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Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari 1 TRASFORMATORE (ultimo aggiornamento 16/05/2013)

TRASFORMATORE - Home - people.unica.it · 2016. 1. 22. · Trasformatori di misura pag. 49. Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici,

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    TRASFORMATORE

    (ultimo aggiornamento 16/05/2013)

  • Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari

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    Trasformatore

    Introduzione: definizioni, Legge di Lenz, circuiti mutuamente accoppiati pag. 1Trasformatore monofase ideale:rapporto di trasformazione, relazioni e grafici pag. 5Potenze e bilancio energetico pag. 7Caratteristiche costruttive di un trasformatore monofase pag. 13Trasformatore reale: modello circuitale pag. 16Funzionamento a vuoto pag. 19Funzionamento a carico pag. 21Bilancio energetico e rendimento pag. 22Prove di collaudo: prova a vuoto e inserzione degli strumenti pag. 24Prove di collaudo: prova in corto circuito e inserzione degli strumenti pag. 26Definizione del modello circuitale dai parametri ottenuti con le prove di collaudo pag. 30Dati di targa di un trasformatore pag. 31Caratteristiche costruttive di un trasformatore trifase pag. 33Rapporto di trasformazione e rapporto spire: gruppo del trasformatore pag. 39Studio dei trasformatori trifasi facendo riferimento ad una sola fase pag. 42Prova a vuoto del trasformatore trifase e inserzione degli strumenti pag. 43Prova in corto circuito del trasformatore trifase e inserzione degli strumenti pag. 43Funzionamento dei trasformatori collegati in parallelo pag. 44Autotrasformatori pag. 48Trasformatori di misura pag. 49

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    TRASFORMATORE

    Il mutuo accoppiamento di 2 circuiti consente

    ⇓ il trasferimento di energia dall’uno all’altro

    Si consideri il bi-porta costituito da 2 bobine poste in vicinanza una rispetto all’altra, ossia poste in maniera tale che una sia sottoposta al campo magnetico generato dall’altra:

    N1: n° spire bobina 1 N2: n° spire bobina 2

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    I flussi concatenati con le 2 bobine:

    ⎪⎪⎩

    ⎪⎪⎨

    Φ+Φ=⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛ ⋅+

    ⋅=⋅+⋅=Φ

    Φ+Φ=⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛ ⋅+

    ⋅=⋅+⋅=Φ

    )(

    )(

    222122

    22

    2

    122212

    121111

    2

    1

    1112111

    NN

    iLN

    iMNiLiM

    NN

    iMN

    iLNiMiL

    N

    N

    I valori istantanei delle tensioni per la legge di Lenz:

    ⎪⎩

    ⎪⎨

    −−=Φ

    −=

    −−=Φ

    −=

    dtdiL

    dtdiM

    dtdte

    dtdiM

    dtdiL

    dtdte

    N

    N

    22

    122

    211

    11

    )(

    )(

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    5

    In regime sinusoidale le tensioni espresse con i relativi fasori:

    ⎩⎨⎧

    −−=−−=

    2212

    2111

    ILjIMjEIMjILjE

    ωωωω

    Queste relazioni descrivono analiticamente e in modo completo il funzionamento di un

    accoppiamento induttivo privo di resistenze.

    Se l’accoppiamento tra le 2 bobine è perfetto i flussi medi di auto e mutua induzione, prodotti da

    ciascuna di esse, sono uguali e risulta:

    M 2 = L1 L2

    Infatti se l’accoppiamento è perfetto:

    ⎩⎨⎧

    Φ=ΦΦ=Φ

    1222

    2111

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    6

    2

    1

    2

    1

    LM

    ML

    NN ==

    Essendo:

    ⎪⎪⎩

    ⎪⎪⎨

    =Φ=Φ

    =Φ=Φ

    2

    2222

    2

    121

    1

    212

    1

    1111

    ;

    ;

    NiL

    NMi

    NMi

    NiL

    il rapporto spire: n = N1 / N2

    è legato a L1, L2 e M dalle seguenti relazioni:

    ⎪⎪⎩

    ⎪⎪⎨

    =⇒Φ===Φ

    =⇒Φ===Φ

    22

    112

    2

    22

    1

    222

    1

    2

    121

    2

    1

    1

    1111

    LM

    NN

    NiL

    NMi

    ML

    NN

    NMi

    NiL

    M 2 = L1 L2

    2

    1

    2

    1

    LM

    ML

    NN

    ==

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    Le espressioni fasoriali di 1E e 2E potranno essere cosi scritte:

    ⎪⎩

    ⎪⎨

    ←−−=

    ←−−=

    )Levidenzain()IILM(LjE

    )Mevidenzain()IIML(MjE

    2212

    22

    211

    1

    ω

    ω

    facendo il rapporto, essendo in condizioni di

    accoppiamento perfetto ⇒ 2

    1

    2

    1

    LM

    ML

    NN

    == :

    nNN

    LM

    EE

    ===2

    1

    22

    1 ⇒

    ricavando 1I dalla espressone di ;

    2

    1

    12

    11

    11

    1 InLj

    EILM

    LjEI −=−=

    ωω

    per ω e L grandi si ha:

    21

    1 1 InLj

    E−

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    8

    dunque per un trasformatore ideale si ha che:

    Per la sintesi del trasformatore ideale si utilizza un bi-porta con il seguente simbolo circuitale:

    L’impedenza del carico vista dai morsetti 22’ è:

    ⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛ −←−=′′

    fatteiconvenzionallelegatoèsegnoil

    IEZ

    2

    2&

    L’impedenza del carico vista dai morsetti 11’ è:

    nIIn

    EE 1

    2

    1

    2

    1 −==

    ZnIEn

    nIEn

    IEZ && ′′=⎟⎟

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛−=

    −==′ 2

    2

    22

    2

    2

    1

    1

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    Il trasformatore ideale è trasparente alla potenze. Infatti se si considera il trasformatore come una doppia porta, la potenza totale assorbita da esso in ciascun istante é:

    p(t)= p1(t)+ p2(t)=e1(t) i1(t)+e2(t) i2(t) ma per un trasformatore ideale, essendo:

    e2(t) =n e1(t) e i2(t)=- i1(t)/n da cui:

    p(t)= e1(t) i1(t) – [n e1(t) ] [i1(t)/n]=0 Ciò vuol dire che in esso non ha luogo alcun assorbimento di energia e tutta l’energia fornita alla prima porta (ai morsetti primari 1 1’) è trasmessa alla seconda porta (ai morsetti secondari 22’)

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    10

    Riassumendo il modello matematico di un trasformatore ideale

    Quindi con un trasformatore senza dispersione di energia (privo di resistenze e conseguenti dissipazioni di potenza per effetto Joule) è possibile senza alcun dispendio di energia:

    Modificare la tensione e la corrente nel rapporto n;

    Adattare un’impedenza nel rapporto n2.

    )t(p)t(p

    Zn1ZZnZ

    n1

    IIn

    EE

    21

    2

    2

    2

    1

    2

    1

    =

    ′=′′′′=′

    −==

    &&&&

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    11

    Z .

    E2 -

    I2 -

    I1 -

    E1 -

    A

    Φ -

    µ fe

    l0

    T

    Un trasformatore ideale è caratterizzato da una struttura fisica del tipo:

    dove si ipotizza:

    Il nucleo di materiale ferromagnetico ha µfe = ∞ affinché i flussi dispersi siano nulli;

    La caratteristica lineare per la curva di isteresi (Pi = 0 ← perdite per isteresi);

    Resistività del ferro ρ fe = ∞ (Pcp = 0 ← perdite per correnti parassite);

    Accoppiamento perfetto delle bobine L1L2 = M2;

    Resistività del materiale elettrico delle bobine ρ = 0 (PJ = 0 ← perdite per effetto Joule);

    Se si alimenta l’avvolgimento primario con una tensione sinusoidale:

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    12

    2211 ININ +=Φℜ&

    ℜ+

    =Φ&

    2211 ININ

    Risolvendo il circuito magnetico del trasformatore, dove:

    Afeµ0l& =ℜ [H-1] è la riluttanza del

    circuito magnetico, con:

    Si genera un flusso Φ nel nucleo ferromagnetico che si concatena con entrambi gli avvolgimenti sfasato in quadratura in ritardo rispetto a

    °∠= 90UU11

    :

    l0 lunghezza direttrice [m] A sezione del nucleo [m2]

    µfe permeabilità del ferro [H/m]

    ⎟⎠⎞

    ⎜⎝⎛ +=

    2tsinU)t(u

    M11

    πω

    )tsin()t(M

    ωΦΦ =

    U

    Φ90°

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    13

    I flussi concatenati con l’avvolgimento primario e secondario sono:

    ⎩⎨⎧

    Φ⋅=ΦΦ⋅=Φ

    )()()()(

    22

    11

    tNttNt

    essi danno luogo alle f.e.m. indotte che per la legge di Lenz:

    ⎪⎪⎪

    ⎪⎪⎪

    =

    ⋅−=−=−=

    ⋅−=−=−=

    perfetto. ntoaccoppiame di ipotesi nella

    spira singola nella indotta f.e.m. dtdΦe(t)con

    e(t)NdtdΦN

    dt(t)dΦ(t)e

    e(t)NdtdΦN

    dt(t)dΦ(t)e

    222

    2

    111

    1

    con notazione fasoriale:

    f.e.m. indotte

    tensioni ai morsetti primari e secondari

    ⎩⎨⎧

    =−=−=−=

    222

    111

    U NjEUNjE

    ΦωΦω

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    14

    ⎩⎨⎧

    Φ−==Φ=−=

    222

    111

    NjEUNjEU

    ωω

    ϕ I2 -

    I1= - 1 /n - I2 -

    Φ -

    R I2 -

    jx I2 -

    E1 -

    E2 = U2 - -

    U1 = - E1 - -

    Assumendo Φ come fasore di riferimento.

    Se si alimenta un carico Z& (interruttore T chiuso):

    222 IjX)(RI ZU +== & ⎪⎩

    ⎪⎨

    =

    +=

    RXarctg

    XRZ

    ϕ

    22

    22 IZU &=

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    15

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    16

    Colonne verticali

    Gioghi orizzontali

    TRASF. CON NUCLEO “CORAZZATO”

    TRASF. CON NUCLEO “A COLONNE”

    CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DI UN

    TRASFORMATORE MONOFASE

    Si noti come gli avvolgimenti sono realizzati sulla stessa colonna per migliorare il concatenamento dei flussi

    GIUNTO INTERCALATO

    SEZ. DEL NUCLEO “A GRADINI”

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    17

    CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DI UN

    TRASFORMATORE MONOFASE

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    18

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    19

    . U1 -

    linee di flusso disperso

    In un trasformatore reale la permeabilità del materiale ferromagnetico µfe ≠ ∞ , ciò comporta la presenza di flussi dispersi poiché µ0 non è nulla:

    Gli avvolgimenti delle bobine elettriche presentano una resistività ≠ 0 ;

    La caratteristica di magnetizzazione non è lineare → si è in presenza di perdite per isteresi

    ⎥⎦

    ⎤⎢⎣

    ⎡=

    kgWBf m

    6,1 Pi α ;

    Il materiale ferromagnetico ha una ρ fe ≠ ∞ , per cui, per quanto attenuate con la laminazione, sono presenti correnti parassite

    ⎥⎦

    ⎤⎢⎣

    ⎡∆=

    kgWBf m

    222 Pcp β .

    Pfe= Pi+Pcp sono le perdite nel ferro specifiche o cifra di perdita. - α e β sono coefficienti caratteristici del materiale ferromagnetico e - ∆ lo spessore dei lamierini

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    20

    T

    Il circuito che simula il comportamento di un trasformatore reale è il seguente:

    R1 e R2 : Resistenze degli avvolgimenti primario e secondario (ρ ≠ 0); Xd1 e Xd1 : Reattanze degli avvolgimenti primario e secondario che tengono conto della presenza dei flussi dispersi in aria chiamate reattanze di dispersione; G : Conduttanza trasversale che simula l’assorbimento di potenza dissipata per isteresi e correnti parassite; B : Suscettanza trasversale che tiene conto dell’assorbimento di energia magnetizzante richiesta per creare il flusso principale.

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    21

    La corrente 0I assorbita dalla impedenza trasversale [ ]SjBGY −=& è definita corrente assorbita a vuoto.

    0I equivale alla corrente che circolando da sola nella bobina primaria da origine alla stessa f.m.m. (forza magnetomotrice) provocata dalle correnti

    1I e 2I , circolanti nei rispettivi avvolgimenti di N1 e N2 spire.

    Φℜ=+= &221101 INININ

    ′+=+= 212

    1

    210 IIIN

    NII

    con: 21

    20 IN

    NI =

    inoltre essendo IR jℜ+ℜ=ℜ& :

    Φℜ

    +Φℜ

    =⇒Φℜ+ℜ=11

    001 )( Nj

    NIjIN IRIR

    am0 jIII +=

    mI è la corrente magnetizzante (in fase con il flusso) aI in quadratura con il flusso

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    22

    T I2’ = 0 I2 = 0

    V20 ≡ E2

    U1

    -E1

    Ia

    I0

    Im Φ

    E2=U20

    E1

    R1I0

    jXd1I0

    FUNZIONAMENTO A VUOTO

    (T aperto)

    11 NjE Φ−= ω

    22 NjE Φ−= ω

    101011 EIjXdIRU −+=

    220 EV =

    02 =I ; 01

    22 =−=′ I

    nI

    amma IIjIIII +=+== 01

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    23

    T

    jX d 1 I 1

    R 1 I 1

    - E 1

    U 1

    I 1

    I 0

    I m

    I a

    I 2 ’

    I 2

    U 2 E 2

    E 1

    jX d 2 I 2

    R 2 I 2

    Φ

    ma III +=0′

    += 201 III

    FUNZIONAMENTO A CARICO (T chiuso)

    ϕ∠=+= ZjXRZ&

    22 IZU &=

    222222 IjXdIRUE ++=

    21 EnE = ; 221 In

    I −=′

    11 NjE Φ−= ω

    111111 EIjXdIRU −+=

    22 NjE Φ−= ω

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    24

    Pj1 Qd1 Pj2 Qd2

    Pfe Qm

    P1

    Q1

    P2

    Q2

    1

    1’ 2’

    2

    ⎩⎨⎧

    ==

    2

    22d2d

    2

    222j

    IXQIRP

    BILANCIO ENERGETICO Applicando il teorema di Boucherot:

    ⎩⎨⎧

    ⎩⎨⎧

    ⇐+++=

    +++=onealimentaziall' richieste

    Q reattiva e P attiva potenze 112211

    2211

    QQQQQPPPPP

    ddm

    JJfe

    ⎩⎨⎧

    ====

    2

    2222

    2

    2222

    XIsenIUQRIcosIUP

    ϕϕ

    ⎩⎨⎧

    ⇐ caricodalassorbitepotenze

    ← perdite per effetto Joule al primario

    ← potenza magnetizzante legata ai flussi dispersi al primario

    ← idem per il secondario

    ⎩⎨⎧

    ==

    2

    11d1d

    2

    111j

    IXQIRP

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    25

    ← perdite nel ferro per isteresi e correnti parassite

    ← potenza magnetizzante richiesta per creare il flusso principale

    RENDIMENTO

    1

    P

    1

    P1

    1

    2PP1

    PPP

    PP ∑

    −=∑−

    ==η

    dove: PP∑ è la somma delle potenze perse

    L’espressione: 1

    PPP1 ∑−=η

    si chiama rendimento convenzionale

    Tale espressione consente di ottenere un valore più prossimo a quello vero ( meno approssimato), infatti il rapporto PP∑ e P1, che hanno ordini di grandezza diversi, é più preciso del rapporto tra P1 e P2 , che hanno ordini di grandezza uguali.

    ⎪⎩

    ⎪⎨⎧

    =

    =

    2

    1m

    2

    1fe

    BEQ

    GEP

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    26

    nUU 11 =

    PROVA A VUOTO E IN CORTOCIRCUITO (PROVE DI COLLAUDO)

    PROVA A VUOTO:

    01 II = essendo 02 =′I

    10111 )( EIjXdRU −+=

    poiché I0 è piccola ( nII 10 %105 ÷≈ ) ⇒ 11 EU −≈

    ⎩⎨⎧

    ≈≈+=≈≈+=

    21

    21

    21

    2010

    21

    21

    21

    2010

    BUBEBEIXQGUGEGEIRP

    da cui:

    ⎩⎨⎧

    ==

    ==

    000010

    01000010 )]([cosϕϕ

    ϕϕtgPsenIUQ

    IUParctgIUP

    T I2’ = 0 I2 = 0

    2

    10

    2

    10 ; UQBUPG ==

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    27

    f

    V

    A

    W

    INSERZIONE DEGLI STRUMENTI PER LA PROVA A VUOTO

    Il VARIAC è un trasformatore a rapporto variabile che permette di ottenere sul secondario

    una tensione variabile (0 ÷ UM);

    Con il Variac si alimenta il trasformatore aumentando la tensione sino a quando U = U1n (tale condizione va verificata con il voltmetro).

    → f = 50 Hz se si alimenta con la rete

    → U1n

    → I0 ≈ 5 ÷ 10 % I1n

    → P0 ≈ 0,25 % P1n

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    28

    nn IIeII 2211 ==

    Dalle misure della prova a vuoto:

    22

    21

    0

    1

    0

    0

    0

    1 GYB

    UPG

    UIY

    PI

    Uf

    n

    nn −=⇒

    =

    =

    ⎪⎪⎭

    ⎪⎪⎬

    PROVA IN CORTOCIRCUITO:

    (Circuito con tutti i parametri riportati al primario)

    ′≈⇒

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    29

    I0 ≈ 5 ÷ 10 % I1n

    U1cc ≈ 5 ÷ 8 % U1n

    22

    121 RnRRRReq +=′+=′

    22

    121 ddddeq XnXXXX +=′+=′

    ncc UUeII 1121 %85 ÷≈′

    ⎩⎨⎧

    ′=′⇒′′≈′′+=

    ′=′⇒′′≈′′+=2

    12

    12

    22

    1

    21

    21

    22

    21

    ncceqneqeqcc

    ncceqneqeqcc

    IQXIXIXBUQIPRIRIRGUP

    ncc

    cccccc

    ncc

    cccc IU

    ParIU

    P

    1111

    coscos ϕϕϕ =⇒=

    Y=G+jB . Io

    I2n’ I1n I2n

    U1

    Z1 Z2’ = n2 Z2 . . .

    Y . Io

    I2n’ I1n I2n

    U1

    Zeq’ .

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    30

    f

    V

    A

    W

    INSERZIONE DEGLI STRUMENTI PER LA PROVA IN CORTOCIRCUITO

    Con il Variac si alimenta il trasformatore aumentando la tensione sino a quando I1 = I1n

    (tale condizione va verificata con l’amperometro)

    → f

    → U1cc = 5÷8% U1n

    → I1 = I1n

    → Pcc

    Dalle misure della prova in c.to c.to:

    22

    21

    1

    1

    1 ;; eqeqeqn

    cceq

    n

    cceq RZXI

    PRI

    UZ ′−′=′=′=′

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    31

    G

    YB

    0ϕ⎪⎪⎪

    ⎪⎪⎪

    =

    −=

    ⎪⎪

    ⎪⎪

    =

    =

    ⎪⎪⎭

    ⎪⎪⎬

    GBarctg

    GYB

    UPG

    UIY

    ottengonosi

    PI

    Uf

    n

    nn

    0

    22

    21

    0

    1

    0

    0

    0

    1 : ϕ

    eqR′

    eqZ′eqX ′

    ccϕ⎪⎪⎪

    ⎪⎪⎪

    ′′

    =

    ′−′=′

    ⎪⎪

    ⎪⎪

    =′

    =′

    ⎪⎪⎭

    ⎪⎪⎬

    eq

    eqcc

    eqeqeq

    n

    cceq

    n

    cceq

    cc

    n

    cc

    RX

    arctg

    RZX

    IPR

    IUZ

    ottengonosi

    PI

    Uf

    ϕ

    22

    21

    1

    1

    1

    1 :

    Riassumendo:

    (Circuito equivalente con i parametri Y& e eqZ ′& riportati a primario)

    jBGY +=& )XX(j)RR(XjRZ 2d1d21eqeqeq ′++′+=′+′=′&

    22

    2 RnR =′ 2d

    22d XnX =′

    dalle misure della prova a vuoto si ottengono i parametri:

    dalle misure della prova a vuoto si ottengono i parametri:

    Y

    Io

    I1 I2

    U1

    Zeq’

    U2 .

    .

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    32

    -E1 E2

    I0’’

    Y’’

    Zeq’’

    G

    YB

    0ϕ⎪⎪⎪

    ⎪⎪⎪

    ′′′′

    =

    ′′−′′=′′

    ⎪⎪

    ⎪⎪

    ==′′

    ′′=

    ′′=′′

    GBarctg

    GYB

    EP

    UPG

    EI

    UIY

    0

    22

    22

    0220

    0

    2

    0

    20

    0

    ϕ

    ’’’’

    ’’

    eqR ′′

    eqZ ′′eqX ′′

    ccϕ⎪⎪⎪

    ⎪⎪⎪

    ′′′′

    =

    ′′−′′=′′

    ⎪⎪

    ⎪⎪

    =′′

    =′′

    eq

    eqcc

    eqeqeq

    n

    cceq

    n

    cceq

    RX

    arctg

    RZX

    IPR

    IUZ

    ϕ

    22

    22

    2

    2

    PROVA A VUOTO

    PROVA IN CORTOCIRCUITO

    È possibile utilizzare un circuito equivalente del trasformatore, con tutti i parametri riportati al secondario: Y ′′& e eqZ ′′&

    BjnGnYnY 222 +==′′ &&

    infatti: YnEIn

    nEIn

    EIY 2

    1

    02

    1

    0

    2

    0 && ===′′

    =′′

    )XnX(j)R

    nR(XjRZ 2d2

    1d22

    1eqeqeq +++=′′+′′=′′ &&&

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    33

    DATI DI TARGA DI UN TRASFORMATORE

    Essi consentono di definire i parametri del circuito equivalente e di studiare ogni possibile condizione di funzionamento.

    [ ]VAIUIUS n220n1n1 ==

    [ ]VU n1

    20n1 UUK =

    [ ]W100

    S%PP100S

    P%P cccccccc⋅

    =⇒⋅=

    cccosϕ

    [ ]W100

    S%PP100SP%P 0000

    ⋅=⇒⋅=

    0cosϕ

    [ ]

    [ ]⎪⎩

    ⎪⎨

    ⋅=

    ⋅=

    ⇒⋅=⋅=A

    100I%II

    A100

    I%II100

    II100

    II%I

    n2002

    n1001

    n2

    02

    n1

    010

    [ ]

    [ ]⎪⎩

    ⎪⎨

    ⋅=

    ⋅=

    ⇒⋅=⋅=V

    100V%vV

    V100

    V%vV100

    VV100

    VV%v

    20cccc2

    n1cccc1

    20

    cc2

    n1

    cc1cc

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    34

    PRECISAZIONE

    Poiché i moduli delle correnti e le tensioni al primario del trasformatore sono legate a quelle del secondario dalle seguenti relazioni di validità generale:

    100II100

    nInI100

    II%I

    n2

    02

    n2

    02

    n1

    010 ⋅=⋅=⋅=

    100VV100

    nVnV100

    VV%v

    20

    cc2

    20

    cc2

    n1

    cc1cc ⋅=⋅=⋅=

    Inoltre i parametri del trasformatore si possono esprimere anche con le formule generali:

    Le tensioni e le correnti saranno del primario o secondario in base ai parametri che si intende ottenere eqZ& ′ o eqZ& ′′ , Y& o Y ′′& .

    n U U

    n I I = =

    2

    1

    2

    1 1

    ⎪ ⎩

    ⎪ ⎨ ⎧

    + = − =

    ⇒ ⎪ ⎩

    ⎪ ⎨

    = =

    = =

    eq eqeq

    eq eqeq

    cc cc eq

    cc cc eq

    jX R Z R Z X

    S U P

    I S P R

    S U v

    I U v Z

    &

    2 2

    2

    2

    2

    100 %

    100 %

    100 %

    100 %

    ⎩⎨⎧

    −=−=

    ⇒⎪⎩

    ⎪⎨

    =

    ==

    000

    20

    200

    20

    0

    2 0 0

    0

    100 %

    100 %

    100 %

    jBGYGYB

    US P G

    US I

    U I I Y

    &

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    35

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    36

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    37

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    38

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    39

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    40

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    41

    Il tipo di connessione adottato per ciascun gruppo di avvolgimenti comporta che:

    a) Il rapporto tra tensioni primarie e secondarie è proporzionale al rapporto spire attraverso un fattore che può essere diverso da 1:

    tK = rapporto di trasformazione: 2

    1

    UUKt =

    N = rapporto spire: 2

    1

    NNN =

    con a ≠ o = 1

    b) Le corrispondenti tensioni secondarie possono essere sfasate rispetto alle primarie di un angolo pari a:

    γ = gruppo del trasformatore · 30°

    gruppo del trasformatore : è la cifra che si ottiene dividendo per 30° l’angolo di sfasamento in ritardo della terna delle tensioni stellate secondarie rispetto a quella primaria.

    NaKt ⋅=

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    42

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    43

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    44

    222

    2

    2

    100%

    3100%

    100%

    3100%

    eqeqeqcccc

    eq

    cccceq

    RZX

    SUP

    ISPR

    SUv

    IUvZ

    −=⇒⎪⎩

    ⎪⎨

    ==

    ==

    20

    200

    20

    0

    200

    0

    3100%

    100%3

    100%

    GYB

    USPG

    USI

    UIIY

    −=⇒⎪⎩

    ⎪⎨

    =

    ==

    I trasformatori trifasi possono essere studiati facendo riferimento ad una sola fase, perché, come accade nella maggior parte dei casi, i carichi sono equilibrati. I dati di targa sono analoghi a quelli riportati nella targa di un trasformatore monofase, ma:

    ⎪⎩

    ⎪⎨⎧

    ==zaappartenendigruppo

    tocollegamenditipo,IU3IU3S n220n1n1

    20n1 UUn =

    cc000cccc cos,cos%,P%,I%,P%,v ϕϕ

    I parametri del circuito equivalente

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    45

    ⎪⎩

    ⎪⎨⎧

    +−=

    +=

    32

    0

    0

    cba

    ba

    WWWQ

    WWP

    Aroninserzione

    WWQWWP

    abcc

    bacc

    ⎪⎩

    ⎪⎨⎧

    −=+=

    )(3

    INSERZIONE PER LA PROVA A VUOTO (II° a vuoto)

    A vuoto il trasf. è un carico squilibrato. Per la dissimmetria del circuito magnetico le correnti magnetizzanti richieste sono diverse....…………………

    inserzione Righi INSERZIONE PER LA PROVA IN C.TO C.TO

    (II° in cortocircuito)

    In c.to c.to il trasf. è un carico equilibrato in quanto le correnti che circolano nelle bobine sono prevalenti e queste costituiscono un carico equilibrato (le bobine sono uguali).

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    46

    TA TB

    AY& ′′ BY& ′′

    eqAZ ′′& eqBZ ′′&

    CZ& 20U

    BI ′′CI ′′A

    I ′′ AE 2′′ BE 2′′

    AE 2′′ BE 2′′+ +

    CZ&

    eqAZ ′′& eqBZ ′′&

    20U 0I

    CI

    eBeA

    eBBeAA

    YYYEYEU

    &&

    &&

    +′′+′′

    =20

    ⎪⎪⎩

    ⎪⎪⎨

    ′′=

    ′′=

    eqBeB

    eqAeA

    ZY

    ZY

    &&

    &&

    1

    1eqBeqA

    BA

    ZZEEI

    ′′+′′′′−′′

    =&&

    220

    TRASFORMATORI IN PARALLELO

    Applicando il teorema di Millman si determina la tensione a vuoto 20U ′ :

    .

    La corrente a vuoto è nulla solo se : BA EE 22 ′′=′′

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    47

    nn ′′=′BA EEI ′′=′′⇒= 00

    n

    n

    B

    A

    SS

    II

    ′′′

    =′′′′

    CONDIZIONI DI PARALLELO PERFETTO

    1) Affinché non si verifichi una inutile dissipazione di energia quando i carichi sono slacciati deve essere 00 =I altrimenti si dissipa potenza 20)( IRRP BAAB eqeqJ ′′+′′= Perché ossia e se i trasformatori sono trifasi, affinché non si abbia sfasamento tra le tensioni, essi devono appartenere allo stesso gruppo.

    2) La corrente richiesta dal carico si deve ripartire tra i due trasformatori in modo che le correnti siano direttamente proporzionali alle potenze nominali dei trasformatori:

    BAC III ′′+′′= si vuole che

    eqA

    eqBnA

    nBnB

    nA

    n

    n

    ZZ

    UI

    IU

    IUIU

    SS

    ′′′′

    =′′

    ⋅′′

    =′′′′

    =′′′

    2

    2

    2

    2

    da cui:

    BA CCCCnBeqBnAeqAeqA

    eqB

    nB

    nA UUIZIZZZ

    II ′′=′′⇒′′′′=′′′′⇒

    ′′′′

    =′′′′

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    48

    BA CCCCϕϕ coscos =

    CCBCCA ϕϕ coscos =

    Φ AI ′′

    BI ′′

    CI ′′

    BA EE ′′=′′ 2U

    3) Si ottiene la stessa CI , minimizzando AI ′′ e BI ′′ , quando esse risultano in fase: cioé

    quando sono uguali le fasi delle 2 impedenze di cortocircuito, infatti:

    eqB

    eqBCCBeqBeqBeqB

    eqA

    eqACCAeqAeqAeqA

    RX

    arctgXjRZ

    RX

    arctgXjRZ

    ′′′′

    =⇒′′+′′=′′

    ′′′′

    =⇒′′+′′=′′

    ϕ

    ϕ

    &

    &

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    49

    1U

    1I

    ⎪⎩

    ⎪⎨

    1N

    ⎭⎬⎫

    2N

    21 NN − ⎭⎬⎫

    2U CI 2I

    nNN

    UU

    ==1

    1

    2

    1

    CIII −= 21

    444 3444 21⇓

    =− CININN 2121 )(

    )()( 122121 IININN −=−

    ⇒−=− 12221211 ININININ1

    2

    2

    1

    NN

    II

    =

    AUTOTRASFORMATORI

    Un autotrasformatore è un trasformatore dotato di un solo avvolgimento, una parte della quale è comune all’avvolgimento primario e secondario.

    CI : corrente circolante nel ramo comune

    L’autotrasformatore è utilizzato per bassi valori del rapporto di trasformazione ⇒ N1 ≈ N2 , per non correre il rischio di sottoporre, in caso di guasto , il lato BT alla tensione del lato AT. Sono utilizzati come Variac: sul secondario la tensione può variare da 0 a U1n.

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    50

    1U

    1I

    ⎪⎩

    ⎪⎨

    1N

    ⎭⎬⎫

    2N

    21 NN − ⎭⎬⎫

    2U CI 2I

    nNN

    UU

    ==1

    1

    2

    1

    CIII −= 21

    444 3444 21⇓

    =− CININN 2121 )(

    )()( 122121 IININN −=−

    ⇒−=− 12221211 ININININ1

    2

    2

    1

    NN

    II

    =

    AUTOTRASFORMATORI

    Un autotrasformatore è un trasformatore dotato di un solo avvolgimento, una parte della quale è comune all’avvolgimento primario e secondario.

    CI : corrente circolante nel ramo comune

    L’autotrasformatore è utilizzato per bassi valori del rapporto di trasformazione ⇒ N1 ≈ N2 , per non correre il rischio di sottoporre, in caso di guasto , il lato BT alla tensione del lato AT. Sono utilizzati come Variac: sul secondario la tensione può variare da 0 a U1n.

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    51

    TRASFORMATORI DI MISURA Essi sono utilizzati per poter inserire gli strumenti di misura

    TA Riduttori di corrente ai valori relativi alle portate degli amperometri.

    TV Riduttori di tensione ai valori relativi alle

    portate dei voltmetri.

    DATI DI TARGA DEI TA E TV

    • Rapporto di trasformazione nominale n;

    • Frequenza di esercizio f;

    • classe di precisione C%;

    • prestazione relativa S (o Z per TA, Y per TV );

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    52

    per i TA: trasformatori di corrente

    2222 IZIUS &==

    la prestazione può essere data in [VA] → S [Ω] → Z per i TA: trasformatori di tensione

    2222 UYIUS &==

    la prestazione può essere data in [VA] → S [S] → Y CLASSE DI PRECISIONE : Indica l’entità dell’errore di misura che il TA o TV introduce. PRESTAZIONE : Consente di stabilire il numero di strumenti che possono essere collegati al secondario se sono note le impedenze delle

    1Z& 2Z& nZ&

    1Y& 2Y& nY&

  • Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari

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    bobine amperometriche o delle bobine voltmetriche.

    TA

    TA A PINZA

  • Appunti di Elettrotecnica del prof. Mariangela Usai del corso di ELETTROTECNICA per meccanici, chimici Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari

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    TV