23
1 TERAPIA DEL DOLORE DOLORE HOME Dr. Alessandro Bernardini •IL DOLORE è una esperienza sensoriale ed emotiva sgradevole associata a danno tissutale effettivo o potenziale. •Il dolore è multifattoriale. •Singole modalità di trattamento potrebbero non essere appropriate per il controllo del dolore: possono essere necessari farmaci con meccanismi d’azione differenti e farmaci adiuvanti (non analgesici) .

TERAPIA DEL DOLORE - aslal.it · dolore. •E’comune nei malati di cancro che di solito hanno un livello di fondo di dolore controllato ... •Il dolore neuropatico è comune nel

  • Upload
    donhan

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

1

TERAPIA DEL DOLORE

DOLOREHOME

Dr. Alessandro Bernardini

•IL DOLORE è una esperienza sensoriale ed emotiva

sgradevole associata a danno tissutale effettivo o

potenziale.

•Il dolore è multifattoriale.

•Singole modalità di trattamento potrebbero non essere

appropriate per il controllo del dolore: possono essere

necessari farmaci con meccanismi d’azione differenti e

farmaci adiuvanti (non analgesici) .

2

•DOLORE ACUTO: è un sintomo di un processo morboso e rappresenta una importante funzione biologica, in quanto permette al paziente di evitare o minimizzare la lesione.

•Il dolore acuto deriva da uno stimolo nocivo, quale ad esempio quello causato da una lesione tissutale. Può essere trattato con l'utilizzo di farmaci analgesici ed èspesso auto-limitante.

DOLORE CRONICO:

Dolore che dura da almeno 6 mesi, è più malattia che sintomo.

Va trattato inizialmente il processo patologico sottostante tramite chirurgia o terapia

antitumorale.

Il dolore può essere ridotto utilizzando altre metodiche in associazione ai farmaci, quali ad

esempio:

•l'analgesia prodotta per stimolazione come la stimolazione nervosa elettrica transcutanea

(TENS),

•l'agopuntura,

• il massaggio

•o procedure invasive come la neurochirurgia o il blocco nervoso neurolitico.

Il programma di terapia può anche comprendere trattamenti non strettamente medici, quali

ad esempio la terapia fisica e numerose tecniche psicologiche come le tecniche cognitive, il

"training" di rilassamento o l'ipnosi.

3

SCALE DI VALUTAZIONE DEL DOLORE

•Il dolore è un fenomeno soggettivo e per valutarlo si usano le scale visive di tipo analogico

e le scale indicizzate verbali.

•Inoltre si invitano i pazienti a registrare dei diari del dolore.

4

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 7

Nell'utilizzo della scala verbale, viene chiesto al paziente di indicare, a suo giudizio, l'intensità del dolore provato

nell'arco della giornata. Tale scala viene utilizzata per valutare sia il dolore da fermo sia il dolore al movimento (non

ancora validata per questo uso). La versione validata della scala è nel retro: qui a fianco la scala è associata ai tre

gradini OMS per facilitarne l'utilizzo clinico-pratico.

La terapia va somministrata a orari fissi. Va prevista una terapia di salvataggio per il "breakthrough pain".

SCALE DI VALUTAZIONE DEL DOLORE

•Le scale visive di tipo analogico consistono nella registrazione di una misura clinica: si

chiede al paziente di indicare un punto su una retta ai cui estremi corrispondono due

condizioni estreme e antitetiche di nessun dolore o del peggior dolore: viene normalmente

indicata con l’acronimo inglese VAS (Visual Analogue Scale).

•La lunghezza del segmento è di solito di 10 cm cosicché la dimensione viene espressa da

0 a 10 (in cm), oppure da 0 a 100 (in mm), misurando con un righello la distanza fra l’origine

del segmento e il punto indicato dal paziente.

•La dimensione misurata progredisce in maniera continua da un minimo a un massimo e c’è

la volontà di non "ingabbiare" le risposte del paziente in caselle predefinite

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 8

•Nell'utilizzo della scala verbale, viene chiesto al paziente di indicare, a suo

giudizio, l'intensità del dolore provato nell'arco della giornata.

•La scala è associata ai tre gradini OMS per facilitarne l'utilizzo clinico-pratico.

•La terapia va somministrata a orari fissi.

•Va prevista una terapia di salvataggio per il "breakthrough pain“ o dolore

episodico intenso (DEI) .

SCALA VERBALE

5

•LA TITOLAZIONE DEL DOLORE serve per stabilire la quantità di

analgesico oppioide minima necessaria a togliere il dolore, iniziando da

un basso dosaggio, poi raddoppiando le dosi fino a raggiungere

l’analgesia, per avere l’analgesia con meno effetti collaterali iniziando

dal dosaggio giornaliero più basso e stando lontani dal sovradosaggio:

l'effetto più grave in caso di sovradosaggio è rappresentato dalla

depressione respiratoria.

•Il dolore di natura neoplastica può modificarsi nel tempo.

•Il farmaco prescritto deve essere appropriato al tipo e all'intensità del dolore e deve essere controllato regolarmente.

TERAPIA DI FONDO PROGRAMMATA E NON AL

BISOGNO.

Una volta titolato il dolore con la morfina a breve durata

(Oramorph) valutandolo con la scala del dolore, i farmaci

nella dose sufficiente a calmare il dolore vanno somministrati

regolarmente, senza attendere la comparsa del dolore.

6

TABELLE DI EQUIANALGESIA

Utilizzando le tabelle di equianalgesia un dosaggio con una

determinata formulazione analgesica oppioide può essere

sostituito con il dosaggio e formulazione corrispondente di

un altro oppioide.

7

Il BREAKTHROUGH PAIN (BTP) o dolore episodico intenso (DEI) è il dolore che si accende

improvvisamente per brevi periodi di tempo e non è alleviato dalla normale terapia del

dolore.

•E’ comune nei malati di cancro che di solito hanno un livello di fondo di dolore controllato

da farmaci, ma il dolore periodicamente va al di là di quello controllato dal farmaco per un

breve periodo.

•Qui occorre un farmaco formulato in modo che agisca immediatamente in dose

proporzionata al dolore episodico intenso.

•I pazienti che assumono oppioidi a lunga durata di azione devono avere a disposizione dosi

"di emergenza“ di oppiodi ad azione immediata, da impiegare in caso di riacutizzazione

improvvisa del dolore o di dolori intercorrenti.

•Una frequenza superiore a 3 episodi di breaktrough pain al giorno può indicare la necessità

di modificare la terapia di fondo

dolore viscerale (se

interessa i visceri cioè

genericamente tutti gli organi

che si trovano all'interno di

una grande cavità, come per

esempio l'addome e il

torace).

•E’ descritto come

lancinante o penetrante

8

dolore somatico (se interessa cute, sottocute e muscoli ed è

descritto come sordo o caratterizzato da crampi)

continuo o regolare

Il dolore neuropatico è un dolore in cui un danno

spesso irreversibile colpisce proprio il

sistema di percezione del dolore; il

"campanello" in questi casi risulta bloccato e

suona in continuazione senza che sia possibile

spesso fare nulla.

9

continuo o regolare

continuo o regolare

10

continuo o regolare

•AGONISTI (morfina): si legano al recettore

attivandone la risposta

•ANTAGONISTI (naloxone): si legano al

recettore senza attivarlo e bloccando l'effetto

degli agonisti

continuo o regolare

OPPIOIDI FORTI

•Gli oppioidi forti non hanno effetto tetto, quindi

aumentando il dosaggio l’effetto aumenta. L’effetto

tetto indica invece come oltre un dato dosaggio non

sia possibile ottenere effetti ulteriori.

•Tolleranza. Il trattamento farmacologico cronico

con oppioidi spesso determina tolleranza all'effetto

analgesico. Quando questo accade il dosaggio deve

essere aumentato o, in alternativa, può essere utile

la sostituzione con un altro oppioide, poichè in

genere non si osserva una tolleranza crociata

completa.

•La dipendenza è molto rara nel caso in cui gli

oppioidi vengano prescritti per alleviare il dolore.

11

continuo o regolare

OPPIOIDI FORTI

•In generale, gli oppioidi forti agiscono

meglio contro il dolore viscerale oppure

contro il dolore somatico.

•Funzionano moderatamente contro il

dolore per via simpatica mentre agiscono

poco contro il dolore neurogeno o

psicogeno.

•Il loro impiego è quasi universalmente

accettato in caso di dolore neoplastico.

continuo o regolare

Sin dall'inizio della terapia, ai pazienti che assumono oppioidi devono essere prescritti anche farmaci antiemetici(es.metoclopramide) e, in caso se ne preveda un utilizzo prolungato, lassativi.

12

continuo o regolare

Quasi tutti

dose correlati

GLI EFFETTI COLLATERALI DEGLI OPPIOIDI: STIPSI

•Gli oppioidi riducono le secrezioni intestinali e la

peristalsi, causando feci secche ed ipotonia del colon.

•Quando gli oppioidi vengono impiegati a lungo

termine, per molti pazienti è necessario un emolliente

fecale e un lassativo per uso abituale. I dosaggi

devono essere calcolati in modo tale da consentire

un'evacuazione normale.

continuo o regolare

Quasi tutti

dose correlati ALTRI EFFETTI COLLATERALI DEGLI

OPPIOIDI

•Depressione respiratoria (può essere

reversibile con l'uso di naloxone.)

•Effetto sedativo (debole e auto-

limitantesi)

•Nausea e vomito. Gli antiemetici, es.

metoclopramide, devono essere

abitualmente prescritti insieme agli

oppioidi, almeno per i primi 10 giorni.

13

continuo o regolare

MORFINA ORALE: prima occorre effettuare la titolazione

del dolore per stabilire il fabbisogno giornaliero con la

soluzione (Oramorph) il cui effetto dura 4 ore, iniziando

da 5-10 mg, poi raddoppiando le dosi fino all’analgesia,

poi si passa alle formulazioni ritardo ogni 12 ore (Twice).

continuo o regolare

SPASMO DELLA MUSCOLATURA LISCIA.

•La morfina causa spasmo dello sfintere di

Oddi nel tratto biliare e può determinare

coliche biliari, come pure spasmo dello

sfintere urinario e ritenzione urinaria.

14

continuo o regolare

•Per questo motivo, nella colica biliare o renale,

è preferibile impiegare un altro oppioide privo di

tali effetti collaterali. Si ritiene che il farmaco più

efficace in queste circostanze sia la petidina.

continuo o regolare

CODEINA:

•il 10% viene demetilata per formare

morfina a cui si dovrebbe l’effetto

analgesico

• tuttavia l'8% della popolazione non è in

grado di catalizzare tale trasformazione.

15

continuo o regolare

FENTANIL è disponibile come

cerotto transdermico per rilasciare il

farmaco continuamente per 3 giorni

(Durogesic, Matrifen).

Passando al cerotto, il trattamento

analgesico orale in corso deve

essere proseguito per le prime 12

ore fino a quando non vengono

raggiunti i livelli terapeutici efficaci di

fentanil.

continuo o regolare

FANS e COXIB inibiscono gli enzimi COX-2

impedendo la formazione di prostaglandine

infiammatorie

•FANS: diclofenac (Voltaren),

ibuprofene (Brufen)

•COXIB: celecoxib (Celebrex)

16

continuo o regolare

Tuttavia i FANS inibiscono gli

enzimi COX-1 impedendo la

formazione delle prostaglandine

protettive dei tessuti (stomaco-

rene)

continuo o regolare

I FANS e il

paracetamolo

hanno effetto

tetto

17

continuo o regolare

IL DOLORE NEUROPATICO:

•Il dolore neuropatico è comune nel cancro. Circa il 40% dei

pazienti che soffrono di dolore oncologico possono presentare una

componente neuropatica.

continuo o regolare

Trattamenti adiuvanti. In alcuni tipi di

dolore, come il dolore neoplastico

oppure il dolore neuropatico, l'aggiunta

di farmaci non analgesici alla terapia

analgesica può aumentare il sollievo dal

dolore.

18

continuo o regolare

(Contramal, Fortradol)

IL TRAMADOLO è un analgesico ad azione centrale che presenta

un'attività oppioide agonista.

Ha un potente effetto sulla ricaptazione delle monoamine, analogo a

quello di molti antidepressivi. In effetti il tramadolo sembra avere

un'attività antidepressiva intrinseca.

Non è potente come la morfina ed il suo valore nel trattamento del dolore

acuto è limitato da un elevato rischio di nausea e vomito.

La sua attività monoaminergica sembra essere apprezzabile nel

trattamento del dolore neuropatico.

continuo o regolare

(Contramal, Fortradol)

19

continuo o regolare

(Contramal,

Fortradol)

Tra i farmaci adiuvanti, non analgesici,

gli antidepressivi triciclici (TCA)

possono anche essere associati agli

anticonvulsivanti

20

continuo o regolare

(Contramal,

Fortradol)

•La "scala degli analgesici" dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) determina le basi dell'utilizzo dei farmaci analgesici;

• a volte può essere omesso il gradino degli oppioidi deboli impiegando in prima istanza gli oppioidi forti.

21

La scala degli analgesici costituisce la base per

l’impiego dei farmaci analgesici. Essenzialmente

esistono tre gradini:

•analgesici non oppioidi,

•oppioidi deboli (es. codeina)

•oppioidi forti.

L'efficacia analgesica dei non oppioidi come i

farmaci antiinfiammatori non-steroidei (FANS),

quali aspirina e paracetamolo, è limitata dagli

effetti collaterali e dall'effetto "tetto" (termine

che indica come oltre un dato dosaggio non sia

possibile ottenere effetti ulteriori).

E' possibile ottenere dei benefici associando un

oppioide debole con un farmaco non oppioide.

Gli oppioidi forti, di cui la morfina rappresenta il

farmaco di riferimento, non presentano effetto

"tetto" e quindi un aumento del dosaggio

consente di ottenere una maggiore analgesia.

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 42

CeVEAS (online, 2011):

Scala degli analgesici

22

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 43

CEFALEE DI TIPO TENSIVO

– Le cefalee tensive sono causate da

contrazione muscolare sul collo e sul cuoio

capelluto.

– Rispondono bene a TENS e ai farmaci

antidepressivi triciclici metilati (imipramina e

amitriptilina) somministrati in dose singola di

notte.

– Sono stati utilizzati propranololo e tranquillanti

minori.

– I FANS possono essere indicati soprattutto se

il mal di testa è associato con spondilosi

cervicale o lesioni al collo.

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 44

Gate Control e neurofisiologia

molecolare del neurone• Il concetto fondamentale della GCT si basa

sull'interazione e sulla modulazione reciproca tra le fibre nervose nocicettive e quelle non-nocicettive.

• A livello dello stesso neurone midollare, infatti, convergono diversi tipi di fibre, ognuna delle quali porta informazioni sensitive di tipo diverso (principalmente tattili, termiche e dolorifiche): il neurone deve essere quindi in grado di discriminare tra i vari tipi di sensibilità e di assegnare una "priorità" diversa a ciascuno di essi, in modo da portare al cervello un'informazione chiara e pulita.

• L'interazione che è stata teorizzata da Melzack e Wall per spiegare la GCT riguarda in particolare

– le fibre dolorifiche di tipo Aδ e C

– e le fibre non dolorifiche di tipo Aβ, di maggior calibrodelle precedenti e responsabili della percezione degli stimoli tattili e pressori.

• In sintesi, la teoria stabilisce che – se prevale l'attività lungo le fibre di grosso calibro (cioè le

Aβ), la percezione del dolore sarà smorzata,

– mentre se a prevalere sono le scariche delle fibre di piccolo calibro (cioè le Aδ e le C), il dolore verràpercepito in maniera più acuta.

Cancello chiuso: la fibra Aβ stimola

l'interneurone inibitorio, che va a bloccare

la trasmissione dell'impulso dolorifico al

cervello.

Cancello aperto: la fibra C blocca l'azione inibitoria dell'interneurone, per cui il segnale doloroso

è libero di passare.

Fibra di

maggior

calibro

tattile-

pressoria

Fibra

dolorifica

NIENTE

DOLORE

DOLORE

23

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 45

EMICRANIA

– La maggior parte degli attacchi di emicrania risponde a semplicianalgesici come l'aspirina o paracetamolo.

• Le forme solubili sono le migliori, in quanto la motilità intestinale èridotta durante un attacco di emicrania e l'assorbimento dei farmaci per via orale può essere ritardato.

– Il trattamento dell'emicrania è cambiato notevolmente negli ultimi anni con l'avvento dei farmaci triptani come almotriptan, eletriptan, rizatriptan, sumatriptan (Imigran), naratriptan e zolmitriptan (Goadsby 2005). Questi sono agonisti dei recettori della serotonina 5HT1B/1D, spesso sono in grado di interrompere un attacco, soprattutto se somministrati per via sottocutanea.

• La loro attività vasocostrittrice impedisce il loro utilizzo in pazienti con angina o malattia cerebrovascolare, ma gli effetti collaterali sono meno gravi che con i derivati dell’ ergot che hanno sostituito.

– Il trattamento farmacologico profilattico dell'emicrania comprende α-bloccanti adrenergici, anticonvulsivanti ed antidepressivi triciclici. E’ meglio evitare il trattamento cronico.

– si manifesta principalmente nel sesso femminile

Clinical Pharmacy and Therapeutics by Roger Walker20/11/2011 46

CEFALEA A GRAPPOLO

– La cefalea a grappolo, principalmente nel sesso maschile ma non solo, è una condizione invalidante caratterizzata da grave mal di testa unilaterale che si verifica in gruppi di attacchi che variano da minuti ad ore.

– Condivide alcune caratteristiche patologiche con l'emicrania e il trattamento è simile, anche se recenti studi ad alta risoluzione di imaging di risonanza magnetica hanno mostrato particolari differenze anatomiche nel cervello delle persone affette da cefalea a grappolo. I triptani sono efficaci per gli attacchi acuti, così come l'inalazione di ossigeno al 100%.La profilassi è simile a quello dell'emicrania.