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MODULO di FIRE INVESTIGATIONItalian Fire Investigation – C.do Provinciale dei Vigili del Fuoco Milano
“Computational Fire Investigation”Esempi con software applicativi
Dottorando: Ing. Marcello [email protected]
“Sapienza” University of RomeSchool of civil and Industrial Engineering
Ph.D. – XXIX ciclo
StructuralFire
Investigation
Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
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GATHER INITIALINFORMATION
Interviewing witnesses
OPERATIONS
PHASES1
INTERNAL EXAMINATIONFIRE SCENE
EXTERNAL INSPECTION INTERNAL INSPECTION
Significant descriptioninside
Photo and video inside
Semiotic fire
2
EXTERNAL EXAMINATIONFIRE SCENE
Significant descriptionoutside
Photo and video outside
5
Modeling and simulation fire
Laboratory tests
COMPUTATIONAL FIREINVESTIGATION
ACTIVITIES OUTSIDE THE SCENE
Fire load existingat the time the fire
Information geometry
Collecting significantevents
4
Project documents
Executive documents
Maintenance documents
DOCUMENTARY CHECKS
External structuralinspections
Weather conditions
Internal structuralinspections
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Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
Nell'ultimo decennio la fire science e la fire engineering hanno giovato del continuoprogresso della fluidodinamica computazionale (CFD: computational fluid dynamics),sia sul piano della ricerca circa la modellazione dei fenomeni fisici, sia dal punto divista della implementazione tecnologica di tali modelli mediante algoritmi di calcoloe grazie alla potenza sempre crescente dei calcolatori elettronici.
Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
Fire Dynamics Simulator (FDS) è un modello sviluppato dal NIST (NationalInstitute of Standards and Technology) che simula l'incendio, cui è associatoSmokeview, un post‐processore grafico che analizza i dati prodotti da FDS.
FDS risolve una forma delle equazioni di Navier‐Stokes per i flussi termici abassa velocità di fumi e gas generati in un incendio. La dinamica dell'incendioè simulata in base ai parametri che caratterizzano ciascun materiale presentenel dominio di simulazione, ciascuno con le proprie caratteristiche diinfiammabilità e combustione. In base a questi dati, FDS risolvenumericamente (con un metodo ai volumi finiti) le equazioni che modellano lareazione di combustione ed i fenomeni di trasporto, tenendo contodinamicamente delle mutue interazioni tra i processi.
FDS è in grado di calcolare e fornire come dati di uscita, i valori di tutte levariabili, scalari e vettoriali, calcolate in ciascuna delle celle del dominio, utilialla comprensione dei fenomeni ed alla analisi degli effetti (concentrazionidelle specie chimiche, distribuzioni delle temperature, pressioni, velocità deigas, fumi, visibilità).
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Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
Caso applicativo: Fire Investigation nel tunnel del monte Bianco
PARAMETRI DELLA SIMULAZIONE DESCRIZIONE ANDAMENTO FUMI RISULTATO
1: SEGNALAZIONE ALLARME 30''
DOPO LA PRIMA SEGNALAZIONE CON
SEMAFORI NEL TRAFORO ROSSI
(opacimetro n. 4 ‐ ore 10.51)
Il camion belga si sarebbe fermato al semaforo collocato a circa 5.800 m. dalla
testata francese e avrebbe preso fuoco (tra i garage n. 18 e 19). Gli altri veicoli
presenti nel Traforo (in quel momento complessivamente 12) si sarebbero
fermati all’altezza dei semafori rossi, ad una distanza considerevole dal
camion belga
11:10nessuna
vittima
2: SEGNALAZIONE ALLARME 30''
DOPO IL SECONDO ALLARME
(opacimetro n. 5 ‐ ore 10.52),
il camion belga avrebbe in ogni caso raggiunto la progressiva kilometrica
6.550 (garage n. 21), come è successo nella realtà, ma i veicoli che seguivano
(aumentati nel frattempo da 12 a 19) si sarebbero fermati all’altezza dei
semafori rossi senza raggiungere l’area dell’incendio
I fumi avrebbero
raggiunto i primi
veicoli solo dopo 16'
e 40'' circa
dall’allarme.
pochissime
vittime
3: IMPIANTO SEMAFORICO ROSSO
ALLE 10:55
(i veicoli che seguivano il camion
belga sarebbero aumentati nel
frattempo da 19 a 24)
I primi 2 veicoli sarebbero stati in ogni caso coinvolti nell’incendio, ma non gli
altri. I veicoli successivi si sarebbero fermati all’altezza del semaforo situato a
700 m. circa dall’area dell’incendio.
Sarebbero stati
avvolti dai fumi alle
11.01 circa, vale a
dire 6' dopo il blocco
del traffico
poche vittime
CASO REALE
IMPIANTO SEMAFORICO ROSSO ALLE
11:04
37 vittime
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
Caso applicativo: Fire Investigation nel tunnel del monte Bianco
Sono stati altresì condotti test di laboratorio per dimostrarela possibilità che un incendio possa avvenire nel vanomotore del camion e sull’infiammabilità della margarina .
Le indagini investigative hanno messo in evidenza i difettiche presentavano i motori marca Volvo della stessa seriedel camion in argomento, già oggetto in precedenza, dicampagne di richiamo in Francia.
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Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
Ricerca dell’origine dell’incendio
Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
School of Civil and Industrial Engineering Sapienza University of Rome
&MATL ID = 'BENZENE LIQUID'EMISSIVITY = 1.CONDUCTIVITY = 0.14SPECIFIC_HEAT = 1.74DENSITY = 874HEAT_OF_REACTION = 393ABSORPTION_COEFFICIENT = 123BOILING_TEMPERATURE = 80.3/
&SURF ID = 'BENZENE POOL'COLOR = 'BLACK'MATL_ID = 'BENZENE LIQUID'THICKNESS = 0.03 BURN_AWAY=.TRUE./
ESEMPIO LISTATO FDS &HEAD CHID='incendio', TITLE='xxxxx' / &TIME T_END=600 / &DUMP NFRAMES=600 DT_RESTART=20 /
MESH
&MESH IJK=50,150,60, XB=0.0,5.0,0.0,15.0,0.0,6.0 / 778545 numero di celle
&VENT MB='XMIN' SURF_ID='OPEN' / &VENT MB='XMAX' SURF_ID='OPEN' / &VENT MB='YMIN' SURF_ID='OPEN' / &VENT MB='YMAX' SURF_ID='OPEN' / &VENT MB='ZMAX' SURF_ID='OPEN' /
MATERIALI&MATL ID = 'CELLULOSE'
CONDUCTIVITY_RAMP = 'k_cell'SPECIFIC_HEAT = 2.3DENSITY = 400.N_REACTIONS = 1A = 2.8E19E = 2.424E5HEAT_OF_REACTION = 0.NU_RESIDUE = 1.0RESIDUE = 'ACTIVE'/
&MATL ID = 'ACTIVE'EMISSIVITY = 1.0CONDUCTIVITY_RAMP = 'k_cell'SPECIFIC_HEAT = 2.3DENSITY = 400.N_REACTIONS = 2A(1:2) = 1.3E10, 3.23E14E(1:2) = 1.505E5, 1.965E5HEAT_OF_REACTION(1:2) = 418., 418.NU_RESIDUE(1:2) = 0.35, 0.0NU_FUEL(1:2) = 0.65, 1.0RESIDUE(1) = 'CHAR' / The arguments (1:2) refer to the 2 REACTIONS
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Computational Fire Investigation
Ing. Marcello MangionePh.D. Candidate (XXIX Ciclo)
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Questa immagine mostra il flusso di calore 60 secondi dopo che l’incendio è statoacceso accanto al letto.Quello che succede alla concentrazione di ossigeno è molto istruttivo.
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Questa immagine mostra qual era la concentrazione di ossigeno, al centro dellaporta di ingresso, 60 secondi dopo l’accensione dell’incendio. Notiamo come questainizia a diminuire dall’alto, mentre resta ancora alta al livello del pavimento.
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Concentrazione dell’ossigeno 290 secondi dopo l’accensione, appena dopo che èavvenuto il flashover. Si nota come gran parte dell’ossigeno è esaurito (consumatodall’incendio), mentre ne resta una concentrazione notevole solo nelle immediatevicinanze della porta.
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Concentrazione dell’ossigeno, 20 centimetri sopra il pavimento, 290 secondi dopol’accensione dell’incendio. La freccia indica il percorso del “floor jet”, ossial’ossigeno che affluisce dalla porta e che entra in collisione con la parete opposta.
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Computational Fire Investigation
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Quindi l’ossigeno che affluisce ed impatta con la parete, spostandosi verso l’alto, si va amiscelare con le particelle di combustibile non ancora bruciate e sviluppa un flusso dicalore superiore a 150 kW/m².Chiaramente l’impatto totale di energia (flusso di calore moltiplicato per il tempo diesposizione, espresso in Kj/m²) su questa superficie ha superato l’impatto totale di energiache era sulla parete accanto al punto di origine dell’incendio.
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DA SEMIOTICA DEGLI INCENDIL’immagine mostra degli evidenti segni a V, interamente dovuti alla“ventilazione” post‐flashover, prodotti nel corso di un incendio sperimentale.
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DA SEMIOTICA DEGLI INCENDIIl segno sopra il comodino non è conseguenza di un “floor jet”. É avvenuto in un luogo in cuiuna nube di fumo, ricca di particelle combustibili, è riuscita a mescolarsi con l’ossigeno e quindia bruciare. Il segno si è prodotto prima che il comodino bruciasse.
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http://www.thunderheadeng.com/
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Simulex
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SETTAGGIO PROFILI CON PATHFINDER
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ESEMPIO DI SIMULAZIONE IN AMBITO FERROVIARIO