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settimanale in distribuzione gratuita a caserta e provincia
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CaSERTa. Vent’anni di sofferenze e
mortificazioni sportive potrebbero es-
sere cancellate con un colpo di spu-
gna domanica. Anche se in città c’è
grande cautela, più per mera scara-
manzia che perché si pensi che ci
siano problemi, domenica la Caser-
tana potrebbe conquistare con sei
giornate d’anticipo la promozione in
Lega Pro unica, la vecchia serie C1.
Per centrare questo risultato, i Fal-
chetti si devono imporre sull’Arza-
nese allo Stadio Pinto, all’andata finì
2 a 2, e devono sperare che Chieti,
Tuttocuoio e Aversa Normanna non
vincano.
Quello che sembra un gioco delle
combinazioni molto complesso, di-
venta una sfida alla portata dei Fal-
chetti se si analizza il calendario. Gli
unici che hanno la partita in casa
sono gli uomini del Chieti che, però,
devono affrontare la capolista Co-
senza. Per la altre due compagini, in-
vece, si tratta di giocare in trasferta,
dal momento che il calendario pre-
vede Poggibonsi-Tuttocuoio e Vigor
Lamezia Aversa Normanna. Ovvia-
mente, per fare in modo che la festa
sia possibile è necessario che i Fal-
chetti conquistino i tre punti. Risultato
tutt’altro che proibitivo contro una for-
mazione che occupa il penultimo
posto in classifica.
Il presidente Lombardi, convinto di
poter festeggiare la promozione, do-
menica ha chiesto lo stadio pieno.
L’ingresso, infatti, sarà gratuito per
tutte le donne, mentre i ragazzi trai
quindici e i diciotto anni pagheranno
il “tagliando dimezzato”.
La tensione e, nel contempo, l’atmo-
sfera di festa, in città, è palpabile
anche se i tifosi rossoblù non hanno
ancora appeso una bandiera, in at-
tesa di tirarle fuori domenica alle
16,30 per festeggiare la promozione
liberatoria in serie C1.
Già, perché, di una vera e propria li-
berazione si tratta per il popolo ros-
soblù che non vede la vecchia terza
serie dal lontano campionato
1992/1993.
In quell’anno, in un torneo a due
punti a diciotto squadre, la Caser-
tana chiuse con un decoroso sesto
posto grazie ai trentasette punti rea-
lizzati nelle trentaquattro partite di
campionato.
Finalmene C siamoCasertana pronta al salto ufficiale di categoria
PATTO RomanoNicola CosentinoForza Campania e Nuovo centrode-
stra pronti a stringere un’alleanza in
Regione. Pag.3
Il futuro sindaco di Casal di
Principe deve essere Renato
Natale. Se qualcuno avesse
ancora qualche dubbio, la fiction
di questi giorni sulla vita di don
Peppe Diana, lo ha sciolto. Per la
prima volta nella storia d’Italia, un
amministratore di un comune
di provincia, riceve la sua
consacrazione da un film.
Paradossale, surreale, ma è così.
Del resto, Casal di Principe non è
un paese come tutti gli altri. E’
il paese dove hanno vissuto e
convissuto il diavolo e l’acqua
Santa, Sandokan e don Peppe
Diana. Per ridare prestigio e
credibilità alla politica, azzerata
dalle inchieste della magistratura,
c’è bisogno di una persona al di
sopra di ogni sospetto e di ogni
illazione, di una chioccia che
possa far crescere nuove
generazioni nelle mani delle quali
affidare il futuro dei casalesi, un
popolo e non più un clan. Con
questo non vogliamo dire che a
Casal di Principe, non ci siano
altre persone della risma e del
rigore morale di Renato Natale.
Anzi, ma non sono Renato
Natale. Oggi, infatti, il sindaco del
1994 è un simbolo, è l’emblema
di quella Casale che ha voglia di
rinascere e di dimostrare che la
camorra è un puntino nero di una
tavolozza a colori.
continua a pag.2
diFrancesco Marino
L’editoriale
continua a pag.2
Un solo uomo per Casale, Renato Natele
I tifosi della Casertana
DIOCESI CASERTAD’Alise vescovoEra già stato in procinto di venire a
Capua, ma poi gli fu preferito monsi-
gnor Visco. Pag. 5
OCCASIONE Centro TuristicoCaprio illustra tutti i servizi che la
struttura che sorgerà in viale Ellittico
porterà alla città Pag.6
CONTROMISURE per l’amiantoL’assessore Di Rienzo predispone il
bando dopo le ultime polemiche a
Santa Maria. Pag.8
ANTROPOLI apreil caso NcdIl sindaco netto: bisogna aprire un
dialogo, è una forza che deve stare
nel centrodestra. Pag.10
DE LUCIA ‘liquida’Antonio CerretoIl sindaco-coordinatore netta: è sem-
pre stato di Forza Campania, noi
siamo Forza Italia. Pag.11
PASTICCIO finanziamentiAffondo della Frattolillo: rischiamo di
perdere risorse importanti sui Paes
e sull’Outlet. Pag.12
Per informazioni328.3997148
www.casertafocus.net
Anno V n. 1022/03/2014
distribuzione gratuita
Periodico d’informazione della Provincia di CasertaDirettore responsabile, Francesco Marino - Editore, PF edizioni srl, via Daniele, 45 - Caserta - Tipografia, Centro Offset Me-ridionale srl - Località Lo Uttaro - Caserta - Tel 08231873101. Testata registrata presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere(CE) n. 771 del 30/09/2010 - Per informazioni: 328.3997148 - E-mail: [email protected] - www.casertafocus.net
continua da pagina 1
Quella era la squadra dell’ultimo
Campilongo, uno degli idoli più amati
dalla torcida del Pinto, che disputò
appena quattro partite prima di an-
dare via.
Non mancavano, comunque, gli ele-
menti di livello come il portiere Pa-
stine, che, successivamente, ha
giocato stabilmente in serie A con il
Torino, Cerbone, Fermanelli, il bom-
ber Gigi Di Baia, Solimeno.
Nonostante il risultato sportivo, la
Casertana del presidente Cuccaro,
fu travolta dal ciclone del fallimento.
L’anno successivo, sotto la denomi-
nazione di Casertana Footbal club
cominciò la trafila tra i dilettanti.
La prima serie D vedeva una società
guidata da Tilli e Bovienzo, mentre
a difendere i pali dei Falchetti c’era
l’attuale presidente Giovanni Pasca-
rella, sindaco di Valle di Maddaloni.
Fortunatamente tra la Casertana del-
l’ultima seria C e quella della nuova
Lega Pro c’è un abisso.
I venti anni di distanza tra le due so-
cietà segnano anche una differenza
abissale di progetti e prospettive.
Quella di Cuccaro era una società
che aveva esaurito il suo percorso
con la promozione in serie B e con la
sfortunata retrocessione.
Quella di Lombardi, invece, è una
compagine con il vento in poppa che
sta lavorando per costruire una
grande Casertana.
Al di la dei risultati sportivi, ascrivibili
sì agli sforzi economici del club, ma,
soprattutto alla capacità di mister
Ugolotti di amalgamare in corsa un
gruppo che era stato costruito su mi-
sura per un altro allenatore, i meriti
di questa Casertana sono fuori dal
campo.
Per la prima volta, infatti, la società
riesce a sbattere i pugni con le istitu-
zioni che, dall’altra parte, sono dispo-
nibili a venire incontro alle esigenze
dei Falchetti come nel caso della
questione stadio.
Per i prossimi cinque anni, infatti,
l’impianto di viale Medaglie d’oro do-
vrebbe essere gestito dalla Caser-
tana grazie ad una delibera di giunta
che ratifica il passaggio.
La società, dal canto suo, si è impe-
gnata a realizzare un campo in erba
sintetica più adatto alla categoria su-
periore.
Resta ora il nodo dei tornelli e dei
piccoli lavori di adeguamento al
campo che devono essere comple-
tati prima dell’inizio del prossimo tor-
neo se non si vuole correre il rischio
di non avere una casa dove giocare.
Le diplomazie sono al lavoro soprat-
tutto con Pasquale Corvino e l’am-
ministratore delegato Antonio
Maiello, nella loro doppia veste di
uomini della Casertana e di consi-
glieri comunali che stanno pres-
sando il sindaco Pio Del Gaudio per
ottenere subito il lasciapassare per i
lavori che farebbe stare tutti più tran-
quilli.
Non ci dovrebbero essere particolari
problemi in merito, anche se prima di
esprimersi è sempre bene attendere
gli atti ufficiali.
Ma, per il momento, pensiamo alla
festa.
Domenica pomeriggio la città si po-
trebbe colorare di rosso e di blù per
celebrare l’impresa di una compa-
gine da troppo tempo lontana dal cal-
cio che conta.
Altri servizi con le rubriche Chi
l’ha visto e Accadde oggi a cura di
Nicola Maiello a pagina 14.
Francesco Marino
2 22/03/2014 CASERTA
continua da pag.1
Il film su don Diana ha esasperato,
per certi versi, questo concetto, ren-
dendo anche sul piano nazionale, la
candidatura di Renato Natale una
necessità per un paese che ha vo-
glia di cambiamento.
Natale non è l’incarnazione dell’am-
ministratore ideale, non ha guada-
gnato le luci della ribalta per i
risultati o per le alchimie che è stato
in grado di realizzare sul Comune di
Casal di Principe: non gli è mai
stata data la possibilità reale di
farlo.
Natale è l’uomo delle battaglie anti-
camorra, è l’amico di don Peppe
Diana, è quel Franco Aversa che
nella fiction riesce a vincere le ele-
zioni nonostante i clan siano al-
l’apice del loro potere con una lista
civica.
Per questa ragione, oggi più che
mai, per esplicitare quella voglia di
cambiamento, i casalesi devono
puntare su di lui, tenendo fede a
quel progetto che era stato messo
in campo due anni fa e, poi, tramon-
tato dopo il nuovo commissaria-
mento.
Nessuno sfidante, nessun simbolo,
destra e sinistra tutti assieme in una
sola lista per far ripartire Casale con
un progetto a termine di cinque anni
dal quale far nascere la nuova
classe dirigente del paese.
Mai come in questo caso, siamo di
fronti ad un film già visto che sa-
rebbe bello riproporre di nuovo il 25
maggio…
pinto il nodo dei lavoriDa definire il discorso dei tornelli e della gestione
Antonio Maiello
Giovanni PascarellaMister UgolottiPio Del Gaudio
Pasquale CorvinoIl presidente Lombardi
CASERTA. «Siamo pronti a un patto
federativo con il Nuovo centrodestra
per imprimere una svolta all'azione di
governo della Regione». Lo annun-
cia Paola Raia, capogruppo in Con-
siglio regionale di “Forza Campania”.
«La posizione di Ncd, espressa dal
presidente Paolo Romano, sulla ne-
cessità di un accordo di fine legisla-
tura, è la stessa che anima il nostro
gruppo e che, nel gennaio scorso, ha
portato alla sua costituzione – ha
continuato –.
Di fronte a una riflessione comune e,
soprattutto, nell'ottica di rilanciare fi-
nalmente l'attività politico-ammini-
strativa dell'Ente, un “patto di
consultazione” tra “Forza Campania”
e “Nuovo centrodestra” rappresente-
rebbe una convincente e autorevole
risposta politica al clima di immobili-
smo che, a un anno dal ritorno alle
urne, vive l'Amministrazione regio-
nale.
Nuovi obiettivi e una nuova squadra
per raggiungerli – specifica la consi-
gliera Raia – sono le condizioni im-
prescindibili per proseguire questa
legislatura».
Il capogruppo di Forza Campania
non nasconde che l’intesa con il
Nuovo centrodestra non sia solo un
qualche cosa di circoscritto a Pa-
lazzo Santa Lucia e, quindi, liquida-
bile come una sorta di ripicca contro
il governatore Stefano Caldoro.
«Sarebbe l'avvio di un percorso con-
giunto – ha concluso il capogruppo
di FC – che nascendo nell'ambito del
Consiglio regionale della Campania
potrebbe poi maturare ed evolversi in
vista delle prossime elezioni ammini-
strative».
Dopo il grande rifiuto di Angelino Al-
fano alla candidatura di Nicola Co-
sentino che, poi, ha determinato
l’arresto dell’ex coordinatore regio-
nale del Pdl, ci potrebbe essere,
quindi, un clamoroso accordo tra i
gruppi legati ai due leader.
L’intesa, prevedrebbe, tra l’altro, un
altro clamoroso riavvicinamento,
quello tra Paolo Romano e Nicola
Cosentino che hanno viaggiato a
braccetto sul piano politico negli ul-
timi quindici anni (sia con Forza Italia
che con il Popolo delle libertà) e che,
invece, si sono rotti in occasione
dell’ultimo congresso del Pdl quando
Cosentino sostenne l’elezione della
coppia Pasquale Giuliano Angelo
Polverino, mentre il presidente del
consiglio regionale, scelse la linea
dell’astensionismo, sottolineando
come, a breve, come poi si è verifi-
cato, il Pdl avrebbe avuto uno svi-
luppo differente da quello che si
stava cercando di andare ad organiz-
zare.
Tutto questo fa parte del passato.
All’orizzonte si stanno determinando
nuove intese tanto inaspettate
quanto imprevedibili. Dove possono
arrivare insieme Nuovo centrodestra
e Forza Campania? E quanto pos-
sono viaggiare assieme senza
creare degli squilibri? Nelle prossime
ore se ne saprà di più...
patto Romano-CosentinoForza Campania pronta a federarsi con il Ncd
322/03/2014CASERTA
Nicola Cosentino
CASERTA. Hanno affisso una vera
e propria preghiera di vegliare su
Casal di Principe i familiari di don
Peppe Diana con lo striscione attac-
cato al balcone di casa lo scorso 19
marzo, giorno della commemora-
zione del ventennale dell’omicidio.
«Hai dato la vita per amore di tutti, e
tutti hanno sempre vivo il tuo ricordo.
Noi li ringraziamo e tu veglia su di
loro. Grazie», hanno scritto i familiari
rappresentando quello che è lo stato
d’animo dell’intero paese. «Don
Peppe Diana è stato un autentico
eroe civile. Il suo coraggio è risultato
determinante per risvegliare le co-
scienze della popolazione di Casal di
Principe e di un intero territorio, che
ha deciso di opporsi alla prepotenza
criminale della camorra. Oggi, a di-
stanza di vent’anni dal suo brutale
assassinio, il suo ricordo e il suo
messaggio sono più vivi che mai e
rappresentano un monito soprattutto
per le giovani generazioni, chiamate
a proseguire un percorso di legalità
già avviato da diversi anni». A di-
chiararlo è stato il presidente della
Provincia di Caserta, Domenico
Zinzi, intervenuto a Casal di Prin-
cipe, dove ha partecipato alla marcia
di commemorazione del sacerdote
ucciso dalla camorra il 19 marzo
1994. «Don Diana – ha proseguito
Zinzi – è un simbolo di riscatto so-
ciale non solo per la nostra terra. Il
suo esempio, la sua tenacia e il suo
amore per la sua terra e la sua gente
resteranno patrimonio di tutti nonché
un incoraggiamento a portare avanti
il suo messaggio». «La ricorrenza
dell'anniversario della barbara ucci-
sione di don Peppe – afferma Giu-
seppe Spiezia, responsabile
Legalità, Giustizia e Sicurezza della
Federazione Sel Caserta – non deve
trasformarsi in una semplice giornata
della commemorazione, ma deve di-
ventare un momento di lotta e di ri-
vendicazione per tutta la comunità.
Dobbiamo far rivivere le parole di
don Peppe, e da queste ripartire con
una seria riflessione su quanto è
stato fatto e ancora c'è da fare per
sconfiggere la camorra e le crimina-
lità organizzate che dissanguano il
Mezzogiorno. Il riscatto della nostra
terra si potrà ottenere solo colpendo
duramente la cultura camorristica e
‘camorriosa’ che costituisce il terreno
fertile delle organizzazioni criminali».
«Aveva ragione don Peppe – conti-
nua Spiezia – quando affermava che
«la camorra riempie un vuoto di po-
tere dello Stato, che nelle ammini-
strazioni periferiche è caratterizzato
da corruzione, lungaggini e favoriti-
smi». Questo stato delle cose, a di-
stanza di vent’anni, continua a
perdurare, anzi forse ad attecchire
con maggiore insistenza a causa di
una crisi economica che rende più
deboli i deboli e più forti i forti ,e a
esso ci si oppone solo restituendo
credibilità alle istituzioni». Gianni
Cerchia, Coordinatore della Federa-
zione Sel Caserta, rinsalda il ricordo
di Don Peppe: «Era un uomo del Sud
che lottava per la propria terra. Ricor-
darlo e dare il nostro piccolo contri-
buto quotidiano è il nostro modo per
onorare quel sacrificio e quello stra-
ordinario coraggio, da cittadini nor-
mali che amano l’Italia e la
Costituzione della Repubblica». “Son
vent’anni dal giorno dell’uccisione di
Don Peppe Diana. Forte e chiaro è il
sussulto civile e alta la voce che,
oggi, racconta perché nessuno di-
mentichi e perché continui la rifles-
sione e l’impegno per estirpare la
camorra dalla società e ancor più
dalle coscienze di coloro che non rie-
scono a leggerla come il male asso-
luto delle nostre terre.
La guerra contro le camorre ha se-
gnato importanti battaglie vinte. Ma
assicurare alle patrie galere i vertici
non uccide un organismo malefico
che riesce subito a riempire i vuoti e
a compiere metamorfosi che ne
cambiano, anche profondamente, la
struttura e la riadattano a nuove re-
altà”. Comincia così la nota della se-
greteria provinciale del Partito
Democratico casertano che ricorda il
sacrificio di Don Peppe Diana: “Un
uomo, quello che ricordiamo oggi
con questa manifestazione colorata
e piena di giovani- scrive Raffaele Vi-
tale- che ha urlato la sua voglia di li-
bertà e di legalità in nome del suo
popolo, ha scosso le coscienze, ha
rafforzato l’esercito della legalità, ha
unito tante persone in opere con-
crete di contrasto, ha fatto avanzare
il dubbio anche in coloro che con le
camorre hanno convissuto e fatto af-
fari. Ma se quella grande testimo-
nianza, quel coraggio, quel martirio
non diventano patrimonio di tutti e da
tutti speso quotidianamente, il mo-
stro non sarà cancellato”.
Una linea, quella del segretario pro-
vinciale, condivisa da Carlo Comes,
responsabile del Dipartimento Cul-
tura del Pd che aggiunge: “In tutto il
Paese si sono insediate organizza-
zioni mafiose e si incuneano nella
economia e nel tessuto civile avvele-
nandoli. Nel giorno del ricordo di Don
Diana, che è anche il giorno del ri-
cordo delle tante vittime innocenti
delle mafie, i democratici di Terra di
Lavoro sono consapevoli che non
esiste futuro se non si cancellano le
camorre, se esse non si isolano dal
contesto civile, se non si rompono
complicità e connivenze, se non si in-
vertono tendenze nichiliste che im-
pediscono l’affermarsi di una cultura
ricca dei valori della legalità e della
solidarietà, se la politica non fa emer-
gere lo spirito di servizio e non tronca
nettamente ogni legame, costi quel
che costi, con l’universo mafioso”. Il
PD di Terra di Lavoro ha piena la
consapevolezza del ruolo da svol-
gere. Troppi i fatti che in Terra di La-
voro hanno indicato un radicamento
delle camorre nella politica e nella
pubblica amministrazione e troppo
poche e deboli le reazioni: “L’impe-
gno primario del PD- conclude la
nota- è quello di costruire regole e
compiere coraggiose scelte che per-
mettano lo sviluppo dei necessari
anticorpi capaci di creare le condi-
zioni per il rigetto immediato delle
intrusioni mafiose e la deriva della
corruzione. L’avvio di una fase di ri-
nascita per Terra di Lavoro e per l’in-
tero Paese non può non avere come
priorità l’affermazione della legalità e
della verità, sulle quali costruire, in
un’economia sanata, molte occasioni
di lavoro per ridare dignità e libertà
dal bisogno a chi la crisi le ha tolte, e
riconsegnare ai giovani, rinnovando
il ricordo di Don Peppe Diana e dei
tanti che hanno dato la vita nel con-
trasto alle camorre, non solo la spe-
ranza ma una concreta aspettativa di
un futuro che sa di solidarietà, di cul-
tura, di civiltà, di giustizia sociale”.
Il popolo di don peppInoMobilitazione per il ventennale della morte di don Diana
4 22/03/2014 CASERTA
Zinzi alla marcia di Casal di Principe
CASERTA. Monsignor Giovanni
D'Alise sarà il nuovo vescovo di Ca-
serta. L’annuncio ufficiale in queste
ore, anche se la curia di Caserta è
già pronta ad accogliere il suo nuovo
pastore che raccoglierà l’eredità di
monsignor Pietro Farina scomparso
la scorsa estate.
Giovanni D'Alise è nato Napoli il 14
gennaio 1948. Il 5 giugno 2004 è no-
minato vescovo di Ariano Irpino-La-
cedonia. Riceve l'ordinazione
episcopale il 17 luglio 2004 dall'arci-
vescovo Paolo Romeo (coconsa-
cranti: vescovo Salvatore Giovanni
Rinaldi, vescovo Gennaro Pasca-
rella). Prende possesso canonico
della diocesi il 12 settembre dello
stesso anno. Gia in tenera eta sente
la chiamata al sacerdozio, frequenta
le scuole nei seminari di Acerra,
Capua, Benevento e Posillipo (Na-
poli). Viene ordinato sacerdote il
23.09.1972. Dopo due anni di per-
manenza al Seminario minore di
Acerra come prefetto di disciplina,
esercita il suo ministero, come vice
parroco prima (1974 – 1993) e come
parroco poi (1993 – 2004) nella Par-
rocchia Sant’Alfonso Maria de’ Li-
guori in Cancello Scalo in Diocesi di
Acerra. Sensibile alle problematiche
dell’evangelizzazione nel nostro
tempo, cerca sempre di calare l’an-
nuncio della Parola nella realta so-
ciale e culturale della parrocchia.
Negli anni del suo sacerdozio inco-
raggia tutti a vivere il cristianesimo
mettendosi a servizio della Chiesa e
cercando di costruire una Comunita
viva e missionaria. Ricopre nella Dio-
cesi di Acerra incarichi di responsa-
bilita: formatore e direttore della
Scuola di Formazione per Operatori
Pastorali, direttore dell’Ufficio Scuola
Insegnanti di Religione, responsabile
per la Catechesi e l’Evangelizza-
zione, vicario foraniale. Da inoltre
prova di grandi capacita organizza-
tive nella preparazione di 23 Conve-
gni Diocesani ed e Docente di
Religione nelle scuole medie fino alla
sua nomina a Vescovo. Nel 2003 la
Diocesi di Nocera Inferiore – Sarno
lo incarica della formazione dei pro-
pri diaconi permanenti. Se c’e un
aspetto che, piu di ogni altro, Mons.
D’Alise ha avuto a cuore, e stato la
Pastorale Familiare. Animato da
fede, energia, speranza e fantasia in-
dicibili, ha riversato un amore parti-
colare e fecondo su tantissime
coppie e famiglie della Diocesi, e non
solo. Il Santo Padre il 05 giugno
2004 ha nominato don Giovanni
D’Alise, Vescovo di Ariano Irpino –
Lacedonia.
Il 17 luglio 2004 e stato ordinato Ve-
scovo nella Cattedrale di Acerra da
S. E. Mons. Paolo Romeo, Nunzio
apostolico in Italia. Il 12 settembre
2004 Mons. D’Alise, accolto da una
folla enorme ed entusiasta, ha ini-
ziato il suo ministero pastorale nella
Diocesi di Ariano - Lacedonia. Nel-
l’omelia di inizio ministero mons.
D’Alise ha esposto il suo programma
pastorale consistente nell’attuare, ad
ogni livello ecclesiale, una svolta pa-
storale di taglio missionario ossia
una nuova evangelizzazione. In que-
sti primi di anni di ministero episco-
pale ha cominciato a realizzare,con
miriadi di iniziative concrete, questo
impegnativo e necessario pro-
gramma pastorale. A partire dal 2005
ha promosso la Missione diocesana
al Popolo in quattro tappe (2006 in
Ariano, 2007 nella zona Fortore, nel
2008 nelle zone Ufita e Baronia). La
suddetta missione, affidata ai frati
francescani dell’Umbria, ha compor-
tato un risveglio della fede e la pro-
mozione di percorsi formativi e
spirituali destinati ai giovani e alle fa-
miglie. Nel maggio 2005 ha indetto
l’anno di San Liberatore per ricordare
il XVII centenario del martirio del pro-
tovescovo della Chiesa Arianese.
Questo evento e culminato con la vi-
sita in Ariano del Cardinale Raffale
Renato Martino quale Inviato Spe-
ciale del Papa Benedetto XVI e con
una lettera da questi indirizzata al
Vescovo e ai fedeli della Diocesi. Dal
2005 Mons. D’Alise, svolge una ca-
techesi settimanale rivolta agli adulti
e alle famiglie che vede una parteci-
pazione molto numerosa. L’amore
profondissimo per il Signore e il de-
siderio di annunciarlo a tutti lo ha
spinto a cercare di sfruttare adegua-
tamente i mezzi di comunicazione di
massa; infatti il giornale diocesano In
cammino e stato completamente rin-
novato assumendo cadenza mensile
e raggiungendo notevolissima diffu-
sione tra la gente quale voce autore-
vole della chiesa locale. Da circa
cinque anni, inoltre, mons. D’Alise
cura una rubrica televisiva settima-
nale di catechesi sul vangelo della
domenica, dal titolo “l’appuntamento
con il vescovo”, trasmessa da una
emittente locale a carattere provin-
ciale. Questo programma e molto se-
guito dai telespettatori. Cosciente
che la nuova evangelizzazione
passa attraverso la formazione e la
cura pastorale dei laici, nel 2007 ha
fondato la Scuola Diocesana di For-
mazione per i laici e gli operatori pa-
storali che ha avuto, nel suo primo
anno di funzionamento, oltre due-
cento iscritti. Dal 2006 Mons. D’Alise,
ha avviato un progetto diocesano di
preparazione alla Cresima di taglio
catecumenale per aiutare i giovani a
maturare una scelta di fede consape-
vole. Nel 2007 la Conferenza Episco-
pale Campana ha scelto mons.
D’Alise quale vescovo delegato del
settore di pastorale sociale e del la-
voro.
Monsignor D’Alise è stato anche in
lizza per occupare la diocesi di
Capua, ma, poi, gli è stato preferito
Monsignor Visco.
d’alise vescovo di CasertaE’ napoletano: arriva dalla diocesi di Ariano Arpino
522/03/2014CASERTA
Giovanni D’Alise
Elezioni alla Jean MonnetCASERTA. L’associazione studentesca Universo, nell’ambito delle
elezioni studentesche per il rinnovo del Consiglio di Dipartimento
di Scienze Politiche “Jean Monnet” della Seconda Università degli
Studi di Napoli, intende chiarire la propria posizione politica all’in-
terno della lista denominata “Un’Idea Moderata”. A causa di una
palese inagibilità politica che ha portato al naufragio del progetto
della lista Universo, complice la regola che prevede la candidatura
di almeno un dottorando all’interno della suddetta e che impedisce
a qualsiasi associazione di poter “emergere”, al fine di garantire
una più ampia e democratica partecipazione studentesca possi-
bile. Alla luce dei fatti avvenuti, l’intera associazione ha ritenuto
opportuno stringere un accordo puramente elettorale con l’asso-
ciazione Un’Idea Moderata. Riteniamo giusto, garantire ad una
considerevole parte dell’elettorato una rappresentanza all’interno
del Dipartimento, frutto di un lavoro incessante. La nostra posi-
zione quindi è ben definita, anche nel momento in cui i candidati
venissero eletti, rivendicheremo e garantiremo la nostra identità e
la nostra linea politica, pur con spirito di collaborazione con
chiunque voglia lavorare per migliorare la qualità della vita univer-
sitaria e della didattica offerta dalla nostra università, accanto-
nando velleità ed aspirazioni personali che nulla hanno a che
vedere con il nostro modo di fare politica e che sempre respinge-
remo con forza. Il candidato Andrea Mennitto auspica che futili po-
lemiche campanilistiche di appartenenza vengano messe da parte
per far spazio a temi che riguardano da vicino gli studenti, augu-
rando a tutti una sana e corretta competizione elettorale, basata su
idee e proposte piuttosto che su gossip di corridoio e vane pro-
messe.
CASERTA. «Per garantire sviluppo
sia alle imprese che al territorio,
l’unica strada da percorrere è quella
del turismo».
Con queste parole Ubaldo Caprio
della Casertana costruzioni spiega le
ragioni che lo hanno spinto a presen-
tare il project financing al comune di
Caserta per la realizzazione del
punto turistico Re Ferdinando I in
viale Ellittico.
CHE COSA E’
RE FERDINANDO I
«Sarà un punto di accoglienza per i
turisti che avranno l’opportunità di
usufruire di un centro informazioni
aggiornatissimo sia sugli alberghi del
territorio sia sulle attività e le attra-
zioni che ci sono in quel momento a
Caserta e provincia – ha spiegato
Caprio – tutti questi servizi saranno
assolutamente gratuiti.
Inoltre, il centro di accoglienza si im-
pegnerà ad organizzare con bus pro-
pri mini-itinerari turistici per le
bellezze della provincia in modo da
evitare il mordi e fuggi che, in questi
anni, si è avuto con i visitatori della
Reggia.
Nel nostro punto turistico è previsto
anche un punto ristoro».
Il presentatore del progetto che, per
essere operativo attende il via libera
del consiglio comunale, dal momento
che ha già incassato il sì della soprin-
tendenza ai Beni culturali, sottolinea
come la struttura sarà anche uno
strumento di promozione per le ec-
cellenze del territorio.
LA PROMOZIONE DELLE
ECCELLENZE CASERTANE
«Dalla mozzarella alla seta, pas-
sando per i nostri vini – ha detto –
all’interno del centro turistico sarà
possibile trovare tutte le nostre eccel-
lenze.
Sono previsti, inoltre dei punti ven-
dita con i gadget della Casertana e
della Juvecaserta oltre, ovviamente
che della Reggia (questa sarebbe
una novità assoluta dal momento
che, ad oggi, a Caserta, non esiste
alcun oggetto collegato al monu-
mento simbolo del nostro territorio
ndr)».
Per completare la sfera dei servizi of-
ferti, nell’area è previsto un parcheg-
gio a raso della capienza di
centocinquanta posti e un punto
dove è possibile prendere le famose
biciclette elettriche per girare per la
città.
I COSTI DEL PROGETTO
E IL RISPARMIO PER IL COMUNE
Ma, quanto costa questa opera-
zione?
Caprio non si nasconde e illustra le
cifre.
«Il progetto ha un costo di quattro mi-
lioni di euro di cui l’80% sarà coperto
attraverso un mutuo trentennale che
ci è stato già accordato e la restante
parte a nostro carico – ha spiegato
l’imprenditore – gestiremo l’area
dove sorgerà la struttura per i pros-
simi trent’anni, prendendo in carico
anche la manutenzione ordinaria e
straordinaria del parco Maria Caro-
lina.
Dopo trent’anni, ci sarà data l’oppor-
tunità di rilevare l’area.
Questa operazione, al di la dei bene-
fici per la città, consentirà al Comune
di Caserta di risparmiare 2 milioni di
euro».
La struttura, secondo le previsioni
della Casertana costruzioni garantirà
almeno settanta assunzioni a tempo
indeterminato.
«Siamo convinti – ha concluso Ca-
prio – che, con il nostro centro, il tu-
rismo sul nostro territorio aumenterà
almeno del 30%».
Occasione centro turisticO70 assunzioni, risparmio per il Comune, 30% di visitatori in più
6 22/03/2014 CASERTA
Ecco tutti i servizi offertiInformazioni sulla città e dintorni;
deposito bagagli;
vendita di biglietti visite guidate;
vendita materiale informativo e pubblicitario
vendita libri di interesse turistico;
vendita gadgets Casertana F.C.;
vendita gadgets Juve Caserta S.C.;
assistenza al turistica;
biglietteria circuito nazionale ticket One;
prenotazione alberghiera gratuita;
vendita merchandising;
noleggio bicilette;
check point bus turisti;
vendita manifesti e cartoline di Caserta e siti di interesse limitrofi;
promozione enogastronomica delle eccellenze del territorio;
promozione delle eccellenze dell’arte, della moda e dell’artigianato
locale e campano in generale;
visite guidate multilingua;
noleggio bici auto scooter;
area wi fi;
visite nelle masserie;
bici tour;
visita guidata in bici con aperitivo;
trenino panoramico;
servizi per i portatori di handicap;
audioguide attraverso un palmare con GPS integrato;
assistenza al turista nella ricerca di disponibilità ricettiva ed even-
tualmente effettuare la prenotazione di strutture ricettive;
assistenza al turista per l’inoltro all’autorità competente di reclami
per disservizi, mettendo a disposizione specifici modelli e aiutando
nella specifica compilazione;
materiale informativo a disposizione e/o disponibile:
piantine delle località comprese nell’ambito di appartenenza, con
l’indicazione delle principali attrattive e servizi;
carte stradali della regione;
annuari delle strutture turistico-ricettive dell’ambito di apparte-
nenza;
stampe di materiale informativo reperito mediante la rete telema-
tica;
schede di valutazione per i visitatori sul servizio richiesto, e per
eventuali suggerimenti per il miglioramento dei servizi;
informazioni sull’offerta del territorio del comune dove ha sede l’uf-
ficio o in generale sull’offerta turistica nell’ambito territoriale;
internet point per autoconsultazione informazioni;
verifica gratuita disponibilità appartamenti in affitto; affittacamere;
CASAGIOVE. L'Associazione di Vo-lontariato Mezzaluna Onlus di Mad-daloni ha aperto uno sportello diconsulenza pedagogica gratuitapresso l'Impresa Sociale SynergiaScuola Serena S.N.C., Via Sardegna53, Casagiove, rivolto ai genitoridegli alunni e al personale educativo,in merito a problematiche di naturapedagogico-educative. A coordinareil progetto "Telemaco" è la trentu-nenne, laureata in Scienze dell'Edu-cazione, esperta in Pedagogia eCriminologia, Mediatore FamiliareAIMeF (Associazione Italiana Media-tori Familiari), Valeria Della Porta.L'Associazione di Volontariato consede a Maddalon, che ha come pre-sidente l'avv. Armida Cudillo, dal2011 con il progetto “Penelope”, staoperando sul territorio per la preven-zione al disagio familiare e sostegnogenitoriale per le coppie in conflitto eper i loro figli, attraverso l'attivazionedi sportelli “SOS Famiglia” c/o il pa-lazzo della Provincia di Caserta incorso Trieste e c/o il “centro serviziPeppino Castiello” in Piazza degliEroi a Casagiove. Il servizio è total-mente gratuito, grazie al sostegno difigure professionali volontarie qualimediatori familiari, psicologi, peda-gogisti, assistenti sociali e avvocati,che accolgono, presso lo sportello, iminori e le famiglie in situazione diconflitto, promuovendo la bi-genito-rialità, evitandone la marginalità el'esclusione sociale, attraverso l'in-centivazione della mediazione fami-liare. All'interno del progetto“Penelope” si inserisce il progetto“Telemaco”, uno sportello gratuito diascolto e consulenza pedagogica c/ola scuola materna Serena, via Sarde-gna, 53 di Casagiove. Dott. Della Porta, perché “Tele-
maco”?
«Il nome dello sportello richiamal'Odissea di Omero, il quale cominciail poema con la “Telemachia” raccon-tando del passaggio di Telemaco dal-l’adolescenza alla virilità. È la storiadi un’educazione perfetta, unasomma di esperienze tali da formareuna personalità completa ed esem-plare, universalmente sviluppata intutte le sue possibilità».
Perché ha sentito la necessità di
istituire sul territorio casagiovese
tale servizio?
«Insieme alla famiglia, la scuola è laprincipale agenzia di formazione e disocializzazione del bambino, uno dei
poli primari su cui agire per promuo-vere il benessere integrale (fisico,psicologico, relazionale) dei minori.La scuola dell’infanzia, quindi, puòrappresentare per il bambino il primocontatto con la società, diventandoper lui, non solo un contesto educa-tivo e di apprendimento, ma ancheun luogo di vita in cui apprendere lacapacità di entrare in relazione conl’altro e nel quale fare esperienza diaccoglienza e fiducia. Può pertantorappresentare le fondamenta per unindividuo, sia dal punto di vista dellosviluppo cognitivo e psicologico maanche dello sviluppo relazionale edaffettivo. Inoltre il rapporto educativo,come tutte le relazioni interpersonali,è delicato e complesso e ciò com-porta che le figure adulte (genitori edinsegnanti) si trovino costantementenella necessità di comprendere e de-codificare le modalità con cui i bam-bini esprimono ciò che provano(paure, disagi, il non sentirsi accet-tati, ecc.). La socializzazione e i pro-cessi di apprendimento sono talvoltaostacolati da atteggiamenti conflit-tuali o violenti che i minori mettono inatto a casa e/o a scuola. Ogni geni-tore, nel corso della propria vita, at-traversa delle difficoltà nellarelazione con i figli spesso legate aprecisi eventi o momenti di passag-gio. Se è vero che genitori non sinasce ma si diventa, altrettanto veroè che in questo percorso di matura-zione la possibilità di confronto conesperti costituisce una preziosa ed ir-rinunciabile risorsa».
Cosa ne pensa dei giovani d'oggi?
«Si diventa adulti attraverso un pro-cesso di crescita formativa ed edu-cativa che porta progressivamentealla piena maturità e all’età adulta.L'adolescenza si caratterizza per unacrisi di identità che tende a un mi-gliore assestamento della persona-lità. È un momento evolutivo ditransizione ricco di nuovi stimoli e in-teressi, teso a scoprire spazi diespressione esterni alla famiglia, es-sere giovane oggi, non indica piùtanto un’età biologica, ma soprattuttouna condizione sociale. In questo pe-riodo è presente un forte senso di in-dividualizzazione, che porta allacostituzione del senso d'identità, pro-cesso che è accompagnato da sen-timenti di isolamento, solitudine,disorientamento, segnando l'abban-dono dell'infanzia e la pressionedegli impegni stringenti, per cui al-
cuni adolescenti cercano di rimanerein questa fase di transizione chia-mata "adolescenza prolungata".Essa è, tra tutte le fasi dell’età evo-lutiva, la più attraversata dai fattorieducativi, quelli specificatamenteaperti alla cultura etnica, relazionale,affettiva, sentimentale e sociale. Lapercezione di una propria identitàpsicologica aiuta a riconoscersi esentirsi diversi dagli altri, un’espe-rienza essenziale per il graduale pro-cesso di autonomia dalla famiglia.Negli ultimi anni si sono avvertiti iprimi effetti problematici della cosid-detta sindrome del ritardo, che hacolpito la società italiana, spostandoin avanti, in maniera quasi patolo-gica, l’età dell’assunzione di respon-sabilità. Alla base di ogni scelta, equindi di ogni comportamento visono delle forze dotate d’intensità eorientamento e tendenti alla soddi-sfazione. Quando ciò non avviene oè causato dalla privazione ambien-tale o da un’adeguatezza individuale.Questa ultima è dovuta o alla dispa-rità tra il livello di aspirazione e atti-tudine o per un conflittomotivazionale causato dall’azione si-multanea di più forze. Se questo ac-cade, l’individuo tende a lasciare ilcampo poiché si trova tra due forzemotrici. Il mondo degli adulti ha sem-pre avuto una forte esigenza di con-trollo sulle nuove generazioni, poichéne temeva l’energia, che se non fre-nata e incanalata, avrebbe messo indiscussione alcuni equilibri già con-solidati. Eppure oggi si tende a tra-scurare il fatto che proprio i giovanisono ad esprimere più facilmentequella creatività che può e deve es-sere considerata motore propulsoredell’innovazione e dello sviluppo».
La microcriminalità giovanile: una
questione di educazione?
«Il disagio, inteso non solo comeespressione di situazioni problemati-che relative all'evasione scolastica,alle tossicodipendenze, ai suicidi gio-vanili, alla criminalità, alle malattiepsicosomatiche, alle violenze, cosìcome ci forniscono i dati allarmantitrasmessi dal Ministero dell'Interno,di Grazia e Giustizia ed il Tribunaledei Minori, diviene indicatore di unacrisi generale che coinvolge la so-cietà nel suo complesso. La famiglia,la scuola, gli organismi associativi edi referenti istituzionali dei contesti diappartenenza si trovano così a fron-teggiare problemi per i quali non
sono sempre preparati. Bisogne-rebbe dare risposte esaurienti e mi-rate a favorire il processo di crescitadelle nuove generazioni in una di-mensione di attiva e responsabilepartecipazione alla costruzione dinuovi e più rispondenti modelli di vitasociale. Risulta quindi urgente e ne-cessaria una riflessione sulla centra-lità degli interventi preventivi erieducativi rispetto ad una condizionedi disagio e di rischio che tende a di-ventare capillare e diffusa nell'attualecontesto sociale».
La figura del pedagogista è previ-
sta dall'Amministrazione Comu-
nale? Sarebbe necessaria?
«Purtroppo non c’è, e questo è piùche evidente, in quanto a mio avvisonon vi è nessun interesse verso i bi-sogni dei giovani che si sentonosempre più abbandonati a se stessi.Fortunatamente stanno nascendoassociazioni aggregative come ilForum dei Giovani di Casagiove, incui i ragazzi possono scambiarsiidee ed elaborare e proporre inizia-tive e progetti che soddisfino i loro bi-sogni. Io sono membro dellaCommissione Pari Opportunità delcomune di Casagiove, precisamentedella sezione socio-psico-pedagogica e assieme alle mie col-leghe stiamo cercando con grandidifficoltà a sopperire a questa man-canza, lavorando alla progettazionedi interventi a favore anche di questafascia di età. Fortunatamente sem-bra che ci sia una speranza che tuttoquesto possa avere un esito, inquanto il nuovo assessore alle politi-che sociali del comune di Casagiove,Marianna Falace, essendo una col-lega, è molto attenta e sensibile aquesto tipo di dinamiche».
Luigi Di Costanzo
I “poteri” di... telemacoDisagio, nasce lo sportello di assistenza in via Sardegna
722/03/2014APPIA
Valeria Della Porta
SANTA MARIA CAPUA VETERE.
Periodicamente a Santa Maria
Capua Vetere si torna a parlare di
“emergenza amianto”. Spesso, in-
fatti, segnalazioni di associazioni o di
semplici cittadini mettono in allarme
la città del foro. L’ultimo caso note-
vole fu quello degli imballaggi di
amianto lasciati all'interno del cortile
della scuola “Matarazzo”, un plesso
da 150 alunni tra scuola elementare
e materna. In quell’occasione furono
le mamme a sollevare il polverone
minacciando che avrebbero smesso
di accompagnare i figli a scuola, sol-
lecitazione sufficiente visto che dopo
“sole” 24h l’amministrazione comu-
nale si occupò di autorizzare lo smal-
timento del materiale pericoloso.
Tornando indietro nel tempo (era il
2012) è possibile ricordare il caso del
Liceo Classico “Cneo Nevio”, quella
volta furono gli studenti che, nel
corso di un’occupazione studente-
sca, denunciarono la presenza di
una pericolosa tettoia di amianto. La
protesta degli alunni, che arrivarono
a “occupare” il cortile del Comune,
obbligò l’Ente a effettuare un imme-
diato sopralluogo che, successiva-
mente, consentì di accertare che in
realtà la tettoia in amianto faceva
materialmente parte della chiesa
“Dei Santi Angeli Custodi” posizio-
nata su Corso Garibaldi. Ne fece se-
guito un'ordinanza comunale a firma
del sindaco Biagio Di Muro con la
quale si chiedeva l'assunzione, da
parte della Curia locale, di provvedi-
menti immediati finalizzati alla messa
in sicurezza dell'area.
Caso non dissimile da quello dell’ex
macello comunale, 30.000 euro di la-
vori per il corretto smaltimento del-
l’eternit che ricopriva parte della
struttura. Spesa che rientrava già nel
bilancio comunale del 2012.
A questi “casi noti” si aggiungono le
tante segnalazioni di chi, passeg-
giando per le aree agricole che cir-
condano il centro cittadino, si
imbatteva in mastodontici cumuli di
eternit illecitamente smaltiti. Una in-
chiesta fotografica di Caserta Focus
datata maggio 2012 descriveva lo
stato di degrado in cui versava (e
versa tutt’ora) la periferia della Città
del Foro. E’ quantificabile nell’ordine
delle tonnellate l’amianto illecita-
mente sversato nelle campagne
sammaritane. Oggi è l’assessore
all’Ambiente Donato Di Rienzo che
torna a far parlare dell’affaire
amianto. A seguito delle numerose ri-
chieste dei cittadini, infatti, l’assesso-
rato all’Ambiente di Palazzo Lucarelli
ha previsto, attraverso un pubblico
avviso, la creazione di un elenco
delle ditte specializzate nella bonifica
di amianto da mettere a disposizione
dei sammaritani che ne hanno biso-
gno. «La sensibilizzazione circa una
tematica così delicata - ha dichiarato
l'assessore Di Rienzo - rappresenta
un primo passo concreto che questa
amministrazione intende compiere.
La bonifica dell'amianto, come è
noto, riserva una miriade di proble-
matiche inerenti sia i costi per lo
smaltimento che la trafila burocratica
richiesta dall'individuazione alla riso-
luzione del problema».
Donato Di Rienzo, però, nega la cri-
ticità della situazione e rassicura i cit-
tadini: «Le denunce pervenute finora
riguardano esclusivamente edifici
privati e in alcune circostanze il so-
pralluogo effettuati dai funzionari del-
l'Asl ha scongiurato pericoli». «Sul
nostro territorio comunale – ha di-
chiarato l’assessore - non si regi-
strano situazioni di emergenza».
Rassicurazioni che cozzano irrime-
diabilmente con quello che è il sen-
tore comune.
La Giunta, però, non sottovaluta il
problema e prosegue la sua azione
di monitoraggio del territorio: «Ab-
biamo intensificato i controlli - ha
spiegato l'assessore Di Rienzo -
provvedendo anche a mettere in si-
curezza l'amianto che abbiamo tro-
vato abbandonato in strade
pubbliche. Senza voler fare riferi-
mento ai costi esorbitanti che l'Ente
deve addossarsi per compiere que-
ste operazioni è certo che il cammino
verso la totale sensibilizzazione è
ancora molto lungo». Insomma, no-
nostante le rassicurazioni il problema
c’è ed è reale. Una questione an-
nosa che troverà soluzione solo
quando si deciderà di intraprendere
soluzioni strutturali e non occasio-
nali.
Matteo Donisi
amianto le contromosseBando per le aziende che si occupano della bonifica
8 22/03/2014 S. MARIA C.V.
Donato Di Rienzo
Traffico, chiude via OrsomandoCASAPULLA. Sono entrati nel vivo i lavori per la realizzazione
della strada di collegamento tra via Peccerillo e via Orsomando a
Casapulla. In questi giorni, il sindaco Ferdinando Bosco ha ordi-
nato la chiusura del tratto viario fino all’ultimazione dell’opera.
Dopo l’assegnazione della gara d’appalto, gli operai della ditta in-
caricata hanno iniziato a lavorare. Gli addetti hanno aperto il varco
che consentirà di collegare le due arterie di Casapulla ed hanno
realizzato degli scavi per effettuare i collegamenti alla rete idrica,
del metano ed elettrica. L’importo complessivo dell’opera pub-
blica sarà di 141675,40 euro. I lavori saranno finanziati da un
mutuo con la Cassa dei depositi e prestiti, assistito da contributi
regionali. La realizzazione di questa strada, voluta fortemente
dall’amministrazione diretta dal sindaco Ferdinando Bosco, mi-
gliorerà sicuramente la viabilità interna alla città. Infatti, la nuova
arteria determinerà il collegamento di due importanti quartieri del
paese: quello di via Peccerillo, con quello in cui si trova la villa co-
munale e l’ufficio postale.
La strada, inoltre, consentirà di alleggerire il traffico veicolare
sulla Nazionale Appia; le auto, infatti, non saranno più costrette a
percorrere la popolare strada statale per passare da una zona al-
l’altra di Casapulla. Dopo l’inaugurazione del prolungamento di via
I Maggio, che collega via Peccerillo con via Circumvallazione,
l’apertura della strada di collegamento tra l’Appia e l’Appia Antica,
e la costruzione del passaggio pedonale tra via Brodolini e via
Gramsci, adesso l’amministrazione comunale si appresta a realiz-
zare questo nuovo ed importante progetto, con l’unico obiettivo di
migliorare la viabilità interna alla città.
CAPUA. Dopo due esperienze nel
consiglio provinciale e due mandati di
sindacatura a Capua, per Carmine
Antropoli, “politico rampante” della
nostra provincia è arrivato il meritato
riconoscimento per l’impegno che ha
sempre profuso per il partito. Da
pochi giorni il noto chirurgo del Car-
darelli, è il nuovo Coordinatore pro-
vinciale di Forza Italia insieme ai
“colleghi” sindaci di Maddaloni Rosa
De Lucia e di Caserta Pio Del Gau-
dio. «E’ una nuova tappa – ci dice –
di un percorso iniziato ben venti anni
fa quando sono entrato a far parte del
movimento voluto da Silvio Berlu-
sconi e nella mia città ne sono stato
il fondatore». A differenza di altri poli-
tici che, nel corso degli anni, hanno
cambiato “bandiera”, Antropoli è stato
come un carabiniere, “fedele nei se-
coli”, al vessillo berlusconiano. Una
fedeltà che, alla fine, lo ha premiato.
«Sono stato un militante della prima
ora – prosegue – ed è noto a tutti l’im-
pegno che ho dedicato, senza rispar-
mio, alla crescita del partito sul
territorio». Nonostante le spaccature
interne, l’eterna rivalità con Paolo
Romano, nell’ambito capuano Antro-
poli ha sempre conseguito grossi
successi, anche quando alle ultime
elezioni provinciali ha puntato sul cu-
gino Giancarlo Della Cioppa. Archi-
viati i successi ora è il tempo di
lavorare ancor più intensamente per
il partito nel quale, come si è visto
negli ultimi tempi, non mancano i pro-
blemi. «Nei prossimi giorni – afferma
– insieme a Del Gaudio e a De Rosa,
incontrerà il coordinatore regionale
De Siano, proprio per mettere a
punto le strategie da perseguire nel-
l’immediato, con una particolare at-
tenzione alle elezioni europee, per
un’ulteriore rafforzamento territoriale
del partito che passa necessaria-
mente per l’unità delle sue compo-
nenti». Antropoli, lo sguardo, non lo
rivolge solo all’interno del suo partito,
ma anche verso quelli che natural-
mente dovrebbero essere i possibili
alleati alle politiche, i vari partiti del
centrodestra ed in particolare l’Ncd.
Qui le cose si complicano perché il
Nuovo Centro Destra è al governo
con il Pd e, come nel caso di Capua,
sembra trovare più sintonia con il
centrosinistra. Nell’ambito locale,
però, pesano e peseranno sempre i
“peccati originali”, quella eterna con-
trapposizione con il gruppo di Paolo
Romano ed è così che, oggi, la più
accesa opposizione ad Antropoli sin-
daco e alla sua maggioranza, arriva
proprio dall’Ncd. Il sindaco preferisce
non entrare in questioni prettamente
locali e fa un analisi complessiva
della situazione. «E’ chiaro – afferma
– che la naturale collocazione di forza
come l’Ncd, Forza Italia e Fratelli
d’Italia, solo per citarne alcuni, è la
casa comune del centrodestra, la
casa dei moderati. Credo che per il
futuro dovremmo lavorare molto su
questo campo. Ma anche per questo
si aprirà una discussione con il Coor-
dinamento regionale per studiare
tutte le strategie da seguire». In città,
intanto, fioccano i complimenti e le
congratulazioni per il nuovo ed impor-
tante incarico. «Credo che questa no-
mina – conclude – rappresenti un
dato positivo per tutta la città di
Capua».
Mimmo Luongo
antropoli apre il caso ncdIl neo segretario di Fi: la loro collocazione è nel centrodestra
CAPUA
Carmine Antropoli
Gli undici “esuli” dell’Anastasio ImpiantiCAPUA. Da un mese presidiano il piazzale della Dsm, la multinazionale del farmaco, perché per loro il
cancello “è rimasto – dicono – inspiegabilmente chiuso”. Si tratta degli undici lavoratori della “Anasta-
sio Impianti Tecnologici”, società napoletana che, fino a qualche tempo fa, ha svolto la manutenzione
degli impianti. Una protesta ferma e pacifica per difendere il proprio posto di lavoro. “Inspiegabilmente
– ci dice il responsabile dell’azienda Leonardo Anastasio – non ci hanno fatto più lavorare”. A nulla,
fino ad oggi, sono serviti gli incontri tra le parti promossi a più riprese dai rappresentanti sindacali.
“Ad oggi - ci dice - non
conosciamo le vere
motivazioni con le
quali ci impediscono di
lavorare. Non ci fanno
lavorare e non sap-
piamo il perché Questo
è un lavoro che andava
avanti da ben trent'anni
quando questo stabili-
mento si chiamava
Pierrel. Per la mia
azienda hanno lavorato
anche cittadini di
Capua. Non sembra es-
serci una spiegazione
plausibile anche per-
ché il lavoro, all'interno
dello stabilimento non manca. Voglio precisare che non abbiamo nulla contro la Dsm come azienda ma
chi ha un ruolo dirigenziale dovrebbe darci risposta e trovare insieme a noi una soluzione”. Potreb-
bero esserci, come si apprende da indiscrezioni, problemi relativi alla documentazione aziendale, che
avrebbero compromesso il rapporto di lavoro ma su questo punto il titolare è chiaro: “Se il motivo è
questo - afferma - può essere facilmente superato perché c'è pronta un’altra mia azienda a sostituirsi o
come abbiamo prospettato, la costituzione di una cooperativa di lavoratori, ma anche su questa solu-
zione non sono arrivati riscontri positivi. Quello che è importante, a mio avviso, è la salvaguardia dei
posti di lavoro. Dietro questi operai ci sono famiglie che devono vivere. Questo lo abbiamo più volte ri-
badito nel corso dei vari incontri e lo hanno sottolineato anche i nostri legali”. Intanto il presidio dei la-
voratori va avanti nella speranza che all'inizio della prossima settimana possa aprirsi uno spiraglio per
il loro futuro. “Vogliamo - conclude Leonardo Anastasio - continuare a fare semplicemente quello che
abbiamo fatto fino ad oggi, ovvero lavorare”. Intorno alla protesta di questi operai c'è un'attenzione
sempre più crescente e si spera che presto possa arrivare una soluzione positiva.
M.L.
I lavoratori dell’Anastasio impianti
10 22/03/2014
MADDALONI. Sindaco De Lucia,
perché Forza Italia si è affidata a
voi primi cittadini per guidare il
partito?
«In questo particolare momento sto-
rico, c’è bisogno che siano gli ammi-
nistratori a guidare il partito perché
solo coloro che hanno il contatto più
diretto con la popolazione e con
quelle che sono le sue problemati-
che. Senza voler sminuire il lavoro di
nessuno, quando ho avuto il pro-
blema con gli Lsu che hanno bloc-
cato le scuole, al mio fianco ho avuto
solo i sindaci, nonostante abbia aller-
tato tutti i parlamentari per cercare di
risolvere il problema. Comunque,
non ci sono solo i sindaci, ma anche
i consiglieri comunali ad essere coin-
volti nella nostra struttura nella con-
sulta degli amministratori».
In queste settimane, soprattutto
da parte di alcuni parlamentari,
abbiamo assistito sulla gestione
del partito ad una polemica quasi
del tipo “o Cosentino, o morte”...
«Con tutto il rispetto e la gratitudine
per tutti, noi siamo un partito e dob-
biamo seguire le metodologie e i va-
lori che sono propri della nostra
organizzazione. Non possiamo fossi-
lizzarci sugli uomini, per quanto pre-
stigiosi ed importanti essi siano e per
quanto abbiano dato un contributo
determinante ai successi degli anni
precedenti. Oggi c’è la necessità di
dare spazio agli amministratori e ai
club per allargare la base del partito.
Solo così riusciamo a coinvolgere
quel 50% di elettorato che, oggi, a li-
vello nazionale, non vota».
A proposito di club, la sua nomina
a segretario di Forza Italia, creerà
qualche problemino a chi ha sem-
pre cercato di delegittimarla?
«Il sindaco Cerreto probebilmente è
nato di Forza Campania. Forza Italia
è un’altra cosa. I club devono essere
delle strutture di supporto all’ammini-
strazione no che ne demoliscono
l’operato. Comunque, per noi vale
sempre lo stesso concetto: disconti-
nuità, discontinuità, discontinuità... ».
Questione cimitero, a Maddaloni
si è verificata una cosa al limite
del grottesco che mortifica le fa-
miglie delle salme profanate.
«Sulla questione cimitero si è verifi-
cato qualcosa di strano. C’è una
gara che si deve svolgere in piena
regolarità e senza condizionamenti
esterni. Ci sono quattro dipendenti
che si occupavano della manuten-
zione del verde e che, forse, in pas-
sato, hanno anche svolto altre
mansioni che, a tutti i costi vogliono
stare lì dentro.
Per quale ragione? Ho allertato, co-
munque, le forze dell’ordine che
stanno indagando su quello che è
successo domenica scorsa e che
spero, quanto prima mi diano delle ri-
sposte concrete».
La moglie di uno di quei dipen-
denti di cui lei parla, era, però,
una sua candidata...
«E’ che significa? Mica è un deme-
rito. Avevo oltre duecento candidati
nelle mie liste, questo non significa
che li dovevo accontentare tutti... Eu-
genio Manfredonia è un mio amico,
eppure non abbiamo revocato i con-
tratti di fitto dai suoi locali... L’ho detto
in campagna elettorale, con me ci
sarebbe stata la discontinuità e lo sto
dimostrando».
de lucia “liquida” cerretoIl sindaco-coordinatore: lui è da sempre di Forza Campania
MADDALONI
Rosa De Lucia
22/03/2014 11
MARCIANISE. Nonostante ci sia
più o meno la convergenza di tutti,
architetto Frattolillo, sembra che il
discorso ampliamento dell'Outlet
stenti a decollare...
«La responsabilità di questo ritardo
non è di certo da attribuire a noi, in
quanto abbiamo già sollecitato il
piano di lottizzazione che era tra l'al-
tro già stato certificato dal commis-
sario.
I tempi dell'amministrazione hanno
portato un doppio danno: in primo
luogo quando si è deciso di appro-
vare l'ampliamento, la società che
doveva investire non era più disposta
a farlo, in secondo luogo nel bilancio
2013, molte opere erano state finan-
ziate con la monetizzazione della lot-
tizzazione Outlet, di conseguenza tali
opere non hanno più avuto copertura
finanziaria.
Quella dei tempi burocratici è sempli-
cemente una scusa di comodo adot-
tata da chi ha il potere di agire ma
probabilmente non vuole, posso per-
mettermi di fare tale osservazione in
quanto ai tempi della prima lottizza-
zione, io ero assessore all'urbani-
stica e il progetto fu organizzato in
soli 60 giorni, si fa presto a parlare di
processo di "sburocratizzazione" se
alle idee non vengono corrisposte le
azioni».
Dopo un inizio "soft", il Pd ha co-
minciato a fare un'opposizione
serrata all'amministrazione De An-
gelis. Da cosa è dipesa questa ac-
cellerata?
«E questo è solo l'inizio.... come
gruppo e come partito abbiamo de-
ciso di cambiare attegiamento, noi
non crediamo nell'opposizione a pre-
scindere, e abbiamo dimostrato nei
primi mesi che la nostra politica era
quella dell'opposizione costruttiva
che era ben lontana dal dire sempre
no a qualsiasi proposta della mag-
gioranza. In risposta però a questo
atteggiamento di grande apertura e
collaborazione ci sono state solo
porte sbattute in faccia, qualsiasi
proposta veniva bocciata per il sem-
plice fatto di provenire dalla mino-
ranza.
Le critiche sono dunque iniziate a
partire da tematiche di importanza
fondamentale come il PAES, si ri-
schia di perdere finanziamenti di im-
portanza fondamentale sia sul piano
ambientale che su quello economico
e lavorativo. Se il PAES non verrà re-
datto entro una determinata sca-
denza verrà escluso dai finanzia-
menti europei. Ad un anno dalle ele-
zioni l'ultimo manifesto del Pd
recitava lo slogan: "non c'è più
tempo". E di tempo ne è rimasto ve-
ramente molto poco, Marcianise sta
morendo sul piano ambientale e su
quello occupazionale. Si sta snatu-
rando quello che era il progetto ini-
ziale, partendo ad esmpio dal ring
verde.
L'amministrazione De Angelis, così
come la precedente, ha iniziato la va-
riazione del progetto senza capirne
l'importanza, stanno trasformando
un parco urbano di 300000 metri
quadrati di terreno, che ha l'obbiet-
tivo di dividere la zona urbana dalla
parte industriale, progetto totalmente
finanziato dalla regione nel 2013 per
5 milioni di euro, in una squallida
piazzetta con tanto di chiosco an-
nesso.
La legge che nel 2013 prevedeva la
realizzazione di polmoni verdi a ri-
dosso dei centri urbani, era stata in
un certo senso anticipata da noi che
già nel 2005 insieme all'ufficio tec-
nico e con la collaborazione della fa-
coltà di botanica di Portici avevamo
selezionato le essenza arboree da
piantare sul terreno.
Tra le iniziative all'interno del pro-
getto, c'era quella di destinare la ge-
stione dell'area al Wwf che ha il
compito di ripristinare la flora e la
fauna autoctona. C'è inoltre da dire
che dei 300000 metri quadrati circa
40000 sono stati tolti perchè qual-
cuno non era d'accordo che venis-
sero utilizzati e altrettanti sono stati
destinati alla realizzazione della piaz-
zetta e del chiosco».
Pd e Udc hanno presentato una
mozione di sfiducia all'assessore
Tartaglione. Perché?
«Il motivo scatenante è stato sicura-
mente la sua dichiarazione in merito
alla chiusura degli uffici del giudice di
pace. L'assessore ha dichiarato che
questa non ha rappresentato una
grande perdita per la città. Forse Tar-
taglione non si rende conto che la
funzionalità e il valore di una città si
misura in base ai servizi che questa
offre. Bene Marcianise da questo
punta di vista è estremamente ca-
rente.
Andiamo per ordine il giudice di pace
rappresentava sicuramente sia un in-
dotto che una possibilità occupazio-
nale, senza dimenticarsi che questa
sconfitta arriva all'indomani di altre
due perdite gravissime subite dalla
città il tribunale e l'università. Un altro
comportamento dell'assessore da
condannare riguarda il fatto che lui in
un momento di crisi occupazionale
così forte, alimenta speranze e fa
promesse occupazionali che sa be-
nissimo non sono poi così facili da
realizzare, portando la gente all'esa-
sperazione di comportamenti che poi
si traducono in quello che è succ-
cesso durante lo scorso consiglio co-
munale quando alcuni lavoratori
disperati hanno occupato il consi-
glio».
Nonostante la sconfitta elettorale,
il Pd ha raccolto un enorme nu-
mero di consensi. La fase di ri-
strutturazione del partito è
completata?
«Il Pd ha dalla sua il risultato eletto-
rale, risultato che ci vede come primo
partito della città. Marcianise crede
sia nel programma che negli espo-
nenti del partito, il Pd rappresenta un
punto di riferimento, la forza del par-
tito è rappresentata sicuramemte
dalla coesione dei membri che fanno
si che il clima interno sia sereno e si
lavori su un fronte comune. Ci stiamo
impegnando per continuare a cre-
scere sul territorio per raggiungere
all'obiettivo di vincere le prossime
elezioni.
Se l'intenzione dell'attuale ammini-
strazione è quella di continuare a se-
guire l'attuale linea governativa, che
vede beghe interne, continui cambi
di giunta, e vertici di maggioranza
che hanno l'unico scopo di sedare le
continue crisi interne, allora liberino
la città».
Sono anni che a Marcianise si as-
siste al tormentone ospedale.
Cosa si deve fare per sbloccare la
situazione?
«Su richiesta dell'intera opposizione,
il prossimo lunedì 24 marzo si terrà
un consiglio comunale monotema-
tico.
Dobbiamo pretendere che vengano
rispettati gli atti regionali che preve-
dono che l'ospedale di Maddaloni
venga accorpato a quello di Marcia-
nise e non, come si sta seriamente
rischiando, che avvenga il contrario.
L'ospedale di Marcianise è una strut-
tura senza paragoni, sia dal punto di
vista strutturale, sia perchè accoglie
un bacino di utenza enorme, con
questi presupposti non si può per-
mettere che venga declassato. Si
parla tanto di problemi legati al certi-
ficato di agibilità, per prima cosa vo-
glio sottolineare che è già da un paio
di settimane che sono iniziati i lavori
dei vigili del fuoco per provvedere a
rimuovere questo intoppo, ma a me,
come diceva un comico, la domanda
nasce spontanea: se l'ospedale di
Marcianise manca dei requisiti per
l'agibilità, quello di Maddaloni invece
li possiede?».
Rosa Orlando
Pasticcio finanziamentiFrattolillo: a rischio i fondi Paes, caos sull’Outlet
MARCIANISE
Telia Frattolillo
12 22/03/2014
CASERTA. Al Teatro Civico 14 di Caserta è ancora
Sciapò, rassegna di teatro a cappello. Domenica 23
marzo (ore 19.00) andrà in scena 'Il bambino che verrà'
con Soledad Agresti e Raffaele Furno entrambi, ri-
spettivamente, drammaturga e regista della piéce, pro-
dotta da Imprevisti e Probabilità. Due figure in scena.
Sembrano gemelli.
Forse perché sono vestiti nello stesso identico modo,
con un tessuto che li fa assomigliare ad una carta da
parati o ad un inutile suppellettile passata di moda. Ma
a volte sembrano uno, questi due. Perché si immer-
gono l’uno nell’altro, si intrecciano fino a che le gambe
dell’uno sono le gambe dell’altro, le braccia dell’uno
sono le braccia dell’altro, il torso dell’uno è il torso
dell’altro. Forse una leggera differenza tra questi due
esiste, nonostante il loro vestiario, nonostante il loro
essere gemelli.
Uno è maschio, l’altro è femmina, dovrà pure esserci
una differenza.
Uno è dominante, l’altro è dominato, dovrà pure esserci
una differenza. Ma non c’è equazione tra maschio =
dominante, femmina = dominato, potrebbe essere l’op-
posto.
A ben guardare poi, questi due non sono affatto inutili.
Anzi. Sono molto operose queste due figurine un po’
caricaturali, un po’ grottesche, un po’ paradossali. Ope-
rose perché costruiscono muri, spingono complicati
marchingegni, producono energia, raccolgono cibo, ma
soprattutto in cuor loro e nei loro dialoghi aspettano.
Aspettano un salvatore, un redentore, nella forma di un
bambino che li solleverà finalmente da tutte queste gra-
vose quotidiane incombenze di costruire muri, spingere
marchingegni, produrre energia.
E se il bambino che verrà non venisse? O se fosse
monco e menomato allora chi aiuterebbe questi due
gemelli a lavorare?
13
Sciapò al Civico 14Domenica in scena “Il bambino che verrà”
22/03/2014Caserta&dintorni
Gli appuntamenti...Doppia personale alla galleria d’arte Nicola Pedana
Vernissage sabato 22 marzoalle ore 19, presso la galleriaNicola Pedana Arte Contempo-ranea in via Don Bosco 7 a Ca-serta, per la doppia personale diDonald Baechler e Paolo Bini,dal titolo Contaminazioni, a curadi Enzo Battarra. Baechler,americano, è uno degli artistipiù affermati sul piano interna-zionale, con le sue semplifica-zioni iconografiche. Bini,italiano, è un giovane alle sueprime esperienze importanti. Lasua pittura è materia com-plessa, policroma. L'esposi-zione sarà visitabile fino al 20aprile 2014. Nel testo il curatorecosì scrive: "Le mostre sonocontaminazioni. Si contamina lospazio. Il vuoto accoglie ilpieno. La mostra invade le pa-reti nude portando colore eforme, l'arte si infiltra nell'am-biente.
Il sentiero tra poesia e architettura di Vargas
A Roccamonfina “Dipingi le piazze di pace”
Da Mangiafoglie a MangiamaccheroniCASERTA. Venerdì 28 Marzo, dalle ore 20.30,
presso Il Palazzo del Gusto, in Via C.Battisti 5 a
Caserta, la redazione di Campaniaslow.it presenta
la cena evento “Da Mangiafoglia a Mangiamacche-
roni”. Si Affronterà un viaggio nella trasforma-
zione delle abitudini culinarie dei napoletani tra il
‘400 e l’800, descrivendo la nascita della cultura
della pasta, la Regina della Dieta Mediterranea,
proclamata patrimonio culturale immateriale del-
l’umanità dall’Unesco. Ci condurrà per sentieri an-
tichi, e ancora non del tutto riesplorati, lo chef
Nunzio Bugetto. Ospite d’onore sarà il ragù cuci-
nato secondo la ricetta tramandata da Eduardo De
Filippo. Nel corso della serata sarà presentata la
ristampa del libro di Emilio Sereni I napoletani da
“Mangiafoglia a Mangiamaccheroni”, curata dal-
l’associazione “Oltre il Giardino”, che racconterà
spaccati di storia dell’alimentazione nel Mezzo-
giorno. Un racconto orale e una narrazione senso-
riale che procederanno intersecandosi.
Parteciperanno: Gianfranco Nappi, Presidente as-
sociazione “Oltre il Giardino”, Corrado Martinan-
gelo componente segreteria politica del Ministro
Politiche Agricole e Forestali, Michele Mezza gior-
nalista e dirigente Rai, Fabrizio Mangoni gastro-
nomo, Antonio Lucisano direttore Consorzio
Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Menù dello Chef Nunzio Bugetto
Antipasto con salumi di nero casertano
La Regina “Mozzarella”
Ziti spezzati a mano con ragù
Pasta e patate in bianco alla napoletana
La carne del ragù
Pastiera napoletana
Sarà servito spumante Asprinio di Aversa dop e
Pallagrello nero di Vestini Campagnano
Comunicazione e segreteria organizzativa : due-
piuduecinque srl, Partner e sponsor: Cillo Carni e
Vestini Campagnano.
Prenotazione Obbligatoria e info: campania-
Il secondo appuntamento di VI-SIVA, rassegna di mostre sullearti visive e applicate, organiz-zate dall’ESAGONO di Franca eGianni Bo e a cura di GiuseppeAlbanese, si terrà, da giovedì 20marzo al 3 aprile 2014 presso loshowroom di Viale della Libertàad Aversa e presenterà i lavoridell’architetto Davide Vargas.Se una relazione esiste tra ar-chitettura e poesia, ne rimaneuna significativa testimonianzanel lavoro svolto negli ultimitrent’anni da Davide Vargas.Aversano, classe 1956, DavideVargas è certamente una dellementi più innovative tra i profes-sionisti della nostra città. Intel-lettuale, architetto-letterato,come lo ha definito Mendini.
L'Ordine Francescano Secolare(O.F.S.) di Roccamonfina orga-nizza un percorso chiamato DI-PINGI LE PIAZZE DI PACE.Tale iniziativa vuole essere unconcreto atto di collaborazione«nello sforzo di passare dallatentazione di sfruttamento alfrancescano concetto di fratel-lanza universale» (cfr. RegolaOFS, 18). Nella Diocesi diTeano-Calvi, dove la natura è dicasa e deve essere sempre piùsalvaguardata e tutelata, il pro-getto dell'OFS Regionale Cam-pania vuole fare conoscere ilruolo, lo stile e la consapevo-lezza dei doni preziosi della vitatrattando di ambiente, giustizia,sociale, giovani generazioni, so-lidarietà, ecc. Si inizia il pros-simo sabato 22 marzo 2014,con inizio alle ore 17.00, pressola sala Sant'Ignazio di Loyoladella Casa Parrocchiale di Roc-camonfina in via Ausoni - con ilseminario sul tema “Creato exnihilo - Per una teologia dellacreazione in dialogo con il sa-pere scientifico” di Don Giadode Biasio, dottore in ScienzeAmbientali e dottorando allaPontificia Università Gregoriana.Seguiranno altri tre eventi tema-tici: il 26 aprile 2014 Fra Pio Avi-tabile o.f.m (ordine frescanominore) sarà il relatore esclu-sivo dell'incontro dal titolo “Ri-conciliati con il creato”; mentre il24 maggio 2014 l'appuntamentoè con Alliegro, consigliere regio-nale dell'Ordine Francescano.
Lo spettacolo al Civico 14
La copertina del libro
PARI SENZA RETI NELLA TANA DEL GROSSETO
La capolista Caser-
tana scende in
campo con la chiara
intenzione di inten-
zione di collezionare
due punti preziosi per
continuare la scalata
verso la conquista
della serie C1.
Reduci dal successo
casalingo contro la
compagine dell’Avez-
zano, i falchetti af-
frontano la trasferta
di Grosseto senza
alcun timore reveren-
ziale. I toscani scendono in campo convinti di non voler recitare il ruolo di
vittima sacrificale di turno.
Di Maio e compagni assediano letteralmente la retroguardia di casa senza
riuscire però a sbloccare la situazione di stallo di partenza.
La prima frazione di gara si chiude con lo zero a zero di apertura. Nella se-
conda parte della contesa, Tacchi si carica il peso dell’intero attacco e
cerca in qualsiasi modo di portare i rossoblu in avanti. Nonostante gli
sforzi, la gara non vede variazioni di punteggio.
Alla fine punto resta un bottino magro per la rappresentativa di Terra di La-
voro.
DANIELE TANI DA MEDIANO AD ALLENATORE
Daniele Tani, originario di Savignano
sul Rubicone, comincia l’iter da cal-
ciatore in una piccola scuola calcio
del paese di origine in Provincia di
Forlì. Successivamente muove i primi
passi in Serie C.
Arriva a Caserta ad appena ventuno
anni.
Nella prima stagione 1980-81 conqui-
sta praticamente la maglia di titolare
inamovibile vestendo la casacca dei
falchetti in trentadue occasioni e rea-
lizzando anche una rete.
Nel torneo successivo scende in
campo ventuno volte, riuscendo a
mettere la propria firma a referto una
sola volta.
Successivamente decide di fare un’esperienza lontanto da Terra di Lavoro
approdando alla Turris. Nella cittadina partenopea conquista ben presto la
simpatia della tifoseria locale.
Dopo anni brillanti, torna a Caserta nel 1986 ma non riesce a trovare molto
spazio nella formazione titolare. Interrotta la carriera da calciatore si dedica
al percorso da allenatore.
Dopo una prima esperienza alla Sanvitese, riesce ad approdare al Ric-
cione, ultima formazione diretta.
CASERTA. E’ arrivato il momento
del grande salto.
Dopo un ventennio di attesa la Ca-
sertana si prepara a staccare mate-
maticamente il biglietto per la Lega
Pro Unica, anticamera della Serie B,
che da queste parti si è vissuta in
due storiche occasioni. Domani po-
meriggio lo stadio Pinto sarà pronto
per la festa che dovrebbe arrivare,
salvo rinvio straordinario di una set-
timana. Il popolo rossoblu è però
pronto ad accorciare i tempi e comin-
ciare a fantasticare sulla prossima
campagna acquisti. Un successo nel
derby contro l’Arzanese spianerebbe
la strada verso la conquista della me-
ritata promozione.
Parallelamente occorreranno le
mancate affermazioni di Chieti, Tut-
tocuoio ed Aversa Normanna. Il pa-
reggio di domenica scorsa a Foggia
ha di fatto consentito di apporre un
altro tassello importante ad un’im-
presa che porta la firma indelebile
del tecnico Ugolotti. L’allenatore ex
Benevento ha di fatto preso in corso
d’opera la squadra ed ha avuto l’abi-
lità di trarre il meglio da tutti i gioca-
tori a propria disposizione. La
testimonianza della inconfutabile ca-
pacità di gestire la rosa è testimo-
niata dall’ultima gara nella quale è
andata a segno Bacio Terracino, ta-
lento rossoblu che in qualche occa-
sione ha avuto modo di osservare i
propri compagni dalla tribuna. Il pas-
saggio nella categoria che i nostal-
gici chiamano ancora C1 costituisce
un’affermazione corale autentica.
Giocatori di esperienza e ragazzi
dalle brillanti aspettative sono stati i
protagonisti di un’impresa che pas-
serà agli annali della storia sportiva
cittadina.
Non c’è stato un leader indiscusso
probabilmente per merito della pre-
senza di parecchi atleti di pari livello
dal punto di vista carismatico. Cal-
ciatori come Fumagalli, D’Alterio,
Mancino, Correa, Cruciani hanno
dato corpo ad una struttura compatta
, capace di confrontarsi con qualsiasi
avversario e primeggiare. Unico nero
dello scorso weekend è stato il de-
classamento al secondo posto, il se-
guito al sorpasso del Cosenza.
Archiviata la pratica promozione, i
falchetti punteranno decisamente a
chiudere il torneo in testa.
Nicola Maiello
casertana l’ultimo sforzoContro l’Arzanese si gioca per la matematica promozione
14 22/03/2014 SPORT/Casertana
Accadde oggi... 1981Chi l’ha visto
Bacio Terracino
CLASSIFICA
Cosenza 50
Casertana 49
Teramo 48
Foggia 44
Ischia Isolav. 43
ACR Messina 42
Melfi 40
Vigor Lamezia 39
Tuttocuoio 35
Chieti 35
Aversa 34
Castel Rigone 34
Martina 33
Sorrento 33
Aprilia 30
Poggibonsi 30
Arzanese 29
Gavorrano 25
CASERTA. Ottavo posto a quota 22, distanziato il gruppone a quota 20 e zona
playoff raggiunta. C’è di che essere felici in quel di Caserta, dopo anche gli sci-
voloni di Avellino e Venezia. Juve Caserta finalmente cinica, oltre che spetta-
colare. Contro questa Montegranaro era imprescindibile una solidità mentale
ben diversa da quella mostrata contro Brindisi, e il team di Molin ha dimostrato
di esser capace di imparare dai propri errori. I marchigiani, guidati da Recalcati
(alla panchina numero 850 in serie A, tributata da una standing ovation da brividi
del Palamaggiò, ad uno dei personaggi che ha fatto la storia della nostra pal-
lacanestro), sono stati in grado di riprendere una partita che sembrava ormai
chiusa. I locali però, hanno saputo resistere e ricacciare gli ospiti, grazie agli
uomini che più sono mancati a Brindisi: Mordente (premiato per la sua 500°
presenza in Serie A) e Michelori. Il duo italico è senza dubbio l’MVP di questa
partita, ben oltre la loro abnegazione difensiva: se il lungo ha deciso la gara
con alcune giocate di pura tecnica, Mordente ha segnato il piazzato da due e
la tripla che hanno risollevato punteggio e morale nel momento di maggior bril-
lantezza per i gialloblù. In due hanno chiuso con il 100% da 2 (5/5 per Michelori,
1/1 la guardia) e 2/3 dall’arco dei 6.75 per Marco, per una perfezione dal campo
che da un bel pò mancava ad entrambi. Ancora degni di menzione Jeff Brooks,
migliore per valutazione e con una continuità disarmante, che rende lo statuni-
tense sempre più un giocatore di ben altro livello, e Carleton Scott, sempre
più idolo incontrastato del Palamaggiò e seriamente candidato a miglior sesto
uomo dell’intero campionato, oltre che ad assoluta "steal" dello scorso mercato.
La partita inizia con una cospicua grandinata di triple da ambo le parti: partono
Brooks e Mordente, seguono Skeen (due volte) e Kudlacek (ex di serata), ma
la disputa la chiude Moore con altre due bombe, per il 18-16 all’8’. Botta e ri-
sposa ai liberi, ma è Sakic allo scadere a trovare la parità a quota 22 dopo i
primi 10’. La partita diventa decisamente in discesa per la Juve, che con tanto
spettacolo e azioni in cui la palla viaggia a velocità siderali, allungano sul 37-
28 al 18’, con un parziale di 15-6 aperto da una schiacciata di Scott e chiuso
da un’altra schiacciata, questa volta di Roberts in contropiede, una roba da
Slam Dunk Contest. Sakic e Mazzola provano a ricucire, ma all’intervallo lungo
il punteggio è 41-35. Terzo quarto che decisamente sorride alla Juve Caserta.
La Sutor tira fuori tutte le energie rimaste e, con Sakic e Mitrovic, tenta la ri-
monta, fermata allo scadere da un ottimo Scott che ripristina il +13, 60-47 al
30’. Ultimo quarto in cui, invece, c’è il massimo sforzo degli ospiti, che ammu-
toliscono il Palamaggiò con una prova balistica e d’intensità di alto livello. Per
Caserta invece, il canestro diventa tabù. Mazzola e Mitrovic trovano punti facili,
ma è Mordente a salire in cattedra con 5 punti in fila che permettono ai bianco-
neri di respirare. Scott allunga, ma un encomiabile Campani, con la tripla del -
4, e i liberi di Mazzola del -2, riaprono la gara. Caserta torna però in partita e
con Brooks e Moore, ma soprattutto Michelori, ritrova il bandolo della matassa
e conquista così i due punti in palio. Domenica la Juve bissa in casa, sulla
strada dei bianconeri arriva una Cantù lanciata dalla vittoria, contro Brindisi,
che ha permesso ai brianzoli di agganciare il secondo posto in classifica. A 7
giornate dal termine della Regular Season è inutile dire quanto sarebbe impor-
tante battere i lombardi, soprattutto considerando gli assist del calendario (Avel-
lino in trasferta a Siena, Reggio Emilia ospita Sassari). Una vittoria della Juve
potrebbe farla ritrovare al settimo posto, solitario, in classifica, all'indomani delle
due trasferte di fila a Bologna e Varese. La settimana che anticipa il caldissimo
match con Cantù è stata movimentata da una serie di notizie: secondo un gior-
nalista bolognese (tale Daniele Labanti) ci sarebbero alcune società di serie
A, tra le quali la Juve Caserta, in ritardo coi pagamenti o, addirittura, a rischio
chiusura. Una bordata che non ha fatto piacere allo staff bianconero, che, per
voce del general manager Marco Atripaldi, ha prontamente smentito le frec-
ciate arrivate da Bologna. «Noi non stiamo bene, ma benissimo. Noi abbiamo
chiuso in attivo, i parametri sono positivi ma non vuol dire che è tutto a posto,
perché tolti i due patron non si sa come sopravvivere. La situazione è diversa
rispetto all'anno scorso, stiano lavorando per nuovi soci». Poi la stoccata della
Juve, con un comunicato: «la Juvecaserta basket srl precisa ancora una volta
di non essere tra le destinatarie di provvedimenti Comtec in merito a presunte
inadempienze e di aver rispettato e rispettare tutti i parametri previsti dalla vi-
gente normativa in materia. Ciò premesso, diffida chiunque dal riportare notizie
false che ledono l’immagine che la società sta cercando di ricostruire con
enormi sacrifici e sforzi economici. Si ri-
serva, nel contempo, di intraprendere
tutte le iniziative in ogni sede, compresa
quella giudiziaria, per difendere la sua
immagine ed il suo buon nome». Tor-
nando al campo, e alla partita contro
Cantù, la prima cosa che risalta agli
occhi è, ovviamente, la presenza, sulla
panchina dei brianzoli, di Stefano Sa-
cripanti. Per 4 stagioni sulla panchina
della Juve (una semifinale scudetto, un
preliminare d'Eurolega, un quarto di fi-
nale d'Eurocup e due salvezze miraco-
lose sulla panchina bianconera),
Sacripanti guida un gruppo reduce che
presente, in regia, uno dei confermati
della scorsa stagione, vale a dire Joe Ragland: americano di nascita, ma libe-
riano di passaporto sportivo, Ragland è un giocatore molto pericoloso, play
maker che sa attaccare bene, sia al tiro che in penetrazione, ma che sa giocare
anche con la squadra, visto che sa coinvolgere sia gli esterni che i lunghi. In
posizione di guardia Michael Jenkins: 27 anni, 191 cm per 84 kg, arriva da
Brescia dove, nella scorsa stagione, ha sfiorato la promozione in serie A per-
dendo la finale play off contro Pistoia. La sua stagione è stata di alto livello (15.8
punti, 4.3 rimbalzi e 2.1 assist di media) e, dopo un breve periodo di adatta-
mento, è riuscito a trovare la sua dimensione anche nella massima serie. E'
principalmente un tiratore, ma sa anche attaccare il canestro essendo dotato
di un discreto atletismo. Il back court lo completa un altro volto noto, Pietro
Aradori: sicuramente, l'esterno più pericoloso dei canturini, lo "squalo" è giunto
alla sua totale maturazione dopo il buon Europeo disputato con la Nazionale.
Tiratore mortifero, col tempo si è completato aggiungendo la penetrazione e il
"jumper" dalla media tra le sue armi offensive, non va fatto esaltare. Dalla pan-
china un altro ex di turno, Stefano Gentile: esploso a Caserta (10.1 punti e 2.5
assist di media) la scorsa stagione, dove ha raggiunto una salvezza quasi mi-
racolosa, il maggiore dei figli di "Nandokan" conferma quelle che sono le sue
caratteristiche principali, cioè i ritmi alti, la corsa in campo aperto e, soprattutto,
il tiro da 3 punti, soprattutto fuori dagli schemi, una giocata estemporanea che
serve quando il gioco stazione e la sirena dei 24" si avvicina inesorabile. Sem-
pre dalla panchina troviamo Marcel Jones: ala piccola di 203 cm, nativo di Los
Angeles ma in possesso di passaporto neozelandese, è quello che sta convin-
cendo meno nel rooster brianzolo, non a caso il suo minutaggio supera, di poco,
i 10 minuti. E' un buon atleta, preferisce il tiro alla penetrazione, non attivissimo
a rimbalzo, sulla carta è quello che preoccupa meno. Sotto canestro la posi-
zione di ala grande è occupata da Maarten Leunen: ormai cittadino onorario
di Cantù (5° stagione di fila in Brianza), è un giocatore che va tenuto d'occhio
perchè, oltre alle indiscusse qualità tecniche, è molto intelligente, sa leggere
bene il gioco, passa bene la palla e anche in difesa sa farsi sentire in difesa e
a rimbalzo. In posizione di centro un altro confermato, Marco Cusin: pivot di
211 cm per 110 kg, è migliorato molto sotto l'aspetto dell'attenzione, suo punto
debole negli anni scorsi. Ottimo rimbalzista ed interprete del pick & roll, la sua
qualità principale resta la stoppata, con cui, in difesa, si erge a muro spesso in-
valicabile. Dalla panchina una delle note positive, tra i volti nuovi, dell'Acqua
Vitasnella, ovvero Adrian Uter: centro di origine giamaicana, 29 anni, non al-
tissimo (200 cm), ma fisicamente impostato (112 kg), si aggiunge alla folta
schiera di giocatori provenienti dal campionato israeliano (ultime due stagioni
col Maccabi Rishon). Centro muscolare, di posizione, occupa l'area ed assicura
presenza, a rimbalzo, sui due lati del campo, oltre ad essere un buon stoppa-
tore ed intimoritore. I giovani Roberto Rullo e Awudu Abass (campione d'Eu-
ropa con l'Under 20 in Lettonia la scorsa estate), e il confermato Denis
Marconato (inizialmente preso con contratto bimestrale, poi prolungato fino al
30 Giugno, 39 anni a Luglio, stagione numero 19 in serie A, esperienza e so-
stanza da vendere sotto le plance) completano un rooster che, in quintetto, ini-
zia con Ragland, Jenkins, Aradori, Leunen e Cusin.
Francesco Padula
1522/03/2014SPORT/Juvecaserta
JUVE il ritorno di SacripantiCantù al Palamaggiò per conquistare il settimo posto
Marco Atripaldi
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- MAZDA SKYACTIV TECNOLOGY -