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Centro Studi C.N.I. - 2 novembre 2012

Centro Studi C.N.I. - 2 novembre 2012€¦ · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 2 novembre 2012 Pagina I RIFORMA FORENSE Sole 24 Ore 02/11/12 P

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Centro Studi C.N.I. - 2 novembre 2012

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 2 novembre 2012

Pagina I

RIFORMA FORENSE

Per gli avvocati il ritorno della tariffaSole 24 Ore 02/11/12 P. 15 AlessandroGalimberti

1

Tirocinio, di regola, per 18 mesi Rimborso spese ai praticantiSole 24 Ore 02/11/12 P. 15 3

DECRETO SVILUPPO

SviluppoSole 24 Ore 02/11/12 P. 3 4

CALAMITÀ NATURALI

«Danni di Sandy da quantificare Stime Eqecat a 10-20 miliardi»Sole 24 Ore 02/11/12 P. 26 Riccardo Sabbatini 6

PAGAMENTI PA

La svolta dei pagamenti veloci Conti da saldare entro 30 giorniCorriere Della Sera 02/11/12 P. 8 Francesca Basso 7

PONTE SULLO STRETTO

Soluzione ponte sullo StrettoItalia Oggi 02/11/12 P. 4 Franco Adriano 10

Altri due anni al Ponte fantasma già costato agli italiani 600 milioniRepubblica 02/11/12 P. 8 Antonio Fraschilla 11

Il Governo prende tempo sul Ponte di MessinaSole 24 Ore 02/11/12 P. 38 Alessandro Arona 15

Ponte sullo Stretto Rivolta ambientalista dopo l'ultima prorogaStampa 02/11/12 P. 8 Raffaello Masci 16

CONCILIAZIONE

Controffensiva per la conciliazioneSole 24 Ore 02/11/12 P. 15 Giovanni Negri 18

PERITI INDUSTRIALI

Pronto il nuovo sistema disciplinareItalia Oggi 02/11/12 P. 36 19

POLIZZE PROFESSIONALI

Polizza obbligatoria per risarcire il dannoSole 24 Ore 02/11/12 P. 10 Sara Todaro 20

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Casse sotto stretto controlloItalia Oggi 02/11/12 P. 32 Daniele Cirioli 21

SCIA

Scia semplificata solo col sì stataleItalia Oggi 02/11/12 P. 24 Marilisa Bombi 22

APPALTI PUBBLICI

L'appalto è apertoItalia Oggi 02/11/12 P. 24 Andrea Mascolini 23

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Professioni Le novità contenute nel disegno di legge approvato dalla Camera sulla riforma forense attesa all'ultima lettura del Senato

Per gli avvocati il ritorno dellaI «parametri» sono aggiornati ogni due anni «su proposta» del Consiglio nazionale

Alessandro GalimbertiMILANO

sa I parametri virano semprepiù nella direzione delle vec-chie tariffe, mentre le societàchiudono senz'appello le porteai soci di capitale.

La riforma dell'ordinamen-to forense, votata mercoledìin prima lettura dalla Camera(si veda Il Sole 24 Ore di ieri),riporta per molti versi le lan-cette della professione legalea prima degli interventi "libe-ralizzatori" di riordino intro-dotti dal governo Monti.

Il testo licenziato dal primoramo del Parlamento assecon-da infatti molte delle aspettati-ve degli avvocati - presenzaperaltro percentualmente for-te nel legislativo - neutralizz an-do gli effetti più contestati del-laliberalizzazione. Lo si avver-te soprattutto nella disciplinadel compenso professionale(articolo 13 dell'Ac 39oo-A), do-ve la formale libertà di pattui-zione degli importi della par-cellatrova molti correttivi e po-che penalità.

Sparisce innanzitutto ogni ri-ferimento all'obbligatorietà delpreventivo, rimettendosi allaprassi della forma scritta al con-ferimento dell'incarico, ma sen-za alcuna sanzione nèvalutazio-ne negativa - per il professioni-sta-nel caso ciò non sia avvenu-to. Perchè in ogni caso se nonc'è maistata, o non c'è più, un'in-tesa con il cliente sul "quan-tum", si passa direttamente alladeterminazione attraverso ipa-

rametri. Iparametri, che nel lin-guaggio liberalizzatore hannosostituito le vecchie tariffe, inrealtà tornano a somigliare mol-to al progenitore, consideratoche vengono «indicati» a caden-za biennale dal decreto ministe-riale «su proposta del Consi-glio nazionale forense». Di fat-to, pur sotto il cappello della «li-bera pattuizione», si ritorna auna situazione non molto di-

iVINCOLIPer l'esercizio collettivoesclusi soci finanziatoriLa denominazioneobbligatoria sarà«società tra avvocati»...........................................................................

stante dal regime tariffario.Maggiori garanzie per il pa-

gamento delle parcelle emer-gono anche negli accordi stra-giudiziali e/o arbitrali. I com-pensi di tutti i legali coinvoltinella controversia "disinne-scata" senza approdo in tribu-nale diventano diregolaun'ob-bligazione solidale per tutti icontendenti: quindi se qualcu-no non paga la parcella, c'è ilrischio di doversi fare caricoanche degli onorari dell'avvo-cato di controparte, oltre aquelli del proprio difensore.

E a maglie molto strette parteanche l'iter legislativo per la re-golamentazione delle societàtra avvocati. Entro sei mesi dal-la (futura) entrata in vigore del-

la legge di riordino della profes-sione, il Governo è delegato adadottare un decreto legislativocon paletti molto ben tracciati.Soci dello studio in forma aggre-gatapotranno essere solo avvo-cati iscritti all'Albo, escluden-do di fatto l'apporto di soli capi-tali in qualsiasi percentuale.

Ai legali non sarà consenti-to far parte di più di una socie-tà/cooperativa, aggregazioniche dovranno essere denomi-nate obbligatoriamente «so-cietà tra avvocati» e che nonpotranno essere in nessun ca-so assimilate all'attività di im-presa: una differenziazione,questa, che escluderà l'applica-zione agli studi delle normesul fallimento e anche quellesulle procedure concorsuali(eccezion fatta per la crisi dasovraindebitamento).

Pur nelle nuove forme, restaintatto il pilastro civilistico del-la «personalità» dellaprestazio-ne professionale, che dovrà ri-manere nel perimetro di figureprofessionali (avvocati) «inpossesso dei requisiti necessa-ri» per lo svolgimento dell'inca-rico specifico.

Tra i paletti della delega an-che la soluzione del dilemmasull'imputabilità del redditoprodotto dalla società di avvo-cati, che rimane «lavoro auto-nomo anche ai fini previden-ziali», una clausola di sicurez-zaper la tenuta dei conti, quan-to meno in prospettiva, dellaCassaforense.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Riforma forense Pagina 1

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I pilastri dei riordino della professione

LIBERA PATTUIZIONE

Il compenso è stabilitoin forma scritta all'attodell'incarico; in difettosi applicano i parametri

A tempo; forfettariä; per singolefasi o prestazioni a percentuale "del valore dell'affare o sulbeneficio "globäle" del cliente'

DIVIETO DEL PATTO QUOTA-LITE

L'avvocato non può appropriarsi del bene controverso(anche di parte) come compenso della prestazione

PARAMETRI AGGIORNATI OGNI DUE ANNI

Il ministero deve aggiornare i parametri ogni 2 annisu proposta dei Consiglio nazionale forense

iPAGAMENTO SOLIDALE

Entro se mesi dalla futura entrata in vigore della legge di riordinoprofessionale il Governo dovrà emanare un decreto legislativoper disciplinare le società tra professionisti

LA REGOLAMENTAZIONE

I LIMITI

Ogni, avvocato 1 redditipuò fare parte di prodottiuna sola società dalla società

La cancellazione oradiazione dall'AlboSeda controversia è risolta con un accordo, tutte le parti coinvolteè causa di esclusionesono tenute a pagare in solido tra loro le parcelle e i rimborsidalla societàdi tutti gli avvocati

sono dì, lavoroautonomo"anche ai finiprevidenziali

-I:soci devonoessere 'avvocatiiscritti all'Albo,e la denominazione«società traavvocati» èobbligatoria

Riforma forense Pagina 2

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Lafrzi. Le nuove leve

Tirocinio, di regola, per 18 mesiRimborso spese ai praticantiMILANO

r,r Tirociniodii8mesiconrim-borso spese. Compatibilità con illavoro dipendente. E possibilitàdi svolgere l'attività di assisten-za legale dopo 6 mesi dall'iscri-zione nel registro dei praticanti.Le novità, introdotte dalla leggedi riforma dell'ordinamento fo-rense approvata mercoledì allaCamera e ora al Senato, di unodei capisaldi dell'accesso allaprofessione (stralciata la partesull'esame e in discussione datempo tra avvocati e ministerouna soluzione sul numero chiu-so nel corso di laurea) prevedo-no l'adeguamento aquanto previ-sto dal Governo ancora a inizioanno sul fronte della durata, cheviene fissata in un anno e mezzo(ma sale a24 mesi se svolta, inve-ce che in uno studio professiona-le, con la partecipazione a corsidi formazione professionale te-

nuti da ordini e associazioni fo-rensi). Un'interruzione di oltre 6mesi senza motivo ha come con-'seguenza la cancellazione dal re-gistro dei praticanti, fatta salva lapossibilità di chiedere una nuo-va iscrizione al registro.

Tra le modalità di svolgimen-to trova posto, anche in questocaso uniformandosi alle misuredi inizio anno, la possibilità diutilizzare 6 mesi dell'ultimo an-no del corso di laurea in giuri-sprudenza per una formazionepiù pratica. In ogni caso, almeno6 mesi dell'intero tirocinio deveessere svolta presso uno studiolegale. Ammessa la compatibili-tà del tirocinio con quella di lavo-ro subordinato secondo tempi emodi compatibili e in assenza diconflitti d'interesse. Sì anche al-lo svolgimento del periodo dipratica presso due avvocati,quando si può presumere che la

mole di lavoro in uno solo di que-sti non è tale da permettere alpraticante di svolgere una for-mazione sufficiente. I diplomaottenuto presso le scuole di spe-cializzazione per le professionilegali è valutato per la durata diun anno ai fini del tirocinio.

Cancellando preoccupazioniche si erano diffuse nelle setti-mane scorse, si sottolinea che iltirocinio non può mai determi-nare di diritto l'instaurazione diun rapporto di lavoro subordi-nato anche di natura occasiona-le. Quanto al compenso, neglistudi legali va sempre corrispo-sto al praticante un rimborsodelle spese sostenute per contodello studio dove è svolta l'atti-vità. Tuttavia, trascorsi i primisei mesi, può essere riconosciu-ta al praticante un'indennità oun compenso a remunerazionedell'attività svoltaper conto del-

lo studio, tenuto conto dell'effet-tivo apporto e dell'utilizzo dellestrutture dello studio.

Nel periodo di svolgimentodel tirocinio, il praticante, pas-sati 6 mesi dall'iscrizione nel re-gistro, a patto di essere in pos-sesso del diploma di laurea ingiurisprudenza, può esercitareattivitàprofessiohale insostitu-zione dell'avvocato presso ilquale svolge lapratica e comun-que sotto il controllo e la re-sponsabilità dello stesso, anchese si tratta di affari non trattatidirettamente dal medesimo av-vocato. In ambito civile l'assi-stenza è autorizzata davanti altribunale e al giudice di pace, ein ambito penale nei procedi-menti di competenza del giudi-ce di pace, quelli per reati con-travvenzionali e quelli che era-no di competenza del pretore.

L'abilitazione decorre dalladelibera di iscrizione nel regi-stro; può durare al massimo cin-que anni, fatto salvo il caso di so-spensione dall'esercizio profes-sionale non determinata da giu-dizio disciplinare.

G. Ne.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Riforma forense Pagina 3

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La detrazione tisca le perleristrutturazioni in casa è salitadal 36%a 150%, per i nterventifino a 96mila euro.L'innalzamento del bonus èvalido fino a130 giugno 2013

Sono state prorogate fino a 130giugno 2013 le detrazionifiscali del 55% sulle spese perla riqua lificazione energeticadegli edifici

Potenziato lo sportello unicoper l'edilizia (Sue). Istituito nel2011, il Sue è rivolto a tutti icittadini che nell'ambito del

E arrivato ad agosto il decretodelle Infrastrutture che istituiscela cabina di regia per attuare ilpiano nazionale delle città, perriqualificare le aree urbane

Chiuso il percorso del project bondall'italiana, con l'individuazionedei soggetti autorizzati a prestarele garanzie sui titoli obbligazionariper il finanziamento di progetti

territorio comunale hannointenzione di realizzare unintervento edilizio. E divental'unico punto di accesso pertutte le praticheamministrative riguardantiinterventi edilizi

E stato introdotto un filtro diinammissibilità inviapreliminare alla trattazione delricorso nei processi civili. Sipunta a selezionare solo leimpugnazioni meritevoli diessere trattate in appello,partendo dalla constatazioneche oggi nel 68% dei casil'appello nei processi civiliconferma il primo grado

infrastrutturali o energetici

Approvato l'11 ottobre il decretoche definisce le disposizioni diattuazione della liquidazionedell'Iva per cassa per le aziendecon fatturato fino a 2 milioni

1130 ottobre il Cdm ha dato l'ol<alla nomina del direttore dellaAgenzia per l'Italia digitale

Decreto sviluppo Pagina 4

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IMMancano le disposizioniapplicative del contributo tramitecredito d'imposta per l'assunzionedi personale qualificato(dovevano essere approvate entroi126 agosto). Il ministero per loSviluppo economico ha messo apunto una bozza

FON-I- . --- 1 SOSTENIBILEDefinito dallo Sviluppo economicolo schema di decreto del Fondo perla crescita sostenibile, ilcontenitore unico in cuiconfluiscono le risorse per gliincentivi alle imprese a seguitodell'abrogazione di 43 normenazionali. Manca all'appello ilparere della ConferenzaStato - Regioni

INTERNAZIONALIZZAZIONEManca all'appello il decreto chefissa i requisiti e le modalità perla

concessione dei contributi aiconsorzi perl'internazionalizzazione

CRISI, ".IIn corso di definizione il decretoche individua le crisi industrialicomplesse e stabilisce i criteri perl'attuazione dei progetti diriconversione

, « 9) DD IMPOS TADa adottare le disposizioni applicative sul creditod'imposta perle assunzioni di profili qualificatie quelle sul fondo perla crescita sostenibile

89

NON ATTUATE

IN ITINERE

ATTUATE

Decreto sviluppo Pagina 5

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INTERVISTA Tom Van den Brulle Munich Re.......................................................................................................................................:............................................................................................

«Danni di Sandy quantificareStime Eqecat a 10-20 miliardi»Riccardo Sabbatini

Mancano ancora stime affi-dabili ma gli assicuratori si pre-parano, con Sandy, ad un altrosalasso. L'uragano che si è ab-battuto in Usa potrebbe avercausato danni per 10-20 miliar-di di dollari (per la metà assicu-rati), secondo il modello mate-matico Eqecat tradizionalmen-te utilizzato per quantificare ipotenziali effetti di una cata-strofe naturale. Ma si tratta diuna-simulazione teorica.

Per valutazioni sul campo -spiegaTomVan den Brulle setti-mana, Ceo Italiano di Munich Re- «dobbiamo ancora attendere.Sandy, dipersé,noneraunuraga-no di straordinaria intensità ma isuoi effetti sono stati moltiplicatidalla contemporanea presenzadi maree causate dalla luna pie-na, combinate con una tempestaproveniente da nordovest. Si ètrattato di un evento assai raroche conferma la estrema com-plessitàdeifenomenimetereolo-gici e i potenziali effetti distrutti-vi delle catastrofi naturali».

Anche in Italia gli assicuratorisono alle prese con simili. Pro-prio in questi giorni Munich Reha aggiornato al rialzo le valuta-zioni sul terremoto che nel giu-gno scorso ha devastato l'EmiliaRomagna. I suoi effetti peseran-no sui contidelmondo assicurati-vo per circa 1,5 miliardi di euro,quasiil doppio delle stime inizia-li. Il.conto, per le compagnie, sa-rebbe stato comunque più salatose l'Italia (a differenza, ad esem-pio, degli Usa) non fosse quelpa-ese sotto assicurato che è.InEmi-lial'ombrello dellepolizzehaco-perto circa il lo% dei danni totali-15miliardi, secondo le ultime sti-me -, una percentuale che sale al40% per gli edifici industriali edè praticamente inesistente perquelli residenziali. «Le stime ini-ziali si sono rivelate incomplete,a causa delle difficoltà ad acquisi-

Al vertice. Tom Van der Brulle

11 terremodto dell'Emiliacosterà al sistemaassicurativo

1,5 miliardi di our.........................................................................

re informazioni precise nel deter-minare il costo ultimo del sini-stro». E per il futuro? «Stiamocercando di capire se quanto è ac-caduto è in linea con il nostro mo-dello, che stima un rischio sismi-co modesto per quella zona, op-pure dobbiamo cambiareleinter-dipendenze tra le diverse aree.Certo aumenta l'incertezza».Tutto questo si tradurrà anche inpremipiù elevati? «Nonnecessa-riamente ma direi di si». Tra l'al-tro, in seguito al sisma, sono in au-mento le richieste di coperturaper danni catastrofali e anchel'of-ferta di polizze. «Stiamo seguen-do diversi programmi con com-pagnie dirette evitando comun-que un accumulo eccessivo di ri-schi. Certo pesa l'assenza di un si-stemapubblico-privato dicoper-tura, come esiste in molti paesi».

In questi giorni il terremoto inEmilia è associato alla sentenzadei giudici dell'Aquila che hannocondannato i componenti dellacommissione Grandi Rischi del-la Protezione civile per le infor-mazioni «carentie contradditto-rie» fornite allapopolazione. Ciò

che ha riproposto il quesito sullaprevedibilità di un terremoto,«Non è nostra abitudine com-mentare sentenze. Sul piano ge-nerale i nostri esperti concorda-no sul fatto che non esiste unametodologia per anticipare inmodo chiaro e sostenibile un ter-remoto, anche dopo iprimi scia-mi sismici. Neppure laliberazio-ne del gas radon è sufficiente.Mancaunaprova scientifica».

La discussione in corso, piutto-sto, sollecita un'altra riflessione.«C'è - spiega Van den Brulle -una "flight to liability", una corsaverso la responsabilità civile, cuisono sempre più esposti coloroche occupano posti di rilievo nel-la società. E un trend in costantecrescita che porta con sé anche larichiesta di specifiche copertureassicurative».

Il barometro delmercato assi-curativo indica stabilità «Io miaspetto comunque aumenti deitassi soprattutto per quanto ri-guarda le coperture a lunga sca-denza (longtail). Soprattutto per-chè, in un contesto di bassi tassidi interesse, il sostegno dellacomponente finanziaria si ridu-ce significativamente».

Munich re è il principale atto-re nella riassicurazione in Italiadove vengono intermediati pre-miper circa2 miliardi di euro. Laraccolta dei riassicuratori è in di-scesa negli ultimi anniperla ten-denza delle compagnie dirette atrattenere una quota maggioredei premi. Per contrastare il de-clino molti player sono spinti a di-venire essi stessi assicuratori di-retti. Ad esempio Munich Re hacostituito un'unità specifica pergestire i rischi industriali a livel-lo globale (premi per 55o milionidi euro). Forse il gigante tedescodelle polizze punta anche agli as-s et messi in vendita da FondiariaSai? «No, non ci interessano», ri-sponde secco Van den Brulle.

C RIPRODUZIONE RISERVATA

Calamità naturali Pagina 6

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% svrui . vel

Il termine vale nel pubblico e nel privatoBoccia (Confindustria): il nodo arretrati

MILANO - La svolta è arrivata.Dal primo gennaio 2013 la Pubblicaamministrazione avrà 30 giorni ditempo per pagare le imprese e la stes-sa regola varrà anche tra impresa eimpresa: l 'Italia ha recepito in antici-po sui tempi previsti (il limite era il16 marzo 2013) la direttiva europeasui ritardi di pagamento nelle transa-zioni commerciali.

Per il nostro Paese sarà una rivolu-zione ma soprattutto una sfida, per-ché attualmente i crediti vengono sal-dati in media entro sei mesi , con pun-te maggiori a seconda delle zone delPaese . Un record negativo in Europa:siamo i peggiori . Anche la Grecia, pro-

Le deroghePer ospedali ed enti cheforniscono assistenzasanitaria sono previstederoghe fino a 60 giorni

strata dalla crisi economica, sembrafare meglio con 174 giorni, così comela Spagna con 160. La virtuosa Finlan-dia, che non perde occasione per ram-pognare il Sud Europa spendaccione,salda i propri debiti in 24 giorni, laGermania in 36 e la Francia in duemesi e cinque giorni. Insomma, nes-suno è perfetto. Ma l'essere più o me-no virtuosi ha un significato econo-mico fondamentale per la sopravvi-venza delle aziende specie in tempodi crisi, con la liquidità ridotta al mi-nimo e le difficoltà di finanziamento.C'è però anche l'altro lato della meda-glia. Il debito dello Stato che non puòpermettersi di aumentare. E l'escamo-tage finora usato era appunto ritarda-re i pagamenti, che finivano nel con-to dello Stato non nel momento del-l'emissione della fattura ma solo al-l'atto del saldo.

Dal primo gennaio le pubblicheamministrazioni dovranno pagare iloro fornitori entro 3o giorni dal rice-vimento della fattura o delle mercioppure dalla prestazione dei servizi.Tuttavia per ospedali, imprese pubbli-che ed enti che forniscono assistenzasanitaria sono previste deroghe finoa un massimo di 6o giorni ma solo incasi eccezionali. La regola vale anchetra le imprese, che però possono an-che concordare di superare i due me-si purché non siano «gravemente ini-qui per il creditore». Il decreto legisla-tivo approvato dal governo prevedeanche le sanzioni in caso di mancatorispetto dei tempi: una maggiorazio-ne del tasso degli interessi legali mo-ratori, che passa dal 7% all'8% in piùrispetto al tasso fissato dalla Bancacentrale europea per le operazioni dirifinanziamento. Gli interessi scatte-ranno automaticamente, senza chesia necessaria la richiesta del debito-re. Più libertà, invece, nei pagamentitra privati. Le imprese potranno pat-tuire l'ammontare degli interessi mo-ratori.

Il decreto, che è stato proposto dalministro degli Affari europei, EnzoMoavero, ed è il frutto di un'attivitàdi coordinamento con i dicasteri del-l'Economia, della Giustizia e dello Svi-luppo, punta a rendere certi i tempidi pagamento ma anche a dare un se-gnale a Bruxelles, a dimostrazioneche il Paese ha intrapreso un cammi-no virtuoso nella direzione del rigo-re. Si tratta di un provvedimento for-temente voluto anche dal ministroCorrado Passera, che in più occasioniha ricordato che almeno 15o mila im-prese ne avrebbero beneficiato. Sul te-ma è sempre stato forte anche il pres-sing delle associazioni, dagli impren-ditori agli artigiani ma anche le ban-che, che ieri hanno apprezzato la svol-ta. Il presidente dell'Abi, GiuseppeMussari, ha espresso «soddisfazioneper il recepimento della direttiva eu-ropea». Per Confindustria le nuove re-gole avranno «effetti positivi sullacompetitività delle imprese». Ma re-stano due nodi da sciogliere, comeha evidenziato Vincenzo Boccia, vice-

presidente con delega al credito: «Sideve trovare una soluzione per i 100miliardi di debiti dello Stato in sensolato verso le imprese (cioè Regioni,Comuni, Province, enti locali) e si de-ve affrontare la questione legata alleforniture per la sanità nelle Regionisotto piano di rientro: le imprese han-no l'obbligo di fornire il servizio maanche il divieto nell'anno di fare de-creti ingiuntivi in caso di mancato pa-gamento». Per gli arretrati Boccia pro-pone di «aprire un confronto conl'Europa sul debito della Pubblica am-ministrazione, perché non è un pro-blema solo nostro. Andrebbe contabi-lizzato nel momento in cui si realizzae non quando viene pagato».

L'impatto positivo della nuova nor-mativa sarà sui pagamenti a partiredall'anno nuovo. Ma per quelli prece-denti c'è il rischio che la liquidazionesubisca ulteriori ritardi. Una prima so-luzione è stata trovata in primaveradal ministro Passera, che ha siglatoun accordo con l'Abi (Associazionedelle banche) per sbloccare gli8o-ioo miliardi dovuti alle impresedalla Pubblica amministrazione: gliistituti hanno accettato in garanziadalle imprese i crediti vantati verso

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Pagamenti PA Pagina 7

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lo Stato in cambio di nuovi prestiti.Le banche hanno messo a disposizio-ne delle aziende un plafond di lo mi-liardi da usare entro fine anno prove-nienti dalla Bce. Tuttavia il meccani-smo non è semplice e sta comincian-do a funzionare solo in questi giorni.I decreti del governo risalgono al 22maggio, ma poi c'è voluto tempo perla costituzione del fondo di garanzia(in pratica la Cassa depositi e presti-ti), che solo la settimana scorsa haemesso il regolamento, mentre lapiattaforma digitale realizzata da Con-sip per la certificazione dei crediti rea-li tra Pubblica amministrazione e im-prese è operativa da due settimane.Per avere un primo bilancio bisogne-rà attendere dicembre.

Francesca Bassoá)BassoFbasso

Le bancheMussari, presidentedell'Associazione bancaria :«Soddisfatto perrecepimento della direttiva»

/t Per recuperare crediti con laPubblica amministrazione'impresa dovrà per prima cosafarsi «certificare» il credito chevanta nei confronti di un ente

ottenuta la certificazione,'impresa potrà decidere secompensare il credito condebiti tributari, ottenereun'anticipazione bancaria,cedere il credito

° Dal momento in cui parte larichiesta di certificazione'ente pubblico ha due mesi di

tempo per risponderericonoscendo il debito oppureargomentando 'inesigibilità

Il debito dello StatoL'associazione degli industrialistima in 100 miliardi i creditidelle aziende verso laPubblica amministrazione

Pagamenti PA Pagina 8

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) Gil Interessi legali moratoriprevis0dailaneovalegge

Quanta le banche hannomesso a disposizioneperi dtardl nei pagamenti

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•moluzione ponte sullo StrettoIn arrivo capitali cinesi ai quali si pagherà il pedaggio

DI FRANco ADRIANO

J1 soldi per costruire il ponte sullo Stretto diMessina non ce li ha. Di pagare le penaliper la mancata realizzazione non ne ha pro-prio voglia (anche perché non hanno tutti i

torti coloro che affermano che ormai costa di piùnon farlo che realizzarlo.). Allora il presidentedel consiglio Mario Monti ha pensato bene diriaprire il dossier: una «piccola» marcia indietrorispetto alla decisione di non fare l'opera e dueanni di tempo per dare l'opportunità agli investi-tori internazionali di intervenire attirati dall'op-portunità di sfruttare l'opera. Dal punto di vistamediatico dovrà mettere nel conto la sollevazio-ne di giustizialisti ed ambientalisti. Ma in fondonessuno potrà dire che l'Italia, finanziariamenteparlando, si suicida buttandosi dal ponte sulloStretto di Messina. E suonerà perfino stonataanche l'affermazione che è dell'ennesimo episo-dio di soldi pubblici buttati in opere inutili e mairealizzate. Non si tratta, infatti, di soldi pubblici.E di certo Monti non ci sarà più quando arriveràil momento per lamentarsi se per attraversare loStretto gli italiani dovranno pagare il pedaggioai cinesi. La realizzazione di quest'opera con-troversa da qualche ora non è più un affare diStato, ma degli investitori internazionali, che agiudicare da quanto affermato ieri da GiuseppeZamberletti , presidente della società pubblicaconcessionaria per l'opera, ci sono già. «C'è uninteresse accertato non solo del fondo sovranoChina Investment Corporation», ha detto a Ra-diocor, «ma anche di imprese di costruzione efornitura cinesi e, in questa prospettiva, la fi-nestra di due anni aperta dal governo Montisullo Stretto per la eventuale realizzazione del

Ponte viene salutata come una opportunità». In-somma, a mettere insieme i tasselli che hannoportato il Consiglio dei ministri a concedere altri24 mesi di proroga «per verificare la fattibilitàtecnica e la sussistenza delle effettive condizionidi bancabilità» è tutto fuorché pilatesca. Montirimette nel portafoglio dello Stato i 300 milionidi euro di penali per la mancata realizzazionedell'opera già previsti nella legge di Stabilitàin via di approvazione in parlamento optandoper una soluzione-ponte al termine della qualel'opera non sarà più un affare di Stato. Nelladecisione sicuramente ha avuto peso il fatto chel'ex ministro Enrico la Loggia e il deputatoNino Foti nei giorni scorsi abbiano tirato fuo-ri dal cassetto le stime della Società Stretto diMessina secondo le quali le penali al Contraentegenerale, ammonterebbero orientativamente a530 milioni di euro, ai quali si devono aggiunge-re i 300 milioni già spesi e sommare i costi persmobilizzare i cantieri, quelli per mancati utili,interessi, penali, indennizzi, stimati in almeno250 milioni. Insomma, il no al Ponte sullo Stret-to sarebbe costato in realtà più di un miliardo.Quanto verrebbe, invece, a costare allo Stato nel-la soluzione-ponte adottata da Monti? «Quasinulla», sostiene Zamberletti. Infatti, ci sarebbe«l'opzione di cedere una quota di equity dellasocietà, anche prima di avviare i lavori>. Occorresoltanto una modifica della legge che impone ilcapitale pubblico nella Stretto di Messina, di cuiAnas detiene il pacchetto di controllo (81,8%),Rfi (Fs) il 13%, e le Regioni Calabria e Siciliail 2,6% ciascuna. Se verrà questa modifica lastrategia sarà chiara.

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Altri due anni al Ponte fantasmagià costato agli italiani 600 milioniSpesefolliperlaStrettodiMessinaSpa, kilionidisfipendiaBdipendenfi

ANTONIO FRASCHILLA

PALERMO-Ilbaraccone andràavanti, continuando a spenderesoldi per inseguire il sogno direalizzare l'opera che non c'è.Dopo l'annuncio dello stop allacostruzione del Ponte perché«l'Italia non può permettersiquesta infrastruttura», il gover-no Monti con una nota di pocherighe ridà fiato alla società Stret-to di Messina spa, che da oltretrent'anni tenta di collegare Ca-labria e Sicilia solo sulla carta: «IlConsiglio dei ministri ha decisodi prorogare, per un periodocomplessivo di circa2 anni, i ter-mini per l'approvazione del pro-getto definitivo del Ponte al finediverificarnelafattibilitàtecnicae la sussistenza delle effettivecondizioni di bancabilità». Insintesi, due anni ancora di lavo-ro per una cinquantina di dipen-dentie amministratori diuna so-cietà che dal 1981 a oggi è costa-ta già 300 milioni di euro, e altri300 milioni ne dovrà sborsareper le penali maturate tra opererealizzate e mancati guadagniper il consorzio d'imprese gui-dato dalla Impregilo. In totale600 milioni, 1.200 miliardi dellevecchie lire: il costo che alla finedegli anni Sessanta stimaval'Eniper fare un tunnel sotterraneotraVilla San Giovanni e Messina.Il Ponte è già costato di più, manon una pietra è stata posata.

Di quest'opera in Italia si è co-minciato a parlare fin dal 1866durante il governo Ricasoli, ma ènel 1981, con i governi Forlani eSpadolini, che lo Stato ha iniziadavvero a spendere soldi perquesta faraonica infrastruttura,con la costituzione della Strettodi Messina spa. È il primo passodel grande spreco. Sono trascor-si trentuno anni filati e tra assun-

zioni, consulenze, manteni-mento di sedi distaccate, gettoniagli amministratori e progetta-zioni riviste di anno in anno, so-no stati spesi ad oggi 300 milionidi euro, secondo una stima fattadall'Anas stessa. Un carrozzoneche andrà avanti per almeno al-tri due anni, grazie alla decisionedel governo Monti. Ieri è statoquindi un giorno di doppia festaper gli undici amministratori,che costano 443 mila euro lordiall'anno, 40 mila euro a testa,quasi tutti con incarichi in altreaziende. Come Guglielmo Rosi-tani, che è anche consigliere del-la Rai, il presidente GiuseppeZamberletti, che guida l'Igi, siglache riunisce le principali azien-de italiane nel settore edile, o ilfocoso generale dei carabinieriAntonio Pappalardo, che nelmaggio scorso ha tentato la sca-lata al Comune di Palermo. Epossono dormire sonni tran-quilli anche i 56 dipendenti, dicui 11 dirigenti. Un numero,questo, cresciuto dal2010 a oggi,nonostante l'Unione europeaabbia dichiarato l'opera non piùstrategica.

Per almeno altri ventiquattromesi si spenderà di stipendi oltre6 milioni di euro all'anno, che sisommeranno ai 4 milioni di europermanutenzione e affitti. Chis-sàcosafarannoneiprossimime-si i53 dipendenti chiusi nei quat-tro piani della sede romana di viaMarsala, che costa d'affitto 1,2milioni di euro. Chissà cosa con-tinueranno afare i tre funzionaridistaccatial fronte: cioè allaperi-feria di Messina, in un' altra sedeche costa d'affitto 32 mila euro.«Questidue anni ci consentiran-no di aprire al mercato la realiz-zazione del Ponte, verificandol'interesse d'investitori privatiper non gettare tutto al macero»,

dicono dell'Anas. Ma perché indue anni dovrebbero riuscire afare quello che non sono stati ca-paci di fare in trent'anni? Perchécontinuare a cercare investitoriper un'opera che nel progettopreliminare doveva costare 6,3miliardi e adesso invece ne co-sterebbe 8,5?

Di certo sarà difficile per laStretto diMessinaripetere gli an -ni fortunati tra il 2001 e il 2006,quando grazie al governo Berlu-sconiin cassa arrivavano aflussocontinuo milioni da spendere inconsulenze ed iniziative varie. Seoggi la società costa 10 milioni dieuro all'anno, negli anni fortu-nati si è arrivati anche a 18 milio-ni. Nel 2005, ad esempio, solo diconsulenze si sono spesi 5,7 mi-lioni. Il tutto per elaborati a dirpoco strambi, come quello «sul-l'impatto emotivo» delPonteperle popolazioni locali, o lo studio«sulle caratteristiche chimico-fisiche delle acque dello Stretto esulle pos sibilirelazioni coni flus-si migratori cetacei». E, ancora,«sull'investigazione radar dellespecie di uccelli migratori not-turni»: progetto, questo, affidatoall'Istituto ornitologico svizzero.

Le spese da queste parti sonoripartite alla grande trail20lo ail2011, in coincidenza del ritornoalla guida del Paese di Berlusco-ni, che della grande operahafat-

to sempre la sua bandiera per la-sciare «il segno nella storia». Edecco l'inizio della collaborazio-ne della Stretto di Messina con lasocietà indonesiana Wiratman& Associates. Per fare cosa? «Gliincontri svoltisi con gli indone-siani hanno costituito l'occasio-ne per valutare diverse ipotesi dicollaborazione trale quali il sup-porto nelle attività di redazionedel "basic design e project ma-nagement consultant"», si leggenella relazione dell'ultimo bi-lancio della società italiana. Insintesi, mentre qui tutto è fermo,vorremmo andare inIndonesiaaspiegare come si fanno i ponti.Ma la Stretto di Messina ha spie-gato anche ai cinesi, durantel'Expo di Shangai, come fare ilPonte, con tanto di missione inOriente con al seguito modellinoe «filmato riguardateleprincipa-li caratteristiche dell'opera». Trale spese singolari, c'è poi quellada 10 mila euro per istituire unConsorzio, denominato Sch,con sede aMessina e di cuifannoparte anche delle ditte di naviga-zione locale, come la Caronte &Tourist della famiglia Franza.Perché un Consorzio? «Lanostraattività riguardala realizzazionedi un sistema integrato per lava-

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lutazione della vulnerabilitàam-bientale dell'area dello Stretto»,dice Vincenzo Franza.

Tutte queste pompose inizia-tive sembravano essere statemesse finalmente daparte, dopola decisione di Palazzo Chigi distanziare 300 milioni di euro perpagare le penali alle ditte private.Ma adesso, con altri due anni diossigeno, tutto si rimetterà inmoto. E in tanti brindano.

Le reazioni di ambientalisti esinistra non si sono fatte atten-dere. «La decisione del governo è

uno schiaffo all'Italia onesta -dice il presidente dei Verdi, Bo-nelli - si va avanti per un'operache rappresenta la sagra dellospreco e dell'inutilità». «Pensa-vamo fosse un capitolo finito -aggiunge il segretario di Sel, Ni-chiVendola- invece no». Di di-verso parere i deputati del Pdl,Nino Foti ed Enrico La Loggia:«La proroga di due anni consen-tirà a un governo politico e nonfatto di tecnici di assumersi lare-sponsabilitàsefare andare avan-ti o meno questa infrastruttura».Insomma, altri due anni per ri-flettere.

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11 progetto per il ponte,--- --------- ------- ------ ----

r

4 metri , il diametrodei cavi tiranti

acciaio44.352 pfili ercavo

20,3 km I raccordi stradalicomplessivi

corsie stradali(più 2 di servizio)

coppiedi cavi

Possono sopportareventi superiori ai 200 km/he terremoti del 7,1 gradodella scala Richter

I

uomo in scala

3.300metri, la lunghezzadella campata centrale

Le torri d 'acciaiorispettoalla torre Eiffel

382,60 6.000metri, l'altezza veicoli l'ora

delle torri

binariper il passaggiodei treni

200treni al giorno

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Z conti costruitie al tempoche c'è voluto

Usa

1933-1937lunghezza 2,7 kmcosto eeXOtlYfXPtlYeeXOtlY 27 milioni di euro

Usa

1956-1969lunghezza 38,4 km

costo 43,8 milioni di euro

1988-1995lunghezza

costo

Giappone

1988-1998

2,1 km360 milioni di euro

'1r1,1 '3cITAIIAX

lunghezza 3,9 kmcosto ..........3 miliardi di euro

2011A luglio la Ue cancella il Ponte dai suoipiani strategici, niente fondi comunitari

Le "folli" spese per il Ponte sullo Stretto

Portogallo

1995-1998lunghezza 17,2 km

Costo 897 milioni di euro

Svezia-Danimarca

1995-2000lunghezza 15,9 kmcosto OYe 4,4 miliardi di euro

1988Opera di "interesse comunitario", per loStretto il governo sceglie il ponte sospeso

2005L'Europarlamento dà il suo ok al progetto,dopo averlo bocciato l'anno precedente

2006Un consorzio di imprese guidato daImpregilo firma il contratto per i lavori

lunghezza 41,5 km 2008costo 1 , 8-4,2* miliardi di euro Berlusconi, appena eletto, annuncia

* secondo diverse stime l'apertura del cantiere entro un anno

L'ANTICIPAZIONEII 30 settembre"Repubblica" scrisseche il governo volevatenere in piedi ilprogetto. Seguironodeboli smentite.Ora la conferma

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Grandi ere. Sì al DL che fissa il termine di 24 mesi per Le,verifiche di fattibilità

Governo rendi Mess

inaScartata l'ipotesidi rescindere.il contrattoalla Eurolink

Alessandro AronaROMA

Per il Governo Monti il Pon-te sullo Stretto diMessina (8,5mi-liardi di euro) non è operapriori-taria, tant'è che a gennaio ha re-vocato gli 1,6 miliardi di fondiFas stanziati nel 2009. Ma vuolearrivare auna decisione definiti-va minimizzando per lo Stato ilrischio di contenziosi miliardaricon i contraenti di Eurolink (aguidalmpregilo).

Questo il senso del decreto leg-ge approvato dal Consiglio deiministri mercoledì sera: il Dl fis-sa il termine di due anni per farela verifica tecnica in sede Cipe

delprogetto definitivo e per veri-ficare se e a quali condizioni imercati finanziari internazionalisarebbero disponibili a fmarizia-re l'opera. Prima ancora si dovràfirmare un atto aggiuntivo conEurolink, nel quale si concordiquesto percorso e si dia subito in-carico di realizzare una serie diopere di accesso stradale alla zo-na portuale di Messina, cheavranno funzionalità autonomaanche se il Ponte non sarà maire-alizzato. Queste opere, circa 250milioni di euro, saranno finanzia-te dallo Stato, probabilmentecon i 300 milioni inseriti nel DdlStabilità 2013 per «oneri da tran-sazioni» su grandi opere.

Il Govérno ha invece scartatol'ipotesi alternativa che era sul ta-volo: rescindere subito il contrat-to (2005) con Eurolink, pagandole modeste penali previste, ecioè le spese vive sostenute più il10%. Finora la Stretto di Messina(società appaltante pubblica) haspese circa 300 milioni di euro,

in granparte per studi e progetta-zioni, finanziate con i 38o milioniversatinegli anniga società stata-li come aumento di capitale (laparte di Eurolink sono 100 milio-ni perla progettazione definitivae 26 milioni per la variante diCannitello, finanziata dal Cipe).Le penali effettivamente da co-prire si limiterebbero dunque a30-35milioni.

I tecnici di Palazzo Chigi edell'Economiahanno però giudi-cato troppo rischiosa l'idea di re-scindere il contratto, perché talipenali "minime" scattano da con-tratto solo se si può dimostrareche il progetto definitivo non èapprovabile per problemi tecni-ci o che l'opera non è fmanziabi-le (cioè è impossibile trovare sulmercatoil6o% "privato" chel'at-tuale piano finanziario prevede,mentre il restante 40% - 3,4 mi-liardi - lo dovrebbe mettere loStato). Tuttavia tali verifichenon sono state ancorafatte: il pro-getto definitivo del general con-

tractor, approvato nel luglio 2011dalla Stretto di Messina, non 'hamai fatto l'iter tecnico di leggeobiettivo, con Via e approvazio-ne Cipe; né la Stretto Spa ha maifatto un road show alla ricerca difinanziatori. Dunque se sirescin-desse, Eurolink avrebbe buongioco a chiedere risarcimentidanni per centinaia di milioni.

Da qui la soluzione: finanziarele opere di adduzione per 250 mi-lioni, concordare con Eurolinkl'atto aggiuntivo che preveda larealizzazione di queste opere e idue annidi verifica; entro fine le-gislatura completare la Via e por-tare al Cipe (se ce ne sono i pre-supposti) il progetto definitivoda approvare «in linea tecnica».Poi partirà la verifica finanziariada parte della Stretto di MessinaSpa, alla ricerca di finanziamentibancari, equity, project bond. Ladecisione definitiva se fare o noil Ponte viene dunque rinviata alprossimo Governo.

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Ponte sullo StrettoRivolta ambientalistadopo l'ultima proroga

Il governo per non pagare la super penalerinvia di due anni lo stop definitivo all'opera

i l casoRAFFAELLO MASCI

ROMA

Una decisione pilatesca de-gna di un governo dellaprima repubblica e ingiu-stificabile per un governodi tecnici». Il Wwf è stato

di una severità estrema nei confrontidel Consiglio dei ministri che l'altranotte, dopo una riunione fiume, hapreso una controversa decisione aproposito di un'opera ancora più con-troversa, quale il ponte sullo Strettodi Messina. In sostanza il governo hadeciso di non decidere: l'intento, co-me era del tutto evidente, sarebbestato quello di dire un secco no alla fa-raonica impresa voluta da Berlusconi,ma questo avrebbe comportato il pa-gamento di una congrua penale di 300milioni alle imprese coinvolte nel pro-getto. E dato che quei milioni in cassanon ci sono, si è rinviato tutto di dueanni, con la formula (scusa? prete-sto?) di valutare meglio la «fattibilità»e la «bancabilità». In sostanza se ilgioco valga la candela e se ci siano ef-fettivamente i soldi da investire in co-tanta impresa.

Il tutto annun-ciato con parole divelluto - beninteso- affidate ad un co-municato ancorapiù morbido e si-nuoso. Che non è

tratta di un'opera tecnicamente irrealiz-zabile e dai costi insostenibili». Il leaderdei Verdi Angelo Bonelli ne fa anche unaquestione di opportunità politica: «Co-m'è possibile che un governo che taglia i

fondi per l'assistenzaai malati di Sla, noncancelli immediata-mente un'opera checosterà 8,5 miliardi eche rappresenta lasagra dello spreco e

dell'inutilità». Nichi Vendola è netto:«Una decisione sbagliata. Anzi, una nondecisione». Altrettanto netto ma di segnoopposto, l'ex ministro Altero Matteoli:«Se torna il centrodestra, l'opera si farà».

Il governo, per la verità, aveva pen-sato in un primo tempo a tagliare cortocon un no al ponte, punto e basta, se nonci fosse stato quel problemino delle pe-nali da pagare. Tant'è che nel Consigliodei ministri del 12 ottobre scorso, nellalegge di stabilità, aveva inserito unanorma secondo la quale al «fondo per losviluppo e la coesione» era stata asse-gnata «una dotazione finanziaria ag-giuntiva di 300 milioni di euro per l'an-no 2013 per far fronte agli oneri deri-vanti da transazioni relative alla realiz-zazione di opere pubbliche di interessenazionale». L'allegato tecnico precisavache si trattava «in particolare delle pe-nalità contrattuali per la mancata rea-

LAL'ex ministro Matteoli: «Se

torna il centrodestra sifarà»Vendola: «Decisione sbagliata»

servito, comunque, a rabbonire le orga-nizzazioni ambientaliste da semprecontrarie alla infrastruttura. «Il gover-no deve bloccare subito tutto, senza rin-vii», dice Legambiente, tanto più che «si

lizzazione del Ponte sullo Stretto diMessina». Ma poi quei soldi sono servitiper aggiustare la legge di stabilità, e sulPonte urgeva trovare un diversivo.

Tuttavia, se nei prossimi due anninon si giungesse a una soluzione tecni-co-finanziaria sostenibile, scatterà «larevoca dell'efficacia di tutti i contrattiin corso tra la concessionaria Stretto diMessina spa e il contraente generale(Eurolink - ndr), con il pagamento dellesole spese effettuate e con una maggio-razione limitata al 10%.

Quella del Ponte è ormai una teleno-vela che va avanti dal 1981 ed è costataquasi 300 milioni di euro solo per studie interventi preliminari. Secondo unastima della Corte dei Conti, 200 milionise ne sono andati solo tra il 2001 e il2006. Quanto al costo del manufatto èlievitato negli anni. Nel 2003, per esem-pio, il Cipe aveva deliberato un costo di4,6 miliardi di euro. A questa cifra van-no aggiunti i lavori preliminari, gli onerifinanziari, gli adeguamenti dell'infla-zione e si arriva così a 6,3 miliardi. Ini-ziano poi gli espropri dei terreni e i rela-tivi contenziosi, il ponte non esiste an-cora neppure come progetto definitivo,ma già si sa che il costo sarà di almeno8,5 miliardi. Troppi. Si comincia a capi-re che il passo è più lungo della gamba e,nonostante Berlusconi abbia fatto diquest'opera la bandiera della sua azio-ne di governo, già nel 2011 si capisce cheinizia la ritirata: la Commissione euro-

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pea non inserisce il Ponte tra le opereprioritarie del periodo 2014-20 e il go-verno italiano stesso gira una quota delfinanziamento al trasporto pubblico lo-cale. A Dicembre di quell'anno si inse-dia il governo Monti e nel gennaio suc-cessivo il Cipe dirotta la somma di 1,6miliardi, destinati al Ponte, ad «altricantieri». Nel giugno scorso, infine, ilministro Corrado Passera confermache l'opera non è tra le priorità. L'altranotte la scelta di un ennesimo rinvio.

Un'elaborazione grafica tridimensionale del Ponte sullo Stretto di Messina

p 70.500 tpeso totaledella struttura

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a 200 kmfi

166.600 tpem complcssiwdei caci

A æ d[t.. noto1 7 , 1 gradi della Scala Richter.i,ll 1Y grado della Scala Merli

Wnghezza del manufatto

Lunghezza parte sospesa

n1nTR11Tl II I I

Altezza ton

La vicendaTutti i nu meri

miliardiIl costo complessivo dell'opera

secondo gli ultimi calcolit quasi il doppio rispetto ai 4,6

miliardi calcolati nel 2003dal Comitato interministeriale

perla programmazione economica

milioniI soldi già spesi per studie interventi preliminari

Secondo una stima della Cortedei Conti solamente

fra il 2001 e il 2006se ne sono andati 200 milioni

.annrv.

Da tanto dura la discussioneintorno al Ponte sullo StrettoNel 2011 la Commissione Ue

ha deciso di non inserirlofra le opere prioritarie

per il periodo 2014-2020

Corsla ldrmcrgcnza',per gemma Yi :l

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Giustizia alternativa . Dopo la sentenza della Corte costituzionale

Controffensivaper la conciliazioneGiovanni Negri

MILANO

>_=,.w., SigiocatraGovernoeParla-mento labattagliaper conserva-re una fiammella di vita alla con-ciliazione. Stroncata una setti-mana fa dalla Corte costituzio-nale in una sentenza di cui si at-tende il deposito delle motiva-zioni, lamediazione obbligato-ria rispunta negli emendamential decreto legge sviluppo.L'obiettivo è quello di conferma-re l'obbligatorietà del tentativodi conciliazione attraverso lostrumento della condizione diprocedibilità, fissando però, di-versamente da quanto previstodalla disciplina censurata dallaConsulta, un limite temporaleper verificarne sul campo l'effet-tivo decollo. Così, nell'emenda-mento presentato da StefanoDe Lillo (Pdl) si stabilisce unidentico perimetro di applicabi-

lità (le materie sono le stesse)ma una scadenza a fine 2017dell'orizzonte temporale.

Ma a muoversi sono anche glienti di conciliazione, che in unalettera indirizzata al ministrodella Giustizia Paola Severino eche in poche ore sulweb hatota-lizzato oltre 500 adesioni chie-dono un nuovo intervento legi-slativo che reintroduca il mecca-nismo della condizione diproce-dibilità. Un intervento che do-vrebbe però prevedere conte-stualmente un ruolo per l'avvo-cato, la cui presenza nel corsodel procedimento permette alleparti di prendere con maggioreconsapevolezza decisioni chepossono avere effetti sull'even-tuale giudizio successivo.

Gli enti però mettono l'accen-to anche su alcuni dati che testi-moniano la necessità di non af-fondare definitivamente un'espe-

rienza che stava cominciando afornire i primi risultati. Il 77% del-le mediazioni avviate da marzo2011 è frutto della condizione diprocedibilità, mentre la parte re-stante è di gran lunga superioreal totale delle mediazioni volonta-rie prima di quella data, a provadell'effetto traino.

Gli accordi raggiunti sarebbe-ro infatti, sottolinea la lettera, cir-ca 24mila, pari a circa il 5o% diquelli in cui le parti si siedono auntavolo insieme con ilmediato-re. Un tasso di successo che fa davolano in termini di risparmio:ogni mediazione conclusa in me-dia in una cinquantina di giornievita di fatto un processo che nelsolo primo grado dura in mediaoltre 1.ooo giorni. Risparmio di950 giorni quindi, a fronte di unaggravio, in caso di mancato ac-cordo, di soli 50 giorni.

Insomma, il gioco vale la can-dela. Tenuto conto che, in ter-mini di costi, un recente studioUnioncamere indica in oltre480 milioni i risparmi che pos-sono essere attribuiti alla me-diazione dal settembre ton alsettembre 2012.

® RIPRODUZIONE RIS ERVATA

Conciliazione Pagina 18

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Il Consiglio nazionale dei periti industriali lia ïnviato ai tecnici del Millgilistizia la mini riforma interna

Pronto il nuovo sistema disciplinareronto il Regolamento sul nuovoi di i li d i i i is stema sc p nare e per t n-

dustriali. Dopo averlo approvato®7_ nell'ultima seduta di consiglio, in-fatti, il Cnpi ha inviato ai tecnici dell'ufficiolegislativo del ministero della giustizia ilprovvedimento che contiene i requisitidi eleggibilità dei futuri consiglieri di di-sciplina secondo quanto prevede l'art. 8,comma 3, del dpr 7 agosto 2012 n.137. Iltutto per non mancare l'appuntamento delprossimo 12 novembre. E la stessa riformadelle professioni a prevedere che entro 90giorni dalla sua pubblicazione in GazzettaUfficiale gli ordini adottino appunto unregolamento che disciplini i criteri e lemodalità di designazione dei membri deiconsigli di disciplina territoriali. Ma nonsolo, perché nello stesso tempo, i consiglinazionali sono chiamati a una riscritturadei regolamenti preesistenti sulle modalitàdei procedimenti disciplinari, procedimentinon contemplati nel regolamento in que-stione.A comporre però l'articolato mosaicodel disciplinare servirà un'ulteriore tesse-ra: l'aggiornamento del Codice deontolo-gico che dovrà essere rivisitato alla lucedelle liberalizzazioni tariffarie e della pub-blicità professionale, delle nuove societàtra professionisti (quando il regolamentosarà approvato) e dei nuovi obblighi impo-sti dalla legge in materia, per esempio, diassicurazione o di formazione obbligatoria.In ogni caso prima

per nominare i componenti del consigliodi disciplina. Questo elenco dovrà esserecomposto da un numero di nominativipari al doppio del numero dei consiglieriche il presidente del tribunale è chiamatoa designare. Ma quali saranno, dunque, irequisiti che i futuri «giudici speciali> do-vranno possedere? Il regolamento messo apunto dal Cnpi, dopo un confronto serratocon tutte le altre professioni di area tecni-ca, stabilisce innanzitutto che gli iscrittiall'ordine che intendano partecipare allaselezione per la nomina a componente delconsiglio di disciplina territoriale devono

presentare la loro candidaturaentro e non oltre 30 giorni suc-cessivi all'insediamento del

nuovo consiglio territorialedell'ordine di appartenenza.

La candidatura sarà pre-sentata secondo modalitàstabilite dal Consiglio

nazionale dell'Ordi-ne e rese note agliiscritti con la pubbli-cazione sulla paginaprincipale del sitointernet. Gli iscritti

avranno l'obbligo di allegare alla propriacandidatura un breve curriculum vitaepena l'immediata esclusione del candidatodalla partecipazione alla procedura di se-lezione. Poi dovranno dichiarare di essereiscritti all'Albo da almeno cinque anni, dinon avere legami di parentela o affinitàentro il 3° grado con altro professionistaeletto nel rispettivo Consiglio del Collegioterritoriale dell'Ordine, di non avere rap-porto di lavoro subordinato o legame socie-tario con altro professionista che abbia pre-sentato la propria candidatura per esserenominato nello stesso Consiglio territorialedell'Ordine e infine di non aver riportatocondanne con sentenza irrevocabile, salvigli effetti della riabilitazione. «Sono soddi-sfatto», ha commentato il presidente delCnpi Giuseppe Jogna, «che il consiglio na-zionale sia riuscito nei tempi stabiliti adadempiere a questo passaggio significativoprevisto dalla riforma degli ordinamentiprofessionali. Soprattutto perché il lavoroè stato possibile anche grazie a una profi-cua e costante collaborazione con le altrecategorie del Pat che dimostra, ancora unavolta, una grande capacità di condivisionee di compattezza».

che il sistema en-tri pienamente aregime ci vorràancora altro tem-po, visto che è lastessa legge de-lega a prevedereulteriori 90 giornidall'attuazione delregolamento

Periti industriali Pagina 19

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Tutela dagli errori . Un Dpr definirà le caratteristiche

Polizza obbligatoriaper risarcire il dannoSara TodaroROMA

Linee guida e buone prati-che condivise dalla comunitàscientifica come paracadutenell'accertamento della colpalieve degli operatori sanitari. Eun provvedimento ad hoc peragevolare l'accesso alle poliz-ze assicurative anche ai camicibianchi appartenenti alle spe-cializzazioni a più alto rischio.

Queste le strategie messe incampo dalla riforma Balduzziper arginare il fenomeno dellamedicina difensiva, che si tra-duce in un aumento di costiper il servizio sanitario pubbli-co, e rasserenare i medici chedal 13 agosto 2013 dovranno es-sere pronti a rendere noti alcliente gli estremi della poliz-za e il massimale.

Misure limitate rispetto alpiù ampio disegno di leggeall'esame della CommissioneIgiene e sanità del Senato, chepunta a prevedere l'assicura-zione obbligatoria per tutte lestrutture. Anche se delusidall'assenza di una norma che

imponga alle assicurazioni digarantire adeguata coperturaai medici, per gli operatori scat-ta intanto l'indicazione aigiudi-ci di tener conto - nel giudica-re la colpa lieve - del rispettodelle regole acquisite a livelloscientifico e nellapratica medi-ca quotidiana.

Rinviato invece a un Dpr ilcompito di disciplinare le pro-cedure, e i requisiti minimi euniformi per l'idoneità dei rela-tivi contratti di assicurazione,obbligatori per i professioni-sti.Il provvedimento- da adot-tare sentite anche le impreseassicuratrici (Aria) e la Confe-renza Stato-Regioni (per l'atti-vità professionale svolta da di-pendenti e convenzionati delSsn) - stabilisce tra l'altro chedovranno essere individuati icasi in cui, sulla base di defini-te categorie di rischio profes-sionale, dovrà essere previstoil ricorso a un fondo di garan-zia istituito per garantire la co-pertura assicurativa agli eser-centi le professioni sanitarie. Ilfondo sarà fmanziato dal con-

tributo dei professionisti e daun contributo a carico delle im-prese assicuratrici.

Il Dpr dovrà inoltre stabilireche i contratti di assicurazioneprevedano, alla scadenza, la va-riazione in aumento o in dimi-nuzione del.premío in relazio-ne al verificarsi o meno di sini-stri e subordinino la disdettadella polizza alla reiterazionedi una condotta colposa dapar- -te del sanitario.

La riforma impone anchel'aggiornamento almeno ognicinque anni degli albi dei con-súlenti tecnici d'ufficio, per ga-rantire oltre alla rappresentan-za medico-legale anche quelladi esperti delle discipline spe-cialistiche dell'area sanitaria, eil coinvolgimento delle societàscientifiche.

Ultima novità,- anch'essa at-tesa dagli operatori - il ricono-scimento del danno biologicoconseguente all'attività sanita-ria e l'aggiornamento delle re-lative tabelle con le fattispecieper ora non previste.

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Polizze professionali Pagina 20

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In CTazzel ta t Tffïciale il dat con le modalitcc di vigilanza sugli entiprivati

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InvestíMentí soggetti* al potere t*spettívo della Cov*LPDI DANIELE CIRIOLI

1 via il nuovo sistemadi controllo sulle casseprevidenziali. La regiapassa alla Covip, peral-

tro con poteri anche ispettivi, cheindagherà principalmente sullascelta degli investimenti, sia mo-biliari che immobiliari, sulla ge-stione rischio, sulla composizionedel patrimonio e sulla gestionefinanziaria. Su tali aspetti la Co-vip fornirà ogni anno,entro il 31 ottobre, unarelazione dettagliataal ministero del lavoroe al ministero dell'eco-nomia, unitamente a specificheschede di rilevazione predispostedagli stessi enti previdenziali. Iltutto costituirà per il ministerodel lavoro la base per la valuta-zione di eventuali rilievi a caricodelle casse o, addirittura, per illoro commissariamento. A stabi-lire la disciplina delle modalitàdi vigilanza della Covip suglienti di previdenza privatizza-ti e privati (dlgs n. 509/1994 edlgs n. 103/1996) è il decreto 5giugno, pubblicato sulla G. U n.25512012.

Dal ministero alla Covip.Il passaggio delle funzioni divigilanza dal ministero del la-voro alla Covip è stato operatodal d1 n. 98/2011. In un primomomento il dl n. 95/2012 (spen-ding review) lo aveva abrogatonel tentativo di costituire l'Ivarp(quale fusione di Isvap e Covip),ma la scelta non è stata poi con-fermato in sede di conversionedalla legge n. 135/2012. Così èrimasta confermata l'attribu-

zione alla Covip (che già esplicafunzioni di vigilanza in materiadi previdenza integrativa) dellefunzioni di controllo sugli inve-stimenti delle risorse finanzia-rie, nonché sulla composizionedel patrimonio dei predetti entidi previdenza, controllo da eser-citare anche mediante ispezionepresso gli stessi enti, e/o richie-dendo la produzione degli atti edocumenti ritenuti necessari.

Relazione annuale. Il re-golamento stabilisce, innanzi-tutto, che ogni anno entro il 31ottobre la Covip deve trasmet-tere al ministero del lavoro e aquello dell'economia una rela-zione dettagliata, unitamentealle schede di rilevazione (dinuova istituzione) compilatedagli stessi enti previdenziali,in cui sono evidenziati:

a) le politiche di investimentoe disinvestimento, con partico-lare riferimento al monitorag-gio e alla gestione del rischio, inun'ottica di gestione integrata

e coerente tra le postedell'attivo e del passi-vo;

b) la composizione delpatrimonio, distinto in

mobiliare e immobiliare;c) la disaggregazione della

componente mobiliare e immo-biliare per tipologia di investi-mento;

d) il risultato della gestionefinanziaria, evidenziando i fat-tori positivi o negativi che lohanno determinato, nonché leiniziative assunte dagli enti conriguardo agli eventi che hannoinciso negativamente;

e) le modalità seguite nellagestione diretta e/o indiretta,con evidenza degli advisor e ge-

stori che hanno partecipato alprocesso d'investimento e dellemodalità di selezione e remune-razione degli stessi;

f) i sistemi di controllo adot-tati;

g) la banca, distinta dal ge-store, scelta per il deposito del-le risorse affidate in gestione,nonché le modalità di selezionedella stessa;

h) il tasso di rendimento me-dio delle attività, realizzatonell'ultimo quinquennio, non-ché i risultati attesi dall'ultimopiano degli investimenti adotta-to (dm 29 novembre 2007).

Le schede. Il regolamento,inoltre, stabilisce che gli entiprevidenziali devono trasmetterealla Covip, entro il 30 giugno diogni anno, i dati sugli investimen-ti delle risorse e sulla composizio-ne del patrimonio, aggiornati al31 dicembre dell'anno preceden-te. A tal fine con propria deliberala Covip deve fissare le modalitàdi rilevazione con la predispo-sizione di apposite schede, dasottoporre preventivamente alministero del lavoro e a quellodell'economia.

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Previdenza professionisti Pagina 21

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La legge toscana contraria al diritto L%C`

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a Regione non può pre-vedere la procedurasemplificata della Scia,

-,,, se la direttiva comuni-taria contempla l'accertamen-to dei criteri prescritti ai finidel rilascio dell'autorizzazione.Fermo restando che «il vigenteregime di liberalizzazione delleattività economiche, introdottocon l'art. 3 "Abrogazione delleindebite restrizioni all'accessoe all'esercizio delle professioni edelle attività economiche" del dl138/2011, (cono. legge 148/2011 ecompletato dal dl 20112011) riaf-ferma la competenza statale intema di disciplina ed utilizzazio-ne delle procedure semplificate».È quanto ha affermato la Cortecostituzionale con la sentenza244, depositata il 31 ottobre, neldecidere su un ricorso presentatodalla Regione Toscana e relativoall'attività di utilizzazione e/o im-missione in commercio delle ac-que minerali e di sorgente. L'art.34 del citato dl n. 201 del 2011 di-spone infatti che, osserva il giudi-ce delle leggi, «la disciplina delleattività economiche è improntataal principio di libertà di accesso, diorganizzazione e di svolgimento,fatte salve le esigenze imperativedi interesse generale, costituzio-nalmente rilevanti e compatibilicon l'ordinamento comunitario,

che possono giustificare l'introdu-zione di previ atti amministratividi assenso o autorizzazione o dicontrollo, nel rispetto del princi-pio di proporzionalità» (comma 2)e che «l'introduzione di un regimeamministrativo volto a sottoporrea previa autorizzazione l'eserci-zio di un'attività economica deveessere giustificato sulla basedell'esistenza di un interesse ge-nerale, costituzionalmente rile-vante e compatibile con l'ordina-mento comunitario, nel rispettodel principio di proporzionalità»(comma 4). Da ciò consegue chela procedura semplificata pre-vista dalla disciplina regionalenon è conforme alla direttiva2009/54/Ce, la quale prevede laprevia verifica dei parametri pre-scritti. In sostanza, ha precisatola Corte, ben può il legislatorecomunitario, nell'esercizio dellapropria discrezionalità normati-va, ritenere prevalente, rispetto aquella della semplificazione am-ministrativa dei procedimenti,la finalità di assicurare la tuteladella salute dei consumatori diacque minerali. Nell'ordinamen-to nazionale analoga finalità co-stituisce un interesse generale,costituzionalmente rilevante,che, nel caso di specie, è anchepienamente conforme alla re-gola introdotta dal legislatorecomunitario.

-OORiproduzior> riservata

SCIA Pagina 22

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Tar Lazio: niente stop se la consulenza non (là vantaggi

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DI ANDREA SCOLINI

n professionista che hacollaborato con la sta-zione appaltante per glistudi preparatori di un

appalto può partecipare alla garacon una impresa di costruzioni sela sua collaborazione non ha de-terminato effettivi vantaggi com-petitivi rispetto agli altri concor-renti. Lo afferma il Tar Lazio, sez.I, con sentenza del 18/10/2012, n.8595 che affronta il tema del-la portata dell'art. 90, comma 8del Codice contratti in relazioneall'incompatibilità del progetti-sta in un appalto integrato (diprogettazione esecutiva e costru-zione) affidato sulla base di unprogetto preliminare. L'impresaaveva indicato quale progettistaqualificato un professionista cheaveva avuto modo di collaborarealla redazione degli studi specia-listici del progetto preliminare. Sidoveva quindi verificare se si fos-se determinata una asimmetriainformativa con gli altri parteci-panti alla gara, tale da alterare laconcorrenza. Il Tar premette chela ratio della norma del Codiceè quella di evitare che colui che

ha avuto una parte determinan-te nell'elaborazione del progettoposto a base di gara possa poiconcorrere all'aggiudicazione del-la stessa, compromettendo o fal-sando la concorrenza tra i parteci-panti alla gara stessa, a esclusivofavore dell'impresa posta in gradodi profittare di informazioni riser-vate attinenti alla fase progettua-le, o addirittura giovandosi di unprogetto redatto in maniera da fa-vorire nell'aggiudicazione l'impre-sa stessa. La sentenza richiamaquindi la giurisprudenza Ue del2005 (sentenza del 3 marzo, sez.III) che ha avuto modo di chiarireche la normativa nazionale nonpuò ex se precludere, la partecipa-zione alla gara di un soggetto chesia stato incaricato della ricerca,della sperimentazione, dello stu-dio o dello sviluppo di attività pro-pedeutiche a un appalto, «senzache si conceda alla medesima lapossibilità di provare che, nel casodi specie, l'esperienza da essa ac-quisita non possa falsare la con-correnza». Occorre, quindi, unavalutazione caso per caso sullareale configurabilità di una sim-metria informativa che evidenzila presenza di «indizi seri, precisi

e concordanti sulla circostanzache il partecipante alla gara, o ilsoggetto a questo collegato, abbiarivestito un ruolo determinantenell'indirizzo delle scelte dell'am-ministrazione o ne abbia ricevutoun tale flusso di informazioni ri-servate da falsare la concorren-za». Nel caso specifico, la verificafatta dalla commissione giudica-trice aveva fatto emergere alcunielementi ritenuti sufficienti adescludere l'incompatibilità allapartecipazione alla gara di lavori:a) l'alterità della predisposizionedel documento tecnico alla cui re-dazione ha collaborato il profes-sionista e dell'apporto specificofornito dal professionista rispet-to alla formazione dell'elaboratoprogettuale posto a base di gara;b) la integrale rimessione dellafase progettuale dell'interventoa funzionari pubblici; c) la solu-zione di continuità intervenutanell'andamento di tale fase; d) lamessa a disposizione degli studispecialistici a tutti i partecipanti.Diverso sarebbe stato, ovviamen-te, laddove il professionista aves-se predisposto materialmente ilprogetto posto a base di gara.

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Appalti pubblici Pagina 23