View
222
Download
0
Category
Preview:
DESCRIPTION
News, politics
Citation preview
23
2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it
anche nostrano) certamente attri-
buisce un valore al controllo del
territorio, alla disponibilità di colle-
gamenti e di trasporti celeri, alle
competenze e serietà delle mae-
stranze, alla competenza delle Am-
ministrazioni Pubbliche cui deve
rivolgersi ed alla regole da ottem-
perare per non incorrere in sanzio-
ni. In Italia non è possibile tutto que-
sto. Infatti, in alcune zone del nostro
Paese la politica delle assunzioni
del personale è gestita da “padrini”
locali. Anche l’ubicazione degli im-
pianti pare sia gestita da “padrini”
locali. Spesso, per stipulare dei
contratti occorre aver ricevuto indi-
cazioni, suggerimenti o un benesta-
re. Talvolta non è sufficiente una
“normale” assicurazione per garan-
tire la sicurezza degli impianti. La
rete dei trasporti a volte non è effi-
ciente. Non solo nei collegamenti
con la Sicilia o con la Sardegna, ma
la Salerno - Reggio Calabria è di-
ventata un simbolo (negativo). A
tutto si aggiunga una pletora
(allucinante) di adempimenti nor-
Sono in tanti a ripeterci che “Gli
imprenditori stranieri non investono
in Italia per via dell’articolo 18 e
delle garanzie che tale articolo assi-
cura ai lavoratori.” Sorvoliamo sulla
applicabilità di tale articolo a
“tutti” i lavoratori (per le piccole
aziende, infatti, non è mai esistito!
Com’è possibile fare una simile
affermazione ed essere in buonafe-
de?!). Sorvoliamo sul fatto che, in
questi ultimi tempi, hanno fatto car-
riera personaggi non proprio capa-
ci, competenti e trasparenti. E, tra
questi personaggi, molti hanno di-
mostrato di apprezzare (e compen-
sare esageratamente) la segretaria
procace e non il diligente dipen-
dente, soprattutto se si interessava
di questioni sindacali. È, infatti, sot-
to gli occhi di tanti il trattamento
(opposto) riservato al sindacalista
“giallo” (o “del padrone”) fannul-
lone, rispetto al lavoratore che sim-
patizza per la “FIOM”.
E dopo tutti questi sorvoli (di non
breve gittata) planiamo su altri lidi.
Un imprenditore (straniero, ma
mativi ed amministrativi. Occorrono
abili Azzeccagarbugli per districar-
si in un mare di formalismi, incom-
prensibili (e inaccettabili) per im-
prenditori stranieri, specie se di
provenienza anglofona o mitteleuro-
pea. Un americano od un tedesco
proprio non sanno capacitarsi il
perché di tanta carta ed il perché di
tante Amministrazioni da consultare
o dalle quali ottenere visti e autoriz-
zazioni!
Insomma “l’articolo 18” sta alla
crisi dell’Italia come Kate Mid-
dleton desnuda sta alla crisi eco-
nomica internazionale. Tentativi
infami di indurre in distrazione!
Nel Paese, però, sta avanzando
una fisiologica (e promettente) rea-
zione ad una inefficiente e costosa
classe politica responsabile del de-
clino. Sì, perché l’attuale situazione
è il risultato delle scelte ed azioni
dei politici del centro e della perife-
ria. Di quelli che siedono in Parla-
mento e di quelli assisi in un Consi-
glio Comunale. Della maggioranza
e dell’opposizione.
Poche leggi. E comprensibili. di Mario Paganini
( Segue a pag. 8 )
Domenica 16 è stata effettuata una corsa di prova
(v. foto) per il controllo apparati dopo i lavori di
rimozione dei deviatoi e dei binari 1 e 3 dalla sta-
zione (inaugurata nel lontano 1889, elettrificata e
potenziata con il terzo binario tra il 1978 e il 1980)
e ora - purtroppo - depotenziata e declassata a fer-
mata.
Giornata storica vissuta in modo quasi "intimo"
(eravamo solo io e i tecnici di RFI presenti alla pro-
va) nell'indifferenza delle persone che, come tutte
le domeniche mattina, affollano il bar antistante
alla stazione.
C’è comunque da dire che i lavori (che non sono
ancora terminati) sono stati eseguiti con criterio,
senza lasciare in posa armamento (binari, scambi,
pali elettrici) ormai inutile, e cosa più importante,
l’abbattimento delle barriere architettoniche con la costruzione di un’efficiente e spazioso marciapiede rialzato che permette un più agevole accesso ai treni a tutti, ma in particolare ai disabili. Sempre in tema di disabilità il
suddetto marciapiede include manufatti con scanalature e rialzi che permettono ai non vedenti di muoversi in
sicurezza all’interno della struttura.
Lunedì 17 è ripreso il servizio dei treni sulla nostra linea.
Flavio Contoli
Il 17 settembre è ripreso il servizio ferroviario nella rinnovata stazione di Voltana
Foto di Flavio ContoliFoto di Flavio ContoliFoto di Flavio Contoli
Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
Il Papa ai politici cattolici genitori che si mettono al servizio
dei figli per aiutarli a trarre fuori il
meglio di sé''. ''La famiglia, cellula
originaria della società - ha preci-
sato ancora il Pontefice - è pertanto
radice che alimenta non solo la sin-
gola persona, ma anche le stesse
basi della convivenza sociale''.
' 'Un autentico progresso della so-
cietà umana - ha scandito Benedet-
to - non potrà dunque prescindere
da politiche di tutela e promozio-
ne del matrimonio e della comu-
nità che ne deriva, politiche che spetterà non solo agli Stati ma alla
stessa Comunità internazionale a-
dottare, al fine di invertire la ten-
denza di un crescente isolamento
dell'individuo, fonte di sofferenza e
di inaridimento sia per il singolo
sia per la stessa comunità''. Il riferi-
mento implicito del Pontefice è alle
iniziative legislative con le quali
vengono riconosciute le coppie di
fatto etero e omosessuali e i matri-
moni fra persone dello stesso ses-
so, approvate in molti Paesi euro-
pei, in diverse nazioni dell'America
Latina e in alcuni stati del nord A-
merica.
Il Pontefice invita in fine la politi-
ca, per affrontare la crisi, a rimet-
tere al centro il fine etico dell'e-
No all'aborto e all'eutanasia, no al
riconoscimento di coppie di fatto
etero e gay ma difesa della famiglia
come unione fra uomo e donna fon-
data sul matrimonio. Il Papa, incon-
trando a Castel Gandolfo i parteci-
panti all'incontro dell'Internazionale
democratico-cristiana guidata dal
suo presidente Pier Ferdinando
Casini, ribadisce la linea del Vati-
cano 'Il rispetto della vita in tutte le
sue fasi, dal concepimento fino al
suo esito naturale - con conseguen-
te rifiuto dell'aborto procurato,
dell'eutanasia e di ogni pratica
eugenetica - è un impegno che si
intreccia con quello del rispetto
del matrimonio, come unione
indissolubile tra un uomo e una
donna e come fondamento a sua volta della comunità di vita
familiare''.
''È nella famiglia, fondata sul ma-
trimonio e aperta alla vita - ha riba-
dito il Papa - che la persona speri-
menta la condivisione, il rispetto e
l'amore gratuito, ricevendo al tem-
po stesso, dal bambino al malato,
all'anziano, la solidarietà che gli
occorre''. ''Ed è ancora la famiglia -
ha detto Ratzinger - a costituire il
principale e più incisivo luogo edu-
cativo della persona, attraverso i
conomia. ''Un rilievo crescente - ha
affermato - assume l'attuale situa-
zione economica, la cui comples-
sità e gravità giustamente preoc-
cupa, ma dinanzi alla quale il cri-stiano è chiamato ad agire e ad e-
sprimersi con spirito profetico, ca-
pace cioè di cogliere nelle trasfor-
mazioni in atto l'incessante quanto
misteriosa presenza di Dio nella
storia, assumendo così con reali-
smo, fiducia e speranza le nuove
emergenti responsabilità''.
In questo contesto, ''il contributo
politico ed istituzionale di cui voi
siete portatori non potrà quindi li-
mitarsi a rispondere alle urgenze di
una logica di mercato, ma dovrà
continuare ad assumere come cen-
trale e imprescindibile la ricerca
del bene comune, rettamente inte-
so, come pure la promozione e la
tutela della inalienabile dignità del-
la persona umana''.
Lancio di agenzia
Dal sito www.adnkronos.com
Te le dirò con gli occhi, quelle parole silenziose,
per essere sicuro che ti scivolino dentro
fino nel più profondo del cuore.
PAROLE SILENZIOSE
A t’li dirò cun j oc, cal paról moti,
pr ësar sicur ch’al t’ṣghènla deintar
fèna int e’ fònd de’ cór.
PARÓL MOTI
Immagine di Carla Mazzotti . “Sulle mura del castello di
© Paolo Gagliardi - Opera pubblicata ai sensi della Legge 22
aprile 1941 n.633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Vietata
qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizza-
zione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
© Poesia di Paolo Gagliardi .
Montjuic” Barcellona (Spagna) Estate - 2012 .
Tutti i numeri sono disponibili
dell’ARCHIVIO del sito www.voltanaonline.it
Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
La perdita delle parole di Erri De Luca
parola che riguarda per esempio i
flussi migratori.
Il fatto che la parola sia così priva
di responsabilità però ha un vantag-
gio, dal mio punto di vista, perché c’è una grande curiosità e un rinno-
vato interesse per l’uso di una paro-
la non pubblicitaria, non politica,
non economica, per l’uso di una pa-
rola narrativa. Mi capita di andare
in giro per dei festival di narrativa,
di letteratura, di parola, anche di
parola ragionata, come il festival
della mente di Sarzana, ecco, viene
da andare in giro in queste località, dove si inaugurano degli incontri
pubblici tra narratori, parlatori e
persone venute ad ascoltare e que-
sti incontri sono gremiti, sono affol-
lati.
C’è una domanda di parole consi-
stenti, che portino responsabilità e
non siano solo di semplice comuni-
cazione, che facciano avvenire uno
scambio tra le persone che parlano e quelle che ascoltano. Comunque
anche se siamo in tempi ciarlatani
c’è uno spazio, una domanda, per la
parola, per la parola giusta, per la parola esatta, per quella che coin-
volge, e io credo che la nuova gio-
ventù di questo paese oltre che sen-
tirne il bisogno riesce a trovare an-
che applicazione e a trovare gusto
per questo nuovo tipo di parola. Cerchiamo di difendere la nostra
integrità di persone anche attraver-
so il linguaggio, usando quello ap-
L’argomento della perdita di signifi-
cato e di peso della parola mi ri-
guarda, perché sono uno che traffi-
ca con la scrittura e quindi più che
perdita di senso della parola credo
che nei nostri tempi ci sia una per-
dita di responsabilità della parola e
cioè la parola è diventata prevalen-
temente pubblicitaria, cioè deve servire in quel momento esaltare il
proprio argomento e il proprio pro-
dotto, ma poi non porta a nessuna
responsabilità, se afferma il falso e
può essere smentita in ogni mo-
mento, anche successivamente, la
parola pubblica senza che chi la
abbia pronunciata falsa ne subisca
le conseguenze. Uno può dire una
qualunque affermazione senza biso-gno di verificarla, di controllarla,
anzi sapendo anche che è impreci-
sa, usando e spacciando un vocabo-
lario falso, senza che se ne porti
discredito alla sua carriera e autori-
tà.
C’è una perdita di responsabili-
tà della parola.
Faccio un esempio: quando i no-
stri governanti parlano di ondate
migratorie usano deliberatamente un vocabolo abusivo, quello di on-
data, ma suggestivo. Perché se si
tratta di ondate, la parola stessa suggerisce che una terraferma dal-
le ondate si debba difendere con
barriere, scogliere, dighe, non è
così! Non sono ondate, si tratta inve-
ce di flussi. Se li chiamiamo propria-
mente flussi non troviamo più
l’immagine che li voglia strozzare,
impedire, bloccare. I flussi, si tratta
propriamente di questi, di flussi di
nuova energia, di nuova vita, di nuove forze, che vengono a rinfor-
zare le fibre di una comunità nazio-
nale come la nostra, che è invec-
chiata, che produce poco lavoro
manuale, che non si piega al lavoro
manuale, facilmente e che quindi
utilizza milioni di braccia che ven-
gono dal sud e est del mondo.
Utilizza a suo profitto milioni di
queste braccia che non sono state
invitate, sono stati appunto flussi che hanno rinnovato e rinnovano le
energie e l'economia di questo pae-
se, ma appunto i poteri spacciano
vocabolario falso e allora uno che è
tenuto a usare con proprietà il pro-
prio dizionario cerca di contraddire
e di ribadire una versione diversa,
una versione più appropriata della
propriato, il linguaggio più giusto,
c’è una giustizia nelle parole, o una
ingiustizia, che dobbiamo ricono-
scere e dobbiamo rivendicare.
La faccenda è che uno si impadroni-
sce del proprio vocabolario a forza
di leggere, di leggere tanto, a me è
capitato così, fino da ragazzino, di imbottirmi la testa e anche di soffo-
care un po’ del mio tempo libero,
buona parte di questo, leggendo,
leggendo e straleggendo, e questo
mi ha dato un diritto di cittadinan-
za dentro la lingua.
Non sono un cliente della lingua,
non mi faccio mettere in bocca le
parole dall’imbonitore di turno, ma
sono il proprietario della mia lin-
gua, il residente della mia lingua e
dunque ho una forza maggiore di
protezioni, ho anticorpi in più gra-
zie al fatto che ho letto un sacco.
E allora il mio consiglio unico e pos-sibile è quello di appassionarsi di
lettura e non far passare nessun
giorno senza questa compagnia. Io
sono uno che ha avuto fortuna con i
libri grazie a questo sistema di pas-
saparola, uno che ha letto una mia
pagina, un mio libro, un mio rac-
conto, poi l’ha consigliato agli altri,
ecco, il sistema di passaparola,
questo meccanismo magnifico, oriz-zontale, da persona a persona, è il
più efficace strumento di comunica-
zione che abbiamo. Passaparola!
Articolo di Erri De Luca
Pubblicato nel sito www.beppegrillo.it
Vuoi vedere che portava sfortuna ?!
Da Premier promise di andare a vedere la finale dei Mondiali di calcio, e
l’Italia uscì negli ottavi. Poi andò su Prodi, e li vincemmo.
Parlò di rilancio dell’economia, e scoppiò la più grave crisi economico-
finanziaria di sempre.
Fece gli auguri a Bush, e arrivò l’ 11 settembre.
Si legò a Mubarak e a Gheddafi, e sappiamo tutti come è andata a finire.
Ogni volta che faceva una dichiarazione, lo spread peggiorava ...
Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
E se ripudiassimo il debito ? perché altre sono le risposte da da-
re a banche, assicurazioni e fondi di
investimento che vogliono approfit-
tare delle difficoltà degli stati per
arricchirsi per sé.
Quando questi signori, generica-
mente definiti mercati, pretendono
di prendere gli Stati alla gola, vanno
rimessi al loro posto, ricordando
loro due cose: 1) la sovranità non
appartiene ai mercati, ma al popolo;
2) l'interesse collettivo è preminen-
te rispetto agli interessi individuali
e se lo Stato è in difficoltà deve u-
scirne salvaguardando i diritti di
tutti e i beni comuni.
Ecco perché penso che l'unica
risposta da dare alla speculazione
sia il congelamento del debito,
ossia la sospensione del paga-
mento degli interessi e della re-
stituzione del capitale in attesa di tempi migliori. Una scelta sostenuta
da tre considerazioni: 1) oltre l'80%
Trovo assurdo che stiamo zitti
mentre a Roma stanno demolendo
servizi, sicurezza sociale e beni co-
muni in nome del debito pubblico.
La mia opinione è che se proprio
dobbiamo andare verso il pareggio
di bilancio dobbiamo farlo tassando
i redditi alti, organizzando seria-
mente la lotta all'evasione fiscale,
impedendo la fuga dei capitali nei
paradisi fiscali, riducendo le spese
militari, ritirandoci dalle missioni
colonialistiche, riducendo gli sti-
pendi degli eletti, eliminando gli
sprechi di palazzo.
Dotarsi di un sistema fiscale equo,
eliminare i privilegi ed evitare lo
spreco di denaro pubblico è un do-
vere che abbiamo indipendente-
mente dal debito pubblico ed è
sbagliato parlarne solo quando c'è
un attacco speculativo contro lo Sta-
to. Anzi, quello è proprio il momen-
to in cui non dobbiamo parlarne,
del debito pubblico è detenuto da
banche, assicurazioni e fondi in
gran parte esteri; 2) il debito pub-
blico si è formato anche grazie ai
contributi dati a banche e imprese
per tirarle fuori dal fallimento; 3)
l'ammontare degli interessi (80 mi-
liardi di euro all'anno pari al 20%
delle entrate tributarie) ha già ripa-
gato abbondantemente il capitale
prestato originariamente, pertanto
si tratta di una rendita pura.
Sollecito tutti ad esprimersi rispet-
to a questa presa di posizione, per-
ché non trovo giusto finire come i
polli spennati e perché non va bene
che in nome dei guadagni di pochi
seghiamo il ramo della democrazia
su cui sediamo e torniamo indietro
di secoli rispetto a valori come e-
quità, solidarietà, diritti.
Francesco Gesualdi
Centro Nuovo Modello di Sviluppo
Se non capisco, non pago ! Tutti (a
p a r o l e )
contrastano
il debito.
Pochissimi
ne cono-
scono la
n a t u r a .
N e s s u n o cerca di
spiegarlo a
chi più ne patisce gli effetti. Per in-
vertire la rotta, il Centro nuovo mo-
del lo d i svi lup po (Cnms , www.cnms.it) ha lanciato la campa-
gna “Debito pubblico: se non capi-
sco non pago”, mettendo in rete
una dispensa informativa da far cir-
colare il più possibile.
Il tutto concentrato in 34 slide illu-
strative: dai 2mila miliardi di euro
del debito italiano in “cos’è e a
quanto ammonta” al ruolo degli in-
teressi del “come si forma”; dalla
genesi del debito nostrano negli
anni bui tra il 1980 e il 1996 al volto dei creditori - perlopiù attori del
mercato finanziario -; dal peso degli
speculatori (Barclays e BlackRock
amministrano ciascuno quasi 4mila
miliardi di dollari) alla progressiva
perdita di sovranità monetaria do-
vuta alla moneta comune (“l’incubo
d’Europa”); dai 2,3 miliardi di euro
versati dai governi dell’eurozona
alle banche tra il 2008 e il 2011 al pavloviano concetto di “crescita”.
Per info: coord@cnms.it
Dal sito www.altreconomia.it
Per saperne di più visita il sito:
http://www.giampa.it/GCLugo/GCL
ugo.asp
Trovata su
Internet e
segnalata da
Pierpaolo
Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
Su Internet c’è un nuovo sito, con
i VIDEO sui fatti e la gente di
VOLTANA ! Per il momento non è
completo, ma è una situazione
momentanea che tuttavia consen-
te di mostrare - fin da subito, al
mondo della “Rete” - tanti eventi.
Buona navigazione !
Trovata su
Internet e
segnalata da
Milena
Trovata su
Internet e
segnalata da
Silvia
Amami o odiami, entrambi sono a
mio favore.
Se mi ami sarò sempre nel tuo
cuore.
Se mi odi sarò sempre nella tua
mente.
William Shakespeare
1. Fai pace con il tuo passato, così
non rovinerà il tuo presente.
2. Quello che gli altri pensano di
te, non ti riguarda.
3. Il tempo guarisce quasi tutto.
Dai al tempo del tempo.
4. Nessuno è la ragione delle tua
felicità, eccetto te stesso.
5. Non paragonare la tua vita a
quella degli altri, non hai idea
di che cosa è fatto il loro viag-
gio.
6. Smettila di pensare troppo. Va
bene non sapere tutte le rispo-
ste.
7. Sorridi. Non possiedi tutti i pro-
blemi del mondo!
Attilio Befera … presidente di Equi-
talia … 473 mila euro all’anno …
39,416 mila euro al mese … 9,854
mila euro alla settimana.
Trovata su
Internet e
segnalata da
Rita
“Imparerai a tue spese che nel
lungo tragitto della vita incontrerai
tante maschere e pochi volti.”
Luigi Pirandello
Trovata su
Internet e
segnalata da
Patrizia
Il 21 settembre è la giornata internazionale della pace
La celebriamo riproponendovi l'appello di EMERGENCY "Uno straccio di Pace"
La politica è
l'arte di servirsi
degli uomini fa-
cendo loro inten-
dere di servirli.
Louis Dumur, Piccoli aforismi,
1892
Trovata su
Internet e
segnalata da
Paolo
Trovata su
Internet e
segnalata da
Paolo
La situazione
politica in Italia è
grave, ma non è
seria.
Ennio Flaiano, Diario notturno,
1956
La politica, co-
me tutti sanno, ha
cessato da molto
tempo di essere
scienza del buon
governo, ed è
diventata invece
arte della con-
quista e della conservazione
del potere.
Luciano Bianciardi,
La vita agra,
1962
Trovata su
Internet e
segnalata da
Paolo
UNO STRACCIO DI PACE
“L’Italia ripudia la guerra”, dice la nostra Costituzione e lo dice - all’indomani del
secondo conflitto mondiale - perché il nostro Paese ha vissuto sulla sua pelle
l’orrore della guerra e non vuole che si ripeta mai più.
Eppure, da allora, il “ripudio della guerra” è stato spesso negato, la nostra
Costituzione violata.
Chi governa ci dice che la guerra può essere “umanitaria”: sappiamo che non è
vero, la guerra porta sempre morte e distruzione, la guerra è la distruzione
dell’umanità.
Ci dicono che la guerra può essere giusta, necessaria, e “inevitabile”: sappi che
non è vero, la guerra appare inevitabile solo a chi non ha fatto nulla per evitarla.
Ci dicono che in guerra le vittime civili sono solo “effetti collaterali”: non è vero,
i civili sono le prime vittime della guerra, di qualsiasi guerra.
Ci dicono che tutti i soldi buttati in spese militari sono necessari a mantenere la
sicurezza: noi crediamo che quei soldi andrebbero investiti in ospedali, scuola,
lavoro, pensioni, perché è questo che serve ai cittadini del mondo, non i
cacciabombardieri, sicurezza è avere un presente dignitoso e poter sperare
in un futuro per i nostri figli.
Ci dicono che la guerra serve a costruire la pace: non è vero, sappiamo che solo la
pratica dei diritti umani può costruire la pace, la guerra serve solo ad aumentare
la violenza, la distruzione, ad alimentare altra guerra.
I potenti del mondo possono levare alta la loro voce quando raccontano queste
bugie, invece i cittadini del mondo - che sanno benissimo che la guerra è
il problema, e non la soluzione - spesso non hanno voce.
Per questo motivo abbiamo pensato di dare voce a chi non ce l’ha: con un semplice
pezzo di stoffa bianca, uno “straccio dio pace”. Appeso alla borsetta, al balcone,
legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del
bambino, alla cartella di scuola … un modo semplice e immediato per esprimere il
nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza.
Pagina 6 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
www.voltanaonline.it è un prodotto amatoriale al quale non può essere ap-
plicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio
1948 n. 47, poiché l'aggiornamento del-
le notizie in esso contenute non ha peri-
odicità regolare (art. 1 comma 3, legge
7 Marzo 2001 n. 62).
www.voltanaonline.it non rappresenta una testata giornalistica e i post editi
hanno lo scopo di stimolare la discus-
sione e l’approfondimento politico, la
critica e la libertà di espressione del
pensiero, nei modi e nei termini con-
sentiti dalla legislazione vigente.
www.voltanaonline.it non persegue alcuno scopo di lucro. Tutto il materiale
pubblicato su Internet è di dominio
pubblico. Tuttavia, se qualcuno ricono-
scesse proprio materiale e non voleva
che fosse pubblicato, non ha che da
darne avviso al gestore e sarà immedia-
tamente rimosso.
www.voltanaonline.it verificherà, per quanto possibile, che tutto il materiale
inviato e riprodotto nel sito e nel PDF sia conforme alle licenze Creative Com-
mons o non coperto da copyright.
Chi pensa che il problema della
corruzione della politica sia un fatto
episodico (legato a vizi individuali) e
non sistemico si sbaglia di grosso.
Il politico vive una fragilità struttura-
le perché il suo percorso è ad alto
rischio e il suo successo profonda-
mente correlato con la disponibilità
di risorse economiche. La prassi tipi-
ca del nostro Paese, per la quale la
politica è una professione e non un
servizio temporaneo che professioni-
sti offrono al Paese, aumenta ancora
di più questa fragilità strutturale. Il
politico, infatti, sa benissimo che
questo suo slancio di generosità nel
mettersi al servizio della cosa pub-
blica (slancio che è genuinamente
alla radice di molte carriere politi-
che) implica il costo opportunità di
non investire o di non aver investito
nella costruzione di una propria re-
altà professionale. La sopravvivenza
non solo politica, ma occupazionale
del politico dipende dunque dalla
rielezione nella successiva tornata
elettorale o dall’abilità di essersi
procurati amici attraverso la politica
che possano offrire, successivamen-
te, una posizione di prestigio.
L’ultima possibilità è quella di una
carica in un Ente a partecipazione
pubblica, offerta dal partito di ap-
partenenza agli sconfitti.
In queste condizioni di stabilità
così precarie il primo problema del
politico è la sua sopravvivenza futura
e la quantità di risorse finanziarie a
disposizione diventano un fattore
fondamentale di successo. Non è un
caso che il Fiorito, di cui oggi tutti
parlano, era un re delle preferenze.
La corruzione o l’utilizzo disinvolto di
fondi pubblici, al di là di elementi
folcloristici (le ostriche, le feste in
costume) che i giornali si divertono
in questi giorni a sottolineare è dun-
que una questione di sopravvivenza.
Il problema non è solo da un lato
perché i corrotti esistono solo in pre-
senza di corruttori. I “corruttori” non
sono solo organizzazioni criminali,
ma tutti i cittadini e le associazioni
quando offrono il loro appoggio al
politico in cambio di scambio di fa-
vori, più o meno espliciti, che com-
portano per il politico esborsi mone-
tari (dall’”innocente” finanziamento
di coppe o targhe, alla sponsorship
"Dove lavoro (a Bruxelles in una
piccola ditta) è stato appena assun-
to un ragazzo italiano che in Italia
non era mai riuscito a trovare un
lavoro. Viene da Firenze, non dal
profondo sud. Prima di partire ha
seguito in fretta e furia un corso di
francese e appena arrivato ha tro-
vato un posto da commesso. Dopo
un mese ha pensato di tentare la
strada dei suoi studi e rispondendo
ad un annuncio è capitato da noi
per fare un test di prova. Dopo 2
giorni è stato confermato ed ora è
un mio collega con contratto a tem-
po indeterminato. Una cosa sempli-
ce semplice che però in Italia acca-
de raramente. Come mai? Per non
deprimere chi legge non scrivo
come l'ho trovato io l'impiego qui,
dico solo che parlavo si e no 30 pa-
role di francese. Quello che in Italia
è impossibile nel nord Europa è
normale. Qui è normale che se gli
impiegati pubblici sono in pausa
caffè ed arriva un cittadino allo
sportello la pausa finisce. Qui è
normale risolvere i problemi con
l'ufficio imposte con una semplice
lettera o e-mail. Provate a farlo in
Italia. Qui quando un bambino si
ammala si ha la possibilità di otte-
nere un infermiere a domicilio per
Euro 15 al giorno (la differenza la
paga lo Stato naturalmente). Una
baby sitter o una donna delle puli-
zie regolarizzate e tramite agenzia
costano euro 6 all'ora (la differenza
la paga lo stato naturalmente). Ogni
comune ha il suo park container
per gettare le immondizie separate.
Ogni residente ha la possibilità an-
che di prelevare dallo stesso, quin-
di i libri, i DVD, le biciclette, elet-
trodomestici funzionanti ecc sono a
disposizione di chi li vuole."
Fabrizio B., Linkebeek (Belgio)
Pubblicato nel sito www.beppegrillo.it
di una manifestazione, ecc.). Mag-
giori le risorse economiche del poli-
tico, maggiore la sua capacità di
“comprare” consenso. Se non apria-
mo gli occhi e non capiamo che que-
sta è la radice profonda, di quello
che osserviamo, non finiremo mai di
stupirci per la pervasività e la diffu-
sione di certe pratiche.
Esistono vie d’uscita ? Ce ne sono
almeno tre, ma non sono alla portata
di tutti.
Una prima possibile via d’uscita è
la strategia alla Renzi o alla Obama,
ovvero l’utilizzo della rete per una
raccolta fondi capillare, che metta
assieme tante piccole donazioni da
un numero elevatissimo di cittadini.
È una via realisticamente praticabile
solo per quei pochissimi politici ba-
ciati (non senza loro meriti) da una
grande notorietà, da candidati dotati
di particolare statura morale e visi-
bilità da riuscire a creare un canale
di comunicazione diretto con gli e-
lettori che mobilita il ( Segue a pag. 7 )
info: mariopaganini@gmail.com
in Italia ... Provate a farlo La corruzione: compagna indispensabile
della politica ? di Leonardo Becchetti
Pagina 7 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
voto d’opinione. Per
tutti gli altri pensare di raccogliere
risorse consistenti in questo modo è
oggettivamente difficile. Un’altra
risposta a questo problema struttu-
rale è la via scelta dal movimento
Cinque Stelle. Ovvero un format uni-
co fondato sulla visibilità del movi-
mento e del suo carismatico fondato-
re che può fare a meno della visibili-
tà dei singoli candidati (che infatti
sono per lo più sconosciuti). Inoltre
il modello Cinque Stelle, cavalcando
proprio la protesta contro la corru-
zione della politica, trasforma questo
fattore di debolezza di qualunque
politico (l’incapacità di attingere a
fonti finanziarie importanti) parados-
salmente nel fattore di forza e pro-
paganda della propria azione politi-
ca. Un’ultima categoria relativamen-
te immune al problema è quella dei
prestati temporaneamente alla poli-
tica (come i tecnici ora al Governo),
meglio ancora se professori perché
con una professione stabile e sicura
cui possono tornare appena termi-
nata l’avventura politica (non è un
caso se i “più distaccat i”
dall’esperienza politica, anche quan-
do la scelgono, sono proprio i pro-
fessori).
Per tutto il resto della stragrande
maggioranza dei politici nostrani che
non hanno la fortuna di appartenere
a queste tre categorie (la quasi tota-
lità) il problema sussiste e il tema
dell’accumulazione di risorse econo-
miche diventa l’ossessione principa-
le, che progressivamente si trasfor-
ma da mezzo a fine, generando quel
piano inclinato su cui scivola la loro
moralità; un piano inclinato in grado
di trasformare capi scout in tesorieri
corrotti ed incalliti.
Quando ragioniamo sulla riforma
elettorale sarebbe bene avere a
mente anche il problema strutturale
della corruzione. Da questo punto di
vista il ritorno ad un sistema propor-
zionale con voto di preferenza su
grandi collegi rappresenterebbe il
peggiore dei mondi possibili.
L’esigenza di vincere la battaglia
delle preferenze, su di un territorio
molto vasto, alza, immediatamente, il
livello dello scontro e la soglia mini-
ma di risorse finanziarie per ottenere
la rielezione (con conseguenze im-
maginabili). Meglio piccoli o picco-
lissimi collegi dove pochi candidati
di coalizione si scontrano per vincere
il voto d’opinione dei residenti di
quell’area.
Neppure la soluzione americana
(quella di rendere visibili tutti i finan-
ziatori) sembra essere immune da
limiti e conseguenze negative. In
cambio di maggiore trasparenza essa
amplifica il potere delle lobbies ren-
dendo i candidati quasi dei ventrilo-
qui che parlano per conto dei loro
finanziatori.
Il problema è, dunque, sistemico e
non esistono soluzioni facili. Questo
vuol dire che continueremo a scopri-
re storie come quella del Lazio, ma-
gari ad orologeria, come effetto di
battaglie politiche che cercano di
indebolire ora l’una ora l’altra parte.
Piuttosto che fingere di scandalizzarsi
sarebbe molto più utile capire a fon-
do il problema e riflettere su soluzio-
ni in grado di rimuovere le sue cause
strutturali.
Articolo di Leonardo Becchetti
Pubblicato il 22 settembre 2012
dal quotidiano la Repubblica
È tratto dal sito http://felicita -sostenibile
.blogautore.repubblica.it/2012/09/22/
( Segue da pag. 6 )
La corruzione: compagna indispensabile della politica ?
Ci sono tre cose nella vita
che non tornano mai indie-
tro …
Le parole, il tempo e le oc-
casioni perse.
Ci sono tre cose nella vita
che possono distruggerti …
Le bugie, l’orgoglio e la
gelosia …
Ci sono tre cose nella vita
che non dovresti mai perde-
re …
La pazienza, la speranza e
l’onestà …
Ci sono tre cose nella vita
dal valore immenso …
La famiglia, l’amore e
l’amicizia!
Trovata su Internet e segnalata da
Norma
Trovata su
Internet
e segnalata
da
Elisa
Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 23 - 2012
Dal 2 ottobreDal 2 ottobreDal 2 ottobre
Tutti i martedì al Centro SocialeTutti i martedì al Centro SocialeTutti i martedì al Centro Sociale
“““Ca’ VecchiaCa’ VecchiaCa’ Vecchia” di Voltana” di Voltana” di Voltana
CORSI DI SALSACORSI DI SALSACORSI DI SALSA
Ore 20,30 Salsa Cubana Ore 20,30 Salsa Cubana Ore 20,30 Salsa Cubana PrincipiantiPrincipiantiPrincipianti
Ore 21,30 Salsa Cubana Ore 21,30 Salsa Cubana Ore 21,30 Salsa Cubana IntermedioIntermedioIntermedio
Ore 22,30 Salsa Portoricana Ore 22,30 Salsa Portoricana Ore 22,30 Salsa Portoricana IntermedioIntermedioIntermedio
La prima lezione è gratuitaLa prima lezione è gratuitaLa prima lezione è gratuita
InfoInfoInfo
Mascia 338 Mascia 338 Mascia 338 --- 409840940984094098409
Mila 338 Mila 338 Mila 338 --- 964374796437479643747
Tiberio 339 Tiberio 339 Tiberio 339 --- 103313810331381033138
Maestri A.N.M.B.Maestri A.N.M.B.Maestri A.N.M.B.
Perché, accanto agli
avvicendamenti (rari) di chi è chia-
mato alla guida del Paese o di un
Comune, c’è anche una funzione di
controllo, di informazione e di
denuncia, alle quali tutti hanno
mancato!
Poche leggi. E comprensibili. di Mario Paganini
Ore 19,00
Introduzione
Saluto dell’Amministrazione
Comunale
Ore 19,20
Relazione (parte prima)
Ore 20,30
Pausa cena-buffet
A cura del G.A.S.
Ore 21,00
Relazione (seconda parte)
Discussione
Ore 23,30
Chiusura del seminario
Darò spazio ad esperienze e de-
nunce.
Ecco le prime due segnalazioni.
1° - Fermato per un controllo è stato
sanzionato amministrativamente
perché non aveva esposto il ta-
gliando dell’assicurazione (nel pa-
nico susseguente trovava parte del
contratto, ma non il tagliando).
L’integerrimo, mentre infligge la
sanzione, consulta il computer ed
ammette “vedo che l’ha pagata, ma
io debbo far rispettare la Legge !”.
Non conta la sostanza, la priorità
alla forma !
2° - La professoressa, nonostante
gli anni, è lucidissima. Vuole dare
in affitto un appartamentino a degli
studenti, farcendo le cose in regola.
Non vuole ricorrere ad una agenzi-
a. Su una pubblicazione specializ-
zata ha trovato un facsimile di con-
tratto, redatto per la circostanza.
Facilissimo completarlo con i dati
dei ragazzi (tutti italiani, fortunata-
mente per lei). Poi l’Ufficio del Re-
gistro, che insinua i primi dubbi.
Poi l’autorità di polizia, che insinua
altri dubbi. Alla “nostra” professo-
( Segue da pag. 1 )
ressa non manca la cocciutaggine.
Cerca e si documenta. Dopo giorni,
però, si rassegna e getta la spugna.
Si reca ad una agenzia di soli affitti.
Quel contratto andava benissimo!
La competenza di altri, invece …
La “prof” non ha perso
l’autostima, però ha perso tempo e
denaro. Ora sulla Pubblica Ammini-
strazione ha le idee più chiare !
Recommended