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Osteoartrite Il pericolo chiropratico I 33 principi di filosofia Il mal di schiena in vacanza RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - 2,50 - Aprile 2004 - NUMERO 6 Chiropratica NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Chiropratica NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Osteoartrite Il pericolo chiropratico I 33 principi di filosofia Il mal di schiena in vacanza

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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Page 1: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

OsteoartriteIl pericolo chiropraticoI 33 principi di filosofia

Il mal di schiena in vacanza

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ChiropraticaNUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

ChiropraticaNUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

OsteoartriteIl pericolo chiropraticoI 33 principi di filosofia

Il mal di schiena in vacanza

Page 2: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

2 Chiropratica

ChiropraticaNNUUOOVVOO OORRIIZZZZOONNTTEE DDEELLLLAA SSAALLUUTTEE

Sommario:Anno 2004 . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

Per la Chiropratica sarà la volta buona?

Il pericolo chiropratico . . . . . . . . . . » 4La parola all’A.I.C.

Osteoartrite: . . . . . . . . . . . . . . » 6Considerazioni chiropratiche

Quando i Chiropratici . . . . . . . . . . . » 10Si incontrano

I 33 principi di filosofia . . . . . . . . . . » 12Validi ancora adesso

Con più esercizi... . . . . . . . . . . . . » 16... si vive meglio!

La vita in un passo . . . . . . . . . . . . » 18Tutto in un secondo

Mal di schiena in vacanza . . . . . . . . . » 20Vi salvate così

Filosofia chiropratica . . . . . . . . . . . » 24e la nuova scienza: un’unità emergente

1895 - 1995 . . . . . . . . . . . . . . » 28100 anni di Chiropratica

La pagina dei bambini . . . . . . . . . . . » 30

MAURO CIOCIA giovane artista emergente diTorino, diplomato a pieni voti al liceo artisticoV. Veneto della sua città ed ora, studenteall’Accademia di Belle Arti di Cuneo, frequen-ta il corso di Arti Multimediali. Multimediale èanche il suo modo di concepire l’arte in quan-to oltre che alla pittura si interessa di ogni sfac-cettatura delle creatività: dalla graphic com-puter, alla progettazione di siti web, al fumet-to, al cartone animato...

EDITORE:Associazione Pro Chiropratica Italiana

REDAZIONE:Ruelle Laurent Revel, 2 - 11017 MORGEX (AO)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.prochiropratica.com

www.chiropratica.comE-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE: Enrica FERRI

REGISTRAZIONE:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di Aosta il 23-06-1995

PUBBLICITÀ: A.P.C.I.

COMITATO DI REDAZIONE:Enrica Ferri

Louise La RueAntonio Gil

Baiju Khanchandani

IMPAGINAZIONE GRAFICA E STAMPA:Tipografia MARCOZ s.n.c.

Piazza E. Chanoux, 1 - 11017 MORGEX (AO)Tel. e fax 0165.809640

L’Editore non si assume alcuna responsabilità circa dati,opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Di questo numero sono state stampate

13.000 COPIE

L’Albero della Vita

Page 3: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

Anno 2004Per la Chiropratica sarà la volta buona?A

LLoouuiissee LLaa RRuueePresidente Associazione

Pro Chiropratica Italiana

3Chiropratica

qualcuno) alla professione che hanno pre-sentato in varie occasioni la stessa personaparalizzata in sedia a rotelle, ridotta cosìda un “soi disant” chiropratico.Nonostante fin dalla prima apparizione intelevisione questo abusivo fosse risultatoprivo di qualsiasi formazione in chiroprati-ca, la stessa persona danneggiata dal “chi-ropratico” è apparsa per altre tre voltesulle reti nazionali denunciando il Chiro-pratico e la Chiropratica. Nel frattempo suvari quotidiani sono apparsi vari articolidenigratori nei confronti della Chiro-pratica e come potete leggere negli arti-coli che seguono, l’Associazione ItalianaChiropratici ha anche offerto un aiutolegale al paziente. A questo punto capiteche non è veramente facile essere ottimistima siamo sicuri che con il vostroaiuto riusciremo a far prevalere lenostre ragioni: vogliamo esseretrattati da chiropratici, chiropra-tici veri e non medici (o altro)riciclati e soprattutto vogliamo lalegge per non finire tra le mani diciarlatani e abusivi. La nostra saluteè importante e il nostro diritto diessere trattati dalla disciplina dinostra scelta è ancora più fondamen-tale. A questo punto mi sono anche posta ilproblema su che cosa è veramente lachiropratica. Ho cercato, ho chiesto equeste sono le conclusioni a cui sonogiunta:• La chiropratica è il metodo di

cura naturale più diffuso almondo. Si concentra sul tratta-re le cause che provocano iproblemi fisici invece di tratta-re i sintomi. La chiropratica sibasa su un assunto molto sem-plice: problemi strutturali delcorpo, particolarmente proble-mi che implicano la colonnaspinale, possono generare problemicon il funzionamento del corpo, spe-cialmente al sistema nervoso. Il

midollo spinale, che rappresenta la mag-giore strada di comunicazione del nostrosistema nervoso, è situato nel canalemidollare all’interno delle vertebre. Ilmidollo trasmette gli ordini impartiti dalcervello al resto del corpo e tutti i movi-menti, funzioni e sensazioni sono control-lati dal sistema nervoso. Un problema alivello della colonna può interferire con inervi che escono dalla colonna; tale disal-lineamento, o blocco è chiamato sublus-sazione. Le sublussazioni possono crearevari sintomi quali mal di schiena, male alcollo, cefalea, dolori alle spalle, parentesiagli arti, sciatalgie e una miriade d’altriproblemi. Queste sintomatologie posso-no essere originate da questo “schiaccia-mento”, interferenza con i nervi almomento di fuoriuscire dalla colonna e

andare verso il resto del corpo. Il chiro-pratico rimuovendo le sublussazioni,le interferenze permette al corpo di

ritrovare il suo equilibrio e il suo statodi salute. Sì, ma… forse c’è di più…

Riproviamo.• Possiamo rappresentare lo stato

di salute "naturale" come il risul-tato del perfetto equilibrio fra itre fattori fondamentali dell'indi-viduo e cioè il fattore strutturale,il fattore chimico e il fattorementale. Questi tre fattori pos-sono essere immaginati come itre lati di un triangolo equilatero(triangolo della salute): se ancheuno solo dei lati non è in equili-brio ne risentirà l'intera struttura.E' questa la sfera d'azione dellachiropratica: far si che vengamantenuto o ripristinato l'equili-brio tra le varie componenti. Sì,va bene, … però manca qual-cosa… e allora ho chiesto aiutoe negli articoli che seguonopotrete leggere varie opinioni suuna delle componenti fonda-mentali della chiropratica che èsempre: scienza, arte e filosofia.

Forse nemmeno il 2004 è lavolta buona per la legalizza-zione della chiropratica inItalia!Perché sono giunta a questodubbio disfattista? Perché datutto ciò che sta succedendoda alcuni mesi (8-10), sembrache il clima attorno alla chiro-pratica si sia surriscaldato edeteriorato in modo incredibi-le. Siamo passati da un ottimi-smo giustificato, leggi Go-verno Berlusconi che appog-giava la nascita di nuovi albi,un liberismo molto pronuncia-to verso le nuove figure pro-fessionali, una professionemedica che non osteggiava(troppo) la chiropratica aduna situazione Kafkiana dovela Fnomceo nel congresso diTerni ribadisce che solo i medi-ci possono esercitare la chiro-pratica e l’osteopatia, la corted’appello condanna i chiro-pratici per aver fatto i chiro-pratici e li accusa d’abuso diprofessione e soprattutto ilprogetto di legge dell’onore-vole Lucchese alla Camera deiDeputati sembra essere arena-to in modo definitivo vistal’opposizione della classemedica alla legalizzazionedella chiropratica e dell’osteo-patia. Non esistono ragioniper essere ottimisti!A questo va aggiunto l’attaccoportato dalla stampa e dallatelevisione (forse istigati da

Page 4: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

l pericolo chiropraticoLa parola all’A.I.C.

DDrr.. JJoohhnn WWiilllliiaammssD.C.

Presidente AssociazioneItaliana Chiropratici

In Italia la professione chiropratica è stataspesso descritta come pericolosa per lasalute pubblica, ma i recenti attacchi deimedia sono assolutamente senza prece-denti.C’è uno sforzo programmato per minarela credibilità dei chiropratici, anche se allostesso tempo la chiropratica viene pro-mulgata a condizione che siano i mediciad effettuare il trattamento chiropratico.Per qualche “oscura” ragione, ultima-mente la professione chiropratica è stataoggetto di una recente sentenza dellaCorte Suprema di Cassazione che di fattosembra riconoscere alla professionemedica il monopolio assoluto nell’arenasanitaria; i giornali pubblicano molti arti-coli che denigrano le qualifiche legali eprofessionali dei chiropratici, articoli spes-so scritti da persone che si autoqualifica-no “esperti” e che appartengono allaclasse medica od odontoiatrica e che, perpreparazione culturale, sono filosofica-mente troppo distanti, per capire persinoi più basilari principi della chiropratica; eancora peggio, tutte e tre le reti televisivenazionali hanno mandato in onda intervi-ste con una vittima della “chiropratica”che faceva appello al pubblico di evitarequesti ciarlatani ed invitava a rivolgersisolamente a veri dottori in medicina. Il caso a cui mi sto riferendo è un eviden-te esempio di disinformazione giornalisti-ca, anche se non è chiaro se le reti o igiornalisti hanno costruito intenzional-mente i programmi in modo da attaccarei chiropratici, o se sono stati in qualchemodo sviati circa i reali elementi del caso.Il fatto è che la presunta vittima è statavista da milioni di spettatori, in diversefasce orarie, e le trasmissioni sono statemandate in onda in modo tale che il pub-blico percepisse i chiropratici come peri-colosi, incompetenti e truffatori e chedovrebbero essere evitati a tutti i costi. E'stato mostrato un diploma di laurea del“The Texas College of Chiropractic”senza prima informarsi che questa scuola

non è mai esistita – una semplice telefo-nata all’Associazione Italiana Chiropraticiavrebbe chiarito la situazione oltre alfatto che il “dottore” in questione nonera un falso dottore in medicina, come daloro continuamente ripetuto, ma un falsochiropratico! L’Associazione ItalianaChiropratici ha contattato la vittima inquestione offrendogli assistenza legalecontro il falso chiropratico, che è stata

4 Chiropratica

II

Page 5: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

gentilmente rifiutata in quanto unaltro avvocato si occupava già delcaso, ma nonostante la nostra offertaed il fatto che egli sia stato informatoche la persona che lo ha trattato nonfa parte della professione chiroprati-ca, la vittima ha continuato ad appa-rire in televisione senza mai chiarire lenocive dichiarazioni rilasciate contro ichiropratici.Valutando questo momento senzaprecedenti per la chiropratica inItalia, sono arrivato alla conclusioneche è stato il nostro grande successoa provocare un tale diluvio di propa-ganda aggressiva. La professione chi-ropratica è diventata un'alternativainteressante nei confronti di una pro-

fessione medica esasperata che contacirca 80.000 medici mal retribuiti odisoccupati, e che identifica i chiro-pratici stessi come unico ostacolo allacreazione di medici-chiropratici. Ciòè dimostrato dalla proliferazione dititoli accademici e corsi di chiroprati-ca fondati e diretti da dottori in medi-cina e dentisti che non hanno cre-denziali chiropratiche, ma che pre-tendono di formare professionisti inchiropratica. Il vero pericolo chiropra-tico è nascosto qui! I chiropraticihanno urgentemente bisogno di unriconoscimento legislativo che pro-tegga il loro titolo ed assicuri il pub-blico che quando una persona è visi-tata da un chiropratico, lo stesso è un

vero professionista in chiropratica enon qualcuno che ha inventato le suecredenziali o che è stato preparato inmodo non adeguato attraverso brevicorsi di dubbia origine.

5Chiropratica

Trattato dal Corriere della Seradi mercoledì 31 marzo 2004 t

L’Associazione Italiana Chiropraticiha bisogno del vostro sostegno

per la legalizzazione della professione in Italia.Firmate e fate firmare il modulo che trovate nella rivista

e inviatelo all’Associazione Italiana Chiropraticioppure visitate il sito www.chiropratica.com

e date il vostro appoggio direttamente in linea.

Page 6: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

steoartrite:Considerazioni chiropratiche

DDrr.. GG..OO.. SScchhmmiieeddeellD.C.

L’osteoartrite, dal punto di vista del chiro-pratico, è prevalentemente un fenomenoche riguarda gli anziani. Le sue manifesta-zioni, come si può osservare dalle imma-gini radiografiche, consistono in becchi emanifestazioni osteofitiche che si proietta-no dai corpi vertebrali. Tali manifestazionipossono essere isolate o diffuse lungotutta la colonna e possono anche assume-re l’aspetto di ponti che uniscono due ver-tebre, riducendone così la mobilità oimmobilizzandole addirittura. Nei casi piùgravi tali ponti possono unire varie verte-bre creando il blocco di tutta una regionedella colonna con enorme riduzione delmovimento.Il tipo d’artrosi sopra descritto si chiamaartrite degenerativa. Si manifesta in modoinsidioso, spesso come risultato di traumi,microtraumi o sforzi, sia fisici o meccanici,che possono interessare il sistema delleunità vertebrali. Nei legamenti che uni-scono le vertebre spesso si depositano, acausa di questi fenomeni, minerali che poicalcificano.Questo cambiamento è sovente un feno-meno di compensazione, un mezzo diadattamento agli stress a cui è sottopostala colonna vertebrale. Generalmente nonè causa di dolore o problemi neurologicifino a quando un avvenimento esternodisturba gli equilibri del corpo: una sub-lussazione, un incidente o un trauma allacolonna. In base alla mia esperienza clini-ca, spesso i pazienti, anche ad ottanta,novant’anni, possono non risentire didolori o disturbi originati dalla loro condi-zione di sofferenti di osteoartrite.Può succedere abbastanza frequentemen-te che pazienti sulla sessantina, dopo aversubito un incidente automobilistico relati-vamente lieve, si lamentino di soffrire didolori, anche acuti, alla colonna successi-vamente al trauma. Spesso, dopo unaradiografia alla zona del dolore che evi-denzia una certa quantità di osteoartrite,spieghiamo ai pazienti che il dolore è ori-ginato da un disturbo ai processi artritici

della colonna. Sovente la prima reazione èdi negazione, di dire “non ho mai avutol’artrite prima dell’incidente”. In effetti,l’artrosi c’era; semplicemente il pazientenon ne era al corrente perché non gene-rava dei sintomi, fino al trauma che harotto degli equilibri.L’approccio chiropratico verso l’artritedegenerativa, generalmente, consiste nel-l’identificare le sublussazioni locali, se pre-senti, ridurle (aggiustarle, n.t.) con laforza, direzione e quantità necessarie.Lo sviluppo iniziale dell’osteoartrite o dialtre modifiche patologiche delle ossa puòessere dovuto a cambiamenti d’origineendocrini o metabolici. I cambiamentiossei che si manifestano nella malattia diPaget possono essere dovuti ad una pro-duzione eccessiva di tiroxina e, ad esem-pio, i cambiamenti che si manifestano nel-l’acromegalia possono essere dovuti adun’eccessiva secrezione di somatomedina.L’iper produzione delle ghiandole parati-roidee può produrre diffuse alterazioniossee mentre l’isterectomia o la meno-pausa sono sovente associate, nella popo-lazione femminile, a cambiamenti osseidovuti a livelli d’estrogeno ridotti.Le condizioni sopra descritte possonoessere ricondotte ad interferenze nervosea livello dei nervi spinali D1-2, di cui alcu-ne fibre sono in sinapsi con i neuroni pre-senti nel ganglio cervicale superiore (perla ghiandola pituitaria) o ganglio cervicalemedio (per le ghiandole tiroidee e parati-roidee). Le ovaie e l’utero sono innervatedai nervi provenienti dalla parte bassadorsale e alta lombare, le cui fibre sono insinapsi con i gangli paravertebrali lombarie sacrali.Inoltre, poiché l’ipotalamo dà origine afibre che controllano tutte le funzioniendocrine, non si può non riconoscere laprofonda importanza che riveste la zonaatlanto occipitale dove l’ipotalamo è situa-to. Le sue fibre passano attraverso la basedel cervello (brain stem) e la parte cervica-le della colonna e entrano in sinapsi con le

6 Chiropratica

OO

Page 7: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

cellule medio laterali dei livelli cervicalie toracici della colonna.In conclusione, il tipo d’artrosi condi-ziona l’area della colonna alla quale ilchiropratico deve rivolgere maggior-mente l’attenzione; nel caso dell’artritedegenerativa può essere un segmentolocale ad essere interessato, con il risul-

tato di alterare le relazioni tra le strut-ture ossee e causare una sublussazionecon conseguente interferenza del mes-saggio nervoso. Nel caso di disfunzionimetaboliche o endocrine, il chiroprati-co concentrerà la sua attenzione suisegmenti D1-D2, D10-D12 e/o la cer-niera atlanto occipitale.

7Chiropratica

I pazienti si presentano ai chiropratici con varie manife-

stazioni della sublussazione e l’osteoartrite è quella più

comune e la peggior causa di disagio tra gli adulti .

L’osteoartrite peggiora lentamente, affliggendo princi-

palmente le cartilagini delle articolazioni e, in genere, si

sviluppa in seguito a traumi, sia acuti sia ripetitivi.

Spesso a questa degenerazione è associata una certa

quantità di dolore e, poiché nella cartilagine non sono

presenti terminazioni nervose, si suppone che tali sintomi

abbiano origine in altre strutture dell’articolazione tipo

l’infiammazione articolare, la distensione della capsula

articolare, contrazioni muscolari, contratture della capsu-

la articolare o la pressione diretta sull’osso dovuta alla

riduzione della quantità di cartilagine dell’articolazione.

Tali dolori sono generalmente più acuti di mattina e

generalmente migliorano dopo circa 30 minuti d’attività.

Kirkaldy-Willis (“Tecniche chiropratiche: Procedure e

Principi, 2ª edizione” Peterson D.H., Bergman T.F. Mosby

2002, pag. 46) descrive il fenomeno della degenerazione

vertebrale quale conseguenza di un alterazione meccani-

ca locale. L’iniziale alterazione della disfunzione indivi-

duale di un segmento motorio, che conduce all’ipomo-

bilità, è secondaria all’alterazione del tono muscolare

segmentario e della sua funzione. Se l’alterazione mecca-

nica persiste, il carico anormale ripetitivo che si crea

porta all’instabilità dell’articolazione dovuta alla lassità

capsulare e deformazione interna del disco. Quando tale

alterazione è sufficientemente progredita si avrà come

conseguenza una artrite degenerativa e le sue manifesta-

zioni saranno evidenti sulle radiografie. La stabilizzazione

dell’articolazione, attraverso fibrosi dei tessuti molli e

osteofiti ossei, è lo stadio finale della malattia.

Panjabi (“Elementi fondamentali di Chiropratica”.

Redwood D., Cleveland CS III. Mosby 2003, pg. 160)

spiega inoltre che con la degenerazione il nervo può per-

dere una parte della sua elasticità e creare aderenze al

foro intervertebrale, rendendo così più difficile lo scivola-

mento del nervo nella sua sede e più soggetto alle forze

compressive che si sviluppano nella colonna. Queste

pressioni e irritazioni, se ripetitive e croniche, possono

portare all’infiammazione della radice del nervo.

L’aspetto radiografico dell’osteoartrite può essere rias-

sunta dalla riduzione non uniforme dello spazio dell’arti-

colazione, dagli osteofiti, dalla sclerosi subcondrale e

dalla deformazione e non allineamento dell’articolazione.

La degenerazione della colonna può manifestarsi a livel-

lo delle faccette articolari, dei foramina intervertebrali,

delle articolazioni costo vertebrali e costotrasverse. A

causa della relazione, sia anatomica sia fisiologica, che

accomuna disco e faccette articolari, la degenerazione

artrosica che si manifesta su un elemento può estendersi

all’altro. La degenerazione discale si presenta general-

mente con una riduzione dell’altezza del disco, osteofiti

e speroni ossei, mal posizionamento dell’articolazione;

inoltre possono essere presenti ernie di Schmorl. La

degenerazione della parte esterna del disco è caratteriz-

zata da osteofitosi marginale.

Quando si hanno in cura pazienti che manifestano sinto-

mi di osteoartrite della colonna è importante che l’iden-

tificazione e la rimozione delle sublussazioni avvenga

nello stadio iniziale del processo al fine di evitare una

degenerazione irreversibile e permanente della colonna.

Nella maggior parte dei casi queste degenerazioni sono

limitate e così minime che l’individuo, il paziente riesce a

adattarsi ai cambiamenti senza alterazioni strutturali o

funzionali. Il chiropratico, vista la presenza di tali segni

artritici, deve considerare le radiografie e l’anamnesi del

paziente al fine di determinare lo specifico luogo d’alte-

rata funzionalità meccanica.

Nonostante esistano poche contro indicazioni assolute ai

trattamenti chiropratici, alcuni evidenze cliniche necessi-

tano di un’attenzione particolare; nel caso dell’osteoartri-

te la capacità del paziente di assumere alcune posizioni

per l’aggiustamento è importante.

Il chiropratico, nel trattare il paziente afflitto da osteoar-

trosi deve ricordare bene due cose: procedere lentamen-

te e con calma al posizionamento del paziente e usare

degli aggiustamenti più leggeri e meno profondi. Meglio

fare meno che troppo. Spesso i pazienti afflitti da questi

tipi di problemi sono quelli che reagiscono meglio e dove

un trattamento, che può forse sembrare più superficiale,

dà i risultati migliori e una sensazione di benessere più

duratura.

Donald Gran, M.S.Ed., D.C., L.C.P.(Hon)

CONSIDERAZIONI TECNICHE SUI PAZIENTI AFFLITTI DA OSTEOARTRITE

Nota dell’autore: vorrei ringraziareil Dr. Henry Brockington per il suocontributo a soggetto dell’areaendocrinologica.

Page 8: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

8 Chiropratica

Sintomi:1. Dolore sordo, profondo nella zona lombare.2. Dolore sordo, profondo nella zona dei glutei e/o coscia

posteriormente, polpaccio e occasionalmente, piede.3. Contrazioni muscolari lombari immobilizzanti (contrazione

muscolare che blocca la schiena in posizione antalgica).4. Dolori lombari acuti provocati dal movimento.5. Dolori, perdita di sensazione, parestesia e/o formicolio

nella gamba o nel piede.6. Debolezza muscolare.7. Incapacità a sostenersi sulla punta o sul tallone del piede.8. Il dolore peggiora piegandosi in avanti, starnutendo o sfor-

zando.9. Possibile incontinenza urinaria o intestinale.10. Altri sintomi possono essere presenti.

Segni:1. Flesso estensione della schiena limitata.2. Peggioramento del dolore con periodi prolungati in piedi o seduti o

sdraiati sullo stomaco.3. Miglioramento del dolore stando sdraiati sulla schiena o sul fianco con

le gambe in posizione fetale.4. Difficoltà ad alzarsi dalle posizioni sedute o sdraiate.5. Tossire, starnutire o sforzare aumentano i dolori lombari e/o nella

gamba.6. Rigidità e dolori più presenti al risveglio (difficoltà a mettersi le calze e le scar-

pe).7. Aumento del dolore con passeggiate anche brevi (il riposo lenisce i dolori).8. Perdita o diminuzione dei riflessi patellari e del tallone.9. Atrofia muscolare.10. Altri sintomi possono essere presenti.

C O L O N N A PROTRUSIONE DISCA

PROTRUSIONE DIS

VISTA

LATERALE

NORMALE

Sintomi e segni dell’ernia discale

Radice del nervo di L-2rimossa per visualizzare il foro intervertebrale

Branca medialedel ramo dorsale

Osso sacro

Radice del nervo L-5infiammata

Radicedel nervo L-5

infiammata

Osso sacro

Disco di L-5 normale

Nervidel plesso

lombare

Nervidel plesso lombare

Protrusione discaledi L-4

Protrusione discaledi L-4

Disco di L-3normale

Vertebra L-4

Vertebra L-5

Page 9: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

9Chiropratica

Sintomi e segnidella colonna osteo-artrosica

Sintomi:1. Movimenti lombari limitati.2. Frequenti contrazioni muscolari lombari.3. Intorpidimenti, formicolii e debolezza nelle gambe e/o

dita dei piedi.4. Dolori che si irradiano ai glutei, gambe e piedi.5. Dolore incapacitante nel muoversi o camminare (necessità

di un supporto per muoversi).6. Altri sintomi possono essere presenti.

Segni:1. Rigidità lombare con dolori sordi.2. Aumento del dolore e della rigidità al risveglio o dopo periodi

seduti che migliorano con attività e movimento.3. Contrazioni e crampi nei glutei e muscoli della gamba.4. Dolori acuti lombari (colpo della strega) frequenti e ricorrenti.5. Aumento del dolore con passeggiate anche brevi (il riposo lenisce i

dolori).6. Altri sintomi possono essere presenti.

L O M B A R EALE (Vista postero anteriore)

SCALE (Vista laterale)

VISTA

OSTEOARTROSICA

Branca medialedel ramo dorsale

Vertebra L-4

Vertebra L-4

Vertebra L-5

Articolazionivertebraliartrosiche

Vertebra L-5

Osso sacro

Radici dei nervi L-4 e L-5infiammate

Vertebra L-4

Vertebra L-5

Osso sacro

Disco di L-2normale

Radice del nervonormale

Formazioni diOsteofiti

Dischi di L-4 e L-5ridotti in altezza

(Discopatie)

Page 10: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

Spesso quando i chiropratici si riuniscono,parlano di filosofia, eppure raramente lisentirete parlare di Platone o Aristotele, oparagonare Nietzsche a Emerson. La filo-sofia che li interessa di più, quella di cuidiscutono, è la filosofia chiropratica ovve-rosia i credo e le basi dell’intera professio-ne chiropratica.Molte persone trovano strano che la chi-ropratica abbia la sua filosofia. Dopotutto, le altre professioni non si basano suuna filosofia: avete mai sentito parlare difilosofia pediatrica, di filosofia contabile odi filosofia legale? Perché allora la chiro-pratica ha una sua filosofia? Forse, in qual-che modo, dire che la chiropratica ha unafilosofia è fuorviante.Secondo il dottor B. J. Palmer, il divulga-tore della Chiropratica (il cui padre, D. D.Palmer, ne è stato il fondatore nel 1895) lachiropratica è filosofia oltre ad esserescienza ed arte. La chiropratica non è sola-mente un metodo per aggiustare lacolonna vertebrale o correggere problemidi curvature, è una serie di credenze e opi-nioni che riguardano il corpo umano e ilnaturale ordine delle cose dell’universo.Questi credo, questa filosofia sono il per-ché della chiropratica.

La scienza e l’arte della chiropratica (adesempio le specifiche tecniche di aggiusta-mento) sono state sviluppate e sono usatein accordo a tale filosofia. La chiropratica èunica sotto tale aspetto. Le altre professioninon sono basate su una serie di principiimmutabili. La professione legale, ad esem-pio, si occupa di un sistema di leggi e sta-tuti che vengono modificati molto veloce-mente, ad esempio fino a poco tempo fanon esisteva nel codice della strada unsistema di penalità di punti in caso di infra-zioni al codice. Anche le singole azioni pos-sono essere interpretate differentementedipendendo dal giudice o dalle circostanze:privare una persona della vita può essereconsiderato omicidio, incidente, delittopassionale o premeditato con pene diffe-renti; non esiste un codice unico ed univer-sale per giudicare tali azioni. Gli avvocatidevono lavorare con leggi e regole checambiano con il tempo, luogo geografico etabù sociali. Lo stesso dicasi per i contabili:ogni finanziaria cambia le regole a cui biso-gna sottostare. Anche la medicina cambia isuoi parametri secondo le ultime scopertescientifiche: fino a poco tempo fa era routi-ne operare di tonsille o di appendicite men-tre oggi tali operazioni sono molto rare.

uando i Chiropraticisi incontrano.

DDrr.. EEddddyy PPeelllliissssiieerrD.C., C.C.S.P.

10 Chiropratica

QQ

Page 11: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

Nella chiropratica le azioni e i principidi base non cambiano e sono immuta-bili. La comprensione di tali credo puòessere approfondita e le tecniche pos-sono essere migliorate ma la dottrina dibase rimane costante. L’importanzadella filosofia per la professione chiro-pratica non potrà mai essere sottolinea-ta troppo perché è la base di tutto ciòche un chiropratico con “principi” fa. Secondo uno dei primi filosofi chiropra-tici, il dottor Ralph Stephenson, D.C(potete leggere i suoi 33 principi nel-l’articolo che segue) la filosofia: “è laspiegazione di tutta la chiropratica e ladifferenza tra un bravo chiropratico euno mediocre è che quello bravo hauna varietà enorme di principi nel cer-vello mentre quello mediocre ne hapochi e un chiropratico mediocre ha latendenza a sostituire la conoscenza conla strumentazione.”

Nonostante esistano tanti principi chi-ropratici, i fondamentali sono: • Esiste un'intelligenza universale che

permea tutta la materia, che le forni-sce continuamente e totalmente lesue proprietà ed azioni, mantenendo-la perciò in esistenza e permettendo-le nel contempo di esprimersi;

• La funzione dell'Intelligenza Innatadel corpo è quella di adattare le forzeuniversali e la materia ai bisogni delcorpo;

• La missione dell'Intelligenza Innatadel corpo è quella di mantenere inuno stato di organizzazione attiva iltessuto vivente di un corpo (salute);

• L'interferenza nella trasmissione delleForze Innate causa non coordina-mento ovverosia Mal-essere (da nonconfondere con malessere dove Mal-essere è inteso come non funziona-mento perfetto delle attività del

corpo che è differente da malessereche significa presenza di sintominegativi.).

Come potrete leggere nell’articolo sui33 principi, la filosofia chiropratica è laragione d’essere del chiropratico: letecniche possono essere copiate, lemosse duplicate, la nostra manualitàpuò essere chiamata medicina manua-le, osteopatia, manipolazione ma laCHIROPRATICA sarà sempre l’insiemedi arte, scienza e filosofia.La chiropratica è sopravvissuta a 109anni di battaglie e lotte per non essereinglobata e assorbita dalla medicinaallopatica e finché esisterà la filosofia e ichiropratici continueranno a vivere elavorare secondo tali dettami, la chiro-pratica continuerà ad essere l’unicaprofessione differente con una rispostatutta sua ai problemi di benessere del-l’umanità.

11Chiropratica

ggiustamenti... alla saluteEffetto placebo. Se ci credi, fa meno male

a cura di AATTLLAANNTTEE

Reprint da“La macchina del tempo,

Maggio 2004”

AA Se ci aspettiamo di soffrire meno, sentire-mo meno dolore. La ricetta è facile, ma ilmeccanismo dell’effetto placebo è com-plesso. Un team di ricercatori ha mostratoche la semplice aspettativa di sollievo,anche senza venisse somministrato untrattamento medico, è in grado di causa-re mutamenti fisici nel modo in cui il cer-vello risponde al dolore. Lo studio appar-so sulla rivista “Science” ha vista la colla-borazione dei ricercatori dell’Universitàdel Michigan, dell’Università di Princetone dell’Ann Arbor Departement of VeteransAffaire degli Stati Uniti, che hanno impie-gato tecniche di risonanza magnetica fun-zionale (fMRI) per produrre una mappadei cambiamenti del flusso sanguigno nelcervello di volontari sottoposti a scaricheelettriche o termiche innocue, ma talvoltadolorose. Quando i volontari credevanoche al loro braccio fosse stata applicatauna crema antidolorifica, indicavano il

dolore come meno intenso e gli stessi cir-cuiti del cervello che gestiscono il doloremostravano minor attività. Da tempo imedici conoscono la potenza del placebonel migliorare le condizioni dei pazienti.Ma gli scienziati non sono sicuri di comefunzioni e se vi sono effettivamente coin-volti i processi neurali. I nuovi studi forni-scono le prime scansioni che documenta-no i cambiamenti indotti dal placebo nel-l’attività del cervello.

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33 principi di filosofiaValidi ancora adesso

Scritto da: DDrr.. RR..WW.. SStteepphheennssoonn,,

D.C., Ph.C.

Riorganizzati e classificati da:David B. Koch,

D.C., L.C.P. (Hon.)

12 Chiropratica

II Ian Coulter, Ph.D., sociologo, ex presiden-te del Canadian Memorial ChiropracticCollege e autore del libro “Chiropratica,una filosofia per la sanità alternativa”, hapresentato un’interessante analogia allaconferenza “Filosofia sull’istruzione chiro-pratica” tenuta dalla WFC/ACC (WorldFederation of Chiropractic/ AmericanChiropractic Council, n.t.) nel Novembre2000. Ha spiegato che la filosofia chiro-pratica è come un pallone da calcio che laprofessione chiropratica ha raccolto ametà del campo e che invece di farlo avan-zare verso la porta avversaria o di inviarloindietro se non si riesce a segnare, l’ha soloposato al suolo sulla linea di metà campoe ci si è seduta sopra per gli ultimi 70 anni.Bene, potete capire che essendo io unprofessore di filosofia chiropratica, taleaffermazione mi è, come si dice, “entratada un orecchio e uscita dall’altro” mariflettendoci sopra con più attenzione,devo ammettere che ha colpito nel segno.Avendo passato gli ultimi vent’anni dellamia vita ad insegnare i concetti fonda-mentali metafisici della chiropratica

secondo gli insegnamenti appresi a miavolta dai miei professori di filosofia,Reggie Gold, Guy Riekeman, Doug Gatese Thom Gelardi, mi trovo a pensare che èfinalmente arrivato il momento che qual-cuno raccolga quel pallone e cominci acorrere verso la meta.Volendo portare l’analogia del calcio deldottor Coulter un ulteriore passo avanti,mi rendo conto che il gioco che stiamogiocando è molto più serio di un sempliceevento sportivo: si tratta dell’esplorazionedella natura dell’universo e lo scopo finaleè capire il mondo in cui viviamo. E, essen-do filosofi della chiropratica, è più impor-tante capire specificatamente che cosastiamo facendo per i nostri pazienti quan-do li “aggiustiamo” e perché sembraavere un significato maggiore che solofarli sentire meglio per un po’. Perciò semi accingo a raccogliere il famoso “pallo-ne filosofico”, sarà nel tentativo di portar-lo verso la “l’area di goal”, vale a dire unacomprensione migliore dei concetti chiro-pratici fondamentali e, forse, anche unamigliore definizione degli stessi.Questo mi porta alla “Lista dei trentatreprincipi, numerati e denominati” presentinel libro di testo di Stephenson R. W. sullachiropratica. Quando Stephenson scrissela lista, la descrisse come “un numero diconcetti (Principi) che sono stati seleziona-ti per essere in questo libro”, nulla di più.Eppure con il passare del tempo questalista di concetti ha assunto un valore benpiù importante. Per tanti chiropratici, spe-cialmente per quelli più filosoficamenteorientati, questi principi sono diventatiuna sorta di catechismo, una sorta di“comandamenti chiropratici” che devonoessere studiati, forse anche memorizzati, ecitati (con la dovuta deferenza) quando èopportuno. Alcuni si definiscono “chiro-pratici di principio” ritenendo implicitoche quelli di Stephenson sono i Principi aiquali si riferisce tale distinzione. Ciò che mi

Il Palmer College a Davenport, Iowa

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13Chiropratica

preme dimostrare è che questi Principiformano comunque la struttura di unsillogismo logico e ragionato (argo-mento amplificato) che può essereassunto quale “raison d’être” (ragioned’essere) per la chiropratica. E’ sottoquesto punto di vista che io considerotutt’ora i Trentatre Principi validi e rile-vanti, non solo per la loro rilevanzastorica, ma per la loro modernità eattualità nonostante siano stati scrittisettantacinque anni fa e con il lin-guaggio (conoscenze scientifiche n.t.)di allora.Nel tentativo di renderli più compren-sivi ho cambiato tre cose ai Principioriginali di Stephenson.Per primo li ho ricollocati in quelle cheio identifico come tre categorie natu-rali: i primi Principi riguardano l’orga-nizzazione generale dell’universo eformano un modello relazionale traintelligenza (il principio organizzativo

– Intelligenza Innata, n.t.) e materia.Li chiamo i “Principi Universali”. Ilsecondo gruppo di Principi riguardala relazione tra intelligenza e materianegli esseri viventi e si riferisconoall’Intelligenza Innata della vita; li hodefiniti come i “Principi Biologici”.Infine ci sono alcuni Principi che siriferiscono specificatamente al ruolodella chiropratica e alla relazione siste-ma nervoso - colonna vertebrale e cheho definito “Principi Chiropratici”.Secondariamente ho provato ad elen-care i Principi secondo un ordine cro-nologico logico. Una delle sfide piùardue nell’insegnare questi Principi,nonostante gli stessi suggeriscanodeduzioni logiche, deriva dal fattoche Stephenson originariamente nonli ha elencati in un ordine preciso erigoroso. Nel mio catalogarli li ho rior-dinati liberamente in un tentativologico di relazionare premesse e con-

clusioni nel modo più chiaro possibile.Per maggiore comprensione del letto-re ho aggiunto (tra parentesi, n.t.) adogni Principio della mia lista la posi-zione originale datagli da Stephensonnella sua lista.Infine ho modificato il linguaggio incui i Principi erano stati originaria-mente scritti, sia per chiarire alcunedelle relazioni tra i concetti, sia perrenderli attuali in termini chiropratici,fisici e biologici viste le nuove scoper-te scientifiche. Un confronto più det-tagliato tra ogni Principio originale ela nuova terminologia sarà l’argomen-to principale di un lungo articolo chepubblicherò presto su un giornaledello stesso settore, con una relazioneche fornirà un fondamento logico adogni cambiamento.Alla luce di questi cambiamenti, viinvito a leggere ed riflettere suiseguenti Principi:

PRINCIPI UNIVERSALI1. Primo Concetto. Esiste un’intelligenza universale

che permea tutta la materia, che le fornisce conti-nuamente e totalmente le sue proprietà ed azioni,mantenendola perciò in esistenza e permettendolenel contempo di esprimersi (esistere, n.t.) (1)

2. Causa ed effetto. Ogni effetto ha una causa e ognicausa ha degli effetti. (17)

3. Il Principio del tempo. Tutte le azioni necessitano ditempo. (6)

4. Non esiste organizzazione senza la fatica dellaForza. La materia non può essere organizzata senzal’applicazione di una forza da partedell’Intelligenza. (15)

5. Espressione universale. La forza si manifesta comeorganizzazione nella materia; tutta la materia è

organizzata; di conseguenza esiste un’IntelligenzaUniversale in tutta la materia. (14)

6. La triade dell’organizzazione. Ogni struttura orga-nizzata è una triade composta da tre fattori essen-ziali e più precisamente intelligenza, materia e forzache li unisce. (4)

7. La quantità di intelligenza presente nella materia.La quantità di intelligenza presente in tutta lamateria è sempre 100 % ed è sempre proporziona-le alle sue necessità. (7)

8. La funzione dell’intelligenza. La funzione dell’intel-ligenza è di creare la forza. (8)

9. La quantità di forza creata dall’intelligenza. Laquantità di forza creata dall’intelligenza è sempre100 %. (9)

T H E - T H I R T Y - T H R E E

P R I N C I P L E SO F - C H I R O P R A C T I C

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14 Chiropratica

10. La funzione della forza. La funzione della forza è diintegrare intelligenza e materia. (10)

11. La funzione della materia. La funzione della materiae di esprimere la forza. (13)

12. Le caratteristiche delle forze universali. Le forze del-l’intelligenza universale si manifestano quali leggifisiche, non sono mutabili e modificabili e non sipreoccupano per l’ambiente nel quale operano.(11)

13. Intelligenza nella materia organica e inorganica.L’intelligenza universale da forza (plasma, n.t.) siaalla materia organica che a quella inorganica. (16)

14. Interferenze di trasmissione delle forze universali.Possono esserci interferenze nella trasmissione delleforze universali. (12)

PRINCIPI BIOLOGICI15. Materia organica. La sostanza di un corpo vivente è

costituita da materia organizzata. (19)

16. Intelligenza Innata. Un essere vivente è nato per-meato dall’intelligenza dell’universo, chiamataIntelligenza Innata. (20)

17. Il significato della vita in termini chiropratici.L’espressione di questa Intelligenza Innata attraver-so la materia è il significato Chiropratico di “vita”(2)

18. La triade della vita. La “vita” è necessariamente l’u-nione di questa Intelligenza e della materia di unessere vivente risultante dalla creazione di specialiforze interne (Innate). (3)

19. Evidenza della vita. I segni della vita (assunzione,eliminazione, crescita, riproduzione, adattamento)sono evidenze dell’Intelligenza Innata della vita.(18)

20. La Missione dell’Intelligenza innata. La missionedell’Intelligenza Innata del corpo è quella di man-tenere in uno stato di organizzazione attiva il tes-suto vivente di un corpo. (21)

21. La perfezione della Triade. Per ottenere il 100 % divita, devono coesistere il 100 % di Intelligenza, il100 % di forza e il 100 % di materia. (5)

22. La quantità di Intelligenza Innata. Esiste il 100 % diIntelligenza Innata in ogni essere vivente, la quan-tità necessaria, proporzionata al suo livello di orga-nizzazione. (22)

23. La funzione dell’Intelligenza Innata. La funzionedell’Intelligenza Innata del corpo è quella di adat-tare le forze universali e la materia ai bisogni delcorpo, in modo che tutte le parti dell’organismointero abbiano un’azione coordinata per ottenereun beneficio completo. (23)

24. Il Principio della Coordinazione. La coordinazioneconsiste nell’interazione armonica di tutte le partidi un organismo, nell’adempimento delle loro fun-zioni e scopi. (32)

25. I limiti dell’Adattamento. L’Intelligenza Innata delcorpo ha la funzione di adattare le forze e la mate-ria ai bisogni del corpo per il tempo possibile pur-ché possa farlo senza violare una legge universale;in altre parole, la sua azione è limitata dai limitidella materia stessa e dal trascorrere del tempo.(24)

26. La normalità dell’Intelligenza Innata. L’IntelligenzaInnata del corpo è sempre normale e la sua funzio-ne è sempre normale. (27)

27. La caratteristica delle Forze Innate. Le forze createdall’Intelligenza Innata del corpo non sono maiindirizzate a danneggiare o distruggere l’organi-smo vivente nel quale agiscono. (25)

28. Paragone tra Forze Universali e Innate. Al fine diperpetuare il ciclo universale della vita, le ForzeUniversali sono, a meno che possano essere muta-te, di origine distruttiva, mentre le Forze Innatesono sempre di origine costruttiva, per quantoriguarda uno specifico organismo vivente. (26)

29. Interferenze di trasmissione delle Forze Innate.Possono esserci interferenze nella trasmissione delleforze Innate. (29)

30. La causa del Mal-essere. (Dis-ease). L’interferenzanella trasmissione delle Forze Innate causa noncoordinamento ovverosia Mal-essere. (Dis-ease).(30)

PRINCIPI CHIROPRATICI 31. Il conduttore delle Forze Innate. Negli animali alcu-

ne delle Forze Innate create dall’Intelligenza Innatadel corpo funzionano con o attraverso il sistemanervoso. (28)

32. La legge dell’offerta e della domanda. La leggedella Domanda e dell’Offerta esiste nel corpo allostato ideale; dove il sistema nervoso trasmette mes-saggi, relativi ai suoi bisogni, dal corpo al cervello,che agisce come un’unità centrale di elaborazioneper l’intelligenza innata del corpo, e dal cervello alcorpo per soddisfare tali bisogni. (33)

33. Sublussazioni. L’interferenza nella trasmissione nelcorpo è spesso direttamente od indirettamentedovuta a sublussazioni alla colonna vertebrale. (31)

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on più esercizi...... si vive meglio!

DDrr.. JJeerroommee GGllaaiinnD.C., C.C.S.P.

16 Chiropratica

CC senza scala mobile era un affronto. Il tuttofino al giorno in cui la sua schiena si è fattasentire. Il suo nuovo letto e la sua poltro-na ergonomica, terribilmente costosa, perguardare la televisione non hanno portatonessun sollievo alla situazione. I doloripersistevano e una visita dal chiropraticoera necessaria.

Responso dello specialista: “Deve muover-si di più, faccia più movimento!““D’accordo, lo faccio, ma quando?” rispo-se il signor Rossi.Dei piccoli passi che fanno una gran-de differenza.La mancanza di tempo è la scusa predilet-ta per giustificare l’inattività; invece muo-versi di più necessita un tempo minimo.Non c’è bisogno di iscriversi ad una pale-stra ne di fare jogging tutti i giorni. Sonoi piccoli sforzi che si rivelano benefici. Imuscoli sollecitati con regolarità sosten-gono lo scheletro meglio e sono la miglio-

re prevenzione contro il mal di schiena e ildegenerare delle articolazioni. Ora ilsignor Rossi ha cambiato il suo stile di vitae invece di prendere il tram per un tragit-to che dura 3 minuti, và a piedi e anzi faqualche passo di più attorno al lago e usaquesto momento per rilassarsi, non sol-tanto fisicamente ma anche moralmente.Da quando lascia lo sguardo vagare sul-l’acqua si ricorda addirittura di portare ifiori a sua moglie: arriva magari 10 minu-ti dopo al lavoro ma è molto più equili-brato, sveglio e pieno di energia.Mai più una cattiva coscienza.Il signor Rossi segue i consigli del suo chi-ropratico in tanti altri campi: l’ascensore ele scale mobili erano per lui una tentazio-ne enorme. Chi di noi non ha mai vissutouna situazione del genere?.Aspettiamo davanti alla porta dell’ascen-sore quando le scale sono lì a fianco eoltre tutto ci snerviamo perché non arriva,con il dito incollato al pulsante. Lo spin-giamo con impazienza pur sapendo chesaremmo arrivati prima facendo le scale.Ma dal momento che aspettiamo da variminuti, meglio approfittare dell’ascenso-re, anche se è solo per principio. Poi dicolpo la voce della coscienza si fa sentire,non avevamo deciso appena una settima-na fa di fare qualcosa per la salute? Oggiil signor Rossi ignora la scala mobile o l’a-scensore anche quando la porta è aperta

Il corpo è fatto per muoversi. Imuscoli che non sono regolar-mente stimolati si irrigidisconoe provocano molto spesso ilmal di schiena. Eppure è facileintrodurre più esercizio nellanostra vita quotidiana.Il signor Rossi è un uomomoderno, qualcuno che segueil progresso e che sà apprezza-re le comodità della vita quoti-diana. A quattordici anni avevail motorino, a 18 anni la suaFiat Uno e a 23 anni... il suoprimo appuntamento dal chi-ropratico.Per il signor Rossi un edificio dipiù di due piani senza ascen-sore o un centro commerciale

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17Chiropratica

e lo aspetta: finito il tempo dovedoveva fermarsi per riprendere fiatoper fare le scale!Un abitudine molto gradevole.Il signor Rossi non perde più il fiatoquando cammina alla sera lungo il Poe, da quando ha smesso di guardarela televisione per ammirare la visionenotturna del paesaggio che lo circon-da, non si addormenta più davantialla tele ma gode di un sonno profon-do al caldo nel suo letto. Una voltafatto il primo passo, muoversi e cam-minare di più diventa un’abitudine: cisi sente meglio e perciò ci chiediamoperché non l’abbiamo fatto prima.Non costa nulla, non richiede troppisforzi e, in fin dei conti, dobbiamosolo dedicarci un pò di tempo. Ilsignor Rossi ha finito per cedere la suapoltrona e la sua Fiat Uno al suo vici-no che ultimamente, avvicinandosipiegato in due, gli ha chiesto l’indiriz-zo del suo chiropratico.Il signor Rossi e l’esercizio.Un amico racconta al signor Rossi chesi sentiva molto meglio da quandodurante l’autunno aveva raccoltotutta la frutta di un gran albero del

suo giardino. Si era arrampicato finain cima e poi si era appeso ad ogniramo di qua e di là, di sù e di giù etanto esercizio gli aveva fatto un granbene. Avete mangiato la frutta, glichiese il signor Rossi? Ricevendo unarisposta positiva il signor Rossi escla-mò: “questo è il tipo di esercizio chefarei anche io volentieri”.Camminare almeno mezz’ora algiorno.Ci muoviamo decisamente troppopoco. Per rendere giustizia alla naturadel nostro sistema locomotorio, ci sidovrebbe muovere dalle 5 alle 7 ore algiorno. Una volta non esistevano pro-blemi quando ci si doveva attivare percercare o produrre il cibo mentreadesso siamo molto più sedentari e inostri movimenti sono molto più ripe-titivi (il che è altrettanto nocivo) ed è,di consequenza, molto importanteper l’apparato motorio e per la salutein generale camminare almeno unamezz’ora al giorno.Come regola di base per calcolare lafrequenza cardiaca ottimale di allena-mento, si parte da 170 meno la metàdella propria età. Esempio, il signor

Rossi ha 50 anni, per cui 170 meno 25risultato 145 che è la frequenza car-diaca ottimale. Una camminata armo-niosa all’aria aperta accompagnata damovimenti morbidi delle braccia per-mette di rimettere a punto il meccani-smo dell’apparato motorio sollecitan-do anche l’attività del sistema cardiovascolare. Il tutto dovrebbe esserefatto con delle scarpe che sostengonobene il piede e non avere fretta di fini-re la passeggiata per poi andaremagari a dormire . L’importanza della ginnastica e dellosport per la qualità della salute e dellavita è ben conosciuta e documentatacome dimostrato dagli studi piùrecenti:1. la ginnastica e la pratica dello sport

sono sempre più in auge per la pre-venzione delle malattie cardiovascolari;

2. questo fattore preventivo non èlegato agli sport agonistici ma aduna attività praticata quotidiana-mente a qualsiasi età;

3. una buona condizione fisica nonsoltanto prolunga la vita ma neaumenta la sua qualità.

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a vita di un passotutto in un secondo

DDrr.. AAnntthhoonnyy GGiillD.C., C.C.S.P.

18 Chiropratica

LL E impressionante tutto quello che può suc-cedere ad un piede durante un semplicepasso. Proviamo a vivere al rallentatore, perun secondo, la vita del piede destro.0,00 secondi: primo contatto con il suolo.Il bordo esterno del piede destro si posasul suolo. Dal momento che stiamo cam-minando e non correndo, il piede sinistroè ancora in contatto con il suolo.Correndo, i nostri due piedi sono simulta-neamente nell’aria e quando il piededestro atterra, si ritrova da solo adammortizzare il carico che, a seconda delritmo della corsa, può arrivare ad esserefino a quattro volte il peso del corpo.Per questa ragione la corsa, paragonataalla camminata, crea un carico molto piùimportante su piedi, ginocchia, anche edischi vertebrali e non è raccomandata achi soffre già di tali problemi.0,01 secondi: l’inizio della fase diammortizzazione.Posandosi il piede è leggermente giratoverso l’esterno in posizione chiamata“vara”. Il bordo esterno della pianta delpiede comincia a sottostare al peso delcorpo. La muscolatura interna del polpac-cio ammortizza la pressione. Quando talemuscolatura si rilassa il bordo internodella pianta del piede si abbassa e nellostesso momento il bordo esterno comin-

cia ad alzarsi. Questo movimento si chia-ma “pronazione” e avviene nella zona deltallone due volte più rapidamente rispettoalla parte anteriore del piede.L’elasticità che caratterizza la camminataprudente (sulla punta dei piedi) o la corsamolto rapida è governata da un altromeccanismo: il piede si posa sull’eminen-za dell’alluce e da lì si appoggia poi pro-gressivamente fino al tallone. In questocaso sono i muscoli esterni del polpaccioche assorbono per primi lo shock.

0,06 secondi: l’equilibrio.I due piedi sopportano lo stesso peso perun brevissimo instante ma, velocemente,il peso viene trasferito dal piede sinistro aquello destro.0,13 secondi: il piede sinistro si alzaDa questo momento tutto il peso riposasul piede destro. Il piede ha tre curvatureche si estendono tra i tre punti di appog-gio: un arco longitudinale tra il piccolodito del piede e il tallone, un arco trasver-sale poco marcato tra il piccolo dito e l’al-luce del piede e, infine, un arco longitudi-nale molto evidente tra l’alluce del piedee il tallone.

I tre archi del piede si comportano come un ponte.

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19Chiropratica

0,18 secondi: il piede sotto pressio-ne massima.Le ossa centrali del piede (i metatarsi)formano i tre archi; i tendini, i lega-menti e i muscoli mantengono questaarchitettura. In questo attimo gli archisono tesi al massimo: grazie alla loroelasticità possono assorbire le pressio-ni del peso e attenuare l’impatto deipassi sul suolo duro.Il tallone ha adesso raggiunto la posi-zione di pronazione massimale e iniziaa rialzarsi. Questo movimento vienechiamato “supinazione”. Nel frattem-po, nella parte anteriore del piede èsempre in corso la pronazione, per cuiil peso si trasferisce sempre dal picco-lo dito all’alluce. Il piede subisce allo-ra una torsione longitudinale, comeun’elica, che aiuta ad ammortizzare iltrauma del passo.0,28 secondi: il tallone si alza.Adesso la pressione sul piede comin-cia a diminuire. Aumenta di nuovocon il proseguire del piede in direzio-ne dell’alluce.0,46 secondi: fase di pressione mas-sima in propulsione.Adesso i due movimenti (dall’indietro

verso l’avanti e dall’esterno verso l’in-terno) che accompagnano tale azionedel piede si incontrano a livello dell’e-minenza dell’alluce. Quando c’è lafase di propulsione viene sviluppatasull’eminenza dell’alluce una pressio-ne almeno una volta e mezzo piùgrande di quella che avviene sul tallo-ne quando si posa il piede al suolo.Tale pressione, al suo massimo, è piùforte della pressione che c’è all’inter-no del pneumatico di una macchina!Le teste del secondo e terzo metatar-

so (ossa in mezzo al piede) che for-mano la sommità dell’arco trasversale,devono sopportarne la maggioreparte.0,50 secondi: il piede sinistro siposa.Il massimo della pressione esercitatanel corso della propulsione è adessosuperata e il piede sinistro entrerà inazione permettendo al piede destro diriposare.0,63 secondi: ultimo contatto con ilsuolo.L’alluce costituisce l’ultimo contattodel piede destro con il suolo. La parteavanti del piede è ormai nella posizio-ne vara massima.Adesso inizia la fase nella quale tutti itendini, i legamenti e i muscoli si rilas-sano. La parte anteriore del piede ini-zia allora un movimento di supinazio-ne cioè il bordo interno si alza e ilpiede comincia a piegarsi verso l’e-sterno.0,99 secondi: fine del passo.Il nostro piede destro ormai ha rag-giunto la posizione massima di valgi-smo. Si avvicina al suolo e inizierà unnuovo passo identico al precedente.

In caso di pronazione fissa e eccessiva della regione deltallone (il bordo esterno è sollevato e l’arco del piedecade all’interno) si parla di “piede piatto con cavigliavalga”. La ginnastica raccomandata per il piede in questocaso è la seguente: rotazione del piede con rinforzo dellamuscolatura del polpaccio attraverso sollevamenti lentisulla punta del piede. Questo tipo di problema è abba-stanza corrente nei bambini e normalmente non necessi-ta di alcuna correzione. I piedi pronati e piatti sono molto comuni. Spesso sonodovuti ad una debolezza di alcuni muscoli delpiede e del polpaccio e alle scarpe non adatteche obbligano i legamenti a pressioni e disten-sioni che rilassano la struttura del piede. L’arcotrasversale tra l’alluce e il quinto dito del piedesi appiattisce e questo comprime frequente-mente un nervetto provocando dolori e pare-stesie al secondo, terzo e quarto dito. Comeginnastica per il piede piatto raccomandiamo:fare alternativamente flessione distensionedelle dita del piede e portare il peso primasulla punta dei piedi e poi dei talloni.

I problemi posturali del piede possono portare tutta unaserie di reazioni che implicano le ginocchia, le anche e lacolonna fino alla nuca. Questa è una delle ragioni per lequali il chiropratico esamina tutto il corpo, inclusi i piedi,nel caso esistano anche solo problemi di cefalee. Per rinforzare gli archi del piede e la muscolatura del pol-paccio, la camminata a piedi nudi è l’ideale, soprattuttose fatta su un suolo morbido tipo erba o sabbia.Nel caso tali problemi fossero presenti, sia nei bambiniche negli adulti, chiedete aiuto al vostro chiropratico.

IL PIEDE PIATTO E PRONATO

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al di schiena in vacanzaVi salvate così

In questa stagione sentiamo di frequentefrasi tipo “Posso andare in vacanza con ilmio mal di schiena?” oppure “ Comedevo comportarmi durante le ferie pernon peggiorare la situazione della colon-na vertebrale?” Ovviamente nessunovuole rinunciare alle sacrosante ferie estivee, per la maggior parte di esse, non ènecessario disdire la prenotazione.Basterebbe qualche accorgimento e unpizzico di senso comune per garantire unsoggiorno felice e rigenerante.Inutile dirlo, scalare l’Himalaia o fareescursioni desertiche in fuoristrada sonoattività da scordare, però altre mete menoimpegnative possono essere raggiuntesenza il timore di rovinarsi la festa. Per lastragrande maggioranza degli italiani, levacanze sono trascorse o al mare o inmontagna. Ambedue sono luoghi dove sipuò rilassarsi e distaccarsi dalla routinegiornaliera del lavoro. La vacanza potreb-be anche creare effetti decisamente tera-peutici se sono seguite poche regole fon-damentali. Illustriamole in maniera gene-rale, citando le eccezioni per tipo di pato-logia particolare quando sono indicate.

Si parte con le valigie e queste rappresen-tano il primo ostacolo da superare.Bisogna stare sul leggero. Portare l’essen-ziale, specialmente se sono in programmatrasferte aeroportuali dove spesso bisognatrascinarle per lunghe distanze. Le rotellesono d’obbligo ovunque dove possonoessere usate. Se non si può fare a meno diportare a mano il bagaglio, l’importante èessere equilibrati, in altre parole, caricaredue borse, una per parte. Il carico e scari-co della macchina soprattutto nelle berli-ne, con il bagagliaio profondo, possonocreare problemi per gli sforzi fatti in torsio-ne mentre ci si piega alla vita. (Movimentoparticolarmente critico per problemi didisco, ernia o protrusione discale.)I viaggi in macchina vanno affrontati atappe, non si deve stare seduti in macchi-na per più di 45-60 minuti per tappa.

Scendere dalla vettura e sgranchirsi legambe camminando anche per cinqueminuti è di notevole utilità. Per un viaggiodi 4-5 ore, vuol dire arrivare mezz’ora piùtardi però, con meno probabilità di passa-re la prima settimana di vacanza con laschiena bloccata. Viaggiare in treno, auto-bus o in aereo è meno problematico per lapossibilità di muoversi liberamente duran-te la trasferta. In ogni caso, va portatoappresso un piccolo cuscino oppure unasciugamano da ripiegare e tenere dietrola parte bassa della schiena per sostenerela normale lordosi lombare.All’arrivo, la prima cosa da fare è control-lare il letto. Se non è abbastanza rigidopuò creare disagi per tutta la durata dellavacanza. In albergo di solito possono for-nire una tavola di legno da mettere sottoil materasso. In una casa affittata vale laspesa di comprarla se necessario. Nellapeggiore delle ipotesi, dormire con ilmaterasso per terra può risultare un com-promesso vincente. Nel caso di lombalgiadovuta a contratture muscolari, il dormiresu una superficie adatta è fondamentale,se associata a sciatalgia, dormire supinicon un cuscino sotto le ginocchia dovreb-be dare sollievo.Passiamo adesso alle attività vacanziere:il tipo di vacanza deve essere scelto inbase alle condizioni fisiche del soggettoed è essenziale essere realistici. Non si puòpretendere troppo da una schiena che sitrova in condizioni non ottimali: megliooptare per un tipo di vacanza che nonmetta in crisi la colonna vertebrale piutto-sto che rovinarsi le ferie. Come abbiamoaccennato prima, arrampicate in altamontagna, escursioni in fuoristrada assie-me a tutte le attività così dette “estreme”vanno rimandate alla prossima occasionequando la colonna sarà in condizione disopportarle. Gite tranquille al mare oppu-re in montagna risultano le scelte miglioriperò sempre con le dovute precauzioni.Al mare, il nuoto diventa terapeutico.Meglio evitare lo stile rana e delfino e pra-

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MM Dr. Wayne Steiner

D.C.

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ticare solo stile libero e dorso, menostressanti per il complesso lombo-sacrale, soprattutto se ci sono episodidi colpo della strega o sintomi di con-flitti neuro scheletrici o neuro musco-lari (dolori tipo fitte per compressionedelle radici nervose, con o senza scia-talgia). Evitare di camminare per lun-ghe distanze sul bagnasciuga in pen-denza poiché questa situazionecostringe la zona lombo pelvica alavorare con una forte inclinazionemono laterale, compromettendo lanormale funzionalità muscolo schele-trica. E’ consigliabile invece cammina-re dentro l’acqua a qualche metrodalla riva dove la pendenza è natural-mente meno pronunciata.Camminare nell’acqua ha anche ilpregio di ridurre il peso esercitatodalla forza di gravità sulla colonna ver-tebrale e in particolare diminuisce lacompressione del disco. Prendere sole non fa male se fattocon moderazione: contrariamente allacredenza popolare la tintarella nonprovoca infiammazione; sono invecele posizioni che si assumono nel pren-derlo a determinare un’eventualeinfiammazione e conseguente dolore.Si deve evitare di usare la sdraio a

forma di amaca che non sostiene inmodo ergonomico il tratto lombare.Sarebbe più corretto invece stare inposizione supina su una superficie piùrigida (lettino) con un cuscino o unasciugamano arrotolato e messo sottole ginocchia per scaricare la tensionesia alle gambe sia alla schiena. Si puòeventualmente stare prono, a panciain giù, tenendo il cuscino o asciuga-mano, in questo caso, sotto il bassoventre. In ogni caso, non bisognarestare nella stessa posizione per piùdi 15-20 minuti onde evitare dolorosecontratture muscolari e, forse anche,scottature molto spiacevoli.Fare castelli di sabbia con i bimbi èun passatempo piacevole e divertentema, mettendosi per terra accovacciaticon i piedi in piano o seduti con leginocchia incrociate all’indiana, puòcreare tensioni muscolari lombo pelvi-che che in breve tempo possono por-tare a dolorosi blocchi acuti. Sarebbemeglio, se non se ne può fare a meno,mettersi in ginocchio per esercitare inostri talenti di architetti e costruttoriedili e una volta terminato il nostrocapolavoro, fare qualche movimentodi stretching per ridare elasticità aimuscoli.

Arrampicare sulle rocce sdrucciole-voli lungo mare presenta il rischio,oltre a quello di cadere! di fare movi-menti bruschi che possono causarestiramenti muscolari. Camminare inpiano fermandosi frequentemente èconsigliabile, se necessario, in caso sidebba riconquistare una certa formafisica persa nell’arco dell’anno: megliofare meno nei primi giorni dellevacanze e aumentare progressiva-mente nel corso delle ferie che esage-rare e poi pagarne lo scotto per tuttoil periodo festivo e a volte anche

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dopo. La ginnastica in acqua, se fattacon la dovuta cautela, può essereun’attività piacevole ed utile.Attenzione alla gita in barca, special-mente se piccola: il mare mosso puòcausare traumi e microtraumi allaschiena particolarmente deleteri incaso di ernie o protrusioni discali.

In montagna valgono le stesse rego-le applicate al mare ma con qualcheconsiderazione in più: le passeggiatesono salubri se non si esagera né conla durata né con la difficoltà. Bisognacominciare con camminate brevi,possibilmente in piano per poi arriva-re a percorsi più impegnativi.Attenzione poi alle discese: la colonnae gli arti inferiori sono sollecitati inmaniera notevole. Spostando lo zainoin avanti sul petto cambia il centro digravità pesando meno sulla schiena.Attenzione però a non impedire lavisuale, è importante vedere dove simettono i piedi. Per le scampagnate,sia nel bosco sia nelle colline, usaresempre il bastone perché il terzopiede dà più stabilità. Raccogliere ifunghi è un’attività che richiede fre-quenti piegamenti (quando se ne tro-vano!), meglio inginocchiarsi e poi

rialzarsi con l’aiuto del bastone. Lamountain bike in fuoristrada non èmolto compatibile con il mal di schie-na, può essere utilizzata solo in stradenon ripide mettendo il sellino in posi-zione più bassa in modo da caricare dimeno sulle braccia e flettere di menola colonna lombare in avanti.La vacanza offre la possibilità di recu-perare quell’equilibrio psicofisicospesso lasciato scivolare in secondo

piano durante l’anno lavorativo. Nonsi deve per forza rinunciare a questapossibilità. Ricordiamoci in ogni casodi consultare lo specialista che ci ha incura, chiropratico, ortopedico, neuro-logo o fisiatra, perché solo lui è ingrado di valutare esattamente le limi-tazioni individuali inerenti alla propriapatologia.

Buona vacanza.

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ilosofia chiropraticae la nuova scienza: un’unità emergente.

Dr. Bruce H. LiptonPh.D.

NFFQuale ex professore presso la facoltà dimedicina che attualmente insegna a chi-ropratici e studenti in chiropratica, devoammettere la mia perplessità circa i prin-cipi accademici fondamentali dell’educa-zione chiropratica. Presso le maggiori isti-tuzioni chiropratiche viene creato undilemma accademico che, senza saperlo,destabilizza i propri studenti e riduce l’ef-ficacia dei laureati.Mi riferisco alla difficoltà di incorporare uncurriculum medico di base nelle fonda-menta dell’educazione chiropratica. Il mioproblema non sussiste con i corsi chehanno rilevanza con la chiropratica, adesempio anatomia, neuroanatomia, fisio-logia e neurofisiologia. I problemi nasco-no in corsi specifici tipo biologia cellularee biochimica.Differentemente dagli altri corsi scientificidi base, biologia cellulare e biochimicasono per loro natura più che semplice-mente descrittivi. Questi corsi definisconoil “meccanismo” della vita così comeaccettato dalla moderna medicina. Ilmodello medico, il Sacro Calice del medi-co allopatico, deriva da questi meccanismibiochimici.

La verità di questo modello è diventatocosì fondamentale da assumere lo stato diDogma Centrale. Questo dogma definisceil percorso delle “informazioni” nei sistemibiologici. Le informazioni che regolano iprocessi biologici sono considerate esseredi natura lineare e unidirezionale. La cate-na di comando ha origine nel DNA (geni),l’informazione viene tradotta nel RNA esuccessivamente espressa sotto forma diproteine (ad es. il corpo).Il dogma centrale postula che i geni sonouna sorgente e che le caratteristiche dellavita “derivano” da informazioni codificatenel nostro genoma. Questo assunto portaalla determinazione genetica, alla creden-za che la qualità e le linee della nostra vitasiano predeterminate dai geni acquisiticon il concepimento.I nostri geni sono contenuti nelle celluledel corpo. Le cellule sono nella periferiadel corpo rispetto al sistema centrale ner-voso. Secondo il modello medico le infor-mazioni scorrono dai geni che sono la sor-gente. Le informazioni relative alle caratte-ristiche dell’attività genetica sono inviate alsistema nervoso centrale via i nervi perife-rici sensori e poi su attraverso il midollo

Articoli e referenze sulla”nuova” scienza possonoessere scaricati dal sito:www.brucelipton.com.(Bruce H. Lipton ha con-seguito il Ph.D. presso laUniversity of Virginia aCharlottesville (1971). Haricoperto la carica diProfessore Associato inanatomia presso laUniversity of Wisconsin'sSchool of Medicine. Lericerche di Lipton suimeccanismi di controllodelle risposte cellulari sisono svolte su cellulemuscolari umane clonate.Inoltre ha insegnato bio-logia cellulare, istologia eembriologia. Ha lasciatol’insegnamento per conti-nuare la ricerca sull’inte-grazione tra biologia cel-lulare e fisica quantistica,e dal 1987-1992 è statoricercatore presso laStanford University'sSchool of Medicine perprovare le sue ipotesi. Lesue teorie sull’ambientesono state discusse e pub-blicate in due eminentiarticoli scientifici.)

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spinale al cervello, dove le informazio-ni sono integrate nella coscienza. Taliinformazioni nel modello allopaticoscorrono dai geni > fuori > dentro >giù > su che è abbreviato come Geni >F > D > G > S.Nonostante la scienza allopatica siaintegrata nel curriculum chiropratico,una verità completamente contra-stante è presentata dalla filosofia chi-ropratica, che definisce i cardini fon-damentali della credenza chiropratica.Secondo tale filosofia l’IntelligenzaInnata rappresenta la sorgente dellavita. L’Innato, una sorta di energiavitale derivante dall’ambiente(Universo, N.T.), è percepita dal cer-vello come “coscienza”. Nel corpo,l’Innato si esprime nel seguentemodo: Innato > Su > Giù > Dentro >Fuori.Penso capiate dove voglio arrivare:agli studenti chiropratici vengonoinsegnate contemporaneamente duefilosofie diametralmente opposte sul-l’essenza della vita: la medicina allo-patica Geni > fuori > dentro > giù > sumentre la filosofia chiropratica Innato> Su > Giù > Dentro > Fuori.Entrambe le filosofie forniscono le basiche spiegano il perché tali forme di“guarigione” funzionano.L’educazione chiropratica include, inapparenza, le scienze di base al fine direndere gli studenti altrettanto coltinelle scienze quanto i loro colleghimedici. Questo è lo scotto da pagarein quanto la “scienza” è la fonte diverità nella civiltà occidentale. Se è

“scientifico” deve essere vero.Insegnando il modello medico basatosui geni, gli educatori chiropraticinegano la validità stessa della loro filo-sofia e scienza chiropratica.Non si possono tenere i piedi in duescarpe differenti e non si può viveresecondo due filosofie opposte con-temporaneamente. La maggior partedegli studenti chiropratici non sono alcorrente di questo ovvio conflitto filo-sofico, ciò nonostante i germi di que-sta discrepanza di insegnamento èimpressa nel loro subconscio.Questo conflitto di insegnamento,agendo in modo subconscio, mina laconfidenza degli studenti e dei chiro-pratici.Il tarlo del dubbio che la chiropraticanon sia “scientifica” permea lacoscienza di ogni chiropratico. Comepuò essere risolto questo paradossoaccademico? Non preoccupatevi, ègià stato risolto.Per funzionare, il modello medicobasato sulla biologia e sui controllogenetico richiede oltre 100.000 geni.Il progetto genoma umano ha identi-ficato solo 34.000 geni umani. Dueterzi dei genomi necessari per sup-portare la filosofia allopatica non esi-stono neppure. Alla luce di tali risul-tati, il vincitore del premio Nobel perla genetica, David Baltimore ammet-te che la teoria genetica non spiega ladiversità umana. A proposito di cosa“controlla” la biologia umana, ilDottor Baltimore afferma “Quello chegoverna le nostre differenze -- resta

un problema da risolvere in futuro.”(Nature 2001, 409:816)Il modello medico è stato defenestra-to dalle sue stesse assunzioni sbaglia-te. Una nuova coscienza scientifica hacominciato ad emergere mentre ilprogetto genoma catturava l’atten-zione dei media. Alcuni dei ricercato-ri più all’avanguardia sulla ricerca cel-lulare rivelano che le cellule sonocontrollate dalle condizioni ambien-tali. Quando questo nuovo modelloviene applicato a organismi multicel-lulari, ad esempio l’uomo, le informa-zioni si muovono da Ambiente > cer-vello > midollo spinale > tessuti chepuò essere definito come: Ambiente(Innato) > S > G > D > F. Che sorpre-sa, il nuovo modello medico di riferi-mento è il “vecchio” modello chiro-pratico.Esiste evidentemente una rivoluzionenel modo di pensare allopatico. Lacosa più interessante di queste nuoveidee è il fatto che portano la biomedi-cina convenzionale in stretto contattocon la filosofia originale di D. D.Palmer. Il problema principale sta nel fattoche, nello sforzo di presentarsi inmodo più scientifico, la professionechiropratica si è progressivamentespostata, negli ultimi 90 anni, verso lascienza medica. I medici hannocominciato a realizzare la verità delleteorie di Palmer e sorprendentemen-te, se questo trend continuasse, imedici potrebbero essere più “chiro-praticizzati” dei chiropratici stessi!

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I sottoscritti, pazienti, amici e sostenitori della Chiropratica, convinti che la Chiropratica sia una valida alternativa per il mantenimento dellanostra salute, convinti che la Chiropratica abbia bisogno di una legge chiara e precisa che tuteli la salute e la sicurezza dei cittadini dagliabusi dei ciarlatani, convinti che solo i Chiropratici in possesso di regolare laurea di Dottore in Chiropratica debbano avere il diritto di eser-citare la Chiropratica, convinti del fondamentale diritto di poter liberamente scegliere il metodo di cura della salute,

CHIEDONOal Parlamento Italiano di legiferare in questa direzione portando chiarezza sulla figura del Dottore in Chiropratica recependo il disegno dilegge 1131 proposto dall’Onorevole Zacchera e appoggiato dall’Associazione Italiana Chiropratici.

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Page 30: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 6

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Calcola bene ......C’è ...... Colonna Vertebrale situata al centro della tua schiena. Parte dalla

base della tua testa e va fino al centro delle anche. E’ formata da ...... ver-

tebre.

Le Vertebre sono delle ossa che assomigliano a delle pentole. La prima ver-

tebra, che sostiene la testa si chiama come un personaggio che era molto

forte: Atlante

Tutte le vertebre sono mobili. Sono situate le une sulle altre e tra di loro è

posizionato un cuscinetto molto soffice che si chiama Disco

Intervertebrale. Ce ne sono ......

Il grosso osso situato nel basso della tua colonna vertebrale si chiama Osso

Sacro e il più piccolino, in fondo, in fondo si chiama Coccige (nome che

viene dal greco e che vuole dire a “becco di cuculo”).

La pagina dei bambini

a cura di Chirosauro

Colora bene!

CCHHII VVAA LLÀÀ??ALLE TUE SPALLEC’E’ UNA GRANDE VALLECON STRANE OSSACHI PIU’ PICCOLA, CHI PIU’ GROSSACE L’HA L’UOMO, CE L’HA LA DONNA,TUTTI HANNO UNA COLONNA.

Mi manca solo più il mal di testa!

PFFF!

PFFF!

PFFF!

Che faticacciala bicicletta da camera!

Io mitrasferisco dalgatto del vicino!

... è la moto da camera!!!Allora dal momentoche bisogna comun-que fare un po’ diesercizio, ho trovatola soluzione ...

Due signori discutono animatamente circa l’ottimismo e il pessimismo: «le

sole persone utili all’umanità sono gli ottimisti», dice uno.

«Non capisci niente», protesta l’altro. «Anche i pessimisti hanno il loro ruolo

importante». «Provamelo», risponde il primo. «Orbene, consideriamo la

conquista del cielo, ad esempio! E’ sicuramente un ottimista che ha inven-

tato l’aereo e un pessimista ... il paracadute!».

ROSA

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