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www.voltanaonline.it Voltana On Line 9 2011 La Flc Cgil ha proclamato lo sciopero nazionale per il 25 marzo. MORALE PUBBLICA E MORALE PRIVATA Esiste o può esistere una morale pubblica e una morale privata? Se per privata intendiamo: riser- vata, segreta, percepita con sen- so di timore o di vergogna quan- do captata o intuita da altri, la ri- sposta è: forse. Nel caso invece di un privato ostentato, chiassoso, guascone, arcinoto allora è possi- bile solamente una risposta, ossi- a: no! Non esistono due morali. In nessun Paese, poi, la morale pubblica e la morale privata pos- sono viaggiare in direzioni oppo- ste. Nessuna comunità può esiste- re durevolmente avendo come principali elementi costitutivi ipo- crisia, menzogna, falsità. Occorre, sempre ed a tutti i li- velli, un minimo di coerenza. In ogni comunità ci sono sem- pre delle differenze e ci sono del- le persone che debbono soppor- tare sacrifici e rigori maggiori di altre. La pace sociale sono garan- tite o dalla speranza di una mobi- lità, di un interscambio dei ruoli e delle mansioni in seno alla socie- tà; o da un progetto accettato e possibile, per un futuro diverso e migliore per tutti; o, infine, dalla credibilità di coloro che stanno guidando il Paese. Si capisce, allora, come non sia una questione secondaria la que- stione morale. Poi può esserci la connivenza, l’ opportunismo, la malafede, la cortigianeria, l’omertà che porta alcuni soggetti a tenere atteggia- menti subdoli o servili. Ma nessun sistema sociale reg- ge quando la percentuale dei “normalmente onesti” scende al di sotto del 51% ! I soggetti parassiti vivono (ed esistono) fino a quando trovano dei soggetti produttivi da sfrutta- re. Quando, invece, i ladri diven- tano una quota rilevante, non c’è più nulla da rubare per nessuno! In molti Paesi esistono forti compo- nenti di credenti. Le Religioni sono ancora molto importanti. Le Religio- ni hanno (e avranno) dei fedeli fino a quando daranno una speranza e fino a quando saranno credibili. La paro- la e l’azione debbono essere, tra loro, coordinate e concordi. Una bel- la e buona parola ha un suo fascino. Poi occorrono azioni, fatti coerenti e conformi. Chiunque va ad uno spettacolo sa di partecipare ad una rappresenta- zione della realtà. Ma la realtà, che esiste oltre lo spettacolo, è qualche cosa di molto più vasto e, soprattut- to, di ben diverso. Spesso si corre il rischio di trasfor- mare tutto in una rappresentazione teatrale. Ed è una rappresentazione teatrale di modesta qualità, dalla quale si esce come si era entrati, ossia: nessun arricchimento cultura- le; nessun stimolo creativo; nessun godimento dello spirito; ecc. Una Religione ha degli insegna- menti, dei precetti, delle convinzioni profonde. La mancata osservanza è colpa e peccato (più o meno grave). Esiste una coscienza individuale ed una coscienza collettiva. Qualsiasi Stato (civile) e qualsiasi Religione (non massimalista) hanno al centro la persona, un popolo e una universalità. Ma gli Stati democratici e le Reli- gioni hanno fini, strutture e metodi diversi. Gli Stati dovrebbero essere laici e le Religioni dovrebbero curarsi di formare delle persone responsabili. Se le Religioni falliscono nei loro intento, occorre una stretta assillante legislazione statale. Altre volte si chiede agli Stati di assumere un ruolo confessionale. Se allo Stato compete regolare ogni aspetto della vita, lo Stato deve en- trare, interferire, nella sfera privata, nella coscienza/morale personale. Sia dei credenti sia dei C’è stato un tempo in cui si diceva che il più becero ed ottuso degli scaricatori di porto dovesse perce- pire un reddito in qualche modo raffrontabile con quello percepito dal miglior cardiochirurgo. Poi, do- po un lungo silenzio, scopriamo, oggi, che, in Italia, occorrono 500 operai per fare il reddito di un manager dell’industria. Invece oc- corrono 1.200 operai per eguagliare gli emolumenti percepiti, in un an- no, da un mago della finanza creati- va (e speculativa). E in mezzo, nel frattempo, che co- sa è accaduto? Abbiamo alcune certezze: sono passati pochi decenni, è aumentata la produttività individuale, è aumen- tata la concorrenza, è aumentato il divario fra i Paesi ricchi e i Paesi poveri e, all’interno di ciascun Pae- se, tra le persone ricche ed i poveri. Con altre parole: a produrre la torta sono sempre di meno, ma co- storo sono sempre più produttivi. Ma mangiare la torta sono sempre i soliti, solamente che i pochi, che ne fagocitavano una gran parte, ora sono diventati ancora più voraci. La cosiddetta globalizzazione ha mostrato tutti i suoi aspetti? Certamente il cosiddetto capitali- smo ha vinto su altri sistemi econo- mici e sociali. Ma la sua vittoria ha reso tutti i non capitalisti (il proleta- riato) uguali (anche se non uniti) su scala globale. Si tratta di vedere quali sviluppi siano possibili. Soprattutto conside- rando che le risorse (Segue a pag. 4) (Segue a pag. 2) LE REGOLE PER SPARTIRE LA TORTA

Voltana On Line n.9-2011

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Voltana On Line 9

2011

La Flc Cgil

ha proclamato lo

sciopero nazionale

per il 25 marzo.

MORALE PUBBLICA E MORALE PRIVATA

Esiste o può esistere una morale

pubblica e una morale privata?

Se per privata intendiamo: riser-

vata, segreta, percepita con sen-

so di timore o di vergogna quan-

do captata o intuita da altri, la ri-

sposta è: forse. Nel caso invece di

un privato ostentato, chiassoso,

guascone, arcinoto allora è possi-

bile solamente una risposta, ossi-

a: no! Non esistono due morali.

In nessun Paese, poi, la morale

pubblica e la morale privata pos-

sono viaggiare in direzioni oppo-

ste. Nessuna comunità può esiste-

re durevolmente avendo come

principali elementi costitutivi ipo-

crisia, menzogna, falsità.

Occorre, sempre ed a tutti i li-

velli, un minimo di coerenza.

In ogni comunità ci sono sem-

pre delle differenze e ci sono del-

le persone che debbono soppor-

tare sacrifici e rigori maggiori di

altre. La pace sociale sono garan-

tite o dalla speranza di una mobi-

lità, di un interscambio dei ruoli e

delle mansioni in seno alla socie-

tà; o da un progetto accettato e

possibile, per un futuro diverso e

migliore per tutti; o, infine, dalla

credibilità di coloro che stanno

guidando il Paese.

Si capisce, allora, come non sia

una questione secondaria la que-

stione morale.

Poi può esserci la connivenza, l’

opportunismo, la malafede, la

cortigianeria, l’omertà che porta

alcuni soggetti a tenere atteggia-

menti subdoli o servili.

Ma nessun sistema sociale reg-

ge quando la percentuale dei

“normalmente onesti” scende al

di sotto del 51% !

I soggetti parassiti vivono (ed

esistono) fino a quando trovano

dei soggetti produttivi da sfrutta-

re. Quando, invece, i ladri diven-

tano una quota rilevante, non c’è

più nulla da rubare per nessuno!

In molti Paesi esistono forti compo-

nenti di credenti. Le Religioni sono

ancora molto importanti. Le Religio-

ni hanno (e avranno) dei fedeli fino a

quando daranno una speranza e fino

a quando saranno credibili. La paro-

la e l’azione debbono essere, tra

loro, coordinate e concordi. Una bel-

la e buona parola ha un suo fascino.

Poi occorrono azioni, fatti coerenti e

conformi.

Chiunque va ad uno spettacolo sa

di partecipare ad una rappresenta-

zione della realtà. Ma la realtà, che

esiste oltre lo spettacolo, è qualche

cosa di molto più vasto e, soprattut-

to, di ben diverso.

Spesso si corre il rischio di trasfor-

mare tutto in una rappresentazione

teatrale. Ed è una rappresentazione

teatrale di modesta qualità, dalla

quale si esce come si era entrati,

ossia: nessun arricchimento cultura-

le; nessun stimolo creativo; nessun

godimento dello spirito; ecc.

Una Religione ha degli insegna-

menti, dei precetti, delle convinzioni

profonde. La mancata osservanza è

colpa e peccato (più o meno grave).

Esiste una coscienza individuale

ed una coscienza collettiva.

Qualsiasi Stato (civile) e qualsiasi

Religione (non massimalista) hanno

al centro la persona, un popolo e

una universalità.

Ma gli Stati democratici e le Reli-

gioni hanno fini, strutture e metodi

diversi.

Gli Stati dovrebbero essere laici e

le Religioni dovrebbero curarsi di

formare delle persone responsabili.

Se le Religioni falliscono nei loro

intento, occorre una stretta assillante

legislazione statale.

Altre volte si chiede agli Stati di

assumere un ruolo confessionale. Se

allo Stato compete regolare ogni

aspetto della vita, lo Stato deve en-

trare, interferire, nella sfera privata,

nella coscienza/morale personale.

Sia dei credenti sia dei

C’è stato un tempo in cui si diceva

che il più becero ed ottuso degli

scaricatori di porto dovesse perce-

pire un reddito in qualche modo

raffrontabile con quello percepito

dal miglior cardiochirurgo. Poi, do-

po un lungo silenzio, scopriamo,

oggi, che, in Italia, occorrono 500

operai per fare il reddito di un

manager dell’industria. Invece oc-

corrono 1.200 operai per eguagliare

gli emolumenti percepiti, in un an-

no, da un mago della finanza creati-

va (e speculativa).

E in mezzo, nel frattempo, che co-

sa è accaduto?

Abbiamo alcune certezze: sono

passati pochi decenni, è aumentata

la produttività individuale, è aumen-

tata la concorrenza, è aumentato il

divario fra i Paesi ricchi e i Paesi

poveri e, all’interno di ciascun Pae-

se, tra le persone ricche ed i poveri.

Con altre parole: a produrre la

torta sono sempre di meno, ma co-storo sono sempre più produttivi.

Ma mangiare la torta sono sempre

i soliti, solamente che i pochi, che

ne fagocitavano una gran parte, ora

sono diventati ancora più voraci.

La cosiddetta globalizzazione ha

mostrato tutti i suoi aspetti?

Certamente il cosiddetto capitali-

smo ha vinto su altri sistemi econo-

mici e sociali. Ma la sua vittoria ha

reso tutti i non capitalisti (il proleta-

riato) uguali (anche se non uniti) su

scala globale.

Si tratta di vedere quali sviluppi

siano possibili. Soprattutto conside-rando che le risorse (Segue a pag. 4)

(Segue a pag. 2)

LE REGOLE PER SPARTIRE LA TORTA

Page 2: Voltana On Line n.9-2011

Pagina 2 www.voltanaonline.it

non. Le Leggi ed i costu-

mi si influenzano a vicenda. Non è

sufficiente una buona Legge per

avere un popolo virtuoso. E un po-

polo virtuoso non ha bisogno di una

legislazione copiosa.

In entrambe le situazioni ciascuna

persona dovrebbe sapere che cosa

andrebbe fatto per il raggiungimen-

to del bene comune. Le Leggi inter-

vengono con la funzione di pungolo

o di freno nei confronti dei meno

coscienti. La mezza via sarebbe rea-

listica, auspicabile, bastevole.

Non è così.

In Italia assistiamo ad uno scempio

continuo di buon senso e di onestà.

Ci si accontenta delle tante belle

parole e dei proclami suggestivi.

Ma le giovani generazioni hanno

bisogno di esempi e di testimonian-

ze. Assistere ad una recita di tea-

tro non serve a nulla e non giova a

nessuno.

Inoltre per governare la realtà oc-

corre saper trovare dei compromes-

si, intesi nel senso alto del termine,

tra idee e proposte diverse.

Cosa assai diversa dal confondere

la realtà del quotidiano con la realtà

che vorremmo. O, peggio ancora,

usare degli strumenti (mass-media)

per forgiare o ricostruire la realtà

secondo i desideri di alcuni.

Per cambiare la realtà non è suffi-

ciente un fiume di parole; soprattut-

to quando dette da personaggi ogni

giorno sempre meno credibili.

Ad es. il Cristianesimo ammonisce

“Non chiunque mi dice: “Signore,

Signore” entrerà nel regno dei cieli,

ma colui che fa la volontà del Padre che è nei cieli”.

La percezione che oggi si trae è

quella di assistere ad uno spettacolo

di marionette, che anziché essere

artefici - con gli altri - di un cammi-

no e di una crescita collettiva, si è

pupi o pupari: o si viene mossi per-

ché legati da tanti fili, o si manovra-

no gli altri secondo i propri intenti.

Tutto questo fino a quando o spinti

dal bisogno o da un soprassalto di

dignità troveremo la voglia di reagi-

re. Mario Paganini

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voltana on line e premi invio.

Occorre sopportare un po’ di

pubblicità, ma il servizio è gra-

tuito e per tutti.

Il 6 maggio è sciopero generale MORALE PUBBLICA E MORALE PRIVATA

Il 6 maggio sarà Sciopero Generale:

con manifestazioni territoriali.

Nel documento politico approvato

dal direttivo si sostiene che “è ne-

cessario rimettere al centro il tema

del lavoro e dello sviluppo, riconqui-

stare un modello contrattuale unitario

e battere la pratica degli accordi se-

parati, riassorbire la disoccupazione,

contrastare il precariato, estendere

le protezioni sociali e ridare fiducia

ai giovani. Serve una nuova stagione

fatta di obiettivi condivisi e rispettosi

della dignità del lavoro e serve defi-

nire le regole della democrazia e

della rappresentanza”.

Dopo aver annunciato la mobilita-

zione nazionale del 6 maggio, il Se-

gretario Generale della CGIL, Su-

sanna Camusso, è tornato ad espri-

mere forte preoccupazione per la

crisi economica che da oltre due

anni sta rendendo l'Italia un Pae-

se sempre più povero.

L'aumento della Cassa Integra-

zione nel mese di febbraio, come rilevato dall'INPS, conferma, infatti,

secondo il Segretario Generale del-

la CGIL, Susanna Camusso “la diffi-

cile situazione del nostro Paese, di

un'economia che non è ancora ripar-

tita”. “Il primo ostacolo agli investi-

menti stranieri - ha precisato la Ca-

musso - non è il sindacato, ma il Pre-

sidente del Consiglio Silvio Berlusco-

ni. Noi - ha aggiunto - a differenza di

altri, vogliamo bene al nostro Paese

ed è per questo che pensiamo che

Berlusconi se ne debba andare: per-

ché lui non vuole bene al Paese. C'è

un rapporto fra l'immagine del Paese

all'estero e il modo di gestire la crisi.

Il premier inquisito che non si pre-

senta in tribunale è il motivo per cui

l'opinione pubblica internazionale ci

considera un Paese inaffidabile. Il

primo ostacolo agli investimenti stra-

nieri - ha ribadito - è proprio il

premier”.

Riferendosi al federalismo fi-

scale municipale, approvato dalla Camera, il Segretario Generale del-

la CGIL, ha affermato “è un decreto

che rischia di impoverire ulterior-

mente le persone”, poiché ha spie-

gato “temiamo che le amministrazio-

ni locali e le Regioni taglino servizi e

risposte ai cittadini. Dobbiamo spie-

gare che non solo non è solidale,

non solo non risponde ai problemi,

ma ci porrà Comune per Comune,

ad avere l'alternativa fra il manteni-

mento dei servizi e l'innalzamento

della tassazione. L'aumento della

tassazione si fa con l'Irpef, e quindi

graverà sui soliti noti, lavoratori e

pensionati. Anche per questo serve

una mobilitazione nei territori e nei

comuni”.

Alle altre Confederazioni sinda-

cali, la leader della CGIL ha lancia-to un appello: “il Paese deve cam-

biare rapidamente e pensiamo che

questa responsabilità nel chiedere

trasformazioni dovrebbero averla

anche tanti altri soggetti, a partire

da CISL e UIL. Se si dice che va bene

questo quadro di riferimento, è in

corso la resa senza condizioni”. “Il

'filo dell'unità' - ha concluso - non va

mai perso, ma la condivisione dello

scenario che CISL e UIL stanno fa-

cendo nei confronti delle politiche

del governo indica una 'resa senza

condizioni' ”.

adattato dal sito www.cgil.it

La CGIL

ha proclamato lo

sciopero generale

per il 6 maggio.

(Segue da pag.1)

Page 3: Voltana On Line n.9-2011

Pagina 3 www.voltanaonline.it

di Paolo Gagliardi

L’ignorante parla a vanvera.

L’intelligente parla poco.

Il fesso parla sempre.

Il vero amore non è né fisico né ro-

mantico. Il vero amore è

l'accettazione di tutto ciò che è, è

stato, sarà e non sarà.

Non mi interessa avere persone per-

fette, vicino a me, ma solo persone

sincere. Brutte o belle che siano, non

è importante l’esteriorità, ma

l’interno...

Il ministro degli Esteri giapponese,

Seiji Maehara, 48 anni, ha deciso di

dimettersi a seguito delle polemi-

che nate dalla donazione di 50.000

yen (circa 440 euro) ricevuti da una 'zainichi', una cittadina sudcoreana

di 72 anni residente da sempre in

Giappone e titolare a Kyoto di un

piccolo ristorante di 'yakiniku', una specie di barbecue locale

Commento

Forse quel Ministro giapponese

rimpiangerà di non essere nato in

Italia... Di certo molti italiani vor-

rebbero politici e ministri con una

deontologia giapponese!

Bunga bunga e ragazze costano

oltre 11 milioni l’anno. Lo docu-menta un’informativa degli atti che

analizza assegni e bonifici del conto

corrente del Premier...

- Ma sono soldi suoi !

- No, quelli erano soldi nostri. I soldi

Mr. B. li ha fatti in modo strano. È

per quello che viene rincorso da molte Procure. Giocando sporco ha

fatto i soldi. Ed ora li investe per

restare libero e per concedersi

qualche appropriato vizio!

info: [email protected]

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Hai visto un graffito particolarmente simpatico?

Hai letto qualche cosa di buffo?

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La vita non è una questione di come

sopravvivere alla tempesta, ma di

come danzare nella pioggia.

Le persone più felici non sono

necessariamente coloro che hanno

il meglio di tutto, ma coloro che

traggono il meglio da ciò che

hanno.

VEINT

U n’à incóra ṣmes d’pióvar

ch’u s’liva un’aria ch’la t’séga a mëẓ,

un veint che s’t’aṣlérgh al braz

u t’fa vulér in zil com’una cumeta.

A là d’có, in do ch’e’ cmeinza e’ mér,

i s’à da ësar ṣmèngh un os avért.

VEINT

U n’à incóra ṣmes d’pióvar

ch’u s’liva un’aria ch’la t’séga a mëẓ,

un veint che s’t’aṣlérgh al braz

u t’fa vulér in zil com’una cumeta.

A là d’có, in do ch’e’ cmeinza e’ mér,

i s’à da ësar ṣmèngh un os avért.

Dalla raccolta di poesie “ E’ viaz dl’anma ” (Faenza, Tempo al Libro, 2011)

Articolo 34 della Costituzione

I capaci e meritevoli, anche se privi

di mezzi, hanno diritto a raggiunge-

re i più alti gradi degli studi.

Se continui a guardare indietro

non vedrai mai ciò che hai davanti !

Hai incontrato otto ragazze e tutte ti

hanno chiesto di uscire ?

Non illuderti ! Hai semplicemente

sbagliato bagno. Muoviti ! Vai nel

bagno degli uomini !

Mr. B. non poteva andare con una

minorenne perché Mr. B. sapeva

bene che in Marocco gli Ufficio

dell’Anagrafe lavorano male.

Quindi, Mr. B. sapeva che Ruby era -

ovviamente - una maggiorenne.

Mr. B. ha solamente sbagliato quan-

do ha detto che Ruby era la nipote di

Mubarack. Si è fidato di lei e non ha

verificato… Lui è troppo buono !

Le ragioni dell’intervento della Mi-

netti ? Come sempre c’è qualche

mitomane… La Minetti ha fatto tutto

da sé, come fanno le solite impiccio-

ne desiderose di protagonismo!

Fedemilio De Lirio

Il pesce marcio puzza dal capo.

In Italia, hai presente che le caratteri-

stiche del Capo ?

La Lega non vuole l’accorpamento

delle elezioni amministrative con i

referendum. Gli elettori potrebbe-

ro essere indotti ad una maggiore

partecipazione. Così la Lega butta

via 300 milioni di euro ! Ma la cin-ghia chi dovrà stringerla ? Pagherà

il Nord o il Sud ? La Lega non mette

le mani nelle tasche degli italiani ? Ma chi paga le tasse non vota Lega !

Page 4: Voltana On Line n.9-2011

Hi, just posting a little news summary

to justify my opinion on the situation in

Libya. Maybe you don´t like it because

three pieces were from russian news

outlets. But if you know Mr. Escobar,

then you will probably agree with me,

that he is trustworthy. Additional the

information of US military acting near

the Libyan borders is now confirmed

by US.

NATO invasion of Libya 'disgusting

Pagina 4 www.voltanaonline.it

GLI AMERICANI SI VEDONO NEL MOMENTO DEL PETROLIO Le navi americane stazionano da-

vanti a Tripoli, a uno sputo, a 50 km

in linea d'aria. Sono arrivate uffi-

cialmente per scopi umanitari. Non

ci sono navi indiane, cinesi, irania-

ne e neppure russe, coreane, brasi-

liane, islandesi o sudafricane. Solo

americane più un po' di flottiglia di

qualche alleato minore.

Quando c'è un conflitto nel mon-

do, l'aiuto pronto, immediato e so-

prattutto armato arriva dagli Stati

Uniti d'America. Un aiuto disinte-

ressato e a lungo termine come nel-

la guerra dei Balcani o in Iraq e in

Afghanistan. Si trovano così bene nei luoghi in cui hanno esportato la

democrazia che non se ne vanno

più. Ci piantano le basi e la bandie-

ra come in Kosovo e ci soggiornano

per decenni. Sono gente simpatica

e generosa, ragazzoni sempre sor-

ridenti. In Italia gli yankee regala-

idea'

http://www.youtube.com/watch?v=IGi5

iCDtcjE

Libya: Where international law died

http://english.pravda.ru/opinion/colum

nists/27-02-2011/117026-libya_law-0/

The Plan -- according to U.S. General

Wesley Clark (Ret.)

http://www.youtube.com/watch?v=SXS

3vW47mOE

The military option against Libya's

Gaddafi

http://www.youtube.com/watch?v=S1j8

Up89Va0

Obviously Russia doesn’t like the idea

of NATO intervention in Libya.

Russia doesn’t want a serbian deja vu for

sure. They want to prevent a no fly zone,

telling the world that there happened no

airstrikes:

Airstrikes in Libya did not take place -

Russian military

http://www.youtube.com/watch?v=XYe

snOD6_gQ

We should be very cautious before

joining one side of the conflict.

Regards,

Nico

vano sigarette e cioccolato che an-

cora ce ne ricordiamo. Certo, bom-

bardarono anche i civili delle prin-

cipali città italiane, da Roma a Mila-

no, ma sono incidenti di percorso

che possono succedere in guerra. Alleati che sbagliano. Nostri graditi

ospiti (nessun governo gli ha mai

negato il permesso di soggiorno

nel nostro Paese) nelle cento basi

(e sessanta testate nucleari) e sedi

in giro per l'Italia, diventata la loro

portaerei nel Mediterraneo.

Gli americani ci credono davvero

al loro ruolo di gigante buono, di

sceriffo del mondo, ma se la nazio-

ne in difficoltà è proprietaria di gia-

cimenti di petrolio o di gas, allora

ci credono ancora di più. Nel Darfur

o in Tibet, per fare un esempio, do-

ve non c'è l'oro nero, non si è fatto

vedere nessuno. Se gli amici si

vedono nel momento del bisogno,

gli americani si vedono nel mo-

mento del petrolio. Come una volta per i Pavesini, si può dire che è

sempre l'ora degli americani quan-

do sono in gioco i loro interessi. In

Libia esiste un sanguinoso dittatore con cui l'Occidente ha fatto affari

fino a poche settimane fa. Tutti sape-

vano chi fosse, ma l'odore dei soldi

copriva qualunque miasma. La Libia

è ora spaccata in due. Non si sa chi

prevarrà. È una guerra civile, un

fatto interno al Paese. E' necessario

intervenire con aiuti umanitari, con

forze di interposizione dell'ONU,

accogliendo i profughi dalle zone di guerra. Non è necessario, e neppu-

re auspicabile, che intervengano le

Forze Armate dello zio Sam. Chiun-

que vincesse, alla fine vincerebbe

solo lui.

dal sito www.beppegrillo.it/

non sono illimitate

mentre la pressione demografica

continua a crescere.

Lo schiavo, che pensa da schiavo,

giustifica la situazione con un’ affer-

mazione del tipo: “i manager sono

su una dimensione planetaria. I la-

voratori, invece, sono su scala loca-

le!” Forse l’avidità è su scala plane-

taria, ma presto i lavoratori realizze-

ranno che, senza barriere o dazi

doganali, sono anch’essi in una di-

mensione planetaria. Se gli emolu-

menti dei primi sono al top i salari

degli ultimi saranno uguali in Cina, in India, nelle Filippine come in Eu-

ropa.

Allora si tornerà a ragionare su

(Segue da pag.1)

LE REGOLE PER SPARTIRE LA TORTA come spartire la torta che

tutti, ovunque, contribui-

scono a realizzare.

Peccato che tanti riten-

gano possa essere sola-

mente “il libero mercato”

lo strumento capace di

governare il cambiamen-

to.

Forse sarebbe opportu-

no iniziare a pensare an-

che a qualche cosa di

alternativo sul genere: “politico” e, più precisa-

mente, un’alta autorità

internazionale che certa-

mente l’O.N.U. al mo-

mento non riesce ad e-

sprimere o rappresenta-

re. Mario Paganini

La Libia da un'altra angolatura

Page 5: Voltana On Line n.9-2011

Le vignette proposte in questa pagina sono state pubblicate sul quotidiano Il manifesto e sono tratte dal sito

www.vauro.net . Dalla matita di VAURO SENESI grande satira, politica, cronaca, gossip, umorismo e attualità.

Memo...

Pagina 5 www.voltanaonline.it

Si fa presto a dire “violenza sessuale”. Invece, secondo

qualcuno, c’è violenza sessuale e violenza sessuale.

Ed allora: inventiamoci la violenza sessuale di lieve enti-

tà ! Se i traumi fisici sono modesti, allora anche i traumi

psichici saranno lievi e, pertanto, è inutile accanirsi con-

tro un pervertito lieve; per lui: sconto sulla pena !

Evidentemente chi palpeggia o mette un dito dentro ad un

bambino o una bambina non è un orco, ma - semplicemen-

te - una persona che commette il reato di “violenza sessua-

le di lieve entità nei confronti di minori”.

Nel riquadro i senatori promotori dell’emendamento 1.707

il cosiddetto “emendamento salva pedofili”.

Se ti piace il loro operare e la qualità del loro legiferare

VOTALI ANCORA !

Rimanda in parlamento:

Maurizio Gasparri (PdL)

Federico Bricolo (Lega Nord)

Gaetano Quagliariello (PdL)

Roberto Centaro (PdL)

Filippo Berselli (PdL)

Sandro Mazzatorta (Lega Nord)

Sergio Divina (Lega Nord).

Oppure, la prossima volta, mandali

TUTTI A CASA !

Violenza sessuale nei confronti di minori

Page 6: Voltana On Line n.9-2011

Pagina 6 www.voltanaonline.it

Attenti ai luoghi comuni. L’ inter-

pretazione delle rivolte arabe (certo,

la memoria del nostro iniziale entu-

siasmo per la rivoluzione iraniana

del 1979 brucia ancora) si sta rapida-

mente ritirando nei consueti para-digmi. Se ne immagina, come risul-

tato, il rafforzamento della compo-

nente islamica radicale, una crescita

di egemonia dell’Iran rispetto

all’Arabia Saudita e il mondo pro-

occidentale, un Israele accerchiato.

E, per finire, un’Europa minacciata

da una migrazione biblica. Può esse-

re che vada così. Ma ci sono anche

molte domande, la cui risposta indi-

ca diversi scenari. Provo a formular-

ne tre.

La prima è proprio sull’Iran. Nei giorni scorsi un segnale del nuovo potere di Teheran ci è stato offerto

dall’arrivo nel Mediterraneo, pas-

sando per il Canale di Suez, di due

sue navi da guerra. La prima fase di

questa partita, si dice, ha avvantag-

giato l’Iran. Affermazione vera - ma

fino a un certo punto. Va intanto no-

tato che più che espressione di forza,

l’influenza attuale di Teheran è una

delle maggiori conseguenze della guerra in Iraq. La cui lunghezza e

incertezza d’esito (qualunque cosa

ne dicano i nostalgici di Bush, non

esiste ancora un governo vero a Ba-

ghdad) ha finito con il ridare spazio

e ruolo agli sciiti della regione, e ha

portato o rinsaldato sotto l’ala reli-

giosa estremista, sull’onda dei senti-

menti antiamericani, vari movimen-

ti nazionali. Hamas come Hezbollah

si sono ri-legittimati in quella guer-

ra, e a quel periodo risale la tensio-

ne di oggi in Giordania. Ed è in-

dubbio che le rivolte odierne in

regione hanno una forte compo-

nente sciita contro governi minori-

tari sunniti. Il Bahrein è un perfetto

esempio, con il suo mezzo milione

di cittadini di cui il 70 per cento

sciiti, governato da un paio di seco-

li da una famiglia sunnita.

Ma l’Iran - ed è questa la doman-

da - è davvero in grado oggi di e-

sercitare questa maggior influenza?

In effetti la rivolta araba, con un

classico colpo di coda, mentre raf-

forza Teheran all’estero, ne aumen-

ta la destabilizzazione interna. Il movimento dell’Onda verde irania-

na si rivela infatti anticipatore e

fratello di quello che scuote la piaz-

za araba, per composizione politica

e sociale, come vedremo più avan-

ti. L’Iran appare dunque in una sor-

ta di tenaglia - e la sua partita molto

più aperta di quel che si sostiene.

Può essere destabilizzata anche

l’Arabia Saudita? È la seconda do-manda, e forse la più importante

posta dalla rivolta. Il Regno, come

semplicemente viene chiamato, è il

più temibile soggetto di sconosciu-

ta potenza che abbiamo di fronte.

Nel triangolo che, da dopo la Se-

conda Guerra, lega allo stesso de-stino e con vicende alterne le tre

Una rivolta contro le certezze di Lucia Annunziata casseforti del petrolio mondiale (il

Regno Saudita, l’Iran e l’Iraq) e che

è all’origine di tre dei maggiori

conflitti degli ultimi 40 anni,

l’Arabia Saudita è la nazione che in

apparenza ha meglio saputo tenere la sua stabilità.

Anche in questo momento sem-

bra essere fuori dal caos. Ma la ve-

rità sul vecchio Regno è che, da

sempre, il suo silenzio è solo la co-

pertura di enormi lotte di potere. L’Arabia Saudita è stata incubatrice

di uno dei grandi filoni di radicali-

smo islamico, quello salafita, ha

dato non a caso i natali a Osama bin

Laden, ed è oggi profondamente

esposta a una guerra di successio-

ne che accompagna il declino del

vecchio re. Il ciclone delle rivolte

sta facendo saltare Bahrein, Gior-

dania, Yemen, Egitto - la cintura di

sicurezza che aveva intorno. La de-

cisione recente del sovrano di pre-

venire ogni tensione aumentando

gli stipendi ai sudditi è una ammis-

sione di debolezza quale non se ne

vedevano da tempo.

Nel caso che alla domanda di so-

pra si rispondesse dunque con un sì - può essere destabilizzata anche

l’Arabia Saudita -, dovremmo im-

maginare un alterarsi drastico del

già caotico panorama attuale. Si

presenterebbero infatti in quel ca-

so condizioni per una nuova guerra

con un coinvolgimento degli occi-

dentali.

Infine, terza domanda: il movi-mento che anima le piazze può

davvero tutto rifluire nei tradiziona-

li canali dello scontro religiosi-

laici, o estremisti-moderati? Secon-

do i dati riportati da Alasdair

McWilliam sul Guardian del 22 feb-

braio, i Paesi che hanno guidato la

protesta sono anche in cima allo Human Development Index, un in-

dicatore che misura la crescita di

educazione, salute e condizioni e-

conomiche. Non è certo un caso.

Nel 2010 al primo posto dell’ In-

dex troviamo Tunisia, Egitto Alge-ria, Marocco. Alcuni esempi: la fre-

quenza alle scuole superiori in E-

gitto è passata dal 14% al 28% dal

1990, e in Tunisia (Segue a pag.2)

Page 7: Voltana On Line n.9-2011

Una rivolta contro le certezze

Pagina 7 www.voltanaonline.it

Non solo il cavaliere, non solo le

ragazzine, non solo le maitresse e gli

adulatori, non solo gli amici travestiti

da maggiordomi, le procacciatrici di

sesso, i dischi di Apicella e la lap

dance in cantina: in questa storia da

basso impero ci sono anche i pa-

dri. E sono l´evocazione più sfronta-ta, più malinconica di cosa sia rima-

sto dell´Italia ai tempi di Berlusconi.

I padri che amministrano le figlie,

che le introducono alla corte del

drago, le istruiscono, le accompa-

gnano all´imbocco della notte. I

padri che chiedono meticoloso con-to e ragione delle loro performance,

che si lagnano perché la nomination

del Berlusca le ha escluse, che chie-

dono a quelle loro figlie di non sfigu-

rare, di impegnarsi di più a letto,

di meritarsi i favori del vecchio

sultano. I padri un po´ prosseneti,

un po´ procuratori che smanacciano

la vita di quelle ragazze come se fos-

sero biglietti della lotteria e si ag-

grappano alle fregole del capo

del governo come si farebbe con

la leva di una slot machine...

Insomma questi padri ci sono,

esistono, li abbiamo sentiti sospira-

re in attesa del verdetto, abbiamo

letto nei verbali delle intercettazio-

ni i loro pensieri, li abbiamo sentiti

ragionare di arricchimenti e di ca-

se e di esistenze cambiate in cam-

bio di una sveltina delle loro figlie

con un uomo di settantaquattro an-

ni: sono loro, più del drago, più

delle sue ancelle, i veri sconfitti di

questa storia. Perché con loro, con i

padri, viene meno l´ultimo tassello

di italianissima normalità, con loro

tutto assume definitivamente un

prezzo, una convenienza,

un´opportunità.

Ecco perché accanto ai dieci mi-

lioni di firme contro Berlusconi an-

drebbero raccolti altri dieci milioni

di firme contro noi italiani. Quelle

notti ad Arcore sono lo specchio

del Paese.

Di ragazzine invecchiate in fretta

e di padri ottusi e contenti. Convin-

ti che per le loro figlie, grande fra-

tello o grande bordello, l’isola dei

famosi, l´importante sia essere

scelte, essere annusate, essere

comprate. Dici: colpa della perife-

ria, della televisione, della povertà

che pesa come un cilicio, della ric-

chezza di pochi che offende come

uno sputo e autorizza pensieri im-

puri.

Balle.

Bernardo Viola, voi non vi ricor-date chi sia stato.

Ve lo racconto io.

Era il padre di Franca Viola, la

ragazzina di diciassette anni di Al-

camo che, a metà degli anni ses-

santa, fu rapita per ordine del suo

corteggiatore respinto, tenuta pri-

gioniera per una settimana in un

casolare di campagna e a lungo

violentata. Era un preludio alle noz-

ze, nell´Italia e nel codice penale di

quei tempi. Se ti piaceva una ragaz-

za, e tu a quella ragazza non piace-

vi, avevi due strade: o ti rassegnavi

Il silenzio dei padri per le notti di Arcore di Claudio Fava

o te la prendevi. La sequestravi,

la stupravi, la sposavi. Secondo le leggi dell´epoca, il matrimonio sa-

nava ogni reato: era l´amore che

trionfava, era il senso buono della

famiglia e pazienza se per arri-

varci dovevi passare sul corpo e

sulla dignità di una donna.

A Franca Viola fu riservato lo

stesso trattamento. Lui, Filippo Me-

lodia, un picciotto di paese, ricco e

figlio di gente dal cognome pesan-

te, aveva offerto in dote a Franca la

spider, la terra e il rispetto degli

amici. Tutto quello che una ragazza

di paese poteva desiderare da un

uomo e da un matrimonio nella

Sicilia degli anni sessanta. E quando Franca gli disse di no, lui

se l´andò a prendere, com´era co-

stume dei tempi. Solo che Franca

gli disse di no anche dopo, glielo

disse quando fece arrestare lui e i

suoi amici, glielo urlò il giorno del-

la sentenza, quando Filippo si sentì

condannare a dodici anni di galera.

Il costume morale e sessuale

dell´Italia cominciò a cambiare

quel giorno, cambiò anche il codi-

ce penale, venne cancellato il di-

ritto di rapire e violentare

all´ombra di un matrimonio ripa-

ratore. Fu per il coraggio di quella ragazzina siciliana. E per suo pa-

dre: Bernardo, appunto. Un conta-

dino semianalfabeta, cresciuto a

pane e fame zappando la terra de-

gli altri. Gli tagliarono gli alberi,

gli ammazzarono le bestie, gli

tolsero il lavoro: convinci tua fi-

glia a sposarsi, gli fecero sapere.

E lui invece la convinse a tener

duro, a denunziare, a pretendere

il rispetto della verità. Tu gli

metti una mano e io gliene metto

altre cento, disse Bernardo a sua

figlia Franca.

Atto d´amore, più che di corag-

gio. Era povero, Bernardo, più po-

vero dei padri di alcune “squinzie”

di Arcore, quelli che s´informano

se le loro figlie sono state prescelte

per il letto del drago.

Ma forse era solo un´altra Italia.

Claudio Fava

dall’8 al 34%. Ma

l’assorbimento di queste nuove leve

con migliore educazione è quasi

inesistente - in Egitto i diplomati

sono il 42 per cento della forza lavo-

ro ma l’80 per cento dei disoccupati. In Medioriente e Nord Africa la di-

soccupazione è del 25 per cento,

cioè la più alta del mondo, anche a

causa di un’assenza quasi totale di

un settore privato. E qui ben si capi-

sce la rabbia contro governi corrot-

ti, paternalisti e piramidali. Secondo

la International Labour Organiza-

tion, il mondo arabo ha bisogno di

generare più di 50 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni per

assorbire questa offerta.

La combinazione di tutte queste

attese (stimolate dalla globalizzazio-

ne della comunicazione) si incanale-

rà di nuovo davvero nel movimento

religioso, bigotto e radicale com’è

stato finora? O non sarà, come in

Iran dopo tutto, anche lo stesso mo-

vimento islamista radicale a rimane-

re scottato dalle più recenti fiamme?

Lucia Annunziata LA STAMPA 25/02/2011

(Segue a pag. 2)

Page 8: Voltana On Line n.9-2011

Sabato 12 marzo, ore 16.30

Aula Magna del Liceo Classico - Lugo

Caffè Letterario e Università per Adulti

PAOLO GAGLIARDI “E’ VIAZ DL'ANMA”

(Faenza, Tempo al Libro, 2011)

Introducono: Giuseppe Bellosi e Matteo Fantuzzi

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AGENDA

SABATO 12 MARZO ore 20.45 TEATRO PARROCCHIALE IL MEGLIO DI …GIANNI E PAOLO PARMIANI

DOMENICA 13 MARZO ore 14.00 PIAZZA UNITA’ CARNEVALE DEI RAGAZZI

GIOVEDI’ 17 MARZO ore 10,30 PIAZZA UNITA’ INIZIATIVA PUBBLICA PER I

150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA

ore 20.45 CA’ VECCHIA FILM “NELL’ANNO DEL SIGNORE”

DI LUIGI MAGNI

VENERDI’ 18 MARZO ore 20.45 CA’ VECCHIA RICORDANDO GIORGIO GABER

SABATO 19 MARZO ore 20.45 CASA DEL POPOLO COMMEDIA DIALETTALE G.A.D. DI LUGO

“UNA DONA DA SUNZEN”

DOMENICA 20 MARZO ore 10.00 SCUDERIE VILLA ORTOLANI PRESENTAZIONE ALMANACCO DI VOLTANA

VENERDI’ 25 MARZO ore 19.30 CA’ VECCHIA “FINALMENTE E’ PRIMAVERA”: CENA + FILM

SABATO 26 MARZO ore 14.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA

DOMENICA 27 MARZO ore 9.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA

SABATO 2 APRILE ore 12,30 CA’ VECCHIA PRANZO E ASSEMBLEA DEI SOCI

DOMENICA 3 APRILE ore 16.00 TEATRO PARROCCHIALE GIOVANI MUSICISTI IN CONCERTO

continua la SETTIMANA VOLTANESE 2011