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RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Marzo 2011 - NUMERO 19 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Pattinaggio a rotelle La bocca ed il corpo Sulla scienza basata sull’evidenza Polha-Varese progetto chiropratico “Pilota” di handbike: io mi racconto Abracadabra. Chi è il chiropratico? Cosa sono le Universiadi e la loro storia Le cure periodiche o trattamenti regolari

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 20

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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Page 1: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 20

rIvISta PuBBLICata a Cura DeLL’aSSOCIazIONe PrO CHIrOPratICa ItaLIaNa. SPeDIzIONe IN aBB. POSt. Gr. III PuBB. INF. 70% - € 2,50 - Marzo 2011 - NuMerO 19

NUOVO ORIZZONTEDELLA SALUTE

Pattinaggio a rotelle

La bocca ed il corpo

Sulla scienza basata sull’evidenza

Polha-Varese progetto chiropratico

“Pilota” di handbike: io mi racconto

Abracadabra. Chi è il chiropratico?

Cosa sono le Universiadi e la loro storia

Le cure periodiche o trattamenti regolari

Page 2: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 20

eDItore:associazione Pro Chiropratica Italiana

reDaZIone:ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (aO)

tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.chiropratica.com

e-mail: [email protected] responsabile: enrica FerrI

reGIstraZIone:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di aosta il 23-06-1995Pubblicità: a.P.C.I.

comItato DI reDaZIone:enrica Ferri

Louise La rueantonio Gil

Baiju Khanchandani

ImpaGInaZIone GraFIca e stampa:tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (aO)tel. e fax 0165.809640

L’editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Di questo numero sono state stampate

15.000 copie

Sommariole cure periodiche o trattamenti regolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3sulla scienza basata sull’evidenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 5la chiropratica cos’è... discussione sulla base dell’evidenza . . . . . . . “ 11 abracadabra. chi è il chiropratico? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 14“pilota” di handbike: io mi racconto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 18la bocca ed il corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 22cIcs, un obbiettivo da raggiungere per il bene dello sport! . . . . . . . . “ 26polha-varese progetto chiropratico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 28non si è mai troppo vecchi! testimonianza del mese . . . . . . . . . . . . . . “ 32pattinaggio a rotelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 34posturometria una nuova scienza per misurare la postura . . . . . . . . . “ 36cosa sono le Universiadi e la loro storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 38Bologna 2010, un’esperienza di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 45

risveglio di primavera

NuOvO OrIzzONteDeLLa SaLute

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L’uso degli Stira dita Healthy toes può portare benefi cio alle seguenti sindromi: dolore al piede, sciatalgia, calli, dita a martello, tendini di achille infi ammati, caduta degli archi plantari, fascite plantare, vene varicose, trombofl ebiti.

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3Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

Le cure periodicheo trattamenti regolariLouise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

La macchina umana (meraviglia della natura), ha bisogno, per realizzarsi di una sana igiene di vita e per il suo buon funzionamento di un costante controllo e di un regolare mantenimento. Per ca-pire il suo buon funzionamento, vedia-mo prima com’è costruita tale macchina: quando uno spermatozoo ha fertilizzato un ovulo dando inizio alla procreazione, una mappa genetica ha determinato il colore degli occhi e milioni di altri detta-gli inerenti la persona.Per controllare ed organizzare la cresci-ta, il sistema nervoso, costituito dal cer-vello, dal midollo spinale e da tutti i nervi del corpo é stato il primo insieme di tes-suti a formarsi per cui il sistema nervoso controlla le funzioni di ogni cellula, tes-suto, organo e sistema dell’organismo.Il midollo spinale, percorso vitale della comunicazione, è vulnerabile ed è pro-tetto dalle 24 ossa mobili della spina dorsale.Coppie di radici nervose si ramificano dal midollo spinale attraverso ogni arti-colazione vertebrale per servire gli orga-ni e i tessuti del corpo.Proprio per il modo in cui è costruita la spina dorsale, un movimento o una po-sizione sbagliata delle vertebre possono irritare o schiacciare i delicati nervi inter-ferendo con la funzione dei tessuti che controllano: tale alterazione viene defi-nita dai chiropratici “sublussazione”.Sovente la prima causa di disturbi al si-stema nervoso della colonna vertebrale è un trauma che può verificarsi durante la nascita.Incidenti d’auto, stress, diete sbilanciate, lunghi periodi sedentari ed altre diverse attività quotidiane, possono causare la

perdita della posizione fisiologica e del normale movimento delle ossa che rico-prono il midollo spinale.Senza un adeguato funzionamento del sistema nervoso, gli organi e i tessuti interessati si possono ammalare più fa-cilmente dando luogo a sintomi quali il dolore e le malattie.Mal di testa e dolori lombari spesso pos-sono essere attribuiti al cattivo funziona-mento della spina dorsale ed a disturbi del sistema nervoso.I dottori in chiropratica sono specia-lizzati nel rilevare, ridurre e prevenire le disfunzioni del sistema nervoso.I dottori in chiropratica frequentano in totale più o meno lo stesso numero di ore dei corsi seguiti dai laureati in medici-na e, prima di poter iniziare a praticare la professione, devono superare un esame, molto selettivo, il “National Board” e de-vono essere in regola con i rigidi requisiti necessari ai fini dell’abilitazione.Per determinare la causa del problema di salute, i dottori in chiropratica effettuano un esame della colonna vertebrale al fine di localizzare la zona o le zone responsa-bili delle disfunzioni al sistema nervoso.Durante la visita verrà indicato al pazien-te esattamente il punto della disfunzio-ne al sistema nervoso ed inoltre riceverà indicazioni specifiche circa il programma di cura chiropratica da seguire.Il chiropratico eserciterà una pressione mirata e controllata per far ritornare le vertebre, responsabili della disfunzione, alla loro posizione normale, ripristinan-do così la giusta mobilità e riducendo i disturbi ai nervi.Questa procedura si chiama “aggiusta-mento chiropratico”.

Ci sono tanti modi per “aggiustare” la spina dorsale e certamente l’aggiusta-mento porta una piacevole sensazione di benessere.Ogni giorno vengono effettuati in tutta sicurezza milioni di aggiustamenti chiro-pratici ed è un dato di fatto che tali ag-giustamenti sono più sicuri degli inter-venti chirurgici alla schiena, dei farmaci miorilassanti e persino dell’aspirina: tal-mente sicuri che anche i neonati posso-no sottoporsi alle cure chiropratiche. Indipendentemente dal tipo di speciali-sta consultato, non è lo specialista a gua-rire: solo il proprio corpo può guarire se stesso.L’approccio chiropratico, rivolto ad una salute migliore, mira a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’ innata abilità dell’organismo umano di auto-guarirsi.La chiropratica ha una logica precisa: è una scienza, è una filosofia, è un’arte, è praticata da professionisti molto prepa-rati, è sicura, è naturale. Lo scopo della chiropratica è la correzione della causa del problema e, quello che più conta, è che funziona!

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4 L’opinione del Presidente

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È cosi semplice!Il nostro organismo, come qualsiasi ap-parecchio di lusso, è provvisto di segnali d’allarme. Quali sono i segnali d’allarme del nostro corpo che ci indicano di rivol-gerci ad uno specialista?Il mal di testa, la nevralgia, il crampo o rigidità muscolare oppure semplicemen-te il dolore sono i principali segnali della natura; stordimenti, debolezza inspiega-bile, una grande fatica non giustificata, difficoltà a compiere i lavori quotidiani normali sono altri sintomi di squilibrio.Le reazioni anormali dell’organismo qua-li indigestione, groppo alla gola, intorpi-dimenti, articolazioni gonfie, insonnia, calore, impotenza sessuale, palpitazione, eccesso di sudorazione, tensioni interio-ri ecc... sono altri segni che giustificano una visita dallo specialista.

La saggezza ci indica di non ignorare questi sintomi a lungo e di consultare al più presto possibile uno specialista.Se è evidente che si deve consultare uno specialista quando si verificano i sintomi della malattia, la verità meno evidente ed altrettanto reale è che la salute può subdolamente deteriorarsi molto prima che si facciano sentire i segni e che solo degli esami specializzati permettono di mettere in evidenza questi deteriora-menti; questa è una delle ragioni per le quali si prescrive un esame chiropratico 2 volte all’anno, che normalmente può essere definito visita di controllo.Quello che passa molto spesso inosser-vato e che frequentemente è all’origine della malattia è la sublussazione verte-brale: lo spostamento o blocco a uno o più segmenti della spina dorsale, irrita-zione delle fibre nervose che fa scattare lo squilibrio nel funzionamento orga-nico. Solo il chiropratico è abilitato a rintracciare il problema ed effettuare la correzione.e dopo?avete consultato un chiropratico e siete soddisfatto dei risultati. vi dite, tutto va’ per il meglio e nel migliore dei modi.tutto è stato detto e fatto e dovete aspettare che un’altra malattia vi affligga di nuovo prima di rivolgervi nuovamen-te al vostro chiropratico?No! La stessa logica che prevale per la vostra auto, per esempio, si applica anche su di voi. Quanto è necessario per un buon funzionamento organi-co, come per la meccanica della vostra macchina, si impone anche per il vostro corpo. La macchina umana può gua-starsi a nostra insaputa e i sintomi o il malessere possono arrivare parecchio tempo dopo la causa iniziale (shock, trauma e sublussazione).Perchè aspettare che i danni siano evi-denti per reagire, quando un intervento

immediato, un aggiustamento vertebra-le a tempo debito potrebbe far evitare il peggio?L’esame chiropratico, fatto tempestiva-mente, vi permetterà di stare meglio e vi eviterà il malessere precursore di un problema più serio.Perchè consultare periodicamente il vo-stro chiropratico?1. Perchè la macchina umana non è

statica ed al riparo sotto una bolla di vetro ma, al contrario, è soggetta a tanti shock e traumi inerenti alla sua attività dinamica.

2. Perchè il chiropratico è lo specialista più competente nell’individuazione e nella correzione della sublussazio-ne vertebrale e dei disturbi muscolo scheletrici, che sono l’origine delle anomalie dell’apparato neurologico, sensoriale e funzionale.

3. Perchè un intervento correttivo fatto nelle prime ore porta sovente ad una soluzione del problema.

4. Perchè il tempo, che spesso lavora per noi, può anche diventare il nostro peggiore nemico e trasformare una singola irritazione di un ramo nervo-so in una degenerazione articolare cronica irreversibile.

Il vostro chiropratico vi invita ad usare la stessa logica, quella che utilizzate ogni giorno nella vostra professione di avvo-cato, banchiere, meccanico, per il vostro bene più prezioso: la vostra salute.Si consulta il chiropratico dopo un even-to traumatico, un periodo difficile della vostra vita, dopo avere partorito o nel momento del dolore. Il vostro chiropra-tico vi suggerirà le visite da effettuare secondo i vostri bisogni, il vostro ritmo di vita, le vostre esigenze di lavoro, la vo-stra età, ecc…Consultate periodicamente il vostro chi-ropratico, vi sentirete molto meglio ed è un’assicurazione per la vostra salute.

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5Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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Chiropratica e filosofia

Come termine globale, l’eBHS (evidence- Based Health Science, scienza della salute basata sull’evidenza) riguarda la pratica clinica basata sulla ricerca scientifica. alla sua base, l’assioma secondo cui ogni azio-ne eseguita da professionisti della salute dovrebbe essere supportata da evidenza scientifica, che tale azione produrrà i risul-tati desiderati. tutto ciò appare logico e corretto e do-vrebbe risultare in un aumento dei risul-tati positivi per i pazienti, fino a che non scopriamo che archie Cochrane decise che le sole ricerche da considerarsi valide devono essere basate sull’ rCt (randomi-zed Control trial, studio controllato rando-mizzato). Nel 1993 fu fondata la Cochrane collaboration, un ente internazionale di re-visione della ricerca, per facilitare l’accesso a valide ricerche ai professionisti sanitari, permettendo loro di aumentare il tempo di interazione con i pazienti. uno dei requisiti fondamentali per gli studi perché possano far parte del database Co-chrane, è che siano basati sul modello dell’ rCt; tutti gli altri studi, ovvero il 98% della letteratura scientifica (e pressoché il 99% di tutta la ricerca chiropratica) , vengono considerati scientificamente inadeguati. Negli ultimi 10 anni il gruppo Cochrane si è gerarchizzato ad ha acquisito un po-tere notevole, ed è stato appoggiato da numerose istituzioni accademiche, cre-andosi così un’immagine magnificata che condiziona ricercatori e studenti al punto di essere divenuto il solo “regime di verità scientifica”, che ha escluso molte altre for-me di conoscenza etichettate come non-scientifiche. Benché l’rCt sia probabilmente il tipo di ricerca migliore per alcuni tipi di ricerche

scientifiche, è improbabile che contri-buisca a promuovere la varietà nei meto-di di acquisizione della conoscenza che viene ritenuta importante nella maggio-ranza delle discipline sanitarie, chiropra-tica inclusa. Critiche all’ eBHS dal mondo scientifico: 1. Non tutta la conoscenza, specialmente

in campo medico, può essere provata o confutata tramite l’rCt, ad esempio rispondere a domande riguardanti dia-gnosi o prognosi.

2. C’è un grosso gap tra teoria e pratica, il che sta creando una paucità nell’eviden-za che la medicina eBHS produca risul-tati soddisfacenti. È un errore pensare che la pratica clinica della medicina o della chiropratica possano essere ridot-te ad un’ applicazione algoritmica dell’ evidenza ottenuta tramite rCt. tale evi-denza non è direttamente applicabile ai singoli pazienti, poiché il sapere ottenu-to dagli rCt non dà una risposta diretta

alla domanda clinica: di cosa ha bisogno questo singolo paziente oggi?

3. Difficoltà nell’applicazione dell’ eviden-za nella cura dei singoli pazienti, in parte dovuta al fatto che vengono ignorati fat-tori quali i valori del paziente e la relazio-ne tra paziente e dottore.

4. La capacità di riflettere su se stessa è sta-ta esclusa dall’ eBHS fin dall’ impostazio-ne dell’intero sistema. Ciò sta portando al fatto che i ricercatori medici che usano i principi della medicina evidence-based credano di detenere il monopolio nella genesi e nell’interpretazione dell’evi-denza nella valutazione dell’efficacia dei trattamenti.

5. Gran parte (98%) dello scibile ottenuto dalla ricerca è destinato a non essere in-vestigato ulteriormente con altri studi di conferma. Questo perché la fiducia nei principi della medicina evidence-based è in crescendo tra legislatori, sponsor e ricercatori, il che riserverà i fondi solo alle

Dr. Piet Seru, D.C.Tesoriere dell’Associazione Italiana Chiropratici

Sulla scienzabasata sull’evidenza

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Chiropratica e filosofia

“cosiddette terapie di provata efficacia”. Basti leggere ciò che Hoffer, un ricerca-tore di spicco nel movimento eBHS, già nel 2003 scriveva nel Canadian Medical association Journal: “Quale giovane e capace ricercatore sceglierebbe mai di dedicare una carriera scientifica alla conferma dell’ inefficacia dei trattamenti non plausibili offerti dalle MNC (medici-ne non convenzionali)?”. Inoltre la medi-cina classica promulga le seguenti idee: essa è l’unica a potersi considerare “vera” medicina, e tutto ciò di cui un malato può avere bisogno sono le sue proce-dure basate sulla scienza (newtoniana) e l’enorme assortimento di farmaci a disposizione dei medici di oggi; inoltre, le medicine complementari o altre te-rapie non mediche sono pericolose e i loro iter formativi di livello inferiore a quello della facoltà di medicina. Questo lavaggio del cervello viene effettuato giornalmente tramite i mass media con l’aiuto compiacente di ricercatori “scien-tifici”, pubblicitari della medicina, alcuni tra i medici stessi, università di medici-na, ecc... e la maggior parte di essi sono o pagati o sponsorizzati direttamente o indirettamente dalle grandi case farma-ceutiche.

6. L’assenza di evidenza può essere facil-mente confusa come evidenza della mancanza di differenze tra diverse for-me di terapia.

7. La produzione delle revisioni collabora-tive del gruppo Cochrane non sempre sono migliori, meno parziali o meno contaminate da conflitti di interessi di altre, come alcune ricerche recenti hanno dimostrato. Nell’investigare una terapia, alcuni membri del gruppo col-laborativo Cochrane sembrano avere, consciamente o no, preconcetti a priori verso alcune terapie poiché usano sol-tanto prove prestabilite con esiti ne-gativi nel gruppo di controllo; inoltre,

valutati con un metodo standard di va-lutazione delle revisioni sistematiche, sono stati riscontrate mancanze per quanto riguarda le prove non incluse, nonché omissioni di dati anche nelle analisi dei sottogruppi. Queste erano sempre orientate al supporto della conclusioni negative di ogni studio.

8. e nonostante tutto ciò, nel suo sito web la cooperativa Cochrane si descrive mo-destamente come “the gold standard (lo standard di riferimento) nell’eBHS” e sta ottenendo l’egemonia in un crescente numero di facoltà di scienze della salute ove il paradigma (ovvero una costella-zione di credenze, valori, tecniche, ecc condivisi dai membri di una data comu-nità) dell’eBHS è divenuto d’obbligo.

9. Molte ricerche utilizzate dal movimento eBHS vengono manipolati dai loro spon-sors e dalle grosse case farmaceutiche:

10. Gli studi clinici, per problemi muscolo-scheletrici, selezionano per la maggior parte pazienti molto motivati con lievi problemi di salute. Di solito non ammet-tono gli individui con altri problemi fisi-ci o psicologici, comportamenti negati-vi, e altri fattori che possono complicare i risultati degli studi. e sfortunatamente questi sono i “tipici” pazienti affetti da mal di schiena che noi vediamo tutti i giorni nella pratica clinica.

11. un recente studio di Carman, et al. di-mostra che la conoscenza, le credenze, i modi di pensare, e le esperienze dei consumatori nel campo della salute, sono spesso incompatibili con l’ap-proccio evidence-based.

12. Numerosi studi, tra cui quello recente di ezzet, dimostrano quanta influenza può avere lo sponsor: ad esempio, stu-di sulla trombosi venosa profonda pa-gati dall’industria farmaceutica hanno dato risultati positivi nel 100% dei casi, mentre studi indipendenti sullo stesso tema hanno riportato risultati positivi

solo nel 19% dei casi. Simili discrepan-ze si hanno tra studi in cui ci sono diritti e royalties per i ricercatori e quelli dove i ricercatori non hanno nessun vantag-gio economico. Se pensate che la ricer-ca spinale sia più “scientifica”, leggete il primo studio sulla possibile parzialità nella ricerca sulla colonna, pubblicato da Shah rv, et al. a seguito di un’analisi di 527 articoli pubblicati tra il 2002 e il 2003, si è scoperto che solo nel 42% di essi gli autori avevano reso pubblica la fonte del finanziamento per eseguire lo studio. Gli autori hanno notato che tra questi studi “quelli pagati dalle in-dustrie avevano risultati favorevoli 3,3 volte più di quelli sponsorizzati da fonti non-profit”.

13. ricerche sponsorizzate dalle industrie farmaceutiche hanno generalmente risultati favorevoli agli sponsor 4 volte più di quelle pagate da altre fonti (Lex-chin). ad esempio, ricordate gli inibi-tori del COX-2 (che sono stati presen-tati come antiinfiammatori di seconda generazione, cosiddetti senza effetti collaterali), come vioxx e Celebrex, due dei pochi farmaci ad essere stati esaminati per periodi di tempo molto lunghi con solidi schemi nei trial clinici e in studi effettuati anche molto tempo dopo che questi farmaci erano già in vendita (Dubois). Quando vennero riti-rati dal mercato dopo che si scoprì che causavano attacchi cardiaci, avevano purtroppo già mietuto molte vittime. e la gran parte dei medicinali non viene mai sottoposta a tale tipo di scrutinio post-approvazione, e nonostante ciò nessuno dei possibili effetti collaterali in questi due farmaci venne riscontra-to negli studi.

14. Sono molto frequenti gli episodi di ghostwriting: le industrie farmaceuti-che scrivono le ricerche, le quali ven-gono però firmate da scienziati pre-

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Chiropratica e filosofia

stanome a prima vista indipendenti. una corte federale in arkansas ha in-criminato a questo proposito la Wyeth (per la terapia sostituiva ormonale) nel luglio 2009, dopo che simili episodi avevano coinvolto la Merck riguardo a studi sull’efficacia del vioxx, ritirato dal mercato nel 2004 perché causa di attacchi cardiaci.

tutto ciò fa rabbrividire. Le mie domande sono: a. La ricerca medica basata sull’rCt, che

il gruppo Cochrane ha stabilito essere l’unico tipo di ricerca attendibile esclu-dendo così altre forme di ricerca, è dav-vero così perfetta e sicura?

B. Quanti dei farmaci che sono al momen-to sul mercato sono davvero sicuri, e potrebbero passare tutti gli scrutini sulla sicurezza cui sono stati sottoposti vioxx e Celebrex?

a proposito di effetti collaterali: si stima che nei soli uSa più di 7600 decessi ogni anno siano da ascriversi all’uso di FaNS (antiinfiammatori da banco). Dabbs et al. hanno calcolato che in pazienti con simili problemi articolari o muscolari, il rischio di complicazioni o morte è tra le 100 e le 400 volte maggiore con l’uso di FaNS rispetto alle manipolazioni del collo. un altro motivo di preoccupazione è il fat-to che molti trattamenti continuino ad es-sere praticati anche quando è stato dimo-strato che non portano alcun beneficio: un esempio viene dalle analisi della letteratu-ra sulla sindrome delle faccette articolari, una diagnosi che spesso viene etichettata ai pazienti affetti da dolori lombari: tra il 1997 e il 2006, le procedure per aneste-tizzare queste articolazioni sono cresciute del 543%, nonostante ricerche pubblicate in quegli stessi anni non fossero riuscite a provare che queste procedure avessero qualche beneficio. Perciò, la domanda sorge spontanea: per-ché effettuare tutte queste ricerche, se ven-

gono poi ignorate dai medici praticanti? Molte volte usare il “buon senso” è più che sufficiente senza bisogno di costosi rCt: ad esempio, Smith ha dimostrato nella sua revisione sistematica di studi controllati (randomizzati) che non esiste evidenza a supporto dell’uso del paracadute per pre-venire morte o grave trauma a seguito di minaccia gravitazionale. (Invita quindi il personale della cooperativa Cochrane ad eseguire uno studio controllato randomiz-zato doppio cieco tra di loro per ottenere evidenza del fatto che sia meglio saltare da un aereo in volo con il paracadute piut-tosto che senza!!!)

Critiche dal punto di vista chiropratico: 1. Il fatto più importante è che questo si-

stema confina le scienze della salute in una visione del mondo essenzialmente meccanicistica e newtoniana, che è un

paradigma di dimostrata inefficacia da almeno 50 anni. Secondo questo punto di vista la realtà è oggettiva, vale a dire che esiste, “là fuori”, completamente indi-pendente dall’osservatore umano e dalle intenzioni ed osservazioni dell’osserva-tore e dunque non considera i concetti di base della moderna fisica quantistica sull’importanza della mente, l’interazio-ne dottore-paziente ecc... Perciò non ci dovrebbe essere alcun dubbio sul fatto che la scienza basata sull’evidenza sia né “progressiva” né un’ evoluzione “natura-le” nelle scienze della salute.

2. Non lascia spazio all’arte della cura, alla compassione, o ad un approccio olistico. (B.J. Palmer: “L’ arte e la scienza non han-no nemici al di fuori degli ignoranti”).

3. Sempre più persone, insoddisfatte dall’approccio e soprattutto dai risultati della medicina convenzionale, si rivol-gono a terapeuti alternativi, e questo trend è in continua crescita.

4. L’eBHS è poi basata su una non prova-ta concezione “scientifica” (newtoniana = meccanicistica) della chimica, della fisiologia e del corpo umano. Questo implica che considera il corpo umano come una macchina senza considerare che è fatto anche di energia e che noi esseri umani abbiamo anche una mente che può influire sulla fisiologia e la bio-chimica. Questi due elementi (energia e mente) per noi chiropratici che abbiamo una visione vitalistica possono essere i fattori fondamentali nella guarigione. Perché qualsivoglia forza fisica o pro-dotto chimico introdotto dall’esterno può al massimo ottimizzarne o aiutar-ne la funzione, ma la vera guarigione dipende dalla capacità innata o in-trinseca del corpo umano di guarire. Facciamo un esempio semplice: una persona si ferisce ad una gamba pro-curandosi un taglio molto profondo e si reca dal miglior chirurgo esteti-

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co che provvede a suturargli la feri-ta. Quando i punti verranno tolti, la gamba sarà guarita e il taglio ricucito. Pensiamo ora di fare la stessa cosa con una bistecca: un taglio profondo e una simile sutura apposta dallo stesso chirurgo. Cosa sarà successo quando toglieremo i punti? Nulla, avremo sem-pre il taglio che avevamo praticato. Questo ci fa capire che non è l’atto del chirurgo ad aver guarito la ferita: il suo intervento ha permesso di guarire me-glio dal punto di vista estetico. Dunque, pensare di poter guarire una persona con una pastiglia, un intervento chirurgico, o una manipolazione è una pretesa enor-me. È il corpo stesso che possiede in sé la capacità di guarire; la bistecca, essen-do priva di vita, non ha questa capacità. Questo concetto vitalistico non lascia possibilità alla medicina alternativa di essere basata sull’evidenza. In altre pa-role, informazioni statistiche ottenute da uno studio controllato randomiz-zato sono virtualmente non interpre-tabili e prive di significato una volta che vengono rimosse dalle nostre cre-denze di base sulla fisiologia e la bio-chimica: ad esempio, se la medicina ufficiale ritiene che i rimedi omeopatici siano niente più che acqua e non con-siderano che lavorano a livello energe-tico, come potrebbero essere efficaci? e perché perdere tempo con tali terapie? Lo stesso si può dire della chiropratica, poiché se si deve giudicare la validità dei nostri metodi alla luce della nostra teoria sulla vita e sulla malattia, sembra uno stupido esercizio senza senso esse-re valutati per l’evidenza dal gruppo Co-chrane, poiché i suoi membri credono soltanto nella loro teoria - o interpreta-zione della vita, del corpo umano e della realtà newtoniana e pertanto ritengono a priori che la nostra sia errata e falsa. La cosa più ridicola degli studi control-

lati e randomizzati sono i criteri imposti per essere considerati validi perché de-vono essere uguali per tutte le ricerche indipendentemente dalla terapia che vogliono valutare. Se vogliamo fare una ricerca sulla validità della chiropratica dobbiamo prendere, per esempio, ot-tanta pazienti con il mal di schiena dove è stato trovato un blocco a livello sacro iliaco. vanno divisi in due gruppi da qua-ranta dove i pazienti del primo gruppo sono sottoposti ad un finto aggiusta-mento e all’altro gruppo invece a uno vero (tutti devono essere aggiustati nel-la stessa maniera). Se ci pensiamo bene l’idea di fare finta di aggiustare fa solo ridere e non voglio neanche commen-tarla. La cosa più preoccupante invece è che i pazienti sottoposti ad un vero ag-giustamento non sono neanche stati va-lutati per stabilire il vero motivo di que-sto blocco. Sappiamo bene, grazie alla pratica e all’esperienza giornaliera, che ci sono minimo quaranta motivi diversi per avere un blocco sacro iliaco e, se non cambiamo il motivo per il quale questo blocco è avvenuto... ritornerà sempre, non terrà la correzione fatta e il pazien-te non starà mai bene. e non dobbiamo essere sorpresi che la chiropratica non sia una terapia valida secondo il loro cri-terio. È per questo che questi studi non hanno nessun valore per giudicare l’effi-cacia della chiropratica.

se lasciamo che questi personaggi con-tinuino sulla loro strada questo ucci-derà la vera chiropratica e molta della conoscenza chiropratica basata sull’os-servazione e sull’esperienza clinica è destinata a scomparire!

Perciò, ricordiamo: La pluralità è la condizione dell’azione umana poiché siamo tutti la stessa cosa, ovvero umani e lo siamo in modo che nes-

suno sia mai uguale ad alcuno altro che sia vissuto, che viva o che vivrà. Perciò nessu-na terapia può mai avere un risultato unico o costante, perché ogni paziente è unico. una constante più una variabile non potrà mai avere come risultato una constante. Non dimentichiamo che siamo nelle arti curative e che in chiropratica, la filosofia e l’arte sono importanti quanto la scienza. Non mi si fraintenda: la scienza è certamen-te necessaria e lo sforzo di ricerca è essen-ziale, ma prendiamo queste due cose per quello che sono facendo, in primo luogo, il nostro lavoro: essere dei bravi dottori nella pratica clinica.

Bibliografia: • Bekelman JE et al., Scope and impact of fi-nancial conflicts of interest in biomedicalresearch: A systematic review, JAMA, 2002;289:454-65.

• CarmanKLetal.,Evidencethatconsumersareskeptical about evidence-based healthcare,Healthaffairs. Pubblicatoonline, 3/06/2010,healthaffairs.org

• CarrageeEJetal.,treatmentofneckpain:in-jectionsandsurgical interventions:resultsofthe bone and joint decade, 2000-2010 taskforceonneckpainandassociateddisorders,

Sei più arteo scienza?

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9Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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Chiropratica e fi losofi a

Filosofi a medicaverso fi losofi a chiropraticaDi tedd Koren, D.C.

La chiropratica e la medicina sono in disaccordo su che cosa

sono la salute, la malattia, il signifi cato dei sintomi e la ragione

della cura. Queste sono diff erenze fi losofi che che rimontano a

oltre 2.500 anni fa.

Posso sentirvi pensare: “eppure la chiropratica ha solo 116 anni.

Come può essere in confl itto con la medicina da 2.500 anni?”

Buona domanda.

La risposta è che la nostra fi losofi a, come quella della medicina,

risale a tantissimi anni fa. In eff etti due contrastanti fi losofi e di

guarigione - simili a quelle della chiropratica e della medicina

- possono essere trovate dai primi trattati di Ippocrate (5° se-

colo a.C.) fi no ai nostri giorni. tali fi losofi e di pensiero venivano

defi nite empiriciste o vitaliste e razionaliste o Meccanicistiche

(Materialistiche). I medici sono razionalisti, mentre chiropratici,

omeopati classici, agupuntori, osteopati e altri sono vitalisti.

Questa visione della storia medica è stata scoperta da Harris

Coulter, PH. D., uno dei maggiori storici della medicina dei no-

stri tempi. Nella sua opera magna, Divided Legacy, volumi 1-4,

(scritti in un periodo di oltre trent’anni) Coulter segue la divisio-

ne Vitalisti/Meccanicisti nel suo contesto medico.

vediamo assieme come i vitalisti e i Meccanicisti interpretano

le cose:

I meccanicisti o materialisti paragonano il corpo ad una mac-

china dove il totale è uguale alla somma delle parti. “Studia il

corpo,” dicono “studiane le cellule e la loro composizione chimi-

ca usando scienze come la fi sica, la meccanica e la matematica e

i processi vitali del corpo vi sarà svelato.”

I vitalisti non sono d’accordo: “Le creature viventi sono fonda-

mentalmente diff erenti da quelle non viventi”. Dicono: “le leggi

della fi sica, chimica, meccanica e matematica non possono for-

nirci la conoscenza completa o la comprensione totale dei siste-

mi biologici perché il corpo, nella sua totalità, è maggiore della

somma delle singole parti.” I vitasisti imparano il funzionamento

del corpo studiando il corpo stesso e non isolando processi sin-

goli in provette chimiche o creando solo teorie. tale diff erenza

fi losofi ca è profonda e colora in modo diff erente il tutto.

I meccanicisti dicono: ”Il corpo è una macchina stupida; i sin-

tomi sono sempre negativi e devono essere eliminati. La febbre

deve essere abbassata, le infi ammazioni devono essere ridotte, i

pruriti e i foruncoli devono essere eliminati - i sintomi sono ma-

ligni e devono essere soppressi.”

I vitalisti sostengono: ”Il corpo è una macchina intelligente

che reagisce all’ambiente. I sintomi sono le sue risposte a stress

ambientali, un segno che il corpo combatte una battaglia per

tornare allo stato di omeostasi. I sintomi devono potersi espri-

mere affi nché il corpo possa pulirsi, guarirsi e ritornare ad una

situazione di equilibrio normale.”

meccanicisti: “La cosa più importante è la diagnosi della malat-

tia del paziente e poi combattere la malattia. La resistenza del

paziente alla malattia non è molto importante.”

vitalisti: “ Il potere innato - la resistenza - del paziente deve es-

sere potenziata al fi ne di stimolare la guarigione e ciò è più im-

portante della diagnosi e della cura della malattia del paziente.”

meccanicisti: “tutti coloro che soff rono di una malattia hanno

la stessa malattia di tutti gli altri che soff rono della stessa ma-

lattia.”

vitalisti: “Le persone sono chimicamente, emozionalmente e

strutturalmente unici. Nel trattare una persona ammalata do-

vremmo ricordare che tale persona è soff erente nel suo modo

che è unico e non dovremmo generalizzare a tutti gli altri. 100

persone soff erenti di cancro esprimeranno, guardando da vici-

no, 100 condizioni uniche sul modo di aff rontare la situazione

pur avendo cose in comune ma tante uniche alla loro singola

condizione. Più la cura sarà adattata ai loro bisogni, più sarà mi-

gliore la possibilità di guarigione.”

meccanicisti: “alla fi ne conosceremo esattamente come il cor-

po funziona, che cosa ci fa ammalare e come curare queste si-

tuazioni.”

vitalisti: “essenzialmente non possiamo conoscere il corpo. Pos-

siede milioni di parti, ognuna che procede al suo passo facendo

le proprie cose. Il corpo reagisce costantemente all’ambiente e

cambia attimo per attimo. Come possiamo conoscere la risposta

istantanea di ognuna di quelle parti? e il fatto stesso di osservare

tali azioni non può causare un’alterazione dei risultati?”

I razionalisti o meccanicisti pensano, credono che capiranno

il corpo e che sapranno in anticipo di che cosa il corpo avrà biso-

gno. I loro metodi sono spesso frutto di invenzioni.

Gli empiricisti o vitalisti osservano le funzioni del corpo e af-

fermano che il solo modo per trovare come il corpo guarisce è

vedere come un corpo vivente reagisce alla situazione. I loro

metodi derivano da scoperte.

Teed Koren, D.C. si è laureato nel 1977 dallo Sherman College e può

essere raggiunto presso [email protected]

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

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Chiropratica e fi losofi a

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Breve curriculum vitae

Piet Seru, belga, laureato allo Sherman College of Chi-ropractic di Spartanburg. Dal 1981 lavora presso la San-rocco Chiropratica. Dal 1989 al 1994 è stato presidente dell’associazione Italiana di Kinesiologia applicata (aIKa) e vice-presidente e presidente dell’International College of applied Kinesiology europa. Ha scritto il libro “Guida alla chiropratica” pubblicato in italiano, francese e spa-gnolo. Nominato “Chiropractor of the year” nel 1997

CIBOPER

GATTInon testatosu animali

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11Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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Chiropratica

La Chiropratica Cos’è...discussione sulla base dell’evidenzaDr. Andrea Carlucci, DC

Finalmente!Dopo 6 anni di lavorazione on and off e divisa con lavoro e famiglia, sono riusci-to a terminare il mio libro:“La Chiropratica Cos’è... discussione sulla base dell’evidenza”.un testo che ha l’intento di rappresen-tare la nostra professione con una voce unica e neutra. adatta a tutti noi. Per questo motivo adatto, a mio parere, a portare il logo aIC.Il contenuto (di seguito riporto i titoli dell’indice) descrive la chiropratica par-tendo dalle definizioni, scopo della pra-tica, metodologie, ricerche, indicazioni e controindicazioni, costi benefici, corsi di studio e storia della professione. Gli argomenti sono descritti in modo chiaro e facilmente accessibile. L’interlo-cutore principale è il medico NON spe-cialista. Nella sezione: “Cosa Osservare, quando un paziente necessita del Chiropratico” ci sono le IStruzIONI Per IL MeDICO DI BASE, affinché egli/ella, possa essere in grado di riferirci i suoi pazienti attraverso l’osservazione. Ovviamente, viste anche le vicissitudini politiche nel regno uni-to, non ho potuto addentrarmi in tutte le implicazioni extraspinali della nostra professione come indicazione al tratta-mento (le ho inserite più in sordina nel capitolo della ricerca) ma mi sono limi-tato ai problemi più strettamente legati all’osservazione podalica, spinale, neu-ro-muscolo-scheletrica, vestibolare, ma-sticatoria ed oculomotoria. abbastanza per farci comprendere meglio e creare dei nuovi rapporti interprofessionali sui quali poi si potrà costruire fiducia ed in-

fine fornire nuove informazioni. Il libro sarà distribuito GratuItaMeNte e sca-ricabile direttamente dal mio sito www.chiropraticaspecializzata.it dalla home page in un paio di settimane.

La riproduzione del testo è permessa per uso personale (se lo consigliate a qualcu-no indirizzatelo al sito) senza modifiche, sia per intero che parziale; basta soltanto citare l’autore se lo si utilizza per presen-

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Chiropratica

tazioni o altro. Se qualcuno, come faccio io, volesse delle copie cartacee da distri-buire gratuitamente a politici, medici e pazienti nella propria area di pertinenza posso provvedere alla stampa. I costi di quest’ultima dipenderanno solamente dal numero di richieste pervenute.Ho fatto questa scelta di distribuzione con l’intento di toccare più utenti possi-bili nel minor tempo possibile e questo ritengo possa essere un beneficio enor-me per la nostra professione. Inoltre se qualcuno volesse occuparsi delle traduzioni nelle altre lingue euro-pee, posso pensare a delle modifiche di contenuto adatte agli altri paesi (è già stata richiesta una versione spagnola)vi ringrazio tutti di cuore e conto su di voi numerosi per promuovere questo progetto di divulgazione per tutti noi.

P.S. Ovviamente è un piacere ringraziare chi ha contribuito al lavoro:• Le ragazze dell’AIC ed in particolare Vale-

ria che ha letto e corretto il mio italiano in maniera certosina, GRAZIE Valeria e auguri per tutto.

• Il Dr. Baiju A. Khanchandani, per l’este-nuante ed entusiasmante lavoro di re-visione e gli innumerevoli suggerimenti offerti.

• Il Dr. Andrea Clementoni per l’incredibile apporto dato offrendo il materiale da lui revisionato e redatto in merito alla ricer-ca sulla smt.

• Il Dr. T.E. Rigel per mettere a disposizione il materiale della sua pubblicazione per il Copit

• I “ragazzi” del comitato direttivo dell’ AIC per il supporto e la revisione del materia-le, anche in merito all’accettazione del logo AIC sulla pubblicazione.

• Bruno Tominetti, eccelso Art and Graphic designer, fratello spirituale ed autore gra-fico di tutti i miei lavori, aloha.

• Ultimi, ma primi, mia moglie Dr. Dana

Carlucci, per i consigli sul testo ed i nostri figli Brad, Luc e JoJo che hanno soppor-tato papi immerso a fare cose al PC per ore ed ore (meno male che ho finito...)

Grazie di cuore a tutti

INDICE:• DefinizionediChiropraticadellaWorldHe-althOrganization(WHO-OMS)

• DefinizionediChiropraticadellaWorldFe-derationofChiropractic(WFC)

• Definizione di Chiropratica dell’EuropeanChiropracticUnion(ECU)

• DefinizionediChiropraticadell’Associazio-neChiropraticaAmericana(ACA)

• IlGoverno Italiano (Dicembre2007, LeggeFinanziaria2008)

• ComitatoNazionalediBioetica(Italia)• Lachiropraticaelasublussazionevertebrale -Lasublussazionevertebrale -Cosaosservare ...quandounpazientene-

cessitadelchiropratico -Posturasagittaledelrachideemorfologia

cranio-faciale -Schemiocclusalineipazienticonscoliosi

idiopatica• Sublussazione,dolori,protrusioneederniadiscale

• Indicazioni,limitiesicurezza -IndicazionialtrattamentoChiropratico -Controindicazioni assolute alla Terapia

ManipolativaSpinale(smt) -Controindicazioni assolute alla Terapia

Manipolativa Spinale (smt) nelle regioniaffette

-ControindicazionirelativeallaTerapiaMa-nipolativaSpinale(smt)

-ControindicazionirelativeallaTerapiaMa-nipolativaSpinale(smt)nelleregioniaffette

Complicazionipost-manipolative -Circolaren.66 -12Settembre1984.Mini-

sterodellasanità-Direzionegeneraledegliospedali -.Div. VI. Oggetto: indicazioni elimitidellachiropratica

• L’aggiustamentoChiropraticoomanipola-

zionevertebrale,definizioneemeccanismod’azione:l’”aggiustamento”

-Meccanismod’azione -La cavitazione articolare e l’aumento

dell’escursione -Lastimolazionedeirecettori -Lalisidiaderenzearticolari -Ilrilasciodeltessutoconnettivointrappo-

latonellearticolazioni -L’alleviamentodicompressioneeirritazio-

necronichedeinervi -Lastimolazionedelsistemanervosoauto-

nomo -Attivazione/ottimizzazionedelleafferenze

spino-cerebello-talamico-corticali -Studisurischiecomplicanzedellamani-

polazione• Metodieprocedure• Ricercainspecificheareediapplicazione -StudiodellaNuovaZelanda -Cervicalgia -Taskforceonneckpainanditsassociated

disorders -Indicazioni ed eventuali rischi dell’aggiu-

stamento/manipolazionecervicale -Cefalea -Lombalgia -Cennidiletteraturasull’efficaciadeltratta-

mentochiropraticodellelombalgie -Tabellariassuntivadicomparazionedelle

metodicheconservativeperiltrattamentodellalombalgiaacuta,subacutaecronicaallostatodellepiùrecentievidenze

-Tabella riassuntiva trattamenti per LBP eloroefficacia-Raccomandazioniallosta-todellepiùrecentievidenze

-Tabellariassuntivatrattamenticonservati-videll’erniadeldisco/protrusionelombaresintomatica

-Riassuntodelleprincipaliraccomandazioni -Sintesidell’evidenza -“Lombalgia di origine meccanica: con-

frontorandomizzatodeltrattamentochi-ropraticoedeltrattamentoospedalierodipazientiambulatoriali”“Confrontorando-mizzatodeltrattamentochiropraticoedel

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13Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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Chiropratica

trattamento ospedaliero di pazienti nonricoveratineicasidilombalgia:risultatidelfollow-upprolungato”

-(UK BEAM) Studio randomizzato del Re-gnoUnitosuldoloredischiena,l’esercizioelamanipolazione:costi-efficaciadeitrat-tamentifisiciperildoloredischienanegliinterventidiprim’ordine

-Inmeritoalleimplicazioniextraspinalidel-lachiropratica

• Cennistorici• LaChiropraticainItalia -“2007IlGovernoitalianoriconoscelapro-

fessionechiropraticacon….” -AssociazioneItalianaChiropratici -Servizio sanitario nazionale (SSN), previ-

denzaprivataeChiropratica• LaureainChiropratica -L’educazioneChiropratica -“European Council on Chiropractic Edu-

cation Accreditation Procedures andStandardsinUndergraduateChiropracticEducationandTraining”

-CurriculumUniversitarioChiropraticotipico -Confrontofraleuniversitàmedicheequel-

lechiropratiche(USAeCanada) -WorldHealthOrganization(WHO)(OMS:

Organizzazione Mondiale della Sanità)L’OMSSviluppaLineeGuidasuirequisitidieducazioneelasicurezzadellaChiroprati-ca(“WHOguidelinesonbasictrainingand

safety in Chiropractic”WHOPress,WorldHealth Organization, 20 Avenue Appia,1211Geneva27,Switzerland)

• LaChiropratica:conviene?Studisulrapportocosto-beneficio-efficaciadellaChiropratica

-Studiodell’UniversitàdiOakland,Michigan -IlRapportoManga -IlsecondoRapportoManga(1998) -StudiodellaFlorida -Studiosugliindennizziperinfortunisulla-

voronelloUtah -Confrontodelleinvaliditàdeipazienti -IlRuolodellemedicinecomplementaried

alternativenelsistemasanitarionazionale(RegnoUnito)-SudioSmalwood,commi-sionatodalPrincipedelWalesepubblica-tonell’Ottobredel2005

• LaChiropratica...fatti -Ichiropraticisioccupano…..• Bibliografia• RisorseON-LINE -AssociazioniChiropratiche -FederazioniChiropraticheSportive -FormazioneChiropraticaericerca -SitiProChiropratica -Editoria• APPENDICI: -AppendiceA: Ricerca sul temadell’effica-

cia, sicurezza ed appropraiatezza dellaSMT(SpinalManualTherapy)

-AppendiceB:Lombalgia,notasurevisioni

sistematiche, meta-analisi e rating deglistudiinclusi

-Appendice C: Tabella delle evidenze piùrecenti (dal2000)-Backpain inassenzaeinpresenzadierniadeldiscoconesenzasciatica

-AppendiceD:Lineeguidaealtridocumen-tidisintesi

-AppendiceE:Sintesi(sinossi)dilineeguidae raccomandazioni cliniche per il tratta-mentodilombalgiaacutaecronicaNotaamarginesullerecentilineeguidaitaliane

-Appendice F: Paesi in cui i Chiropraticisono riconosciuti dalle autorità sanitarienazionali.Classificatiinbasealladivisionedelmondoin7areeadottatadallaWorldFederationofChiropractic

-AppendiceG:Relazionefracolonnaedor-ganismo

-AppendiceH:ErniaLombare -Appendice I: Circolari ministeriali riguar-

dantilaChiropraticainItaliaedecretileg-ge:Circolaren.79-21dicembre1982-Mini-sterodellaSanità-Direzionegeneraledegliospedali-Oggetto: Convenzionamentoesterno:problemadellaChiropratica.Cir-colaren.66 - 12 settembre 1984-Ministe-ro della Sanità-Direzione generale degliospedali - Div.VI -Oggetto: indicazioni elimiti della chiropratica. Emendamento46.9(leggefinanziariaDicembre2007).

Breve curriculum vitae

Dopo essere stato un atleta a livelli mondiali, disegnatore e produttore di materiali innovativi nell’indu-stria del windsurf, la vita mi ha portato su un’altra strada ed ho deciso di dedicare il mio tempo all’aiuto verso gli altri. Così è cominciata la mia carriera chiropratica. Le mie esperienze precedenti, sia interperso-nali che di studio e di lavoro hanno contribuito fortemente allo sviluppo della mia persona odierna. Do-pola laurea in chiropratica conseguita al “Life Chiropractic College West” nel 2001, attualmente lavora con la moglie, D.ssa Dana Carlucci, anch’essa Chiropratica, nel loro centro “Chiropratica Specializzata” nella città di Brescia (Italia). Il Dr. e la D.ssa Carlucci hanno tre meravigliosi bambini, Bradly, Luc e Joel, rispetti-vamente di 15, 10 e 3 anni di età.

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

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Viene considerata la parola universal-mente più adottata fra quelle pronuncia-te senza traduzione nelle singole lingue. Ci sono due ipotesi circa l’origine del termi-ne: una proveniente dall’aramaico “Avrah KaDabra” che significa “Io creerò come parlo”. L’altra proveniente dall’ebraico “Abreq ad habra” con significato di “invia la tua folgore fino alla morte”. Essa è ora comunemente utilizzata dai prestigiatori come parola magica durante i loro spet-tacoli d’illusionismo. Nell’antichità, co-munque, la parola fu considerata molto più seriamente come un incantesimo da utilizzare come maledizione contro febbri ed infiammazioni. La prima testimonian-za conosciuta si trova nel “Liber medici-nalis di Quintus Serenus Sammonicus” (III secolo a.C. ?), medico presso l’imperatore romano Caracalla, il quale prescrisse che il paziente malato indossasse un amule-to contenente la parola scritta in forma di un triangolo capovolto:

Questo, egli spiegava, avrebbe diminuito il potere dello spirito della malattia sul paziente. Altri imperatori, fra cui Geta e Alessandro Severo, furono seguaci degli insegnamenti medici di Serenus Sammo-nicus ed utilizzarono l’incantesimo. Molto in voga ed utilizzata per tutto il Medioevo a scopo magico-rituale. Alcuni hanno ipotizzato che il termine derivi dall’arabo

“Abra Kadabra”, che significa “fa che le cose siano distrutte”, che in questo caso è riferito alla malattia, oppure dall’aramai-co “abhadda kedhabhra”, col significato di “sparisci come questa parola”. Piuttosto che essere utilizzata come maledizione, si crede che la frase in lingua aramaica fos-se utilizzata come un mezzo per la cura delle malattie.

Estratto di Wikipedia.

Dopo questa lunga introduzione sicu-ramente il lettore si chiederà dove il dottor Pellissier si lascerà portare, que-sta volta, dalla sua fantasia per tentare di spiegare la chiropratica a tutti.avete ragione! a volte me lo chiedo an-che io. Nella mia lunga carriera di chi-ropratico (ormai tra università e pratica sono già passati 33 anni) mi è capitato sovente di imbattermi in frasi di questo genere:Dottore, lei è un mago!Dottore, lei ha le mani d’oro!Se mi guarisce, le faccio un monumento!Si sente che le sue mani hanno un fluido!Lei ha le mani così calde!...Come fa a fare queste magie?

Capisco che io sia bravo a fare il mio mestiere, capisco che per molti la chiro-pratica sia ancora un mistero e una pro-fessione che è tutta da scoprire però... Ci sono limiti a tutto.va bene, lo ammetto senza ma e sen-za dunque, è vero sono un maGo!ecco, ci siamo, il dottor Pellissier ha co-minciato a sbarellare di nuovo, adesso comincerà a parlarci di nuovo di u.F.O, di alieni, di pietra filosofale, ecc. ecc. avranno pensato coloro che hanno letto i miei altri articoli (che per inciso trovate sul sito www.chiropratica.com, sotto riviste pro chiropratica).ebbene si!In questo mondo dove tutta la medici-na, l’arte medica sembra essersi ridotta a pura scienza, al dimostrabile, al ripeti-bile, al rendere banale la malattia, esiste ancora un vasto mondo di inspiegabile, di ignoto, di imperscrutabile che fa si che l’essere umano sia ancora uno degli organismi più sconosciuti che esistano. Come spiega il dottor Seru nel suo arti-colo “Sulla scienza basata sull’ evidenza” in questa stessa rivista, abbiamo un bel voler provare a sintetizzare e ridurre il tutto a semplici ricerche ripetibili e ri-producibili sempre ma, purtroppo, l’es-sere umano non funziona così.

AbracadabraChi è il chiropratico?Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

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a B r a C a D a B r a a B r a C a D a B r a B r a C a D a B a B r a C a D a a B r a C a D a B r a C a a B r a C a B r a a B r a B a

Chiropratica e filosofia

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15Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

Non funziona così nemmeno la scienza medica ufficiale, anche se però gli stessi medici non sembrano essersene accor-ti, accecati come sono dal miraggio dei medicinali, della sacra panacea che tut-to guarisce e tutto cura.Pensateci un attimo: se fossimo tutti uguali, il voltaren funzionerebbe per tutti e allora che bisogno ci sarebbe del Muscoril, dell’Oki, dell’aulin e di tutto il resto? Perché un paziente arriva e ti dice “ il voltaren mi fa bene ma il Mu-scoril è come bere acqua fresca” e quel-lo dopo ti dice l’esatto contrario? Dove sta la certezza, la ripetibilità, la scienza assoluta in questo caso? vi faccio un esempio, chi di voi rico-nosce di quale medicinale stiamo par-lando:“Controindicazioni: l’uso di .................. è controindicato in caso di ulcera gastrica e/o duodenale, gotta, morbo di Hodgkin e altri linfomi, infezione sistemica da germi Gram, gravidanza, nei bambini con infe-zioni virali o influenza (in questi casi può provocare gravi danni al fegato), durante trattamenti con altri antiaggreganti.Effetti collaterali : in caso di ipersensibi-lità individuale o di trattamenti troppo prolungati nel tempo, si possono avere danni epatici (al fegato) e renali, asma e broncocostrizione, danni al sistema ner-voso centrale come acufeni (ronzii auri-colari), diminuzione dell’udito, vertigini, nausea e vomito, cefalea.Fai attenzione : .................. ha un potente effetto gastrolesivo, ossia è dannosa per lo stato di salute della mucosa che riveste internamente lo stomaco. È questo il mo-tivo per cui ...................... va sempre assun-ta a stomaco pieno e la sua assunzione dovrebbe essere evitata in quelle persone che soffrono di acidità di stomaco, reflus-so gastroesofageo, ernia iatale, infenzio-ne da Elicobacter Pylori, ulcera gastrica.”Ma semplice, stiamo parlando del me-

dicinale che probabilmente è il più co-nosciuto ed usato nel mondo, anche se dopo aver letto le controindicazioni ci sarebbe forse da chiedersi perché: è l’aspirina!e allora, direte voi? Cosa c’entra essere un mago con l’aspirina? tutto e niente, evidentemente!La scienza medica ufficiale è diventata la scIenZa! eppure pensateci un at-timo: i medicinali sono frutto della far-macologia, non della medicina, il medi-co che prescrive il medicinale deve poi ricorrere al farmacista per la vendita del rimedio che a sua volta è stato frutto di ricerche del chimico e del biologo, che si è basato su ricerche sponsoriz-zate dai gruppi farmaceutici che hanno spesso falsato o esagerato i risultati per

ottenere dei risultati positivi, per poi decantare le virtù del medicinale al me-dico stesso che lo prescrive chiudendo di nuovo il cerchio! Ma chi ha curato o guarito il paziente? Il medico, il farma-cista, il medicinale? allora la base del-la scienza medica dovrebbe essere la chirurgia: in questo caso il chirurgo ha effettivamente fatto qualcosa per cui il corpo può reagire o guarire! e anche qui quante volte abbiamo sentito la frase: “l’operazione è stata un successo, ma il paziente è deceduto comunque!” a chi dare la colpa in questo caso, al chirurgo, al corpo che non ha reagito al meglio, allo stato troppo avanzato della malattia, alla gravità delle ferite? Non possiamo saperlo ma una cosa è certa: il corpo umano è, per adesso, ancora

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Chiropratica e filosofia

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un’entità molto sconosciuta che reagi-sce a stimoli e trattamenti diff erenti in modo diff erente!ed eccoci alla chiropratica, fi nalmente!Se il corpo reagisce in questo modo, se non esiste un solo modo di curare, se non esiste la scienza assoluta:perché la chiropratica non dovrebbe essere valida, effi cace e a volte risolu-tiva?perché non accettare che la chiropra-tica possa essere un’insieme di arte, scienza e fi losofi a?perché volerla ridurre solo ed esclusi-vamente a scienza quando anche il pa-radigma medico non funziona?“ogni tecnologia sufficientemen-te avanzata è indistinguibile dalla magia.”

Arthur C. Clarke, da “profi li del futuro” La chiropratica risponde esattamente alla frase di Clarke! Siamo più avanzati della medicina, non siamo catalogabili e capiti dagli stan-dard medici e scientifi ci perché non lavoriamo solo sulla carne ma sull’in-sieme dell’essere umano, siamo artisti, fi losofi , scienziati e maghi!e allora capite fi nalmente il mio sfogo e del perché sono un mago: sono un chiropratico, credo che l’intelligen-za innata che risiede nel corpo possa guarire il corpo, credo che la rimozione delle sublussazioni da parte del chiro-

pratico possa facilitare l’opera dell’intel-ligenza innata nel recupero della salu-te e del benessere, credo che il corpo si guarisca da solo e che la mia azione sia solo quella di un onesto “manovale” (nel senso che uso le mani, d’altronde chiropratica viene dal greco e vuol dire “fatto con le mani”) che aiuta il corpo a guarirsi, credo che 116 anni fa, quando D. D. Palmer ha inventato la chiropratica le sue azioni fossero, viste le conoscen-ze del tempo, una vera magia.Oggi, dopo questo articolo, mi rendo sempre più conto che se sono un mago è dovuto alla vostra ignoranza e alla mia e nostra (di chiropratici) incapacità di spiegare!Non off endetevi, la vostra ignoranza, che non è dispregiativo ma solo dovuto al fatto che ignorate, che non conosce-te, è un errore mio, della professione che spesso non prende il tempo di spie-garvi bene cosa è la chiropratica, cosa fa, come agisce, che risultati si possono

ottenere. voi lettori, voi pazienti dove-te essere i nostri ambasciatori, i nostri difensori e dovete, se noi abbiamo fat-to bene il nostro dovere di maestri e di guaritori, essere coloro che ci difendo-no e che ci gloriano per il lavoro fatto nel tentativo di restituire all’umanità il benessere e la salute persa.“tutto è relativo, diceva einstein” e io non voglio essere giudicato dal me-tro della scienza medica perché con i suoi standard la medicina non è in grado di giudicarmi, voglio essere giudicato da voi pazienti che siete in grado di sapere se vi ho portato sol-lievo e vi ho restituito benessere.vi cito una massima di einstein: “tutto è relativo.. un ultracentenario che rompe uno specchio sarà felicissimo di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.”Per cui sì, sono un chiropratico, sono un mago ma posso garantirvi che non vedo l’ora che tutta la società si evolva suffi cientemente per considerarmi solo un bravo chiropratico!

Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a toron-to (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003.Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiro-pratico dell’anno” dall’aIC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

Breve curriculum vitae

Chiropratica e fi losofi a

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cintura sacroiliacaLa soluzione per dolori di schiena, sindromi del piriforme, dolori pelvici e instabilità delle articolazioni sacro iliache.Grazie all’aumento della stabilità fornito dalla cintura Serola alla base della colonna, la forza aumenta nella colonna, nella schiena, nelle anche e nelle gambe e le possibilità di incidenti e aggravarsi della situazione diminuiscono considerevolmente! Oggi la cintura sacroiliaca Serola viene utilizzata da migliaia di per-sone in tutto il mondo per ridurre il dolore e per prevenire le lesioni inclusi dolori della maternità.

PROBLEMA COMUNECAUSA: Con l’affermarsi della biomeccanica, si è giunti a compren-dere che l’articolazione sacroiliaca rappresenta la causa biomecca-nica principale del dolore in zona lombare.EFFETTO: La tensione a carico dei legamenti nella regione sacroi-liaca provoca risposte muscolari squilibrate, che danno luogo a modelli di compensazione, a spasmi muscolari, dolore a carico di schiena, anche e gambe.

LA DIFFERENZA SEROLALa cintura sacroiliaca Serola è l’unica progettata per normalizzare la funzione dell’articolazione sacroiliaca.- Gli strati non elastici replicano l’azione dei ligamenti- Uno strato elastico aggiuntivo garantisce la compressione e aiuta

a mantenere la postura corretta- Senza fibbie né cuscinetti irritanti- Non sostituisce la funzione muscolare- migliora la funzione muscolare- Aumenta la forza in tutto il corpo- Può essere indossata per periodi prolungati, senza provocare de-

bolezza muscolare né atrofia LA CINTURA SEROLA NON SOSTITUISCELA FUNZIONE MUSCOLARETramite la corretta stabilizzazione dell’articolazione sacroiliaca la cintura sacroiliaca Serola normalizza il tono muscolare e consente di assistere l’articolazione in maniera naturale. L’esercizio fisico ef-fettuato indossando la cintura sacroiliaca Serola migliora la funzio-ne muscolare e allieva il dolore, senza sollecitare l’articolazione. L’ASPETTO SALIENTE E’ LA NORMALIZZAZIONEE NON LA SEMPLICE STABILIZZAZIONENormalizzando i meccanismi dell’articolazione ne normalizziamo la fisiologia compresa la forza muscolare la propriocezione e le dinamiche di scambio dei fluidi. La funzione normale consente la corretta guarigione.

COJEDA s.r.l.Ruelle L. Revel, 2 - 11017 Morgex (AO)Tel. 010.5702516 - Fax 0165.801349 www.cojeda.com

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19 settembre 2010almèOre quattordici, più o meno, alla parten-za chiedo ad alberto zin quanti atleti della cat. D ci siano; 6 mi risponde, e con gli occhi cerco dove sono. Inquadrati tut-ti; il più pericoloso è Frisinghelli, perché è un missile, specie alle partenze, gli al-tri, mi dico che posso batterli, che oggi li batterò tutti.Ho 61 anni, credevo di essere una perso-na seria, posata, equilibrata e oggi sono qui a correre una corsa di handbike, que-sto sport fantastico che nemmeno cono-scevo due anni fa.al via, il mio avversario (che nel frattem-po è diventato un nemico da battere, anzi se fosse possibile da abbattere) parte come al solito mulinando come un matto ed io cerco di non perderlo. Ma la ressa delle partenze mi è nemi-ca, e mi prende un bel 20 metri, abba-stanza per disperare di riprenderlo. ed infatti non lo riprenderò più, ma mi tol-go una infinità di soddisfazioni, perché quando passo altri concorrenti, mi dico-no: cos’hai mangiato oggi? hai fretta? ed è uno spettacolo, girare per le vie del paese, come un missile (od almeno così credevo fino al quarto giro, quando mi passa il gruppo di quelli bravi sul serio, quelli che fanno un’altra corsa) ma la gente mi sorride e mi incita, “uei guarda li el numer desdot, cum el va!” Il dialetto bergamasco non è proprio così ma for-se rendo l’idea; e al giro dopo: “tel chi ammò el desdot!” e così giro su giro, fino alla fine, quando mi fermano, anche se cominciavo a divertirmi allora.tra parentesi, ho anche preso quel sig.

Maloia... un certo Diego Ceriotti, che normalmente mi va via ed anche lui mi dice, cosa c...o hai mangiato oggi, per prendermi così, doppiandomi?Grande gara comunque oggi in quel di almè, con tutta la squadra che ha fatto faville, con due vittorie di catego-ria, un secondo posto (il mio) un terzo posto, piazzamenti vari, e per finire, un bel primo posto per la squadra, che ci gratifica tutti.Giornate così sono rare, ma forse da noi, in Polha cominciano ad essere una bel-la consuetudine, non è certo la prima e probabilmente non sarà l’ultima; la vo-glia di ripetersi viene vincendo, come con l’appetito...Forza dunque ragazzi, (il più giovane sembra un nonno), la prossima sarà in quel di viterbo, con una trasferta mica da ridere, che però sapremo far diventa-re divertente, fruttuosa e appagante.

25/26 settembre 2010viterboragazzi, questa volta mi è venuta lunga, ma il ricordo è talmente vivo che le mie mani vanno da sole sulla tastiera, met-tendo giù parole, parole, parole, con un “ardore” sempre in crescita. e mi dispiace per quelli che non c’erano e che potran-no solo invidiarci.Quando sarò vecchio... (oggi sono nel fiore degli anni) parlando un po’ biasci-cando, senza la dentiera, con un tono di voce in falsetto, racconterò della mitica trasferta di viterbo.Mitica si, perché un’avventura così non mi era ancora capitata e di questo devo ringraziare i quattro componenti l’equi-pe, che con me, hanno composto il ma-gnifico quintetto.Il primo deve essere andrea; per forza di cose, primo perché è il proprietario del camper, ma soprattutto per la sua innata

“Pilota” di handbike:io mi racconto - Parte terzaAgostino Lodi

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capacità di aggregare, di far compagnia, con quella sua faccia di... tolla, in grado di coinvolgere tutto il mondo, che ti fa passare ogni tipo di malumore.Piero, il gigante buono (veramente l’espressione che usano per lui è un’altra, ma non è riferibile...) che sembra serio serio e che invece è capace di lasciarsi andare a ridere e a divertirsi come un quindicenne con l’acne giovanile.Marco, lo conoscete tutti, un po’ corti-no, ma sempre con il suo impegno, la sua rettitudine, la sua voglia di stare in compagnia a dispetto del suo caratte-re solitario.Ivan, altro bell’elemento, parlare poco, ma in compagnia è allegro e compagno-ne come gli altri, con un condimento di... vaffa... a ripetizione, che però conoscen-do il tipo, suscitano ilarità.Per il sottoscritto non scriverò nulla, pri-mo perché ormai mi conoscete, secondo perché non avendo io difetti, ne imper-fezioni, e quando scrivo non ho quel leggero difetto lessicale, che è il mio “ strabismo di venere “ che mi rende così interessante, non trovo nulla da ridire sulla mia persona che non sia positivo, ma io non amo gli autoincensamenti.Partenza un po’ confusa: prima dalla sede, poi da Gallarate a casa di andrea.Il camper è già tutto carico, sono state caricate le bike, dietro sul portapacchi, coperte con un telo per proteggerle dall’acqua, ma salta all’occhio subito che non sarà possibile rimetterlo al ritorno, dato che le bici arrivano fino al tetto, e non avendo una scala, ma soprattutto il modo di usarla, non lo metteremo, spe-rando che non piova.Ivan alla guida, Marco navigatore, Pie-ro, andrea e ago, dietro, comodamente seduti a far niente, cazzeggiando, scher-zando, parlando di discorsi da uomini... giocando anche a carte come tre pensio-nati al bar.

e il tempo passa, ma i chilometri sono tanti, e poco a poco viene fame un po’ a tutti, allora andrea comincia ad aprire gli armadietti e a tirar fuori: patatine, grissi-ni, crodini, vino, spumanti vari (quelli che non ha pagato Piero la sera prima: che stemegna!) una torta, banane, mele, an-che due verze... da fare in insalata, pasta, passata di pomodoro, scatole di tonno come piovesse, biscotti a chili, caramelle cioccolatini e probabilmente mi dimen-tico qualcosa.Decisione: ci facciamo una pasta con sugo di tonno e d’incanto ci troviamo come nella cucina di un amico caro, ad aspetta-re che l’acqua bolla, che il sugo cuocia a puntino, bevendo gli aperitivi, con le pata-tine (un sacco grosso intero) proprio come se fossimo rilassati a casa di amici. Nulla poteva disturbare l’ilarità di quei cinque ragazzi, che ridevano per nulla, perché or-mai il riso era diventato contagioso e che ogni tanto chiamavano altri amici, per far sapere loro quanto si stessero divertendo, ricevendone altre risate, con il rammarico di non poter essere li con noi. Fa niente, se nel gavone c’erano cinque carrozzine, il senso di libertà e di onnipo-tenza ormai aveva avuto il sopravvento, e saremmo potuti partire per il giro del mondo, lasciando tutto alle spalle, e francamente non c’è mancato molto.Metti insieme cinque uomini, e automa-ticamente si parla di donne... ed ognu-no parla delle sue esperienze, delle sue speranze, dei suoi sogni; così cresce an-cora piano piano l’ardore, del racconto, ed alla fine ci si ritrova tutti d’accordo su tutto, in una gigantesca, cameratesca in-digestione di parole, di risate, di pacche sulle spalle, di pura e spensierata felicità.La pasta comunque era mooolto buona, poca se vogliamo (mezzo chilo) ma buo-na, e Ivan che oltre ad autista è un otti-mo cuoco, era tutto felice del risultato e degli applausi ricevuti.

Ovviamente finiamo con il caffè e il dolce, quello avanzato dal compleanno di Piero, accompagnato dallo spumante, (sempre quello che non ha pagato Piero.) ripartenza e alla fine viterbo: qui ci sa-rebbe da scrivere un elenco di deluden-ti vicende, dovute all’organizzazione, ma lascerò questo compito ad altri, ri-cordando solo, per chi legge, che sco-priamo durissime salite, la mancanza assoluta di docce, la quasi impossibilità di parcheggiare comodamente (erava-mo in pieno centro).Quello che però non ci manca è l’inventi-va, per cui dopo una rapida ricognizione della zona e l’acquisto di tre filoni di pane fresco da mangiare con il prosciutto vinto la settimana prima da andrea, risaliamo tutti in camper/casa, cercando di trovare una sistemazione più appropriata.Ma siamo in terra straniera... e quello che sembra facile da noi, qui non lo è per niente: prima si trova un campeggio, dopo una telefonata a casa per l’uso del computer, poi lo stesso campeggio non è raggiungibile, perché c’è un tunnel sot-to il quale non si passa; ma è già notte siamo su una strada stretta, in mezzo alla

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campagna, senza un lampione e con la assoluta necessità di fare inversione. Ivan però tira fuori la sua perizia e dopo un bel tratto di retro, durante il quale tutti aspettavano il botto, riesce a girarsi, (set-te metri e passa di camper) e si ritorna alla ricerca di un benedetto campeggio.andate a Montefiascone, dice un tizio, che non sembrava troppo sveglio, che lì c’è sicuro un bellissimo camping, sul lago di Bolsena, che vi accoglierà a brac-cia aperte... Noi ci crediamo, e abbiamo girato per quasi un’ora, ma di camping aperti nemmeno l’ombra, solo strade fuorimano salite curve strette e madon-ne... tante madonne, che scendevano a fiotti e a catinelle: dedicate all’organiz-zazione, al povero passante che si era spiegato male e al fatto che siccome era-vamo in viaggio da un po’, era diffusa la impellente necessità di espletare alcune necessità, che se per qualcuno sono di semplice soluzione, per altri...Soluzione? ritornare nella piazza di par-tenza, che nel frattempo si era svuotata, e parcheggiare in fondo, sotto gli alberi, sperando di essere lontani dal passaggio e dal vociare della gente. Scopriamo un baretto accessibile per tutto, quindi... risolto anche il problema diffuso di cui sopra. Cena veloce, a base di prosciutto e poi a letto.

Ma non pensiate che sia così facile met-tere a letto sti cinque elementi... allora: Marco in mansarda, ma la fatica di farce-lo andare?... spingendolo su, tra risate e altre madonne, che si perdevano le forze, alla fine si rotola in cima in mezzo a tutte le borse che gli fanno da sponda per non cadere, che quando si affaccia da lassù, sembra la bavosa di Laurenti alla tv.Ghiro (Ivan) si accomoderà sui divanet-ti, un po’ corti, credo sia il posto per due bambini, ma bisogna accontentarsi, Io e andrea nel letto matrimoniale, ed anche qui un bel trambusto per arrivarci; però mancava Piero, ed allora uno dei materas-si finisce per terra e lui si sdraia nel corri-doio, ed a quel punto tutti sono fermi e nessuno ha più la possibilità di spostarsi.Ovviamente, come da copione, prima di riuscire a prendere sonno, compaiono gli immancabili scherzi, lazzi, facezie varie, con condimento di risate e rumori assor-titi, da uomini veri, che la mattina dopo ci dicono che facevamo un bel casino. Non parliamo poi del russare, tutti, un gran concerto di motoseghe con intermezzi di disboscamenti vari. Morale? Due ore di sonno, si e no, che, aggiunte alle poche ore della sera prima, (quando qualcuno mi telefonava alle tre e mezzo per chiedermi se dormivo...) non sono l’ideale prepara-zione alla gara del mattino.

Il mattino appunto, che inevitabilmente arriva, ma a quel punto bisogna districa-re un complesso agglomerato di uomini, di borse, di ausili vari, di tutori, che ci si mette le mani fra i capelli.Non so come, ma riusciamo a scendere, a sciogliere i legacci delle bike, a smontar-le dal portapacchi, a prepararle, riuscia-mo anche a vestirci da gara, e finalmente ad andare alla partenza, per fare la cosa per la quale abbiamo intrapreso questa avventura: correre.Della gara non c’è molto da dire, salvo il fatto che: c’erano durissime salite, da spaccare le braccia, poi c’erano ovvia-mente anche delle discese, una facile, sulla tangenziale, da fare a circa 60 all’ora e una in centro, sul pavé e con una curva nel mezzo, che si derapava di quasi due metri, da quanto si scivolava, arrivando poi al traguardo tra la folla che ti applau-diva se facevi la curva, tutto fuori dal sedile, con la spalla quasi a terra, esage-rando un po’ come faccio io, da quando mi sono accorto che la gente vuole “il colosseo” e si diverte, e applaude. (ma la cosa più importante è che mi diverta io, come un matto, come un ragazzino incosciente). Poi andrea che buca al primo giro e inve-ce di fermarsi fa tutta la gara sul cerchio, vincendo anche.

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Poi c’è Marco, che spinge talmente poco, che una volta spacca il pedale, un’altra dissalda lo schienale, questa volta ha letteralmente tranciato di netto il telaio della sua bike, riuscendo comunque a vincere, dichiarando poi di non esserse-ne neppure accorto...Poi c’è Piero che sbaglia strada e va a broccoli, come dirà andrea, si fa cinque o sei chilometri in più fuori dal percorso, inseguendo non so quale ciclista, ma-schio o femmina non l’ha detto, costret-to poi a rientrare sul percorso, cercando di recuperare. Pensate che sull’ultima sa-lita, prima del traguardo, addirittura mi ha spinto su, aiutandomi a completare l’ultima fatica... che uomo...Per me e per Ivan corsa quasi normale invece, e tutte due sul podio.Bella come sempre la festa del podio, emozionante ogni volta, con gli atle-ti felici che mostrano le coppe vinte, (a proposito di “coppe”... Piero ha vinto un prosciutto alla lotteria...)Per cui ottimo come sempre il bottino della Polha, felicità, stanchezza, e puzza di sudore che ci porteremo fi no a Milano, perché scopriamo che ci sono solo quat-tro stanze d’albergo fermate per 45 atleti tutti un po’ scassati, per fare le docce, a ben cinque chilometri di distanza. Però ci pagano bene e questo mitiga un po’ la delusione, facendoci sopportare una

convivenza forzata non proprio agevole per il viaggio di ritorno.Come sempre quando si parte, la valigia la fai con calma e ci sta tutto, ma al ritor-no...non ci sta più niente, se poi ci met-tiamo in più: 5 pacchi gara, 5 confezioni alimentari, 4 coppe, 3 confezioni di vino, 4 bouquet di fi ori, allora diventa diffi ci-le caricare tutto e far posto anche per 5 bike, 5 carrozzine, 5 atleti stanchissimi, tutti con borse, sacchi di ferri, borse del-le ruote, compressore e quant’altro oc-correva alla spedizione, capirete perché attorno al camper/casa era disseminata una serie di cianfrusaglie inimmaginabi-le, che sembrava il dopo mercato, quan-do, via le bancarelle rimane tutto il ciar-pame possibile.Comunque c’è stato tutto, e saltando il pranzo off erto dall’organizzazione, per-ché c’erano 6 ore di viaggio da fare, si riprende il cammino per rincasare.Fermata per il pranzo, a base di ciò che restava del pane e del prosciutto, in un autogrill, sotto le piante; di mia volontà, senza alcuna spinta da parte degli altri, che anzi mi pregavano di non farlo, scen-do dal camper/casa, monto la mia car-rozzina, vado al bar a pregare l’addetta di portarci quattro birre alla spina e una coca (per l’autista) più cinque gelati, più cinque caff è e riusciamo anche a far di-ventare matta la barista, sconvolta dalla

strana comitiva. Il ritorno corre via più o meno velocemente, tra discorsi seri, meno seri, per niente seri, tra incidenti a roncobilaccio, code a Barberino e traf-fi co vario, fi no all’arrivo, ormai alle 10.30 in quel di Gallarate, nell’amica casa di andrea.Divisione dei pani e dei pesci, ognuno a caricarsi la propria auto e partenza per casa.e questo è stato l’unico momento brutto, perché segnava la fi ne di questa magni-fi ca avventura, al punto tale che i saluti sono stati veloci, stringati, quasi di corsa siamo partiti tutti per le case, quelle vere, con nel cuore questo viaggio, che sono certo sia stato per tutti una fantastica esperienza. accompagnatore o no, cari miei, a noi non ci ferma nessuno; non ci siamo mai fermati, per nessun motivo, e quest’avventura dimostra ancora una volta che quando si vuole, si può fare di tutto, come e meglio di chiunque altro.rinnovo le mie scuse per le troppe ri-ghe scritte, che forse vi hanno annoiato, ma spero che traspaia la felicità di que-sti cinque protagonisti, che mi hanno delegato a metterla per scritto, e che avranno domani un bel ricordo da rac-contare, parlando un po’ biascicando, senza la dentiera, con un tono di voce in falsetto, racconteranno della mitica trasferta di viterbo.

Breve curriculum vitae

Milanese, nato il 16/07/1949, professione artigiano orologiaio, in pensione, ma ancora operativo. nel 2008 scopro lo sport, con un fi sico appesantito da tanto uffi cio... Mi innamoro subito dell’handbike, disciplina in decisa ascesa, che dopo circa vent’anni di nascita trova in questi anni, notevoli riconosci-menti. Sono portatore di postumi di poliomelite, contratta all’età di 10 mesi, nel lontano 1950. In questo anno e mezzo di attività assidua a questo sport, ho fatto molte gare specifi che, molte maratone e molte crono, sia in Italia che all’estero, proprio come fanno gli sportivi veri... con risultati per me ottimi. Ovvia-mente però le mie articolazioni, oltre ai miei muscoli e a tutto il resto... risentono di una vita sedentaria, con posture sbagliate; e questa espolsione di attività, non fa altro che evidenziare i miei limiti. Per questi problemi ho conosciuto la chiropratica, con massima soddisfazione, sia mia che del mio fi sico.

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22 Chiropratica e odontoiatria

Dr. Daniele Chiesamedico chirurgo specializzato in odontostomatologia

La bocca ed il corpoParte quinta

Nei precedenti articoli abbiamo affrontato diversi argomenti inerenti la bocca con-centrando l’attenzione specialmente sui denti, ma nella cavità orale è presente un altro organo molto importante : la lingua.L’apparato stomatognatico, cioè mastica-torio, è un insieme di strutture dotate di grande sensibilità neurologica che devono agire in maniera perfettamente coordina-te fra loro.L’attenzione è generalmente focalizzata sui denti, da qualche hanno anche la com-ponente muscolare ha avuto il riconosci-mento della sua importanza, mentre la lingua rimane ancora un organo del quale la maggior parte degli operatori sanitari ignora l’importanza nell’economia funzio-nale dell’organismo.La funzione universalmente conosciuta della lingua è quella di recettore gustativo. Sulla sua superficie sono distribuite con una ben precisa disposizione le papille gu-stative che raccolgono le informazioni sui sapori salato, dolce, amaro, acido dei cibi.Ogni gusto viene percepito in ben precise zone Dolce: sulla puntasalato: nella parte laterale anteriore (su

entrambi i lati)acido: nella parte laterale posteriore (su

entrambi i lati)amaro: a livello del terzo posteriore Oltre alla funzione di recettore gustativo la lingua ha funzioni di organo conformatore e stimolatore del Sistema Nervoso Centra-le. La funzione della lingua e la sua pro-grammazione neurologica inizia già nella vita fetale.a tutti noi è capitato di vedere quelle en-tusiasmanti e tenere fotografie intraute-rine dove il feto si ciuccia il dito, in realtà si sta allenando alla prima funzione vitale che dovrà espletare dopo aver iniziato a respirare: ciucciare e deglutire.

Nell’allattamento naturale cioè al seno, la lingua schiaccia e stira il capezzolo contro il palato, nella zona delle rughe palatine, stimolando l’uscita delle gocce di latte di cui inizia la digestione da parte della saliva. L’allattamento naturale sviluppa, quindi, il corretto schema motorio della deglutizio-ne dove la lingua spinge contro il palato stimolandone l’allargamento necessario ad una corretta disposizione dei denti per-manenti.Nell’allattamento artificiale, per l’interpo-sizione della tettarella, la lingua non può compiere il movimento di elevazione ver-so il palato ne spremere la tettarella per-ché troppo dura, ne consegue che a livello cerebrale si costituirà uno schema motorio nel quale la lingua avrà una postura bassa senza alcuna azione di stimolo sul palato.Per poter far uscire il latte il bambino è co-stretto ad eseguire un’ azione di aspirazio-ne utilizzando i muscoli delle guance,Con l’ esercizio continuo dell’allattamento questi muscoli si rinforzano creando una sorta di muro ai lati della faccia che impe-disce lo sviluppo verso l’esterno dell’osso mascellare.Il mascellare è l’osso che costituisce la vol-

ta palatina la quale separa la cavità orale dalle cavità nasale e dai seni mascellari.Lo sviluppo in larghezza di questo osso è stimolata dalla pressione esercitata dall’aria inspirata e dalla pressione eserci-tata dalla lingua ad ogni deglutizione.venendo a mancare queste forze e trovan-dosi chiuso fra i muscoli ipertrofici l’osso mascellare non può svilupparsi altrimenti che in avanti e verso l’alto.Il quadro anatomico ed estetico che si viene a formare è caratterizzato da palato stretto, dentatura affollata e prominente in avanti a tipico “musino di topo”.Il bambino con la funzione linguale non corretta, sovente respira con la bocca e non con il naso, motivo per cui manca la spinta della pressione continua dell’aria inspirata sull’osso palatino.L’aria inspirata attraverso la bocca passan-do direttamente in trachea, salta il filtro nasale dove viene purificata e riscaldata.Questo comporta l’arrivo diretto, nell’al-bero bronchiale, di tutte le sostanze inqui-nanti e irritanti che purtroppo sono pre-senti nell’aria delle nostre città.L’aria fredda a sua volta irrita le pareti bron-chiali rendendole ancora più deboli nei confronti di questo attacco chimico.Il risultato è una maggiore facilità all’in-sorgenza di patologie infiammatorie ed allergiche.un altra patologia molto comune spes-so legata ad una non corretta dinamica deglutitoria, sono le otiti croniche e reci-divanti. Durante la deglutizione le tube di eustacchio, condotti che mettono in comunicazione l’orecchio interno con la gola, si aprono e attraverso una pressione negativa che si forma in gola, viene aspi-rato in gola, il muco che eventualmente si trovi al loro interno.Questo drenaggio continuo evita il rista-gno di muco e batteri all’interno dell’orec-

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23Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010Chiropratica e odontoiatria

chio medio, origine di processi infi amma-tori ed infettivi. Se la dinamica linguale e quindi la deglutizione non sono corretti, le tube di eustacchio si aprono ugualmente ma in gola si forma una pressione positi-va che spinge su per le tube la saliva ed i batteri facilitando l’insorgenza di infezioni croniche. Nel bambino questa situazione è amplifi cata dalla orizzontalità delle tube che diminuisce con la crescita.anche nell’adulto la lingua può essere con-causa di quadri dolorosi riferiti a distretti quali, ad esempio la cervicale.Quando si deglutisce la lingua si eleva ver-so il palato per spingere il cibo o la saliva in esofago, il sigillo che attua per non far sfuggire i liquidi o il cibo triturato è a tenu-ta stagna per garantire la massima effi ca-cia dell’ atto deglutitorio.Quando vengono a mancare dei denti, specialmente inferiori, si vengono a forma-re delle brecce dalle quali il cibo o la saliva, possono sfuggire facilmente ricadendo nel vestibolo, lo spazio fra guance e denti, rendendo l’assunzione di cibo più lenta e diffi coltosa.Per ovviare a questo il cervello modifi ca la dinamica linguale in modo che essa vada a chiudere la breccia (fi g 2). Ok, problema risolto! e invece no.

Per poter compiere questo lavoro di com-penso la lingua va incontro a movimenti di torsione e stiramento.anatomicamente e funzionalmente la lin-gua è connessa muscolarmente alle prime vertebre cervicali, ne risulta che una asim-metrica funzione linguale può portare ad anomale trazioni vertebrali.La lingua svolge l’azione di organo di com-penso anche in altre condizioni: protesi mobili e fi sse incogrue specialmente in altezza. In questo caso presenta sui bordi zone di depressione dovute all’impronta dei denti (fi g 3).

Infi ne esiste una pare delle lingua che an-che in condizioni di normale allattamento naturale può condizionare la dinamica lin-guale negli anni della crescita e anche in età adulta : il frenulo linguale (fi g.4)un frenulo linguale corto è un limite alla

corretta dinamica linguale in quanto frena o impedisce la salita di questa verso il pa-lato venendo a mancare, quindi, una cor-retta stimolazione del trigemino a livello palatino.terapie: obiettivo della terapia deve essere la ricostituzione di una normale funzione linguale.Se la lingua funge da compenso a protesi incongrue bisogna prevedere un rifaci-mento delle stesse con le giuste altezze.Se si tratta di un frenulo corto in presenza di allattamento naturale potrebbe essere suffi ciente praticare una frenulectomia cioè il taglio del frenulo.Questo intervento, se praticato con le nor-mali tecniche chirurgiche, può comporta-re qualche disagio per il paziente sia ado-lescente che adulto, mentre utilizzando le moderne tecniche laser, non dovendo applicare punti di sutura, i disagi sono pra-ticamente nulli.anche per l’anestesia è suffi ciente applica-re una cremina anestetica senza ricorrere ad aghi e siringhe.La terapia si complica nel caso di un pre-gresso allattamento artifi ciale e uso del ciuccio. In questo caso ci troviamo di fron-te ad una situazione in cui bisogna modifi -care lo schema motorio della lingua.Bisogna quindi ricorrere a una serie di esercizi, terapia mio funzionale, che per-mettano alla lingua di muoversi in manie-ra corretta ed esercitare le giuste pressioni sul palato. Questa terapia, di per sé lunga e pesante, può essere integrata da appositi apparecchi, oggidì privi di punte e griglie, che guidano la lingua nella corretta posi-zione di deglutizione.

Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 università degli Studi di Genova Specializzazione in Odontostomato-logia nel 1985. Dal 1987 membro dell’acca-demia italiana di Kinesiografi a ed elettromio-grafi a Cranio-Mandibolare (aIKeCM - www.aIKeCM.it). Ideatore della tecnica di “Corono-

plastica in Deglutizione” nel 1988, pubblicata nel testo: Bazzotti - Boschiero “Principi di oc-clusione neuromuscolare” Cea Milano. Dal 1989 docente aIKeCM ed attuale Segreta-rio Culturale. Fellowship (I.C.M.O.) Internatio-nal College of Cranio Mandibular Orthopedic (uSa), in Ortopedia Cranio Mandibolare nel

1997. Diploma triennale aIKa (accademia Italiana Kinesiologia applicata). Dal 2003 inse-gnante (rapporti occlusione postura) al corso di laurea in Podologia università di Genova. relatore a corsi e congressi nazionali ed inter-nazionali. Libero professionista odontoiatra in Genova.

Breve Curriculum vitae

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NuOvO OrIzzONte DeLLa SaLute

24 CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’APCIVALLE D’AOSTA

PeLLISSIer COraLIe . . . . . . . aOSta - aO - Loc. Borgnalle, 10 - tel. 329.7606156PeLLISSIer eDDY . . . . . . . . . aOSta - aO - Loc. Borgnalle, 10 - tel. 329.7606156

LOMBARDIABaeKKeL KrIStIaN . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444BISaNtI GIOvaNNI. . veDaNO aL LaMBrO - MI - via Libertà, 1 - tel. 039.3900097BreNNaN rOSS . . . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444BrICe DavID . . . . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444Gauvreau eMILIe . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444GIL aNtONIO . . . . . . . . . . . BErGAMO - BG - Via Maff ei, 14/A - Tel. 035.222959

MILaNO - MI - via ricasoli, 2 - tel. 02.8690127LaMBrICHtS DrIeS . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444LuraSCHI JOSePH . . . . . . . . . COMO - CO - via G. ferrari, 7 - tel. 031.3370530

aPPIaNO GeNtILe - CO - viale Italia, 36 - tel. 031.973200 LaINate - MI - via Litta, 66 - tel. 02.93790029

MazzINI DaNIa . . . . . . . . . MILaNO - MI - via De amicis, 25 - tel. 02.89404990MazzINI MaNueL . . . . . . . MILaNO - MI - via De amicis, 25 - tel. 02.89404990MISItaNO eLISaBetta . BuStO arSIzIO - va - viale Cadorna, 3 - tel. 0331.620911MuruGaN PatrICK . . . . . lEccO - lc - corso c. Alberto, 76/b - Tel. 0341.350424Seru PIet . . . . . . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444SteeLe MarK . . . . . . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444StOCKeLYNCK PIeter . . . . . . . COMO - CO - via F.lli recchi, 7 - tel. 031.574444 turGOt MarIe . . . . . cErnUScO S/n - Mi - Via Torino, 24/11 - Tel. 02.92111951zWeIer rOBert . . . tOSCaLaNO MaD. - BS - via Benamati, 26 - tel. 348.3129310

ErBUScO - BS - Via iseo, 6/A - Tel. 030.7704110BrESciA - Br - Via Sostegno, 6/B - Tel. 030.2427886

PIEMONTEaLMeraS vINCeNt . . . . . . . . . . Ivrea - tO - Corso Nigra, 52 - tel. 0125.49225BeLLONI MarCO . . . . . . . . . . . . aStI - at - via G. verdi, 16 - tel. 0141.593508BrONNer DaNIeL . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841CaSteLLaNI CeLIa. . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841

SaN GILLIO - tO - viale Balbo, 6 - tel. 011.9840846CaSteLLaNI rICHarD . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841

BOrGOMaNerO - NO - via Piave, 2 - tel. 0322.846754CaSteLLaNI tatIaNa . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841CaveDONI eLIO . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841

CHIvaSSO - tO - via Collegio, 2 - tel. 011.9101573CINICOLO DaNIeLa . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841eLLIOtt LeIGH . . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841

aStI - at - via Pietro Micca, 28 - tel. 0141.531554GarrIGueS JuStIN . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841GeSSat MurIeL . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841GLaIN JerOMe . . . . . . . . . . CuNeO - CN - via Silvio Pellico, 8 - tel. 0171.696655KurzeNBerGer PauLINe tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841Parra aNNe . . . . . . . tOrINO - tO - via vittorio amedeo II, 21 - tel. 011.542841PeLLISSIer eDDY . . . . . . . . verCeLLI - vC - via Dionisotti, 18 - tel. 329.7606156

LIGURIAaNDreSINI JOHN . . . . SarzaNa - SP - via variante aurelia, 70 - tel. 0187.603135BertaMINI DaNIeLe . . GEnOVA - GE - Via Brigata liguria, 3/15A - Tel. 010.562018CaSteLLaNI PaSCaL . SavONa - Sv - Corso tardy e Benecu, 7a - tel. 0198.401276eLLIOtt LeIGH . . . . . . . . . . veNtIMIGLIa - IM - via roma, 17 - tel. 0184.351290MuruGaN PatrICK . . SaNreMO - IM - Corso G. Garibaldi, 131 - tel. 0184.507733PeLLISSIer COraLIe . . . . . GEnOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516PeLLISSIer eDDY . . . . . . . GEnOVA - GE - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516zarCO YvON . . . . . . . . . . . . . LOaNO - Sv - via aurelia, 456 - tel. 019.673984

TOSCANAaMOrINI GIaN DaNIeLe . . CaMuCIa - ar - Via dell’Esse, 30/a - Tel. 0575.630572 aNDreSINI JOHN . . . . . . vIareGGIO - Lu - via Don Bosco, 193 - tel. 0584.54635

LuCCa - Lu - viale G. Puccini, 1780 - tel. 0583.511051BeLIG aHMet-raLPH . . . . . . . FIreNze - FI - via Passavanti, 4 - tel. 055.574972BeNSeN GearY . . . . . . . . . . LuCCa - Lu - via romana, 231 - tel. 0583.490115BerGStrOM erIK . . . . . . . PiSA - Pi - Via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312

MONteCatINI - PI - Corso Matteotti, 107 - tel. 0572.911124CaSteLLaNI ISaBeLLe . . . . . . LuCCa - Lu - via Filungo, 153 - tel. 0583.4921272eStIBaL GerarD . . . . . . . . . . FIreNze - FI - via F. Grifeo, 6 - tel. 055.4378703

vIareGGIO - Lu - via Mazzini, 225 - tel. 0584.943148FarNeSI aLBertO . . . . . . MarINa DI PISa - PI - via Milazzo, 92 - tel. 050.35646

PISa - PI - via Manzoni, 10 - tel. 050.24124tIrreNIa - PI - vione vannini, - tel. 050.39497

GIuNtOLI aLeSSIO . . . . . . . . . . PISa - PI - via Matteucci, 38 - tel. 050.581312SaNtaCrOCe SuLL’arNO - Pt - via F.lli Cervi - tel. 380.3035822

PONteDera - PI - via valtriani - tel. 380.3035822LuSter JOSHua rYaN . . . . SIeNa - SI - Viale Sardegna, 37/12 - Tel. 0577.281049

vOLterra - PI - via Porta Diana, 24 - tel. 0577.281049

LAZIOatLaS S.r.L. . . . . . . . . . . . . rOMa - rM - via a. Corelli, 10 - tel. 06.45438930FOrIerI MarIO . . . . . . . . vIterBO - vt - vIa del Carnaro, 25 - tel. 0761.325836IveS GreGOrY . . . . . . . . . riETi - ri - Via P. Borsellino, 18/20 - Tel. 0744.404129LIeM KaI . . . . . . . . . . . rOMa - rM - via appia Nuova, 138 - tel. 06.83506516NeuraY PauL . . . . . . . . . . rOMa - rM - viale Ippocrate, 92 - tel. 06.44235751PetrICONe GIOvaNNa rOMa - rM - via Giambattista vico, 22 - tel. 06.36006884rIGeL DaNIeL t. . . . . . . . . . rOMA - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55rIGeL tHOMaS . . . . . . . . . . rOMA - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55

SICILIADe LeO MICHeLe . . . . . . . . . . . . MeSSINa - Me - tremestieri - tel. 331.8009779NICHOLSON GOrDON . . . . . PaLerMO - Pa - via Briuccia, 52 - tel. 091.6702898

CAMPANIAIveS GreGOrY . . . . . . SaLerNO - Sa - Corso v. emanuele, 58 - tel. 0744.404129

SARDEGNAFrONteDDu SeBaStIaNO . NuOrO - Nu - viale del Lavoro, 13 - tel. 0784.257036

CaGLIarI - Ca - via alziator, 15 - tel. 070.389119OLIva BeNItO . . . . . . . . . . . CaGLIarI - Ca - via alziator, 15 - tel. 070.389119PISaNu rOBert . . . . . . . . . SaSSarI - SS - via M. Coppino, 26 - tel. 079.275555

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25Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’APCI

CANTON TICINO (SVIZZERA)aNDreOLI GIaNLuCa . . . . . . . . . LuGaNO - tI - via Cantonale, 11 - tel. +41.91.9226956BetGe GIOrGIO . . . . . . . . . . . . . LuGaNO - tI - via tesserete, 51 - tel. +41.91.9703232

BeLLINzONa - tI - Piazza del Sole, 7 - tel. +41.91.8800220BIaNCHI MatILDe . . . . . . . . . . . . . . LuGaNO - tI - via Dufour, 4 - tel. +41.91.9214927FraNCONI GLOrIa . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545HOrt DOMINIQue . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545JarDINe WILLIaM . . . . . . . . . . aSCONa - tI - via Buonamano, 1 - tel. +41.91.7921836JarDINe-BISCHOFBerGer CHrISta aSCONa - tI - via Buonamano, 1 - tel. +41.91.7921836NODarI LuISa . . . . . . . . . . . . . . COMaNO - tI - via tavernola, 33 - tel. +41.91.9604545veNDraMe CHrIStIaN . . . . BeLLINzONa - tI - via Henri Guisan, 6 - tel. +41.91.8255550WuLLSCHLeGer GIOvaNNI . . . . . . . . LuGaNO - tI - via Dufour, 4 - tel. +41.91.9214927

TRENTINO ALTO ADIGECHIrOPratICa NaturaLMeNte. . treNtO - tN - Via Santa caterina, 94/l - tel. 0464.521210GIeSe KeItH . . . . . . . . . . . . . treNtO - tN - Largo Nazario Sauro, 22 - tel. 0461.236756

FRIULI VENEZIA GIULIACHIrOPratICa eaCH DWIGHt . . . . . . . uDINe - uD - viale venezia, 205 - tel. 0432.233185

COrDeNONS - PN - viale del benessere, 4 - tel. 0434.583203

VENETOFOSter FreDrICK . . . . . . . . . . . . . . . . MeStre - ve - via D. Malin, 91 - tel. 041.972304GrueN DaNIeLa Mae . . . . . VillOrBA - TV - Viale della repubblica, 19/c - Tel. 0422.420513

MeStre - ve - via Paruta, 31 - tel. 041.989055GrueN erIC . . . . . . . . . . . vILLOrBa - tv - viale della repubblica, 19 - tel. 0422.420513KraGt MICKaeL . . . . . . . . . . . . . . PaDOva - PD - Via Montà, 110/c - tel. 049.8900066MItCHeLL PatrICIa . . . . . . . . . . . . BeLLuNO - BL - via per Nogaré‚ 47 - tel. 0437.33041SOutH StePHeN . . . . . . . . . . . . . vICeNza - vI - via dell’ Industria, 67 - tel. 0444.966230SPaDON reNzO . . . . . . . . . . vIttOrIO veNetO - tv - Via Guerrini, 5/7 - tel. 0438.553548

EMILIA ROMAGNABaeKKeL KrIStIaN . . . . . . . . . . . . . . . ParMa - Pr - via emilia Ovest, 12 - tel. 0521.2981DavID BrICe . . . . . . . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211DIQuIGIOvaNNI MatteO . . . . . . . . BOLOGNa - BO - via Fondazza, 29 - tel. 051.391546FaLINSKa JaNe . . . . . . . . . . . . . . . . PIaCeNza - PC - viale Malta, 4 - tel. 0523.338581Gauvreau eMILIe . . . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211HarDY LeONarD . . . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211LaMBrICHtS DrIeS . . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211MaLINverNO GaBrIeLe . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211MarIaNI JOHN . . . . . . . . . . . . . . . . riMini - rn - Viale Valturio, 20/A - Tel. 0541.785566

S. arCaNGeLO - rN - via Cabina, 18 - tel. 0541.625914FAlciAnO - rSM - Via dei piaceri, 86/A - Tel. 0549.909299

SteeLe MarK . . . . . . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211StOCKeLYNCK PIeter . . . . . . . . reGGIO eMILIa - re - via del Fante, 5 - tel. 0522.511211

MARCHEaGuILar eDuarDO . . . . . CIvItaNOva M. - MC - Corso v. emanuele, 18 - tel. 0733.818105BOeHNe SveN . . . . . . . . . . . . CIvItaNOva M. - MC - via Sonnino, 11 - tel. 0733.784094DauGaarD PeLLe . . . . . . . . . . . . . FerMO - aP - P.zzale azzolino, 22 - tel. 0734.224658DeL BeNe CrIStINe . . . . . . . . . . . . . MaCerata - MC - via Morelli, 20 - tel. 0733.36155KHaNCHaNDaNI BaIJu . . . . . . S. BeNeDettO - aP - via Mario Curzi, 29 - tel. 0735.593074

FerMO - aP - P.zzale azzolino, 22 - tel. 0734.224658WILLIaMS JOHN . . . . . . . . . . . . . . . . IeSI - aN - Corso Matteotti, 20 - tel. 0731.215750

SeNIGaLLIa - aN - via Gherardi, 70 - tel. 071.7939649

UMBRIAaLBareLLO JOSePH . . . . . . . . . PeruGIa - PG - via Costa di Prepo, 3a - tel. 075.5005363aMOrINI GIaN DaNIeLe . . . . . . . . . . . PeruGIa - PG - via S. Siepi, 11 - tel. 075.5731212 IveS GreGOrY . . . . . . . . . . . . . . . terNI - tr - via tre Monumenti, 4 - tel. 0744.404129

ABRUZZOaGuILar eDuarDO . . . . . . . . . . . . . . PeSCara - Pe - via Milano, 51 - tel. 340.8909209LOverN JeNNIFer . . . . . . . . . PeSCara - Pe - P.za della rinascita, 33 - tel. 085.2056363

CALABRIADe LeO MICHeLe . . . . . . . . rEGGiO cAlABriA - rc - Via Vito inf., 39/A - Tel. 0965.5881799

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Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

CICS, un obbiettivo da raggiungereper il bene dello sport!

Il Comitato Italiano di Chiropratica del-lo Sport (CICS) è stato creato nel lon-tano 1994. Nei primi anni di attività, questo comitato ha organizzato diversi seminari in collaborazione con la Fede-razione Internazionale di Chiropratica Sportiva (FICS) oltre ad aiutare numero-si chiropratici ad entrare in associazioni Sportive di livello Internazionale. a fine 2010 il CICS ha eletto un nuovo comita-to esecutivo. L’obbiettivo primario della CICS è, e re-sterà sempre, quello di promuovere e divulgare la chiropratica sportiva al fine di fornire agli atleti il miglior standard di assistenza chiropratica.Inoltre la CICS provvede ad inviare chi-ropratici qualificati alle manifestazioni sportive nazionali ed internazionali su richiesta delle federazioni e/o associa-zioni sportive.a questo proposito il Consiglio Diretti-vo CICS sta cercando di impegnarsi al massimo per vedere la loro bellissima professione estesa ad un numero sem-pre maggiore di atleti anche in Italia. Per raggiungere l’obbiettivo finale però c’è ancora molto da fare e in quanto CICS abbiamo bisogno dell’aiuto di

più membri possibili per raggiungere i vari obbiettivi. ricordiamoci che l’unio-ne fa la forza e che tutti noi vogliamo solamente il bene di questa fantastica professione e il suo pieno riconosci-mento a livello Internazionale. tutti gli atleti dovrebbero avere la possibilità di accedere alle cure chiropratiche e per questo motivo la CICS ha deciso di riat-tivarsi seriamente.Come CICS ora come ora stiamo lavo-rando al fine di mandare il maggior numero di chiropratici agli european Master Games che si svolgeranno a Li-gnano Sabbiadoro nel settembre del 2011, stiamo cercando di entrare uffi-cialmente come professione medico sa-nitaria nel Comitato Italiano Paralimpi-co (siamo già riusciti a fare entrare nello staff medico il Dott. Bertamini ai giochi Paralimpici di vancouver e la Dott. Pel-lissier in una Coppa del mondo di sci per diversamente abili), stiamo cercando di entrare nei centri sportivi per diversa-mente abili a livello nazionale (abbiamo già introdotto il Dott. Luraschi nel cen-tro polisportivo per diversamente abili di varese), la Dott. Pellissier partecipe-rà allo staff medico rappresentando la chiropratica ai giochi universitari 2011 in turchia e aspettiamo conferma per i World Master Games che si dovrebbero svolgere a torino nel 2013. Insomma come vedete stiamo provan-do a muoverci su vari fronti cercando di introdurre la chiropratica in più associa-zioni sportive possibili.Per riuscire nel nostro intento abbia-mo bisogno della collaborazione di più membri possibili.Chiederei pertanto a tutti i chiroprati-

ci coinvolti in associazioni Sportive di qualunque livello di segnalarlo alla CICS tramite e-mail a [email protected] in modo da creare una possibile collabo-razione. Come? I modi sono vari... nulla ci impedisce per esempio se io Coralie Pellissier tratto atleti Liguri i quali van-no in trasferta in Calabria e per motivi personali non posso seguire, di riferire un mio collega e via dicendo. Insomma cari colleghi l’unione fa la forza... biso-gna solamente avere il coraggio di unir-si. Basta pensare egoisticamente solo a IO IO IO. Instauriamo un sistema che funziona dove possiamo guadagnarci tutti: chiropratici, professione e atleti!! Cari pazienti, se volete vedere la chiro-pratica rappresentata nelle varie asso-ciazioni Sportive, non vi dovete sentire esclusi dall’aiutarci. Se conoscete qual-che dirigente o se voi stessi fate parte di qualche gruppo sportivo e vi piace-rebbe essere seguiti da un chiropratico, contattateci sempre a [email protected] e proveremo ad attivarci e concludere una collaborazione con il chiropratico più vicino e disponibile.

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27Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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Il giorno 6 dicembre 2010 nella sede della POLHa-vareSe è partito il proget-to chiropratico.La POLHa è una associazione sportiva per disabili che comprende più di 160 persone tra accompagnatori, volon-tari, soci ed atleti con varie difficoltà, vero nucleo vitale e scopo della società, che comunque svolgono attività spor-tiva anche agonistica, sia in Italia che all’estero, conseguendo in questi anni risultati di tutto rispetto, con medaglie olimpiche, premi internazionali, parte-cipando a campionati europei e mon-diali.tanta e tale attività procura spesso ai protagonisti infortuni, distorsioni, stira-menti, ecc, tutti quei sintomi che l’atti-vità sportiva svolta in modo agonistico, bene o male, procura.Mesi fa, circa all’inizio dell’anno ago-nistico 2010, mi venne l’idea di fornire un aiuto concreto agli atleti dello sport che pratico, l’handbike, e che ad ogni allenamento o gara, dove l’impegno era massimo, si lamentavano dei dolori alle spalle, ai muscoli, alle articolazioni.In quei mesi avevo conosciuto il Dott. Pellissier tramite amicizie comuni. Dopo averlo frequentato e dopo aver avuto da lui un trattamento terapeutico, mi sentivo veramente bene; mi venne così la voglia di estendere a tutti gli atleti la possibilità di usufruire di tale beneficio.Il Dott. Pellissier è uno dei più conosciu-ti e affermati dottori in chiropratica, che è una disciplina atta ad ottenere l’equi-librio neuro-muscolo-scheletrico con apposite manipolazioni ossee e tecni-che di lavoro neuro-muscolare. Dopo contatti e incontri, e dopo aver

fatto sondaggi e indagini tra i soci della società, si è arrivati alla conoscenza del Dott. Joseph Luraschi, giovane dottore, già affermato nella professione, e de-sideroso di iniziare una collaborazione

nuova, con un gruppo di “pazienti” de-cisamente fuori dal normale.Siamo finalmente arrivati alla giornata del 6 dicembre, nella quale è partito il progetto chiropratico, che ha incontra-

Agostino Lodi, Dr Joseph Luraschi, Daniela Colonna-Preti

Polha-Vareseprogetto chiropratico

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to successo e suscitato entusiasmo, ri-pagando di tanti mesi di lavoro.Siccome però le cose facili non fanno per noi, quella mattina nevicava mica da ridere e la neve ovviamente ostacola i movimenti di tanti di noi... Ma niente paura, oggi si parte a costo di andare a prendere uno per uno tutti gli iscritti.Invece tutto bene! arrivati tutti con soddisfacente puntualità, e tutti si sono trovati a loro agio con il Dott. Joseph e dopo il trattamento hanno dichiarato la loro capacità di fare movimenti che fino a poco prima davano dolori e fastidi.Qualcuno ha detto che alzando la testa per guardare il cielo, facendo il con-sueto sforzo, per poco non si ribaltava all’indietro, tanto si sentiva il collo libero e tanto facile gli veniva il movimento.Non crediamo però che tutto questo sia miracoloso, ma indubbiamente i vantaggi sono davvero considerevoli e pensando che siamo riusciti a conte-nere, in modo addirittura miracoloso, i costi, credo che un’ opportunità come questa non si possa perdere.Dunque il progetto chiropratico con il Dott. Joseph Luraschi è partito nel mi-

gliore dei modi, e continuerà, credia-mo, ancora meglio; lui stesso di seguito fornirà le sue impressioni e le sue spe-ranze, per una fattiva e duratura colla-borazione.

Agostino LodiDisabile,

atleta agonista della POLHA-VARESEspecialità handbike

Il 6 dicembre nevicava forte a Como e l’idea di guidare fino a varese con le strade bianche non era allettante, però l’idea di cominciare una nuova avven-tura lavorativa diversa da tutte le altre svolte mi spinse a prepararmi e ad av-venturarmi verso varese con il mio fe-dele tom tom.arrivato al centro Polha con una venti-na di minuti di anticipo aspettai l’arrivo di qualcuno che mi aprisse per prepara-re la saletta dove avrei poi speso i miei prossimi lunedì ad aiutare atleti disabili, volontari, amici e colleghi.In passato avevo già lavorato con per-sone disabili ma mai come chiropratico quindi non posso negare di essere stato un pochino nervoso a lavorare su per-sone con problemi “strutturali” e di con-seguenza con abitudini funzionali ben diverse da una persona non disabile, ma tutto andò liscio come l’olio e la pri-ma parte della giornata volò via senza neanche accorgermene.Dopo una pizza in compagnia di ago-stino e Daniela in un ristorantino lo-cale non male, ripresi a visitare nel

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pomeriggio. Considerando una qua-rantina di minuti per ogni nuova visita, per conoscere meglio queste persone con le quali sarei stato molto a contatto per i prossimi mesi, e una ventina di mi-nuti per le visite di controllo successive, quel giorno visitai 12 persone, che per un “neolaureato” che lavora da poco piu di 12 mesi e per una disponibilità di tempo limitata era già un buon livello di lavoro.È dal 6 dicembre che ogni lunedì sto vi-sitando queste persone al centro della Polha e alcune hanno avuto dei grandi miglioramenti, altri un po’ meno, e altri ancora stanno facendo un po’ più fatica, ma questa cosa è normale, specialmen-te se non si è mai stati tra le mani della chiropratica.La cosa che finora mi è rimasta più im-pressa di questa esperienza è che que-ste persone, nonostante siano in sedie a rotelle o facciano fatica a camminare appoggiate ad una stampella o addirit-tura con entrambe le gambe amputate, sono persone tali e quali a me con un grande cuore e una gran voglia di fare del bene, e l’ultima cosa di cui hanno

bisogno è la compassione degli altri o di sentirsi chiedere ogni 3 secondi se hanno bisogno di aiuto, perché riesco-no a fare tutto quello che facciamo noi senza alcun problema, che sia muoversi da un lettino ad una sedia, fino addirit-tura al guidare una macchina.La chiropratica può aiutare chiunque, non solo a recuperare più velocemen-te da piccoli problemi neuro-muscolo-scheletrici, ma a migliorare le perfor-mance sportive di atleti, di qualsiasi disciplina sportiva. Quando il corpo è in equilibrio e il sistema nervoso non ha “interferenze” c’è una migliore tra-smissione di informazioni tra cervello e resto del corpo, migliorando quindi le performance muscolari e neurologiche vincendo cosi le competizioni. “È L’aBILIta’ CHe CONta NON La DISa-BILIta’”

Dr Joseph LuraschiDottore in Chiropratica

(Anglo European College of Chiropractic UK)

Offrire ai soci POLHa l’opportunità di sperimentare le “magie” della chiropra-tica… Perché no?

Ho avuto la possibilità di sperimentare personalmente l’efficacia delle pratiche di chiropratica in occasione delle Para-limpiadi Invernali di vancouver nello scorso mese di marzo 2010, prima ne avevo sentito parlare ma non avevo mai approfondito la materia.Nella mia veste di team Leader della Nazionale Italiana Paralimpica di Ice Sledge-Hockey, nell’ambito di uno spe-cifico progetto di collaborazione tra Comitato Italiano Paralimpico e asso-ciazione Chiropratici Sportivi Italiani, mi era stato proposto di provare a in-serire un chiropratico nell’organico del mio team che si stava preparando per l’appuntamento paralimpico.Ho avuto così l’opportunità di cono-scere, osservare e sperimentare perso-nalmente il Dott. Daniele Bertamini al lavoro, nei raduni di preparazione e poi a vancouver. riservatezza, professionalità e una gran-de sensibilità sono le doti che maggior-mente mi hanno colpito in Daniele, che ha saputo inserirsi con discrezione nel nostro team affiatato e rendersi utile con le sue pratiche, che se inizialmente hanno stupito chi ancora - come me - non conosceva le modalità e le grandi potenzialità della chiropratica, succes-sivamente sono state richieste e utiliz-zate con continuità, a beneficio della squadra.essendo anche presidente della POL-Ha Polisportiva Dilettantistica per Di-sabili varese, una volta tornata a casa ho quindi accolto con entusiasmo l’idea della Dott.ssa Coralie Pellissier e del nostro atleta agostino Lodi di proporre ai nostri soci un “progetto chiropratica”, che inizialmente doveva essere portato avanti personalmen-te da Coralie, ma che purtroppo per motivi di distanza da varese ha dovu-to rinunciare. Ci è stato quindi fatto il

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nome di un possibile sostituto, il Dott. Joseph Luraschi, proveniente dalla zona di Como. Lo abbiamo incontrato e siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla sua semplicità e dalla sua condivisione dei nostri obiettivi e di quei valori che quo-tidianamente portano noi volontari a spendere molto del nostro tempo per promuovere le molte iniziative per di-sabili che costituiscono l’ossatura della POLHa. tant’è vero che Joseph ha già sposato il nostro motto dell’anno 2010, ovvero “È l’abilità che conta, non la di-sabilità”.abbiamo concordato con lui che, al-meno inizialmente, avremmo fissato una giornata alla settimana, il lunedì, in cui Joseph sarebbe venuto nella nostra sede a varese, a disposizione di coloro che, tra i nostri soci, volevano speri-mentare questa terapia. Dopo 29 anni dalla suo fondazione, infatti, la POLHa nello scorso mese di novembre ha inaugurato la sua prima Sede Operativa, dei vasti locali da noi completamente ristrutturati, che ci sono stati dati in comodato d’uso dal

Comune di varese. abbiamo quindi po-tuto dedicare la nostra “saletta medica” al progetto “chiropratica”. In attesa della prima giornata di lavoro di Joseph ab-biamo cercato di rendere il più “profes-sionale” possibile la saletta medica, pri-ma completamente vuota. Seguendo i suoi suggerimenti abbiamo recuperato una scrivania, delle sedie e un paraven-to dietro al quale abbiamo improvvisa-to uno spogliatoio, attaccando al muro dei ganci a varia altezza (accessibili quindi ai “carrozzati”) per gli abiti. Ma solo Joseph poteva trasformare la nostra scarna saletta medica nello “stu-dio del chiropratico”!Il primo lunedì di dicembre - nonostan-te la fitta neve e le notevoli difficoltà che ha a camminare - il nostro agosti-no, incaricato dal consiglio direttivo della POLHa di coordinare questo pro-getto, era pronto ad accogliere il Dott. Luraschi, che è arrivato carico di di at-trezzature: lettino da chiropratico, una colonna vertebrale in 3D da scrivania, dei poster da attaccare alle pareti, degli strani cunei e una pila di cartelle me-diche in bianco…. Ha sistemato tutti i

suoi strumenti di lavoro, poi ha indossa-to il camice, e la trasformazione è stata completa. eravamo pronti ad accoglie-re i primi pazienti! Devo dire che ringrazio tutti coloro che, pur non conoscendo questo tipo di te-rapia, si sono fidati della POLHa e han-no affidato alle mani del Dott. Luraschi i loro dolori, le posture errate e vari tipi di sofferenza. Lunedì dopo lunedì si stanno presen-tando in sede per le terapie sia i nostri atleti disabili, sia i volontari e i dirigenti della POLHa. Ma le belle sensazioni ri-portate e il benessere ottenuto fanno sì che ciascuno torni a casa e ne parli, con i famigliari e gli amici. ecco quindi arrivare le richieste di po-ter partecipare al progetto anche da parte dei genitori dei ragazzi, degli amici e di altri...Il giro si sta allargando e noi ne siamo felici. Innanzitutto perché offriamo davvero un’opportunità di stare meglio a tante persone, un po’ perché questo è un modo per rendere viva la nostra sede associativa, e convergere in essa tante energie positive. Il prossimo obiettivo sarà quello di or-ganizzare, naturalmente in Sede, una serata informativa riservata non solo ai soci ma anche ad altri interessati, per far capire che la chiropratica non solo è cura, ma anche prevenzione, e può essere di valido supporto alle attività sportive.Per questo aspettiamo la bella stagio-ne perché Joseph si liberi da un po’ dei suoi impegni e possa seguire anche in gara i nostri atleti, per supportarli con la sua manualità e i suoi consigli anche nell’attività agonistica.

Daniela Colonna-Preti Presidente POLHA-VARESE

Team Leader Nazionale ItalianaParalimpica di Ice Sledge-Hockey

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Lo scorso inverno il dr Mario Stefano ha esordito nel mondo competitivo del kite-board durante i Campionati Nazionali au-straliani conquistando il secondo posto sul podio alla sua prima uscita!“…Vi racconto la mia storia!...”Dopo 10 anni di kiteboard a livello amato-riale, mia moglie Maria (ex campionessa di sport aerobics e ora mia guida perso-nale) mi ha spinto a mettermi alla prova in una gara, nonostante io avessi sempre esitato un po’, perché pensavo di essere troppo vecchio (38) e perché non crede-vo di esserne all’altezza (in verità era tutta paura), ma grazie all’amore così forte per questa disciplina, nonostante la mancan-za di allenamento, ho colto la sfida e mi sono buttato!Il kiteboard acrobatico è roba da “ragazzi-ni”! Il pluri-campione mondiale aveva già raggiunto il podio per cinque volte alla tenera età di 21 anni e io mi sono sempre domandato perché. I motivi sono prin-cipalmente due: il primo è che gli adole-scenti sono neuro plastici e imparano nuo-ve cose in maniera più veloce rispetto agli adulti, il secondo è che generalmente non hanno un gran senso del pericolo. Quando ci si fa male la qualità della vita ne risente e quindi un adulto cerca di evitare che simili episodi accadano in futuro. Negli sport di freestyle acrobatico o impari velocemente o ti fai male. Piombare nell’acqua quando ci si trova sospesi in aria ad alcuni metri di altezza può non essere un’esperienza pia-cevole, tanto che o si impara velocemente o si cambia sport.Da bambino avevo un mucchio di proble-mi di salute. a parte l’asma, che mi limitava nell’esercizio, soffrivo di male alle anche e

alla schiena. andavo in ospedale tre volte all’anno per disturbi fisici e al sistema im-munitario. anche durante l’adolescenza avevo sempre qualcosa che non andava: avevo il collo spesso “incriccato”, la schiena bloccata ed ero ormai abituato ad avere la tendinite alle braccia.a 16 anni qualcosa ha cambiato la mia vita: La CHIrOPratICa! e questo è il motivo per cui ancora oggi ottengo dei buoni risultati nello sport. Mi sono fatto aggiustare re-golarmente finché ho risolto il problema dell’asma e della tendinite, il tutto mentre le mie condizioni fisiche miglioravano. ri-mettendo la colonna in assetto e liberando il sistema nervoso dalle interferenze riusci-

vo a recuperare molto più velocemente, a farmi meno male, ad avere un sistema im-munitario più forte. Il tutto mi permetteva di dare sempre il meglio di me nello sport.Ora riesco a riprendermi più rapidamente e meglio di quando ero un adolescente. Sembra inverosimile, ma è così! Grazie alla chiropratica sono in grado di distruggere la mia attrezzatura, ma non me stesso! La chiropratica mi mantiene in ottima forma e mi permette di spingermi al massimo.La gara è stata dura, ma il risultato finale è stato ottimo. Sono davvero felice del risultato e non vedo l’ora che venga l’an-no prossimo - e so che potrò fare ancora meglio.

Non si è mai troppo vecchi!Testimonianza del meseDr. Mario Stefano D.C.

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Il kitesurfi ng, kitesurf, kiteboarding è uno sport relativamente recente, nato all’incirca nel 1999 nelle calde e ventose acque delle isole Hawaii. È lo sport d’acqua che si sta diff ondendo più velocemente in assoluto. Si pratica con un’apposita tavola e un aquilone (kite o ala) manovrato mediante una barra di controllo collegata ad esso da due, quattro, o più line (cavi) lunghi e sottili in dyneema o spectra.Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 Kts (nodi). L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 Kts. a diff erenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo trick, velocità ed accelerazioni di tutto rilievo.Il Kitesurf è da ottobre 2008, uffi cializzato da ISaF, il natante mosso dal vento più veloce del pianeta,il kitesurf è stato anche il mezzo più veloce in ogni andatura dal lasco alla bolina. e questo, nonostante la sua giovane età. È parere di tanti che c’è ancora molto da evolvere in ambito tecnico e che questo porterà ad ulteriormente allargare la forbice di performances tra le attività concorrenti.In condizioni di vento debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi di quelli usati con vento forte. Con le condizioni ideali è pos-sibile praticare lo sport in maniera sicura, planando semplicemente (freeriding), compiendo svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua piatta (wakestyle).una caratteristica, oltre all’indiscussa praticità dell’attrezzatura, è la velocità con cui si può imparare a planare e in seguito a compie-re evoluzioni. Un buon corso di mediamente 15/16 ore fornisce le basi per un inizio della pratica sicura ed autonoma. Seguire un corso non è obbligatorio ma assolutamente consigliato. Il kitesurf infatti è uno sport defi nito estremo e benché i moderni materiali abbiano esteso la sicurezza, le insidie sono numerose, anche e soprattutto per gli altri.

Breve curriculum vitae

Mario Stefano, Dottore in Chiropratica, si è laureato nel 1996 presso la Macquarie university , Sydney (australia). Dopo sei anni di studi a tempo pieno, ha conseguito la Laurea in Scienze con un Master di specializzazione in Chiropratica. Nel 2003, durante una visita presso i parenti italiani, si rende conto di quanto la Chiropratica possa essere d’aiuto anche nel nostro Paese (dove rimane ancora poco praticata) e decide di trasferirsi sul Lago di Garda, iniziando a far conoscere questa straordinaria disciplina. attual-mente Mario Stefano è uno dei maggiori sostenitori della Chiropratica in Italia: dal 2003 ad è diventato Presidente regionale dell’ associazione Italiana Chiropratici nonché rappresentante dell’ International Chiropractors association per l’Italia. Insieme al Suo Staff ha visitato ed aiutato migliaia di persone, con passione e dedizione per il lavoro e per i problemi dei suoi pazienti.

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I nostri lettori

Ieri ho aperto a caso una rivista e c’era scritto: ”la mancanza più grande che un uomo possa fare è non esprimere la propria vera identità, dite quello che siete”.Questa frase mi ha colpita... DIte QueL-LO CHe SIete... in effetti ben in pochi sanno quello che sono, un po’ perché caratterialmente sono abbastanza ri-servata e un po’ perché il mio sport non mi aiuta, così come la mia professione, sono un’anonima fisioterapista, ma so-prattutto un’anonima Campionessa del mondo di pattinaggio artistico...Pratico pattinaggio da quando sono piccola, mia mamma Laura Bonamico è l’allenatrice della mia società a.S.D. Sturla Pattinaggio Genova e devo a lei un grazie per avermi trasmesso questa passione.Sono atleta della Nazionale dal 1996 ho vinto cinque titoli Italiani, due titoli eu-ropei, nel 2001 sono stata vice campio-nessa del Mondo junior in coppia con Marco Noli, nel 2009 campionessa del Mondo specialità solo dance categoria senior e da quest’anno faccio coppia con un atleta romano, Marco Brogi, con il quale ho recentemente ho conquista-to il titolo europeo.adoro pattinare, ho sacrificato tanto per questo sport e credo sia uno sport davvero completo e incredibilmente spettacolare, è uno sport silenzioso non olimpico, quasi sconosciuto perché tra l’altro non è neppure su ghiaccio ma su rotelle, è uno sport che vanta di avere una Nazionale italiana campione del Mondo da tantissimi anni, con atleti e allenatori di massime competenze

che ci invidiano a livello internaziona-le! Ma per mantenermi il pattinaggio non basta, non ho uno sponsor, non ho procuratori, non ho giornalisti che mi pubblicizzano, non ho neppure una pista adeguata dove potermi allenare... è uno sport sottovalutato, no media, no denaro, no professionismo.

In questo quadretto quasi tragico la do-manda che sorge spontanea potrebbe essere: ma chi me lo fa fare? Soddisfa-zione personale?... sì certo quella non manca, ma non basta!Forse è proprio nelle situazioni difficili che si tende ad andare più in profondi-tà alle cose e a chiedersi davvero qual è

Pattinaggio a rotellePaola Fraschini

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35Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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I nostri lettori

il senso di tutto ciò. La risposta è che io pattino semplicemente perché provo delle emozioni impagabili, amo la dan-za e la filosofia che sta dietro al ballo, amo sentire il mio corpo che si muove a tempo di musica, adoro esprimere me stessa attraverso questo canale e far uscire il mio vero Io, emozionandomi ed emozionando chi mi sta guardando in quel momento.entrare in pista e avere un momento tutto per me credo che sia una possibi-lità rara, è una grossa fortuna avere un momento mio dove poter esprimere davvero me stessa e avere la possibilità di far vedere al Mondo intero chi sono, è una fortuna poter creare quella ma-gia di essere un tutt’uno con l’univer-so che in quel momento ti guarda con gli occhi dello spettatore e del giudi-ce, è fantastico poter sentire il proprio corpo che in modo armonico segue quello che gli dico di fare ed entrare in quello stato particolare (gli esperti lo chiamano flow), in cui ti sembra di essere avvolto in una bolla di sapone che, leggera, vola sulla pista.È per questo che pattino, non per i soldi o semplicemente perché mi piace ma

per qualcosa di più profondo, per un qualcosa che per me è quasi “sacro”.ultimamente mi rendo conto che non voglio tenere tutto questo bagaglio sportivo e di vita per me, ma vorrei davvero gridare al mondo intero che è possibile esprimersi, avere la libertà, al-meno ogni tanto, di essere se stessi e lo sport è un modo sano per raggiungere

questo pieno stato di consapevolezza.Ci lamentiamo tanto che i giovani d’og-gi si ubriacano, si drogano, vanno alla ricerca di piaceri effimeri che lì per lì ti fanno sentire un ganzo ma che poi alla fine distruggono il cervello, o peggio ancora distruggono la loro personali-tà. Quindi mi chiedo: sono campiones-sa europea e mondiale in carica, oltre alla soddisfazione personale di esserlo, come posso fare per far partecipare gli altri a questa mia vittoria? Non voglio che i titoli rimangano lì per me e che tra qualche anno vadano nel dimenti-catoio, voglio poter dare quello che con sacrificio ho ricevuto.Come fare non lo so ancora, in questo chiedo aiuto a qualcuno più esperto ma per me la possibilità di scrivere quest’articolo o di partecipare a qual-che evento o convegno, è già un gros-so regalo per poter DIre QueLLO CHe SONO.Quindi grazie per questa possibilità, e auguro di cuore a tutti di poter trovare il modo di esprimersi!

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Chiropratica e postura

Posturometriauna nuova scienza per misurare la posturaIsabella Trucco

Lavoro dal 2005 in uno studio di chiro-pratici a Genova e da subito mi sono appassionata di uno strumento che i dottori del centro utilizzavano con i pa-zienti per valutarne la postura: la peda-na posturo-stabilometrica. Sostanzialmente consiste in un paio di piastre sulle quali viene posizionato il paziente in piedi, collegate ad un com-puter che effettua la registrazione dei micromovimenti effettuati dal sogget-to in determinate condizioni di prova (occhi aperti, occhi chiusi, denti a con-tatto, ecc) durante un tempo di circa un minuto.I risultati di questi test indicano al chi-ropratico sia lo stato di forma del sog-getto, quale possa essere il trattamento migliore per quel paziente e se possa aver bisogno di una consulenza esterna per esempio di un dentista, un oculista, un ortopedico.Ho frequentato poi il corso di forma-zione triennale in tecnico di Postu-rometria della Facoltà di Medicina dell’università di Siena, dove ho impa-rato ad utilizzare anche altri strumenti di misurazione della postura sia statica che dinamica come lo scoliosometro, l’analizzatore posturale, il podoscopio, il kinesiografo.Per la tesi ho campionato dei pazienti misurandoli sulla pedana posturo-sta-bilometrica prima e dopo il trattamen-to chiropratico per valutare se l’aggiu-stamento apportasse miglioramenti posturali.Da questa ricerca risulta che il tratta-mento chiropratico, a prescindere dalla patologia del paziente sia essa stoma-

tognatica, visiva, podalica o vestibolare, dia variazioni migliorative importanti a livello posturale, sono infatti migliorati tutti i valori esaminati del 75% dei sog-

getti sottoposti al test. Per quanto ri-guarda la stabilità generale del paziente sono migiorati tutti i valori che indicano un minore dispendio di energia musco-

Pedanaposturo-stabilometrica

Analizzatoreposturale Podoscopio

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37Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010Chiropratica e postura

lare e inferiore disagio a mantenere la stazione eretta.Il restante 25% è stato inviato ad altro specialista per una valutazione globale del sistema posturale (dentista, oculi-sta, ecc.).In conclusione... attraverso questa stru-mentazione il chiropratico può ogget-tivare i risultati ottenuti e meglio com-prendere se i miglioramenti siano reali o apparenti e quindi adottare la strate-gia e il trattamento perfetto per ogni singolo paziente.

Breve curriculum vitae

Isabella trucco, si è diplomata nel 2010 in tecnico di Posturometria presso l’università di Sie-na, lavora dal 2005 presso il Centro di Chiropratica del Dr. Daniele Bertamini, dove ha uno studio di misurazioni posturali (Postural Lab). Membro del consiglio dell’associazione Italiana tecnici di Posturometria (www.posturometria.it). Grande appassionata di sport è istruttrice nazionale di scherma alle tre armi, fi oretto, spada e sciabola.

Graficoposturometricoprimaedopoaggiustamentochiropratico

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Chiropatica e sport

Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Cosa sono le Universiadie la loro storia

L’universiade, o Olimpiade universitaria, è una manifestazione sportiva multidisci-plinare corrispondente ai Giochi olimpici (sia invernali sia estivi); il suo svolgimento è biennale; vi partecipano studenti iscritti a tutte le università del mondo. Il nome “universiade” racchiude i tre significati di sport, università e universalità.L’universiade è organizzata dalla Fede-razione Internazionale Sport universita-ri (FISu).varie edizioni di campionati sportivi uni-versitari furono organizzate fin dal 1923, ma l’universiade vera e propria fu ideata e organizzata dal dirigente sportivo Primo Nebiolo. La prima edizione si sarebbe do-vuta tenere a roma, sede dell’Olimpiade del 1960, ma gli impianti non erano pron-ti, e la manifestazione si tenne nel 1959 a torino, che aveva già costruito gli impian-ti necessari per festeggiare il centenario dell’unità d’Italia nel 1961 e vedeva nella manifestazione la possibilità di compiere una “prova generale”. Con l’occasione ven-ne creata la bandiera con la “u” circondata da stelle e venne adottato come inno il “Gaudeamus igitur”.Da quel momento in poi, la FISu organizzò regolarmente i giochi mondiali universi-tari, con una partecipazione crescente di nazioni e di atleti: all’universiade estiva del 2005, in turchia, 7800 atleti.La nazione che ha ospitato più spesso l’universiade è l’Italia (nove edizioni).Secondo le ultime regole imposte dalla FISu (ottobre 2008), le universiadi estive constano di competizioni in 12 sport ob-bligatori:

atletica leggera•Calcio•Ginnastica artistica e Ginnastica ritmica•

Nuoto•Pallacanestro•Pallanuoto•Pallavolo•Scherma•taekwondo•tennis•tennistavolo•tuffi•

Possono essere proposti fino a tre sport opzionali scelti dal Paese organizzatore. Il record di presenze per numero di atleti è per l’edizione di Bangkok 2007 con 9.006 partecipanti, mentre il numero massimo di nazioni si è registrato a Daegu 2003.Le universiadi invernali invece organizza-no competizioni in 8 sport obbligatori:

Biathlon•Sci nordico - composto da Combinata •nordica, Salto con gli sci eSci di fondoCurling•Hockey su ghiaccio•Pattinaggio di figura•

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39Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010Chiropatica e sport

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Pattinaggio di velocità•Sci alpino•Snowboard•

Possono essere proposti fino a tre sport opzionali. Il record di partecipazioni per numero di atleti spetta all’edizione di tori-no 2007 (2.511 atleti) e per nazioni a Inn-sbruck 2005 (50 Paesi).

Personalmente ho avuto l’onore di par-tecipare come atleta di snowboard alle

universiadi svoltesi a tarvisio nel 2003 e in seguito a Innsbruck nel 2005 mentre mia sorella Jennissa ha partecipato a quelle del 2007 di torino e a quelle del 2009 a Harbin in Cina sempre nella squadra di snowbo-ard. Le universiadi ci permettono di con-tinuare a gareggiare e vivere la passione per il nostro sport e, in un senso, chiudere in bellezza una carriera agonistica che ha riempito completamente la nostra gioven-tù, (studio a parte).

Potete allora immaginare la mia gioia quando sono stata convocata a fare parte della 25esima universiade di erzurum in turchia ma non più come atleta, questa volta, ma come Chiropratico nel team Medico.ParteNza IL 30 GeNNaIO, DeStINazIONe erzuruM, turCHIa. Per il tragitto aereo ho viaggiato assieme alla squadra di pattinaggio artistico su ghiaccio il che mi ha permesso di legare

Universiadi estiveanno evento Sede

1959 I Universiade Torino Italia1961 II Universiade Sofia Bulgaria1963 III Universiade Porto Alegre Brasile1965 IV Universiade Budapest Ungheria1967 V Universiade Tokio Giappone1970 VI Universiade Torino Italia1973 VII Universiade Mosca URSS1975 VIII Universiade Roma Italia1977 IX Universiade Sofia Bulgaria1979 X Universiade Città del Messico Messico1981 XI Universiade Bucarest Romania1983 XII Universiade Edmonton Canada1985 XIII Universiade Kobe Giappone1987 XIV Universiade Zagabria Jugoslavia1989 XV Universiade Duisburg Germania1991 XVI Universiade Sheffield Regno Unito1993 XVII Universiade Buffalo USA1995 XVIII Universiade Fukuoka Giappone1997 XIX Universiade Sicilia Italia1999 XX Universiade Palma de Mallorca Spagna2001 XXI Universiade Pechino Cina2003 XXII Universiade Daegu Corea del Sud2005 XXIII Universiade Smirne Turchia2007 XXIV Universiade Bangkok Thailandia2009 XXV Universiade Belgrado Serbia2011 XXVI Universiade Shenzhen Cina2013 XXVII Universiade Kazan Russia2015 XXVIII Universiade Gwangju Corea del Sud2017 XXIX Universiade NA

Universiadi invernalianno evento Sede

1960 I Universiade Chamonix Francia1962 II Universiade Villars Svizzera1964 III Universiade Špindlerův Mlýn Cecoslovacchia1966 IV Universiade Sestriere Italia1968 V Universiade Innsbruck Austria1970 VI Universiade Rovaniemi Finlandia1972 VII Universiade Lake Placid USA1975 VIII Universiade Livigno Italia1978 IX Universiade Špindlerův Mlýn Cecoslovacchia1981 X Universiade Jaca Spagna1983 XI Universiade Sofia Bulgaria1985 XII Universiade Belluno Italia1987 XIII Universiade Štrbské Pleso Cecoslovacchia1989 XIV Universiade Sofia Bulgaria1991 XV Universiade Sapporo Giappone1993 XVI Universiade Zakopane Polonia1995 XVII Universiade Jaca Spagna1997 XVIII Universiade Muju Corea del Sud1999 XIX Universiade Poprad-Tatry Slovacchia2001 XX Universiade Zakopane Polonia2003 XXI Universiade Tarvisio Italia2005 XXII Universiade Innsbruck Austria2007 XXIII Universiade Torino Italia2009 XXIV Universiade Harbin Cina2011 XXV Universiade Erzurum Turchia2013 XXVI Universiade Maribor Slovenia2015 XXVII Universiade Granada Spagna2017 XXVIII Universiade NA

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subito con qualche atleta ed allenatore. ad erzurum, alloggiavamo nel “villaggio atleti” composto da dormitori (dove solita-mente risiedono i 50.000 studenti di erzu-rum), una grossissima sala mensa e vari al-tri immobili con funzioni tipo ambulatorio medico, negozietti, etc...In turchia, insieme a me, c’era anche un fi-sioterapista di nome Carlo, veterano delle universiadi. una bravissima persona che mi ha subito fatto sentire a mio agio e che mi ha spiegato come dovevamo comportarci, il materiale a nostra disposizione e come muoversi in un ambiente nuovo che cono-scevo solo come atleta e non come profes-sionista; tra l’altro questa era la prima volta che un chiropratico partecipava a questo tipo di evento. Immediatamente è nata una grande collaborazione tra fisioterapia e chiropratica che ha saputo soddisfare al meglio le esigenze di tutti gli atleti!Come sospettavo, a nostra disposizione c’era solamente un lettino da fisioterapista decisamente troppo alto per me e la mia statura imponente (1.58 cm) per permet-termi di effettuare gli aggiustamenti lom-bari e così mi sono dovuta adattare crean-do il mio proprio ambulatorio! Ma anche questo è parte del divertimen-to di quando si va via per lavoro o anche solo per viaggio... non sai mai quello che incontrerai e lo spirito di adattamento è

alla base di tutto. L’importante alla fine è il risultato e tutti gli atleti sono rimasti soddi-sfatti. Infatti il primo giorno ho cominciato a trattare una ragazza del pattinaggio e il giorno dopo ho trattato altri 12 pazienti. Si vede che i commenti sono stati più che positivi... e per tutte le universiadi atleti, tecnici e accompagnatori si sono alternati, con ottimi risultati, sul mio lettino da cam-po... Prometto che la prossima volta porte-rò il mio lettino pieghevole!testimonianza di mariaelena rizzieri (Squadra Nazionale B di Sci alpino): “ad erzurum ho conosciuto per la prima volta la chiropratica e devo dire che mi ha ve-ramente colpito. Spesso noi sciatori lavo-riamo con massaggiatori e fisioterapisti, raramente con chiropratici. Forse perché

di questa materia si sa poco, non è di certo nota nel nostro mondo come la fisiotera-pia, o forse è più difficile trovare un esperto in questo campo. Soprattutto in uno sport traumatico come il nostro, penso che po-tremmo trarre veri giovamenti da questa disciplina, sarebbe davvero utile!!!”testimonianza di cristina mauri (allena-trice di pattinaggio artistico su ghiaccio): “Per me era la prima volta che mi facevo aggiustare da un chiropratico e sono ri-masta sorpresa in positivo. È stato molto curioso vedere come con due semplici ag-giustamenti riuscivamo (io e le mie atlete) a ritrovare più forza nelle gambe. Ho man-dato le mie atlete a farsi trattare anche il giorno della gara perché cadendo durante gli allenamenti potevano essersi blocca-te un pochino e quindi di conseguenza aver perso un poco di forza. Con una bella manipolazione si sono sentite a posto fisi-camente e quindi pronte ad affrontare la gara con più serenità.”testimonianza di lucia mazzotti (Squa-dra Nazionale B di Sci alpino): “alle univer-siadi di erzurum ho avuto il piacere di esse-re seguita dalla chiropratica Coralie. Dal 2005 partecipo a gare di Coppa europa e Coppa del Mondo ma in questi anni non ho mai incontrato, nelle squadre nazionali, una figura professionale di questo tipo. Gli atleti sono spesso seguiti solo da fisiotera-pisti o dottori. alle universiadi il lavoro di Coralie è stato molto utile per me: durante i giorni delle competizioni accusavo dolo-re alle ginocchia, a causa dei 4 interventi chirurgici subiti negli ultimi anni, ma gra-zie alla chiropratica ho attenuato i dolori e sono riuscita ad arrivare in pista al cento per cento. Credo sia molto importante, per tutti gli atleti, avere questo tipo di possi-bilità: spesso si sottovalutano i problemi fisici cercando di risolverli con antidolori-fici o antinfiammatori. Ma il fisico è troppo importante per un atleta e la chiropratica, al pari della fisioterapia e della medicina,

Chiropatica e sport

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41Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

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può aiutare gli atleti a dare il massimo nel-le prestazioni sportive!”testimonianza di Francesca rio (Squa-dra Nazionale di pattinaggio artistico su ghiaccio): “Ho trovato molto utile il trat-tamento perché alla fine mi sono sentita come “rimessa in asse”. Nel pattinaggio si assumono spesso posizioni che portano il fisico all’esasperazione in posizioni in-naturali. Schiena e bacino sono quelli in cui accumuliamo più tensione proprio perché sono costantemente sottoposti a torsioni asimmetriche. Dopo il tratta-mento ho provato sollievo, in particolare sentivo le vertebre più distese (se si può dire così!) e meno in tensione! e la sensa-zione era quella di avere finalmente una schiena più mobile e più predisposta alla prestazione sportiva.”“Per quanto riguarda i risultati dei nostri az-zurri il totale delle medaglie è stato di otto!. Un risultato più che dignitoso ma comunque perfettibile in futuro.”

Claudio Capanni, giornalista”medaglia d’oro: elena runggaldier (salto con gli sci)medaglia argento: visintin Omar (Boar-dercross), Lucia Mazzotti (Gigante femmi-nile), Carratù Chiara (Slalom femminile)medaglia Bronzo: Lisa Demetz (salto con gli sci), virginia De Martin topranin (fon-do), Carratù Chiara (super G femminile), Federico raimo (Boardercross)ecco a voi i medagliati azzurri!

COMPLIMeNtI raGazzI,cHE BEllA ESPEriEnzA…Per finire, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare di cuore il Dott. Coiana e il Dott.

D’elicio che mi hanno dato l’opportunità di essere presente ad erzurum. un grazie speciale anche al Dott. Minervini e a Car-lo come a tutti gli altri membri dello staff. e ora vi lascio a qualche foto di erzurum... sperando in autunno di potervi far vedere le foto dell’universiade d’estate che si svol-gerà in Cina!

per I chIropratIcI chevoGlIono Fare esperIenZe sImIlI:reSOCONtO DeLL’eSPerIeNza25tH uNIverSIaDI INverNaLISvOLteSI a erzuruM (turCHIa) 2011

esperienza molto positiva sia dal punto personale sia dal punto di vista chiroprati-co. Infatti in 52 anni di universiade questa era la prima volta che un chiropratico face-va parte del team medico Italiano.Gli atleti sono rimasti molto soddisfatti ed entusiasti di questo nuovo approccio terapeutico. una totale e genuina collaborazione si è inoltre instaurata tra chiropratico e fisio-terapista.una fantastica esperienza lavorativa che mi ha dato l’opportunità di trattare atleti della nazionale di pattinaggio artistico su ghiaccio, atleti della nazionale di sci alpino e atleti della nazionale di fondo.Fattore da tenere in considerazione per future collaborazioni ed esperienze simili: ricordate di chiedere come sono i lettini da trattamento! Perché spesso e volentie-ri i lettini che hanno a disposizione sono quelli da fisioterapisti, decisamente trop-po alti per eseguire aggiustamenti lomba-ri e sacrali (specialmente se siete alti come me, 1.58cm)un altro fattore importantissimo per que-sto tipo di esperienze: spirito di adatta-mento! Non abbiate paura di assaggiare di tutto, conoscere altre culture e soprattutto comprendere e rispettare altre opinioni e forme di pensiero.

Chiropatica e sport

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Chiropatica e sport

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43Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

Chiropatica e sport

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Chiropatica e maternità

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Chiropatica

Bologna 2010un’esperienza di vitaDr. Manuel Mazzini, D.C., C.C.S.P.

Cari amici,è sempre difficile parlare del passato quando si vive intensamente il presen-te e si è proiettati verso il futuro ma vale la pena fermarsi un attimo e raccontare gli eventi che hanno avuto il culmine nel meraviglioso week-end di fine Ot-tobre a Bologna.Sono anni ormai che partecipo ai se-minari e alle assemblee dell’aIC ma un week- end così intenso, pieno di ener-gia positiva e costruttiva come quello trascorso a Bologna non lo ricordo.avendo avuto l’onore e l’onere di organiz-zare il seminario con il Dr Hoffman, que-sto mi ha portato a comunicare più volte con lui durante l’anno, da allora sono cre-sciuto come persona e come chiropratico, questo mi ha permesso di offrire all’asso-ciazione un seminario di alto livello ad un costo molto basso che ha ricevuto da tutti i partecipanti molti elogi.È proprio vero che come dice Bob la vita è un “circle to circle” ossia quello che dai prima o poi ricevi, il nostro impegno è stato ripagato dalla vostra felicità.abbiamo lavorato in un clima di entusia-smo e serenità circondati da eventi pia-cevoli che si susseguivano accanto a noi. Curioso anche il fatto di aver condiviso con i giocatori della Juventus, la mia squadra del cuore, tutto il week-end e di aver potuto conoscerli e chiacchiera-re con loro di chiropratica e di altri ar-gomenti. Gli atleti sono stati molto gen-tili così come i chiropratici che li hanno in cura e sono stati molto disponibili a rilasciare autografi e farsi fotografare da tutti noi parlando in modo lusinghiero della nostra professione. Pensate che

il portiere attuale della Juventus, pro-veniente dal Milan calcio, si fa trattare regolarmente da un nostro collega tre volte a settimana e mi ha spiegato che ha chiesto alla società di voler continua-re questo tipo di cura più preventiva che curativa. Molti altri ricevono rego-larmente cure chiropratiche dall’inizio della loro carriera e si rendono conto dell’importanza che la chiropratica ha avuto nella realizzazione dei loro sogni, diventare e rimanere giocatori profes-sionisti di alto livello.Come sempre succede durante le no-stre riunioni abbiamo avuto anche molti momenti di festa e di allegria, Bologna non è seconda a nessuno in fatto di buon cibo e buoni vini e offre anche una vita notturna movimentata che abbiamo come al solito dimostrato di apprezzare anche se si è sentita un po’ la mancanza dello sponsor, la “Gae-tano’s airways”.anche la riunione dei soci è stata molto piacevole e costruttiva finalmente sia-mo riusciti a votare il nuovo statuto e colgo l’occasione per dare il benvenuto ai nuovi soci, molti giovani di cui l’aIC avrà sicuramente bisogno tra i quali ho notato alcuni figli d’arte e... che dire ancora complimenti al mio, al vostro, al nostro infaticabile, rieletto all’unanimi-tà presidente dottor John Williams.Finalmente tutti i soci dell’aIC riceveran-no la rivista pro chiropratica ogni volta che sarà pubblicata, per esperienza per-sonale vi posso dire che ai pazienti pia-ce molto ed è per noi un ottimo modo per comunicare con il pubblico e fra di noi. aiutate la rivista a crescere invian-

do all’editore i vostri articoli. a breve ci sarà una parte scientifica della rivista dove poter pubblicare gli ultimi articoli sulla ricerca scientifica chiropratica. Sono felice di aver ricevuto le vostre preferenze riguardo i seminari da orga-nizzare nei prossimi mesi dall’aIC, devo dire che le preferenze della maggior parte dei votanti indicano soprattutto la neurologia e la pediatria chiropra-tica, lavoreremo per accontentarvi e cercheremo di darvi sempre il massimo dell’istruzione al minor costo possibile. Colgo l’occasione anche per ringrazia-re il dr andrea Carlucci che ha finito di comporre il libro “La Chiropratica” e ci permette di scaricarlo gratuitamente, grazie andrea è un gesto che apprez-ziamo molto come la tua opera che è molto professionale e comprensibile

IlPresidentedell’AICDott.Williams

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46 Chiropratica

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Breve curriculum vitae

Il Dr. Manuel Marco Mazzini è nato a Milano dove esercita la professione di chiropratico dal 1993, laurea conseguita presso l’aeCC Bournemouth (GB).Si specializza in chiropratica sportiva nel 1996 e in varie tecniche tra le quali aK,SOt,tBM. Da anni è il segretario dell’associazione Italiana Chiropratici (aIC) e si occupa delle relazioni pubbliche della stessa.Nominato chiropratico dell’anno nel 2006 dall’aIC.

a tutti nello stesso tempo, può aiutare i colleghi a diff ondere meglio la cono-scenza della nostra professione. Per fi nire ho raccolto alcuni commenti dai partecipanti: “Il seminario e stato un grande succes-so di punto di vista di soddisfazione dei nostri membri. Il Dr. Hoff man ha supe-rato tutte le nostre aspettative! Molto bravo. Ci ha dato tantissimo. L’ albergo Carlton è un lusso, ma lo meritiamo e aiuta a promuovere l’immagine del chi-ropratico. Grandi complimenti per l’or-ganizzazione di questo evento.

Che bella sorpresa per noi chiroprati-ci essere stati tutto il weekend con la squadra di calcio della Juventus! an-cora più bello il fato che il chiroprati-co uffi ciale della squadra è proprio un nostro membro, Franco Cento che li ha trattati in albergo e che i giocatori e lo staff già conoscevano diversi altri dei nostri membri.Siamo pronti a portare avanti il discorso della scuola ancora una volta. abbiamo un’ off erta per l’uso dei locali dal Comu-ne di Casale Monferrato e possibili fon-di per iniziare una scuola di chiroprati-ca. Stiamo formano un nuovo Comitato Scuola per valutare questa e altre pro-poste. Presto avremo ulteriori notizie per i nostri membri”.

DottorTonyGillDottoreinChiropratica

“I have seen many speakers in chiro-practic and Dr Bob Hoff man is truly a master. He is lifting our profession. Get in his space! Compliments to the aIC for exposing our italian chiropractors to something great”.

DoctorMarioStefanoMasterofChiropractic(Australia)

“the energy and spirit of the doctors in attendance was exceptional. as an ex-perienced speaker, it is always a bless-ing to be with a group like the aIC at-

tendees who were friendly, engaged and eager to learn. audiences and groups around the world vary greatly based on location, size and interest, but it is also the responsibility of the speak-er to bring their best material, positive attitude and presentation skills to those in attendance.Speaking in Bologna was fun, rewarding and uplifting because their was a syn-ergy between the speaker and those in attendance. the material was enlight-ening and inspiring and what brought everything together was the interac-tion between speaker and group.During the ten hours together, friend-ships were forged and those in attend-ance were reminded why they were chosen to be chiropractors as their in-ner greatness was rekindled. Of course, everyone involved wished that more members of the aIC were in attendance because all of those who missed this important event truly missed some-thing historic and important.the aIC team did a wonderful and de-tailed job organizing and preparing for the convention and as a speaker, I am very appreciative and most grateful. I hope that this event was just the fi rst invitation to interact with this special group of doctors from all over Italy”.

DoctorBobHoffman,DC,TheMastersCirclePresidentandCEO

Ilsegretariodell’AICDott.Mazzini

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47Chiropratica - N. 19 - Marzo 2010w

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Posizione laterale con un guanciale co-mune. Questa posizione esercita una torsione sulla colonna cervicale.

Il guanciale Cuscinolo mantiene la vo-stra colonna cervicale in posizione ana-tomicamente corretta.

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Il guanciale cervicale CUSCINOLO è disegnato in modo da riposare il collo e la testa, riducendo nel con-tempo lo stress sulla vostra colonna cervicale. Ideale per la lettura, per guardare la televisione o per rilas-sarsi. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi. Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale. L’uso del guanciale cer-vicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo, periartriti e sindromi vertiginose. Se vi svegliate sempre stanchi e con il collo rigido questo è il cuscino che fa per voi. Grazie al suo dise-gno rivoluzionario ed alle estremità con quattro curvature anatomiche differenti, permette un riposo ed un confort senza uguali. Fodera in spugna nautica 100% cotone rica-mata inclusa.

cervicale cervicale

acquistate on-line su: www.cuscinolo.comRaccomandato dall’Associazione Italiana Chiropratici - www.chiropratica.com

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Il CUSCINO ELEVATORE CUSCI-NOLO per gli arti inferiori è dise-gnato per sostenere in modonaturale ed anatomico le

gambe che necessitano di ripo-so. Riduce l’affaticamento e porta sol-

lievo anche ai problemi lombari. Ideale perle persone che soffrono di disturbi di circolazione, grazie al suo dise-gno ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviandodolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai pol-pacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile duran-te il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.

ELEVATORE GAMBE

Il RULLO CERVICALECUSCINOLO aiuta a ripo-sare il collo e la testa, ridu-cendo nel contempo lostress. Ideale per la lettura, perguardare la televisione o per rilas-sarsi. In viaggio, in auto potrete finalmente appoggiar-vi e dormire senza avere la testa che ciondola. In poco tempo sare-te stupiti dalla sensazione di sollievo e dal relax che offre ai vostrimuscoli stanchi e tesi. L’uso del rullo cervicale è indicato in casodi cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo.

RULLO CERVICALEIl SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO èdisegnato in modo da adattarsi perfetta-mente al contorno della vostra schiena,specialmente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamento eporta sollievo ai problemi lombo-sciatal-gici. Ideale per le persone che devono

svolgere un lavoro sedentario. Adatto perla casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per preve-

nire, in caso di predisposizioni, peggioramenti diproblemi di ernie del disco.

Il SUPPORTO LOMBARE perAUTO CUSCINOLO è dise-gnato in modo da adattarsi per-fettamente al contorno dellavostra schiena, specialmentenella zona lombare dove è piùimportante. Riduce l’affatica-mento e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Specifico perl’automobile e per i lunghi viaggi in aereo o treno. Ideale per le per-sone che devono guidare a lungo o che devono ricominciare a gui-dare dopo operazioni di ernia del disco.

CUSCINO LOMBARE

CUSCINO LOMBARE AUTOIl SEPARATORE per le GINOCCHIACUSCINOLO è disegnato in mododa separare le gambe durante il

sonno e tenere le ginocchia, le anche ela colonna vertebrale in una posizione ana-

tomicamente corretta.Ideale per alleviare i dolori sciatalgici.Perfetto per alleviare i sintomi pre e postmaternità ed i problemi da decubitonegli anziani.

SEPARATORE GINOCCHIA

Leggero e dal design contemporaneoCostruito in poliuretano espanso ad alta densità

Disponibile in vari colori:rosso, navy, blu, azzurro, beige, grigio, verde, agua

Tutti i cuscini Cuscinolo sono sfoderabili,trattati antimacchia e lavabili.

COJEDA srl - Ruelle Laurent Revel, 211017 MORGEX (Aosta) - Tel. 329.7606156 - Fax 0165.801349

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