1995 12 Ronago 95

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Giornalini della Parrocchia: 1992-1999 Don Sergio Tettamanti

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Invito

    UNBAMBINO NATOPER NOI!

    Invito ... al BambinoNatale invito a guardare, ad andare verso il Bambino. Il Bambi-no, che di fronte a tutti, al centro degli sguardi di tutti. Della suafamiglia, della gente del suo villaggio, della sua terra, degli animalie dei pastori, dei bambini. Del mondo intero. A Natale adoriamo ilBambino che diventa centro della nostra storia quotidiana. Gli annidella nostra era (1995) iniziano con Lui.Vivere il Natale dunque costruire una storia a misura... di Bambi-no! Lui l'unico motivo e scopo della festa. Lui: il Dio con noi, ilDio fatto uomo per amore degli uomini. Il Dio fatto bambino permanifestare a noi la strada, l'unica, per diventare 'grandi', per rea-lizzare la nostra vita: farci bambini, farci dono. Solo cos faremo Na-tale: se guardando al Dio-Bambino-Dono impareremo, anchequest'anno un po' pi dell'anno scorso, a ritornare bambini, a farci,noi, regalo, dono a Lui e ai fratelli. Il rischio, oggi, di pensare atutto, fare di tutto, senza per ricordarci del Bambino. Natale senzaBambino, Natale senza Dio-dono. la tragica realt di una societche trasforma anche i fatti pi sacri e profondi in commercio, affari,spese, divertimento. Un Natale dissacrato, una fiaba...; e non solocome festa cristiana... Dissacrato perch dimenticando il Bambinoche ci dato in dono, dimentichiamo quanti sono come Lui in mez-zo a noi: i piccoli, i tanti bambini che subiscono violenza, fame, in-differenza, abbandono, gli ultimi della storia che non contano per-ch non hanno quanto invece oggi si reputa necessario avere perpoter far parte ed essere quindi considerati in questa societ. Na-tale: festa dei ridicolo; dove anche noi cristiani facilmente e inge-nuamente ci adattiamo al gioco sporco della societ: fino a smenti-re con i fatti il messaggio forte dell'evento-mistero (e non fiaba)che si celebra: di un Dio fatto bambino, uomo, povero, ultimo equesto solo per amore, per amore smisurato verso un'umanit checontinua a non voler vedere la strada che la conduce a un orizzon-te di pace.Potrebbe sembrare una riflessione alquanto pessimista per scam-biarci gli auguri di Natale. Credo tuttavia che non possiamo na-scondere o far finta di non vedere la realt in cui siamo posti a vi-vere. Piuttosto deve essere motivo, per i credenti, di vivere nellaverit, nella sobriet e nella fede questa festa, cos da diventarepiccolo segno e richiamo per quanti hanno smarrito il significato eil valore del Natale.Buon Natale! Buon incontro col Bambino, il mistero di un Dio checi ama. il Bambino, accolto, guardato, ascoltato, amato, sia per tut-ti noi - per quanti tra noi in particolare sono provati e tribolati - siamotivo di speranza, di fiducia; sia certezza che sempre Dio ci amain modo smisurato e mai ci lascia soli nel nostro cammino. Il Bam-bino di Betlemme ci renda cos capaci di farci sempre pi attenti aitanti 'bambini' che in mezzo a noi attendono ancor oggi di essereaccolti, amati, riconosciuti nella loro dignit di persone. Che ilBambino ci renda sempre pi capaci di offrire a tutti quell'amoreche Lui venuto a regalarci. Questo certo il miglior dono di Nata-le; questo l'augurio che ci scambiamo. Buon Natale!

    DON SERGIO

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Per pregare e riflettere

    VIENI SEMPRE, SIGNORE!Vieni di notte, ma nel nostro cuore sempre notte:

    e dunque vieni sempre, Signore.Vieni in silenzio, noi non sappiamo pi cosa dirci:

    e dunque vieni sempre, Signore.Vieni in solitudine, ma ognuno di noi sempre pi solo:

    e dunque vieni sempre, Signore.Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:

    e dunque vieni sempre, Signore.Vieni a liberarci, noi siamo sempre pi schiavi: e dunque vieni sempre, Signore.Vieni a consolarci, noi siamo sempre pi tristi: e dunque vieni sempre, Signore.Vieni a cercarci, noi siamo sempre pi perduti: e dunque vieni sempre, Signore.

    Vieni, tu che ci ami,nessuno in comunione con il fratello se prima non con Te, o Signore.Noi siamo tutti lontani, smarriti, n sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:

    vieni, Signore.Vieni sempre, Signore.

    DAVID MARIA TUROLDO.

    STORIA DI NATALE..."Devi avere anche tu la mia gioia disse Dio al primo uomo creato nel mio mondo t'avr come figlio,sempre solo sarai senza me".Ma del libero volo di uccelliInvidiando quell'uomo l'ebbrezza,volle andare lontano dal Padre,senza lui esser libero e lieto.In pauroso burrone racchiuso,alti gemiti alzava a suo Padre,sospirando di nuovo il suo abbraccio,anelando alla vita nel sole.Ed il Figlio di Dio discesenel burrone tra il fango ed il geloper tornare alla Casa con lui.E cosi fu Natale nel mondo.Tu sei fatto pel cielo stellato.Non bramare l'orror dell'abissoSe vi cadi, ricorda l'Amicoche a Betlemme venuto per te. cosi che puoi far della vitatutto un lieto perenne Natale:nel rifugio di luce vivendo,in un mondo d'intatto cantiere.

    Varianus

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Il cammino dell'Avvento

    DALL'AVVENTO AL NATALEUn tempo preziosoper arrivare 'nuovi1alla grande festa.Abbiamo vissuto il tem-po dell'Avvento seguen-do le indicazioni che laCaritas diocesana hasuggerito a tutte le par-rocchie della Diocesi.Un cammino che, tappadopo tappa, ci ha pre-parati ad accogliere lanovit del Natale, adaccogliere Ges cheviene per insegnarci avivere nuovi rapporticon le cose, le personee con Dio stesso.Questa novit poi siesprime anche, concre-tamente, con il soste-gno ai quattro progettid solidariet, semprepromossi dalla Caritas.Domenica 7 gennaio,bambini, ragazzi e fami-glie, consegneranno ilfrutto di un cammino disobriet e di carit a fa-vore delle iniziative pro-poste. anche da que-sti gesti che pu nasce-re una novit di vita e dirapporti.

    UOMINI NUOVI PER COSTRUIRE UN MONDO NUOVOIl Natale Ges che viene in noi per trasfor-

    marci, per renderci nuovi, cos da stabilire rapportinuovi con tutti e poter costruire un mondo nuovo.

    GES CI INVITA A STABILIRE NUOVI RAPPORTI CONLE COSE

    ad assumere cio uno stile personale di sobriet,di amore e di condivisione nei confronti delle cose: dasegno di prestigio a segno di comunione

    NUOVI RAPPORTI CON LE PERSONE,a stabilire cio rapporti di fraternit e di gratuit

    passando dalla tristezza dell'incomunicabilit alla gioiadella convivialit;

    NUOVI RAPPORTI CON LA SOCIET,ci insegna cio e ci aiuta a costruire la societ

    per l'uomo, a misura d'uomo, per tutti gli uomini: dallatristezza della competizione e della spietata concor-renza alla gioia della ricerca della pace fraterna.

    NUOVI RAPPORTI CON DIO...anzi... sbaglio! Ges a Natale mi rivela il grande

    segreto che radice e sorgente d tutti gli altri nuovirapporti che abbiamo visto,

    Ges viene a rivelarci il segreto originario diogni rinnovamento: il suo Natale in noi ci fa passa-re dalla tristezza di confidare nell'uomo alla gioiadi affidarsi a Dio come un bambino in braccio asua madre.

    "ANDIAMO FINO A BETLEMME, E VEDIAMO QUESTOAVVENIMENTO CHE IL SIGNORE CI HA FATTO CONOSCERE".

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Riflessione di Natale

    NATALEFIABA O MISTERO?

    Se natale una fiaba... solo la festa dei consumi, di inutili regali: solo una doppia vacanzacon un pranzo pi ricco, un viaggio, una gita.Se Natale una fiaba non pretende poi molto:basta un presepio o un albero illuminato,una elemosina, una messa a mezzanotte.Se Natale una fiaba non fatto per noicolti e progrediti, non seduce nessuno,non serve a nulla.Altri miraggi, altre attese illuminano i nostriorizzonti, altre favole possiamo raccontareper essere creduti e seguiti,per gestire un potere importante.Se Natale una fiaba finito il suo tempo: un giorno qualunque, la maschera per nuove illusioni.

    Se Natale un mistero./Ges nasce anche oggi:nei tuguri, nelle baracche, nei dormitori pubbli-ci. Ges nasce nel povero, nel piccolo, nell'igno-rante, nel detenuto, nell'esule, nel torturato,nell'oppresso.Ges nasce nell'emigrante clandestino, nel di-verso per colore, razza e religione, nel bambinodi strada sfruttato e ucciso, negli zingari emargi-nati e temuti accusati del male di tutti.Ges nasce nel disoccupato, nel malato, nel mi-norato, nello sconosciuto abbandonato lasciatomorire da solo.Ges nasce nell'umile onesto che ancora fa ilsuo dovere, che crede e che spera, Ges nascedove si cerca giustizia e amore, dove si soffre esi aspetta, dove si offre amore, dove si saziafame e miseria, dove si accompagna chi solo.Se qui nasce Ges questo il presepio:qui bisogna venire per incontrare Ges,per fare Natale con Lui.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Celebriamo il Natale

    LA FESTA DEL NATALEAppuntamenti

    La NOVENA.SABATO 16

    ore 16.30 Inizio della Novena per i ragazziore 18.00 Messa prefestiva

    DOMENICA 17Nel pomeriggio, in Oratorio, festa di Nataleper i ragazzi e le loro famiglie.ore 17.30 Novena

    LUNED 18ore 9.00 S. Messaore 15.00 Confessioni per i ragazziore 16.30 Novena per i ragazziore 20.00 Novena per giovani e adulti

    MARTED 19ore 9.00 S. Messaore 16.30 Novena per i ragazziore 20.00 Novena per giovani e adulti

    MERCOLED 20ore 9.00 S. Messaore 16.30 Novena per i ragazziore 20.00 Novena eCONFESSIONI per giovani e adulti

    GIOVED 21ore 9.00 S. Messaore 15.30 Novena per i ragazzi- Confessioniore 20.00 Novena per giovani e adulti

    VENERD 22ore 9.00 S. Messaore 16.30 Novena per i ragazzi- Confessioniore 20.00 Novena per giovani e adulti

    SABATO 23ore 15.00 Confessioniore 16.30 Novenaore 18.00 S. Messa prefestiva

    DOMENICA 24S. Messe alle ore 7.30 e alle 10.00

    Alla sera, avr inizio alle ore 21.30, la VEGLIAperegrinante, che a partire dai Mulini, passerpresso i presepi delle varie zone del paese perconcludersi in chiesa con la Messa di mezzanot-te.

    LUNED 25 dicembre: S.NTALES. Messe alle ore 7.30 e alle 10.00Alle ore 17.30 preghiera vespertina

    LUNED 26 S. StefanoS. Messa alle ore 10.00.

    DOMENICA 31 Festa della S. FamigliaS. Messe alle ore 7.30 e 10.00.Alle ore 18.00 S. Messa diringraziamento:ricordiamo nella preghiera tutti ibattezzati, cresimati, sposati edefunti dell'anno.

    LUNED 1 gennaio 1996S. Messe alle ore 7.30 e 10.00Alle ore 1730 Preghiera per la

    pace.MARTED' 2 festa di S. Defendente

    con la tradizionale offerta de! FocaticoS. Messe alle ore 10.00

    SABATO 6 EPIFANIA de! SIGNORES. Messe alle ore 7.30 e 10.00

    (Non viene celebrata la Messa prefestiva)DOMENICA 7 Battesimo di Gese giornata dell'Infanzia missionaria

    Nel pomeriggio alle ore 14.30* preghiera e benedizione dei bambini;* bacio di Ges bambino;

    * conclusione dell'iniziativa di solidarietdell'Avvento (i ragazzi portano le loro bu-ste con gli oggetti acquistati con i loro ri-sparmi).* Segue nei salone dell'Oratorio l'incantodei doni dell'Albero a favore della ScuolaMaterna e l'estrazione dei biglietti dellaLotteria.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Una proposta

    E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOIIl presepio delle famiglie in mezzo alle nostre case

    Grande animazione ultimamente a Ronago. Appuntamenti, riunioni, progetti; sus-surri, mezze frasi come a dire e non dire, comunicare ai compari senza che altri ca-piscano, ma.....che succede?!Il mitico oratorio ne ha pensata un'altra delle sue, ha cavato dal cilindro l'ennesimaidea per coinvolgere, far riflettere, approfondire i valori veri della vita. Un presepeper rione, tanti piccoli o grandi ricordi della Nativit in un paesino che pu sembrarelui stesso un romantico presepio adagiato sulle pendici delle prealpi.La tecnica: libera. Legno sagomato, statuine tradizionali o post-moderne, mille ma-teriali con un unico scopo: rendere vivo, tra le case, il mistero dell'incarnazione diquel Dio che non si ancora stancato di voler bene agli uomini.Sono cinque i gruppetti di persone che si sono resi disponibili per queste opered'arte, rispondendo con entusiasmo all'invito dei vulcanici responsabili oratoriani.Durante poi la normale attivit domenicale, i ragazzi dell'oratorio prepareranno dellestelle comete (indiscrezioni dicono in compensato lunghe circa un metro e mezzo)da porre sopra le capanne dei cinque presepi. E qui viene il bello: non certo con unanonimo andar l, quasi furtivo, appoggiare, fuggire. Eh no! Cosa t'inventano? Unabella Veglia itinerante. Proprio cos. Probabile partenza dal basso, dalla valle, e len-ta salita fino a toccare tutti i punti, con un momento di meditazione sui misteri delNatale presso ciascuno. E speriamo nevichi!Che bella pensata, vero? Non saran certo le opere d'arte di chi ha ormai una tradi-zione consolidata come a Tirano, ma sar senz'altro un momento significativo cheforse aiuter a ricordare a tutti il senso vero del Natale, sottraendo la gente, anchese magari solo per un attimo, dall'alone di consumismo che lo avvolge ed offusca.Si potrebbe accostare questa iniziativa, forse un po' arditamente, a quelle manife-stazioni religiose tradizionali della comunit: la processione della Madonna e quelladel Corpus Domini.L'Amore ancora scende a camminare tra noi e con noi, ogni giorno, tra le fatichedel nostro quotidiano, nei normali ambiti del nostro vivere. Serve soprattutto a que-sto la bella trovata oratoriana: a farci pensare un po' pi al Dio con noi che non alcome sperperare la tredicesima.

    FELICE GRISONI

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Caritas

    diamo ai bambini un futuro di paceGennaio: mese della pace.

    Una iniziativa in collaborazione tra :Caritas parrocchiale -Biblioteca Comunale - Scuole elementari e Scuola Materna

    Il mese di gennaio da anni mese dedicato al tema della Pace.Quest'anno la pace viene considerata in rapporto ai bambini (Messaggio del Papae anno dell'ONU). Per vivere meglio questo mese abbiamo pensato di unire le 'for-ze' e realizzare cos diversi momenti di proposta e di coinvolgimento per tutta la po-polazione.Caritas, Biblioteca e Scuole in queste settimane hanno lavorato e stanno lavorandoinsieme per definire alcune iniziative che avranno lo scopo di aiutarci, tutti, a riflette-re sul tema della pace.Le proposte in cantiere, che presto verranno rese noto tramite opportune locandi-ne e avvisi sono essenzialmente queste:- i ragazzi delle elementari con le loro maestre, durante il mese di gennaio, prepa-reranno momenti di riflessione sul tema della pace; cos pure i genitori della ScuolaMaterna e i ragazzi delle medie e delle superiori in Oratorio. Quanto verr realiz-zato sar presentato in uno spettacolo che si terr per tutti presso il salone dell'Ora-torio la DOMENICA 28 gennaio, nel pomeriggio.- per quella domenica e il sabato precedente, la Biblioteca organizza, presso lapalestra comunale una mostra di disegni realizzati dai ragazzi che lo desideranosul tema-guida del mese: 'Diamo ai bambini un futuro di pace'. La mostra sar pureaccompagnata da alcune foto che invitano alla riflessione sul tema e dalla propostadi alcuni libri di pace.- si terranno inoltre durante il mese due incontriper i giovani, gli adulti, le famiglie:venerd 12 e venerd 19 gennaio alle ore 20.45.- infine, venerd 26, sempre presso il salone dell'Oratorioverr proposto, dalla Biblioteca e dalla Caritas parrocchiale,per giovani e adulti, uno spettacolo teatraledella "Compagnia della Ruota" di Saronno dal titolo:" Non dimenticare. Oratorio di Auschwitz".Riteniamo possa essere un'ottima occasione, non solo per vivere responsabilmenteil mese della pace, ma anche per ritrovarci insieme e aiutarci a riflettere, e quindi avivere nella pace, sempre pi capaci di offrire ai nostri bambini, a tutti i bambini, unfuturo di pace.

    CARITAS PARROCCHIALE.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Caritas

    UN GESTO PER COSTRUIRE PACEPer il mese della pace: una mano a don Renzo e il sostegno al campo profughi di Dubrova

    In questo tempo dell'anno in cui tutto il mondo celebra il mistero di un Dio che havoluto essere con noi e non solo per noi, in questo mese della pace, vogliamo dareun duplice segno.Un segno di aiuto e sostegno ai profughi del Campo Profughi di Dubrovadove alcuni giovani fanno pervenire generi alimentari (l'impegno di almeno10.000 lire mensili - da versare in parrocchia - per poi comperare i generi necessa-ri: vedi numero precedente del giornalino).Un segno, poi, di riconoscenza ad almeno 1000 dei 3000 operatori sanitari chehanno voluto restare a Sarajevo, citt distrutta dalle bombe, insieme ai feriti e aimalati. Per loro intendiamo raccogliere almeno 1000 PACCHI-FAMIGLIA di vivericomposti da generi di prima necessit indicati nella lista.

    CONFEZIONA LA PACE!Confeziona un pacco-famiglia attenendoti alle indicazioni della scheda che ripor-ta le effettive richieste delle famiglie di Sarajevo (comunque non preoccuparti senon riesci a metterci tutto ci che richiesto); abbiate cura di imballare bene il pac-co evitando confezioni di vetro. In ogni caso usa la lista che riceverai in casa (vedifac-simile sotto...) come scheda per contrassegnare (con una crocetta) gli articoliche metti nel pacco; applicala (con la colla o nastro adesivo) all'esterno del pacco.I pacchi possono essere portati direttamente all'Associazione Sprofondo, via 4novembre, 13 - Valmorea (Co) oppure consegnati in parrocchia.

    Un cordiale grazie per la vostra coraggiosa scelta di amore fraterno e dipace!

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Giornata per la pace

    IL MESSAGGIO DEL PAPADiamo ai bambini un futuro di pace!

    All'inizio del nuovo anno il mio pensierosi volge ai bambini e alle loro legittimeattese di amore e di serenit.Tra loro sento il dovere di ricordare parti-colarmente quelli segnati dalla sofferen-za, i quali spesso diventano adulti senzaaver mai fatto esperienza di che cosasia la pace. Lo sguardo dei piccoli do-vrebbe essere sempre lieto e fiducioso,invece qualche volta colmo di tristezzae di paura: hanno gi visto e pensatotroppo nei pochi anni della loro vita!Diamo ai bambini un futuro di pace!Ecco l'appello che rivolgo fiducioso agliuomini e alle donne di buona volont, in-vitando ciascuno ad aiutare i bambini acrescere in un clima di autentica pace. un loro diritto, un nostro dovere.Vorrei che dappertutto l'armonico rap-porto fra adulti e bambini favorisse unclima di pace e di autentico benessere.Purtroppo non sono pochi nel mondo ibambini vittime incolpevoli di guerre. Ne-gli anni recenti ne sono stati feriti e ucci-si a milioni: un vero massacro. La spe-ciale protezione accordata all'infanziadalle norme internazionali stata ampia-mente disattesa ed i conflitti regionali ednteretnici, aumentati a dismisura, vanifi-cano la tutela prevista dalle norme uma-nitarie.I bambini sono diventati persino bersa-glio dei cecchini, le loro scuole voluta-mente distrutte e bombardati gli ospedalidove sono curati.Di fronte a simili mostruose aberrazioni,come non levare la voce per un'unanimecondanna? L'uccisione deliberata di unbambino costituisce uno dei segni pisconcertanti dell'eclisse di ogni rispetto

    per la vita umana.Con i bambini uccisi voglio pure ricorda-re quelli mutilati, violentati, perseguitati...In alcuni Paesi del mondo si giunti alpunto di obbligare ragazzi e ragazze,anche giovanissimi, a prestare servizionelle formazioni militari...Il ricordo di milioni di bambini uccisi, gliocchi tristi di tanti loro coetanei crudel-mente sofferenti, ci spingono ad esperiretutte le vie possibili per salvaguardare oristabilire la pace, facendo cessare iconflitti e le guerre.Milioni di bambini soffrono a causa di al-tre forme di violenza...Sono violenze spesso meno appariscen-ti, ma non per questo meno terribili. Lamiseria all'origine di condizioni di esi-stenza e di lavoro veramente disumane.Vi sono in alcuni Paesi bambini costrettia lavorare in tenera et, maltrattati, puni-ti violentemente, sfruttati... Altre volteessi sono oggetto di compra-vendita perl'accattonaggio o, peggio, per l'avvio allaprostituzione.... Vi poi chi non si fascrupolo di arruolare bambini per attivitcriminali, per lo spaccio di droghe... Nonsono pochi i bambini che finiscono peravere come unico ambiente di vita lastrada....considerati da molti come rifiutidi cui sbarazzarsi.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Giornata per la pace

    Il messaggio del PapaLa violenza nei confronti dei bambini nonmanca purtroppo nemmeno nelle famiglieche vivono in condizioni di benessere e diagiatezza. Succede talora che all'internodelle stesse mura domestiche, e proprioad opera delle persone nelle quali sareb-be giusto riporre ogni fiducia, i piccoli su-biscono prevaricazioni e soprusi con ef-fetti devastanti sul loro sviluppo.Molti sono poi i bambini che si trovano asopportare traumi derivanti dalle tensionitra i genitori o dalla stessa frantumazionedella famiglia....Dietro un'apparenza di normalit e di se-renit, resa anche pi accattivantedall'abbondanza di beni materiali, i bam-bini sono talvolta costretti a crescere inuna triste solitudine, senza una giusta eamorosa guida ed una adeguata forma-zione morale. Abbandonati a se stessi,trovano abitualmente il loro principalepunto di riferimento nella televisione, i cuiprogrammi propongono sovente modellidi vita irreale o corrotta, nei cui confronti illoro fragile discernimento non ancora ingrado di reagire. Come meravigliarsi seuna violenza cos multiforme e insidiosafinisce per penetrare anche nel loro gio-vane cuore e mutarne il naturale entusia-smo in disincanto o cinismo, la spontaneabont in indifferenza ed egoismo? ... difficile sperare che i bambini sappianoun giorno costruire un modo migliore,quando mancato un preciso impegnoper la loro educazione alla pace. Essihanno bisogno di "imparare la pace": un loro diritto che non pu essere disatte-so.Ho voluto porre in forte rilievo le condizio-ni talora drammatiche in cui versano moltibambini di oggi. Lo ritengo un dovere...Non intendo, tuttavia, indulgere al pessi-mismo, n ignorare gli elementi che invi-

    tano alla speranza....Come tacere, ad esempio, di tante fami-glie in ogni angolo del mondo, ove i bam-bini crescono in un ambiente sereno;come non ricordare gli sforzi che tantepersone e organizzazioni fanno per assi-curare ai bambini in difficolt uno svilup-po armonico e gioioso? ...Una fanciullezza serena consentir aibambini di guardare con fiducia verso alvita ed il domani. Guai a chi soffoca inloro lo slancio gioioso della speranza!I piccoli imparano ben presto a conoscerela vita. Osservano ed imitano il modo diagire degli adulti. Apprendono rapida-mente l'amore e il rispetto per gli altri, maassimilano pure con prontezza il velenodella violenza e dell'odio. L'esperienzafatta in famiglia influir fortemente sugliatteggiamenti che assumeranno da adul-ti. Pertanto, se la famiglia il primo luogonel quale si aprono al mondo, la famigliadeve essere per loro la prima scuola dipace.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Giornata per la pace

    Il messaggio del PapaI genitori hanno una straordinaria possibi-lit per aprire i figli alla conoscenza diquesto grande valore: la testimonianza delloro amore reciproco. amandosi cheessi consentono al figlio, fin dal suo primoesistere, di crescere in un ambiente dipace permeato di quegli elementi positiviche di per s costituiscono il vero patrimo-nio familiare: stima ed accoglienza reci-proche, ascolto, condivisione, gratuit, per-dono. anzitutto in casa che, prima ancora diogni parola, i piccoli devono sperimentare,nell'amore che li circonda, l'amore di Dioper loro, ed imparare che Egli vuole pacee comprensione reciproca tra tutti gli es-seri umani, chiamati a formare un'unica,grande famiglia.Ma, oltre alla fondamentale educazionefamiliare, i bambini hanno diritto a unaspecifica formazione alla pace nella scuo-la e nelle altre strutture educative... necessario che essi imparino la storiadella pace e non solo quella delle guerrevinte o perdute. Si offrano loro, pertanto,esempi di pace e non di violenza!I bambini non sono pesi per la societ,non sono strumenti per il guadagno nsemplicemente persone senza diritti; sonomembri preziosi del consorzio umano, delquale incarnano le speranze, le attese, lepotenzialit.La pace dono di Dio; ma dipende dagliuomini accoglierlo per costruire un mondodi pace. Essi lo potranno solo se avrannola semplicit di cuore dei bambini. que-sto uno degli aspetti pi profondi e para-dossali dell'annuncio cristiano: farsi picco-li, prima che un'esigenza morale, una di-mensione del mistero dell'Incarnazione. IlFiglio di Dio .... venuto come bambino bi-sognoso e in condizioni disagiate. Condi-videndo !a natura umana... Egli ha assun-to anche la fragilit e l'attesa di futuro pro-

    prie dell'infanzia. Da quel momento decisi-vo per la storia dell'umanit, disprezzarel'infanzia contemporaneamente disprez-zare Colui che ha voluto manifestare lagrandezza di un amore pronto ad abbas-sarsi e a rinunciare ad ogni gloria per redi-mere l'uomo."Lasciate che i bambini vengano a me enon glielo impedite, perch a chi comeloro appartiene il regno di Dio. In verit vidico: chi non accoglie il regno di Dio comeun bambino, non entrer in esso" (Mc.10,14-15). Cos, Ges rovesciava il modocorrente di pensare. Gli adulti devono im-parare dai bambini le vie di Dio: dalla lorocapacit di fiducia e di abbandono essipossono apprendere ad invocare con lagiusta confidenza 'Abb, Padre'!Farsi piccoli come bambini - affidati total-mente al Padre, rivestiti di mitezza evan-gelica -, oltre che un imperativo etico, unmotivo di speranza. Anche l dove le diffi-colt fossero tali da scoraggiare e la forzadel male cos prepotente da sgomentare,la persona che sa ritrovare la semplicitdel bambino pu riprendere a sperare: lopu innanzitutto chi sa di poter contare suun Dio che vuole la concordia di tutti gliuomini nella comunione pacificata del suoRegno.Uniamoci tutti per reagire contro ogni for-ma di violenza e sconfiggere la guerra!Creiamo le condizioni perch i piccoli pos-sano ricevere in eredit dalla nostra gene-razione un mondo pi unito e solidale!Diamo ai bambini un futuro di pace!

    GIOVANNI PAOLO II

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Speciale pellegrinaggio

    PELLEGRINI IN TERRA SANTA ?Una proposta da prendere in considerazione

    Ti proponiamo di partecipare al PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALEDove? In Palestina, la Terra Santa.Perch? un'occasione per condividere insieme un'esperienza forte diamicizia, di conoscenza, di fede. In particolare, al termine di un anno chevede la nostra comunit impegnata a riscoprire il sacramento della Cresimache ci ha resi discepoli e testimoni di Ges, sicuramente arricchente poterrivivere il Vangelo nei luoghi dove Ges stesso vissuto.Per chi la proposta? Per quanti lo desiderano e vogliono vivere in modo di-verso le ferie'.Quando? Dal 14 al 21 agosto 1996.Cosa occorre? Per il momento dare la propria adesione verbale a donSergio entro la met di gennaio; se il numero di coloro che intendono parte-cipare consistente, si proceder alla conferma e alla prenotazione (N.B..Numero minimo: 35). Necessita passaporto individuale in corso di validitdi 6 mesi.Con quali mezzi si viaggia?

    In aereo da Milano a Tel Aviv; in pullman nei diversi spostamenti.Dove si alloggia ? In due alberghi (quattro stelle) a Tiberiade nei primi 4giorni e a Gerusalemme poi.Quali le mete pi significative? Visiteremo tutti i luoghi della vita di Gesa partire dal nord (Galilea) fino al sud della Palestina (Giudea); in particola-re: Nazareth, Cana, il monte Tabor, il lago di Tiberiade, il monte delle Bea-titudini, il fiume Giordano, il monte Carmelo, inoltre, il mar Morto, Qum-ran, Gerico, il deserto della Giudea, Betlemme e tutti i luoghi sacri di Geru-salemme.Quanto costa? La quota individuale di lire 1.450.000.Cosa aspetti dunque? un'occasione unica per vivere un'esperienza in-dimenticabile.

    Dai la tua adesione entro met gennaio a don Sergio.

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  • RONAGO '95 - N. 6

    Famiglia e ragazzi

    MOSTRI, ROBOT E GIOCHI SATANICI.Una scuola, di violenza per i nostri fgli

    C'erano una volta i giocattoli.Soldatini, bambole, automobiline, costruzioni, trenini elettrici. C'erano una volta... maoggi ci sono ancora? Pare proprio di no. I bambini degli anni novanta sembrano diver-tirsi in maniera completamente diversa rispetto a quelli di ieri. Ricordate le care, vec-chie automobiline? Oggi ci sono ancora, ma con una piccola variante. Sono costruite inmodo da sbattere violentemente tra di loro, distruggendosi in mille pezzi. Poi si ricom-pongono e ritornano come nuove. Cos il gioco ricomincia. Le automobiline autodistrut-tive sono soltanto un esempio di come cambiato il modo di giocare dei bambini dioggi.L'infanzia costantemente bombardata da messaggi di violenza, che giungono princi-palmente dalia televisione. E gli stessi giocattoli rispecchiano questo tipo di non-cultu-ra, che insegna a divertirsi "contro la vita". L'ultimo grande fenomeno quello dei "Po-wer Rangers", serie televisiva in onda su Italia uno, che ha dato origine a fortunati dop-pioni come "Superhuman Samurai" e "V.R.Troopers". Questi telefilm hanno per prota-gonisti degli agguerriti ragazzini cultori delle arti marziali, alle prese con minacce dimostri ed extraterrestri. Inutile dire che, nonostante la leggerezza delle storie, i conte-nuti sono estremamente violenti. Ed ogni puntata, non a caso, si conclude con una fu-riosa battaglia tra buoni e cattivi, sullo stile dei vecchi cartoni animati giapponesi. Conla differenza che qui i personaggi sono in carne ed ossa.Intorno al fenomeno "Power Rangers", decisamente diseducativo, sono sorti gli im-mancabili giochi. Come la "spada del potere", che si trasforma in una pistola, o i solitipupazzi. Perci, la violenza della tv si trasforma in realt. I bambini hanno la possibilitdi riprodurre in casa le colossali zuffe che vedono in televisione. Gli stessi pupazzisono realizzati con la massima snodabilit, per mettere in pratica le varie mosse dellearti marziali.Insomma, siamo ben lontani dagli allegri giochi di una volta tra indiani e cow-boy. I sol-datini, ormai, sono soltanto un ricordo. I bambini, fin dalla tenera et, vengono abituatialla violenza e al cattivo gusto. E a volte la stessa pubblicit, in tv o sulla carta stam-pata, ad invogliarli al macabro. Su un numero di Topolino, ad esempio, un ragazzineesibisce orgogliosamente alcuni "trofei di guerra". Sono le teste mozzate dei suoi ne-mici, definite "teste orribilose" da collezionare. Il bimbo che le pubblicizza ha un ghignoquasi satanico. Altrettanto mostruosi sono i pupazzi "Micro-Robots": misteriosi extrater-restri con il potere della metamorfosi. Uno di questi, Raptor, diventa "la belva dal morsod'acciaio". Sulla stessa linea sono i "Masters", dominatori dell'universo, che propongo-no duelli a suon di spade spaziali. Alcuni hanno persino il volto della morte. La modadell'orrido dilaga. Pensiamo ai raccapriccianti pupazzi della "Minaccia aliena", che"escono a milioni sempre diversi dalle buste a sorpresa". Oppure ai cinque malefici"Terrorbot", che si compongono tra loro per formare un mostro ancora pi grande. Al-cuni pupazzi, come i "Trans Formers Monsters", hanno addirittura una doppia "pelle".Fuori sono mostri di gomma, con tanto di artigli. Poi, la pelle cade. E dentro comparel'immancabile robot.

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    Famiglia e ragazzi

    Mostri, robot e giochi sataniciAltri sono met umani e met animali. Come gli uomini-insetto "Sectaurs". Anche lecollezioni di figurine risentono della moda dell'orrido. Quella dei "Rattler", ad esempio,viene pubblicizzata come "la raccolta pi mostruosa del mondo": una lunga serie di di-sgustosi mostriciattoli. Ormai hanno preso il posto delle vecchie collezioni di figurinedei calciatori.Fortunatamente, in Italia non sono ancora arrivate le raccolte dei "serial killer". Ovverole figurine con le immagini dei pi famosi omicidi della storia. Negli Stati Uniti ne esisto-no cinque serie diverse. Auguriamoci che non,arrivino anche dalle nostre parti.E i videogiochi? Da tempo, ormai, hanno scelto la strada della violenza. E in certi casi,vanno addirittura oltre. Alcuni di essi si ispirano al mondo del satanismo. Mostrano im-magini infernali ed esoteriche che, a poco a poco, diventano familiari per i ragazzi.Insomma, il panorama dei giocattoli moderni tutt'altro che rassicurante: mostri, testemozzate, alieni, spade del potere, automobiline distrutte. Tutte cose che, certamente,non abituano i bambini alla cultura dell'amore e della vita. I tempi cambiano. La tv dettala legge della violenza, che si rispecchia in un diverso modo di giocare.Anche Babbo Natale, prima o poi, dovr adeguarsi ed abbandonare il tradizionale co-stume rosso. I regali, d'ora in poi, dovr consegnarli con una tuta da "Power Ranger".

    DALLA RIVISTA "S ALLA VITA".

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    La pagina del G.A.M.

    UN NATALE DI SOFFERENZA IN AFRICA

    Carissimi amici del GAM,eccoci ormai alla fine di un altro anno, durante il quale non sono mancati momenti di insicurez-za, paura e morte. Avrei voluto cominciare questa lettera in modo diverso, ma la realt di que-sti ultimi mesi non me lo ha permesso. Verso la fine di agosto, qui a Kalongo ci sono stati mo-menti di grande panico, paura e confusione. I "ribelli" erano quasi alle porte. Sono stati respintidai militari governativi usando bombe con l'elicottero. Una vera battaglia e sempre nella tardaserata, quando tutto mette pi paura e preoccupazione. Nonostante tutto, i ribelli sono riuscitia portare via con la forza pi di duecento ragazzi. Li hanno legati a gruppetti di 6-7 per impedi -re loro la fuga. Dentro il Sudan - con cui confiniamo - alcuni di questi poveretti sono venduticome schiavi agli Arabi in cambio di armi e munizioni, altri sono invece istruiti alla guerrigliadopo un lungo lavaggio de! cervello, per poi tornare qui in Uganda a disturbare la propria gen-te! Purtroppo il Governo ha intercettato i ribelli vicino al confine e li ha mitragliati con l'elicotte-ro: nei parapiglia molti di questi ragazzi - legati e quindi impossibilitati a fuggire - sono rimastiuccisi; alcuni, pi fortunati, sono invece riusciti, anche se feriti, a scappare. Due camion hannoprovveduto a riportare alle loro famiglie i ragazzi uccisi. Quel giorno tutta Kalongo e i villaggivicini erano in lutto: sembrava la "strage degli innocenti". Non vi dico che cosa ho provato nelvedere quei corpi avvolti in una coperta con il loro nome scritto su un pezzo di cerotto!Attorno a noi la gente vive da allora nel terrore, pensando che quei malvagi possano ritornaredi giorno o di notte. In pi rimane il grave pericolo delle "mine-anticarro" che distruggono vei-coli interi col loro carico umano e delle "mine anti-uomo" che dilaniano i corpi: alcuni di questiferiti sono arrivati anche da noi con gli arti sfracellati da amputare. Durante l'anno, poi, mi sonotrovata parecchie volte al cimitero per la sepoltura di mamme morte di Aids e a stringermi vici-no ai loro bambini in pianto. L'attivit ospedaliera continuata con lo stesso ritmo durante tuttolo scorso anno. Anche la Scuola di Ostetricia continua a preparare ostetriche: attualmente cisono tre gruppi di studenti della scuola normale e un gruppo che frequenta il corso di Caposa-la. Sono state ammesse all'esame statale 26 allieve. Il risultato uscir in gennaio. Vi annuncia-mo con gioia che lo scorso anno tutte le nostre 39 studenti hanno superato l'esame governati-vo e si sono diplomate.Nei primi mesi del 1996 verr in vacanza e questa volta per sar pi lunga del solito. Spero dipotervi rivedere e raccontare a voce tante cose. Nei frattempo potrete sempre comunicare conKalongo tramite P. Egidio Tocalli che ha preso il posto di P. Giuseppe. A nome di tutti i Missio-nari, Suore, Medici, Infermieri, Studenti, Ammalati coi Poveri ed Orfani vi ringrazio di cuore perle vostre preghiere e il vostro aiuto, sicuri che il Signore ricompenser ciascuno con larghe be-nedizioni, il Dio "fatto Bambino" vi ricolmi dello Spirito del Natale che Pace, della grazia delNatale che Speranza, del cuore del Natale che Amore. Vi assicuro che quando mi recopresso la tomba di Padre Giuseppe vi ricordo, vi porto tutti con me. Con tanto affetto vi auguroBuon Natale e Felice Anno Nuovo

    SUOR CATERINA MARCHETTI

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    Avvisi

    7 GENNAIOincanto dei doni dell'Albero

    Alle ore 15.30 presso il salonedell'Oratorio incanto dei donidell'albero a favore della Scuola ma-terna.

    Vi aspettiamo tutti:con un piccolo dono puoi aiutareuna grande iniziativa a servizio deipiccoli e delle loro famiglie.

    Non mancare!

    Sono in vendita i biglietti dellaLOTTERIA SOTTOSCRIZIONE

    A PREMIa favore della Scuola Materna.

    Confidiamo nella vostra collabo-razione per arrivare alla venditadi tutti i biglietti.

    Le estrazionidomenica 7 gennaio in Oratorio.

    LA PRO LOCOper natale invita tutti, dopo la S.Messa di mezzanotte a un momentodi amicizia sul piazzale della Chiesa.Verranno offerti VIN BRUL' e PA-NETTONE, con un sincero e cordia-le augurio di buone feste!

    VISITA DEL PAPA:5 maggio '96

    Come gi accennato sul precedente nu-mero del giornalino parrocchiale, la nostracomunit parrocchiale parteciper dome-nica 5 maggio alla S. Messa celebrata aComo dal papa Giovanni Paolo II.La celebrazione della S. M essa avverrnel pomeriggio della domenica. Si sta or-ganizzando un pullman per quanti inten-dono partecipare. Si ricorda che possibi-le partecipare solo se muniti di apposito'pass' che viene rilasciato dalla parroc-chia stessa. Ecco perch indispensabilequanto prima dare la propria prenota-zione presso la Casa parrocchiale specifi-cando se si desidera avere solo il 'pass' oanche il posto in pullman. Specificheremosul foglietto domenicale le modalit di par-tecipazione (orari, spese, ecc...)

    LA VISITA DEL VESCOVOmarzo 1996

    Abbiamo da poco appreso che nel prossi-mo anno il nostro Vescovo mons. Maggio-lini verr in visita pastorale nella nostraParrocchia. La data precisa non stataancora definita; si prevede comunque ver-so la fine di marzo. La visita pastorale sicuramente un momento forte per la vitadi una comunit che chiamata non soload incontrarsi col proprio Pastore, ma so-prattutto a mettersi in atteggiamento di ri-flessione, verifica, preghiera, per valutaremeglio il cammino che si sta compiendo ediscernere le scelte pi evangeliche e op-portune per essere veramente chiesa diCristo. Sul prossimo numero presentere-mo in modo pi dettagliato questo impor-tante momento di vita comunitaria.

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    Spazi aperti

    ABBIAMO PERSO LA BUSSOLA?Dal rapporto CENSIS, un'Italia disorientata

    C' una frase di forte impatto emotivo chericavo dall'ultimo rapporto CENSIS: "L'Ita-lia un corpo sano che procede scianca-to". Il corpo sano la societ civile, chelavora, studia, produce, che potrebbemarciare pi speditamente se non fossefrenata dalla politica, o meglio dalla man-canza della politica.Negli ultimi tre anni, la fiducia dei cittadini via via aumentata verso la Chiesa (dal 7al 17%), la magistratura (dal 9 ai 14%),mentre sensibilmente calata verso ilParlamento e il Governo.Anche in passato stata segnalata que-sta frattura fra societ e politica, ma maicome ora sembra che questa contrapposi-zione sia addirittura un'estraneit dell'unaverso l'altra, che sarebbe troppo sbrigativointerpretare come il riemergere del sem-pre latente qualunquismo italiano.C' dell'altro. Forse si sprecata l'occa-sione, dopo il passaggio dal sistema pro-porzionale a quello maggioritario, di darefinalmente ai cittadini il potere di decidere,perfezionando il sistema elettorale rimastoa met del guado.Questa incompiutezza ha avuto come ri-sultato la formazione di due governi con !adurata media di nove mesi ciascuno (tem-pi da governi della prima Repubblica) e lacostituzione di due schieramenti (cen-tro-destra e centro-sinistra) che si segna-lano ogni giorno di pi per le loro rissositinterne e la scarsa omogeneit dei pro-grammi delle forze che li compongono,ognuna delle quali con la necessit didare visibilit alle proprie proposte per raf-forzare la propria identit.Anche la malapianta di Tangentopoli,dopo le vigorose spallate alle quali erastata sottoposta, sembra qua e l rispun-tare, ripresentando sulla scena vecchi vol-ti e metodi purtroppo gi sperimentati.

    Cos da tempo che "non si fa pi politi-ca", se non nel salotti televisivi, dove sispaccia per politica non la visione genera-le dei problemi, il loro approfondimento, lafatica delle decisioni, ma "l'apparizione ri-dicolmente divistica" (come dice il sociolo-go De Rita) di qualche onorevole che im-bastisce polemiche personali e ci propinamonologhi degni di un telepredicatored'oltreoceano. Un esempio eclatante stato il pasticciato e controverso decretosull'immigrazione, con il quale si pensa-to di poter affrontare il drammatico e com-plesso problema del rapporto tra nord esud del mondo riducendolo ad una que-stione di ordine pubblico, con il contornodi trovate come le pallottole di gomma edaltre "amenit" di questo genere. Sembrache il Paese abbia smarrito i punti di riferi-mento, i valori pi veri sui quali ha costrui-to la propria storia. Per ritrovarli servel'impegno di tutti e, come ha ricordato il re-cente Convegno di Palermo, anche deicattolici, che, archiviata storicamente l'esi-genza della loro unit politica, non devonorassegnarsi al disimpegno e all'indifferen-za, ma avere capacit di proposta ed es-sere portatori di speranza in una societche non pu fare a meno di tutti gli uominidi buona volont.

    MAURIZIO

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    Auguri!

    Invito alla lettura:pag. 1 Un Bambino nato per noi!pag. 2 Per pregare e rifletterepag. 3 Dall'Avvento ai Natalepag. 4 Natale: fiaba o mistero?pag. 5 La festa del Natale: appuntamenti,pag. 6 "E venne ad abitare in mezzo a noi"pag. 7 Diamo ai bambini un futuro di pace!pag. 8 Un gesto per costruire pacepag. 9 II messaggio del Papapag. 12 Pellegrinaggio in Terra Santapag. 13 Mostri, robot e giochi satanicipag. 15 Un Natale di sofferenza in Africapag. 16 Visita del Papa e del Vescovopag. 17 Abbiamo perso la bussola?

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