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6 2013 Voltana On Line www.voltanaonline.it La formula per uscire dalla crisi è: Rigore, austerità, giustizia sociale”. Ma non può funzionare se indica la sequenza temporale degli interven- ti. O tutti e tre simultaneamente op- pure occorre iniziare subito dalla equità sociale ! Informazione e disinformazione. Condizionati nelle scelte dai mass-media. di irruzione in allevamenti e centri di ricerca, per liberare animali. Molti di quegli animali vengono prodotti allo scopo. La cavia vendu- ta in negozio costa pochi euro. La cavia, geneticamente modificata, portatrice di malattie o idonea per la sperimentazione costa molte centinaia di euro. Inoltre il o la cro- nista ci mostrano le immagini di simpatici ‘cagnoni’ scodinzolanti, aggiungendo parole terribili quali: “destinati alla vivisezione”. Sì, per- ché secondo il o la cronista, la ri- cerca viene praticata da sadici che si divertono a seviziare povere be- stiole. Ma il o la cronista sul serio pensa esista qualcuno che paghi denari su denari perché un pazzo affetti un tenero cucciolo? Così avremo che gli allevatori, sfiancati da furti e vandalismi, si trasferiran- no nella vicina Svizzera. In Svizzera verrà fatta la ricerca. I ricercatori italiani si trasferiranno in Svizzera. E gli Italiani tutti (animalisti, sprov- veduti e semplici cittadini) paghe- ranno, royalties ed altri diritti, alle società estere, che produrranno i farmaci sotto licenza. Insomma il Una informazione non corretta condiziona la formazione del pen- siero e induce a fare delle scelte inefficaci o sbagliate. Qualche esempio: L’industria petrolifera è dannosa, quindi aboliamola. È quello che è stato fatto e si sta facendo in molti Paesi. Il risultato: dipendenza dall’estero. Entro pochi anni scom- pariranno tutte le stazioni di riforni- mento “bianche” o senza logo. Per quale ragione una multinazionale dovrebbe vendere carburanti ad una rete distributiva concorrente ? Dobbiamo puntare tutto su fonti di energia alternative. Ebbene, oltre al petrolio siamo dovuti andare a comprare anche i generatori di energia alternativa: i pannelli foto- voltaici dalla Germania e da Israe- le. Gli impianti con le pale eoliche dalla Danimarca. E così via. Abbia- mo risparmiato nella ricerca dome- stica, per pagare a caro prezzo for- se anche il frutto dei cervelli italiani costretti a lavorare all’estero! Da qualche tempo a questa parte si fa un gran parlare delle azioni compiute dagli animalisti. Si tratta beegle ‘teneroso’ diventa un affare lucroso. Sorge perfino il dubbio che possa esistere buona fede in tutte quelle persone, quando porta- no avanti le loro … campagne di liberazione. Comunque questi sono i risultati: si sono trasferire risorse e ricchezza all’estero; chi avrà bi- sogno pagherà per la sua salute oppure dovrà recarsi all’estero. Ma quanti sono i gay e le lesbi- che? Pochi o tanti una soluzione civile alle convivenze, a qualsiasi tipo di convivenza, può essere tro- vata. Non si capisce però perché tutti i tipi di convivenza debbano poter essere considerate una “famiglia”. Per migliaia di anni la famiglia è stata caratterizzata dalla presenza dei due generi, maschio e femmina. Poi, con pochissime eccezioni (la più nota è quella co- siddetta “subsahariana” o “aperta”) la coppia era fissa nel tempo. In Italia essere famiglia era ed è un onere. Il sistema fiscale non favorisce la comunione. E il welfare premia la convivenza. Auspicando una rivisitazione del modello sociale che sappia risolve- re i problemi veri e non le momen- tanee pulsioni di minoranze rumo- rose, non possiamo esimerci da una domanda: “chi paga i giornali- sti, per soffermarsi (troppo) su al- cuni aspetti o per minimizzarne od ignorarne completamente altri? Qual è il suo vantaggio? Mario Paganini È stato pubblicato il n. 27 dell’ALMANACCO DI VOLTANA 2012 - Fatti e gente i casa nostra. È disponibile in Delegazione. Poesia segnalata da Piera Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore e i cui pastori sono guide cattive Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi i cui saggi sono messi a tacere Pietà per la nazione che non alza la propria voce tranne che per lodare i conquistatori e acclamare i prepotenti come eroi e che aspira a comandare il mondo con la forza e la tortura Pietà per la nazione che non conosce nessun'altra lingua se non la propria nessun' altra cultura se non la propria Pietà per la nazione il cui fiato è danaro e che dorme il sonno di quelli con la pancia troppo piena Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini che permettono che i propri diritti vengano erosi e le proprie libertà spazzate via Patria mia, lacrime di te dolce terra di libertà! Pier Paolo Pasolini

Voltana On Line n.6-2013

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Page 1: Voltana On Line n.6-2013

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2013 Voltana On Line www.voltanaonline.it

La formula per uscire dalla crisi è:

“Rigore, austerità, giustizia sociale”.

Ma non può funzionare se indica la

sequenza temporale degli interven-

ti. O tutti e tre simultaneamente op-

pure occorre iniziare subito dalla

equità sociale !

Informazione e disinformazione. Condizionati nelle scelte dai mass-media. di irruzione in allevamenti e centri

di ricerca, per liberare animali.

Molti di quegli animali vengono

prodotti allo scopo. La cavia vendu-

ta in negozio costa pochi euro. La

cavia, geneticamente modificata,

portatrice di malattie o idonea per

la sperimentazione costa molte

centinaia di euro. Inoltre il o la cro-

nista ci mostrano le immagini di

simpatici ‘cagnoni’ scodinzolanti,

aggiungendo parole terribili quali:

“destinati alla vivisezione”. Sì, per-

ché secondo il o la cronista, la ri-

cerca viene praticata da sadici che

si divertono a seviziare povere be-

stiole. Ma il o la cronista sul serio

pensa esista qualcuno che paghi

denari su denari perché un pazzo

affetti un tenero cucciolo? Così

avremo che gli allevatori, sfiancati

da furti e vandalismi, si trasferiran-

no nella vicina Svizzera. In Svizzera

verrà fatta la ricerca. I ricercatori

italiani si trasferiranno in Svizzera.

E gli Italiani tutti (animalisti, sprov-

veduti e semplici cittadini) paghe-

ranno, royalties ed altri diritti, alle

società estere, che produrranno i

farmaci sotto licenza. Insomma il

Una informazione non corretta

condiziona la formazione del pen-

siero e induce a fare delle scelte

inefficaci o sbagliate.

Qualche esempio:

L’industria petrolifera è dannosa,

quindi aboliamola. È quello che è

stato fatto e si sta facendo in molti

Paesi. Il risultato: dipendenza

dall’estero. Entro pochi anni scom-

pariranno tutte le stazioni di riforni-

mento “bianche” o senza logo. Per

quale ragione una multinazionale

dovrebbe vendere carburanti ad

una rete distributiva concorrente ?

Dobbiamo puntare tutto su fonti di

energia alternative. Ebbene, oltre

al petrolio siamo dovuti andare a

comprare anche i generatori di

energia alternativa: i pannelli foto-

voltaici dalla Germania e da Israe-

le. Gli impianti con le pale eoliche

dalla Danimarca. E così via. Abbia-

mo risparmiato nella ricerca dome-

stica, per pagare a caro prezzo for-

se anche il frutto dei cervelli italiani

costretti a lavorare all’estero!

Da qualche tempo a questa parte

si fa un gran parlare delle azioni

compiute dagli animalisti. Si tratta

beegle ‘teneroso’ diventa un affare

lucroso. Sorge perfino il dubbio

che possa esistere buona fede in

tutte quelle persone, quando porta-

no avanti le loro … campagne di

liberazione. Comunque questi sono

i risultati: si sono trasferire risorse

e ricchezza all’estero; chi avrà bi-

sogno pagherà per la sua salute

oppure dovrà recarsi all’estero.

Ma quanti sono i gay e le lesbi-

che? Pochi o tanti una soluzione

civile alle convivenze, a qualsiasi

tipo di convivenza, può essere tro-

vata. Non si capisce però perché

tutti i tipi di convivenza debbano

poter essere considerate una

“famiglia”. Per migliaia di anni la

famiglia è stata caratterizzata dalla

presenza dei due generi, maschio

e femmina. Poi, con pochissime

eccezioni (la più nota è quella co-

siddet ta “subsahar iana” o

“aperta”) la coppia era fissa nel

tempo. In Italia essere famiglia era

ed è un onere. Il sistema fiscale

non favorisce la comunione. E il

welfare premia la convivenza.

Auspicando una rivisitazione del

modello sociale che sappia risolve-

re i problemi veri e non le momen-

tanee pulsioni di minoranze rumo-

rose, non possiamo esimerci da

una domanda: “chi paga i giornali-

sti, per soffermarsi (troppo) su al-

cuni aspetti o per minimizzarne od

ignorarne completamente altri?

Qual è il suo vantaggio?

Mario Paganini

È stato pubblicato il n. 27

dell’ALMANACCO DI VOLTANA

2012 - Fatti e gente i casa nostra.

È disponibile in Delegazione.

Poesia segnalata da

Piera

Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore

e i cui pastori sono guide cattive

Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi

i cui saggi sono messi a tacere

Pietà per la nazione che non alza la propria voce

tranne che per lodare i conquistatori

e acclamare i prepotenti come eroi

e che aspira a comandare il mondo

con la forza e la tortura

Pietà per la nazione che non conosce

nessun'altra lingua se non la propria

nessun' altra cultura se non la propria

Pietà per la nazione il cui fiato è danaro

e che dorme il sonno di quelli

con la pancia troppo piena

Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini

che permettono che i propri diritti vengano erosi

e le proprie libertà spazzate via

Patria mia, lacrime di te

dolce terra di libertà!

Pier Paolo Pasolini

Page 2: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

Ecco, in sintesi, le “famose” domande dell’editoriale di Marco Travaglio

[…] perciò le domande da porre

al PD sono altre.

Perché nel '94 avete "garantito a

Berlusconi e Gianni Letta che non

gli sarebbero state toccate le televi-

sioni" (Violante dixit) ?

Perché per cinque legislature ave-

te sempre votato per l'eleggibilità

di Berlusconi, ineleggibile in base

alla legge 361/1957 ?

Perché nel '96 D'Alema andò a

Mediaset a definirla "una grande

risorsa del Paese" ?

Perché nel '96 avete resuscitato lo

sconfitto Berlusconi promuovendolo

a padre costituente per riformare la

Costituzione e la giustizia ?

Perché nel 1996-2001 e nel 2006-

2008 non avete fatto la legge sul

conflitto d'interessi ?

Perché avete demonizzato i Giro-

tondi, accusandoli di fare il gioco di

Berlusconi ?

Perché non avete spento Rete4,

priva di concessione, passando le

frequenze a Europa7 che la conces-

sione l'aveva vinta ?

Perché nel 1996-2001 avete depe-

nalizzato l'abuso d'ufficio, abolito

l'ergastolo, depotenziato i pentiti,

chiuso le supercarceri del 41-bis a

Pianosa e Asinara ?

Perché, negli otto anni in cui avete

governato da soli, non avete mai

cancellato una sola legge vergogna

di Berlusconi ?

Perché le vostre assenze hanno

garantito l'approvazione di molte

leggi vergogna, dallo scudo fiscale

in giù, che non sarebbero passate a

causa delle assenze nel centrode-

stra ?

Perché nel 1999 una parte di voi

salvò Dell'Utri dall'arresto ?

Perché nel 2006 i dalemiani chie-

sero a Confalonieri, Dell'Utri e Letta

i voti per D'Alema al Quirinale ?

Perché nel 2006 faceste un indulto

esteso ai reati di corruzione, finan-

ziari, fiscali e al voto di scambio

politico-mafioso ?

Perché nel 1998 e nel 2008 avete

affossato i due governi Prodi ?

Perché nel 2011, anziché mandar-

ci a votare, avete scelto di governa-

re con Berlusconi, salvandolo da

sicura sconfitta, all'ombra di Monti ?

Perché preferite accordarvi al

buio con Berlusconi per Marini,

D'Alema, Amato sul Colle, anziché

scegliere Rodotà e dialogare con i

5Stelle per il nuovo governo, come

vi chiedono i vostri elettori ?

Tante domande, una sola risposta:

o siete coglioni, o siete complici.

Tertium non datur.

"Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui spe-

rimenta la Sua presenza nella vita e la forza della Sua resurrezione, e non

può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona

incontra incomprensione o avversità, si comporta come Gesù nella sua

Passione: risponde con l’amore e con la forza della verità. Non si può an-

nunciare il Vangelo di Gesù senza la testimonianza concreta della vita.

Ricordiamo il consiglio che dava San Francesco: ‘predicate il Vangelo e,

se fosse necessario, anche con le parole’. Spogliamoci di tanti idoli, pic-

coli o grandi, che abbiamo e nei quali ci rifugiamo, nei quali cerchiamo e

molte volte riponiamo la nostra sicurezza. ‘Adorare il Signore’ vuol dire

mettere al centro della nostra vita Gesù. E non gli idoli quali l’ambizione,

il carrierismo, il gusto del successo, la tendenza a prevalere sugli altri, la

pretesa di essere gli unici padroni della nostra vita.” F.C.

Caffè letterario di Lugo

Hotel Ala d’Oro - Corso Matteotti, 56

Info: 0545 - 22388 e su Facebook

Un calendario, aggiornato, degli

eventi pubblici a Voltana ?

Lo trovi nel sito

www.voltanaonline.it facendo click

in AGENDA !

“Le donne si innamorano di ciò

che ascoltano e gli uomini di ciò

che vedono.

È per questo che gli uomini men-

tono e che le donne si truccano.”

Trovata su Internet e segnalata da Paola

I 7 GESTI CHE MIGLIORANO LA SALUTE

1. Le risate migliorano il flusso san-

guigno.

2. Gli abbracci rilasciano ossitocina

e rimuovono lo stress dal corpo.

3. Incontrare persone che piaccio-

no migliora la salute del cuore.

4. Trascorrere del tempo con le

persone amate abbassa la pres-

sione sanguigna.

5. Leggere o scrivere messaggi

d’amore abbassa il colesterolo

cattivo.

6. Le strette di mano calmano i ner-

vi.

7. L’ottimismo abbassa il rischio di

contrarre malattie anche gravi.

Trovata su Internet e segnalata da Paola

pubblicato sul IL FATTO QUOTIDIANO del 24 aprile 2013

Page 3: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

tato dai loro genitori o nonni.

La Spagna è un perfetto caso in que-

sto punto: nei due anni intercorrenti

dal movimento del 15 Maggio della

nazione, l'economia si è avvolta in una

depressione senza fondo. La disoccu-

pazione giovanile ufficiale nella nazio-

ne ha raggiunto uno sbalorditivo 60%.

Migliaia di risparmiatori e pensionati

spagnoli sono stati derubati dei rispar-

mi di una vita, vittime dei giochi di pre-

stigio degli astuti (e, non c'è neanche

bisogno di dirlo, impuniti) preferentes

(preferiti) delle banche. Nel frattempo

le tasse continuano ad andare alle stel-

le e le spese per i sussidi pubblici es-

senziali sono state sacrificate senza

pietà sull'altare della ricapitalizzazione

delle banche. Innumerevoli case della

nazione sono state - e continuano a

essere - sequestrate per essere succes-

sivamente date via a una frazione del

loro valore ai ricchi speculatori edili

internazionali.

Forse peggio di tutto, il governo at-

tuale, che ha preso le redini del potere

sei mesi dopo l'inizio del movimento

del 15 maggio, ha provato di essere il

più corrotto e incompetente nella me-

moria recente. Ma la Spagna non è per

niente l'unica; è, se non altro, un mero

sintomo di ciò che sta accadendo in

tutta l'eurozona. Da Cipro al Portogallo

e dalla Francia alla Slo- ( Segue a pag. 4 )

La scelta estrema dell’Europa: rassegnazione o rivoluzione di Don Quijones Due anni fa a maggio, la Puerta del

Sol di Madrid e Plaza Catalunya di Bar-

cellona, le piazze delle due più impor-

tanti città della Spagna, furono occupa-

te da migliaia di "indignados". Per mol-

ti giovani della nazione ben istruiti ma

disillusi, era abbastanza, e per un bre-

ve periodo è sembrato che fosse inizia-

ta una nuova era di mobilizzazione po-

litica.

Poche settimane dopo, tuttavia, que-

ste speranze furono brutalmente di-

strutte quando la divisione antisom-

mossa della polizia della Catalonia, la

Mossos D'esquadra, scatenò la furia

selvaggia dello Stato sugli accampa-

menti di fortuna dei manifestanti, die-

tro al piuttosto dubbio pretesto di libe-

rare la città da un rischio sanitario e di

sicurezza (questa è l'Europa, dopo tut-

to!). Il messaggio era chiaro: tutti i ten-

tativi di resistere alla nuova realtà eco-

nomica europea, non importa quanto

pacifici, sarebbero stati brutalmente

repressi.

In poco più di un'ora, il vortice di

violenza scatenato dalla polizia ripulì la

piazza da tutti gli occupanti e quasi tutti

i loro effetti personali, molti dei quali

non furono più restituiti. Per tutto il

tempo, uno spesso, denso anello di

protestanti traumatizzati e passanti cu-

riosi si raccolsero nella piazza, osser-

vando in un misto di disorientamento,

paura e rabbia.

E io ero uno di loro. Mentre passeg-

giavo per la piazza con uno sguardo

diffidente verso i manifestanti feriti e

l'altro verso la spaventosamente armata

e altamente imprevedibile mossos d'e-

squadra, un cartellone attirò la mia at-

tenzione. Il suo messaggio era meravi-

gliosamente semplice: ("non sono con-

tro il sistema, il sistema è contro di

me"). Il cartellone era tenuto in alto da un bambino, che stava sulle spalle di

suo padre. Il realista cinico dentro di me

sapeva molto bene che il bambino, che

doveva avere non più di cinque o sei

anni, stava meramente impersonando i

pensieri di suo padre. Ma ciò non ha

fermato il mio lato più romantico

dall'immaginare che il bambino stava,

in realtà, parlando eloquentemente per

la sua generazione che si sarebbe persa

presto.

Perché se c'è una cosa della quale si

può essere sicuri riguardo l'Europa di

oggi, è che i suoi sistemi politici ed eco-

nomici non sono fatti per servire o pro-

teggere gli interessi dei giovani; al con-

trario, sono stati progettati per erodere

gradualmente le loro ultime rimanenti

libertà e diritti, lasciando inoltre a loro

l'etichetta per le trasgressioni e l’avidità

del settore bancario globale, li privano

di tutta la speranza di conquistare gli

standard di vita una volta dati per scon-

Le immagini del Pellegrinaggio

fatto da alcuni voltanesi in Terra

Santa sono disponibili nel sito

www.mariopaganini.it nella se-zione SERVIZI poi FOTO E SLIDE

quindi scorrere fino a “TERRA

SANCTA Alle sorgenti della Sal-

vezza”. Qui sono disponibili sia le

immagini di Monica FACCHINI

sia quelle di Maddalena RIZZI .

Fatti e gente di Voltana e dintorni

Immagine trovata su Internet e segnalata da Daniela

Page 4: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

“Chi ha il cervello piccolo ha spesso

la bocca … troppo grande !”

venia, è stata dichiarata

una guerra totale contro le classi medie

e lavoratrici europee.

E ora, con l'inverno che diventa pri-

mavera, e la primavera presto estate, le

persone dell'Europa affrontano la più

ardua delle scelte: rassegnazione all'a-

genda neoliberale e neofeudale dell'Eu-

ropa (e con essa, alla graduale elimina-

zione delle poche libertà rimanenti e

opportunità delle quali ancora godia-

mo) o un'animata insurrezione contro

l'invadente totalitarismo del superstato

europeo.

Prima di fare la tua scelta, fammi solo

fare alcune delle mie personali osser-

vazioni, vis-a-vis, sulla nostra situazione

corrente e le previsioni future.

1.Nel caso non l'avessi notato, sia-

mo già di proprietà, chiusi a chiave,

catalogati dal cartello internazionale

delle banche troppo-grandi-per-

fallire

2. Quasi tutte le rappresentanze

politiche e le istituzioni, sia a livello

nazionale che dell'EU, sono state fat-

te dalle stesse banche, i cui agenti - la national central banks, la Bank for Inter-

national Settlements (BIS), la ECB, la

Commissione Europea, la IMF, OECD e

la Banca Mondiale- ora stanno al di so-

pra di tutti gli altri giocatori nell'ordine

politico globale.

3. Le suddette banche sono, con

tutti gli intenti e gli scopi, in banca-

rotta, finanziariamente e moralmen-

te. Tra esse c’è totale unità di intenti e d’azione, sono letteralmente la legge.

Lasciandole continuare a operare in un

fantastico mondo mark-to-model* così

come ingozzandosi di crediti da banche

centrali virtualmente libere da interessi

e trasfusioni regolari di fondi dei contri-

buenti, i nostri politici hanno mostrato

anche troppo chiaramente chi non vo-

gliono disturbare. Così, finché l'attuale

sistema finanziario rimane al suo posto,

le banche e i loro direttori esecutivi

saranno liberi di continuare a dissan-

guare le nostre economie nazionali e

conti bancari personali.

Come Golem XIV ha recentemente

scritto sul suo blog, esiste ora una lista

ufficiale, scritta dal Financial Stability

Board**, di 28 banche che sono ora

libere di operare oltre ogni giurisdizio-

ne legale.

Come la HSBC, le banche si possono

associarsi e fare affari con alcuni dei

criminali più ricercati, senza rischio

alcuno di possibili azioni legali. E come

Goldem sottolinea, questo mese (Aprile

2013), possiamo prevedere l'annuncio

di "un'altra lista, questa volta dei Glo-

bally Systematically Important Insurers.

Anche loro saranno al di sopra della

legge".

4. Le democrazia non ha assoluta-

mente nessun ruolo, oltre a quello

figurativo, nell'Unione Europea. La continua sopravvivenza e espansione

del superstato europeo sostituisce tutte

le altre preoccupazioni, sia morali, poli-

tiche, sociali o economiche. Così, nes-

suna genuina forma di democrazia o

impegno civile politico avrà il permes-

so di mettere le radici. Come nella Rus-

sia Stalinista, il potere completo e l'au-

torità risiederà nelle mani di anonimi,

incomprensibili apparatchiks***, tutti

rispondendo alla richiesta delle grandi

banche globali e conglomerati.

5. Mentre l'economia reale (ovvero

tutto ciò che non è Borsa dei Valori)

continua la sua discesa verso l'abis-

so, le attività continuano a cessare, i

lavori continuano a sparire con un

passo allarmante e le tasse continua-

no ad aumentare. Inoltre, in un mo-mento politicamente vantaggioso, il

dito finale sarà girato a fondo nella pia-

ga del sistema di welfare dell'Europa,

un tempo invidiato da tutto il resto del

mondo. Non c'è bisogno di dire, i siste-

mi di salute, educazione e di pensione

recentemente privatizzati che prende-

ranno il suo posto saranno la sola salva-

guardia della parte alta della società

(ovvero non noi).

Invece di pagare per i servizi pubbli-

ci essenziali e le utenze come la salute,

l'educazione, le pensioni e le infrastrut-

ture, il peso delle tasse pubbliche gon-

fiato sarò diretto verso due scopi: man-

tenere le grandi banche a galla e soste-

nere l'apparato della polizia di Stato, in

costante espansione, del quale ci sarà

bisogno per mantenere la società civile

al collasso in riga. Per farla breve, sa-

remo costretti a finanziare la nostra

stessa schiavitù.

6. Più importante di tutto, i giorni

del sistema finanziario globale sono

già contati. In breve, il sistema sta già cedendo sotto il peso combinato di un

debito insostenibile, schemi di pensio-

ni impossibili da pagare e derivati di

mercato il cui valore totale sovrasta il

prodotto interno lordo globale in una

grandezza che eccede tutte le logiche

umane.

La domanda è, quando collassa di

fatto, chi raccoglierà i pezzi e rico-

struirà un nuovo sistema, più soste-

nibile, dalle sue ceneri?

Saremo noi, la gente, o saranno gli

stessi banchieri, banchieri centrali e

politici stupidi altamente compromessi

che ci hanno portato qui per primi?

Rivendicheremo coraggiosamente la

nostra richiesta per un nuovo futuro, o

ci rassegneremo, in paura e dispera-

zione, al nirvana totalitario dei banchie-

ri globali?

Qualunque scelta facciano gli europei

nei prossimi mesi e anni, una cosa è

chiara: i costi umani, sociali ed econo-

mici saranno tremendi in qualsiasi mo-

do. Perché la spiacevole verità è che ci

siamo lasciati guidare così infondo al

burrone del debito esponenziale, che

riemergere alla luce del giorno richie-

derà anni di sacrifici e battaglie collet-

tive.

* Mark-to-model: pratica di prezzare

una posizione a prezzi determinati dai

modelli finanziari, invece di lasciare

che sia il mercato a determinarne il

prezzo (fonte: wikipedia).

** Financial Stability Board: è un organi-

smo internazionale con il compito di

monitorare il sistema finanziario globa-

le (fonte: wikipedia).

*** Appartchik: termine colloquiale

russo per indicare un burocrate ineffi-

ciente (fonte: wikipedia).

La scelta estrema dell’Europa: rassegnazione o rivoluzione di Don Quijones

Immagine

trovata su

Internet

e segnalata

da

Paolo

( Segue da pag. 3 )

Page 5: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

Non c’è democrazia senza un popolo preparato tratto da Roberto Mancini ne. Dal testo dell’appello: “Per mette-

re al riparo il sistema democratico dai

mali contratti in questi anni e soggetti

ad aggravarsi, si chiede che nella

prossima riforma della legge elettora-

le, oltre al ripristino della scelta dei

rappresentanti da parte dei cittadini e

ad un riequilibrio dell’esorbitante pre-

mio di maggioranza, previsto per la

Camera, sia incluso il divieto di con-

trassegni di lista recanti il nome di una

persona. L’esperienza ha dimostrato

come abbia alterato la qualità della

vita democratica la personalizzazione

della lotta per la guida del Paese, ba-

sata sul pregiudizio ideologico secon-

do cui il capo politico incorporerebbe

in sé tutto il popolo, quando invece

questo è pienamente rappresentato

solo dal Parlamento… Resta infatti la

verità del detto attribuito a Socrate da

Platone nella “Repubblica” e ricordato

da Kelsen a suffragio della tesi che “la

democrazia è un regime senza ca-

pi”. Alla domanda su come in uno Sta-

to ideale dovrebbe essere accolto un

uomo dotato di qualità superiori, un

“genio”, il filosofo greco rispondeva:

“Noi l’onoreremmo come un essere

degno di adorazione, meraviglioso

ed amabile, ma dopo avergli fatto

notare che non c’è uomo di tal gene-

re nel nostro Stato e che non deve

esserci, untogli il capo e incoronato-

lo, lo scorteremmo fino alla frontie-

ra”. La rinuncia al proprio nome nel

contrassegno di lista rappresentereb-

be per i leader politici quel “passo

indietro” per il ripristino della pienez-

za democratica e sarebbe una convali-

da degli articoli 49 e 67 della Costitu-

zione, secondo i quali a tutti i cittadini

tocca concorrere a determinare la po-

litica nazionale. Il continuo richiamo a

un’investitura popolare del capo ha

infatti determinato, nel senso comune,

la convinzione che i membri del Parla-

mento siano condizionati da un man-

dato imperativo dato dall’alto, al punto

che sono stati accusati di tradimento

quei componenti della maggioranza

che hanno fatto venir meno, come è

del tutto legittimo, il loro voto al Go-

verno e che sia stato bollato come

“golpe” qualunque tentativo del Parla-

mento di stabilire una diversa guida

richiesta dal Paese. I firmatari di

questo appello ricordano, inoltre, la

natura politica e non tecnica del

risanamento necessario delle finan-

ze pubbliche, che dovrà avvenire

salvaguardando i soggetti più deboli,

promuovendo l’occupazione e miran-

do ad un incremento a beneficio di

tutti delle ricchezze del Paese…

“È la mancanza di questa condizio-

ne decisiva (la democrazia) a rendere

così ardua non dico la possibilità di

arrivare a scegliere un Governo

all’altezza del presente e del futuro

della società italiana, ma almeno

quella di evitare di consegnare il po-

tere a individui e partiti non credibili,

sicuramente pronti a nuocere al Pae-

se. Deve far riflettere il fatto che la

parola “popolo” sia lasciata alla reto-

rica populista; per il resto si preferi-

sce parlare di “cittadini” e di

“cittadinanza”, lasciando nell’ombra

il riferimento alla comunità dei sog-

getti della democrazia nazionale Sia-

mo in una situazione paragonabile a

quella di un ubriaco che, nel tentativo

di scegliersi un auro per guidare,

continua a lamentarsi del fatto che le

auto a sua disposizione non vanno

bene. È vero che i mezzi a disposizio-

ne (i partiti) sono pieni di difetti, ma è

ancor più vero che il primo problema

è lo stato di ineducazione e di scarsa

lucidità di chi (il popolo) dovrebbe

fare la scelta.

Certo non si può non constatare che

abbiamo forze politiche molto distanti

dal profilo dei partiti per come sono

concepiti dalla Costituzione. Quelli

attuali non sono soggetti intrinseca-

mente democratici e quindi non san-

no sviluppare la vita della democra-

zia. È indicativo che nei loro simboli

elettorali figuri, tranne la lodevole

eccezione del Partito Democratico, il

nome del capo. Questo dice quanto

sia basso il loro livello di maturità

democratica. Manca loro una vera

visione della realtà, sia nell’analisi

dei problemi, sia nell’individuazione

di una via alternativa globale. Ormai

è normale che, se un partito ha a cuo-

re una singola questione (per esem-

pio la tutela egoistica del Nord, come

per la Lega, o l’obbedienza al merca-

to, come per Mario Monti e soci), es-

so sia pronto ad allearsi con chiunque

pur di ottenere il suo obiettivo, met-

tendosi ad improvvisare su tutte le

altre questioni. Nessuno dei partiti o

dei personaggi che più hanno dan-

neggiato il Paese si sogna di fare un

minimo di autocritica. Non la Lega

con il suo secessionismo xenofobo e i

suoi problemi di corruzione interna.

Non Mario Monti, dopo che la sua

politica di “rigore” rivolta contro i più

deboli ha aggravato le condizioni di

vita di gran parte della popolazione.

Non certo il Popolo della Libertà, un

partito che rappresenta il volto peg-

giore della vita pubblica italiana.

Neppure le forze politiche che po-

trebbero essere più propizie per col-

laborare alla rigenerazione della de-

mocrazia italiana […] fanno eccezione

in questo senso… Non ha coscienza

autocritica il PD, il quale non si è an-

cora reso conto che per l’Italia è indi-

spensabile un nuovo modo di pensa-

re e di orientare l’azione del Gover-

no, in alternativa all’ideologia del

mercato.

Questa coscienza autocritica, per

altre ragioni, manca anche ai partiti

della sinistra e all’Italia dei Valori,

che sono segnati dal settarismo narci-

sista e che ora si sono raccolti attorno

ad un leader stimabile, ma investito

di questo ruolo per volontà di pochi,

senza ascoltare le giuste esigenze di

democrazia interna di tanti movimenti

e associazioni di base. Infine, di co-

scienza autocritica nel Movimento

Cinque Stelle non se ne trova traccia.

Del resto proprio la parabola di que-

sto movimento è un effetto esemplare

del male radicale che avvelena la

democrazia nel nostro Paese. Infatti

non basta essere e dirsi “cittadini”

per essere validi protagonisti della

vita pubblica in opposizione ai cattivi

“politici” p alla “casta”. Occorre es-

sere cittadini formati, critici, leali

con la Costituzione, impegnati in

un grande progetto che si faccia

carico di tutte le questioni aperte di

una società. In Italia manca questo

popolo fatto di una maggioranza di

cittadini consapevoli, educati ad es-

serlo fin da piccoli. Questa è la radice

del male. Se ci fosse un popolo così

sarebbe possibile esprimere una sa-

na dialettica partitica, governi e pro-

getti adeguati alla realtà.

Per essere più precisi va detto che

ci sono due Italie: una minoritaria,

fatta di cittadini capaci di far vivere la

democrazia, e un’altra, ancora mag-

gioritaria, che della democrazia me-

desima non sa che farsene. Questa

Italia cinica e qualunquista vota per

chi promette di abbassare le tasse e

sa dire menzogne in modo telegeni-

co. Finché siamo in questa situazione,

con il voto non si può costruire nulla

di avanzato. È già molto se riusciamo

a sventare il disastro. “

Dall’articolo di Roberto Mancini pubbli-

cato sulla rivista Altreconomia nel feb-

braio 2013.

Il personalismo dei leader è la

morte della democrazia. Sul perico-

lo si erano espressi […] i Comitati

Dossetti per la difesa della Costituzio-

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Prossima fermata, Cipro di Alessandro Volpi

La confusa vicenda del prelievo

forzoso sui conti correnti delle

banche cipriote presenta molte-

plici aspetti in grado di suscitare

una preoccupata attenzione.

Vi proponiamo il commento che

il professor Alessandro Volpi ha

scritto il 21 marzo 2013 per la ri-

vista Altreconomia

"Sommersi dal debito"

L’ipotesi originaria, infatti, avanza-

ta dall’Eurogruppo e caldeggiata dal-

la Germania di applicare una “tassa”

del 6,75% sui depositi fino a 100 mila

euro e del 9,9% oltre tale soglia ha

confermato, ancora una volta, la so-

stanziale approssimazione delle poli-

tiche europee. Neppure il parziale die-

tro-front che tende ad escludere dalla

tassa i depositi fino a 20 mila euro pare

in grado di fare definitiva chiarezza. A

tale scopo è utile ricostruire brevemen-

te la vicenda.

Cipro ha bisogno di un rapido aiuto

dall’Europa per due ragioni fondamen-

tali. In primo luogo le banche cipriote

hanno subito un danno evidente dalla

decisione europea di costringere la

Grecia a ristrutturare il proprio debito,

di fatto cancellandolo in larghissima

misura, una scelta che ha significato

perdite ingenti per i creditori a comin-

ciare appunto dagli istituti ciprioti. In

secondo luogo, le stesse banche si sono

gonfiate di liquidità gigantesca -pari a 7

volte il Pil del paese- attratta grazie ad

una tassazione irrisoria e a scarsi con-

trolli in materia di riciclaggio, il tutto in

assenza di una normativa europea capa-

ce di ostacolare un simile fenomeno che

ha spinto poi gli istituti di credito di Ci-

pro a buttarsi a capofitto in operazioni a

dir poco spericolate. Ora Cipro, con le

banche dissestate, necessita di un pri-

mo intervento da 17 miliardi di euro, ma

l’Europa è disposta ad impegnarsi solo

per 10 e dunque diventa necessario

trovare i 7 miliardi mancanti che, ap-

punto, dovrebbero provenire dal pre-

lievo sui depositi perché un eventuale

aiuto, interamente garantito dall’Euro-

pa, al di là delle resistenze tedesche,

porterebbe il debito complessivo di

Cipro ad oltre il 145% del Pil e non sa-

rebbe quindi sostenibile. Di nuovo, ri-

schiamo di peggiorare un quadro già

molto compromesso. L’eventualità di un

prelievo forzoso che colpirebbe i depo-

siti sotto i 100 mila euro metterebbe a

dura prova la tenuta del sistema banca-

rio del Vecchio Continente; verrebbe

intaccata infatti la certezza dell’intangi-

bilità dei conti correnti dei piccoli ri-

sparmiatori che aveva trovato una pro-

tezione in sede di direttiva europea e

che, se messa in discussione, rendereb-

be tutte le banche dell’area euro assai

meno sicure delle altre.

In estrema sintesi, il rischio è quello di

un contagio dettato dal timore che

quanto successo a Cipro possa avvenire

in altri paesi europei qualora questi

avessero bisogno di aiuti. Anche l’Italia,

che pure dispone di conti di deposito

per mille miliardi di euro, se dovesse

chiedere un sostegno all’Europa e ai

suoi veicoli finanziari, a cominciare

dall’Esm, potrebbe correre il serio peri-

colo di dover contribuire direttamente

al proprio salvataggio per evitare che

l’indebitamento pubblico salga troppo.

Pertanto potrebbe essere costretta a

seguire una strada già percorsa nella

notte fra il 9 e il 10 luglio 1992, allorché

il governo di Giuliano Amato impose a

tutti i correntisti una patrimoniale secca

del 6 per mille che fruttò oltre 5 mila

miliardi di lire. Si tratta di un’eventualità

molto remota dal momento che i dati

sull’avanzo primario del nostro paese

sono rassicuranti, ma la costante cresci-

ta dello stock di debito continua ad in-

quietare. Del resto, il prelievo forzoso

sui depositi, non limitato alle ricchezze

degli oligarchi russi, costituisce l’ultima

frontiera di una sempre più diffusa in-

solvenza di Stati e banche in giro per

l’Europa: la Grecia, come accennato,

non ha pagato ai creditori privati i pro-

pri debiti se non in minima parte, le

banche irlandesi hanno praticato una

analoga ristrutturazione dei loro debiti

persino dopo l’intervento a garanzia

dello Stato, mentre in Spagna e in Olan-

da sono state forzatamente convertite le

obbligazioni subordinate in azioni a

prezzi stracciati. Persino nell’area della

moneta ad oggi più forte del mondo,

con la quale si fanno ormai il maggior

numero di transazioni commerciali, la

certezza dei depositi e dei prestiti, pri-

vati e pubblici, è significativamente

limitata, in particolare nei paesi più

indebitati: mettere un euro in una ban-

ca tedesca rischia di essere più sicuro

che mettere un euro in una banca spa-

gnola o italiana.

Questo significa un inevitabile au-

mento del costo del denaro a fronte

delle difficoltà del sistema bancario

italiano colpito nella sua capitalizzazio-

ne dalle emorragie di borsa, dall’alto

prezzo della raccolta sui mercati obbli-

gazionari e ora dalla sindrome cipriota.

Intanto, il Senato senza maggioranza

dovrà esprimersi sul contributo italiano

di 750 milioni di euro al piano di aiuti a

Cipro; un’occasione in più per riflettere

sulla gravità del momento.

Alessandro Volpi, Università di Pisa

Immagine

trovata su

Internet

e segnalata

da

Alessandra

Page 7: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 7 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

Guido Keller su un pitale da Wikipedia, l’enciclopedia libera frangia reazionaria f iumana

(secondo quanto evidenziano gli

scritti del gruppo Yoga pubblicati

su Unione di spiriti liberi tendenti

alla perfezione).

Poiché la svastica a quel tempo

era semplicemente il simbolo del

carro del sole, comune a molti po-

poli fin dall'antichità, in perfetto ac-

cordo con le tendenze naturistiche,

nudismo compreso (secondo Gio-

vanni Comisso), Keller viene ritratto

nudo ed abbronzatissimo in diverse

foto del tempo (quella in alto a de-

stra lo ritrae seduto su un pitale).

Era solito dormire seminudo, appol-

laiato in cima ad un albero assieme

alla sua aquila addestrata.

Keller fu autore di imprese da cor-

saro, anche in circostanze spettaco-

lari come quando, mancando i ap-

provvigionamenti a Fiume, razziò un

maiale caricandolo sull'aereo. Il pe-

so del maiale sfondò il fondo del

velivolo e Keller si trovò a volare

con un originale carrello di atterrag-

gio. Keller portava a bordo del suo

velivolo un servizio da tè, particola-

re questo che contribuì ad accre-

Personaggio scapigliato, apparte-

neva ad una famiglia aristocratica

milanese di origine elvetica. Nel

corso della prima guerra mondiale

fu ufficiale pilota del Corpo Aero-

nautico Militare nella 91ª Squadri-

glia Aeroplani da Caccia comanda-

ta da Francesco Baracca.

Fu fondatore a Fiume del gruppo

Yoga - che aveva come simbolo la

svastica e la rosa a cinque petali e

che fu un gruppo con tendenze eso-

teriche e naturistiche, si oppose alla

scere la sua fama - voluta - di raffi-

nato dandy.

Volò su Roma per lanciare, in

segno di dispregio, un pitale

(vaso da notte) ed un mazzo di

carote su Montecitorio, accompa-gnati dalla scritta Al Parlamento e al

Governo che si regge con la menzo-

gna e la paura, la tangibilità allego-

rica del Loro valore: fu l'unico legio-

nario di giovane età autorizzato a

dare del tu a D'Annunzio, con il

quale pare avesse forti affinità ca-

ratteriali. Aderì poi al fascismo,

anche se i fascisti non si fidarono

mai di lui per le sue aspre critiche.

Negli anni venti visse notevoli

avventure in Turchia, Germania,

Perù, Cile, Cirenaica, Venezuela.

Negli ultimi anni abitò ad Ostia, in

povertà. Fu amico di Mario de Ber-

nardi e di altri aviatori del tempo.

Morì a trentasette anni, il 9 no-

vembre 1929 nei pressi di Otricoli,

in provincia di Terni, vittima di un

incidente stradale e venne sepolto

accanto a D'Annunzio sul Colle del-

le Arche del Vittoriale degli italia-

ni.

Il discorso di Masoch-citorio, in cui il Presidente ha mal-

trattato i politici fra gli applausi scroscianti dei medesi-

mi, ha provocato un immediato effetto di emulazione

nelle altre categorie di furbacchioni del Paese. Pochi

minuti dopo lo storico cazziatone presidenziale, veniva

segnalato un assembramento di automobilisti in via Ve-

neto: stavano portando in trionfo il vigile che li aveva

multati per parcheggio in quadrupla fila (nella mischia

qualcuno cercava di sfilargli i verbali dalle tasche). A

riprova che da noi il senso di colpa prevale sempre su

quello del ridicolo, nei dintorni di piazza del Popolo al-

cuni evasori fiscali con yacht a carico facevano la ola a

una pattuglia della Guardia di Finanza, costringendola a

passare sotto una cascata di scontrini, ovviamente falsi.

Molto toccante la scena all’uscita della metropolitana di

via Barberini, dove una madre esasperata ha requisito il

computerino ai figli, che hanno accolto la decisione con

urla di giubilo, tuffandosi nella lettura dei libri di scuola.

(Sotto la copertina c’erano le istruzioni di un videogio-

co). In piazza di Spagna un marito fedifrago ascoltava a

testa bassa la gelida requisitoria della moglie, interrom-

pendone i passaggi più significativi con vivissimi ap-

plausi, mentre tramite sms spostava di mezz’ora l’ap-

puntamento con l’amante. Nulla è più liberatorio dell’es-

sere scoperti, nulla più dolce della possibilità di sdop-

piarsi fra vittima e carnefice smanioso di espiazione. Noi

Dostoevskij non abbiamo bisogno di leggerlo: lo abbia-

mo nelle vene. Naturalmente un Dostoevskij in versione

light. Un peccatore felice di pentirsi perché non vede

l’ora di ricominciare. La Stampa 24 aprile 2013

Masoch-citorio di Massimo Gramellini

Immagine trovata su Internet e segnalata da Pierpaolo

Page 8: Voltana On Line n.6-2013

Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 6 - 2013

Pubblichiamo alcune segnalazioni giunte a Voltana On Line su facebook

“L’unica possibilità e la condizione pregiudi-

ziale di una ricostruzione stanno proprio in que-

sto: che una buona volta le persone coscienti ed

oneste si persuadano che non è conforme al van-

taggio proprio, restare assenti dalla vita politica

e lasciare quindi libero campo alle rovinose

esperienze dei disonesti e degli avventurieri.”

Giuseppe Dossetti - marzo 1945

Immagine trovata su Internet, del muro eretto dagli

israeliani e trasformato in un “murales” dai palestinesi,

segnalata dagli amici di Vittorio Arrigoni

Immagine trovata su Internet e segnalata da Livia

Immagine trovata su Internet e segnalata da Sabrina

Immagine trovata su Internet e segnalata da Paolo

Immagine trovata su Internet e segnalata da Paolo

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