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Laboratorio Redazionale - Edizione Speciale, Progetto C YOU Stop alla Violenza Dai Play alla tua Creatività
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Spazio 180 di Calenzano Via Petrarca 180 – Tel.: +39 055.88.26.008 E-mail [email protected]
www.spazio180.wordpress.com dal lunedì al giovedì 15:30 – 19:30
Indice Editoriale 1 “Sentire” prima ancora di “Sapere” 2 Cosa e perché 3 Un passo in più 5
emotiva capace di tradursi in atteggiamenti morali in grado di non farci compiere atti violenti verso nessuno. Allora questo giornale sarà per voi la mappa di un tragitto fatto cuore a cuore. Vi aiuterà a capire come abbiamo lavorato e il punto di vista dei ragazzi dello Spazio 180, le loro idee e i loro suggerimenti. Ma sarà soprattutto l’introduzione ai “veri” lavori che saranno presentati alla prima selezione del concorso C You! che si terrà alla Casa della Creatività a Firenze il 18 gennaio 2013: una poesia, un video musicale e il progetto di un forum di discussione attraverso l’impiego dei social networks. Per “prevenire” la violenza abbiamo scelto di lavorare alla prevenzione educativa dell’anima, la stessa che dialoga profondamente col cuore, che è poi l’organo attraverso il quale si sente, prima ancora di sapere, cos’è bene e cos’è male.
C You! I giovani e la prevenzione
della violenza
Giornale dello “Spazio 180” Centro Giovani di Calenzano
Nr. 22 – Dicembre 2012
Nelle cronache sono sempre più frequenti gli atti di violenza nei quali sono coinvolti giovani, sia come vittime, sia come coloro che perpetrano tali atti. Si tratta di episodi che inducono un clima di insicurezza e allarmano la popolazione. Ma qual è la dimensione del fenomeno? Quali ne sono le cause? Che cosa si può fare per proteggere i bambini e i giovani e contrastare in modo efficace la diffusione della violenza giovanile? Questi sono i temi principali che gli educatori dello Spazio 180 di Calenzano hanno cercato di affrontare assieme alle ragazze e ragazzi che frequentano questo centro di aggregazione giovanile. Per dar voce al loro punto di vista abbiamo scelto ancora una volta questo giornale, ma con diverse novità che si ricollegano tutte ad un’importante opportunità che i nostri ragazzi non hanno voluto farsi scappare: partecipare al concorso “C You: Stop alla violenza. Dai play alla creatività”. Una competizione rivolta ai giovani all’interno dei progetti Daphne della Comunità Europea per la creazione di lavori in tema di prevenzione della violenza giovanile. Per questa occasione Lo Spazio verrà tradotto in inglese e avrà la possibilità di essere presentato alla conferenza finale in Svezia, dove verranno esposti i migliori lavori a livello europeo. L’obiettivo di questa edizione speciale non potrà essere quello di esaurire l’immenso dibattito pubblico e scientifico sul rapporto tra violenza e società. Peccando forse un po’ di presunzione, che per i nostri ragazzi è invece sana autostima, abbiamo voluto fare qualcosa di “diverso” dalle pur importanti e fondamentali ricerche sociologiche, psicologiche e statistiche su questo argomento: sentire dal di dentro cosa hanno da dire proprio quei giovani che queste ricerche analizzano, classificano e che a volte, magari da una cattedra, guardano dall’esterno. Abbiamo provato a digitare sul motore di ricerca di Google ”prevenzione della violenza giovanile”. Il primo risultato della lista è una casa farmaceutica che vende medicinali di ogni tipo e in particolar modo antidepressivi. Come se l’approccio esclusivamente “clinico” sia la soluzione per prevenire questo fenomeno. Guardando negli occhi i nostri ragazzi, sentendo cosa dicono, crediamo che così facendo dimentichiamo l’aspetto più importante: le vere cause che generano la violenza nei più giovani. Solamente se affrontiamo le cause, soprattutto quelle più profonde ed oscure che riguardano noi tutti, possiamo parlare di prevenzione efficace. Per attivare questa comunicazione, troppo spesso interrotta da tempo dagli adulti, crediamo che la creatività possa essere un ottimo mezzo. Perché essa ci parla dell’anima di chi ci sta di fronte e perché così facendo si può meglio costruire un’educazione
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“Sentire” prima ancora di “sapere”
Prima ancora di elaborare possibili strategie preventive abbiamo voluto capire cosa vuol dire “violenza giovanile” direttamente dai nostri ragazzi. Di conseguenza, vedere se e come i “veri” destinatari di questi interventi rientrano o meno negli scenari delineati da alcune importanti ricerche e se queste ultime presentano alcuni limiti sui quali invece possiamo provare a fornire qualche contributo in una direzione di miglioramento. La nostra avventura con C You! è stata
sviluppata per gradi: step1= capire dai giovani cosa
sanno di violenza; step2= quali possono essere le
reali cause di questo fenomeno; step3= analizzare
assieme agli educatori alcuni studi sul tema e capire se ci sono suggerimenti da parte proprio dei giovani per
azioni efficaci di prevenzione; step4= mettere in
pratica la prevenzione: “trasformare in altro” potenziali tendenze a comportamenti aggressivi o violenti verso le cose e/o le persone. I nostri protagonisti: 21 giovani tra i 16 e 22 anni (9 femmine e 12 maschi) che frequentano abitualmente il nostro centro di aggregazione giovanile. Ai fini del concorso, da questo campione, 1 ragazzo ha composto la poesia “I Manichini”, presentata nell’ultima pagina di questo giornale; 3 ragazzi hanno composto la canzone “One more step” e realizzato il video musicale; 5 ragazzi, assieme agli educatori, hanno curato la progettazione e realizzazione della pagina Facebook: http://www.facebook.com/StopAllaViolenzaDaiPlayAllaTuaCreativita?skip_nax_wizard=true (è comunque sufficiente entrare nel proprio profilo e alla voce “cerca” digitare “Stop alla Violenza dai Play alla tua Creatività”). Come abbiamo lavorato: la nostra metodologia si è basata sull’ascolto attivo in primo luogo,
ma anche dando vita a laboratori creativi, proiezioni video, lettura di vari quotidiani, analisi di testi di canzoni, simulate e focus group. In questo modo siamo riusciti a far partecipare anche coloro che poi alla fine non hanno aderito al concorso. Grazie a tutto questo abbiamo “sentito” da parte dei giovani, anche da quei ragazzi che non si sono mai incontrati tra loro (come nel caso dei ragazzi che hanno realizzato il video musicale e chi ha scritto la poesia), il peso di un ospite che vive nel profondo dell’anima generando paura, angoscia, rancore, rassegnazione, indifferenza e asocialità. Questo ospite, che poche ricerche
scientifiche considerano, viene chiamato dai ragazzi “vuoto”, ma difficilmente riesce ad essere descritto da loro. E’
questo vuoto che spinge a volte a commettere atti violenti perché solo in essi qualcuno si “sente vivo” e anestetizza le proprie debolezze interiori. L’altro elemento comune emerso è il seguente: rispetto al passato e ad altre forme di violenza giovanile, oggi, secondo i ragazzi, non c’è un “motivo ideologico” dietro alla violenza. Anzi, non c’è proprio nessun motivo o obiettivo se non quello di placare la noia generata da questo vuoto con azioni prive di senso ma sicuramente capaci, con dosi sempre più elevate, di rompere la monotonia delle giornate (e i ragazzi ci fanno l’esempio del vandalismo, del bullismo e della violenza
negli stadi). La violenza è come un rito che ci permette di regolare ormai con normalità gli stessi rapporti sociali. In
fondo, come ha detto un ragazzo durante le nostre attività, è la società a dimostrare ogni giorno che solo alzando la voce si ha
ragione e che solo i più forti hanno diritto di prendersela con i più deboli per sopravvivere.
E avete arruolato Tv - baby sitter giocattoli-attenzioni E il nostro animo, il nostro cuore?
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# Step 1= La conoscenza
Cosa: Le percentuali indicano quanti ragazzi, su un totale di 21, conoscono le forme di violenza esistenti secondo la letteratura specializzata.
Violenza fisica: mettere a rischio l’integrità fisica o la vita di un essere umano, animali o oggetti 100% Violenza psicologica: minacce, ricatti, cyber bullismo, disprezzo o derisione,
ma anche discriminazione 84% Violenza sessuale: qualsiasi atto sessuale imposto da una persona a un’altra, contro la sua volontà
attraverso la forza 100% Negligenza: quando i genitori non danno ai figli le cure e gli stimoli di cui hanno bisogno 77%% Violenza strutturale: gli organi e le leggi di una società creano disuguaglianza sociale e discriminazione 62%% Violenza contro se stessi: suicidio, automutilazione, comportamenti a rischio 45%%
IO: i 6 fattori individuali che in ordine d’importanza possono alimentare la violenza giovanile: 1. La violenza fa e farà sempre parte dell’essere umano 2. Noia e bisogno di cercare sempre nuove emozioni 3. Non avere autocontrollo 4. L’essere stati vittime o testimoni di atti di violenza * 5. Fare uso di droghe o alcool * 6. Accesso alle armi e munizioni *
IO e gli altri parte 1 (la famiglia): i 4 elementi che contribuiscono in ambito familiare alla violenza (in ordine d’importanza):
1. AVERE GENITORI VIOLENTI * 2. GENITORI ASSENTI (SOSTITUITI
SPESSO DALLA TV) 3. SUBIRE COSTANTEMENTE
PUNIZIONI FISICHE * 4. GENITORI O PARENTI VIOLENTI
ANCHE AL DI FUORI DEL CONTESTO FAMIGLIARE *
Cosa e perché
## Step 1= la conoscenza
Cosa: Le percentuali indicano quanti ragazzi, su un totale di 21, conoscono le forme di violenza esistenti secondo la letteratura specializzata.
Violenza fisica: mettere a rischio
l’integrità fisica o la vita di un essere umano,
animali o oggetti 100%
Violenza psicologica: minacce,
ricatti, cyberbullismo, disprezzo o derisione,
ma anche discriminazione
84% Violenza sessuale: qualsiasi atto
## Step 1= la conoscenza
Cosa: Le percentuali indicano quanti ragazzi, su un totale di 21, conoscono le forme di violenza esistenti secondo la letteratura specializzata.
Violenza fisica: mettere a rischio
l’integrità fisica o la vita di un essere umano,
animali o oggetti 100%
Violenza psicologica: minacce,
ricatti, cyberbullismo, disprezzo o derisione,
ma anche discriminazione
84% Violenza sessuale: qualsiasi atto
## Step 1= la conoscenza
Cosa: Le percentuali indicano quanti ragazzi, su un totale di 21, conoscono le forme di violenza esistenti secondo la letteratura specializzata.
Violenza fisica: mettere a rischio
l’integrità fisica o la vita di un essere umano,
animali o oggetti 100%
Violenza psicologica: minacce,
ricatti, cyberbullismo, disprezzo o derisione,
ma anche discriminazione
84% Violenza sessuale: qualsiasi atto
sessuale imposto da una persona a un’altra,
contro la sua volontà
attraverso la forza
Abbiamo somministrato alcuni questionari per rilevare il grado di consapevolezza del nostro campione. Ciascun intervistato poteva rispondere all’interno di una scala di valori da 1 a 5, dove 1 = livello basso di conoscenza (non conosco affatto questo tipo di violenza) e 5 = livello di conoscenza molto alto (conosco molto bene questo tipo di violenza). In un secondo momento ci siamo concentrati sulle cause principali che possono indurre un ragazzo o ragazza (ma anche bambini) ad essere violenti (in quest’ultimo caso, per un confronto “globale”, abbiamo inserito un asterisco accanto alla risposta quando quella dei ragazzi coincide o è simile con quelle emerse dalle ricerche internazionali).
## Step 2= Dove intervenire
IO E GLI ALTRI PARTE 2 (la società e il gruppo dei pari): i 4 elementi che contribuiscono in ambito sociale alla violenza (in ordine d’importanza): 1. La società e i politici promuovono
valori che alimentano un comportamento violento
2. I giovani non hanno nessuna prospettiva per costruire un futuro
3. povertà e disuguaglianze sociali ed economiche *
4. la legge non è uguale per tutti e contano solo i più ricchi
5. Influenza negativa di molti mass-media *
6. Frequentare amici violenti
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## Step 3Giovani in movimento
8 idee giovani per una prevenzione
efficace della violenza
1.Prima di parlare di giovani è obbligatorio trascorrere del tempo a stretto contatto con loro.
2. Mettere in comunicazione famiglia, scuola,
istituzioni, politici e centri giovani (e in genere
tutte quelle strutture che si occupano di
giovani).
3. RIDURRE LA POVERTÀ OVUNQUE E CREARE MAGGIORI OPPORTUNITÀ DI LAVORO.
4. Realizzare un’applicazione per cellulari che ti aggiorni in maniera comprensibile
sulle definizioni, caratteristiche,
rischi e conseguenze delle varie forme
di violenza e che allo stesso tempo ti
dia consigli utili su come risolvere
pacificamente i conflitti quando digiti
il tuo problema.
5. Scrivere il primo libro di storia (e della storia) dove si parla, oltre di tutte le guerre del genere umano e di chi le ha vinte, anche delle persone che si sono impegnate per un’educazione alla pace.
6. Fare dei corsi obbligatori per genitori sull’uso consapevole
del computer (così imparano anche ad usare l’applicazione che
vorremmo inventare). 7. Far dipingere le scuole, dentro e fuori,
direttamente dai ragazzi.
8. Visitare ogni giorno la nostra pagina Facebook
“Stop alla Violenza dai Play alla tua Creatività”.
## Step 4Giovani in trasformazione
Resistere ai problemi della nostra società come la
violenza giovanile richiede uno sforzo creativo.
Per questa ragione i nostri ragazzi hanno dato il meglio
per contribuire alla “storia” di C You!
Tutti quanti, con i loro talenti e capacità, hanno messo
in gioco i sentimenti.
Per noi che lavoriamo assieme ai giovani il
sentimento non è malinconia
adolescenziale, disincanto verso il mondo che genera
voglia di non far niente. Per noi il sentimento è forza.
La forza che ci fa prendere le decisioni “nostre”
e non di qualcun altro. E allora il sentimento diventa
forza d’animo e la forza d’animo ci fa sentire a casa
nella nostra vita.
Crediamo sia stata questa la grande sfida ed opportunità
proposta da C You! Cioè permettere ai giovani
di essere se stessi.
Le pagine che seguono concludono il nostro percorso in
attesa del grande evento finale del concorso.
In realtà queste testimonianze, più che “concludere” o
“chiudere” vogliono aprire qualcosa di ”altro”: far
sentire e vedere a tutti di cosa sono capaci le anime
dei giovani quando si risvegliano.
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Home Page
* 1 Home Page
Un passo in piu’!
Bene, ci siamo. Da questa pagina in poi verranno presentati i lavori creativi realizzati direttamente dai ragazzi dello Spazio 180 di Calenzano. Ci teniamo a sottolineare che il nostro ruolo di educatori, in fase di lavorazione dei singoli lavori, è stato in un certo senso marginale, in quanto ci siamo limitati a coordinare, consigliare e incoraggiare. Per il resto i nostri ragazzi hanno fatto tutto da soli. Al di là dell’esito finale della premiazione i giovani hanno dimostrato che le idee ce le hanno e sanno anche come comunicarle. Basta solo imparare ad ascoltarli e a dargli l’opportunità di esprimerle. Non ne siete convinti? Allora provate a guardare cosa hanno creato! La pagina Facebook“Stop alla Violenza dai Play alla tua Creatività”. L’’idea:ridurre la distanza
tra gli approcci, i concetti e i linguaggi che gli adulti utilizzano nei loro studi e i codici, esperienze e pensieri dei giovani che questi studi ritraggono. Allora è venuto naturale pensare allo “spazio” dove molti giovani scambiano informazioni di ogni
genere, in questo caso uno dei più famosi social networks esistenti oggi. L’’obiettivo: condividere e scambiare
on line idee, spunti, contributi che possono aiutare i giovani. A titolo di esempio vi riportiamo una simulazione di 3 possibili “finestre” che i nostri ragazzi hanno voluto aprire per comunicare con il mondo intero su come prevenire la violenza giovanile e, chissà, magari anche altre forme di violenza.
*1 Home Page: accoglie il visitatore e fornisce sinteticamente, sia graficamente, sia a
livello di contenuti, l’obiettivo primario della pagina. Per saperne di più si “clicca” su
“INFORMAZIONI” e accederai a *2
6
#2: dopo aver “cliccato”
sulla voce
“INFORMAZIONI” l’utente
potrà accedere ad
informazioni più
approfondite: da chi e
perché è stata creata la
pagina, quali sono gli
obiettivi principali,
informazioni sul progetto
C You! e soprattutto quali
contributi creativi è
possibile condividere.
*2: dopo aver “cliccato”
sulla voce
“INFORMAZIONI” l’utente
potrà accedere ad
informazioni più
approfondite: da chi e
perché è stata creata la
pagina, quali sono gli
obiettivi principali,
informazioni sul progetto
C You! e soprattutto quali
contributi creativi è
possibile condividere.
*3: Quest’ultimo screen
shot è un esempio
possibile di gestione di
questa pagina. “La nostra
rubrica” è un mini forum
proposto da alcuni giovani
per aprire un dibattito
virtuale e creativo sul
tema.
Il riferimento invece alla
fotografia, in basso a
sinistra, riporta attraverso
fonti ufficiali un triste fatto
di cronaca (purtroppo uno
dei tanti) e permette
all’utente sia di conoscere
quanto accaduto, sia di
interagire rispondendo a
delle domande o
riportando delle proprie
esperienze.
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One More Step
è un cerchio che non si chiude
una linea senza confine
quello che ti separa dalla vita quella vera
e intanto il mondo gira
sulla pelle ti sfiora
e agli occhi della gente rimani indifferente
quanto pesano i pensieri in fondo all'anima
sono catene già dal tuo ieri ma domani cosa sarà? (Rit.)
in the silence of your voice every sound seems to be a noise congratulation you became strong
but i know inside you there's a hole that is full of your violence
and the way to be saved is so far away from you so please do another step
ci sono certi giorni in cui
ogni singolo respiro
sembra l'ultimo da fare prima di soffocare
poi perde senso e forza
tutto quello che conosci
a cominciare dalle gambe per finire coi tuoi occhi
dove guardano un po' spenti chi ascoltarti non ha saputo mai
e nel gelo, tra i tuoi passi, un pugno e il sangue è tutto ciò che hai
(Rit)
in the silence of your voice every sounds seems to be a noise congratulation you became strong
but i know inside you there's a hole that is full of your violence
and the way for be saved is so far away from you so please do another step
Il testo di One More Step e il videoclip
musicale sono stati realizzati da
Marco Fantechi, Walter “Quiet” e Matteo Venturi.
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I manichini E nell’era del Business totale nell’era del fine con ogni mezzo non c’è tempo per i nostri cuori Per troppo tempo avete rincorso automobili indossato maschere griffate con ogni mezzo, con ogni tempo Per troppo tempo avete sognato la vacanza da pollo degustato il sapore del confezionato con ogni mezzo, con ogni tempo E avete arruolato Tv - baby sitter giocattoli-attenzioni E il nostro animo, il nostro cuore? Avete lasciato solo parole distratte ma con grande cura formale E il nostro animo, il nostro cuore?
Avete pensato solo a voi Ci avete mandato a scuola Ci avete mandato a calcio Ma ci avete tenuto con voi?
Ci hanno spinto a fare meglio spinto a fare come tutti Ma adesso io chi sono? Adesso cosa provo? Cosa possiamo provare Noi
Che non abbiamo mai imparato ad amare, ad odiare, a gioire, a soffrire Ad amare? E non puntateci contro la vostra ricchezza (la nostra povertà) di cui avete riempito ogni vuoto che avete lasciato Imparare ad amare E come possiamo Noi splendidi e freddi manichini senza volto e senza futuro non sfuggire dalla realtà non distruggere la realtà se non ci avete mai fermato? Se non ci avete mai provato? Imparare ad amare ad odiare a gioire, a soffrire ad amare
di Fabrizio Mertino
Un ringraziamento particolare a tutti i giovani che hanno reso possibile la realizzazione di questo numero.
Foto by Walter Quiet