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UN ANNO DIFFICILE PER P. GEMELLI E PER LA SUA UNIVERSITÀ: IL 1945Author(s): EZIO FRANCESCHINISource: Aevum, Anno 55, Fasc. 3 (settembre-dicembre 1981), pp. 395-480Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20857471 .
Accessed: 14/06/2014 10:37
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EZIO FRANCESCHINI
UN ANNO DIFFICILE PER P. GEMELLI E
PER LA SUA UNIVERSITA: IL 1945
PREMESSA
Mi fu chiesto insistentemente, in questi anni, che io scrivessi ? quella di Maria Sticco x, pregevolissima, ma non secondo i canoni della storiografia scientiflca, non era ancora apparsa
? una vita di padre Gemelli sul tipo di quel la di Concetto Marchesi, uscita in occasione del centenario della nascita (1978)2. Risposi sempre e categoricamente di no.
II motivo di questo diniego era in un lontano colloquio che ebbi con il com
pianto cardinal Angelo Dell'Acqua quando era degente al Policlinico Gemelli, alcuni anni prima della sua morte improvvisa a Lourdes. Mi racconto tali e tante cose di padre Gemelli, a me assolutamente ignote, che promisi a me stesso di non scriverne mai la vita.
Ho voluto fare un'eccezione per il 1945, anno forse fra i piu difficili della sua esistenza, perche di quell'anno fui spettatore e attore, prima di tornare nel l'anonimia gradita a chi lavora per un ideale molto piu grande di lui. E questo
m'impone delle scuse al lettore: perche dovro fare una cosa che certamente non farei se non fossi sul limitare della vita, cioe parlare di me.
Sono l'unico superstite di quelle vicende turbinose che in esse abbia avuto
gran parte. Ho ammirato e amato padrs Gemelli. Percio, dubitoso di una do verosa obiettivita, ho lasciato parlare i molti documenti che accompagnano la mia volutamente scarna esposizione. Cosi, se il lettore guardera con sospetto l'autore, dovra credere almeno al documento: e questo accettare, se respingera quello. Non e tutta qui la vita di padre Gemelli nel 1945: ma in gran parte e
qui. Perche se quanto poi successe alia cosi detta ? epurazione ? in Italia dimo stra chiaramente che ? anche condannato ? avrebbe potuto risorgere, come
1 M. Sticco, Appunti per la biografia di un uomo difficile, Edizioni O.R., Milano 1975, pp. 362. 2 E. Franceschini, Concetto Marchesi. Linee per Vinterpretazione di un uomo inquieto, Ed. Antenore,
Padova 1978, pp. XVII-390.
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396 E. FRANCESCHINI
awenne di tutti, tuttavia egli non era tale uomo da non rimanere colpito per sempre: perche anche le condanne ingiuste feriscono una coscienza morale.
Comunque queste pagine vogliono essere, in limine mortis, una testimonianza di verita per quelli che verranno dopo di noi.
FATTI E AVVENIMENTI
? uscita nel 1979 3 una relazione di Helmut Goetz su Agostino Gemelli e il
giuramento del 1931 che e, riveduta e corretta, la lezione tenuta nella Univer sita Cattolica, il 17 gennaio 1978. Essa, fatta eon estrema cura, raccoglie gli antefatti del cosi detto fascismo di padre Gemelli e mi permette quindi di non
parlarne rimandando ad essa il lettore desideroso di saperne di piu. Antefatti
lontani, naturalmente.
Fra i piu vicini, mi fermo al 1939. Quest'anno, che vide la morte di Pio XI
(10 febbraio) e l'elezione di Pio XII (2 marzo) b importante anche per la posizio ne di padre Gemelli. Pio XI, malgrado il suo autoritarismo, aveva molti col
laboratori; Pio XII vorra soltanto, come egli stesso dice, ? esecutori di ordini?. II 9 gennaio padre Gemelli commemora a Bologna, nell'aula magna dell'Uni
versita, il chirurgo medioevale Guglielmo da Saliceto (sec. XIII) e ha Finfelice idea di aggiungere alcune frasi di lode di Benito Mussolini e di giustificazione delle leggi razziali. Frasi che nessuno, penso, gli aveva chiesto, e che saranno
poi uno dei principali capi di accusa contro di lui. II 19 marzo di quelPanno Roberto Farinacci scrive da Cremona una lettera
a Mussolini per proporgli la nomina di padre Gemelli ad Accademico d'ltalia
per avere ?un uomo veramente nostro attorno al successore di S. Pietro ?
tanto piu che ? e quasi certo che nel prossimo conclave sara eletto Cardinale ?.
Leggiamo la lettera, inedita, per quanto ne so.
Cremona, 19 marzo 1939 XVII Caro Presidente,
ti mando, in via confidenziale, una lettera dell'Accademico Bottazzi. La nomina
di padre Gemelli farehbe un'ottima impressione non solo, ma premierebbe un uomo
di valore e di cui io conosco troppo intimamente il pensiero politico. Sarebbe opportuno che avvenisse prestissimo, anche perche e quasi certo che nel prossimo Conclave sara
nominato Cardinale. E con i tempi che corrono, avere un uomo veramente nostro
attorno al successore di S. Pietro sarebbe cosa utile. Bisogna che tu faccia un atto di autorita presso Federzoni, il quale, piu filo-giudaico che fascista, non ha eccessive
simpatie per Gemelli.
Dobbiamo, caro Presidente, valorizzare quegli uomini che in ogni momento ci
possono servire. Ti aggiungo inoltre che in Germania mi hanno parlato di Gemelli con molta simpatia.
Devoti ed affettuosi saluti Roberto Farinacci
Non se ne fece nulla. Ma i rapporti rimasero cordiali. E Fanno dopo (1940),
padre Gemelli aggiungeva ad una lettera a Farinacci del 17 agosto questa po
3 ? Quellen und Forschungen aus italienische Archiven und Biblioteken ?, 59, pp. 420-435.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 397
stilla: ? Anche questa volta i piu cocciuti cominciano a vedere ehe M(ussolini) ha ragione ed intuito nel condurre gli italiani?.
Alia caduta del fascismo (25 luglio 1943) trovo solo un telegramma a Ba
doglio e al nuovo Ministro dell'Istruzione, Leonardo Severi, del 27 luglio.
Milano, 27 luglio 1943 Chiarissimo Professore,
nell'ora storica d'ltalia in cui la Maesta del Re ha chiamato a Capo del Governo l'Ecc.za Pietro Badoglio, a nome vostro ho inviato all'Ecc.za Badoglio, anche in consi derazione della bonta che egli sempre ha avuto per noi, il telegramma che vi traserivo: ? Eccellenza Badoglio capo del Governo - Roma
Insieme eon Corpo accademico dell'Universita Cattolica del S. Cuore anche a nome dei miei 2600 studenti che servono la patria alle armi e delle nostre medaglie d'oro obbedendo vostro comando mi stringo con voi intorno alia maesta del Re come
gia una volta nella storica giornata di Peschiera per dare ogni sacrificio per la salvezza et unita dell'Italia nostra invocando da Dio Paiuto per vostra grave missione et pro tezione per i nostri valorosi soldati?.
padre Gemelli Rettore
Durante il periodo della occupazione tedesca padre Gemelli aveva chiesto come comportarsi alia Santa Sede. Alia quale egli stesso aveva indicato i cri teri da seguire: 1) accettare lo stato di fatto per gli atti accademici; 2) non dare alcuna adesione fino a quando il nuovo Governo non sia stato riconosciuto dalla Santa Sede (verbale seduta Giunta 27 settembre 1943, appunto Barelli). Due volte si reco a Roma padre Carlo da Milano, o.f.m., capp. (21 settembre e 11 ot tobre 1943) e porto le disposizioni: che lasciavano praticamente a padre Gemelli
pieni poteri, salvo riferire poi alia Santa Sede. Difatti egli mando un patriottico, ma generico telegramma a Biggini nuovo
ministro delTeducazione nazionale.
Corpo accademico dell'Universita Cattolica del S. Cuore saluta soldati che eroica
mente combattono sul violato suolo della Patria e chiede a Dio che dia loro vigore d'animo per liberare l'ltalia dalla stretta nemica. L'Universita Cattolica del S. Cuore, nata per opera dei cattolici italiani e da essa mantenuta per la educazione cristiana
della gioventu, unisee la propria protesta a quella degli altri Atenei contro l'annunciato
proponimento nemico di attentare al patrimonio culturale italiano tra Paltro minac
ciando la soppressione di alcune Universita. L'Universita Cattolica e certa che, con
Paiuto di Dio, i nostri soldati, fra i quali essa conta duemilaseicento studenti e due
medaglie d'oro difenderanno vittoriosamente la liberta della Patria e daranno all'Italia della Conciliazione, uscita da attuale cimento piu forte e piu temprata alle prove, di assolvere quella missione cattolica che la Provvidenza le ha assegnato per la elevazione della civilta e per la diffusione del Regno di Cristo nel mondo.
II Rettore fr. Gemelli
Alia fine del gennaio 1944 si reco da lui Farinacci. Racconta il prof. Gino Sacerdote: ? Ero nelF Universita quando fu annunciata una visita di Farinacci:
relegato in una stanzetta del laboratorio, dopo una inquieta attesa vedo torna re il Rettore padre Gemelli: il quale mi racconta di un vano tentativo di farlo aderire a Said, cui aveva risposto sviando il discorso, esprimendo la cattiva im
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398 E. FRANCES CHINI
pressione provocata dalla fucilazione di Ciano (11 gennaio 1944). II gerarca aveva risposto: "Non lo voleste Cesare, avete Nerone"?4.
Nel settembre dello stesso anno 1944, padre Gemelli, aderi, dietro invito di
padre Zucca, o.f.m., a quel ? movimento per la pacificazione ? che Edmondo Cione (gia ? u vaccariello ? di Benedetto Croce) voleva promuovere fra gli in
tellettuali, col consenso tacito di Mussolini, promettendo la liberta ai prigio nieri politici che avessero aderito. Ma, messo in guardia da me sul tranello, pa dre Gemelli ritiro l'adesione con una dura lettera a padre Zucca (1 ottobre 1944) il giorno dopo averla data.
Come si sia comportata FUniversita Cattolica durante questo periodo ho raccontato nel discorso letto F8 dicembre 1945 (U Universita Cattolica del S. Cuore nella lotta per la liberazione, Milano 1946) di cui parlero piu avanti.
In queste pagine cereherd di ricostruire soltanto cio che in quel discorso non potei dire: il tentativo, tenace e subdolo, fatto per cinque mesi dal Go verno militare alleato per escludere padre Gemelli ? mediante Fepurazione
?
dalla vita universitaria italiana: cioe per condannarlo alia ? morte civile ?, come
egli mi disse piu volte allora, amareggiato, ma non domo. La ricostruzione sara fatta su cinquantacinque documenti, tutti inediti,
eccetto due di recente editi dal diligentissimo Rumi 5. II punto di partenza e tuttavia anteriore e di altra origine. E uno ? Schema
di decreto per Fepurazione dell'Universita presentato al Comitato di Libera zione Nazionale Professori e Assistenti Universitari?, pubblicato in opuscolo a Milano, il 2 aprile 1945. AlFart. 9 lo schema diceva: ?I Rettori, i Direttori e
i Presidi attualmente in carica . . .cessano dal loro ufficio . . . Nelle Universita libere . . . Fufficio di Rettore sara esercitato provvisoriamente dal decano del
Collegio Generale dei Professori ?. Ne parlai subito con padre Gemelli (ero io il rappresentante della DC in seno al Comitato Liberazione Nazionale Profes sori e Assistenti universitari) e concordai con lui il mio voto contrario al comma
dell'art. 9 concernente le Universita libere, che fu del seguente tenore: Contro il comma dell'art. IX riguardante le Universita libere vota il rappresentante del
PDC facendo la seguente dichiarazione: ? Le Universita libere sono enti auto
nomi la cui ragion d'essere consiste nella possibility di esplicare un determina te programma scientifico ed educativo, e di governarsi secondo un loro Statuto.
Imporre loro di procedere a nomine o altri atti in base a criteri diversi significa violare il loro diritto, il che e in pieno contrasto con lo spirito di liberta che do
vrebbe ispirare il presente decreto ?.
Inoltre, in un suo memoriale che Augusto Degasperi avrebbe portato a Ro
ma, si sarebbe detto che Fapprovazione dell'art. 9 sulle Universita libere potreb be portare alia chiusura dell'Universita. II 20 aprile fu letta in Giunta la minuta
della lettera memoriale di padre Gemelli e il 22 aprile la stesura definitiva fatta
4 ?Rivista di Igiene mentale ?, IV (dicembre 1964), p. 21 estratto. 5 G. Rum, In margine al centenario di A. Gemelli: due documenti su Universita Cattolica efascismo,
?Storia contemporanea?, X (1979), pp. 1019-1045.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 399
dal prof. Francesco Vito. II 25 aprile mons. Olgiati si reed dal card. Schuster con la seguente lettera di padre Gemelli:
25 aprile 1945 Eminentissimo Principe,
essendo ancora indisposto, per cause di malattia, non posso venire personalmente da Vostra Em.za e mando percio mons. Olgiati con una lettera per S.E. Mons. Mon
tini, che io stesso, con i miei mezzi, manderei assieme agli allegati che ho pronti, a S.E. Mons. Bernardini per l'inoltro a Roma.
Le sarei molto grato se Vostra Em.za volesse degnarsi, letta la lettera, di aggiun gere una parola per dire che consente nella linea di condotta adottata. Benche l'Uni versita non dipenda da Vostra Em.za, ritengo che per la Santa Sede il sapere che Vostra Em.za approva le linee di condotta che ci proponiamo di seguire avra notevole valore; percio Le sarei grato se Ella volesse mettere in calce alia mia lettera una breve parola di approvazione.
Se occorrono spiegazioni mons. Olgiati, che h a giorno della questione, Le potra dare tutti gli elementi del caso.
Mi voglia benedire anche perche mi possa rimettere pienamente in salute per con tinuare il mio lavoro e gradisca i miei devoti omaggi.
fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
II Cardinale legge attentamente e benedice, ma lascia cadere la cosa per che, secondo lui (buon profeta in questo) il Comitato di Liberazione Nazionale non avra nessuna autorita davanti agli Alleati: e per altri motivi. Ecco come mons. Olgiati fa a padre Gemelli il resoconto delPudienza:
25 aprile 1945 Carissimo,
sono stato subito dal Cardinale, il quale ha letto la tua ed ha scorso il memoriale.
Dopo lungo colloquio non ha pensato bene di firmare. Dice:
1) che h cosa buona informare la Santa Sede
2) che, pero, la cosa non ha importanza, perche chi crede ai Comitati di libera
zione ed alle loro Commission!?
3) che la sua raccomandazione non avrebbe senso (che cosa raccomanderebbe?) 4) che e pronto, pero, a trasmetterla Lui la pratica a Roma, ecc. ecc.
Cost sial Pazienza! Io ho concluso: ?
Comunque, io sono venuto per informare V.E, e V.E. ora h
informata ?. ? Si, si, benedico ?.
Insomma, non da importanza al ? progetto ?, perche dice che domani, quando venissero gli inglesi, egli stesso dira loro: ? rispettate l'Universita Cattolica ?.
Dolente di non avere ottenuto, ti invio auguri per la tua salute preziosa, per la
quale prego ogni mattina. Gnao 6
La lettera di padre Gemelli per il Santo Padre, tramite mons. Montini, era del seguente tenore:
Eccellenza Reverendissima, mi preme sottoporLe una questione gravissima riguardante la nostra Universita
6 Con questo pseudonimo, mons. Olgiati firmava le sue lettere confidenziali.
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400 E. FBANCESCHINI
e chiedere istruzioni aflmche mi possa regolare secondo quanto il Santo Padre riterra di deeidere.
Perche Ella possa presentare al Santo Padre la questione in modo tale che Egli possa prendere una decisione avendo presente gli elementi di fatto, mi permetto dilun
garmi un poco. Ella mi scusi.
E stato eostituito a Milano un Comitato Universitario dipendente dal Comitato di Liberazione Nazionale, che ha lo scopo di predisporre, non solo la riforma universitaria, ma anche le norme che dovranno regolare il passaggio dall'attuale al nuovo stato di cose. A questo scopo il Comitato Universitario ha elaborato un progetto di decreto, il cui concetto fondamentale e: 1) ? epurare l'Universita da tutti gli elementi colpevoli, secondo gli estensori del progetto, di aver fatto pubblica professione di dottrine intese a promuovere persecuzioni razziali o politiche; di aver positivamente collaborato con
il regime dittatoriale a giustificare il sovvertimento di libere forme politiche rappre sentative ed a giustificare e provocare la guerra; che abbiano fatto pubbliche apologie di attivita criminose; che siano stati nominati ad uffici accademici per ragioni settarie; che abbiano svolto attivita settaria, o prestato opera a servizio del nemico ?; 2) dettar norme che debbono reggere le Universita nel periodo provvisorio, che intercorrera tra la liberazione e la fine delFepurazione; cioe fino a quando sara possibile procedere alia nomina, in regime di liberta, di coloro che debbono reggere le Universita.
Questo progetto contiene varie disposizioni per le Universita; ne contiene pero anche due che riguardano le Universita libere ossia anche la nostra, e precisamente:
1) durante il governo provvisorio cesseranno di ? funzionare, oltre tutti i Rettori attualmente in carica, anche quelli delle Universita libere e i relativi Consign* di am
ministrazione; il governo delle Universita tutte, ivi comprese le libere, verra assunto
dal professore di ruolo piii anziano.
2) Cesseranno di funzionare tutti i Presidi ed al loro posto prenderanno a fun zionare i professori di ruolo piu anziani di ciascuna Facolta.
Questo progetto verra presentato al Comitato di Liberazione Nazionale, il quale dovra trasformarlo in Decreto e farlo attuare sia che il CLN divenga, come si ritiene, il Governo provvisorio per FAlta Italia, sia che esso trasferisca i propri poteri ad un
governo provvisorio. Sono informato che nel seno del Comitato universitario di cui sopra, il rappresen
tante della Democrazia Cristiana ha immediatamente e spontaneamente preso posizione contro 1'applicazione di queste due disposizioni alle Universita libere, ritenendole in contrasto con rautonomia che devono avere le Universita libere. Ma egli si e trovato
a votare da solo, contro gli altri quattro e si e sentito fare questa curiosa obiezione:
perche vi sia liberta vera bisogna che tutte le Universita italiane, libere e non, siano
poste sullo stesso piano e siano tutte provvisoriamente governate dal professore di
ruolo piii anziano, in attesa che venga fatta la epurazione, dopo di che dovra procedersi alia elezione del Rettore e dei presidi. Evidentemente vi sono modi di intendere la liberta profondamente diversi.
Riservandomi di fare altri passi, soprattutto presso i Democratici Cristiani del Comitato di Liberazione Nazionale perche difendano i diritti alia liberta dell'Universita
Cattolica, ho convocato la Giunta direttiva dell'Universita Cattolica, alia quale ho
sottoposto questi dati di fatto. Dopo di avere, insieme ai membri della Giunta lunga mente esaminato la questione, sono a sottoporre al giudizio della Santa Sede la linea di condotta che noi riteniamo doveroso di seguire.
Considerando il vincolo di dipendenza della nostra Universita dalla Santa Sede, il cui previo assenso e tassativamente prescritto per la nomina del Rettore, come per altri atti; la sua fisionomia di Ateneo cattolico, che impegna gli organi direttivi verso
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 401
la Santa Sede medesima e verso i cattolici italiani all'applicazione di un programma conforme alia sua finalita; la sua prerogativa di Universita libera, che e la condizione
indispensabile perche possa restare fedele a quella finalita, la Giunta Direttiva si e trovata d'accordo nel ritenere che la imposizione delPesterno del Rettore e di Presidi e di Consiglio di Amministrazione:
1) lede il prestigio della Santa Sede, di cui viola il diritto di esercitare il sin dacato sulle nomine;
2) compromette la liberta di insegnamento in quanto toglie agli organi direttivi dell'Universita la possibilita di scegliere gli elementi responsabili della vita scientifica e amministrativa dell'Ateneo in conformita alia finalita di essa e glieli impone con cri terio puramente meccanico (anzianita) per ora e poi eventualmente con altri criteri;
3) misconosce i diritti dei cattolici italiani di fronte ai quali gli organi direttivi delPUniversita non sono piu in grado di garantire la continuazione di quel programma per cui sorse e per cui essi Faiutano.
La Giunta direttiva ha misurato tutta la gravita della questione e, consapevole della responsabilita enorme che su di essa grava in questi momenti, ha unanimemente
deciso di non permettere in alcun modo che siano attuate misure che cosi gravemente ledano il prestigio della Santa Sede, minaccino la preziosa conquista della liberta di
insegnamento nel campo universitario e deludano l'aspettativa dei cattolici italiani. Essa si e prospettata la eventualita che, falliti i tentativi di far cadere la progettata riforma; un giorno questa venga sancita in un Decreto, e si e concordemente dichiarata
pronta a rimanere fedele alia dipendenza della Santa Sede, alia finalita dell'Universita ed agli impegni assunti verso i cattolici italiani, anche a costo di chiudere la Universi ta e di affrontare sacrifici personali. La chiusura dell'Universita sarebbe in quella de
precata ipotesi la migliore difesa dei diritti dei cattolici italiani. Non posso non dire subito che, benche forse sembri che sia di mezzo la mia perso
na, questa nostra decisione abbiamo preso facendo astrazione assolutamente dalla
mia persona; io e i miei collaboratori abbiamo sempre servito con fedelta ed amore la
Chiesa; la vogliamo servire con fedelta ed amore per tutta la nostra vita; per me poi ha nessuna importanza essere o non essere Rettore dell'Universita; a me importa invece solo essere fedele servitore della Chiesa.
E con questo animo che io ? e con me i membri della Giunta Direttiva ? ci ri
volgiamo umilmente alia Santa Sede e, mentre domandiamo che venga in nostro aiuto
per scongiurare la triste eventualita, chiediamo di essere confortati con Fapprovazione della nostra decisione qualora essa dovesse avere luogo.
Se la Santa Sede lo ritiene opportuno, potrebbe far conoscere al Governo di Roma la particolare e delicata situazione dell'Universita Cattolica del S. Cuore, la quale se e
vero che e Ente di Diritto Pubblico, sottoposto quindi alle leggi dello Stato, e pero anche Ente Concordatario, tanto e vero che essa e oggetto di una particolare norma
concordataria. II Governo di Roma potrebbe o esso stesso emanare norme che tengano conto fin d'ora del diritto dell'Universita Cattolica, come Universita libera, di darsi un governo secondo i propri Statuti, ovvero dare in merito disposizioni al Governo
prowisorio dell'Alta Italia. Sarebbe anche assai utile, sempre che la Santa Sede lo ritenesse opportuno, che
giungesse una parola direttiva ai democratici cristiani di qui, che sono abitualmente molto ossequienti all'influenza di Roma.
Se ad onta di cio il progetto venisse imposto, riterrei opportuno di rispondere che, in quanto Rettore dell'Universita Cattolica rappresento la Santa Sede, e, rappresen tando la Santa Sede, non posso aderire ad un atto che ne sminuisce Fautorita; quindi
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402 E. FRANCESCHINI
o il Governo accetta il previo assenso della Santa Sede per la nomina di chicchessia
Consiglio di amministrazione, Rettore, Presidi), ovvero noi chiudiamo la Universita. Resto in attesa di conoscere quello che debbo fare, pronto, come ho detto, a fare
tutto quello che il Santo Padre desidera.
Pregherei Vostra Ecc.za di formulare per mia tranquillita un telegramma e man darlo a mons. Bernardini, in guisa che questi, che verra da me messo a giorno della cosa, onde possa interpretare piu facilmente il telegramma, mi comunichi cio che il Santo Padre avra deciso.
Noi preghiamo Iddio per che tra tanti dolori e fra tante prove 1'Universita, che fino ad ora ha potuto con grande fatica e con grandi stenti essere portata in salvo, attra
verso le oppressioni specie di questi due anni, possa conservare almeno questa ele
mentare liberta di avere quel governo che la Santa Sede ritiene opportuno dare ad essa. Ma soprattutto contiamo nella Benedizione del Vicario di Cristo.
Con devoti ossequi. fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
P.S. Della presente e dei passi che ho fatto ho dato piena conoscenza a Sua Em.za il Cardinale Arcivescovo di Milano, il quale ha approvato.
Contemporaneamente (23 aprile) padre Gemelli mando la relazione al con te Giuseppe Dalla Torre, suo buono e fedele amico, direttore de ? L'Osservatore Romano ?; e, poco dopo (28 aprile) al vicecomandante del Corpo Volontari della Liberta, Mattei, nostro scolaro, un piii breve riassunto del problema.
Bastera ricordare soltanto che tutto cio awiene in giornate cruciali: il 25
aprile Mussolini va in arcivescovado; il 26 aprile Milano e occupata dai parti giani insorti; il 27 aprile, liberazione totale di Milano dai tedeschi e dai neofa
scisti, il 30 aprile arrivano le truppe alleate. In mezzo a questo trambusto e tripudio, proprio il 30 aprile esce un comu
nicato del Comitato di Liberazione Nazionale Professori e Assistenti universitari in Milano, firmato Banfi, che delegava i 4 fiduciari delle 4 Universita milanesi
II Comitato di Liberazione Nazionale Professori e Assistenti universitari in Mi lano, riconosciuta la necessita e l'urgenza che, in questo periodo di transizione e nel
Passenza per motivi diversi delle Autorita accademiche, la vita universitaria milanese
riprenda con assoluta disciplina in conformita delle attuali particolari esigenze, delega come fiduciari:
il prof. Felice Vinci presso l'Universita dello Stato, il prof. Ezio Franceschini presso l'Universita Cattolica, il prof. Mario Alberto Rollier presso il Politecnico, il prof. Mario Rotondi presso PUniversita Bocconi,
Delega inoltre il suo Presidente, prof. Antonio Banfi, come fiduciario presso PIstituto lombardo di Scienze e Lettere. Affida la tutela dell'ordine nel Palazzo Uni versitario al prof. Gianni Gervasoni, comandante della II Brigata Lambertenghi.
Milano, 30 aprile 1945 Per il CLNPAU
A. Banfi
Nello stesso tempo il prof. Mario Apollonio era nominato Commissario per PIstruzione in Lombardia e Gustavo Bontadini per il Culto.
Non passavano neppure 24 ore che, ignorando completamente il CLN e le
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 403
sue disposizioni, il colonnello Charles Poletti, Commissario regionale alleato, emanava in data 1? maggio una circolare sulla ? Riorganizzazione e direzione delle Universita, etc. ?.
1? maggio 1945
Oggetto: Circolare sulFIstruzione Pubblica n. 6
A: tutti i pro-Rettori, Direttori reggenti, Commissari, ecc. delle Universita, Istituti
superiori, Accademie ed altre Istituzioni culturali italiane.
Riorganizzazione e direzione delle Universita, Istituti superiori, Accademie e Istitu zioni culturali italiane
1. Direttive per tutte le Universita
a) II pro-Rettore di ogni Universita, non appena nominato dal Commissario re
gionale, distribuira a tutto il personale universitario la scheda personale con la richiesta che questa venga da ciascun interessato debitamente riempita e quindi a lui restituita entro 10 giorni dalla data della consegna. Egli consegnera le schede al Comitato di cui al paragrafo c).
b) II pro-Rettore ? entro il piu breve tempo possibile
? proporra al Commissario
regionale, tramite FUfficio regionale per la educazione, i nomi di almeno cinque persone, che non abbiano simpatizzato con il fascismo e che egli scegliera con la massima impar zialita, senza preferenze di partito, quali persone adatte a fare proposte per Pepurazione del personale universitario.
c) II Commissario regionale nominera, scegliendoli da questa lista, i membri di un Comitato che avra il compito di esaminare il passato politico del Corpo accademico e del personale amministrativo dell'Universita, segnalando al Commissario regionale le persone che dovranno essere sospese dal loro ufficio.
d) I nomi delle persone sospese per ordine del Commissario regionale con gli de menti di giudizio che sono risultati al Comitato per ciascuna di esse saranno immedia tamente trasmessi alia sotto-commissione per Feducazione che li trasmettera a sua
volta alia Commissione ministerial per la epurazione del personale universitario con
la richiesta che la sospensione sia confermata e che i singoli casi siano portati in giu dizio al piu presto possibile.
e) Al termine di questa prima epurazione: 1) i professori titolari che non siano stati sospesi eleggeranno il Rettore; 2) le Facolta eleggeranno il Preside rispettivo; 3) qualsiasi altra nomina (ad eccezione delle cattedre di ruolo che saranno coperte soltanto in seguito a concorsi nazionali) che si riterra necessario fare, avra carattere
temporaneo (incaricati); 4) i corsi verranno riaperti. /) Entro il piu breve tempo possibile dalla sua nomina, il pro-Rettore inviera
al Commissario regionale: 1) una relazione sulla situazione finanziaria dell'Universita; 2) un elenco degli edifici universitari, illustrando le attuali condizioni di ciascuno di essi; 3) un quadro, distinto per Facolta, comprendendo i seguenti dati e notizie: elenco nominativo del personale, numero degli studenti iscritti, elenco dei corsi, calendario accademico, diario degli esami.
g) II pro-Rettore inviera al Commissario regionale e all'Intendente di Finanza un bilancio mensile secondo le modalita e i regolamenti ed entro i termini prescritti e consuetudinari durante gli anni passati.
Charles Poletti Colonel
Regional Commissioner
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404 E. FRANCESCHINI
Come si vede, questa circolare riguarda quasi esclusivamente Fepurazione. In data 10 maggio e la nota lettera a padre Gemelli di Cadorna.
Milano, 10 maggio 1945 Eccellenza,
il Comando generale militare radunatosi alcune volte nei locali dell'Universita Cattolica, per preparare la liberazione dell'Alta Italia, sente il dovere di esprimerle la piu sentita riconoscenza per la cordiale e premurosa ospitalita.
Costretti a sfuggire ad ogni momento alle pressanti ricerche della polizia, Ella, Eccellenza, con sentimento di patriottismo e di amore per la santita della nostra Causa, subito ci apri le porte, ponendo 1'edificio universitario a nostra disposizione.
Nelle silenziose stanze del Suo laboratorio, noi svolgemmo il nostro lavoro per in tere giornate, sereni e fidenti, pensando al giorno non lontano in cui da quel luogo di severi studi sarebbe partito l'ordine per Fazione vittoriosa.
Ma sospettata FUniversita Cattolica di accogliere studenti ed uomini della libe razione e vigilata da ogni parte, dovemmo con nostro rammarico, riunirci altrove.
Nel dichiararLe viva gratitudine, questo Comando mai dimentichera, Eccellenza, che FUniversita Cattolica fu il primo ed il solo Istituto pubblico che con slancio di fra terna solidarieta verso i Volontari della Liberazione, venne in suo aiuto.
Con i piu sentiti ringraziamenti, accolga, Eccellenza, il nostro deferente saluto.
per il Comando Generale gen. Cadorna
Nella seduta di Giunta del 10 maggio, mons. Olgiati lesse un suo memo riale su ? L'Universita Cattolica del S. Cuore dal 25 luglio 1943 alia liberazione delFItalia settentrionale ?, che e tutto un inno alFopera di padre Gemelli:
L'Universita Cattolica del S. Cuore dal 25 luglio 1943 alia liberazione delFItalia settentrionale
II 25 luglio 1943 FUniversita Cattolica del S. Cuore non esitava un istante a pren dere posizione precisa dinnanzi agli avvenimenti. Con un telegramma del suo Rettore
al gen. Badoglio ed al nuovo Ministro dell'Istruzione, Leonardo Severi, si schierava
apertamente per la liberta. Sia il gen. Badoglio, come il Ministro, rispondevano con alte
parole di elogio per FAteneo. Ed il Rettore diramava a tutti gli studenti ed ai professori il Foglio di comunicazioni, ove, riferendo i documenti ricevuti, soggiungeva: ? Posso dirvi che la nuova atmosfera di liberta instaurata in Italia ci permettera di ristabilire Fordinamento universitario che era uno dei titoli di onore del nostro Ateneo all'inizio della sua vita ?.
Con 1'8 settembre 1943 FUniversita Cattolica seguiva le direttive, che lo stesso
atteggiamento della Santa Sede chiaramente suggerivano, ossia: nessun atto di rico
noscimento, per nessun motivo, al Governo illegale repubblicano; pronta a chiudere le sue porte ed a sospendere la sua vita, se tale riconoscimento, sotto qualsiasi forma, fosse stato richiesto ed imposto.
A questa linea di condotta FUniversita Cattolica fu fedele 7 come appare dai fatti
seguenti:
1) II Rettore, padre Gemelli, convoco subito il Senato accademico ed ai Presidi
7 L'obiettare ? unica obiezione che fu mossa da qualcuno ? che il padre Gemelli ha mandato un
telegramma alia famiglia ed alia Accademia d'ltalia in occasione delFuccisione di G. Gentile e, eviden
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 405
delle varie Facolta, che furono tutti entusiasticamente concordi, diede la parola d'or
dine: ? Nessun atto di adesione o di omaggio al neofascismo repubblicano ?.
2) I Presidi radunarono le Facolta e ripeterono la stessa parola d'ordine ai sin
goli professori, che aU'unanimita plaudirono.
3) II Governo repubblicano diede ordine alle Universita che ogni Facolta, con votazione libera, eleggesse i propri Presidi, e che essi proponessero al Ministro una terna
per la nomina del Rettore; questi, in tutti gli altri Atenei, venne nominato poi dal Ministro dell'Edueazione Nazionale. Invece, all'Universita Cattolica si delibero di non
procedere dalle singole Facolta a simili nomine; rimasero in carica i Presidi, che gia avevano avuto il prescritto nulla osta della Santa Sede, e a qualche professore, che
suggeriva di ricorrere alia votazione nominando gli stessi presidi gia in carica, si rispose subito ? e tutti accettarono immediatamente
? che non bisognava neppure fare questo
gesto, sia pure innocuo: di riconoscimento di un'autorita illegale.
4) Cosi si e continuato ad agire in ogni occasione, non accettandosi mai, da alcuni
professori, neppure le nomine a membri di Commissioni giudicatrici nei Concorsi o ad altre cariche. Da quel giorno, poi, nessun atto, nessuna adesione, di anche piccola
importanza, fu compiuto senza il consenso unanime del Senato accademico, della Giunta
direttiva, dei Consigli di Facolta, che furono molto di frequente convocati, talvolta anche d'urgenza.
E doveroso, a questo riguardo, attestare che il ministro Biggini non creo dimcolta all'Universita e la lascio completamente libera, anche quando l'Universita tergiverso o
rifiuto di obbedire.
5) Dall'8 settembre 1943 in poi, le discussioni delle tesi di laurea non vennero mai concluse con il conferimento del Dottorato ai candidati, poiche si sarebbe dovuto
proclamarli dottori in nome della Repubblica fascista e con la formula da essa adottata.
II Preside, quindi, al termine della diseussione, dopo la votazione, doveva limitarsi a dire: ? La tesi di laurea del candidato e stata approvata con voti. . .?. Ed il Rettore
in tutto questo periodo non conferi mai nessuna laurea e non ha rilasciato mai altro, nei casi in cui i richiedenti ne avevano assoluta necessita, che documenti comprovanti 1'esito dell'esame fatto.
6) Nessun professore ha prestato giuramento al Governo repubblicano.
7) A tre professori (il prof. Fanfani, il prof. Balladore Pallieri, il prof. Praechi) rifugiatisi in Svizzera, il Consiglio di amministrazione dell'Universita continuo gli emo
lumenti, come se essi insegnassero. E lo stesso fece per il prof. Lazzati, internato in
Germania.
La contessina Clementina De Courten, sorella dell'Ammiraglio e Ministro, fermata
dalla polizia, venne liberata per intervento energico del Rettore, il quale provvide a farla ospitare in casa di famiglia sicura e le diede l'emolumento del suo insegnamento di Lettrice di Lingua francese, pure non avendo potuto impartire il corso per restare
nascosta in Milano.
Tutti questi provvedimenti furono presi non ostante gli ordini che il Ministro invia va a tutti gli Atenei, perche fossero denunciati i professori assenti: gli assenti furono
temente, infondato. Come risulta dal necrologio pubblicato dalla ? Rivista di Filosofia neo-scolastica ?,
padre Gemelli non ha mandato alcun telegramma, bensi ha scritto lettere di eondoglianza, nelle quali erano contemite parole di cristiano conforto insieme con la deplorazione della violenza che pretendeva il diritto per chiunque di trucidare e di assassinare, provocando poi rappresaglie e nuovi eccidi. Queste lettere furono riprodotte nella ? Rivista di Filosofia neo-scolastica ? a titolo di documentazione.
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406 E. FRANCESCHINI
sempre dichiarati presenti e si suppli al loro insegnamento con altri professori. Alcuni professori si recarono a Roma od in Toscana per dimorarvi. In pieno accordo
con gli stessi essi furono messi in aspettativa ? per malattia ?, per dare loro modo di convivere con la propria famiglia senza essere dichiarati decaduti dall'ufficio e ad essi, fino al giorno delFoccupazione di Roma, venne dato l'emolumento che compete ai pro fessori in aspettativa; dopo tale data, per Fimpossibilita di far loro pervenire il denaro, si provvide ad accantonare la somma, in attesa degli eventi.
8) Parecchi professori si gettarono in pieno nell'agitazione promossa dal Comi tato di Liberazione. Alcuni soprattutto si distinsero:
a) II prof. Ezio Franceschini, il quale venne ricercato dalle SS tedesche con irruzione alFUniversita, suhito dopo la giornata inaugurale dell'anno accademico 1944-45. Avvenne allora un forte diverhio tra le SS e il Rettore, che, essendosi rifiutato di consentire la perquisizione, fu minacciato di essere arrestato e trasportato all'Hotel
Regina (sede delle SS tedesche). II prof. Franceschini rimaneva a Milano nascosto continuava a tenere contatto con i Comandi militari ed a svolgere la sua attivita pa
triottica, mantenendo pure, per mezzo di opportuni accorgimenti predisposti dal
Rettore, contatto con FUniversita nella quale veniva di tratto in tratto alia sera per riferire al Rettore quanto andava facendo;
b) il prof. Mario Apollonio, che venne preso a pugni e malmenato, con pericolo di vita, dai repubblicani e dai tedeschi;
c) il prof. Balladore Pallieri, arrestato e subito liberato per un provvido ed
energico intervento del Rettore, e fuggito immediatamente a Ginevra;
d) il prof. Guberina, che pure molto attivamente lavorava con il Comitato di Liberazione e che dal Rettore ebbe speciali aiuti e per tutta la sua attivita, dovette ad un certo momento rifugiarsi in Svizzera;
e) il prof. P. Giorgio Veselj, che fu a capo del Comitato di Liberazione ceco slovacco in Italia e tenne costantemente i contatti sia con FAmbasciata cecoslovacca
di Londra, sia col Comando militare del Corpo dei Volontari della Liberta.
/) il prof. Carlo Trabattoni, che servi costantemente di prezioso e segreto
punto d'appoggio a Milano per gli emissari dell'Ambasciata italiana di Berna;
g) il prof. Giuseppe Dossetti, che partecipo attivamente alia costituzione delle formazioni partigiane del Reggiano.
Altri professori, come il prof. Giacchi Orio, dovettero sottrarsi alle ricerche della
polizia repubblicana e cooperarono all'organizzazione del Partito Democratico Cristiano.
9) Frattanto la vita dell'Ateneo proseguiva, cercando il Rettore, con ogni mezzo, di tenere informata la Santa Sede e di riceverne istruzioni; quando questo era im
possible, il Rettore, nelle sue frequenti visite all'Eminentissimo Arcivescovo di Milano, esponeva la situazione e ne riceveva consiglio
e conforto.
II Rettore, fra le sue iniziative, raccoglieva a sedute periodiche parecchi professori per lo studio dei Messaggi Pontifici, base del futuro ? ordine nuovo ?. Quando nel Natale 1944 fu proibita la ripubblicazione sui giornali del Messaggio del Pontefice intorno alia Democrazia, FUniversita Cattolica ne fece larga e pubblica distribuzione a tutti i suoi studenti, ne parlo in discorsi del Rettore e nelle Giornate sociali del marzo 1945 (nelle quali con Faiuto anche di alcuni professori, fu spiegato agli studenti in
parecchie lezioni il pensiero sociale e politico del Santo Padre); pubblicava poi il Mes
saggio nella ? Rivista Internazionale di Scienze sociali?, diretta dal prof. Francesco
Vito, il quale in tutto questo periodo, con sapiente attivita, illustro in ogni modo, con contributi scientifici, con conferenze ed anche con pubblicazioni d'indole volgarizzatri ce, le direttive pontificie. II prof. Vito, inoltre, nominato nella Giunta direttiva pro
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 407
Rettore, con raro spirito di abnegazione e con generosita senza limiti, si consacrava
alia vita dell'Ateneo, rimanendo nel suo ufficio dalla mattina alia sera, prestando la sua
sagace ed intelligente collaborazione al Rettore ed evitando a quest'ultimo quei con tatti con le Autorita del regime repubblicano, che potevano far sorgere questioni ed imbarazzi. Fu suo merito se il Gruppo Universitario Fascista non solo non pote mettere
piede nella Universita, ma non pote neppure distribuire foglietti di propaganda. Con abilita eccezionale, il prof. Vito, in ogni circostanza, dopo aver preso i necessari accordi con il Rettore e con lui aver studiato le situazioni difficili ed esaminate le possibili soluzioni, seppe agire in nome delle Autorita accademiche.
10) II Rettore sviluppo tra l'altro l'opera sua:
a) con conferenze settimanali agli studenti, alcune delle quali furono origine di forti attacchi minacciosi da parte dei giornali repubblicani. Uno di questi attacchi fu quello del 17 marzo 1945 di ? Brigata Nera ?, causato dal fatto che il Rettore, pre dicando il giorno di ritiro agli studenti, lesse una lettera d'un loro compagno, internato in Germania, il quale narrava le torture che doveva subire nel campo di concentramento;
b) istituendo uno speciale registro, che venne tenuto gelosamente nascosto,
per gli studenti che non si erano presentati alle armi o che lottavano fra i partigiani. Speciali disposizioni per gli esami permisero a tutti quegli studenti partigiani, che lo vollero, di sostenere gli esami ed anche di conseguire la laurea; e tutto cio contro le
disposizioni ministeriali che lo vietavano;
c) quando le autorita delle varie Polizie si presentavano alia Universita per la ricerca di studenti e di professori, furono sempre ricevute tutte personalmente dal
Rettore, il quale piu volte dovette usare metodi forti, sempre evitando che esse otte nessero ci6 che volevano, ossia informazioni atte ad arrestare o a perseguire studenti
o professori. Uno speciale servizio interno, predisposto per la sorveglianza dei locali deU'Universita, permise di impedire che le spie e gli agenti di polizia potessero accertare
fatti, od arrestare studenti;
d) il Rettore, inoltre, aiuto i perseguitati politici, molti dei quali ? e fra essi
numerosi ebrei ? gli debbono la loro salvezza. Alcuni furono dal Rettore stesso aiutati a recarsi in Svizzera; altri furono nascosti in Milano. Tra quelli che erano studenti nel
1945, con decreto falsificato, venne iscritto un ebreo; e, nell'ottobre 1944, una studente
ebrea convertita pote discutere la sua tesi di laurea;
e) sorveglio ed individuo le spie;
/) salvo dalla prigionia, facendoli fuggire e ricoverare segretamente in Case religiose, l'Assistente ecclesiastico dell'Universita, padre Stefano Bianchi e l'Assistente
ecclesiastico dell'Associazione L. Necchi (laureato dell'Universita stessa), padre Carlo
da Milano, ricercati dalla Polizia; contro quest'ultimo che si era prodigato sino dal novembre 1943 per l'espatrio clandestino in Svizzera dei perseguitati politici, dei pri gionieri alleati e degli ebrei, ed altresi nella loro assistenza in Milano e provincia, gia era stato spiccato mandato d'arresto;
g) tenne contatto personale con molti di coloro che dirigevano l'agitazione per la liberazione (Somma, Mattei, il gen. Zambon, l'avv. Luigi Meda, l'arch. Ugo Zanchet ta, l'avv. Achille Marazza, il dott. Augusto De Gasperi) con essi prendendo accordi per l'azione da compiere in vari casi;
h) ospitd nel suo Laboratorio di Psicologia nel febbraio 1945 il Comando Ge nerale Italia Occupata, Corpo Volontari della Liberta. II gen. Raffaele Cadorna per ringraziare dell'ospitalita concessa ha scritto la lettera che si allega in copia, dalla
quale risulta che 1'Universita Cattolica fu il solo Istituto pubblico che con solidarieta
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venue in aiuto dei Volontari della Liberta. Le adunanze non vennero proseguite perche il Comando venne avvertito che FUniversita era sospettata dalla Polizia come centro
di antifascismo. E da notarsi che il Mattei, Capo delle formazioni della Democrazia Cristiana che salvarono Milano, e studente dell'Universita Cattolica. Fra il Mattei ed il Rettore si strinse uno stretto vincolo di solidarieta per aiutare il Mattei nella difficile e pericolosa sua opera e per difendere FUniversita dai pericoli. Un alto riconoscimento
dell'opera dell'Universita e stato dato a questa dal nuovo Prefetto della Provincia di Milano ing. Lombardi (del Partito d'Azione), il quale in una lettera in data 5 maggio 1945 scriveva: ? Le sono grato del saluto e dell'augurio rivoltomi a nome anche del l'Universita Cattolica, della quale e superfluo ricordare l'importanza sanzionata dalla
generale estimazione ?. II Prefetto ha inviato il Rettore ad una ? proficua collabora zione ?;
i) sospese poi le lezioni all'inizio del marzo 1945, come desiderava il Comitato di Liberazione, a differenza di tutte le altre Universita milanesi (le quali furono per que sto in vase dall'AUS, anche con conflitti ed in un caso con qualche morto);
11) non e possibile elencare ora tutti i gesti compiuti dalFUniversita Cattolica dal settembre 1943 all'aprile 1945 per continuare la direttiva presa; essi vanno dalla
compilazione del calendario accademico, che non si ispiro mai alle norme date dal
Ministro repubblicano, alle tasse degli studenti (non si h proceduto finora all'aumento di esse, come pure esigeva il mutato valore della moneta, perche Faumento era stato
decretato da quel Ministero);
12) non e possibile, pero, tacere dell'atteggiamento preso dagli studenti. Sopra quasi seimila studenti, solo cinque appartennero alia X Mas, alle Brigate Nere, et similia. Moltissimi gli internati in Germania, i partigiani, i nascosti per non presentarsi alle armi. E vero; il Rettore li aiuto in ogni modo. Tutti furono iscritti all'inizio degli anni accademici; a tutti si diede modo e contro le proibizioni impartite di fare gli esami; nessuno e stato danneggiato nel corso degli studi; vennero sistemate le posizioni di quanti erano fuggiti ed erano partigiani; molti di costoro furono favoriti con borse di
studio, ecc. Tuttavia e doveroso riconoscere che il loro contegno fu superiore ad ogni
elogio. Alcuni studenti lasciarono la vita in modo eroico; tra essi sono da ricordare in
modo speciale: Zampori Luigi - Rinaldini Emeniano - Risotti Sereno - Cuttica Landolfo -
Chiffi Giuseppe, fucilati dai nazifascisti. Molti trovarono la morte nei campi di prigionia, specialmente fra i deportati in Germania.
Per molti il Rettore intervenne salvando loro, con mille mezzi, la vita e per taluni
alia vigilia delle fucilazioni. Molti vennero imprigionati e seviziati; imprigionate pure alcune signorine. Uno studente che venne fucilato, fu apostrofato in questo modo: ? E padre Gemelli che vi insegna a fare il ribelle ?. Uno studente imprigionato fu sevi
ziato, perche confessasse Fattivita antifascista del Rettore e dei professori, e venne
minacciato Farresto del Rettore stesso; una lotteria degli studenti, promossa per la
Giornata Universitaria, fu motivo per accusare gli studenti di finanziare i partigiani. Di fronte a queste accuse gli studenti furono eroicamente forti. E nessuno di essi lascio
passare un'occasione per tributare al Rettore entusiastiche manifestazioni di simpatia,
quando i giornali repubblicani lo attaccavano. Ad onore degli studenti, si deve aggiungere che il loro concorso ? per quanto lo
permettevano le circostanze ? fu ammirevole. Spesso molti di loro dovevano partire dai paesi, ove erano sfollati, alle tre o alle quattro del mattino, per frequentare i corsi.
Anche durante i bombardamenti e le continue incursioni aeree, la vita dell'Universita
pote funzionare in modo regolare. Non venne mai sospesa una lezione durante gli allar
mi leggeri e gravi, e non di rado i professori tennero le loro lezioni, mentre si sentivano scrosciare non lontano delle bombe. Nessuno degli studenti ? e lo si deve rilevare a
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loro lode ? nemmeno delle studenti ? mai si mosse dal proprio posto per recarsi in
rifugio, benche a tutti fosse libero l'aecedervi, se lo avessero desiderato.
13) Era naturale che essendo l'atteggiamento dell'Universita. Cattolica troppo
eloquente, il neofascismo doveva irritarsi e protest are. Oltre la Repubblica fascista e la
Brigata Nera citata, il ? Libro e Moschetto ? (17 marzo 1945) e la ? Leonessa ? di Brescia (16 dicembre 1944 e soprattutto I'll febbraio 1945) si scagliarono contro l'Ate neo dei cattolici italiani, perche, scriveva la ? Leonessa ?: ? si era prostituito al setta
rismo politico degli imboscatori di ebrei, dei paladini della Democrazia Cristiana e dei redattori dei fogli clandestini che si stampano dove e quando si puo ?. In modo spe ciale la ? Crociata Italica ?, quasi in ogni numero, con articoli di Siro Contri, di Igino E. La Trea e di molti altri, condusse una campagna contro l'Universita Cattolica, alia
quale si faceva risalire ?la responsabilita nella creazione di quella strettissima solida rieta ed obbedienza al verbo astensionista e peggio. Non si dimentichi che l'Universita Cattolica nel ventennio ultimo e sempre stata il centro di organizzazione e di propul sione di quell'Azione Cattolica, il cui morso, la cui omerta e unilateralita e riuscita cosi fatale nel collegare negativamente il mondo cattolico italiano nell'universale odio contro la Germania connessivamente all'avversione alia guerra ed al fascismo ? (art. di Contri, 5 marzo 1945).
Ne stupisce il fatto del recentissimo volume del prof. Luigi Pareti, professore ordinario dell'Universita di Napoli, rifugiatosi in alta Italia quale addetto al Ministero della propaganda, apparso nel marzo 1945 nelle edizioni di ? Civilta fascista ? a Brescia, col titolo: U Universita futura, ove il cap. VII e tutto consacrato ad invitare il fascismo
perche sopprima la Universita Cattolica e si impossessi di tutti i suoi beni e del suo attrezzamento scientifico.
A conclusione e bene fare cenno dei seguenti punti:
1) nella Cappella del S. Cuore, dove oramai da oltre vent'anni si adora il SS.
Sacramento, esposto alia pubblica adorazione dei fedeli, l'adorazione, sia pure ridotta, venne continuata con fedelta, anche con sacrificio, pure nei momenti piu torbidi, per sino nelle stesse giornate dell'insurrezione;
2) nelle giornate dell'insurrezione venne stabilito nella Universita, sotto la direzione del Rettore, in quanto medico, con la collaborazione di medici e di crocerossi
ne, un servizio di pronto soccorso e di degenza d'urgenza per feriti gravi;
3) nell'universita venne tenuto un corso di preparazione di signorine per il
pronto soccorso e, per non risvegliare l'attenzione dei neofascisti, venne chiamato ? Corso di assistenza medico-familiare ?;
4) fu intrapresa e condotta a buon punto con enormi sacrifici e tra mille difn
colta, la ricostruzione degli edifici dell'Universita, ricostruzione che potra essere ter
minata in pochi mesi di lavoro, unico esempio in Milano, dovuto all'assoluta fiducia nella Provvidenza;
5) i cattolici italiani del Nord testimoniarono all'Universita la loro solidarieta. Nel periodo che precedette immediatamente la insurrezione, ebbe luogo la ? Giornata Universitaria ?, nella quale essi diedero il loro obolo al massimo Centro di cultura catto lica con grande generosita a tal punto che le somme raccolte sono imponenti; a tut
t'oggi, a poco piii di un mese dalla Giornata Universitaria, si e gia raggiunta la somma di sette milioni. Come si sa, per raccogliere tutte le somme offerte occorre circa un anno;
6) il Rettore ha convocato di questi giorni il Consiglio Generale dei professori per iniziare lo studio del nuovo ordinamento da dare all'Universita, afhnche essa possa, con fedelta al suo programma cattolico, formare una gioventii studiosa a promuovere
gli studi scientifici;
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410 E. FRANCESCHINI
7) due professori dell'Universita Cattolica sono stati nominati Commissari, segno della stima generale per l'Universita: il prof. Mario Apollonio per l'lstruzione; il prof. Gustavo Bontadini per il Culto;
8) poiche i eattolici italiani da anni nutrono il desiderio ehe sorga presto, in seno all'Universita Cattolica, la Facolta di Medicina, i dirigenti dell'Universita hanno
promesso a Dio come segno di gratitudine per aver protetto la loro Universita, di dare al piu presto opera alia sua fondazione.
mons. Francesco Olgiati 11 maggio 1945 Preside della Facolta di Lettere e Filosofia
dell'Universita Cattolica del S. Cuore -
Protonotario apostolico ad instar
Tale memoriale, nei giorni seguenti, fu datto avere al Papa, al card. Pizzardo, a mons. Montini e di esso diede un tardo riassunto ? II Quotidiano ? del 6 giugno.
II 14 maggio veniva a Milano, in qualita di Ufficiale regionale per l'educa zione il maggiore A.A. Vesselo. Una diffusa relazione sulle sue prime mosse
sappiamo da padre Gemelli in una lettera alia sig.na Barelli, a Roma, del 15
maggio.
15 maggio 1945
Preg.ma Signorina,
questa lettera La mette a giorno di una nuova grave difficolta per l'Universita, della quale La prego informare S.E.Rev.ma Mons. Montini, al quale eventualmente
Ella potra lasciare questa lettera perche sia debitamente informato. Come Ella sa, e stato nominato a Milano, quale Commissario per l'lstruzione in
Lombardia, il nostro professore Apollonio. Se non che ieri e venuto a Milano il maggiore Vesselo, che e un inglese, in qualita di Commissario regionale per l'istruzione in rap presentanza della Commissione alleata. Questo Maggiore ha chiamato il prof. Apollonio e gli ha detto che i Rettori delle Universita debbono essere sostituiti da un pro-Rettore, scelto fra chi non abbia mentalita fascista, il quale pro-Rettore dovra poi attuare quanto e indicato nella unita circolare.
Avendogli il prof. Apollonio fatto presente che l'Universita Cattolica dipende dalla Santa Sede, il Vesselo si e recato da Sua Em.za il Cardinale Arcivescovo di Milano, il quale gli ha risposto in questo modo:
1) che solo la Santa Sede pud sostituire il Rettore della Universita Cattolica; 2) che l'Universita Cattolica e Universita libera, ossia autonoma avente un pro
prio statuto, che stabilisce le norme con le quali deve essere nominato il Rettore e che lo stesso statuto stabilisce che, qualora venisse violata l'autonomia dell'Universita
Cattolica, l'lstituto Giuseppe Toniolo, quale Ente fondatore e promotore di ess a,
toglierebbe tutti i beni;
3) inoltre Sua Em.za il Cardinale ha aggiunto che consigliava di non toccare il Rettore dell'Universita Cattolica e di non procedere ad alcun provvedimento, perche non poteva non riuscire dannoso agli stessi Alleati, sia per la simpatia che gode il Rettore fra i eattolici italiani, sia perche i eattolici italiani avrebbero veduto in questo una lesione al loro diritto circa la nomina del Rettore.
II Maggiore se ne parti dal Cardinale senza pronunziarsi. Al mattino, prima della visita in Arcivescovado aveva detto al prof. Apollonio che riteneva opportuna la sosti
tuzione di padre Gemelli perche a Roma gli era stata mostrata una scelta di passi di discorsi inaugurali, i quali dimostrerebbero (secondo il concetto che questo inglese si e
formato) la ? mentalita ? fascista del Rettore. Dopo la visita al Cardinale il Maggiore
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 411
non ha piu fatto parola di questa questione ed inveee ha detto al prof. Apollonio che desiderava conferire con me. Io mi incontrero con lui oggi, alle 14; ma temo di non avere modo di comunicarLe Pesito del colloquio, prima che parta Luciano Castelli.
Le dico pero quali linee di condotta abbiamo adottata noi membri della Giunta, presenti in Milano e radunati d'urgenza; abbiamo sottoposto questa deliberazione al Cardinale Arcivescovo, il quale ha pienamente approvato.
Nel mio colloquio di oggi, io devo cercare di far capire a questo maggiore Vesselo
qual b il carattere di Universita Cattolica libera; debbo fargli conoscere che, pure avendo FUniversita Cattolica dovuto adattarsi alle leggi fasciste sulla Universita, ha pero ottenuto di conservare sempre intatta la sua autonomia, nel senso che la nomina degli elementi di governo e l'amministrazione dell'Universita e sempre stata di esclusiva competenza del consiglio di amministrazione della Universita stessa, consiglio che e emanazione dell'Istituto Giuseppe Toniolo ed i cui membri vengono nominati con
speciale approvazione della Santa Sede. In terzo luogo debbo fargli intendere quale e il contenuto dei due decreti emanati
nel 1934 dalla Santa Sede per salvaguardare la liberta e 1'autonomia dell'Universita Cattolica, decreto che Ella ben conosce. Inoltre faro intendere che non si tratta soltanto di rifiutarsi di nominare un pro-Rettore, ma di rifiutarsi anche di applicare tutte le altre disposizioni della circolare, che unisco, ciascuna delle quali disposizioni e le siva dell'autonomia dell'Universita e delle disposizioni emenate con i sopraddetti decreti della Santa Sede.
II maggiore Vesselo ha fatto intendere al prof. Apollonio che, se noi ci rifiutiamo di nominare questo pro-Rettore, che egli, per bonta, lascerebbe nominare dallTstituto Toniolo, egli e obbligato a chiudere 1'Universita, fino a che la Santa Sede, per via di
plomatica, avra fatto sapere la sua volonta; cio perche Sua Em.za il Cardinale Schuster ha fatto presente al maggiore Vesselo che, se gli Alleati hanno accuse da muovere contro FUniversita Cattolica, le facciano pervenire per via diplomatica alia Santa Sede, la quale vedra quale conto fame, perche essa sola ha il diritto di procedere.
Con l'approvazione del Cardinale abbiamo ritenuto di decidere che, se il maggiore Vesselo non accettera di riconoscere il principio della liberta e dell'autonomia dell'Uni versita, noi subiremo la ehiusura, della quale pero il Cardinale non ha mancato di far
presente al maggiore Vesselo la enorme ripercussione in tutta Italia e fuori d'ltalia ivi compresi gli Stati Uniti d'America, sia per la conoscenza che si ha della Universita Cattolica, sia per la conoscenza che vi si ha di me e della mia opera.
Abbiamo deciso di restare fermi su questa deliberazione, perche non si tratta tanto e solo di rifiutare la nomina di un pro-Rettore, come un atto che sarebbe lesivo dell'au
tonomia; ma anche di rifiutarci di accettare poi tutte le altre disposizioni della circolare, le quali, per vari titoli, sono pure lesive dell'autonomia e della liberta. Per lo stesso
principio, abbiamo rifiutato la proposta avanzata dal prof. Apollonio di far fare la nomina del pro-Rettore dall'Istituto Giuseppe Toniolo.
Io mi rechero da questo Maggore insieme con mons. Olgiati e cercheremo di con durre le cose con molta delicatezza e con molto tatto per persuaderlo che l'approvazione del provvedimento e contraria anche agli interessi loro; cerchero di persuaderlo a so
spendere ogni cosa sino a che avra potuto informare la Santa Sede ed averne direttive. Potrebbe essere fatta Fobbiezione che nel Decreto della Santa Sede nulla si dice
del pro-Rettore, quindi non si richiede per esso la previa approvazione; ma questa fi gura non esiste nella legislazione universitaria attuale, di guisa che costui, che sarebbe
posto come capo dell'Universita, dovrebbe, per analogia avere lo stesso trattamento del Rettore, in quanto alia nomina. Lo stesso si deve dire per i Presidi; per la relazione finanziaria, ecc, per cui sempre occorre
l'approvazione della Santa Sede.
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412 E. FRANCESCHINI
Speriamo Olgiati ed io di riuscire a convincere questo signore (e un inglese) a non chiudere l'Universita e ad accettare di attendere la risposta della Santa Sede, perche il non accettare di attendere dimostrerebbe di non aver fiducia nell'operato della Santa Sede; pero siamo altrettanto fermi
? e Sua Em.za l'Arcivescovo ha approvato ? nel
concetto di rifiutare assolutamente tutto, anche se questo dovra costare la chiusura
dell'Universita.
Concludo riassumendo nei seguenti tre punti, che Ella potra far leggere a S. E. mons. Montini perche li sottoponga, se lo ritiene opportuno, a Sua Santita, perche si pronunci:
1) Faccettazione della nomina del pro-Rettore e la prima di una serie di provve dimenti, che il decreto contiene, i quali tutti, ma specialmente quello della nomina del pro-Rettore, sono lesivi dell'autonomia della quale sin qui FUniversita Cattolica ha goduto, autonomia che b indispensabile per poter mantenere all'Universita il suo carattere di cattolica e libera.
Cedere su questo punto equivale a preparare altre concessioni per domani. Co
munque sia, anche se questo solo si chiedesse, noi perderemmo quell'autonomia che
Part. 109 dello statuto riconosce e che io, con tutti i mezzi ho difeso durante il periodo fascista, durante il quale se b vero che siamo stati obbligati a dare all'Universita quegli ordinamenti che essi volevano, pero, merce questa autonomia di governo ed ammini
strativa, abbiamo potuto sin qui conservare la nostra fisionomia di Universita libera e cattolica; grazie al decreto di Pio XI che ci fa dipendenti dalla Santa Sede, abbiamo
potuto eludere moltissimi dei provvedimenti che il fascismo imponeva. Perduta anche
quest'ultima roccaforte, tanto vale che FUniversita cessi di esistere.
2) II rappresentante inglese ha riconosciuto a parole la dipendenza dalla Santa
Sede; ma non Fha riconosciuta di fatto e non Pha riconosciuta perche, come ho detto
sopra, egli b rimasto sotto l'impressione di una scelta, fatta con artificio, di passi di miei discorsi inaugurali, i quali, a suo modo di vedere, dimostrano la mia mentalita ? fascista ?. Ella, che b stata uno dei nove revisori dei miei discorsi inaugurali sa bene
che questi passi, letti nel completo contesto del discorso non rivelano una ? mentali
ta fascista ?; in primo luogo perche non Pho mai avuta e non Fho mai professata,
3) Non deve essere difficile alia Santa Sede, per via diplomatica, fare comprende re quale b il carattere dell'Universita; difendere la sua autonomia e la sua liberta.
Se proprio essi vogliono che il Rettore sia un altro, Ella sa che io non ho nulla in contrario per cedere il mio posto, pure essendo il primo a prospettarmi la non piccola difficolta di trovare ora un uomo adatto, fosse anche il piu caro a me, ad esempio il
prof. Franceschini od il piu legato a me, come mons. Olgiati. Ieri, nelle discussioni che abbiamo fatto, mons. Olgiati b uscito in questa frase
? Se se ne va il Padre ce ne andiamo tutti noi?. Credo sia stata pronunciata in un
momento di dolore e sono certo che questo nessuno fara, anche per amore della Chiesa;
pero non posso non prospettare che, poiche Pinterregno del pro-Rettore non potra essere breve, cosi il danno che ne verra all'Universita dal governo di un uomo, pure
buono, pure santo, pure genericamente capace, ma in questo momento non preparato alle particolari difficolta della situazione, non potra che essere grave.
Ella sa inoltre che io avevo convocato il consiglio generale dei professori per pre parare la riforma dell'Universita e per liberarsi dalle soprastrutture fasciste, nonche
per dare ai professori una maggiore partecipazione al governo dell'Universita. E evi
dente che se questa riforma la dovesse fare un altro e io dovessi un giorno rientrare al
mio posto, mi troverei in non piccola difficolta, dob nella posizione di uno che ha dovuto essere allontanato per lasciare attuare la riforma dell'Universita in conformita alle idee
oggi correnti.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 413
Comunque sia, La prego ripetere a mons. Montini che, come sempre e come per
tutta la mia vita, io sono pronto ad ubbidire ed a fare tutto quello che vuole la Santa
Sede; ma sono altrettanto deciso a non fare cio che vogliono gli Alleati, se questo non
ha prima Papprovazione della Santa Sede: mi parrebbe di tradire la mia vocazione se
mancassi alPubbidienza al Santo Padre; ma mi parrebbe anche di tradirla non essendo fedele difensore dei diritti della Santa Sede, realizzati in questo caso nell'autonomia e nella liberta delPUniversita.
Come Ella sa, io farei conto di venire presto a Roma, ossia dopo il Suo ritorno; a meno che Ella non mi comunichi alcun che in contrario, nel qual caso mi dovrebbe
comunicare, pero, tramite la Segreteria di Stato, non essendo in altro modo possibile comunicare fuori provincia,
ne per lettera ne per telegrafo. La benedico e Le auguro ogni bene.
p. G.
Appare chiaro dalla lettera ora riprodotta che il maggiore Vesselo e venuto a Milano col preciso scopo di sostituire padre Gemelli ? che ha mentalita fasci sta ? con un pro-Rettore. Prima pero, avendo udito dal prof. Apollonio che FUni versita dipende direttamente dalla Santa Sede, andra dal card. Schuster e poi vorra parlare
? il giorno stesso ? con padre Gemelli. Anche di questo collo
quio abbiamo una relazione. Partecipanti furono, con padre Gemelli e il maggio re Vesselo, mons. Olgiati e il prof. Apollonio, Commissario per Fistruzione in
Lombardia.
Relazione del colloquio del giorno 15 maggio 1945 Presenti: Ecc.za padre Agostino Gemelli, Rettore delPUniversita Cattolica
mons. Francesco Olgiati e
maggiore Vesselo, inglese, Commissario regionale per Fistruzione, alle dipendenze della sotto-commissione per Fistruzione, che risiede a Roma
prof. Mario Apollonio, Commissario per Fistruzione in Lombardia. (da notare che la direzione in tutte queste Commissioni e sotto-commissioni e tenuta
dagli Alleati e noi italiani abbiamo un compito puramente figurativo). Premessa: il maggiore Vesselo premette innanzitutto che nessun provvedimento sara
preso contro FUniversita Cattolica, se non con il consenso della Santa Sede.
In una forma delicatissima e dicendo di non prendere le sue parole come una realta;
bensi semplicemente come una sua impressione, ha spiegato che trovandosi a Roma
per studiare il problema educativo italiano, ha avuto occasione di leggere anche le
pubblicazioni di padre Gemelli (a questo punto ha elogiato Fopera scientifica del Pa
dre); fra Faltro, il discorso inaugurale del 1940/41, sulla riforma della scuola progettata da Bottai. L'impressione riportata da questa lettura e che padre Gemelli sia un pro fascista.
A questo punto padre Gemelli e intervenuto energicamente, facendo la propria difesa; ha dimostrato: a) di non avere mai preso la tessera fascista; di non avere mai avuto ne cariche ne onori; di non avere mai ricevuto sussidi neppure per FUniversita; di avere dovuto subire il fascismo come una coartazione della sua opera, ecc.
Ha concluso: ? si, possono sembrare fascisti i miei discorsi; ma bisogna considerare che io ho avuto per missione di salvare, in regime fascista, Feducazione cristiana data
dalla scuola e non solo per quanto riguarda FUniversita Cattolica, ma anche per la scuola media; ho dovuto cercare di ottenere in quel modo quello che era possibile otte nere e molto difatti ho ottenuto, con modificazioni di leggi, provvedimenti, ecc.
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414 E. FRANCES CHINI
Naturalmente, io ho dovuto tener conto di quella che era la situazione di fatto ed anche la Santa Sede non poteva non tenere conto di essa ?.
Padre Gemelli ha soggiunto: ? voi dovete aiutarci a difendere la liberta; noi ita liani abbiamo bisogno di liberta; non dovete illudervi che la mentalita degli italiani sia cambiata; bisogna incominciare dalla educazione ?. Qui accenno alle relazioni che lui ha con il Bureau International d'Education di Ginevra e gli studi da lui fatti sul
problema educativo.
Poscia padre Gemelli afferma: ? E alia Santa Sede che FUniversita deve guardare per averne direttive: se la Santa Sede mi dice di andare, vado; se la Santa Sede mi dice di restare, resto, anche se Lei, maggiore Vesselo, mi dicesse di andarmene ? (protesta di diniego da parte del maggiore Vesselo).
Lo stesso atteggiamento di rifiuto padre Gemelli mantenne per cio che riguarda la questione dei Presidi, della presentazione delle relazioni finanziarie, ecc.
Padre Gemelli prosegue facendo la storia deU'Universita, eretta canonicamente
nel 1921, senza il riconoscimento giuridico; emanata la Legge Gentile il Santo Padre
giudico opportuno mettere anche FUniversita Cattolica sul piano delle altre Universita libere, giuridicamente riconosciute. Padre Gemelli fece qui notare che egli ubbidi al
Papa come suo Superiore e si confermo al desiderio della Santa Sede. La legge Gentile lasciava una certa liberta che a mano, a mano e stata tolta; perd il Rettore e riuscito
con vari mezzi, leciti ed onesti, (con preghiere, amicizie, posizioni, ecc.) a salvare alia Universita Cattolica due diritti fondamentali: Fautonomia di governo e la liberta diritti ben precisati nel vigente statuto. Autonomia e liberta che sono, naturalmente, poste alia dipendenza della Santa Sede.
Nel 1934, quando si profilarono dei pericoli su questi punti, padre Gemelli ottenne Femanazione di due Decreti pontifici, che salvaguardano i diritti dell'Universita.
II maggiore Vesselo allora concluse: ? capisco aneh'io che FUniversita Cattolica non puo cadere sotto queste norme (quelle del decreto del Commissario regionale); ne
noi vi daremo mai ordini di questo genere; bensi solo esprimervi un desiderio. Questa circolare e per tutte le Universita dello Stato: evidentemente voi siete un'eccezione ?.
II maggiore Vesselo propone di fare un progetto nuovo di sistemazione dell'Uni versita, il quale si avvicini il piu che sia possibile all'ordinamento che gli Alleati voglio no dare alle Universita italiane; secondo il Maggiore inglese questa ? somiglianza ? e
opportuna nell'interesse comune.
Padre Gemelli non ha nessuna difficolta ad aderire a questa proposta e si e con" venuto che egli redigera un progetto di ordinamento che sottoporra all'approvazione della Santa Sede; nel frattempo il maggiore Vesselo informera i suoi superiori perche diplomaticamente ne informino pure la Santa Sede. Se il progetto verra approvato dalla Santa Sede, sara tosto comunicato alia sotto-commissione alleata per Fistruzione, tramite il Commissariato regionale.
Questione Presidi: padre Gemelli ha dichiarato che, non ha nessuna difficolta, salva
sempre l'approvazione della Santa Sede, a stabilire che i Presidi siano nominati dalle
Facolta, purche naturalmente il nominando abbia la prevista approvazione della Santa Sede.
Questione Rettore: mons. Olgiati fa presente due difficolta: una che riguarda il
Consiglio di amministrazione dell'Universita, il quale, trattandosi di un'Universita
libera, ha il pieno governo dei suoi beni; seconda la difficolta che la Santa Sede avra ad accettare la nomina del Rettore fatta in una forma democratica. Infatti in nes suna Universita cattolica del mondo il Rettore viene nominato in forma democratica.
II maggiore Vesselo risponde, rivolgendosi a padre Gemelli: ? qui bisogna che Lei
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P. GEMELLI E LA STJA UNIVERSITA NEL 1945 415
studi una forma conveniente; del resto quello che decide la Santa Sede noi accettiamo; noi non vogliamo fare nulla contro ?. Relazione finanziaria: padre Gemelli fa notare che potra presentarla a titolo di amicizia, se lo desiderano; ma non per imposizione, perche PUniversita e un ente autonomo.
Facolta di Scienze politiche: padre Gemelli fa presente che e stata abolita; pero chiede che venga lasciata la Facolta, sostituita con quella di ? Scienze sociali? che dovra conferire la laurea in Scienze sociali e la laurea in Economia e Commercio. Spiega inol tre ampiamente il concetto della Facolta di Scienze sociali. Non incontra difncolta da parte del maggiore Vesselo.
AlPultimo il maggiore Vesselo domanda: ? vi sono stati professori che hanno giu rato alia Repubblica? ? - ? Nessuno, risponde padre Gemelli, ad eccezione di due incaricati che hanno giurato altrove per altri motivi, privati?.
? ? Vi sono professori tesserati fascisti? ? ? ? Si, perche non potevano fame
a meno; pero alcuni, fra i quali anch'io, non Pavevano ?. ? ? Prima i professori giuravano?? padre Gemelli risponde di no.
(ma questa risposta e involontariamente errata perche alcuni hanno giurato). Padre Gemelli concluse: ? voi dovete aiutarci, come Universita Cattolica, nella
lotta contro il comunismo e il bolscevismo ?.
(Con questo colloquio si e evitata la chiusura dell'Universita e la deposizione del
Rettore).
Subito dopo questo colloquio (21 maggio) padre Gemelli mando una lettera che riassumeva la questione al card. Pizzardo e a mons. Montini (per il Papa).
Ma poiche tale lettera, che noi diamo nel testo indirizzato a mons. Montini non b solo un riassunto, ma fornisce anche qualche elemento nuovo ritengo utile
allegarla qui.
Milano, 21 maggio 1945 Eccellenza Reverendissima,
mi onoro presentare a Vostra Eccellenza una grave questione nella quale PUni versita nostra viene a trovarsi per il fatto di ordini impartiti dal Governo militare
alleato.
La decisione della Santa Sede e urgente, poiche un ritardo non potrebbe essere che di danno per gli studenti; infatti gli esami, secondo il deliberato del CLN della Lombardia, dovrebbe iniziare a meta giugno; inoltre io dovrei dare tempestivo awiso
del diario degli esami agli studenti e ai professori. Ma agli esami, per ordine del Gover no militare alleato, non si puo procedere se prima non viene fatta Pepurazione pre scritta dallo stesso Governo.
Per affrettare le deliberazioni del caso, copia di questa lettera e delle carte annesse ho presentato anche a Sua Eminenza il Cardinale Pizzardo, Prefetto della Sacra Con
gregazione dei Seminari e delle Universita degli studi. Premetto che Commissario per Pistruzione nel Comitato di Liberazione Nazionale
e un professore della nostra Universita, Mario Apollonio, il quale presso il Vice Com missario regionale del Governo alleato, maggiore Vesselo (inglese), fa opera di tutela
degli interessi del nostro Ateneo. II maggiore Vesselo mi ha comunicato il Decreto che allego in copia e che e da te
nere riservato (allegato n. 9). Al maggiore Vesselo io ho fatto presente che non potevo attuare quanto e disposto
nella sopraddetta circolare, perche la nomina di un pro-Rettore non puo essere fatta
senza il previo assenso della Santa Sede e che le altre disposizioni contenute nella cir
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416 E. FRANCESCHINI
colare non possono essere osservate perche, per varie ragioni, esse sono lesive dell'au
tonomia dell'Universita. Questa autonomia h riconosciuta nell'art. 109 del vigente Statuto (allegato n. 2), nonche nei Decreti della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi (allegati n. 4, 5 e 6). Ho fatto osservare che, con lo scopo di affermare la nostra dipendenza dalla Santa Sede, ho salvato Fautonomia dell'Uni versita nel periodo fascista, opponendosi ai vari tentativi fatti dal Governo fascista, per togliercela. Ho aggiunto che noi non possiamo rinunciare ora ad essa o permettere che sia lesa.
II maggiore Vesselo ha riconosciuto Fimportanza dei miei ragionamenti e il valore delle prove apportate ed ha accettato conchidendo che FUniversita Cattolica e una ? eccezione ?, che deve essere rispettata.
Allora e venuta in questione la mia persona: egli ha affermato che ha letto il mio discorso inaugurale del 1940-1941, essendosi dovuto occupare dell'educazione in Italia, e ha soggiunto: ? Io non voglio pronunciare un giudizio, ma rilevo le apparenze. Ora le apparenze dimostrano in Lei una mentalita fascista ?. Questo il maggiore Vesselo trova tanto piu deplorevole in una persona che occupa nel mondo scientifico interna
zionale una posizione eccezionale: egli mi esorto percio a ritirarmi, lasciando il posto ad un
pro-Rettore.
GK ho risposto che io non potevo fare questo senza avere avuto Fassenso della
Santa Sede. E vero che il fascismo non ha premesso che nello Statuto fossero riconosciu ti i diritti della Santa Sede e la Santa Sede ha dovuto permettere che fossero accettati
gli Statuti cosi come stanno per non perdere il diritto di conferire lauree; ma io, in vari
modi, in pratica ho fatto riconoscere i diritti della Santa Sede merce Faiuto di funzio nari del Ministero.
Inoltre gli ho dimostrato:
1) non sono mai stato iscritto al fascismo;
2) non ho mai giurato, ne prima, ne dopo Favvento della Repubblica, ne come
Rettore, ne per altre cariche;
3) dal fascismo non ho mai avuto ne cariche, ne onori, ne premi, ne pubblici riconoscimenti;
4) non esiste a mio carico alcuno dei motivi che sono stati determinati per Fepurazione.
Ho aggiunto, per dimostrare meglio che io non ho Fattribuitami ? mentalita fascista ?, e che non mi sono mai occupato di politica, ma che sono semplicemente un
cattolico, quanto segue:
1) nei miei discorsi agli studenti, ai professori, non ho mai anche una sola volta detto una parola in favore del fascismo; anzi molte volte ho fatto le critiche nelle forme che erano possibili ad opere e istituzioni; 2) quando ho appena potuto, come Rettore, mi sono sottratto alle ingiunzioni fasciste senza mettermi nel pericolo di far perdere alia Universita il diritto di conferire i titoli; 3) nel Congresso di filosofia del 1929 tenuto nella Universita di Roma ho risposto al discorso fatto da Mussolini sul Concordato per mostrare che egli toglieva di fatto cio che il Re aveva convenuto con il Concordato. Fu Funica volta che Mussolini fu attaccato in pubblico dipo il 1924; 4) impedii la for mazione del GUF nel nostro Ateneo fino a che mi fu rilevato dalle Autorita ecclesiasti che che ero in errore (non dissi che a darmi questo indirizzo fu Pio XI); 5) dissuasi i
professori del nostro Ateneo dal prestare giuramento sia prima che dopo Favvento della
Repubblica fascista; 6) cercai di cavare tutto il possibile vantaggio dai rapporti con le autorita e i funzionari preposti all'istruzione per far introdurre nelle varie legislazioni norme conformi al desiderio dei cattolici italiani e cio specialmente nella legislazione
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 417
universitaria; 7) con Pavvento della Repubblica (9 settembre 1943) non eseguii nessun ordine del Ministero delPEducazione Nazionale; ne elusi i vari provvedimenti, salvando i diritti degli studenti; iniziai e svolsi un'opera clandestina molteplice ed assai attiva al Pinterno della Universita Cattolica, la cui importanza e dimostrata da una lettera del
generale Cadorna, nella quale loda me ed afferma che FUniversita fu Punico Istituto
pubblico che aiuto Fazione clandestina di liberazione; ricevetti minacce di incarcera
mento che avrebbero avuto certamente luogo se non fosse venuta la liberazione; 8) aiu
tai fin dal 1939 ebrei e perseguitati politici, specie universitari italiani e tedeschi, a mettersi in salvo e a trovare posto di lavoro in altre Nazioni.
Lealmente dissi al Maggiore che nei discorsi inaugurali io dovetti non gia lodare il fascismo, quanto riconoscere la bonta di alcuni provvedimenti e leggi. Ne potevo esimermi da questo perche a tali discorsi erano presenti, oltre le Autorita religiose, tutte le Autorita civili, politiche e militari. Omettere questi pur limitati atti di ossequio, che io dovevo fare alle Autorita presenti, avrebbe messo me, come Rettore, e la Uni
versita in una posizione insostenibile; pero le parole mie furono sempre misurate.
(Non gli dissi che fino al 1938 questa linea di condotta fu controllata in ogni suo passo da Sua Santita Pio XI di v.m. e che i discorsi furono tutti riveduti preventivamente da un Sacerdote censore ecclesiastico e furono tutti uditi e non mai biasimati dalPAr
civescovo di Milano). Alia fine del colloquio che io ebbi con il maggiore Vesselo e che e durato piu di
due ore, il maggiore Vesselo si dichiaro pienamente persuaso delle mie affermazioni. Gli chiesi se voleva la documentazione di cio che io dicevo; mi rispose che gli bastava la parola di ? gentiluomo ? con la quale gli dichiaravo di essere vero cio che gli esposi.
Nel frattempo il maggiore Vesselo era stato ricevuto da S. E. il Cardinale Schuster, il quale gli testimonies che io ? non ero e non sono punto uomo di mentalita fascista ?,
ma solo cattolica, che difende in ogni evento le opere cattoliche; S. E. il Cardinale lo
consigliava a non prendere verso di me il provvedimento di esonerarmi dalla carica,
perche un tale provvedimento avrebbe suscitato una pessima impressione in tutto il
mondo cattolico.
Nella ulteriore discussione con il maggiore Vessselo, scendemmo sul terreno pratico di cio che si deve fare per applicare alia Universita Cattolica il Decreto del Governo
militare alleato (allegato n. 9). 10 gli feci presente la particolare situazione della Universita nostra; essa fu eretta
canonicamente nel 1920; si dovette adattare alia legislazione fascista nel 1923 per avere
il riconoscimento dai fascisti che la snaturarono. Tutto questo fu fatto per conservare
il diritto di conferire le lauree ed educare cristianamente i giovani con opportuni mezzi.
A questo punto ritenni opportuno far riconoscere al maggiore Vesselo il contenuto dei
Decreti emanati dalla Santa Sede nelle varie epoche per difendere FUniversita.
Dopo una lunga, ma cordiale discussione, arrivammo alle seguenti conclusioni:
E evidente che il Decreto del Governo militare alleato (allegato n. 9) non puo essere
applicato in ogni sua disposizione alPUniversita Cattolica perche essa (...) 8 giunse:
? pero e opportuno, nel vostro e nel nostro interesse, che Feccezione non sia totale, ma che per quanto e possibile vi adattiate a questo decreto ?.
11 maggiore Vesselo propose, presente mons. Olgiati e il nostro prof. Apollonio (in veste questi di Commissario del CLN per Flstruzione) che io presentassi a lui un
8 Nel testo della lettera manca qui una parte.
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418 E. FRANCESCHINI
progetto suJPordinamento da dare all'Universita per uniformarla a questo Decreto. Poiche la riapertura delle Universita del Nord e condizionata all'applicazione del Decreto del Governo militare alleato, io ho detto al maggiore Vesselo che ho ordine dalla Santa Sede, datomi in periodo di dominazione tedesca, di tenere aperto PAteneo fino all'estremo per il vantaggio degli studenti e che non lo avrei chiuso se non dietro un atto di violenza. II maggiore Vesselo mi rispose che il suo Governo non fara mai cio: egli invece avrebbe trasmesso questo mio progetto al suo Governo, come iniziativa
privata, fatta per dimostrare la mia buona volonta di venire incontro al desiderio del Governo militare alleato. Questo, per mezzo delle Autorita diplomatiche, manifestera il suo pensiero alia Santa Sede. Io ho preso impegno di presentare alia Santa Sede il
progetto per ricevere istruzioni e di ritornare con esse dal maggiore Vesselo, in modo
da riprendere con lui i contatti e con lui di stabilire il da farsi, avendo le necessarie istruzioni.
Dopo aver presi accordi con mons. Olgiati, perche nel momento non potevo far al
tro, non ho potuto rifiutarmi di accettare la proposta del maggiore Vesselo di presentare questo progetto; e stato questo il solo mezzo per evitare che la Universita venisse chiusa.
Presento, dunque, con questa mia lettera a Vostra Ecc.za Rev.ma, il progetto da me elaborato e ne mando copia a Sua Em.za il Cardinale Pizzardo. Sul contenuto del progetto la Giunta direttiva dell'Universita ad alcuni phi fidati professori, nonche il Commissario per l'istruzione del CLN, e cioe il nostro prof. Apollonio, hanno dato
parere pienamente favorevole. Nello stendere questo progetto ho cercato di avvicinarmi
piu che potevo ai desideri degli Alleati, accettando soprattutto le loro disposizioni in materia di epurazione, che sono quelle alle quali essi piu tengono. Ma ho, in pari tempo, approfittato dell'occasione per affermare il punto di vista per noi essenziale, dell'auto nomia della Universita e la sua dipendenza dalla Santa Sede.
Se le disposizioni contenute nel mio progetto verranno approvate, avremo fatto un grande passo in avanti, perche" avremo ottenuto il riconoscimento di alcuni diritti
negatici in questi ultimi anni dal fascismo, e noi potremo vivere provvisoriamente me
glio di prima in attesa che il Governo italiano riformi la legislazione universitaria; in tale occasione speriamo che sia concesso un reale esercizio delPautonomia alle Univer
sita libere e quindi anche alia nostra.
Spero di essermi condotto in modo da non meritare il biasimo della Santa Sede. Mi pare di aver salvato dalle pretese del Governo alleato la nostra Universita. Spero anche di avere fedelmente assolto il mio dovere in questi dieci mesi di separazione da
Roma; mi propongo, non appena la vita vertiginosa di questi giorni si sara calmata, di stendere per la Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi una relazione che io desidererei venisse presentata al Santo Padre, e che dimostrera con i documenti che noi siamo stati fedeli fino all'estremo e fino alia persecuzione alle istru zioni impartiteci dalla Santa Sede nell'ottobre 1943. Cio ho fatto grazie alia collabora zione del Consiglio di amministrazione, del Senato accademico, dei Consigli di Facolta, ma soprattutto grazie alia paterna assistenza di Sua Em.za il Cardinale Schuster.
Su un punto richiamo l'attenzione. Nel Decreto del Governo militare alleato (al legato n. 9) e prescritto di presentare una relazione finanziaria della Universita. Nel
passato noi abbiamo al Governo fas cist a present ato solo un bilancio preventivo, nel
quale abbiamo indicato solo le voci prescritte dalla vigente legislazione e nella misura minima. Come dobbiamo fare? Se la presentazione del bilancio vuol dire dare un dato di giudizio, e una violazione evidente delPautonomia, che noi dobbiamo difendere con i denti, perche e il fondamento della liberta; incrinata Pautonomia, non sappiamo dove si finira. Ma comprendo che non convenga irrigidirsi, anche perche ho motivo di ritenere che il Governo alleato, dato lo stato attuale delle finanze, vuol prendere
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 419
occasione da questa congiuntura per chiudere le Universita che non possono vivere di vita propria e cid perche il numero delle Universita italiane b soverchio e alcune hanno un bilancio fallimentare, mentre il governo non le pud aiutare. Sarei quindi di opinione di presentare un bilancio che dimostri che le condizioni economiche della Universita sono floride, come e vero, per provare che noi abbiamo il diritto di vivere
perche poggiamo sulla generosita del popolo cattolico italiano; ma sarei del parare che e necessario fare una riserva sulla presentazione di questo bilancio. Questo si fa con lo scopo di rendere piu facile il compito degli alleati, compito gia difficile, e non gia per un diritto che non esiste; in quanto l'Universita non solo non riceve nulla dallo
Stato, ma ha un credito da parte dello Stato di circa un milione e mezzo, per rimborsi non ancora effettuati. Forse l'affermazione che il bilancio e presentato liberamente solo
per un atto di deferenza verso il Governo alleato, sarebbe opportuno fosse fatta in sede
diplomatica dalla Santa Sede. Concludendo: resto nella speranza che sia approvato cio che ho fatto. In base al
progetto, se verra appro vato dalla Santa Sede verra concesso di fare gli esami e di continuare la nostra attivita accademica. Studenti e professori, se sapessero che gli esami per la nostra Universita, in confronto a quanto e stato disposto gia per le altre Universita (inizio a meta giugno) non sono ancora stati fissati, si metterebbero in giu stificata inquietudine; non posso attendere ad avvertire gli uni e gli altri del diario
degli esami alia vigilia del 15 giugno; percid imploro che al piu presto, per quanto e
possibile, la questione venga risolta.
Io, come di consueto, sono pronto ad obbedire qualunque sia la decisione che la Santa Sede vorra prendere.
Mi e gradita Foccasione per porgere a Vostra Eccellenza Fespressione devota dei miei ossequi.
fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
Al fine di adeguare alia richiesta del Governo alleato, per quanto possi bile, Fordinamento dell'Universita Cattolica padre Gemelli aveva spedito a
Roma (18 maggio) il seguente
Progetto di riforma deW Universita Cattolica del S. Cuore da presentarsi alia Santa Sede per Vapprovazione con il quale si adatta Fordinamento dell'Universita Cattolica del S. Cuore alle disposizioni emanate con circolare sulla istruzione n. 6, Prot. R.D.
6.01 del 5 maggio 1945, emanata dal Commissario regionale col. Poletti (allegato n. 9).
Premesse
1. L'Universita Cattolica del S. Cuore e stata fondata dalla Santa Sede con Decreto della sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi, emanato in data 25 dicembre 1920. Essa e stata promossa in epoca pre-fascista dsdVEnte Morale Istituto
Giuseppe Toniolo di studi superiori (approvato con R. Decreto 24 giugno 1920, n. 1044), Ente costituito con lo scopo di promuovere e di mantenere economicamente la Uni versita (allegato n. 1, Statuto dell'Istituto Giuseppe Toniolo).
2. Emanato il R. Decreto del 30 settembre 1923, con il quale si dettavano norme anche per le Universita libere in Italia, il governo fascista costituiva ex novo l'Uni versita Cattolica del S. Cuore senza tener conto della fondazione canonica dell'Univer sita stessa. La Santa Sede, affinche l'Universita Cattolica potesse avere il riconosci
mento giuridico delle lauree, accettava questa triste situazione imposta dalla legge fascista. Perd, a garanzia, otteneva la approvazione dell'art. 109 dello Statuto (alle
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420 E. FRANCESCHINI
gato n. 2), il quale ha garantito, durante il periodo fascista, la autonomia dell'Univer sita Cattolica e la sua fedelta alia Chiesa Cattolica. Fu mille volte minacciata di essere tolta Fautonomia, ma grazie a Dio, io ho potuto con ogni sacrificio difenderla. Nel 1927 venne emanata dal Governo fascista una disposizione legislativa che minacciava la chiusura della Universita CattoHca qualora non fosse stata conforme alia direttiva dello Stato fascista. Con opera faticosa sono riuscito ad ottenere che tale disposizione non implicasse per le Universita libere la dipendenza del fascismo: questa disposizione ehhe percid una forma accettahile (art. 212 del T.U. delle Leggi sulla Istruzione supe riore, riportato nell'allegato
n. 3).
3. L'Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori e proprietario di tutti i beni e delFattrezzatura scientifica della Universita Cattolica, come b stato riconosciuto nel
predetto articolo 109 dello Statuto (allegato n. 2). 4. Queste premesse dicono che con enormi sacrifici e con lotte durissime venne
mantenuta, ad onta delle opposizioni spesso feroci, durante il periodo fascista, Fauto nomia di governo e amministrativa dell'Universita e specialmente la possibility di darsi quella forma di governo che, pure non contrastando con le leggi vigenti, ai fonda tori deirUniversita pareva piu atta a conservare il carattere cattolico dell'Universita stessa.
5. Nel 1934, divenendo sempre piu grave Foppressione fascista, Pio XI di s.m. fece emanare due Decreti a salvaguardare, per Fawenire, in ogni tempo e in ogni circostanza, il carattere cattolico delFUniversita (allegati n. 4 e 5). Con questi Decreti i membri delFIstituto Giuseppe Toniolo di studi superiori non possono essere nominati senza il previo assenso della Santa Sede; essi sono amministratori in nome della Santa
Sede, il che b comprovato dal Decreto in data 1942 emanato dalla Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi (allegato n. 6) e della dichiarazione fatta dalla stessa Sacra Congregazione in data settembre 1943 ed in data ottobre 1943, dichiarazioni rilasciate nel timore che Fautorita tedesca avesse a mettere le proprie mani sui beni delF Universita (allegato n. 7 e 8).
Tutto cio si premette per la buona intelligenza delle disposizioni del progetto che io ho elaborato e della necessita che esso non abbia alcuna attuazione prima che sia
stato approvato dalla Santa Sede, come b stato francamente e lealmente riconosciuto
dal maggiore Vesselo, del Governo militare alleato della Regione Lombardia, Com missario per Feducazione.
Testo del progetto
Art. 1 - II Consiglio di amministrazione si compone:
a) del Rettore, che ne b il Presidente e che verra nominato secondo quanto b detto all'art. 2),
b) di un rappresentante della Santa Sede, c) di un rappresentante del Governo,
scelto dal Ministro per la Istruzione,
d) di sei membri nominati dalFEnte mo rale Istituto Giuseppe Toniolo di studi
superiori fra i propri membri,
Osservazioni
Si propone questo articolo a modifica
temporanea (ossia fino a che sara stata
approvata la nuova legislazione univer
sitaria) di quello del vigente Statuto, af finche non solo possa essere data piu larga
parte nel governo della Universita al
Corpo docente e a quegli organismi di Azione cattolica e politici che possono portare un aiuto alFUniversita, ma anche
affinche sia apertamente dichiarato e
riconosciuto il diritto della Santa Sede
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 421
e) di tre membri scelti dall'Istituto Giu
seppe Toniolo di studi superiori tra i soci delPAzione Cattolica Italiana e tra quelle persone la cui attivita poli tica puo tornare di lustro e di aiuto
all'Universita,
/) di un rappresentante per ciascuna delle Facolta costituite nelP Universita. Que sti rappresentanti debbono essere eletti
dai professori di ruolo di ciascuna Facolta.
I membri di cui alle lettere d) e) f) non possono essere nominati senza il
previo assenso della Sacra Congregazione
degli studi. Dureranno in carica tre anni
e possono essere confermati e rieletti.
Al Consiglio di amministrazione com
pete:
a) l'amministrazione ed il governo del P Universita;
b) la nomina dei professori, udito il voto del Consiglio di Facolta e del Senato accademico. Nel fare le nomine il Con
siglio di amministrazione dovra pro cedere a norma delle vigenti disposi zioni sull'ordinamento universitario.
Nessuno potra essere nominato pro fessore senza avere ottenuto il nulla
osta della Santa Sede; c) le nomine e le promozioni dei funzio
nari del ruolo amministrativo.
di dare il suo previo assenso alle varie nomine, il che la legislazione fascista di
proposito non ammetteva, con evidente
ingiustizia. La Sacra Congregazione dei Seminari e
delle Universita degli studi e l'organo con il quale la Santa Sede governa gli Istituti di istruzione e di educazione.
Art. 2-11 Rettore viene eletto dal Con
siglio di amministrazione. Per pro cedere a questa elezione il Consiglio
generale dei Professori presentera una
terna di candidati ed il Consiglio di amministrazione potra far cadere la
scelta del Rettore su uno dei candidati di questa terna, ovvero potra respin
gerla; in questo secondo caso esso deve
giustificare alia Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi le ragioni per le quali ha respinto la terna. II Consiglio di amministrazio
ne invitera in tale caso il Consiglio generale dei Professori a presentare un'altra terna.
E tradizione che i Rettori delle Univer sita Cattoliche siano nominati dagli Enti
promotori dell'Universita stessa. In alcu
ni casi dal Collegio dei Vescovi della Nazione; in altri dal Consiglio di ammi nistrazione. In ogni caso e in ogni paese la nomina deve avere il consenso della
Santa Sede.
Nel caso nostro, perche, a norma di
quanto e detto nelle Premesse, il Rettore amministra in nome della Santa Sede, e necessario che il Consiglio di amministra
zione, (che e pure esso, almeno nella mag
gioranza, una emanazione della Santa
Sede, perche non puo essere nominato
senza il suo consenso) presenti alia Sacra
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422 E. FRANCESCHINI
II Consiglio di amministrazione non Congregazione dei Seminari e delle Uni
potra procedere alia nomina del Ret- versita degli studi la proposta del Can tore se non avra ottenuto prima l'as- didato alia nomina a Rettore.
senso della stessa Sacra Congregazione La nomina quindi richiede: 1) in un dei Seminari e delle Universita degli primo tempo un deliberato del Consiglio
studi. generale dei professori; 2) un deliberato del Consiglio di amministrazione; 3) un deliberato della Santa Sede; 4) dopo le
predette consultazioni e dopo aver otte
nuto l'assenso della Santa Sede, potra avere luogo la nomina del Rettore; con
questa procedura sono conciliate le esi
genze democratiche del Governo militare alleato e la tradizione seguita dalla Santa Sede.
Art. 3-1 Presidi vengono eletti per vota- Con questa disposizione viene attuato zione, dai professori di ruolo delle sin- cio che e proposto dal Commissario regio gole Facolta; essi entrano in carica nale alleato, salvi i diritti della Santa solo dopo aver avuta la previa appro- Sede. vazione della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi.
Norme per la epurazione
Art. 4 - La Santa Sede dichiarera se il Rettore attualmente in carica pud es sere confermato o deve essere sostitui
to; nel secondo caso si procedera se
condo quanto e stabilito all'art. 2, dopo avvenuta l'epurazione eseguita a nor
ma degli articoli seguenti.
Art. 5-11 Rettore, entro il piu. breve
tempo possibile proporra al Commis sario regionale per l'edueazione i nomi di almeno cinque persone che non ab biano simpatizzato con il fascismo e che egli scegliera con la massima im
parzialita, senza preferenze di partito,
quali persone adatte a fare proposte per l'epurazione del personale uni versitario.
Art. 6-11 Commissario regionale nomi
nera scegliendoU da questa lista, i membri di un Comitato che avra il
compito di esaminare il passato politi co del Corpo accademico e del perso nale amministrativo dell'Universita,
segnalando al Commissario regionale
E necessario riconoscere che la Santa
Sede ha l'autorita di decidere in materia cosi delicata per una Universita da essa
dipendente.
Viene dato questo incarico al Rettore
in quanto nominato con l'assenso della
Santa Sede, per il disposto contenuto nel secondo comma dell'art. 2, e dell'art. 4).
L'articolo h proposto dal Governo mi litare alleato.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 423
le persone che dovranno essere sospese dal loro umeio.
Art. 7-1 nomi delle persone sospese per ordine del Commissario regionale, con
gli elementi di giudizio che sono risul tati al Comitato per ciascuna di esse, saranno immediatamente trasmessi al
ia Sottocommissione per l'epurazione del personale universitario con la ri
chiesta che la sospensione si a confer
mata e che i singoli casi siano portati in giudizio al piii presto possibile.
Art. 8 - Al termine di questa epurazione, le Facolta eleggeranno il Preside ri
spettivo nonche il proprio rappresen tante nel Consiglio di amministrazione.
L'articolo e proposto dal Governo mi litare alleato.
lievemente modificato l'articolo pro posto dal Governo militare alleato.
Art. 9 - L'attuale Facolta di Scienze
politiche, che conferisce la laurea in Economia e commercio e la laurea in
Scienze politiche, verra trasformata in
Facolta di Scienze sociali e conferira la laurea in Economia e commercio, nonche la laurea in Scienze sociali.
Poiche la Facolta di Scienze politiche e
giudicata dal Governo militare alleato una fondazione di carattere fascista, viene
soppressa e viene trasformata in Facolta
di Scienze sociali, secondo la tradizione delle Universita cattoliehe. La Universita Cattolica aveva gia avuto dal 1921 al 1924 una Facolta di Scienze sociali, ma dovette trasformarla in Facolta di Scien ze politiche per adattarsi alia legislazione fascista. E da ricordarsi che analogamente la Facolta di Scienze politiche dell'Isti tuto Alfieri di Firenze e stata di recente dal Governo Bonomi trasformata, come
era in antico in Facolta di Scienze sociali.
La nostra Facolta conferira, come per il passato la laurea in Economia e commer
cio, laurea per la quale non si solleva
obbiezione, nonche come in antico la
laurea in Scienze sociali, che e, come si h detto, una laurea tradizionale nelle Uni
versita cattoliehe.
II presente progetto e stato appro vat o dalla Giunta direttiva dell'Universita Cattolica del S. Cuore nella sua seduta del 17 maggio 1945.
II Rettore fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
Milano, 18 maggio 1945
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424 E. FRANCESCHINI
II progetto ora riprodotto, fu trasmesso qualche giorno dopo alia sig.na Barelli, con le seguenti note di padre Gemelli:
21 maggio 1945
II padre Gemelli ha presentato alia Santa Sede un progetto che e stato esaminato ed elaborato dalla Giunta direttiva dell'Universita durante la mia assenza da Milano.
Nella elaborazione di questa proposta padre Gemelli ha convinto la Giunta direttiva ad accettare una proposta democratica per la nomina del Rettore, per la quale il
Consiglio di amministrazione dell'Universita dovrebbe scegliere il Rettore in una terna
proposta dal Consiglio dei professori (art. 2 del progetto). A me sembra invece che questa proposta possa essere per Pavvenire (Pelezione si
fa ogni tre anni) pericolosa. A me sembra che bisogna che la Santa Sede debba avere
piu direttamente in mano la nomina del Rettore. Percid, se la Santa Sede ritiene che la mia osservazione sia esatta, potrebbe Particolo essere modificato in questo modo:
? II Rettore viene eletto ogni tre anni tra i professori di ruolo dell'Universita dal
Consiglio di amministrazione, udite le proposte del Collegio dei professori. II Consiglio di amministrazione non potra passare alia nomina senza avere avuto il previo assenso
della Santa Sede ?.
In questo modo si mantiene il metodo antico della nomina del Rettore da parte del Consiglio di amministrazione; poiche i membri eletti a far parte del Consiglio di amministrazione non possono essere stati nominati senza l'assenso della Santa Sede,
questa pud per mezzo del Consiglio esercitare la sua volonta: anche i professori hanno
essi pure parte all'elezione del Rettore in quanto sono rappresentati nel seno del Consi
glio di Amministrazione, con un membro per ciascuna delle Facolta; essi pure per fare
parte del Consiglio di amministrazione hanno bisogno dell'assenso della Santa Sede. Inoltre il Collegio dei professori pud manifestare il proprio parere; ma la parola ? udi to ? non obbliga il Consiglio di amministrazione a seguire questo parere.
Se la Santa Sede riterra opportuno che questa modifica che io propongo debba essere apportata al progetto, ritengo che le Autorita alleate non opporranno resistenza
perche piii volte hanno ripetuto a padre Gemelli che essi accetteranno tutto cid che la
Santa Sede vorra. L'atmosfera delle Autorita angloamericane e oggi a Milano nei ri
guardi di padre Gemelli completamente cambiata e l'opera che taluno aveva fatto
per nuocere e stata demolita perche sul posto essi stessi hanno veduto cid che il padre Gemelli ha fatto di bene.
II 30 maggio (il ritardo e la risposta-radio al card. Schuster furono dovuti alle difficolta di comunicazioni) tale progetto ebbe Papprovazione della Santa Sede.
30 maggio 1945
La Stazione Radio del Vaticano in data 30 maggio ha trasmesso all'Arcivescovado il seguente messaggio:
? La Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli studi, ha esaminato il progetto di riforma della Universita Cattolica del S. Cuore inviato dal Rettore Ma
gnifico. Lo stesso Sacro Dicastero per cid che riguarda le materie di competenza della
Santa Sede, non ha difficolta da opporre al progetto medesimo ?.
Da Roma il 30 maggio 1945
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 425
Successivamente ebbe anche l'approvazione del Governo militare alleato. Si poteva cosi procedere all'epurazione: condizione indispensabile per riprendere la normale attivita universitaria. Ne abbiamo conferma da un'importante let tera di padre Gemelli, datata da Milano il 26 maggio.
Milano, 26 maggio 1945
Eccellenza Reverendissima, mi preme informare Vostra Ecc.za degli ultimi sviluppi della nostra situazione,
specie dei nostri rapporti con gli alleati; essi sono ottimi. Ho avuto rapporti con il Commissario per la Lombardia, col. Poletti e con il maggiore Vesselo, vice-commissario
alleato per la scuola.
Per cio che piu importa, ossia 1'Universita, essi mi hanno detto che il progetto da me presentato ad essi e di cui ho mandato copia a Lei e ritemito pienamente accettabile; non solo, essi mi sono grati perche ho cercato di fare lo sforzo per mettermi sul piano da essi adottato per riordinare 1'Universita italiana. Mi dicono che hanno spedito il
progetto a Roma con parere favorevole; quindi le Autorita diplomatiche dovrebbero venire da Vostra Ecc.za con la proposta di accettazione. Dopo di che potremo procedere all'epurazione prescritta e ad iniziare gli esami.
Su alcuni punti vorrei fare delle precisazioni: 1. Quanto alia epurazione, letta la scheda che viene mandata e letta la legislazione
sulle sanzioni contro il fascismo, ritengo che nessun professore nostro e nessun impie
gato nostro dovra essere epurato, a meno che si voglia interpretare con animo malevolo
le due espressioni: ? ripetuta apologia del Regime ? e ? faziosita ?, con le quali, e spe cialmente con la prima, si pu6 facilmente colpire chicchessia. Mi pare pero, dato 1'animo
degli Alleati, che questo non sia il caso. 2. Mi preme richiamare l'attenzione di Vostra Eccellenza su un punto del pro
getto da tenere presente nelle eventuali trattative con gli Alleati: nel progetto io ho introdotto l'art. 1, il quale dice come deve essere formato il Consiglio di amministrazione.
Nella circolare Poletti nulla invece si dice del Consiglio di amministrazione; ma io non
potevo non considerare questo punto, perche nel caso nostro particolare il Consiglio di
amministrazione e l'organo per mezzo del quale la Santa Sede governa 1'Universita.
Solo se questo Consiglio di amministrazione e fatto in modo che sia alia dipendenza reale della Santa Sede, noi possiamo essere tranquilli.
Quindi questo articolo e il perno di tutta la difesa della Universita. Per questa ragione ho proposto che tutti i membri eletti a far parte del Consiglio di amministra zione abbiano il previo assenso della Santa Sede.
Se questo articolo, per qualche motivo, non dovesse essere accettato, tutto il
resto cadrebbe e bisognerebbe trovare altra via di difesa.
Non si puo muovere obbiezione che esso e contrario alia vigente legislazione uni
versitaria perche la vigente legislazione universitaria (Testo Unico), all'articolo n. 201 dice che lo Statuto di ciascuna Universita libera stabilisce come deve essere costituito il proprio Consiglio di amministrazione.
Noi, che non abbiamo potuto durante il periodo fascista, introdurre nel nostro Statuto le disposizioni dimostranti la dipendenza dalla Santa Sede, chiediamo che que sto sia fatto ora, giacche gli Alleati riconoscono l'autorita della Santa Sede stessa.
3. Un altro punto sul quale richiamo la Sua attenzione si e che questo progetto avra un valore provvisorio, sino a che il Parlamento avra. promulgato la nuova Legge sull'Istruzione. Percio io ritengo essere opportuno fin d'ora cercare di concedere quanto h possibile da un punto di vista democratico, ossia dare il diritto ai professori di parte
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426 E. FRANCESCHINI
cipare, come e detto nei vari articoli, al governo deU'Universita. Dato che certamente
la nuova Legge sara su questo punto a base molto democratica, a me pare che convenga sin d'ora dare anche alia nostra Universita un ordinamento che possa essere facilmente
difendibile.
In proposito io ho avuto un lungo colloquio con S. E. De Gasperi, il quale mi ha detto che conviene studiare sin d'ora i vari problemi della scuola e tenersi pronti per il
giorno in cui il Parlamento dovra discuterli, onde fornire gli elementi tecnici di cui i Democratici Cristiani potranno valersi. Entra in questo piano studiare come dare
alia nostra Universita una fisionomia che possa essere accettata dai vari Partiti demo
cratici, il giorno in cui dovranno formulare le Leggi universitarie. Concludendo io propongo:
1) di approvare senz'altro il progetto presentato,
2) di accordarsi con le Autorita diplomatiche alleate affinche il Governo alleato mandi a Milano al Commissario regionale Poletti ordini, onde PUniversita possa subito
provedere alia epurazione ed incominciare gli esami. In questa occasione, per mezzo delle Autorita diplomatiche, e necessario che la
Santa Sede dica se intende che io sia, o no, confermato come Rettore. II col. Poletti ha dichiarato che si fara cio che la Santa Sede desidera. Se anche prima della comuni cazione ufficiale io potro tornare da Roma con l'approvazione del progetto da parte della Santa Sede, il col. Poletti, in nome del Governo alleato, dara subito attuazione ad esso; percio, come piu sopra ho detto, subito si potra procedere alle pratiche prescritte per Poperazione e si potranno fare gli esami.
Avendo io detto al col. Poletti che desidero venire a Roma per essere ricevuto da Sua Santita e per conferire con gli organi della Santa Sede, gentilmente egli mi ha offerto un posto in aeroplano; conto percio di venire presto; non posso dire il giorno perche dipende dalle possibility aeronautiche.
Le sard vivamente grato se Ella, o direttamente, o per mezzo di S. Em.za il Car
dinale Canali, mi vorra far dare, come per il passato, un'automobile perche con le mie
gambe non posso fare piu di 300 o 400 metri e sono immobile. Arrivando a Roma Le telefonero.
Mi e gradita Poccasione per porgerle l'omaggio devoto dei miei ossequi. fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
Cosi il 4 giugno il maggiore Vesselo scriveva (c'e del risentimento, per es sere stato scavalcato, nella lettera) prendendo atto che il nuovo statuto era
preso in esame dalla sotto-Commissione dell'educazione (a Roma, presiedu ta dal suo diretto superiore col. Washburne) che ne tratterebbe, direttamente con la Santa Sede.
4 giugno 1945
Oggetto: Educazione. Nuovo Statuto dell'Universita Cattolica. Al dott. prof. Agostino Gemelli, o.f.m.
Universita Cattolica
1. Sento che il nuovo Statuto da voi proposto per P Universita Cattolica e stato
preso in esame dalla sotto-Commissione dell'Educazione in Roma e che vine da essa
discusso direttamente con la Santa Sede.
2. Quindi non e necessario ch'io faccia alcun commento allo Statuto. Stiamo
aspettando informazioni da Roma.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 427
3. Intanto, poiche: a) la questione delPepurazione non puo essere trattata finehe la Santa Sede
non determina la precisa procedura per la nomina del Rettore (punto nel quale il vostro
progetto massimamente differisce dal nostro per le altre Universita) b) la questione della precisa procedura per la riforma della Facolta di Scienze
politiche deve anche essere tuttora definitivamente stabilita, si raccomanda di non fare per il momento altri passi, se non Pinvio delle sehede
personali a tutti gli interessati. 4. Ci sara molto gradito se potrete fornirci una copia delle vostre proposte circa
la revisione dello Statuto per Pincartamento di questo ufficio, essendo stata inoltrata a Roma Paltra copia.
p. il Commissario regionale A. A. Vesselo
Maggiore A.E.C.
Uffiziale regionale per PEducazione
Frattanto padre Gemelli era andato a Roma (7 giugno) sulPaereo del col. Poletti. Da Roma scrive alia sua segretaria, Marisa Scolari, il giorno 8 giugno, una lettera allarmata.
8 giugno 1945 Carissima Scolari,
La faccenda delPUniversita non va bene. Gli inglesi sono ipocriti. Hanno mentito a me e qui hanno detto diverso. E venendo qui abbiamo scoperto il trucco.
Pare necessario che io mi allontani e si nomini il pro-Rettore. Abbiamo proposto almeno di ottenere che questo sia nominato dalla Santa Sede. Riusciremo?
II Papa non vuole che la epurazione, che Egli giudica immorale, sia fatta da un
prelato o sacerdote. Allora abbiamo pensato a Franceschini come pro-Rettore... Io
crederei di accettare. Comunque domani [9 giugno] avro udienza dal Santo Padre e sentiamo.
Abbiamo avuto in Segreteria di Stato discussioni vivissime per complessive 6 ore con i monsignori Pizzardo, Montini, Tardini. Tutti pronti ad aiutarci.
Ora h da vedere che cosa si fa.
Preghiamo molto. Fai pregare nella adorazione. E un lavoro sfibrante a Roma.
Abbiamo anche buoni amici a Roma, grazie a Dio. Prima di tutti Dalla Torre. Saluto Panighi con affetto.
Benedico Scolari.
Un abbraccio a Olgiati. E bene avvertire Franceschini, pero per ora tacere con tutti.
8 [giugno] Festa della Madonna aff. fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
Gli inglesi sono dunque ipocriti, perche a Roma hanno parlato diversamen te che a Milano; vogliono che il Rettore si allontani e si nomini un pro-Rettore; c'e stata in Segreteria di Stato una riunione di sei ore fra il Rettore, il card. Piz
zardo, Montini e Tardini e la sig.na Barelli. Ma di tutto questo viaggio (7-20
giugno) di padre Gemelli a Roma, delle lotte e degli intrighi, dei nemici e degli avversari, ci e giunta una preziosa e vivace relazione (che penso sia opera della
sig.na Barelli).
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428 E. FRANCESCHINI
Relazione del viaggio a Roma del padre Gemelli, 7-20 giugno 1945 La sig.na Barelli ha fatto un effieace lavoro di penetrazione e preparazione ai
vari colloqui avuti dal Padre a Roma. Circa le proposte alleate per il funzionamento dell'Universita, il card. Pizzardo
aveva gia avuto un colloquio con il Colonnello americano all'Istruzione Washburne, il quale si era mostrato duro ed aveva minacciato di chiudere PUniversita.
II card. Pizzardo era del parere di chiedere che almeno padre Gemelli fosse rimasto nel Consiglio di amministrazione.
Si ebbe in seguito un'adunanza fra: card. Pizzardo, padre Gemelli, sig.na Barelli, mons. Montini, mons. Tardini. Si fecero molte discussioni, senza nulla concludere.
Mons. Montini taceva. Mons. Tardini improvvisamente sentenzio essere nel pensiero del Santo Padre che Pepurazione un sacerdote non poteva assolutamente farla: quindi ne padre Gemelli, ne mons. Olgiati (si era ventilata la proposta di nominare Commis sario mons. Olgiati). L'adunanza duro circa tre ore. Dopo tale adunanza padre Gemelli ebbe un abboccamento con mons. Ruffini il quale aveva nei riguardi del Colon nello americano diverso concetto e lo riteneva una persona inteUigente
e ragione vole.
Da una suora delle Dame inglesi la sig.na Barelli apprese che il col. Washburne si lagnava che era andato un rapporto in America da cui risultava che egli non aveva
avuto ottimi rapporti con la Santa Sede e che con essa non si era comportato bene.
Basandosi su questa informazione, la sig.na Barelli convinse la Suora della necessita
per il col. Washburne di appoggiare e difendere padre Gemelli nella soluzione della
questione Universita Cattolica. La Suora preparo difatti un incontro padre Gemelli e col. Washburne.
A costui padre Gemelli fece una breve difesa di se stesso, del resto inutile perche il Colonnello si mostrd pienamente informato delle varie questioni; aggiunse che la
diplomazia tedesca era stata con PUniversita Cattolica di una correttezza ineccepibile, e questo disse per amore di verita e concluse facendo notare che gli Alleati con il loro modo di agire toglievano all'Universita Cattolica anche quel rimasuglio di liberta che ancora le leggi italiane le consentivano.
A questo punto il col. Washburne ha dichiarato che le Leggi italiane non hanno
piu alcuna funzione ? valgono solo le nostre leggi?.
(se padre Gemelli non avesse avuto una Istituzione da salvare, volentieri a questa sortita avrebbe dato due schiaffi al col. Washburne, ma era necessario avere pazienza!).
Girando abilmente il discorso, padre Gemelli riusci a portare il discorso sulla que stione degli studi pedagogici e psicologici, ai quali il Colonnello si interessa.
Alia fine padre Gemelli avanzo una proposta: nominare un Commissario da parte della Santa Sede per procedere ai lavori della epurazione e lasciare, nel frattempo, il Rettore in carica, ma non in funzione. La proposta piacque al Colonnello, che soggiunse: ? veda, nel Suo interesse e bene fare cosi, perche Lei ha i suoi nemici, io ho i miei, e
bisogna che Ella si guardi alle spalle dei suoi nemici ?. II card. Pizzardo invece non ap provd il passo fatto da padre Gemelli, dicendo che aveva fatto male; perche era loro intenzione di tenere duro e non cedere per nulla. II card. Pizzardo fra Paltro, aveva
fatto a padre Gemelli la seguente proposta: ? Noi proporremmo la di Lei nomina a Cardinale e Lei studiera i grandi problemi della cultura ?. Al che il Padre rispose: ? Eminenza, e Lei crede che io cambierei questa tonaca con la porpora? ?.
Si addivenne ad una seduta finale; presenti: il card. Pizzardo, mons. Ruffini, mons. Montini, padre Gemelli, il col. Washburne in cui si preparo il progetto qui alle
gato, firmato dallo stesso Colonnello americano. II Santo Padre, al quale venne pre sentato il progetto [9 giugno] fece togliere la frase finale di lode e di ringraziamento al
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA. NEL 1945 429
col. Washburne dicendo che nessun ringraziamento si doveva a chi aveva mostrato
di porre ostacoli. In seguito il card. Pizzardo comunico alia sig.na Barelli che gli Alleati non sono
d'accordo sulla frase ?. . . se sara in grado di assumerlo ? e la vorrebbero sostituita con
quella ? se non sara epurato ?. Mons. Rumni riteneva di dover accettare tale frase
e cosi si stabili, senza per altro avere prima interpellate il Santo Padre. Padre Gemelli sottopose al Santo Padre la sua proposta di conferire la laurea
honoris causa al maresciallo Cadorna ed il Santo Padre accetto la proposta che ritenne
giusta.
L'importante dichiarazione conclusiva di tutte queste trattative, firmata dal card. Pizzardo, dal segretario Rumni (per la Santa Sede) e dal col. Wash burne (per il Governo militare alleato) e del 12 giugno 1945, e noi la desumia mo dalla seguente lettera del card. Pizzardo al col. Washburne.
Roma, 12 giugno 1945 Ill.mo Signor Colonnello,
stamattina presso h Segreteria di Stato di Sua Santita alia presenza di S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria medesima, e stata discussa la questione relativa alia Universita Cattolica del S. Cuore di Milano ed al suo Rettore padre Agostino Gemelli.
Al termine di tale discussione, la S. V. ha approvato, sottoscrivendola, una di
chiarazione conclusiva che qui riportiamo integralmente: ? Premesso che la Santa Sede non vede ragione sufficiente per procedere al ritiro
del Rettore dell'Universita Cattolica del S. Cuore di Milano, o alia sospensione delle sue funzioni godendo egli la fiducia della Santa Sede;
premesso che le Autorita alleate esigono almeno una sospensione provvisoria di S. E. padre Agostino Gemelli dall'esercizio delle sue funzioni di Rettore della mede sima Universita Cattolica;
si puo praticamente procedere nel modo con cui lo stesso padre Gemelli ha oral mente trattato col sig. col. Washburne, e cioe:
II Rettore attuale rimane in carica, ma non agira e non compira alcun atto finche
la richiesta epurazione avra termine.
Nel contempo fungera da pro-Rettore o da Commissario il Rev.mo prof, ordina
rio mons. Francesco Olgiati, designato dalla Santa Sede.
Mons. Olgiati proporra i nomi dei cinque professori laici fra i quali le Autorita alleate sceglieranno i tre professori che dovranno procedere alia epurazione.
Non piu tardi della prossima sessione autunnale di esami (1? ottobre 1945) padre Gemelli riprendera le sue funzioni ordinarie di Rettore, se sara in grado di riassumerle.
Cio s'intende se non sara epurato. S'intende che gli esami potranno cominciare regolarmente il giorno 25 del mese
corrente ?.
Cogliamo l'occasione per ringraziarLa, Signor Colonnello, della gentilezza con cui ha procurato, un affare di si grande importanza, di venire incontro ai desideri della Santa Sede.
Con sensi di stima e di ossequio dev. mo
G. Card. Pizzardo Ernesto Ruffini, Segr.
A tale lettera, noi dovremo fare spesso riferimento in seguito.
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430 E. FRANCES CHINI
Al 12 giugno la situazione era percio la seguente: 1) padre Gemelli rimane in carica, ma non compie alcun atto; 2) giungera nel frattempo come pro-Ret tore mons. Olgiati designato dalla Santa Sede; 3) questi proporra i nomi di cin
que professori laici fra i quali il Governo militare alleato scegliera i tre che pro cederanno all'epurazione; 4) padre Gemelli riassumera, non piu tardi del 1? ot
tobre, le funzioni di Rettore, se non sara stato epurato. Si trattera di agire, ora, in modo che padre Gemelli sia epurato perche
questa era la ferma intenzione del Governo militare alleato. il vero che Pio
XII, contrario ad ogni epurazione, gli aveva proposto nell'udienza del 14 giu gno di ? sottrarlo completamente (a tali) pratiche ? ma padre Gemelli ritenne
opportuno di non godere di tale privilegio e di affrontare Fesame con tutti i
professori e tutti gli impiegati della ? sua ? Universita. Tale suo leale compor tamento risulta da una sua lettera all'amico vescovo Adriano Bernareggi.
2 luglio 1945 Eccellenza Rev.ma e carissima,
ti ringrazio molto per la tua lettera e per le tue espressioni di bonta. A proposito della mia questione ritengo opportuno di mandarti copia di un accordo fatto tra la Santa Sede e gli Alleati. Come e naturale, lo comunico a te in quanto Vescovo, ma e bene che rimanga riservato.
II Santo Padre mi ha dimostrato una grandissima bonta: Egli riteneva di sottrarmi
completamente alle pratiche dell'epurazione, ma io ho ritenuto opportuno di pregarLo di non usarmi questo privilegio in vista soprattutto dell'avvenire. Le dimostrazioni sue di bonta sono riuscite per me di grandissimo conforto e di incoraggiamento a la vorare.
Grazie vive di quello che mi scrivi per Pintroduzione del volume sulla carita; sta bene. Allora aspetto per la meta di luglio, pur di avere.
Ti prego benedirmi e gradire Fomaggio devoto dei miei ossequi.
I fautori dell'epurazione e i loro alleati non mancavano certamente. Si co
mincio con una violenta campagna di stampa. II 16 giugno usci un duro attac co de ? L'intransigente?, seguito, il giorno dopo, da un altro di ? Gioventii d'Azione ? e, il 23 giugno, uno a firma di Fabio Cusin su Dittatura intellettuale. Gentile e Padre Gemelli. E altri ancora. Ma questi erano scontati. Quello che piu addoloro padre Gemelli fu, invece, una pubblica presa di posizione della Facol ta di Giurisprudenza, in una seduta tenuta in casa del prof. Balladore Pallieri
il 23 giugno. In essa non viene, e vero, neppure nominato padre Gemelli: ma si
chiede che anche FUniversita Cattolica venga sottoposta, agli effetti della no
mina di un pro-Rettore e dell'epurazione, alia disciplina comune a tutte le al tre Universita.
Erano presenti alia seduta sei professori: Balladore (preside), Messineo, Ro
tondi, Rovelli, Delitala, Giacchi. Avevano rifiutato d'intervenire tre: Biondi,
Roberti, Vuoli. Era assente e non sapeva nulla Zanzucchi. Dei presenti, uno
almeno, il sac. prof. Francesco Rovelli era stato messo al corrente da padre Ge melli stesso dell'accordo raggiunto a Roma dalla Segreteria di Stato il 12 giu gno. Ma la riunione fu fatta ugualmente. Copia della delibera, approvata al
l'unanimita, fu mandata il 25 giugno a padre Gemelli e al Presidente del CNL
della Lombardia, Sereni, con la seguente lettera d'accompagnamento:
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 431
Milano, 25 giugno 1945 111.mo Presidente,
in esecuzione al deliberato della Facolta di Giurisprudenza della Universita Catto lica del S. Cuore, in data 23 giugno scorso, Le trasmetto Pannesso voto della Facolta
medesima. La Facolta Le sara grata se vorra trasmetterlo alPAssemblea di cui Ella e
presidente e che e competente a pronunciarsi in merito.
Con ossequio II Preside della Facolta di Giurisprudenza
Giorgio Balladore Pallieri
Ed ecco la delibera:
La Facolta di Giurisprudenza dell'Universita Cattolica del S. Cuore, preso atto
che, per sopperire aU'imprescindibili esigenze della epurazione, sono stati dimessi in Alta Italia dalla loro carica tutti i Rettori e sostituiti con pro-Rettori; che cio e awe nuto in modo del tutto generate, prescindendo da ogni valutazione personale, tanto che anche la dove la medesima persona si e conservata, si pronuncio la sua decadenza da Rettore e la sua nomina a pro-Rettore.
Dichiara di non vedere alcun motivo pel quale queste disposizioni non siano da
applicare anche in questa Universita. Rileva che nulla nella configurazione particolare della Universita Cattolica osta
alia applicazione delPanzidetto regime. Ne e prova il fatto che esso e stato applicato alle altre Universita libere, la cui situazione giuridica e per questo aspetto del tutto identica a quella della Cattolica. Non sussistono infatti per la Universita Cattolica Hmiti eccezionali derivanti da accordi con la Santa Sede, poiche negli atti seguiti con
questa, la sola norma riguardante la Universita Cattolica (art. 38 del Concordato) non interferisce nella presente materia.
L'art. 38 del Concordato si Hmita infatti a subordinare al nulla osta della Santa Sede la nomina dei professori dell'Universita Cattolica al fine di assicurare che nulla vi sia da eccepire dal punto di vista morale e religioso. Nulla il concordato dispone per il Rettore, ne la Santa Sede addiviene ad altro titolo alia nomina di questo (che e invece nominato giusta lo Statuto dell'Universita dal Consiglio di amministrazione
tra il Corpo accademico). Ritenendosi la Santa Sede sufficientemente cautelata dal fatto che il Rettore e scelto tra questi professori che hanno gia ottenuto il nulla osta, ne consegue che il concordato non e di ostacolo alia nomina di pro-Rettore con la
sola vertenza che se la scelta cadesse su di un professore estraneo all'Istituto, biso
gnerebbe chiedere ed ottenere il preventivo nulla osta della Santa Sede. In tali Hmiti nulla impedisce che sia nominato un pro-Rettore, e poiche vi sono attualmente ecce
zionali inderogabili esigenze di ordine pubblico, di fronte alle quali deve cedere il passo ogni altra considerazione, si chiede che anche PUniversita Cattolica venga sottoposta alia disciplina comune a tutte le altre Universita. Essendo PUniversita Cattolica in
questa materia integralmente soggetta alle norme di diritto interno italiano, sarebbe
deprecabile un provvedimento che sotto l'apparenza del privilegio la estraniasse in realta dalla vita pubblica del paese in un momento di tanta gravita e importanza come
quella attuale e in un momento per giunta in cui il contributo di pensiero cristiano dell'Ateneo dei cattolici italiani puo essere di fondamentale valore.
La precedente delibera fu pubblicata da ? L'Unita ? (26 giugno), dal? Po
polo ? (26 giugno) e dall'? Italia libera ?. Ebbe vasta risonanza, anche fuori del mondo della scuola.
Ma intanto quanto era stato deciso a Roma il 12 giugno veniva attuato.
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432 E. FRANCESCHINI
II 25 giugno mons. Olgiati, pro-Rettore, indicava al maggiore Vesselo i nomi
dei cinque professori (Roberti, Soranzo, Franceschini, Vuoli, Pisani) ehe dove vano procedere all'epurazione:
25 giugno 1945 Ill.mo Maggiore,
in evasione alia di Lei lettera del 22 corrente, tel. 12407, Ext. 2032, ED/4=24, mi onoro proporre i seguenti cinque professori laici per la costituzione della Commis sione di epurazione del nostro Ateneo. Prof. Roberti Melchiorre, professore ordinario di Storia del Diritto italiano nella Fa
colta di Giurisprudenza. Firmatario nel 1924 del manifesto Benedetto Croce
(Appello agli intellettuali d'ltalia contro la politica fascista). Non e mai stato iscritto al PNF.
Prof. Soranzo Giovanni, professore ordinario di Storia nella Facolta di Magistero. Fece sempre professione di antifascismo. Non fu mai iscritto al PNF.
Prof. Franceschini Ezio, professore ordinario di Letteratura latina medioevale nella Facolta di Lettere e Filosofia. Ufficiale del Corpo Volontari della Liberta presso il Comando Generate Alta Italia (Ufficio Informazioni ? Ufficio Controspionag gio
? Ufficio Avio-rifornimenti alle formazioni partigiane dell'Alta Italia, in
collegamento diretto con i Comandi alleati nella Svizzera: Lugano e Berna). Ha messo in salvo numerosi condannati politici (tra i quali il Rettore della R. Universita di Padova, prof. Concetto Marchesi), ebrei e prigionieri alleati. Per la sua attivita esplicata in periodo clandestino, fu colpito da mandato di cattura e ricercato attivamente dalla Polizia repubblicana e dalle SS tedesche.
Prof. Vuoli Romeo, professore ordinario di Diritto costituzionale nella Facolta di Giu
risprudenza. Fermato dalla Polizia politica di Como il 26 ottobre 1944 per la sua attivita clandestina antifascista. Gia fin dal 1940 sottoposto a vigilanza e ad interrogatori delPufficio di Polizia politica.
Prof. Pisani Vittore, professore ordinario di Glottologia nella R. Universita di Milano e professore incaricato della stessa disciplina nella Facolta di Lettere e Filosofia delPUniversita Cattolica del S. Cuore. Noto a tutti per i suoi sentimenti antifa
scist e per la sua grande rettitudine pubblica e privata. Accludo le schede relative a queste cinque persone e prego gradire i miei ossequi.
II 27 giugno, tre fra i cinque professori designati (Melchiorre Roberti, Gio vanni Soranzo, Ezio Franceschini) furono scelti dal Governo militare alleato con la seguente comunicazione a mons. Olgiati:
27 giugno 1945
Oggetto: Conferma nomina Commissione di epurazione. Al: pro-Rettore delP Universita Cattolica del S. Cuore.
I. A nome del col. Poletti, Commissario regionale per la Regione Lombarda, Le confermo la nomina dei designati a far parte della Commissione di epurazione dell'Uni versita Cattolica:
prof. Roberti Melchiorre
prof. Soranzo Giovanni
prof. Franceschini Ezio.
La Commissione cosi composta risulta senz'altro insediata nel suo ufficio.
Per il Commissario regionale: A. A. Vesselo
Maggiore A.E.C.
Ufficiale regionale per Peducazione.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 433
A seguito di tale eonferma, i professori Roberti, Soranzo, Franceschini venivano regolarmente nominati, il 30 giugno, da mons. Olgiati, come compo nent! la Commissione di epurazione, con la lettera seguente:
Milano, li 30 giugno 1945 Ch.mo Professore,
come Le e noto, io ho presentato cinque nomi di professori laici al Governo militare alleato della Lombardia per la epurazione del Corpo accademico e del personale ammi nistrativo dell'Universita.
II Governo militare alleato ha costituito la Commissione con i seguenti tre nomi:
prof. Roberti Melchiorre
prof. Soranzo Giovanni
prof. Franceschini Ezio.
La prego, in considerazione degli ordini ricevuti dallo stesso Governo militare
alleato, di procedere il piu sollecitamente possibile alPesame delle schede ed a tutti
gli atti che la Commissione riterra necessari per assolvere il Suo compito e presentarmi alia fine la relazione, che io a mia volta trasmettero al Governo alleato.
Le comunico inoltre che il Governo alleato ha avocato a se il diritto di procedere alia epurazione degli studenti; mi pregio all'uopo comunicarLe copia di una circolare emanata in merito dal Governo alleato e prego la Commissione di volermi redigere la lista di cui al n. 5, lista che io mi incarichero di trasmettere alPUfliciale regionale per PEducazione.
Con ossequi II pro-Rettore
F. Olgiati
Questa Commissione nomino Roberti suo presidente e Franceschini segre tario. Fino all'espletazione del suo mandato, ne Presidi, ne Consigli di Facolta sarebbero rimasti in carica e ogni altra attivita accademica ? eccettuati gli esami ? sarebbe stata sospesa (lettera Olgiati, 7 luglio). Per disposizione del Go verno militare alleato Pespletamento delPepurazione doveva essere compiuto, nelle Universita milanesi, entro il 31 luglio come si legge nella lettera di Vesselo del 6 luglio che qui riproduciamo.
6 luglio 1945
Oggetto: Conclusione lavori delle Commissioni di epurazione ed elezione dei Rettori o Direttori.
Ai: pro-Rettori, pro-Direttori, Commissari, ecc, delle Universita, Istituti di grado universitario, Accademie.
1. Sono a conoscenza che in parecchie altre citta le Commissioni di epurazione universitarie hanno da tempo concluso i propri lavori e che si e gia proceduto o si sta
procedendo alPelezione dei Rettori o Direttori. 2. Pertanto dispongo che entro e non oltre il 31 luglio c.a. Pepurazione delle
Universita, degli Istituti superiori universitari, delle Accademie e dei Conservatori sia conclusa e che entro tale data si sia proceduto all'elezione dei Rettori o dei Direttori.
3. Prego voler dare assicurazioni in merito.
Per il Commissario regionale: A. A. Vesselo
Maggiore A.E.C.
Ufficiale regionale per PEducazione
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434 E. FRANCESCHINI
Su disposizione del Governo militare alleato, mons. Olgiati, con una let tera del 13 luglio, comunicava inoltre che le eventuali delibere prese dai Con
sigli di Facolta dopo il 25 aprile, sarebbero state nulle:
Milano, li 13 luglio 1945 Chiarissimo Professore,
facendo seguito alia mia del 7 corr. mi pregio riportarle quanto PUfficiale regionale per PEducazione del Governo alleato mi comunica con circolare in data 7 corr.
1. Sono a conoscenza che in alcune Universita o Istituti superiori universitari continuano ad essere radunati i Consigli di Facolta.
2. Ricordo che i Consigli di Facolta non possono, in modo assoluto, adottare
disposizioni finche non saranno concluse le operazioni di epurazione dei docenti e fin che non saranno ricostituiti gli organi universitari.
3. Pertanto tutte le deliberazioni prese dai suddetti Consigli di Facolta, a datare dal 25 aprile corrente anno e fino a nuovo ordine, sono nulle.
Con ossequi II pro-Rettore
F. Olgiati
Nel frattempo padre Gemelli stese, in data 14 luglio un importantissimo memoriale riassuntivo a Pio XII sulla linea di condotta seguita dalPUniversita Cattolica fin dalla sua inaugurazione.
Eccolo.
Beatissimo Padre, in quest'ora storica, nella quale si sta iniziando un'epoca nuova, ricca di respon
sabilita per tutti coloro che, amando la Chiesa, stretti intorno al Pontificato romano ?
che mai rifulse cosi grande, come in questi tempi ? sentono il dovere di aumentare i
loro sforzi per il trionfo del Regno di Cristo, permetta la Santita Vostra che io Le espon ga la linea di condotta seguita dalP Universita Cattolica del S. Cuore dal giorno della sua inaugurazione sino ad oggi. Si tratta di un criterio programmatico, che spiega tutta Popera mia e di quanti con me hanno fedelmente collaborato, ed al quale vor
remmo ancora ispirarci nel prossimo avvenire, se Voi, Beatissimo Padre, lo desiderate.
Quando nel 1921, S. S. Benedetto XV di v. m. erigeva PUniversita del S. Cuore, i cattolici italiani realizzavano un loro antico sogno e vedevano coronati i voti dei loro
maggiori della Azione Cattolica, che per numerosi decenni, da Vito D'Ondes Reggio in poi, non solo avevano lottato per la difesa della Hberta d'insegnamento in ogni genere di scuola, ma avevano pregato per affermare questo ideale anchen el campo universitario. E la gioia comune fu intensa; profonda la riconoscenza nel Signore.
Occorreva, pero, che PAteneo venisse giuridicamente riconosciuto, perche, senza
di questo, Pinflusso sulla vita nazionale sarebbe stato scarso. E noi, per volonta e sotto la guida paterna di S. S. Pio XI di v. m., nel 1924 approfittammo della Legge 30 set tembre 1923, chiamata comunemente Riforma universitaria Gentile, che autorizzava
la costituzione di Universita libere. Purtroppo il Governo del tempo non accetto di riconoscere la Universita gia canonicamente eretta, ma voile che fosse istituita per effetto e a norma della legge sopraddetta. Questo fu un grave inconveniente, che anche
di recente ebbe funesti effetti; ma il Santo Padre Pio XI, Vostro venerato Predecessore, preferi accettare questa formula non certo favorevole e che era espressione dello Stato
totalitario, piuttosto che rinunciare al grande beneficio di avere il diritto di conferire lauree riconosciute valevoli agli effetti legali con parita a quelle rilasciate dalle altre Universita. II nostro Ateneo, al pari della altre Universita libere in Italia, chiese ed
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 435
ottenne il rieonoscimento giuridico, che nel 1929 ebbe una conferma nelPart. 38 del
Coneordato, in quanto veniva stabilito che nessun professore potesse salire la cattedra senza il nulla osta della Santa Sede.
Come io allora ripetutamente dichiarai, in giornali quotidiani, in riviste, in di scorsi inaugurali di anni accademici ed alia Settimana sociale di Napoli nel 1925, i cattolici non potevano guardare la Legge Gentile se non come un primo passo verso la
meta, che essi si prefiggevano nei loro postulati per la liberta della Scuola. Pur plau dendo a quanto era stato concesso, nel 1925, pubblicamente
?e permetta la Santita
Vostra che io riporti le mie precise parole di quel tempo ? sentii il dovere di procla
mare: 1) ? Io non sono ne fascista, ne gentiliano, perche mi accontento di essere cat
tolico ?. 2) La legge era molto lontana dalPattuare i voti formulati a Venezia nel 1874, nel primo Congresso dei Cattolici Italiani a proposito della liberta della scuola. 3) E
soggiungevo: ? Noi dobbiamo lottare, lottare fino alia fine, lottare con tutte le nostre
forze, perche l'ltalia abbia a realizzare questa liberta: essa sara la salvezza della Patria dai perieoli che oggi la insidiano nella vita; sara la sua rinnovazione, Pinizio della sua
grandezza ?. ? La vera liberta della scuola ? insistevo alia Settimana sociale di Napo li ? non e la schiavitu dei regimi monopolistici dello Stato, e non e quella simulata schiavitii che si ha nei regimi nei quali lo Stato da quel tanto di liberta che gli fa co
modo ?.
Durante il regime fascista, sempre sotto la guida di Pio XI, ho cercato di raggiun gere qualche altra conquista. il cio che da qualche critico fu definita la mia collabora zione coi diversi Ministri dell'Educazione nazionale, non fu altro se non la serie dei
tentativi, spesso penosi e dolorosi, per realizzare adagio adagio il programma nostro in un punto cosi essenziale, poiche dalla Scuola dipende Peducazione di tutta la gioventu.
E da notarsi che nel 1935, divenuta sempre piu grave la pressione fascista, io
proposi al Santo Padre Pio XI Pemanazione di alcune norme atte a salvaguardare il carattere cattolico delPUniversita. II Santo Padre mi diede Pincarico di studiare come
questo si potesse realizzare; grazie al prezioso aiuto del venerato fratello di Vostra
Santita, il marchese Francesco Pacelli, al quale mi ero venuto nel frattempo legando con il dolce legame di un'indimenticabile e religiosa amicizia, vennero elaborati tre Decreti che il Santo Padre approvo e furono emanati dalla Sacra Congregazione dei
Seminari e delle Universita degli studi, allora retta dal venerato card. Gaetano Bisleti.
Purtroppo questi Decreti non avevano che valore canonico. Io pero mi attenni rigo rosamente alia loro osservanza e ne venne grande vantaggio. Occorse opera di equili brio per applicarli, ma grazie alia dedizione dei migliori miei collaboratori, sono riuscito nell'intento. Ora bisognera spiare la prima occasione per inserire cio che quei Decreti
dispongono nel nostro Statuto. Io penso che questo sara possibile il giorno in cui si
addiverra, come e certo, dopo la Costituente, ad una riforma della legislazione univer
sitaria e converra farlo anche se si dovesse rinunciare a qualche vantaggio.
A suo tempo presentero in modo concreto il problema a Vostra Santita.
Dopo il 25 luglio 1943 con la caduta di Mussolini e dopo P8 settembre di quell'anno, il mio compito non era piu quello di trattare con un Governo ormai basato sulla illega lity e sulParbitrio,
? forte solo dell'appoggio delle armi tedesche, ? bensi quello di salvare FUniversita dei cattolici italiani.
Mi sono posto fermamente, con tutte le forze del mio animo, sorretto in questo da alcuni fedelissimi collaboratori, a seguire ad ungnem le autorevoli direttive, implorate ed avute, per mezzo della Segreteria di Stato, da Vostra Santita; percio io mi proposi, da un lato, di tenere aperto PAteneo fino all'estremo delle possibility, per favorire Pinteresse degli studenti, come Vostra Santita raccomando di fare, e
quindi di prose
guire Pattivita accademica come era possibile, data la situazione difficilissima in cui
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436 E. FRANCESCHINI
venne a trovarsi Milano per la duplice oppressione tedesca e repubblicana-fascista;
mentre, dalPaltro lato, mi sono studiato rigorosamente di non compiere alcun atto
che avesse potuto significare adesione alia pseudo-repubblica fascista, pronto a chiudere l'Universita, se tale adesione fosse stata imposta.
Raccolsi pertanto il Consiglio di amministrazione, la Giunta direttiva ed il Senato accademico e li convocai molto di frequente per averne consiglio ed aiuto; diedi parola d'ordine ai Presidi di seguire il duplice indirizzo indicato sopra; pregai i Presidi di comunicare la parola d'ordine ai singoli professori. Non eseguii mai un ordine del Governo repubblicano, neppure per cio che riguardava il calendario accademico. Per
gli esami, elusi gli ordini che prescrivevano agli studenti di presentare document! militari comprovanti che essi si erano arruolati nell'esercito repubblicano; occultai accuratamente elenchi e registri di questi studenti per salvarli dalla deportazione in
Germania; procurai con ogni mezzo che essi potessero sostenere esami e proseguire la
loro camera universitaria, onde non perdere anni per essi preziosi. Anche per le tasse,
che pure avrebbero dovuto essere aumentate, dato il mutato valore della moneta, non applicai la legge repubblicana. Inoltre, non conferii neppure una laurea, perche avrei dovuto farlo in nome della Repubblica, limitandomi a rilasciare, quanto era pos sible e non facesse correre pericolo agli studenti, attestati che essi avevano subito
e superato gli esami di profitto e di laurea. In una parola non feci e non permisi fosse fatto alcun atto che equivalesse a riconoscimento della legittimita del governo repub blicano fascista.
E giacche per ottenere domani il riconoscimento dei diritti della Scuola libera, era opportuno aiutare il Comando militare di liberazione, con grave rischio personale l'ho ospitato alia Universita Cattolica, nel mio stesso Laboratorio di Psicologia, tanto che il generale Raffaele Cadorna in una sua lettera del 10 maggio u.s., a nome del
Comando, ringraziava l'Universita nostra perche ? fu il primo e il solo Istituto pubblico che con slancio di fraterna solidarieta verso i Volontari della Liberazione, venne in
suo aiuto ?.
Oggi, dopo la liberazione avvenuta, l'Universita del S. Cuore vorrebbe proseguire con lo stesso programma che costantemente attuo sotto forme diverse e secondo le
diverse contingenze, animata dal proposito di essere fedele alia Chiesa, al Papa e al
suo carattere cattolico. L'identica idea che ha animato la vita del nostro Ateneo nel
passato, e che e brillata agli occhi di quanti l'hanno sostenuta sin qui e per cui abbiamo ottenuto il plauso e il consenso dell'Episcopato italiano, specie dell'Azione Cattolica,
ispirera sempre la vita del nostro Ateneo nell'avvenire; e questa idea e continuare a
pregare, a lavorare, a soffrire, perche la vera liberta della Scuola abbia in Italia, so
prattutto nel mondo dell'alta cultura, il perfetto compimento. Voglia la Santita Vostra, con la bonta d'animo per la quale tutti L'amiamo e per
la quale vorremmo alleviare la Sua sofferenza e il Suo lavoro, volgere lo sguardo sui nostri propositi. Nulla come la benedizione del Vicario di Cristo varra a moltiplicare le nostre energie. Noi vogliamo della Santa Sede, del Papa essere fedeli servitori fino all'ultimo respiro e se occorresse siamo pronti, se Iddio ci dara la grazia,
a dare per
questo ideale di amore la nostra vita.
Prostrato al bacio del S. Piede, mi professo di Vostra Santita umilissimo figlio
Milano, 14 luglio 1945 fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
La prima seduta della Commissione di epurazione ebbe luogo il 5 luglio. Ne seguirono altre dodici. L'ultima fu il 19 luglio.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 437
II 21 luglio la Commissione presentava al magg?ore Vesselo tramite il pro Rettore mons. Olgiati ?le schede esaminate (229) con annessi i document! giu stificativi, e la Relazione finale ? (lettera di Roberti) considerando finito il suo
compito 9.
La Commissione di epurazione nominata da codesto Commissariato per FUniver
sita Cattolica del S. Cuore, avendo chiuso i suoi lavori oggi 20 luglio, ha Fonore di pre sentare le schede esaminate (229) con annessi i documenti giustificativi e, in duplice copia, la Relazione dei lavori.
Con ossequio II Presidente della Commissione
Milano, 20 luglio 1945 prof. Melchiorre Roberti
E qui si svela chiaramente la manovra del Governo militare alleato (mag giore Vesselo): la relazione non viene approvata, perche padre Gemelli non e
stato proposto per Fepurazione! II maggiore Vesselo ? scarica ? cosi il problema sul suo diretto superiore a Roma, il col. Washburne. Decida lui.
Di tali avvenimenti abbiamo un documento assai importante: la seguente lettera, in data 11 agosto, di mons. Olgiati a Pio XII.
Beatissimo Padre, credo doveroso da parte mia informare Vostra Santita di quanto e awenuto e
sta avvenendo alPUniversita Cattolica del S. Cuore, dopo la mia designazione a pro
Rettore, voluta dalla bonta della Santita Vostra, per la questione delPepurazione. Secondo le direttive ricevute, io mi sono limitato a presentare al Commissario
regionale alleato per la scuola cinque nomi di professori, i quali dovevano procedere alia epurazione. Fra questi cinque nomi il Comando alleato scelse i primi tre e preci samente:
Prof. Melchiorre Roberti, professore ordinario di Storia del Diritto italiano nella Facolta di Giurisprudenza. Incluso nella Commissione per i seguenti meriti anti fascisti: firmatario nel 1924 del manifesto Bendetto Croce (appello agli intellettuali d'ltalia contro la politica fascista). Non e mai stato iscritto al Partito Nazionale Fascista;
Prof. Soranzo Giovanni, professore ordinario di Storia nella Facolta di Magistero. Incluso nella Commissione per i seguenti meriti antifascisti: Non fu mai iscritto
al Partito Nazionale Fascista e fece sempre professione di antifascismo; Prof. Franceschini Ezio, professore ordinario di Letteratura latina medioevale nella
Facolta di Lettere e Filosofia. Incluso nella Commissione per i seguenti meriti antifascisti: Ufficiale del Corpo Volontari della Liberta presso il Comando Generale Alta Italia, in collegamento diretto con i Comandi alleati nella Svizzera: Lugano e Berna. Ha messo in salvo numerosi condannati politici (tra i quali il Rettore della R. Universita di Padova, prof. Concetto Marchesi), ebrei e prigionieri alleati. Per la sua attivita esplicata in periodo clandestino, fu colpito da mandato di
9 II testo della prima redazione di questa Relazione (20-21 luglio) e interamente uguale a quello della seconda redazione (1 settembre) ed b edito da G. Rumi, In margine al centenario di A. Gemelli. . . , cit., pp. 1027-1040. Fa eccezione il giudizio su padre Gemelli, molto phi sviluppato nella seconda redazione, e su cui ritorneremo.
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438 E. FRANCESCHINI
cattura e ricercato attivamente dalla Polizia repubblicana e dalle SS tedesche. La Commissione adunque era costituita da membri che non potevano essere ac
cusati di filofascismo, ne potevano essere sospettati di non agire secondo la mentalita
epurativa degli angloamericani.
Questa Commissione si pose al lavoro ai primi di luglio, appena venne nominata; e, durante le sue indagini, io mi sono astenuto in modo completo da qualsiasi intervento.
Dopo di aver diligentemente esaminato, caso per caso, essa termino le ricerche il
giorno 21 luglio e, in plico sigillato, cosi come l'avevo ricevuto, io stesso portai al Com missario regionale alleato per la Scuola, maggiore Vesselo, la relazione, che mi permetto di accludere in copia:
II maggiore Vesselo apri il plico in mia presenza e, dopo un rapidissimo sguardo alia relazione, incomincio a protestare perche la Commissione era stata eccessiva
mente indulgente e non aveva voluto fare epurazione di alcuno. Risposi che io ero
ignaro dei risultati raggiunti dalla Commissione, perche il mio compito non riguardava affatto le indagini che essa doveva svolgere. II maggiore Vesselo soggiunse alcune parole oscure e minacciose, che mi meravigliarono altamente, in quanto mi sembrava impossi ble che da un cosi rapido sguardo a venti fogli dattilografati egli potesse formarsi un
giudizio; ebbi la sensazione che il giudizio egli lo possedesse gia fin da prima e che l'unico motivo vero del suo strano atteggiamento fosse il fatto che padre Gemelli non era stato epurato.
Congedandomi, il maggiore Vesselo mi disse che avrebbe consegnato la relazione all'Ufficio di Pubblica Sicurezza per le informazioni sui singoli e che in seguito avrebbe comunicato la relazione stessa a Roma.
Una delle ragioni che il maggiore Vesselo portava per confermare la sua valutazio ne pessimistica della relazione era che nella Universita Cattolica occorresse una epura
zione severa per dichiarazione stessa di alcuni professori dell'Ateneo.
Egli alludeva ad un fatto increscioso, avvenuto alcune settimane prima. La Santa
Sede aveva deciso, d'accordo con il colonnello Washburne del Comando alleato a Roma,
che, pure nominando il sottoscritto come pro-Rettore per Pepurazione, rimanesse in
carica, come Magnifico Rettore, il Rev.do Padre Agostino Gemelli, il quale pero, durante il periodo della epurazione, non doveva esercitare il suo ufficio. Appena venne
conosciuta la decisione, che fu salutata con gioia dalla stragrande maggioranza di pro
fessori nostri e degli studenti, un minuscolo gruppo di professori della Facolta di Giu
risprudenza manifesto il proprio dissenso. Essi si raccolsero in casa del prof. Balladore Pallieri e votarono, presentandola abusivamente come ordine del giorno della Facolta, una dichiarazione, che sonava disapprovazione a quanto era stato deciso a Roma: era
una critica alle decisioni della Santa Sede e un pronunciamento, sia pure velato, contro
padre Gemelli. L'ordine del giorno fu mandato a tutti i giornali cittadini, compresi quelli comunista, socialista, liberale, che lo pubblicarono integralmente.
Ripeto, non tutta la Facolta era intervenuta; anzi parecchi membri di essa prote
starono energicamente sia contro Pillegale convocazione, sia contro tale ordine del
giorno, cosi sconveniente ed inopportuno.
Si tratta solo dei seguenti professori della Facolta di Giurisprudenza: 1) prof. Giorgio Balladore Pallieri
2) prof. Orio Giacchi
3) prof. Giacomo Delitala
4) prof. Francesco Messineo, giurista purtroppo senza pratica religiosa e senza
fede, chiamato alPUniversita parecchi anni or sono, con il consenso di Pio XI. di s. m.,
quando mancavano giuristi nostri in questo campo di studi.
5) E un sacerdote, il prof, don Francesco Rovelli. E da rilevare che, prima del
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 439
l'adunanza dei professori di Giurisprudenza, egli aveva avuto completa relazione diretta
da padre Gemelli dell'accordo stipulato tra la Santa Sede e il Governo alleato.
L'indignazione sollevata da tale or dine del giorno fu grande: lettere e proteste piovvero in gran numero da tutte le parti e acquistarono il significato di un plebiscito a favore di padre Gemelli: professori e studenti moltiplicarono i loro attestati di stima e di adesione al Rettore; e la dimostrazione acquisto un cosi alto significato, che alcuni dei cinque firmatari dell'ordine del giorno corsero ai ripari, tentando di sminuire il valore del gesto insano.
Cio non toglie che il maggiore Vesselo rimanesse impressionato, o almeno dicesse di esserlo, da un simile ordine del giorno, al quale egli asserisce di aver tolto ogni importanza, in quanto con un suo decreto aveva stabilito che all'entrata del Governo
alleato in Lombardia tutte le Facolta universitarie erano prive del diritto di adunarsi e di prendere qualsiasi deliberazione.
II 21 luglio io ho consegnato al maggiore Vesselo la relazione: ma non ebbi poi al cuna risposta ufnciale in merito. Mi risulta tuttavia che egli, fino dal 25 luglio, ha man dato la relazione al Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia, perche espri messe il suo parere. II Segretario del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, con pensiero indubbiamente delicato, passd la relazione al prof. Giacchi della nostra
Universita, pregandolo di occuparsene e di informarci, in forma privata: ma il prof. Giacchi, firmatario del deplorevole ordine del giorno, non ne fece nulla; solo l'altro ieri io venni a conoscenza della cosa, per merito dell'aw. Brusasca, uno dei membri
del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, Democratico Cristiano.
II maggiore Vesselo, mi riferi l'avv. Brusasca, continuava ad insistere energica
mente, perche il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia si radunasse alia sua
presenza ed insieme con lui discutesse i risultati della Commissione di epurazione presso l'Universita Cattolica. Egli intendeva ricorrere in ogni modo a Roma; ma prima voleva avere il parere del Comitato di Liberazione Nazionale. Questo modo di procedere era evidentemente arbitrario, perche, sia secondo le norme generali sull'epurazione, sia
secondo la convenzione stipulata fra la Santa Sede ed il col. Washburne, il Comitato di Liberazione non aveva competenza a giudicare i deliberati della Commissione di
epurazione. E questo appare evidente anche per il fatto che nessun'altra Universita e
stata sottoposta ad un procedimento simile. Nel modo di agire del maggiore Vesselo noi abbiamo veduto con chiarezza un tentativo subdolo di colpire padre Gemelli.
Questa era la situazione di ieri, la quale, secondo l'avv. Brusasca ed anche secondo
il mio modesto parere, non puo essere spiegata se non dal fatto che il maggiore Vesselo,
spinto consciamente od inconsciamente da forze occulte (di natura massonica o prote
stante), vuole ad ogni costo Fepurazione di padre Gemelli, ora che l'organo competente si e pronunciato a favore di lui.
Fortunatamente la esitazione ad agire da parte del Comitato di Liberazione suseito
nel maggiore Vesselo il sospetto che presso di questo non avrebbe trovato appoggio alia sua tesi e cio spiega la deliberazione, alia quale egli e venuto stamani.
II Segretario della nostra Commissione di epurazione, prof. Ezio Franceschini, si reed presso il Comando alleato per cercar di chiarire la questione. II maggiore Vesselo lo fece ricevere (11 agosto) da uno dei suoi sostituti, il ten. Sabetta, il quale, a nome del Maggiore, fece al prof. Franceschini delle dichiarazioni che si possono riassumere nei seguenti termini:
Le conclusioni alle quali e giunta la Commissione di epurazione dell'Universita Cattolica del S. Cuore sono state riconosciute obbiettive e condotte con precisa cono scenza delle leggi sull'epurazione; il maggiore Vesselo non ha nulla da obbiettare contro di esse, tanto piu che non puo non ammettere l'autorita delle Commissione regolar
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440 E. PRANCESCHIN1
mente nominata dal Comando alleato e dotata percio di pieni poteri. Tuttavia, poiche la figura di padre Gemelli e una figura di risonanza nazionale, e troppo nota e la parte cipazione che egli ha avuto alia vita pubblica delPItalia prima del 25 luglio, il maggiore Vesselo non si sente di approvare o di non approvare da solo le decisioni della Commis sione nei suoi riguardi, senza Pappello ad un'autorita superiore, di carattere nazionale,
adeguato aH'importanza del caso.
Percio egli ha deciso di passare tutto Pincartamento relativo alia epurazione del PUniversita Cattolica, con la relazione, alia Sottocommissione alleata per Pepurazione in Roma, la quale, insieme con la Commissione di epurazione presso il Ministero della Pubblica Istruzione, procedera all'esame in seconda istanza dei risultati e alia loro eventuale convalida. L'incartamento partira oggi stesso per via aerea.
10 ho voluto informare subito la Santita Vostra di quanto e avvenuto, persuaso come sono che soltanto un intervento della Segreteria di Stato di Vostra Santita presso il colonnello Washburne e presso il Ministero della Pubblica Istruzione puo mandare a vuoto gli sforzi di chi sa benissimo che la epurazione di padre Gemelli significherebbe in questo momento un colpo mortale alia Universita Cattolica. Non e una persona che
si vuol condannare: ma e una istituzione che si vuol ferire a morte.
Vostra Santita, con la dolce e celestiale bonta che La distingue, voglia perdonare il mio ardire nel presentare questa relazione; mi sono deciso a stenderla solo perche ritengo mio preciso dovere di coscienza informare la Srntita Vostra, che tanto ama PUniver
sita Cattolica del S. Cuore e che, con quanto ha fatto in questi ultimi mesi, invita pro fessori e studenti dell'Ateneo a riconoscere che, se Benedetto XV e Pio XI hanno fon data la Universita, la Santita Vostra Pha salvata.
Prostrato al bacio del S. Piede, mi professo della Santita Vostra umilissimo figlio Don Olgiati
Milano, 11 agosto 1945
Di questa lettera, mons. Olgiati fece avere copia perche ne fosse al corren
te, per ogni eventualita, all'avv. Marazza, membro del CLNAI. 11 28 agosto la Giunta direttiva dell'Universita decise di concordare i punti
direttivi per una difesa di padre Gemelli e di informare subito il card. Pizzardo e i mons. Grano, Ruffini, Tardini. E lo fece con la lettera seguente:
28 agosto 1945
Appena giunta qui la signorina Barelli, ci siamo radunati per studiare il problema che tanto ci sta a cuore.
Non nascondiamo il nostro stupore davanti ai metodi che gli Alleati seguono a Milano e a Roma: il giorno 11 agosto il maggiore Vesselo, tramite il suo sostituto il ten. Sabetta, assicurava il prof. Franceschini che la relazione della Commissione di
epurazione delPUniversita Cattolica del S. Cuore era gia stata inviata per aereo a Roma;
il giorno 24, cioe dopo quasi due settimane, la relazione non era ancora pervenuta, secondo il col. Washburne: il giorno seguente il medesimo Signor Colonnello avrebbe, dietro sua richiesta telefonica, avuto comunicazione dal maggiore Vesselo che la rela
zione era stata spedita per aereo sette giorni prima, ossia il giorno 17 (cosi ebbe a rife rire S. E. mons. Grano alia sig. na Barelli il 26 mattina).
Dopo di aver ascoltato la relazione della sig.na Barelli, ci pre me sottolineare alcuni
punti fondamentali: 1. La legge (Decreto legislativo Luogotenenziale 27 luglio 1944, n. 159), che i
Commissari all'epurazione dovevano seguire, dice all'art. n. 16: ? Chi, dopo P8 setlem
bre 1943, si e distinto nella lotta contro i tedeschi, puo essere esente dalla dispensa
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 441
e da ogni misura disciplinare ?. In base a questo articolo la Commissions di epurazione dell'Universita Cattolica aveva riconosciuto che nessuna censura poteva essere appli cata a padre Gemelli, qualunque fbssero le accuse portate eontro di lui prima del 25
luglio 1943, data la notevole parte da lui avuta nel movimento per la liberazione nazio
nale, sufficientemente documentata dalla lettera del gen. Cadorna, che di detto movi mento fu ufficialmente Fesponente massimo, e del memoriale di mons. Olgiati, entrambi
allegati alia scheda personale di padre Gemelli, come richiesto dalla legge. Con quale autorita il col. Washburne calpesta la legge in base alia quale persino
squadristi, sciarpe littorio, marcia su Roma, ufficiali della milizia sono esenti da ogni provvedimento che comporti epurazione, pur senza aver partecipato alle lotte per la
liberazione nazionale, purche non abbiano dato prova di settarieta fascista o di fa ziosita?
2. II col. Washburne si appella a denunce fatte contro padre Gemelli e spe dite a lui. La Commissione di epurazione delFUniversita Cattolica ha ragione di stupirsi di questo fatto perche, pur avendo fin dal 6 luglio esposto alPalbo e nelle altre sale del l'Universita un apposito invito, nessuna denuncia scritta h pervenuta ad essa, unico
organo competente a riceverla.
3. II col. Washburne, asserisce di aver dichiarazioni di partigiani contro padre Gemelli. Richiamiamo a V. Ecc.za che tab dichiarazioni, per recente deliberazione del Consiglio dei Ministri, non hanno alcun valore quando non siano autenticate dal Comando Generale Italia Occupata del Corpo Volontari della Liberta, o dalla Ass. Naz. Partigiani d'ltalia, essendo purtroppo noto il mercimonio che di esse fu fatto. Non ci sarebbe da meravigliarsi se a qualche partigiano, a differenza di quanto si h fatto per la quasi totalita degli altri, fu negato il permesso di sostenere esami nella nostra Universita durante l'epoca della cosiddetta repubblica; poiche a questo si era costretti quando si dubitava doversi trattare di agenti provocatori o di spie.
4. Non e possibile raccogliere ora i professori per una dichiarazione eollettiva data la loro assenza da Milano, anche in regioni lontanissime per le vacanze. Fino ai
primi di ottobre essi non ritorneranno in citta. Possiamo tuttavia dichiararci sicuri
di un'adesione unanime, anche per Fonda di sdegno provocata dalla pubblieazione dello pseudo ordine del giorno della Facolta di Giurisprudenza nella totalita dei pro fessori e degli studenti.
5. Ci sembra dunque che si debba insistere sulla linea di direttiva seguita dalla Commissione di epurazione dell'Universita Cattolica e perche il col. Washburne tenga fede all'impegno con la Santa Sede da lui sottoscritto, cosi che al piu tardi con il 1? ot tobre (e possibilmente prima), padre Gemelli possa riassumere le sue funzioni, senza le quali la ripresa della vita universitaria e praticamente impossibile.
II seguire il metodo desiderato dal col. Washburne porterebbe ad una intermina bile discussione di frasi staccate, di fatti particolari, di calunnie anonime e ridicole, sul tipo di quelle del ? Cantachiaro ?, che dichiarava padre Gemelli nientemeno che un beone: in tale dibattito, poco decoroso per ambe le parti e assolutamente incon
cludente sul piano della valutazione complessiva di un uomo, quale e richiesta dalla
legge, si andrebbe alPinfinito. A che cosa si possa giungere con Faccostamento di frasi staccate e troppo noto, fin da quando perfino con versi ed emistichi di Virgilio si com
posero brani immorali...
6. Da ultimo osiamo esprimere la nostra meraviglia per il fatto che da parte Al leata venga cosi poco dignitosamente trattata una Commissione da essa munita con
pieni poteri e composta da due professori che mai ebbero tessera fascista e, insegnando neU'Universita dalla sua fondazione, potevano meglio che chiunque altro testimoniare
sugli effettivi sentimenti del suo fondatore e Rettore, e da un terzo professore, Ufficiale
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442 E. FRANCESCHINI
del Corpo Volontari della Liberta che ben altra idea si era fatta della lealta anglosassone dopo di aver servito di collegamento con i Comandi alleati della Svizzera.
Gratissimi a V. E. per la prova di affetto che anche in questa occasione penosa ha voluto dare alia nostra Universita, poiche b essa che si vuole ad ogni costo colpire attraverso padre Gemelli, Le esprimiamo tutta la nostra devota riconoscenza e Le invochiamo dal Sacro Cuore degno compenso.
Con devoti ossequi.
Padre Gemelli era, frattanto, ospite della sig.na Barelli a Marzio (Varese): ? ? pessimista e soffre ? scrive la Barelli ? io invece confido illimitatamente nel S. Cuore ?. A Marzio tuttavia non era inattivo: e seguiva con estrema atten zione tutto eio che si diceva e si scriveva sull'Universita Cattolica. Un giorno gli venne tra mano il numero unico della rivista svizzera ? Universita ? (edi zione italiana di Documentazione e Proposte del Centro di studi in Svizzera
per la ricostruzione italiana) in cui (p. 13) si leggeva:
Ma v'e un caso che io non debbo passare sotto silenzio perche b ancor piu tipica mente eloquente; ed b quello dell'Universita Cattolica di Milano che, nata di recente
per iniziativa di quegli italiani che aspiravano a veder sorgere in Italia un centro vivo, un focolare ardente della cultura e del pensiero cattolico, avrebbero potuto valersi delle facolta concesse dalla legge del 1923 per darsi ordinamenti ad hoc, del tutto diversi da quelli delle altre Universita italiane, e dimostrare coi fatti l'originalita, la superiorita e la fecondita dell'idea che la animava; e che rinuncio invece ad ogni autonomia per conseguire quel pareggio con le Universita Regie che le assicurava bensi l'afflusso di folle cospicue (se pur amorfe) di allievi, ma che le faceva perdere la sua particolare nsionomia se non addirittura la sua
ragion d'essere.
Ora bisogna vegliare perche l'errore non si ripeta domani.
Autore dell'articolo era un insigne studioso, patriota ? che era stato esule
in Svizzera ? e per di piu suo amico, il prof. Gustavo Colonnetti, gia Rettore del Politecnico di Torino e Accademico pontificio. Padre Gemelli gli voile rispon dere a lungo. Medito la lettera, la fece leggere a Panighi e al prof. Apollonio, ne ascolto il parere (25 e 28 luglio) la corresse e, infine, il 6 agosto, rispose cosi.
6 agosto 1945 Caro Professore,
tu mi permetterai che io, con la mia abituale franchezza ti scriva in merito ad una
questione che avrei desiderato non sollevare. E mi permetto di scrivertelo con animo
d'amico, soprattutto ricordando quando tu mi hai proposto di fondare la Facolta di Scienze od almeno quella di Matematica, meta alia quale non si pote purtroppo arrivare e che avrei desiderato raggiungere specialmente per collaborare con te a quella educazione cristiana della gioventu, che b stata la vera passione della mia vita.
Ricordati questi lontani nostri progetti, io spero e confido che tu leggerai questa mia lettera con animo d'amico, come io la scrivo con animo d'amico, esclusivamente
per vedere se se ne pu6 ricavare un bene.
Amici fedeli della nostra Universita Cattolica mi avevano riferito intorno ad un tuo articolo pubblicato in un giornale ticinese e nel quale erano mosse critiche alia nostra Universita. Io non ritenni opportuno dare peso a quella informazione perche*
quel giornale ticinese non era il giornale dei cattolici ticinesi; anzi agli amici ticinesi scrissi: Non rispondete. E al Vescovo di Lugano, che anche lui me ne awertiva, scrissi
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 443
che era opportuno non dar peso alia eritica. Feci questo perche mi rendevo ben conto dello stato d'animo di un uomo costretto a fuggire dalPItalia, rifugiato in Svizzera, perseguitato in modo indegno; mi pareva ingeneroso muovere con te polemica. D'altro canto i fatti parlavano a difesa della nostra Universita. Dal Direttore (svizzero) dei
campi universitari mi era giunta testimonianza del bene che professori e studenti della nostra Universita facevano; egli mi scriveva che gli uni e gli altri davano testimonianza del modo come erano stati abituati a considerare la vita universitaria.
Leggo, e lo faccio solo ora, il fascicolo ? Universita ? che tu stesso mi hai dato e vedo che hai riprodotto in esso, tale e quale, il tuo giudizio sulla Universita (p. 13).
Onestamente ti debbo dire che mi pare ingiusto e tu perdonerai se, facendo appello all'antica amicizia, ti prego di riprendere in considerazione i fatti. Mi permetterai dunque che ti precisi alcuni fatti, che ti prego tenere assolutamente riservati per te, data la loro delicatezza.
Quando apparve la Legge Gentile, 30 settembre 1923, si pose a noi il quesito su
quello che conveniva fare. La Universita esisteva con proprio ordinamento del 1921. Si poteva scegliere la via di continuare la vita di Universita che conferiva gradi acca demici a nome della Santa Sede e quindi senza affetto giuridico alcuno, ovvero chiedere il riconoscimento giuridico dell'Universita gia esistente. La Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli Studi, dopo di aver sottoposto il questito alia Plenaria dei Cardinali, sul parere dato dai Consultori interpellati, pronuncio il giudizio che si doveva chiedere il riconoscimento agli eflfetti della Legge itahana.
II Santo Padre, in una lunga udienza, mi disse che egli non aveva in proposito alcun dubbio e che non voleva che l'Universita dei Cattoliei italiani si trovasse nella triste necessita delle Universita Cattoliche francesi, ma si ponesse sullo stesso piano di Lovanio, anzi voile che questo fosse fatto anche per dare esempio alia Universita di Nijmegen, che allora nasceva e alia cui organizzazione io dovevo dare il mio con tribute
Senonche\ non esistendo allora rapporto alcuno tra la Santa Sede ed il Governo italiano, (eravamo nel regime creato dal 1870) il Governo rifiuto di riconoscere una Universita eretta canonicamente. Vi furono anzi polemiche da parte di nazionalisti liberali e fascisti del tempo che invocavano Pesempio di cio che il Bonghi e il Correnti avevano fatto dopo il 1870 con la rinata ? Sapienza ? cattolica, che aveva sede a palazzo Altemps e che, come e noto, venne violentemente soppressa.
Fortunatamente nel 1920 il compianto ed indimenticato Filippo Meda, quando fu Ministro delle Finanze, aveva ottenuto che Flstituto Giuseppe Toniolo di studi
superiori, costituito da undici membri, nominati per coaptazione, venisse eretto in
Ente morale; Flstituto aveva per scopo di promuovere gli studi superiori. Noi vedemmo in questo Ente il mezzo di risolvere la questione e costituire l'Universita come voleva la Legge Gentile. Da Pio XI vennero incaricati il Meda, Filippo Pacelli, il notaio
Moretti, il prof. Vacchelli, mons. Olgiati, il Servo di Dio Necchi, Panighi, la sig.na Barelli, Fon.le Mauri di studiare con me la questione. Ebbimo numerose udienze da Pio XI, alcune adunanze furono tenute con membri della Congregazione dei Seminari e delle Universita degli Studi; alia fine si concluse con unanime accordo che, di fronte al beneficio di conferire lauree aventi valore giuridico, conveniva rinunciare ad avere riconosciuta l'Universita eretta canonicamente e si doveva chiedere che essa venisse
costituita per iniziativa dell'Istituto Giuseppe Toniolo e cio in applicazione della Legge Gentile. Considerato che la Legge lasciava piena autonomia didattica e amministrativa alia nuova Universita, parve a tutti che questo fosse il miglior partito. Anzi, poiche certi funzionari anticlericali della Minerva si opposero che nel primo articolo dello Statuto fosse affermato il carattere cattolico della Universita, Pio XI disse che bisogna
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444 E. FRANCES CHINI
va guardare alia sostanza e non ai nomi. Egli era disposto a rinunciare anche a questa affermazione di cattolicesimo. II Pontefice alfine cedette alle mie preghiere e ottenem mo dal Ministero Pattuale primo articolo, il che dimostra che la Santa Sede riteneva cosi grande il beneficio della laurea da subordinare ad esso anche la rinuncia ad affei>
mazioni formali.
Con Papprovazione fatta dal ministro Casati, avemmo uno Statuto profondamente diverso da tutte le altre Universita ed un ordinamento cosi caratteristico che piii volte in Parlamento furono mosse a noi critiche per questa nostra differenziazione. Ma noi resistemmo e vincemmo.
Taluno scrisse che fu merito del fascismo avere ereato la Universita Cattolica. Era una millanteria ed una menzogna. Pio XI mi impose di non rispondere: la ragione era che si stava preparando il Concordato e che oggi alcuni cattolici deplorano quasi sia stato un puntello del fascismo. Io in queste cose ho Pabitudine di pensare che in fatto di morale la Chiesa deve essere obbedita e non discussa. E il Concordato era una
legislazione in tema morale. Per opera di esso la Universita divenne Universita eoneor
dataria e Pio XI voile, dico voile, che PUniversita dovesse chiedere solo il nulla-osta
per la nomina dei professori. II marchese Pacelli ed io ritenevamo si dovesse chiedere altro; ma noi non vede
vamo lontano. Una pubblicazione che vedra la luce, se il Santo Padre lo riterra oppor tuno, dimostrera come Pio XI fosse lungimirante antivedendo la guerra e
preparando la difesa della Chiesa. Cid spiega la sua linea di condotta nello stipulare il Concordato. Successivamente veniva a grado a grado sbocconcellata la autonomia data dalla Legge Gentile all'Universita. Ma io difesi sempre Pautonomia del nostro Ateneo; cioe, ad onta delle polemiche che io ebbi con Gentile, riconobbi sempre (Pultima mia afferma zione e del 25 giugno 1943, attenti alle date!) che senza autonomia didattica e ammi nistrativa ogni Universita decade.
E da ricordare anche che in occasione del Concordato, nel fervore delle polemiche
suscitate, io tenni nell'aula magna dell'Universita di Roma un discorso contro Mussolini
(eravamo nel 1929), il solo discorso pubblico tenuto da un universitario contro Musso lini: parlai tra le proteste ed i tumulti di tutti, proprio per affermare il diritto dei catto lici alia liberta della scuola. II testo e riprodotto negli Atti della Societa di Filosofia.
Venne poi Pinfausto decreto De Vecchi che livelld tutte le Universita. A noi rimase solo una porzione piccola di autonomia didattica; per6 conservammo piena autonomia
amministrativa, nel senso che PUniversita poteva nominare i professori che voleva e
cio senza controllo del Ministro. II che era punto importante. Fu conservato in quella occasione, e anche migliorato, Particolo dello Statuto il quale dispone che qualora PUniversita Cattolica non pud svolgere le sue attivita secondo il proprio programma, PIstituto Giuseppe Toniolo ritira alia Universita Cattolica tutti i beni e li consegna alia Santa Sede.
Dal punto di vista didattico, se fu grave che tutte le Facolta insegnassero le stesse
materie, perd, grazie ad opportuni adattamenti e con dedizione di molti professori, PUniversita insegnd cid che voile. Ad esempio, il titolo della materia era quello voluto dalle leggi, il contenuto dell'insegnamento era quello che il Consiglio di Facolta deli
berava, talora del tutto opposto.
La Santa Sede emand allora a difesa dell'Universita Cattolica tre decreti aventi
valore canonico, ma purtroppo non valore in sede italiana: servirono perd di nor ma
alle Autorita accademiche per mantenere PUniversita fedele al suo programma cattolico.
In una parola: dal 1923 al 1943 fu combattuta una lotta ad armi impari per difendere Pautonomia e la liberta; noi riuscimmo, per singolare aiuto di Dio, a salvare la sostanza dell'autonomia e della liberta.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 445
Arrivammo a questo: che Pinsegnamento di ? dottrina del fascismo ? era una severa critica del fascismo e la ? biologia delle razze ? era una severa critica delrazzismo, come dimostrano i corsi stampati che tu potrai vedere quando vorrai. Coloro che furono coraggiosi ed eroici in questa lunga battaglia furono molti professori e quasi tutti gli studenti, ai quali deve andare la gratitudine dei cattolici italiani.
Con il luglio 1943 FUniversita Cattoliea incomincio ad affermare la sua piena li berta. Con il periodo della Repubblica fascista poi essa pote compiere franca ed aperta ribellione di ogni giorno e di ogni ora (con rischio personale di molti). Nessuna Uni versita italiana fece in questo tempo eid che facemmo noi. A dimostrare poi che la Chiesa anche in questo periodo e stata mossa dallo stesso principio direttivo: ossia conservare il diritto a conferire lauree aventi valore legale, valgono le istruzioni im
partite da Pio XII, secondo le quali io dovevo con ogni cura fare in modo che la Uni versita. non venisse chiusa, o peggio, e dovevo evitare che non si continuassero i corsi.
Le istruzioni del Santo Padre dicevano che non si pud sapere che cosa potrebbe accadere se FUniversita venisse chiusa. Si potrebbe poi riaprire?
Lovanio e Milano rappresentano il duplice esempio di due Universita libere che
appena hanno potuto, hanno reagito contro lo straniero e contro i compatrioti tradi
tori. II Rettore di Lovanio fu incarcerato. Io ebbi parecchie volte la minaccia, dopo perquisizioni astiose, di essere incarcerato e cid a tal punto che il Presidente della
Repubblica Svizzera mi mandd un funzionario, a nome e per incarico di alcuni Vescovi Svizzeri, perche era a loro conoscenza che la mia vita era in pericolo. Io preferii al facile salvataggio che il Presidente mi offriva, rimanere al mio posto, proprio per restare fedele alle istruzioni di Pio XII.
Quanto al giudizio tuo sulle ? folle amorfe ? di studenti nostri e vero solo in parte: noi abbiamo una parte di studenti che io vorrei eliminare. Che noi cerchiamo di fare selezione lo dimostra il fatto che nessuna Universita rilascia tanti fogli di congedo quanti ne rilascia la nostra a coloro che non sono fedeli all'ideale cattolico. Per con
trapposto, vi e una massa di giovani nostri studenti che io giudico eroici. Domanda a Spataro che ti parli di suo nipote e ti faccia leggere il suo diario. E un tipico esempio dei nostri studenti.
Altri esempi: di questi giorni e venuta da me una signorina a raccontarmi che aveva dovuto fare la laurea a Napoli; si e vista aggredita dai professori perche nostra studente, ma ha difeso con coraggio i suoi maestri. Domanda ai molti che rientrano
dalla Germania e sentirai che cosa dicono della loro Universita. Hanno perfino fatto
la festa delFUniversita (8 dicembre) in campo di concentramento. Vieni a Milano a vivere fra i nostri giovani e sentirai quelli che in questi anni hanno dovuto vivere in altre Universita fare il confronto con il loro Ateneo. E tu constaterai anche che la mag
gioranza dei nostri giovani e sinceramente e fervidamente cattoliea; tu constaterai
che la maggioranza e stata, per un dono di Dio piu che per Fopera nostra, preservata dall'influenza fascista. La mentalita dei nostri studenti e quella del giovane cattolico o di Azione Cattoliea o di Democrazia Cristiana.
Abbiamo anche una parte della quale non ci dobbiamo lodare, come awiene di
ogni scuola. Ma costoro sono la minoranza. Costoro appartengono alle seguenti cate
gorie: a) giovani di famiglie delFaristocrazia o di figli di grandi industriali. Costoro ieri furono dei fascisti; oggi ne appartengono all'Azione Cattoliea, ne dalla Democrazia Cristiana. Ma il veleno lo hanno assorbito nella loro famiglia o negli ambienti in cui sono vissuti. La nostra azione su costoro e stata pressoche nulla; b) giovani di famiglie
meridionali che sono venuti a Milano ad impiegarsi (uffici statali), che si sono iscritti alia Universita non come altri meridionali per Fideale cattolico, ma per passare dal ruolo B al ruolo A, per cui hanno bisogno della laurea. Costoro sono praticanti cattolici,
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446 B. FRANCESCHINI
ma come troppi meridionali mancano dell'ideale quanto basta per essere combattivi. Tuttavia costoro sono stati sensibili alia nostra azione e un certo numero di essi si e
profondamente trasformato in bene; c) giovani che, pure essendo cattolici, si sono la sciati ubriacare dalTideale comunista. Non sono costoro numerosi; dal punto di vista
religioso sono buoni. Le mie cure ora sono rivolte a costoro, ai quali h mancata una
preparazione sociale cattolica; d) giovani che sono venuti alia nostra Universita solo
perche gode di una fama scientifica superiore ai nostri meriti. Su costoro ben raramente riusciamo ad agire.
Nel complesso posso dire che 4/5 dei nostri studenti sono figli della Chiesa, devoti, che alia Chiesa daranno la Ioro opera e sui quali la Chiesa pud contare.
Nota: il primo a conoscere i difetti del nostro Ateneo, a valutarne le insufficienze, le deficienze, sono proprio io che le faccio sempre note ai Superiori ecclesiastici. E poiche conosco i difetti della nostra opera chiedo aiuto a quanti me lo possono dare per cor
reggerli. Viceversa noi siamo lodati da molti in modo superiore ai nostri meriti. Io so che cosa si dice in Svizzera e me lo hanno testimoniato professori e studenti arrivati da la. Ci giudicano superiori ai nostri meriti. AI Ministero i funzionari non hanno per noi che parole di lode. Chiedine ai funzionari di maggiore responsabilita. Ai concorsi i
giovani nostri riescono a conquistarsi i migliori posti, tanto che nel periodo nazifascista avemmo un gravissimo e pericoloso attacco di un tale che pubblico la cifra percentuale dei nostri allievi vincitori negli esami di Stato o negli esami di concorso. E ci minaccia rono la confisca dell'Universita a beneficio della RepubbUca perche 1'Universita era
giudicata covo di antifascismo, come in realta era.
Caro Amico: permettimi che ti dica che proprio perche ti considero amico mio e
dell'Universita per la quale eravamo giunti sino al punto che tu divenissi collaboratore; non attendevo le dure parole che hai scritte. Ripeto: me ne rendo conto per il tuo dolo roso esilio; ma non riesco a capire perche tu oggi le hai volute riprodurre.
Noi non abbiamo mai rinunciato alia liberta universitaria; per essa abbiamo sof
ferto e combattuto; abbiamo obbedito ai due Pontefici che ci hanno tracciata la via da seguire e che noi abbiamo seguita con fedelta. Io vorrei che tu ora ritornassi l'amico di un tempo e mi aiutassi a riconquistare la pienezza di autonomia e di liberta. Nel
l'opera nostra ardua abbiamo bisogno di amici e di aiuti. Tu puoi essere, oltre che un
fedele amico, un valido aiuto, appunto perche uno dei pochi cattolici che conoscono i
problemi universitari. Se lo ritieni, ti apro la porta dell'Universita per un'onesta in chiesta. Quando l'avrai terminata, sono certo che mi darai il tuo aiuto e non mi muo
verai il rimprovero che mi e riuscito doloroso sul tuo labbro.
Ti ho detto solo alcune delle moltissime cose che potrei dire a testimonianza che l'Universita Cattolica del S. Cuore ha assolto con fedelta il testamento che ha dato a me
Giuseppe Toniolo. Naturalmente le cose qui dette rimangono solo per te. Desidero che molti fatti restino ignorati sino al giorno in cui sara opportuno siano conosciuti. Ag giungo e insisto: mi auguro che tu, come uomo politico, sappia e possa aiutare l'Uni versita Cattolica a conquistare quella liberta e quella autonomia che tu giustamente riconosci condizione dello sviluppo delle Universita Italiane e per la quale liberta ed autonomia io combatto e soffro da mezzo secolo.
Mi permetto ricordarti che il nome del nostro Ateneo non e ? Universita Cattolica di Milano ?; ma ? Universita Cattolica del S. Cuore ?; questo nome dice il nostro pro gramma e dice che l'Universita appartiene a tutti i cattolici italiani; questi ci amano, ci aiutano e noi siamo grati a Ioro; ma bisogna che ci aiutino oggi soprattutto gli uomini che hanno, come hai tu, una meritata posizione politica ed universitaria.
Cordiali saluti.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 447
Diamo, per completare la parentesi di questa garbata discussione, che po ne in chiaro uno dei motivi phi importanti delPUniversita la risposta (in data 8 settembre) del prof. Colonnetti.
Pollone, 8 settembre 1945 Carissimo Padre,
di ritorno in sede ho trovata la lettera di cui Tu gia mi avevi parlato e desidero
prima di tutto ringraziarti per il tono amiehevole dei tuoi rimproveri e dirti che rico nosco il tuo atteggiamento piu che giustificato dalle istruzioni che tu mi dici di aver ricevute dalle superiori Autorita, alle quali mi inchino.
A te che mi conosci da tanto tempo, occorre appena che io dica tutto il mio osse
quio alia volonta del Santo Padre ed alia Sua sapiente e lungimirante visione dei su
periori interessi della Chiesa. Ma le parole che io ho scritte a proposito dell'Universita Cattolica non volevano essere una sterile e meschina critica dell'atteggiamento di chi la dirige, ma solo una constatazione del fatto che chi la dirige aveva finito col rinun ciare a quella liberta che, essenziale per qualsiasi Universita, rappresenta per un'Uni versita Cattolica una inderogabile condizione di vita.
Che questa rinuncia fosse imposta dalle circostanze come il minore dei maK, che essa fosse pienamente giustificata in un'atmosfera torbida come quella che si era creata in Italia nel decorso ventennio, non toglie nulla al valore obbiettivo di quella consta
tazione; la quale h stata fatta, nel mio scritto, nel preciso e dichiarato intento di ri vendicare un ben diverso e migliore stato di cose per l'awenire.
Tu mi dici nella tua lettera che hai sempre lottato per la liberta e che un minimo di liberta eri riuscito a conservare all'Universita Cattolica. Ma io so bene che cos'era
quella liberta, perche era esattamente la stessa di cui, malgrado tutto, usufruivamo anche noi antifascisti nelle Universita Regie; e non mi pare che meritasse il nome di
liberta; era soltanto imperfezione (e conseguente possibility di evasione) in un regime di schiavitu.
Io ricordo di aver presenziato ad una delle inaugurazioni degli studii dell'Univer sita Cattolica, di avere ascoltato il tuo discorso, di averti visto circondato di gagliardetti ornati di teschi, di camicie nere e di squadristi cantanti gli sconci inni fascisti, e di essere
venuto via da quella cerimonia nauseato e ben convinto che PUniversita Cattolica era ridotta al preciso livello deUe Universita Regie.
Ora pud darsi benissimo che il far cosi fosse il solo modo di evitare mali maggiori. ~k una tesi che si puo sostenere e che io voglio ammettere per obbedienza, per quanto personalmente io sia stato spesso tentato di pensare che a quel punto FUniversita Cattolica avrebbe potuto ribellarsi e che nulla le avrebbe potuto accadere di meglio che di essere perseguitata per la liberta. Non ti e mai venuto il dubbio che certe forme di vieto anticlericalismo oggi risorgenti siano dovute ai nostri atteggiamenti nel re cente passato, e che saremmo piu stimati e rispettati oggi se fossimo stati ieri piu fermi?
Checche ne sia, non ti pare giunto il momento di metter le cose in chiaro? Convenendo con me che la liberta era stata conculcata in modo intollerabile, e che
FUniversita Cattolica per conseguire il pareggio con le Universita Regie aveva dovuto rinunciare alPautonomia (e parlo, s'intende, di quella didattica) e subire uno stato di cose incompatibile con le sue altissime finalita, con la sua particolare fisionomia se non addirittura con la sua ragion d'essere ? sono come vedi le parole stesse del mio scritto ? tu giustificheresti il passato e porresti in modo inequivocabile le premesse di un migliore awenire!
Questo, carissimo Padre, lo spirito che mi ha guidato scrivendo. Se ho errato nella forma, ne faccio ammenda; ma per carita prendiamo finalmente posizione sulla sostan
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448 E. FRANCESCHINI
za e, in questo tragico momento storico del nostro Paese, rivendichiamo la liberta non quella che si puo sempre strappare di straforo attraverso le maglie di leggi illiberali, ma quella che abbiamo diritto di esercitare a fronte alta ed alia luce del sole! E ri vendichiamola prima di tutto e sopra tutto per PUniversita Cattolica la quale sara la prima Universita d'Italia se sapra essere la prima a rinnegare un passato di costri
zione e di awilimento ed a prendere posizione di avanguardia nel mondo nuovo che tante sofferenze stanno finalmente per generare.
Con immutata devozione per PUniversita e per Te personalmente, carissimo Padre, mi confermo
sempre tuo aff.mo e dev.mo
G. Colonnetti10
Ma riprendiamo ora le fila del discorso interrotto da questa parentesi. II 31 agosto la Commissione di epurazione e chiamata con mons. Olgiati
dal Governo militare alleato per ? dare spiegazioni?. Sono ad attenderla il col.
Washburne, il maggiore Vesselo, e il ten. De Tommasi. Dobbiamo all'assenza del prof. Soranzo, partito subito per le vacanze nella sua casa di Villa di Teolo nel Veneto se ci e conservata una relazione minuta di quella tempestosa seduta. II presidente della Commissione, prof. Roberti cosi infatti scrive al Soranzo:
Milano, 8 settembre 1945 Caro Soranzo,
ritengo mio dovere informarti di quanto e avvenuto dopo la tua partenza da Mi lano e di quanto noi abbiamo compiuto interpretando il tuo pensiero, certamente fa vorevole alle nostre decisioni e consono con esse.
Dopo la firma della relazione tu sei partito e noi due, insieme con mons. Olgiati, siamo andati il giorno 30 agosto dalla Commissione alleata perche chiamati a dare
spiegazioni. Da principio la conversazione fu quasi cortese; ci fecero appunto di avere
seguito una procedura imperfetta perche avevamo presi in esame i due decreti che tu
conosci e le circolari a stampa; affermavano che avevano dato disposizioni in materia
a voce e per iscritto. Siccome cid non era vero, almeno rispetto alia nostra Commis
sione, protestammo. Di qui un piccolo principio di attrito; poi si venne a esaminare le
singole posizioni dei colleghi. Su questo punto incominciarono a dire che eravamo stati
troppo longanimi; che dovevamo essere piii severi e cominciarono anche a fare qual che nome.
La Commissione alleata sosteneva che noi non dovevamo proporre nei riguardi dei
colleghi alcuna pena (censura, ammonizione, ecc); ma solo proporre o meno la so
spensione.
Riguardo ai singoli colleghi essi si soffermarono soprattutto sopra il Paribeni, De Capitani, Bascape, Galbiati, Nicodemi, Ardemani, Ferro, per i quali la Commissione chiedeva la sospensione,
senza aggiungere da parte nostra nessuna altra proposta di
pena particolare. Ma dopo queste prime avvisaglie, la Commissione continuo a criticare velatamente Poperato nostro, alludendo, senza nominarlo, al Rettore, padre Gemelli,
tanto che ad un certo punto, ritenendo di dover chiarificare la discussione, io stesso feci il punto, dicendo che mi sembrava si volesse alludere al Rettore. Qui comincio allora una breve requisitoria da parte del colonnello Washburne di Roma, al quale si
10 Gia edita da M. A. Ranieri, in Cattolici e fascismo, Torino 1978.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 449
associo il maggiore Vesselo di Milano, mentre il terzo della Commissione, certo De Tommasi della Pubblica Sicurezza, taceva sempre. La discussione cominciata in forma cortese e con espressioni pacate, si accese e specialmente divento aspra quando il
Colonnello trasse una lettera, che egli aveva preparata per spedire a Roma e ehe con
segno in copia a ciascuno di noi per la lettura. Era una lettera, con la quale, nella conclusione, si dichiarava che jfino a che non fosse avvenuta una completa epurazione, Pattivita delPUniversita nostra sarebbe rimasta sospesa. Dopo la lettura, noi siamo
rimasti impressionati, perche ci si presentava dinnanzi il dilemma: o di proporre la
sospensione di padre Gemelli, oppure la chiusura delPUniversita. E qui il nostro 01
giati prendendo la parola sfoggio un'arte polemica incandescente (sorrido nel dirti queste parole), dinanzi alia quale i contraddittori dovettero restare muti, tanti erano i fatti portati innanzi da mons. Olgiati e tanto forti erano le sue espressioni.
II col. Washburne, vista la mala parata, ritiro la copia della lettera dalle nostre
mani, cosi che non abbiamo potuto tenerne copia e mi sembra abbia trattenuta anche
la prima nostra relazione, invitandoci a prepararne una seconda, consona ai suoi de
sideri.
Ritornati in Universita, demmo immediatamente notizia di tutto a padre Gemelli e restammo d'accordo che la Commissione si sarebbe radunata per ritoccare conve
nientemente la relazione. II giorno dopo ci siamo riuniti con mons. Olgiati e abbiamo corretto, con molto dispiacere, la situazione del Paribeni, scrivendo che ?la Commis
sione ? e dolente di dover proporre il prof. Paribeni per la sospensione, facendo tuttavia voti che, riconosciuta la sua rettitudine e la sua onesta figura di studioso, egli possa presto essere restituito alPinsegnamento universitario, del quale
non ha mai demeritato
e dichiarandosi spiacente di non avere essa Commissione stessa la facolta di farlo. Abbiamo pure corretto, con molto dispiacere e con la medesima formula, la situa
zione di Bascape, proponendo la sospensione; cosi di Galbiati, di Nicodemi, di Ferro e dell'Ardemani. Per De Capitani e per il Rettore non abbiamo fatta alcuna modifi cazione.
Ma, per il magnifico Rettore abbiamo rimandato la decisione al giorno appresso per tenere conto di tutte le manifestazioni antifasciste e della sua produzione scientifica per giustificarvi gli accenni di carattere politico. Ne venne fuori una difesa di ben sei
pagine, con la conclusione seguente: ? dinnanzi allo stato dei fatti, la Commissione ha
la certezza che le pretese adesioni di padre Gemelli al regime prima delP8 settembre 1943 sono da considerarsi soltanto formali (anche se rese molto appariscenti perche abilmente sfruttate dalla propaganda fascista), ma che nella sostanza egli sia stato
sempre coerente e fedele alle dichiarazioni da lui pubblicate nel quotidiano ?FItalia ? di Milano il giorno 1 ottobre 1925: ? io non sono fascista ?. Dopo P8 settembre 1943
Patteggiamento di padre Gemelli non presenta alcuna ombra e la sua opera fu tale
per cui si puo veramente affermare che egli si e ? distinto nella lotta per la causa della liberazione, ponendo per essa, senza alcuna esitazione, a repentaglio la sua stessa vita
e Pesistenza della sua Universita?.
A conclusione abbiamo proposto Pesenzione da ogni possibile forma di sospensione. Questa nuova edizione della relazione, approvata dallo stesso Rettore, venne
da noi personalmente (dopo la firma mia e di Franceschini) portata al Comando al leato (1 settembre), con una lettera giustificativa delPavvenuto ritardo nell'esauri
mento della pratica, dovuto, non a noi, ma alle circostanze sopra esposte. Abbiamo saputo il giorno dopo che il maggiore Vesselo ci aveva mandato a chia
mare per giustificarsi; ma Franceschini era partito ed io da solo non ho creduto di dover andare.
Si puo ritenere che la nostra relazione sia gia partita per Roma.
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450 E. FRANCESCHTNI
Tutto questo ti ho voluto raccontare perche* non solo tu ne abbia, come di diritto e come era nostro dovere, conoscenza; ma perche tu voglia rispondermi ufficialmente con un tuo scritto, con il quale tu approvi associandoti al nostro operato.
Speriamo che la controversia si risolva al piu presto e nella forma migliore, cosi da poter rinnovare le cariche universitarie e riprendere con soUecitudine ed alacrita la nostra vita universitaria.
Con il piacere di rivederti, cordialmente ti saluto. Roberti
Quanto a me, partecipe a questa tempestosa riunione, diro solo che alia difesa di padre Gemelli eravamo tutti pronti. Ma quando fu posto Faut-aut, o
epurazione di padre Gemelli o chiusura dell'Universita il mitissimo mons. Olgiati grido, rosso in viso: ? Ebbene, fatelo. Suonate pure le vostre trombe, noi suone remo le nostre campane ?. E sbattendo la porta usci, lasciando tutti aLlibiti. La riunione era durata due ore.
Come si h visto nella lettera del prof. Roberti, il Governo militare alleato ci aveva invitato a ? ritoccare ? la relazione della Commissione di epurazione nella illusione vana che, impauriti dalla minaccia e per salvare PUniversita, noi epurassimo padre Gemelli. Invece noi, il giorno dopo
? 1 settembre ?
ripresentammo questa volta non a Vesselo, ma allo stesso col. Washburne, la
redazione del 21 luglio, con ritocchi non sostanziali. A confrontare i due ? profili? di padre Gemelli risulta, che il secondo e
molto piu circostanziato, ma, nella sostanza, Puno e Paltro sono uguali. Soprat tutto, essi riaffermano, ambedue, un riconoscimento pieno della sua non ? pas sibilita di sospensione ?.
Diamo ora, insieme alia lettera di accompagnamento al col. Washburne, la seconda redazione, inviata il 1? settembre:
Ill.mo Signor Colonnello, nel ripresentarLe la relazione adattata ai criteri da Lei esposti nelPadunanza di
ieri, la Commissione di epurazione dell'Universita Cattolica non pud fare a meno, per salvaguardare la propria dignita, di riferirLe quanto segue:
1. Essa ha consegnato in plico sigillato i risultati del suo lavoro al pro-Rettore dell'Universita mons. Olgiati, in data 22 luglio scorso. Dal pro-Rettore stesso il plico fu portato al Signor Maggiore Vesselo, in data 24 luglio.
2. II giorno 11 agosto il ten. Sabetta dichiarava al prof. Franceschini, Segretario della Commissione, che il maggiore Vesselo ?riconosceva obbiettive e condotte con
precisa conoscenza delle norme sull'epurazione le conclusioni della Commissioner.
Tuttavia, essendo la figura di padre Gemelh di risonanza nazionale, egli non si sentiva di approvare o meno le decisioni della Commissione nei riguardi di lui, senza Pappello ad un'autorita superiore adeguata all'importanza del caso. Avrebbe percio spedito per via aerea quello stesso giorno, 11 agosto, la relazione e Pincartamento alia sotto Commissione alleata per Pepurazione in Roma la quale avrebbe proceduto alFesame in seconda istanza dei risultati ed alia loro eventuale convalida.
3. Ieri, 31 agosto, la S.V. affermava di aver avuto solo allora la relazione. E ci awertiva inoltre che essa era stata condotta su leggi e decreti che non la riguardavano.
4. Se avessimo saputo questo fino da principio, noi avremmo potuto presentarLe le proposte che oggi Le sottoponiamo, riesaminate secondo il Suo desiderio, piu di un
mese fa.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NBL 1945 451
Questo Le diciamo perche non possiamo essere accusati di trascuratezza in un
compito cosi delicato che abbiamo invece piena coscienza di avere adempiuto con serenita e giustizia.
Con ossequio. La Commissione di epurazione prof. M. Roberti, Presidente
prof. Ezio Franceschini, Segr.
II Relazione
Fondatore nel 1921 e animatore fecondo, durante cinque lustri, della Universita Cattolica del S. Cuore, ne resse anche nei piu difficili momenti le sorti.
La Commissione ha ritenuto di doversi a lungo sofFermare intorno alia sua figura, fatta segno, per la sua spiccata personality, di odi tenaci e di avversioni profonde, come pure, d'altro lato, di fervidi consensi e di ammirazione.
Capo di una grande istituzione, che doveva per la sua stessa vita avere contatti
molteplici con le autorita di un Governo riconosciuto legittimo fino alia sua costituzione anche nelle relazioni internazionali, padre Gemelli nel periodo anteriore al luglio 1943, e particolarmente dopo la Conciliazione (1929) fu indotto talvolta, in pubbliche mani
festazioni, davanti a rappresentanze ufficiali dello Stato e del regime, a dichiarazioni che oggi, cessata Foppressione politica, potrebbero essere considerate dettate da un'adesione piii convinta e piu calda di quanto non fosse la semplice accettazione ed i
semplice rispetto dell'autorita costituita.
Tuttavia, ogni qual volta si rese conto della necessity di staccare o liberare, o tenere immune PUniversita da legami e rapporti con il regime e con il partito fascista per superiori esigenze religiose nel campo educativo e per seguire le direttive della Chiesa,
padre Gemelh non esito a farlo, assumendo spesso atteggiamenti coraggiosi, in un mondo prono ad un ossequio incondizionato.
A dimostrazione di questo possono valere i seguenti fatti: 1. Non ebbe mai la tessera del PNF. 2. Non voile mai prestare al governo fascista quel giuramento, al quale tanti
altri professori antifascist si piegarono riducendo ad uno sparuto manipolo coloro che ad esso seppero dignitosamente opporsi rinunciando con questo atto alia loro camera.
3. Per questo motivo padre Gemelli fu escluso dal Consiglio superiore delFEdu cazione nazionale, del quale era stato membro ininterrottamente dal 1924.
4. Nella circostanza suddetta non esito ad accogliere nel Corpo accademico della sua Universita il prof. Mario Rotondi che, ordinario di diritto industriale nella R. Uni versity di Pavia, avrebbe perduto, col rifiuto del giuramento, la cattedra.
5. Nel Congresso di filosofia del maggio 1929, tenuto nelFaula magna della R. Universita di Roma organizzo e diresse con i suoi professori Popposizione piu recisa, ed unica, alle direttive di Mussolini, sostenute e rappresentate dal Presidente del Con
gresso, Giovanni Gentile: e sollevando vivissima reazione da parte dei fascisti presenti, che risposero tumultuando, critico un discorso del capo del governo (cfr. gli Atti ufficiali del VII Congresso di Filosofia del maggio 1929, Roma 1930).
6. Nel 1931, in occasione del conflitto fra la Santa Sede e il Governo fascista a motivo delFAzione Cattolica, diresse la reazione di quest'ultima, che fu uno degli atti
piu coraggiosi dell'epoca. 7. Quando fu chiamato da Pio XI a fondare e a presiedere la Pontificia Acca
demia delle Scienze, nella quale entrarono subito undici ? Premi Nobel? e non vi fu distinzione di rehgione e di razza, padre Gemelli non esito ad accogliere ebrei messi
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452 E. FRANCESCHINI
al bando dalla vita civile italiana, come S. E. Levi Civita, c S. E. Volterra. Alia loro morte padre Gemelli fu Funico che ne tesse pubblicamente Felogio come Presidente della Pontificia Accademia, alia presenza di Sua Santita Pio XII, e fra il silenzio una nime e codardo della stampa italiana asservita al regime.
8. Essendo stata la famiglia del celebre Herz ridotta alia miseria dai nazisti, in una adunanza della Pontificia Accademia padre Gemelli presento a Sua Santita Pio XI il manoscritto di un lavoro postumo dell'illustre scienziato e ottenne dal Pon tefice una somma rilevante per sovvenire alle necessita della famiglia. Di questo atto a favore di un ebreo egli diede relazione fra gli applausi di un pubblico ammirato, nell'aula magna delFUniversita Cattolica nel febbraio del 1939, durante una comme morazione ufficiale del grande Pontefice.
9. Iniziatasi ufficialmente anche in Italia la persecuzione razziale, padre Gemelli
protesse, salvo, aiuto nella fuga o nella sistemazione all'estero o, clandestina, in patria,
molti ebrei, fra i quali si possono ricordare per il loro valore scientifico e per la loro fama il prof. Carlo Foa, il chirurgo prof. Mario Donati, il prof. G. Todesco, il prof. Rodolfo Allers, il prof. Gino Sacerdote, in collaborazione con il quale egli pubblico anche un lavoro scientifico nel 1941 (Atti della Pontificia Accademia), quando il solo nome di autori ebrei non si poteva citare neppure in libri scientifici, e il farlo poteva comportare gravi sanzioni. E molti altri, fra cui il rumeno prof. H. Manoil, ebreo, che su padre Gemelli e la sua scuola di psicologia pubblico a Parigi un volume.
10. Nel 1939, quando la Germania invase la Polonia, padre Gemelli tenne un discorso nelFAula magna delFUniversita Cattolica a difesa dei diritti dell'eroica nazione
aggredita, suscitando Fentusiastico consenso dei presenti e provocahdo poi violente
proteste in giornali fascisti, come il ? Libro e Moschetto ?.
11. Indici della situazione interna delFUniversita dal punto di vista politico furono gli attacchi che i giornali studenteschi del GUF lanciavano di quando in quando contro PUniversita Cattolica ed il suo Rettore perche non fascisti. In modo speciale violento fu Farticolo alFinizio della guerra attuale, quando, essendosi fatte dimostrazio
ni studentesche per la citta, due soli studenti delFUniversita Cattohca vi parteciparono. II fatto venne sottolineato da ? Libro e Moschetto ?; vi fu anzi un'irruzione nell'Uni
versita da parte di studenti del GUF per affiggere agli albi il numero del giornale che denunciava il Rettore della Cattolica come antifascista.
Analoghe accuse si ripeterono insistentemente in vari giornali del GUF, come il ? Bo ? di Padova, il Supplemento alF? Arena Nuova ? di Verona, ed altri. E in realta i
rapporti fra il Rettore ed il GUF non furono mai amichevoli. Fino alPepoca del Con cordato padre Gemelli non permise che si fondasse la sezione del GUF alia Universita
Cattolica, e molto spesso vi furono mormorazioni e proteste da parte di studenti fascisti
per i discorsi che il Rettore teneva settimanalmente agli studenti, i quali oggi sarebbero dawero stupiti se sentissero accusare padre Gemelli di averli educati fascisticamente.
Caduto il regime e proclamata poi la cosi detta Repubblica sociale italiana, padre Gemelli non solo ottenne, con Fappoggio unanime del Corpo accademico e delle Autorita
amministrative, che nessun atto di adesione fosse fatto verso quel governo illegale e
illegittimo, anche a costo della chiusura dell'Universita e malgrado violent! attacchi della stampa, ma inizid una personale attivita a favore della causa della liberaziohe
nazionale.
Possono dimostrare cio i seguenti fatti: 1. Convocd subito il Senato accademico e ai Presidi delle varie Facolta che
furono tutti entusiasticamente concordi, diede la parola d'ordine: ?nessun atto di
adesione o di consenso al neofascismo repubblicano ?.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 453
2. Non esegui aleun ordine del governo repubblicano, neppure quando quest'ul timo aumento le tasse scolastiche.
3. Non muto i Presidi delle Facolta, non conferi alcuna laurea in nome del go verno illegittimo, e neppure secondo la formula ?in nome della legge ? adottata nelle Universita Regie.
4. Aiuto in ogni modo i professori internati in Germania, o rifugiati in Svizzera, o costretti ad abbandonare Pinsegnamento per motivi politici. Documentazione di tutto questo si trova nel memoriale di mons. Olgiati allegato alia scheda di padre Gemelli.
5. Protesse ed aiuto gli studenti comunque operanti nelle forze della liberazione, facilitando esami ai partigiani contro le disposizioni ministeriali che li vietavano a chi non era in regola con i documenti militari. Tali agevolazioni furono tuttavia evidente
mente rifiutate a quegli elementi per i quali vi poteva essere il sospetto che si trattasse di agenti provocatori
o di spie, caso purtroppo non infrequente fra la massa studen
tesca.
6. Ospito nel suo Laboratorio di Psicologia nel febbraio 1945 il Comando
generale dell'Italia occupata, Corpo Volontari della Liberta, che vi pote tenere nume rose adunanze. II gen. Raffaele Cadorna, per ringraziare delPospitaJita avuta, ha in
viato a padre Gemelli la lettera che qui si trascrive e della quale non e necessario sot tolineare il valore.
? E ccellenza, il Comando generale militare radunatosi alcune volte nei locali dell'Universita
Cattolica, per preparare la liberazione delPAlta Italia, sente il dovere di esprimerle la piu sentita riconoscenza per la cordiale e premurosa ospitalita, Costretti a sfuggire ad ogni momento alle pressanti ricerche della polizia, Ella, Eccellenza, con sentimento di patriottismo e di amore per la santita della nostra causa, subito ci apri le porte, ponendo Fedificio universitario a nostra disposizione. Nelle silenziose stanze del Suo Laboratorio, noi svolgemmo il nostro lavoro per intere giornate, sereni e fidenti, pen sando al giorno non lontano in cui da quel luogo di severi studi sarebbe partito Fordine
per Fazione vittoriosa. Ma sospettata FUniversita Cattolica di accogliere studenti e uo mini della liberazione e vigilata da ogni parte, dovemmo con nostro rammarico riunirci
altrove. Nel dichiararLe la viva gratitudine, questo Comando mai dimentichera,
Eccellenza, che FUniversita Cattolica fu il primo ed il solo Istituto pubblico che con slancio di fraterna solidarieta verso i Volontari della Liberazione venne in suo aiuto.
Con i piu sentiti ringraziamenti, accolga, Eccellenza, il nostro deferente saluto.
Per il Comando Generale Firmato: Gen. R. Cadorna?.
7. Si comprende percio Fatteggiamento della stampa fascista repubblicana contro padre Gemelli. La ? Repubblica fascista ?, la << Brigata Nera ?, il ? Libro e Moschetto ?, la ? Leonessa ? di Brescia, la ? Crociata italica ? di Cremona ed altri
giornah organizzarono una campagna contro padre Gemelli e la sua Universita giun
gendo fino alia proposta di sopprimerla, come si rileva nel libro del prof. Luigi Pareti V Universita futurar apparso nel marzo 1945, nelle edizioni di ? Civilta fascista ?.
Dinnanzi a tale stato di fatti la Commissione ha la certezza che le pretese adesioni di padre Gemelli al regime prima delF8 settembre 1943 sono da considerarsi soltanto formali (anche se rese molto appariscenti perche abilmente sfruttate dalla propaganda fascista); ma che nella sostanza egli sia sempre stato coerente e fedele alia dichiarazione da lui pubblicata nel quotidiano ? L'Italia ? di Milano il giorno 1 ottobre 1925 ?io non sono fascista ?. Dopo F8 settembre 1943, Fatteggiamento di padre Gemelli non
presenta alcuna ombra e la sua opera fu tale per cui si puo veramente affermare che
egli si e ? distinto nella lotta ? per la causa della liberazione ponendo per essa, senza
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454 E. FRANCESCHINI
alcuna esitazione, a repentaglio la sua stessa vita e la esistenza della sua Universita. A conclusione, la Commissione, tenendo presente come prassi giuridica la disposi
zione dell'art. 16 del Decreto legge luogotenenziale del 27 luglio 1944, n. 159, che af ferma per simili casi l'esenzione dalla ? dispensa da ogni misura disciplinare ?, b una nime nel non ritenere padre Agostino Gemelli, Rettore Magnifico dell'Universita Cattolica del S. Cuore passibile di sospensione.
Mons. Olgiati, tuttavia, non si accontento di questo. II giorno 2 settem bre diresse una lettera a Pio XII (e copie a mons. Pizzardo, al conte Della Tor re e ad altri) in cui precisava ancora piii gli awenimenti della seduta del 31 agosto.
Vale la pena di riprodurla, benche sia gia riassunta nella lettera del prof. Roberti al prof. Soranzo piii sopra citata.
Beatissimo Padre, reputo mio preciso dovere informare subito la Santita Vostra intorno agli sviluppi,
che ha avuto in quest! giorni la questione delTepurazione dell'Universita Cattolica del S. Cuore, poiche essi interessano Pesistenza stessa delFAteneo.
II 31 agosto venivo invitato a trovarmi, insieme con i nostri Commissari per l'epurazione, al Commissariato della Scuola, perche era arrivato a Milano il col. Wash burne, che voleva parlarci. Raccolsi l'invito e, all'ora in di cat a io, il Presidente della Commissione, prof. Roberti, ed il Segretario prof. Franceschini, ci recammo al conve
gno. Erano presenti con noi il col. Washburne, il maggiore Vesselo, commissario anglo americano per Pistruzione nella Lombardia, il ten. De Tommasi della Pubblica Sicurezza al servizio degh Alleati.
II col. Washburne comincio ad annunciare che solo un momento prima della sua
partenza da Roma, ossia il giorno 30 agosto, aveva finalmente ricevuto la relazione
sull'epurazione dell'Universita Cattolica (relazione che il maggiore Vesselo aveva assi curato di aver spedito per aereo la mattina delPll agosto). Noi abbiamo taciuto rite
nendo superfluo esprimere il nostro stupore per la velocita di una simile post a aerea. II Colonnello prosegui dicendo che due erano gli errori della relazione: II primo riguardava la forma, in quanto i Commissari avevano creduto doveroso
ispirarsi alia legge italiana di epurazione e, invece di limitarsi ad infliggere, quando occorreva, la sospensione avevano altresi determinato il tempo della sua durata. Su
questo non fu difficile intendersi. E si concluse:
1) che si sarebbe preparata subito una seconda relazione riveduta e corretta in funzione della legge del Comando alleato;
2) si sottolineo il fatto che il Comando alleato non aveva mai dapprima indicato ai Commissari ed al pro-Rettore tale legge, che noi ignoravamo.
II secondo errore ? soggiunse il Colonnello ? era sostanziale, in quanto la Com missione non aveva colpito alcune persone. Dava a questo punto la parola al Tenente di Pubblica Sicurezza, che leggeva la sua controrelazione e specificava quali erano, a suo giudizio, le persone da colpire. Si trattava, ad eccezione di due casi discutibili, delle stesse persone per le quali la Commissione aveva proposto una sospensione tem
poranea. In realta, come noi abbiamo fatto subito rilevare ? ed il col. Washburne fu perfettamente d'accordo ? si trattava del caso di padre Gemelli, che si voleva epu rare per i motivi seguenti:
1. ? perche durante Pepoca fascista fu sempre il trait-d"union tra il Vaticano ed il Governo di Mussolini?;
2. ? perche* nei suoi scritti, discorsi, manifestazioni aveva costantemente difeso
il fascismo ? (e si citava, ad unica prova, nientemeno che il giornale umoristico ro
mano, il ? Cantachiaro ?);
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 455
3. perche negli ambienti del Comitato di Liberazione Alta Italia padre Gemelli non era ? persona grata ?, tanto che i rappresentanti di esso anche quando, durante il
periodo clandestino, avevano fatto adunanze alFUniversita Cattolica, non avevano
voluto che padre Gemelli fosse al corrente delle loro adunanze, non fidandosi di lui.
Riprendeva la parola il col. Washburne, per dichiarare che se la Commissione non si decideva a condannare padre Gemelli, ne sarebbero derivate gravi conseguenze per PUniversita, in quanto il Governo a lie at o, da un lato, non voleva far nulla che di
spiacesse alia Santa Sede, ma, d'altra parte, ? in nome della coscienza ? e della politic a, non poteva permettere che rimanesse aperta un'Universita, la quale
non fosse comple tamente defascistizzata. Percio, nel caso che i Commissari nella nuova relazione aves
sero persistito nel loro giudizio favorevole di padre Gemelli, vi era il pericolo che PUni versita fosse immediatamente chiusa e che restasse sospesa magari per sei o sette mesi, sin quando cioe non si fosse discusso presso la Commissione Centrale di epurazione a
Roma (sempre molto lenta) la sentenza relativa al padre Gemelli e non si fosse venuti
ad una conclusione definitiva. Suggeriva, quindi, per il bene dell'Universita, che padre Gemelli spontaneamente si ritirasse e si facesse assegnare dalla Santa Sede altri incari
chi, per non correre il rischio della chiusura delFAteneo. Cio era consigliabile, soggiun geva, anche dal punto di vista della Santa Sede, che si sarebbe trovata in imbarazzo
perche, se avesse voluto sostenere padre Gemelli, avrebbe suscitato contro di s6 Faccusa
di filoconfessione. In breve: lo scopo delFadunanza ? come h apparso piu chiaramente alia luce del
sole ? era il tentativo di un ricatto: o la Commissione nostra condannava essa stessa
padre Gemelli, ovvero PUniversita sarebbe stata chiusa. Naturalmente il col. Washburne ci teneva ad assicurare che egli personalmente
nutriva molta stima per padre Gemelli come psicologo e come scienziato, e che gli vole va bene.
A questo punto, io, che avevo avuto Peroico coraggio di tacere per quasi un'ora, scattai esclamando: ? certo, Ella gli vuol molto bene; solo vuole trucidarlo ?.
E chiesta ed ottenuta la relazione del Tenente italiano di Pubblica Sicurezza, la commentai ? insieme ai nostri Commissari ? parola per parola:
a) Protestai contro la asserzione fantastica che padre Gemelli fosse stato il
trait-d'union fra la Santa Sede e Mussolini: non lo fu mai.
b) Confutai Paccusa di fascismo a padre Gemelli portando fatti numerosi, che la nuova relazione ha poi raccolto, e manifestando la mia alta meraviglia che la Pub blica Sicurezza si appellasse ad un giornale umoristico, volgarmente anticlericale ed
osceno, come il ? Cantachiaro ?.
c) Ricordai che, di fronte alia pretesa dichiarazione del Comitato di Liberazione Alta Italia, stava sia il fatto che nessuno avrebbe potuto tenere adunanze all'Univer sita Cattolica senza il permesso del Rettore, sia la lettera esplicita e solenne del gen. Raffaele Cadorna, acclusa nella prima relazione (ma il col. Washburne asseri di non conoscere tale lettera per.. .il ritardo della posta aerea). Del resto se non si fidavano di padre Gemelli, come mai si arrischiavano di tenere le adunanze alia Universita Cattolica e proprio nel Laboratorio di Psicologia del nostro Rettore?
La spiegazione dell'insinuazione la ebbi il mattino seguente, 1 settembre, dal buon aw. Brusasca della Democrazia Cristiana, membro del Comitato Nazionale di Libe razione Alta Italia, il quale mi awerti che il giorno prima (ossia poche ore prima del nostro convegno) il Comando alleato aveva fatto Pultimo tentativo per avere un voto contro padre Gemelli da parte del Comitato stesso, inviando un esplicito invito; ma il Comitato aveva risposto con un reciso rifiuto, prendendo a pretesto la divergenza delle idee che i Partiti rappresentati dal Comitato potevano avere.
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456 E. FRANCES CHINI
Cosi che anche l'ultima prova d'accusa si riduceva ad una menzogna. All'obbiezione che il Comando alleato ? non poteva seguire nell'epurazione criteri
diversi per l'Universita Cattolica e per gli altri Atenei, come ad esempio l'Universita
Regia di Milano ?, rephcai che proprio in quella giornata era stato nominato nuovo Rettore della R. Universita il prof, de Francesco, il Rettore cioe dell'epoca ? repub blichina ?, il quale al momento della riscossa aveva dovuto rimanere lontano dalla sua Universita per evitare l'arresto e la cui nomina aveva provocato in quella giornata stessa l'appello di un giornale cittadino agli studenti per un comizio di protesta. Se noi ? aggiunsi
? cjiiamassimo gli studenti dell'Universita Cattolica e sottoponessimo loro il quesito: ? padre Gemelli fu fascista o no?? avremmo la quasi totalita delle
risposte recisamente negative. Ma il col. Washburne torno a ripetere: se padre Gemelli fosse epurato la nuova
relazione verrebbe approvata subito e l'Universita potrebbe continuare tranquilla la sua vita; in caso contrario, egli non si sentiva in coscienza di permettere che restasse
aperta l'Universita. Comunque, non volendo assumersi la responsabilita della decisione,
avrebbe deferito in ogni caso la questione all'ammiraglio Stone. Tale il colloquio, che ho ritenuto necessario riferire alia Santita Vostra, sottopo
nendo dapprima il mio riassunto ai due Commissari, i quali sono pronti a testimoniare la sua perfetta esattezza.
La Commissione si e radunata immediatamente, secondo l'invito del col. Wash
burne, per redigere la sua relazione definitiva, che venne all'indomani, giorno 1 settem bre alle ore 17,30, consegnata al Colonnello stesso; perche egli la portasse a Roma.
In tale relazione definitiva il giudizio della Commissione intorno al padre Ge melli e stato redatto nei seguenti termini u:.
Non so ora cosa accadra. Ma se la Santita Vostra mi permettesse di esprimere il
mio modesto parere, non esiterei a dire:
1. La intimidazione e esplicita: si minaccia, nel caso che padre Gemelli non
venga allontanato dall'Universita, la chiusura della stessa.
2. II col. Washburne ritiene con cio di far onore alia firma da lui posta all'ac
cordo con la Santa Sede del giorno 12 giugno 1945, poiche se la Santa Sede vuole, padre Gemelli restera Rettore; ma restera Rettore di un'universita chiusa. Egli, in nome della
sua delicata coscienza, non potra tollerare la vita dell'Universita, se non dopo che avra
la certezza della Hberazione dell'Ateneo da ogni traccia di fascismo.
3. E da aggiungersi che il col. Washburne, per evitare responsabilita, sapendo che con il 15 settembre l'Alta Italia torna sotto la giurisdizione di Roma, vuole con tinuare il gioco iniziato dal maggiore Vesselo. Questi, invece di accettare, o meno,
la relazione, come era suo dovere, si rivolse al col. Washburne a Roma e il col. Wash
burne adesso vuole rivolgersi all'ammiraglio Stone... Metodo pietoso, che non abbiso
gna di commenti.
La gravita della minaccia della chiusura dell'Universita e evidente. Se essa venisse chiusa anche per un giorno solo, morirebbe, come basta arrestare per breve tempo il
funzionamento del cuore, per provocare la morte di un organismo. Tutti gli studenti se ne andrebbero da un'Universita che non ha sicurezza di vita. II ricatto percio del col. Washburne non potrebbe essere peggiore.
Noi, Beatissimo Padre, non ci siamo lasciati intimidire: anzi, abbiamo risposto a
11 Viene qui testualmente ripreso il testo della relazione definitiva su padre Gemelli, gia da noi tra critta supra, pp. 451-454.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 457
viso franco e aperto. Ma tutti noi, cominciando da padre Gemelli, siamo pronti ad ac cettare le sapienti decisioni della Santita Vostra, che in quest'ora della storia ha saputo
mostrare come sa vincere il Vicario di Cristo.
Prostrato al bacio del S. Piede, mi professo umilmente della Santita Vostra dev.mo
figHo in Cristo mons. Francesco Olgiati
Milano, 2 settembre 1945
Come si h gia visto nella tempestosa seduta del 31 agosto il col. Washburne aveva detto che ? avrebbe deferito in ogni caso la questione all'ammiraglio Stone ?. Si sarebbe perso, cosi, delPaltro tempo e un semplice atto di ordinaria amministrazione quale l'epurazione di una Universita passava dalla naturale sede regionale (Lombardia, Vesselo) non solo alia sede nazionale (Italia, Wash
burne) ma addirittura era sottomessa al giudizio di uno dei principali capi del Governo militare alleato in Italia (ammiraglio Stone).
Invocata da mons. Olgiati, intervenne la Santa Sede. Ci h giunto un pro memoria (anonimo, ma certamente redatto dal card. Pizzardo) che il giorno 8 settembre, alle 20 venne recapitato, tramite mons. Caroll, alFammiraglio Stone, perche si rendesse rapidamente conto della situazione.
Pro-memoria
I) II col. Washburne chiese formalmente alia Santa Sede che si applicasse anche all'Universita Cattolica del S. Cuore la Circolare A.P. 394 del Comando alleato di Milano che prescrive la nomina di un pro-Rettore, un Comitato di professori per l'epurazione, la nomina di un Rettore tra i professori non epurati.
II) II12 giugno 1945, presenti il card. Pizzardo, S. E. Mons. Ruffini, S. E. Mons. Montini, il col. Washburne si venne, in Segreteria di Stato, ad un accordo, firmato
dal col. Washburne.
Conformemente a cid: 1) il padre Gemelli, Rettore dell'Universita Cattolica, ri maneva in carica ma senza agire; 2) il pro-Rettore, prof. Olgiati, sceglieva cinque pro fessori per il Comitato di epurazione; 3) il Comando alleato sceglieva tre professori: Melchiorre Roberti, Soranzo Giovanni e Franceschini Ezio; 4) non piu tardi del 1? ot tobre 1945 il padre Gemelli avrebbe dovuto riprendere le sue funzioni se non fosse stato epurato.
III) Nella sua adunanza del 21 luglio 1945 il detto Comitato di epurazione inflisse la sospensione a tre professori, ma non li epuro; e neppure epurd il padre Gemelli:
a) perche non aveva esitato a staccare e liberare 1'Universita Cattolica dai legami del
Regime fascista ogni volta che superiori esigenze lo richiedessero; b) per aver egli aiu tato il movimento partigiano e clandestino, come risulta da lettera di ringraziamento
scrittagli dal gen. Cadorna.
IV) La decisione del Comitato di epurazione fu portata I'll agosto a conoscenza del
maggiore Vesselo. Egli perd non la voile approvare, specialmente perche non era stato
epurato il padre Gemelli, e disse che avrebbe inviato tutto per posta aerea al col. Washburne.
V) R prof. Olgiati diede di cid conoscenza alia Santa Sede, e questa appena ricevuta la Relazione (21 agosto) invitd il col. Washburne ad un secondo colloquio.
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458 E. FRANCESCHINI
VI) In tale colloquio, che ebbe luogo il 24 agosto, il col. Washburne disse che non aveva ancora ricevuto dal maggiore Vesselo la Relazione, ma che appena Favesse, e
avesse pure ricevuto i documenti contro il padre Gemelli, sarebbe venuto a discuterli
coi rappresentanti della Santa Sede in Segreteria di Stato.
VII) Invece da una lettera del prof. Olgiati alia Santa Sede, in data 2 settembre, risulta che il col. Washburne era a Milano. Egli ha dichiarato al prof. Olgiati che in co scienza non pud approvare la decisione del Comitato di epurazione perche troppo favo revole al padre Gemelli e quindi o si desse altro posto al padre Gemelli, oppure egli avrebbe tenuto in sospeso la decisione rimettendola al Governo italiano.
VIII) Questa dichiarazione e gravissima perche il Governo italiano ha una pro cedura lentissima e se FUniversita Cattolica rimarra chiusa sara abbandonata dagli studenti.
IX) Si fa osservare che la decisione del col. Washburne: 1) e contraria all'accordo da lui firmato; 2) non tiene conto della personality del padre Gemelli e lo tratta come un Rettore qualsiasi; mentre egli ha una attivita scientifica mondiale e raccoglie la stima e riconoscenza di migliaia e migliaia di laureati12.
X) Pertanto la Santa Sede ricorre all'amniiraglio Stone, avendo il col. Washbur ne detto che rimetteva a lui la decisione definitiva 13.
In conclusione, richiamandosi al patto firmato solennemente da Wash burne stesso il 12 giugno, si chiedeva che il Governo militare alleato vi tenesse fede: cosi che padre Gemelli potesse riprendere integralmente la sua funzione di Rettore entro il 1? ottobre 1945. Contemporaneamente mons. Olgiati scri veva a mons. Tardini in data 10 settembre rivelandogli i suoi timori.
10 settembre 1945 Eccellenza Reverendissima,
ieri mi sono permesso d'inviarLe, a nome anche della Giunta direttiva dell'Univer
sita un telegramma per rinnovarLe la domanda intorno alia opportunity di venire
a Roma. II motivo che ci spinge nella nostra insistenza, che certamente Ella sapra valutare nel suo significato, e che quasi sicuramente il 15 settembre gli Alleati abban doneranno l'Alta Italia ed e necessario in modo assoluto che per tale giorno sia appro vata la relazione dei nostri commissari per Pepurazione.
Noi crediamo che il giuoco seguito dal col. Washburne consista in questo: procra stinare il piu che sia possibile nel decidere il problema: non prendere nessuna risoluzione sino al 15 settembre quando il Governo alleato piu non comandera la Scuola e le Uni versity nell'Alta Italia; in tal modo egli non prenderebbe la responsabilita di una offesa alia Santa Sede, perche non avrebbe lui epurato padre Gemelli; ma in pari tempo avreb be ottenuto il suo scopo, perche FUniversita nostra non potrebbe funzionare e sarebbe
automaticamente sospesa nella sua vita. Fino all'approvazione della relazione, le
Universita non possono ne indire esami, ne fare chiamate di professori, ne prendere decisioni di sorta. Ecco il motivo della nostra grave preoccupazione. Noi siamo certi
12 A questo paragrafo era allegato un pro-memoria stampato circa l'attivita scientifica di padre Ge melli.
13 Da una nota acclusa si apprende che ? Detto pro-memoria b stato rimesso alle ore 20 del giorno 8 settembre 1945 a Mgr. Carroll pel colloquio con Fammiraglio Stone ?.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 459
che V.E. provvedera a sollecitare il col. Washburne con tutti i mezzi, che sono a sua
disposizione e che solo la Segreteria di Stato e il Santo Padre possono usare. Le chiedo scusa per i continui disturbi che Le arreco e Le dico ancora una volta
tutta la mia gratitudine. Con devoti saluti.
II pro-memoria della Santa Sede dovette avere tutto il suo effetto (? Si stia ai patti ? avrebbe laconicamente detto Fammiraglio Stone: ma nulla di scritto abbiamo in merito) se il 12 settembre il col. Washburne comunicava al card. Pizzardo (la lettera e edita da Runii) Fapprovazione degli atti della Commis sione di epurazione delFUniversita Cattolica che avrebbe avuto piena esecuzio ne ? appena ricevuta dichiarazione che la cosa ha Fapprovazione del Vaticano ?.
12 settembre 1945
Oggetto: Epurazione delFUniversita Cattolica, Milano
Alia Sacra Congregazione dei Seminari e delle Universita degli Studi (in particolare a S. Em.za il Cardinale Pizzardo)
Eminenza:
II procedimento di epurazione all'Universita Cattolica di Milano (in conformita al Memorandum n. 76 della Commissione esecutiva alleata, modificato dalla nostra
convenzione, confermato nella Sua lettera del 12 giugno) si h concluso con le seguenti raccomandazioni del Comitato di epurazione:
Padre Gemelli continua quale Rettore Le seguenti persone sono sospese: Professori ordinari: Paribeni Roberto Professori incaricati: Agosti Marco
Liberi docenti: Bascape Giacomo, Bompani Vito, Galbiati Giovanni, Martinotti Pietro, Massi Ernesto, Nicodemi Giorgio, Settimi Luigi
Assistenti: Ardemani Edoardo, Ferro Carmelo La Commissione alleata dara ordini perche queste raccomandazioni abbiano im
mediata esecuzione appena avra ricevuto da Lei dichiarazione che la cosa ha Fappro vazione del Vaticano.
Ritengo che Lei sia in possesso di una copia completa della relazione del Comitato di epurazione. In caso diverso saro lieto di trasmetterne copia a Lei immediatamente.
Lei comprende naturalmente che Fesecuzione da parte del Governo militare alleato
delle raccomandazioni del Comitato di epurazione non sostituisce in alcun modo la
regolare procedura da osservarsi a norma del DLL 159 quando il territorio tornera sotto la giurisdizione italiana. La procedura di epurazione degli Alleati b in ogni caso di carattere preliminare essendo diretta a consentire il funzionamento immediato delle istituzioni durante la giurisdizione del Governo militare alleato e a trasmetterle tem
pestivamente e in condizione di normale funzionamento al Governo italiano.
Con alta stima
Carleton W. Washburne Lt. Col. AUS
Direttore per Feducazione
II card. Pizzardo rispose immediatamente ? 15 settembre ? dando Fap provazione richiesta e pregando Washburne di ? dar corso alia pratica
? cioe comunicazione a Milano ?
quanto piu. rapidamente possibile ?.
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460 E. FRANCESCHINI
Roma, 15 settembre 1945 111.mo Signor Colonnello,
circa FUniversita Cattolica del S. Cuore, V. S. 111.ma, con lettera del 12 corrente, mi comunica le ? raccomandazioni? alle quali e giunta Fapposita Commissione nomi nata dal Comando alleato, in armonia a quanto fu stabilito nei nostri accordi, confer
mati con mia lettera del 12 giugno 1945. Vostra Signoria aggiunge che tali ? raccomandazioni? saranno messe in esecu
zione non appena Le giungera ?Fapprovazione del Vaticano ?. Mi affretto percio a significarle che la Santa Sede e beta di vedere che, superate
le difficolta sopraggiunte, gh accordi conclusi con V.S. siano stati pienamente eseguiti e da, quindi, la sua approvazione.
Data la necessita che nessun ritardo sia frapposto al regolare funzionamento del
FUniversita CattoUca, mi permetto pregarLa di voler dar corso alia pratica quanto piu. rapidamente possibile.
Profitto volentieri di questa occasione per esprimere alia S.V. i sensi del mio grato animo mentre con distinta considerazione mi confermo
della S. V. Ill.ma devotissimo
G. card. Pizzardo
E qui awenne una cosa appena credibile. II col. Washburne non comunico
Fapprovazione a padre Gemelli. Ma prendendo pretesto del fatto che il col. Poletti era stato ? in quei giorni
? sostituito a Milano dal col. Hancock, spedi tutta la pratica a costui: che confessa ? di non capirci niente ? e ha bisogno, quindi, di studiare la questione. Era un altro modo per guadagnare tempo. Ma se a Milano era cambiato Poletti, rimaneva il maggiore Vesselo, Ufficiale regio nale per Feducazione, che conosceva benissimo la pratica: lo sappiamo da una
lettera allarmata di mons. Olgiati (corretta dal prof. Vito) al card. Pizzardo (e a Tardini) del 27 settembre. Diamo il testo della lettera a mons. Tardini:
27 settembre 1945 Eccellenza Reverendissima,
ho inviato a Vostra Ecc.za un telegramma lampo per dirLe che finora il Governo alleato non ci ha comunicato, nonostante le nostre sollecitazioni, Fapprovazione della
Relazione della Commissione di epurazione, e per pregare Vostra Ecc.za di sollecitare tale approvazione, perche il giorno 30 corrente gli alleati abbandoneranno Milano e se dovessero lasciare la Lombardia senza aver approvato la Relazione, FUniversita si
troverebbe sospesa nella sua attivita.
Vengo ora ad apprendere il motivo per il quale Fapprovazione non e stata finora concessa.
II col. Washburne, invece di inviare i suoi ordini al Commissario regionale della
Scuola, li ha mandati al col. Hancock, il quale sostituisce in questi ultimi giorni il col. Poletti nella carica di Comandante del Governo miHtare alleato per la Lombardia. E il col. Hancock, ricevendo la comunicazione da Roma, ha dichiarato che egli non capiva nulla e aveva percio bisogno di studiare la questione.
Io nel frattempo sollecitai il Commissario per la Scuola, come da istruzione avuta e ricevo or ora la seguente lettera:
Quartiere Generale Governo niilitare alleato
Regione: Lombardia - Divisione: Educazione 26 settembre 1945
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 461
Al pro-Rettore Universita Cattolica S. Cuore - Milano 1. In risposta alia Sua lettera del 25 settembre, mentre La ringrazio per le co
municazioni datemi, La informo che la pratica non b piu di mia competenza, ma delle
superiori autorita alleate.
2. Sono al eorrente che il Commissario regionale col. Hancock sta trattando la
questione direttamente con la Commissione alleata di Roma.
3. Lo stesso Colonnello, al quale ho sottoposto la Sua lettera, mi ha incaricato di dirLe che si riserva di dare ulteriori disposizioni in merito a tempo opportune
Per il Commissario regionale A. A. Vesselo
Maggiore A. E. C. Ufficio regionale per Peducazione
Come Vostra Ecc.za vede, stanno facendo un ultimo tentativo per venir meno
all'impegno: con questa procedura ostruzionistica si vuole arrivare al 30 settembre senza approvare la relazione, e in tale modo PUniversita, dopo la partenza degli alleati, non potra piu funzionare.
Penso che non e'e se non rammiraglio Stone che possa intervenire con efficacia
e dare ordini precisi: almeno io non vedo altra via!
Supplico Vostra Ecc.za ad aiutarci, come ci ha gia aiutati finora. Perdoni tutte le noie che Le arreco e mi creda
dev.mo
don Olgiati
II card. Pizzardo accetto immediatamente ? 28 settembre ? Finvito ad una riunione e si reco egli stesso nelPex palazzo delle Corporazioni per incon trarsi con Washburne e il brigadiere Carr. I due ufficiali dissero che erano suc cessi incidenti spiacevoli a Milano, la campagna di stampa contro padre Ge
melli continuava: ? per evitare attacchi all'Universita Cattolica e alia Santa Sede (erano usciti violenti attacchi di stampa, particolarmente uno: II fascismo di padre Gemelli ne ? L'Unita ? del 21 settembre) provenienti dalla presenza di
padre Gemelli alia apertura della stessa Universita da Milano si proponeva un
compromesso: aprirla sotto la presidenza di mons. Olgiati, mentre padre Gemelli attenderebbe il giudizio della Commissione di epurazione italiana ?.
Ai due, che si facevano paladini di padre Gemelli e difensori della Santa
Sede, il card. Pizzardo rispose che non si preoccupassero e stessero ai patti del
giugno, confermati il 12 settembre. ? Se la Santa Sede vuole stare ai patti ci staremo ? risposero gli inglesi
? perd lei ci faccia sapere che la Santa Sede e
avvertita di cio che potrebbe succedere e ci dichiari che non si preoccupa di
quello che avverra?.
Apprendiamo tutti i particolari di questa riunione da un Appunto dello stesso card. Pizzardo che ci sembra utile riprodurre testualmente:
Oggi venerdi 28 settembre alle ore 16 un quarto, apprendevo dalla Segreteria del col. Washburne: 1) il Colonnello era ritornato a Roma a mezzogiorno; 2) desiderava insieme col brig. Carr un urgente colloquio con me circa nuove difficolta sorte a Milano
per la questione del padre Gemelli. Fissai subito il colloquio per le ore 17,30, recandomi io stesso nelPex Palazzo delle
Corporazioni dove mi attendevano i detti personaggi. II col. Washburne mi disse che egli aveva a suo tempo comunicato a Milano Pap
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462 E. FRANCESCHINI
provazione della relazione, ma che era sopravvenuto il cambiamento del col. Poletti, al cui posto era subentrato il col. Hancock (inglese), il quale aveva prospettato gravi difficolta, e il brig. Carr mi faceva leggere un rapporto ricevuto da Milano nel quale si diceva che la permanenza del padre Gemelli avrebbe avuto ripercussioni spiacevoli sulla stampa contro PUniversita e la Santa Sede come lo indicava l'attacco delP? Uni ta? del 23 corrente che egli teneva sul tavolo.
A Milano erano avvenute cose spiacevoli per PUniversita di Stato: preveniva la Santa Sede che cio sarebbe accaduto anche per PUniversita Cattolica se si aprisse sotto il rettorato di padre Gemelli. Metteva in evidenza che egli avrebbe dovuto sog giacere fatalmente dopo pochi giorni (come il col. Washburne aveva espressamente dichiarato nella nota lettera del 10 settembre) al giudizio epurativo delle Autorita italiane che presumibilmente sarebbero subentrate nella zona di Milano verso la meta di ottobre.
Per evitare gli attacchi alPUniversita Cattolica ed alia Santa Sede provenienti dalla presenza di padre Gemelli alia apertura della stessa Universita, da Milano si
proponeva come compromesso: di aprirla sotto la presidenza di mons. Olgiati mentre
il padre Gemelli rimarrebbe inattivo e attenderebbe il giudizio della epurazione italia na; se tale epurazione fosse stata favorevole, tutto si sarebbe accomodato.
Osservai che con cio la posizione di padre Gemelli dinnanzi alle Autorita italiane si sarebbe presentata indebolita, mentre invece se le Autorita alleate lo avessero la sciato al suo posto, come avevano promesso, la sua posizione sarebbe stata piu forte.
Ne convennero, ma rifacendosi ai timori di danni alPUniversita Cattolica ed alia Santa Sede prospettati nel rapporto dissero: Se la Santa Sede vuole che noi stiamo ai patti, ci staremo. Pero Lei ci faccia sapere che la Santa Sede e avvertita di cio che potra succedere e ci dichiari che non si preoccupa di quel che avverra. In concreto chiedono che con un mio scritto io dichiari che la Santa Sede e stata informata degli attacchi che si avranno specialmente sulla stampa, per la permanenza di padre Gemelli come
Rettore, che non se ne preoccupa, e che esprime la sua volonta nel senso che le Autorita
alleate stiano al compromesso. Abbiamo fissato un altro colloquio per domani alle ore 15. Inline mi pregarono di far telefonare da mons. Carroll all'ammiraglio Stone che
in questo pomeriggio vi era stato un colloquio con me.
Roma, 28 settembre 1945
? Mi onoro dirle che la Santa Sede ? scrisse il card. Pizzardo al col. Wash
burne il giorno dopo 29 settembre ? tutto considerato ritiene che si debba stare
agli accordi in parola. Debbo pure aggiungere che la Santa Sede ha appreso con piacere che ieri (28 settembre) Pammiraglio Stone ha detto per telefono a
mons. Carroll che non appena fosse tomato a Roma il col. Washburne gli avrebbe
fatto sapere che occorreva informare urgentemente le componenti autorita
alleate di Milano che dovevano mettere in esecuzione gli accordi stessi. E cio
prima che awenga il passaggio di poteri dalle autorita italiane il che si prevede abbia luogo tra una decina di giorni?.
La lettera del card. Pizzardo al col. Washburne e, nei suoi precisi termini, la seguente:
Nel colloquio che ebbi Ponore di avere con la S. V. Ill.ma e con il sig. brigadiere Carr nel pomeriggio di ieri, le LL.SS. mi dissero che circa PUniversita Cattolica le Auto rita alleate di Milano erano pronte a stare agli accordi conclusi il 12 giungo 1945.
Peraltro, poiche si prevedevano attacchi dalla stampa, desideravano che la Santa
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 463
Sede dichiarasse che, pur prendendo nota, non recedeva dalla sua richiesta. Mi onoro dirLe che la Santa Sede, tutto considerato, ritiene che si debba stare agli
accordi in parola. Debbo pure aggiungere che la Santa Sede ha appreso con piacere che ieri Fammi
raglio Stone ha detto per telefono a mons. Carroll che non appena fosse ritornato a Roma il col. Washburne gli avrebbe fatto sapere che occorreva informare urgentemente le competenti Autorita alleate di Milano che si dovevano mettere in esecuzione gli accordi stessi. E cid prima che, in questo argomento, avvenga il passaggio di poteri dalle Autorita alleate alle Autorita italiane, il che si prevede abbia luogo tra una decina di giorni?.
Mi confermo con sensi di distinta stima e di ossequio G. card. Pizzardo
[29 settembre]14
Ignaro di cid che avveniva a Roma, e sempre piii preoccupato, mons. 01
giati scriveva il 28 settembre una lettera a padre Gemelli, a Marzio:
28 settembre
Carissimo,
bisogna che ti dia relazione degli ultimi avvenimenti: al telefono non si pud par lare troppo e preferisco scrivere.
La settimana scorsa a Vesselo non arrivava nulla da Roma. Ed io lo sapevo da
Bendiscioli, che si era impegnato ad avvertirmi confidenzialmente, appena fosse arri vata la cosa da Roma. Subito dopo la tua partenza [per Marzio] inviai allora a Vesselo la lettera come eravamo d'accordo. Ed ho avuto un'idea. Mi sono recato da Apollonio e Fho persuaso ad andare da Vesselo, per sapere se aveva ricevuto la mia (ossia per tastare il polso). Apollonio andd e mercoledi sera seppi come stava la faccenda. Vesselo disse: a) che aveva ricevuto la mia e che mi avrebbe risposto al giorno dopo (come di fatto lo fece); b) che egli non c'entrava piii con la questione, poiche il col. Washburne non aveva inviata a lui Fapprovazione della relazione, ma al col. Hancock, successo a
Poletti per il Governo della Lombardia! c) che il col. Hancock aveva esclamato: ?io non ci capisco niente ? ed aveva chiesto a Vesselo tutto Fincartamento, cosicche stava
studiando la questione.
Era, evidentemente, un ultimo tentativo per sabotare la relazione. Ostruzionismo
in pieno! Puoi immaginare come mi sentii. Canaglie! Subito al mattino di giovedi 1) mi recai dal Cardinale per vedere se poteva facili
tarmi una visita ad Hancock. Invano! Non pud fare niente e non capisce. Mi ha assi
curato che qualora Hancock andasse da lui, prima di partire da Milano con tutti gli Alleati, avrebbe insistito perche approvasse la relazione (perd non andra; nemmeno Poletti e andato a salutarlo); 2) mandai telegrammi lampo a Tardini, a Montini, a
Pizzardo, a Panighi, per muoverli; 3) inviai al col. Hancock, raccomandata a mano la lettera che ti accludo... e gli acclusi copia in inglese della lettera Washburne alia
Segreteria di Stato e la copia della risposta alia Santa Sede (in modo che vedesse come erano le cose); 4) stesi subito una lettera a Montini, Tardini, Pizzardo (quest'ultima a firma Vito); 5) presi Bassi (erano le 11) e questi subito si accese, ossia: a) al pomeriggio spedimmo per espresso le lettere a Montini, Tardini, Pizzardo; b) chiese, telefonando
mezza giornata, un posto in aereo per andare lui stesso a Roma a portare le stesse lettere
14 La data e apportata nella copia del documento, a penna, di pugno di padre Gemelli.
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464 E. FRANCESCHINI
(seconda copia) agli interessati; c) non riusci, dopo d'aver sperato e supplicate- tanto. Sanna stamane, venerdi, andd all'aeroporto insieme con Bassi nella speranza che
quest'ultimo potesse salire sull'aereo, qualora fosse mancato uno dei prenotati. Invano.
Non mancd nessuno. Comunque trovarono una persona che si incarico di portare in
Vaticano per oggi (venerdi) le lettere (che gli interessati riceveranno anche poi per espresso. Ho tentato questo metodo della duplice copia, per essere sicuro che almeno una arrivi in porto).
Piu di cosi non potemmo fare. Del resto pare certo che gli Alleati non partano il
30, di modo che a Roma fanno a tempo. Anche i giornali di oggi (28) nulla dicono di tale partenza. Vedrai dall'allegato B come abbia suggerito l'appello a Stone che pud far saltare questi briganti. Tardini (con quel famoso Monsignore [Carroll]) ha buon
gioco, ora, se vuole protestare contro tali metodi. Percid spero che per il tuo ritorno a Milano tutto sia a posto e sia arrivata Vapprovazione...
Se per domattina Hancock non mi risponde, pare che Franceschini si decida a tentare di avvicinarlo. Del resto non e qui a Milano che dobbiamo vincere, ma a Roma mediante la Segreteria di Stato. E qualora succedesse qualcosa, ti telefonerd a Marzio.
Non dubitare. Tu puoi stare tranquillo. Non ci addormentiamo. E combattiamo sicuri. H S. Cuore non pud abbandonarci nonostante tutto il massonismo ed i Giuda.
Gnao 15
L'ordine deU'ammiraglio Stone faceva immediatamente il suo effetto. II 1? ottobre una prima lettera di Hancock rendeva esecutivi i risultati della no
stra Commissione di epurazione.
Ordine amministrativo n. 44
Vista la necessita di sospendere dalle loro funzioni i sottonotati membri del Corpo accademico dell'Universita Cattolica del S. Cuore di Milano, a causa del loro passato fascista
Con il presente si ordina, a sensi del Memorandum esecutivo n. 76 della Commis sione alleata, quanto segue:
1. A) Professori ordinari: Paribeni Roberto
B) Professori incaricati: Agosti Marco
C) Liberi docenti: Bascape Giacomo
Bompani Vito Galbiati Giovanni Martinotti Pietro Massi Ernesto
Nicodemi Giorgio Settimi Luigi
D) Assistenti: Ardemani Edoardo Ferro Carmelo
sono con il presente sospesi dalle loro funzioni nella Universita Cattolica del S. Cuore di Milano*
2. II presente Ordine di sospensione entra in vigore dal giorno 17 settembre 1945. A. N. Hancock
Colonnello Governo militare alleato
1 ottobre 1945
15 Cfr. supra, nota 6.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 465
Una seconda lettera dello stesso Hancock in data 3 ottobre diretta a padre Gemelli diceva testualmente: ? La S.V. puo percio riassumere Fufficio attivo di Rettore delP Universita Cattolica cessando nel contempo la funzione di pro Rettore ?.
3 ottobre 1945 Oggetto: Rettore Universita Cattolica A: Padre Agostino Gemelli, Rettore della Universita Cattolica S. Cuore, Milano
1. Essendo ora Pepurazione delPUniversita Cattolica completa ed in ottemperanza alle istruzioni della Commissione alleata di Roma Le comunico che P Universita stessa puo adesso funzionare normalmente, come previsto da un accordo intercorso tra la Commissione alleata ed il Vaticano.
2. La S. V. puo percio riassumere PUfficio attivo di Rettore della Universita Cattolica, cessando nel contempo le funzioni del pro-Rettore.
A. N. Hancock
Colonnello Commissario regionale
3 ottobre, vigilia di S. Francesco! Ignaro della lettera, lo stesso giorno, padre Gemelli aveva scritto al conte Dalla Torre la sua amarezza e la sua in sofferenza.
3 ottobre 1945 Caro Dalla Torre,
ho pregato il prof. Fanfani, Ordinario di Storia economica nella nostra Universita, di rappresentare il nostro Ateneo alia Settimana sociale dei cattolici italiani di Firenze, poiche a me non h possibile intervenire.
Io spero che quando il Fanfani parlera tu potrai dire una buona parola a vantaggio del nostro Ateneo: del che ti ringrazio.
La mia faccenda era in alto mare fino a ieri, a tal punto da non sapere se ancora
potrd o no dirigere PUniversita e questo dopo che era avvenuto Paccordo definitivo; se non che, dalle ultime notizie avute, pare che le cose si aggiustino. Avevano tentato un ricatto alia Santa Sede, dicendo che se io fossi confermato, i giornali scatenerebbero una campagna di stampa contro la Santa Sede. Fortunatamente S.S. ha fatto rispondere ? si stia ai patti ?; cosi ora la questione dovrebbe essere risolta, a meno che ne venga fuori qualche cosa ancora e fino a che non ho in mano la comunicazione ufficiale non
mi sento tranquillo. Speriamo e confidiamo in Dio. Certo pero che ad un certo momento bisognerebbe che io mi difendessi da tutte le
accuse false, che sono state pubblicate nei giornali, perche finisco coll'essere imputato di colpe, che io non ho mai commesse, tipo quelle che erano contenute nel secondo arti
colo delP? Unita?, delle quali accuse nessuna era vera.
Verro a Roma verso il 19; allora ci vedremo e studieremo assieme se e cosa con
viene fare.
Ho avuto il consiglio di stare silenzioso, nascosto, ecc. ecc; ma questo sto facendo
da quattro mesi ed il consiglio arriva quindi in ritardo. Bisogna pero che ad un certo momento io mi difenda. In che modo? Ecco il problema che ti porro e sul quale desi dero il tuo autorevole consiglio, perche non posso continuare ad essere vittima di calunnie.
Affettuosi saluti.
La comunicazione del Comando alleato che egli era confermato Rettore
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466 E. FRANCES CHINI
dell'Universita Cattolica gli fu data per telefono il 5 ottobre mattina. Era il
regalo di S. Francesco al suo figliolo; stanco di una lotta che durava ormai dal 12 giugno. Nessun colpo gli era stato risparmiato: attacchi, scavi nel suo passato alia ricerca anche della piu piccola frase di adesione al fascismo, ingiurie, menzo
gne, calunnie. All'esterno, difficolta di muoversi, lentezza di comunicazioni;
gli studenti che tornavano dalla guerra, dai campi di concentramento in Ger
mania; famiglie che si ricomponevano con difficolta; tutto il marasma che segue ad una guerra perduta. La guerra e l'occupazione tedesca erano appena finite. E in questi primi mesi, agli infiniti problemi, un altro s'era aggiunto per padre Gemelli: la difesa della sua persona che voleva dire anche la difesa e la vita della ? sua ? Universita.
Per fortuna padre Gemelli ebbe amici sinceri a Milano, che fecero ? qua drato ? intorno a lui; e alleati potenti a Roma, che lo sostennero fino all'ultimo. Passo quasi tutto quel tempo nella villa che Armida Barelli aveva a Marzio.
Qui riposo amaramente, qui preparo la sua difesa, di qui diresse ? tramite Ar mida Barelli ? tutta l'azione dei suoi amici. Amava profondamente la nostra
Universita. Dicendomi: ? se mi epurano, sara la morte civile per me ? aggiunse parole dalle quali capii che sarebbe morto davvero, di crepacuore, vedendosi estraniato dal mondo dei giovani e dalla loro educazione.
II 5 ottobre stesso, avuta la comunicazione del Governo militare alleato,
padre Gemelli si affrettava a ringraziare i suoi amici di Roma (Pizzardo, Mon
tini, Tardini) per la bonta, fermezza e intelligenza e spirito di sacrificio, con cui avevano difeso il suo ufficio e lui. Cosi scriveva al card. Pizzardo il 5 ottobre:
Eminentissimo Principe, mi affretto a comunicarLe che in questo momento ricevo una telefonata del Co
mando alleato di Milano, con la quale mi si comunica che sono confermato Rettore
dell'Universita Cattolica.
Dopo che a Dio ed al Santo Padre, so che questo debbo a quanto vostra Em.za ha fatto. So con quanto spirito di sacrificio Ella ha difeso il mio ufficio. Io spero di
poterLe dimostrare con i fatti la mia viva gratitudine. Mi benedica e gradisca devoti ossequi.
fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
A Milano le manifestazioni di tripudio furono innumerevoli. Accenniamo soltanto ad alcune. I professori ordinari gli mandarono il seguente messaggio:
? A padre Gemelli, nel momento in cui riprendendo le sue funzioni di Rettore
Magnifico di quella Universita Cattolica del S. Cuore che egli ha fondato e per 25 anni
guidato, fedele alle direttive della Chiesa e con il plauso e l'aiuto generoso e costante dei cattolici italiani, dicono il loro affettuoso augurio i professori di ruolo dell'Ateneo, rinnovando la promessa di collaborare con lui a quella cristiana educazione della
gioventu universitaria nel campo scientifico e professionale che dell'Universita e
st at a ed e ragione di vita e met a prima ?.
Seguivano 28 firme e, piu precisamente, quelle di:
Apollonio prof. Mario - Balladore Pallieri prof. Giorgio - Barbero prof. Domenico -
Biondi prof. Biondo - Boldrini prof. Marcello - Calderini prof. Aristide - Cantarella
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 467
prof. Raffaele - Casotti prof. Mario - Delitala prof. Giacomo - Fanfani prof. Amintore -
Franceschini prof. Ezio - Giacchi prof. Orio - Giannini prof. Achille Donato - Masnovo
prof. Mons. Amato - Mochi Onory prof. Sergio - Nangeroni prof. Giuseppe
- Olgiati
prof. Mons. Francesco - Padovani prof. Umberto - Pighi prof. Giovanni Battista -
Roberti prof. Melcbiorre - Rovelli prof. sac. Francesco - Saraceno prof. Pasquale -
Sorrento prof. Luigi - Soranzo prof. Giovanni - Vito prof. Francesco - Vuoli prof.
Romeo - Zanzuechi prof. Marco Tullio.
cioe di tutti i professori ordinari meno due: Francesco Messineo e Mario Rotondi. Latore del messaggio fu mons. Olgiati che il 10 ottobre si reco a Marzio a tro vare il fraterno amico, lieto di questa ? serena e importante manifestazione di stima ?.
Ai professori si associarono i laureati delPAssociazione Necchi (18 otto
bre), i filosofi cristiani delFAloisianum di Gallarate (24 ottobre), con no mi in
signi quali quelli di Mazzantini, Del Noce, Pareyson, Lazzarini, Giacon, Castel
li, Sciacca, Bontadini, Gentile, Stefanini, d'Arcais, Padovani, Bongioanni), gli impiegati deU'Universita e molti altri.
Padre Gemelli riprese in mano saldamente il timone deU'Universita; e per
primo raduno le Facolta per la nomina dei Presidi. L'adunanza, per disposizio ne del Governo militare alleato, doveva tenersi il 3 novembre.
Ma in questo cielo sereno scoppid improvvisamente una folgore inattesa. II 24 ottobre padre Gemelli ebbe dal card. Pizzardo la seguente lettera (riser vata) che riportiamo integralmente.
Roma, 24 ottobre 1945 Eccellenza,
La ringrazio delle buone lettere che mi ha inviato, piene di lusinghiere espressioni che non merito per che ho fatto semplicemente il mio dovere.
Ma nell'interesse deU'Universita che Le sta tanto a cuore sono autorizzato a dirLe
con tutta franchezza ? essere assolutamente necessario che Ella stia per ora in disparte ?.
Gia lo feci sapere quando venne a Roma il prof. Vito; lo ripetei al comm. Panighi; lo dissi piu volte alia sig.na Barelli.
Ora d'intesa colla Segreteria di Stato, sono obbligato, per stretto dovere, a rac
comandarLe di stare ritirato, fuori di Milano.
Putroppo vi sono anche ragioni di salute affinche Ella rimanga a curarsi. La sig.na Barelli mi ha detto che i medici Le hanno ordinato assoluto riposo.
Voglia credere ai miei affettuosi sentimenti.
^G. card. Pizzardo
In poche parole gli si ordinava di ritirarsi, per qualche tempo, fuori di Mi lano. Che cosa era avvenuto? Adesso e facilissimo capirlo. Ma allora, per essere
la lettera riservata o i fatti non conosciuti, non era altrettanto facile. Evidentemente il card. Pizzardo (e anche Pio XII) non erano rimasti in
sensibili alle parole di Washburne e di Carr del 27 settembre: andare incontro e padre Gemelli e la Santa Sede stessa a gravi pericoli se Fanno si fosse aperto e FUniversita inaugurata P8 dicembre, festa tradizionalmente solenne, sotto il rettorato di padre Gemelli, e lui presente.
Quindi confermatolo come Rettore, contro Fostinata lotta degli anglo americani che lo volevano epurare, era necessario allontanarlo da Milano per
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468 E. FRANCESCHINI
quella data. Si prendesse la scusa che, dopo tanta burrasca, aveva bisogno di
riposo. Riposo! Ma non lo era da cinque, lunghissimi mesi? Obtorto collo, e con il cuore pieno di amarezza (ma ora, a tanti anni di di
stanza, si capisce che la Santa Sede aveva pienamente ragione) padre Gemelli
obbedi, come sempre. Convoco il Senato accademico, disse che le sue condizioni di salute lo costringevano ad un periodo di quiete assoluta e che pregava me
(da poco eletto Preside della Facolta di Lettere) di supplirlo nel periodo della sua assenza. Di questo dette comunicazione a tutti i professori con lettera del 15 novembre.
Milano, 15 novembre 1945
Ch.mo Professore, le mie condizioni di salute, che da qualche tempo sono cattive, hanno indotto
i miei medici ad obbligarmi ad un periodo di riposo assoluto. Nella speranza di riprendere tra breve i miei doveri d'ufficio, ho pregato il ch.mo
prof. Ezio Franceschini, Preside della Facolta di Lettere e Filosofia, di supplirmi nel
periodo della mia assenza.
II prof. Franceschini ha benevolmente acconsentito al mio desiderio. Conto sulla collaborazione di tutti, affinche la nostra cara Universita possa, pure
attraverso le attuali dimcolta, fiorire come e nel nostro comune desiderio.
II Rettore fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
E si ritiro nell'Apostolico Istituto di Castelnuovo Fogliani (Piacenza), certo per essere piu vicino alia ? sua ? Universita. Un progetto di trasferimento a Roma, a Monte Mario, di cui da notizia una lettera di mons. Montini ad Ar mida Barelli del 19 novembre, non ebbe esecuzione 16.
Cosi awenne che FUniversita fu aperta da me il 26 novembre con la nor
male Relazione della vita accademica. II giorno dopo usci un violento e volgare articolo su ? L'Epoca ? di Roma in cui si trattava da ? robusto pagliaccio ?
padre Gemelli e ci si compiaceva che non avesse potuto, all'apertura delPanno accademico 1945 celebrare ?i grandi fasti dell'Ateneo del Regime ?.
Ma quel giornale e tutti gli altri tacquero quando fu letto da me F8 dicem bre il discorso su U Universita cattolica del S. Cuore nella lotta per la liberazione in cui si raccontava, documentandolo, quanto avevamo fatto. E poiche sto par lando ora di me, lasciate che vi dica come fu composto quel discorso, presenti, col card. Schuster, le autorita del Governo militare alleato e migliaia di studenti.
Per quaranta minuti non nominai neppure padre Gemelli e vedevo, in pri ma fila, la sig.na Barelli seria e fremente. Solo negli ultimi cinque minuti parlai
16 Mons. Montini ad Armida Barelli 19 novembre 1945
? Con riferimento alia sua cortese lettera del 5 novembre mi do premura di comunicarLe che ho potuto far prendere in considerazione le condizioni di salute di S.E. padre Gemelli ed amo sperare che le cose
possano essere appianate nel senso stabilito d'accordo con Lei. Non ho tuttavia avuto assicurazioni im
pegnative. Mi sono interessato poi per ottenere le tre stanze desiderate a Monte Mario e pare che l'Em.mo Card.
Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte sia disposto a cederle ?.
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 469
del Padre (una pagina su trentasette), affrontando direttamente Paccusa di fascismo che gli facevano e dimostrandola infondata.
L'applauso scrosciante che saluto quelle parole, senza nessun dissenso, fu la prova piu si cur a che erano vere.
Sul viso divenuto splendente della sig.na Barelli vidi allora delle lacrime. Dal 20 dicembre fino al 27 febbraio 1946 PUniversita rimase chiusa per le
vacanze natalizie e per impossibility di riscaldamento. II 28 febbraio padre Gemelli era ? guarito ? e tutto rientro nella normalita.
E Fepurazione del Governo italiano ? il cui Alto Commissario aggiunto era M.
Scoccimarro, comunista ? nella quale confidavano tanto gli Alleati? Essa si rivelo una burletta. Una vera burletta. Usci ? essendo Mole ministro della Pubblica Istruzione e Guardasigilli Togliatti
? un DL in data 9 novembre 1945 (n. 702) che ? assolveva incaricati e liberi docenti dalla imputazione di aver prestato giuramento alia Repubblica sociale italiana ?. E con cio si toglieva la base di ogni epurazione.
L'8 gennaio 1946 feci proposta di revoca di sospensione di otto dei ? so
spesi ? della nostra Universita (eccettuato il prof. Ernesto Massi). La revoca
venne, per le consuete lentezze burocratiche, il 5 aprile 1946 per i professori Bascape, Galbiati, Agosti, Nicodemi, Martinotti e Settimi; il 9 aprile per il prof. Paribeni; il 7 giugno per i professori Ardemani, Bompani e Ferro. L'epurazione italiana, dunque, altro non fece che cancellare le epurazioni proposte dal Go verno militare alleato.
Ben piu grave e serio fu il procedimento che, fino dal settembre 1945, ven ne messo in atto dalFIstituto lombardo di Scienze e Lettere. Qui la commis sione era formata dai professori Banfi, Castiglioni, Fraccaro, Veratti e Medea. Presidente era il filosofo Banfi, comunista, Segretario il prof. Medea.
II 17 settembre era stato inviato, da tale Commissione, il seguente ? avviso di progettata sospensione ? a padre Gemelli:
Milano, 17 settembre 1945
Voglia prendere nota di quanto segue: 1. La Commissione d'epurazione sta considerando la proposta perche ella sia
sospesa dalla sua attuale carica presso il R. Istituto lombardo di Scienze e Lettere.
2. I motivi per i quali la Commissione ha preso in considerazione tale proposta sono: numerose adesioni e apologia continuata del fascismo, partecipazione alia politica fascist a e alle sue direttive razziali, denuncia di due studenti per antifascismo.
3. Ella ha diritto di avanzare, entro 10 giorni dalla data di notifica del presente avviso, una opposizione scritta nella quale siano esposte le ragioni per cui ella ritiene che tale proposta non debba attuarsi.
Puo allegare alia sua opposizione qualunque documento ella desideri. 4. A meno che ella non avanzi una tale opposizione nel termine predetto, de
positandola presso questo Uflicio in Milano, questa Commissione procedera senz'altro ad emettere nei suoi riguardi un ordine di sospensione da detto impiego ed occupazione.
II Segretario della Commissione E. Medea
Padre Gemelli rispose, in data 24 settembre, con un memoriale di 13 pagine riveduto e corretto da mons. Olgiati.
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470 E. FRANCESCHINI
24 settembre 1945 On.le Commissione di epurazione delPIstituto lombardo di Scienze e Lettere
Ho ricevuto Pawiso di progettata sospensione in data 17 settembre di codesta Commissione di epurazione e mi affretto a presentare la seguente opposizione.
I - AlFaccusa di ? numerose adesioni e apologia continuata del fascismo ? rispondo quanto segue:
A - Dovendo dirigere per venticinque anni una istituzione, che dopo la salita al
potere del fascismo, dovette per la sua stessa vita avere contatti molteplici con le auto rita di un Governo riconosciuto legittimo fino alia sua costituzione anche nelle relazioni internazionali, riconosco che nel periodo anteriore al luglio 1943, e particolarmente dopo la Conciliazione (1929) fra la Chiesa e FItalia, in pubbliche manifestazioni (mi pare di poter dire esclusivamente, o quasi esclusivamente) in occasione dell'inaugurazione delFanno accademico delFUniversita, davanti a .rappresentanti ufficiali dello Stato e del Regime, ho dovuto talvolta fare dichiarazioni che oggi, cessata Foppressione politica, potrebbero sembrare dettate da un'adesione piu convinta e piu calda di
quanto non fosse la semplice accettazione ed il semplice rispetto dell'autorita costituita. E necessario tener presente che per dirigere una Universita libera in uno stato auto
ritario dovetti combattere per difendere la vita stessa delFUniversita, piu volte in sidiata. In realta, pero, le parole di lode furono dette da me soltanto ad opere od ini ziative intrinsecamente buone ed oneste, o che almeno io giudicavo, secondo il mio
modesto avviso, buone. Non ho mai aderito, in nessun modo, a tutte quelle opere che
rappresentavano violazione della concezione cristiana del mondo e dello Stato. Tutta
via, anche durante questo periodo, ogni qual volta vi e stata necessita di staccare, o
liberare, o tenere immune FUniversita da legami o rapporti con il regime e con il
partito fascista, e cio per superiori esigenze religiose ovvero educative o per seguire le direttive della Chiesa, non ho esitato a farlo, cio specialmente dopo il 1931, assu
mendo di frequente atteggiamenti che sono stati universalmente giudicati tali per cui
dai fascisti FUniversita Cattolica era ritenuta un'istituzione antifascista, contro la
quale furono fatte agire, direttamente e indirettamente, intimidazioni. A dimostrazione
di quanto sopra possono valere molti fatti; mi limito ad enumerarne alcuni:
1) non ebbi mai la tessera del PNF, 2) non ho mai prestato giuramento al Governo fascista, sotto alcun titolo e
in alcuna veste,
3) fui escluso dal Consiglio superiore dell'Educazione nazionale, del quale era stato membro per lungo periodo, appunto perche mi rifiutai di prestare giuramento,
4) nelle conferenze tenute settimanalmente agli studenti di tutte le Facolta delFUniversita Cattolica, ho molto parlato francamente a riguardo del fascismo, criti cando severamente o provvedimenti legislativi, o ideologic, ovvero atteggiamenti poli tici. Testimoni di questi miei discorsi sono i numerosi studenti che sono passati dalla nostra Universita, che mi hanno recato teste solenne testimonianza. Essi sarebbero dav
vero stupiti se sentissero che mi si accusa di aver fatto ? apologia continuata ? del fascismo! Moltissimi sanno che vi erano degli addetti alia Ovra, incaricati di riferire su questi miei discorsi.
Tra coloro che maggiormente si sono mostrati indignati dell'accusa di filofascismo mossami da due giornali di Roma, noti perche sono ricattatori, sono specialmente coloro che sono stati deportati in Germania per ragioni politiche; costoro tutti mi hanno scritto che nella prigionia un motivo di conforto e stata per loro la educazione
cristiana e italiana che io ho impartita loro.
Sono nella impossibility, data la brevita del tempo concessomi per fare Fopposi zione, di recare queste testimonianze; dovrei raccogliere pacchi di lettere; comunque,
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 471
se la Commissione ritenesse di non prestar fede alia mia asserzione,|ben volentieri in viterd laureati e student! a recare spontaneamente questa testimonianza, sicuro come
sono che questi confermeranno quello che piu volte mi hanno detto e scritto.
Comunque, nessuno pud affermare che io, airinfuori delle inaugurazioni dell'anno accademico, quando ero nella piena liberta di manifestare il mio pensiero, ho detta una sola parola di apologia del fascismo.
5) Non ho esitato ad accogliere nel Corpo accademico della Universita retta da me il prof. Mario Rotondi, che, ordinario di Diritto industriale nella Universita di Pavia, chiese a me di essere accettato nel nostro Ateneo, per non essere
obbligato, a
causa del rifiuto del giuramento, a perdere la cattedra.
6) Numerosi professori del nostro Ateneo che, come me, non hanno prestato
giuramento, hanno sempre avuto da me incarichi di fiducia; ho poi fatto di tutto per fare in modo che essi non avessero a patire alcun danno nella loro camera univer sit aria;
percid non ho applicato ad essi quelle disposizioni amministrative per le quali coloro che non avevano prestato giuramento
o non erano iscritti al Partito non dovessero, nella loro camera universitaria, fruire degli avanzamenti e quindi degli scatti negli stipendi. Cito, ad esempio, i professori Roberti, Soranzo, Olgiati, Masnovo, Rotondi e numerosi altri. Per coloro che non erano forniti di tessera fascista affinche potessero avere incarichi di insegnamento, ho ricorso a vari mezzi, onde conferire lo stesso
l'insegnamento; tipico e il caso del prof. Marconcini, per venti anni incaricato di Scienza delle finanze, pure non essendo tesserato. In tutti questi casi mostravo al Ministero la impossibility di impartire l'insegnamento di quella disciplina se non si fruiva del tale o del tal'altro non tesserato.
7) Nel Congresso di Filosofia del maggio 1929, tenuto nella Aula magna della R. Universita di Roma, organizzai e diressi con alcuni professori del mio Ateneo, Pop posizione piu recisa ed unica, alle direttive di Mussolini, sostenute e rappresentate dal Presidente del Congresso, Giovanni Gentile; sollevando vivacissime reazioni da parte dei fascisti presenti, che risposero tumultuando, criticai apertamente i discorsi del capo del Governo pronunciati dopo il Concordato (cfr. gli Atti Ufliciali del VII Con gresso di Filosofia del maggio 1929, Roma 1930).
8) Nel 1931, in occasione del conflitto fra la Santa Sede e il governo fascista a
motivo dell'Azione Cattolica, diressi la reazione di quest'ultima; reazione che fu uno
degli atti piu. energici di opposizione al regime. 9) Nel 1939, quando la Germania invase la Polonia, tenni un discorso nell'Aula
magna dell'Universita Cattolica a difesa dei diritti dell'eroica nazione aggredita, susci
tando l'entusiastico consenso dei presenti e provocando violente proteste in giornali
fascisti, primo fra tutti ? Libro e Moschetto ?.
10) Numerosi furono i conflitti fra me ed il GUF, sia locale che nazionale, perche non mi sono piegato mai alle loro pretese: a) fino alPepoca del Concordato non ho mai permesso che si fondasse la sezione del GUF all'Universita Cattolica; b) agli studenti che mi chiedevano consiglio se iscriversi al GUF ho sempre risposto che lo potevano fare solo se cid era richiesto da necessita di camera, ossia, ad esempio, per coloro che si dedicavano all'insegnamento; c) mi trovai in conflitto piu volte con i Segretari del GUF locale, ricevendone minacce per PUniversita e per me personalmente; d) indici della situazione interna dell'Universita dal punto di vista politico furono gli attacchi che i giornali studenteschi del GUF lanciavano di quando in quando contro FUniversi ta e in specie contro di me, perche non fascista. In modo speciale violenti furono gli articoli all'inizio della guerra attuale, quando, essendosi fatte dimostrazioni studente sche per la citta, due soli studenti dell'Universita Cattolica vi parteciparono. II fatto venne sottolineato a ? Libro e Moschetto ?; vi fu anzi un'irruzione nell'Universita
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472 E. FRANCES CHINI
da parte di studenti del GUF per affiggere agli ALbi il numero del giornale che denun ciava me, quale Rettore, come antifascista, incitando contro di me gli studenti. Ana
logue accuse, in occasione della guerra, si ripeterono insistentemente in vari giornali del GUF come il ? Bo ? di Padova, il supplemento alia ? Arena Nuova ? di Verona, ed altri; c) molto spesso vi furono mormorazioni e proteste da parte di dirigenti del del GUF come il ? Bo ? di Padova, il supplemento alia ? Arena Nuova ? di Verona,
B - Dopo il 25 luglio, caduto il regime e proclamata la cosi detta Repubblica socia
le, in unanime accordo con il Senato accademico e con le Autorita amministrative del
PUniversita, deliberai cbe nessun atto di adesione fosse fatto verso quel governo illegale e illegittimo, anche a costo della chiusura della Universita, e mantenni fede a questo principio, malgrado violenti e numerosi attacchi della stampa, mossi soprattutto a me
personalmente.
Iniziai inoltre una personale attivita a favore della causa della liberazione naziona
le. Possono dimostrare cio i seguenti fatti:
1) Caduto il Regime, convocai subito il Senato accademico e ai Presidi delle varie Facolta, che furono tutti entusiasticamente concordi, diedi la parola d'ordine:
? nessun atto di adesione o di consenso al neofascismo repubblicano ?. Nominammo
un pro-Rettore, nella persona del ch.mo prof. Vito, che mi diede aiuto, date le mie condizioni di salute in quel periodo di tempo essendo necessaria la permanenza nel PUniversita di qualcuno per difenderla.
2) Non eseguii alcun ordine del governo repubblicano, neppure quando que st'ultimo aumento le tasse scolastiche; tale decreto non fu applicato, pur avendone
danno PUniversita, per non fare atto di implicita adesione alia Repubblica, 3) Non mutai i Presidi delle Facolta, non conferii alcuna laurea in nome del
governo illegittimo, e neppure secondo la formula ?in nome della legge ?, adottata nelle Universita Regie.
4) Quando furono costituite dal Ministro le Commissioni per gli esami di abilita zione alPesercizio della professione, per gli esami di procuratore, ovvero per la promo zione ad ordinario, difesi i professori del mio Ateneo in modo che nessuno di essi fu costretto a partecipare a tali Commissioni. Rilasciai io stesso dichiarazioni fittizie sulle
loro condizioni di salute e sulla loro impossibility a partecipare, rispondendo alle insi stenze del Ministro in modo evasivo; in una parola, PUniversita Cattolica non ha dato
un solo professore ad una sola Commissione di questo genere, e di cio i professori tutti
mi sono profondamente grati.
5) Aiutai in ogni modo i professori internati in Germania o rifugiati in Svizzera, o costretti ad abbandonare Pinsegnamento per motivi politici.
6) Protessi ed aiutai gli studenti comunque operanti nelle forze della liberazione; disposi anche un servizio di controspionaggio per dar modo agli studenti partigiani di potersi presentare agli esami senza pericolo di sorta. Facilitai gli esami ai partigiani contro le disposizioni ministeriali che li vietavano. Per coloro che non erano in regola con i documenti militari costruii uno speciale verbale e speciali registri, che vennero
gelosamente conservati segreti in luogo sicuro. Tali agevolazioni furono tuttavia rifiu
tate a quegli elementi per i quali vi poteva essere il sospetto che si trattasse di agenti provocatori
o di spie, caso purtroppo non infrequente fra la massa studentesca. Contro
alcune spie, personalmente rischiando, presi io il compito di affrontarle e di smasche
rarle.
7) Ospitai nel Laboratorio di Psicologia da me diretto nel febbraio 1945 il Comando generale Italia occupata del Corpo dei Volontari della Liberta, che vi pote tenere numerose adunanze. II Generale Raffaele Cadorna, per ringraziare dell'ospitalita
avuta, ha inviato a me la lettera che mi permetto trascrivere:
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 473
? Eccellenza,
il Comando generale militare, radunatosi alcune volte nei locali delF Universita Cattolica, per preparare la liberazione delPAlta Italia, sente il dovere di esprimerLe la piu sentita riconoscenza per la cordiale e premurosa ospitalita.
Costretti a sfuggire ad ogni momento alle pressanti ricerche della polizia, Ella, Eccellenza, con sentimenti di patriottismo e di amore per la santita della nostra Causa, subito ci apri le porte, ponendo l'edificio Universitario a nostra disposizione. Nelle silenziose stanze del Suo Lab oratorio, noi svolgemmo il nostro lavoro per intere giorna te, sereni e fidenti, pensando al giorno non lontano in cui da quel luogo di severi studi sarebbe partito Fordine per Fazione vittoriosa.
Ma sospettata FUniversita Cattolica di accogliere studenti ed uomini della libe razione e vigilata da ogni parte, dovemmo con nostro rammarico riunirci altrove.
Nel dichiararLe viva gratitudine, questo Comando mai dimentichera, Eccellenza, cbe FUniversita Cattolica fu il primo e il solo Istituto pubblico che con slancio di fra terna solidarieta verso i Volontari della Liberazione, venne in suo aiuto.
Con i piu sentiti ringraziamenti, accolga, Eccellenza, il nostro deferente saluto. Generale R. Cadorna ?.
8) I fatti che ho sommariamente ricordati, rendono comprensibile Patteggia mento della stamp a fascista repubblicana contro di me. La ? Repubblica fascista ?, la ? Brigata Nera ?, il rinato ? Libro e Moschetto ?, la ? Leonessa ? di Brescia, la ? Cro ciata italica ? di Cremona ed altri giornali organizzarono una campagna contro di me e contro la Universita Cattolica, giungendo fino alia proposta di sopprimerla, come si rileva nel libro del prof. Luigi Pareti, L' Universita futura, apparso nel marzo 1945 nelle edizioni di ? Civilta Fascista ?.
9) Non ho prestato giuramento alia Repubblica fascista sotto nessun titolo e nemmeno come Ufficiale in congedo.
10) Direttore del Centro di studio di ricerche di medicina aeronautica, con il 25 luglio occultai gli ufficiali e i soldati ad esso addetti; questi ultimi continuarono come borghesi
a prestare servizio nel mio laboratorio per poter vivere e mi aiutarono
nella lotta clandestina. Nascosi il materiale scientifico del Centro da me diretto, oc cultandolo e restituendolo poi alia R. Aeronautica.
11) Dopo F8 settembre, ufficiali tedeschi volevano impadronirsi dei vari Centri di Psicotecnica del CNR e del Ministero delFAeronautica, da me fondati; io feci in
modo che tutto questo materiale non cadesse in loro mani, od occultandolo o distrug
gendolo quando non era possibile il salvarlo.
12) Mentre sto scrivendo queste opposizioni, h venuto da me il Capo di Stato
Maggiore del Corpo dei Volontari della Liberta, e mi ha comunicato che mi viene con ferito il Diploma di benemerenza per la lotta partigiana in Italia.
II - All'accusa di ?partecipazione alia politica fascista e alle sue direttive razziali ?, rispondo:
1) Protesto innanzitutto di non aver mai partecipato alia ? Politica fascista?
perche io mi sono sempre rigorosamente astenuto dal fare politica, dal giorno in cui ho abbandonato il socialismo.
2) Non ho partecipato alle direttive razziali; anzi varia e stata Pattivita da me svolta in difesa degli ebrei durante il periodo della persecuzione. Cito alcuni fatti.
a) Nel nostro Ateneo sono stati iscritti anche studenti ebrei, ma battezzati; molti di essi ho difesi ed aiutati in modo speciale. Ho fatto in modo che essi potessero proseguire e compiere i loro studi senza alcuna difficolta. Alcuni ebrei furono iscritti, quando cio era vietato dalle disposizioni razziali; ho solo richiesto che questi ebrei fossero battezzati, perche il nostro Statuto stabilisce che per essere iscritti all'Uni
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474 E. FRANCESCHINI
versita occorre essere battezzati, ma non contempla, com'e evidente, alcuna discri
minazione razziale; percio io mi sono attenuto alle disposizioni dello Statute
b) Quando fui chiamato da Pio XI a fondare e a presiedere la Pontificia Acca demia delle Scienze, nella quale entrarono subito undici ? Premio Nobel?, io proposi agli Accademiei di procedere alia nomina, senza distinzione di religione e di razza; concetto che venne approvato da Pio XI di s.m. Non esitai percio ad accogliere nel l'Accademia ebrei messi al bando dalla vita civile italiana, ad esempio, tra gli altri, e per limitarmi agli italiani, S.E. Levi Civita e S.E. Volterra. Alia loro morte, fui Punico che ne tesse pubblicamente Pelogio fra il silenzio unanime e codardo della stampa italiana, asservita al regime.
c) Essendo stata la famiglia del celebre Herz ridotta alia miseria dai nazisti, in una adunanza della Pontificia Accademia presentai a Sua Santita Pio XI il mano scritto di un lavoro postumo dell'illustre scienziato, e ottenni dal Pontefice una somma
rilevante per sovvenire alle necessita della famiglia. Di questo atto a favore di un ebreo diedi relazione fra gli applausi di un numeroso pubblico nell'Aula Magna del PUniversita Cattolica nel febbraio 1939.
d) Iniziatasi la persecuzione nazista in Germania protessi e salvai alcuni colleghi universitari tedeschi, procurando loro posti nelle Universita americane; ad esempio,
Revecz, Adler. Per quest'ultimo io stesso feci un lungo viaggio e portai in salvo la figlia imbarcandola in Francia per gli Stati Uniti d'America.
e) Iniziatasi ufficialmente anche in Italia la persecuzione razzista, protessi, salvai, aiutai nella fuga o nella sistemazione all'estero o clandestina, in patria, molti ebrei. Posso ricordare alcuni per il loro valore scientifico, omettendo i minori. A circa una ventina trovai posto in Universita Nord Americane e Sud Americane, grazie ad amici di quei Paesi; tra questi il prof. Carlo Foa ed il prof. Rodolfo Aller; numerosi altri nascosi in Milano, valendomi soprattutto delFopera di affezionati amici. Cito in modo particolare il prof. Todesco e il prof. Gino Sacerdote. Con il prof. Sacerdote giunsi a pubblicare anche un lavoro scientifico nel 1941, quando il solo nome di autori ebrei
non si poteva citare neppure in libri scientifici ed il farlo poteva comportare gravi san zioni. Egli continuo a frequentare il mio Laboratorio, in modo che oggi potra pubblicare alcuni lavori compiuti in quel tempo grazie al mio aiuto.
Sarebbe lungo stendere Pelenco di tutti gli ebrei che furono da me aiutati. Mi
piace ricordare il prof. A. Manoil, rumeno, che lavoro per tre anni nel mio Laboratorio, che fu da me sovvenuto nella poverta conseguente al sequestro di ogni bene, che pub blico un volume sulla mia Scuola di Psicologia con i tipi dell'Editore Alcan di Parigi, e che pote riuscire, grazie al mio aiuto, ad ottenere un posto negli Stati Uniti d'America.
/) Poiche da taluni e stato affermato che io ho fatto un discorso razzista nel PUniversita di Bologna, riporto la frase che ha dato occasione ai fascisti per farmi
passare, sui loro giornali, per aderente al razzismo; frase che invece non dice altro che
cio che la Chiesa Cattolica ha sempre insegnato e tutt'ora insegna intorno agli ebrei:
? Tragica senza dubbio, e dolorosa la situazione di coloro che non possono far
parte), e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica Patria; tragica situazione in cui vediamo, una volta di piu, come molte altre nei secoli, attuarsi
quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di se e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una Patria, mentre le
conseguenze delPorribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo?. E da notarsi che il giornale di Farinacci mi attacco violentemente perche io,
di fronte alia propaganda dei giornali fascisti che sfruttarono ignobilmente, falsandone il concetto, questa frase, protestai afiermando che io non aderivo per nulla ne come
uomo di scienza, ne come sacerdote cattolico alia dottrina razzista. Queste frasi possono
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 475
essere interpretate rettamente solo da chi le legge secondo la tradizionale dottrina cattolica. Ebrei convertiti hanno riconosciuto che esse sono ineccepibili.
g) Reso obbligatorio nelle Universita, per quasi tutte le Facolta, Finsegnamento di Biologia delta razza, affidai questo insegnamento al mio Assistente, prof. Arcangelo Galli, dandogli precise istruzioni, come egli stesso pud attestare, di fare un corso di
pura psicologia dei popoli, con una critica delle dottrine razziali. Le lezioni furono raecolte in un volume Biologia delle razze, che ebbe ben presto larga diffusione, appunto per la critica che vi era fatta della dottrina razzista.
Ill - AU'ultima accusa ? denuncia di due studenti per antifascismo ? rispondo prote stando con tutte le forze della mia anima contro questa accusa. Non ho mai fatto un atto cost ignobile. Non solo, ripeto, non ho mai denunciato alcuno studente per antifascismo, ma anzi ho protetto quelli che hanno patito per causa della persecuzione fascista, e molti furono coloro che furono aiutati da me.
Naturalmente ad una affermazione cosi vaga, come Fimputazione fattami, senza
indicazione di alcun nome, senza indicazione di alcun dato di fatto, non sono in con
dizioni di poter rispondere. Prego dunque la Commissione di volermi dare il modo di
rispondere a questa calunnia. Non desidero infierire contro chi mi ha calunniato, o
invocare contro di lui la severita del Codice penale, come sarebbe mio diritto; ma ho il diritto di difendere me; quindi ho il diritto di sapere su quali elementi di fatto e fondata questa accusa; e allora potro rispondere in modo adeguato.
Aggiungo poi che se avessi dovuto denunciare gli studenti antifascisti della mia Universita, sarei stato obbligato a deninciare la maggioranza degli studenti! E sarebbe anche curioso il fatto di un Rettore che avesse combattuto gli studenti perche anti
fascisti, e avesse tollerato ? e questo e un dato di fatto che puo essere documentato
con no mi e cognomi ? che il 54% dei suoi impiegati non avessero neppure la tessera
del fascio! In quale Universita d'ltalia il 54% degli impiegati non era tesserata? Concludendo: ritengo di aver dimostrato che le pretese mie adesioni al regime prima
dell'8 settembre 1943 sono da considerarsi puramente formali, anche se la stampa fascista, che pure non ha mancato piu volte di accusarmi di antifascismo, quando tornava conto, se ne e valsa e le ha rese molto appariscenti, sfruttandole a scopo
propagandistico; nella sostanza pero sono stato sempre coerente e fedele alia dichia,
razione da me pubblicata nel quotidiano ? L'Italia ? di Milano il giorno 1? ottobre 1925: ? io non sono fascista; io sono semplicemente cattolico ?.
Dopo F8 settembre, quando poliziotti e militi delle SS circondarono FUniversita
quasi quotidianamente e giunsero a penetrare nel mio ufficio, dove ero rimasto pre difendere FUniversita, per minacciarmi Fincarceramento, se io non cedevo alle loro
richieste, i Vescovi svizzeri chiesero alia Presidenza della Repubblica di farmi portare in territorio svizzero per essere salvato. A questa proposta mi rifiutai di aderire, perche avevo avuto Fordine da Pio XII di restare al mio posto di combattimento e vigilare FUniversita Cattolica. Per i pericoli corsi durante la lotta clandestina e per Faiuto dato alle forze della liberazione, posso dire di essermi messo a servizio della causa della liberazione senza alcuna esitazione; spontaneamente ho posto a
repentaglio la
vita e la vita della stessa mia Universita, perche questo lo ritenevo un dovere.
Confesso che mi ripugna fare oggi questa esposizione di fatti a mia difesa, perchk se ho servito la causa della liberazione d'ltalia, Vho fatto per convinzione e non per calcolo.
La Commissione di epurazione delFUniversita Cattolica ha concluso nei miei ri
guardi dichiarando che non sono passibile di sospensione e lo ha fatto indagando sulla mia vita ed appurando i fatti. La Commissione di epurazione delPIstituto lombardo di Scienze e Lettere mi pone invece nella dolorosa situazione di fare io stesso la mia difesa. Avrei preferito tacere e non esporre io stesso cio che torna a mia lode.
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476 E. FRANCESCHINI
Ritengo non inutile richiamare Pattenzione della Commissione sul fatto che nei miei riguardi valgono le disposizioni dell'art. 16 del Decreto Luogotenenziale del 27 luglio 1944, n. 159 che afferma la esenzione dalla ? dispensa da ogni misura disci
plinare ? per coloro che hanno servito la causa di liberazione, come risulta da quanto sopra esposto.
II materiale documentario dal quale risulta la verita di quanto sopra espongo e documenta altri fatti che per brevita ometto, e nelle mani della Commissione di epura zione dell'Universita Cattolica del S. Cuore; Commissione che ha concluso, ripeto, il suo esame dichiarandomi non passibile di alcun provvedimento.
Io confido che la Commissione dell'Istituto lombardo di Scienze e Lettere vorra
fare altrettanto e porre la parola fine ad un episodio doloroso per me, per ragioni che la Commissione puo intuire e ridarmi alia quiete del mio lavoro, che io spendo esclusi vamente per una idealita di bene.
fr. Agostino Gemelli, o.f.m.
15 ben vero che la posta, qui, era molto minore: non si trattava del retto rato dell'Universita Cattolica, ma dell'appartenenza all'Istituto lombardo; tut
via il prestigio di questo era tale che un'epurazione da esso sarebbe stata gra vissima. La prova dell'accusa a padre Gemelli avrebbe detto a tutti ? in un
momento delicatissimo ? che le conclusioni della Commissione di epurazione dell'Universita Cattolica non erano attendibili.
Come questo memoriale di difesa sia stato accolto lo sappiamo da una im
portantissima lettera piu sopra citata, di mons. Olgiati, del 28 settembre. Que sti scrive a padre Gemelli che e a Marzio, dalla sig.na Barelli e che non sa ancora se potra, o no, conservare il rettorato della Cattolica. Ecco la lettera:
28 settembre
Ed ora una parola sul colloquio con Fraccaro. Andai all'ora fissata all'Istituto lombardo. Gli dissi il dolore e lo stupore nostro per la lettera [il processo di epurazione] a te. Ed egli mi interruppe: ?nostro? Ossia??. ? Dell'Universita Cattolica ?. ? Ma come, sono stati i vostri professori a denunciare padre Gemelli ?. ?
Adagio ?
risposi ?
i nostri professori sono 140 e tre soltanto sono stati contro il Padre: Rotondi, Messineo, Bajladore ?. E cominciai ad illustrargli le tre figure (storia del giuramento di Roton
di, ecc.) .
Egli discusse a lungo. Gli portai fatti. Molti altri non me li laseio dire. Osservo che il discorso di Bologna [1939]
? tale la incredibile accusa ? era stato stampato cosi come oggi lo si legge, ma che quando tu lo dicesti avevi pronunciato ben diverse
parole contro gli ebrei. Protestai energicamente, anche perche all'indomani tutti i giornali avevano pub
blicato ad litteram la cosa e tutti ad un modo. Fraccaro, poi, mi soggiunse che capiva le tue frasi per il fascismo, dettate non da inclinazione per quest'ultimo, ma dall'amore dell'Universita. Mi incaricb di assicurarti che avrebbe fatto di tutto.
Approfittai di cio per accennargli che Medea e Veratti ti erano favorevoli in pieno. [Interruzione per una telefonata di Medea che lo invitava subito a casa sua], Ritorno da
Medea. Ieri fu una seduta hurrascosa [all'Istituto lombardo]. Banfi e Castiglioni ?
sobillati dai nostri ? erano feroci. Volevano la sospensione subito. Gli altri tre si of fesero. Comunque gli altri ottennero che ti chiedessero spiegazioni sui due studenti che tu avresti denunciato: Borilli e Giovanardi. Medea e sicuro e tranquillo. Dice di
rispondere di buon inchiostro. E non sara difficile. La seduta nuova e al giorno 9 ot
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 477
tobre. Percid c'e tempo per preparare la risposta. Medea ha combattuto molto bene. Idem Veratti. Fraccaro h stato per te, ma poteva essere piu forte. Di conseguenza Medea
raccomanda di influenzare di nuovo Fraccaro. Chi lo pud fare? Bisogna cercare su
bito qualcuno. E apparso un entrefilet sulla ? Liberta ? [25 settembre] contro di te. E stile Ettore
Janni, ossia anticlericalismo pantofolaio. In apparenza piu dignitoso de ? L'Unita ?
[21 settembre; 23 settembre]; ma eiusdem furfuris. (Presto, appena giunge Papprova zione della relazione, reagiamo. Zanchetta h venuto stamattina e mette a disposizione ? Democrazia ?, il bel settimanale democratico e pud far parlare anche il ? Popolo ?; al tuo ritorno combineremo).
? L'Osservatore ? naturalmente parlera.
(E se io facessi una conferenza: Padre Gemelli e il fascismo? Pensaci). L'articoletto della ?Liberta? non ha suscitato impressione. E tomato Conca con Achille Colombo [due studenti deLla Cattolica] da Roma,
convegno studentesco interuniversitario. Hanno avuto splendide e cordiali accoglienze. I rappresentanti delle altre Universita furono deferentissimi. Li chiamavano, senza
ironia ne scherzo, non P Universita Cattolica, ma il Sacro Cuore
Si sono fatti ricevere persino dal Papa. Ed han detto a Lui: ? Noi siamo del PUniversita di padre Gemelli ?. II Papa ha sorriso contento e si e intrattenuto affa bilmente con loro.
Non inquietarti per le lungaggini degli anglo-americani e per le buaggini degli italiani. Parecchi altri attacchi si sferreranno dopo Papprovazione. Non importa. Li sconfiggeremo tutti. Povera gentaglia! Con affetto grande ti miagolo salutoni. II
Signore e con noi. Omaggi alia sig.na Barelli. Gnao 17
Puntualmente, il 29 settembre, arrivd a padre Gemelli la seconda richiesta di spiegazioni della Commissione di epurazione delPIstituto lombardo.
Milano, 29 settembre 1945
Con riferimento all'opposizione da V.S. Ill.ma presentata a questa Commissione
d'epurazione delPIstituto lombardo di Scienze e Lettere in riguardo alia progettata Sua sospensione, e precisamente al Suo art. Ill, si specifica che il 2? motivo: ? denun
cia di due studenti per antifascismo ? si riferisce al caso dei giovani Giuseppe Beretti ed Eugenio Giovanardi. Essi furono arrestati nel 1932; condannati al confino nell'Isola d'Elba, d'onde fuggirono piu tardi per prendere parte alia guerra di Spagna, ove Puno fu ucciso e Paltro rimase ferito. Del Giovanardi fu anche disposta Pespulsione dalla Universita Cattolica e per un anno da tutte le Universita italiane.
V. Sf 111. potra presentare entro 5 giorni dalla data della presente le eventuali
spiegazioni. II Segretario di Commissione
E. Medea
Paghi delle risposte alle prime due domande che gli avevano rivolto, i Commissari chiedevano ora ragione della ? denuncia di due studenti per anti fascismo ?, per la quale padre Gemelli, chiedendone i nomi, aveva cosi violen temente protestato nel suo memoriale. Si tratta, osserva la Commissione ? dei
17 Cfr. supra, nota 6.
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478 E. FRANCESCHINI
giovani Giuseppe Beretti ed Eugenio Giovanardi. Essi furono arrestati nel 1932; condannati al confino nelPisola d'Elba, d'onde fuggirono phi tardi per prendere parte alia guerra di Spagna: dove Funo fu ucciso e Faltro rimase ferito. Del
Giovanardi fu anche disposta Fesclusione dalF Universita Cattolica e per un an
no da tutte le Universita italiane ?.
Si concedevano 5 giorni per presentare le eventuali spiegazioni. Padre Ge
melli rispose subito. Ma invece della sua risposta, vogliamo qui riportare la
lettera che egli scrisse in data 3 ottobre al prof. Medea, perche vediamo in essa
un documento altamente umano con il quale ben si puo finire la storia desolata
di quest'anno 1945 che fu veramente uno dei piu. difficili per padre Gemelli e
per la sua Universita. 3 ottobre 1945
Caro Medea, innanzitutto ti ringrazio per la prova di amicizia che mi hai data e mi stai dando.
Prego Iddio che te ne rimeriti. Non ti sono grato per il fatto di conservare il posto al
Flstituto, ma perche nell'accusa che la Commissione mi muove e in gioco tutto il fine della mia vita di Francescano, che e cio che solo mi importa a questo mondo.
L'accusa di aver denunciato due studenti viene infatti ad essere in piena contrad dizione con tutta la mia vita. Ho rinunciato a tutto per essere un educatore di giovani, ho lavorato giorno e notte; non mi sono risparmiato sacrifici; per salvare Fanima di un
giovane ho fatto a volte Fimpossibile. Come avrei potuto denunciare due giovani? Spero che la mia difesa, che ho mantenuta nella linea oggettiva dei fatti, sia ri
tenuta valida. Te ne accludo copia perche la legga in precedenza e la voglia commisu rare e soppesare.
Ma piu che la difesa giuridica vale quello che ora ti scrivo e che ti autorizzo ad
utilizzare, se lo ritieni opportune A quale scopo ho fondato FUniversita? A quale scopo non ho risparmiato fatiche,
notti insonni, viaggi, ore di anticamera interminabili, umihazioni inflitte da chi era
potente ed abusava della potenza, stesa la mano per elemosinare ai ricchi, che molte
volte rifiutavano con disprezzo, scovato coloro che avevano vocazione scientifica e
procurato ad essi i mezzi per assolverla, accettato dileggi, incomprensioni e via dicendo, se non proprio per dare al nostro popolo quella elevazione cristiana universitaria, che io purtroppo non ho avuto per molte cause e per mancanza della quale ho commesso
molti errori e molte colpe in gioventu? E se questo e stato Fideale della mia vita e ad esso tutto ho sacrificato, come posso
essere stato tanto stolto da denunciare due giovani per attivita politica? Tu sai che, universitario, io ero un acceso socialista e provai piu volte a Pavia il carcere; potevo io essere cosi insensibile da compiere un siffatto atto?
Queste ragioni, lo comprendo, non hanno alcuna importanza per una commissione
di epurazione; ma lo hanno per chi, come sei tu, ha dimostrato nobilta di animo cri stiano.
Tu poi sai che sono sempre stato largo nel mio agire. Ho mai chiesto a Corberi, a Gonzales, a De Sanctis e agli altri moltissimi amici psichiatri e psicologi come la
pensassero in fatto di politica e di religione quando ho chiesto la loro coDaborazione nelle varie iniziative che ho preso? Tu ricordi le adunanze per gli anormali e le adunanze di studio nel mio Laboratorio e hai una testimonianza della linea che io ho seguita.
Come e mai possibile una simile contraddizione? Contraddizione non e'e, perche spero che la prova sia raggiunta del non aver io denunciato i due studenti.
So anch'io che un giornale comunista ha scritto a Roma ed a Milano che io ho
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P. GEMELLI E LA SUA UNIVERSITA NEL 1945 479
educato i giovani al fascismo. Quando questa faccenda triste sara terminata, raccogliero la testimonianza dei miei laureati, specie dei deportati, di coloro che ho salvati dalla fucilazione, di coloro che ho nascosto, degli ebrei ai quali ho salvata la vita, gli averi, tutto e ne risultera che la mia opera fu sempre una continua lotta di difesa contro le
prepotenze del fascismo. Chi mi fu vicino sa quanto ho sofferto per difendere me e le mie opere varie, tra le quali PUniversita.
Negli archivi dell'Ovra io so che il mio nome ricorre di frequente come quello di un nemico. Cio diro a suo tempo. Oggi sembrerebbe una cattiva azione.
E al dolore si aggiunge il dolore di vedermi accusato da due miei professori, che ho beneficato, perche ne l'uno avrebbe fatto la camera che ha fatto, ne Faltro sarebbe stato sulla cattedra universitaria, se io non avessi loro dato, senza farlo pesare, il mio
aiuto. E non ho fatto questo per calcolo, tanto e vero che non ho documentazione.
Scusami, caro Medea, lo sfogo; tu conosci un poco il mio animo e puoi immaginare la mia sofferenza. Non ambisco rimanere ne Rettore dell'Universita, ne membro del
Plstituto, ne avere altre cariche simili. Ambirei la vita serena di un convento di cam
pagna. Ma Iddio mi ha dato la missione di educare e la voglio assolvere sino a che avro
vita, a meno che gli uomini me lo impediscano. Cordiali saluti.
CONCLUSIONE
Ed ora, fuori delle aride note che precedono, mi si permettano alcune con
clusioni. 1945. Cadono con fragore imperi, regni, stati. Altri si formano, nuovi.
Cambia la carta geografica d'Europa, e non solo di essa. Nella guerra, combat tuta con tutti i mezzi, decine di milioni di morti.
Tornano dai lager della Germania, disfatti, i prigionieri di guerra; e dai cam
pi di sterminio ? dove erano stati rinchiusi a milioni ? poche migliaia di ebrei. Trovano la rovina. Intere citta rase al suolo. Economia distrutta. Ponti, strade, vie di comunicazione interrotte. E, soprattutto, una seminagione di odio che divide i popoli.
Ora, su questo sfondo apocalittico, noi ci siamo fermati a studiare un uomo, le sue vicende, le sue amarezze, le sue lotte e quelle delFUniversita che amava,
perche era ? sua?: la ? sua ? creatura. Perche si pud dire quello che si vuole, ma senza di lui PUniversita Cattolica non sarebbe mai nata.
Oggi questo frenetico muoversi per la difesa di un uomo (viaggi in condi zioni impossibili, relazioni, lettere, telegrammi-lampo, suppliche, ecc.) puo fare sorridere. Questo per le proporzioni, da non dimenticare mai. La difesa di un uomo in un mondo distrutto.
Ma l'uomo era padre Gemelli: la sua opera era FUniversita che amiamo. L'Universita che tolse dai ghetto di una minorita culturale i cattolici italiani.
QuelFuomo era accusato di avere una ? mentalita fascista ? che era, allora, accu sa mortale. Ora, se per fascismo si voleva dire autoritarismo, ordine, discipli na, prepotenza (anche) di azione e di governo, si, padre Gemelli era fascista. Ma questi non erano i lati piu spregevoli del fascismo. Percio nella lettera del 14 luglio a S.S. Pio XII padre Gemelli aveva ragione di ripetere (lo aveva gia detto al card. Pizzardo e a mons. Montini il 21 maggio 1945): ? Non sono fa scista ne gentiliano, perche mi accontento di essere cristiano ?.
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480 E. FRANCESCHINI
E in realta egli era negato alia politica. Era sacerdote e frate, anzitutto:
Dio, le anime, la ? sua ? Universita: per la loro causa avrebbe sopportato qual siasi saerificio, fatto qualunque cosa. Come don Orione, don Guanella, il card.
Schuster, come tanti altri. Ma questo e un discorso soprannaturale che i non credenti non potranno
capire mai. Mentre lo comprende benissimo il popolo minuto. Se padre Gemelli avesse avuto anche un poco di senso politico non avrebbe commesso nessuno
degli errori che gli rimproverarono poi i non credenti, giustamente, perche uomo ai vertici, rappresentativo e di scuola.
? Estremamente aperto e privo di ogni spirito di parte ? lo disse nel 1964
quel Cesare Musatti 18 che poi, ricordandolo nel centenario delta nascita, lo chiamera ? carogna ? IQ, immemore di quanto aveva scritto prima e di quanto aveva ricevuto da lui.
L'estromissione dal mondo dei giovani, che era al vertice delle sue cure ?
quanti degli uomini oggi eminenti furono a lui legati! ? sarebbe stata veramente,
per lui, ?la morte civile ? come piu volte mi disse durante Pepurazione. Per
questo, passata la bufera, unico in Italia, fu Rettore a vita, anche superati i limiti di eta: e il merito fu di uno di quei giovani da lui formati e amati, Amin tore Fanfani, allora (1953) Ministro della Pubblica Istruzione. Aveva giudicato saggiamente quando nell'udienza del 14 giugno 1945 al Papa che gli proponeva di ?sottrarlo completamente alle pratiche delPepurazione? aveva risposto pregandolo di non voler usargli simile privilegio (lettera del 2 luglio a mons.
Bernareggi). Al Papa era ancorato con fedelta assoluta ed obbedienza cieca: fino al 1938
tutti gli atti, scritti, parole furono sottoposti a censura della Santa Sede, ne
egli voile dirlo mai, neppure per difendersi quando gli venivano imputati. Moltissimi amici egli ebbe, primi fra tutti Armida Barelli e mons. France
sco Olgiati; e fu merito loro se usci indenne dalla prova anche in questo mici diale 1945, in cui egli dovette starsene inerte e ? ammalato ?, alia fine, per vo lere della Santa Sede. Inoperoso e ammalato: ecco due aggettivi che male si adattano all'irruenza naturale di padre Gemelli per cui Pozio era Panticamera della morte (in cio del tutto opposto al suo amico Concetto Marchesi, che tro vava nelPozio beato, inseguendo, da una poltrona, il fumo lento di un toscano, le sue piu belle ore di paradiso in terra).
Infine, fuori di ogni schema, ma per Pobbiettivita storica, mi sia lecito porre
qui, alia fine di queste pagine, anche se nessuno le leggera, quest'altra conclu sione: i tedeschi, ferrei nella loro disciplina, furono molto piu leali degli anglo americani verso PUniversita Cattolica e verso la Santa Sede.
Questa osservazione di un partigiano che li combatte, vuol essere un tar
divo riconoscimento ? non il solo ? destinato, esso pure, a cadere nel nulla come le piccole osservazioni vere che rimangono ai margini della storia: di quel la, cioe, che fa testo perche la impariamo sui libri.
18 ? Rivista di Igiene mentale?, 1964, p. 11. 19 ?La Repubblica?, 15 gennaio 1978.
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