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RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Settembre 2010 - NUMERO 18 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Il colpo di frusta Mal di testa. Miti e realtà Mal di collo e di schiena Settimana della Chiropratica Via Francigena e ”mal di schiena” Chiropratica durante la gravidanza? Assolutamente si!

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 17

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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rIvISTA PUBBlICATA A CUrA dell’ASSoCIAzIoNe Pro CHIroPrATICA ITAlIANA. SPedIzIoNe IN ABB. PoST. Gr. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Settembre 2010 - NUMero 18

NUOVO ORIZZONTEDELLA SALUTE

Il colpo di frusta

Mal di testa. Miti e realtà

Mal di collo e di schiena

Settimana della Chiropratica

Via Francigena e ”mal di schiena”

Chiropratica durante la gravidanza? Assolutamente si!

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editore:Associazione Pro Chiropratica Italiana

redazione:ruelle laurent revel, 2 - 11017 Morgex (Ao)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.chiropratica.com

e-mail: [email protected] responsabile: enrica FerrI

registrazione:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di Aosta il 23-06-1995Pubblicità: A.P.C.I.

comitato di redazione:enrica Ferri

louise la rueAntonio Gil

Baiju Khanchandani

impaginazione grafica e stampa:Tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (Ao)Tel. e fax 0165.809640

l’editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

di questo numero sono state stampate

15.000 copie

Sommarioun impegno per la salute! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3settimana della chiropratica. cefalea tensiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 4mal di testa. miti e realtà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 6 il colpo di frusta e la chiropratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 12mal di collo e di schiena: come prevenirli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 14via francigena e ”mal di schiena” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 19Quando la curiosità diventa opportunità? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 28“pilota” di handbike: io mi racconto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 30gorges du verdon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 35chiropratica durante la gravidanza? assolutamente sì! . . . . . . . . . . . . “ 38dalle “alpi” alle ande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 41

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3Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

Un impegno per la salute!Louise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

Sì, lo so, le scuole sono sempre più affol-late, sì, lo so, dobbiamo seguire sempre di più i nostri figli se vogliamo che rie-scano a scuola. Sia i professori sia i geni-tori sono stracarichi di lavoro ma, visto che troviamo il tempo per lavarci i den-ti, proporrei sia alle scuole sia ai genito-ri di dedicare un po’ di tempo prezioso alla salute dei nostri figli. Sappiamo tut-ti che tanti ragazzi presentano delle de-bolezze posturali e di conseguenza sof-frono di disordini locomotori. Alcuni di loro fanno uso di medicinali a causa del mal di schiena. Normalmente i genitori prendono il tempo necessario e le mi-sure adeguate al benessere dei loro figli ma purtroppo, a volte, la mancanza di conoscenza e di tempo fa che, spesso, i bambini soffrano di dolori facilmente evitabili.Si potrebbe iniziare con il fare sta-re composti gli allievi a scuola, come si faceva una volta, da parte dei pro-fessori visto che i nostri figli passano una buona parte della loro crescita seduti dietro i banchi e, purtroppo, le sedie e le scrivanie non sono sempre adeguate alla loro altezza. I nostri figli sono anche seduti per troppe ore: il metodo di fare cambiare di classe gli allievi secondo le materie ha un senso pratico sia fisicamente che intellet-tualmente, permettendo ai ragazzi di muoversi e stare meglio e, nello stes-so tempo, permettendo ai professori di avere delle classi più interessanti e più specializzate visto che la materia verrebbe insegnata in locali attrezzati elle discipline da spiegare: laboratori ed aule specializzate. Una buona po-stura permette una migliore respira-

zione, una migliore digestione ed una migliore posizione della schiena. Una buona postura crea anche un atteg-giamento diverso, psicologicamente i ragazzi sono più attenti, da’ più sicu-rezza. I professori potrebbero anche mettersi d’accordo per far sì che le car-telle dei nostri figli siano più leggere, potrebbero anche insegnare ai nostri figli a mettere i libri nel modo giusto e soprattutto spiegare il perché devono essere messi così. Tutto questo pre-suppone un nuovo modo di insegna-re, presuppone una nuova scuola che permette ai giovani di crescere sì intel-lettualmente ma anche, e soprattutto, fisicamente visto che corpo e mente sono un tuttuno, come ci ricorda il proverbio latino “mens sana in corpo-re sano”. Alle elementari, dove i mae-stri vedono gli studenti per 5 anni di seguito, i maestri stessi potrebbero in-segnare la corretta postura e, nel caso si accorgessero di problemi incipienti, sarebbe opportuno che avvertissero i genitori di occuparsi del caso.A tal fine i chiropratici dovrebbero of-frirsi disponibili per tenere delle lezio-ni su cosa è la chiropratica e cosa tratta e la settimana della chiropratica va’ in quella direzione: consente al grande pubblico di avvicinarsi a questa disci-plina che permette a tutti di stare mol-to meglio e vivere più in salute.Se leggete questo articolo e conosce-te delle persone che ancora non co-noscono la chiropratica, convincetele a prenotare un parere professionale gratuito presso il chiropratico più vi-cino per loro, per i figli e per tutta la famiglia!

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ASSOCIAZIONE ITALIANA CHIROPRATICI

dal 25 al 30 ottobre 2010

Volete prenotare un controllo gratuito per le giornate dal 25 al 30 ottobre? Per trovare il recapito telefonico dello studio chiropratico più vicino a voi, telefonate

al numero verde AIC 800017806 dal lunedì al venerdì in orario 9-12,30 e 14,30-17,30

Dal 25 al 29 ottobre telefonando dalle ore 16,30 alle ore 18,30 sempre allo 800017806si potrà parlare con un dottore chiropratico per chiarire dubbi e ricevere informazioni.

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Dr. Manuel Marco Mazzini, D.C. C.C.S.P.Segretario dell’Associazione Italiana Chiropratici

Chiropratica

Settimana della ChiropraticaCefalea tensiva

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Cari colleghi, carissimi pazienti, anche quest’anno ci stiamo avvicinando al più grande progetto di comunicazione che l’Associazione Italiana Chiropratici orga-nizza da ormai cinque anni. Il successo ot-tenuto dalle precedenti edizioni della SeT-TIMANA dellA CHIroPrATICA, suggerisce di ripetere l’evento anche quest’anno dal 25 al 30 ottobre. l’istituzione di una SeTTI-MANA dellA CHIroPrATICA ha ottenuto tre importanti risultati:

dare l’occasione ai giornalisti di scrivere • di chiropratica, di spiegarne ai lettori l’ef-fi cacia e di sottolineare il fatto che è una metodica accreditata e che deve neces-sariamente essere praticata da operatori qualifi cati quali noi siamo; off rire la possibilità a molte persone di • rendersi conto in modo concreto della serietà della nostra professione entrando direttamente in contatto con un chiro-pratico; divulgare a largo raggio la conoscenza • della chiropratica e diff ondere fi nalmen-te una sua corretta immagine.

I risultati sul pubblico sono stati ottimi e numerosissime le telefonate per prenota-re un controllo in tutt’Italia. Per i dottori è l’occasione di poter off rire al pubblico la

propria immagine di competenza e pro-fessionalità e per il pubblico la possibilità di ricevere gratuitamente informazioni sia sulla chiropratica in generale sia sul proprio stato di salute dal punto di vista chiropratico con un check-up chiropratico gratuito.Come ogni anno abbiamo voluto concen-trare l’attenzione su una sintomatologia che spesso i nostri pazienti lamentano quando si rivolgono nei nostri studi.Negli anni passati abbiamo fatto attenzio-ne al mal di schiena, all’ernia del disco, al mal di collo derivato dai traumi in partico-lare dai “colpi di frusta”, quest’anno ci con-centreremo sulla “cefalea tensiva”.la cefalea tensiva o comune mal di testa è di gran lunga il problema più diff uso nella popolazione, tanto che si calcola che ne soff rano ogni anno oltre 21 milioni di per-sone, pari al 44.1% di individui maggiori di 14 anni. di solito meno grave e invalidante dell’emicrania, se è frequente, può tuttavia incidere negativamente sulla qualità di vita delle persone che ne soff rono.Nella cefalea tensiva, il dolore sembra es-sere scatenato soprattutto da una tensione eccessiva e prolungata a livello dei muscoli del capo e del collo, dovuta, in particolare,

a stress o ad una postura errata. Quest’ulti-ma causa è statisticamente rilevante, basti pensare a quante ore si trascorrono su una seduta - spesso di cattiva qualità - sul po-sto di lavoro.Una seduta ergonomica e l’intervento spe-cializzato di un chiropratico costituiscono un’importante azione di prevenzione.I pazienti che volessero prenotare un check-up chiropratico sono invitati a rivol-gersi al numero verde dell’ Associazione Italiana Chiropratici 800017806 oppure a consultare il sito AIC www.chiropratica.it per trovare il nominativo del chiropratico più vicino che aderisce all’iniziativa. Siete pregati di prenotare un “check up” e portare con voi gli esami radiografi ci recen-ti (radiografi e, TAC, risonanze Magnetiche) relativi alla regione cervicale ed eventual-mente al resto della colonna vertebrale.occorre anche spiegare il ruolo fonda-mentale che in tal senso ricopre il chiro-pratico professionista (cioè laureato nei college riconosciuti dalla World Federation of Chiropractic il cui interlocutore è l’orga-nizzazione Mondiale della Sanità): l’unico capace di individuare e rimuovere le “sub-lussazioni vertebrali” causa di vari disturbi che, a lungo andare, possono interferire sull’effi cienza e sul benessere del fi sico e della psiche. È importante ribadire tutto questo soprat-tutto a chi prenota per la prima volta un controllo ed entra quindi per la prima vol-ta in contatto con la chiropratica, perché la disinformazione e i pregiudizi nei nostri confronti sono ancora molto diff usi.Spero che questa nostra iniziativa raccolga il vostro consenso e che la vostra adesione sia massiccia.Con l’occasione vi saluto con cordialità.

Breve curriculum vitae

Il dr. Manuel Marco Mazzini è nato a Milano dove esercita la professione di chiropratico dal 1993, laurea conseguita presso l’AeCC Bournemouth (GB). Si specializza in chiro-pratica sportiva nel 1996 e in varie tecniche tra le quali AK, SoT, TBM. da anni è il segretario dell’Associazione Italiana Chiropratici (AIC) e si occupa delle relazioni pub-bliche della stessa. Nominato chiropratico dell’anno nel 2006 dall’AIC.

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5Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

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Chiropratica e scienza

Dr. Piet Seru, D.C.Tesoriere dell’Associazione Italiana Chiropratici

Mal di testaMiti e realtà

mal di testa o cefaleaIl mal di testa o cefalea è uno dei mali più comuni che affliggono le persone di tutte le età. Alcuni mal di testa sono leggeri ed i loro effetti raramente preoccupanti; altri sono invece sintomi di disturbi più pro-fondi e affliggono gravemente il paziente. Quest’ultimi non dovrebbero mai essere trascurati perché è importante scoprire la loro causa, che solitamente può essere eliminata.Ci sono molti tipi di mal di testa dovuti a:• tensione muscolare• irritazione nervosa• sinusite• emicrania• allergie• malocclusione dentale• blocco cervicale• cambiamento di ritmo del week-end.Il dolore può essere localizzato, per esem-pio alle tempie o ad un occhio, ma può anche prendere l’intera testa e può variare notevolmente in frequenza, intensità e du-rata. Circa il 12% dei pazienti che consulta-no il chiropratico lo fanno a causa dei loro mal di testa. Il trattamento chiropratico ha molto successo quando questi disturbi sono dovuti a tensione muscolare, irrita-zione nervosa, emicrania e disturbi della masticazione.

mal di testa “da tensione”Questi sono i più co-muni tipi di mal di testa che sono causa-ti da fattori ben noti come lo stress, l’ansia e il troppo lavoro.Questi fattori causano la contrazione mu-scolare del collo, in particolare alla base

posteriore del cranio. Il dolore aumenta con l’aumentare della tensione e, in alcu-ni casi, passa a coinvolgere le tempie e la zona sopra gli occhi.Spesso la sensazione di tensione che si avverte alla base posteriore del cranio è il segno premonitore di un attacco di mal di testa. Alcune persone avvertono tutti i sin-tomi; altre, solo uno o due.Cause del mal di testa “da tensione”Quando i mal di testa sono intensi e fre-quenti c’è spesso una contrazione musco-lare continua dovuta ad un problema a livello del collo, dell’articolazione tempo-romandibolare, del cranio o della zona to-racica superiore, vale a dire tra le scapole.la testa è sostenuta da due piccole artico-lazioni controllate da piccoli muscoli alla base del cranio. ogni distorsione o blocco di queste articolazioni o delle articolazio-ni del collo, sottopone i muscoli del collo stesso ad un continuo stato di contrazione al fine di bilanciare la testa e ciò conduce a spasmi e quindi al mal di testa “da ten-sione”.Cadute, traumi craniali, lesioni da “colpo di frusta” in seguito ad incidenti automobili-stici da tamponamento, portamento scor-retto e tensione nervosa, possono essere tutte cause di problemi alle articolazioni del collo.

mal di testa: emicraniaesiste una grossa va-rietà di emicranie.Il dolore che di solito si avverte pulsare in una parte della testa vie-ne spesso peggiorato dal rumore. di solito è accompagnato da disturbi visivi come luci a intermittenza

o punti neri davanti agli occhi. È comune trovare più membri della stessa famiglia colpiti da emicranie.Certe sostanze contenute nei formaggi, nel cioccolato e in alcuni vini, sono note per la loro capacità di provocare attacchi di emicrania.

cos’è l’emicraniala costrizione dei vasi sanguigni della te-sta e del collo precede l’attacco; i vasi poi si dilatano e ciò provoca il mal di testa.In certi casi, la causa di questa sequenza è da attribuire a disturbi della colonna verte-brale che affliggono quella parte del siste-ma nervoso dei vasi sanguigni.Il trattamento chiropratico elimina i distur-bi alla colonna che a loro volta irritano il sistema nervoso, alleviando così i sintomi.

mal di testada malocclusione dentaleUn mal di testa causa-to da malocclusione non è sempre facile da individuare. Il pro-blema fondamentale è sempre quello di cer-care di capire qual’è la causa del dolore del paziente.Se ci limitiamo a somministrare farmaci antidolorifici, dal momento che si agisce sull’effetto e non sulla causa, è inevitabile che il dolore ricompaia.I primi sintomi di una malocclusione o cattivo combaciamento dei denti saranno generalmente quelli per cui una persona si alza stanca la mattina, qualche volta potrà avere la testa confusa e, se la malocclusione non viene corretta, si potranno manifestare problemi di messa a fuoco a carico del mec-

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canismo della visione, e l’oculista potrebbe avere difficoltà ad individuare la causa.la malocclusione può creare tensione ai muscoli della masticazione con conse-guente mal di testa.Se sono i contatti anteriori tra i denti che non sono corretti, avremo un mal di testa frontale. Se invece si tratta di una sensazio-ne di pesantezza alla testa allora l’occlusio-ne in generale non è perfetta ed è dovuta a più precontatti.

mal di testa da week-endQuesto è tipicamente un mal di testa dovuto allo stress che caratte-rizza sempre di più il nostro modo di vivere. Sono colpite soprattut-to le persone che chiedono il massimo alla loro mente ed al loro corpo durante la set-timana e poi durante il week-end, quando dovrebbero rilassarsi, non ne sono capaci. Il corpo non riesce più ad accettare questi cambiamenti di ritmo e protesta per mez-zo del mal di testa.Anche qui è possibile intervenire eliminan-do i possibili squilibri strutturali, riducendo così notevolmente lo stress del corpo : i fine settimana potranno essere, di conse-guenza, più piacevoli!

trattamento chiropraticodel mal di testaUn esame ortopedico, chiropratico e kine-siologico ed un’accurata analisi delle ra-diografie sono le prime cose da fare.Il chiropratico vorrà conoscere in detta-glio i vostri sintomi e il vostro caso medico (malattie passate e presenti, traumi, ecc.). A volte potrebbero essere necessarie delle radiografie per permettergli di vedere le condizioni delle vostre articolazioni verte-brali. Solo così il chiropratico sarà in grado di eseguire il trattamento più idoneo per eliminare quei mal di testa che turbano la

vostra esistenza. la chiropratica non è una medicina. Il chiropratico cerca di determi-nare la causa del mal di testa per poter ap-plicare la terapia più idonea, in modo che il paziente non sia costretto a prendere

degli analgesici i cui effetti collaterali pos-sono provocare problemi futuri. la cosa essenziale sta nel trovare la causa del mal di testa, in modo tale da poter ricorrere alla terapia adeguata.

Ristampa articolo tratto dal:The Chiropractic ReportEditor:David Chapman-Smith LL.B. (Hons.)Per gentile concessione dell’editore

“Non vi sono dati di sorta a sostegno del fatto che la manipolazione abbia un qua-lunque effetto sulla cefalea, né vi è una ra-gione per ritenere che dovrebbe averne.”John Norris, Md, Neurologo.

“la manipolazione è efficace nei pa zienti affetti da cefalea cervicogena”.Sistematic literature review - duke Univer-sity ePC.Tre sono le ragioni per cui è tempo di trat-tare il tema della manipolazione del collo:I) In primo luogo, la pubblicazione di nuovi, autorevoli dati a sostegno della sua efficacia, nella forma di una rassegna sistematica effettuata dagli esperti del duke University evidence-Based Practi-

sicurezza ed efficacia della manipolazione cervicale: per affrontare il divario tra percezione e realtà.

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Chiropratica e scienza

ce Center, Carolina del Nord. dopo avere preso in considerazione i dati a sostegno dei trattamenti comportamentale e fisico della cefalea, essi concludono che “la ma-nipolazione è efficace nei pazienti affetti da cefalea cervicogena”.Secondo quanto è stato rilevato, questa forma di cefalea, generata da una tensione a livello del collo o della colonna cervicale, è estremamente comune (ne soffre occa-sionalmente circa il 14-18% degli adulti con cefalee frequenti, e il 2,5% della popo-lazione adulta generale).II) In secondo luogo, per quanto concer-ne la sicurezza, la pubblicazione da par-te della NCMIC Insurance – il più grande ente assicurativo statunitense a tutela del trattamento terapeutico nocivo in ambito chiropratico - di Current Concepts in verte-brobasilar Complications Following Spinal Manipulation3 (Concezioni attuali in meri-to alle complicanze vertebrobasilari della manipolazione vertebrale), scritto da una delle principali autorità in quest’ambito, il professor Allan Terrett, Facoltà di Scienze biologiche, rMIT University, Melbourne, Australia. la nuova monografia fornisce i dati più completi sulle percentuali di oc-correnza delle complicanze e un’ampia consulenza clinica e pratica sui rischi del trattamento.Secondo i dati pubblicati dalla NCMIC, forniti dai 24.000 chiropratici assicurati negli anni Novanta, il tasso di rischio di una grave complicanza a seguito di mani-polazione cervicale (per esempio di ictus vertebrobasilare con conseguente deficit neurologico permanente) è approssima-tivamente di 1 su 2 milioni di trattamenti. Un altro modo per esprimere il concetto è “circa 1 caso ogni 25 chiropratici con 40 anni di attività.”Questi dati sono coerenti con altri, di se-guito presentati, e confermano che la ma-nipolazione del collo soddisfa tutti i criteri di sicurezza. È inoltre assai più sicura dei

consueti trattamenti medici e chirurgici (anch’essi di seguito menzionati) di algia del collo e cefalea.III) In terzo luogo, il crescente divario tra percezione e realtà per quanto riguarda la manipolazione del collo. via via che au-mentano i dati a favore della sua efficacia e sicurezza, i critici di questa manipolazione appartenenti ad altre specialità (più fre-quentemente, a quanto sembra, i neurolo-gi), si fanno più accaniti e “pubblici” nelle loro disamine.Una ragione sarà che tali critici vedono solo un lato del rapporto rischio/beneficio nella loro pratica. Un’altra sarà la loro scar-sa familiarità con un metodo diagnostico e terapeutico che si situa al di fuori del loro ambito di formazione e competen-za. Inoltre, questo metodo di trattamento sfida il loro tradizionale livello di autorità

nel vasto campo di pratica rappresentato delle cefalee primarie. Indagini recenti 4 - 5 documentano un crescente spostamento del pubblico verso rimedi non farmaceu-tici contro la cefalea, uno spostamento ora fortemente confermato dal nuovo rap-porto duke.Quali siano le ragioni, specialisti eminenti come il dottor Norris del Sunnybrook Ho-spital e dell’Università di Toronto, che è ci-tato sopra e attualmente dirige una nuova commissione sull’ictus in Canada, suscita-no preoccupazioni fuorvianti nel pubbli-co, nei medici di famiglia e in altri opera-tori, divulgando attraverso i media dati e opinioni di tipo puramente anedottico. Queste preoccupazioni devono essere af-frontate in un modo franco e diretto che ponga l’interesse dei pazienti al di sopra di qualunque altro. Pertanto, questo numero

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di report fornisce una panoramica dei dati pro e contro il ricorso ad una manipolazio-ne del collo qualificata, cioè a quella che i chiropratici chiamano “manipolazione cer-vicale”. Molto si è scoperto, negli ultimi 10 anni, in materia di anatomia, meccanismo di azione, benefici e complicanze.

terminologia2. Poiché tra i lettori di report vi sono chiropratici, medici di famiglia e altri pro-fessionisti, pazienti e profani in genere, occorre innanzitutto fornire una nota ter-minologica. Come tutti i gruppi profes-sionali, anche i chiropratici hanno infatti il loro sottocodice.a) Correzione manuale specifica o manipo-

lazione. È la denominazione tradizionale che i chiropratici attribuiscono a tutte le tecniche manuali usate per muovere un’articolazione, che si tratti di manipo-lazione articolare (le tecniche più veloci che abbracciano l’intera escursione arti-colare) o di mobilizzazione (le tecniche più lente che non vanno a condizionare la stessa escursione articolare e gli stessi effetti meccanici e riflessi). In questo nu-mero di report, sono impiegati i termini manipolazione e manipolazione chiro-pratica, e il secondo si riferisce alla ma-nipolazione eseguita da un chiropratico debitamente qualificato.

b) Sublussazione. È il termine chiropratico tradizionale usato per indicare la disfun-zione o lesione articolare che i chiro-pratici diagnosticano – principalmente attraverso la palpazione, per valutare posizione ed escursione articolare, tono dei tessuti molli e dolorabilità – e trat-tano. È essenzialmente un disturbo funzionale piuttosto che strutturale. In un ambiente interdisciplinare il termine risulta problematico poiché la profes-sione medica presenta una definizione contraddittoria. definisce infatti la su-blussazione articolare uno spostamento

strutturale significativo, benché talvolta inferiore a una lussazione piena, che non si corregge, manipola o mobilizza. Pertanto, nel presente testo, si utilizze-ranno i termini sublussazione chiropra-tica o disfunzione articolare.

fondamento anatomicodella manipolazione del collo3. la manipolazione cervicale è usata più frequentemente per pazienti affetti da do-lore al collo e cefalea. la causa profonda dell’atteggiamento critico storicamente assunto dall’ambiente medico risiede for-se nell’idea che non vi sia una spiegazione anatomica ragionevole di come queste affezioni, soprattutto le cefalee, possano essere causate da strutture della colonna cervicale passibili di manipolazione.4. Cefalea. durante gli anni Novanta, alcuni ricercatori statunitensi in ambito odonto-iatrico e alcuni ricercatori britannici in am-bito chiropratico hanno confermato e di-

mostrato più chiaramente i primi resoconti circa l’esistenza di ponti di tessuto connet-tivo tra muscoli e legamenti nella colonna cervicale superiore e la dura sensibile al do-lore che ricopre il cervello. la Figura 1 rap-presenta il ponte miodurale superiore di tessuto connettivo. la dura è estremamen-te sensibile, e la tensione durale nel corso di procedimenti neurochirurgici produce un dolore percepito come cefalea.Hack et al., gli scienziati dell’Uni versità del Maryland il cui lavoro è alla base dell’illu-strazione contenuta nella Figura 1, com-mentano così nell’ency clopedia Britanni-ca’s 1998 Medical and Health Annual: “la manipolazione vertebrale quale trat-tamento della cefalea tensiva trova il suo fondamento nella presupposizione che la disfunzione dei muscoli del collo contribu-isca al dolore della testa;... Il collegamento muscoli-dura può rappresentare - almeno in parte - la base anatomica soggiacente all’efficacia di questo trattamento. Tale

Figura 1Ponti di tessuto connettivo tra muscoli e dura nella colonna cervicale superioreDestra: L’illustrazione mostra il ponte di tessuto che collega la dura, il rivestimento membrano-so del cervello e del midollo spinale, al muscolo piccolo retto posteriore del capo (rectus capitis posterior minor, RCPM) alla base del cranio, tra l’atlante o prima vertebra cervicale e l’osso oc-cipitale o cranio. Un ponte simile sussiste tra la prima e la seconda vertebra cervicale.

Per gentile concessione di Hack G, Dunn G, Tob MY e Encyclopedia Britannica’s 1998 Medical and Health Annual

cervelletto

liquido cerebrospinalemidollo spinale

osso occipitale (C0)

dura madre

muscolo rectuscapitis posterior minor (RCPM)

ponte di tessutoconnettivo

atlante(prima vertebra cervicale, C1)

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trattamento, eseguito dal chiropratico, ri-duce la tensione muscolare, diminuendo così, o eliminando, il dolore in quanto ridu-ce le forze potenziali esercitate sulla dura attraverso il collegamento muscoli-dura.”5. dolore al collo. Il ruolo delle faccette articolari della colonna cervicale nell’insor-genza di dolore al collo e cefalea è stato di-mostrato in modo convincente durante gli anni Novanta dai ricercatori medici della Cervical Spine research Unit, University of Newcastle, Australia. dieci anni di ricerca sono culminati in uno studio condotto da lord, Barnsley et al., pubblicato su Spine nel 1998 e descritto dalla rivista come “ri-goroso e impeccabile”. Usando sofisticate tecniche di iniezione, la lord e i suoi colle-ghi hanno dimostrato che, nel 60% dei 68 pazienti cronicamente debilitati dal colpo di frusta, l’esatta origine di cefalea e dolore al collo era costituita dalle faccette artico-lari della colonna cervicale, come mostra la Figura 2. I ricercatori hanno osservato che:- Pochi medici riconoscono l’entità del do-

lore dell’apofisi articolare della vertebra

cervicale (cioè della faccetta articolare).”- I dati raccolti nel corso dei dieci anni tra-

scorsi dimostrano ormai in modo schiac-ciante che il dolore della faccetta artico-lare è “straordinariamente diffuso” e che questa entità diagnostica e algogena “non può essere ignorata” oltre.

Correggere la restrizione del movimento delle faccette articolari cervicali, influen-zando così i riflessi spinali e la tensione muscolare associati, costituisce un obiet-tivo primario della correzione o manipola-zione chiropratica.

efficacia - cefalea6. Questa trattazione deve avere inizio con un commento su diagnosi e terminologia. Negli anni ottanta, la International Heada-che Society (IHS) ha riclassificato la cefalea in numerose categorie e subcategorie, pur riconoscendo che tale operazione era pro-blematica, che era stata effettuata perlopiù ai fini della ricerca e che avrebbe avuto un impatto iniziale trascurabile su diagnosi e trattamento nella pratica clinica. le diffi-

coltà incontrate erano relative a delimita-zioni e sovrapposizioni definitorie (in uno studio nordamericano il 28% dei pazienti affetti da cefalea cronica soddisfaceva i criteri dell’emicrania, ma il 50% di questi soddisfaceva anche i criteri della cefalea tensiva), cefalee combinatorie e trasforma-zionali, cefalee di rebound ecc.Una categoria di cefalea primaria o beni-gna descritta dalla IHS, precedentemente assente dalle classificazioni e all’epoca ancora contestata da molti specialisti, è la cefalea cervicale.7. Per chiropratici e medici di base il tema importante non è la classificazione, la deno-minazione assegnata, bensì la diagnosi del-la causa o delle cause della cefalea lamenta-ta dal paziente. Questo, ove sia possibile, è il fondamento di un trattamento efficace.Il 90% dei pazienti affetti da cefalea soffre di cefalea primaria o benigna (cioè non as-sociata ad alcuna lesione specifica né ad alcun processo patologico). I pazienti pos-sono presentare più segni di emicrania o cefalea tensiva, spesso ancora denomina-ta cefalea da stress o muscolo-tensiva, ma il tema fondamentale è la causa che, per esempio, può essere costituita da uno o più stress psicologici, da alimenti o fattori scatenanti ambientali, da mutamenti nella chimica ematica che abbassano la soglia del dolore del paziente, o da una disfun-zione della colonna cervicale.8. la gestione chiropratica del paziente contempla una diagnosi della causa o del-le cause seguita da vari interventi. Si tratta di terapie manuali e fisiche d’altro tipo, di consulenza nutrizionale e relativa allo stile di vita. Alcuni pazienti richiedono di essere inviati a consulto da professionisti di altri settori, per beneficiare di una gestione o cogestione medica o psicologica. In que-sta sede, tuttavia, siamo specificamente interessati alla manipolazione cervicale, che è l’aspetto centrale del trattamento chiropratico...omissis...

Figura 2Vista posteriore di colonna cervicale e faccette articolari

Per gentile concessione di Tom Bergmann and Churchill Livingstone5

Occipite

Atlante o primavertebra cervicale (C1)

Le due faccette articolari in C1 e C2

Epistrofeo o secondavertebra cervicale (C2)

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Chiropratica e scienza

efficacia – dolore al collo10. Tre rassegne della ricerca eff ettuate da esperti interdisciplinari – la US rANd Corporation, la Quebec Task Force on Whiplash related disor ders, e il Cochrane Collaboration Team di Aker, Gross et al. - concludono tutte che la manipolazione è effi cace e appropriata per molti pazienti con dolore al collo meccanico cronico e acuto...omissis...

conclusione17. Se i dati scientifi ci depongono a favore della sicurezza della manipolazione, della sua effi cacia e idoneità quale trattamento per i pazienti aff etti da forme comuni di dolore al collo e cefalea, perché i media continuano a rappresentarla come poten-zialmente dannosa? Perché tanti medici di famiglia esprimono riserve su un tratta-mento di gran lunga più sicuro dei farma-ci che non esiterebbero a prescrivere con poche avvertenze e senza consenso fi r-mato? le ragioni sono molteplici, ma due appaiono preponderanti e devono essere aff rontate con decisione:a) rappresentazione fuorviante. la prima

ragione è la presenza, nella letteratura medica, di una rappresentazione fuor-viante di notevole peso, sia per quel che riguarda il numero di casi di complican-ze a seguito di manipolazione del collo, sia in merito al coinvolgimento dei chi-ropratici. la nuova analisi spassionata dei fatti presentata da Terrett opera una rilettura radicale. le sue Appendici 1 e 2 passano in rassegna ogni caso pubbli-cato. Più volte – spesso quando il tratta-mento era stato somministrato da me-dici o fi sioterapisti – la casistica medica chiama in causa i chiropratici e la ma-nipolazione chiropratica, mentre nes-sun chiropratico era in realtà coinvolto. Al contrario, non esiste un solo caso in cui una manipolazione chiropratica sia erroneamente attribuita a un medico.

Nel 1992, il medico australiano Winer ha scritto: “la letteratura anglofona ripor-ta circa 430 catastrofi cerebrovascolari verifi catesi in seguito a manipolazione cervicale. la maggior parte di queste tragedie è stata causata da chiroprati-ci. Questa non è una presa di posizione politica, è un dato di fatto”. Winer sba-gliava di grosso. Come dimostra Terrett, adottando una defi nizione molto ampia di catastrofe in modo da includervi qua-lunque defi cit neurologico residuo, a quell’epoca si erano verifi cati 78 casi, 50 dei quali coinvolgevano il trattamento chiropratico: meno di 1 all’anno in tutto il mondo.

b) ricorso a prove di natura anedottica. Una seconda ragione è il ricorso a dati di natura anedottica e non scientifi ca. Un paziente mostra i sintomi di un ictus alcuni giorni o alcune settimane dopo essere stato visitato dal chiropratico, il fatto giunge a conoscenza dello staff del pronto soccorso e, poco dopo, ecco che gli specialisti medici rilasciano inter-viste ai media spiegando che una cosa è causa dell’altra. oppure, come nel caso di una recente indagine eff ettuata da Carlini et al. negli Stati Uniti, si richiede informalmente ai neurologi di ricordare quanti casi di ictus da manipolazione chiropratica è capitato loro di vedere e questo, combinato con prove di natu-ra anedottica, suscita un articolo della

Associated Press che mette in guardia contro i rischi della manipolazione chi-ropratica (“manipolazione chiropratica”, si badi bene, non manipolazione medica o manipolazione in generale), destinato a comparire il giorno dopo sui giornali di Tokyo, Parigi, Toronto e di tutto il resto del mondo.

In sintesi, come conclude Terrett, attual-mente vi è una “opinione pubblica ingiu-stifi catamente negativa” riguardo all’ade-guatezza della manipolazione del collo in generale e della correzione cervicale chi-ropratica in particolare. Ci si augura che questa rassegna, con la dimostrazione scientifi ca che contiene della sicurezza e dell’effi cacia della manipolazione del collo, contribuisca a colmare il divario tra perce-zione e realtà, specialmente agli occhi dei pazienti e dei loro medici di famiglia. Molti potrebbero essere interessati a un approc-cio non farmacologico al trattamento di ce-falea e/o dolore al collo, un approccio che si rivolge a una causa precedentemente non diagnosticata nella colonna cervicale e che può ora essere gestita effi cacemente mediante una manipolazione qualifi cata.

Per leggere l’articolo nella sua versione comple-ta, sia in inglese che in italiano, potete andare al sito della Chiropratica in Italia:

www.chiropratica.com

Breve curriculum vitae

Piet Seru, belga, laureato allo Sherman College of Chi-ropractic di Spartanburg. dal 1981 lavora presso la San-rocco Chiropratica. dal 1989 al 1994 è stato presidente dell’Associazione Italiana di Kinesiologia Applicata (AIKA) e vice-presidente e presidente dell’International College of Applied Kinesiology europa. Ha scritto il libro “Guida alla chiropratica” pubblicato in italiano, francese e spa-gnolo. Nominato “Chiropractor of the year” nel 1997

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Per colpo di frusta si intende una trau-matica escursione della testa come avviene, ad esempio, in un tampona-mento posteriore d’auto, quando il cor-po viene proiettato violentemente in avanti e di conseguenza la testa viene spinta bruscamente all’indietro e suc-cessivamente, durante la fase di dece-lerazione, in avanti.le lesioni che derivano da questo parti-colare tipo di incidente sono di diversa natura e gravità. esse interessano so-

prattutto la muscolatura, i legamenti, i dischi intervertebrali e, nei casi estremi, le vertebre e il midollo spinale.In quasi tutti i casi di colpo di frusta si ri-scontrano un’iperestensione ed un’iper-flessione. A volte si può avere anche un movimento d’inclinazione laterale, det-to anche iperflessione laterale, destra o sinistra, che complica ulteriormente gli effetti della lesione.Il colpo di frusta non si verifica unica-mente in caso di incidenti automobi-listici. Può anche essere il risultato di scontri sul terreno di gioco, calcio o altri sport, di cadute e di traumi diretti al cranio.

gradi di lesioneogni colpo di frusta è unico per se stes-so; infatti sono tanti i fattori che posso-no variare da un caso all’altro: l’età, la dinamica dell’incidente, il modo in cui è stato affrontato, le condizioni osteo-articolari, i legamenti e i dischi inter-vertebrali, la direzione dell’impatto e la velocità al momento dell’incidente.

Sfortunatamente, le cinture di sicurez-za non garantiscono una protezione efficace contro questo tipo di lesione, mentre i poggiatesta possono offrire un certo grado di protezione rispetto all’iperestensione.A causa di questi molteplici fattori, i sin-tomi del colpo di frusta possono essere diversi da persona a persona, variando da un semplice indolenzimento a lesio-ni molto gravi.

i sintomiQui di seguito elenchiamo alcuni dei sintomi più comunemente riscontrati in caso di colpo di frusta:• indolenzimento, dolore diffuso• mal di testa• dolori alle spalle, al collo, alle braccia• vertigini• intorpidimento, formicolii, debolezza• disturbi visivi• nausea, vomito• dolori al petto• sbalzi di pressione• problemi emotivi

Il colpo di frustae la chiropraticaDr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Chiropratica e scienza

iperestensione iperflessione

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al momento dell’impattola parte inferiore del corpo viene bru-scamente proiettata in avanti mentre la testa rimane temporaneamente sta-bile. da notare la perdita della naturale curvatura cervicale.

IPereSTeNSIoNela testa si piega all’indietro sul collo e i muscoli rifl essori si contraggono.

IPerFleSSIoNela testa rimbalza in avanti comprimen-do le strutture del collo.

una visita si rende necessariaQuesti traumi possono rimanere silenti per 12/24 ore, mesi o addirittura anni, fi no a quando un nuovo trauma non in-tervenga a riattivare il dolore.Per evitare problemi futuri è assoluta-mente necessario sottoporsi ad una visita presso uno specialista qualifi cato, esperto nell’esaminare la colonna ver-tebrale e le strutture ad essa associate, che conosce la dinamica della lesione da “colpo di frusta”.Può accadere infatti che i muscoli ed i legamenti guariscano e che il dolore associato al colpo di frusta scompaia, ma che il disco intervertebrale, non rice-vendo un’irrorazione sanguigna diretta, non guarisca, generando un dolore per-

durevole. lo strappo ai legamenti ed il trauma alla colonna cervicale possono spesso provocare alterazioni della strut-tura vertebrale, le quali, se ignorate, ri-sulteranno in alterazioni degenerative a livello del collo.

il trattamento chiropraticola scienza chiropratica si interessa in modo particolare dell’equilibrio struttura-le della colonna vertebrale e del sistema nervoso. Un’attenzione particolare viene rivolta al corretto allineamento e mobilità della colonna vertebrale.Intervenendo con prontezza in questo tipo di lesioni, si possono evitare nume-rosi sintomi che potrebbero insorgere in un secondo tempo.

Chiropratica e scienza

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

Possibile inversione della lordosi cervicale a seguito di colpo di frusta.

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Chiropratica e postura

Mal di collo e di schiena:come prevenirliDr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

le posizioni corretteIl mal di schiena è diventato un proble-ma mondiale che affl igge, prima o poi, circa il 90% della popolazione. dal mo-mento che, purtroppo, capiterà anche a

noi dovremmo tutti imparare a ricono-scere e a mantenere delle posizioni che non producano contratture muscolari e dolore ed a compiere in modo corretto le azioni della vita quotidiana, evitando

le posizioni articolari estreme, le posi-zioni fi sse protratte e i movimenti rapidi che possono concorrere ad aumentare la probabilità di insorgenza o di ricom-parsa degli episodi dolorosi.

Gambe tese, schiena dritta e oggetto lontano dal baricentro: questo è il modo più sbagliato di sollevare un oggetto e quello che sicuramente ci spedirà più rapi-damente dal chiropratico....

È necessario imparare a fl ettere le ginocchia mentre ci si appresta a sollevare un peso ed evitare i mo-vimenti combinati di fl essione-ro-tazione ed estensione-rotazione mentre si spostano o si collocano oggetti.

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Chiropratica e postura

gli esercizi intelligentie adesso che abbiamo imparato cosa non dovremmo fare e come dovremmo vivere, perché non fare un piccolo passo in più e attivarci per aiutare il nostro chiropratico a rimetterci in forma perfetta?Gli esercizi illustrati di seguito sono utili per alleviare il disagio e impedire al dolore lombare di peggiorare, per eliminare le contrazioni dei muscoli della regione lombare e toracica, rafforzare e tonificare i muscoli dorsali e addominali, consentendo una efficace protezione della colonna vertebrale, riducendo così le probabilità di insorgenza e ricomparsa degli episodi dolorosi.ogni esercizio va effettuato 5-10 volte, due tre volte al giorno, con movimenti lenti e regolari.

Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, porta le mani sopra la testa e stirati verso l’alto. Non sforzare, compiere 4/5 grandi respirazio-ni per poi tornare in posizione di partenza.

Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, abbandona le braccia fra le gam-be lasciandoti cadere in avanti lentamente fino a toccare terra con le mani. Non sforzare e quan-do appare la tensione compiere 4/5 grandi respirazioni per poi tornare in posizione di partenza.

Con la schiena ben dritta e con le mani conserte leggermente in avanti porta lievemente il tronco indietro fino ad avvertire la con-trazione dei muscoli addominali. Non sforzare, mantenere per cir-ca 30 secondi e per poi tornare in posizione di partenza.

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Chiropratica e postura

Con la schiena ben dritta e ben rilassate prendere in entrambe le mani una bottiglia d’acqua, di vino o un libro e alzare le spalle fino a fare spallucce. Rimanere in questa posizione per un istante e compiere 4/5 profonde respirazioni. Tornare in posizione di partenza permettendo alle spalle di cadere il più possibile. Questo esercizio è molto utile per combattere la tensione che si accumula durante le lunghe ore passa-te davanti al computer o a lavorare seduti.

Con la schiena ben dritta mante-nere le braccia stese lungo il cor-po. Piegare la testa sul lato, resta-te così per un istante e compiere 4/5 profonde respirazioni. Ripete-te l’esercizio dall’altro lato, 5 a 10 volte per lato. Per aumentare l’ef-fetto dello stiramento è possibile mettere le mani sotto il sedere al fine di stabilizzare le spalle e non lasciarle muovere.

Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, indice e pollice della mano appoggiati sul mento. Spin gete il mento all’indie-tro. Guardate diritto davanti a voi e tenete il busto in posizione stabile. Restate così per un istante e compiere 4/5 profonde respirazioni. Ri-petete l’esercizio da 5 a 10 volte. Questo esercizio è particolarmente indicato per distendere i muscoli della nuca e alleviare i dolori cefalici dovuti alle cefalee muscolo tensive.

Con la schiena ben dritta e le gambe leggermente allargate, porta le mani tese in avanti sti-rando bene la colonna toracica. Compi un paio di profonde re-spirazioni, poi porta le braccia tese di fianco al corpo spingendo bene il petto in fuori. Non sforza-re, compiere 4/5 profonde respira-zioni per poi tornare in posizione di partenza.

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Chiropratica e postura

Sempre con lo stesso peso alzare le braccia all’altezza delle spalle e girare lentamente la testa sul lato. All’apparire della tensione conta-re fino a 5 e poi tornare in posizio-ne di partenza, ripetere dall’altra parte per un totale di 4/5 esercizi per lato.

Alziamoci e lentamente pieghia-moci sul lato facendo scorrere la mano lungo la gamba, prima da una parte mantenendo, una vol-ta apparsa la tensione, la posizio-ne per 5 secondi.Torniamo in stazione eretta e ri-petiamo dall’altra parte, 4/5 volte per lato.

Adesso che siamo caldi giriamoci sul lato senza sforzare, prima da una parte mantenendo, una vol-ta apparsa la tensione, la posizio-ne per 5 secondi.Torniamo al centro e ripetiamo dall’altra parte, 4/5 volte per lato senza dare dei colpi o rimbalzare.

dal momento che tutti questi esercizi possono essere compiuti co-modamente seduti in ufficio o a casa, perché non approfittarne e fare qualcosa di più?

Tutti questi esercizi sono estremamente semplici da fare e portano via pochissimo del nostro prezioso tempo e potremmo farli subito prima o durante la pausa caffè trasformando così quei pochi minuti di riposo in una pausa salute che ci permetterebbe di ritornare al lavoro freschi, rilassate e soprattutto meno doloranti!

e adesso? continuiamo...

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Chiropratica e postura

ecco una piccola serie di esercizi che possono, se fatti regolarmente tutte le mattine, darvi molto sollievo e permettervi di ritrovare quell’elasticità perduta di cui vi ricordate ma che sembra un obbiettivo molto lontano da raggiungere...

Inginocchiarsi sul pavimento e lentamente piegarsi in avanti fino a far toccare le mani davanti a sé. Eseguire alcune respirazioni profonde provando ad inarcare e stendere la schiena al massimo. Tornare in posizione di partenza e ripetete l’esercizio da 5 a 10 volte.

Inginocchiarsi sul pavimento e sostenere il busto con le mani. Tendete contemporanea-mente il braccio sinistro e la gamba destra fino a raggiungere la posizione orizzontale. Alternate in seguito il braccio destro e la gam-ba sinistra. Ripetete l’esercizio da 5 a 10 volte.

Porsi supino con le ginocchia flesse e i piedi ben aderenti al pavimento e con le braccia ben di-stese lungo il corpo. A questo punto sollevare le ginocchia una alla volta, portandole al petto e trattenendole con le mani per qualche istante. Inspirare, sollevare la nuca espirando. Ripetere con l’altra gamba e poi con tutte e due. Successi-vamente ritornare nella posizione iniziale, ripor-tando le gambe sul pavimento una alla volta.

Sdraiarsi a terra, flettere le ginocchia e ap-poggiare saldamente i piedi per terra. Sol-levate il bacino fino a quando la schiena e le cosce formano una linea retta. Ripetete l’esercizio da 10 a 15 volte.

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I nostri lettori

Via Francigena e ”mal di schiena”Ovvero come conciliare la passione per il cammino e la lombalgiaDr.ssa Silvana De Riccardis Bettiol, M.D.

da che l’Homo è diventato erectus, ha cominciato a camminare, camminare por-tando con sé armi per la caccia e quanto poteva essergli utile durante gli sposta-menti. Con l’evoluzione non si è più accon-tentato di restare erectus ma si è anche dotato di 4 ruote (meglio se motrici) e in un prossimo futuro, probabilmente, sarà capace di spostarsi sulla terra come nello spazio siderale.da tutto ciò è nata la volontà di riappro-priarsi di un modo di camminare “slow” in li-nea con una intera filosofia di ritorno a ritmi più a misura d’uomo e non dei suoi mezzi.Furono i romani i primi a dare un grande impulso alla costruzione di un vasto siste-ma viario che collegava roma ai vari paesi dell’Impero. Quelle vie erano percorse ol-tre che dai soldati, anche dalle merci e dai pellegrini diretti a roma, in Terra Santa o a Santiago de Compostela.Nel 990 d.C. anche Sigerico, nominato ve-scovo di Canterbury, iniziò il suo viaggio verso la Sede Papale per essere investito ufficialmente della sua carica. Sulla via del ritorno egli scrisse un diario con l’elenco delle 80 tappe (una al giorno) che effettuò attraverso il territorio italiano, valicando il colle del Gran San Bernardo, scendendo in Svizzera e proseguendo poi sulla terra dei Franchi fino in Inghilterra. Questo diario si può considerare il primo atto ufficiale di fondazione della via Francigena, ripreso dal Consiglio d’europa che nel 1996 l’ha nominato Itinerario Culturale europeo. Si tratta di circa 1800 km che si snodano tra paesaggi appenninici e alpini, pianure incredibili nei loro colori (penso alle risa-ie vercellesi o alle immense coltivazioni di cereali in Francia, ai boschi nostrani e

alla foresta di Jeanne d’Arc, ai vitigni del-lo Champagne e così via). Si attraversano piccoli paesi ricchi di tanta storia e villaggi di poche case perse nel nulla, fiumi come il Po o la Soane, vie romane e canali naviga-bili. ovunque si percepisce lo stesso senso del tempo che scorre più lento, con le auto lontane, la sveglia prima dell’alba per esse-re pronti a partire presto, le piccole soste per rifocillarsi servendosi anche, perché no, dei prodotti della Madre Terra caduti al suolo. Assaporare il gusto di un pezzo di pane tagliato dalla pagnottona che un boulanger svizzero ci regala come “pane del pellegrino” o dell’acqua di fonte, che gioia, che riscoperta! Certo, non altrettan-to si può dire quando il clima inclemente ci riversa acqua a catenelle o addirittura grandine, perché il pellegrino moderno non si ferma mai, tira fuori dal suo zaino la grande mantella con cappuccio in grado di coprirlo tutto e va’ avanti con i suoi fidi bastoncini telescopici in titanio, i suoi scar-poni in goretex e le ghette che salvano dal fango. Tutto ciò, lungi dallo scoraggiare,

tempra nel corpo e nello spirito, perché si è comunque di fronte ai propri limiti fisici e mentali. Si ha il tempo, lungo il cammi-no, di ripensare alla propria vita, alle pro-prie relazioni, ai propri obiettivi, al lavoro e alle difficoltà con un altro spirito, quello di chi si confronta, tappa dopo tappa, con bisogni essenziali. Tutto questo serve, al ritorno, a ridimensionare il proprio ego, a dare la giusta importanza alle cose e alle persone e a tagliare i troppi rami che cari-cano la nostra vita.e la lombalgia? Anche quella, miracolosa-mente, migliora! Con la giusta attrezzatu-ra, come si è detto prima, la muscolatura degli arti superiori e inferiori si tonifica, quella paravertebrale fa il suo lavoro, gli addominali tornano a “tirare”. Se poi si ha l’accortezza di fare stretching prima del-la partenza e dopo l’arrivo (qualcuno fa yoga!) si annullano eventuali sovraccarichi dovuti sia al peso dello zaino che alle 6-7 ore di marcia. Se poi è necessario, si posso-no usare “cinture“ lombari. Bisognerebbe scrivere un lungo articolo solo sulla giusta

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attrezzatura, che, ribadisco, è fondamen-tale per evitare dolori articolari e per mi-gliorare quelli già presenti. Tutti i materiali devono essere tecnici perché qualunque improvvisazione in merito comportereb-be piccole o grandi soff erenze. Un capitolo a parte meriterebbero poi l’alimentazione, l’idratazione e l’allenamento. Malgrado tutto, dopo una settimana di cammino posso assicurarvi che il mal di schiena mi-gliora molto, la postura si modifi ca, senti-te di avere dei muscoli effi cienti dal collo alle dita del piedi; dalla seconda settimana avrete raggiunto il “punto di non ritorno”, cioè sarete in grado di camminare dalle 6 alle 8 ore al giorno anche per un mese di fi la! Avrete mantenuto sostanzialmente il vostro peso iniziale ma avrete perso massa grassa a favore di quella magra. Grazie al mio chiropratico dott. eddy Pellissier, ho fatto dei trattamenti prima e dopo il pel-legrinaggio, inoltre egli mi ha fornito di una vasta gamma di oli da massaggio che uniti a qualche sano e necessario FANS mi hanno permesso di raggiungere la meta senza troppo soff rire. Una doverosa anno-tazione: viaggio con un gruppo nutrito di persone la cui età va dai 40 agli 80 anni, tra loro ci sono coppie e ci sono persone che lasciano a casa moglie/marito; ci sono me-dici, giudici, insegnanti , casalinghe, guide della natura, pensionati, e altri ancora atti-vi nel lavoro. Tutti si ritagliano il tempo per percorrere, a tappe annuali, un tratto di via Francigena fi no alla meta fi nale. C’è chi si allena camminando anche durante il resto dell’anno e chi, come la sottoscritta, riesce a fare poco, ma dopo 2-3 giorni la “ruggi-ne” se ne è andata e resta il piacere di guar-darsi attorno, scrutare l’orizzonte, scattare foto, riconoscere uccelli e animali ormai visti solo in Tv. Quanti di voi, poi, sanno ri-conoscere in un prato gli spinaci selvatici, il fi ore bellissimo dell’aglio e così via? C’è solo un modo per rispondere: mettersi in cammino e... al diavolo il mal di schiena!

I nostri lettori

La Via Francigenala via Francigena che da Canterbury portava a roma è un itinerario della storia, una via maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini in viaggio per roma. Fu soprattutto all’inizio del secondo millenio che l’europa fu per-corsa da una moltitudine di anime “alla ricerca della Perduta Patria Celeste”. Questa via attesta infatti l’importanza del pellegrinaggio in epoca medioeva-le: esso doveva compiersi prevalentemente a piedi (per ragioni penitenziali) con un percorso di 20-25 kilometri al giorno e portava in sé un fondamentale aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai luoghi Santi della religione cristia-na. È noto come tre fossero i poli di attrazione per questa umanità in cam-mino: innanzitutto roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo; Santia-go de Compostela, dove l’apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare in pace e naturalmente Gerusalemme in Terra Santa. Il pellegrino inoltre non viaggiava isolato ma in gruppo e portava le insegne del pellegrinaggio (la conchiglia per Santiago de Compostela, la croce per Gerusalemme, la chiave per San Pietro a roma). va detto che queste vie di pellegrinaggio erano allo stesso tempo vie di intensi scambi e commerci e che le stesse venivano per-corse dagli eserciti nei loro spostamenti.

Canterbury • Calais • Bruay • Arras • Reims • Chalons sur Marne • Bar sur Aube Besancon • Pontarlier • Losanna • Gran San Bernardo • Aosta • Ivrea • Santhia Vercelli • Pavia • Piacenza • Fiorenzuola • Fidenza • Parma • Fornovo • Pontremoli Aulla • Luni • Lucca • S. Genesio • S. Gimignano • Siena • S. Quirico • Bolsena Viterbo • Sutri • Roma

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21Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

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Breve curriculum vitae

Silvana de riccardis si è laureata a Torino nell’82 in medicina e chirurgia, ha svolto per circa 8 anni la funzione di dirigente sanitario nella casa circondariale di Aosta, acquisendo esperienze professionali ed umane insostituibili. dall’86 è, per scelta, medico di medicina generale o, come preferisce dire, all’antica, medico di famiglia nella città di Aosta. Fà parte della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) che si occupa di ricerca e di studi scientifi ci.Camminatrice e pellegrina dal 2006 percorre, a tappe di 15 giorni annuali la via Francigena e da allora ha già coperto circa 1400 dei circa 1900 km originali. Conta di terminare nel 2012.

I nostri lettori

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Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, � sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sot-topongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio.

Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porte-rà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il � glio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi.

Come usare il Koala nest:Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indi� e-rentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allac-ciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divari-cate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.

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i dolori articolari primacausa di assenza dal lavoro.la soluzione per evitare i dolori?glucosamina & condroitinale malattie muscolo scheletriche che com-promettono articolazioni ed ossa, incidono più di ogni altra patologia sulle assenze del lavoro. la conferma viene dal rapporto “Fit for work? Muscoloskeletal disorders in the european Workforce”, presentato di recen-te al Parlamento europeo. lo studio è stato condotto in 25 stati eu-ropei, Italia compresa, ed ha rivelato che sono circa 100 milioni i lavoratori che sof-frono di malattie muscolo scheletriche croniche. Quale soluzione? lo studio sug-gerisce che l’intervento precoce è un fat-tore chiave per rallentare l’evolversi della malattia. Un rimedio efficace per bloccare la degenerazione della cartilagine esiste: è un integratore a base di glucosamina sol-fato e condroitina solfato.

meno dolore con glucosaminasolfato, la confermada uno studio italianoNumerosi studi clinici hanno dimostrato che la glucosamina solfato è efficace per alleviare il dolore, aumentare la mobilità delle giunture e ridare la possibilità di cam-minare normalmente. la glucosamina è un principio attivo ricavato dai crostacei mari-ni ed è indispensabile per la costruzione e il mantenimento della cartilagine.Uno studio italiano condotto dai ricercatori dell’Università di Siena, ha coinvolto 56 pa-zienti affetti da osteoartrosi alle ginocchia ed ha dimostrato come la somministrazio-ne per 12 settimane di glucosamina solfato sia efficace nel controllare la sintomatolo-gia dell’artrosi del ginocchio. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: 28 assumevano 1,500 mg al giorno di glucosamina solfato, mentre i rimanenti 28 un placebo. Alla fine del periodo di somministrazione i pazienti che avevano assunto l’integratore avevano avuto una diminuzione notevole del dolo-re alle ginocchia e un miglioramento della mobilità delle giunture rispetto al gruppo del placebo. Inoltre, in entrambi i gruppi, non si sono registrati effetti collaterali: que-sto a testimonianza che la glucosamina sol-fato è molto ben tollerata dall’organismo.

una marcia in piùcon la condroitinaPer una terapia d’urto si abbina la glucosa-mina alla condroitina. la condroitina è un mucopolisaccaride estratto dalla cartilagine di squali d’allevamento. la sua funzione a livello cartilagineo è quella di impedire l’at-tacco di alcuni enzimi distruttori. Inoltre fa-vorisce il transito di liquidi nella cartilagine, importantissimi per la salute e il fisiologico funzionamento di questo tessuto. Pertanto la somministrazione di condroitina può es-sere raccomandata per tutte le situazioni di assottigliamento cartilagineo.l’abbinamento della glucosamina solfato e della condroitina genera un effetto protet-tivo in grado di ridurre i dolori alle articola-zioni a lungo termine, poiché si agisce sulle cause e non sui sintomi. Se presi assieme e assunti regolarmente, questi due princi-pi attivi lavorano in sinergia stimolando la produzione di cartilagine e aiutando il con-trollo degli enzimi che la danneggiano. di solito si ottengono i primi benefici dopo un periodo di terapia compreso tra le sei e le dodici settimane. le articolazioni diventano più flessibili e resistenti, oltre ad avvertire contemporaneamente un effetto sedativo contro il dolore, senza gli effetti collaterali che gli antinfiammatori provocano.

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durante una chiacchierata con un’amica chiropratica, mi è stato proposto di scri-vere questo articolo, frutto di una nuova esperienza dettata dalla mia naturale curiosità verso tutto ciò che può aiutare il benessere psicofisico, avvalendosi di tecniche o prodotti naturali.Proprio questa mia naturale inclinazio-ne ha dato l’occasione di conoscere la chiropratica, per risolvere inizialmente e gestire un problema alla schiena che mi porto dietro da anni. Praticando molto sport spesso mi trovo a dover risolvere piccoli o grandi acciacchi.da sempre ciò che mi ha affascinato di questa disciplina è l’idea che riportando il corpo in equilibrio, attraverso gli op-portuni aggiustamenti, esista una natu-rale predisposizione nell’essere umano a ristabilire quello scambio energetico tra ogni singola parte dell’organismo che permette di raggiungere il benessere; e tutto questo nell’80% dei casi senza assumere medicinali che se, non stret-tamente necessari, hanno sempre delle controindicazioni tali da minare la pie-nezza di tale benessere.Cosi come in passato per necessità e curiosità mi avvicinai al mondo della chiropratica, cosi negli ultimi mesi sto sperimentando un prodotto natura-le appena arrivato in Italia ma molto conosciuto sia in America, dove viene prodotto, sia in altri paesi.l’analogia tra la chiropratica e questo prodotto risiede nel modo in cui li ho conosciuti.In entrambi i casi sono state due per-sone di fiducia che, avendone misura-to direttamente i benefici, in maniera del tutto asettica mi hanno suggerito

di fare altrettanto e cosi ho iniziato. Il prodotto a cui faccio riferimento altro non è che un succo di frutta naturale derivante dalla garcinia mangostana che in Asia viene definita “The Queen of Fruit” per le sue rilevanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. (Foto 1) Il frutto viene definito il più potente antiossidante e antinfiammatorio mai scoperto in natura, per i 43 xanthoni contenuti nell’intero frutto, 3 nella pol-pa e 40 nel pericarpo: in natura ne sono stati scoperti poco più di 200. Ad oggi, tra i frutti più comuni, quello con la maggiore capacità di assorbi-mento dei radicali liberi e quindi con le migliori proprietà antiossidanti risulta essere il mirtillo nero; i test a cui è stata

sottoposta la garcinia mangostana han-no evidenziato una capacità 20 volte su-periore (Foto 2).Nonostante questo rimasi scettico, non tanto per le proprietà di cui facilmente tutti noi possiamo documentarci attra-verso internet, quanto per il sistema di vendita che l’azienda Xango, che prende il nome dal prodotto, ha scelto parimen-

Filippo Reggiani

Quando la curiositàdiventa opportunità?

Foto 1

Foto 2

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29Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

ti ad altre grandi realtà multinazionali americane quotate in borsa: internet. Il mio scetticismo, mi resi conto, dipen-deva semplicemente dal non essere abituato a comprare su questo canale prodotti che normalmente compro in erboristeria o in farmacia. Il marketing è la mia professione e inter-net è uno strumento ormai assunto a bi-sogno “primario” per cui ho potuto com-prendere le ragioni alla base di queste politiche di vendita. ritengo che ognuno possa indipendentemente documentar-si ed avere informazioni attraverso questi nuovi ma ormai abituali sistemi di comu-nicazione e le informazioni ivi contenute possano aver una forza anche maggiore rispetto ai tradizionali media. devo am-mettere che chi è dotato di una naturale predisposizione alla conoscenza del nuo-vo ed è dotato di una coscienza critica sia avvantaggiato in questo.Tutti noi siamo per cultura più ricettivi verso una conoscenza tradizionale per cui se conosciamo un prodotto attra-

verso i media, pubblicità, giornali, tv, piuttosto che attraverso persone prepo-ste, vedi un erborista, un farmacista , un medico siamo inclini al sperimentarlo con una certa tranquillità, viceversa se ne veniamo a conoscenza al di fuori di questi canali tradizionali siamo tenden-zialmente scettici e poco inclini a “ met-terci in gioco”.Personalmente ritengo lo scetticismo corretto e doveroso purchè critico.Tale atteggiamento è stato il mio sin dall’inizio perché gli slogan forti su te-matiche legate alla salute sono molto pericolosi e facilmente strumentalizza-bili. Ma il mio atteggiamento critico mi ha dato lo stimolo per documentarmi at-traverso internet (siti istituzionali, portali di medicina etc.) e attraverso i seminari

che vengono tenuti in varie parti d’Italia. Ho conosciuto medici italiani che studia-no da tempo il prodotto, portando testi-monianze dirette di pazienti che hanno risolto problematiche varie grazie all’as-sunzione mirata di questo semplice ma stupefacente estratto di succo.Ci sono voluti alcuni mesi per poter pas-sare dalla critica alla sperimentazione, per verifi care su di me alcuni benefi ci che di per se sono stati suffi cienti per te-lefonare a questa persona e dirle grazie.ritengo che integrare la nostra alimen-tazione quotidiana con prodotti naturali che agiscono in maniera rilevante con-tro i radicali liberi presenti nel nostro or-ganismo e contribuire a risolvere stati in-fi ammatori silenti o evidenti riducendo l’uso di eventuali farmaci, sia un dovere.(Foto 3).Ho voluto cogliere questa opportunità che mi è stata data dagli editori di que-sto magazine per due ragioni sostanzial-mente: dare la possibilità a chi leggerà questo articolo di conoscere qualcosa di nuovo e in autonomia valutare se varrà la pena approfondirne la conoscenza (www.xango.it, fi [email protected], 347.0059800), ma soprattutto dimostrare che a volte mettersi in gioco e sperimentare qualcosa di nuovo con un atteggiamento critico ma costruttivo può dare grandi benefi ci: la chiropratica per me è un esempio evidente.

Filippo reggiani si è laureato in economia e Commercio nel 2003 presso l’Università degli Studi di Genova. lavora nel Marketing operativo e come Business developer in una multinazionale industria-le leader di mercato in Italia. dal 2007 membro di Manager Italia, federazione nazionale dirigenti, quadri e professional. Pratica vari sport tra cui nuoto e triathlon a livello agonistico. Concepisce la pratica sportiva come wellness e disciplina.

Breve curriculum vitae

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5 giugno 2010primo trofeo alto vicentinoSto guardando una piccola coppa di latta, di color oro, con un piccolo piedestallo di “similmarmo”, piuttosto bruttina, ma sul piedestallo c’è scritto: Secondo classifi-cato alla prima edizione del I° trofeo Alto vicentino, Campionato Italiano a Squadre, 5-6-2010. Bene, è stata proprio una grande emozione.Una settimana fa, durante una premiazio-ne, avevo detto a qualcuno: la prossima volta ci sono anch’io! e ci sono riuscito, sfiorando anche il primo posto, che era si-curamente alla mia portata. Adesso vi rac-conto. Alla partenza, della mia categoria, vado subito in testa al gruppetto; c’è An-geli dietro, poi Piccini (uno che si chiama Giulio Cesare...) e altri.Mi sembra strano che lascino me in testa, ma vado via molto bene e al primo giro sono ancora li a tirare in testa al gruppetto.Poi riesco a ragionare e costringo qualcu-no a passare davanti, accodandomi buono buono. Però la mia immensa presunzione prende il sopravvento e finisco per soprav-valutarmi: io posso andare più veloce, pos-so dare di più, questi me li mangio...Infatti, al quinto o sesto giro, esco dalla scia e ritorno in testa forzando un po’ ed otten-go un discreto successo, perché riesco a fare un buco dietro, staccando quasi tutti, meno Giulio Cesare, che con quel nome non molla.Io però ho fatto un discreto sforzo, e lui no, cosi quando all’ultimo giro arriva un “trenino” di un’altra categoria, da dietro, che viaggia a forse un chilometro in più, lui riesce ad attaccarsi ed io no, perché sono alla canna del gas. Così Giulio Cesare vince

ed io arrivo secondo, ma dietro uno che si chiama così ci può anche stare.domani c’è un’altra gara vicino ad Udine, ed avrò modo di rifarmi.

6 giugno 201010° giro del friuliBasaldella di campoformidoeccomi qui, a fare un’altra gara dopo ieri a vicenza; stanco morto, ma non vedo l’ora di partire per migliorare la mia performan-ce di ieri... Molto bello il posto, molto cal-do, molta gente, molta allegria come sem-pre, si sprecano le battute, gli sberleffi, gli scherzi. C’è la solita calma frenetica per la preparazione delle bike.Colori, rumore di chiavi e di metallo, di compressori e di semplici pompe a mano, mi guardo in giro lentamente e vedo que-sti uomini che si preparano a correre!! Come potranno, come sapranno, ma tutti correranno, alla faccia della...Alla fine, tutti in sella! riscaldamento, 7 o 8 chilometri tanto per gradire, poi, giro di ri-cognizione e la partenza, per categoria, sot-to un caldo boia, anche se sono le 10,30 del mattino, (per i tetra sarà una sofferenza).Ma non va esattamente come ieri, perché, in due, ed il secondo è Angeli, se ne vanno come razzi e non li vedo più. Attaccato a me, come ieri, c’è Giulio Cesare, proprio come ieri...Bello il circuito, c’è una “piacevole” sali-ta che si fa abbastanza agevolmente, e una serie di discese da 40 all’ora, per cui, ricco dell’esperienza di ieri, chiedo spes-so il cambio, e mi accodo a tutti i trenini che trovo, arrivando alla fine, a 200 metri dal traguardo ancora davanti all’Impera-tore (Giulio Cesare appunto), il quale tira

una sparata da dietro e affiancandomi mi chiede: volata? volata si, ma ho perso il momento giusto ed arriviamo sul traguar-do affiancati, ma lui ha una mezza bici di vantaggio... Sapeste le parolacce che ho pensato. Quarto di categoria.Comunico ufficialmente a Giulio Cesare che sarà un punto di orgoglio, bastonarlo alle prossime gare, sempre che ci riesca...

17/18 luglio 2010albizzate cuveglioQuando arriva questa data e queste due corse, sembra quasi festa.C’è un’atmosfera diversa dalle altre compe-tizioni, c’è meno patos, meno frenesia, per fortuna anche meno atleti e meno caos.Però ci si sente a casa, e non solo perché sono le corse di casa, ma perché c’è un ambiente famigliare, accogliente, accat-tivante e ci si sente proprio accolti in una bomboniera.l’arrivo, verso le 18.30 al parcheggio, con il solito rito della preparazione, smontare le bike, prepararle, vestire i panni del corrido-re, anche quelli mentali, e avvicinarsi poi al circuito, conosciuto e atteso per un anno.Nel pomeriggio siamo stati tutti al lago, località Schiranna, dove c’è stata l’inaugu-razione del pulmino nuovo, (pulmino si fa per dire: nove posti, sette metri e passa di lunghezza, con una capacità di carico da bilico). la riflessione che tutti dovrebbero fare è la seguente: ma dove cavolo han-no trovato i soldi? Tra l’acquisto, gli adat-tamenti, (comandi guidosimplex, rampa di accesso, ecc.) le foto sulle fiancate ecc, sono andati circa 50.000 euro... e la no-stra società è una oNlUS... In piazza della chiesa, ad Albizzate, c’è uno spettacolo di

“Pilota” di handbike:io mi racconto - Parte secondaAgostino Lodi

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31Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010I nostri lettori

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sbandieratori, bellissimo per carità, ma a tutti prudono le mani, per fortuna, si deci-dono a farci partire, ed è subito salita.Andrea mi va via! Ma porcaccia la miseria... dove cavolo pensa di andare, ma mi sta da-vanti venti metri, e per quattro giri è sem-pre lì e la cosa mi brucia un po’.Al quarto giro, sulla salita, finalmente lo riprendo e facendo finta di averlo fatto an-dare gli dico con convinzione: guarda che sei partito troppo forte, così scoppi... ma lo scoppiato ero io...lui non mi perde, ma la classe non è ac-

qua, per cui non mi passa più, anzi.. in una curva un po’ rischiosa rischia di abbraccia-re un platano e si calma... distanziandosi in una sonora risata.dopo la gara, doccia alle scuole e cena sotto il tendone, serviti e riveriti di tutto punto, tutto gratis, tutto immerso in un’at-mosfera di gentile efficienza e ci danno anche il rimborso! Marco è immortalato in un bacio dalle due miss, davvero carine e si fa una sudata extra. Più tardi, si va via, per raggiungere la seconda parte del percorso del fine settimana: Cuveglio.Ci aspetta la sala del cinema, con le brande già preparate, ma a me tocca quella senza lenzuola, perché Marco mi batte sull’in-gresso della sala e si accaparra l’ultimo cu-scino ecc... Andrea fa l’asociale e dorme sul camper. Ma al mattino l’aspetta una brutta sorpresa: gli hanno rubato la carrozzina, che ha lasciato imprudentemente fuori dal camper. e si che gli avevamo detto che da quelle parti rubavano tutto, specialmente le carrozzine! Avreste dovuto vederlo, venire a fare la colazione nella sala, sulla sua bike, in mu-tande... uno spettacolo! Che attaccamento alla disciplina... Si va alla partenza, nella sede della Pro loco, dove c’è l’abbinamen-to con un podista e con un ciclista, poi, la somma dei tempi farà la classifica.Il più sfigato è stato Marco, gli sta bene,

perché arriverà mooolto indietro. Ma tutti i salmi finiscono in Gloria, e ci si trova tut-ti con le gambe sotto il tavolo (per chi le ha...) a mangiare ancora, tutto gratis, ser-viti e riveriti, e poi ci danno un altro rim-borso, pacchi dono e riffa finale! Certo che ci trattano proprio bene; agli organizza-tori un grosso “grazie ragazzi”, continuate così. Tutto bene perciò e per questa volta i risultati hanno un’importanza marginale, l’importante era stare insieme, con la scusa della corsa, davanti a tutte quelle persone plaudenti e con l’orgoglio di esserci, appro-fittando magari per mettere le basi per un altro anno di gare, ben organizzato.Adesso c’è un po’ di tempo, prima delle prossime corse, perciò auguro a tutti buo-ne ferie e un arrivederci alla fine di agosto.

11 agosto 2010laveno stresa lavenoQuando mi sono svegliato pioveva forte.Porcaccia la miseria, che sfiga boia, (scu-sate ma appena sveglio sono un po’ sboc-cato...) ma è un vero peccato fare un bel progetto e poi non poterlo realizzare per la pioggia; con Piero che ha fatto tanti chilo-metri per venire a fare una bella iniziativa per la squadra.Chiamo Marco, che dorme in sede con Pie-rino e Alessandra, (nel senso dello stesso luogo) che mi dice che anche a varese pio-ve, ma che comunque loro vanno lo stesso a laveno per partire.via di corsa perché sono già in ritardo, fac-cio la strada infrangendo qualche limite di velocità... speriamo bene, ma arrivo come al solito in ritardo, mi cambio veloce, in sella e via, all’imbarcadero. Tre euro e dieci per l’imbarco e comincia l’avventura.Siamo schierati davanti, sul traghetto, come in uno schieramento di partenza, così, quando si attracca a Stresa siamo pronti, scendiamo, ci togliamo il kiway e via.Sei bike: Pierino, Ivan, domenico, Marco, Io, diego Ceriotti, (un infiltrato) e daniele

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in bicicletta; tutti con la bella maglia della squadra, che a vederci facciamo proprio una bella figura. la strada è bella, il clima anche, perché non c’è il sole e la tempera-tura è quella giusta per non sudare troppo.destinazione, il ritorno a laveno, che da Stresa dista 72 chilometri circa, ma è me-glio non pensarci, altrimenti scendo e prendo un taxi.I primi chilometri scorrono bene, a circa trentadue, trentatre di media, tutti in fila, quando si passa c’è chi ci saluta e plaude; ci sono altre squadre di ciclisti, che quando ci incrociano è un vociare di saluti: hop hop hop hop. Ivan è davanti a tirare, qualcuno ogni tanto lo supera mettendosi in testa, come si fa, per tirare un po’ per uno.C’è allegria, si scherza e la strada è abba-stanza piana, così che anch’io rimango bravo bravo con il drappello.Passiamo nei paesi, sui vari lungolaghi, con la gente che passeggia, con i bambini che ci additano, con i commenti della gen-te: guarda quelli..., mi sento bene e anch’io vado in testa per fare la mia parte, ma pro-prio quando comincio a divertirmi, arrivia-mo ad Arona, ed io manco il bivio che ci porta sul lungolago. difficile inversione, e inseguimento degli altri, che si guarda-no bene dall’aspettarmi... ma qui si fa la sosta caffè. Piacevole sosta, ringraziando daniele che fa la spola al bar, portandoci

fuori il caffè; qualcuno curioso si avvicina per chiedere quale fosse la destinazione, e complimentandosi per l’impresa. Si scher-za e sento dire, mi sembra da domenico che il meglio deve ancora arrivare e di que-sto mi ricorderò tra breve.A Castelletto Ticino, scendendo dal ponte di ferro, sbagliamo strada, mancando la curva, per cui ci tocca passare per il paese, ma ovviamente, ci avevano preparato un bel mercatino, così abbiamo dovuto at-traversarlo, tra le bancarelle, chiedendo di volta in volta alla gente: scusi... permesso... attenzione... moltiplicato per sei bike e una bici. Però è stato divertente anche questo, e divertenti i commenti della gente: cos’è quella roba li, riferendosi alla bike, serve per dormire? Ma dopo cominciano i guai, perché l’ultima parte del percorso preve-de anche un paio di salite mica male, anzi, proprio male, al punto che resto indietro e non vedo più nessuno, se ne vanno tutti... e me la lego al dito! Ma la giustizia ha un modo tutto suo per vendicarsi, cosi... molti di quelli che correvano tanto... una volta arrivati al parcheggio, rimangono fuori delle auto, perché hanno dato le chiavi ad Alessandra e a rossella, la moglie di dome-nico, per cui faccio in tempo ad arrivare, a cambiarmi con tutta calma, e loro ancora fuori e sta anche per piovere.Scherzi a parte, è stata una grandissima

giornata, un evento che sicuramente servi-rà per costruire uno spirito di squadra che da un po’ scricchiolava.Già si è parlato di rifarlo la settimana pros-sima, e la cosa mi trova entusiasta, anche se QUAlCUNo... mi chiama : “l’over” per via della categoria over 55 alla quale io posso dire di appartenere...Bene ragazzi, rifacciamolo presto, e maga-ri invitiamo anche qualcuno... perché più gente entra, più ecc. ecc.

29 agosto 2010albaPer la prima volta, ho visto daniela piena-mente felice! È stata davvero una fantastica impresa, quella compiuta da tutti noi della Polha, in quel di Alba ieri 29 Agosto, tanti bei piazzamenti, tanti podi, tante vittorie, soprattutto quella di squadra, con tutti schierati, al completo, per la premiazione, presidente compreso.veramente la partenza non è stata delle migliori, con i pulmini bloccati nel par-cheggio, ma lo spirito era davvero alto e la voglia di correre si faceva sentire.viaggio confortevole: vai adagio; no acce-lera; stai sotto i 120; così non arriviamo più; guarda che c’è daniela... insomma le solite cose di tutti i viaggi e di tutte le trasferte.Bell’hotel, belle camere, bel trattamento, (dimenticavo che ovviamente è tutto gra-

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tis, ma questa è una facezia...) cena; a letto e sveglia alle 6 e 45. ore 7.30 a colazione, in una sala piena di magliette colorate e di voci un po’ roche di chi non si è ancora sve-gliato completamente.Tutti al parcheggio della Ferrero, prepara-zione dei cavalli, controllo della pressione degli zoccoli, in sella e tutti a fare riscal-damento, salutandoci a vicenda, con la tensione che sale. Si fanno alcuni giri di prova, tanto per conoscere il percorso, poi ci radunano prima del traguardo, come si radunano le greggi prima della sera.Qui la tensione va’ su, perché ci sono come al solito troppe parole e troppe autorità che si prendono il loro spazio; poi l’appel-lo, la chiamata per categorie e fi nalmente la partenza.dopo mezzo giro, sono calmo, è calata la tensione di colpo, (anche perché davanti sono tutti andati via), e vado via velocissi-mo... alla media consistente di 28/30 km ora. Niente di particolare per la corsa, solo che la faccio tutta da solo, per la storia delle scie.viene poi l’arrivo, la calma del dopo corsa, lentamente ci si avvicina al parcheggio e si scende da cavallo, nel cuore la pace di chi ha fatto tutto ciò che poteva: (Marco mi ha preso poco prima dell’ultima curva, prima del ponte, era dietro Caselli, ed io gli tiro un urlo di incoraggiamento; sarà per quel-lo, sarà perché aveva già calcolato tutto, ma l’ho visto alzarsi letteralmente in piedi

sui pedali... per quanto possibile... e parti-re sulla salita del ponte come se andasse in discesa; e ovviamente non è stato più ripreso). Poi tutti in doccia, allegri e com-pagnoni, qualcuno lascia in giro le gambe, il piede o altro, e c’è il solito quadretto di uomini nudi in carrozzina, ma tutti festanti e ridenti, con le risate di domenico e di An-drea sopra tutti i toni.Poi il pranzo, con i discorsi consueti sui ri-sultati della mattinata; ad un certo punto mi avvicina un’atleta di un’altra squadra e mi chiede: ma come hai fatto tu ad arrivare prima di me? Perplesso gli rispondo para-frasando domenico: sono partito forte, a metà percorso ho aumentato e ho compiu-to un gran fi nale. Ma la mia risposta non lo ha accontentato. Alla premiazione si è avu-ta l’apoteosi della giornata di gare, con ben sette chiamate per noi, la più bella quella

di squadra, con la coppa e tutto il resto. da-niela mi ha dato un 10, battendomi sulle mani, con in viso un gran sorriso di felicità.Gran bel lavoro è stato fatto, e i risultati si vedono già; ma dobbiamo continuare su questa strada, perché se quest’anno pren-deremo il secondo posto nella classifi ca a squadre, il prossimo anno dobbiamo asso-lutamente vincerla.Abbiamo le potenzialità per farlo, la dispo-nibilità estrema della Società, e il dovere di farlo, nei confronti di coloro che per noi lavorano quotidianamente.l’appuntamento è per Somma lombardo, per ripetere le performance e confermare il nostro valore.

Per leggere la prima parte dell’articolo potete andare al sito della Chiropratica in Italia:

www.chiropratica.com

Breve curriculum vitae

Milanese, nato il 16/07/1949, professione artigiano orologiaio, in pensione, ma ancora operativo. Nel 2008 scopro lo sport, con un fi sico appesantito da tanto uffi cio... Mi innamoro subito dell’handbike, disciplina in decisa ascesa, che dopo circa vent’anni di nascita trova in questi anni, notevoli riconosci-menti. Sono portatore di postumi di poliomelite, contratta all’età di 10 mesi, nel lontano 1950. In questo anno e mezzo di attività assidua a questo sport, ho fatto molte gare specifi che, molte maratone e molte crono, sia in Italia che all’estero, proprio come fanno gli sportivi veri... con risultati per me ottimi. ovvia-mente però le mie articolazioni, oltre ai miei muscoli e a tutto il resto... risentono di una vita sedentaria, con posture sbagliate; e questa espolsione di attività, non fa altro che evidenziare i miei limiti. Per questi problemi ho conosciuto la chiropratica, con massima soddisfazione, sia mia che del mio fi sico.

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35Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

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I nostri lettori

Enrico Garbo

Gorges du VerdonFrancia, 18 gennaio 2010

Mi chiamo Garbo enrico, sono un pazien-te del dottor eddy Pellissier (Chiropratico) con in comune la passione per la fotogra-fia. ecco il racconto con foto di un giorno nel Parco naturale delle Gorges du verdon. Circa 800 Km in 20 ore. Questo per andare in un posto unico in Francia, le Gorges du verdon. Nel cuore della Provenza, un im-pressionante Canyon di 25 Km di lunghez-za con pareti che vanno dai 200 ai 700 me-tri d’altezza. la larghezza varia tra i 6 e i 100 metri sul fondo e tra i 200 m e il chilometro e mezzo sul bordo superiore.Tempio dell’arrampicata, è anche un pa-radiso naturale senza paragoni. Il colore del fiume è dovuto alla grande quantità di fluoro presente, da quì il nome “verdon“. Il Parco è stato creato nel 1997. Numerosi sono i sentieri che lo percorrono, inoltre c’è la possibilità di fare canyoning, rafting ol-tre all’ arrampicata e al birdwatching.

decidiamo di partire io la mia compagna e il mio cane alle 3.00 di notte da San Maurizio Canavese (To) e tramite il Col-le del Monginevro continuando per Gap e Sisteron arriviamo alle 8.00 di mattina al caratteristico borgo medioevale Mou-stiers-Sainte-Marie, situato ai piedi di una falesia calcarea. Questo borgo puo’ esse-re considerato a tutti gli effetti la capitale della maiolica, questa arte rappresenta una voce importante dell’economia locale. Comprato baguette, salumi, formaggio e vino in un negozio ci avviamo verso Sain-te Croix, dove il fiume esce dal Canyon. due strade panoramiche percorrono i 2 versanti del canyon, che sono spettacolari con innumerevoli punti panoramici. deci-diamo di fare il giro, ma purtroppo dopo il Colle d‘Illoire (967 m) troviamo la neve e torniamo indietro per l’altro versante più esposto al sole. Proseguiamo verso il paesino medioevale di rougon alle porte della fenditura piu impressionante e pro-fonda delle Gorges. da qui si raggiunge il Point Sublime, stupendo belvedere da cui si puo’ proseguire verso il sentiero Martel (il piu’ frequentato). decidiamo di pranzare

in questa zona. Ad un certo punto verso mezzogiorno con il sole che si alza, comin-ciamo a vedere i primi grifoni. Si erano pra-ticamente estinti. l’associazione “Avvoltoi in Haute Provence” ha introdotto questo magnifico avvoltoio (2 metri e mezzo di apertura alare) alla fine del 1990, con suc-cesso, visti i numerosi avvistamenti e le nidificazioni sulle pareti impervie. Alcuni ci volano ad una trentina di metri sopra la testa, veramente uno spettacolo. Siamo riusciti anche a vedere un avvoltoio mona-co (più scuro rispetto al grifone). Il clima anche a gennaio è buono, eravamo con la felpa. I panorami, gli avvoltoi e la scarsa densità di esseri umani ci hanno regalato una giornata stupenda. Siamo ritornati a mezzanotte circa, distrutti dal viaggio, ma ne valeva la pena. Consiglio di andarci 2 o 3 giorni almeno a fine primavera o ini-zio autunno, per poter fare il bagno nelle acque del verdon, o affittare le canoe a Sainte Croix e per entrare nel Canyon (per-corribile controcorrente per un bel pezzo) e fermarsi in una delle tante spiaggette a bivaccare per la notte, con una tenda nel fondo delle gole.

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I nostri lettori

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Chiropatica e maternità

Dr. Joseph Luraschi, D.C.

Chiropratica durante la gravidanza?Assolutamente sì!

Con il riconoscimento della chiroprati-ca in Italia, sempre più italiani si stanno affidando alle mani dei dottori in chiro-pratica per risolvere problemi relativi alla loro salute.Quello che ancora purtroppo non tut-ti sanno è che proprio TUTTI possono trarre benefici dai trattamenti chiropra-tici, dai neonati agli anziani, dagli atleti ai più sedentari, senza dimenticare le donne in gravidanza.Sfogliando le riviste di chiropratica o cercando sul web si possono trovare moltissimi studi e articoli interessanti riguardanti la chiropratica per neonati ma meno materiale sulla chiropratica

per le donne in gravidanza.lo scopo di questo articolo è di au-mentare la consapevolezza del fatto che le donne in gravidanza dovrebbe-ro farsi controllare da un chiropratico più di chiunque altro durante e dopo la gestazione.Una delle migliori cose che si possa fare durante l’attesa è mantenere la colon-na vertebrale libera da qualsiasi forma di sublussazione (una sublussazione vertebrale è quando due o più vertebre perdono il loro normale allineamento, creando interferenze nella comuni-cazione nervosa e irritazione ai nervi stessi che a loro volta influiscono sulla

normale fisiologia del corpo); il chiro-pratico è in grado di individuare questi disallineamenti e rimuoverli. Questo è importantissimo per una donna incinta perche dalla normale funzionalità fisio-logica del suo corpo, sia a livello strut-turale, sia a livello funzionale, dipende-rà l’andamento del parto, la crescita e lo sviluppo del bambino. Un sistema nervoso che ha delle in-terferenze non permette al cervello di comunicare liberamente con gli organi riproduttivi e tutti gli altri sistemi re-sponsabili dello sviluppo del bambino.Quando ciò accade c’è un incremento di possibilità di avere problemi durante

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Chiropatica e maternità

lo sviluppo del feto. È importante notare che non sempre queste interferenze al sistema nervoso causano dolore. Il dolore è ciò che ren-de queste sublussazioni più facilmente individuabili dai chiropratici.A volte è presente l’interferenza del si-stema nervoso senza avere dolore, per-ché solo una cellula ogni 10 ha l’abilità di trasmettere al cervello la sensazione che noi interpretiamo come dolore. Quindi è importante farsi controllare da un chiro-pratico per evitare dolori futuri.“Quando abbiamo dolore è tardi, è suc-cesso qualcosa che si poteva prevenire” Per chi non lo sapesse la chiropratica è totalmente non invasiva e non utilizza alcun farmaco e i farmaci, sia prescritti che non, possono influire sullo svilup-po del feto.Negli ultimi 100 anni la chiropratica ha aiutato numerose donne con la gravi-danza, la nausea mattutina ma soprat-tutto con il parto. Ci sono studi che af-fermano che le donne in gravidanza che vengono trattate da chiropratici hanno

un parto più rapido e meno doloroso.le domande più frequenti delle donne incinte sono:

La chiropratica è una terapia sicura •durante la gravidanza?I trattamenti chiropratici sono sicu-ri sia per le donne in attesa sia per i neo-nati.È difficile ricevere un trattamento •durante la gravidanza?Assolutamente no. Tutti i chiroprati-ci durante i loro 5 anni di studi sono stati preparati per donne incinte, ci sono tavoli di lavoro specifici che si aggiustano a seconda del corpo del-le donne per potersi sdraiare prone e tecniche particolari per lavorare sulla colonna vertebrale, senza mettere pressione sulla zona addominale.Fino a che punto della gravidanza •posso ricevere un trattamento?Ci sono testimonianze di pazienti che hanno ricevuto trattamenti durante il travaglio poiché quello è il momento in cui ci sono i maggiori cambiamenti nell’area pelvica della donna.La cura della colonna vertebrale può •aiutare la depressione post parto?Per anni sono stati sottolineati gli ef-fetti benefici della chiropratica sullo stress emotivo e sulle personalità dei pazienti. la depressione post parto è una cosa rara nelle donne che vengo-no trattate da chiropratici.Devo avere un problema per dover •andare da un chiropratico?Assolutamente no! la chiropratica do-vrebbe essere intesa di più come un metodo di prevenzione e i trattamenti dovrebbero essere periodici durante l’attesa, tanto quanto i controlli del proprio peso. Il mio bambino può ricevere tratta-•menti chiropratici?Il primo vero trauma della vita di tutti noi è essere “tirati fuori per il collo”. Te-

nendo il proprio bambino controllato fin dalla nascita diminuisce la possibi-lità di problemi durante la crescita.

Non ci sono controindicazioni per il trat-tamento di donne in attesa, tutti i chiro-pratici sono in grado di aiutare le future mamme e mantenere il corpo privo di interferenze è un ottimo sistema per

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Chiropatica e maternità

Breve curriculum vitae

Joseph luraschi, autore di questo studio, si è laureato in chiropratica all’Anglo-european College of Chiro-practic (AeCC) a Bournemouth in Inghilterra nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica e sportiva. Cresciuto tra le valli del lago di Como, grande appassionato di sport (sulle acque del lago d’estate e sulle nevi delle alpi d’inverno), Joseph ha giocato a calcio a livelli semi-professionistici sia in Italia che in Inghilterra. Nel luglio 2009 è stato uno degli studenti selezionati a partecipare ad una missione chiropratica di volontariato all’Aquila, in Abruzzo, per aiutare i terremotati, i volontari della cro-ce rossa, vigili del fuoco e militari. Attualmente lavora le mattine e i pomeriggi a Como, Appiano Gentile e lainate, e le sere e i weekend con la squadra di pallacanestro di serie A femminile “Pool Comense”.

chi sta cercando di rimanere incinta.durante la gravidanza avvengono nu-merosi cambiamenti fi siologici ed en-docrinologici che preparano il corpo della madre ad ospitare lo sviluppo del feto, causando il malallineamento della colonna vertebrale o di una qualsiasi altra giuntura dello scheletro umano; questi cambiamenti sono:

la protrusione dell’addome e l’incre-• mento della curvatura lombare. Cambiamenti pelvici.• Adattamenti posturali.•

Tenersi regolarmente controllati da un chiropratico durante la gravidanza è importante per mantenere l’allinea-mento pelvico perché un sistema pelvi-co non allineato può compromettere la quantità di spazio disponibile per lo svi-luppo corretto del bambino, causando una cosidetta “restrizione intrauterina”

e, ancora peggio, può creare problemi per quando il bambino si deve girare per prepararsi per il parto. Quando ciò non avviene si dice “bambino podalico” (accade spesso che i bambini non si gi-rano per il parto e si presentano con i piedi avanti invece della testa) e, anche in questo caso, la chiropratica può es-sere d’aiuto.oltre a quelli già menzionati sopra, i principali benefi ci della chiropratica durante la gestazione includono:

la riduzione della durata del travaglio • e del parto;dare sollievo per i dolori lombari e • sciatica;ridurre la possibilità di un parto cesario;• diminuire gli attacchi di mal di testa • (durante i 9 mesi di attesa, a causa dei cambiamenti posturali della donna in-cinta, avviene un incremento di stress

nella zona cervicale e toracica causando problemi funzionali alla muscolatura, ri-sultando in fastidiose cefalee tensive);aiutare a prevenire e a trattare i dolori • causati da sindrome di tunnel carpale (la sindrome di tunnel carpale causa un doloroso formicolio, bruciore nel polso e nella mano ed accade a circa il 20% delle donne incinte; questo è causato dal malallineamento delle ossa del polso causato a sua volta dai cambiamenti ormonali durante la gra-vidanza e dal gonfi arsi dei polsi).

Il chiropratico vi potrà anche aiutare dandovi esercizi di stretching specifi ci.È infi ne consigliabile, per le donne in gravidanza, non passare troppo tempo sdraiate supine perché il peso del bam-bino potrebbe schiacciare le arterie prin-cipali che gli forniscono sangue, quindi assicuratevi che questo sia tenuto in considerazione dal vostro chiropratico; inoltre, siccome i farmaci possono alte-rare il modo in cui il vostro corpo reagi-sce ai trattamenti chiropratici, informate il vostro chiropratico di qualsiasi farma-co, inclusi vitamine e supplemento pre-natali, che state prendendo.ricordate, la chiropratica non è solo per la vostra salute ma lo è soprattutto per quella del vostro bambino.Per maggiori informazioni e per trovare il chiropratico piu vicino a voi consulta-te il sito www.chiropratica.com

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41Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010Studenti in Chiropratica

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Jennissa PellissierStudentessa in chiropratica

Dalle “Alpi” alle Ande

21 Giugno 2010... finalmente la partenza tanto aspettata... direzione equador!dopo un viaggio abbastanza lungo, con scalo a Houston, finalmente siamo arrivati a Quito, la capitale dell’ equador! Quito è una città molto bella, immersa nelle mon-tagne e, a causa della sua cattiva fama, tutti ci avevano avvertito di stare molto attenti ai furti ma, nonstante ciò, ci siamo trovati benissimo! Abbiamo passato 3 notti in un ostello, dormendo in otto in un dormito-rio: certo sapevamo che questo non sareb-be stato un viaggio facile e che avremmo dovuto fare attenzione ed avere la testa sulle spalle ma, come ogni cosa, se non si prova non si può mai sapere... risultato: consiglio a tutti di andare. l’ equador e il Peru sono due stati che offrono paesaggi meravigliosi ed una fantastica cultura che sicuramente non potrà annoiarvi!Il primo giorno a Quito abbiamo deciso di prendere il bus e andare a visitare la “metad del Mundo” (latitudine: 00°00’00’’ calcolata con il G.P.S) dove l’equatore divide perfettamente il mondo in due: Nord e Sud. realizzare di avere un piede nel nord e uno nel sud è un’esperienza bellissima... ma soprattutto l’adrenalina sale quando vai a visitare un museo dove

ti fanno fare tanti piccoli esperimenti per farti capire come le forze possono essere diverse a causa di questa divisione. Ab-biamo preso una bacinella con un tappo sul fondo e ci abbiamo messo dentro 3 foglioline. Proprio sull’equatore, tolto il tappo, sia l’acqua che le foglie andavano verso il buco dirette, senza nessun muli-nello, mentre nel sud l’acqua faceva un mulinello che ruota in senso orario e nel nord esso gira in senso antiorario. Quel-lo descitto è stato uno degli esperimenti piu interessante da vedere.Tornati all’ostello abbiamo cenato e fatto conoscenza con altre persone, che come noi, erano lì per esplorare e non sapendo minimamente dove e come andare nei luo-ghi interessanti, ci si informava l’un l’altro e se qualcuno aveva già visto qualcosa ce ne parlava. la vita da ostello è dunque mol-to divertente! Appena arrivati si è già tutti amici, ci si siede ai tavoli, si mangia tutti insieme, si parla di tutto e di più anche se si sa che magari il giorno dopo tutti ripar-tiranno per la propria strada. Una cosa che mi è piaciuta molto è stata che spesso ci si dava appuntamento di lì a tre settimane in un luogo che entrambi i gruppi volevano visitare e così facendo si sono create del-

le buone amicizie di cui terrò sicuramente conto per qualche viaggio futuro.Il giorno seguente ci siamo diretti a ota-vallo, una cittadina nel mezzo del nulla, famosissima per il suo mercato all’aperto dove il sabato animali, vestiti di alpaca, amache e tutte le tipiche cose del Sud America vengono esposte. Quando sia-mo andati noi sfortunatamente però, non era sabato, ma c’erano ugualmen-te numerosi articoli talmente colorati e di qualità che facevano venire voglia di comprare l’intera bancarella!Il terzo giorno abbiamo deciso di visitare la città vecchia di Quito e poi di partire verso Banos (detta la città dell’avventura) che si trova sul bordo della foresta amazzonica.

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Studenti in Chiropratica

Quest’ultimo è un bellissimo villaggio dove si possono fare 1000 tipi di attività diverse, dal bunjy jumping all’escursione con le mountain bike sulla stada delle ca-scate. Questo villaggio si situa proprio ai piedi di un vulcano attivo. È dunque pos-sibile, nelle notti stellate, andare vicino alla bocca del cratere e assistere a spettacoli con fuochi e giocolieri.Una cosa particolare di Banos erano le fo-glie degli alberi che sono assai più grandi di quelle europee! Per tale motivo molti dei miei compagni mi prendevano in giro, perché ogni volta che ne vedevo una vole-vo assolutamente che mi si scattasse una foto vicino a loro, in modo da far vedere la loro dimensione.Una volta lasciata questa cittadina ci siamo diretti verso Guayaquil (7 ore di bus) dove abbiamo trascosrso la notte per prendere

il giorno dopo un autobus (26 ore di viag-gio) in direzione di lima. visitata lima vo-levamo andare ad Arequipa (altre 16 ore di bus) ma, essendo abbastanza stanchi di stare seduti tutto il tempo e cercando un pò su lonely Planet (sito che suggerisco a tutti) abbiamo deciso di fermarci a Pisco e fare un giro in battello sulle Isole Ballastra per vedere delfini, leoni di mare e tanti altri animali che in europa non ci sono. lì abbiamo conosciuto una guida che ci ha venduto un pacchetto turistico della durata di quattro giorni che è stato vera-mente un colpo di fortuna perché racchiu-deva tutte le cose che volevamo fare ma, avendo tempi ristretti, credevamo di non riuscire a svolgere in quanto le distanze da percorrere in Perù sono enormi. Que-sto giro comprendeva un volo in aereo a 4 posti sulle linee di Nazca, una notte ad

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43Chiropratica - N. 18 - Settembre 2010

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Arequipa, viaggio, bus e notte a Chivay (piccolo villaggio vicino al Colca Canyon) dove si trovano delle terme stupende, il Colca Canyon, Cruz del Condor e viaggio di ritorno: il tutto con una guida inglese. e così è stato: siamo partiti per 4 giorni di spettacoli incredibili. Chivay è un vil-laggetto senza tanti turisti il che lo rende ancora più affascinante. Il Colca Canyon è praticamente il canyon più alto del mondo con uno splendido paesaggio e dopo poco più di 30 minuti siamo arrivati a Cruz del Condor dove si possono am-mirare gli imponenti condor svolazzare ovunque: fantastico!Il giorno seguente abbiamo preso un al-tro bus per dirigerci in Bolivia perché ci avevano detto che sul lago Titicaca, dal-la parte Boliviana, si poteva raggiungere l’isola del sol. Arrivati a Copacabana ab-

biamo preso un traghetto che ci ha por-tato sull’isola, che abbiamo attraversato a piedi (11 km), fino a raggiungere, in se-rata, il paesino più a nord dell’isola dove abbiamo dormito la notte sulla spiaggia ed abbiamo assistito ad un tramonto e sorgere del sole mozzafiato!dopo esserci rilassati sulla spiaggia, leg-gendo un buon libro ed aver lottato con una scrofa e i suoi 4 maialini che mi hanno mangiato il libro, ci siamo lasciati alle spal-le la Bolivia per dirigerci verso il nord del lago Titicaca dove abbiamo trascorso la notte a Puno. Il giorno seguente abbiamo ripreso una barca per dirigerci verso le iso-le Urus, isole galleggianti, dove gli abitanti del posto ci hanno spiegato, in modo mol-to divertente, le loro funzioni e la loro vita a bordo di queste curiose terre. esse sono costruite con le canne, chiamate totora,

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che crescono nelle acque basse del lago. le canne marciscono ma gli Uros conti-nuano a sovrapporne strati sicché le isole non affondano mai. Con la totora gli Uros costruiscono anche le loro caratteristiche barche, le balsas, che terminano sempre con il muso di un animale. Ci siamo poi diretti all’isola Amantini dove siamo stati ospitati da una famiglia indigena che ci ha fatto gustare piatti locali e vivere alla titica-nese! (tenendo conto che il lago Titicaca è situato a 3.880 metri di altezza!)la meta seguente è stata Puerto Maldo-nato (se tenete alla vostra vita non pren-dete mai il bus Juliaca- Puerto Maldonato, è stato il viaggio più orribile che io abbia mai fatto in vita mia! Aggiungo solo che il pullman si è messo su 2 ruote 4 volte e dopo questo viaggio infernale, siamo arri-vati in un posto magnifico. Puerto Maldo-

nato è un paese nell’Amazzonia da dove si può andare in barca nei vari lodge immer-si nella foresta amazzonica. visto il costo proibitivo per il nostro budget, ci siamo offerti volontari per aiutare un gruppo di ricercatori ad aggiornare i database della loro ricerca facendo lavoretti come trova-re serpenti, rane, mettere l’anellino attor-no alle zampe degli uccelli, prendere far-falle ed avvistare mammiferi: insomma, in poche parole un esperienza mozzafiato! Inoltre vivere lì senza elettricità, lavarsi con l’acqua freddissima che proveniva dal fiume, non aver nulla da fare a parte camminare nella giungla ed andare a let-to con le galline (o l’equivalente del posto dato che la giungla sembra svegliarsi al tramonto!) ed alzarsi all’alba è stata una bella esperienza di vita.All’arrivo ero abbastanza schifata dai ragni

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dagli scarafaggi... ma mi è bastata una set-timana per farmi passare questa fobia nei loro confronti. Una volta sdraiati nel letto, sotto il retino, la stanza si riempiva di scara-faggi e fuori, nella casetta dove si mangia-va, cominciavano a uscire le tarantole: era-no immensi entrambi! le prime due notti non sono riuscita a dormire per niente, me li immaginavo tutti addosso... bleahhhhh... ma poi invece un po’ dallo sfinimento e un po’ per l’abitudine, mi sono fatta grandi dormite e, pur non essendo amiconi, non mi spaventano più come prima.dopo questa affascinante settimana nel-la natura abbiamo preso un altro bus (13 ore) per andare verso Cuzco, praticamente la seconda capitale del Perù. essa è molto più simile al nostro mondo che al loro... ci sono club, tantissime varietà di ristoranti e moltissimi turisti... insomma era l’oppo-

sto del Perù visitato finora! Il primo giorno in questa città ci siamo dedicati agli Inca, musei e palazzi e inoltre siamo andati in un’agenzia di viaggi per vedere cosa ci conveniva fare il giorno dopo. Ci siamo così diretti a Moras Terrace (delle terrazze costruite dagli Inca per coltivare ed essic-care i loro 3000 tipi di patate diverse) e a Salinas (dove ancora adesso fanno evapo-rare l’acqua proveniente dall’interno di un vulcano facendo rimanere in questi bacini tonnellate di sale).Il giorno seguente ci siamo dedicati alle giornate di trekking che avevamo preno-tato prima di partire. Non avendo trovato posto per l’Inca Trail abbiamo deciso di fare il lares treck. È stato fantastico: un paesaggio bellissimo che ci ha accompa-gnato per quattro giorni di cammino fino ad arrivare a 4.500 metri di altezza... uffy,

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Breve curriculum vitae

Jennissa Pellissier, studia chiropratica ed attualmente è al secondo anno. Grande appassionata di sport, Jennis-sa è stata membra della Nazionale Ita-liana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2007 è diventa-ta maestra di snowboard.

che fatica camminare a queste altezze! e soprattutto che freddo la notte! Non sono praticamente riuscita a dormire per tutti i cinque giorni: avevo troppo freddo ai pie-di ed al corpo nonostante il cappuccio, la giacca a vento, il cappello da Inca e 3 paia di calze! diciamo che, viaggiando con uno zaino, non avevamo i vestiti adeguati a questo tipo di temperatura... in più, essen-do studenti, avevamo un budget molto limitato e, quando ci hanno off erto sacchi a peli più pesanti e altri accessori, abbiamo rifi utato volendo risparmiare: eravamo ge-lati ma poco importa, ne è valsa la pena!dopo questo spettacolare e culturale trek-

king, siamo arrivati a Aquas Caliente dove abbiamo passato una ”mezza notte”. Uso questo termine perché ci siamo svegliati alle tre di notte per cominciare una nuo-va camminata che era praticamente una gara contro altre 1000 persone. Tutto que-sto per riuscire ad arrivare alle porte del Matchu Pichu tra le prime 400 persone per poter ricevere il pass per fare la cammina-ta in cima all’Huayna Picchu. Wow! dopo 3 ore di corsa su per le montagne, siamo riusciti ad arrivare tra i primi e vi lascio solo immaginare!... vedere il sole sorgere sul Matchu Picchu è un’emozione indescrivi-bile! Camminare in mezzo a migliaia di ro-

vine è un sogno, guardarti intorno e vede-re solo montagne, il verde ed immaginare come doveva essere quando era abitato dai geniali Inca è una esperienza che non dimenticherò mai.la visita a Matchu Pichu è stata la classi-ca ciliegina sulla torta, l’ultima esperien-za per rendere questo viaggio perfetto! ritornati a lima, dove abbiamo passato un paio di giorni con una ragazza che avevamo incontrato nella giungla, sia-mo ripartiti con l’aereo verso l’europa lasciandoci uno dei posti più belli che io abbia mai visto alle spalle.

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D I S S O L V E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S T A N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I -G O R I S C E • A I U T A A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E F A L E E D O V U -T E A I P R O B L E M I C E R V I C A L I • P A R A G O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D IB E N E S S E R E D I U N M A S S A G G I O P R O F E S S I O N A L E

CAVO D’ALIMENTAZIONEEXTRA LUNGO (3,7 M)

MANICO ALLUNGATO EDANGOLATO PER PERMETTERVIDI RAGGIUNGERE LA SCHIENA

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LE SFERE DISEGNATEANATOMICAMENTE“ABBRACCIANO EMASSAGGIANO”LA SCHIENA

thumper

Sentirete il massaggio del Mini Pro 2 in profondità nei muscoli, non soloin superficie sulla pelle. Due sfere disegnate anatomicamente vibrano ver-ticalmente con una escursione di 6,35 mm. Tre potenze, da 20 a 40 per-cussioni al secondo, producono penetranti onde di benessere per allevia-re tensioni muscolari e contrazioni.Un massaggio che penetra in profondità nei tessuti… senza sforzo: il MiniPro 2 lavora per voi.

Non c’è bisogno di esercitare alcuna pressione, il solo peso dell’attrezzoè sufficiente: appoggiate il Mini Pro 2 sulle spalle per alleviare le tensionicausate dagli stress quotidiani e per i vostri piedi stanchi sistemate sem-plicemente il Mini Pro 2 su un cuscino sul pavimento e appoggiatevi soprale piante dei piedi. In pochi secondi sarete stupiti e sorpresi dalla sensa-zione di sollievo che proverete: vi sembrerà di camminare sulle nuvole.

IL MINI PRO 2: TANTA POTENZA IN UN PICCOLO STRUMENTO

MINI PRO 2:AZIONE PERCUSSORIA

PROFONDA

GLI ALTRI:AZIONE ORBITALE

SUPERFICIALE

Distribuito da:COJEDA srl

Ruelle Laurent Revel, 2 - 11017 MORGEX (Ao)Tel. 329.7606156 - Fax 0165.801349 - www.cojeda.com

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Page 48: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 17

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Guancialecervicale

Il GUANCIALE CERVICALE CUSCINOLO èdisegnato in modo da riposare il collo e latesta, riducendo nel contempo lo stress sullavostra colonna cervicale. Ideale per la lettura,per guardare la televisione o per rilassarsi. Inpoco tempo sarete stupiti dalla sensazione disollievo e dal relax che offre ai vostri muscolistanchi e tesi. Indispensabile per chi soffre diriduzione della lordosi cervicale. L’uso delguanciale cervicale è indicato in caso di cefa-lee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo,periartriti e sindromi vertiginose. Se vi sveglia-te sempre stanchi e con il collo rigido questoè il cuscino che fa per voi. Grazie al suo dise-gno rivoluzionario ed alle estremità con quat-tro curvature anatomiche differenti, permetteun riposo ed un confort senza uguali.

Disponibile anche nella versione da viaggio:ridotte le dimensioni ma uguali i risultati.

Posizione laterale con un guanciale comune.Questa posizione esercita una torsione sullacolonna cervicale.

Il guanciale CUSCINOLO mantiene la vostracolonna cervicale in posizione anatomica-mente corretta.

La colonna cervicale e quella dorsale sono pie-gate: questa posizione è innaturale e scomoda.

Il guanciale CUSCINOLO sostiene e favorisceil ripristino della curvatura lordotica natu-rale della vostra colonna cervicale.

Questa copia di Chiropratica vi è offerta da:

BIOCONFORT SRL - Via Lombardia 39 - Acireale (CT) - Tel. 0957633643 MATERASSI BARONE SNC - Via della Repubblica 65 - Castel San Pietro (BO) - Tel. 031943762ORTOPEDIA FAGIANI - Via Fornace, 6/F - Villa D’Almè (BG) - Tel. 035545070LA SANITARIA SNC - Via Mazzi, 7 - Savigliano (CN) - Tel. 0172712441ORTOPEDIA S.O.M.P. - Via Boaezio, 2/G - Pomezia (ROMA) - Tel. 069112244FERRARA SAS - Via F. Wenner, 83 - Zona Industriale Fratte, Pellezzano (SA) - Tel. 089274252

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