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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 22 febbraio 2013 ANNO XIV N. 07 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di “NOI NON CI STIAMO” CONTINUA A CRESCERE IL NUMERO DI CITTADINI CHE DICONO NO ALL’IMPIANTO A BIOMASSE ANNUNCIATO DA GARC. “QUEI FUMI SONO CANCEROGENI: NESSUN IMPIANTO SORGERà A FOSSOLI”, PAROLA DEL COMITATO NO INCENERITORI CARPI. In foto Galli, Rustichelli, Fregni, Lodi, Righi e Vescovi

Tempo n°7

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Su questo numero: Il Comitato No inceneritori Carpi promette battaglia: "Noi non ci stiamo"; Maledetta lavatrice...; Cas: ritardi ingiustificabili; Un aiuto per rientrare in ospedale; "Facciamo qualcosa per i nostri Vigili del Fuoco"; Aimag: in arrivo la terza rata per i rifiuti; Enel riprende la fatturazione a maggio; Gli asili secondo Schena; A scuola di diritti e di doveri; La scuola entra in azienda; Tempo di stage al Leonardo da Vinci; Margherita Sacchetti in Erasmus a Granada non potrà votare: "mi sento privata di un diritto"; La Goldoni sbarca nella ex Jugoslavia; I carpigiani chiedono maggiore sicurezza; La eco food blogger Lisa Casali ospite a Carpi; "La Sanità è in attesa di una riforma globale"; Al via a Correggio la mostra dell'acquerellista carpigiana Lorena Ghizzoni; Radio Bruno racconta i retroscena del Festival di Sanremo; I grandi del Novecento raccontati in un ciclo di rassegne tenute all'Itis da Vinci del professor Cornia

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Page 1: Tempo n°7

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

22 febbraio 2013 ANNO XIV N. 07attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

“noi non ci stiamo”

continua a crescere il numero di cittadini che dicono no all’impianto a biomasse annunciato da garc. “Quei fumi sono

cancerogeni: nessun impianto sorgerà a fossoli”, parola del comitato no inceneritori carpi. In

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maledetta lavatrice

ruota tutto intorno a quel particolare

e lei è diventata ‘la mamma che ha messo il suo bam-bino in lavatrice’. Forse un cassonet-to non avrebbe avuto la stessa risonanza media-tica. I particolari sono affidati alla cronaca sempre più ricca di dettagli giorno dopo gior-no per soddisfare gli appetiti di chi non resiste e deve assolutamente dire la sua. Ancora poco si sa e già la man-naia del giudizio si è abbattuta: non è una madre!Devastante, ag-ghiacciante, dolo-rosa, mostruosa, sconcertante: si sprecano gli agget-tivi per definire il fatto della settima-na che è avvenuto proprio qui, a Carpi. Impossibile, dunque, resistere alla tenta-zione di commentare perché “è una notizia che mette tutti in discussione” e via a parlare di solitudine, mancanza di speranza, disagi economici, disagi relazionali, disagi sociali. Siamo nel 2013 e non mancano certo le alternative per evitare gesti estremi che hanno conseguenze penali. Eppure, c’è chi ancora crede che disfarsi di un neonato sia la via più semplice e la soluzione più facile. Il dubbio, allora, è che il sommerso racconti di una verità ben più grave di quel che non si possa pensare: se accade che 1 carico di droga su 10 sfugga ai controlli, così è verosimile che ci siano casi di infanticidio che non vengono scoperti perché quei piccoli corpicini non sono stati ritrovati. Ed è probabile che non sia stata scelta la lavatrice per occultarli.

S.G.

TrA le rIghe...

FOTO dellA seTTImANA

FrAse dellA seTTImANA...

La IenaIl graffio

Libri da non perdere!

emilia la dolcedi andrea biavardi

andrea Biavardi è il direttore di For Men Magazine, In Viaggio e Airone, riviste di Cairo Edito-

re. Biavardi è stato anche direttore della Nazione di Firenze e del Giorno di Milano, dopo aver cominciato la carriera nella redazione modenese del Giornale di montanelli di cui ha di-retto anche la redazione di Carpi. Nel suo ultimo romanzo, Emilia la dolce, Biavardi descrive e narra le vicende di alcuni personaggi tipici del suo paese - Spilamberto - ma rintracciabili in ogni luogo del modenese; artigiani, ristora-tori, meccanici, farmacisti, un’Italia di provincia insomma, laboriosa e ospita-le, dove la gente brinda a lambrusco, mangia volentieri tortellini e zampone e non perde mai la voglia di ridere. Gente che sa rimboccarsi le maniche nei momenti difficili come ha dimostrato col terremoto del maggio scorso. Un’Emi-lia che chiede alle autorità e alla burocrazia di essere lasciata libera di fare a suo modo. Uno specchio dell’Italia solidale e generosa, con la sua cultura del fare, che non è scomparsa ma è stata oscurata dai media.E, parlando proprio del sisma, Andrea Biavardi dice di essere stato colpito dallo spi-rito con cui hanno reagito gli emiliani “perchè siamo meglio di quanto pensiamo, molto meglio dei politici che ci amministrano”.

cesare pradella

“Solo dopo una lunga via crucis siamo riusciti ad assumere 170 dipendenti pubblici in più” per far fronte al carico di lavoro legato alla ricostruzione post sisma. Dichiarazione del commissario Vasco Errani durante l’incontro con i roveretani del 13 febbraio.

Quaresima di lacrime e sangue. Dopo mesi di duro esercizio, mai come quest’anno la sobrietà e il rigore quaresimali non costituiranno un sacrificio.

Talita è la nuova cavallina nata nella tenuta devastata dal sisma della Famiglia Garzetta di Fossoli. “Dopo tanta distruzione - ci racconta la figlia, Linda -

finalmente un raggio di sole”.

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nemico pubblico

nessuna contestazio-ne sostanziale ha accolto il commis-

sario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, lo scorso 13 febbraio nel-la sala civica De André di via Mazzini, a Rovereto. Il nemico numero uno, per la gente, continua a essere lo Stato. Un Governo ragionieristico, padre padrone che non allenta il pugno di ferro nemmeno sui comuni terremota-ti. “Il prossimo Governo - tuona Errani - pensi ai Comuni del cratere, riveda il Patto di Stabilità e poi le assunzioni, affinché gli enti locali siano nelle condizioni di gestire la ricostruzione. Non è giusto trattare i nostri Comuni come gli altri”. Ma il “nemico pubblico” ha contorni ben più ampi. A chi, tra i roveretani, chiedeva conto di inaccettabili lentezze burocratiche e nebulose ordinanze, Errani ha risposto: “il commissario può operare solamente attraverso le ordinanze. Per il resto continuiamo a fare quanto possibile: tutto ciò che possiamo semplificare noi lo semplificheremo”. Ad oggi sono state emesse “solo” 109 ordinanze: alla faccia del poche ma buone... “Il processo funziona e via via si velocizzerà”, chiosa il commissario. Sì, sì... la speranza infatti è l’ultima a morire, d’altronde il processo funziona talmente bene che i “risarciti” dalle banche, finora, si contano sulle dita di una mano! “Abbiamo spostato in avanti alcune date di presentazione delle domande di rimborso”, rassicura Errani. Ci pare il minimo, considerato che i tecnici ingaggiati per ricostruire le nostre case e le nostre aziende non trovano ancora risposte chiare e referenti pubblici preparati per poter dar gambe ai progetti. E intanto il tempo passa. Così come le promesse della campagna elettorale.

Jessica Bianchi

sIsmA e rIcOsTruzIONe

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 20 febbraio 2013

Maurizio LoioLa, residente a novi di Modena con La MogLie e i tre figLi non ha ancora ricevuto iL contributo di autonoMa sisteMazione

cas: ritardi ingiustificabili

agenda digitale giustizia sostiene la ricostruzione post terremoto

oltre 48mila euro per carpi e moglia

Ogni terremotato, purtroppo, cono-sce a menadito gli

acronimi nati durante la gestione dell’emergenza e nel successivo periodo della ricostruzione. Uno di questi è il Cas: il Contri-buto di Autonoma Siste-mazione, il versamento al quale ha diritto ogni nucleo familiare che, avendo l’abitazione temporanea-mente inagibile, è costretto a trasferirsi in un nuovo alloggio, in attesa che nella propria casa vengano svolti i necessari lavori di ripristi-no. Un aiuto ragionevole e sacrosanto, del quale molti usufruiscono. Pare però che non sempre sia così facile riceverlo: ne è un esem-pio la vicenda capitata a Maurizio Loiola, residente a Novi di Modena con la moglie e i tre figli. Con un appartamento danneggiato

e inagibile, è dal 20 maggio scorso che Maurizio non dorme in casa sua. “Prima siamo stati in tenda poi, quando hanno progressi-

vamente svuotato i campi, in camper. Da novembre, invece, siamo in affitto”. Sin qui tutto, relativamente, bene. Se non fosse che, da

novembre fino al momento in cui scriviamo, del boni-fico che attesta il rimborso delle spese d’affitto, la cui prima rata dovrebbe coprire i costi sostenuti da agosto a novembre – ancora nessuna traccia. “A dicembre mi è arrivato un messaggio sul telefonino: l’sms diceva che avrei ricevuto il boni-fico entro il 10 dicembre. A quella data, però, non si è visto nulla. Così mi sono recato in Comune, dove mi hanno garantito che sarebbe arrivato tutto entro metà gennaio”. Ma il Cas in data stabilita non è arriva-to. Altro giro per gli uffici comunali, con promessa di rimborso entro il 30 gen-

naio. Ancora nulla. “Allora sono tornato per l’ennesi-ma volta e mi è stato detto che sarebbe arrivato senza dubbio i primi di febbraio”. Secondo voi, il bonifico è stato effettuato? Certo che no. Almeno sei visite agli uffici comunali e una decina di telefonate non sono bastate. “Mi hanno ga-rantito che domani arriverà, ma questa volta se non sarà così mi piazzerò in Comune finché non lo invieranno davanti ai miei occhi. Mi hanno spiegato che c’è stato un errore che ha lasciato in attesa, insieme a me, altre 90 famiglie. Mi sembra che sia una presa in giro, perché io ho fatto

anche qualche debito per provvedere alle spese, che ammonteranno ad almeno 5mila euro, a cui vanno sommati i costi del trasloco dei mobili che si sono sal-vati. Dovrebbero sistemare i cittadini prima di tutto, poi pensare al resto. Anche perché da parte nostra si pretendono sempre puntua-lità nei pagamenti, con la minaccia di multe e penali. Allora che penale dovreb-be pagare l’ente pubblico, per un disagio e un ritardo di questa portata?”. Cer-to, uno Stato che “esige” contribuenti responsabili e puntuali, dovrebbe ripagar-li con la stessa moneta.

Marcello Marchesini

Maurizio Loiola

il Comitato ideatore e di in-dirizzo di Agenda Digitale Giustizia ha consegnato ai

sindaci dei Comuni di Carpi e Moglia i fondi raccolti a beneficio delle popolazioni terremotate carpigiane e mogliesi. Complessivamente sono stati versati nelle casse dei due comuni 48.707 euro, frutto del contributo dei sostenitori e promotori di Agenda Digitale Giustizia. Ordini degli Avvocati, loro associazioni distrettuali, giudici, addetti di cancelleria e professionisti di tutta Italia si sono riuniti a Carpi il 19 e 20 ottobre scorso sotto il segno della solidarietà e per confrontarsi sull’innovazione del Settore Giustizia. “L’idea del Convegno Nazionale sulla Giustizia Digitale nasce dall’esigenza di innovare la Giustizia italiana, di rilanciare e rendere prioritario per il Pa-ese lo sviluppo dell’e-Gover-nment nel sistema Giustizia, ma dopo i terribili fatti del 20 e del 29 maggio scorso abbiamo subito pensato di contribuire anche alla rico-struzione e di aiutare questi territori portando centinaia di operatori di Giustizia a Carpi e di chiedere a tutti un segno

tangibile di solidarietà”, ha spiegato claudio castelli, magistrato del Tribunale di Milano e componente del Comitato ideatore e di indirizzo di Agenda Digitale Giustizia. Un successo anche dal punto di vista sociale, hanno affermato simone rossi, Filippo pappalardo e luca Verzelloni, che hanno seguito in prima persona la realizzazione di Agenda Digitale Giustizia, “per noi è un grande orgoglio essere riusciti a raccogliere circa 60mila euro da devolvere a sostegno delle popolazioni terremotate”. Nella due gior-ni del convegno, infatti, sono stati raccolti oltre 10mila euro

a beneficio della sistemazione della sede dell’Avis di Carpi e poco più di 48.700 per inter-venti sulle strutture pubbliche dei Comuni di Carpi e Moglia. Agenda Digitale Giustizia e il Comune di Carpi hanno con-cordato di destinare i fondi raccolti all’ampliamento dei posti letto della casa pro-tetta comunale, che ancora accoglie anziani provenienti dai comuni limitrofi colpiti dal sisma. “I danni arrecati agli edifici pubblici s’aggirano sui 20 milioni di euro e oltre. Il sisma ha impegnato l’Ammi-nistrazione in numerosi in-terventi di ripristino su plessi scolastici, edifici monumenta-li e strutture socio-assisten-

ziali come le Case protette. Abbiamo lavorato alacremen-te - ha commentato il sindaco enrico campedelli - ma non ci siamo mai illusi di poterne uscire da soli e per questo ogni gesto di generosità è per noi fondamentale”.

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la testimonianza

“Il 29 maggio ero a casa – racconta anna, nome di fantasia di

un’infermiera dell’Ospeda-le di Carpi che ha partecipa-to al progetto di Supporto organizzativo post-sisma per gli operatori sanitari – e ho sentito la scossa in modo violento. Dovevo andare a lavoro, in ospedale, ma appena ho compreso quanto stava succedendo mi sono lanciata sulle scale e sono corsa a prendere i miei figli che erano a scuola. In quei momenti pensi subito al peggio e arrivi con il cuore in gola. Fortunatamente i miei figli stavano bene, a parte la paura. A quel punto, senza neppure pensarci, sono andata in automobile davanti all’ospedale, dove lavoro da anni. Ero in pensiero per tutti i miei pazienti, per le persone che già dalla prima scossa del 20 maggio erano accampate dentro tende e ricoveri di fortuna. In quei momenti terribili si sentono emozioni difficili da raccontare e oggi, che coi colleghi del reparto siamo rientrati in ospedale, non è facile superare ansie e insicurezze. Il lavoro di squadra e il confronto di gruppo è uno dei modi migliori per tirare fuori i propri stati d’animo. Solo insieme, infatti, è davvero possibile ricostruire. Se ci si isola, invece, si rischia di andare a fondo”.

I leTTOrI cI scrIVONO

sIsmA e rIcOsTruzIONe

teniamo botta sulla vetta più alta dell’africa

la maglietta Teniamo Botta ideata da radio Bruno ha ormai fatto il giro del mondo.

A gennaio è giunta anche in Africa, sulla sua vetta più alta, il Kiliman-jaro. Giovedì 10 gennaio con una targa del Premio Elio Botti - Come Acqua Saliente nelle mani e “griffato” Teniamo Botta, simone Botti, studente di Adria, è appro-dato, insieme a una piccola spedi-zione, a Uhuru Peak, a quota 5895 metri, tra quelle nevi africane che diventeranno acqua preziosa per la vita del continente nero e dell’intero pianeta. La spedizione sul Kiliman-jaro, che si è avvalsa dell’aiuto della guida emmanuel, del vice Barak e di dodici portatori, era composta da Simone Botti, m. antonietta car-nevali, medico dentista a Pavullo e a Sassuolo, Fabrizio Guerrieri, informatico di Modena e Guido paltrinieri, titolare dell’omonima Acetaia di Sorbara. A quest’ultimo il merito di aver portato la nostra maglietta sulla vetta più alta del continente africano. Il gruppetto rientra nel novero di coloro che sono riusciti nell’impresa, solo poco più di 257.000 persone nel mondo.

avviato daLL’azienda usL insieMe aLLa facoLtà di PsicoLogia di boLogna un Percorso Per affiancare iL PersonaLe socio-sanitario neL reinseriMento aLL’interno deLLe strutture sanitarie doPo iL sisMa

un aiuto per rientrare in ospedalem

olto si è parlato e si parla delle ferite che il terre-moto del maggio 2012

ha causato alle strutture dell’Emilia Romagna, molto meno delle ferite interiori delle persone. L’attenzione, superata la fase acuta dell’emergen-za, è andata via via affievolendosi ep-pure le conseguenze negative sugli individui e le organizzazioni di cui sono parte, spesso, si manifestano nel medio-lungo periodo e richie-dono un’attenta azione di ascolto, affinché la gestione degli “effetti collaterali” sia effettuata in modo organico. Tutti gli studi scientifici dimostrano infatti che dopo un even-to traumatico, come quello causato dal terremoto, la maggior parte degli individui passa attraverso una fase “eroica”, una fase di disillusione, sino ad arrivare alla vera e propria ricostruzione volta e ripristinare la situazione esistente prima che si verificasse l’evento catastrofico. Il progetto di Supporto organizzativo post-sisma rivolto agli operatori de-gli ospedali e dei distretti sanitari di Carpi e Mirandola – messo a punto dall’Azienda Usl di Modena con la supervisione scientifica della Facol-tà di Psicologia dell’Università di Bologna, che ha donato il proprio sapere, mettendo a disposizione le competenze dei docenti a titolo gratuito – è stato avviato a partire dal luglio scorso con l’obiettivo di affiancare, passo dopo passo, il personale socio-sanitario nel pro-gressivo reinserimento all’interno delle strutture sanitarie d’origine, con un’attenzione specifica per la dimensione individuale e le dina-miche di gruppo all’interno delle quali i lavoratori sono chiamati a operare. “Quando ci è stato chie-sto se potevamo fare qualcosa per

favorire il ritorno alla normalità or-ganizzativa nelle strutture colpite dal sisma, siamo stati lieti di poter dare il nostro contributo scientifico e professionale. Esistono circostanze in cui la solidarietà deve tradursi in comportamenti concreti” sotto-linea il direttore del Dipartimento di Psicologia dell’ateneo bolognese, professor Bruno Baldaro. Per sintetizzare in una parola la ca-pacità di risposta che il sistema sani-tario ha saputo dare dopo il terremo-to, potrebbe essere usato il termine resilienza. Un concetto, spiegano i docenti universitari che hanno lavo-rato al progetto che indica la capacità di far fronte, in modo positivo, agli eventi traumatici e riorganizzare la propria vita davanti alle difficoltà. Dalla ricerca, condotta attraverso oltre 140 questionari individuali e 50 incontri di gruppo, emerge infatti che, se il sisma ha avuto un forte impatto su l’80% degli operatori

socio-sanitari dell’Area Nord, dopo l’evento catastrofico oltre a paura e insicurezza è stato avvertito anche un maggior “coinvolgimento affettivo” nell’organizzazione del lavoro e un miglioramento delle relazioni coi colleghi. L’indagine ha inoltre messo in luce che la prima preoccupazione del personale ospedaliero, dopo il sisma, è stata quella di mettere in sicurezza i pazienti ricoverati, evi-

denziando la forte identificazione degli operatori con il loro ruolo professionale. Il supporto del gruppo di lavoro si è rivelato il fattore più importante e determinante per il superamento positivo del trauma. La maggioranza degli intervistati ha ammesso di aver dovuto “riorganizzare e adattare il proprio lavoro” e che questo cam-biamento ha creato “l’occasione per riflettere sul proprio operato” e “per trovare nuove soluzioni orga-nizzative”. Conoscere altri contesti lavorativi ha rafforzato i legami esi-stenti prima del sisma e ha portato gli operatori a definire una nuova scala di valori e di priorità anche a livello lavorativo. Oltre l’85% degli opera-tori ha dichiarato di risiedere in un comune terremotato e il 70% di loro era al lavoro durante le scosse del 20 e del 29 maggio scorso. Sul territorio di Carpi e Mirandola, dopo il sisma, il 14% del campione di operatori intervistato ha continuato a vivere nella propria abitazione mentre il 7,9% si è trasferito in tenda, il 2,1% all’interno di una tendopoli, il 9% presso amici e familiari, l’1,4% in un’altra abitazione. Il 41%, invece, ha dichiarato di aver vissuto in auto per alcuni giorni.

Evacuazione del 29 maggio

Simone Botti

facciamo qualcosa per i nostri Vigili del fuoco!

spettabile redazione, vi scri-vo dopo aver letto l’artico-lo di Jessica Bianchi sul n° 6

di Tempo relativo alla disastrosa situazione dei Vigili del Fuoco di Carpi. Io ho 39 anni e vivo e lavoro a Carpi e durante i difficili giorni del sisma i Vigili del fuoco vennero anche da noi a Cibeno per visionare i danni alla palazzi-na (in via Tre Ponti) e per rassicu-rare famiglie e persone anziane. Per farla breve trovo sconvolgen-

te che oggi costoro dopo tutto il lavoro svolto non abbiano i fondi per acquistare la benzina, figuriamoci riammodernare e/o riparare il loro parco mezzi.Conosciamo tutti la situazione dello Stato Italiano e la difficile crisi che stiamo attraversando legata al lavoro e all’impoveri-mento del ceto medio.Nonostante ciò mi chiedevo se non si potesse fare qualcosa per i nostri Vigili del Fuoco, tipo la

classica raccolta fondi. Sono a conoscenza della vostra cam-pagna legata al sisma Teniamo Botta e pertanto credo possiate mettermi in contatto oppure indicarmi persone e/o istituzioni che forse già si occupano della cosa.Nel ringraziarvi per la cortese attenzione e in attesa di un vo-stro gentile cenno di riscontro vi porgo i miei più cordiali saluti.

samuele

aimag - in arrivo la terza rata per i rifiuti

a partire da questa settimana saranno consegnate ai cittadini le fatture di igiene ambientale: per coloro che hanno ricevuto regolarmente la fattura di settembre (seconda rata 2012) la terza rata avrà competenza esclusiva

del terzo quadrimestre mentre per molti altri la fattura comprenderà la terza rata 2012 ed eventuali importi relativi al secondo quadrimestre, per il quale non è stata emessa fattura a seguito del sisma. aimag, a settembre, aveva deciso di sospendere la fatturazione per gli utenti che occupavano immobili in condizione di inagibilità o indisponibilità, anche temporanea. Successivamente sono stati condotti accertamenti per rilevare l’indisponibilità effettiva dell’immobile e la durata. Di tali situazioni si è tenuto conto sottraendo il relativo importo nel conguaglio 2012.

enel - riprende la fatturazione

il Gruppo enel informa che riprenderà da maggio la fatturazione nei comuni interessati dal terremoto applicando le agevolazioni tariffarie e i criteri di rateiz-zazione previsti dalla normativa dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Le

agevolazioni si applicano in modo automatico a tutte le utenze che già esistevano nei comuni colpiti dal sisma e a quelle dei moduli abitativi temporanei. Le agevolazioni dovranno invece essere esplicitamente richieste dai clienti titolari di forniture (o residenti) in immobili dichiarati inagibili e ubicati in uno dei comuni del cratere, per forniture diverse da quelle originarie. Le agevolazioni sia per la fornitura di energia elettrica che per il gas prevedono la riduzione del 50 per cento dei corrispettivi di rete e gli oneri di sistema per il periodo dal 20 maggio 2012 al 19 maggio 2013; la riduzione per i corrispettivi di rete sarà sempre del 50 per cento per il periodo dal 20 maggio 2013 al 19 maggio 2014 mentre del 40 per cento per gli oneri di sistema. Tutti i clienti interessati dalla sospensione della fatturazione, riceveranno una bolletta contenente il calcolo dei consumi con tariffa agevolata dell’intero periodo interessato dalla sospensione, opportunamente rateizzato. Enel ha previsto la rateizzazione automatica per un periodo di 24 mesi senza interessi; il cliente potrà chiedere la rateizzazione per un periodo più breve o scegliere di pagare l’importo in un’unica soluzione. Tutte le nuove connessioni entro i 6 kW per i moduli abitativi temporanei saranno effettuate senza costi per il cliente, come tutte le eventuali disattivazioni, riattivazioni e/o volture. Ugualmente non avranno costi tutte le connessioni, vol-ture o subentri per le utenze domestiche entro i 3 kW richieste dagli utenti la cui abitazione è inagibile.

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522.02.2013 n° 07

in Mostra i Lavori dei baMbini deLLa scuoLa d’infanzia andersen, deLLa PriMaria rodari e dei ragazzi deLLa scuoLa Media fassi che ParteciPano a un Progetto euroPeo insieMe a studenti deL PortogaLLo, deLLa PoLonia e deLLa turchia

a scuola di diritti e di doveriP

resso l’aula magna della Scuola se-condaria G. Fassi

è allestita la mostra dei lavori dei bambini della Scuola d’infanzia Ander-sen, della Primaria Rodari e dei ragazzi della Scuola secondaria Fassi realizzati nell’ambito del progetto Different cultures, different ideas the same human rights in the voice of young students (Culture diverse, idee diverse, gli stessi diritti umani nella voce di giovani studenti) partendo dall’ana-lisi della Convenzione dei Diritti del fanciullo. I più piccoli hanno documentato i diritti dei bambini pro-ponendo scatti fotografici inseriti in un grande cartel-lone con al centro il mondo circondato da un girotondo: si abbracciano per illustrare il diritto dei piccoli di esse-re amati e di amare oppure

sono ritratti sorridenti al lavandino della scuola, per illustrare il diritto di tutti i bambini a lavarsi. Nei to-tem della scuola elementare Rodari ogni immagine è

corredata da una poesia frutto del lavoro dei bambini, supportati dalle inse-gnanti e dal lavoro dei genitori che hanno col-laborato ap-profondendo gli aspetti tecnici e le potenzialità della foto-grafia.Infine, ci sono i disegni e gli elaborati dei

ragazzi delle Medie Fassi. “E’ l’inizio di un cammino - ha spiegato il loro professo-re di inglese Enea Storchi Incerti - nell’ambito del Partenariato Multicultu-

ha, infatti, l’obiettivo speci-fico di incrementare tra gli studenti la consapevolezza di diritti e responsabilità per essere cittadini attivi, tolleranti e partecipativi nelle rispettive comunità e in Europa. Durerà due anni e prevede che gli studenti delle scuole dei diversi Paesi si confrontino sul web dove è stato creato un sito che funzionerà come punto di incontro: ad aprile ci sarà la prima mobilità studente-sca e Carpi ospiterà gli stu-denti polacchi, portoghesi e turchi mentre a settembre è previsto un secondo mo-mento di incontro in Polo-nia. Tutta la documentazio-ne verrà progressivamente resa disponibile sul sito web mentre il resoconto finale verrà steso nell’ulti-mo incontro in Turchia nel maggio del 2014.

S.G.

rale Scolastico Comenius approvato e finanziato per 20mila euro dall’Unione Europea. Collaborano con noi scuole del Portogallo, della Polonia e della Tur-chia. Per tutti l’obiettivo è quello di partecipare più attivamente alle attività scolastiche e acquisire consapevolezza sociale dei propri diritti e responsabili-tà. Unirsi agli altri e capire diverse culture ci farà cre-

scere e diventare migliori”.Il preside della Scuola secondaria G. Fassi, At-tilio Desiderio, presente all’inaugurazione della mostra, ha sottolineato poi l’importanza di diritti e doveri: “voi bambini avete diritto all’istruzione, alle cure, a una famiglia e a una casa dignitosa, ma dovete essere consapevoli di avere anche dei doveri e delle responsabilità”.Il progetto

Giuseppe Schena

fino a quando sarà destinata aL sisteMa educativo una Parte consistente deLLa fiscaLità generaLe si riuscirà a Mantenere iL servizio Ma, in considerazione deL caLo deLLe entrate e dei vincoLi, bisognerà Presto inventarsi quaLcosa. oggi Le rette che Le faMigLie Pagano coProno iL 22% deL costo di un baMbino aLL’asiLo nido e iL 28% di uno aLLa scuoLa d’infanzia

gli asili secondo schenaP

er vincere la sfida non basterà conservare l’esistente perché per

mantenere i servizi educati-vi così come sono servirà un ripensamento complessivo delle modalità di accesso e di contribuzione da parte delle famiglie. Da Carpi si guarda con attenzione critica all’espe-rienza di Reggio Children, alla Fondazione Cresci@mo che è stata fatta nascere a Modena, al Quoziente Parma che è stato cancellato dall’Amministra-zione a 5 stelle. Esperimenti che possono insegnare qualco-sa a chi oggi guarda al futuro come l’assessore all’Istruzio-ne dell’Unione Terre d’Argine, Giuseppe Schena.come funziona il sistema delle rette?“In attesa del nuovo Isee al quale ha lavorato il sottose-gretario Guerra per rinnovare uno strumento vecchio ormai di dieci anni, si è cercato di ren-dere il sistema il più equo pos-sibile. In base alla situazione patrimoniale e al reddito, ogni famiglia calcola la propria retta che, per l’asilo nido, da una minima di 85 euro al mese per un nucleo familiare con un Isee a 9mila e, quindi, un reddito lordo sotto i 24mila euro, può arrivare a una massima di 470 euro per un nucleo familiare che ha un Isee di 35mila e un reddito lordo di 93mila euro circa. Alla Scuola d’infanzia si va da una minima di 71 euro a una massima di 155 euro. Ogni nucleo familiare calcola la retta in base al pro-pro Isee all’interno di un range che va dalla minima alla massima superan-do il concetto degli scaglioni e appro-dando a un calcolo

più preciso e proporzionale della retta in relazione alla situazione familiare”.siamo vicini al sistema del Quoziente familiare?“Il Quoziente familiare è un in-novativo strumento di welfare che rimodula l’Isee in base ai carichi familiari di chi chiede i servizi stessi. In pratica, in base al Quoziente familiare se una famiglia ha più figli, o genitori anziani a carico, o un compo-nente disabile paga meno, a parità di reddito, rispetto a chi questi carichi di famiglia non li ha. C’è una riflessione in corso sulla sua applicazione e sulla sostenibilità del siste-

ma: a Parma l’ applicazione del Quoziente familiare è costata abba-stanza cara alle casse pubbliche. Nell’Unione è stata fatta la scelta di arriva-re a un calcolo

il più preciso possibile della retta, in base alla situazione patrimoniale e reddituale, di tener conto della presenza di più figli applicando sconti oppure di effettuare riduzioni basate sull’effettiva presenza del bambino. Comunque an-che nell’Isee attuale, indicato-re ottenuto in base a reddito e patrimonio, si tiene conto del peso della famiglia attraverso un fattore ponderale (la scala di equivalenza) che misura il nu-mero di componenti e l’even-tuale presenza di membri con disabilità”.le rette dell’unione risul-tano tra le più basse in re-gione ma le minime sono tra le più alte. perché?“Alzare di dieci euro la minima a chi pagava 70 euro ci ha con-sentito di non alzare la retta alle famiglie che già oggi faticano a corrispondere 300-400 euro per il servizio. Stiamo parlando di quelle famiglie composte da due genitori, entrambi la-voratori, e con due figli: co-

stituiscono la maggioranza e sono in forte difficoltà a causa della crisi”.a che punto sono le liste d’attesa per un posto al nido?“Oggi riusciamo a rispondere al 96% delle richieste che sono comunque calate a causa del terremoto e della crisi”.cosa si può migliorare?“E’ tempo di rivisitare i servizi oggi poco flessibili in termi-ni di orari allargati. Si è fatto avanti negli ultimi tempi anche il tema del sabato e dei mesi estivi di luglio e agosto. A que-

sto proposito voglio precisare che le risposte di questa Am-ministrazione non perderanno mai di vista il profilo educati-vo: non incentiveremo ciò che va contro la famiglia”.Fino a quando il sistema sarà sostenibile da parte del pubblico?“Fino a quando sarà destinata al sistema educativo una parte consistente della fiscalità ge-nerale si riuscirà a mantenere il servizio ma, in considera-zione del calo delle entrate e dei vincoli, bisognerà presto inventarsi qualcosa. Oggi le

rette che le famiglie pagano coprono il 22% del costo di un bambino all’asilo nido e il 28% di un bambino alla scuola d’infanzia: il resto è a carico delle casse comunali. Fino a quando il pubblico riuscirà a farsi carico di questa spesa? I vincoli nell’assunzione del personale ci impediscono di far fronte al turn over: ogni cinque pensionamenti pos-siamo procedere con due sole assunzioni. Finora abbiamo dirottato personale sugli asili togliendolo dai servizi di staff ma così facendo abbiamo ‘tol-to cervello’ ai servizi. Senza personale come sarà possibile garantire il servizio?”.Così si apre anche nel terri-torio delle Terre d’Argine la riflessione sul futuro dei ser-vizi educativi di cui il Comune manterrebbe il controllo senza più occuparsi della gestione diretta. A Reggio Emilia acca-de ormai da anni con Reggio Children, a Parma è in atto la sperimentazione con Parma-zerosei, mentre a Modena non senza polemiche è partita Cre-sci@mo. Di esternalizzazione Schena non parla sottolinean-do il buon lavoro dell’Ammi-nistrazione “che è riuscita, pur in questi anni di difficoltà e con alcuni interventi mirati di efficientamento della spesa e di riorganizzazione interna, a mantenere la gestione diretta e l’alta qualità di tutti i suoi nidi e tutte le sue scuole di infanzia” ma ribadisce l’importanza di “governare certi processi”.

Sara Gelli

Da sinistra Storchi e Desiderio

le rette in pratica...Famiglia con quattro componenti: entrambi i genitori che lavorano e due figli (uno al nido e uno alla scuola d’infanzia). l’isee è calcolato in tutti i casi in assenza di patrimonio.

* Isee a 15mila (reddito lordo di circa 40mila euro)114 euro per la scuola dell’infanzia180euro per il nido (compreso lo sconto multiutenza)

* Isee a 20mila (reddito lordo di circa 53mila euro) 150 euro per la scuola dell’infanzia280 euro per il nido (compreso lo sconto multiutenza)

* Isee a 30mila (reddito lordo di crica 79mila 800 euro)155 euro per la scuola dell’infanzia380 euro per il nido (compreso lo sconto multiutenza

Famiglia con tre componenti: entrambi i genitori che lavorano e il figlio al nido o alla scuola dell’infanzia

* Isee a 15mila (reddito lordo di 33mila 600 euro)114 euro per la scuola d’infanzia257 euro per il nido

* Isee a 20mila (reddito lordo di 44mila 800 euro)150 euro per la scuola d’infanzia400 euro per il nido

* Isee a 30mila (reddito lordo di 67mila 200 euro)155 euro per la scuola d’infanzia447 euro per il nido

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6 22.02.2013 n° 07

conviene bruciare Legno? quaLi sono Le sostanze residue deLLa coMbustione che si Liberano neLL’aMbiente? quanto sono PericoLose Per La saLute dei cittadini? questi i teMi discussi durante L’accesa asseMbLea PubbLica organizzata Lo scorso 17 febbraio, aL circoLo La fontana di fossoLi, daL coMitato no inceneritori carPi Per cercare di ferMare La reaLizzazione di un iMPianto di cogenerazione a bioMasse in via dei trasPorti. iL gruPPo di cittadini ProMette battagLia: “nessun iMPianto sorgerà a fossoLi”.

“noi non ci stiamo”assenti i raPPresentanti deLLa giunta coMunaLe e i vertici di garc. di Jessica Bianchi

“Viviamo in uno dei luoghi più inquinati della terra: come si può anche solo

concepire l’idea di costruire qui, a Fossoli, in pianura padana, un impianto di cogenerazione a bio-masse? E non facciamoci prende-re in giro. Di bio, in questo caso, non c’è proprio nulla”. Si è aperta così l’affollatissima e accesa assemblea pubblica organizzata lo scorso 17 febbraio, al Circolo la Fontana di Fossoli, dal neonato Comitato No inceneritori Car-pi, formato da un gruppo di citta-dini che non hanno alcuna inten-zione di restare a guardare, bensì intendono rendere manifesto il loro dissenso al progetto presen-tato da Garc: l’azienda prevede la creazione di un impianto di cogenerazione a biomasse in via dei Trasporti. Assenti, malgrado l’invito ricevuto, sia gli esponenti della Giunta cittadina che i ver-tici dell’azienda fossolese. “Un inceneritore di scarti legnosi - ha commentato Paolo Galli, attivi-sta del comitato - avrebbe delle evidenti conseguenze sia sull’am-biente che sulla nostra salute. Nei fumi derivanti dalla combustione del legno sono presenti numerose sostanze tossiche e cancerogene: benzene, formaldeide, idrocar-buri policiclici aromatici (IPA), diossine, polveri fini e ultrafini. I fattori di emissione dimostrano come, a parità di energia prodotta, le centrali termoelettriche ali-mentate a legna inquinino molto più di quelle a gas naturale”. Numerose le sostanze residue che finirebbero nell’aria e nei nostri polmoni, cui si aggiungono il problema legato allo smaltimento delle ceneri prodotte e l’aumento di smog derivante dai trasporti su gomma del materiale legnoso necessario al funzionamento dell’impianto. E non lascia-moci ingannare dal cosiddetto principio del saldo zero (ovvero l’obbligo di ridurre le emissioni in misura uguale a quelle prodot-te, conditio sine qua non per la realizzazione dell’impianto) ha poi aggiunto Galli, “perchè nel progetto presentato da Garc è assente la possibilità di una rete di teleriscaldamento, unica preroga-tiva che consentirebbe di ottenere un reale bilancio vantaggioso tra emissioni della centrale ed emissioni risparmiate e un bene-ficio per la collettività. Questo impianto gioverebbe solo alle tasche dell’impresa”. Peccato an-che che il principio del saldo zero non valga dal momento dell’at-tivazione dell’impianto, bensì dopo tre anni dall’avviamento, un periodo iniziale in cui sarà ‘a

debito’. “E noi dovremmo forse rischiare la pelle per aumentare il conto in banca di pochi?”, ha poi tuonato il dottor Marco Fregni, attivista del comitato. I promessi monitoraggi e controlli dei fumi sono una bufala poiché, prosegue Fregni, “bruciare biomasse non è come bruciare gas. La centralina monitorerebbe solo le pm10, ma le polveri ultrafini sono talmente miniaturizzate da non poter esse-re bloccate da alcun filtro esisten-te e arrivano dritte negli alveoli dei nostri polmoni”.Garc dice di agire nel pieno ri-spetto della legge ma, legalità può non far rima con salubrità: “basti

pensare a quanti morti di tumore ha fatto l’eternit. Noi oggi non siamo in grado di sapere esatta-mente quali effetti provocheran-no queste emissioni, così come negli Anni ‘60 non si conosce-vano le conseguenze devastanti dell’amianto sulla salute umana”. Servono leggi più limitative ma, invita Fregni, “è fondamentale ascoltare i numerosi medici ed esperti che consigliano di ridurre al massimo il riscaldamento da fonti come le biomasse poiché ritenute inquinanti”. Ma allora perchè, anche in presenza di un solo dubbio circa la salubrità di questi impianti, il sindaco di Carpi, Enrico Cam-pedelli, garante della salute di tutti noi, ha liquidato la questione scaricando la responsabilità sulla Provincia? (ndr “sarà la Provincia a valutare il progetto dal punto di

vista tecnico e a rilasciare l’auto-rizzazione. Il Comune non ha la potestà per bloccare l’impianto”). “Come può l’Amministrazione Comunale di Carpi, per tutelare un interesse privato, non mani-festare alcuna preoccupazione per la salute dei propri cittadini? Ci sono sindaci - commenta il portavoce del comitato, Giulio Righi - che si stanno opponendo con forza all’apertura di impianti di questo tipo. Primi cittadini in ogni parte d’Italia che scendono

in piazza al fianco dei cittadini per dire no alla proliferazione di queste nuove tecnologie”. Tra loro anche il sindaco di Monte-renzio (Bologna) che, a fronte di una richiesta di privati di realizza-re un impianto di cogenerazione a biomasse, si è immediatamente rivolto a un esperto, il professor

Continua a pagina 7In foto Galli, Rustichelli, Fregni, Lodi, Righi e Vescovi

“L’impianto gioverebbe solo alle tasche

dell’impresa”.

“Nei fumi derivanti dalla combustione

del legno sono presenti numerose sostanze tossiche e cancerogene”.

“Oggi non siamo in grado di sapere

esattamente quali effetti avrannoqueste emissioni, così come negli Anni ‘60 non si conoscevano le conseguenze devastanti dell’amianto sulla salute umana”.

Federico Valerio, dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, per una consulenza.“Nella sua relazione - ha spiegato il dottor Marco Fregni - il pro-fessor Valerio scrive che tutti gli studi sinora condotti confermano la pericolosità delle emissioni di nano polveri e che, nel 2010, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato

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722.02.2013 n° 07

“questa è una battaglia per la nostra salute”, ha commentato Maurizio Lodi, esponente del Pd e presidente della commissione consiliare sulle biomasse a galliera

“più piccole sono, maggiore è la loro patogenicità”

ospite dell’incontro al Circolo La Fontana, anche mau-rizio lodi, esponente del Pd e presidente della Com-missione consiliare sulle biomasse a Galliera, comune

simbolo nella lotta contro le centrali a biomasse. “Questa - ha commentato - non è una battaglia politica, bensì una battaglia per la nostra salute. Ammettere di aver preso un granchio non è un peccato imperdonabile: i vostri amministratori benché siano del mio stesso partito dovrebbero fare marcia indietro. E’ dav-vero grave che oggi qui non ci sia nessun rappresentante della Giunta”. Non usa mezzi termini Lodi che rincara: “dal punto di vista delle emissioni si calcola che, a parità di energia prodotta, per assurdo, un impianto a metano produce un inquinamento atmosferico nettamente inferiore rispetto a quello prodotto da un impianto a biomasse legnose. Come si fa a incoraggiare la nascita di questi impianti proprio qui in pianura? Un territo-rio che, essendo privo di correnti ascensionali, ha un tasso di inquinamento dell’aria tra i più alti del mondo e un’incidenza altissima di patologie tumorali. Di certo non ci servono ulteriori emissioni inquinanti. Queste centrali, a solo vantaggio degli in-teressi di pochi, possono avere invece conseguenze drammati-che per la collettività”. E per dare ulteriore forza alle sue parole, Lodi cita i risultati del ricercatore stefano montanari, secondo il quale, “il processo di combustione produce micro e nano particelle. Più piccole sono, maggiore è la loro patogenicità”. Ed è qui che sta l’inganno “Più moderna è la tecnologia impiega-ta (nelle centrali a biomasse così come negli inceneritori e nei filtri antiparticolato delle auto nuove) minore è la dimensione delle particelle ottenute”. Dal momento che nessun sistema di filtraggio è in grado di bloccare le micro e le nano particelle, la legge non stabilisce controlli su tali emissioni. In soldoni: non potendole rilevare, queste particelle non esistono! “In realtà con l’evoluzione della tecnologia la situazione sanitaria si è for-temente aggravata e gli inceneritori di oggi, paradossalmente, fan peggio di quelli più obsoleti”, conclude Lodi.

incontro col sindaco campedelli a Palazzo scacchetti, sabato 2 marzo

tutti in piazza

che fare allora per fermare l’impianto e allontanare lo spettro

di un ulteriore aggravamento della qualità dell’aria? I pre-senti inneggiano a un “atto di forza”, come la presa “della sala consiliare”. “Rac-cogliere delle firme non serve a nulla”, grida una signora. “Tuti ciavedi: il sindaco, la Giunta... dicono sono delle falsità. E’ inutile fidarsi delle loro promesse, basti guardare quello che è accaduto per la Remesina”. “Dobbiamo essere tempesti-vi, rompere le scatole. Non importa se ci sono le elezioni, dobbiamo fare in fretta e or-ganizzare una manifestazio-ne”. “La nostra unica arma è restare uniti”, riprende la parola Giulio righi, di fronte a una sala scomposta e infuo-cata. Il prossimo passo saràincontrare il sindaco Enrico Campedelli. L’appuntamento è stato fissato per sabato 2 marzo a Palazzo Scacchetti, alle ore 12. L’invito del Co-mitato è quello di aderire alla manifestazione che si terrà lo stesso giorno in piazza, a partire dalle ore 11.

le emissioni legate al pro-cesso di combustione del legno come cancerogene”. “La centrale - si legge nelle conclusioni del professor Federico Valerio - peggio-rerebbe la qualità dell’aria immettendo inquinanti e agenti cancerogeni e incre-menterebbe, a fronte di soli interessi personali, il ri-schio sanitario della popo-lazione esposta”. Risultato? A Monterenzio, l’Ammi-nistrazione Comunale e il Comitato Monterenzio Pulita hanno osteggiato, insieme, la realizzazione dell’impianto e il progetto è stato ritirato. Toni pacati fino all’intervento in sala di Marco Reggiani, segre-tario del Pd di Fossoli che nell’annunciare la disponi-bilità del sindaco al con-fronto ha scatenato l’ira dei presenti in sala. “Se è tanto disponibile perchè non è qui oggi?” “Perchè ha preso le mazzette”, rispondono dalle retrovie. “Il sindaco - prende la parola Rober-to Galantini di Carpi a 5 stelle, movimento che ha portato alla ribalta della cronaca la vicenda dell’im-pianto in questione presen-tando un’interrogazione in Consiglio Comunale - può ostacolare progetti di que-sto tipo. In quanto difenso-re della salute pubblica, il suo è un parere vincolante. Campedelli può dire: no, nel mio Comune questo impianto non si fa. Ed è proprio in un’apertura da parte dell’Amministrazione Comunale carpigiana che confido. La Giunta deve confrontarsi apertamente su questo tema perchè an-che in presenza di un solo dubbio sulla pericolosità di questi impianti occorre

Continua da pagina 6

Perchè in presenza di dubbi

circa la salubrità di questi impianti, il sindaco di Carpi, garante della salute di tutti noi, ha scaricato la responsabilità sulla Provincia?

mettere in atto il principio di precauzione: se non si è sicuri delle conseguenze che esso potrebbe provo-care, ci si deve astenere dal farlo”. Le proposte avanza-te da Galantini sono chiare: “a questo punto dovremmo chiedere un incontro coi vertici di Garc e in Pro-vincia. Allo stesso tempo chiedere una consulenza tecnica a medici disponibili e offrire un’informazione attenta, puntuale e capillare alla cittadinanza”. Tutta. Poiché questo impianto non è solo affare dei fossolesi, ma di tutti noi.

“Nel 2010, l’Agenzia internazio-

nale per la ricerca sul cancro ha classificato le emissioni legate al processo di combustione del legno come cancerogene”.

mal d’aria...

Dal 2009 a oggi nella maggior parte dei grandi centri ur-

bani dell’Emilia Romagna si è registrata una vera e propria escalation dei livelli di PM10: nel 2012 la centralina dell’Arpa posta in via Remesina a Carpi ha registrato oltre 80 sfora-menti (quelli consentiti per legge sono 35). Numeri che parlano chiaro: le misure finora adottate per ridurre gli inquinanti atmosferici limitandone le cause non sono state efficaci per porre rimedio alla grave situazione delle nostre città. E l’inefficacia della campagna Liberia-mo l’aria passa anche per le minuscole dimensioni dell’area sottoposta, il giovedì a Carpi, al prov-vedimento di restrizione alla circolazione, ovvero il primo anello intorno al centro storico, sostanzial-mente un fazzoletto di terra, in larga parte pe-donale. “L’inquinamento atmosferico – ha afferma-to Cristina Bondavalli di Legambiente Emilia Roma-gna – continua ad avere caratteristiche di una vera e propria emergenza ambientale e soprattutto sanitaria: è ormai certo che nel particolato atmosferi-co urbano siano contenuti anche agenti cancerogeni che possono modificare geneticamente il DNA cellulare conducendo a eventi tumorali. Ed è giu-sto ricordare che i soggetti più a rischio sono i bambi-

ni, le cui cellule in continua divisione durante la cresci-ta e fino alla pubertà sono più suscettibili all’azione cancerogena da parte degli agenti genotossici. Il rischio più grave quindi è dato dalla elevata proba-bilità che in questi soggetti i tumori si manifestino dopo 15-20 anni dall’ini-zio dell’esposizione alle sostanze cancerogene”. E’ innegabile: l’inquinamen-to atmosferico provoca danni alla salute umana e allora perchè nella nostra città, limitazioni al traffico a parte, i nostri ammini-stratori chiudono gli occhi di fronte all’impianto che dovrebbe nascere a Fosso-li, il quale contribuirebbe pesantemente a peggiora-re la qualità (già da maglia nera) dell’aria? Come mai la Zona C e la zona industriale di Carpi sono completamente prive di piste ciclabili, scoraggian-do i lavoratori a preferire la due ruote all’auto? Lo sappiamo, i denari sono finiti ma, la lungimiranza, non è mai stato il nostro forte, nemmeno in tempo di vacche grasse. E ora, perchè mai il nostro sinda-co dovrebbe scendere in piazza e schierarsi al fianco dei suoi cittadini per dire no all’impianto di Fossoli? Per un sindaco a fine man-dato, è certamente meglio concentrarsi su una nuova piscina da inaugurare. Evitando di inimicarsi chi potrebbe essere utile a un suo prossimo rimpasto.

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8 22.02.2013 n° 07

iL Progetto entriaMo in azienda, nato daLLa coLLaborazione tra Mondo deLL’iMPresa e scuoLa, forteMente voLuto da LaPaM, si ProPone di Mostrare agLi studenti cosa significhi fare iMPresa

la scuola entra in aziendau

n milione e 500mila. Questo il numero di posti di lavoro persi in Italia dal

2007 al 2012. Un Paese, il nostro, con un tasso di disoccupazione che supera il 37% tra gli Under 35 (il distretto carpigiano conta inve-ce circa 2mila disoccupati e 7mila persone in mobilità). Difficile, a fronte di questi dati, guardare al futuro con ottimismo. Eppure c’è chi si impegna a porre le condizio-ni affinché i nostri giovani possa-no costruire un domani migliore, come i promotori di Entriamo in azienda, il progetto di collabo-razione tra mondo dell’impresa e scuola, fortemente voluto, tre anni fa, da Maurizio Lusvardi e Stefano Cestari, rispettivamente presidente e segretario di Lapam Carpi. E sono i volti, tra gli altri, di Birkam Kayadivi – che sogna di vivere a Istanbul e lavorare nel commercio internazionale tra Turchia e Italia – e di Eleonora Boselli Bassi – che grazie alle simulazioni di colloquio di assun-zione ha scoperto l’importanza dei dettagli, dal modo in cui si gesti-cola allo sguardo, al tono di voce

– quelli a cui spetterà tracciare il futuro del Paese. Saranno le loro idee, come quelle degli altri 500 studenti del triennio dell’Istituto tecnico commerciale Meucci, il quale partecipa al progetto con Lapam, a tracciare, in futuro, il

discrimine tra benessere e decli-no. Per aiutarli in questo arduo compito il progetto si propone di mostrar loro cosa significhi fare impresa: dalla compilazione del bilancio fiscale alla contabilità e all’Iva attraverso casi aziendali,

dall’approfondimento sui contratti a termine e l’apprendistato, fino alle tecniche per la ricerca attiva del lavoro e la visita a Carpi Hotel, dove incontreranno il direttore, i responsabili di un’agenzia di viaggi – per la tematica legata

alle prenotazioni on-line – e un manager del turismo sostenibile. In questo percorso di formazione parallelo alla didattica quotidia-na saranno affiancati dai tecnici dell’associazione di categoria e da Gina Benson, madrelingua inglese che terrà simulazioni di colloquio in lingua. “Crediamo che istruzione e formazione abbiano un ruolo fondamentale nello sviluppo economico – ha commentato Alessandra Baroni, insegnante e coordinatrice del progetto – e cerchiamo, a piccoli passi, di creare una scuola che non sia statica ma dinamica, un sistema in evoluzione che sappia formare profili professionali co-erenti con il contesto economico di riferimento”. Nella scommessa per il futuro, progetti come questo contribuiscono ad aumentare le probabilità di vittoria.

Marcello Marchesini

Per due settiMane, i ragazzi deLLe quinte deLL’istituto Leonardo da vinci escono daLLe auLe Per fare iL Loro ingresso neL Mondo deL Lavoro. un’esPerienza fondaMentaLe Per La Loro forMazione coMe sottoLinea La Professoressa siMona Montorsi

tempo di stage al leonardo da VinciP

er tanti istituti superiori questo periodo coincide con l’organizzazione e la realiz-

zazione delle attività di alternanza scuola-lavoro. Attività che con-sentono ai ragazzi di verificare la corrispondenza tra la propria rap-presentazione del mondo del la-voro e la realtà concreta, mettendo alla prova la capacità di utilizzare le proprie conoscenze in nuovi contesti, in situazioni impreviste e diverse da quelle richieste a scuo-la: “l’alternanza scuola-lavoro è, a tutti gli effetti, vero apprendimen-to”, sottolinea la professoressa Simona Montorsi, collaboratrice della dirigente dell’Itis Leonardo da Vinci, Maria Capone.Alla base dell’impegno che muo-ve insegnanti e imprese a investire tante energie, umane e materiali è la consapevolezza sempre più diffusa che uno dei gravi limiti del nostro Paese nella competizione internazionale è rappresentato dalla mancanza di profili tecnici e professionali intermedi e superio-ri. “La fiera Job Orienta, tenutasi a Verona, in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro - prosegue Montorsi - ha evidenziato proprio queste limite: il deficit di tecnici intermedi è stimato in 180mila unità. L’istru-zione tecnica di buon livello, ag-giornata e attenta alle esigenza del territorio circostante, rappresenta un’opportunità per i giovani e per le imprese, ma soprattutto una necessità per il Paese. La ripresa economica non potrà prescindere dalla ri-valorizzazione del settore manifatturiero, anche di elevata specializzazione, e del made in Italy che sono storicamente colle-gati agli istituti tecnici”.Dal 18 febbraio, per due setti-mane, i ragazzi delle quinte del da Vinci usciranno dalle aule per

fare il loro ingresso nel mondo del lavoro, grazie agli stage che i docenti Stefano Covezzi, Marco Vidoni, Francesca Munari, Giu-seppe Di Bianco, Paolo Bussei, Tonia Bellino, Franco Bonac-cini e Floriana Fantuzzi hanno predisposto, in collaborazione con alcune aziende del territorio. Quanto sono importanti le atti-vità di alternanza scuola-lavoro per i ragazzi?“Siamo convinti - prosegue Mon-torsi - della necessità di rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro, per consentire l’acquisi-zione di professionalità realmente spendibili, per educare i giovani ad affrontare con senso critico la realtà che li circonda, per superare il tradizionale percorso formativo rigido e standardizzato, a favore di percorsi di studio flessibili, dinamici e aperti alle sollecita-zioni esterne, a partire proprio dall’istruzione secondaria. E siamo altrettanto convinti che un atteggiamento multitasking for-nisca l’opportunità di individuare percorsi capaci di intervenire

nel curricolo scolastico aggior-nandone metodi e contenuti. Mai come in questo periodo storico-economico, infatti, è necessario porsi da un lato il problema della lotta alla disoccupazione e dall’altro l’obiettivo di uno stabile inserimento nel mercato del lavoro; per questo i processi formativi e di orientamento delle scuole tecniche e professionali

devono trovare anche percorsi pa-ralleli alla trasmissione tradizio-nale del sapere. Seminari tenuti da tecnici e ingegneri esterni e visite in azienda rappresentano un indispensabile collegamento tra l’offerta formativa curricolare e lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio”.un percorso di alternanza im-plica uno stretto raccordo tra

scuola e tessuto produttivo lo-cale. crisi e terremoto lo hanno compromesso?“Le difficoltà esistono, per gli insegnanti del corso FASE (con la Riforma assume il nome di Chimica e biotecnologie ambien-tali) ad esempio, il problema si è presentato in modo sensibile, poiché molte delle aziende di rife-rimento sono nella Bassa (e quindi gravemente danneggiate), come la Gambro, oppure lavorano ancora nei container, come i laboratori dell’Aimag a Fossoli. Nonostante ciò, tutti i 16 studenti avranno l’opportunità di mettersi alla prova, qualcuno di loro addirittura nei laboratori dell’Università di

Modena. Analogo impegno è stato richiesto per l’organizzazione degli stage per tutte le altre specia-lizzazioni: Meccanica (34 studen-ti), Informatica (16) ed Elettronica (29 studenti). Ma, dopo alcune settimane di lavoro frenetico e di telefonate per confermare o aprire contatti con nuove aziende, alla fine la macchina-stage si è messa in moto e le convenzioni con ditte

e Università sono state sottoscritte. Prossi-mamente sarà la volta delle classi quarte”.e per i più giovani? “Una promozione della cultura del lavoro e dell’organizzazione aziendale, anche a par-tire dal primo biennio della scuola superiore, può generare un siste-ma di formazione con-tinua davvero efficace, aumentando i benefici per i (futuri) lavora-tori e per le imprese. Grazie alla proficua collaborazione con le associazioni di cate-

goria del territorio e attraverso il ruolo riconosciuto al neonato Comitato Tecnico Scientifico molto si sta facendo in questa direzione. Le uscite sul territorio poi, sono possibili anche grazie alla collaborazione con l’Ufficio scuola delle Terre d’Argine che, a livello locale, fornisce il trasporto gratuito degli studenti. In questo modo, attraverso la sua estensione agli alunni più giovani, l’alternan-za scuola-lavoro assumerà una durata sempre più significativa e diventerà un asse fondante di tipo didattico e metodologico nel percorso di ciascuno studente”, conclude Simona Montorsi.

J.B.

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922.02.2013 n° 07

“Il fatto di non votare mi dà fastidio, mi sento

privata di un diritto. Non capisco perché questa volta non si possa dare il proprio voto via Internet”.

La carPigiana 22enne Margherita sacchetti, Partita aLLa voLta di granada Per un’esPerienza di studio aLL’estero, non Potrà votare in occasione deLLe eLezioni PoLitiche

“mi sento privata di un diritto”A

vere 21 anni, frequen-tare l’università con ottimi risultati ed essere

circondati da amici e famiglia, sembra essere una realtà dalla quale nessuno vorrebbe allonta-narsi ma Margherita Sacchetti, giovane carpigiana, ha deciso di rischiare e vivere l’avventura di un Erasmus a Granada. “Credo che un’esperienza del genere possa influire su tutta la mia vita, aiutarmi a confrontarmi con un altro Paese e, soprattutto, con me stessa”, spiega Margherita.cosa ti ha spinto a lasciare tut-to e partire per l’erasmus?“Ho deciso di vivere quest’av-ventura perché l’ho sempre desiderato. Inoltre credo sia una grande opportunità per appren-dere un’altra lingua, visitare un nuovo Paese, conoscere persone

e cercare di far qualcosa con le mie sole forze”.Quanto starai via e perché la tua scelta è ricaduta proprio su Granada?“Resterò a Granada per circa cin-que mesi, tornerò a metà luglio. Ma quando si parte per questi viaggi la data di ritorno non è mai certa... Inizialmente avevo pensato a Madrid e a Barcellona, ma mi ha attratto di più l’Anda-lusia e città come Sevilla, un po’ più piccole, a misura d’uomo”.che università frequenti? i tuoi studi ne risentiranno?“Studio Scienze della Forma-zione a Bologna. In parte so già che rimarrò un po’ indietro con gli esami, ma credo non sarà un problema recuperarli una volta tornata. In compenso ciò che ap-prenderò vivendo all’estero, sarà un bagaglio culturale che porterò sempre con me”.Hai pensato al fatto che non potrai votare alle politiche? ti senti privata di un dirittto?

Margherita Sacchetti

“Il fatto di non votare mi dà pro-prio fastidio e sì, mi sento privata di un diritto! Non capisco perché questa volta non si possa espri-mere il proprio voto via Internet e non mi pare giusto dal momen-to che l’Erasmus è un’esperienza temporanea al termine della qua-le tornerò in Italia, dove troverò un Governo che non ho nemme-no potuto scegliere”.

Francesco Palumbo

“Non mi pare giusto non poter votare

dal momento che l’Erasmus è un’esperienza temporanea al termine della quale tornerò in Italia, da un Governo che non ho nemmeno potuto scegliere”.

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10 22.02.2013 n° 07

Lions club alberto Pio

il sogno ecologico di lisa casali

lo scorso 15 febbraio il lions club alberto pio ha incontrato lisa casali,

esperta di rischi ambientali ed eco-food blogger, nonché volto conosciuto di Uno Mattina in Famiglia e di Gambero Rosso Channel. Casali ha trattato il tema: Dalle bucce alle stelle - Il sogno Eco di Lisa Casali. La bra-va Lisa Casali ha insegnato alle numerose donne presenti come cucinare evitando gli sprechi in cucina, come riciclare le parti più esterne delle verdure invernali che vanno spesso buttate ed elargito saggi consigli su come fare la spesa e con-servare gli alimenti per ridurre a zero il consumo di cibo, acqua ed energia.

Lisa Casali e Angela Facchini

goLdoni si internazionaLizza Ma non deLocaLizza e Punta a esPandersi in due Mercati deL vaLore di 14 MiLioni di euro. fatturato 2012 deL gruPPo (goLdoni e cerMag): 63 MiLioni di euro

la goldoni sbarca nella ex Jugoslavia

la Goldoni di Migliarina cercherà di fronteggiare la crisi andando alla conquista

di nuovi mercati. Per farlo ha av-viato una ristrutturazione produt-tiva e organizzativa, coinvolgendo anche i suoi 300 dipendenti, con l’obiettivo immediato di piazzare le proprie macchine in un mercato in espansione come la ex Jugosla-via. Senza però delocalizzare la produzione: “Ci internazionaliz-ziamo, ma restiamo dove siamo nati”, assicura Leo Goldoni. Il 22 febbraio la Goldoni SpA inaugu-rerà un nuovo punto vendita diret-to in Croazia, a Buje - Plovanija. Si chiamerà Goldoni Machina Tractoria e, secondo le previsio-ni, immatricolerà 100 macchine l’anno in Croazia, per un fatturato

di 2 milioni di euro; stesse previ-sioni anche per la vicina Slovenia, raggiungendo così nel 2013 un fatturato complessivo di 4 milioni di euro. Ma non è tutto: il progetto slavo dell’azienda modenese pre-vede che, nell’arco dei prossimi tre anni, circa 500 trattori all’anno siano venduti nei Paesi della ex Jugoslavia, per un fat-turato complessivo di 9 milioni di euro.In ex Jugoslavia il mar-chio Goldoni è conosciuto da anni, con rapporti commerciali in Serbia, Bosnia, Macedonia, Montenegro e Kosovo, dove l’agricoltura è ancora un settore fonda-mentale dell’economia

e del Prodotto Interno Lordo. La Serbia è anche la porta d’ingresso nel vero, enorme mercato dell’Est europeo: la Russia, dove Goldoni, grazie anche alla caduta dei dazi doganali fra i due Paesi, già dal 2013 prevede di poter vendere dai 250 ai 300 trattori l’anno, per un valore di 5 milioni di euro.

Leo Goldoni

verrà presentato mercoledì 27 febbraio, alle 21, presso il cinema corso, il volume edito dalla fondazione cr carpi

novecento a carpi

Dopo le edizioni degli ultimi anni che hanno proposto un quadro aggiornato di studi

del nostro territorio, dai primi inse-diamenti umani alla prima guerra mondiale, con Novecento a Carpi, edito dalla Fondazione cassa di risparmio di carpi s’inaugura una nuova serie monografica che approfondisce singoli aspetti della storia cittadina nel corso del tempo. In particolare, l’opera in questione traccia un quadro delle trasforma-zioni dell’economia avvenute sul territorio, nel secolo scorso. Oltre al ricco apparto iconografico, due sono i saggi di cui si compone: il primo estende per la prima volta, in modo sistematico, l’indagine sulle modalità attraverso cui gli avvenimenti e le istanze culturali della grande storia mondiale si sono riflessi sulle mentalità e le scelte dei carpigiani. Il secondo illustra il pro-

liferare di iniziative imprenditoriali, in campo agricolo, industriale e commerciale, attraverso una ricerca non solo sulla documentazione ufficiale, ma anche sulla stampa locale, sulle carte intestate e sulle inserzioni pubblicitarie, per restitu-irci il modo di autorappresentazione di chi li ha prodotti: come si vedeva o come avrebbe voluto vedersi. L’ingresso al Cinema Corso è libero fino a esaurimento posti. Al termine della presentazione, il volume sarà consegnato in omaggio a ogni nucleo famigliare. La distribuzione continuerà in corso Cabassi, 4 dove, per poterlo ricevere, è richiesta una donazione di 7 euro che la Fonda-zione devolverà interamente per il ripristino delle scuole del territorio colpite dal sisma. Dalla distribuzio-ne dei precedenti volumi sono stati raccolti oltre 10mila euro che sono stati destinati all’Ospedale di Carpi.

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L’Angolo di Cesare Pradella“la sanità è in attesa di una riforma globale”

raccolti a carpi 5.707 chili di alimenti

grazie a tutti!

sabato 16 febbraio l’as-sociazione porta aper-ta ha collaborato con

rock no war nella raccolta di alimenti presso una trentina di supermercati della provincia di Modena. “A Carpi - spiega ste-fano Facchini di Porta Aperta (in foto) - ci siamo concentrati su 4 supermercati: Borgogioioso, Coop Magazzeno, Conad Pile e Conad Marx, raccogliendo 5.707 chili di alimenti. Desi-deriamo ringraziare coloro che hanno aggiunto alla loro spesa qualcosa per chi è in difficoltà. Poi ringraziamo i 4 volontari di Rock no war che ci hanno aiu-tato a svolgere il servizio di rac-colta nei supermercati; gli scout del Noviziato del Gruppo Carpi 4 e dei Clan dei Gruppi Carpi 3 e Carpi 5, che ci hanno fornito un supporto indispensabile e, infine, i 38 volontari di Porta Aperta, che hanno raccolto gli alimenti donati, trasportandoli in sede. Un ringraziamento an-che a chimar che ci ha fornito 16 palletts per immagazzinare i cibi raccolti”.

“La Sanità è in atte-sa di una riforma globale”. E’ questo

il parere del dottor Enzo Cacciatore, libero pro-fessionista carpigiano che aggiunge: “come la scuola, anche la Sanità non ha mai potuto godere del privilegio di una riforma globale. Si è andati avanti a colpi di riformine parziali, spesso slegate tra loro, con progetti irrazionali a volte fatti su misura per aiutare i cosiddetti compagni di merende”.Qualche critica precisa?“Vale per tutti i partiti di Destra e di Sinistra e per tutti i Governi che si sono succeduti. Le ultime riforme globali che l’Italia ha conosciuto sono quelle Gentile per la scuola e, per la sanità, quella promossa dal deputato carpigiano Carra che abolì le mutue sostituendole con le Usl, i cui vertici, però, sono da allora di nomina dei partiti. In pratica i professionisti della Salute sono stati del tutto esautorati e messi da parte”.con quali conseguenze?

“Che ogni nuovo Ministro della Sanità buttava a mare i provvedimenti del suo predecessore, di qualunque colore politico fosse. E così, con l’era dei direttori generali e dei manager nominati dalla Regione,

in accordo con Province e Comuni, la politica è entrata di prepotenza negli ospedali e nelle università. E l’epoca dei ‘baroni’ è sta-ta sostituita con quella dei politici, spesso ex deputati o ex sindaci alla ricerca di

un posto. La prova? Basti guardare quanto è accaduto a Modena per la direzione generale dell’Azienda e del Policlinico e quello che sta avvenendo alla clinica oncologica. A Carpi inve-ce abbiamo assistito alla spoliazione del Ramazzini che ha perso molti prima-ri dirottati a Baggiovara, Vignola e Sassuolo”.ma cosa è emerso dalla recente conferenza territoriale socio-sani-taria della provincia di modena?“Un documento vuoto e privo di conseguenze pratiche e così gli ospe-dali della Bassa (quello di Carpi e Mirandola) restano le cenerentole della sanità pubblica modenese a tutto vantaggio di Policlinico, Baggiovara e Sassuolo. E, purtroppo, il direttore generale dell’Azienda, Mariella Martini, ha affermato che si dovranno compiere altri dolorosi tagli per i servizi di risto-razione e di pulizia e la riduzione delle spese per il personale, alla stregua di quanto ha già fatto il Go-

verno Monti. Nel frattem-po però sono stati nominati tre nuovi direttori per le tre maxi aree, Pietrantonio per Baggiovara e Castel-franco, Donati per Pavullo, Vignola e Sassuolo e Pesi per Carpi, Mirandola e Finale. Ma il direttore del Policlinico Petropulacos ha detto di volere l’inte-grazione delle due aziende sanitarie modenesi, Poli-clinico e Baggiovara, ma si guarda bene dal rinunciare a uno dei due direttori coi loro lauti stipendi. Con Pi-ghi e Sabbadini che hanno definito il piano, un’oc-casione per potenziare la rete sanitaria. Incredibile. Inoltre il Poliambulatorio del Policlinico è stato di-chiarato pericoloso perchè pieno di amianto, come se non si sapesse da sempre... Occorre imboccare la via di una riforma seria nella quale i direttori generali rinuncino a premi e sti-pendi d’oro, con nomine meritocratiche fatte alla luce del sole e non con la suddivisione degli incari-chi tra le due anime del Pd come avviene tuttora”.

Enzo Cacciatore

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sabato 23 febbraio si aPre a correggio, neLLa cornice di PaLazzo contareLLi, La Mostra deLL’acquereLLista carPigiana Lorena ghizzoni

dipinti d’acqua

l’acquerello è una tecnica molto nota e praticata anche perchè

apparentemente semplice. In realtà è tra le più com-plesse dal momento che si materializza con l’acqua mista a pochissimo pig-mento. L’acqua è fuggevo-le, si dispone, si mescola, si disperde all’istante, ed è solo l’abilità unita alla sensibilità dell’artista, che può cogliere l’attimo giusto in cui intervenire. La carpigiana Lorena Ghizzoni è un’abile acque-rellista, capace di usare la tecnica con straordinaria sensibilità. I temi proposti nell’esposizione sono: scorci della città di Correg-gio, la ‘Gatta’ e i fiori. Nei paesaggi presenta notturni con scorci prospettici, por-zioni di architetture, parti-colari. Le tenebre sfumano nei molti toni del grigio, mentre un lampione, con un volo di luce, illumina di colori caldi e soffusi i viali alberati e, radente, descrive le architetture. Lo spazio prospettico bene organiz-zato, i particolari suggeriti più che descritti, le tonalità dei colori ci rimandano a un’atmosfera un po’ surrea-le, come un abbandono alla poesia. Il monumento ad Antonio Allegri, più cono-sciuto con il nome della sua città ‘Correggio’ è interpre-

temente semplice. Nelle composizioni di Lorena il rapporto spazio colore, vo-lume, è tanto equilibrato da apparire naturale. Spesso la luce è rappresentata da uno spazio lascia-to bianco, così che i colori intor-no, dialo-ganti, creano il volume. L’effetto è leggiadro tanto da farci percepire la fragranza del profumo.Vernissage con aperiti-vo, sabato 23 febbraio, alle 18, nella cornice di Palazzo Contarelli a Correggio.

Orari di apertura: merco-ledì e giovedì dalle 10 alle 12,30; venerdì, sabato e do-menica dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30.

Anna Ferrarini

Lorena Ghizzoni

tato, nella costruzione del volume, a colori anche abbastanza vivaci anziché a chiaroscuro monocro-mo, così da condurci subito alla pittura e al suo grande interprete, vanto della città. Ma è nella “Gatta” forse il soggetto piu amato,

che l’artista riesce a sinte-tizzare spazio, linea, colore, in mdo tale da cogliere il significato complessivo dell’animale: il carattere dato dalle movenze, dallo sguardo magnetico, dalle abitudini, dagli umori. Infine il tema dei fiori, così diffuso in chi pratica questa tecnica, è solo apparen-

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se dall’equazione “mobilità” si rimuove la variabile “automobile”, il sistema funziona

Jungo e dintorni...by Luca “Locco” Severi - [email protected]

anche questa volta, dati alla mano, vi dimostre-rò come una mobilità

basata sull’auto sia una piaga sociale infinitamente gran-de. Due piccoli aneddoti - e un ragionamento, che potrei chiamare “illuminazione” - si sono palesati sulla mia strada e hanno chiarito un concetto: se dall’equazione “Mobilità” se si rimuove la variabile “Automo-bile”, il sistema inizia a funzio-nare perfettamente.Il primo episodio risale al 31 gennaio. A Modena è il pa-trono, festa molto sentita, durante la quale pochissime persone vanno al lavoro. A Medolla il patrono non è mai stato un giorno di stop lavora-tivo, quindi ci siamo portati la tradizione anche nella nuova sede. La mattina del 31 arrivo in stazione a Modena e mi ritrovo davanti a una situazione surreale. Il piazzale è prati-camente vuoto. Capito “l’in-ghippo” del patrono, noto con interesse che gli autobus hanno un comportamento strano. Tentennano, come spaesati. La variabile mancante era appunto il traffico. Qualche minuto e arriva il mio bus, salgo e arrivo al lavoro. Timbro e mi accorgo di una cosa sconvolgente. Sono le 7.38. Ma come? Di solito timbro alle 7.48. Dieci minuti di differenza. Il secondo episodio risale alla

nevicata di lunedì scorso. Io adoro la neve per il suo effetto calmante. Alle 17.50 mi metto in cammino - in verità è quasi una ciaspolata cittadina - verso la stazione ferroviaria: il traffico aveva bloccato la città. Il mio bus era disperso da qualche parte sulla tratta, probabilmen-te imbottigliato con le altre macchine. Dopo 40 minuti di auto in fila col motore acceso che mi intossicavano, arrivo in stazione e noto felicemente che il treno delle 18.34, sep-pure con 15 minuti di ritardo, sta arrivando! Alle 18.50 circa arriva il convoglio, felicissimo di entrare in un posto caldo, salgo, quando arriva il control-lore e dice: “Questo treno è soppresso, dovete scendere”. Sorvolo su tutto quel che è stato pronunciato da quel mo-mento fino al treno successivo delle 19.30... Dopo una bella sciata in bici-cletta, arrivo a casa alle 20.10. Tempo totale per il trasferimen-to lavoro - casa, con neve, è stato pari a 2 ore e 20 minuti. Una passeggiata rispetto a quello degli automobilisti. Percorrenza media 3 ore per Modena-Carpi, con tutti i rischi connessi. Infine, l’illuminazio-ne, relativa all’impianto luci della bici che, a volte, è difficile tenere in totale efficienza sui nostri amati velocipedi. Premet-tendo che la ritrovo doverosa

come precauzione, mi son chie-sto: ma a cosa servono le luci? Per non farmi investire da una macchina. Eccola. Ancora lei. Se non ci fossero le auto, non esisterebbe il problema. Quindi, eliminando l’automo-bile dal sistema mobilità, la possibilità di fare il doppio delle corse con lo stesso autobus che viaggia agilmente sarebbe un notevole miglioramento del servizio a costo quasi paritario. La pericolosità della strada andrebbe a diminuire drasti-camente e la socialità aumen-terebbe in modo incredibile! Concludo con una piccola chicca che mi è giunta all’orec-chio proprio parlando di queste cose. Nel 1940 persone pagate 2 lire erano addette alla pulizia dei binari, in modo da non far accumulare i ritardi ai treni in caso di neve. Allora, nessuno possedeva uno smartphone e le persone non rimanevano im-bottigliate in macchina o ferme a gelare in stazione. Facciamo in modo che la nostra amata equazione contenga sempre meno quella benedetta variabi-le che ci porta solo problemi.

rassegna di Musica sacra nella terra dei Pio

il fascino della polifonia

splendida serata quella vissuta sabato 16 febbraio nell’Aula Liturgica di Quartirolo in occasione della sesta edizione della Rassegna di Musica Sacra nella terra dei Pio. Il coro euridice di Bologna, magistralmen-

te diretto dal maestro pier paolo scattolin, ha fatto immergere i presenti nella storia del canto occidentale, dal gregoriano al XXI secolo, facendo comprendere al pubblico come Il canto sia il mezzo più efficace e più comune di cui le persone si servono per mettere in comunicazione i propri sentimenti con la vita esteriore. Una serata da non dimenticare, anzi da riascoltare in internet alla pagina http://www.m-gasparini.it/SalaRegistrazioni/ReginaNivis/ReginaNivis.html

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Kekko dei Modà

Marco Mengoni radio bruno Protagonista a sanreMo. aPPuntaMento doMenica 24 febbraio, aLLe 10, con iL controfestivaL suLLe frequenze deLLa vostra radio deL cuore

il nostro festival...

e’ stata un’avventura bellissima quella vissuta nella no-

stra postazione all’Hotel Londra, dalla quale ab-biamo intervistato tutti i protagonisti in gara: i 14 Campioni e gli 8 Giovani in gara. Un dato di fatto è certo: Radio Bruno porta bene ai vincitori perchè sia Antonio Maggio, venerdì 15, sia Marco Mengoni

il pomeriggio del sabato, hanno rilasciato proprio a noi le loro ultime interviste della giornata, prima di cercare la giusta concen-trazione pre-gara. E hanno vinto entrambi!La più agitata: Sicura-mente Chiara Galiazzo che è arrivata nella nostra postazione con un’espres-sione a dir poco aggrottata. “Più si avvicina l’esibizio-

ne e più mi si arriccia la faccia, capisci?” continua-va a ripetere, come in un mantra ossessivo. E’ stato molto difficile intervistarla perché era davvero spa-ventata dall’esibizione che l’aspettava da lì a poco e rispondeva a monosillabi. “Hai l’influenza?” Chie-deva a tutti di continuo, terrorizzata all’idea di ammalarsi. “No? Allora

posso baciarti”. E’ stata molto buffa.I Tranquilli: In questa ca-tegoria metterei di sicuro due grandi della musica italiana Max Gazzè e Daniele Silvestri. Sono stati gentili e sereni nel parlarci dei loro progetti futuri e dal nostro divano (comodissimo) non se ne volevano più andare.

Prosegue a pagina 15

Leonello, Georgia e Mario

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1522.02.2013 n° 07

Max GazzèDaniele Silvestri

SimoneCristicchi

Antonio Maggio

Chiara Galiazzo

La disavventura sanremese del carpigiano Massimiliano azzolini

“non sono un contestatore”

il carpigiano massimiliano azzolini è stato tacciato di es-sere uno dei contestatori che, al Festival di Sanremo, hanno pesantemente fischiato l’esibizione del comico maurizio

crozza. Azzolini, amante del festival, anche quest’anno si è recato nella città dei fiori per seguire la kermesse musicale dove è stato intervistato. Ai microfoni degli operatori di Canale 5, Azzolini è stato invitato a esprimere le proprie impressioni circa le accese proteste relative all’imitazione di Berlusconi da parte di Crozza. “Il mio assistito - ha spiegato l’avvocato sandra antoniazzi - ha esposto in modo molto cordiale la sua opinio-ne, affermando che in un contesto di spettacolo “leggero” di divertimento, incentrato su musica, cantanti e ospiti nazionali e internazionali, la satira politica e le imitazioni di personalità poli-tiche da parte del comico, potevano forse sembrare eccessive, ma vi erano già state analoghe situazioni in passato; quindi, non sembrava un episodio così grave”. Il 13 febbraio l’intervista presentata come L’Intervista di un contestatore - “circostan-za assolutamente falsa”, dichiara l’avvocato - è stata trasmes-sa in tre occasioni, durante Pomeriggio 5, presentato dalla conduttrice Barbara D’urso, in Tgcom 5 e in Mattino 5. Il legale ha già formalmente diffidato “i direttori responsabili dal mandare in onda l’intervista con una tale definizione di conte-statore, poiché non corriponde in alcun modo a verità e nuoce alla persona di Azzolini, non schierato politicamente, bensì titolare di un’attività commerciale e organizzatore di eventi di rilievo provinciale con finalità di beneficienza”.Il legale chiede poi la possibilità di una formale e pubblica “re-plica” o “smentita” nelle sedi delle trasmissioni in cui è avvenu-ta la messa in onda dell’intervista non veritiera.

J.B.

I Carismatici: Quando in-contri alcuni artisti, capisci che provengono da un’al-tra dimensione, riempiono la stanza quando entrano e attraggono come calamite gli sguardi e i pensieri di tutti. Questo è successo quando sono venuti a salu-tarci i Modà, grandi amici di Radio Bruno e Marco Mengoni. Debbo ammette-re che le gambe mi trema-vano un po’, ma loro sono

riusciti a raccontarsi e a descriverci le loro emozio-ni a poche ore dal debutto, per poi tornare nuovamen-te da noi per commentare le sensazioni della finalis-sima. Sono stati davvero generosi.L’emozione più grande: E’ stata quella di assistere alle prove generali lune-dì pomeriggio. Eravamo pochi giornalisti presenti in sala, all’Ariston, e tutti i 14 Campioni in gara si sono esibiti nelle 28 canzoni in gara, stabilite dal nuovo regolamento di Fabio Fazio. Tra tutti i cantanti chi mi ha davvero fatta ridere sono stati Elio e Le Storie tese con la Canzone Mononota. Quan-do nel bel mezzo della canzone, Elio si è seduto al tavolino a bere il caffè, ho pensato: “Son proprio matti, in linea con la Terra dei Cachi di 17 anni fa”.Gli Emiliani: Tanti i cantanti in gara emiliani o provenienti dalla nostra Regione. Tra questi il cantautore Paolo Simoni di Bologna (accompagnato dal bellissimo bassotto Re-noir), che ha avuto l’onore di collaborare, prima che ci lasciasse, con il grande Lucio Dalla. Simoni si è esibito nell’intenso brano Parole ma non ha avuto accesso alla finale. Pecca-to, ma credo ne sentiremo

parlare ancora a lungo di questo nuovo talento. Emiliano-romagnolo anche il gruppo Blastema che, dopo tanti concerti e una lunga gavetta, è stato notato da Dori Ghezzi e dalla figlia Luvi, che li hanno prodotti. Nel nostro salotto hanno raccontato con entusiasmo il loro album e il tour che li aspet-ta. Bolognese è Andrea Nardinocchi, giovane che ha portato una ventata di innovazione sul palco dell’Ariston grazie ai suoi suoni pop-elettronici. Su-per Team: Senza Leonello Viale e Mario Ribba mi sarei persa. Indispensabili per tutti i 4 collegamenti giornalieri dal Festival e per tutte le interviste realizzate. Tra l’adrenalina delle interviste e il poco riposo (si dormiva 4 ore a notte), alle volte non capivo più dov’ero o che giorno fosse. In questo rin-grazio Leonello che ogni tanto mi dava i tempi e mi ricordava cosa fare. Grazie anche alla supervisione del nostro presidente Gianni Prandi che ci ha aiutato nel coordinare le intervi-ste e tenendomi sempre aggiornata sulle novità, le polemiche e i dati di ascol-to del Festival. Grazie a tutti, è stata una settimana meravigliosa.

Georgia Passuello

Prosegue da pagina 14

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16 22.02.2013 n° 07

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1722.02.2013 n° 07

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

di Francesca ZanniLaureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Islam e dintorni...

di clarissa [email protected]Ôun

S’a pruvòm a fêr al cunfrôuntla sèmbràrèv ancòrà un gnint

cun cla tòrr famôša, quèla ed babéle…

in dò ôgnun dèscùriva a sò mód fènd un mùçç ed cunfušiôun.

E lé un gnint a paragôuned n’Italia pina ed guai

ed giùstìsìi ch’a n’vin mai.E tra pôch a duvrèvèn fêr

cun ‘na matitasu tant fój bêin culurèe,

a duvrèvèn fêr ‘na bêla cróš.Lé ‘na rôba ch’a m’invida

per dècidêr chi và al guêrèn,sól per dêrgh un gir ed vida

sól per càstìghêr chi ha rubèe.Un dùbì sól, bêl grôs

al mè turmêinta:in tùtà stè babéle

a s’prèv cunfòndèr tùtt la gint,a gh’prèv èsr’anch

chi n’capìss più gnint.Tra un mùçç ed bandéri,fiami, élbêr, nòm e fiór,tra tanti schédi culurêdich’van dal griš, al vérd

a quèlì rôša, ópure vióla…vliv scùmètèr che la cróš cùmè sèmpèr, a la catòm

d’sóvr’al spali ed chi lavóra.

Votare, una conquista da non sottovalutare…

VotaZioni

Se proviamo a fare il confrontosembrerebbe ancora un nulla

con quella torre famosa, quella di Babele…

dove ognuno parlava a modo suofacendo un’enorme confusione.

Ed è un nulla a paragonedi un’Italia colma di guai

di giustizie che non arrivano mai.Tra poco dovremmo fare

con una matitasu tanti fogli ben colorati

dovremnmo fare una bella croce.È una cosa chi m’invita

per decidere chi va al governosolo per dare un giro di vite

solo per castigare chi ha rubato.Un dubbio solo, molto grande

mi tormenta:in tutta questa babele

potrebbe confondersi tutta la gente,potrebbero esserci

chi non capisce più nulla.Tra una quantità di bandiere,fiamme, alberi, nomi e fiori,

tra tante schede colorateche vanno dal grigio, al verdea quelle rosa, oppure viola…

volete scommettere che la crocecome sempre, la ritroviamo

sulle spalle di chi lavora.

l’islam in italia

la religione islamica è oggi professata da un numero piuttosto alto di persone.

In Italia, secondo il rapporto caritas migrantes 2011, ammontano a circa 1 milione e mezzo, i fedeli che appar-tengono a questa professione religiosa, costituendo quindi l’1,9% della popolazione. Nella storia italiana però occorre anda-re indietro nel tempo per rilevare la prima grande presenza musulmana in Italia: si tratta infatti del periodo che va dal 965 al 1061, quando la Sicilia era gover-nata dai musulmani, che resistettero come comunità corposa fino al 1300, e lasciarono un inestimabile patrimonio culturale in eredità, prima di essere sostituiti dal governo dei Normanni. Ritornando ai giorni nostri e lasciando da parte la storia medievale, è da rilevare che i dati di oggi invece, sono legati al fenomeno dell’immigrazione, principalmente dal Nord Africa e, in particolare, dal Marocco. La comunità marocchina è infatti nel nostro Paese la prima per grandezza, relativamente al numero di immigrati di fede musulmana. Non tutti i fedeli islamici sul suolo italiano però provengono dal Maghreb o dai paesi arabi: una percentuale importante proviene anche dal Pakistan, stato a religione prevalentemente musulmana a seguito del suo distaccamento

dall’India nel 1947. I fedeli musulmani in Italia, essen-do una comunità corposa, si sono riuniti in diverse associazioni locali e centri di preghiera come i Centri Culturali Islamici, o le varie moschee. Inoltre, esistono associazioni giovanili come i Giovani Musulmani d’Ita-lia (GMI), una realtà molto attiva e unita. La presenza musulmana in Italia è spes-so stata oggetto di polemi-che, legate in particolare ad alcuni usi tipici delle co-munità in questione: come il velo femminile (hijab) o le abitudini alimentari che vietano il consumo di carne di maiale.

centro culturale della fondazione san carlo di Modena

scienza e contemporaneità il centro culturale della Fon-dazione san carlo inizia la XIII edizione del seminario di cultura

europea, nel corso del quale conti-nuerà la riflessione sulla scienza. Le lezioni analizzeranno il tema non più da un punto di vista storico, come avvenuto nella prima fase dei lavori, ma mettendolo in relazione con le questioni aperte nella vita delle società contemporanee e in una prospettiva europea. Il seminario sarà articolato in vari incontri, tra febbraio e marzo, con docenti e intellettuali di fama internazionale. Il 22 febbraio appuntamento con la lezione di Franca D’agostini, docente di Filosofia della scienza al Politecnico di Torino, intitolata Veri-tà. Le forme dell’argomentazio-ne filosofica e scientifica. Venerdì 1° marzo michele Boldrin, profes-sore di Economia alla Washington University of Saint Louis, parlerà di Innovazione. Il caso della pro-prietà intellettuale; il 15 marzo Vito mancuso (in foto) teologo ed editorialista di Repubblica, terrà una lezione intitolata La questione dell’umanesimo. Le scienze dello spirito e la conoscenza della na-tura. Il ciclo si chiuderà il 22 marzo

con la conferenza I processi mentali e la conoscenza. Dall’etologia alle neuro-scienze a cura di Giorgio Vallortigara, direttore del Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento. “Nella storia delle società occidentali la scienza è stata artefice di progresso – afferma Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione – e ha contri-buito allo sviluppo della libertà e del benessere. Tuttavia, anche la scienza ha i propri lati oscuri in quanto anch’essa è una forma di potere: soprattutto nel mondo contemporaneo, infatti, scienza e tecnologia costituiscono una modalità di governo della società, proprio come la politica o l’economia. Da questo punto di vista, scienza e tecnica non possono essere conside-rate neutrali e non necessariamente costituiscono forme di verità. Il nostro ciclo di incontri ha proprio lo scopo di evidenziare la complessità che è alla base delle concezioni

attuali di scienza”. Tutti gli incontri si terranno nel Teatro settecentesco della Fondazione alle 17,30, saranno a ingresso libero e a tutti coloro che ne faranno richiesta, potrà essere ri-lasciato un attestato di partecipazio-ne. Per informazioni: 059.421240.

i carpigiani chiedono maggiore sicurezza

L’angolo di amo, via g. fassi, 11/e a carpi

un portafortuna a forma di elefantel’angolo di amo compie due anni di attività e, in occasione del suo secondo compleanno,

il negozio solidale gestito da pa-zienti e volontari dell’associazione malati oncologici di carpi, ha organizzato un’iniziativa davvero deliziosa. Nel punto vendita di via Fassi, 11/E infatti, è stata allestita una mostra mercato di elefanti. Proprio così: elefantini di tutte le dimensioni e realizzati coi materiali più disparati. In numerose culture, l’elefante rappresenta la forza, la longevità, la dignità ed è un sim-bolo di fortuna... Tutti gli oggetti fanno parte di una collezione che è stata donata da un carpigiano ad Amo.

ciao clarissa, ti scrivo per raccontarti una cosa che one-stamente mi ha lasciata un po’ amareggiata. abito in via svizzera a carpi. purtroppo a causa della nevicata della scor-sa settimana, abbiamo dovuto posteggiare l’auto di mio padre nel parcheggio adiacente alla nostra abitazione. conseguen-za? un vetro rotto dell’auto per rubarci un pacco da 24 rotoli di carta igienica e 1 pacco di tovaglioli di carta (la radio ben visibile l’hanno lasciata lì). mi sono recata in comissariato per sporgere regolare denun-cia dell’accaduto e gli agenti mi hanno detto che non pos-sono fare molto perché hanno solo un’auto garantita sulle 12 ore, mentre i carabinieri ne hanno solo una sulle 24 ore. ciò significa che le Forze dell’ordine non riescono a con-trollare il territorio. se per caso capita un furto di sera e i ca-rabinieri si recano sul posto e dall’altra parte di carpi rapina-no un’anziana e non c’è l’auto della polizia che si fa? mi pare assurdo che in una città come la nostra venga garantita solo un’auto alle Forze dell’ordine: è ovvio che i ladri la facciano

franca. ma la polizia municipale interviene per la sicurezza o fa solo multe? Vorrei sollevare il problema non tanto per i 4 euro di furto, nè per i 152 euro del vetro rotto, ma nel nome della sicurezza di tutti noi.

serena

cara Serena, mi spiace per quanto ti è accaduto; i dati nazionali parlano di un incre-

mento mas-siccio di furti e rapine nel 2012 e an-ziché poter contare su maggiore efficienza e preven-zione, ci ri-troviamo a fare i conti con uomini e mezzi insufficienti. Ti risponde l’assessore Carmelo Alberto D’Addese. “I casi di mi-crocriminalità, seppur non numerosi, si sono verificati nella nostra città in modo particolare in alcune aree specifiche. Per questi motivi abbia-mo avviato, già dallo scorso anno, interventi finalizzati a combattere questo fenomeno, causato anche dal-la crisi economica. Gli interventi di

competenza della Polizia Municipale tendono alla prevenzione e sono ba-sati soprattutto sull’implementazio-ne del sistema di videosorveglianza e su interventi mirati a migliorare il decoro urbano. La lettera di Serena ci induce a una riflessione relativamen-te agli aspetti strettamente legati alla sicurezza che competono alle Forze dell’Ordine, le quali hanno subito negli ultimi anni ingenti tagli con forte riduzione di personale, mezzi

e attrezzature. Una collabo-razione sep-pure fattiva del Corpo di Polizia Mu-nicipale non può soppe-rire, nè per competenza nè per struttu-ra organizza-

tiva, a queste criticità. Per questo tendo a interpretare la risposta data dai Carabinieri come l’esigenza di condividere con i cittadini i propri problemi. Auspichiamo che il prossi-mo Governo sia capace di dare rispo-ste concrete sui temi della sicurezza, senza che questa venga utilizzata solo come propaganda elettorale come è purtroppo è avvenuto negli ultimi anni”.

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18 22.02.2013 n° 07

l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

APPuNTAmeNTI APPuNTAmeNTI

“L’amore è l’attesa di una gioia che quando arriva annoia”.Leo Longanesi

a Modena fiere, sabato 9 e doMenica 10 Marzo, sono di scena orto e giardino, frutti antichi e Piante ornaMentaLi con i Loro Misteriosi abitanti, daL gufo aLLa coccineLLa

Verdi passioni

sabato 23 e domenica 24 febbraio al cinema ariston di san Marino, alle 20,30, proiezione del film amour, di Michael haneke

l’ultimo concertoteatrocarpi24 febbraio - ore 16Stagione teatraleClaudia Penoni In attesa di pensioneUna carrellata dei personaggi più noti della simpatica attrice comica, intervallati da racconti di vita quotidiana che toccheranno temi cari a tutti: dalla “pensione” al rapporto con gli animali nella nostra vita, ai pomeriggi dal parrucchiere...Circolo Graziosi

27 febbraio - ore 21Stagione teatralePaolo Triestino, Nicola Pistoia, Raffaella Di Vita Ben Hur Di Gianni Clementi Rgia di Nicola PistoiaCinema Teatro Eden

mostrecarpi23 febbraio - 23 marzoLa fotografia come deposito di sensoMostra del workshop con Franco Vaccari e Luca Panaro Sala espositiva Biblioteca Loria

Fino al 24 febbraioIn palmo di manomostra di Franco Vaccari Loggia di primo ordine di Palazzo dei Pio

Fino a domenica 24 febbraioSpecchio riflesso.Opere di Virginia MoriA cura di Francesca PergreffiSpazio Meme

Fino al 28 febbraioL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giovanni SorcinelliO&A Centro Affari

Fino al 28 febbraioMemoria d’infinito. Opere di Tobia RavàMostra realizzata nell’ambito del progetto Non più nome ma numeroIn collaborazione con IBC, Musei Civici e Liceo M. FantiMuseo Monumento al Deportato politico e razziale

Fino al 28 febbraioIl confine più lungoAffermazione e crisi dell’italianità adriaticaMostra storico documentaria che ricorda l’esodo istrianoSala Ex Poste di Palazzo dei Pio

Fino al 20 marzoL’amore infedele Di Andrea SaltiniDark Room Silmar

Fino al 1° aprileMatematica ad arteIl Rinascimento tra tecnica e scienzaAppartamento nobile

Fino al 28 aprileAlfabeto delle fiabe Un grande alfabetiere e un itinerario poetico tra i personaggi, i luoghi e i simboli della fiaba popolareSala Cervi di Palazzo dei Pio

eventicarpi 22 febbraio - ore 21Avventure nel MondoImmagini di viaggioIn giro per il mondoDi Antonio BarrettaCircolo Gorizia

22 febbraio - ore 21Le serate della fotografia al CaiGasherbrum 2011Emozioni e ImmaginiDi Nicola Campani, Massimo Ruffini, Fabrizio Silvetti e Samuele SentieriCoordinatore Alfredo IoriClub Alpino Italiano Carpi

22 febbraio - ore 22The Death of Anna KarinaPrima e dopo il live Asfalto Dj-setKalinka

23 febbraio - ore 22Rock antifascista!Pangea + Minnie’sA seguire Ufo Dj set (Zen Circus)Kalinka

23 febbraio - dalle 9Autonomia in famiglia e dalla famigliaIl progetto, che punta a sostenere i disabili adulti e le loro famiglie nella costruzione di un percorso di graduale e progressivo distacco e vita autonoma attraverso la sperimentazione, in piccoli gruppi, della vita in un luogo diverso dalla propria abitazione familiare durante i fine settimana, sarà affiancato da una fase più prettamente teorica e di confronto, che si concretizzerà in una serie di incontri seraliIntervengono al convegno:Giorgio Magnani, psichiatra presso il Centro di Salute Mentale Carpi e responsabile del Centro Diurno e dei Gruppi Appartamento;Vanda Menon, medico specialista in Geriatria per i Disturbi Cognitivi del Distretto Ausl di Carpi;Rossana Cattabbriga, responsabile Settore Disabili Adulti del Distretto di Carpi;Sabrina Tellini, responsabile

Piante ornamentali e orticole, fiori e bulbi, sementi e frutti antichi, attrezzi per la cura

dell’orto, arredi e decorazione per l’allestimento del giardino sono solo alcune delle proposte di Verdi Passioni, la mostra mercato in pro-gramma a Modena Fiere il secondo weekend di marzo. Orto, giardino e campagna è il sottotitolo scelto per caratterizzare la manifestazio-ne, che si propone come panoramica completa sugli hobby e le pratiche della vita all’aria aperta. Dal giar-dinaggio all’agricoltura amatoriale e biologica, Verdi Passioni fornisce spunti e informazioni sulle novità e sulle tecniche di cura e manuten-zione del verde, sulla conservazione dell’habitat del giardino e dell’orto di casa, e sull’allestimento di balconi fioriti e di micro orti domestici. Uno spazio speciale sarà riservato alla conoscenza e alla promozione dei frutti antichi. Piccoli, non lucidi, non perfetti, i frutti antichi rappresentano un’eredità preziosa di forme, colori, profumi e sapori autentici. In mostra si potranno ammirare ed acquistare i frutti antichi dell’Azienda Agri-

cola Maioli Enzo di Salvaterra in Provincia di Reggio Emilia, che al recupero e alla salvaguardia di varietà autoctone, dimenticate o in estinzione, ha dedicato oltre 80 anni di attività. La collezione, insignita del premio FlorMagazine 2009, con-ta oggi 1.200 varietà di frutti e viti. Grazie alla ridotta necessità di tratta-menti fitosanitari e di cure colturali, queste piante straordinarie e genero-se sono adatte anche a spazi ridotti come balconi, terrazzi e pergole. Per tutta la durata della manifestazione, esperti del settore saranno a dispo-sizione del pubblico per consigli e suggerimenti. I tecnici dei Consor-zi Fitosanitari di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, e del Servizio Fito-sanitario della Regione Emi-lia Romagna, risponderanno alle domande dei visitatori sulla difesa delle piante or-namentali e or-

ticole, e sull’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci. Mentre nello stand di Vita in Campagna, l’esperto di orti-coltura Lorenzo Roccabruna terrà corsi gratuiti aperti al pubblico, sui lavori da eseguire nell’orto di casa e sulla coltivazione in vaso degli or-taggi e delle piante aromatiche. Gufi, farfalle e coccinelle saranno invece i protagonisti dello spazio gestito da Noctua (www.noctua.it), dove mostre fotografiche, proiezioni di documentari naturalistici e video amatoriali, dimostrazioni pratiche e mini corsi di birdwatching, condur-ranno il visitatore alla scoperta della natura e degli animali che popolano giardini e orti domestici.

anne e Georges hanno tanti anni e un pianoforte per accompagnare il loro tempo, speso in letture e concerti. Inse-

gnanti di musica in pensione, conducono una vita serena, interrotta soltanto dalla visita di un vecchio allievo o della figlia Eva, una musicista che vive all’estero con la famiglia. Un ictus im-provvisamente colpisce Anne e collassa la loro vita. Paralizzata e umiliata dall’infarto cerebrale, la donna dipende interamente dal marito, che affronta con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un’infermiera, Georges non smette di amare e di lottare, sopportando le conseguenze affettive ed esistenziali della malattia. Malattia che degenera consumando, giorno dopo giorno, il corpo di Anne e la sua dignità. Spetterà a Georges accompagnarla al loro ‘ultimo concerto’.Diventare vecchi è insopportabile e umi-liante scrive philip roth in Everyman, uno dei suoi romanzi più dolenti e implacabili intorno alla senilità e alla malattia, argomenti temuti e tenuti ai margini del discorso pubblico. Ci vole-va un regista rigoroso come michael Haneke per contemplarli, mettendo in scena una coppia di ottuagenari che guarda in maniera diretta la propria estinzione.

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1922.02.2013 n° 07

APPuNTAmeNTIaL via una nuova serie di incontri tenuti daL Professor aLfonso cornia che affronteranno i caMbiaMenti avvenuti neLLe nostre vite grazie aLL’aPPLicazione tecnica deLLe ricerche scientifiche durante iL secoLo breve

i grandi del novevento

sabato 23 febbraio, alle 21, al teatro carani di sassuolo

comicità musicale a chilometri Zero

area della non autosufficienza dei Servizi sociali dell’Unione;Spazio anche alle psicologhe e psicoterapeute Raffaella De Santis e Vera Morselli, responsabili del progetto;Modera Nelson Bova, giornalista e presidente de Il Tesoro NascostoCasa del Volontariato

23 febbraio - dalle 15.30 alle 17Il rito del Despacho Pomeriggio esperenziale sulle tradizioni delle comunità native delle Ande del PerùConduce Katia FrattiniCircolo culturale L’Albero

23 febbraio - ore 16Laboratori che passione!Figure fantastiche popolano i sogniPersonaggi fantastici e immaginati, eroi vicini e lontani da rappresentare con un grande quadro matericoA cura di cooperativa sociale GiravoltaCastello dei Ragazzi

23 febbraio - ore 16Cosmesi naturale per il bambinoPreparazione di prodotti naturali per la pelle del neonato e del bambinoLaboratorio condotto da Sabrina Musi, mamma del Gaam e operatore di discipline bionaturaliE’ richiesto un contributo di 5 euro per i materiali necessariPrenotazione: 370.3052341Casa del Volontariato

23 febbraio - ore 21Tola dolsa Di Antonella SassiCompagnia teatro dialettale Gli Amici di MandrioCircolo Loris Guerzoni

24 febbraio - dalle 14.301° Calcettiamo 2013 Torneo di calcetto giovanile Palestra Vallauri

26 febbraio - ore 15I martedì del TheGara di briscolaCentro Sociale Gorizia

27 febbraio - re 15Allergie e intolleranzeRelatrice dottoressa Franca Aquila, medico Ausl Modena Distretto di CarpiCasa del Volontariato

27 febbraio - ore 21Novecento a Carpi,Istituzioni, comunità, impresaVolume di Carlo De Maria e Fabio MontellaIntroduzione di A. Maria OriEdito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di CarpiCinema Corso

27 febbraio - 15.30La TerrasantaA cura di Giorgio MediciSala Bianca di Palazzo Corso

continuano i cicli di con-ferenze sulla storia del-la scienza organizzate

dall’Università Libera Età Nata-lia Ginzburg e tenute da Alfonso Cornia, docente di matematica presso l’Itis Leonardo da Vinci di Carpi. Gli appuntamenti di Nove-cento, questo il titolo della nuova serie di incontri che affronteranno i cambiamenti avvenuti nelle nostre vite grazie all’applicazione tecnica delle ricerche scientifiche durante il Secolo breve, si terranno il 22 febbraio, il 1° e l’8 marzo, dalle 15 alle 17, presso il da Vinci. “Parlare di scienza a docenti, studenti e pubblico esterno – spiega Cornia, commentando l’andamento delle conferenze - è stata un’esperienza molto gratificante. Gran parte dei partecipanti non metteva piede in una scuola da molto tempo; grazie a questa iniziativa sono entrati in un’aula, si sono confrontati con degli insegnanti e hanno assistito a qualche piccolo esperimento di elettromagnetismo e di rilevazione delle radiazioni”. Dalle biciclette agli aerei, dalle navi ai voli spazia-li, dai radar alla bomba atomica, dalla radio a Internet. Negli ultimi 100 anni ne è stata fatta di strada. “La prima risposta che mi viene spontanea è che la mia vita è molto diversa da quella dei miei nonni; ma la vita dei miei nonni non è stata molto diversa da quella dei loro nonni, bisnonni, trisavoli. Le modifiche, nel corso di una, due generazioni, sono state nel No-vecento più rapide di tutte quelle precedenti. Vorrei però sottoline-are che parleremo non solo delle applicazioni tecnologiche, ma an-che delle nuove visioni del mondo che le scoperte dell’ultimo secolo hanno aperto: la cosmologia, la genetica, la relatività, affrontano questioni di grande importanza anche concettuale. E in futuro mi piacerebbe parlare di altri temi: la medicina, la demografia, l’istru-zione”. La tecnica - già lo segnala il pensiero greco - ha sia risvolti positivi che nefasti. La velocità degli spostamenti in auto ha pro-dotto un inestimabile progresso, accompagnato però da un enorme scempio ambientale. Così come la ricerca sull’atomo: energia ‘civile’ da un lato, ha come contraltare terribili armi nucleari. Vede ambivalenze simili anche nelle ultime frontiere delle ri-cerche genetiche? “Gli interrogativi sulle conseguen-ze delle scoperte e delle invenzio-ni hanno da sempre accompagnato il cammino della scienza, ma negli ultimi decenni i dilemmi sono diventati ancor più drammatici, le contraddizioni e le ambivalenze si sono accentuate. Mi limiterò a fare alcuni esempi. Nel 1900 Marie Curie decise di non depo-sitare il brevetto per il processo di isolamento del radio, ritenendolo patrimonio della comunità scien-tifica e, indirettamente, dell’uma-nità. Metteva al primo posto non

la propria carriera bensì il bene comune. Cinquant’anni dopo, in piena Guerra Fredda, alcuni scien-ziati hanno colto il drammatico salto di qualità che i nuovi tipi di armamenti comportavano. Albert Einstein, Bertrand Russell, Frédéric Joliot Curie e altri fisici, biologi, chimici, sottoscrissero il Manifesto Pugwash in cui, oltre al grido d’allarme per i pericoli che l’umanità correva, proponevano di mantenere aperta la collaborazione fra scienziati di diverse nazionali-tà, di favorire il lavoro comune, lo scambio di esperienze e di risultati: un modo di ridurre i pericoli. Meno barriere, meno segreti, più sicurez-za. Direi che la via da seguire non è tanto quella della proibizione, del segreto, delle rivalità personali e di gruppo ma, al contrario, la condi-visione, lo scambio e la verifica reciproca del risultati. Certamen-te il senso di responsabilità e il civismo degli scienziati sarebbero incentivati. E avremmo meno schegge impazzite del tipo dottor Stranamore”. ma quali sono i caratteri pecu-liari del pensiero scientifico? “Anche se non può essere isolato dagli altri aspetti della personalità, degli interessi, dei desideri e delle paure umane, credo che le caratte-ristiche che lo contraddistinguono siano da un lato l’intersoggettività, vale a dire un insieme di regole comuni che riguardano la condu-zione delle ricerche, la verifica o la falsificazione dei risultati e la

collaborazione fra diver-si soggetti. Dall’altro la consapevolezza, molto viva nei grandi scienziati, che la conoscenza delle leggi della natura non esaurisce la complessità della realtà. Vorrei riportare un’altra citazione di Marie Curie, personaggio che ho impa-rato ad apprezzare ancor di più preparando l’incontro a lei dedicato. Uno scien-ziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un fanciullo posto di fronte a fenomeni natu-rali che lo impressionano come un racconto di fate. Dobbiamo avere un mez-zo per comunicare questo sentimento all’esterno, non dobbiamo lasciar credere che ogni progresso scien-tifico si riduca a macchine e ingranaggi. L’umanità ha bisogno di uomini d’azione, ma anche di sognatori per i quali perseguire disin-teressatamente un fine è imperioso quanto è per loro impossibile pensare al proprio profitto”.

Marcello Marchesini

Alfonso Cornia

terzo appuntamento con la rassegna Arte a chilometri zero, voluta, ideata e pro-

mossa dell’assessorato al Comune di Sassuolo. Sabato 23 febbraio, alle 21, il Teatro Carani vedrà di scena Borghi’s Angels se i Borghi fanno Bros gli Angels fanno Prut, uno spettacolo unico nel suo genere, l’incontro tra la musica dei Bor-ghi Bros e la comicità surreale del gruppo comico degli angels prut. Le due band, dopo essere salite agli onori della cronaca televisiva con le loro partecipazioni a Xfactor e Italias’ Got Talent, si uniscono per

la realizzazione di uno show inedito, un mix di esibizioni e interazioni che porteranno il pubblico nel magico mondo della comicità musicale, gag e performance musicalteatrali sem-pre in bilico tra la risata e la pausa di riflessione condivisa con gli spettato-ri. alessio e carloalberto Borghi assieme a Gino andreoli, leo-nardo cagnolati, andrea tanzi e marcello savi, saranno i 6 assoluti protagonisti di questa inedita serata, per scoprire i loro talenti l’appunta-mento è per sabato 23 febbraio alle 21 presso il Teatro Carani di Sassuo-lo. Per info e biglietti: 0536.811084.

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20 22.02.2013 n° 07

PAllANuOTO cAbAssI - I rIsulTATI

clAssIFIcA

PrOssImO TurNO

cabassi - nuotatori ravennati: 4 - 13Partita a senso unico quella che ha visto la serie c del cabassi, all’esordio nelle acque amiche della Piscina Dogali di Modena, soccombere sotto i colpi del blasonato ravenna. I romagnoli par-tono bene e approfittano di qualche disattenzione difensiva dei carpigiani per portarsi avanti 2 a 0 grazie al loro bomber sesena. Poi, i padroni di casa accorciano le distanze con sammarini, ma il Ravenna chiude il primo parziale segnando altre tre reti che lo portano sull’1 a 5. Nel secondo e terzo tempo la Cabassi prova a costruire qualcosa, lo dimostrano le tante espulsioni, ma il Ravenna si difende bene e dimostra di avere le carte in regola per il salto di categoria. Nel quarto tempo segnano un gol per parte e i romagnoli tornano a casa con 3 punti in più.

cn persiceto - cabassi: 4 - 10Dopo il passo falso con modena nuo-to ci si aspettava subito un partita con-

Pallanuoto cabassi

i risultativincente dai ragazzi dell’under 15 del carpi. La reazione, anche se parziale c’è stata, portando a casa i 3 punti su un campo difficile come quello di San Giovanni in Persiceto. Nei primi due tempi il Carpi è apparso timoroso concedendo troppo agli avversari, ma nella terza e quarta frazione di gioco è emersa la netta superiorità tecnica e tattica dei carpigiani.

concentramento acquagol: cabassi terzaDomenica 17 febbraio è andato in scena il secondo Concentramento Acquagol nell’impianto di Parma. Ben quattro i campi preparati per la manifestazione che ha visto scontrarsi 9 formazioni di sei società diverse.La cabassi carpi si presenta forte del secondo posto di Modena e intenzio-nata a migliorare ancora.I piccoli Acquagol vincono contro cn

persiceto, modena a, reggiana, adria B ed entrambe le formazioni di casa del parma, si arrendono solo a modena B e adria a.Alla fine i piccoli carpigiani si piazzano al terzo posto dietro proprio ad Adria e Modena.“Sono piuttosto soddisfatto della prestazione della squadra anche se ha commesso troppi errori difensivi che abbiamo pagato caro. C’è ancora tanto da fare, ma il buon inserimento

dei nuovi arrivi e la continua crescita dei veterani lasciano ben sperare”, ha commentato mister colarusso al termine della manifestazione.Da segnalare la solita maiuscola pre-stazione di capitan alessio Dondi e del vice Federica moretti che hanno trascinato la squadra a suon di gol e controfughe. Tra gli ultimi arrivati si confermano su ottimi livelli il portie-re leonardo losi e il futuro centro adriano Valenti.

Da segnalare l’esordio con gol di Da-vide tosi (classe 2002) e il gol del giovanissimo matteo medici (classe 2004).

pol. centese - cabassi: 13 - 7Sesta partita di Campionato che vede i master della Cabassi giocare in tra-sferta contro la squadra di pn pol. centese di Ferrara presso l’impianto comunale di Occhiobello. Bella partita per i primi due tempi, che hanno visto i carpigiani contrastare i padroni di casa, che sono una squadra massiccia, grazie anche alla presenza di atleti di esperienza che hanno militato in Serie. Peccato che nel terzo e quarto tempo, la lucidità sia mancata e qualche espul-sione di troppo non ha certamente aiutato. Comunque il gruppo c’è e la continuità nella preparazione sta portando a un gioco lineare e regolare durante le azioni. Il girone di andata si è concluso, sicuramente quello di ritorno consentirà ai cabassini di ra-cimolare più punti.

Acquagol

lunedì va in scena il terzo postici-po televisivo della stagione, dopo quello vincente col Treviso (1-0)

e l’amaro derby di Reggio Emilia (1-2). Arriva il pavia, non esattamente il più affabile tra tutti gli ospiti possibili. Vanta infatti il secondo miglior rendimento esterno (15 punti, tanti quanti il Lec-ce). Ha vinto su campi molto tosti (San Marino, Cremona). Con le big, in gene-rale, non è mai andata sotto. Concede pochissimo (mai più di due gol in una partita, nel 50% dei casi nemmeno uno), è la terza difesa del campionato. E pur non essendosi rinforzata gran-ché in gennaio, punta deliberatamente ai playoff. Attualmente è in reflusso: un punto e un solo gol all’attivo nelle ultime quattro gare. “Siamo in flessio-ne”: questo il lapidario commento di mister Giorgio roselli dopo il misero 0-0 con la Tritium di domenica scorsa. La frenata in classifica coincide con la stanchezza di Giacomo Beretta, che ha improvvisamente smesso di segnare dopo un grande momento a cavallo della sosta (8 reti). Fondamentalmente è una squadra fisica, spigolosa, molto coperta. Oppone aggressività a cen-trocampo e si ripropone quasi solo coi rilanci lunghi. Risulta fra l’altro tra le più nervose e fallose: sono ben 8 le espul-sioni collezionate fin qui, addirittura 68 le ammonizioni, oltre 3 per gara. Al Cabassi torna per la prima volta da ex alessandro cesca, che all’andata (0-0) mancò per squalifica.

e.G.

calcio – L’aLbinoLeffe rifiLa ai biancorossi iL terzo ko consecutivo (0-1) e condanna cioffi: arriva fabio brini

anatomia di una scelta estremaLa decisione deLL’esonero Matura neLLa serata di Lunedì.giuntoLi cede, bonacini riPrende in Mano La squadra e Punta su un tecnico navigato. iL nuovo carPi debutta Lunedì sera aL cabassi, neL PosticiPo coL Pavia deLL’ex cesca.

a cura di Enrico Gualtieri

Non meravigliatevi mai del Carpi. Tutto quello che pare impossibile,

alla fine succede sempre.

se formalmente un tecnico. Lo condanna il terzo ko conse-cutivo con l’Albinoleffe, a valle di una durissima crisi di risultati

Fa abbastanza sorridere scri-verlo, ma la realtà è questa: la traiettoria di Cioffi in panchina è finita prima ancora che diventas-

e gioco.Come tutte le scelte estreme e complesse, ha molte conseguen-ze e implicazioni.

la prima riguarda Giunto-li. Quello che ha iniziato la stagione ed ha conquistato il

titolo d’inverno è stato il suo Carpi. Più ancora degli altri quattro che aveva allestito in precedenza. Lo ha costruito a mani legate, quasi solo con le rendite dell’anno prima. Cioffi ne è stata l’intuizione principale. Utilitaristica, e anche partico-larmente felice, almeno fino a un certo punto. Ha rappresen-tato la sua scommessa finale, la sublimazione di sé stesso. La protesi esecutiva di una creatura che ha imparato, nel tempo, a respirare insieme al creatore. Giuntoli lo ha difeso finché ha potuto, con ogni mezzo. La “serata dei lunghi coltelli” di lunedì scorso è stata, di fatto, l’ultima bat-taglia ideologica. Esonerarlo ha significato rinunciare a una profonda conquista, un pezzo importante della sua centralità, della sua conce-zione auto-centrica del calcio. C’è anche l’aspetto umano che pesa tanto: un conto è lasciare a casa un dipendente; un altro è dire ad un fratello germano che non fa più parte della famiglia. È chiaro che adesso Giuntoli dovrà retrocedere, riposizionarsi. Il neo-mister Fabio Brini ha personalità in abbondan-za per smarcarsi da altre ombre. Conosce la categoria, l’ha vinta tre volte. Sa come si fa, e sa di giocarsi il proprio futuro entro pochi mesi. Non accetterà ingerenze. Giuntoli dovrà quindi rinunciare al ruolo di federatore dell’area tecnica, di capo del governo. E tornare a fare sem-plicemente l’etologo del gruppo, il ministro degli interni. S’inventerà un modo per riuscirci, ne sono certo. Perché per lui il successo non è la sola cosa. È tutto. Ma senz’altro questa novità molto radicale è un vero salto nel vuoto.

il paracadute è stefano Bona-cini. La scelta di Brini è una sua riaffermazione. Scegliendo la via

drastica, si è ripreso il Carpi. In parte, lo doveva a sé stesso.

Dopo molti mesi da osservatore pas-sivo, torna definitivamente a esserne il protagonista. È sceso dall’Aventino per dare un messaggio alla squadra, che sembra scomparsa: “Io non ho speso un milione e mezzo per arrivare sesto, sono qui per andare in B. E voi?”. La conclusione del lavoro di Cioffi è ambigua: non è del tutto chiaro chi sia mancato. È lui che non aveva più niente da dare al gruppo? O viceversa il gruppo che non riu-sciva più a contraccambiare? Fatto sta che Bonacini ha smesso di farsi bastare le attenuanti. Non poteva più accettare questa situazione: un mercato di riparazione interamente seduto in panchina; l’assenza di creatività in attacco, zero palle-gol; l’ostinazione conservativa, l’inca-pacità di cambiare sistema di gioco. Così, non percependo alcuna scossa, l’ha data lui. Rientrando in scena di forza, a modo suo.

cioffi se ne va con il grande merito di aver ridato una mis-sione ambiziosa a un gruppo

uscito a pezzi dallo spareggio del Braglia. Il compito di farsi generale

e maestro dei suoi vecchi compagni gli è riuscito fino a dove non ha dovuto intervenire troppo sulle partite. È stato sorprendente durante la settimana, talvolta invece molto limitato alla domenica. Ha preparato meraviglio-samente la stagione. Non è però riuscito a leggere altrettanto bene i singoli mo-menti. Ha chiesto e ottenuto molto dal punto di vista atletico. Probabilmente ha caricato troppo, gli infortuni sono sfortu-ne ma anche sinto-mi. Soprattutto ha

mancato di sviluppare un modulo alternativo, quando la nave rigava a memoria e la corrente era abba-stanza buona e docile per aiutarlo. Una volta sorpreso dalla tempesta, si è ritrovato senza le vele migliori e senza una bussola di scorta. Ha dovuto perciò procedere sulla rotta che riteneva sicura, per sensazioni e minimi tentativi di correzione. Ma sinceramente è andato in confu-sione. I grandi allenatori si distin-guono nella gestione di una doppia sconfitta consecutiva. Cioffi ha molto per diventare un top: scienza, passione, intuito, tante cicatrici di campo, meticolosità, credibilità, physique du rol. Ma, almeno per il momento, non completezza: la sua terza partita è stata assente. Di nuovo, anche all’ultimo appello, i giocatori sono scesi in campo senza urgenza. Facendosi domande anzi-ché dare risposte.

lunedì contro il Pavia non sem-plicemente comincia un nuovo Carpi. Inizia un esperimento nu-

cleare. Non c’è più il progetto, dunque serve immediatamente un prototipo. Un’idea di gioco asciutta. Che, per quanto approssimativa possa esse-re, funzioni subito. E sia in grado di accelerare la squadra verso i playoff, dentro un piccolo campionato lungo 10 partite. In cui avrà lo svantaggio di non potersi più fermare, ma altresì il vantaggio di essere una novità pure per le avversarie. Brini non ha molto tempo, né per rinsaldare i cocci, né per riqualificare gli equivoci. Deve quindi trasfigurare il Carpi. Renderà metodo ciò che Cioffi ha omesso di sperimen-tare. Quasi certamente difenderà a 3. Userà poli come libero a zona, terigi da stopper mancino d’assalto e letizia sul centrodestra, terzino di volata e prima impostazione. Collocherà correttamen-te perini da centromotore pensante tra due mezzali verticali (concas e Bianco), con Papini spendibile eventualmente in tutte e tre le posizioni. Davanti, na-turalmente, l’investimento più impor-tante sarà su Viola e Della rocca. Non c’è dubbio che la rincorsa dipenderà da loro. Brini è un ottimo allenatore, medio proporzionale tra il classico e l’innovativo. Risoluto, muscolare ma anche di grande umanità. Ha lasciato un ottimo ricordo ovunque è passato. Ad Ancona ha vinto due volte. A Salerno, ha indovinato una splendida cavalcata di rimonta e una salvezza in B eroica, in condizioni impossibili. Crede in un calcio d’attacco, ricco di soluzioni. È stato buon portiere, tra gli anni Ottanta e i primi Novanta. Ha cioè visto tra i pali la trasformazione del Catenaccio in Sac-chismo. Viene da Porto S. Elpidio, costa marchigiana. Dunque un luogo di mare, dove s’impara presto a capire il vento. Tutto questo, senz’altro, lo faciliterà. Dovrà rincorrere di bolina, e non potrà sbagliare troppe strambate. non ci resta che fargli un grosso in bocca al lupo. interessato, dunque non meno che sincero.

Lecce 43 Trapani* 39Sudtirol* 37 San Marino 35Virtus Entella 34Lumezzane 33 carpi 31Pavia 30FeralpiSalò* 28Cremonese (-1) 28Albinoleffe (-6) 26Como* (-1) 24 Portogruaro* (-1) 24Cuneo 24Reggiana 22Treviso (-1) 11 Tritium* 10

* una gara in meno

Domenica 17/2/2013,24a giornata, ore 14.30.

Como-Feralpisalò; Cuneo-Sudtirol; San Marino-Albinoleffe; Trapani-Lu-mezzane; Treviso-Cremonese; Tritium-

Portogruaro; Virtus Entella-Lecce.lunedì 25/2/2013, ore 20.45, diretta raisport: carpi-pavia.

PrOssImO AVVersArIO Pavia. “In riflessione”

Il rIPOsIzIONAmeNTO dI gIuNTOlI

Il rITOrNO dI bONAcINI

glI errOrI dI cIOFFI

le NOVITàdI brINI

Fabio Brini

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PaLLavoLo MaschiLe: biancobLu battuti 3 a 0

la cec cade a monselice

tabellinotmB monselice: Ferrioli 3, Drago 10, Cibin 12, Suman 8, Frizzarin 8, Canazza 2, Bertazzo (L); Migliorini L2 ne, Bordin ne, Perciante, De Grandis 7, Azzolini ne,Ferraro ne. Allenatore: Bergo.cec carpi: Astolfi 3, Zanon 6, Lirutti 4, De Marco 9, Lancellotti 6, Rau 10, Trentin (L); Bigarelli ne, Possega ne, Zaghi ne, Di Primio, Raimondi 7. Allenatore: L.Molinariarbitri: Santoro e Semeraronote: ace 6/2, battute sbagliate 9/12, muri 10/5, errori punto 18/26; Tmb Monselice attacco 40%, ricezione 75%, Cec attacco 44%, ricezione 61% (prf 34%); tempi tecnici e parziali primo set 8-6, 16-12, 21-20, secondo set 8-7, 16-15, 21-19, terzo set 3-8, 16-15, 21-16; durata set 29’, 27’, 26’

Pallavolo serie b2: texcart batte grissinbon 3 a 1

texcart in corsa per la salvezza

partita che vedeva le ultime possibilità per la texcart città di carpi di rimanere

in corsa per la salvezza. Formazio-ne obbligata quella schierata da coach amari con lanza e Bettini non ancora recuperate al 100% e la rientrante Garuti alla prima partita dopo l’infortunio e, forse, proprio la consapevolezza di non poter contare sul supporto di tutte le compagne ha responsabilizzato la squadra che ha sfoderato una buona prestazione.Dopo essere stata avanti tutto il primo parziale, la Texcart si fa beffare nel finale e perde, come già successo troppe volte, per 25 a 23. La reazione delle padrone di casa è veemente, troppo importante la posta in palio e nel secondo parziale non c’è scampo per le reggiane che soccombono netta-mente 25 a 15. Da qui in poi la Texcart Città di Carpi, a parte qual-che black out che ha consentito al Giovolley di rimanere in corsa fino a metà, non ha più lasciato grandi spazi alle avversarie e nel finale ha messo a segno quei piccoli break che le hanno consentito di aggiu-dicarsi rispettivamente il terzo e il quarto parziale per 25 a 19 e 25 a 20. Tre punti preziosissimi per Car-pi che ora attende qualche notizia positiva dagli altri campi consa-pevole che il prossimo incontro sarà davvero complesso. Proprio qualche punticino nei match con le prime della classe potrebbe essere però quello che farà pendere l’ago della bilancia “salvezza” a fine campionato.

una Cec più infortunata che sfortunata ma anche brutta, cede 3-0 sul campo di Mon-

selice. Una partita nata male già durante la settimana, quando è arri-vato il referto di frattura al malleo-lo per Luca Zaghi (out almeno un mese e mezzo) e lo stop per un affa-ticamento muscolare dell’opposto Luca Bigarelli, e finita peggio sul campo, dove “i reduci” non sono riusciti a mostrare quella pallavolo brillante applaudita una settimana fa nello scontro diretto con Motta. Proprio il concomitante stop di Motta (0-3 nel derby con Bassano) è allora l’unica nota positiva di un sabato nero per la Cec, schierata inizialmente da coach Luciano

Molinari con Daniele Zanon opposto al regista Astolfi, Lirutti e De Marco sulle bande, Lancellotti e Rau al centro e con Trentin in maglia gialla. Uno schieramento che non ha dato i frutti sperati, perchè, già nel primo set, i bianco-blu hanno dovuto sempre rincor-rere, con Monselice avanti 8-6 e 16-12 alle soste tecniche. Proprio su quella rotazione Carpi riapre il set, con due attacchi di Lirutti, tre muri di Rau, del capitano e Astolfi e un errore di Suman (16-18 con un parziale di 6-0). Non é peró abbastanza per vincere il set: un muro su Lirutti riporta avanti Mon-selice, che poi chiude ai vantaggi grazie agli errori del capitano e di

Rau (26-24). Nel secondo set c’é Raimondi per Lirutti ma il copione non cambia: Monselice guida 8-7 e 16-15, Molinari prova a cambiare lo scacchiere reinserendo Lirutti per Zanon e spostando Raimondi opposto al palleggiatore ma sul 20-22 la Tmb strappa e chiude 25-21. Si riparte con lo schieramento confermato e la Cec riesce final-mente a prendere il comando delle operazioni: 7-8 con Lancellotti, poi due ace di Astolfi e un attacco di Raimondi valgono l’11-14. Ma Monselice impatta subito e alla sosta guida 16-15. La partita della Cec finisce di fatto su quel break: Monselice ne piazza un altro fino al 20-15, antipasto del 25-18 finale.

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La 23enne carPigiana sandra Pascucci, insegnante ProfessionaLe di zuMba, ci ParLa deLL’attività che sta rivoLuzionando iL Modo di fare fitness

Zumba: fa bene al corpo e allo spiritol

’entu-siasmo con il

quale la 23en-ne carpigiana Sandra Pa-scucci racconta dell’innovativa formula di al-lenamento che furoreggia in Italia ormai da tre anni attra-endo schiere di fan, è talmente coinvolgen-te che viene subito voglia di provarla. Si tratta del-lo Zumba, la lezione di fitness-party che intervalla fasi di allenamento aerobi-co, essenziale per il miglio-ramento del sistema car-diocircolatorio, a momenti di allenamento specifico per la tonificazione, al fine di garantire un training completo ed estremamente efficace. In una lezione di Zumba infatti non vi è parte del corpo che non venga attivata e allenata: esercizi di squat, affondi, addomi-nali in posizione eretta, movimenti delle braccia in sincronia con le gambe e molti altri esercizi. La fatica fisica ovviamente è attenuata dall’incredibile carica energizzante che proviene dalle trascinanti melodie atipiche rispetto all’aerobica: Salsa, Meren-gue, Cumbia, Reggaeton, Samba, ma anche Rock’n & Roll e Country.Quando e come è nata la tua passione per lo

Zumba? “La mia passione per Zum-ba più che nata, si è sposata con la mia passione per la danza e la musica latino-americana che ho coltivato fin da piccola, partecipando anche a gare regionali, fino a vincere nel 2010 il Cam-pionato italiano di Salsa

Portoricana a Rimini”.Da quanto tempo pratichi Zumba e dove insegni?“Ho ottenuto il diploma di Zin ovvero istruttore Zumba qualificato nel gen-naio 2012 . Ho insegnato l’anno scorso in una pale-stra e in un circolo Arci, poi, quest’anno, ho avuto

l’occasione di iniziare una nuova esperienza al Circo-lo Arci Arcobaleno a Santa Croce di Carpi con due se-rate dedicate a Zumba tutti i lunedì sera dalle 18.20 alle 19.20 e i mercoledì dalle 20.30 alle 21.30, conoscen-do tante ragazze e nuove amiche”.

tutti ormai sappiamo cos’è Zumba, ma se do-vessi darne una tua definizione come lo descriveresti? che sensazioni ti dà?“Zumba è divertimento puro adatto a uomini e donne di tutte le età. Per me Zumba è lasciarsi traspor-tare dal ritmo della musica, attraverso una danza-fitness brucia calorie grazie alla quale, senza troppi sforzi e sacrifici, si possono ottene-re ottimi risultati diverten-dosi insieme a un gruppo di allieve unite e affiatate, senza il timore di sbagliare un movimento”.le tue allieve cosa pensano dello Zumba? Hanno riscontrato miglioramenti a livello sia fisico che mentale?“La prima volta che le mie allieve hanno seguito una mia lezione non hanno smesso un istante di sorri-dere. Nessuna di loro è una ballerina provetta e poche hanno seguito in passato corsi di danza, ma non

avrebbero mai pensato di potersi divertire così tanto in 60 minuti dimenticando la fatica e abbandonan-do a casa lo stress della giornata. Sicuramente il miglioramento dell’umore è immediato, ed è quindi il primo traguardo che grazie a Zumba è possibile raggiungere. La costanza nel partecipare alle lezioni, insieme a uno stile di vita sano ed equilibrato, incre-menta sicuramente la toni-cità muscolare, favorendo la perdita di peso senza bisogno di diete severe”.tre validi motivi per cui consiglieresti di fare Zumba.“Lo consiglierei a tutti per sentirsi parte di un gruppo di amici con cui condivide-re le serate, per rimettersi in forma con il sorriso e riacquistare fiducia in se stessi e nel proprio corpo. Ci sarebbero ancora tante altre valide motivazioni, ma per scoprirle bisogna provare”.

Chiara Sorrentino

Sandra Pascucci

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nuoto - Master csi

bene i carpigiani!

Domenica 10 febbraio, nella piscina comunale di Carpi, si è svolta la terza prova Master del circuito csi. In vasca sono scesi gli atleti di 16 società della Regione che si sono dati battaglia nelle gare dei 50 rana, 400 stile

libero, 100 dorso, 50 farfalla e 100 misti. Non male i risultati degli atleti carpi-giani che, su 80 tipi di gare, si sono classificati sul podio con 41 atleti. In luce Greta marani M25, 2° nei 50 farfalla e nei 400 stile libero, rientrata in Italia dopo un anno trascorso all’estero per studio. nicola martinelli M30 vincitore dei 50 farfalla (29”2) e dei 100 dorso (1’07”2), samanta Berni vincitrice pure lei dei 100 dorso (1’12”0) e 100 misti (1’13”8). Hanno fatte registrare altre pre-stazioni di buon livello atleti che in età giovanile gareggiavano per le due società carpigiane: massimo caprara M50 2° nei 50 rana con 41”5, Fausto tonini M40 nei 50 farfalla con 36”8, Filippo Giovannetti M45 3° nei 100 dorso con 1’30”8. Alla fine della manifestazione la classifica di Società del circuito Regio-nale Csi ha visto la scuola nuoto csi carpi riconquistare il primo posto davanti alla società imola nuoto.

La Patria - sezione atletica

i risultati

prestazioni di primissimo ordine per gli atleti carpigiani de la patria all’incontro tra rappresentative regionali svoltosi a Modena domenica 10 febbraio. Chiamati a rappresentare la Squadra A Emilia Romagna,

simone pettenati con 6’’90 (ancora miglior prestazione personale) domina i 60mt un antipasto della finale che speriamo di vedere ad Ancona nei Campio-nati Italiani; cecilia artioli domina i 60mt con 7’’80 ed elena Venturi Degli esposti migliora ancora nei 60hs arrivando 4° con 9’’16. Hasnain abbas invece, non in buonissima giornata, contribuisce comunque alla vittoria della squadra davanti a Veneto, Toscana e Piemonte. Sempre a Modena, sabato 9, nel Meeting Fidal provinciale, 1° saverino e 2° michele calò con 7’’33 di personale nei 60mt, mentre sul versante femminile vince Valentina sangue-dolce seguita al 3° posto da rosaria D’agostino nei 60mt. Nel Campionato regionale a squadre di Formigine di cross, 4° posto di Gianluca mazzi e 5° di carlo Gabbi rispettivamente nelle proprie categorie MM40 e MM50.

La squadra carpigiana

Maria Losorbo

gare di ginnastica artistica e ritMica doMenica 17 febbraio a carPi Presso iL PaLazzetto deLLo sPort

carpi si distingue nella ginnastica

si è svolta domenica 17 febbra-io a Carpi presso il Palazzetto dello Sport la gara di ginna-

stica Trofeo principianti 2a prova fase provinciale organizzata dalla Polisportiva Nazareno a cui hanno partecipato le società di ginnastica carpigiane: Ritmica Giardino, La Patria e Nazareno.Ginnastica artistica maschileOttimi risultati della S.G. La Patria Carpi col primo posto di Mattia Coluccia seguito da Marco Mon-tersino nella seconda fascia e il pri-mo posto di Elia Lesman seguito da Salvatore Schisano nella terza fascia. Da segnalare anche il secondo posto di Nicolas Michelini in pri-ma fascia. Nella categoria Cuccioli si sono distinti i piccoli atleti della Nazareno Matteo Baraldi e Marco De Finis, rispettivamente secondo e terzo in classifica generale.Ginnastica artistica femminileE’ Alice Benetti della Pol. Nazareno a salire sul gradino più alto del podio nella categoria Giovanissime. Nella categoria Giovani 2° e 3° posto an-cora per due atlete della Nazareno: Giulia Tusberti ed Elisa Santini. Infine, in prima fascia, sale sul podio al terzo posto l’atleta della Nazareno Mariastella Mustone.Ginnastica RitmicaLa Ritmica Giardino, allenata da Federica Gariboldi, fa man bassa di risultati ottenendo il 1° posto in classifica e aggiudicandosi il titolo di Campionesse provinciali in tutte le categorie. Nella categoria Giovani ottimo piazzamento per Nicole Ca-sini che si aggiudica il gradino più alto del podio; insieme a lei l’altra atleta della Ritmica Giardino Chan-tal Chighini al terzo posto. Primo posto in classifica per la Ritmica Giardino anche nella categoria Pri-ma fascia con Iolanda Di Tella e nella categoria Seconda Fascia con Sofia Casini.

Ritmica Giardino

raffa serie a - risultati della nona giornata

la mp filtri rinascita vola al 4° posto

sabato 16 febbraio si è disputato il Campionato Italiano di Raffa Serie A. La squadra mp Filtri ri-

nascita si è confrontata con cacciatori salerno. Nell’Individuale ha vinto l’at-leta di casa signorini su santoriello. Nella Terna, per la Rinascita vincono i due incontri paleari - luraghi - Viscusi sugli atleti dei Cacciatori, Ferrentino - scolleta - Ferrara. Nella Coppia, per la Rinascita vincono Signorini - Paleari su Ferrentino - Scolleta e Viscusi - Luraghi su Santoriello - Ferrara. Risultato finale: Mp Filtri Rinascita 4, Cacciatori Saler-no 0. Sabato 23 febbraio sempre alla Rinascita di Budrione si terrà il primo turno di ritorno che vedrà la squadra di casa misurarsi col montegranaro

ascoli piceno. classiFica FinaleAsd Pinetina 22 puntiL’Aquila 21 puntiMontegranaro 15 puntiFashion Cattel e mp Filtri 14 puntiAsd Cacciatori 10 puntiAncona 2000, Ciar Colbordolo e Mon-tegridolfo 9 puntiFontespina 5 punti.

il 17 febbraio, a Montello di Berga-mo si è svolto il primo Trofeo San Valentino, una gara nazionale

individuale che ha visto scendere in campo la campionessa europea maria losorbo in forze alla Mp Filtri. L’atleta ha conquistato il secondo gradino del podio, dopo aver battuto angela rota (Orobiga) 12 a 4, eleonora tommasi (Coccaglio) 12 a 4 e la campionessa del mondo loana capelli (Canova) 12 a 6. Losorbo dopo aver vinto la semifinale contro la campionessa del mondo elisa luccarini (Olimpia) 12 a 2, è stata battu-ta in finale dalla coetanea campionessa europea agnese aguzzi (Fossombro-ne) col risultato di 12 a 6. classiFica Finale1 - Agnese Aguzzi (Fossombrone)2 - maria losorbo (rinascita)3 - Sefora Corti (Verbano)4 - Elisa Luccarini (Olimpia).

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