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ONDA DURTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno VI, n.2, dicembre 2003 http://web.tiscali.it/liceoporporato/onda/onda_d'urto.htm — ins.resp. a.denanni Buon Natale Indice: Editoriale pag. 2 Blocco delle gite pag. 3 Ai prof. contro le gite pag. 3 Blocco gite sì - nooo p.4-5 Intervista al preside pag. 6 Chi è più intelligente? pag. 6 Le verifiche “tarate” pag. 7 Prof imparziali? pag. 8 Strategie di conquista pag.9 Supplemento d’anima pag.10 Giornata della memoria pg.10 Adesso ti racconto... pag.11 Splash pag.12 Black & White pag.13 Un campione fra noi pag.14 Parlano i giovani pag.15 Una cinese fra noi pag.16 Test cultura generale pag.17 Elenco studenti pag.18-19 Un bengalese tra noi pag20 Barbié,’ndo stà Letì? pag.20 Ragionare con p. testa pag.21 Super Vto pag.22

Onda d'urto Dicembre 2003

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N.2 Giornale degli studenti del Liceo Porporato

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Page 1: Onda d'urto Dicembre 2003

ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno VI, n.2, dicembre 2003 http://web.tiscali.it/liceoporporato/onda/onda_d'urto.htm — ins.resp. a.denanni

Buon Natale

Indice: Editoriale pag. 2 Blocco delle gite pag. 3 Ai prof. contro le gite pag. 3

Blocco gite sì - nooo p.4-5 Intervista al preside pag. 6 Chi è più intelligente? pag. 6 Le verifiche “tarate” pag. 7 Prof imparziali? pag. 8

Strategie di conquista pag.9 Supplemento d’anima pag.10 Giornata della memoria pg.10 Adesso ti racconto... pag.11 Splash pag.12

Black & White pag.13 Un campione fra noi pag.14 Parlano i giovani pag.15 Una cinese fra noi pag.16 Test cultura generale pag.17

Elenco studenti pag.18-19 Un bengalese tra noi pag20 Barbié,’ndo stà Letì? pag.20 Ragionare con p. testa pag.21 Super Vto pag.22

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Editoriale Prosegue la riflessione sulle verifiche orali (talvolta) “tarate”. Il dibattito in questo numero si allarga agli insegnanti e al preside, che espongono la loro opinione e anche la loro esperienza da studenti. Sappiamo che in molte classi c’è stato un dialogo franco con gli insegnanti. Questo ci conforta sull’opportunità della nostra iniziativa. Siamo convinti che il problema è sempre esistito – l’intervista al preside lo conferma – e sempre esisterà. Per evitare gli immancabili condizionamenti non ci sono soluzioni praticabili. L’unica soluzione sarebbe quella di fare solo test o verifiche scritte (come avviene nel sistema francese e

americano), ma queste creerebbero altri tipi di problemi. Siamo però ugualmente convinti che si possano attenuare le storture e gli eccessi, mettendo in conto questi condizionamenti e precomprensioni che ognuno di noi ha nell’accostarsi alle persone e alle cose. Il rispetto di alcune regole minime, poi, può aiutare ad evitare di ingenerare sospetti: ad esempio è assolutamente inaccettabile che si comunichino i voti orali un giorno o addirittura più giorni dopo; così il voto che l’insegnante dà deve poter essere discusso con l’allievo se questi lo ritiene ingiu-sto.

Ma il problema che coinvolge in prima persona tutti noi studenti è il blocco delle gite. È chiaro che non siamo as-solutamente d’accordo con questa scelta, che è stata fatta dall’assemblea sindacale degli insegnanti, poi confermata nei consigli di classe, perché alla fine a pagare sono solo gli studenti, che sono privati di un’esperienza didattica-socializzante a cui tengono molto e considerano molto gra-tificante. L’iniziativa, che peraltro riconosciamo legittima, è una scelta che non tiene presente la componente studente-sca, anzi la rende vittima. Da questo tipo di protesta non possiamo che smarcarci. Prendiamo atto che la componente insegnanti vuole portare avanti una battaglia sindacale senza l’apporto degli studen-ti. Ci sembra che alcune motivazioni addotte, come quella di attirare l’attenzione contro la riforma Moratti, siano molto deboli e discutibili. È come se ci dicessero: vi facciamo del male, così piangete e attirate l’attenzione su di noi “aguzzini”. Ma noi non piangiamo, semplicemente ci incazziamo! Perché in questo tipo di azione non c’è rimedio al danno procurato, come invece in altri tipi di sciopero. Non vediamo inoltre come possa essere colpita da questo tipo di

azione la ministra Moratti. Anzi a noi pare che potrebbe essere persino contenta, perché così la scuola e il ministero risparmie-rebbero migliaia di euro. Questo tipo di protesta ci sembra an-che ambigua, in quanto si presta a strumentalizzazioni da parte di chi ha votato contro le “gite”: si mescolano infatti scelte con-vinte della bontà dello sciopero con scelte opportunistiche di chi non ha mai voluto fare le gite. Comunque, anche su questo tema abbiamo voluto aprire un di-battito riportando le opinioni di alcuni insegnanti favorevoli e contrari alle gite, perché il dialogo e il confronto sono il noccio-lo duro della scuola in cui crediamo.

La redazione di “Onda d’urto”

Vignetta TAP TAP

… e continueremo a chiamarle “gite” Ci piace usare la definizione “gite” invece del burocratico “viaggi d’istruzione”. È una parola che riassume in sé tutta le esperienze intense che si vivono in quei giorni: non solo le visi-te ai musei, ai luoghi storici o paesaggistici di rilevanza cultura-le, ma anche l’esperienza socializzante dello stare insieme, del-la convivialità, dello svago, persino dello scherzo goliardico. Sulle gite si sono scritti libri, girati film, adesso si realizzano anche cd-rom (guardate quello molto bello degli studenti della 5C 2001/2 dello Scientifico); si vogliono immortalare quei mo-menti magici che non si dimenticheranno mai!!!

Complimenti alla classe 3 BL, che ha rac-colto 687 firme contro il blocco delle gite, dando voce al disagio degli studenti. A noi risulta che sarebbero state molte di più se la raccolta fosse stata più organizzata. ‘Ndò stavano i rappresentanti d’istituto?

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AI PROF CONTRO LE GITE Vorrei esprimere la mia opinione sulla forma di protesta contro le riforme del governo riguardo alla scuola, ideata quest’ anno da alcuni insegnanti (e appoggiata dal preside) che consisterebbe nell’eliminare le gite scolastiche.

In primo luogo, non vedo come potrebbe essere utile una protesta che permetterebbe, anzi, alla scuola (e quindi allo stato) di risparmiare fondi. Inoltre gli unici che ne rimarrebbero danneggiati saremmo NOI STUDENTI, che verremmo privati di un’importantissima esperienza e opportunità di accrescimento culturale.

Lo scopo di questa forma di contestazione sarebbe il disturbo dell’economia attraverso il blocco di tutte le attività connesse alle gite (alberghi, agenzie di viaggi, ristoranti, visite varie, trasporti…); ciò danneggerebbe il sistema ita-liano e darebbe fastidio al nostro attuale governo.

Calcolando che nella nostra scuola ci sono circa 1100 studenti, ammettendo che tutti vadano in gita (eventualità piuttosto improbabile) spendendo la cifra esagerata di 300 euro a testa, si impiegherebbero al massimo 330.000 €. Io non credo che una cifra come questa possa influire in modo decisivo sul PIL, anche perché, nel caso potesse av-venire, sarebbe necessario che tutte le scuole aderissero all’ “iniziativa”. Ciò non succederà.

In caso contrario, ossia se la protesta funzionasse, l’economia dovrebbe esserne danneggiata sul serio… L’economia in questione sarebbe quella dell’Italia (paese in cui NOI viviamo), perciò se questo portasse a una crisi (perché da quello che mi è stato spiegato, è a questo che si punta), non credo che ne risentirebbero solamente i pro-prietari di agenzie di viaggi, o ristoranti o enti legati al turismo, ma interesserebbe anche noi, ovvero persone che vivono dello stesso sistema che vogliono danneggiare. Il tutto viene a mancare di coerenza.

Inoltre, il governo ne verrebbe forse disturbato in molto minima parte, non credo che interessi cosa fanno 2 scuole, o 200, anche perché probabilmente i soldi risparmiati verrebbero impiegati in altro modo. Perciò, se l’intenzione era una protesta teorica e simbolica, “per favore”, se ne scelga una che non danneggi noi stu-denti perché (come da voi sostenuto) ci pensa già chi si occupa delle leggi!

Francesca 3AL

RACCOLTE 687 FIRME CONTRO IL BLOCCO DELLE GITE E PER LA RETTIFICA DEL REGOLAMENTO D’ISTITUTO

In data 28.11.2003 è stata consegnata al Consiglio d’istituto una peti-zione nella quale si chiede l’annullamento del blocco delle gite e la rettifica al regolamento d’istituto. Questa non vuol essere un attacco diretto ai professori che hanno a-derito al blocco delle gite, ma pensiamo che la scuola debba garantire la conoscenza e l’esperienza al di là dei libri. Non sappiamo se le nostre richieste saranno approvate, ma siamo consapevoli che era l’unico modo per “farci sentire”.

Ringraziamo tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa, compren-diamo al contempo i motivi che hanno indotto alcuni studenti a non approvarla. Siamo disponibili per eventuali confronti.

La classe 3 B L

Gli insegnanti del Liceo Statale “G.F. Porporato” di Pinerolo, riunitisi in Assemblea sindacale il 7/11/03, espri-mono preoccupazione e netto dissenso nei confronti della politica scolastica del governo: una politica che privilegia si-stematicamente gli interessi delle scuole private (v. recenti stanziamenti per i buoni scuola), puntando di fatto, attra-verso la cosiddetta riforma (in realtà una contro-riforma) Moratti ad un ridimen-sionamento del sistema scolastico pub-blico che tocca tutti gli ordini di scuola (riduzione/eliminazione del tempo pie-no – tempo prolungato nelle scuole ele-mentari e medie; riduzione di un anno dell’obbligo scolastico, regionalizzazio-ne e privatizzazione del sistema della formazione professionale). Si tratta di un progetto che porterà, se non viene bloc-cato, ad un peggioramento della qualità

del servizio, ad una limitazione delle opportunità di formazione garantite dalla scuola pubblica, colpendo in egual misu-ra gli interessi di insegnanti, operatori della scuola, genitori e studenti. L’Assemblea sindacale del Liceo “Porporato” ritiene si debba richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di resistere attivamente a que-sto processo involutivo, sottolineando ancora una volta la centralità della scuo-la pubblica in un Paese realmente demo-cratico. A tale scopo, accanto allo stru-mento tradizionale dello sciopero, vanno previste e messe in atto altre forme di pressione e di mobilitazione che siano in grado di rendere maggiormente visibile il dissenso e di sollecitare discussione e confronto nell’opinione pubblica.

Una di queste è sicura-mente il blocco dei viaggi di istruzione, in

quanto attività che hanno ricadute eco-nomiche molto consistenti; bisogna con-siderare infatti che i viaggi di istruzione generano nel complesso un fatturato di un miliardo di euro all’anno (fonte Il Sole/24 ore, 28/09/03) e che quindi il loro blocco può essere un formidabile strumento di pressione per il raggiungi-mento degli obiettivi che ci si propone. L’Assemblea sindacale del Liceo “Porporato” di Pinerolo delibera quindi il blocco dei viaggi istruzione per l’A.S. 2003/04, impegnandosi nel contempo a sviluppare una serie di iniziative per l’estensione di questa forma di pressione e mobilitazione ad altri istituti scolastici del territorio e per una corretta informa-zione di studenti e genitori.”

Blocco dei viaggi di istruzione (Mozione approvata in Assemblea sindacale: 29 favorevoli, 4 contrari, 2 astenuti)

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Blocco delle gite SÌ - Blocco delle gite NOOOO - Blocco delle gite SÌ

1. Perché favorisce questa forma di protesta? 2. Perché pensa che possa funzionare?

CONIGLIO 1- Penso che sia necessario contrastare la Riforma Moratti che sta distruggendo la scuola pubblica agevolando invece molto

la scuola privata. 2- Serve perché gli studenti e i genitori si interessino , in quanto sono le famiglie a fare la politica del paese; si spera quindi

che il malcontento generale arrivi fino a Roma che di conseguenza forse cambierà atteggiamento.

BORGHESE 1- Sono favorevole solo se si dimostra efficace, MA va a colpire gli studenti, che si sono sempre dimostrati sensibili a questi

problemi. 2- Se aderiscono solo Pinerolo e qualche altra scuola è troppo poco; inoltre c’è il rischio che gli studenti non capiscano e che

quindi si crei una divisione che sarebbe letale.

VILLIOT 1- Perché mi sembra uno dei modi (non necessariamente l’unico) che potrebbe rivelarsi efficace. 2- Perché, per prima cosa sollecita il dibattito (come è già successo, infatti studenti e genitori ne hanno parlato). Esistono

anche altre iniziative per manifestare il disagio, ad esempio lo sciopero, ma in questi casi la protesta passa sotto silenzio. Invece questa costringe gli “utenti” a prendere una posizione, considerando comunque che non sono la nostra controparte. Inoltre se l’iniziativa si estende (e si sta estendendo) in forma massiccia si toccano parecchi interessi economici, per cui sollecita anche l’interesse di enti economici. Il problema nella nostra società è: come manifestare il malcontento? Questa mancanza di visibilità porta a cercare strade diverse da quelle tradizionali per tentare di essere visibili. Quando gli sciope-ri non suscitano reazioni, a volte sembrano inefficaci.

3. Qual è il fine ultimo che si propone di raggiungere? CONIGLIO

Suscitare discussione per far capire alla Moratti che non si è d’accordo con la sua riforma; su aspetti come il taglio del tempo pieno nelle scuole medie: non solo riguardo alla scuola superiore

BORGHESE È indistinto; l’obiettivo è che se ne parli e discuta; sensibilizzare il problema dello smantellamento della scuola pubblica da parte della Riforma Moratti. Avviene perché lo sciopero non serve, in quanto genitori e studenti ne rimangono indifferenti e lo Stato risparmia.

VILLIOT Mostrare all’esterno il dissenso, la non pacificazione nella scuola. Non è una forma di lotta risolutiva. Se ogni cittadino italia-no mostrasse tutto ciò in piccole cose ne risulterebbe qualcosa di più grande. Noi contiamo sulla diffusione di forme di prote-sta, pensiamo che in effetti ognuna di queste non sia risolutiva di per sé, ma il diffondersi di tante diventi significativo: il go-verno potrebbe fare un passo indietro su alcuni punti. È impossibile danneggiare direttamente la Moratti, non esiste una forma di protesta che non danneggi nessuno, prima era pos-sibile il blocco degli scrutini che però adesso è illegale, e comunque danneggiava anch’esso gli studenti. Stabilito che VOI ne rimanete danneggiati, sarebbe bene ragionare sui motivi della protesta e non lasciare la discussione a questo stadio, il quale è solo un punto di partenza, anche rispetto ai nostri obiettivi (che scuola vogliamo), siamo disponibili e favorevoli a un dibattito anche con gli studenti, in condizione di parità.

4. Mi è stato detto che un obiettivo era “danneggiare l’economia”, perchè?

CONIGLIO Questa iniziativa non danneggerà l’economia italiana ma susciterà altre proteste, in quanto intorno alle gite ruota un giro di soldi di milioni di Euro.

BORGHESE Le agenzie di viaggio in Marzo- Aprile (fuori stagione) vedranno che una parte di guadagno è stato annullato, a cau-sa della protesta contro la riforma Moratti, di conseguenza rivolgeranno a loro volta la protesta alla Moratti. Il giro di soldi intorno alle gite è di circa 2000 miliardi di vecchie lire, fonte “il Sole 24 ore”.

VILLIOT Andando a toccare diversi interessi economici susciterà la protesta anche degli enti economici danneggiati

5. Cosa pensa che siano le gite scolastiche per i ragazzi? CONIGLIO

Sono una grande opportunità per molti di vedere luoghi; sono un’occasione di socializzazione; un momento didattico; sono molto importanti, per questo mi dispiace

BORGHESE Sono un’occasione culturale perché le cose viste direttamente suscitano sicuramente maggiori emozioni che le immagini sui libri; sono un’occasione sociale: si incontrano popoli diversi; in più talvolta possono permettere integrazioni all’interno della classe che influiscono anche sui risultati scolastici. Per di più io mi sono sempre divertito durante le gite, per cui sono favore-volissimo.

I proff. FAVOREVOLI

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VILLIOT Sono un momento importante dal punto di vista didattico, anche se non decisivo e centrale. Io ho sem-pre accompagnato tutte le classi nei viaggi d’istruzione. Anche se i professori non ne hanno nessun van-taggio economico, nonostante sia richiesta l’assunzione di responsabilità su un orario più esteso di quel-lo scolastico; al massimo possono sperare in un rimborso spese. Inoltre le “gite” sono un momento di socializzazione e un’occasione di “fare scuola fuori dalla scuola”.

Perché non favorisce questa forma di protesta?

BOAGLIO Concordo pienamente con i colleghi sul giudizio pesantemente negativo a riguardo della politica scola-stica dell’attuale governo. Tagli indiscriminati, sottrazione di risorse, penalizzazione della scuola pubbli-ca, insieme con il progetto di una vera e propria controriforma, non possono essere accettati in un paese civile. Non concordo invece su di un mezzo attuato, tra gli altri, per esprimere la protesta, e cioè sulla cancella-zione dei viaggi d’istruzione nel corrente anno scolastico. Ritengo infatti che tale azione sia inutile a in-cidere sulla maggioranza di governo e controproducente per le scuole che la attuano. È limitata a pochis-simi istituti, non coordinata a livello nazionale o almeno regionale. Non se ne parla sui grandi mezzi di comunicazione. Inoltre, boicottare le gite è una scelta che colpisce non gli affari ed i grandi interessi che stanno dietro il governo Berlusconi, ma piuttosto il conducente del pullman, il venditore di bibite e panini, la guida del museo. E colpisce soprattutto le classi (allievi ed insegnanti) che devono rinunciare a dei progetti di approfondimento e di integrazione del loro percorso formativo.

DENANNI Rimando a quanto scritto nell’editoriale della redazione di “Onda d’urto” a p.2.

MARCHISIO Il blocco per quest’anno scolastico dei viaggi d’istruzione in qualche scuola del pinerolese é una

nuova forma di lotta sindacale che si inserisce in un ventaglio di proteste contro la politica scolastica del ministro Moratti. E qui va ricercato a mio parere il punto debole di questa pur

legittima decisione, perché molto difficilmente modificherà gli atteggiamenti del governo (forse la Moratti nemmeno lo sa che a Pinerolo si lotta in questo modo!), ma priverà gli studenti di una possibilità didattica ed educativa. La controparte immediata non é la Moratti che é a Roma, ma la

stragrande maggioranza degli studenti che sono a Pinerolo. Nutro seri dubbi che il blocco dei viaggi d’istruzione nel pinerolese danneggi così tanto le agenzie turistiche, le ferrovie, gli alberghi e che gli operatori del settore eserciterebbero pressioni così forti sulla Moratti da indurla a modificare le sue scelte politiche. La controriforma della scuola, più che la Moratti, la sta attuando il ministro delle finanze Tremonti. Ecco perché a molti sembra che questa forma di lotta non sia la più giusta per raggiungere i

fini che si ripromette.

CORRIAS Il mio rifiuto di questa forma di lotta nasce dalla mia concezione della politica, la quale a mio modo di vedere deve fare di tutto per salvaguardare le relazioni, soprattutto in luoghi, come la scuola, dove le relazioni sono la sostanza dell’esperienza. Quando parlo di relazioni non intendo parlare di buona educazione o di rapporti amicali, intendo dire che ciò che fa la qualità di una scuola è la capacità di chi ci vive di trovare mediazioni efficaci per rendere realizzabile e fruttuoso il progetto educativo. Questa lotta - molto povera anche come strumento: due scuole a Pine-rolo! - di fatto toglie alle allieve/i di questo istituto un’esperienza che io giudico molto positiva; va a toccare il progetto di lavoro di chi lega il viaggio di istruzione al suo intervento formativo ed educativo e dà, all’interno del consiglio di classe, un potere ai singoli insegnanti di limitare la libertà di insegnamento, che, in tutti questi anni, proprio il rispetto delle relazioni aveva sempre salvaguardato. In 30 anni di scuola non mi è mai capitato di impedire ad un altro insegnante di svolgere in piena libertà il suo lavoro; fatto salvo il confronto – magari

Blocco delle gite NOOO - Blocco delle gite SÌ - Blocco delle gite NOOOOO

Secondo lei si riuscirebbe davvero a danneggiare l’economia? MASSELL Per quanto riguarda l’economia complessiva, i danni sono trascurabili. Nell’indotto specifico (agenzie di viaggio e soprattutto alcune categorie di alberghi e di imprese di trasporto), sarebbero abbastanza sensibili, a condizione che sia un fenomeno diffuso su molte scuole.

L’opinione dell’esperto di Economia e Diritto

I proff. CONTRARI

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1- LA PROTESTA CHE PREVEDE LA SOSPENSIONE DELLE “GITE”:

Lei appoggia o no la proposta di bloccare le gite scolastiche? È comprensibile rispetto ai tagli pesanti alla scuola pubblica per quanto riguarda risorse e personale“=

La scuola contribuisce in qualche modo a finanziare le gite scolastiche? Pochissimo, perché i trasferimenti delle regioni, mediante i comuni sono stati ridotti del 75% e servono per attuare forme di assistenza in situazioni particolari di persone in difficoltà (lutti, stranieri…) quindi il contributo per le gite rimane pratica-mente pari a zero

Cosa pensa che siano i viaggi d’istruzione, detti comunemente “gite”, per i ragazzi? Sono un’occasione di arricchimento culturale, di incontro, di relazioni ricche tra studenti e tra studenti e docenti. Sono gli

insegnanti che devono decidere ed organizzare, è un altro modo di fare scuola. È qualcosa che si fa per gli studenti.

2- LE “VERIFICHE TARATE”

Cosa ne pensa sulla questione delle verifiche tarate solle-vata sul precedente numero del giornalino? Sia per la professionalità riconosciuta degli insegnanti, sia per i meccanismi attuati (definizione della relazione tra pre-stazione e valutazione; “descrittori di apprendimento” appro-vati dai docenti) penso che le verifiche siano organizzate molto responsabilmente. Gli insegnanti hanno fatto il possi-bile per ottenere valutazioni imparziali, ma non basta una scala di valutazioni, perché, in particolare negli orali e in alcuni scritti (temi, traduzioni), la lettura è in parte soggetti-va, e questa parte è ineliminabile.

Cosa consiglia per evitare questo condizionamento? Sono necessari 3 fattori: - l’onestà individuale (non partire già con pregiudizi) - l’organizzazione della scuola, ovvero le scale comuni di valutazione, la discussione tra insegnanti e dipartimento

- la riduzione (poiché è ineliminabile) della soggettività

Qualcuno è mai venuto da lei a lamentarsi? No

È un problema che è sempre esistito o riguarda solo gli studenti di oggi, di questo istituto? L’insoddisfazione per i voti ha sempre accompagnato la vita scolastica

Nella sua esperienza di studente, come ha vissuto questo problema? Quando io ero nella scuola superiore, non esisteva questa trasparenza nella valutazione (gli orali non erano neanche co-municati, non si poteva assolutamente criticare). Negli ultimi trent’anni la valutazione è diventata più comprensibile, pubblica e trasparente.

Intervista al preside Salvai sui due temi forti di “Onda d’urto”

Aula e corridoio della nuova sede del Porporato alla Caserma Fenulli, inaugurata il 21.11.03

anche feroce – con i suoi modi di intendere l’insegnamento. Ovunque e sempre, ma soprattutto a scuola, la democrazia è rispetto delle minoranze e di chi non è d’accordo. Chiedere di trovare mediazioni, per evitare conflitti interni privi di sen-so, non è personalizzare la lotta, ma è credere che la politica si fa tenendo conto delle persone e dei loro progetti, anche di quelle che non sono d’accordo con noi e che chiedono di essere prese in considerazione. Penso inoltre che il modo per vincere in questo momento con la Moratti sia elaborare collegialmente una efficace analisi e critica delle sue proposte (perciò non ho votato la mozione, perché ero d’accordo sulla parte di analisi e non sugli stru-menti di lotta) e aggiungere valore alla scuola pubblica, facendone una scuola all’avanguardia, e non immiserendola ulte-riormente. Certo, questo è più faticoso e più difficile!

Segue “Blocco delle gite SI’” - “Blocco delle gite NOOOO”

Chi è più intelligente? Quanto conta l’aspetto fisico? In una ricerca condotta presso l'università di Bologna, a ciascu-no di quattro gruppi di persone venne presentata rispettivamente la fotografia di uno stesso individuo, ma in quattro condizioni diverse: con occhiali e barba, con sola barba, con soli occhiali, e senza barba e occhiali. Ogni singola fotografia, inoltre, era ac-compagnata da una lista di 30 aggettivi, tra cui dovevano scegliere i quattro ritenuti più adatti a qualificare l'individuo in questione. Qui, sot-to ogni fotografia sono riportati gli aggettivi scelti con maggior frequenza. Come si può vedere, molti aggettivi compaiono più volte, ma non, nello stesso ordine di preferenza: mentre "intelligente" oscilla tra il primo e il terzo posto, "mite" è in costante ascesa dalla prima all'ultima foto. Se si considera la circostanza che l'individuo fotografato è sempre lo stesso nelle quattro condizioni, non si può che rimanere stupiti per la diversità di giudizi che una variazione di particolari nell'aspetto fisico ha provocato.

Interviste di Francesca 3Al

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Le verifiche “tarate” - Intervista alla prof.sa FIORA

D. Che riflessione è nata dalla lettura dell’articolo di Valentina? R. La lettura dell'articolo di Valentina, 5AL, mi ha suggerito più di una riflessione sulla difficoltà di valutare correttamente e, soprattutto, su quanto sia difficile spiegare poi allo studente i motivi per i quali ha ricevuto un dato voto. Non escludo (chi potrebbe farlo dati gli esperimenti fatti da studiosi di riconosciuta importanza?) che l'insegnante possa essere influenzato dagli effetti Pigmalione e alone, dalla "profezia che si au-toadempie", dal processo parzialmente inconscio dell’”etichettamento",... Personalmente ritengo tali meccanismi, proprio perché svelati, più facili da contrastare rispetto al passato. Mi sono chiesta invece, con qualche preoccupazione in più, se gli studenti possiedano gli strumenti, non per la valuta-zione che rimane compito dell' insegnante, per comprendere la valutazione ricevuta e per mettere in atto una sorta di au-tovalutazione. L'insegnante quando valuta sa che deve tener conto di più fattori: quelli presenti, per intenderci, nei descrittori di presta-zione decisi dai dipartimenti, spiegati e commentati in classe all'inizio dell'anno. La lettera di Valentina mi fa pensare che alcuni studenti, quando ricevono il voto, abbiano in mente invece il conto delle ore impiegate e la fatica fatta. Aspetti importantissimi nello studio, ma che hanno a che fare con il versante soggettivo,

non quello oggettivo, cioè l'effetto prodotto. Quando valuto tengo conto della risposta a interrogativi simili a questi: “Lo studente cono-sce i contenuti utili alla costruzione di una adeguata risposta?” - “Sa esprimere tali conte-nuti?” – “Usa il lessico di materia?” - … Se la richiesta è un po' più complessa, mi chiedo ancora: “Sa argomentare?” – “Sa fare col-legamenti?” – “ Sa applicare le conoscenze in situazioni nuove?”… Ad ogni domanda attribuisco un voto. Il voto finale è una sintesi (non la media matematica, perché nessuna domanda è equivalente ad un' altra!) Quasi sempre spiego brevemente per quali motivi attribuisco un dato voto. Ora mi chiedo, dopo la lettera di Valentina, se non valga la pena soffermar-mi di più sulla motivazione.

D. Esistono verifiche che garantiscono maggiormente gli studenti? R. Credo che le verifiche scritte siano le più trasparenti agli occhi degli stu-

denti. Quelle con domande a risposta multipla garantiscono una valutazione oggettiva, il guaio è che consentono di indagare quasi esclusivamente sulle capacità di riconoscimento ed escludono la "produzione" da parte dell' allievo. Anche le verifiche miste e a domande aperte aiutano lo studente a capire da dove arriva il voto, a condizione che accanto ad ogni domanda sia indicato il punteggio massimo e venga fatta la correzione ad alta voce in classe, dando lettura degli elementi in base ai quali una risposta si può considerare corretta. Naturalmente non possiamo eliminare le verifiche orali perché richiedono e sviluppano competenze diverse da quelle scritte.

D. Quanto è cambiato., sempre relativamente a questo argomento, tra la scuola di ieri e quella di oggi? R. Rispetto ai favoritismi? Mi verrebbe da rispondere: molto! Ma non ho elementi per un valido confronto.

La scuola del passato è quella che io ho frequentato come studentessa: quella di oggi mi vede in veste di insegnante. Per fare credibili confronti si dovrebbe poter sperimentare lo stesso ruolo nei due diversi momenti. In base ai miei vissuti, ricordo il periodo della

scuola media come quello scolasticamente più difficile. Non solo per la difficoltà nel comprendere il motivo dei voti assegnati, belli o brutti che fossero, ma anche perché anco-

ra oggi ricordo quelli che a me apparivano come" favoritismi" messi in atto da parte di una insegnante nei confronti delle figlie di militari graduati. La situazione è poi cambiata comple-tamente nella scuola superiore, che ho vissuto come un periodo di grande, ma sereno impe-

gno: alcune materie incominciavano ad interessarmi molto ed ho smesso di studiare solo per il voto.

D. In caso di verifiche tarate e favoritismi, di chi è la colpa tra insegnante ed alunni? R. Credo che il modo migliore per risolvere la questione sia non mettere sotto accusa qualcuno, ma parlare ancora del "problema". Per evitare inutili vissuti persecutori suggerisco agli studenti, almeno a quelli delle mie classi,_la Formulazione - in caso di dubbio - di una semplice domanda: “Per favore mi spiega perché ho preso questo voto?”

Intervista a cura di Margherita 5A Gin

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Viviamo in una società basata sull’apparenza e siamo abituati a giudi-care a prima vista una persona. Questa caratte-

ristica, come già accennava Stefa-no nell’intervista doppia, ce la por-tiamo dietro dai nostri antenati o-minidi, per una questione di so-pravvivenza. Ciò accade anche all’interno della scuola da parte di entrambe le maggiori categorie che la compon-gono: insegnanti e studenti. Infatti, i prof., essendo pur sempre esseri umani, per quanto cerchino di essere imparziali, avranno co-munque le proprie simpatie e anti-patie.

Non intendo giustificare compor-

tamenti palese-mente scorretti, ma neanche accusare gli

i n - segnanti fin dal p r i n c i p i o d i

“preferenzialismo”.

La prima volta che il professore entra in classe, viene immediata-mente giudicato da 20 – 30 perso-ne (bastano 200 millisecondi per valutare una persona) in base a età, sesso, abbigliamento e pettinatura, mimica, portamento; questo prima ancora che apra bocca, poi, una volta che inizia a parlare, ci toglia-mo tutti gli ultimi dubbi su perso-nalità, intelligenza e credibilità.

Tutto ciò nei primi 5 -10 minuti. Alla fine dell’ora noi sappiamo già se

con quel professore staremo attenti, studieremo, ci in-teresseremo e capiremo le sue spiegazioni. Contribuisce alla “decisione – sentenza” anche un a l t r o f a t t o r e , u n “pregiudizio” (positivo o negativo) maturato negli anni precedenti sul-la materia stessa. Anche il professore si fa una prima idea di noi, ovviamente molto più vaga. Nel corso delle lezioni, dal

modo in cui ci interessiamo, ri-spondiamo, ci comportiamo (e qui è già entrata in gioco la reci-procità: si è anti-patici a chi ci è antipatico), egli s v i l u p p e r à un’opinione sul singolo studente destinata ad esse-re poi confermata o smentita dalla prima verifica. Dopodiché è pos-sibile che nelle i n t e r r o ga z i o n i l’insegnante si aspetti già un cer-to tipo di risultato (così come ce lo aspettiamo noi) e indubbiamente non nego che ciò

possa influenzare la valutazione (anche se involonta-riamente). N e l c o r s o dell ’anno sia l’insegnante sia lo studente elaborano alcune convin-zioni che tendono a riflettere nel proprio comportamento. Alcune persone hanno sempre l’idea “Ce l’ha con me!”. Questo nonostante la valutazione del com-pito avvenga attraverso il conteg-gio MATEMATICO dei punti; sembra perciò abbastanza assurdo! Molte volte ci si rifugia nella co-moda idea del “gli sto antipatica/o” e non si tenta di impegnarsi di più, “tanto non ce la faccio!”. Al contrario, per quanto un profes-sore sia sempre sta-to “affezionato” a una valutazione nei tuoi confronti, ho potuto constatare che è possibi-le che questa aumenti o diminuisca notevolmente anche da un compito (o interrogazione) all’altro, senza che nessuno se lo aspetti o che il prof l’abbia “premeditato”. Il professore inoltre molte volte cerca di rivolgere più attenzione a chi si trova in difficoltà, e la rea-zione è “Vuole beccarmi che non ho fatto i compiti!”; altre volte, per ovvie ragioni, rivolge l’attenzione ai più attenti, a chi si interessa di più, e allora diventano favoritismi. Questo si può chiamare “effetto P i g m a l i o n e ” , d a n d o g l i un’accezione negativa, ma, soprat-tutto nelle materie considerate me-no utili e/o importanti, è derivato più che altro da quello che lo stu-dente si aspetta dal professore. In ogni caso, secondo me, la solu-zione sta nel parlare con l’insegnante, facendo presente il problema e le proprie ragioni… Se si è ragionevoli, credo che chi è dalla parte del torto debba ricono-scerlo.

Francesca 3AL

PROF. IMPARZIALI? DIBATTITO

TEST l. Pensi che i voti che ricevi siano sempre imparziali? 2. .Quanti professori ritieni che siano parziali o imparziali? (scrivere la percentuale). 3. Hai sempre abbastanza tempo per prepararti per i compiti? 4. Sei d'accordo con le interrogazioni programmate? 5. Quanto tempo prima vieni avvisato dì un compito o dì un'inter-rogazione? 6. Solitamente ti vengono assegnati compiti per casa da un giorno all'altro? 7. Se sì, cosa proponi per migliorare la situazione o per far sì che questo non succeda? 8. Gli insegnanti sono chiari nelle spiegazioni? 9. Sono disposti a rispiegare più volte argomenti non capiti? 10. Gli insegnanti hanno un criterio dì valutazione omogeneo e fisso? 11. La lunghezza dei compiti in classe è proporzionale al tempo che hai a disposizione per svolgerli? 12. Sono sempre inerenti agli argomenti svolti in classe? 13. Gli insegnanti arrivano sempre in orario quando ci sono com-piti in classe? 14. 'Trovi che i tuoi professori facciano preferenze all'interno del-la tua classe? Perchè? 15. Ritieni che gli studenti abbiano sempre rispetto .per i propri compagni? Motiva fa tua risposta. 16. Si è potuto notare che all'interno della scuola c'è molto mene-freghismo, anche da parte degli studenti. Quali sono le motivazio-ni? 17. Ti comporti a casa come a scuola? 18. Ritieni giusto il comportamento che alcuni studenti tengono nei confronti dell'edificio scolastico e del personale?

Alcuni anni fa, durante l’autogestione, è stato fatto nelle classi questo test. Ve lo riproponiamo per un confronto e come elemento di discussione

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STRATEGIE E PIANI DI CONQUISTA (DI UN BUON RENDIMENTO SCOLASTICO) ad opera dello studente diligente e assetato di potere

Il primo giorno di scuola capita di vedere poveri studenti infreddoliti davanti alla porta della scuola dalle sei di mattina pronti a scattare appena il bidello apre le porte per poter conquistare un agognato "posto in ultima fila", per quel che si dica questa è una mossa da perdenti. Il posto migliore per i primi due o tre mesi di scuola è in pri-ma fila, "eresia!" starete pensando voi ma non è così. Ricollegandoci al discorso che si faceva prima sulle prime impressioni dei proff, un alunno che spontaneamente si siede in prima fila è considerato un alunno diligente e se anche dopo qualche ficcanaso leggesse sul vostro curriculum che siete dei delinquenti sarà sempre portato a credere che in voi è maturato qualcosa e che vi siate decisi a studiare seriamente...che cretino, non sa che voi state attuando la strategia chiamata: L'ABITO FA IL MONACO

Questa strategia è divisa in tre fasi: 1) PRIMA FASE: Voi prendete tranquillamente posto nella prima fila per i primi due o tre mesi

di scuola, i programmi, soprattutto il primo mese non sono difficili, non sono previste interro-gazioni o cose del genere e la vita in classe è più o meno facile. 2) SECONDA FASE:Appena l'aria in prima fila comincia ad essere pesante, in concomitan-za con i primi temi e le prime interrogazioni pesanti retrocedete lentamente, i primi giorni

venite a scuola un po' prima e sedetevi in seconda e in terza fila, insomma, rubate un posto(ovviamente a un secchione o comunque a un elemento debole della classe). 3)TERZA ED ULTIMA FASE:Al ritorno dalle vacanze di Natale, quando ormai i proff. conoscono gli alunni siediti tranquillamente nelle ultime file come se niente fosse. IL GIOCO E' FATTO!

Vi siete materializzati in ultima fila lontano da occhi indiscreti! Questa semplice tattica vi mette in una posizione privilegiata per lanciare altri attacchi e conquistare un buon ren-

dimento scolastico senza eccessivo sforzo. Introduciamo dunque un'altra tecnica detta del: STUDIARE QUANDO SERVE E QUANTO SERVE

Voi essendo in prima fila sarete sicuramente tra i primi a essere interrogati, e se non succede offritevi volontari (fa sempre scena), così facendo dovrete sostenere delle interrogazioni relativamente più facili poiché trattano dei primi argomenti del programma che sono sempre i più facili, inoltre gli argomenti da sapere sono molti di meno.

Con questo trucco otterrete i seguenti vantaggi: • Copertura dell'operazione "prosciutto sugli occhi", infatti i proff. troveranno un

riscontro alla vostra presunta diligenza scolastica. • Interrogazioni più facili e meno estese e quindi minor studio. • In Gennaio, quando tutti i vostri compagni si ritroveranno a dover essere interro-

gati da tutte le parti voi potrete dedicarvi a studiare solo le materie in cui andate male perché avrete già il voto( e guardate che non è cosa da poco) nelle altre.

Da http://www.vivoscuola.it/us/csslnz6252/

Introduzione Benvenuti cari studenti in cerca di risposte, aiuti, suggerimenti, la vostra ricerca é finita, siete arrivati nel sito del professor Zigo-Zago che vi fornirà un valido aiuto per superare il duro scoglio delle scuole superiori. Premesso che il metodo più sicuro ed efficace per essere promossi a scuola, ora e sempre, è quello di studiare, questo sito offre un quasi valido supporto per affrontare con qualche trucco e qualche furberia i cinque anni di liceo scientifico. I consigli qui raccolti sono frutto di sei anni di esperienza personale del curatore e non saranno delle infallibili magie per pren-dere 10 senza studiare, ma piuttosto delle accortezze per prendere qualche voto in più. Insomma, la scuola è fatta per studiare e bisogna studiare, ma con qualche accorgimento si può rendere di più senza neces-sariamente studiare di più.

Il primo giorno di scuola A molti può sembrare una emerita cazzata ma i primi giorni di scuola sono molto importanti, in quei giorni il professore si farà di voi una certa impressione che poi sarà difficile, ma comunque non impossibile, cambiare. PRIMA DI ENTRARE IN CLASSE: Il primo giorno di scuola i professori non sanno assolutamente nulla di voi tranne quello che possono leggere sul vostro fascicolo, ma pochi lo fanno prima di conoscere personalmente i loro alunni. Questo vi porta già in una situazione di vantaggio, infatti se il prof. è all'oscuro della vostra personalità voi invece potete contare sul bagaglio di esperienze che hanno i suoi alunni degli anni passati, quindi come in guerra: CONOSCETE IL VOSTRO NEMICO Come sfruttare queste conoscenze? E' abbastanza logico che se vi dicono che il prof. di Matematica è un fascista convinto e che ha votato "M.S.I." per anni, voi eviterete di presentarvi in classe con la maglietta del "Che" che, oltre ad essere terribilmente brutta, porterebbe su di voi delle attenzioni poco desiderate dal suddetto prof. Da evitare anche il contrario, non salutate il prof. di Mate con il saluto romano, i proff. non sono cretini (almeno la maggior parte) si accorgono subito se qualcuno "lecca il culo" e non lo apprezzano.

Professor Zigo-Zago

Page 10: Onda d'urto Dicembre 2003

SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza pretendere, a guardarti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a strin-gerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d'affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni- segnali a volte sfacciati delle nostre assenze- ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di auto-revolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coe-renza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impre-viste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottra-

zione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bel-la che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio con curiosità, rispetta anche la loro paura eccessi-va. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea del-l'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, n a s c o s t o n e l l a t u a t a s c a p i ù i n t i m a . P. CREPET, Non siamo capaci di acoltarli, Einaudi, Tori-no 2001

La Giornata della Memoria, 27 gennaio E' il terzo anno che si celebra la Giornata della Memoria in Italia. La data stabilita è il 27 gennaio. Una giornata per avvicinarsi a queste brutte pagine di storia dell’umanità. Per poter scorgere, dagli orrori del passato, tracce di speranza per il nostro futuro. Dal Diario di Anna Frank, 15 luglio 1944: “E' quasi un miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sem-brano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossi-bile costruire tutto sulla base della morte e della miseria, della confu-sione. Vedo il mondo maturarsi lentamente in un deserto, odo sem-pre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità. In-tanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.” 27 gennaio: la Giornata della Memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e poli-tici italiani nei campi nazisti. Anche noi studenti del Porporato vogliamo contribuire affinché il ricordo delle pagine più tristi della nostra storia di uomini non si cancellino dalla nostra me-moria: NON DIMENTICHIAMO!

Ravensbruk “Signore non ricordarti soltanto degli uomini di buona volontà, ma anche di quelli cattivi. Non per guardare a tutte le sofferenze che ci hanno fatto patire: ricordati piuttosto delle cose buone che quelle sofferenze hanno fatto nascere in noi: la lealtà, l’umiltà, il coraggio, la generosità, la grandezza d’animo che ci è cresciuta dentro per tutto quanto abbiamo sofferto, e quando quegli uomini verranno al giudizio finale lascia che i buoni frutti che da noi sono nati siano il loro perdono.” (Scritto di una madre internata nel campo di concen-tramento di Ravensbruk, trovato vicino al corpo di un bambino).

LETTERA A UNA BAMBINA CHE STA PER NASCERE

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“Sono sempre stata una ragazza introversa e solita-ria. Pochi amici, mai una compagnia. Marco è sta-to il mio primo ragazzo. Frequentava la mia scuola e lo vedevo spesso durante l’intervallo. Quando ho capito che provava interesse per me ho toccato il cielo con un dito. E mi sono messa con lui anche se sapevo che era tossicodipendente. L’ho fatto perché ero innamoratissima. E anche perché ero convinta che sarei riuscita a farlo smettere. Crede-vo che grazie al mio amore non avrebbe più avuto bisogno della droga. Pensavo che sarebbero bastati il mio affetto e le mie parole a convincerlo a chiu-dere con l’eroina. Ma mi illudevo. Ben presto Mar-co è diventato insofferente alle mie suppliche quando lo imploravo di non bucarsi più. Le viveva come prediche insopportabili. E per di più fatte da una che non aveva mai provato l’eroina. Ma non mi ha mai chiesto di bucarmi. Anzi, aveva paura che diventassi anch’io tossicodipendente. Dopo due mesi che stavamo insieme lui ha smesso di ve-nire a scuola. Ormai aveva bisogno di troppi soldi per procurarsi la roba. E si era messo a rubare. Si

trattava di piccoli furti, come autoradio e moto-rini. Il comportamento di Marco mi spaventa-va. Mi rendevo conto, ogni giorno di più, che non potevo fare nulla per aiutarlo. E che per lui era molto più importante la droga del nostro amore. Mi sentivo impotente e infelice. Ogni volta che ci vedevamo finivamo per litigare. Non sopportavo più di vederlo distruggersi in quel modo. E mi ren-devo conto che stavamo buttando via il nostro rap-porto. Così un pomeriggio non sono andata all’appuntamento. E lui non mi ha mai più cercata. Mi è crollato il mondo addosso. Credevo proprio di non riuscire a superare un’esperienza così dolo-rosa. Perché ho visto fallire il nostro amore. Ma soprattutto perché non sono riuscita ad aiutare una persona che aveva bisogno. Di me? Non lo so e non lo saprò mai. Una cosa però l’ho capita. Ed è che il mio amore, seppure grande, non è stato suf-ficiente per sconfiggere la droga”. Silvia...

ANCH’IO HO UN SOGNO …

Chi di noi non ha un sogno? Soprattutto alla nostra età abbiamo racchiuso in fondo ai nostri pensieri una molti- tudine di svariati sogni. C’è chi infatti vuole diventare giornalista, scrittore, dottore, inse- gnante o persino morfologo glaciale. Quest’ultimo mi ha colpito particolarmente. La mia curiosità mi ha portato ad approfondire le conoscenze su quest’occupazione, facendo così alcune brevi domande a colui che accarezza questo misterioso sogno. Mini Intervista:

- In cosa consiste questo lavoro? Nello studio della formazione dei ghiacciai, delle varie tipologie, del loro movimento e nello studio dei cristalli di ghiaccio.

- Come ti è venuta l’idea di fare il morfologo glaciale? Il mio bis nonno era groenlandese e ha sempre avuto un amore per il ghiaccio e per il freddo e vorrei coltivare la sua passione.

- Quindi è questo che ti spinge a coltivare questo sogno? Sì, ma non solo; anche per quello che è diventato il mio spiccato inte-resse per il ghiaccio e per la Groenlandia.

- Che studi pensi di intraprendere per praticare questo insolito e curio-so mestiere? Dopo il Liceo vorrei fare la facoltà di Geologia nel ramo di Morfologia Glaciale.

Sarebbe interessante capire cosa si nasconde dietro ad ogni sogno, come nascono e prendono vita dentro di noi, ma forse è davvero troppo difficile. Riflettendo sono giunta alla conclusione che dietro ad ogni sogno c’è il desiderio di felicità. E’ quella che vogliamo tutti. Ma crescendo impareremo che la felicità è racchiusa in cose piccole che allargano il cuore, è fatta di emozioni in punta di piedi, e che avere nel cassetto del cuore sogni piccoli ma preziosi procura una lieve felicità. Perciò il mio consiglio è di custodire questi sogni facendoli crescere dentro di noi, pur non vivendo solo di essi.

Eleonora IV AGinn

ADESSO TI RACCONTO… LA MIA STORIA CON UN DROGATO

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SPLASH

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BLACK & WHITE

1. Che cosa ti rode del “Porporato”? 2. Che cosa invece ti piace?

3. Qual è la materia che preferisci?

1. Mi rode il fatto che siamo isolati da tutte le scuole. Mi rode il fatto che ci sono pochi luoghi di svago e siamo lontani da ogni edificio sportivo.

2. Alcuni prof. e l’organizzazione. 3. Quella della prima ora della domenica. 5°A gin.

1. I bagni che sono schifosi (specialmente in palestra). 2. Tutto in generale. 3. Scienze sociali, francese e inglese. 3°D Soc.

1. I privilegiati e i raccomandati perché rovinano l’armonia di una classe.

2. Ci sono tante ragazze. 3. Indifferente, a seconda del prof., perché credo siano

gli unici che possono farci amare la loro materia. 3°A classico

1. I professori, devo dire quali? In particolare uno che nelle interrogazioni mi mette a disagio. Mi rodono le versioni e le verifiche, ma questo penso che sia nor-male.

2. Gli studenti, alcuni prof. nei quali si vede la voglia che hanno d’insegnare e soprattutto non lo fanno a fine economico.

3. Italiano, anche grazie al prof., perché ci rende tutto più leggero e piacevole.

1°B classico

1. Niente e tutto. E’ una bella scuola ma come in ogni cosa ci sono dei nei.

2. Tutto e niente. Mi piace particolarmente l’atmosfera (della mia classe) e di Pinero-lo in generale.

3. Non lo so… è una bella lotta!!!Dipende soprattutto dai prof. e da alcuni loro at-teggiamenti.

2°B classico.

1. Non so perché sono qui solo da due mesi e non ho ancora avuto tempo per ambientarmi.

2. Mi piace in generale l’ambiente, perché non è confusionario come quello di Torino ma non piatto come quello di periferia.

3. Storia dell’arte, è una materia che non sempre piace.

1. Il fatto che studenti di altre scuole lo giudichino male

2. Le attività che si organizzano nel pomeriggio ed il fatto che ci sia il giornalino.

3. Matematica, perché finalmente ho superato il debito!!

2 B soc

1. Alcuni professori 2. L’armonia della classe. Le focacce bianche che

porta la paninara. 3. Filosofia

3 D Soc

1. Che da parte dei proff. - non tutti e solo ogni tan-to - ci siano preferenze. (ma penso che questo riguardi tutte le scuole)

2. Mi piace il fatto che ci sia spazio per l’impegno nel sociale e che ci sia molto dialogo sull’attualità.

3. Greco e latino. Se no non avrei scelto il classico!

1. Il fatto che sia sempre “fuori” e lontano dalle altre scuole di Pinerolo.

2. L’ambiente e il dialogo che c’è fra tutti i compagni della scuola.

3. italiano

1. Il professore di …. che non spiega. 2. Le compagne, alcuni nuovi proff. Ed alcuni ragazzi. 3. Scienze sociali, filosofia e italiano 3D Soc

Leggere velocemente Leggi velocemente, senza soffermarti troppo sulle parole, il seguente paragrafo e poi pensa se ti ci è voluto molto a capire il senso. La spiegazione è nella frase stessa!

Sceodno una rcrecia sovtla in una uvinisertà iatilana, non ha ipmotrzana in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una pro-ala: l’ucina csoa ipmotratne è che la pmira e l’utlmia ltereta sanio al psoto gustio. Il rseto può esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe. Qeutso prehcè non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.

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un campione fra noi...” Nuovi sport e nuovi “campioni” che condividono con noi i banchi di scuola.

Questa volta abbiamo intervistato Giorgia, che pratica equitazione. Cominciamo… Come ti chiami e che classe frequenti? Sono Giorgia Magnano e frequento la IV A lingui-stico.

Che sport pratichi e da quanti anni? Pratico equitazione da sei anni.

Qual è la tua specializzazione in questo campo? Ci sono diverse “specializzazioni”, io pratico quel-la che a mio parere è la più emozionante: salto a ostacoli. È bellissimo, perché ogni volta che salto è diversa, siccome non dipende solo da me, ma da un binomio che formiamo io e la mia cavalla. Non sono sempre giornate “sì”!

Hai già partecipato a qualche gara? Purtroppo partecipo solo ad alcune gare sociali perché occorre un patentino che cambia per le di-verse categorie. Io l’ho richiesto da poco, perché prima non possedevo un cavallo con cui gareggia-re.

Hai un cavallo tutto tuo? Sì, ho una cavalla stupenda che si chiama Marani è una purosangue di nove anni

Quanto tempo dedichi a questo sport? In pratica vivo nel mio maneggio, ci vado tutti i giorni senza risparmiare le vacanze.Bisogna dedi-care davvero molto tempo al cavallo. Credo che sia una passione che uno ha dentro, al-trimenti la fatica e l’impegno che bisogna dedicar-gli sarebbe insostenibile e le numerose cadute sa-rebbero inaccettabili.

Hai iniziato questo sport di tua iniziativa o sei stata incentivata da altri? L’ho iniziato per merito di una mia cara amica a

cui devo molto e poi con i cavalli è stato amo-re a prima vista!

Hai altri interessi sportivi oltre al-l'ippica? Per 10 an-ni ho pra-ticato scherma a livello a-gonistico, questo sport mi ha dato molte soddisfa-zioni: per molti anni sono stata campionessa regio-nale e ho sempre conseguito ottimi risultati nazio-nali, tra cui due quinti posti.

Perché hai smesso di praticare scherma? Purtroppo ho dovuto interrompere la mia carriera in scherma per un incidente al ginocchio.

Pensi ad un futuro in questo sport? Sicuramente nel mio futuro ci sarà ancora l’equitazione, non potrei mai abbandonare la mia cavalla. Questo sport accompagnerà tutta la mia vita e il mio tempo libero.

Francesca & Elena IV A Ginnasio

SPORTPorato news - attività sportive Il 5 novembre si è svolta l’immancabile campestre d’istituto dove sono stati selezionati, tra le varie categorie, i rappresen-tanti per le fasi pinerolesi di nov. e poi di quelle provinciali.

COMPLIMENTI A TUTTI I PARTECIPANTI!!!

Continuano i gruppi sportivi extra-scolastici. Il gruppo di PALLAMANO sarà attivato a partire da dicembre. Le iscri-zioni sono sempre aperte nella bacheca della palestra.

IngleseFrancese News Sono stati attivati i corsi di lingua inglese per il consegui-mento dei diplomi PET e FIRST, il lunedì e il giovedì po-meriggio, dalle ore 13 alle 15. Per ulteriori informazioni ri-volgersi alla prof.ssa Pozzi. Sono aperte anche le iscrizioni, nella bacheca in centro stam-pa di Via Battisti 10, per la preparazione all’esame dei vari livelli del DELF di francese.

Page 15: Onda d'urto Dicembre 2003

Nei mesi di novembre e dicembre dell’anno scolastico 2002/2003 abbia-mo partecipato al progetto “Parlano i giovani” messo a punto dal Dottor Mauro Mander, ricercatore e psicolo-go. In particolare, ci siamo occupati della somministrazione dei questionari; a

coppie siamo andati nelle classi di alcuni Istituti Scolastici Superiori a distribuire il questiona-rio, a presentarlo, speci-ficandone le sue finalità e l’obbiettivo che si voleva rag-giungere, informando inoltre circa le modalità di compila-zione dello stesso. I ragazzi avevano a disposizione circa

40 minuti e dovevano lavorare singolarmente. Per facilitarne la compilazione, il questionario era stato suddiviso in settori titolati: le domande erano ben formulate (chiare, brevi e comprensibili) e ben ordinate e organizzate. Alcune volte abbiamo incontrato delle difficoltà in questa parte del progetto perché non sempre i ragazzi prendeva-no seriamente la ricerca e di conse-

guenza non rispondevano alle do-mande o comunque rispondevano in modo casuale e non serio, ma a parte ciò, il lavoro si è svolto regolarmente. È stata

un’esperienza piacevole ed interessante principalmente perché il tema dello stage era molto coinvolgente in quanto riguardava proprio

noi giovani e perché ci ha permesso di approfondire temi già affrontati a scuola come lo

studio dei metodi di ricerca, le opinioni, i valori ecc…

Per i giovani è importante: riuscire negli studi e nella professione, essere soddi-sfatti di se stes-si, amare ed essere amati, essere coerenti, accettarsi per come si è, esse-re onesti. I giovani sono spaventati: dalla solitudine, dal dolore fisi-co/malattia, dal-la falsità/slealtà, temono poco la vecchiaia e il futuro.

II GIOVANIGIOVANI PARLANOPARLANO

Ricerca fatta in collaborazione con le ragazze della 5B e 5D Scienze Sociali del Liceo “G.F. Porporato”

I PROFESSORI DOVREBBERO…

Essere capaci di capire altri punti di vista________82.8% Trasmettere conoscenze aggiornate_____________82.% Insegnare un metodo di studio__________________77.7%

LA SCUOLA…

Consente di imparare cose nuove___________________89.9% Fa conoscere molta gente della tua età_________80.3% Fornisce un titolo di studi utile___________________80.2%

MA…

Rifarebbe la stessa scelta scolastico-formativa solo il _53.7% Non la rifarebbe il__________________________________26.7% Non si è posto il problema _________________________49.6%

I PROFESSORI NON DOVREBBERO…

Informarsi sui miei problemi anche personali_________90.6% Parlare ai miei genitori dei miei problemi________80.1% Essere severi con chi disturba in classe__________60.4%

Parlano le intervistatrici

Il perchè di un’indagine

La ricerca è nata dall’esigenza e-spressa dal Comune di Pinerolo e dalla Diocesi di raccogliere, presso i giovani del Pinerolese, giudizi e spunti significativi per rilanciare una serie di iniziative e interventi mirati (Festa dei giovani, manife-stazioni, concerti…).

A questo progetto hanno partecipato gli studenti delle classi 5ªB e 5ªD del Liceo Porporato, indirizzo delle Scienze Sociali, che hanno somministrato i questionari nelle scuole del Pinerolese.

1.752 ANNO 1986-85

1.087 ANNO 1984-80

522 ??!!

1.875 ANNO 1989-87

1.752 ANNO 1986-851.752 ANNO 1986-85

1.087 ANNO 1984-801.087 ANNO 1984-80

522 ??!!522 ??!!

1.875 ANNO 1989-871.875 ANNO 1989-87

2.698 FEMMINE

2.370 MASCHI

168 ??!!

2.698 FEMMINE2.698 FEMMINE

2.370 MASCHI2.370 MASCHI

168 ??!!168 ??!!

CHI HA RISPOSTO

5.2365.236GIOVANIGIOVANI5.2365.236

GIOVANIGIOVANI

Bruno Stefania, Joffrain Laura 5DSoc

QUANDO PENSO AL FUTURO PROVO…

Curiosità, interesse_________________________51.7% Speranza________________________________42.4% Sfida, traguardi da raggiungere___________29.5%

PER IL FUTURO SARA’ IMPORTANTE…

La fiducia in me stesso____________________72.8% Avere le idee chiare______________________59.4% Darsi da fare______________________________54.4% Essere buoni e generosi___________________28.9%

Dai dati emersi

DURANTE IL TEMPO LIBERO…

Mi incontro con gli amici/le amiche____________76.1% Ascolto musica________________________________58,4% Guardo la televisione__________________________43,8%

Page 16: Onda d'urto Dicembre 2003

THE MATRIX- THE MATRIX RELOADED

Molti di voi avranno apprezzato "The Matrix", vincitore dell'oscar per il miglior montaggio, per il miglior suono e per i migliori effetti speciali sonori e visivi alla settantaduesima edizione della notte degli oscar. Recentemente è uscito nelle sale "The Matrix Reloaded" in cui Matrix crea un supervirus dotato degli stessi poteri di Neo per ucciderlo. Il virus però diventa incontrollabile e rischia di distrugge-re sia Matrix che il mondo reale costringendo, quindi, gli umani ad allearsi con gli agenti del Ma-trix per sconfiggerlo. In attesa dell'ultima parte della trilogia ( The Matrix Revolutions) vi consiglio di rivedere attenta-mente questi due film, andando a caccia di errori. Sul Web ne circolano già 55, eccone alcuni: 1) nella scena dell'inseguimento a Trinity sui tetti, quando il terzo poliziotto saltando corto deve aggrapparsi al cornicione, si vede il muro oscillare. 2) Quando Neo si trova sul lettino dell'infermeria, Morpheus gli dice che gli stanno ricostruendo i muscoli e che se gli bruciano gli occhi è perchè prima non li aveva mai usati. Ma se aveva i mu-

scoli atrofizzati e gli occhi che bruciavano, come faceva a sporgersi dall'utero artificiale, appena sveglio, e vedere le tor-ri costruite dalle macchine che tengono gli involucri? 3) Come fa Cyber a "vedere" i suoi compagni all'agente Smith del ristorante? Chi l'ha collegato in Matrix ? Essendo la chiave del film come errore è parecchio grave. 4) Dall'oracolo Neo nel viaggio in macchina ha i capelli "lunghi", si può notare bene in molte inquadrature mentre parla con Trinity... Arrivato dall'Oracolo... TAC! I capelli sono più corti, belli e sistemati... Ma come per magia, quando se ne va i capelli sono ricresciuti. 5) Sul tetto del palazzo, mentre Neo calcia i due soldati, si può vedere un terzo militare in un angolo che aspetta il Ciack dei registi prima di partire: bravo! Lo stesso militare passa poi dietro a Trinity, mentre questa sta massacrando di botte un suo collega, notate che passa guardando in basso e con il fucile puntato a terra! 6) Quando Neo salta sui binari ed evita la metro, si possono vedere i cavi che tiene in mano per sorreggersi. 7) Scena finale in cui Neo riattacca la cornetta del telefono, si gira e si notano, riflessi negli occhiali da sole, la cinepre-sa con il carrello. NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO, VEDENDO QUESTI ERRORI E NON PERDETEVI " REVOLUTIONS" !!!

BUONA VISIONE!!! KETTY 1 D/S.

Come ti chiami? Zhou Xinmei. Quanti anni hai? Diciassette. Da quanti anni sei in Italia? Sono qui da un anno. Perché hai dovuto trasferirti? Perché i miei genitori hanno trovato lavoro qui. Che problemi hai incontrato? È difficile abituarsi alla vostra cultura e al vostro modo di vivere, molto diversi dal mio paese. Anche il clima è differente, ma la cosa più problematica in assoluto è la lingua. È davvero complicato l’italiano! Hai trovato disponibilità nelle persone? Sì, sono tutti gentilissimi e ho incontrato dei compagni molto simpatici, sempre pronti ad aiutarmi. Cosa ti piace e cosa no dell’Italia? Il paesaggio è bellissimo e mi piacciono molto anche i vestiti. Non amo invece il traffico: arrivo da un piccolo paese e non ero abituata a tutta questa confusione e al rumore. Immagino che lasciare il tuo paese non sia stato facile. Cosa ti manca di più? Mi mancano molto i miei amici e i miei parenti da cui non volevo allontanarmi, ma ero comunque felice di venire in Italia. A cosa è stato più difficile abituarti? Come ho già detto alla lingua, ma anche alla cucina, che è molto diversa da quella cinese e sinceramente non tutto mi piace. Hai notato qualche grossa differenza nel modo di vivere? A dire il vero sì nell’organizzazione della scuola per esempio. In Cina la scuola fa anche da convitto e si può rimanere a dormire. Ogni quarantacinque minuti c’è un intervallo di dieci minuti e ogni mattina si fa un quarto d’ora di ginnastica. Cosa farai in futuro? Tornerai in Cina? Vorrei trovare lavoro qui in Italia, ma sicuramente mi piacerebbe tornare in Cina per riabbracciare i miei amici e i miei parenti. Sara 1BL

UNA CINESE TRA NOI.

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TEST DI CULTURA GENERALE

1. Chi scolpì la Pietà che si trova a San Pietro? a) Bernini b) Tintoretto c) Raffaello d) Michelangelo e) Benvenuto Cellini

2. Che cos’è la Corte dei Conti? a) Un organo di amministrazione attiva statale b) Un organo consecutivo c) Un organo di controllo dello Stato d) Una commissione preliminare di controllo e) Una commisione tenuta dai nobili

3. La Divina Commedia è un’opera: a) Storica b) Allegorica c) Epica d) Religiosa e) Metaforica

4. Di quale stato è capitale Kabul? a) Pakistan b) Iraq c) Iran d) Afghanistan e) Iemen

5. Da quali di questi artisti deriva il termine Impressionismo? a) Degas b) Monet c) Van Gogh d) Matisse e) Renoir

6. “Un corpo immerso dentro un liquido riceve da questo una spinta verso l’alto pari al peso del liquido che sposta.” Questo è l’enunciato di: a) Newton b) Archimede c) Galileo d) Faraday e) Keplero

7. Chi designa il Presidente del Consiglio ? a) Il Presidente della Repubblica b) Il Parlamento c) I cittadini d) I Ministri e) La Corte dei Conti

8. Che cosa sono i monsoni ? a) Popolo mongoli b) Laghi dell’Asia c) Venti d) Mari interni del Nord e) Vegetazione dell’Africa

RISPOSTE ESATTE:

1 2 3 4 5 6 7 8

D C B D B B A C

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TUTTI GLI STUDENTI DEL PORPORATO Anno scolastico 2003/2004

SCIENZE SOCIALI

1As: Stefano, Deborah, Mary, Marta, Nicoletta, Matteo, Ylenia, Marco, Luca, Cristina, Elisabetta, Serena, Mauricio, Chiara, Francesco, Valentina, Federica, Erica, Lidia, Andreea Mirabela, Gloria, Paola, Chiara, Solange Antonella, Serena, Federica; 2As: Denise, Alessandra, Marika, Francesca, Simona, Chiara Michela, Silvia, Roberta, Chiara, Simona, Mahela, Chiara, Sebastien, Francesca, Noemi, Stefania, Vanessa, Alessandra, Zaira, Michela; 3As: Andrea, Dino Davide, Elisa, Luisella, Muriel, Serena, Giulia, Giuseppina, Valentina, Adriana, Andrea, Morena, Elisa, Martina, Michela, Andre-a, Luana, Arianna, Simona, Sabrina, Manuela, Marianna, Chiara; 4As: Viviana, Alessandro, Chiara, Ilaria, Francesca, Luana, Barbara, Roberta, Monica, Alice, Daniela, Mariantonietta, Stefania, Cristina Donatella, Eleonora, Cristian, Silvia, Maria Rosa, Sara, Lucia, Maria, Elena, Valentina; 5As: Antonella, Rosalia, Alessia, Mara, Roberta, Federica, Giulia, Corinna, Alessandra, Davide, Martina, Fabio, Luca, Elisa, Silvia, Stefania, Alex, Laura; 1Bs: Alexia, Verdiana, Alessandra, Simona, Cristina, Eleonora, Enrica, Ilaria, Barbara, Monica, Teodora, Federica Vittoria, Giulia, Veronica, Sara, Valeria, Ilenia, Roberta, Paola Rita, Denise, Simona, Barbara, Mounia, Silvia, Chiara; 2Bs: Antonia, Alessia, Valentina, Cristina, Sara, Elena, Alessandra, Valentina, Luisina,Desirée, Ilaria, Federica, Martina, Valentina, Gabriel, Jessi-ca, Martina, Federica, Ylenia, Francesco, Sarah, Tiffany, Valentina; 3Bs: Erika, Cristina, Fatima Zahra, Chiara, Elena, Paola, Elena, Maria Rosa, Erica, Elisa, Marta, Raffaello, Manuela, Denise, Sara, Patrizia, Ma-nuela, Valeria, Valentina; 4Bs: Stefano, Noemi, Elena, Elisa, Maria Rosa, Alessia, Katia, Valentina, Pamela, Isabella, Giulia, Chiara, Veronica, Marie Mediatrice, Sabrina, Monica, Alessia, Lisa, Fabiana, Veronica, Serena, Veronica, Veronica, Jessica; 5Bs: Alice, Veronica, Lorenzo, Floriana, Chandima, Silvia, Chiara, Chiara, Silvia, Yari, Fernanda, Sara, Valentina, Elisabetta, Danila, Valentina, Veronica, Martina; 1Cs: Alexandra, Chiara, Simone, Jessica, Valeria Vittoria, Alessandro, Francesca, Marianna, Maria Laura, Chiara, Teresa, Sara, Ambra, Daniela, Alfred, Sonia, Barbara, Giorgia, Sonia, Alessia, Elisa Ingrid, Stefania, Martina; 2Cs: Erica, Maria, Arianna, Valeria, Stefania, Francesca, Maria, Lucia, Eleonora, Paola, Simona, Claudia, Carolina, Giorgio, Lara, Noemi, Sabrina, Elisa, Giuliana, Lorenzo, Cinzia, Chiara, Sofia, Federica, Sonia,Chiara; 3Cs: Giulia, Simone, Marco, Emanuela, Melissa, Roberta, Silvia, Valentina, Eleonora, Selene, Carolina, Arianna, Ylenia, Manuela, Noemi, Oriana, Alessandra, Nahid, Sara, Pola; 4Cs: Luca, Serena, Karin, Laura, Silvia, Claudia, Paola, Cecilia, Anna, Ramona Maboso Lanova, Gisele, Mara, Chiara, Giulia, Valentina, Viviana; 5Cs: Stefania, Maria Grazia, Giuliana, Valentina, Sara, Paola, Elisa, Leonilda, Francesca, Wenda, Ivonne, Manuela, Tindara, Federica, Barbara, Lara, Simona, Patrizia, Elisa, Romina, Emanuela Maria; 1Ds: Stefania, Maddalena, Giulia, Azzurra, Roberta, Marta, Luca, Nisrine, Enrica, Veronica, Fabiana, Virginia, Paolo, Valentina, Roberta, Simone, Federica, Emanuele, Elena, Giulia, Federico, Alessandra, Valeria, Ketty, Martina; 2Ds: Jessica, Serena, Francesca, Romina, Yasmine, Silvia, Samantha, Alessia, Marica, Valeria, Alessandra, Alessandra, Gioacchino Eros, Michela, Lorenza, Lilith, Selene, Sara, Alessia, Sofia Maria, Giuseppe, Cristina; 3Ds: Denise, Martina, Alessia, Daniela, Sabrina, Liliana, Sonia, Sabrina, Manuela, Lucia, Selena, Chiara, Roberta, Maria Giovanna, Daniela, An-drea, Daniela, Stefano, Martina, Valentina, Stefano; 5Ds: Simona, Francesca, Valeria, Federica, Stefania, Dalila, Francesca, Catia, Valentina, Roberta, Laura, Eleonora, Simona, Silvia, Romina, Raf-faella, Raffaella, Chiara.

SOCIOPSICOPEDAGOGIGO 1Ap: Giulia, Annalisa, Marinella, Silvia, Giuliana, Valentina, Stefania, Federica, Alice, Noemi, Susanna, Luana, Agnese, Ylenia, Giulia, Enrica, Sonia, Elisa, Denise, Francesca. 2Ap: Irene, Serena, Veronica, Sara, Evelina, Stefania, Claudia, Marzia, Sara, Veronica, Isabel, Alice, Stefania, Sara, Laura, Anna Maria, Ilaria, Alessandra, Marta. 3Ap: Paola, Teresa, Emanuela, Martina, Stefania, Valentina, Monica, Sara, Beatrice, Sara, Ramona, Ylenia, Federica, Irene, Annika, Paola, Alice, Roberta, Eleonora, Roberta Cecilia, Annalisa, Cristiana, Ilaria, Eliana, Ellouise, Alessandro, Annalisa, Valentina. 4Ap: Silvia, Donatella, Alessandra, Chiara, Emanuele, Alice, Sarah, Brigitte, Federica, Alessia, Chiara, Giulia, Milena, Valentina, Maddalena, Gra-zia, Irene, Salvatore Leoluca. 5Ap: Sonia, Elisa, Elena, Anna, Gabriella, Daniela, Piera, Chiara, Daniela, Elisa, Sara, Chantal, Elisa, Stefania, Selene, Monica, Alice, Stefania, Vanessa, Mara. 1Bp: Hanane, Anna, Valentina, Gloria, Emanuela, Martina, Giulia, Agnese, Cristina, Monia, Beatrice, Anna, Elena, Tania, Valentina, Deborah, Valentina, Irene, Stefania, Melissa, Tatiana, Erika, Vittorio, Valeria.

Page 19: Onda d'urto Dicembre 2003

2Bp: Touria, Jessica, Ilaria, Alessia, Ileana, Gloria, Chiara, Ilaria, Luisa, Manuela, Samanta, Alessandra, Chiara, Elisa, Federica, Susanna, Stefania, Marta. 3Bp: Sara, Federica, Elisa, Paola, Francesca, Oriana, Francesca, Cecilia, Oriana, Martina, Elisa, Concetta, Irene, Giulia, Sonia, Daniela, Giulia, Alessia, Veronica, Manuela, Daniela, Barbara, Lucia, Gloria, Enrica, Veronica, Samantha, Elisabetta. 4Bp: Irene, Tatiana, Francesca, Sara, Alice, Veronica, Luigina, Valentina, Federica, Monia, Eleonora, Aldo, Mriam, Valentina, Valeria, Patrizia, Giulia, Aline, Federica, Elisa, Micaela, Katia, Norma, Roberta, Pietro, Elisa. 5Bp: Irene, Stefania, Giorgia, Lucia, Christian, Elena, Tania, Monica, Alice, Alessandra, Elisabetta, Evelina, Anna Giulia, Stefania, Elena, Ile-nia, Alberto. 1Cp: Francesca, Elisa, Giada, Alessia, Giulia Bianca, Alice, Arianna, Serena, Erika Johana, Simona, Miriam, Lucrezia, Tatiana, Alessandra, Luca, Cinzia, Stefania, Natascha, Denise, Christian. 2Cp: Elisa, Alice, Francesco, Angela, Chiara, Marianna, Cristina, Federica, Stefania, Jessica, Sara, Elisabeth, Simona, Stefania, Sara, Debo-rah, Serena, Manuela, Rossella. 1Dp: Cristina, Susanna, Sara, Giulia, Noemi, Irene, Valentina, Sara, Giulia, Valentina, Ana Maria Andreea, Francesca, Veronica, Alessia, Si-mona, Viola, Miriam, Chiara, Aurora.

LINGUISTICO

1Al: Federica, Samantha, Mariasole, Elena, Anna, Ilaria, Litia Deloris, Elena, Giulia, Martina, Niki, Annalisa, Silvia, Francesco, Lucrezia, Giulia, Michela, Andrea, Fabiola, Ilaria, Cristina, Isabella, Giulia, Silvia, Chiara, Myriam, Sonia, Xinmei. 2Al: Gessica, Jessica, Marco, Barbara, Federica, Stefano, Cristina, Erica, Monica Maria, Antonio, Federica, Jessica, Irene, Valeria, Elena, Fe-derico, Rosa, Erika. 3Al: Ivan, Sara, Jessica, Luisa, Stefania, Antonio, Francesca, Valentina, Elisabetta, Maddalena, Maria Grazia, Valeria, Emanuela, Maddalena, Giulia, Marta, Martina, Agostina, Stefania, Francesca, Francesca, Sara, Sara, Cinzia, Fabiana, Francesca, Mario, Mauro, Sara. 4Al: Stefania, Giovanni, Elisa, Sara, Marzia, Claudia, Lisa, Elena, Martina, Alessia, Roberta, Giorgia, Katia, Giorgia, Lorenza, Norma, Elisa, Sara, Piero, Alessia, Michela, Simona, Laura, Giulia, Stefania, Stefania. 5Al: Tiziana, Erica, Chiara, Maximilian, Maria Anna, Corrado, Ylenia, Antonella, Alessia, Valentina, Enrica, Elena Maria, Emanuela, Alberto, Sara. 1Bl: Elisabetta, Lara, Cinzia, Sara, Nicole, Alessandra, Alessia, Nazarena, Roberta, Luca, Giulia, Karen, Julien Michele, Irene, Elisa, France-sca, Giorgia, Maria, Jessica, Beatrice, Sarah Jane, Sara, Arianna, Elena, Eleonora, Alice, Elisa, Margherita, Francesca, Chiara. 2Bl: Giulia, Francesca, Sabrina, Chiara, Monica, Martina, Elisa, Mariangela, Mara, Daniela, Tania, Sonia, Valeria, Sara, Nicoletta, Loris, Silvia, Cristina, Roberta, Sara, Ilaria. 3Bl: Manuela, Monica, Serena, Silvia, Marie Christine, Francesca, Elisa, Stefania Angelica, Luisa, Nicolao, Paola, Alessandra, Cristina, Simona, Martina, Anela, Francesca, Elena, Geronimo, Desirée, Katia, Elisabetta, Chiara, Samantha, Ilaria. 4Bl: Ilaria, Silvia, Elen, Moussa Marco, Federica, Ilaria, Frida, Patrick, Valeria, Sara, Sabrina, Laura, Francesca, Francesca, Maria, Francesca, Elena, Eugenia, Elisa, Corina, Francesca, Elisa, Giulia. 5Bl: Alessandro, Genziana, Elena, Nadia, Linda, Stefano, Ilaria, Marta, Roberta, Manuela, Valentina, Lorena, Mariangela, Erica, Barbara, Su-sanna, Giusy, Monica. 2Cl: Cristina, Alice, Chiara, Romina, Paola, Alice, Serena, Martina,Ginevra, Francesca, Federica, Agnese, Alessia, Grazia, Elisa, Matteo, Elisa, Sara, Giuliana, Dario Umberto, Francesca.

CLASSICO

4Agin: Michele, Andrea, Cristian, Daniele, Elisa, Giulia, Anna Manuela, Giuliano Enrico, Matteo, Giorgia, Luigi, Samantha, Aloisa, Gioia, Vale-ria, Giulia, Gaia, Alessandro, Carlotta, Daniela, Fabrizio, Elena, Carla, Luca, Simone, Federico, Francesca, Elisa, Stefano, Eleonora. 5Agin: Gianfranco, Marica, Fiammetta, Fanny, Margherita, Daniela, Giorgia, Giovanni, Francesco, Elisa, Anna, Isabella, Maria Chiara, Micae-la, Emanuela, Alessandra, Alessandro, Ilaria, Paola. 1Ac: Christian, Cristel, Davide, Aurora, Andrea, Maria Beatrice, Stefania, Daniele, Sara, Silvia, Noemi, Alberto. 2Ac: Elisa, Raffaella, Emanuele, Cristian, Francesco, Giulia, Elena, Miriam, Francesca, Ilaria, Miriam, Francesco, Matteo, Carlotta, Cristiano, Massimiliano, Chiara. 3Ac: Emanuele, Elisabetta, Marco, Daria, Francesca, Chiara, Valeria, Gabriele, Francesca, Lara, Marta, Andrea, Simone, Beatrice, Aurora, Francesca, Jessica Giorgia, Valentina, Silvia, Priscilla, Alessandra, Valentina, Umberto, Stella, Sara. 4Bgin: Maurizio, Giorgia, Silvia, Mattia, Eleonora, Alice, Francesco, Roberta, Roberto, Federico, Alessia, Alessandro, Carlotta, Lisa, Annalisa, Mattia, Piero Andrea, Milena, Lorenzo, Lorenzo, Gioachino, Federica, Martina, Matteo, Serena, Micaela, Federica, Cinzia, Alberta. 5Bgin: Sara, Giulia, Maria Luisa, Silvia, Martina, Nicole, Luca, Alessandra, Roberta, Amanda, Heloise, Federica, Marco Raffaele, Valeria, Lau-ra, Valentina, Francesca, Ludovica, Lorenza, Luce, Stephanie. 1Bc: Michele, Fulvio, Claudio, Giorgia, Alice, Veronica, Francesca, Barbara, Mattia, Reola, Veronica, Aline, Giulia, Mattia, Natalie, Irene. 2Bc: Chiara, Rosalia, Noemi, Simona, Elisa, Francesco Salvatore, Irene, Elisa, Riccardo, Corinna, Davide, Valentina, Agnese, Ludovico, Chia-ra, Mattia, Alessandra, Federica.

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From: [email protected] To: [email protected] Sent: Thu, 30 nov 2003 23:14

Barbié, e qua la capra manca! 'Ndo stà Letì? Manco l' appello sur Barbiere m' ha fatto ricomparì la capra. Corpa anche vostra che nun parlate le lingue e nun ve capischeno

A barbié, è 'na settimana che, malgrado l'avvisi, nun ciò notizzie de Letizia, la capra mia. Veramente m'era arrivato 'nfischio alla pe-corara trapattoniana dalle zone de Saxa rubra, ma lì c'erano parecchie capre che pasculavano e nun s'è capito se c'era pure Letizia.

Però, me dispiace divvelo, ma voi der barbiere sete 'npo gnorantelli. Nun parlate le lingue, a che ve serve l'itajano, andò lo parlano? Ma apriteve, girate er monno, annate in Umbria, n'Campania, n'Basilicata dove ce so' le lingue nazionali dialettali! Ma andò sete ri-masti!

Io sto a seguì dei corsi de abruzzese-molisano pe' affari. Devo fa' la transumanza da quelle parti e devo parlà co' li operatori de zona.

Vabbè, mò ve devo salutà perché me so' arrivati du' cassintegrati fiat co' regolare permesso de lavoro in nero, e m'hanno chiesto se ponno lavorà co' me. Mò vedo, perché qui 'sta storia ha arzato 'npo de maretta tra li lavoratori in nero normali.

E io, che so' 'npiccolo imprenditore ovino e caprino, naturalmente assumo solo ar nero, ma mò quale lavoro nero pijo? Qui ce so' manifestazioni de dirupo delli lavoratori in nero non Fiat, perché dicheno che le ultime dichiarazioni der Governo, invitando i cas-sintegrati Fiat ad un "aum, aum", avrebbe violato er principio che dice che l'illegalità ha da esse' uguale pe' tutti.

A proposito, volemo fa' na gioin venciur? Io ve piazzo quarche taccuino, e voi me piazzate le caciotte e er pecorino. Famo quarche affaretto. E vedete de fa' quarcosa de mejo pe' la capra, per-ché avete fatto 'ncommento che me diminuiva la gravità der caso caprino. Bastiano http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=5479

LETTERE ALLA REDAZIONE

Un bengalese tra noi Il cittadino bengalese Ashit Banerjee, che lavora come coordinatore dei pro-getti di sviluppo presso la missione u-manitaria Rishilpi Development Pro-ject Bangladesh, dove noi adottiamo a distanza i bambini, è venuto in Italia invitato dalla Tavola della pace per la “5a Assemblea dell’ONU dei popoli” e per la marcia della pace Perugia-Assisi.

È stato anche nel nostro istituto per uno scambio culturale con alcune classi. Ci ha parlato del suo lavoro, della realtà sociocultu-rale del Bangladesh, della scelta che sta per compiere: lui, brami-no di alta casta, sposerà a gennaio una ragazza fuori casta. Que-sto significherà per lui l’abbandono della famiglia e dei privilegi di casta, ma è una scelta che fa con convinzione e per amore, per combattere un tabù millenario che opprime milioni di persone. Auguri Ashit, ti siamo vicini e ti ammiriamo!

Gli studenti del Liceo Porporato che ti hanno incontrato

Sei Amico dell’Acqua? Istruzioni Cerchia le risposte appropriate, somma i punti e.. scopri se sei Amico dell’Acqua! Si onesto e non barare! Usa una matita così il quiz potrà essere riutilizzato. Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti? A sempre B a volte C mai Fai una breve doccia invece di un bagno? A sempre B a volte C mai Fingi di non vedere un rubinetto che perde? A sempre B a volte C mai Usi il water come cestino dei rifiuti? A sempre B a volte C mai Disponi di qualche dispositivo per il risparmio dell’acqua in casa? A più di tre B uno o due C nessuno Svuoti l’olio usato in cucina nel lavello? A sempre B a volte C mai Innaffi i marciapiedi e le strade? A sempre B a volte C mai Fai attenzione alle perdite nei sistemi di irrigazione? A sempre B a volte C mai Con quale frequenza stampi fronte-retro? A sempre B a volte C mai Discuti con gli altri delle questioni riguardanti l’acqua? A molto spesso B a volte C mai

IL VERDETTO! 0-9 punti Comportamento sconsiderato! Smettila di pensare di vivere in un mondo d’acqua! Smettila di essere egoista! Sii più rispettoso di quelli meno fortunati di te e pensa alle future generazioni. 10-24 punti Hmmmm… ci provi ma non fai abbastanza. Leggi attentamente i suggerimenti sull’ uso dell’acqua, fai in modo di metterli in atto nella tua vita quotidiana e rifai il test per favore. 25-39 punti Non male caro signor/cara signora, futuro/a Amico/a dell’Acqua! Ma puoi ancora migliorare. Prova a mettere in atto alcuni dei consigli e rifai il test per piacere. 40-50 punti Congratulazioni! Sei un Amico dell’Acqua modello! Continua così ed assicurati di insegnare a molti altri i trucchi del mestiere.

PorpoBLOG - NEW!!! E’ stato attivato il BLOGPorporato, un diario virtuale in rete 24 ore al giorno. Si tratta di un simpatico stru-mento di dialogo e confronto in cui tutti possono e-sprimersi osservando alcune semplici regole: • NON SONO AMMESSE VOLGARITA’ DI

NESSUN GENERE; • I MESSAGGI CON ACCUSE ANONIME

VERSO TERZI VERRANNO ELIMINATI; • SI SCONSIGLIA DI SCRIVERE NUMERI DI

TELEFONO, SOLO INDIRIZZI E-MAIL!!!! Il blog è gestito da me ( Valentina ). Per qualsiasi chiarimento, se volete saperne di più, scrivetemi: [email protected] ( nella community stiamo per es-sere in tanti!!!)

Valentina, 3 D/s http://porporato.splinder.it/

da www.onuitalia.it/news/giornate/ambiente/waterquiz.htm

RISULTATO 1) A5 B2 C0 6) A0 B2 C5 2) A5 B2 C0 7) A0 B2 C5 3) A0 B2 C5 8) A5 B2 C0 4) A0 B2 C5 9) A5 B2 C0 5) A5 B2 C0 10) A5 B2 C0

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DIECI DOMANDE DEI RAGAZZI SULLA DROGA - Risponde l’ONU 1. Perchè alcune persone si drogano? Ci sono molte ragioni. Chi vive nelle strade o in povertá a volte assume droghe per sfuggire ai propri problemi. C’é chi ricerca nella droga un nuovo modo di esprimersi e chi si droga soltanto per sentirsi bene. Altri sono solo annoiati e cercano qualcosa di diverso da fare. Talvolta si prendono delle decisioni sbagliate sotto pressione di alcuni amici, o per essere accettati da un gruppo. C’é anche chi vede nella droga un mezzo per ribellarsi contro qualcosa, o un modo sicuro per catturare l’attenzione. 2. Chiunque può diventare tossicodipendente? Purtroppo sí. Anche se bisogna tenere presente che il processo che porta alla dipendenza é diverso a seconda del tipo di droga e della persona che ne fa uso. Infatti, i diversi tipi di droga producono effetti differenti. Alcune droghe rendono dipendenti piú velocemente di altre, inoltre non tutti reagiscono allo stesso modo alle droghe. 3. Perché alcune persone spacciano droga? Alcuni lo fanno per soldi, ed altri per potere acquistare la droga di cui sono diventati dipendenti. 4. Come ci si puó proteggere dalle droghe? Innanzitutto parlandone con i propri genitori ed amici. Bisogna poi cercare di evitare quelle situazioni in cui qualcuno potrebbe offrirci della droga, e in tali casi pensare in anticipo a cosa dire. 5. Come sono le droghe? Le droghe sono spesso in polvere o in pillole, ma possono anche apparire sotto forma di piante, liquidi, oli o bevande. 6. Come si assumono le droghe? La droga puó essere fumata come una sigaretta o attraverso una pipa quando si presenta in forma di erba; puó essere sniffata attraverso il naso quando si pre-senta in forma di polvere; puó essere inalata quando la si vuole assumere attraverso il vapore; puó essere iniettata con una siringa quando si presenta in forma liquida; o puó essere inghiottita quando si presenta in forma solida, ad esempio una pillola. 7. Come ci si sente dopo aver assunto droghe? A seconda del tipo di droga, si provano sensazioni differenti. Alcune droghe provocano uno stato temporaneo di felicitá e di pace con se stessi. Altre droghe determinano allucinazioni visive, cioé fanno vedere cose che non esistono. Ma quando queste sensazioni ed effetti svaniscono, subentra uno stato di depressio-ne, ansia, nausea e solitudine. Per cercare di sentirsi di nuovo meglio, alcune persone assumono altra droga, e questo ciclo incessante puó portare alla dipen-denza. 8. Quali sono gli effetti collaterali delle droghe? Gli effetti collaterali dipendono dal tipo di droga di cui si é fatto uso. In generale le droghe danneggiano il cervello, il cuore, i polmoni, il fegato, i reni e i mu-scoli. Possono provocare emorragie nasali, mal di testa, attacchi, acne, visioni sfocate, vomito e perdita di memoria e di concentrazione. 9. Le droghe possono distruggere la vita? Sí. L’uso di droghe puó sfuggire di mano e chi si droga puó perdere il controllo della propria vita. Le droghe possono farti ammalare e persino ucciderti. Il possesso di droga puó portare alla galera, il che puó distruggere le tue possibilitá di andare all’universitá o di realizzare i tuoi sogni. Forse, la cosa piú spaven-tosa é che la droga puó trasformarti in una persona completamente diversa: una persona che non puó piú andare avanti senza droga. 10. Cosa fare se il tuo migliore amico ti offre della droga? Non accettarla e non avere paura di cosa lui penserá di te. Perché se fosse un vero amico non cercherebbe di farti del male o di metterti nei guai. Anzi, se ti trovi in una situazione del genere, prova a convincere il tuo amico a informarsi anche lui sugli effetti negativi della droga. http://www.onuitalia.it/scuola/drugschild.htm

RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA

DROGHE LEGGERE E PESANTI, MANIFESTO DEI CANTANTI E RUOLO DELLA MUSICA).

Ciao, sono qui per esprimervi la mia opinione su un problema di cui si è parlato recentemente, il problema della droga, della differenza tra droghe pesanti e droghe leggere e del ruolo della musica in questo argomento.

Qualche tempo fa un famoso politico ha affermato che droghe leggere e droghe pesanti sono uguali, e che l’uso di queste deve essere punito nello stesso modo. Cosa?! E questi sarebbero i nostri politici, persone che non sanno neanche la differenza tra droghe leggere e pesanti? Facciamo un esempio pratico: una persona prova a fumare una canna, senza tener conto che può essergli o non essergli piaciuto, il gior-no dopo è ancora lì accanto a te; un’altra persona prova a prendere una pasticca di Extasy e un’ora dopo si può ritrovare in ospedale in condizioni non molto buone ( qualche anno fa una ragazza era finita in fin di vita per aver ingerito una pasticca di Extasy). Allora, vi sembrano la stessa cosa? Con questo non voglio dire che fumare le canne non fa male, anzi anche queste a lungo andare ti possono danneggiare, ma dire che sono identiche a una pasticca, o ad altre droghe del genere, mi sembra un tantino eccessivo. Non credete? Comunque a rispondere a questa “geniale” affermazione ci hanno già pensato molti cantanti, tra cui Vasco Rossi, Articolo 31, Gemelli Diversi, Jovanotti, ecc… La loro risposta è stato un manifesto, in cui si afferma la differenza tra questi due tipi di droghe e la loro opinione sull’argomento, firma-to da tutti i cantanti concordi. Così si è aperto un altro dibattito, dove si accusavano questi cantanti di indurre molti giovani a fare uso di droghe, e sono cominciate le interviste dove si chiedeva ad alcuni ragazzi il loro parere sull’argomento. Quella che mi ha stupito di più è stata quella, trasmessa da un famoso rotocalco, dove si chiedeva ad un ragazzo: -se senti una canzone dove il cantante esprime un parere positivo sulle droghe leggere, ad esempio “ Maria” degli Articolo 31, è possibile che tu sia influenza-to da questa canzone, e che tu voglia imitare il cantante facendone uso?- Sapete cosa ha risposto lui? Ha risposto:- sì, una canzone così può invogliarmi a farne uso. – Cosa? Ma è pazzo? Non sa ragionare con la propria testa?!? Questa è un’offesa non solo ai ragazzi che sanno usare la loro testa, ma anche a se stesso, perché vuol dire che dipende dagli altri e non ha carattere. Io ascolto molto cantanti come Articolo 31 e Vasco Rossi, ma questo non vuol dire che condivido tutte le loro idee, li ascolto perché di-cono la verità senza filtri e senza paura di esprimere le loro opinioni, perché ragionano con la loro testa. In conclusione vi dico che droghe leggere e pesanti sono diverse tra di loro, anche se è meglio non fare uso di nessuna delle due, e che la musica non influenza le vostre scelte, siete voi a scegliere. Ricordate, bisogna sempre ragionare con la propria testa, non con quella degli altri!!! Jessica 2^D/soc. P.S. Sarò felice di ricevere eventuali risposte di critica o di complimento al mio articolo nel prossimo numero del giornalino. CIAO!!!

LETTERE ALLA REDAZIONE