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Direzione, Redazione, Amministrazione: via Colombo, 35 - tel 0523 596511-Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. LA VOCE DEI C oltivatori Anno LXII N° 9 Ottobre 2010 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza VENDEMMIA 2010: QUALITA’ ALTA E PREZZI BASSI QUALITÀ PREZZI

la voce ottobre 2010

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giornale di ottobre

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LAVOCE

DEI ColtivatoriAnno LXII N° 9

Ottobre 2010 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

VENDEMMIA 2010: QUALITA’ ALTA E PREZZI BASSI

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LA VOCE DEI Coltivatori

“CARITAS IN VERITATE”fraternità, sviluppo economico e società civile23 ottobre 2010ore 10.30

Sala BertonazziPalazzo dell’Agricoltura - Piacenza

Saluto del presidente di Coldiretti PiacenzaLuigi Bisi

T A V O L A R O T O N D A

S.E. Monsignor Gianni AmbrosioVescovo di Piacenza - BobbioMassimo TrespidiPresidente della Provincia di PiacenzaMauro TonelloVice presidente nazionale Coldiretti

•Modera i lavori il Consigliere Ecclesiastico Nazionale di ColdirettiPadre Renato Gaglianone

segreteria organizzativa: Coldiretti Piacenza - via Colombo 35 - 29122 Piacenza - Tel.: 0523.596511 - Fax: 0523.596596 - e-mail: [email protected] - www.piacenza.coldiretti.it

in collaborazione con la Banca di Piacenza

EVENTI

segreteria organizzativa: Coldiretti Piacenza - via Colombo 35 - 29122 Piacenza

Tel.: 0523.596511 - Fax: 0523.596596 - e-mail: [email protected]

con il patrocinio di

Comune di Piacenza

con il contributo di

* per motivi organizzativi si invitano i partecipanti

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p r o g r a m m a

Piazza dei Cavalli

ore 9.30 Raduno dei mezzi agricoli

ore 10.00 Corteo delle Autorità intervenute,

accompagnato dalla banda musicale

Cattedrale di Piacenza

ore 11.00* Solenne concelebrazione presieduta da

S.E. il Vescovo di Piacenza – Bobbio

Monsignor Gianni Ambrosio

e dal Consigliere Ecclesiastico don Stefano Segalini

Piazza Duomo

ore 11.45 Benedizione dei mezzi agricoli e

saluto autorità intervenute

Piazzetta Pescheria

ore 12.45 “La Rosa e la Viola: antichi canti, strumenti e danze

del paesaggio sonoro piacentino” - gruppo musicale Enerbia

Piazza dei Cavalli

ore 15.30 Animazione musicale e stage di danze tradizionali con

e piffero, fisarmonica, cornamusa e il cantastorie

ore 17.30

Bernardo Beisso

Piacenza, 7 novembre 2010ore 10.45

Cattedrale di Piacenza

GIORNATA PROVINCIALE

DEL RINGRAZIAMENTO

Per tutta la giornata in Piazza dei Cavalli Mercato di Campagna Amica, caldarroste e vin brule’

Sindacale

1O T T O B R E 2 0 1 0

l’editoriale del Direttore

1

LAVOCE

DEIColtivatori Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

Direzione, Redazione e Amministrazione:FEDERAZIONE PROVINCIALECOLDIRETTI DI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511Fax 0523 596596E-mail: [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Piacenza:n. 71 del 24 Aprile 1953

DIRETTORE RESPONSABILEMassimo Albano

COMITATO EDITORIALE Antonella Bazzini, Elisabetta Montesissa, Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi, Maurizio Maffi, Medoro Rebecchi, Milena Galli

HANNO COLLABORATODario Panelli, Nadia Marcotti, Cinzia Pastorelli

PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE Massimo Covati

FOTO Archivio Coldiretti

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPAGrafiche Lama s.r.l.

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quotaassociativa. Non è in vendita.Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n. 0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 11 Ottobre 2010

in copertina:VENDEMMIA 2010: QUALITA’ ALTA E PREZZI BASSI

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ANNO LXII - N. 9 -OTTOBRE 2010 SOMMARIO

Sindacale Coldiretti presenta al prefetto le strutture di trasformazione dell’agroalimentare piacentino .....................................2Anche il Consiglio di Stato conferma la posizione di Coldiretti.........................................................................3Minardi (Apl) “non firmare accordi al ribasso” ................................................................................................3Coldiretti, pomodoro nazionale pagato meno di quello cinese .........................................................................4Pomodoro e speculazioni: Coldiretti chiede un’indagine, ok dell’antitrust.........................................................4Pomodoro, serve etichettatura obbligatoria ...................................................................................................5Prezzi delle uve rosse in leggera flessione ....................................................................................................5Via libera agli agricoltori panettieri ................................................................................................................6Da agricoltori solo pane di grano italiano ......................................................................................................6Coldiretti Piacenza: è così che gli industriali valorizzano il made in Italy? .........................................................8Tonello, (Coldiretti) sconcerto per dichiarazioni presidente parmacotto su salumi italiani prodotti negli Stati Uniti ....... 8Etichetta d’origine in dirittura d’arrivo ...........................................................................................................9Agropirateria, quando a far danni è il “fuoco amico” ....................................................................................10Scandaloso import finta pasta italiana .......................................................................................................10Speciale OGM ...........................................................................................................................................12Prezzi, il Parlamento Europeo fa la guerra ai “cartelli” ..................................................................................13Creditagri Emilia Romagna Informa ............................................................................................................14“Verdeccellenza”: l’avvio da Piacenza dell’iniziativa di Terranostra ................................................................15Il messaggio di Don Stefano Segalini ..........................................................................................................17

L’intervista del meseMassimo Trespidi ......................................................................................................................................18

Iniziative ColdirettiI prodotti della nostra terra non fanno il giro della terra ................................................................................23

Eventi e notizie dal mondo agricoloLa Voce della Cattolica ..............................................................................................................................24La rubrica degli apicoltori ..........................................................................................................................25

TecnicoNovità PAC 2011 ......................................................................................................................................26Piano di sviluppo rurale .............................................................................................................................27 Sottoprodotti agricoli .................................................................................................................................29Somministrazione bevande alcoliche ..........................................................................................................29La pagina della sicurezza ...........................................................................................................................30I vostri quesiti, a domanda … risposta! ......................................................................................................31

Fiscale – pagheGrazie a Coldiretti, voucher estesi anche a farmers market ..........................................................................36

Epacanuovo servizio Epaca Indennizzi per malattia professionale ..........................................................................35

Notizie in breveIn breve... ottobre 2010 ...........................................................................................................................36

Le pagine del CapImportanti vantaggi economici nei nuovi contratti di coltivazione...................................................................39 Varie .......................................................................................................................................................40

Sindacale

2 LA VOCE DEI Coltivatori

Il pomodoro e il vino, prodotti simbolo dell’agroalimentare pia-centino, sono stati i protagonisti principali di una importante giornata organizzata da Coldiretti Piacenza che ha accompa-

gnato S.E il Prefetto Silvana Riccio a visitare due delle principali strutture di trasformazione del nostro territorio.Il Prefetto Silvana Riccio è stata accolta all’Arp dal presidente di

Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, dal direttore Massimo Albano e dal responsabile economico Giovanni Morini. Dopo aver portato i saluti del mondo agricolo piacentino, Bisi, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Arp sul territorio. Una co-operativa che ha segnato la storia del pomodoro piacentino e che svolge anche un’importante funzione sociale per l’indotto e per la manodopera coinvolta. A questo punto il presidente della struttura Piergiorgio Bassi insie-me al direttore Stefano Spelta hanno illustrato al Prefetto la coope-rativa, una panoramica completa che ha riguardato la storia, ma anche i numeri in termini di quantitativi di prodotto, di soggetti coinvolti e di imprenditori agricoli soci. L’ampia gamma di pro-dotti, ha sottolineato Bassi, praticamente tutti provenienti dal ter-ritorio provinciale rappresentano un fiore all’occhiello in continua espansione. “Mantenere la territorialità, pur lavorando tanti marchi che hanno avuto fiducia della nostra struttura, ha detto il direttore Spelta, è il nostro imperativo categorico”.E’ emerso, tuttavia, il particolare momento di difficoltà del merca-to per la concorrenza di fornitori italiani e stranieri (soprattutto

cinesi). Dopo la visita all’intera linea di trasformazione, la visita è prosegui-ta alla Cantina Valtidone di Borgonovo, dove il presidente Vito Pez-zati ha illustrato le peculiarità della cantina: vini di altissima qualità espressione del territorio, avanzata tecnologia e rapporto diretto con il consumatore. All’interno della struttura, infatti, è presente un

punto vendita, una vera e propria vetrina dei nostri tesori enologici.Il Prefetto ha mostrato grande interesse per le realtà visitate, so-prattutto in considerazione di ciò che rappresentano per il terri-torio, non solo per le produzioni tipiche, ma anche come aspetto economico e sociale.Un incontro, quello di Coldiretti Piacenza, che ha permesso ai di-rigenti intervenuti di presentare un quadro complessivo dell’eco-nomia agricola piacentina alla maggiore autorità di governo della città.Coldiretti, ha concluso il presidente Luigi Bisi, ha assunto il ruo-lo e la responsabilità di governare l’agricoltura con l’obiettivo di condividere gli indirizzi programmatici e creare una rete di realtà economiche che permettano di trasferire maggior valore al mondo della produzione agricola. E’ la tappa di un disegno generale, che si basa su origine, territorialità, etichettatura obbligatoria e che ora deve essere tradotto in scelte precise, con una valorizzazione dei prodotti territoriali che garantisca reddito e sulla quale occorre trovare la più ampia convergenza tra i soggetti che fanno economia sul territorio”.

Coldiretti presenta al Prefetto le strutture di trasformazione dell’agroalimentare piacentinoLa dottoressa Riccio accompagnata dai dirigenti dell’Organizzazione alla Cooperativa Arp e alla Cantina Valtidone.

Cantina Sociale ValtidoneArp

Sindacale

3O T T O B R E 2 0 1 0

“In un momento estremamente positivo per Grana Padano e Parmigia-no Reggiano, in Lombardia, mercato di riferimento anche per il latte italiano qualcuno ha firmato un accordo che noi riteniamo davvero capestro.”Con queste parole il presidente dell’Associazione Piacentina Latte Fa-bio Minardi commenta l’intesa siglata nei giorni scorsi fra Galbani-Italatte, la Libera Associazione Agricoltori di Cremona e la Confagricol-tura Lombardia per un prezzo al litro che chiuderà il 2010 in discesa a 36,5 centesimi e una media intorno ai 36,9 centesimi. “Se consideriamo che alcuni industriali piacentini, riconoscendo il giusto valore del latte italiano alla stalla hanno dato un acconto di 38 centesimi al litro, proprio come da indicazione dell’Associazione Pia-centina Latte, inviata a tutti gli associati, ci stupiamo come qualcuno esprima soddisfazione per un accordo che porterà solo alla chiusura di altre stalle. Questo prezzo, prosegue Minardi, non copre nemmeno i costi di produzione che rispetto al 2009 sono aumentati di oltre il 30%. Non possiamo cadere nella trappola di alcune industrie, il cui obiettivo non si capisce bene se sia valorizzare il prodotto italiano o aumentare il quantitativo di latte importato. Invitiamo pertanto gli al-levatori piacentini, ribadisce il presidente di Apl, a non sottoscrivere accordi al ribasso, perché provocano solo danno all’intero comparto lattiero-caseario”. Recentemente il presidente di Federalimentare, ha affermato che il made in italy è fatto di tecnologia e di trasformazione, non esclusiva-

mente di materie prime locali.“E questi sarebbero i rappresentanti dell’agroalimentare italiano? Ci “dispiace”, conclude Minardi, ma non siamo d’accordo. Per noi il made in italy è solo quello prodotto con “materie prime” italiane. Ri-cordiamo che in Italia sono arrivati nel 2009 ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 120 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina. In Emilia Ro-magna, continua Minardi, vengono importati 10,5 milioni di quintali di latte su una produzione regionale di quasi 18 milioni di quintali; per quanto riguarda la nostra provincia la situazione non è migliore: su un totale di circa duemilioni di quintali di latte, oltre il 20% è importa-to. Gli alimenti provenienti dall’estero, oltre ad avere incerti controlli sanitari, vengono prodotti impiegando, magari, manodopera minorile e, in certi paesi, si utilizzano ancora insetticidi banditi in Italia, da di-verso tempo, con gravi conseguenze per l’ambiente. E’ per questo che sempre di più auspichiamo un’etichettatura obbligatoria dell’origine e una valorizzazione dei veri prodotti italiani e piacentini in particolare. Certo è che se, come nel caso del latte, manca il giusto prezzo alla stalla, le aziende saranno costrette a chiudere e le importazioni conti-nueranno ad aumentare”.“Pertanto, conclude Minardi, proseguiremo in questa direzione, affin-chè agli allevatori venga riconosciuto un prezzo equo che tenga conto dell’andamento del mercato e dei costi di produzione”.

Coldiretti ha sempre lavorato per la legalità e la trasparenza; prova ne sono le sentenze del Tar del Lazio dei mesi scorsi con i quali si impugnavano le comunicazioni Agea finalizzate al versamento

ed alla rateizzazione del prelievo supplementare.La principale Organizzazione agricola a livello europeo, a differenza di altri, si è costituita in giudizio nei principali ricorsi proposti per chie-derne il rigetto, facendo presente l’infondatezza dei motivi prospettati e la distorsione concorrenziale che il contenzioso andava a produrre nei confronti degli allevatori in regola, anche per effetto della prolungata sospensione delle procedure di recupero dei debiti.“Ulteriore conferma alla nostra tesi, dichiara il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, arriva da una recente decisione del Consi-glio di Stato che rigetta tutte le contestazioni avanzate dai produttori senza quota individuale ovvero con esubero produttivo “strutturale”. Lo stesso ente ha, inoltre, respinto la censura relativa al contrasto con la disciplina comunitaria delle norme nazionali che tutelano determi-nate categorie di allevatori nella procedura di compensazione. Su tale aspetto, prosegue Albano, la decisione afferma che è da escludere che la disciplina nazionale in questione, regolarmente sottoposta al pre-ventivo parere della Comunità, possa essere in conflitto con i regola-

menti comunitari”.E’ fondamentale osservare che la normativa interna regolante la mate-ria delle quote latte viene considerata dalla magistratura, pienamente conforme alla disciplina comunitaria e che le innumerevoli contesta-zioni via via avanzate dagli splafonatori “strutturali”, sono state am-piamente valutate, sia in sede legislativa che giurisprudenziale, senza trovare alcun riscontro.“Il sistema delle regole, conclude Albano, risulta affidabile e dimostra una tenuta “validata” anche dall’Unione Europea. Viene, a questo pro-posito, riconosciuto l’impegno profuso dalla nostra Organizzazione nel corso dell’iter di predisposizione ed attuazione dei provvedimenti sia legislativi, che amministrativi nella materia a tutela della legalità e della garanzia del corretto gioco della concorrenza, tra gli operatori del settore”.

Minardi (Apl) “non firmare accordi al ribasso”Il grana continua la sua crescita, ma al latte non viene riconosciuto il giusto prezzo

Le multe per le quote latte vanno pagate

Anche il Consiglio di Statoconferma la posizione di Coldiretti

Sindacale

4 LA VOCE DEI Coltivatori

In alcuni casi sono stati pagati dalle industrie ai coltivatori di pomodoro delle regioni del cen-tro sud prezzi inferiori a quelli riconosciuti ai cinesi. E’ quanto ha denunciato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna e vicepresi-dente nazionale di Coldiretti Mauro To-nello che ha partecipato, insieme con il piacentino Marco Crotti, vice presidente di Unci-Coldiretti, all’audizione alla Com-missione agricoltura della Camera, nei gior-ni scorsi, sulle criticità della campagna del pomodoro da industria. Nelle campagne del centro-sud si sono verificati per la produzione del pomodoro ritardi o mancati invii dei mezzi di trasporto da parte di molti industriali che, ha sottolineato Tonello, hanno causato una ec-cessiva permanenza del prodotto sulle piante,

con fenomeni di sovra maturazione che hanno poi determinato problemi a livello di qualità del prodotto, con aumento degli scarti, taglio dei prezzi, rifiuto di scaricare il prodotto. A fronte di questa situazione, ha precisato il vicepresi-dente della Coldiretti, alcuni industriali del sud hanno minacciato di non ritirare il prodotto, se non a fronte di prezzi più bassi del contrattato, facendo leva sul fatto che il regime parzialmen-te accoppiato comporta l’obbligo, per il pro-duttore, di consegnare una resa minima, per poter ottenere la parte accoppiata del premio. Sono stati anche evidenziati i problemi per il mancato rispetto delle rese minime previste per l’erogazione della parte accoppiata del premio (rese minime pari al 70% della resa media sto-rica di quella regione), in alcuni casi a causa di calamità naturali (precipitazioni o temperature troppo elevate), in altri a causa del mancato o rallentato ritiro da parte dell’industria. Il risul-tato, ha detto Tonello, è una assurda situazione di un mercato a due velocità, dove gli industria-li e le cooperative corrette, che pagano i prezzi pattuiti, devono sopportare la concorrenza sle-ale, non solo di chi trasforma il prodotto cinese in Made in Italy, ma anche di chi pretende di produrre in Italia, a prezzi cinesi, per poi an-dare sullo scaffale con i prezzi italiani. Per la Coldiretti, ha concluso Tonello, serve:

• una forte iniziativa governativa a livello co-munitario per l’approvazione di un sistema eu-ropeo di etichettatura obbligatoria dell’origine del pomodoro utilizzato in tutti i derivati e mag-giori controlli sulle importazioni di concentrato di origine cinese; • una soluzione al problema delle rese mini-me per evitare che le imprese agricole, oltre ai danni derivanti dai comportamenti, quanto meno scorretti, dell’industria, perdano anche la parte accoppiata del premio; • la verifica, da parte ministeriale e regionale, dei comportamenti di industrie e organizzazioni dei produttori e il blocco delle eventuali agevo-lazioni/incentivi (Ocm, Psr, tariffe energetiche) per i soggetti che fossero risultati inadempienti rispetto agli obblighi contrattuali; • la definizione di un tavolo ministeriale per de-finire alcune regole per la campagna 2011, tra cui la fissazione di una data di riferimento per la stipula dei contratti anticipata a fine anno, per permettere una corretta e serena program-mazione degli investimenti agricoli e delle atti-vità industriali e di una forma contrattuale di riferimento a livello nazionale, vincolando le agevolazioni/incentivi, al rispetto di tali regole; • la definizione di un marchio etico per il Made in Italy, legato al rispetto dei contratti e dei la-voratori.

“Una indagine co-noscitiva sulle di-storsioni di filiera e sulle speculazioni che stanno mettendo in crisi il futuro del pomodoro Made in

Italy è stata chiesta nell’incontro con l’Anti-trust che ha preso atto positivamente delle nostre sollecitazioni”. A renderlo noto è sta-to il Presidente della Coldiretti Sergio Mari-ni dopo l’incontro con i vertici dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, avvenuto nell’ambito della manifestazione di protesta organizzata insieme alle associazioni dei consumatori aderenti a Casper - Comita-to contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cit-tadino e Unione Nazionale Consumatori). All’Antitrust è stato fatto presente che nel pas-saggio da pomodoro a passata il prezzo rin-cara di quasi venti volte (+1733 per cento) con il prezioso ortaggio che viene pagato fino ad appena 5 centesimi al chilo agli agricoltori che lo coltivano nel Sud Italia per colpa di operatori senza scrupoli che approfittano del proprio potere contrattuale per sottopagare il raccolto, altrimenti destinato a marcire nei campi. “Abbiamo denunciato - ha sottolinea-

to Marini - le anomalie della filiera in questa campagna di raccolta del pomodoro legate alla violazione delle clausole contrattuali ed in particolare ai tempi di consegna e alle va-lutazioni successive della qualità del prodot-to. Ci siamo anche detti disponibili - precisa Marini - a fornire all’Antitrust documenti utili all’indagine sottolineando l’importante ausi-lio che puo’ dare la Guardia di Finanza per riportare trasparenza nel settore. La nostra iniziativa a difesa del pomodoro Made in Italy fa seguito - ricorda il presidente della Col-diretti - alla recente audizione alla Commis-sione agricoltura della Camera dove è stato denunciato dalla Coldiretti che in alcuni casi sono stati pagati dalle industrie ai coltivato-ri di pomodoro delle regioni del centro sud prezzi inferiori a quelli riconosciuti ai cinesi. Sotto attacco delle speculativi, della concor-renza sleale del pomodoro cinese e delle di-storsioni di filiera ci sono - precisa Marini - il reddito e l’occupazione nelle ottomila azien-de italiane che su 85mila ettari di terreno coltivano pomodoro da destinare alle 173 in-dustrie nazionali dove trovano lavoro 20mila persone. Ma il problema riguarda anche i consumatori che non beneficiano di nessun risparmio e che invece rischiano di pagare come italiano il concentrato di pomodoro

importato dalla Cina i cui arrivi sono pratica-mente quadruplicati (+272 %) in Italia negli ultimi dieci anni. L’estensione a tutti i derivati del pomodoro dell’obbligo di indicare l’ori-gine del pomodoro utilizzato nelle conserve, una stretta nei controlli sulle importazioni del pomodoro cinese, penalizzazioni per le industrie e le organizzazioni dei produttori responsabili di comportamenti scorretti, una piu’ stringente definizione dei contratti e un marchio etico per il Made in Italy che li ri-spetta, sono - conclude Marini - alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti”.

la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola

POMODOROfino a 5 centesimi al chilo

PASSATA1,1 euro per bottiglia da 750 grammi

RICARICO DA POMODORO A PASSATA

+ 1733 %Fonte: Elaborazione Coldiretti

Coldiretti, pomodoro nazionale pagato meno di quello cinese

Pomodoro e speculazioni: Coldiretti chiede un’indagine, ok dell’antitrust

Marco CrottiMauro Tonello

Sergio Marini

Sindacale

5O T T O B R E 2 0 1 0

Con l’aumento del 18 per cento degli ar-rivi in Italia, nel primo semestre 2010, del concentrato di pomodoro cinese destina-to ad essere “spacciato” come Made in Italy è estremamente importante l’im-pegno del commissario europeo Dacian Ciolos ad esaminare la proposta sull’e-tichettatura obbligatoria per il pomodoro trasformato presentata per la tempestiva ed apprezzabile iniziativa del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan. E’ quanto afferma il presidente della Col-diretti Sergio Marini nell’auspicare una positiva conclusione della discussione entro l’inizio della prossima campagna di raccolta del pomodoro per evitare che tornino a verificarsi le distorsioni e le speculazioni che hanno messo in crisi quest’anno il pomodoro Made in Italy. Quest’anno si stima che arriveranno in Italia 100 milioni di chili di concentra-to dalla Cina mentre il pomodoro nelle campagne del meridione viene pagato ai coltivatori fino al 29 per cento in meno rispetto allo scorso anno per colpa di operatori senza scrupoli che approfittano del proprio potere contrattuale per sotto-pagare il raccolto, altrimenti destinato a marcire nei campi. Nelle campagne, continua Marini, si se-gnalano ritardi, mancato invio dei mez-zi di trasporto, “ricatti” commerciali e clausole vessatorie che costringono i produttori ad accettare prezzi vicini a quelli riconosciuti per il pomodoro cine-se, nonostante una annata caratterizzata da una produzione contenuta del 10 per cento con ottime caratteristiche quali-tative. A rischio per effetto dei compor-tamenti speculativi e delle distorsioni di filiera, conclude Marini, ci sono il reddito e l’occupazione nelle ottomila aziende italiane che su 85mila ettari di terreno coltivano pomodoro da destinare alle 173 industrie nazionali dove trovano la-voro 20mila persone.

Pomodoroserve etichettatura obbligatoria

La vendemmia 2010 si sta concluden-do con la raccolta delle uve rosse e possiamo dire che questa annata,

sottolinea il responsabile della commissio-ne vitivinicola di Coldiretti Piacenza Achille Berte’ è stata caratterizzata da luci ed om-bre. Le luci riguardano le uve, che , grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli, hanno evidenziato una buona qualità; inol-tre il tracollo dei prezzi che si temeva ad inizio campagna non c’è stato, in particola-re per le uve bianche”.“Le ombre, prosegue Berte’, riguardano prevalentemente le uve rosse, infatti nei giorni scorsi si è riunita la commissione ca-merale prezzi, ed è stata analizzata la situa-zione di mercato. La rilevazione ha eviden-ziato un calo medio del 20–25 % rispetto alle quotazioni del 2009, questo calo viene in parte compensato da un leggero aumen-to di produzione (10-15%) con punte an-che superiori per la bonarda”. Questo calo delle quotazioni è una conseguenza diretta, del calo dei consumi, che, logicamente, fa aumentare le giacenze di prodotto; pertan-

to il vino invenduto insieme ad un leggero incremento di produzione ha causato, ine-vitabilmente, una riduzione dei prezzi delle uve rosse.“L’andamento di mercato conferma le sol-lecitazioni che la nostra Organizzazione ha più volte espresso, ribadisce Berte’: i pro-duttori devono prendere atto della situazio-ne di mercato non puntando ad un aumen-to della produzione, ma altresì a seguire le richieste di mercato, ricercando quella qualità eccellente che contraddistingue il nostro territorio”.“E’, inoltre, necessario che, gli organi di controllo (in primis il Consorzio vini) mettano in atto un sistema di controllo più serio ed efficace in modo particolare per i nostri vini principi Gutturnio ed Ortrugo, soprattutto nella fase di commercializzazio-ne del prodotto, onde evitare che prodotti “similari” siano spacciati come vini doc autoctoni, creando quelle eccedenza non giustificabili, rispetto al potenziale vitivini-colo”.

Coldiretti Piacenza chiede maggiori controlli nella fase di commercializzazione

Prezzi delle uve rosse in leggera flessione

Sindacale

6 LA VOCE DEI Coltivatori

Pubblicato il decreto - Via libera all’acqui-sto di pane, panini, cialde, rustici, pizzette ed al-tre specialità salate direttamente dagli agricolto-ri che potranno sfornarli e venderli direttamente al pubblico mantenendo la natura agricola della propria attività ed usufruendo del trattamento fiscale proprio dei prodotti agricoli. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare la nascita della figura dell’agricoltore-panettiere con la pubbli-

cazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il quale è stata aggiornata la tabella dei beni che anche fiscalmente possono essere oggetto delle attività agricole connesse. Si tratta di una innovazione importante che, completando il processo di liberalizzazione dell’attività di pani-ficazione che dal 2006 non necessita di specifica autorizzazione, incentiva la possibilità in Italia di portare in tavola pane o pizze fragranti di qualità garantita dal campo alla tavola con la certezza di assicurarsi un prodotto veramente Made in Italy, in un mercato dove la metà del pane in vendita è ottenuto con farina importata senza alcuna indi-cazione per i consumatori. Una opportunità, in particolare, per le imprese agricole impegnate nella coltivazione del grano soprattutto se coin-

volte nell’attività agrituristica e di vendita diretta, che possono così trovare una importante occa-sione di integrazione del proprio reddito. Ol-tre ai prodotti freschi di panetteria, tra le nuove tipologie di prodotti tassati in base al sistema del reddito agrario, il decreto del Ministro dell’economia e delle finan-ze del 5 agosto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 settembre, ricomprende la produzione di farina o sfarinati di legumi da granella secchi, di radici o tuberi o di frutta in guscio commestibili, la produzio-ne di grappa, la produzione di malto e la produzione di birra che sono considerate attività agricole a tutti gli effetti.

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Dagli agricoltori potrà essere acquistato solo il pane fatto con il grano italiano coltivato nelle aziende mentre oltre la metà di quello in vendita è ottenuto con farine straniere senza alcuna indicazione in etichetta. Le nuove norme offriranno ai consumatori l’opportunità di garantirsi pane italiano al cento per cento, ottenuto spesso attraverso tecniche di lavorazione conservate nel tempo dalle aziende agricole. L’ aggiornamento della tabella dei beni che possono essere oggetto delle attività agricole connesse, è dunque importante, sot-tolinea la Coldiretti, per recuperare l’utilizzo di ingredienti, tipologie di prodotti e tecniche di lavorazione tradizionali, altrimenti a rischio di estinzione. Una opportunità anche per rilanciare i consumi di un alimento base della dieta mediterranea i cui acquisti familiari nel primo semestre del 2010 sono calati del 2,4 per cento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea - Ac Nielsen. Dall’analisi Coldiretti si evidenzia anche che gli acquisti familiari degli italiani rispetto al 2000 si sono ridotti di un terzo anche se si assiste ad un interesse per i pani tradizionali ottenuti secondo “tecniche” rimaste inalterate nel tempo e di quelli tutelati da riconoscimenti a livello comunitario. Sono oltre 17 milioni gli italiani che vanno “pazzi” per il pane e lo portano in tavola sempre, sette giorni su sette a tavola ed a cena, mentre sono solo 930 mila quelli che non lo mangiano mai, secondo il rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani.

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8 LA VOCE DEI Coltivatori

“Sono a dir poco sconcertato dalle dichia-razioni del presidente di Parmacotto, che non ha nessuna remora a definire made in Italy un salame, fatto negli Stati Uniti, con carne prodotta negli Stati Uniti, solo per-ché a farlo è una industria italiana”. Così il presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, commenta le dichiarazioni del presidente di Parmacotto, Marco Rosi, apparse oggi sul settimanale “Panorama Economy”. “Il concetto che possano essere etichettati come made in Italy prodotti derivati da ma-terie agricole estere, solo perché vengono lavorate da una industria italiana, per di più su territorio estero, sostiene Tonello, è la negazione della qualità delle nostre pro-duzioni, in quanto disconosce l’importanza che deriva dal territorio e dalla competen-za dei nostri agricoltori e non riconosce la qualità dei controlli nelle aziende agricole italiane. E’ proprio questa concezione, prosegue Tonello, che sta rafforzando una concorrenza sleale verso i produttori agri-coli italiani, con la diffusione di falso made in italy per un valore di oltre 50 miliardi di dollari. Non è possibile che i consumatori di qualsiasi latitudine possano trovare due salumi etichettati entrambi made in Italy, ma uno prodotto in Italia e l’altro nel New Jersey. Ognuno può produrre ciò che vuole, ma diventa fondamentale estendere a tutti gli alimenti l’etichettatura dell’origine del prodotto agricolo utilizzato negli alimenti”.“La logica del presidente di Parmacotto, dice Tonello, significherà chiusura delle aziende agricole italiane, perché importe-remo prodotto dall’estero, licenziamento dei lavoratori italiani, perché delocalizze-remo l’industria in altri Paesi, inganno dei consumatori perché si ritroveranno in tavo-la made in Italy fasullo”. “Ci chiediamo, conclude Tonello, a chi conviene questa concezione di vita? È una domanda che rivolgiamo agli amministra-tori della cosa pubblica, ai produttori, agli industriali, ai consumatori. Ed è anche una domanda che nei prossimi giorni rivolge-remo a tutti i cittadini nelle piazze delle nostre città, a partire da Parma”.

“Nelle ultime settimane abbiamo letto una serie di dichiarazioni davvero sconcertanti, da parte di illustri rappresentanti del mon-do industriale; non che prima non ce ne fossero state, ma recentemente riteniamo che abbiano veramente esagerato, facendo emergere il loro reale pensiero e la loro strategia per valorizzare il made in italy”. Così il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi commenta gli articoli pubblicati da importanti quotidiani nazionali con le interviste ai presidenti di Federalimentare, di Anicav e di Parmacotto.“Auricchio, su Repubblica, ha dichiarato che il made in italy è fatto di tecnologia e di trasformazione, non esclusivamente di materie prime locali. Il presidente di Fe-deralimentare ha proseguito difendendo le imprese che acquistano materie prime e semilavorati all’estero e li trasformano in prodotti nazionali, definendola una garan-zia di qualità del prodotto; i consumatori sono tutelati dalla marca. Non meno grave, prosegue il presidente Bisi, è quanto affer-mato da Pancrazio dell’Anicav al Sole 24 Ore, secondo cui per il pomodoro italia-no non c’è pericolo dalla Cina, perché da questo paese arriva solo concentrato e gli italiani non utilizzano concentrato. E’ così sicuro il presidente dell’Anicav, che il con-centrato cinese non venga trasformato in prodotto nazionale e non compaia con la bandierina tricolore all’interno di tubetti in bella mostra sugli scaffali dei supermercati? Quindi continuiamo a far entrare il pomo-doro cinese a invadere i mercati e creare concorrenza sleale e inganno per i consu-matori? Questo non provoca nessun danno?E poi, ancora, leggiamo le dichiarazioni di Rosi, (patron di Parmacotto), su Panorama Economy, secondo il quale il salame può essere fatto negli Stati Uniti e culturalmente è normale considerarlo un prodotto made in italy, perché ciò che conta è il know-how, la lavorazione delle carni, la cultura. Quin-di, un alimento può essere definito made in italy anche se prodotto all’estero, con ma-terie prime straniere, l’importante è che ci

sia la tecnologia italiana? Mi sembra davve-ro un assurdo, sottolinea Bisi, e soprattutto un enorme danno per tutte quelle industrie “buone” che etichettano italiano, i prodotti che italiani lo sono davvero”.“A questo punto, continua il presidente di Coldiretti Piacenza, una domanda sorge spontanea: con questi presupposti sarebbe normale delocalizzare tutta la nostra pro-duzione; all’estero le materie prime hanno un costo inferiore, si utilizza la tecnologia e il know-how italiano, che senso ha man-tenere le aziende in Italia? E’ questo che intendono gli industriali? Probabilmente manca un passaggio fondamentale, e non voglio tornare all’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto, perché quello è scontato; l’origine è davvero l’unica arma che abbiamo per difendere il made in italy dagli inganni del prodotto estero, per con-sentire al consumatore di scegliere consa-pevolmente e per permettere agli impren-ditori agricoli di continuare a presidiare il territorio. Mi preme sottolineare, l’etica del lavoro e delle aziende, l’occupazione, l’in-dotto e tutto quello che gira attorno ad una azienda in Italia; senza dimenticare che in alcuni paesi esiste lo sfruttamento della ma-nodopera minorile, le normative igienico sanitarie non sono certo rigide come in Ita-lia e c’è la possibilità di utilizzare prodotti che nel nostro Paese sono vietati da anni”.“E soprattutto,conclude Bisi come la pen-sano gli industriali “buoni” del nostro ter-ritorio, quelli che realmente trasformano prodotti italiani e valorizzano il made in Italy? I produttori di Grana Padano, di salu-mi dop, o i trasformatori di pomodoro del nord, per citarne alcuni. Se, come ritenia-mo e auspichiamo, sono concordi con noi, sarebbe opportuno che assumessero posi-zioni precise, per evitare di apparire accon-discendenti con questi imprenditori che, a quanto pare, mirano di più ai guadagni e alle speculazioni, piuttosto che alla tutela del patrimonio agroalimentare italiano”.

COLDIRETTI PIACENZA:

è così che gli industriali valorizzano il made in Italy?

Tonello (Coldiretti) sconcerto per dichiarazioni presidente parmacottosu salumi italiani prodotti negli Stati Uniti

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Con l’approvazione del ddl sulla competitività agroalimentare da parte dell’aula della Came-ra arriva per la prima volta anche lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazio-ne degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. E’ quanto ha affermato con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare la novità, introdotta con un emendamento al provvedimento, che risponde al diritto del cittadino ad una effet-tiva conoscenza degli elementi essenziali dei prodotti, in osservanza del codice di consu-mo. Il testo prevede che l’origine degli alimenti dovrà essere prevista obbliga-toriamente in etichetta e non potrà es-sere omessa anche nella comunicazione commerciale, per non indurre in erro-re il consumatore. Una ulteriore novità è rappresentata dall’obbligo di menzionare la provenienza geografica di tutti gli ingredien-ti di cui viene indicato in etichetta il nome o l’immagine, dalle merendine alla fragola ai biscotti alle mandorle fino alle patatine all’o-lio di oliva. Non va peraltro sottovalutata la norma che obbliga a costruire la tracciabilità in etichetta dell’eventuale impiego di ogm, in qualunque fase della catena alimentare, a partire dai mangimi.“Il via libera della Camera è un impor-tante passo in avanti nella battaglia di sempre della Coldiretti nell’interes-se della trasparenza e del diritto alla scelta consapevole dei consumatori”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel ringraziare i deputati della Commissione Agricoltu-ra e gli altri parlamentari che, con un voto bipartisan, “hanno bene interpre-tato gli interessi generali approvando la norma nonostante le tante pressioni delle lobby che ci sono state e che, pur-troppo, ancora ci saranno prima della piena applicazione”.Secondo l’indagine Coldiretti-Swg sulle abitu-dini degli italiani la quasi totalità dei cittadi-ni (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risultato impor-tante nell’interesse degli imprenditori agrico-li e dei consumatori. Per l’Italia, significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga con-servazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate pro-venienti dall’estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Ne-gli ultimi anni con la mobilitazione a favore

della trasparenza dell’informazione, la Coldi-retti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza su diversi prodotti, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Un importante risultato è arrivato anche dall’Unione Europea, infatti il commissario

all’agricoltura Dacian Ciolos ha annuncia-to che intende proporre, il prossimo otto dicembre al Consiglio dei ministri dell’Ue, ‘’un nuovo quadro giuridico per introdurre l’etichettatura obbligatoria d’origine in tutti i settori’’ agricoli. L’avvio della discussione è un importante avanzamento nella battaglia di sempre della Coldiretti.

Etichetta d’origine in dirittura d’arrivo

L’ETICHETTA CON L’ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI Cibi con l’indicazione di provenienza E quelli senza Carne di pollo e derivati Pasta Carne bovina Carne di maiale e salumi Frutta e verdura fresche Carne di coniglio Uova Frutta e verdura trasformata Miele Derivati del pomodoro diversi da passata Passata di pomodoro Formaggi Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta) Pesce Carne di pecora e agnello Extravergine di oliva

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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10 LA VOCE DEI Coltivatori

L’agropirateria, ovvero la contraffazione dei prodotti agro-alimentari italiani nel mondo, vale oltre 60 miliardi di euro e manifesta un trend in continua crescita che schiaccia i poco più di 25 miliardi di euro di esportazioni italiane.L’immagine dell’Italia e dei prodotti italiani nel mondo è vincente, ma è troppo frequentemente utilizzata da industrie, commercianti, ristora-tori, che nulla hanno a che vedere con il nostro paese.Il fenomeno dell’agropirateria si manifesta con la contraffazione agroalimentare utilizzando prodotti delle più diverse provenienze che vengono spacciati per italiani utilizzando nomi (parmesan, toscana, daniele, cambozola, pecorino, romolo, etc.), termini (ti-pico, tradizionale, etc.), segni (il tri-colore, la lupa, il colosseo, etc.) che richiamano il Bel-paese.Tutto questo non solo rovina la nostra immagine, stante la scarsa qualità dei falsi, ma sottrae spazio di mercato ai veri prodotti italiani, per un valore complessivo stimato oggi in 60 miliardi di euro, ma che, nel giro di pochi anni, continuando il trend attualmente in corso, potrebbe superare l’intero fatturato dell’industria agroalimentare italiana, ov-vero oltre 120 miliardi di euro. Pensiamo cosa vorrebbe dire per la nostra economia recuperare anche solo una parte di questo mercato.Il problema è che al “fuoco nemico”, che ben sappiamo da dove pro-viene, si è aggiunto anche il “fuoco amico”, ben più subdolo e, per questo, pericoloso. Ecco alcuni esempi di “fuoco amico” made in Italy.Nei mesi scorsi la Coldiretti ha scoperto la particolare situazione della ditta italiana Fallini Formaggi, autorizzata dal Consorzio del Parmigia-no-Reggiano come laboratorio di grattugia, che commercializza anche prodotti come il “rapesan” (prodotto di punta sul mercato tedesco, con le sue assonanze con parmesan), in passato commercializzava il “pamesan”, che si trova ancora nella fotografia posta nella home-page del suo sito (http://www.falliniformaggi.it/). E’ sconvolgente vedere, fianco a fianco, il logo del consorzio e la fotografia del “pamesan”, speriamo che tale commistione non ci sia anche nelle buste di grat-

tugiato!Più recentemente la Coldiretti ha scoperto che lo Stato italiano è pro-prietario di una industria che, in Romania, con latte romeno e un-gherese, produce formaggi che vengono commercializzati con nomi italiani sui mercati europeo e statunitense contribuendo a diffondere la cultura del falso. In questo caso, particolarmente eclatante, lo Stato italiano che è costantemente impegnato a combattere il finto Made in Italy, diventa addirittura, senza saperlo, produttore di falsi, quasi fosse un novello Giano bifronte. Infatti, attraverso la società pubblica per l’internazionalizzazione, lo Stato italiano è socio proprietario di questa

industria, Lactitalia, con sede e stabili-mento in Romania, che produce, uti-lizzando latte ro-meno e ungherese, formaggi rivenduti con nomi italiani, nientedimeno che “dolce vita”, “pe-corino” e “tosca-

nella”, “mascarpone”, “ricotta”, “mozzarella”, “caciotta”, solo per citarne alcuni. Infine due episodi collegati alla gestione dei marchi.Il primo è il ritrovamento di confezioni di “Piselli piccoli di giornata” a marchio Valfrutta - cooperative agricole, prodotti in Ungheria! Onore al merito, la provenienza è scritta sulle confezioni, ma è talmente pic-cola che la massaia abitudinaria, convinta dell’italianità del prodotto di giornata, garantito anche sul sito internet, non ci fa caso. Se ne accorge più tardi quando degusta questi “deliziosi” legumi…Il secondo è legato alla notizia di questi giorni della parziale cessione del marchio De Rica, storico brand italiano, salvato qualche anno fa da Conserve Italia, grazie anche ad un consistente finanziamento pubbli-co. All’epoca tutti concordi a celebrare il salvataggio del made in Italy e dei suoi marchi. Oggi parte del marchio De Rica pare finire a Singapo-re, per il solo mercato africano. Così i consumatori africani potranno scegliere tra il made in Italy fatto in Italia con il pomodoro cinese ed il made in Singapore, fatto in oriente (?), con l’etichetta italiana. Potenza della globalizzazione!

La scandalosa importazione di pasta con falso marchio Made in Italy proveniente dalla Grecia mette a rischio l’immagine dell’agroalimentare nazionale in tutto il mondo e danneggia consumatori e agricoltori italiani, che vedono sottopagato il proprio grano. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commen-tare positivamente l’operazione della Guardia di Finanza e della dogana di Ancona che ha portato al sequestro, su tre rimorchi sbarcati da una traghetto greco e diretti nel Nord Italia, di sessantatre tonnellate di pasta che, benche’ prodotta all’estero riportava sulle confezioni la scritta “Made in Italy”’ oltre ad altri simboli e iscrizioni tali da indurre il consumato-re a ritenere la merce di origine italiana.La pasta è il prodotto simbolo dell’alimentazione mediterranea e dell’I-talia che detiene il primato nella produzione e nel consumo che è fissa-to, sottolinea la Coldiretti, attorno ai 26 chili a persona, tre volte supe-riore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte

superiore a quello di un giapponese. Ad essere danneggiati insieme ai consumatori ci sono gli agricoltori ai quali il grano duro viene pagato intorno ai 22 centesimi al chilo mentre la pasta arriva a 1,4 euro al chilo secondo il servizio sms consumatori.L’azione delle forze dell’ordine è importante per contrastare il furto di immagine e di identità che subisce il vero Made in Italy, che rappre-senta - sostiene la Coldiretti - il vero ostacolo alla crescita economica del settore agricolo e dell’intero Paese . Un danno incalcolabile per l’agricoltura italiana che vede sottopagati i propri prodotti senza alcun beneficio per i consumatori, anche per l’effetto della concorrenza sle-ale che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano.Un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo, conclude la Col-diretti, e’ fatto in Italia che è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnel-late), del Brasile (1 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate).

Agropirateria, quando a far danni è il “fuoco amico”

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12 LA VOCE DEI Coltivatori

speciale OGM

“Come Ponzio Pilato il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan continua un giorno sì e l’altro pure a parlare di ogm senza però ancora averci fatto capire come la pensa”. E’ quanto affermano i componenti della task force per una Italia libera da Ogm composta da 27 organizzazioni del mondo pro-duttivo, del consumo e dell’ambiente, in riferimento alla scelta del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan di delegare all’Unione Europea le decisioni sulla coltivazione degli organismi geneticamente modificati. “E’bendiversalaposizionedichicomelaFranciaelaGermaniasi appella ad una decisione Europea avendo già scelto il no alla

coltivazione del mais transgenico con l’attivazione della clausola di salvaguardia, da chi come Galan non avendo il coraggio di dire la sua spera che l’Europa decida anche per l’Italia. Se Galan è favorevole agli Ogm se ne assuma fino in fondo, da Ministro, la responsabilità, si faccia dare l’ok dal Parlamento e RegioniepoiportilaposizioneinEuropa.Finoaquandogliagri-coltori e i cittadini europei non potranno essere sicuri che i pericoli delle colture geneticamente modificate saranno affrontati a fondo, Galan e i Ministri dell’Ue dovrebbero richiedere una moratoria sul-le nuove autorizzazioni”.

LA TASK FORCE ATTACCA GALAN: “E’ COME PONZIO PIATO”

Dalle Regioni è venuta una importante ed unanime assunzione di responsabilità contro il biotech nei campi. E’ dunque tracciata la linea italiana al Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Ga-lan che a questo punto dovrebbe aver ben chiara la posizione da tenere, anche in sede comunitaria. E’ quanto afferma il presiden-te della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente il voto unanime degli Assessori regionali all’Agricoltura che hanno respinto il provvedimento sule linee guida nazionali sulla coesi-stenza tra coltivazioni geneticamente modificate, convenzionali e biologiche, nell’ambito del Comitato Agricoltura della Conferenza Stato/Regioni. Agli Assessori Regionali, a cominciare dall’ottimo coordinatore Dario Stefano, va, sottolinea Marini, il ringraziamento dell’agricoltura italiana per una sensibilità ed una attenzione su un tema dove a farla da padrone rischiano di essere le pressioni esercitate dagli interessi di pochi. E’ bene ricordare che, oltre alle Regioni, già la Commissione Agricoltura del Senato si è espres-sa all’unanimità a favore della possibilità per l’Italia di vietare la coltivazione degli Ogm, che quasi 3 italiani su 4 non vogliono gli Ogm nei campi, che le Organizzazioni che rappresentano il 90 per

cento degli agricoltori sono anch’esse contrarie.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) spingono verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. La scelta di non utilizzare Ogm non è quindi il frutto di un approc-cio ideologico, ma riguarda una precisa posizione economica per il futuro di una agricoltura che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori. Su questa strada l’Italia non è certo da sola poiché dopo il divieto posto anche in Germania si sono ridotti a soli sei, su ventisette, i Paesi Europei dove si coltivano organismi geneticamente modificati (ogm) con un drastico crollo del 12 per cento delle semine. Il drastico crollo nei terreni seminati con or-ganismi geneticamente modificati in Europa nel 2009 conferma che nel coltivare prodotti transgenici non c’è neanche convenien-za economica. Il futuro della nostra agricoltura sarà nell’essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema è non farsi copiare le nostre eccellenze e non replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato.

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IDEE A CHILOMETRI ZERO

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13O T T O B R E 2 0 1 0

Rivedere gli strumenti econometrici tradizionalmente utilizzati per valutare la presenza di comportamenti oligopolistici che si sono di-mostrati del tutto inadeguati nel prevedere comportamenti collusivi e di cartello, quali si sono evidenziati negli ultimi anni. E’ quanto chie-de il Parlamento europeo, che ha approvato a Strasburgo in seduta plenaria, la “Relazione sulle entrate eque per gli agricoltori: migliore funzionamento della filiera alimentare” predisposta dal relatore inca-ricato Josè Bovè. Secondo il parlamento Europeo, sebbene la crisi del reddito degli agricoltori in Europa assuma entità diverse, vi sono alcune costanti di fondo, come la mancanza di trasparenza lungo la filiera, clausole vessatorie nei contratti commerciali di ritiro del prodotto agricolo, pa-gamenti tardivi dei prodotti agricoli, modifiche unilaterali dei contratti, possibili comportamenti oligopolistici e anticoncorrenziali da parte dei pochi attori che controllano il mercato alimentare e determinano così i prezzi, decidendo chi può essere partner commerciale e chi in-vece va espulso. Una situazione che ha progressivamente ridotto i margini destinati alle imprese agricole: in Italia, come denunciato da Coldiretti, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 cen-tesimi agli agricoltori.. Con la relazione i parlamentari chiedono di aumentare la trasparenza del mercato e le informazioni da fornire ai consumatori, condizio-ne essenziale per mettere in evidenza l’identità dei prodotti nonché garantire la varietà dei cibi e dei prodotti agricoli ed agroalimentari, espressione della storia e delle culture di una pluralità di territori e

della natura “distintiva” dell’agricoltura di ciascun Stato membro. Vie-ne inoltre prevista una diversificazione delle norme per i prodotti a forte base territoriale, rispetto alle norme relative ai prodotti alimen-tari standardizzati. Un punto centrale riguarda poi l’invito alla Commissione a proporre l’adozione di strumenti a sostegno e promozione di filiere alimentari gestite dagli agricoltori, di filiere corte, e di mercati gestiti direttamente dagli agricoltori (Farmers’ Markets), al fine di consentire agli agri-coltori di ottenere una parte più equa del valore del prezzo di vendita finale attraverso una riduzione dei passaggi e delle intermediazioni.Tra le proposte programmatiche del Parlamento ci sono anche altri provvedimenti. L’invito alla Commissione Europea a migliorare lo strumento europeo di sorveglianza dei prezzi dei prodotti alimentari, in modo da facilitare una maggiore trasparenza sugli stessi; chiede altresì di realizzare un progetto pilota circa la creazione di un Osser-vatorio Europeo sui prezzi e sui margini agricoli, per il quale il PE ed il Consiglio hanno già approntato uno stanziamento di 1,5 milioni di euro. Esortazione alla Commissione a mantenere il Gruppo di Alto Livello sulla Filiera Alimentare, strumento che si è dimostrato capa-ce di individuare problemi e d elaborare raccomandazioni e strategie per correggere gli squilibri attuali. Invito alla Commissione a proporre l’obbligo per i maggiori commercianti, trasformatori, grossisti e distri-butori europei di presentare una relazione annuale sulle loro quote di mercato (comprensive di informazioni sui marchi privati), con dati sull’evoluzione dei volumi di vendita mensili. Ciò dovrebbe consentire a tutti i partner commerciali di stimare l’evoluzione della domanda e dell’offerta e di conseguenza, garantire una maggiore trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi.

Prezzi, il Parlamento Europeo fa la guerra ai “cartelli”

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14 LA VOCE DEI Coltivatori

Come noto, contro le avver-sità atmosferiche o i danni alle produzioni agricole da

malattie o animali, da diversi anni i Consorzi di difesa si occupano di as-sistere i produttori interessati all’as-sicurazione agevolata dal contributo stataledelFondodiSolidarietà.A differenza degli scorsi anni, in cui l’incertezza del contributo pub-blico ha creato non poche difficoltà ai produttori agricoli, per il triennio 2010/2012 è stato risolto il proble-ma delle risorse finanziarie indirizza-te al contributo sul costo assicura-tivo, essendo state destinate, oltre al predetto Fondo, anche risorsedell’Unione Europea.Di conseguenza, dal 2010 i produt-tori agricoli saranno interessati dalle variazioni delle norme che regolano le modalità per potersi assicurare contro i rischi delle avversità atmo-sferiche.Più nel dettaglio, per fruire di questa opportunità è necessario che, entro

lo scorso 15 maggio 2010, il pro-duttore agricolo, recandosi presso il proprio CAA, abbia aggiornato il FascicoloAziendaleperl’anno2010e, nel sottoscrivere la Domanda Uni-ca di Pagamento, abbia manifestato l’interesse ad assicurare le produ-zioni agricole e a voler beneficiare del contributo per le polizze. Entro la stessa data è necessario aver al-tresì sottoscritto la polizza assicura-tivasullabasedeidatidelFascicoloaggiornato al 2010. Infatti sarà im-portante che le superfici assicurate in polizza coincidano con quelle del FascicoloAziendaleperlacolturaedil Comune assicurati.Dunque, coloro che fino allo scorso anno non hanno avuto la necessità dicompilare ilFascicolo,perbene-ficiare del contributo, dal corrente anno dovranno sempre tenerlo ag-giornato; chi ne è sprovvisto e non ha fatto Domanda Unica di Paga-mento non avrà diritto all’intervento pubblico per l’assicurazione contro

le avversità. Anche l’erogazione della contribu-zione avrà modalità e tempistiche diverse, con liquidazione diretta all’azienda agricola, in tempi che possono arrivare sino a giugno 2011.In considerazione della nuova proce-dura e delle caratteristiche indicate sopra, CreditAgri Emilia Romagna, società di mediazione creditizia di Coldiretti, ha appositamente studiato e realizzato con UniCredit un prodot-to volto a colmare i mesi di esposi-zione che separano il pagamento del premio, previsto per il prossimo otto-bre, dall’erogazione del contributo. Il prodotto consiste in un prestito rota-tivo agrario, con durata massima di 12 mesi, che anticipa sino al 100% del premio assicurativo, a condizioni di sicuro interesse.Maggiori informazioni sono disponi-bili presso le Imprese verdi della rete CreditAgri.

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Ci sono Piacenza e Parma tra le mete preferite in Emilia Romagna da quel 10% di turisti italiani che fanno le vacanze in settembre con una scelta orientata soprattutto al turismo nella natura. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna ricordando che l’agriturismo è la meta preferita dai turisti ecologici, cioè da quelli che amano trascorrere le vacanze nel verde con l’adozione sistemi di vita a basso impatto ambientale.Con le dieci aree protette (7 a Piacenza, 3 a Parma) 230 aziende agrituristiche (120 a Pia-cenza e 110 a Parma), con 1.800 posti letto, 15 prodotti Dop e Igp e oltre 100 prodotti tipici tradizionali, le due province offrono una rispo-sta completa a chi vuole fare una vacanza verde abbinata alle eccellenze dell’enogastronomia locale.“Per rispondere alla crescente domanda di vacanze ecologiche, ricorda Carlo Pontini, pre-sidente regionale e provinciale di Terranostra, l’associazione agrituristica di Coldiretti, Terra-nostra ha costituito ‘VerdEccellenza’, un gruppo di aziende agrituristiche del territorio regionale che hanno adottato un disciplinare che prevede l’applicazione di sistemi a basso impatto am-bientale. Al contatto diretto con la natura e la campagna, si abbina in questo modo un servizio di maggiore qualità che consente di fare vacanze che rispettano l’ambiente e valorizzano il terri-torio e le sue eccellenze”.Le aziende sono certificate dal marchio di qua-lità ambientale di Legambiente Turismo, uno dei marchi che adottano gli standard di “VISIT”, l’associazione europea delle ecolabel del turi-smo, di cui fanno parte i più importanti marchi europei del settore. Per dare il via operativo alle aziende di Parma e Piacenza che hanno aderito a “VerdEccellen-za”, si è svolto presso l’azienda “Casa Nuova” a Niviano di Rivergaro (Piacenza) un incontro

tra i titolari delle aziende e i responsabili della certificazione di Legambiente Turismo.“Questi incontri, afferma Luigi Rambel-li, Presidente Nazionale di Legambiente Turismo, hanno lo scopo di individuare di comune accordo le misure necessarie da adot-

tare nelle aziende per riuscire a realizzare gli obiettivi previsti dal decalogo di buone pratiche ambientali. Già il protocollo d’intesa regionale che dà vita a un progetto regionale di eccellen-za nell’ospitalità degli agriturismi è basato sulla scelta delle tipicità paesaggistiche, agricole e gastronomiche locali come fattore fondamenta-le per un settore come quello turistico che ha la sua maggiore risorsa nella voglia di scoprire la varietà e diversità dei territori”. Le aziende che aderiscono a “VerdEccellen-za”, ricorda Coldiretti, sono orientate a fornire un servizio di qualità, che prevede da un lato di ridurre al minimo l’impatto ambientale e dall’altro di valorizzare la cultura, le tradizioni e le bellezze naturali del territorio. Si tratta di aziende che applicano sistemi di raccolta diffe-renziata dei rifiuti, tecnologie di riduzione dei consumi idrici e risparmio energetico, inter-venti di ripristino di sentieri, manutenzione del paesaggio, tecniche di produzione biologiche e integrate, promozione di un’alimentazione più sana con prodotti locali a Km zero, utilizzo di mezzi di trasporto collettivi o a impatto zero (trekking, mountain bike, ippoturismo).

“Verdeccellenza”: l’avvio da Piacenza dell’iniziativa di Terranostra

Pontini e Rambelli

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16 LA VOCE DEI Coltivatori

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Don Stefano SegaliniCONSIGLIERE ECCLESIASTICO PROVINCIALEDI COLDIRETTI PIACENZA

Carissimi amici,

La lettera che il nostro papa Benedetto XVI° ci ha scritto in previsione della giornata del Ringraziamento ci può essere di aiuto nel nostro cammino di fede.

Scrive il nostro Papa che “non c’è Eucaristia senza la dedizione del mondo rurale”, perché il pane che noi portiamo all’altare è frutto del lavoro e del sudore di tante persone che ogni giorno si dedicano con amore e rispetto nella coltivazione della terra, affidata da Dio all’uomo.

L’invito è quello di rispettare il creato nelle scelte economiche che la globalizzazione ci incalza a fare senza stravolgere quell’ordine che il signore ha dato fin dall’inizio.

L’agricoltura italiana, continua il Papa, deve puntare sulla “ multifunzionalità, cioè sulla sua capacità come settore primario di dare luogo a produzioni congiunte, creando un nuovo modello di sviluppo, capace di rispondere adeguatamente alle attese del Paese”.

È un invito chiaro a non lasciarci trasportare nelle nostre scelte più dalla preoccupazione della quantità che della qualità del prodotto. E perché questo avvenga è indispensabile “impegnarsi nell’educazione dei consumatori”. Credo che questa strada come Coldiretti l’abbiamo già fatta ma dobbiamo sempre più spiegarla con ogni strumento a coloro che si trovano di fronte alla scelta di cosa mettere sulla propria tavola.

Come organizzazione di settore Benedetto XVI° ci ricorda la grande responsabilità che abbiamo nel diffondere nella vita quotidiana il fermento del Vangelo.

Non dobbiamo mai dimenticare che se abbiamo Gesù come modello di vita ne consegue un’etica, cioè un comportamento, uno stile: “ ricerca della qualità del cibo, dell’accoglienza, della solidarietà, e della condivisione della fatica nel lavoro”.

Sono certo che ognuno di noi vorrà non solo ascoltare me anche realizzare con coraggio ciò che il Papa ci invita a fare in nome di Gesù.

Buon lavoro.

Il vostro Assistente ecclesiastico

don Stefano Segalini

l’intervista del mese

18 LA VOCE DEI Coltivatori

Massimo

Trespidi

l’intervista del mese

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IIIII E’ trascorso oltre un anno dalla sua elezione a Presidente della Provincia, qual è il suo bilancio personaleFare il presidente della Provincia significa battere il territorio, conoscerlo attraverso un contatto tangibile con i paesi, anche i più piccoli e con la nostra gen-te, ascoltare, conoscere e poi decidere. Oltre ad essere un’esperienza politica e amministrativa è un’esperien-za umana straordinaria, che mi ha consentito di incon-trare un grande patrimonio di passione civile e umana.Il particolare momento economico che il Paese e il no-stro Territorio stanno attraversando ha posto criticità nuove alle quali fare fronte con strumenti nuovi. La nostra provincia è vasta e disomogeneo, fatto di pianure, vallate, colline, montagne: ciò, se da un lato costituisce una grande ricchezza in termini di paesag-gio e di straordinaria bellezza naturale, dall’altro tante

diversità rappresentano problemi particolari, ai quali occorre cercare di dare una risposta mirata. Oltre ai problemi del territorio, delle categorie economiche e sociali dobbiamo incontrare le persone, uomini e don-ne, ciascuno con i propri vissuti e le proprie disavven-ture che cercano aiuto nelle istituzioni, nelle quali, per fortuna, ancora credono. I problemi sono tanti e particolarmente acuti: oltre alla grave crisi economica abbiamo dovuto fare fronte a emergenze come le frane, lo sversamento di idrocarburi nel Po, il maltempo che ha colpito il settore agricoloI problemi, dunque, sono moltissimi, e in montagna sono accentuati dalla scarsezza delle risorse e quindi occorre, come stiamo facendo, predisporre una forte sinergia tra Enti Locali di piccole dimensioni per una gestione unitaria dei servizi, con il coordinamento del-la Provincia. Ma per fortuna non ci sono solo problemi, ma anche

LLo spazio che “La voce dei Coltivatori” dedica a personaggi autorevoli del mondo agroalimentare piacentino, nel numero di ottobre ospita nella propria rubrica una intervista a Massimo Trespidi, Presidente della Provincia di Piacenza.Massimo Trespidi 53 anni, insegna Filosofia, Psicologia, Sociologia e

Pedagogia al Liceo Statale “Colombini” di Piacenza. E’ stato Assessore alla Cultura, alla Pubblica Istruzione, ai Servizi Sociali e vice Sindaco del Comune di Castel San Giovanni dal 1985 al 1990. Nel 1998 ha aderito a Forza Italia. Dal 1998 al 2002 è stato vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Piacenza. Dal novembre 2007 Coordinatore Provinciale di Forza Italia. Nel 1975 ha aderito a Comunione e Liberazione. E’ socio del Centro Culturale di Milano, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente per il Restauro di Palazzo Farnese e Socio onorario della “Famiglia piasinteina”. Partecipa all’esperienza di AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale). E’ componente del Direttivo della Compagnia delle Opere di Piacenza. Nel 2010 è stato anche insignito del riconoscimento di “Castellano dell’anno”.Grande appassionato di maratona, dal 1999 partecipa con successo alla “Placentia Marathon per l’Unicef” e prenderà parte, per la prima volta, il prossimo novembre alla Maratona di New York, dove sarà testimonial della “Placentia Marathon” e capitano della squadra piacentina.

l’intervista del mese

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l’intervista del mese

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una straordinaria ricchezza di patrimonio umano. Uo-mini e donne che con passione e dedizione si adope-rano per la crescita economica e sociale, imprendito-ri che, anche nelle enormi difficoltà di questi anni, reagiscono con tenacia e competenza, amministratori desiderosi di lavorare per il bene comune.

IIIII Cosa ha messo della propria personalità ed espe-rienza personale Massimo Trespidi in questa Ammini-strazione?Quello che ho chiesto ai miei assessori è di lavorare al fianco degli imprenditori e dei cittadini soprattutto quelli in difficoltà, cercando di non dimenticare alcun settore e nessuno, credo che solo lavorando in stretta collaborazione con il territorio in una logica sussidia-ria e di scambio di informazioni si possa rilanciare il sistema territorio, partendo dalla certezza che la ca-pacità di ognuno di partecipare, secondo le proprie peculiarità e risorse, sia la chiave per il rilancio della nostra economia. Desideriamo realizzare una Provincia che favorisca e accompagni il dinamismo che dovrà necessariamente riprendere dopo questa difficile crisi, valorizzando iniziative finalizzate ad un bene comune, che scaturiscano dalla persona, singolarmente o nelle più svariate forme di aggregazione che caratterizzano la nostra società civile.La Provincia per la quale stiamo lavorando deve diven-tare fautrice e promotrice di momenti di coordinamen-to tra tutte le realtà che fanno parte della comunità sociale: imprese, enti non profit, comuni e altri enti pubblici, associazionismo, riaffermando ed esercitando con impegno e convinzione il ruolo che le compete, os-sia il coordinamento e la regia politica nell’individuare e valorizzare soggetti e temi chiave per lo sviluppo positivo del territorio, e nell’intraprendere e attuare azioni finalizzate alla crescita della Comunità locale.Credo fortemente nel lavoro congiunto tra Ente pub-blico, Associazioni, Università, Scuola superiore, Enti di formazione, Comuni, secondo un’etica nuova che tenga conto della persona e dell’ambiente. Credo che ci siamo imprenditori capaci e desiderosi di produrre benessere e lavoro, prima ancora che profitto e uomini e donne che vogliono spendersi per il bene della nostra terra.La voglia di costruire il futuro di questa terra deve guidare ogni cittadino e noi vogliamo aiutare a dare gambe e forza a coloro che sono spinti da questi valo-ri, a chiunque costruisca, intorno ad una idea vincen-te, una organizzazione di lavoro con tenacia, passione, competenza, volontà e onestà.

IIIII Il sistema agricolo sta attraversando un momento molto delicato e di grandi cambiamenti che possono modificare la vocazione economica e territoriale di questa provincia, cosa prevede?Ho avuto modo di affermare in alcune occasioni che ritengo che il futuro economico e sociale di questo territorio, dell’intero Paese e del mondo, passi neces-sariamente attraverso un modo nuovo di pensare e di operare che si chiama sviluppo sostenibile e l’agricol-tura gioca un ruolo determinante, non solo per quel che riguarda le produzioni, ma proprio nel promuovere e diffondere questo pensiero e nuovi valori.Da parte della Provincia c’è il massimo sforzo finaliz-zato a rendere l’agricoltura sempre più strettamente funzionale al sistema economico provinciale e ringra-zio voi per il lavoro che state svolgendo. Insieme stia-mo collaborando a varie iniziative e non solo per la promozione dei prodotti locali. Il nostro assessorato all’Agricoltura si sta impegnando molto e proprio in questi giorni si è riunito il Tavolo verde per discutere delle priorità locali individuate dal PRIP.

IIIII Qual è il rapporto con ColdirettiOttimo ritengo. Concordiamo su moltissimi aspetti, primo fra tutti la difesa strenue del patrimonio delle nostre produzioni, del made in Italy; inoltre se voglia-mo che i nostri prodotti continuino a mantenere il pro-prio valore, che siano testimonianza di un territorio, di un modo di lavorare non possiamo che essere con-trari agli organismi geneticamente modificati, perchè le produzioni geneticamente modificate producono il medesimo prodotto in ogni parte del mondo, invece noi vogliamo valorizzare le eccellenze e le specificità e non riteniamo che questa possa essere la strada per combattere la fame e la sub-nutrizione, che invece è una battaglia politica che coinvolge tutti gli Stati. Condividiamo, inoltre, la necessità di garantire il ri-conoscimento del territorio di provenienza delle pro-duzioni. La via strada è quella di mettere l’etichetta su tutti i prodotti che compriamo ogni giorno. Etichette complete in cui ci sia fra l’altro, scritto da dove un pro-dotto proviene, chi l’ha fatto e come l’ha fatto, se con-tiene OGM. Sono scelte che alla lunga sono convinto si riveleranno vincenti perchè se è vero che i consumi alimentari degli Italiani diminuiscono, il nuovo atteg-giamento da parte delle famiglie è sempre più orien-tate a razionalizzare la spesa, attraverso una maggiore attenzione agli sprechi e nel contempo privilegia pro-dotti di provenienza certa e maggiore qualità.

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IL PROGETTO E’ CONSULTABILE SUL SITO DI COLDIRETTI PIACENZA, www.piacenza.coldiretti.it

E SUL SITO DEL COMUNE DI PIACENZA NELLA SEZIONE “PROGETTI DIDATTICI DEL COMUNE DI PIACENZA”

www.cde-pc.it

Al via il progetto di Educazione alla Campagna Amica

i TUTTE GLI ISTITUTI SCOLASTICI CHE INTENDONO ADERIRE POSSONO CONTATTARE COLDIRETTI PIACENZA, UFFICIO RELAZIONI ESTERNETEL. 0523.596523 - FAX 0523596596 - e.mail: [email protected] - [email protected]

Con il nuovo anno scolastico, insieme agli alunni vanno a scuola anche le fattorie dell’Emilia Romagna, con i loro prodotti carichi di genuinità e salute. E’ quanto avviene con il programma di “Educazione alla Campagna Amica” promosso Coldiretti, che quest’anno avrà per titolo “I prodotti della nostra terra non fanno il giro della Terra”. Rivolto ai bambini delle scuole materne, elementari e medie per affiancarli in un percorso di educazione alimentare e ambientale, l’iniziativa che anche nello scorso anno scolastico a Piacenza ha visto la partecipazione oltre duemila studenti, coinvolgerà alunni e insegnanti in attività interdisciplinari che toccheranno materie che vanno dall’italiano alla geografia, dalle scienze alla matematica.All’iniziativa saranno interessate tutte le scuole della regione per creare un percorso che aiuti i bambini a scoprire le basi di un consumo responsabile, a partire dal cibo a km0, cioè da quei prodotti che non devono esser raccolti in anticipo per essere poi trasportati da un parte all’altra

del globo terrestre prima di arrivare sulle nostre tavole.“Il nostro obiettivo, commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, è favorire nelle giovani generazioni il consumo responsabile, diffondendo una adeguata conoscenza degli alimenti, a partire dalle caratteristiche qualitative e nutrizionali per arrivare alla stagionalità e alla provenienza”. Esperti di Coldiretti collaboreranno con gli insegnanti per creare un percorso che aiuti gli alunni a riscoprire le basi dell’alimentazione tradizionale legata alle produzioni del territorio, ma anche ad abbinare ad ogni stagione i propri prodotti e a riconoscere la filiera agricola e i luoghi di origine del cibo attraverso la lettura delle etichette. Gli alunni saranno chiamati a partecipare al concorso “Il cibo che ha viaggiato meno”, che li vedrà impegnati, insieme con genitori ed insegnanti, a individuare la provenienza dei prodotti soprattutto ortofrutticoli che consumano a casa per poi

stilare una tabella dei chilometri percorsi per arrivare nel piatto. Attraverso una sorta di gioco interdisciplinare, gli alunni dovranno individuare le aree geografiche da cui provengono i cibi e calcolare le distanze del tragitto fatto. Al termine in ogni provincia vinceranno le classi che nell’arco dell’anno avranno consumato alimenti con meno chilometri.Secondo uno studio di Coldiretti, ad esempio, per trasportare a Roma un chilogrammo di ciliegie dall’Argentina (vendute nel periodo natalizio) in aereo per una distanza di 11.200 km si liberano 15,5 kg di CO2, mentre per un kg di nettarine dal Sudafrica nel viaggio di 8.500 chilometri si emettono 12 kg di CO2 e, infine, gli arrivi di ogni kg di uva dal Cile (11.900 Km) producono 16,4 kg di CO2. Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia può risparmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica l’anno.

“ I prodotti della nostra terra ...... non fanno il giro della terra ”

24 LA VOCE DEI Coltivatori

Eventi e notizie dal mondo agricolo

II ENOLOGIA E MARKETING AL VIA LE ISCRIZIONI L’Università Cattolica del Sacro Cuore, per iniziativa dell’Istituto di Enologia e Ingegne-ria Agro-Alimentare ed in collaborazione con l’Agenzia Formativa Casa di Carità Arti e Mestieri, ha istituito per l’anno accademico 2010/2011 la quarta edizione del Ma-ster Universitario di primo livello in ENOLOGIA E MARKETING (MEM) .

Rivolto a laureati delle Facoltà di Agraria e di Economia e a laureati dei corsi di laurea in Chimica e in Biologia, ma anche a laureati in Facoltà diverse da queste, che abbiano svolto un piano di studi compatibile, a parere della Commissione di Ammissione, con le finalità del Master, il percorso forma specialisti in grado di inserirsi in aziende vitivinicole sia per la gestione della produzione, sia per l’elaborazione di un piano mar-keting, oltre che per promuovere prodotti enologici di singole aziende o di specifiche aree di produzione vitivinicola di qualità.

La figura professionale formata dal Master in Enologia e Marketing saprà, dunque associare alle conoscenze scientifiche e tecniche di base i saperi operativi necessari ad una futura occupazione, con ruoli tecnico-commerciali ed organizzativi, nel settore enologico, nella GDO, nel settore della libera professione, consulenza ed assistenza tecnica, nonché nei settori della formazione, dell’organizzazione di fiere, manifestazio-ni e percorsi turistico–enogastronomici e della ristorazione.

Nel corso del Master si alterneranno lezioni frontali ed esercitazioni teorico-pratiche presso laboratori o sedi di aziende di produzione, di commercializzazione di prodotti vinicoli e di enti di promozione. È inoltre previsto uno stage finale presso aziende del settore

Il numero degli ammessi al Master non può essere superiore a 20 ed inferiore a 12.

Il Corso si svolgerà prevalentemente presso il Centro di Formazione e Orientamento Casa di Carità Arti e Mestieri di Novi Ligure e avrà inizio il 9 dicembre 2010, mentre la chiusura del Master è programmata entro il mese di giugno 2011.

Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 2 dicembre 2010 a:

Università Cattolica del Sacro Cuore Ufficio MasterVia Emilia Parmense 84 - 29122 Piacenza Tel. 0523/599134 – fax 0523/599200 - e-mail: [email protected] a:Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri ONLUSStrada Bosco Marengo 1/E –15067 Novi Liguretel. 0143-323807 fax 0143.320695n°verde 800901160e-mail: [email protected]

Premiato il progetto di ricerca di Taku Tanaka, dottorando dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Un software per prevedere le malattie causate dagli inquinanti ambientali Allo studio la possibilità di utilizzare lo spinoff accademico piacentino AEIFORIA per il trasferimento della conoscenza e l’esecuzione di servizi

Modelli matematici, capaci di prevedere la distri-buzione degli inquinanti nell’ambiente, calcolarne l’esposizione della popolazione umana e la loro suc-cessiva distribuzione all’interno dei diversi organi del corpo umano. Per poi stimare la probabilità di mani-festazione delle malattie. Lo sviluppo di questa tecni-ca è valso a Taku Tanaka, dottorando dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e alla sua collega Celine Brouchot, ricercatrice dell’istituto nazionale francese di valutazione del rischio INERIS, il premio conferito dalla federazione europea delle società nazionali di tossicologia EUROTOX. I due ricercatori hanno svi-luppato nel loro progetto tecniche matematiche per la previsione degli effetti degli inquinanti ambientali ed alimentari sulla salute dei cittadini. Centinaia di equazioni matematiche, tutte raccolte in un software dal nome ECOLEGO®. Una ricerca multidisciplinare durata 3 anni e realizzata all’interno di un progetto europeo dal nome 2FUN finanziato nel sesto pro-gramma quadro europeo per la ricerca. Abbiamo chiesto al professor Ettore Capri, docente di chimica agraria dell’Università Cattolica e tutore del dotto-rando, e al dott. Taku Tanaka i motivi principali che hanno segnato questo successo. “Per la prima volta gli aspetti ambientali dell’inquinamento sono visti in modo integrato all’aspetto medico, in maniera da po-ter prevedere e valutare i rischi delle esposizioni mul-tiple derivanti dall’aria, dall’acqua e dal cibo” – affer-ma il prof. Capri –. “Queste tecniche sono necessarie a chi amministra il territorio e decide sullo sviluppo urbano e sulle autorizzazioni produttive industriali ed agro-industriali. Attraverso l’uso delle banche dati in-ternazionali è infatti possibile effettuare simulazioni pluriennali e comprendere se e come nuove malattie possano insorgere in scenari futuri. Un nuovo ed effi-cace strumento per gli amministratori, che potranno prevedere come le scelte assunte contribuiranno o meno all’insorgere di problemi sanitari, grazie ad una valutazione dei rischi trasparente e tracciabile.” Ma siamo certi che questi metodi siano accessi-bili a tutti e non siano troppo complicati ? “Certo, sono accessibili a tutti coloro che, dotati di minime competenze professionali, abbiano seguito un corso di formazione” - racconta Taku Tanaka -. “L’utilizzo del software è semplice sebbene le basi matematiche siano complesse. Il sistema è flessibile e permette la creazione di scenari comunali, provinciali, regionali. L’utente ha la possibilità di usare dati propri o di uti-lizzare basi di dati del sistema”. A breve inizieranno i primi corsi di formazione a Milano, per poi seguire in altre sedi europee, organizzate e dirette dal gruppo di ricerca della sede piacentina insieme ad altre istitu-zioni europee riunite in rete a questo scopo. La sede di Piacenza resterà continuamente coinvolta ed è già stato stilato un accordo con la francese EDF, leader della produzione elettrica mondiale, per approfondire le applicazioni e gli sviluppi. E’ allo studio la possi-bilità di utilizzare lo spinoff accademico piacentino AEIFORIA per il trasferimento della conoscenza e l’e-secuzione di servizi. Taku Tanaka conseguirà il titolo di dottore di ricerca a dicembre, continuerà a lavorare sull’argomento ma non più in Italia. I francesi hanno pensato bene di assumerlo come ricercatore prima della fine dei suoi studi.

Parte da questo numero de La Voce dei Coltivatori una rubrica che accenderà i riflettori sul mondo dell’Università Cattolica e delle opportunità che la sua sede di Piacenza in generale, e la Facoltà di Agraria in particolare, offrono ai prota-gonisti dell’agricoltura piacentina. Uno spazio a servizio del mondo agricolo, per dar voce alle innovazioni della ricerca scientifica, alle sue ricadute concrete sul territorio e alle novità nei settori dell’aggiornamento e della formazione.

La Voce della CattolicaLa Voce della CattolicaSede di Piacenza Cremona

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Eventi e notizie dal mondo agricolo

I lavori di ottobreLa stagione produttiva è ormai alle spalle e possiamo tirare le somme. Ad un inizio difficile segnato da un inverno che sembrava interminabile e da piogge che hanno disturbato le prime produzioni, soprattutto in pianura, è seguito un periodo nel quale le condizioni climatiche hanno permesso alle nostre api di lavorare con profitto con buone produzioni di robinia (in collina), tiglio e castagno. Successivamente non abbiamo avuto la lunga siccità tra la fine di giugno ed agosto che ha caratterizzato i periodi estivi degli ultimi anni e questo ha permesso la produzione di buoni quantitativi di millefiori e melata. Possiamo quindi dire che non è andata male ma non dobbiamo dormire sugli allori ed iniziare a preparare le api ad affrontare l’inverno.Importante, in questo periodo come sempre, è la valutazione della presenza di eventuali patologie cosa che risulta facilitata grazie alla diminuita popolosità degli alveari ed alla conseguente minor copertura dei favi da parte delle api, Particolare attenzione va posta all’entità delle scorte immagazzinate. Si può dire, indicativamente, che una famiglia ha sufficienti riserve quando presenta i due favi laterali pieni di miele e polline ed ha tutte le corone di miele intorno alla covata ben rifornite. Quest’anno, se tutto ha funzionato a dovere, non si dovrebbero riscontrare grossi problemi ma se si riscontra una scarsa presenza di scorte di miele in qualche famiglia si può provvedere ad integrarle inserendo favi di riserva prelevati da arnie dove le api hanno accumulato in abbondanza; operando in questo modo si equilibrano le scorte delle diverse famiglie. Per questa operazione è necessario essere assolutamente sicuri che le famiglie donatrici siano sane, in caso contrario si diffondono malattie in tutto l’apiario.Quando la temperatura si abbassa é opportuno togliere dai nidi i favi vuoti e non presidiati dalle api a seguito della riduzione della popolazione, lasciando loro meno spazio evitando così che la famiglia si allarghi troppo ad occupare spazi non necessari risparmiando, così, preziose energie.

Buon lavoro!

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Con la riforma entrata in vigore (Heath check) la campagna 2011 presenta una serie di novità che interessano alcuni settoriPOMODORO E FRUTTA TRASFORMATA Nel 2011 cessano i pagamenti accoppiati per il settore degli ortofrutticoli trasformati. Per la nostra provincia rappresenta un importante passo lasciando in questo modo liberi gli agricoltori di adottare un piano colturale più confacente alla propria azienda agricola ed alla situazione di mercato che si andrà a definire. Le risorse finanziarie dei premi accoppiati andranno ad aumentare il valore dei titoli dei produttori che hanno beneficiato di tali aiuti nel periodo di riferimento 2004-2006.

Barbabietola da zucchero Per il 2011, rimane confermato solo il pagamento supplementare dell’art.68 che prevede un aiuto fino ad un massimo di € 300/ha ai produttori che utilizzano sementi certificate.

Superfici ammissibili Dal 2011 saranno abbinabili ai titoli le seguenti superfici: • seminativi(compresalapatata) • pratiepascolipermanenti • colturepermanentilegnose(compresifruttetievivai) • pioppeticonturnoinferiorea8anni • imboschimentirealizzaticonlemisuredelPSR

Rimangono escluse • Superficiforestali • Usinonagricoli

Modulazione Per il 2011 la modulazione obbligatoria sarà pari: • 9%perimportida5.000a300.000 • 13%perimportisuperioriai300.000

Novità PAC 2011

27O T T O B R E 2 0 1 0

Tecnico

Piano di sviluppo ruraleL’Amministrazione Provinciale ha pubblicato i nuovi bandi relativi alle misure del PSR:• 112:primoinsediamento• 121:ammodernamentodelleaziendeagricole

Le principali novità sono (presentazione delle domande):

Sono state inoltre riviste le priorità ed i relativi punteggi:• Prioritàfrasettoriperareeterritoriali

• PrioritàpertipologiadiinterventoepersettoreSono state aggiunti i seguenti interventi

Misura 112Annualità 2011 1° settembre 2010 al 29 ottobre 2010 graduatoria : 15 febbraio 201130 ottobre 2010 al 28 febbraio 2011 graduatoria : 31 luglio 2011

Annualità 2012 1° giugno 2011 al 30 settembre 2011 graduatoria : 15 febbraio 20121° ottobre 2011 al 28 febbraio 2012 graduatoria : 31 luglio 2012

Annualità 2013 1° giugno 2012 al 1° ottobre 2012 graduatoria : 15 febbraio 20132° ottobre 2012 al 28 febbraio 2013 graduatoria : 31 luglio 2013

Modificate le modalità di accesso alle misure 112 e 121

alta media bassa

Pianura

Cereali Oleoproteagginose Frutta fresca Vitivinicoltura Forestazione produttiva Formaggi stagionati DOP Ortofrutta e patate trasformate Colture foraggere Carne suina Bieticolo-saccarifero

Ortaggi freschi e patate

Collina Vitinicolo Colture foraggere Formaggi stagionati DOP

Carni bovine Latte alimentare e latticini freschi

Frutta fresca Ortofrutta e patate trasformate

Montagna Colture foraggere Latte alimentari e latticini freschi Formaggi stagionati DOP

Carni bovine

10.4 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.6 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.10 - investimenti rivolti a razionalizzare e migliorare l'utilizzo dei mezzi meccanici anche in funzione della riduzione dei costi - investimenti finalizzati alal riduzione dell'impianto ambientale ed alla corretta gestione delle risorse idriche

10.11 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.12 - Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - acquisto di dispositivi ad alta efficienza per la separazione dell'azoto dei liquami, al fine di un utilizzo interaziendale

10.14 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

10.15 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

Aziende in aree con problemi complessivi di sviluppo Aree svantaggiate Aziende in aree rurali

intermedie Aziende del polo urbano

13 11 2 1

Descrizione Punti aziende zootecniche che attuano al filiera corta nelle aree svantaggiate 10

alta media bassa

Pianura

Cereali Oleoproteagginose Frutta fresca Vitivinicoltura Forestazione produttiva Formaggi stagionati DOP Ortofrutta e patate trasformate Colture foraggere Carne suina Bieticolo-saccarifero

Ortaggi freschi e patate

Collina Vitinicolo Colture foraggere Formaggi stagionati DOP

Carni bovine Latte alimentare e latticini freschi

Frutta fresca Ortofrutta e patate trasformate

Montagna Colture foraggere Latte alimentari e latticini freschi Formaggi stagionati DOP

Carni bovine

10.4 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.6 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.10 - investimenti rivolti a razionalizzare e migliorare l'utilizzo dei mezzi meccanici anche in funzione della riduzione dei costi - investimenti finalizzati alal riduzione dell'impianto ambientale ed alla corretta gestione delle risorse idriche

10.11 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.12 - Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - acquisto di dispositivi ad alta efficienza per la separazione dell'azoto dei liquami, al fine di un utilizzo interaziendale

10.14 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

10.15 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

Aziende in aree con problemi complessivi di sviluppo Aree svantaggiate Aziende in aree rurali

intermedie Aziende del polo urbano

13 11 2 1

Descrizione Punti aziende zootecniche che attuano al filiera corta nelle aree svantaggiate 10

28 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

• PrioritàperareaterritorialeAumentato il punteggio per piani di investimenti realizzati da aziende agricole con sede in aree con problemi complessivi di sviluppo

alta media bassa

Pianura

Cereali Oleoproteagginose Frutta fresca Vitivinicoltura Forestazione produttiva Formaggi stagionati DOP Ortofrutta e patate trasformate Colture foraggere Carne suina Bieticolo-saccarifero

Ortaggi freschi e patate

Collina Vitinicolo Colture foraggere Formaggi stagionati DOP

Carni bovine Latte alimentare e latticini freschi

Frutta fresca Ortofrutta e patate trasformate

Montagna Colture foraggere Latte alimentari e latticini freschi Formaggi stagionati DOP

Carni bovine

10.4 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.6 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.10 - investimenti rivolti a razionalizzare e migliorare l'utilizzo dei mezzi meccanici anche in funzione della riduzione dei costi - investimenti finalizzati alal riduzione dell'impianto ambientale ed alla corretta gestione delle risorse idriche

10.11 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.12 - Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - acquisto di dispositivi ad alta efficienza per la separazione dell'azoto dei liquami, al fine di un utilizzo interaziendale

10.14 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

10.15 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

Aziende in aree con problemi complessivi di sviluppo Aree svantaggiate Aziende in aree rurali

intermedie Aziende del polo urbano

13 11 2 1

Descrizione Punti aziende zootecniche che attuano al filiera corta nelle aree svantaggiate 10

alta media bassa

Pianura

Cereali Oleoproteagginose Frutta fresca Vitivinicoltura Forestazione produttiva Formaggi stagionati DOP Ortofrutta e patate trasformate Colture foraggere Carne suina Bieticolo-saccarifero

Ortaggi freschi e patate

Collina Vitinicolo Colture foraggere Formaggi stagionati DOP

Carni bovine Latte alimentare e latticini freschi

Frutta fresca Ortofrutta e patate trasformate

Montagna Colture foraggere Latte alimentari e latticini freschi Formaggi stagionati DOP

Carni bovine

10.4 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.6 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.10 - investimenti rivolti a razionalizzare e migliorare l'utilizzo dei mezzi meccanici anche in funzione della riduzione dei costi - investimenti finalizzati alal riduzione dell'impianto ambientale ed alla corretta gestione delle risorse idriche

10.11 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.12 - Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - acquisto di dispositivi ad alta efficienza per la separazione dell'azoto dei liquami, al fine di un utilizzo interaziendale

10.14 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

10.15 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

Aziende in aree con problemi complessivi di sviluppo Aree svantaggiate Aziende in aree rurali

intermedie Aziende del polo urbano

13 11 2 1

Descrizione Punti aziende zootecniche che attuano al filiera corta nelle aree svantaggiate 10

• PrioritàdicaratteregeneraleAumentato il punteggio per i seguenti interventi

alta media bassa

Pianura

Cereali Oleoproteagginose Frutta fresca Vitivinicoltura Forestazione produttiva Formaggi stagionati DOP Ortofrutta e patate trasformate Colture foraggere Carne suina Bieticolo-saccarifero

Ortaggi freschi e patate

Collina Vitinicolo Colture foraggere Formaggi stagionati DOP

Carni bovine Latte alimentare e latticini freschi

Frutta fresca Ortofrutta e patate trasformate

Montagna Colture foraggere Latte alimentari e latticini freschi Formaggi stagionati DOP

Carni bovine

10.4 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.6 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.10 - investimenti rivolti a razionalizzare e migliorare l'utilizzo dei mezzi meccanici anche in funzione della riduzione dei costi - investimenti finalizzati alal riduzione dell'impianto ambientale ed alla corretta gestione delle risorse idriche

10.11 Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali

10.12 - Investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - acquisto di dispositivi ad alta efficienza per la separazione dell'azoto dei liquami, al fine di un utilizzo interaziendale

10.14 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

10.15 - investimenti finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto delle produzioni aziendali - investimenti finalizzati al miglioramento degli standar qualitativi del latte e dei suoi derivati

Aziende in aree con problemi complessivi di sviluppo Aree svantaggiate Aziende in aree rurali

intermedie Aziende del polo urbano

13 11 2 1

Descrizione Punti aziende zootecniche che attuano al filiera corta nelle aree svantaggiate 10

Sono inoltre stati rivisti i punteggi attributi alla tipologia di investimento.

STERILTOMdi Squeri

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Misura 121Annualità 2011: 1° settembre 2010 al 29 ottobre 2010 approvazione formale entro il : 15 febbraio 201130 ottobre 2010 al 31 maggio 2011 approvazione formale entro il : 31 luglio 2011

Annualità 2012 1 giugno 2011 al 30 settembre 2011 approvazione formale entro il : 15 febbraio 20121 ottobre 2011 al 31 maggio 2012 approvazione formale entro il : 31 luglio 2012

Annualità 2013 1° giugno 2012 al 1° ottobre 2012 approvazione formale entro il : 15 febbraio 20132 ottobre 2012 al 28 febbraio 2012 approvazione formale entro il : 31 luglio 2013

29O T T O B R E 2 0 1 0

Tecnico

In sede di conversione del D.L. n.129 è stato modificato l’articolo 185 della legge 152/06 prevedendo che, in aggiunta delle materi fecali e vegetali provenienti ed utilizzati nell’ambito di attività agricole, possono essere considerati sottoprodotti i materiali vegetali provenienti da sfalci e potature di manutenzione del verde pubblico e privati, che siano impiegati, oltre che nell’ambito di attività agricole, anche al di fuori del luogo di produzione, oppure cedue a terzi o utilizzati.Le condizioni per essere considerati sono:• sianooriginatidaunprocessonondirettamentedestinatoallaloroproduzione• illoroimpiegosiacerto,sindallafasediproduzione,integraleeavvengadirettamentenelcorsodelprocessodiproduzioneodiutilizzazione preventivamente individuato e definito• soddisfinorequisitimerceologiciediqualitàambientaleidoneiagarantirecheilloroimpiegonondialuogoaemissioniedadimpatti ambientali qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli autorizzati per l’impianto dove sono destinati ad essere utilizzati• nondebbanoesseresottopostia trattamentipreventivioa trasformazionipreliminaripersoddisfare i requisitimerceologiciediqualità ambientale• abbianounvaloreeconomicodimercatoIl chiarimento si è reso necessario in quanto sono state effettuate delle contestazioni in merito alla cessione di sfalci di potatura e manutenzione ai fini del successivo impiego.

Nuove norme in materia di divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche. Dal 13 agosto 2010 sono entrate in vigore le novità previste per la somministrazione e vendita di alcolici disposte dalla legge 29 luglio 2010, n. 120.La normativa prevede l’obbligo per gli esercizi che chiudono dopo la mezzanotte di fornirsi di etilometro per consentire ai clienti che ne facessero richiesta, di provare il tasso alcolico prima di lasciare il locale. Tali disposizioni riguardano anche gli agriturismi che chiudono dopo la

mezzanotte e dovrà essere applicata a decorrere del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore della legge (3 mesi dal 13 agosto).L’art. 54 della legge al 2-quater dispone, infatti, che i titolare ed i gestori dei locali che proseguono la propria attività oltre le ore 24, debbano avere presso almeno un’uscita del locale un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, di tipo precursore chimico o elettrico, a disposizione dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida dopo l’assunzione di alcool. Devono altresì esporre all’entrata,

all’interno e all’uscita dei locali apposite tabelle che riproducono sia la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell’aria alveolare espirata sia le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro, da determinare anche sulla base del peso corporeo. L’inosservanza delle suddette disposizioni comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 300 a euro 1.200.

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30 LA VOCE DEI Coltivatori

Tecnico

LA PAGINA DELLA SICUREZZA

SICUREZZA SUL LAVORO, L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI NELLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI

La legge 81/2008 e recentemente il D.Lgs. 106/2009 affermano che la formazione, l’informazione e l’addestramento dei lavoratori sono degli aspetti di particolare importanza ed hanno un ruolo strategico per la protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Ed è ormai evidente a tutti, legislatori e non, l’importanza per la prevenzione degli incidenti di una formazione alla salute e sicurezza efficace.

In particolar modo con la formazione si trasferiscono ai lavoratori le conoscenze e i metodi necessari per eseguire in maniera sicura il lavoro in azienda, cercando di ridurre al minimo i rischi.

L’attuale legge stabilisce che il datore di lavoro è obbligato a garantire che ogni lavoratore riceva una opportuna e necessaria forma-zione in materia di salute e sicurezza, specialmente riguardo al proprio lavoro e alle proprie mansioni. Tale obbligo del Datore di lavoro quando disatteso in casi di infortunio o incidente grave comporta gravi conseguenze sia civili che penali , lo stesso è tenuto a dimostrare di aver informato il lavoratore sui rischi della propria mansione e averlo formato e addestrato sulle metodologie e precauzioni di lavoro atte ad evitare il verificarsi di infortuni.

Durante l’attività di formazione il lavoratore deve imparare a garantirsi una sicurezza fisica e ad evitare quei pericoli che possono danneggiare la propria salute e quella degli altri colleghi di lavoro. Appare evidente che nel settore agricolo considerato il tipo di rapporto di lavoro dipen-dente, caratterizzato per lo più da lavoratori stagionali anche per brevi periodi , a volte per poche giornate all’anno nei periodi della raccolta etc., diventa difficile programmare una formazione e una informazione reale. È però altrettanto evidente che sono presenti mansioni pericolose e rap-porti di lavoro duraturi che comportano l’esposizione a rischi importanti per i quali vale la pena spendere qualche ora di lavoro ogni anno per informare i lavoratori sui rischi reali presenti nella mansione e sul luogo di lavoro (dipendenti che utilizzano macchine e attrezzature agricole anche innovative, addetti all’allevamento del bestiame, bergamini, etc.)

La formazione e l’informazione può essere fatta : •quandovengonoassunti;

•nelmomentoincuivengonotrasferitioincuicambianomansioni;

•sel’aziendaintroducenuoveattrezzaturedilavoro,nuovetecnologieonuovesostanzeperi-colose.

In particolare il datore di lavoro deve formare e informare sui rischi:•quelli inerenti i rischi rispetto lemansionisvoltee ipossibilidannichepossonoderivarne,valutando anche quali sono le misure e le procedure di protezione e prevenzione e le metodologie di lavoro adottate che appartengono all’ambiente aziendale in cui si svolge il lavoro.

Il datore di Lavoro ha il dovere , oltre che di formare e informare i lavoratori sui rischi presenti nella propria azienda, di verificare e controllare che le disposizioni da lui impartite siano realmente osservate dagli stessi.

Il datore di lavoro in caso di infortunio grave o di incidente rilevante è tenuto a dimostrare di aver formato e informato il lavoratore sui rischi della propria mansione e le misure di prevenzione adottate.

A volte certe informazioni su rischi e pericoli sembrano risultare banali o superflue ma possono salvare la vita e tanti, tanti problemi.

31O T T O B R E 2 0 1 0

Tecnico

1 EREDITA’ E SUCCESSIONI

NOTIZIE UTILI D. Quali formalità bisogna compiere quando si apre la successione ereditaria?R. Gli eredi, sia legittimi sia testamentari, devono accettare l’eredità con una dichiarazione scritta o implicitamente, compiendo atti di amministrazione del patrimonio ereditario. Chi non intende accettare l’eredità dovrà fare apposita dichiarazione di rinuncia, avanti un notaio o al cancelliere del Tribunale.--------------------------------------------------------------------------------I DATI DA INSERIRE D. Anche i debiti vengono ereditati?R. Si, e i beni ereditari si unificano e si confondono con il patrimonio dell’erede, il quale corre il rischio di pagare i debiti che superano di fatto il valore dell’eredità. Per evitare tutto questo, quando si è in presenza di debiti o di una situazione non troppo chiara, è bene accettare l’eredità con beneficio di inventario, cosa che da modo all’erede di mantenere il suo patrimonio separato e di pagare i debiti ereditari solo nei limiti dell’attivo. Questa prassi deve essere sempre seguita quando fra gli eredi vi sono minori. --------------------------------------------------------------------------------FORMALITA’ D. Come si procede all’inventario? R. Dopo l’apposita domanda presentata in Tribunale,viene nominato un notaio o un cancelliere che deve redigere l’inventario elencando tutto quello che fa parte dell’eredità, con la descrizione degli immobili, stima dei mobili, indicazione delle somme di denaro, dei crediti, dei debiti, di tutte le attività e passività. Chi è interessato all’eredità e teme che alcuni beni o documenti possano essere sottratti o confusi prima della redazione dell’inventario, può chiedere, con ricorso d’urgenza al Tribunale, l’opposizione dei sigilli, cioè la chiusura dei luoghi dove si ritiene siano conservati beni e documenti ereditari. Seguirà poi la rimozione dei sigilli e la redazione dell’inventario.--------------------------------------------------------------------------------EVASIONE FISCALE E SANATORIA CATASTALE D. Quali sono le motivazioni e gli scopi di queste nuove modalità di registrazione?R. Questo nuovo sistema di registrazione viene applicato a tutti le tipologie di contratti di affitto e di locazione compreso anche il contratto di comodato, si è reso necessario in quanto a partire dal 1° gennaio 2011 sarà attiva l’Anagrafe Immobiliare Integrata costituita e gestita dall’Agenzia del Territorio. L’Anagrafe Immobiliare Integrata, attesta ai fini fiscali , lo stato di integrazione delle banche dati presenti presso l’Agenzia del Territorio per ciascun immobile, individuandone il soggetto titolare dei relativi diritti reali. Tramite la collaborazione dei Comuni e l’ interscambio di informazioni con l’Agenzia del Territorio e L’Anagrafe Immobiliare Integrata si potrà avere una situazione di monitoraggio costante degli immobili su tutto il territorio nazionale e la possibilità di individuare più facilmente i fabbricati che ancora non risultano iscritti al catasto edilizio, le cosiddette “ case fantasma”.

2 LOCAZIONE E AFFITTI

SOLO A CERTE CONDIZIONID. In quali casi si puo’ chiedere lo sfratto? R. Il procedimento per ottenere la convalida di sfratto può avviarsi ad opera del locatore: A. per finita locazione: quando il contratto è scaduto o sta per scadere; B. per morosità: in caso di mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, oppure in caso di mancato pagamento, nel termine previsto,

degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilità del canone. In tutti i casi la procedura si avvia con una intimazione, rivolta dal locatore al conduttore, di lasciare libero l’immobile, con contestuale citazione in udienza del conduttore per la convalida. In udienza il conduttore può decidere: a. di non comparire, e in tal caso il giudice ordina la convalida esecutiva efficace dopo 30 giorni; b. di presentare opposizione, ma se questa non è fondata su prova scritta, il giudice concede comunque la convalida il rilascio dell’immobile, con ordinanza immediatamente esecutiva; c. di comparire e, se si tratta di uno sfratto per morosità, chiedere che venga concesso un termine di grazia (non superiore a 90 giorni) per consentire il pagamento dei canoni non onorati.--------------------------------------------------------------------------------SOLO A CERTE CONDIZIONID. In quali casi il locatore di un immobile urbano adibito ad uso abitativo può recedere dal contratto? R. La L. 431/98 stabilisce, all’art. 3, che alla prima scadenza dei contratti stipulati in base alla disciplina per gli immobili siti in aree urbane, il locatore può negare il rinnovo del contratto, dandone comunicazione al conduttore con preavviso di almeno sei mesi, solo per i seguenti motivi: quando il locatore intenda destinare l’immobile ad uso abitativo, commerciale, artigianale o professionale proprio, del coniuge, dei genitori, dei figli o dei parenti entro il secondo grado; quando il locatore, persona giuridica, società o ente pubblico o comunque con finalità pubbliche, sociali, mutualistiche, cooperative, assistenziali, culturali o di culto intenda destinare l’immobile all’esercizio delle attività dirette a perseguire le predette finalità ed offra al conduttore altro immobile idoneo e di cui il locatore abbia la piena disponibilità; quando il conduttore abbia la piena disponibilità di un alloggio libero ed idoneo nello stesso comune; quando l’immobile sia compreso in un edificio gravemente danneggiato che debba essere ricostruito o del quale debba essere assicurata la stabilità e la permanenza del conduttore sia di ostacolo al compimento di indispensabili lavori; quando l’immobile si trovi in uno stabile del quale è prevista l’integrale ristrutturazione, ovvero si intenda operare la demolizione o la radicale trasformazione per realizzare nuove costruzioni, ovvero, trattandosi di immobile sito all’ultimo piano, il proprietario intenda eseguire sopraelevazioni a norma di legge e per eseguirle sia indispensabile per ragioni tecniche lo sgombero dell’immobile stesso; quando, senza che si sia verificata alcuna legittima successione nel contratto, il conduttore non occupi continuativamente l’immobile senza giustificato motivo; quando il locatore intenda vendere l’immobile a terzi e non abbia la proprietà di altri immobili ad uso abitativo oltre a quello eventualmente adibito a propria abitazione. In tal caso al conduttore è riconosciuto il diritto di prelazione

Le domande più frequenti e di interesse generale verranno qui pubblicate, le altre avranno una risposta diretta

i Vostri quesitii. A domanda...risposta!

Ufficio provinciale Coldiretti: Maurizio Maffi: e-mail: [email protected].: 0523.596515 / 16 - Sedeoppure: presso tutti gli uffici Coldiretti

Competenza e professionalità per l’espletamento delle pratiche e per informazioni relative a: Successioni, Eredità, Volture catastali, Contratti di affitto e locazione immobili, Sicurezza sul Lavoro (DLgs.81/08) i

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33O T T O B R E 2 0 1 0

Fiscale - Paghe

Grazie a Coldiretti, Voucher estesi anche a farmers market

L’utilizzo dei buoni lavoro (voucher) è pienamente legittimo anche nell’ambito delle attività di vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari svolta nei mercati degli agricoltori

(farmers market) di Campagna Amica. E’ quanto afferma la Coldiretti nel rendere nota la risposta del Ministero del Lavoro ad interpello sull’utilizzo dello strumento del voucher per lavoro occasionale accessorio. In Italia, sono già attivi oltre 600 mercati degli agricoltori di Campagna Amica con un crescita esponenziale nell’ultimo anno che ha interessato grandi e piccoli centri dove si registra un grande successo di pubblico. Una ulteriore occasione quindi per pensionati, casalinghe e lavoratori in cassa integrazione e mobilità, per avere un’opportunità d’integrazione del proprio reddito e per i giovani studenti anche di accedere ad un’esperienza di lavoro, assicurando a tutti la piena trasparenza al rapporto. In agricoltura, sono stati utilizzati quasi un terzo (29 per cento) degli 7.452.579 buoni cartacei per venduti in Italia dall’1 agosto 2008 al 3 settembre 2010 secondo l’Inps che evidenzia come altri 650mila siano stati venduti per via telematica. Per quanto riguarda la provincia di Piacenza sono stati venduti circa 80 mila buoni lavoro di cui 30mila in agricoltura.Lo strumento dei voucher, introdotto per la prima volta in occasione della vendemmia 2008 e successivamente esteso ad altri soggetti ed ad altre attività, ha permesso di ottenere importanti risultati nella lotta al lavoro sommerso. La Coldiretti è l’organizzazione con il maggior numero di imprese che assumono lavoratori in agricoltura che è il settore che più utilizza questa opportunità insieme al commercio (11 per cento), ai servizi (11 per cento) e al turismo (5 per cento) dove sono stati utilizzati anche nei parchi divertimento.Le previsioni di impiego sono positive anche per la vendemmia

2010. I voucher sono acquistabili dal datore di lavoro a 10 euro (e in multipli da 20 e 50 euro). Il valore nominale comprende la contribuzione in favore della gestione separata dell’INPS (13%), che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell’INAIL per l’assicurazione anti-

infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (Poste), per la gestione del servizio (5%). Il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del prestatore, è quindi pari a 7,50 euro.Il valore netto del buono ‘multiplo’ da 50 euro, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del lavoratore, è quindi pari a 37,50 euro.I buoni (voucher) sono disponibili per l’acquisto su tutto il territorio nazionale, presso le Sedi INPS.La riscossione dei buoni da parte dei prestatori/lavoratori può avvenire presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale.

i Per ulteriori informazioni ed approfondimenti rivolgersi all’ Ufficio Paghe provinciale o agli uffici periferici di Coldiretti.

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Si definiscono professionali quelle malattie che vengono contratte a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa

per un periodo molto lungo e possono avere natura fisica, chimica e biologica. Ai fini della tutela, è necessario dimostrare che l’attività professionale è stata la causa - ovvero una concausa dell’insorgenza della malattia. Se la malattia professionale viene riconosciuta l’INAIL eroga un indennizzo proporzionale al grado riconosciuto. Per avere diritto a un indennizzo in una unica soluzione occorre che venga riconosciuto un grado almeno pari al 6°. Nel caso in cui venga riconosciuto un grado di postumi superiore al 16° viene corrisposta una rendita. Per ottenere il rico-noscimento occorre rivolgersi al patronato EPACA per fissare un appuntamento con il medico-legale convenzionato.Durante la visita se risulta che il danno di-chiarato sia riconducibile all’attività lavora-tiva, viene emesso un certificato. Se viene rilasciato un certificato deve essere versa-to un compenso al medico convenzionato pari € 50. Si tratta di una tariffa modesta se si pensa che il medico incorre in sanzio-ni penali. Una volta ottenuto il certificato è indispensabile compilare la pratica presso l’EPACA, perché l’INAIL richiede una docu-mentazione complessa.L’INAIL convoca in seguito il richiedente per sottoporlo a visita e decidere se la malattia può avere natura lavorativa.Durante la visita è opportuno portare con sé tutti i referti medici di cui si è in possesso (certificati, esami specialistici, cartelle clini-che ecc…). E’ una pratica complessa che richiede tempi lunghi, ma grazie al patronato EPACA sono stati ottenuti diversi indennizzi, talvolta con importi elevati. L’importo mini-mo che è stato liquidato si aggira intorno ai 3.500 euro per un tunnel carpale a cui deve corrispondere un grado pari al 6°. Ri-portiamo, di seguito, alcuni brevi cenni sulle malattie professionali maggiormente diffuse in agricoltura:

SORDITA’ DA RUMORIMalattia molto diffusa a causa dell’elevata rumorosità della maggior parte degli am-bienti lavorativi dovuta alla meccanizzazione delle attività.Consiste in una riduzione della capacità uditiva tale da compromettere la percezione

della voce di conversazione ed è provocata da una esposizione prolungata a rumori di intensità elevata (ad esempio trattori e mac-chine agricole semoventi).Il danno è irreversibile e si aggrava progres-sivamente se viene mantenuta l’esposizione alla sorgente rumorosa. Se la malattia viene presentata entro 4 anni dalla data di cessazione dell’attività viene in-vertito l’onere della prova: INAIL per respin-gerla dovrà dimostrare che è extraagricola. Quindi molti dei nostri soci potrebbero avere diritto

BRONCOPNEUMOPATIE - ALLERGIE A LIVELLO POLMONARE - ASMA E ALVEOLITE ALLERGICACausate dall’inalazione di sostanze presenti nell’ambiente di lavoro che provocano rea-zioni di tipo allergico (es.: asma bronchiale). In agricoltura, sono abbastanza frequenti le affezioni di questo tipo causate da prodotti vegetali e animali, quali le polveri di fieno e di cereali, il pelo di animali, la farina di grano ed i parassiti in essa contenuti.

PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE: ERNIE E PROTUSIONI DISCALI - DOLORE COLONNA LOMBO SACRALE (mal di schiena – lombalgia – dolore cervicale)Riguardano prevalentemente i coltivatori diretti che hanno svolto attività con trattori e quindi sono stati sottoposti a vibrazioni o hanno svolto per molto tempo la movimen-tazione manuale di carichi.

SINDROME DEL TUNNEL CARPALEMovimenti del polso frequenti e protratti per molto tempo (ad esempio per potatura nel vigneto o raccolta prodotti manuale), pos-sono ricondurre questa malattia all’attività agricola. Può essere richiesta da chi ha ces-sato l’attività fino a due anni prima

TENDINITI (SPALLA-GOMITO-POLSO-MANO) riguardano attività che comportano movi-menti ripetuti (potatura, lavorazioni con pian-tine ecc..) e deve essere presentata entro un anno dalla cessazione dell’attività.

I coltivatori diretti e coloni mezzadri che nello svolgimento delle attività agricole subiscono un infortunio che comporti almeno 3 giorni di prognosi devono provvedere ad inoltrare tempestivamente la denuncia di infortunio all’INAIL e all’autorità di pubblica sicurezza.Tale obbligo di denuncia sussiste anche nel caso in cui l’infortunio colpisca un proprio familiare iscritto o operai assunti alle proprie dipendenze.A seguito del considerevole aumento del-le sanzioni per chi non rispetta tali obbligo disposto dal 1 gennaio 2007, si rende ne-cessario illustrare in sintesi come devono attivarsi i coltivatori diretti titolari azienda agricola in caso di infortunio sul lavoro per evitare di incorrere in queste sanzioni.

OBBLIGO DENUNCIAIl titolare dell’azienda agricola è tenuto a denunciare l’infortunio occorso a se stesso, ai propri operai agricoli ed ai coadiuvanti, quando viene dichiarata una prognosi di almeno tre giorni, anche nel caso in cui l’in-fortunio sia avvenuto nel tragitto percorso per andare o rientrare dal lavoro (infortunio in itinere)Non basa quindi andare al pronto soccorso o dal medico curante per evitare la sanzione ma entro i due giorni successivi all’infortunio è necessario inviare all’INAIL e all’autorità di pubblica sicurezza sia il certificato medico sia la denuncia.Occorre che la denuncia sia presentata all’I-nail competente in base al domicilio dell’in-fortunato all’autorità di pubblica sicurezza del comune dove è avvenuto l’infortunio

TERMINI La denuncia di infortunio deve essere effet-tuata entro i due giorni successivi al rilascio del primo certificato medico.In caso di decesso o pericolo di vita entro 24 ore dall’evento tramite telegramma.Nel caso in cui il primo certificato riporti diagnosi non superiore a 3 giorni l’obbligo scatta quando viene rilasciato un certificato continuativo che estenda la prognosi oltre i 3 giorni .

SANZIONI La mancata ritardata o incompleta denuncia comporta applicazione di una sanzione da 1.290 a 7745 euro.Generalmente viene ridotta a 2.580 euro.

Al fine di evitare sanzioni in caso di infor-tunio è opportuno rivolgersi al Patronato Epaca

nuovo servizio EpacaIndennizzi per malattia professionale

infortunio sul lavoro:

obbligatoria la denuncia tempestiva

Il patronato Epaca fornisce un servizio che consente ai propri assistiti di ottenere il iconoscimento della malattia professionale e di un indennizzo che può essere liquidato in capitale o in rendita a seconda della gravità della malattia stessa.

36 LA VOCE DEI Coltivatori

Notizie in breve

IMMIGRAZIONE:FLUSSI STAGIONALI 2010- Modificata la procedura per il rilascio dei nulla osta stagionali. Le principali novità: - Il Datore di lavoro dovrà accompagnare il lavoratore extracomunitario allo Sportello Unico per sottoscrivere il contratto di soggiorno-il datore di lavoro entro 48 ore dalla sottoscrizione del contratto,da parte del lavoratore,dovrà effettuare la comunicazione obbligatoria ai fii dell’assunzione al centro per l’Impiego territorialmente competentenell’ambito dell’istruttoria delle domande, le competenti direzioni P.le del Lavoro dovranno verificare se il datore di lavoro negli anni passati pur avendo ottenuto il rilascio del nulla osta al lavoro stagionale non ha poi proceduto all’assunzione ed in base a questo valutare eventuali pareri negativi per le aziende • almomentodellapresentazionealSUI,qualoraildatoredilavorononinten-da più procedere all’assunzione del lavoratore stagionale purché con motivata giustificazione,sarà consentito il subentro da parte di un nuovo datore di lavoro per la stessa tipologia e durata del rapporto inizialmente richiesto.------------------------------------------------------------------------------------CONTRIBUTI AGRICOLI - Scadenza 31 ottobre 2010. I datori di lavoro agricoli devono presentare il mod. Dmag all’Inps in via telematica per denunciare le giornate di lavoro degli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato nel trimestre precedente e cioè terzo trimestre 2010.Agricoltura (Rinnovato il contratto provinciale impiegati agricoli di Piacenza): E’ stato sottoscritto il verbale di rinnovo del Contratto Provinciale Impiegati agricoli di Piacenza scaduto il 31 dicembre 2009. Novità contrattuali riguardano: gli au-menti salariali- con decorrenza 1 luglio 2010 pari al 5% per tutte le categorie. Agli impiegati sarà corrisposto un premio di produzione corrisposto nel mese di dicembre pari euro 250 per la prima categoria ed euro 200 per le altre categorie. ------------------------------------------------------------------------------------ASSUNZIONE MINORI: OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROGli obblighi del datore di lavoro per l’assunzione del minore:• L’etàminimaperl’ammissioneallavoroèsottopostaaunduplicerequisito:16 anni compiuti e istruzione obbligatoria per almeno 10 anni ; se manca uno di essi non può, legittimamente, essere instaurato un contratto di lavoro,• Pertuttiiminorièobbligatorialavisitamedicapreventivaeperiodica.Lavisitaal minore potrà essere effettuata:• siadalmedicodellastrutturaospedalierapubblicaovverodell’AziendaSanita-ria Locale,• siadalmedicodibaseconvenzionato.Il medico competente • potràrilasciarelacertificazionediidoneitàdisvolgimentoanchedidetermina-te attività,in alternativa al medico del Servizio Sanitario Nazionale,• ancorchéoperanteinregimediconvenzione.Le Sanzioni: la violazione della normativa in materia di tutela del lavoro minorile comporta a carico del datore di lavoro l’applicazione di un sistema sanzionatorio molto pesante con sanzioni amministrative da € 516 a € 2.582 ma soprattutto penali (arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a € 5.164). ------------------------------------------------------------------------------------DENUNCIA UNIEMENS INDIVIDUALE: DA GENNAIO OBBLIGATORIO PER TUTTI I DATORI DI LAVORODalle denunce di competenza gennaio 2010, scatta l’obbligo per tutti i datori di presentare il nuovo flusso Uniemens individuale sostitutivo sia del DM 10 sia del flusso Emens. Il rilascio della nuova procedura consentirà di raccogliere in u n unico documento le informazioni attualmente inviate all’Inps con due diverse procedure DM10 per i flussi contributivi e Emens per i flussi retributivi. Nell’area dei servizi on-line per aziende, consulenti e professionisti è stata attivata dall’Inps la funzione che consente l’invio dei nuovi file Uniemens e le relative opzioni per la gestione dei flussi e delle ricevute.I TERMINI DI PRESENTAZIONE: entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di competenza (se tale ultimo giorno cade in festivo, il termine si differisce al primo giorno lavorativo successivo)------------------------------------------------------------------------------------EMERSIONE COLF E BADANTISOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI SOGGIORNOIl Ministero dell’interno conferma che se il datore è impossibilitato a presentarsi presso lo Sportello unico per l’immigrazione per sottoscrivere il contratto di sog-giorno, possono sostituirlo anche il coniuge, i figli o altri parenti in linea retta o collaterale fino al terzo grado o anche una persona non legata da vincoli parentali, purché munita di apposita delega con firma autenticata da un funzionario del

Comune di residenza del datore. (Ministero dell’interno, circolare 23 dicembre 2009, n.8546). ------------------------------------------------------------------------------------ LAVORO DOMESTICO - REGOLARIZZAZIONE COLF E BADANTI Il Ministero dell’Interno chiarisce che lo straniero colf o badante che sta fruendo della procedura di regolarizzazione ex legge n.102/2009, in attesa della convo-cazione presso lo Sportello Unico per l’immigrazione per la sottoscrizione del contratto di soggiorno non può uscire dall’ Italia e farvi rientro esibendo alla Polizia di frontiera la ricevuta rilasciata dal Ministero stesso attestante l’avvenuta presentazione per via telematica del modello.------------------------------------------------------------------------------------ INPSMANCATA ANTICIPAZIONE DI PRESTAZIONI IN AGRICOLTURA - O.T.I. Il datore di lavoro che non anticipi ai propri operai agricoli a tempo indeterminato una serie di prestazioni temporanee previste dalla legge o dai contratti collettivi come:assegni al nucleo famigliare, malattia, donazione sangue, perde il diritto alle agevolazioni contributive.------------------------------------------------------------------------------------ SETTORE AGRICOLO: APPLICABILITÀ DEI VOUCHER PER LAVORO ACCESSORIOIl sistema dei buoni lavoro è operativo con riferimento, non solo alle vendemmie, ma a tutte le attività agricole di carattere stagionale effettuate da casalinghe, pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado, percettori di prestazioni a sostegno del reddito e alle attività agricole svolte a favore dei produttori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro. La circolare Inps illustra le modalità e gli adempimenti a carico dei diversi soggetti per instaurare attività occasionali di tipo accessorio. L’estensione alla figura della casalinga, come anche le prestazioni dei giovani nel fine settimana, originano come noto,da una azione sindacale di Coldiretti finalizzata soprattutto a rendere trasparenti le prestazioni rese da tali soggetti nell’ambito delle attività connesse di agriturismo. Da ultimo anche i percettori di misure a sostegno al reddito e i lavoratori in part time possono essere impiegati anche per le attività di vendita diretta nell’ambito dei farmer’s market (c.d. mercati di campagna amica) o degli agriturismi oltre i soggetti già indicati dalla norma .------------------------------------------------------------------------------------VOUCHERL’ impiego con il voucher deve essere segnalata in anticipo all’Inail. Per avvalersi di qualunque lavoratore accessorio, i committenti hanno l’obbligo di comunicare all’ Inail, prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i dati relativi al luogo e al periodo di lavoro della prestazione, nonché i dati anagrafici propri e del prestatore. Quindi ogni loro variazione e la cessazione del rapporto di lavoro.------------------------------------------------------------------------------------ LAVORATORI EXTRACOMUNITARILa legge 125/2008 ha inasprito il regime sanzionatorio per il datore di lavoro che assuma un lavoratore privo di permesso di soggiorno o con un permesso scaduto per il quale non sia stato richiesto il rinnovo nei termini di legge. Per ogni lavoratore assunto privo di permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sanzione pecuniaria di 5.000 euro. ------------------------------------------------------------------------------------ ASSUNZIONE DI PARENTI ED AFFINI - ULTERIORMENTE ALLARGATO L’AMBITO DI OPERATIVITÀ DELL’ART.74 DEL D.LGS. In particolare possono rendere prestazioni occasionali o ricorrenti di breve periodo nell’ambito delle attività agricole anche i parenti ed affini fino al quarto grado (cugini,prozii,e pronipoti) del titolare, senza per questo che si instauri un rapporto di lavoro subordinato o autonomo. Queste prestazioni presentano le seguenti caratteristiche:• devonoesseresvolteinmodomeramenteoccasionalioricorrentidibrevepe-riodo cioè l’attività è resa senza carattere di abitualità, in via eccezionale e stra-ordinaria, anche ripetutamente nel corso dell’anno , ma sempre per brevi intervalli di tempo • devonoesseresvolteesclusivamenteatitolodiaiuto,mutuoaiuto,obbligazionemorale, • devonoesseregratuite,ovverosenzacorresponsionedicompensiSe il parente o l’ affine che lavora in azienda percepisce una retribuzione anche in natura , rispetta un determinato orario di lavoro e sottostà alle direttive del datore di lavoro il rapporto di lavoro è esattamente come un qualsiasi altro rapporto di la-voro e deve sottostare alle normali ordinarie regole ( assunzione, busta paga ecc).

OTTOBRE 2010in breve...

37O T T O B R E 2 0 1 0

Notizie in breve

------------------------------------------------------------------------------------LIBRO UNICO DEL LAVORO SCADENZA 16 OTTOBRE 2010I datori di lavoro , committenti e soggetti intermediari tenutari devono stampare il Libro Unico del lavoro o, nel caso di soggetti gestori, consegnare copia al soggetto obbligato alla tenuta, riferito al periodo di paga precedente. Il processo avviene mediante stampa meccanografica su fogli mobili vidimati e numerati su ogni pa-gina oppure su stampa laser previa autorizzazione Inail e numerazione. ------------------------------------------------------------------------------------ VERSAMENTI UNIFICATI - IL 16 OTTOBRE 2010 IcontribuentititolaridipartitaivadevonoversareconF24telematicoiseguenticontributi ed imposte:• leritenuteallafontesuiredditidilavorodipendenteeassimilatitrattenutedaisostituti d’imposta nel mese precedente; • ritenuted’accontosuredditidilavoroautonomo;• contributiprevidenzialidovutiall’Inpsdaidatoridilavoroperilperiododipagascaduto nel mese precedente; • contributidovutidaicommittentiallagestioneseparataInpspercollaborazionicoordinate e continuative pagate nel mese precedente.• ContributiprevidenzialidovutidaidatoridilavoroagricoliperO.T.I.edO.T.D.------------------------------------------------------------------------------------ ASSUNZIONITutti i Datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicare l’assun-zione del lavoratore ai Centri per l’Impiego dove è ubicata la sede di lavoro, con modalità on-line. Il termine per inviare la comunicazione di assunzione scade alle ore del 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro anche se trattasi di giorno festivo. IL DATORE DI LAVORO DEVE CONSEGNARE AL LAVORATORE COPIA DELLA CO-MUNICAZIONE PREVENTIVA DI ASSUNZIONE: l’omessa consegna prima dell’inizio della prestazione lavorativa comporta l’applicazione di una sanzione per ogni lavoratore. Casi di urgenza: per esigenze produttive tecnico organizzative o per evitare danni a persone o impianti, l’inoltro può essere effettuato entro cinque giorni dall’in-staurazione del rapporto di lavoro, fermo restando l’obbligo di comunicare entro il giorno antecedente, alcuni dati essenziali quali data di inizio della prestazione, generalità del lavoratore e del datore di lavoro. L’assunzione dovrà poi essere comunicata entro il primo giorno utile e comunque non oltre il 5° giorno.------------------------------------------------------------------------------------ CESSAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVOROTutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicarne la cessazione e la trasformazione ai Centri per l’Impiego entro i 5 giorni successivi, con modalità on-line.------------------------------------------------------------------------------------ SANZIONILa mancata osservanza dei termini e delle prescrizioni legati all’assunzione, tra-sformazione ovvero cessazione di un rapporto di lavoro possono comportare le seguenti sanzioni:• mancata consegna al lavoratore delle dichiarazione di assunzione:sanzioneamministrativa pecuniaria pari da euro 250 a euro 1.500• mancatacomunicazionediassunzione:sanzioneamministrativadaeuro100aeuro 500;• mancatacomunicazionedivariazionidelrapporto:sanzioneamministrativadaeuro 100 a euro 500;• mancata comunicazione della cessazione:sanzione amministrativa da euro100 a euro 500.------------------------------------------------------------------------------------ TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE: NUOVE ASSUNZIONI E DESTINAZIONE DEL TFRAl momento di una nuova assunzione l’azienda deve acquisire le informazioni relative alle scelte precedentemente fatte dai lavoratori, nonché la relativa do-cumentazione al fine di essere in grado di gestire il tutto conformemente alle disposizioni di legge.------------------------------------------------------------------------------------ ENPAIA – 25 OTTOBRE 2010I datori di lavoro agricolo devono presentare la denuncia contributiva all’Enpaia a mezzo mod. Dipa/01 e DIPA/02 per posta o via telematica degli impiegati occupati nel mese precedente nonché procedere a mezzo Mav bancario o in mancanza, tramite bollettino c/c postale.------------------------------------------------------------------------------------ INPS – 30 OTTOBRE 2010 - DENUNCIA UNIEMENS INDIVIDUALETrasmissione telematica denuncia mensile dei contributi previdenziali Inps dei contributi previdenziali Inps dei lavoratori dipendenti e per co.co.co e lavoratori occasionali con reddito annuo oltre € 5.000 (mese di aprile 2010).------------------------------------------------------------------------------------ MANOVRA: SANATAORIA CATASTALE IMMOBILI NON DICHIARATI O DIFFORMIProrogata al 31/12/2010 il termine entro il quale i proprietari di immobili che

non risultano iscritti in Catasto o immobili oggetto di interventi edilizi che abbiano causato una variazione di consistenza o di destinazione, devono presentare, ai fini fiscali la relativa dichiarazione di aggiornamento catastale con sanzione ri-dotta a 1/3. In mancanza di tale aggiornamento l’Agenzia del territorio che entro Settembre 2010 concluderà le attività di individuazione dei fabbricati non censiti, procederà all’attribuzione di una rendita presunta e retroattiva da inscrivere tran-sitoriamente in Catasto, con addebito di spese e sanzioni . A tal proposito COLDIRETTI offre un servizio di consulenza, supporto e pratiche di accatastamento a prezzi favorevoli, tramite convenzione con Studio Tecnico Professionale, per tutti quei fabbricati agricoli che hanno perso i requisiti di rura-lità o che non risultano inseriti in mappa o accatastati- nuovi accatastamenti. E’ consigliabile controllare la propria situazione catastale e verificare l’inserimento in mappa di ogni immobile.------------------------------------------------------------------------------------ ASSISTENZA COMPLETA NEI CONTRATTI DI LOCAZIONEGestione contratti- gestione delle scadenze - gestione della corrispondenza, ge-stione delle problematiche locatore/conduttore. Presso la nostra struttura è attivo un servizio di assistenza e supporto nella stipula e gestione dei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e commerciale, calcoli aumento ISTAT, disdette, comunicazioni varie alle parti, rinnovi annuali ecc. Inoltre siamo operativi per l’invio e la registrazione telematica aperta a tutti dei contratti di locazione e affitto.Il servizio è attivo anche presso i nuovi Uffici di: CASTELSANGIOVANNIinViaF.lliBandiera,35tel.333/6528661MONTICELLI D’ONGINA in Via Garibaldi, 29 tel. 0523/829498------------------------------------------------------------------------------------ CANONI DI LOCAZIONE – INDICE ISTAT DI AGOSTO 2010 La variazione percentuale dell’indice rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (agosto 2009- agosto 2010 ) è pari al – 1,50% che ridotto al 75% ai fini dell’adeguamento annuale dei canoni di locazione di immobili (ad uso abitativo e non abitativo) corrisponde al – 1,125%.------------------------------------------------------------------------------------ STIPULA DI CONTRATTI DI LOCAZIONE IMMOBILIARE ( NOVITA’)Dall’01/07/2010 la richiesta di registrazione di contratti di locazione o di affitto di beni immobili ( terreni e fabbricati ) siti in Italia e relative cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite (stipulate in forma orale o scritta) devono contenere anche l’indicazione dei dati catastali degli immobili (pertanto foglio, mappale , consisten-za etc.). l’omissione o l’indicazione dei dati in modo errato “è considerato fatto rilevante ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro” e dunque viene punita con la sanzione per la mancata registrazione dei contratti ( dal 120% al 240% dell’imposta dovuta per la registrazione)------------------------------------------------------------------------------------ ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA ANCHE PER LE LOCAZIONIDal 01/07/2010 anche in Emilia Romagna scatta l’obbligo di allegare la certifi-cazione energetica (ACE) ai nuovi contratti di locazione di immobili, di locazione finanziaria e affitto di azienda, siano essi nuovi o rinnovati, riferiti ad una singola unità immobiliare o a più unità immobiliari. Si intende “nuovo” il contratto per-fezionato a partire dal 1° Luglio 2010. si intende “rinnovato” il contratto che ha subito un rinnovo espresso o tacito a partire dal 1° luglio 2010. L’ACE deve essere consegnato alla controparte in originale o in copia dichiarata conforme. ------------------------------------------------------------------------------------ SUCCESSIONI ed EREDITA’. Presso i nostri Uffici dislocati su tutto il territorio provinciale, forniamo assistenza e informazioni qualificate per la compilazione e inoltro della DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE, volture catastali, riunioni d’Usufrutto, e ogni altra informazione circa l’eredità. 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Anche le aziende senza dipendenti sono ugualmente soggette alle norme sulla sicurezza, limitatamente alla messa a norma di tutte le macchine e attrezzature agricole in particolare trattrici e carri desilatori ( Arco di protezione e Cinture di sicurezza su tutte le trattrici e dispositivi di sicurezza per carri desilatori) e all’uti-lizzo dei DPI. Le aziende sono invitate a verificare la propria posizione e rivolgersi ai nostri Uffici per una verifica degli adempimenti.

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39O T T O B R E 2 0 1 0

Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza

Piacenza, 29 settembre 2010 – Il Consorzio Agrario di Piacenza “scende in campo” con i nuovi contratti di coltivazione del grano per l’annata 2011-2012: 7 diverse tipologie - ad abbracciare le molteplici e differenti esigenze dei coltivatori del nostro territorio - all’interno delle quali spiccano importanti e sostanziali novità. Prima tra tutte, il grande vantaggio di una polizza FATA grandine/vento forte totalmente gratuita per tutti coloro che sottoscrivono un contratto di vendita dei cereali alla media del mercato: elemento di assoluta novità, cui si aggiunge la preziosa opportunità di un acconto immediato di 110 € per tonnellata a settembre 2011, oltre a una riduzione delle spese di magazzinaggio a 10 € a tonnellata, anziché 15,40.

“Per quanto riguarda le quotazioni di mercato del comparto - afferma Giorgio Mazzoni, Responsabile Ufficio Cereali del CAP - la situazione attuale si rivela particolarmente positiva: il prezzo del frumento si colloca infatti su valori molto interessanti, con l’anomalia delle quotazioni del grano tenero da molte settimane superiori a quelle del duro. Da parte mia, credo che tali quotazioni non dovrebbero subire contrazioni significative, almeno per quanto riguarda il breve periodo; ritengo inoltre che la differenza di prezzo tra grano tenero e grano duro possa giungere ad una situazione di maggiore equilibrio, dal momento che quest’ultimo è solitamente meno soggetto a speculazioni ed è parte di una filiera molto importante quale quella della pasta.”

“Sulla base di tali premesse - continua Mazzoni – il nostro obiettivo primario è senza dubbio quello di consolidare gli ettari seminati a grano duro, soprattutto ora che i progetti di filiera che vedono coinvolti il Consorzio Agrario e la Regione Emilia Romagna possono avvalersi del prezioso supporto di Consorzi Agrari d’Italia. La nuova holding – nata sul finire dello scorso anno come aggregazione di ben 24 Consorzi, tra cui il nostro - è già attivamente impegnata in una serie di azioni ad ampio raggio, prima tra tutte la valorizzazione della filiera dei seminativi attraverso la nuova società Filiera Agricola Tranding Seminativi. A tale riguardo, posso aggiungere che i prezzi che il Consorzio Agrario sta attualmente pagando per il grano duro “made in Piacenza” si rivelano molto interessanti”.

“Per quanto riguarda nello specifico la filiera dei cereali – sottolinea Dante Pattini, Direttore Generale del CAP – all’interno del nostro territorio le due colture di grano tenero e di grano duro possono tranquillamente coesistere: allo stato attuale, i ¾ dei ritiri riguardano infatti il tenero, solo ¼ il duro. A tale proposito, il Consorzio Agrario propone quest’anno 7 differenti tipologie di contratti di coltivazione, con termine ultimo di sottoscrizione al 30 novembre 2010, che hanno l’obiettivo pri-mario di rispondere in maniera adeguata alle molteplici e differenti esigenze dei coltivatori piacentini. Oltre a ciò, novità di assoluto rilievo è senza dubbio la presenza di una assicurazione FATA grandine/vento forte totalmente gratuita per chi opta per un contratto di vendita alla media del mercato: gli andamenti climatici degli ultimi anni rendono in effetti indispensa-bile la sottoscrizione di questo tipo di polizze, pertanto l’opportunità di una sottoscrizione totalmente gratuita credo possa essere particolarmente apprezzata dai nostri agricoltori”.

“I progetti che il CAP ha messo in campo in relazione a questa filiera – aggiunge Pattini – stanno riscontrando un interesse sempre maggiore da parte dei nostri coltivatori; da parte mia, ritengo che il poter offrire al riguardo opportunità economiche particolarmente vantaggiose costituisca senza dubbio una responsabilità primaria da parte di una entità quale il Consor-zio Agrario, il cui impegno deve essere anche quello di poter offrire ai coltivatori risposte concrete in grado di fronteggiare efficacemente i momenti di difficoltà economica. In termini più generali – conclude il Direttore del Consorzio – principio fondamentale del CAP è senza dubbio creare valore reale per gli associati e per il territorio, attraverso tutta una serie di stru-menti idonei in termini di certificazione già al momento della semina, per poi seguire lo sviluppo della coltura attraverso il supporto di una assistenza tecnica adeguata e costante: elementi, questi, che rappresentano il presupposto di base per una differenza sostanziale in termini sia produttivi, sia qualitativi”.

CONSORZIO AGRARIO DI PIACENZA: Importanti vantaggi economici nei

nuovi contratti di coltivazionetermine ultimo per la sottoscrizione martedì 30 novembre 2010

POLIZZA GRANDINE/VENTO TOTALMENTE GRATUITAper chi sottoscrive i nuovi contratti di coltivazione del frumento

L’assoluta novità per i contratti di vendita dei cereali alla media del mercato; oltre a ciò, spese di magazzinaggio ridotte a 10 € a tonnellata e acconto immediato di 110 € per tonnellata a settembre 2011

40 LA VOCE DEI Coltivatori

le pagine del CAP

41O T T O B R E 2 0 1 0

Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza

TOMATOTOMATOLI NLI NE E ®® Protezione e fertilizzazione 2011Protezione e fertilizzazione 2011

dal VIVAIO alla RACCOLTAdal VIVAIO alla RACCOLTA

BIONATURA “ informa”

La società BIONATURA informa i Coltivatori di La società BIONATURA informa i Coltivatori di pomodoro da industria che proseguirà, nell'annata pomodoro da industria che proseguirà, nell'annata 2011, l'evoluzione della linea tecnica di protezione e 2011, l'evoluzione della linea tecnica di protezione e fertilizzazione: “TOMATOfertilizzazione: “TOMATOLINELINE”, comprendente ”, comprendente fitofarmaci, nutrienti, fertilizzanti innovativi fitofarmaci, nutrienti, fertilizzanti innovativi (liquidi e granulari).(liquidi e granulari). I favorevoli riconoscimenti dei Coltivatori che I favorevoli riconoscimenti dei Coltivatori che hanno realizzato successi di campo nell’annata hanno realizzato successi di campo nell’annata appena conclusa, testimoniano gli ottimi risultati appena conclusa, testimoniano gli ottimi risultati qualitativi e produttivi conseguiti.qualitativi e produttivi conseguiti. Nuove sperimentate tecnologie, frutto della ricerca, Nuove sperimentate tecnologie, frutto della ricerca, saranno inserite nella “TOMATOsaranno inserite nella “TOMATOLINE 2011LINE 2011”.”. I Tecnici del I Tecnici del CONSORZIO AGRARIO CONSORZIO AGRARIO DIDI PIACENZAPIACENZA, specialisti della coltura, Vi , specialisti della coltura, Vi informeranno relativamente alle novità tecniche informeranno relativamente alle novità tecniche per la realizzazione dell’obiettivo:per la realizzazione dell’obiettivo:

PIÙPIÙ PRODUZIONEPRODUZIONE PIÙ PIÙ BRIXBRIX MENOMENO SCARTOSCARTO

= MAGGIOR PROFITTO= MAGGIOR PROFITTO

Consorzio Agrar io Provinciale di PiacenzaConsorzio Agrar io Provinciale di Piacenza

BIONATURA S.r.l. Tecnologie innovative per la nutrizione vegetaleBIONATURA S.r.l. Tecnologie innovative per la nutrizione vegetale Via San Carlo, 2130 40059 Medicina (BO) tel. 051.6970198Via San Carlo, 2130 40059 Medicina (BO) tel. 051.6970198