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news, politics
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Referendum n. 1
ACQUA
Scheda ROSSA
L’acqua è un bene di tutti. Vuoi che
la gestione dell’acqua resti in mano
pubblica ?
% Sì a Voltana 96,2
% Sì in Italia 95,7
Referendum n. 2
ACQUA
Scheda GIALLA
L’acqua è un bene che deve essere
accessibile a tutti. Vuoi che il prezzo
dell’acqua resti accessibile a tutti ?
% Sì a Voltana 96,4
% Sì in Italia 96,2
www.voltanaonline.it
Voltana On Line 22
2011
deve accompagnarsi alla constata-
zione di come il popolo italiano an-
cora possieda una sensibilità am-
bientale e un senso di ripulsa nei
confronti del disegno di mercifica-
zione di tutto l’esistente, arriverà il
momento di capitalizzare questo ri-
sultato. Ciò dovrà avvenire non in
termini elettorali e di visibilità politi-
ca, come tanti partiti già stanno fa-
cendo, ma gettando le basi per una
battaglia popolare che, partendo dal
basso, ponga le basi affinché il bene
acqua venga gestito nel migliore dei
modi e a beneficio di tutti, affinché
le centrali nucleari rimangano quel
dinosauro che un po’ tutti i Paesi
stanno cacciando fuori dall'Europa e
affinché la Legge torni ad essere
uguale per tutti. Insomma c’è molto
lavoro da fare, e l’entusiasmo, che
deriva da un risultato andato oltre le
migliori aspettative, dovrebbe aiuta-
re a lavorare, serenamente e profi-
cuamente, sulla strada che il voto
degli italiani ha tracciato con chia-
rezza.
La vignetta è di VAURO SENESI . È stata
pubblicata sul quotidiano Il manifesto e
nel sito www.vauro.net .
ficazione dei beni comuni.
Quello che conta è il messaggio
politico che gli italiani hanno inteso
mandare recandosi in massa alle
urne, in barba a tutti i tentativi di
dissuaderli. Un chiarissimo “no”
alla reintroduzione, in Italia, delle
centrali nucleari (già bocciate nel
1987) un altrettanto chiaro “no” alla
trasformazione dell’acqua in una
merce, da vendere “a barili” come
il petrolio ed, infine, un “no” ad una
Legge su misura di qualcuno o fatta
per garantire a pochi dei privilegi.
L’esito di questo referendum è un
messaggio politico che, in futuro,
tutti i governi di qualsivoglia colore,
che si avvicenderanno alla guida di
questo complicato Paese, dovranno
tenere in debito conto, a prescinde-
re da quali siano le direttive dei
grandi poteri che tirano le loro fila.
Passato il momento dell’euforia e
della genuina soddisfazione, che
Finalmente quella che era solo
una sensazione si è tramutata in re-
altà.
Nonostante lo spostamento a giu-
gno dei referendum, rifiutando
l’accorpamento con le elezioni am-
ministrative del maggio scorso, no-
nostante le manovre messe in atto
dal Governo, per dissuadere gli
aventi diritto dall’andare alle urne
(come la sospensiva della legge sul
nucleare), nonostante le tante alchi-
mie e gli ostruzionismi assortiti, il
quorum è stato abbondantemente
superato ed il numero dei votanti si
è assestato intorno al 57%.
Poco importa se il valore giuridico
della consultazione possa ritenersi
relativo, così come poco importa se,
fra coloro che festeggiano, dopo
essere saliti sul carro del vincitore,
ci siano i soliti personaggi che, da
sempre, offrono la sponda tanto alla
lobby dell’atomo quanto alla merci-
Italia, va dove ti porta il quorum di Mario Paganini
Perché, per essere una donna
affermata, devi avere la laurea
in “bunga bunga”, quando semplicemente basterebbe
essere una donna ?
Ecco i risultati dei quattro Referendum
Referendum n. 3
NUCLEARE
Scheda GRIGIA
Vuoi impedire la costruzione di
nuove centrali per la produzione di
energia dal nucleare ?
% Sì a Voltana 96,1
% Sì in Italia 94,6
Referendum n. 4
LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Scheda VERDE CHIARO
Vuoi che la Legge sia uguale per
tutti ?
% Sì a Voltana 96,4
% Sì in Italia 95,0
tra cui 3.443 missioni d'attacco in un
periodo di due mesi (31 marzo 2011-31
maggio 2011).
Con lo spiegamento della USS Geor-
ge HW Bush e del suo Carrier Strike
Group insieme ad altre navi da guerra
alleate, si sta aprendo una nuova fase
della guerra.
Le operazioni militari non sono più
limitate ad una campagna di bombar-
damento ad alta quota, dove gli obiet-
tivi da colpire sono "pre-approvati" e
pianificati in anticipo. È previsto l'im-
piego di elicotteri e operazioni aeree a
bassa quota. Queste ultime sono per
supportare lo spiegamento dei com-
mandos USA-NATO e delle forze ribelli
a terra.
Michel Chossudovsky - Global Research
dal sito www.comedonchisciotte.org
COTTI & BOLLITI
Pagina 2 www.voltanaonline.it
rappresentanza e più lavoro. Contageranno il resto d'Europa ? Ma chi sono gli Indignados ? Si tratta di un movimento spontaneo,
formato prevalentemente (ma non
esclusivamente) dalle giovani ge-
nerazioni. Denuncia una situazione
economica senza prospettive (in
Spagna la disoccupazione supera il
20%, il 44% tra gli under 25). Gli
Indignados chiedono maggiore rappresentanza nelle decisioni del-
la politica nazionale, giudicata
troppo sclerotizzata, attraverso l'u-
tilizzo di referendum popolari a cui
sottoporre le leggi più importanti,
e un decentramento del potere
centrale.
Contestano anche la monarchia,
di cui si chiede l'abolizione. Ma è
soprattutto il tema del lavoro che
sta a cuore al movimento. Gli In-
dignados infatti vorrebbero una forte risposta per fronteggiare pre-
carietà salariale e sfruttamento de-
gli stagisti e chiedono l'istituzione
di un salario minimo (1.200 euro
netti al mese). Il movimento solle-
cita un pacchetto di riforme fiscali,
l'applicazione dell'Iva come impo-
sta progressiva, l'imposizione della
Tobin tax e la nazionalizzazione
delle banche salvate dagli inter-
venti dello Stato dal fallimento.
Altre rivendicazioni degli Indi-
gnados, la riduzione delle spese
militari, la chiusura di tutte le fab-
briche di armi e delle centrali nu-
cleari. Rivendicano la loro natura pacifica. E almeno fino a questo mo-
mento così è stato. Una sorta di Ses-
santotto “dolce”, in chiave postmo-
derna.
Inevitabile il richiamo alle rivolte
che hanno preso piede del Ma-
ghreb. Difficile anche dire se il con-
tagio si diffonderà in Europa e natu-ralmente in Italia e in Francia, dove
la disoccupazione giovanile, il pro-
pellente di questa protesta, è altissi-
ma.
Sintesi dell’articolo di Francesco Anfossi pubblicato nel sito
www.famigliacristiana.it
I giovani spagnoli hanno invaso le piazze per chiedere maggiore
“Porterò tutte le pensioni ad al-
meno un milione di lire !”
Con questo annuncio Mr. B. si
guadagnò il consenso di tanti.
Ora, che più della metà dei pen-
sionati prende meno di 500 euro, tutti hanno capito dov’era il trucco.
Infatti, Mr. B. non ha mai detto
nulla sul controllo del costo della vita. Quest’ultimo è stato lasciato
crescere a dismisura !
Mr. B. e il suo Governo non van-
no nelle tasche degli italiani. Si
limitano a riempirle di aria fritta.
Purtroppo certe lezioni hanno dei
costi decisamente salati.
Il Partito delle Libertà e la Lega
Nord sono al Governo. Quel Go-
verno che prima ha riconsiderato
l’opzione del nucleare, poi ha ten-
tato di vanificare l’iniziativa refe-
rendaria (portata avanti da centi-
naia di migliaia di cittadini), infine
è ricorso, contro la sentenza della
Cassazione e la conseguente con-ferma dei referendum. Da qualche
tempo, i parlamentari e gli espo-
nenti del PdL e della Lega si com-
portano, nelle piazze, come se,
seduti nelle poltrone del Governo,
ci fossero esponenti di altri Partiti.
Non è una questione di coerenza e
di memoria. È, semplicemente,
essere delle grandissime facce
toste.
Una nuova fase della guerra si sta svol-
gendo in direzione di un processo di
escalation militare e dell'atterraggio
finale di commandos USA-NATO sulle
coste della Libia. Uno spiegamento senza
precedenti di potenza navale nel Medi-
terraneo è in corso.
La Super portaerei USS George HW
Bush, la nave più avanzata nell'arsenale
navale statunitense, insieme al suo grup-
po d'assalto e gruppo vettore è entrata
nel Mediterraneo, fino ad unirsi con la
Sesta Flotta a Napoli. La portaerei USS
George HW Bush (CVN77) è la più gran-
de nave da guerra del mondo: "Quattro
ettari e mezzo di spazio sul suo ponte di
volo, che la rende in grado di ospitare
90 aerei ed elicotteri. Ospita 5.500 ele-
menti di equipaggio". Dotata di sofisti-
cati sistemi di guerra elettronica, è la
"base militare mobile" più grande del
mondo (Manlio Dinucci, "Boots on the
Ground": Sarkozy e Cameron si prepa-
rano a sbarcare in Libia, Global Rese-
arch, 31 maggio 2011).
"Freedom at Work" è il "logo umanita-
rio" della USS George HW Bush
Le dimensioni della Super-
portaerei USS George HW Bush,
i suoi sistemi avanzati di armi, le
sue capacità distruttive, per non
parlare del suo costo, sono l'e-
spressione pura e semplice delle
ambizioni imperiali dell'Ameri-
ca. Sotto la dottrina "Shock and
Awe", la USS George H. W. Bush
è destinata a stupire e ridurre il
nemico in totale sottomissione.
Dall'inizio della guerra il 19
marzo, sono state condotte circa
10.000 missioni. La NATO rico-
nosce un totale di 9.036 missioni,
ESCALATION MILITARE: "FASE DUE" DELLA GUERRA IN LIBIA
Pagina 3 www.voltanaonline.it
dini alla fame. Col parlamentari-
smo di Cromwell, preludio della
moderna democrazia, venne intro-
dotta l’enclosure: quel Parlamento
era pieno di grandi proprietari
terrieri oltre che di banchieri. E si
preparò quella massa di disperati
pronti a farsi carne da macello nel-
le fabbriche e negli slums così effi-
cacemente descritti da Marx ed
Engels. Un contadino autosufficien-
te, come era stato prima delle en-
closure, padrone del suo lavoro,
non avrebbe mai lasciato il proprio
campo per andare in quell’inferno.
Era nata la Modernità, il "mondo
libero", come noi lo chiamiamo,
dove siamo tutti, come scrive Nie-
tzsche, degli "schiavi salariati". E
dei sudditi cui fra non molto sarà
fatta pagare anche l’aria che respi-
rano.
Massimo Fini
Fonte: www.gazzettino.it
del 13.05.2011
(servitù di legnatico), il diritto di
pascolo libero, il diritto di aggrega-
re la propria pecora o la propria
vacca al gregge comune guidato dal
pastore comunale pagato dalla co-
munità (e aveva questo diritto anche
chi non era in grado di pagarselo),
diritto di pesca nei fiumi e nei la-
ghetti altrui (servitù di acquatico),
diritto di spigolatura: le spighe sfug-
gite al mietitore appartenevano ai
più poveri, erano "la parte di Dio".
Non era un sistema comunista, ma
comunitario, basato sul regime dei
"campi aperti" (open fields) proprio
per permettere l’esercizio di quelle
servitù collettive. Per un secolo e
mezzo, a partire dal ’500, in Inghil-
terra, le case regnanti dei Tudor e
degli Stuart si opposero ai grandi
proprietari terrieri che volevano
recintare i loro campi (enclosure)
perché capivano benissimo che
questo avrebbe rotto lo straordina-
rio, ma delicato equilibrio del mon-
do rurale, buttando milioni di conta-
Nei secoli "bui" del Medioevo
l’acqua non si pagava. La si attinge-
va dai pozzi. Se un contadino non
aveva un pozzo, sul suo terreno, la
andava a prendere da quello del
vicino, senza dovergli pagar nulla.
Era una delle tante servitù che
gravavano sulla proprietà e sul pos-
sesso privati. I diritti di uso dei bo-
schi: il contadino vi prendeva la le-
gna per riscaldamento e costruzione
Ricette tanto facili quanto brutali Occorrerebbe chiedere agli italiani
cosa vogliono esattamente. Ho senti-
to tanta gente che ha votato Pisapia
perché “si deve cambiare”, ma non
sa cosa; che è favorevole alle rinno-
vabili, ma “le bollette ENEL sono già
ora troppo care”; che è contro la
guerra, ma ribadisce che l'Italia de-
ve restare nella NATO; che ci sono
troppi immigrati, ma i suoi tre dipen-
denti albanesi sono bravi; che i
“rom” sono discriminati, ma non
vuole l'accampamento vicino a casa
perché rubano. Se i nostri cittadini
pensano di mantenere lo stesso li-
vello di vita unicamente attraverso
l'occupazione da ufficio, dove si pro-
duce carta, si timbra, si fanno rego-
lamenti poi si modificano, si discute,
si ricorre, si ampliano normative, si
complica tutto, dove in una città co-
me Milano non c'è più una fabbrica,
dove i lavori pratici vengono deman-
dati agli stranieri, creando dumping
salariale e caricando di oneri sociali
Stato e Regioni, ebbene, si dovranno
ricredere. Per competere con Cinesi
e Indiani, che nei loro opifici pro-
ducono tutto per tutti, che si spor-
cano le mani, che si sacrificano 11
ore al giorno, che sgobbano in am-
bienti insalubri e inquinati, che
vanno in miniera, che crepano sul
lavoro, ci vuol ben altro che pre-
sentarsi sul mercato mondiale con i
vestitini e le scarpette made in italy
griffati. Occorre ritornare alle
grandi produzioni industriali; di-
fendere il mercato con i contingen-
tamenti o i dazi; modulare una poli-
tica economica emettendo divisa,
con una banca nazionale autonoma;
convincere i laureati ed i percettori
di sussidi di disoccupazione che -
se in certi frangenti gli unici lavori
richiesti sono le badanti, gli infer-
mieri e gli spazzini - bisogna co-
munque adattarsi, in attesa di tempi
migliori. Occorre dire alle bene-
merite multinazionali che tutto
quanto intendono vendere in Italia
lo devono produrre in loco, con un
ciclo tecnologico completo, senza
omissioni di parti strategiche da
Acqua privatizzata ? Nemmeno del Medio Evo !
importare. Occorre che il popolo si
faccia un bel bagno di umiltà e si
renda conto che se una volta erava-
mo la settima potenza industriale
del pianeta, ma adesso siamo scesi
di molto; in parte per colpa di qual-
che politico (che peraltro è stato
votato), ma soprattutto perché altre
nazioni sono evolute e ci fanno con-
correnza. Occorre persuadere i
giovani che la vita non è solo look,
piercing e tatuaggi; ogni tanto biso-
gna farsi un mazzo così, come era-
no abituati i nonni e i padri che
hanno accumulato ricchezze per
tramandarle ai discendenti. Rileva-
to che se nei week-end del mese di
giugno 2011 il 60% ( e non il 2% !)
degli italiani è partito in vacanza, si
deve concludere che il momento
nel quale i medesimi finiranno col
culo per terra non è lontano, ma
neppur così vicino; qualche margi-
ne di risparmio e qualche introito
sussiste ancora.
Commento. Avessimo la certezza
che, chi merita la carriola, va alla
carriola e che, quanti comandano,
sappiano quello che fanno ...
Pagina 4 www.voltanaonline.it
Onkalo - il primo deposito per-
manente di scorie nucleari.
Onkalo in finlandese significa
“nascondiglio”. Si trova a Olkiluoto,
in Finlandia, a circa 300 km a nord-
ovest di Helsinki. È il primo tentati-vo al mondo di creazione di un de-
posito permanente. Si tratta di un
enorme sistema di gallerie sotterra-
nee scavate nella dura roccia. La
realizzazione del progetto è iniziata
nel 1970. Il deposito dovrebbe esse-
re consegnato e riempito dopo il
2100, ossia: tra un secolo. Nessuna
persona, che oggi lavora per l'im-
pianto, vivrà tanto da poterlo vede-re completato. Le autorità preposte
al nucleare, sia finlandesi che sve-
desi, stanno collaborando al proget-
to. La Svezia, poi, ha in progetto un
impianto simile, ma non ha ancora
iniziato i lavori.
La presentazione di Onkalo, fatta
attraverso cartelle per argomenti.
Le scorie nucleari sono un fatto.
La produzione di scorie fortemen-
te radioattive è il risultato inevitabi-le della produzione di energia nu-
cleare. Le scorie rimangono radioat-
tive e/o radio tossiche per almeno
100 000 anni. Si stima che la quantità
totale di scorie nucleari altamente
radioattive, nel mondo di oggi, sia
compresa tra le 250 000 e le 300 000
tonnellate. La quantità di questi sco-
rie aumenta giorno dopo giorno.
Norme di sicurezza.
Le scorie radioattive sono perico-
lose per tutti gli organismi viventi e
l'esposizione alle radiazioni può
portare alla morte (la malattia … incurabile per eccellenza!), così
come a delle mutazioni nel codice
genetico. Gli standard di sicurezza
sono basati su ipotesi teoriche, poi-
ché l'umanità non ha alcuna espe-
rienza su come debbano essere fat-
te delle costruzioni per la conserva-
zione di scorie radioattive. In Euro-
pa c'è uno standard di sicurezza che
prevede un periodo di almeno 100 000 anni durante il quale i rifiuti ra-
dioattivi debbono rimanere isolati
da tutti gli organismi viventi. Negli
Stati Uniti questo periodo è determi-
nato in un milione di anni.
Che cosa significa 100 mila an-
ni.
È difficile, per gli esseri umani,
poter capire intervalli di tempo più
lunghi di qualche generazione.
Quindi non è facile comprendere
che cosa siano mille anni. Per met-
tere lo scorrere del tempo nella giusta prospettiva, abbiamo biso-
gno di pietre miliari; ad esempio:
- La specie umana, come la cono-
sciamo noi oggi, si ritiene esista da
circa 100 000 anni.
- I dipinti rinvenuti nella grotta più
antica, fino ad oggi conosciuti, ri-
salgono a circa 30 000 anni fa.
- le piramidi hanno circa 4 500 an-
ni; la nascita di Cristo risale a circa
2.010 anni fa; la scoperta delle ra-diazioni è avvenuta circa 115 anni
fa.
Stoccaggio temporaneo
Il combustibile nucleare esaurito
è (di regola) conservato in vasche,
piene di acqua, esse fungono da
depositi provvisori. Quasi tutti i
depositi provvisori sono sulla su-
perficie del terreno, quindi sono
vulnerabili alle catastrofi naturali o
provocate dall'uomo. Inoltre richie-
dono: una stretta sorveglianza e
una gestione della sicurezza e della
manutenzione. L'acqua nelle pisci-ne raffredda le barre di combusti-
bile, altrimenti il calore che le bar-
re emanano avrebbe l’effetto di un
fuoco radioattivo. Al tempo stesso,
l'acqua crea uno scudo contro la
radioattività. Si impiegano 40 - 60
anni per raffreddare le barre di
combustibile fino ad una tempera-
tura inferiore ai 100 gradi Celsius.
Solo al di sotto di questa tempera-tura il combustibile esaurito può
essere manipolato e trattato. La
maggior parte dei depositi provvi-
sori sono situati vicino alle centrali
nucleari. Anche il trasporto delle
scorie è complicato e soggetto a
molteplici problemi di sicurezza.
Depositi permanente
Per garantire che i rifiuti radioat-
tivi siano conservati isolati e lonta-
PER L’ETERNITÀ. ONKALO UN POSTO NASCOSTO CHE NON DEVE ESSERE no da tutti gli organismi viventi (e
non dispersi in natura), sono neces-
sari dei depositi permanenti. Ma
come è possibile assicurare una sor-
veglianza continua, la gestione della
sicurezza e la manutenzione, per tutta la durata del periodo di stoc-
caggio ? Un periodo standard che
può essere di 100 000 anni in Euro-
pa e di un milione di anni negli Stati
Uniti !
I depositi permanenti
I depositi di rifiuti radioattivi per-
manenti debbono essere situati in
luoghi molto sicuri. Le aree con atti-
vità vulcanica o sismica sono esclu-
se, così come sono escluse le pianu-
re (quando a rischio di alluvioni) e
le località poste vicino ed al livello
del mare (erosione e inondazioni). Anche le rocce porosa non vanno
bene, per le infiltrazioni e le conse-
guenti successive perdite d'acqua. I
Paesi produttori di energia nuclea-
re, che non hanno siti idonei allo
stoccaggio permanente delle scorie
radioattive, debbono esportare i
loro rifiuti in altri Paesi. È fonda-
mentale che il trasporto avvenga in
assoluta sicurezza. Anche questa è una questione irrisolta.
Il ritrattamento delle scorie
Il combustibile nucleare esaurito
può essere ritrattato poiché sola-mente una frazione dell'energia del-
le barre di combustibile è stata uti-
lizzata. Prima le barre sono trasferi-
te dai reattori ai depositi di stoccag-
gio provvisorio. Il plutonio è un sot-
toprodotto del ritrattamento. Il plu-
tonio è un elemento essenziale per
le bombe nucleari. Se il ritrattamen-
to, oggi, non viene eseguito è la
conseguenza dei trattati di non pro-liferazione nucleare. Poiché il ritrat-
tamento è procrastinato nel tempo,
il combustibile nucleare esaurito
deve rimanere nei depositi provvi-
sori. La quantità di scorie nucleari
altamente radioattive può essere
ridotta, grazie al ritrattamento, ma
non eliminata.
La trasmutazione
La ricerca ha suggerito la possibi-
le trasmutazione, cioè (Segue a pag. 5)
un processo che do-
vrebbe ridurre la tossicità dei rifiuti
e la durata della loro pericolosità.
Però, fino ad oggi, la trasmutazione
è rimasta una opzione solamente
teorica, pensata dagli scienziati e mai realizzata. Se la trasmutazione
diventasse una realtà la quantità di
scorie nucleari altamente tossiche
potrà essere ridotta, ma non elimi-
nata.
Comunicazione
Con il trascorrere del tempo le
lingue antiche sono state dimenti-
cate. È stato necessario riscoprirle
perché, oggi, fossero nuovamente
comprese. Alcune lingue, poi, deb-
bono ancora essere decodificate. È
una questione aperta quella del
“se” e del “come” si debba dare una comunicazione (ad un futuro
sconosciuto e, da noi, molto distan-
te) circa questioni complesse quali
i rifiuti nucleari e le radiazioni. Co-
munque quando L'Accademia delle
Scienze degli Stati Uniti ha ritenuto
impossibile dare certezza scientifi-
ca ad un messaggio che dovrebbe
portare delle informazioni oltre i
100 000 anni, dal tempo presente, questi studi sono stati fermati.
dal sito
www.intoeternitythemovie.com/nuclear-
facts-2/
A pag. 7 c’è una immagine di ONKALO
dal sito www.comedonchisciotte.org.
Pagina 5 www.voltanaonline.it
(Segue da pag. 4)
La notizia rimbalza dalla stampa
cinese: un ragazzo avrebbe accon-
sentito all’asportazione di un re-
ne pur di avere il denaro necessa-
rio all’acquisto di un iPad 2. Il de-siderio era troppo forte ed i control-
li evidentemente troppo bassi e così
il fatto ha potuto aver luogo. Il penti-
mento successivo è soltanto la chio-
sa più triste per una storia che, di
per sé, non può che far riflettere.
Protagonista della vicenda un
17enne di Huaishan City. Sua la nar-
razione della storia alla stampa lo-
cale: «Volevo comprare un iPad 2,
ma non potevo permettermelo. Un
broker mi ha contattato su internet e
mi ha detto che mi avrebbe potuto
aiutare a vendere un rene per 20
mila Yuan». Per poco più di 2 mila
euro, insomma, il ragazzo ha accet-
tato di donare un rene
all’inseguimento del suo più grande
desiderio: l’ultimo device di Cuper-
tino, quella mela touchscreen che
porta code infinite davanti agli Ap-
ple Store e fa parlare di sé in tutto il
mondo.
All’insaputa dei genitori, il ragaz-
zo si è recato presso una struttura
ospedaliera presso la città di Chen-
zhou ed è stato sottoposto ad un in-
tervento chirurgico durato 3 ore
circa. Al termine dell’espianto il
ragazzo è potuto tornare a casa con i
22000 yuan promessi, con un rene in
meno, una cicatrice ed un sogno da
realizzare.
La struttura ospedaliera ha subito
negato ogni addebito: il reparto era
stato concesso in uso ad un affarista
esterno, del quale non è più stato
possibile reperire le credenziali.
Nonostante si possa condurre una
vita relativamente tranquilla anche
con un rene soltanto, il ragazzo a-
vrebbe avuto un decorso post-
chirurgico non completamente
privo di problemi e la cosa avreb-be portato ad un improvviso, quanto
tardivo, pentimento.
La storia nasconde presumibil-
mente retroscena che non potranno
mai emergere a proposito della sa-
nità cinese, della famiglia del ragaz-
zo e del tipo di educazione ricevuta.
In tutto ciò si è però inserito un fatto-
re scatenante quale l’ irraggiungibi-
le oggetto dei desideri ed ha fatto
cadere le fragili difese di un ragazzo
che, anche al costo di vivere senza
un rene, voleva provare l’ebbrezza
“magica” del touchscreen. Ha ora
poco più di 20 mila Yuan per conso-
larsi del tragico errore compiuto. .
dal sito http://news.cnet.com/8301-
17852_3-20068295-71/report-teen-sells-
kidney-to-buy-ipad-2/
Un adolescente vende un rene per comprarsi un iPad 2 Report: Teen sells kidney to buy iPad 2 by Chris Matyszczyk
di Paolo Gagliardi
L’è quela dal tre vólt
che, coma dj étar crest,
a so aquè, sot’a sta cróṣ.
L’è una via crucis,
par qui dla la nöstra eté,
fé séra a cuntér agli ór,
ẓùvan par la pinsioun
e vec par un lavór.
È la terza volta
che, come altri cristi,
sono qui, sotto questa croce.
È una via crucis,
per quelli della nostra età,
fare sera contando le ore,
giovani per la pensione
e vecchi per un lavoro.
"VIA CRUCIS"
DISTURBATO
Che cosa possono produrre i Palestinesi ?
Che cosa potresti comperare dai Palestinesi ?
Che cosa valgono le risoluzioni dell’O.N.U. ?
convivere, allora: due popoli in due Stati !
Se gli israeliani e i palestinesi non sanno
Ma quanto è dato osservare è molto diverso...
PARI OPPORTUNITÀ
IO NON COMPRO
LAVAZZA TEVA JAFFA L’OREAL
Pagina 6 www.voltanaonline.it
di Massimo Gramellini
SE NEL GOLAN CI FOSSERO STATI 23 MORTI
Domenica 5 giugno 2011 era il 44°
anniversario della Nakasa, la bru-
ciante sconfitta subita dagli eserciti
arabi nella Guerra dei Sei Giorni del
1967, con la quale non solo svanì il
sogno dei profughi palestinesi di
poter fare ritorno nei loro Paesi
d’origine, dopo l’espulsione del
1948, ma altri territori vennero occu-pati dall’esercito israeliano. Si tratta-
va delle alture del Golan, sottratte
alla Siria; della Transgiordania, sot-
tratta alla Giordania; della Striscia di
Gaza e della Penisola del Sinai, sot-
tratta all’Egitto: così, altre centinaia
di migliaia di profughi presero la
via dell’esilio, mentre gli Arabi che rimasero dovettero adattarsi a vivere
sotto un regime di occupazione.
Il Sinai è poi stato restituito all’ E-
gitto, dopo una nuova guerra (quella
del Kippur, nel 1973) e il trattato di
pace con l’Egitto; Gaza e la Tran-
sgiordania avrebbero dovuto costitu-
ire il nuovo, fantomatico Stato pale-
stinese; mentre le alture del Golan
non sono mai state restituite alla so-
vranità siriana e, anzi, il governo i-
sraeliano ha fatto capire che non lo
saranno nemmeno in futuro, data la
loro decisiva importanza strategica.
Fu in quella occasione che l’ eser-
cito con la stella di Davide occupò il
settore giordano di Gerusalemme,
aprendo la più grave di tutte le ferite
nella coscienza del popolo palestine-
se e, più in generale, del mondo ara-
bo: perché, oltre al fatto che la città
vecchia era abitata da Palestinesi da
tempo immemorabile, Gerusalemme
è, oltre che il centro morale
dell’Ebraismo, anche la terza città
santa dell’Islam, dopo La Mecca e
Medina, e vanta la presenza di due
degli edifici più sacri di quest’ultima
religione, la Moschea di Omar e la
Moschea di Al Aqsa.
Il 30 giugno 1980, poi, la Knesset, il
Parlamento israeliano, ha proclamato
unilateralmente che Gerusalemme è
la capitale «una e indivisibile» dello
Stato d’Israele, benché l’O.N.U. e la
comunità internazionale non abbiano mai riconosciuto tale decreto: su 83
Stati che hanno una rappresentanza
diplomatica in Israele, 64 la manten-
gono a Tel Aviv e nessuno a Gerusa-
lemme; solo due, Bolivia e Paraguay,
ce l’hanno nel distretto di Gerusa-
lemme, ma fuori dalla città.
Da allora, le autorità israeliane han-
no fatto di tutto per snazionalizzare
Gerusalemme Est e per indurre la
popolazione araba ad andarsene; e
ciò a dispetto della risoluzione nu-
mero 242 del Consiglio di Sicurez-
za delle Nazioni Unite, con la qua-
le si intimava allo Stato di Israele
di ritirarsi dai territori occupati con la Guerra dei Sei Giorni nel giu-
gno del 1967, e di restituirli alla le-
gittima sovranità degli Stati arabi.
La Corte Internazionale di Giustizia
si è espressa in maniera esplicita,
affermando che la proclamazione
israeliana di Gerusalemme come
propria capitale è in palese violazio-ne delle norme che regolano il dirit-
to internazionale. (…)
Evidentemente, i morti non sono
tutti uguali: anche quando sono civili;
anche quando si tratta di donne e
ISRAELIANI, CADUTI SOTTO IL PIOMBO SIRIANO ...
bambini.
Alcuni sono più uguali degli altri;
molto più uguali. (…)
Due pesi e due misure davanti
alla morte; due pesi e due misure
davanti alla storia. Bisogna che
qualcuno lo dica, che qualcuno alzi
la voce. (…)
Vorrei invitare tutti a rileggersi
quel passo de «La casa in collina» di
Cesare Pavese, in cui vengono det-
te parole memorabili sul senso dei
morti ammazzati in guerra, in ogni
guerra, sia essa vicina o lontana nel
tempo e nello spazio:
«Ma ho visto i morti sconosciuti, i
morti repubblichini. Sono questi che
mi hanno svegliato. Se un ignoto, un
nemico, diventa morendo una cosa
simile, se ci si arresta e si ha paura a
scavalcarlo, vuol dire che anche
morto il nemico è qualcuno, che do-
po averne sparso il sangue bisogna
placarlo, dare una voce a questo
sangue, giustificare chi l'ha sparso.
Guardare certi morti è umiliante.
Non sono più faccenda altrui; non ci
si sente capitati sul posto per caso. Si
ha l'impressione che lo stesso desti-
no che ha messo a terra quei corpi,
tenga noialtri inchiodati a vederli, a
riempircene gli occhi. Non è paura,
non è la solita viltà. Ci si sente umi-
liati perché si capisce - si tocca con
gli occhi - che al posto del morto
potremmo essere noi: non ci sareb-
be differenza, e se viviamo lo dob-
biamo al cadavere imbrattato. Per
questo ogni guerra è una guerra
civile: ogni caduto somiglia a chi
resta, e gliene chiede ragione.»
di Francesco Lamendola
Fonte: www.ariannaeditrice.it
Visita il sito www.comedonchisciotte.org
MULTIMEDIALE
Pagina 7 www.voltanaonline.it
Che cosa fare delle scorie nucleari ?
Visita questi siti e trovi informazioni sulla …
soluzione finlandese (in inglese):
http://youtu.be/8AWcle6lM_Q
http://youtu.be/FL6A9_HRFec
http://youtu.be/H_xdC_wLz5E
http://youtu.be/G_Zwq1bO_Wc
http://youtu.be/EPn4BIhK-A8
http://youtu.be/r-vgW5hucLM
Il nucleare è la fonte energetica più econo-
mica che abbiamo a disposizione !?
A volte i numeri, più che il risultato di una
somma aritmetica, sono il risultato di un gio-
co di prestigio.
Quali sono gli elementi che concorrono a sta-
bilire il costo, il valore, il prezzo finale di ciascu-
na fonte di energia? E quali, invece, non sono
presi in considerazione? Perché?
Quanto costa “smaltire” un tonnellata di rifiuti
radioattivi? Chi “tratta” questo genere di rifiuti?
E “dove” avviene questa lavorazione?
Dillo a Obama !
Hai dei problemi ?
dal sito www.shockdom.com/albo
“Questo Paese non si salve-
rà, la stagione dei diritti e
della libertà si rivelerà effi-
mera, se non nascerà in noi
un nuovo senso del dovere.”
Aldo Moro
“Se i giovani si organizzano,
si impadroniscono di ogni
ramo del sapere e lottano
con i lavoratori e gli oppres-
si, non c’è scampo per un
vecchio ordine fondato sul
privilegio e sull’ingiustizia.”
Enrico Berlinguer
Nell’eternità – Cosa fare con i rifiuti nucleari.
Diamo una sbirciatina a un incredibile impian-
to sotterraneo, costruito in Finlandia per stocca-
re i rifiuti nucleari, chiamato "Onkalo"(= posto
nascosto). Il progetto fu avviato negli anni ’70 e
non sarà completato se non fra altri 120. È pro-
gettato per durare 100.000 anni, il tempo neces-
sario affinché le scorie nucleari diventino sicure.
Pagina 8 www.voltanaonline.it
L’ITALIA NON È UN PAESE PER I GIOVANI 2° Governo Berlusconi (dal 11-06-2001 al 23-04-2005) Durata (giorni) 1412
3° Governo Berlusconi (dal 23-04-2005 al 16-05-2006) Durata (giorni) 388
2° Governo Prodi (dal 16-05-2006 al 08-05-2008)) Durata (giorni) 723
4° Governo Berlusconi (dal 08-05-2008 al …-…-… ) Otto anni, degli ultimi dieci...
Sono stati tagliati i fondi per la scuola pubblica. Chi non ha testa, usa i muscoli. Chi ha solamente i muscoli è in … concorrenza con il 3° Mondo.
È stato incentivato il lavoro straordinario. Se otto occupati fanno un’ora di straordinario, quel giorno una persona non ha il lavoro.
È stata alzata l’età per poter andare in pensione. Se i posti non si liberano, gli occupati sono sempre gli stessi.
Il mondo che
abbiamo creato
è il prodotto
del nostro pensiero e
dunque
non può cambiare
se prima
non modifichiamo
il nostro modo
di pensare.
Albert Einstein
Ma quanto è grande la manovra che il
governo si prepara ad annunciare? Alla
fine 47 miliardi! Il ministro Giulio Tremon-
ti aveva fatto intendere che si trattava di
recuperare 7-8 miliardi. Poi arriva Silvio
Berlusconi, giovedì, e annuncia una ma-
novrina “da 3 miliardi”. Mentre la nebbia
dei numeri diventa più fitta, il Premier
annuncia pure la riforma fiscale che ren-de il quadro ancora più incerto. Ma alme-
no sui soldi che bisogna trovare, qualche
punto fermo si può mettere. La premessa
è questa: servono 40 miliardi di tagli (veri, non basta ridurre un po’ gli aumenti
di spesa già previsti) per raggiungere il
pareggio nel 2014, un obiettivo imposto dall’Europa che il Governo ha già recepi-
to nell’ultimo documento ufficiale di poli-
tica economica. Più i 7 miliardi di corre-
zioni, chiamati confidenzialmente
“manovra di manutenzione”. È impossi-
bile, con questi numeri, abbassare le
tasse come Berlusconi conti-
nua a promettere. Tremonti lo sa, e fatica sempre meno a dirlo.
Stamattina, di fronte ai giovani
industriali, il superministro
dell'Economia ha trovato toni e
argomenti per sconfessare nuo-
vamente il Premier, pur limitan-
dosi a tranquillizzare da un lato e
spaventare dall'altro: imposte
nuove non ce ne saranno, ha det-
to Tremonti, ma “tagliare le tasse
creando deficit non si può”, per-
ché “tutte le cause della crisi
sono ancora in essere”.
dal sito
www.ilfattoquotidiano.it/
Servono 47 miliardi di euro entro il 2014
150
04/06/2011 Quest’anno
in media gli italiani
hanno
lavorato
per Stato, Regione e
Comuni
fino al 4 giugno 2011,
ovvero
155 giorni di lavoro
prima di
arrivare al
free tax day,
giorno della libertà
dalle tasse,
ereditato dalla
tradizione
anglosassone
e liberista,
che traduce,
con un’immagine
efficace,
il peso fiscale
sui cittadini.
dal sito
www3.lastampa.it
“Quanti sono disposti
a sacrificare
la loro libertà
per la loro sicurezza
non meritano
né l’una né l’altra ! ”
Benjamin Franklin
“In dieci anni la mia
pensione e cresciuta
del 18 %, il mio tenore
di vita è rimasto uguale,
ma le spese sono
cresciute del 55 % ! ”