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VARIABILITA’ IN PATOLOGIA CLINICA Argomenti di Patologia Clinica

VARIABILITA’ IN PATOLOGIA CLINICA

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Argomenti di Patologia Clinica. VARIABILITA’ IN PATOLOGIA CLINICA. CORRETTA INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI. “POSIZIONE DEL RISULTATO” RELATIVAMENTE AI VALORI DI RIFERIMENTO VARIABILITA’ DEL RISULTATO. 2 CAUSE DELLA VARIABILITA’. VARIABILITA’ TOTALE - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

VARIABILITA’ IN

PATOLOGIA CLINICA

Argomenti di Patologia Clinica

Page 2: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

CORRETTA INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

• “POSIZIONE DEL RISULTATO” RELATIVAMENTE AI VALORI DI RIFERIMENTO

• VARIABILITA’ DEL RISULTATO

Page 3: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

2 CAUSE DELLA VARIABILITA’

VARIABILITA’ TOTALE

VARIABILITA’ ANALITICA VARIABILITA’ BIOLOGICA

PRE-ANALITICA INTRAINDIVIDUALE ANALITICA INTERINDIVIDUALE

POST-ANALITICA

Page 4: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

è uno dei problemi centrali

nell’utilizzo dei dati di laboratorio

da parte del clinico

LA VARIABILITA’

Page 5: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

VARIABILITA’ BIOLOGICA

• VARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALE: a carico dello stesso individuo

• VARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE: fra diversi individui

Page 6: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

PRINCIPALI FONTI DELLA VARIABILITA’ INTRA-INDIVIDUALE

• Ritmi circadiani• Variazioni stagionali• Dieta• Periodo mestruale• Gravidanza

Page 7: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

PRINCIPALI FONTI DELLA VARIABILITA’ INTER-INDIVIDUALE

• Sesso• Età• Razza• Massa corporea• Fumo• Alcool• Farmaci

Page 8: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

VARIABILITA’ ANALITICA

pre-analitica post-analitica

analitica

Page 9: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

VARIABILITA’ NELLA FASE PRE-ANALITICA

• Modalità di raccolta e conservazione del campione

• attribuzione del campione al paziente• idoneità del materiale• accorgimenti per stabilizzare gli analiti

Page 10: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

• Procedure standardizzate

• controlli interni

• verifica di risultati con valori elevati

VARIABILITA’ NELLA FASE ANALITICA

Page 11: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

• Lettura comprensibile del referto

• consegna referto in tempi brevi

VARIABILITA’ NELLA FASE POST-ANALITICA

Page 12: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

VARIABILITA’ ANALITICA ASSOCIATA A PRELIEVO VENOSO

PRELIEVO tecnica sottovuoto principio della siringa

Emolisi in vitro

EMOLISI: colorazione rossa del plasma o del siero dopo centrifugazione

Page 13: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

MAGGIORI CAUSE DI EMOLISI

1) Ago di piccolo calibro

2) Presenza di disinfettante sul sito del prelievo

3) Prelievo in zone edematose

4) Aspirazione forzata in siringa

5) Forte pressione nel travasare il sangue in provetta

6) Violento mescolamento del campione di sangue intero

7) Centrifugazione del sangue non sufficientemente coagulato

Page 14: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

CONC. ERITROCITARIA / CONC. PLASMATICA

Page 15: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CAMPIONE EMOLIZZATO

Page 16: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

SCELTA E UTILIZZO DEGLI ANTICOAGULANTI

• Il plasma contiene delle sostanze che non sono presenti nel siero o che sono presenti in concentrazioni differenti

Il plasma è da reputare il liquido che più si avvicina alla composizione reale del sangue circolante

• La maggior parte delle analisi è effettuata su siero.

• Analisi su sangue intero

parti figurate del sangue

analisi singole componenti del plasma

Page 17: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

Il non corretto utilizzo degli anticoagulanti è una delle più frequenti cause di errore preanalitico

CHELANTI DEL CALCIO

•EDTA

•SALI BISODICO O TRIPOTASSICO

•CITRATO DI SODIO

•OSSALATO DI AMMONIO E DI POTASSIO

Plasma

Parte corpuscolata

ANTICOAGULANTI sangue fluido (scoagulazione).

Page 18: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

EDTA (acido etilendiamminotetracetico, sale bi- o tripotassico o

bisodico) Concentrazione indicata 1 e 2 mg/dl

FORTISSIMO CHELANTE DEL CALCIOLega anche altri cationi divalenti (zinco, magnesio, rame) Sia la solubilità sia il pH dell’EDTA dipendono dal tipo di sale

MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE DELLE CELLULE DEL SANGUE GIA’ DOPO 3-4 OREINIBITORE DI MOLTI ENZIMI ERITROCITARI, LEUCOCITARI, PIASTRINICI E PLASMATICI

Le piastrine assumono un aspetto sferoidale: formazione di trombociti giganti

Neutrofili e monociti vanno in contro a rigonfiamento cellulare e modificazione della struttura nucleare

Page 19: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

UTILIZZOEDTA

Separazione elettroforetica

delle lipoproteine

Dosaggi plasmatici di

ormoni polipeptidici

Dosaggi plasmatici di

farmaci

Monitoraggio della Ciclosporina

NON UTILIZZABILE

Carbossipeptidasi zinco-dipendente

Fosfatasi alcalina

Page 20: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

CITRATO CHELANTE DEL CALCIO

•TEST DI COAGULAZIONE (1:10)

Tempo di protrombina (PT) via estrinseca e comune

Tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) via intrinseca e comune

Se il rapporto aumenta per diminuito riempimento di sangue della provetta, i valori di PT e aPTT aumentano

• ANALISI PIASTRINE

• VES (1:5)

Page 21: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

ANTITROMBINA III

Page 22: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

EPARINA

LEGA ANTITROMBINA III

COMPLESSO EPARINA - ANTITROMBINA III - TROMBINA

INATTIVO

x2000

Mucopolisaccaride acido il cui peso molecolare varia nelle diverse preparazioniIN COMMERCIO ESISTE SOTTO FORMA DI SALI DI POTASSIO, SODIO, più economici, ma

viene abitualmente usato il SALE DI LITIO E AMMONIO

NON IMPIEGATO:STUDI MORFOLOGICI DELLE CELLULE EMATICHETEST DI COAGULAZIONETEST DI ATTIVAZIONE DELLA TROMBINADOSAGGIO DEL LITIO (o AMMONIO) PLASMATICO

Page 23: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

Interferenza su dosaggio del calcio minimizzato utilizzando eparina titolata con calcio a concentrazione

nota

EPARINE AD ALTO PESO MOLECOLARE

SALI DI LITIOSALI DI SODIO

SALI DI AMMONIO

Page 24: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

ALTRI ADDITIVI

Citrato trisodico + piridossalfosfato + trisidrossimetilamminometano

INIBIZIONE DELLA DEGRADAZIONE DEL GLUCOSIO

consumo di glucosio pari al 50% in 5 oreFluoruro di sodio: enolasiIodoacetato di litio: gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi

3 ore per far effetto efficacia di 3 giorni

Mannosio: esocinasi precoce ma breve durata

INIBIZIONE DELLA AGGREGAZIONE PIASTRINICA

CONSERVAZIONE DEI GLOBULI ROSSI

Soluzioni contenenti destrosio

Page 25: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

BARRIERE FISICHE

Ostacoli che si pongono tra la fase

liquida e la fase solida (parte corpuscolata, coagulo) del

plasma o del siero per favorire la loro

separazione

Eliminazione rischio di

rimescolamento

Semplice trasporto del

campione dopo centrifugazione

1) sistemi integrati precentrifugazione, già inseriti nelle provette granuli cilindrici, sferici di polistirolo, gel separatore con aggiunta di granuli

2) sistemi integrati precentrifugazione, inseriti nelle provette dopo il prelievo

gel, imbuti contenenti miscele di siliconi

3) sistemi postcentrifugazione filtri di diverso tipo

Page 26: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

IDENTIFICAZIONE DEI CONTENITORI

CODICE COLORE: quanto riguarda le provette con anticoagulante, tutte le ditte utilizzano lo stesso colore (norme ISO 9000 e ISO 6710). I colori cambiano per le provette contenenti,

oltre all’anticoagulante, anche un gel separatore.

tabella

Page 27: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

TRASPORTO DEL PRELIEVO AL LABORATORIO

• Entro 45 minuti dal prelievo procedere alla centrifugazione e separazione dei

campioni entro 1h• Test su fattori della coagulazione tempi molto più brevi • Esame emocromocitometrico entro 7h• VES non oltre 24h

GLUCOSIO: a tutte le temperature (metabolizzato)K+: per lisi eritrocitaria e piastrinica

E’ molto importante che i tempi non siano eccessivi perché influenzano la stabilità del materiale e quindi l’accuratezza della misura.

Page 28: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

• indicati Nome e Cognome del paziente; se ricoverato in ospedale anche il reparto, la camera ed il numero del letto• inchiostro indelebile su etichetta ben adesa al tubo (MAI sul tappo o sul coperchio del recipiente). • indicati data e ora del prelievo

Ogni campione deve giungere al laboratorio già accuratamente

etichettato

• non etichettati o etichettati in modo improprio • subito danno durante il trasporto • non raccolti e conservati correttamente• contaminati esternamente

Il laboratorio può rifiutare i campioni

Page 29: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA

CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI IN LABORATORIO

Per diversi motivi vi è la necessità in laboratorio di conservare per tempi più o meno lunghi i campioni da

analizzare o già analizzati.

RAFFREDDAMENTO (4°C) conservazione dei campioni per 2-3 gg, al massimo una

settimana

CONGELAMENTO (-20°C / -80°C) conservazione per tempi più lunghi. Il metodo migliore è l conservazione di piccole aliquote congelate rapidamente

in azoto liquido e conservate a -80°C

Page 30: VARIABILITA’ IN  PATOLOGIA CLINICA