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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 07 dicembre 2012 ANNO XIII N. 44 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di FOLLIE IN CORSO ROMA L’AZIENDA DI MAGLIERIA LES FOLIES NON HA CONOSCIUTO BATTUTE D’ARRESTO MALGRADO LA CRISI E HA CONQUISTATO NUMEROSI MERCATI ESTERI MA, COME SPIEGA FRANCESCO NADALINI, “A CARPI SIAMO NATI E QUI VOGLIAMO RESTARE. PER QUESTO ABBIAMO APERTO L’OUTLET LES FOLIES - COVENT GARDEN IN CORSO ROMA, 14”. MATTEO RENZI RIACCENDE LA PASSIONE DEI CARPIGIANI QUEL GRAN PEZZO D’EMILIA... IN CRISI! “UN AMICO, UN PADRE, UN FRATELLO: GRAZIE DON” Franco Mosconi Don Andrea Zuarri Francesco Nadalini

Tempo n° 44

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Su questo numero: L'acqua del vicino è sempre più azzurra; Rovereto sei mesi dopo il terremoto; Ricostruzione un passo dopo l'altro; Cacciatori per l'Emilia; E' nato Cantiere Resilienza; Il tempo ritrovato della speranza di Fabrizio Malavasi; Sisma: 10 alla popolazione, 4 alle istituzioni; Il terremoto fa da apripista alla Cispadana ma qualcuno non ci sta; Renzi infiamma Carpi; La prima spallata; Quel gran pezzo d'Emilia: intervista a Franco Mosconi; Sfidare la crisi con tanta dolcezza; Piccole follie in Corso Roma; La Fabbrica del Lino conquista la Grane Mela; "Amico, fratello e padre: grazie Don Andrea"; Recuperandia si veste coi colori del Natale; Lapam premia il merito; Aimag vince l'Oscar di bilancio; L'Istituto Vallauri riconosce i suoi studenti; Un, due, tre... cella; Aldebaran: l'angolo del bio e del senza glutine; Giochiamo ad assaggiare il parmigiano reggiano da Toma & Tomi; Tutti in pista in Piazza Garibaldi; Lady Marty in the city: Il famoso sogno americano esiste ancora?.

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

07 dicembre 2012 ANNO XIII N. 44attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

follie in corso roma

L’azienda di magLieria Les FoLies non ha conosciuto battute d’arresto maLgrado La crisi e ha conquistato numerosi mercati esteri ma, come spiega Francesco nadaLini, “a carpi siamo nati e

qui vogLiamo restare. per questo abbiamo aperto L’outLetLes FoLies - covent garden in corso roma, 14”.

matteo renzi riaccende La passione dei carpigiani

queL gran pezzo d’emiLia... in crisi!

“un amico, un padre, un FrateLLo: grazie don”

FrancoMosconi

Don Andrea Zuarri

Francesco Nadalini

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2 07.12.2012 n° 44

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 5 dicembre 2012

La IenaIl graffio

TrA le rIghe...

cosa ha a che fare la settecentesca querelle che opponeva gli ‘antichi’ ai ‘moderni’ – ovvero lo scontro tra i soste-nitori della superiorità della cultura classica nei con-

fronti della modernità, dell’illuminismo sul romanticismo - con l’apparente nevrosi dei nostri figli che, sepolti nella loro camera perennemente in uno stato di entropia, eseguono contempo-raneamente sette gesti – nell’ordine: giocano alla playstation, studiano, mangiano un panino, telefonano alla nonna, calciano una palla contro il muro, scaricano musica da internet e postano un video su Yuotube – tutti male? Ebbene, molto più di quel che si potrebbe pensare. Lo scoprirà chi avrà la bontà di leggere I barbari. Saggio sulla mutazione (Feltrinelli, 213 pp.) questo agile ma densissimo saggio di alessandro Baricco che è, in realtà, una sua raccolta di interventi apparsi qualche anno fa su La Repubblica. Chiariamolo: non amo eccessivamente il Baricco romanziere, ma sono convinto che questo libretto dovrebbe averlo sul comodino – nella borsetta, nel vano bagagli, a fianco del lavandino – qualsiasi insegnante, genitore, sociologo e, più in generale, qualsiasi persona abbia l’ambizione di interrogarsi per capire cosa la nostra società – e noi con lei - stia diventando e dove stia andando. Perché, chi una mutazione sia in atto, è fuor di dubbio. Stabilito questo, si tratta di capire cosa accidenti sta succedendo. A me, I barbari, è capitato di leggerlo quasi per caso tre anni fa, e da allora non smetto mai di riprenderlo in mano, ogni volta che qualche accadimento della realtà mi spinge a pronunciare, almeno mentalmente, il classico ‘Ma dove siamo andati a finire!’. Che si tratti di un ascesso di pigrizia intellettuale, di una certa morale con la quale mi hanno – e ci hanno – tirati su, o anche soltanto dell’umanissimo desiderio di semplificare le cose, schematizzandole, state pur certi che quando sarei portato a crogiolarmi nell’idea che ‘Una volta si stava meglio, si leggeva di più, si apprezzavano il buon vino, le conversazioni brillanti, le mostre di un certo livello, i concerti di musica, ogni volta che questo comodo pregiudizio inizia a far capolino, ecco che estraggo questo piccolo capolavoro di sintesi e lucidità. Dicevamo nostro figlio: un classico esempio di ‘barbaro’, come meglio non si potrebbe. E come lui una massa di giovani, e meno giovani, sterminata. Superficiali, incolti, incapaci di concentrarsi davvero ma capaci, nel giro di un paio di generazioni, di smarrire tutto quello che, sino a quel momento, aveva avuto valore. Fate voi l’elenco degli oggetti che, una volta ritenuti indispensabili come l’aria, stanno finendo, alla ve-locità della luce, nel museo dell’inutilità: il congiuntivo, Thomas Mann, le buone maniere, Bach, sedersi a tavola tutti insieme e con la Tv spenta, Piero della Francesca... Ovviamente la prima e più naturale reazione è l’orrore, il disgusto, il desiderio di rinchiudersi in un fortino assediato da-gli Unni. Alessandro Baricco racconta di essersi a un certo punto stancato di questa risposta, da un lato saccente e dall’altro ottusa, semplicemente perché: ‘Rispondere in questo modo era esat-tamente la maniera giusta di non capire nulla’. Ha smesso, dunque, di voler dare i voti – e non lo ringrazierò mai abbastanza, per questa sospensione del giudizio – e ha provato a fare quello che sarebbe il compito principe di ogni intellettuale: capire. E’ da questo punto interrogativo che inizia un viaggio avventuroso come non mai che vi condurrà a fare la conoscenza dei fondatori di Google, a scoprire termini come multitasking, a spaziare tra Wikipedia, link e Beethoven, alla differenza tra verticale ed orizzontale, profondità e superficie, speleologia e surf. Tutto per comprendere come alla fine, quando parliamo di barbari, stiamo rivolgendoci, in parte, anche allo specchio. Con questo testo Baricco ha progettato un paio di lenti, fatte di carta, per vedere meglio il mondo. Non ve le fate scappare, rischiereste di andare a sbattere contro il futuro.

Di marcello marchesini

Libri da non perdere!

i barbari - di alessandro baricco

FrAse dellA seTTImANA...

Gli emiliani saranno pure bravi a rialzarsi da solima se lo Stato continua a prenderli a calci in faccia, mantenere l’equilibrio è pressoché impossibile...

L’acqua del vicino è sempre più azzurra...

e’ stata inaugurata, alla presenza dell’atleta Cecilia Camellini, vincitrice di due medaglie d’oro alle Paralimpiadi di Londra, la nuova piscina comunale co-perta. Realizzata in project financing dalla società Acquasport costituita da

Comune e Coopsette, la nuova piscina è costata 7 milioni di euro. Grazie ai lavori ultimati, si è sostanzialmente triplicata l’area d’acqua coperta e destinata al nuoto passando dai precedenti 250 metri quadri di vasca agli attuali 650 metri quadri.La piscina coperta, a cui in estate si aggiungerà quella scoperta, vanta ora tre va-sche: una di 25 metri per 16, una di 16 per 18 e una di forma irregolare per bambini e attività ludiche. La fase di progettazione, a carico della società Acquasport è durata poco più di un anno e i lavori di costruzione, iniziati nell’aprile 2009, sono terminati a ottobre 2012. La società Nuova Sportiva, per conto di Acquasport, gestirà l’impianto mentre i corsi di nuoto verranno organizzati, come nel passato, dal Nuoto Club. Un sogno? No, siamo a Sassuolo dove è stato realizzato l’impianto, “dopo momenti difficili e parentesi che sembravano non volersi chiudere mai” è stato detto in occasione dell’inaugurazione. Ma non sanno di cosa parlano.

Sara Gelli

“La stupefacente decisione del Governo di non rispettare il pronunciamento unanime della Commissione per il rinvio delle imposte lascia davvero pensare che oggi in Italia si viva un clima di democrazia sospesa”.Dichiarazione di Claudio Saraceni, presidente Cna per l’Area di Carpi, di fronte alla decisione del Governo di stralciare, in fase di approvazione del Decreto 174, l’emendamento a favore delle comunità colpite dal sisma di maggio.

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307.12.2012 n° 44

rovereto di Novi, a sei mesi dal sisma, risul-ta essere la comunità

più martoriata. E’ lì che si registra il maggior numero di abitazioni totalmente ina-gibili, lo svelano le disdette alle utenze di luce, acqua e gas. Mentre si lavora per rendere abitabili i 70 mo-duli per sfollati posizionati nell’ex campo da calcio - si parla di 10 milioni di euro solo per l’urbanizzazione, è stata cementificata un’area molto più estesa del ne-cessario - le scuole hanno preso il via in un grande prefabbricato di legno che avrà una lunga vita in attesa di capire se abbattere e ricostruire la vecchia scuola o se siano da prevedere altre soluzioni. I bimbi sono diminuiti rispetto all’anno scorso; tante famiglie rima-ste senza casa sono infatti state costrette a trasferirsi in affitto in altri comuni e i ragazzi ora in hotel in attesa dei moduli torneranno a Rovereto solo a gennaio.La scorsa settimana è stato abbattuto lo stabile che ospitava il Cinema Teatro Lux e quello che i rovere-tani chiamavano “il bar del prete”: ora la piazza è di-ventata immensa, con quel-la chiesa rosa pericolante (dove il 29 maggio morì il parroco) di cui nessuno si è fatto ancora carico: metterla in sicurezza? Demolirla? Per ora il centro continua a essere transennato perchè si teme possa crollare sulla strada e resta chiuso al traf-fico un lungo tratto di via Chiesa con grave danno per le poche attività commer-ciali rimaste. Diversi negozi si sono trasferiti nelle caset-te di legno in zona cimitero, dove alle 17.30 è già buio (con Teniamo Botta acqui-steremo un po’ di luminarie

alberi a roveretos.antonio e novi

sono già arrivati tre Alberi di Natale da circa 7 metri a Rovereto, S.

Antonio e Novi che hanno commosso tutta la cittadi-nanza. Il 22 e 23 dicembre a Rovereto ci sarà il mercatino di Natale con i trentini, nel pomeriggio coro degli alpini, distribuzione doni con la slit-ta e in serata il trasferimento a Sant’Antonio dove si farà la polenta in piazza.

pacchi dono per aiutare

per contribuire alla rac-colta fondi, è possibile prenotare pacchi dono

di prodotti alimentari trentini da 10 e 15 euro. Per infor-mazioni, si può contattare angela malagola al 339 4931296

il cinema Lux non c’è più

resta un cumulo di macerie nel centro di Rovereto, dove prima

c’era il cinema teatro Lux. paolo di nita era il coordi-natore di tutte le attività: “Ho immaginato questo giorno tante, tante volte. Ogni volta ho sperato che non arrivasse e di essere sufficientemente pronto. Non ero pronto”.

L’impegno di Radio BRuno, con Teniamo BoTTa, pRosegue a RoveReTo, una deLLe comuniTà più maRToRiaTe daL sisma di maggio

rovereto: sei mesi dopo il terremoto

natalizie). Qua e là per il Paese ci sono buchi dove prima c’erano case, altre abitazioni con le temibile crepe a croce sembrano in attesa di calore come malati terminali abbandonati. Le demolizioni previste sono ancora decine, ma la gara di generosità continua a far sperare la piccola comunità più di quanto abbiano fatto molte promesse disattese arrivate dalla politica. La maggior parte degli aiuti a tutte le realtà terremota-te, va detto, è arrivata da privati: da chi ha donato 10 euro a chi ha potuto fare investimenti milionari, sono tanti a concorrere per ridare speranza in una lotta contro il tempo.La Onlus Insieme per Rovereto e Sant’Antonio, con a capo il dottor Mau-

rizio Bacchelli e Venan-zio Malagola, ha messo in piedi una ricca rete di contatti e sono al via impor-tanti progetti. Su tutti spicca il grande Centro Servizi Polivalente, una priorità poichè ospita gli ambula-tori di 5 medici di base, le segreterie, il centro prelievi (usato anche dall’Avis) e l’ufficio anagrafe. Si tratta di una struttura definitiva, di altissima qualità, che diventerà uno dei luoghi più importanti per i roveretani. “A questo progetto - spiega Venanzio Malavolta - hanno aderito oltre ai sette comuni dell’Altopiano della Predaia (Val di Non) anche i Con-sorzi di base della mela Melinda e la Cassa Rurale d’Anaunia: quest’ulti-ma oltre a finanziarci direttamente ci sta apren-do un conto corrente che verrà sponsorizzato nelle loro filiali per raccogliere fondi direttamente nella valle. Una segheria ci for-nirà il tetto e una società di Trento ci fornirà l’impianto fotovoltaico. Altri sponsor hanno già confermato la disponibilità a fornire ulte-riori materiali e 20mila euro sono arrivati da Teniamo Botta. Dobbiamo raggiun-gere i 500mila euro circa”.La Panini e il Sassuol-

calcio hanno messo di-sposizione una palestra in tensostruttura 18x36. Entro la fine di gennaio sarà eseguito il collaudo e la palestra risulterà di proprie-tà dell’Amministrazione Comunale di Novi. Il costo complessivo ammonta a 180mila euro e si sta lavo-rando per reperire l’aiuto di altri donatori per il comple-tamento.La vecchia palestra, intanto, è stata abbattuta e ora si la-vorerà per ricostruirla delle dimensioni corrette per poterci effettuare que-gli incontri agonistici che precedentemente non erano possibili, ma in questo caso occorre circa 1 milione e mezzo di euro. Saran-no ampliati gli spogliatoi e verranno costruite due sale per un uso polivalente in grado di ospitare giovani e anziani. Capofila di tutto saranno gli Alpini della Se-zione di Trento e i volon-tari della Protezione Civile di Trento (NU.VOL.A) - una realtà di oltre 22.500 aderenti - che si avvarranno a loro volta del sostegno di importanti realtà trentine tra cui l’associazione delle Cooperative Trentine, le Comunità di Valle, oltre al Comune di Novi.

Clarissa Martinelli

sIsmA e rIcOsTruzIONe

La maestra degli alpini: tina zuccoli

una soria interessante è la motivazione per cui gli Alpini hanno deciso di

venire proprio a Rovereto pro-ponendosi per un progetto che risulta essere il più importante tra quelli messi in campo sinora. Tutto risale alla metà degli Anni ‘60, quando a Rovereto inse-gnava tina Zuccoli, maestra elementare con molti interessi e passioni. Grande viaggiatrice, fece il giro del mondo, andò più volte al Polo Nord, scrisse libri,conobbe neil armstrong (l’uomo che sbarcò sulla luna), realizzò orti botanici in paese. Un giorno scrisse al quotidiano L’Adige chiedendo aiuto per re-perire un pennone dove issare la bandiera italiana davanti alle scuole di Rovereto. Iniziò una corrispondenza con gli alpini che il 6 gennaio del 1970 arri-varono a Rovereto col pennone per conoscere la maestra e gli abitanti: sei pullman di alpini che fecero festa tutto il giorno con i roveretani, bambini e adul-ti. Molti tra loro sono rimasti amici ancor oggi. Tina è ricor-data come “la maestra degli alpini” Nei giorni successivi le scosse del 29, gli alpini sono arrivati a Rovereto per aiutare nell’emergenza e si sono propo-sti per intervenire con progetti per 5-600mila euro di valore. Molte manifestazioni saranno organizzate a Rovereto e in Trentino col fine di raccogliere fondi e consolidare un rapporto di solida e proficua amicizia.

Demolizione del Lux

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sIsmA e rIcOsTruzIONe

dopo iL poLo scoLasTico di RoveReTo, domenica 9 dicemBRe veRRanno inauguRaTe, a novi, La scuoLa e La nuova paLesTRa comunaLe

ricostruzione: un passo dopo l’altro

Inaugurate sabato 1° di-cembre le nuove scuole primarie e secondarie

di Rovereto sul Secchia. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Luisa Turci, dell’assessore regiona-le alla Scuola Patrizio Bianchi, di don Massimo Dotti che ha benedetto i locali di via Curiel e con la partecipazione della Società Filarmonica Novese. Il Polo scolastico di Rovereto dispone di 725 metri quadri riservati a 11 aule della Scuola Primaria e di 540 metri quadrati per 6 aule della Secondaria di primo grado con alcuni spazi aggiuntivi. Domenica 9 dicembre ver-ranno invece inaugurate, a Novi, la scuola e la nuova Palestra Comunale già in fase di realizzazione prima del sisma di maggio. Te-stimonial dell’evento Bep-pe Carletti dei Nomadi. Il Polo scolastico novese si estende su 2.388 metri quadrati di cui 1.100 de-stinati alle 14 classi della Scuola Primaria e 862 destinati alle 9 aule della Secondaria. La Palestra Comunale invece ricopre una superficie di 1.165 metri quadrati al piano terra e 290 al primo piano; nuova, elegante e versatile dispone di una sala adibita a spazio sportivo che acco-glie diversi tipi di campi regolamentari: dal basket alla pallavolo, dal calcetto

ad altre attività, mentre al primo piano è stato rica-vato un secondo spazio sportivo, più contenuto, per l’attività di ginnastica e di fitness. “Queste inau-gurazioni - ha commentato la Turci - sono un segno tangibile di una difficile

ma concreta ripresa: la Regione Emilia Roma-gna per le scuole e la Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Carpi per la pale-stra, hanno reso possi-bile rag-giungere un traguardo

che, sei mesi fa, sembrava lontanissimo. L’istruzio-ne, l’apprendimento, la socializzazione dei nostri alunni sono sempre stati un obiettivo primario, sia della Regione che di questa Amministrazione e l’aver costruito in meno di 2 mesi due poli scolastici contemporaneamente fa sì che queste intenzioni non siano solo parole ma fatti concreti, che abbia-mo perseguito con tutte le nostre forze. Il sisma ci ha privato di tanti punti di riferimento, lasciando-ci con un centro storico gravemente lesionato, con numerosi edifici inagibili tra cui la sede di diverse associazioni di volonta-riato, dei Poliambulatori, del Cup, della Caserma dei Carabinieri, delle banche, della Posta, senza contare le sedi municipali di Novi e Rovereto, le sale civiche e le biblioteche. In una situazione così devasta-ta, ripristinare luoghi di incontro istituzionali è utilissimo non solo per il valore educativo o sporti-vo che questi rappresenta-no ma per dare ai cittadini la possibilità di ricostru-irsi una nuova mappa del territorio e per tornare a sentirlo parte integrante della propria vita quoti-diana”.

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sIsmA e rIcOsTruzIONe

educaToRi e insegnanTi possono FaRe moLTo peR aiuTaRe i BamBini a supeRaRe iL TRauma deL TeRRemoTo

e’ nato cantiere resilienzagli eventi sismici dello scorso maggio hanno rappresentato

per molti un evento trauma-tico che ancora provoca in-quietudini e preoccupazio-ni. Tuttavia, il desiderio di ripresa è caratterizzato dalla necessità di dare parola alle sofferenze vissute, trovando inoltre accoglienza in una comunità unita dalla stessa esperienza. Durante l’in-contro di formazione che si è svolto sabato 1 dicembre presso l’Auditorium Lo-ria, e rivolto a insegnanti e educatori, si è cercato approfondire le modalità attraverso le quali questi ultimi possono sostenere i bisogni, spesso inespressi, dei bambini, diventando “tutori di resilienza” ossia adulti che supportano e promuovono le risorse che ogni bambino può attivare per reagire positivamente al trauma. “Grazie al sostegno del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia - ha di-chiarato Paola Sacchetti, responsabile Coordinamen-to Pedagogico dell’Unione Terre d’Argine - abbiamo potuto iniziare a program-mare alcuni momenti formativi di cui questo in-contro rappresenta la prima tappa. Il titolo del progetto è “Cantiere Resilienza” in quanto il termine cantiere suggerisce l’idea di uno spazio in cui diverse per-sone lavorano per costruire qualcosa, mentre resilienza è il concetto fondamentale

attorno al quale lavorere-mo quest’anno, ovvero la capacità di reagire a eventi traumatici”. Dopo l’intro-duzione del dottor Lorenzo Campioni, presidente Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, che ha evidenziato come l’educazione sia un fatto della comunità, a cui tutti dobbiamo prestare at-tenzione, ha subito preso la parola la dottoressa Maria Teresa Biancardi, psicote-rapeuta del bambino e della famiglia specializzata nelle pratiche di rielaborazione dei traumi: “mi occupo della cura di chi cura, in quanto il presupposto fondamentale per qualsiasi educatore e in-segnante è quello di essere in pace con se stesso e con il mondo. La paura ci può as-salire in tanti momenti della nostra vita, senza abbando-narci mai definitivamente: fa parte della vita fin dalla prima infanzia, ma non tutte le paure sono uguali. Infatti ci sono eventi prevedibili ed eventi assolutamente imprevedibili che assalgono all’improvviso, con forza inaudita, e che incutono più timore in quanto mai sperimentati prima: questi sono gli eventi traumatici, e tra questi rientra ovviamen-te anche il terremoto, che comporta una minaccia alla vita o all’integrità del corpo

con un contorno di rovine, urla e terrore collettivo. Inoltre, il susseguirsi di più scosse in brevi archi tempo-rali, come è accaduto qui da noi, espone continuamente la persona a riattivazioni del trauma, provocando nuovo terrore. Ogni persona reagisce al trauma in modi diversi, e principalmente, cercando di eliminarne il ricordo, oppure tentando di liberarsene sfogandosi emotivamente, ma nessuno dei due comportamenti ha effetti curativi. Il trauma può essere risolto solo ela-borando un nuovo schema mentale per comprendere quanto accaduto, e ciò si re-alizza attraverso un ragiona-mento condiviso sull’emo-

zione, da realizzarsi almeno un’ora alla settimana, in cui, in gruppo, si rievocano insieme le emozioni di quei giorni, ricostruendo i fatti e sottolineando come oltre la fatalità ci siano state nel disastro cause umane come la mala edilizia, e conclu-dendo ogni incontro con un pensiero positivo: siamo ancora qui”. In seguito è intervenuta la dottoressa Laura Orlan-dini, psicologa esperta in progetti di rieducazione familiare, che ha fatto riflettere su cosa sia pos-sibile fare concretamente con i bambini che hanno subito il trauma del terre-moto. “Davanti alla paura di un bambino spaventato

dal terremoto - ha spiega-to - occorre ascoltare il suo racconto, consolare la sua inquietu-dine profonda che ha rotto i suoi equilibri, mostrando fiducia nella sua capacità di affronta-re la nuova situazione, e soprattutto garantendogli che, in caso di

bisogno, c’è sempre qualcu-no a proteggerlo. Al tempo stesso, è fondamentale evi-tare di sottovalutare la paura del bambino e avere un at-teggiamento troppo appren-sivo e iperprotettivo, dando l’impressione di essere deboli e dipendenti. Quando la fase acuta post terremo-to è passata, è necessario non dimenticare l’evento traumatico ma rievocarlo per riuscire finalmente a elaborarlo, ovvero, come ha già anticipato la dottoressa Biancardi, si deve ricostru-ire l’evento traumatico, rappresentarne l’impatto emotivo e rileggerlo da una posizione più sicura. “Per compiere ciò - ha spiegato - consiglio in primo luogo di

dare voce all’informazione scientifica, con una termi-nologia adeguata all’età e orientando quindi i bam-bini dall’ambito emotivo, che porta alla rimozione, all’ambito razionale, che porta invece alla compren-sione del fenomeno e alla risoluzione del trauma. Gli strumenti attraverso i quali gli educatori e gli insegnan-ti possono perseguire tali obiettivi sono costituiti dal-la narrazione, dal gioco, dal disegno: tutti utili per con-sentire ai bambini di “agire” la paura, ovvero di rappre-sentarla, narrarla e quindi elaborarla. Ad esempio, le fiabe insegnano ad affronta-re creativamente i problemi e a risolverli, e se raccontate da un adulto sono più ras-sicuranti. La presenza dei cattivi permette la proiezio-ne delle parti negative e nel finale è fondamentale che prevalgano i buoni. Il lieto fine è d’obblig, affinchè il racconto sia efficace. Per concludere, le reazioni dei bambini spesso ci sorpren-dono, e oggi sappiamo che ciò dipende dalla resilienza che si costruisce nel bambi-no attraverso un’educazione contraddistinta dalla non violenza, nutrita di empa-tia, attenta alla costruzione dell’autostima”.

Chiara Sorrentino

Da sinistra Vainer Tassi, Giovanni Battista Pasini, presidente ATCMO2 e Filippo Lelli, presidente ATCMO3

iL mondo venaToRio è coRso in aiuTo di cavezzo. RaccoLTi Ben 120miLa euRo che sono sTaTi desTinaTi aLLa RicosTRuzione deLLe scuoLe medie danTe aLighieRi

cacciatori uniti per l’emiliaI

l sisma che ha colpito l’Emilia si è accanito sul territorio dell’ATC MO1

(associazione senza fini di lucro che persegue finalità di gestione faunistica e di organizzazione dell’eserci-zio venatorio in forma pro-grammata nel territorio di competenza, in questo caso la Bassa Pianura) e sui 13 comuni che lo costituisco-no (Carpi, Novi, Cavezzo, Concordia, S.Possidonio, Mirandola, Medolla, Bom-porto, Ravarino, S.Prospero, Finale Emilia, S.Felice sul Panaro e Camposanto). Il susseguirsi delle scosse, da Finale a Novi, ha seminato distruzione su una vasta area, cancellando in pochi istanti i nostri paesi, la nostra storia, le nostre tradizioni oltre a

innumerevoli e importanti at-tività produttive. “Abbiamo cercato - spiega il presidente di ATC MO1, Vainer Tassi - di dare il nostro contribu-to per tentare di risollevare

il nostro territorio il prima possibile, grazie al sostegno del mondo venatorio italiano. Tutti, dagli ATC ai Compren-sori Alpini, dalle Associazio-ni Venatorie a quelle Cinofile

d’Italia, vicini e lontani, han-no espresso concretamente la loro solidarietà alla nostra terra, aiutandoci a raccoglie-re una cifra importante, ad oggi - ma il conto corrente resterà aperto sino alla fine di dicembre - ben 120mila euro”. La cifra è stata desti-nata alla ricostruzione delle Scuole medie Dante Alighieri di Cavezzo: “abbiamo deciso di sostenere questo progetto poiché in quel comune vi è anche la nostra sede, pur-troppo ancora inagibile, e ci sentiamo quindi molto vicini ai cavezzesi e alla loro citta-

dina”. La sostanziosa somma raccolta è stata consegnata, domenica 25 novembre, in un clima di grande commozio-ne e partecipazione, durante l’inaugurazione del nuovo

polo scola-stico, al Co-mitato Insieme per una Scuola di Cavezzo. Il co-sto complessivo dell’opera, realizzata da una cordata di comuni trentini si aggira in-torno al milione e 300mila euro.

J.B.

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sIsmA e rIcOsTruzIONe

Fabrizio Malavasi

iL TeRRemoTo si è poRTaTo via iL negozio e iL magazzino deL coLLezionisTa FaBRizio maLavasi a ponTe moTTa, ma Lui non si aRRende e RiapRe a modena

il tempo ritrovato della speranzaT

ra le mille storie che il terremoto si è porta-to dietro, e che non

andrebbero dimenticate, c’è quella di Fabrizio Mala-vasi. Originario della Bassa modenese, abita a Sozzi-galli, e negli ultimi due anni ha avuto un negozio a Ponte Motta di Cavezzo. “Di mestiere faccio, come direbbe mia madre, ‘al strazer’, il rigattiere. Mi occupo di cose vecchie: raccolgo, svuoto case, acquisto cose provenien-ti da altri tempo, epoche diverse. Da qualche anno, più o meno dall’apertura del negozio a Ponte Motta, mi occupo di collezionismo cartaceo, vinile e piccolo collezionismo”. Il mestiere di Fabrizio ha, bisogna dir-lo, qualcosa di affascinante. Di cinematografico, quasi. Raccogliere cose che gli altri gettano via, o dimen-ticano, abbandonandole in qualche polverosa soffitta. Oggetti ‘minimi’, senza importanza, che hanno poco dell’appariscenza che la nostra scintillante società sembra apprezzare come unico biglietto da visita, per attribuire valore. Ridare valore agli oggetti: questo fa Fabrizio ogni giorno. Si potrebbe quasi paragonare a un chirurgo della piccola memoria quotidiana: un medico trapianta un organo ancora funzionante da un

corpo che non se ne ser-ve più in un altro che di quello stesso organo non potrebbe fare a meno. Così Fabrizio Malavasi trova per oggetti desti-nati all’oblio una nuova collocazione, una nuova casa, nuove mani che sappiano apprezzarli. “Se non tutto, nella mia giovinezza ho sbagliato molte cose – racconta Fabrizio - tra cui la scuo-la che ho fatto, e l’essere diventato ‘per forza di cose’ un perito agrario. Io, che non distinguo un ramo da una foglia. Avevo le caratteristiche per fare una scuola a indirizzo creativo, ma l’ho scoperto molti anni dopo”. Così Fabrizio ha fatto le cose più svaria-te, fino a quando non è arrivato a occuparsi di fumetto: “Insieme a un notevole esperto, ho aperto un’agenzia che si occupava di fumetto e questo mi ha permes-so di entrare in un mondo fantastico fatto di autori, editori e operatori. Si è messo in moto, dentro di me, un meccanismo che mi ha portato ad occuparmi di eventi, mostre ed editoria. Ho gestito per quindici anni una ditta che dal fumetto è approdata alla gestione di fiere e grafica commercia-le”. Una volta scoperta la

sua vera passione, il resto è stato facile: “Non sono un lettore accanito di libri, ma un curioso, uno a cui piace vedere e toccare cose par-ticolari. Nel mio animo ri-mango un ‘zavaièr’ che ama andare per soffitte e garage a scoprire sempre qualcosa di nuovo, e non solo libri: magari qualche cartolina, un documento, ma anche

un oggetto particolare. Il collezionismo cartaceo, il vinile, le piccole collezioni di oggetti fanno parte della nostra cultura di conser-vatori di patrimonio”. Ma sono le scosse di quel ma-ledetto 29 maggio a mutare la commedia in dramma. Il terremoto si porta via negozio e magazzino - con all’interno 50mila ‘pez-

zi’ - distruggendoli. A quel punto per Fabrizio sarebbe stato più sem-plice seppellire, tra le macerie, anche tutta la sua speranza: “per un attimo ho pensato che avrei potuto accendere un fiammifero e chiu-derla lì. Il palazzo era inagibile, e i proprieta-ri stavano decidendo di farlo demolire”. Ma se c’è uno che, dalla vita, ha imparato ad arran-giarsi, a rimboccarsi le maniche, ad aggirarsi nella polvere, se c’è uno che sa che la vita, per quanto bella, poche cose regala gratis, questo è certamente Fabrizio: “Ho deciso di svuotare il magazzino con l’aiuto dei Vigi-li del Fuoco e molti amici. Perché andare avanti? Semplicemente perché su quello che c’era in quel magazzi-no avevo puntato tutto, perché doveva essere

la mia ‘pensione’. Gli amici sono una delle grandi fortune della vita, e i miei hanno rischiato per me, per vedermi andare avanti, per farmi felice. Valeria, mia moglie, ha tremato all’idea che andassi dentro a quell’edificio pericolante per dei libri, ma mi è stata vicina e ha accettato questa mia vita fatta di ‘voler bene

alle cose’, e ha aiutato me e i nostri amici in quei mo-menti difficili e deprimenti. E, allora, ci ho provato. Ci ho creduto. Ci sono riusci-to”. Grazie alla determina-zione e all’aiuto di tanti ora Fabrizio potrà inaugurare, sabato 8 dicembre alle 16, il suo nuovo negozio-magaz-zino, al civico 27/a di Stra-dello Soratore nel quartiere Sacca di Modena. “Invito tutti a venire a conoscere quanto ho raccolto in 12 anni di attività. Troverete cose curiose, non rare o d’antiquariato, ma che pos-sono far tornare bambini, o riempire vuoti in colle-zioni, o essere il pezzo che si desiderava da tempo’. Il tempo ritrovato: questo il nome del rinato negozio. Come il titolo dell’ultimo romanzo della Recherche proustiana, come il tempo che ognuno di noi riscopre quando ‘resuscita’ tra gli scaffali o i bauli della sua casa qualcosa che pensava di aver perso da molto tem-po – o che addirittura aveva dimenticato – e che gli per-mette di rivivere momenti ed emozioni ormai passate. Come il tempo della spe-ranza di Fabrizio, e del suo futuro. Il tempo ritrovato in un luogo ritrovato, perché gli edifici possono crollare, l’umana volontà di guarda-re al futuro, no.

Marcello Marchesini

il primo premio per il miglior bilancio di sostenibilità nella categoria delle pmi

aimag vice l’oscar di bilancioil 3 dicembre si è svolta, nella sede di Borsa Italia-na, la Cerimonia della

consegna degli Oscar di Bilancio, il riconoscimento promosso e gestito da Ferpi – Federazione relazioni pubbliche italiana che premia le organizzazioni che nel corso del 2012 hanno attuato la migliore rendicon-tazione economica, sociale e ambientale e una comuni-cazione efficace e innovativa verso tutti i pubblici di riferi-mento. aimag ha ottenuto il più alto riconoscimento, nella categoria delle piccole medie imprese non quota-

te, poiché “ha presentato una rendicontazione chiara e completa degli obiettivi raggiunti e di quelli previsti nel prossimo triennio”.Aimag, redige, ormai da molti anni, oltre al bilancio economico, anche quello di sostenibilità. Si tratta di un documento che l’azienda ha scelto di realizzare in quanto costituisce un importante strumento per relazionarsi con i propri stakeholder dando conto dei progetti svolti, dei risultati ottenuti e

degli impegni che si assume per il futuro. Viene appro-vato insieme al bilancio d’esercizio, per evidenziare come le prestazioni econo-miche, sociali e ambientali siano - per Aimag - stretta-mente correlate. ll presiden-te mirco arletti, nel ritirare il premio, ha dichiarato: “siamo molto soddisfatti che, per la seconda volta dopo il 2005, ci venga attribuito questo presti-gioso premio che dimostra come la redditività non

possa essere disgiunta dagli obiettivi di carattere sociale e ambientale e come, anzi, ciascuno di questi aspetti sia strettamente correlato all’al-tro. Questo riconoscimento è per noi un importante stimolo per uscire anco-ra più rapidamente dalla situazione che il terremoto ha prodotto, anche se i primi importanti risultati sono già stati ottenuti perché a sei mesi dal sisma quasi tutte le sedi e gli impianti sono stati ripristinati”.

Mirco Arletti

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707.12.2012 n° 44

L’Angolo di Cesare Pradellasisma: 10 alla popolazione, 4 alle istituzioni

Banche

proroga delle rate dei mutui

le banche prorogano al 30 giugno 2013 il termi-ne di presentazione delle

domande per la sospensione delle rate dei mutui per le vitti-me degli eventi sismici che han-no colpito l’Emilia nel maggio scorso. E’, si legge in una nota, “un’opportunità offerta al ter-ritorio”. Le banche che hanno dato la disponibilità sono Banca di Imola (Gruppo Cariravenna), Banca Popolare dell’Emilia Ro-magna, Banco S.Geminiano e S. Prospero (Banco Popolare),Bpm (Banca Popolare di Milano), Carige, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Ravenna - Cassa di Risparmio in Bologna (Gruppo Intesa Sanpaolo), Federazione BCC Emilia Romagna, per conto delle BCC interessate Credito Emiliano, Sanfelice 1893 Banca Popolare, Unicredit.

errani assicura che i contributi arriveranno dal 10 gennaio

sarà vero?

“I contributi arriveranno: dal 10 gennaio ci saran-no 6 miliardi di euro per le

imprese e le abitazioni con un meccanismo tutto in bianco”. L’ha detto nel corso di un con-vegno della cgil a Modena il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco errani, sulle risorse per le popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio. “Le risorse ci sono - ha aggiunto - e se ci fosse un intoppo auto-maticamente questo ‘territorio’ sarebbe a Roma. Non chiedia-mo assistenza ma quel che è giusto è giusto: da soli non ce la facciamo”. Parlando di risorse per la ricostruzione, Errani ha poi invitato tutti a presentare “la domanda, perché i contri-buti per i lavori arriveranno. Però denunciate la gente che vi propone un affarone: andate in Prefettura perché il problema delle infiltrazioni della mafia è un problema serio”.

La poLiTica spinge suL piede deLL’acceLeRaToRe ReLaTivamenTe aLLa cosTRuzione deLLa cispadana, pResenTaTa come un’oppoRTuniTà di RiLancio peR i TeRRiToRi coLpiTi daL sisma

il terremoto fa da apripista alla cispadana ma qualcuno non ci sta

Anche se il sisma dello scorso mag-gio ha, per ovvie

e legittime ragioni, ca-lamitato l’attenzione sui suoi disastrosi effetti, non per questo le questioni che prima del 20 maggio dividevano gli animi sono scomparse. Se per qualche mese sono state accantona-te per rispondere all’emer-genza terremoto, i vari nodi irrisolti che riguardano il territorio stanno lentamen-te tornando a galla. Uno dei più complessi riguarda la Cispadana, ovvero l’auto-strada che dovrebbe, tra gli altri, attraversare il territo-rio del Comune di Novi di Modena e che ha sempre suscitato su una consistente fetta di popolazione molte polemiche, opposizioni e mal di pancia. A tentare di far tornare a puntare i riflettori sul tema è Silva-no Tagliavini, portavoce del Coordinamento No Cispadana. “Ho avuto notizia da fonte attendi-

bile di forti pressioni da parte del presidente Vasco Errani nei confronti della commissione incaricata di valutare il progetto presen-tato – dichiara - per ridurre i tempi di approvazione della V.I.A (Valutazione di impatto ambientale) nazio-nale, adducendo l’urgenza dell’opera come sinergica alla ricostruzione post terremoto. E’invece facil-mente intuibile – prosegue Tagliavini - come questi tempi siano pensati solo per avere qualcosa in mano da presentare alle prossime elezioni nazionali e a quelle regionali del 2015”. Insom-ma, secondo chi si oppone al progetto autostradale, la

volontà è quella di schiac-ciare l’acceleratore, per ar-rivare a presen-tare il progetto esecu-tivo e proce-dere alla cantie-rizzazio-ne nel secondo seme-stre del 2013. E, per farlo, la Cispa-dana è presentata come un’opportunità di rilancio,

premendo il tasto della ripartenza economica di

quei ter-ritori che le scosse hanno martoria-to. Opera-zione che Tagliavini stigma-tizza con fermezza: “tutto que-sto, al di là dell’opi-nione che uno ha sulla Ci-spadana,

rivela un indubbio disprez-zo delle regole democra-

tiche e di partecipazione, regole che tanto sono state declamate a proposito delle Primarie, perché la richie-sta di accelerazione dei tempi di approvazione è la negazione di ogni possibi-lità di reale partecipazione dei soggetti interessati, non solo dei privati cittadini o delle associazioni, ma an-che delle amministrazioni locali toccate dal progetto. Finora ho sempre tenuto un atteggiamento di rispetto per le cariche istituzionali che sostengono questa ope-ra, ma credo sia giunto il momento di esprimere tutto il mio profondo disgusto nei confronti di una politica superata e avulsa dalla real-

tà. Una banda di cialtroni, capaci solo di concepire l’azione politica, nell’am-bito economico e dei trasporti, come strumento per il consenso elettorale di breve periodo, e la Cispa-dana ne è l’esempio più lampante. Non possiedono la capacità culturale di mettere in atto un’azione di lungo respiro, e per questo sono un grave pericolo per tutti noi, in particolare per le generazioni future”. Insomma, pare che il sisma abbia acuito l’opposizione e la rabbia di chi, questa opera, l’ha sempre giudica-ta non soltanto inutile ma, anche dannosa.

Marcello Marchesii

Silvano Tagliavini

Qualcuno ha scritto che il nostro

territorio basa la propria storia sul lavoro manuale e intellettuale, sulla forza d’animo e sullo spirito di sacrificio dei suoi abitanti. Tutto vero, come dimo-stra la straordi-naria reazione dei cittadini colpiti dagli effetti del sisma, dagli imprenditori ai lavoratori dipen-denti. Persone che, unite, hanno lavorato giorno e notte in situazioni di pericolo, pur di mettere in sicurezza gli impianti e i capannoni non crollati al fine di salva-guardare le commesse, l’attività e i posti di lavoro.La nostra terra ha stupito l’Italia intera per la reazio-ne immediata che ha avuto, non arrendendosi e non rimanendo vittima della rassegnazione, pur di fron-te alla latitanza di Regione e Governo. Una latitanza che ha generato un diffuso senso di rabbia.E sono stati numerosi gli esempi di impegno, tena-cia e abnegazione in tutti i Comuni colpiti. A Carpi l’azienda agricola Garzetta e stabilimenti industriali importanti come Goldoni, Angelo Po, Cmb, Chimar, pur di fronte a danni più o meno gravi, si

sono ripresi immediata-mente con le loro forze e coi loro soldi, senza per-dere clienti né giornate di lavoro per i dipendenti. A Rovereto aziende come All Flex di Alessandro Catti-ni, Lameplast di Giovanni Ferrari, oppure la contigua Tattica di Claudio Marti-nelli, hanno perso soltanto qualche giorno di lavoro e titolari e dipendenti si sono adoperati per rimettere in funzione gli apparati produttivi, sempre e solo con le proprie risorse. Lo stesso dicasi per il Casei-ficio Razionale novese che ha visto 80mila forme di formaggio Parmigiano in fase di stagionatura cade-re a terra. Ma la fantasia e la voglia di fare hanno consentito di vendere nello

spaccio interno pezzi delle forme salvate dallo schiac-ciamento. A Mirandola esemplare è stato il caso di Alberto Mantovani, della Manto-vanibenne, che si è calcato il casco giallo in testa e coi suoi operai si è improvvi-sato muratore e falegname per cercare di salvare il salvabile. “Ma Monti, Er-rani o Muzzarelli, oltre alle belle parole di incoraggia-mento di questi mesi, cosa hanno fatto di concreto per noi, per nostre aziende e le nostre case distrutte?”, l’angosciosa domanda dell’imprenditore è rimasta senza risposta.Altro caso limite quello della ditta Budri sempre di Mirandola, azienda di lavorazione del marmo,

che ha avuto danni ingenti e che, pur di continuare a lavorare, per non per-dere ordini, ha trasferito la propria produzione in Veneto, con tanti chilometri da percorrere per titolari e dipendenti. “Ma nessuno di noi si è pianto addosso – ha affermato con orgoglio Budri – perchè siamo gente concreta, ma un contributo dal Governo, dopo tutte le promesse ricevute, ce lo aspettavamo”. Sorin operante nel settore del biomedicale, nonostante il crollo dei capannoni, non ne ha voluto sapere di lasciare il comprensorio e si è data da fare da sola, senza l’aiuto di nessuno. Infine la Casoni di Finale Emilia, un’azienda storica nella produzione di liquori,

ora controllata da Averna, ha conti-nuato a lavorare e a produrre nono-stante i crolli. “Ci aspettavamo che almeno una delle promesse fatte dal-le autorità regio-nali e governative – dice amareggiato Mario Casoni, con un passato di pilota di Formula 1 – si concretiz-zasse a breve, ora speriamo soltanto che almeno venga rinviato il paga-mento delle tasse. Credo ci spetti”. Infine Gianpaolo Palazzi, titolare di una ditta meccani-

ca di San Felice che sbotta amareggiato e deluso, ma non rassegnato: “ Che fiducia possiamo ancora avere in questo Governo e in questa Regione? Finora siamo andati avanti da soli e a nostre spese e l’im-pressione diffusa è che il Governo abbia fortemente sottovalutato la situazio-ne ma a Roma debbono capire che se le imprese non lavorano non solo non potranno pagare le tasse, ma non produrranno nem-meno ricchezza e Pil, che è uno dei vanti di questo territorio. E chi provvederà ai dipendenti che nei giorni dell’emergenza sono stati commoventi restando al nostro fianco per cercare di ricostruire e rimettere in funzione i macchinari?”.

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8 07.12.2012 n° 44

Ph Marco Vignoli

“se vogLiamo andaRe inconTRo aL FuTuRo non doBBiamo aveRe pauRa di camBiaRe” ha deTTo maTTeo Renzi che ha caTaLizzaTo peR TuTTo iL Tempo L’aTTenzione deLLe miLLe peRsone pResenTi a caRpi aL cinema coRso

renzi infiamma carpiA

rriva a Carpi a bordo del suo camper e sa-luta tutti mentre corre

veloce sul palco del cinema Corso stracolmo di gente, fac-ce di ogni tipo: giovani e meno giovani, donne e uomini, tut-ti lì per vederlo dal vivo e per sentire cosa ha da dire. E Matteo Ren-zi non delude le aspettative cata-lizzando l’atten-zione per tutto il tempo.Parla camminan-do avanti e indietro sulla peda-na, si lascia andare a diverse battute, racconta di sé e della partita che ha deciso di gioca-re: “proveremo a vincere, èuna partita difficilissima, ma anche molto bella che abbia-mo giocato con onestà: se c’é qualcosa che mi ha dato noia è che qualcuno abbia messo in discussione la nostra corret-tezza. Se tutti facciamo l’ul-timo sforzo, riusciamo a por-tare a casa il risultato pieno”. Non è difficile capire che cosa abbia risvegliato la passione politica in occasione di queste Primarie. Renzi è lo schok che ha rianimato il Centrosinistra portando al voto anche perso-ne non iscritte al partito: “tanta gente - ha detto - è tornata ad appassionarsi. E’ per questo che, secondo me, è un errore restringere la partecipazione”. E’ ancora convinto di poterce-la fare contro Bersani e parla di quello che gli piacerebbe realizzare se fosse eletto, convinto che “si può fare una politica diversa”.

Parla dell’economia e della congiuntura negativa che, associata al terremoto, sta mettendo a dura prova i ‘co-riacei’ emiliani; della scuola da rifondare e dei politici da

di quelli che tira colpi sotto la cintura. Ma con quell’allena-tore lì in campo ci vanno solo le vecchie glorie, si gioca in difesa e la partita non si vince”. La destra? “Dovrebbe fare un monumento a quella genera-zione di centrosinistra”.Gli occhi di alcuni si fanno lucidi ed è spontaneo familia-rizzare con chi ti sta accanto e condivide la stessa emozione. E’davvero anacronistico pen-sare, come certa parte del Pd, che comunicare bene sia una roba di destra. “A chi dice che se perdo cam-bierò partito ribadisco che il Pd è anche casa mia, ma io sogno un centrosinistra che si liberi dall’angoscia di parlare male di Berlusconi. La destra non è il futuro, il futuro siamo noi”. Matteo Renzi arriva al cuore quando invita i suoi sostenitori a “cercare di costruire il pro-prio domani non per Matteo Renzi, ma per prospettare un domani diverso perché il fu-turo non può essere solo una minaccia. Ci vogliamo portare i nostri figli con determinazio-ne e coraggio”.Se vogliamo andare incon-tro al futuro, insomma, non dobbiamo avere paura di cam-biare, sostiene Renzi. Ma per vincere pare che ci sia bisogno di più tempo.

Sara Gelli

rottamare, “quelli che coi loro intrighi stanno intorbidendo l’acqua della politica”.Del suo avversario Bersani dice che “è una bravissima persona. Io non sarò mai uno

Il suo entusiasmo è conta-gioso e dalla platea c’è chi interviene per sostenerlo, per punzecchiarlo ( “vi vedo

tonici!” commenta Renzi), per dire la sua: gli occhi sono tutti per lui e non c’è modo di di-stogliere lo sguardo.

a caRpi, domenica 2 dicemBRe, più di 8miLa eLeTToRi deL cenTRo-sinisTRa sono ToRnaTi aL voTo peR iL BaLLoTTaggio deLLe pRimaRie di coaLizione. Renzi conquisTa iL 39,53 e BeRsani iL 60,47% dei consensi

La prima spallatal

a fotografia vera della situazione politica all’interno del Pd

l’aveva fatta prima del voto la segretaria della Cgil Susanna Camusso quan-do aveva ammesso, forse involontariamente o inge-nuamente che “sarebbe un problema se al ballottaggio vincesse Renzi”. E aveva ragione perchè se domeni-ca avesse vinto Renzi, egli avrebbe “buttato a mare”, come ha dichiarato più volte, la realtà di un partito conformista, fermo e stati-co, conservatore nel gestire l’esistente, condannato ad allearsi con la Sinistra radicale per governare il Paese e a strizzare l’occhio ai Centri sociali e a Di Pietro, a non contrastare la Cgil (che resta il più grande serbatoio di voti del Pd) e a lisciare il pelo ai giudici di magistratura democratica.E invece da oggi ci ritro-viamo ancora il vecchio partitone che continuerà a basarsi sull’usato sicuro rappresentato da Pier Luigi Bersani, contrario al par-tito nuovo delineato invece da Matteo Renzi. Un usato sicuro che basa la sua forza sulla collaudata macchina organizzativa fedele alla

maggioranza, al gruppo dirigente rappresentato oggi come ieri da Bersani e da D’Alema, dai presidenti delle Regioni come Errani a dagli amministratori locali. Se fosse dipeso dal vecchio apparato, Bersani avrebbe vinto al primo turno, senza bisogno del ballottaggio, cui invece l’ha costretto Renzi, che ha fatto vede-re, nonostante gli sforzi dell’apparato burocratico interno, che c’è una parte viva e attiva del ‘partitone’ che vorrebbe cambiare la vecchia guardia prove-niente dal vecchio Pci, in particolare qui a Carpi, a Modena, in Emilia. E spiace vedere che una parte della Margherita, quella proveniente dalla ex Dc, non ha saputo scrollarsi di dosso questa paura del cambiamento e ha tenuto bordone al vecchio appa-rato di scuola comunista. Incredibile. Perchè questo significa guardare indietro invece che avanti e non ado-

perarsi perché il Pd diventi un vero partito progressi-sta analogo alle moderne socialdemocrazie europee, slegato dalle vecchie ideo-logie massimaliste, pacifiste o terzo mondiste già con-

dannate dalla storia prima ancora che dagli uomini.Ha vinto insomma l’idea - partito che non ha ancora archiviato il suo ingom-brante passato comunista e post comunista (i vari

Bersani e D’Alema cercano di fare dimenticare di essere stati dirigenti nazionali della Fgci e che andavano ai Festival della gioventù comunista di Mosca o di Praga), quel partito che

non fa scelte coraggiose di rottura col passato, che non ha il coraggio di definirsi socialdemocratico, come lo sono gli altri partiti pro-gressisti europei. Niente di tutto questo e l’usato sicuro di Bersani garantisce ‘stabilità’ e conservazione dell’esistente a un apparato fermo, ingessato e refrat-tario a ogni cambiamento culturale, di metodo e di mentalità. L’unica consolazione per quel 40 per cento del partito che ha cercato di contrasta-re questo disegno conserva-tore del potere e per quanti dall’esterno guardavano con interesse a questo tenta-tivo di cambiamento è che, comunque, è stato inferto un primo salutare scossone all’establishment e che una nuova classe dirigente si è affacciata alla ribalta dive-nendo punto di riferimento per il riformismo italiano con cui da oggi è necessario fare i conti.

Cesare Pradella

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907.12.2012 n° 44

Franco Mosconi

La meTamoRFosi deL modeLLo emiLiano - L’emiLia Romagna e i disTReTTi indusTRiaLi che camBiano è iL TiToLo deL nuovo LiBRo cuRaTo da FRanco mosconi, pRoFessoRe di economia indusTRiaLe deLL’univeRsiTà di paRma

quel gran pezzo d’emilia...Tasse sempRe più pesanTi, TagLi LineaRi, TeRRemoTo... quaLi impRese neL nosTRo TeRRiToRio RiusciRanno a sopRavviveRe? quando FiniRà La cRisi? in uno scenaRio economico sempRe più compLesso, iL doTToR mosconi deLinea Le azioni che La poLiTica poTReBBe meTTeRe in aTTo peR FavoRiRe La sopRavvivenza deL viRTuoso modeLLo emiLiano e quaLi sTRaTegie deve adoTTaRe quesT’uLTimo peR manTeneRsi a gaLLa in un meRcaTo compeTiTivo e gLoBaLizzaTo.

Fondo straordinario anticrisi: la Fondazione crc eroga un contributo

750mila euro per i più debolila Fondazione cassa di risparmio di carpi stanzia 750mila euro a

favore del Fondo Straordi-nario Anticrisi, per tutelare le famiglie e i lavoratori del territorio colpiti dalla crisi. Con questa integrazione l’interven-to della Fondazione raggiunge complessivamente i 2 milioni e 150mila euro. “La Fondazio-ne - spiega il presidente Gian Fedele Ferrari - già da tempo ha rivolto una speciale attenzio-ne alle tematiche sociali dando

risposte ai bisogni reali delle famiglie colpite dalla crisi occu-pazionale. Il Fondo Anticrisi che vede la collaborazione degli uf-fici sociali dei comuni dell’Unio-ne Terre d’Argine, rappresenta uno strumento tempestivo ed efficace per tamponare molti effetti destabilizzanti di questa perdurante congiuntura aggra-vati dal sisma. Il nostro Ente, negli ultimi quattro anni, per

aiutare i residenti a superare la difficile situazione econo-mica che ci sta attanagliando ha stanziato circa 3 milioni di euro”. L’accesso al fondo è re-golato da un bando rivolto ai residenti dell’Unione. Lo stan-ziamento andrà a coprire i Co-muni di Carpi, Novi di Modena e Soliera, mentre le risorse messe a disposizione dall’Amministra-zione Comunale di Campogal-

liano e dalla Fondazione cr modena, pari a 50mila euro, potranno essere utilizzate dai cittadini del Comune di Cam-pogalliano. L’intervento con-sente di erogare ai lavoratori colpiti dalla crisi occupazionale un contributo, una tantum, di 1.800 euro per famiglie con figli a carico e di 1.000 euro per nuclei famigliari senza figli. L’aiuto è rivolto a tutti i cittadini

italiani o stranieri in regola con il permesso di soggiorno, resi-denti nei comuni dell’Unione, con una dichiarazione ISEE non superiore a 20mila euro, che abbiano subito una riduzio-ne del proprio reddito dal 1° gennaio 2009. La raccolta delle domande è prevista fino al 22 dicembre. I contributi verranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili e nel rispetto del punteggio ottenuto in gra-duatoria, sulla base dei criteri individuati dal bando.

il nuovo libro di Franco mosconi

e’ da pochi giorni in libreria La me-tamorfosi del Modello emiliano. L’Emilia Romagna e i distretti in-

dustriali che cambiano. Il volume curato da Franco mosconi e dedicato all’amico edmondo Berselli è pubblicato dalla società editrice Il Mulino (pp. 334, 18 euro). Il testo raccoglie i risultati di un vasto progetto di ricerca che lo stesso Mosconi ha condotto negli ultimi tre anni presso il suo Ateneo. Il progetto di ricerca e il volume sono stati resi possibili grazie al contributo della Fon-dazione Cariparma, nonché di Confindustria Modena, Unindustra Bologna. Unindustria Forlì-Cesena, Industriali Reggio Emilia e Unione Parmense degli industriali. Sul sito www.cattedramonnet-mosconi.org sono disponibili materiali; il caso del distretto carpigiano è stato presentato nel Seminario del 6 aprile 2011 a cura degli economisti del Servizio studi di Intesa Sanpaolo.

Ormai dell’ottimismo non è rimasto che l’odore. Ogni dub-

bio è stato fugato, spazzato via da un vento tumultuoso che non accenna a diminuire: la crisi economica ha investito in pieno il vecchio continente. Come il cugino d’oltreoceano, l’Europa deve infatti misurarsi con una depressione economi-ca che non ha precedenti da diversi decenni a questa parte: forse la più grave dall’inte-grazione comunitaria degli Anni ‘50. Come un pugno allo stomaco, la crisi continua a mordere duro e, democratica-mente, non risparmia il nostro territorio, il cui tessuto im-prenditoriale è in forte soffe-renza. Cosa occorre fare allora per non sacrificare sull’altare della crisi il modello manifat-turiero emiliano? Quali stra-tegie occorre mettere in atto per evitare il collasso della nostra economia fortemente compromessa anche dal sisma di maggio? Quali modelli di crescita devono esser presi ad esempio? E, soprattutto, cosa può fare la politica per aiuta-re il nostro Paese, sempre più impoverito - e incattivito - a non recedere? Quali sono gli scenari che ci attendono? A tratteggiare le opportunità e le sfide che la crisi ci pone di fronte è il dottor Franco Mo-sconi, professore di Economia Industriale dell’Università di Parma e titolare della cattedra Jean Monnet, che ha dato alle stampe il libro, La metamor-fosi del Modello emiliano - L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano.Dottor mosconi, cos’è il modello emiliano?“E’ un “modello” che ha sa-puto conciliare efficienza ed equità o, in altri termini, crea-zione di ricchezza e coesione sociale. Sono, queste, le due facce di una stessa medaglia: l’economia di mercato. E guai a dimenticarsi dell’una a vantaggio solo dell’altra. Le società più eque sono quelle che, alla fine, crescono an-che di più. Si pensi ai Paesi Scandinavi e, soprattutto, alla

Germania”.in un mercato globalizza-to ha ancora senso parlare di tale modello?“Certamente. La globaliz-zazione non comporta la ne-gazione, tout court, dell’im-portanza del territorio e del ruolo di una comunità locale. Territorio e spirito comunita-rio contano, eccome, per la crescita di un solido sistema di imprese. Beninteso, negli anni del dominio assoluto dei “castelli di carta” (i derivati e tutte le diavolerie della finan-za creativa) si è fatta passare l’idea che produrre - fare le cose - non contasse più nulla. Abbiamo visto com’è anda-ta a finire. Oggi, nel mondo, a cominciare dagli Usa del presidente Obama, si sta di-scutendo del “revival” della manifattura. Il modello emi-liano, proprio in forza del fatto che la sua vocazione manifat-turiera non l’ha mai perduta, deve e può giocare un ruolo per la definitiva riscoperta della manifattura”.retto da un’ossatura pret-tamente manifatturiera, il nostro sistema economico regionale come si muove nel panorama della nuo-va geografia economica mondiale?“Due dati fra i tanti che si potrebbero citare. Primo: nel 2011 l’economia dell’Emilia Romagna realizzava esporta-zioni per circa 48 miliardi di euro, a fronte di 30 miliardi di importazioni; ebbene, nessu-

na regione italiana realizza un surplus commerciale di questa entità, che in regime di cambi fissi (l’euro) dipende essen-zialmente dalla capacità del-le nostre imprese di produrre beni di qualità e di venderli in giro per il mondo. Secondo: se l’Unione Europea resta an-cor oggi il principale mercato di sbocco, cresce anno dopo anno il peso - nel nostro export - dei Paesi “emergenti”. Nei 4 celebri BRIC (Brasile, Rus-sia, India e Cina) unitamente a Turchia e Sud Africa, due importanti protagonisti di que-sti anni, sono state esportate merci, nel 2011, per 6 miliardi di euro”.alla luce dello studio sul modello emiliano che lei ha coordinato in questi ul-timi anni, come è cambia-to il distretto del tessile/abbigliamento di carpi?“Del distretto carpigiano ab-

biamo parlato nei Seminari della primavera 2011 (la pre-sentazione di ISP è disponibile sul sito della mia Cattedra) e del distretto si parla nel libro (segnalo i capitoli del direttore dell’Osservatorio Nazionale Distretti e di F. Guelpa, oltre che la mia introduzione). La metamorfosi, ossia la trasfor-mazione qui avvenuta, è quella ormai ampiamente nota, anche grazie ai lavori di Daniela Bi-garelli: una nuova élite di me-die imprese (“medie” secondo la definizione di Mediobanca) si è venuta affermando nell’ul-timo decennio; imprese dotate di un proprio marchio (brand), con lo sguardo rivolto ai nuovi mercati emergenti e sempre più impegnate nelle fasi a monte e a valle del processo produttivo (design, marketing, negozi monomarca)”.numerose le pmi che stanno chiudendo i bat-tenti: c’è una ricetta per far fronte a questa crisi, dal momento che tirare le cinghia non è più suf-ficiente?“Come non c’è la bacchetta magica nel campo delle politi-che macroeconomiche (bilan-cio pubblico, moneta...), non esiste neppure per le politiche microeconomiche (imprese, forza-lavoro...). Credo tutta-via che giunti al punto in cui siamo, sia assolutamente in-differibile una grande - vorrei dire, gigantesca - riduzione del cuneo fiscale: l’unica manovra di politica economica che, al

tempo stesso, riduce il costo del lavoro per l’imprenditore e aumenta il netto in busta paga per il lavoratore. I bilanci del-le famiglie normali sono uno dei veri drammi del Paese. Su questi occorre intervenire sia per ragioni di equità - le disu-guaglianze stanno crescendo enormemente - che per ragioni di efficienza, poiché i consumi non possono ripartire se i red-diti reali diminuiscono”.tasse sempre più pesanti, tagli lineari, terremoto... chi pensa potrà sopravvi-vere tra le imprese e con-tinuare a crescere?“La combinazione tagli, tasse e terremoto dà la misura della gravissima crisi che stiamo at-traversando. Le imprese sono organismi vitali che rispon-dono al mutato contesto ester-no con nuovi comportamenti. Certo, c’entra Darwin e la se-lezione naturale della specie applicata, per così dire, a una “popolazione di imprese”. Quelle medie e grandi hanno le spalle abbastanza robuste per (provare a) farcela: negli ultimissimi anni lungo la via Emilia sono sorti nuovi Cen-tri ricerche, ovvero laboratori pieni di tecnici e scienziati de-diti a studiare e sperimentare nuovi prodotti/processi nelle scienze della vita, nella green economy, nella meccatronica, e così via”.e cosa fare invece per le piccole e micro imprese?“Queste, che sono la maggio-ranza, vanno aiutate da una seria e lungimirante politica industriale, che ha i suoi ca-pisaldi nelle reti d’impresa e nella creazione di Istituti per la Ricerca applicata e l’Istru-zione tecnica superiore. Senza un rinnovato impegno negli investimenti in conoscenza (ricerca e sviluppo, capitale umano, Ict) non si va più da nessuna parte”.monti ha dichiarato che l’euro è irreversibile e che restare in euro zona sia vantaggioso. condivide? Quali le zone d’ombra?“Condivido integralmente. Le zone d’ombra hanno a che fare

col mancato bilanciamento della politica monetaria, che è nella mani della BCE a Fran-coforte, con una politica di bi-lancio europea, spostata cioè dagli angusti livelli nazionali al livello sopranazionale (Bru-xelles e Strasburgo). Qualcosa si sta muovendo, ma sono pas-si ancora troppo timidi. Forse solo gli Eurobond - titoli del debito pubblico emessi non già dai singoli Stati ma dalla Ue in quanto tale - potrebbero dare, qui e ora, il necessario colpo d’ala”.come la politica - ai vari livelli di Governo - potreb-be aiutare il modello emi-liano a sopravvivere?“Occorre anzitutto una ridu-zione del cuneo fiscale (livello nazionale) e mettere mano a una nuova politica industria-le concertata fra Bruxelles, Roma e Bologna che stimoli, nelle imprese di ogni dimen-sione, sia gli investimenti in conoscenza che l’espansione verso i nuovi mercati orien-tali, dell’America Latina e dell’Africa.Dalle nostre parti c’è un capitale sociale - ne scrive Giacomo Degli Antoni in un capitolo del libro - davve-ro elevato: sono quelle reti di fiducia che portano persone di mondi diversi a cooperare fra loro in vista di un obietti-vo comune. Tutti, nel Paese e ben al di là dei suoi confini, hanno ammirato la reazione degli emiliani dopo il violento terremoto del 20 e 29 maggio. E’ una reazione che affonda le sue radici in questo spiri-to comunitario, che viene da lontano e che oggi va coltiva-to, praticato e insegnato alle giovani generazioni”.Quando pensa finirà la crisi?“Abbiamo, per fortuna, due “super Mario”, per dirla come la grande stampa internazio-nale ama chiamare il presi-dente del consiglio Monti e il presidente della BCE Draghi. Entrambi, con tutte le caute-le del caso, hanno lasciato intravedere la possibilità di un’inversione di tendenza per il 2013 (più nella seconda metà che nella prima). Possia-mo anche provare a metterla così, per sdrammatizzare: Carry on è la bella canzone dei Fun che Radio Bruno ci fa ascoltare molto spesso in questo periodo. Prendiamolo come un viatico per l’anno che sta arrivando a grandi passi, riferendo il “Va avanti” alla nostra straordinaria comunità emiliano-romagnola”.

Jessica Bianchi

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10 07.12.2012 n° 44

Giorgia Di Gioia

celebrata la quarta giornata nazionale del parkinson

La musica che protegge il nostro cervellosabato 24 novembre si è celebrata la quarta Giornata Nazionale

del Parkinson con l’intento di richiamare l’attenzione e dare informazioni su questa malattia che colpisce in prevalenza persone di età superiore ai 60 anni ma che, sempre più frequentemen-te, esordisce anche in età giovanile. A Carpi erano tre le postazioni informative con la presenza di volontari del Gruppo parkinson e di medici del Reparto di Neuro-logia dell’Ospedale di Carpi: una presso il Ramazzini, una all’interno del mercato co-perto di Porta Modena e l’al-

conferenza sulla musicoterapia. Quest’ultima iniziativa, alla presenza di un centinaio di persone, è stata condotta dalla musicotera-peuta monica maccaferri e arricchita dagli interventi della logopedista sara Vitolo e dei neurologi mario Baratti e stefano amidei. La conferenza ha dimostrato, su basi scien-tifiche, come la musica, nelle sue varie forme, possa

contribuire a riat-tivare determinati circuiti neuronali del nostro cervello la cui funzionalità viene spesso com-promessa dalla ma-lattia di Parkinson, ma anche dall’ictus cerebrale. L’invito è stato quindi quello di partecipare numerosi al corso gratuito di musico-

terapia promosso dal Gruppo Parkinson e dall’associazio-ne alice - sezione di carpi che si tiene ogni lunedì pres-so il Centro Sociale Graziosi, dalle 15 alle 16,30.

tra presso l’Auditorium della Biblioteca Loria dove si è tenuta anche un’interessante

doLceamoR è iL nuovo negozio speciaLizzaTo neL Fai da Te in cucina e neLLa pasTicceRia casaLinga di coRso caBassi, 16. “qui - spiega una deLLe socie, RoBeRTa moRini - si

TRoveRà TuTTo L’occoRRenTe peR pRepaRaRe, decoRaRe e degusTaRe i doLci”.

sfidare la crisi con tanta dolcezza!e

’ sfogliando le pagine ingiallite di un

vecchio ricettario della nonna che nella mente creativa della carpigiana Roberta Morini na-

sce l’idea di

creare

DolceAmor. Un negozio a lungo sognato che, sin nel nome, profuma di crema di burro, mandorle, cacao... e della dolcezza di uno dei classici della pasticceria emiliana. Il desiderio di dar forma alla sua passione per la cucina e la pasticceria, ha radici lontane: “sono cresciuta tra cuoche straor-dinarie, ma i fornelli erano il regno incontrastato di mia madre e mia nonna. L’uni-co ambito in cui potevo

liberare la mia creati-vità erano i dolci, un

mondo affascinante e tutto da scopri-re. Dopo aver frequentato vari corsi di pastic-ceria, mi sono però resa conto che reperire la strumentazione necessaria è una missione a dir poco impossibile. Il sogno di creare un luogo spe-cializzato nel quale trovare tut-

te le “armi” del mestiere e

spiegare truc-chi e segreti della

pasticceria nacque circa una decina di anni fa

poi, però, la mia vita mi ha condotta su strade diver-se”. Due bimbi dopo e con

l’esplosione dirompente di quel coloratissimo e zuc-cheroso fenomeno chiamato cake design, Roberta ha ceduto alla tentazione e, finalmente, insieme all’aiuto della sorella Manuela, del marito Stefano Marengo e della commessa Giorgia Di Gioia, che hanno creduto in questa innovativa avven-tura, sabato 8 dicembre, in corso Cabassi 16, DolceA-mor alzerà la serranda. “Qui - continua Roberta - si troverà tutto l’occorrente per preparare, decorare e degustare i dolci”. Passione, creatività e cultura: sono questi gli ingredienti in cui Roberta crede e che ha sapientemente unito per ottenere la ricetta perfetta, malgrado la crisi. “Tre valo-ri che considero fondamen-tali per tentare di far fronte alla complessa congiuntura economica attuale. Ripen-sarsi, investendo in cultura e lavorando con entusia-smo e passione, può fare la differenza. Il nome stesso del nostro negozio, oltre a essere il dolce che mia madre faceva a mio padre quando erano fidanzati, racchiude proprio il nostro grande amore per la pastic-ceria e, di conseguenza, per

l’avventura che ci apprestia-mo a intraprendere. Inoltre è proprio in momenti di crisi che si riscopre il valore delle cose fatte in casa. A mano. Che tornano alla ribalta gli ingredienti naturali, sani e genuini. Dar forma a un hobby può essere un modo prezioso e gratificante per ri-sparmiare divertendosi”. Da DolceAmor potrete trovare un’ampia gamma di articoli per conoscere e innamorarvi

delle mille sfu-mature che la pasticceria ser-ba. “All’interno del negozio - sottolinea Ro-berta - ci sarà una ricercata selezione di libri di cucina, ingredienti e

strumenti per la preparazio-ne dei dolci e, grazie alla competenza di mio marito, una selezionata gamma di vini dolci, passiti e distillati per degustare al meglio ogni dessert rigorosamente fatto con le proprie mani”. Consulenza, degustazioni e corsi base di cake design e pasticceria casalinga com-pleteranno l’offerta, perché, conclude Roberta Morini, “c’è un mondo intero da imparare per riassaporare i sapori autentici d’un tempo e non lasciare che la sapien-za e le tradizioni della nostra terra vadano perdute”.

Jessica Bianchi

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1107.12.2012 n° 44

la Fabbrica del Lino forte dei successi ottenuti in Europa,

ambisce a nuovi mercati oltreoceano con la formula vincente di un prodotto di gusto e produzione italiana, 100% naturale ed ecocom-patibile.E’ il proposito di espandere

L’azienda caRpigiana di Luca pagLiani e monica BeRgianTi ha paRTecipaTo a ihmRs di new YoRk, La più impoRTanTe FieRa dedicaTa sia ai designeR che aLL’hospiTaLiTY

La Fabbrica del Lino conquista la grande melaL’oBieTTivo deL BRand, che ReaLizza anche Linee di aBBigLiamenTo, è queLLo di aveRe pResTo un show Room sTaBiLe a new YoRk e uno a miami.

l’azienda che ha portato Luca Pagliani e Moni-ca Bergianti, titolari del brand, a Ihmrs di New York, la più importante fie-ra dedicata sia ai designer che all’hospitality. La conferma che il gusto e la filosofia racchiuse nelle collezioni de La Fabbrica

del Lino piacciono come in Europa è stata immedia-ta, tanto che la collezione Home, esposta in fiera in uno stand dai raffinati colori naturali e polverosi, mixati alle nuove e vibranti tonalità del legno di rosa, del lilla e del calce, ha fruttato numerosi contatti

interessanti, sia statunitensi che sudamericani: (Brasile, Uruguay e Paraguay). L’obiettivo del brand, che realizza anche linee di abbigliamento, è quello di avere presto un show room stabile a New York e uno a Miami, per meglio approc-ciare quei mercati.

Luca Pagliani

queLLa deLLa FamigLia goRi e nadaLini è una BeLLa sToRia caRpigiana. La LoRo azienda di magLieRia Les FoLies non ha conosciuTo BaTTuTe d’aRResTo maLgRado La cRisi e ha conquisTaTo numeRosi meRcaTi esTeRi. La sTRada FaTTa è TanTa, i paesi conquisTaTi puRe ma, come spiega FRancesco nadaLini, non “si deve mai dimenTicaRe da dove si è venuTi. a caRpi siamo naTi, gRazie aLLo sFoRzo deLLa nosTRa FamigLia, e qui vogLiamo ResTaRe”.

piccole follie in corso roma“Les FoLies - covenT gaRden maLgRado neL nome sFoggi una vezzosa sFumaTuRa angLosassone è una soRTa di evoLuzione deLLa sToRia deLLa nosTRa FamigLia. un RiToRno aLLe Radici peR RicoRdaRe chi siamo e cosa vogLiamo”.

Les Folies covent garden in corso Roma, 14

per voi uno sconto del 15%

les Folies - covent Garden regala ai lettori di Tempo uno sconto

del 15% su tutti i capi per il mese di dicembre. Porta con te il giornale e goditi i tuoi acquisti scontati di Natale! E per scoprire tutte le vantag-giose novità settimanali del punto vendita basta chie-dere l’amicizia su Facebook, alla pagina Les Folies Outlet!

Quella della famiglia Gori e Na-

dalini è una bella storia carpigiana. Una di quelle nate tanti anni fa, in punta di piedi, gra-zie al nonno che, settimana dopo settimana, animava il mercato cittadino con il suo banco di calze. Uno spirito imprenditoriale ereditato anche dalla figlia, Bru-nella che, insieme al marito Emidio, scomparso lo scor-so anno, ha dato vita all’azienda di famiglia Brunella Gori. Oggi cono-sciuta come le Les Folies, l’azienda di maglieria, il cui cuore pulsante risiede nella nostra città, non ha conosciuto battute d’arresto malgrado la crisi imperante, come ci spiega Francesco Nadalini. “Da sempre lavoriamo con i mercati esteri, dall’In-ghilterra agli States, dalla Danimarca alla Corea, dal Giappone alla Cina. I capi

che produciamo, per lui e per lei, sono classici. Ele-ganti. I nostri filati, perlopiù cachemire e lana merinos, sono preziosi e di qualità e questo ci consente di produr-re le linee di punta di nomi prestigiosi come Paul Smith e Ben Sherman ad esempio.

Gran parte della maglieria in puro cachemire made in Italy vendu-ta da Harrods, i grandi magazzini più famosi di Londra, è di nostra produzione”. Les Folies, pur restando un’impresa a conduzione squisitamente famigliare, vanta oltre 300 collaboratori e, dopo essere cresciuta del 30% nel 2011 e, secondo le proiezioni, del 20% nel 2012, non dimenti-ca comunque le sue origini. “Carpi è la nostra città, qui ci sono le nostre radici - pro-segue Francesco - per tale motivo, pur senza trascurare la nostra mission aziendale all’estero, abbiamo deciso di aprire un outlet nel centro storico carpigiano, in corso Roma, 14. Un luogo sim-

trovare capi del tutto inno-vativi per il mercato italiano, come spiega Francesco: “gli stranieri comprano in Italia perchè i nostri prodotti hanno un valore aggiunto difficilmente rintracciabile altrove, ovvero la ricercatez-za dei filati. Requisito che, purtroppo il mercato inter-no non richiede. La nostra maglieria è ricercata. I nostri capi per uomo e donna sono oggetti preziosi, realizzati con filati di primissima qualità, basti pensare che il nostro merinos può essere lavato in lavatrice poiché è praticamente indistruttibile. La nostra azienda infatti ha sempre investito tutte le proprie risorse nella qualità del prodotto anziché nelle strategie di marketing, ope-razione lunga e faticosa che ci ha consentito di ottenere risultati consolidati e pre-mianti sul lungo periodo”. Capi soffici, caldi, glamour e prodotti rigorosamente in Italia che sanno coniugare qualità e convenienza: im-possibile infatti trovare capi di tale valore a prezzi tanto competitivi. “L’azienda - conclude Francesco - è nata in uno scantinato e, passo dopo passo, ha dapprima

bolico, centro nevralgico della vita cittadina, dell’ag-gregazione, del commercio, per dimostrare l’affetto che nutriamo nei confronti della Corte dei Pio. Les Folies - Covent Garden, malgrado nel nome sfoggi una vezzosa sfumatura anglosassone, è una sorta di evoluzione della storia di famiglia, quasi a ricalcare e nobilitare ulte-riormente le orme di nostro nonno. Un ritorno alle radici per non dimenticare chi siamo e cosa vogliamo”. Nel punto vendita - aperto dal martedì al sabato e per tutto il mese di dicembre anche la domenica - potrete

guadagnato l’angolo delle vetrine più in di Londra per arrivare poi a Copenaghen, Amsterdam, Berlino, Tokyo, Seoul. E, ancora, la capi-tale mondiale della moda occidentale, ovvero New York con ben tre clienti sulla 5° strada, oltre a 2.000 punti vendita su tutto il territorio americano e a Shanghai, ca-pitale orientale del fashion”. La strada fatta è tanta, i paesi conquistati pure ma, come conclude Francesco, non “si deve mai dimenticare da dove si è venuti e Carpi scorre nelle nostre vene. Qui siamo nati, grazie allo sforzo della nostra famiglia, e qui vogliamo restare”.

Jessica Bianchi

Francesco Nadalini

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12 07.12.2012 n° 44

“ Il suo affetto per noi ci

commuove. Quello che ha fatto per noi è straordinario. La sua assenza, soprattutto ora, in questi momenti di grande difficoltà, lascerà in ognuno di noi un vuoto incolmabile. Grazie don... per tutto”.

Don Andrea Zuarri

e’ con gRande commozione che La comuniTà paRRocchiaLe di BudRione migLiaRina paRLa deL “pRopRio” don, pReTe che accompagna Le LoRo viTe daL 2003 e che, daLL’8 dicemBRe, saRà TRasFeRiTo neLLa chiesa di RoveReTo

“amico, fratello e padre: grazie don andrea”

e’ con grande commo-zione che la comunità parrocchiale di Bu-

drione Migliarina parla del “proprio” don. Parole forti, quelle che i parrocchiani serbano per don Andrea Zuarri, prete che accom-pagna le loro vite dal 2003. “Il don è arrivato in sordina, nove anni fa. In punta di pie-di ha preso il posto di don Ivan ma, in poco tempo, ha conquistato il cuore di tutti, uno a uno”. Don Andrea possiede un dono straor-dinario, quello di saper ascoltare. “E’ instancabile - raccontano i parrocchiani - e sempre disponibile per dare un consiglio, donare una pa-rola buona o, semplicemen-te, ascoltare con attenzione ed empatia. E’ impossibile non aprirgli il cuore. Lui è stato amico, fratello e padre. Per tutti noi”. La furia del terremoto si è abbattuta con violenza sulla chiesa di Budrione e Migliarina: “non abbiamo più nulla, solo un’aula della canonica è agibile e il don, che dorme tuttora in roulotte, vi ha al-lestito una cappella. E’ dura - commentano i fedeli - ma siamo una comunità unita, perchè don Andrea ha co-struito una chiesa di uomini e non di mattoni”. E ora che sarà trasferito nella chiesa di Rovereto, a partire da sabato 8 dicembre, il dolore della comunità è palpabile:

“lui ha fatto così tanto per noi, ha dato vita a opere e a progetti per rispondere ai bisogni delle giovani

coppie, delle famiglie... ora tutto si fa più incerto. I nostri ragazzi hanno sempre trovato in lui un punto di

riferimento straordi-nario, perdere la sua spalla e il suo appog-gio quotidiani sarà una sfida per loro come per tutti noi. Ciò non toglie che siamo pronti ad accogliere con gioia il nuovo parroco don Andreji Wiska che sosterremo affinché possa portare avanti i progetti intrapresi”. Scomodo e diretto, come lo definiscono i suoi fedeli con affetto, Zuarri è uno di quei preti che non si lascia abbattere dagli eventi o dalle difficoltà: “dal nulla ha creato Mastro Geppetto, un dopo-scuola nato per rispon-dere al bisogno di una famiglia di collocare la propria bambina dopo l’orario scola-stico. Oggi accoglie un’ottantina di piccoli

e ragazzi seguiti nei compiti da personale qualificato”. La comunità di Budrione e Migliarina si è poi stretta

intorno a lui, anche nel con-tribuire alla realizzazione dell’asilo parrocchiale, vero e proprio fiore all’occhiello delle due frazioni: “ogni progetto è stato condiviso da tutti. Ciascuno di noi si è dato da fare per offrire il proprio contributo per il bene della collettività”. Uno spirito solidale che, anche nei momenti più duri, quelli

legati all’emergenza del sisma di maggio, ha per-messo di fare grandi cose. “Dopo le due grandi scosse del 29, il don si è messo in macchina per visitare tutte le famiglie e alla sera aveva già fatto allestire una tendopoli per garantire un pasto caldo e un letto a 150 persone. Parrocchiani o no. Senza alcuna distinzione”. Sorriso sbarazzino e occhi fondi, don Andrea è riuscito a radunare intorno a sè e alla chiesa, un folto gruppo di adolescenti che, nei fine settimana, si dedica ad atti-vità di volontariato: “non ci sono targhe o divise. I nostri giovani non sono scout, non sono iscritti ad associazioni cattoliche, hanno sempli-cemente imparato, grazie al don e al suo esempio, l’importanza di spendere tempo ed energie per il bene del prossimo. Hanno trovato in lui un amico prezioso e un educatore sensibile”. L’amore dei parrocchiani è evidente: “il don è contagio-so. Un trascinatore, capace di trasmettere gioia ed entu-siasmo. Il suo affetto per noi ci commuove. Quello che ha fatto per noi è straordinario. La sua assenza, soprattutto ora, in questi momenti di grande difficoltà, lascerà in ognuno di noi un vuoto incolmabile. Grazie don... per tutto”.

Jessica Bianchi

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1307.12.2012 n° 44

RecupeRandia, in occasione deLLe FesTiviTà naTaLizie, Raddoppia e apRe un coRneR davveRo speciaLe sempRe in via monTecassino

recuperandia si veste coi colori del natalei numeri del centro di ascolto porta aperta

persone che si sono recate almeno una volta al Centro di ascolto di Porta Aperta: 864. Di cui 602 stranieri e 262 italiani.

Colloqui: 3.650.Di cui 2.406 stranieri e 1.244 italiani.Appuntamenti per l’aiuto nella ricerca di un lavoro: 372.Di cui 277 stranieri e 95 italiani.Sporte alimentari: 6.584.Di cui 1.989 italiani e 4.595 stranieri.I due centri operativi dell’associazione Porta Aperta Onlus: Centro di ascolto e Recuperandia, hanno garantito tutti i loro servizi anche nei giorni immediatamente successivi al terremoto e durante l’estate.Nel periodo estivo è stato registrato un calo negli accessi, dovuto sostanzialmente al ritorno al paese di origine da parte di moltissime famiglie straniere, in seguito al terremoto e alla conseguente chiusura delle scuole. Nell’autunno i numeri sono tornati quelli di sempre.

(Dati al 31 ottobre 2012)

Il tempo di grave crisi economica nel quale vi-viamo e il terremoto che

ha piegato le nostre anime dovrebbero indurre ciascu-no di noi a ripensare i propri stili di vita e, il Natale alle porte, mai come quest’anno, dovrebbe essere all’insegna di una dignitosa sobrietà. E allora perchè non sce-gliere di donare oggetti di recupero? Recuperandia, in occasione delle festività natalizie, raddoppia e apre un “corner” dell’usato nella storica sede di via Monte-cassino. Anche in quest’an-no terribilis - spiegano Stefano Facchini, direttore di Porta Aperta Carpi e Massimo Melegari respon-sabile di Recuperandia - non abbiamo voluto mancare al nostro ormai tradizionale appuntamento con Recupe-

randia Christmas. Per que-sto evento ci siamo sempre dati appuntamento in centro storico, ma quest’anno complice anche il terremoto non siamo riusciti a trovare una sede. Grazie agli infati-cabili volontari di Recupe-randia però siamo riusciti a ritagliare un angolo presso il nostro centro operativo in via Montecassino, 10/C. Recuperandia Christmas potrete apprezzare i valori che l’amatissimo “ma-

gazzino” di Porta Aperta promuove da anni: quelli legati al riuso, al riciclo, per dar nuova vita alle cose. Oggetti a prezzi piccoli piccoli, alla portata di tutte le tasche, anche le più impoverite. In negozio ci si può imbattere nelle cose più strane e sorprendenti: soprammobili, giocattoli, dischi, lampade, bigiotteria, piatti e bicchieri, abiti, libri, stampe, fumetti, quadri... oggetti tutti da rispolverare

e scoprire, attraverso i quali potrete anche contribuire a sostenere l’attività di Porta Aperta. “Potrete trovare - continuano i volontari di Recuperandia - originali suggerimenti e suppellettili rare per i vostri regali natali-zi. Se non avete ancora idea di cosa regalare ai vostri amici o quale pensiero offrire ai vostri famiglia-ri venite a raccogliere le nostre proposte. La varietà è la nostra forza. Con il vostro

sostegno e con la vostra visita contribuirete anche voi insieme a tutti gli altri a rendere il Natale un po’ più Natale, nel segno non solo della sorpresa ma anche della solidarietà, del ricordo

e dell’attenzione, in parti-colar modo di coloro che non hanno il necessario”. Il corner è aperto il martedì, il giovedì e il sabato dalle 9,30 alle 12 e dalle 17 alle 19.

J.B.

Monicatra le volontarie

Da sinistra Melegari e Facchini

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14 07.12.2012 n° 44

ancoRa una voLTa daLLa paRTe deLLa scuoLa, Lapam ha pRemiaTo i quaTTRo sTudenTi deL LeonaRdo da vinci che si sono disTinTi peR La LoRo Tesina d’esame

Lapam premia il merito“

Soprattutto in un perio-do difficile come quel-lo che stiamo vivendo,

il mondo delle imprese ha bi-sogno di giovani che abbiano una formazione tecnica eccel-lente, giovani che sappiano guardare avanti e che abbiano voglia di mettersi in gioco, sostenuti da una scuola che li incoraggi a impegnarsi al meglio per raggiungere que-sti risultati. La meritocrazia dev’essere il principio del-la ripresa economica”. Sono parole di incoraggiamento quelle pronunciate da Mau-rizio Lusvardi, presidente di Lapam Carpi, in occasione della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per i partecipanti al concorso sulle Tesine d’Esame, che ha avuto luogo lo scorso 28 novem-bre presso il Circolo Loris Guerzoni, e rivolto agli stu-denti diplomatisi quest’anno presso l’Itis Leonardo Da Vinci di Carpi. Nel corso della serata, l’associazione Lapam ha consegnato 4 premi di studio, del valore di 300 euro ciascuno, agli studenti dell’istituto che si sono messi in luce attraverso le tesine re-alizzate per l’Esame di Stato dello scorso giugno. Matteo Giovannini per Elettronica, Andrea Carpino per Infor-matica, Federico Grassia per Meccanica e Gianluca D’Addese per Fase: sono questi i vincitori delle borse

di studio Lapam. La giuria, composta da rappresentanti del mondo del lavoro e da do-centi di area tecnica, presie-duta da Gilberto Luppi, ha ritenuto opportuno segnalare

e premiare altri due studenti: Andrea Trentini per Mec-canica e Simone Carani per Informatica. I lavori premiati sono stati Re-Drum -Batteria Elettronica (corso di Elettro-

nica), Titolatore automatico (corso di Fase-chimica am-bientale), Banca del tempo online (corso Informatica) e Progettazione e realizzazio-ne di un sistema di sterzata posteriore per veicoli o di un prototipo (corso Meccanica). I ragazzi, visibilmente emo-zionati, sono stati premiati davanti al folto pubblico presente in sala, composto in gran parte da docenti e fami-liari. Gli attestati di stima nei confronti del lavoro svolto in questi anni dalla scuola e da Lapam per avvicinare i giovani al mondo del lavoro, sono arrivati dall’assessore

all’Istruzione del Comune di Carpi, Maria Cleofe Filippi, dagli esponenti di varie or-ganizzazioni imprenditoriali, dalla dirigente dell’Istituto Maria Capone e dai rap-presentanti dell’IRC della Diocesi di Carpi, Antonia

Fantini e Silvano Fonta-nesi. La serata si è conclusa con la consegna dei diplomi a tutti gli alunni presenti e di un premio speciale dato dai Maestri del Lavoro agli stu-denti delle classi seconde per il loro lavoro durante l’anno scolastico appena trascorso sul tema della sicurezza. La-pam da anni si impegna per creare un ponte tra scuola e mondo del lavoro e l’iniziati-va che si è conclusa lo scorso 28 novembre con la cerimo-nia pubblica è stata - come ha sottolineato Stefano Cestari, segretario di Lapam Carpi - “un’ulteriore occasione per dimostrare come possono collaborare concretamente e positivamente istruzione e mondo dell’economia per il futuro dei giovani e pertanto continueremo a impiegare i nostri sforzi in questa direzio-ne, impegnandoci, anche per il prossimo anno, a una nuova edizione del concorso”.

Chiara Sorrentino

Andrea Trentini premiato da Antonia Fantini

GianlucaD’Addese

I premiati

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1507.12.2012 n° 44

Anche quest’anno Sir Andrew’s ha fattoil suo tradizionale albero di Natale.

FOTO dellA seTTImANA i Ragazzi neodipLomaTi incoRaggiano gLi sTudenTi deLLe supeRioRi

il vallauri riconosce gli studenti miglioris

abato 1° dicembre pres-so l’Istituto Vallauri di Carpi ha avuto luogo

una premiazione di grande importanza sia per studenti che per la scuola. Si è infatti svolta la tradizionale conse-gna dei diplomi e dei premi di studio per gli studenti e le studentesse più meritevoli del-lo scorso anno scolastico, alla presenza delle famiglie e dei rappresentanti di classe e di istituto. Un momento che non solo ha premiato coloro che hanno messo impegno e dedi-zione nello studio, ma che ha motivato tanti giovani ancora impegnati nel proprio percor-so scolastico. Questa sorta di passaggio di testimone è avve-nuta grazie alla testimonianza dei neodiplomati dell’Istituto che hanno incoraggiato gli ex compagni ad affrontare con dedizione le attività scola-stiche, che rappresentano il primo traguardo da raggiun-gere per poi superare le ben più ardue difficoltà della vita. Ribadito poi più volte come la scuola appartenga ai ragazzi e

come spetti a tutti loro il com-pito di valorizzarla e renderla simbolo di autorevolezza ed efficienza. Nel pomeriggio di sabato scorso, dalle 15 alle 18, la giornata è proseguita accogliendo gli studenti di terza media e le loro famiglie. Nell’atrio erano esposti alcu-ni dei progetti realizzati nei quattro indirizzi dell’istituto: meccanico, elettrico, elettro-nico e moda. L’Istituto Profes-

sionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato G. Vallauri ha mostrato così la sua anima: gli studenti, simbolo del futuro, da far crescere e valorizzare,

grazie alla guida attenta degli insegnanti che da anni si dedi-cano a curare il loro percorso formativo.

Francesco Palumbo

La variante di Bilancio che prevede la riacquisizione dello stabile della storica polisportiva dorando pietri infiamma il consiglio comunale

operazione da 1 milione di euroe ’ contenuta all’interno della variante di Bilan-cio discussa giovedì

scorso dal Consiglio Comu-nale di Carpi – e approvata con il voto favorevole di Pd e Idv, contrario di tutti gli altri – la notizia che ha fatto infiammare il dibattito, ov-vero la volontà del Comune di riacquisire lo stabile della storica Polisportiva Dorando Pietri, del cui mutuo è fide-iussore. Spesa prevista oltre 1 milione di euro. Scopo: adibire 2mila metri quadri a magazzino comunale. La riunificazione sarebbe dovuta in ogni caso avvenire nel 2031, ed è proprio que-sto il punto che ha destato perplessità nei consiglieri d’opposizione. A partire da Giliola pivetti (ApC):

“avendo deciso che si deve salvare una polisportiva che

è una gioiosa macchina da voti la maggioranza stabili-

sce, di conseguenza, tutte le cose che si potrebbero fare in quella superficie”. Che non si tratti di una scelta felice è opinione condivisa anche da cristian rostovi (Pdl). “Tutta l’operazione ci convince poco. In quell’area dovrebbero trovare colloca-zione non solo il magazzino, ma anche centro prelievi, Avis e, forse, una farmacia. Se si considera che lì reste-ranno anche le attività della Polisportiva, salvo i quattro campi da bocce necessari per ricavare il magazzino, si ha idea dell’intasamento di traffico che ne deriverebbe? Per di più in una zona, da

questo punto di vista, già non felicissima”. Oltre alle questioni di merito, che ver-ranno discusse nella seduta del 13 dicembre, le oppo-sizioni obiettano anche sul metodo: “questo modo di fare – commenta lorenzo paluan di 5 Stelle – PRC - segna la mancanza di dialogo della maggioranza con la città. Una decisione di tale portata, che cambie-rà il ruolo di un’area così importante, è stata covata per mesi, prima, durante e dopo l’emergenza terre-moto, e viene scodellata al Consiglio Comunale, in una delibera di Bilancio, senza che nulla sia mai trapelato prima”. Ferma la risposta dell’assessore a patrimonio e viabilità carmelo alberto

D’addese. “Non c’è nessun segreto, ma solo tempi tecnici da rispettare. La scelta dell’Amministrazione, che sarà illustrata a tem-po debito con il massimo coinvolgimento di Commis-sione e Consiglio, intende intervenire su tre punti: riorganizzazione delle attività sportive della zona, ovvero polisportiva, socie-tà La Patria e Judo Club; attivare servizi per la città, data la posizione strategica del fabbricato, con ampio parcheggio e accessibilità da più direttrici; ridurre i costi di affitto in carico al Comune. Dimostreremo presto come si tratti di una decisione utile, conveniente ed economica”.

marcello marchesini

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16 07.12.2012 n° 44

nemo pietàs Falso è che sia

il buio della ragionea generar mostri

è – piuttosto – l’accecante malilluminato raziocinio

privo del più umile sentimento - di pietà

empatica –congelata nella

convinzione di giustizia e verità assoluta

di chi s’arroga (di diritto)un’investitura illogica d’es-

ser al di là del bene e del male

origine e causa di mostri esseri

indegni empi scellerati …

art. 111 Della costituZione italiana

la giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla

legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e impar-ziale. La legge ne assicura la ragionevole durata. Nel processo penale, la legge assi-cura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, da-vanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la con-vocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell’accusa e l’acquisizione di ogni altro

mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo. Il processo penale è regolato dal principio del con-traddittorio nella formazione della prova. La colpevolezza dell’imputato non può essere provata sulla base di dichia-razioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontaria-mente sottratto all’interroga-torio da parte dell’imputato o del suo difensore. La legge regola i casi in cui la formazio-ne della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell’imputato o per accer-tata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita. Tutti i provvedimenti giurisdizio-nali devono essere motivati. Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può de-rogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra. Contro le decisioni del Consi-glio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.

Vorremmo questo mese porre all’attenzione dei lettori di Un Due

Tre… Cella, la crescita e l’in-teresse che il nostro forum ha suscitato. Ci giungono tanti messaggi e con caratteristiche differenti, alcuni di timida curiosità, altri di impetuosa polemica. Tra questi sono stati scelti alcuni testi scritti da studenti o, meglio, per la

maggior parte da studentes-se, che frequentano la Facoltà di Giurisprudenza di diverse città. Vorremmo perciò rispondere a loro per prose-guire un dialogo che vada oltre questa rubrica. Chiun-que voglia parlare con noi è il benvenuto. Scriveteci a [email protected]

una risposta alla lettera Di irene Del 2 noVemBre 2012

Gentilissima irene, ci scrivi che il cittadino si deve porre sotto

le differenti misure legisla-tive previste dagli apparati statali per ricevere in cambio tutela. Il cittadino deve inoltre rispettare le leggi e lo Stato deve tutelarlo da chi non le rispetta. Vorrei però chiederti una cosa, visto che sei al quarto anno di Giurispruden-za e, tra poco, ti accingerai a divenire parte di chi tutela la giustizia e, soprattutto, di chi

la applica. Chi ha sbagliato deve pagare, purtroppo però, c’è anche chi è in carcere ed è innocente, pur essendo stato giudicato colpevole. In questi casi, e cerco di rispondere un po’ alla tua lettera, il biso-gno di risocializzazione, che tu poni tra le funzioni della

detenzione, perde di signi-ficato. Chi vive qui dentro si chiede spesso se chi ti giudica lo faccia in modo integerri-mo, ponendosi di fronte a un essere umano prima che a un caso e pensando alle terribili conseguenze che una dura condanna possa innescare e, soprattutto, se la condanna sia giusta o no. Tu saprai delle gravi difficoltà che attraversa il sistema giudiziario italiano: processi lunghissimi, tanta burocrazia, fondi che non vengono erogati e … tanti detenuti e detenute che at-tendono. Cara Irene, la mia e la nostra speranza è che tutti quei bravi ragazzi come te, che studiano per entrare a far parte di una nuova società, lo facciano davvero, sul serio, cercando di sfuggire alle dinamiche di assuefazione che omologano e rendono insensibili. Un’altra cosa vorrei dirti per quando eserciterai: “Non si fanno prigionieri”. Non dimenticarlo. Se lo farai, forse, ti sarà più facile giudica-

re o difendere con coscienza perché quello che hai scelto di fare non debba mai essere una semplice professione, ma una missione. Spesso capita ci si trovi dinnanzi ad avveni-menti che possono trasforma-re la vita. Questi accadimenti, in alcuni casi, sono giochi del destino. E’ terribile pensare che trovarsi nel posto sba-gliato al momento sbagliato o viceversa, possa decidere la propria sorte come avvene nel film Sliding Doors di p. Howitt, in cui la vita della protagonista cambia radical-mente in seguito a un banale episodio: prendere o perdere la metropolitana…

il gruppo di lavoro della sezione femminile della

casa circondariale s. anna di modena (dal progetto di laboratorio espressivo

d’arte e di Danzamovi-mentoterapia proposto e realizzato da arservizi di

carpi e promosso dall’asso-ciazione Gruppo carcere-

città di modena).

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1707.12.2012 n° 44

di Massimo LoschiToma & Tomi

di Loanna Giroldi

Giochiamo ad assaggiare il parmigiano reggiano

toma&tomi continua a divertirsi non solo pro-ponendo sempre nuovi

prodotti, ma anche nuove attività rivolte ai bambini. Dopo la visita dei piccoli della scuola materna Gaspa-rotto di Fossoli con cui ci siamo divertiti a scoprire i

sapori giocando con la nostra lingua, Toma & Tomi organiz-za il prossimo 16 dicembre alle 15.30, un laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni, dal tema: Giochiamo ad assaggiare il parmigiano reggiano. Insieme all’esperta assaggiatrice marina turrini,

Toma&Tomi desidera raccon-tare ai più piccoli la storia del parmigiano attraverso l’uso di immagini, giochi e proponen-do delle divertenti tecniche di assaggio per riconoscerne la qualità e il tempo di stagiona-tura. Metteremo in gioco tutti i nostri sensi alla scoperta del formaggio principe della nostra terra! Al termine del laboratorio i bimbi potranno fare una gustosa merenda a base di parmigiano. Sono disponibili 20 posti, per partecipare, telefonare a Toma&Tomi allo 059/698087.

il carpigiano alberto Rustichelli espone a novellara

dal legno, emozioni d’arte

i l carpigiano alberto rustichelli espone insieme a silvano de

pietri e ad avio de loren-zo presso la Sala Spezieria (ex Convento dei Gesuiti)

in viale Roma a Novellara. L’inaugurazione della mo-stra Dal legno, emozioni d’arte avrà luogo sabato 8 dicembre alle 16,30. In esposizione dipinti e

sculture in legno dei tre artisti. Pittore e scultore, Rustichelli, oltre alla pittura e alla scultura su legno, si è dedicato all’incisione, all’affresco e al graffito.

aLdeBaRan Bio, in via deLLa LiBeRTà, angoLo viaLe manzoni, è iL nuovo negozio caRpigiano speciaLizzaTo neLLa vendiTa di aLimenTi BioLogici, peR TuTTe Le inToLLeRanze e senza gLuTine

L’angolo del bio e senza glutineh

a aperto a Carpi, Aldebaran Bio, - in via della Libertà,

angolo viale Manzoni - un negozio specializzato nella vendita di alimenti biolo-gici, macrobiotici e senza glutine, che riserva anche un bellissimo spazio benessere e relax, dedicato al piacere di una profumata tisana naturale. Un negozio che porta inscritto nel suo nome un messaggio di luminosa energia: Aldebaran infatti, è la stella più brillante della costellazione del Toro ed è una delle stelle più facili da trovare in cielo. Abbiamo incontrato la titolate, Ales-sandra Morellini per cono-scere meglio la filosofia, i prodotti e gli obiettivi legati al mondo di Aldebaran. cosa si può trovare nel punto vendita?“L’ambiente è accogliente e in grado di trasmette-re serenità e calore a chi vi entra. Ho suddiviso il punto vendita in due parti, a seconda della tipologia di prodotto esposto. L’Angolo del Biologico e Naturale offre una vasta gamma di alimenti, tutti provenienti da agricoltura biologica. Pasta al farro, di kamut, al grano saraceno; zuppe, minestroni, riso integrale, grissini, pia-dine, tigelle, succhi di frutta passato di pomodoro, sale marino integrale e Himala-yano, olio, aceto, dadi per brodo senza lievito e ipo-sodici; dolci come biscotti,

per un’alimentazione sana dedicata a loro. I celiaci hanno a loro disposizio-ne un ampio spazio che ho denominato appunto Senza Glutine. Qui espon-go alimenti, dal fresco al secco, al surgelato. Prodotti delle migliori marche e a prezzi competitivi. Menù completo: primo, secondo e dessert. Anche pizza, gelato e birra… non manca nulla! I celiaci possono acquistare utilizzando i buoni rila-sciati dall’Asl di Modena e Reggio Emilia. L’offerta copre tutte le fasce di età: dai bambini ai ragazzi, dagli adulti agli anziani”.e poi c’è lo spazio benes-sere e relax…

per insonnia, stress, gon-fiori addominali, digestivi, drenanti per le gambe o, semplicemente, da gusta-re. Da provare le tisane ai frutti esotici e tropicali e il tè roobios rosso d’Africa… Numerose le tisaniere tosca-ne fatte a mano”.progetti per il futuro?“A breve organizzeremo dei corsi di cucina, rappresen-tanti ed esperti delle ditte che ci forniscono i prodotti verranno a insegnare ai nostri clienti tutti i segreti e le tecniche per preparare al meglio un piatto prelibato. L’utilizzo delle farine senza glutine non è semplice. Per impastare serve un po’ di pratica! Poi durante tutto l’anno proponiamo sconti sui nostri prodotti e for-niamo gratuitamente una tessera Aldebaran Bio. Una volta completata si ottiene un buono spesa del valore di 20 euro”.

snack, merendine, senza lievito, latte, uova e zuc-chero; latte di soia, di riso, marmellate senza zucchero, miele, yogurt di soia, burro

di soia, tofu e seitan per chi non mangia carne. Tutto per le varie intolleranze, senza lievito, zucchero, uova, latte...”.

cosa proponeper le perso-ne affette da celiachia?“Le persone che scelgono Aldebaran Bio possono trovare tutto ciò che occorre

“Per quanto riguarda il relax e il benessere - del corpo e della mente - c’è un angolo dedicato a tè e tisane natu-rali, in tanti gusti. Curative,

Alessandra Morellini

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1907.12.2012 n° 44

anche quesT’anno è ToRnaTa in piazza gaRiBaLdi La pisTa di paTTinaggio suL ghiaccio peR La gioia di aduLTi e BamBini

tutti in pista in piazza garibaldiI

n occasione dell’arrivo dell’in-verno e delle festività natalizie, è tornata a Carpi la pista di

pattinaggio in ghiaccio sintetico, nonchè ecologica poiché non necessita di alcun impianto di raf-freddamento. In Piazza Garibaldi, uno degli angoli più belli della città, grandi e piccini possono così dilettarsi scivolando con i pattini, volteggiando e misurandosi in uno degli sport invernali per eccel-lenza. Da soli o con gli amici, il divertimento è assicurato sull’am-pia pista di 270 metri quadrati di ultima generazione che permette di svagarsi in tutta sicurezza con i pattini 3S equipaggiati con lame rotanti. La pista, fortemen-te voluta anche dal Consorzio

Ph Max PecoraroConCarpi, resterà attiva fino a domenica 13 gennaio osservando i seguenti orari: feriali dalle 10 alle 21; festivi e prefestivi dalle 10 alle 24. La pista del ghiaccio di Piazza Garibaldi è messa a disposizione di tutti i carpigiani e non solo, che vogliono divertirsi con questo sport invernale che appassiona adulti e bambini, coinvolgendo pattinatori esperti e principianti.

Sono infatti molte le persone che approfittano della pista sul ghiac-cio della piazzetta per indossare i pattini per la prima volta, perchè non è mai troppo tardi per imparare!

C.S.

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20 07.12.2012 n° 44

Lady Marty in the CityIl famoso sogno americano esiste ancora?

Impossibile visitare la città americana per eccellenza senza pensa-

re allo spirito ottimista da happy ending che da sempre si è abituati ad associare agli States.Innumerevoli sono i film che hanno messo in scena il claim americano del tutto può accadere e, soggiornandovi per un po’ di tempo, ti accorgi che effettivamente è proprio così. Questa è la città dove un cameriere può arrivare a guadagnare anche 5.000 dollari al mese e, se hai qualche titolo di studio, puoi far carriera, partendo da uno stipendio più che dignito-so. I giovani di questa città non sono spaven-tati dal futuro nonostante la crisi economica si faccia sentire anche qui. A differenza dei giovani italiani, loro non devo-no fare i conti con la menta-lità chiusa, tipica del nostro Paese, che da sempre blocca le loro possibilità. In poche parole, i giovani newyorkesi non si sentono minacciati da figure adulte che possono ostacolarli o impedirgli di ottenere un posto di lavoro; qui il motto “largo ai giova-ni” esiste, con la postilla,del

tutto deter-minante: “devi dimo-strare che vali”. L’aria di rinnova-mento è sem-pre presente tra le strade della Gran-de Mela; è una sensa-zione che si mescola ai rumori

dei clacson, alle voci degli artisti di strada e dei ven-ditori ambulanti, qualcosa d’intrinseco che sembra esserci da quando esiste la città. Sarà per questo che la sua espansione non accenna a rallentare. Infat-ti, tanti quartieri una volta considerati off-limits, sono ora diventati nuovi centri

riqualificati. Alcuni esem-pi: Harlem, Williansburg, Dumbo-Brooklyn e Long Island City nel Queens, che nel giro di pochi anni sono diventati mete trandy e con affitti alle stelle. Non è solo dal punto urbanistico che ci si sente immersi in una real-tà in espansione. La musica è un’altra grande protagoni-sta della città: il sottofondo musicale non manca mai e quasi mai delude. Le radio, dentro i grandi ma-gazzini, nei pub e negli spazi pub-blici sono sempre pron-te a passare nuovi artisti e, la cosa più strabiliante é

che, in tre mesi non ho mai sentito nulla firmato Justin Bieber o Rihanna che non mancano mai sulle cover dei magazines… forse gli americani trovano più inte-ressanti le loro performance sentimentali, piuttosto che quelle musicali. Qui artisti anche alternativi vengono trasmessi nelle casse di Ma-cy’s, H&M o Zara. Per gli appassionati di musica fare shopping diventa anche un

modo per scovare nuovi arti-sti; basta avere la prontezza di usare Shazam (applica-zione che identifica l’artista a cui appartiene la canzone in ascolto). Per chi vuole intraprendere la carriera mu-sicale, New York è il posto giusto: qui tanti locali sono luoghi di culto e veri e propri trampolini di lancio. Altra differenza con l’Italia, dove il panorama underground

rimane per molti l’unica dimensione possibile dove suonare. A New York per molti è solo un inizio: da lì si può arrivare a toccare anche i circuiti più mainstream. Un locale fra tutti è il Piramide, meta culto dell’East Village, dove Madonna, Nirvana e Red Hot Chilli Peppers hanno iniziato. Anche nel mio caso, con un po’ di intraprendenza, non è stato impossibile parlare con i gestori per organizzare un eventuale concerto della mia band (Roipnol Witch). In fondo, anche Madonna, non sarebbe chi è, se non avesse avuto qualcuno che, all’ini-zio della sua carriera, avesse creduto in lei e forse non tutti sanno che ad aiutarla è stato proprio un italiano. Elio Fiorucci che, dopo aver aperto il suo secon-do store in città - il primo fu a Londra - si trovava a organizzare la festa per il 15 anni del marchio, all’in-terno dello Studio 54; tra gli invitati: Andy Worhol, Keith Haring, Basquiat... In quell’occasione decise di far esibire, per l’appunto, l’esordiente Madonna. Il re-sto è storia. Quindi, italiani, non dimenticate di scrivere nuove storie, attraverso i giovani. Noi siamo qui a di-sposizione. Solo lasciandoci una possibilità, vi dimostre-remo chi siamo.

Martina Guandalini

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2107.12.2012 n° 44

sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 20.30, al cinema ariston di san marino, proiezione del film e’ stato il figlio, per la regia di daniele ciprì

L’uomo che raccontava storie

Busu è un vecchio signore a cui piace raccontare storie. Seduto nell’ufficio postale della sua

città intrattiene gli avventori, qual-cuno appassionato, troppi distratti. Più di tutti ama riferire l’avventura e la sventura della famiglia Ciraulo, colpita al cuore da un lutto. Nicola, il capofamiglia, recupera ferrame dalle navi in disarmo in compagnia del vecchio padre e del figlio. Dentro una casa modesta lo aspettano ogni sera la madre, la moglie e l’adorata Serenella che un proiettile vagante, esploso durante un regola-mento di conti, uccide tragicamente. Inconsolabile, Nicola ritrova improvvisamente senso e speranza inseguendo la possibilità di un risarcimento, legittimo riconoscimento dello Stato alle vittime della mafia. Tra debiti e ingorghi burocratici, i Ciraulo provano a immaginare quale desiderio potrebbe appagare la loro ‘fame’ atavica. Liquidati finalmente decidono intorno al tavolo di investire il capitale ormai ridotto in un’automobile, la più bella che si sia mai vista in città. Ma quella Mercedes, ‘presidenziale’, luccicante e benedetta con acqua santa e segno della croce, finirà per diventare il simbolo della tracotanza e di una violazione che gli ‘dei’ non mancheranno di punire. Nel film di Daniele ciprì, ogni inquadratura arriva quasi a tradimento, come una fitta lanci-nante, svolgendo una tragedia familiare dentro una realtà prima grottesca e poi disperatamente tragica. La famiglia Ciraulo ha violato la legge divina e immutabile, si è macchiata di tracotanza, riempiendo il dolore della perdita con un bene materiale, destina-to a influenzare in maniera negativa il loro presente. Ambientato nella periferia di Palermo, ma girato a Brindisi, E’ stato il figlio è una storia che ne racconta un’altra, scandita dal susseguirsi dei numeri luminosi di un ufficio postale, dove un sordomuto ‘coi pugni in tasca’ ascolta un uomo svolgere il suo dramma dentro periferie desolate, cieli incupiti, soli spenti, deserti di solitudine. Frammenti sparsi che riferiscono di una dissoluzione sociale, esistenziale ma soprattutto antropologica, che sfalda l’identità, liberando il lato selvaggio e disintegrando la figura umana.

domenica 16 dicembre, alle 21, al cinema ariston di san marino, proiezione del film monsieur Lazhar, di philippe Falardeau

il senso della perdita

Bachir Lazhar, immigrato a Montréal dall’Algeria, si presenta un giorno per

il posto di sostituto insegnante in una classe sconvolta dalla sparizione macabra e improv-visa della maestra. E non è un caso se Bachir ha fatto carte false per avere quel posto: anche nel suo passato c’è un lutto terribile, con il quale, da solo, non riesce a fare i conti. Malgrado il divario culturale che lo separa dai suoi alunni, Bachir impara ad amarli e a farsi amare e l’anno scolastico si trasforma in un’elaborazione comune del dolore e della perdita e in una riscoperta del valore dei legami e dell’incontro. Il film è un racconto semplice, sia dal punto di vista della struttura che dell’estetica, assolutamente naturalistica, ma suscita emozioni forti perché sembra uscito da un passato più autentico, incarnato dal personaggio del titolo, che delle nuove locuzioni per l’analisi logica non sa nulla ma conosce la sostanza, quella che non muta. Monsieur Lazhar è un film commovente, non pietistico né mora-leggiante, che riflette sulla perdita ma fa riflettere anche noi su cosa ci siamo persi per strada. Il cuore del film resta la relazione tra i bambini - Alice (sophie nelisse) in particolare - e il maestro, ovvero l’incontro con l’altro, la scoperta reciproca delle storie per-sonali che stanno dietro un nome e un cognome sul registro, da una parte e dall’altra della cattedra. E’ questa simmetria, infatti, che, se inizialmente può suonare un po’ meccanica, diviene poi responsabile della forza e della bellezza del film, specie perché il regista e sceneggiatore philippe Falardeau non pone tanto l’adulto al livello dei bambini quanto il contrario. Posti di fronte alla necessità di superare un trauma che alla loro età non era pre-visto che si trovassero sulla strada, gli alunni di Bachir sperimenta-no il senso di colpa, la depressione e la paura esattamente come accade all’uomo, nel suo intimo. Insegnando ai bambini e a se stesso a non scappare dalla morte, Lazhar (si) restituisce la vita.

domenica 9 dicembre, alle 15, al cinema ariston di san marino, proiezione del film di animazione Ribelle - The Brave

il coraggio di merida

la principessa Merida è tutta suo padre e poco sua madre. Coraggiosa, audace e insofferente alle regole di corte preferisce cavalcare e tirare con l’arco piuttosto che sedere

a tavola composta o curare i suoi immensi capelli rossi. Costretta a sposare uno tra i pretendenti che si scontrano per la sua mano decide di sovvertire le regole e rinnegare la tradizione, subendo la conseguente ira materna. Fuggita nei boschi per la disperazione incontra una vecchia strega che le offre un rimedio magico ai suoi problemi. Invece che acquietare i contrasti con la madre, il rime-dio trasformerà quest’ultima in un orso, l’animale più odiato dal battagliero padre, quello che anni prima gli staccò una gamba. Tutto ciò che Ribelle ha da dire di originale e affascinante sui suoi personaggi, lo afferma nei primissimi minuti, in quel segmento che anticipa la comparsa improvvisa del titolo e che, come ogni prologo che si rispetti, oltre a narrare un antefatto fondamen-tale mette anche in scena un livello di lettura più profondo della trama. Si tratta di quell’idea allargata di coraggio intesa come l’unione di forza, ardore e sentimentalismo che esprime il titolo originale (Brave) e che in italiano dovrebbe diventare sino-nimo, non si sa bene perchè, di ribellione. Merida è il personaggio dal look più interessante degli ultimi 20 anni, dotata di una chioma rossa che da sola ne illustra la forza combat-tiva, la dolcezza e le asperità di carattere.

di clarissa [email protected]

sosteniamo il commercio localedi Francesca Zanni

Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Islam e dintorni...

La storia di malala

malala Yousafzai è nata nel 1997 in Pakistan, ha solo 15 anni, ma ha tanto da

raccontare. La sua vita è radical-mente cambiata da quando ha iniziato a denunciare sul suo blog la terribile condizione delle bam-bine e delle ragazze pachistane che, come lei, vorrebbero studiare senza doverlo fare di nascosto, dopo l’editto dei talebani che vieta l’istruzione alle donne. Il suo attivismo per i diritti delle donne nella regione del Pakistan dove vive, lo Swat, ha provocato la violenta reazione degli attivisti talebani pachistani che, lo scorso 9 ottobre, han-no colpito lo scuolabus con il quale la ragazza stava tornado a casa da scuola. Pochi giorni dopo la Giornata internazionale contro la violenza sulle don-ne (25 novembre) il caso di Malala fa molto scalpore: ancor oggi infatti, in tutto il mondo la parità tra i sessi è ben lontana dall’essere raggiunta e casi di violenza di genere come questo sono tutt’altro che rari. La forza di questa ragazzina che per difendere i suoi diritti si è fatta nemica i talebani ed è rimasta gravemen-

te ferita alla testa, è chiaramente meritevole di nota. Il caso ha suscitato l’indignazione internazionale, tanto che un ospedale inglese ha deciso di curarla – oggi la ragazza si trova ancora lì insieme alla famiglia – e il sindaco di Roma, Gianni aleman-no, le ha concesso la cittadinanza onoraria. Non sono certo dello stesso parere gli estremisti islamici che nel suo Paese l’hanno attaccata: oltre

all’attentato che le hanno rivolto, ora spunta anche una fatwa contro di lei e per il suo “lavoro osceno”. Considerare l’istruzione femminile una minaccia, non è che la dimostrazione della forza potenziale delle donne, temuta persino dalle organizzazioni fondamentaliste.

Per APPrOFONdIrehttp://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/7834402.stmhttp://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lazio/Roma-cittadinanza-onoraria-a-Malala-Alemanno-E-il-simbolo-della-lotta-ai-diritti-umani_313933821246.htmlhttp://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2012/11/22/news/fatwa_mala-la-47202633/http://www.repubblica.it/esteri/2012/10/09/news/pakistan_bambina_pacifi-sta_ferita_alla_testa-44176073/

cara clarissa, ho un negozio dove quest’estate non è en-trato nessuno per il terremoto. adesso non entra nessuno per la crisi. ti ascolto e ti leggo, so che non usi luoghi comuni contro il commercio e volevo chiederti di sensibilizzare ler persone sul fatto che comprare nei negozi oltre che nei centri commercia-li permette a molti di vivere e lavorare, ma consente anche ai centri storici di esistere.

lettera firmata

si liquida sempre con grande superficialità il commercio, nella “lotta

di classe” tra poveri, innescata ad arte, finisce che i dipendenti detestano gli autonomi per-chè vissuti come “evasori” a prescindere, i precari invidiano i dipendenti, i lavoratori privati accusano di inefficienza quelli pubblici, chi ha aperto un’atti-vità rimpiange lo stipendio e via così, in modo che si resti tutti divisi anziché combattere fianco a fianco le stesse battaglie. Le attività commerciali nel cuore della città vivono un periodo difficilissimo e mi preme rimar-care quello che rilevi: diversifi-care gli acquisti natalizi (pochi o tanti che siano), scegliere anche

un negozietto vicino a casa, aiuta a vedere ogni sera le luci nelle città, il passeggio, la vita di una comunità. Siamo diven-tati troppo attratti dal risparmio immediato senza mettere in conto quanto costerà sul lungo periodo ripiegare solo su cinese-rie di bassa qualità. Acquistare vicino, cose fatte in Italia, aiuta l’occupazione di chi produce gli articoli, di chi li rap-presenta, di chi li vende, oltre a tutto l’indotto legato all’apertu-ra e al mantenimento di un nego-zio. O cammineremo in città pericolose, buie e deserte prima di quanto immaginiamo.

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22 07.12.2012 n° 44

l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

APPuNTAmeNTI APPuNTAmeNTI

“L’inizio dell’amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie”. Alessandro Morandotti

meRcoLedì 12 dicemBRe, a paRTiRe daLLe 21, aL cinema TeaTRo coRso, ToRna L’appunTamenTo con iL gRuppo diaLeTTaLe caRpigiano aL FiLos. iL RicavaTo saRà devoLuTo inTeRamenTe aL RecupeRo deL TeaTRo comunaLe

Fêr Filôs sòtà l’Êlbêr vi dà appuntamento al cinema corso

teatrocarpi9 novembre - ore 21Viviana Toniolo, Vittorio VivianiOh Dio mio! Di Anat Gov Regia Nicola PistoiaCinema Teatro Eden

10 dicembre - ore 2110 tracce per la fine del mondo Di Riccardo BuscariniNome nuovo della scena contemporanea internazionale, Riccardo Buscarini, giovane coreografo e danzatore italiano, dopo una prestigiosa formazio-ne londinese e una manciata di premi torna in Italia con spe-ciali progetti di residenza. 10 tracce per la fine del mondo è la sua ultima creazione, vincitrice del Premio Fondo Fare Anticorpi, assolo che rivela le sue doti migliori: sapienza compositiva e intelligenza concettualeCinema Teatro Eden

12 dicembre - ore 21 Fer Filos sot a l’elberCon il gruppo dialettale carpigiano Al FilosMusiche di Alessandro Pivetti Ingresso a offerta libera per il recupero del TeatroCinema Corso

12 dicembre - ore 21 Crescenza GuarnieriNiente più niente al mondoDi Massimo CarlottoRegia di Nicola PistoiaTeatro Eden

13 dicembre - ore 21Diamoci del tu: l’Orchestra Maniscalchi e il teneroGianluca De MartiniUno spettacolo teatralmusicale, un viaggio nel tempo, verso gli anni in cui l’Italia sperimentò per la prima volta gli originali suoni, ritmi e melodie in arrivo dal Nuovo Continente, per riportare in vita la musica swing e i celebri motivetti che divennero tanto popolari tra gli Anni ‘30 e ‘40A cura di San Rocco Arte e CulturaPalavolontariato

mostrecarpiFino al 31 dicembreL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fabrizio PaniO&A Centro Affari

Fino al 27 gennaio Calvino - Luzzati, le Città invisibiliSala ex Poste

Fino al 9 dicembreA silent dialogue Mostra di Amalia Mora e Daniela TieniCurata da Francesca Pergreffi e Filippo BergonziniGalleria Spazio Meme

Fino al 6 gennaioCose di donne Sala Cervi

Fino al 13 gennaioPrimo Levi - I giorni e le opereMostra documentaria a 25 anni dalla scomparsa Sala dei Nomi Museo Monumento al Deportato

Fino al 20 gennaioOri, Odori, ColoriMostra delle opere di Adriano PompaDark Room Silmar

Fino al 31 gennaioLaboratorio dei cortocircuitiDi Adolfo LugliGalleria Alberto Pio

eventicarpi

7 dicembre - ore 22.30The Blind CatFish A seguire Matteo Borghi Dj setKalinka Arci Club

7 dicembre - ore 20.30La Cena della SolidarietàFino a 200 posti per una serata di gastronomia tipica incompagnia dei volontari che operano sul territorio.Su prenotazione (059.684310) Costo: 15 euroPalavolontariato

7 dicembre - ore 20.30 Genius Loci. I luoghi della musicaSin che ridono le rose odorose Arie da La conversione di Maddalena Di Giovanni Bononcini Anna Rita Pili e Vittoria Giacobazzi, soprani Erica Rompianesi, alto Lorenza Malagola Barbieri, basso Mario Sollazzo, clavicembalo A cura del Festival musicale estense Grandezze e MeraviglieSala dei Mori

8 dicembretutto il giornoBancarelle della SolidarietàPalavolontariato

8 dicembre Tutto il giornoNatale in tradizionele Tradizioni Natalizie

L’11 e iL 12 dicemBRe aL TeaTRo asioLi di coRReggio va in scena iL doLoRe di maRgueRiTe duRas. con maRiangeLa meLaTo e cRisTiano dessì. Regia di massimo Luconi

L’attesa delle donne

l’Assessorato alle Politi-che Culturali del Comu-ne di Carpi e il Gruppo

dialettale carpigiano Al Filos - e grazie all’instancabile opera del coordinatore e poeta, nonchè fidato collaboratore di Tempo, Massimo Loschi e di Renato Corsi – propongono nell’am-bito delle iniziative del cartel-lone natalizio, il tradizionale varietà Fêr Filôs Sòtà l’Êlbêr che, quest’anno, raggiunge il ragguardevole traguardo della quindicesima edizione. Un’edizione del tutto straordina-ria poiché a causa del terremoto che ha piegato le nostre terre, lo spettacolo non si terrà nella consueta cornice del Teatro Co-munale, inagibile dopo il sisma, bensì al Cinema Teatro Corso. L’appuntamento è quindi fissato

per mercoledì 12 dicembre, a partire dalle ore 21, al Corso. La serata, presentata da Dante

Colli, è a ingresso gratuito ma i presenti potranno fare un’of-ferta libera che sarà interamente devoluta al recupero del nostro amato Teatro. Lo spettacolo prevede poesie dialettali - testi di Jolanda Battini, Giacinto Bruschi, Alessandro Flisi, Massimo e Riccardo Loschi, Maria Tere-sa Lugli, Sauro Ro-veda, Luciana Tosi - ed esilaranti gag comiche con Dafne Savani, Renato Corsi e Giacinto Bruschi.

A impreziosire la serata, inter-mezzi al pianoforte del Maestro Alessandro Pivetti.

Iolanda Battini

una grande protago-nista del nostro te-atro, Mariangela

Melato, offre la propria voce e il suo temperamen-to di attrice e donna alla scrittura di Marguerite Duras, autrice importante della letteratura europea. E’ in scena l’11 e il 12 di-cembre, alle 21, al Teatro Asioli di Correggio, Il dolore, spettacolo firma-to da Massimo Luconi. Il dolore è un romanzo “in prima persona”, nato come diario intimo di un drammatico periodo della vita della Duras, entrata insieme con il marito, Robert Antelme, nella Resistenza antinazista in un gruppo comandato da François Mitterrand. Nelle strade parigine, in attesa del marito che era stato arrestato con la sorella dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau, la Duras trascorse i mesi tra il giugno del 1944 e i giorni che seguirono la fine della guerra. “L’ attesa in cui vive la protagonista de Il dolore è attesa identica a quella di tutte le donne che aspettano, non solo in un periodo di guerra, ma nei momenti di abbandono, sofferenza interiore, e testimonia una capacità di sopportazione tipicamente fem-minile che mi ha molto colpito”, dice

la Melato evocando lo spettacolo. Quasi un monologo, interrotto dal-la breve apparizione di Cristiano Dessì, intensa “riflessione univer-sale sulla Storia, sulla condizione femminile e sui sentimenti umani”. Perché quel diario che diventa ora tessuto di una dolorosa drammatur-gia è testimonianza “di una tragedia insieme personale e universale”. In una Parigi primaverile, in festa per la fine del conflitto mondiale, Margue-rite si aggira sconvolta, come mol-te altre donne dei prigionieri e dei deportati che attendono notizie dei loro uomini; ansiae speranza, gioia e dolore, “mentre l’esistenza di ogni

giorno prosegue, perché - annota la Duras - si è costretti comunque a vivere”. “Pensando all’adattamento per il palcoscenico - ha spiegato il regista Luconi - abbiamo lavorato sulla forza di un linguaggio asciutto, come graffi o incisioni della penna sulla carta, e di un pensiero non lo-gico, ma mentale e viscerale, come flash o schegge impazzite dell’ in-conscio che s’ inseriscono nella vita quotidiana. Mariangela/Marguerite apre le sue viscere, il tormento, of-frendoci un raro spaccato di vitae letteratura mischiate mirabilmen-te in maniera alchemica, assoluta e disperata”.

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2307.12.2012 n° 44

APPuNTAmeNTI APPuNTAmeNTIRiToRna Baci e aBBRacci a mezzanoTTe iL conceRTo degLi auguRi deL 31 dicemBRe. insieme aL musicisTa siciLiano RoY paci e compagni, anche Band daLLe zone TeRRemoTaTe

capodanno in piazza

sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 21, al Teatro Tempio di modena, va in scena lo spettacolo di saverio La Ruina, nell’allestimento di davide Bulgarelli

italianesi

Cori Gospel, Giochi di Luce e 100 kg di Cotechino OffertoIn tutto il Centro Storico

8 dicembre - 15 - 19Un sacco di cose da fareLaboratorio di Babbo Natale per grandi e piccoli Torre dell’Uccelliera

8 dicembre - 16Cinema che passioneProiezione del filmLa stella di Laura (4-8 anni) Circolo Gorizia

8 dicembre - 16.30 Teatro che passioneI viaggi di Sindbad il marinaio Teatro d’attore, oggetti e canto dal vivoCircolo Graziosi

8 dicembre - 17Musei per NataleSacre conversazioni Visita guidata ai dipinti dell’Appartamento nobilePalazzo Pio

8 dicembreS-Vestiamo la violenzaOre 10/12Saletta pubblica Fondazione Cassa di RisparmioDifesa personale: asservità e uso della voceCon Sergio RosiInfo e iscrizioni: 333.69826098 dicembre - ore 17Saletta pubblica Fondazione Incontro con Lilla Beggi 9 dicembre - ore 17Saletta Fondazione Il tè delle cinqueConversazione con le volontarie di Vivere Donna e avvocati dell’Associazione InDifesa

8 dicembre - ore 9.3025ª La Sfettleda - Trofeo ChampionStabilimento Champion

9 dicembretutto il giornoBancarelle della SolidarietàPalavolontariato

11 dicembre - ore 17Cosa è importante sapere per avviare e proseguire bene l’allattamento al senoCasa del Volontariato

12 dicembre - ore 18Volontari di Pubblica UtilitàIncontro-aperitivo analcolicoA cura della Fondazione Casa del VolontariatoPalavolontariato

12 dicembre - ore 17L’Officina di Babbo NataleCastello dei Ragazzi

12 dicembre - ore 21 Tenebroso Natale. Il lato oscuro della grande festa Alla presenza degli scrittori Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi Conduce Paolo Gera A cura della libreria La FeniceAuditorium Loria

13 dicembre - dalle ore 9.30Comuni Ricicloni Emilia RomagnaOre 9.30Saluti introduttiviEnrico Campedelli, sindaco Ore 9.45Sfide ambientali e governo del servizioIntroduce Lorenzo Frattini, presidente Legambiente ERIntervengono: Vito Belladonna, direttore AtersirLa prospettiva dei servizi pubblici ambientali in RegioneGraziano Cremonini, presidente Confservizi ERRiduzione, riciclo e piani industriali delle imprese: due mondi conciliabili?Paolo Ganassi, dirigente servizi ambientali AimagLa Green Economy delle filiere del riciclaggioLavoro e ambiente nel recupero di Raee e rifiuti organiciGiuseppe Bortone, dirigente area ambiente RegioneGli obiettivi di sostenibilità nel riordino delle competenze sui rifiutiOre 11Prima di tutto i cittadini: strategie virtuose dei comuniIntervengono:Moreno Pedretti, assessore all’ambiente Comune di BazzanoMeno rifiuti più risparmio: l’esperienza di Bazzano verso la tariffa puntualeSimone Tosi, assessore all’ambiente di CarpiTutte le strade della riduzione: esperienze concrete di prevenzione rifiutiAugusto Schieppati, ViscolubeDare il buon esempio: gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioniConclusioni: Stefano Ciafani, vicepresidente LegambienteOre 12 - Premiaziono

Fino al 23 dicembre - 15/19Apertura straordianaria de La torre dell’Uccelliera sabato e la domenicaPalazzo dei Pio

sarà Roy Paci con gli Aretu-ska ad augurare Toda joia, Toda beleza ai modenesi - e

non solo - per il 2013. Il musicista siciliano con i suoi compagni di band (Aretuska viene dall’antico nome di Siracusa, cioè Aretusa) sarà il protagonista di Baci e abbracci a mezzanotte in Piaz-za Grande, il concerto gratuito del 31 dicembre organizzato dal Comune di Modena. Prima di loro saliranno sul palco musicisti e band giovanili locali, diverse delle quali provenienti dalla Bassa colpita dal terremoto, come segno di ospitalità e solidarietà verso la

rinascita e la voglia di ripartire di chi vive in quelle zone e come esplicito invito a stare insieme per far festa e lasciarsi alle spalle per un po’ paure e disagi. Il concerto incomincia alle 22.30 e, dopo il conto alla rovescia e i tradizionali auguri del sindaco Giorgio Pighi alla città e ai modenesi, riprende con i ritmi divertenti e trasci-nanti di Roy Paci & co, autentici specialisti del coinvolgimento delle piazze attraverso la musica.Fino alla fine del mondo, l’ultimo singolo di Roy Paci e Aretuska è uscito nel giugno di quest’anno, con la partecipazione del rapper

Clementino. Il brano voleva rap-presentare un conto alla rovescia fino al 21 dicembre, la data che secondo la profezia dei Maya se-gnerebbe la fine del mondo, ma è ovviamente stato un modo ironico di esorcizzare la cupa previsione durante l’ultimo tour. oy Paci & Aretuska sono: Roy Paci (leader, voce, tromba); Moreno (MC vocals); Giorgio Giovannini (trombone); Massimo Marcer (tromba); Gaetano Santoro (sax); Jah Sazzah (batteria); Manu Pagliara (chitarra); Mike Miner-va (basso) e Antonio Amabile (piano & keyboards).

esiste una tragedia inaudita, ri-mossa dai libri di storia, consu-mata fino a qualche giorno fa a

pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, mi-gliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vi-vere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni. Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati

da filo spinato, controllati dalla po-lizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il nostro che vi nasce nel 1951 e vive 40 anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Ri-conosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma

condannati a essere italiani in Albania e albanesi in Italia. La stesura definitiva del testo è in tournèe in Italia e in Europa interpretata dall’autore, saverio la ruina. Interpreti: monica amaduzzi, elisa Belli, Bianca Bianconi, adriano casari, ivan Figliolo, raffaele Fusil-li, mina larocca, silvia malavolti, alessandro marazzi, marisa mar-sciani, enrico solmi. Una produzione di Davide Bulgarelli per Sted Modena. Prenotazioni: 347.6511439.

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24 07.12.2012 n° 44

clAssIFIcA

cAlcIO A cINQue - VIrTus

PrOssImO AVVersArIO - Tritium

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CANTINA DI S. CROCE Soc. Agr. Coop. Tel. 059.664.007 - Fax 059.664.608

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gnu tim indigesto, virtus murata

che fare lo scalpo al Gnu tim in casa propria sia impresa tremendamente ardua lo ha insegnato la scorsa stagione (con i gialloblù ad agguantare in extremis un pari di sofferenza), ma che la storia non debba necessariamente

replicarsi, in barba a Nietzsche e ai suoi sogni di eterno ritorno, è fiduciosa convin-zione virtussina. In effetti i gialloblù scendono in campo col piglio di un altro genio col caratterino mica male e, del Gnum Tim fastidioso come la vecchietta vicina di casa di Schopenhauer voglion fare quello che fece il filosofo tedesco che, senza troppe parole, scaraventò la poveretta giù per la tromba delle scale: i padroni di casa però hanno un altro nerbo e lo chiariscono in incipit. Su schema da fallo laterale, complice un’eclatante amnesia della retroguardia ospite, passano avanti (1-0) per poi arroccarsi in un fortino di rara solidità. Il forcing virtussino è convulso e sterile (tre, comunque, i legni colpiti). Nella ripresa caleffi ricorda a tutti: questa dev’esser squadra di governo, non di sola lotta, ché fare gli attendisti e limitarsi a distruggere (scelta comunque legittima, per carità, che ha fatto le fortune, tra gli altri, del Trapattoni allenatore come di Beppe Grillo), è certamente più facile di provare a costruire, ma anche meno gratificante. Gli ospiti recepiscono e ripartono di fretta, con insistenza raziocinante: la serratura casalinga regge sino all’acuto del virtussino thompson, abile a concretizzare una manovra esteticamente per-fetta (1-1). Finisce qui, e può andare. Il punto e un bel punto, non un punticino, ché raddrizzare una contesa nata sghemba non è mai facile. Farlo con ordine e filosofia di gioco, senza strillare e abbandonarsi a sterili sconquassi è da statista del campionato. Questa è la strada, le improvvisazioni da demagogo, Virtus, lasciale pure ad altri.

Federico campedelli

caLcio – iL caRpi ToRna da cuneo con un punTo moLTo uTiLe (0-0)

insuperabilispoRTieLLo è iL poRTieRe meno BaTTuTo dei pRimi TRe campionaTi iTaLiani. domenica aLTRa TRasFeRTa a monza, conTRo La TRiTium. poi iL Lecce.

Fuori perini e pasciuti, coinvolti nel caso-biellese

il Carpi perde due giocatori per una questione di cui è assolutamente estraneo: il fallimento della Biellese 2009. Agli allora tesserati vengono contestate irre-golarità nella retribuzione dei rimborsi spese. In pratica, sono accusati di aver

accettato pagamenti in nero. Premesso che la sanzione individuale è sacrosanta e dovuta (ammenda e oblazione del reato fiscale), il resto (cioè la squalifica sportiva) è un assurdo giuridico. Perché ricade sulle loro società attuali, che sconteranno un’emergenza imprevista e immotivata. Secondo quale fondamento del diritto civile si può penalizzare un persona giuridica che nulla a che vedere con fatti commessi da una persona fisica in tempi in cui non esisteva alcun tipo di rapporto professionale? Storture del sistema sportivo, e del principio di responsabilità oggettiva. Che, prima o poi, andrà profondamente revisionato. Fatto sta che perini dovrà fermarsi per tre giornate. Il suo 2012 è terminato a Cuneo. Poco più lieve la condanna inflitta a pasciuti, che salterà solo Tritium e Lecce e rientrerà per l’ultima a Como. cioffi ha perso anche il portiere di riserva paolo Guerci: doppia frattura alla mano, ne avrà fino a primavera. In sostituzione è stato ingaggiato matteo trini, classe ’87, ex Juve Stabia, Sud Tirol e Lumezzane.

e.G.

Domenica 9/12/2012ore 14.30, 15a giornata.

tritium-carpi; Como-Virtus Entella; Lecce-Sudtirol; Pavia-Reggiana;

Portogruaro-Cremonese; San Mari-no-FeralpiSalò; Trapani-Albinoleffe;

Treviso-Lumezzane

I biancorossi conquistano un pari utile su un campo difficile, al termine di una settimana molto

complessa. Lo 0-0 di Cuneo aggiun-ge un punto, ma ne vale ben di più perché rinforza la classifica anziché danneggiarla. Nessuno ha fatto me-glio, a parte il Trapani che comunque rimane ondivago, incapace di norma-lizzarsi: in casa marcia come il Lecce e il Carpi (pur avendo perso contro entrambe); in trasferta ha vinto una sola volta, tre mesi fa.CUNEO - E’ stata una partita combat-tuta, tra squadre in buona forma con urgenze diverse. Il Cuneo necessitava di muovere la classifica perché nel prossimo turno riposerà. Cioffi inve-ce è stato costretto alla prudenza. Si è dovuto inventare una formazione nuova in poche ore, che risolvesse l’improvviso cumulo di guai. Out Terigi, Bianco e Arma. Ovverosia: struttura, geometria, profondità, si-curezza nel gioco aereo. Tutto questo è certamente mancato. Così il Carpi

Lecce 29carpi 25

Trapani 22Sudtirol 22

Virtus Entella* 20 Pavia* 19

Lumezzane 18San Marino 17 Como (-1) 16

Portogruaro 16Cuneo* 16

Cremonese (-1) 15 FeralpiSalò 15Reggiana 15

Albinoleffe (-10) 7Tritium 7

Treviso (-1) 2

* una gara in più

atletico. Se davvero troverà il modo di farsi rincorrere da tutto il campio-nato, potrà addirittura vincerlo per sfinimento. TOP DIFESA – Preparazione da triathlon e trincea insuperabile: queste le chiavi. Sono appena 7 i gol subiti fin qui (0,53 a partita). Uno solo negli ultimi 658’: il flipper di Chiavari. Cioè: appena un rimpal-lo fuori controllo in oltre 10 ore di gioco. Siamo di fronte alla difesa più ermetica dei primi tre livelli del calcio italiano. Meno battuta anche della Juve in A (media: 0,66), del Sassuolo in B (0,64), di Avellino e Prato nell’altro girone di C1 (0,75). In tutto il panorama professionistico, solo il Castiglione (C2/A) ha numeri migliori (0,35).VERSO IL LECCE – La quindi-cesima sarà una giornata di nuove indagini preliminari. L’ultima piccola curva prima del grande appuntamento in salita. Ci dirà se Carpi-Lecce sarà solo una grande sfida di vertice oppure un vero scontro diretto. I biancorossi vanno al Brianteo contro la Tritium. E’ un bivio obbligato: hanno tutta la credibilità da perdere. Per questo devono vincere. Se ci riescono, co-mincia ufficialmente un film diverso. Più delicato è comunque l’impegno dei salentini. Hanno problemi tattici: Giacomazzi reclama il posto, porta fantasia ma toglie equilibri; Boglia-

cino ne garantiva molti, ma rientrerà dopo Natale. Arriva il Sudtirol, la peg-gior squadra da affrontare sul piano dell’organizzazione. Il vasto popolo di Via Del Mare adesso esige spie-gazioni. Lo 0-4 di Salò non sembra una sconfitta qualsiasi. E’ il secondo scivolone in un mese. Di proporzioni devastanti. Somiglia molto alle crisi identitarie dei supereroi manga. Chi si sente imbattibile non è abituato a veder scorrere il proprio sangue. Quando accade, di solito reagisce con furia cieca: o si abbatte sugli avversari, oppure si autodistrugge. Staremo a vedere.

Enrico Gualtieri

gruppo usurato, magia svanita

Domenica i biancorossi ritrovano la Cenerentola di Trezzo d’Adda, reduce da una delle sconfitte più umilianti della propria ultracentenaria storia (0-5 a Cremona, in meno di un tempo). I numeri sono gravi, secondi solo a quelli

del Treviso per futilità: peggior attacco (8), penultima difesa (27), 8 sconfitte e un unico successo. Carpi-Tritium è un appuntamento fisso dell’ultimo biennio. Fu l’ultimo atto dell’irripetibile 2010-2011: lo 0-0 costò ai biancorossi la Supercoppa di Seconda Divisione. E fu poi il prologo vincente della passata stagione (4-0 nel debutto al Giglio) e di questo anno solare 2012 (1-0 al Brianteo firmato Eusepi, nella prima trasferta del girone di ritorno). I lombardi non sono cambiati granché. Per questo, stanno dimostrando parecchia usura. La magia che ne ha propulso la doppia scalata dalla D sembra svanita. E’ venuta meno la forza della novità, la capacità di stupire, l’originalità di gioco della matricola imprevedibile ed entusiasta che ha raggiunto la salvezza diretta lo scorso anno. Il blocco guida resta lo stesso: martinelli-teso-sinato-spampatti più i fratelli creativi enrico e roberto Borto-lotto. Non sono arrivati rinforzati adeguati. L’unico acquisto indovinato è l’attaccante matteo chinellato, classe ’91, dal Sudtirol: due reti finora. Tenta di invertire la rotta il neo-allenatore oscar magoni (ex centrocampista di Bologna e Atalanta), scelto al posto di paolo Bertani (esonerato il 6 novembre dopo il ko di Trapani).

ha accettato di essere meno intenso rispetto alle ultime due gare. Ciono-nostante è stato molto pratico. Non ha mai forzato. Ha atteso gli spazi. Con quell’umiltà provinciale che solo le grandi squadre compiute sanno tirar fuori quando sono in difficoltà. E con la consapevolezza di disporre di molti metri di corsa in più, per condannare il Cuneo a ritirate disperate. Fateci caso: ogni avversaria perde almeno un giocatore per crampi. Nessuno reg-ge. Stavolta non è arrivato l’affondo decisivo e vincente, ci sono anzi stati diversi pericoli dentro l’area di Spor-tiello (nella foto). Ma l’impressione finale conferma tutte le precedenti: il Carpi è irraggiungibile sul piano

BIANcOrOssI IN emergeNzA

ecceLLenzaRallenta tutto il vertice

tutto il vertice rallenta nei pri-mi pantani di Dicembre. Quasi una sorta di surplace fisiologico

all’inizio della volata verso il titolo di in-verno. Resta favorita la Lupa Piacenza, l’unica a non perdere. Si salva proprio al 90’, a Pallavicino, strappando un punto importante che ne estende l’al-lungo. Cade ancora il Rolo, stavolta in casa. Perde anche la correggese, a Bagno (1-2), in modo abbastanza normale. Determinante l’assenza di napoli: senza l’uomo delle massime differenze manca forza automatica. I ragazzi di salmi dominano steril-mente, trovano a fatica il pari (gol di Bouhali), poi restano in 10 (espulso sery) e vengono puniti in contropiede. Domenica prossima al Borelli, il derby con la Rubierese.

pRomozioneLa magia prosegue

Vince ancora la solierese e gua-dagna altre due posizioni: ora è quinta, a tiro del terzetto di

vertice San Michelese-Calderara-Cal-salgrandese che continua a perdere punti. Il match con l’ostico Polinago fila sopra un equilibrio scorbutico: 5 ammoniti e molte recriminazioni. Lo decide ancora una volta un giovanissi-mo, sul filo di lana, tra le proteste degli ospiti: pietro pannullo, canterano del Modena, classe 1993. Domenica pros-sima, arriva il pericolante Anzolavino. Fermi tutti i campionati provinciali. Nel weekend dell’Immacolata cominciano i recuperi, tempo permettendo.

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2507.12.2012 n° 44

missione compiuta per la cec, che infila la terza vittoria consecutiva per

3-0. Vittima dei biancoblu è questa volta la Golden Game Bassano, formazione già incontrata a giugno nella finale play-off per la A2. Non è però stato tutto facile per Carpi, che nel primo set ha dovuto sudare sette camicie per evitare di dover rincorrere. La Cec, in campo col consueto sestetto, ha infatti iniziato il match a rilento e Bassano

pallavolo maschile - i Biancoblu infilano la terza vittoria consecutiva

La cec cala il tris: 3-0 a bassano

ne ha approfittato, per condurre il gioco con un parziale di vantaggio di 4-5 punti. L’aggancio arriva con un ace di astolfi per il 18 pari. Sul 23-23 coach molinari richiama in panchina lancellotti, autore dei due punti precedenti, e manda al servizio Zaghi. La Cec raccoglie subito i dividendi: ace del centrale mantovano e muro di rau rispet-tivamente per il primo vantaggio biancoblu del match e immediato 25-23. La Cec si trova avanti 1-0,

Bassano sotto senza nemmeno aver capito come. Fatto sta che gli ospiti accusano il colpo e nel secondo Carpi accelera subito. Il +3 arriva con lirutti (10-7), l’11-7 lo firma un muro di Rau. Sul 13-10 l’alzato-re ospite va a segno di prima inten-zione e gli arbitri in un primo tempo convalidano il 13-11. De marco fa però notare a capitan Lirutti come il regista ospite fosse in quel momen-to in seconda linea: proteste accolte e 14-10 Cec. Al servizio va allora Li-

rutti, che infila tre ace consecutivi e la pipe che spezzano il set (18-10). Poi è solo ordinaria amministrazio-ne fino al 25-18 che porta Carpi sul 2-0. Il copione si ripete in modo quasi identico nel terzo parziale: primo allungo biancoblu sul 15-13 con l’ace di De Marco a cui segue l’errore veneto che porta al 16-13. E’ il break che spacca in due il set e consegna la partita nelle mani della Cec, che chiude 25-20 con un muro di Rau.

pallavolo Femminileserie B2

amara sconfitta per texcart città di carpi Gramsci – texcart: 3-0 (30-28 25-20 25-15)

altra sconfitta maturata in tra-sferta, per la texcart città di carpi, in un periodo di

numerosi alti e bassi. Sul campo del Gramsci poll volley di Reggio Emi-lia però, la squadra di coach amari, ha dimostrato tutta la sua voglia di ripartire, anche se, a lungo andare, si è registrato un calo evidente. Il primo set infatti ha visto Bettini e compagne sempre avanti, fino al break finale dove, punto a punto, le reggiane l’hanno scampata per 30-28. Da questo momento però il gioco delle carpigiane non è più stato così efficace, il calo al servizio e alla ricezione infatti, hanno fatto sì che la formazione di casa potesse esprimere il proprio gioco al meglio. I set successivi si sono così conclusi per 25-20 e 25-15 sempre per le reggiane. Ora vi sarà la sosta per la festività dell’ 8 dicembre, speriamo che questo stop possa servire alla squadra per ricaricare le pile e ripar-tire più determinata che mai.

L’assicuRaTRice miLanese voLLeY modena non è RiusciTa a daRe conTinuiTà aLLa viTToRia deLLa scoRsa seTTimana, ma La paRTiTa deL paLanoRda conTRo La FoppapedReTTi BeRgamo è sTaTa La più BeLLa sinoRa dispuTaTa neL campionaTo di seRie a1

Forza tigri!l

’Assicuratrice Milanese Volley Modena non è riu-scita a dare continuità alla

vittoria della scorsa settimana, ma la partita del PalaNorda contro la Foppapedretti Bergamo è stata la più bella sinora disputata nel campionato di Serie A1. Le Tigri Bianconere e le padrone di casa hanno battagliato rispon-dendosi colpo su colpo sino a un incredibile tie-break che, di fatto, è diventato quasi un set di lun-ghezza normale essendosi con-cluso con il punteggio di 23-21. E’ bastata una palla a decidere le sorti di un incontro che le ragazze di coach Cuello hanno avuto la possibilità di chiudere in ben sei occasioni senza però riuscirci, in un paio di circostanze per errori offensivi e, nelle altre, per meriti della Foppapedretti. Sarebbe stato un successo importante in chiave classifica, ma anche psicologica perché ottenuto con un avversario in grande forma e per di più in un campo non facile come quello di Bergamo. Erano partite alla gran-de le Tigri Bianconere facendo proprio il primo parziale e anche il terzo dopo che, nel secondo, le padrone di casa avevano momen-taneamente riportato in parità il risultato sfruttando un ottimo finale di set. E’ mancato il colpo risolutivo nel quarto set, quando Modena ha avuto la possibilità di ipotecare la gara in maniera importante, ma anche nel tie-bre-ak come detto che si è concluso

dopo un’estenuante serie di match point da una parte e dall’altra. Arriva quindi un solo punto in classifica e ora lo scontro inter-no con Crema per riprendere la corsa rallentata nell’ultimo turno. Al PalaCasaModena, domenica 9 dicembre, con inizio alle 18, arriveranno le ex Matuszkova e Paris, punti di forza della forma-zione lombarda neopromossa nel massimo campionato. L’obiettivo è quello di bissare il risultato otte-nuto contro Urbino due settimane fa, affrontando una formazione reduce da una vittoria, al termine

di un’altra maratona, contro l’al-tra neopromossa dalla A2 ovvero la Banca Yoyogurt Giaveno. Sarà come sempre un match spettacolare in un campionato che ogni settimana vede cambiamenti in vetta alla classifica e non solo. Il grande equilibrio di inizio sta-gione continua a regalare risultati a sorpresa, sulla carta, rendendo incerta una graduatoria che tra poche settimane dovrà fornire partecipanti e accoppiamenti per quanto riguarda i quarti di finale di Coppa Italia. In quest’ottica le ragazze di coach Cuello sono

quindi chiamate ad accelerare subito il passo per ottenere la matematica qualificazione, ma

anche un accoppiamento che sia il migliore possibile.

Andrea Lolli

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26 07.12.2012 n° 44

L’unione nazionale veterani dello sport, di Finale emilia e carpi ha donato 1000 euro per le palestre delle scuole Focherini e Fassi di carpi

a sostegno dello sport nei giorni scorsi è stata organizzata a Finale Emilia un’iniziativa conviviale dai

membri dell’unvs, Unione nazio-nale veterani dello sport, di Finale Emilia e Carpi.L’Unione ha raccolto fondi da destinare al Comune di Carpi e al Comune di Finale per la sistemazione di impianti sportivi. L’Unvs, presente anche a Carpi, è formata da persone provenienti dal mondo sportivo, ex atleti, ex dirigenti dello sport o allenatori e collabora attivamente sia con i Co-muni che con gli enti e le Consulte

territoriali. Il contributo dell’Unione sarà destinato per la nostra città alle palestre delle Scuole Focherini e Fassi. Complessivamente nell’ambi-to di questa iniziativa di solidarietà sono stati raccolti 5.000 euro, di cui 4.000 saranno devoluti per le scuole di Finale e mille per quelle di Carpi.

Da sinistra il presidente del Consiglio comunale Giovanni Taurasi, la

presidente della Sezione Unvs di Carpi Loretta Spinelli, Alberto Scotti vice

Presidente nazionale dell’associazione e Ivano Bergamini, Presidente della

sezione di Finale.

L’ex FaRFaLLa azzuRRa FaBRizia d’oTTavio aLLenaTRice peR un gioRno deLLa RiTmica giaRdino

un sogno vestito d’azzurrog

iornata stupenda quella del 1° dicembre per le ginnaste della Ritmica

Giardino che hanno avuto il piacere di conoscere la plurimeda-gliata, ex Farfalla Azzurra, Fabri-zia D’Ottavio.E’ bastata la prima occhiata all’ingresso in palestra di Fabrizia, per inebriare i volti delle ragazze, da non immaginare poi la sod-disfazione nonché l’incredulità delle ginnaste del Club Giardino nell’essere condotte e guidate per un intero pomeriggio di allena-mento da una ex ginnasta di fama internazionale. Disponibile e affa-bile, Fabrizia fa ora parte dell’im-portante corpo di ballo delle Rhyth.Mix ingaggiato per diversi eventi e in varie trasmissioni te-levisive. Ogni qualvolta Fabrizia spiegava cosa fare, mostrandolo praticamente, le ragazze restavano a dir poco incantate! La serata non

poteva concludersi se non con una allegra pizzata insieme.La Ritmica Giardino sarà impe-

gnata il 9 dicembre con la Prova Regionale del Torneo Allieve GR a Ferrara e, per concludere

festosamente, sabato 15 dicembre alle 20.30 si svolgerà il Saggio di Natale presso il Club Giardino.

handball carpi

bruno brzic veste biancorosso

nella setti-mana

che porta alla decisiva gara di sabato 8 dicembre con il cingoli, fondamenta-le per arrivare alla final four di Coppa Italia, la Handball carpi piazza un altro colpo di mercato. Il d.g. claudio cerchiari ha trovato l’accordo per l’arrivo in biancorosso di Bruno Brzic (in foto) centrale classe ‘87, croato di nascita ma con passapor-to italiano. Brzic farà il suo debutto in maglia biancorossa. “E’ un giocatore completo – spiega Cerchiari – che va a rinforzare una rosa già competitiva, ma a cui porterà grande qualità”. Molto soddisfatto coach serafini: “Bruno è un giocatore con ottime doti tecniche e una grande velocità, in più ha maturato tante esperienza in questi anni che ci sarà molto utile nei momenti cruciali dei match. Ci dovrebbe portare più ordine e ritmo nella fase offensiva e nelle mani ha tanti assist”.

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2707.12.2012 n° 44

di FRonTe a 3000 speTTaToRi iL Team eidos si aggiudica L’edizione 2012 di inTeRnaTionaL RoLLeR cup. paoLo BeLLi maTTaToRe deLLa gaRa

Le stelle del pattinaggio artistico a rotelle entusiasmano il pubblicoe

’ lo spettacolo ancora una volta a salire sul gradi-no più alto del podio di

International Roller Cup, la gara di pattinaggio artistico a rotelle che mette a confronto i migliori atleti del mondo. In un PalaPanini gremito è andato in scena un evento sportivo di altissimo livello che ha visto in pista 24 dei migliori atleti del mondo, tra i quali 6 campioni iridati. Ad aggiudicarsi il tro-feo e scrivere il proprio nome quest’anno nella hall of fame della competizione, è stato il Team Eidos. Una squadra di stelle composta da: Cinzia Roano e Alberto Cazzoli, Anup Yama, Carla Nonell Garcia, Christianne Reich e Hannes Muschol. Grazie al livello degli atleti - provenienti da 10 nazioni diverse tra Europa, Asia, Stati Uniti e Sud America – la gara si è rivelata accesa, serrata e aper-ta fino all’ultima manche, quando

i componenti di ogni team si sono misurati contemporaneamente in una spettacolare esibizione di squadra. Ma è stato sulle note di It’s my life che il Team Eidos ha strabiliato, infiam-mando il pubblico e convincendo la giuria. Dando alla competizione il tocco finale per il decisivo salto in classifica. A far sognare il pubblico

del PalaPanini sono stati davvero tutti: dai campioni in erba delle so-cietà modenesi, ai Big plurimeda-gliati forieri di emozioni, per tutta la durata della competizione. Come sempre tra i più applauditi Dario Betti, campione mondiale in carica; i giovani spumeggianti Prescillia Henneguelle e Pierre Mériél, e

gli ineguagliabili Sara Venerucci e Danilo Decembrini. Vero e proprio cameo l’esibizione mozzafiato del Team Millennium, collettivo argen-tino che per ben 3 volte consecutive si è aggiudicato il titolo mondiale nella categoria gruppi. International Rol-ler Cup 2012, condotta dallo show man Paolo Belli e commentata live

in inglese per la Espn dall’ex patti-natrice Vienna McMahon, è stato l’apice di una giornata interamente dedicata al pattinaggio artistico a ro-telle, che si è aperta con Campioni sotto l’albero, il galà del pattinaggio modenese che ha visto protagonisti bambini e ragazzi delle società locali vestiti Teniamo Botta.

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