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novembre - dicembre 2010 XIV - n° 5 [email protected] www.wscalea.it in terza... Da piazza Puontu, nel cuore del centro abitato di Casti- glione Cosentino, il panora- ma abbraccia insieme l'anfi- teatro "Mia Martini", il teatro "Piccolo", il polo scolastico e la residenza per anziani. Tut- te tracce di «una buona am- ministrazione» che il sindaco Antonio Russo (nella foto) vorrebbe fosse esportata co- me modello «per contrasta- COMUNI A CONFRONTO IL MODELLO E IL NON MODELLO di M. F. e G. E. M. SI ASPETTA IL “MIRACOLO” ECONOMICO di ERCOLE SERRA in quattordicesima... SPETTACOLI 100 splendide ragazze per scegliere “La Bella d'Italia” VINCE LA BELLISSIMA VIRGINIA SALDAMARCO di SARA SILVESTRI in sesta... stato, al sindaco e alla maggioranza, alcuni pre- sunti “inganni” a proposito dei celati conti comu- nali che, da otto mesi, stanno tenendo in fibrilla- zione l’intera popolazione, paradossalmente muta e quasi rassegnata, di fronte alle ricorrenti voci di un possibile dissesto finanziario. Sono ormai trascorsi quasi otto mesi da quando si è insidiata la nuova Amministrazione comuna- le di Scalea con Pasquale Basile sindaco, ma, fra altri pressanti problemi, ad oggi non risolti, ap- pare come un “macigno” la situazione finanziaria del nostro Comune che, infatti, sembra sia carat- terizzata da un notevole e, forse, insuperabile deficit ereditato dalla precedente Amministra- zione. Al riguardo, negli ambienti politici ed economici della Città corrono voci non affatto confortevoli che, sebbene non siano supportate da situazioni e fatti accertati, potrebbero susci- tare preoccupazione e perplessità nell'opinione pubblica. Il nostro mestiere ci induce a racco- gliere, con le dovute riserve e precauzioni, an- che queste comunicazioni sociali. Quindi ritenia- mo che la nuova Amministrazione comunale debba prodigarsi a fornire, pubblicamente e nel più breve termine possibile, tutte le notizie più particolareggiate riguardanti lo stato finanziario, economico e patrimoniale del Comune alla data del 31 dicembre 2009 (compreso il periodo che va dall'1 gennaio 2010 al 31 marzo 2010) deri- vato dalla gestione dell'ex sindaco Mario. Intan- to sarebbe opportuno convocare una conferen- za stampa per fornire, in merito a questo problema, notizie certe ed approfondite che possano tranquillizzare la cittadinanza senza menzogne e sotterfuggi. A nostro avviso non sembra più possibile recepire lamentele riferite alla scarsità di fondi che causerebbe il blocco di iniziative e programmi con conseguente impasse L’INIZIO DELLA FINE Consiglio comunale del 16 novembre…bisognerà andare fino in fondo! Pesanti accuse all'indirizzo dell'esecutivo Basile Si è discusso anche degli aumenti (ben 40%) per acqua, fognatura e spazzatura di N ANDO MANCO Finalmente gli scaleoti hanno avuto la possibilità di assistere ad un consiglio comunale vero e interes- sante, di uno spessore politico-amministrativo che non si registrava da tempo. A turno, Mauro Campilongo, Sandro Bergamo, Gennaro Licursi e tutti gli altri che compongono la squadra di opposizione, finalmente coesa e in sin- tonia sugli spinosi argomenti trattati, hanno conte- Il modello Castiglione Cosentino re, con l'esempio di tanti altri piccoli municipi co- me il nostro, il declino che vive il Paese». Grandissimo successo di pubblico e di critica per l'attesa finale della 29sima edizione del concorso “La Bella d'I- talia”, svoltasi come da programma, nell'incan- tevole scenario del garden del Santa Cate- rina di Scalea. Le circa 100 ragazze, 95 per l'esattezza, provenien- ti da tutte le regioni italiane, sono giunte a Scalea con una setti- mana di anticipo, per le prove dei costumi, dei balletti e delle sfi- late di moda, per dare il meglio nel meravi- glioso spettacolo che ha avuto luogo, in un'atmosfera a dir po- co magica, tra la scali- nata e la lunga pedana creata nella piscina grande. In questo con- testo, la struttura del villaggio del Santa Ca- terina è stata ancora una volta la degna protagonista, insieme nell'azione amministrativa. A questo punto, un suggerimento disinteressato: bisognerebbe es- sere più determinati nell'adottare i provvedi- menti necessari ed urgenti per poter eliminare l'eventuale deficit, ricorrendo, ad esempio, con la collaborazione di un apposito team, alla ge- stione diretta dell'ICI (unica cospicua fonte di entrata tributaria dei comuni), sia nella fase di accertamento della base imponibile e sia in quella della riscossione. Si parla anche di un'e- ventuale dichiarazione di dissesto finanziario, in seconda... Nel giornale... Un inutile serpentone d’asfalto La tarsu e i suoi mille interrogativi L’angolo ottuso e le segnalazioni Vorrei la pelle nera L’importante ruolo delle parafarmacie Salute: Siamo ciò che mangiamo I divieti pazzi di alcuni sindaci Grotta del Romito: Novità importanti Sport/Calcio: Rendimento altale- nante dei biancostellati

Diogene Novembre2010

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il giornale di scalea il nuovo diogenemoderno di Nando Manco. Gionale locale d'informazione di carattere generale. Politica, attualità, spettacolo e cultura.

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novembre - dicembre 2010XIV - n° [email protected] www.wscalea.it

in terza...

Da piazza Puontu, nel cuoredel centro abitato di Casti-glione Cosentino, il panora-ma abbraccia insieme l'anfi-teatro "Mia Martini", il teatro"Piccolo", il polo scolastico ela residenza per anziani. Tut-te tracce di «una buona am-ministrazione» che il sindacoAntonio Russo (nella foto)vorrebbe fosse esportata co-me modello «per contrasta-

COMUNI A CONFRONTO

IL MODELLO EIL NON MODELLO

di M. F. e G. E. M.

SI ASPETTA IL “MIRACOLO” ECONOMICOdi ERCOLE SERRA

in quattordicesima...

SPETTACOLI100 splendide ragazze perscegliere “La Bella d'Italia”VINCE LA BELLISSIMA

VIRGINIA SALDAMARCOdi SARA SILVESTRI

in sesta...

stato, al sindaco e alla maggioranza, alcuni pre-sunti “inganni” a proposito dei celati conti comu-nali che, da otto mesi, stanno tenendo in fibrilla-zione l’intera popolazione, paradossalmente mutae quasi rassegnata, di fronte alle ricorrenti voci diun possibile dissesto finanziario.

Sono ormai trascorsi quasi otto mesi da quandosi è insidiata la nuova Amministrazione comuna-le di Scalea con Pasquale Basile sindaco, ma, fraaltri pressanti problemi, ad oggi non risolti, ap-pare come un “macigno” la situazione finanziariadel nostro Comune che, infatti, sembra sia carat-terizzata da un notevole e, forse, insuperabiledeficit ereditato dalla precedente Amministra-zione. Al riguardo, negli ambienti politici edeconomici della Città corrono voci non affattoconfortevoli che, sebbene non siano supportateda situazioni e fatti accertati, potrebbero susci-tare preoccupazione e perplessità nell'opinionepubblica. Il nostro mestiere ci induce a racco-gliere, con le dovute riserve e precauzioni, an-che queste comunicazioni sociali. Quindi ritenia-mo che la nuova Amministrazione comunaledebba prodigarsi a fornire, pubblicamente e nelpiù breve termine possibile, tutte le notizie piùparticolareggiate riguardanti lo stato finanziario,economico e patrimoniale del Comune alla datadel 31 dicembre 2009 (compreso il periodo cheva dall'1 gennaio 2010 al 31 marzo 2010) deri-vato dalla gestione dell'ex sindaco Mario. Intan-to sarebbe opportuno convocare una conferen-za stampa per fornire, in merito a questoproblema, notizie certe ed approfondite chepossano tranquillizzare la cittadinanza senzamenzogne e sotterfuggi. A nostro avviso nonsembra più possibile recepire lamentele riferitealla scarsità di fondi che causerebbe il blocco diiniziative e programmi con conseguente impasse

L’INIZIO DELLA FINE Consiglio comunale del 16 novembre…bisognerà andare fino in fondo!

Pesanti accuse all'indirizzo dell'esecutivo BasileSi è discusso anche degli aumenti (ben 40%) per acqua, fognatura e spazzatura

di NANDO MANCO

Finalmente gli scaleoti hanno avuto la possibilità diassistere ad un consiglio comunale vero e interes-sante, di uno spessore politico-amministrativo chenon si registrava da tempo. A turno, Mauro Campilongo, Sandro Bergamo,Gennaro Licursi e tutti gli altri che compongono lasquadra di opposizione, finalmente coesa e in sin-tonia sugli spinosi argomenti trattati, hanno conte-

Il modello Castiglione Cosentino

re, con l'esempio di tanti altri piccoli municipi co-me il nostro, il declino che vive il Paese».

Grandissimo successodi pubblico e di criticaper l'attesa finale della29sima edizione delconcorso “La Bella d'I-talia”, svoltasi come daprogramma, nell'incan-tevole scenario delgarden del Santa Cate-rina di Scalea. Le circa100 ragazze, 95 perl'esattezza, provenien-ti da tutte le regioniitaliane, sono giunte aScalea con una setti-mana di anticipo, perle prove dei costumi,dei balletti e delle sfi-late di moda, per dareil meglio nel meravi-glioso spettacolo cheha avuto luogo, inun'atmosfera a dir po-co magica, tra la scali-nata e la lunga pedanacreata nella piscinagrande. In questo con-testo, la struttura delvillaggio del Santa Ca-terina è stata ancorauna volta la degnaprotagonista, insieme

nell'azione amministrativa. A questo punto, unsuggerimento disinteressato: bisognerebbe es-sere più determinati nell'adottare i provvedi-menti necessari ed urgenti per poter eliminarel'eventuale deficit, ricorrendo, ad esempio, conla collaborazione di un apposito team, alla ge-stione diretta dell'ICI (unica cospicua fonte dientrata tributaria dei comuni), sia nella fase diaccertamento della base imponibile e sia inquella della riscossione. Si parla anche di un'e-ventuale dichiarazione di dissesto finanziario,

in seconda...

Nel giornale...Un inutile serpentone d’asfalto

La tarsu e i suoi mille interrogativi

L’angolo ottuso e le segnalazioni

Vorrei la pelle nera

L’importante ruolo delle parafarmacie

Salute: Siamo ciò che mangiamo

I divieti pazzi di alcuni sindaci

Grotta del Romito: Novità importanti

Sport/Calcio: Rendimento altale-

nante dei biancostellati

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...dalla prima

2 ❏ Primo Piano novembre - dicembre 2010

Una popolazione quasi in ginocchio, negli ultimitempi, ha incassato colpi…violenti, rappresentatidagli aumenti di scuolabus, refezione scolastica edi altri servizi primari, come acqua, fogna e spaz-zatura, lievitati di botto del 40%! Come hanno ricordato i navigati capigruppo, unfatto del genere, nella storia di Scalea, non si eramai verificato: in passato, se qualche ritocco suitributi doveva avvenire, prima di agire si riflettevae si dibatteva un milione di volte, per comunicaree far accettare dalla cittadinanza gli zero virgolazero di aumento che pesavano veramente poconelle tasche degli scaleoti. All’arrivo delle ultimecartelle esattoriali, la gente, registrando i tributiquasi raddoppiati, è rimasta incredula ed impietri-ta di fronte a tanto aumento, oltretutto in un pe-riodo di crisi terribile, con molte famiglie che sten-tano a comprare anche il…chilo di pane!Parlavamo quasi di terrorismo psicologico nei con-fronti di una popolazione attonita, che ha pauradi muovere (pur e se lo possiede) anche un cen-tesimo, per poi regalare, come ha tuonato il con-sigliere Palmiro Manco, 10.000 euro a tre dipen-denti dell’ufficio tecnico comunale, giàprofumatamente “pagati”, solo per redigere “unavariante al piano spiaggia”! Con questo andazzo,chi avrà il coraggio di investire un euro nel territo-rio di Scalea? Certo, assistendo all’ultimo consi-glio, ha fatto rabbia vedere, sui banchi dell’op-posizione, il meglio, politicamente parlando,che la città del Caloprese, cara al grande prof.Attilio Pepe, avrebbe potuto avere alla guida cit-tadina che, in un momento di gravissima con-giuntura economica e di grave disagio, forse,avrebbe potuto cambiare, e se non altro miglio-rare, le sorti di Scalea e della sua gente. Se solo, i vari Licursi, Bergamo e Campilongo, aves-sero trovato l’amalgama e messe da parte certesmanie di primeggiare, oggi, probabilmente,avremmo potuto parlare di un’altra Scalea, diun’altra amministrazione comunale e di…altri ar-gomenti! Non si può occupare la poltrona di pri-mo cittadino per procedere a colpi di proclami, inmodo secco e senza contraddittorio e chi fa poli-tica dovrebbe sapere che non si può evocare, adogni attacco, lo spauracchio della Procura dellaRepubblica, senza analizzare certe situazioni esenza rendersi conto dei momenti delicati che stavivendo tanta povera gente che non sa più a chesanto votarsi per far fronte alle scadenze semprepiù esose. In 50 anni, del e sul Comune di Scalea abbiamodetto di tutto ma non, certamente, di non esserestato sempre dalla parte della gente, specie neimomenti difficili. Al decano, ex assessore e oggiconsigliere, Gennaro Licursi, all’ex deputato ed exsindaco Sandro Bergamo, all’ex assessore e vice-sindaco Mauro Campilongo e agli altri validissimiuomini che compongono il gruppo di opposizio-ne, si può solo far giungere un accorato appello:continuate a mantenere le posizioni espresse e adessere uniti perché, mai come adesso, c’è un gran-de bisogno di esperienza, di proposte oculate e,soprattutto, di controllo e, se il caso lo richiede,di sferzate. Scalea va riportata sui binari di un confronto poli-tico vero: bisogna entrare nelle case di tutti e farsentire la vostra voce ed il vostro pensiero, nonsolo attraverso gli organi di stampa, ma scenden-do in piazza, coinvolgendo giovani, adulti ed an-ziani perché la nostra cittadina non può essere la-sciata alla deriva, in un mare pieno di insidie dovenon si vede via di uscita. Non nascondiamo, nellasabbia, la testa come lo struzzo ma facciamo sen-tire apertamente i nostri disagi, i nostri rimproveri,le nostre accuse, le nostre istanze e le nostreaspettative a chi è stato preposto a dirigere il go-verno locale. Se questo trend negativo troverà mai vie d’uscita,con il nostro giornale saremo i primi a darne attoa chi amministra ma se le cose, invece, prosegui-ranno in questo modo saremo, senza ombra didubbio, i più feroci e irriducibili giudici. L’ex vice-sindaco Mauro Campilongo, durante il suo accora-to intervento, di 35 minuti, ha illustrato ampia-mente e spiegato alcune anomalie accadute tra il2006 e il 2009: “toccato duro”, l’assessore DeRosa, nel corso del rovente consiglio, ha cambia-to colore e mosso la testa verso il basso, per duevolte, senza mai replicare o smentire.«Voglio precisare, nello specifico, di una delibe-

ra che porta la data del 30 settembre 2006, in cuifu votato un mutuo di 500mila euro per il rifaci-mento di strade, piazze e marciapiedi della città.Questa delibera che fu votata all’unanimità (mi-noranza compresa) presentava, però, due graviirregolarità. La prima era palese in quanto nonappariva l’elenco dei lavori che dovevano essereeseguiti. Firmammo, noi della maggioranza, unassegno in bianco in favore dell’assessore ai la-vori pubblici Raffaele De Rosa dicendogli: eccotieni e fanne quello che vuoi».«Nel chiuso del tuo ufficio decidi come muover-ti e quali opere realizzare. Questa era la primastortura visibile della delibera che venne chiusain un cassetto e messa in naftalina da De Rosa,per essere ripresa, poi, solo nel mese di apriledel 2009, tre anni dopo per chiedere all’interaassise l’approvazione del bilancio di previsione,facendo una forzatura sui tempi. Infatti, in data23 aprile 2009, il consiglio comunale di Scaleaapprovò il bilancio di previsione che serviva allacassa depositi e prestiti per poter erogare quei500mila euro che sarebbero serviti al De Rosaper metterlo nelle condizioni di dare inizio ai la-vori che lui riteneva opportuno realizzare, fina-lizzando la sua attività, più che all’interesse pub-blico, alle sue esigenze elettoralistiche. Tral’altro, di questo importo, è dato sapere solo delmarciapiede di via Lido e dell’asfalto in via FiumeLao, nei pressi della Caserma dei Vigili del Fuoco.E gli altri soldi? Alla luce di quanto esplicitato,io non votai quel bilancio di previsione del 23aprile 2009 perché, come ebbi modo di spiega-re al consiglio, non avevo avuto modo, da asses-sore al bilancio, di presentare quel bilancio, inquanto, già ai primi mesi del 2009, avevo notatodelle avvisaglie molto, molto gravi, molto preci-se e molto concordanti circa l’insolvibilità dellaTributi Italia S.p.A.”. Per cui spiegai, ai miei col-leghi assessori e consiglieri, cosa dovevamo pre-vedere in entrata. Tra l’altro, questo assolutoinadempimento contrattuale, era accompagnatoda due lettere in cui la “Tributi Italia”, e questofu riconosciuto anche dall’allora sindaco MarioRusso che apprezzò questa mia osservazione,come società di riscossione, aveva accertato 13milioni di euro. Stranamente, questo fatto inve-ce di tranquillizzarci, perché evidenziava che ilcomune aveva teoricamente 13 milioni di creditida riscuotere, paradossalmente, ci buttò nellosconforto più totale al pensiero che la “TributiItalia”, per ottenere un finanziamento con quel-la carta che si sommava ai mancati incassi dove-va recarsi presso una banca. A questo punto dis-si che, a queste condizioni, non era il caso diapprovare il bilancio di previsione, ma De Rosavolle fare a tutti i costi la forzatura, in anticipoanche sui tempi, nonostante ci fosse spazio finoal 30 giugno 2009 per la presentazione».Il decano della politica locale ed ex presidentedel consiglio, Gennaro Licursi ha fatto la cronisto-ria dei sindaci che si sono avvicendati al comunedi Scalea dal 1960, partendo dal compianto e benvoluto Dario Bergamo, elencando le professionisvolte da ognuno di loro, per arrivare ai giorni no-stri, all’attuale sindaco, al quale ha chiesto se erapossibile conoscere il tipo di lavoro da lui svolto:ma la domanda non ha avuto risposta.Licursi, al termine del lunghissimo consiglio, ha di-chiarato: «Ho visto un sindaco spaesato. Lo dicocon rammarico. So che bisogna rispettare, inquesti casi, la volontà popolare. Però, da comeha condotto il consiglio comunale, dovrebbeprendere coscienza e fare un regalo ai cittadinidi Scalea e andare a casa per il bene di tutti.L’appello lo voglio estendere anche ai tanti gio-vani presenti in maggioranza. Un sindaco che hatenuto sulla corda la popolazione per circa ottomesi facendo credere di essere sull’orlo del dis-sesto finanziario per poi arrivare in consiglio adapprovare un conto consuntivo con un avanzo di52mila euro, spiegando che la cassa è una cosaed il bilancio un’altra: una confusione totale. Macosa ci azzecca Basile con Scalea e la politica?Quando un sindaco non riesce a parlare di futu-ro, di sviluppo, di territorio, di viabilità, di sicu-rezza stradale e di iniziative e idee che si distac-chino dalla mortificante “borsa lavoro”, nonpotrà mai risolvere i problemi delle famiglie».L’ex deputato ed ex sindaco Sandro Bergamo nonha perso l’occasione per sottolineare le scorret-

tezze ed il non rispetto delle regole e delle leggida parte di Basile, accusato di aver fatto ostruzio-nismo gratuito per decidersi a convocare un con-siglio, richiesto dal gruppo “Scalea libera” dal 12ottobre scorso, per una interrogazione riguardan-te la società Alto Tirreno ed il “piano spiaggia”. Altre accuse sono state indirizzate alla consigliereRiccetti, accusata di non aver mosso un dito perl’ospedale di Praia a Mare che rischia di vederchiusi altri importanti reparti specialistici.Tornando su Basile, Sandro Bergamo ha parlato diterrorismo psicologico seminato incautamente dalneosindaco in questi mesi: non si può, secondol’ex deputato, porre in essere una gestione allegrae nello stesso tempo aumentare le tasse e far ca-dere le colpe su chi l’ha preceduto, e messo sulpiedistallo, per poi dire: «abbiamoscherzato…approviamo tutto!». «Durante il consiglio, il primo cittadino si è tro-vato in evidente difficoltà. Con il suo atteggia-mento ha mostrato i propri limiti politici, in uncomune che meriterebbe ben altro. Però, nono-stante tutto, cercheremo di spingere l’ammini-strazione Basile a stare attenta su ogni delibera,sperando, oltretutto, che ci sia più ampia demo-crazia e il coinvolgimento di tutti. Logicamente, vigileremo nell’interesse colletti-vo, sul gruppo capitanato da Basile: Scalea è unpatrimonio troppo importante per essere incau-tamente lasciato in balia di questa tempesta dimare!».

La risposta di Basile«Chi ci conosce - ha affermato Basile - sa bene chenoi siamo abituati a fare un lavoro silenzioso e chesiamo coesi tra noi con uno spirito di squadra cheva avanti senza curare questo tipo di insinuazio-ni».I tre capigruppo dell’opposizione - ha detto il sin-daco di Scalea - altro non hanno fatto che mette-re insieme un cocktail di offese e falsità, frasi sen-za senso e contraddittorie, il cui unico scopo eraquello di colpire l’amministrazione, tutto questoapprofittando della nostra disponibilità e tolleran-za sulle quali mi tocca fare autocritica».Basile ha confermato l’attività della maggioranzaevidenziando il lavoro compiuto dal consigliereFranco Di Giorno, con delega al Bilancio.«Ciò che ha fatto Di Giorno in otto mesi - ha det-to Basile - non è stato fatto in cinque anni».Per valutare concretamente le frasi di Basile, ilpopolo scaleota dovrà avere la pazienza diaspettare e, nel frattempo, prendere in prestitodue antiche frasi: “Chi vivrà vedrà” e “Se son fio-ri fioriranno”. p (N.M.)

Pesanti accuse all'indirizzo dell'esecutivo Basile

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novembre - dicembre 2010 Primo Piano ❏ 3...dalla prima

IL MODELLO E IL NON MODELLOIl modello Castiglione CosentinoNel "modello Castiglione" rientrano una gestioneoculata dei conti, una particolare attenzione aiservizi minimi essenziali, l'interesse per le operepubbliche. Il risultato? Un comune di tremila abi-tanti, cresciuto di mille negli ultimi venti anni, chesi candida a diventare centro residenziale a servi-zio delle vicine aree: urbana e universitaria.Russo è sindaco di Castiglione dal 2004 e per luiè in corso il secondo mandato. La nostra chiac-chierata inizia proprio da piazza Puontu. Da qui,affacciandosi, si vede l'anfiteatro all'aperto da2.500 posti «che stiamo completando - dice ilsindaco - con la rea-lizzazione della stra-da d'accesso e i lavo-ri di consolidamentoper un totale di 600mila euro». Dallapiazze c'è l'accesso al"Piccolo", «il nostrogioiello», un teatro alcoperto da 300 posti.La prima sala in cui cisi imbatte, entrandonel "Piccolo" e scen-dendo le scale, «di-venterà un museo eospiterà alcune ope-re che vi saranno tra-sferite dall'artista Sirio Ferri, che ha vissuto quiper vent'anni e ha disposto una donazione in fa-vore del nostro Comune». Più giù c'è la sala tea-tro. Alcuni piccoli ritocchi e sarà completa: clima-tizzazione, insonorizzazione, strumentazioneaudio e video: «Ospiterà le nostre manifestazio-ni più importanti, ma sarà a disposizione - spie-ga Russo - delle scuole e sarà usato come labo-ratorio per le compagnie teatrali, chemetteranno in scena qui, prima di portarle nel-l'area urbana, le proprie opere». Di nuovo inpiazza, il sindaco mostra uno scorcio del centrostorico, con le facciate rifatte grazie ai contributiche l'Amministrazione eroga da anni. Più in là sivede il polo scolastico: «Siamo uno dei primi Co-muni - sottolinea Russo - ad aver investito sullasicurezza degli edifici scolastici. Sono opereche non si vedono, ma che, a mio avviso, un'Am-ministrazione deve garantire. Così come sono"invisibili" i lavori per il consolidamento di loca-lità Costere, realizzati per ridurre il rischio idro-geologico e costati 400 mila euro. Oppure leopere di urbanizzazione, 1 milione 50 mila euro,per i sottoservizi, il rifacimento delle reti, maanche illuminazione e marciapiedi. E sono incorso i lavori di metanizzazione».Ma ci sono anche le opere "visibili" e non sonosolo i due teatri. Il Comune sta completando la pi-scina a fini riabilitativi (350 mila euro) e da tre me-si sono in corso i lavori per l'ufficio dell'Energia edell'Ambiente: «Servirà a valorizzare le "ener-gie", intese come associazioni e giovani, ma so-prattutto - spiega il sindaco - presenterà una se-rie di innovazioni dal punto di vista dell'utilizzodelle energie ecocompatibili. Prevede un cen-tro per la raccolta dell'acqua piovana e il suoriutilizzo per annaffiare ad esempio il verde,pannelli solari e termici, ventilazione naturale».C'è poi il welfare. Dalla piazza si nota una delledue residenze per anziani, ciascuna da sessantaposti, che si trovano a Castiglione, Comune cheospita da anni anche il centro del Delfino. «Undato che voglio sottolineare: ci siamo da sem-pre distinti per i servizi sociali. All'interno dellastruttura comunale abbiamo attivato un puntoprelievo, il centro sanitario, facciamo gli esamiPt, da anni e con personale nostro. Offriamo

servizi di prima qualità alla nostra cittadinanza ea quella dei Comuni limitrofi. Siamo stati il pri-mo Comune ad avere attivato il Centro unico diprenotazione, collegato all'azienda sanitaria eal poliambulatorio del distretto di Rende. Dainostri uffici, con personale Lsu, gestiamo anchela riscossione del ticket. Stiamo costruendo pu-re il centro sanitario - continua il sindaco - quin-di credo che riusciremo a trasferire qui qualchevisita specialistica».Tanti progetti e tanti lavori, ma con quali risorse?In molti casi si tratta di fondi regionali e Por, ma ilComune di Castiglione sta iniziando anche ad in-vestire con risorse proprie e mutui della Cassa de-

positi e prestiti. «Noiabbiamo sempre adot-tato una politica ac-corta delle entrate. Dasempre procediamo al-la riscossione autono-ma e in tempo reale. LaTarsu del 2010 adesempio l'abbiamo giàriscossa. E poi - rac-conta Russo - siamosempre stati attenti al-l'utilizzo delle risorse,come si fa nelle fami-glie contadine, e oggipossiamo investire.Nel 2010 abbiamo av-viato opere per un mi-

lione di euro con risorse nostre e mutui. E pen-si che Castiglione, considerata la sua bassaspesa storica, riceve dallo Stato la metà dei tra-sferimenti destinati a Comuni delle stesse di-mensioni. Nonostante questo riusciamo a farfronte alla spesa corrente e a investire. Sonoaspetti sui quali riflettere. La scorsa settimanaabbiamo incontrato la Corte dei Conti. Di frontealle notizie che abbiamo portato - mai debitifuori bilancio, mai anticipazione di cassa, neppu-re un euro di spese di rappresentanza e di mis-sione - ci è stato detto: allora siete un lembo diSvizzera». A proposito di Svizzera, proviamo adaprire il capitolo rifiuti. La risposta? «La raccoltala facciamo da noi. Gli uffici stanno predispo-nendo anche l'acquisto di un mezzo per la rac-colta differenziata. Non appena ci diranno dovepotremo scaricare l'umido, inizieremo una rac-colta porta a porta massiccia, anche dei rifiutiindifferenziati. Insomma, elimineremo i casso-netti. Tutto - sottolinea orgoglioso Russo - conpersonale del Comune».Uno dei segreti di Castiglione starebbe qui, nelpersonale. «È una risorsa fondamentale. Puoiavere mille idee ma se il personale non è valo-rizzato e incentivato non fai nulla. Pensi chedue anni e mezzo fa - continua Russo - abbiamostabilizzato 16 precari: avevamo avuto fino aquel momento appena 9 dipendenti di ruolo.Poi collaborano con noi Lsu, Lpu, lavoratori cheerano in mobilità da amministrazioni pubblichema anche da aziende private».L'unica annotazione amara per il sindaco riguardala politica. «Qui abbiamo due gruppi di mino-ranza, ma con uno di questi, il Pd, non riuscia-mo a dialogare. Dicono no a prescindere. Hannobocciato anche la variazione di bilancio per l'in-serimento di 180 mila euro in entrata di fondiPor per una strada rurale e uno scuolabus. Soldiin entrata! Per me, che sono sindaco di un'Am-ministrazione socialista e che ho sempre soste-nuto il centrosinistra, è una sofferenza. Speroche le cose cambino - conclude Russo - perchéin questo momento il Paese ha bisogno di unmaggior senso di responsabilità». (dal Quotidianodell’1 nov. 2010). p (M. F.)

Il non modello ScaleaPer Scalea possiamo parlare di un processo inver-so: dopo i fasti, vissuti fino a qualche decennio fa,per la città del Caloprese è iniziata ed è in corsouna fase stagnante e di declino. La frase “dolcepaese”, coniugata negli anni ’60 dal prof. AttilioPepe, per meglio rendere l’idea di un luogo ac-cogliente, ricco di storia e di bellezze naturali, inforte fermento culturale ed economico, può es-sere eliminata, in una fase storica in cui la comu-nità si ritrova in cerca delle proprie radici cheperò non riesce più a ritrovare. A tutto ciò, dob-biamo aggiungere tante scelte politico-ammini-strative sbagliate che, spesso, hanno diviso il po-polo scaleota. Il comune di Scalea, fino aldicembre 2005, a differenza di altri comuni vici-niori, non era mai stato commissariato ed era sta-to gestito, nel bene e nel male, da amministrazio-ni stabili che avevano, sistematicamente, semprecompletato il mandato popolare. Stranamente,da quell’anno, per la nostra città non c’è stata piùpace ed oculata guida politica: sono iniziate e se-guite frammentazioni, surroghe e rimpasti di ognitipo e, nella bagarre, Scalea è precipitata, ineso-rabilmente, sempre più in basso.In questo turbolento e disgraziato periodo è sta-to creato un “non modello Scalea”. Spesso si èfatto…tanto senza avere la minima convinzione diquello che si stava mettendo in atto. Rifacendocia ciò che sta succedendo, anche di positivo, in al-cuni paesi del Cosentino, come Castiglione, epensando a quanto di buono e interessante ab-biamo avuto tra le mani, dovremmo solo…sparar-ci (metaforicamente). Si sa che la fortuna bussasolo una volta e noi non ce ne siamo forse resiconto. Altre cittadine, al contrario, la fortuna se lasono creata con sacrifici, lavoro e lungimiranza.Se la sopra citata località cosentina si candida adiventare centro residenziale, a servizio delle vici-ne aree urbane, Scalea, in un certo periodo stori-co, sembrava candidata ad essere il polo turisticopiù importante della costa, ma qualcosa si è in-ceppato. A prescindere dalla nomea di localitàbalneare di massa, elementi diversi, come il caosagostano, legato alle troppe presenze, ai proble-mi di viabilità e ai tanti disservizi, hanno generatomalumore e malcontento tra i villeggianti e gioca-to, conseguentemente, a sfavore del buon nomedella città. Il carismatico Mario Russo poteva esse-re un grande sindaco ma forse si è smarrito nelmare dei consensi ricevuti che, spesso, gli hannofatto perdere i lumi della ragione e l’obiettivo pri-mario che doveva essere quello di ben ammini-strare Scalea senza ambire ad altro. Mantenendofede all’impegno assunto con la città, il resto sa-rebbe venuto in automatico.Troppi e immotivati avvicendamenti nelle sue dueamministrazioni, troppe teste tagliate e giochiperversi hanno portato i “suoi uomini” a sbranarsitra loro, deludendo e mortificando, fortemente,la volontà popolare che si era determinata e fida-ta di quelle coalizioni. Risale a pochi mesi fa la suauscita dalla scena politica (gli resta ancora l’ultimapostazione come consigliere di minoranza allaProvincia, troppo riduttiva per un “politico di raz-za”) che ha coinciso con l’errore gravissimo dinon aver saputo scegliere un successore prove-niente dalla base o dai “gruppi supporter” chehanno ruotato, dal 2000 al 2010, “nell’orbita Rus-so”. Ancora una volta, Mario Russo ha voluto pe-

in quarta...

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4 ❏ Primo Piano novembre - dicembre 2010

IL MODELLO E IL NON MODELLO...dalla terza

scare…e giocare su più tavoli, scegliendo, comead una roulette russa, il suo successore. Richiamando il modello Castiglione, il sindaco An-tonio Russo ha rifatto le facciate del centro stori-co: Scalea, dopo aver speso una cifra ragguarde-vole per il piano colore, non sta mostrando, inproposito, nessuna miglioria degna di nota. Inol-tre, forse, è l’unico comune della Calabria chenon è riuscito a mettere in piedi i ruderi del suocastello normanno che si trova nell’abbandonopiù totale, mentre il Palazzo dei Principi è fermoal primo intervento risalente agli anni ’80. Ancora,tra indifferenza e lassismo, si rischia di perderel’antiquarium di Torre Cimalonga, troppo angustoe insufficiente per ospitare i tanti reperti e i tantivisitatori che, nonostante tutto, non rinunciano alasciare una firma nel registro delle presenze. Pernon parlare dei bellissimi affreschi bizantini che sitrovano all’interno dello “Spedale”, la prima chie-sa cristiana di Scalea, che nel 1965 fu oggetto diun’ampia opera di pulizia e restauro a spese del-

l’artista Gennaro Serra, il quale, nel 1976, diedeimpulso all’inizio dei lavori di consolidamento e dicopertura. A quasi 35 anni da quell’intervento,per il completo disinteresse delle amministrazionicomunali e della Soprintendenza di Cosenza, nonè stato ancora possibile ottenere un altro finan-ziamento per completare i lavori e riportare allaluce gli altri strati di affreschi che, come gli attuali,incanterebbero, ulteriormente, anche il visitatorepiù distratto.Il sindaco di Castiglione può vantare di aver rea-lizzato, oltre al “Piccolo”, un museo-teatro coper-to da 300 posti, un vero gioiello, un anfiteatro al-l’aperto da 2.500 posti: Scalea non possiedeneanche un cinema. Un passo indietro anche inquesto campo, se si pensa che fino agli inizi deglianni ’70 ne possedeva due.Il comune di Castiglione sta completando i lavoriper una piscina riabilitativa…quella di Scalea, ulti-mata da quasi due anni, rischia di rimanere un’o-pera morta. Mentre a Scalea la gestione delle cas-se comunali e della raccolta dei tributi(nonostante l’aumento spropositato della discus-sa Tarsu e di altri servizi) ha portato l’Ente sull’or-lo del dissesto finanziario, a Castiglione è stataadottata una politica delle entrate accorta e unaloro gestione attenta che ha consentito il reinve-stimento delle risorse. L’amministrazione comuna-le di Castiglione può inoltre vantare di non averemai portato debiti fuori bilancio e di non esseremai ricorsa né ad anticipazioni di cassa né a spe-se di rappresentanza e di missione. La cittadina sipresenta pulita e ordinata. La raccolta dei rifiutiviene fatta direttamente dal comune e si sta pro-cedendo ad acquistare un mezzo per la differen-ziata. Inoltre ci si sta organizzando per eliminare icassonetti. Fino a qualche anno fa, anche Scalea provvedevaalla raccolta dei rifiuti con mezzi e dipendentipropri. Stesso discorso vale per i tributi. Con unapianta organica allargata a dismisura, il ricorso co-stosissimi ai servizi esterni è stato un vero dannoper l’amministrazione e, soprattutto, per i cittadi-ni. Il segreto del successo di Castiglione, fa sape-re il suo primo cittadino, è nella gestione del per-sonale: una risorsa vera e fondamentale. Puoiavere mille idee ma se il personale non è valoriz-zato, motivato e incentivato…fai nulla. Queste af-fermazioni riportano alla mente il vecchio munici-pio di via Roma, quando le cose funzionavanoperfettamente ed il ristretto personale, guidatodal severo ma capace segretario De Luna, lavora-va sodo, in modo coeso, con coscienza e con ilmassimo impegno. Con le assunzioni a catena difine anni ‘90, il gruppo dei dipendenti è diventa-to sempre più eterogeneo e negli uffici, ora piùche mai, regna il marasma e si rema controcorren-te giocando a…scarica barile!

...dalla prima

Tornando alle opere visibili, c’è da dire che Scaleanon riesce ancora a trovare una soluzione per ilfatiscente fabbricato del mercato coperto! Non siabbatte, non si ristruttura e non si prova a cam-biarne la destinazione d’uso. Stesso discorso valeper la pista di pattinaggio. Inoltre attendono ri-sposte i sottopassi di via Lido, via Cupìdo (l’im-portante tratto che sbocca a senso unico in viaCampanella), via B.V. del Carmelo, l’utile ponticel-lo mancante da troppo tempo sul canale dellaMarina, la pavimentazione esterna con la relativarecinzione e cancello del museo del bambino, lerotonde ed altre piccole e medie opere. Non siparla più del ventilato spostamento dell’Agip, del-l’allungamento del percorso pedonalizzato e del-le previste bretelle che dovevano essere realizza-te a sud e a nord di piazza Caloprese, mentrenulla si è mosso per bonificare e ripulire l’orrendaarea parcheggio dell’Ajnella che assume semprepiù le sembianze di immondezzaio pubblico, sen-za sottovalutare lo stato precario dell’intero lun-gomare, fermo a più di 30 anni fa e che, di lungo-mare, ormai porta solo il nome. Per quantoconcerne le grandi opere, del porto e dell’aero-porto, pensiamo di poterle ormai tristemente ca-talogare nel libro della vergogna, insieme allastruttura ospedaliera, portabandiera del fallimen-to di Scalea! p (G. E. Z.)

L’arco bizantino di inestimabile valore storicoe architettonico, che si trova nel “Canale bas-so” e attraversa il vallone del Centro storico invia B.V. del Carmelo, è attualmente nascostoda una selva di arbusti e rovi quasi impenetra-bili. Come più volte suggerito, andrebbe ripor-tato alla luce con un’accurata opera di bonifi-ca.

Una rotonda ad Avezzano (L’ Aquila)

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novembre - dicembre 2010 Primo Piano ❏ 5

il porto mai partito...

LA FOTO DEL MESE

Ennesimo fallimento Scalea

AVIOSUPERFICIE:UN INUTILE SERPENTONE

D’ASFALTOdi MATTEO CAVA

L'aviosuperficie di Scalea rimane, al momento,un serpentone inutile di asfalto che non è maistato utilizzato neanche per l'atterraggio dei ca-nadair. C'è oggi la provocatoria proposta di al-cuni imprenditori che, al posto dell'aviosuperfi-cie, vedono bene una pista per la prova diautomobili, da cedere a qualche industria, ouna base per la prova ed il lancio di aerei damodellismo. È una vera cattedrale nel deserto,quella lingua d'asfalto che si estende al fiancodel fiume Lao. Probabilmente, come sosteneva-no gli ambientalisti, ormai diversi anni fa, non so-no le “piene“ del corso d'acqua, mai avvenutese non di lieve entità, a fare paura. A far pauraè l'immobilismo della classe politica regionale enazionale che dopo aver impegnato, approvan-do progetti e numeri, una parte del capitale deicittadini, ha abbandonato l'opera ignorandola,negandole anche un semplice sguardo. È la sto-ria della Calabria che non ha la capacità di ren-dere produttive le opere. Nei sogni di chi ha fat-to credere che l'aviosuperficie fosse unastruttura non solo realizzabile, ma anche utiliz-zabile, c'era un flusso di 74mila passeggeri al-l'anno. Sogni sull'atterraggio di aerei della pro-tezione civile, e altre chimere sul possibileutilizzo per il trasporto merci con lo sviluppodell'agricoltura e dell'industria conserviera. Nul-la di tutto questo. La lingua nera d'asfalto è l'e-sempio lampante della solitudine nella quale si èrelegata e si vuole relegare questa area. Una tri-ste visione. Uno dei tanti numeri zero. Nelle pre-visioni: più di mille tonnellate di trasporto mercie, si ricordi bene, almeno 95 posti di lavoro.Niente di tutto questo. Neanche il salto di qua-lità da aviosuperficie ad aeroporto. L'opera èstata usata solo nelle campagne politiche fino aquando la popolazione locale ha creduto fer-mamente nell'utilità di tale struttura. Poi, conl'andar del tempo, i cittadini si sono abituati al-la presenza della lingua d'asfalto. Oggi anche lavegetazione sembra voler nascondere una delletante vergogne sulle quali nessuno ha volutopuntare. Chi, a mente fredda, ha fatto un po' dicalcoli si è reso conto di quanto potesse essereassurda la promessa. La cifra indicata nel pro-getto di 74mila passeggeri sarebbe stata rag-giungibile con “soli” 23 aerei al giorno, precisa-mente 8.395 voli all'anno. Recentemente ilconsigliere regionale Salvatore Magarò ha inter-pellato il presidente della Regione, GiuseppeScopelliti, che viene da una città dove un aero-porto c'è ed ha anche i suoi problemi. Salvato-re Magarò ha rivolto una interrogazione al presi-dente della Giunta Regionale in meritoall’aviosuperficie di Scalea. «Si tratta - spiegavail consigliere regionale - di una struttura che go-de delle autorizzazioni Enac e possiede le ca-ratteristiche tecniche per la trasformazione adaeroporto di terza categoria. Il pieno utilizzodella struttura darebbe forte impulso all’interocomprensorio dell’alto Tirreno cosentino». Sal-vatore Magarò ha chiesto al presidente Scopel-liti quali iniziative la Regione Calabria intendeadottare. p

FORNITURA ELETTRICA,L'ENTE CAMBIA GESTOREFranco Di Giorno: «Otterremoun risparmio indicato fra il 20

ed il 25 per cento»L'Amministrazione comunale cambia gestore perla fornitura di energia elettrica e prevede un ri-sparmio che oscilla tra il 20 ed il 25% rispetto al-la quota attuale. L'iniziativa fa parte di un'attivitàposta in essere dalla stessa Amministrazione e dalconsigliere con delega al Bilancio, Franco Di Gior-no, indirizzata alla verifica di tutti i contratti esi-stenti con le società che forniscono i servizi al-l'ente. «Stiamo effettuando – ha confermato DiGiorno - ricerche di mercato per ottenere prezziinferiori a quelli praticati. Nello specifico, abbia-mo provveduto ad effettuare un contratto per lafornitura di energia elettrica con la società Eni.Una soluzione che ci permetterà di avere un ri-sparmio annuo. Il calcolo effettuato con la colla-borazione dell'azienda è di circa il 35% sullaquota riferita alla fornitura di energia per l'illumi-nazione pubblica, e del 30% sulla quota energiaper le utenze degli edifici pubblici dell'ente. Talerisparmio è dovuto – ha aggiunto Di Giorno – al-l'applicazione da parte di Eni di tre fasce sul con-sumo che avranno corrispettivi diversi in base al-l'orario. Inoltre con riferimento a ciascun mese difornitura, i corrispettivi energia applicati verranoadeguati alle fluttuazioni di un indice detto "Itec"che misura la variazione dei prezzi dei combusti-bili i cui aggiornamenti mensili sono pubblicati suiprincipali quotidiani finanziari. Otterremo, inquesto modo, una maggiore trasparenza suiprezzi applicati dal fornitore».C'è da aggiungere che l'operazione porterà aduna ottimizzazione anche dal punto di vista bu-rocratico, a partire da un minor numero di bol-lette. Il sindaco Pasquale Basile ha confermato: «Le ini-ziative in questo settore sono mirate a cercare ditirar fuori l'ente dalle secche. Otterremo certa-mente una maggiore disponibilità finanziaria, so-vuta al risparmio, con una riduzione della spesa.L'attenta opera di controllo del delegato al Bilan-cio, Franco Di Giorno, ma anche degli uffici tec-nici e degli altri componenti della maggioranza,garantirà una inversione di tendenza». p

È apprezzabile l’azione intrapresa dal sindacoBasile di rilanciare l'apertura dell’ aviosuperficiedi Scalea in un momento in cui il Governo vuo-le chiudere 24 mini aeroporti di importanti cittàa causa degli sprechi riscontrati nella loro gestio-ne. Noi gli auguriamo che questo suo coraggio-so tentativo vada in porto e nello stesso tempogli facciamo la richiesta più terrena di profonde-re lo stesso impegno per la realizzazione di uncinema-teatro comunale nella nostra città. Saràun segnale di concretezza e di discontinuità po-litica dall'Amministrazione comunale che l’hapreceduto. Noi siamo sicuri che la sua sensibilitàe caparbietà lo porteranno a buoni risultati intempi brevi perché Scalea già all’epoca dell'ulti-ma guerra mondiale registrava la presenza di duesale cinematografiche. Mai come adesso, in unperiodo di crisi economica e di valori, c'è l'esi-genza di un luogo per favorire la cultura e inver-tire la tendenza d'insensibilità verso questo set-tore da parte del governo nazionale. Il cinemaanche come punto di riferimento e di socializza-zione per i giovani che nella nostra città sonoprivi di spazi sociali e di luoghi di aggregazionepubblica. Il cinema come opportunità economi-ca, perché è risaputo che chi va al cinema spes-so si ferma con gli amici in un bar o in una piz-zeria. vChe ci sia bisogno di un cinema lotestimonia la massiccia presenza di nostri concit-tadini nelle sale viciniore, nonché il successo cheriscuote d'estate, qui a Scalea, la proiezione deifilm da parte di un operatore cinematografico lacui iniziativa andrebbe premiata riservandogli unsito migliore per la sua arena cinematografica.Noi chiediamo al Sindaco di riesaminare la pro-posta avanzata negli scorsi anni e di valutarel’opportunità di destinare a cinema-teatro co-munale, in giorni stabiliti, la sala polifunzionale.In alternativa si potrebbero prendere in consi-derazione i locali del Museo del Bambino, maga-ri con il suo affidamento in gestione, in modo dacreare, oltretutto, nuovi posti di lavoro. Ritenia-mo altamente qualificante questa eventualescelta politica perché chi investe nella culturacrea sempre ricchezza. p

UN CINE-TEATROCOMUNALE

di ANTONIO FORESTIERI

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6 ❏ Primo Piano novembre - dicembre 2010

La curiosità che ci spinge a vagare nei campi piùdisparati, questa volta, complice il desiderio dievitare qualche pagamento, ci ha portati ad in-teressarci di TARSU (Tassa per raccolta e smalti-mento rifiuti solidi urbani).L'intento era quello di cercare di capire conquale criterio viene applicata e chi ha il diritto diriscuoterla.Scopriamo che i Comuni riscuotono la tassa conl'iscrizione a ruolo del tributo dovuto, quindicon l'emissione di cartelle esattoriali che posso-no essere anticipate da un avviso di pagamento,detto anche avviso bonario, che permette al cit-tadino di pagare senza i costi di notifica dellacartella e al Comune di incassare prima le som-me.I comuni non possono, comunque, incassare piùdi quanto spendano per il servizio di raccolta esmaltimento. E fin qui, tutto abbastanza normale. Le sorpresearrivano continuando ad approfondire l'argo-mento su quell’infinito strumento che è la reteInternet, dove scopriamo che l’art. 49 del D.Lgs.22 del 5 febbraio 1997, al primo comma, stabili-sce che: “La tassa per lo smaltimento dei rifiuti dicui alla sezione II del Capo XVIII del titolo III deltesto unico della finanza locale, approvato conregio decreto 14 settembre 1931, n. 1175, co-me sostituito dall’articolo 21 del Decreto delPresidente della Repubblica 10 settembre 1982,n. 915, e Legge Finanziaria 2007 ha stabilito che«il regime di prelievo relativo al servizio di rac-colta e smaltimento dei rifiuti adottato in ciascuncomune per l’anno 2006 resta invariato ancheper l’anno 2007 e per il 2008».

...dalla prima

ma fino ad oggi pare non sia incluso nell'agendadelle cose da fare.Sarebbe opportuno esaminare i requisiti di ne-cessità relativi alle spese che attualmente il Co-mune deve affrontare, decidendo di tagliarequelle che, eventualmente, possano apparireimproduttive, superflue e dispendiose. La que-stione, nel suo complesso, andrebbe affrontata,discussa e risolta con l'eventuale supporto tec-nico professionale di un pool di esperti in mate-ria di bilanci degli enti locali, per determinaredefinitivamente anche l'ammontare dei crediticerti ed esigibili e dei debiti dell'Ente. Siamoperò scettici sull'accoglimento di questi suggeri-menti disinteressati perché, nel passato, alleproposte concrete si è risposto con ingiustificatisilenzi e tanta supponenza. Questo censurabilemodus agendi sembra aleggi anche nel presente,nonostante i “buoni propositi”... Noi, comun-que, vogliamo saperne di più, attendendo fidu-ciosi gli sviluppi positivi degli eventi. Alla fine,però, occorrerà tirare i “remi in barca” perchèScalea attende risposte e non può rischiare diprecipitare nel buco nero dell'incertezza. p

SI ASPETTA IL“MIRACOLO”ECONOMICO

di ERCOLE SERRA

Successivamente, il D.L. n. 208 del 30 dicembre2008, convertito, con modificazioni, dalla leggen. 13 del 27 febbraio 2009, all’art. 5, comma 1,ha stabilito che “all’art. 1, comma 184, della leg-ge 27/12/2006 n. 296, sono apportate le se-guenti modifiche: a) alla lettera a), le parole: «eper l’anno 2008» sono sostituite dalle seguenti:«e per gli anni 2008 e 2009».In questo caso, alla data del 01/01/2010, nonavendo meglio specificato e né potendosi inten-dere con “vigenti al momento dell’entrata in vi-gore dell’articolo” e, cioè, il 29 aprile 2006, inquanto ben può succedere che, come nel casodi specie, le norme in vigore al momento del-l’entrata in vigore dell’articolo siano diverse daquelle vigenti al momento in cui la norma deveessere applicata, non potendo, indubbiamente,il D.Lgs. 152/2006 riportare in vita leggi oramaiabrogate.Ciò premesso, gli eventuali regolamenti emanatidai Comuni e applicativi della Tarsu saranno daconsiderarsi, inevitabilmente, illegittimi. Ne con-segue che:“TUTTI I CITTADINI NON SONO PIÙ TENUTI A PA-GARE LA TARSU! SE, QUINDI, I COMUNI CONTI-NUANO AD APPLICARE LA TARSU, LE PROSSIMEEVENTUALI CARTELLE ESATTORIALI PER IL PRELIE-VO DELLA TARSU SE RIFERITE ALL’ANNO 2010 PO-TRANNO ESSERE IMPUGNATE ENTRO 60 GIORNIDAVANTI ALLA COMPETENTE COMMISSIONE TRI-BUTARIA E NON DOVRANNO ESSERE PAGATE,POICHÉ ESTERNAZIONE DELLA RISCOSSIONE DIUNA TASSA NON PIÙ DOVUTA, IN QUANTO NONPIÙ PREVISTA DALLA LEGGE”.E, pertanto, gli eventuali regolamenti emanatidai Comuni e applicativi della Tarsu saranno daconsiderarsi, inevitabilmente, illegittimi.In questa marea di leggi, decreti legislativi, nu-meri e date, il contribuente non ci si raccapezzapiù ed anche gli Enti Comunali, pensiamo abbia-no difficoltà ad orientarsi.Se le cose restassero nella situazione descritta,incalcolabile sarebbe il danno per i Comuni, acausa dei mancati introiti, mentre la situazionedei cittadini-contribuenti risulterebbe ulterior-mente complicata da incertezze.Sarebbe auspicabile che i legislatori si occupas-sero di una situazione che rischia di ingenerarecaos e bloccare moltissime valide iniziative a fa-vore dello sviluppo del Paese.

(Fonte notizie giuridiche, da articoli dell'Avv.Maurizio Villani Avvocato Tributarista in Leccepatrocinante in Cassazione). p

LA TARSU E I SUOI MILLE INTERROGATIVIdi GIAN ENRICO ZAMPROTTA

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novembre - dicembre 2010 Primo Piano ❏ 7

L’isola delle chiacchiere.L’ennesima polemica: più piccola o più grande,con le panchine o senza, con i gazebo troppograndi? Ad ore oppure a giorni alterni? Forse èmeglio se la riapriamo, oppure creiamo un var-co sul lato della farmacia passando per “Flash”?E i residenti? E i commercianti? A chi dare ascol-to? L’isola pedonale di Scalea rischia di fare la fi-ne delle altre opere pubbliche: un continuocantiere in mezzo al niente, mai completato.Io la farei così:Per prima cosa migliorerei le estremità. Peresempio, l’ingresso a sud (lato via Lauro/ via T.Campanella) lo allargherei, togliendo quel trian-golo sparti traffico che come è adesso non ser-ve a niente. Quindi allargherei tutta la piazzetta,così da consentire manovre più comode ancheai mezzi pesanti, quando necessario. All’ingres-so nord (Agip e Sisley) toglierei l’aiuola che di-vide la stradina di via Oreste Dito che costeggiail centro cittadino e la stazione di servizio, inmodo da creare una inversione di marcia age-vole e comoda per coloro che vogliono tornareindietro (in particolar modo per quegli “avven-turieri” che non conoscono le strade di Scalea)senza complicarsi la vita e dover fare il giro neltortuoso Centro storico. Poi, migliorerei la se-gnaletica e il manto di tutte quelle stradine chevi stazionano intorno (via Oberdan, via Bixio, viaMatteotti, Via N. Sauro ecc.). Immaginate quan-to sarebbe bello poter passeggiare anche lì die-tro, con i marciapiedi da un lato e i parcheggidall'altro lato della strada! Adesso che c’è an-che un bellissimo albergo che dà luce a tutto ilquartiere, perché non rendere la zona più cari-na con piccoli accorgimenti?Naturalmente l’isola pedonale attuale va curata,migliorata e non abbandonata. Ci vorrebberodelle regole per l’occupazione del suolo pub-blico, limitando, se il caso lo richiede, gli spazioccupati. Mentre le attività commerciali che sitrovano lato mare potrebbero essere autorizza-te ad occupare le traversine poco trafficate e avicolo cieco laterali (via N. Sauro e via Matteot-ti), evitando così di ostruire la via principale.Inoltre, gli occupanti dell’isola pedonale do-vrebbero essere tenuti a curare anche la manu-tenzione più spicciola e semplice.Infine, perché continuare a far pagare i par-cheggi a piazza Aldo Moro? Intorno alla piazzaprincipale, nella bassa stagione, i parcheggi do-vrebbero essere gratuiti. Questa è l’isola pedonale che farei io. E tu? p

L’ANGOLOOTTUSO

di LUCA GRISOLIA

L’ ANGOLO DELLE SEGNALAZIONIdi ADALBERTO VANNUCCI

Grotta del pallino.Qualche settimana fa mi sono recato sulla spiag-gia dell’Ajnella per godere di una bellissima gior-nata ottobrina di sole e mare. Ebbene, ho nota-to che lo scoglio cosiddetto “u dillorgio”

(l’orologio) è nuovamente invaso dal mare, men-tre quest’estate stava quasi al secco. Questo fe-nomeno naturale mi rallegra perchè è il segnaleche il nostro mare da circa trent’anni anni non sista allontanando dalla linea di costa, a parte que-sta sua alternanza periodica di avanzamento earretramento dovuta probabilmente al bradisi-smo positito e negativo.A questa confortante notizia, purtroppo se necontrappone un’altra che mi deprime: la “grottadel pallino” (foto in basso), di fronte alla sco-gliera “à sicculilla” (non più bagnata dal mare),risulta colma di rifiuti depositati impunemente dagente senza scrupolo e senso civico. Sarebbeora di adottare i provvedimenti urgenti e neces-sari per reprimere questi abusi che deturpano ilnostro bellissimo sito che d’estate viene invasoda migliaia di turisti per godere di un piccolopezzo di spiaggia libera, proprio sottostante loscoglio cosiddetto di “Napoleone”.

Triste ricorrenza.Sono trascorsi tre anni da quando, impunemen-te e sconsideratamente, fu “uccisa” una rarissimapianta sempre verde (un pregevole EVONIMUS)che, da oltre settan’anni, era ammirata dagli Sca-leoti e dai turisti per la sua bellezza e l’intrecciocaratteristico dei suoi rami. Ancora oggi non siconosce colui che, spietatamente, ordinò il ta-glio di questa rara specie di albero, per fare po-sto a discutibili muretti in cemento, fra l’altro, in-compatibili con il centenario stile liberty dellaPiazza dedicata, nel 1911, a Gregorio Caloprese.Il Diogene, nel numero sett./ott. 2007, segnalòquesto scempio e da allora non si è saputo piùniente. Oggi, purtroppo rimane la vergogna per

questo depauperamento del nostro patrimoniofloristico ed ambientale e dobbiamo, con mesti-zia, celebrarne soltanto la triste ricorrenza ed il“de profundis”.

La piaga irrisolta dei sottopassiLe prime piogge di fine estate, precisamente, quelle del10 settembre 2010, hanno evidenziato ancora una vol-ta, i disagi che provoca il sottopasso di via M. Bianchi(foto in basso), in occasione di forti piogge.Quando si deciderà che il momento di porre fine a si-mili disagi è arrivato?

L'amministrazione comunale di Scalea ha com-pletato l'operazione di pulizia dei canali Tirello eSalegrino. Per quest'ultimo, l'intervento è statogià effettuato da diverse settimane ed ha riguar-dato tutto il corso d'acqua che attraversa il cen-tro cittadino. I mezzi meccanici hanno effettuatol'operazione di pulizia anche lungo gli argini delcanale Tirello. Il sindaco, Pasquale Basile, già neigiorni scorsi, aveva condiviso la necessità, segna-lata anche da alcuni cittadini, di effettuare un in-tervento lungo il corso del Tirello. L'operazione èstata portata a termine in un periodo in cui l'in-torbidimento delle acque non provoca problemialla balneazione. Sono stati fatti controlli anchesulla presenza di eventuali scarichi abusivi. La ve-

rifica ha dato esito negativo.In varie zone della città sono stati anche compiu-ti interventi sul verde pubblico. In alcuni casi, leradici, soprattutto dei pini marittimi, si erano svi-luppate in maniera eccessiva facendo rialzare lasuperficie dei marciapiedi e provocando intasa-menti alla rete fognaria.Seguendo la stessa logica, sono stati effettuati in-terventi di manutenzione e pulizia nei serbatoicomunali dell'acqua. «Una iniziativa preventivaavviata di concerto con l'Ufficio tecnico del Co-mune - ha aggiunto Basile - per mantenere alti li-velli di qualità dell'acqua potabile e per assicura-re un miglior funzionamento dell'impianto idricocittadino». p

INTERVENTI DI MANUTENZIONE LUNGO I CANALI E NEI SERBATOI

Grotta del pallino.

Page 8: Diogene Novembre2010

«Prendo forzadal conforto edall’affetto dellamia famiglia e ditutte quelle per-sone che mi sonostate vicine».«Sono tornato a ca-sa circondato dal-l'affetto della mia fa-miglia e ho ritenutoopportuno trovareun modo per ringra-ziare tutte le perso-ne che mi sono sta-te vicine, per

ricambiare tante forme di affetto ricevute. Non hotrovato, al momento, la forza di farlo pubblica-mente e, per questo, ho deciso di chiedere lacortesia ai mezzi di comunicazione. Dal giorno dell'infortunio, è inutile nasconderlo, lamia vita è cambiata totalmente. Nell'attesa dell'ar-rivo dell'autoambulanza, i miei pensieri sono an-dati a mia moglie, alla mia piccola figlia, ai miei fa-miliari. Ringrazio, però, il Signore di avermi datol'opportunità di poter rimanere insieme a loro.Non posso nascondere, poi, il mio apprezzamen-to per una persona speciale, Pasquale Basile, che,al di là della sua carica, ha dimostrato di essere vi-cino a me e alla mia famiglia come una personacara. Per me è diventato un amico. Oltre a Basile,in qualità di sindaco, mi preme ringraziare tutto ilconsiglio comunale che mi ha più volte e con va-ri modi dimostrato solidarietà e vicinanza. Tutta lapopolazione di Scalea direttamente o indiretta-mente ha voluto essere con me e con la mia fami-glia in questo momento di disagio. Il mio pensie-ro va a tutti i familiari diretti e indiretti che hannosofferto insieme a me condividendo ogni attimodei momenti più difficili. Seppur con qualche ri-serva, ho apprezzato anche il gesto, sicuramentenato dal cuore, dell'associazione W Scalea, allaquale, però, ho già fatto pervenire un messaggioben preciso. So che hanno avviato iniziative, mapreferisco che quanto si sta raccogliendo vadadonato a famiglie più bisognose. Sono certo cheio e la mia famiglia sapremo superare questo mo-mento. Un grazie va anche ai miei colleghi di lavoro che sisono tenuti in costante contatto con i familiari.Dal momento in cui ho lasciato il luogo in cui è av-venuto l'infortunio, sino al letto dell'ospedale, so-no passati tanti pensieri nella mia mente. All'Annunziata di Cosenza posso affermare congrande felicità di aver visto quella catena umanadi solidarietà ancora attorno a me, anche i sem-plici cittadini che si sono trovati a passare in re-parto, hanno avuto gesti di vicinanza, forse ancheper la mia giovane età. Infine, mi premeva ringraziare tutto il personaledell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza. Sin dalmio percorso sulle ambulanze, fino alla sala ope-ratoria, ho apprezzato la professionalità e l'uma-nità delle persone che mi sono state accanto inun percorso difficile. Anche il tentativo estremo disalvare la mia mano, non può che essere visto co-

me un gesto d'amore verso una persona giovaneche ha ancora una vita davanti a sé. Il ringrazia-mento va quindi a tutto il personale dell'Annun-ziata e al reparto di chirurgia vascolare. Vorrei no-minare chi mi è stato accanto, ma nondimenticherò mai tutte quelle persone che mihanno assistito anche con piccoli gesti, i dottori:Morrone, Scarcelli, Intrieri, il primario dottor Togoche ha cercato di effettuare l'impianto della mno.Il Dottor Quaglietta che ha partecipato insieme al-l'equipe all'intervento durato dodici ore. Il perso-nale della sala operatoria, gli anestesisti, gli assi-stenti tecnici, la dottoressa Conte e il dottor Piro.I loro volti mi sono rimasti bene impressi nellamente. Posso tranquillamente confermare che ilreparto di ortopedia è affidato a personale com-petente e che cerca di svolgere la professione nelmigliore dei modi. Non solo professionalità, maanche tanti gesti di affetto verso chi soffre».Nota della RedazioneA Nicola, che ho avuto il piacere di allenare econoscere bene giovanissimo, tra i ragazzinidella Virtus Fiamma, avrei voluto dare più spaziopossibile per fargli esprimere attraverso le co-lonne del mio giornale tutto il suo dramma, maho preferito rimandare ad altra data una sua pro-babile intervista che, a caldo, poteva apparirecome una strumentalizzazione mediatica. Qual-che giorno fa ho visto Nicola di sfuggita, suimarciapiedi di viale Primo Maggio, in compagniadi un amico. Anche se era di spalle ed io viag-giavo in auto, nel notare una manica di giubbinopenzolone, mi sono girato d’istinto, come perun sesto senso, accorgendomi che si trattava,come immaginavo, proprio di lui. Ecco, vorreitrasferire virtualmente questa immagine anche acoloro i quali non conoscono lo sfortunato Ni-cola, per far capire a tutti il danno beffardo cheegli, ragazzo buono, affabile ed educato, ha su-bito. Nicola, dall’alto della sua dignità, non vuo-le essere commiserato e tanto meno frainteso.Incontrandoci una sera in via Lauro, di ritorno dauna seduta riabilitativa, ci siamo abbracciati af-fettuosamente e abbiamo parlato e sdrammatiz-zato sull’accaduto. Con il suo ottimismo, mi haconfermato che da amici e conoscenti vuole so-lo un sorriso, parole d’affetto e solidarietà. Perquanto concerne il grave handicap subito, sa-ranno gli organi competenti a stabilire il risarci-mento, anche se, per menomazioni simili non c’èprezzo che tenga.Nicola ha ribadito, in occasione del nostro ter-zo incontro, avvenuto nella sua abitazione di viaMarconi, che non vorrà fare la vita dell’invalido.Una volta finita la lunga degenza, logicamente,con mansioni diverse e sulla scorta dell’espe-rienza maturata in questi anni trascorsi alla di-pendenza dell’Alto Tirreno S.p.A., immagina inun prossimo futuro, un impiego che lo potrebbevedere impegnato negli uffici dell’azienda. Intutto questo, importante sarà l’impegno del pri-mo cittadino scaleota Basile che dovrà farsi por-tavoce con il responsabile della società France-sco Rovito, con le sollecitazioni giuste e lapressione che richiede un delicato caso comequesto esposto. p

8 ❏ Primo Piano novembre - dicembre 2010

Grave incidente a Nicola BattagliaMessaggio di Nicola Battaglia vittima di un grave infortuniosul lavoro mentre era alle prese con un autocompattatore

di MATTEO CAVAIn un'allegra canzone, lanciata da Nino Ferrer nel-la Canzonissima del 1967, l’autore dichiarava cheavrebbe voluto la “Pelle Nera” e, all'epoca, su-scitò un sorriso mentre oggi, purtroppo, per mol-ti italiani potrebbe essere quasi…un legittimo de-siderio!L'affermazione nasce dalla constatazione che,nel nostro Paese, i cittadini, in particolare quellianziani o a reddito basso, sono colpiti da balzellidi vario tipo, non ultimi quelli inerenti l'assistenzasanitaria che, ad una certa età, sono più fre-quenti che durante la vita attiva.Esiste però un'eccezione e riguarda gli extraco-munitari: a loro, la grande madre Italia riserva untrattamento di favore, ufficialmente per favorirnel'integrazione.Sto parlando dei famigerati ticket sanitari che so-no stati ripristinati un po' dappertutto, in parti-colare in Calabria, riducendo sensibilmente il nu-mero delle prestazioni a carico dell'aziendasanitaria ed il tipo di esenzioni. Tali riduzioni vanno a colpire, come già detto, an-ziani e redditi bassi, mentre le esenzioni sonoestese agli extracomunitari e, in alcuni casi, anchea quelli non in regola con i permessi di soggior-no.Per un pensionato che superi di poco il redditoutile per ottenere l'esenzione, la spesa sanitaria,proprio per i limiti imposti da madre natura, in al-cuni casi supera il 30% degli introiti, lasciandocosì molto poco per affrontare le spese e le esi-genze del quotidiano.Un extracomunitario, invece, oltre ad altre formedi assistenza (aiuto nel pagamento del fitto di ca-sa, sovvenzioni di vario tipo, contributi vari per laspesa alimentare, ecc.), gode anche dell'esen-zione dalle spese sanitarie, intascando, quasi alnetto, quanto riesce a raggranellare con il suo la-voro, nella maggior parte dei casi in nero e/o, co-munque, sottocosto.Ecco allora che, ai vigorosi giovani del 1967, og-gi persone mature, per non usare il termine “an-ziani”, ritorna in mente l'allegro motivetto “Vorreila pelle nera”, canticchiato, questa volta, però, adenti stretti e con una punta di invidia.Mamma Italia ha figli e…figliastri o siamo noi chenon riusciamo a comprendere le profonde moti-vazioni umanitarie che spingono a favorire ospitistranieri con le energie rastrellate dai redditi de-gli Italiani?Forse qualche illuminato conosce la risposta. p

VORREI LAPELLE NERA

di GIAN ENRICO ZAMPROTTA

Page 9: Diogene Novembre2010

novembre - dicembre 2010 Primo Piano ❏ 9RUTELLI E MANCO ALLEATI PER L’ITALIA

di MATTEO CAVA

L’ambientalista scaleota Palmiro Manco, nei giorniscorsi, si è incontrato a Lamezia Terme con il na-vigato Francesco Rutelli per sancire un accordoche li vedrà insieme per la co-struzione del nascente partito“Alleanza per l’Italia”. All’inte-ressante appuntamento eranopresenti l’ex assessore regio-nale all’ambiente Diego Tom-masi, il senatore FrancescoBruno, il consigliere regionaleRosario Mirabelli, il segretarioorganizzativo Serafino Confor-ti ed altri esponenti politicicalabresi. Il nuovo soggettopolitico promosso dall’ex Ver-de del Tirreno si chiamerà Al-leanza Ecologica per l’Italia erappresenterà un vero e proprio laboratorio diidee che si sposa appieno con il movimento con-vintamente voluto da Rutelli. L’ex sindaco di Ro-ma, già da un po’ di giorni, sta muovendo i primipassi nell’ambito della politica nazionale dell’am-bientalismo, forte anche dei suoi rappresentantiin Parlamento, confermando un grande fermentosui valori moderati e tanto rinnovato entusiasmo.Il sempre battagliero e determinato coordinatoreregionale Palmiro Manco è già al lavoro per allar-gare il raggio di azione del nascente movimentoche, fin da ora, prevede adesioni a pioggia. Infat-ti, il tesseramento ha già raggiunto più di 1.000iscritti in tutto il territorio calabrese. Nell’incontrodi Lamezia, Francesco Rutelli è rimasto piacevol-mente colpito dall’entusiasmo dei presenti e daicontenuti egregiamente esposti. Sulla scorta diciò, ha spiegato che l’API non sarà un movimentodei No, ma che starà al passo coi tempi moderniper la ripresa della crescita nazionale ed econo-mica, da troppo tempo al palo e distaccata da al-tre realtà europee che già hanno preso il volodello sviluppo e della modernità. «Non propor-remo una politica di nicchia, come avvenuto inun recente passato con i Verdi - ha affermato Ru-telli - ma saremo propensi ad ascoltare le propo-ste ed i suggerimenti che volta per volta sarannoesposti sul tappeto per essere trasformate in atti

concreti». «Non abbandoneremo la Calabria econ Palmiro Manco - ha continuato Rutelli - orga-nizzeremo incontri nel comprensorio tirrenico

regionale per ascoltare leistanze dei Calabresi facendo-ci promotori di iniziative cheandranno a valorizzare e a svi-luppare, da una parte l’operadel partito nel suo contestoterritoriale e dall’altra le po-tenzialità socio-economichedelle risorse regionali». «In Ita-lia - ha dichiarato PalmiroManco - i Verdi, con Bonelli,hanno intrapreso la stradadello scioglimento del partito,ritentando la soluzione di“una formula già vista e rivista

che non ha portato a niente, e cioè la costituen-te”. Ma posso confermare che molti simpatizzan-ti e dirigenti dei Verdi italiani, vale a dire la partemoderata laico-cattolica, ha iniziato un nuovopercorso politico con l’API, integrando i valoridella difesa dell’ambiente ad un progetto di mo-dernizzazione lungimirante, di sviluppo e di gran-de portata per tutti». «Altri fuoriusciti, non sap-piamo per quali fini elettoralistici - ha concluso ilneo coordinatore regionale di AE - hanno prefe-rito aggregarsi alla linea “Vendoliana”».Francesco Rutelli, nel momento dei saluti e del-l’arrivederci, ha spiegato a telecamere spenteche Fini al momento deve fare il suo dovere, te-nendo fede alla volontà dell’elettorato, ma che,venendo ulteriormente meno la fiducia con Ber-lusconi e principalmente con la Lega, è forte-mente indiziato, con Casini ed altri esponenti po-litici di riguardo, a far parte della nascentecoalizione.Se è vero che un vecchio spot pubblicitario reci-tava la frase: “Con Api si vola”, Rutelli, concretiz-zando l’impresa di inglobare con il terzo polopezzi da novanta come l’attuale presidente dellaCamera ed il leader-fondatore dell’UDC, ha fon-date probabilità di prendere il volo che potreb-be tramutarsi in un grande progetto politico ita-liano. p

Con lo slogan “Riaprire la partita” si è celebrato aFirenze il Primo Congresso Nazionale di SinistraEcologia e Libertà. Il congresso ha posto comeobiettivo primario la ricostruzione di una sinistrache abbia la capacità di concor-rere a costruire un'autentica al-ternativa, con una grande allean-za democratica, per tornare agovernare la nostra Nazione. Èstato un congresso diverso epartecipato per costruire unpartito aperto, attento alla ela-borazione di contenuti sostan-ziali, ma anche alle forme demo-cratiche con cui vengono presele scelte che riguardano il futurodi ciascuno di noi per la difesadei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzioneitaliana, come il lavoro, la sanità e l'istruzionepubblica. «Ci eravamo smarriti, ci siamo ritrova-ti», ha esordito Nichi Vendola nell' l'interventoconclusivo, sottolineando che ritrovarsi non si-gnifica ritornare in un luogo antico con un'opera-zione di restaurazione culturale o la somma alge-brica di frammenti di storia della sinistra. A

Firenze è stato compiuto un passaggio storico,che vuole segnare il rilancio di una sinistra nuova,carica di grande speranza e che ha l'ambizione disalvare non se stessa, ma il Paese. Riaprire la par-

tita significa rimettere in gio-co tutti i temi politici chesono stati considerati chiusidopo la sconfitta del cen-trosinistra, con la sinistra ri-masta fuori dal Parlamento.Per cui occorre mettere incampo un'alleanza demo-cratica che vada oltre l'e-sperienza dell'Ulivo e dell'U-nione, che scelga nelleprimarie di coalizione unostrumento che elegga il suo

leader. Dopo questa nascita politica, fanno sape-re i responsabili locali, in molti contano su NichiVendola e sono stati felici di accoglierlo, martedì30 novembre 2010, nell'Aula Magna dell'Univer-sità della Calabria, dov’era atteso non solo daglistudenti, ma da tanta gente entusiasta e festanteche ogni giorno sempre più numerosa aderisce aSEL. p

VERTICE ZONALE UDCSULLA SITUAZIONE

POLITICAPresso l’Hotel Santa Caterina di Scalea si è tenu-to il vertice zonale dell’Udc, per fare il puntosulla situazione politica non solo del nostro ter-ritorio, ma anche a livello provinciale e regiona-le. Nel corso dell’incontro sono state affrontate letematiche più attuali, cercando di proseguirecon quella “Campagna d’Ascolto”, avviata già nelcorso dell’ultima campagna elettorale per leelezioni regionali, durante la quale i vertici ca-labresi del partito di Casini si sono confrontaticon le diverse categorie sindacali e sociali perapprofondire problemi, proposte e prospettiveriguardanti la Calabria.Presenti all’incontro, oltre all’assessore regionaleMichele Trematerra, il coordinatore cittadinodell’Udc Tiziana De Bonis, il dirigente Davide Gra-vina, commissario del Consorzio di bonifica ValleLao. Hanno partecipato anche diversi ammini-stratori locali e cittadini pronti a raccogliere glistimoli lanciati dall'Udc.Gli interventi degli esponenti dell’Udc hannopuntato principalmente all’attività del partitoche, non credendo nel bipolarismo, ha sempresostenuto l’idea di un grande Centro. L’Udc è un partito aperto a tutte quelle personeche si sentono pronte a poter condividere i va-lori proposti dallo stesso, con l’obiettivo di se-guire un programma, condiviso non solo con leforze politiche, ma soprattutto con il mondodell’associazionismo e con la società civile.Il già costituito gruppo di coordinamento locale,ha provveduto a nominare Pino Giachetta re-sponsabile delle attività di tesseramento al par-tito. p

FORESTIERI ENTUSIASTA DI NICHI VENDOLAA Firenze compiuto un passaggio storico

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10 ❏ Primo Piano novembre - dicembre 2010

Si è tenuto a Lamezia Terme il primo dei quattroincontri programmati in tutto il territorio nazio-nale del Forum Farmacia Non Convenzionata. Èintervenuto l'Onorevole Scilipoti, curatore delprogetto, che ha spiegato il ruolo delle parafar-macie oggi in Italia ed il loro sviluppo futuro inFarmacia Non Convenzionata, per una nuova vi-sione del sistema farmaco e dei nuovi sviluppiprofessionali del farmacista in Italia. All’incontro,hanno partecipato numerosi farmacisti titolari diparafarmacia provenienti da tutto il territorio ca-labrese, e non solo, in quanto sono intervenutianche i delegati della regione Sicilia, nella figuradel Dott. Antonio Zerbo, e il Dott. GiuseppeScioscia, presidente nazionale del Forum per laFarmacianonconvenzionata, che è venuto a por-tare il suo saluto da Roma. L’On. Scilipoti, nellasua relazione, ha voluto sottolineare la condizio-ne di disagio professionale in cui versa la catego-ria, che nasce dall’impossibilità per i parafarmaci-sti di esercitare con libertà la propriaprofessione, per effetto di leggi e leggine co-struite ad arte per proteggere le lobby (leggi Fe-derfarma). I lavori sono proseguiti con l´esposi-zione delle finalità specifiche del forum, con lacreazione, all’interno dello stesso, di gruppi dicontrollo tendenti a monitorare giorno per gior-no quelli che saranno i lavori parlamentari in me-rito l´evoluzione del sistema. Ci saranno, in se-guito, accreditamenti presso tutti gli organiistituzionali, sia centrali che territoriali, affinché ilforum diventi parte integrante di un sistema chedovrà farsi carico dei problemi dei 230 farmacisticalabresi e delle 3200 parafarmacie sparse sututto il territorio nazionale. I farmacisti, dopo lelenzuolate Bersani del 2006, avevano credutoche in uno stato liberale come il nostro si potes-se esercitare con dignità, professionalità e dedi-zione la propria professione, ma purtroppo...così non è! II Forum Nazionale Farmacianonconvenzionata,inoltre, in risposta alle affermazioni della Dr.ssaRacca, rieletta alla guida di Federfarma, tiene aprecisare che le parafarmacie in Italia sono ora-mai una realtà in crescita esponenziale, che inun periodo storico difficilissimo ha saputo pro-durre lavoro per i giovani e risparmi per gli Italia-ni.Grazie alle parafarmacie si è cominciato a parla-re di sconti e di concorrenza anche nelle farma-cie, che si sono dovute adeguare.Forse la Dr.ssa Racca non ha capito che nelle pa-rafarmacie lavorano suoi colleghi e non com-prendiamo come possa avere così poca stimadella sua categoria, sentenziando che i parafar-macisti vendono solo profumi e balocchi.Infine, i titolari delle parafarmacie presenti sututto il territorio Nazionale si propongono pres-so le sedi accreditate ad assumersi l'onere delrinnovo delle Convenzioni regionali a condizionieconomiche più favorevoli per lo Stato. p

Sabato 23 ottobre, presso l'aula magna della bi-blioteca comunale di Scalea, la Libera UniversitàCorrado Alvaro di Scalea ha presentato il pro-gramma della proposta formativa per l'anno acca-demico 2010/2011.La manifestazione che, oltre ad un numerosopubblico, ha registrato la presenza del primo cit-tadino di Scalea dott. Pasquale Basile, dell'asses-sore all'istruzione dott. Giuseppe Forestieri, delconsigliere delegato alla cultura Fabio Ferrara, delconsigliere e socio fondatore della Luap, avv.Mauro Campilongo e del consigliere comunaledott. prof. Alessandro Bergamo, i quali con i lorointerventi hanno dato lustro all'attività della Libe-ra Università e ribadito, ove se ne ravvisasse la ne-cessità, la volontà dell'Ente di sostenere un'inizia-tiva che si propone di contribuire alladivulgazione della cultura.

Gli interventi del presidente prof. Rosario D'arco edel direttore prof. Enrico Esposito, hanno chiara-mente illustrato l'attività e le finalità dell'associa-zione, specificando che tutto quanto finora rea-lizzato nel corso dei due trascorsi anniaccademici è stato fatto esclusivamente con l'ap-porto volontario, senza compensi, di coloro chehanno dato la disponibilità a tutti i livelli, dai do-centi a quanti si sono prodigati per il raggiungi-mento dei risultati ottenuti.A conclusione della manifestazione si è procedu-to alla consegna degli attestati di frequenza aicorsisti, per i corsi di “Lecture Dantis” (prof. Espo-sito), “Storia dell'alto Tirreno dalla caduta dell'im-pero romano all'avvento dei Borboni” (prof. CiroCosenza), “Animazione teatrale” (prof. Sonia Be-nedetto), “Florovivaismo e fitopatologie” (agr.Gian Enrico Zamprotta, collaboratore del Dioge-ne).Un momento di particolare rilievo è stato offertodai corsisti dell'Animazione teatrale (nella foto), iquali hanno messo in scena la trasposizione di al-cuni brani dell'Inferno dantesco. In un’atmosferadi particolare pathos e grazie al suggestivo giocodi luci ed ombre concepito dalla sapiente regiadella prof.ssa Benedetto, si è così creato un pon-te ideale con il corso di letture dantesche, rivisi-tate in chiave esoterica; appare superfluo sottoli-neare che il pubblico presente ha dimostrato diapprezzare lo spettacolo con un lungo applauso,che ha gratificato tutti, corsisti e docenti.Le iniziative della Luap proseguiranno, malgradole innumerevoli difficoltà logistiche e organizzati-ve, anche perché i componenti del sodalizio so-no sicuri che Scalea saprà e vorrà sostenerli. p

riceviamo e pubblichiamo

L’IMPORTANTE RUOLOE SVILUPPO

DELLE PARAFARMACIEIn un periodo storico

difficilissimo hanno saputoprodurre lavoro per i giovanie risparmi per gli italiani

LUAPanno terzo all’insegnadella continuazione

L'associazione di volontariato Dog Aid si occu-perà della tutela e cura dei cani abbandonati ein stato di randagismo.Agli stessi volontari, l'Amministrazione comuna-le, ha affidato gli interventi sul controllo delle na-scite. Il sindaco Pasquale Basile e l'assessore AntonioStummo hanno espresso soddisfazione per laconvenzione che garantirà un maggior controllodel fenomeno del randagismo sul territorio co-munale.La collaborazione della Dog Aid si basa su vari ti-pi di servizi: cattura dei cani da sterilizzare pres-so gli ambulatori veterinari; accoglienza, cure emantenimento di cuccioli di cani abbandonati;pronto soccorso di cani feriti; interventi di steri-lizzazione; adozione di cuccioli e cani abban-donati. L'associazione si è impegnata a concordare i pia-ni operativi di intervento e a garantire che i vo-lontari, coperti da regolare assicurazione, sianoin possesso delle necessarie cognizioni pratichee tecniche per lo svolgimento dell'attività, com-presa la cattura dei cani randagi ed il relativo tra-sporto per la sterilizzazione. p

ATTENZIONE E CURA PERI CANI E RANDAGI

Convenzione tra Dog Aid eAmministrazione di Scalea

Unione Italiana

Mezzadri e Coltivatori Diretti

Associazione

Olivicole e Pratiche Agricole

Da sempre...al servizio dei cittadini e degli agricoltori

Scalea - Via Rendano, 29/31Tel. e Fax 0985 90060 - Cell. 347 8661619

Patronato ItalCentro Servizi Ital Caf Uil

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novembre - dicembre 2010 Alimentazione & Salute ❏ 11SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO, LA CURA? TORNARE ALLA CULTURA

DEL PASTO ALL’ITALIANA A COMINCIARE DALLA PASTA

Enzo del Vigrì: alta cucina abasso costo.Un primo piatto estrema-mente gustoso e di facilepreparazione da lasciare abocca aperta

Farfalle con filettidi tonno e ndujadi Spilinga

Ingredienti per 6 persone:1/2 kg. di farfalle200 g. di filetti di tonno100 g. di nduja

200 g. di salsa di pomodorouna cipolla piccola di Tropeaun bicchiere di olio extravergine di olivasale q.b.maggiorana secca

Preparazione:In una padella, far soffriggere per pochi minuti lacipolla tritata con la nduja e il tonno. Subito do-po, aggiungere un mestolo di acqua di cottura ela salsa di pomodoro e lasciare cuocere per circa5 minuti.Nel frattempo, cuocere le farfalle in abbondanteacqua salata. A cottura ultimata, saltare la pastacon il composto e aggiungere un poco di mag-giorana.L’eccellente piatto si accompagna bene con unMerlot.

Center

Sport

I FANTASTICI QUARANTAPomodoro ciliegino, cipolle rosse e mele sonoantiossidanti e contengono quercitina, che inibi-sce la proliferazione di diversi tipi di cellule tu-morali.La verdura di colore rosso, come il radicchio,protegge dalle infezioni.La verdura invernale, come broccoli, cavolfiori,cavoli e verza, ha istocianati e indoli, che impe-discono alle sostanze cancerogene di danneggia-re le cellule.Le carote contengono falcarinolo, agente anti-cancro riconosciuto. L'azione protettiva non valeperò sui polmoni dei fumatori.Fragole, mirtilli rossi e uva contengono acido el-lagico, riconosciuto antiossidante.Ciliegie, more, lamponi, uva rossa e fragole so-no ricchi di antocianine antiossidanti.Pesche e prugne contengono epicatechine anti-cancerogene, antinfiammatorie e antibatteriche.La frutta di colore rosso e blu protegge dalle in-fezioni.Gli agrumi, interi o spremuti: se spremuti devonoessere bevuti subito, perché dopo 15 minuti lesostanze protettive si ossidano.Le arance e i limoni sono ricchi di esperidina cheprotegge il cuore. Rafforzano le difese immunita-rie perché contengono vitamina B e C. Le bucce

di arancio, limone e altri agrumi contengono lo-monene e terpeni che frenano le cellule maligne.L'olio di pesce, soprattutto di sgombro, salmo-ne e trota può ridurre il rischio di malattie car-diovascolari perché ricco di acidi grassi omega 3ad azione antinfiammatoria.L'aglio contiene allicina ad azione antiaggregan-te, mentre il peperoncino è antinfiammatorio.Curcuma, curry e mostarda sono antiossidanti,antinfiammatori e antiangiogenici. Lo zenzero èantiossidante.I semi di lino interferiscono con l'attività degliestrogeni e possono ridurre il rischio di tumori aseno, colon e ovaio.Il caffè contiene acidi fenolici antiossidanti.Il tè, soprattutto quello verde che contiene ca-techine e quello nero che contiene teaflavina, èanticancerogeno, antinfiammatorio, antibattericoed antiangiogenesi. Idem il luppolo, contenutonella birra.Il cioccolato fondente contiene catechine edepicatechine anticancerogene, antinfiammatorie,antibatteriche e antiangiogenesi.I cereali da crusca prevengono le neoplasie inte-stinali grazie all'alto contenuto di fibre.Cibi etnici: tofu, latte di soia e fagioli di soiacontengono genisteina, fitoestrogeno ad azioneantiestrogenica e antiangiogenica.Si ringrazia la professoressa Adriana Albini

I PERCORSI DEL GUSTO DEL CREATIVO ENZO GRISOLIA DEL VIGRì

Lo chef dovrebbe andare al mercato a fare la spesaL’ideale? in campagna a raccogliere i frutti della terra

Una torta davverosquisita per delizia-re il palato

Torta allabretone

Ingredienti:½ litro di latte100 g. di burro 100 g. di zucchero3 uova125 g. di farina

200 g. di prugne snocciolate50 g. di uva sultanina.

Preparazione:Sciogliere 50 g. di burro e mettere da parte; sbat-tere le uova con lo zucchero per ricavarne uncomposto spumoso, aggiungere il latte, il burrofuso e la farina. Nel mentre, imburrare una tegliabassa, cospargerla con le prugne e l’uva sultani-na. Infine, versare il composto e infornare per 25minuti a 180°.Una volta sfornata, cospargere la torta con zuc-chero di canna e caramellare con la fiamma. Si consiglia di gustarla con un moscato di Sarace-na.

IL CALCIO ALLUNGA LA VITAUno studio del prestigioso Karolinska Institutet diStoccolma promuove la sostanza chimica indi-spensabile per le ossa: un elisir di longevitàAiuta le ossa. E questo del calcio si sapeva. La no-vità è che mangiare cibi ricchi di questo elemen-to allunga la vita. Lo dice uno studio del presti-gioso Karolinska Institutet di Stoccolma,pubblicato sull' American Journal of Epidemiology, che conferma un dato già emerso da indaginiprecedenti su larga scala condotte sulle donne.La ricerca scandinava Nella ricerca scandinava so-no stati osservati per dieci anni oltre 20mila ma-schi abitanti della Svezia centrale: il rischio di morte per una qualsiasi causa in chi in-troduceva più calcio nella propria dieta era infe-riore del 25% di chi invece ne assumeva poco.«L'elemento, oltre che nella formazione delle os-sa, interviene in molte altre attività importanti del-l'organismo, dalla coagulazione del sangue allatrasmissione nervosa, fino alla contrazione mu-scolare», spiega Carlo Cannella ([email protected]), direttore dell'istituto di scienza del-l'alimentazione della Sapienza di Roma. «Diversistudi hanno messo in evidenza il suo ruolo bene-fico anche nei confronti dei livelli di colesterolo edella pressione arteriosa». Come garantirsi il giustoapporto di calcio, fra i mille e i 1.500 milligrammial giorno? «Promosso lo yogurt, sia a colazioneche a merenda», dice Cannella. «Possibilmentenon insieme con i cereali integrali: sono utili sottoaltri punti di vista ma contengono una sostanza,l'acido fitico, che inibisce l'assorbimento del cal-cio». Come regolarsi a tavola Meglio non esagera-re con i formaggi che, pur ricchissimi di questo mi-nerale, hanno in genere un alto contenuto digrassi e di sodio. «Taleggio, mozzarella e caciottasono da portare in tavola non più di due volte lasettimana e mai in aggiunta a carne o pesce per-ché si tratta di secondi piatti a tutti gli effetti »,continua Cannella. «La spolverata di grana o par-migiano sulla pasta, invece, anche tutti i giorni». Esi può puntare sull'acqua. Spiega Andrea Fabbri([email protected]), direttore dell'unitàoperativa complessa di endocrinologia delSant'Eugenio di Roma: «Le minerali bicarbonato-calciche, a residuo fisso medio alto, rappresenta-no un'ottima fonte dell'elemento e una validissi-ma alternativa a latte e derivati, quando non sipossa assumerne per intolleranza al lattosio o sidebba limitarne il consumo (causa ipercolestero-lemia, per esempio). Vari studi hanno dimostratoche la loro biodisponibilità di calcio è addiritturasuperiore a quella di latte e latticini, con valori diassorbimento pari al 40% della dose ingerita». Peril resto basta seguire una dieta il più possibile va-ria, privilegiando i cibi a più alto contenuto di cal-cio: dalla cicoria agli sgombri, dal polpo alle noc-ciole. E per condire, un rametto di salvia.ROBERTA VILLA

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12 ❏ Nostra Città novembre - dicembre 2010

Il 17 luglio 2010, presso ilConservatorio Santa Cecilia diRoma, Laura Orrico si è brillan-temente laureata in specialisti-ca in Sassofono, conseguendoil punteggio 110 e lode piùbacio accademico. Alla bravae simpatica neo dottoressavanno i migliori auguri per unfuturo ricco di tanta fortunada parte di sua sorella Rossel-la, di sua madre Gilda e di suo padre Eugenio.Agli auguri della famiglia, si aggiungono anchequelli della Redazione e del Direttore del Dio-gene.

È nata Stefania Scaglione,primogenita del nostro so-cio Francesco Scaglione e diMara Tomei. La piccola egraziosa Stefania è venutaalla luce a Belvedere Maritti-mo l’8 maggio 2010, circon-data dall’affetto e dalle pre-mure dei suoi cari. Aiconiugi Francesco e Maravanno i più sinceri e sentitiauguri da parte dello zio Fa-bio Scaglione, che si è fatto portavoce di tale ini-ziativa, ai quali si aggiungono quelli delle rispettivefamiglie e della redazione del Diogene.

Perso un altro pezzo dell’antica mari-neriaScalea ha perso un altro pezzo dell’antica mari-neria. In questi giorni ci ha lasciato il caro amicoAngelo Senatore che tutti ricordiamo, con i suoimodi affabili, fra le ciurme dei nostri pescatori al-lorquando, con le grosse barche munite di lam-pare, prendevano il largo per iniziare la faticosapesca notturna. All’alba le ciurme rientravano escaricavano sulla spiaggia le cassette con il pe-scato. Bei tempi che ormai sono soltanto un ri-cordo e che quelli attuali non possono rinverdi-re.Il compianto Angelo, insieme al compianto fra-terno amico Pasquale, ogni anno, collaborava al-l’organizzazione del “Pannu di Santa Lucia”, alle-stendo il palo della cuccagna. Quest’anno lasecolare manifestazione spetterebbe alla parroc-chia di Santa Maria d’Episcopio, ove si veneraSanta Lucia, ma in Piazza Cimalonga non ci saran-no più Angelo e Pasquale con i loro volti “abbru-niti” dal sole e dalla salsedine del nostro mare.Questa assenza sarà certamente avvertita con in-tensa malinconia. Angelo, a Carnevale, partecipa-va anche alla manifestazione “U Pizzicantò”, chenon viene più celebrata, come tante altre tradi-zioni, da oltre trent’anni. La Redazione del Dio-gene porge le più sentite condoglianze alla caramoglie, Signora Giuseppina De Cesare, ai figli, ainipoti e ai generi, in modo particolare al nostrosocio Carmelo Carrozzino, al cognato Giacominoe ai parenti tutti.

Una figura sempre presente e attiva ciha lasciatiIl Diogene porge le più sentite condoglianze allamoglie, donna Olga Caselli, al figlio prof. Gianni,al genero, ai nipoti, al cognato don Luigi Caselli eai parenti tutti, per la scomparsa del loro carocongiunto, dottor Carmine Arieta, il quale nellasua Scalea era chiamato affettuosamente donCarminuccio. Una figura sempre presente ed atti-va, specialmente nell’ambiente della sua parroc-chia di Santa Maria d’Episcopio dove, puntual-mente ogni anno, partecipava ai festeggiamentireligiosi e civili in onore della B.V. del Carmelo al-la quale era molto devoto. Quando ritornava daRoma, ove nel dopoguerra si era trasferito, sin dagiovane, per prestare servizio quale dirigente nelMinistero del Tesoro, la gente faceva festa perchédon Carminuccio era un punto di riferimento disperanza e fiducia. Il dottor Arieta molte volte siinteressò attivamente presso le Autorità compe-tenti per risolvere i più svariati problemi d’inte-resse pubblico, come il restauro delle due seco-lari chiese monumentali di Scalea. Insieme alcompianto dott. Carmelo Giordanelli - storico lo-cale - si prodigò, a suo tempo, per fare traslare le

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NECROLOGI a cura di ERCOLE SERRA

sacre spoglie del compianto don Peppino Rimoli(parroco della chiesa di San Nicola) dal cimiterodi Scalea alla stessa chiesa dove, da oltre cin-quant’anni, riposano nella cripta bizantina. Qual-che tempo fa,il Consiglio comunale di Scalea conferì al dott.Arieta la cittadinanza onoraria. (E.S.)

Scompare un personaggio importantedell’intreccioSalvatore Guaglianone, uno dei pochi artigianiscaleoti, bravo nell’arte dell’intreccio, dopo unavita di lavoro, ci ha lasciati per sempre. Le suecreazioni (“cisti”, “panari”, cannizzoli, seggi m’pa-gliati e via di seguito) non potremo più ammirar-le, come spesso succedeva, davanti l’uscio di ca-sa, in via Campanella, dove le esponeva contanto orgoglio e soddisfazione.Con la sua scomparsa, si perde un altro pezzo ra-ro del nostro antico mondo rurale, infatti, l’amicoSalvatore era, oltretutto, anche un esperto colti-vatore della terra, alla quale dedicava intere gior-nate.Inoltre, era anche un esperto e appassionato co-noscitore di funghi. Indubbiamente, un autenticoecologista che, realmente, rispettava e amaval’ambiente, suo vero habitat naturale.

“Qualche settimana fa, ha termina-to il suo cammino terreno il Sac.Don Francesco Lamarca, presbite-ro di questa Diocesi e parroco datrentasette anni della ParrocchiaSanto Stefano Protomartire in Tor-tora Marina”. È questo l’“incipit” del comunica-to ufficiale che la Segreteria della

Curia di San Marco Argentano-Scalea ha emesso, il16.10.10, per la morte, appunto, del sacerdoteDon Ciccio Lamarca, avvenuta il giorno prima, do-po l’acutizzarsi di antichi e recenti malanni Appre-sa la notizia, i ricordi, tanti, si sono affollati nellamente, avendo, specie durante gli anni della fan-ciullezza e, poi, della maturità, mantenuto una fre-quentazione quasi costante, sul filo di una amiciziafamiliare antica, con questo sacerdote alla cui“consacrazione” siamo stati presenti: nel Santuariodella Grotta, celebrante il dotto ed affascinante af-fabulatore Mons. Raffaele Barbieri, allora Vescovodi Cassano allo Jonio, seguimmo tutta la toccantecerimonia della consacrazione di Don Francesco,l’11.8.1957, e il suo ingresso nella “famiglia sacer-dotale” della Chiesa di Dio. Nella omelia, il Presuletoccò le corde più segrete dei cuori dei presenti,soprattutto dei parenti, e della amata mamma diDon Francesco, “za’ Gilda”, ricordando i sacrificiaffrontati dalla famiglia per far studiare il seminari-sta e la gioia a coronamento di quella memorabilegiornata, ringraziando anche Don Domenico Pe-troni, parroco all’epoca di Praia, per il contributodato al cammino di fede del giovane sacerdote.Don Ciccio, come familiarmente e comunementeera chiamato, amava, sin dagli anni del seminario,riunire i giovanissimi di allora, nei pomeriggi d’esta-te e in inverno dopo l’orario scolastico, il “ plessoelementare” era all’epoca allogato ai piedi dellaGrotta, con i quali affrontava i “primi problemiadolescenziali” e con i quali scambiava giudizi epensieri sulla vita e sulla esistenza, in rapporto an-che alle scelte di vita futura di ogni singolo ragaz-zo. Spesso don Francesco “raccontava”, in modosemplice e piano, dei libri letti e delle problemati-che che quelle pagine avevano suscitato in lui eche avrebbero potuto incominciare ad affascinareil “ giovane uditorio”. Un passaggio doloroso nella vita di Don Ciccio, si-curamente, con la morte della adorata mamma, fucertamente la prematura fine del fratello Biagio,Gigetto, a metà degli anni ’80, dopo essere “ emi-grato” a Milano, ove aveva raggiunto un buon li-vello di inserimento nel mondo del lavoro. Don Francesco, nato a Praia il 1.1.1932, dopo l’or-dinazione, ha svolto il suo servizio pastorale primanella Parrocchia di Agromonte (Pz), allora diocesidi Cassano, e poi a Tortora Marina, dove è stato ilprimo parroco e il fondatore della Parrocchia San-to Stefano, dal 23.9.1973. Durante il suo ministe-ro, pur impegnato quotidianamente ma quasi nelsilenzio, ha dato alla “sua chiesa” vocazioni sacer-dotali e religiose ed ha realizzato, con l’aiuto deifedeli e il concorso dell’otto per mille, la costru-zione della nuova chiesa, dedicata a “Stella Maris”,dando notevole impulso al radicamento del “cam-mino catecumenale” nella sua comunità. Il presbi-terio tutto e non solo della diocesi e la comunitàdi Tortora perdono, con Don Francesco, un pasto-re buono e generoso, fattivo, che si è speso inte-ramente a servizio del popolo di Dio. Il VescovoMons. Domenico Crusco, con il Presbiterio dioce-sano, lo hanno consegnato a “Gesù Buon Pastore”e hanno chiesto alla comunità cristiana tutta diunirsi nella preghiera del fraterno suffragio, duran-te la celebrazione delle esequie, in forma solenne,cui hanno partecipato quaranta presbiteri, che si èsvolta domenica 17 ottobre, nella Stella Maris inTortora Marina. Dimenticavamo: forse un “cruccio”,peraltro mai manifestato, ha accompagnato alme-no gli ultimi anni di Don Francesco, sul versante delministero sacerdotale, che vogliamo con tutte lecautele evidenziare, assumendocene, per intero,la responsabilità, ed è stato quello di non aver po-tuto “ reggere”, dopo la dipartita di Don Domeni-co, la parrocchia di Praia a Mare! Arrivederci, donCiccio, siamo certi che da lassù, dove tutto è pa-ce, troverai ancora il modo di impegnarti a “co-struire”, con Don Domenico Petroni e Don AntonioRossi, “cuori nuovi” e una “chiesa nuova” per i tuoiamati parrocchiani e per quanti ti hanno apprez-zato in vita.

DON CICCIO LAMARCAÈ TORNATO ALLA CASA

DEL PADREdi GIOVANNI CELICO

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novembre - dicembre 2010 Costume & Società ❏ 13DALLE MINIGONNE AL RISO

I divieti “pazzi” dei sindaci che fanno rimpiangere lafamosa maglietta fina…

È con malcelato orgoglio che, quasi quotidiana-mente, ormai, assistiamo a nuove frequentazioninella nostra città da parte di operatori turistici edimmobiliari di nazionalità diversa, sempre e co-munque interessati alle bellezze ed alle attrattivedi questa nostra costa.Così, dopo tedeschi, russi, americani, inglesi edaltri rappresentanti di paesi di mezzo mondo,comunitari e non, approdano a Scalea, alla ricer-ca della casa ideale, in città o nei dintorni, dalpaese dei tulipani, anche gli olandesi.L'evento più recente risale alla fine di settembre,in concomitanza con quella che da noi è consi-derata la fine della stagione turistica.Una professionale ed organizzatissima troupe te-

levisiva olandese ha fissato il suo quartier genera-le presso il centralissimo Hotel Genova, per poispostarsi quotidianamente nei dintorni per realiz-zare una trasmissione televisiva che ha per og-getto la “casa ideale”.L'equipe, ovviamente, sia per meglio documen-tarsi che per gratificarsi a livello personale, haunito l'utile al dilettevole gustando, a pranzo eda cena, le specialità di ristoranti tipici da lorostessi individuati.A Scalea, hanno fatto onore alle portate della cu-cina dell'Hotel Genova, del ristorante Vigrì, dellaTaverna, del Metastasio ed altri ancora, terminan-do il tour gastronomico all'agriturismo Bonicose,dove hanno effettuato lunghe riprese che sonoterminate con la lavorazione degli ormai famosis-simi “fusilli”.Il cast televisivo ha fatto ricadere la selezione de-gli immobili, da sottoporre alla scelta dei tele-spettatori olandesi, su Scalea, Tremoli di Papasi-dero e San Nicola Arcella.Al rientro in Patria, una volta montate le scene,tutto sarà pronto per mandare in onda la tra-smissione: ”Droomhuis gezocht” (Casa del sognocercato) per la regia di Desirèe Salman e la con-duzione del simpatico presentatore Sy BrandNiessen.Il programma, che è seguito da oltre cinque mi-lioni di telespettatori, consentirà di scegliere, inun nutrito ventaglio di proposte, la casa idealeche può essere acquistata in diretta.Tutto ciò prelude ad un fatto che non può man-care di dare lustro alla nostra città ed ai paesi li-mitrofi e cioè che, quando prima, ai tanti, già pre-senti, turisti provenienti da altri paesi, potremoannoverare anche la presenza di nuovi concitta-dini provenienti dai Paesi Bassi. p

L’iniziativa del sindaco di Castellammare di Stabia,finito sui giornali di mezzo mondo per aver lan-ciato l’idea di restituire il decoro al suo sgarrupa-to paesone stravolto da mille altri problemi met-tendo in riga le scostumate in “abiti succinti,minigonne, maglie e camicie scollate”, è in realtàsoltanto l’ultima di una lunga serie di ordinanzedi tutti i colori.Certo, questa è particolarmente spassosa. Basti ri-leggere l’intervista data dal sindaco Luigi Bobbioal Corriere del Mezzogiorno dove spiega che no,i vigili urbani non useranno il metro perché “l’uni-ca ad essere sanzionata sarà la cosiddetta mini-gonna inguinale, con la biancheria intima a vista”.Per capirci, insiste, “basta uno sguardo per giudi-care se la minigonna è mutandole”.Un articolo de La Stampa, a metà degli anni ’50,titolava: «Il medico sconsiglia il ballo del twist».Spiegando che: «“le audaci sequenze” dei movi-menti flessuosi, felini, morbidi o a scatti che im-pegnano varie articolazioni, in un andazzo avan-ti-indietro e latero-laterale potevano portare agravi dislocamenti dei dischi interposti tra verte-bra e vertebra».L’ordinanza-retrò di Castellammare, tuttavia, co-me dicevamo è soltanto l’ultima di una lunga se-rie. Così lunga che un gruppo di studiosi del di-ritto, ha deciso di dedicare un quaderno di 452pagine de “Le ragioni del Mulino”. Denunciandoalcuni rischi. N.d.R. - «Certo se ci troviamo di fron-te ad alcune confessioni e ricostruzioni fatte dalmostro di Avetrana che parla di aver perso la te-sta alla vista dei mini-short colorati indossati perrecarsi al mare, dalla povera Sarah, ogni discorsonon fa testo perché non pensiamo di vivere in unmondo di malati e oppressi dall’idea del sesso».Allargando gli orizzonti dei divieti, vogliamo men-zionare anche il via al pacchetto Maroni. Sceltecontroverse destinate spesso a dividere l’opinio-ne pubblica. Come quella del sindaco di MarianoComense che, per erigere una barriera contro l’e-ventuale arrivo dei Rom, stabilì “il divieto su tuttoil territorio comunale a qualsiasi tentativo di inse-diamento a mezzo di camper, roulotte, furgoni,autoveicoli in genere, tende ed attrezzature dacampeggio”. O quella del sindaco di Albenga emolti altri comuni contro l’apertura di nuovi Ke-

bab. (Stranamente, non si parla dell’invasione edi divieti contro i negozi cinesi che, specie al sud,imperversano incontrastati). O quelle dei sindacidi Bergamo e di Mantova contro l’accattonaggioche hanno indignato la chiesa locale. Per non di-re della decisione di tanti primi cittadini di ri-spondere alla decisione dell’Ue di vietare i cro-cefissi nelle scuole e nei luoghi pubblici con unaposizione netta ma sensata, alla quale si contrap-pone quella obbligatoria di imporre il crocefissoanche nei bar, nei caffè e nelle trattorie. E anco-ra, quella davvero paradossale del sindaco di Fu-rore contro i nani da giardino, colpevoli di cau-sare “l’alterazione dell’ambiente naturale”. Ecome dimenticare l’ordinanza del sindaco di Sa-luggia che vietava il getto, il lancio e l’utilizzo delriso per la esternazione rituale di auguri e festeg-giamenti agli sposi consigliando il lancio di petalidi rose. E quella del sindaco di Eraclea che esor-tava sì i bambini a costruire castelli e nello stessotempo ad evitare di fare buche nella sabbia conpaletta e secchiello che modificano e rendonopericolosa la percorribilità a piedi sulla spiaggia.E per finire, il sindaco di Roncadelle (Brescia), siè spinto oltre. È arrabbiatissimo con il patto distabilità che gli impediva di ampliare il cimitero,ha diffuso il seguente proclama: «Cittadini, cerca-te di evitare di passare a miglior vita!».Qualche tempo fa qualcuno aveva parlato insi-stentemente di evitare, in particolar modo ascuola, di non mettere in bella mostra l’ombelicocon magliette ridotissime, ma cosa c’è di più bel-lo e pudico di mostrare con orgoglio un bel ven-tre piatto, anticamera dei sogni del mondo?Non dimentichiamo le vertiginose e fantasticheminigonne di fine anni ’60, inizio ’70, un verospettacolo e un bel vedersi che non ha fatto ma-le a nessuno, anzi… ha acceso tante fantasie, in-sieme alla moda, ora purtroppo sparita, di nonindossare sotto la famosa maglietta fina quelniente che faceva impazzire quelle generazionimaschili.I sindaci italiani, visto come stiamo finendo, aquesto punto, farebbero bene a dedicarsi e adoccuparsi di veri problemi e non di cazzate co-me queste menzionate. (Passaggi tratti dal Cor-riere della Sera a firma di G. A. Stella)

CERCASI LOCALE DISPERATAMENTEGirare per conoscere nuovi ed interessanti posti

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE di GIAN ENRICO ZAMPROTTA

«Adesso glielo spiego io: prende la prima a de-stra, poi gira a sinistra e si trova davanti a una

grande fontana,due minuti ed è arri-vato…». A chi, allaricerca di un localeo di una via, non èmai capitato di es-sere guidato da unsolerte cittadino,ma di non capircinulla?Per evitare che ciòcontinui a ripetersi,ci sono Le Dritte diDove, novità di Do-ve TV, in onda il sa-bato alle 23,15. No,tranquilli: non ci di-vertiamo a depista-

re, come quel cittadino “solerte”, perché, no-nostante abbia soltanto otto mesi di vita, inmolti stanno imparando conoscere il canale 412di Sky, sul quale va in onda il programma.Certo, il mensile viaggi, ovvero la rivista dallaquale il canale televisivo si è sviluppato, ha mol-ti anni sulle spalle, ma essere riusciti a trasmet-tere alla Tv tradizione o originalità, tipiche delgiornale, è forse la vera sorpresa.In che modo? Per capirlo, basta seguire la bellaed esuberante Francesca Mazzalai (nella foto),guida de Le Dritte di Dove, alla scoperta di nuo-ve tendenze, esplorando luoghi, ambienti epersone fuori dall’ordinario.«Il tutto di corsa, da un posto all’altro, seguitada telecamera a spalle, e dedicando al massimotre minuti per ogni sosta: l’appuntamento è con“conosco un posticino”. Un modo nuovo e friz-zante di conoscere ristoranti stellati, hotel e gal-lerie contemporanee». (P.A.)

IL NEGOZIO VICINO ALLA GENTE

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14 ❏ Cultura & Spettacoli novembre - dicembre 2010

alle meravigliose ragazze,della lunga e straordinariakermesse, un vero e propriopunto di riferimento per ilturismo calabrese e italiano.La mega serata ha visto trion-fare meritatamente, intornoalle 2,30 del mattino, tra iltripudio generale, la bellissi-ma e graziosissima VirginiaSaldamarco, commossa e fe-steggiata al momento dellaproclamazione dalle altre 94ragazze che avevano sfilatoinsieme con lei.Virginia, splendida ragazza didiciassette anni, come pote-te vedere e apprezzare dal-le foto pubblicate, è alta m.1,76 e non ha niente da invi-diare alla miss Italia 2010. Perfetta nelle misure(90-60-86) e con un viso che buca l'obiettivo, seimboccherà le piste giuste, potrà ambire ad un si-curo successo nel mondo dello spettacolo e del-la moda.I requisiti non le mancano e sono di prima sceltae, poi, i suoi occhi, il suo sorriso e la sua espres-sione che lascia trasparire una sensibilità enorme,sono tutti elementi che colpiscono chi si trova difronte a questa stupenda e sensuale ragazza cheha affascinato la giuria e tutti i presenti.La seconda classificata è stata Lidia Lexova, 17anni di Carpi (Mo), e a seguire: Debora Gagliano,

18 anni di Maierà (Cs), Elisabetta De Gaio, 16 an-ni di Castrovillari (Cs), Gaia Orsi, 17 anni di Napo-li, Monica Limonta, 18 anni di Bergamo e France-sca Aceti, 18 anni, sempre di Bergamo.La bravissima e scattante Francesca Marafioti hacurato le straordinarie coreografie e ha capitana-to la scuola di danza “Juvenia” di Roma. I cantan-ti Alessio Boi e Maria Antonella Masia, vincitricedell'importante concorso canoro “Sorrisi festi-val”, hanno dato prova della loro bravura, mentrei campioni di tango argentino, Serenella Manco eil partner “El gringo”, con le loro performancehanno deliziato i divertiti ed attenti spettatori. p

SPETTACOLIVINCE LA BELLISSIMA VIRGINIA SALDAMARCO

di SARA SILVESTRI

...dalla prima

Un hairstylistc o s e n t i n ocontribuisce altrionfo dei pri-mi due classifi-cati alla fina-lissima di XFactor andatain onda su Rai2 martedì 23n o v e m b r e2010. Di Ro-berto Vitaroerano, infatti,le acconciatu-re della vinci-trice dellaquarta edizio-ne del pro-gramma per

nuovi talenti musicali, Nathalie Giannitrapani,cantante della categoria Over 25 di Elio. Allanuova ugola d'oro, che si è inoltre aggiudicataun contratto discografico con la Sony Music, Vi-taro ha realizzato una nuova lunghezza grazieall'applicazione di extension istantanee e allarealizzazione di una particolarissima acconcia-

tura con fili rigidi argentati con piccoli swarovskidi grande effetto scenico. Anche se non era inscena, il guru dei capelli cosentino, con la suaprofessionalità, è stato sotto gli occhi di milionidi telespettatori fino al trionfo finale. Sempresuo era, inoltre, il look regalato al secondo clas-sificato, Davide Mogavoro (cantante della ca-tegoria Under 24 uomini di Mara Maionchi), gio-vane talento catanzarese che ha meritato lamedaglia di bronzo.Un vero portafortuna si è, quindi, rivelato Ro-berto Vitaro che si è occupato anche della pet-tinatura di Anna Tatangelo, uno dei giudici diquesta ultima edizione. La chiamata, ad X Fac-tor di Vitaro non è stata casuale, è di fatto arri-vata dopo l'ultima presentazione della collezio-ne di tagli e acconciatura a livello nazionale incui è stato notato dagli organizzatori di grandieventi Rai.«È la passione per questo lavoro - continua ilparrucchiere titolare di sue saloni a Cosenza eRende - a farmi lavorare sempre al massimo. Lapartecipazione di questo anno a X Factor è sta-ta una grande soddisfazione visto che mi sonopreso cura proprio dei primi due classificati che,devo dire - aggiunge Roberto Vitaro - si sono af-fidati a me con assoluta fiducia».p

Ci sono mani cosentine nei capelli diNathalie la vincitrice di X FACTOR 4

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novembre - dicembre 2010 Storia & Cultura ❏ 15

Un’importante scoperta archeologica ha visto laluce in uno dei siti preistorici più importanti d’Eu-ropa. I resti di un giovane cacciatore vissuto se-dicimila anni or sono vanno ad aggiungersi all’in-teressantissimo sito archeologico della “Grottadel Romito” di Papasidero. La scoperta che è sta-ta fatta dall’equipe del professore Fabio Martini,del dipartimento di Paleontologia dell’Universitàdi Firenze, ha consentito di apprendere nuovetecniche di sepoltura di cui non si aveva cono-scenza. Una scoperta di grande rilievo che cadeproprio nell’ambito del cinquantesimo anniversa-

rio del ritrovamento del “Bos primigenius”, il graf-fito considerato da tutti gli studiosi la più mae-stosa e felice espressione del verismo paleoliticomediterraneo. Per celebrare questa ricorrenza,hanno affermato il sindaco e l’assessore alla cul-tura e al turismo di Papasidero, Fiorenzo Conte eLoredana Olivieri, il Comune sta lavorando a uncalendario di manifestazioni che avranno luogo

nei prossimi mesi, ma soprattutto, l’Amministra-zione comunale è già impegnata nella realizza-zione di infrastrutture per rendere pienamentefruibile il sito ai visitatori.«In particolare - hanno affermato i due valentiamministratori - intendiamo allestire un archeo-dromo all’interno del Parco archeologico dovesaranno ricostruiti gli ambienti del Paleolitico, erendere i locali dell’Antiquarium sede del museodi Papasidero, idonei a ospitare i reperti originalirinvenuti nella Grotta nel corso degli anni, che at-tualmente sono conservati tra Firenze e ReggioCalabria. Siamo convinti - concludono - che tuttigli Enti preposti, e in particolare, la Soprinten-denza, la Regione, la Provincia, ma anche l’EnteParco, faranno la loro parte per valorizzare la“Grotta del Romito”, nella consapevolezza cheessa rappresenta non soltanto un patrimonio cul-turale inestimabile da tutelare, ma anche una oc-casione di sviluppo».Un patrimonio di inestimabile valore in una regio-ne che ha tanto da raccontare fin dalle epochepiù famose. In Calabria spesso pensare a un pas-sato perduto è inversamente proporzionale all’e-norme quantità di testimonianze preistoriche chesempre più, invece, vanno riscoprendosi. Tra leattestazioni archeologiche di tale antico passatovi è quella, appunto, della “Grotta del Romito”, icui luoghi circostanti sembra fossero popolati danuclei umani preistorici. Appollaiato su uno spe-rone alla sinistra dell’incantevole fiume Lao, Pa-pasidero è immerso in una delle più belle corniciambientali e paesaggistiche della Calabria. p

Grotta del Romito: novità importantiRIPORTATO ALLA LUCE UN CACCIATORE DI 16MILA ANNI FA

L’interessante ritrovamento avviene nel cinquantesimoanniversario della scoperta del “Bos primigenius”

di FRANCESCA CANNATARO

Presentato nella sala degliaffreschi della bibliotecamunicipale, dalla Filmasdell’istrionico PasqualeLanzillotti, in collaborazio-ne con il comune di Scalea,il libro “La figura di don An-tonio Daconte tra Scalea eCent’anni di solitudine”(dal libro di Vittorio Cap-pelli “Storie di italiani nelle

altre Americhe, edizioni Rubbettino). Il lavoroletterario, immerso nelle Americhe del Sud, narrala storia di personaggi originari dell’area calabro-lucana che all’inizio del ‘900 emigrarono verso lenazioni del Sudamerica. Tra di essi vi fu, appunto,lo scaleota Antonio Daconte o, meglio, D’Acunti,parente dell’anziana signorina Ada D’Acunti, indi-menticata e infaticabile maestra elementare, giàda alcuni anni in pensione. Ci auguriamo che gliorganizzatori abbiano provveduto, quantomeno,a recapitarle un invito alla manifestazione, ancheperché la signorina D’Acunti abita a pochi passidalla biblioteca comunale di piazza De Palma,nella sua bella casa di famiglia, presso la suggesti-va e splendida scalinata della “Crucivia”.Ha coordinato i lavori Aurora Voto, docente dilingua spagnola. Erano presenti, tra gli altri, Vitto-rio Cappelli, autore del libro e storico dell’emi-grazione, e il sindaco di Scalea Pasquale Basile.Ha letto e recitato alcuni passaggi del coinvol-gente volume il bravissimo attore e regista teatra-le scaleota Leonardo Gambardella (nella foto)che vive e lavora a Roma. Per motivi tecnici è sal-tato, all’ultimo momento, l’atteso collegamentoper una videoconferenza dalla Colombia con loscrittore originario di Scalea Eduardo Marceles DaConte. p

LIBRI IN CINQUANTA PAROLE

Greci e Indigeni allafoce del Noce

Sabato 20 novembre 2010, nella Sala consiliaredel Comune di Tortora si è tenuto l’atteso incontrosu “Greci e indigeni alla foce del Noce”, nel corsodel quale è stato fatto il punto su venti anni di ri-cerche archeologiche condotte nell’area del collePalècastro, sede dell’antica Blanda. Il direttorescientifico delle campagne di scavo, prof. Gioac-chino Francesco La Torre, e il suo principale colla-boratore, dottor Fabrizio Mollo, hanno dedicatole loro relazioni, rispettivamente, alle scoperte ri-feribili al periodo enotrio e a quello lucano, men-tre il dottor Gregorio Aversa si è soffermato sul-l’occupazione del sito in epoca romana. Diparticolare interesse è stata la relazione di Mollo,che ha anticipato i risultati di un suo studio suipiatti da pesce in uso, in epoca lucana, nei centridel versante tirrenico calabrese, fino a Paola, chea suo giudizio sono attribuibili all’opera di un’uni-ca bottega di ceramisti ubicata lungo il corso delNoce, da lui definita come la scuola del “pittore diTortora-Rivello”. Ad aprire e a chiudere l’incontroè stato il sindaco Pasquale Lamboglia che, dopoaver annunciato ai presenti la partecipazione delComune di Tortora alla Borsa Mediterranea del Tu-rismo, in corso a Paestum, ha ribadito la volontà diriprendere gli scavi, fermi da un quinquennio, e diadoperasi per l’istituzione di un parco archeologi-co. Il primo cittadino ha anche annunciato la pros-sima inaugurazione della nuova sede museale, for-temente voluta della precedente AmministrazioneSilvestri e in particolare dal compianto assessoreAldo Iorio.Al numeroso pubblico presente è stata offerta, ol-tre che una piacevole serata culturale, anche l’ele-gante brochure “Museo di Blanda”, con immagini enotizie sulle importanti scoperte archeologichetortoresi. p

PRESEPE DI GRANDESUGGESTIONE

Allestito nello storico Palazzo di via Ponte

Anche que-st’anno, l’ine-sauribile e crea-tivo SalvatoreMona che l l o ,con la collabo-razione di altrivolenterosi ap-passionati, haallestito nelchiostro e all’in-terno delle saledel Palazzo deiPrincipi un fantastico e bellissimo presepe tradi-zionale a dimensione naturale. L’attenta e meti-colosa ricerca dei materiale, degli attrezzi e deglioggetti, ha reso più ricco e suggestivo lo scenariorappresentato, nel solco di questa antichissima esentita usanza che si tramanda da secoli. p

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Page 16: Diogene Novembre2010

16 ❏ Sport novembre - dicembre 2010

Lo Scalea, in questo altalenante avvio di stagio-ne, non rispetta le attese che lo vedevano lan-ciato in vetta alla classifica. Troppi punti persi incasa (se si esclude la brillante vittoria sull’Acri, neiprimi 5 incontri ha racimolato la miseria di 7 pun-ti su 15) ed altrettanti in gare esterne, al momen-to, danno un quadro deludente e poco convin-cente della compagine allenata da Franco Viola.Una squadra, quella scaleota, riconfermata incampagna acquisti-cessioni nei 7/11 rispetto aquella che ha sfiorata la vittoria nei play off nellapassata annata calcistica. Una manovra di giocolenta e prevedibile, senza idee chiare, uno sche-ma plausibile e senza nerbo, danno un quadropreciso dell’attuale situazione tecnico-tatticadello Scalea che arranca in modo vistoso. La di-fesa, per la legge dei fuoriquota, spesso ha do-vuto rinunciare all’esperto, indiscusso e forteportiere Spingola e, puntualmente, i sostituti piùdi una volta, non sono stati per niente all’altezzadel navigato numero uno. Dei due esterni bassi,Oliva e De Miglio se notiamo una leggera flessio-ne per il sinistro ex Cervia di Ciccio Graziani, perlo scaleota Maico Oliva che presieda la fascia si-nistra, possiamo ben parlare di notevoli progres-si, sia in fase di interdizione che, in quella offen-siva e di impostazione. Il pacchetto centrale giàforte con Ferraro e Scafaro è stato ulteriormentepuntellato con l’innesto dell’ex rendese Scarlato,al quale in caso di necessità si aggiunge il vecchioe inossidabile jolly Vanzetto che, ad inizio di sta-gione non era stato riconfermato. Per quantoconcerne il centrocampo, le risposte che la tifo-seria aspettava con gli innesti di Guastella e Bal-

samo non sono arrivate. Inoltre, Vitale, Foderaroe Cambria (quest’ultimo, a dire il vero poco uti-lizzato), non stanno giocando e rendendo comenella passata stagione, mentre Leta, Venere ed ilpromettente Leone, si sono adagiati in questa la-cunosa e anomala situazione. In attacco, saltatoMiceli e con Fabio Longo giù di corda e spessoin condizioni fisico-atletiche precarie, resta la so-luzione Prete che, da quanto mostrato finora,non può sicuramente sopperire alle defaillancedell’attacco. A questo punto, dopo la magnificae meritata vittoria sul forte Acri e la successiva ri-caduta contro il fanalino di coda Sersale, ancoraniente appare perduto, però, parentesi a parte,se dovesse persistere questo andazzo abulico eavaro di punti la rincorsa potrebbe diventare af-fannosa e l’obiettivo primato si allontanerebbemaggiormente rendendo vano i sacrifici adottatidalla società sportiva per allestire un organicocompetitivo e da primato.

04/12/2010

La matricola Talao Scalea, la seconda squadra cit-tadina per importanza, dopo un avvio promet-tente, continua in piena tranquillità la sua marcianel difficile campionato di Prima Categoria. Untorneo, questo, che annovera compagini impor-tanti e decadute come la Cremissa, che con l’Al-bidona in queste prime battute staziona in vetta,il Roggiano, il Trebisacce, il Gim Rose, la Schiavo-nea, lo Spezzano Albanese ed il San Fili, che inpassato si sono confrontate, nello stesso torneo,con il blasonato Scalea 1912. Portare avanti un si-mile campionato, con serie di costose trasfertelungo mezza Calabria, è perciò una gratificantesoddisfazione per il presidente Oliva e per lepersone volenterose, infaticabili e capaci checollaborano con lui, come il giovane Mario Ro-tondaro. La Talao punta ad un campionato di tut-

to rispetto, ma sotto sotto non nasconde velleitàdi play off, specie dopo la firma del ritrovatobomber Marco Tiesi, che nel vittorioso ed esal-tante campionato di Seconda Categoria dellascorsa stagione, con 24 reti realizzate, è stato ilcapocannoniere del girone e ha battuto sul filodi lana per una sola lunghezza il fortissimo edesperto Alessandro Tarallo che allora militava nel-l’altra squadra di Torre Talao, l’Askalos. Nella sta-gione 2010-2011, la Talao si è accaparrata en-trambi gli attaccanti (47 realizzazioni in totaleappena pochi mesi fa) e perciò potrà contare suiloro gol.I tifosi dei falchi bianconeri possono perciò inco-minciare a cullare grandi sogni per un finale distagione che potrebbe entusiasmare società epubblico.

CAMPIONATO DI ECCELLENZA

DOPO L’IMPENNATA SULL’ACRI LO SCALEARICADE IN VECCHI MALI

CAMPIONATO DI I CATEGORIA

LA TALAO CON L’INNESTO DI DUE GRANDIBOMBER CULLA GRANDI SOGNI

L’Askalos, mai come adesso, non si nasconde epunta dritta a vincere il campionato di Seconda.La squadra allestita appare forte ed esperta, do-ti queste che non possono essere trascurate perchi come l’Askalos vuole staccare il traguardo perla Prima Categoria.La società, dal canto suo, solida ed omogenea,dà sicurezza alla ricca rosa dei giocatori che nonpotrà deludere gli sforzi profusi.

L’ASKALOS RISPONDEPRESENTE

Dopo anni incerti e bui, caratterizzati dal dopoMaradona, dal dopo Ferlaino, dalla serie B e daaltre vicissitudini, il Napoli, con la guida del pro-duttore De Laurentis, da qualche stagione, è ri-tornato prepotentemente alla ribalta calcistica.La forte squadra che è stata allestita è certamen-te all’altezza di una grande platea sportiva, comequella partenopea, che domenicalmente si assie-pa sugli spalti del magico e leggendario stadioSan Paolo per incitare i calciatori del “Ciuccio” (aproposito, non capiamo perché è stata accanto-nata l’immagine di questo mansueto, lavoratore eintelligente animale per far posto ad una comunelettera N, anche alla luce del fatto che la Juve haconservato la sua storica zebra, il Milan il diavolo,la Roma la lupa e via discorrendo).A Scalea, da qualche settimana, è sorto il Napoliclub, intitolato, giustamente, all’indimenticato egiovane Francesco Alfano, scomparso tragica-mente qualche tempo fa, grande tifoso e appas-sionato della squadra azzurra del Vesuvio.Tra i fondatori del club troviamo il passionaleAlessandro Del Vecchio che, all’interno dell’Asso-ciazione, ha mansioni di tesoriere. Presidente èstato nominato Gennaro Cello, vice presidentePasquale Napoletano e segretario Armando Saul-lo. La nutrita schiera di consiglieri è formata daAlex D’Andrea, Vincenzo D’Andrea, FrancescoFornaro, Gerardo De Chiara, Francesco Mazzia eAntonio Tarallo. La sede è ubicata in via PianoLettiera, alla fine di via Campanella (vecchia sta-zione FF.SS.).

NASCE CON RINNOVATOENTUSIASMO IL NAPOLI

CLUB SCALEA

il moto perpetuo e giovanissimoLeone, classe 1992.

CAMPIONATO DI II CATEGORIA