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IL TRIANGOLO DELLA SALUTE SCIENZA OPPOSTA A CREDENZA LA CRISI DELLA COPPIA A 50 ANNI UNA PASSIONE SALITA ALLE STELLE PERCHÉ LA FILOSOFIA CHIROPRATICA? RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Settembre 2007 - NUMERO 11 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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Page 1: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

il triaNGolo della salutesCieNza oPPosta a CredeNzala Crisi della CoPPia a 50 aNNiuNa PassioNe salita alle stellePerCHÉ la FilosoFia CHiroPratiCa?

rivista PuBBliCata a Cura dell’assoCiazioNe Pro CHiroPratiCa italiaNa. sPedizioNe iN aBB. Post. Gr. iii PuBB. iNF. 70% - € 2,50 - settembre 2007 - NuMero 11

Nuovo orizzoNtedella salute

Page 2: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

eDitore:associazione Pro Chiropratica italiana

reDaZioNe:ruelle laurent revel, 2 - 11017 Morgex (ao)

tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.prochiropratica.com

www.chiropratica.come-mail: [email protected]

direttore responsabile: enrica Ferri

registraZioNe:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di aosta il 23-06-1995Pubblicità: a.P.C.i.

comitato Di reDaZioNe:enrica Ferri

louise la rueantonio Gil

Baiju Khanchandani

impagiNaZioNe graFica e stampa:tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (ao)tel. e fax 0165.809640

l’editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

di questo numero sono state stampate

16.000 copie

Nuovo orizzoNtedella salute

eDitore:

Nuovo orizzoNtedella salute

Sommarioplus ça change plus c’est la même chose! pag. 3

risposta al comunicato FNomceo “ 4

scienza opposta a credenza “ 7

perché la fi losofi a chiropratica? “ 9

una passione salita alle stelle “ 21

la crisi della coppia a 50 anni “ 24

il triangolo della salute “ 29

autunno canadeseFoto di Pellissier eddy

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3Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

Plus ça changeplus c’est la même chose! Louise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

la cosa è vera:più tutto cambia, più tutto è eguale!anni fa, la professione chiropratica si ritrovò con una spada di damocle sulla testa rappresentata dalla dichiarazio-ne di terni della Federazione degli or-dini dei medici e dentisti (FNoMCeo). tale dichiarazione, addolcita negli anni successivi dalle dichiarazioni d’amore dell’allora presidente della FNoMCeo dr. del Barone che proclamava che la chiropratica aveva la dignità delle scien-ze mediche e che doveva entrare a far parte del novero delle medicine ricono-sciute, che i chiropratici erano altamen-te professionali e che lui stesso si sareb-be adoperato al fi ne di far riconoscere tale professione, opinioni espresse più volte in vari congressi, sono di nuovo state smentite ultimamente.Come potrete leggere più ampiamente nell’articolo del dr. Williams, presidente dell’associazione italiana Chiropratici, la professione chiropratica in italia è di nuovo sotto pressione e attacco da parte della professione medica…dopo 34 anni d’attività e lotta per il ri-conoscimento della professione, l’aiC si ritrova esattamente nella stessa situa-zione: niente legge, niente scuola, nes-sun riconoscimento legale e soprattutto nessuna difesa da parte delle istituzioni della professione del chiropratico. dal ’74, anno di fondazione dell’aiC, leggi sulla chiropratica sono state defi nitiva-mente riconosciute in Francia, Portogal-lo, lichenstein, Germania, Benelux, Gran Bretagna, sono state fondate università in Francia, svizzera, spagna, Norvegia, danimarca, Gran Bretagna.e da noi? Niente, nada, rien, nothing!

a questo punto non ci rimane che pren-dere la palla al balzo e protestare: scri-viamo ai deputati, ai senatori, facciamo presente ai nostri dirigenti dei vantaggi e dell’effi cienza della chiropratica ma so-prattutto andiamo a fi rmare sul nostro sito www.chiropratica.com la petizione

per il riconoscimento della professione chiropratica e l’associazione Pro Chiro-pratica s’impegna a far pervenire tutte le adesioni fi rmate all’aiC e al governo per provare, per l’ennesima volta, ad ottene-re il giusto riconoscimento per questa di-sciplina scientifi ca che è la Chiropratica.

dopo 34 anni d’attività e lotta per il ri-conoscimento della professione, l’aiC si ritrova esattamente nella stessa situa-zione: niente legge, niente scuola, nes-sun riconoscimento legale e soprattutto nessuna difesa da parte delle istituzioni della professione del chiropratico. dal ’74, anno di fondazione dell’aiC, leggi sulla chiropratica sono state defi nitiva-mente riconosciute in Francia, Portogal-lo, lichenstein, Germania, Benelux, Gran Bretagna, sono state fondate università in Francia, svizzera, spagna, Norvegia, danimarca, Gran Bretagna.e da noi? Niente, nada, rien, nothing!

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Risposta al comunicato FNOMCeODr. John Williams D.C.Presidente Associazione Italiana Chiropratici

in riferimento al comunicato della FNoM-Ceo del 21 aprile 2007 l’associazione ita-liana Chiropratici osserva quanto segue.la chiropratica proprio per la sua evidenza scientifica, per i benefici che ne derivano e per l’elevatissimo numero di persone che, di conseguenza, vi fanno ricorso è stata og-getto di disciplina specifica in molti Paesi europei ( Belgio, danimarca, liechtenstein, Norvegia, svezia, svizzera, Gran Bretagna, Francia, Germania, islanda, Portogallo), ne-gli stati uniti d’america (tutti gli stati), in africa, in asia, in america latina, in Nord america ( Bahamas, Canada, st. Christo-pher & Nevis), in australia (tutti gli stati), in Nuova zelanda.

in tutti questi stati si è tenuto conto delle peculiarità e della natura propria della chi-ropratica quale professione sanitaria pri-maria che enfatizza la capacità intrinseca dell’organismo di guarire se stesso senza il ricorso a farmaci o alla chirurgia e che si affianca alla medicina ufficiale seguendo-ne un cammino scientifico parallelo pur evitando ogni sovrapposizione.Come riconosciuto dalla stessa organiz-zazione Mondiale della sanità nelle linee guida, emanate nel 2005, in collaborazio-ne con la regione lombardia, nei Paesi in cui è entrata in vigore una legislazione in materia “il chiropratico esercita in qualità di operatore sanitario di primo contatto,

in modo indipendente o come membro di équipe di assistenza in seno alla comunità, all’interno di centri di assistenza sanitaria od ospedali”.l’oMs ha emanato le linee guida di cui so-pra al fine di soddisfare l’esigenza di defini-re uno standard omogeneo di formazione per una pratica sicura della chiropratica, che comprenda informazioni sulle con-troindicazioni di tale forma di assistenza. tale esigenza è sorta poiché in certi stati, nei quali la chiropratica non è stata rego-lamentata, altri operatori sanitari e profani possono utilizzare tecniche di manipola-zione vertebrale fregiandosi del titolo di chiropratico, pur non avendo ricevuto una

La chiropratica

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5Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

formazione ad hoc nell’ambito di un pro-gramma accreditato e ciò pone a serio ri-schio la salute di tutti coloro che si affidano a tali operatori.a questo proposito si pone in evidenza che nelle linee guida richiamate sono previsti corsi di studio supplementari della durata di almeno 2.000/2.200 ore di formazione nei principi e nella prassi della chiroprati-ca per i medici che vogliono operare quali chiropratici.Nelle linee Guida dell’oMs tra gli obiettivi di formazione di un professionista chiro-pratico vi è quello di “possedere la capacità di decidere se il paziente possa, vantaggio-samente e in sicurezza, essere sottoposto a trattamento chiropratico, o se non deb-ba piuttosto essere indirizzato a un altro operatore sanitario, o a un’altra struttura assistenziale, per ricevere un’assistenza cogestita o completamente distinta” ed, in particolare, egli “deve operare al livello clinico previsto di operatore sanitario di primo contatto, con le seguenti modalità:• formulare con competenza una diagno-

si differenziale dei disturbi lamentati dal paziente;

• acquisire una particolare competenza in imaging diagnostico, ortopedia, terapia del dolore e riabilitazione del sistema neuromuscoloscheletrico e/o nella dia-gnosi e nel trattamento della sublussa-zione vertebrale;

• saper interpretare con competenza i ri-sultati delle analisi di laboratorio;

• acquisire la capacità di valutare critica-mente conoscenze scientifiche e cliniche;

• comprendere e applicare informazioni medico-scientifiche fondamentali ed es-sere in grado di consultarsi con altri opera-tori sanitari e/o indirizzare loro i pazienti;

• possedere, in generale, le conoscenze e le capacità necessarie a comunicare con il pubblico e a prestare il proprio servizio in modo sicuro ed efficace.”

dalle linee guida dell’oMs e dagli studi in-ternazionali emerge che la limitazione, di

fatto esistente in italia, alla circolazione dei chiropratici in possesso dei requisiti richie-sti nei Paesi della u.e, che hanno discipli-nato la professione in questione, non corri-sponde a nessuna delle quattro condizioni poste dalla Corte europea perché si possa limitare la libertà di circolazione e stabili-mento dei professionisti nell’ambito della stessa u.e. e cioè: applicarsi in modo non discriminatorio, rispondere a motivi impe-rativi di interesse pubblico, essere idonei a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non andare oltre quanto ne-cessario per il conseguimento di questo.infatti, la beneficialità e l’economicità dei trattamenti chiropratici posti in essere secondo quanto evidenziato dalla stessa oMs sono ormai acquisite. al contrario, è fortemente lesivo della tutela della salute pubblica il non disciplinare in modo ade-guato la professione chiropratica e lasciare che gli utenti possano affidarsi a persone non appositamente preparate.infine, è opportuno ricordare che in italia il Ministero della sanità nella circolare n° 79 del 21/12/82 ha definito la chiropratica nei seguenti termini: “ la definizione più pun-tuale della chiropratica non si identifica in

toto con la manipolazione vertebrale, in quanto il trattamento chiroterapico è sem-pre diretto sui singoli elementi vertebrali anche se prende in considerazione la co-lonna intera come organo funzionale uni-co, impiegando tecniche differenziate che possono anche essere variate durante il ciclo di cura” ... “la mobilitazione vertebra-le indifferenziata ottiene, in genere, una mobilizzazione vertebrale aspecifica e non giunge, come può avvenire per la chirote-rapia a correggere l’alterazione meccani-co funzionale. Quest’ultima (chiropratica) impiegando anche mezzi complementari (trazioni e meccanoterapia) tende a rimuo-vere la causa meccanica responsabile della sintomatologia e non a determinare una mobilizzazione generica di un tratto della colonna, che spesso deve accompagnarsi a trattamenti fisioterapici e farmacologici e che, in genere, ottiene un risultato sin-tomatico transitorio” ... “ Per chiropratica si intende uno specifico intervento manuale su un determinato distretto articolare so-prattutto vertebrale con l’intento di cor-reggere alterazioni funzionali o limitate modificazioni dei rapporti articolari. “ ... “ la chiropratica, sia all’estero che in italia, dai

La chiropratica

Cos’è meglio per il tuo occupatissimo orario,fare esercizio un’ora al giorno o essere morto per 24 ore al giorno?

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Nuovo orizzoNte della salute

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si laurea nel 1978 dal Palmer College of Chiropractic e si trasferisce in italia nel 1981. Nel 1990 viene eletto presi-dente della commissione legislativa dell’associazione ita-liana Chiropratici e nel 1991 viene presentato il 1° proget-to di legge sulla Chiropratica in italia. eletto “Chiropratico dell’anno” nel 1999 dall’aiC. Nel 2000 viene eletto vice pre-sidente e nel 2004 diventa il presidente dell’associazione italiana Chiropratici.

Breve Curriculum vitae

La chiropratica

I seguente articolo, redatto dal Dr. John Williams, Presidente dell’Asso-ciazione Italiana Chiropratici, sarà la risposta dell’A.I.C. alle notizie pubbli-cate di recente riguardanti le medicine non convenzionali.

Ho letto con interesse gli articoli sulla “bocciatura” delle medicine non conven-zionali (MNC) espressa dall’associazione Galileo 2001. innanzitutto, trovo curioso il nome Galileo, visto che lui stesso è stato criticato dagli scienziati dell’epoca per le sue opinioni considerate non-scientifi che, ma adesso sappiamo tutti che il sole non

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orbita intorno alla terra, ma che la terra, come tutti i pianeti, orbita intorno al sole. Non pretendo di parlare in nome del-le medicine non-convenzionali, perchè ognuno ha una sua fi losofi a o deontolo-gia, ed uno specifi co livello di preparazio-ne scientifi ca e non. l’unico motivo che giustifi cherebbe il raggruppare assieme tutti gli approcci non-allopatici - total-mente diff erenti tra loro- sotto la deno-minazione MNC, sarebbe di annientare la loro identità professionale, evitando così una seria valutazione obbiettiva di ogni singola professione. la chiropratica, per esempio, è professione sanitaria primaria nella maggioranza dei paesi industrializ-zati e ha una copiosa ricerca scientifi ca eff ettuata da diversi governi quali gli stati uniti d’america, Canada, australia, Nuova zelanda e svezia, nonché da università ed istituti di ricerca internazionali, conqui-stando così il diritto di essere apprezzata per i suoi meriti professionali ampiamen-te comprovati. Comprendo la preoccu-pazione degli oncologi che temono che qualche ciarlatano senza scrupoli possa dare false speranze ad un malato, allon-tanandolo da cure convenzionali, ma bisogna tener conto che un chiropratico ha un curriculum di studi di circa 5000 mila ore che include un’ampia prepara-zione nell’ambito delle scienze di base e non tratterebbe mai una neoplasia, ma al contrario indicherebbe al malato il pro-fessionista più idoneo. lo sperpero di de-

naro pubblico è un problema antico che affl igge il ssN da sempre, ed il fatto che il governo abbia deciso di sottolineare il diritto del cittadino di poter scegliere li-beramente la metodica curativa, garan-tito dall’art. 32 della Costituzione, trova un alleato nella chiropratica, in quanto tale principio è stato dimostrato in più occasioni attraverso ricerche eff ettuate da compagnie assicurative statunitensi, e da governi – ad esempio come quello dell’ontario in Canada, che ha commis-sionato i due rapporti Manga, illustran-do notevoli risparmi per certe condizio-ni muscolo-scheletriche a confronto di trattamenti farmacologici e chirurgici convenzionali. al momento, anche la chi-ropratica è al vaglio della Commissione sanità, e giustamente perché in linea con le preoccupazioni espresse dalla società italiana di medicina interna che scrive, “le pratiche diagnostico-terapeutiche in discussione ignorano le conoscenze più consolidate dell’anatomia e della fi siopa-tologia”. Bisogna tuttavia puntualizzare che invece la professione chiropratica ri-chiede una valutazione e considerazione individuale, non incorporata con i relativi meriti tra le MNC, perché provvede a ga-rantire un’adeguata e valida preparazio-ne nelle suddette discipline. infi ne, il noto farmacologo, silvio Garattini, esperto in farmacologia, a ragion veduta augura che “il parlamento decida rispettando il dirit-to alla salute stabilito dalla Costituzione senza cedere alla lobby della medicina alternativa”; anch’io mi auguro che il Mi-nistero decida in via autonoma, al riparo da infl uenze non competenti in materia, valutando attentamente quanto da esso stesso riconosciuto già negli anni ottanta circa la validità ed effi cacia della chiro-pratica grazie alla Commissione istituita dall’allora Ministro aniasi che auspicava la rapida istituzione di un corso di laurea specifi co per la chiropratica e non smen-tisca se stesso.”

dati statistici potuti assumere, ha dato e dà in concreto risultati positivi”.Pertanto, già nel 1982 il Ministero della sa-nità italiano ha riconosciuto la chiropratica come attività sanitaria con proprie speci-fi che caratteristiche di pratica, diff erente dai trattamenti medici canonici e di accer-tata effi cacia e benefi cialità e nella relazio-ne della cosiddetta Commissione aniasi dell’allora ministro altissimo si auspicava l’istituzione di un apposito corso di laurea.alla luce di quanto sopra si ribadisce la necessità che la professione chiropratica venga regolamentata con legge dello sta-to italiano e venga previsto un percorso formativo in linea con gli standards seguiti negli altri paesi dell’u.e. e con le linee gui-da dell’oMs emanate in materia.

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7Chiropratica - N. 11 - settembre 2007Chiropratica e filosofia

Scienza opposta a credenzaDr. Donald M. Petersen Jr., BS, HCD(hc)Editore Dynamic Chiropractic

recentemente, negli stati uniti, si sono svolti vari sondaggi a proposito del sog-getto della creazione. in due di questi son-daggi, prodotti dalla CBs News e CNN/usa today/Gallup, ¹ ² veniva chiesto agli inter-vistati quale delle conclusioni seguenti era la più vicina alla”loro visione sulle origini e sviluppo dell’essere umano”. i risultati di entrambi i sondaggi sono stati molto con-sistenti:• 51/53% (a seconda dei sondaggi) degli

intervistati credevano che l’uomo fosse “creato direttamente da dio”

• 30/31% credevano che gli uomini si fos-sero “evoluti” ma che “l’evoluzione fosse guidata da dio”

• 12/15% credevano che gli esseri umani si fossero “evoluti e dio non c’entrasse per nulla”

i risultati di questi sondaggi hanno stupi-to e preoccupato molti dei membri della comunità scientifica. tali scienziati non riescono a capire come la gente possa cre-dere in qualcosa di differente da ciò che la scienza dice e dimostra.Pur ammettendo che il soggetto della creazione è molto spinoso, ho scelto tale esempio per esaminare una questione che riguarda la chiropratica. Mentre la scienza può cercare di scoprire la verità circa alcuni fatti, non può fornire ri-sposte su alcuni delle più importanti que-stioni che riguardano la nostra vita. Prendiamo, ad esempio, la seguente do-manda: tuo marito/moglie ti ama?Mentre la maggioranza di noi potrà con-fermare di si, il numero dei divorzi negli stati uniti sembra dire che le nostre cre-denze siano mal riposte, almeno per al-cuni di noi. in questo caso la scienza può fare poco per salvare i matrimoni ma può

solo fare statistiche sul triste stato delle re-lazioni umane. Nel caso della chiropratica la scienza ha appena sfiorato la superficie della conoscenza che è stata sperimentata da svariati milioni di pazienti. abbiamo te-orie e abbiamo ciò che ci dicono i pazienti nei nostri uffici. lo scopo della ricerca chiropratica è quello di capire cosa succede quando facciamo un aggiustamento e come possiamo farlo fornendo ai pazienti cure ancora migliori.Nel futuro, la ricerca scientifica scoprirà sicuramente una varietà di verità concer-nenti la chiropratica che ci permetteranno di capire molto di più su come e perché funziona questa scienza, arte e filosofia.Ma come può il risultato di questa ricerca influenzare il modo di operare nei nostri studi? discutendo di queste possibilità con altri autori e scrittori, uno di loro ha fatto questa osservazione: “il problema, con la scienza, è che sembra cambiare di opinione continuamente.”sicuramente il fatto che esistano ricerche che sembrano contraddire totalmente altre ricerche simili non aiuta nell’avere fi-ducia nei risultati di tali studi. al contrario, obbliga molti di noi a sposare la causa del-le ricerche che sopportano le nostre cre-denze e a rigettare come sbagliate quelle che non lo fanno.Perciò, perché fare della ricerca chiroprati-ca? la risposta è ovvia: vogliamo saperne di più sulla chiropratica.la parte più difficile circa la conoscenza è sapere quando se ne sa abbastanza; men-tre possiamo cercare di apprendere tutto quello che è attualmente conosciuto, non potremo mai sperare di sapere tutto quel-lo che si sarà realmente da sapere.Ciononostante, sapere è meglio che non

sapere, è meglio dell’ignoranza, sia per noi che per i nostri pazienti.Quale paziente della chiropratica da più di 50 anni, posso dirvi che ho molto più rispetto (e fiducia) in quei chiropratici che hanno preso il tempo di imparare in che modo la chiropratica può migliorare la mia salute. Questo è vero anche per coloro che hanno imparato trattamenti complemen-tari che influiscono sul mio stato di benes-sere e che ne sono diventati degli esperti.detto tutto questo bisogna ricordarsi che la chiropratica è un’arte e una filosofia, ol-tre che essere una scienza. la nostra filoso-fia ci fornisce un modello su cui organizza-re la nostra scienza. Nel caso la scienza ci fornisse prove contra-stanti con questo nostro modello, siamo chiamati a riformulare ipotesi e modelli che rispettino queste nuove informazioni.a volte lo facciamo, altre aspettiamo ulte-riori informazioni che confermino le pre-cedenti. esiste una ragione per la quale crediamo in ciò che crediamo quando si parla di chiropratica: in parte è dovuto alla nostra cultura, in parte all’esperienza e in parte all’intuizione. il risultato delle ricer-che generalizzabili deve essere tale anche nei nostri uffici se no, non sono generaliz-zabili.la cosa importante è che ogni chiroprati-co e studente in chiropratica si accollino l’onere di imparare il più possibile circa la chiropratica e il benessere da lei portato. la nostra forza consiste nell’essere un dottore preparato che conosce la scienza della salute e come applicare le cure chi-ropratiche al fine di alleviare le sofferenze dell’umanità. Questo è quello che il mondo cerca e di cui ha bisogno.

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Nuovo orizzoNte della salute

8 Nuove frontiere della chiropratica

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9Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

Perché la filosofia chiropratica?Dr. Pellissier Eddy D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

la chiropratica non ha una filosofia… la chiropratica è una filosofia!spesso quando i chiropratici si riunisco-no, parlano di filosofia, eppure raramente li sentirete parlare di Platone o aristotele, o paragonare Nietzsche a emerson. la fi-losofia che li interessa di più, quella di cui discutono, è la filosofia chiropratica ovve-rosia i credo e le basi dell’intera professio-ne chiropratica.Molte persone trovano strano che la chiro-pratica abbia la sua filosofia. dopo tutto, le altre professioni non si basano su una filo-sofia: avete mai sentito parlare di filosofia pediatrica, di filosofia contabile o di filoso-fia legale? Perché allora la chiropratica ha una sua filosofia? Forse, in qualche modo, dire che la chiropratica ha una filosofia è fuorviante.secondo il dottor B. J. Palmer, lo sviluppa-tore della chiropratica (il cui padre, d. d. Palmer, ne è stato lo scopritore nel 1895) la chiropratica è filosofia oltre ad esse-re scienza ed arte. la chiropratica non è solamente un metodo per aggiustare la colonna vertebrale o correggere proble-mi di curvature, è una serie di credenze e opinioni che riguardano il corpo umano e il naturale ordine delle cose dell’universo. Questi credo, questa filosofia sono il per-ché della chiropratica.la scienza e l’arte della chiropratica (ad esempio le specifiche tecniche di aggiu-stamento) sono state sviluppate e sono usate in accordo a tale filosofia. la chiro-pratica è unica sotto tale aspetto. le altre professioni non sono basate su una serie di principi immutabili. la professione le-gale, ad esempio, si occupa di un sistema di leggi e statuti che vengono modificati molto velocemente, fino a poco tempo

fa non esisteva nel codice della strada un sistema di penalità di punti in caso di in-frazioni al codice. anche le singole azioni possono essere interpretate differente-mente dipendendo dal giudice o dalle circostanze: privare una persona della vita può essere considerato omicidio, inciden-te, delitto passionale o premeditato con pene differenti; non esiste un codice uni-co ed universale per giudicare tali azioni. Gli avvocati devono lavorare con leggi e regole che cambiano con il tempo, luogo geografico e tabù sociali. lo stesso dicasi per i contabili: ogni finanziaria cambia le regole a cui bisogna sottostare. anche la medicina cambia i suoi parametri secondo le ultime scoperte scientifiche: fino a poco tempo fa era routine operare di tonsille o di appendicite mentre oggi tali operazioni sono molto rare. Nella chiropratica le azioni e i principi di base non cambiano e sono immutabili. la comprensione di tali credo può essere approfondita e le tecniche possono essere migliorate ma la dottrina di base rimane costante. l’importanza della filosofia per la professione chiropratica non potrà mai es-sere sottolineata troppo perché è la base di tutto ciò che un chiropratico con “prin-cipi” fa. secondo uno dei primi filosofi chiropratici, il dottor ralph stephenson, d.C ,la filoso-fia: “è la spiegazione di tutta la chiropratica e la differenza tra un bravo chiropratico e uno mediocre è che quello bravo ha una varietà enorme di principi nel cervello mentre quello mediocre ne ha pochi e un chiropratico mediocre ha la tendenza a sostituire la conoscenza con la strumenta-zione.” Nonostante esistano tanti principi chiro-

pratici, i fondamentali sono: • Esiste un’intelligenza universale che

permea tutta la materia, che le fornisce continuamente e totalmente le sue pro-prietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi;

• La funzione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di adattare le forze univer-sali e la materia ai bisogni del corpo;

• La missione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di mantenere in uno stato di organizzazione attiva il tessuto vivente di un corpo (salute);

• L’interferenza nella trasmissione delle Forze innate causa non coordinamento ovverosia Mal-essere (da non confondere con malessere dove Mal-essere è inteso come non funzionamento perfetto delle attività del corpo che è differente da ma-lessere che significa presenza di sintomi negativi.).

la filosofia chiropratica è la ragione d’esse-re del chiropratico: le tecniche possono es-sere copiate, le mosse duplicate, la nostra manualità può essere chiamata medicina manuale, osteopatia, manipolazione ma la CHIROPRATICA sarà sempre l’insieme di arte, scienza e filosofia.esaminiamo con maggiore profondità la filosofia e il modo di pensare dei chiropra-tici per capire meglio il perché la chiropra-tica, come giustamente afferma il dr. Pete-resen, non può essere solo ridotta al rango di scienza…

RAgIOnAmenTO InduTTIvOil ragionamento induttivo va dal piccolo al grande, dalla parte all’insieme, da uno a tutti.se doveste misurare 20 carote e trovaste

Chiropratica e filosofia

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Nuovo orizzoNte della salute

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che sono tutte di lunghezza compresa tra i 15 e i 20 centimetri, potreste concludere che tutte le carote rientrano in quell’inter-vallo dimensionale. il procedimento logi-co utilizzato per trarre tale conclusione è detto ragionamento induttivo. secondo il filosofo John stuart Mill, suo principale fautore, utilizziamo il ragionamento in-duttivo quando concludiamo che “ciò che è vero di alcuni individui di una classe, è vero dell’intera classe, o ciò che è vero in un dato momento sarà vero sempre, in cir-costanze simili”. Questa logica, egli sosteneva, è possibile perché vi è una certa “uniformità” nella na-tura e ciò consente di trarre tali conclusio-ni. l’esempio classico usato per illustrare il ragionamento induttivo è il “fatto” che tutti gli uomini sono mortali. Per dimostra-re questo “fatto”, tuttavia, tutti gli uomini dovrebbero essere già morti. ovviamente, alcuni di noi sono ancora in circolazione! Come possiamo allora essere certi che uno di noi non vivrà per sempre? Non possia-mo. eppure, attraverso il ragionamento in-duttivo, possiamo concludere che vi è una probabilità estremamente alta che tutti gli esseri umani siano mortali. Molte “leggi” scientifiche sono il risultato del ragionamento induttivo – anche se si tratta di una questione di probabilità. l’astronomo Giovanni Keplero, per esem-pio, annotò la posizione del pianeta Marte in vari punti della sua orbita. Basandosi sul presupposto che le orbite naturali conser-vano una geometria uniforme, indusse che l’orbita doveva essere di forma ellittica. in effetti, se si dovesse veramente calcolare la posizione del pianeta in tutti i punti della sua orbita, risulterebbe che esso descrive un’ellisse quasi perfetta. Nessuno ha mai scoperto un pianeta che non segua questo principio, passato alla storia come “legge di Keplero” dell’orbita planetaria. o meglio, nessuno ha trovato un’eccezio-ne finora. Con il progredire dello studio dell’universo, non possiamo sapere con

certezza che cosa scopriremo. altri fatti “scientifici” stabiliti mediante il ragiona-mento induttivo sono crollati in seguito alla scoperta di un nuovo dato. il punto debole del ragionamento induttivo, dun-que, è il fatto che esso si affida a una cono-scenza parziale per trarre conclusioni circa la “verità”. Nel caso della scienza medica, questo punto debole può avere conse-guenze dannose, se non tragiche. Quando i ricercatori medici traggono le loro con-clusioni su ciò che va bene per tutte le persone sulla base di quello che, secondo le loro osservazioni, va bene per alCuNe persone, corrono il rischio di causare un danno irreparabile a molti. Prendiamo l’esempio dell’appendicecto-mia. i medici studiarono a lungo quest’or-gano curioso, l’appendice, senza riuscire ad attribuirgli alcuno scopo utile. Conclu-sero, pertanto, che non ne aveva alcuno. Quando si infiammava o comunque dava problemi, si limitavano a tagliarlo via. Ci sono voluti anni alla professione medica per ammettere che il ragionamento era scorretto e cercare altri metodi di tratta-mento dell’appendicite. tuttavia, la scienza medica sostiene an-cora a spada tratta altre sue conclusioni, malgrado il fatto che anch’esse siano state tratte tramite il ragionamento induttivo. di più, si attiene alle “regole” con una rigidità che spesso non lascia spazio alle differen-ze tra gli individui. Gli scienziati hanno sco-perto che la temperatura media dell’essere umano è di 37 gradi Celsius. se il termo-metro segna 37,3, diranno che “abbiamo la febbre” e ci somministreranno farmaci per riportare la temperatura alla “normalità”. il problema di questo tipo di ragionamen-to è evidente. Nessuno corrisponde alla perfezione (per altezza, peso e persino per temperatura corporea) al profilo dell’esse-re umano “medio”. È errato concludere che la temperatura corretta per tutti i membri della razza umana debba corrispondere per forza alla temperatura “media” di un

campione limitato di membri di questa razza. Per i produttori di abbigliamento è eviden-te da tanto tempo: ogni persona è diver-sa. Magari tutti avessero esattamente la stessa taglia! Non dovrebbero prendersi il disturbo di fabbricare i loro capi nelle ver-sioni small, medium e large. e anche così, sembra impossibile, a volte, trovare un abi-to davvero calzante: l’unica soluzione per una vestibilità perfetta è farsi realizzare ar-tigianalmente un capo su misura.se andiamo dal sarto e ordiniamo un abito nuovo, qualcuno prenderà esattamente le nostre misure. ve lo immaginate un sarto che vi dica: “l’uomo medio è un metro e settantacinque di altezza, 80 chili di peso e 86 centimetri di interno gamba. userò queste misure per rifarle il guardaroba”? di certo andreste di filato da un altro. e tuttavia, per il totale affidamento al ra-gionamento induttivo, la scienza – e in particolare la scienza medica – utilizza dia-gnosi, rimedi e farmaci “preconfezionati”. in altre parole, per realizzare un “guardaro-ba”, procede d’ufficio usando solo misure “medie”. C’è da meravigliarsi che raramen-te i loro abiti calzino a pennello?

RAgIOnAmenTO deduTTIvOragionamento deduttivo: la somma delle parti è maggiore delle parti stesse!Come abbiamo visto il ragionamento in-duttivo va dal piccolo al grande. ovvero, fa osservazioni su singole parti e, sulla base di tale conoscenza, trae conclusioni in me-rito all’intero. il ragionamento deduttivo capovolge questa modalità di pensiero. Parte da una premessa maggiore e, sulla base di quell’idea, deduce la verità relativa a ogni singola parte dell’intero. supponiamo, per esempio, di accettare come premessa maggiore che “dire una bugia è sbagliato”. una volta deciso che questa premessa è “vera”, ne seguirà au-tomaticamente, per deduzione, che è sba-gliato se mentiamo noi, se mente l’uomo

Chiropratica e filosofia

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11Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

giù in strada, se mente il governante di un paese straniero, se mente chiunque. la premessa fondamentale si applica a tutto, in ogni tempo e in ogni luogo, senza ec-cezioni. Molte delle premesse su cui basiamo il ragionamento deduttivo sono universal-mente accettate, in quanto considerate “verità autoevidenti”. sono gli assiomi, che devono semplicemente esser dati per ac-quisiti perché non possono o non devono essere dimostrati. una delle premesse più comunemente note è che “tutti gli uomini sono creati uguali”, giudizio che costituisce il fonda-mento della Costituzione degli stati uniti. i fondatori di questo paese hanno ricono-sciuto la validità di tale precetto in virtù di un innato senso di moralità e umanità. Non è parso loro che avesse bisogno di “di-mostrazioni”. ad altre premesse si giunge attraverso uno studio e un’analisi lunghi e rigorosi.

Per esempio, gli scienziati hanno formula-to una teoria sui “buchi neri” sulla base di premesse fondamentali relative a gravità e massa. Per anni e anni non hanno trovato un solo esempio di tale fenomeno, ma ciò non ha diminuito la loro fi ducia nella verità della premessa. se i principi fondamentali erano corretti, allora la premessa dove-va essere corretta. alla fi ne, sono riusciti a trovare i dati fi sici che confermavano la premessa. la premessa più importante della fi losofi a chiropratica è questa: vi è un ordine in-telligente nell’universo, il quale con-ferisce alla materia le sue proprietà e azioni, preservandone così l’esistenza. un principio che sta giungendo ad essere ugualmente accettato dalla “nuova” fi sica quantistica, astronomia, biologia e da mol-te altre scienze. Nessuno può più studiare l’universo e continuare a credere che que-sto, e ogni sua parte, siano casuali. vi è un ordine che lo organizza e gli consente di

sopravvivere e di rimanere tale. una volta accettata questa premessa mag-giore – che l’universo nel suo complesso è guidato da un ordine intelligente – pos-siamo logicamente concludere che an-che ogni parte dell’universo è guidata da quell’intelligenza. e ciò vale per ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. Proprio come vi sono dei punti deboli nel ragionamento induttivo, anche quello de-duttivo può presentare dei vizi. il rischio più evidente si corre nella formulazione e nell’accettazione della premessa maggio-re. Gli assunti devono essere auto-evidenti al punto che nessuna persona sensata po-trebbe possibilmente obiettare (tutti gli uomini sono creati uguali), o tali da poter essere dimostrati mediante studi clinici od osservazioni fi siche (i buchi neri esistono). Non si può adottare una premessa solo per ragioni di cieca fede, contro ogni evidenza (la terra è piatta, una premessa che un tem-po era considerata un “fatto” acquisito).

Chiropratica e fi losofi a

I PRInCIPI CHIROPRATICIRagionamento deduttivo: la somma delle parti

è maggiore delle parti stesse!

la PreMessa MaGGiore

un’intelligenza universale è presente in tutta

la materia e le conferisce continuativamente

proprietà e azioni, preservandone così l’esi-

stenza.

i PriNCiPi derivati

• Secondo il modello interpretativo chiroprati-

co, l’espressione di questa intelligenza attra-

verso la materia è il signifi cato della vita.

• La vita è una Trinità che si compone di tre fat-

tori necessari congiunti: intelligenza, Forza e

Materia.

• Perché si abbia Vita al 100%, devono sussi-

stere il 100% dell’intelligenza, il 100% della

Forza e il 100% della Materia.

• Ogni essere vivente ha nel proprio organi-

smo un’intelligenza intrinseca detta intelli-

genza innata.

• Il compito dell’Intelligenza Innata è mante-

nere il materiale di cui è fatto l’organismo in

condizioni di organizzazione attiva.

• Vi è il 100% di Intelligenza Innata in ciascun

essere vivente, la quantità necessaria, pro-

porzionale alla sua organizzazione. la quan-

tità di forza creata dall’intelligenza è sempre

del 100%.

• La funzione dell’Intelligenza Innata è adatta-

re materia e forze universali a uso e consumo

dell’organismo, in modo che tutte le parti di

quest’ultimo siano capaci di un’azione coor-

dinata a reciproco vantaggio.

• L’Intelligenza Innata adatta le forze e la ma-

teria a uso e consumo dell’organismo, ma è

limitata dai vincoli della materia.

• le forze dell’intelligenza innata non ledono, né

distruggono mai le strutture in cui operano.

• Negli organismi animali, le forze dell’Intelli-

genza innata operano attraverso il sistema

nervoso.

• La trasmissione delle Forze Innate può subire

delle interferenze.

• Le interferenze con la trasmissione delle For-

ze innate causano “mal-essere”.

• L’interferenza con la trasmissione all’interno

dell’organismo può essere causata, diretta-

mente o indirettamente da una sublussazio-

ne a carico della colonna vertebrale.

la chiropratica annovera molti principi fonda-

mentali su cui si basano la sua fi losofi a, arte e

scienza. Quelli qui elencati sono alcuni dei più

importanti, che hanno guidato la professione

fi n dagli albori. Molti di essi giungono solo ora

a essere accettati da altre scienze… altri sono

riconosciuti pressoché universalmente.

Questi capisaldi sono il frutto di una semplice

progressione di logica deduttiva. una volta

accettata la premessa maggiore, gli altri prin-

cipi seguono quasi automaticamente.

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Nuovo orizzoNte della salute

12 Chiropratica e filosofia

Per arrivare alla verità, è meglio usare una combinazione di logica deduttiva e logica induttiva. Cominciando con il ra-gionamento deduttivo, possiamo formu-lare una premessa fondamentale da cui far seguire tutto il resto. Poi, attraverso studi clinici e ragionamento induttivo, possiamo verificare l’accuratezza della premessa. a differenza di gran parte della medicina moderna, la chiropratica sfrutta questa combinazione ideale. Prende le mosse dalla premessa maggiore che vi è un or-dine dell’universo. Procedendo da questo assunto, può presupporre che anche ogni parte dell’universo, compreso l’organismo umano, sia organizzata in modo ordinato, intelligente. la chiropratica è stata concepita sulla base di questa premessa, quale modo per ri-durre al minimo le interferenze a questo ordine naturale all’interno dell’organismo umano. Ma la chiropratica non si ferma a questo. essa utilizza anche il metodo in-duttivo per studiare gli individui e correla-re quei casi specifici al quadro “più grande”. la sua estesa attività di indagine e ricerca ha contribuito a dimostrare, in termini concreti e scientificamente accettabili, l’ef-

ficacia della chiropratica stessa. Ma, per il chiropratico, l’enfasi resta sulla “Grande idea”, la premessa maggiore in cui sono radicate tutte le conoscenze e le conclusioni. Poiché solo quando vediamo con chiarezza quella grande idea possia-mo arrivare a conoscere le verità relative a ognuno di noi ed a ogni essere vivente dell’universo.

InTellIgenzA unIveRsAleNulla nell’ordine naturale dell’universo è dovuto al caso… la nostra esistenza non è dovuta solamente alla “fortuna”.Poiché la chiropratica è una scienza de-duttiva, prende le mosse da una premessa maggiore su cui si fondano tutte le altre conclusioni. Quel primo assunto è che in tutta la materia vi è una intelligenza uni-versale che le conferisce costantemente ogni sua proprietà e azione, mantenendo-la in essere. Questa premessa non fu adottata per mo-tivi di cieca fede o di fervore religioso. È una conclusione fondata sull’osservazione di dati fisici. Guardatevi intorno. vi sembra logico pensare che ogni cosa nell’universo sia il risultato di una mera selezione casua-

le o della “fortuna”? È “fortuna” il fatto che l’ala di un uccello sia perfettamente con-cepita per il volo fino all’ultima penna? È un puro “caso” che le radici di una pianta si sviluppino verso il basso, attraverso il ter-reno (dove troveranno acqua e minerali), e che le sue foglie crescano invece verso l’al-to (dove troveranno luce e aria)? se l’uni-verso fosse davvero il mero frutto del caso, dovrebbe esserci almeno qualche pianta con le radici per aria e le foglie seppellite sottoterra. Ne avete mai vista una così? Pensare che l’universo sia privo di organiz-zazione intelligente è come ritenere che le piramidi di Giza siano il risultato di una frana. le piramidi avrebbero mai potuto derivare da un’azione casuale? e l’empire state Building? l’ala di un uccello? le radici e le foglie di una pianta?Proprio come è necessaria l’intelligenza umana per creare e preservare le meravi-glie dell’architettura, così ci volle intelligen-za per creare le “meraviglie” naturali che ci circondano. Naturalmente l’intelligenza umana non potrebbe essere responsabile del complesso ordine dell’universo: non ha nemmeno cominciato a comprenderne una minuscola parte! e se non si trattava di intelligenza uma-na, doveva essere qualcosa di più grande. Quel “qualcosa” è ciò che noi chiropratici chiamiamo intelligenza universale. Non sappiamo che cosa sia, da dove venga, quale sia il suo fine, né se ne abbia uno. sappiamo solo che deve esistere, o non esisterebbe nient’altro! Questa intelligenza universale è dio? Nes-suno lo sa. Non c’è modo di “dimostrare” l’esistenza di dio o di descrivere le caratte-ristiche di dio. Non c’è modo di “dimostra-re” l’esistenza dell’intelligenza universale o di descrivere le sue caratteristiche. Come si può dunque stabilire se rappresentino la stessa cosa? alcuni credono che dio sia la fonte di quell’intelligenza universale. altri possono accettare il concetto di intelligenza univer-

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trinità della vita: intelligenza innata, energia innata e Materia innata

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13Chiropratica - N. 11 - settembre 2007Chiropratica e filosofia

sale senza nemmeno credere nell’esisten-za di un dio. Comunque sia, grazie all’os-servazione e al ragionamento deduttivo, sappiamo che una tale intelligenza deve esistere al fine di evitare che la materia precipiti nel caos. Nell’era della tecnologia – in cui il metodo scientifico regnava supremo – tali nozioni erano spesso criticate come “non scientifi-che”. Ciò che i critici intendevano, in realtà, era che la premessa non poteva essere di-mostrata e non ci si poteva arrivare attra-verso il ragionamento induttivo. Natural-mente ciò valeva anche per affermazioni come “tutti gli uomini sono creati uguali” o per l’esistenza nello spazio di “aspirapolve-re” chiamati buchi neri (teoria anch’essa di-sprezzata al suo primo apparire). tuttavia, il primo di questi due assiomi non richiede dimostrazione e il secondo era considera-to valido anche prima di essere dimostra-to. lo stesso si può dire della premessa dell’intelligenza universale: è una “verità” così basilare che trascende la scienza e a essa si può giungere solo attraverso la lo-gica deduttiva. oggi, con l’espandersi della scienza nella “nuova fisica” e nella meccanica quantisti-ca, viene accettata una visione più ampia. si coltivano nuove idee e il ragionamen-to deduttivo è riconosciuto quale valida forma di logica. Finalmente, si comincia a dare per acquisita la consapevolezza che deve esistere un’intelligenza universale. I chiropratici sorridono all’idea che la “scienza” stia “scoprendo” solo oggi questa idea. dopo tutto, l’intera loro professione è costruita su quella sem-plice eppur profonda verità. I dottori in chiropratica comprendono che l’in-tero universo è governato da ordine e intelligenza. Per deduzione, sanno anche che questo ordine e questa in-telligenza si applicano a ogni parte dell’universo, compreso l’organismo umano. Questa conclusione porta direttamente a

un’altra premessa essenziale della filosofia chiropratica. un essere vivente ha nel pro-prio organismo un’intelligenza innata, che viene denominata appunto così.Non si dà, in filosofia chiropratica, altra parola tanto pregna di significato quanto il termine “innato”, poiché esso si riferisce al solo elemento che distingue i viventi dai non viventi, ed è la ragione per cui la chi-ropratica esiste.

InTellIgenzA InnATAin tutte le cose c’è un’intelligenza innata che le indirizza verso la strada della salute.la prima cosa che dobbiamo fare, trat-tando di “intelligenza innata”, è chiarire il concetto di intelligenza. È importante comprendere che non stiamo parlando di istruzione o della capacità di apprendi-mento. Gli esseri umani possono andare a scuola e fare corsi di programmazione al computer oppure, viaggiando, possono assimilare varie lingue straniere, ma non è questo che intendiamo quando diciamo “intelligenza”. l’intelligenza di cui parliamo è la “cono-scenza” con cui ogni entità vivente è nata e che le consente di adattarsi all’ambiente al fine di sopravvivere. se mettiamo una pianta sul davanzale della finestra, nel giro di una giornata la vedremo rivolgere le foglie alla fonte luminosa. se la giriamo dall’altra parte, volgerà di nuovo e altret-tanto rapidamente le foglie verso la luce, che le consente di svolgere le sue normali funzioni. la pianta non fa uso della logica per capire che ha bisogno di luce, né decide di volta-re le foglie verso la finestra. Non “pensa” e non è autocosciente. eppure, l’intelligenza che possiede le consente di passare da un minuscolo seme a un esemplare rigoglio-so, di mettere radici nel terreno per trovare acqua e sostanze nutritive, di aspirare alla luce e all’aria e di sfruttarle per trasformare questi elementi in altre foglie, radici, ger-mogli e, infine, in nuovi semi che, traspor-

tati dal vento, ricominceranno da capo il processo altrove. Non azione casuale, ma intelligenza. Non apprendimento, ma co-noscenza innata. intelligenza innata.Ma che cos’è questa intelligenza? da dove viene? Come funziona? Nessuno conosce la risposta a queste domande. Gli esse-ri viventi non sono aggregati casuali di molecole e atomi. sono tutti organizzati in entità funzionali che si adattano al loro ambiente. Pertanto, accettiamo come principio fondamentale il fatto che nell’or-ganismo sussista un ordine, ordine che abbiamo deciso di chiamare intelligenza innata. Ma, come nel caso dell’intelligen-za universale, non abbiamo la capacità di comprendere esattamente che cosa sia e come funzioni questa intelligenza. sappia-mo solo che esiste. Nell’essere umano è l’intelligenza innata che dice al neonato quante volte il suo cuore deve battere al minuto, come in-gerire e digerire i nutrienti ed eliminare le scorie, come produrre e utilizzare globuli bianchi per combattere le infezioni, come comunicare i propri bisogni per richiedere assistenza esterna. Nessuno deve insegna-re al bambino queste cose. tuttavia, l’intelligenza innata può solo gui-dare il funzionamento interno di quel bam-bino. Non può consentirgli di manipolare il suo ambiente o di fare più di ciò che il suo organismo può permettere. Non potrà, per esempio, se ha fame, camminare fino al frigorifero e prendersi uno spuntino (non più di quanto una pianta possa accende-re una lampada se la luce è insufficiente). Quell’azione richiederà apprendimento e pratica più che “intelligenza innata.” da notare che ogni essere vivente possie-de il 100% dell’intelligenza innata che gli occorre. Non vedrete mai una pianta che “sa” che le sue radici devono svilupparsi nel terreno, ma non “sa” che le foglie devo-no crescere verso l’alto, in direzione della luce. Potete immaginare una povera pian-ta che sospinge verso il basso sia le foglie

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Nuovo orizzoNte della salute

14 Chiropratica e filosofia

che le radici perché ha solo il 50% dell’in-telligenza innata?se un’entità è viva, possiede il 100% dell’in-telligenza innata che le serve. in più, per definizione, l’intelligenza innata è sempre normale e la sua funzione è sempre nor-male. Ciò significa che il nostro organismo “sa” esattamente che cosa gli occorre e come adattarsi all’ambiente per funziona-re al meglio. se la nostra salute fisica ed emotiva fa-cesse assegnamento esclusivamente sull’intelligenza innata, saremmo tutti “perfettamente” sani. Ma in gioco entra-no anche altri fattori. un carpentiere sarà anche esperto nella costruzione di un ta-volo, ma se ha il braccio ingessato e non può applicare una forza al martello, o se gli mancano gli strumenti adatti, il tavolo non gli riuscirà molto bene. l’Intelligenza Innata è un esperto che fa funzionare il nostro organismo, ma se è ostacolata dalla mancanza di for-za (energia Innata) o dalla mancanza degli strumenti adeguati (materia In-nata), il risultato sarà al di sotto del funzionamento normale. Questi tre elementi – Intelligenza Innata, energia Innata e materia Innata – costituiscono la “Trinità della vita”.Poiché l’intelligenza innata di una persona ha la “competenza” necessaria a preservare adeguatamente quell’organismo, i chiro-pratici non si rivolgono a questo ambito. Né si interessano degli “strumenti” di cui ogni persona è provvista: l’organismo stes-so e gli organi interni. oggetto della loro pratica è l’energia innata o forza, che rap-presenta il collegamento tra l’intelligenza innata e la Materia innata.

FORze unIveRsAlI...eneRgIA InnATA.addomestica un fulmine – e avrai la Forza innata contenuta nel cervello umano.l’universo è pieno di forme naturali di energia. di fatto, secondo gli astronomi,

esso è stato creato da un’esplosione di energia preesistente alla materia. la teoria del “big bang” è tuttora dibattuta, ma non c’è bisogno di teorie per riconoscere l’ener-gia al lavoro intorno a noi: il vento che sof-fia tra gli alberi, i torrenti che precipitano lungo il fianco di una montagna, il lampo che squarcia il cielo, i raggi del sole che ri-scaldano la terra. Per lo più, queste forze ambientali coesi-stono pacificamente con tutte le forme di vita. a volte, però, dimostrano la loro straordinaria potenza e il loro potenziale di distruzione. il vento aumenta di velocità fino a trasformarsi in uragano e ad abbat-tere le case; le alluvioni travolgono edifici e sradicano alberi; il fulmine spezza enormi tronchi e scatena indomabili incendi.una tale distruzione può sembrare “pri-va di senso” e spesso ci portano a usare espressioni come “la natura è impazzita”, ma scienziati e ambientalisti riconoscono oggi che la devastazione ha il suo scopo nello schema naturale delle cose.un incendio scatenato da un fulmine, per esempio, è un modo efficace di diradare un gruppo di alberi. Quando una foresta è troppo fitta, la vegetazione lussureggian-te impedisce che la luce del sole arrivi a livello del terreno, rendendo impossibile la crescita dei nuovi alberelli. la “distruzione” portata dall’incendio consente alla nuova generazione di alberi di sfruttare la luce e il nutrimento necessari alla sopravvivenza della foresta.Quando la stessa foresta è “gestita” dall’uo-mo, gli incendi naturali vengono spesso spenti, salvo poi appiccare volontariamen-te il fuoco in altri momenti per ottenere il risultato che l’incendio naturale avrebbe prodotto. incendi, uragani e inondazioni non sono privi di una finalità. vi è un ordine che regola la loro compar-sa ed un’intelligenza che governa il modo in cui agiscono. l’intelligenza universale “sa” che le foreste devono essere diradate usando la Materia universale disponibile

allo scopo. il collegamento che consen-te all’intelligenza di sfruttare la materia è l’energia naturale o Forza universale. Per gran parte della storia umana, il meglio che siamo riusciti a fare è stato cercare di stare alla larga da queste forze. in epoca moderna, il nostro intelletto ha messo a punto sistemi per sfruttarle a scopo pro-duttivo. Costruiamo generatori a energia eolica, impianti idroelettrici, canali di irrigazione, dighe e pannelli solari per sfruttare queste fonti di energia. abbiamo perfino impara-to ad adattare ai nostri scopi l’energia im-magazzinata in un fulmine. Gli esseri viventi sono come microcosmi dell’universo. abbiamo visto come cia-scuno sia dotato di una porzione dell’in-telligenza universale, l’intelligenza innata. Possiedono anche la versione “specializza-ta” delle Forze universali, che i chiropratici chiamano energia innata. la nostra intel-ligenza innata prende la Forza universale dell’elettricità e l’adatta a scopo produt-tivo, proprio come il nostro intelletto ha adattato le forze naturali. il fatto che l’organismo umano funzioni a energia elettrica è ben documentato. in effetti, molti strumenti diagnostici non fanno altro che registrare e misurare gli impulsi elettrici generati (o, in qualche modo, convertiti da un’altra fonte) dal no-stro cervello per essere utilizzati all’interno dell’organismo. Possono esistere altre for-ze innate all’opera nel nostro corpo, forze che non abbiamo ancora individuato, ma l’elettricità è quella di cui abbiamo dimo-strato l’esistenza. Poiché l’energia innata viene adattata nel nostro organismo dall’intelligenza innata, non può mai essere distruttiva. Ciò può avvenire solo nel caso delle forze univer-sali “selvagge” che non sono ancora state domate dall’intelligenza innata. inoltre, poiché l’energia innata è creata e guidata dall’intelligenza innata, in ogni essere vi-vente è presente il 100% dell’energia inna-

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15Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

ta necessaria. essa consente di alimentare il funzionamento delle cellule secondo le direttive dell’intelligenza. in natura, la ma-teria rimane inerte fi no all’applicazione di energia. aria e acqua restano stagnanti e la struttura molecolare interna dell’albero si mantiene stabile. solo all’applicazione

di energia si verifi cano nella materia cam-biamenti che determinano movimento e funzione.lo stesso avviene nell’organismo. l’intelli-genza innata non può manipolare la ma-teria in mancanza di energia. i muscoli non possono rilasciarsi o contrarsi secondo le

istruzioni dell’intelligenza innata a meno che non sia presente l’energia. di fatto, in assenza di energia innata, l’organismo ces-sa di funzionare, cessa di vivere.l’energia innata, allora, funge da nesso vi-tale che consente all’intelligenza di espri-mersi attraverso la materia. i tre elementi,

Chiropratica e fi losofi a

mAlATTIA e sInTOmI

i sintomi non sono i nostri nemici – ascoltia-

mo cosa ci dicono.

l’organismo lavora diligentemente per man-

tenersi nel migliore stato di salute possibile,

adattandosi ai mutamenti ambientali interni

ed esterni. se la temperatura esterna aumen-

ta, fa in modo di raff reddarsi. se fa freddo, si

adopera per non disperdere il calore. ogni

variazione signifi cativa dell’ambiente esterno

scatena una reazione di adattamento dell’or-

ganismo.

lo stesso vale per l’ambiente interno. Quan-

do un virus o un altro corpo estraneo penetra

nel sistema, l’organismo produce le sostanze

chimiche o provoca le reazioni necessarie in

quella specifi ca circostanza. spesso, sapendo

di doversi sbarazzare di un “invasore”, l’orga-

nismo aumenterà la propria temperatura in-

terna o l’eliminazione delle scorie. si tratta di

azioni normali con cui l’organismo si adatta ai

cambiamenti per preservare la salute.

Purtroppo, queste azioni sono spesso consi-

derate dei mali e trattate come tali. Costringia-

mo l’organismo a tornare a una temperatura

“normale” e consumiamo fl aconi di medicinali

per evitare di evacuare le scorie tossiche di cui

dobbiamo liberarci. Così facendo, lavoriamo

contro l’istinto dell’organismo e gli rendiamo

ancora più diffi cile l’adattamento, che pure

esso deve necessariamente compiere.

Ciò non signifi ca, ovviamente, che l’organismo

sarà sempre in grado di adattarsi totalmente

a qualunque cambiamento. le sublussazioni

possono ridurre il fl usso dell’energia innata e

ridurre la capacità di adattamento del corpo.

la mancanza di un’adeguata nutrizione, di

esercizio fi sico e di sonno costituiscono altret-

tante barriere a un adattamento effi ciente.

anche l’inquinamento dell’aria, la presenza di

additivi chimici in cibo e acqua, lo stress emo-

tivo e i fattori psicologici ci rendono diffi cile

o impossibile adattarci alle esigenze dell’am-

biente. in più, persino un organismo “perfetto”

non ha capacità infi nite. tutta la Materia inna-

ta ha determinate limitazioni intrinseche. Non

può superare difetti strutturali importanti e

non può adattarsi immediatamente a tutti i

cambiamenti. se, per esempio, sta espanden-

do la propria energia per combattere un virus

invasore, potrebbe non riuscire a rispondere

prontamente a un aumento della domanda

di sforzo fi sico. Non c’è nulla che noi possia-

mo fare per oltrepassare tali limiti intrinsechi

dell’organismo, ma c’è invece molto che pos-

siamo fare per eliminare le barriere artifi ciali

alla salute.

a livello sociale, possiamo intervenire cercan-

do di migliorare la qualità dell’aria e dell’ac-

qua. a livello personale, possiamo migliorare

la dieta, aumentare l’esercizio fi sico, dormire

a suffi cienza, imparare a evitare o ridurre lo

stress emotivo, aff rontare al loro insorgere

eventuali problemi psicologici. Naturalmen-

te, poiché la correzione della sublussazione

vertebrale richiede una capacità e una prepa-

razione di tipo specialistico, dobbiamo inclu-

dere in questo regime di mantenimento della

salute visite regolari al chiropratico.

dobbiamo inoltre badare a non interferire con

le azioni adattive dell’organismo trattando i

“sintomi”, che in realtà sono normali funzioni

corporee! Ciò signifi ca evitare l’uso superfl uo

di terapie e farmaci che costringono l’organi-

smo ad agire – o a smettere di agire – in un

certo modo.

anche se è diffi cile crederlo quando si è a let-

to con 38 e mezzo, in realtà siamo fortunati

ad avere quei sintomi! a volte, è l’unico modo

che abbiamo per sapere che qualcosa non va

nell’organismo. Per esempio, se mettendo la

mano sul fornello caldo non avvertissimo il

dolore, potremmo danneggiare la mano stes-

sa in modo irreparabile.

il vero problema, allora, si ha in assenza di sin-

tomi. troppo spesso, le interferenze con il nor-

male funzionamento del nostro organismo

NoN manifestano alcun segnale di emergen-

za. Quando, per esempio, una sublussazione

altera il normale fl usso di energia innata, pos-

sono prodursi variazioni interne così sottili

che non se ne riconosce alcun segno esterno.

lentamente, silenziosamente, tuttavia, l’orga-

nismo paga il conto a quell’alterazione.

spesso, in seguito alla morte improvvisa di

una persona, sentiamo dire: “Ma stava così

bene! Non è stato ammalato un giorno in vita

sua!” ovviamente non era poi così sano e, pro-

babilmente, era ammalato eccome, solo che

non mostrava alcun sintomo di questo stato

di cose. in mancanza di sintomi, presumeva di

essere sano e permetteva alle interferenze di

continuare.

ecco perché tutti – quelli che soff rono di sinto-

mi frequenti o occasionali e quelli che stanno

“sempre bene” – devono badare a correggere

e prevenire qualunque interferenza al norma-

le fl usso dell’energia vitale nell’organismo. se

aspettiamo il manifestarsi dei sintomi potreb-

be essere troppo tardi.

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Page 16: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

Nuovo orizzoNte della salute

16

Veneto

Emilia Romagna

Lombardia

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Toscana

Marche

Umbria

Battiston AngeloDe Luca MarcusDe Luca Patricia

Gruen ErikKragt Michael

Mitchell PatriciaSouth StephenSpadon Renzo

Attanasio KorinnaBaekkel Kristian

Falinska JaneGrondona Roberto

Long�eld SamanthaJolivet Jean Paul

Mariani John

Caronti Al�oGil Antonio

Misitano ElisabettaCentro Sanrocco

Steiner WayneZweier Robert

Pellissier Eddy

Andresini JohnMeyronet GilbertMurugan Patrick

Pellissier EddyZarco Yvon

Sicilia

De Leo MicheleNicholson Gordon

Trentino Alto Adige

Geise KeithStefano MarioZweier Robert

Almeras VincentChiropratica S.C

Glain JeromeMigliore Jean Philippe

Pellissier Eddy

Sardegna

Fronteddu SebastianoPisanu Robert

Albarello JosephAndresini John

Attanasio KorinnaBelig Ralph Amed

Bensen GearyBergstrom ErikBinazzi BettinaButler Claudia

Butler PaulEstibal Gerard

Farnesi AlbertoGiuntoli Alessio

Von Hofsten Cecilia

Aguilar EduardoBohene Swen

Daugaard PelleDel Bene Cristine

Khanchandani BaijuWeseloh CurtisWilliams John

Albarello JosephIves Gregory

Lazio

Bernard FrederickBrunstein FlorianDejean Renaud

Ives GregoryLiem Kai

Neuray PaulPetricone Giovanna

Rigel ThomasRigel Daniel

Puglia

Cannillo GiuseppeCalogiuri Stefano

Gaetano JohnVinci Davide

Campania

Dejean RenaudIves Gregory

Calabria

De Leo MicheleOliva Benito

Abruzzo

Aguilar EduardoCaravaggio Marco

Molise

Cannillo Giuseppe

CHiroPratiCi CHe sosteNGoNo l’APCI

Page 17: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

17Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

ABRuzzOaGuilar eduardo PesCara - Pe - via Milano, 51 - tel. 340.8909209CaravaGGio MarCo laNCiaNo - CH - via Pollidoro di Mastro r - tel. 0872 .713261

CAlABRIAde leo MiCHele reGGio CalaBria - rC - via vito inf., 39/a - tel. 333.4440160 CoseNza - Cs - Corso Mazzini, 92 (pal. o) - tel. 333.4440160 MessiNa - Me - ss 114 tremestieri, km 5,4 - tel. 333.4440160oliva BeNito sQillaCe lido - Cz - via Nazionale, 26 - tel. 0961.915269 Pellaro - rC - via Fiumarella, 20 - 0965.357334

CAmPAnIAdeJeaN reNaud NaPoli - Na - viale Gramsci, 18 - tel. 081.7614180ives GreGorY salerNo - sa - Corso v. emanuele, 58 - tel. 0744.404129

emIlIA ROmAgnAattaNasio KoriNNa ParMa - Pr - via traversetolo, 20/d - tel. 0521.483304BaeKKel KristiaN traversetolo - Pr - via Borsellino, 1 - tel. 0521.842000FaliNsKa JaNe PiaCeNza - PC - viale Malta 4 - tel. 0523.338581GroNdoNa roBert ModeNa - Mo - via Cattaneo 54/12 - tel. 059.343505loNGField saMaNtHa ParMa - Pr - via Farini 9 - tel. 0521.236799Jolivet JeaN Paul BoloGNa - Bo - via a. righi 17 - tel. 051.233970MariaNi JoHN GaMBettola - Fo - via G. Pascoli - tel. 0547.57188 s. arCaNGelo - rN - v.le valturio 20//a - tel. 0541.625914

lAzIOBerNard FrederiCK roMa - rM - via Cagliari 42 - tel. 06.8417438BruNsteiN FloriaN roMa - rM - viale dell’arte, 85 - tel. 06.5918455deJeaN reNaud roMa - rM - via Cagliari 42 - tel. 06.8417438ives GreGorY rieti - ri - via P. Borsellino, 18/20 - tel. 0744.404129lieM Kai roMa - rM - via appia Nuova, 288 - tel. 06.70614430 roMa - rM - largo a. sarti, 4 - tel. 06.3240278NeuraY Paul roMa - rM - viale ippocrate, 92 - tel. 06.44235751PetriCoNe GiovaNNa roMa - rM - via Giambattista vico, 22 - tel. 06.36006884riGel daNiel t. roMa - rM - via Flaminia, 53 - tel. 06.3225847/55riGel tHoMas roMa - rM - via Flaminia, 53 - tel. 06.3225847/55

lIguRIAaNdresiNi JoHN sarzaNa - sP - via variante aurelia, 70 - tel. 0187.603135MeYroNet GilBert GeNova - Ge - via Ceccardi 2/4 - tel. 010.580974 saNreMo - iM - tel. 0184.502098MuruGaN PatriCK saNreMo - iM - Corso G. Garibaldi 138 - tel. 0184.507733Pellissier eddY GeNova - Ge - viale Brigata Bisagno 14/6 - tel. 010.562589zarCo YvoN loaNo - sv - via aurelia 456 - tel. 019.673984

lOmBARdIACaroNti alFio CoMo - Co - via Giulini 20 - tel. 031.242233Gil aNtoNio BerGaMo - BG - via Maff ei 14 a - tel. 035.222959 MilaNo - Mi - via ricasoli, 2 - tel. 02.8690127MisitaNo elisaBetta Busto arsizio - va - viale Cadorna, 3 - tel. 0331.620911CeNtro saNroCCo CoMo - Co - via recchi 7 - tel. 031.574444steiNer WaYNe saN doNato Mil. - Mi - via triulziana 1 - tel. 02.511046 MilaNo - Mi - via Frua, 22 - tel. 02.4692205zWeier roBert tosCalaNo Mad. - Bs - via Benamati, 26 - tel. 0365.541605 erBusCo - Bs - via iseo, 6/a - tel. 030.7704110 BresCia - Br - via Corsica, 113 - tel. 348.3129310

mARCHeaGuilar eduardo CivitaNova M. - MC - Corso v. emanuele - tel. 0733.818105BoHeNe sWeN CivitaNova M. - MC - via son - tel. 0733.784094dauGaard Pelle FerMo - aP - P.zzale azzolino 22 - tel. 0734.224658del BeNe CristiNe MaCerata - MC - via Morelli 20 - tel. 0733.36155KHaNCHaNdaNi BaiJu s. BeNedetto - aP - via Mario Curzi, 29 - tel. 0735.593074 FerMo - aP - P.zzale azzolino 22 - tel. 0734.224658WeseloH Curtis aNCoNa - aN - via Gianelli 22 - tel. 071.202812WilliaMs JoHN iesi - aN - Corso Matteotti, 20 - tel. 0731.215750 seNiGallia - aN - via Gherardi, 70 - tel. 071.7939649

mOlIseCaNNillo GiusePPe CaMPoBasso - CB - via zurlo, 3 - tel. 0874.698179

PIemOnTealMeras viNCeNt ivrea - to - Corso Nigra, 52 - tel. 0125.49225CHiroPratiCa s.C toriNo - to - via vittorio amedeo ii 24 - tel. 011.542841GlaiN JeroMe CuNeo - CN - via silvio Pellico 8 - tel. 0171.696655MiGliore JeaN PHiliPPe CuNeo - CN - P.zza europa, 15 - tel. 0171.66613Pellissier eddY verCelli - vC - via dionisotti 18 - tel. 329.7606156

PuglIACaNNillo GiusePPe Corato - Ba - via Paulucci, 3 - tel. 080.8981829GaetaNo JoHN FoGGia - FG - via Manfredonia - tel. 0881.568517 saN severo - FG - via taranto, 58a - tel. 0882.225074steFaNo CaloGiuri leCCe - le - via a de gasperi, 2 - tel. 340.5042489viNCi davide leCCe - le - via taranto, 58a - tel. 0832.249926 MartiNa FraNCa - ta - via sallustio, 19 - tel. 347.8940276

sARdegnAFroNteddu seBastiaNo Nuoro - Nu - viale del lavoro, 13 - tel. 0784.257036 CaGliari - Ca - via alziator 15 - tel. 070.389119PisaNu roBert sassari - ss - via torino, 13 - tel. 079.275555

sICIlIAde leo MiCHele MessiNa - Me - ss 114 tremestieri - tel. 090.6255844NiCHolsoN GordoN PalerMo - Pa - via Briuccia 52 - tel. 091.6702898

TOsCAnAalBarello JosePH sieNa - si - viale sardegna 37/12 - tel. 0577.281049aNdresiNi JoHN viareGGio - lu - via don Bosco 193 - tel. 0584.54635 luCCa - lu - viale G. Puccini, 1780 - tel. 0583.511051attaNasio KoriNNa Pisa - Pi - via Matteucci 38 sc.G/6 - tel. 050.581312 CeCiNa - li - Corso Matteotti, 22 - tel. 0586.630920BeliG ralPH aMed FireNze - Fi - via Passavanti 4 - tel. 055.574972BeNseN GearY luCCa - lu - via romana 231 - tel. 0583.490115BerGstroM eriK Pisa - Pi - via Matteucci 38 sc. G/6 - tel. 050.581312 MoNteCatiNi - Pi - Corso Matteotti, 107 - tel. 0572.911124BiNazzi BettiNa FireNze - Fi - via Mameli, 58 - tel. 055.576943 sCaNdiCCi - Fi - via santa Maria Greve, 16 - tel. 055.254975Butler Claudia luCCa - lu - via Macelli, 37 - tel. 0583.4654Butler Paul FireNze - Fi - v.le Fratelli rosselli, 62 - tel. 055.2381634estiBal Gerard FireNze - Fi - viale Gramsci, 12 - tel. 055.289891 viareGGio - lu - via Cesare Battisti, 184 - tel. 0584.943148FarNesi alBerto MariNa di Pisa - Pi - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646 Pisa - Pi - via Manzoni 10 - tel. 050.24124 tirreNia - Pi - vione vannini - tel. 050.39497GiuNtoli alessio Pisa - Pi - via Matteucci, 38 - tel. 050.581312 PesCia - Pt - via del Giocatoio - tel. 0572.477876 PoNtedera - Pi - via valtriani - tel. 380.3035822voN HoFsteN CeCilia MariNa di Pisa - Pi - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646

TRenTInO AlTO AdIgeGiese KeitH treNto - tN - largo Nazario sauro, 22 - tel. 0461.236756steFaNo Mario villa laGariNa - tN - via salisburgo, 15 - tel. 349.4373864 riva del Garda - tN - viale dante 47 - tel. 0464-521210zWeier roBert riva del Garda - tN - viale dante 47 - tel. 0464.521210

umBRIAalBarello JosePH PeruGia - PG - via Costa di Prepo 3a - tel. 075.5005363ives GreGorY terNi - tr - via Barbarasa 46 - tel. 0744.404129

vAlle d’AOsTAPellissier eddY aosta - ao - loc. Borgnalle 10 - tel. 329.7606156

veneTOBattistoN aNGelo MoNseliCe - Pd - via Gambarare 2 - tel. 389.2762588 Padova - Pd - via Pellizzo 3 - tel. 389.2762588luCa PatriCia viCeNza - vi - Contrà del Guanto, 7 - tel. 0444.323999de luCa MarCus viCeNza - vi - Contrà del Guanto, 7 - tel. 0444.323999GrueN eriCK villorBa - tv - viale della repubblica 19 - tel. 0422.420513KraGt MiCKael Padova - Pd - via Montà, 110/C - tel. 049.8900066 Mestre - ve - via daniele Manin, 91/1 - tel. 041.972304MitCHell PatriCia BelluNo - Bl - via per Nogaré‚ 47 - tel. 0437.33041soutH stePHeN viCeNza - vi - via dell’ industria, 67 - tel. 0444.966230sPadoN reNzo vittorio veNeto - tv - via Guerrini 5/7 - tel. 0438.553548

Page 18: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

Nuovo orizzoNte della salute

18 Chiropratica e fi losofi a

presi nel loro insieme, formano la trinità della vita, uno dei concetti più importanti della fi losofi a chiropratica.

lA TRInITÀla trinità della vita = intelligenza innata + Forza innata + Materia innatasecondo i principi della fi losofi a chiropra-tica, ogni essere vivente ha il 100% dell’in-

telligenza innata ed il 100% della Forza innata che gli serve. Ha anche una data forma fi sica, che costituisce il terzo ele-mento della trinità.Per godere di una perfetta salute, è neces-

dOmAnde… RIsPOsTe“i nostri lettori troveranno cibo chiropratico

per la mente, che richiederà digestione intel-

lettuale…” D.D. Palmer

D. il concetto di “intelligenza innata” suona quasi religioso o metafi sico…

r. Per alcuni, il concetto stesso di vita ha risvol-

ti religiosi e metafi sici. Per altri, può essere

compreso e apprezzato da un punto di vista

strettamente scientifi co. lo stesso vale per

i concetti di intelligenza universale e di in-

telligenza innata descritti dalla fi losofi a chi-

ropratica. Non sappiamo con esattezza che

cosa sia o come funzioni l’intelligenza inna-

ta. Per la straordinaria abbondanza di fatti

che ne dimostrano l’esistenza, ci sentiamo

legittimati a fondare una serie di convinzio-

ni su questo concetto. anche l’osservatore

più scientifi co, più agnostico, deve ammet-

tere che l’organismo umano (e così l’univer-

so) presenta un’organizzazione sistematica.

il nostro sviluppo non è avvenuto in modo

casuale. alcuni percepiscono questa orga-

nizzazione come una prova dell’esistenza

di un essere supremo… altri come un’indi-

cazione del fatto che siano all’opera forze

ancora sconosciute. indipendentemente

dal punto di vista, la conclusione è la stessa:

l’intelligenza innata esiste.

D. se l’esistenza di una “intelligenza inna-ta” è così evidente, perché non ci credo-no tutti?

r. a un certo livello, la maggior parte della

gente, in realtà, ci crede, solo non le dà mai

un nome. Perfi no oggi, illustri scienziati

e medici stanno giungendo ad ammet-

tere che, per una persona malata o ferita,

possono fare fi no a un certo punto. dopo

di che “dipende dal paziente”, dicono. Ciò

che intendono è che devono farsi da par-

te e lasciar subentrare l’intelligenza innata

di quella persona. se quella persona può

essere guarita, il suo organismo guarirà se

stesso.

D. che c’è di tanto male nel prendere due aspirine o un’altra pillola quando non ci sentiamo bene?

r. la domanda non è se c’è qualcosa di “male”

nel prendere un paio di aspirine. la doman-

da è: comprendiamo il rischio che corriamo

ogni qual volta assumiamo sostanze che

alterano il normale equilibrio biochimico

dell’organismo? il fatto è che non c’è modo

di sapere con certezza come il nostro orga-

nismo reagirà dopo che abbiamo mandato

giù quelle pillole. Perfi no un farmaco diff u-

so come l’aspirina (e l’aspirina è un farma-

co!) condiziona ciascuno in modo diverso.

uno ne prende un paio e gli passa il mal di

testa. un altro ne assume esattamente la

stessa quantità e, mezz’ora dopo, ha ancora

la sua cefalea e, in più, bruciori di stomaco.

un terzo – che aveva già preso aspirina mol-

te volte in passato – ha una reazione allergi-

ca e viene ricoverato d’urgenza. un quarto

si sente benissimo perché il mal di testa se

n’è andato e non si rende conto che il mal

di testa era il segnale di una cosa più grave.

se ci fosse modo di sapere esattaMeNte

che cosa una particolare sostanza chimica

fa al tuo organismo oGNi volta, potreb-

be essere più sicuro fare uso di farmaci. Per

come stanno le cose, però, è tutto un tirare

a indovinare sperando per il meglio.

D. molte persone sostengono di essere state “guarite” da varie aff ezioni con la chiropratica. È vero?

r. No. Nessuno è mai stato “guarito” o “curato”

con la chiropratica. il dottore in chiropratica

fa una sola cosa: rilevare e correggere le su-

blussazioni vertebrali. Ciò elimina o riduce

le interferenze al normale fl usso di energia

innata all’interno dell’organismo. l’intelli-

genza innata può allora pervenire in modo

più effi ciente ed effi cace a tutte le parti

dell’organismo stesso. senza interferenze,

il corpo può lavorare più agevolmente in

vista dell’auto-guarigione. se usciamo dallo

studio del chiropratico sentendoci meglio,

il merito è, in primis, del nostro corpo e poi

del chiropratico che ha individuato esatta-

mente la causa (sublussazione)!

D. perché questi opuscoli si chiamano “the green Booklets?”

r. Nel 1906, d.d. Palmer, l’uomo considerato

lo “scopritore” della chiropratica, che ne ha

formulato i principi e le procedure fonda-

mentali, scrisse un manuale intitolato the

science, art and Philosophy of Chiropractic.

[“la scienza, arte e fi losofi a della chiropra-

tica]. in seguito, suo fi glio, B.J. Palmer, ap-

profondì ulteriormente gli studi del padre

e pubblicò una serie di manuali che, per la

tipica rilegatura verde in voga a quei tempi,

presero il nome di “libretti verdi”, Green Bo-

oks, per l’appunto.

se da allora sono state scritte centinaia di libri

su tutti gli aspetti della chiropratica, queste

prime, importanti opere contengono ancora

l’informazione tecnica fondamentale e i ca-

pisaldi fi losofi ci dell’intera professione e ven-

gono lette e rilette dai chiropratici di tutto il

mondo. Queste rifl essioni di fi losofi a chiropra-

tica si ispirano a quei pionieristici scritti ed a

essi devono la concezione e il titolo.

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Page 19: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

19Chiropratica - N. 11 - settembre 2007

Chiropratico dal 1983, laurea conseguita pres-so il Canadian Memorial Chiropractic College, a toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associa-zione italiana Chiropratici. si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle

squadre nazionali italiane di snowboard, sci nautico, ski-arc e skyrunning. Nominato “Chi-ropratico dell’anno” dall’aiC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica at-traverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

Breve Curriculum vitae

Chiropratica e fi losofi a

sario possedere il 100% dell’intelligenza, il 100% della forza e il 100% della materia. in altre parole, tutti e tre gli elementi de-vono essere presenti in quantità e qualità ottimali. abbiamo già visto che questo è sempre vero per i primi due elementi. la struttura della “materia”, invece, – il nostro corpo fi sico – è talvolta inferiore al 100%. il nostro organismo o le sue facoltà possono presentare delle anomalie (temporanee o permanenti) che ostacolano l’espressione dell’intelligenza. Nel caso dell’uomo, ciò signifi ca che “per-fetta salute” è un’espressione relativa. Cia-scuno di noi può essere sano solo quanto lo permettono i limiti della sua materia fi sica. le persone nate con difetti cardiaci congeniti, per esempio, possono essere sane quanto lo permette la loro struttura. le persone sottoposte ad amputazione di un braccio non possono farselo ricrescere, pur avendo il 100% dell’intelligenza e il 100% dell’energia. vi sono limitazioni in-trinseche nell’organismo umano che non possono essere superate dall’intelligenza innata. Tuttavia, entro i limiti imposti dalla no-stra particolare struttura fi sica, Intelli-genza Innata ed energia Innata lotte-ranno per mantenere il più alto livello possibile di salute. talvolta questo sforzo è ostacolato da interferenze nella normale trasmissione dell’energia alla materia. Per capire che tipo di interferenza può in-teressare il nostro organismo, dobbiamo

comprendere come l’intelligenza innata ne governa le varie parti attraverso l’ener-gia innata. Come abbiamo osservato, il cervello gene-ra, o converte, impulsi elettrici, che eccita-no le singole cellule e dicono loro che cosa fare per adattarsi al fabbisogno dell’orga-nismo in quel momento. tali impulsi sono sospinti lungo un complesso sistema di nervi, che collegano il cervello a organi, tessuti, ghiandole e cellule dell’organismo.Pensiamo al sistema nervoso come a una spessa fune, fatta di numerosi fi li uniti in-sieme. dal cervello, la “fune” si estende lun-go la colonna vertebrale, protetta da una struttura ossea fl essibile. via via che si pro-cede verso il basso, varie sezioni della fune si discostano da essa per passare attraver-so piccole aperture tra le ossa della colon-na, le vertebre. in seguito, si separano ulte-riormente, fi nché ogni singolo fi lo non si collega con il suo obiettivo designato. a volte, tuttavia, le vertebre subiscono una sublussazione (uscendo dal corretto alline-amento), e chiudono parte dell’apertura. Ciò può “comprimere” il nervo e ridurre o alterare il normale fl usso di energia innata nell’organismo. È come quando si schiac-cia un tubo di gomma: l’acqua scorre lo stesso attraverso il tubo, ma non a poten-za piena.Ove presenti, le sublussazioni inter-feriscono con l’espressione al 100% dell’intelligenza attraverso il 100% dell’energia e l’organismo viene a tro-

varsi in una cosiddetta condizione di “mal-essere”. Questo non va confu-so con il termine “malattia”, riferito a specifi che aff ezioni, diagnosticate, denominate e trattate dal dottore in medicina. il termine chiropratico “mal-essere” si rife-risce ad una situazione in cui l’espressione dell’intelligenza innata è inferiore al 100%. Poiché ogni organismo è diverso ed ogni variazione corporea può avere molte diff e-renti ramifi cazioni, i chiropratici non si dedi-cano all’esercizio accademico di etichettare un’aff ezione o di somministrare farmaci o trattamenti per curarne i sintomi. la chiropratica va alla radice del problema e si adopera per ripristinare la capacità dell’organismo di raggiungere un’espres-sione dell’intelligenza innata pari al 100%. e lo fa individuando ed eliminando even-tuali sublussazioni, che potrebbero inter-ferire con il fl usso dell’energia innata. una volta ripristinato quel fl usso, l’organismo riprenderà la consueta lotta per una salute ottimale.il meccanismo della trinità della vita – in-telligenza innata, energia (Forza) innata e Materia innata – è la realizzazione più alta dell’intelligenza universale. Nessuno può essere così arrogante da pensare che tale disegno si possa migliorare. i chiropratici non tentano una simile impresa. invece, concentrano i loro sforzi nel tentativo di permettere a quel disegno di funzionare come dovrebbe: senza interferenze.

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Page 20: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

Nuovo orizzoNte della salute

20

Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fi sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sot-topongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio.

Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il fi glio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi.

Come usare il Koala nest:Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indiff e-rentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allac-ciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divari-cate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.

S I N C E Y 2 K

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21Chiropratica - N. 11 - settembre 2007La Parola ai pazienti

Una passione salita alle stelleMarco PrisciandaroT.O.A.- Torrazzo Osservatorio Astronomico di Matteo Morino e Marco Prisciandaro

a volte capita di fermarsi per un istante ed essere attratti da qualcosa che sta lassù, lu-cente e allo stesso tempo misterioso. in quei momenti ci si tuffa in un viaggio strabiliante, un viaggio che la mente, l’immaginazione e quel pizzico di fantasia ci regalano.Questo è ciò che noi viviamo ogni volta che alziamo gli occhi per ammirare la magnifica volta celeste, dono di ricchezza inestimabile. la nostra passione è nata qualche anno fa, si parla dell’anno 1995 quando ancora, da buoni novizi, possedevamo il classico e fa-moso newton 114, classico cavallo da bat-taglia di chiunque inizi a cimentarsi nell’af-fascinante mondo dell’astronomia.in quegli anni si passavano le notti con l’oc-chio incollato all’oculare del telescopio spa-ziando tra le varie nebulose e galassie che a stento si intravedevano ma, comunque, col cuore colmo di gioia e meraviglia nello stu-pirsi di quanta bellezza racchiude il nostro universo.Passati i primi tempi di rodaggio, sapendosi orientare ormai nei migliori dei modi tra co-stellazioni, pianeti e coordinate astronomi-che, spinti dall’inarrestabile voglia di vedere concretizzati tanti sforzi, abbiamo iniziato a muovere i primi passi in quel che ora come

ora è la nostra principale passione: l’astro-fotografia.armati di una buona reflex a pellicola e di tanta buona volontà, con amici si passava-no notti stupende sotto i cieli da mozzare il fiato a fotografare gli oggetti elusivi del cosmo per poi stamparli e finalmente in-corniciarli per rivivere le emozioni vissute ad ogni suo sguardo.

Passati gli anni e seguendo l’inesorabile crescita della tecnologia, siamo passati dal-la classica pellicola ai moderni sensori CCd delle camere digitali. Questi ultimi insieme a strumentazioni molto più all’avanguar-dia coadiuvate da ottimi computer hanno permesso una radicale trasformazione per l’astrofilo nel mondo dell’astrofotografia. oggi, si riprendono oggetti dell’universo

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Nuovo orizzoNte della salute

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che una volta era di esclusiva possibilità degli osservatori astronomici più grossi al mondo.Mossi i primi passi e facendo tanta espe-rienza sui propri sbagli, nell’estate 2006 è nata in noi la voglia (quasi necessità) di re-alizzare un vero e proprio osservatorio, una postazione fissa ove effettuare tutte le no-

stre riprese del profondo cielo.tale decisione richiedeva di analizzare pro-fondamente alcuni punti i quali richiedeva-no dei requisiti ben specifici che, altrimen-ti, avrebbero impedito la buona riuscita dell’opera.innanzi tutto si è dovuto decidere il luogo ideale, lontano dalle fonti luminose, e ad

una quota sul livello del mare accettabile per avere una buona trasparenza atmosferica.riconosciuto nel paese di torrazzo Biellese il luogo più corrispondente a tali requisiti nel nostro circondario, abbiamo iniziato con la fase progettuale dell’osservatorio.abbozzate le prime idee e, discussa e ap-provata la soluzione finale con regolare do-manda nel comune di attinenza, nell’ago-sto 2006 abbiamo finalmente dato il via ai lavori di costruzione.in breve tempo, superando ostacoli struttu-rali non indifferenti, abbiamo potuto “aprire il tetto” per la prima volta dando luce a ciò che con tanta passione avevamo messo in piedi: l’ osservatorio astronomico di torrazzo – t.o.a.da quei giorni ad oggi abbiamo avuto tante soddisfazioni superando sempre gli enormi problemi che questa favolosa disciplina presenta ogni volta, abbiamo trascorso notti meravigliose apportando un contri-buto significativo alla comunità scientifica ma, soprattutto stiamo realizzando, uniti da una sincera amicizia, i sogni di una vita.Concludendo vorremmo invitare tutti, ap-passionati e non, a salvaguardare ognuno con un suo piccolo ma preziosissimo con-tributo, questa meraviglia che è la volta celeste. essa non ci appartiene; è dono per tutti e tutti “avrebbero” il diritto di poterne assa-porare le profonde emozioni che è in grado di far nascere in noi, ogni qualvolta che gli occhi si alzano al cielo

La Parola ai pazienti

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23Chiropratica - N. 11 - settembre 2007Nuove frontiere della chiropratica

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La crisi della coppiaa 50 anniRoberto VincenziPsicologo

“Love is the only engine of survival” (“amare è l’unico modo di sopravvivere”) Leonard Cohen,“The future” 1992 Sony Music)

la definizione classica, antropologica, de-scrive il matrimonio come:• due persone di sesso diverso, • che non sono parenti di sangue (divieto

di incesto),• che vivono assieme,• che hanno rapporti sessuali tra loro e non

fuori della coppia,• che si dividono i compiti della gestione

materiale delle loro vite.

Questa definizione è un po’ freddina e non tiene conto dell’amore. Perché proprio io? Perché proprio tu? Perché proprio adesso? Perché due persone si mettono assieme, vivono assieme, formulano programmi comuni per il futuro, decidono di avere dei figli?Per amore, naturalmente. e cos’è l’amore? Grande domanda alla quale non pretendo di rispondere. i manuali di psicologia lo definiscono come un sentimento che na-sce tra due persone, che sentono di avere interessi, valori, ideali comuni e che stabi-liscono tra loro una relazione intima, fon-data sulla comprensione, sulla fiducia e sul rispetto.sempre secondo i manuali, questa relazio-ne dovrebbe essere caratterizzata da mu-tualità, il che significa stare con una per-sona, non per soddisfare i propri bisogni egocentrici, ma per crescere insieme in un ambiente in cui ciascuno dei due favorisce la maturazione psicologica e l’espressione delle potenzialità di vita dell’altro.tra i moltissimi autori che si sono occupati

dell’argomento ricordo e. H. erikson, che scriveva: “solo colui che avvicina l’altro, sia consciamente sia inconsciamente, con at-teggiamento attivo e donativo, piuttosto che di richiesta e di dipendenza, sarà in grado di fare dell’altro ciò che l’altro può diventare”. oppure P. schellenbaum, che descriveva tre livelli di sviluppo nel rapporto senti-mentale: 1. una fase iniziale di fusione con l’altro,

nella quale si perdono gioiosamente i confini dell’io e del tu;

2. una fase di proiezione nella quale imma-giniamo che l’altro sia fatto in un certo modo, che molto spesso non corrispon-de alla realtà, e “proiettiamo” sull’altro parti inconscie di noi stessi, delle nostre aspettative, dei nostri sentimenti più an-tichi;

3. una terza fase in cui “la persona che amo diventa per me un’immagine-guida, che riflette le mie possibilità di vita finora sconosciute, le dinamiche del mio svi-luppo” e viceversa.

Ma, nella realtà, le cose non vanno sempre così bene. Capita infatti che ci mettiamo assieme ad una persona che forse non co-nosciamo a fondo, che in quel momento ci sembra simile a noi, ed in effetti magari lo è in quel periodo, ma poi passano gli anni, e le persone si evolvono e si trasformano, ciascuna a modo suo, nell’affrontare le tap-pe e le varie vicende della vita.Ci sono degli archetipi, dei gradini, degli appuntamenti nella vita, che imprimono alle nostre esistenze una spinta trasforma-tiva, ovvero fanno emergere il nostro vero io, la nostra vera personalità, il nostro carat-tere.il termine degli studi, l’inizio della vita

sessuale, l’ingresso nel mondo del lavoro, l’abbandono della casa dei genitori, il ma-trimonio, la nascita dei figli, la morte dei genitori o di altre persone care, sono alcu-ne di queste tappe importanti nella vita, tappe che ci fanno crescere.e in una coppia, naturalmente, ciascuno dei due cresce in modo individuale, il che non costituisce un problema se:• la scelta iniziale della persona si rivela ab-

bastanza giusta, perché con lei condivido un certo numero di importanti ideali di vita;

• c’è sempre stata vera comunicazione nella coppia;

• c’è sempre stato rispetto per la libertà e la diversità dell’altro.

se invece il legame di coppia è debole per-ché, per esempio:• due persone si sono messe assieme per-

ché all’uomo piaceva sessualmente la donna, e alla donna

• l’uomo sembrava un tipo solido, magari simile a papà;

• se all’uomo la donna sembrava simile alla mamma e sognava di essere da lei accudi-to, mentre alla donna questo ruolo anda-va bene finché non ci son stati i figli veri;

• se matrimonio ripete in maniera inconscia il matrimonio dei propri genitori;

• se si sono conosciuti mentre, da studenti, facevano la contestazione, e poi si ritrova-no, dopo l’impatto col mondo del lavoro, ormai trentenni, due persone diverse, una integrata nella società e l’altra ancora con-testatrice;

• se il fatto di ricevere una certa quantità di denaro, un’eredità ad esempio, fa emer-gere l’ avidità di una persona, che prima si dichiarava indifferente ad esso;

• se il matrimonio è stato scelto per paura

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di restare soli;• se il matrimonio è stato scelto “per siste-

marsi”;• se la famiglia di origine ha influenzato la

scelta;• se il matrimonio è stato affrettato, con una

persona conosciuta da poco, unicamente perché siamo stati lasciati da chi aveva una profonda relazione amorosa con noi da anni;

• se ci siamo sposati in realtà solo per uscire in modo legittimato dalla casa di genitori soffocanti.

ed ancora: • se non rispettiamo l’altro e non gli lascia-

mo la libertà di essere diverso da noi; • se non ci concediamo a vicenda la libertà,

che non è libertà di tradire, ma di seguire interessi ed amici che non sono in comu-ne col partner;

• soprattutto se manca la vera comunica-zione nella coppia, che significa accettare le critiche dell’altro, evitare la polemica, cercare di costruire e non di distruggere.

se si verificano queste ipotesi, allora è molto difficile che gli anni non lascino dei segni dolorosi nel vivere insieme e non provochino l’innesco di una crisi che può essere anche molto grave.si rischia così di arrivare alla soglia dei cin-quant’anni, con i figli ormai grandi e spesso indipendenti, e ritrovarsi soli nella coppia, ognuno dei due congelato in un ruolo che non gli piace, molto diversi rispetto ad un tempo, ma quasi sconosciuti l’uno all’altra, senza ancora aver accettato l’invecchia-mento del nostro fisico, talvolta nemici uno dell’altra (quasi come nel film “la guerra dei roses”) e incapaci di affrontare insieme le nuove scelte che la vita ci mette davanti.e cinquant’anni, oggi, sono un’età difficile da vivere. Quella che, una volta, si chiamava la mez-za età e forse veniva affrontata, da maschi e femmine, con animo più sereno, perché c’erano i modelli ai quali adeguarsi, oggi è un età abbastanza negata e fa parte della

congiura del silenzio che avvolge poi, più pesantemente, gli anni successivi, quelli della vecchiaia.siamo immersi in una società, spinta da un progresso tecnologico sempre più velo-ce, che non risolve comunque i problemi dell’umanità, viste le guerre e le contrad-dizioni sociali che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.in questo quadro generale, vengono esal-tati la modernità, l’immagine, la bellezza fi-sica e naturalmente i giovani, visti come gli unici protagonisti della storia a venire.Pubblicità, giornali, televisione, internet ci bombardano quotidianamente con imma-gini dinamiche, sessualmente molto espli-cite, che indicano uno stile di vita quasi sempre solo “giovanile” e “libero”.Passeggiando per le vie delle città, è im-possibile non imbattersi in manifesti che ritraggono corpi di giovani donne nude, o immagini di uomini sexy, di cui la pubbli-cità usa ed abusa. l’immagine che comun-que viene utilizzata è quella giovanile; le foto degli anziani sono destinate alla pub-

blicità di case di riposo, montascale elettri-ci, prodotti medicinali, protesi acustiche e dentali.Ma gli anni vanno avanti lo stesso, che noi vogliamo o no, e in questo quadro sociale il traguardo dei cinquant’anni non costitu-isce più un onorevole raggiungimento di maturità, ma rischia di essere un argomen-to del quale, se possibile, si evita di parlare o, al massimo, su cui si scherza.la crisi che investe tante coppie sulla cin-quantina, quindi, oltre a dipendere da tutti i fattori personali e di scelta del partner, che abbiamo appena delineato, è intrin-secamente legata alla attuale concezione culturale dell’uomo e della donna.di fronte alla crisi che può nascere quando si compiono cinquant’anni, si fa sentire for-te il bisogno di un affetto, che ci possa aiu-tare ad affrontare gli anni che verranno. Nelle donne, inoltre, questo passaggio viene marcato e sottolineato, anche fisica-mente, dalla menopausa, con tutte le im-plicazioni che la perdita della fertilità e la fine delle mestruazioni comportano.

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se una donna ha impostato la propria sicu-rezza del vivere soltanto sulla sua bellezza, sul suo aspetto estetico, così come glielo rifl ettono lo specchio o gli occhi degli uo-mini, allora l’inevitabile decadimento fi sico può diventare un ostacolo formidabile ad impedire l’accettazione di se stessa e del proprio corpo in trasformazione.ed ancora, se una donna ha investito total-mente la propria vita nella devozione ed accudimento di un marito, dimenticandosi di se stessa e annullando, per lui, la propria personalità, allora una crisi del rapporto di-venta anche una profonda crisi personale, mentre si pensa che l’altro, il maschio, non risenta del tempo e dei cambiamenti che esso comporta.

Ma anche gli uomini attraversano profonde crisi verso la mezz’età, e magari non ne par-lano con le mogli, non aff rontano il proble-ma in maniera seria, diventano scorbutici e rigidi con chi li ama, cercano rifugio in un cameratismo tra amici, oppure, piuttosto che aff rontare il problema, in un’avventura con una donna più giovane.ed ancora, esistono uomini incapaci di cambiare; uomini che, davanti alla crisi, per debolezza, evitano autoanalisi e presa di coscienza, ma cercano ancora di applicare i vecchi modelli del “marito padrone” e del “padre padrone”.e fi nché trovano delle donne che ci stanno, il gioco continua.si verifi cano quindi situazioni nelle quali,

pur in presenza di una grave crisi del ma-trimonio, il marito, comunque, pretende che si accudisca la casa, che gli si prepari da mangiare e che gli si lavino e stirino i vestiti.Per non parlare di quelli che pretendono anche rapporti sessuali, come parte del “dovere coniugale”.ed esistono mogli che in queste situazioni continuano a restare nel ruolo.Nel fi lm “Pane e tulipani”, un marito insensi-bile e prepotente, che tradisce la moglie da anni, viene da lei abbandonato. Nei giorni che seguono, in uno dei suoi incontri con l’amante, egli le chiede se può lavargli e stirargli le camicie, visto che non ha più nessuno in casa che lo accudisca, e l’aman-

In CAsO dI sePARAzIOne

Certe volte, la vita di una coppia è così compromessa, che non resta abbastanza amore per ricostruire; ci sono dei casi nei quali, l’unica strada possibile, è quella di una dolorosa separazione.l’ultimo periodo, prima della separazio-ne, è quasi sempre il peggiore: tensione, litigi, aggressività.in certi casi si riesce a tenere tutto nasco-sto fi no all’ultimo, forse i vicini di casa se ne accorgono, ma davanti a parenti ed amici si recita faticosamente la farsa del-la famiglia felice, che provoca negli altri commenti di stupore: “Ma come, vi se-parate ? Non ci rendiamo conto, eravate una coppia così bella !”, o commenti di ne-gazione: “tranquilli, presto farete pace e tornerete assieme meglio di prima”, “sono crisi passeggere, anche a noi è capitato”, “avete cinquant’anni, non vorrete mica separarvi adesso?”, “Badate che se vi la-sciate adesso, da vecchi vi troverete soli”Queste, ed altre considerazioni simili, se vengono fuori, sono la prova di quanto una coppia in crisi abbia ben recitato in

pubblico la parte. in altri casi la crisi di-vampa davanti a tutti; anzi, le situazioni di contatto con le famiglie di origine o con gli amici, non fanno che alimentare nuove polemiche, e poi porte sbattute, urla, crisi di pianto improvvise, scappar via all’improvviso, non presentarsi agli appuntamenti “Che ci vada da solo da sua mamma, glielo dovrà spiegare lui perché io non sono venuta”.in tutti i casi, quando infi ne la notizia del-la separazione, si diff onde nella cerchia di amici e parenti, provoca una serie di forti reazioni emotive di vario genere:• c’è chi (nonostante che ci sia una legge

per farlo, e ci siano circa trentamila se-parazioni all’anno) si preoccupa ancora delle convenzioni sociali che vorrebbe-ro tutti i matrimoni eterni e felici, ed ha quindi grosse diffi coltà ad annunciare ai parenti la separazione del fi glio

• e allora si cerca di giustifi care il fatto di-fendendo il proprio congiunto ed attac-cando l’altro, l’acquisito: “e’ tutta colpa di lei, sai, l’ha tanto trascurato il nostro ra-gazzo …. “ oppure “Certo che un marito come Giorgio, che usciva con gli amici tre

sere su quattro …. “, quando non si attac-ca più o meno esplicitamente la moralità ed il comportamento sessuale dell’altro (e chissà come mai, gli uomini vengono defi niti “avventurieri” e le donne “tr…”).

• si ricorre anche all’attacco della famiglia di origine dell’altro: “Hai visto? d’altron-de anche il padre di lui era un gran bu-giardo!”, “Cosa ci potevamo aspettare, era una famiglia di schiene dritte”, “tale madre, tale fi glia, povero il nostro Carlo” e così via ….

• per questi motivi, in Italia, in particolari contesti socio-culturali, si compiono an-che delitti, scorre del sangue, si innesca-no vere e proprie guerre di famiglie

• gli amici spesso non riescono ad essere neutrali e si schierano dalla parte di uno dei due amici separati; spesso proteg-gendo quello che viene ritenuto mag-giormente danneggiato, maggiormen-te vittima della situazione

Comunque sia è un momento molto dif-fi cile nella vita, che quasi sempre viene vissuto negativamente, come una scon-fi tta, molti lo defi niscono “il fallimento del mio matrimonio”.

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te risponde di no, appunto perché lei è l’amante, e questi compiti toccano invece alla moglie.tutto questo contrasta con la “modernità” dell’epoca che stiamo vivendo, e ci riporta indietro nel tempo. le parole “matrimonio” (dal latino “mater munius” e cioè il “regno della madre”) e “patrimonio” ( “pater mu-nius” il “regno del padre”) sono parole che hanno più di duemila anni, ma delineano dei ruoli ancora presenti oggigiorno.Per certe donne insomma il femminismo non è mai esistito, e certi uomini non met-tono in discussione la propria supremazia di “sesso forte”. a mio giudizio però nulla di-pende dal dNa, nulla è genetico o eredita-rio, e tutto invece è culturale e psicologico, e come tale può essere cambiato.Non va inoltre sottovalutato l’elemento economico, che rende deboli quelle don-ne, che non hanno né hanno mai avuto, una fonte di reddito personale e conse-guentemente l’indipendenza.ignorare questa crisi non fa che peggiorar-la. e’ come aver paura della propria ombra e non osare mai illuminarla: l’ombra diven-ta sempre più scura e minacciosa.Ma i rimedi ci sono, se non si ha paura di mettersi in discussione. riconoscere l’esi-stenza della crisi ed essere disposti ad af-frontarla insieme è ciò che può rendere utile e preziosa la crisi stessa. a livello pratico può servire dedicare del tempo a se stessi come coppia, magari fa-cendo un breve viaggio insieme e da soli, senza i fi gli. e durante il viaggio, non aver paura di parlare.

in questo le donne, rispetto agli uomini, sono molto più coraggiose, meno lega-te al passato, meno rigide e ripetitive, più disposte a cambiare, più consapevoli della necessità di adeguarsi all’età che stanno vi-vendo e a come viverla meglio col proprio partner.Bisogna anche superare il moralismo di chi vede il concentrarsi sulla propria persona-lità e il cercare di capire cosa veramente si vuole dalla vita, come una manifestazione di egoismo, e considerare invece il rivolge-re l’attenzione a se stessi come una via pos-sibile e percorribile per aff rontare la nostra vita e la nostra età che avanza.di fronte alla crisi della coppia a cin-quant’anni è quindi necessario impegnarsi su due fronti contemporaneamente: 1. l’analisi e la rifl essione sulla propria vita

individuale alla svolta dei cinquant’anni;2. la costruzione, assieme al partner, di

un nuovo modo di vivere insieme a quest’età.

Ci vorrà certo del tempo, che è diverso da coppia a coppia; ci saranno delle coppie che superano assieme questo traguardo senza bisogno di aiuto, mentre per altre una psicoterapia di coppia potrebbe dare l’innesco ad un nuovo modo di stare assie-me e di comunicare.Ci saranno coppie che si separeranno, ed altre che continueranno a vivere insieme, sopportandosi o detestandosi, ma senza mai lasciarsi liberi a vicenda.“la vita è adesso” dice una canzone di Ba-glioni, e questo vale anche a cinquant’anni; il tempo passa e non c’è tempo da perdere

in inutili guerre di coppia, perché nessuno ci ridarà indietro le giornate sprecate nelle polemiche e nei litigi.e il motore che dà la spinta a questo per-corso da fare insieme è l’amore...

Psicologia

sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fi n da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a diventare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto al-l’ordine degli Psicologi della liguria.dal 2004 sono associato al Cirs (Centro inter-disciplinare per ricerca e la Formazione in ses-

suologia) diretto da Jole Baldaro verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno stu-dio sulla coppia oggi.dall’aprile 2006 sono iscritto all’albo dei Consu-lenti tecnici (Ctu) del tribunale di Genova.dal maggio 2006 sono docente presso la “scuo-

la di Psicoterapia istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia.attualmente la mia principale attività è costitui-ta dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti aff etti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pa-zienti borderline o psicotici.

Breve Curriculum vitae

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29Chiropratica - N. 11 - settembre 2007Chiropratica e scienza

Il triangolo della saluteDr. David Brice, D.C.

da secoli, la cultura medica è quella di ge-stire le malattie, togliere il o i sintomi del paziente ma, per la maggioranza dei casi, la causa non viene mai determinata ve-ramente. solo un approccio al dolore è la base delle terapie oggi. eliminare il dolore è ormai l’atto terapeutico per soddisfare il paziente. l’esempio migliore è l’ernia del disco e il suo decorso dopo un intervento chirurgi-co con riduzione totale del sintomo.sette casi su dieci, conoscono una recidiva nell’arco dei tre anni che seguono l’inter-vento. la bravura e la professionalità del chirurgo non vengono giudicate; il motivo della recidiva è di non avere risolto la vera causa dell’ernia. la chiropratica utilizza un sistema di ana-lisi che permette di capire il “perché” del mal funzionamento della schiena che ha portato il paziente a soffrire di ernia o altri problemi di salute. Questo sistema viene chiamato sistema di Priorità.l’obiettivo principale del sistema di priori-tà è di identificare l’origine del problema del paziente, quale è stata l’interferenza al movimento naturale o al coordinamento generale del corpo nella deambulazione (camminare) .l’interferenza al movimento è nello squili-brio muscolare, che porterà la o le artico-lazioni a non lavorare naturalmente ma piuttosto a creare un atteggiamento po-sturale errato che è l’anticamera del dolore e dell’infiammazione. lo squilibrio muscolare ha molte origini, le più conosciute sono traumatiche come lo strappo muscolare riscontrato spesso nel mondo dello sport.in Chiropratica esiste la teoria del triangolo della salute che è il simbolo del funziona-

mento del corpo umano.il triangolo è equilatero, i tre lati sono uguali quando esiste la salute e l’armonia tra le diverse funzioni del corpo. il lato che corrisponde alla base rappresen-ta l’aspetto strutturale del corpo cioè sche-letro, legamenti, muscoli, occhi, la bocca con i denti etc.il secondo lato rappresenta la sfera della chimica del corpo, la fisiologia, gli alimenti, vitamine etc.la prima regola è bere un minimo di due litri d’acqua al giorno per idratare il corpo e le sue cellule eliminando cosi i residui con-tenuti nell’intestino e nei reni. Per la Kinesiologia applicata, branca della Chiropratica, i reni corrispondono ai mu-scoli psoas che partono dai corpi verte-brali e dischi lombari e si inseriscono sulla parte anteriore mediana dell’osso femora-le. Hanno il compito di mantenere la curva naturale della schiena lombare e ad aiuta-re nella deambulazione.

la mancanza d’acqua, ad esempio, crea una debolezza di questi muscoli che non sono più in grado di tenere la curva lom-bare che diventa vulnerabile agli sforzi fi-sici e agli urti. il terzo lato del triangolo della salute rap-presenta “il mentale” , le emozioni, i pensieri che si possono leggere sul viso di una per-sona e anche il suo modo di camminare.la persona triste, depressa o infelice non avrà lo stesso atteggiamento posturale di una persona felice.Per avere questa differenza fisica il corpo fa lavorare alcuni muscoli e indebolisce al-tri creando una postura e una deambula-zione che non corrisponde alla norma.la quarta componente è energetica, l’uo-mo vive in un campo elettromagnetico fatto anche di elementi positivi e negativi. risponde al cambiamento stagionale dal quale spesso nasce una stanchezza o una difficoltà di adattamento.tutte queste variazioni rendono speciale

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ogni paziente che ha la sua propria iden-tità di stato di salute.Ciascuno è il frutto di quello che mangia, beve, pensa e fa; nessuno assomiglia ad un altro perché viviamo tutti delle vite diverse.Quindi quando insorge un mal di spalle, o periartrite, il dolore sarà simile per tutti ma si dovrà capire l’origine dello squilibrio; sarà meccanico dovuto ad uno sforzo o urto ? da cervicale ? dovuto ai denti ? o an-cora al fegato o allo stomaco perché sotto stress ? o perché si mangia male ?l’ernia del disco che preoccupa tanto le persone può, anche se apparentemente uguale nel dolore, avere multiple origini. Per esempio uno studente di vent’anni con l’ernia del disco e un muratore con la stessa ernia, al medesimo livello della schiena e lo stesso dolore non hanno però lo stesso stile di vita ma presentano lo stes-so problema.il sistema di priorità che è utilizzato in Chi-ropratica permette di identifi care l’origine dell’ernia sia per lo studente che per il mu-ratore; le terapie non saranno identiche ma avranno un approccio personalizzato pro-prio per la necessità del problema specifi co. il risultato sarà la guarigione per entrambi

e la gioia di vivere sciolti e senza dolore!Qualsiasi problema che presenti il paziente l’approccio del sistema di priorità permet-terà di capire come procedere per tornare ad uno stato di salute migliore.

Bibliografi a• Gaucher-Peslherbe PL, DC, Parny S., DC:

La Chiropractie et Vos Vertebres. Ed. Incre, France 1987.

• Goodheart, G.J., DC, Applied Kinesiology, Workshop Procedure Manuals, 1972-1990, Privately Published.

• Haldeman S., DC, PhD, MD: Modern Deve-lopments in the Principles and Practice of Chiropractic. Appleton-Century-Crifts, Nor-walk, Connecticut, 1979.

• Janse J., DC, Houser RH, DC, Wells BF, DO, DC: Chiropractic Principles and Technique. College of Chiropractic, 1947

• Rees ML, DC: The Art and Practice of Chiro-practic. Privately Published. USA. 1984.

• Seru P, DC, PT : Guida alla chiropratica, ed. De Vecchi, Milano 1995

• Walter David S., DC., Applied Kinesiology Synopsis System, D.C. Pueblo, Colorado, 1988, pp. 557

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Leggero e dal design contemporaneo. Costruito in poliuretano espanso ad alta densità.Disponibile in vari colori (rosso, blu, azzurro, marrone, beige, grigio, tigre, serpente, cuoio e zebra).

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Il CUSCINO ELEVATORE CUSCINOLOper gli arti inferiori è disegnato per

sostenere in modo naturale edanatomico le gambe che neces-sitano di riposo. Riduce l’affati-camento e porta sollievo anche aiproblemi lombari. Ideale per le

persone che soffrono di disturbi dicircolazione, grazie al suo disegno

ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviandodolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai pol-pacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile duran-te il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.

ELEVATORE GAMBEIl RULLO CERVICALECUSCINOLO è disegnatoin modo da riposare ilvostro collo e la vostratesta, riducendo nel con-tempo lo stress. Ideale perla lettura, per guardare la televisione o per rilassarsi. In viaggio, inauto potrete finalmente appoggiarvi e dormire senza avere la testache ciondola. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sol-lievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi.Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale.L’uso del rullo cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli,dolori alle spalle e al collo.

RULLO CERVICALE

Il SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO èdisegnato in modo da adattarsi perfetta-mente al contorno della vostra schiena,specialmente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamento eporta sollievo ai problemi lombo-sciatal-gici. Ideale per le persone che devono

svolgere un lavoro sedentario. Adatto perla casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per pre-

venire, in caso di predisposizioni, peggioramentidi problemi di ernie del disco.

Il SUPPORTO LOMBARE per AUTOCUSCINOLO è disegnato in mododa adattarsi perfettamente al contor-no della vostra schiena, special-mente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamen-to e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Specifico per l’automobilee per i lunghi viaggi in aereo o treno.Ideale per le persone che devono guidare a lungo o che devonoricominciare a guidare dopo operazioni di ernia del disco.

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Il SEPARATORE per le GINOCCHIACUSCINOLO è disegnato inmodo da separare le gambe duran-

te il sonno e tenere le ginocchia, leanche e la colonna vertebrale in una

posizione anatomicamente corretta.Ideale per alleviare i dolori sciatalgici.

Perfetto per alleviare i sintomi pre epost maternità ed i problemi da

decubito negli anziani.

SEPARATORE GINOCCHIA

Chiropratica e scienza

Nato in Francia, laureato doctor of Chiro-practic al Palmer College of Chiropractic,

davenport, iowa , usa nel 1978. Ha lavorato privatamente per 8 anni a le vesinet, Fran-cia. dal 1988 lavora al Centro sanrocco Chi-ropratica di Como dove opera con un’equi-pe internazionale di chiropratici.Certifi cato in fi sioterapia usa Certifi cato in Best(Bioenergetic synchronisation technique)Certifi cato in tecnica di Gonsteade analisi posturale Certifi cato in sot (sacro occipite tecnique)Certifi cato in Net(neuro emotional tecnique)Certifi cato in NHs (natural healing system)Certifi cato in tBM (total boy modifi cation).Membro dell’ aiKa [associazione italiana di Kinesiologia applicata] dal 1989 al 1999 del-

la quale è stato vicepresidente e presidente. Ha insegnato per 10 anni a gruppi di Medici, dentisti e Chiropratici sia a livello regionale che alle conferenze internazionali.Ha ideato il concetto di sistema di priorità, insieme a Piet seru, permettendo di capire l’origine del problema presentato dal pa-ziente. e’ stato relatore dell’a.i.C. (Associazio-ne Italiana Chiropratici).Ha insegnato alla scuola iFeC di Parigi. Ha partecipato nell’anno 1992/1993 alla tra-smissione televisiva di daniela rosati salute e Benessere per 35 puntate.Membro dello staff medico della F.C. Juven-tus torino nelle stagioni 1999 - 2000, 2000 - 2001 e 2001 - 2002, 2004 - 2005, 2005 - 2006 nel ruolo di consulente chiropratico.

Breve Curriculum vitae

www.chiropratica.com - Firmiamo per la legge sulla chiropratica!

Page 31: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 11

31Chiropratica - N. 11 - settembre 2007®

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Guancialecervicale

Il GUANCIALE CERVICALE CUSCINOLOè disegnato in modo da riposare il collo ela testa, riducendo nel contempo lo stresssulla vostra colonna cervicale. Ideale perla lettura, per guardare la televisione o perrilassarsi. In poco tempo sarete stupitidalla sensazione di sollievo e dal relax cheoffre ai vostri muscoli stanchi e tesi.Indispensabile per chi soffre di riduzionedella lordosi cervicale. L’uso del guancia-le cervicale è indicato in caso di cefalee,torcicolli, dolori alle spalle e al collo,periartriti e sindromi vertiginose. Se vi sve-gliate sempre stanchi e con il collo rigidoquesto è il cuscino che fa per voi.Grazie al suo disegno rivoluzionario edalle estremità con quattro curvature anato-miche differenti, permette un riposo ed unconfort senza uguali.

Disponibile anche nella versione da viag-gio: ridotte le dimensioni ma uguali irisultati.

Posizione laterale con un guancia-le comune. Questa posizione eser-cita una torsione sulla colonnacervicale.

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