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VITTORIA! FINALMENTE LA CHIROPRATICA È STATA RICONOSCIUTA ANCHE IN ITALIA! RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Marzo 2008 - NUMERO 12 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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Page 1: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

VITTORIA!FINALMENTELA CHIROPRATICAÈ STATA RICONOSCIUTA

ANCHE IN ITALIA! rIvISTa PuBBLICaTa a Cura DeLL’aSSoCIazIoNe Pro CHIroPraTICa ITaLIaNa. SPeDIzIoNe IN aBB. PoST. Gr. III PuBB. INF. 70% - € 2,50 - Marzo 2008 - NuMero 12

Nuovo orIzzoNTeDeLLa SaLuTe

Page 2: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

editore:associazione Pro Chiropratica Italiana

redaZione:ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (ao)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.prochiropratica.com

www.chiropratica.come-mail: [email protected]

direttore responsabile: enrica FerrI

reGiStraZione:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di aosta il 23-06-1995Pubblicità: a.P.C.I.

comitato di redaZione:enrica Ferri

Louise La rueantonio Gil

Baiju Khanchandani

impaGinaZione GraFica e Stampa:Tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (ao)Tel. e fax 0165.809640

L’editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Di questo numero sono state stampate

18.000 copie

Nuovo orIzzoNTeDeLLa SaLuTe

editore:

Nuovo orIzzoNTeDeLLa SaLuTe

SommarioVittoria! Finalmente la legge! pag. 3

La chiropratica fi nalmente riconosciuta in italia “ 4

chiropratica: in salute naturalmente “ 7

chiropratici: come lo si diventa “ 10

L’importanza dei processi mentali “ 12

Storia della chiropratica in italia “ 15

perchè i bambini non vanno dal chiropratico? “ 20

costa rica mission febbraio 2008 “ 23

i 33 principi di fi losofi a validi ancora adesso “ 31

mal di schiena e chiropratica “ 34

chiropratico e dentista una simbiosi perfetta “ 39

decompressione spinale “ 41

La chiropratica in medicina Veterinaria “ 42

Sport, disciplina & doping “ 45

tramonto venetoFoto di Pellissier eddy

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3Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Vittoria!Finalmente la legge! Louise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

Il Natale 2007 ha portato ai chiropratici italiani il miglior regalo che la professio-ne potesse aspettarsi: il riconoscimen-to legale della professione chiropra-tica anche in italia!La legalizzazione della professione, pro-mossa e cercata dai chiropratici fi n dalla fondazione dell’associazione italiana chiropratici nel 1974, è arrivata, forse anche un po’ a sorpresa, con l’inseri-mento di un emendamento all’interno della legge fi nanziaria 2008.Tale emendamento ( articolo 2, comma 355) legge testualmente:“È istituito presso il ministero del-la salute, senza oneri per la fi nanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. L’iscrizione al suddet-to registro è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di lau-rea magistrale in chiropratica o titolo equivalente. il laureato in chiroprati-ca ha il titolo di dottore in chiroprati-ca ed esercita le sue mansioni libera-mente come professionista sanitario di grado primario nel campo del dirit-to alla salute, ai sensi della normati-va vigente. il chiropratico può essere inserito o convenzionato nelle o con le strutture del Servizio sanitario na-zionale nei modi e nelle forme previ-sti dall’ordinamento. il regolamento di attuazione del presente comma è emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente leg-ge, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal ministro della salute.”Potete capire la gioia e la soddisfazione sia dei chiropratici sia della sottoscritta al vedere fi nalmente stampate queste

parole e di vedere fi nalmente ricono-sciuta la validità della professione chi-ropratica.Questo riconoscimento, arrivato dopo innumerevoli progetti di legge pre-sentati, il primo risale al 1991 a cura dell’onorevole Biondi, dimostra l’indub-bia validità, sia scientifi ca che terapeuti-ca, della professione chiropratica che è defi nita “scienza, arte e fi losofi a”.a nome mio, quale presidente dell’as-sociazioni Italiana Pro Chiropratica, e a nome di tutti i pazienti della chiropra-tica, vorrei ringraziare l’onorevole Luigi Lusi e l’onorevole Manuela Di Centa che si sono attivati per arrivare a tale rico-noscimento.vorrei altresì ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e combattu-to per la chiropratica in Italia a partire dal 1974, anno in cui è stata fondata l’associazione Italiana Chiropratici ricor-

dandone i vari presidenti da allora:• Dr. Perier, primo presidente nel 1974• Dr. Palatini, dal 1975 al 1979• Dr. Oberer, dal 1980 al 1980• Dr. Crispini, dal 1981 al 1984• Dr. Bertamini, dal 1985 al 1994• Dr. Pellissier, dal 1995 al 2003• Dr. Williams, dal 2003 ad oggi

a tutti loro, senza dimenticare i vari vice presidenti, segretari, tesorieri e ammi-nistratori dell’aIC che si sono battuti in questi anni per la chiropratica e a tutto il personale della segreteria aIC, che ha validamente sostenuto tale lavoro, va il nostro più sentito grazie!Il lavoro da svolgere non termina qui e forse, come potete leggere dagli articoli seguenti, siamo solo all’inizio, ma sicu-ramente il futuro della chiropratica è decisamente molto più roseo e brillante di quanto non fosse pochi mesi fa!

www.chiropratica.com - SoSteniamo La chiropratica!

Da sinistra: il Dr. Pellissier, la Presidente La ruee il Dr. Chapman Smith, Segretario Generale della Federazione Mondiale della Chiropratica

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Dr. Enrica FerriDirettrice “Chiropratica, nuovo orizzonte della salute”

La chiropratica è fi nalmente stata rico-nosciuta dal Parlamento italiano come professione primaria, 33 anni dopo la fondazione dell’associazione Italiana Chi-ropratici e 17 anni dopo la presentazione della prima legge che proponeva il ricono-scimento della professione.Il 21 dicembre 2007, dopo anni di inutili tentativi, un emendamento, presentato nella legge fi nanziaria 2007, ha fi nalmen-te aperto anche in Italia alla professione chiropratica il giusto riconoscimento che esiste nelle altre nazioni europee. Questo riconoscimento, in un paese come l’Italia che ha il più alto numero di medici rispet-to alla popolazione (circa 400.000 medici contro 57 milioni di popolazione) e meno di 300 chiropratici, non è stato per nulla facile da raggiungere. L’emendamento alla legge fi nanziaria è stato presentato dal senatore Luigi Lusi della Margherita, che praticamente da solo, lo ha fatto passare attraverso il comitato fi nanza del Senato e che ne ha permesso l’accettazione da par-te del Senato stesso.alla camera, l’emendamento è stato og-getto di aspri attacchi sia da parte delle associazioni mediche italiane che ne osta-colavano l’approvazione sia da parte del ministro della sanità che si opponeva al riconoscimento della chiropratica come professione sanitaria primaria. L’aIC è sta-ta in grado di rispondere colpo su colpo a questi attacchi e, attraverso un supporto bi-partisan di vari parlamentari favorevoli alla chiropratica e alla tenacia del senatore Lusi, si è arrivati a far capire alla commis-sione bilancio l’enorme vantaggio, in ter-mine fi nanziario, che l’approvazione della chiropratica avrebbe rappresentato per lo Stato italiano e l’enorme risparmio che probabilmente avrebbe introdotto nelle risorse fi nanziarie della sanità che in molte

La chiropratica

regioni sono defi ci-tarie. I partiti dell’op-posizione sono stati eff ettivamente contat-tati e motivati dal depu-tato Manuela Di Centa di Forza Italia che, grazie alla collaborazione con il senatore Lusi, si è rivelata la combinazione vincente che ha permesso fi nalmente di abbattere la resistenza della lobby me-dica e far approvare l’emendamento.Il dottor John Williams, presidente del AIC ha commentato così l’approvazione della legge: “Quando il senatore Lusi ci ha for-nito quest’opportunità, ci siamo mobiliz-zati immediatamente per fornirgli tutto l’appoggio possibile e per contattare tutte le personalità politiche che in passato si erano dimostrate favorevoli al riconosci-mento della chiropratica. Il lavoro svolto dal senatore Lusi e dal deputato Di Centa è stato indispensabile per arrivare a que-sto riconoscimento. Il fatto che il senatore Lusi sia marito di una chiropratica e che l’onorevole Di Centa, durante la sua car-riera di atleta, sia stata aiutata moltissimo dalla chiropratica, ha permesso loro di prodigare un’attenzione particolare nel far riconoscere questa professione. L’associa-zione italiana ChiropraticI esprime la più profonda gratitudine e riconoscenza agli onorevoli Lusi e Di Centa per l’enorme la-voro svolto e per il successo ottenuto nel far approvare questo emendamento.”“Questo riconoscimento, che arriva fi nal-mente dopo 17 anni di sforzi e almeno una decina di progetti di legge presentati al governo,” commenta il dottor Pellissier eddy, presidente uscente dell’aIC “corona gli sforzi eff ettuati dall’associazione in tutti

gli anni di lotta per far approvare la profes-

sione in Italia. I rapporti con la professione medica non sono sempre stati facili, anzi a volte anche tempestosi, ma fi nalmente, con questo riconoscimento, anche la pro-fessione chiropratica è riconosciuta esat-tamente come i medici e i dentisti, che in Italia sono le altre due professioni mediche primarie. Mi auspico che, in tempi relativa-mente brevi, anche in Italia le professioni sanitarie primarie possono collaborare pienamente per arrivare al tipo di sanità che esiste nei paesi anglosassoni dove il benessere del paziente ha la prevalenza sulle lobby professionali.” “Permettere agli italiani di usufruire dei benefi ci apportati dalla chiropratica in piena libertà vuol dire, per lo Stato, risparmiare risorse fi nanziarie che possono essere usate in altri modi, ad esempio la ricerca.” prosegue Pellissier “In-fatti il rapporto Manga, commissionato in Canada dimostra che un aumento del 10% dell’uso della chiropratica permetterebbe di risparmiare in un anno oltre 800 milioni di euro alla sanità pubblica”.Il 21 dicembre 2007 è una data storica per la Chiropratica in Italia. Dopo tanto pena-re il Parlamento italiano, in seguito ad un emendamento alla Legge Finanziaria pre-sentato dal Senatore Luigi Lusi e appog-giato dall’onorevole Manuela Di Centa, ha riconosciuto questa disciplina quale pro-fessione sanitaria primaria.

tarie. I partiti dell’op-posizione sono stati eff ettivamente contat-tati e motivati dal depu-tato Manuela Di Centa di Forza Italia che, grazie alla collaborazione con il senatore Lusi, si è rivelata la combinazione vincente

gli anni di lotta per far approvare la profes-

La chiropraticafi nalmente riconosciuta in Italia

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5Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

La Chiropratica è una scienza medica a tut-ti gli eff etti che in Italia, ingiustamente, era posta sullo stesso piano delle cosiddette “medicine alternative”. oggi, grazie all’im-pegno di alcuni volenterosi e lungimiranti esponenti politici e alla loro brillante opera di sensibilizzazione trasversale fra i colleghi del Parlamento, ha fi nalmente conquistato il posto a lei spettante.onorevole di centa, come ha conosciu-to la chiropratica? Ho conosciuto la chiropratica durante la mia carriera agonistica, per caso, avevo un problema alla colonna vertebrale che nes-suno riusciva a risolvere.L’incontro con il dr. Jean Pierre Meerseman ha cambiato in meglio la mia vita, ha fatto così tanto per me che gli avevo promes-so che se ne avessi avuto la possibilità mi sarei sdebitata. ora consiglio spesso, a co-loro che ne hanno bisogno, il ricorso alla disciplina chiropratica. Tutto ciò, unito agli indubbi benefi ci di questa disciplina medi-ca mi hanno portato a sostenere e a vince-re questa battaglia.Senatore Lusi, come ha conosciuto la chiropratica? Ho avuto la fortuna di conoscere la chi-ropratica grazie ad un’altra fortuna, non me ne vogliate, molto più grande che mi è occorsa: mia moglie, la dott.ssa Giovan-na Petricone, italo-canadese, è una vostra Collega chiropratica e grazie a lei e alla sua passione per questa scienza ho avuto modo di conoscere e apprezzare la chiro-pratica e i suoi benefi ci sul corpo umano. cosa l’ha convinta a dare il suo appog-gio a questa lunga battaglia?vede, in Italia siamo tendenzialmente con-servatori su quasi tutto: è diffi cile apprez-zare le novità fi no a quando non diventa-no eclatanti o conclamate. La Chiropratica è ormai diff usissima in tutto il mondo occi-dentale, e non solo: ma in Italia, a causa di una storica cecità politica non era mai sta-ta riconosciuta. Sono stato convinto dalla risposta che mi sono dato alla seguente domanda: ‘perché l’esercizio di una profes-sione diff usa anche sul territorio italiano,

riconosciuta e studiata nei più grandi Paesi dell’occidente, doveva essere esercitata in modo quasi clandestino nella nostra Italia, uno dei Paesi più industrializzati al mondo, componente del G8, e senza che nessun paziente ne avesse mai parlato male? La risposta fu che solo la cecità ver-so il progresso, l’ostinazione alla chiusura mentale verso nuovi mondi scientifi ci, fra gli altri, poteva continuare a ostaco-lare il riconoscimento della chiropratica in Italia. Ho pensato bene che il Governo Prodi, un Governo di centro-sinistra, non poteva condividere questo ostracismo; ho pensato che essendo io, da Senatore che sosteneva quella maggioranza politica, eletto prima nella Margherita e avendo poi aderito al Partito Democratico, non potevo e non volevo seguire le tracce del precedente Governo Berlusconi che non dette alcun seguito alla richiesta di rico-noscimento. allora, come si fa in politica, mi sono messo all’opera: in costante con-tatto con il Presidente dell’aIC, dott. John Williams, ho lavorato per far approvare un emendamento alla legge fi nanziaria del 2008, chiedendo a tutti i colleghi Senato-ri della Commissione Bilancio di sostener-lo. vi erano due senatori del centro-destra che erano dalla mia parte (Baldassarri ed eufemi, cui va il mio ringraziamento), ma

al momento del voto in commissione Bilancio la Destra aveva abbandonato i lavori e rimanemmo solo noi del centro-sinistra più i senatori dell’udc - che non avevano aderito alla scelta aventiniana - oltre ad una rappresentanza della Lega nord. ricordo che chiesi al rappresentante del Governo di dare parere favorevole, ma egli, con grande rispetto verso l’Istituzione che lì rappresentava, decise di rimettersi al parere della Commissione non avendo avuto il sostegno unanime di alcuni settori della Sanità. Decisi allora di giocare il tutto per tutto e chiesi apertamente ai Senatori del Centro-sinistra di appoggiare l’emen-damento in favore del riconoscimento sto-rico della chiropratica in Italia: li convinsi. alla Camera lo abbiamo difeso con le un-ghie e con i denti - perchè molti furono i tentativi di cassarlo - grazie alla presenza attiva di membri dell’allora maggioranza di centro-sinistra, fra i quali è doveroso citare, primo fra tutti, il Presidente del Gruppo parlamentare dell’ulivo-PD, on. antonello Soro, e, nell’opposizione, dell’on. Manuela Di Centa.Quando il Governo pose la questione di fi ducia temetti che un altro rischio potesse giungere dalle lobbies trasversali che pure esistono in ogni campo. In quella sede, cari e fedeli amici del Consiglio dei Ministri evi-

La chiropratica

Da sinistra: il Dr. Pellissier, l’onorevole Luigi Lusi, il Dr. Philippe Druart, Presidente dell’unione europea Chiropratici, il Dr. Chapman Smith, Segretario Generale della Federazione Mondiale della Chiropratica e il Dr. John Williams, Presidente dell’aIC alla festa per la Chiropratica tenutasi a Milano nel gennaio 2008

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Nata ad aosta il 14 aprile 1965 è coniugata con una fi glia. Dopo il diplo-ma magistrale ha cominciato a lavorare come giornalista pubblicista free-lance. Tra le sue esperienze professionali possiamo ricordare:• direttore responsabile e redattore testi di Negozio Impresa, periodico di

comunicazione e informazione della Ditta Baldelli (dal 2005);• direttore responsabile di “Chiropratica, nuovo orizzonte della salute”, ri-

vista specializzata (dal 2003);

• collaboratore del settimanale valdostano La Gazzetta Matin (dal 2006)• redazione di testi per la promozione dell’immagine turistica della Regio-

ne valle d’aosta (nel 2003) sulle seguenti pubblicazioni: Gente e viaggi, Itinerari e Luoghi, Tuttoturismo, Partiamo, Traveller, Sette (Corriere della Sera), ulisse (alitalia);

• collaborazioni giornalistiche con il quotidiano nazionale Italia Oggi nel settore del turismo e del tempo libero (dal 2000);

Breve Curriculum vitae

La chiropratica

tarono che accadesse il peggio parando i colpi dell’ultimo tentativo di espungere l’emendamento dal testo fi nale della Leg-ge fi nanziaria 2008. alla fi ne è andato tutto bene, ma è impor-tante che i lettori sappiano che questi per-corsi politici non sono passeggiate all’aria fresca e che i risultati non si ottengono ne a comando ne per distrazioni altrui (a certi livelli la distrazione non è ammessa!), ma solo a seguito di un duro lavoro che solo i veri professionisti sanno fare perchè cono-scono cosa vuol dire, nella propria profes-sione, sudare per ottenere i risultati della propria missione.Quali saranno le azioni da portare avan-ti nel futuro per garantire alla chiropra-tica il suo ruolo nella sanità? Intanto c’è un duro lavoro da fare per mo-nitorare che i tempi dettati dalla norma della fi nanziaria 2008 vengano rispettati. Mi riferisco all’emanazione del Decreto del Ministro della sanità previsto nella ormai

legge dello Stato e, soprattutto, ai con-tenuti da inserirvi. vede, nel rispondere a questa domanda dobbiamo anche tener conto del fatto che la maggioranza poli-tica in questo Paese è cambiata: sarà ne-cessario che tutta la chiropratica italiana si faccia una ragione del fatto che le atte-se non sortiscono alcun eff etto di sorta, ma che è invece necessario mobilitarsi, in forme e modi decisamente organizzati e non spontaneistici, come un sol uomo, af-fi nchè il risultato raggiunto non venga nè azzerato, nè deminuto, tanto meno sgon-fi ato nella sua portata eff ettiva. Bisognerà tener d’occhio - costantemente, scienti-fi camente e, quindi, con professionalità - le modifi che legislative in corso attraver-so un monitoraggio continuo del lavoro delle commissioni bilancio, sanità, aff ari sociali in entrambe i due rami del Parla-mento, per evitare emendamenti peg-giorativi del testo approvato con la legge fi nanziaria 2008. Sarà necessario monito-

rare, con la stessa dovuta attenzione, l’at-tività regolamentare dello stesso Ministero della Sanità al fi ne di evitare gli stessi rischi sopra evidenziati; sarà anche opportuno cominciare a redigere un pert o un cro-noprogramma contenente le iniziative e i tempi necessari per attivare e avviare un corso di studi universitari di chiropratica in Italia, probabilmente cominciando a pen-sare, in parallelo all’iniziativa pubblica se ci sarà, anche a quella privata con lo scopo di ottenere il titolo riconosciuto. Ma tutto questo servirà solo per porsi sui binari giusti e cominciare a girare a pieno regime. I frutti migliori allora verranno. ecco, penso che la chiropratica italiana debba puntare a volare alto sapendo che i risultati non sono mai casuali, come la vostra scienza insegna, ma dipendono sempre dal fattore umano, da quel tasso di determinazione e volontà che si decide di investire in un’impresa di questo tipo. voi, tutti voi, avete sia la competenza che le risorse, di qualsiasi genere e tipo, per ri-uscire in questa impresa.

anche per lo staff dell’associazione Italiana Chiropratici, valeria, Sara e anna è il momento di festeggiare

Il Senatore Luigi Lusi, artefi ce della legalizzazione del-la Chiropratica in Italia.

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7Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008La chiropratica

Chiropratica:in salute naturalmenteDr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

La Chiropratica è un’arte curativa basata sul principio che il corpo umano ha delle capacità naturali di mantenersi in salute senza farmaci o chirurgia.D.D. Palmer fece il suo primo trattamento Chiropratico (“aggiustamento”) nel 1895 a Davenport, Iowa, non lontano da dove ora sorge il campus del Palmer College.D.D. Palmer capì che la salute dipende da un sistema nervoso ben funzionante che controlla tutti gli altri organi e tessuti del corpo. Trentun paia di nervi si irradiano ai lati della colonna. Sono racchiusi e pro-tetti da 24 vertebre mobili che partono dalla base del cranio fino all’osso sacro e al cingolo pelvico. La parola chiave della colonna è “mobilità”, infatti essa è un siste-ma dinamico che deve adattarsi a tutte le esigenze e domande a cui il corpo è sotto-posto. Incidenti, cattiva postura, carenze nutrizionali, tensioni o altri fattori possono alterare la mobilità della colonna creando lievi spostamenti di una o più vertebre.Questi spostamenti vertebrali, oltre a pro-vocare dolori localizzati, possono creare disfunzioni di un organo o il deteriora-mento dei tessuti verso i quali si irradia il nervo implicato.

Le radici deLLa chiropraticaBenchè le radici della Filosofia Chiroprati-ca siano state tracciate da Ippocrate, essa fu articolata, concretizzata e applicata da Daniel David Palmer, fondatore della Chi-ropratica come professione, nonchè del primo Istituto di Chiropratica: il “Palmer College”. La visione naturale della salute, come dimostrato dall’interesse sempre più crescente per la Chiropratica, è molto attraente, specie oggigiorno, poichè la so-cietà è diventata sempre più dipendente

da farmaci costosi e da chirurgia invasiva e, benchè concetti come mantenimento della salute e cure olistiche (di tutta la per-sona) siano diventati più correnti, furono utilizzati dalla Chiropratica sin dai tempi di D.D. Palmer. L’incredibile sviluppo della professione Chiropratica in questo secolo fin dal primo trattamento (aggiustamento vertebrale) di D.D. Palmer, prova sia la cre-scente consapevolezza del pubblico che la validità della filosofia di Palmer, una visio-ne che certamente continuerà a perdurare sempre più accettata anche in futuro.Nell’anno del nostro centenario vorrei presentarvi la storia della famiglia Palmer, uomini e donne straordinari che nel corso

di tre generazioni hanno contribuito enor-memente al diffondersi della Chiropra-tica. Daniel David Palmer, normalmente chiamato D.D., suo figlio Bartlett Joshua Palmer, chiamato B.J. e suo figlio David D. Palmer spesso chiamato Dr. Dave.Ciascuno di loro è stato una personalità di-namica con forza unica; individui ideali per lo sviluppo della professione: D.D. Palmer era l’innovatore e fondatore, B.J. il divulga-tore e promotore e il Dr. Dave l’educatore e manager. Li accomunava l’ambizione, la determinazione e la visione straordinaria della Chiropratica intesa come una scienza con un approccio completamente natura-le alla salute. Il concetto dei Palmer resta la

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9Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

vera essenza della Chiropratica moderna.Molte persone credono erroneamente che i chiropratici curino solo problemi ortope-dici come mali di schiena, sciatiche, colpi di frusta e problemi ai dischi.e’ eff ettivamente vero che i trattamenti della colonna si sono rivelati effi caci per questi e altri problemi sin dai tempi di Ippocrate, ma quello che D.D. Palmer ave-va percepito e quello che suo fi glio e suo nipote hanno divulgato e insegnato per il bene di milioni di pazienti, era la visione che il corpo è meravigliosamente equi-paggiato per autorigenerarsi.I trattamenti della colonna non sono solo benefi ci per problemi ortopedici, ma pos-sono dare un impulso a tutti gli organi e tessuti perchè funzionino in maniera otti-male. Quindi dall’intuizione di D.D. Palmer il corpo è diventato molto più di un mec-canismo, complesso sì ma impersonale. I Palmer intuirono la forza vitale che opera nel nostro essere, per mezzo di un’intelli-genza subcosciente, focalizzata a ripristi-nare e preservare il benessere del nostro corpo. La visione di Palmer dava dignità al corpo umano e alle cure da dedicargli; questa visione elevata del corpo come in-sieme di organi, di fi siologia, neuroanato-mia, biochimica, ma anche di forza innata atta a ripristinare la salute, è la fi losofi a che lega i Palmer e l’istituto che porta il loro nome (“Palmer College”). Per questo il “Palmer College of Chiropractic” è il capo-scuola fi losofi co di tutte le scuole.

iL primo trattamentoII primo trattamento di D.D. Palmer ebbe dei risultati incredibili. un certo Harvey Lil-lard, capo dei servizi di pulizia dello stabile in cui D.D. aveva il suo studio, era sordo dall’età di 17 anni. aveva raccontato a D.D. di essere diventato sordo un giorno dopo aver sentito un rumore al suo collo.D.D. trovò una “sporgenza dura” e sospet-tando che ciò indicasse uno spostamento vertebrale, spinse il segmento vertebrale. Le testimonianze aff ermano che l’uomo poco dopo ricominciò a sentire come una persona normale. D.D. Palmer scrisse poi che la cosa non era stata accidentale: “Quando feci questa manovra ero certo che avrebbe dato il risultato voluto”.Chi diede il nome alla Chiropratica?Poco dopo questo suo primo trattamento ad Harvey Lillard, D. D. Palmer cercò di tro-vare un nome a questa nuova tecnica.D.D. disse al Pastore Samuel H. Weed, uno studioso di lingue antiche, di aver scoper-to un tipo di trattamento per il quale non aveva ancora un nome. Weed suggerì di-versi termini.D.D. li esaminò tutti e alla fi ne scelse il termine “Chiropratica”, una combinazione di due parole greche: “cheir” che signifi ca “mano” e “praktos” che vuol dire “fatto”. Chiropratica, ovvero “fatto con le mani”.

come ci aiUta La chiropratica?La Chiropratica è un trattamento di tipo conservativo, nel quale il Chiropratico en-

fatizza la prevenzione al fi ne di focalizzare l’attenzione del paziente nell’eliminare la causa nascosta del problema, e nel quale non è importante solo curare i sintomi.uno o più segmenti della colonna verte-brale possono bloccarsi, creando ciò che i Chiropratici chiamano ’sublussazione’, oppure può alterarsi il suo funzionamento dinamico e allora la trasmissione nervosa può essere intaccata causando dolore e anche disfunzione organica.Con un trattamento specifi co, attento e delicato del segmento interessato, il Chi-ropratico ripristina la corretta mobilità del-la colonna, eliminando la sublussazione e l’interferenza nervosa.Quando è ripristinato il corretto funziona-mento nervoso, si ha un sollievo sintoma-tologico e il corpo riesce a ritrovare l’ener-gia per riequilibrarsi.I trattamenti chiropratici possono aiutare le autodifese del nostro organismo per permettere alla capacità di recupero del nostro corpo di ottenere il massimo della funzionalità.La Chiropratica è un tipo di cura respon-sabile e moderno, dove non è importante solo un rapido risultato sintomatologico, ma si cerca di arrivare alle cause delle di-sfunzioni e di correggerle.Per questo il Chiropratico nel corso dei trattamenti incoraggia il paziente a tro-vare il giusto equilibrio tra esercizi, riposo, alimentazione corretta e attitudine men-tale positiva.

La chiropratica

www.chiropratica.com - SoSteniamo La chiropratica!

Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a To-ronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003.Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa

delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiro-pratico dell’anno” dall’aIC nel 2000.relatore in vari congressi, da alcuni anni si occu-pa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chi-ropratica europee.

Breve Curriculum vitae

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10 La Chiropratica

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Chiropratici:come lo si diventaDr. Robert Grondona, M.D., D.C.Già Vice-Presidente Associazione Italiana Chiropratici

La strada che porta alla laurea di Dot-tore in Chiropratica non è, sfortunata-mente, delle più facili essendo tutte le università, “Colleges”, situate all’estero. Generalmente lo studente che vuole seguire questo indirizzo è fortemente motivato ed è a conoscenza della Chi-ropratica, sia perchè lui stesso paziente di Chiropratici, sia perchè amico o co-noscente di pazienti di Chiropratici.attualmente, al futuro Chiropratico Ita-liano non si presentano altre alternative che quella di frequentare una universi-tà straniera (16 americane, 2 canadesi, 2 australiane, 3 inglesi, 1 giapponese, 1 danese, 1 francese) riconosciuta dal C.C.e. (Chiropractic Council of educa-tion). In tutte le suddette università l’in-segnamento viene impartito in lingua inglese, fanno eccezione l’università Danese, Francese, Giapponese e una delle due università Canadesi dove la lingua di base è il francese; il fatto che nella stragrande maggioranza la lingua di insegnamento sia l’inglese, che tutti i principali libri di testo siano in tale lin-gua e che il 90% dei Chiropratici siano

anglofoni, porta il futuro chiropratico italiano a frequentare una delle univer-sità dove l’insegnamento si svolge in inglese.Prima di potersi iscrivere all’università di sua scelta, lo studente italiano deve conseguire una maturità (generalmen-te viene consigliato il liceo scientifi co, in quanto si studiano le materie scien-tifi che di base, tipo chimica, biologia, fi sica ecc., materie che sono dei pre requisiti essenziali per poter essere ac-cettati all’università) e deve dimostrare una buona conoscenza e padronanza della lingua inglese. viene anche richie-sta una lettera di raccomandazione da parte della associazione Italiana Chiro-pratici. Il corso di laurea viene normal-mente compiuto in sei anni accademici, (alcune eccezioni esistono in quanto, in alcune università, vi è la possibilità di frequentare anche le lezioni durante l’estate accorciando così la durata del corso) anni nei quali sono compresi an-che il tirocinio all’interno delle cliniche chiropratiche universitarie.L’associazione Italiana Chiropratici,

nata circa 35 anni fa, conta attualmente 216 membri di cui solo 80 sono italiani; a questi Chiropratici bisogna aggiun-gerne un’altra ottantina che praticano in Italia ma non sono iscritti all’associa-zione. In questo momento sono anche membri dell’associazione 5 studenti italiani che stanno per terminare il cor-so di laurea in Chiropratica e che presto entreranno a fare parte del numero dei Chiropratici che off rono in Italia le loro prestazioni per la salute.

Queste sono le materie contenute nel programma che porta al conseguimen-to della laurea in Chiropratica. I pro-grammi possono variare leggermente da università a università.

materie di BaSechimica, fi sica, biologia

materie medico - BioLoGichee materie di medicina generaleanatomia, neuroanatomia, embrio-logia, istologia, fi siologia, biochimica, anatomia patologica, patologia gene-rale, farmacologia, microbiologia, igie-ne, medicina preventiva, radiologia, radiologia diagnostica, terapia fi sica, riabilitazione, medicina generale, in-cluso pediatria e geriatria, neurologia, ortopedia, otorinolaringoiatria, derma-tologia, psicologia generale.

materie chiropraticheBiomeccanica, medicina fi sica, riabilita-zione, ergonomia, trattamenti manuali, massaggi, medicina sportiva, prevenzio-ne, materiali ed equipaggiamento Chi-ropratici, Chiropratica (mantenimento),

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11Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Chiropratica (prevenzione), internato, radiologia Chiropratica, organizzazione professionale etica e legale, rapporti interprofessionali, aspetti sociali della Chiropratica, fi losofi a Chiropratica.

chi FoSSe intereSSatoa diVentare chiropratico

pUÒ contattare:

associazione Italiana Chiropratici:via Brigata Liguria 1/20, 16121 GenovaTelefono numero verde 800 017806.

La Chiropratica

chiropracTic colleGeS:Stati Uniti• CLEVELAND CHIROPRACTIC COLLEGE rockhill road 6401, Kansas City, Mo 64131

• CLEVELAND CHIROPRACTIC COLLEGE 590 North vermont ave., Los angeles, Ca 90004

• LIFE CHIROPRACTIC COLLEGE 1269 Barclay Circle, Marietta, Ga 30060

• LIFE CHIROPRACTIC COLLEGE - WEST 2005 via Barret, Po Box 367, S. Lorenzo, Ca 94580

• LOGAN COLLEGE OF CHIROPRACTIC Po Box 1065, Chesterfi eld, Mo 63006-1065

• LOS ANGELES COLLEGE OF CHIROPRACTIC 16200 E. Amber Valley Dr. Whittier, CA 90604

• NATIONAL COLLEGE OF CHIROPRACTIC 200 e. roosvelt road, Lombard, IL 60148-4583

• NEW YORK CHIROPRACTIC COLLEGE 2360 State route 89, Seneca Falls, NY 13148-0800

• NORTHWESTERN COLLEGE OF CHIROPRACTIC 2501 West 84 th Street, Bloomington, MN 55431

• PALMER COLLEGE OF CHIROPRACTIC 1000 Brady Street, Davenport, Ia 52803

• PALMER COLLEGE OF CHIROPRACTIC-WEST 890 Pomeroy avenue, Santa Clara, Ca 95051

• paLmer coLLeGe oF chiropractic-FLorida 4777 City Center Pkwy, Port orange, FL 32129

• PARKER COLLEGE OF CHIROPRACTIC 2500 Walnut Hill Lane, Dallas, TX 75229

• SHERMAN COLLEGE OF STRAIGHT CHIROPRACTIC P.o. Box 1452, Spartanburg, SC 29304

• TEXAS CHIROPRACTIC COLLEGE 5912 Spencer Highway, Pasadena, TX 77505

• UNIVERSITY of BRIDGEPORT-CHIROPRACTIC university of Bridgeport, Bridgeport, CT 06601

• WESTERN STATES CHIROPRACTIC COLLEGE 2900 N.e. 132 nd avenue, Portland, or 97230

canada

• CANADIAN MEMORIAL CHIROPRACTIC COLLEGE 6100 Leslie Street, Toronto, ontario, M2H 3J1

• UNIVERSITE OF QUEBEC TROIS-RIVIERES Po Box 500, 3351 Des Forges Blvd., Trois-rivieres, PQ

aUStraLia

• MACQUAIRE UNIVERSITY PO Box 178, Summerhill, NSW, 2130

• ROYAL MELBOURNE INSTITUTE OF TECHNOLOGY Plenty road, Boundoora, victoria, 3083

• MURDOCH UNIVERSITY 90 South Street, Murdoch, Western Australia, 6150

nUoVa ZeLanda

• new ZeaLand coLLeGe oF chiropractic 6 Harrison Road, Mt Wellington, Newmarket, Auckland

Giappone

• RMIT UNIVERSITY CHIROPRACTIC UNIT IK Building 5F, 6-20-11 Shinbashi, Minato-ku, Tokyo

eUropa

• ANGLO-EUROPEAN COLLEGE OF CHIROPRACTIC 13-15 Parkwood road, Bournemouth, Dorset, BH5 2DF, Inghilterra

• UNIVERSITY OF GLAMORGAN Pontypridd, Mid Glamorgan, CF37 1DL, Galles

• INSTITUT FRANÇAIS DE CHIROPRACTIE 24 Blvd Paul vaillant-Couturier, 94200 Ivry-Sur-Seine, Francia

• inSitUte oF SportS and cLinicaL BiomechanicS university of Southern Denmark, Campusvej 55, DK-5230 odense M, Danimarca

e sono in attesa di riconoscimento due scuole in Spagna, una seconda in Francia e una in Svizzera.

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

12 Chiropratica e mente

INTroDuzIoNe La chiropratica si basa sul fatto scientifico secondo il quale il sistema nervoso con-trolla le funzioni di tutte le cellule, tessuti e organi, e di conseguenza il funzionamento del nostro organismo intero.Il sistema nervoso è formato dal cervello, dal midollo spinale e milioni di “fili” nervo-si. Il cervello è contenuto nelle solide ossa del cranio, mentre il midollo spinale in 24 ossa mobili, dette vertebre, che compon-gono la colonna vertebrale e dalla quale fuoriescono milioni di fibre nervose che si collegano a tutte le parti del corpo.Tra il cervello ed il resto del corpo esiste il più avanzato sistema di comunicazione dell’universo. Il cervello riceve tramite le fibre nervose milioni di informazioni e in-via milioni di messaggi a tutto il corpo per ottimizzare la sua funzionalità. Quando ci sono delle interferenze con l’informazione che arriva al cervello, l’elaborazione sarà limitata e di conseguenza la funzionalità del nostro organismo potrà essere com-promessa. Considerando lo stretto legame anatomi-co tra la colonna vertebrale e il sistema nervoso è facile dedurre che un difetto biomeccanico della colonna vertebrale, dovuto alle svariate attività che conducia-mo quotidianamente, può compromette-re il sistema di comunicazione tra il cervel-lo e il resto del nostro organismo e quindi causare un infinito numero di problemi.un difetto biomeccanico, detto sublussa-zione (cioè la perdita della normale mobi-lità e della posizione fisiologica di una o più vertebre - ciò che il paziente definisce come vertebra bloccata o spostata - ), può manifestarsi a livello di tutte le articolazio-

ni (dai piedi alla mandibola), e ha, diretta-mente o indirettamente, tante cause:- a livello strutturale: da una semplice di-

storsione al piede o ginocchio, un colpo di frusta, una vita troppo sedentaria, sforzi ripetitivi o eccessivi, a una maloc-clusione dentale, ecc.

- a livello biochimico: dalla semplice man-canza di acqua o di verdura o frutta a eccessi nel mangiare proteine o cibi raf-finati, ecc.

- a livello mentale: osserva semplicemen-te la postura di una persona depressa, stress, ecc.

- a livello elettromagnetico: per es. le in-terferenze che può creare un telefonino, i cavi della tensione, ecc.

Tutto ciò può portare a una disfunzione del sistema nervoso e, quindi, a uno stato di cattiva salute. L’approccio chiropratico, finalizzato al miglioramento della salute, è quello di rilevare, ridurre e aiutare a preve-nire le disfunzioni del sistema nervoso.

approFondiamoiL LiVeLLo mentaLePer capire meglio il livello mentale è im-portante capire l’evoluzione recente nella

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L’importanza dei processi mentalie la salute in generale nella chiropraticaDr. Piet Seru, D.C.Tesoriere dell’Associazione Italiana Chiropratici

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13Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008Chiropratica e mente

medicina in generale. ancora oggi l’uomo è generalmente considerato come una macchina e di conseguenza l’approccio alla salute è un approccio di tipo mecca-nico, basato sul principio che il corpo non può guarire se stesso e che le sole terapie efficaci sono i farmaci, la chirurgia e la tec-nologia meccanica.Questo approccio meccanicistico è stato accettato da tanti dottori, sia medici sia chiropratici. La loro diagnosi si limita agli elementi visibili, misurabili, quantificabili in aree specifiche del corpo. Invece, il pa-ziente è molto più di una macchina.La concezione dell’uomo e del mondo fu trasformata dalle recenti scoperte nel campo della biologia nucleare e della fisi-ca quantistica.La scienza oggi dice che tutto è energia, la quale esiste dovunque in stati diversi. La maggior parte di noi ha familiarità con di-versi tipi di energia, come il calore, la luce, il suono, il magnetismo e la gravità, ma non è a conoscenza di stati di energia più sottili, i cosiddetti “campi bioenergetici”.Questi campi contengono informazioni circa lo stato della materia a livello prefisi-co o subatomico. Come un progetto di ar-chitettura, che fornisce lo schema per po-ter costruire un edificio (lo schema non è il palazzo in sé, ma contiene le informazioni seguendo le quali è possibile crearlo), ogni campo bioenergetico contiene le infor-mazioni dettagliate circa la coscienza o le attività mentali ed emotive sue specifiche, nonché le relazioni esistenti con gli altri campi e con l’ambiente che lo circonda.un campo bioenergetico è energia in mo-vimento. Il moto crea il campo che permet-te all’energia di essere assorbita, utilizzata ed emanata dal campo stesso. Le diverse energie in un campo bioenergetico sono misurate in termini di frequenza. Tutti gli stati della materia hanno un campo bioe-nergetico che contiene tutte le frequenze di energia esistenti in quell’oggetto.ognuno di noi possiede una frequenza di

energia radiante. Questa energia si irradia ed è assorbita da noi stessi e dagli altri. ogni tipo di cellula e il nostro corpo nella sua to-talità hanno una carica energetica che ha risonanza a una frequenza specifica.Come ogni oggetto, il corpo irradia onde sonore e luminose. ogni singola parte del nostro corpo produce una serie di toni e frequenze differenti. ognuno di noi suona una melodia.Siamo, infatti, come dei diapason che cerca-no di mantenere ciascuno la propria nota.La moneta di scambio del nostro universo sembra essere l’energia. La sua presenza o la sua assenza rappresentano la differenza che esiste tra la vita e la morte. La misura in cui l’energia è presente riflette la forza o la debolezza della vita.Questa nuova teoria della fisica moder-na dice qualcosa di nuovo sul mondo, su come il mondo si comporta.In altre parole, esiste intorno a ciascuna persona un campo elettromagnetico che controlla le funzioni del corpo.La comunità scientifica è troppo sofisticata per credere che questa energia finissima (energia dei pensieri o energia elettroma-gnetica) o l’energia universale possano ave-re un impatto sulla nostra vita o sulla nostra salute, perché non dispone ancora dei mez-zi meccanici per misurarne la frequenza.

anche la biologia nucleare ha dimostrato che una condizione di accrescimento o di difesa dei tessuti e degli organi di un individuo, non solo sono mediati dalle reazioni del sistema nervoso agli stimoli ambientali ma anche dai processi mentali e dalla percezione della mente. Le percezioni positive producono un responso di cresci-ta mentre percezioni negative attivano un meccanismo di protezione o difesa. Dob-biamo capire che le nostre percezioni della realtà sono basate sulle nostre convinzioni e perciò sono credenze personali; quindi percezioni errate possono, in modo inade-guato, aumentare o diminuire meccanismi fisiologici dando luogo a malattie.e’ dimostrato da recenti ricerche che le ma-lattie croniche sono molto spesso dovute a emozioni negative, accumulo di stress e pensieri negativi.anche se è difficile trovare una soluzione ai pensieri negativi, è sempre più evidente che la mente gioca un ruolo importantissi-mo nella nostra salute, per cui dobbiamo tenere maggiormente conto dei senti-menti.I chiropratici usano tecniche (T.B.M., B.e.S.T., e a.K. ) che sono in grado di iden-tificare pensieri ed emozioni negative e le loro origini e di modificarli evitando che influiscano sulla salute del paziente.

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

14 Chiropratica e mente

concLUSioni vorrei dare qui un consiglio che possa aiu-tare a eliminare un po’ dello stress mentale, perché pensare positivamente signifi ca pen-sare e parlare di ciò che si desidera, mentre pensare negativamente signifi ca pensare e parlare di ciò che non si desidera.ogni volta che pensiamo “non voglio”, “non posso”, “è impossibile”, siamo impegnati in pensieri negativi; pensiamo all’esatto op-posto di ciò che in realtà desideriamo. e’ come il negativo della fotografi a: esatta-mente l’opposto della foto stampata.evitiamo di pensare e dire frasi del tipo “non lo sopporto”, “non lo posso vedere”, “sono geloso”; queste frasi creano nel no-stro cervello un’immagine di quello che non desideriamo, e il cervello non riesce

a distinguere ciò che vogliamo da ciò che non vogliamo.La ragione di questo è che il cervello non giudica, lavora solo con immagini. Più noi pensiamo a qualcosa più il nostro cervel-lo forma immagini relative a questa cosa. Così lavorano i pensieri positivi. Più visua-lizziamo cose che noi vogliamo, maggiori possibilità avremo di ottenerle. Ma se si tratta di immagini negative che abbiamo in mente, del tipo “non voglio ammalarmi di cancro”, avremo grosse possibilità di am-malarci, perché il cervello formerà l’imma-gine del cancro e, non essendo in grado di giudicare se si tratta di qualcosa di positi-vo o di negativo, penserà che sia qualcosa che il corpo desidera.Se vi dovesse capitare di usare frasi ne-

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Piet Seru, belga, laureato allo Sherman College of Chi-ropractic di Spartanburg. Dal 1981 lavora presso la San-rocco Chiropratica. Dal 1989 al 1994 è stato presidente dell’associazione Italiana di Kinesiologia applicata (aIKa) e vice-presidente e presidente dell’International College of applied Kinesiology – europa. Ha scritto il libro “Guida alla chiropratica” pubblicato in italiano, francese e spa-gnolo. Nominato “Chiropractor of the year” nel 1997

Breve Curriculum vitae

gative, cercate di cancellarle dalla vostra mente il più presto possibile, di sostituire il pensiero negativo con un pensiero positi-vo, che va verso il vostro obiettivo.usate aff ermazioni positive riguardo la vostra salute, il vostro autocontrollo, il vo-stro essere fortunati. ricordatevi di usare l’espressione “di bene in meglio” in ogni occasione, usatela come un meccanismo che faccia scattare in voi il sentimento di positività.Il pensare positivo può portare una grande diff erenza nella nostra vita.

Bibliografi a:• Becker, R.O., & Selden, G.,: The Body Electric, Elec-

tromagnetism and the foundation of Life, Quill,

William, Morrow, New York, 1985.

• Bottaccioli F., Psiconeuroimmunologia; Ed. RED, 2001.

• Crisera, P.N., Cranio-sacral Energetics, Vol. I, Private-

ly Published by S.M.I., Roma, Italy 1997.

• Deyo R.A. and Patrick D.L.; Hope or Hype: The ob-

session with medical advances and the high cost of

false promises. New York: Amacom, 2005.

• Kirkaldy-Willis W.H., Swartz A., Orthodox and com-

plementary Medecine: An Alliance for a changing

world; Berkely CA: North Atlantic Books, 2001.

• Lipton, B.H., The evolving science of chiropractic phi-

losophy; Today’s Chiropractic Sept./Oct., 16-19, 1998.

• Lipton, B.H., Uncovering the biology of belief. Bruce-

lipton. Com. Feb. 2007

• Morter MT, BC, MA, DC, Your Health, Your Choice,

Fell Publishers Inc, Hollywood, Florida, USA, 1988.

• Morter, M.T., The Healing Field, Best Research Inc.,

Arkansas, USA, 1991.

• Rossi, E. L., Psicobiologia della Guarigione Psicofi sica,

Concept of Psychobiology, Casa Ed. Astrolabio, 1987.

• Seru P., D.C., Guida alla Chiropratica; Ed. De Vecchi,

Milano, 1995.

• Siegel SB, MD, Amore, Medicina e Miracoli; Ed. Sper-

ling Paperbacks, Milano, 1989.

• Thaler D., The evolution of genetic intelligence;

Science, 246:224, 1994.

• Watkins A., Mind-body medicine: A clinician’s guide

to psychoneuroimmunology; Ed. New York, Chur-

chill Livingstone, 1997.

Page 15: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

15Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Come spesso accade nella storia, man-cano date e fatti; la storia italiana non fa eccezione. Benché ci siano prove sull’esi-stenza della chiropratica che risalgono a circa sessant’anni fa, ci viene data ragio-ne di credere che venisse esercitata ancor prima. Il nome di un certo dottor Pistolesi affiora, infatti, alla memoria di quei pochi che ritengono che questa persona fosse, in realtà, un chiropratico che esercitava la professione a roma già nel 1920.Si sa con certezza che il Dr. Marcello Tren-tin iniziò a praticare la sua professione in Italia negli ultimi anni ’40. Nato nel nord-est d’Italia, Marcello già da bam-bino e da ragazzo aveva dato prova di essere curioso, brillante e determinato. Infatti, benché limitato dalle ferite ripor-tate durante la Prima guerra mondiale, riuscì a conseguire la laurea di “Doctor of Chiropractic”, presso il National College of Chiropractic, nel 1928. Come spesso avveniva in quegli anni, il dottor Trentin fu assorbito nel grande crogiolo dell’im-migrazione multinazionale verso gli Stati uniti. Fu solo nel 1949 che lasciò la sua avviata attività a Palm Beach, in Florida, per tornare in Italia. La sua carriera e la sua fama crebbero nella città di Padova, dove la sua competenza e il suo impec-cabile comportamento professionale gli fecero guadagnare l’ammirazione gene-rale superando la diffidenza verso questa nuova professione. I risultati ottenuti dal dottor Trentin inco-raggiarono un imprenditore ad aprire a Milano uno studio medico, in cui alcuni chiropratici potevano esercitare la pro-fessione, e un medico a iscrivere due dei suoi figli in una facoltà di Chiropratica

degli Stati uniti. I nomi di Hans Greissing e di Giacomo e Caterina Palatini si ricor-dano tra quelli dei primi chiropratici in Italia. Nel 1969 due chiropratici france-si, il dottor Gilbert Meyronet e il dottor Marc Perier, aprirono studi a Genova e in quello stesso periodo anche a roma si potevano trovare chiropratici che eserci-tavano la professione. Dopo alcuni anni, diventò una professione “multinazionale”

esercitata da circa 20 professionisti pro-venienti dalla Francia, america, Belgio, Canada, Svizzera, Inghilterra e tre di loro dall’Italia. Nel 1974 fu fondata l’associa-zione Italiana Chiropratici (a.I.C) che ven-ne subito associata all’unione dei Chiro-pratici europei. Nel decennio successivo, i chiropratici aumentarono vertiginosamente, poiché iniziarono a lavorare in apposite cliniche

Chiropratica e storia

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Storia della Chiropraticain ItaliaDr. Thomas E. Rigel, D.C.

Daniel D. Palmer

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

16 Chiropratica e storia

mediche. Creatrice e leader di questo tipo di attività fu la società Static S.p.a. L’integrazione della tecnica e dei princi-pi chiropratici in un quadro medico era accettabile dal punto di vista giuridico e consentì di aprire la strada al convenzio-namento con il Sistema Sanitario Nazio-nale che rendeva il servizio disponibile gratuitamente per tutti gli italiani. In breve tempo, la Static fondò cliniche in tutte le più grandi città italiane e, grazie ad una gestione capace e di successo, co-nobbe un’espansione frenetica. Con più di cinquecento dipendenti, più di mille nuovi pazienti a settimana e l’esecuzione di più di un milione di trattamenti all’an-no, la Static divenne una delle più vaste organizzazioni per l’esecuzione di pre-stazioni chiropratiche che la professione abbia mai conosciuto. Di fatto, con que-sto sistema, furono centinaia i chiropra-tici stranieri che si avvicendarono in Ita-lia e centinaia di migliaia gli italiani che si orientarono verso questa particolare versione della chiropratica. Contempo-raneamente, sempre più chiropratici ini-ziarono a lavorare in proprio, con o senza la collaborazione di un medico. Tuttavia, questi chiropratici rappresentavano una minoranza rispetto al numero totale e avevano poca, se non nessuna, influenza sull’evoluzione politica della Chiroprati-ca, che era invece controllata da impren-ditori al di fuori della professione. Nel 1980 il Ministero della Sanità isti-tuì una Commissione di studio sulla Chiropratica. Le ricerche, basate su dati statistici positivi e un’indagine diretta, concludevano che la Chiropratica era utile ed efficace. Secondo il rapporto, la Chiropratica meritava di essere inclusa tra le professioni sanitarie, era oppor-tuno costituire istituzioni didattiche e fornire un’appropriata base legislativa. Per favorire la sua applicazione, la cui domanda aumentava, vennero definite

delle linee guida per il quadro medico in cui i chiropratici potessero esercitare, dei parametri di trattamento e i requi-siti minimi per l’abilitazione all’esercizio della professione. Di notevole importanza nel tentativo di “affondare” questa professione, sono state le schermaglie amministrativo-burocratiche e i procedimenti giudiziari in cui i chiropratici si sono trovati coin-volti. Il nocciolo di tali dispute consiste-va sempre nel mancato riconoscimento della laurea in Chiropratica e nell’accusa di esercizio di pratiche mediche senza abilitazione. uno di questi casi arrivò fino alla Corte Costituzionale secondo cui, come era stato notato anche nei proce-dimenti di grado inferiore, i chiropratici esercitavano la loro professione, non la Medicina, e che in Italia nessuna legge fa riferimento alla Chiropratica o ne proibi-sce l’impiego: pertanto, i chiropratici ave-vano il diritto costituzionale di lavorare e provvedere al loro sostentamento uti-lizzando la Chiropratica come “iniziativa privata libera”. Questa ordinanza, appa-rentemente positiva, che fondamental-mente sosteneva la “filosofia chiropratica pura” di disciplina non diagnostica e non terapeutica, ha letteralmente aperto la porta agli pseudo-professionisti. Nien-te proibiva l’uso del titolo di “Dottore in Chiropratica”. In centinaia si professarono chiropratici, vennero inventati corsi e la “macchina dei diplomi” si mise in moto. a confondere ulteriormente il pubblico furono fisioterapisti, osteopati con una formazione inadeguata, medici con no-zioni di manipolazione e odontoiatri che cominciarono ad accampare diritti sul territorio della Chiropratica. alla fine le conseguenze vennero a galla e i media riportarono storie di persone che erano state danneggiate e addirittura rese inva-lide dai cosiddetti “chiropratici”. Nei decenni successivi, sono aumentate

le conoscenze sulla chiropratica, grazie ad una maggiore esposizione pubblica tramite i mass media. Tale evoluzione cominciò con le promozioni commer-ciali della Static sui meriti di ciò che loro denominavano “chiroterapia”. Inoltre, la professione fu alla ribalta quando i chiro-pratici catturarono l’attenzione dei media affiancandosi a celebrità e altri personag-gi noti. vennero, inoltre, rese note storie di chiropratica di successo, soprattutto nel mondo dello sport. Di recente, nono-stante ci sia una giusta attenzione gior-nalistica sulla natura della chiropratica, le conseguenze relative ad un titolo profes-sionale non protetto hanno reso confusa l’immagine. a seguito di un’indagine su scala nazio-nale, secondo cui nove milioni di italiani facevano ricorso a varie forme di Me-dicina alternativa, nel maggio 2002, la Federazione Nazionale ordine dei Me-

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Marcello Trentin

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17Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Thomas si è laureato presso il National College of Chiro-practic ed ha aperto uno dei primi studi di Chiropratica in Italia (1971). Inoltre, ha ispirato la fondazione dell’as-sociazione Italiana Chiropratici. Negli anni, il Dott. rigel ha contribuito in modo costante alle faccende ed agli eventi di Chiropratica in Italia.

Breve Curriculum vitae

Chiropratica e storia

dici Chirughi e odontoiatri (FNoMCeo) defi nì la Chiropratica e altre otto terapie non convenzionali “atti medici” dunque esercitabili esclusivamente da membri della loro federazione. Dopo la posizione presa dalla federazione medica, ci sono state rapidamente delle complicazioni legali. La Corte Suprema di Cassazione ha seguito le linee guida della federazio-ne e ha capovolto le sentenze, emesse nei procedimenti di grado inferiore, che avevano prosciolto i chiropratici dall’ac-cusa di esercizio non abilitato della Me-dicina. Secondo quanto dichiarato dalla Corte, tutto ciò che un chiropratico è sta-to preparato a fare, e fa di fatto, secondo le leggi vigenti in Italia, deve essere con-siderato atto medico. Questa sentenza ha provocato una nuova ondata di in-chieste, mandati di cattura e processi. Le conseguenze della decisione della Corte stanno ancora minacciando l’identità del Dottore in Chiropratica. Subito dopo la pubblicazione del docu-mento “della presa di posizione” da parte della FNoMCeo, è stata portata avanti in Parlamento una proposta di legge per la regolazione delle “Medicine non conven-zionali”. Le proposte di legge dell’aIC, che risalgono al 1991, sono state sezionate e riunite in un testo unico che regola prati-che alternative. La maggior parte è stato considerato di esclusiva competenza di medici, odontoiatri e veterinari. Tuttavia,

i precedenti riconoscimenti della Chiro-pratica hanno fornito una soddisfacente chiarezza legislativa sul fatto che la Chi-ropratica, insieme all’osteopatia, che ha “approfi ttato di essa” per farsi strada, era trattata in un articolo separato e le veni-vano riconosciuti diritti come professio-ne sanitaria non medica. Il tempo ci darà le risposte. Nonostante questo scompiglio, una cosa rimane certa: considerando l’impegno, la perseveranza e la resistenza che la professione, nell’insieme, ha dimostrato attraverso la sua storia, state certi che anche in Italia i chiropratici troveranno sempre la strada e la maniera di applicare la loro arte, Scienza e Filosofi a. Maggio, 2007

Bibliografi a:• “Fountain Head News”, Palmer College

of Chiropractic, August 9th 1924, Vol. 08, N. 47. from the recollections of Mrs. Jolly Trentin

• “L’orologio”, anno 1, 1956, n. 49, Tipogra-fi a Antoniana, Padova.

• “Pionieri”, T.E. Rigel, in A.I.C. Newsletter, Vol. 3, n. 1, aprile 1995, Associazione Ita-liana Chiropratici, Genova

• Commissione Aniasi - Ministero della Sanità, Circolare n. 79 del 21 dicembre 1982.

• Cfr. circolare n. 66, del 12/09/84 Min. Sa-

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nità, Dir. Gen. Ospedali, div. II prot. n. 900 6/1 AG. 98/4829.

• Risoluzione n. 365337 del 22 ottobre 1979 (Min. fi n. Dir. Gen. Tasse). Ord. 149/88. Pubblicazione in G.U. 17/02/1988 “La legge punisce soltanto chiunque eserci-ti abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazio-ne dello Stato che per i chiropratici non è prevista”.

• “In fi la per la lauree Made in USA - L’im-portante è chiamarsi Doctor”- La Repub-blica, 26/06/2005, p.25.

• “Corso di Alta Formazione in Osteopatia e Chiropratica”- Prima Facoltà di Medici-na e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Istituto di Clinica Odontoiatrica.

• ”Arrestato il «dottor Brini», falso chiropra-tico”- Corriere della Sera, 30.03.2004.

• “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000”, condotta dall’Istat.

• Atti del Convegno Nazionale - FNOM-CeO - Terni, 17/05/2002: “La Professione Medica e le Medicine non Convenzionali: Rischi ed Opportunità”.

• Cass. Penale - Sezione sesta - Sent. 10 aprile - 21 luglio 2003, n. 30590.

• “Non Medici - quattordici nella rete dei NAS”, La Repubblica - Genova Cronaca - 06/06/2004.

• “Riconoscimento e Disciplina Giuridica della Chiropratica come Professione Sa-nitaria Primaria”-

• Senato della Repubblica: N.3015 - 1991; N.50 - 1994; N.759 - 1996; N.1605 - 2002.

• Camera dei Deputati: N.5875 - 1991; N.1500 - 1994; N.2987 - 1995; N.375 - 1996; N.1131 - 2001.

• Proposta di testo unifi cato del relatore on. Lucchese, A.C. 137 e abbinate, “Medi-cine e pratiche non convenzionali”.

• Cfr. bollettino parlamentare XII Comm. Aff ari Sociali del 6.5.04.

• “Medicine Alternative”, Il Sole-24 Ore - 20.09.2004.

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

18

La storia della Chiropratica1895 - D.D. Palmer inizia la sua attività come “chiropratico”.1897 - apre la Palmer School of Chiropractic, la prima istituzione di insegnamento della Chiropratica.1905 - Il Minnesota diventa il primo stato della federazione americana a riconoscere e autorizzare l’esercizio della Chiropratica.

La Louisiana sarà l’ultimo, nel 1974.1923 - L’alberta diviene la prima provincia del Canada che autorizza l’esercizio della professione chiropratica. Segue l’ontario nel

1925. Terranova sarà l’ultima, nel 1992.1933 - Nasce il Council of State Chiropractic examining Boards degli Stati uniti, incaricato di fornire degli standard uniformi da

adottare per il riconoscimento della professione. Nel 1974 è ribattezzato Federation of Chiropractic Licensing Boards (FCLB).

1939 - Il Cantone di zurigo, in Svizzera, è la prima giurisdizione non americana ad autorizzare l’esercizio della professione chiro-pratica.

1944 - Nasce la Foundation for Chiropractic education and research (FCer), che resta ancora oggi la principale fonte di fi nanzia-mento dei programmi di perfezionamento postlaurea e di ricerca.

1963 - Nasce il National Board of Chiropractic examiners (NBCe) statunitense, fondato allo scopo di uniformare l’attività delle diverse commissioni esaminatrici degli stati.

1974 - Il Council on Chiropractic education (CCe) statunitense è riconosciuto dal governo federale in qualità di ente preposto al riconoscimento delle scuole di Chiropratica. a questo fanno seguito la nascita di organismi analoghi e a esso collegati: in Canada, europa e australia/Nuova zelanda.

1979 - È pubblicato il rapporto della commissione neozelandese di indagine sulla Chiropratica “Chiropractic in New zealand”. Si tratta della prima Commissione governativa che faccia uso di una procedura squisitamente giudiziaria, con la raccolta di testimonianze giurate e contro-interrogatori di pazienti, chiropratici, medici e altri soggetti sul ruolo della professione chiropratica. Le conclusioni dei lavori della Commissione raccomandano vivamente il ricorso ai servizi chiropratici e una maggiore collaborazione da parte del mondo della medicina. Il rapporto ha un notevole impatto internazionale.

1987 - È emessa la sentenza defi nitiva del caso Wilks contro l’American Medical Association, che apre la strada a una più ampia collaborazione tra medici e chiropratici nei settori dell’insegnamento, della ricerca e dell’esercizio professionale negli Stati uniti, e di conseguenza in tutto il mondo.

1988 - Nasce la World Federation of Chiropractic (WFC). La WFC, che accoglie tra i suoi membri le associazioni di chiropratici di oltre 70 paesi, nel 1997 instaura rapporti uffi ciali con l’organizzazione Mondiale della Sanità (oMS) in qualità di organiz-zazione non governativa o oNG.

1993 - Il Manga report canadese, il primo rapporto promosso da un governo ed elaborato da economisti specializzati in po-litiche sanitarie sul rapporto costi-benefi ci dei servizi chiropratici, raccomanda un ampio ricorso alle cure chiropratiche per i pazienti aff etti da lombalgie, in ragione della sicurezza e convenienza economica dei trattamenti e del favore dei pazienti, valutando in conclusione che tale approccio consente straordinari risparmi annuali sui costi diretti delle cure e sulle indennità di malattia.

1994 - Sia negli Stati uniti (agency for Health Care Policy and research) che in Gran Bretagna (Clinical Standards advisory Group) diversi gruppi di esperti sono incaricati dai governi dell’elaborazione, sulla base di prove scientifi che, di linee guida per il trattamento dei pazienti aff etti da lombalgie. I rapporti di tali gruppi di esperti costituiscono la prima autorevole dimo-strazione che la manipolazione è un trattamento di dimostrata effi cacia per molte patologie.

1996 - Il governo statunitense intraprende uffi cialmente il fi nanziamento di un programma di ricerca chiropratica. Per sostenere il programma, nel 1997 è istituito il Consortial Center for Chiropractic research composto da scuole di Chiropratica, dipar-timenti di ricerca universitari e agenzie governative federali, con sede presso il Palmer College of Chiropractic.

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Chiropratica e storia

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19Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fi sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sot-topongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio.

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Come usare il Koala nest:Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indiff e-rentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allac-ciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divari-cate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.

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Perchè i bambininon vanno dal chiropratico?Dr. Marco Caravaggio D.C.

uno degli ostacoli maggiori che incontriamo come chiropratici è come far capire al pu-blico ed ai nostri pazienti il vero valore dei servizi che offriamo. La ragione principale è la percezione del servizio. vi faccio un sem-plice esempio.Se un paziente si reca dal chiropratico con dei sintomi, ad esempio dolori alla gamba sinistra, il chiropratico, dopo un esame, può dire “penso di poterle essere utile, di alleviare tale dolore.” Se il chiropratico a questo punto non educa il paziente su quello che fa con il trattamento ma lo aggiusta semplicemente toccando la colonna, il tipo di percezione che il paziente può ricavare sulla chiropratica è il seguente: “... Beh, sono andato dal chiropra-tico, mi ha fatto una bella visita, ha trovato cosa c’era che non andava, poi mi ha schiac-ciato e aggiustato per alcune settimane e il dolore alla gamba se n’è andato via, …” e QuI sta il nocciolo della questione nel proseguo del suo ragionamento. ”Quello che mi ha fat-to funziona, per cui se incontro qualcuno che ha male alla gamba lo manderò di sicuro dal chiropratico.”Che cosa è successo? Semplicemente il pa-ziente ha sperimentato quello che chiamo un “incontro allopatico”, ovvero andare dal chiropratico è stato paragonato ad andare da qualsiasi altro professionista della salute (medico, dentista, ecc) del sistema sanitario pubblico. L’unica differenza sta nel fatto che i trattamenti chiropratici, quando capiti e usati nel modo giusto, sono una cosa molto differente! (Posso garantirvi che può aiutare molto di più del dolore alla gamba sinistra!)Questo mi porta a considerare un punto im-portante circa la percezione della chiroprati-ca...la maggior parte delle persone pensano che il nostro “Intervento” legato all’applicare pressioni e spinte alla vertebre, sia rivolto

alla cura della colonna. Questo tipo di per-cezione, penso, è quanto di più limitante e pericoloso possa esistere. Perché lo penso? Semplicemente perchè questo tipo di idea costa a migliaia di persone, specialmente ai bambini, anni di sofferenza, dolori e perdita di benessere, a causa del fatto che non sa-pevano che dovevano essere trattati dal chiropratico.Permettetemi di spiegarmi: il pubblico pen-sa che il chiropratico aiuti la gente (adulti) a risolvere i dolori e a volte altri sintomi che sono in relazione alla schiena, collo, o arti e che la chiropratica possa aiutare in qualche modo gli atleti. Per cui, per definizione, il chi-ropratico si occupa di muscoli e ossa... anche questo è vero, ma è solo una parte di ciò che il chiropratico fa.Lasciatemi spiegare con una sola frase il vero valore dei nostri servizi…Pronti?il ruolo della chiropratica è quello di ot-timizzare e mantenere al meglio la fun-

zione della cosa che dirige l’intero corpo umano… il nostro sistema nervoso.Ho scelto queste parole con molta attenzio-ne, ottimizzare significa portare al meglio che si può e questo è un processo, non un intervento unico. Ne consegue che una serie di aggiustamenti sono necessari per riporta-re la vostra colonna e sistema nervoso in una direzione più sana.Mantenimento regolare – significa che delle visite periodiche devono essere considerate dopo che il vostro sistema è stato ottimizza-to in quanto, dopo la vostra visita dal chiro-pratico, ritornate al più grande pericolo per la vostra salute, il vostro benessere,la vostra colonna e sistema nervoso: la vita industriale, moderna e stressante.Come vi siete resi conto ci occupiamo del sistema nervoso e dovete capire che perce-piamo la vita attraverso il sistema nervoso, per cui capite che ci occupiamo di voi e della vostra capacità di vivere una vita piena a tutti

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Chiropratica e pediatria

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21Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008Chiropratica e pediatria

i livelli, non solo della vostra schiena. atten-zione, ho detto che il sistema nervoso con-trolla tutto il genere umano, non solo quello degli adulti! I bambini, i neonati e gli adole-scenti fanno parte di questa categoria, o no? Il mantenimento chiropratico è altrettante importante per loro, se non di più, di quanto lo sia quello degli adulti!Negli oltre 110 anni della sua esistenza la chi-ropratica si è rivolta a pazienti di tutte le età!Ciò nonostante, alcuni genitori potrebbero non capire perché le colonne e i sistemi ner-vosi dei figli abbiano bisogno delle cure della chiropratica.Considerate il seguente esempio: un pazien-te può presentarsi con dolori al collo e alla testa che si manifestano da oltre un anno. Durante l’anamnesi chiedo sempre se ci sono stati, in passato, incidenti e traumi alla colonna in quanto anche quelli leggeri pos-sono provocare danni. La maggior parte dei pazienti ha subito almeno un trauma, gene-ralmente in auto anche se anni fa, e capisce che tale incidente potrebbe essere la causa dei dolori presenti.“Si dottore, mi ricordo che circa 5 anni fa attraversando la strada sono stata investita da uno che non ha fatto lo stop e ha colpito la mia macchina sul fianco, ho fatto 2 testa coda e mi sono fermata contro un albero. La macchina è stata completamente distrutta, io ho picchiato la testa contro il parabrezza (sei punti) e mi sono fatto un mucchio di li-vidi sul torace perché ho picchiato contro il volante. Mi hanno fatto portare il collarino per un mese e da allora il mio collo va sempre peggio e anche la zona lombare ha comin-ciato a farmi male da un paio di mesi”.a questo punto faccio la domanda più impor-tante: “c’era qualcun altro in auto con lei?”“Si, mio figlio che era seduto sul sedile ante-riore e si è ritrovato sul sedile dietro quando la macchina si è finalmente fermata. Si è solo rotto il braccio destro… ma adesso sta bene.” Proprio questo punto è dove comincia l’edu-cazione: la mamma dice che tutto va bene perché il braccio si è riparato e fino ad ades-

so, cinque anni dopo, non ha manifestato altri sintomi. Le spiego che le sublussazioni e lo stress sui nervi spinali sono quasi sem-pre senza sintomi e non si trovano se non con una visita chiropratica. a questo punto le chiedo: “non pensa che se il trauma subito è stato sufficiente a rompere delle ossa del suo corpo, questo trauma possa anche aver causato dei problemi alla sua colonna?” evi-dentemente ogni persona dotata di un po’ di buon senso conosce la risposta.Ci sono molte situazioni che possono cau-sare sublussazioni alla colonna dei bambini e non sono solo fisiche, ma possono essere anche chimiche o emotive. (Potete leggere di più sui miei precedenti articoli di questa rivista: maternità - agosto 2002, il neonato - marzo 2003, scoliosi e prevenzione - novem-bre 2003)Quello che vorrei fare adesso in quest’arti-colo è mettervi al corrente di alcuni degli articoli della letteratura scientifica che dimo-strano l’esistenza di sublussazioni provocate da incidentiorenstein, e altri, ha fatto uno studio su 73 bambini con problemi cervicali che si sono presentati al pronto soccorso: 67% di questi traumi che erano in relazione ad incidenti au-

tomobilistici. I bambini che erano passeggeri nelle auto, pedoni o in bicicletta e l’età media era di 8,6 anni.L’autore nota che i bambini più piccoli ave-vano sostenuto traumi più gravi di quelli più vecchi. Per il gruppo più giovane erano più importanti le distorsioni e le sublussazioni, mentre per quelli più grandi c’era una pre-ponderanza di fratture [ 1]Glass e altri, hanno valutato 35 bambini con ferite alla zona lombare a seguito di traumi. 31 di questi bambini avevano sostenuto il trauma in incidenti automobilistici. Nelle ra-diografie e nelle tomografie erano evidenti sublussazioni, stiramenti e fratture sia da sole sia combinate.Gli autori dicono “i bambini implicati in in-cidenti automobilistici hanno un rischio elevato di danni alla colonna lombare... le ra-diografie della colonna lombare sono neces-sarie in tutti i casi in cui si sospettino danni alla colonna.”[2]Purtroppo questa ricerca non mette in evi-denza la necessità di valutare tutta la colon-na in caso di incidente automobilistico.rachesky ed altri, scrivono che nel 36% delle anormalità notate nelle radiografie di giova-ni sotto i diciott’anni esaminati erano dovute

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22 Chiropratica e pediatria

a incidenti stradali. Hanno inoltre detto che un attento esame del collo in tutti i casi di in-cidenti stradali avrebbe sicuramente identifi -cato sempre problemi alla colonna cervicale.vari altri autori hanno descritto casi con dan-ni alla colonna cervicale in bambini implicati in incidenti automobilistici.Hill e altri, hanno dimostrato che il 31% di tutti i problemi cervicali riscontrati in pedia-tria erano riconducibili ad incidenti automo-bilistici e che nei bambini sotto gli 8 anni di età si riscontravano più sublussazioni che fratture. [4]agran dichiara che problemi automobilistici (frenate brusche, curve, sterzate improvvise, senza incidenti) possono causare danni im-portanti ai bambini che non sono legati con una cintura. [5]roberts e altri, descrivono il caso di un bam-bino implicato in un incidente automobi-listico che ha subito un colpo di frusta con conseguente immediato dolore al collo e alla schiena. I sintomi neurologici sono au-mentati nei due anni successivi all’incidente e quattro anni dopo i sintomi erano sempre presenti. La risonanza magnetica ha dimo-strato evidenza di danni cerebrali. [6]Le manifestazioni cliniche e i danni alla co-lonna cervicale dei bambini possono essere diverse. Biedermann ha dimostrato che i sin-tomi nei pazienti psichiatrici sono molto dif-ferenti e possono essere ricondotti a tensioni sub occipitali. Gli inconvenienti andavano da febbre di origine sconosciuta, perdita di ap-

petito, disordini del sonno, movimenti non coordinati a alterazioni della postura. [7]Gutmann ha anche dimostrato la diversità dei segni dei sintomi che possono verifi carsi come risultato delle disfunzioni biomeccani-che della colonna cervicale. [8]Nella letteratura chiropratica, Clow ha pub-blicato una ricerca sugli incidenti risultanti dal colpo di frusta subito dai pazienti molto giovani. [9]Penso che tutto ciò possa dimostrare il mio punto di vista. Il mio desiderio è che quest’ar-ticolo apra gli occhi ai genitori e che possono capire che cosa può infl uenzare la salute dei loro bambini. Non voglio più vedere i geni-tori farsi trattare e lasciare a casa i bambini ammalati. e ricordatevi che i bambini non devono essere ammalati o soff rire per vedere il chiropratico. In verità, se il pubblico capisse veramente che cosa facciamo nei nostri uffi -ci, il 60% del pazienti sarebbero bambini, con le intere famiglie che vengono a farsi trattare e ottimizzare le loro colonne e il loro sistema neurologico per mantenere il corpo al 100% delle sue possibilità di vivere una vita piena.Non esiste dono migliore che un genitore può dare ai propri fi gli che l’abilità di crescere con la miglior colonna possibile.. un sistema nervoso privo dei danni causativi dalla ten-sione sui nervi che si chiama “sublussazione”.

Bibliografi a:1. Orenstein JB, Klein BL, Gotschall CS, et al:

“Age and outcome in pediatric cervical

spine injury: 11-year experience.” Pediatr Emerg Care (1994 Jun) 10(3):132.

2. Glass RB, Sivit CJ, Sturm PF, et al: Lumbar spine injury in a pediatric population: diffi culties with computed tomogra-phic diagnosis. J Trauma (1994 Nov) 37(5):815.

3. Racheskey I, Boyce WT, Duncan B, et al: “Clinical prediction of cervical spine injuries in children. Radiographic ab-normalities.” Am J Dis Child (1987 Feb) 141(2):199.

4. Hill SA, Miller CA, Kosnik EJ, Hunt WE: “Pediatric neck injuries. A clinical study.” J Neurosurg (1984 Apr) 60(4):700.

5. Agran PF: “Motor vehicle occupant inju-ries in noncrash events.” Pediatrics (1981 Jun) 67(6):838.

6. Roberts MA, Manshadi FF, Bushnell DL, Hines ME: “Neurobehavioral dysfunction following mild traumatic brain injury in childhood: a case report with positive fi ndings on positron emission tomogra-phy (PET). Brain Inj (1995 Jul) 9(5):427.

7. Biedermann H: “Kinematic imbalances due to suboccipital strain in newborns.” Manual Medicine (1992) 6:151.

8. Gutmann G: “Blocked atlantal nerve syn-drome in infants and small children.” ICA Review (1990) 46(4):37.

9. Clow BJE: “Pediatric cervical accelera-tion/deceleration injuries.” Journal of Cli-nical Chiropractic Pediatrics (Jan 1996) 1(1):36.

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Il dottor Marco Caravaggio è nato in Canada e si è laureato presso il Canadian Memorial Chi-ropractic College nel 1994. Ha lavorato per un anno a Toronto prima di trasferirsi in Italia. a seguito di vari corsi di specializzazione pedia-trica della I.C.P.a. (international chiropractic pe-diatric association) ed è certifi cato nella tecnica Webster in-utero constraint turning technique

(tecnica che permette agli bambini di girarsi nell’utero). Ha scritto numerosi articoli ed é re-latore in vari congressi su maternità, pediatria e bambini portatori di handicap. Si specializza nella tecnica Network e lavora a Lanciano nella sua clinica.

Breve Curriculum vitae

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23Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008Chiropratici senza frontiere

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Costa Rica missionfebbraio 2008Coralie PellissierStudentessa presso l’A.E.C.C., senior intern

un’esperienza fantastica; non ci sono altre parole per descrivere quello che ho provato nelle tre settimane di volontariato chiroprati-co passate in Costa rica. Tutto è cominciato con un annuncio che abbiamo visto su internet: “Cercasi studen-ti all’ultimo anno di università chiropratica per fare uno stage di volontariato in Costa rica della durata di tre settimane per tratta-re la popolazione locale”. (www.santesante.org) Inutile dire che mi sono subito lanciata sull’idea e ho cominciato la trafila per essere selezionata: interviste, lettere di applicazione, convincere l’università a concedermi il per-messo di assentarmi dalla clinica, decine di formulari da riempire e poi… tre mesi di atte-sa per sapere se ero stata selezionata.Finalmente quando è giunta la notizia posi-tiva mi è sembrato di toccare il cielo con un dito: non vedevo l’ora di partire e portare il mio piccolo aiuto ai bambini Costaricani e di mettere in pratica tutto quanto imparato in cinque anni di università. Infatti, tra le istru-zioni dateci, si raccomandava di portare spaz-zolini da denti, dentifrici, magliette e altri capi di abbigliamento da distribuire ai piccoli. Nel frattempo ho dovuto anche organizzarmi economicamente in quanto durante la mis-sione ci venivano offerti il vitto e l’alloggio ma tutto il resto, incluso l’aereo, era a carico no-stro… Per cui sono andata all’attacco del mio papino e, anche grazie ad un piccolo contri-buto dell’associazione Italiana Chiropratici, ho raccolto le somme necessarie per partire.Partenza! Ci sono volute 24 ore di viaggio tra taxi, autobus e voli vari per finalmente giun-gere a destinazione, ma una volta arrivati nel-la terra delle palme, wow! ci siamo resi conto quanto ne valesse veramente la pena!La natura in Costa rica è una cosa incredibi-le: palme ovunque, fiori colorati (e quando

dico colorati intendo colori mai visti prima) che variano dal giallo al rosso, al blu al viola, al bianco e tanti verdi che chi più ne ha più ne metta, scimmie in libertà, iguane, uccelli, una combinazione perfetta tra razza umana, animale e vegetazione che raggiunge un equilibrio perfetto.all’inizio abbiamo soggiornato in un appar-tamento in Santa Lucia (15 min da Heredia e 45 min dalla capitale San Jose’). Lavoravamo il lunedì, martedì, giovedì e venerdì, il che ci permetteva di usare il mercoledì ed il we-ekend per esplorare i dintorni.Nei giorni lavorativi ci alzavamo alle 6 di mattina, viaggiavamo in autobus fino a de-stinazione (la prima settimana 45 min fino ad alajuela, la seconda settimana un’ora e mez-za fino a San ramon e la terza settimana due ore e mezza fino a Cartago) e da li iniziavamo la giornata lavorativa verso le nove per finire verso le quattro o cinque.La giornata lavorativa iniziava con un buon caffè costaricano, reputato il miglior caffè al

mondo, (essendo italiana, devo ammettere che il loro caffè è proprio buono!), frutta fre-sca (papaya, mango, fragole, ananas, bana-ne...miam miam...) e preghiera con la comu-nità. Pur non essendo io religiosa mentre la maggior parte delle persone in Costa rica lo sono, devo ammettere che tale pratica mi ha profondamente colpito. Le persone che trat-tavamo erano molte povere e il fatto di te-nersi per mano in un grande cerchio sotto un sole cocente assieme alla popolazione loca-le, pregando e augurandosi che i pazienti del giorno migliorassero e che i dottori presenti rimanessero in buona salute, devo ammette-re è una cosa speciale: sembrerà ridicolo, ma in quel breve istante, una sensazione di be-nessere e di pace ti riempie spiritualmente, ti fa sentire ben accettato dal resto della comu-nità permettendoti di lavorare in armonia in queste situazioni.Le nostre giornate iniziavano con questa pre-ghiera comunitaria e da lì, più o meno 150 pazienti al giorno si affidavano alle nostre

The Team: america e europa unite da un’enorme passione per la Chiropratica

Page 24: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

24

Veneto

Emilia Romagna

Lombardia

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Toscana

Marche

Umbria

Battiston AngeloDe Luca MarcusDe Luca Patricia

Gruen ErikKragt Michael

Mitchell PatriciaSouth StephenSpadon Renzo

Attanasio KorinnaBaekkel Kristian

Falinska JaneGrondona Roberto

Long�eld SamanthaJolivet Jean Paul

Mariani John

Caronti Al�oGil Antonio

Misitano ElisabettaCentro Sanrocco

Steiner WayneZweier Robert

Pellissier Eddy

Andresini JohnMeyronet GilbertMurugan Patrick

Pellissier EddyZarco Yvon

Sicilia

De Leo MicheleNicholson Gordon

Trentino Alto Adige

Geise KeithStefano MarioZweier Robert

Almeras VincentChiropratica S.C

Glain JeromeMigliore Jean Philippe

Pellissier Eddy

Sardegna

Fronteddu SebastianoPisanu Robert

Albarello JosephAndresini John

Attanasio KorinnaBelig Ralph Amed

Bensen GearyBergstrom ErikBinazzi BettinaButler Claudia

Butler PaulEstibal Gerard

Farnesi AlbertoGiuntoli Alessio

Von Hofsten Cecilia

Aguilar EduardoBohene Swen

Daugaard PelleDel Bene Cristine

Khanchandani BaijuWeseloh CurtisWilliams John

Albarello JosephIves Gregory

Lazio

Bernard FrederickBrunstein FlorianDejean Renaud

Ives GregoryLiem Kai

Neuray PaulPetricone Giovanna

Rigel ThomasRigel Daniel

Puglia

Cannillo GiuseppeCalogiuri Stefano

Gaetano JohnVinci Davide

Campania

Dejean RenaudIves Gregory

Calabria

De Leo MicheleOliva Benito

Abruzzo

Aguilar EduardoCaravaggio Marco

Molise

Cannillo Giuseppe

CHIroPraTICI CHe SoSTeNGoNo L’apci

Page 25: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 12

25Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

aBruZZoaGuILar eDuarDo PeSCara - Pe - via Milano, 51 - Tel. 340.8909209CaravaGGIo MarCo LaNCIaNo - CH - via Pollidoro di Mastro r - Tel. 0872.713261

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caMpaniaDeJeaN reNauD NaPoLI - Na - viale Gramsci, 18 - Tel. 081.7614180IveS GreGorY SaLerNo - Sa - Corso v. emanuele, 58 - Tel. 0744.404129

eMilia roMaGnaaTTaNaSIo KorINNa ParMa - Pr - via Traversetolo, 20/D - Tel. 0521.483304BaeKKeL KrISTIaN TraverSeToLo - Pr - via Borsellino, 1 - Tel. 0521.842000FaLINSKa JaNe PIaCeNza - PC - viale Malta, 4 - Tel. 0523.338581LoNGFIeLD SaMaNTHa ParMa - Pr - via Farini, 9 - Tel. 0521.236799 aLTeDo - Bo - via Nazionale, 83 - Tel. 329.1242486JoLIveT JeaN PauL BoLoGNa - Bo - via a. righi, 17 - Tel. 051.233970MarIaNI JoHN rIMINI - rN - viale valturio, 20/a - Tel. 0541.785566 S. arCaNGeLo - rN - via Cabina, 18 - Tel. 0541.625914 FaLCIaNo - rSM - via dei piaceri, 86/a - Tel. 0549.909299

Friuli veneZia GiuliaCHIroPraTICa eaCH uDINe - uD - viale venezia, 205 - Tel. 0432.233185 CorDeNoNS - PN - viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583202

laZioBerNarD FreDerIC roMa - rM - via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438BruNSTeIN FLorIaN roMa - rM - viale dell’arte, 85 - Tel. 06.5918455DeJeaN reNauD roMa - rM - via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438IveS GreGorY rIeTI - rI - vIa P. Borsellino, 18/20 - Tel. 0744.404129LIeM KaI roMa - rM - via appia Nuova, 138 - Tel. 06.83506516NeuraY PauL roMa - rM - viale Ippocrate, 92 - Tel. 06.44235751PeTrICoNe GIovaNNa roMa - rM - via Giambattista vico, 22 - Tel. 06.36006884rIGeL DaNIeL T. roMa - rM - via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55rIGeL THoMaS roMa - rM - via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55

liGuriaaNDreSINI JoHN SarzaNa - SP - via variante aurelia, 70 - Tel. 0187.603135MeYroNeT GILBerT GeNova - Ge - via Ceccardi, 2/4 - Tel. 010.580974 SaNreMo - IM - Tel. 0184.502098MuruGaN PaTrICK SaNreMo - IM - Corso G. Garibaldi, 131 - Tel. 0184.507733PeLLISSIer eDDY GeNova - Ge - viale Brigata Bisagno, 14/6 - Tel. 010.562589zarCo YvoN LoaNo - Sv - via aurelia, 456 - Tel. 019.673984

loMBardiaBISaNTI GIovaNNI MoNza - MI - via Cavallotti, 13 - Tel. 039.3900097CLeMeNToNI aNDrea MILaNo - MI - via agnello, 2 - Tel. 02.8818041 BerGaMo - BG - via Passo del vivione, 7 - Tel. 035.299573CrISPINI LeLLo MILaNo - MI - P.za Iv novembre, 1 - Tel. 02.6697772DaMaSKe DavID SaN DoNaTo MIL. - MI - via Kennedy, 24 - Tel. 02.51621803GIL aNToNIo BerGaMo - BG - via Maff ei, 14 a - Tel. 035.222959 MILaNo - MI - via ricasoli, 2 - Tel. 02.8690127LuCCHINI GIuLIa CoMo - Co - via G. Ferrari, 7 - Tel. 031.3370530MISITaNo eLISaBeTTa BuSTo arSIzIo - va - viale Cadorna, 3 - Tel. 0331.620911MuruGaN PaTrICK LeCCo - LC - Corso C. alberto, 76/b - Tel. 0341.350424CeNTro SaNroCCo CoMo - Co - via recchi, 7 - Tel. 031.574444STEINER WAYNE SAN DONATO MIL. - MI - Via Triulziana, 1 - Tel. 02.511046 MILaNo - MI - via Frua, 22 - Tel. 02.4692205ZWEIER ROBERT TOSCALANO MAD. - BS - Via Benamati, 26 - Tel. 0365.541605 erBuSCo - BS - via Iseo, 6/a - Tel. 030.7704110 BreSCIa - Br - via Corsica, 113 - Tel. 348.3129310

MarcheaGuILar eDuarDo CIvITaNova M. - MC - Corso v. emanuele - Tel. 0733.818105BOEHNE SWEN CIVITANOVA M. - MC - Via Sonnino, 11 - Tel. 0733.784094DauGaarD PeLLe FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658DeL BeNe CrISTINe MaCeraTa - MC - via Morelli, 20 - Tel. 0733.36155KHaNCHaNDaNI BaIJu S. BeNeDeTTo - aP - via Mario Curzi, 29 - Tel. 0735.593074 FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658WESELOH CURTIS ANCONA - AN - Via Gianelli, 22 - Tel. 071.202812WILLIAMS JOHN IESI - AN - Corso Matteotti, 20 - Tel. 0731.215750 SeNIGaLLIa - aN - via Gherardi, 70 - Tel. 071.7939649

MoliSeCaNNILLo GIuSePPe CaMPoBaSSo - CB - via zurlo, 3 - Tel. 0874.698179

pieMonTeaLMeraS vINCeNT Ivrea - To - Corso Nigra, 52 - Tel. 0125.49225CHIroPraTICa S.C TorINo - To - via vittorio amedeo II, 24 - Tel. 011.542841CLeMeNToNI aNDrea Novara - No - Belvardo Lamarmora, 4 - Tel. 349.6091846GLaIN JeroMe CuNeo - CN - via Silvio Pellico, 8 - Tel. 0171.696655MIGLIore JeaN PHILIPPe CuNeo - CN - P.zza europa, 15 - Tel. 0171.66613PeLLISSIer eDDY verCeLLI - vC - via Dionisotti, 18 - Tel. 329.7606156STuDIo CeCCHI S.r.l. TorINo - To - Corso rosselli, 182 - Tel. 011.3850161

puGliaCaNNILLo GIuSePPe CoraTo - Ba - via Paulucci, 3 - Tel. 080.8981829CIvICa Mauro MaNFreDoNIa - FG - P.za G. verdi, 6/d - Tel. 347.9935466 FoGGIa - FG - viale degli aviatori, 112 - Tel. 347.9935466GaeTaNo JoHN FoGGIa - FG - via Manfredonia - Tel. 0881.568517 SaN Severo - FG - via Taranto, 58a - Tel. 0882.225074STeFaNo CaLoGIurI LeCCe - Le - via a. De Gasperi, 2 - Tel. 340.5042489vINCI DavIDe LeCCe - Le - via Taranto, 58a - Tel. 0832.249926 MarTINa FraNCa - Ta - via Sallustio, 19 - Tel. 347.8940276

SardeGnaFroNTeDDu SeBaSTIaNo Nuoro - Nu - viale del Lavoro, 13 - Tel. 0784.257036 CaGLIarI - Ca - via alziator, 15 - Tel. 070.389119PISaNu roBerT SaSSarI - SS - via Torino, 13 - Tel. 079.275555

SiciliaDe Leo MICHeLe MeSSINa - Me - SS 114 Tremestieri - Tel. 090.6255844LoNGFIeLD SaMaNTHa MarINa DI raGuSa - via Porto venere, 63 - Tel. 329.1242486NICHoLSoN GorDoN PaLerMo - Pa - via Briuccia, 52 - Tel. 091.6702898

ToScanaaNDreSINI JoHN vIareGGIo - Lu - via Don Bosco, 193 - Tel. 0584.54635 LuCCa - Lu - viale G. Puccini, 1780 - Tel. 0583.511051aTTaNaSIo KorINNa PISa - PI - via Matteucci, 38 sc.G/6 - Tel. 050.581312 CeCINa - LI - Corso Matteotti, 22 - Tel. 0586.630920BeLIG aHMeT-raLPH FIreNze - FI - via Passavanti, 4 - Tel. 055.574972BeNSeN GearY LuCCa - Lu - via romana, 231 - Tel. 0583.490115BerGSTroM erIK PISa - PI - via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312 MoNTeCaTINI - PI - Corso Matteotti, 107 - Tel. 0572.911124BINazzI BeTTINa FIreNze - FI - via Mameli, 58 - Tel. 055.576943 SCaNDICCI - FI - via Santa Maria Greve, 16 - Tel. 055.254975BuTLer CLauDIa / PauL LuCCa - Lu - via Macelli, 37 - Tel. 058.34654 FIreNze - FI - v.le Fratelli rosselli, 62 - Tel. 055.2381634 vIareGGIo - Lu - via Battisti, 184 - Tel. 058.4961562 SIGNa - FI - via amendola, 2 - Tel. 055.875927eSTIBaL GerarD FIreNze - FI - viale Gramsci, 12 - Tel. 055.289891 vIareGGIo - Lu - via Cesare Battisti, 184 - Tel. 0584.943148FarNeSI aLBerTo MarINa DI PISa - PI - via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646 PISa - PI - via Manzoni, 10 - Tel. 050.24124 TIrreNIa - PI - vione vannini, - Tel. 050.39497GIuNToLI aLeSSIo PISa - PI - via Matteucci, 38 - Tel. 050.581312 PeSCIa - PT - via del Giocatoio, - Tel. 0572.477876 PoNTeDera - PI - via valtriani, - Tel. 380.3035822LuSTer JoSHua rYaN SIeNa - SI - viale Sardegna, 37 - Tel. 0577.281049 roSIGNaNo S. - LI - via rossini, 31 - Tel. 0586.793631 PoMaraNCe - PI - P.za S. Carlo, 9 - Tel. 0577.281049SMITH STePHeN FIreNze - FI - via Scipione ammirato, 102/a - Tel. 348.7446746 LuCCa - Lu - via del Brennero, 344 - Tel. 348.7446746voN HoFSTeN CeCILIa MarINa DI PISa - PI - via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646

TrenTino alTo adiGeGIeSe KeITH TreNTo - TN - Largo Nazario Sauro, 22 - Tel. 0461.236756STeFaNo MarIo vILLa LaGarINa - TN - via Salisburgo, 15 - Tel. 349.4373864 rIva DeL GarDa - TN - viale Dante, 47 - Tel. 0464-521210ZWEIER ROBERT RIVA DEL GARDA - TN - viale Dante, 47 - Tel. 0464.521210

uMBriaaLBareLLo JoSePH PeruGIa - PG - via Costa di Prepo, 3a - Tel. 075.5005363IveS GreGorY TerNI - Tr - via Barbarasa, 46 - Tel. 0744.404129

valle d’aoSTaPeLLISSIer eDDY aoSTa - ao - Loc. Borgnalle, 10 - Tel. 329.7606156

veneToLuCa PaTrICIa vICeNza - vI - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999De LuCa MarCuS vICeNza - vI - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999GraHaM DavID B. DeL GraPPa - vI - via Barbieri, 26 - Tel. 0424.529355GrueN erICK vILLorBa - Tv - viale della repubblica, 19 - Tel. 0422.420513KraGT MICKaeL PaDova - PD - via Montà, 110/C - Tel. 049.8900066 MeSTre - ve - via Daniele Manin, 91/1 - Tel. 041.972304MITCHeLL PaTrICIa BeLLuNo - BL - via per Nogaré‚ 47 - Tel. 0437.33041SouTH STePHeN vICeNza - vI - via dell’ Industria, 67 - Tel. 0444.966230SPaDoN reNzo vITTorIo veNeTo - Tv - via Guerrini, 5/7 - Tel. 0438.553548

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

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cure, circa 20 - 30 pazienti per ognuno di noi. Il nostro gruppo di lavoro era composto da 5 studenti all’ultimo anno di studio in chiro-pratica, 2 massagiatrici, un medico curante, Serene, chiropratica da 3 anni e il Dr. Davis, chiropratico, che faceva la supervisione. Questo era la squadra in prima fi la! Ma non dimentichiamo le persone che lavoravano nel retro scena: cuoche, amministrazione, in-terpreti e supervisori, un grande team unito per aiutare persone che normalmente sono abbandonate o emarginate per questioni di denaro. Senza nessuna discrimazione bambini, adulti e anziani possono accedere alla clinica della “Mariposa”(la clinica della farfalla). Le gior-nate erano faticose e lunghe ma così ricche di esperienze ed emozioni che la stanchezza che provavamo alla fi ne della giornata non ci pesava. ogni giorno era una benedizione!

I pazienti erano così riconoscenti e grati che qualcuno si prendesse cura di loro, anche se solo per quattro giorni, che forse per la prima volta in vita mia mi sentivo veramente utile.I nostri pazienti a prima vista non sembrava-no poveri: erano tutti vestiti bene, puliti ed educati. Dopo, parlando con loro, ci siamo resi conto che alcuni non potevano permettersi le scarpe, altri lavoravano 15 ore al giorno, altri vivevano in condizioni da noi defi nite penose e tutto ciò è stato veramente toccante. Di colpo realizzi quanto siamo fortunati a vivere nella situazione in cui viviamo e che loro, pur non vivendo in condizioni che noi defi niremmo ideali, sono felici, forse anche più di noi!. Questa è la constatazione più pro-fonda da me provata in Costa rica: la felicità che queste persone hanno e diff ondono. Nella nostra società abbiamo tutto: buone strade, ottime case, ospedali, cibo in abbon-

danza, ecc... ma per un perché strano, non siamo mai felici. In generale siamo sempre stressati, arrabiati, la politica non va, il siste-ma non funziona, i matrimoni falliscono, i debiti ci assalgono... In Costa rica non hanno nulla ma sorridono sempre alla vita! Quando chiedi ad un costaricano come sta non ti ri-sponde bene o male, ti risponde Pura vIDa! (vita pura). Il che fa pensare e rifl ettere.Ho conosciuto molte persone durante que-sta missione, ognuna delle quali mi rimarrà impressa nel cuore per sempre. Con molte sono ancora ora in contatto, alcuni pazien-ti mi scrivono lettere, altri piu’ fortunati mi scrivono e-mail. e il tutto mi fa piacere e mi permette di prolungare questa esperienza che mi propongo di rifare anche una volta diventata dottoressa in chiropratica.ora penso di aver parlato abbastanza della mia esperienza...è ora di mostrarvela:

Chiropratici senza frontiere

24 ore di via� io

Veg� azione tipica

Dall’Ingilterra alla Costa Rica;scalo a New York e Atlanta

24 ore di via� ioDall’Ingilterra alla Costa Rica;

Coralie Pellissier (ruolo in aereo: posizione centrale!)

Diodor Maxut:Delta Airline Product tester

JamesBirdseye:Mastrogin & tonic

Veg� azione tipica

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27Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008Chiropratici senza frontiere

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Lunedì ma� ina

La nostra “clinica” a San Ramon

attrezzatura da caricare nel pulman che ci porterà a desti-nazione:Prima settimana:AlajuelaSeconda settimana:San RamonTerza settimana:Cartago

Orario di lavoro: 9am-5pm. Sveglia alle 6 ogni mattina!

Isabelle: interprete

Holly Finer:moglie delnostro secondosupervisore. Ruolo: pedicure

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Giovedì pomeri� io Ora dell’igiene dentale. Piccolo show per spiegare ai bimbi comelavarsi bene i denti. Distribuzione di spazzolini e dentifricio.

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Ora dell’igiene dentale. Piccolo show per spiegare ai bimbi comelavarsi bene i denti. Distribuzione di spazzolini e dentifricio.

Javier, il nostro medico cubano: “Don’t worry,be Javier…”

Fidel, lo scheletro

Il calcio...passioneanche in Costa Rica!anche in Costa Rica!

Angelo, 6 anni

Le mitiche Cuoche

Le Palme

Chiropratici senza frontiere

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29Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

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Regalo di Valerie, 4 anniMascheretipiche

Coccodrilli

Tramonto dal nostroappartamento in Santa Lucia Tramonto a

Manuel Antonio:costa Paci� ca

Chiropratici senza frontiere

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31Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008Chiropratica e filosofia

I 33 principi di filosofiavalidi ancora adessoDr. R.W. Stephenson, D.C., Ph.C.Riorganizzati e classificati da David B. Koch, D.C., L.C.P. (Hon.)

Ian Coulter, Ph.D., sociologo, ex presidente del Canadian Memorial Chiro practic College e autore del libro “Chiropratica, una filosofia per la sanità alternativa”, ha presentato un’in-teressante analogia alla conferenza “Filosofia sull’istruzione chiropratica” tenuta dalla WFC/ACC (World Federation of Chiropractic/ Ame-rican Chiropractic Council, n.t.) nel Novembre 2000. Ha spiegato che la filosofia chiropratica è come un pallone da calcio che la professio-ne chiropratica ha raccolto a metà del campo e che invece di farlo avanzare verso la porta avversaria o di inviarlo indietro se non si rie-sce a segnare, l’ha solo posato al suolo sulla linea di metà campo e ci si è seduta sopra per gli ultimi 70 anni.Bene, potete capire che essendo io un pro-fessore di filosofia chiropratica, tale affer-mazione mi è, come si dice, “entrata da un orecchio e uscita dall’altro” ma riflettendoci sopra con più attenzione, devo ammettere che ha colpito nel segno. avendo passato gli ultimi vent’anni della mia vita ad insegnare i concetti fondamentali metafisici della chiro-pratica secondo gli insegnamenti appresi a mia volta dai miei professori di filosofia, reg-gie Gold, Guy riekeman, Doug Gates e Thom Gelardi, mi trovo a pensare che è finalmente arrivato il momento che qualcuno raccol-ga quel pallone e cominci a correre verso la meta.volendo portare l’analogia del calcio del dottor Coulter un ulteriore passo avanti, mi rendo conto che il gioco che stiamo giocan-do è molto più serio di un semplice evento sportivo: si tratta dell’esplorazione della na-tura dell’universo e lo scopo finale è capire il mondo in cui viviamo. e, essendo filosofi della chiropratica, è più importante capire specificatamente che cosa stiamo facendo per i nostri pazienti quando li “aggiustiamo”

e perché sembra avere un significato mag-giore che solo farli sentire meglio per un po’. Perciò se mi accingo a raccogliere il famoso “pallone filosofico”, sarà nel tentativo di por-tarlo verso la “l’area di goal”, vale a dire una comprensione migliore dei concetti chiro-pratici fondamentali e, forse, anche una mi-gliore definizione degli stessi.Questo mi porta alla “Lista dei trentatre prin-cipi, numerati e denominati” presenti nel libro di testo di Stephenson R. W. sulla chiro-pratica. Quando Stephenson scrisse la lista, la descrisse come “un numero di concetti (Principi) che sono stati selezionati per esse-re in questo libro”, nulla di più. eppure con il

passare del tempo questa lista di concetti ha assunto un valore ben più importante. Per tanti chiropratici, specialmente per quelli più filosoficamente orientati, questi principi sono diventati una sorta di catechismo, una sorta di “comandamenti chiropratici” che de-vono essere studiati, forse anche memorizza-ti, e citati (con la dovuta deferenza) quando è opportuno. alcuni si definiscono “chiro-pratici di principio” ritenendo implicito che quelli di Stephenson sono i Principi ai quali si riferisce tale distinzione. Ciò che mi preme dimostrare è che questi Principi formano co-munque la struttura di un sillogismo logico e ragionato (argomento amplificato) che può

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32 Chiropratica e fi losofi a

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essere assunto quale “raison d’être” (ragione d’essere) per la chiropratica. e’ sotto questo punto di vista che io considero tutt’ora i Tren-tatre Principi validi e rilevanti, non solo per la loro rilevanza storica, ma per la loro moder-nità e attualità nonostante siano stati scritti settantacinque anni fa e con il linguaggio (conoscenze scientifi che n.t.) di allora.Nel tentativo di renderli più comprensivi ho cambiato tre cose ai Principi originali di Ste-phenson.Per primo li ho ricollocati in quelle che io identifi co come tre categorie naturali: i pri-mi Principi riguardano l’organizzazione ge-nerale dell’universo e formano un modello relazionale tra intelligenza (il principio orga-nizzativo - Intelligenza Innata, n.t.) e materia. Li chiamo i “Principi universali”. Il secondo

gruppo di Principi riguarda la relazione tra intelligenza e materia negli esseri viventi e si riferiscono all’Intelligenza Innata della vita; li ho defi niti come i “Principi Biologici”. Infi ne ci sono alcuni Principi che si riferiscono speci-fi catamente al ruolo della chiropratica e alla relazione sistema nervoso - colonna verte-brale e che ho defi nito “Principi Chiropratici”.Secondariamente ho provato ad elencare i Principi secondo un ordine cronologico lo-gico. una delle sfi de più ardue nell’insegnare questi Principi, nonostante gli stessi sugge-riscano deduzioni logiche, deriva dal fatto che Stephenson originariamente non li ha elencati in un ordine preciso e rigoroso. Nel mio catalogarli li ho riordinati liberamente in un tentativo logico di relazionare premesse e conclusioni nel modo più chiaro possibile.

Per maggiore comprensione del lettore ho aggiunto (tra parentesi, n.t.) ad ogni Principio della mia lista la posizione originale datagli da Stephenson nella sua lista.Infi ne ho modifi cato il linguaggio in cui i Prin-cipi erano stati originariamente scritti, sia per chiarire alcune delle relazioni tra i concetti, sia per renderli attuali in termini chiropratici, fi sici e biologici viste le nuove scoperte scien-tifi che. un confronto più dettagliato tra ogni Principio originale e la nuova terminologia sarà l’argomento principale di un lungo arti-colo che pubblicherò presto su un giornale dello stesso settore, con una relazione che fornirà un fondamento logico ad ogni cam-biamento.alla luce di questi cambiamenti, vi invito a leggere ed rifl ettere sui seguenti Principi:

principi UniVerSaLi 1. Primo Concetto. esiste un’intelligenza universale che

permea tutta la materia, che le fornisce continua-mente e totalmente le sue proprietà ed azioni, man-tenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (1)

2. Causa ed eff etto. ogni eff etto ha una causa e ogni causa ha degli eff etti. (17)

3. Il Principio del tempo. Tutte le azioni necessitano di tempo. (6)

4. Non esiste organizzazione senza la fatica della Forza. La materia non può essere organizzata senza l’appli-cazione di una forza da parte dell’Intelligenza. (15)

5. espressione universale. La forza si manifesta come organizzazione nella materia; tutta la materia è or-ganizzata; di conseguenza esiste un’Intelligenza uni-versale in tutta la materia. (14)

6. La triade dell’organizzazione. ogni struttura organiz-zata è una triade composta da tre fattori essenziali e più precisamente intelligenza, materia e forza che li unisce. (4)

7. La quantità di intelligenza presente nella materia. La quantità di intelligenza presente in tutta la materia è sempre 100 % ed è sempre proporzionale alle sue necessità. (7)

T H E - T H I R T Y - T H R E E

P R I N C I P L E SO F - C H I R O P R A C T I C

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33Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

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Chiropratica e fi losofi a

8. La funzione dell’intelligenza. La funzione dell’intelli-genza è di creare la forza. (8)

9. La quantità di forza creata dall’intelligenza. La quanti-tà di forza creata dall’intelligenza è sempre 100 %. (9)

10. La funzione della forza. La funzione della forza è di integrare intelligenza e materia. (10)

11. La funzione della materia. La funzione della materia e di esprimere la forza. (13)

12. Le caratteristiche delle forze universali. Le forze dell’intelligenza universale si manifestano quali leggi fi siche, non sono mutabili e modifi cabili e non si pre-occupano per l’ambiente nel quale operano. (11)

13. Intelligenza nella materia organica e inorganica. L’in-telligenza universale da forza (plasma, n.t.) sia alla materia organica che a quella inorganica. (16)

14. Interferenze di trasmissione delle forze universali. Possono esserci interferenze nella trasmissione delle forze universali. (12)

principi BioLoGici15. Materia organica. La sostanza di un corpo vivente è

costituita da materia organizzata. (19) 16. Intelligenza Innata. un essere vivente è nato permea-

to dall’intelligenza dell’universo, chiamata Intelligen-za Innata. (20)

17. Il signifi cato della vita in termini chiropratici. L’espres-sione di questa Intelligenza Innata attraverso la ma-teria è il signifi cato Chiropratico di “vita” (2)

18. La triade della vita. La “vita” è necessariamente l’unio-ne di questa Intelligenza e della materia di un essere vivente risultante dalla creazione di speciali forze in-terne (Innate). (3)

19. evidenza della vita. I segni della vita (assunzione, eliminazione, crescita, riproduzione, adattamento) sono evidenze dell’Intelligenza Innata della vita. (18)

20. La Missione dell’Intelligenza innata. La missione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di mante-nere in uno stato di organizzazione attiva il tessuto vivente di un corpo. (21)

21. La perfezione della Triade. Per ottenere il 100 % di vita, devono coesistere il 100 % di Intelligenza, il 100 % di forza e il 100 % di materia. (5)

22. La quantità di Intelligenza Innata. esiste il 100 % di Intelligenza Innata in ogni essere vivente, la quantità necessaria, proporzionata al suo livello di organizza-zione. (22)

23. La funzione dell’Intelligenza Innata. La funzione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di adattare

le forze universali e la materia ai bisogni del corpo, in modo che tutte le parti dell’organismo intero abbia-no un’azione coordinata per ottenere un benefi cio completo. (23)

24. Il Principio della Coordinazione. La coordinazione consiste nell’interazione armonica di tutte le parti di un organismo, nell’adempimento delle loro funzioni e scopi. (32)

25. I limiti dell’adattamento. L’Intelligenza Innata del cor-po ha la funzione di adattare le forze e la materia ai bisogni del corpo per il tempo possibile purché pos-sa farlo senza violare una legge universale; in altre parole, la sua azione è limitata dai limiti della materia stessa e dal trascorrere del tempo. (24)

26. La normalità dell’Intelligenza Innata. L’Intelligenza Innata del corpo è sempre normale e la sua funzione è sempre normale. (27)

27. La caratteristica delle Forze Innate. Le forze create dall’Intelligenza Innata del corpo non sono mai in-dirizzate a danneggiare o distruggere l’organismo vivente nel quale agiscono. (25)

28. Paragone tra Forze universali e Innate. al fi ne di per-petuare il ciclo universale della vita, le Forze univer-sali sono, a meno che possano essere mutate, di ori-gine distruttiva, mentre le Forze Innate sono sempre di origine costruttiva, per quanto riguarda uno speci-fi co organismo vivente. (26)

29. Interferenze di trasmissione delle Forze Innate. Pos-sono esserci interferenze nella trasmissione delle for-ze Innate. (29)

30. La causa del Mal-essere. (Dis-ease). L’interferenza nel-la trasmissione delle Forze Innate causa non coordi-namento ovverosia Mal-essere. (Dis-ease). (30)

principi chiropratici 31. Il conduttore delle Forze Innate. Negli animali alcune

delle Forze Innate create dall’Intelligenza Innata del cor-po funzionano con o attraverso il sistema nervoso. (28)

32. La legge dell’off erta e della domanda. La legge del-la Domanda e dell’off erta esiste nel corpo allo stato ideale; dove il sistema nervoso trasmette messaggi, relativi ai suoi bisogni, dal corpo al cervello, che agi-sce come un’unità centrale di elaborazione per l’in-telligenza innata del corpo, e dal cervello al corpo per soddisfare tali bisogni. (33)

33. Sublussazioni. L’interferenza nella trasmissione nel corpo è spesso direttamente od indirettamente do-vuta a sublussazioni alla colonna vertebrale. (31)

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Mal di schienae chiropraticaDr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

che coS’È?Il mal di schiena è un disturbo molto diff u-so: 8 persone su 10 almeno una volta nella loro vita devono subirne le conseguenze ma, fortunatamente, la maggior parte di coloro che ne sono colpiti supera comple-tamente il problema entro 2-4 settimane. Molti altri, se correttamente informati e trattati, migliorano in tempi brevi. Le rica-dute possono essere frequenti, ma solo in una piccola percentuale di casi i sintomi diventano cronici. a volte il mal di schiena si presenta improvvisamente e con inten-sità tanto forte da costringere all’immobi-lità: in questo caso gli si dà comunemente il nome di colpo della strega.

cauSe e SinToMiIl più delle volte il mal di schiena dipende da un uso scorretto della colonna verte-brale nel corso della giornata, o protratto nel tempo. Questo vale sia per chi svolge un’attività in piedi sia per chi deve stare a lungo seduto. In alcuni casi la causa va ricercata in una posizione scorretta, in al-tri a un lavoro pesante. anche una pratica sportiva inappropriata (esempio, il sol-levamento di pesi eccessivi) o svolta con modalità inadeguate (come numerose fl essioni della schiena) può essere all’origi-ne del disturbo. ognuna delle strutture della colonna vertebrale può subire danni più o meno consistenti ed essere all’origine della sintomatologia dolorosa. I legamenti e i muscoli dorsali sono soggetti a stiramen-ti, contratture e strappi; le articolazioni possono andare incontro a malattie di natura infi ammatoria (artriti) o di natura degenerativa (artrosi). Nella maggioranza dei casi tuttavia non si riesce a individuare quale parte della colonna vertebrale pro-

vochi il dolore né serve sottoporsi a radio-grafi e, tranne in casi particolari. Il medico dovrà escludere l’eventualità che il mal di schiena sia dovuto a cause più gravi, per cui è bene consultarlo tempestivamente soprattutto se si ha avuto di recente una grave malattia, in caso di perdita di peso e di malessere generale.Quando la parte centrale del disco inter-vertebrale fuoriesce dalla sua sede natu-rale si parla di ernia del disco. Questa con-dizione tuttavia, contrariamente a quanto si crede, si riscontra in un numero ridotto di pazienti. Solo in una percentuale di casi ancora più piccola l’ernia comprime le radici dei nervi e provoca la comparsa di sciatica, con dolore intenso alla regio-ne lombare e lungo il decorso del nervo sciatico (parte posteriore della coscia, fi no a raggiungere il piede), formicolii alle

gambe associati a disturbi della sensibili-tà; il dolore è aggravato dalla tosse, dagli starnuti e dai movimenti a letto.

coSa Si deve FareLa maggior parte degli episodi di mal di schiena di norma si risolve rapidamente. Gli studi più recenti dimostrano che, con-trariamente a quanto si è sempre ritenuto, il miglioramento è ancora più rapido se, compatibilmente con l’intensità del dolo-re, si mantengono le normali attività, evi-tando di mettersi a letto. Se proprio non se ne può fare a meno, ad esempio in caso di dolore intenso o di sciatica, è comunque consigliabile ridurre al minimo (2-3 giorni) il riposo a letto. L’immobilità è infatti con-troproducente per la struttura muscolare. I farmaci possono essere di grande aiuto nel ridurre il dolore ma non intervengono

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Le regole per capire quando arrivaFate attenzione a questi segnali d’allarme:

• quando alzandosi dalla sedia o dal divano, entrando o uscendo dall’auto si av-verte dolore alla parte lombare della schiena.

• quando, facendo retromarcia in automobile si avverte una fi tta dolorosa al collo, soprattutto poi se il dolore si irradia (anche come “scossa”) lungo un braccio.

• quando, mentre si guarda in alto (alzando la testa per prendere qualcosa), com-pare dolore nucale complicato magari da vertigini e sensazioni di nausea.

• quando si ha spesso mal di testa con la sensazione di peso sul collo e sulle spalle.

• quando durante starnuti e colpi di tosse si avverte una fi tta dolorosa tra le sca-pole o alla parte lombare della colonna vertebrale.

• quando è presente un dolore dorsale, anche lieve, che impedisce la respirazione profonda.

• quando, portando dei pesi o raccogliendo qualcosa da terra si avverte “fatica” nella zona lombare oppure si sente dolore che regredisce in breve tempo.

• quando al mattino lavandosi i denti o il viso si avverte rigidità della schiena nel tornare eretti.

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sulle cause che lo provocano. vale a dire, curano il sintomo senza risolvere il proble-ma, garantendo semplicemente un bene-fi cio di breve durata. un semplice analge-sico come il paracetamolo (es. Tachipirina, eff eralgan), molte volte è suffi ciente per calmare il dolore. Il paracetamolo è il far-maco di scelta in particolare per chi soff re o ha soff erto di ulcera gastroduodenale, in caso di asma o in gravidanza. Gli antinfi am-matori o antidolorifi ci, comunemente noti come ‘’antireumatici’’ (es. Moment, Brufen, Novapirina, voltaren) sono effi caci contro il dolore e la contrattura muscolare e si dimostrano molto utili soprattutto nella fase acuta. L’uso prolungato può compor-tare però eff etti indesiderati a carico dello stomaco, del fegato e del rene, sia che si impieghino fi ale, compresse o supposte. Le creme antiinfi ammatorie o quelle re-vulsive (che producono cioè calore nella zona in cui sono applicate) non compor-tano rischi ma hanno un eff etto modesto e passeggero. Terapie prolungate con far-

maci analgesici-antiinfi ammatori devono sempre essere prescritte dal medico. In molti casi di mal di schiena una ginna-stica riabilitativa eseguita correttamente, con l’aiuto di persone esperte, può essere di grande utilità: questa deve prevede-re esercizi di rilassamento, di stiramento e di potenziamento dei muscoli. anche esercizi molto semplici, ma eseguiti con regolarità, aiutano a mantenere il buon funzionamento della schiena e limitano la possibilità di nuove crisi dolorose. La terapia chirurgica può essere utile e risolutiva in casi specifi ci, come l’ernia del disco, ma presenta indicazioni limitate e poco frequenti. La marconiterapia, la radarterapia e la laserterapia possono dare qualche bene-fi cio soggettivo, soprattutto quando gli episodi dolorosi tendono a ripetersi, ma, complessivamente l’effi cacia appare mo-desta. Il ricorso a questi trattamenti, pur così frequente, non è sostenuto da solide prove scientifi che. Molti pazienti trovano

giovamento dalla massoterapia. I massag-gi, infatti, provocano il rilasciamento della contrattura muscolare che accompagna il mal di schiena e il dolore si attenua. La cosiddetta Tens (stimolazione nervosa transcutanea) si basa invece sul principio di produzione e somministrazione loca-le di particolari correnti elettriche. Non è ancora ben chiarito il meccanismo d’azio-ne che in alcuni soggetti comporta una riduzione della percezione dolorosa e, complessivamente, non tutti concorda-no sulla sua effi cacia. anche il massiccio ricorso alla ionoforesi non trova riscontro nei dati della letteratura scientifi ca più ac-creditata.

coSa può Fare la chiropraTica per il Mal di Schiena?La chiropratica è uno dei metodi di cura naturale più diff uso al mondo, terza pro-fessione sanitaria negli Stati uniti per nu-mero di praticanti. Si concentra sul tratta-re le cause che provocano i problemi fi sici invece di trattare i sintomi. La chiroprati-ca si basa su un assunto molto semplice: problemi strutturali del corpo, particolar-mente problemi che implicano la colonna spinale, possono generare disfunzioni alla funzionalità del corpo, specialmente al si-stema nervoso.Il midollo spinale, che rappresenta la maggiore via di comunicazione del no-stro sistema nervoso, è situato nel cana-le midollare all’interno delle vertebre. Il midollo trasmette gli ordini impartiti dal cervello al resto del corpo e tutti i movi-menti, funzioni e sensazioni sono control-lati dal sistema nervoso. un problema a livello della colonna può interferire con i nervi che fuoriescono dalla colonna; tale disallineamento o blocco è chiamato su-blussazione e consiste principalmente in un malposizionamento o non funziona-lità delle articolazioni delle faccette. Tali sublussazioni possono presentarsi da sole o in congiunzione a problemi di disco o

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Consigli per chi è predispostoal mal di schiena

• quando si ha un dolore alle articolazioni della bocca, oppure si avverte di ma-sticare male e solo da una parte, non rimandare una visita odontoiatrica perché numerose sono le situazioni in cui il mal di schiena e la malocclusione dentale sono collegate.

• se si avverte di camminare male, oppure si nota un diverso consumo delle suole di cuoio delle scarpe tra destra e sinistra, e ancora, quando si fa l’orlo dei panta-loni e si nota una diff erenza tra un lato e l’altro, occorre fare una visita speciali-stica per prevenire il mal di schiena da “dismetria” degli arti inferiori o da cattivo appoggio dei piedi a terra (piedi piatti, valghi, ecc.).

• per chi sa di avere la scoliosi (anche in modo lieve) è utile fare periodici controlli delle simmetrie della schiena e praticare uno sport simmetrico come, ad esem-pio, il nuoto.

• dopo incidenti o cadute a terra, anche se non si avvertono dolori, controllare la funzionalità e l’elasticità della schiena (una visita specialistica ogni due mesi per al-meno tre volte).

• In tutti questi casi il chiropratico è perfettamente in grado di valutare la soluzio-ne più adatta ad ognuna di queste cause e, se necessario e non di sua compe-tenza, è in grado di riferire il paziente allo specialista più indicato.

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artrosi. Possono causare dolore e compro-mettere la normale fuori uscita dei nervi nei foramina comprimendoli e causando parestesie (formicolii, bruciori e strane sensazioni). Le sublussazioni nel collo ge-neralmente provocano parestesie nelle braccia mentre tali problemi nelle gambe sono associati a sublussazioni del tratto lombare della colonna.esperienze cliniche hanno dimostrato che condizioni di salute quali asma e gastrite possono essere associate o peg-giorate dalla presenza di sublussazioni nella colonna. Il chiropratico, grazie alla sua esperienza e preparazione, è il pro-fessionista della salute più indicato per correggere e aggiustare tali sublussa-zioni. Cadute, incidenti d’auto, traumi sportivi possono tutti causare danni alla colonna provocando stiramenti o lacerazioni nei tessuti della colonna: il risultato comporta notevole dolore e ri-gidità. L’instaurazione di un appropriato trattamento chiropratico, fi n dall’appari-re dei primi sintomi, è importante al fi ne di evitare il cronicizzarsi dei dolori.Le sublussazioni possono creare vari sin-tomi quali mal di schiena, male al collo, cefalea, dolori alle spalle, parestesia agli arti, sciatalgie e una miriade d’altri proble-mi. Queste sintomatologie possono esse-re originate da questo “schiacciamento” o interferenza con i nervi al momento di uscire dalla colonna e andare verso il resto del corpo.La diff erenza principale che distingue la chiropratica dalle altre professioni sanita-rie è rappresentata dall’aggiustamento.L’aggiustamento è un movimento speci-fi co applicato ad un’articolazione al fi ne di ripristinare il movimento corretto e la funzione propria ed eliminare perciò l’ir-ritazione sul nervo. una volta ripristinato lo stato corretto della colonna il corpo è capace d’autoguarirsi.Questi aggiustamenti chiropratici, esegui-ti da chiropratici qualifi cati, sono sicuri,

molto effi caci e sono particolarmente utili nel caso di dolori lombari o cervicali acuti che implicano sovente anche spasmi mu-scolari e, dopo l’aggiustamento, il pazien-te recupera immediatamente una parte della mobilità e constata una notevole diminuzione del dolore.I nervi spinali fuoriescono dalle vertebre vicino alle articolazioni e raggiungono le altre parti del corpo collegando il cervello a tutto il resto. L’aggiustamento chiropra-tico, tenuto conto di questo fattore, può risultare effi cace in molte altre situazioni oltre al classico male al collo o alla schiena. In molti casi di dolori cervicali, ad esem-pio, i nervi sono spesso implicati con con-seguente dolore, parestesia e debolezza

delle spalle, braccia e mani. aggiustando le vertebre associate nel collo, questi pro-blemi degli arti superiori spesso possono essere minimizzati o risolti. Ciò è anche vero nel caso di molte cefalee dove la cau-sa vera risiede spesso in una irritazione dei nervi e dei muscoli del collo.La chiropratica si è dimostrata effi cace anche in situazioni quali asma, gastrite, costipazione e, a volte, crampi mestruali dovuto al fatto che i nervi spinali collega-no il cervello agli organi tipo i polmoni, lo stomaco e l’utero. una sublussazione della colonna vertebrale può causare un’irrita-zione del nervo che collega tale organo al midollo e provocare eff etti negativi a tale sistema organico. Il chiropratico è in gra-

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Consigli per aiutarsidurante il colpo della strega

• durante l’attacco acuto sdraiarsi sul pavimento supini (a pancia in su) e fl ettere le ginocchia tenendo le piante dei piedi a terra. In questo modo si diminuisce la tensione lombare.

• durante il riposo notturno stare supini con un cuscino sotto le ginocchia per mantenerle fl esse.

• anche se si riesce a camminare non continuare a lavorare perché la lombalgia acuta può notevolmente peggiorare in breve tempo (soprattutto se si continua a sforzare la colonna).

• basarsi sulle proprie sensazioni piuttosto che sui consigli di altre persone (a meno che non si tratti di un esperto) per decidere se mettere sulla parte lombare il ghiac-cio oppure il caldo. Nel primo caso applicare la borsa di ghiaccio per dieci minuti se-guito da dieci minuti di pausa e nuovamente dieci minuti di ghiaccio, due, tre volte al giorno; nel secondo, immergersi in un bagno caldo o fare una doccia calda.

Consigli per chi lavoraSe si avvertono rigidità, dolori lievi, pesantezza, fatica ai muscoli della schiena, interrompere il lavoro per pochi minuti e fare i seguenti esercizi di rilassamento

• seduti, piedi paralleli con gambe perpendicolari al pavimento, gomiti appog-giati sulle ginocchia, tronco fl esso in avanti, testa “molle” fl essa in avanti, occhi chiusi, respirare lentamente e profondamente per due minuti circa (posizione del “cocchiere addormentato”)

• in piedi, appoggiare la schiena ad una parete tenendo il capo “molle” fl esso in avanti e le braccia lungo il corpo “lasciando andare” le spalle. Con gli occhi chiusi respirare lentamente e profondamente per due minuti circa.

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do, con la collaborazione del medico, di escludere comunque altre patologie che possono causare problemi a tali sistemi.I trattamenti chiropratici sono una solu-zione efficace e sicura per numerosi pro-blemi di salute tuttavia un paziente, prima di sottoporsi a tale trattamento, dovrebbe sempre assicurarsi che il chiropratico a cui si affida abbia una laurea rilasciata da un’università accreditata e riconosciuta dalla WFC (World Federation of Chiroprac-tic) e dall’eCu (european Chiropractors’ union). Spesso persone non qualificate o competenti s’improvvisano o si definisco-no chiropratici mettendo a repentaglio la salute dei potenziali pazienti e danneg-giando l’immagine della chiropratica.La chiropratica, scienza, arte e filosofia, fornisce uno dei migliori sistemi di dia-gnosi e cura dei problemi di schiena e di una miriade di altri problemi legati al be-nessere della persona.

Si può prevenireil dolore alla Schiena? Il miglior modo per prevenire il mal di schiena è quello di agire sul proprio stile di vita, mettendo in pratica opportune regole comportamentali finalizzate non soltanto alla prevenzione del mal di schie-na, ma anche, per chi sia già affetto da tale disturbo, alla gestione del dolore. È opportuno, per esempio, conoscere e saper utilizzare tutti i sistemi ergonomici più vantaggiosi per la salute della schie-na, al fine di eliminare il più possibile tutte le condizioni sfavorevoli relative alla pro-pria attività lavorativa e che sono in grado di agire in maniera negativa sul proprio stato di salute. È inoltre necessario adot-tare uno stile di vita il più corretto e salu-tare possibile, quindi: prestare attenzione al regime alimentare e al controllo del peso corporeo (il sovrappeso, infatti, co-stituisce una condizione aggravante per i dolori alla schiena); cercare di smettere di fumare perché il fumo riduce l’ossige-

nazione delle strutture più fragili della co-lonna; evitare il più possibile le situazio-ni stressanti, poiché le tensioni nervose provocano una certa rigidità muscolare; praticare regolarmente un’attività fisica. Le visite regolari dal chiropratico, al fine di prevenzione, si sono dimostrate una del-

le principali ragioni per le quali i pazienti presentano una remissione delle sinto-matologie dei dolori di schiena: una visita ogni 3-4 mesi può sicuramente ridurre gli episodi di lombalgia acuta e può notevol-mente ridurre le ricadute di dolori dovute a ernie del disco.

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D I S S O L V E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S T A N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I -G O R I S C E • A I U T A A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E F A L E E D O V U -T E A I P R O B L E M I C E R V I C A L I • P A R A G O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D IB E N E S S E R E D I U N M A S S A G G I O P R O F E S S I O N A L E

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39Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

Chiropratico e dentistauna simbiosi perfettaDr. Daniele Chiesamedico chirurgo specializzato in odontostomatologia

Ippocrate, padre della medicina, diceva che “l’essere vivente è un cerchio...ogni parte ne è l’inizio e la fine”. Nulla di que-sto è più vero.ogni parte, organo, del nostro corpo è connessa alle altre, non solo fisicamente attraverso i muscoli, le fasce, ma anche chimicamente attraverso gli ormoni, i neurotrasmettitori ed altre mille sostan-ze ed elettricamente attraverso il sistema nervoso. Capo supremo, reale motore di tutto ciò è il CerveLLo.Il Cervello è come un computer che con i suoi programmi governa un sistema mol-to complesso e per fare questo ha biso-gno di infinite informazioni provenienti da tutte le parti del “regno”.ricevute le informazioni che sono a get-to continuo, esso elabora le strategie di risposta sia motorie, chimiche che emoti-ve. Quali sono queste informazioni?Iniziamo con un organo che tutti cono-sciamo: l’occhio.Normalmente si ritiene che serva alla visione e basta... invece esso è la com-ponente fondamentale del sistema dell’equilibrio.L’occhio oltre a permettere di vedere, fornisce al cervello informazioni sulla collocazione spaziale cioè in rapporto al mondo circostante, del corpo ed in parti-colare della testa.Ha grandi capacità di adattamento alla postura del capo ma... come tutto ha dei limiti e quando questi vengono superati, il cervello impone una nuova postura.Così possono generarsi i cosiddetti “tor-cicolli oculari” dove i muscoli cervicali sono stati costretti, per lungo tempo a compensare un deficit visivo o di conver-genza.

altre importanti informazioni giungono dai piedi.Questi organi spesso poco considerati o addirittura maltrattati, sono, invece, importantissimi perché mettendoci in contatto con il suolo, informano il cer-vello sulla posizione del corpo rispetto al terreno, compensando deficit istantanei e cronici dell’equilibrio.Il piede, a seconda delle situazioni, può essere causa di quadri dolorosi in altri distretti corporei quali ad esempio il di-stretto lombare, oppure vittima di disor-dini ai livelli superiori.altri recettori sono il sistema vestibolare, la cute, le articolazioni e... la bocca.In precedenti articoli su questa rivista abbiamo affrontato, nei particolari, il fun-zionamento e l’importanza dell’apparato stomatognatico.oggi affronteremo l’argomento, in manie-ra più generale, soffermandoci sulla neces-sità ed importanza del lavoro di equipe ed

in particolare sulle sinergie operative fra il Chiropratico ed il Dentista.Il Chiropratico nella sua accettazione classica si occupa di risolvere i problemi da blocco vertebrale.Con l’avvento della Chinesiologia appli-cata la chiropratica ha fatto un balzo in avanti aprendo la via ad interventi sul sistema muscolare, metabolico e perfino emotivo.L’orizzonte di approccio al paziente si è allargato a 360° in maniera da poter ve-ramente risolvere,alla radice, le patologie del paziente.Spesso, il chiropratico si trova di fronte a pazienti nei quali, come già detto, l‘ ori-gine del problema muscolare, articolare o doloroso in generale risiede in altri or-gani specifici.a questo punto, individuato l’organo col-pevole si invia allo specialista.Nel caso che si tratti della bocca il pazien-te viene inviato genericamente al Denti-

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Come chiropratica e odontoiatria collaborano

Lavoro di equipe

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sta. L’odontoiatria è una branca della me-dicina molto vasta e complessa con mille sfaccettature professionali. una volta il dentista era il dentista e ba-sta... si occupava della dentiera della nonna, del ponte dello zio, dell’appa-recchio del nipotino, insomma, era un... ”tuttologo”. Negli ultimi quindici anni la situazione è un pò cambiata, esistono ancora, specialmente nelle periferie e nei piccoli centri, molti dentisti “generici” ma in particolare fra i giovani prevale la ten-denza alla specializzazione.Fra le varie specializzazioni esiste quella dello GNaToLoGo.Storicamente si defi nisce gnatologo il dentista che si occupa, in particolare, delle patologie dell’articolazione tempo-ro- mandibolare cioè del sistema artico-lare mandibolare. egli dovrebbe essere dotato, di particolari attrezzature quali l’ assiografo, gli archi facciali, gli articolato-ri a valori individuali che permettano lo studio della funzione mandibolare.Identifi cata la corretta posizione e di-namica articolare, si costruisce un “bite” cioè una placca intraorale di resina che permette all’articolazione di funzionare correttamente.Ma... (nella vita c’è sempre un Ma...) la realtà clinica del paziente non è sempre questa: se storicamente il paziente “algi-

co-disfunzionale” ( traduzione: ha male e non funziona) era colui con problemi ar-ticolari oggi, ”complice” il chiropratico, ci si è resi conto che questo concetto deve essere ampliato.una cattiva occlusione dentale può esse-re la causa di quadri algici quali cervical-gia, dolori alle spalle, alla colonna ed altri distretti corporei con conseguente allar-gamento del lavoro dello gnatologo.ovviamente c’è stata un evoluzione delle fi losofi e scientifi che e delle strumenta-zioni; da una visione meccanicistica si è

passati a concetti neuromuscolari e neu-ro stomatologici.L’interdipedenza fra i due professionisti è obbligata dalle leggi della postura, infat-ti quando si modifi cano le informazioni provenienti dai vari distretti muscolo-articolari avviene un riassetto posturale che coinvolge anche la mandibola con conseguenti modifi che della posizione di chiusura.Tutto questo è facilmente risolvibile se en-trambi i professionisti collaborano fra loro in perfetta simbiosi tecnica e culturale.

Come chiropratica e odontoiatria collaborano

Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medi-cina e Chirurgia nel 1982 universita’ degli Studi di Genova Specializzazione in odon-tostomatologia nel 1985. Diploma di per-fezionamento in “Neuro- stomatologia ap-plicata alla postura ”università degli Studi di Chieti. Dal 1987 membro dell’accademia italiana di Kinesiografi a ed elettromiogra-fi a Cranio-Mandibolare (aIKeCM). Ideatore della Tecnica di “Coronoplastica in Deglu-tizione” nel 1988, pubblicata nel testo:

Bazzotti - Boschiero ”Principi di occlusione neuromuscolare” Cea Milano. Dal 1989 do-cente aIKeCM ed attuale Segretario Cul-turale. Fellowship (I.CC.M.o.) International College of Cranio Mandibular orthopedic (uSa), in ortopedia Cranio Mandibolare nel 1997. Membro e relatore “Progetto Gia-cobbe” C.N.r. (Consiglio Nazionale ricerca) Faenza Diploma triennale aIKa (accademia Italiana Kinesiologia applicata). Dal 2003 Professore a contratto (rapporti occlusio-

ne postura) al corso di laurea in Podologia università di Genova. Docente al Corso di perfezionamento in “Neuro- stomatologia applicata alla postura” università degli Stu-di di Chieti. Moderatore tecnico sez. gna-tologia forum odontoiatrico “odontoline”. Coautore del testo” ortodonzia moderna” Marrapese editore roma 2007. relatore a corsi e congressi nazionali ed internazio-nali. Libero professionista odontoiatra in Genova.

Breve Curriculum vitae

TUTTE LE PARTI DEL CORPO

FORMANO UN CERCHIO

OGNI PARTE E’

SIA L’ INIZIO CHE LA FINE

Ippocrate

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41Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

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Decompressione spinaleuna valida aggiunta al trattamento per curare l’ernia del discoDr. Stephen South D.C.

In molti paesi industrializzati l’ernia del disco viene riconosciuta come una condizione fisi-ca invalidante molto diffusa. Fino a qualche anno fa si riteneva che gli episodi di dolore al basso schiena fossero comunque circoscritti e isolati. oggi giorno, i ritmi di vita troppo intensi hanno fatto si che sia ormai evidente che un’alta percentualità di pazienti con do-lori alla schiena soffrono di episodi ricorrenti di dolore che conducono ad una situazione di cronicità.Come sappiamo la chiropratica è un metodo non chirurgico valido nell’affrontare questo ed altri tipi di patologie inerenti alla colonna vertebrale. La scelta di abbinare all’eserci-zio chiropratico la decompressione spinale ha apportato un ulteriore grado di efficacia nella professione del chiropratico nonché di giovamento e guarigione nel paziente.Coi recenti progressi tecnologici, la decom-pressione spinale si è evoluta in un tratta-mento economicamente efficace delle ernie del disco e delle malattie degenerative del disco, la causa più comune dei dolori di schie-na. Tale trattamento, non chirurgico, delle er-nie del disco e delle affezioni degenerative del disco opera sul segmento spinale affetto riducendo il modo significativo le pressioni interdiscali. L’invalidità cronica da lombalgia è la condizione benigna più costosa trattata dalla medicina dei paesi industrializzati. essa è anche la causa numero uno d’invalidità del-le persone di età inferiore a 45 anni, da que-sta età in poi è la terza causa d’invalidità.Secondo la letteratura la trazione tradiziona-le si è dimostrata meno efficace e biomecca-nicamente inadeguata a produrre risultati terapeutici ottimali e non produce decom-pressione spinale. Invece la decompressione, cioè lo scaricamento dovuto alla distrazione e al posizionamento dei dischi intervertebrali

e delle faccette articolari della spina lombare, si è dimostrata un trattamento efficace delle affezioni degenerative ed erniate del disco. La biomeccanica della DRX9000 (macchina-rio di decompressione-riduzione) funziona per decompressione a livello di uno speci-fico disco, precedentemente diagnosticato in base ad un accurato esame fisico e studi appropriati di visualizzazione diagnostica. L’angolo di decompressione al livello affetto provoca una pressione negativa intradiscale, che crea un rapporto osmotico di pressione mediante il quale sostanze nutritive, acqua e sangue fluiscono nei dischi degenerati o erniati e permettono quindi alle fasi di recu-pero e guarigione di avere luogo.L’analisi di risultati clinici, effettuata per va-lutare l’effetto della decompressione spinale sui sintomi di pazienti affetti da ernia al disco o affezioni del disco di natura degenerativa,

ha dimostrato che l’86% dei 219 pazienti che hanno completato la terapia hanno riportato una soluzione immediata dei sintomi, men-tre l’84% ha riscontrato assenza di dolore per 90 giorni successivi al trattamento. I risultati degli esami fisici hanno mostrato un miglio-ramento per il 92% dei 219 pazienti che han-no completato la terapia. [1]In conclusione la decompressione spinale offre una valida aggiunta al trattamento chi-ropratico per curare l’ernia del disco. Da questo si deduce che i risultati sulla de-compressione spinale usando la DRX9000 sono molteplici, toccando molto bene sia la biomeccanica e anche le fisiologie del disco.

1 Spinal decompression Thomas A. Gionis, MD, JD, MBA, MHA, FICS, FRCS and Eric Groteke, DC,CCIC. Painmedicine News 2007

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Chiropratica e scienza

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

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La Chiropratica in Medicina VeterinariaAnche gli animali amano la ChiropraticaDr. Susanne Brauner D.C.

Tante persone si sono entusiasmati alla Chiropratica attraverso esperienze per-sonali, di famigliari od amici per guari-gioni anche da malattie gravi. Molte di queste persone entusiasmate hanno poi studiato la Chiropratica per poter dare un contributo personale a questa grande di-sciplina e di poter esercitare una profes-sione, che dà grandissima soddisfazione per la sua efficacia. anch´io sono arrivato alla Chiropratica per un´esperienza personale, non era in primo luogo per un mio problema o quello di un famigliare, no, era un pro-blema che avevo con il mio cavallo. Stavo ancora studiando veterinaria e durante i miei studi perseguivo l’obiettivo di tro-vare un metodo di cura per mantenere in ottima salute un cavallo da concorso, atleta a tutti gli effetti, non solo durante la stagione delle gare, ma durante tutto l’arco dell’anno e garantirgli così una car-riera duratura e una vita sana.Cercavo un metodo di trattamento il più naturale possibile, non doloroso, non in-vasivo né traumatico e ripetibile al fabbi-sogno. La risposta alle mie domande alla fine arrivò ma non dalle materie degli studi classici della medicina veterinaria, ma da un altro fronte: un mio amico chi-ropratico, il Dr. Meersseman, appassio-nato di cavalli mi stava osservando un giorno mentre montavo un puledro di quattro anni.Quel giorno non c´era verso di ottenere la flessione dell’incollatura verso sinistra ed il cavallo era piuttosto riluttante alla collaborazione. Parlavo con il Dr. Meers-seman della mia difficoltà e lui mi diceva: “Non c´é problema, lo mettiamo a posto.” Mentre ero in sella, lui si è avvicinato al

cavallo e ha fatto un aggiustamento sul-la colonna cervicale da entrambi i lati; incredula ricomincio a lavorare ed ef-fettivamente dopo 5 minuti il cavallo si piegava come prima da ambo i lati e la riluttanza al lavoro era completamente

sparita. Questo episodio ha cambiato la mia vita. Sapevo che mi aspettava un ca-mino spinoso, in quanto la chiropratica a quei tempi era ancora poco conosciuta e visto con scetticismo da parte della me-dicina tradizionale per il trattamento del-

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Chiropratica e veterinaria

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43Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

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le persone, fi guriamoci per gli animali! Ma dopo quel primo aggiustamento non c’era via di ritorno. Così ho cominciato a seguire il Dr. Me-ersseman all´universitá di Milano, dove venivano trattati con la chiropratica piccoli animali soprattutto cani, con ri-sultati veramente sorprendenti. La mia passione per questa disciplina cresceva costantemente. Dalla Laurea in Medicina veterinaria mi dedico esclusivamente alla Chiropratica in Medicina veterinaria, oggi dopo una seconda laurea in Chiropratica nel 2002, spesso mi dedico anche ai Cavalieri per ottimizzare i risultati dei Binomi (cavallo e cavaliere). Le specie trattate maggior-mente con la Chiropratica sono cavalli e nei piccoli animali soprattutto cani, ma naturalmente anche gatti. Potenzialmen-te tutti gli animali che presentano una co-lonna vertebrale possono essere trattate con la Chiropratica. Durante i miei corsi per la Chiropratica veterinaria seguivo un Chiropratico, che trattava con grande successo Tigri, elefanti e Leoni Marini in uno zoo in California. Nelle mie esperien-ze personali ho trattato animali di tutte le taglie, vacche, vitelli, conigli ecc. e so di colleghi, che hanno lavorato persino su un pesce, che aveva la mandibola lussa-ta. anche se l´animale è un quadrupede e la sua meccanica del movimento è pro-fondamente diversa da quella dell’uomo, l´esperienza mi ha insegnato, che i con-cetti sviluppati da D.D. Palmer, fondatore della Chiropratica, trovano piena appli-cazione anche sull´animale. Le sindromi dolorifi che cervicali, lombari e dolori di tipo sciatico causato da sublussazioni vertebrali ci sono negli animali tanto quanto nell´uomo. Naturalmente l´animale non puó espri-mere con parole un dolore, per cui il Pro-prietario per primis e di seguito il veteri-nario o Chiropratico devono osservarlo

bene per riconoscere un malessere o una patologia dell´animale curabile con la Chiropratica.Nel cane possiamo osservare alterazio-ni della deambulazione, gli animali non caminano piú volentieri, si stancano fa-cilmente od incominciano a caminare con il dorso incurvato. Spesso guaiscono quando si alzano o quando il proprieta-rio accarezza il dorso o gli arti posteriori od il collo. Gli animali possono cambiare anche di carattere e cercare di morsicare quando la mano si avvicina troppo alla zona dolente. oltre alle sindromi dolori-

fi che anche zoppie sia degli arti anteriori o posteriori possono essere trattate con la Chiropratica. Dopo gli eventi traumati-ci come incidenti o liti tra animali di taglia diversa la Chiropratica puó dare un con-tributo notevole a riportare un animale alla salute ottimale senza che il trauma lasci traccia nel futuro. Spesso sindromi dolorifi che negli animali sono la diretta conseguenza di un trauma antecedente, anche se l´insorgenza si verifi ca a distan-za di sei mesi od anche di piú. Sono stati trattati con successo animali che sono ri-masti paralizzati immediatamente dopo

Chiropratica e veterinaria

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Nuovo orIzzoNTe DeLLa SaLuTe

44 Chiropratica e veterinaria

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Nata in Germania, Laurea in Medicina veterinaria 1996, Tesi di Laurea in Chiropratica nella Medicina vete-rinaria con il Professor addis e Dr. Meersseman come relatori, Corsi di animal Chiropractic con la american veterinary Chiropractic association terminati con la Certifi cazione “animal Chiropractor”. Laurea in Chiro-pratica al aeCC di Bournemouth nel 2002. utilizzo di aK, TBM, activator. esperienze decennali nel campo equestre come amazzone nel salto ad ostacoli e Dressage con addestramento di cavalli ( Bereiter FN, 1. grado di istruttore d´equitazione tedesco).

Breve Curriculum vitae

aggressioni di cani di taglia maggiore o molto aggressivi o traumi dove l´animale ha urtato con il collo o schiena porte, ta-voli ecc. Ci sono nei piccoli animali le pa-tologie discali come nell´uomo che pos-sono essere aff rontate con un intervento del Chiropratico. La Chiropratica puó dare un validissimo contributo nel cane anzia-no, in quanto mantiene l´animale sano piú a lungo aiutandolo a camminare con maggior facilitá, rendendo anche la vita al proprietario molto piú semplice.anche nel cavallo la Chiropratica puó dare un contributo notevole. Tantissimi atleti di altissimo livello vengono seguiti durante la loro carriera con molto succes-so con la Chiropratica. anche il cavallo e un atleta a tutti gli eff etti e ha grossi be-nefi ci se viene trattato regolarmente. Nel cavallo questo è particolarmente impor-tante perché il cavallo non ha un suono del dolore, non puó fare il famoso cai-cai del cane. Il cavaliere se ne accorge perché il cavallo ha un diminuito rendimento o perché si rifi uta di lavorare in un certo modo. Spesso questo viene interpretato come una riluttanza o una malavoglia del cavallo al lavoro e non come un sin-tomo per un dolore od una incapacità dell´animale a svolgere il suo compito.Per cui anche nel cavallo ogni qualvol-ta che avviene un cambio del carattere, che c´è una diminuita collaborazione da parte del cavallo dobbiamo sospettare un problema fi sico strutturale della co-lonna vertebrale o degli arti, che spesso

possono essere risolti velocemente con l´utilizzo della chiropratica. Naturalmen-te anche storte e zoppie degli arti sia arti anteriori o posteriori non necessaria-mente sono causate da patologie gravi, ma possono essere dovute a distorsioni, che si risolvono anche nell´uomo con la Chiropratica senza lasciare traccia.un altro vantaggio della Chiropratica nella Medicina Sportiva degli animali è il fatto che puó essere utilizzata anche preventivamente. una visita chiropratica puó dare informazioni molto valide sullo stato di salute dell´animale e puó risol-

vere problemi sul nascere, senza che si verifi chi poi un diminuito rendimento o anche patologie piú gravi, che necessita-no di maggior tempo per una guarigione o causano un´interruzione dell´attivitá agonistica.Naturalmente è auspicabile una collabo-razione con i Medici veterinari sia per i piccoli che i grandi animali, per raggiun-gere lo scopo comune fi nale: il benesse-re dei nostri animali una qualità di vita ottimale, un compagno di concorso o di sport sano, capace e contento a seguirci in tutte le imprese che noi gli chiediamo.

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45Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008

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Psicologia

Sport, disciplina & dopingRoberto VincenziPsicologo

L’interesse per lo sport accompagna il cam-mino dell’uomo fin dai tempi più lontani; le olimpiadi dell’antica Grecia (quarto secolo avanti Cristo), rappresentavano un impor-tantissimo momento di incontro e confronto per tutta la popolazione. Lo sport mette in gioco valori profondi, forti emozioni, sentimenti di ogni tipo. La com-petizione sportiva rappresenta, tra l’altro, un tentativo ideale di afferrare un momento del-la vita nel quale la verità é indiscussa.L’atleta vincitore, dopo una competizione leale, salendo sul podio per la premiazione, dimostra a sé stesso e al pubblico, che, in quel momento, nessun altro potrà vincere la prova che egli ha superato.Per giungere a questo risultato, lo sportivo si sottopone ad una disciplina rigorosa, volta a migliorare e perfezionare il proprio rendi-mento fisico. Questo tipo di impegno, che gli permette di conoscere e padroneggiare al meglio il proprio corpo e le sue potenzialità, rappresenta per l’atleta anche un modo per realizzare se stesso ed imparare a conoscere la sua personalità. Questo per quanto riguarda la dimensione individuale; lo sport tuttavia presenta anche una dimensione comune e collettiva, rappre-sentata dalla competizione pubblica, la gara, che mette a confronto gli atleti e permette agli spettatori di identificarsi con la squadra del cuore o con i singoli campioni.Per molti lo sport è anche l’espressione di un ideale di giustizia; la passione per le gare sportive servirebbe a compensare le conti-nue prevaricazioni ed ingiustizie sociali, alle quali tutti quanti siamo costretti quotidia-namente ad assistere. Quindi se il campione vince, non perché è il più bravo, ma perché ha preso il doping, la reazione di delusione del pubblico é generalizzata e profonda; le

recenti vicende del ciclista Pantani ne sono una dimostrazione. La parola “competizione” deriva dal latino “petere”, che significa “ten-dere verso”, unito al “cum”, che implica la pre-senza di altre persone: il significato è quindi “tendere verso qualcosa, insieme ad altri”.La competizione, inoltre, non rappresenta soltanto una caratteristica del mondo spor-tivo, ma appartiene all’inconscio collettivo, cioè a quelle dimensioni psichiche profonde e primitive, comuni a tutti gli uomini, nelle diverse epoche storiche. Le prime gare, le prime lotte, la voglia di dimostrare di essere il più bravo in qualche attività, sono modi di esprimersi già presenti fin dai tempi più lontani; in Cina si praticavano le arti marziali come sport già nel 2700 avanti Cristo. Non dimentichiamo inoltre che, fin dall’anti-chità, la gara sportiva costituiva un potente rito sociale. assistere ad una gara nell’antichi-tà, permetteva agli spettatori di sentirsi parte di una dimensione collettiva e mistica, nella quale sentimenti ed emozioni venivano esal-tati al massimo. a dimostrazione di questo si può rilevare come, molti templi nell’antica Grecia, fossero collegati con lo stadio sporti-vo, e come i riti sacerdotali fossero collegati con le competizioni, che venivano spesso indette in onore degli dei.Dal punto di vista psicologico, inoltre, la competizione può essere esaminata a due ulteriori livelli: quello intrapsichico (cioè il rapporto con se stessi), e quello interpsichico (il rapporto con gli altri). Il rapporto del singolo atleta con gli altri atle-ti, è un concetto chiaro, ed è l’essenza stessa della competizione: ognuno cerca di vincere e di battere gli altri; per far questo in modo valido, tutti devono rispettare le regole spor-tive. Il rapporto dell’atleta con se stesso, presenta molti aspetti, che possiamo eviden-

ziare ponendoci da diversi punti di vista. L’at-leta combatte innanzitutto contro se stesso, contro il dolore muscolare, la stanchezza, il respiro che manca; in questo modo arriva a conoscere i limiti del suo corpo, e cerca di spingerli avanti. La scelta sportiva, a livelli professionali, impone alla persona condizio-ni di vita unilaterali, per un periodo di tempo abbastanza lungo, e per la maggior parte delle ore della giornata. Come si suol dire, l’atleta deve “dare tutto sé stesso” allo sport.Di fronte ad un impegno così pesante, ci si può domandare allora se, una parte signi-ficativa della motivazione, che spinge uno sportivo a passare la maggior parte del tem-po, a migliorare le sue prestazioni fisiche, non possa essere rintracciata nel desiderio di risolvere una difficoltà relativa al corpo. Da un punto di vista psicologico, si può suppor-re che esista un problema relativo a ciò che il corpo rappresenta.un’altra interpretazione della competizione sportiva, é quella di canalizzare, in modo po-sitivo e costruttivo, l’aggressività rivolta verso gli altri. Lo sport può diventare un’esperienza estremamente formativa, perché partecipare ad una gara, significa anche fair play: rispet-tare le regole ed accettare la possibilità di perdere. L’ambiente sportivo sano abitua a contenere ed accettare la frustrazione, senza trasformare una sconfitta in un’esperienza di-struttiva per la personalità dello sportivo. Secondo altri autori, la passione per le gare sportive potrebbe anche nascere da un’in-fanzia nella quale, genitori troppo ansiosi e protettivi, per paura che il figlio si facesse male, gli hanno impedito, sia di esprimere in modo naturale, la normale esuberanza dei giovani, sia di gareggiare coi fratelli o coi compagni di gioco. In questi casi la voglia di primeggiare nei giochi, viene portata sul

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Psicologia

campo sportivo, e la lotta con gli altri atleti, sostituisce il mancato confronto con i fratelli e gli altri bambini. Il bambino, il cui io è stato ferito dal divieto di potersi esprimere fi sica-mente, trova nello sport l’ambiente adatto a poter sfogare la forza della sua vitalità.ed ancora, tra le motivazioni che spingono un giovane a praticare lo sport competitivo, possiamo rilevare il desiderio di imparare ad entrare in relazione con le proprie ener-gie vitali, le proprie forze istintuali. Questo è particolarmente valido per chi, percepisce la propria vitalità, come una forza incontrollabi-le e potenzialmente distruttiva.La disciplina sportiva in questi casi diventa scuola di vita, perché, attraverso il rispet-to delle regole sportive l’atleta può trovare un’attività regolatrice e rassicurante, cioè un contenimento delle sue energie, indispensa-bile al suo equilibrio psichico.Tenendo presenti queste considerazioni, possiamo aff ermare che la gara sportiva é il terreno dove l’atleta si misura con sé stesso, mentre si relaziona con gli altri.Questo confronto avviene attraverso il corpo, che è il fondamento naturale e spontaneo del nostro essere e dell’esistere; noi siamo il nostro corpo, ed il nostro corpo rappresenta la nostra presenza nel mondo, mentre le no-stre azioni sono la prova della nostra esisten-za. Ma, nell’attività sportiva, il corpo pone dei limiti, spesso non ce la fa’, nonostante disciplina ed allenamento, a raggiungere la meta stabilita dall’ambizione e dallo sforzo di volontà dell’io.Se il corpo viene “aiutato” artifi cialmente, at-traverso doping o droghe in genere, si potrà forse raggiungere il successo sportivo, ma

viene snaturato il rapporto basilare tra cor-po ed essere. Il ricorso alla droga, in questo contesto, assume quindi anche il signifi cato di un estremo rifi uto di conoscere sé stessi ed accettare i propri limiti.La scelta delle droghe é quindi una scelta rivolta alla negazione dei propri limiti; é la dichiarazione della incapacità a sostenere il rischio del fallimento nella gara sportiva, l’identifi cazione della vittoria sportiva come indispensabile aff ermazione di sé stessi.L’atleta, che per vincere utilizza la droga, cre-de di diventare invincibile, é aff ascinato dal miraggio della vittoria, ma sostanzialmente é vittima della propria paura di perdere, e, pur di non confrontarsi con questa paura, mette in atto un comportamento autodistruttivo.L’atleta che fa’ ricorso al doping, non soppor-ta lo stress della competizione, la possibilità di vincere e di perdere; come i bambini vive nell’idea di “tutto o niente”, senza acquisire la maturità adulta, che è basata sul senso di realtà. Certi atleti inoltre, sviluppano una di-pendenza dal successo e dall’acclamazione del pubblico, e, per non rischiare di perdere vittorie e applausi, preferiscono barare con se stessi e danneggiare il proprio corpo.Ma, oltre a queste considerazioni sulla per-sonalità dell’atleta, dobbiamo mettere in evi-denza tutta una serie di altri elementi reali e concreti, che caratterizzano l’ambiente spor-tivo agonistico, e che giocano un ruolo im-portante nella vita dell’atleta professionista. Questi elementi non riguardano la psiche o il corpo dell’atleta, ma l’ambiente umano e sociale nel quale vive e pratica lo sport. Ne ricordiamo alcuni:

• lo stress di chi pratica sport a livello di

professionista • le pressioni economiche • gli impegni presi per la stagione • i contratti che impongono risultati• la richiesta di continue prestazioni ad alto

livello • le aspettative del pubblico e dei club di

tifosi • la necessità di essere sempre vincenti • il confronto continuo con il record anzi-

ché con l’altro atleta • gli allenamenti sempre più pesanti • gli eventuali incidenti e le soff erenze fi si-

che che possono lasciare• la sudditanza nei confronti dell’allenatore,

il coach, che pretende risultati e che, certe volte, somministra le droghe all’atleta

• il malcostume generalizzato in certi am-bienti sportivi e il cinismo che ne deriva

• la frustrazione dovuta alla mancanza di progressi nelle prestazioni

• gli sponsor e il loro infl usso In un contesto così pesante, diventa diffi cile per l’atleta professionista, resistere alle pres-sioni e conservare la dignità di se stesso, ed il rispetto per il proprio corpo, che è poi rispet-to per la sua stessa vita.anche in questo caso, il suggerimento potrebbe essere quello di rinforzare la vo-lontà e la capacità di resistenza, attraverso la conoscenza di se stessi. “Mens sana in corpore sano” ovvero “mente sana in corpo sano” come dicevano gli antichi romani, potrebbe indicare proprio la via da per-correre, una via che considera in modo globale la persona dell’atleta, per cui il ren-dimento sportivo consegue all’equilibrio della mente.

Breve Curriculum vitae

Sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fi n da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a diventare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi della Liguria.Dal 2004 sono associato al CIrS (Centro Inter-disciplinare per ricerca e la Formazione in Ses-

suologia) diretto da Jole Baldaro verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno stu-dio sulla coppia oggi.Dall’aprile 2006 sono iscritto all’albo dei Consu-lenti Tecnici (CTu) del Tribunale di Genova.Dal maggio 2006 sono docente presso la “Scuo-

la di Psicoterapia Istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia.attualmente la mia principale attività è costitu-ita dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti aff etti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pa-zienti borderline o psicotici.

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47Chiropratica - N. 12 - Marzo 2008®

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