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L O S PA Z I O - T E M P O D E L M O N D O P O S T C O L O N I A L E
• lo stesso spazio e tempo attraversato dai corpi, dalle storie e dalle culture diverse.
• lo spazio con i suoi multipli ritmi non è dato, ma socialmente costruito
• il territorio con i suoi confini: dove si inizia e dove si conclude?
I L M O N D O È S E M P R E I N C O S T R U Z I O N E
• Da un mare ad un’altro, da una sponda ad un’altra: una serie di reti in cui le storie sono sospese e sostenute.
R E T I P L A N E TA R I
I L T E M P O N O N PA S S A , S I A C C U M U L A
Deportati (Relitto aereo a Los Gatos) (parole di Woody Guthrie, musica di Martin Hoffman)
Le colture sono raccolte e le pesche stanno marcendo Le arance vengono imballati in discariche creosoto Sono di volare di nuovo al confine con il Messico Per pagare tutti i vostri soldi a guadare di nuovo !Il padre di mio padre, ha guadato il fiume Hanno preso tutti i soldi che ha fatto nella sua vita I miei fratelli e sorelle venuti lavoro gli alberi da frutto Hanno guidato i camion grande fino a che stabiliscono e morire !Alcuni di noi sono illegali, e altri non volevano Il nostro contratto di lavoro è fuori e dobbiamo andare avanti Ma è 600 miglia a quel confine con il Messico Ci caccia come fuorilegge, come ladri di bestiame, come i ladri !Siamo morti in collina e siamo morti nel deserto Siamo morti nel tuo valli siamo morti sul pianure
Siamo morti sotto i vostri alberi e ci morì nel tuo cespugli Entrambi i lati del fiume siamo morti lo stesso L’aereo preso fuoco sopra Los Gatos Canyon Una palla di fuoco del fulmine, e la strinse con tutte le colline Chi sono questi compagni che sono morti come le foglie secche La radio mi dice che sono solo deportati !Addio alla mia Juan, addio Rosalita Adios mis amigos, Jesus y Maria Non avrete un nome quando si prende l'aereo grande Tutto quello che chiameranno sarà deportati !È questo il modo migliore che possiamo far crescere il nostro grandi frutteti È questo il modo migliore che possiamo far crescere il nostro buoni frutti Per cadono come foglie secche e marcire sul terreno cima e di essere chiamato con alcun nome, tranne "deportato"
Los Gatos - Lampedusa …Rosarno, Castel Volturno
Joseph Mallord William Turner, «Slavers throwing overboard the Dead and Dying - Typhon coming on ("The Slave Ship")»
‘ I met History once, but he ain’t recognise me’!‘Ho incontrato la Storia una volta, ma non mi ha riconosciuto.’ !
Derek Walcott
NAPOLI, 1913
Zineb Sedira, Floating Coffins, 2009 Zineb Sedira, Floating Coffins, 2009
Multiplicity, Solid Sea, 2002
Multiplicity, The Road Map, 2002
L’ O D I O
F U O R I D E L L A M A P PA
Tra l’integrazione e la moltiplicazione: lo stesso spazio urbano, metropolitano, può essere trasformato, ‘tradotto’, in luoghi diversi – luoghi reali e immaginari sostenuti e sospesi dai linguaggi della modernità
Questi orizzonti multipli, aperti, fanno parte sia della complessità della città dell’ex-colonizzatori (Londra, Parigi, Roma...) sia della città dell’ex-colonizzato (Algeri, Mumbai, Il Cairo...)
Si entra in una costellazione in cui tempi e spazi diversi co-esistono, sono resi con-temporanei
Queste città dentro la città sono state esposte nelle rivolte urbane: Londra, Los Angeles, Parigi. Qui il film «La Haine/L’Odio» (1995) di Mathieu Kassovitz è la prefigurazione degli eventi dell’autunno del 2005 nei banlieu di Parigi.
Se l’identità non è qualcosa conclusiva si svela in un viaggio nelle differenze, da dove l’identità stessa emerge modificata, cambiata, mutevole…… Sarebbe la metropoli contemporanea il fulcro di questi processi e cambiamenti; è la complessità storica-culturale della formazione della città postcoloniale che permette ed incorragia l’esplorazione – dal livello collettivo fino a quello individuale, personale, sessuale – di queste problematiche.