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Giornalini della Parrocchia: 1981-1991 Don Antonio Fraquelli

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DON MATTEO,PARROCO DI RONAGO 1966-1981

RONAGO '91 vuole ricordare con semplice macon un profondo senso di riconoscenza DonMatteo Censi, il sacerdote che dal 1966 al1981; ha guidato la comunità parrocchiale diRonago e, dopo una breve ma molto dolorosamalattia, è andato "in Paradiso" il giorno 2aprile 1991, a Lanzo Intelvi, dove da dieciarmi era parroco e animatore di una fraternitàsacerdotale.Tutti a Ronago ricordano la figura di donMatteo, come sacerdote e come amico fin daquando è arrivato nel Gennaio 1967 persostituire don Carlo Fortezza che erascomparso il 16 giugno 1966.Nato ad Albiolo il 21 settembre 1931, DonMatteo aveva studiato nei Seminari di Como edera diventato sacerdote il 28 giugno 1957.Sacerdote novello era stato mandato comevicario cooperatore a Novale Mezzola con ilcompito anche di parroco di Codera. Nel 1960veniva nominato parroco a Cataeggio, in ValMasino, in provincia di Sondrio, dove rimasefino al 1966, quando venne nominato Parrocoa Ronago.Don Matteo giunse a Ronago il 28 gennaio1967 e subito la sua preoccupazione fu quelladi animare la vita della comunità parrocchialealla luce del Vangelo e della Parola di Dio,mettendo a disposizione di tutti il suo tempo, lasua cultura, la sua bontà, coinvolgendo piccolie grandi in molteplici attività che hanno segnatoprofondamente la vita di tante persone e ingenere di tutta la comunità.Accanto a interventi di ordine "materiale",come la costruzione della scuola materna, delCentro Parrocchiale e la sistemazione dellaChiesa e del Coretto, tutti lavori che indicanouna particolare attenzione alle "cose* di Dio eai più piccoli e richiedono continuepreoccupazioni, non possiamo dimenticaretutto il bene, i consigli, le prove di amiciziasincera e di dedizione instancabile che tuttiquelli che lo hanno avvicinato hanno potutosperimentare e apprezzare. Ci sembra giusto

dare particolare risalto alla sua propostaconvinta e coinvolgente di unità e di comunionelegata al Movimento dei Focolarini di ChiaraLubich, che tanto ha segnato la sua vita e il suoapostolato.

provare, quando nel 1981 Don Matteo, suinvito del Vescovo, si decise a fare una nuovaesperienza come parroco di Lanzo Intelvi eanimatore di una fraternità sacerdotale.Forse aveva tanti altri progetti per Ronago e lanostra comunità, forse sperava di rimanereancora a lungo per poter cogliere i frutti ditanto lavoro e di tanta dedizione. Forsepensava che era meglio che fossero altri acontinuare quello che lui aveva iniziato o forseanche era solo un obbedire alla voce del Signoreche chiama sempre verso nuove scelte che nonsempre riusciamo a capire. E' un fatto chequando gli si parlava di Ronago, della nostraparrocchia, delle persone che per tanto tempoaveva seguito come amico e come padre, si

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notavano una certa nostalgia e un certorimpianto, tanti ricordi affioravano alla suamente e nelle sue parole. Nelle sue visite aRonago aveva modo di rivivere tanti momentidella sua vita, soprattutto di ripensare alla suaMamma che, morta in mezzo a noi, avevavoluto che fosse sepolta nel nostro cimitero.Ci è sembrato di capire che, durante la suamalattia, Don Matteo sia riuscito a ricuperare eforse, aveva cercato di tenere dentro di sé,perché "ormai" era parroco di un'altracomunità e il suo Apostolato era diretto adaltre esperienze e ad altre persone.Nella sua malattia bastavano un sorriso, unapreghiera, un ricordo, lo sforzo per ricordarepersone e fatti, un abbraccio o una stretta,sempre vigorosa, di mano per dire a tutti quelli

che lo andavano a trovare che la sua amicizia eil suo affetto per Ronago non si erano maiinterrotti.Tutti ne slamo convinti: anzi crediamo chedon Matteo continui a volerci ancora tanto bene,anche ora che è in Paradiso!

un giovane ricordaUN EDUCATORE DELLA FEDECaro don Matteo ci hai lasciato moltissimi beiricordi che sarebbe inutile ricordarli tutti. C'è peròqualcosa che hai lasciato a me ed a molti altrigiovani di Ronago che vai certamente la pena diricordare. Quando penso a te mi viene subito inmente la tua gentilezza e disponibilità che aveviper tutti "buoni o cattivi", il tuo sorriso semprepronto ad accogliere i bisognosi, la gioia con laquale ci "contagiavi” quando parlavi, giocavi escherzavi con noi. Quando invece ci insegnavi ladottrina ti trasformavi: diventavi serio e decisotanto da coinvolgere con questo tuoatteggiamento noi ragazzi perché riuscivi a farcisentire, quasi pesare, l'importanza della cosa.Così durante il catechismo noi eravamo seri, zittie attenti quanto lo eri tu. Anche in Chiesa,durante la messa, succedeva questo.Soprattutto a noi chierichetti hai insegnato ilrispetto per la Casa di Dio e questo senza doverurlare per farti ubbidire, ma, dando l'esempio.Così, seguendo te, abbiamo imparato quandoeravamo in sacrestia o in Chiesa a parlaresottovoce, a non correre, a non mettere le maniin tasca, a non ridere, a stare attenti durante laMessa senza aprir bocca ! Quando ti guardavomentre celebravi la Messa vedevo chiaramente lagrande fede che c'era in te perché ogni frase che,dicevi non usciva mai per caso o per retorica,ma era sempre prima pensata e riflettuta, poi detta

con grande fede. Spesso anzi, senza voleresagerare, rimanevo sbalordito da quanto e dacome ti concentravi durante la Messa esoprattutto durante la consacrazione. Anchequando sono venuto a trovarti in ospedale mi haipreso subito la mano per stringerla forte, comeavevi sempre fatto da quando mi haiconosciuto, e nonostante il tuo destino fosse giàsegnato, sei ancora riuscito a commuovermi con latua tranquillità, serenità e felicità tali che solo uncristiano che si sente sicuro nelle mani di Dio puòavere. In questo modo hai trasmesso a me ed amolti altri una fortissima fede che gli anni nonriusciranno mai a scalfire.

M.G.

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l'esperienza della malattiaL'IMPENNATA" DI DON MATTEO"Ditemi poi quello che è!" afferma guardandominegli occhi. Non smette di sorridere, ma il suotono deciso non ammette equivoci: vuole essereinformato sulla sua malattia di cui sospetta laserietà e che vuole fin dall'inizio affrontare conpiena consapevolezza. Rispondo con una fraseche significa poco e lascia intendere tutto. Leparole del collega che ha effettuato lagastroscopia sono state pesanti, fin troppochiare. Non ci sono dubbi sulla natura deidisturbi: sono dovuti alla presenza di un tumoreallo stomaco esteso all'esofago. Non c'è tempoda perdere, se pure si potrà fare qualcosa. È lamattina del 3 ottobre. Accompagno all'uscitadell'ospedale don Matteo. Qualche giorno primaaveva confidato di avere delle difficoltà adalimentarsi ma ripeteva di non sentirsi propriomalato. Ha accettato quasi incredulo il ricoveroper l'intervento che doveva essere effettuato conurgenza, ma ripeteva che si affidava ai medici eche non sentiva paura. "Forse perché adesso nonsento niente...."diceva.Si è detto contento di farsi, operare da GianniConconi, un chirurgo di origine ronaghese, etrovava il modo di scherzare su questaoccasione che gli dava di usare i ferri su di lui.L'operazione è stata eseguita l'8 ottobre: si ètrattato solo di una laparotomia esplorativa,cioè, come si dice nel linguaggio popolare, èstato "aperto e chiuso", poiché il tumore dellostomaco era già talmente diffuso da rendereinutile ogni tentativo di asportazione. DonMatteo ha intuito subito al risveglio che non siera potuto intervenire come si sperava e neigiorni successivi ha voluto conoscere tutto dellasua situazione. Sono stato a trovarlo a Lanzodopo la dimissione. Era sereno. Mi disse: "Storivivendo, in questi giorni come in un film lamia vita, fin da quando ero piccolo....è unsusseguirsi di fatti, di passi, di scelte, di sbagli.

A volte mi sembra di avere da parte mia fattosolo sbagli, ma ogni volta il Signore con unasituazione, una correzione, un "ruzz" (unospintone) ha fatto in modo che ogni cosaservisse al suo disegno. È come vedere ilrovescio con tutti i nodi, ma poi c'è il ricamoche Lui ha; ricavato. . . . " Ha goduto di undiscreto benessere per alcuni mesi, continuando,a lavorare. Solo che aspettava la visita di unapersona che si sarebbe preoccupata troppo se ,1'avesse visto sofferente come gli capitava peralcune ore dopo il pasto. Il Giovedì Santo hoassistito ad una delle visite che gli ha fatto ilVescovo, Mons. Maggiolini. C'era tra loro unrapporto di delicatissima confidenza e, alla fine,è stato commovente vedere il Vescovo che,dopo avergli impartito la benedizione, si è

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inginocchiato accanto al letto e gli ha detto:"Adesso anche tu ci dai la benedizione". Spessoquando al mattino andavo da lui per dargli ilbuongiorno avevo da trasmettergli messaggi daparte di qualcuno di Ronago. Lui si illuminava esottolineava tutto quello che gli dicevo. Siricordava di tutti e tutti incoraggiava ad averefiducia. A chi gli diceva: "Andiamo avantiinsieme", rispondeva: "Se stiamo nella volontàdi Dio, siamo insieme", II Venerdì Santoricevette molte visite. Era vivissimo. Ad uncerto punto si è parlato della morte e lui ha dettodi essere tranquillo pensando che anche Gesù haavuto paura dei dolori della morte, fino agridare. Ha aggiunto che si sentiva sostenutodall'amore di chi gli stava vicino e che la mortesarebbe stata un incontro, come "avere ancoragli occhi aperti di qua e aprirli di là....". Lostesso giorno, dopo un esame di controllo, imedici discutevano tra loro e don Matteo chiesespiegazioni. Quando apprese che si sarebbepotuto., fare qualcosa nel tentativo di prolungareun po’ (forse qualche giorno) il decorso dellamalattia, disse; "Lasciamo andare le cose comevuole il Signore". Allora i medici gli hannochiesto se era contento così e lui rispose di sì,che era contento.Consapevole dell'imminenza della morte, hacontinuato a comportarsi con semplicità, comequando volle rimisurare con più accuratezza latemperatura perché il termometro "magro comesono, non ha segnato nulla".

La vigilia di Pasqua era assopito, ma apri gliocchi e sorrise vedendo il dono giunto da partedei ragazzi dell'oratorio di Ronago: unacolombella di carta dentro un cuore.Continuava a ripetere: "Buona Pasqua, BuonaPasqua".Il lunedì dell'Angelo era ancora lucido, mal'aspetto era assai sofferente, non aveva piùvoce. Sorrideva ancora. Sussurrò: "Ci vediamodomani".Ma la notte successiva una emorragia hadefinitivamente spento quegli occhi sempre cosìvividi e profondi. Io credo che don Matteo si siatrovato, senza vedere il buio, con gli occhi apertial di là.Un prete, davanti alla salma sfigurata dallamalattia, il giorno del funerale, mi sussurrò:"Hai visto che volto sindonico?".E mi sembrava che avesse ragione.

Enrico Rezzonico

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UN'AMICIZIA CHE È SEMPRE CONTINUATA

Don Matteo: nell'anima e nella mente siaffacciano adesso tanti ricordi, tante esperienzecondivise con lui, ma scriverli non è facile.Sembra quasi di "sciupare" di non riuscire arendere pienamente tutto quello che questoSacerdote è stato per noi.Di lui non ricordo tanti discorsi. Quando loripenso in mezzo a noi mi vengono in mentesoprattutto il suo sorriso sereno e la sua vocecalma. Era arrivato da poco a Ronago ed eroandata da lui per avere un suo consiglio primadi partire per l'Inghilterra come ragazza allapari. Mi conosceva appena ma mi ha dedicatocon pazienza il suo tempo, lasciandomi labellissima sensazione di essere stata ascoltatafino in fondo, con qualcuno in più da ricordarequando sarei stata lontana da Ronago.Più tardi, un gruppo di noi giovani aveva messoinsieme un complessino "beat" con tanto dichitarre elettriche e batteria. Don Matteo ciospitava nei locali sotto casa sua per le proveserali. Probabilmente il chiasso che facevamogli avrà impedito di lavorare o di riposare, malui era contento di vederci uniti e si interessavaai nostri piccoli progressi. Senza che ce neaccorgessimo, seguiva anche i nostri sogni diragazzi. I primi problemi con la vita e conl'amore. Non chiedeva, non interrogava, maeravamo noi a confidargli i nostri piccoli"grandi segreti" e la sua parola, discreta erassicurante, arrivava sempre al momentogiusto, aiutandoci a restare uniti pur seguendociascuno la sua strada. E questo lo possoconstatare ancora oggi, quando capisci da certesintonie di intenti, che i tuoi amici di 20 anni fasono rimasti gli stessi di allora: bastano pocheparole per essere, come prima, sulla stessalunghezza d'onda.Quanti momenti sereni e profondi abbiamovissuto con lui: alle gite, nei pellegrinaggi (miricordo specialmente quello a Lourdes nel1976) e nei tanti momenti di preghiera e di

unità, anche per esempio quando cantavamoinsieme le canzoni dei Gen o quelli dellamontagna.Ma è venuto anche il momento della prova, ilmomento che più di tutti ci ha fatto intuire laprofondità dell'anima e della fede di DonMatteo: quando è morta la Rosy. Lui e mammaClara insieme erano riusciti a trasformare queldistacco così doloroso in parola di Dio vissuta,a farci "toccare" con il cuore la serenitàcristiana che viene dell'abbandonarsi fiduciosialla volontà del Padre. Un abbandono totale cheentrambi hanno saputo vivere giorno per giornofino al momento estremo della vita. Questo misembra l'insegnamento più prezioso che DonMatteo ci ha lasciato, oltre a quello, stupendo,di essere capace dì non giudicare gli altri, diamare ed accettare ciascuno per quello che è.Del giorno del mio matrimonio ricordo concommozione il modo con cui Don Matteo ci haaccolto davanti all'altare: chiamandoci pernome, riuscendo ad esprimere tutta la suafiducia nel veder nascere una nuova famigliaUna fiducia che ancora sento nel cuore, cheancora voglio ricordare e che soprattutto nonvorrei mai deludere. Quando stava per nascereil nostro primo bambino, ancora sono andata dalui, per chiedergli di esserci vicino con lapreghiera, per dirgli il nome che avevamoscelto, per farlo partecipe della nostra attesa edella nostra gioia. Questo dieci anni fa: pochimesi dopo sarebbe partito per Lanzo.Non siamo andati molto spesso a trovarlo. Avolte bastava ricordarlo per sentirci ancoravicini a lui. L'ultima volta l'abbiamo vistoall'ospedale, tre giorni prima che morisse eancora ci ha chiamati per nome, con lo stessoaffetto di sempre e in quell'invito ad avvicinarcia lui ho risentito nel cuore lo stesso invito versoDio che tante volte e in tanti modi lui è sempreriuscito a proporci: Grazie di tutto, Don Matteo.

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lettera di un amicoDON MATTEO È IN PARADISO”Caro Don Matteo, è l'alba del tuo "terzo giorno" eancora la pioggia è tra noi quasi un tramite. L'altroieri, il tuo primo giorno di sepoltura, la pioggianon cessò di lavare le nostre lacrime o dimormorare a tutti il solenne battesimo che è statala tua morte. Sul piazzale della chiesa,l'assemblea del popolo di Dio - e tuo popolo -era la Chiesa non edificio ma sacramento visibiledel Cristo di cui sei sacerdote in eterno.L'assemblea era presieduta dal vescovoMaggiolini che aveva accanto il vescovoFerraroni e un numero straordinario di presbiteri.Ed era composta l'assemblea di gente "tua", daituoi paesi d'origine e di fatica, quelli dove haiseminato la parola e il sacramento e dove haicelebrato la messa prima d'ora Giacché ora - è ilterzo giorno - la tua messa continua inun'assemblea ancora più sterminata e gloriosa,benché invisibile. Ma al centro, quasi apresiedere veramente l'Eucaristia del tuofunerale, c'eri ancora tu, con il volto di fronte alpopolo; come si conviene ad un prete C'era iltuo corpo demolito dai terribile male; quelcorpo che, proprio perché cosi sfigurato, hagridato a tutti l'attesa della risurrezione. Sipercepiva, durante quella celebrazione austera,un miscuglio di sentimenti che in nessun'altraoccasione è possibile avvertire, per la singolarecontraddizione del dolore e di una misteriosagioia, che il vescovo ha voluto fosse sancita allafine da un festoso canto intonato dai tuo) fratellifocolarini. Tu eri infatti un prete della diocesi diComo e appartenevi a quel movimento. Maanche in questo hai esercitato un mirabilemagistero di vita, interpretando la tua condizionenon come una doppia - e magari conflittuale -appartenenza, ma come un'unica appartenenza aCristo e alla Chiesa, che andava a rafforzare lafedeltà assoluta al tuo essere prete ai servizio dellaChiesa locale e, mediante essa e il suo pastore, atutta l'altra Chiesa che è universale proprioperché è ovunque: nei territori, ma anche neimovimenti, nelle famiglie, come ha detto il Papa."Prega per le vocazioni, per le quali quest'annosiamo particolarmente impegnati" ha detto ilvescovo Maggiolini. E io a quel punto mi sonodistratto nella memoria. Ho ricordato quella

intensa stagione vocazionale dell'inizio delnostro cammino. Eravamo In tre. Tre ragazziquasi coetanei. Tu eri certamente ii migliore;poi c'era Bartolomeo e c'ero io, il peggiore, ilpiù scapestrato.Il maestro ci chiamò servendosi di quel pretemeraviglioso che ha fatto irruzione nella nostravita bambina e l'ha trasformata per sempre.Forse tu ed io sappiamo di don Carlo cose esegreti che nessun altro conosce. Certo è che tued io sappiamo che egli era santo, era davverouomo di Dio. Quando morì, proprio come te,noi ci avvicinammo al suo letto e accogliemmola sua benedizione come un viatico per la vitaStavamo per diventare preti. Quel giornolontano, ancora poco più che bambini, cipresentammo in tre davanti al prevosto Rossidurante la messa solenne. Sulle piccole bracciastese tenevamo trepidi la veste talare e la cottabianca ripiegata. II prevosto benedisse quellevesti e ce le fece indossare.Tutti e tre abbiamo cantato la nostra primamessa affiancati, uno dopo l'altro ma insieme.Ricordavo tutto, sai, la tua mamma Emilia e inostri giochi e le normali

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impuntature e il continuo riconoscere che gli altriavevano ragione: tu eri il migliore. La tuamorte, il tuo modo di morire è stata la grandeconferma Mentre l'assemblea pregava per te econ te, io mi sono sentito ispirato a rivolgertiuna lucida preghiera. Ottienimi di morire comete. In un certo senso ho invidiato la tua morte.Non per le sofferenze terrificanti che l'hannoaccompagnata; non sono così eroico o cosiimprudente. L'ho invidiata perché non è statané banale, né improvvisa, né inconsapevolecome tante altre morti. L'ho invidiata perché èstata la tua più grande predica, perché è stata lamorte di un prete.Erano sei mesi che conoscevi la tua condannaTu hai vigilato sulla morte che si avvicinava, tisei preparato, come hai scritto e hai detto a molti,ma soprattutto ne hai studiato i passi e le seiandato incontro come si va ad un appuntamentodoloroso ma decisivo: l'incontro pasquale. Haifatto la stessa corsa di Maria di Magdala e diGiovanni verso il sepolcro; avevi il fiato grossocome Pietro, più per la malattia che per l'età. E allafine hai scoperto il sepolcro che era anche il tuo.Non era vuoto; c'era il Cristo risorto cheannunciava la tua resurrezione. In un certo sensohai

fatto la radiocronaca diretta di tutta questa lentacorsa. Hai trasmesso a tutti la tua esperienza dimorte cristiana, il senso di un sacerdoziovissuto persino nella morte. E cosi ho capito ilsenso di quel breve messaggio che don Antoniomi aveva lasciato: "don Matteo è andato inParadiso". Non era affatto un modo"pretesco" per annunciare la morte. Era una veranotizia. Tu sei andato in Paradiso in questasettimana di Pasqua che io non potrò maidimenticare, perché l'annuncio dellaResurrezione mi è stato portato da tre doloroseseparazioni: Franco e Violetta morente a Roma etu, Matteo.Dopo il funerale, un tuo compagno di messami ha guardato con gli occhi rossi e mi hadetto: "hai visto? Quando la bara è arrivata alcimitero la pioggia ha smesso per un istante, siè aperto il cielo che ha lasciato cadere un raggiodi sole proprio sulla bara e si è sentito un soffiodi calore. Non ho mai visto niente di simile".Forse era il calore di Emmaus.Ancora quello.E noi ti abbiamo riconosciuto.

don Claudio Sorgi

interviste-flashERA UN PRETE BUONO,

PADRE DI TUTTIDon Matteo ha lasciato nella nostra comunità unvivo ricordo. Per questo motivo abbiamo voluto fareun'intervista girando in alcune case di Ronago ecercando di raccogliere le testimonianze di personedi tutte le fasce d'età. Ci siamo sforzate di trovaredomande le cui risposte riassumessero i sentimentiprovati dalle persone intervistate.Abbiamo chiesto:1) Quale era il suo rapporto con Don Matteo?2} Che cosa l'ha più colpita della sua vita?3) C'è qualche episodio particolarmente significativoche ricorda?Ci siamo rese conto di come un intervistato abbiacolto nella persona di Don Matteo una particolarecaratteristica non notata da un altro.Ad esempio un chierichetto lo considerava

soprattutto come un amico, una persona veramentevalida che gli ha dato molti consigli utili nell'età diadolescente. È stato colpito dalla sua bontà e ha dilui dei bellissimi ricordi tra cui quello delle vacanzein montagna a Toceno insieme agli altri chierichetti.Due coniugi sono rimasti stupiti della sua profondafede e non hanno ricordi soltanto legati alla suapermanenza a Ronago, ma anche di quando sitrovava a Lanzo e in ospedale.Una signora anziana ci ha riferito di avere con DonMatteo un rapporto ottimo perché era buono,profondo e molto comprensivo. Aveva inoltre unconvinto sentimento religioso. Lo ricorderà sempresoprattutto per alcuni momenti passati con lui e conla comunità: la Mariapoli del '72 e due pellegrinaggia Lourdes.

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Un'altra pensionata ci ha raccontato di unpellegrinaggio fatto con Don Matteo a Pompei: ci hadichiarato come lui, da uomo timido che era, inquell'occasione si era dimostrato aperto, semprecon la battuta pronta e si era messo addirittura araccontare le barzellette. Inoltre egli raccomandavadi non lamentarsi perché "bisognava prenderlacome Dio la mandava”. Una volte arrivati si eranorecati a vedere i resti dell'eruzione del vulcano, unposto che lei ha definito non certamente accoglientee piacevole. Allora si era lasciata scappare qualcheesclamazione di scontentezza e subito Don Matteole aveva risposto: "Cosa ti avevo detto prima?".Un'altra signora aveva con lui un rapporto moltobello di stima e di amicizia che ha definito unrapporto vero. L'ha sempre colpita la sua serenità,la sua bontà, il suo sorriso e quel suo ripeterespesso, quell'inculcare la realtà che Dio è amore. Diricordi ne ha tanti ma quello che l'ha colpitamaggiormente è stata una sua visita a Lanzoquando Don Matteo era già malato. Subito lui leaveva regalato un libro che poteva farle del bene.Oggi lei lo conserva come un ricordo, come unareliquia. È stata colpita da quell'incontro perché chiriceveva il dono, in quel momento passato insieme,era ancora lei: non tanto per il libro, ma perché DonMatteo era capace di dimenticare la sua malattia edil suo non star bene ancora una volta per farsi donoper il suo prossimo. Ancora, una donna ci haparlato del suo rapporto amichevole con DonMatteo e di come l'aveva colpita la sua disponibilitàper gli altri. Ricorda con gratitudine che lui passavaa casa sua tutti i giorni a trovare il marito ammalatoinfondendo parole di conforto.Abbiamo intervistato delle mamme.Una lo ricorda come uomo sereno, che infondevapace nei momenti difficili. Spesso, ha detto, lo sitrovava in chiesa a pregare; mi ha aiutato molto nei

momenti difficili della mia vita. Ci ha riferito la suatipica frase: "Andem innanz", (andiamo avanti).Un'altra ci ha così detto: " Don Matteo è stato perme un dono dell'amore di Dio. Oltre che il parrocodella mia giovinezza è stato per me un padre. I suoiinsegnamenti, profusi con tanto amore e pocheparole serbano nel mio cuore un'intensa serenità Inquesti periodi sto attraversando momenti difficili perdifficoltà di vario genere e, grazie alla presenza diDon Matteo nella mia vita e nel mio cuore, oggiposso dire di saper affrontare con più serenitàquesti particolari momenti".Noi abbiamo cercato di rispondere a questedomande personalmente, ma data la nostra età,non abbiamo avuto l'opportunità di averlo comeparroco a Ronago se non nei primi anni o mesi divita. Ci ricordiamo però alcuni episodi ed alcunevisite a Lanzo che ci rimarranno sempre per tutta lavita. Qualcuna si ricorda che Don Matteo le hapagato un gelato, le ha donato dei pasticcini oancora che lui le aveva fatto visitare con cura la suacasa. Ad un'altra è capitato di stare a cena con lui,con don Antonio e don Bruno e di aver fatto tanterisate. C'è chi ha come suo ricordo il crocifisso cheaveva in camera o semplicemente la forte mapiacevole stretta con cui ti abbracciava o tistringeva la mano.Insomma, c'è chi ha vissuto l'esperienza di donMatteo nella nostra parrocchia, chi lo ha conosciutopoi, chi magari se lo ricorda appena ma tutti hannoun ricordo straordinario di questo sacerdote che,senza dubbio, ha fatto tanto bene ad ogni personache ha avuto l'occasione di stare con lui.Vogliamo finire questa nostra intervista con unafrase che abbiamo raccolto e che esprime tuttoquello che proviamo e che abbiamo dentro: grazieDon Matteo.

Donata, Paola, Gabriela, Anna e Maria

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il mio parrocoRICORDANDO DON MATTEOVorrei ricordare la figura del Sacerdote, delParroco che per 14 anni ha guidato la nostracomunità. Era un uomo buono, apparentementeforse un po’ schivo e timido, ma bastavaavvicinarlo, per sentirsi accolti. con grandeumanità e serenità. Era Sacerdote di grandespiritualità, la sua unione con Dio lo rendevaestremamente sensibile e attento a sviluppare intutti noi, le potenziali capacità di vita interiore,di silenzio, dì ascolto della parola di Dio.Ripeteva spesso: "Dio è amore e il nostroessere cristiani ci deve portare ad amarci comeLui ci ha amato, non guardando alle nostreincapacità, ai fallimenti perché Cristo li ha giàmessi in conto, li ha già pagati con il suosangue per darci la possibilità di ricominciareogni giorno ". Aveva la capacità disdrammatizzare ogni difficoltà o problema,vedendo in ogni situazione il lato positivo,inculcandoci, così, nuova fiducia e speranza. La

sua grande passione era l'unità; l'essere un cuorsolo e un'anima sola, il vivere gli uni per glialtri, per formare della nostra Parrocchia unavera comunità. Ricordo l'impegno che ci avevalasciato prima di partire per Lanzo: "Createrapporti veri, autentici di amore e attenzione fravoi e con tutti. Accogliete e collaborate colnuovo Parroco che il Signore vi manderà,vedendo in Lui l'espressione della volontà diDio che vede e vuole il bene di voi tutti!..Ultimamente la malattia l'aveva cometrasfigurato in Cristo; si poteva quasi toccarecon mano la sua unione a Gesù Crocifisso, lasua grande disponibilità a fare la volontà di Dioin ogni istante.Ora è in Paradiso, e sono certa che continueràad aiutare anche noi, suo gregge di un tempo,perché possiamo camminare, senza stancarci,verso la meta dove ci attende con tutti i Santi.

A SERVIZIO DELL'UNITÀRipensando al Vangelo di Giovanni (14, 23-29)che abbiamo ascoltato tante volte, un pensierosi fa strada: Dio ti ama. E subito una domanda:"Come si è concretizzato questo amore nellatua vita?" Immediata la risposta: in tanti fatti epersone, ma più di tutti don Matteo è statoconcretamente l'Amore di Dio. Quando andavida lui e ti ascoltava, sentivi che tu in quelmomento eri l'unica persona per lui : la pace ela gioia restavano nell'anima. Nello stessotempo anche le altre persone entravano a farparte armoniosamente nella tua vita; tuttieravamo, tramite don Matteo, il nostro parroco,uniti. Ho imparato da lui, o, meglio, attraversola Parola dì Dio che lui continuamenteproponeva e viveva, ad amare la parrocchia, avederla come una grande famiglia che fa partedella propria vita, dove ciascuno si impegnasecondo il dono ricevuto, nell'accettazione e nel

rispetto reciproco.

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la testimonianza di un amicoDON MATTEO E IL SUO "SANTO VIAGGIO"Giovedì 4 aprile siamo stati insieme per l'ultimavolta con Don Matteo per i suoi funerali. Sonovenute rappresentanze da tutte le parrocchiedove Lui ha svolto il suo ministero: NovateMezzola, Cataeggio, Ronago. La pioggia hamescolato tutti con la sua gente di Lanzo e dellaValle, in una marea di ombrelli che apparivacome un'unica grande famiglia.Il Vescovo Alessandro che con tante visite, acasa prima e all'ospedale poi, gli era semprestato vicino, raccontava l'anima di Don Matteocon una grande capacità di cogliere l'essenziale.Veniva in evidenza la sua tensione allacomunione e all'unità, il suo amore verso isacerdoti, il suo attaccamento a Gesù crocifissoe abbandonato da cui traeva una gioia ed unaserenità straordinaria anche nel momento piùdifficile della sua malattia. Il Vescovo sentiva ilbisogno, alla fine del rito, che ci fosse un cantodi gioia. La sua certezza era: don Matteo non ciha fatto la grazia del sole ma ci farà tantegrazie. Dirà don Claudio Sorgi su "Avvenire"del 7.4.91: Ad un certo punto si è aperto il cieloed ha lasciato cadere un raggio di sole propriosulla bara".Più di cento sacerdoti concelebravano, molticondividendo l'unico ombrello con il vicino inun amore concreto che deve aver dato a donMatteo una gioia specialissima. Anche ilVescovo Teresio non era voluto mancare. Lasua presenza mi richiamava un lontano 18luglio di dieci anni fa, quando eravamo arrivatia Lanzo. Lui stesso aveva desiderato esserepresente all'ingresso in parrocchia; lacerimonia, molto semplice ma significativa, siera conclusa con il Vescovo che dava a donMatteo le chiavi della chiesa dicendo: "Adessopensaci tu". Da allora siamo andati avantiinsieme. In tanti anni non ricordo un giorno incui ci sia stata un'incomprensione. Per donMatteo, prima di tutto, prima ancora

dell'apostolato, c'era il comandamento nuovo diGesù: "Amatevi gli uni gli altri come Io hoamato Voi". Aveva un'attenzione grandesoprattutto per i sacerdoti. Raramente siamorimasti soli in casa. Tra i tanti mi è rimastaparticolarmente impressa l'esperienza con donEzio Di Cas. Tra lui e don Matteo era nataun'intesa meravigliosa fatta di un amoreconcreto che arrivava fino alle cose più piccole.Un giorno don Ezio era uscito a dire: " Qui hotrovato un pezzo di Paradiso". L'amore sivedeva, si toccava con mano in millecircostanze. Diceva un giorno unaparrocchiana: " Ci avete insegnato per tantotempo che bisogna amare tutti, adesso ho vistocome si fa".L'idea di fondo che guidava la nostra vita eraquella parola di Gesù: "Dove due o più sonouniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro".Scrive don Matteo nel suo diario del 18 luglio1989: " Sono otto anni che siamo a Lanzo,Grazie Gesù.... fa che possa brillare sempre piùla Tua presenza tra noi".Non avevamo preso la televisione per poterstare insieme, il più possibile e perché la nostraconvivenza fosse sempre nel soprannaturale.Quando don Bruno è venuto a stare con noi lagioia di don Matteo è stata particolarissima.Diceva: "In tre è ancora più bello". Lo sentivocrescere nella sua scelta di Dio giorno pergiorno. Non mi dava molti consigli. Faceva, eio capivo che cosa anch'io dovevo fare.Ci dicevamo tutto; nessuno faceva una cosasenza averla vista insieme.Anche le difficoltà condivise diventavanoleggere. Una vita di famiglia che si apriva ascuola di santità; lui aveva imparato achiamarla: "santo viaggio". Con la gente si eraandato costruendo un rapporto bello. Si puntavamolto, attraverso la catechesi e gli altri

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incontri ad una vita evangelica che cambiasse irapporti tra le persone. Quando è arrivata lamalattia, subito l'ha sentita un dono e c'è stataun'impennata verso Dio. Qui l'esperienzadiventa veramente profonda. Così lui stesso laracconta nel suo diario: "Mi stanno preparandoper l'intervento; mi pare di giocare, nulla turbala pace interiore". L'esame al torace ha rivelatoqualcosa che non so. Non mi preoccupo, sononelle mani del Padre". E alcuni giorni dopol'operazione: "L'intervento chirurgico di lunedì8 ha rivelato tutta la gravita del male: non si èpotuto togliere il tumore data la fase avanzate

del male. Martedì pomeriggio Gianni me lo hacomunicato. Non è stata una sorpresa perchéalcuni indizi mi facevano intuire questa realtà.Nell'anima non è cambiata la realtà di pace. Horinnovato il mio sì a Gesù Abbandonatoaffidandomi nelle mani del Padre",Negli ultimi giorni diceva al cappellanodell'ospedale: "Voglio fare solo la volontà diDio". L'ultima notte ha recitato l'Ave Mariafino a quando l'ha portato in paradiso.

Don Antonio Fossati

UNA PRESENZA IMPORTANTEMi costa dolorosa fatica ricordare la figura diDon Matteo, eppure è doveroso farlo perché èstato per me e per molti della mia generazioneuna delle presenze più importanti per la nostraformazione spirituale, morale ed umana. Potreisoffermarmi a ricordare molti dei momentipassati con lui, ma voglio soprattutto conservarememoria di due doti particolari che egli ha sempreposseduto e che ci hanno continuamente

affascinato: la capacità di ascoltare e unprofondo senso del sacro. Due atteggiamentiforse controcorrente nella rumorosa e caoticavita di oggi, ma che ci hanno accompagnatocon discrezione nella crescita, ancorandocisaldamente ai valori umani più veri.

Maurizio

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gennaio1 \Inizio del nuovo annoGiornata per la pace.Alla lode vespertina, abbiamo rinnovato iltradizionale bacio di Gesù Bambino.Incanto dei doni dell'albero a favore dellaScuola Materna2 Festa di S. Defendente,patrono di Ronago: abbiamo raccolto 1' offertadel focatico6 Festa dell'Epifania e conclusionesolenne delle feste del Natale7 Funerale della Signora Balatti Maria v.Rubini8 Oggi abbiamo consegnato al Prof.Alberto Bogani e alla Scuola di restauro "A.Galli" di Como la pala di S. Vittore eDefendente.12 Festa dell'Infanzia missionaria: alpomeriggio (ore 15) benedizione dei bambini,sempre molto numerosi insieme ai loro genitori.15 Abbiamo pregato (dalle ore 15 alle ore16) per la pace nel mondo, minacciata dallaguerra del Golfo (Irak e forze alleate)17 Incontro di verifica e diprogrammazione dopo le feste del Natale e inpreparazione alla Quaresima. L'invito è rivoltoa tutti, la risposta è data da pochi!18 Abbiamo iniziato la settimana dipreghiere per l'unità dei cristiani20 Durante la .messa delle ore 10 abbiamosalutato con gioia e con tanto affetto SuorAmelia che partiva per il Messico dove iniziauna nuova missione e Ambrogio che ritorna aMann in Costa d'Avorio. A loro abbiamo datoun segno della nostra fraternità e della nostracondivisione– In occasione della Festa di S. Antonioabbiamo benedetto, dopo le messe, leautomobili e tutti i mezzi di trasporto.

21 Dopo una seria e lunga preparazione,diamo inizio a un'attività per i giovani e igiovanissimi: animano la prima serata i giovanidella Parrocchia di Sagnino.26 Celebriamo la giornata mondiale .per imalati di lebbra. Al pomeriggio con un gruppodì ragazzi ricordiamo la festa di S.GiovanniBosco.Guardiamo insieme la cassetta del film.28 Seconda serata per i giovani e igiovanissimi: portano la loro esperienza diparrocchia e dianimazione i giovani di Sagnino.

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febbraio2 Festa di Gesù, luce del mondo: alla serabenediciamo le candele e facciamo la processionesulla piazza. Segue poi la Santa Messa..3 Di buon mattino con un gruppo di giovani(una cinquantina) partiamo per una gita sulla neveall'Aprica: una bella giornata e un'esperienzainteressante, anche se ci sono tre incidenti.9 In questa domenicaricordiamo la giornata della vita. È presente unavolontaria del Centro di aiuto alla vita che porta lasua esperienza. Viene distribuito una seme, il semedella vita a tutta la gente presente in chiesa, perchéciascuno impari a coltivare la vita. Presso il Centroparrocchiale le donne fanno festa per ricordare S.Agata. Riprende anche l'oratorio festivo.12 È l'ultimo giorno di carnevale: alla scuolamaterna grande spettacolo curato dai genitori deibambini.13 Inizia la Quaresima:preghiera, ascolto della Parola, gesti di sacrificio e disolidarietà15 Seguiamo il tradizionale programma:alpomeriggio(14.45) e alla sera (ore 20) Via crucis,catechismo per gli adulti, giovani e ragazzi. È ilprogramma di ogni venerdì di quaresima.

16 Iniziamo con i ragazzi il camminoquaresimale... Leva l'ancora e parti con Lui.17 Prima domenica di quaresima:il rinnovamento...24 Seconda domenica di quaresima :1'alleanza25 Inizia la catechesi per i giovanissimi e igiovani: la Pace: parliamone! Guida l'incontro laprof. Gemma Tavasci

marzo3 Terza domenica di quaresima:la comunione.Battesimo di Moletta Serena4 Seconda serata per i giovani e giovanissimi:cooperazione a. gruppi sulla pace10 Quarta domenica di quaresima:la vocazione.Giornata di solidarietà per gli albanesi11 Terzo incontro per i giovani e giovanissimi:la solidarietà. Partecipano rappresentanti della Crocerossa di Uggiate, dell'Alveare, del centro disolidarietà di Como.17 Quinta domenica di quaresima: L'annuncio.A Como, Convegno diocesano delle famiglie: Laradicalità evangelica nella vita familiare.

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Sono presenti più di ottocento persone. Ancheun gruppo della nostra comunità partecipaall'incontro animato da don Dante.18 Serata di cooperazione a gruppi per igiovani e giovanissimi sulla solidarietà19 Festa dì S. GiuseppeAlla sera incontro per genitori della Primacomunione e della Cresima.23 Ad Olgiate Comasco, Festagiovani '91, musica e testimonianza per unmondo giovane.24 DOMENICA DELLE PALMEGiornata mondiale della gioventù.Abbiamo benedetto gli ulivi, poi in processionesiamo venuti in chiesa, dove i giovani hannoanimato la S. MessaAlle ore 15, celebrazione della Prima ConfessioneadultiPiccola festa insieme ai genitori e ai bambini.Alle ore 18, S. MessaAlla sera, Cena con i. giovani e giovanissimi -Giochi di gruppo guidati dall'amico FrancoCaspani27 Abbiamo ricordato P. GiuseppeAmbrosoli nel quarto anniversario della suamorte.Alle ore 18, S. Messa concelebrata con i padrimissionari di Rebbio.28 GIOVEDÌ' SANTO:ore 10, Santa Messa in Cattedrale con ilVescovo e tutti i sacerdoti. Hanno partecipatoanche i ragazzi della Cresima.Siamo stati informati che don Dante, nostrocarissimo amico, è stato nominato VicarioEpiscopale da Mons. Vescovo.ore 20 S. Messa della Cena del

Signore. Abbiamo accolto gli oli Santi eabbiamo rinnovato, anche attraverso la lavandadei piedi, l'ultima Cena del Signore,ore 21, da un gruppo di donne è stata preparatal'ora di adorazione.29 VENERDÌ' SANTO:ore 15, Celebrazione liturgica della Passione edella Morte del Signoreore 20, Via Crucis per le vie del paese: dallapiazza della Chiesa per la via Serafino fino aVia Ronco.30 SABATO SANTO:ore 21, Inizio della solenne veglia di Pasquabenedizione del fuoco -canto della notte di Pasqua -Celebrazione del Battesimo (Lo Passo Sabrina)- Rinnovazione delle promesse- S. Messa di Pasqua

31 DOMENICA DI PASQUANella gioia del Signore risorto abbiamocelebrato la festa: abbiamo pregato per donMatteo gravemente ammalato, abbiamoricordato tutti i nostri missionari diocesani.I ragazzi dell'oratorio hanno distribuito, dopo lemesse, a tutti un simpaticissimo regalino (unpulcino di cartone molto bello e originale!).

Hanno anche costruito una barca, labarca dell'Alleluja, per indicare il camminoquaresimale fatto. Hanno anche rappresentatocon un elaborato collage il motto "Leva1'ancora"...Al pomeriggio la Lode Vespertina. Con ungruppetto di ragazzi siamo andati a Varese,all'Ospedale del Ponte, a trovare don Matteogravemente ammalato, ma molto sereno.

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aprile2 Giunge al mattino presto la notizia dellamorte dì don MatteoCon i chierichetti andiamo all'incontro zonalead Albiolo.3 alle ore 20 S. Messa in suffragio di donMatteo4 Si svolgono a Lanzo i funerali di donMatteo - Grande e commossa la partecipazioneanche da parte di tanti abitanti di Ronago chehanno raggiunto Lanzo con un pullman o conmezzi propri.7 Viene dato l'annuncio che mons. FrancoFestorazzi, vicario generale della diocesi diComo è nominato Vescovo-metropolita diAncona12 Funerale del Signor Fasola Enrico13 II Vescovo compie, in battello e a piedi,un pellegrinaggio con i giovani alla Madonnadel Soccorso. Un gruppo di giovani di Ronagopartecipa all'iniziativa e ritorna a casaentusiasta. Bene!20 Funerale della Signora Velia Emma v.Merlo21 A Roma viene beatificata Suor ChiaraBosatta in occasione della giornata di preghiere

per le vocazioni sacerdotali e religiose.Celebrazione del Battesimo di Maggie Cattaneo22 Assemblea parrocchiale.Presenti 35 persone.Si inizia con la presenza del Professor AlbertoBogani, il pittore illustra i lavori di restaurodella Paladi S. Vittore e Defendente: si decide diripristinare l'antico dipinto.- Per ricordare don Matteo, si propone discrivere il suo nome sulla, lapide al cimitero, disistemare il nome degli altri parroci defunti, diricercare articoli e fotografie di don Matteo(tutti possono collaborare!), per un numerospeciale di Ronago 91, di impegnarsi acelebrare ogni anno nella data anniversario unasanta messa, di visitare la tomba a Lanzo in unprossimo futuro.

- Per il mese di maggio vengono propostediverse iniziative: la solenne apertura mercoledìprimo maggio, a Lampona; la celebrazione ognisettimana, nei vari rioni del paese: l'incontroquotidiano per i bambini (16.30), la recita delrosario, ogni sera alle ore 20.

- Le giornate eucaristiche verranno celebrateil 30-31 maggio 1 – 2 giugno, secondo loschema degli esercizi spirituali della diocesi,sarà presente a guidare la preghiera e lameditazione, don Giuliano Signorelli.- E' stata anche presentata l'attività delConsiglio Pastorale Zonale: le varie iniziativediocesane, la Pastorale del Battesimo, laPastorale sociale del lavoro, il Convegnodell'Azione Cattolica, il sostegno allacooperativa "Simp-patia" di Valmorea sonostati gli argomenti trattati.

- L'analisi delle iniziative dei vari gruppi:*G.A.M.: viene proposta la giornata annualeper il 9 giugno, con un impegno particolare allasensibilizzazione di tutte le famiglie*"Giovani Insieme" e l'attività dell'Oratoriosono state presentate in modo breve maesauriente per coinvolgere sempre più genitorie ragazzi.

È stata fissata la data del pellegrinaggio aLourdes dal 5 al 10 agosto come momento dipreghiera e di

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Sono stati approvati anche i componenti delConsiglio di Amministrazione della Parrocchia:

Grisoni Arnoldo, Robbiani Erminio, GhielmettiLuigi, Pusterla Gianantonio, Marchetto Angelo,Grisoni Agostino, Capiaghi Luciana.

Don Antonio fa presente che vuole ricordare iXXV anni del suo Sacerdozio con ilpellegrinaggio a Lourdes e durante la festa dellaMadonna di agosto.

- Si auspica anche un incontro con gliamministratori del Comune per un ulterioreapprofondimento dell'accoglienza dei libanesi aRonago e del problema della casa.

- Rinnovando 1'impegno a vivere insieme e lospirito di collaborazione per la vita della nostracomunità si. conclude la seduta.24 Funerale della Signora Rodigari Rosa v.Longa25 Festa di S. MarcoAlle ore 5 un gruppo di persone si mette incammino per andare a Somazzo dove assiemealla comunità di Uggiate T. si rinnova latradizionale processione della rogazione.Alle ore 7 don Antonio e 20 chierichetti conqualche papà vanno a Morbegno per l'incontroannuale diocesano con il Vescovo.

maggio1 Inizia il mese di maggio, il mesededicato alla Madonna: alla sera semplicecorteo portando la statua della Madonna dallachiesa a Lampona, presso la Casa delLambrughi (Fausto), Rosario e S. Messa.In giornata abbiamo vissuto una giornata diritiro in preparazione alla celebrazione dellaCresima a Rebbio presso i MissionariComboniani.2 Alle ore 20, celebrazione inpreparazione alla cresima con i ragazzi, genitorie padrini5 Celebrazione della Cresima:presiede Don Dante Lafranconi, che nominatoVicario episcopale, ha questa facoltà. I ragazzisono 23, Accompagna la celebrazione laCantoria, sotto la direzione di Padre Vergasomasco e del nostro Maestro Angelo Clerici.La Chiesa viene addobbata in manieraveramente bella dal Signor Michele Grisoni. Alpomeriggio ci rechiamo in Seminario perl'incontro dei quattordicenni con il Vescovo perl'iniziativa "al Molo 14".8 FESTA DI SAN VITTORECon solennità abbiamo celebrata la festa di S.Vittore, patrono di Ronago. Ha presieduto lamessa solenne delle ore 10 Mons. AngeloCattaneo prevosto della Cattedrale di Como.

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Al termine della messa bacio della reliquia delPatrono.9 Seconda tappa del mese di Maggio, daLampona a Ronaghino, presso la corte del Donadini(Bruno)11 FESTA DELL'ASCENSIONEFesta della Mamma: abbiamo detto grazie allenostre mamme con una preghiera e con una rosa.Banco del dolce e del fiore a favore della ScuolaMaterna.16 Terza tappa del mese di Maggio, daRonaghino ai Mulini, presso la corte del Galletto19 FESTA DI PENTECOSTEMESSA DI PRIMA COMUNIONE:17 bambini partecipano per la prima volta allaComunione. Sempre suggestiva la celebrazione,accompagnata dal coro dei bambini guidati dallaAnna Ghielmetti e dalla Magda Gavioli.Alla sera, celebrazione con i bambini,consacrazione alla Madonna e consegna del regalodella comunità.20 Alle ore 16.30, viviamo insieme ai bambinila seconda Comunione.Alla sera, incontro di programmazione dellegiornate eucaristiche.23 Quarta tappa del mese di Maggio: daiMulini a Via Serafino presso la corte della PozziChiara: viene fatta la proposta degli esercizispirituali della Parrocchia,25 Celebrazione del Matrimonio PreiteAntonio e Nigro Alessandra26 La Sportiva di Ronago propone per la primavolta la festa degli uccelli: un successo veramentegrande di pubblico e di interesse.27 Convocazione del Consiglio per gli Affarieconomici della ParrocchiaAll'ordine del giorno ci sono i seguenti argomenti– Nomina dei consiglieri– -Esame della situazione economica– Approvazione del bilancio consuntivo 1990

e preventivo 1991– Presentazione del progetto della

ristrutturazione della Caldaia della ScuolaMaterna

– Varie ed eventuali29 - 30 - 31 Celebriamo le giornate eucaristiche,guidate da Mons. Giuliano Signorelli del Seminariodiocesano. Durante le giornate eucaristiche vengono

anche proposti gli esercizi spirituali alla Parrocchia.Il programma è pieno di iniziative e di proposte, larisposta la lasciamo valutare al "Padrone dellaMesse".

giugno1 Giornata dell'Adorazione con la celebrazionedella lode vespertina, l'incontro delle consorelle e iturni di adorazione.2 FESTA DEL CORPUS DOMINILe S. Messe sono all'orario solito. Dopo la Messasolenne delle ore 10, esposizione e turni diadorazione.Dalle ore 12 alle ore 13, adorazione per i giovani egiovanissimi.Alle ore 20, Lode Vespertina e Processioneper le vie del Paese.3 Proposta del commercio equo esolidale a tutta la comunità da parte di ungruppo di Chiasso7 Festa del Sacro CuoreDalle ore 15 alle ore 16, ora di adorazioneguidata dalle donne.8 I ragazzi dell'Oratorio presentanoOTTO RAGAZZI IN GAMBA, commediacomico - avventurosa9 Giornata annuale del G.A.M.Giornata diocesana del quotidiano Avvenire.Alla messa canta il gruppo dei ragazzi dellascuola elementare guidata dalla SignorinaFranca Briccola.

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È stato allestito il banchetto del commercioequo e solidale.Vengono raccolte le adesione al G.A.M. Alpomeriggio 1° Camminata del G.A.M. neinostri boschi (70 partecipanti)Chiusura dell'Oratorio Festivo con unasimpatico spettacolo.10 Serata per una vacanza diversa con igruppi della Lotta alla distrofia Muscolare,dell'Alveare, della Cooperativa Simpatia15 In duomo, a Como,consacrazione ditredici sacerdoti: AUGURI!16 Alla messa delle 10ricordiamo le coppie che celebrano i 30 del loromatrimonio.Alle ore 16, interessante caccia al Tesoro pergiovani e giovanissimi e alla sera cena per piùdi quaranta persone presso il CentroParrocchiale.22 Funerale della Signora FasolaGiulia v. AnselmiAlla sera la Filarmonica di Uggiate T., suproposta della Biblioteca comunale offre sulpiazzale della Chiesa un interessante concertoper ricordare ... anni della propria fondazione23 La comunità di Ronago ricorda i 25 annidi sacerdozio di don Antonio: una celebrazionespirituale e familiare, che ha espresso tutta lariconoscenza per il dono del sacerdote allanostra comunità. Hanno cantato il gruppo dei

bambini e dei ragazzi guidati dalla Magda edall'AnnaAlla sera Elevazione spirituale, guidata da donDante e realizzata dalla corale parrocchialesotto la direzione del Maestro Clerici.24 Con due pullman ci rechiamo inpellegrinaggio alla Madonna dei campi aStezzano (Bergamo): è la gita per le personedella terza età ed è la gita di chiusura e dipremio per i ragazzi e per i bambini. Nelviaggio di ritorno sosta a Sotto il Monte per unabreve visita ai luoghi in cui visse PapaGiovanni.28 Viene approvato dall'Ufficioamministrativo della Curia di Como il progettoper la costruzione del locale caldaia per lascuola materna.29 Campo di lavoro a Ronago persostenere l'iniziativa della cooperativa Sim-Patia di Valmorea a favore dei portatori dihandicap.Viene fatta la raccolta di carta e di stracci.A mezzogiorno i partecipanti al campomangiano presso il Centro parrocchiale.Alla sera fa la sua entrata ad Uggiate Trevano ilNuovo Arciprete, don Gian Luigi Vercellini.Inizia anche il 9 Torneo di calcio organizzatodalla Sportiva di Ronago.30 Giornata della carità del Papa.Celebrazione dei battesimi,Livio Alice e Carelli Elisa.

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Carissimi Ronaghesi,eccoci ancora puntuali al nostro appuntamento d'estate per esprimervi innanzitutto un "caldissimo"

grazie per la collaborazione ed il generoso contributo che ci avete messo a disposizione lo scorso annoconsentendoci di promuovere e realizzare la tradizionale cornice di festeggiamenti in onore della nostraMadonna, fuochi compresi.

Avendo abbandonato, per le note ragioni, il sistema della lotteria, dobbiamo chiedervi, con questabusta, un piccolo contributo per poter coprire le spese dei fuochi artificiali a dimostrazione del sostegno edell'interesse concreto di tutta la popolazione per la buona riuscita della Festa di Ronago.

Certi che quest'anno vorrete sostenere con un sempre maggiore entusiasmo questa simpaticatradizione, vi segnaliamo che alcuni nostri incaricati passeranno in questi giorni nelle vostre case ed a loropotrete consegnare la vostra offerta che, in forma analoga chiediamo anche ai commercianti, ormai fedeli“sponsors” delle nostre iniziative.

Vi aspettiamo poi tutti all'appuntamento gastronomico presso il nostro chiosco al CentroParrocchiale, con il seguente calendario:

SABATO 17 AGOSTO apertura chiosco; specialità "trippa"e "brasato"

DOMENICA 18 AGOSTO specialità "pizzoccheri"LUNEDÌ 19 AGOSTOMARTEDÌ 20 AGOSTOMERCOLEDÌ 21 AGOSTOGIOVEDÌ 22 AGOSTOVENERDÌ 23 AGOSTOSABATO 24 AGOSTO fuochi artificialiDOMENICA 25 AGOSTO alla sera, su prenotazione, cena per festeggiare il 25°di

sacerdozio di Don Antonio.

Sicuri di poter contare sul vostro appoggio anche manuale, perché il lavoro da fare è sempre moltoed ogni aiuto è veramente prezioso, vi auguriamo BUONE VACANZE.

Gli amici del Fooc e Fiam

P.S. Chi, non essendo in casa, vuole farci pervenire il proprio contributo, può rivolgersi a:

BOTTINELLI ENRICO Via Serafino, 7CAPELLI IDA Via Stallone, 12FONTANA ENRICO Via Asilo, 1/AGRISONI ARNOLDO Via Milano, 18LIVIO ERCOLE Via Ambrosoli, 36MARCHETTO ANGELO Via Milano, 55PASTORI ELISABETTA Via A. Moro, 2ROBBIANI ROMANO Via Lugano, 9SOMAINI SERGIO Via Ambrosoli, 36

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la pagina del G.A.M.

EVVIVA LA COLLABORAZIONE! ! !COLLABORARE È BELLO.

Solo la “collaborazione” ha permesso di realizzaretante idee armonizzandole tra loro per un unicoscopo: la giornata del G.A.M. che è stata una vera epropria festa preparata ed attuata con amore da DonAntonio, dal gruppo dell'Oratorio, dalla Pro-Loco eda tante altre persone che hanno capito il messaggiodel gruppo appoggio missionario.E vogliamo ricordare e ringraziare: - I bravissimi ragazzi delle medie che sabato 8giugno hanno rappresentato una brillantecommedia. - I giovani che hanno dato vita ad una nuovainiziativa: quella del commercio equo-solidale con ipaesi del terzo mondo. Caffè, zucchero, thè,cioccolato, banane …, sono stati vendutivelocemente. È segno che la gente ha capito. - La Pro-Loco che domenica pomeriggio hapromosso la "Camminata del G.A.M. a cui hannopartecipato circa 70 persone di ogni età: dal CarloGalli di cinque anni fino alla nostra CherubinaMerlo di 75.

Nel salone del Centro Parrocchiale, mentre igiovanissimi presentavano il loro divertentespettacolo, sono state consegnate ad alcunipartecipanti della camminata 4 coppe offerte dallaPro-Loco.

- Le ragazze ed i ragazzi che hanno preparato conimpegno ed inventiva i cartelloni e il bellissimoplastico dell'Ospedale di Kalongo e tutte quellepiccole cose che sono servite per la buona riuscitadel nostro tradizionale appuntamento. - I fedelissimi che hanno partecipato, alle ore 20,all'incontro di preghiera con la recita del Rosarioper tutti i Missionari.

Per finire ecco il frutto economico della giornata:Adesioni L. 2.300.000Teatro L. 167.000Camminata L. 168.000Banco Vendita L. 100.000

Totale L. 2.735.000

- Ringraziamo tutti a nome dei nostri missionari. Leparole del Papa scritte sul cartoncino distribuitodurante la giornata ci siano di guida e ci aiutino adessere vicini, col cuore, a Suor Amelia, a P. PhilipZema, ad Ambrogio, a P. Tocalli e a Suor Caterinadi Kalongo, e ad ogni persona che incontriamo perpoterle donare comprensione e simpatia.

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dal Messico, SUOR AMELIA

LA PRIMA ESPERIENZA MESSICANACarissimi Gamiti,

chiedo scusa se non sono riuscita adarrivare a Ronago con questa mia per ricordaree festeggiare insieme il nostro carissimo edindimenticabile P. Giuseppe. Potete constatareperò che spiritualmente sono lì con voi e misembra di poter dire: "in Paradiso con Lui"...Sìperché quando si è uniti ai Santi, si gode conloro, non è vero? E sapete? Anche qui inMessico c'è il libro con la sua storia! Non vidico quanto ho goduto nel leggerlo in spagnolo!L'ho capito! e gustato molto nel constatareancora una volta come, quando ci si vuol bene,ci si capisce sebbene molte parole non lesapevo.Voi lì avete fatto qualcosa di particolare?Immagino che non sia mancata la presenza diqualche Comboniano che 1'aveva conosciutocosì da tener sempre più vivo fra di noi il nostroP. Giuseppe.Come vedete, vi sto scrivendo da un paesino di800 anime disperso sui monti. La gente che loabita è una tribù di Indios. Quasi tutti gliabitanti non sono nativi di qui. Raccontano cheera RANCHO di una famiglia che vive qui da60 anni. E siccome su questi ripidi colli ilterreno è molto buono, da quarant'anni in qua,la gente sta popolando questa "Terra Promessa"(così la chiamo io) Infatti, a differenzadell'Africa dove si doveva sradicare piante dispine per piantare quelle da frutto che semprenon producono, qui tutte le piante producono iloro frutti e nascono naturalmente banane,arance, limoni, manghi, palme di cocco e tantialtri frutti che noi non conosciamo... Èveramente una meraviglia! Poi la gente coltiva:caffè, granoturco, fagioli e altre verdure.... midicono che loro non sanno cosa sia la fame

anche se non sono senza gli altri problemipolitici per cui il guadagno del caffè è moltopoco.... e loro stessi dicono che c'è molta"maffia" tra i grandi.Qui l'unico mezzo di trasporto è il cavallo, mapare ci sia in programma una strada. La stannoaspettando con ansia, anche se sanno chetarderà anni poiché è stato così per l'acquapotabile, è stato così per avere la luce elettricache è arrivata da solo tre mesi.Non vi ho ancora detto come mai sono qui:saprete che i messicani sono il 90% cattolico,però non ci sono bastanti sacerdoti per seguire icristiani ( qui il loro Parroco vieni due volteall'anno).Allora i Parroci invitano i religiosi e le religiosee i laici che si sentono a vivere con i lorocristiani almeno la Settimana Santa. Si iniziacon le Palme e si termina con la Risurrezionefacendo prima le varie istruzioni sia ai piccoliche ai giovani che agli adulti e visitandoli nelleloro famiglie. Come idea mi piace molto. Stofacendo una bella esperienza e mi auguro chepure questa buona gente riesca a vivere imomenti belli e quelli duri in unione a nostroSignore accettando e donando la sua salvezza atutti coloro che Lui ci mette vicino. È questol'augurio che faccio pure ad ognuno di voi inquesta Santa Pasqua perché proprio vivendo darisorti gustiate fin d'ora il Paradiso. Perciò nelvivo ricordo al Signore Risorto vi vogliomandare tutto il bene che desiderate da Lui e datutti coloro che vi circondano.Sempre con tanta riconoscenza e certa dellavostra preghiera per me e per il mondomissionario, con tanto affetto vi saluto.

Suor Amelia

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da Padre Philiph ZemaUNA TESTIMONIANZA SOFFERTA

Carissimo Don Antonio,molto tempo è passato da quando ti ho scritto.

Siamo proprio presi da molti impegni, ma senzaesagerare si può sempre trovare il tempo per scriveresoltanto che quando si è liberi non si sa che cosa fare ela pigrizia ci prende facilmente. Ti spero in buona salutee che la pastorale va avanti con lo stesso zelo.Qui da noi gli impegni sono così tanti che ci sentiamostanchi e qualche volta in dilemma perché non si puòdare attenzione a tutti allo stesso tempo. Mal'esperienza è sempre positiva nel senso che ci aiuta acrescere.La situazione politica diventa sempre di piùpreoccupante. Per una settimana e mezza non si potevafare quasi niente a Lomé perché il governo aveva perso ilcontrollo della situazione. Lomé è diventato quasi unaltro Timisuara perché era difficile frenare lemanifestazioni studentesche che rivendicavano lademocrazia ed il multipartitismo. La repressioneintrapresa dal governo ha provocato tante vittime (mortie feriti) e la distruzione di tanti edifici e macchine privatee pubbliche. Le nostre missioni, anche loro, hannosofferto le conseguenze; tanti banditi che i manifestantihanno rilasciato dalle prigioni hanno cercatod'approfittare di questa situazione d'anarchia totale perrubare dalle nostre missioni. Ci hanno minacciato concoltelli, per lasciare le missioni perché possanosaccheggaire tutto.Difatti, alcuni missionari sono stati picchiati perchéhanno resistito e le suore (spagnole) della nostra

missione che non potevano sopportare queste minaccecontinue, hanno dovuto scappare per qualche tempo.Ma adesso sono ritornate perché i cristiani si sonoorganizzati per proteggerle: fanno i guardiani giorno enotte. Adesso sembra che la calma sia ritornata perché ilgoverno ha legalizzato i partiti d'opposizione e hapromesso "Amnistia generale" per gli esiliati politici. Mala situazione resta ancora molto tesa perché la gentevuole la caduta del regime del presidente attuale che hafatto circa 25 anni come capo di stato. Si sente qualcherumore che sta armando la sua gente del nord (cioè lasua tribù) per una guerra civile. Infatti abbiamo giàconstatato l'inizio di una guerra civile perché tutti inordisti che abitano e lavorano al sud sono stati scacciatidalle loro abitazioni. Così sono diventati dei rifugiati nelloro proprio paese. Attualmente si trovano nei centri,scuole o altri centri, protetti dalla Croce Rossa.Speriamo e preghiamo perché una soluzione pacifica sitrovi. Pieni di fede e speranza non dobbiamo lasciarciprendere dal pessimismo. Perciò, nonostante tuttobisogna tirare avanti e dare fiducia alla gente che non èmai tardi per risolvere i conflitti. È difficile perché, forse,non abbiamo la vocazione al martirio. Perciò contiamosulla vostra Perciò contiamo sulla vostra preghiera.Ciao! Saluti a tutti quanti.

P. Phlip Zema

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un’iniziativa da parte dell’amministrazione comunaleA SERVIZIO DELL'AMMALATOIl nostro Comune ha stipulato una convenzione conla cooperativa "Nuova Umanità" (che fa parte dellaC.R.I. di Uggiate) per garantire il servizio di assistenzadomiciliare destinato alle persone anziane,ammalate, invalide, disabili e portatrici di handicap. Inparticolare, la suddetta cooperativa è in grande difornire i seguenti servizi:1. a) prestazioni generiche: faccende

domestiche, preparazione dipast i , s e r v i z i o l a v a n d e r i a es t i r e r i a a domicilio, piccolecommissioni.b) Prestazioni qualificate: igiene dellapersona.

2. Prestazioni di sostegno educativo: aiuto aiminori e ai portatori di handicap, sostegno ai genitoriche incontrano difficoltà educative.

3. Prestazioni di pulizia ordinaria e straordinariadi ambiente di interesse collettivo, pubblico e privato.

I servizi sono erogati nei giorni feriali, da lunedì asabato.Le persone interessate dovranno presentare domandaal Comune o direttamente alla Cooperativa, chechiederà a sua volta al Comune l'autorizzazione afornire il servizio richiesto.II costo dei vari servizi è, in linea di massima, a caricodei richiedenti. L'Amministrazione Comunale, neicasi di persone bisognose, valuterà l'opportunità dicontribuire alla spesa sostenuta.

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