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RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Settembre 2008 - NUMERO 13 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE

Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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Page 1: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

riViSTa PubbLiCaTa a Cura deLL’aSSoCiazioNe Pro CHiroPraTiCa iTaLiaNa. SPedizioNe iN abb. PoST. Gr. iii Pubb. iNF. 70% - € 2,50 - Settembre 2008 - NuMero 13

NuoVo orizzoNTedeLLa SaLuTe

Page 2: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

editore:associazione Pro Chiropratica italiana

redaZione:ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (ao)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.prochiropratica.com

www.chiropratica.come-mail: [email protected]

direttore responsabile: enrica Ferri

reGiStraZione:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di aosta il 23-06-1995Pubblicità: a.P.C.i.

comitato di redaZione:enrica Ferri

Louise La rueantonio Gil

baiju Khanchandani

impaGinaZione GraFica e Stampa:Tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza e. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (ao)Tel. e fax 0165.809640

L’editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

di questo numero sono state stampate

18.000 copie

NuoVo orizzoNTedeLLa SaLuTe

editore:

NuoVo orizzoNTedeLLa SaLuTe

SommarioFinalmente la chiropratica è riconosciuta! pag. 3parker Seminar di nuovo in europa dopo 18 anni di assenza “ 4dolore vertebrale e iperlordosi lombare “ 7la scoliosi come difendersi “ 10assistenza vertebrale preventiva nell’infanzia “ 13Un mondo piccolo piccolo e come apprezzarlo “ 15maternità e postura: come migliorare “ 18ernia discale lombare fatti e miti “ 21beijing 2008 XXiX olimpiade di pechino “ 23“onora il padre e la madre?” “ 28la kinesiologia applicata e lo sport “ 31la bocca ed il corpo. parte quinta “ 34europei di calcio 2008 e chiropratica “ 37le mie prime impressioni come studentessa chiropratica “ 40la chiropratica e i cavalli. anche gli animali amano la chiropratica “ 42come il cervello può ingannarci “ 46

autunno al colle San carloFoto di Pellissier eddy

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Page 3: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

3Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

Finalmente la chiropraticaè riconosciuta! Louise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

dopo la legalizzazione della professione avvenuta alla fi ne del 2007, questo nuo-vo anno si presenta ricco di novità per la professione Chiropratica.Per chi non ne fosse ancora al corrente presentiamo l’emendamento della leg-ge fi nanziaria (articolo 2, comma 355) che ha legalizzato la professione:“È istituito presso il Ministero della sa-lute, senza oneri per la fi nanza pubbli-ca, un registro dei dottori in chiropra-tica. L’iscrizione al suddetto registro è consentita a coloro che sono in pos-sesso di diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente. Il laureato in chiropratica ha il titolo di dottore in chiropratica ed esercita le sue mansioni liberamente come pro-fessionista sanitario di grado primario nel campo del diritto alla salute, ai sen-si della normativa vigente. Il chiropra-tico può essere inserito o convenziona-to nelle o con le strutture del Servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme previsti dall’ordinamento. Il re-golamento di attuazione del presente comma è emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Ministro della salute.”in eff etti, anche se per l’istante, come potete leggere nell’articolo del dr Wil-liams, presidente dell’associazione ita-liana Chiropratici, la situazione non è ancora perfettamente defi nita per ciò che riguarda la fi gura professionale e il registro che doveva essere creato, la si-tuazione è molto più chiara e positiva.Sempre di più i pazienti arrivano dal chi-ropratico dicendo che hanno letto della

legalizzazione della professione e sem-pre più medici riferiscono i loro pazien-ti ai “colleghi” chiropratici, mentre varie sono le assicurazioni che hanno comin-ciato un processo di integrazione dei chiropratici all’interno dei servizi coperti dalle loro polizze.La professione chiropratica italiana gode di molto prestigio a livello europeo e mondiale e l’assegnazione all’italia del prestigioso “Parker Seminar” da parte del Parker College of Chiropractic ne è una prova concreta. Per quattro giorni oltre 400 chiropratici provenienti da tutto il mondo si sono ritrovati in Giugno, a ri-mini, per un congresso che ha presenta-to le ultime tecniche e le ultime ricerche e scoperte del mondo della chiropratica. Nel contempo oltre 100 assistenti chiro-pratiche, le gentili signorine che vi ac-colgono dal vostro chiropratico, hanno potuto seguire una serie di corsi e pre-sentazioni sulla chiropratica e confron-tarsi sulle problematiche che emergono

negli studi dei professionisti. il seminario è stato un successo totale e sicuramente verrà riproposto nei prossimi anni.da notare che l’italia sarà anche l’ospite del Congresso europeo dei Chiropratici che si svolgerà l’anno prossimo ad al-ghero in Sardegna: un’altra occasione per la nostra professione per farsi co-noscere sia dalla popolazione sia dalla stampa.La copertina di questo numero rappre-senta bene la situazione attuale per quanto riguarda la professione in italia:• una strada leggermente in salita con

qualche ombra e qualche nuvola all’orizzonte;

• ma una strada che ci porta al cielo, drit-ta, abbastanza liscia e dal futuro limpi-do e brillante.

Sperando che nell’autunno possa esse-re realizzato anche il registro della pro-fessione, per una trasparenza totale e completa su chi sono i veri chiropratici, vi auguro una buona lettura.

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

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Dr. Williams John D.C.Presidente dell’Associazione Italiana Chiripratici

Vorrei ringraziare il dr. Fabrizio Mancini e il dr. Gilles LaMarche del Parker College of Chiropractic per aver affi dato all’ aiC il ri-torno in europa del Parker Seminar, dopo una assenza di ben 18 anni. il seminario ha avuto luogo a rimini, dal 26 al 28 giugno e nonostante un periodo dav-vero molto breve per poter organizzare un evento così complesso e unico nel mondo della chiropratica come un Parker Seminar, sono lieto di constatare l’enorme successo in termine di partecipazione e qualità del programma accademico e specialmente della soddisfazione per l’organizzazione registrato tra i delegati presenti. dopo anni di tensioni e disappunti nell’associazione, soprattutto per la situazione precaria in cui giaceva la professione, è stato un piacere sentirmi dire da più di un socio di essere fi ero di fare parte dell’aiC. doppiamente piacevole è il fatto che alcuni colleghi mai iscritti nella nostra associazione, per moti-vi validi e non, abbiano fi nalmente deciso di versare la quota e fare parte dell’aiC. il merito per questo successo va al Comitato Parker capeggiato da Thomas rigel. Thom ha potuto contare su baiju Khanchandani, daniel rigel e Christine del bene per l’or-ganizzazione mentre Valeria, Sara e anna hanno validamente, come al solito, coordi-nato dall’uffi cio centrale tutto il seminario. Tony Gil è stato indispensabile nel gestire gli espositori. La lista dei relatori illustra l’importanza del programma accademico e include personaggi come Terry Yochum, John donofrio, Jean-Pierre Meersseman, Fabrizio Mancini, Gilles LaMarche, Patrick Gentempo, Liz Peacock, ray broome, Gene orlowsky, Ken Thomas, deed Harrison, Thom rigel, alfi o Caronti, adrian Wenban, e reed Phillips. Melanie engels è stata una grandissima inspirazione per le assistenti che hanno partecipato con noi per la pri-

La chiropratica

ma volta (sicuramente non l’ultima). Par-ker rimini è stato anche l’occasione nella quale l’aiC ha festeggiato, con il resto del mondo chiropratico, il riconoscimento della chiropratica in italia. Ci siamo trasfe-riti nella bellissima cittadella medievale di Gradara dove siamo stati ricevuti dal sindaco che ci ha salutato con il racconto della tragedia di Paolo e Francesca svolta-si proprio a Gradara. Per fortuna, almeno gli italiani conoscono la storia perchè la mia traduzione simultanea in inglese ha lasciato un poco a desiderare! La “Victory dinner” è stata consumata in diversi picco-li e caratteristici ristoranti, mentre attori e

cantanti entravano e uscivano per portare allegria durante il pasto. alla fi ne, siamo andati via con i bellissimi fuochi artifi ciali sparati dalla torre di Gradara, per una sera-ta che in molti hanno descritto come “indi-menticabile”.Per concludere il convegno in bellezza, il dr. LaMarche ci ha chiesto di organiz-zare anche il prossimo Parker Seminario europeo nel 2010! Siamo già al lavoro e Parker roma si terrà dal 24 al 26 giugno 2010 all’Hotel Melià. Possiamo assicurarvi un’altro seminario ricco di contenuto e tre giorni pieni di chiropratica e con un pro-gramma sociale da non perdere.

Parker Seminardi nuovo in Europa dopo 18 anni di assenza

A che punto è la chiropratica in Italiadopo il riconoscimento della chiropratica nel 2007, resta ancora da definire il pro-filo professionale. Non sarà possibile ne creare un registro o albo dei chiropratici abilitati ad esercitare in italia, ne formulare un curriculum universitario per diven-tare chiropratico senza fare questo primo, importantissimo passo legislativo. Per tutto l’inizio del anno 2008, io, l’avv. Frattari e Jean-Pierre Meersseman abbiamo partecipato a dibattiti ed incontri con i rappresentanti del Ministero della Salute e con altre figure del mondo della sanità e di quello politico. ogni incontro ha contribuito a ridurre il divario d’opinione tra la sanità ufficiale e la professione chiropratica ma il vero colpo che ha cambiato l’atteggiamento del ministero nei nostri confronti sono state le relazioni fatte da personaggi di spicco del mondo chiropratico ed il susseguente dibattito fatto a roma il 25 giugno di questo anno. Hanno partecipato il dr. Giovanni Leonardi, direttore Generale del Ministero della Salute, il Senatore Luigi Lusi, relatore della recente legge sul riconoscimento della chiropratica, il prof. Vincenzo Saraceni, dell’università La Sapienza di roma, il dr. Paolo roberti di Sarsina, consigliere sulla medicina non-convenzionale del Consi-glio Superiore della Sanità, il dr. elio rossi, rappresentante della Conferenza Stato-regioni, il dr. Terry Yochum radiologo - chiropratico, il dr. Jean-Pierre Meerseman, chiropratico, il dr. Thomas rigel, chiropratico, il dr. reed Phillips, della FCer, il dr. Ken Vall, Principal of aeCC, il dr. Jennifer bolton, Presidente eCCe, Laura Frattari, avvocato aiC, John Williams, Presidente aiC, il dr. Fabrizio Mancini, Presidente Par-ker university, il dr. Ken Thomas, Parker university, il dr. ray drury, rappresentante del Life West College of Chiropractic. L’incontro è durato più di tre ore ed è stato caratterizzato da scambi di vedute amichevoli e interessanti concernenti il futuro ruolo della chiropratica in italia. a seguito di questo incontro, il Ministero della Salute, in collaborazione con l’aiC, ha steso un documento che sarà presentato in Parlamento sotto forma di ddL (disegno di legge) dal Governo italiano.

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5Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008La chiropratica

Non è mai troppopresto per cominciare ad istruirsi

I chiropratici del congresso

Il Dr. JohnWilliams

Il logo del Parker SeminarsIl Dr. Thomas Rigel

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Il Dr. FabrizioMancini

Page 6: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

6 La chiropratica

Le assistenti chiropratichein due fasi del corso

Il Dr. Gilbert Meyronete il Dr. Cristine Del Benehanno aperto le danze

del seminarioIl Dr. Jhon Williamscon Valeria Dallera

Breve curriculum vitae

Si laurea nel 1978 dal Palmer College of Chiropractic e si trasferisce in italia nel 1981. Nel 1990 viene eletto presidente della commissione legislativa dell’asso-ciazione italiana Chiropratici e nel 1991 viene presentato il 1° progetto di legge sulla Chiropratica in italia. eletto “Chiro-pratico dell’anno” nel 1999 dall’aiC. Nel 2000 viene eletto vice presidente e nel 2004 diventa il presidente dell’associa-zione italiana Chiropratici.

Breve curriculum vitae

Spettacolo a Gradara

con Valeria Dalleracon Valeria Dallera

DimostrazioneChiropratica

Sponsorsdel seminarioSponsorsdel seminario

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7Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e postura

Dolore vertebralee iperlordosi lombareDr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

Le cause del dolore vertebrale lombare sono innumerevoli. Vari studi hanno evi-denziato che solo il 20% delle lombalgie e dei dolori lombari sono provocati da un problema specifico della colonna verte-brale mentre il restante 80% è provocato da cause non specifiche quali posture e movimenti scorretti, stress psicologici, for-ma fisica scadente ed eccesso di peso cor-poreo. La maggior parte di queste cause possono essere corrette e controllate da semplici azioni di prevenzione come, ad esempio, l’introduzione di una attività fisi-ca adeguata: la prevenzione dei sintomi è sicuramente da preferire al correre ai ripari dopo che i sintomi si sono installati. Tra le varie cause dei dolori vertebrali possono essere elencati:• l’accentuazione della lordosi lombare;• una “spondilolistesi”, cioè lo “scivolamen-

to” in avanti di una vertebra sull’altra;• discopatie o riduzione dell’altezza verti-

cale del disco intervertebrale;• la presenza o meno di osteofiti dovuti a

condizioni degenerative della colonna.Qui di seguito sono riportati alcuni eserci-zi che hanno lo scopo di ridurre la lordosi lombare, spingendo le vertebre lombari indietro e mantenendo il bacino in ante-roversione. Tali esercizi possono essere utili anche nella prevenzione e nella tera-pia della pubalgia, spesso causata da una eccessiva retroversione del bacino o ten-sione del muscolo ilio-psoas.Foto 1. La posizione dimostrata è una posizione di rilassamento; il bacino, ap-poggiato sulle tuberosità ischiatiche, è in anteroversione, mentre la lordosi lombare si inverte, da concava diventando conves-sa. Si ha così un’azione opposta alla spon-dilolistesi anteriore: il corpo vertebrale

scivolato in avanti, viene spinto passiva-mente all’indietro.Foto 2. Con un tavolo ed un cuscino si può ottenere una posizione di pari effica-cia, lasciando sporgere il bacino al di fuori del tavolo con gli arti inferiori rilassati e leggermente piegati.

Foto 3. Per il trofismo dei muscoli dorsa-li, la foto mostra un esercizio da eseguire con il torace appoggiato sul tavolo, con un cuscino sotto l’addome: piegare legger-mente le gambe eseguendo un allunga-mento della schiena sollevando la testa, le spalle e il torace, mantenendo lo sguardo

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Foto 1

Foto 3

Foto 2

Foto 4

Page 8: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

8 Nuove frontiere della chiropratica

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Page 9: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

9Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

verso il tavolo. evitare di accentuare la lor-dosi lombare.Foto 4. Si ottiene una valida azione di decompressione sui dischi lombari ap-pendendosi alla spalliera o ad una sbarra, come da foto.Questo esercizio è preferibile alla sospen-sione pura, in quanto il muscolo ileo-pso-as è rilasciato, la colonna lombare è dritta ed i muscoli della regione lombare si pos-sono così allungare. Non particolarmente indicata per le persone che soff rono di do-lori articolari agli arti superiori

Foto 5. Lo stesso eff etto dell’esercizio 1 può essere ottenuto sdraiandosi sulla schie-na e portando le ginocchia verso il petto come dimostrato nella foto, la posizione è meno passiva ma forse più effi cace in pre-senza di dolori acuti.Foto 6. Mostra un esercizio specifi co per l’allungamento del muscolo ilio-psoas, responsabile molto spesso dell’accen-tuazione della lordosi lombare in quan-to, inserendosi da un capo sulle vertebre lombari e dall’altro sul femore, quando è troppo contratto aumenta la pressione sui

dischi intervertebrali favorendo un ulte-riore scivolamento in avanti delle vertebre interessate con conseguente iperlordosi del tratto lombare.Foto 7. esercizio utile per la decompres-sione unilaterale del disco vertebrale da ripetere per entrambe le gambe come mostrato nella foto.Foto 8. esercizio per il muscolo trasverso dell’addome che spinge all’indietro con la sua contrazione la massa viscerale, costi-tuendo un valido supporto che impedisce lo scivolamento delle vertebre lombari.

Chiropratica e postura

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Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a Toronto (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in italia nel 1991 e per otto anni detiene la pre-sidenza dell’associazione italiana Chiropratici dal 1995 al 2003.Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiropra-tico dell’anno” dall’aiC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

Breve curriculum vitae

Foto 7

Foto 5

Foto 8

Foto 6

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10 Chiropratica e pediatria

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La scoliosicome difendersiDr. Renzo Spadon D.C., C.C.S.P.Dr. Patricia Mitchell D.C., C.C.S.P.

La parola scoliosi deriva dal greco “sko-lios” che vuol dire storto, contorto.Per scoliosi s’intende una deviazione laterale della colonna vertebrale, non modificabile volontariamente, che si accompagna ad alterazioni anatomi-che delle vertebre e delle altre strutture di sostegno del tronco.e’ una condizione che, nella maggior parte, occorre nei bambini durante la

fase della crescita. Ci sono vari tipi di scoliosi ed è importante indagare sulle cause prima di iniziare terapie e cure.e’ stato dimostrato che nella popolazio-ne generale il 2% delle donne e lo 0.5% dei maschi si presenteranno con questa problema.Come genitori, ci sono alcuni segni che si osservano nei figli che potrebbero in-dicare la presenza di una scoliosi:

oSServandodal poSteriore;- curvatura verso destra o sinistra della

colonna vertebrale- dismetria dell’altezza delle spalle- dismetria dell’altezza delle scapole- sporgenza di una scapola nel confron-

to dell’altra- asimmetria dei triangoli della taglia- dislivello delle creste iliache

oSServand dall’anteriore;- sporgenza da una parte della cassa to-

racica o seno

anche se questi segni non sono ne-cessariamente sempre indicativi della presenza di una scoliosi sarebbe op-portuno fare una valutazione più ap-profondita.

la claSSiFicaZionedella ScolioSi Prima di tutto si deve distinguere tra un atteggiamento scoliotico ed una scolio-si strutturale:- atteggiamento scoliotico, che noi chi-

ropratici chiamiamo funzionale, ha la caratteristica che la scoliosi, presente

quando il soggetto è in piedi, scom-pare, o quasi, quando il tronco è in flessione o il paziente è prono. Questo tipo di problema può essere dovuto a dismetrie negli arti inferiori, torsioni al livello del bacino o postura antalgica dovuto a una disfunzione o infiamma-zione articolare.

- Scoliosi strutturale, in questo caso il rachide risulta deformato in modo

Nell’utero la colonna è mantenutanella sua curva primaria

Quando il bambino è sdraiato sul pavimento crea e esercita la curva lordotica cervicale.

Nel “gattonare” il bambino creala curva lordotica lombare.

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11Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

permanente e la deformazione non è volontariamente riducibile ed è pre-sente invariata in tutte le posizioni.

La scoliosi viene definite in base all’età di manifestazione:- infantile sotto i 3 anni - giovanile dai 3 ai 9 anni- adolescente dai 10 ai 18 anni- e infine adulta

Viene classificata naturalmente anche in base alla causa, fra cui possono esse-re elencate le malformazioni vertebrali congenite, le malattie neuromuscolari come la paralisi cerebrale, la distrofia muscolare, la poliomielite, l’ipotonia congenita, l’atrofia muscolo-spinale e

l’atassia di Freidrich. Può anche essere associata ad altre malattie come la sin-drome di Marfan, la neurofibromatosi e la sindrome di down.C’è da aggiungere però, che la gran parte delle scoliosi strutturali, l’80% infatti, viene considerate idiopatica, cioè di etiologia sconosciuta, in quan-to non ci sono deformazioni conge-nite visibili radiograficamente e non ci sono altre evidenti cause, per cui, come mi piace scherzare “idiopatica, perché siamo idioti e non capiamo da dove viene”.La visita dal chiropratico spesso rie-sce ad individuare cause della scoliosi che sono invisibili con i mezzi normal-mente usati come i raggi x, perche tali

Chiropratica e pediatria

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A B

AColonnanon compensata

BColonnacompensata

La colonna A porta il

peso sulla destra della

linea a piombo, per

cui, su una pedana sta-

bilometrica la persona

caricherà più pe so sul-

la gamba destra.

La colonna B è com-

pensata e il peso vie-

ne distribuito lungo

l’asse di gravità (linea

a piombo) e il peso è

ripartito egualmente

su entrambe le gam-

be.

Nel piegamento avanti appare la classica gobba dovuta alla scapola e alla distorsione

delle costole dalla parte della convessità.

La rotazione dei corpi vertebrali aumenta la gobba toracica e deforma inormali contorni

della gabbia toracica

Scapole

Scapole

Gabbia ToraCiCa NorNaLe

Gabbia ToraCiCa diSTorTa

Page 12: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

12 Chiropratica e pediatria

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cause sono da ricercare nelle sublus-sazioni o piccoli blocchi di alcune ar-ticolazioni: bacino, articolazioni sacro ilacali o vertebre. Queste piccole al-terazioni del normale funzionamento del corpo possono portare, se non cor-rette all’inizio, a future scoliosi molto più difficili da correggere. infine è molto importante misurare le curve scoliotiche da radiografie fatte in ortostatismo, ovvero in piedi, con la gravità che agisce sul corpo. L’en-tità della deviazione scoliotica viene espressa in gradi. il sistema di misu-razione attualmente in uso è quello di Cobb. Queste misurazioni sono molto importanti perché la gravità potrebbe meglio indicare una certa terapia piut-tosto di un’altra. inoltre le radiografie sono un punto di riferimento per verifi-care l’evoluzione della situazione.

conSeGUenZeSintomatiche della ScolioSiLa presenza della scoliosi innanzitutto può causare problemi di natura estetica e quindi psicologica non indifferente. il carico anormale sulla colonna verte-brale e la deformazione possono creare danni alle articolazioni, muscoli e lega-menti provocando rachialgie e dolori artrosici. il disco intervertebrale può anche essere deformato e spinto ver-so la convessità della curva con un suo conseguente indebolimento e maggior epossibilità di degenerazione.L’assimmetria toracica può rallentare il gioco respiratorio provocando una sin-drome restrittiva e complicazioni car-diopolmonari.

chiropratica e la ScolioSiLo scopo principale della visita è quello di classificare il tipo di scoliosi per deci-dere il trattamento più adatto da segui-re ed acquisire dati per poter controlla-re l’evoluzione del problema. Nel caso

dell’atteggiamento scoliotico i tratta-menti chiropratici possono avere un notevole successo. Lo scopo è quello di correggere la disfunzione responsabile della deviazione del rachide. Potreb-be essere necessario l’aggiustamento chiropratico a livello vertebrale o del bacino e l’uso di plantari o rialzi per le dismetrie articolari. Per quanto riguar-da la scoliosi strutturale, lo scopo delle nostre terapie consiste nel migliorare, per quanto possibile, il funzionamento neuromuscolare in maniera da permet-tere la massima espressione del proprio sistema nervoso per aiutare il corpo a compensare e resistere a questa defor-mità. Particolare attenzione a questo riguardo viene dato a disfunzioni della zona cervicale, dell’apparato stoma-tognatico (bocca e apparati connes-si), del sistema oculo-vestibolare e dei propriocettori nei piedi. Questo perché queste zone sono particolarmente col-legate con i riflessi posturali del corpo e possono inibire importanti muscoli posturali diminuendo di conseguenza la stabilità della colonna.Tipicamente le terapie comprendono l’aggiustamento chiropratico e sovente l’uso di esercizi specifici per aiutare a correggere gli squilibri neuromuscola-ri. in conclusione, una valutazione chi-ropratica può essere utile a verificare la necessità delle terapie chiropratiche nel caso specifico, vista l’oggettiva dif-ficoltà di scoprire in fase iniziale questa malattia, sia da parte di molti medici generalisti sia da parte dei genitori stessi. aggiungiamo che la chiropratica non preclude altre cure e spesso tutte le cure possono essere complementari.La migliore cura è la prevenzione e, nel caso delle scoliosi, tale prevenzione può già cominciare dalle prime set-timane di vita di vostro figlio perché, come dice il proverbio, “Prevenire è meglio che guarire”

Tipico atteggiamento dovutoad una scoliosi toraco lombare

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13Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e pediatria

La colonna vertebrale attraversa le pro-prie fasi di sviluppo e formazione durante l’infanzia, l’età in cui l’individuo è sogget-to a numerose cadute. Queste possono talvolta comportare lesioni vertebrali, e ciò rende consigliabile effettuare fre-quenti controlli della colonna per verifi-carne il corretto sviluppo.Se i genitori sono sempre assai preoccu-pati per la salute dentale dei figli, molti mostrano un interesse scarso, o addirittu-ra inesistente, per la loro colonna verte-brale in crescita.Non dobbiamo dimenticare, invece, che la colonna contiene il sistema di control-lo di tutte le funzioni dell’organismo e ri-chiede perciò attenzioni particolari.alcune affezioni dell’infanzia, come la scoliosi, possono spesso essere risolte se il trattamento correttivo viene iniziato precocemente.

SvilUppo di Una correttacoordinaZione motorianei bambinii dati attualmente disponibili indicano che lo sviluppo e l’organizzazione prin-cipale a livello neurologico avvengono durante i primi cinque anni di vita del bambino e che qualunque debilitazione insorga in questo periodo condizionerà in modo significativo tale sviluppo. Nel corso dei primi mesi di vita, la mobilità è di tipo unilaterale: gamba e braccio situati sullo stesso lato del corpo si estendono e flettono insieme per creare il movimento.a circa sei mesi d’età, il bambino comin-cia a gattonare secondo un andamento “incrociato” (cross-crawl) in cui sono il braccio e la gamba opposta a flettersi ed

estendersi insieme.È stato stimato che il 25% della popo-lazione presenta problemi di lateralità incro ciata.La dominanza emisferica corticale comin-cia a svilupparsi all’età di circa cinque anni. Si tratta del fenomeno per il quale un lato del corpo diviene la parte dominante e di controllo. Tale dominanza ha inizio in ge-nere con la scelta della mano, e si estende poi agli occhi, ai piedi e alle orecchie. La dominanza unilaterale è prerogativa esclusiva dell’uomo e raggiunge il pieno sviluppo tra i cinque e gli otto anni.L’orientamento della dominanza ha una componente ereditaria: genitori a dominanza destra hanno maggio-ri probabilità di avere figli a dominan-za destra. Circa l’85% dei bambini è destrimano.Gli adulti hanno tendenza a forzare i bambini affinché “brucino le tappe” del-lo sviluppo neurologico. Molti genitori credono, infatti, che una deambulazione e un’alimentazione autonoma precoci siano indici di intelligenza. Spesso, tutta-via, una forzatura in tal senso produce ca-renze nello sviluppo del sistema nervoso, così necessario per la successiva acquisi-zione della coordinazione motoria.La rapidità dello sviluppo è variabile nei bambini, i quali devono poterne comple-tare le diverse fasi senza interferenze.Vi è anche una scuola di pensiero secon-do la quale il bambino che gattona più a lungo sarà esposto in misura minima a problemi di coordinazione, mentre il contrario avverrà per quello che ha gattonato solo per un breve lasso di tem-po.

L’uso del girello può ridurre il periodo di gattonamento di molti bambini e, in questo modo, il modello di lateralità incrociata può non svilupparsi corretta-mente.Si ritiene che il lato destro del cervel-lo controlli la metà sinistra del corpo e viceversa. La confusione neurologica causata da azioni unilaterali può essere risolta con esercizi di lateralità incro ciata. La coordinazione motoria dipende da uno sviluppo corretto della lateralità in-crociata ed è fondamentale individuare i potenziali disturbi nella fase iniziale dello sviluppo del bambino.una persona con problemi di lateralità incrociata sarà facilmente confusa nel ri-cevere indicazioni direzionali: si sdraierà sul ventre quando le verrà richiesto di gia-cere sul dorso, o girerà a destra anziché girare a sinistra.

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Assistenza vertebralepreventiva nell’infanziaDr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

É meglio che tutto il lavoro che faccio per questo “passoincrociato”serva aqualcosa!

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

14 Chiropratica e pediatria

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Se un bambino cammina e corre in modo corretto, questo andamento fungerà da esercizio di cross-crawl costante.Per effettuare una semplice verifica, basta chiedere al bambino di marciare sul po-sto usando la gamba e il braccio controla-terali. il soggetto dovrà iniziare immedia-tamente la marcia: qualunque esitazione indica già un lieve disturbo della coordi-nazione motoria.Gli esercizi che seguono, eseguiti due volte al giorno per cinque minuti durante un periodo di due mesi, produrranno un notevole miglioramento dei problemi di cross-crawl.

Borse, zAini, cArtelle…Le cartelle dei bambini sono spesso piene di libri pesantissimi. il metodo migliore per tra-

sportare questi libri è in uno zaino, poiché il peso si distribuisce su entrambe le spalle e viene

scaricato sui resistenti muscoli dorsali. Purtroppo, la scelta del tipo di cartella, soprattutto

tra gli adolescenti, è spesso soggetta ai meccanismi di imitazione presenti all’interno del

“gruppo”, che talvolta fanno preferire modelli a tracolla o a valigetta. in tal caso, occorre

sottolineare che è necessario spostare la borsa da un lato all’altro ogni 20 metri circa, garan-

tendo così una distribuzione uniforme del peso e riducendo lo stress esercitato sui muscoli

superiori della spalla e sulla colonna vertebrale.

1. Marciare sul posto, usando braccio e gam-ba opposti nella stessa direzione.

2. Sollevare gamba e braccio opposti in dire-zioni opposte.

3. Con la mano chiusa a pugno, “colpire” l’aria sollevando al tempo stesso il ginocchio opposto.

4. in posizione supina, sollevare contem-poraneamente braccio e gamba opposti. La testa deve restare immobile, men-tre gli occhi seguono costantemente il sollevamento del braccio.

1 2 3 4

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15Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

Sono un appassionato di fotografi a, mi chiamo Garbo enrico ed abito a San Maurizio Canavese in provincia di Torino e, dopo aver dovuto ricorrere alle cure di un chiropratico per rimettere a posto

la mia schiena, con successo devo dire, ho cominciato a dedicarmi nuovamente alla mia passione prediletta: la fotogra-fi a.avevo dovuto abbandonarla per un pe-riodo di tempo in quanto una fastidiosa sciatalgia mi aveva bloccato. Per più di un anno trascinarsi con zaino e chili di attrezzatura fotografi ca su per i monti e valli non era una attività che la mia schie-na tollerasse benissimo.Tornato in forma dopo qualche tratta-mento ho scoperto che con il mio chiro-pratico avevo una passione in comune, la fotografi a e su suo incitamento è nato questo articolo per farvi condividere un mondo piccolo e che spesso sfugge ma che può dare grandi soddisfazioni: il mondo degli insetti e dei fi ori.a due passi da casa mia nella campagna del Canavese si possono fare degli in-contri ravvicinati stupendi: basta aprire gli occhi e guardare il mondo in modo nuovo. La mia attrezzatura fotografi ca

comprende una refl ex Canon 20d con obbiettivo Sigma 105. Gli scatti sono eff ettuati a mano libera con l’aiuto di un fl ash incorporato nella macchina. i momenti migliori per scattare le foto di insetti sono al primo mattino, quando gli insetti, ancora infreddoliti dalla notte, si lasciano avvicinare più facilmente e, senza fare movimenti bruschi, ci si può avvicinare a 12 - 15 centimetri.Se poi la notte è stata piovosa o umida si notano sul corpo degli animaletti delle bellissime gocce di pioggia o rugiada. Per anni sono passato in queste campagne con il mio cane senza notare o immagi-nare tutto questo ma da un anno circa, grazie al nuovo obbiettivo macro che ho comprato, la mia visione del mondo si è decisamente ampliata e mi sono accorto che anche le cose piccole piccole hanno dei signifi cati grandi grandi.Spero che apprezzerete queste foto e che grazie a loro possiate vedere il mon-do in un modo diverso.

I nostri lettori

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Un mondo piccolo piccoloe come apprezzarloEnrico Garbo

di un chiropratico per rimettere a posto nuovo. La mia attrezzatura fotografi ca nuovo. La mia attrezzatura fotografi ca do in un modo diverso.nuovo. La mia attrezzatura fotografi ca

Interno fi oreTetritidae

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

16 I nostri lettori

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Faccia di libellula verdeTettigonidae

Dolomedes fi mbriatus con sacco ovigero

Ape con gocce dirugiada su schiena Ibisco

Coccinellaseptempunctata

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17Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008I nostri lettori

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Sympetrum pedemontanumin accoppiamento

Bruco peloso

Chrysomela populi conlarve o uova

Libellula che ride

Occhi di farfalla

Leptopternadolabrata

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

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Chiropratica e postura

Maternità e postura:come migliorareDr. Coralie Pellissier Ms.C.

il Chiropratico spesso viene interpellato da donne con dolore alla schiena sviluppatosi durante o a seguito della gravidanza (inter-national Chiropractic Pediatric association Website, 2004). Normalmente il dolore si risolve post partum, ma, per alcune don-ne, questo non accade e il mal di schiena torna quando il bambino deve essere pre-so in braccio giornalmente (american aca-demy of orthopaedic Surgeon, 2006). a 24 mesi, un bambino pesa in media dai 12 ai 13 kilogrammi (National Centre of Health Statistic, 2006) e se alzato o traspor-tato in maniera errata, può causare danni

alla schiena.Per ridurre il mal di schiena associato proprio nel trasportare i bambini, alcune compagnie hanno sviluppato supporti in grado di facilitare il compito delle ma-dri. L’Hippychick™, una di queste, aff erma che il loro prodotto sia in grado di aiuta-re il genitore a trasportare il proprio fi glio appoggiandolo sull’anca in modo tale da ridurre lo stress sulla schiena. usando la loro cinta, la colonna vertebrale non vie-ne girata mantenendo quindi una postura eretta corretta. La compagnia, inoltre, af-ferma che il prodotto è raccomandato da osteopati, chiropratici, fi sioterapisti e mol-ti altri medici (Hippychick website, 2006). un’altra compagnia, l’Hipseat™ , pretende che il suo prodotto ridistribuisce il peso del corpo in modo tale da alleviare la ten-sione esercitata su braccia, spalle e parte alta della schiena (HipSeat website, 2006). entrambe però mancano di ricerche scien-tifi che su quanto aff ermato. questa tesi di laurea investigherà l’ef-fetto che provoca un supporto da bam-bino sull’attività elettrica generata dai muscoli spinali quando si trasporta un bambino sull’anca. pertanto, sia l’attivi-tà muscolare della schiena della mam-ma sia il potenziale benefi cio di un sup-porto sul bambino verranno analizzati e discussi. Per realizzare questo progetto svoltosi all’ anglo-european College of Chiropractic (aeCC) research Laboratory, è stato utiliz-zato un metodo di ricerca chiamato “hypo-thesis testing diff erence” (diff erenze tra le ipotesi).Per ottenere i dati analizzati, 19 ragazze

di età adulta compresa tra i 20 e i 30 anni, nulliparous (senza fi gli), senza recenti epi-sodi di mal di schiena sono state testate ed analizzate mentre trasportavano un peso sull’anca con e senza supporto.La superfi cie elettromagnetica di attività del muscolo spinato toracico e lombare fu misurato in tre fasi: 1) rilassato in posizione eretta neutra, 2) posizione eretta trasportando un peso

di 12kg sull’anca destra e 3) posizione eretta trasportando 12kg

sull’anca destra con il supporto “Hippy-chick”.

La colonna vertebrale è sorretta posterior-mente da 7 strati muscolari. il quinto stra-to consiste nei muscoli spinali dorsali che sono gli estensori primari della schiena.Questi muscoli percorrono longitudinal-mente tutta la colonna vertebrale avvolti dalla fascia toraco-lombare. Hanno origine ancorata ai processi spinali dal d11 al L5, alla cresta sacrale mediana e laterale, alla

Figura 1. il supporto in azioneReferenza: Hippychick website

Figura 2. inclinazione pelvicaReferenza: Kendal, McReary, Provance, Muscles testing and function (1993)

Permesso ottenuto per la pubblicazzione

Figura 3. muscoli SpinaliReferenza: Moore, Dalley.

Clinically Orientated Anatomy (2006)Permesso ottenuto per la pubblicazzione

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19Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fi sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sot-topongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio.

Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il fi glio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi.

Come usare il Koala nest:Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indiff e-rentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allac-ciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divari-cate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.

S I N C E Y 2 K

COJEDA s.r.lRuelle Laurent Revel, 2 - 11017 Morgex - Valle d’Aosta

Tel. 329.7606156

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Volete risPArMiAre

sUi nostri ProDotti?

chiedete informazioni

al vostro chiropratico

Page 20: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

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Chiropratica e postura

cresta iliaca e sacro-tuberosa, al sacro-coc-cigeo e ai legamenti posteriori sacroiliaci. Le evidenze elettromiografi che dimo-strano che tutti questi muscoli sono attivi durante la fl essione e l’estensione del bu-sto. in fl essione i muscoli appaiono con-trollare il movimento più che produrlo ed in completa fl essione l’attività muscolare cessa completamente (Marieb and Mal-latt, 2001). Studi condotti rispettivamente da Marras, davis and Granata (1998), Swie and Saka-moto (2004) e Kumar, Narayan and zegda (1996) dimostrano che i muscoli spinali si attivano anche quando il busto esegue movimenti rotazionali. eseguendo un mo-

vimento rotatorio, la zona compresa tra L2 e L5 si attiva dai 30 gradi e più mentre la zona compresa tra d10 e L3 si attiva a soli 15 gradi.Kumar and Narayan (2006) sostengono che un eccessiva rotazione e fl essione del busto amplifi ca immediatamente l’ampli-tudine dell’attività elettromagnetica ge-nerata dai muscoli spinali incrementando così l’asimmetria corporea risultando in uno sforzo maggiore dei tessuti e muscoli. Quest’alterata asimmetria corporea tende ad indebolire il sistema aumentando il ri-schio delle lesioni vertebrali.riassumendo i risultati: l’attività elet-tromiografi ca di tutto il gruppo spinale è impeccabile quando i soggetti sono in

posizione eretta neutra, ma aumentano signifi cativamente quando il soggetto tra-sporta il peso senza supporto (fatta ecce-zione del muscolo spinato toracico destro). utilizzando il supporto l’attività muscolare è minore rispetto a senza. Ciò dimostra l’effi cacia del supporto bam-bino nel ridurre l’attività muscolare dei muscoli spinali toracici e dorsali.ricordate: di fi gli ne potete avere tanti, ma di schiena solo una, proteggetela!chiedete maggiori informazioni al vo-stro chiropratico.

Per maggiori informazioni e per consultare la tesi in versione integrale inglese prego visitare il sito: www.chiropratica.com

Coralie Pellissier, autore di questa tesi, si è laureata in chiropratica nel 2008 ed attualmente si sta spe-cializzando in chiropratica pediatrica e chiropratica sportiva. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membra della Nazionale italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice.Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a partecipare ad una “missione chiro-pratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiro-pratica numero 12”). attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

Figura 4: posizionamento degli elettrodi

I risultati furono sorprendenti!

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Riassumendo i risultati: l’attività elettromiogrammica di tutto il gruppo spinale è impeccabile quando i soggetti sono in posizione eretta neutra, ma aumentano significatamente quando il soggetto trasporta il peso senza supporto (fatta eccezione del muscolo spinato toracico destro). Utilizzando il supporto l’attività muscolare è minore rispetto a senza.

Ciò dimostra l’efficacia del supporto bambino nel ridurre l’attività muscolare dei muscoli spinali toracici e dorsali.

Per maggiori informazioni e per consultare la tesi in versione integrale inglese prego visitare il sito: www.chiropratica.com

Coralie Pellissier, autore di questa tesi, socia della ditta Cojeda s.r.l e chiropratica specializzata in bambini, ha deci-so di mettere appunto un supporto bambino “made in Italy” con alcune modifiche pratiche. Potrete acquistare questo prodotto dal vostro chiropratico di fiducia o direttamente dal nostro sito: www.cojeda.com

Ricordate: Di figli ne potete avere tanti, ma di schiena solo una, proteggietela!! Chiedete maggiori informazioni al vostro chiropratico

Curriculum:

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21Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e scienza

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il mal di schiena o colpo della strega colpisce un enorme percentuale della popolazione, uno o più volte durante la loro vita. Secondo vari studi scienti-fici è il disco stesso la causa più comu-ne del mal di schiena cronico ed un al-tro studio conferma che il più comune tessuto di origine del dolore, sono le fibre esterne del disco e del legamento longitudinale posteriore.

1. Cos’è l’ernia del disco?2. Si puo’ avere anormalità del disco,

senza sentire dolore?3. Cosa puo fare la chiropratica?4. Ma l’ernia rientra?5. ricerche.

cos’è l’ernia del disco?Le 24 vertebre della colonna vertebrale sono separate una dall’ altra da un cu-scinetto di cartilagine chiamato disco intervertebrale. il disco è composto da uno strato duro esternamente e da un interno soffice che serve ad ammortiz-zare i vari urti e sforzi che deve subire la schiena quando ci si muove e la si sottopone a vari stress. il disco è sog-getto a lesione e degenerazione con il passare del tempo. Certe attività e tipi di lavoro aumentano il rischio di dan-ni al disco. Quando il materiale soffice del disco fuoriesce da una debolezza o lacerazione dello strato esterno, si dice che il disco è erniato.Ci sono varie categorie come il bulging, la protrusione e l’ernia vera e propria che indicano quanto è grave la lesione del disco, pero’ in pratica questi termi-ni indicano semplicemente che il disco

non e più in condizione e/o posizione normale.il dolore è causato dall’irritazione dei nervi della colonna vertebrale e dei tessuti molli che si trovano vicino al disco.L’ernia crea spesso dolore nel gluteo e nella gamba (sciatica) e spesso nel tos-sire e nello starnutire provoca dolore molto forte.a volte si ha difficoltà a camminare sul tallone o sulla punta del piede perché c’è una debolezza muscolare dovuta all’ernia e in casi estremi si può anche perdere il controllo della vescica.

Si può avere anormalitàdel disco, senza sentire dolore?Secondo uno studio scientifico (Ma-gnetic resonance imaging of The Lumbar Spine in People Without back Pain, The New england Journal of Me-dicine, July 14,1994; vol.331, nr.2) è possibile.Lo studio, condotto da richard deyo dell’università di Washington a Se-attle, ha preso in esame per la prima volta colonne dorsali non di persone sofferenti ma di 98 volontari che non avevano mai lamentato il minimo mal di schiena. Si è scoperto che il 75 per cento di loro avevano deformazioni, ernie e altre anomalie. difetti che, evi-denziati da una rMN in una persona che lamenta dolore, vengono nella maggior parte dei casi operati. Secon-do deyo invece, molto spesso non c’e un rapporto di causa effetto tra difetto e dolore: solo pura coincidenza.Se studiamo le lesione discale, trovia-

mo risultati sorprendenti :36% delle persone senza dolore han-

no mostrato i dischi normale a tutti livelli.

52% delle persone senza dolore han-no mostrato bulging almeno a un livello.

27% delle persone senza dolore han-no mostrato protrusione a un li-vello.

1% delle persone senza dolore han-no mostrato una ernia vera e pro-pia.

cosa puo’ fare la chiropratica?il fattore essenziale nella cura di tutti i tipi di problemi dei dischi è di seguire l’evoluzione durante il periodo di cura in modo da arrestare il peggioramento della situazione e da prevenire ricadu-te, quando sia possibile una correzio-ne completa.durante la visita il chiropratico vi chie-de quali sono i vostri sintomi e quali attività possono peggiorare il vostro dolore per capire quali sono le cause della perdita funzionale e così anche che cosa causa vostro dolore.il chiropratico usa la sua esperienza e preparazione per valutare il vostro singolo caso. il chiropratico concentra la sua attenzione sulle cause dell’ernia stessa, cioè l’errato funzionamento muscolare attorno al disco ed una cat-tiva funzionalità meccanica, che cau-sa problemi al sistema locomotorio. il chiropratico usa le sue tecniche per creare un nuovo equilibrio funzionale in una maniera sicura ed efficace così che lo stress sui vostri dischi è ridotto

Ernia Discale Lombarefatti e mitiDr. Leonard Hardy D.C.

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

22 Chiropratica e scienza

al minimo, il dolore diminuito. Le strut-ture lesionate avranno la possibilità di guarire e il paziente puo’ tornare a fun-zionare normalmente.Comunque, la cosa migliore è sempre prevenire, sottoponendosi periodica-mente a un esame della colonna ver-tebrale e delle strutture ad essa asso-ciata, in modo da evitare l’insorgere di discopatie.

ricerchein una ricerca eff etuata su pazienti con problemi di mal di schiena e di sciati-ca, vennero utilizzati 4 diversi tipi di approccio: la chiropratica, le trazioni e due tipi di medicinali. il gruppo sot-toposto ai trattamenti chiropratici fu

quello che portò al maggior numero di guarigioni. un dato interessante emerso fu, che nel gruppo sottoposto a trazioni, un gran numero di persone dovette poi essere sottoposto ad in-terventi chirurgici.La chiropratica sembra dare miglio-ri risultati nei casi di sciatica se viene utilizzata come trattamento iniziale. Ciò nonostante la maggior parte del-le persone si sottopongono dapprima alle cure tradizionali. anche per questi pazienti, però, si riescono ad ottenere risultati eccellenti. un gruppo di 3136 persone aff ette da mal di schiena e gambe (lombosciatalgia) con proble-mi al disco (protusione), che era stato sottoposto a cure mediche, fi sioterapia e farmaci senza aver ottenuto risultati positivi, venne sottoposto a trattamen-to chiropratico. in un periodo di due anni il 50,4% ottenne risultati eccellen-ti senza ricadute sintomatiche, il 34,4% ebbe ricadute che però risposero bene ai successivi trattamenti chiropratici. il 15,2% non ottenne miglioramenti si-gnifi cativi.

ma l’ernia rientra?osservazione clinica (ben eliyahu. Jour-nal Manipulative Physio. Thera. 1996 Nov.; 19(9) : 597-606) di 27 pazienti sot-toposti ad una risonanza prima e dopo le cure dal chiropratico, ha mostrato che dopo le cure dal chiropratico, 80% dei pazienti presi in esame, hanno avu-to un risultato clinicamente positivo , e, dopo la seconda rMN, anatomica-mente 63% ha mostrato una lesione del disco ridotta o completamente ri-assorbita.

BIBLIOGRAFIA1. Mooney V.: Where is pain comming

from? Spine 19872. Kuslich AD: The tissue origin of low back

and sciatica, Orth. Clin. North Amer. 1991 Magnetic Resonance Imaging of the Lumbar Spine in People without Back pain. The New England Journal of Medicine, July 14, 1994; vol. 331, nr. 2

3. Ben Eliyahu; Journal Manipolative Phy-sio. Thera. 1996 Nov.

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COLONNA LOMBARE CON OSTEOARTRITE(veduta laterale)

DEGENERAZIONEDEL DISCO E SUOASSOTTIGLIAMENTO

VERTEBRELOMBARIANOMALE

FORMAZIONEDEI BECCHIOSTEOFITARI

DISCONORMALE

RADICE DELNERVO

NORMALE

IRRITAZIONEDELLA RADICEDEL NERVO

OSSOSACRO

COLONNA LOMBARE CON ERNIA DISCALE(veduta laterale)

DISCONORMALE

VERTEBRALOMBARENORMALE

ERNIA DELDISCO

IRRITAZIONENERVOSA

OSSOSACRO

NERVONORMALE

COLONNA LOMBARE CON OSTEOARTRITE(veduta laterale)

DEGENERAZIONEDEL DISCO E SUOASSOTTIGLIAMENTO

VERTEBRELOMBARIANOMALE

FORMAZIONEDEI BECCHIOSTEOFITARI

DISCONORMALE

RADICE DELNERVO

NORMALE

IRRITAZIONEDELLA RADICEDEL NERVO

OSSOSACRO

COLONNA LOMBARE CON ERNIA DISCALE(veduta laterale)

DISCONORMALE

VERTEBRALOMBARENORMALE

ERNIA DELDISCO

IRRITAZIONENERVOSA

OSSOSACRO

NERVONORMALE

Breve Curriculum vitae

Leonard Hardy è nato a San Fran-cisco, California. Ha studiato chiro-pratica al “Life Chripractic College West” negli Stati uniti d’america. Si è laureato nel 1985. È arrivato in italia nel 1986 ed ha cominciando a lavorare al Centro Static di bari come chiropratico. in passato ha lavorato presso la “bios Chiropra-tic”, Civitanova Marche con il dott. Sven boehne. Ha iniziato a lavora-re presso la Clinica Sanrocco nel 1997 dove lavora tuttora (sede di reggio emilia).

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23Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e sport

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Beijing 2008XXIX Olimpiade di PechinoDr. Daniele Bertamini D.C., C.C.S.P.Ex presidente AIC, ex presidente FICS

l’eventoL’olimpiade è senza dubbio il più grande evento sportivo in assoluto, basta assiste-re alle cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione olimpica per render-sene conto. Se poi ci si sofferma a guardare i numeri, riesce difficile stimare la quantità di risorse economiche ed umane che que-sta manifestazione riesce a coinvolgere.dal punto di vista sportivo si può affer-mare che l’olimpiade rappresenta il più importante palcoscenico che un atleta possa sperare di calcare. il livello di com-petizione è altissimo così come è altissimo il prezzo che devono pagare gli atleti per guadagnarsi un pass che consenta loro di essere protagonisti.

dUe italiani al SeGUitodella SqUadra di canottaGGioil dr. Jon Cory di bologna ed il dr. danie-le bertamini hanno preso parte alla XXiX olimpiade di Pechino al seguito della squadra italiana di Canottaggio. il dr. Cory con il compito di ridurre gli effetti dello stress sul fisico dei nostri atleti, il dr. berta-mini, nel suo ruolo di chiropratico, per le-nirne le sofferenze e ottimizzarne il gesto.La partecipazione di chiropratici alle olim-piadi è storia recente. Le cronache ci dico-no che il primo chiropratico abbia fatto la sua apparizione ad una olimpiade nel 1984 a Los angeles in seguito alle pres-sioni di alcuni atleti americani. da allora il numero dei chiropratici presenti alle olim-piadi successive è cresciuto costantemen-te. ad atene, quattro anni fa, il dr. Cecchi di Torino aveva portato il suo contributo alla squadra di Nuoto ed il dr. bertamini aveva già prestato la sua opera alla squa-dra di Canottaggio. ad atene la loro pre-

senza era stata condizionata da permessi di accesso (accrediti) giornalieri; a Pechi-no, per la prima volta, è stato concesso un accredito olimpico ad un chiropratico.

menS Sana in corpore SanoCome oramai tutti sanno il compito del chiropratico è quello di individuare le possibili interferenze che si possono in-staurare nel complesso reticolo nervoso e rimuoverle attraverso le tecniche a sua disposizione con lo scopo di consentire la migliore comunicazione possibile tra la “centrale “ e la “periferia“ e vice versa.Nel caso di atleti altamente specializza-ti, che nel corso della loro preparazione

vengono sottoposti a carichi di lavoro estenuanti sia dal punto di vista fisico che mentale, uno stato di “stress” si può instau-rare senza che l’atleta ne abbia la perce-zione. Per definizione lo stress è: “il livello di logo-rio e di tensione a cui veniamo sottoposti durante la nostra vita”. Quando un organismo è sottoposto a sol-lecitazioni fisiche e mentali, il corpo met-te in atto tutta una serie di risposte che possono consentire a quell’organismo di adattarsi, garantendone la “sostenibilità”. Qualora questo non dovesse succedere ci troveremmo di fronte alla comparsa di “sintomi” che si possono differenziare in

Da Sinistra a destra il Dr. Nicola Pucci, medico federale, Virgilio Checconi, fisioterapista, il Dr. Antonio Spataro, Direttore sanitario FIC, il Dr. Daniele Betrtamini, chiropratico e il Dr. Jon Cory, chiropratico.

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

24

Veneto

Emilia Romagna

Lombardia

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Toscana

Marche

Umbria

De Luca MarcusDe Luca Patricia

Ferraro DavidGruen Daniela Mae

Gruen EricKragt Michael

Mitchell PatriciaSouth StephenSpadon Renzo

Attanasio KorinnaBaekkel Kristian

Falinska JaneCentro Sanrocco

Long�eld SamanthaJolivet Jean Paul

Mariani John

Gil AntonioMisitano Elisabetta

Centro SanroccoSteiner WayneTurgot Marie

Zweier Robert

Pellissier Eddy

Andresini JohnBertamini Daniele

Maioli StefanoMeyronet GilbertMurugan Patrick

Pasquetto SimonaPellissier CoraliePellissier Eddy

Zarco Yvon

Sicilia

De Leo MicheleNicholson Gordon

Trentino Alto Adige

Geise KeithStefano MarioZweier Robert

Friuli Venazia Giulia

Chiropratica EachBarbaro Gary

Almeras VincentChiropratica S.C

Glain JeromeMigliore Jean Philippe

Pellissier Eddy

Sardegna

Fronteddu SebastianoPisanu Robert

Albarello JosephAndresini John

Attanasio KorinnaBelig Ralph Amed

Bensen GearyBergstrom ErikBinazzi BettinaButler Claudia

Butler PaulEstibal Gerard

Farnesi AlbertoGiuntoli Alessio

Von Hofsten Cecilia

Albarello JosephIves Gregory

Aguilar EduardoBoehne Swen

Daugaard PelleDel Bene Cristine

Khanchandani BaijuWeseloh CurtisWilliams John

Lazio

A.S.D GenesisBernard FrederickBrunstein FlorianDejean Renaud

Ives GregoryLiem Kai

Neuray PaulPetricone Giovanna

Rigel ThomasRigel Daniel

Puglia

Cannillo GiuseppeCalogiuri Stefano

Gaetano JohnVinci Davide

Campania

Dejean RenaudIves Gregory

Calabria

De Leo MicheleOliva Benito

Abruzzo

Aguilar Eduardo

Molise

Cannillo Giuseppe

CHiroPraTiCi CHe SoSTeNGoNo L’APci

Page 25: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 13

25Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

ABrUzzoaGuiLar eduardo PeSCara - Pe - Via Milano, 51 - Tel. 340.8909209

cAlABriAde Leo MiCHeLe reGGio CaLabria - rC - Via Vito inf., 39/a - Tel. 333.4440160 CoSeNza - CS - Trav. S. Proclo, 8 - Tel. 333.4440160oLiVa beNiTo SQiLLaCe Lido - Cz - Via Nazionale, 26 - Tel. 0961.915269 PeLLaro - rC - Via Fiumarella, 20 - 0965.357334

cAMPAniAdeJeaN reNaud NaPoLi - Na - Viale Gramsci, 18 - Tel. 081.7614180iVeS GreGorY SaLerNo - Sa - Corso V. emanuele, 58 - Tel. 0744.404129

eMiliA roMAGnAaTTaNaSio KoriNNa ParMa - Pr - Via Traversetolo, 20/d - Tel. 0521.483304baeKKeL KriSTiaN TraVerSeToLo - Pr - Via borsellino, 1 - Tel. 0521.842000CeNTro SaNroCCo reGGio eMiLia - re - Via del Fante, 5/d - Tel. 0522.511211FaLiNSKa JaNe PiaCeNza - PC - Viale Malta, 4 - Tel. 0523.338581LoNGFieLd SaMaNTHa ParMa - Pr - Via Farini, 9 - Tel. 0521.236799 aLTedo - bo - Via Nazionale, 83 - Tel. 329.1242486JoLiVeT JeaN PauL boLoGNa - bo - Via a. righi, 17 - Tel. 051.233970MariaNi JoHN riMiNi - rN - Viale Valturio, 20/a - Tel. 0541.785566 S. arCaNGeLo - rN - Via Cabina, 18 - Tel. 0541.625914 FaLCiaNo - rSM - Via dei piaceri, 86/a - Tel. 0549.909299

FriUli VeneziA GiUliACHiroPraTiCa eaCH udiNe - ud - Viale Venezia, 205 - Tel. 0432.233185 CordeNoNS - PN - Viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583202barbaro GarY Gorizia - Go - Via Cascino, 8 - Tel. 347.7780993 CordeNoNS - PN - Viale del benessere, 4 - Tel. 0434.583202

lAzioa.S.d GeNeSiS roMa - rM - Via a. Corelli, 10 - Tel. 06.45438930berNard FrederiC roMa - rM - Via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438bruNSTeiN FLoriaN roMa - rM - Viale dell’arte, 85 - Tel. 06.5918455deJeaN reNaud roMa - rM - Via Cagliari, 42 - Tel. 06.8417438iVeS GreGorY rieTi - ri - Via P. borsellino, 18/20 - Tel. 0744.404129LieM Kai roMa - rM - Via appia Nuova, 138 - Tel. 06.83506516NeuraY PauL roMa - rM - Viale ippocrate, 92 - Tel. 06.44235751PeTriCoNe GioVaNNa roMa - rM - Via Giambattista Vico, 22 - Tel. 06.36006884riGeL daNieL T. roMa - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55riGeL THoMaS roMa - rM - Via Flaminia, 53 - Tel. 06.3225847/55

liGUriAaNdreSiNi JoHN SarzaNa - SP - Via Variante aurelia, 70 - Tel. 0187.603135berTaMiNi daNieLe GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018MaioLi STeFaNo GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018MeYroNeT GiLberT GeNoVa - Ge - Via Ceccardi, 2/4 - Tel. 010.580974 SaNreMo - iM - Tel. 0184.502098MuruGaN PaTriCK SaNreMo - iM - Corso G. Garibaldi, 131 - Tel. 0184.507733PaSQueTTo SiMoNa GeNoVa - Ge - Via brigata Liguria, 3/15a - Tel. 010.562018PeLLiSSier CoraLie GeNoVa - Ge - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516PeLLiSSier eddY GeNoVa - Ge - Via Maragliano, 6/5 - Tel. 010.5702516zarCo YVoN LoaNo - SV - Via aurelia, 456 - Tel. 019.673984

loMBArDiAbiSaNTi GioVaNNi MoNza - Mi - Via Cavallotti, 13 - Tel. 039.3900097CriSPiNi LeLLo MiLaNo - Mi - P.za iV novembre, 1 - Tel. 02.6697772daMaSKe daVid SaN doNaTo MiL. - Mi - Via Kennedy, 24 - Tel. 02.51621803GiL aNToNio berGaMo - bG - Via Maff ei, 14 a - Tel. 035.222959 MiLaNo - Mi - Via ricasoli, 2 - Tel. 02.8690127LuCCHiNi GiuLia CoMo - Co - Via G. Ferrari, 7 - Tel. 031.3370530MiSiTaNo eLiSabeTTa buSTo arSizio - Va - Viale Cadorna, 3 - Tel. 0331.620911MuruGaN PaTriCK LeCCo - LC - Corso C. alberto, 76/b - Tel. 0341.350424CeNTro SaNroCCo CoMo - Co - Via recchi, 7 - Tel. 031.574444STeiNer WaYNe SaN doNaTo MiL. - Mi - Via Triulziana, 1 - Tel. 02.511046 MiLaNo - Mi - Via Frua, 22 - Tel. 02.4692205TurGoT Marie CerNuSCo S/N - Mi - Piazza Matteotti, 3 - Tel. 02.92111951zWeier roberT ToSCaLaNo Mad. - bS - Via benamati, 26 - Tel. 0365.541605 erbuSCo - bS - Via iseo, 6/a - Tel. 030.7704110 breSCia - br - Via Corsica, 113 - Tel. 348.3129310

MArcHeaGuiLar eduardo CiViTaNoVa M. - MC - Corso V. emanuele - Tel. 0733.818105boeHNe SWeN CiViTaNoVa M. - MC - Via Sonnino, 11 - Tel. 0733.784094dauGaard PeLLe FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658deL beNe CriSTiNe MaCeraTa - MC - Via Morelli, 20 - Tel. 0733.36155KHaNCHaNdaNi baiJu S. beNedeTTo - aP - Via Mario Curzi, 29 - Tel. 0735.593074 FerMo - aP - P.zzale azzolino, 22 - Tel. 0734.224658WeSeLoH CurTiS aNCoNa - aN - Via Gianelli, 22 - Tel. 071.202812WiLLiaMS JoHN ieSi - aN - Corso Matteotti, 20 - Tel. 0731.215750 SeNiGaLLia - aN - Via Gherardi, 70 - Tel. 071.7939649

MoliseCaNNiLLo GiuSePPe CaMPobaSSo - Cb - Via zurlo, 3 - Tel. 0874.698179

PieMonteaLMeraS ViNCeNT iVrea - To - Corso Nigra, 52 - Tel. 0125.49225CHiroPraTiCa S.C ToriNo - To - Via Vittorio amedeo ii, 24 - Tel. 011.542841GLaiN JeroMe CuNeo - CN - Via Silvio Pellico, 8 - Tel. 0171.696655MiGLiore JeaN PHiLiPPe CuNeo - CN - P.zza europa, 15 - Tel. 0171.66613PaSQueTTo SiMoNa NoVi LiGure - aL - Corso Marenco, 49 - Tel. 347.2717115PeLLiSSier eddY VerCeLLi - VC - Via dionisotti, 18 - Tel. 329.7606156STudio CeCCHi S.r.l. ToriNo - To - Corso rosselli, 182 - Tel. 011.3850161

PUGliACaNNiLLo GiuSePPe CoraTo - ba - Via Paulucci, 3 - Tel. 080.8981829CiViCa Mauro MaNFredoNia - FG - P.za G. Verdi, 6/d - Tel. 347.9935466 FoGGia - FG - Viale degli aviatori, 112 - Tel. 347.9935466GaeTaNo JoHN FoGGia - FG - Via Manfredonia - Tel. 0881.568517 SaN SeVero - FG - Via Taranto, 58a - Tel. 0882.225074STeFaNo CaLoGiuri LeCCe - Le - Via a. de Gasperi, 2 - Tel. 340.5042489ViNCi daVide LeCCe - Le - Via Taranto, 58a - Tel. 0832.249926 MarTiNa FraNCa - Ta - Via Sallustio, 19 - Tel. 347.8940276

sArDeGnAFroNTeddu SebaSTiaNo Nuoro - Nu - Viale del Lavoro, 13 - Tel. 0784.257036 CaGLiari - Ca - Via alziator, 15 - Tel. 070.389119PiSaNu roberT SaSSari - SS - Via Torino, 13 - Tel. 079.275555

siciliAde Leo MiCHeLe MeSSiNa - Me - SS 114 Tremestieri - Tel. 090.6255844LoNGFieLd SaMaNTHa MariNa di raGuSa - Via Porto Venere, 63 - Tel. 329.1242486NiCHoLSoN GordoN PaLerMo - Pa - Via briuccia, 52 - Tel. 091.6702898

toscAnAaNdreSiNi JoHN ViareGGio - Lu - Via don bosco, 193 - Tel. 0584.54635 LuCCa - Lu - Viale G. Puccini, 1780 - Tel. 0583.511051aTTaNaSio KoriNNa PiSa - Pi - Via Matteucci, 38 sc.G/6 - Tel. 050.581312 CeCiNa - Li - Corso Matteotti, 22 - Tel. 0586.630920beLiG aHMeT-raLPH FireNze - Fi - Via Passavanti, 4 - Tel. 055.574972beNSeN GearY LuCCa - Lu - Via romana, 231 - Tel. 0583.490115berGSTroM eriK PiSa - Pi - Via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312 MoNTeCaTiNi - Pi - Corso Matteotti, 107 - Tel. 0572.911124biNazzi beTTiNa FireNze - Fi - Via Mameli, 58 - Tel. 055.576943 SCaNdiCCi - Fi - Via Santa Maria Greve, 16 - Tel. 055.254975buTLer CLaudia / PauL LuCCa - Lu - Via Macelli, 37 - Tel. 058.34654 FireNze - Fi - V.le Fratelli rosselli, 62 - Tel. 055.2381634 ViareGGio - Lu - Via battisti, 184 - Tel. 058.4961562 SiGNa - Fi - Via amendola, 2 - Tel. 055.875927eSTibaL Gerard FireNze - Fi - Viale Gramsci, 12 - Tel. 055.289891 ViareGGio - Lu - Via Cesare battisti, 184 - Tel. 0584.943148FarNeSi aLberTo MariNa di PiSa - Pi - Via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646 PiSa - Pi - Via Manzoni, 10 - Tel. 050.24124 TirreNia - Pi - Vione Vannini, - Tel. 050.39497GiuNToLi aLeSSio PiSa - Pi - via Matteucci, 38 - Tel. 050.581312 PeSCia - PT - Via del Giocatoio, - Tel. 0572.477876 PoNTedera - Pi - Via Valtriani, - Tel. 380.3035822LuSTer JoSHua rYaN SieNa - Si - Viale Sardegna, 37 - Tel. 0577.281049 roSiGNaNo S. - Li - Via rossini, 31 - Tel. 0586.793631 PoMaraNCe - Pi - P.za S. Carlo, 9 - Tel. 0577.281049SMiTH STePHeN FireNze - Fi - Via Scipione ammirato, 102/a - Tel. 348.7446746 LuCCa - Lu - Via del brennero, 344 - Tel. 348.7446746VoN HoFSTeN CeCiLia MariNa di PiSa - Pi - Via Milazzo, 92 - Tel. 050.35646

trentino Alto ADiGeGieSe KeiTH TreNTo - TN - Largo Nazario Sauro, 22 - Tel. 0461.236756STeFaNo Mario ViLLa LaGariNa - TN - Via Salisburgo, 15 - Tel. 349.4373864 riVa deL Garda - TN - Viale dante, 47 - Tel. 0464-521210zWeier roberT riVa deL Garda - TN - Viale dante, 47 - Tel. 0464.521210

UMBriAaLbareLLo JoSePH PeruGia - PG - Via Costa di Prepo, 3a - Tel. 075.5005363iVeS GreGorY TerNi - Tr - Via barbarasa, 46 - Tel. 0744.404129

VAlle D’AostAPeLLiSSier eddY aoSTa - ao - Loc. borgnalle, 10 - Tel. 329.7606156

Venetode LuCa PaTriCia ViCeNza - Vi - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999de LuCa MarCuS ViCeNza - Vi - Contrà del Guanto, 7 - Tel. 0444.323999Ferraro daVid PadoVa - Pd - Via Querini, 4/a1 - Tel. 049.658000GraHaM daVid b. deL GraPPa - Vi - Via barbieri, 26 - Tel. 0424.529355GrueN daNieLa Mae ViLLorba - TV - Viale della repubblica, 19/C - Tel. 0422.420513 MeSTre - Ve - Via Paruta, 31 - Tel. 041.989055 SaN doNÀ di PiaVe - Ve - Via Carozzani, 14 - Tel. 0421.41570GrueN eriC ViLLorba - TV - Viale della repubblica, 19 - Tel. 0422.420513KraGT MiCKaeL PadoVa - Pd - Via Montà, 110/C - Tel. 049.8900066 MeSTre - Ve - Via daniele Manin, 91/1 - Tel. 041.972304MiTCHeLL PaTriCia beLLuNo - bL - Via per Nogaré‚ 47 - Tel. 0437.33041SouTH STePHeN ViCeNza - Vi - Via dell’ industria, 67 - Tel. 0444.966230SPadoN reNzo ViTTorio VeNeTo - TV - Via Guerrini, 5/7 - Tel. 0438.553548

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

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Chiropratica e sport

“acuti” o “cronici”. il dr. antonio Spataro, responsabile sanitario della Federazio-ne italiana Canottaggio, consapevole di quanto lo stress possa infl uire sullo stato fi sico e mentale degli atleti, ha voluto che due chiropratici facessero parte del con-tingente al seguito dei suoi atleti; il dr. Cory, che utilizzando un sofi sticato pro-gramma di “brain Training”, aveva il com-pito di aiutare gli atleti a controllare gli eff etti indesiderati derivanti da uno stato di stress attraverso esercizi di respirazione ed il controllo dell’attività di determinate onde cerebrali. il dr. bertamini che dopo aver seguito il Gruppo olimpico durante la preparazione di tutto l’anno con la col-laborazione dei colleghi dr. Mc dougal, dr. Nurey, dr. albarello ed il dr. Luster, si era

meritato il pass olimpico.Proprio il dr. Spataro, responsabile del Settore Sanitario della Federazione ed il direttore Tecnico andrea Coppola, hanno richiesto la presenza di almeno un chiro-pratico durante tutta la preparazione de-gli atleti del Gruppo olimpico e Mondiale.Nel corso della massacrante preparazione alla stagione agonistica, ottobre 2007, alla conclusione delle olimpiadi, agosto 2008, i chiropratici hanno accumulato quasi 300 giorni di presenza di cui 116 dal dr. berta-mini. Questo l’elenco delle manifestazioni internazionali alle quali ha partecipato il gruppo chiropratico:Coppa del Mondo, Monaco (Germania), Mc dougal, Cory - Qualifi cazioni olimpi-che, Poznan (Polonia), albarello - Coppa

del Mondo, Poznan (Polonia), bertamini, Cory - Campionati del Mondo under 23, brandeburgo (Germania), Nurey - Cam-pionati del Mondo non olimpico e Junior, Linz (austria), Luster - olimpiadi di Pechi-no (Cina), bertamini, Cory.al di la delle prestazioni sportive degli equipaggi italiani presenti a Pechino, si può aff ermare che lo stato di salute dei nostri atleti era ottima e che hanno por-tato a termine il loro impegno senza aver accusato alcun problema fi sico.Per concludere queste sono le parole che il Presidente Federale renato Nicetto ha voluto scrivere sul libro olimpico del dr. bertamini : “...e un grande ringraziamento per il grande lavoro fatto su tutta la Squa-dra olimpica “

daniele bertamini, nato a Genova il 21/07/1948 si è laureato al Palmer College of Chiroprac-tic (Stati uniti d’america) nel 1975. È stato presidente dell’associazione italiana Chiropratici dal 1984 al 1995. in seguito è diventato presidente della Federazione internazionale Chiro-pratique du Sport dal 1996 al 2006. È l’attuale presidente presidente del Comitato italiano Chiropratica dello Sport ed ha rappresentato la chiropratica italiana in veste uffi ciale alle olimpiadi di Pechino con la squadra di canottaggio. esercita a Genova dal 1976.

Breve curriculum vitae

olimpiadi di Pechino con la squadra di canottaggio.

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27Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e sport

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NuoVo orizzoNTe deLLa SaLuTe

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Psicologia

“Onora il padre e la madre?”Dr. Roberto VincenziPsicologo

Quasi tutti i danni psicologici, che colpiscono gli esseri umani, provengono dalla famiglia dove il bambino è cresciuto e, nella maggior parte dei casi, questi danni sono stati causati dai genitori e dai parenti, nei periodi dell’in-fanzia, della adolescenza, della prima età adulta del figlio.alcune situazioni delle quali veniamo a co-noscenza attraverso i media, sono così terri-bili e crudeli, da farci provare forti emozioni di dolore e di rabbia, quando le leggiamo o vediamo in TV.Parlo di bambini e adolescenti che subiscono violenze sessuali, incesto, percosse, torture, segregazione. Questi sono i casi che finiscono sui giornali. Ma non tutti gli abusi vengono scoperti e puniti; i casi che diventano di do-minio pubblico, sembra costituiscano solo la punta dell’iceberg delle violenze domestiche sui figli. altre situazioni, meno gravi e dram-matiche, non vengono mai scoperte. e sono quelle famiglie dove genitori fortemente ne-vrotici, riversano sui figli tutti i loro disturbi, ostacolano la loro crescita e impediscono loro di diventare adulti ed autonomi.

in queste famiglie non ci sono abusi sessua-li o violenza fisica, ma un’atmosfera priva di vero amore, di rispetto, di comunicazione diretta e reale. bastano queste mancanze, unite alla visione quotidiana del papà o della mamma che si arrabattano in preda ai loro complessi, per far ammalare psicologicamente i figli. Nei casi più gravi, come diceva lo psichiatra Morton Schatzman, si può parlare di un vero e proprio “assassinio dell’anima” che viene perpetrato nei confronti dei bambini. in tutte queste famiglie, i genitori, quando a loro volta erano bambini, sono stati trattati male e danneggiati psicologicamente dai loro padri e madri. Crescendo, poi, hanno aderito alla mentalità moralista secondo la quale i genitori van-no sempre rispettati, sono sempre buoni e, se hanno sbagliato, è stato per errore o per troppo amore. Questa mentalità impedisce loro di capire come è stata veramente la loro infanzia e quali persone erano davvero i loro genitori.Così, diventati genitori a loro volta, sfogano

sui figli tutto quello che hanno subito quan-do i figli erano loro. e i bambini si prestano molto bene a questo trattamento: sono piccoli, deboli, indifesi, mancano di mezzi espressivi, rischiano spesso di non essere creduti se si lamentano, non possono andar-sene dalla situazione e, soprattutto, hanno un fortissimo bisogno di affetto. Così, per avere anche una briciola di quell’amore che chiedono e che per i bambi-ni è vitale, in mancanza di alternative, accet-tano qualsiasi situazione psicologicamente malata, sperano che cambi o si adattano e in questo modo si ammalano.Le coppie che trasformano in nevrotici i loro figli molto spesso sono coppie che non fun-zionano, coppie nelle quali il padre e la ma-dre non vanno d’accordo da sempre, ma non cambiano il modo di vivere, non si separano, fingono che tutto vada bene, avvelenando così giorno dopo giorno la loro vita e quella dei loro figli.in una famiglia sana, dovrebbe esserci un cer-to tipo di rapporto nella coppia dei genitori ed un tipo di rapporto diverso tra i genitori e i figli. Questa diversità di rapporti fa capo alla cosiddetta “barriera generazionale”, cioè la necessaria differenza di ruolo tra giovani e adulti, tra genitori e figli. Ma se manca l’armonia nella coppia dei ge-nitori, se il rapporto è in forte crisi, allora può capitare che uno dei due genitori, anziché impegnarsi a cercare di migliorare la relazio-ne col partner, costruisca invece un legame affettivo molto forte con uno dei figli e, attra-verso questo, si compensi del cattivo rappor-to che ha col partner.anche se tutto questo non sfocia in un in-cesto tuttavia si ha la “rottura della barriera generazionale”, che comporta gravi danni nell’equilibrio della famiglia e fa nascere la nevrosi nella mente del figlio “prescelto”.

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29Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

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Psicologia

oltretutto, questo tipo di amore del genito-re verso il fi glio quasi sempre non è sincero. Non è un voler bene al fi glio per quello che è veramente. Molto spesso il fi glio viene usa-to come “alleato” nella lotta contro il partner. in situazioni come queste i genitori litigano davanti ai fi gli; ognuno dei due squalifi ca e disprezza l’altro, senza rendersi conto della soff erenza che un comportamento del gene-re produce nei bambini, che non capiscono questo gioco perverso, nel quale vengono tirati dentro senza saperlo.Tipico è il caso delle madri che iperproteggo-no i fi gli maschi, li tengono sotto “la campana di vetro”, rendendoli diversi dai loro coetanei e inadatti ad aff rontare il mondo. o, all’op-posto, i genitori che trattano i fi gli come se fossero adulti e li mettono al corrente di pen-sieri e sentimenti inadatti alla loro età e al loro ruolo in famiglia.anoressia, bulimia, forti nevrosi nascono spesso in situazioni come queste.Gravi danni vengono compiuti dai genitori immaturi, quelli che vogliono essere “amici” dei fi gli e rifi utano il ruolo del genitore, che permette e proibisce e in questo modo aiuta il fi glio a formarsi il senso di realtà.Caratteristica di queste situazioni è il fatto che i genitori non hanno saputo costruire una nuova famiglia, ma fanno sempre riferi-mento alle loro famiglie di origine. Ciascuno dei due rivendica il primato della sua fami-glia, su quella dei suoceri e questo è uno dei motivi ricorrenti di litigio.i parenti sono sempre presenti nelle con-versazioni che si fanno in casa, ad essi si fa riferimento, come nelle guerre tra tribù, nelle quali ciascuno aff erma che i suoi sono mi-

gliori degli altri. La polemica, il rinfacciare cose avvenute in passato, il confronto fra le famiglie di origine, diventano lo stile di vita e chi ne fa le spese sono i fi gli.La psicanalista svizzera alice Miller, che per tutta la vita si è occupata di questi problemi, ritiene che, per aiutare chi proviene da una di queste famiglie, il terapeuta non si debba limitare ad essere uno specialista, un tecnico, un giudice fuori dalle parti e “neutrale”. e’ necessario “essere dalla parte del paziente”, credergli e sostenerlo. il terapeuta che aiuta chi, quando era bam-bino, ha subito danni psicologici in famiglia, deve abbandonare il ruolo dell’osservatore distaccato e rivestire invece quello di “testi-mone consapevole” che prova empatia per la persona che sta aiutando.Secondo alice Miller è sbagliato l’atteggia-mento “buonista” di certi terapeuti per i quali

una terapia ha successo se i fi gli “perdonano” i genitori per quello che hanno subito da pic-coli e se si riesce ad ottenere una riconcilia-zione tra genitori e fi gli.Questo atteggiamento del terapeuta, per lo più, è causato dal fatto che lui stesso non ha risolto i problemi coi suoi genitori.Ma è un modo di fare dannoso e tossico per il paziente perché gli impedisce una completa presa di coscienza della sua famiglia e della sua infanzia.il terapeuta che invita a “perdonare” i geni-tori e riconciliarsi ostacola la crescita del suo paziente e lo condanna a restare psicologi-camente “bambino” e “fi glio” per tutta la vita, anche dopo la morte dei suoi genitori.“onora il padre e la madre” dice il Quarto Co-mandamento, ma non tutti i genitori merita-no di essere onorati, non tutti hanno diritto al perdono dei fi gli.

Breve curriculum vitae

Sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fi n da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a diven-tare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi della Liguria. dal 2004 sono associato al CirS (Centro interdisciplinare per ricerca e la Formazione in Sessuologia) diretto da Jole baldaro Verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno studio sulla coppia oggi. dall’aprile 2006 sono iscritto all’albo dei Consulenti Tecnici (CTu) del Tribunale di Genova.dal maggio 2006 sono docente presso la “Scuola di Psicoterapia istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia.attualmente la mia principale attività è costituita dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti aff etti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pazienti borderline o psicotici.

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31Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e scienza

La kinesiologia applicatae lo sportDr. Kristian Baekkel, D.C., C.C.S.P.

ormai da diversi anni, i chiropratici in tutto il mondo hanno aiutato numerosi atleti ad in-crementare le proprie prestazioni sportive .attraverso l’uso della kinesiologia applicata abbiamo trovato uno strumento straordina-rio che ci aiuta a trovare ed a trattare even-tuali squilibri muscolari, affinché si possano prevenire infortuni e velocizzare i tempi di guarigione.Presso la clinica “San rocco”, abbiamo sem-pre utilizzato la kinesiologia applicata come mezzo diagnostico utile a scoprire dove me-glio poter applicare le varie tecniche chiro-pratiche che abbiamo a disposizione.in un certo senso noi tutti possiamo essere considerati atleti, cosicché ciò che può esse-re ritenuto valido per gli atleti professionisti, può essere altrettanto valido per ciascuno di noi nella vita di tutti i giorni.La kinesiologia applicata è uno strumen-to che permette di valutare tutti gli aspetti strutturali, chimici e mentali della nostra sa-lute, utilizzando test muscolari in combina-zione con altri metodi diagnostici standard.essendo, inoltre, un mezzo funzionale di va-lutazione del tutto non invasivo, la kinesiolo-gia applicata si è diffusa in tempi brevi.i trattamenti possono presentare degli ag-giustamenti specifici, terapie muscolari va-rie, tecniche cranio-sacrali, stimolazione dei punti di agopuntura e dei meridiani, consigli riguardanti l’alimentazione e varie tecniche pertinenti allo stato emotivo.il triangolo della salute mette in evidenza le tre cause principali, che riguardano problemi di tipo strutturale, chimico ed emotivo, e che possono compromettere la salute del singo-lo individuo.La quasi totalità dei problemi di salute, siano essi di tipo funzionale o patologico, si riferi-scono ad almeno uno, se non di più, degli

elementi caratterizzanti il triangolo della sa-lute. d. d. Palmer, il fondatore della chiropra-tica, scrisse nel suo libro, “La scienza, l’arte, e la filosofia della chiropratica”, che le cause determinanti di una malattia sono di origine “traumatica, tossica e di autosuggestione”, e ciò dimostra ulteriormente che il concetto di triangolo della salute ha origini remote.La kinesiologia applicata permette al dot-tore in chiropratica di valutare l’equilibrio funzionale relativo al triangolo della salute e di indirizzare il trattamento verso quei punti ove si evidenzia uno squilibrio. il chiropratico essendo inoltre consapevole dell’importanza del triangolo della salute, valuterà ogni pa-

ziente secondo ciascun elemento, in modo da poter evidenziare l’esatta causa relativa alla patologia riportata dal paziente stesso.intorno agli anni ‘60, George Goodheart, un chiropratico americano, scoprì che i test muscolari avrebbero potuto essere utilizzati come strumento per “dialogare” indiretta-mente con il corpo del paziente e, natural-mente, riceverne informazioni a riguardo.Questa scoperta, apparentemente banale, diede inizio alla Kinesiologia applicata. Con il passare degli anni questa tecnica si è svilup-pata ed è diventata una tra le più usate dai chiropratici.in seguito si è formato il College interna-

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zionale di Kinesiologia applicata e ad oggi i chiropratici, i medici, i dentisti e tutti gli al-tri professionisti laureati nel settore medico possono farvi riferimento al fine di imparare questa importante tecnica diagnostica, utile da applicare alla propria attività lavorativa.durante la valutazione della parte strutturale della salute di un soggetto, noi analizziamo la funzionalità dello scheletro, delle articola-zioni, dei muscoli, dei legamenti, dei tendini, e altro ancora.La totalità delle funzioni del nostro corpo, vista come una catena cinematica, che agi-sce come se fosse un’unica complessa unità funzionale, attraverso l’adattamento dei mu-scoli, fa sì che i sintomi possano sorgere lon-tano da dove effettivamente risiede la causa iniziale.Facciamo un esempio pratico: immaginiamo che stiate facendo jogging e improvvisamen-te prendiate una storta alla caviglia. dopo 10-15 giorni di riposo, ghiaccio e quanto altro, incominciate a stare meglio e continuate con la vostra vita normale (camminando, facen-do sport, ecc.). Tuttavia, potrebbe succedere che questo adattamento muscolare possa creare un alterato meccanismo secondario attraverso il bacino e la colonna vertebrale, che a loro volta possono creare sintomi tipo mal di schiena, mal di testa, o addirittura pro-blemi ben più seri.d’altra parte, spesso osserviamo come pro-

blemi di T. M. J. (articolazione temporo man-dibolare), ad esempio uno sbilanciamento a livello della masticazione oppure una masti-cazione unilaterale, possano essere respon-sabili di un modello di adattamento musco-lare su tutto il corpo. Cercate di immaginare cosa cio’ possa signi-ficare per un atleta professionista che ogni giorni sostiene un enorme stress fisico, setti-mana dopo settimana.e’ pertanto ovvio che se un atleta si trova in una fase di adattamento muscolare, questo è sicuramente piu’ esposto ad un improvvi-so infortunio ed è per questo motivo che è estremamente importante, da un punto di vista preventivo, mantenere un atleta com-pletamente bilanciato a livello strutturale.

Personalmente ritengo importante che quan-do si lavora quotidianamente con atleti, sia necessario lavorare con un team medico (polispecialistico), poiché, nel caso si doves-se incorrere in un infortunio al ginocchio, ad esempio, il medico o l’ortopedico tratteranno, in modo tradizionale, il sottosistema passivo (articolazioni, cartilagini, ecc.), mentre il fisio-terapista e/o il massaggiatore si rivolgeranno verso il sottosistema attivo (muscoli e tendini).in qualità di chiropratici, noi ci prendiamo cura del bilanciamento e della funzionalità del “sistema di controllo centrale” che equi-vale al sistema nervoso che, infatti, controlla sia il sottosistema passivo che quello attivo.La Kinesiologia applicata, spesso chiamata neurologia funzionale, attraverso i test mu-scolari rappresenta un incredibile strumento che permette di controllare l’equilibrio dei vari sistemi nervosi, che a loro volta con-trollano ciascuna cellula presente nel nostro corpo. il lato chimico del triangolo della sa-lute riguarda tutti gli aspetti biochimici del singolo atleta. Siamo sicuri del fatto che spe-cifici elementi nutritivi, alimenti, liquidi ed altro ancora possano avere un certo effetto all’interno del corpo umano e che cio’ possa influenzare la performance dell’atleta sia in modo positivo sia in modo negativo.e’ del tutto scontato che sport diversi neces-sitino di una differente alimentazione. osser-

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viamone pertanto due tipologie diff erenti.il maratoneta, il quale pratica uno sport di resistenza, fondamentalmente usa energia aerobica e pertanto il sottosistema avrà bi-sogno di alimenti che favoriscano la produ-zione di questo tipo di energia, a diff erenza di un sollevatore di pesi, che di base usa energia anaerobica e perciò il sottosistema necessiterà di altri alimenti che forniranno questo tipo di energia.Tuttavia, anche all’interno della medesima disciplina sportiva, si presentano diff erenti necessità individuali che dovranno essere approcciate in modo singolare. Nel calcio, ad esempio, il centrocampista ha necessità di-verse dal portiere, un’elevata resistenza verso acuti rifl essi e capacità di concentrazione.un altro aspetto importante da valutare è quello di osservare se un atleta presenta del-le intolleranze alimentari. infatti, in quel caso, risulta chiaro che se l’atleta consuma alcuni degli alimenti a cui risulta intollerante, com-promette il suo metabolismo e come risulta-to fi nale decrementa la sua energia e la sua performance.La Kinesiologia applicata, attraverso i test muscolari, rappresenta uno strumento vali-do per valutare queste intolleranze alimen-tari; così come, negli ultimi anni, questo tipo di indagine può essere fatta tramite test di laboratorio o altri tipi di test quali il VeGa test o l’analisi dei capelli.e’ di fondamentale importanza trovare la giusta “miscela di ottani” per ogni atleta, così

come è ugualmente importante trovarla per la Ferrari e naturalmente aiutare ciascun atle-ta a recuperare il più velocemente possibile, attraverso il giusto programma nutrizionale, dopo ogni allenamento e dopo ogni partita.L’ultimo elemento del triangolo della salute riguarda l’aspetto emozionale della salute. Secondo il mio modesto parere, l’importan-za di questo aspetto della nostra salute è stato ampiamente sottostimato nel passato. Tuttavia, nell’ultimo decennio, ha fi nalmente trovato la sua vera considerazione. Lo stato emotivo, l’aspetto aff ettivo dell’atleta, puo’ includere il dolore e/o paura del dolore, cam-biamenti d’umore a causa di stati d’ansia e perdita di entusiasmo o demotivazione.Questo aspetto è stato tradizionalmente trat-tato dagli psicologi e da persone di fi ducia, ma esistono numerose tecniche chiroprati-che che possono infl uire ed aiutare gli atleti

ad aff rontare periodi stressanti e a ricuperare momenti di perdita.Puo’ succedere a chiunque di avere un gior-no “buio” e noi, in qualità di persone “comu-ni”, possiamo o meno cercare di nasconderci dalle persone a noi vicine, ma per un atleta ciò può diventare ben visibile agli occhi di tutti durante la sua performance.Continuando ad utilizzare la metafora della Ferrari, come fatto precedentemente, noi possiamo sistemare il motore ed equilibra-re la macchina, possiamo trovare la giusta miscela di ottani e metterla nel motore, ma tuttavia quali sarebbero le conseguenze se il nostro pilota non fosse in gran forma quel giorno e non volesse correre?Gli atleti e/o le squadre capaci di trovare il giusto “momentum” , la corretta motivazio-ne ed il coraggio secondo il bisogno, questi sono gli atleti e le squadre che diventano eminenti e lasciano il proprio nome nella storia, mentre coloro che non hanno questa capacità rimangono dei buoni atleti profes-sionisti. ed è per questo motivo che l’aspetto emotivo risulta così di fondamentale impor-tanza per i professionisti dello sport.

BIBLIOGRAFIA:- Maff etone: Complementary Sports Medicine- Maff etone: Everyone is an athlete- Leaf : Applied kinesiology manual- Walter : AK Synopsis- J.P.Meersseman: Chiropratica- Seru: Corso di Chiropratica

Kristian baekkel, danese, laureato nel 1987 negli Stati uniti (Palmer College of Chiropractic) e diplomato C.C.S.P. (Certifi ed Chiropractic Sport Physician). È Specializzato in Kinesiologia ap-plicata e beST. Ha prestato consulenza per la Juventus F.C. nella stagione 1999 - 2000 e’ un membro della Federazione internazionale Chiropratica Sportiva (FiCS) e ha lavorato come consulente chiropratico nel campionato mondiale di canottaggio a zagreb (2000). dal 2002 fa parte dello staff medico di a.C. Milan come consulente. Lavora presso il Centro San-rocco dal 2004 anche a Parma.

Breve curriculum vitae

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34 Come chiropratica e odontoiatria collaborano

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La bocca ed il corpoParte quinta

il dente è uno degli organi più innervati del nostro corpo e al suo interno, nella camera pulpare, trovano alloggiamen-to il nervo, diramazione del trigemino, l’arteria e la vena che alimentano i tes-suti dentari ed i vasi linfatici che ne dre-nano le scorie metaboliche.La camera pulpare è un ambiente aset-tico ed isolato dall’esterno.Lo smalto, in condizioni di salute, è un materiale a pori chiusi altamente re-sistente privo di capacità rigenerative mentre lo strato sottostante, la dentina, è poroso e contiene i filamenti sensitivi provenienti dalla polpa ed ha capacità rigenerative.Quando i batteri attaccano e riescono ad intaccare lo smalto, ecco la carie.Non essendo stata prevista dalla natura la figura del dentista, i denti sono dota-ti di una sorta di capacità di autoripa-razione; i tessuti dentinali reagiscono cercando di contrastare l’infezione e poi “otturare” la breccia formatasi.Questa è l’origine di quelle macchie marroni che spesso si trovano fra dente e dente.esse sono costituite dalla cosiddetta dentina secondaria che altro non è che un tessuto reattivo, una specie di callo, che l’organismo crea per chiudere l’ac-cesso carioso ai batteri.Questo tessuto non è certamente resi-stente come lo smalto e quindi è nuo-vamente e facilmente aggredibile dai batteri; quando tutte le capacità di di-fesa vengono superate l’infezione si ap-profondisce all’interno della sostanza dentale distruggendo tutto quello che trova sul suo cammino.all’interno della corona si forma, quin-

di, una sorta di grotta che può rimanere totalmente asintomatica fino a quando l’infezione non raggiunge la camera pulpare.Talvolta il paziente si reca dal dentista perché nota che filamenti di cibo, spe-cie carne e verdure, rimangono intrap-polati fra i due denti, altre volte perché, durante la masticazione, la “volta “ della grotta cede evidenziando tutta la cavi-tà cariosa.in questi casi se la lesione non è trop-po vicina alla camera pulpare quindi al nervo, si può tentare un recupero dell’elemento mediante una otturazio-ne, tenendo sempre presente che sia-mo di fronte ad un dente gravemente lesionato che in futuro potrà dare nuo-vamente problemi.Quando i batteri giungono in polpa sca-tenano una infezione dei tessuti molli i quali vengono irritati dalle tossine bat-teriche con invio di segnali di allarme al cervello: il doLore.il “Mal di denti” da infiammazione /infe-zione del nervo ha caratteristiche ben precise:• Generalmente il paziente avverte una

certa sensibilità al freddo e durante la masticazione, poi per l’interessamen-to di recettori più profondi il dente di-venta sensibile anche al caldo.

• Incominciano poi a comparire alcune fitte dolorose, mentre il “fastidio di fondo” aumenta.

• Se a questo punto non si è ancora in-tervenuti, la situazione precipita e... guarda un pò sempre la notte: andia-mo a dormire e..zac dopo un po’ fitte a non finire e la notte diventa bianca.

Quando ci sdraiamo il dolore si inten-

sifica perché aumenta il flusso sangui-gno alla testa e di conseguenza anche ai denti; la pressione aumenta all’inter-no della camera pulpare e del tessuto nervoso con ulteriore stimolazione dei recettori dolorifici.alzandoci dal letto la pressione diminu-isce ed anche un pochino il dolore.in questi casi, in attesa dell’intervento odontoiatrico, l’unico aiuto arriva dagli antidolorifici e dal freddo.L’applicazione di compresse ghiacciate genera una vasocostrizione locale che diminuisce l’afflusso ematico oltre a ge-nerare una sorta di anestesia locale.Nei tempi andati (anche senza andare troppo indietro) la terapia di elezione era l’estrazione, ”via il dente via il dolo-re”, perché le terapie conservative era-no difficili e costose.oggidì con l’evoluzione delle tecniche operative, della filosofia del mante-nimento dell’integrità dell’apparato masticatorio, l’estrazione è diventata l’ultima risorsa quando tutte le altre ri-sultino inapplicabili o di scarsa efficacia e durata.Quando la polpa dentale viene colpita dall’infezione in maniera irreversibile (PuLPiTe), l’unica terapia possibile è la devitalizzazione denominata altresì Te-rapia Canalare (TC).Nel precedente articolo dedicato all’anatomia, abbiamo visto che l’inter-no del dente, radici comprese, è occu-pato dai tessuti molli formati dal nervo e dai vasi sanguini e linfatici.L’anatomia radicolare può essere mol-to complessa con la presenza di canali multipli anche soprannumerari, colla-terali ecc. ecc. : scopo della TC è la ri-

Dr. Daniele Chiesamedico chirurgo specializzato in odontostomatologia

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35Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Come chiropratica e odontoiatria collaborano

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mozione di tutto il contenuto canalare (denervazione), la detersione, la steri-lizzazione ed infine la sigillatura del ca-nale per impedire che i batteri possano ricolonizzare il canale.La devitalizzazione è una terapia molto precisa che richiede tempi e passaggi obbligati.La sagomatura del canale veniva fatta a mano con strumenti di diametro via via crescente (i famigerati aghetti), la sigillatura doveva essere fatta con la Guttaperca, una sostanza gommosa naturale, che veniva compattata a cal-do dentro al canale.Fino ad una quindicina di anni fa que-sta era una tecnica particolarmente complessa che richiedeva molto tem-po e dedizione da parte del dentista e c’è sempre stato un fiorire di tecniche, sostanze e strumenti mirati a renderla rapida ed efficace nelle mani di qual-siasi dentista però con risultati spesso negativi.La svolta epocale la si deve alle missioni spaziali.uno dei principali problemi della messa in orbita dei satelliti sono il peso e so-prattutto le dimensioni delle antenne e di quelle paraboliche in particolare.La soluzione fu trovata con la realiz-zazione di una nuova lega metallica: il Nickel-Titanio.Caratteristica fondamentale e risolutiva di questa lega è la sua memoria elastica; un filo, un foglio possono essere piega-ti, arrotolati e cessata l’azione ritornare alla forma primitiva.Questo permise di impacchettare le an-tenne e di distenderle facilmente una volta in orbita.in odontoiatria la prima utilizzazione si ebbe in ortognatodonzia; i fili in nickel-titanio (NT) sostituirono i fili in acciaio facilitando la correzione dei disallinea-menti dentari con forze traenti minime.

in endodonzia, la branca dell’odontia-tria che si occupa delle TC, la realizza-zione di strumenti in NT ha portato alla elaborazione di protocolli operativi di sicura efficacia e rapidità.La sagomatura del canale si ottiene ab-bastanza rapidamente anche nei canali difficili perché lo strumento, fatto ruo-tare da un apposito trapano, scaldan-dosi diventa flessibilissimo riuscendo a penetrare all’interno anche in presenza di curve accentuate.Mentre si sagoma, il canale viene irro-rato di ipoclorito al 5% che permette la dissoluzione chimica del contenuto canalare.

ottenuta la sagomatura e la sterilizza-zione del canale si può procedere al ri-empimento ed alla sigillatura del lume canalare.una più sicura sterilizzazione del canale può essere ottenuta integrando l’ipo-clorito con la luce LaSer.una corretta TC deve sigillare la radi-ce in tutta la sua lunghezza ed anche eventuali canali laterali.una non corretta procedura operativa con una insufficiente sagomatura, de-tersione e sigillatura può portare alla comparsa di una infezione dell’apice radicolare con sviluppo di ascessi e gra-nulomi.Talvolta la polpa riesce a resistere all’at-tacco batterico ma entra in uno stato di “pulpite cronica”.in questo caso la sintomatologia può essere minima e saltuaria; il paziente avverte qualche fastidio ma nulla che induca a ricorrere alle terapie odonto-iatriche.una situazione del genere però induce un trasmissione continua di informa-zioni nocicettive cioè di “qualcosa che non funziona”.il cervello a sua volta per far cessare questo invio continuo di informazioni, può attuare una strategia di alleggeri-mento della pressione sul dente incri-minato attraverso una modifica degli schemi motori dei muscoli masticatori.i muscoli masticatori sono però col-legati ai muscoli cervicali ed un loro prolungato affaticamento si può ri-percuotere in altri distretti corporei con quadri patologici tipo cervical-gia, brachialgia, ecc. ecc.il dente che causa patologie in al-tri distretti corporei viene definito “dente neUroloGico”.Questa definizione pur essendo una realtà clinica viene misconosciuta e sottovalutata in ambito odontoiatrico

esempi di corrette terapie canalari

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mentre è ben conosciuta in ambito chi-ropratico specialmente fra i cultori del-la CHiNeSioLoGia aPPLiCaTa (applied Kinesiology / aK).il dente neurologico è una patologia insidiosa perché può rendere vano l’intervento riabilitativo in quanto se la manipolazione riesce a ristabilire i cor-retti valori di tono muscolare, il dente neurologico ritorna sotto pressione ri-prendendo a “trasmettere” e di conse-guenza il cervello dovrà rimodifi care lo schema motorio.Con le tecniche di indagine kinesiologi-che è facile identifi care il dente in que-stione; a questo punto l’odontiatra che ovviamente deve conoscere il signifi ca-to di “dente Neurologico”, deve interve-nire in maniera appropriata.un dente può essere “Neurologico” non solo per problemi cariosi ed endodon-tici ma pure per problemi gengivali o di sovraccarico funzionale.Come già illustrato in precedenti artico-li il dente è sospeso all’interno dell’osso da un sistema elastico formato da tes-suto fi broso e ricco di recettori nervosi (recettori parodontali). Questo tessuto elastico ha la funzione di ammortizzare le pressioni masticato-rie mentre i recettori nervosi avvertono il cervello quando le pressioni siano ec-

cessive.Quando, per variazione dei contati den-tali o per una otturazione “alta”, il dente è sottoposto ad un carico eccessivo, i recettori nervosi inviano segnali al cer-vello. Questo, come prima soluzione, invia un comando ai muscoli mastica-tori perché modifi chino lo schema di chiusura in modo da alleggerire la pres-sione sul dente.Se la modifi ca allo schema motorio di-venta cronica i muscoli possono andare

in aff aticamento e quindi dare origine a quadri algici anche lontani dall’appara-to masticatorio.identifi cato il dente neurologico si può procedere, mediante piccoli e mirati ri-tocchi dei contatti con il dente antago-nista ad eliminare il sovraccarico.anche in questo caso la sinergia cul-turale ed operativa fra il chiropratico ed il dentista diventa il punto di for-za per la risoluzione dei quadri pato-logici del paziente.

Come chiropratica e odontoiatria collaborano

Nato a Genova nel 1955, Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982 universita’ degli Studi di Genova Specializzazione in odontostomatologia nel 1985. diploma di perfezionamento in “Neuro- stomatologia applicata alla postura ”università degli Studi di Chieti. dal 1987 mem-bro dell’accademia italiana di Kinesiografi a ed elettromiografi a Cranio-Mandibolare (aiKeCM). ideatore della Tecnica di “Coronoplastica in deglutizione” nel 1988, pubblicata nel testo: bazzotti - boschiero ”Principi di occlusione neuromuscolare” Cea Milano. dal 1989 docente aiKeCM ed attuale Segretario Culturale. Fellowship (i.CC.M.o.) international College of Cranio Mandibular orthopedic (uSa), in ortopedia Cranio Mandibolare nel 1997. Membro e relatore “Progetto Giacobbe” C.N.r. (Consiglio Nazionale ricerca) Faenza diploma triennale aiKa (accademia italiana Kinesiologia applicata). dal 2003 Professore a contratto (rapporti occlusione postura) al corso di laurea in Podologia università di Genova. docente al Corso di perfezionamento in “Neuro- stomatologia applicata alla postura” università degli Studi di Chieti. Moderatore tecnico sez. gnatologia forum odontoiatrico “odontoline”. Coautore del testo” ortodonzia moderna” Marrapese editore roma 2007. relatore a corsi e congressi nazionali ed internazionali. Libero professionista odontoiatra in Genova.

Breve curriculum vitae

superfi cie masticante

smalto

dentina

polpa

legamentoperidontale

nervie vasi

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37Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

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Chiropratica e sport

Europei di calcio 2008e chiropratica

Nel 1989 partecipando ad un convegno di medicina sportiva a Montecatini Terme, par-lai dell’applicazione della Chiropratica nello sport. in quell’occasione conobbi Gian Car-lo Conti, futuro massaggiatore del Livorno Calcio. dalla fine degli anni ‘90 partì la mia collaborazione con il Livorno, che in quegli anni aveva iniziato la propria scalata verso la serie a; il mio lavoro come chiropratico sulla base delle indicazioni fornitemi dal medico della squadra mirava ad ottimizzare la riabi-litazione e la prevenzione degli infortuni dei giocatori. Quando donadoni approdò sulla panchina del Livorno, il rapporto professio-nale si infittì anche grazie al preparatore atle-tico Giovanni andreini e crebbe soprattutto un rapporto di fiducia reciproca. Quando roberto donadoni mi chiamò per chieder-mi di essere il sesto elemento dello staff sanitario per gli euro 2008, la mia risposta era scontata: ne sarei stato entusiasta. Nel giorno della mia presentazione allo staff , la grandezza della situazione e la responsabili-tà dell’incarico mi hanno emozionato, ma mi assicurarono che sarebbe stato come entrare in una grande famiglia e così fu. il 25 maggio 2008 sono andato a Coverciano ed é inizia-to il ritiro con la squadra. i primi giorni sono trascorsi all’insegna di una reciproca cono-scenza fra di noi. alcuni giocatori hanno una lunga esperienza con la Chiropratica, mentre altri non avevano mai sperimentato la nostra disciplina. dovevo conquistarmi la credibilità sia dello staff sanitario sia dei giocatori. Man mano che trascorreva il tempo, interveni-vo sui giocatori ogni qualvolta ne avessero bisogno, a volte con grande calma, a volte appena prima di entrare in campo e talvolta anche di notte, come è capitato al rientro da una trasferta in Svizzera. Spesso avevamo dei momenti liberi, in cui non avevamo niente

da fare, d’altraparte i protagonisti sono i gio-catori e noi siamo a loro totale disposizione. insieme ai miei colleghi, che voglio puntual-mente ringraziare per come mi hanno accol-to, abbiamo dato disponibilità delle capacità l’un dell’altro in cerca di completare il qua-dro, per un pronto recupero del giocatore. io ero l’ultimo nella scala gerarchica, d’altronde come lo è la Chiropratica in italia a livello di disciplina sanitaria. dobbiamo comunicare il nostro pensiero e creare alleati professiona-li con collaborazione integrativa piuttosto che alternativa. Ho cercato di fare questo al meglio ed è stato di grande arricchimen-to professionale e personale. L’interesse che gira intorno a questo sport e in particolare a questa squadra è enorme. Te ne rendi ancora più conto quando vedi che c’é più pubblico ad assistere ad un allenamento defaticante della nazionale italiana che ad una parti-ta qualsiasi di mezza classifica della serie a svedese e più persone fuori dall’albergo alle due e mezzo di mattina al rientro dalla tra-sferta che a un matrimonio medio. oltre ad i continui viaggi ed alle continue attenzioni dei media, questi ragazzi sono per lunghi pe-riodi lontani dai loro cari, motivi che causano

stress che spesso non viene valutato da chi sta fuori a guardare. Chi mi conosce bene sa quanto amo il calcio e vivere l’atmosfera delle partite, dal pullman agli spogliatoi, alle ultime parole del commissario tecnico prima della partita, le emozioni di tristezza, rabbia e gioia sono state una esperienza in-dimenticabile che spiega il fascino di questo sport. La tensione del debutto contro l’olan-da con la delusione totale della brutta scon-fitta. L’ottimismo dopo il pareggio sudato e salvato dalla parata del rigore da buffon. La ritrovata convinzione nei propri mezzi dopo la vittoria con la Francia e infine la batosta ai rigori con la Spagna e noi crudelmente beffati dalla sfortuna. i ragazzi sono comun-que caratterialmente molto diversi: chi più estroso, chi più riservato. Hanno in comune grande personalità e serietà professionale, anche perché senza queste caratteristiche è impossibile arrivare a quei livelli. infine sono contento della partecipazione ad una parti-ta e un volo di rientro di mia moglie e figlie che hanno vissuto pochi giorni ai margini di questa Grande Famiglia, ma hanno provato, anche se per poco tempo, l’intensità di que-sto ambiente.

Dr. Erik Bergstrom D.C.

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D I S S O L V E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S T A N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I -G O R I S C E • A I U T A A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E F A L E E D O V U -T E A I P R O B L E M I C E R V I C A L I • P A R A G O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D IB E N E S S E R E D I U N M A S S A G G I O P R O F E S S I O N A L E

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39Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008Chiropratica e sport

Breve curriculum vitae

erik bergstrom è nato in Svezia nel 1958. Si è laureato in chiropratica nel 1985 presso l’aeCC di bourne-mouth in inghilterra. Membro aiC dal novembre 1985. Vive a Pisa dal 1987. Specializzati in Kinesiologia applicata dal 1993 e specializzato in neurologia.

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Le mie prime impressionicome studentessa chiropraticaJennissa PellissierStudentessa in chiropratica

Quando mi sono presentata al college (anglo european Chiropractic College in bournemouth, ingliterra) per la prima vol-ta, devo ammettere che ero molto confu-sa. dal momento che ho dovuto mancare la prima settimana di corsi, (molto impor-tante perché è specialmente dedicata all’orientamento dei “fresh students”, dei primini), a causa del corso di Maestra di snowboard che stavo finendo, quando ho cominciato a frequentare le lezione ero un po’ spaesata perché gli altri studenti ave-vano avuto modo di conoscersi da oltre 7 giorni e io non conoscevo nessuno. devo ammettere che è stato abbastanza diffici-le presentarmi ai miei compagni di classe e soprattutto in inglese, ma dopo alcune lezioni in tecnica chiropratica e laboratori, lezioni nelle quali sei obbligato a parlare ai tuoi compagni di gruppo ed interagire in modo programmato, ho cominciato a conoscerli e crearmi un gruppo di amici.all’inizio ero perplessa e preoccupata sulla scelta di scuola che avevo effettua-to perché adattarsi alla lingua inglese, in termini di accenti ed espressioni, è molto differente dall’inglese che ti insegnano a scuola e nella prima settimana di lezioni devo dire che ci capivo ben poco. Ma sa-pete come si dice, se non vuoi annegare devi imparare a nuotare e allora mi sono rimboccata le maniche e mi sono impe-gnata a parlare, leggere, ascoltare e vi-vere in inglese, con buoni risultati; dopo 15-20 giorni non dovevo più chiedere alle persone di ripetere ciò che avevano ap-pena detto… (posso garantirvi che alcuni compagni o professori sembrano parlare con una patata in bocca, altri sembrano mangiarsi tutte le parole e spararle fuori a 100 km all’ora! Tenete conto che ci sono

studenti spagnoli, italiani, norvegesi, co-reani, americani, canadesi, giapponesi, belgi e evidentemente inglesi e che per tutti la lingua da parlare è l’inglese! una vera torre di babele per ciò che sono gli accenti e le espressioni.)in seguito, risolto il problema della lin-gua, ho potuto cominciare a dedicarmi seriamente allo studio: provenendo dal liceo linguistico di Courmayeur ho avuto un po’ di problemi con i soggetti scienti-fici come chimica, biomeccanica e fisica ma fortunatamente il collegio offre un programma con tutors per aiutare gli studenti in difficoltà su questi soggetti. devo anche ringraziare di aver incontra-to vari amici che essendo bravi in queste

materie mi hanno aiutato tantissimo e devo dire che, passate le difficoltà iniziali, mi sono messa al passo degli altri senza troppe difficoltà.un’altra difficoltà che ho incontrato e che non avevo assolutamente messo in pre-ventivo sono stai i corsi di tecniche di ag-giustamento: per quanto sapessi che avrei dovuto farlo, spogliarsi e rimanere in reg-giseno e mutandine e farsi toccare da tutti i compagni e farlo agli altri risulta, all’ini-zio, una situazione molto imbarazzante.Ma dopo le prime lezioni ti rendi conto che di imbarazzante non c’è proprio nulla e questo corso è diventato, con quello di massaggio, uno dei miei preferiti e ho im-parato tante cose.

Studenti in chiropratica

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41Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

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Studenti in chiropratica

L’altra cosa che ho imparato è a lavorare in gruppo perché nel college tendono ad assegnare molti lavori da fare assieme per permettere a tutti di tirare fuori il meglio di se e confrontare le varie idee.evidentemente non è sempre tutto rose e fi ori, perché quando arriva il periodo degli esami c’è eff ettivamente da sclera-re un po’, in quanto bisogna dare tutti gli esami di tutte le materie sia a dicembre che a marzo, con gli esami fi nali a giugno: bisogna passare tutte le materie e puoi al massimo ripetere 2 materie a settembre, prima dell’inizio del nuovo anno e, se non passi, si ripete l’anno al completo.un sistema completamente diverso da quello universitario italiano in quanto qui il fuori corso non esiste e o passi tutto o smetti di studiare; posso garantirvi che con i costi che questa università compor-ta si studia e tanto.Nel complesso mi sono trovata molto bene, ho fatto un mucchio di amicizie, ho passato il mio anno brillantemente e non vedo l’ora di fi nire gli altri 4 anni di studio per fi nalmente fare la chiropratica come mia sorella e mio papà.

Breve curriculum vitae

Jennissa Pellissier, studia chiropratica ed attualmente è al secondo anno. Grande appassionata di sport, Jennis-sa è stata membra della Nazionale ita-liana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2007 è diventa-ta maestra di snowboard.

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La Chiropratica e i cavalliL’arte di curarliDr. Susanne Brauner, D.C. - Ristampa di articolo apparso sulla rivista “Cavalli e cavalieri” - Aprile 2008Susi Cottica, giornalista

oggi la chiropratica è ufficialmente la terza professione sanitaria al mondo dopo la medicina e la dentisticaLa chiropratica (da cui la professione, dottore in Chiropratica, dC) fu fonda-ta nel 1895 a davenport, nello stato americano dello iowa, da daniel da-vid Palmer. Togliendo la causa di una irritazione a un nervo per mezzo di un particolare tipo di manipolazione del-la colonna vertebrale, il dott. Palmer alleviò il sintomo della sordità in uno dei suoi pazienti. Quello fu l’inizio della chiropratica. da quel momento la chi-ropratica si è diffusa in tutto il mondo e negli ultimi venticinque anni è diven-tata una professione praticata in oltre sessanta paesi nel mondo. Negli anni si è assistito alla nascita di organizzazioni mondiali di collegamento e coordina-mento dell’insegnamento, della prassi e della ricerca della chiropratica. capire la chiropraticaPer capirne di più e farci un’idea più pre-cisa di questo metodo terapeutico, ab-biamo intervistato Susanne brauner, ve-terinaria, chiropratica umana e animale, oltre che cavaliere in concorso ippico e in dressage. Susanna unisce, quindi, l’esperienza scientifica della medicina veterinaria a quella della chiropratica sia umana che animale e all’esperienza di cavaliere. Perciò chi meglio di lei ci può spiegare di cosa si tratta? in parti-colare Susanne ci spiega la chiropratica applicata ai cavalli e i suoi vantaggi nel-la prevenzione di patologie strutturali e nella cura di traumi e problemi articola-ri. Prima di addentrarci nell’argomento è interessante sottolineare che il chi-

ropratico che si occupa di animali, e di cavalli atleti in particolare, deve avere una spiccata sensibilità e una profon-da conoscenza del cavallo non solo dal punto di vista veterinario e anatomico, ma anche equestre. Solo, infatti, cono-scendo le problematiche e le diverse tipologie di lavoro del cavallo in attività sportiva è possibile individuare i punti dolenti e le contratture, scoprirne le ori-gini, spesso legate a cattiva impostazio-ne del lavoro, postura del cavallo e uso di attrezzature sbagliate, e risolverle. in questo senso il concetto di prevenzio-ne è assolutamente importante e nasce dall’educare e istruire le persone che si occupano dei cavalli, sensibilizzandole di fronte alle problematiche strutturali più ricorrenti nei cavalli e dare loro le giuste indicazioni per la tutela della sa-lute degli stessi.

Susanna brauner ci spiega di cosa si tratta: “La chiropratica si fonda sul con-cetto che un cattivo allineamento del-la colonna vertebrale causa un blocco al normale movimento articolare e di conseguenza una compressione sul nervo che fuoriesce dalle due vertebre che sono bloccate o piú tecnicamente ‘sublussate’. La compressione del nervo causa un’alterazione della trasmissione dello stimolo nervoso dal sistema ner-voso centrale a quello periferico. Con-siderando che il sistema nervoso regola tutte le azioni del corpo, volontarie e involontarie, un suo alterato funziona-mento può avere effetti negativi pro-fondi sul tutto l´organismo.Le articolazioni bloccate o ‘sublussate’ vanno incontro a un processo infiam-matorio con coinvolgimento di tutti tessuti circostanti come legamenti,

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Chiropratica e veterinaria

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43Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008

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tendini e della muscolatura paraverte-brale. La muscolatura paravertebrale cerca di ripristinare la corretta posizio-ne della vertebra, andando incontro a contrattura, infiammazione e dolore. Nei grandi gruppi muscolari un’altera-ta trasmissione nervosa si traduce nel-le forme lievi in una diminuita forza e contrattilità del muscolo, mentre nelle forme più gravi sviluppa in un primo momento contratture e infiammazione; in un secondo momento si può verifica-re una vera e propria atrofia del tessu-to muscolare. Logica conseguenza è la diminuzione della forza contrattile del muscolo con limitata spinta, diminuito equilibrio e naturalmente dolore. Que-sto, in linea generale, il principio su cui si basa la chiropratica. Nella medicina veterinaria, nel caso particolare nel ca-vallo, sebbene ci si riferisca a quadrupe-di e non a bipedi, la chiropratica segue gli stessi concetti di applicazione”.

la StrUttUra del cavallo“anche se il cavallo è un quadrupede e la meccanica del movimento è profon-damente diversa da quella dell’uomo, l’esperienza mi ha insegnato, che i con-cetti sviluppati da Palmer rispetto alla chiropratica trovano piena applicazio-ne anche al cavallo. un aspetto diverso è che il cavallo, a differenza per esem-pio del cane, non ha patologie discali (ernie del disco). Nel cavallo abbiamo 7 vertebre cervicali (come anche in tutti mammiferi giraffe comprese), 18 ver-tebre toraciche, 6 lombari (cavalli arabi anche 5), 5 vertebre sacrali fuse e da 18-20 vertebre del coccige. il movimento dei singoli elementi è maggiore nella zona cervicale della colonna, per la mo-bilità della testa sul collo, e diminuisce notevolmente nella struttura rigida del torace per aumentare nuovamente nel-la colonna lombare. L’osso sacro è collegato attraverso il ba-cino agli arti posteriori e la sua struttura

rigida permette la trasmissione della spinta degli arti posteriori a quelli an-teriori.La colonna vertebrale nella chiropratica viene vista come una unità funzionale in quanto la muscolatura paravertebra-le collega sia le vertebre singole che i diversi tratti della colonna vertebrale. il midollo spinale è connesso a tutta la colonna tramite i suoi legamenti e i suoi involucri. da questo ne deriva che una sublussazione in una regione può influenzare negativamente anche altre regioni della colonna: un dolore nella zona lombare può essere causato da un problema cervicale e viceversa. Quindi, per avere una remissione della sinto-matologia bisogna sempre lavorare su tutta la colonna.un problema sulla colonna vertebrale può avere effetti anche sull’appara-to muscolo-schelettrico in generale. il cavallo, per sfuggire al dolore, cerca spesso posture antalgiche che possono ripercuotersi sulle articolazioni periferi-che o sui tendini. un posteriore che ha una diminuita spinta causa un maggior caricamento di peso sull’anteriore dia-gonalmente opposto, che può andare incontro a tendinite e ad altri processi infiammatori. Perciò, da un problema ne possono derivare molti altri stretta-mente legati tra loro e che con il tempo possono compromettere il rendimento o addirittura l´utilizzo del cavallo.Come uscire da questo circolo vizioso? Lo scopo della chiropratica è quello di individuare ed eliminare i blocchi arti-colari del movimento delle vertebre, ripristinando quindi l’ottimale funzio-namento del tessuto nervoso e la salute dell’organismo con la conseguente re-gressione dei sintomi. Tutto ciò avviene attraverso l´utilizzo delle mani, che ‘ag-giustano’ le sublussazioni permettendo un riallineamento della colonna verte-

Chiropratica e veterinaria

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44 Chiropratica e veterinaria

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brale con conseguente regressione dei sintomi e ripristino della piena funzio-nalità del corpo. un aspetto fondamentale della chiro-pratica è che non vengono utilizzati farmaci. Lo strumento primario del chiropratico sono, infatti, le sue mani: attraverso la palpazione della colonna vertebrale rileva le sublussazioni e con il cosiddetto ‘aggiustamento’ le verte-bre vengono riallineate”.

qUando Serve il chiropratico?“il chiropratico può valutare o lavorare su un cavallo anche a scopo preventivo, in quanto sublussazioni, sia nelle per-sone che negli animali, possono essere presenti da anni senza che si manifesti una sintomatologia dolorifica concreta e quindi senza che ce ne si renda con-to. Questo aspetto è ancora più signi-ficativo nel cavallo. Perché nel cavallo? essendo un animale predato, il cavallo in natura non può permettersi di emet-tere un suono di dolore in quanto lo renderebbe facile preda. Siamo noi, quindi, che dobbiamo imparare a ca-pire quando un cavallo soffre. Nel cane un esame diagnostico è molto più sem-plice, in quanto la sua reazione al dolo-re è un vero e proprio pianto, il guaito; se il cane ha dolore lo sentiamo subito. Nel cavallo per individuare la zona del problema spesso bisogna ricorrere alle iniezioni diagnostiche, non perché il ca-vallo non sente male, ma perché la sua natura non prevede la fonetica del do-lore; in pratica il cavallo non si lamenta mai. in certi casi può manifestare il do-lore con una zoppia ma spesso, grazie alle posizioni antalgiche che assume, è in grado di mascherarlo. Solo con il tempo la zoppia si manifesta, spesso quando il problema è ormai critico.Troppo spesso una prestazione negati-va in concorso o semplicemente il dimi-

nuito entusiasmo al lavoro di un cavallo vengono interpretati come pigrizia o non voglia di lavorare; possono invece essere i primi sintomi di un dolore o dell’impossibilità del cavallo di esegui-re gli ordini. il chiropratico, attraverso un controllo regolare e periodico, può fare un qua-dro generale della salute del cavallo, individuare leggere contratture e ten-sioni e sbloccarle prima che diventino un problema serio.il chiropratico, inoltre, lavora anche sul-le articolazioni degli arti aggiustando distorsioni e storte che il cavallo può subire. Se ‘aggiustate’ subito non lascia-no traccia, ma se non vengono trattate possono causare una debolezza per-manente dell’articolazione colpita con maggiore predisposizione a futuri trau-mi, artrosi ecc.dopo ogni grosso trauma, come una caduta in gara o scendendo dal van o una semplice scivolata (pensiamo per esempio allo sforzo che fa un cavallo quando resta murato nel box; per libe-rarsi spinge con forza causandosi spes-

so ingenti traumi) l’intervento del chi-ropratico è molto utile, tenendo conto, tra l’altro, che non utilizza farmaci o te-rapie invasive di alcun tipo”.

i caSi più comUniil chiropratico grazie ai suoi trattamenti genera nel cavallo uno stato di mag-giore rilassamento fisico e mentale che a sua volta elimina tensioni emotive e stress; per questa ragione può anche aiutare nella soluzione di problemi comportamentali come per esempio l´aggressività quando il cavallo viene strigliato o non vuole farsi mettere la sella, mordendo o calciando. Spesso questi problemi sono causati da dolori costanti che possono rendere i cavalli insofferenti o molto nervosi. a causa di dolori agli arti posteriori i cavalli, per esempio, possono essere restii a tenere i posteriori sollevati quando vengono ferrati. durante il lavoro, invece, dobbiamo sospettare di un problema strutturale quando ci troviamo di fronte a un ca-vallo che lavora in modo molto asim-

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Chiropratica e veterinaria

metrico: galoppa bene a mano destra e male a mano sinistra, si piega bene da una parte e male dall’altra, salta bene a mano destra, ma va in difesa a mano sinistra. e ancora, nei casi in cui il cavallo non riesce a tenere un appoggio costan-te sull’imboccatura, becca o scappa dopo i salti. i cavalli che non riescono ad avanzare in linea retta, che perdo-no facilmente l’impulso nelle girate strette. e ancora, la non costanza nel lavoro: un giorno il cavallo lavora bene e due lavora male e l’addestramento non sembra procedere a ritmi soddi-sfacenti. un altro segnale è il calo delle performance: il cavallo perde l’entusia-smo, comincia a fare errori o si ferma sul salto e così via.Le sublussazioni vertebrali, infi ne, pos-sono causare irregolarità nei movimen-ti, ma anche vere e proprie zoppie pa-ragonabili all’infi ammazione del nervo sciatico delle persone. Per cui il campo di applicazione della chiropratica in equitazione è molto am-pio. un cavallo in buona salute mostra più entusiasmo al lavoro e l’addestra-mento risulta notevolmente più facile; migliora la capacità di apprendimento e diminuisce il tempo necessario per avere lo stesso risultato”.

come Si SvolGe la viSita“La visita del chiropratico prevede in

primo luogo una valutazione del ca-vallo in generale. Che cosa osserva il chiropratico? il cavallo anche da fermo può dare tante informazioni sul suo sta-to di salute, se ci sono presenti atteg-giamenti antalgici, come per esempio arti posteriori molto sotto di sé o molto fuori posteriormente. La muscolatura dovrebbe essere sviluppata armoniosa-mente a entrambi lati. asimmetrie nel-lo sviluppo della muscolatura sono un ottimo indizio per un utilizzo scorretto del corpo. all’ispezione del cavallo segue una visi-ta in movimento, normalmente alla cor-da, dove si osserva il movimento delle anche e dei posteriori, dei quali si va-luta la simmetria della spinta e dell’ela-sticità. importante è anche vedere se il cavallo preferisce una mano rispetto all’altra e se è capace di piegare il costa-to e l’incollatura verso l’interno o se per proteggere un arto posteriore sposta tutto il corpo. Si procede con la palpa-zione della muscolatura della schiena; personalmente inizio dalla muscolatura del torace e procedo verso quella lom-bare sacrale e del bacino per valutare il tono soprattutto della muscolatura pa-ravertebrale e le eventuali contratture, che confermano il livello esatto delle sublussazioni delle vertebre. Palpando i processi spinosi e/o traversi delle verte-bre si trova, poi, ulteriore conferma del-le vertebre bloccate e si procede subito

all’aggiustamento. Le stesse valutazioni valgono anche per le due articolazioni sacro-iliache e per l’osso sacro. a livel-lo cervicale si esegue, oltre alla palpa-zione, anche l’esame della funzionalità delle singole vertebre attraverso il mo-vimento laterale della testa.importantissimo è anche come già ac-cennato l’aggiustamento delle articola-zioni periferiche.Se il segmento è stato correttamente trattato, il dolore e la contrazione della muscolatura, sia quella paravertebrale che quella dei grandi fasci muscolari, diminuiscono all’istante. Per normaliz-zare defi nitivamente il tono della mu-scolatura sono generalmente necessa-ri dai 3 ai 5 trattamenti. il cavallo non deve assolutamente rimanere fermo, dopo il primo trattamento 1-2 giorni di corda sono indicati per dare al cavallo la possibilità di riequilibrarsi. Si può poi fare un piano di mantenimento, cioè una visita di controllo in prossimità del-le gare o a scadenze regolari per avere il cavallo sempre in ottima salute e piena-mente disponibile ad eff ettuare il suo lavoro al meglio delle sue possibilità. a questo punto va detto che la situazione ottimale sarebbe il trattamento del ca-vallo e del cavaliere. una rigidità nel ca-valiere compromette la comunicazione con il cavallo. Contratture e tensioni del cavallo sono, infatti, spesso generate da blocchi e rigidità del cavaliere”.

Nata in Germania, Laurea in Medicina Veterinaria 1996, Tesi di Laurea in Chiropratica nella Medicina Vete-rinaria con il Professor addis e dr. Meersseman come relatori, Corsi di animal Chiropractic con la american Veterinary Chiropractic association terminati con la Certifi cazione “animal Chiropractor”. Laurea in Chiro-pratica al aeCC di bournemouth nel 2002. utilizzo di aK, TbM, activator. esperienze decennali nel campo equestre come amazzone nel salto ad ostacoli e dressage con addestramento di cavalli ( bereiter FN, 1. grado di istruttore d´equitazione tedesco).

Breve curriculum vitae

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nno è improtatne, ciò ceh improta è al pirma e l‘utliam letetra. Il retso nno improta

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Le linee rosse orizzontalisono parrallele o no?

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47Chiropratica - N. 13 - Settembre 2008®

Leggero e dal design contemporaneo. Costruito in poliuretano espanso ad alta densità.Disponibile in vari colori (rosso, blu, azzurro, marrone, beige, grigio, tigre, serpente, cuoio e zebra).

Tutti i cuscini Cuscinolo sono sfoderabili, trattati antimacchia e lavabili.

COJEDA srlRuelle Laurent Revel, 2 - 11017 MORGEX (Aosta) - Tel. 329.7606156 - Fax 0165.801349

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Il CUSCINO ELEVATORE CUSCINOLOper gli arti inferiori è disegnato per

sostenere in modo naturale edanatomico le gambe che neces-sitano di riposo. Riduce l’affati-camento e porta sollievo anche aiproblemi lombari. Ideale per le

persone che soffrono di disturbi dicircolazione, grazie al suo disegno

ergonomico permette alla linfa di drenare rapidamente alleviandodolori e gonfiori. Aiuta in caso di vene varicose, flebiti, crampi ai pol-pacci, sovrappeso, ristagni ed è un coadiuvante indispensabile duran-te il periodo della gravidanza per evitare problemi alla circolazione.

ELEVATORE GAMBEIl RULLO CERVICALECUSCINOLO è disegnatoin modo da riposare ilvostro collo e la vostratesta, riducendo nel con-tempo lo stress. Ideale perla lettura, per guardare la televisione o per rilassarsi. In viaggio, inauto potrete finalmente appoggiarvi e dormire senza avere la testache ciondola. In poco tempo sarete stupiti dalla sensazione di sol-lievo e dal relax che offre ai vostri muscoli stanchi e tesi.Indispensabile per chi soffre di riduzione della lordosi cervicale.L’uso del rullo cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli,dolori alle spalle e al collo.

RULLO CERVICALE

Il SUPPORTO LOMBARE CUSCINOLO èdisegnato in modo da adattarsi perfetta-mente al contorno della vostra schiena,specialmente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamento eporta sollievo ai problemi lombo-sciatal-gici. Ideale per le persone che devono

svolgere un lavoro sedentario. Adatto perla casa, l’ufficio o l’automobile. Utile per pre-

venire, in caso di predisposizioni, peggioramentidi problemi di ernie del disco.

Il SUPPORTO LOMBARE per AUTOCUSCINOLO è disegnato in mododa adattarsi perfettamente al contor-no della vostra schiena, special-mente nella zona lombare dove èpiù importante. Riduce l’affaticamen-to e porta sollievo ai problemi lombo-sciatalgici. Specifico per l’automobilee per i lunghi viaggi in aereo o treno.Ideale per le persone che devono guidare a lungo o che devonoricominciare a guidare dopo operazioni di ernia del disco.

CUSCINO LOMBARE CUSCINO LOMBARE AUTO

Il SEPARATORE per le GINOCCHIACUSCINOLO è disegnato inmodo da separare le gambe duran-

te il sonno e tenere le ginocchia, leanche e la colonna vertebrale in una

posizione anatomicamente corretta.Ideale per alleviare i dolori sciatalgici.

Perfetto per alleviare i sintomi pre epost maternità ed i problemi da

decubito negli anziani.

SEPARATORE GINOCCHIAVolete risPArMiAre

sUi nostri ProDotti?

chiedete informazioni

al vostro chiropratico

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Guancialecervicale

Il GUANCIALE CERVICALE CUSCINOLOè disegnato in modo da riposare il collo ela testa, riducendo nel contempo lo stresssulla vostra colonna cervicale. Ideale perla lettura, per guardare la televisione o perrilassarsi. In poco tempo sarete stupitidalla sensazione di sollievo e dal relax cheoffre ai vostri muscoli stanchi e tesi.Indispensabile per chi soffre di riduzionedella lordosi cervicale. L’uso del guancia-le cervicale è indicato in caso di cefalee, torcicolli, dolori alle spalle e al collo,periartriti e sindromi vertiginose. Se vi sve-gliate sempre stanchi e con il collo rigidoquesto è il cuscino che fa per voi. Grazieal suo disegno rivoluzionario ed alle estre-mità con quattro curvature anatomichedifferenti, permette un riposo ed un con-fort senza uguali.

Disponibile anche nella versione da viag-gio: ridotte le dimensioni ma uguali irisultati.

Posizione laterale con un guancialecomune. Questa posizione esercita unatorsione sulla colonna cervicale.

Il guanciale CUSCINOLO mantiene lavostra colonna cervicale in posizioneanatomicamente corretta.

La colonna cervicale e quella dorsalesono piegate: questa posizione è inna-turale e scomoda.

Il guanciale CUSCINOLO sostiene efavorisce il ripristino della curvaturalordotica naturale della vostra colon-na cervicale.

Questa copia di Chiropratica vi è offerta da: