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RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Giugno 2012 - NUMERO 22 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Il sistema di priorità: stesso sintomo, più cause Intelligenza Universale? Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio” L’importanza della corretta posizione del bacino Into The World 2011 L’avventura giorno per giorno! Arriva il “caldo” State bevendo abbastanza?

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 22

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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rIVISTA PUBBLICATA A CUrA DELL’ASSoCIAzIoNE Pro CHIroPrATICA ITALIANA. SPEDIzIoNE IN ABB. PoST. Gr. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Giugno 2012 - NUMEro 22

NUOVO ORIZZONTEDELLA SALUTE

Il sistema di priorità:stesso sintomo, più cause

Intelligenza Universale?Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio”

L’importanza della correttaposizione del bacino

Into The World 2011L’avventura giorno per giorno!

Arriva il “caldo”State bevendo abbastanza?

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editore:Associazione Pro Chiropratica Italiana

redazione:ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (Ao)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.chiropratica.com

E-mail: [email protected] responsabile: Enrica FErrI

registrazione:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di Aosta il 23-06-1995Pubblicità: A.P.C.I.

comitato di redazione:Enrica Ferri

Louise La rueAntonio Gil

Baiju Khanchandani

impaginazione graFica e stampa:Tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza E. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (Ao)Tel. e fax 0165.809640

L’Editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Di questo numero sono state stampate

15.000 copie

Sommarioal centro della chiropratica. la colonna vertebrale . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3il sistema di priorità: perché lo stesso sintomo può avere più cause . “ 5massaggi. i nostri geni li adorano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 8il nepal nell’anima... e nel corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 11into the world 2011. l’avventura giorno per giorno! - parte 2 . . . . . . “ 15intelligenza universale? uno dei “nove miliardi di nomi di dio” . . . . “ 28lo stretching . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 33l’importanza della corretta posizione del bacino . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 35arriva il “caldo”. state bevendo abbastanza? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 42Kenia. come ti colpisce il “mal d’africa” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 44

NUoVo orIzzoNTEDELLA SALUTE

to the incredible

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L’uso degli Stira dita Healthy Toes può portare benefi cio alle seguenti sindromi: dolore al piede, sciatalgia, calli, dita a martello, tendini di Achille infi ammati, caduta degli archi plantari, fascite plantare, vene varicose, trombofl ebiti.

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3Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

Al centro della chiropraticaLa colonna vertebraleLouise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

Le mani sono gli strumenti del chiroprati-co e la colonna vertebrale (quale protezio-ne del sistema nervoso, midollo e nervi) è il suo campo d’intervento ma la chiropratica non si limita alla semplice manipolazione vertebrale, infatti l’azione del chiropratico ha un’ azione neurologica direttamente a livello del cervello.Il chiropratico considera l’essere umano nella sua globalità e tiene conto dei poteri naturali di recupero del corpo.I chiropratici non prescrivono medicinali e non praticano chirurgia: la malattia non è il loro dominio di intervento. Indiretta-mente, perché protegge il midollo spinale, la colonna vertebrale è considerata come il fattore di malattia (in quanto sede delle sublussazioni) ed è su questa che il chi-ropratico porterà tutta la sua attenzione, intervenendo sui disordini funzionali e statici. Anche se l’azione del chiropratico diminuisce il dolore, il dolore è, per la chi-ropratica, il risultato visibile e ultimo di una causa che si sviluppa a monte. È un segnale di allarme, un’ informazione, un sintomo.Nonostante il protocollo di esame del pa-ziente sia molto standardizzato, è compito della sensibilità di ogni chiropratico deter-minare quali tecniche di aggiustamento utilizzare. Possono essere toniche, struttu-rali, meccaniche o molto più dolci con un lavoro incentrato sulla respirazione. Non c’è un intervento standard a parte l’uso co-mune dell’aggiustamento. Il chiropratico, come ad esempio un buon medico dispo-ne di vari farmaci e operazioni chirurgiche, ha a disposizione varie tecniche chiropra-tiche che può usare al fine di trattare il paziente nel modo più consono al tipo di problema da cui è afflitto.La professione chiropratica, pur essendo

nota in Italia specialmente per il tratta-mento dei casi acuti, (blocchi lombari, mal di testa, sciatalgie) lavora soprattutto sulla prevenzione e sull’educazione della presa di coscienza del valore della schiena e del-la postura, in particolare nei bambini, che dovrebbero essere seguiti durante la loro crescita. In effetti esiste la chiropratica pe-diatrica che si occupa di questo campo di applicazione. La cooperazione del pazien-te è primordiale ed è anche compito del chiropratico quello di dare consigli, sugge-rire esercizi e stili di vita.Tutti i chiropratici laureati nelle università riconosciute attraverso il mondo hanno lo stesso curriculum di studi e tipo di ap-proccio verso il paziente. Come per la me-dicina, la visita inizia da un’anamnesi mol-to precisa sulle condizioni di vita e sulle condizioni di salute che la persona ha avuto nel suo passato . Poi segue l’analisi delle radiografie e altri indagini cliniche, lo studio delle postura al fine di determi-nare le tensioni e l’assetto dell’equilibrio, a volte con l’aiuto di strumenti specializ-zati al fine di arrivare ad una diagnosi chi-ropratica del problema.La chiropratica si basa sulla definizione “La salute è uno stato di benessere ottimale fisico, mentale e sociale e non solamen-te l’assenza di malattia o di infermità”. Le manipolazioni del chiropratico (aggiusta-menti) hanno per scopo l’eliminazione del-le sublussazioni, (blocchi vertebrali) al fine di ricuperare la salute. Ma il suo intervento non si ferma all’eliminazione della causa del problema ma interverrà in seguito in modo preventivo affinché il paziente ri-manga in buona salute.Nonostante tantissimi pazienti si affidino alla chiropratica e nonostante il suo ricono-

scimento ufficiale di professione sanitaria primaria (come medicina e odontoiatria) avvenuto in Italia nel 2007, nonostante i suoi cinque anni di studi universitari, ci sono ancora persone che dicono che non è scientifica.Questa rivista, che presenta articoli basati sulla scienza, sull’arte e sulla filosofia del-la chiropratica è la risposta per coloro che sono ancora nel buio della conoscenza e che sono interessati ad approfondire le loro nozioni di questa bellissima professio-ne che in tutto il mondo porta benessere e salute a milioni di persone.A questo proposito, mi sono permessa di tradurre un articolo scientifico sul perché i massaggi sono benefici e che, indiretta-mente, prova la validità delle teorie chiro-pratiche dell’aggiustamento .La scienza non è infallibile e, a mano ama-no che le conoscenze migliorano, si ha la

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

4 L’opinione del Presidente

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conferma che teorie non scientifi camente provate oggi, potranno forse esserlo in un futuro e ciò che oggi è interpretato scien-tifi camente come verità, forse un giorno, non lo sarà più. (vedi il ritiro dal mercato di tanti medicinali)Come la terra non è più piatta, forse an-

che le intuizioni di Palmer, fondatore della chiropratica, saranno presto confermate e nessuno potrà più dire: “la chiropratica non è una scienza” e ci si renderà conto che la scienza non è il fondamento unico ed assoluto della VErITA’.

Buona lettura.

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5Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Chiropratica e scienza

Il sistema di priorità:perché lo stesso sintomo può avere molteplici causeDr. Gabriele Malinverno, D.C.

Quando si parla di chiropratica, si pensa solitamente ad un metodo curativo pu-ramente meccanico e manuale. In realtà, benché l’aggiustamento vertebrale sia da sempre il metodo correttivo unico dell’ap-proccio chiropratico, non è sempre il primo intervento necessario. Il corpo umano è una struttura meraviglio-samente complessa, in cui interagiscono vari sistemi: perciò una correzione a livello neuro-meccanico può influenzare la fisio-logia degli organi e viceversa.

i principi di base “Volevo sapere quali erano le differenze tra due vicini di casa, che bevevano la stessa acqua e vivevano nelle stesse condizioni, che causavano dei sintomi in uno di loro ma che l’altro non aveva…” D.D. Palmer, fondatore della chiropratica, 1910. Il principio di base della scienza chiropra-

tica è: il corpo è un organismo in grado di regolarsi e mantenersi da solo. Quando non riesce a farlo, vi è un’ interferenza con i meccanismi di regolazione e controllo. Il sistema di controllo del corpo umano, quello che gestisce e coordina tutti gli altri, è il sistema nervoso. Esso è contenuto nel cranio e nella colonna vertebrale. Altera-zioni nella colonna vertebrale possono causare irritazione dei nervi che fuorie-scono tra una vertebra e l’altra, causando interferenza nella comunicazione tra si-stema nervoso e resto del corpo (organi, muscoli, ecc). La teoria originale di Palmer, verificata da oltre 110 anni di esistenza della professio-ne, è che quindi la causa dei problemi sia da ricercare nella sublussazione vertebra-le, uno spostamento delle vertebre che influisce negativamente sulle strutture nervose adiacenti.

Cosa causa queste sublussazioni? Già Pal-mer aveva teorizzato che le cause primarie di interferenza - e quindi di disfunzione - fossero principalmente tre fattori: traumi, tossicità, e pensieri. Per decenni i chiro-pratici hanno osservato clinicamente che, in effetti, questi “blocchi” vertebrali erano causati non solo da traumi fisici - diretti o indiretti - alle articolazioni, quali cadute, colpi, ecc, ma anche da “traumi” chimici - ad esempio una dieta non equilibrata - o emotivi, temporanei o ripetuti (stress).

l’evoluzione Negli anni Sessanta, con lo sviluppo della Kinesiologia Applicata, branca della chi-ropratica, si iniziò a riscontrare ed a dimo-strare in maniera riproducibile ed accurata, la teoria del fondatore della professione. Una nuova parte del complesso intreccio di funzioni del corpo umano è stata svela-ta, permettendo di comprendere meglio i percorsi di funzione o disfunzione. Vi è una precisa correlazione, tramite l’in-nervazione comune, tra muscoli, organi,e meridiani. Pertanto, un disturbo ad un organo può indebolire un muscolo, il che può risultare in una sublussazione. Allo stesso modo, un evento emotivamente ca-rico può creare interferenza in un meridia-no, e sortire lo stesso effetto. Il lavoro pionieristico di ricerca al Centro Sanrocco, in collaborazione con specialisti chiropratici americani, ha inoltre porta-to ad una comprensione più completa di come, a livello meccanico, l’equilibrio della colonna stessa sia dipendente dagli input sensoriali e possa quindi risentire di altera-zioni a piedi, vista, occlusione dentale, ecc. Facciamo un esempio. I muscoli psoas, che

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Chiropratica e scienza

collegano il femore alla colonna lombare e bacino, sono correlati al rene. Se una perso-na non beve una sufficiente quantità di ac-qua, crea una sofferenza a livello renale. Questo indebolirà i muscoli psoas, perciò alterando la lordosi lombare, l’ampiezza dei passi e quindi l’appoggio del piede: se questa persona manifesterà mal di schiena, riscontreremo in essa queste al-terazioni meccaniche. Ma in questo caso, non avrebbe senso intervenire per prima cosa sulla parte meccanica: il problema a monte è la mancanza di acqua e quindi è questa la priorità da cui partire per risolve-re la sintomatologia. Una volta rinforzati i muscoli, si correggeranno le sublussazioni che si sono create e questo avrà un effetto più duraturo.

il sistema di priorita’ sanrocco Come sapere, dunque, l’origine del proble-ma di un paziente? Nei 40 anni di esperienza ai Centri Sanroc-co, si è giunti ad elaborare quello che ab-biamo denominato il sistema di priorità: trovare quale dei sistemi del corpo è il prin-cipale responsabile della disfunzione. Combinando la conoscenza della Kinesio-logia Applicata con decine di tecniche chi-ropratiche ed integrando queste applica-zioni con le recenti conoscenze nell’ambito bioenergetico (campo magnetico umano), categorizziamo il problema in quattro set-tori principali:

A livello strutturale / meccanico •A livello biochimico •A livello emotivo •A livello elettromagnetico. •

Prendiamo un esempio: una persona affet-ta da sciatalgia causata da ernia del disco. Al di là della sintomatologia, dobbiamo chiederci: cosa ha causato la rottura di que-sto disco e proprio in quella direzione? In questo caso, a livello meccanico c’è sempre una disfunzione delle articolazioni tra osso sacro e bacino (sacroiliache).

Le cause strutturali possono essere mol-teplici… alcuni esempi: una antica distor-sione ad una caviglia, i cui recettori comu-nicano in maniera errata creando così una debolezza in alcuni muscoli che agiscono sul bacino; una caduta o altro evento trau-matico; posture scorrette e movimenti ri-petuti; un difetto nell’occlusione dentale che provoca una torsione della colonna, stressando il disco… tutti questi fattori (solo per citarne alcuni) possono creare, singolarmente o combinati, uno stress sul

disco che finisce, dopo anni, con l’erniar-si. Dunque l’ernia non è da considerarsi come causa ma come effetto: ripristinan-do la funzione appropriata del sistema muscolo-scheletrico, il problema può ora essere risolto. A livello biochimico, due esempi possono essere: un’intossicazione cronica, dovuta all’ingestione continua di un cibo a cui si è intolleranti, il che indebolisce i muscoli del-la coscia, creando una sublussazione del bacino; o tossicità che crea una debolezza

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generalizzata nella muscolatura toglien-do stabilità alle articolazioni. Questi sono due semplici esempi, poiché la biochimica umana è molto complessa: il nostro corpo è così intelligente da riuscire a gestire circa 400 miliardi di reazioni chimiche al secon-do, perciò anche in questo caso, le cause possono essere le più svariate ma contri-buiscono a creare lo stesso sintomo. A livello emotivo: un evento che causa depressione o tristezza cronica si rifl etterà in una postura “di difesa”, in cui il tronco è in fl essione e la testa abbassata: questo aumenta lo stress sul disco; un altro esem-pio: una arrabbiatura “non assimilata” che, tramite un indebolimento del meridiano del fegato (“rodersi il fegato dalla rabbia”) indebolisce un muscolo ad esso correlato, il pettorale maggiore, alterando la mecca-nica della deambulazione (nel camminare dobbiamo muovere le braccia in sincronia con la gamba opposta) , il che stresserà il disco torcendolo in una direzione, fi no a quando questo non si romperà. A livello elettromagnetico: le interferenze con il campo magnetico umano si rifl etto-no in alterazioni della postura, il che crea carichi asimmetrici sui dischi che possono eventualmente cedere. Le ricerche più recenti ci confermano la bontà di questo approccio. Infatti sono proprio i ricercatori medici a dirci quan-to sia futile andare a ricercare nei danni strutturali, l’origine di dolori e disfunzioni.

Secondo il pioniere nella ricerca spinale Nachemson, “Il problema principale è che i dottori trattano radiografi e e risonanze ma-gnetiche invece di trattare la persona intera”.Numerosi studi invece confermano che l’approccio chiropratico, per quanto ri-guarda il mal di schiena, è superiore a quello medico standard (infi ltrazioni, TENS, chirurgia e massaggi) sia per effi cacia che per sicurezza. Inoltre il rapporto costi ef-fi cacia è anch’esso nettamente a favore della chiropratica. Gli studi che negli ulti-mi 5 anni hanno analizzato i trattamenti standard, hanno riscontrato un’effi cacia

solo “modesta”: un miglioramento tra i 10 e i 20 punti su 100. Secondo queste ricer-che sull’effi cacia, i trattamenti “standard” dovrebbero essere eliminati in favore di quelli che funzionano, i quali sono sola-mente: trattamenti manuali (chiropratica) alcuni esercizi, tre tipi di medicinali e tera-pie cognitive. Come si vede, si può avere lo stesso sinto-mo ma la sua origine può avere cause mol-to diff erenti, e ne abbiamo qui citate solo alcune! Al contrario, una stessa interferen-za può causare sintomi diversi in persone diff erenti. Al di là del sintomo, ogni perso-na è un essere unico, irripetibile, e come tale va trattata. Il sistema di priorità Sanrocco ci permette di individuare le cause di disfunzione spe-cifi che per ogni persona, rimuoverle, e per-mettere quindi, a quel singolo organismo, di ritrovare il suo equilibrio. Quando torna l’equilibrio, non c’è più necessità di avverti-re sintomi, i quali scompaiono. Perciò, se vogliamo risolvere un problema invece di controllare un sintomo, dobbia-mo usare un sistema che ci permetta di diff erenziare tra cause ed eff etti ed indivi-duare la radice del problema. Il sistema di priorità ci off re proprio questo: tolta l’inter-ferenza a monte, il sistema di controllo del corpo può lavorare liberamente e creare uno stato di funzionamento armonico di tutti i sistemi creando lo stato naturale, che è quello di salute e benessere.

Breve curriculum vitae

Nato a Como dove ha conosciuto la chiropratica fi n da bambino, ha studiato negli USA a San Francisco e Los Angeles, dove si è laureato Doctor of Chiropractic nel 2007. Dal 2007 lavora a Como e, dal 2010, anche presso il Centro Fisiote-rapico Sanrocco di reggio Emilia. Specializzato in numerose tecniche quali la Kinesiologia Applicata, BEST e tecniche Upper Cervical (KCUCS, NUCCA) e certifi cato nella tecnica Activator. Membro dell’AIC (Associazione Italiana Chiropra-tici) e della European Chiropractors’ Union.

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Dopo ogni gara impegnativa, dopo ogni partita estenuante, il massaggio è un passaggio obbligato per gli atleti. Farsi schiacciare, spremere, massaggia-re, stirare,distendere, rilassare. L’azione delle mani del massaggiatore è richiesto dagli sportivi per facilitare il recupero dei loro muscoli indolenziti . Questa pratica, che è molto diffusa e che esisteva già nell’antichità, non era ancora stata ana-lizzata e compresa da nessuno scienzia-to: quale è il meccanismo che permette al massaggio di procurare un effetto be-nefico sui muscoli sollecitati da un eser-cizio fisico intenso. In altre parole: non si arrivava a capire come una forza fisica in superficie poteva essere capace di avere

una portata biologica nel più profondo delle cellule. Quale spiegazione più dif-fusa si pensava ad un aumento locale della temperatura, ad una diminuzione dell’eccitabilità dei ricettori sensoriali al dolore o ancora ad un effetto psico-fisiologico oppure era stata suggerita una eliminazione locale delle molecole tossiche, lattato (acido lattico) in testa. Ma niente su un eventuale meccanismo genetico. Niente… fino ad oggi. Grazie agli ultimi strumenti dell’esplorazione biologica, Mark Tarnopolsky, del reparto di medicina dell’università di McMaster, in Canada, finalmente ha chiarito questo mistero vecchio di parecchi secoli. Le sue conclusioni sono altrettanto interessanti

in quanto smentiscono certe idee pre-concette e portano, per la prima volta, a dei meccanismi insospettabili. Perché no, il massaggio non facilità l’elimina-zione delle tossine, ma il suo beneficio è molto più profondo: attiva direttamente i geni delle nostre cellule muscolari .

una lunga sequenzadi eventi biologici Per arrivare a tali conclusioni,i ricercato-ri hanno reclutato undici volontari che sono stati sottoposti ad un esercizio in-tenso. Alla fine dell’esercizio queste ca-vie hanno ricevuto un massaggio di 10 minuti solamente su una delle gambe. Parallelamente una biopsia muscola-

Coralie Hancok, apparso su “Science e vie” aprile 2012Tradotto da Louise Pellissier

MassaggiI nostri geni li adorano

1 La pressione esercitata sulle cel-lule... dei recettori localizzati sulla

membrane cellulare trasmettono le informazioni meccaniche all’interno delle cellule.

2 Risveglio delle proteine che... in-dicano la modifica chimica delle

piccole proteine chiamate “chinasi” che sono incaricate di trasformare il messaggio meccanico in messaggio biologico.

3 Attivano, all’ interno del nucleo, dei geni... all’interno del DNA, la

macchina cellulare si mette in attività. Nove geni saranno attivati nella cellu-la. Tra loro vi è il gene di una proteina la “nucleoporin 88”.

4 Favorendo il recupero e la diminu-zione dell’ infiammazione

Questi geni contribuiscono a rallen-tare la concentrazione delle molecole infiammatorie nei muscoli. Permette-rebbero anche di aumentare la pro-duzione di “mitocondri”, questi piccoli “organelli” cellulari che sono incaricati di portare energie alle cellule.

I massaggi stimolano il DNAOgni cellula muscolare della gamba massaggiata deve tradurre un’informazione meccanica,la pressione esercitata dal massaggio,in informazione biologica. Questa traduzione si fa tramite ricettore e molecole sensibili alla pressione. Cosi,la macchina cellulare provocherà l’attivazione dei geni legati all’infiammazione e alla produ-zione di energie.

Chinasi

Chinasi Mitocondri

RecettoriRecettori

Molecoleinfiammatorie

Cellula

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re è stata fatta sulle due gambe: prima dell’esercizio, poi dieci minuti dopo il massaggio e poi di nuovo due ore e mezza dopo il massaggio.I campioni così ottenuti sono stati sot-toposti a numerosi esami: analisi isto-logiche per constatare le microlesioni muscolari causate dall’esercizio, dosag-gio delle differenti molecole liberate dalle cellule, segnalazione delle protei-ne attivate.risultato: le differenze sono sorprenden-ti, nelle cellule della gamba massaggia-ta, le molecole infiammatorie sono mol-to meno concentrate, un po’ come se una medicina avesse agito localmente. Cos’è successo? Le mani del massaggia-tore hanno esercitato una pressione che è stata ricevuta dai sensori sulla superfi-cie delle cellule (vedere disegno 1). Sot-to l’influenza di questa pressione, delle piccole proteine, delle “protein chinasi,” hanno visto la loro struttura chimica modificarsi e, in effetti, queste “protein chinasi” sono note per giocare un ruolo nel processo di “trasduzione meccanica, ovverosia la trasformazione dei messag-

gi meccanici in messaggi biologici. Que-sta modifica chimica costituisce la prima fase di una lunga sequenza di eventi biologici che portano all’attivazione di certi geni.I ricercatori hanno recuperato, nel-la gamba massaggiata, grazie a delle sonde, la modifica della formulazione di nove geni diversi. Tra quelli, uno in

particolar modo, la “nucleoporin 88”, è particolarmente interessante visto che è conosciuta per la sua implicazione nel-la diminuzione dei meccanismi infiam-matori. “Attenuando l’infiammazione, il massaggio può diminuire il dolore dovu-to alle microlesioni muscolari nello stes-so modo in cui gli anti-infiammatori non “steroidei” e, così, limitare l’apparizione di dolori” spiega Mark Tarnopolsky.Ma non è tutto: i ricercatori canade-si hanno scoperto che anche un altro meccanismo è all’opera. In modo sor-prendente, il massaggio attiva l’espres-sione di una proteina impegnata nella sintesi dei “mitocondri” questi pic-coli “organelli”cellulari incaricati di for-nire l’energia alle cellule. “Se il numero dei “mitocondri” aumenta, la macchina energetica sarà più efficace ed il ricupero muscolare sarà fatto meglio”, commenta Pierre Portero, vecchio fisioterapista e professore di biomeccanica all’universi-tà di Paris-Est, Creteil. Ma questo incre-mento del numero di mitocondri deve ancora essere confermato. “L’aumento effettivo del numero dei “mitocondri” può prendere parecchi mesi”, ribadisce

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Chiropratica e scienza

Mark Tarnopolsky ,”per adesso abbiamo unicamente dimostrato un’ attivazione della via mitocondriale.”Questi lavori hanno suscitato l’entu-siasmo della comunità scientifica. Per Thomas Best, un biologo americano che ha studiato gli effetti dei massaggi sugli animali, questo è “il miglior studio che ha mai visto sulla base biologica del mas-saggio”. Emmanuel Farge, ricercatore nella squadra “Meccaniche e genetiche dello sviluppo embrionico” dell’Institut Curie, di Parigi, è altrettanto stupito. Nel 2003, la sua squadra fu una delle prime al mondo a mostrare che degli stimoli meccanici possono modificare l’espres-sione dei geni durante lo sviluppo em-brionale della “drosophila “

un’ intiuzione conFermata“Quando abbiamo scoperto questo fe-nomeno, ho subito pensato al massag-

gio” si ricorda Emmanuel Farge. “Il corpo umano è continuamente sottomesso a stimoli ed azioni meccaniche. E lo è an-che la formulazione dei geni dell’attività biomeccanica della cellula”.Tuttavia, se si sa da molto tempo che queste azioni meccaniche possono provocare la mo-difica chimica di certe proteine, “sono meno di 10 anni che abbiamo scoperto che potevano anche agire direttamen-te sulla trascrizione dei geni”, prosegue Emmanuel Farge.Dieci anni dopo l’intuizione del ricer-catore francese, i lavori di Mark Tarno-polsky segnano un passo decisivo nel comprendere l’interazione tra forza fisi-ca e leggi biologiche. Questi lavori po-trebbero permettere di ottimizzare con delle misure obiettive il ritmo e l’inten-sità delle pressione da esercitare e l’arte del massaggio potrebbe essere elevata al rango di scienza.

le vibrazionilimiterebbero la Formazione dei tessuti adiposiLo sport permette di diminuire la quanti-tà di grasso accumulato e questo tutti lo sanno. Ma esiste anche un’ipotesi molto più sorprendente: le vibrazioni provocate dall’attività fisica impedirebbero la costi-tuzione di tessuto adiposo. Janet rubin, dell’università della Carolina del nord, ha in effetti notato che gli shock meccanici applicati a delle cellule staminali aveva-no per effetto l’inibizione, attivando dei geni particolari, la loro trasformazione in cellule adipose. “Se si estrapolano questi risultati, possiamo immaginare che una corsa può non solamente bruciare del grasso ma anche, grazie agli shock pro-vocati, impedire l’adipogenesi” asserisce Emmanuel Farge, dell’Istituto Curie. Una ragione in più per tirar fuori le scarpe da ginnastica dall’armadio...

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Chiropratica e volontariato

E’ con grande piacere che ho letto l’arti-colo della Dr.ssa Coralie Pellissier, nel nu-mero 21 del Gennaio 2012, sul suo viag-gio in Nepal ed India. Dico con grande piacere poiché il Nepal e le sue remote valli himalayane sono la rotta dei miei ultimi spostamenti verso oriente. Da diversi anni infatti ho abbracciato alcu-ni progetti umanitari che mi spingono fin là per dare un contributo medico e di sostegno economico nei villaggi lon-tani dai presidi medici/sanitari. Come ben descritto dall’articolo della Pellissier i nepalesi sono un popolo mite, sorri-dente, ancora legato, specie nei villaggi lontani dalle strade, a ritmi di vita arcaici

e ancora indenne da abusi tecnologici, ma chiaramente in difficoltà per quanto riguarda un discorso di prevenzione e cura medica. Una volta c’erano gli scia-mani che sapevano curare almeno em-piricamente i malanni dell’animo e tro-vare degli ottimi rimedi placebo; oggi, dopo l’intervento del Governo, non ci sono neanche più loro e a sostituirli nient’altro che vecchie baracche vuote, presunte strutture di primo soccorso. In questi tre anni, in cui ho toccato e stu-diato la condizione igienico-sanitaria di alcuni villaggi di regioni remote del Ne-pal, lontane dai circuiti turistici e dalle strade carrozzabili, ho verificato che al-

cuni problemi potrebbero essere risolti con piccole attenzioni, piccole spese e piccoli aiuti. E’ per questo che mi sono fatta promotrice di diverse campagne di raccolta fondi e di coinvolgimento di uno staff medico, riuscendo, ancora goccia in mezzo al mare, a contribuire in modo spontaneo e da appassionata alla soluzione di qualche problema. Ma c’è ancora tanto da fare. In collaborazione con il mio compagno Maurizio, guida da vent’anni in Nepal, mi sono avvici-nata alle regioni dell’Humla e del Jumla, nel nord ovest del paese, ai confini col Tibet, e alla rolwaling nel nord est, spin-gendomi in villaggi posti anche a 5/6

Il Nepal nell’anima...e nel corpoDr.ssa Cristine Del Bene D.C.

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

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Chiropratica e volontariato

giorni di cammino dal primo avamposto raggiungibile in auto o aereo, prenden-do appunti su ciò che, a mano a mano, rilevavo e che ritenevo fosse necessario cambiare per il benessere fisico di quelle popolazioni.Questi esposti di seguito sono gli ap-punti sintetici di tale ricerca:

denti: • non esistono prevenzione e igiene. Non si usano spazzolini e den-tifrici. Di tanto in tanto solo piccole ra-dici strofinate tra gli interstizi dentali. Ho verificato ascessi non curati con in-fezioni croniche. Perdita di denti fin da giovane età. Carie ovviamente mai cu-rate. Conseguenti disturbi intestinali.mal di schiena:• tutti i nepalesi tra-sportano a piedi grandi pesi, per qua-si tutti i giorni della loro vita, con un sistema di corde e fasce appoggiate sulla fronte che comprime gravemen-te la colonna vertebrale provocando lo schiacciamento delle vertebre della zona cervicale e dorsale. Conseguenti cefalee.infiammazioni alle vie respiratorie:• nella tradizione dei popoli rurali il ri-scaldamento e la cottura dei cibi avvie-ne tramite un sistema arcaico di fuoco vivo acceso costantemente nella stan-za centrale di ogni casa. Non essendoci cappe né tubi di defluenza fumo, il mo-nossido di carbonio invade la casa co-stringendo gli abitanti all’esposizione dei miasmi da fumo, con conseguente irritazione e infiammazione delle vie respiratorie e congiuntiviti croniche.problemi intestinali:• frequenti sono le infezioni intestinali dovute a man-canza di latrine e acqua corrente nelle case, di regole base di igiene nella pre-parazione e nel consumo dei cibi, o di metodi idonei e più sicuri per la con-servazione degli alimenti.

Molti di questi problemi diventano acuti, cronici e mortali poiché sono assenti gli

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13Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Chiropratica e volontariato

La Dott.ssa Cristine Del Bene è nata a San Francisco, USA. Ha conseguito una prima Laurea in Biologia e Chimica alla San Francisco State University. L’esperienza personale della Chiropratica le ha fatto compren-dere l’importanza di questa disciplina che contribuisce all’intero benessere (fi sico-mentale-emozionale) dell’individuo. Questo particolare concetto di salute ha stimolato un progressivo interesse che l’ha portata, nel 1997, a laurearsi ( Magna cum Laude) in Chiropratica presso il Life Chiropractic College West. Si è specia-lizzata, poi, in Neurologia Funzionale presso il Logan Chiropractic College. Con il superamento degli Esami di Stato ha ottenuto l’iscrizione alla “ American Chiropractic Neurology Board ”. La dottoressa Del Bene è membro della “American Chiropractic Association”, dell’Associazione Italiana Chiropratici e della “Europe-an Chiropractic Association”. Inoltre è, anche Membro di commissione nelle Sessioni di Laurea.

Breve curriculum vitae

antibiotici, disinfettanti e antinfi amma-tori e quando questi arrivano sono uti-lizzati senza corrette posologie. L’aspet-tativa di vita, per queste ragioni, è tra le più basse del mondo e, caso ecceziona-le, peggiore per le donne. Il governo ne-palese non è in grado al momento di af-frontare queste problematiche specie in zone così lontane e diffi cili da raggiun-gere, per cui il destino sanitario di que-ste popolazioni e dei bambini spesso è affi dato ad associazioni straniere di vo-lontariato. Con il mio studio chiropratico sono riuscita a creare, tra i miei pazienti, una piccola catena di solidarietà che al momento riesce a dare un signifi cativo contributo alle spese di gestione di un orfanotrofi o. Ma non vorrei limitarmi a questo. Amo troppo il Nepal e le sue genti, per cui sto attivando un gruppo di chiropratici, medici ed infermieri volon-tari che possa periodicamente venire in Nepal per visite, cure e soprattutto per educare a principi igienico-sanitari di prevenzione. Approfi tto di queste pa-gine per rivolgermi a chiunque senta di poter contribuire, con la sua presenza ed off erta di servizio, a questo progetto, chiedendogli di mettersi in contatto con me tramite la mia e-mail:

[email protected] discuterne insieme.

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

14 Chiropratica e volontariato

Portiamo il benefi ciodella chiropraticain uno dei paesi piùpoveri al mondo!(Ciò non signifi ca che un medico,osteopata, fi sioterapista, dentista,o tutte le persone di buona volontàcon conoscenze mediche, sanitarienon possano partecipare.L’importante è esserci ed aiutare!)

Programma basato su 3 settimanePossibili date dal 1º al 30 settembre 2012Prezzo 1.300 tutto incluso (volo escluso)

1° giorno Pick up from Kathmandu airport + transfer to the hotel2° giorno Kathmandu city tour3° giorno Transfer from Kathmandu to Shaktikor4° giorno Chiro work in Shaktikor5° giorno Chiro work in Shaktikor6° giorno Visit to the Dutch mountain school7° giorno Chiro work in Shaktikor

8° giorno Chiro work in Shaktikor9° giorno Chitwan National Park

(bicycle tour + elphant breeding center)10° giorno Chitwan National Park

(canoeing trip, jungle walk, jeep safari)11° giorno Chitwan National Park

(elephant ride + transfer to Shaktikor)12° giorno Chiro work in Shaktikor13° giorno Chiro work in Shaktikor14° giorno Chiro work in Shaktikor15° giorno Chiro work in Shaktikor16° giorno Chiro work in Shaktikor17° giorno Transfer from Shaktikor to Pokara18° giorno Pokara city tour + visit to the blind clinic massage19° giorno Transfer from Pokara to Kathmandu20° giorno Kathmandu21° giorno Flight home

PER MAGGIOR INFORMAZIONI NON ESITATE A CONTATTARMIPER E-MAIL: [email protected] E NEL MENTRE SE VOLETE VISITARE LA MIA PAGINA FACEBOOK:INTO THE WORLD 2011 FEEL FREE TO DO IT!

E’ un emozione forte… Per la prima vol-ta non vieni retribuito in denaro ma ben si con sorrisi, gratitudine, ammirazione e rispetto. Tanti di noi, con il tempo ed i va-lori della società che ci circonda, a lungo andare, hanno perso la vera essenza di ciò che realmente signifi ca essere Health Care Professionals ossia, aiutare al me-glio delle nostre possibilità il prossimo. Nel mondo del volontariato non esistono gerarchie di potere… tutti lavorano per lo stesso obbiettivo: dare sollievo e cure a persone povere e bisognoseEppure fare volontariato in un paese del terzo mondo non signifi ca solo arrivare ed aggiustare un numero massimo di

persone per poi andar via… no signori! Il vero volontariato sta nel comprende-re una popolazione completamente di-versa da noi, rispettare un’altra cultura, riscoprirsi esseri umani in simbiosi con la natura, condividere emozioni forti con persone che non parlano la tua stessa lingua e molto altro.Se hai voglia di sfi da e pensi di essere la persona giusta per questo progetto, allo-ra che aspetti?

CHIROPRATICA PER IL NEPAL

“Quando fai volontariatoè più quello che ricevidi quello che dai”.

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15Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012Chiropratica: into the world 2011

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Into The World 2011L’avventura giorno per giorno! - Parte secondaDr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Hampi: avete presente un documentario della National Geogaphic dove al verde intenso delle piantagioni di banane e risa-ie contrasta il blu dei fi umi e dei laghi e il marroncino d’orato di enormi massi di va-ria forma e grandezza?. Il tutto coronato da templi vari, scimmie,strade sterrate e locali “shanti”. Ecco questo è Hampi. Un posto talmente bello che tra pochi mesi chiude-ranno tutte le guest house della zona al di la del fi ume (dove ovviamente dormono tutti i backpackers, noi inclusi) per farlo diventare parco nazionale. Assolutamente da vedere!! Due episodi sono accaduti ad Hampi:1. Il mio primo “food poisoning”, intossi-cazione alimentare che a dirla in gergo popolare signifi ca vomito e dissenteria! Eh si, ora posso dire di essere una vera viaggiatrice! Ho patito 12 ore di pullman notturno e grazie a dio il mio corpicino ha tenuto duro ma al primo prato di Hampi… ecco Cora che se ne frega di tutto e di tut-ti (tanto siamo in India) e prrrrrrrrrrrrrrr… ahhhhhhhhhhhhh…. che liberazione!! Dopo di che albergo con bagno in camera e non ho visto altro per due giorni �! Che bei momenti!!!2. Un giorno per caso, mentre siamo al lago, arrivano tre tipi indiani e tra una chiacchera e l’altra ci dicono che Baba Cesare abita a meno di 2 km da li… 2 km??? Dobbiamo assolutamente trovarlo! Chi è Baba Cesare? A Pushkar, una sera Sukha il proprietario di dove alloggiamo, ci dice che dobbiamo assolutamente vedere un documentario sui veri hippie che negli anni ’60 sono im-migrati in India e ci sono poi rimasti! E li c’è la storia di Baba Cesare! E qui, a distanza di 1 mese, senza saperlo ci troviamo a 2,

malapena, 2 km da lui… destino sia… l’ob-biettivo della giornata è trovarlo e incon-trarlo di persona! Che personaggio. Non posso entrare nei particolari per ragioni “politiche” ma guardate il fi lm su youtube e capirete!! ihihihi…. INCrEDIBILE INDIA. Ah su youtubes se vedete il trailer del fi lms vedrete anche una tipa che viaggia su di una barchetta rotonda lungo un fi ume… questo è hampi dove eravamo noi! Piccola info en passant!Gokarna: spiaggia semi deserta popolata da hippie. Bella per rilassarsi ma ancora non defi nibile paradisiaca! Però anche a Gokarna abbiamo avuto un’avventura mica da ridere: prendiamo uno sleeper bus che parte alle cinque di pomeriggio da ospet e dovrebbe arrivare alle due di mattina a Gokarna. Che bell’orario di emmental, co-

munque… sul bus con noi ci sono Josè, un Argentino di Cordoba e la sua ragazza pa-rigina. Josè non parla inglese, al momento di partire… sorpresa hanno venduto più biglietti del previsto e per i nostri amici pur avendo pagato 1200 rupie non c’è posto. Tipico dell’India, succede spesso! Dibattiti, urla, turisti inferociti, indiani arrabbiati… 40 minuti e ancora non si risolve nulla! Pas-sano altri 20 minuti e si trova una soluzio-ne. I nostri amici al posto di una cuccetta doppia possono avere una cuccetta singo-la e riavere indietro 400 rupie. Prendere o lasciare! ok si parte, ma qui in India i pro-blemi non si risolvono mai così facilmente e cosi dopo un’ora di bus torna un tipo e dice: “ok vi abbiamo ridato 400 rupie però ora sappiate che questo bus non arriva di-retto fi no a Gokarna , arriva a 40 km da li e

GOA

HAMPIGOKARNA

MUNNAR

ALLAPUZHA

KANYAKUMARI

VARKALA

MADURAI

KODAIKANALTRICHY

PUDUCHERRY

CHENNAIMAMMALLAPURAM

KUALA LUMPUR

KOTA BHARU

TAMIL NAGARA

KRABI

PERHENTIAN ISLANDPENANG ISLAND

KOH ADANG / KOH LIPE

TOMSAI BEACHPHI PHI ISLAND / PUKET

BANGKOK

CHANG MAIDOI INTHANON

DOI WIANG LAPAI

GOA

i nostri sponsor:

NUoVo orIzzoNTEDELLA SALUTE

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Chiropratica: into the world 2011

come di norma abbiamo incluso nel prezzo del biglietto una navetta incaricata a por-tarvi a destinazione. Avendovi ridato 400 rupie se volete prendere la navetta dovete pagarne 300 altrimenti potete prendere un taxi! A questo punto potete solo immagi-nare la reazione dei nostri amici e anche la nostra che siamo costretti ad intervenire per aiutare la ragazza che cerca dispera-tamente di spiegare all’indiano che non è giusto. In tutto questo Josè non capisce nulla perché non parla inglese … Altre urla ma non si raggiunge un accordo. Decidia-mo di lasciar perdere per ora tanto manca-no almeno ancora 5 ore di bus al verificarsi del problema. Arriviamo! Sono le due del mattino e ci attende il tipo della navetta. Un casino che non potete credere! Turisti contro indiani per la storia del biglietto… al che per finire il tipo della navetta offeso

prende una macchina e se ne va lasciando sul ciglio della strada 27 poveri turisti che nel buio della notte si guardano negli occhi chiedendosi che diavolo sta succedendo. Pace… facciamo una festa improvvisata tanto non c’è altro da fare prima o poi qual-cosa succederà! Dopo 1 ora torna il tipo e molto caldamente dice: “ok, salite tutti tran-ne voi due indicando i nostri amici. Voi non vi voglio mai più vedere! Ed ecco che Cora e Carlos entrano in gioco. Dai su… sono bra-ve persone… in fondo che ti hanno fatto di male… sono loro che hanno subito un torto etc…etc… (psicologia al 100%) bon, si calma e viene fuori che lui pensava che lo volessimo fregare e che in realtà è il tipo dell’altro bus che l’ha fregato… insomma paga le 300 rupie e partiamo in un bus di capacità massima 12 persone e siamo in 27. Dopo 20 km buchiamo una gomma!

Morale della favola arriviamo in spiaggia a Gokarna alle cinque… tutto chiuso dob-biamo aspettare le 8… che bell’alba… ma che sonno!!Munnar: interminabili coltivazioni di tè. Piccoli arbusti tagliati in perfetto stile “ pra-to inglese”. Tè a perdita d’occhio. Donne ve-stite in abiti locali lavorano e potano questi arbusti solamente con una forbice alla qua-le c’è legato un sacchetto… 100 rupie al kilo. Incredibile. Un panorama mozzafiato.Allapuzha: la così detta Venezia dell’est. Sono 900 km di canali e canaletti intera-mente percorribili con imbarcazioni a volte piccole a volte grandi. Piccole significa “ca-noe” di legno alte poco più di una spanna sopra il livello dell’acqua che servono ai pe-scatori locali. Grandi significa vere e proprie case galleggianti tappezzate da foglie di cocco intrecciate per renderle veramente

9-10 Feb 2011 Arambol beach11-14 Feb 2011 Hampi (Cora malata), affittiamo

uno scooter, Baba Cesare15 Feb 2011 Bus Hampi - Gokarna

(avventura dei cordobesi) 16 Feb 2011 Gokarna om beach - GIorNo 10017 Feb 2011 Gokarna om beach e Moon beach18 Feb 2011 Bus Gokarna - Kochin - Munnar19-21 Feb 2011 Munnar in scooter22-24 Feb 2011 Allapuzha con battello pubblico

fino a kottayam (3 ore); con bat-tello privato assieme ai francesi (6 ore); Marari beach, fort Kochin (Carlos)

25 Feb 2011 Bus Allapuzha - Varkala26-28 Feb 2011 Varkala in scooter e festival elefan-

ti+ Varkala beach29 Feb 2011 Bus Varkala - Kanyakumari1 mar 2011 Bus Kanyakumari - Madurai2 mar 2011 Bus Madurai - Kodaikanal - auto-

stop Vatakanal3-4 mar 2011 Vatakanal in giro in jeep con Sha-

ju e Anil (un tipo sposato con una valdostana)

5 mar 2011 Bus Vatakanal - Trichy - Puducherry 6 mar 2011 Puducherry city7 mar 2011 Auroville8 mar 2011 Bus Puducherry - Mammallapuram

9-11 mar 2011 Mammallapuram in moto + crocodile bank 12 mar 2011 Bus Mammallapuram - Chennai13 mar 2011 Chennai 14 mar 2011 Aereo per la Malaysia15-18 mar 2011 Kuala Lumpur petronas tower,

food hunting + matrimonio male-se, concerto (orchestra)

19 mar 2011 Bus Kuala Lumpur - giungla di Ta-mil Niagara

20-22 mar 2011 Trekking nella giungla e campeg-gio, canopy walk

23 mar 2011 Bus T. Nagara - Kota Bharu24 mar 2011 Bus kota Bharu - Besu - battello

fino alle Perhentian Island25 mar - 4 apr Perhentian Island5 apr 2011 Bus to Kotha Beru6 apr 2011 Bus Kotha Beru to George town

Penang Island 7-9 apr 2011 Penang Island scooter around

island10 apr 2011 Bus from Penang Island to Thailand11 apr 2011 Boat Pakbara - Koh Lipe - Koh

Adang (allarme tsunami)12-14 apr 2011 Koh Adang16 apr 2011 Bus Trang - Krabi17-18 apr 2011 Krabi

19 apr 2011 Boat Krabi - railay20-29 apr 2011 Tomsai beach30 apr 2011 Boat Tomsai beach - Phi Phi Island1 mag 2011 Phi Phi Island boat tour2 mag 2011 Boat Phi Phi Island- Puket3 mag 2011 Puket4 mag 2011 Bus Puket - Bangkok5-10 mag 2011 Bangkok11 mag 2011 Bus Bangkok - Chang Mai12-16 mag 2011 Chang Mai17 mag 2011 Giro in moto route 1864 Doi Inthanon National park18-19 mag 2011 Doi Inthanon National park20 mag 2011 Mae sarin- Doi wiang la21-22 mag 2011 Doi wiang la23 mag 2011 Tempio buddista + long neck a Noy Soy24 mag 2011 Border Burma + villaggio Huaisalab25-30 mag 2011 Pai31 mag - 1 giu Chang mai5 giu 2011 Bus Chang mai - Bangkok6 giu 2011 Bangkok7 giu 2011 Bangkok - Koh Tao8-11 giu 2011 Koh Tao12-16 giu 2011 Bangkok17 giu 2011 Anglo- Seam reap (Cambodia)

DIARIO DI VIAGGIOIl nostro itinerario di viaggio finora:

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17Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

cintura sacroiliacaLa soluzione per dolori di schiena, sindromi del piriforme, dolori pelvici e instabilità delle articolazioni sacro iliache.Grazie all’aumento della stabilità fornito dalla cintura Serola alla base della colonna, la forza aumenta nella colonna, nella schiena, nelle anche e nelle gambe e le possibilità di incidenti e aggravarsi della situazione diminuiscono considerevolmente! Oggi la cintura sacroiliaca Serola viene utilizzata da migliaia di per-sone in tutto il mondo per ridurre il dolore e per prevenire le lesioni inclusi dolori della maternità.

PROBLEMA COMUNECAUSA: Con l’affermarsi della biomeccanica, si è giunti a compren-dere che l’articolazione sacroiliaca rappresenta la causa biomecca-nica principale del dolore in zona lombare.EFFETTO: La tensione a carico dei legamenti nella regione sacroi-liaca provoca risposte muscolari squilibrate, che danno luogo a modelli di compensazione, a spasmi muscolari, dolore a carico di schiena, anche e gambe.

LA DIFFERENZA SEROLALa cintura sacroiliaca Serola è l’unica progettata per normalizzare la funzione dell’articolazione sacroiliaca.- Gli strati non elastici replicano l’azione dei ligamenti- Uno strato elastico aggiuntivo garantisce la compressione e aiuta

a mantenere la postura corretta- Senza fibbie né cuscinetti irritanti- Non sostituisce la funzione muscolare- migliora la funzione muscolare- Aumenta la forza in tutto il corpo- Può essere indossata per periodi prolungati, senza provocare de-

bolezza muscolare né atrofia LA CINTURA SEROLA NON SOSTITUISCELA FUNZIONE MUSCOLARETramite la corretta stabilizzazione dell’articolazione sacroiliaca la cintura sacroiliaca Serola normalizza il tono muscolare e consente di assistere l’articolazione in maniera naturale. L’esercizio fisico ef-fettuato indossando la cintura sacroiliaca Serola migliora la funzio-ne muscolare e allieva il dolore, senza sollecitare l’articolazione. L’ASPETTO SALIENTE E’ LA NORMALIZZAZIONEE NON LA SEMPLICE STABILIZZAZIONENormalizzando i meccanismi dell’articolazione ne normalizziamo la fisiologia compresa la forza muscolare la propriocezione e le dinamiche di scambio dei fluidi. La funzione normale consente la corretta guarigione.

COJEDA s.r.l.Ruelle L. Revel, 2 - 11017 Morgex (AO)Tel. 010.5536800 - Fax 0165.801349 www.cojeda.com

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Chiropratica: into the world 2011

molto particolari e belle da vedere! Came-ra in affitto in una casa privata, mi sembra di essere tornata studente. Quattro giorni davvero magnifici. Ah dimenticavo, qui abbiamo visto un serpente di mare morto arenato sulla spiaggia. Un bestione di circa un metro con riflessi sul blu. Ero scioccata. Un serpente di mare porca miseria!!!Già già non siamo più nel Mediterraneo signori e signore! Qui ci sono tante simpatiche be-stiole a me totalmente sconosciute! Beh sai com’è… l’importante è saperlo ihihihi. Tra parentesi, dicono che sono molto velenosi!Varkala: una magnifica spiaggia che si può ammirare da una scogliera. Turismo princi-palmente inglese e di passaggio per poche settimane. Bei locali, bei ristoranti, begli al-berghi. La nostra prima mangiata di pesce! Si si… dopo 4 mesi al risparmio ci paghia-mo un bel fritto di calamari con riso, insala-ta e gamberetti con verdure in salsa locale con patatine e verdure bollite. Il tutto con una bella birra ghiacciata e un paio di pa-rote (tipo piadina locale). Totale della cena 525 rupie. Carissimo per il nostro budget di massimo 200 a cena ma convertito in euro significa 9 euro… ihihih… chi se ne frega per una volta e poi il pesce era buonissimo! Qui affittiamo anche un motorino e faccia-mo 40km per andare a vedere un festival di elefanti. Musica per ore… tamburi, varie specie di flauti e 51 elefanti adornati come Dei… bello, un ora bello, ma poi, come tut-

te le cose indiane, dura troppo, sempre con lo stesso ritmo e show… ci stufiamo e ce ne andiamo!Kanyakumari: il punto più a sud dell’India. Il punto preciso dove si incontrano il mare Arabico, il mare Indiano e il Bengala. Nulla di che. Persone molto arroganti e per nien-te simpatiche. Troppo turismo indiano, troppi soldi. Non ci piace, rimaniamo solo 1 giorno! Un momento di storia da ricor-dare. Nel 2004 c’è stato uno tsunami, 1000 persone hanno perso la vita. Povere… un momento di silenzio!Vatakanal: un posto di montagna molto remoto nel quale incontriamo un indiano sposato con una ragazza di Courmayeur!!! Incredibile come il mondo è piccolo! rima-niamo ospiti a casa sua per 2 giorni… ci fa conoscere i posti e essendo lui un gran appassionato di musica (suona il flauto) alla sera possiamo godere di un concerto privato a casa sua… una banda improvvi-sata composta da un israeliano che suona una specie di chitarra a 11 corde, un tipo inglese che suona il tamburo, un chitarrista tedesco e il nostro amico flautista! Bello e molto rilassante! Puducherry: nulla di che… città colonizza-ta un tempo dai francesi… troppo cara per i nostri gusti, non ci rimaniamo molto…Mammallapuram: città dove principal-mente si trovano scultori di marmo! Molto bravi!!! Spiaggia non bellissima ma siamo

al termine del nostro viaggio indiano… aspettiamo con ansia il 14 per andare in Malaysia!Chennai: grossa città nella quale siamo ospitati da un Australiano che lavora all’am-basciata! E’ ora di salutare l’India…Kuala Lumpur: Magnifica capitale della Malaysia!Una città futuristica che funzio-na alla perfezione. Pulita, moderna, multi etnica! Uao… una bella differenza rispet-to all’India! Alloggiamo da un Malaysiano musulmano simpaticissimo e super ospi-tale, non potevamo trovare di meglio. Le Petronas Tower, le più alte torri gemelle al mondo sono uno spettacolo allucinan-te specialmente viste di sera. Incredibile. Sembra di essere in un film di fantascienza. Qui, musulmani, hindu e cinesi convivono in perfetta armonia. Chinatown è il para-diso dello shopping. Qui proviamo a farci mangiare la pelle morta dei piedi dai pe-sciolini… che sensazione strana… un sol-letico allucinante ma alla fine devo dire che ti senti i piedi proprio puliti per benino! In questa magnifica città siamo anche invitati ad un matrimonio musulmano malese che per tanti versi non sono molto diversi dai nostri e siamo andati a vedere un’ orchestra (the malaysian philarmonic orchestra)! L’or-chestra era condotta da Claus Peter Flor e come ospite d’onore avevano Daniel Mul-ler Schott, uno dei più grandi cellisti a livel-lo mondiale! Molto bello!!! Con Hunch, il ragazzo che ci ospita e la sua amica impariamo molto sulla cultura mu-sulmana e ci rendiamo conto che avevamo tanti pregiudizi sbagliati!Tamil Niagara: Quattro giorni nella giungla! Un parco nazionale bellissimo dove tra l’al-tro si può trovare il ponte sospeso tra gli al-beri più lungo al mondo. Durante il nostro trekking abbiamo combattuto senza sosta con le sanguisughe, animali che non cono-scevo e che spero non dover affrontare mai più , camminato e sperimentato cosa vuol dire avere l’umidità al 100% (bere 18 litri di

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Chiropratica: into the world 2011

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

acqua in 2 giorni) e cosa vuol dire dormire in mezzo alla giungla solo nella tua tendina (tanti di quei rumori che io, solo per uscire a fare pipi, avevo una paura matta). Al ritor-no abbiamo dovuto anche attraversare un fi ume a piedi con gli zaini sulla testa (acqua alla cintura) e abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i tapiri (che sono animali splendidi e molto più grossi di quello che mi immaginavo). Una giungla spettacola-re nella quale bisogna sempre mantenere un rispetto assoluto per la natura… tutto può ucciderti in un nano secondo se vuole, ihihih… per fortuna non era la nostra ora!Perhentian Island: le mie prime isole vera-mente paradisiache ! Sabbia bianca e ac-qua cristallina e non vi dico che meraviglia potersi buttare in acqua con la maschera e dopo 2 metri di nuoto ritrovarsi faccia a fac-cia con tartarughe, squali e milioni di pesci. Un posto che assolutamente mi resterà nel cuore… fare immersioni li è stato come scoprire un nuovo mondo e pensate che tutte le mattine sotto al nostro balcone del bungalow vedevamo grosse iguane lun-ghe 1 metro, 1 metro e mezzo passeggiare in tutta libertà… viva la natura!!!Thailandia del sud: isole, isole, isole. Questa è la defi nizione di Thailandia del sud! Se volete le belle spiagge, il divertimento e il sole, beh, siete nel posto giusto! Nell’equa-zione però dovrete calcolare i milioni di tu-risti che tutti gli anni aff ollano queste isole e spesso dovrete condividere l’esperienza

con loro! Però l’isola deserta dove rimanere soli la potete sempre trovare, specialmente se siete muniti di una tenda!Allarme tsunami: la nostra prima isola della Thailandia… Koh Lipe! Sbarchiamo sull’iso-la e dopo pochi minuti, ecco scattare l’al-larme tsunami! In panico eccoci correre a destra e a sinistra senza ben sapere cosa fare e, alla fi ne, saltare sulla prima barca disponibile per andare a Koh Adang, l’isola di fronte che ha una montagnola più alta! Corriamo come dei pazzi su per una salita ripidissima, carichi come dei muli, per ritro-varci infi ne sul cucuzzolo della montagna ad aspettare il disastro! Siamo insieme ad altri turisti e ovviamente assieme a tutti i locali… tutti insieme a domandarci quale sarà il nostro destino… alla fi ne, dopo ore di attesa, per fortuna non succede nulla, ma come ben venuto nelle isole della Thai-landia direi che non c’è male ihihih!Thailandia del nord: 14 giorni di paura e de-lirio nelle montagne e campagne del nord Thailandia in moto! Giorni pieni di adrena-lina dove ci succede di tutto! Siamo in 5 in 3 moto. Freni da cambiare, gomma bucata, gomma esplosa… salite e discese che solo un super motociclista può godere a fondo, pioggia… dormire in tenda nei parchi na-zionali, bagnarsi in acque termali e cascate, imparare a conoscere la cultura dei colli lunghi burmesi e poi parlare con i militari di confi ne tra Myanmar e Thailandia… Ca-pitare senza neppure sapere il perché in

un villaggio di 384 persone e non poterne uscire perché le moto sono bloccate dal fango. Incontrare il capo tribù e terminare a bere e mangiare nella sua casa con la sua famiglia… dormire in un tempio buddista e ritrovarsi a porsi mille domande di fronte alla statua del Budda… guardare per ore il nostro amico che si tatua una gamba con rami di bamboo… analizzarsi a fondo e forse per la prima volta domandarsi la vera domanda… chi sono io? Cosa voglio?ragazzi che dire… un fl ash mentale incre-dibile e un cambiamento radicale rispetto al sud Thailandia con le sue spiagge bian-che e i milioni di turisti che le riempono… Un viaggio spettacolare rivolto all’apertura mentale e allo scambio interculturale…

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24 CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’APCIVALLE D’AOSTA

PELLISSIEr CorALIE . . . . . . . AoSTA - Ao - Loc. Borgnalle, 10 - Tel. 329.7606156PELLISSIEr EDDY . . . . . . . . . AoSTA - Ao - Loc. Borgnalle, 10 - Tel. 329.7606156

LOMBARDIAArATA CArLo . . . . . . . . . . MILANo - MI - Corso Venezia, 8 - Tel. 02.76006855BAEKKEL KrISTIAN . . . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444BISANTI GIoVANNI. . VEDANo AL LAMBro - MI - Via Libertà, 1 - Tel. 039.3900097BrENNAN roSS . . . . . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444BrICE DAVID . . . . . . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444GIL ANToNIo . . . . . . . . . . . BERGAMO - BG - Via Maff ei, 14/A - Tel. 035.222959

MILANo - MI - Via ricasoli, 2 - Tel. 02.8690127LUrASCHI JoSEPH . . . . . . . . . CoMo - Co - Via G. ferrari, 7 - Tel. 031.3370530

LAINATE - MI - Via Litta, 66 - Tel. 02.93790029SAroNNo - VA - Viale Europa, 20 - Tel. 02.96704468

MILANo - MI - Via ricasoli, 2 - Tel. 02.8690127MALINVErNo GABrIELE . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444MAzzINI DANIA . . . . . . . . . MILANo - MI - Via De Amicis, 25 - Tel. 02.89404990MAzzINI MANUEL . . . . . . . MILANo - MI - Via De Amicis, 25 - Tel. 02.89404990MISITANo ELISABETTA . BUSTo ArSIzIo - VA - Viale Cadorna, 3 - Tel. 0331.620911SErU PIET . . . . . . . . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444STEELE MArK . . . . . . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444SToCKELYNCK PIETEr . . . . . . . CoMo - Co - Via F.lli recchi, 7 - Tel. 031.574444 TErENGHI MASSIMILIANo . . VIMErCATE - MB - Via Mazzini, 34 - Tel. 039.6084819TUrGoT MArIE . . . . . CERNUSCO S/N - MI - Via Torino, 24/11 - Tel. 02.92111951zWEIEr roBErT . . . ToSCALANo MAD. - BS - Via Benamati, 26 - Tel. 348.3129310

ERBUSCO - BS - Via Iseo, 6/A - Tel. 030.7704110BRESCIA - BR - Via Sostegno, 6/B - Tel. 030.2427886

PIEMONTEALMErAS VINCENT . . . . . . . . . . IVrEA - To - Corso Nigra, 52 - Tel. 0125.49225CASTELLANI TATIANA . . TorINo - To - Via Vittorio Amedeo II, 21 - Tel. 011.542841GLAIN JEroME . . . . . . . . . . CUNEo - CN - Via Silvio Pellico, 8 - Tel. 0171.696655PELLISSIEr EDDY . . . . . . . . VErCELLI - VC - Via Dionisotti, 18 - Tel. 329.7606156

LIGURIAANDrESINI JoHN . . . . SArzANA - SP - Via Variante Aurelia, 70 - Tel. 0187.603135ArATA CArLo . . . . . . . GENOVA - GE - Largo Archimede, 1/6B - Tel. 010.564431BErTAMINI DANIELE . . GENOVA - GE - Via Brigata Liguria, 3/15A - Tel. 010.562018ELLIoTT LEIGH . . . . . . . . . . VENTIMIGLIA - IM - Via roma, 17 - Tel. 0184.351290PELLISSIEr CorALIE . . . . . GENOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516PELLISSIEr EDDY . . . . . . . GENOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516

TOSCANAAMorINI GIAN DANIELE . . CAMUCIA - Ar - Via dell’Esse, 30/a - Tel. 0575.630572 ANDrESINI JoHN . . . . . . VIArEGGIo - LU - Via Don Bosco, 193 - Tel. 0584.54635

LUCCA - LU - Viale G. Puccini, 1780 - Tel. 0583.511051BELIG AHMET-rALPH . . . . . . . FIrENzE - FI - Via Passavanti, 4 - Tel. 055.574972BErGSTroM ErIK . . . . . . . PISA - PI - Via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312

MoNTECATINI - PI - Corso Matteotti, 107 - Tel. 0572.911124BUTLEr CLAUDIA . . . . . FIrENzE - FI - Viale Fratelli rosselli, 62 - Tel. 055.2381634

LUCCA - LU - Via dei Macelli, 37 - Tel. 0583.4654CoLLI ALTI SIGNA - FI - Via Amendola, 2 - Tel. 055.875927

VIArEGGIo - LU - Via Cesare Battisti, 184 - Tel. 0584.961562BUTLEr PAUL . . . . . . . . FIrENzE - FI - Viale Fratelli rosselli, 62 - Tel. 055.2381634

LUCCA - LU - Via dei Macelli, 37 - Tel. 0583.4654CoLLI ALTI SIGNA - FI - Via Amendola, 2 - Tel. 055.875927

VIArEGGIo - LU - Via Cesare Battisti, 184 - Tel. 0584.961562ESTIBAL GErArD . . . . . . . . . . FIrENzE - FI - Via F. Grifeo, 6 - Tel. 055.4378703

VIArEGGIo - LU - Via Mazzini, 225 - Tel. 0584.943148FArNESI ALBErTo . . . . . . MArINA DI PISA - PI - Via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646

PISA - PI - Via Manzoni, 10 - Tel. 050.24124TIrrENIA - PI - Vione Vannini, - Tel. 050.39497

GAMBACCIANI MArTINA . . . . . . FIrENzE - FI - Via F. Grifeo, 6 - Tel. 055.4378703VIArEGGIo - LU - Via Mazzini, 225 - Tel. 0584.943148

GIUNToLI ALESSIo . . . . . . . . . . PISA - PI - via Matteucci, 38 - Tel. 050.581312SANTACroCE SULL’ArNo - PT - Via F.lli Cervi - Tel. 380.3035822

PoNTEDErA - PI - Via Valtriani - Tel. 380.3035822LUSTEr JoSHUA rYAN . . . . SIENA - SI - Viale Sardegna, 37/12 - Tel. 0577.281049

VoLTErrA - PI - Via Porta Diana, 24 - Tel. 0577.281049

LAZIOBErNArD FrEDErIC . . . . . . . . . roMA - rM - Via Chelini, 9 - Tel. 06.80692620

roMA - rM - Studio Hald Via Felice Nerini, 2 - Tel. 06.54225161BrUNSTEIN FLorIAN . . . . . . roMA - RM - Viale dell’Arte, 85/4 - Tel. 06.5918455DEJEAN rENAUD ROMA - RM - Corso del Rinascimento, 49/9 - Tel. 06.45595503/04

roMA - rM - Via Prenestina Antica, 28 - Tel. 06.95270113IVES GrEGorY . . . . . . . . . RIETI - RI - Via P. Borsellino, 18/20 - Tel. 0744.404129NEUrAY PAUL . . . . . . . . . . roMA - rM - Viale Ippocrate, 92 - Tel. 06.44235751PETrICoNE GIoVANNA roMA - rM - Via Giambattista Vico, 22 - Tel. 06.36006884rIGEL DANIEL T. . . . . . . . . . ROMA - RM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55rIGEL THoMAS . . . . . . . . . . ROMA - RM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55

PUGLIACIVICA MAUro . . . MANFrEDoNIA - FG - Piazza G. Verdi, 6/D - Tel. 0884.543962

FoGGIA - FG - Viale degli Aviatori, 112 - Tel. 347.9935466MoNTE SANT’ANGELo - FG - Via Ruggero Bonghi, 65/B - Tel. 347.9935466

SICILIACIVICA MAUro . SANT’ANGELO DI BROLO - ME - Via S. Carlo, 26/d - Tel. 347.9935466DE LEo MICHELE . . . . . . . . . . . . MESSINA - ME - Tremestieri - Tel. 331.8009779NICHoLSoN GorDoN . . . . . PALErMo - PA - Via Briuccia, 52 - Tel. 091.6702898LoNGFIELD SAMANTHA . . . . rAGUSA - rG - Via Plebiscito, 19 - Tel. 0521.236799

CAMPANIAIVES GrEGorY . . . . . . SALErNo - SA - Corso V. Emanuele, 58 - Tel. 0744.404129

SARDEGNAFroNTEDDU SEBASTIANo . NUoro - NU - Viale del Lavoro, 13 - Tel. 0784.257036

CAGLIArI - CA - Via Alziator, 15 - Tel. 070.389119oLIVA BENITo . . . . . . . . . . . CAGLIArI - CA - Via Alziator, 15 - Tel. 070.389119PISANU roBErT . . . . . . . . . SASSArI - SS - Via M. Coppino, 26 - Tel. 079.275555

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25Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’APCI

CANTON TICINO (SVIZZERA)ANDrEoLI GIANLUCA . . . . . . . . . LUGANo - TI - Via Cantonale, 11 - Tel. +41.91.9226956BETGE GIorGIo . . . . . . . . . . . . . LUGANo - TI - Via Tesserete, 51 - Tel. +41.91.9703232

BELLINzoNA - TI - Piazza del Sole, 7 - Tel. +41.91.8800220BIANCHI MATILDE . . . . . . . . . . . . . . LUGANo - TI - Via Dufour, 4 - Tel. +41.91.9214927FrANCoNI GLorIA . . . . . . . . . . . CoMANo - TI - Via Tavernola, 33 - Tel. +41.91.9604545HorT DoMINIQUE . . . . . . . . . . . CoMANo - TI - Via Tavernola, 33 - Tel. +41.91.9604545JArDINE WILLIAM . . . . . . . . . . ASCoNA - TI - Via Buonamano, 1 - Tel. +41.91.7921836JArDINE-BISCHoFBErGEr CHrISTA ASCoNA - TI - Via Buonamano, 1 - Tel. +41.91.7921836NoDArI LUISA . . . . . . . . . . . . . . CoMANo - TI - Via Tavernola, 33 - Tel. +41.91.9604545VENDrAME CHrISTIAN . . . . BELLINzoNA - TI - Via Henri Guisan, 6 - Tel. +41.91.8255550WULLSCHLEGEr GIoVANNI . . . . . . . . LUGANo - TI - Via Dufour, 4 - Tel. +41.91.9214927

TRENTINO ALTO ADIGECHIroPrATICA NATUrALMENTE. . . ArCo - TN - Via Santa Caterina, 94/L - Tel. 0464.521210GIESE KEITH . . . . . . . . . . . . . TrENTo - TN - Largo Nazario Sauro, 22 - Tel. 0461.236756NEELY BLAIr . . . . . . . . . . . VILLA LAGArINA - TN - Via Salisburgo, 15 - Tel. 0464.490102

FRIULI VENEZIA GIULIACHIroPrATICA DWIGHT . . . TAVAGNACCo - UD - Piazza Indipendenza, 7 - Tel. 0432.233185

CorDENoNS - PN - Viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583203

VENETOGrUEN DANIELA MAE . . . . . VILLORBA - TV - Viale della Repubblica, 19/C - Tel. 0422.420513

MESTrE - VE - Via Paruta, 31 - Tel. 041.989055GrUEN ErIC . . . . . . . . . . . VILLorBA - TV - Viale della repubblica, 19 - Tel. 0422.420513KrAGT MICKAEL . . . . . . . . . . . . . . PADoVA - PD - Via Montà, 110/C - Tel. 049.8900066MITCHELL PATrICIA . . . . . . . . . . . . BELLUNo - BL - Via per Nogaré‚ 47 - Tel. 0437.33041SPADoN rENzo . . . . . . . . . . VITTorIo VENETo - TV - Via Guerrini, 5/7 - Tel. 0438.553548

EMILIA ROMAGNABAEKKEL KrISTIAN . . . . . . . . . . . . . . . PArMA - Pr - Via Emilia ovest, 12 - Tel. 0521.2981DAVID BrICE . . . . . . . . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211DIQUIGIoVANNI MATTEo . . . . . . . . BoLoGNA - Bo - Via Fondazza, 29 - Tel. 051.391546FALINSKA JANE . . . . . . . . . . . . . . . . PIACENzA - PC - Viale Malta, 4 - Tel. 0523.338581HArDY LEoNArD . . . . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211LoNGFIELD SAMANTHA . . . . . . . . . . . . . . PArMA - Pr - Via Farini, 9 - Tel. 0521.236799

FIDENzA - Pr - Via Gandolfi , 1 - Tel. 331.2386814MALINVErNo GABrIELE . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211MArIANI JoHN . . . . . . . . . . . . . . . . RIMINI - RN - Viale Valturio, 20/A - Tel. 0541.785566

S. ArCANGELo - rN - Via Cabina, 18 - Tel. 0541.625914FALCIANO - RSM - Via dei piaceri, 86/A - Tel. 0549.909299

rASTELLI GIACoMo . . . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211STEELE MArK . . . . . . . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211SToCKELYNCK PIETEr . . . . . . . . rEGGIo EMILIA - rE - Via del Fante, 5 - Tel. 0522.511211

MARCHEBoEHNE SVEN . . . . . . . . . . . . CIVITANoVA M. - MC - Via Sonnino, 11 - Tel. 0733.784094DAUGAArD PELLE . . . . . . . . . . . . . FErMo - AP - P.zzale Azzolino, 22 - Tel. 0734.224658DEL BENE CrISTINE . . . . . . . . . . . . . MACErATA - MC - Via Morelli, 20 - Tel. 0733.36155KHANCHANDANI BAIJU . . . . . . S. BENEDETTo - AP - Via Mario Curzi, 29 - Tel. 0735.593074

FErMo - AP - P.zzale Azzolino, 22 - Tel. 0734.224658WILLIAMS JoHN . . . . . . . . . . . . . . . . IESI - AN - Corso Matteotti, 20 - Tel. 0731.215750

SENIGALLIA - AN - Via Gherardi, 70 - Tel. 071.7939649

UMBRIAALBArELLo JoSEPH . . . . . . . . . PErUGIA - PG - Via Costa di Prepo, 3A - Tel. 075.5005363AMorINI GIAN DANIELE . . . . . . . . . . . PErUGIA - PG - Via S. Siepi, 11 - Tel. 075.5731212 IVES GrEGorY . . . . . . . . . . . . . . . TErNI - Tr - Via Tre Monumenti, 4 - Tel. 0744.404129

ABRUZZOLoVErN JENNIFEr . . . . . . . . . PESCArA - PE - P.za della rinascita, 33 - Tel. 085.2056363

CALABRIADE LEo MICHELE . . . . . . . . REGGIO CALABRIA - RC - Via Vito Inf., 39/A - Tel. 0965.5881799

CoSENzA - CS - Via Panebianco Trav. S. Proclo, 8 - Tel. 0984.408890oLIVA BENITo . . . . . . . . . . . . SQUILLACE LIDO - CZ - Via Laerte, 1/A - Tel. 0961.915269

PELLAro - rC - Via Nazionale, traversa 5 - Tel. 0965.357334Ruelle Laurent Revel, 211017 MORGEX (AO)Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349

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Chiropratica e filosofia

Intelligenza Universale?Uno dei “nove miliardi di nomi di Dio”Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

oggi faremo una breve escursione in quel-lo che viene chiamato “Chiropractic 101”, ovvero il corso di base sulla filosofia chiro-pratica che generalmente viene insegnato nel primo anno del corso quinquennale della laurea. Sono quei principi che do-vrebbero ispirare tutti i chiropratici durante la loro carriera di professionisti della salute e che, nella loro semplicità, si ricollegano direttamente alla natura ed al principio fondamentale della chiropratica: “Primum, non nuocere!”.Dopo questo esordio, il lettore starà già pensando che, forse, questa volta riuscirà ad evitarsi le follie del dottor Pellissier (Ufo, leggende, magia, religione, ecc. ecc.) e che questo articolo risponderà sicuramente a tutte le sue domande in modo semplice ed esaustivo… senza invece farci porre mille quesiti sulla nostra esistenza, su chi siamo, dove andiamo e perché.Ed invece no! (Se trovate troppo tecnica la prima parte dell’articolo, potete passare direttamente alla seconda parte che co-mincia con le due foto della spilla da balia e tornare qui dopo che avete letto la parte più facile e semplice... Questo per aiutarvi, in quanto mi rendo conto che non è facile spiegare le premesse di una filosofia ma, se avete fiducia, continuate a leggere e vedre-te che tutto risulterà molto chiaro alla fine... promesso...)La chiropratica come professione si basa su tre gambe molto precise e coordinate, infatti la chiropratica è arte, scienza e filo-sofia. La filosofia, creata da D.D.Palmer a partire dal 1895 e perfezionata da miriadi di chiropratici negli anni successivi, è stata codificata da Stephenson r. W., chiroprati-co americano, che ne ha definito i “33 prin-

cipi di filosofia chiropratica”.Tali principi sono un pochino difficili da capire se letti da soli, per cui ho provato a rielaborarli in modo più semplice e com-prensibile.Ed allora andiamo e vedrete che alla fine tutto risulterà abbastanza semplice da comprendere: (in corsivo vengono ripor-tati i testi dei principi così come elaborati da Stephenson e da me tradotti mentre la parte in testo normale sono aggiunte che ho fatto per rendere più comprensibili i principi e spiegarli meglio).Esiste un’intelligenza universale che per-mea tutta la materia, che le fornisce conti-nuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (Principio 1).L’espressione di questa Intelligenza Innata at-traverso la materia è il significato Chiroprati-co di “vita” (Principio 2). La “vita” è necessariamente l’unione di que-sta Intelligenza e della materia di un essere vivente risultante dalla creazione di speciali forze interne (Innate). (Principio 3)L’Intelligenza Universale da’ forza (plasma, n.t.) sia alla materia organica sia a quella inorganica. (Principio 16)Un essere vivente è nato permeato dall’intel-ligenza dell’universo, nella materia organica chiamata Intelligenza Innata. (Principio 20)La missione dell’Intelligenza Innata del corpo è quella di mantenere in uno stato di orga-nizzazione attiva il tessuto vivente di un cor-po. (Principio 21)La funzione dell’Intelligenza Innata del cor-po è quella di adattare le forze universali e la materia ai bisogni del corpo, in modo che tutte le parti dell’organismo intero abbiano

un’azione coordinata per ottenere un benefi-cio completo. (Principio 23)Il lavoro dell’Intelligenza Innata è interamen-te mentale. Le forze create dall’Intelligenza Innata del corpo non sono mai indirizzate a danneggiare o distruggere l’organismo vi-vente nel quale agiscono (Principio 25) e tali forze sono di molto superiori alle forze fisi-che, poiché controllano le forze fisiche.L’insieme di queste forze universali è chia-mato “creazione”, visto che hanno uno scopo e una funzione precisa. Il quartier generale dell’Intelligenza Innata é il cervel-lo e la sede ultima è la cellula del cervello (neurone) e dal cervello (unità di neuroni) l’Innato controlla il corpo (unità di cellule).Nel cervello, considerato una fucina di ma-teriale, l’Innata trasforma le forze mentali in un’unità precisa per ogni cellula, per ogni momento. Questa forza specifica, quando viene trasformata, è sia energia fisica sia una forza e controlla o mette in azione for-ze fisiche. Viene spesso chiamato “impul-so mentale”.La partenza di questo Impulso mentale è chiamata “propulsione”.Se è simile ad un’energia fisica necessita di un modo di manifestarsi. Negli animali al-cune delle Forze Innate create dall’Intelligen-za Innata del corpo funzionano con o attra-verso il sistema nervoso. (Principio 28)Tutto ciò che è in direzione “efferente” (dal cervello al corpo) e che conduce l’impulso mentale è chiamato nervo efferente.Dal momento che le energie fisiche posso-no subire interruzioni nella trasmissione, nello stesso modo le forze dell’Intelligenza Innata possono subire blocchi nella tra-smissione (efferente o afferente); questa è la base della chiropratica. Possono esserci

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Chiropratica e filosofia

interferenze (sublussazioni, nota dell’au-tore) nella trasmissione delle forze Innate. (Principio 29)Questo paragone è alla base di alcune teo-rie che dicono che l’impulso mentale è una forza fisica e perciò soggetta alle stesse leggi di tutte le forze fisiche; ma bisogna ricordare che quelle forze fisiche sono in una forma adattata (dall’Innata), e, se que-ste teorie sono usate, tali forze non sono così dannose come ad esempio un impul-so elettrico. Questo passaggio di impulso mentale sulle fibre efferenti è chiamato “trasmissione”.Nel suo passaggio su questo materiale spe-cializzato (nervi) l’impulso mentale raggiun-ge le cellule del corpo dove viene recepito e dove, secondo l’intenzione dell’Innato, viene eseguita l’azione programmata. Ciò che all’inizio era solo un impulso mentale, adesso diventa un atto fisico e dimostra la caratteristica che l’Innato, l’intelligenza, ha programmato quella specifica azione e questa evidenza dell’Innata è chiamata “espressione” ovvero la dimostrazione dell’intelligenza attraverso la materia.Le cose che possono beneficiare di questa azione sono vive e tale “espressione” è chiamata vita.La caratteristica di questa azione è deter-minata dal carattere dello strumento usato dall’Innata per esprimersi, perciò l’intenzio-ne o l’azione di questo strumento che è il tessuto cellulare è la “Funzione”. La fun-zione della materia è di esprimere la forza. (Principio 13)Nel tessuto cellulare (tessuti, muscoli, or-gani, ecc.), materiale di tipo specifico, la specifica azione dell’Intelligenza Innata si esprime in modo specifico attraverso uno strumento specifico per un’azione specifi-ca. La pronta e corretta risposta del tessu-to cellulare, su cui agisce la specifica forza dell’Innata, è chiamata “coordinazione”. La coordinazione consiste nell’interazione armonica di tutte le parti di un organismo,

nell’adempimento delle loro funzioni e scopi. (Principio 32)In questa azione possiamo osservare la legge della causa e dell’effetto e questo processo necessita di tempo. Tutte le azioni necessitano di tempo. (Principio 6)La forza si manifesta come organizzazione nella materia con il movimento; tutta la ma-teria è organizzata (in movimento), di con-seguenza esiste un’Intelligenza Universale in tutta la materia. (Principio14) Questo movi-mento è chiamato “vibrazione”.Questa vibrazione produce forze fisiche che si stampano, impressionano sui ner-vi “afferenti” come forza che è chiamata “impressione”.Le “impressioni” sono trasmesse sui nervi afferenti (verso il cervello) in modo simile a quello che succede sui nervi efferenti (dal cervello).Quando l’impulso raggiunge le cellule af-ferenti del cervello, tale impulso è ricevu-to dai neuroni che si comportano come il tessuto cellulare, visto che i neuroni sono tessuto cellulare specifico. Quando questa forza, impulso raggiunge le cellule del cer-vello viene immediatamente interpretato dalla parte mentale del cervello e questa interpretazione da parte dell’Innata è una “sensazione”. Quando l’innata ha molte sensazioni riesce a ricostruire una corretta

immagine della situazione del tessuto cel-lulare (muscoli, nervi, legamenti…), feno-meno definito “ideazione”.L’ideazione non può che essere fabbricata dall’Intelligenza che, evidentemente nel corpo vivente, è l’Intelligenza Innata.Quando l’intelligenza Innata conosce di cosa hanno bisogno le cellule, pianifica e organizza per farle adattare alle condizioni ambientali e questo processo mentale si chiama “adattamento intellettuale”.La sorgente da cui l’Innata prende le pro-prie forze si chiama Intelligenza Universale.Semplice, no!!!!Siete perplessi? Non mi sono spiegato mol-to semplicemente? Va beh, allora riprovia-moci.Quando il corpo funziona in modo per-fetto il cervello è in comunicazione con tutte le cellule, tessuti e organi del corpo. E, reciprocamente, ogni cellula, tessuto e organo del corpo è in comunicazione con il cervello. Entrambi i percorsi sono conti-nui, senza interruzioni, come in una spilla da balia. I problemi cominciano quando c’è un’interruzione nel percorso, sia verso o dal cervello. La spilla da balia è aperta e il cor-po è in uno stato di “dis-ease” “mal-essere” (dove mal-essere è considerato uno stato di non perfetta salute che non è ancora a li-vello malattia) e non funziona più in modo ottimale. Questo “mal-essere”, con il tempo, può provocare malattia e dolori. Il posto più facile dove questa interferenza può avveni-re è nel luogo da dove i nervi escono dal midollo, nella colonna vertebrale, per en-trare nel corpo e diffondersi in tutto il cor-po. Questo, spesso, è dovuto al fatto che le vertebre perdono la loro normale funzione di movimento e la loro posizione. Il termine chiropratico per questo fenomeno è “su-blussazione” e correggere le “sublussa-zioni” e ripristinare il corretto ciclo nervoso (afferente – efferente) richiudendo la spilla da balia, è il compito del chiropratico.In parole povere, il cervello (B.C. - Brain cell)

ben-essere

mal-essere

il ciclo della“spilla da balia”

corpo

corpo

cervello

cervello

Normale / Connesso

Sublussato / Disconnesso

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

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Chiropratica e filosofia

e le cellule del corpo (T.C. - Tissue cell) in-teragiscono continuamente (lo sapete che ne avete oltre 75 trilioni -un trilione è un milione di milioni, per chi non lo sapesse, per cui io non riesco nemmeno ad immagi-narmi quante sono…) e se il ciclo da e per il cervello funziona in modo ottimale, man-tengono il corpo in salute ma se la sublus-sazione interrompe questo ciclo, possono subentrare le malattie. E questo è esattamente quello che vi ho spiegato nella prima parte dell’articolo… ma forse la spilla da balia lo rende più facile da capire.Adesso uniamo il difficile e il semplice:Capito? Semplice adesso che abbiamo vi-sualizzato il tutto!E adesso che abbiamo reso tutto più chia-ro vediamo di complicare di nuovo tutto e

torniamo al titolo dell’articolo.Intelligenza Universale? Uno dei “nove mi-liardi di nomi di Dio”.I nove miliardi di nomi di Dio (in inglese The Nine Billion Names of God) è un famo-so racconto breve di fantascienza di Arthur C. Clarke pubblicato nel 1953 di cui vi fac-cio un breve riassunto.Una società americana produttrice di ela-boratori elettronici riceve una strana ri-chiesta di noleggio di una loro macchina da parte di un monastero tibetano.I monaci sono impegnati in un particolare progetto: compilare una lista di tutti i nomi di Dio. Secondo la filosofia dei monaci, in-fatti, lo scopo dell’umanità sarebbe quello di trovare tutti i possibili nomi di Dio, che sarebbero composti da non più di nove lettere di un alfabeto di loro invenzione.

Per trovare tali nomi, da trecento anni essi stanno compilando una lista di tutte le per-mutazioni di queste nove lettere. Le combi-nazioni sono circa nove miliardi e i monaci hanno stimato che per completare il lavoro occorrerebbero loro altri mille cinquecento anni; hanno pertanto deciso di ricorrere ad un computer che possa terminare il pro-getto nell’arco di pochi mesi.La ditta accetta di inviare al monastero un elaboratore e un paio di tecnici, Chuck e George, per tutta la durata del lavoro. Giunti a pochi giorni dalla fine del lavoro, George scopre che, secondo la filosofia dei monaci, appena la compilazione della lista dei nomi di Dio sarà completa, l’umanità avrà esaurito il suo compito e pertanto fi-nirà il mondo.ovviamente i due americani non credono a questa storia, tuttavia sono preoccupati per il fatto che quando la macchina ter-minerà l’elaborazione e non sarà successo nulla, i monaci possano prendersela con loro. Per precauzione organizzano le cose in modo da partire dal monastero con al-cune ore di anticipo in modo da essere pre-sumibilmente già in viaggio al momento dell’ultima “stampata”.Così, quando la macchina sforna l’ultimo dei nomi, George e Chuck stanno già scen-dendo nel cuore della notte a cavallo verso il fondovalle, dove li aspetta l’aereo per ri-portarli in America.Ma ad un certo momento Chuck invita George a guardare in cielo; questi alza lo sguardo a sua volta e vede che le stelle, ad una ad una, si stanno, senza fare troppo chiasso, spegnendo.E che cosa centra tutto questo con la chiro-pratica, vi starete sicuramente chiedendo a questo punto? Dove andrà a finire questa volta il Pellissier…Ma è semplice…Se Dio ha nove miliardi di nomi che succe-de se a Intelligenza Universale sostituiamo Dio? E se a Intelligenza Innata sostituiamo

CELLULE DELCERVELLO

CELLULE DELCORPO

Intelligenza Universale

Intelligenza Innata

Regno del Mentale

Creazione

Cellule del cervello

Trasformazione

Impulso mentale

Propulsione

Nervo efferente

Trasmissione

Tessuto cellulare

Ricezione

Azione programmata

Espressione

Funzione

Coordinazione

Intelligenza Universale

Adattamento Intellettuale

Intelligenza Innata

Ideazione

Sensazione

Interpretazione

Regno del Mentale

Ricezione

Cellule del cervello

Trasmissione

Nervo afferente

Impressione

(della vibrazione)

Vibrazione

Tessuto cellulare

Coordinazione

EFFE

REN

TE

AFF

EREN

TE

passaggi di un normale ciclo completo

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31Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

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Chiropratica e fi losofi a

Spirito Santo? Esiste un DIO che permea tutta la materia, che le fornisce continuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni, mantenendola perciò in esistenza e permettendole nel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (Principio 1).L’espressione di questo DIO attraverso la materia è il signifi cato Chiropratico di “vita” (Principio 2). La “vita” è necessariamente l’unione di que-sto DIO e della materia di un essere vivente risultante dalla creazione di speciali forze interne (SPIRITO SANTO). (Principio 3) (que-sta voce richiede una precisazione: lo spirito santo è, nella tradizione ebraica, cristiana ed islamica, lo spirito di dio. nella fede cattolica lo spirito santo pro-cede in egual misura dalle altre due per-sone, il padre e il Figlio. secondo invece la fede delle chiese orientali lo spirito santo procede esclusivamente da dio padre. con il termine tecnico procedere si intende una derivazione che non ha implicazioni temporali, né di priorità, in quanto lo spirito santo non può inten-dersi teologicamente a posteriori rispet-to alle altre due persone. in ebraico spi-rito viene tradotto con la parola “ruach”, un nome di genere femminile. ruach signifi ca anche vento, respiro. “spirito santo” è “ruach haqodesh”. per la reli-gione ebraica con tale termine viene in-dicata la potenza divina che può riempi-re gli uomini, ad esempio i profeti.

secondo l’antico testamento lo spirito santo ha: 1. funzione creante (prende parte alla

creazione). 2. funzione generante (il soffi o vitale di

dio opera continuamente nel creato rinnovandolo)

3. funzione conducente (lo spirito di dio guida il suo popolo soprattutto nelle grandi svolte, attraverso guide cari-smatiche, re e profeti)

secondo la tradizione cristiana lo spi-rito santo off re sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di dio. ho usato i termini dio e spirito santo in luogo di intelli-genza universale e intelligenza innata in quanto più facilmente comprensibili dalla nostra cultura cattolica e sono solo un esempio… non prendete alla lettera la spiegazione in quanto è evidente che spirito santo ed intelligenza innata non sono la stessa cosa…).DIO da’ forza (plasma, n.t.) sia alla materia or-ganica sia a quella inorganica. (Principio 16)Un essere vivente è nato permeato da DIO, chiamato SPIRITO SANTO (nell’uomo). (Prin-cipio 20)La missione dello SPIRITO SANTO del corpo è quella di mantenere in uno stato di organiz-zazione attiva il tessuto vivente di un corpo. (Principio 21)La funzione dello SPIRITO SANTO del corpo è quella di adattare le forze universali e la ma-

teria ai bisogni del corpo, in modo che tutte le parti dell’organismo intero abbiano un’azio-ne coordinata per ottenere un benefi cio com-pleto. (Principio 23)Stupiti? Più accettabile? La nostra fi losofi a in questa forma è più comprensibile? Ep-pure è quello che Palmer e i chiropratici dicono da 117 anni. Dio, Allah, Brahma, Eloah, Elohim, Gio-ve, Giunone, Marte, Devi, Kali, Shiva, In-telligenza Universale, Grande architetto dell’universo, Geova, Manitù e gli altri nove miliardi di nomi non rappresentano che la stessa entità: e allora perché la fi -losofi a chiropratica non dovrebbe essere accettabile? riassumendo: la chiropratica è arte, scien-za e fi losofi a; è una parte delle discipline sanitarie che si occupa, attraverso manipo-lazioni specifi che chiamate “aggiustamen-ti” di rimuovere blocchi e interferenze del sistema nervoso, chiamate “sublussazioni” per permettere al corpo di funzionare al 100%. Esiste una Intelligenza universale che, attraverso l’intelligenza Innata che ri-siede nel corpo degli esseri viventi, prova a far funzionare al meglio il corpo e mante-nerlo in salute. Il chiropratico aiuta l’intelli-genza Innata, rimuovendo le sublussazioni, a mantenere il corpo in salute….

ed è tutto qui, facile vero?

Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a Toron-to (Canada), dopo anni di esperienza in quel Paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’Associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003.Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiro-pratico dell’anno” dall’AIC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

Breve curriculum vitae

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33Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Chiropratica e filosofia

La maggior parte dei pazienti che visito ac-cusa dolori al collo (cervicale) e/o alla bas-sa schiena (zona lombare). Dopo un’atten-ta prima visita, spesso scopro che la causa di questi dolori è una postura errata e/o troppa tensione in specifici muscoli e/o su-blussazioni vertebrali. Spesso e volentieri queste tre “diagnosi” vanno a braccetto e per questo, quasi sempre consiglio ai miei pazienti esercizi di stretching.

lo stretchingÈ una particolare tecnica di ginnastica che ha come obbiettivo l’incremento dell’estensibilità di alcune strutture ana-tomiche (muscoli e tendini). To “stretch”, infatti, è l’equivalente inglese dell’italiano ”allungare”. Tutti dovrebbero praticare gli esercizi di stretching; è necessario, però, differenziare la tecnica da seguire secondo le esigenze dei singoli. Una prima tecni-ca consiste nell’allungamento muscolare tramite posizioni di massima flessione, estensione o torsione che devono essere raggiunte lentamente per non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso di stira-mento. raggiunta la posizione, va man-tenuta per un tempo minimo di 10-15 secondi fino a un massimo di 30, facendo attenzione che l’estensione non vada oltre la soglia del dolore. Una seconda tecnica è la PNF (priopeceptive neuromuscular faci-litation); e questa è divisa in due tempi:

massimo allungamento raggiunto lenta-•mente, seguito da una contrazione iso-metrica di 15-20 secondi (sempre nella condizione di massimo allungamento);rilascio per 3-5 secondi per poi ricomin-•ciare la fase precedente cercando di al-lungare maggiormente il muscolo.

Detto tutto ciò, esistono tre grandi cate-gorie nelle quali classificare tutti i possibili praticanti di stretching.

Per gli sportivi agonisti è indicata la tec-•nica di PNF perché influisce in maniera maggiore sulla mobilità articolare, mi-gliorando così la prestazione.Per gli sportivi dilettanti è consigliabile la •prima tecnica, che consente di acquisire e mantenere una buona flessibilità.Negli individui inattivi invece lo stretching •contribuisce notevolmente ad evitare o a ridurre la rigidità delle articolazio-ni, spesso causa di dolore. Al mattino lo stretching risveglia il corpo: i muscoli sono più distesi perché ancora liberi dal-le tensioni della giornata; nelle ore serali contribuisce a rilassare la mente, ripristi-nando lo stato di benessere del riposo.

Ed è proprio a quest’ultima categoria che voglio rivolgere gli esercizi che ora vi elencherò. La prima volta provateci senza esagerare, vi prometto che pian pianino migliorerete.

Lo stretchingDr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Tirare la gamba al petto fino ad avvertire una leggera tensione al gluteo. Rimanere in posizione per almeno 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, ritornare nella posizione di partenza. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.Indicato per chi ha mal di schiena

Tirare le due gambe al petto fino ad avvertire una leggera tensione al gluteo. Rimanere in posizione per almeno 30 secondi. Respirare pro-fondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, ritornare nella posizione di partenza. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.Indicato per chi ha mal di schiena

Piano, portare le gambe in estensione, in modo da formare un angolo retto con la colonna ver-tebrale, con i glutei appoggiati al muro. Mante-nere la posizione per 30 secondi.Indicato per chi ha mal di schiena

Piano, portare le gambe in estensione, in modo da formare un angolo retto con la colonna ver-tebrale, con i glutei appoggiati al muro. Divari-care le gambe il più possibile mantenendo il gi-nocchio appoggiato alla parete per 30 secondi.Indicato per chi ha mal di schiena

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

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Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

Inspirare e espirando appoggiate lateralmente la gamba e distenderla su un supporto all’altezza dell’anca. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espirando, tornare nella posizione di partenza.

Distendere il braccio indietro in linea con la spal-la. Alla prima tensione localizzata sul braccio o sul petto, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro. Ripetere l’esercizio con l’altro braccio.

Espirando fl ettere il busto fi no a sentire una leg-gera tensione sul dorsale in allungamento. Man-tenere lo sguardo in avanti e il bacino fermo. Inspirare ed espirando accentuare la trazione. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare ed, espiran-do, tornare nella posizione di partenza.

Inspirando, distendere le braccia dietro la schie-na e intrecciare le dita. Espirando, allungare le braccia. Rimanere in posizione per 30 secondi, concentrandosi sulla respirazione regolare e pro-fonda e ripetere.

Posizionarsi in modo che le gambe e i piedi risultino paralleli ma leggermente divaricate cosi da avver-tire una tensione comoda sul polpaccio. Espiran-do spingere leggermente il ginocchio anteriore in avanti fi no a raggiungere una tensione più avver-tibile ma mai dolorosa. Mantenere il ginocchio in linea, la schiena dritta e la testa e il collo allineati. Contrate anche leggermente gli addominali. Alla prima tensione localizzata sul polpaccio, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro. Ri-petere l’esercizio con l’altra gamba.

Inspirare e espirando accovacciarsi, mantenendo i talloni a terra aiutandosi con le braccia appog-giate sulle ginocchia. Testa rilassata in avanti. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirando profondamente e rilassarsi. Inspirando ritornare nella posizione di partenza. Questo esercizio è anche utile per la decompressione discale.Indicato per chi ha mal di schiena

Inspirando, portare il tallone al gluteo corri-spondente. Mantenere il ginocchio in linea con la gamba d’appoggio. Alla prima tensione lo-calizzata sulla coscia, fermarsi per 30 secondi. Rilassarsi e ripetere il movimento, cercando di guadagnare qualche centimetro nell’avvicina-mento del tallone al gluteo. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.

Espirando, spingere con il palmo della mano con-tro il dorso dell’altra mano. Rimanere in posizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilas-sarsi. Inspirare e espirando ritornare nella posizio-ne di partenza. Svolgere l’esercizio sull’altro lato.

Espirando, spingere con il palmo della mano con-tro le dita distese dell’altra mano. Rimanere in po-sizione per 30 secondi. Respirare profondamente e rilassarsi. Inspirare e espirando ritornare nella posi-zione di partenza. Svolgere l’esercizio sull’altro lato.

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35Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Chiropratica e scienza

Il seguente articolo vi spiegherà l’impor-tanza di avere un bacino “in asse” e perché le persone trovano benefici posizionando dei cunei sotto il loro bacino in posizione statica. La scelta del tipo di posizionamen-to di questi cunei deriva dalla tecnica Sa-cro-occipitale (SoT). La tecnica Sacro occipitale (SoT) è un me-todo di trattamento dolce dove aggiusta-menti più energici non sono necessari ed è quindi indicata a ogni età ed in pazienti con sintomi acuti. SoT classifica i pazienti in categorie in base al loro tipo di disfunzione del bacino. Questo sistema di categorie è determinato da diversi tipi di tecniche diagnostiche, di analisi e sintomi del paziente.I segni e i sintomi di queste diverse cate-gorie possono essere di diverso tipo ma alcuni segni sono particolarmente caratte-ristici ad una certa categoria.

caratteristiche e sintomiprincipali delle categoriecategoria 1Anche se il paziente sembra stare dritto po-trebbe avere dolore dappertutto. I pazienti che si trovano in questa categoria possono avere una caviglia che quando esaminata evidenzia una maggiore rigidità, leggera e o significativa riduzione nell’ampiezza di movimento e indolenzimento quando palpata in particolari aree. Forte mal di schiena accompagnato da di-sturbi viscerali.Problemi agli arti (solitamente bilaterali) e più generiche condizioni degenerative.Se hanno problemi di occlusione, saran-no simmetrici in natura come “deep byte” o un frenulo della lingua eccessivamente corto. Le persone in categoria 1 solitamen-

te visitano la clinica accusando dolore nel-la parte toracica e lombare della schiena, dolore al collo e cefalea che si diffondono dalla nuca.La cefalea di tipo tensivo è tipica della ca-tegoria 1. Anche il dolore avvertito in en-trambe le gambe è un’altra caratteristica comune.

categoria 2Solitamente presenta dolore al bacino dovuto ad un trauma, o maggiormente al fatto che l’articolazione sacro iliaca è l’unica articolazione nel corpo umano che non ha muscoli che agiscano direttamente sull’articolazione e quindi è meno protetta e stabile delle altre articolazioni del cor-po. E’ tenuta insieme solo da legamenti e quindi è più sensibile ad infortuni che sono solitamente causati dalle leve esercitate dal corpo quando ruota, tira, spinge e si piega. Questi sono quei pazienti che men-tre compiono semplici movimenti quali: vestirsi, alzare il loro bambino dal letto, aiutare una persona invalida ad alzarsi dal letto, raccogliere le loro scarpe o anche raccogliere un foglio da terra, si bloccano completamente. Queste persone si lamen-tano di un dolore acuto che causa loro quasi la perdita dell’equilibrio e in molti casi il dolo-re è così intenso che sembra una pugnalata alla schiena. Il male può essere così acuto che può causare loro una caduta e trovano molto difficoltoso rialzarsi senza aiuto.Quello che veramente succede è che l’arti-colazione sacro iliaca perde la sua capacità di portare un carico, quindi sotto sforzo si infiamma facilmente causando un dolore molto forte nella parte bassa della schiena e i muscoli lombari vanno in spasmo per cercare di proteggere l’articolazione da

ulteriori danni. Si può paragonare questo meccanismo d’ infortunio ad una brutta storta alla caviglia. E’ a questo punto che il paziente si sente completamente bloccato e non può raddrizzarsi e si sente meglio sdraiato, perché l’articolazione non è sotto carico e quindi non è sotto stress. Questo meccanismo compensatorio se prolunga-to può portare allo sviluppo di altre disfun-zioni come la categoria 3 dove il nervo è compresso dai dischi intervertebrali.Altre caratteristiche solitamente riscontra-te nella categoria 2 sono l’impossibilità di incrociare le gambe senza dolore alle an-che, dolore nella parte anteriore e laterale della coscia, torcicollo, sindromi alle spalle, braccia e mani, mal di testa occipitale ed emicrania. Caratteristiche che accompa-gnano la categoria 2 possono anche esse-re: insonnia, nervosismo continuo, perdita di memoria a breve termine, ernia iatale, spossatezza generale.

categoria 3Tipicamente si presenta con episodi di mal di schiena invalidante, seguito da dolore nella parte posteriore della gamba (quel-lo che il paziente comunemente chiama sciatica). L’analisi posturale può mostra-re angolazione della colonna vertebrale a destra o sinistra e pure inclinazione. Il dolore può essere avvertito in tutte le posizioni e peggiora stando seduti. Il pa-ziente potrebbe trovare difficilmente una posizione confortevole per dormire (ve-dere il precedente articolo: “colpo della strega” e “sciatalgia: cosa fare ed i consigli del chiropratico”, sotto riviste chiropratica, www.chiropratica.com). Il polpaccio o la gamba coinvolta sono molto dolorosi alla pressione. Possono anche essere presenti

Dr. Giacomo Rastelli D.C.

L’importanza della correttaposizione del bacino

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torcicollo, tonsillite e in casi molto seve-ri di ernia mediana, problemi di riten-zione urinaria. Solitamente la categoria tre è una categoria due che non è stata trattata o trattata solo con l’uso di antin-fiammatori che possono solo aiutare a contenere l’infiammazione conseguente al trauma e malfunzionamento dell’ar-ticolazione ma non aiutano a ricreare la corretta funzione cinematica delle arti-colazioni, legamenti, capsule articolari e muscolatura adiacente. Molti pazienti si considerano guariti dopo aver preso antinfiammatori ma questi, spesso, non li aiutano a progredire dalla loro condizio-ne perché “spengono” l’allarme naturale del proprio corpo che è il dolore e fanno azioni e movimenti che non dovrebbero fare in quel momento. E’ essenziale per il chiropratico capire a quale categoria appartiene il paziente per poter focalizzare e consigliare un cor-retto piano di trattamenti.

analisi posturaleGli esami effettuati per determinare la categoria del paziente, cominciano con l’analisi della postura dietro a un filo a piombo. Il filo a piombo è un cavo a cui è sospeso un peso che mantiene il cavo drit-to e teso creando una linea verticale per-fetta. Quando il paziente è collocato dietro questa linea, è più facile visualizzare ogni anormalia posturale.Alla Sanrocco Chiropratica utilizziamo un piano cartesiano ortogonale costituito da una griglia disegnata su un pannello di ve-tro e appoggiata ad una pedana, che ha la stessa funzione del filo a piombo ma che offre una visione più approfondita grazie alla presenza di linee sia in senso vertica-le che orizzontale. Questo ci fornisce una grande quantità di informazioni “visuali” sullo stato del paziente. Aiuta ad esclude-re una grande quantità di condizioni che riproducono segni e sintomi simili, ci dice quali muscoli dovremmo testare per valu-

tare se lavorano correttamente. Ci aiuta a testare qual è la migliore sequenza di ag-giustamento per il paziente e, non meno importante, possiamo vedere se i cambi posturali confermano i progressi avvertiti dal paziente.

Pedana con piano cartesiano per l’analisi posturale.

Postura dellacategoria 1 dietroil filo a piombo.

Posizione dei cunei per la correzione della categoria 1.

Posizione dei cunei in categoria 2.

Posizione dei cunei in categoria 3

Postura dellacategoria 2 dietroil filo a piombo.

Postura della categoria 3 dietro il filo a piombo

categoria 1. I pazienti sono completa-mente dritti quando osservati anterior-mente e posteriormente, ma mostrano leggere oscillazioni avanti e indietro.

categoria 2. Il bacino è fuori posizione rispetto al filo a piombo ma la testa può essere centrata o non centrata.

categoria 3. Il bacino è centrato ma la te-sta e la schiena non sono centrati rispetto al filo a piombo. Questo tipo di postura è comunemente riferita come antalgica.

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il bacino nel suo complessoIl bacino nel suo complesso è al centro dell’attenzione nel nostro sistema di ana-lisi e trattamento. Questo potrebbe spie-gare a molti pazienti perché spesso utiliz-ziamo dei cunei sotto il bacino e perché il loro posizionamento può differire di volta in volta durante i nostri trattamenti.In questa parte dell’articolo vi introdurre-mo e spiegheremo perché è importante correggere le problematiche del bacino con la tecnica sacro occipitale e come que-ste categorie possono interferire con un corretto funzionamento del corpo se non affrontate correttamente.

il bacino“La totalità della meccanica, neurologia e fisiologia del corpo dipende da un nor-male bilanciamento e funzionamento del bacino”. Da una corretta struttura ne risulta una corretta funzione.Nella tecnica Sacro occipitale, il ripristino della salute, il controllo del dolore e man-tenimento della salute sono in correlazio-ne con il corretto funzionamento dell’arti-colazione sacro iliaca (De jarnette, 1984).L’articolazione sacro iliaca è l’articolazione formata dal sacro e l’ilio che si incontrano su entrambi i lati della parte bassa della schiena. La stretta articolazione permet-te poco movimento ed è soggetta ad un forte stress poiché il tronco spinge verso il basso e le gambe e il bacino spingono in alto contro l’articolazione.

L’articolazione sacro iliaca deve anche sopportare le forze esercitate dal tronco quando questo si gira, torce, tira o spinge. Quando questi movimenti esercitano una forza eccessiva sui legamenti che tengono insieme l’articolazione e sui muscoli che la connettono, (come quando si sollevano dei pesi), una forte tensione si sviluppa sull’articolazione (Mosby’s, 2009).

Diversamente da molte altre articolazioni, non ci sono muscoli che agiscono diret-tamente sulla sacro iliaca. Il movimento che si verifica è il risultato del movimento dell’ilio tramite le forze provenienti dalle anche e dal tronco (Gudgel, 2007).

Il bacino è un insieme di componenti che ha sub componenti; questo significa che il bacino si muove come un’unità, ma comunque c’è un’azione comune fra le strutture ed articolazioni che compongo-no il complesso del bacino. I diversi tipi di disfunzioni pelviche sono divisi in tre ca-tegorie principali che sono già state intro-dotte nella prima parte di questo articolo.Ci sono diversi metodi per determinare a quale categoria il paziente appartiene e che sono utilizzate in combinazione. L’analisi visiva sul paziente dietro lo scher-mo con filo a piombo aiuta a visualizzare anormalità posturali, esami fisici , test or-topedici; procedure di kinesiologia appli-cata sono anche utilizzati nel protocollo della Sanrocco Chiropratica per identifica-re le categorie pelviche a cui appartiene il paziente. riconoscere il tipo di categoria e disfunzione pelvica è essenziale per stabi-lire la corretta procedura di trattamento.Come menzionato precedentemente ci sono tre diverse categorie:

categoria 1: coinvolge la parte sinovia-le dell’articolazione sacroiliaca che è una parte dell’articolazione mobile e lubrifi-cata. Questa parte della sacro iliaca non si ossifica e come la parte portante non

ha supporto muscolare. La categoria uno si può lussare con una parte dell’articola-zione fissa in posizione anteriore e il lato opposto fissato posteriormente. Questo causa anche una riduzione del movimen-to della prima costola causando l’inizio di un possibile lesione ai tendini della spalla. E’ per questa ragione che quando un pa-ziente si presenta da noi con problemi alla spalla prima controlliamo e correggiamo la posizione del bacino.

categoria 2: si verifica quando la parte portante dell’articolazione sacro iliaca rag-giunge una mobilità eccessiva . Le cause possono essere molteplici. Questa con-dizione solitamente implica una lesione, eccessiva tensione o stiramento della par-te rivestita di cartilagine ialina dell’artico-lazione. Questo può essere un problema benigno o molto serio. Molti tipi di mal di schiena severi sono problemi che rientra-no nella categoria due. Nel caso la corre-zione chiropratica del bacino in categoria due non dovesse “tenere” il trattamento di scelta più indicato è l’ utilizzo di un suppor-to lombare tipo cintura ilio-sacrale Serola che serve a stabilizzare l’articolazione e ri-durre l’eccessiva mobilità (FoTo)

categoria 3: coinvolge il complesso carti-lagineo umano e principalmente le strut-

L’articolazione sacroiliaca è la parte evidenziata in rosso.

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ture dei dischi intervertebrali. La prima in-dicazione della categoria tre è sicuramente la postura del paziente, che è solitamente antalgica o inclinata verso un lato. Questa è definita sindrome dell’inclinazione e di-storsione della colonna spinale (De Jarnet-te, 1984).

Più di un tipo di categoria può essere pre-sente, contemporaneamente, nello stesso soggetto. Nel nostro piano di trattamento sarà prio-ritaria la categoria che mostrerà i problemi più marcati. Quando questa è corretta po-trebbero manifestarsi altri difetti di entità minore.Ci sono diversi metodi per correggere i difetti pelvici; alcuni sono stati sviluppati dalla tecnica sacro occipitale ed altri dal-la kinesiologia applicata (Walther, 2000). Entrambe le modalità di trattamento sono utilizzate alla Sanrocco Chiropratica e la scelta delle più appropriate modalità di trattamento è decisa dal chiropratico in modo da associare il corretto trattamento alla situazione clinica del paziente.

i cunei pelviciI cunei sono imbottiti e ovviamente an-golati. Questo permette di posizionarli

al di sotto del bacino asimmetricamente con i pazienti sdraiati supini o bocconi sulla panca del chiropratico a seconda del tipo di categoria ai quali appartengono e l’anormale torsione del bacino che li carat-terizza.

Diversi studi hanno provato la forte validi-tà ed efficacia dei cunei per la correzione del bacino. Hochman (2005) ha cercato di descrivere i cambiamenti nell’ampiezza di movimento della parte lombare e cer-vicale della colonna vertebrale dopo aver collocato i blocchi pelvici in un paziente sdraiato sulla schiena come utilizzato nel-la tecnica sacro occipitale per la categoria 2. Questo metodo di posizionare i blocchi sotto la cresta iliaca e la regione aceta-bolare, con il paziente supino, accresce la stabilità dell’articolazione sacro iliaca rimuovendo lo stress dai legamenti sacro iliaci. In uno studio pilota, soggetti con distor-sione ed instabilità sacro iliaca, erano stati selezionati per trattamenti con SoT. L’ampiezza di movimento della cervicale e lombare erano stati misurati prima e dopo la procedura con i cunei per cam-biare la meccanica pelvica.Le misurazioni prese prima e dopo con un rivelatore ad ultrasuoni del movimen-to hanno mostrato che i cunei avevano esercitato un’influenza nell’ampiezza di movimento della zona lombare. Questo può indicare che cambiamenti funzionali del bacino risultano in cambi della mo-bilità lombare, specialmente in flessione (Hochman, 2005).

Un altro studio condotto nel College di Chi-ropratica nell’Università di Logan (2008) esaminò un campione di 20 partecipanti per trattamenti seguiti da un controllo per determinare se la procedura con i cunei influenzava la forza dei muscoli posteriori della cervicale.

Il trattamento consisteva nel posizionare, per due minuti, i cunei su entrambi i lati ma in diverse zone del bacino determina-te tramite la misurazione delle lunghezza delle gambe.Lo studio ha dimostrato un significativo cambiamento nella forza dei muscoli po-steriori del collo dopo il posizionamento del bacino sui cunei (Gigger, Tepe, 2008).

Il meccanismo di azione dei cunei, serve come fulcro per applicare un leggero ma deciso carico gravitazionale sull’artico-lazione sacroiliaca riducendo l’eccessiva ampiezza e mobilità. Questa articolazione contiene legamenti e recettori che tra-smettono informazioni al cervello sulla posizione del bacino ed una reazione mu-scolare permette di mantenerla.Il cervello riceve nuovi stimoli da certi mec-canorecettori situati nella zona pelvica in merito allo stato delle posture ottimali che dovrebbero essere mantenute.Questi messaggi ascendenti dai recettori del bacino al cervello permettono di creare un responso muscolare in regioni distanti dalla zona del bacino che è stata stimolata e corretta (Giggey, Tepe, 2008).Questo aiuta a ristabilire l’equilibrio in re-gioni apparentemente distanti dal bacino che può essere paragonato alle fonda-menta di una casa che permette all’intera struttura del corpo di essere stabile e ben funzionante.Esempio di cunei per il bacino.

Procedura di correzione pelvica con i cunei tratta con cortesia da Giggey e Tepe, 2008..

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l’importanza della correttaposizione del bacino (parte 2)La parte seguente di questo articolo sarà più indicata per persone che hanno una cono-scenza in scienze mediche ed anatomia ma spero che lo troviate comunque interessante e comprensibile.

valutazione della lunghezza del-le gambe e rotazione del bacinoLa valutazione della lunghezza delle gam-be è una procedura molto importante che permette di riconoscere i tipi di categorie coinvolte ed i conseguenti tipi di asimme-tria e rotazione presenti. I pazienti della Sanrocco Chiropratica hanno forse notato quanto spesso valutiamo la lunghezza del-le gambe nella posizione prona e supina. Nel 2005 Gary A Knutson hanno pubbli-cato uno studio che aveva come obbiet-tivo quello di defi nire la così detta gamba funzionalmente “corta”, che diff erisce dalla ineguaglianza di lunghezza anatomica e ha esplorato le associazioni con le disfun-zioni neuromuscolari.L’evidenza dello studio suggeriva che una gamba asimmetrica, non sotto carico, è diversa da un fenomeno di diversa lun-ghezza anatomica, e può essere dovuta ad un’ipertonicità dei muscoli sopra il bacino. Le cause di questa ipertonicità sopra pelvi-ca possono essere molteplici, includendo disfunzioni delle articolazioni cervicali. La lunghezza anatomica delle gambe e mal allineamento delle stesse (quando non sotto carico) dovuta ad alterazioni funzio-nali del complesso pelvico possono intera-gire, quando sotto carico ed in posizione eretta, ma non in posizione senza carico (prona o supina) delle gambe e del bacino (Knutson, 2005).Alla clinica Sanrocco Chiropratica verifi -chiamo la diff erenza nella lunghezza delle gambe con il paziente sdraiato prono e supino ed eliminiamo il disallineamento delle gambe prima di ogni necessario trat-

tamento per una pronunciata diff erenza di lunghezza anatomica degli arti inferiori.La disfunzionale asimmetria del bacino è spesso causata da una eccessiva tonicità dei muscoli sopra il bacino, spesso conse-guenza di una mal funzionante articola-zione sacro iliaca.L’articolazione sacro iliaca era considerata la primaria causa di mal di schiena all’inizio del 20° secolo. E’ poi stata oscurata dall’im-portanza dell’ernia del nucleo polposo dopo l’articolo del 1934 di Mixter e Barr., d’ importanza miliare.Crescente evidenza con le modalità di im-magine diagnostica quali la tomografi a computerizzata, la risonanza magnetica e la scintigrafi a rilevano patologie infi am-matorie, distruttive e degenerative indi-cano quindi che l’articolazione dovrebbe essere riconsiderata come potenziale sor-gente di male nella parte lombare della schiena (Forst at all, 2006).

In uno studio condotto da Timgren e Soinila nel 2006 era stato trovato che la rotazione pelvica era ordinariamente as-sociata con asimmetria della colonna ver-tebrale tale che il paziente con rotazione posteriore mostrava una scoliosi a forma di C ed i pazienti con rotazione anteriore mostravano una scoliosi ad S (Timgren, Soinila, 2006).

Lo scopo della ricerca di Timgren e Soinila era di investigare il verifi carsi della asim-metria pelvica in pazienti neurologici con sintomi non spiegabili dalla diagnosi neu-rologica mostrando interdipendenza di lunghezza diversa delle gambe, asimme-tria del bacino, e curvatura laterale della colonna vertebrale e la loro possibile rela-zione con i sintomi del paziente.Furono esaminati 150 pazienti neurologi-ci che erano ricorsi alle cure di un fi siatra e dei quali si avevano i referti degli esami clinici.

Fu osservato che l’asimmetria pelvica era associata, nell’87% dei pazienti, con il tipo C o S di scogliosi e apparentemente di-versa lunghezza delle gambe. Il recupero della simmetria, dopo il trattamento, ha mostrato una signifi cativa correlazione di miglioramento della funzionalità e ridu-zione del dolore rispetto alla valutazione eseguita durante l’ultima visita. Nel que-stionario che fece seguito a quest’ultima visita, il 78% dei pazienti aveva riportato miglioramenti nella funzionalità e riduzio-ne del dolore. I loro risultati supportavano la teoria che una diff erenza nella lunghezza delle gam-be e la scoliosi possano essere più spesso di natura reversibile di quanto preceden-temente considerato.Acquisita asimmetria posturale dell’artico-lazione sacro iliaca può derivare da una trascurata causa di dolori neurologici o altri sintomi dolorosi che possono essere diminuiti da un semplice e sicuro tratta-mento.

Sono stati osservati due tipi di disfunzioni sacro ilia-che relazionate a reversibili asimmetrie pelviche A. Elevata cresta dell’ilio, Rotazione posteriore omo-

laterale dell’innominato combinata con un’ap-parente gamba lunga sullo stesso lato, un tipo di curvatura laterale a C, ed una scapola più alta dal lato opposto.B, Elevata cresta iliaca, rotazione anteriore omola-terale dell’innominato combinato con un’ apparen-te gamba più corta sullo stesso lato, una curvatura della colonna vertebrale ad S, e scapola omolatera-le più alta (Timgren Soinila, 2006)

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Il meccanismo tramite il quale l’asimme-tria può causare vari sintomi neurologici è congetturale. Il sacco durale è ancorato alla colonna vertebrale in due punti: al suboc-cipitale e al sacro. Il sacco durale continua attorno ai nervi spinali, avvolgendoli a guai-na. Queste ricerche sostengono l’ipotesi che un’asimmetria posturale può generare una tensione patologica delle meningi, del midollo spinale e persino del tronco cere-brale. Cambi degenerativi nella colonna vertebrale possono peggiorare gli effetti di tale tensione (Timgren Soinila, 2006).A causa di queste connessioni anatomiche, alla clinica SANroCCo utilizziamo tecni-che che esaltano ulteriormente l’efficacia delle correzioni a livello dell’osso sacro e dell’occipite come la così detta procedura per la torsione della dura madre.

procedura per la tensionedella dura madreNonostante il midollo spinale si estenda solamente al livello della prima vertebra lombare, la copertura della dura continua per l’intera lunghezza del canale vertebra-le, creando un largo spazio subaracnoideo pieno di fluido cerebrospinale. La dura ma-

dre si ancora fermamente al secondo seg-mento sacrale, continuando sotto il canale sacrale fino al filo terminale e si estende sotto per fondersi con il periosteo sul dorso del coccige ove si salda fermamente con la parte terminale caudale del midollo spinale che è chiamato legamento centrale del mi-dollo spinale. Il legamento centrale mantie-ne il midollo spinale in posizione durante i movimenti del corpo (Farmer, Blum, 2002).

Grazie a queste connessioni anatomiche, la procedura per la tensione della dura madre usa l’osso sacro come leva per in-fluenzare e bilanciare il midollo spinale ed il cranio tramite il sistema meningeo. Può essere utilizzata come procedura ausilia-ria con le tecniche sacro occipitali (SoT) o come sola procedura in casi isolati.

La procedura si mostra sicura per condi-zioni osteoporotiche, vertebre fratturate e altre condizioni dove un aggiustamento “veloce” alla colonna vertebrale può essere controindicato.Mentre la procedura per la tensione della dura madre usa il sacro come leva per in-fluenzare il sistema della dura meningea, allo stesso tempo la procedura per la ten-

sione della dura madre dirige una delica-ta forza ai segmenti spinali coinvolti per la correzione. Questa procedura riduce quindi la tensione sacrale, sub occipita-le, dura meningea, la torsione e lo stress come anche le interferenze con il sistema vasomotore della dura madre.La procedura per la tensione della dura madre può quindi ridurre l’irritazione loca-lizzata del nervo e permette una migliore funzione dell’integrità neurologica (Far-mer, Blum, 2002).

conclusioniQuando sperimentate un episodio acuto di mal di schiena, è sempre utile vedere un chiropratico che vi aiuterà a ristabilire la corretta funzionalità cinematica. I tessuti danneggiati guariranno anche più veloce-mente dato che le articolazioni del corpo non saranno continuamente stressate da anormali meccanismi compensatori e il processo di guarigione non sarà così mi-nato di continuo. Nei casi acuti è sempre meglio applicare un po’ di ghiaccio sulle aree infiammate per 10 minuti evitando il contatto diretto sulla pelle, dato che può causare “bruciature” alla stessa. La proce-dura dovrebbe essere ripetuta a intervalli regolari per alcune volte al giorno per po-ter contenere l’infiammazione. Questo vi permetterà di tornare più velocemente in “movimento” e accrescerà gli effetti corret-tivi del trattamento chiropratico.

BiBLiOgRAFiAFarmer, J.A., Blum, C.L., (2002). Dural Port •Therapy. Journal of Chiropractic Medicine, 1: 54-61.Timgren, J., Soinila, S., (2006). REVERSiBLE PEL-•ViC ASYMMETRY: AN OVERLOOKED.SYNDROME MANiFESTiNg AS SCOLiOSiS, •APPARENT LEg-LENgTH DiFFERENCE, AND NEUROLOgiC SYMPTOMS. Journal of Ma-nipulative and Physiological Therapeutics, 29:561-565.

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41Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012Chiropratica e scienza

Knutson, g.A., (2005). Anatomic and fun-•ctional leg-length inequality: A review and recommendation for clinical decision-making. Part ii, the functional or unloaded leg-length asymmetry. Chiropractic & Oste-opathy, 13: 1-6.Forst, S.L., Wheeler, M.T., Fortin, J.D., Vilensky, •J.A., (2006).The Sacroiliac Joint: Anatomy, Physiology •

and Clinical Signifi cance, Pain Physician, 9: 61-68.Walther, D.S., (2000). Basic AK Testing and Tre-•atment Procedures. in: Walther, D.S., eds. Ap-plied Kinesiology, Synopsis, 2nd edn. System DC, Colorado, USA, pp 184-185.giggey, K., Tepe, R., (2009). A pilot study to •determine the eff ects of a supine sacroiliac orthopedic blocking procedure on cervical

spine extensor isometric strength. Journal of Chiropractic Medicine, 8: 56-61.Mosby’s Medical Dictionary, (2009). Sacroiliac •joint. in: Mosby’s Medical Dictionary, 8th edn. Mosby’s Elsevier, 11830 Westline industrial Drive, St. Louis, Missouri 63146, pp 1649 .gudgel, J.W., Colioca, C.J. (2007). Neurome-•chanical Considerations of the Sacroiliac Joint. The American Chiropractor, 30-32.

Nato a Ponte Dell’olio (Piacenza), ha studiato in Gran Bretagna, dove si è laureato Doctor of Chi-ropratic alla University of Glamorgan. Dopo la laurea, nell’anno di specializzazione, ha lavorato un anno nella clinica dell’Università (Welsh Institute of Chiropractic), durante i quali ha avuto numerose esperienze nel reparto di ortopedia al Prince Charles Hospital di Merthyr Tydfi l. Dal 2011 lavora presso il Centro Chiropratico Sanrocco di Como. Dal 2012 fa parte dell’equipe inter-nazionale di chiropratici del centro Sanrocco di reggio Emilia. Specializzato in diverse tecniche come Diversifi ed, Kinesiologia Applicata, Sacro occipital Technique e kinesiotape. Nel 2011 ha preso parte all’insegnamento delle tecniche Sanrocco all’Università Chiropratica “El Escorial Ma-ria Cristina di Madrid”. Membro dell’ AIC (Associazione Italiana Chiropratici) e della European Chiropractors’ Union.

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Quante volte vi siete sentiti dire che dovre-ste bere più acqua o mantenervi idratati? Quante volte vi siete detti “lo so ma faccio fatica” oppure “non mi viene sete”? Ebbene con questo mio articoletto vorrei illuminar-vi sui benefici meno noti del mantenersi idratati e magari insegnarvi dei trucchetti per facilitare l’assunzione del famoso “litro e mezzo al giorno”, perché la disidratazio-ne è una “brutta bestia” e se viene sottova-lutata, può dare molti problemi.

E’ risaputo che il corpo è fatto di acqua per più di due terzi e che quest’acqua viene eliminata ogni volta che andiamo in ba-gno a fare “plin plin” o tramite il sudore che si produce quando la temperatura corpo-rea si alza… ma lo sapevate che espellia-mo acqua anche con ogni singolo respiro? Proprio cosi, respirando perdiamo di nor-ma tra i 25 e i 35 centilitri di acqua al gior-no (quasi quanto una lattina di coca cola!). Se non ricaricassimo le nostre riserve di acqua, il corpo si disidraterebbe e inizie-

remmo ad accusare alcuni dei sintomi più comuni come: bocca asciutta, pelle secca, sete, mal di testa, confusione, stanchez-za… e tanti altri ancora (la perdita del 2% del volume totale corporeo di acqua causa svenimento, il 10% addirittura la morte). Al contrario, essere correttamente idratati permette una corretta regolazione della temperatura corporea (grazie al controllo della sudorazione), una altrettanto regola-re rimozione delle scorie e dei rifiuti dan-nosi per il nostro organismo (grazie alle urine), ed ovviamente una maggior “lubri-ficazione” delle giunture (grazie alla sana cartilagine). Pensate che questi sono solo alcuni dei benefici.

Spesso mi è capitato di sentire persone dire “non bevo perché soffro di ritenzione idrica” (i sintomi più comuni sono le borse sotto gli occhi, oppure gambe o caviglie gonfie) e la cosa mi ha sempre lasciato perplesso perché è proprio quando sia-mo disidratati che il nostro corpo cerca di

TrATTENErE l’acqua che ha… quindi la ritenzione idrica deve essere combattuta bevendo di più, non di meno.Altri benefici estetici sono la forma, rigidi-tà ed elasticità dei tessuti, (basti pensare a cellulite e pelle a buccia d’arancia, effetti indesiderati di una carenza di idratazione).

In quanto chiropratico mi sento in dovere di sottolineare l’importanza dell’idratazio-ne corporea per il sistema nervoso. Come dico sempre a tutti i miei pazienti “il nostro corpo è totalmente collegato tramite fibre nervose che trasmettono costantemente migliaia di informazioni al secondo dal cor-po al cervello, e dal cervello al corpo; non serve una laurea per sapere che il cervello controlla tutto”. Questi impulsi nervosi non sono altro che “elettricità” che viaggia lungo il nostro corpo ed il miglior condut-tore dell’elettricità è… l’ACQUA. Quindi be-vendo più acqua si migliora la funzionalità del sistema nervoso, del cervello e quindi di tutto il corpo. Anatomicamente parlando il cervello costi-tuisce solo il 2% del peso corporeo totale, però riceve tra il 15% e il 20% dell’afflusso sanguigno di tutto l’organismo (che com-prende anche l’acqua) quindi la disidrata-zione influisce anche sullo stato cognitivo delle persone.Ancora più affascinante è il fatto che il 75% del peso della parte superiore del corpo è sorretta interamente dal nucleo acquoso del disco della quinta vertebra lombare (L5/S1), il restante 25% dalla muscolatura circostante.

Non intendo cominciare a parlare dell’im-portanza dell’acqua nelle reazioni chimiche

Dr. Joseph Luraschi D.C.

Arriva il “caldo”State bevendo abbastanza?

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43Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Chiropratica e scienza

e nei processi di idrolisi che avvengono in continuazione nel nostro corpo, altrimenti non mi basterebbe la rivista intera.

ma come faccio a capire se sto bevendo abbastanza? Innanzitutto se soff rite di an-che solo uno dei sintomi che ho elencato sopra potreste essere disidratati, però uno dei metodi più validi è quello di controllare il colore delle proprie urine: - Il colore normale delle urine è giallastro

limpido (simile alla birra). - Quando si è disidratati il colore diventa

giallo ambrato, più scuro, mentre quan-do si è idratati il colore è più pallido e tra-sparente.

- Mangiando del rabarbaro o delle barba-bietole diamo alle urine delle sfumature rossastre (assolutamente da non confon-dere con tracce di sangue).

- L’assunzione di zucca o carota rende le urine più arancioni.

- Gli asparagi invece conferiscono alle uri-ne quel tipico colore verdino (oltre ad un particolare odore poco piacevole).

Queste alterazioni cromatiche dipendono dalla semplice diluizione o concentrazione del pigmento principale dell’urina chiama-to Urocromo.

Essendo tutti gli esseri umani diversi non esiste una quantità uguale per tutti di ac-

qua da assumere giornalmente; si parla di un litro e mezzo al giorno fuori pasto ma ci sono persone che ne hanno bisogno di due e chi tre (attenzione comunque a non esagerare perché ci sono eff etti negativi anche per la troppa assunzione, però di-pende sempre da quanta ne eliminiamo). Per esempio le donne durante la gravidan-za e durante l’allattamento, così come gli sportivi dovrebbero bere di più di una per-sona con una vita più sedentaria. Pensate che più della metà degli stimoli di fame che avete durante il giorno sono in realtà stimoli di sete “camuff ati”, quindi la prossi-ma volta che vi viene un languorino pro-vate a bervi un bel bicchierone d’acqua e vedrete che la fame passerà praticamente subito… e meglio ancora non avrete as-sunto nessuna caloria.

consigli per riuscire a bere più acqua al giorno:- Cominciate e fi nite ogni giornata con un

bicchiere d’acqua.- Tenetevi sempre a portata di mano (in

macchina o in borsa o sulla scrivania in uffi cio) una bottiglietta da 50cl o da 1l di acqua e cercate di fi nirla tutta e magari di riempirla nuovamente.

- Quando vi viene uno stimolo di fame ne-gli orari fuori pasto invece di mangiare qualcosa di troppo calorico, bevete.

- Se il sapore dell’acqua non vi soddisfa,

siate creativi e mettete nella bottigliet-ta una fetta di un qualsiasi frutto che vi piace, come limone o lime; vanno bene anche te, caff e e tisane.

- Bevetevi un bicchiere d’acqua prima e dopo qualsiasi sessione di attività spor-tiva.

- Non zuccherate l’acqua ed evitate bevan-de gassate ed alcolici.

- Non bevete troppo durante i pasti per evitare di diluire troppo i succhi gastrici e peggiorare la digestione (una bottiglietta da mezzo litro è l’ideale).

Spero di non avervi annoiato con tutte queste informazioni, se cosi fosse posate giù la rivista e andate a prendervi un bic-chiere d’acqua ed al vostro ritorno vi sen-tirete meglio.

Joseph Luraschi si è laureato in chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic (AECC) a Bournemouth in Inghilterra nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica sportiva. Cresciuto tra le valli del Lago di Como, grande appassionato di sport (sulle acque del lago d’estate e sulle nevi delle Alpi d’inverno), Joseph ha giocato a calcio a livelli semiprofessionistici sia in Italia che in Inghilterra. Nel luglio 2009 è stato uno dei 4 studenti selezionati a partecipare ad una missione chi-ropratica di volontariato all’Aquila, in Abruzzo, per aiutare terremotati, volontari della Croce rossa, vigili del fuoco e militari. Dopo un anno con la squadra di pallacanestro femminile di serie A1 “Pool Comense” ora segue gli atleti disabili della PoLHA Varese e lavora privatamente a Como, Saronno, Lainate e Milano.

Breve curriculum vitae

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I nostri lettori

KeniaCome ti colpisce il “mal d’Africa”Enrico Garbo

Mi chiamo Garbo Enrico Daniele, appassio-nato di fotografia e di viaggi. Paziente da anni del Dottor Eddy Pellissier, chiropratico della mia schiena.Io e la mia compagna Anna, partiamo nell’ ottobre 2011, per un viaggio di 15 giorni in Kenya. Decidiamo di alloggiare a Wata-mu, una delle località marittime più belle del Kenya.Abitata un tempo da pescatori, i quali a partire dagli anni 90 con l’avvento dei pri-mi resort, hanno cambiato mestiere per ottenere guadagni più alti dai turisti:oggi i così detti Beach boys, guadagnano di più che facendo un vero lavoro e senza molta fatica.Passeggiando per le strade e le spiagge, siamo accompagnati sempre da 2 o 3 Be-ach Boys, senza però avere problemi.Vogliono solo guadagnarsi da vivere ven-dendo qualsiasi tipo di souvenir o organiz-zando, per le agenzie locali, escursioni di ogni tipo.Affittiamo un mini appartamento (TWIGA HOUSE - http://twigahouse.jimdo.com/), in casa di una signora italiana pensionata che vive in Kenya da circa 13 anni; lei é una di loro viene chiamata Mama Danny.Non cerca profitti facili, anzi é di aiuto alla gente di Watamu infatti nella sua casa, la-vorano alcune persone.Mama Danny premurosa come una mam-ma, ci mette in contatto con dei ragazzi del posto per organizzarci safari ed escursioni, a dei prezzi ragionevoli.Dopo 3 giorni di mare, decidiamo di fare un safari di 2 notti e 3 giorni, in 2 parchi del Kenya, lo TSAVo EAST e l’AMBoSELI.Partiamo con un pulmino, in compagnia di altre 4 persone, per questi parchi selvaggi.

Impossibile descrivere quello che si prova in queste distese piene di animali; vediamo leoni, giraffe, elefanti con cuccioli, un leo-pardo su un ramo, babbuini che allattano, scimmie, ippopotami, sciacalli, mandrie di bufali, vari tipi di gazzelle, zebre, coccodrilli, uccelli vari, tramonti bellissimi ma purtrop-po non riusciamo a vedere il rinoceronte, il ghepardo e la iena.Scorgiamo la vetta innevata del Kiliman-giaro (5895 m). che è la montagna più alta dell’ Africa, situata in Tanzania al confine con il Kenya e vediamo anche il Monte Kenya (5199 m) spuntare sopra le nuvole della savana.Visitiamo un villaggio Masai dove i locali ci fanno conoscere il loro modo di vivere da pastori seminomadi e ci accolgono con danze, accensione del fuoco e visita delle loro abitazioni.Al ritorno, passiamo per una strada inter-na, non frequentata dai turisti e vediamo il vero Kenya, e ne approfittiamo per fare varie tappe per donare penne, quader-ni, vestiti ed altro alle persone e bambini che incontriamo. rimaniamo colpiti dalla voglia di vivere di questo popolo. Il detto “HAKUNA MATATA” (Nessun problema) e’ radicato nel loro essere infatti sono sempre sorridenti e rilassati. Facciamo un’escursione in mezzo alle man-grovie, avvistando granchi blu, aquila di mare, pesce palla, stelle marine e in segui-to facciamo snorkeling nel parco marino di Watamu.Gli ultimi giorni facciamo un’escursione a Gede, città araba del 1300 dove visitiamo delle affascinanti rovine, invase da baobab, acacie, ficus, tutti cresciuti sulle antiche mura: all’interno della vegetazione spunta-

no delle famiglie di cercopitechi in cerca di banane che gli porgiamo.Visitiamo con Mama Danny una scuola vi-cino a Watamu, dove portiamo materiale scolastico e qualche gioco, qui i bambini, per ringraziarci, in ogni classe visitata, ci cantano canzoni di benvenuto.Mama Danny farà preparare dieci tavoli per le varie classi delle scuole: serve di tutto e lei é sempre disponibile per questa gente unica! Anzi se volete potete contattarla e aiutarla con le vostre offerte.ripartiamo verso un mondo ricco, ma sen-za sorriso, con una sensazione dentro sem-pre più intensa, ogni volta che si ritorna in Africa e poi si deve ripartire.IL MAL D’ AFrICA.

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45Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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I nostri lettori

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NUoVo orIzzoNTE DELLA SALUTE

46 I nostri lettori

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Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, � -sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

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MINI PRO 2:AZIONE PERCUSSORIA

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Sentirete il massaggio del Mini Pro 2 in profondità nei muscoli, non solo in superficie sulla pelle.Due sfere disegnate anatomicamente vibrano verticalmente con una escursione di 6,35 mm. Trepotenze, da 20 a 40 percussioni al secondo, producono penetranti onde di benessere per alle-viare tensioni muscolari e contrazioni. Un massaggio che penetra in profondità nei tessuti… senzasforzo: il Mini Pro 2 lavora per voi.Non cʼè bisogno di esercitare alcuna pressione, il solo peso dellʼattrezzo è sufficiente: appog-giate il Mini Pro 2 sulle spalle per alleviare le tensioni causate dagli stress quotidiani e per i vo-stri piedi stanchi sistemate semplicemente il Mini Pro 2 su un cuscino sul pavimento eappoggiatevi sopra le piante dei piedi. In pochi secondi sarete stupiti e sorpresi dalla sensazionedi sollievo che proverete: vi sembrerà di camminare sulle nuvole.

guanciale cervicale

Posizione laterale con un guanciale co-mune. Questa posizione esercita una torsione sulla colonna cervicale.

Il guanciale Cuscinolo mantiene la vo-stra colonna cervicale in posizione ana-tomicamente corretta.

La colonna cervicale e quella dorsale sono piegate: questa posizione è inna-turale e scomoda.

Il guanciale Cuscinolo sostiene e favori-sce il ripristino della curvatura lordotica naturale della vostra colonna cervicale.

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Il guanciale cervicale CUSCINOLO è disegnato in modo da riposare il collo e la testa, riducendo nel con-tempo lo stress sulla vostra colonna cervicale. Ideale per la lettura, per guardare la televisione o per rilas-sarsi. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi. Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale. L’uso del guanciale cer-vicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo, periartriti e sindromi vertiginose. Se vi svegliate sempre stanchi e con il collo rigido questo è il cuscino che fa per voi. Grazie al suo dise-gno rivoluzionario ed alle estremità con quattro curvature anatomiche differenti, permette un riposo ed un confort senza uguali. Fodera in spugna nautica 100% cotone rica-mata inclusa.

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gambe che necessitano di ripo-so. Riduce l’affaticamento e porta sol-

lievo anche ai problemi lombari. Ideale perle persone che soffrono di disturbi di circolazione, grazie al suo dise-gno ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviandodolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai pol-pacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile duran-te il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.

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RULLO CERVICALEIl SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO èdisegnato in modo da adattarsi perfetta-mente al contorno della vostra schiena,specialmente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamento eporta sollievo ai problemi lombo-sciatal-gici. Ideale per le persone che devono

svolgere un lavoro sedentario. Adatto perla casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per preve-

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sonno e tenere le ginocchia, le anche ela colonna vertebrale in una posizione ana-

tomicamente corretta.Ideale per alleviare i dolori sciatalgici.Perfetto per alleviare i sintomi pre e postmaternità ed i problemi da decubitonegli anziani.

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