato si fondono per costi-

tuire un’esperienza sempre più ricca che va

oltre il negozio fisico per aprirsi al virtuale”.

Il nucleo centrale di Red è composto da ci-

bo, ristorazione e libri, in proporzioni diverse

a seconda di location e dimensione del pdv

(da 500 mq fino a oltre 1.000 mq), integra-

te, ove possibile, da cartoleria e viaggio.

L’identità di Librerie Feltrinelli si conserva

nel colore rosso ribadito nell’insegna e nella

di Barbara Trigari

segnaletica, mentre l’assorti-

mento food comprende per

circa un terzo dei 650 mq di

vendita un bistrot -40 coper-

ti, con un’offerta che spazia

dalla colazione alla cena- e

un market alimentare, che

propone 700 referenze food

(olio, vino, birra, pasta, suc-

chi, salumi, formaggi, yogurt,

conserve e sottoli, marmel-

late, confezionato dolce e salato); il rima-

nente spazio è dedicato ai libri: 20mila

titoli, 2.500 referenze tra cartoleria e ac-

cessori dedicati al viaggio e alla cucina.

Il terzo pilastro di Red è l’integrazione tra

pdv fisico e virtuale: i clienti possono na-

vigare liberamente con i propri dispositivi

Red si candida a luogo d’incontro, di relazione e di socializzazione

culturale che fonde il pdv fisico

con la virtualità del sito Feltrinelli

accessibile anche con il wifi

STEFANO SARDOCeo e general

manager Librerie Feltrinelli

mobili usufruendo del WiFi

gratuito oppure utilizzare gli

iPad disponibili ai tavoli e alle

pareti. Per garantire la giusta

assistenza sono stati reclutati

18 addetti per l’area food to-

tale e 16 per la gestione della

libreria.“Red si propone come

un luogo d’incontro, relazio-

ne, socializzazione culturale

e convivialità, che fonde fisi-

co e virtuale spingendo il cliente a visite

frequenti in linea con i trend rilevati dalle

nostre ricerche di mercato”, spiega Sardo.

Assortimento e servizi sono reali, ma vir-

tualmente aumentati grazie all’integrazio-

ne con il sito La Feltrinelli che permette di

acquistare ebook, prenotare o acquistare

R E T A I L

10 settembre 201222

titoli non disponibili in negozio e consultare

il catalogo. Un’ulteriore integrazione digita-

le riguarda la cartellonistica, con videowall,

posti all’ingresso e in vetrina, sui quali viene

trasmesso palinsesto coordinato da British

Telecom. Successivamente, la parte testua-

le sarà modificabile dai singoli pdv.

“Siamo stati pionieri in Italia quando nel

2001 abbiamo aperto il primo megastore

con caffetteria e bistrot -prosegue Sardo-.

Per Red abbiamo pensato a un’offerta nel-

la quale le parole chiave sono selezione

e coinvolgimento, in sintonia con i valori

Il nuovo store si sviluppa su una superficie complessiva di 650 mq suddivisi tra la libreria con 20.000 titoli, un bistrot, in grado di ospitare 40 posti a sedere, e un market con un’offerta di 700 referenze

La Feltrinelli e di Antica Focacceria San

Francesco”. Questo, infatti, il nome della

società paritetica costituita con Vincenzo

Conticello impegnata su un doppio fronte:

le aperture di focaccerie tipiche siciliane (a

Milano e Roma nel 2011) e l’attività di risto-

razione per Red La Feltrinelli, con menù ad

hoc. Il tutto basato su materie prime sele-

zionate e di qualità, provenienti da territori

confiscati alla mafia. “Si tratta, insomma,

di molto più di una normale offerta di ri-

storazione che offre anche la possibilità di

acquistare prodotti al market -puntualizza

Sardo-. Il cliente, soprattutto nel nostro

settore, ha bisogno di essere aiutato nella

scelta: per questo, analogamente a quello

che facciamo con il cibot, proporremo una

selezione accurata e non banale di libri, me-

no legata alle classifiche, ma attenta alle

piccole case editrici, con un arredo che

vuole argomentare, proporre e recensire”.

La parte market è stata curata da Stefano

Basile e sarà seguita da personale Feltri-

nelli grazie a un programma di formazione

definito ad hoc.

“L’investimento per l’apertura di Roma è

allineato a quello dei nostri migliori nego-

zi, con qualcosa in più perché si tratta di

un prototipo -conclude Sardo-. In termini

di sviluppo, contiamo di aprire almeno tre

Red nel 2013 a Milano, Firenze e Bologna”.

Come location privilegiate sono considerati

i centri cittadini molto frequentati e caratte-

rizzati da importanti flussi turistici. Ulteriori

crescite future dipenderanno, ovviamen-

te, dai risultati di queste prime superfici:

finora i primi riscontri sono stati positivi,

con il ristorante che ruota almeno tre volte

a pranzo, a conferma dell’apprezzamento

registrato da parte della clientela, mentre

le performance della libreria sono in linea

con le previsioni. Per questo, in prospettiva,

potrebbe essere avviato un programma di

potenziamento dell’offerta food.•

Noi di One Express abbiamo in testa un’idea molto

precisa di trasporto. Un’idea che consiste in una

organizzazione capil lare fatta di oltre 70 aff i l iati, scelt i

tra le più note e consolidate imprese di spedizio-

ne diffuse su tutto i l territorio ital iano ed europeo;

un’idea che semplif ica le t ipologie d’ingombro e di

peso dei pallet, consentendo rapidità, trasparenza

e massima convenienza dei preventivi; un’idea

che ottimizza gli spostamenti dei mezzi, con viaggi

sempre a pieno carico, garantendo non solo

riduzione di costi per i cl ienti, ma anche rispetto

per l ’ambiente l imitando le emissioni inquinanti.

Un’idea che per tutte queste ragioni vuol dire aff ida-

bil i tà, come dimostrato da più del 99% di consegne

effettuate nei tempi previsti e in perfette condizioni.

Perché per noi di One Express la precisione non

è un’aspirazione, ma i l nostro modo di essere, i l

nostro modo di r ivoluzionare i l mondo dei trasporti.

ww

w.o

ne

ex

pre

ss

.it

PRECISI DENTRO.

One Express. Il più affidabile dei trasporti espresso su pallet.

R E T A I L

10 settembre 2012 25

distribuzione negli undici Paesi in cui l’in-

segna è presente. “È il Progetto Export,

che nel 2011 ha visto un aumento di fat-

turato di oltre il 400% -sottolinea Anna

Tuteur-. Visto il successo, il progetto sta

proseguendo anche nel 2012 con una

gamma più vasta di prodotti”.

Il numero dei prodotti a marchio Auchan

è cresciuto di 300 unità, raggiungendo nel

2011 le 5.900 referenze. Dato il periodo

di crisi, è evidentemente cresciuta l’offer-

ta dei prodotti di primo prezzo (+15,4%

rispetto al 2010), ma sono aumentati an-

che i prodotti di agricoltura biologica, con

un balzo di oltre 100 referenze negli ultimi

due anni. “Il prezzo medio dei prodotti a

marchio Auchan è del 30% inferiore alla

media di mercato e vogliamo mantene-

re anche per il futuro questo differenziale

continuando ad arricchire la nostra offerta

che nel 2011 è cresciuta del 20% circa”,

conclude Anna Tuteur. Novità, infine, an-

che nelle etichette: anticipando le modi-

fiche introdotte dal Regolamento Ue, sui

prodotti a marchio sono evidenziate le in-

formazioni nutrizionali relative alla Quan-

tità Benessere (QB), inserita la Piramide

Alimentare Giornaliera e altre informazioni

per aiutare la salute dei consumatori.•

arlare di filiera controllata per

Auchan significa sempre più

spesso conoscere anche le sue

emissioni di CO2, dalla culla alla

tomba. “Nel 2011 abbiamo esteso il cal-

colo della carbon footprint alle carote e

al melone retato del territorio di Mantova,

mentre è ancora in corso la valutazione di

un importante produttore di arance della

provincia di Siracusa”, spiega Anna Tu-

teur, direttore Relazioni Esterne e Affari

Istituzionali di Auchan in Italia. È questa

una delle punte di diamante della politi-

ca ambientale Auchan, come si legge nel

rapporto sociale 2011. Al di là dei tanti

risultati nella gestione dell’energia o degli

imballaggi, quello che colpisce è la ge-

stione del prodotto e del rapporto con i

fornitori, che vede nella Filiera Controllata

un elemento di eccellenza. “Si parla di 190

prodotti nel 2011 di cui possiamo dire di

conoscere perfino il Dna, con un controllo

totale di tutte le fasi della filiera -continua

Anna Tuteur-. Nel caso dell’ortofrutta, si-

gnifica anche assenza di

ogm, produzione integra-

ta, riduzione del 50% dei

limiti di residuo massimo,

coltivazione solo in zone

adatte e origine italiana,

patate escluse”. Nel ca-

so del pesce, invece, il

progetto è quello di svi-

luppare un’acquacoltura

sostenibile e limitare le

taglie minime da pesca-

re, monitorare lo stock, ri-

spettare i fermi pesca ed

evitare metodi di cattura che danneggino

popolazioni marine preservate. Il progetto

ha già portato all’eliminazione dagli scaf-

fali di due specie a rischio: il tonno rosso e

lo smeriglio congelato. Per il settore carne,

infine, gli obiettivi sono quelli di inserire

parametri come il benessere animale o

l’impatto ambientale degli allevamenti.

Auchan sviluppa con i propri fornitori

rapporti di lungo corso -il 35% collabora

con loro da più di dieci anni- e privilegia

le realtà italiane, il 92% del totale nel

2011. Ma l’aspetto di maggior rilievo è

che quasi il 30% degli oltre 5.000 fornito-

ri sono piccole e medie imprese. “Auchan

ha predisposto un sistema di qualifica e

valutazione dei fornitori per rendere sicuri

gli approvvigionamenti e garantirne il li-

vello qualitativo. Lo testimoniano i 612

audit realizzati nel 2011 -specifica la ma-

nager-. Per promuovere il rispetto degli

standard sociali e ambientali, abbiamo

anche predisposto il Codice

di Etica Commerciale, sot-

toscritto, al momento, da

circa il 30% dei fornitori”.

In cambio, le pmi italiane ri-

cevono formazione, soluzio-

ni finanziarie e la possibili-

tà di far conoscere i propri

prodotti sia in Italia, specie

attraverso il progetto Sapo-

ri delle Regioni patrocinato

dal ministero delle Politiche

Agricole e Forestali, sia a li-

vello internazionale con la

Marketing assortimentale e ingegnerizzazione sono gli obiettivi che la gdo deve porsi e ottenere

di Nadia Tadioli

ANNA TUTEURdirettore Relazioni

Esterne e Affari Istituzionali di

Auchan in Italia

3,1%

DAL 1978IL BUONO DEL BIOLOGICO

R E P A R T O B I O

10 settembre 2012 27

egato da sempre a doppio filo a

fattori ideologici, il settore del

biologico si avvia ad ampliare il

proprio significato allontanandosi

dall’idea di prodotto inespressivo e ano-

nimo. Qualità e gusto sono, infatti, tra i

concetti che i consumatori vi associa-

no, ai quali si uniscono salute, sicurezza,

ambiente nonché naturalità e benesse-

re. Le stesse immagini che si ritrovano

anche nelle motivazioni di acquisto e che

determinano le ragioni di scelta di un

punto di vendita. Le misure conosciti-

ve del biologico possono influenzare, in

ogni caso, i comportamenti di acquisto e

di Marina Bassi, Anna Bertolini

di consumo e così un consumatore radi-

cale, definito tale da una ricerca condot-

ta da Adem Lab-Università degli Studi

di Parma, approccia il biologico con un

senso di autogratificazione e una massi-

ma attenzione alla condotta dell’insegna

alla quale si rivolge (prevalentemente

piccoli negozi specializzati). Viceversa,

un consumatore razionale con un pro-

filo pragmatico, spinto da connotazioni

di qualità del servizio, punta prevalen-

temente alla distribuzione moderna per

l’assortimento e la comodità, visto che,

mentre fa la spesa normale, può approv-

vigionarsi anche di prodotti biologici.

1-Coop.fi, c.c.i Novoli (Fi), il nuovo format di Unicoop Firenze, dedica alla linea Viviverde la parte più visibile di uno dei banchi a isola che si incontrano in apertura di percorso.2-Carrefour sta incrementando la presenza di referenze bio anche nei format di minori dimensioni (Express e Market).3-Carrefour Planet: l’isola dedicata a una spesa bio completa, dall’ortofrutta al non food (oltre a cura casa e persona, anche casalinghi monouso) è stato uno dei tratti caratterizzanti della formula Planet lanciata lo scorso anno, ma che non sarà ulteriormente sviluppata.4-Auchan (qui lo store di Rescaldina/Mi) ha creato una corsia solo per il bio personalizzata con prodotti refrigerati e food5-Interspar, a Padova, evidenzia la presenza di bio, con una personalizzazione semplice, ma chiara.

2 3 4 5

1

R E P A R T O B I O

10 settembre 201228

1/2-Esselunga continua ad ampliare la linea Bio, anche con referenze di nicchia, in crescita, che occhieggiano al benessere.3-Nell’Ipercoop di Peschiera Borromeo (Mi), lo sviluppo della linea Viviverde si amplia anche ai deperibili, con l’inserimento di carne fresca (contenuta in armadi refrigerati chiusi).4/5-In Francia, a Brétigny-sur-Orge (Île-de-France), Auchan ha aperto il nuovo format Coeur de Nature, 1.000 mq dedicati al bio con un’ambientazione in stile mercato ambulante, con banchi dai nomi evocativi (Il Mulino, La Fattoria, Casa Responsabile, Dolce e Salato, Fresco e Goloso).

In un panorama d’ibridazione degli spazi

di vendita, il biologico non si sottrae e

contamina i canali non specializzati. Re-

parti, lineari, display, tutto concorre ad

accogliere il biologico nella sua essenza

e a creare nuove ambientazioni e strate-

gie di vendita. Così, mentre le insegne

specializzate come NaturaSì ampliano la

rete e la dimensione dei propri punti di

vendita, definiscono nuovi format e spe-

rimentano business ristorativi, anche la

distribuzione moderna, che propriamente

non era il luogo deputato al biologico, sta

sviluppando linee e insegne ad hoc tan-

to che, secondo dati Ismea Gfk-Eurisko,

gli acquisti di biologico confezionato in

gdo sono cresciuti, in valore, dell’8,9%

nell’ultimo anno. Si tratta di una tenden-

za che discende dagli incrementi fatti

registrare da quasi tutte le categorie di

prodotti biologici, con un particolare in-

cremento per i prodotti lattiero-caseari

(soprattutto yogurt e burro), le uova, i

biscotti, i dolciumi, gli snack e le bevande

analcoliche.

Oltre che ad ampliare e rafforzare le

linee dedicate (Esselunga Bio, Carre-

four Bio, Viverde, BioLogico Despar, bio

Auchan, per citarne alcune), toccando

anche nicchie non facili (come il vino),

le insegne di riferimento stanno met-

tendo a punto soluzioni espositive, in

grado di garantire maggiore visibilità

a questo genere di proposta. Così, ol-

tre all’utilizzo di velette e cursori che,

nelle corsie tradizionali, evidenzino le

gamme presenti, crescono corner spe-

cializzati, “vestiti” ad hoc, in genere con

arredi che richiamano il colore verde in

diverse sfumature, ed ulteriormente ar-

ricchiti da comunicazioni che spiegano

plus e differenze con altre tipologie di

prodotto che possono essere erronea-

mente scambiate per vicine (come l’equo

solidale) fino ad arrivare ad ampi spazi

dedicati (come ha fatto Carrefour nella

formula Planet - in Italia e in Francia) che

rispondono all’obiettivo di fornire pro-

dotti per una spesa completa, dal food

1

3

4

5

2

R E P A R T O B I O

10 settembre 201230

1/2-NaturaSì ha rinnovato il proprio concept, partendo da Vicenza, dove è stato realizzato il più grande store della catena, la cui anima centrale è rappresentata dal banco dell’ortofrutta, con prodotti bio 3-Mpreis, insegna austriaca, leader in Tirolo, di proprietà della famiglia Mölk, ha un’offerta di prodotti organici e locali di oltre 2.000 referenze, che si sono ampliate anche al non food. Per renderle più visibili viene applicata una fascetta bio 4-Alce Nero, uno dei primi brand a lavorare nel business del biologico, ha aperto a Bologna uno spazio che, oltre a un mercatino, prevede un bar e ristorante con prodotti bio

deperibile al confezionato, passando per

lo sfuso e arrivando anche al non food,

con prodotti per la cura della casa e della

persona. Certo all’estero, alcune catene

(come Mpreis e AlNatura) presidiano

da tempo anche l’abbigliamento, alme-

no l’intimo e il bambino, categorie che

da noi rimangono ancora appannaggio di

catene specializzate di piccole dimensio-

ni (Manifattura Etica a Genova, ndr). La

conferma che, all’estero, il biologico sia

un business con un futuro solido, viene

dalla Francia dove Auchan ha lanciato

un’insegna ad hoc, Coer de Nature, il cui

primo punto di vendita di 1.000 mq è

stato aperto, a maggio, a Brétigny-sur-

Orge, nel Dipartimento dell’Essonne nel-

la regione dell’Île-de-France, all’interno

di un complesso della famiglia Mulliez.

Altra novità riguarda la ristorazione che,

dalla classica abbinata tra negozio bio-

logico e ristorante, sta passando a so-

luzioni più complesse che contemplano

anche biobar, vendita di prodotti ecologi-

ci, bottega del commercio equo-solidale,

centro benessere e libreria. Una sorta di

centro multifunzionale che ha come fo-

cus non soltanto il biologico, ma tutto

quello che può essere considerato ap-

partenente alla sfera del benessere.•

1

3

4

2

Accrescere la visibilità della frutta biologica all’interno dei pdv, comunicando, al contempo, il maggior valore del prodotto. Un duplice obiettivo che i principali attori del settore perseguono, cercando di allargare la base dei consumatori e superando le tante difficoltà legate alla congiuntura economica sfavorevole, con i consumi in calo e la prevalenza del prezzo come principale fattore di influenza del processo di acquisto. Di fatto, in questo momento in Italia, la frutta biologica nelle grandi superfici subisce una dinamica legata all’esposizione a scaffale che ne limita le potenzialità: se collocato a fianco della frutta tradizionale, il bio è perdente rispetto al posizionamento di prezzo, mentre, invece, se esposta in un corner dedicato, la frutta organic vede ridotta la sua capacità di attrazione ai soli consumatori motivati. Un circolo vizioso che, allungando la permanenza del prodotto a scaffale, rischia di amplificare questa spirale negativa. Per spezzare questo andamento, i principali brand investono sulle attività in-store, con strategie sfaccettate: alcuni mettono al centro un’attività condotta in collaborazione con il trade, sottolineando l’aspetto “didattico” e svolgendo una consulenza sul trade marketing dedicato alla frutta bio; altri intessono un dialogo più stretto con il consumatore, spiegando il valore dell’organic a partire dal territorio, invitando i clienti a visitare i luoghi con concorsi a premi ed investendo in materiali Pop per enfatizzare la naturalità del prodotto, come l’uso di legno per gli espositori. Davide Bernieri

Frutta bio da valorizzare in-store

10 settembre 201232

R E T A I L _ sv i luppo re t i

SUPERMERCATO

Via Montecatria, snc

San Lorenzo in Campo (Pu)

770 mq

Gruppo Gabrielli

DATA DI APERTURA

26 LUGLIO 2012

LOCATION

Situato in periferia, a poche

centinaia di metri dalla strada

provinciale della Val Cesano.

CONCORRENZA

Non ci sono concorrenti nella

stessa area.

LAYOUT

Non si discosta dal classico

format dell’insegna.

OFFERTA

Dispone di 5.600 articoli ali-

mentari e 1.270 non alimen-

tari.

SERVIZI

Orario: lun-dom 8,30–20,00.

ADDETTI E CASSE

Il team di lavoro è formato da

nove addetti. Per le operazio-

ni di pagamento disponibili tre

casse.

LIBRERIA

Regione Nuraghe Biancu

Alghero (Ss)

40 mq

Giunti

DATA DI APERTURA

29 giugno 2012

LOCATION

È all’interno dell’aeroporto di

Alghero, si colloca nell’area

Partenze, dopo i controlli, zo-

na Air side.

SUPERMERCATO

Via Don Ettore

Cazzaniga 21

Sovico (Mi)

1.180 mq

Unes maxi

DATA DI APERTURA

11 luglio 2012

LOCATION

Si trova in zona centrale, ad

angolo con via Giuseppe Verdi.

CONCORRENZA

Non insistono competitor nello

stesso bacino di utenza.

LAYOUT

Fedele alla filosofia U2. Dopo

un breve periodo di chiusura

dedicato alla ristrutturazione

riapre nella logica del riciclo

di materiali e della promozio-

ne di modelli di consumo eco-

responsabile.

OFFERTA

L’assortimento conta 7.600

referenze fra le quali 1.500 di

articoli non-food.

SERVIZI

Orario: lun-sab 8,00-20,00; do-

menica 8,30-12,30. Il parcheg-

gio dispone di 80 posti auto.

ADDETTI E CASSE

Sono impiegati 17 addetti. At-

tive in barriera sette casse.

SUPERSTORE

ViaPrealpi 122

Saronno (Va)

1.527 mq

Unes e Sadas

DATA DI APERTURA

20 luglio 2012

LOCATION

Si trova in zona periferica, sulla

strada provinciale 30.

CONCORRENZA

A circa tre chilometri è presen-

te un punto di vendita Esse-

lunga. In zona gravitano una

serie di insegne appartenenti

a operatori locali.

LAYOUT

Dopo un breve periodo di

chiusura, riapre al pubbli-

co con nuovi accorgimenti

orientati alla sostenibilità.

Segue fedelmente la linea

aziendale.

OFFERTA

Offre in assortimento 8.250

referenze, di cui 1.500 di ar-

ticoli non alimentari.

SERVIZI

Orario: lun-sab 8,00-21,00;

domenica 9,00-13,00. I l

parcheggio può ospitare fi-

no a 160 posti auto.

ADDETTI E CASSE

Ha in organico 40 lavoratori

e nove casse attive in bar-

riera.

SUPERSTORE

Via Martiri delle Foibe

Todi (Pu)

2.500 mq

Gruppo Unicomm di Vicen-

za (associato Selex)

DATA DI APERTURA

12 luglio 2012

LOCATION

Situato in località Ponterio, ubi-

cazione di comodo accesso, nei

pressi dell’uscita E45 Todi nord/

Orvieto.

CONCORRENZA

Non risultano concorrenti diretti

in zona.

LAYOUT

Non si discosta dalla tradizione

dell’insegna. All’interno è pre-

sente un corner dedicato alla li-

nea Sapori Umbri, da poco lan-

ciata da GMF, composta da una

selezione di specialità regionali

frutto dell’esperienza di “artigia-

ni del gusto”.

OFFERTA

Le referenze in assortimento

sono 15.000, alimentari e non

alimentari.

SERVIZI

Orario: lun-sab 8,00-20,30. Può

contare su un parcheggio di 200

posti auto e spazi riservati agli

autobus.

ADDETTI E CASSE

Ha uno staff composto da 45 di-

pendenti. È dotato di 11 casse.

IPERMERCATI: 350

MQ 1.836.924

SUPERMERCATI: 1.797

MQ 1.717.015

ALTRI: 3.968

MQ 1.239.034

AREA NIELSEN 1

* Dati aree da: Guida Nielsen Largo Consumo, edizione gennaio 2012

di A. Bonaccorsi

IPERMERCATI: 155

MQ 708.404

SUPERMERCATI: 1.992

MQ 1.764.594

ALTRI: 4.712

MQ 1.368.829

AREA NIELSEN 3

NON FOOD

3310 settembre 2012

CONCORRENZA

È il secondo punto di vendita

all’interno dell’aeroporto.

LAYOUT

Sviluppato su pianta quadrata,

è realizzato secondo le direttive

dell’insegna.

OFFERTA

I titoli in assortimento sono circa

1.000 nei vari generi letterari.

SERVIZI

Orario: lun-dom 5,30-21,30.

ADDETTI E CASSE

Sono impiegate due persone.

Presenti due casse.

SPECIALIZZATO

ABBIGLIAMENTO

Via del macello 22

Pompei (Na)

1.260 mq

H&M

DATA DI APERTURA

14 giugno 2012

LOCATION

In galleria, tra le medie superfici

del centro commerciale La car-

tiera. Ubicato al primo piano del

centro che si sviluppa su due li-

velli. Creato in zona periferica, è

raggiungibile dall’autostrada A3,

uscita Pompei est-Scafati.

CONCORRENZA

Sono attivi nello stesso centro le

insegne concorrenti: Piazza Italia,

Motivi, Oltre, Alcott, Artigli, Tally

Weijl, Original Marines.

LAYOUT

È stato realizzato su pianta qua-

drata e segue fedelmente il for-

mat tipico dell’insegna.

OFFERTA

Non disponibile.

SERVIZI

Orario: lunedì 10,00-22,00;

mart-sab 9,00-22,00; domenica

10,00-22,00.

ADDETTI E CASSE

nd

PROFUMERIA

Via Grande 35/37

Livorno

200 mq

La Gardenia

DATA DI APERTURA

19 maggio 2012

LOCATION

Aperto in zona centrale, a poche

decine di metri dall’Acquario di

Livorno e a poche centinaia dal-

la Fortezza Nuova.

CONCORRENZA

Nella stessa via sono presenti

due profumerie ad insegna Ar-

monie. In zona sono attivi un

Ipersoap e un secondo pdv La

Gardenia in via Ricasoli.

LAYOUT

Riapre dopo il restyling e si po-

ne in linea con le direttive azien-

dali.

OFFERTA

Gli ar t icoli in vendita sono

10.000.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,00-19,30; do-

menica 15,30-19,30. La prima

domenica di ogni mese 10,00-

13,00 e 15,30-19,30.

ADDETTI E CASSE

Nella squadra di lavoro sono

operativi quattro addetti. Atti-

ve due casse.

sv i luppo re t i _ R E T A I L

33

R E T A I L _ sv i luppo re t i

PELLETTERIA E

BUSINESS&TRAVEL

Piazza Galvani

Bologna

110 mq

Mandarina Duck

DATA DI APERTURA

27 giugno 2012

LOCATION

Si trova nel cuore del quar-

tiere dello shopping del capo-

luogo emiliano, in zona cen-

trale, alle spalle della Basili-

ca di San Petronio e il Palazzo

dell’Archiginnasio.

CONCORRENZA

A due chilometri circa è attivo

un Fashion Outlet.

LAYOUT

Riapre completamente rin-

novato il flagship store nel

capoluogo emiliano e propo-

ne un nuovo concept store,

progettato ad hoc da Atelier

PROFUMERIA

Via Torri Bianche 167c

Vimercate (Mb)

170 mq

La Gardenia

DATA DI APERTURA

21 luglio 2012

LOCATION

È in periferia, a circa 300 me-

tri dallo svincolo autostrada-

le della A 51.

CONCORRENZA

A 50 metri è presente un pdv

Bottega Verde.

LAYOUT

Rimane in linea con il nuo-

vo proget to architet tonico

dell’insegna che crea uno

spazio contemporaneo, ca-

ratterizzato da una rinnovata

zona make up e un nuovo cor-

ner dedicato a tutti i prodotti

venduti in esclusiva presso le

profumerie La Gardenia.

OFFERTA

Sono circa 6.000 i prodotti in

assortimento.

SERVIZI

Orario: lun-ven 9,00-22,00;

domenica da maggio a set-

tembre 12,00-20,00.

ADDETTI E CASSE

Gli impiegati sono sei. Per i

pagamenti sono presenti due

casse.

BRICOLAGE

Via Antonio Bardelli 4

Torreano di Martignacco

(Ud)

8.000 mq

Leroy Merlin

DATA DI APERTURA

30 giugno 2012

LOCATION

Ubicato in periferia, a ridosso

del Cine Città Fiera. È il primo

punto di vendita del Friuli Ve-

nezia Giulia.

CONCORRENZA

Non sono attivi concorrenti

nella stessa area urbana.

LAYOUT

Realizzato su pianta rettan-

golare, si sviluppa come da

tradizione dell’insegna.

OFFERTA

L’offerta merceologica com-

prende circa 40.000 item.

SERVIZI

Orario: lun-sab 9,00-20,00;

domenica 10,00-19,00.

ADDETTI E CASSE

Sono state effettuate 72 nuo-

ve assunzioni in loco.

3510 settembre 2012

sv i luppo re t i _ R E T A I L

Mendini. All’interno: muri po-

licromi, arredi modulari con fi-

niture laccate chiare, mensole

in vetro bianco. Negli interni la

combinazione di elementi fissi

e mobili favorisce l’esposizione

dei prodotti.

OFFERTA

Numero referenze non disponi-

bile.

SERVIZI

Orario: lun-sab10,00-19,30.

ADDETTI E CASSE

Impiega uno store manager e tre

addetti alle vendite. Per i paga-

menti attiva una cassa.

ELETTRONICA DI CONSUMO

Via Francesco Crispi 14/16

Ponte di Barbarano (Vi)

800 mq

Grossisti Elettrodomestici

riuniti (affiliato Co.Ve.)

DATA DI APERTURA

20 luglio 2012

LOCATION

È nella prima periferia cittadina,

facilmente raggiungibile anche

da fuori città, grazie alla vicina

strada provinciale 147.

CONCORRENZA

Non sono presenti concorrenti

vicini.

LAYOUT

Creato su pianta rettangolare e

disposto su due piani, presenta

come primi reparti all’ingresso

quelli dedicati all’informatica e

all’audio-video.

OFFERTA

Conta 7.500 referenze ed un ba-

cino di utenza stimato di 50.000

potenziali clienti.

SERVIZI

Orario: lunedì 15,00-19,30; mart-

ven 9,00-12,30 e 15,00-19,30;

sabato 9,00-12,30 e 14,30-

19,30. Tra i servizi al cliente:

consegna e ritiro dell’usato,

installazione climatizzatori ed

elettrodomestici da incasso, at-

tivazione telefonia, finanziamenti,

consulenza alle aziende.

ADDETTI E CASSE

Nel punto di vendita lavorano sei

addetti alla vendita, coordina-

ti dai direttori Emanuel e Attilio

Festa. Le casse attive sono due.

ELETTRONICA DI CONSUMO

Via Flavia di Stramare 119

Muggia (Ts)

2.279 mq

Unieuro

DATA DI APERTURA

19 luglio 2012

LOCATION

Unieuro ha scelto una nuova po-

sizione all’interno del centro com-

merciale Montedoro Freetime, già

sede del pdv esistente.

CONCORRENZA

All’interno dello stesso centro è

presente Game stop.

LAYOUT

Creato su pianta irregolare, non

si discosta dalla tradizione azien-

dale.

OFFERTA

nd

SERVIZI

Orario: lun-dom 9,00-21,00. Tra i

servizi c’è l’esperienza d’acquisto

“Costumer Journey”, un progetto

che si sviluppa all’interno del re-

parto video allo scopo di suppor-

tare il cliente nella scelta del tele-

visore: pannelli dal visual sempli-

ce e impattante accompagnano

il consumatore nella ricerca del

prodotto preferito (per tipologia,

dimensioni e innovazione).

ADDETTI E CASSE

Dà lavoro a 32 persone.

I N D U S T R I A

10 settembre 201236

La conferma dai dati Nomisma presentati

a Sana: mentre

i consumi ristagnano, quelli degli alimentari biologici tengono, anzi crescono

ome si comporta, di fronte ai

prodotti alimentari biologici, il

consumatore italiano? E come

eventualmente muterà il com-

portamento nei prossimi dodici mesi?

La risposta a questa domanda è conte-

nuta all’interno dell’Osservatorio Sana,

curato quest’anno dall’istituto privato di

ricerca economica Nomisma. Lo studio

ha cercato di evidenziare i criteri di scel-

ta dei prodotti alimentari in genere, e di

quelli biologici in particolare, arrivando

a costruire anche il carrello della spesa

del consumatore biologico.

L’indagine diretta è stata condotta at-

traverso 810 interviste telefoniche ai

responsabili di acquisto delle famiglie

(concluse a luglio), considerando nel

gruppo di riferimento i soggetti che

avessero effettuato almeno un acqui-

sto bio in un anno.

“Attualmente –spiega la project mana-

ger di Nomisma, Silvia Zucconi– la spe-

sa alimentare in generale è stagnante,

lo stesso dicasi per i mesi passati. In

termini nominali si è assistito a un lieve

aumento, assorbito però dall’aumento

dei prezzi: nel 2011 la spesa alimentare

ha visto una crescita, a prezzi correnti,

del 2,2%, ma l’inflazione è cresciuta del

2,4%. I consumi sono fermi da tempo,

per tutte le categorie. Lo stesso può

dirsi per il consumo di prodotti bio? La

di Elena Giordano

ANDAMENTO DELLA SPESA DI PRODOTTI ALIMENTARI BIOLOGICI

Rispetto all’anno scorso, la spesa alimentare della sua famiglia per prodotti alimentari biologici è…

Fonte: Nomisma per Osservatorio Sana

69,3% Stabile

8,2% Ha diminuito la spesa

21,5% Ha aumentato la spesa

1,0% Non risponde

10 settembre 2012 37

risposta, come vedremo, è

no”. Nelle tendenze genera-

li, il 35-36% degli italiani,

secondo i dati Istat, ha mo-

dificato il comportamento

di acquisto, o diminuendo

la quantità per risparmiare,

o la qualità dei prodotti, per

recuperare potere di acqui-

sto. Un vero downgrading

della spesa alimentare, che

ha condotto i clienti a scegliere anche

nuove tipologie di negozio per l’acquisto,

e marche di minor prestigio.

I consumatori di prodotti biologici si

sono comportati in modo diverso: il

69,3% non ha cambiato il proprio com-

portamento di spesa. Per la percentuale

restante prevale la crescita: se l’8,2%

ha visto una diminuzione nei 12 mesi,

il 21,5% ha confermato invece un au-

mento (l’1% non ha risposto).

“Come si vede, nello spaccato ‘bio’ pre-

vale la stabilità, ma dovendo immagi-

nare un quadro più allargato, il mercato

dei prodotti alimentari biologici tiene,

non è in regressione, e i suoi consuma-

tori sono dinamici; quelli patiti del bio,

poi, fanno acquisti in modo costante e

trasversale, aumentando la loro spesa”,

spiega Zucconi.

Quesito simile, ma proiettato al futu-

ro, è stato da Nomisma proposto agli

intervistati del campione, per capire

quali fossero le prospettive di questo

mercato da qui a un anno.

“Permane –spiega la project

manager- anche in questo

caso la stabilità (75,9%).

Secondo l’8,1% la spesa

diminuirà, mentre secon-

do il 13% crescerà (il 2,9%

non risponde). Si nota una

maggiore prudenza rispetto

ai dati relativi all’andamen-

to degli ultimi 12 mesi, ma

la proiezione è quella della tenuta”.

Come si vede, sia per quanto riguarda il

passato, che le tendenze future, il con-

sumatore italiano di biologico si muove

in modo leggermente diverso rispetto

al consumatore di prodotti non bio; ha

comportamenti certamente differenti ed

è contraddistinto da diversi profili. Si

può piuttosto parlare di più tipi di consu-

matore biologico, da quello occasionale,

a quello che sceglie il bio come riferi-

mento per tutti i prodotti alimentari del

carrello. Certamente, precisa Silvia Zuc-

coni: “È più attento a ciò che acquista,

a partire dallo studio dell’etichetta. Usa

tutti gli strumenti che ha a disposizione

per effettuare un acquisto consapevole.

Sceglie il bio per due motivazioni che

emergono chiaramente dalle interviste:

il biologico è percepito come più sicuro,

garantito dai numerosi controlli, e come

prodotto buono, di qualità. Tipicamente

vive in famiglie in cui sono presenti figli

che hanno meno di 12 anni, e nel suo

carrello della spesa predilige inserire

soprattutto frutta e verdura fresche, i

prodotti maggiormente acquistati. In-

teressante infine notare come la marca

privata rappresenti un’opportunità, un

primo approccio per il consumatore nei

confronti del biologico, in quanto abbina

la nuova tipologia di prodotto a un costo

accettabile, quasi identico a quello della

marca commerciale non bio”.

I dati completi del biologico italiano e

tutti i dettagli produttivi elaborati dal

Sinab vengono presentati in occasione

del convegno “Osservatorio Sana: tut-

ti i numeri del bio in Italia”, di sabato

8 settembre (Sala Bolero, Centro Ser-

vizi, 1° piano, blocco D, ore 15). Con-

testualmente viene presentata anche

l’indagine curata da Nomisma per l’Os-

servatorio.•

BIO E NATURALE A CONVEGNO

L’evento fieristico Sana, dedicato ad alimentazione biologica certificata, erboristeria, cosmesi naturale e biologica, si tiene fino all’11 settembre presso la Fiera di Bologna. Il Salone vede una folta presenza di operatori stranieri, che comprende quattro delegazioni di buyer, attivi nel comparto dei prodotti biologici freschi e lavorati, provenienti da Brasile, Cina, Russia, Canada e Stati Uniti, che sono stati selezionati in occasione di workshop e incontri realizzati nei mesi scorsi, rispettivamente a San Paolo, Shanghai, Mosca e Washington. Tre i settori espositivi della fiera: alimentazione, benessere e altri prodotti naturali. In questa edizione spazio anche ai premi dedicati all’innovazione e alla qualità bio, ai locali biofriendly, al canale delle erboristerie.

A dispetto della crisi imperante, il mercato del biologico nel nostro Paese è in crescita costante. Secondi i dati forniti al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2011, sulla base delle elaborazioni del Sinab–Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, sono oltre 48 mila gli operatori del settore. Il dato è in aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Da un punto di vista geografico, le aziende agricole biologiche sono distribuite soprattutto in Sicilia e Campagna, mentre quelle di trasformazione si collocano principalmente in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. La superficie coltivata secondo il metodo biologico è di 1.096.889 ettari. I principali orientamenti produttivi sono i cereali, il foraggio e i pascoli, seguiti dall’olivicoltura. Per quanto attiene gli allevamenti, si riscontra rispetto al 2010 un aumento del numero di capi per suini, ovini, caprini e avicoli.

Biologico, i numeri del mercato secondo le elaborazioni Sinab

SILVIA ZUCCONI,project manager

di Nomisma

I N D U S T R I A

10 settembre 2012 39

di

alimentazione degli ultimi anni

appare sempre più contrassegna-

ta da valori e attitudini fortemen-

te orientate al Servizio-Facilita-

zione nella preparazione e al Benessere,

sia in termini di piacere -sul piano dei gu-

sti, sapori e suggestioni multisensoriali-

che di salute in senso proprio. Le verdure

IV gamma hanno ben intercettato questo

tipo di bisogni del consumatore, diventan-

do un importante segmento del mercato

orto-frutticolo italiano, in significativa cre-

scita a volumi e a valore costantemente

negli ultimi anni.

La crisi socio-economica sta modifican-

do numerose abitudini ed attitudini an-

che sul piano alimentare, ma le verdure IV

gamma non sembrano subire particolar-

mente la crisi. Nonostante per anni siano

state associate all’archetipo di prodotto

superfluo e irragionevolmente più costo-

so della verdura fresca, l’immagine e il

rapporto con le verdure IV gamma regge

bene la crisi. Dalle indagini socio-cultu-

rali e di mercato recentemente condotte,

la percezione del consumatore nei con-

fronti delle insalate e delle verdure pronte

all’uso continua ad essere positiva, rap-

presentando un ottimo compromesso tra

Qualità-Servizio e Prezzo.

Indubbiamente il fattore prezzo è sempre

più importante nella scelta dei prodotti

alimentari, così come la ricerca di sconti,

offerte, promozioni, unitamente alla cac-

cia a fonti di approvvigionamento anche

alternative, o comunque sempre più varie

(discount, mercati, acquisti diretti, grossi-

sti…). Viviamo in tempo di crisi e soprat-

tutto di incertezze su quando finirà e su

come ne usciremo cambiati. Il tema del

prezzo, per quanto particolarmente caldo

e modificatore di comportamenti e princi-

pi di scelta, non sembra compromettere

il mercato delle verdure IV gamma.

Sono ormai una presenza fissa nei costumi alimentari italiani: anche in tempi di crisi il rapporto è solido e le prospettive di sviluppo interessanti

I N D U S T R I A

10 settembre 201240

Il salutismo e le esigenze di servizio com-

pensano-agli occhi del consumatore- la

valutazione del costo, che comunque do-

vrà essere mantenuto sotto controllo. È

sempre più diffusa la conoscenza dell’im-

portanza di consumare frutta e verdura

fresca tutti i giorni e la IV gamma ne ren-

de molto più semplice ed immediata la

pratica. Allo tempo stesso, è sempre più

diffusa la pratica del Desk Food, cioè del

consumare il pranzo in ufficio/luogo di

lavoro e molto spesso le insalate e tal-

volta anche la frutta

IV gamma rappre-

sentano un’ottima

soluzione pasto.

Dall’annuale Osser-

vatorio Alimentare

Birra Moretti, basa-

to su ampi campioni

di popolazione italia-

na dai 18 anni in su,

che ho recentemente diretto e presen-

tato, su dieci italiani che pranzano fuori

casa, circa quattro lo fanno spesso in

ufficio/luogo di lavoro e il piatto unico è

pratica ricorrente: spesso proprio sulla

base di un’insalata, o di frutta pronta, ol-

tre ai tradizionali panini-tramezzini-snack

asciutti. Del resto le verdure e le insalate

saziano senza appesantire, sono ricche

di fibre, vitamine, anti-ossidanti e oligo-

elementi e possono essere personalizza-

te con un po’ di fantasia.

Sia in busta sia -in misura più limitata- in

ciotole con condimenti pronti, le insalate

vengono consumate sole o in accompa-

gnamento ad altro e molto spesso per-

sonalizzate con tonno, salumi, formag-

gio (mozzarella, feta…), semi (sesamo,

lino, zucca…), olive, mais, funghi, frutta

secca (noci, mandorle..) senza limiti alla

fantasia. Le verdure IV gamma stanno

avendo successo nel desk food non so-

lo tra le donne, da

sempre più crudiste

e dietetiche nelle

scelte, ma anche tra

gli uomini. Ricorda-

te il bellissimo mo-

dello che mangiava

insalata nello spot

con Fiorello, non

molto tempo fa? È

stato facile identificarsi nella sua scel-

ta alimentare per molti uomini, renden-

do vicino l’irraggiungibile personaggio

sul lato estetico quantomeno sul piano

alimentare. Cresce negli ultimi tempi il

vegetarianesimo e allo stesso tempo la

preoccupazione per l’eccessivo consumo

di grassi, zuccheri e per la qualità delle

carni di cui possiamo approvvigionarci.

L’adeguato consumo giornaliero di frut-

ta e verdura è diventato principio guida

di massa, anche se con difficoltà nella

pratica. Per tutti questi motivi, uniti ad

una filiera produttiva e distributiva di ec-

cellenza nel nostro Paese che molti ci

invidiano, l’ortofrutta IV gamma è pronta

ad affrontare le nuove sfide del mercato.

I fattori di successo dei prossimi anni

saranno sul fronte dell’innovazione e su

quello delle garanzie qualitative: la pro-

venienza, la freschezza, il metodo di col-

tivazione e di lavorazione diventeranno

argomenti sempre più coinvolgenti per il

consumatore.

L’impatto dello scandalo sui germogli di

soia biologici tedeschi contaminati da

escherichia colii è ancora presente tra

i consumatori italiani. Grazie alle inno-

vative tecniche di coltivazione, raccol-

ta e lavorazione, le verdure IV gamma

possono ridurre i rischi di contamina-

zione batterica e chimica. Emergeranno

domande, ad esempio, sul contenuto

di nitrati e di altre sostanze potenzial-

mente tossiche se consumate in quan-

tità eccessive.

Innovazione significa anche ricettazione.

Da un lato assisteremo ad una maggio-

re offerta di verdure, insalate e frutta:

oggi l’offerta è molto limitata, mentre

il potenziale vegetale è ricchissimo e a

questo si aggiungeranno aromi, erbe e

perché no anche fiori. Inoltre, verdure

e insalate pronte diventeranno sempre

più gastronomiche e sensoriali: mixando

verdura e frutta fresca e secca con altri

ingredienti e con condimenti innovativi

e creativi.

* Ricerca di mercato,

comunicazione

e consulenza della marca

Food - Drink - Retail - Social

il rapporto con le

verdure iv gamma regge bene la crisi

In gdo, le insalate si acquistanosia in busta sia in ciotole (in misura più limitata) con condimenti pronti

I N D U S T R I A

10 settembre 201242

Si moltiplicano le iniziative di responsabilità sociale dell’azienda: coinvolti dipendenti, cittadini, giovani e le università italiane

ata al 2008 il primo Bilancio

Sociale di De Cecco; nel 2012

l’azienda abruzzese rilancia con il

Bilancio Integrato, dopo l’adesio-

ne alla Iso 26000, la nuova linea guida per

la Responsabilità Sociale delle Organizza-

zioni emessa a fine 2010 dalla Comunità

Internazionale.

“La Csr è un valore intrinseco nel modo di

fare impresa di De Cecco -spiega Giovina

Di Cecco, responsabile Csr De Cecco- e

la chiave di lettura nel rapporto con il di-

pendente, si è configurata con lo sviluppo

del progetto di certificazione SA 8000 che

abbiamo conseguito, primo produttore di

pasta al mondo, nel 2005. Con l’adozione

di questo standard, centrato sul rispetto

dei diritti dei lavoratori lungo la filiera di

produzione, abbiamo avviato un percorso

di condivisione in primis interna, quindi

verso l’esterno, della visione etica di De

Cecco”. E le numerose altre certificazio-

ni dell’azienda abruzzese rappresentano

il rafforzamento di un rapporto di fiducia

con tutti gli stakeholder. Per esempio, la

di Nadia Tadioli

certificazione di prodotto che attesta l’ec-

cellenza qualitativa dichiarata, o la certifi-

cazione ambientale Iso 14000 che dimo-

stra la volontà di ridurre al minimo l’im-

patto ambientale dei processi produttivi.

Ma le iniziative messe in campo a bene-

ficio dei vari stakeholder vanno oltre le

certificazioni. A partire dai dipendenti per

i quali quest’anno l’azienda ha realizzato

“Progettare benessere”, un percorso for-

mativo tenuto nelle varie sedi abruzzesi

del Gruppo.

“Fare un prodotto di qualità -continua Di

Cecco- significa tutelare la salute delle

persone. Con questo progetto di forma-

zione e informazione abbiamo esteso il

concetto di qualità alla qualità della vita.

Il professor Luigi Fontana, docente ordi-

nario alla facoltà di Scienza della Nutrizio-

ne di Salerno, ha curato la realizzazione

dell’unità didattica, centrata sul ruolo del-

la nutrizione e degli stili di vita nel preve-

nire le più comuni patologie croniche e fa-

vorire la longevità”. I cittadini sono invece

al centro del Protocollo congiunto siglato

con l’Adiconsum, l’associazione di tutela

dei consumatori, per rafforzare il rapporto

di fiducia. Senza dimenticare i giovani e le

partnership con le università italiane, co-

me l’Alma Mater Studiorum nell’Erasmus

Mundus en Cultures Littéraires Européen-

nes, un progetto che ha avuto il Label di

eccellenza da parte della Commissione

Europea.•

Lo stabilimento di De Cecco; l’azienda abruzzese pubblica il Bilancio integrato, con dati finanziari interrelati a quelli della responsabilità sociale

De Cecco ha oggi un fatturato di oltre 220 milioni di euro, raggiunto grazie all’estrema attenzione al prodotto, testimoniata concretamente da certificazioni redatte da enti terzi. Oltre a quella ambientale, di prodotto e sulla responsabilità sociale, spiccano la Pay per Page Green, che pianifica e certifica la riduzione dell’impatto ambientale nei processi di stampa (consumi elettrici, consumi carta ed emissioni CO2). L’International Food Standard invece qualifica i fornitori secondo requisiti di qualità e sicurezza ed è un approfondimento delle tematiche Haccp. Anche quest’ultima certificazione rientra nel paniere De Cecco, mentre a maggior tutela del consumatore va segnalata anche la Uni 11381 su monitoraggio e prevenzione degli infestanti. Per facilitare le esportazioni ci sono la certificazione Kosher e British Retail Consortium. NT

A colpi di certificazione

SAPORE DELL'ANNOha l'obiettivo di certificarela qualità gustativa dei prodottialimentari mediante un testbasato sui principi e le regoledell'analisi sensoriale.I giudizi sono espressi dauna "giuria"di consumatoriindipendenti.L’Emmental Entremontè stato approvatoSAPORE DELL’ANNO 2012.

ww

w.c

ona

d.i

t

ESSERE BUONI E RESPONSABILIÈ QUESTIONE DI NATURA.

Venirti incontro, per noi è naturale e ora lo facciamo con un’attenzione in più. Per chi sceglie un’alimentazione all’insegna del rispetto dei ritmi della natura, infatti, abbiamo creato Conad Il Biologico: la linea di prodotti sani e gustosi, ottenuti solo con metodi naturali, senza l’utilizzo di insetticidi, diserbanti e concimi chimici. Una scelta responsabile per riscoprire il gusto di volersi bene, facendo bene all’ambiente.

Nei punti vendita

200x280_Conad_biologico_50_anni.indd 1 20/07/12 10:12

I N D U S T R I A

10 settembre 2012 45

Dopo un 2011 chiuso con un +21%, tassi di crescita a due cifre anche nei primi sei mesi di quest’anno

na chiara dimostrazione di come

il biologico sia un business soste-

nibile anche economicamente è

Alce Nero & Mielizia. “Il 2011 si è

chiuso con un fatturato pari a 42,5 milioni

di euro e una crescita del 21% rispetto al

2010. I primi sei mesi del 2012 segnano

un incremento del 16% e la chiusura del

2012 è prevista a 45,5 milioni di euro”. Le

parole di Nicoletta Maffini, responsabile

marketing di Alce Nero & Mielizia, non la-

sciano adito a dubbi: quello del biologico

è un settore di nicchia che continua a cre-

scere. “È un mercato che è difficile da cal-

colare –continua la manager- perché i dati

Nielsen prendono in considerazione solo la

gdo. Ma stimiamo che gli alimenti bio rap-

presentino già il 3% del mercato alimenta-

re complessivo, con punte, come nel caso

del miele, che sfiorano il 10%. E con tassi

di crescita a due cifre. Proprio per questo

di Nadia Tadioli

stiamo pensando di entrare in anche in un

mercato complementare, come quello del

fresco. Purtroppo nei momenti di crisi la

gdo tende a concentrarsi sull’ampliamento

dei prodotti di primo prezzo, o sulle priva-

te label, tralasciando settori di nicchia che

hanno molte potenzialità, come il biologico

e il fairtrade”.

Un approccio etico riportato

nei due Alce Nero Caffè, uno

a Bologna e uno a Cesena,

un format che unisce caf-

fetteria, ristorante e negozio.

“All’interno dei nostri store

-spiega Maffini- i prodotti

vengono raccontati e valoriz-

zati con degustazioni e cene

a tema, con una cartelloni-

stica che racconta la storia

È in fase di studio un progetto teso a incrementare il numero degli Alce Nero Caffè nei prossimi anni

NICOLETTA MAFFINI

responsabile marketing Alce Nero & Mielizia

del prodotto e la passione degli agricoltori.

Non mancano le attività promozionali con i

classici tagli prezzo. Oltre a tutta la gamma

di prodotti Alce Nero, Mielizia e Libera Terra,

l’offerta prevede anche pane fresco cotto

all’interno del punto di vendita e sfornato

due volte al giorno. Sono freschi anche latte

e latticini, frutta e verdura, a cui si aggiungo-

no i piatti pronti, direttamente prodotti dalla

nostra cucina”.

Entrambi gli store hanno ottenuto in Italia

la certificazione “Spreco Zero”, il marchio

ideato da Last Minute Market, adottando

una serie di buone pratiche: dalla scelta

dell’arredamento, all’erogazione gratuita di

acqua pubblica ulteriormente depurata, fino

alla donazione delle eccedenze alimentari,

quando ci sono. La plastica utilizzata per i

carrelli della spesa è ottenuta dal riciclo di

bottiglie, mentre i materiali monouso sono

tutti in carta o pla. Ora è in fase di studio

un progetto per incrementare il

numero degli Alce Nero Caffè

nei prossimi anni.

Il 2012 è un anno importan-

te anche per gli investimenti

pubblicitari che hanno visto

Alce Nero per la prima volta in

tv con uno spot di 15”, il mes-

saggio fa leva proprio sul sen-

so di appartenenza al marchio.

“Alce Nero. Una parte di te” è

la headline.•

I N D U S T R I A

10 settembre 201246

“La marca più globale del mondo si è messa a parlare in siciliano”. Il direttore marketing Coca-Cola Italia, Fabrizio Nucifora, annuncia così l’intensa campagna di comunicazione per l’estate 2012 lanciata da Sibeg e pensata per la regione. “Talìa stu prezzu!” prevede oltre a prezzi ridotti, attività promozionali dentro e fuori i pdv: uno spot radio su stazioni regionali; uno spot sui circuiti di Tv locali; un piano di investimenti pubblicitari che coinvolge testate locali e prevede una campagna incentrata sul claim “La felicità non è mai stata così conveniente”; una campagna di affissioni nei punti strategici delle maggiori città siciliane; comunicazione nei pdv.

Un’estate ad alta intensità di comunicazione

Ampio programma d’investimenti per l’imbottigliatore e distributore ufficiale di The Coca-Cola Company in Sicilia

assiccio piano anticrisi per Si-

beg, imbottigliatore e distribu-

tore ufficiale dei prodotti The

Coca-Cola Company in Sicilia,

con una quota di mercato pari al 53,8% e

un fatturato di 110 mio di euro.

Nuove referenze, offerte prezzi al consumo

e intensa campagna pubblicitaria in dia-

letto chiamata “Talìa stu prezzu!” (Guarda

che prezzo!) tra le iniziative messe a punto

dall’azienda che nell’isola ha anche avviato

un notevole piano di experiential sampling:

attività itinerante che ha toccato le nove

province siciliane. I team Coca-Cola in tour

hanno dato in omaggio a oltre un milione

di famiglie un kit composto da una shopper

biodegradabile contenente un campione

gratuito di una bottiglia di Coca-Cola in pet

da 1 litro, un buono sconto di 0,30 centesi-

mi utilizzabile per l’acquisto di un prodotto

a scelta tra Coca-Cola, Coca-Cola Light,

Coca-Cola Zero o Coca-Cola Senza Caffei-

na nel formato da 1,5 litri, e una brochure di

di Alessandra Bonaccorsi

informazione sugli ingredienti

di Coca-Cola.

La campagna di taglio dei

prezzi, invece, è stata lan-

ciata ad aprile: il formato da

1,5 l. di Coca-Cola ha una

riduzione di prezzo, eviden-

ziata sull’etichetta, di 0,10

centesimi.“Ridisegnare e

rivisitare la nostra offerta

prezzi al consumo era tra le

nostre priorità” spiega l’ad Sibeg, Luca

Busi “Ad oggi devo dire che siamo sod-

disfatti dei risultati”.

Il piano anticrisi nasce da una contrazione

dei consumi? Risponde il direttore generale

Natale Lia: “Questa campagna nasce ades-

so ma è un rilancio del piano che abbiamo

presentato in occasione della nostra ultima

convention. Nei primi sei mesi del 2012 la

crescita dell’azienda si è attestata a zero

rispetto al 2011, l’obiettivo è

di crescere di tre punti. Con

questo piano vogliamo stare

sui numeri del nostro busi-

ness plan”. Nel 2009 Sibeg

aveva lanciato il piano Tetris.

“Per quanto riguarda gli in-

vestimenti –aggiunge Lia- da

quando è stato avviato l’am-

bizioso piano per il periodo

2010-2013, sono stati in-

vestiti complessivamente 15,4 milioni di

euro. In dettaglio, nell’anno 2012 verranno

investiti 9,7 milioni sul piano industriale

che prevede la realizzazione della nuova

linea di lattine. Non di meno sono gli inve-

stimenti commerciali che spaziano dalle

attività di trade marketing per quasi tre

milioni di euro, agli investimenti in attrez-

zature refrigerate per altri 2,7 milioni di

euro”. Tra gli obiettivi di Sibeg c’è anche

l’aumento dell’occupazione con 12 nuovi

venditori sul territorio a cui si aggiungono

otto stagionali.

L’azienda ha immesso sul mercato della

gdo anche nuove referenze: le due varian-

ti della Mini Can in lattina da 15 cl (aran-

ciata e Coca-Cola Zero); il mezzo litro di

Burn in formato richiudibile, e il nuovo

Burn juice; il Nestea green in pet da 50

cl, il primo the freddo con Stevia, il dolci-

ficante naturale senza calorie; il formato

da 1 litro di Coca-Cola Zero; la Kinley in

vetro da 20 cl, Powerade Zero e Powerade

ION4 in pet da 50 cl; e la Coca-Cola rossa

nel nuovo formato in pet da un litro.•

LUCA BUSIamministratore delegato Sibeg

Finalmente lo spicchio in confezione apri e chiudi.

Spicchio GranBiraghi

Con la nuova confezione, mettiamo nelle tue mani un grande strumento di successo.

È pratico grazie all’apertura facilitata.

Protegge il gusto grazie alla chiusura salva freschezza.

È confezionato a peso netto.

È stagionato 12 mesi.

È prodotto solo con latte italiano.

Non contiene conservanti.

ANCORA PIÙ FACILE DA APRIRE SPICCHIO DI GRANBIRAGHIGRANDE SUCCESSO DI VENDITE*

+ 59

4 %

2010 2011

* To

tale

Ita

lia Ip

er+

Sup

er+

LSP.

An

no

term

ina

nte

Gen

na

io 2

012

(Fo

nte

Sym

ph

on

yIR

I Gro

up

)

Biraghi Pag Sing Spicchio A4.indd 1 23/04/12 14.44

I N D U S T R I A

10 settembre 201248

Obiettivo: divenire azienda di riferimento per la fornitura di semilavorati di fruttain Europa

obiettivo dichiarato è quello di di-

ventare l’azienda di riferimento in

Europa per la fornitura di semilavo-

rati di frutta: Zuegg (fatturato 2011

b2c pari a 120 mio euro, 523 dipendenti

e sei stabilimenti) ha presentato il bilancio

ambientale e sociale, e illustrato il proprio

percorso verso il totale controllo della pro-

duzione, a partire dalla scelta e coltivazione

della materia prima.

Zuegg attua già il controllo e l’integrazione

verticale dei processi lavorativi “dall’albe-

ro alla tavola”, ma si propone di rendere

di Barbara Trigari

con rientro al quarto anno.

Successivamente, il rappor-

to si consoliderà tutelando

gli agricoltori dalle eccessive

oscillazioni che caratterizza-

no il mercato e valorizzando

le risorse locali. La sperimen-

tazione tra Puglia e Irpinia at-

tualmente coinvolge diverse

varietà di mele, pesche, albi-

cocche e fragole; in Germa-

nia invece le ciliege. Dai campi (di proprietà,

o gestiti in collaborazione con aziende loca-

li) agli stabilimenti, l’attenzione all’ambiente

e al sociale sono tra i cardini della filosofia

Zuegg, azienda per vocazione legata alla

terra e necessariamente impegnata a ri-

durre consumi e sprechi. I progressi ven-

gono monitorati attraverso una piattaforma

informatica che mette in comune i dati di

ciascuno stabilimento, da quello di Luo-

gosano a quelli di Verona, Elne (Francia),

Werneuchen e Alfanasovo (Kaluga, Russia),

che hanno identiche linee produttive per

i semilavorati, fino a Zörbig, in Germania,

dove si producono le confetture.

I parametri monitorati dal 2009 sono

i consumi di acqua, energia elettrica e

gas metano (scelto come combustibile

privilegiato dal Gruppo), il riciclaggio dei

rifiuti (attualmente Zuegg ricicla l’80%

tra scarti e imballi) e le emissioni di CO2

(tra produzione e trasporto, dal 2010).

La tendenza è in generale a un allinea-

mento verso il basso dopo le punte del

primo anno di monitoraggio, il 2009, in

particolare per Luogosano (12.000 mq

tra produzione e depurazione acque, 65

addetti in media e 135 nei picchi di pro-

duzione) per il quale gli indici di consumo

rapportato alla produzione in generale

decrescono.•

La meticolosa cernita della frutta per la

preparazione delle confetture

nello stabilimento Zuegg di

Luogosano (Av)

OSWALD ZUEGGpresidente

Zuegg

sempre più stretta la relazione

con i produttori di frutta, prin-

cipalmente con due finalità:

avvicinare la materia prima

agli stabilimenti produttivi (in

modo che maturi sulla pianta)

e innovare per migliorarsi e dif-

ferenziarsi, selezionando sem-

pre nuovi cultivar mirati alle

proprie esigenze. L’approccio

dunque, come ha raccontato il

presidente Oswald Zuegg, consiste nel co-

struire rapporti continuativi ed esclusivi con

le aziende agricole operative nei pressi de-

gli stabilimenti in Irpinia, a Luogosano (Av),

il sito Zuegg di trasformazione della frutta in

materia prima per l’industria alimentare, e a

Werneuchen in Germania, sperimentando

nuove varietà e testandole con panel test

e i feedback del numero verde consumato-

ri. Entro dieci anni la percentuale di frutta

coltivata in loco esclusivamente per Zuegg

e lavorata a Luogosano dovrebbe crescere

fino al 70%: Zuegg ci mette il know-how

agronomico, alle aziende agricole invece è

richiesta la responsabilità dell’nvestimento

iniziale, circa 10mila euro ogni 400 piante,

GrattugiaFacile. Eletto Prodotto dell’Anno 2012.*

Un grazie dal profondo del cuore, della forma.

È un’idea originale e sorprendente.È pratico da usare grazie all’apertura facilitata.Lascia le mani pulite mentre si grattugia a tavola.Protegge il gusto grazie all’apertura richiudibile.È prodotto solo con latte italiano senza conservanti.

Assaporate il successo con le novità Biraghi. Il piacere del formaggio

Ecco perché i vostri clienti l’hanno votato e continueranno a comprarlo:

*Ricerca di mercato GPMI© su una pre-selezione di prodotti innovativi presenti nella grande distribuzione italiana, condotta da TNS Italia su 12.000 consumatori con più di 15 anni, svoltasi a settembre 2011. www.prodottodellanno.it - cat. formaggi.

Biraghi ADV GrattugiaFacile 20x28.indd 1 08/03/12 12.28

10 settembre 201250

È un effetto della crisi: si mangia più pasta

e di conseguenzacresce anche

il consumo dei condimenti

empre più prodotto moderno

ad elevato contenuto gastrono-

mico: il mercato dei condimenti

pronti Uht per la pasta mostra

buone percentuali di crescita. Secondo

i dati Symphony Iri Group a totale Ita-

lia Iper+super+Lsp da 100 a 399 metri

quadri di superficie, nell’anno terminante

ad aprile 2012, le vendite sono cresciute

dell’1,9% a volume e del 4,8% a valore ri-

spetto allo stesso periodo dell’anno mobi-

le precedente. Certo non un boom, ma di

questi tempi di recessione e contrazione

dei consumi delle famiglie, il segno più fa

sorridere molti operatori del settore. Ma,

soprattutto, la crescita di oggi, secondo

alcuni analisti, potrebbe essere il primo

passo verso un futuro positivo per questi

prodotti, che aumenteranno il loro peso

per una serie di fattori endogeni ed esoge-

ni. Lasciando da parte il contenuto di ser-

vizio, elemento che per primo ne ha de-

terminato l’introduzione sul mercato, og-

in collaborazione con

IL NUMERO MEDIO DI REFERENZE

LA QUOTA IN VOLUME DELLE PL

66,8

LA QUOTA IN VALORE DELLE PL

IL PREZZO MEDIO

€ 5,68

12,2% 14,7%

gi le parole d’ordine sono miglioramento

qualitativo, frutto anche dell’innovazione

di processo, ed espansione delle vendite

su scala mondiale, in tutti quei mercati

nei quali il made in Italy a tavola continua

a conquistare schiere di nuovi estimatori.

Ma innanzitutto, la prima grande variabile

che può spiegare questo ottimismo è l’au-

mento del consumo di pasta nel nostro

paese, prodotto naturalmente correlato al

suo condimento: oggi, anche “causa crisi”

gli italiani mangiano oltre 28 kg di pasta

procapite/anno, un record storico per il

piatto tricolore per eccellenza che offre

la sponda per un corrispettivo aumento

delle vendite dei condimenti pronti.

Non a caso, a evidenziare l’interesse cre-

scente verso questi prodotti ci ha pen-

sato uno dei brand leader della pasta

nel mondo, Barilla, che ha realizzato un

nuovo stabilimento a fianco della struttu-

ra produttiva già avviata a Rubbiano, nel

parmense, tutto dedicato ai sughi pron-

ti. Un cambiamento di rotta per il gigante

alimentare che, finora, ha sempre fatto

realizzare i propri sughi pronti conto terzi

e sceglie di accentrare la produzione di

condimenti pronti. Il nuovo stabilimento

ha previsto un investimento complessivo

di 45 milioni di euro per una struttura hi-

tech, capace di produrre sughi pronti di

maggiore qualità che permetteranno al

gruppo internazionale di poter continuare

la sua espansione nel mondo, nell’ottica

di un’italian experience a tavola più com-

pleta possibile.

Segmentando le vendite secondo le varie

famiglie che compongono questo segmen-

to, si evidenzia come siano i pesti a mo-

strare il maggiore dinamismo, mostrando

ottime percentuali di crescita: +7,2% a vo-

lume e ben +9,8% a valore, mancando di

poco il traguardo dell’aumento two digits.

Oltre all’intramontabile pesto alla genove-

I N D U S T R I A _ mercat i

mercat i _ I N D U S T R I A

10 settembre 2012 51

DIMENSIONI E TREND DEL MERCATO

Andamento dei segmenti - Vendite

in VolumeVar % su anno

precedenteVendite

in ValoreVar % su anno

precedente

Condimenti Pronti Ambient 33.009.631 1,9 187.583.622 4,8

Base Pomodoro Ambient 28.111.022 1,4 136.576.719 4,3

Pesto Ambient 4.612.024 7,2 47.518.827 9,8

Altri Condimenti Ambient 286.587 -26,6 3.488.077 -24,6

Fonte: Symphony Iri

ALLOCAZIONE NEI CANALI E NELLE AREE

Vendite in Volume

Sales Location in Volume

Vendite in Valore

Sales Location in Valore

Totale Italia 33.009.631 100,0 187.583.622 100,0

Nord-ovest 12.963.541 39,3 72.525.446 38,7

Nord-est 8.494.548 25,7 48.682.124 26,0

Centro + Sardegna 6.081.340 18,4 35.067.786 18,7

Sud 5.470.202 16,6 31.308.264 16,7

Ipermercati 6.058.959 18,4 33.773.100 18,0

Supermercati 21.486.600 65,1 121.715.593 64,9

LSP 5.464.071 16,6 32.094.929 17,1Fonte: Symphony Iri

se, il segmento ha visto il lancio di alcune

ricettazioni innovative, che attingono dalla

tradizione e dall’ingredientistica mediter-

ranea. Meno dirompente la crescita dei

sughi rossi, appena sotto alla media del

mercato (+1,4% a volume e +4,3% a valo-

re), mentre flettono con decisione le vendi-

te di altri condimenti, come i sughi bianchi

(noci, carciofi, ecc), un sottosegmento di

ridotte dimensioni e che subisce un dra-

stico ridimensionamento con cali stimati

intorno al 25%.

Di certo il mercato ha saputo mantenere

elevato il proprio valore costruito nel tem-

po: su questo segmento, sempre secondo

Symphony Iri Group, le private label hanno

un’incidenza inferiore alla media del Lcc in

Italia: valgono attorno al 14,7% a volume e

al 12,2% a valore quindi ben lontano dal

fatidico 17% del mercato del largo consu-

mo. Ma il trend gioca tutto a favore delle

pl, visto che nell’ultimo anno hanno messo

a segno una crescita superiore al 10%.

Di certo anche l’offerta a marchio proprio

dei retailer sta beneficiando del migliora-

mento qualitativo dei prodotti, dell’amplia-

mento delle gamme e, come sempre, di un

migliore rapporto value for money rispetto

al vasetto di marca. Il prezzo, comunque,

rimane una variabile importante su un pro-

dotto da consumo quotidiano, benché di

non elevata battuta di cassa, come il su-

go pronto. Secondo i dati Symphony Iri

Group, il prezzo medio è arrivato a quota

5,68 euro, con un incremento che ha sfio-

rato il 3% rispetto all’anno precedente. Un

dato piuttosto sensibile che fa il paio con

una pressione promozionale di 28,5 punti,

quindi relativamente bassa, soprattutto di

questi tempi.

In media lo scaffale dei sughi pronti Uht,

conta 66,8 referenze, una “pattuglia” di

vasetti frutto di nuovi lanci, in termini di

ricette e formati, che vanno ad aggiunger-

si all’ossatura tradizionale fatta da pomo-

doro e basilico, olive, ragù, amatriciana e

tonno, veri classici intramontabili. I sughi

pronti si confermano prodotto “da super-

mercato”: questo canale veicola circa

il 65% delle vendite complessive, in un

ottica di vicinanza/spesa quotidiana che

si lega molto bene alla natura del pro-

dotto. Solo il 18% delle vendite avviene

negli ipermercati che, a fronte di un’offer-

ta ben più ampia e alla loro convenienza,

non riescono più a foraggiare una vendita

che vede il consumatore stoccare tra le

quattro mura domestiche più confezioni

di sugo. Sulla distribuzione geografica

delle vendite, permane la canonica diffe-

renza Nord-Sud incentrata sulla tradizione

gastronomica e sull’organizzazione della

giornata tra lavoro e fornelli delle respon-

sabili acquisto. Così, se il Nord-Ovest pe-

sa per oltre il 39% delle vendite a volume

di sughi pronti, le regioni meridionali, nelle

quali si è mantenuta più forte la tradizione

della preparazione casalinga del condi-

mento per la pasta, arrivano solamente

al 16,6% delle vendite complessive.

Manuela Soressi

S E R V I Z I

10 settembre 201252

rale autoritativa con prevalente finalità

economica o contenuto economico.

C’è un intento di recuperare compe-tenze regionali sulle decisioni dei comuni in termini di commercio e territorio? Con la proposta di legge approvata dal-

la Giunta regionale si è inteso introdur-

re un sistema di pianificazione territo-

riale per effettuare una valutazione di

compatibilità a livello sovra comunale.

Su quali leve, pensate di regolarizzare gli “strumenti di governo del territo-rio”, per le strutture per la media e grande distribuzione?

a Regione Toscana, si adegua

al decreto Monti e interviene in

materia di commercio e territo-

rio, prevedendo sostanziali mo-

difiche alle leggi regionali nr. 28 del

7.02.2005 (codice del commercio) e nr.

1 del 3.01.2005 (norme per il governo

del territorio).

Una particolare attenzione, nelle “di-

sposizioni urgenti” proposte per l’at-

tuazione del D.L. 201/2011 e del D.L.

1/2012, viene data al regime regola-

tivo per l’apertura delle grandi strut-

ture di vendita. “Attualmente vige un

modello programmatorio, fondato sulla

determinazione dei contingenti di su-

perfici di vendita, che non risulta più

compatibile con il nuovo quadro na-

zionale ed europeo.” spiega Cristina

Scaletti, assessore al commercio, tu-

rismo e cultura nella giunta regionale,

che illustra a Gdoweek i principali punti

che caratterizzano la proposta di legge.

Quali sono i motivi, per cui la Regio-ne Toscana, ha ritenuto di introdurre “disposizioni urgenti” attuative del decreto Monti, sulle leggi regionali in materia di commercio e territorio? Abbiamo approvato la proposta di

legge per contemperare il rispetto dei

principi di libertà di iniziativa econo-

mica e di concorrenza, recentemen-

te ripresi dal legislatore statale, con

il rispetto dei principi costituzionali

di tutela della salute, dei lavoratori,

dell’ambiente, incluso l’ambiente urba-

no, dei beni culturali e del paesaggio.

L’urgenza del provvedimento normativo

risiede nel fatto che la legge statale,

relativamente al settore delle attività

commerciali, ha fissato il termine del

30 settembre 2012 per l’adeguamento

da parte delle Regioni e degli enti locali

dei propri ordinamenti.

Le finalità che con l’adozione di que-sta legge volete raggiungere? Con la proposta di legge la Giunta

regionale ha voluto di fatto eliminare

limiti e restrizioni al fine di agevola-

re l’accesso e l’esercizio delle attività

commerciali e in particolare ha elimi-

nato le disposizioni di pianificazione e

programmazione territoriale o tempo-

Modifiche in vista riguardo all’apertura delle grandi strutture di vendita. Ne parla l’assessore Cristina Scaletti

di Giuliano Bicchierai

Cristina Scaletti, assessore al commercio, turismo e cultura della Regione Toscana

53

S E R V I Z I

10 settembre 2012

Lo strumento di riferimento è il Piano di Indirizzo

Territoriale. I comuni dovranno adeguare i propri

strumenti di pianificazione urbanistica, soprattutto

per quanto riguarda la grande distribuzione poiché,

per le medie strutture non ci sono novità di rilievo

rispetto alla attuale normativa. Il punto essenziale

è quello di sottoporre le scelte e le localizzazioni

urbanistiche ad una valutazione di compatibilità

sovra comunale. Per questo sono stati individuati

specifici ambiti territoriali sovra comunali di rife-

rimento. Per questa verifica la Regione assume un

ruolo preminente.

La salvaguardia del territorio toscano, attraverso quali strumenti passa, relativamente alla realiz-zazione di medie e grandi superfici per la gdo? Come abbiamo detto l’attenzione si concentra

sulle grandi strutture. Siamo fortemente orientati

a salvaguardare i caratteri identitari, ambientali

e paesaggistici della nostra regione. Questo non

vuol dire ostacolare l’insediamento di nuove grandi

strutture, significa piuttosto condizionare ad una

verifica attenta questi insediamenti.

L’eventuale entrata in vigore della legge regio-nale come cambierà gli scenari nel mondo del commercio regionale? Certamente non essendoci più alcuna forma di

programmazione pubblica in termini di limitazione

di metri quadrati di superficie di vendita, ulteriore

a quanto verrà fatto con gli strumenti urbanistici,

tutto si concentrerà sulla qualità insediativa la-

sciando libere le imprese di organizzare le grandi

strutture in modo sempre più aderente alle mute-

voli esigenze della domanda.

Non pensa, che 1.500 metri quadri, limite al di sopra del quale, la legge regionale agirebbe, non sono troppo pochi? La differenza tra una media e una grande struttura

si concentra sulle caratteristiche strutturali, sulle

dotazioni di parcheggi, sulla necessità di una mag-

giore concertazione tra comuni e regione rispetto

alle localizzazioni. Del resto già oggi nella maggior

parte dei Comuni toscani la grande distribuzione

parte da oltre 1.500 mq. di superficie di vendita.

Crediamo che, anche in aree fortemente urbaniz-

zate, oggi più che mai, sia utile dedicare maggiore

attenzione agli impatti delle strutture commerciali

e non lasciare solo il comune interessato dalla

localizzazione della grande struttura in queste ve-

rifiche.•

S E R V I Z I

10 settembre 201254

I clienti possono effettuare il self-scanning e pagare utilizzando direttamente il proprio smartphone

a Coop Estense evolve i suoi servi-

zi Salvatempo e Spesa e Via, por-

tandoli sullo smartphone dei propri

clienti con un’App. E infrangendo,

per prima in Italia, il tabù del pagamen-

to della spesa con denaro elettronico di-

rettamente con il proprio cellulare. I so-

ci prestatori, infatti, che si registreranno

con la Coop Card abilitata al pagamento

potranno usare il proprio telefono come

terminale di pagamento e fare la spesa

senza un euro in tasca. “Abbiamo pensato

a questa operazione –dichiara Mario Zuc-

chelli, presidente di Coop Estense– sul-

la base delle elevatissime percentuali di

utilizzo dei nostri sistemi di self-scanning

e self-payment che, in alcuni punti di ven-

dita, sono superiori al 40% dei clienti. Se

consideriamo che in Italia oggi circolano

oltre 20 milioni di smartphone, numero

che è desinato a crescere in futuro anche

grazie alla riduzione dei costi di acquisto e

di esercizio, possiamo comprendere le po-

tenzialità di questo terminale come inter-

faccia tra noi e i nostri clienti, soci e non”.

L’App Salvatempo di Coop Estense funzio-

na con i principali sistemi operativi pre-

senti sugli smartphone, su Ios, ossia quel-

lo presente sui prodotti Apple, e su An-

droid, sviluppato da Google e attualmente

leader sul mercato con una penetrazione

del 54% tra i telefonini intelligenti attual-

mente in uso nel Belpaese. L’applicazione

si può scaricare gratuitamente dall’Apple

Store o da Google Play, sito che riunisce

tutte le app disponibili per Android. “Lo

di Davide Bernieri

sviluppo dell’App Salvatempo -spiega

Massimo Ferrari, direttore pianificazione

e controllo di Coop Estense- è stato re-

lativamente semplice, ha richiesto circa

due mesi di lavoro con un investimento

intorno ai 30mila euro. Ci siamo appog-

giati a due partner esterni, Datalogic e

Superpartes, che hanno impiegato il loro

knowhow secondo le nostre linee guida

consolidate in tutti questi anni di evolu-

zione dei sistemi di self-scanning e self-

payment che abbiamo implementato nei

nostri punti di vendita”. L’App Salvatempo

di Coop Estense funziona in modo intui-

tivo e ha un’interfaccia grafica analoga a

quella dei sistemi Salvatempo già presenti

in tutto l’universo Coop. Dopo una prima

registrazione, che identifica l’anagrafica

del cliente, compresa firma “tangibile” di

un modulo accettazione privacy, è suffi-

ciente inquadrare con la fotocamera del

telefonino il codice Qr presente all’ingres-

so del punto di vendita e procedere al self-

scanning dei prodotti. Terminata la spesa

basta rivolgersi a una cassa assistita per

il pagamento oppure a una cassa di self-

payment, sempre inquadrando un codice

a barre presente sull’apparecchio.

“Naturalmente -prosegue Ferrari- duran-

te la spesa lo smartphone mantiene le

sue funzionalità in termini di telefonate e

sms. La App, inoltre, permette di creare

liste della spesa direttamente sul telefo-

nino, le cui voci possono essere gestite

in modo pratico e spuntate automatica-

mente in negozio, con la massima liber-

tà”. “Quando abbiamo pensato a questa

applicazione per smartphone -conclude

Zucchelli- non ci siamo rivolti a un tar-

get ben definito, ossia quello dei giovani

smanettoni ipertecnologici, bensì a tutti

i nostri clienti, compresi gli anziani, che

già oggi utilizzano senza problemi i ter-

minali Salvatempo e hanno apprezzato

quest’opportunità in termini di risparmo

di tempo e di servizio”.•

200x280_Godweek.indd 2 15/06/12 15.18

S E R V I Z I

10 settembre 201256

Nuovo servizio nello stabilimento di Marsala che offre quantitativi di bottiglie ad hoc, anche limitati, ai produttori vinicoli dell’area

ottiglie in vetro “made in Si-

cily” per vino esclusivamente

prodotto nella Regione. Il claim

del progetto O-I Marsala Shop

(promosso da O-I, leader mondiale nella

progettazione, produzione e commercializ-

zazione di bottiglie e contenitori in vetro)

enfatizza il concetto di territorialità e re-

cita: “Sicilia per la Sicilia”. Un materiale, il

vetro, che par essere sempre più gradito

dagli utenti. Una recente indagine condot-

ta a livello internazionale da Feve rivela

che i consumatori preferiscono i prodotti

in vetro rispetto ad altri contenitori, in ra-

gione della capacità di conservare meglio

il sapore dei prodotti imbottigliati (65%),

della maggiore sicurezza, igiene e garanzia

per la salute dei fruitori (63%) e un minore

impatto ambientale (47%).

Il nuovo servizio offerto da OI Manu-

facturing Marsala ai viticultori isolani,

inaugurato nel corso dell’evento 100%

Sicilia, permette ai produttori vitivinicoli

dell’area di servirsi direttamente allo sta-

bilimento di Marsala di quantitativi anche

limitati di bottiglie appositamente studia-

te per valorizzare le varie e peculiari pro-

duzioni locali.

Lo stabilimento marsalese, con una su-

perficie di oltre 21 ettari, è l’unica realtà

produttiva di vetro cavo della Sicilia ed

una delle principali del Sud Italia, impie-

ga oltre 100 dipendenti, con un forno e

una capacità produttiva di circa 75.000

tonnellate di prodotto confezionato

all’anno. Produce oltre 50 diversi tipi di

figure vetro con capacità che possono

di Alessandra Bonaccorsi

variare da 18,7 cl fino a 100 cl. Già oggi

lo stabilimento destina oltre il 90% della

propria produzione al mercato del vino

per la maggior parte rivolta ai produttori

siciliani.

Grazie alla particolare vicinanza dello sta-

bilimento alle principali aziende vinicole

dell’area, è possibile contenere le emis-

sioni di CO2 per il trasporto. Con il progetto

O-I Marsala Shop, l’agricoltura e il settore

vitivinicolo siciliani si indirizzano, quindi,

verso una crescente produzione a “km 0”.

Tutto il vetro raccolto post-consumo in Si-

cilia, inoltre, grazie ad un accordo di filiera,

confluisce direttamente nello stabilimen-

to O-I di Marsala e viene impiegato nella

produzione di nuovi contenitori in qualità

di principale materia prima. Questi aspetti

sono, quindi, in linea con i principi di so-

stenibilità ambientale ai quali un numero

sempre più elevato di consumatori mo-

stra di porre attenzione. Secondo Giovan-

ni Saudati, direttore commerciale di O-I

per l’Italia, “Il progetto Marsala conferma

l’attenzione che il Gruppo da sempre de-

dica allo sviluppo della cultura della qua-

lità nel confezionamento e diffusione dei

prodotti alimentari, che vede nel vetro una

risorsa fondamentale, a basso impatto

ambientale, poiché riciclabile all’infinito,

ampiamente riciclato e capace di esaltare

e preservare le qualità organolettiche dei

prodotti alimentari e vitivinicoli”.•

O-I, Owens-Illinois, è il più grande produttore di contenitori in vetro al mondo. In Italia conta 11 stabilimenti, che impiegano complessivamente 1.800 dipendenti

Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi19 ,asoR etnoM aiv - onaliM

Roma - piazza dell’Indipendenza, 23 b/cOrganizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008

Servizio Clienti tel. 02 5660.1887fax 02 [email protected]

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino ad esaurimento posti. Per informazioni e iscrizioni: www.formazione.ilsole24ore.com/retail2012

In collaborazione con:

Main sponsor:

Sponsor uffi ciali: Exhibitor:

Partner:

6° CONSUMER & RETAIL SUMMIT Verso un nuovo retail tra innovazione e competitività: i paradigmi per la crescita

Milano, 10 ottobre 2012 (Ore 8.30 -17.15)Sede Gruppo 24 ORE - Via Monte Rosa, 91

Intervengono

PwC

Francesco FumelliVice Direttore SCS Consulting

Manuela GiolaLicensing Specialist WE Licensing

Vincenzo GrassiAssociate Partner

Boris HageneyAmministratore Delegato Groupon Italia, Spagna e Portogallo

Andrea IllyPresidente illycaffè

Cristina LazzatiVice Direttore Area Retail Business Media Gruppo 24 ORE

Mattia LosiDirettore Editoriale Business Media Gruppo 24 ORE

Lucio MoriniLicensing Manager Gabbiano

Lars PeterssonAmministratore Delegato Ikea Italia

Francesco PuglieseDirettore Generale Conad

Vittorio RadiceVice Presidente La Rinascente

Fabio SordiDirettore Acquisti e Mercati Auchan Italia

Giuseppe TamolaCountry Manager Zalando Italia

Vincenzo TassinariPresidente Consiglio di Gestione Coop Italia

Luca TorreFounder and Co-CEO Ambers&Co Capital Microfi nanzas

Rosario Trefi lettiPresidente Federconsumatori

Imanuel BaharierDirettore Generale VeriFone Italia

Lamberto BiscariniPartner & Managing Director The Boston Consulting Group

Maurizio DistefanoGeneral Manager Italy & Agent MarketsWarner Bros. Consumer Products

Andrea DodiAmministratore Delegato e Direttore Generale

Vincenzo FioreCEO Auriga

Gabbiano

S E R V I Z I

10 settembre 2012 59

Sul fronte più strettamente sociale e di rapporto con i dipendenti il modulo per la gestione delle risorse umane è l’HCM (Human Capital Management); c’è però SAP FOR YOU un programma pensato per migliorare il clima aziendale, che consente ai dipendenti di conciliare vita privata e vita lavorativa, rispondendo a bisogni diversi. Ne sono un esempio il contributo economico per le spese scolastiche e per l’assistenza ad anziani e disabili a carico; i progetti di formazione per la crescita professionale; le iniziative per il tempo libero rivolte anche alla sfera famigliare; benefit e servizi a supporto delle incombenze personali. L’azienda l’ha già avviato da tempo al suo interno, perché in tema di responsabilità sociale d’impresa Sap è molto attiva con tutti gli stakeholder, interni ed esterni. È per esempio impegnata nei confronti della comunità locale: dalle attività organizzate a favore di Caritas, Avis e altre associazioni, ai mercatini a Km 0, organizzati con le aziende agricole del territorio, fino all’organizzazione di conferenze, per cittadini e scuole, sul tema della sostenibilità.

La responsabilità sociale d’impresa

Non più solo software gestionali ma anche soluzioni che vanno dal monitoraggio del consumo energetico alla felicità dei dipendenti

on oltre 183mila clienti nel

mondo Sap è oggi un abili-

tatore nell’ambito dell’inno-

vazione di processo e la so-

stenibilità è uno dei vettori di spinta in cui

offrire soluzioni, spesso prima sperimentate

al nostro interno. Del resto noi non ci ritenia-

mo esperti solo di tecnologia ma anche di

processi”. Le parole di Tiberio Tesi, direttore

risorse Umane e Chief Sustainability Officer

di Sap Italia, inquadrano un’azienda piena-

mente coinvolta nelle tematiche del cloud

computing, del real time e del mobile. “Il

tema della sostenibilità -continua Tesi- si

va a integrare in quelle che sono condizioni

abilitanti all’impresa con una suite di solu-

zioni molto specifica. La suite affronta i temi

della salute e sicurezza nell’ambiente di la-

voro, a cui si aggiungono l’Energy manage-

ment, il monitoraggio delle emissioni di gas

serra e la pianificazione di azioni volte alla

minimizzazione dell’impatto ambientale. Il

tutto è completato da soluzioni nell’area re-

portistica e di profilazione dell’azienda per

di Nadia Tadioli

tematiche di governance. Esistono soluzio-

ni e implementazioni sviluppate per settori

merceologici, la sostenibilità entra in questi

settori e si scompone in soluzioni standard

scalabili e aperte sui sistemi esistenti”.

Il punto di snodo centrale per la complian-

ce in tema di sostenibilità e responsabilità

sociale d’impresa è la suite SAP EHS (Envi-

ronment, Health, Safety) Management, che

permette di gestire, per esempio, le schede

di sicurezza del prodotto, la creazione delle

etichette e la conformità del prodotto stes-

so. “Un aspetto specifico che le aziende del-

la gdo si trovano ad affrontare è la gestione

degli imballaggi e dei rifiuti in genere -spie-

ga Giovanni Marconi, esperto di soluzioni

per la sostenibilità di Sap-. SAP EHS Mana-

gement contiene tutti i parametri per gestire

correttamente le sostanze pericolose. Esiste

anche un modulo per la gestione degli im-

ballaggi e dei rifiuti elettrici ed elettronici

(REA-Recycling Administration) per sapere

in ogni momento cosa sto accumulando e

smaltirlo in conformità alle norme vigenti”.

SAP Manufacturing Intelligence and Integra-

tion è invece la soluzione per avere dati pun-

tuali sul consumo energetico e pianificare

la sua riduzione. La soluzione Sustainability

Performance Management permette di da-

re agli stakeholder piena visibilità sulle reali

performance di sostenibilità dell’azienda e

di produrre il report di sostenibilità. Tutte

queste soluzioni lavorano con qualsiasi si-

stema di gestione aziendale, ma funzionano

al meglio su SAP ERP perché, conclude Mar-

coni: “essendo nativamente integrate con il

software gestionale, utilizzano una base dati

comune, univoca e condivisa all’interno di

tutte le funzioni aziendali”.•

L’area ricreativa della sede Sap presso l’Energy Park a Vimercate

S E R V I Z I

10 settembre 201260

Corso POLI.Design per architetti e progettisti che intendono dedicarsi all’ideazione dei nuovi spazi per il retail alimentare

ella progettazione degli spazi

nelle città del prossimo futuro e

di quello che arriverà tra poco

più di dieci anni, il cibo e la sua

distribuzione hanno un ruolo chiave. È

vettore d’innovazione, avamposto di so-

stenibilità, punto di avvio di quella catena

del valore che parte dalla considerazione

dell’uomo e di ciò che mangia, sino alle

forme di condivisione e socializzazione,

culturale e politica sulle quali si sta la-

vorando nella ricerca e nell’università. I

luoghi dove il cibo è distribuito e venduto

passano sotto la lente d’ingrandimento di

chi intende il rinnovamento di questi con-

cetti sia dal punto di vista commerciale,

sia per chi crede necessario sviluppare

competenze che possano affrontare pro-

getti e prospettive nuove.

Lo sta facendo ormai da qualche tempo

POLI.Design - Politecnico di Milano, con

una fioritura di progetti innovativi che ri-

disegnano i negozi della tradizione italia-

na e occidentale, a partire dalle perce-

zioni sensoriali di base come quelle, per

di Loredana Oliva

esempio, legate al pane: “Il profumo del

pane evoca sensazioni sempre piacevo-

li, ma è necessario dare valore aggiun-

to all’ambiente, che non dovrà più solo

trasmettere messaggi legati alla qualità

e all’igiene, non dovrà essere solamente

funzionale ed ergonomico, ma dovrà in-

trattenere e stimolare l’avventore, dovrà

elevarsi utilizzando materiali e tecnolo-

gie innovative e proporre idee e soluzioni

nuove che non siano cloni di quelli già

esistenti”, sostengono da POLI.Design.

POLI.Design - Consorzio del Politecnico

di Milano- ha istituito il primo corso in

Europa di Alta Formazione in “Food Ex-

perience Design- Panetteria, Pasticceria

& Gelateria”, una specializzazione, che

si svolgerà dal 24 settembre al 25 ot-

tobre 2012, per architetti e progettisti

che intendono dedicarsi all’ideazione

dei nuovi spazi per il retail alimentare,

in sintonia con l’evoluzione del mercato

e dei linguaggi estetici. Si tratta del cor-

so di specializzazione post-universitaria

giunto alla sua settima edizione, riser-

vato a 30 iscritti italiani e stranieri. “Ha

carattere critico e formativo e affronta la

complessità del progetto” avvertono gli

organizzatori. Si occuperà, infatti, della

progettazione degli interni, costruzione di

ambienti, arredamento, nuovi materiali e

utilizzo dei colori, marketing, ruolo delle

tecnologie luce, evoluzione del mercato

e tendenze future.

Il futuro degli spazi del retail alimentare

è già realtà, sotto gli occhi degli impren-

ditori e dei commercianti del settore, ma

sono necessarie figure professionali di

alto livello per la sua evoluzione, di quei

progettisti in grado di comprendere i nuo-

vi linguaggi in armonia con le esigenze

del mercato.

L’analisi che ha reso possibile questo tipo

di alta formazione ha maturato riflessioni

importanti: la consapevolezza del consu-

matore diventato sempre più esigente, la

velocità con la quale tutto si consuma, e

il distacco da questa forma compulsiva

di utilizzo di ogni cosa. “Anche i ‘luoghi’

vengono consumati” continuano da PO-

LI.Design. Usciti dai nostri luoghi che ci

rassicurano attraverso le abitudini, tutto

quello che non è casa o ufficio oggi deve

essere in grado di intrattenerci, gratifi-

carci laddove compriamo cibo o bevande,

e anche libri, musica e moda. Le nuo-

ve comunità si basano su questi nuovi

rapporti, con i luoghi e con le persone,

scenari in continua evoluzione, da vivere

con regole ormai definitivamente diverse

dal recente passato.•

Info: [email protected]

Siti: www.foodexperiencedesign.it ;

www.designexperience.it

sviluppare nuove

competenzeper affrontare

prospettive inedite

Programma

Ore 16.00 Registrazione partecipanti

Ore 16.30 Il valore della COLLABORAZIONE dentro e fuori il negozio Cristina Lazzati, Vicedirettore Area Retail Business Media, Gruppo 24 ORE

Ore 16.50 Il valore dell’INSEGNA Domenico Brisigotti, Direttore Prodotto a Marchio Coop Italia

Ore 17.10 Il valore della FEDELTÀ Fausto Tarditi, CRM Director Nectar Italia

Ore 17.30 Il valore del TEMPO Andrew Kenny*, Chilled Division Director ASDA UK

Ore 17.50 Il valore del PRODOTTO Carlo Aquilano, Direttore Commerciale Medusa- Regnoli Group

Ore 18.10 Chiusura dei lavori Antonio Cellie, Managing Director Cellie Consulting

Ore 18.30 Segue Cocktail Light

* in attesa di conferma

Servizio ClientiTel. 02 5660.1887Fax 02 [email protected]

Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi www.formazione.ilsole24ore.com

Organizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008

GDOWEEK vi invita alla terza edizione del convegno, organizzato in collaborazione con Medusa.

Gli scenari di fronte ai quali tutti gli operatori del sistema alimentare si interrogano appaiono sempre più mutevoli e controversi. La sintesi delle numerose variabili in gioco, relative alle novità normative, all’incertezza assortimentale, al dinamismo dei format, al calo generalizzato di fi ducia, alla crisi della promozionalità, determinerà la Formula 2012 con cui, Industria e Distribuzione dovranno essere capaci di rispondere, univocamente, al quesito di un consumatore disorientato e alla ricerca di rassicurazioni. Al centro, il concetto del “valore”, declinato nei signifi cati dell’insegna, del prodotto, dell’idea, del coraggio di innovare e di confrontarsi con le scelte, nel tempo.

Valorizzare, quindi, diviene necessità, per poter essere interpreti moderni di una domanda sempre più articolata e propulsivo per la ricerca di soluzioni nuove ed effi cienti.

Moderatrice: Cristina Lazzati, Vicedirettore Area Retail Business Media, Gruppo 24 ORE

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fi no ad esaurimento posti.Per iscrizioni e per maggiori informazioni, visita il sito: www.formazione.ilsole24ore.com/medusa

IL VALORE HA UN GUSTO NUOVO PER IL CONSUMATORE. COME SI TRADUCE NEL SUO CARRELLO?La costruzione del valore attraverso la creazione di una nuova partnership tra cliente, retailer e industria

Milano, 20 settembre 2012 Ore 16.00 - 18.30Sede del Gruppo 24 ORE - Auditorium - Via Monte Rosa, 91

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fi no ad esaurimento posti.

Per iscrizioni e per maggiori informazioni visita il sito: www.formazione.ilsole24ore.com/robur

Servizio ClientiTel. 02 5660.1887 - Fax 02 [email protected]

Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi www.formazione.ilsole24ore.com

Organizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008

LE STRATEGIE ENERGETICHE PER IL RETAIL IN ITALIAQuale mix tra rinnovabili termiche, effi cientamento d’eccellenza e sostenibilità ambientale nel punto vendita

Milano, 2 ottobre 2012 Ore 9.00 - 13.00

Palazzo delle Stelline, Sala Bramante - Corso Magenta, 57

Il settore Retail si trova a dover affrontare un cambiamento epocale dovuto alla crisi dei consumi e all’innalzarsi dei costi operativi. Le scelte in tema di energia sono uno dei fattori chiave verso l’effi cienza necessaria a recuperare marginalità.

Il convegno, organizzato da Mark Up in collaborazione con Robur, ha l’obiettivo di descrivere lo stato dell’arte delle politiche energetiche sul punto di vendita tracciando le linee guida per una strategia a lungo termine che garantisca la protezione degli investimenti da mettere in campo oggi. Nel dettaglio, verranno analizzati alcuni keyfactor applicativi: soluzioni disponibili per il riscaldamento ad alta effi cienza attraverso le pompe di calore ad assorbimento a metano e energie rinnovabili; la gestione economica della componente energetica; la sostenibilità ambientale come scelta competitiva per accrescere l’awareness del punto vendita rispetto al consumatore/cliente.

Programma

Moderatore: Francesco Oldani, Giornalista Mark Up

9.00 Registrazione dei partecipanti

9.30 Introduzione dei lavori a cura del Moderatore

9.40 L’effi cienza energetica e le politiche nazionali. Lo stato dell’arte sulla strategia energetica nazionale con riferimento al Piano di Azione Nazionale. Forniture di energia e titoli di effi cienza energetica: le opportunità per le imprese.

10.00 Il Primo rapporto Nazionale sull’effi cienza energetica in Italia Raee.Percorso e obiettivi raggiunti. Le richieste dei settori economici e il mix dei prossimi anni.

10.20 Il conto economico del punto di vendita.L’impatto delle voci di costo sul conto economico e il focus sulla componente energetica.

10.40 La tecnologia che piace all’Europa per un effi cientamento d’eccellenza.Pompe di calore ad assorbimento a metano e energie rinnovabili.

11.00 Coffèe break

11.15 Le scelte energetiche nel punto di vendita e il consumatore.È possibile comunicare la sostenibilità in modo effi cace e farne un fattore competitivo?

11.45 TAVOLA ROTONDAEnergia, sostenibilità e ambiente: il consumatore diventa persona consapevole delle proprie scelte. Quale il ruolo del retail moderno?

13.00 Chiusura dei lavori

www.formazione.ilsole24ore.com

In collaborazione con:

10 settembre 2012 63

op in ione _

economici. Dal 18 luglio 2012 le dimis-

sioni e le risoluzioni consensuali (anche

se sottoscritte in sede sindacale, se

fuori dall’ambito di processi riorganiz-

zativi collettivi) sono sospensivamente

condizionate alla convalida presso la Di-

rezione Territoriale del Lavoro: si tratta,

tanto per capirci, di fare una coda allo

sportello della DTL, sentirsi chiedere “ti

hanno costretto a risolvere il rapporto?”

e rispondere: “No”.

In alternativa, i dipendenti possono scri-

vere sulla comunicazione di cessazione

del rapporto che il datore di lavoro è

tenuto a inviare all’ufficio competente

una dichiarazione di

piena e spontanea

volontà di risolvere

il rapporto di lavoro.

Per altro verso, le

aziende che abbiano

più di 15 dipendenti

nell’unità produttiva

interessata o più di

60 in totale, per poter risolvere il rappor-

to di lavoro con un dipendente per moti-

vi economici (giustificato motivo ogget-

tivo), devono preventivamente avviare

una procedura di comunicazione alla

DTL, che si conclude con una udienza

dinnanzi alla medesima DTL finalizzata

ad aiutare le parti a trovare un accordo

transattivo, in mancanza del quale il li-

cenziamento diviene efficace.

L’unica spiegazione per tanta apparen-

te disistima nei confronti della capacità

di intendere e di volere di lavoratori e

aziende italiane è da rinvenire nella en-

comiabile volontà del nostro legislatore

di alleviare le pene derivanti dalla riso-

luzione del rapporto di lavoro, evidente-

mente vista come una forma di “morte”

(seppur solo lavorativa o, alla peggio, ci-

vile), facendola precedere dal Rito Eleu-

sino (seppur, singolarmente, imposto ex

lege) del passaggio dinnanzi alla DTL,

evocativo di una sorta di purificazione

e preparazione alla “morte”, ossia come

“il mezzo … di morire con una speranza

migliore” (Cicerone).

Pur volendo mantenere a tutti i costi

la analogia tra “morte” e “cessazione

del rapporto”, che pure assai poco ci

piace e poco ci convince, sarebbe forse

stato più efficace (nonché più pratico,

moderno e rispettoso della intelligenza

di tutti) ispirarsi alle

pillole di saggezza di

tre Vati dei tempi no-

stri (Aldo, Giovanni

e Giacomo): vuoi ri-

solvere il rapporto di

lavoro? L’importante

è che tu lo dica pri-

ma (ovviamente per

iscritto, come già era previsto prima del-

la inutile Riforma).

“In Africa, tutte le mattine, quando sorge

il sole, una gazzella muore. Si sveglia

già morta, perché si vede che non sta-

va molto bene il giorno prima e allora...

comunque, sempre in Africa, tutte le

mattine, quando sorge il sole, un leo-

ne appena si sveglia comincia a correre

per evitare di fare la fine della gazzella

che è morta il giorno prima. E poi, cor-

rendo, vede che c’è la gazzella morta il

giorno prima lì e dice “Che cosa corro a

fare? Mi fermo e gli do due mozzicate”.

Comunque, dove voglio arrivare? Non è

importante che tu sei un crotalo o un

pavone. L’importante è che se muori, me

lo dici prima” (“Così è la vita”, di Aldo,

Giovanni e Giacomo).•

ell’antica Grecia, in questo pe-

riodo settembrino iniziavano le

celebrazioni del Rito dei Misteri

Eleusini, cerimonia preparatoria a una

morte felice.

Cicerone li ha definiti come il “bene-

ficio migliore che Atene abbia portato

agli uomini. Attraverso i misteri abbiamo

imparato … il mezzo non solo di vivere

nella gioia, ma anche di morire con una

speranza migliore”.

Il redattore della Riforma del Mercato

del Lavoro Italiano li ha eletti a mantra

delle singolari disposizioni in materia

di dimissioni, risoluzione consensuale

e licenziamento per motivi economici.

Con la Riforma del Mercato del Lavoro

il meccanismo tutto italiano della inef-

ficacia delle dimissioni, già presente in

limitati casi nel nostro ordinamento, è

stato esteso a tutte le forme di dimis-

sioni e di risoluzione consensuale del

rapporto e al licenziamento per motivi

dimissioni subordinate a convalida

presso lo sportello dtl

Aldo CalzaManaging PartnerhELP - tHe Employment Law Plant

www.formazione.ilsole24ore.com

La partecipazione all’evento è libera e gratuita. Per iscrizioni e per maggiori informazioni: www.formazione.ilsole24ore.com

Servizio ClientiTel. 02 5660.1887Fax 02 [email protected]

Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventiwww.formazione.ilsole24ore.com

Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008

Il Gruppo 24 ORE e Simply, in collaborazione con MARK UP e GDOWEEK, sono lieti di presentare l’evento “Il Franchising per crescere” che si terrà a Milano il 19 settembre.Basta parlare di crisi pensiamo alla crescita! Questo l’obiettivo del convegno dedicato al franchising. Esperti e docenti universitari daranno una lettura

del settore per poi evidenziarne le opportunità di crescita e sviluppo, ma non solo, istituti di credito e istituzionali spiegheranno quali strumenti oggi sono a disposizione di chi voglia intraprendere questa strada. L’obiettivo? Trovare una nuova via per svi-luppare un modello imprenditoriale innovativo e di successo.

Con il patrocinio di:

IL FRANCHISING PER CRESCERE

Milano, 19 settembre 2012 (Orario: 9.30-13.00)Sede del Gruppo 24 ORE - Via Monte Rosa, 91 - Sala Collina

Modera i lavori: Cristina Lazzati, Vicedirettore Area Retail Business Media Gruppo 24 ORE

Programma

In collaborazione con:

Ore 9.30 Registrazione dei partecipanti

Ore 10.00 Apertura dei lavori a cura di Antonello Sinigaglia, Direttore Generale, Simply

Ore 10.10 LO STATO DELL’ARTE DEL FRANCHISINGBernardino Quattrociocchi, Professore ordinario di Economia, Università Sapienza Luca Pellegrini, Professore ordinario di Marketing, Università IULM

Ore 10.40 PROGETTARE LA NUOVA IMPRENDITORIAAlessandro Fusacchia, Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico e Coordinatore della Task Force MISEElisabeth Rizzotti, Responsabile del Mercato Retail, UBI Banca

Ore 11.00 Tavola rotondaModera i lavori, Marialuisa Pezzali, redazione news Radio24, autrice e conduttrice di “Essere e Avere” Marco Bocchiola, Direttore Franchising, Simply Guido Caufin, Direzione Generale, Sfera Retail - Strategie d’Impresa e Start-up Graziano Fiorelli, Presidente, Assofranchising Paola Gagliardi, Titolare Supermercato di Matelica MC Graziano Costantini, Amministratore Delegato, Etruria

Ore 12.40 Spazio riservato alle domande del pubblico

Ore 13.00 Conclusione dei lavori a cura del moderatore

Seguirà Light Lunch

10 settembre 2012 65

l i b r i _ C U L T U R E

tentico e reale la situazione complessiva

di un Paese. I paladini della decrescita

amano inoltre richiamare l’attenzione sulle

differenze tra “sviluppo” e “progresso”. Lo

stesso Pallante si è soffermato sull’ossimo-

ro con Corrado Augias nella presentazione

su Rai 3 del libro. Augias recitava simpati-

camente la parte dell’Avvocato del Diavolo,

controbattendo a Pallante che è rischioso

e un tantino anacronistico, invocare la de-

crescita, seppur felice, in un’epoca come

questa di vera e paurosa recessione. La

decrescita non è però solo un mantra ri-

petuto da pochi ricchi snob di sinistra, che

sono il più cospicuo serbatoio di voti per

i movimenti del down-shifting. Esiste un

insieme multiforme di soggetti economici

e produttivi che, secondo Pallante, non en-

trano in conflitto con il concetto di decre-

scita: tutti gli attori dell’economia “verde”,

per esempio, dall’energia sostenibile al

biologico, dal chilometro zero al consumo

consapevole, dalla riduzione degli sprechi

alla gestione intelligente dei rifiuti. Una del-

le tesi principali del saggio consiste proprio

nel dimostrare che il “meno e meglio” co-

me obiettivo esistenziale e politico-sociale

fa aumentare il prodotto interno lordo, o

comunque non frena l’economia, ma ne

stimola e rilancia i settori più virtuosi.•

l termine “sviluppo” è in questo periodo

una sorta di buzz word, soprattutto ne-

gli ambienti politico-economici: una di

quelle parole presenzialiste, che non pos-

sono mancare, un po’ come il sindaco o un

sacerdote all’inaugurazione di un’importan-

te struttura pubblica.

Parlare di sviluppo tout-court può essere,

però, troppo generico nella misura in cui

dicendo “auto” non preciso se trattasi di

utilitaria, Suv, sportiva, ecc. Ugualmen-

te potremmo dire che lo sviluppo in sé ha

poco senso, se non è abbinato a specifici

predicati come sostenibilità, rispetto sociale

e culturale delle diversità (umane e biologi-

che), dialogo pubblico-privato, benessere e

qualità della vita, equità nella distribuzione

delle ricchezze, delle risorse e dei redditi. E

questi ideali collimano anche con i principi

della “decrescita felice” per la quale Mauri-

zio Pallante (si veda in questo numero an-

che a pag. 15, ndr) ha fondato nel 2007 un

Movimento di cui è presidente.

“La decrescita è il rifiuto razionale di ciò che

non serve”. E soprattutto “la decrescita non

è la riduzione quantitativa della produzione”

(…). La decrescita è la strada, non la meta.

La meta è un sistema economico in cui non

si producono merci che non sono beni, e in

cui i beni che si possono ottenere solo sot-

MENO E MEGLIO, DECRESCERE PER PROGREDIRE

di Maurizio PallanteBruno Mondadoripagine 152, euro 14,00

to forma di merci si creano senza utilizzare

sostanze nocive, senza alterare i cicli biochi-

mici, senza produrre rifiuti e consumando la

quantità minima di risorse e di energie per

unità di prodotto. Nella cultura, nei valori

e nei modelli di comportamento di questo

sistema, le relazioni umane sono più impor-

tanti dei beni esclusivi, quelli dell’individua-

lismo possessivo; il tempo della creatività,

della conoscenza e della contemplazione

prevale su quello del lavoro”.

Più che una teoria economica, la decresci-

ta è una filosofia di vita nella quale benes-

sere ed equilibrio complessivo -ambientale

e sociale- vengono prima dei meri obiettivi

di bilancio e produttività. Felicità e qualità

della vita non sono intrinsecamente rela-

zionate con la ricchezza materiale: “ave-

re molto non significa stare bene” (affer-

mazione, questa, sulla quale si potrebbe

aprire un energizzante contraddittorio…). I

sostenitori della decrescita ricorrono spes-

so con piacere all’inossidabile discorso di

Robert Kennedy sull’insufficienza del Pil,

prediletto anche dai sostenitori del soft po-

wer e di nuovi indicatori come Piq (Prodotto

interno della qualità) e Fil (Felicità interna

lorda), che rispecchiano in modo più au-

di Roberto Pacifico

10 settembre 201266

N O M I

Adiconsum 42; Aia 17; Alce Nero 30/45; Alma Ma-

ter Studiorum 42; AlNatura 30; Antica Focacceria

San Francesco 22; Arena Cristofero 10; Armando

Testa 17; American Express 15; AstraRicerche 14;

Auchan 25/30; Barilla 50; Basile Stefano 22; Birra

Moretti 17; Bruno Mondadori 65; Busi Luca 46;

Carnevale-Maffè Carlo Alberto 16; Carrefour 18/28;

Colussi 14; Conticello Vincenzo 22; Coop Estense

54; Crif 6; Datalogic 54; De Cecco 42; Dico 8;

Duepuntozero Doxa 16; EMI 32; Esselunga 28;

Euro RSCG Milano 17; Fernandez Affricano Enrico

10; Ferrari Massimo 54; Feve 56; F.lli Arena 10; Fon-

tana Luigi 42; Furlanetto Massimo 18; Gruppo O-I 56;

Heineken Italia 16; H&M 33; Intramark 10; Ismea

GFK-Eurisko 28; Istat 37; Kimbo 17; La Gardenia

33/34; Last Minute Market 45; Leroy Merlin 34;

Latouche Serge 17; Librerie Feltrinelli 21; Maffini

Nicoletta 45; Mandarina Duck 34; Marconi Giovanni

59; Mpreis 30; Mulliez 30; Natale Lia 46; Negro-

ni 17; Nomisma 36; O-I Manufacturing Marsala

56; Pallante Maurizio 15; Poli.design 60; Tigre 32;

Red 21; Regione Toscana 52/53; Republic 17;

Saatchi&Saatchi 17; SaffirioTortelliVigoriti-DDB

17; Sana 36/37; Sap Italia 59; Sardo Stefano 21;

Saudati Giovanni 56; Scaletti Cristina 52/53; Sibeg

46; Sigma 10; Superpartes 54; Tesi Tiberio 59;

The Coca-Cola Company 46; Trony 35; Tuteur Anna

25; Unicoop Firenze 27; Unieuro 35; Università

Bocconi 16; Voltolini Ricardo 12/13; U2 8/32; U!

32; Zucchelli Mario 54; Zucconi Silvia 36; Zuegg 48;

Zuegg Oswald 48

STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 320096 Seggiano di Pioltello (Mi)

SERVIZIO CLIENTI: [email protected] tel 02-3022.5680 06-3022.5680 fax 02-3022.5400 06-3022.5400.

ABBONAMENTI: [email protected] fax 02-3022.5402 06.3022.5402

Prezzo di una copia cartacea 2,75 €Prezzo abbonamento Italia € 102,90 + iva € 5,99 = totale € 108,89Conto corrente postale n. 28308203 intestato a: Il Sole 24 ORE S.p.A.

L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.Registrazione Tribunale di Milano n. 392/72

ROC n. 6553 del 10 /12/2001 - ISSN 1123-7260Associato a:

SEDE OPERATIVA: Via Carlo Pisacane 1 - 20016 - PERO (MILANO) Tel. +39 02 3022.1 - Fax +39 02 3022.6637UFFICIO PUBBLICITÀ: Tel. +39 02 3022.6622

Informativa ex D. Lgs. 196/03 (tutela della privacy).Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od acquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si applica l’ar t. 24, comma 1, lett. d del D. Lgs. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’ar t. 7 del D. Lgs n. 196/03 (accesso, correzione, can-cellazione, ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area Professionale, presso Il Sole 24 ORE S.p.A., l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). Gli ar ticoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permesso scritto dall’editore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento è disponi-bile presso l’Ufficio Privacy, Via Monte Rosa 91, 20149 Milano. I Suoi dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’amministrazione e potranno essere comunicati alle società di Gruppo 24 ORE per il perseguimento delle medesime finalità della raccol-ta, a società esterne per la spedizione della Rivista e per l’invio di nostro materiale promozionale.

“Annuncio ai sensi dell’ar ticolo 2, comma 2, del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica”.La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista Gdoweek rende noto al pubblico che esistono banche-dati di uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali. Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dal D.LGS. n. 196/03 è l’ufficio del Responsabile del Trattamento dei dati personali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali.

Testata a diffusione nazionale volontariamente sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro della tiratura e diffusione per il periodo 01/01/2009-31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione media 20.589 copie. Società di Revisione Fausto Vittucci & C. sas.

numero 29 - 10 settembre 2012www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it

PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A.SEDE LEGALE: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano

PRESIDENTE: Giancarlo CeruttiAMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu

DIRETTORE RESPONSABILE: Mattia Losi

AREA RETAILVICEDIRETTORE: Cristina Lazzati

REDAZIONE: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore), Marina Bassi (Caposervizio), Gino Pagliuca, Enrico Sacchi (Caposervizio)

Patrick Fontana (Vicecaporedattore), Francesco Oldani (Vicecaposervizio), Anna Bertolini, Roberto Pacifico

UFFICIO GRAFICO: Elisabetta Delfini (coordinatore), Walter Tinelli, Mauro Ballocchi, Elisabetta Buda, Patrizia Cavallotti,

Elena Fusari, Laura Itolli, Cristina Negri, Diego Poletti, Luca Rovelli

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Donatella Cavallo, Rita Galimberti, Paola Melis [email protected]

COLLABORATORI: Davide Bernieri, Giuliano Bicchierai, Alessandra Bonaccorsi, Laura Brivio, Aldo Calza (hELP - tHe Employment Law Plant), Marilena Colussi,

Elena Giordano, Fabio La Rocca, Lu.Ca, Loredana Oliva, Antonio Rafele, Manuela Soressi, Nadia Tadioli, Barbara Trigari

PROGETTO GRAFICO: Elisabetta Delfini, Walter Tinelli

DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi