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LA VOCE DELLA GENTE VENETA N° 44 - Aprile 2011 Acque e rifiuti niente commissariamento AATO 2 Alluvione, aiuti per oltre 5 milioni di euro 2 Infiltrazioni criminali al nord 3 La Corte Ue boccia il reato di clandestinità 3 Maroni sul Patto di stabilità e la sicurezza 4 Prima che sia troppo tardi 4 Sentenza Corte Costitu- zionale “anti”Sindaci 4 Sommario L’Editoriale di Maurizio Conte La memoria delle persone scom- parse, special- mente se brutal- mente assassina- te, ha diritto ad un dignitoso ri- spetto, anche nel caso dell’attivi- sta Arrigoni che la scorsa settima- na ha trovato la morte per mano della medesima causa che aveva sposa- to. Una cellula impazzita del fanatismo intransigente, com’è stata definita, ha posto fine alle battaglie che erano state abbracciate in pieno dal volontario italia- no. La barbarie che ha subito non ha giu- stificazioni e di fronte ad una simile tra- gedia, il mio pensiero è di netta contrarie- tà e contrasto a qualsiasi tipo di terrori- smo. C’è un riflesso politico però che non posso esimermi dall’esprimere che ri- guarda la cerimonia di ricordo ad Arrigoni che si è tenuta a Padova, a Palazzo Moro- ni lo scorso lunedì alla presenza di Sinda- co, Questore, Rettore, massime cariche dell’esercito, dei Carabinieri e di alcuni esponenti della politica padovana. Assu- mendo informazioni certe sul conto del «L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO » di MAURIZIO CONTE altri Governi al nostro Paese e dove si sollecita l'attivazione del meccanismo di solidarietà previsto dai trattati e dove si evidenziava la direttiva 55 sulla protezione temporanea degli sfollati, avrebbe dovuto trovare una forte risposta da parte di tutti gli Stati membri, ma l’Europa ha nicchiato. Do- po l’incontro del Ministro del- l’Interno Maroni a Lussembur- go (che si è dimostrato anche un ottimo Ministro degli Esteri), è emerso però il vero carattere di questa Europa, tante identi- tà e tante culture che difendo- no il proprio territorio, principio di tutela sacrosanto se non fossimo singole realtà, ma con un flusso migratorio di massa non si può latitare, qui l’obietti- vo dei tunisini non è solo l’Ita- lia ma anche gli altri Stati. Gli accordi bilaterali con Tunisia e Libia stanno per trovare inizio nella loro applicazione così come i rimpatri, anche ci stia- mo difendendo da soli. Il ricor- do di questi momenti “europei” rimarrà però nei cittadini, e se le condizioni dell’Unione del vecchissimo continente rimar- ranno le medesime, avranno memoria di un Istituzione che predica solidarietà e tolleranza ma che alla fine ricorda di tutelare banche e supportare azioni belliche. L'unione europea ha dimostra- to tutta la propria fragilità e una propensione alla morale della solidarietà, a chiacchiere ovviamente, si perché quando ci sono lezioni di buonismo da impartire agli Stati membri c'è chi fa a gara per mettersi in cattedra e sparare bontà ma quando decine di migliaia di clandestini sono a carico di un unico stato, i Governi chiudono le frontiere a tempo di record blindandole a qualsiasi acces- so. Il trattato di Shengen con i permessi rilasciati nel nostro paese non viene violato ma Francia, Germania, Austria ed altri non vogliono proprio sen- tirci, la questione riguarda solo l'Italia. Forse, vista la discrezio- ne utilizzata da questi paesi, dovremmo pensare anche noi a rivedere alcune regole impo- ste per la libera circolazione con paesi quali la Romania e Bulgaria. Io do ragione all'Euro- pa, c'è un diritto alla sovranità che viene legittimamente eser- citato da questi paesi, ma noi per reciprocità dovremmo fare altrettanto e cioè riflettere seriamente sugli accordi euro- pei; per quale motivo quando in pericolo ci sono le banche ed i forti poteri economici l'UE si attiva sempre con celerità e pretende che le questioni trovi- no la più ampia condivisione tra tutti i paesi? In questo caso e con i nostri bilanci il Super- stato europeo ha il dovere di tendere la mano all'Italia re- sponsabilizzando specialmen- te quei paesi che tanto hanno caldeggiato l'intervento in terra libica. E’ una indispensabile necessità la prevenzione e la regolamentazione dei flussi migratori, ma la cooperazione fatica a vedersi, anzi proprio non si vede; Strasburgo qual- che giorno fa dopo l’illustrazio- ne di un dossier approvato dal Parlamento europeo nel quale si sostiene l’assistenza degli www.maurizioconte.it SEGUIMI SU:

La Voce della Gente Veneta - editoriale n° 44 aprile 2011

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La Voce della Gente Veneta - editoriale n° 44 aprile 2011

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LA VOCE DELLA GENTE VENETA

N° 44 - Aprile 2011

Acque e rifiuti niente commissariamento AATO

2

Alluvione, aiuti per oltre 5 milioni di euro

2

Infiltrazioni criminali al nord

3

La Corte Ue boccia il reato di clandestinità

3

Maroni sul Patto di stabilità e la sicurezza

4

Prima che sia troppo tardi

4

Sentenza Corte Costitu-zionale “anti”Sindaci

4

Sommario

L’Editoriale di Maurizio Conte

La memoria delle persone scom-parse, special-mente se brutal-mente assassina-te, ha diritto ad un dignitoso ri-spetto, anche nel caso dell’attivi-sta Arrigoni che la scorsa settima-na ha trovato la morte per mano

della medesima causa che aveva sposa-to. Una cellula impazzita del fanatismo intransigente, com’è stata definita, ha posto fine alle battaglie che erano state abbracciate in pieno dal volontario italia-no. La barbarie che ha subito non ha giu-stificazioni e di fronte ad una simile tra-gedia, il mio pensiero è di netta contrarie-tà e contrasto a qualsiasi tipo di terrori-smo. C’è un riflesso politico però che non posso esimermi dall’esprimere che ri-guarda la cerimonia di ricordo ad Arrigoni che si è tenuta a Padova, a Palazzo Moro-ni lo scorso lunedì alla presenza di Sinda-co, Questore, Rettore, massime cariche dell’esercito, dei Carabinieri e di alcuni esponenti della politica padovana. Assu-mendo informazioni certe sul conto del

«L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO L’UNIONE E’ EUROPEA QUANDO FA’ COMODO »

di MAURIZIO CONTE

altri Governi al nostro Paese e dove si sollecita l'attivazione del meccanismo di solidarietà previsto dai trattati e dove si evidenziava la direttiva 55 sulla protezione temporanea degli sfollati, avrebbe dovuto trovare una forte risposta da parte di tutti gli Stati membri, ma l’Europa ha nicchiato. Do-po l’incontro del Ministro del-l’Interno Maroni a Lussembur-go (che si è dimostrato anche un ottimo Ministro degli Esteri), è emerso però il vero carattere di questa Europa, tante identi-tà e tante culture che difendo-no il proprio territorio, principio di tutela sacrosanto se non fossimo singole realtà, ma con

un flusso migratorio di massa non si può latitare, qui l’obietti-vo dei tunisini non è solo l’Ita-lia ma anche gli altri Stati. Gli accordi bilaterali con Tunisia e Libia stanno per trovare inizio nella loro applicazione così come i rimpatri, anche ci stia-mo difendendo da soli. Il ricor-do di questi momenti “europei” rimarrà però nei cittadini, e se le condizioni dell’Unione del vecchissimo continente rimar-ranno le medesime, avranno memoria di un Istituzione che predica solidarietà e tolleranza ma che alla fine ricorda di tutelare banche e supportare azioni belliche.

L'unione europea ha dimostra-to tutta la propria fragilità e una propensione alla morale della solidarietà, a chiacchiere ovviamente, si perché quando ci sono lezioni di buonismo da impartire agli Stati membri c'è chi fa a gara per mettersi in cattedra e sparare bontà ma quando decine di migliaia di clandestini sono a carico di un unico stato, i Governi chiudono le frontiere a tempo di record blindandole a qualsiasi acces-so. Il trattato di Shengen con i permessi rilasciati nel nostro paese non viene violato ma Francia, Germania, Austria ed altri non vogliono proprio sen-tirci, la questione riguarda solo l'Italia. Forse, vista la discrezio-ne utilizzata da questi paesi, dovremmo pensare anche noi a rivedere alcune regole impo-ste per la libera circolazione con paesi quali la Romania e Bulgaria. Io do ragione all'Euro-pa, c'è un diritto alla sovranità che viene legittimamente eser-citato da questi paesi, ma noi per reciprocità dovremmo fare altrettanto e cioè riflettere seriamente sugli accordi euro-pei; per quale motivo quando in pericolo ci sono le banche ed i forti poteri economici l'UE si attiva sempre con celerità e pretende che le questioni trovi-no la più ampia condivisione tra tutti i paesi? In questo caso e con i nostri bilanci il Super-stato europeo ha il dovere di tendere la mano all'Italia re-sponsabilizzando specialmen-te quei paesi che tanto hanno caldeggiato l'intervento in terra libica. E’ una indispensabile necessità la prevenzione e la regolamentazione dei flussi migratori, ma la cooperazione fatica a vedersi, anzi proprio non si vede; Strasburgo qual-che giorno fa dopo l’illustrazio-ne di un dossier approvato dal Parlamento europeo nel quale si sostiene l’assistenza degli

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TERRITORIO TERRITORIO TERRITORIO TERRITORIO

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GLI AIUTI DELLA GENTE AL VENETO ALLUVIO-

NATO ARRIVATI A 5.048.681 EURO”

La solidarietà al Veneto alluviona-to ha raggiunto ieri, lunedì 11 apri-le, la quota di 5.048.681 euro. La cifra complessiva è il risultato di: • 1.815.408 euro dall’introito con-solidato degli sms di solidarietà; • 1.982.838 euro dai versamenti nel Conto Corrente di solidarietà istituito presso il tesoriere Regione Veneto – Unicredit Spa (con le se-guenti coordinate: “Regione Vene-to – Emergenza Alluvione Novem-bre 2010”, codice IBAN: IT 62 D 02008 02017 000101116078, codice BIC SWIFT per le transazio-ni internazionali: UNCRITM1VF2); • 458.435 euro versati nel Conto di Contabilità Speciale istituito presso la Banca d’Italia (con le seguenti coordinate: Conto 5458 - “Commissario Delegato Presidente della Regione del Veneto – Ordi-nanza n. 3906 - 2010”, codice IBAN: IT 20H010000324522420-

0005458, codice BIC per le tran-sazioni internazionali: BITAI-TRRENT); • 750 mila euro messi a disposi-zione da Veneto Banca per il ripri-stino di un’opera alluvionata di particolar significato per la comu-nità interessata; • 42 mila euro in assegno conse-gnato al presidente Luca Zaia dal Movimento Giovani Padani. Questa somma è ancora integral-mente a disposizione.“E’ nostra intenzione destinare i fondi della solidarietà al ripristino di opere esemplari di carattere pubblico e di utilità collettiva, importanti per i cittadini e per la messa in sicurez-za del territorio – ha affermato il commissario per il superamento dell’emergenza Luca Zaia, presi-dente del Veneto – per le quali stiamo completando la raccolta delle proposte”.

(SEGUE DA PAG. 1)(SEGUE DA PAG. 1)(SEGUE DA PAG. 1)(SEGUE DA PAG. 1)

“pacifista” barbaramente assassina-to, è emerso che la visione di pace per cui combatteva risultava fin trop-po radicale ed assoluta, acritica nei confronti della parte difesa e del tut-to antisionista e accusatoria dall’al-tra. Non credevo che arrivati al 2011 si potesse rendere onore in pompa magna a qualcuno che, in maniera del tutto ideologica, descrive Israele come “uno Stato di Apartheid” oppu-re parlava dello “Stato ebraico” bol-lando con odio totale come “disgustoso” il sionismo scongiuran-do la dannazione per gli ebrei. Dirò di più, questo attivista paragonava Shi-mon Peres al Mafioso Giovanni Bru-sca dicendo che le generazioni future descriveranno il leader israeliano come un criminale di guerra ed i par-titi palestinesi aperti al dialogo e alla trattativa li tacciava di adesione alla causa israeliana. E’ chiaro dunque che il processo di pace non era la direzione seguita da Arrigoni, l’asso-lutismo con cui ha operato ha esalta-to un sentimento che credevo sepol-to dal tempo e dal dolore causato dalla seconda guerra mondiale, l’an-tisemitismo. E’ giusto dunque che le Istituzioni rendano onore a chi, in maniera del tutto volontaria, ha deci-so di unirsi ad una causa politica che fonda le radici nel propagandismo antisionista? Il senno di questa sfila-ta padovana filo palestinese è coe-rente con le cerimonie per la Shoa?

Maurizio ConteMaurizio ConteMaurizio ConteMaurizio Conte Assessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega Nord

LA VOCE DELLA GENTE VENETA

ACQUA E RIFIUTI, NIENTE COMMISSARIAMENTO PER LE AATO

LAVORIAMO CELERMENTE PER LA NUOVA LEGGE

Le Aato , Autorità d’Ambito Territoriale per la gestione del servizio idrico inte-grato e quelle che si occupano dello smaltimento dei rifiuti possono conti-nuare ad operare fino al 31 dicembre. Un decreto del Presidente del Consi-glio dei Ministri ha infatti prorogato la scadenza precedentemente fissata nel 31 marzo, evitando che le Regioni che non avevano ancora provveduto a una riforma degli enti si trovassero a dover

gestire ambiti complessi come l’acqua e i rifiuti attraverso dei Commissari. Pochi giorni prima del 31 marzo anche la Giunta regionale del Veneto su proposta dell’assessore Conte aveva adottato una delibera che commissa-riava le autorità d’ambito, in modo da consentire la continuità del servizio in attesa della riorganizzazione dell’intera materia attraverso l’approvazione di appositi Disegni di legge già all’ordine del giorno del Consiglio regionale. Con la pubblicazione del decreto di proroga del Presidente del Consiglio dei Ministri, la delibera regionale è sospesa .L’attenzione dell’assessore all’Am-biente Maurizio Conte è ora rivolta a una rapida approvazione dei Disegni di legge, in modo da consentire una riorganizzazione su nuove basi dei servizi interessati.

Maurizio ConteMaurizio ConteMaurizio ConteMaurizio Conte Assessore Regionale Veneto all’AmbienteAssessore Regionale Veneto all’AmbienteAssessore Regionale Veneto all’AmbienteAssessore Regionale Veneto all’Ambiente

SICUREZZA E IMMIGRAZIONESICUREZZA E IMMIGRAZIONESICUREZZA E IMMIGRAZIONESICUREZZA E IMMIGRAZIONE

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“Dispiace con-statarlo, ma non ci sorprende una sentenza che conferma come in questi ultimi tempi dai palazzi di Bru-xelles giungano solo notizie de-stabilizzanti e contrarie agli

interessi e alla sovranità italiani, soprat-tutto se si parla di immigrazione”. Il pre-sidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, manifesta stupore ma ancor più preoccupazione per gli effetti che avrà la bocciatura della norma italiana che prevede il reato di clandestinità da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Euro-pea. “Il cuore di questa sentenza – pro-segue Zaia – è chiarissimo: cancella, in fatto e in diritto, il concetto di confine. Da oggi, chiunque sa che può entrare impunemente in Italia. Le ricadute di questa scellerata visione giuridica e culturale saranno gravissime. Innanzi

tutto, ricordo le centinaia di miglia di persone che si stanno muovendo ai nostri confini. Ma, ancora, ricordo che politicamente si cancella una legge vo-tata da un Parlamento sovrano di uno Stato fondatore dell’UE; culturalmente si vuole minare l’identità di una Nazione e, dunque, della nostra stessa esistenza come popolo”. “Contavamo – aggiunge il presidente – che l’Europa esercitasse quel ruolo di organismo sovranazionale capace di attuare una politica di aiuto e solidarietà nei confronti di tutti i Paesi membri, ma la nostra legittima aspetta-tiva si è rivelata un’illusione. Oltre al danno la beffa: non solo siamo stati lasciati soli, adesso veniamo anche pe-nalizzati da una sentenza che cancella una legge che ci consentiva di fronteg-giare e scoraggiare questo fenomeno al quale l’Italia è il Paese europeo più e-sposto”. “Viene così meno – continua Zaia – una norma essenziale che per-metteva di distinguere tra profugo e clandestino, cioè tra due condizioni as-solutamente diverse e che, lo ribadisco, ci consentiva di attuare concretamente

la nostra volontà di essere solidali. Av-vertiamo la necessità di fare la nostra parte, ancor più in questo momento di grave crisi, sul piano dell’aiuto umanita-rio, ma ciò è possibile solo se siamo messi nelle condizioni di farlo. E come è possibile ciò in una costante situazione di emergenza dovuta ai continui sbarchi sulle nostre coste di centinaia di mi-gliaia di clandestini?” “Leggo un tempi-smo sospetto in questa sentenza – rile-va ancora il presidente veneto –, un intervento a ‘gamba tesa’ nei nostri con-fronti che avvalora la mia considerazio-ne di un’Europa sorda alle nostre richie-ste di collaborazione e invece prontissi-ma a cogliere ogni opportunità per met-tere in discussione, se non addirittura criminalizzare, le norme attraverso le quali una nazione cerca di difendersi”. “Voglio, infine, esprimere piena solida-rietà al Ministro Roberto Maroni – con-clude Zaia – e, con lui, penso che la brutta figura non la fa chi sostiene gli interessi di un Paese, ma chi li svende in cambio di una ideologia o di un pugno di voti”.

CORTE UE BOCCIA REATO CLANDESTINITA’CORTE UE BOCCIA REATO CLANDESTINITA’CORTE UE BOCCIA REATO CLANDESTINITA’CORTE UE BOCCIA REATO CLANDESTINITA’.

ZAIAZAIAZAIAZAIA: “SENTENZA DESTABILIZZANTE CHE ANNULLA L’AUTORITA’ E I CONFINI DI UNA NAZIONE”“SENTENZA DESTABILIZZANTE CHE ANNULLA L’AUTORITA’ E I CONFINI DI UNA NAZIONE”“SENTENZA DESTABILIZZANTE CHE ANNULLA L’AUTORITA’ E I CONFINI DI UNA NAZIONE”“SENTENZA DESTABILIZZANTE CHE ANNULLA L’AUTORITA’ E I CONFINI DI UNA NAZIONE”

LA VOCE DELLA GENTE VENETA

La lunga mano delle organizzazioni ma-fiose o di altra provenienza, complice un’economia zoppa che sta tenendo sotto pressione gli istituti bancari i quali faticano sempre più ad accettare garan-zie nella concessione del credito, pare trovi ora l’attenzione della politica d’op-posizione veneta. La terribile realtà che ha visto soffocare nei debiti moltissimi imprenditori della nostra Regione ha trovato invece uno Stato presente, atten-to e propenso all’intervento; i risultati dei

blitz come quello vicentino dove sono stati compiuti una trentina di arresti sono la cartina tornasole di un lavoro attento e capillare che già nei primi mesi di attività illecite di queste losche figure hanno portato ad uno stop dei loro spor-chi guadagni. Le infiltrazioni, come emer-so dai risultati delle prime indagini, sono indotte da una mancanza di credito alle aziende che spingono i privati in difficol-tà a rivolgersi a figure poco chiare ma “legalizzate” che invece, grazie ad un schema collaudato, seppelliscono negli interessi i malcapitati, arrivando alla cessione di immobili ed attività. La solu-zione tecnica per identificare queste pratiche le soluzioni gravitano attorno alla tracciabilità dei capitali con la dovu-ta complicità delle banche che dovrebbe-ro aprire alla massima e collaborativa partecipazione per Magistratura, Forze dell’ordine e Enti appropriati. Nel mirino di questi banditi d’esportazione sono finiti anche settori come quello Ambien-tale: cave, rifiuti, fonti energetiche rinno-vabili ecc. addirittura pare che il tentaco-lo malavitoso avesse anche l’intenzione di muoversi nel piano di rifacimento del post alluvione. Gli squali si sa che al profumo del sangue non resistono, ma in questo caso non hanno fatto i conti con

un Veneto non omertoso, che pur in un periodo di bilanci striminziti, con orgoglio ed onestà si ribella a pratiche criminali che non ci appartengono. Il Ministro Maroni, la Magistratura, le forze dell’ordi-ne e la politica non trovano condiziona-menti in questa parte dell’Italia, perso-naggi come Enzo Ciconte, Docente uni-versitario di Roma, che dicono “dove c’è la Lega c’è ‘Ndrangheta”, o come Savia-no che parla di una collusione tra Lega Nord e mafia, compiono solo un gioco demagogico con la politica, provocatori da quattro spicci. Le organizzazioni mala-vitose sono nate e cresciute al sud con il benestare dei loro politici. Il Carroccio da quando si sta occupando de di que-sto gravissimo problema ha dato solo risposte, le più concrete della storia repubblicana, se la mafia, la ‘ndrangheta o qualsiasi altra organizzazione intende interpretare il Veneto quale terra di conquista, non ha ben capito che qui, cittadini e istituzione fanno quadrato, se poi si tocca un nervo scoperto, che crea ancora dolore come l’alluvione, o comun-que come le nostre realtà produttive, la reazione sarà energica e capillare, la terra di San Marco reagirà con decisione e senza tutelare alcun criminale.

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INFILTRAZIONI CRIMINALI AL NORD, LA LEGA NORD COMBATTE !INFILTRAZIONI CRIMINALI AL NORD, LA LEGA NORD COMBATTE !INFILTRAZIONI CRIMINALI AL NORD, LA LEGA NORD COMBATTE !INFILTRAZIONI CRIMINALI AL NORD, LA LEGA NORD COMBATTE ! di MAURIZIO CONTE di MAURIZIO CONTE di MAURIZIO CONTE di MAURIZIO CONTE

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è rivolto ai sindaci del Paese nel suo intervento a Lecco dello scorso 18 aprile. Ha accennato alla proposta che intende presentare al prossimo Consiglio dei Ministri, una riforma del Patto di Stabilità che consenta ai sindaci di investire in sicurezza. Maroni ha detto che "il Patto di Stabilità " è utile per garantire i conti pubblici, ma se c'è una possibilità di una migliore formulazione allora bisogna consentire ai sindaci di poter investire per aumentare i livelli di sicurezza". Ha poi osservato che le spese per la sicurezza "non sono futili, né inutili", e "ci sono sindaci che hanno i soldi e non li possono spendere". Altri aiuti che bisogna garantire ai sindaci, dice Maroni, possono venire dal ridare potere alle loro ordinanze e riformare la polizia locale.

POLITICA e TERRITORIOPOLITICA e TERRITORIOPOLITICA e TERRITORIOPOLITICA e TERRITORIO

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SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALESENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALESENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALESENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE PROFUMO DI POLITICAPROFUMO DI POLITICAPROFUMO DI POLITICAPROFUMO DI POLITICA

LA VOCE DELLA GENTE VENETA

Maroni ai Comuni: “Patto di Stabilità che investa sulla sicurezza”

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

I 4 più importanti rappresentanti del Partito Demo-cratico locale, Giaretta, Naccarato, Ruzzante ed il Sindaco Zanonato in testa, polemizzano ogni dì con la Lega Nord, usando toni e termini talmente aspri ed offensivi da essere considerati inaccettabili in bocca a politici di lungo corso, particolarmente nei confronti del Governatore Zaia e del Ministro Maro-ni. Risultato: i centri sociali hanno distrutto (ancora una volta) un banchetto della Lega in pieno centro cittadino con la conseguente frase di circostanza dei discepoli di Bersani “Mai più con i centri socia-li”. Altro risultato: 2 pallottole in una busta inviata al Governatore Zaia. Altra dissociazione generale, nella quale Zanonato, a dire il vero, è risultato ulti-mo, quasi che qualcuno gli avesse ricordato che era opportuno farlo. E posso capire il suo imbarazzo dato che lo aveva insultato fino ad un minuto prima. Il linguaggio di De Gasperi e Andreotti, di Berlinguer e Napolitano, ha lasciato il posto a quello di Di Pie-tro e Donadi, al quale, tra l’altro, si rifà ormai l’inte-ro PD. E anche se Berlusconi, qualche volta, ci met-te del suo, il linguaggio della sinistra ha ormai as-sunto una virulenza, una volgarità, un accanimento che eccede anche l’educazione e le buone maniere. Una sinistra che non ha un leader, ma uno stuolo di capi e capetti, non ha un programma chiaro, anzi proprio non ce l’ha, non ha un’identità, né un per-corso definito, divisa su tutto e tenuta insieme solo dall’odio per Berlusconi. Mi pare un po’ poco per vincere qualsiasi tipo di tornata elettorale, e infatti, non vince. Però, intanto, questi signori si ricordino almeno il significato dell’aggettivo democratico, che accompagna quel partito, si prepari alle elezioni quando saranno indette, secondo quanto previsto della Costituzione, senza forzature sospette e illegit-time, e cerchi di collaborare, quando può, nell’inte-resse del paese, perché non è pensabile che tutto quello che la maggioranza di governo propone, sia sbagliato e meriti ingiurie e offese di ogni tipo. E si

diano una calmata, prima che qualche esaltato com-pia gesti irreparabili, prima che sia troppo tardi! E se questo succederà, risparmiateci, per cortesia, lacrime, dissociazioni e pentimenti.

Maurizio ConteMaurizio ConteMaurizio ConteMaurizio Conte Assessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega Nord

La sentenza della Corte Costituzionale apre un fronte preoccupante sulla questione del controllo dell'ordine pubblico e del degrado che con tanta fatica il Ministro Maroni nel 2008, grazie all'art 54 comma 4 era riuscito ad attribuire ai primi cittadini. Proprio grazie questo strumento i sindaci sono riusciti a conquistare una dinamicità tale da dare risposte in tempi stretti alle necessità più urgenti per il territorio. Già nella prima fase del ricorso quando il TAR rinviò giudizi e sentenze alla corte Costituzionale si odorava politica. Il sindaco di Selvazzano Soranzo, manifestò legittima preoccupazione per le motivazioni inserite nel ricorso dell'associazione/emanazione dei centri sociali padovani "Razzismo Stop" che nella loro eterea e pretestuosa spiegazione avrebbero posto a giudizio una questio-ne politica che all'interno degli ambienti giudiziari avrebbe trovato sicura

sponda. E così è stato! La sentenza n 115 dell'alta corte ha dimostrato un profilo politico, una volontà espressa di delegittimare un potere che, vista l'enorme quantità di questo tipo di reati compiuti per lo più dell'enorme massa di stranieri presente specialmente al nord , sta facendo compiere salti mortali ai nostri borgomastri nel cercare di arginare i fenomeni di degrado, sicu-rezza e criminalità. Bertolino di razzismo stop afferma che per risolvere questo tipo di questioni serve esclusivamente il dialogo, niente di più lontano dalla realtà e dalla concretezza. La corte costituzionale con questa sentenza si mette di fatto, ancora una volta, contro i legislatori, un ulteriore sgambetto alla politica della Lega Nord. Sono certo che con il ritorno alla discussione delle camere si riuscirà porre rimedio a questo cortocircuito tra poteri , nel frattempo per questo tipo di necessità dei sindaci si potranno inserire nuovi commi nei regolamenti di Polizia urbana: invito tutte le amministrazioni a mettere in pratica questa chance.

Maurizio ConteMaurizio ConteMaurizio ConteMaurizio Conte Assessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega NordAssessore Regionale Veneto Lega Nord

E sui clandestini:…E sui clandestini:…E sui clandestini:…E sui clandestini:…

L'eliminazione del reato di clande-stinità accoppiata alla direttiva europea sui rimpatri, rischia di fatto di rendere impossibili le e-spulsioni, trasformandole solo in intimazione ad abbandonare il territorio nazionale entro sette giorni. Vorrei comprendere perché l'Italia, sempre e solo l'Italia. Il Min ist ro che s i è detto 'insoddisfatto' della decisione del-la Corte di giustizia europea per-ché prima ci sono altri Paesi euro-pei che prevedono il reato di clan-destinità e non sono stati censura-ti e, in seconda battuta, l'elimina-zione del reato accoppiata a una direttiva europea sui rimpatri ri-schia di fatto di rendere impossibi-li le espulsioni. Noi vogliamo conti-nuare con le espulsioni con la Tunisia, in particolare, funzionano bene. Sono oltre 600 i tunisini rimpatriati dal 5 aprile.

Roberto Maroni, Roberto Maroni, Roberto Maroni, Roberto Maroni, Ministro dell’Interno Ministro dell’Interno Ministro dell’Interno Ministro dell’Interno