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Referendum n. 1 ACQUA Scheda ROSSA L’acqua è un bene di tutti. Vuoi che la gestione dell’acqua resti in mano pubblica ? % a Voltana 96,2 % in Italia 95,7 Referendum n. 2 ACQUA Scheda GIALLA L’acqua è un bene che deve essere accessibile a tutti. Vuoi che il prezzo dell’acqua resti accessibile a tutti ? % a Voltana 96,4 % in Italia 96,2 www.voltanaonline.it Voltana On Line 22 2011 deve accompagnarsi alla constata- zione di come il popolo italiano an- cora possieda una sensibilità am- bientale e un senso di ripulsa nei confronti del disegno di mercifica- zione di tutto l’esistente, arriverà il momento di capitalizzare questo ri- sultato. Ciò dovrà avvenire non in termini elettorali e di visibilità politi- ca, come tanti partiti già stanno fa- cendo, ma gettando le basi per una battaglia popolare che, partendo dal basso, ponga le basi affinché il bene acqua venga gestito nel migliore dei modi e a beneficio di tutti, affinché le centrali nucleari rimangano quel dinosauro che un po’ tutti i Paesi stanno cacciando fuori dall'Europa e affinché la Legge torni ad essere uguale per tutti. Insomma c’è molto lavoro da fare, e l’entusiasmo, che deriva da un risultato andato oltre le migliori aspettative, dovrebbe aiuta- re a lavorare, serenamente e profi- cuamente, sulla strada che il voto degli italiani ha tracciato con chia- rezza. La vignetta è di VAURO SENESI . È stata pubblicata sul quotidiano Il manifesto e nel sito www.vauro.net . ficazione dei beni comuni. Quello che conta è il messaggio politico che gli italiani hanno inteso mandare recandosi in massa alle urne, in barba a tutti i tentativi di dissuaderli. Un chiarissimo “no” alla reintroduzione, in Italia, delle centrali nucleari (già bocciate nel 1987) un altrettanto chiaro “no” alla trasformazione dell’acqua in una merce, da vendere “a barili” come il petrolio ed, infine, un “no” ad una Legge su misura di qualcuno o fatta per garantire a pochi dei privilegi. L’esito di questo referendum è un messaggio politico che, in futuro, tutti i governi di qualsivoglia colore, che si avvicenderanno alla guida di questo complicato Paese, dovranno tenere in debito conto, a prescinde- re da quali siano le direttive dei grandi poteri che tirano le loro fila. Passato il momento dell’euforia e della genuina soddisfazione, che Finalmente quella che era solo una sensazione si è tramutata in re- altà. Nonostante lo spostamento a giu- gno dei referendum, rifiutando l’accorpamento con le elezioni am- ministrative del maggio scorso, no- nostante le manovre messe in atto dal Governo, per dissuadere gli aventi diritto dall’andare alle urne (come la sospensiva della legge sul nucleare), nonostante le tante alchi- mie e gli ostruzionismi assortiti, il quorum è stato abbondantemente superato ed il numero dei votanti si è assestato intorno al 57%. Poco importa se il valore giuridico della consultazione possa ritenersi relativo, così come poco importa se, fra coloro che festeggiano, dopo essere saliti sul carro del vincitore, ci siano i soliti personaggi che, da sempre, offrono la sponda tanto alla lobby dell’atomo quanto alla merci- Italia, va dove ti porta il quorum di Mario Paganini Perché, per essere una donna affermata, devi avere la laurea in “bunga bunga”, quando semplicemente basterebbe essere una donna ? Ecco i risultati dei quattro Referendum Referendum n. 3 NUCLEARE Scheda GRIGIA Vuoi impedire la costruzione di nuove centrali per la produzione di energia dal nucleare ? % a Voltana 96,1 % in Italia 94,6 Referendum n. 4 LEGITTIMO IMPEDIMENTO Scheda VERDE CHIARO Vuoi che la Legge sia uguale per tutti ? % a Voltana 96,4 % in Italia 95,0

Voltana On Line n.22-2011

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Page 1: Voltana On Line n.22-2011

Referendum n. 1

ACQUA

Scheda ROSSA

L’acqua è un bene di tutti. Vuoi che

la gestione dell’acqua resti in mano

pubblica ?

% Sì a Voltana 96,2

% Sì in Italia 95,7

Referendum n. 2

ACQUA

Scheda GIALLA

L’acqua è un bene che deve essere

accessibile a tutti. Vuoi che il prezzo

dell’acqua resti accessibile a tutti ?

% Sì a Voltana 96,4

% Sì in Italia 96,2

www.voltanaonline.it

Voltana On Line 22

2011

deve accompagnarsi alla constata-

zione di come il popolo italiano an-

cora possieda una sensibilità am-

bientale e un senso di ripulsa nei

confronti del disegno di mercifica-

zione di tutto l’esistente, arriverà il

momento di capitalizzare questo ri-

sultato. Ciò dovrà avvenire non in

termini elettorali e di visibilità politi-

ca, come tanti partiti già stanno fa-

cendo, ma gettando le basi per una

battaglia popolare che, partendo dal

basso, ponga le basi affinché il bene

acqua venga gestito nel migliore dei

modi e a beneficio di tutti, affinché

le centrali nucleari rimangano quel

dinosauro che un po’ tutti i Paesi

stanno cacciando fuori dall'Europa e

affinché la Legge torni ad essere

uguale per tutti. Insomma c’è molto

lavoro da fare, e l’entusiasmo, che

deriva da un risultato andato oltre le

migliori aspettative, dovrebbe aiuta-

re a lavorare, serenamente e profi-

cuamente, sulla strada che il voto

degli italiani ha tracciato con chia-

rezza.

La vignetta è di VAURO SENESI . È stata

pubblicata sul quotidiano Il manifesto e

nel sito www.vauro.net .

ficazione dei beni comuni.

Quello che conta è il messaggio

politico che gli italiani hanno inteso

mandare recandosi in massa alle

urne, in barba a tutti i tentativi di

dissuaderli. Un chiarissimo “no”

alla reintroduzione, in Italia, delle

centrali nucleari (già bocciate nel

1987) un altrettanto chiaro “no” alla

trasformazione dell’acqua in una

merce, da vendere “a barili” come

il petrolio ed, infine, un “no” ad una

Legge su misura di qualcuno o fatta

per garantire a pochi dei privilegi.

L’esito di questo referendum è un

messaggio politico che, in futuro,

tutti i governi di qualsivoglia colore,

che si avvicenderanno alla guida di

questo complicato Paese, dovranno

tenere in debito conto, a prescinde-

re da quali siano le direttive dei

grandi poteri che tirano le loro fila.

Passato il momento dell’euforia e

della genuina soddisfazione, che

Finalmente quella che era solo

una sensazione si è tramutata in re-

altà.

Nonostante lo spostamento a giu-

gno dei referendum, rifiutando

l’accorpamento con le elezioni am-

ministrative del maggio scorso, no-

nostante le manovre messe in atto

dal Governo, per dissuadere gli

aventi diritto dall’andare alle urne

(come la sospensiva della legge sul

nucleare), nonostante le tante alchi-

mie e gli ostruzionismi assortiti, il

quorum è stato abbondantemente

superato ed il numero dei votanti si

è assestato intorno al 57%.

Poco importa se il valore giuridico

della consultazione possa ritenersi

relativo, così come poco importa se,

fra coloro che festeggiano, dopo

essere saliti sul carro del vincitore,

ci siano i soliti personaggi che, da

sempre, offrono la sponda tanto alla

lobby dell’atomo quanto alla merci-

Italia, va dove ti porta il quorum di Mario Paganini

Perché, per essere una donna

affermata, devi avere la laurea

in “bunga bunga”, quando semplicemente basterebbe

essere una donna ?

Ecco i risultati dei quattro Referendum

Referendum n. 3

NUCLEARE

Scheda GRIGIA

Vuoi impedire la costruzione di

nuove centrali per la produzione di

energia dal nucleare ?

% Sì a Voltana 96,1

% Sì in Italia 94,6

Referendum n. 4

LEGITTIMO IMPEDIMENTO

Scheda VERDE CHIARO

Vuoi che la Legge sia uguale per

tutti ?

% Sì a Voltana 96,4

% Sì in Italia 95,0

Page 2: Voltana On Line n.22-2011

tra cui 3.443 missioni d'attacco in un

periodo di due mesi (31 marzo 2011-31

maggio 2011).

Con lo spiegamento della USS Geor-

ge HW Bush e del suo Carrier Strike

Group insieme ad altre navi da guerra

alleate, si sta aprendo una nuova fase

della guerra.

Le operazioni militari non sono più

limitate ad una campagna di bombar-

damento ad alta quota, dove gli obiet-

tivi da colpire sono "pre-approvati" e

pianificati in anticipo. È previsto l'im-

piego di elicotteri e operazioni aeree a

bassa quota. Queste ultime sono per

supportare lo spiegamento dei com-

mandos USA-NATO e delle forze ribelli

a terra.

Michel Chossudovsky - Global Research

dal sito www.comedonchisciotte.org

COTTI & BOLLITI

Pagina 2 www.voltanaonline.it

rappresentanza e più lavoro. Contageranno il resto d'Europa ? Ma chi sono gli Indignados ? Si tratta di un movimento spontaneo,

formato prevalentemente (ma non

esclusivamente) dalle giovani ge-

nerazioni. Denuncia una situazione

economica senza prospettive (in

Spagna la disoccupazione supera il

20%, il 44% tra gli under 25). Gli

Indignados chiedono maggiore rappresentanza nelle decisioni del-

la politica nazionale, giudicata

troppo sclerotizzata, attraverso l'u-

tilizzo di referendum popolari a cui

sottoporre le leggi più importanti,

e un decentramento del potere

centrale.

Contestano anche la monarchia,

di cui si chiede l'abolizione. Ma è

soprattutto il tema del lavoro che

sta a cuore al movimento. Gli In-

dignados infatti vorrebbero una forte risposta per fronteggiare pre-

carietà salariale e sfruttamento de-

gli stagisti e chiedono l'istituzione

di un salario minimo (1.200 euro

netti al mese). Il movimento solle-

cita un pacchetto di riforme fiscali,

l'applicazione dell'Iva come impo-

sta progressiva, l'imposizione della

Tobin tax e la nazionalizzazione

delle banche salvate dagli inter-

venti dello Stato dal fallimento.

Altre rivendicazioni degli Indi-

gnados, la riduzione delle spese

militari, la chiusura di tutte le fab-

briche di armi e delle centrali nu-

cleari. Rivendicano la loro natura pacifica. E almeno fino a questo mo-

mento così è stato. Una sorta di Ses-

santotto “dolce”, in chiave postmo-

derna.

Inevitabile il richiamo alle rivolte

che hanno preso piede del Ma-

ghreb. Difficile anche dire se il con-

tagio si diffonderà in Europa e natu-ralmente in Italia e in Francia, dove

la disoccupazione giovanile, il pro-

pellente di questa protesta, è altissi-

ma.

Sintesi dell’articolo di Francesco Anfossi pubblicato nel sito

www.famigliacristiana.it

I giovani spagnoli hanno invaso le piazze per chiedere maggiore

“Porterò tutte le pensioni ad al-

meno un milione di lire !”

Con questo annuncio Mr. B. si

guadagnò il consenso di tanti.

Ora, che più della metà dei pen-

sionati prende meno di 500 euro, tutti hanno capito dov’era il trucco.

Infatti, Mr. B. non ha mai detto

nulla sul controllo del costo della vita. Quest’ultimo è stato lasciato

crescere a dismisura !

Mr. B. e il suo Governo non van-

no nelle tasche degli italiani. Si

limitano a riempirle di aria fritta.

Purtroppo certe lezioni hanno dei

costi decisamente salati.

Il Partito delle Libertà e la Lega

Nord sono al Governo. Quel Go-

verno che prima ha riconsiderato

l’opzione del nucleare, poi ha ten-

tato di vanificare l’iniziativa refe-

rendaria (portata avanti da centi-

naia di migliaia di cittadini), infine

è ricorso, contro la sentenza della

Cassazione e la conseguente con-ferma dei referendum. Da qualche

tempo, i parlamentari e gli espo-

nenti del PdL e della Lega si com-

portano, nelle piazze, come se,

seduti nelle poltrone del Governo,

ci fossero esponenti di altri Partiti.

Non è una questione di coerenza e

di memoria. È, semplicemente,

essere delle grandissime facce

toste.

Una nuova fase della guerra si sta svol-

gendo in direzione di un processo di

escalation militare e dell'atterraggio

finale di commandos USA-NATO sulle

coste della Libia. Uno spiegamento senza

precedenti di potenza navale nel Medi-

terraneo è in corso.

La Super portaerei USS George HW

Bush, la nave più avanzata nell'arsenale

navale statunitense, insieme al suo grup-

po d'assalto e gruppo vettore è entrata

nel Mediterraneo, fino ad unirsi con la

Sesta Flotta a Napoli. La portaerei USS

George HW Bush (CVN77) è la più gran-

de nave da guerra del mondo: "Quattro

ettari e mezzo di spazio sul suo ponte di

volo, che la rende in grado di ospitare

90 aerei ed elicotteri. Ospita 5.500 ele-

menti di equipaggio". Dotata di sofisti-

cati sistemi di guerra elettronica, è la

"base militare mobile" più grande del

mondo (Manlio Dinucci, "Boots on the

Ground": Sarkozy e Cameron si prepa-

rano a sbarcare in Libia, Global Rese-

arch, 31 maggio 2011).

"Freedom at Work" è il "logo umanita-

rio" della USS George HW Bush

Le dimensioni della Super-

portaerei USS George HW Bush,

i suoi sistemi avanzati di armi, le

sue capacità distruttive, per non

parlare del suo costo, sono l'e-

spressione pura e semplice delle

ambizioni imperiali dell'Ameri-

ca. Sotto la dottrina "Shock and

Awe", la USS George H. W. Bush

è destinata a stupire e ridurre il

nemico in totale sottomissione.

Dall'inizio della guerra il 19

marzo, sono state condotte circa

10.000 missioni. La NATO rico-

nosce un totale di 9.036 missioni,

ESCALATION MILITARE: "FASE DUE" DELLA GUERRA IN LIBIA

Page 3: Voltana On Line n.22-2011

Pagina 3 www.voltanaonline.it

dini alla fame. Col parlamentari-

smo di Cromwell, preludio della

moderna democrazia, venne intro-

dotta l’enclosure: quel Parlamento

era pieno di grandi proprietari

terrieri oltre che di banchieri. E si

preparò quella massa di disperati

pronti a farsi carne da macello nel-

le fabbriche e negli slums così effi-

cacemente descritti da Marx ed

Engels. Un contadino autosufficien-

te, come era stato prima delle en-

closure, padrone del suo lavoro,

non avrebbe mai lasciato il proprio

campo per andare in quell’inferno.

Era nata la Modernità, il "mondo

libero", come noi lo chiamiamo,

dove siamo tutti, come scrive Nie-

tzsche, degli "schiavi salariati". E

dei sudditi cui fra non molto sarà

fatta pagare anche l’aria che respi-

rano.

Massimo Fini

Fonte: www.gazzettino.it

del 13.05.2011

(servitù di legnatico), il diritto di

pascolo libero, il diritto di aggrega-

re la propria pecora o la propria

vacca al gregge comune guidato dal

pastore comunale pagato dalla co-

munità (e aveva questo diritto anche

chi non era in grado di pagarselo),

diritto di pesca nei fiumi e nei la-

ghetti altrui (servitù di acquatico),

diritto di spigolatura: le spighe sfug-

gite al mietitore appartenevano ai

più poveri, erano "la parte di Dio".

Non era un sistema comunista, ma

comunitario, basato sul regime dei

"campi aperti" (open fields) proprio

per permettere l’esercizio di quelle

servitù collettive. Per un secolo e

mezzo, a partire dal ’500, in Inghil-

terra, le case regnanti dei Tudor e

degli Stuart si opposero ai grandi

proprietari terrieri che volevano

recintare i loro campi (enclosure)

perché capivano benissimo che

questo avrebbe rotto lo straordina-

rio, ma delicato equilibrio del mon-

do rurale, buttando milioni di conta-

Nei secoli "bui" del Medioevo

l’acqua non si pagava. La si attinge-

va dai pozzi. Se un contadino non

aveva un pozzo, sul suo terreno, la

andava a prendere da quello del

vicino, senza dovergli pagar nulla.

Era una delle tante servitù che

gravavano sulla proprietà e sul pos-

sesso privati. I diritti di uso dei bo-

schi: il contadino vi prendeva la le-

gna per riscaldamento e costruzione

Ricette tanto facili quanto brutali Occorrerebbe chiedere agli italiani

cosa vogliono esattamente. Ho senti-

to tanta gente che ha votato Pisapia

perché “si deve cambiare”, ma non

sa cosa; che è favorevole alle rinno-

vabili, ma “le bollette ENEL sono già

ora troppo care”; che è contro la

guerra, ma ribadisce che l'Italia de-

ve restare nella NATO; che ci sono

troppi immigrati, ma i suoi tre dipen-

denti albanesi sono bravi; che i

“rom” sono discriminati, ma non

vuole l'accampamento vicino a casa

perché rubano. Se i nostri cittadini

pensano di mantenere lo stesso li-

vello di vita unicamente attraverso

l'occupazione da ufficio, dove si pro-

duce carta, si timbra, si fanno rego-

lamenti poi si modificano, si discute,

si ricorre, si ampliano normative, si

complica tutto, dove in una città co-

me Milano non c'è più una fabbrica,

dove i lavori pratici vengono deman-

dati agli stranieri, creando dumping

salariale e caricando di oneri sociali

Stato e Regioni, ebbene, si dovranno

ricredere. Per competere con Cinesi

e Indiani, che nei loro opifici pro-

ducono tutto per tutti, che si spor-

cano le mani, che si sacrificano 11

ore al giorno, che sgobbano in am-

bienti insalubri e inquinati, che

vanno in miniera, che crepano sul

lavoro, ci vuol ben altro che pre-

sentarsi sul mercato mondiale con i

vestitini e le scarpette made in italy

griffati. Occorre ritornare alle

grandi produzioni industriali; di-

fendere il mercato con i contingen-

tamenti o i dazi; modulare una poli-

tica economica emettendo divisa,

con una banca nazionale autonoma;

convincere i laureati ed i percettori

di sussidi di disoccupazione che -

se in certi frangenti gli unici lavori

richiesti sono le badanti, gli infer-

mieri e gli spazzini - bisogna co-

munque adattarsi, in attesa di tempi

migliori. Occorre dire alle bene-

merite multinazionali che tutto

quanto intendono vendere in Italia

lo devono produrre in loco, con un

ciclo tecnologico completo, senza

omissioni di parti strategiche da

Acqua privatizzata ? Nemmeno del Medio Evo !

importare. Occorre che il popolo si

faccia un bel bagno di umiltà e si

renda conto che se una volta erava-

mo la settima potenza industriale

del pianeta, ma adesso siamo scesi

di molto; in parte per colpa di qual-

che politico (che peraltro è stato

votato), ma soprattutto perché altre

nazioni sono evolute e ci fanno con-

correnza. Occorre persuadere i

giovani che la vita non è solo look,

piercing e tatuaggi; ogni tanto biso-

gna farsi un mazzo così, come era-

no abituati i nonni e i padri che

hanno accumulato ricchezze per

tramandarle ai discendenti. Rileva-

to che se nei week-end del mese di

giugno 2011 il 60% ( e non il 2% !)

degli italiani è partito in vacanza, si

deve concludere che il momento

nel quale i medesimi finiranno col

culo per terra non è lontano, ma

neppur così vicino; qualche margi-

ne di risparmio e qualche introito

sussiste ancora.

Commento. Avessimo la certezza

che, chi merita la carriola, va alla

carriola e che, quanti comandano,

sappiano quello che fanno ...

Page 4: Voltana On Line n.22-2011

Pagina 4 www.voltanaonline.it

Onkalo - il primo deposito per-

manente di scorie nucleari.

Onkalo in finlandese significa

“nascondiglio”. Si trova a Olkiluoto,

in Finlandia, a circa 300 km a nord-

ovest di Helsinki. È il primo tentati-vo al mondo di creazione di un de-

posito permanente. Si tratta di un

enorme sistema di gallerie sotterra-

nee scavate nella dura roccia. La

realizzazione del progetto è iniziata

nel 1970. Il deposito dovrebbe esse-

re consegnato e riempito dopo il

2100, ossia: tra un secolo. Nessuna

persona, che oggi lavora per l'im-

pianto, vivrà tanto da poterlo vede-re completato. Le autorità preposte

al nucleare, sia finlandesi che sve-

desi, stanno collaborando al proget-

to. La Svezia, poi, ha in progetto un

impianto simile, ma non ha ancora

iniziato i lavori.

La presentazione di Onkalo, fatta

attraverso cartelle per argomenti.

Le scorie nucleari sono un fatto.

La produzione di scorie fortemen-

te radioattive è il risultato inevitabi-le della produzione di energia nu-

cleare. Le scorie rimangono radioat-

tive e/o radio tossiche per almeno

100 000 anni. Si stima che la quantità

totale di scorie nucleari altamente

radioattive, nel mondo di oggi, sia

compresa tra le 250 000 e le 300 000

tonnellate. La quantità di questi sco-

rie aumenta giorno dopo giorno.

Norme di sicurezza.

Le scorie radioattive sono perico-

lose per tutti gli organismi viventi e

l'esposizione alle radiazioni può

portare alla morte (la malattia … incurabile per eccellenza!), così

come a delle mutazioni nel codice

genetico. Gli standard di sicurezza

sono basati su ipotesi teoriche, poi-

ché l'umanità non ha alcuna espe-

rienza su come debbano essere fat-

te delle costruzioni per la conserva-

zione di scorie radioattive. In Euro-

pa c'è uno standard di sicurezza che

prevede un periodo di almeno 100 000 anni durante il quale i rifiuti ra-

dioattivi debbono rimanere isolati

da tutti gli organismi viventi. Negli

Stati Uniti questo periodo è determi-

nato in un milione di anni.

Che cosa significa 100 mila an-

ni.

È difficile, per gli esseri umani,

poter capire intervalli di tempo più

lunghi di qualche generazione.

Quindi non è facile comprendere

che cosa siano mille anni. Per met-

tere lo scorrere del tempo nella giusta prospettiva, abbiamo biso-

gno di pietre miliari; ad esempio:

- La specie umana, come la cono-

sciamo noi oggi, si ritiene esista da

circa 100 000 anni.

- I dipinti rinvenuti nella grotta più

antica, fino ad oggi conosciuti, ri-

salgono a circa 30 000 anni fa.

- le piramidi hanno circa 4 500 an-

ni; la nascita di Cristo risale a circa

2.010 anni fa; la scoperta delle ra-diazioni è avvenuta circa 115 anni

fa.

Stoccaggio temporaneo

Il combustibile nucleare esaurito

è (di regola) conservato in vasche,

piene di acqua, esse fungono da

depositi provvisori. Quasi tutti i

depositi provvisori sono sulla su-

perficie del terreno, quindi sono

vulnerabili alle catastrofi naturali o

provocate dall'uomo. Inoltre richie-

dono: una stretta sorveglianza e

una gestione della sicurezza e della

manutenzione. L'acqua nelle pisci-ne raffredda le barre di combusti-

bile, altrimenti il calore che le bar-

re emanano avrebbe l’effetto di un

fuoco radioattivo. Al tempo stesso,

l'acqua crea uno scudo contro la

radioattività. Si impiegano 40 - 60

anni per raffreddare le barre di

combustibile fino ad una tempera-

tura inferiore ai 100 gradi Celsius.

Solo al di sotto di questa tempera-tura il combustibile esaurito può

essere manipolato e trattato. La

maggior parte dei depositi provvi-

sori sono situati vicino alle centrali

nucleari. Anche il trasporto delle

scorie è complicato e soggetto a

molteplici problemi di sicurezza.

Depositi permanente

Per garantire che i rifiuti radioat-

tivi siano conservati isolati e lonta-

PER L’ETERNITÀ. ONKALO UN POSTO NASCOSTO CHE NON DEVE ESSERE no da tutti gli organismi viventi (e

non dispersi in natura), sono neces-

sari dei depositi permanenti. Ma

come è possibile assicurare una sor-

veglianza continua, la gestione della

sicurezza e la manutenzione, per tutta la durata del periodo di stoc-

caggio ? Un periodo standard che

può essere di 100 000 anni in Euro-

pa e di un milione di anni negli Stati

Uniti !

I depositi permanenti

I depositi di rifiuti radioattivi per-

manenti debbono essere situati in

luoghi molto sicuri. Le aree con atti-

vità vulcanica o sismica sono esclu-

se, così come sono escluse le pianu-

re (quando a rischio di alluvioni) e

le località poste vicino ed al livello

del mare (erosione e inondazioni). Anche le rocce porosa non vanno

bene, per le infiltrazioni e le conse-

guenti successive perdite d'acqua. I

Paesi produttori di energia nuclea-

re, che non hanno siti idonei allo

stoccaggio permanente delle scorie

radioattive, debbono esportare i

loro rifiuti in altri Paesi. È fonda-

mentale che il trasporto avvenga in

assoluta sicurezza. Anche questa è una questione irrisolta.

Il ritrattamento delle scorie

Il combustibile nucleare esaurito

può essere ritrattato poiché sola-mente una frazione dell'energia del-

le barre di combustibile è stata uti-

lizzata. Prima le barre sono trasferi-

te dai reattori ai depositi di stoccag-

gio provvisorio. Il plutonio è un sot-

toprodotto del ritrattamento. Il plu-

tonio è un elemento essenziale per

le bombe nucleari. Se il ritrattamen-

to, oggi, non viene eseguito è la

conseguenza dei trattati di non pro-liferazione nucleare. Poiché il ritrat-

tamento è procrastinato nel tempo,

il combustibile nucleare esaurito

deve rimanere nei depositi provvi-

sori. La quantità di scorie nucleari

altamente radioattive può essere

ridotta, grazie al ritrattamento, ma

non eliminata.

La trasmutazione

La ricerca ha suggerito la possibi-

le trasmutazione, cioè (Segue a pag. 5)

Page 5: Voltana On Line n.22-2011

un processo che do-

vrebbe ridurre la tossicità dei rifiuti

e la durata della loro pericolosità.

Però, fino ad oggi, la trasmutazione

è rimasta una opzione solamente

teorica, pensata dagli scienziati e mai realizzata. Se la trasmutazione

diventasse una realtà la quantità di

scorie nucleari altamente tossiche

potrà essere ridotta, ma non elimi-

nata.

Comunicazione

Con il trascorrere del tempo le

lingue antiche sono state dimenti-

cate. È stato necessario riscoprirle

perché, oggi, fossero nuovamente

comprese. Alcune lingue, poi, deb-

bono ancora essere decodificate. È

una questione aperta quella del

“se” e del “come” si debba dare una comunicazione (ad un futuro

sconosciuto e, da noi, molto distan-

te) circa questioni complesse quali

i rifiuti nucleari e le radiazioni. Co-

munque quando L'Accademia delle

Scienze degli Stati Uniti ha ritenuto

impossibile dare certezza scientifi-

ca ad un messaggio che dovrebbe

portare delle informazioni oltre i

100 000 anni, dal tempo presente, questi studi sono stati fermati.

dal sito

www.intoeternitythemovie.com/nuclear-

facts-2/

A pag. 7 c’è una immagine di ONKALO

dal sito www.comedonchisciotte.org.

Pagina 5 www.voltanaonline.it

(Segue da pag. 4)

La notizia rimbalza dalla stampa

cinese: un ragazzo avrebbe accon-

sentito all’asportazione di un re-

ne pur di avere il denaro necessa-

rio all’acquisto di un iPad 2. Il de-siderio era troppo forte ed i control-

li evidentemente troppo bassi e così

il fatto ha potuto aver luogo. Il penti-

mento successivo è soltanto la chio-

sa più triste per una storia che, di

per sé, non può che far riflettere.

Protagonista della vicenda un

17enne di Huaishan City. Sua la nar-

razione della storia alla stampa lo-

cale: «Volevo comprare un iPad 2,

ma non potevo permettermelo. Un

broker mi ha contattato su internet e

mi ha detto che mi avrebbe potuto

aiutare a vendere un rene per 20

mila Yuan». Per poco più di 2 mila

euro, insomma, il ragazzo ha accet-

tato di donare un rene

all’inseguimento del suo più grande

desiderio: l’ultimo device di Cuper-

tino, quella mela touchscreen che

porta code infinite davanti agli Ap-

ple Store e fa parlare di sé in tutto il

mondo.

All’insaputa dei genitori, il ragaz-

zo si è recato presso una struttura

ospedaliera presso la città di Chen-

zhou ed è stato sottoposto ad un in-

tervento chirurgico durato 3 ore

circa. Al termine dell’espianto il

ragazzo è potuto tornare a casa con i

22000 yuan promessi, con un rene in

meno, una cicatrice ed un sogno da

realizzare.

La struttura ospedaliera ha subito

negato ogni addebito: il reparto era

stato concesso in uso ad un affarista

esterno, del quale non è più stato

possibile reperire le credenziali.

Nonostante si possa condurre una

vita relativamente tranquilla anche

con un rene soltanto, il ragazzo a-

vrebbe avuto un decorso post-

chirurgico non completamente

privo di problemi e la cosa avreb-be portato ad un improvviso, quanto

tardivo, pentimento.

La storia nasconde presumibil-

mente retroscena che non potranno

mai emergere a proposito della sa-

nità cinese, della famiglia del ragaz-

zo e del tipo di educazione ricevuta.

In tutto ciò si è però inserito un fatto-

re scatenante quale l’ irraggiungibi-

le oggetto dei desideri ed ha fatto

cadere le fragili difese di un ragazzo

che, anche al costo di vivere senza

un rene, voleva provare l’ebbrezza

“magica” del touchscreen. Ha ora

poco più di 20 mila Yuan per conso-

larsi del tragico errore compiuto. .

dal sito http://news.cnet.com/8301-

17852_3-20068295-71/report-teen-sells-

kidney-to-buy-ipad-2/

Un adolescente vende un rene per comprarsi un iPad 2 Report: Teen sells kidney to buy iPad 2 by Chris Matyszczyk

di Paolo Gagliardi

L’è quela dal tre vólt

che, coma dj étar crest,

a so aquè, sot’a sta cróṣ.

L’è una via crucis,

par qui dla la nöstra eté,

fé séra a cuntér agli ór,

ẓùvan par la pinsioun

e vec par un lavór.

È la terza volta

che, come altri cristi,

sono qui, sotto questa croce.

È una via crucis,

per quelli della nostra età,

fare sera contando le ore,

giovani per la pensione

e vecchi per un lavoro.

"VIA CRUCIS"

DISTURBATO

Page 6: Voltana On Line n.22-2011

Che cosa possono produrre i Palestinesi ?

Che cosa potresti comperare dai Palestinesi ?

Che cosa valgono le risoluzioni dell’O.N.U. ?

convivere, allora: due popoli in due Stati !

Se gli israeliani e i palestinesi non sanno

Ma quanto è dato osservare è molto diverso...

PARI OPPORTUNITÀ

IO NON COMPRO

LAVAZZA TEVA JAFFA L’OREAL

Pagina 6 www.voltanaonline.it

di Massimo Gramellini

SE NEL GOLAN CI FOSSERO STATI 23 MORTI

Domenica 5 giugno 2011 era il 44°

anniversario della Nakasa, la bru-

ciante sconfitta subita dagli eserciti

arabi nella Guerra dei Sei Giorni del

1967, con la quale non solo svanì il

sogno dei profughi palestinesi di

poter fare ritorno nei loro Paesi

d’origine, dopo l’espulsione del

1948, ma altri territori vennero occu-pati dall’esercito israeliano. Si tratta-

va delle alture del Golan, sottratte

alla Siria; della Transgiordania, sot-

tratta alla Giordania; della Striscia di

Gaza e della Penisola del Sinai, sot-

tratta all’Egitto: così, altre centinaia

di migliaia di profughi presero la

via dell’esilio, mentre gli Arabi che rimasero dovettero adattarsi a vivere

sotto un regime di occupazione.

Il Sinai è poi stato restituito all’ E-

gitto, dopo una nuova guerra (quella

del Kippur, nel 1973) e il trattato di

pace con l’Egitto; Gaza e la Tran-

sgiordania avrebbero dovuto costitu-

ire il nuovo, fantomatico Stato pale-

stinese; mentre le alture del Golan

non sono mai state restituite alla so-

vranità siriana e, anzi, il governo i-

sraeliano ha fatto capire che non lo

saranno nemmeno in futuro, data la

loro decisiva importanza strategica.

Fu in quella occasione che l’ eser-

cito con la stella di Davide occupò il

settore giordano di Gerusalemme,

aprendo la più grave di tutte le ferite

nella coscienza del popolo palestine-

se e, più in generale, del mondo ara-

bo: perché, oltre al fatto che la città

vecchia era abitata da Palestinesi da

tempo immemorabile, Gerusalemme

è, oltre che il centro morale

dell’Ebraismo, anche la terza città

santa dell’Islam, dopo La Mecca e

Medina, e vanta la presenza di due

degli edifici più sacri di quest’ultima

religione, la Moschea di Omar e la

Moschea di Al Aqsa.

Il 30 giugno 1980, poi, la Knesset, il

Parlamento israeliano, ha proclamato

unilateralmente che Gerusalemme è

la capitale «una e indivisibile» dello

Stato d’Israele, benché l’O.N.U. e la

comunità internazionale non abbiano mai riconosciuto tale decreto: su 83

Stati che hanno una rappresentanza

diplomatica in Israele, 64 la manten-

gono a Tel Aviv e nessuno a Gerusa-

lemme; solo due, Bolivia e Paraguay,

ce l’hanno nel distretto di Gerusa-

lemme, ma fuori dalla città.

Da allora, le autorità israeliane han-

no fatto di tutto per snazionalizzare

Gerusalemme Est e per indurre la

popolazione araba ad andarsene; e

ciò a dispetto della risoluzione nu-

mero 242 del Consiglio di Sicurez-

za delle Nazioni Unite, con la qua-

le si intimava allo Stato di Israele

di ritirarsi dai territori occupati con la Guerra dei Sei Giorni nel giu-

gno del 1967, e di restituirli alla le-

gittima sovranità degli Stati arabi.

La Corte Internazionale di Giustizia

si è espressa in maniera esplicita,

affermando che la proclamazione

israeliana di Gerusalemme come

propria capitale è in palese violazio-ne delle norme che regolano il dirit-

to internazionale. (…)

Evidentemente, i morti non sono

tutti uguali: anche quando sono civili;

anche quando si tratta di donne e

ISRAELIANI, CADUTI SOTTO IL PIOMBO SIRIANO ...

bambini.

Alcuni sono più uguali degli altri;

molto più uguali. (…)

Due pesi e due misure davanti

alla morte; due pesi e due misure

davanti alla storia. Bisogna che

qualcuno lo dica, che qualcuno alzi

la voce. (…)

Vorrei invitare tutti a rileggersi

quel passo de «La casa in collina» di

Cesare Pavese, in cui vengono det-

te parole memorabili sul senso dei

morti ammazzati in guerra, in ogni

guerra, sia essa vicina o lontana nel

tempo e nello spazio:

«Ma ho visto i morti sconosciuti, i

morti repubblichini. Sono questi che

mi hanno svegliato. Se un ignoto, un

nemico, diventa morendo una cosa

simile, se ci si arresta e si ha paura a

scavalcarlo, vuol dire che anche

morto il nemico è qualcuno, che do-

po averne sparso il sangue bisogna

placarlo, dare una voce a questo

sangue, giustificare chi l'ha sparso.

Guardare certi morti è umiliante.

Non sono più faccenda altrui; non ci

si sente capitati sul posto per caso. Si

ha l'impressione che lo stesso desti-

no che ha messo a terra quei corpi,

tenga noialtri inchiodati a vederli, a

riempircene gli occhi. Non è paura,

non è la solita viltà. Ci si sente umi-

liati perché si capisce - si tocca con

gli occhi - che al posto del morto

potremmo essere noi: non ci sareb-

be differenza, e se viviamo lo dob-

biamo al cadavere imbrattato. Per

questo ogni guerra è una guerra

civile: ogni caduto somiglia a chi

resta, e gliene chiede ragione.»

di Francesco Lamendola

Fonte: www.ariannaeditrice.it

Visita il sito www.comedonchisciotte.org

Page 7: Voltana On Line n.22-2011

MULTIMEDIALE

Pagina 7 www.voltanaonline.it

Che cosa fare delle scorie nucleari ?

Visita questi siti e trovi informazioni sulla …

soluzione finlandese (in inglese):

http://youtu.be/8AWcle6lM_Q

http://youtu.be/FL6A9_HRFec

http://youtu.be/H_xdC_wLz5E

http://youtu.be/G_Zwq1bO_Wc

http://youtu.be/EPn4BIhK-A8

http://youtu.be/r-vgW5hucLM

Il nucleare è la fonte energetica più econo-

mica che abbiamo a disposizione !?

A volte i numeri, più che il risultato di una

somma aritmetica, sono il risultato di un gio-

co di prestigio.

Quali sono gli elementi che concorrono a sta-

bilire il costo, il valore, il prezzo finale di ciascu-

na fonte di energia? E quali, invece, non sono

presi in considerazione? Perché?

Quanto costa “smaltire” un tonnellata di rifiuti

radioattivi? Chi “tratta” questo genere di rifiuti?

E “dove” avviene questa lavorazione?

Dillo a Obama !

Hai dei problemi ?

dal sito www.shockdom.com/albo

“Questo Paese non si salve-

rà, la stagione dei diritti e

della libertà si rivelerà effi-

mera, se non nascerà in noi

un nuovo senso del dovere.”

Aldo Moro

“Se i giovani si organizzano,

si impadroniscono di ogni

ramo del sapere e lottano

con i lavoratori e gli oppres-

si, non c’è scampo per un

vecchio ordine fondato sul

privilegio e sull’ingiustizia.”

Enrico Berlinguer

Nell’eternità – Cosa fare con i rifiuti nucleari.

Diamo una sbirciatina a un incredibile impian-

to sotterraneo, costruito in Finlandia per stocca-

re i rifiuti nucleari, chiamato "Onkalo"(= posto

nascosto). Il progetto fu avviato negli anni ’70 e

non sarà completato se non fra altri 120. È pro-

gettato per durare 100.000 anni, il tempo neces-

sario affinché le scorie nucleari diventino sicure.

Page 8: Voltana On Line n.22-2011

Pagina 8 www.voltanaonline.it

L’ITALIA NON È UN PAESE PER I GIOVANI 2° Governo Berlusconi (dal 11-06-2001 al 23-04-2005) Durata (giorni) 1412

3° Governo Berlusconi (dal 23-04-2005 al 16-05-2006) Durata (giorni) 388

2° Governo Prodi (dal 16-05-2006 al 08-05-2008)) Durata (giorni) 723

4° Governo Berlusconi (dal 08-05-2008 al …-…-… ) Otto anni, degli ultimi dieci...

Sono stati tagliati i fondi per la scuola pubblica. Chi non ha testa, usa i muscoli. Chi ha solamente i muscoli è in … concorrenza con il 3° Mondo.

È stato incentivato il lavoro straordinario. Se otto occupati fanno un’ora di straordinario, quel giorno una persona non ha il lavoro.

È stata alzata l’età per poter andare in pensione. Se i posti non si liberano, gli occupati sono sempre gli stessi.

Il mondo che

abbiamo creato

è il prodotto

del nostro pensiero e

dunque

non può cambiare

se prima

non modifichiamo

il nostro modo

di pensare.

Albert Einstein

Ma quanto è grande la manovra che il

governo si prepara ad annunciare? Alla

fine 47 miliardi! Il ministro Giulio Tremon-

ti aveva fatto intendere che si trattava di

recuperare 7-8 miliardi. Poi arriva Silvio

Berlusconi, giovedì, e annuncia una ma-

novrina “da 3 miliardi”. Mentre la nebbia

dei numeri diventa più fitta, il Premier

annuncia pure la riforma fiscale che ren-de il quadro ancora più incerto. Ma alme-

no sui soldi che bisogna trovare, qualche

punto fermo si può mettere. La premessa

è questa: servono 40 miliardi di tagli (veri, non basta ridurre un po’ gli aumenti

di spesa già previsti) per raggiungere il

pareggio nel 2014, un obiettivo imposto dall’Europa che il Governo ha già recepi-

to nell’ultimo documento ufficiale di poli-

tica economica. Più i 7 miliardi di corre-

zioni, chiamati confidenzialmente

“manovra di manutenzione”. È impossi-

bile, con questi numeri, abbassare le

tasse come Berlusconi conti-

nua a promettere. Tremonti lo sa, e fatica sempre meno a dirlo.

Stamattina, di fronte ai giovani

industriali, il superministro

dell'Economia ha trovato toni e

argomenti per sconfessare nuo-

vamente il Premier, pur limitan-

dosi a tranquillizzare da un lato e

spaventare dall'altro: imposte

nuove non ce ne saranno, ha det-

to Tremonti, ma “tagliare le tasse

creando deficit non si può”, per-

ché “tutte le cause della crisi

sono ancora in essere”.

dal sito

www.ilfattoquotidiano.it/

Servono 47 miliardi di euro entro il 2014

150

04/06/2011 Quest’anno

in media gli italiani

hanno

lavorato

per Stato, Regione e

Comuni

fino al 4 giugno 2011,

ovvero

155 giorni di lavoro

prima di

arrivare al

free tax day,

giorno della libertà

dalle tasse,

ereditato dalla

tradizione

anglosassone

e liberista,

che traduce,

con un’immagine

efficace,

il peso fiscale

sui cittadini.

dal sito

www3.lastampa.it

“Quanti sono disposti

a sacrificare

la loro libertà

per la loro sicurezza

non meritano

né l’una né l’altra ! ”

Benjamin Franklin

“In dieci anni la mia

pensione e cresciuta

del 18 %, il mio tenore

di vita è rimasto uguale,

ma le spese sono

cresciute del 55 % ! ”