97
1 Facoltà di Economia Università degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

1

Facoltà di EconomiaUniversità degli Studi di Parma

Corso diEconomia Industriale

Cap. 11

Anno Accademico 2011-2012

Page 2: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

2

Comportamento strategico

Page 3: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

3

Comportamento strategico

• Le azioni delle imprese finalizzate a ridurre la concorrenza dei rivali diretti o potenziali (nuovi entranti)

• Le azioni (condotte) si basano su congetture sulle reazioni dei concorrenti

Page 4: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

4

Comportamento strategico

Comportamento strategico non cooperativo:

• azioni destinate a creare una condizione di vantaggio relativo dell’impresa rispetto ai concorrenti

Comportamento strategico cooperativo:

• azioni finalizzate a rafforzare il coordinamento tra le imprese e a ridurre la tensione concorrenziale

Page 5: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

5

Quesiti di base

• Perché le imprese adottano comportamenti strategici?

• Quali sono i vantaggi attesi dall’avvio di una iniziativa strategica?

• A quali condizioni una azione strategica risulta efficace?

• Condotte strategiche portano inevitabilmente a riduzioni del benessere?

Page 6: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

6

Comportamento strategico non cooperativo

• Iniziative delle imprese preesistenti dirette:

• a impedire l’entrata

• a ridurre il flusso di entrata

• ad incentivare l’uscita dei concorrenti

• ad aumentare i costi (differenziale dei costi) dei concorrenti

• ridurre le quote di mercato dei rivali

• ecc.

Page 7: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

7

Comportamento strategico non cooperativo

• Iniziative delle imprese entranti dirette:

• a ridurre il costo di entrata (differenziali di costo rispetto alle imprese preesistenti)

• ad accelerare i tempi di ingresso

• ad acquisire sufficienti quote di mercato

• ecc.

Page 8: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

8

Comportamento strategico.

Vincoli per il raggiungimento degli obiettivi

• Vantaggio della prima mossa

• Impegno vincolante

• Minaccia credibile

Page 9: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

9

Vantaggio della prima mossa

Agire in anticipo rispetto ai concorrenti

• può generare benefici stabili,

• evita di essere oggetto di azione strategica

• riduce gli effetti delle contromisure dei rivali

Page 10: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

10

Impegno vincolante

• L’impresa deve dimostrare che è costretta a continuare a perseguire la strategia avviata indipendentemente dal comportamento della rivale

Page 11: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

11

Minaccia credibile

• L’impresa deve dimostrare che l’azione avviata è razionale e ‘sostenibile’ nel tempo ( è in grado di determinare benefici netti di lungo periodo)

Page 12: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

12

Condotte strategiche non cooperative

• Politiche predatorie dei prezzi

• Politiche di prezzo limite

• Politiche di innovazione

• Politiche di incremento dei costi dei concorrenti (cost-raising)

• Politiche di incremento dei costi di tutte le imprese

Page 13: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

13

Politiche predatorie dei prezzi

• Strategia di riduzione dei prezzi allo scopo di espellere dal mercato le imprese rivali o per contrastare l’entrata di nuovi concorrenti

Page 14: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

14

Politiche predatorie dei prezzi

• Fase I: L’impresa A riduce il prezzo a p=p*=prezzo di esclusione dell’impresa B

• L’impresa A comprime il proprio profitto o incorre in perdite

• Fase II: L’impresa A, dopo aver costretto all’uscita l’impresa B, incrementa il prezzo fino al livello originario

Page 15: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

15

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• Nel caso di imprese con struttura dei costi identica e perfetta informazione, la politica di prezzi predatori non è perseguibile perché la minaccia non è credibile

Page 16: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

16

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• L’impresa A, monopolista nel settore j-esimo, fronteggia l’entrata dell’impresa B=A

Page 17: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

17

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

MR

Pm

D

Qm

P

Q

MC

AC

Page 18: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

18

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• L’impresa A riduce il prezzo fino a P*.

• La quantità domandata è Q*

Page 19: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

19

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

MR

Pm

P*

Q*

D

Qm

P

Q

MC

AC

Page 20: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

20

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• L’impresa B decide di entrare, minimizzando le perdite

Page 21: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

21

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

MR

P*

Q*Q2

D

Qm

P

Q

MC

AC

Page 22: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

22

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• La perdita per l’impresa 2 è -2

Page 23: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

23

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

MR

P*

Q*Q2

D

Qm

P

Q

MC

AC-2

Page 24: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

24

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• L’impresa 1 produce Q*-Q2

Page 25: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

25

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

P*

Q*Q2

D

D1=D-Q2

Qm

P

Q

Page 26: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

26

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

Pm

P*

Q*Q1=Q*-Q2

D

D1=D-Q2

P

Q

Page 27: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

27

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

• Producendo Q1=D-Q2, la perdita dell’impresa 1 è >-2

Page 28: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

28

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

P*

Q*Q2 Q1=Q*-Q2

D

D1=D-Q2

P

Q

ES

Page 29: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

29

-1

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

P*

Q*Q2 Q1=Q*-Q2

D

D1=D-Q2

P

Q

Page 30: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

30

Politiche predatorie dei prezzi con imprese identiche

P*

Q*Q2 Q1=Q*-Q2

D

D1=D-Q2

P

Q

-1-2

Page 31: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

31

ConclusioniL’attuazione di strategie di prezzi predatori tra imprese

identiche infligge maggiori perdite a chi le attua che a chi le subisce.

La strategia risulta una minaccia credibile soltanto se:• l‘impresa che la attua possiede elevate riserve

finanziarie• la vittima dispone di riserve finanziarie molto limitate, • non è disponibile alcun nuovo entrante con riserve

finanziarie sufficientemente ampie• le imprese non sono perfettamente informate

Page 32: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

32

Politiche predatorie dei prezzi con imprese differenti

Le politiche predatorie con imprese differenti hanno una elevata probabilità di successo

Differenze tra imprese rilevanti:

• costi (tecnologia esclusiva)

• apprendimento

• proliferazione dei prodotti (azione preventiva in concorrenza spaziale)

Page 33: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

33

Politiche predatorie dei prezzi con imprese differenti:

Costi• Hp.1 L’impresa preesistente dispone effettivamente

di una tecnologia più efficiente dei concorrenti (l’attuazione di politiche predatorie corrisponde a decisioni previste nel processo concorrenziale). La riduzione dei prezzi quindi è solo temporanea. Dopo l’uscita della nuova impresa l’impresa preesistente può ritornare ai prezzi originari

Page 34: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

34

Politiche predatorie dei prezzi con imprese differenti:

Costi • Hp.2. L’impresa preesistente opera con modesti

vantaggi di costo, ma riesce a convincere l’entrante che il differenziale è molto più ampio.

• Questo risultato può essere raggiunto se l’impresa preesistente ha una reputazione di pratiche predatorie attuate con successo.

• L’entrante può desumere l’efficienza del concorrente dal livello minimo dei prezzi raggiunto durante una precedente azione predatoria

Page 35: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

35

Politiche predatorie dei prezzi con imprese differenti:

Proliferazione dei prodotti

• Limitare la domanda disponibile per la nuova entrante in modo da costringerla a operare in perdita:

• Accentuazione preventiva della differenziazione dei prodotti allo scopo di scoraggiare l’entrata

• Reputazione di politiche predatorie a livello di differenziazione di prodotto (l’impresa preesistente risponde sempre all’entrata imitando il prodotto dell’entrante)

Page 36: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

36

Politiche predatorie dei prezzi con imprese differenti:

Apprendimento• In presenza di apprendimento (di livello

intermedio), l’impresa preesistente gode di un vantaggio stabile della prima mossa. L’impresa preesistente è così in grado di realizzare politiche predatorie efficaci sul piano della deterrenza della nuove entrate.

Page 37: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

37

Apprendimento

T

AC

Page 38: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

38

Politiche predatorie dell’entrante

• I prezzi promozionali possono essere considerati prezzi predatori?

• Le politiche promozionali tendenzialmente possono essere considerate come investimenti informativi e uno strumento per accelerare l’entrata

Page 39: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

39

Conclusioni• Le strategie predatorie hanno possibilità di essere realizzate

con successo:• in presenza di differenziali (effettivi o presunti) di efficienza

e di produttività tra le imprese• in presenza di differenziali rilevanti nella dotazione di riserve

finanziarie delle imprese (mercato dei capitali imperfetto)

• L’effetto sul benessere è ambiguo: politiche di concorrenza e strategie predatorie talvolta si sovrappongono

• In termini di misure antitrust, lo scrutinio dei casi dubbi è attuato caso per caso.

Page 40: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

40

Politiche di prezzo limite

Page 41: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

41

Politiche di prezzo limite

• Il monopolista 1 fronteggia l’entrata dell’impresa 2. I costi medi di ambedue le imprese sono identici.

• Si presentano due alternative:

• Hp.1) L’impresa 1 accomoda l’entrata dell’impresa 2

• Hp.2) L’impresa 1 definisce una strategia di prezzo limite di esclusione dell’impresa 2

Page 42: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

42

Hp.1 Politiche di prezzo limite

MC

Qm

Pm

MRD

Page 43: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

43

Hp.1 Politiche di prezzo limite

MC

Qm

Pm

MRD

D2=D-Qm

Page 44: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

44

Hp.1 Politiche di prezzo limite

• I costi medi sono inferiori ( per un tratto significativo) alla curva della domanda residuale dell’impresa entrante. Quindi l’ingresso è profittevole.

• In relazione alle assunzioni definite, l’equilibrio finale si collocherà tra quello di Stackelberg e quello di Cournot

Page 45: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

45

Hp.2 Politiche di prezzo limite

• L’impresa 1 decide di adottare una strategia di prezzo limite.

• Definisce un prezzo P*<Pm tale che la domanda residua del nuovo entrate sia tangente alla curva dei AC.

Page 46: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

46

Hp.2 Politiche di prezzo limite

MC

D

MR

Pm

Qm

Page 47: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

47

Hp.2 Politiche di prezzo limite

P*

MC

D

Pm

Qm

Page 48: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

48

Hp.2 Politiche di prezzo limite

P*

MC

D

Pm

Qm

Page 49: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

49

Hp.2 Politiche di prezzo limite

P*

MC

D

Pm

Q1=D-Q2Qm

Page 50: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

50

Hp.2 Politiche di prezzo limite

• L’impresa 1 annuncia che in caso di entrata la quantità prodotta (Q1) rimarrà inalterata (postulato di Sylos Labini) e che il prezzo scenderà a Plim

Page 51: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

51

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q2

P*

MC

D

Plim

Page 52: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

52

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q2

P*

MC

DPlim

Page 53: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

53

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q2

P*

MC

D

Q=Q1+Q2

Plim

Page 54: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

54

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q2

MC

D

Q=Q1+Q2Q1=D-Q2

Plim

Page 55: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

55

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q2

MC

D

Q=Q1+Q2Q1=D-Q2

Plim

Page 56: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

56

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q1Q2

P*

Plim

MC

Qm

Pm

D

Q=Q1+Q2

Page 57: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

57

Hp.2 Politiche di prezzo limite

• Se l’impresa 2 non entra, il monopolista 1 vende al prezzo P* la quantità Q1. Ottenendo un profitto pari a 1.

• NB-Q1>Qm; P*<Pm

Page 58: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

58

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q1Q2

P*

Plim

MC

Qm

Pm

D

Q

Page 59: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

59

1

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q1Q2

P*

Plim

MC

Qm

Pm

D

Q

Page 60: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

60

Hp.2 Politiche di prezzo limite

• Se l’impresa 2 decide di entrare, l’impresa 1 diminuisce il prezzo fino a Plim, mantiene un output pari a Q1 e ottiene un profitto pari a 2 .

• L’impresa 2 ottiene un profitto nullo

Page 61: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

61

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q1Q2

P*

Plim

MC

Qm

Pm

D

Q

Page 62: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

62

Hp.2 Politiche di prezzo limite

Q1Q2

P*

Plim

MC

Qm

Pm

D

Q

2

Page 63: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

63

Conclusioni

• Se le imprese rivali sono identiche, l’azione anticipata dell’impresa preesistente determina un significativo vantaggio della prima mossa.

• Ma:• niente spiega perché l’entrante non può attuare la

stessa strategia per prima

Page 64: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

64

Politiche di prezzo limite con imprese differenziate

Page 65: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

65

Politiche di prezzo limite con imprese differenziate

• Hp.1 Differenziazione basata su Innovazione/ Apprendimento/ Costi di imitazione

• L’impresa 1 (incumbent) in t0 sviluppa una innovazione soggetta ad apprendimento e imitabile solo in t+1.

• Se il potenziale imitatore è una impresa di dimensioni simili, l’impresa 1 sceglie di sacrificare elevati profitti di breve periodo e definisce prezzi tra P* e Plim.

• La presenza di margini prezzo costo limitati o nulli e un differenziale tecnologico stabile (vedi apprendimento) non permettono all’impresa entrante di ottenere profitti positivi. Tale strategia può evitare l’ingresso di nuove entranti.

Page 66: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

66

Investimenti per ridurre i costi di produzione

Page 67: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

67

• Incrementi di efficienza dell’organizzazione produttiva (innovazioni di processo), non imitabili o imitabili in ritardo, riducono i costi e aumentano i profitti.

• Investimenti in RS possono quindi avere effetto sui costi e modificare la situazione di mercato.

Investimenti per ridurre i costi di produzione

Page 68: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

68

Investimenti per ridurre i costi di produzione

• Si immagini due imprese con struttura dei costi identica. L’impresa 1 e già attiva, mentre l’impresa 2 è una potenziale entrante.

• L’impresa 1 decide di attuare un investimento in RS in t0, quando l’impresa 2 non è ancora entrata.

• L’investimento in RS modifica le condizioni di entrata, ma anche i profitti dell’impresa 1 sia in caso di entrata che in quello di non entrata

• NB- Le imprese adottano strategie alla Cournot• NBB- I payoff sono la somma dei profitti dei due periodi considerati

Page 69: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

69

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(11.10, 0.63)

(15.99, 0)

(11, 3)

(16, 0)

Inv RS

No Inv RS

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 70: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

70

Investimenti per ridurre i costi di produzione

(gioco in forma estesa)L’impresa 1 non investe. In t1 l’impresa 2 entra• L’impresa 1 è monopolista. In assenza di barriere,

l’impresa 2 entra avendo aspettative di profitto positive. Le due imprese raggiungono l’equilibrio di duopolio di Cournot.

• In t1 ambedue conseguono un profitto positivo e identico. La quantità di output è superiore e il prezzo inferiore al periodo iniziale.

Page 71: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

71

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

(11, 3)

(16, 0)

No Inv RS

Entra

Non entra

Page 72: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

72

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

(11, 3)

(16, 0)

No Inv RS

Entra

Non entra

Page 73: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

73

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

• L’impresa 1 investe in RS. In t1 l’impresa 2 può entrare o no

• L’investimento in Rs riduce i profitti dell’impresa 1 in t0. In t1 i profitti saranno più elevati di quanto lo erano in t0 senza investimenti. L’impresa 1 massimizza i propri profitti a un livello di output maggiore e di prezzo inferiore di quello corrispondente all’equilibrio di duopolio di Cournot.

• L’asimmetria derivante dai vantaggi della prima mossa conduce ad un equilibrio di Stackelberg (il profitto dell’impresa 2 (follower) è inferiore a quello di duopolio di Cournot)

Page 74: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

74

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

(11.10, 0.63)

(15.99, 0)

Inv RSEntra

Non entra

Page 75: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

75

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

(11.10, 0.63)

(15.99, 0)

Inv RSEntra

Non entra

Page 76: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

76

Investimenti per ridurre i costi di produzione

(gioco in forma estesa)• Il confronto dei payoff conduce l’impresa 1

a scegliere di investire in RS

Page 77: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

77

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(11.10, 0.63)

(15.99, 0)

(11, 3)

(16, 0)

Inv RS

No Inv RS

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 78: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

78

Investimenti per ridurre i costi di produzione (gioco in forma estesa)

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(11.10, 0.63)

(15.99, 0)

(11, 3)

(16, 0)

Inv RS

No Inv RS

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 79: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

79

Investimenti per ridurre i costi di produzione

• L’investimento in RS e la riduzione dei costi di produzione possono determinare una significativa asimmetria tra le imprese e vantaggi stabili per chi muove per primo.

Page 80: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

80

Effetti sul benessere

• In assenza di entrata, per l’impresa monopolista è più vantaggioso non investire in RS.

• La presenza di una asimmetria tra le imprese dal lato dei costi produce un incremento del benessere (prezzi inferiori e quantità superiori rispetto alla soluzione senza investimenti in RS)

Page 81: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

81

Strategie di incremento dei costi dei concorrenti

Page 82: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

82

Strategie di incremento dei costi dei concorrenti

• Obiettivi: aumentare il differenziale dei costi a svantaggio dei rivali.

• Tanto maggiore è il differenziale dei costi :

• tanto maggiore è il profitto

• tanto più elevate sono le barriere all’entrata (asimmetria rispetto alle entranti)

Page 83: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

83

Strumenti

• metodi diretti (es. frode)

• regolamentazione governativa

• prodotti complementari e switching costs

• costi degli input (es. lavoro)

Page 84: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

84

Strategie di aumento dei costi di tutte le imprese

Page 85: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

85

Strategie di aumento dei costi (fissi) di tutte le imprese

• Se l’impresa preesistente ha effettuato elevati investimenti fissi irrecuperabili ha di fatto vincolato sé stessa a rimanere nel settore.

• Questa asimmetria nei confronti di un nuovo entrante la incentiva ad attuare elevati investimenti in costi fissi anche a detrimento del livello complessivo dei profitti.

Page 86: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

86

Strategie di aumento dei costi (fissi) di tutte le imprese

• Esempio:• Sia 100 il profitto di monopolio dell’impresa preesistente.• Nel caso di entrata di una impresa identica, il profitto di

duopolio è 80/2=40 (non equilibrio di cartello).• L’impresa entrante sarebbe disponibile a sostenere costi

pari a 40 per entrare• L’impresa preesistente, comunque, è disponibile a sostenere

costi più elevati (100-40=60) per evitare l’entrata

Page 87: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

87

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(-10, -10)

(50, 0)

(40, 40)

(100, 0)

Aum Costi

No Aum Costi

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 88: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

88

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

• Nel caso di non aumento dell’investimento pubblicitario

Page 89: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

89

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

(40, 40)

(100, 0)

No Aum Costi

Entra

Non entra

Page 90: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

90

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

(40, 40)

(100, 0)

No Aum Costi

Entra

Non entra

Page 91: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

91

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

• Nel caso di aumento dell’investimento pubblicitario

Page 92: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

92

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

(-10, -10)

(50, 0)

Aum CostiEntra

Non entra

Page 93: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

93

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

(-10, -10)

(50, 0)

Aum CostiEntra

Non entra

Page 94: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

94

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(-10, -10)

(50, 0)

(40, 40)

(100, 0)

Aum Costi

No Aum Costi

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 95: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

95

Spese per aumentare i costi dei rivali (gioco in forma estesa)

L’impresa preesistente aumenta di +50 le spese in pubblicità

Impinc

ImpEnt

ImpEnt

(-10, -10)

(50, 0)

(40, 40)

(100, 0)

Aum Costi

No Aum Costi

Entra

Non entra

Entra

Non entra

Page 96: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

96

Conclusioni

• La strategia di aumento dei costi rappresenta una scelta razionale per una impresa preesistente (minaccia credibile): i profitti sono superiori a quelli di accomodamento

Page 97: 1 Facoltà di Economia U niversità degli Studi di Parma Corso di Economia Industriale Cap. 11 Anno Accademico 2011-2012

97

Temi trattati• Comportamento strategico non cooperativo• (Comportamento strategico cooperativo)• Situazione di mercato• Vantaggio della prima mossa• Impegno vincolante • Minaccia credibile• Politiche predatorie dei prezzi• Politiche di prezzo limite• Investimenti per ridurre i costi di produzione• Strategie di incremento dei costi dei concorrenti• Strategie di aumento dei costi di tutte le imprese