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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 25 gennaio 2013 ANNO XIV N. 03 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di L’INFLUENZA E’ ARRIVATA! IN AUMENTO LE PERSONE CONTAGIATE MA IL PICCO è PREVISTO PER LA FINE DEL MESE. TRA I PIù COLPITI I BAMBINI. I CONSIGLI E LE INDICAZIONI DEI TRE MEDICI CADIOLI, CASARINI E GIGLIOLI Da sinistra Tiziano Cadioli, Raffaella Casarini e Paolo Giglioli

Tempo n° 3

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Su questo numero: L'influenza è arrivata; Bollette ridotte e rateizzate per due anni; I Mack sono tornati dopo trent'anni per il bene dell'Eden; Striscia la notizia tra la gente di Rovereto; L'impianto a biomasse approda in Consiglio Comunale; I soldi ci sono ma l'iter burocratico è imbarazzante; Medici di Parma solidali con Carpi; Cybervittime in aumento; Via Rovighi: ghetto era e ghetto rimane. Le troppe chiusure hanno indotto lo studio medico a lasciare la strada; Il terremoto ci ha fatto alzare il gomito; A scuola di arti e mestieri; Vallauri: un ponte verso il lavoro; Capuozzo ospite a Carpi; A Bordeaoux tra Erasmus e speranze; Il paesaggio del futuro disegnato da Federico Diacci.

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Page 1: Tempo n° 3

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

25 gennaio 2013 ANNO XIV N. 03attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

l’influenza e’ arrivata!

In aumento le persone contagIate ma Il pIcco è prevIsto per la fIne del mese. tra I pIù colpItI I bambInI. I consIglI e le

IndIcazIonI deI tre medIcI cadIolI, casarInI e gIglIolIDa sinistra Tiziano Cadioli, Raffaella Casarini e Paolo Giglioli

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La IenaIl graffio

TrA le rIghe...

FrAse dellA seTTImANA...

Libri da non perdere!

l’Isola degli infamidi roberto bruni

e’ uscito per i tipi dell’Editrice Nuovi Autori di Milano l’ultimo romanzo del modenese roberto Bruni, di professione titolare di

una ditta di trattamenti per la depurazione delle acque reflue, con la passione per la scrittura. Il titolo del suo romanzo è L’Isola degli infami, 225 pagine di narrativa che trattano la com-plessa realtà della società attuale, mettendo a confronto due mondi differenti e in continuo conflitto: quello dei buoni e quello dei cattivi. Un romanzo diverso e originale che può essere letto e vissuto come un testo teatrale o la trama di un film, ma con un forte coinvolgimento emotivo da parte del lettore grazie a un modo di scrivere piano e semplice, senza inutili fronzoli letterari. In una sorta di panoramica dei pregi (pochi) e dei difetti (tanti) dell’uomo d’oggi e della realtà sociale, economica e politica nella quale si trova a operare, l’autore si addentra in una valutazione di politica internazionale, oggi di grande attuali-tà, come l’invadenza della Cina nell’economia dei paesi occidentali, “quella Cina che è riuscita a conciliare il Comunismo con l’economia di mercato e che, dopo aver acquisito le tecnologie più avanzate dall’America e dagli Stati europei, ci fa una concorrenza spietata producendo merce più economica della nostra, grazie a salari da fame dei loro dipendenti. I cinesi hanno capito, insomma, che possono conquistare il mondo non più con le armi, ma con la guerra commerciale condotta senza esclusione di colpi e nel più completo disprezzo per le regole e i rapporti interna-zionali”. Un libro che si legge tutto d’un fiato.

cesare pradella

Il Parlamento ha approvato la concessione di contributi per la ricostruzione al 100% per la prima casa. Ora si attende il voto della Camera. In arrivo una tassa sull’aria respirata.

“Io ho cercato di proteggere la mia ragazza nascondendola in infermeria, ero terrorizzato. Siamo usciti un attimo dalla stanza e ci stava per arrivare una sedia in faccia. Ci sembrava di essere in un thriller, ma non eravamo al cinema.Era tutto vero”.Dichiarazione di uno studente del Meucci occupato, dopo l’intrusione di una baby gang all’interno dell’istituto. Da La Gazzetta di Carpi del 18 gennaio.

bollette ridotte e rateizzate per due anni

Dopo “soli” otto mesi dal sisma, l’Au-torità per l’energia e il gas ha final-mente battuto un colpo, mettendo

così la parola fine a un vuoto legislativo che aveva creato non poca confusione. L’ente ha infatti stabilito che le popola-zioni terremotate potranno usufruire di rateizzazioni automatiche senza interessi, per un periodo minimo di due anni, da applicarsi sia alle forniture in servizio di tutela sia sul libero mercato. L’Autorità ha previsto anche l’azzeramento dei costi per eventuali nuove connessioni, subentri o volture richieste da coloro la cui abitazione è inagibile e la riduzione del 50% delle tariffe di rete e degli oneri generali in bolletta. Fra le agevolazioni vi è anche la rateizzazione delle bollette dell’acqua per 12 mesi. L’Autorità ha stabilito che i clienti interessati vengano informati in modo capillare attraverso le bollette e che sia prevista un’apposita informativa da pubblicare sui siti delle società dei vendito-ri del settore elettrico e del gas operanti nei comuni terremotati. Nel nostro caso, Enel ed Aimag, da noi prontamente contattate, hanno risposto che stanno lavo-rando per aderire alle nuove normative relativamente a tariffe, modalità e tempi da applicare alle bollette e, al più presto, daranno il via a campagne informative.

J.B.

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sIsmA e rIcOsTruzIONe

Una targa per Radio Bruno

“grazie per quel che avete fatto”Da sinistra Martinelli,

Campedelli, Prandi, D’Addese, Filippi, Lodiil sindaco di Carpi enrico

campedelli ha consegna-to lo scorso18 gennaio,

allo staff di radio Bruno una targa in segno di ringrazia-mento per l’impegno, la solidarietà e la collabora-zione dimostrata nel corso dell’emergenza sisma dei mesi scorsi. L’emittente radio-fonica presieduta da Gianni prandi in questi mesi ha dato spazio alle problematiche del territorio del ‘cratere’, promuovendo allo stesso tempo iniziative di solidarietà

che hanno permesso di rac-cogliere fondi per l’acquisto di attrezzature sanitarie per l’Ospedale Ramazzini di Carpi e per contribuire allo svolgi-mento delle attività didattiche in diversi istituti scolastici del territorio, tra l’altro anche per il ripristino delle Scuole Primarie Da Vinci dove hanno avuto una sede per molte settimane gli uffici comunali e il Centro Operativo Comuna-le (COC) di Protezione Civile. A questi si aggiungono i fondi raccolti attraverso la vendita

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected]

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 23 gennaio 2013

Al cinemA eden, meRcoledì 30 gennAio, Alle 21, conceRto del gRUppo che si RiUnisce dopo tRent’Anni. l’oBiettivo? RAccoglieRe fondi peR RistRUttURARe le sedi scoUt del gRUppo cARpi 1

I mack sono tornatiI

Mack sono tornati: l’occasione è di quelle imperdibili perché la

data del 30 gennaio sarà l’unica per il gruppo musi-cale che si ricostituisce dopo trent’anni. L’obiettivo della reunion è di quelli nobili: raccogliere fondi per la ristrutturazione delle sedi scout del Gruppo Carpi 1 nello stabile dell’Oratorio Cittadino di via Santa Chia-ra, gravemente danneggiato dal terremoto. I ragazzi oggi si stanno adattando a soluzioni di fortuna ma le attività naturalmente risentono di questo clima di precarietà: in questi mesi sono state attivate diverse forme di autofinanziamento per contribuire alla ristruttu-razione o, quantomeno, per trovare valide alternative. “Dai, facciamo qualcosa anche noi” si sono detti alcuni vecchi scout alla cena di autofinanziamento organizzata a settembre nel cortile dell’Oratorio, perché il ricordo di quell’esperien-za di gruppo è ancora forte e richiama alla mente anni meravigliosi. E’ così che è nata l’idea di riesumare il gruppo musicale dei Mack e di proporre un concerto il cui incasso verrà intera-mente devoluto al gruppo scout Carpi 1. Hanno detto sì quattro quinti dei Mack

perché Simone Discosti non se l’è sentita e ha rinunciato: da troppo tempo non calca il palcoscenico. “All’epo-ca avevano tutti 17 anni e una grande passione per la musica” racconta il loro ‘manager’ Mauro Vignoli, stessa classe (1965) e stesso gruppo scout. E’ lui che si sta occupando dell’orga-nizzazione dell’evento, le cui spese sono sostenute dall’azienda di Carpi Aston-seals specializzata nella progettazione, produzione e distribuzione di sistemi di tenuta per cilindri oleodi-

namici e pneumatici. Azio Battini (voce), Fabio Gre-co (basso), Marco Levratti (batteria) e Roberto Fioc-chi (chitarra solista) torne-ranno sul palco per ripropor-re il repertorio dei favolosi Anni ‘80: “da Vasco Rossi agli U2, ai Guns & Roses - sottolinea Vignoli - e anche un paio di canzoni che sono state incise da loro”. Per l’occasione, si sono aggiunti al gruppo originale, entusia-sti di poter contribuire alla causa, Giorgio Cavazzoli (percussioni) ed Enrico Lugli (tastiere e sax), en-

riferisce a un loro concerto in San Bernardino in occa-sione di una gara. Facevano le prove nei locali accanto alla sala del ‘600 e Azio finì su una Tv locale con una canzone scritta da lui. Dopo due anni i Mack si sciolsero e alcuni componenti del gruppo fondarono i Rab 99”. Azio ha continuato a cantare e a suonare e, ancor oggi coltiva questa sua gran-de passione, tutti sono bravi, ma Roberto è “quello che spacca”. Il concerto si terrà al cinema Eden mercoledì 30 gennaio a partire dalle 21

si esibiranno bravissimi imitatori. Avremo Gianna Nannini, Aretha Franklin e, direttamente da Amici, Claudiano con Valeriana e Tatiana. Poi inizierà il concerto. Presenterà Enrico Cavicchioli”. Riusciranno i favolosi Mack a tenere sul palco come trent’anni fa? Pare che loro non abbiano dubbi e siano sicuri di man-dare in visibilio le ragazze, così come accadeva allora.

Sara Gelli

trambi con un passato scout. “Negli Anni ‘80 - racconta il ‘manager’ - si sono esibiti in pubblico più di una volta. La foto d’epoca pubblicata si

con ingresso a offerta libera. “La prima parte della serata - spiega Mauro - introdurrà al concerto con un momento di intrattenimento in cui

delle magliette Teniamo Botta durante - e non solo - il Concerto per l’Emilia svoltosi a Bologna, fondi distribuiti poi tra gli ospedali di Carpi e Mirandola per la ristruttu-razione dei reparti lesionati. All’incontro erano presenti oltre al sindaco e a Prandi an-che l’assessore alla Protezione civile alberto D’addese, l’assessore alle Politiche scola-stiche maria cleofe Filippi, claudio lodi, responsabile del COC e clarissa marti-nelli di Radio Bruno.

I Mack oggi: da sinistra Greco, Lugli, Levratti, Cavazzoli, Battini e Fiocchi

I Mack in una foto d’epoca

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4 25.01.2013 n° 03

sIsmA e rIcOsTruzIONe

Rifiuti

slitta la tares

slitta da aprile a luglio il pagamen-to della prima rata della Tares, la nuova tassa sui rifiuti creata dal

Governo Monti e che dovrebbe dare un gettito di 1 miliardo all’anno. Lo ha deciso il decreto legge sull’emergenza rifiuti approvato a larga maggioranza dal Senato, in prima lettura. La Tares andrà a sostituire la vecchia Tarsu e le tariffe rifiuti (Tia) e ingloberà anche i cosiddetti “servizi indivisibili” (illu-minazione pubblica, manutenzione strade...). Il costo dei rifiuti non sarà legato alla loro produzione, bensì alla dimensione dell’edificio, indipenden-temente dalla natura e dal volume di rifiuti prodotti.

Una interpellanza di Apc e una mozione della lega nord portano la questione all’attenzione del civico consesso

l’impianto a biomasse in consiglio comunale

la questione dell’impianto a biomasse che la Garc vorrebbe realizzare a Fossoli finisce in Con-

siglio Comunale: un’interpellanza di alleanza per carpi e una mozione della lega nord impegnano il civico consesso a discuterne. Gigliola pivet-ti e Giorgio Verrini di Apc ritengono che il progetto della centrale sia sovra-dimensionato rispetto alla realtà del luogo, al materiale agricolo disponibile a livello locale e pure rispetto ai sotto-prodotti reperibili in un raggio di 70 chilometri, anche in riferimento a un futuro non prossimo. I due consiglieri comunali criticano la scelta di Fossoli

“già notevolmente carica di impianti tecnologici per lo smaltimento rifiuti” e la tecnologia su-perata. Attraverso l’interpellanza, Apc chiede alla Giunta Campedelli di sapere: quale rappor-to intercorrerà tra Garc e aimag; quanto l’impianto di compostaggio verrà eventualmente danneggiato dal fatto che i materiali che ora usa ( per esempio le stoppie di mais e i residui da potatura) verranno stornati verso la centrale a biomasse; chi effettuerà

fisicamente i con-trolli sul corretto funzionamento della centrale, con quale fre-quenza e con quale trasparen-za verso la cittadi-

nanza. La Lega Nord non è contraria agli impianti a biomasse virtuosi, ma su questo progetto ha presentato una mozione al Consiglio Comunale di Carpi affinché non sia concessa l’au-torizzazione per l’eccessivo carico di inquinamento che la zona di Fossoli è già costretta a sopportare.

lA tRoUpe di stRisciA e BRUmotti, insieme All’Amico Alle tAttoo, è ARRivAtA A RoveReto, hA inteRvistAto AlcUni cittAdini e hA visitAto le zone sUlle qUAli le scosse si sono ABBAttUte con mAggioR violenzA

striscia la notizia tra la gente di rovereto

A Rovereto erano circa le 13 quando finalmente è arrivato, accompagnato

dalla sua inseparabile bicicletta, per l’occasione color rosso fuoco, quasi a voler richiamare il centro della frazione, un’area ancora in larga parte inaccessibile dopo il sisma di maggio. Ad accogliere ‘100%’ Brumotti, l’inviato di Striscia la notizia, recordman e campione di evoluzioni sulle due ruote, qualche centinaio di persone. La troupe di Striscia e Brumotti, insieme all’amico Alle Tattoo, è passata davanti alla Chiesa, ha intervistato alcuni cit-tadini e, infine, ha visitato alcune zone sulle quali le scosse si sono abbattute con maggior violenza. “Lui è già stato qui tantissime volte – racconta Alle Tattoo – e quindi conosceva già la situazione drammatica che le nostre terre stanno vivendo, ma sono felice che sia riuscito a portare anche le telecamere di un programma seguito come Striscia, perché in questo modo tutta Italia potrà rendersi conto che ci sono ancora tante, troppe situazioni ferme, con i soldi bloccati in Regione e intere famiglie costrette a dormire in tenda. E quando scopro queste storie mi arrabbio da morire”. Molti i commenti carichi di rabbia, frustrazione e disperazio-ne che Brumotti ha raccolto tra i cittadini: tra gli altri, la straziante storia di una donna che, nel sisma, ha perso l’abitazione – sulla quale sta ancora pagando il mutuo – e, poco dopo, il marito, che si è tolto la vita. Ora, priva del supporto del coniuge e senza una casa, si ritro-va anche un figlio disoccupato. La troupe è poi entrata in alcuni container, per testimoniare le condizioni in cui vive la maggior parte degli sfollati. Sugli effetti che la denuncia di Striscia potreb-be avere sulla velocizzazione dei tempi – nel giorno stesso in cui, è bene ricordarlo, il Parlamento ha definitivamente approvato la norma, richiesta a gran voce dal

Pd, che consente la copertura sino al 100% dei danni causati agli immobili - Alle Tattoo non ha dubbi: “non nutro la minima illusione. Ho chiesto a Brumotti di venire perché confido nel fatto di poter tenere alta l’attenzione tra i privati, in modo tale che le loro donazioni continuino. Le istitu-zioni sono lente, la burocrazia farraginosa, e continua a essere in voga il gioco dello scaricabarile. Il Comune dà la colpa alla Regio-ne, questa la attribuisce allo Stato e, a sua volta, lo Stato sostiene che il problema è a livello euro-peo. Vuoi vedere che alla fine la responsabilità è nostra? Mesi fa chiedevo a gran voce più velocità e oggi sono qui a sbracciarmi per richiedere le medesime cose. Non mi sorprende di non aver visto un solo politico in giro per Rovereto, sanno bene che se si facessero vedere non raccoglierebbero altro che la giusta indignazione della gente”.

Marcello Marchesini

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sIsmA e rIcOsTruzIONe

dURAnte l’incontRo il dottoR cARlo di donAto, diRettoRe U.o. di medicinA inteRnA dell’ospedAle di cARpi, hA RAccontAto l’espeRienzA vissUtA in occAsione del teRRemoto

medici di parma solidali con carpi

6 i miliARdi disponiBili pResso lA cAssA depositi e pRestiti, ciò significA che le BAnche possono oRA fARe Richieste, con UnA cAdenzA mensile, sUllA BAse delle disposizioni di pAgAmento che RiceveRAnno dA pARte dei comUni (peR qUAnto RigUARdA le ABitAzioni dAnneggiAte) e dAllA Regione (peR qUAnto conceRne le impRese) peR lA RicostRUzione. mA lA mAcchinA è complessA e fARRAginosA

I soldi ci sono ma l’iterburocratico è imbarazzante

ci sono o non ci sono? Numerosi i cittadini che si domandano se i promessi

6 miliardi di euro da destinare alla ricostruzione dell’Emilia siano sogno o realtà. Sgombriamo immediatamente il campo da ogni dubbio: il 10 gennaio, nessun euro sonante è giunto nelle casse degli istituti di credito. Nessun denaro liquido è stato iniettato nel siste-ma bancario per ridare linfa vitale al nostro territorio martoriato dal sisma di maggio. La macchina è ben più complessa e, diciamolo pure, farraginosa. Ma allora, cos’è cambiato? Dal 10 gennaio i suc-citati 6 miliardi sono disponibili presso la Cassa Depositi e Presti-ti, ciò significa che le banche pos-sono ora fare richieste - con una cadenza mensile - sulla base delle disposizioni di pagamento che riceveranno da parte dei Comuni (per quanto riguarda le abitazioni danneggiate) e dalla Regione (per quanto concerne le imprese). In soldoni: i cittadini con una casa inagibile devono presentare una domanda di contributo al Comune di residenza, la domanda potrà es-sere accettata o respinta dall’Ente qualora non fosse ritenuta con-grua con i requisiti stabiliti dalle ordinanze regionali. L’accettazio-ne della domanda implica poi la produzione di un ulteriore docu-mento, la cosiddetta Cambiale Errani, la quale stabilisce che al tal cittadino debba essere corri-sposto un determinato contributo. Il meccanismo vale anche per le imprese ma il soggetto referente non è il Comune bensì la Regione Emilia Romagna. Ma delle sole Cambiali Errani, le banche non sanno che farsene. Per l’elargizio-ne del denaro occorre infatti un ulteriore passaggio “di mano”. Gli istituti di credito pagheranno le imprese sulla base di una seconda disposizione comunale (o regio-nale) rilasciata solo quando il cit-tadino presenterà le prime fatture

cisl bene il rimborso del 100% sulla prima casa

“semplificate la burocrazia”

Bene il rimborso totale del danno, ma ora si aumentino le risorse a disposizione e si

semplifichi l’iter burocratico. Lo chie-de la cisl di modena, esprimendo soddisfazione per l’approvazione in via definitiva del provvedimento che prevede un rimborso fino al 100% delle spese sostenute per il ripristino o la ricostruzione delle prime case danneggiate dal terremoto. “E’ una novità positiva, soprattutto per le famiglie sprovviste delle risorse ne-cessarie per ricostruire – ha commen-tato pasquale coscia, della segre-teria provinciale della Cisl – che va incontro alle esigenze della popola-zione. Ora, però, occorre aumentare le risorse stanziate per i terremotati; in caso contrario si rischia di creare illusioni alle famiglie che hanno perso la casa. Inoltre è necessario rendere più semplici e veloci le procedure burocratiche per chiedere e ottenere i contributi per la ricostruzione. Senza questi due provvedimenti, l’emenda-mento approvato dal Senato – con-clude il segretario Cisl - rischia di non essere sufficientemente efficace per aiutare la ricostruzione post-sisma”.

buoni e cattivi

sarebbe una semplificazione pensare che le banche oggi fungano soltanto da mero

tramite tra la Cassa Depositi e i cittadini. L’impianto è ben più complicato. Non ci sono buoni e cattivi. Non in terra d’Emilia per lo meno. I 6 miliardi “genero-samente” destinati dallo Stato alla ricostruzione sono a tutti gli effetti una mistificazione. Saranno le banche infatti a dover rimborsare la Cassa Depositi in rate semestrali in un arco di tem-po lungo 25 anni. Le banche a loro volta saranno risarcite dallo Stato attraverso degli sconti sulle imposte (c.d. credito d’imposta), pari alle somme rimborsate se-mestralmente alla Cassa Depositi e Prestiti, sempre in un arco tem-porale di 25 anni. Praticamente lo Stato riceverà dalle Banche 6 miliardi in meno di imposte per i prossimi 25 anni, sempre che in 25 anni le Banche abbiano impo-ste da pagare per quell’importo. Altrimenti i tempi di recupero del credito vantato verso lo Stato dalle banche si allungheranno. Insomma i 6 miliardi per i cit-tadini ci sono, il rimborso dei 6 miliardi a CDP spetta alle banche, il resto sono problemi fiscali e contabili delle banche.

di pagamento. Nel caso invece in cui i privati avessero già sostenuto tutte le spese legate al ripristino delle proprie case, la somma sarà loro risarcita in un’unica soluzio-ne (sempre dietro presentazione al Comune/Regione delle fatture già pagate).I tempi? Alla fine di ogni mese, sulla base delle richieste di paga-mento ricevute da Comuni/Re-gione, le banche manderanno alla Cassa Depositi l’importo totale occorrente e il 10 del mese suc-cessivo l’istituto di credito proce-derà coi pagamenti. Considerato

il carico immane di lavoro - e di scartoffie - in mano a Comune e Regione, non stupiscono i ritardi con cui viene gestita la fase della ricostruzione, fase destinata a durare ancora a lungo. Ad oggi, infatti, sono solo 900 (90 per il Comune di Carpi) le procedure avviate attraverso il Mude - il mo-dello unico digitale per l’edilizia, ovvero la piattaforma telematica attraverso cui i professionisti, incaricati dai cittadini che hanno un’abitazione danneggiata dal sisma, possono espletare tutte le pratiche edilizie necessarie per

gli interventi e per il contributo ai lavori - per ricevere il contributo che riguarda circa 3mila abitazio-ni. Di queste soltanto 80 (cambiali Errani) sono state depositate pres-so gli istituti bancari che, a loro volta, attendono la fatturazione dei lavori per eseguire poi, il pros-simo mese, i pagamenti. Bocce ferme quindi. A nessuna Banca, ad oggi, è ancora pervenuta alcuna richiesta di pagamento. Quei 6 mi-liardi di euro sono quindi ancora bloccati. Ma esistenti. Chissà se la certezza delle risorse a disposizio-ne, malgrado l’iter burocratico sia

a dir poco imbarazzante, incen-tiverà in maniera esponenziale anche il numero di pratiche... a patto, naturalmente, che i proget-tisti siano riusciti a comprendere le ordinanze! Ma questa è un’altra storia.

Jessica Bianchi

era presente il dottor Car-lo Di Donato, direttore dell’Unità operativa di

Medicina Interna alla cerimo-nia che si è svolta martedì 16 gen-naio all’Ospedale di Vaio (Fiden-za) per la consegna delle attrezza-ture donate dall’Anaao Assomed (Associazione dirigenti medici) di Parma al termine dell’assem-blea annuale degli iscritti. Al dottor Di Donato è stato chiesto di raccontare l’esperienza vissuta in occasione del terremoto e a lui sono state consegnate le due stampanti per monitor utili al monitoraggio dei parametri vitali al letto del paziente.Un gesto di generosità e soprat-tutto di solidarietà, che gli oltre 80 iscritti al sindacato (tutti di-pendenti dell’Azienda Sanitaria di Parma) hanno voluto dedicare a una struttura ospedaliera colpita dal terremoto della primavera

scorsa. “Ancora una volta l’as-semblea ha deciso di realizzare una donazione nei confronti di colleghi che operano in condizio-ni disagiate - ha spiegato Rober-to Fiorini, segretario aziendale Anaao Assomed - e quest’anno è

stato facile individuare i destinatari: i colle-ghi dell’Emilia, che hanno subito i disagi materiali del terremoto e che hanno vissuto un’esperienza sicu-ramente indimentica-bile”.Mentre il dottor Carlo Di Donato ha parlato dell’esperienza vissuta, spiegando, come in condizioni di estrema emergenza, si sia riusciti a evacuare centinaia di pazienti nel giro di poche ore. Questo grazie a un incredibile coordinamento. “I danni più rilevanti causati dal sisma hanno interessato gli ospedali di Carpi (250 posti letto), Mirandola (170 posti letto) e Finale Emilia (39 posti letto). In tutti e tre i casi si è dovuto procedere all’evacua-

zione, con la conseguente chiu-sura di circa 450 posti letto”. Ai presenti è stato inoltre riferito che il territorio colpito dal sisma del 2012 comprende un’area di 976 kmq, pari al 36% dell’intero terri-torio della Provincia di Modena, al cui interno vivono oltre 227mi-la persone.

Carlo Di Donato

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6 25.01.2013 n° 03

qUAl è il limite tRA scheRno occAsionAle e BUllismo ReiteRAto? cos’è il cyBeRBUllying e qUAnto è diffUso nellA nostRA città? qUAli sono le dimensioni dell’infeRno che AlcUni RAgAzzi vivono nelle nostRe scUole? lo ABBiAmo chiesto Al consUlente edUcAtivo mARco mAggi

cybervittime in aumento

al giorno d’oggi c’è mol-to bullismo, soprattutto a scuola, e questo non

va bene. Ci sono gli incontri tra genitori e psicologi per cercare di risolvere questi problemi, e questo va bene. Ma ci sono domande a cui nessuno può rispondere: per esempio capire le motivazioni di questa perse-cuzione. Io a scuola vedo qual-che persona che se la prende con dei ragazzi o ragazze, ma sempre gli stessi. Una delle ca-ratteristiche principali dei bulli è che girano sempre in branco, mai da soli e, in questo caso, abbassano la cresta. Giocano

le responsabilitàdella famiglia

“Il problema - spiega il con-sulente educativo marco maggi - è che il 75% dei

genitori regala al 78% dei bambini con un’età compresa tra gli 8 e gli 11 il cellulare. E’ sempre più diffuso utilizzo di apparecchiature elettroniche, tecnologiche e comunicative e, allo stesso tempo, il crescen-te senso di solitudine vissuto dai minori all’interno della famiglia. Il dialogo si riduce e la condivisione di pensieri, emozioni, interessi e attività divengono sporadici quando non inesistenti. I bambini, ad esempio, riferiscono di raccon-tare ai genitori episodi relativi alla vita scolastica (72,2%), ma di rado parlano delle proprie paure (35,2%) o delle proprie aspirazioni (38,2%). Tra gli ado-lescenti, invece, nel 46,5% dei casi il dialogo con i genitori è assente (5,1%) o assai sporadi-co (41,4%). Pochissimi parlano apertamente con gli adulti di paure (27%), questioni senti-mentali (12,8%) o sessualità (8,9%). A fronte di manifeste difficoltà nell’individuazione di momenti di dialogo, se si sposta l’attenzione dell’indagine sul-le questioni materiali, come gli acquisti o il ruolo svolto dagli oggetti all’interno delle rela-zioni familiari, il modello che emerge sembra essere sempre più “bimbocentrico”. Il genito-re, per quanto limitate siano le risorse economiche, sembra preoccuparsi soprattutto della rispondenza tra i desideri mate-riali dei figli e la loro soddisfa-zione, in una tendenza all’ac-cumulo di oggetti e di beni con i quali riempire lo spazio fisico e mentale dei bambini e degli adolescenti. Come direbbe umberto Galiberti, “oggi l’amore passa più attraver-so le cose che attraverso la relazione”.

I numeri del bullismo nella scuola primaria

Da una ricerca effettuata nel maggio 2010, da marco mag-gi e alessia Ballerini, sul bullismo nelle scuole primarie dell’Unione terre d’Argine (Comuni di Carpi, Campogal-

liano, Novi e Soliera) sono emersi numeri davvero preoccupanti. A un campione di 1.170 bambini è stato chiesto con che frequenza, nel periodo tra gennaio - maggio antecedenti alla compilazione del questionario abbiano subito o abbiano messo in pratica una serie di comportamenti considerati inequivocabilmente come prepotenze. Sul campione emerge la presenza di un 66,5% di vittime e di un 30,8% di bulli. Nei maschi la percentuale di bulli raggiunge il 36,7% e nelle femmine il 25%, mentre le vittime sono il 68,2% dei maschi e il 64,3% delle femmine. Nel gruppo di alunni di nazionalità italiana la percentuale di bulli è il 30,8%, nei bambini stranieri il 27,7% mentre quella di vittime è del 65,5% negli italiani e 72,2% negli stranieri. Dalle risposte fornite dai piccoli che hanno ammesso di essere stati vittime di prepotenza è possibile rilevare come la forma di vittimizzazione maggiormente denunciata sia l’esclusione (46,3% N=359), a seguire troviamo prese in giro sul nome, l’aspetto fisico o il modo di parlare, comportarsi (42,6% N=330), le aggressioni fisiche (35% N=271), furti o danneggiamenti agli oggetti personali (32,6% N=253), dicerie (24,8% N=192), offese per altre ragioni (19,1% N=148), minacce (18,8% N=146), offese per la razza/nazionalità o provenienza famigliare (18,6% N=144), prese in giro sul genere/sesso (16,5% N=128), altre prepotenze (15,2% N=118), offese relative a difficoltà fisiche o disabilità (12,4% N=96) e infine scherzi, insulti o minacce tramite strumenti tecnologici (9,8% N=76). Tra i momenti in cui si attuano maggiormente le prevaricazioni, il più gettonato è l’intervallo (74,2%) ma anche nei momenti di entrata e uscita da scuola (19,3%), in palestra (19,3%), in classe durante le ore di lezione (19%), in classe durante il cambio di attività (14,4%), nei bagni, negli spogliatoi o in altri locali isolati (13,8%), in altri posti (11,1%) e nel tragitto casa- scuola (8,6%).

Aveva soltanto 14 anni Carolina, l’adolescente che

poche settimane fa, a Nova-ra, si è uccisa, lanciandosi nel vuoto. Le ragioni del dramma secondo alcuni amici sarebbero legate a episodi di bullismo che avrebbero portato la ragazza a un progressivo isola-mento. Dopo il suicidio, su Twitter un coetaneo scrive: “Carolina si è uccisa per colpa di chi la sfotteva”. Ma qual è il limite tra scherno occasionale e bullismo reiterato? Cos’è il cyberbul-lying e quanto è diffuso nel-la nostra città? Quali sono le dimensioni dell’inferno che alcuni ragazzi vivono nelle nostre scuole?

Lo avevamo conosciuto come Sbulloniamoci. Oggi, il progetto - finanziato da Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Carpi, Unione delle terre d’Argine e Patto per la scuola - ha cambiato nome pur mante-nendo le medesime finalità, ovvero tentare di prevenire - e arginare - un fenomeno in preoccupante e costante ascesa: il bullismo. Fron-

teggiare il disagio per promuovere il benessere a scuola da quest’anno non interessa più soltanto l’uni-verso della scuola media ma si è allargato anche alle classi quinte della scuola primaria, a dimostrazione del fatto che l’età di “vitti-me” e “carnefici” si abbassa sempre più. Al consulente educativo e supervisore del progetto (in foto), Marco

Maggi, chie-diamo:Quante le classi coin-volte dal progetto? “20 classi delle medie per laboratori di 18 ore, 11 quinte delle scuole prima-rie per laboratori di 18 ore, 12 classi delle medie per il progetto Operatore amico supporto tra pari. Ammon-tano poi a una trentina i docenti frequentanti il corso di formazione sul tema della gestione della classe e della disciplina e del conflitto e, infine, sono circa 70 i geni-tori che hanno frequentato un corso di rappresentanti di

classe”.Qual è l’entità del feno-meno bullismo nell’unio-ne delle terre d’argine?“Su un campione di 645 alunni delle scuole me-die, nell’anno scolastico 2010/2011, il 36,4% ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo”.con la diffusione sempre più capillare dei social network, da Facebook a twitter, il fenomeno del cyber bullismo da “fan-tascienza” è diventato un’amara realtà. in che cosa consiste? “Il termine cyberbullying

indica una forma di bullismo perpetrata attraverso tecnologie elettroniche, sono perciò inclusi tutti gli strumenti che vanno dal telefono cellulare al Pc. Le forme di

comunicazione includono e-mail, sms, chat, siti web e sono utilizzati allo scopo di insultare, tormentare, minacciare o intimidire qualcuno. La presenza di questa forma di bullismo e la sua configurazione nel contesto delle scuole del territorio dell’Unione Terre d’Argine è stata indagata introducendo una sezione dedicata nel questionario somministrato agli alun-ni. Nell’anno scolastico 2010/11, su 563 alunni solo

quali emozioni si celano dietro a “vittime e carnefici”?

la testimonianza di uno studente carpigianosporco perché di solito le loro “prede principali” sono gli indi-fesi, quelli che non reagiscono oppure, le loro preferite, quelli con dei problemi in famiglia, o addirittura con problemi mentali, e invece di aiutarli infieriscono su di loro fino allo sfinimento, perché veri e propri sadici! Conosco molte vittime che non hanno il coraggio di ribellarsi, perché al giorno d’og-gi vige la legge del più forte, come nella preistoria: non c’è più democrazia tra i ragazzi. E

questo non va bene. Conosco molto bene le loro “tattiche” e i loro motivi: ne facevo parte anche io! Ma per fortuna ci

ho litigato e i miei compagni di classe e i miei veri amici mi hanno graziato, accogliendomi a braccia aperte, nonostante tutte le cattiverie che hanno subito da parte mia. Adesso mi sono alleato a loro contro i bulli. I bulli in questa scuola saranno si e no una decina e noi, unendo le nostre forze, proteggendoci a vicenda, ignorandoli, oppure ripagandoli della stessa mone-ta, potranno farcela. E questo va bene. Io non capisco perché tutti hanno paura di dieci ragaz-

zini con 2 braccia, 2 gambe, una testa (senza cervello); proprio uguali a noi! Forse in 3 anni di medie di cui 2 da bullo, io ci sono arrivato: è per la loro popolarità! Chiamarla popola-rità mi sembra esagerato; po-polarità negativa mi sembra il termine più adatto. Si credono molto “ganzi” per essere stati bocciati o per le note prese, per non parlare dei voti; addirittura si vantano! Però sono vestiti alla moda, con cellulari di ultima ge-nerazione. Io per guadagnarmi i miei vestiti ho sudato, me li sono davvero guadagnati, e per il mio cellulare sono andato avanti a

furia di “BUONO”. Questo do-vrebbe dimostrare che loro sono dei bambini viziati. Ma la cosa che mi dà più fastidio è che di minacciarti, picchiarti, prenderti in giro, usarti per farsi vedere migliori sono sempre capaci, ma poi per farsi suggerire un compito o passargli un bigliet-tino, cambiano faccia e fanno gli amiconi e tu devi fare l’in-differente, come se non fosse successo niente; MA STIAMO SCHERZANDO. Spero di essere ancora vivo quando ci sarà “LA RIVOLTA ANTIBULLISTICA”, o magari la organizzerò io, chi lo sa.

l’11% ha affermato di non avere il cellulare mentre ne è munito l’89% e, di questo, il 10,1% riferisce di averne più d’uno. Alla domanda “Hai mai utilizza-to Internet?” è solo il 5,6% a rispondere in modo nega-tivo mentre all’interno del 94,4% che naviga, il 48% lo fa tutti i giorni. Tra chi si collega a Internet, il 43,6% afferma di farlo ogni volta per circa un’ora, il 27% per 2-3 ore, il 5,4% per 4-5 ore. Il 18,9% del campione af-ferma di non essere iscritto a nessun Social Network mentre l’81,1% si distribu-isce tra differenti siti come Badoo, Facebook (che ottiene il 62,4% di iscri-zioni) LinkedIn, MySpace, Netlog, Skype”.Quanto è diffuso il feno-meno?“Analizzando gli anni sco-lastici 2007/08 e 2010/11, il 25% degli studenti afferma di conoscere qualcuno che è stato vittima di questa forma di bullismo. Due domande interne al questio-nario hanno permesso di ricavare anche gli indici di presenza del cyberbullismo agito e subito, purtroppo il fenomeno si è ampliato e, in particolare, sono aumentate le cybervittime (dal 10,3% al 15,1%) e i cyberbulli (dal 3,7% al 10,9%)”.

Jessica Bianchi

“I bulli giocano sporco

perché di solito le loro prede principali sono gli indifesi”.

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“Ogni giorno troviamo

deiezioni davanti alle vetrine. E’ disgustoso. Non ne possiamo più di tanta maleducazione. I muri delle case sono imbrattati di piscio di cane: qualcuno deve iniziare a sanzionare questi comportamenti “.

Aumentano a gennaio le domande di disoccupazione

I numeri della crisi a carpi

l’analisi dei dati delle domande di disoc-cupazione ordinaria

e di mobilità inoltrate da inca-cgil della zona di Carpi (Comuni Carpi-Novi-Soliera-Campolliano) forniscono uno spaccato preoccupante.Innanzitutto vi è la conferma di un forte aumento nella prima settimana di gennaio 2013 rispetto al 2012. Si è in-fatti verificato un sostanziale raddoppio delle domande da 61 a 113: se lo scorso anno le domande di disoccupazione ordinaria ammontavano a 39, oggi raggiungono quota 100, mentre sul fronte della mobilità siamo passati dalle 22 del 2012 a 13 del 2013.La prima valutazione da fare è la forte preoccupazione per un dato occupazionale che registra un aggravamento vi-sto che anche il dato di metà mese porta un aumento sul 2012 del 45% di domande presentate per interruzione del rapporto di lavoro. Nella seconda settimana di gen-naio infatti le domande sono 177 (122 nello stesso periodo dell’anno precedente).“Già a fine anno - ha com-mentato tamara calzolari, coordinatore Cgil zona di Carpi - avevamo espresso for-te preoccupazione per i se-gnali che ci stavano arrivando da molte piccole aziende circa il calo delle commesse e le difficoltà a reggere il ciclo finanziario. Purtroppo molte di queste realtà hanno visto un ulteriore peggioramento a causa del terremoto e, con la fine del 2012, hanno chiuso o tagliato il personale e le domande di ammortiz-zatori sociali di queste prime settimane lo confermano. La seconda valutazione riguar-da l’impatto della Riforma Fornero sul mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali. Il dato di raddoppio delle domande presentate nella prima settimana di gen-naio è proprio il frutto delle mutate condizioni dovute alla riforma che è entrata in vigore dal 1° gennaio 2013. Questa prevede un aumento dei costi (maggiori contributi) per le aziende che intendo-no chiudere dei contratti di lavoro e questo ha indotto alla chiusura preventiva entro il 31 dicembre scorso dei cosiddetti contratti in bilico che venivano cioè a scadenza in questi mesi. I dati sulle domande di Mini Api (ex disoccupazione a requisito ridotto) non sono al momen-to significativi, essendo state modificate la normativa e le modalità di presentazio-ne della domanda. Perciò è importate ricordare che essendo mutati i requisiti per la presentazione della domanda di Mini Aspi, a ogni cessazione di contratto di lavoro conviene recarsi al Centro per l’Impiego per evitare di perdere il diritto alla prestazione”.

Tamara Calzolari

ogni giovedì mAttinA, in concomitAnzA col meRcAto cittAdino, viA Rovighi viene chiUsA Al tRAffico veicolARe. medici, commeRciAnti e Residenti non ci stAnno

ghetto era e ghetto rimaneAllA scARsA fRUiBilità dellA stRAdA si AggiUngono poi le pRoBlemAtiche che si tRAscinAno dA Anni: scARsA illUminAzione dA UnA pARte e spoRciziA dAll’AltRA. “viA Rovighi non è Un BAgno pUBBlico”.

ghetto era e ghetto rimane. Il degra-do di via Rovighi

infatti rappresenta da anni una spina nel fianco per residenti e commercianti ma, il terremoto le ha cer-tamente assestato il colpo di grazia. “In questa strada centralissima, che amo, - spiega la dottoressa Anna-lisa Vignoli - in passato vi erano 5 medici di famiglia, oggi siamo rimasti in due, ma le condizioni della via ci hanno costretti a prendere un’amara decisione, ovvero quella di abbandonare lo studio. In tal modo il centro storico perderà il suo unico studio medico. Il nostro bacino di utenza è compo-sto da numerose persone anziane, spesso sole, che trovavano nel proprio medi-co, un punto di riferimento fondamentale. Lasciarli è per noi fonte di grande dolore ma la situazione sul fronte parcheggi è diventata insostenibile. Già ben pri-ma del terremoto, a partire dallo scorso settembre, po-steggiare qui era diventata un’impresa improba. Can-tiere dopo cantiere, non vi erano più piazzole di sosta disponibili (il cui numero, lo ricordiamo, negli anni si era già progressivamente ri-dotto) e i nostri pazienti non

sapevano dove lasciare la propria auto. Non è pensa-bile - prosegue la dottoressa Vignoli - che una persona malata lasci la macchina chissà dove per raggiungere il proprio medico a piedi”. Dopo il sisma di maggio però le cose si sono ulterior-mente aggravate e non solo a causa dei ponteggi che ingabbiano alcuni palazzi: “ogni giovedì mattina, in concomitanza col mercato cittadino, via Rovighi viene

chiusa al traffico veicolare e spesso, accade anche in altri giorni della settimana a causa di lavori di ripristino legati alle conseguenze del terremoto. Chiusure che vengono annunciate da un giorno all’altro mediante un semplice volantino. Ab-biamo chiesto alla Polizia Municipale di limitare le chiusure alla sola giornata del giovedì, concentrando in essa anche i vari lavori, ma non siamo stati ascolta-

ti. Come se ciò non bastasse la via è rimasta chiusa tutta la settimana. In poche pa-role il nostro studio medico non è più raggiungibile in auto”, conclude Vignoli. Anche la signora Bruna, residente e paziente, appare amareggiata: “io sono fortunata, poiché posso far affidamento sulla mia auto, ma non è giusto che il centro storico perda i suoi medici. In questo modo siamo tutti costretti a spo-starci o a chiedere l’aiuto di qualcuno per andare dal medico. E’ assurdo”. La chiusura della strada provoca anche la reazione degli esercenti: “è possibile

che per tre bancarelle in via Berengario, questa strada debba essere interdetta al traffico? Non abbiamo biso-gno che qualcuno disincen-tivi i clienti a raggiungerci, ci pensa già la crisi...”. Alla scarsa fruibilità della strada si aggiungono poi le proble-matiche che si trascinano da anni: scarsa illuminazione da una parte e sporcizia dall’altra. “I Vigili invece di multare le auto di chi entra dal medico per ritirare una ricetta dovrebbero sanzio-nare i proprietari di animali che non ne raccolgono le deiezioni. Via Rovighi non è un bagno pubblico per cani. Ogni giorno troviamo pipì e cacche sulle nostre vetrine. E’ disgustoso. Non ne possiamo più di tanta maleducazione. I muri delle case sono imbrattati di pi-scio di cane: qualcuno deve mettere un freno a tutto questo degrado e iniziare a sanzionare questi compor-tamenti incivili”.

Jessica Bianchi

i dAti RelAtivi All’Attività dellA poliziA mUnicipAle dell’Unione teRRe d’ARgine nel 2012

Il terremoto ci ha fatto alzare il gomito

Il 2012 è stato un anno difficile anche per la Polizia Municipale

dell’Unione delle Terre d’Argine che, nel presenta-re il bilancio della propria attività, ha ribadito come il sisma abbia messo a dura prova l’intera organizzazio-ne del Corpo, che si è tro-vato ad affrontare un’emer-genza per la quale non ci si può sentire mai preparati. Malgrado ciò, seppure in misura minore, rispetto all’anno precedente, la PM ha perseguito alcuni obiet-tivi fondamentali, tra cui promuovere la sicurezza stradale relativamente al comportamento dei con-ducenti di biciclette. 122 le sanzioni comminate ai cicli-sti nel territorio dell’Unio-ne. La mancanza di luci il comportamento più ricor-rente (33 multe) seguito

da omesso transito su pista ciclabile (21) e circolazione contromano (20). Per quan-to riguarda invece l’incolu-mità dell’altra fascia debole

della strada, i pedoni, nella fase dell’attraversamento pedonale, gli agenti hanno accertato complessivamen-te 42 violazioni. Tali cam-

pagne di sicurezza hanno contribuito ad abbassare il numero dei conducenti di biciclette coinvolti nei sini-stri stradali, da 147 del 2011 a 133 nel 2012, e quello dei pedoni che da 39 è sceso a 32 nel 2012. Purtroppo però, malgrado il numero complessivo dei sinistri sia leggermente diminuito rispetto all’anno precedente (da 849 nel 2011 a 845 nel 2012) aumenta quello di incidenti mortali, con ben 8 vittime (3 dovute a fuoriu-scite dalla sede stradale) rispetto ai 3 morti dell’anno precedente. A preoccupa-re poi è anche il numero dei conducenti sanzionati perché circolanti con un veicolo non assicurato. Le violazioni accertate, frutto del periodo di difficoltà eco-nomica che stiamo vivendo, sono state 134 (nel confron-to: 203 nel 2011 e 150 nel 2010), un numero davvero

elevato soprattutto consi-derando che, causa sisma, i controlli eseguiti sono stati ampiamente al di sotto di quelli effettuati negli anni precedenti. Una curiosità invece è rappresentata dalla guida in stato di ebbrezza: le violazioni accertate sono state 63 (numero sostanzial-mente uguale a quello dello scorso anno) di cui ben 46 accertate dopo il terremoto. Segno inequivocabile che, per vincere la paura legata al sisma, molti carpigiani hanno alzato il gomito più di quanto avrebbero dovuto.

J.B.

Via Rovighi

Guida in stato di ebbrezza:

63 le multe comminate, di cui 46 accertate dopo il terremoto.

In aumento il numero di chi circola

senza assicurazione. 134 le sanzioni elevate nel 2012.

“Non abbiamo bisogno

che qualcuno disincentivi i clienti a venire, ci pensa già la crisi”.

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pResso lA scUolA elementARe collodi è stAto istitUito l’innovAtivo doposcUolA ARt&scUolA, dove i BAmBini impARAno Anche l’ARte del “sApeR fARe”

a scuola di arti e mestieriA

Carpi è arrivato Art&Scuola, il dopo-scuola delle arti e dei

mestieri. L’idea del progetto è nata dall’iniziativa dell’omoni-ma associazione affiliata Arci, nata nel 2012 per iniziativa di Carla Gibertoni, e con la collaborazione di Luca Borghi del Progetto Athena. Come ha spiegato Carla: “a differen-za del classico doposcuola, Art&scuola, permette ai bam-bini di partecipare a laboratori artistici e artigianali, di prendere parte a esperienze sensoriali di vario tipo e a momenti dedicati all’educazione motoria e alla salute. Ogni pomeriggio, dal lu-nedì al venerdì a partire dalle 14, un insegnante assiste i bambini - attualmente sono una ventina - nello svolgimento dei com-piti, con la collaborazione dei ragazzi del Liceo M. Fanti di Carpi dell’indirizzo di Scienze Sociali. Dopo mezz’ora di pausa con merenda e gioco libero, a partire dalle 17, inizia la seconda parte del pomeriggio, durante la quale si svolgono le attività più specifiche di Art&scuola, ovvero i laboratori creativi, artigianali e motori. Si comincia il lunedì con il laboratorio Vi presento i mestieri a cura di ex artigiani

strumenti del lavoro e le modali-tà dell’opera. Nei giorni seguen-ti, si prosegue con attività di giardinaggio e di cura dell’orto, di cucina e cultura dell’alimen-

tazione, di educazione motoria al giovedì, in collaborazione con società, gruppi sportivi e istruttori qualificati che operano in città, e di musica al venerdì,

attraverso la collaborazione con musicisti e allievi dell’Istituto O. Vecchi - A. Tonelli di Car-pi. Ciascun laboratorio, infatti, viene attivato grazie alla colla-borazione con personale com-petente e qualificato, segnalato da enti pubblici e associazioni o attraverso il volontariato priva-to. “Sia i bambini che i genitori - ha proseguito Gibertoni - sono entusiasti della novità del nostro progetto. Noi crediamo che introdurre i bambini al mondo delle professioni, dei mestieri e dell’opera manuale, proprio in quest’epoca di crisi economica, sia fondamentale. I genitori si dimostrano sempre più consape-voli, del resto, dell’importanza di avvicinare i bambini, sin dalla tenera età, al mondo delle arti e dei mestieri. Infatti, la filosofia di Art&scuola ritiene che la pe-dagogia di un approccio nobile alla manualità e all’opera del “fare” risulti di fondamentale importanza sia nella formazione personale che professionale di un giovane. Quest’anno è pos-sibile partecipare anche solo alle attività laboratoriali”. Tra i progetti culturali paralleli, Art&scuola si è resa partecipe nella pubblicazione del libro Magnitudo 5.9 dello scrittore Luca Borghi, contribuendo così a raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione post-sisma dell’Istituto G. Luosi di Mi-randola. Art&scuola sta infine operando per diventare un’as-sociazione culturale ad ampio respiro.

Chiara Sorrentino

che si alternano nell’introdurre i bambini nel mondo delle loro professioni, presentando gli

domenica 27 gennaio alle 16.30

la moda sfila al borgogioioso

l’istituto professionale Vallauri, fino al 27 gennaio, mette in mostra la propria

realtà con l’esposizione Vallauri Adesso! presso la galleria del Cen-tro Commerciale Il Borgogioioso. Gli stand sono allestiti all’interno del corridoio centrale e mostrano i corsi attivati nella scuola: abbiglia-mento e moda, elettrico, elettronico e meccanico. Ogni stand, oltre ad avere materiale informativo inerente alle attività e i progetti attivati, è affiancato da un manichino realiz-zato con materiali e oggetti caratte-rizzanti le attività svolte nella scuola, per sottolineare come la creatività dei ragazzi dia vita a realizzazioni innovative, fondamentali per la crescita dell’economia. Il profilo professionale degli studenti dell’Isti-tuto coincide con quanto richiesto dalle aziende: anche quest’anno infatti, nonostante la crisi, molti studenti sono entrati nel mondo del lavoro poche settimane dopo aver conseguito il diploma. La mostra si chiude domenica 27 gennaio con la sfilata delle studentesse del Vallauri alle 16.30 e alle 18.30. Quest’anno saranno portati in passerella, oltre ai capi realizzati dagli alunni, anche abiti messi a disposizione da alcune aziende che collaborano da anni con l’istituto. La sfilata sarà presentata in collaborazione con radio Bruno.

l’istitUto pRofessionAle vAllAURi si pResentA Ai fUtURi stUdenti e Alle loRo fAmiglie

vallauri: un ponte verso il lavorol

’Istituto Professionale di Stato per l’industria e l’Artigianato G. Vallauri è

una realtà consolidata all’interno del tessuto produttivo carpigiano: svolge infatti un ruolo centrale nella formazione delle nuove generazioni garantendo loro, al termine degli studi, le compe-tenze necessarie per ricoprire i ruoli richiesti dalle aziende di Carpi e non solo. L’impegno dei professori e della preside Margherita Zanasi, consiste nel trasmettere nel miglior modo possibile, le competenze tecni-che che i ragazzi andranno poi a spendere direttamente nel mer-cato del lavoro. Figure di questo tipo, già parzialmente formate e con capacità specifiche, risultano essere molto ricercate soprat-tutto nell’ambito di un territorio come il nostro, connotato da una concentrazione di imprese tra le più alte in Italia. Un ulteriore mezzo per avvicinare il mondo del lavoro a quello della scuola è il Comitato Tecnico Scientifi-co (CTS). Questo organismo è composto da docenti e membri rappresentativi, individuati in

base alle collaborazioni, ormai consolidate, tra istituto e aziende del territorio. Inoltre il CTS ha il compito di proporre programmi pluriennali di ricerca e sviluppo didattico in rapporto al sapere, al mondo del lavoro e all’impre-sa, collegando in questo modo gli insegnamenti dell’istituto al territorio e alla sua attualità economica. Lo stretto contatto tra

il mondo della scuola e il mondo del lavoro, dà i suoi frutti nella percentuale di neo-diplomati che trova lavoro, ben il 40%. Da non sottovalutare poi, il livello di soddisfazione dei ragazzi: il 68% di loro rifarebbe la stessa scuola e lo stesso indirizzo. Percentuale di apprezzamento che sale al 95%, se si considerano gli stage propo-sti, i quali, spesso, sfociano poi

in collaborazioni continuative e in assunzioni. Il Vallauri propone un piano formativo pragmatico, che, senza escludere la teoria, valorizza l’apprendimento attivo, sul campo, formando ragazzi pronti a continuare gli studi ma con le competenze necessarie per entrare direttamente nel mondo del lavoro.

Francesco Palumbo

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Tiziano Cadioli

Paolo Giglioli

Raffaella Casarini

A rassicurare tutti è il pediatra Paolo Gi-glioli che chiarisce

subito: “i casi sono nume-rosi ma l’influenza non è particolarmente aggressiva, sicuramente non paragona-bile a quanto sta succeden-do negli Stati Uniti”. In Italia l’influenza sta met-tendo a letto grandi e piccini in numero sempre maggiore e fra pochi giorni è previ-sto il picco dell’epidemia. “Nella prima settimana di gennaio - continua il dottor Giglioli - sono stati colpiti dal virus 200mila italiani, mentre nella seconda si re-gistra un aumento significa-tivo, con una stima di circa 350mila persone colpite e si raggiungerà con ogni probabilità l’apice verso la fine di gennaio e i primi di febbraio” .Concordano sulla pre-visione del picco tutti e tre i medici interpellati per approfondire il tema dell’influenza: oltre a Gi-glioli, la dottoressa Raffa-ella Casarini, pediatra, e il dottor Tiziano Cadioli, medico di base. E’ un periodo di superlavoro per loro ma si sono comunque resi disponibili a chiarire alcuni aspetti legati al ‘mal di stagione’, l’influenza.Secondo il bollettino della rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto superiore di Sanità, le regioni più col-pite sono Piemonte, Valle d’Aosta, Campania e Sarde-gna e l’incidenza è stata di 6,20 casi per mille assistiti tra i 5 e i 14 anni, 4,45 nella fascia 15-64 anni e 1,85 negli over 65. Nel periodo del picco influenzale si pre-vedono circa 14 influenzati ogni mille assistiti.“Fra i pazienti più colpiti - precisa Giglioli - ci sono i neonati perché il loro siste-ma immunitario non è an-cora pienamente sviluppato e rischiano quindi anche complicazioni polmonari. I più piccoli possono avere infezioni batteriche (ricor-diamo che l’influenza è invece un’infezione virale) come polmoniti, sinusiti e otiti”.

“Assistiamo - spiega il pediatra - a un’importante circolazione di virus B dell’influenza (circa il 50% dei tamponi positivi per influenza sono positivi per il virus B) e le infezioni da virus A stanno incrementan-do con una maggior preva-lenza per il virus pandemico A/H1N1, pari al 27% contro il 13% dell’A/H3N2”.

I sintomi? “Sono quelli di sempre” conferma il dottor Tiziano Cadioli, medico di base elencando febbre oltre i 38°, dolori articolari, a volte tosse, congestione na-sale e spesso mal di testa”. “Ma quest’anno - aggiunge Giglioli - si segnalano molti casi in cui si manifestano sintomi gastrointestinali”.Come affrontare l’influenza

in termini di prevenzione? “Il vaccino resta l’arma mi-gliore” precisa Cadioli, ma nel caso in cui una persona non abbia provveduto a farlo, la cosa più importante resta la prevenzione.“Una dieta equilibrata - consiglia la dottoressa Casarini - ricca di frutta (vitamina C), verdure e legumi (ferro) aiuta l’or-ganismo a contrastare l’influenza. E’ importante anche lavarsi spesso le mani e usare fazzoletti di carta usa e getta così come areare spesso gli ambienti e idra-tarsi a dovere”. Ma se non basta a evitare il contagio?

Allora occorre sapere che il periodo di incubazione è variabile da 1 a 4 giorni e la durata dell’influenza “è al massimo di 7 giorni per gli adulti e 10 per i bambini”, prosegue Giglioli.“Nel caso dei bambini è importante - insiste Casari-ni - monitorare l’andamento della malattia, ricorrere al proprio pediatra curante in caso di sintomi importanti o persistenti, eseguire le te-rapie prescritte e, soprattut-to, rispettare il periodo di convalescenza per evitare complicazioni del quadro clinico o ricadute”.“La terapia è solitamente

antipiretica perché l’in-fluenza è una malattia vira-le” concordano i tre dottori “poi si possono consigliare sedativi periferici per la tosse, antidiarroici e anti-nausee al bisogno e terapia antibiotica prescritta dal pediatra solo se riscontrano complicanze batteriche”. Per i bambini “è sufficien-te - conclude la dottoressa Casarini - fronteggiare i sintomi avvalendosi dei consigli del proprio pedia-tra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile”.

Sara Gelli

in AUmento le peRsone contAgiAte mA il picco è pRevisto peR lA fine del mese. tRA i più colpiti i BAmBini.i consigli e le indicAzioni dei tRe medici cAdioli, cAsARini e giglioli

l’influenza mette a letto i carpigiani

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il noto gioRnAlistA del tg5 toni cApUozzo è ARRivAto A cARpi peR pResentARe il sUo liBRo, le gUeRRe spiegAte Ai RAgAzzi, e RAccontARe lA sUA espeRienzA di inviAto di gUeRRA

“per fermare la guerra bisogna conoscerla”T

alvolta è difficile rispon-dere alle domande tanto semplici quanto spiazzanti

dei bambini, e tra queste, una di quelle che sentiamo rivolgerci più di frequente è: “perchè ci sono le guerre?”. Poi, quando i piccoli crescono, e diventano ragazzi, assistendo ogni giorno, davanti allo schermo della televisione, a scene di scontri e massacri, i loro interrogativi incalzano ed entra-no nello specifico: “Che cos’è il conflitto tra Israele e Palestina?”, “Quali sono le cause della guerra in Afghanistan?”, “Che cos’è il terrorismo?”. Sono domande sulle quali vale la pena soffermarsi, perchè, per costruire un futuro di pace, occorre innanzitutto cono-scere un po’ più da vicino la guer-ra. A cercare di dare una risposta a questi e altri dubbi relativi ai conflitti, ci ha pensato il noto cronista, nonché inviato di guerra del Tg5, Toni Capuozzo, nel suo libro Le guerre spiegate ai ragaz-zi, edito da Mondadori. Capuozzo è stato ospite a Carpi, lo scorso 21 gennaio, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, dove ha dialogato con il caporedattore di RadioBruno, Pierluigi Senatore.“Avete presente - afferma Ca-puozzo - quando due amici litiga-no e a uno dei due, o a entrambi, le parole non bastano più e non sono

capaci di ragionare o discutere, per risolvere la questione, impor-tante o banale che sia? Avete pre-sente quando ‘passano alle mani’, con il solo intento di fare del male, di colpire più forte dell’altro, fino a quando uno dei due non si arrende, o si ferma, sopraffatto? Ecco, se al posto dei due litiganti mettiamo due o più Stati, se l’im-possibilità di capirsi, di spiegarsi, di argomentare le proprie ragioni è dei loro governanti, che quindi ‘passano alle armi’ allora è comin-ciata una guerra. La guerra è come una malattia - prosegue Capuozzo - svela e rivela la natura profonda delle cose, porta a riflessioni im-portanti. La prima è che non esiste alcuna gloria in guerra. Capita

sovente che mi chiedano se ho avuto paura durante le mie missio-ni giornalistiche, e io rispondo: sì. Spesso. Non c’è nessuna vergogna nell’aver paura. A volte, abbiamo bisogno di avere paura, di misu-rarci, per capire quanto teniamo a noi stessi, agli affetti che ci circondano, alla nostra vita, quella normale. Alcune guerre sono state

per me più dure di altre, specie quelle nei Balcani, perchè erano in Europa e non me le aspettavo, e perchè i protagonisti, o dovrei dire le vittime, erano anziani che sarebbero potuti essere i miei genitori, bambini che sarebbero potuti essere miei figli. Perchè Sarajevo è così vicina, e in po-che ora passavo da quell’inferno all’indifferenza del nostro mondo e viceversa. Ogni guerra mi ha lasciato qualcosa, e tutte insieme mi hanno insegnato quanto sia importante la pace e quanto valore abbiano le piccole cose che ci cir-condano, la quiete che diamo per scontata, i soldi che ci permettono di andare a mangiare una pizza, la tranquillità di una passeggiata, persino la noia di una domenica di pioggia”. Capuozzo ha parlato anche del lavoro dell’inviato di guerra e della responsabilità che ha nel raccontare i conflitti ad adulti e ragazzi. “Il ruolo del gior-nalista - ha proseguito l’autore - è

quello di aiutare i giovani a uscire dai luoghi comuni, da visioni del mondo irrealistiche, troppo otti-mistiche o eccessivamente dram-matiche, nelle quali parole come guerra e pace vengono svuotate del loro reale significato attraver-so un processo di astrazione che le allontana progressivamente dalla realtà. E’ importante mostrare ciò che accade realmente, quello che gli uomini fanno, nel bene e nel male, per crescere generazioni che non siano inermi di fronte alla violenza. Non si può abbassare lo sguardo davanti al male, ma è necessario conoscerlo e tentare di comprenderlo, per poterlo contra-stare e arginare”.Capuozzo ha terminato il suo dialogo sulla guerra nella mattina del 22 gennaio, incontrando gli studenti degli istituti superiori carpigiani nell’Aula multimediale della Casa del Volontariato di via-le Peruzzi. A poche ore dal Gior-no della Memoria, la ricorrenza internazionale che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno per ricordare le vittime del nazismo e dell’Olocausto, si rende ancora più necessaria una riflessione sulla guerra e l’insensata crudeltà umana, perchè, come ha affermato lo stesso Capuozzo: “per fermare la guerra bisogna conoscerla”.

Chiara Sorrentino

Da sinistra Senatore e Capuozzo

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Jungo e dintorni...by Luca “Locco” Severi

L’Angolo di Cesare Pradellaparmigiano reggiano: non perdiamo l’occasione

incredibile ma vero. In città approda ancora il Circo. Niente da rimpro-verare se parlassimo di circo con-

temporaneo o Nouveau Cirque che presenta unicamente un programma di numeri di giocoleria, contorsioni, acrobazie e divertimento, unendo la musica e i brani cantati dal vivo alle rappresentazioni in pista. Ma quello che arriva nel Piazzale delle Piscine è il circo tradizionale, nel quale il numero degli artisti viene presentato insieme a quello degli animali e dei loro ad-destratori. Quale spettacolo migliore di quello in cui animali perfettamente addestrati e ammansiti svolgono alla lettera esercizi che il domatore ha in-segnato loro! C’è chi ancora sostiene il benessere degli animali nei circhi: vengono nutriti e si permette addi-rittura loro di riprodursi in cattività. E quindi prova evidentemente diverti-

“Io sto dalla parte degli animali”mento nell’assistere a questo show, non curandosi troppo del fatto che il comune metodo di addestramento è basato su percosse, privazione del cibo, fruste e pungoli elettrici. Io sto dalla parte degli animali. La detenzio-ne, l’addestramento e gli spettacoli, frutto della mente umana sono una costrizione che viene imposta alla spe-cie animale, la quale, non potendo ribellarsi si adegua a una vita non naturale, lontano da quella che po-trebbe condurre se le fosse concessa la piena libertà. Purtroppo un animale non ha facoltà di replica, ma se gli fosse chiesto cosa preferisce tra il pas-sare la propria vita imparando esercizi imposti da un domatore all’interno di un recinto o poter correre libero in un prato e fare nascere i propri cuccioli nel

suo ambiente naturale, cosa credete risponderebbe? Noi non scegliamo forse dove preferiamo vivere, cosa vogliamo mangiare e non vogliamo forse il meglio per i nostri figli? Agli esseri viventi che si sottomettono a noi permettiamo però che questa facoltà di scelta sia tolta. Non abbiamo capito che siamo tutti parte di una stessa spe-cie e contribuiamo tutti al benessere di questo pianeta. La libertà che togliamo agli altri, è libertà che togliamo a noi stessi. Quando guardiamo un animale rincorrere una palla dentro un recinto abbiamo perso un pezzo della nostra libertà: abbiamo tolto ai nostri occhi la possibilità di vedere come corre un ani-male in un prato o qual è il suo sguardo quando caccia, alle nostre orecchie di sentire qual è la sua voce e il richiamo

per i suoi piccoli. Non possiamo e non dobbiamo insegnare ai nostri bambini che possiamo controllare e disporre della vita altrui come vogliamo, solo perché ci riteniamo una specie più evoluta. Insegniamo loro il rispetto, l’umiltà, insegniamo loro che ciò che ci rende vivi è poter essere liberi. E per farlo dobbiamo essere noi per primi ad applicare questa regola. Se andiamo al circo e portiamo i nostri figli a vedere questi spettacoli significa che è giusto controllare e disporre della vita altrui per fare uno show. Molti Comuni ita-liani hanno tentato di vietare le attività dei circhi con animali, ma le sentenze del Tar hanno respinto tali norme per conflitto tra poteri degli Enti Locali e la legge dello Stato (n.337, 1968) che tutela l’attività circense in Italia. Nel marzo 2012 l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia a deliberare

il divieto ai circhi con animali esotici. La delibera dovrebbe diventare norma per essere applicata dai singoli Co-muni. Forse l’Amministrazione Comu-nale e il sindaco enrico campedelli avrebbero potuto tentare qualcosa in più per impedire che questo barbaro spettacolo approdasse a Carpi. Spe-ro che abbiano fatto tutto quanto in loro potere per non legare il nome della nostra città a un’attività tanto disumana, che costringe un maestoso elefante di 5 tonnellate a farsi deridere stando in precario equilibrio su una pallina. Nel frattempo l’unica cosa che possiamo fare è non andare a vedere questi terribili spettacoli, rifiutandoci di finanziare un lager per animali. Per fortuna a noi rimane il libero arbitrio, perché non ci è ancora stato strappato con l’utilizzo di una frusta.

lettera firmata

I leTTOrI cI scrIVONO

“Nemmeno il terremoto di maggio ha fermato il parmigiano reggia-

no. Il sisma, infatti, avrebbe potuto compromettere la soli-dità economica dell’industria casearia modenese e dare un duro colpo all’economia agri-cola ma, l’impegno e l’abne-gazione della nostra gente, dei produttori di latte, dei casari, degli stagionatori, hanno fatto il miracolo e il crollo di molti magazzini, che sul momen-to pareva drammatico per il comparto, alla fine è stato as-sorbito piuttosto bene”.Chi parla è il decano dai ca-sari modenesi, quell’Elvezio Lugli che, dopo aver attac-cato il grembiule al chiodo per godersi la meritata pen-sione - dopo cinquant’anni di lavoro nei più importanti caseifici della Bassa mode-nese - osserva con l’occhio dell’esperto l’andamento del settore lattiero-caseario e l’evoluzione della situazione

economica agricola.“E’ stato l’impegno dei nostri produttori e trasformatori del latte a rendere possibile il mi-racolo di non disperdere del tutto il ricco patrimonio di for-me di formaggio cadute dagli scaffali. In altri luoghi la pro-duzione sarebbe andata persa perché gli addetti si sarebbero fatti prendere dal panico, dal fatalismo e dalla rassegnazio-ne, lasciando marcire le forme di parmigiano cadute a terra. Invece casari e stagionatori si sono dati da fare e, lavo-rando notte e giorno, subito dopo le scosse, hanno mes-so in salvo le forme integre e recuperato quelle che nella caduta si erano frantumate, facendone dei piccoli pezzi che sono stati subito messi in

vendita negli stessi caseifici a prezzi van-taggiosi per la clientela. In questo modo la maggior parte della produzione è stata salvata, insieme all’economia del settore. Ma ora occorrerebbe fare di piu”.Quali strategie dovrebbe-ro essere messe in atto?“Riprendere la proposta che feci due anni fa, a oggi rimasta purtroppo inascoltata, ovvero quella di lanciare in maniera più incisiva l’export del no-stro formaggio ricorrendo a uno stratagemma semplice: legare il nome del parmi-

giano a quello di Luciano Pavarotti, il celebre tenore modenese, grande estimatore e consumatore di questo for-maggio. Il nome e la foto di Pavarotti sulla confezione del formaggio consentirebbero al prodotto di essere maggior-mente conosciuto all’estero e, costituendo un forte richiamo sentimentale incrementereb-be le vendite. Specialmente sul mercato americano, con-

siderata la grande notorietà che aveva Pavarotti negli Stati Uniti”.perchè non è stato possi-bile attuare la sua idea?“Non saprei, forse per una questione di royalties. Fatto sta che il mio progetto, ancora valido, non ha avuto seguito e così si è persa un’occasio-ne d’oro per lanciare il par-migiano su nuovi mercati, rendendolo un ingrediente stabile nelle cucine di tutto il mondo insieme all’aceto balsamico”.La proposta di Lugli è caduta nel vuoto. Ma non è mai trop-po tardi, perché il parmigiano continua a essere apprezzato ed è per questo che occorre promuoverlo e pubblicizzarlo maggiormente. E quale po-

teva essere l’arma migliore per farlo se non quella di ab-binarlo al nome del grande maestro Pavarotti, messagge-ro di Modena nel mondo, che non faceva mistero di amare questo formaggio al punto tale da portarsene dei pezzi con sè in valigia ogni volta che andava a tenere concerti all’estero?“Lo so bene – conclude fiero e orgoglioso Elvezio Lugli – perchè per un periodo di tempo glielo fornivo io stesso quando lavoravo in un casei-ficio della Bassa vicino alla scuderia dove lui teneva i suoi cavalli. E non partiva mai per l’America senza un pezzo di parmigiano in valigia. Oltre che a piacergli, diceva che gli portava fortuna”.

Finalmente la mia casa sta iniziando a dare dei frutti tangibili! Quel che avevo

ipotizzato si sta concretiz-zando! Oggi mi è arrivata la certificazione energetica. La mia casa è in classe C! Con gli interventi effettuati è stato calcolato che la casa consuma 83 kWh/m2/anno. “Cosa? Nemmeno uno scienziato termonucleare potrebbe capire di cosa si stratta” direte voi. Comprendo lo sconcerto, quindi ripartiamo daccapo. Quanto consuma la vostra casa? Il modo più semplice per saperlo è richiedere la cer-tificazione energetica dell’edi-ficio. Da dove viene questa oscura unità di misura (kWh/

c, come certificato!m2/anno) che vi ho proposto? Deriva da una serie di calcoli che stabiliscono quanto con-suma l’abitazione analizzata, per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, in termini di metri cubi di metano (kWh/9,6) ogni metro quadro di superficie (m2) durante l’ar-co dell’anno (anno). Se la casa è di 55 metri quadri, come la mia, si evince che ogni anno il mio appartamento dovrebbe consumare 476 metri cubi di metano, comprensivo di riscaldamento e acqua calda sanitaria. In euro circa 450. Se la tua casa è 110 metri quadri, spenderai 900 euro. Se il valo-

re di consumo raddoppiasse, per esempio a 166 kWh/m2/anno, si spenderebbero 1.800 euro. Quando comprai l’appartamento la certifica-zione gridava un 420 kWh/m2/anno. 5 volte tanto. Ma facciamo un confronto. Posso immaginare che l’apparta-mento sopra il mio si possa comportare tuttora in egual modo, in quanto non sono stati fatti interventi importan-ti. Avendo il gas in comune, dopo un anno di monitorag-gio è emerso che sono stati consumati 1.700 metri cubi di gas. Invece, dal 2008 al 2011, il consumo è stato mediamen-

te di 1.300 metri cubi di me-tano all’anno. Dal momento che il mio appartamento era disabitato, possiamo dedurre che il mio ingresso in casa ab-bia comportato un aumento di 400 metri cubi di metano. Considerando che il riscalda-mento è stato acceso soltanto a febbraio, i conti tornano perfettamente! Ma torniamo ai consumi dell’appartamen-to del piano di sopra, per dimostrare che anche lì, i conti tornano. Premettendo che viene scaldata una sola stanza da 20 mq proviamo ad ap-prossimare una superficie di calcolo di 30. Il considerevole numero di 420 kWh/m2/anno si tramuta in 43,7 metri cubi

di metano ogni metro quadro. Ovvero 1.311 metri cubi di metano all’anno. Sembra incredi-bile, ma i conti tornano. La cosa che mi spaventa di più è che se io non avessi fatto gli interventi che vi sto descrivendo in queste settimane, a oggi spenderei circa 2.300 euro di riscaldamento all’anno. Mi vien freddo e non certo per la temperatura... Ma, per for-tuna, la mia, è una casa ben coibentata! A questo punto mi manca soltanto la ventila-zione meccanica controllata

e i pannelli solari termici per volare verso una classe B con un consumo di circa 60 kWh/m2/anno e una spesa di 130 euro in meno all’anno! Siete ancora convinti che fare una bella opera di ristrutturazione non serva? Io non più!

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lA 21enne cARpigiAnA elenA BAssoli dA settemBRe 2012 vive A BoRdeAUX peR stUdiARe nell’AmBito del pRogetto eRAsmUs

a bordeaux tra erasmus e speranzeI

giovani che, in questi mesi, stanno vivendo l’Erasmus potrebbero

essere gli ultimi a poterlo raccontare. Infatti, il sogno giovanile europeo, l’Era-smus, che ha permesso di costruire quel poco di citta-dinanza europea che esiste oggi, potrebbe svanire a breve per insufficienza di fondi. L’annuncio è stato dato dalla Commissione Europea lo scorso autunno, e proprio allora la studen-tessa carpigiana Elena Bassoli, 21 anni, iscritta al terzo anno di Scienze Internazionali e Diploma-tiche, ha deciso di cogliere l’opportunità al volo, ed è partita per Bordeaux.perchè Bordeaux?“Ero rimasta colpita dalla città durante un viaggio nell’estate 2010, mi ero accorta che la qualità della vita era buona e desideravo tornarci. Appena uscito il bando Erasmus, l’ho ritro-vata tra le mete disponibili e così ho colto l’occasione”.come si svolgono le tue giornate? Dove alloggi? “Trovare casa non è stato semplice, così mi sono accontentata di un piccolo monolocale in pieno centro. La facoltà di Scienze Poli-tiche è situata nel campus universitario. Ogni mat-tina prendo il tram e in 20 minuti arrivo. Niente code per strada, ingorghi per il parcheggio, tutti usano il tram che è efficiente e ti conduce ovunque! A volte resto in facoltà tutta la gior-nata e torno a casa intorno alle 19, ma non mi pesa perché seguire le lezioni in francese o in inglese è

stimolante e, inoltre, ho la possibilità di seguire atti-vità sportive gratuitamente presso il campus. Nell’area ci sono anche bar e mense e un servizio medico gra-tuito per gli studenti. Noi “ragazzi Erasmus” siamo sempre stati trattati con riguardo, abbiamo avuto una “colazione di benvenu-to” con tanto di gadget della facoltà, oltre a riunioni informative e un’associa-zione studenti a cui fare riferimento”.che differenze hai no-tato tra la scuola fran-cese e quella italiana?“Le nostre università non hanno nulla da invidiare a quelle estere. Almeno, per quanto riguarda Scienze Politiche, ho frequenta-to corsi da 18 o 36 ore di

lezione, dove lo studio dei manuali era facoltativo, mentre a Forlì, dove studio io, è obbligatorio. Lo studio dei manuali è necessario, in quanto il corso in sé per sè non può essere esauriente. Quello che invece invidio al metodo francese sono le conferenze di metodo, ovvero lezioni in gruppo di 20 studenti in cui si dibatte di cultura generale, politica o economia, e che, attraver-so il confronto con gli altri, stimolano lo spirito critico. Credo sia questo che può far la differenza al giorno d’oggi. Non basta essere bravi studenti. Occorre saper parlare e conoscere il mondo in cui viviamo. In-fine a “SciencesPo”, come chiamano loro la facoltà, sono presenti molte asso-

ciazioni studentesche: di cucina, enologia, musica, arte, fotografia, culturali sul Medio Oriente, l’Asia, e altre ancora, che orga-nizzano eventi pubblici in facoltà. Ogni giorno c’è un’iniziativa diversa e, in questo modo, le giornate in università sono più entusia-smanti”.come vivono i giovani? Quali sono le aspettati-ve di studio e lavoro? “Molti francesi studiano da “fuori sede”. La maggior parte può studiare lonta-no da casa grazie al CAF, l’aiuto dello Stato Francese per l’alloggio, che diminu-isce le spese. Anch’io ho fatto domanda per l’aiuto in quanto è concesso a qualsiasi studente risieda su suolo francese. L’università in Francia ha costi molto contenuti per gli studenti francesi, però per acce-dere alle Grandes Écoles, le scuole superiori di alto livello, tra cui Sciences Po, occorre superare concor-si duri e selettivi. E una volta terminati gli studi, i concorsi per accedere alle carriere pubbliche sono di nuovo molto selettivi. Ho incontrato studenti motivati e consapevoli della diffi-coltà di riuscire un giorno nel mondo del lavoro e credo sia per questo che intraprendono già durante gli studi stage o esperienze all’estero”.si sente la crisi?“Relativamente perché Bordeaux è una meta turistica molto frequentata, ed è una città patrimo-nio dell’Unesco. Inoltre il Comune di Bordeaux comprende una serie di 27

comuni annessi e questo implica una ricchezza ag-giuntiva non indifferente”. Finora qual è l’espe-rienza più bella che hai vissuto?“L’esperienza più bella è l’Erasmus in sé. Ogni giorno parlare in francese con studenti provenienti da tutto il mondo, discutere, ridere, scherzare, cucina-re insieme e poi andare a ballare...Tutto ciò è emo-

zionante di per sè”. cosa vorresti fare da grande?“Vorrei lavorare a contatto coi giovani e, se possibile, di diverse nazionalità. Mi piacerebbe gestire pro-getti culturali che diano la possibilità ai ragazzi di viaggiare, conoscere nuove culture, arricchirsi interior-mente e, perché no, anche trovare lavoro”.

Chiara Sorrentino

Elena Bassoli

16 febbraio, alle 21, Aula liturgica a quartirolo

musica sacra nella terra dei pio

la corale regina nivis di carpi presenta la sesta edizione della rassegna La Musica Sacra nella Terra dei Pio.Invitato il coro euridice - la più antica corale di Bologna

fondata nel 1880 - diretto dal Maestro pier paolo scattolin.La grande serata di musica sacra, dal tema Florilegium - Poli-fonia dal medioevo al XXI secolo, fissata per sabato 16 feb-braio, alle ore 21, nell’Aula Liturgica a Quartirolo è resa possibi-le grazie al contributo della Fondazione cassa di risparmio di carpi e dal patrocinio di Diocesi e comune di carpi.

personale dell’artista valerio Bianchi

un caleidoscopio di colori

Bottega di pittura ha allestito

presso il nic, New Italian Cafè in via delle Magliaie,13 una personale dell’artista Valerio Bianchi. La forza e la profondità, insite nel colore, vengono esaltate e rappresentate con mutabile energia nelle opere di Valerio Bianchi. La sua è una narrazione istintiva ed espressiva della realtà, trasfigurata da un linguaggio pittorico che sta tra l’impressionismo astratto e l’action - painting. E’ un fluire di immagini floreali a presentarsi sulle tele di Bianchi: libere nella forma e immerse nel colore naturale, evidenziano, con il gesto pittorico, la grande maturità raggiunta in anni di speri-mentazioni. Ci sorprende e ci coinvolge, con le opere presenti al Nic di Carpi e in quel caleidoscopio di colori c’è tutta l’impronta emotiva dell’artista.

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Federico Diacci

il 26enne fedeRico diAcci, lAUReAto A fiRenze in ARchitettURA del pAesAggio, hA RipensAto nellA sUA tesi il pRogetto del pARco lAmA

Il paesaggio del futuroh

a 26 anni Federico Diacci e le idee chia-re. Neo laureato in

Architettura del Paesaggio a Firenze, il giovane ha re-alizzato una tesi, dal sapore squisitamente carpigiano. “Grazie alla discussione che l’Associazione Parco Lama ha acceso in città, mi sono interessato al tema del parco nell’oltreferrovia e ho pensato di dare il mio contributo, dedicandovi la mia tesi di laurea. Il mio progetto di riqualificazione tenta di coniugare le istan-ze del comitato e quelle dell’Amministrazione Comunale, nel nome della salvaguardia di un’area preziosa che merita d’essere tutelata”. Il parco, secondo Federico, racchiuso tra la ferrovia, il cavo Lama e le vie Due Ponti e Tre Ponti, non dovrà essere “nè un bo-sco nè, tantomeno, un luogo da edificare”, bensì un’area da preservare e valorizzare, poiché “ogni zona agricola periurbana ha un grande significato e, soprattutto, un potere da non sottovaluta-re. Tali aree sono in grado di contenere l’espansione

urbana e il conseguente consumo di territorio e, allo stesso tempo, possono ospitare produzioni agricole diversificate, garantendo così un maggiore introito ai contadini e al cittadino-consumatore prodotti di qualità, a chilometro zero”. La speranza di Federico, a cui si unisce quella di molti carpigiani, è che i proprie-tari delle terre aldilà della ferrovia decidano di non vendere, poiché “potreb-bero trarre ricavi duraturi grazie ai loro terreni agrico-li piuttosto che cederli per un guadagno immediato, sperando diventino un gior-no edificabili”. Una storia, questa, che Carpi conosce bene: “è certamente un demerito dell’Amministra-zione Comunale quello di non essere mai riuscita a mettere in campo delle buo-ne - e lungimiranti - stra-tegie di sviluppo urbano, a cui si aggiunge l’inerzia dei

proprietari agricoli che non hanno in alcun modo tenta-to di fermarne l’avanzata”. Che la colpa sia dell’uno o dell’altro, il risultato purtroppo è sotto gli occhi di tutti: la campagna è stata inghiottita dal cemento. E ora che lo spazio libero è diventato merce rara, “l’espansione discutibile di Carpi - continua Fede-rico Diacci - è innegabile. Consci che il conflitto tra città e campagna non è ancora stato risolto e la crisi dell’agricoltura ha indebo-lito ulteriormente il potere del suolo agricolo, l’azione di associazioni e comitati diventa uno strumento indispensabile per sensi-bilizzare la cittadinanza a temi quali la tutela del verde e del territorio”. Ma in cosa consiste esattamente il pro-getto del parco a ridosso del centro storico (a dividere l’ex Consorzio Agrario da Piazza Martiri vi sono solo

800 metri) ideato da Fede-rico? “Il Parco Agricolo Lama assumerà i caratteri più vicini a quelli di parco urbano per poi avvicinarsi a quelli agricoli procedendo verso il Cavo Lama. La co-struzione del parco e il suo disegno sono nati dal recu-pero della trama della cen-turiazione romana, con un grande elemento generatore centrale di 16 heredium, ovvero delle suddivisioni di territorio, che a loro volta saranno i moduli costruttori del progetto e artefici della creazione delle ‘stanze’. All’interno di questi rettan-goli si potranno coltivare produzioni diversificate di colture: la mia idea è quella di far confluire tutti i vari agricoltori in un unico con-sorzio, ospitato all’interno dei locali riqualificati del Consorzio Agrario, e di dar vita a un marchio da lancia-re sul mercato”. Secondo la visione di Diacci, la zona agricola periurbana, pur re-stando privata, diventereb-be fruibile dalla cittadinan-za, attraverso una serie di percorsi: “è importante che

Prosegue a pagina 15

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la gente possa riappropriarsi di questi spazi, osservare la natura, le fasi di crescita di una coltura... stringe-re rapporti diretti con gli agricoltori”. L’area dovreb-be essere poi collegata al centro della città mediante un nuovo passaggio sotter-raneo, accanto all’ex Con-

sorzio, che unirà il Parco alla stazione. “Accanto al sottopassaggio ci sarà uno spiazzo dal quale partirà il grande viale della Sagra che, con il suo canale inter-no, attraverserà dall’ingres-so Nord Est a quello Sud Ovest l’area, permettendo un agevole attraversamento, il trasporto dell’acqua per

usi irrigui e ludici e fornen-do un cono visivo impor-tante sul campanile della prima chiesa eretta in città”. A complicare la situazione vi è sicuramente il Piano particolareggiato presentato da Cmb sull’edificazione del comparto 6, tra le vie Corbolani e Tre Ponti: “pro-getto - prosegue Federico

- che anche il mio relatore, nonché urbanista rinomato, Carlo Carbone, guarda con diffidenza. In quell’area dovrebbe nascere un parco urbano a disposizione della comunità, con aree verdi e spazi adatti a ospitare eventi e, perchè no, persino un cinema all’aperto”. Tra le indicazioni del giovane

architetto paesaggista vi è anche la valorizzazione del Cavo Lama, “principale ca-nale di bonifica del Comune di Carpi, nonché prezioso corridoio ecologico. Con-nettere il Cavo al Fiume Secchia, già inserito nella rete di percorsi ciclabili in campagna dalla Comunità Europea, consentirebbe di

aumentare la vi-sibilità del Parco stesso”.Il progetto Parco agricolo Lama sarà in grado di segnare la svolta per un territorio che al giorno d’oggi rappresenta un tassello non percepito della città di Carpi. La riqualificazione dell’area sarà vantaggiosa per tutto il territo-rio che vedrà sorgere, secondo principi innova-tivi di gestione e sviluppo, un grande parco agricolo fon-dato sui valori del territorio e delle campagne carpigiane e farà emergere le vicende stori-

che che queste terre hanno vissuto legandole ai fini produttivi che sostenteran-no economicamente l’area. La grande forza di questo progetto, si legge nella tesi di Diacci, “è quella di non prevedere l’esborso di grandi somme di denaro per l’acquisto di terreni e la loro trasformazione da parte del Comune; questi infatti ri-marranno in possesso degli attuali proprietari che però verranno indirizzati verso strategie produttive e di mercato scelti in associazio-ne. Il Parco agricolo Lama darà valore alla città e ripro-porrà l’attenzione sull’agri-coltura e sull’alimentazio-ne, temi fondamentali sui quali sempre meno si tende a dibattere”.L’architetto ora è pronto a raccogliere la sfida: “se l’associazione Parco Lama sposerà questo progetto, mi offrirò quale portavoce davanti all’Amministrazio-ne”. Una cosa è certa, sul tema della pianificazione e della gestione del verde, Carpi ha ancora molto da imparare. Sarebbe bello che a disegnare il paesaggio fu-turo della nostra città e delle nostre campagne fossero giovani motivati e animati da un unico diktat: la salva-guardia del territorio.

Jessica Bianchi

Prosegue da pagina 14

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di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

di clarissa [email protected]

“le pertinenze non hanno diritto ai rimborsi”

di Francesca ZanniLaureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso

la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Islam e dintorni...

l’intervento francese in mali

e’ di qualche giorno fa (11 gennaio) la decisione francese di intervenire in Mali con le

proprie forze armate. Il motivo per cui lo stato europeo, supportato anche dalla Gran Bretagna, ha deciso di affrontare la situazione del paese africano è l’avanzata, da Nord verso il Sud, del movimento jihadista nel territorio maliano. Francois Hollande ha affermato: “la passività non era un’opzione, perché avrebbe portato in futuro alla necessità di un’azione militare molto più invasiva. Ma la Francia non può restare sola. Aiutare il Mali a riconquistare il suo territorio è prima di tutto un compito degli stati dell’Africa occidentale. Impedire l’affer-marsi di un focolaio jihadista è invece nell’interesse di tutta l’Europa”. Il Mali è un paese che già da diversi mesi presenta questo tipo di problema: l’avanzata del fronte estremista non è stata infatti bloccata con successo dalle forze laiche come il Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad. E’ chiaro che in questo caso si sta parlando di gruppi terroristici che ben poco hanno a che spar-tire con l’Islam tradizionale, sebbene i ribelli abbiano affermato che “la Francia ha colpito il cuore dell’Islam”. Con la decisione della Francia siamo di fronte all’ennesimo impegno occidentale per fermare l’avanzata di forze islamiche estremiste. Da molti criticato l’intervento “per portare la pace con le armi”, da altri osannato come unica via di scampo per un paese in difficoltà, l’intervento francese in pochi giorni ha già provocato 60 morti tra le fila dei jihadisti e ha già contato due morti tra le proprie. Hollande ha però dichiarato che l’intervento sarà breve e servirà esclusivamente a bloccare l’avanzata jihadista.

Per APPrOFONdIrehttp://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/01/14/Mali-jihadisti-minacciano-colpiremo-cuore-Francia-_8070110.htmlhttp://www.presseurop.eu/it/content/press-review/3266901-la-scommessa-necessaria-di-hollandehttp://www.lastampa.it/2013/01/14/esteri/mali-la-minaccia-dei-ribelli-islamici-colpiremo-al-cuore-la-francia-yqVKP5N7b9J28S1BwO63HI/pagina.htmlhttp://www.presseurop.eu/it/content/press-review/3266901-la-scommessa-necessaria-di-hollande

le case Del mio paese

Quasi otto mesi, il terremoto sembra lontano ed è

stato ieri! Basta un rombo sordo, un tremolio di vetri

e subito è un brivido, un senso di paura;

per fortuna… il rombo è un’altra cosa e ritorna caparbia l’insistenza a

cancellare rovine.E sono pietre su pietre, e impalcature

ad abbracciare le case lungo le vie del mio paese;

è odore di cemento, di calce fresca, un martellare, un va e vieni di carrio-le e tra il trambusto delle cazzuole le case del mio paese tornano nuove.Solo a sera… tutto si quieta, tutto tace; solo la luna, curiosa, dagli abbaini va ruzzolando per scale

danneggiate,su pianerottoli disastrati, per usci

spalancati e cumuli di pietre accatastate. Sembra cercare voci

smarrite in un urlo, orme che a mille hanno logorato quelle scale: dai salti, a due a due,

dei più rompicollo,all’arrampicarsi faticoso della

vecchiaia ai passi… leggeri come un volare di spose in bianco per un altare. Più in basso, tra muri rifatti a nuovo ancora resiste un arco di

pietra, antico, quasi nascosto in un angolo… una scritta

scalfita a fatica con un chiodo:due nomi, una frase, due cuori fatti a qualche modo sono fiammella che

scalda la vita; sembrerebbe poco:è speranza per i giorni che verranno,

un aiuto … per dimenticare il terremoto.

il desiderio e la volontà sono le forze necessarie per riprenderci dopo il terremoto. Due nomi, due cuori e una frase sono un aiuto per riprenderci il nostro avvenire.

al cà Dal mè paéš

Quêši ôt méš, al têremôt per luntan e lé stèe iér!

Basta un ròmb sórd, un tèrmer d’véder

e subìt lé un šgrìšór, un sêins d’paura,

pò d’furtuna al ròmb lé n’êter quêle tórna testêrda l’insìstêinsa a

scànšlêr ruvini.E in prédi su prédi, e impalcaduri

a bràsêr al cà lungh’al cuntrêdi dal mè paéš;

lé udór ed cèmêint, d’calsêina frèsca,

lé un šmàrtlêr, un và e vin d’cariólie tra al s-ciùcarlêr d’casóli

al cà dal mè paéš al tórnèn nóvi.Sól a sira… tùtt a s’chiéta, tùtt têš;sól la luna, curióša, dai duminaróovà rùšlènd su schêli scùnquasêdi,

su baladór dišastrèe, per ùs spàlan-chèe

e pìlì ed prédi muçêdi. La pêr sèrchêr vóš pêrsi in un vêrs, pèdghi che a mìll han frustèe cal

schêli:dai sêlt, a du a du, di più scàvèsàcôl,al rampichêrès fadigóš d’na vciaia,

ai pas… alšér cùmè un vulêred spóši in bianch per un altêr.Più šò, tra mùr tirèe sù d’nóv

ancòr a rèšist n’êrch d’préda, antigh, quêši lughèe in un cantôun… ‘na

scrìtàscàlfida a fadiga cun un ciôld:

du nòm, ‘na frêš, du cór fat prè-sapôch;

in ‘na fiamêla ch’schêlda la vìtà; parrèv pôch:

mò lé spèransa per i dè ch’gnaran, n’aiùt … per šmìnghêr al têrêmôt.

Documento reDatto ai sensi Dell’art. 7 comma 2 Della leGGe 22 FeBBraio 2000 coDice Di autoreGolamentaZione in materia Di attuaZione Del principio Del

pluralismo, DisposiZioni Di attuaZione Della Disciplina in materia Di comunicaZione politica e Di parita’ Di accesso ai meZZi Di inFormaZione

Il sottoscritto Prandi dott. Gianni in qualità di legale rappresentante di RADIO BRUNO società cooperativa con sede legale in Carpi (MO) Via Nuova Ponente 24/A, codice fiscale 00754450369 quale titolare dell’impresa del periodico denominato “TEMPO” con riferimento al proprio intendimento di diffondere messaggi politici autogestiti a pagamento per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 RENDE NOTO quanto segue:a) condizioni temporali di prenotazione degli spazi per messaggi politici autogestiti a pagamento con l’indicazione del termine ultimo entro il quale gli spazi medesimi possono essere prenotati:- inizio 11 gennaio 2013- termine ultimo 15 febbraio 2013b) modalità di prenotazione degli spazi per i suddetti messaggi politici autogestiti a pagamento:- tramite telefono, fax o e-mail alla ns. sede di Carpi tel. 059.645.566 fax 059.642.110c) Le tariffe per l’accesso agli spazi di cui ai punto a) e b), come determinate dalla scrivente sono le seguenti:

listino eleZioni 2009 Listino Listino elezionimessaGGi autoGestiti e/o interViste e Foto scontatoPagina Intera 280 x 425 a colori € 600 € 4201/2 Pagina 280 x 210 a colori € 450 € 3151/4 Pagina 140 x 210 colori € 300 € 210Piede di prima pagina 280 x 68 colori € 350 € 245Ultima pagina 280 x 435 a colori € 750 € 525Le tariffe sopra esposte sono valide per il periodico TEMPO come sopra descritto.d) I testi contenenti messaggi politici autogestiti e relative foto, devono essere recapitati, alla sede del periodico TEMPO non oltre il lunedi’ mattina di ogni settimana, per l’uscita del venerdì. Il testo deve essere redatto in WORD e le foto devono essere in formato JPG.e) Le interviste devono essere rilasciate entro il lunedì della settimana inerente la pubblicazione.

In fede Radio Bruno società cooperativa(Prandi dott. Gianni)

cara clarissa,mio marito aveva il suo labo-ratorio artigianale nel basso-comodo adiacente la nostra casa. non c’è niente da fare: le pertinenze non vengono inden-nizzate. abbiamo provveduto a puntellare la casa a nostre spe-se, ora siamo ospiti di mia madre non so per quanto e la parola definitiva è che “le pertinenze non hanno diritto ai rimborsi”. aspettiamo nel frattempo che l’ufficio tecnico che abbiamo incaricato riesca a orientarsi nel dedalo di burocrazia che sta mettendo in difficoltà tut-ti e rallenta i tempi di questa presunta ricostruzione; la no-stra casa è in classe c e ancora non ho capito cosa ci spetterà esattamente, dal momento che non abbiamo muri crollati da tirare su, ancora non so quanto si arriverà a spendere in totale e siamo molto preoccupati. la verità è che si sta ricostruendo solo dove c’è capitale privato, chi ha risparmi e vuole torna-re a casa in tempi decenti si è organizzato senza aspettare nessuno. chi invece i soldi non li ha, aspetta e il tempo passa. Ho sentito politici farla facile, dire che è tutto a posto e che l’emilia è esemplare. io non co-nosco nessuno che abbia anco-ra avuto soldi per ricostruire a rovereto, dove abito e credo di parlare di una comunità che non se la passa bene per niente; di gente che ha già pagato tasse e bollette, però, ne conosco pa-

recchia. conosco bene un com-merciante di san Felice, anche lui in grave difficoltà, nessuno gli ha dato niente, i lavori del centro commerciale sono slittati causa intoppi burocratici relati-vi al ritrovamento di amianto e nessuno gli ha ancora mostra-to un centesimo, si arrangia da maggio. a concordia ho un’al-tra amica commerciante che, dopo aver pagato tutto di tasca sua per trasferirsi dove aveva detto il comune, adesso dallo stesso comune viene invitata a trasferirsi nuovamente affron-tando nuove spese e dice che a queste condizioni chiuderà perchè anche il natale è andato male e non se la sente più di rimetterci soldi. la mia amica ivana, fiorista di sant’agostino di Ferrara, chiude a giugno. chi fa propaganda su quanto stiano andando bene le cose non ha mai parlato con chi è terremota-to e ha perso casa e lavoro, con i tecnici che stanno provando a districarsi per capire cosa fare, con i commercianti, le imprese e gli artigiani. lo voglio ribadire:

non siamo andati in piazza, non abbiamo urlato, pianto e pro-testato. ma le cose non vanno affatto bene. ne approfitto per ringraziare i trentini che stanno aiutando il paese più di qual-siasi ente pubblico.

saluti da rovereto

grazie per la lettera. Pur-troppo anche in questa oc-casione la discrepanza tra

politica e mondo reale è piuttosto marcata. C’è la campagna elettora-le, fare bella figura è preferibile a fare brutta figura e basta spostarsi non troppo lontano, anche solo a Modena, per sentire dire cose come “Beh, adesso la situazione è a posto, no?” o “Ma tanto verran-no rimborsate tutte le spese”. La questione dei rimborsi all’80% e al 100% induce molti in un equi-voco (ben alimentato dalle comu-nicazioni ufficiali): pensare che si avrà diritto al rimborso di tutte le spese sostenute. E invece ci sono i distinguo da fare e non sono pochi: tutto cambia in base allo stato di inagibilità della casa (B, C, D, E leggera, E pesante), il rimborso è riferito alle sole strutture e solo fino ai 120 mq, c’è la questione delle rifiniture (infissi, tinteggiatu-ra, pavimenti...) e degli arredi. Chi non ha denaro da parte continua a essere in grave difficoltà e saranno difficoltà che ricadranno su quegli stessi politici che si ostinano a so-stenere che sia ormai tutto chiaro e a posto.

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18 25.01.2013 n° 03

l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

APPuNTAmeNTI APPuNTAmeNTIpUBBlicAto il BAndo dellA Xvi edizione del concoRso letteRARio dedicAto Allo scRittoRe cARpigiAno, che qUest’Anno si ARRicchisce delle sezioni AUdiovisivo e gRAphic novel. peR inviARe lA pRopRiA opeRA c’è tempo fino A sABAto 23 feBBRAio

tre volte premio loria

“Nell’amore di gruppo c’è il vantaggio che uno, se vuole, può dormire”.Woody Allen

il mUseo civico ospitA foto di cAmpARini e scAtti oRiginAli del 1880

correggio oggi e ieri in 40 vedute parallele

teatrocorreggIo27 gennaio - ore 21Stagione ProsaPro Patria. Senza prigioni, senza processi.Di e con Ascanio CelestiniFabbrica / Teatro Stabile dell’UmbriaUn banchetto rosso tra palco verde e fondale bianco. Cinque personaggi. Un narratore personaggio che parla in prima persona. Con lui ci sono due padri, uno di sangue e uno ideale. Accanto si muovono due abitanti della prigione che è il luogo dell’azione. Sono un secondino detto l’intoccabile, padrone concreto della vita del carcere, e un immigrato che dorme cinque minuti ogni ora. Teatro Asioli

mostrecarpIFino al 27 gennaio Calvino - Luzzati, le Città invisibiliMostra in occasione del quarantennale della pubblicazione de Le città invisibiliSala ex Poste

Fino al 27 gennaioIn palmo di manoMostra di Franco VaccariPalazzo dei Pio

Fino al 31 gennaioLaboratorio dei cortocircuitiDi Adolfo LugliGalleria Alberto Pio

Fino al 31 gennaioL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Franco DonarelliO&A Centro Affari

27 gennaio - 28 febbraioMemoria d’infinito. Opere di Tobia RavàMostra realizzata nell’ambito del progetto Non più nome ma numeroIn collaborazione con IBC, Musei Civici e Liceo M. FantiMuseo Monumento al Deportato politico e razziale

eventicarpI 25 gennaio - ore 20.30Zia AngelinaRegia: Étienne Chatiliez Presenta la serata Valentina MarmiroliCentro di promozione sociale Gorizia

25 gennaio - ore 22Giancarlo Frigieri

e BaffodoroPrima e dopo il live Asfalto Dj-setKalinka Arci Club

26 gennaio - 21Match d’improvvisazione teatraleParma sud vs Modena OvestLa sfida della A15! Per la prima volta la squadra spezzina sbarcherà in terra emilianaArbitro Roberto RocchiA cura di: Impropongo Les Gramelot - Scuola d’improvvisazione teatraleCircolo Sandro Cabassi

26 gennaio - ore 16Laboratori che passione!Ti faccio a pezzettiCon timbri di gomma e tempere colorate potrai ricostruire gli animali come più ti piace!A cura di Chiara Armellini7-10 anni, a iscrizioneCastello dei Ragazzi - Palazzo dei Pio

26 gennaio - ore 21Vita arzilla... e la vita ancora brillaLibero adattamento di Renato GallianiCompagnia teatro dialettale La Querza ed GanazeDurante l’estate gli ospiti della casa di riposo vengonotrasferiti in una località di villeggiatura. Nonostante l’età sono vivaci e amano prendersi in giro. Intrecci amoros, colpi di scena.Circolo Loris Guerzoni

26 gennaio - dalle ore 15Camminata 25° Edizione deLa SfettledaTrofeo Champion Stabilimento Champion

26 gennaio - ore 10.30Franco Varini, testimone del Campo di Fossoli incontra gli studenti dell’Istituto A. MeucciSala Peruzzi

Fino al 27 gennaioCirco Romina Orfei Piazzale delle piscine

27 gennaio - ore 15.30Costa la g’ha al manac Compagnia Teatrale La Nuova Malintesa di LuzzaraCommedia in due atti di Carla BorgonoviCinema Tetro Ariston

27 gennaio - ore 16Viaggio nella ribellionePerché ci hai fatti uscire dall’Egitto? (Nm 21,5)Relatore: Jean-Louis Ska, A seguire proiezione del film La via Lattea (L.Bunuel)Auditorium Loria

e’ stato pubblicato il bando dell’edizione 2013 del Pre-mio Arturo Loria, il concorso

letterario nazionale – promosso da Comune di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Bi-blioteca Multimediale A. Loria, San Rocco Arte & Cultura e re-alizzato con il contributo di Cmb, LS Distribuzione Editoriale e La Fenice Libreria - dedicato allo scrit-tore di origini carpigiane e maestro della narrazione breve il quale, giunto al suo sedicesimo anno di vita, si rinnova ampliandosi. Oltre al consueto concorso per autori di racconti brevi inediti, infatti, il pre-mio prevede due categorie: opere audiovisive e graphic novel. Quel-la di spaziare tra le diverse forme del narrare – non solo, dunque, la pagina scritta, ma anche il video e il racconto per immagini disegnate – non è però l’unica novità: anche la Giuria si rinnova. Se il presidente resta lo scrittore, giornalista e con-sulente editoriale Davide Bregola, già direttore artistico della Festa del Racconto, coadiuvato dalla scrittrice e insegnante carpigiana Alessandra Burzacchini e dalla direttrice della Biblioteca Anna Prandi, a entra-re come nuovi componenti sono Stefano Campanoni, fondatore

di CineAgenzia, ente dedicato alla produzione e distribuzione di cor-tometraggi e documentari d’autore; l’ideatore e direttore dell’importante rivista italiana di graphic novel Ca-nicola nonché ideatore del Festival internazionale del fumetto d’autore BiBolBul e docente di Sceneggiatura del fumetto all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Edo Chieregato; lo scrittore e docente di tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino, Martino Gozzi.Le opere in concorso devono essere inviate alla Segreteria del Premio Loria, presso la Biblioteca, entro sabato 23 febbraio. Per i racconti letterari – compreso tra le 3 e le 15 pa-gine - è necessario spedire il racconto

in formato cartaceo in busta chiusa; l’unico supporto ac-cettato per le opere audio-visive – comprese quelle di animazione realizzate dopo il 1° gennaio 2012 con telefo-ni cellulari e computer, della durata compresa tra i 3 e i 15 minuti - è il Dvd; l’opera di graphic novel – da un mini-mo di 5 a un massimo di 15 tavole A4 disegnate, in tutte le tecniche comprese quelle digitali – potrà essere inviata in formato cartaceo oppure

su cd o dvd. Il bando e la moduli-stica necessaria sono visionabili e scaricabili dal sito www.bibliote-caloria.it o dalla pagina Facebook, Premio Arturo Loria. Per ognuna delle tre categorie, le dieci opere selezionate – tra le quali sarà scelta la vincitrice – verranno pubblica-te in un unico volume con allegato dvd relativo a quelle audiovisive. Oltre a essere promossi in specifici eventi quali la Festa del Racconto e altre manifestazioni culturali sparse per la penisola, i tre inediti vincito-ri saranno proclamati a fine aprile, nel corso di una giornata ricca di eventi, per fare di Carpi sempre più la città del racconto, in tutte le sue manifestazioni.

un percorso per immagini nella città odierna, sulle orme del grande fotografo Gildaldo

Bassi e delle sue straordinarie ve-dute correggesi del 1880: l’ha com-piuto Franco Camparini, che ha riprodotto le stesse inquadrature e ora espone il risultato dei propri scatti insieme alle tavole originali dell’illustre predecessore. E’ Istanti distanti – Correggio oggi e 130 anni fa, mostra allestita nel Museo Civico: un suggestivo confronto fotografico fra la città contemporanea e quella ottocentesca, un affascinante itine-rario nel Centro storico, fra presente e passato, fra realtà e memoria. La piazza piena d’auto un tempo de-serta, il viale al posto delle mura, l’edificio rimasto identico, il corso principale quasi come allora: l’Au-tore – 54 anni, correggese, abita e lavora a Bagnolo – ha eseguito di per-sona sviluppo e stampa delle proprie foto, in un rigoroso bianco e nero e nello stesso formato dell’epoca, per favorire la comparazione e risaltare al meglio quant’è cambiato o quant’è immutato questo o quello scorcio cittadino. La mostra è stata curata da

Fabrizio Piccinini, che firma anche il catalogo, ed è ospitata nel Salone degli Arazzi: propone 40 scatti di Camparini, a fianco di altrettanti dell’Ottocento apparsi in varie pub-blicazioni ma esposti in originale solo due volte negli ultimi 50 anni. Per i giovani dunque l’occasione di vedere dal vivo questi eccezionali

documenti (con la cinta muraria, le porte, la Rocchetta), per gli altri l’opportunità di ammirarli di nuovo, in un originale parallelo.L’ingresso è libero, questi gli orari di apertura: il sabato dalle 15,30 alle 18,30 e la domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Fino al 24 febbraio.

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1925.01.2013 n° 03

domenica 27 gennaio, al cinema Ariston, alle 20,30, proiezione del film la sposa promessa di Rama Burshtein

donne in “prigione”

shira, appartenente a una famiglia di ebrei osservanti di Tel Aviv, è promessa in sposa a

un brillante studente di una scuola religiosa. La storia d’amore sembra avviarsi verso una felice conclusione, finché l’improvvisa notizia della morte della sorella non complica la situa-zione. Shira dovrà dunque scegliere se ascoltare il suo cuore o seguire la volontà della famiglia. La regista rama Burshtein, al suo esordio, racconta uno spaccato israeliano di vita chassidica, in una comunità dove le donne hanno strettissimi margini di autonomia e i matrimoni vengono spesso decisi dalle famiglie. E filma con un’obiettività semplice e chiara, utilizzando molto i primi e primissimi piani, senza apparentemente mettere in discussione regole di vita che possono sembrare antiquate se non offensive. E per una volta il cinema si rivela più forte della realtà perché proprio la forza della messa in scena finisce per scardinare quelle regole: filmando certi dialoghi o certe esitazioni della protagonista il film riesce a mettere in crisi, se non proprio in discussione, la rigidissima corazza ideologica che soffoca le donne della comunità. Meritatissima la Coppa Volpi alla protagonista all’ultimo Festival di Venezia.

il 27 gennaio a gonzaga, giochi, cinema 4d, gonfiabili giganti, spettacoli e animazione per bambini

Il paese dei balocchi

8mila metri quadrati di giochi, spettacoli e animazione. Requisito fondamentale per entrare nel Paese dei Balocchi, manifestazione in programma domenica 27 gennaio nei padiglioni della Millenaria di Gonzaga: essere bambini. Perché i

padiglioni della fiera saranno trasformati in un autentico paese dei balocchi. Giocare è la parola d’ordine. A disposizione del pubblico gonfiabili giganti, maxi piste per trattori a pedali, per baby moto e per quad, il surf meccanico per bambini e un’as-soluta novità: il cinema 5D. E ancora truccabimbi, baby dance e una zona western dedicata ai piccoli cowboys e indiani. Saranno inoltre presenti giocolieri, trampolieri, burattinai, scultori di palloncini, clown e caricaturisti, che proporranno i giochi di una volta. Sul palco de-gli spettacoli si alterne-ranno numeri di magia, esibizioni di hula hop e la Grande Parata delle mascotte. Saranno inol-tre presenti i dj di radio Bruno che proporranno musica, giochi, e ani-mazione. Organizzato da media spettacoli in collaborazione con Fiera millenaria di Gonzaga srl, l’evento ha la finalità di riunire le famiglie all’interno di un grande parco diver-timenti.

A pARmA il teAtRo dà voce AllA geneRAzione senzA fUtURo. Un’iniziAtivA del teAtRo delle BRiciole in collABoRAzione con cgil, cisl e Uil

Il futuro del lavoro: il teatro racconta la crisi

27 gennaio Giorno della MemoriaProgrammaOre 11Museo al Deportato Inaugurazione della mostra Memoria d’infinitoOre 15Visita guidata a cura degli studenti del Liceo FantiOre 17Ex-SinagogaPresentazione del libro Parole trasparenti di Daniele FinziIn collaborazione con l’Archivio diaristico di Pieve Santo StefanoInterverranno oltre all’autore: Marzia Luppi, direttrice della Fondazione FossoliNatalia Cangi, direttrice della Fondazione Archivio diaristico di Pieve Santo StefanoPatrizia Di Luca, responsabile Museo dell’emigrante, Università di San MarinoOre 12 e ore 16Breve introduzione alla SinagogaLetture a cura della Compagnia del Teatro dell’Argine. Il testo è un lungo, quasi quotidiano scambio di lettere dal 1938 al 1945 fra due coniugi ebrei italiani, Adele Foà ed Ettore Finzi. Per sottrarsi agli effetti delle leggi razziali Adele e Ettore emigrano in Palestina, i genitori vengono internati a Fossoli. La scoperta di questo lungo carteggio ha consentito al figlio, Daniele Finzi curatore dell’opera, di conoscere attraverso le parole trasparenti.

27 gennaio - ore 10/13 e 15/19Due visite guidate gratuiteEx Campo di Fossoli via Remesina esterna

27 gennaio - ore 10/13 e 15/19Ingresso gratuito in Sinagoga

28 gennaio - ore 11Archivi tessili come fonte informativa per la progettazione delle collezioni: Il Labirinto della Moda Saluto di Simone Morelli, assessore all’Economia, Commercio, Agricoltura, Turismo Città di CarpiRelatrice: Deanna Borghi, curatrice del Labirinto della ModaSala dei Cimieri

28 gennaio - ore 11Per ricordare. Rino MolariSpettacolo teatrale realizzato dagli studenti dell’Istituto Luigi Einaudi di Novafeltriain collaborazione con l’Associazione Scuola interioreLo spettacolo è dedicato a Rino Molari, professore di Lettere di Santarcangelo di Romagna, arrestato per attività antifascista nel 1944, rinchiuso nel campo di Fossoli e fucilato il 12 luglio dello stesso anno insieme ad altri 66 prigionieri politici al poligono di tiro di CibenoCinema – Teatro Eden

APPuNTAmeNTI

Vecchi e giovani, padri e figli. Il rapporto che lega le generazioni rischia di farsi

sempre più conflittuale da quando si è allargata la distanza tra chi è riuscito a costruire un progetto di vita e chi non può farlo perché gli manca lo strumento fondamentale, il lavoro. Il grande tema di questi anni, quello dei trentenni e qua-rantenni con un lavoro precario, la cosiddetta generazione senza futu-ro tagliata fuori dalla costruzione piena della propria vita, viene affrontato ora dal teatro con Il futuro del lavoro, un’iniziativa re-alizzata dal Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Parma. Fino al 15 marzo la più urgente delle agende, l’agenda lavoro, trova espressione artistica in tre spettacoli nell’ambito di Se-rata al Parco, la stagione di teatro contemporaneo del Teatro delle Briciole. Il teatro si mette così in ascolto del contesto, delle urgenze sociali e dei nodi problematici dell’epoca attuale, proponendo alla comunità la scoperta e il confronto con tre opere esemplari di come la scena contemporanea affronta e tematizza una questione decisiva per il futuro del Paese. Atto unico in 8 quadri e canzoni: è il sottotitolo di Morir sì giovane e in andropausa, in programma il 1° febbraio. Una produzione Scena verticale, tra le realtà di maggiore spicco del teatro italiano, in cui Dario De Luca, anche interprete, e Giuseppe Vincenzi danno voce a una generazione “soffocata da una società gerontocratica e senza futuro”. Lo fanno con l’energia polistrumentale della Omissis Mini Orchestra, ensemble di teatro-musica composto da Paolo Chiaia (piano synth e armonica), Gianfranco De Franco (clarinet-to, sax, flauti e loop), Giuseppe

Oliveto (trombone, flicorno, fisarmonica e conchiglie), Ema-nuele Gallo (basso), Francesco Montebello (batteria e percussio-ni). Un titolo verdiano, dalla Tra-viata, ironicamente modificato, che trasmette tutta la sofferenza, lo sconforto e la disperazione di una giovane che muore nel fiore degli anni. E come Violetta, oggi è questa generazione che muore. Uno spettacolo con canzoni dalle liriche semplici e con monologhi dal linguaggio chiaro per una

sintesi poetica che sia efficace, diretta, in qualche modo quotidiana. Chiude la rassegna, il 15 marzo, uno spettacolo tratto da un nuovo testo teatrale acclamato in Spagna, Ribel-lioni possibili di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yagu e, che ha of-

ferto a Serena Sinigaglia, regista molto apprezzata del teatro con-temporaneo, materia esplosiva per un inno alla possibilità di ribellarsi a condizioni ormai inaccettabili. Lo spettacolo, interpretato da Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Pérez Aspa, Arian-na Scommegna, Chiara Stoppa e Sandra Zoccolan, produzione Atir, racconta la storia di Josè Garcìa, un uomo qualunque che un giorno decide di fare causa a una potente compagnia telefonica. “Il gesto di Garcìa è contagioso, provoca un vero e proprio effet-to domino: il mondo si riempie di Garcìa, che, pacificamente e allegramente, si ribellano al sistema”, spiega la Sinigaglia. “Da tempo cercavo parole per raccontare la crisi. Finalmente le avevo trovate”. Orario spettacoli: ore 21. Biglietti: 13 euro intero, 11 ridotto; 6,50 ridotto speciale per i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione e disoccupati iscritti a Cgil, Cisl e Uil; 6 euro ridotto studenti scuole secondarie.Biglietteria: i biglietti si acqui-stano presso lo IAT, Informa-zione e Accoglienza Turistica di Parma, Piazza Garibaldi, tel. 0521.218889.

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20 25.01.2013 n° 03

clAssIFIcA

PrOssImO TurNO

mercATO/1 – Il PrImO rINFOrzO

mercATO/2 – Il BAllO delle PuNTe

mercATO/3 – dIFesA e ceNTrOcAmPO

crisi e sport: -6,4% nel mercato delle sponsorizzazioni

sport con l’acqua alla gola

e’ calato nel 2012 e continuerà a farlo anche nel 2013 il mercato delle sponsorizzazioni. Se lo scorso anno gli investimenti in questo settore erano scesi dell’8,2% rispetto al 2011 attestandosi a 1.288 milioni, nei

prossimi 12 mesi questo numero verrà limato di un ulteriore 6,4%. Lo dice l’un-dicesima indagine predittiva, Il futuro della sponsorizzazione, realizzata da stageup - sport & leisure Business e ipsos. Fra il 2011 e il 2012 il comparto che ha subito il maggior calo percentuale è stato quello delle sponsorizzazioni culturali (-9,6%), seguito da quelle sportive (-8,6%) e da quelle socialmente uti-li (-6,5%). Un trend che non si inverte, quindi, e che dal 2008 ha fatto segnare, a valori nominali, al netto degli investimenti a supporto, una flessione del 28% pari a 507 milioni in meno. “Il mercato sponsorizzativo - ha commentato Gio-vanni palazzi, presidente di StageUp - ha subito, nell’ultimo quadriennio, una flessione più accentuata rispetto al mercato pubblicitario. Investire sul marke-ting valorizzando le potenzialità del territorio e l’online sono strade percorribili per combattere la crisi e preparare un rilancio degli investimenti”.

pallanuoto cabassi

I risultatipol. riccione - cabassi : 8 - 11

prima partita del Campionato Eccellenza, e l’under 15 del cabassi Carpi pur non dispu-

tando una delle sue migliori partite è riuscita a espugnare un campo difficile come quello di Riccione.

cn imola - cabassi : 20 - 11

trasferta impegnativa per i ma-ster carpigiani che hanno gio-cato presso il bellissimo impian-

to Gambi di Ravenna contro i primi in classifica del circolo nuoto imola, presentandosi con una panchina ridotta, a causa di defezioni dovute

all’influenza. I Cabassini ci credono e tengono in piedi la partita. Il primo tempo giocato ordinato e di testa ha consentito ai carpigiani di andare in rete con belle azioni sul forte centro-boa Gheorghe che ha “maltrattato” i due marcatori avversari. Il secondo parziale ha permesso ai carpigiani di agguantare il pareggio, sul 4 a 4. La

squadra imolese deve ricorrere ai ri-pari, con fatica per tutti gli altri tempi macina goal, sfruttando le fatiche dei carpigiani che finiscono l’incontro stremati, ma soddisfatti. Il risultato finale non dà giustizia alle giocate dei biancorossi che, grazie a un buon lavoro di squadra, bene si comporta-no sia in attacco che in difesa.

calcIo – cARpi in BiAnco, tAntA volontà e AltRettAnti limiti: col poRtogRUARo è 0-0

un passo piccolissimoi BiAncoRossi non sAnno più vinceRe, soffRono di solitUdine. sUl meRcAto giUntoli ceRcA Uomini in gRAdo di decideRe. dopo lA sostA, il Bivio di cRemonA: Un dentRo-fUoRi peR entRAmBe.

siccome si può guardare il mondo da destra e da sinistra, le notizie sono due.

La prima è che il Carpi fa un passo piccolissimo oltre le difficoltà. La seconda è che non sa più vincere. Stavolta non è andato oltre uno 0-0 piuttosto povero, almeno quanto lo è stata la consistenza del Portogruaro. Che aveva in mente di portare a casa un punto, e lo ha ottenuto senza fare nulla di straor-dinario che non fosse catenaccio a oltranza. SQUADRA SOLA - I biancoros-si riprendono quantomeno la buo-na abitudine di non prendere gol. Ma pure continuano a non farne. Soffrono abbondantemente di so-litudine. In questo momento, sono solo un bel gruppo. Privo però di un uomo-alfa che lo guidi per mano. Il totale fa dunque: grande volontà e grandi limiti. C’è stata attenzione, il desiderio di correg-gersi, la voglia di uscire dalla crisi e di conquistare la partita. Sono però mancate le differenze per riu-scirci. Servono novità immediate e decisive. Giocatori dalle giocate diverse. Che possano sostituire gli schemi. Che sappiano cioè risol-vere il calcio nei pochi centimetri disponibili tra maglie chiuse. ARMA - Così com’è adesso, il Carpi non può più bastare a sé stesso perché è stato studiato e capito. Gli avversari si replicano secondo convenienza, copiano le soluzioni virtuose di chi li ha preceduti. Usano un trequartista che accorci il gioco, lo cercano nei primi secondi dell’azione per spaccare le due linee difensive a 4. Non concedono più il contropie-de a Di Gaudio, gli organizzano gabbie di raddoppi solo al limite dell’area, dove in effetti conviene attenderlo. Collassano a protezio-ne del secondo palo, dove Arma

Trapani 35Lecce 34carpi 31Sudtirol* 30Virtus Entella 30Pavia 29San Marino° 28Lumezzane° 26Cuneo° 23Cremonese (-1) 22FeralpiSalò° 21Como* (-1) 20Portogruaro* (-1) 20Albinoleffe (-10) 16Reggiana° 18Tritium° 9Treviso (-1) 8

* una gara in meno° San Marino-Feralpisalò, Lumez-zane-Tritium e Cuneo-Reggiana si recuperano il 26/1

Domenica 3/2/2013, 21a giornata, ore 14.30

Cremonese-Carpi; Portogruaro-Como; Albinoleffe-Cuneo; Reg-giana-Feralpisalò; Sudtirol-Lumez-zane; Lecce-Treviso; Trapani-Virtus

Entella; Pavia-San Marino.

preferisce raccogliere i cross. Va detto che è abbastanza spremuto. Sta regredendo esattamente come Eusepi lo scorso anno. Non è mai stato un combattente, ha sempre fatto il vertice in sistemi di gioco che gli permettevano di pensare esclusivamente all’ultima stoc-cata. Qui è chiamato a un grande lavoro sporco, di raccordo, lonta-no dalla porta. Oltre a logorarne i muscoli, lo sta esaurendo nello spirito. S’immalinconisce perché smarrisce i riferimenti, le abitudi-ni. Si ritrova incapace di eseguire anche ciò che gli veniva automa-tico. Arriva a battere senza forza e probabilmente anche senza fiducia. KABINE - E’ altresì chiaro che, in contumacia Ferretti (difficil-mente rientrerà dopo la sosta), la crisi di Arma amplifica quella di Kabine. Non segna da tre mesi, durante i quali ha sbaglia-to molto. Certamente è stanco, se sussistesse abbondanza di soluzioni riposerebbe. Ma ha molti argomenti per difendersi, il suo apporto non va banalizzato. Marca il primo mediano, più che il secondo attaccante fa il quinto centrocampista, perchè il calcio

di Cioffi richiede un equilibratore per reparto. Si possono processare i mezzi del giocatore, non l’im-portanza assoluta. A meno che non si cominci a discutere tutto l’impianto di gioco. BIVIO CAMPIONATO - Sia-mo a uno snodo cruciale della stagione. Tocca a Giuntoli. Deve confermarsi per il fuoriclasse che è. E inserire presto due punte decisive, più almeno altri due importanti giocatori di ruolo. Non può sbagliare, il tempo della ripa-razione sta finendo. Dopo la sosta comincerà un altro campionato, a

mercato chiuso. Nel frattempo c’è una nuova capolista: il Trapani, con tre vittorie filate e un fatturato realizzativo straordinario. Viag-gia sopra le due reti a partita, 40 complessive, cioè il doppio della media. Continua anche a subirne parecchie, solamente in cinque casi su 19 è uscita dal campo senza concederne. Ma il messag-gio è che in questa fase di pro-fondi rimescolamenti basta avere un grande attacco. Crolla per la quinta volta il Lecce, nonostante il rientro di Bogliacino. Salta inevitabilmente Lerda, ormai da troppo tempo separato in casa. Al suo posto, va l’emergente Anto-nio Toma, chiamato dalla Ber-retti a registrare uno spogliatoio sbriciolato, e una squadra dram-maticamente sprovvista di equili-bri: ha segnato appena 4 gol nelle ultime 7 giornate ed è l’undicesi-ma difesa del girone. Poco dietro, va ammassandosi una folla di squadre normali che però stanno imparando ad essere continue, so-prattutto con la certezza dei propri uomini-gol: l’Entella riscuote più del previsto da Rosso (9), e gli aggiunge Cori (ex Empoli e Carrarese); il Pavia sta definitiva-mente consacrando Beretta (8); il San Marino cambia passo grazie a Coda (7). Hanno cioè molto di quel che manca al Carpi, che alla ripresa andrà a Cremona. Sarà pressappoco un dentro-fuori per entrambe.

Enrico Gualtieri

ecco melARA

il primo rinforzo è un vecchio sposo pro-messo: Fabrizio me-

lara, ex Spal e Reggina (e prim’ancora: Pro Patria, Massese, Rieti, Sambe-nedettese e Salernitana). Arriva in prestito con di-ritto di riscatto in favore del Carpi. A curriculum conta 200 partite tra B, C1 e C2. Fu inseguito lo scorso gennaio, e poi cor-teggiato anche in estate. Romano, classe 1986, fisico da bodyguard: quasi 190 cm per 80 kg. Gamba lunghissima, to-race vasto, corsa incisiva ed elegante, grande resistenza alla fatica, buono spunto. Cioè: il motore di un suv dentro i cingoli di un carro armato. Sul contrasto domina, e tecnicamente non ti azzoppa mai: è un eccellente trattatore di palla, calcia prevalentemente di destro, effettato ma anche violentissimo. Di base, nonostante la forza, è un esterno classico da 4-4-2: gioca l’out, porta palla sul fondo, aiuta in recupero. Predilige la corsia destra, ma può stare anche a sinistra. In opportune condizioni, anche dietro la punta. Conosce a memoria i movimenti di Arma, sa dove trovarlo e come servirlo. Va ad arricchire la batteria di laterali che, per la verità, era già abbastanza folta. Ma non c’è dubbio che vi aggiunga una dimensione superiore. Decisamente un grande acquisto.

e.G.

violA in pole

sarà il weekend degli attaccanti. Uno arriverà di certo, forse due. Sfumato l’ex Modena edgar cani (che ha scelto il Catania), Giuntoli è intenzionato a chiudere con la Reggina per alessio Viola. La trattativa è avanzatissima,

si ragiona sulla formula del prestito. C’è da battere la concorrenza dell’entella, che già se ne era interessata in Agosto. Ma il Carpi sembra in netto vantaggio, ha l’accordo con il ds amaranto simone Giacchetta: al momento di andare in stampa, manca solo qualche dettaglio per strappare il sì giocatore. Classe ’90, talento cristallino, carattere complesso. Piedi educatissimi, grandi capacità nello stretto. E il più totale sprezzo per la battaglia. Non collabora al gioco, lo perfeziona. E’ insomma il diverso che serve. Sa mettere il compagno in porta e concludere da solo. Dentro l’area di rigore si smaterializza e riappare di continuo, coi colpi del fantasista e il fiuto del gol di un grande centravanti: ne ha già segnati 14 in 70 partite tra le prime tre serie nazionali. L’altro obiettivo è il centravanti classe ‘93 said ahmed said, nato in Ghana ma di passaporto italiano, cresciuto nell’Inter, attualmente in forza al Genoa (4 presenze e una rete in Serie A).

e.G.

BencivengA e cARotti sUl filo di lAnA?

l’ “affaire Diagouraga” ha riaperto un problema in difesa. Il giocatore è ancora a libro paga. Nelle ultime ore, se ne registra l’interesse del sorrento. Ma da martedì scorso non si allena più con il gruppo, senza permesso for-

male. Ci sono tutti gli estremi per un caso di insubordinazione e inadempimento contrattuale. Cioè materia legale. In merito, la società mantiene un silenzio tanto strategico quanto eloquente. In ogni modo, il reparto dovrà essere completato. Resta d’attualità la preferenza per il terzino Bencivenga della Pro Vercelli. Così come per la mediana, rimane vivissima la pista carotti, nonostante il rallentamen-to dovuto all’avvicendamento tecnico sulla panchina del Benevento. Entrambe le trattative potrebbero decollare nelle ultime ore di mercato. In uscita, cenetti potrebbe ricongiungersi a mister Stefano Sottili, nuovo allenatore del Venezia.

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2125.01.2013 n° 03

FOTO dellA seTTImANA

pallavolo serie B2

texcart: doppia beffa

ultima partita del girone di andata per la texcart città di carpi che ha affrontato un avversario temibile,il properzi Volley lodi. La partenza delle ragazze di amari è di quelle che fanno ben presagire, la prima

tegola arriva nelle fasi iniziale del 1° set con lanza che ha un risentimento al ginocchio infortunato e viene sostituita da Benatti. Le ragazze fanno quadrato e il contraccolpo non si sente con le padrone di casa che volano sul 25 a 15. Il 2° parziale vede le avversarie più attente ma sono le carpigiane a tenere in pugno la partita. Sul 23 a 18 sembra fatta ma il Lodi infila una buona serie in battuta e il vantaggio si assottiglia punto dopo punto, fino a 24 pari. La battaglia dei set ball viene vinta dalle ospiti che, sulle ali dell’entusiasmo di una ritrovata efficacia e del conseguente riaggancio, riescono a imporsi per 30 a 28. Qui comincia un altro match: Lodi ha in mano le redini e le padrone di casa diventano fallose. 3° parziale mai in discussione e vinto dalla lodigiane per 25 a 20. L’andamento rinunciatario di Carpi prosegue nel 4° set ma, sul 20 pari, c’è un piccolo break e le padrone di casa vanno avanti 22 a 20. Ancora qualche scambio ma è inevitabile il 2 pari per 25 a 22. Tie break combattuto nelle prime fasi ma i troppi errori al servizio della Texcart condannano all’ennesima sconfitta la squadra di Amari.

pallavolo maschile: i biancoblu cedono 3 a 1 contro l’Arca pisa

la striscia si spezza sotto la torre

si ferma all’ombra della torre di Pisa la striscia positiva della cec, che cade sul campo del

Cus dopo sei vittorie consecutive da 3 punti. Una partita nemmeno nata male, ma proseguita tra molte difficoltà e non riapertasi nemmeno dopo la conquista di un terzo set che lasciava sperare almeno in un tie-break. Pisa ha invece chiuso i conti in quattro set, appoggiandosi sull’opposto sabatini (autore di 32 punti) e su un muro capace di fer-mare i biancoblu 15 volte. L’approc-cio al match da parte dei biancoblu è stato però tutt’altro che negativo: la Cec ha infatti guidato il primo set fino alla seconda sosta tecnica (7-8

e 13-16 i parziali), ma Pisa impatta sul 17 pari e sorpassa sul 20-19 col muro di Prato su rau. Sul 21-22 si spezza l’equilibrio e i padroni di casa chiudono 25-21 dopo una murata e un errori di raimondi. Carpi non paga subito lo scotto e resta aggrappata al match fino all’11 pari del secondo set; lì si sca-tena Sabatini che col suo turno di servizio al salto e 4 punti personali porta i toscani 16-11. Un parziale che spacca a metà il parziale, chiuso da Pisa 25-18 nonostante i tentativi di molinari che butta nella mischia De marco per Raimondi, Zaghi per lancellotti e Zanon per Bigarelli. Nella metà campo biancoblu le

cose tornano a girare nel terzo set, che si apre con due ace di astolfi e un muro di Rau (0-3). C’è ancora De Marco in campo ma è tutta la Cec ad aver svoltato: 4-8, allungo sul 5-11, 7-16 alla seconda sosta e partita riaperta con il 20-25 finale che stronca la piccola rimonta di Pisa. Carpi riparte forte anche nel quarto, decisa a prendersi almeno il tie-break: 6-8 messo a terra da De Marco, allungo 8-12 ancora col martello romano. Pisa ricuce subito 11-12, impatta a quota 14 con lumini e sorpassa 16-15 con un muro di Prato su Lancellotti. La Cec si sgonfia e Lumini e Sabatini ne approfittano per trascinare il Cus fino al 20-16, antipasto del 25-19 che vale il 3-1 e la terza sconfitta stagionale della Cec.

si è chiUsA l’AvventURA dell’UniveRsAl volley modenA nel cAmpionAto itAliAno di pAllAvolo

fumata nera!

con una drammatica riunio-ne si è chiusa l’avventura dell’Universal Volley

Modena nel campionato italiano di pallavolo. Le giocatrici hanno messo il patron della squadra Rino Astarita con le spalle al muro. Lui e i suoi, infatti, avevano sempre addossato le colpe della

crisi societaria a sponsor inadem-pienti e alla congiuntura economi-ca. Una presa di posizione sfociata in protesta con le giocatrici che, domenica, come vedete in foto, erano scese in campo cancellando i nomi degli sponsor dalle maglie. Secca la replica di Assicuratrice Milanese: “tutte le obbligazioni

nascenti dal contratto di sponso-rizzazione sono puntualmente a oggi adempiute da Assicuratrice Milanese Spa, la quale ovvia-mente nulla sa della situazione patrimoniale, finanziaria, gestio-nale”. Poi è uscita la voce secon-do cui Datch (uno dei partner) non avrebbe mai firmato alcun

accordo di sponsorizzazione. A quel punto, prima il ds Davide e poi il presidente Rino Astarita hanno dovuto gettare la maschera e ammettere tutto di fronte alle giocatrici infuriate.La squadra ha deciso di scendere in campo in Challenge Cup contro l’Ankara per evitare ulteriori oneri, multe ed esposti. Poi con una lettera inviata alla Fipav a Roma l’Universal rinuncerà a proseguire il campionato. Le giocatrice, infuriate, sperano di riuscire a trovare altre squadre con cui proseguire la stagione.

Rino Astarita

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22 25.01.2013 n° 03

pallamano - terraquilia carpi

biancorossi vincono 40 a 34

Romano Mattioli e Claudio Cerchiari con la maglia Terraquilia

Bologna. terraquilia carpi conquista una sofferta vittoria al ter-

mine di una gara combattuta contro la formazione bolognese che, seppur priva di alcuni ele-menti, ha messo in difficoltà la difesa biancorossa (top-scorer montalto) mantenendo sem-pre il punteggio in equilibrio, solo nei minuti finali i ragazzi di serafini hanno messo le mani sul successo. Ma anche i biancorossi devono lamentare il forfait del portiere malavasi (la sua partita è durata pochi minuti per un infortunio al gi-nocchio subito nell’ultimo alle-namento) e con radojevic con una spalla dolorante Tre punti importanti per i carpigiani, la ripresa del campionato dopo

la sosta presenta sempre delle difficoltà, soprattutto un derby con il Bologna. Avvio equilibra-to (5-5 al 5’) poi locali avanti 7-5 all’8. I biancorossi con molina ribaltano il risultato (7-9 al 12’) ma è subito pareggio al 14’. Punteggio in equilibrio, Terra-

quilia Carpi prova ad allungare prima sul 12-15 al 22’ e poi sul 14-17 al 25’ (incisivo polito), ma nel finale di tempo i locali si riportano a ridosso dei ragazzi di Serafini. Inizio di ripresa con girandola di esclusioni; prima Terraquilia Carpi ne approfitta

al 23’). Al 25’ il punteggio è ancora in equilibrio (33-34), ma il finale è tutto carpigiano, piretti decisivo e Molina con Di Matteo mettono il sigillo sulla vittoria dei biancorossi.Sabato prossimo ancora una trasferta insidiosa e difficile per Terraquilia Carpi attesa alle 18,30 a Imola contro il romagna che occupa la 4a posizione in classifica ma, pur sempre, una formazione di rango e temibile fra le mura amiche, ceso e compagni era-no indicati all’inizio del torneo fra i protagonisti per le posizioni che contano, i ragazzi di coach Serafini dovranno offrire una prestazione di carattere per uscire indenni dalla Palestra Cavina.

trovandosi in doppia superiorità numerica (18-21 al 2’), ma poi la situazione si capovolge a favore dei locali che pareggiano (21-

21 al 5’). Partita tesa, punto a punto, Di matteo sfrutta due contropiedi (29-32 al 20’), ma i locali non demordono (31-32

la patria - Atletica

risultati

alcuni atleti della patria sono stati impegnati nel Meeting nazio-

nale Modena, nelle discipline dei 60 mt e del salto in lungo. Risultato di spicco (2° assolu-ta) per cecilia artioli che con 7,88 stabilisce uno tra i migliori tempi Junior in Italia, e ottimo saverino in Finale B maschile che con 7’’20 entra nell’elite regionale. Habbas Hasnain è il vincitore Allievi nel salto in lungo con 6,27mt.

sabato 19 gennaio si è giocato sui campi di Budrione l’incontro di

campionato rinascita mp Filtri - la pinetina roma terminato con il risultato di 1-2. La Rinascita però è an-data vicina all’impresa contro la prima della classe che ha dimostrato tutta la sua forza. Ottima la partenza con si-gnorini che batte Formiconi 8-0 e la terna alessi-paleari-Viscusi che si impone 8-7. Nel

Bocce - campionato di serie A

mp filtri sfiora il colpo contro romasecondo turno Signorini perde 7-8 mentre la terna si impone 8-5. Il primo turno termina quindi con la Rinascita in vantaggio 1-0 sulla Pinetina Roma. Nel secondo turno entrano in campo le coppie: Viscusi-Alessi per la Rinascita e tomao-Di Felice per la Pineti-na Roma. I capitolini si aggiu-dicano entrambe le partite col punteggio di 8-5 e 8-4. Non va meglio alla coppia Signori-ni-Paleari battuta da Formi-

coni-Benedetti 8-6 e 8-4. La Pinetina Roma si aggiudica così il secondo turno 2-0 col risultato finale: La Pinetina Roma 2 - Rinascita Mp Filtri 1. A Budrione si è registrato il tutto esaurito e hanno vinto i primi in classifica. La Rinascita si è difesa bene all’inizio ma poi ha dovuto arrendersi ai più forti. Sabato 26 gennaio, alla Rinascita, si gioca (inizio alle 14) Rinascita Mp Filtri - colbordolo pesaro. Squadra Serie A

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2325.01.2013 n° 03

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