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agosto-settembre 2010 XIV - n° 4 [email protected] www.wscalea.it in quarta... Il periodo storico che stanno vivendo gli italiani, del nord, del centro e del sud, isole comprese, è sicuramente particolare, forse strano, comunque al limite del tollerabile, ma nessuno o quasi sem- bra averne contezza o in qualche modo manife- stare una indignazione che possa diventare col- lettiva. Il bel paese, il 20% circa che può permettersele, consuma le sue ferie agostane, con i riti abituali, tra vacanze di vip, all'estero o sulle coste sarde, e di meno abbienti, ma sempre fortunati, che go- dono magari nei campeggi di prima… linea liguri, toscani o emiliani: il resto degli italici figli è impe- gnato e ripiegato a far quadrare bilanci domestici sempre più in rosso, per la Cgia di Mestre ogni fa- miglia tricolore ha un debito di circa sedicimila euro, a ricercare una assistenza sanitaria almeno DOV’E’ FINITO LO SLANCIO DI 40 ANNI FA? di GIO V ANNI CELIC O Per una strana somma di fattori, stiamo assisten- do, a Scalea, al progressivo depauperamento del patrimonio verde della città. Si taglia, si taglia e si taglia e là dove prima maga- ri esisteva un piacevole cono d'ombra si ritrova uno spiazzo incolto, trascurato e sgradevole alla vista. Per legittimare in qualche modo lo scempio ven- gono invocate le giustificazioni più strane, talvol- ta assurde: un'invasione di processionaria, per eliminare conifere esistenti da decenni, radici dannose in grado di deformare asfalti e pavimen- tazioni civiche, giustificano la rimozione di rigo- gliosi pini marittimi, immaginarie malattie o obso- lescenza, legittimano la scomparsa di altre specie del complesso verde di Scalea. A modesto parere, sono giustificazioni quasi as- surde, poiché, sarebbe sufficiente un'accurata manutenzione fatta da mani esperte, che sul ter- ritorio non mancano, per ovviare il tutto, con estrema facilità. Mi viene allora da pensare che esitano altre mo- tivazioni che vanno dall'incompetenza di chi de- cide i lavori, all'interesse personale di qualcuno. Vediamo così, smunti alberelli, con impalcature degne di un palazzo, sostituire frondosi alberi, cresceranno ci dicono, è vero, intanto però ab- biamo speso denaro per rimuovere piante di grande valore, anche economico, e spendiamo denaro per acquistare e mettere a dimora culti- var che non hanno nulla ne di estetico ne di uti- GIÙ LE MANI DAL SITO DI TORRE TALAO! di ER C OLE SERRA in quarta... IL VERDE NON SI TOCCA! di GIAN ENRIC O Z AMPR O T T A in terza... David Cameron, il carismati- co leader conservatore che il 6 maggio 2010 ha vinto le elezioni in Inghilterra, nei primi tre mesi di governo è già stato promosso dalla pubblica opinione. Troppo poco per un bilancio, ma abbastanza per qualche si- gnificativa indicazione. Il ca- rismatico Cameron si trova così la strada spianata per- ché, a parere generale, ha mosso bene i primi passi riu- scendo a conquistarsi una dose massiccia di fiducia che, in partenza, non aveva. Oggi sono in pochi a crede- re che il suo governo non durerà (passaggi tratti da Sette del Corriere della Sera di agosto 2010 a firma di Franco Venturini). Avendo scomodato un per- sonaggio del calibro di Ca- meron, proviamo ora a fare un parallelo con l'o- perato di Pasquale Basile, anch'egli in carica da poco tempo, essendo stato eletto sindaco di Scalea il 29 marzo 2010. I gravi e innumerevoli problemi della nostra città sono ben noti e nessuno, onestamente, poteva pretendere che si risolvessero nel giro di cinque o sei mesi, ma si sperava che, con l'approssimarsi dell'estate, l'Amministrazione Basile desse qual- che segnale di cambiamento. Non ci riferiamo al- le grandi opere, che pure sono necessarie e sulle quali ci ripromettiamo di tornare a parlare in futu- ro, ma invece, a quei “piccoli interventi” che ren- dono una città normale, pulita, ordinata e vivibi- le, come tantissime altre località del mondo. Si tratta di cose piccole ma importanti, perché, se non si riesce a realizzarle, oltre a peggiorare la qualità della vita, dovremmo dire addio al grande turismo estivo e culturale, atteso che la distanza che ci separa dalle località concorrenti rischia di diventare incolmabile. Perciò, dobbiamo tutti prendere coscienza che Scalea non può essere più lasciata in balia del pressappochismo e del- l'improvvisazione. Naturalmente, i politici eletti dal popolo e i re- sponsabili degli uffici comunali devono essere in prima fila, gli attori principali, in quest'opera di ri- nascita. Purtroppo dobbiamo constatare che gli uni e gli altri continuano ad essere latitanti: per adesso, tutto è rimasto come prima. A comincia- re dall'area pedonale di piazza Caloprese, con le sue due entrate a nord e a sud in perenne fase precaria e disordinata, senza un vigile fisso e con le auto che entrano ed escono indisturbate attra- verso le “barriere” di plastica piazzate nei pressi del panificio, che peraltro vengono spostate in continuazione e, a volte, lasciate sparse disordi- natamente. La fontana, poi, da anni attende di es- Il DIOGENE si è più volte soffermato, prendendo ferma posizione, a difesa del sito di TORRE dell'I- SOLA, detta TALAO, che domina, con la sua in- confondibile, peculiare, maestosa immagine, il paesaggio di Scalea e dell'intera piana del Lao. Negli ultimi sessant'anni questo prezioso gioiello della natura, della protostoria e delle storia, ha subito tante “mortificazioni” e tante aggressioni che non intendo elen- carle perché, fra l'altro, ancora og- gi, esse appaiono nella loro lugubre evidenza. Ogni qualvolta viene rin- novata l'Amministrazione comuna- le, purtroppo, si ha la fregola di mettere mano sull'ex isolotto della Torre Talao (detto impropriamente scoglio), con interventi alquanto di- scutibili ed avventati e quasi sempre privi di professionalità e di espe- rienza tecnica. Come da copione, anche questa volta, si è partiti inter- venendo sull'area della sorgente dell'acqua sulfurea, detta la “Cali- cella”, con scavi per eliminare detri- ti e terreno argilloso di riporto. Mentre posso lodare tale intenzio- ne di riscoprire questo sito di estre- ma importanza naturalistica ed ambientale, non posso, invece, non essere preoccupato per il ri- schio di potenziali danni che esso può subire per l'assenza di un progetto mirato e seguito da esperti delle Soprintendenze ai Beni ambientali Nel giornale... SCALEA NELLA MORSA! di NANDO MANC O Riparte l’idea del porto L’angolo ottuso fest(i), malutiemp(i) e... Rotatoria delle “quattro strade” Sigilli alla discarica Il marito può picchiare la moglie? Le vie del gusto A tu per tu con Nino D’Angelo Le feste delle contraddizioni Il medico-poeta gentiluomo Sport: lo Scalea riparte con l’assillo della Serie D in seconda...

Diogene Ago Sett Wscalea 2010

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il giornale di scalea il nuovo diogene moderno

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Page 1: Diogene Ago Sett Wscalea 2010

agosto-settembre 2010XIV - n° [email protected] www.wscalea.it

in quarta...

Il periodo storico che stanno vivendo gli italiani,del nord, del centro e del sud, isole comprese, èsicuramente particolare, forse strano, comunqueal limite del tollerabile, ma nessuno o quasi sem-bra averne contezza o in qualche modo manife-stare una indignazione che possa diventare col-lettiva.Il bel paese, il 20% circa che può permettersele,consuma le sue ferie agostane, con i riti abituali,tra vacanze di vip, all'estero o sulle coste sarde, edi meno abbienti, ma sempre fortunati, che go-dono magari nei campeggi di prima… linea liguri,toscani o emiliani: il resto degli italici figli è impe-gnato e ripiegato a far quadrare bilanci domesticisempre più in rosso, per la Cgia di Mestre ogni fa-miglia tricolore ha un debito di circa sedicimilaeuro, a ricercare una assistenza sanitaria almeno

DOV’E’ FINITOLO SLANCIO DI 40

ANNI FA?di GIOVANNI CELICO

Per una strana somma di fattori, stiamo assisten-do, a Scalea, al progressivo depauperamento delpatrimonio verde della città.Si taglia, si taglia e si taglia e là dove prima maga-ri esisteva un piacevole cono d'ombra si ritrovauno spiazzo incolto, trascurato e sgradevole allavista.Per legittimare in qualche modo lo scempio ven-gono invocate le giustificazioni più strane, talvol-ta assurde: un'invasione di processionaria, pereliminare conifere esistenti da decenni, radicidannose in grado di deformare asfalti e pavimen-tazioni civiche, giustificano la rimozione di rigo-gliosi pini marittimi, immaginarie malattie o obso-lescenza, legittimano la scomparsa di altre speciedel complesso verde di Scalea.A modesto parere, sono giustificazioni quasi as-surde, poiché, sarebbe sufficiente un'accuratamanutenzione fatta da mani esperte, che sul ter-ritorio non mancano, per ovviare il tutto, conestrema facilità.Mi viene allora da pensare che esitano altre mo-tivazioni che vanno dall'incompetenza di chi de-cide i lavori, all'interesse personale di qualcuno.Vediamo così, smunti alberelli, con impalcaturedegne di un palazzo, sostituire frondosi alberi,cresceranno ci dicono, è vero, intanto però ab-biamo speso denaro per rimuovere piante digrande valore, anche economico, e spendiamodenaro per acquistare e mettere a dimora culti-var che non hanno nulla ne di estetico ne di uti-

GIÙ LE MANI DAL SITO DI TORRE TALAO!di ERCOLE SERRA

in quarta...

IL VERDE NON SI TOCCA!di GIAN ENRICO ZAMPROTTA

in terza...

David Cameron, il carismati-co leader conservatore cheil 6 maggio 2010 ha vinto leelezioni in Inghilterra, neiprimi tre mesi di governo ègià stato promosso dallapubblica opinione. Troppopoco per un bilancio, maabbastanza per qualche si-gnificativa indicazione. Il ca-rismatico Cameron si trovacosì la strada spianata per-ché, a parere generale, hamosso bene i primi passi riu-scendo a conquistarsi unadose massiccia di fiduciache, in partenza, non aveva.Oggi sono in pochi a crede-re che il suo governo nondurerà (passaggi tratti daSette del Corriere della Seradi agosto 2010 a firma diFranco Venturini).Avendo scomodato un per-sonaggio del calibro di Ca-meron, proviamo ora a fare un parallelo con l'o-perato di Pasquale Basile, anch'egli in carica dapoco tempo, essendo stato eletto sindaco diScalea il 29 marzo 2010.I gravi e innumerevoli problemi della nostra cittàsono ben noti e nessuno, onestamente, potevapretendere che si risolvessero nel giro di cinqueo sei mesi, ma si sperava che, con l'approssimarsidell'estate, l'Amministrazione Basile desse qual-che segnale di cambiamento. Non ci riferiamo al-le grandi opere, che pure sono necessarie e sullequali ci ripromettiamo di tornare a parlare in futu-ro, ma invece, a quei “piccoli interventi” che ren-dono una città normale, pulita, ordinata e vivibi-le, come tantissime altre località del mondo. Sitratta di cose piccole ma importanti, perché, senon si riesce a realizzarle, oltre a peggiorare laqualità della vita, dovremmo dire addio al grandeturismo estivo e culturale, atteso che la distanzache ci separa dalle località concorrenti rischia di

diventare incolmabile. Perciò, dobbiamo tuttiprendere coscienza che Scalea non può esserepiù lasciata in balia del pressappochismo e del-l'improvvisazione. Naturalmente, i politici eletti dal popolo e i re-sponsabili degli uffici comunali devono essere inprima fila, gli attori principali, in quest'opera di ri-nascita. Purtroppo dobbiamo constatare che gliuni e gli altri continuano ad essere latitanti: peradesso, tutto è rimasto come prima. A comincia-re dall'area pedonale di piazza Caloprese, con lesue due entrate a nord e a sud in perenne faseprecaria e disordinata, senza un vigile fisso e conle auto che entrano ed escono indisturbate attra-verso le “barriere” di plastica piazzate nei pressidel panificio, che peraltro vengono spostate incontinuazione e, a volte, lasciate sparse disordi-natamente. La fontana, poi, da anni attende di es-

Il DIOGENE si è più volte soffermato, prendendoferma posizione, a difesa del sito di TORRE dell'I-SOLA, detta TALAO, che domina, con la sua in-confondibile, peculiare, maestosa immagine, ilpaesaggio di Scalea e dell'intera piana del Lao.Negli ultimi sessant'anni questo prezioso gioiellodella natura, della protostoria e delle storia, ha

subito tante “mortificazioni” e tanteaggressioni che non intendo elen-carle perché, fra l'altro, ancora og-gi, esse appaiono nella loro lugubreevidenza. Ogni qualvolta viene rin-novata l'Amministrazione comuna-le, purtroppo, si ha la fregola dimettere mano sull'ex isolotto dellaTorre Talao (detto impropriamentescoglio), con interventi alquanto di-scutibili ed avventati e quasi sempreprivi di professionalità e di espe-rienza tecnica. Come da copione,anche questa volta, si è partiti inter-venendo sull'area della sorgentedell'acqua sulfurea, detta la “Cali-cella”, con scavi per eliminare detri-ti e terreno argilloso di riporto.Mentre posso lodare tale intenzio-ne di riscoprire questo sito di estre-

ma importanza naturalistica ed ambientale, nonposso, invece, non essere preoccupato per il ri-schio di potenziali danni che esso può subire perl'assenza di un progetto mirato e seguito daesperti delle Soprintendenze ai Beni ambientali

Nel giornale... SCALEA NELLA MORSA!di NANDO MANCO

Riparte l’idea del portoL’angolo ottuso fest(i), malutiemp(i) e...

Rotatoria delle “quattro strade”Sigilli alla discaricaIl marito può picchiare la moglie?Le vie del gustoA tu per tu con Nino D’AngeloLe feste delle contraddizioniIl medico-poeta gentiluomoSport: lo Scalea riparte con

l’assillo della Serie D

in seconda...

Page 2: Diogene Ago Sett Wscalea 2010

...dalla prima

...anche gomme seminuovedelle migliori marchea prezzi sbalorditivi

sere illuminata, mentre il filo elettrico (foto 1) al-la base del bronzo del filosofo, staccato e pen-zolante, continua a riverberarsi nell'acqua della

vasca. Inoltre, come abbiamo scritto più volte, ilpercorso pedonalizzato è troppo breve e an-drebbe esteso lungo via Michele Bianchi (ex mu-retti), mentre il traffico andrebbe decongestiona-to con le previste bretelle di via Carrettieri (aproposito, circolano voci che presto partirannolavori per civili abitazioni e, quindi, si potrà di-re, definitivamente, addio a quanto avevanoprevisto gli ex sindaci Pezzotti e Russo) e di viaB.V. del Carmelo, che, tra l'altro, versa in condi-zione di pericolosità. Per rimanere in ambito stradale, occorrerebbemigliorare e sistemare la “scorciatoia” pedonaleche da via Vittorio Emanuele sbuca di fronte allascalinata che, iniziata due inverni fa, tuttora nonè stata ultimata (doveva essere consegnata all'ini-zio dell'estate 2009). A fine agosto è spuntata,preceduta da un cartello con su scritto “segnale-tica sperimentale”, la più volta da noi invocata ro-tatoria (a nostro modesto avviso, tutta da rivede-re e modificare) delle “quattro strade dellamorte”. Il varco esistente tra i lidi “La Casetta” e “Olga-rino”, accessibile dal lungomare di Scalea, è statooccupato da un privato con l'ennesima attrazio-ne, a pagamento, da fiera paesana di un tempoandato. Un altro importante varco, ostruito, piùo meno per gli stessi motivi, è il passaggio pedo-nale che congiunge corso Mediterraneo con viaNazario Sauro. In questo marasma, neanche l'incantevole spiag-gia dell'Ajnella ha avuto scampo, perché è statainvasa, ancora una volta, da un grosso bancofreezer sistemato di fronte alla storica scogliera.Tutto è stato privatizzato come peggio non si po-teva fare.Un intervento di riqualificazione è necessario perl'area-parcheggio nei pressi del ristorante Vigrì,che oggi appare sporca e orrenda. Altra notastonata è rappresentata dai 60 metri circa di mar-ciapiedi “arlecchino” della frequentata via Lido,pavimentati, in prossimità dell'estate, con due co-lori e modelli di mattonelle totalmente diversi traloro. Concludono il ricco “mosaico” le bancarel-le e le baraccopoli sparse dappertutto.La poca attenzione e lo scarso controllo prestatiall'importante e frequentato corso Mediterraneo,

nel centro, di fronte a Torre Talao, hanno per-messo l'insistere di una baraccopoli fatiscente edismessa, con un enorme e sgradevole tabellonesu cui campeggia la scritta: “ci siamo trasferiti a80 metri lato villa comunale” (foto 2).Sempre in corso Mediterraneo, verso nord, l'exbelvedere pubblico, trasformato già da qualchestagione in bar-ristoro (foto 3), con la sua casu-

pola prefabbricata circondata da erbacce, rovi etanta sporcizia, e con la nuova insegna “Panorà”che ha sostituito la precedente “Golden view”(vista d'oro), è stato abbandonato e non riaper-to al pubblico nell'anno in corso: bel panorama!L'arena cinematografica di via Plinio il Vecchio,una delle poche cose da salvare nel grigio pano-rama cittadino, ha rischiato di scomparire, dopoanni di serio lavoro, pare per un capriccio ammi-nistrativo (qualcuno voleva spostarne la location).Però l'atmosfera, di silenzio e rilassamento, chedovrebbe caratterizzare questo cinema all'aper-to, è stata, nei mesi di luglio ed agosto, spessoturbata dai vari circhi che, nel corso dell'estate,sono stati fatti allocare a pochissimi metri dall'are-na, per cui, durante le proiezioni, gli schiamazzi e

il volume dell'altoparlante del presentatore cir-cense hanno disturbato e distratto notevolmentegli appassionati cinofili.Ecco alcuni piccoli, ma significativi, segnali cheScalea aspettava e aspetta ancora in questo pri-mo periodo di governo Basile. Per la verità, qualcosa è stato fatto… ma è statofatto male. Ci riferiamo al taglio indiscriminato eimmotivato di nove alberi di alto fusto (foto 4) invilla Kennedy (quel Kennedy tante volte citato daBasile, durante la campagna elettorale di marzo)un cadeau, per far posto ad una pista rialzata. Davoci di corridoio si apprende che, ora, finita l'e-state, l'enorme lastrone di cemento della villa po-trebbe essere smantellato, ma, ci chiediamo, chirestituirà alla comunità gli alberi ingiustamente“decapitati”? E, ancora, al consistente aumentodella Tarsu e del servizio di refezione e traspor-to scolastico, che moltissime famiglie scaleotehanno difficoltà a pagare, alla “sparata” riguar-dante il saldo di circa settecentomila euro ad exdipendenti del Comune, una vicenda trentennaleche ha assunto un sapore tragi-comico e agli eso-

si emolumenti erogati a tecnici e a legali esterni. Per non parlare del più volte ventilato dissesto fi-nanziario dell'Ente comunale (veramente para-dossale se si pensa ai proprietari di seconde eterze case che hanno pensato di investire sul mat-tone a Scalea e a tutto l'indotto economico crea-to). Ma come fanno comuni piccolissimi e pove-rissimi come Santa Domenica Talao, Papasidero,Grisolia, Maierà ed Aieta ad autogestirsi e a so-pravvivere? E, non ultimo, del protocollo d'inte-sa stipulato con l'E.T.R. Calabria, fino al 31 di-cembre 2010, per la lotta all'evasione fiscale. Perla riscossione dei tributi, fatta in casa con succes-so, senza esasperazione e con giudizio, bastavaseguire l'esempio Praia (vedi Diogene luglio2010). Eppure il sindaco Pasquale Basile, durante lacampagna elettorale, aveva spiattellato ai quat-tro venti che esistevano fondi europei accessi-bilissimi che avrebbero cambiato le sorti del co-mune di Scalea.Nel mese di agosto, Basile si è fatto immortalare,sorridente, insieme al governatore calabrese, inuna nota struttura alberghiera cittadina: però, diquanto predicato, dal presidente Peppe Scopel-liti, a proposito della compartecipazione di tuttiper salvare la nostra regione e per dare una ri-sposta certa e confortante ai tanti delusi dellavecchia politica, il sindaco Basile ha messo in pra-tica nulla!Come preventivato nel numero scorso del Dioge-ne, finito agosto, è scoppiata la bomba ad orolo-geria della discarica di località Piano dell'Acqua.La Polizia Provinciale, infatti, dopo aver effettuatoun sopralluogo, ne ha disposto il sequestro.Quindi, dopo questo provvedimento, le preoc-cupazioni ed i problemi per Basile aumentano:«L'unica via di scampo sarà Pianopoli (LameziaTerme) però non c'è possibilità di trasportare i ri-fiuti su gomma, per ora aspettiamo il via dal com-missario».A marzo scorso, in tanti hanno voluto la testa diMario Russo e, oggi, molti cominciano a rimpian-gerlo: tendenza, questa, che la dice lunga sull'at-tuale situazione, politica e amministrativa dellanostra martoriata Scalea, per la quale i corsi e i ri-corsi storici continuano. La situazione politica-amministrativa, dunque, non è delle migliori. Ciauguriamo perciò, per il bene di tutti, che il sin-daco Basile sappia rimettersi in gioco, senza in-fingimenti, accettando queste nostre riflessioniper quelle che vogliono essere: uno sprone a luie all'intera maggioranza, in particolare ai giovaniche la compongono, a fare meglio! � (N.M.)

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foto 3

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Per le vostre [email protected]

2 � Primo Piano agosto-settembre 2010

SCALEA NELLA MORSA!

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agosto-settembre 2010 Primo Piano � 3...dalla prima

ed archeologici. Ogni avventato intervento dimanutenzione, infatti, può compromettere lapossibilità di recuperare e salvare preziosi reper-ti archeologici, storici, naturalistici e paleontolo-gici (esempio, raschiatoi paleolitici, felci di natu-ra preistorica ed altre piante ed arbustiautoctone in vegetazione come il cappero, il ficod'india, il carrubo, nonchéresti ossiferi di animalipreistorici del periodocaldo come elefanti e ri-noceronti). A questo pun-to, non posso fare a menodi rivolgere un appello al-le competenti Autorità re-gionali, provinciali e co-munali di promuovere, diconcerto alle Soprinten-denze ai beni archeologi-ci, storici ed ambientali,studi preventivi sull'interosito di Torre Talao per, poi,procedere a porre in essere un progetto concre-to e fattibile per la valorizzazione, riscoperta etutela dello stesso sito (indipendentemente dal-la realizzazione del porticciolo turistico), soffer-mandosi su questi essenziali tre aspetti: archeo-logico (scavi grotte paleolitiche), paleontologico(recupero resti ossiferi) e naturalistico (recuperoe valorizzazione terapeutica del sito dell'acquasulfurea e tutela della flora autoctona). In sostan-za, l'ex isolotto, con la sua storica Torre, con isuoi anfratti, grotte e “calicelle” deve essere tra-sformato in ambienti museali per la conservazio-ne, il recupero e la valorizzazione di tutti i reper-ti archeologici, storici, paleontologici enaturalistici rinvenuti nel passato e rinvenibili nelpresente. Tutto il resto è “aria fritta” e quindi laTorre d'avvistamento (sec. VXI) va liberata da oc-

cupazioni obbrobriose, discutibili e incompatibi-li e riportata alla sua naturale destinazione conuna gestione diretta del Comune e della Soprin-tendenza archeologica. Anche l'area circostanteva recuperata, bonificata e resa alla pubblica uti-lità, liberandola da recenti occupazioni che ap-paiono come un “pugno nell'occhio” in un antico

contesto ambientale chemerita ben altra destina-zione e rispetto. A mio av-viso per la gestione del-l'intero sito di Torre Talao,qualora il Comune vogliaaffidarla ad Enti non pro-fit, occorrerebbe preven-tivamente realizzare unmirato progetto finalizza-to per poi bandire unconcorso fra tutte le As-sociazioni culturali ed am-bientaliste, senza scopi dilucro e di commercio,

presenti ed operative nel territorio. Eventualitemporanei custodi e probabili cassette per le“offerte” apparirebbero mortificanti, allo stessomodo di certe inutili discussioni, esibizionistichee farisaiche, perché del nostro patrimonio stori-co ed ambientale, compresa anche Torre Talao,molti ne tessono le lodi e pochi lo difendono, ri-schiando, a volte, anche di persona. I neofiti “sal-vatori della patria” nel recente passato non sonomai stati visti in prima linea in difesa del nostropatrimonio culturale ed ambientale contro le de-turpazioni e le aggressioni del nostro ubertoso emeraviglioso territorio e dei nostri monumentistorici e quant'altro. Perciò: “GIU' LE MANI DAL-LA TORRE TALAO”. Le chiacchiere e certa forza-ta e dubbia nostalgia non approdano a nulla! �

La sentenza emessa dal Consiglio di Stato che rista-bilisce l'ordine sulla gara d'appalto per la realizza-zione del Porto di Torre Talao a Scalea ha provoca-to una serie di reazioni. Primo, fra tutti, èintervenuto l'ex sindaco Mario Russo, in qualità dicapogruppo del Pdl alla Provincia di Cosenza:«Esprimo la mia più profonda soddisfazione per lasentenza del Consiglio di Stato, sulla vicenda delPorto turistico della città di Scalea, che dimostra co-me l'operato posto in essere nel corso di questi an-ni dalla mia amministrazione è stato del tutto legitti-mo. Questa sentenza - scrive nella nota Mario Russo- che dà ragione all'ente sul percorso amministrati-vo compiuto, viene dopo quella emessa dal Tribu-nale di Scalea che legittimava l'iter amministrativoanche sul piano civilistico. Voglio ricordare che il Co-mune di Scalea nel 2002 ottenne l'inserimento nel-l'accordo quadro Governo-Regione con un finan-ziamento di 3milioni e 750.000 euro per larealizzazione del porto turistico in località Torre Ta-lao». «È stato da quel momento, ricorda Mario Rus-so, che il percorso per la realizzazione del porto tu-ristico è diventato più tortuoso per una serie diricorsi amministrativi e civili. Dopo la gara d'appalto,c'è stata l'aggiudicazione dei lavori alla ditta Cem diNapoli». «Tra le tante realizzazioni - ricorda il consi-gliere provinciale Mario Russo - la Cema ha di re-cente costruito il Marina di Castellamare di Stabia,uno dei più moderni ed efficienti porti d'Italia, otte-nendo anche nel 2004 l'unanime approvazione delconsiglio comunale. Tengo a precisare che l'opera,del valore di 12 milioni di euro, verrà costruita a co-sto zero per il Comune di Scalea in quanto il bandodi gara effettuato, prevedeva la cifra del finanzia-mento regionale quale somma sponda ed il resto acarico della ditta aggiudicataria. Ora con questasentenza il percorso per la realizzazione dell'impor-tante infrastruttura diventa sempre più in discesa edil mio augurio è che, quanto prima, Scalea possa ve-dere realizzata questa importantissima struttura chepotrà essere il volano per il decollo turistico dell'in-tero alto Tirreno cosentino».

Nota della RedazioneSperiamo di vedere realizzato presto l'agognatoporto che, se non altro, toglierebbe di mezzo tantiarraffoni sempre pronti a sbranare l'isolotto di TorreTalao, diventato, in questa stagione, un ricettacolodi intrattenimenti e giochi, disordinato e fuori daogni logica ambientale. Queste persone assomiglia-no tanto a “Ercolino sempre in piedi”, l'indimentica-to protagonista di Carosello, che i cinquantenni dioggi ricordano molto bene. Come Ercolino, questi“personaggi” adulatori si trovano sempre dalla partedei vincitori, pronti a perseguire i loro scopi perso-nali, anche se, a parole, dicono di voler fare il benedella città, atteggiandosi a grandi cultori della tradi-zione e della storia scaleota. �

La Torre Talao,simbolo di Sca-lea, da oggi inavantiavrà unaspetto miglio-re. L'assessoreai Lavori pubbli-ci, Raffaele DeRosa, ha comu-nicato che èstata completa-ta, nell'area sto-rica della citta-dina la nuova

opera: «Sulla Torre Talao è stata installata unanuova illuminazione per rendere ancor più visi-bile e fruibile il simbolo della nostra cittadina.Tutto il sito attorno alla Torre - ha fatto sapereDe Rosa - è stato anche ripulito, in collabora-zione con il consigliere con delega all'Ambien-te, Francesco Acquaviva, in modo da conferireun aspetto ancor più affascinante alla struttu-ra». Le iniziative portate così a termine vanno indirezione di una ulteriore valorizzazione del-l'intero scoglio di Torre Talao. Per la pulizia delsito, il consigliere Francesco Acquaviva ha chie-sto ed ottenuto la preziosa collaborazione delConsorzio di Bonifica Valle del Lao.

Nota della RedazioneL'idea di potenziare e migliorare l'illuminazionein posti importanti come il sito di Torre Talao, èun'ottima iniziativa, però bisogna stare attentinel situare le fonti di luce nei posti giusti e con

grande oculatezza. Infatti, scorgendo il bellissi-mo profilo di Torre Talao da corso Mediterra-neo e da piazza Cimalonga, nel Centro storico,al calar della luce naturale, abbiamo notatoche, davanti alla magnifica torre, fa bella mostradi sé un orrendo e ingombrante palo che reg-ge un faro. Ecco, prima di agire sarebbe beneevitare simili brutture che, da un possibile van-taggio, possono trasformarsi in un danno, comeavvenuto, qualche an-no fa, in occasione del-la messa in opera di unriflettore che doveva il-luminare la chiesetta diSan Cataldo, in via Na-poleone. Come più vol-te segnalato, oltre anon posizionare beneil faro, che riesce ad il-luminare solo la partesottostante della pic-cola struttura (la partepiù importante, la vol-ta, è rimasta, infatti, albuio), per portare l'e-nergia elettrica, la bel-lissima roccia è statasacrificata e mortificata con una lunga e visto-sa guaina rossa (foto a destra). �

NUOVA ILLUMINAZIONE SULLA TORRE TALAO

Soddisfazione del nostro consigliereprovinciale Mario Russo

(M.C.)

GIÙ LE MANI DAL SITO DI TORRE TALAO!RIPARTE L’IDEA DEL PORTO

(M.C.)

di ERCOLE SERRA

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4 � Primo Piano agosto-settembre 2010

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DOV’È FINITO LO SLANCIO DI 40 ANNI FA?di GIOVANNI CELICO

un pò meno mortale… possibile, a inseguire un la-voro… che non c'è, a viaggiare, nell'estrema pun-ta a sud dello stivale, su convogli ferroviari, speciedi tradotte, che sembrano essere stati riprodottida film dell'orrore, a sognare e a inseguire un pre-cariato a vita per tutti e per tutto!Se nel 1968, ma chi se ne ricorda più, fosse statafatta una previsione del genere ai “contestatori”,singoli o associati nei movimenti, dell'epoca, sicu-ramente una qualche sindrome di follia, se non discoramento perverso, sarebbe serpeggiata tra iventenni del tempo, che sognavano e tutto som-mato si sono battuti, riuscendoci anche in una cer-ta misura, per una Italia migliore.Ma lo slancio di quarant'anni fa dove è finito? Pos-sibile che tutto è stato archiviato nelle pieghe del-la cronaca e non c'è memoria o ricerca alcuna,specie tra i giovani d'oggi, di sogni comuni, di spe-ranze condivise, di illusioni, di progetti, di ansie, diaspettative con cui misurarsi tutti insieme, che pos-sono o potrebbero ridestare un qualche sintomodi voglia di voltare o di poter voltare pagina, di da-re un senso nuovo a questa rassegnazione collet-tiva che concorre a far precipitare tutti, giorno do-po giorno, in una voragine senza fine.Gli ultimi anni, almeno il decennio del nuovo se-colo, sono stati, per tantissimi aspetti, tra i peggio-ri della storia unitaria e almeno per una parte delmezzogiorno: il divario tra nord e sud si è allarga-to e, per restare alla nostra Calabria, probabilmen-te non è più possibile colmarlo!Pure per la estrazione di un dente… ormai si pen-sano e si progettano… viaggi, in comitiva, dellasperanza e la esperienza di autobus… di linea chea centinaia, dalle plaghe meridionali, raggiungonoogni giorno, e sempre a pieno carico, tutte le città

del centro e del nord ne è la riprova…provata!Ma c'è un qualche, non essendo immaginabile unmiracolo di così vaste proporzioni, ovviamentepur sempre possibile da parte dell'Autorità cele-ste, “inizio” che potrebbe dare un avvio ad unnuovo corso di speranze da coltivare e perseguiretutti insieme?Probabilmente c'è ma non si riesce ad individuar-lo: una delle cause potrebbe farsi risalire al fattoche si è tutti frastornati da una comunicazione,giornalistica e televisiva, che, di massima, non èaderente alla realtà e anzi tende a confondere lastessa.Moltissimi, con la fantasia, ad esempio, vivono…nel mondo patinato ed irreale di veline e… velo-ne e un po' tutti, tra i giovanissimi, credono che ilfarsi avanti nella vita non possa essere ancorato adun impegno e ad una fatica costanti ma al caso ealla eventualità… di un passaggio… in tv (non inmotorino)!Che tristezza e quanto pessimismo generano que-ste scarne e ridotte riflessioni. Ma un sasso nellostagno bisogna pur buttarlo con la segreta speran-za che produca cerchi d'acqua sempre più ampi:perché, a partire dai prossimi appuntamenti elet-torali, se non verrà cambiata questa abominevolelegge elettorale in vigore, che ha sottratto ognipossibilità di scelta all'elettore, uccidendo persinola illusione di decidere, non si disertano le urne inmodo veramente massiccio? Sarebbe un buon ini-zio e tutto sommato potrebbe rappresentare unsussulto di un ritrovato orgoglio comune che po-trebbe tonificare lo spirito piagato di tantissimi emettere accanto energie diverse. Bisogna rifletter-ci. Ma con coraggio e determinazione: subito!

le; in altri luoghi vediamo spuntare multicolorigiostrine per la “felicità dei bimbi”, quegli stessibimbi che con il taglio degli alberi vengono pri-vati del benefico ossigeno che producevano.Si, perché oltre al danno economico se ne verifi-ca anche uno ambientale, ogni albero eliminatosignifica privare i cittadini di numerosi litri di ossi-geno puro al giorno, quotidianamente donatodai generosi alberi che qualche colpo di motose-ga fa cadere al suolo.Gli alberi in Città sono per noi dei Preziosi Allea-ti e rappresentato una importante risorsa peruna migliore qualità della vita di tutti noi Cittadinie dei nostri Turisti.Ricordiamoci sempre che gli Alberi sono Esseri Vi-venti, delle vere Meraviglie della Natura che daun piccolo seme si sviluppano in maestosi Alberi!Preservare e tutelare il prezioso patrimonio di Al-beri nelle nostre Città è un'azione saggia e lungi-mirante, anche sotto molteplici aspetti pratici edeconomici. È importante che tali aspetti siano co-nosciuti da tutti i cittadini!Di seguito mi è gradito elencare le qualità' piùsalienti:1) Gli Alberi ricoprono un ruolo vitale nella ridu-zione del famigerato Effetto Serra, cosi' pericolo-so per il futuro del nostro Pianeta.2) Gli Alberi sono dei veri e propri “Polmoni Ver-di” per la Città': grazie alla sintesi clorofilliana, as-sorbono anidride carbonica e liberano ossigenonell'aria circostante. Un albero di grandi dimen-sioni produce ogni giorno ossigeno per 4 perso-ne!3) Gli Alberi abbattono il pulviscolo atmosfericoed i gas inquinanti emessi dal traffico cittadino ecombattendo l'inquinamento ci permettono direspirare meglio! Rimuovono dall'atmosfera leparticelle ultra-fini, cosi' dannose per le vie respi-ratorie.4) Gli Alberi nei nostri Viali assorbono i rumori deltraffico, dando un importante contributo alla no-stra salute acustica.5) Gli Alberi hanno una Funzione climatica: miti-gano gli eccessi di temperatura.6) Gli Alberi ci regalano ombra e refrigerio, cosi'importante nelle estati in città', a volte caldissi-me! Riducono la temperatura dell'aria che li cir-conda, attenuando gli eccessi di temperatura! Glialberi sui marciapiedi ombreggiano asfalto e ce-mento e rinfrescano l'ambiente.7) Gli Alberi hanno una importante FunzioneEconomica: aumentano il valore delle abitazioni.La quotazione di case poste in zone alberate èsuperiore a quella dove non ci sono aree verdi.Aumentano, inoltre, sensibilmente il valore dimercato dei Palazzi nelle vicinanze!8) Gli Alberi hanno una Funzione Architettonica-Paesaggistica: rappresentano parte del paesaggiomonumentale della città e sono elemento di rac-cordo fra passato e presente.9) Gli Alberi hanno una Funzione estetica-pae-saggistica (ornamento ambientale): non solo na-scondono visioni sgradevoli, ma offrono bellezzae privacy.10) La vista degli Alberi e della loro bellezza in-fluenza positivamente l'umore e mitiga lo stress cau-sato dal vivere nelle nostre città.Gli Alberi in città meritano quindi, da parte nostra,un grande amore, rispetto, cura, tutela e protezione.È di conseguenza, abbastanza facile capire che in-teressi economici, natura e benessere non vadanomolto d'accordo, talvolta nel nome dei primi si tra-scurano gli altri a tutto danno del pianeta e delle fu-ture generazioni.Per questo mi sento di affermare e ribadire con for-za: IL VERDE NON SI TOCCA, ma, se il caso lo ri-chiede, va solo curato. �

Punti vendita:SCALEA - Via Lauro, 240/264b

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agosto-settembre 2010 Primo Piano � 5

Quattro segnalazioni che lasciano a bocca aperta- La prima ri-guarda la rie-vocazione me-d i o e v a l eorgan izza tadal l 'Ammini-strazione Co-munale che siè semplice-mente limitataa far pubbliciz-zare l'eventosenza preoc-cuparsi di pub-blicarne il pro-

gramma e l'orario. Difatti, erano solo in pochi adesserne a conoscenza. Tra questi pochi, vi erano si-curamente gli artisti che si sono presentati all'orarioprestabilito (alle 18,00 sarebbero dovuti iniziare glispettacoli), ma… sorpresa!!! il cancello di Torre Ta-lao era ancora chiuso con il lucchetto e allora, aquel punto, i malcapitati sono stati costretti a sca-valcarlo. Peccato… Bella l'idea e lo scenario di Tor-re Talao… ma l'organizzazione tecnica e logistica èstata, a dir poco, di basso livello, forse perché disuperficialità c'è ne tanta… ma di passione… vera-mente poca. (foto 1)

- Analogo discor-so potrebbe esse-re fatto per la“tragica” rievoca-zione storica delPrincipe Spinelli,un escursus itine-rante, non certa-mente chiaro negliorari e nei movi-menti del corteo.Per una manifesta-zione abbastanzacostosa (si parla di

circa ottomila euro), l'organizzazione e la direzio-ne potevano e dovevano essere affidate a personecapaci ed esperte nel settore. Anche l'amplifica-zione usata allo stadio per leggere i testi (approssi-mativi pure questi) era insufficiente e di bassa qua-

lità, al punto che il pubblico, presente in tribuna,ha protestato più volte e vivamente perché non sicapiva niente. A proposito, a distanza di più di die-ci anni, è ricomparso lo staff (volti difficilmente di-menticabili) degli sbandieratori di Cava dei Tirreni,tanto caro all'amministrazione comunale che ha“governato” Scalea dal 1996 al 2000. In ultimo,molto discutibile, il luogo scelto per la cerimonia dichiusura della manifestazione, in netto contrastocon lo scenario medievale. Forse, gli organizzatorivolevano imitare Piazza del Campo di Siena ed è perquesto che sono finiti al campo sportivo. (foto 2)

- Un'altra segnalazio-ne, che merita per lasua importanza di es-sere sempre portata al-l'attenzione dei lettorie che non posso fare ameno di menzionare,riguarda il problemadel trasporto pubbli-co. All'inizio dell'estate,in piazza Aldo Moro,era stata collocata unapiccola tabella con gli

orari di una sola compagnia, la “Preite”. Chiamia-molo un piccolo passo avanti nei riguardi degli in-teressati! Purtroppo, in questa città, il fare da “gran-chio” ha sempre la meglio… un passo avanti e dueindietro… Infatti non solo mancavano già quelledelle altre compagnie, quanto poi è scomparsa an-che quell'unica scarna tabella. … E i poveri vian-danti non hanno più a che santo rivolgersi! Non sipensi che questo sia solo un mio cruccio, perchéquando ho pubblicato online l'orario dei pullman,questo è stato preso d'assalto, risultando uno deimiei documenti più cliccati. Quindi la richiestac'è… ma è la risposta che manca. (foto 3)

- Infine, un'altra cosa che, a mio giudizio, andreb-be regolamentata riguarda le affissioni selvagge.Quest'anno, più che nel passato, tutti i pali dell'il-luminazione pubblica sono stati letteralmente co-perti con migliaia di locandine pubblicitarie del po-sto e dei paesi limitrofi, nonché dei circhi equestri.Il Comune, invece di aumentare le bacheche pub-bliche per meglio soddisfare e ben regolamentare

questa esigenza (domanda/risposta), cosa ha fat-to? Ha pensato di agire con il pugno duro, comin-ciando a mandare multe in modo sconsiderato esenza logica, pare solo ad alcuni dimenticando lastragrande maggioranza. Quindi, anche in questocaso, si sta agendo a casaccio e senza un metroplausibile e democratico. (foto 4)

N.d.R. Senza volerfare dell'ironia gra-tuita, perché nonmi sembra il caso,vorrei congratular-mi con l'ammini-stratore o con ildipendente co-munale che, final-mente, dopo diecianni, ha notato e,a ragione fattosparire, quei dueinguardabili con-tenitori di metallo

per i rifiuti, arrugginiti e marci che si trovavano ai la-ti della scala d'ingresso principale del Palazzo diCittà. Un altro elogio va, senza dubbio, all'Assesso-re alla Viabilità Antonio Stummo per le encomiabiliiniziative, pur tra le mille difficoltà economiche,non ultima quella di apporre (una vera novità perScalea e un segno di civiltà) sui pali per la illumina-zione degli archi il segnale di pericolo per i lavori incorso per la festa del Lauro.

AFFITTASI AEROPORTOLeggiamo dal sito delComune di Scalea(http://www.comu-ne.scalea.cs.it) che sifittano i locali dell'a-viosuperficie per evi-tare uno scadimentodegli stessi. A partela condivisione o

meno dell'idea, pubblicare l'avviso sul sito a duegiorni dalla scadenza è una presa in giro. L'articolodell'intenzione di fittare questi spazi è del 19 Ago-sto, sull'avviso c'è scritto che entro sette giorni dal-la pubblicazione dello stesso bisogna far pervenirele domande presso gli uffici comunali. Ma che si-gnifica? Non si capisce se si fittano tutti insiemequesti spazi oppure anche singolarmente? E poi,che garanzie bisogna dare? E da quale data sareb-bero disponibili? Insomma tutta una serie di dubbiche lascia il lettore senza risposte e con perplessitàperché bisogna decidere tutto in 7 giorni? (com-presi il fine settimana o 7 giorni lavorativi)? Giudi-cate voi e commentate.Dal sito www.wscalea.it

Feste, malutiemp(i) e nott(i) longh(i)!di LUCA GRISOLIAL’ANGOLO OTTUSO:

foto 1

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In mancanza di aerei, volano e atterrano stormi di gabbiani!

LA FOTO DEL MESE - Aeroporto di Scalea: che desolazione!

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6 � Dal Palazzo agosto-settembre 2010

“UN MONDO DI LUCE A COSTO ZERO”

ROTATORIA SU VIA LAURO: SI PUNTA ALLA SICUREZZAstata realizzata una rotatoria alla periferia sud di

Scalea, al termine di via Lauro, incrocio con via Pia-ve. Un punto pericoloso dove, da anni, si registra-no incidenti anche gravi. L'assessore alla Viabilità ePolizia Municipale ha espresso soddisfazione perl'intervento effettuato. Al momento si tratta di unafase sperimentale e l'incrocio vie-ne costantemente monitorato perverificare la funzionalità dell'inter-vento.«Voglio congratularmi con i tecni-ci comunali e con il comando del-la polizia municipale. Con impe-gno e professionalità - ha dettol'assessore Antonio Stummo -hanno fatto sì che i lavori sianostati eseguiti nel minor tempopossibile. In particolar modo vor-rei ringraziare l'agente GiovanniDeidda che ha seguito costante-mente l'intera vicenda. È un'operadovuta, la pericolosità dell'incro-cio e gli incidenti accaduti in quelpunto non possono passare inos-servati. La tragedia verificatasiqualche anno fa, mi è rimasta impressa, in modo in-delebile. Avevo assunto la realizzazione dell'operacome un impegno personale, anche prima di co-noscere l'incarico che poi mi sarebbe stato affida-to dal sindaco Pasquale Basile. Inizia ora un perio-do di sperimentazione che, se darà buoni frutti,vedrà l'infrastruttura migliorata e resa definitiva.Considerando le difficili condizioni economiche incui si trova il comune di Scalea, anche le iniziativepiù semplici e all'apparenza scontate diventano ar-due da realizzare. Nonostante ciò, operando allaricerca delle soluzioni migliori ed al contempo eco-nomicamente vantaggiose, dimostriamo di esseresempre vicini alla cittadinanza, ascoltando e risol-vendo i problemi che ci vengono posti. Chiedo - hadetto in conclusione l'assessore Stummo - peròl'impegno di tutti, affinché la nuova regolamenta-zione dell'incrocio venga rispettata, per evitare chesi verifichino ulteriori incidenti».

Nota della RedazioneAmmirevoli, la buona volontà e l'impegno costantedell'assessore Stummo, che si sta prodigando perdare un volto diverso alla non ottimale situazionestradale cittadina. L'iniziativa sopra descritta, è cer-tamente, un tassello ulteriore che si aggiunge al pe-

ricoloso incrocio delle cosiddette “4 strade”, an-che se, il lavoro eseguito recentemente, non corri-sponde, certamente, alla rotatoria-rotonda tantainvocata. Gli esponenti del centrodestra locale, Ettore Bion-di, Francesco Russo e Ivan De Luca, a mezzo stam-

pa, parlano di segnale importante,anche se, ancora tanto, per il mi-glioramento della viabilità cittadina,bisognerà fare. Senza dimenticare itrafficati incroci di via Fiume Laocon via Attilio Pepe e quelli di viaLauro con viale Primo Maggio, perfinire a quelli degli ex semafori dicorso Mediterraneo.Sul nostro giornale, già da tempo, cistiamo occupando di questi impor-tanti problemi stradali prendendoad esempio cittadine che hannorealizzato queste indispensabili ro-tatorie tenendo conto, soprattutto,delle normative europe e del sensoestetico e pratico. La rotatoria o ro-tonda, in automatico con sicurez-za, porta sulla giusta e tranquilla di-

rezione, riducendo al minimo il rischio incidenti. Atal proposito, sul numero di ottobre-novembre2009 del Diogene, abbiamo trattato l'argomentorotatorie salva-vita, elogiando la civilissima ed ospi-tale Teggiano, cittadina cilentana famosa per il bel-lissimo ed imponente castello Macchiaroli. In que-sta località, che s'innalza su un colle posto quasi alcentro del Vallo di Diano, si attraversano tanti in-croci, tutti dotati di graziose e non invasive rotato-rie abbellite, alla base, con ciottolame bianco difiume e, nella parte centrale, da un curatissimo pra-to verde. Ma, al di là del lato estetico, sono opererealizzate e concepite, soprattutto, per la sicurez-za stradale. Forse è stata fatta un po' di confusionema, certamente, l'intervento alle “4 strade” di Sca-lea, lascia un po' perplessi, perché si tratta solo diuna semplice indicazione di incrocio, simile a quel-lo che si trova di fronte alla pasticceria “Daniela”,tra viale Primo Maggio e via Togliatti. Pensiamo chegli uffici Tecnici, del Comune e quelli della Polizialocale, sappiano benissimo dove attingere notiziee immagini riguardanti l'argomento in questione eporre dei correttivi. E, ancora, per non incorrere inerrori, altre delucidazioni è possibile avere congrandissima facilità, collegandosi ad internet. Più fa-cile di così… �

L'Amministrazione comunale, così come preannun-ciato, punta al risparmio energetico. In questa dire-zione va l'iniziativa con il Gruppo Beghelli, curatadall'assessore ai Lavori pubblici, Raffaele De Rosa, edal consigliere con delega al Bilancio, Franco DiGiorno. Vengono sostituiti, in questi giorni, i corpi il-luminanti in varie strutture del territorio cittadino: ilComune, il Campo sportivo, la sede del Giudice dipace, il Tribunale, la Palestra, le Scuole: Materna, Ele-mentare e Media. «È una iniziativa - fanno sapere dal Municipio - chepunta ad una migliore efficienza degli impianti e na-turalmente al risparmio in termini economici». «Per il Comune - ha sottolineato il consigliere FrancoDi Giorno - questa operazione comporta solo be-nefici economici e nessun costo. Il beneficio è cal-colato fra il dieci ed il trenta per cento sui risparmienergetici misurati. La restante quota di risparmioenergetico viene utilizzata, negli anni successivi, peril pagamento del corrispettivo per singolo corpo il-luminante». È prevista la manutenzione totale dei corpi illumi-nanti in tutte le sue parti, comprese eventuali rottu-re ed esaurimento dei tubi fluorescenti. L'iniziativaavviata dalla amministrazione comunale ha un ritor-

no ancor più ampio nel contesto del territorio: inuovi impianti di illuminazione, fanno sapere dal Co-mune, garantiscono una maggiore salvaguardia delpianeta con la riduzione delle emissioni inquinanti. L'obiettivo dell'operazione, è quello di condividerei vantaggi derivanti dal risparmio energetico conse-guibile mediante la sostituzione dei tradizionali ap-parecchi di illuminazione, con apparecchi innovatividi recente produzione. La proposta prevede la so-stituzione a costo zero degli attuali apparecchi di il-luminazione. L'assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Fore-stieri, ha sottolineato l'importanza di aver scelto gliistituti scolastici: «La nuova illuminazione permetteràdi avere una migliore sicurezza e maggiori presta-zioni all'interno delle aule e degli ambienti scolasticiin genere».I nuovi corpi illuminanti consentono un risparmioenergetico fino ad oltre il 70 per cento, rispetto aiprodotti tradizionali. I corpi illuminanti sono dotatidi un sensore per la misurazione della luce esternaeffettivamente presente nel locale e di un micro-processore che modula la luce mancante. Si può ef-fettuare il controllo del risparmio attraverso un ap-parato denominato “Contatore contarisparmio”.

SODDISFACENTE IL SERVIZIO ESTIVO DEL 118

In questa breve ma, pur sempre, caotica estate, hafunzionato, alla meglio, l'importantissimo servizioestivo della postazione di emergenza 118, collega-to alla Guardia medica. L'Amministrazione comuna-le di Scalea, in collaborazione con l'Azienda Sanita-ria Provinciale, ha dato il via all'importante iniziativa. «Sono soddisfatto - ha dichiarato il dr. MaurizioCiancio, vicesindaco del Comune di Scalea - comemedico e come cittadino. Abbiamo tenuto fede agliimpegni presi in campagna elettorale. Il servizio diemergenza del 118, come tutti sanno, serve ad ac-corciare i tempi delle emergenze nel periodo in cuile strade sono intasate e, per certi aspetti, quasi im-praticabili e ad attivare un servizio utile e indispen-sabile».«Oltretutto - ha concluso Ciancio - avere una po-stazione del 118 nel nostro territorio ci dà una mag-giore tranquillità, almeno rispetto ai tempi di inter-vento. Per questo motivo ringraziamo l'Asp per averreso possibile l'attivazione del servizio». �

Nota della RedazioneTerminato il tour de force della stagione estiva cheha visto tutti i servizi della sanità cosentina, primo fratutti, appunto, quello del 118 impegnati a 360 gra-di, con il ritorno alla normalità, non è giusto che ilservizio di emergenza-urgenza del 118 venga sop-presso. A prescindere da tutto (ben conosciamo lasituazione, a dir poco disastrosa, della nostra sanità)il 118, per centri importanti come Scalea, a cui fan-no capo Santa Domenica Talao, Papasidero, Verbi-caro, Marcellina, Grisolia e Maierà, costi quel checosti, non può essere attivato solo nei pochi mesiestivi ma va mantenuto permanentemente per tuttol'anno. Ormai la Superstrada 18, diventata troppostretta e troppo trafficata, non solo in estate, diven-ta l'ostacolo numero uno in caso di emergenza perl'abbattimento dei tempi di percorrenza delle am-bulanze previsti dalla legge. Questa importante ri-chiesta arriva non solo dai media ma anche dai sin-daci dei comuni sopramenzionati e dal Tribunaleper i Diritti del Malato. Da notizie provenienti dall'A-SP di Cosenza pare che la nuova postazione dell'Al-to Tirreno cosentino debba essere situata tra Dia-mante e Scalea, già sedi di postazioni estive. Però,Scalea, pensiamo che sia, per numero di abitanti eper la storia legata alla struttura ospedaliera di loca-lità Petrosa (attualmente sede di un attrezzato po-liambulatorio molto frequentato anche dai paesi li-mitrofi) che dispone di tanti ambienti, senzacontare l'altra dell'ex ospedaletto di via Attilio Pepe,la sede più giusta. Un premio che tutti aspettano,dopo 50 anni di bugie ed inganni legati alla favoladell'ospedale. �

È

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agosto-settembre 2010 Nella Nostra Città � 7

Dopo 46 anni di ininterrotta attività, la signoraRita La Regina ha raggiunto la meritata pensio-ne. Dal 1964, infatti, ha portato avanti, con co-raggio e determinazione, un fornito negozio diGeneri Alimentari & Diversi nella zona cosiddettadella Madonnina, all'inizio di via del Mulino, all'e-poca quasi spoglia di abitazioni e di altre attivitàcommerciali. Logicamente, i figli della signora Ritatengono a precisare che pur con il pensiona-mento della loro cara mamma, il negozio conti-nuerà a vivere sotto la loro gestione e che segui-ranno le orme materne con l'impegno di sempre,come del resto stanno facendo da anni, nel co-nosciuto bar-rosticceria-ricevitoria-tabacchi “LaQuercia” di cui sono i titolari. Quindi, tutto con-tinuerà come prima con il solo cambio dell'inte-stazione aziendale che passerà da madre in fi-glio.

LA PENSIONE ARRIVA... MA L’ATTIVITÀ CONTINUA

AUGURI DI VERO CUORE...In questi giorni la nostra affabile e premurosa sociadella prima ora, Lavinia Bettella, ha deciso di chiu-dere i battenti del suo negozio di “Distribuzione diGas Liquido”, per motivi di età e anche per la crisiche sta schiacciando un po' tutti. Dopo la scom-parsa del compianto marito Luigi Calvano, per unpo' di tempo è stata aiutata, nell'attività di famiglia,dalla figlia Antonella che, una volta sposatasi e tra-sferitasi da Scalea, dove era impiegata presso l'uf-ficio postale, a Cosenza, anche per stare più vici-no al marito, la buona e dolce signora Lavinia,dopo essere stata coadiuvata dall'ex operaio Bri-gante, di comune accordo, visti anche i periodi digrave congiuntura economica, ha mollato tutto.Ricordiamo che il negozio, che si trovava in Piazzaex Mercato, nel corso degli anni era diventato unvero e proprio punto d'incontro per tutto il vici-nato, sempre bene accolto dalla sorridente signo-ra Lavinia. Con questa chiusura, un altro piccolo pezzo distoria cittadina scompare, anche se la signora Lavi-nia non rinuncia ad incontrare, giornalmente i suoicari e vecchi amici che ogni pomeriggio e semprealla stessa ora l'aspettano nei pressi della piazzaper discutere di fatti e cronaca cittadina.

Glosse della Repubblica Italiana (Art. 1 della legge244 del 2007)Il canone Rai è un tormentone che ci regala sempresorpreseQuesta volta parliamo di abolizione per gli over-75di Carlo Meazza«Dall'anno 2008, per i soggetti di età pari o supe-riore ai 75 anni e con un reddito proprio o del co-niuge non superiore complessivamente a euro516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, èabolito il pagamento del canone Rai». Difficile im-maginare una norma scritta più chiaramente. Ma an-cora più difficile è scoprire perché questo comma(è il 132, nell'articolo 1 della legge 244 del 2007) siarimasto senza esito.Sul sito Rai, alla sezione abbonamenti, si legge an-cora oggi che «il diritto all'esenzione di coloro chene faranno richiesta verrà accertato non appena sa-ranno emanate le istruzioni necessarie dall'Autoritàcompetente».Adesso sì che ci si sente a casa: quali potranno maiessere l'autorità competente e le istruzioni neces-sarie? Non basta presentare alla Rai la carta d'iden-tità e la dichiarazione dei redditi? E poi, c'è la ricer-catezza interpretativa: il comma dice che ilpagamento è abolito, il sito precisa invece che il di-ritto all'esenzione dovrà essere «accertato». DonAbbondio era un dilettante, si accontentava degliimpedimenti dirimenti.Temporeggiando di anno in anno, si è poi appura-to che - parola di Sottosegretario all'economia, pro-nunciata in Parlamento - non servono decreti attua-tivi per dar corso alla novità (d'altra parte, la leggenon li chiede) e che quell'importo di 516 euro, inrealtà, si riferisce al 2001 (allora si voleva dare «unmilione ai pensionati») ma nel frattempo è diventa-to 597,91.Un giorno potremmo scoprire che l'esenzione è im-prendibile per chiunque. Ma, come direbbe il si-gnor curato, «io non ci ho colpa; la legge non l'hofatta io…».

COMMA PROFONDO

NECROLOGI

Improvvisa scomparsaNei giorni precedenti il ferragosto, è morto all'etàdi 65 anni Gianni Russo. Originario di Praia a Ma-re, sposatosi giovanissimo con la scaleota Carme-lina Naccarato, viveva a Scalea da oltre 40 anni.Negli anni '70, dopo aver militato nella squadra dicalcio praiese, ha indossato per diverse stagionie con ottimo successo la casacca biancostellatadello Scalea. Cacciatore appassionato, per tradi-zione familiare, era stato impiegato nella ex cami-ceria di Scalea negli anni '70 e '80, fino a chequello stabilimento non... andò in rovina! Con lamoglie, fino a qualche anno fa, ha cercato di por-tare avanti attività tessili di proprietà, ma, in tem-pi non facili per le aziende manifatturiere italiane,non è stato facile sopravvivere, nemmeno perpersone esperte nel settore come i coniugi Rus-so-Naccarato. Negli ultimi tempi, ha vissuto conlavori saltuari presso il Comune ed il Consorzio diBonifica. Lascia nello sconforto più assoluto la cara mogliee le due amate figlie e un ricordo tra gli amici.

È venuta a mancareGiorno 23 luglio 2010 , dopo lunghe sofferenze,la signora Livia Mandato in D'Argenio, mammadella nostra cara e affabile amica Memena, non-ché suocera del nostro carissimo e sempre di-sponibile socio Mario Scaccia e sorella della no-stra cordiale ed affettuosa amica di famigliaSantina Mandato. Il direttore e la redazione tuttadel Diogene porgono le più sentite condoglianzealle famiglie D'Argenio-Mandato.

A Chiusura di giornale, apprendiamo la triste no-tizia dell’improvvisa scomparsa della signora San-dra Cialli Mezzaroma, vedova Bergamo. Signoradistinta, elegante, raffinata, cordiale, stimata,sempre sorridente e di classe, lascia un gran vuo-to tra coloro che hanno avuto modo di cono-scerla ed apprezzarla. Al figlio Sergio, nostrogentile e affettuoso socio, alle figlie Maria Rosaria,Paola, all’ultimogenito Dario e alla famiglia tutta,vanno le più sentite condoglianze da parte deldirettore e della redazione del Diogene.

LAUREEPresso la Facoltà di Ingegneria dell'UniCal di Arcava-cata - Cosenza, il nostro Salvatore Amato ha bril-lantemente conseguito la Laurea Specialistica inIngegneria Civile con Indirizzo Trasporti, presso ilDipartimento di Pianificazione Territoriale.Al sempre cortese e disponibile Salvatore, premu-roso figlio dei nostri cari amici e soci Franco Amatoe Maria Pia Amoroso, vanno i più sentiti auguri peruna luminosa e soddisfacente carriera.

AUGURI AD ANTONELLAda parte di Antonio, Patrizia, Oscar e Melissa

Presso l'Università di Cosenza, il 21 luglio 2010, si èottimamente laureata in Biologia Antonella Di Pi-no. Alla neo dottoressa vanno gli auguri più sincerie sentiti da parte degli amici Antonio (Totonno)Scarfone, della consorte Patrizia e dei figli Oscar eMelissa per una brillante e soddisfacente carrieracostellata da tanta felicità e serenità.

TANTI AUGURI!Buon compleanno LucaAuguri, da parte della Redazione, al piccolo LucaSilipranti, nipotino delnostro condirettore Gian-ni che, il 20 agosto 2010,ha compiuto tre anni. Al-la festa, per il taglio dellatorta, erano presenti i ge-nitori Emanuel e Teodorache, con Luca, risiedonoa Parma, i nonni materni,gli zii, i cuginetti Roberto,Alma, Ottavia, Carla, eFrancesca, i parenti tutti,gli amici e tanti bambini.

Auguri per i 18 anni di BettyLa graziosa Betty Servidio giorno 5 luglio 2010ha festeggiato insieme al suo ragazzo Fabio Che-mi e alle rispettive famiglie e a tantissimi festantiamici, il suo diciottesimo compleanno, presso ilvillaggio turistico “Piani della Bruca”. L'allegracompagnia, dopo il taglio della grande torta, havoluto festeggiare fino a tarda notte la ormaimaggiorenne ebella Betty, rag-giante di felicitàper la bella fe-sta riservatele,alla quale hafatto da corni-ce un ricchissi-mo buffet etanta musica.A Betty giunga-no i più sentiti auguri di felicità, costellati da suc-cesso e serenità, da parte della Redazione delDiogene.

Una vera signora

LLEEGGGGEETTEE EE DDIIFFFFOONNDDEENNTTEEII LL DDIIOOGGEENNEE MMOODDEERRNNOO

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Era nell'aria: non solo la puzza che proveniva dalmalefico luogo ma anche che si preparasse unaverifica sulla discarica. Un controllo a seguito pu-re dei numerosi articoli, denunce, esposti, che,da tre anni a questa parte, si sono prodotti con-tro quella scellerata scelta che venne fatta dal-l'amministrazione comunale precedente. Per ri-cordare, quella guidata dal consigliereprovinciale Mario Russo, ora non più sindaco diScalea. E dopo i sopralluoghi ecco il sequestrooperato dalla Polizia Provinciale di Cosenza cheha apposto i sigilli sia alla discarica comunale diScalea, nonché alla stazione di trasferimento deirifiuti solidi urbani dello stesso comune, che alladiscarica per rifiuti solidi urbani "esaurita". I treimpianti, tutti ubicati in località Piano dell'Acquadel comune di Scalea, sono stati chiusi su dispo-sizione della Procura della Repubblica di Paolache, nel mese di luglio di quest'anno, aveva de-legato il Nucleo Ambiente della Polizia Provincia-le di Cosenza ad “eseguire accertamenti circa lostato dei luoghi dei tre siti sopramenzionati”. Avevo già affrontato questo problema, sollecita-to da numerosi cittadini abitanti vicino quella di-scarica e, nel mese di gennaio di quest'anno, neho scritto lungamente sul nostro giornale dopoessermi recato sul posto e parlato con numerosilocali. In quella occasione, nel corso del mio so-pralluogo, mi resi conto che quel sito era dachiudere subito. Un luogo davvero terribile oltreche pericoloso per la salute. La prima personacon la quale parlai era una signora che abita, an-cora oggi, vicino alla discarica. Era disperata. Èsposata, ha avuto sette figli, ha una serie infinitadi nipoti che abitano con lei e che sono costret-ti a vivere al chiuso e a non poter giocare fuorinel bellissimo cortile pieno di piante. Prima, miraccontò la signora, la strada della discarica pas-sava proprio davanti la sua casa, poi venne spo-stata più avanti di un centinaio di metri. Percor-remmo insieme la nuova strada: era un pantanovero e proprio. Percorsa da centinaia di camionprovenienti da tutti i paesi della costa, e sulle lo-ro fiancate i nomi dei comuni di Santa DomenicaTalao, Praia a Mare, Tortora. I camion, effettuatauna dubbia pesa, si dirigevano allo scarico vero eproprio. Entravano attraverso un cancello dovenon vi è alcuna indicazione di ingresso né di di-vieto d'entrata per gli estranei. Al centro dell'e-norme campo pieno di immondizia, asserragliatada migliaia di gabbiani, una ruspa con un operaioal suo interno in attesa. Non aveva alcuna ma-scherina, né tuta, né alcun'altra protezione. Al-l'interno della discarica cercammo di vedere co-sa veniva scaricato, se solo rifiuti urbani o altro.Ma venimmo subito intercettati da una personache disse di essere della ditta vincitrice dell'ap-palto. Al centro della discarica, un'enorme colli-na verde. Ci sono alberi sopra la collina e arbusti.Chiedemmo cosa c'era sotto: la risposta è statatranquilla. È una collina di rifiuti. La vecchia di-scarica, senza alcun telo di protezione, copertacon terra. Quando si incendiò solo un anno fa -la signora ci racconta quella tremenda giornata-dovettero scappare tutti dalle abitazioni. Il fumonero aveva reso irrespirabile l'aria e la gente fuggìverso il mare. Poi vennero alcuni dell'Azienda Sa-nitaria per misurare e constatare se nell'aria cifosse stata la presenza di diossina. Non si seppenulla di quelle analisi. E pensare che, a qualchecentinaio di metri dalla discarica, si trova la strut-

tura del vecchio ospedale, mai andato in funzio-ne, ed ora usato come SERT e come centro ufficidell'ASP n. 1 di Cosenza. Dopo l'incendio delladiscarica, arrivarono i carabinieri e sequestraro-no l'area. E subito dopo venne aperta la terzabuca a pochi metri dalla precedente. Questa vol-ta con i teli di protezione delle falde acquifere.Per calmare gli animi fu fatto capire che quella di-scarica doveva essere di piccole dimensioni adesclusiva disponibilità del comune di Scalea… edinvece diventò subito dopo una discarica con-sortile con l'arrivo di immondizia proveniente datutti i comuni della costa che, dopo poco tempo,come era logico, si riempì tutta. È impensabileche in una zona ad alto flusso turistico, come l'Al-to Tirreno cosentino, non si faccia una seria rac-colta differenziata. Per legge una discarica diquelle dimensioni dovrebbe stare lontano daicentri abitati diversi chilometri. Ed invece, ecco adue passi, abitazioni e villaggi turistici. Qualcosaaleggia attorno a questa discarica. Non solo lapuzza. La gente fa fatica a parlarne. Si diconotante cose. Di certo c'è che alcune famiglie se nesono scappate da quel luogo di morte. Chi lo hapotuto fare lo ha fatto subito. Una coppia di pen-sionati, dediti alla piccola agricoltura, si è trasfe-rita a Santa Domenica Talao, dopo che all'anzia-na donna venne riscontrato un tumore allabocca. I due pensionati hanno preferito trovareuna casa in affitto altrove, piuttosto che restarenella loro casa di proprietà, a cento metri dalladiscarica e dalle sue pericolose esalazioni. Eppu-re le denunce sono state coraggiosamente firma-te. Ma nessuno è intervenuto fino al 31 agostoscorso. Ora bisognerebbe andare fino in fondo ecapire, per prima cosa, dove finiscono le acquedel percolato della discarica e di questo dovreb-be interessarsene direttamente il nuovo sindacoBasile. Lo scolo del percolato non è cosa di po-co conto. Se è vero che questo arriva nel mareantistante Scalea la cosa è di una gravità assolutae le responsabilità a tal proposito sarebbero gra-vissime sia dal punto di vista penale che politico. Vedremo adesso se si andrà fino in fondo o secome al solito finirà tutto a tarallucci e vino. Lachiusura della discarica di Scalea potrebbe esse-re lo stimolo per tutti i sindaci della costa tirreni-ca per sedersi attorno ad un tavolo, chiamare unesperto del problema e fare organizzare una se-ria raccolta differenziata porta a porta, che nonsolo terrebbe pulito l'ambiente ma creerebbecentinaia di posti di lavoro. Ci riusciranno i nostri“eroi”? �

8 � Focus agosto-settembre 2010

Ritorna il Campionato Nazionale della PizzaCome consuetudine, martedì 28 settembre2010, presso l'hotel “Parco dei Principi” di Sca-lea, si rinnova l'appuntamento con il Campiona-to Nazionale della Pizza. Una due giorni, dovesarà possibile fare vere e proprie scorpacciatedi gustose e principesche pizze preparate daimigliori pizzaioli italiani. La serata conclusiva ve-drà di scena il “Gran Gala della Pizza”, con po-sti a sedere, pizze a volontà e bevande, il tuttoomaggio. L'atteso Gala, prevede inoltre, lo spet-tacolo acrobatico dei pizzaioli, musica dal vivoe balli, animazione e Karaoke. Durante la ker-messe seguiranno le premiazioni del “Pizzaiolocampione dei campioni d'Italia”, Pizzaiolo cam-pione d'Italia e miglior Giudice d'Italia. �

PIZZA E DINTORNI

Presso il Museo comunale di Praia a Mare, ha avu-to luogo lo spettacolo popolare “La musica diMarcuofano” in “Mille e mille lune”, cantata sulbrigantaggio meridionale (1860-1864). Con l'or-ganizzatore Pierino Di Giuseppe, si sono esibite,sul palco, le sorelle Rosaria e Stefania Napolitano,Nicolino Pandolfi e la bravissima Aurelia Colosi-mo. Alla fine dell'applaudito spettacolo, il foltopubblico presente si è complimentato vivamentecon l'intera compagnia per la bellissima e coin-volgente serata. �

IL BRIGANTAGGIO TRAMUSICA E TEATRO

NOMINA A CAVALIERE PER NINO TRAZZA

Il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalem-me, con sede a Malta, con lettera del 9 settem-bre 2009, ha comunicato al sig. Nino SalvatoreTrazza di Tortora Marina, imprenditore nel ramopetrolifero e gestore di un impianto di carburan-ti proprio sulla ex ss.18, a confine con Praia, lanomina a Cavaliere dell'Ordine medesimo.Il prestigioso riconoscimento sancisce una vita diimpegno e di sacrificio, anche a favore dei piùdeboli, che il sig. Trazza ha condotto da moltissi-mi anni e non solo nel paese di residenza, meri-tando stima e rispetto in tutto il circondario.Da noi avvicinato, Nino Trazza ha così commen-tato: "Anche se la lettera del Sovrano Ordine diSan Giovanni di Gerusalemme di Malta, con la miainaspettata nomina a Cavaliere, porta la data delsettembre dell'anno scorso, io ne ho avuta co-gnizione solo nei mesi scorsi quando mi sono sta-te consegnate anche le insegne, che dovrò por-tare per il resto dei miei giorni, e ne sono rimastosorpreso e lusingato. Ringrazio il Sovrano Ordineper questa onorificenza e mi impegnerò ad ono-rarla per tutta la vita". � (G.C.)

IN BREVE...SIGILLI ALLA DISCARICA DI PIANO GRANDEdi FRANCESCO CIRILLO

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agosto-settembre 2010 Parola ai Lettori � 9

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La posta di Nando Manco: [email protected]

Mia madre era di Scalea, dove ogni estate tornoper salutare i parenti. Voglio sottolineare che, an-che se vivo a Bologna, sono orgoglioso delle mieorigini calabresi. Ieri il mio vicino di ombrellone commentava, ri-dendo, la cartina con le informazioni turistiche suScalea, ritirata all'ufficio turistico presso l'Agip.Stavo quasi litigando ma, purtroppo, aveva ragio-ne: la cartina è scritta e fatta con i piedi.A questo punto, chiedo agli sciagurati autori:«perché non leggete i testi prima di mandarli instampa? E poi... sono del 2000, come è possibi-le?». «Forse sarebbe stato meglio non metterel'adesivo Assessorato al Turismo. Che idea posso-no farsi di Scalea e degli Scaleoti i turisti? Che sie-te (siamo) una massa di ignoranti? non è giusto!».Per fortuna, nel lido dove trascorro questi giornidi relax, ho trovato del materiale informativo ot-timo... su un altro opuscoletto, con tante info,bellissime foto ed una piccola cartina su cui spic-ca un bollino nero "nessun contributo comuna-le". Presumo quindi che la cartina del Comune sia sta-ta commissionata ad amici, forse residenti all'e-stero... visto l'italiano da prima elementare!Scusate lo sfogo, ma la delusione è grande, so-prattutto se penso ai miei parenti che vivono quitra mille difficoltà.FRANCESCO DADDATO

Il suo accorato scritto non meraviglia più di tan-to. Più volte ci siamo scomodati per bacchettarequesti improvvisati “avventurieri” e cialtroni diturno che, pur di far cassetta, direbbero di avervisto la propria madre in croce. Anche l'estatescorsa, quella del 2009, altri sciacalli si sono ci-mentati a scrivere corbellerie sulla nostra Scaleache, oltre ai mali atavici con i quali deve fare iconti da 50 anni, deve cercare di schivare anchele tante nefandezze di pseudo grafici che hannol'ardire di spacciarsi per persone di cultura eprofondi conoscitori della nostra millenaria sto-ria. L'anno scorso, ad essere tritato sul nostrogiornale è stato un illustre e rapace sconosciutoche cercava, probabilmente, gloria ed elogi ri-portando i testi del nostro libro “Scalea a Scalìa”,sfacciatamente e piratescamente, senza citarnela fonte, sul solito opuscoletto confezionato perscippare spazi pubblicitari. Quindi, non ci mera-vigliamo più di tanto nel leggere la sua significati-va mail.Scalea, purtroppo, continua a vivere sull'improv-visazione e sul “tiriamo a campare”.Speriamo, per il futuro, in tempi migliori e di benaltro livello, sia in termini economici che in termi-ni culturali. La divulgazione della cultura, se è fat-ta bene, può alleviare e addirittura sopperire an-che crisi economiche, come quella che stiamovivendo così drammaticamente. �

Nel mese di agosto, in modo particolare, l'isolapedonale di Piazza Caloprese è un pullulare digente che vi staziona e attraversa questo fre-quentatissimo breve tratto di strada che assu-me, nel corso della giornata, un aspetto piace-vole e allegro. L'unico neo è rappresentato,però, dalla presenza assidua e numerosa di tan-te biciclette che percorrono, a gran velocità,l'affollata piazza piombandoti silenziosamenteaddosso all'improvviso. Un vero pericolo pertanta gente, specie per i bambini e gli anzianicome me, con riflessi e udito non al cento percento, che possono essere travolti con conse-guenze spiacevoli. Non capisco, inoltre, il per-ché della completa assenza di un vigile che po-trebbe bloccare questi fanatici incoscienti eregolare altre anomalie. A rischiare di essere tra-volti sono anche i fruitori dei caffè, seduti al-l'ombra dei gazebo a gustarsi in completa tran-quillità la loro consumazione, dimentichi deipericoli che si annidano. Sarà una moda, unaforma di fanatismo, uno sfizio ad infilarsi comeun coltello nel burro, tra una moltitudine di per-sone spensierate che vedendosi sbucare questi“ciclisti” all'improvviso davanti, oltre a rischiareper la loro incolumità, prendono spesso unbrutto spavento sentendosi sfiorati inaspettata-mente, da dietro, da questi silenziosi mezzi adue ruote. Quindi faccio appello, agli organipreposti di mettere immediatamente un vigileurbano fisso in Piazza Caloprese, affinché episo-di simili non si verifichino.LUIGI BARBARELLO

Più volte, attraverso le colonne del nostro gior-nale abbiamo invocato, anche per una questio-ne di immagine, la presenza costante e assiduadi un vigile urbano in Piazza Caloprese. Per uncerto periodo, a dire il vero, abbiamo notato edelogiato il vigile Gugliucci che prestava servizioin questa zona, specie nelle ore di maggiorecalca, impegnato di fronte al distributore di car-burante dove spesso si forma una fila di mezzi amotore caotica. Non comprendiamo perché ilcomando della Polizia locale ha cancellato que-sto importante e apprezzato servizio. �

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10 � Parola ai Lettori agosto-settembre 2010

Incominciata circa trent'anni fa, nelle ultime stagioniè cresciuta notevolmente la strana moda dei fuochipirotecnici che ci accompagnano, si fa per dire, inquesti caldi mesi, raggiungendo il picco in agosto.Questa moda, se così può definirsi, oltre a forme in-dubbie di inquinamento, rappresenta uno schiaffoalla “pubblicizzata” crisi economica e un forte di-sturbo alla quiete pubblica che ogni notte, a parti-re dalla mezzanotte e fino alle ore più piccole, nonconosce ostacoli. Tante persone che, per un moti-vo o per l'altro, sono costrette ad andare a dormi-re prima della mezzanotte e quanti lo fanno per se-

guire una vitaregolare, sonosvegliate all'im-provviso daquesti intermi-nabili e assor-danti spari chedisturbano ol-tremodo anchei telespettatoriche guardano iloro programmipreferiti. È unavera esagerazio-ne ed una man-canza di assolu-

to rispetto verso la stragrande maggioranza dellapopolazione che non sopporta e non condividequeste “nuove usanze” di divertimento. Mi chiedoallora se questi “signori disturbatori” sono munitidelle necessarie e obbligatorie autorizzazioni dellaPrefettura e delle Autorità comunali che debbonoregolare e consentire lo sparo di tali insopportabilifuochi artificiali. Una volta, come tradizione, nellanostra Scalea e nei paeselli circostanti, i fuochi spa-ri pirotecnici erano legati ad antiche usanze religio-se popolari. A Scalea si dava sfogo a questi spari,come ancora oggi succede, in occasione delle festereligiose del Carmine e del Lauro. Ora niente ha piùsenso: tutti i giorni è festa. Però, senza la trepida at-tesa di un tempo, questa frenesia di gioia e spen-sieratezza e forma di divertimento ostentato, satanto di non festa. Ognuno è padronissimo di ma-nifestare il proprio stato d'animo come meglio cre-de, sempre che, come in questo caso, non diventiforma di disturbo esagerato e spasmodico verso glialtri. Ricordiamoci che ci sono anche persone allet-tate e tanti bambini, disturbati e spaventati al primosonno da questi insopportabili e forti spari.DAVIDE MAIOLINOUna regolamentazione in questo senso e qualcheforma di divieto non farebbero certamente male e,anzi, verrebbero apprezzati da quelle persone, an-che turisti, che vedono nella villeggiatura non solouna forma di divertimento sfrenato ed esagerato maanche un'occasione di riposo e tranquillità. Pensia-mo che l'orario degli spari non dovrebbe superarela mezzanotte e che i “boati” dovrebbero esserepiù flebili e meno assordanti. �

La precaria viabilità e lo stato del fondo strada-le delle nostre belle vie cittadine più frequen-tate, quest'estate, hanno sollevato un coro diproteste. Via Lido, di fronte all'hotel Genova, èpiena di buche, veri e propri crateri che, peressere evitati, costringono gli automobilisti amanovre azzardate e al rischio di incidenti conle auto che procedono in direzione opposta.Stesso discorso vale per il lungomare, di frontealla spiaggia grande, nel tratto tra le due ville al-berate comunali. In compenso, prima della cal-ca di agosto, su questa martoriata strada si èprovveduto a tracciare con la vernice blu glispazi a pagamento. Bella contraddizione! Macosa sta succedendo a Scalea? Emergono ne-gatività impensabili e fuori dal mondo. Ma ci vo-gliamo rendere conto che stiamo portando lanostra città alla deriva? In ultimo voglio parlaredelle strisce pedonali bianche, anche se, forse,sarà meglio aspettare per sottoporre il proble-ma le prossime e nuove puntate di “Chi l'ha vi-sto”. I pedoni, in particolar modo i più anziani,per attraversare da un lato all'altro della strada,si chiedono addirittura dove sono finite le stri-sce pedonali. Qualcuna con la lente di ingran-dimento si intravede. Ma dove ci troviamo, aSaigon?SALVATORE PRONESTÌ

Troppe volte, fino alla noia, abbiamo esposto ilproblema da Lei menzionato. Alcuni commer-cianti di via Lauro, precisamente i titolari di unamacelleria e di un negozio di generi alimentari,hanno chiamato in piena estate per farci nota-re, di fronte alle loro attività, le strisce bianche,da poco inspiegabilmente cancellate con dellavernice grigio-blu. Veramente assurdo. Possibileche manchi solo la vernice bianca? Possibileche si trovi in commercio solo quella blu? �

In tanti invocano un tratto di spiaggia libera e spes-so, questo spinoso argomento è stato affrontatoattraverso le colonne del vostro giornale. Tanti ipunti di vista e le contraddizioni sviluppate nel cor-so dell'accesa tribuna di confronto, tante le pole-miche, ma, ad oggi, quei pochi metri di spiaggia li-bera, in particolar modo quelli che sono statiindividuati nel centro del litorale cittadino, creanodifficoltà e disagi a noi operatori del settore. Ge-stendo da anni il lido “Massimo”, nei pressi del cir-colo A.N.M.I., combatto dal 2000 con problemati-che legate alla sporcizia e alla spazzatura, inquanto il mio lido si trova a confine con il canaleche attraversa la “Marina” e sfocia a mare, dove in-siste un tratto di spiaggia libera che, in estate, di-venta una vera e propria discarica a cielo aperto,dove è possibile trovare di tutto. Certamente, nonè un bellissimo spettacolo da vedere ma, nono-stante le mie reiterate segnalazioni presso l'ufficiotecnico comunale, nessuno si degna di provvede-re alla pulizia e tantomeno a controllare che, spia-cevoli e antipatici fatti, non si verifichino e che, unavolta per tutte, siano categoricamente risolti. Adonor del vero, l'amministrazione Pezzotti (1996-2000), nel periodo estivo aveva provveduto a in-stallare nella suddetta zona due contenitori perl’immondizia, inoltre, mandava tutte le mattine dueaddetti alle pulizie per spazzare tutto ciò che,eventualmente, la gente lasciava il giorno prima sul-l'arenile. Sono passati dieci anni e difficilmente sivede un operatore ecologico da queste parti. Spe-riamo che, dalla prossima estate, qualcosa possacambiare e che, per le spiagge libere di Scalea,venga trovata una plausibile soluzione che tolga daquesto imbarazzo sia i villeggianti dei lidi a paga-mento che si trovano, loro malgrado, di fronte adun cumulo di immondizia e sia quelle persone civi-li che frequentano la spiaggia libera con grandeeducazione e rispetto verso l'ambiente e tutto ciòche li circonda.CLEMENTE SMARRACome spesso accade in questi casi, il Suo scrittopotrebbe scatenare uno scarico barile tra i vari En-ti preposti. Ma al di là di tutto, il comune di Scaleadovrebbe farsi carico di questa Sua segnalazioneche, con la buona volontà di tutti, può essere ri-solta senza troppe difficoltà e con poco. A propo-sito, un'altra discarica a cielo aperto si trova sullastrada che porta all'ASP, a pochi metri dal belve-dere del “Napoleone” dove, da tempo, esisteun'ampia area non asfaltata che invita i soliti spor-caccioni irresponsabili a depositarvi di tutto, in par-ticolar modo gli ingombranti. Con un poco di bitu-me e un po' di attenzione, impegno e buonavolontà, questo spazio sterrato potrebbe esseremesso a posto e definitivamente bonificato.Paradossalmente, non vorremo pensare che Sca-lea, nonostante queste gravi disattenzioni, vengascelta dagli habituè perché attratti, oltre che dallariconosciuta ospitalità, dal buon cibo, dal mare,dalla scogliera, da Torre Talao, dal buon caffè delcentro, dal traffico disordinato e, soprattutto, dal-lo sporco. �

Mi ha fatto inorridire, l'altro giorno, una senten-za della Cassazione, secondo la quale il maritopuò picchiare la moglie, se quest'ultima è ingrado di tenergli testa senza lasciarsi intimori-re. Che ne pensa?

Penso che tale sentenza sia davvero scandalosa eche ci faccia precipitare verso una cultura del re-gresso. Se simili statuizioni erano all'ordine delgiorno durante il secolo scorso, oggi, alla lucedelle leggi vigenti, sono davvero incomprensibili.Ma andiamo al fatto: la Corte di Cassazione re-centemente ha annullato senza rinvio la condan-na a 8 mesi di reclusione nei confronti di un uo-mo che maltrattava la moglie.Ciò, non perché la donna non fosse stata real-mente aggredita e bistrattata dal proprio marito,ma perché, al contrario e per usare le parole deigiudici, apparendo “esasperata, molto caricaemotivamente, scossa e per nulla intimorita” non si poteva dimostrare che la stessafosse vittima di una condotta violenta, ovvero“lesiva della propria integrità fisica e morale” daparte del coniuge.In altri termini, secondo questa sentenza, se unamoglie o una compagna, di fronte ad un atteg-giamento violento e prevaricatore del partner,non trema come una foglia, non si intimorisce eanzi cerca di ribellarsi anche solo con le parole, ella non può essere considerata vittima diuna violenza.Quindi, ledere l'integrità morale della propriapartner non significa più portarla sull'orlo dell'e-sasperazione, appiattirle l'autostima, vessarla eoffenderla. No, ci vuole di più, secondo la Cassa-zione.Perché ci sia violenza occorre schiacciarla al pun-to che questa non abbia più occasione di alzarela testa e di ribellarsi. A voi il commento di questa maschilista ed in-comprensibile sentenza!!! �

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L’avv. ANNA MANCO RISPONDEmatrimonialista e specializzata in diritto di famiglia

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agosto-settembre 2010 La Pagina del Gusto � 11

TARÌ, TAVERNA, VIGRÌ E CORSAROGraziella e Walter del Tarì vi aspettano in un po-sto incantevole per gustare tutte le loro specia-lità di mare!

Strozzapreti con carciofi e gamberettiIngredienti per 4 persone350 g. di strozzapreti150 g. di carciofi100 g. di gamberetti4 cucchiai di olio extravergi-ne di olivaaglio, prezzemolosale e pepe q.b.

Preparazione:In una padella far soffriggere l'aglio con l'olio eaggiungere i gamberetti, precedentemente sgu-sciati. Sfumare con del Cognac, fare evaporare eaggiungere i carciofi puliti e tagliati, sale, pepe,un po' d'acqua di cottura e far cuocere per qual-che minuto. Nel frattempo, scaldare in abbon-dante acqua salata la pasta. A cottura ultimata,mantecare il tutto con del prezzemolo tritato eservire.Il piatto si accompagna bene con un vino biancogiovane, possibilmente una Falanghina o un Gre-co di Tufo.

Charlye della Taverna: un piatto semplicissimo mabuonissimo che si preparava a Scalea in tempi remoti.Vermicelloni alla scaleotaIngredienti per 4 persone:500 gr. di vermicelloni2 spicchi d'aglio4 cucchiai di olio extravergine di olivascaglie di peperoni secchiun cucchiaino di peperoncino rosso macinato8 filetti di acciughe sott'olio2 fette di pane raffermo (solo mollica) sbriciolateprezzemolo e sale q.b.

Preparazione:In una padella versare l'olio e, dopo averlo lasciatoriscaldare per pochi minuti, aggiungere contempo-raneamente l'aglio tritato, che dovrà rosolarsi fino a

imbrunirsi, e la mollica di pane che dovrà rosolarsianch'essa. Infine, aggiungere le scaglie di peperonie due mestolini di acqua perla cottura. A questo punto,spegnere la fiamma e aggiun-gere una spolverata di pepe-roncino rosso.Nel frattempo, cuocere la pa-sta in abbondante acqua sala-ta, scolare (non troppa asciut-ta) e lasciare amalgamare nelcondimento uniformemente a fuoco vivo per po-chissimi minuti. Quindi servire la pasta ancora fumante con unaspolverata di prezzemolo.Questo gustoso piatto si accompagna bene con unbuon vino rosso locale giovane.

Enzo del Vigrì: alta cucina abasso costo. Riso carnaroli della pianadi Sibari con tartufo nero diSanta Domenica Talao e guan-ciale di cinghiale

Ingredienti per 8 persone1 kg. di riso carnaroli della pia-na di Sibari

100 g. di tartufo nero di Santa Domenica Talao 180 g. di guanciale di cinghiale 100 g. di burro una cipolla bianca un litro di brodo vegetale un rametto di rosmarino una manciata di prezzemolo secco

olio extravergine di oliva q.b. sale e pepe q.b.

Preparazione:Preparare il brodo vegetale con un dado biologico. In una padella far soffriggere la cipolla con il burro,il guanciale, il tartufo ed il rametto di rosmarino. Ap-pena rosolati, togliere il rametto di rosmarino e ag-giungere il riso, far tostare per un paio di minuti edaggiungere, man mano, il brodo vegetale fino a cot-tura ultimata per circa 13 minuti.Quando il riso è pronto, spolverare con delle la-melle di tartufo ed aggiungere una manciata diprezzemolo secco e poi un filo di olio extraverginedi oliva.Il piatto si accompagna bene con un vino biancoprofumato e giovane.

Paolo Di Martino il veterano dei cuochi scaleotipropone: un piatto di mare estremamente gustosoe prelibato.

Scialatielli al rossodi mare

Ingredienti per 4 persone

500 gr di scialatielli400 gr di pescatrice400 gr di gamberi sgusciati200 gr di cozze150 gr di pomodorini olio extravergine di oliva

aglio, prezzemolo, pepe nero e rucola

Preparazione:In una padella far soffriggere l'aglio nell'olio e ag-giungere la pescatrice, precedentemente sfilettata,i gamberi e le cozze. Sfumare con del vino bianco,fare evaporare e cuocere per circa dieci minuti do-po aver aggiunto il prezzemolo tritato ed un pizzi-co di pepe nero. Nel frattempo, scaldare gli sciala-tielli in abbondante acqua salata. Prima di servireadornare il prelibato piatto con delle foglie di ruco-la cruda.Il piatto si accompagna, a pennello, con un ottimobianco Chardonnay.

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Quattro idee per preparare piatti appetitosi ideali per chi ha poco tempo

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12 � Cultura & Spettacoli agosto-settembre 2010

di EGIDIO LORITO

Più che parlare di un autore, si tratta di entrare inun personaggio, in un tessuto umano e sociale, inuna terra che trabocca di contraddizioni. NinoD'Angelo chi? Il cantautore, l'attore, il regista?Esatto. Ma ora c'è di più, perché è diventato “im-provvisamente intellettuale”. Ne è passato ditempo da quando Gaetano D'Angelo inizia a re-spirare l'aria napoletana di San Pietro a Patierno,“ 'o quartiere d''e scarpari”: «un vico stretto chenon sboccava da nessuna strada. Le poche mac-chine che passavano erano solo quelle delle per-sone che ci abitavano, invece molti erano “i car-ruoccioli”, pezzi di legno su quattro ruoted'acciaio che si usavano per trasportare scatolo-ni pieni di scarpe da lasciare al fresatore che sta-va in mezzo alla piazza». Questi i ricordi di un'in-fanzia che poco o nulla concedeva al sogno didiventare, un giorno, un'artista a tutto tondo. Più che recensire un libro, più che incontrare unautore -questa volta- si tratta di ripercorrere a ri-troso la vita di un bambino, di un ragazzo, di unuomo che dalla periferia nordorientale di Napoli,provato da quella stessa vita, ha iniziato una stu-pefacente carriera artistica che oggi lo ha con-dotto ad essere uno dei più acclamati e poliedri-ci artisti nazionali. C'è un intero ciclo vitale in “Core pazzo” (Baldini,Castoldi, Dalai Editore, Milano, 2010): pagine au-tobiografiche in cui l'artista napoletano dà fondoa tutti i ricordi che servono poi semplicementead illuminare la via del lettore, forse più dei suoiocchi azzurro-verdi, forse più di quel suo ca-schetto biondo scintillante, forse più delle suecelebri canzoni, dei suoi film, delle rappresenta-zioni teatrali. Ho avuto la fortuna di presentare questo libro edil suo acclamato autore nel corso di una sera diagosto, all'interno di “Praia, a mare con…”, quelcontenitore culturale che dal 2007 organizzo econduco per cercare di aumentare l'offerta turi-stica -oggi si dice così…- di una località di villeg-giatura come Praia a Mare. Come dire: faccio ilmio dovere di giovane cittadino. Ma questa èun'altra storia. Quella che vorrei raccontare è in-vece molto più semplice ed al contempo intro-spettiva: sapevo già che mi sarei trovato innanziquella muraglia umana che accompagna la pre-senza di autori ben conosciuti al grande pubbli-co, ma questa volta anche le più rosee aspettati-ve sono state addirittura superate, se -dati allamano- hanno stimato in non meno di duemila lepersone intervenute all'evento. Duemila-perso-ne-duemila per la presentazione di un libro! Nel breve viaggio in macchina da Maratea, assie-me al caro Enzo D'Elia -uno dei più quotati agen-ti letterari italiani di cui mi onoro di essere da die-ci anni uno dei suoi più stretti collaboratori; unodi quelli che nel suo lavoro e per i suoi autori cimette l'anima e non solo- non ero preoccupatotanto per la conduzione dell'autore: dopo tantianni, ci si abitua. Quella sera ero preoccupatoper il pubblico, nel senso che ero ben consape-vole del fatto che stavo letteralmente conse-gnando ad una folla di entusiasti napoletani pro-prio il loro beniamino per eccellenza, il lorointerprete, il loro rappresentante, il loro difenso-re. Quell'artista che quella “napoletanità” ha dasempre rappresentato nel senso più intimo. Hotoccato con mano cosa significhi l'affetto di unpopolo per uno dei suoi simboli artistici, sicura-mente per l'icona più popolare, intendendo “po-polare” nell'accezione letterale positiva: cioè delpopolo… Ecco perché l'incontro con Nino non è stato il

classico “incontro culturale”: ho condotto unincontro di costume, umano, sociale, popola-re, epidermico, con tutte le sfumature che ciòcomporta. Ho provato sulla mia stessa pellecosa significhi trovarsi accanto, su una piccolapedana abituata ad ospitare serate ben piùtranquille -nonostante l'indubbia celebrità ditutti i sessanta ospiti che ci hanno accompa-gnato dal luglio del 2007- un personaggio cherappresenta l'espressione più vera di unarealtà difficile e complicata come Napoli ed ilsuo hinterland. “Personaggio”, Nino D'Angelo,dotato di una “personalità” che forse non tiaspetti ma che -invece- ti rapisce per quellasua sincerità, quella semplicità, quell'umiltàche -alla fine- ti fanno diventare grandi. E lui, Nino, ha dovuto attendere anni prima didiventare “grande”: sudore e fatica, privazioni

private ed umiliazioni pubbliche prima che un in-tellettuale di razza come Goffredo Fofi lo “sdo-ganasse” per farlo realmente comprendere nellasua essenza più profonda: «è un vero artistasnobbato dai soliti piccolo borghesi. Ha rotto labarriera razzista di una certa parte della culturaitaliana che è sempre stata contro la cultura mar-ginale del Sud», scrisse di lui il severo critico. E Nino? «Da quel momento non ho capito piùniente. Prima di tutto cominciavano a chiamarmiin tutte le trasmissioni di cultura e su tutte le co-se che succedevano in Italia volevano il mio pa-rere (…)». «Ogni giorno che incontravo un mioparente mi chiedeva come erano fatti gli intellet-tuali, se ce n'era qualcuno pure a Casoria, se par-lavano solo italiano o anche in napoletano, diche squadra erano tifosi, come si vestivano (…)». Uno che arriva a colpire Miles Davis -“L'altra not-te ho sentito cantare un italiano che mi ha scioc-cato, Nino D'Angelo: potrei suonare io le coseche lui ha cantato”- non poteva rimanere nel-l'ombra, neanche se questa continua a portare lecontraddizioni di una terra divisa tra Paradiso edInferno. Soprattutto quando si è costretti a tirareavanti tra sconosciute compagnie di filodramma-tici e la vendita di gelati alla Stazione: poi, passalì per caso Alberto Lupo, ne intuisce il talento ela vita -anche questa volta- cambia direzione: e ladestinazione è un casa discografica per il primovero provino. Poi Napoli e il Napoli (e Maradona,ovviamente), il teatro e la televisione, il gelo deicritici ed il calore del pubblico, la televisione eSanremo, il cinema e Sofia Loren. Poi anche Pupi Avati che lo vuole per il suo Il cuo-re altrove: «questo incontro è stato un momentoimportante per la mia carriera di attore ed il filmera così bello che fu scelto per il Festival di Can-nes dove Pupi portò gli attori più importanti delcast, compreso me (…) sotto quei riflettori chehanno illuminato le più grandi star del cinemamondiale. Io ero lì sul tappeto rosso con centi-naia di fotografi da fare invidia a cento Sanremotutti insieme. Ritornò il nodo in gola, l'emozionedi chi ce l'ha fatta ancora una volta, il riconosci-mento del mio cambiamento o crescita, l'abbat-timento di quel muro di pregiudizi che mi aveva-no costruito intorno tutti quelli che mi avevanogiudicato solo per il caschetto che avevo porta-to. Un'altra vittoria di Fofi». In mezzo -anzi, al proprio fianco- l'affetto deisuoi estimatori a dargli quella carica emotiva, aspingerlo sempre più in alto, senza mai dimenti-care chi sei, da dove vieni, dove vai. L'affetto edil calore di quel suo pubblico si arricchisce, ora,anche di nuovi lettori che continuano a fargli bat-tere il cuore. Un “Core pazzo”. �

Duemila persone per la presentazione del libro “Core Pazzo”A TU PER TU CON NINO D’ANGELO

Associati anche tu perdare lunga vita al Diogene

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agosto-settembre 2010 Cultura & Spettacoli � 13PINO DANIELE SPOPOLA AL CONCERTO IN NOME DI LILLI

LA MUSICA SPOSA LA SOLIDARIETÀOLTRE TREMILA PERSONE HANNO APPLAUDITO LA PERFORMANCE ELECTRIC JAM

Anche quest'anno il Peperoncino Jazz Festival siè caratterizzato nel segno della solidarietà, ospi-tando, nel suo cartellone artistico, l'ormai tradi-zionale serata di beneficenza organizzata dalla“Fondazione Lilli” in ricordo di Lilli Funaro, per

raccogliere fondi da destinare alla ricerca sulCancro. Dopo gli indimenticabili concerti diEduardo Bennato, Francesco De Gregori, Samue-le Bersani, Alex Britti e Gino Paoli, quest'anno, iragazzi della Fondazione, per la sesta edizione,hanno realizzato un vero e proprio sogno por-tando, nel magico scenario del Teatro dei Ruderidi Cirella, il grandissimo Pino Daniele (artista mol-to amato da Lilli). Sul palco con il Pino nazionale(voce e chitarre) si sono esibiti altri tre grandissi-mi: Agostino Marangolo (batteria), Rino Zurzolo(basso e doppio basso) e la “new entry” Gianlu-ca Podio (piano a coda e tastiere) che hanno ar-

ricchito l'intero livello musicale della memorabileserata. Il 27 marzo è uscito l'album Electric Jam,anticipato dal singolo “Il sole dentro di me”, cheha visto la collaborazione (anche come autore)del rapper Alessandro Aleotti, in arte J-Ax, ex Ar-ticolo 31. Il 1° ottobre 2009 Pino Daniele ha suo-nato per la prima volta al Teatro Apollo di NewYork. Il 4 ottobre invece a Toronto. Il 26 giugno2010 ha partecipato al festival Crossroads 2010,organizzato da Eric Clapton, disputatosi al TojotaPark di Chicago assieme a Joe Bonamassa e Ro-bert Randolph.Un concerto, quello di Pino Daniele, che ha esta-siato le migliaia di persone che hanno affollato fi-no all'inverosimile le gradinate e le poltrone nu-merate del Teatro dei Ruderi. Circa un'ora e ventidi spettacolo in cui sono stati sciorinati i virtuosi-smi musicali delle più belle pagine di musica leg-gera italiana (album capolavoro come “Terramia”, “Nero a metà”, “Live sciò”, “Ferryboat”, finoai recenti “Mascalzone latino”, “Che Dio ti bene-dica”, “Non calpestare i fiori nel deserto” e “Me-dina”, solo per citarne alcuni). Dispiace per lecentinaia di fans che non sono riusciti ad assiste-re al grande concerto per mancanza di posti eche sono dovuti ritornare a casa delusi.A fine concerto il grande artista napoletano chevive a Roma è stato lapidario nell'affermare: «So-no un cantante di blues, che non si ferma perniente al mondo, porto i miei anni nei jeans, equalche volta ho toccato il fondo». �

Al Museo Comunale di Praia a Mare, con il patroci-nio dell'Amministrazione, in particolare dell'Asses-sorato al Turismo, alla Cultura e allo Spettacolo,presentato dal Foyer des Arts, si è tenuto, un reci-

tal della giovane piani-sta Laura Sarubbi (nellafoto) di Scalea.La ventenne artista hainiziato lo studio delpianoforte all'età di ot-to anni ed ha prosegui-to sotto la guida, pri-ma, di Enzo Lucca e,poi, di Antonio Condi-no, e sta per consegui-

re il diploma presso il conservatorio di musica "F.Torrefanca" di Vibo Valentia. Ha al suo attivo parte-cipazioni in rassegne concertistiche come solista ecamerista in formazioni di pianoforte, a quattro ma-ni, violino e pianoforte e come accompagnatrice digruppi vocali. Ha preso parte con successo a di-verse rassegne e concorsi nazionali. Applauditissi-me le sue esecuzioni di Beethoven, Saint-Saens,Chopin e Albeniz a Praia a Mare. Un pubblico at-tentissimo ha seguito l'intero concerto tributandoalla giovane e brava pianista una autentica ovazio-ne finale.Altrettanto successo hanno ottenuto anche i con-certi tenuti dalla bravissima musicista nella sua Sca-lea (Chiostro del Palazzo dei Principi) e di Cosenza(Biblioteca Comunale). � (G.C.)

di SARA SILVESTRIHa riscosso grande successo la manifestazionededicata alla solidarietà con l'obiettivo dell'ac-quisto di un veicolo per il trasporto sociale. A talproposito, l'assessore al Commercio, Franco Ga-liano, ha voluto ringraziare quanti hanno contri-buito per la riuscita dell'evento e, soprattutto, icommercianti che hanno raccolto l'appello. «Vo-levo ringraziare tutti i commercianti che hannocontribuito attivamente - ha detto l'assessore Ga-liano - siamo particolarmente soddisfatti e sap-piamo che la gara di solidarietà continua anchecon il teatro dei burattini di Luca Perris che ha ga-rantito un contributo sui biglietti di ingresso perraggiungere l'obiettivo della giornata della solida-rietà».Soddisfatta anche il consigliere con delega ai Ser-vizi sociali, Angela Riccetti. «Con il gruppo dei Ka-lamu abbiamo richiamato molti cittadini e villeg-gianti. Come preannunciato, la manifestazioneverrà riproposta in altre aree di Scalea. Ringraziotutti coloro che hanno contribuito e che conti-nuano a darci un aiuto concreto per l'acquistodel veicolo per il trasporto sociale. Un obiettivoche servirà a migliorare il settore. La formula chesi vuole sperimentare - ha ricordato il consiglierecon delega ai Servizi sociali, Angela Riccetti - èquella delle attività commerciali che ospitano leassociazioni negli spazi antistanti ai negozi. Le as-sociazioni mettono a disposizione tutto il mate-riale informativo per consentire al cittadino edanche al turista di conoscere gli obiettivi che sivogliono raggiungere». Il gruppo musicale dei Kalamu ha voluto offrire laserata ed ha contribuito concretamente con iservizi sociali. � (S.S.)SUCCESSO DELLA PIANISTA

SCALEOTA LAURA SARUBBI

A Scalea continua la festa delpanuozzo (una tradizionecampana, pare della città diGragnano-Napoli) della qua-le più volte abbiamo espres-so, per dovere di cronaca, ilnostro punto di vista e le re-lative considerazioni. Intitola-re sul manifesto “Festa del pa-nuozzo” e accostare le

specialità calabresi è fuori luogo e contro ogni logi-ca e similitudine culturale. Da premettere che unamanifestazione, che richiama gente a fiotti, come laserata clou con la performance del simpaticissimoMartufello (direttamente dal Bagaglino), a prescin-dere, non fa mai male, però, alcune cose, mettendoda parte velleità e convinzioni, per il bene di tutti e,principalmente, per non offendere la storia e le tra-dizioni scaleote, potrebbero essere riviste partendodal nome, davvero troppo brutto e troppo poco ca-labrese. Inoltre andrebbe, come più volte sottoli-neato, individuato uno spazio fieristico che non creiproblemi di traffico e di ordine pubblico. Dopo gliintralci creati sull'isola pedonale di piazza Caloprese,nelle edizioni scorse, ora si è deciso di spostare lacarovana del “panuozzo” in piazza Aldo Moro, bloc-candola per ben 4 intere giornate: e le auto dove par-cheggiano?Per continuare, sul sito web Finesettimana.it (scopril'Italia che c'è…) si pubblicizzava la festa gastrono-mica del panuozzo spiegando che questa specialità

LE FESTE DELLE CONTRADDIZIONIdi SARA SILVESTRI

I KALAMU RICHIAMANO MOLTICITTADINI E VILLEGGIANTI

Unione ItalianaMezzadri e Coltivatori Diretti

AssociazioneOlivicole e Pratiche Agricole

Da sempre...al servizio dei cittadini e degli agricoltori

Scalea - Via Rendano, 29/31Tel. e Fax 0985 90060 - Cell. 347 8661619

Patronato ItalCentro Servizi Ital Caf Uil

viene fatta con l'impasto della pizza e farcita conprovola, mozzarella, verdure, funghi e salumi. Sitratta di un prodotto tipico della cittadina: un verofalso della cultura gastronomica scaleota, ma comesi fa a scrivere simili eresie? Nello stesso periodo, circolavano per Scalea lo-candine riguardanti l'Associalclebb di Verbicaro(paese dell'entroterra senza mare e famoso per ilvino) che pubblicizzava, in concomitanza con laserata clou del “panuozzo”, un atto unico in trescene dal titolo: “L'odore del mare”.Quindi in questa lunga e, come sempre, calda esta-te, le feste delle contraddizioni si ripetono. Trat-tandosi di una compagnia formata, pare, da attori,artisti e autori locali, sarebbe stato forse meglio, an-che per pubblicizzare il buon vino di Verbicaro, in-titolare lo spettacolo teatrale: “L'odore del vino”.Lo scherzo continua… �

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La breve permanenza di Giuseppe Garibaldi a Tor-tora fu così rievocata il 9 luglio 1882 da Pietro Lo-monaco Melazzi in un discorso tenuto alla SocietàOperaia «Silvio Curatolo» di Aieta: «Il 3 settembre1860 il Comune vicino di Tortora ebbe l'onore e ilpiacere di alloggiarlo fra le sue mura; anzi dimoròper varie ore in casa di mio fratello Biagio ch'è do-miciliato e residente a Tortora, ove prese una re-fezione insieme ai Generali Bixio, Cosenz, Medici eBertrani, soli, senza niuna forza».L'evento è confermato da un telegramma che l'E-roe dei Due Mondi inviò il 7 febbraio 1875 allostesso don Biagio Lomonaco Melazzi: «Caro Me-lazzi, Grazie per la vostra del 1° e per il gentile ri-cordo. Salutatemi il fratello …Vostro G. Garibal-di».La sosta a Tortora fu imprevista e organizzata intutta fretta.Il Generale, reduce dalla conquista della Sicilia edella Calabria, era diretto a Napoli in vista delloscontro decisivo con l'esercito di Francesco II, evoleva arrivarci nel più breve tempo possibile pernon dar tempo al nemico di organizzarsi.Ma la sera di domenica 2 settembre 1860, mentresi trovava a Rotonda, ospite della famiglia Fasanel-li, seppe che i circa 3000 soldati borbonici del ge-nerale Caldarelli, sia pure in ritirata, erano attestatipresso Castelluccio e rischiavano di rallentare lasua marcia.Decise perciò di spostarsi sulla costa tirrenica cala-brese per poi recarsi via mare a Sapri, dove c'era-no ad attenderlo i 1500 uomini delle brigate Mila-no, Spinazzi e Puppi che, provenienti da Paola,erano appena sbarcati nella cittadina campanasotto la guida del generale Türr.L'intenzione di Garibaldi era di dirottarli sul passodel Fortino, non lontano da Lagonegro, per sbar-rare la strada alle truppe del Caldarelli e poter ri-prendere con maggiore sicurezza il cammino ver-so la capitale dell'ormai traballante Regno delleDue Sicilie.

In un primo momento aveva pensato di scendereper la Valle del Mercure-Lao fino a Scalea, fucina dipatrioti, dove la popolazione si preparava ad ac-coglierlo trionfalmente, ma poi cambiò idea e, pervie interne, si recò a Tortora.Probabilmente, la variazione di programma gli fusuggerita da don Bonaventura De Rinaldis, di Ro-tonda, la cui figlia Filomena aveva sposato il torto-rese don Francesco Maceri. Ed è proprio al padredi quest'ultimo, il sindaco don Biagio Maceri, chedon Bonaventura inviò un messaggio segreto peravvertilo dell'imminente arrivo dell'illustre ospite.Garibaldi, con alcuni uomini al seguito, forse sei,lasciò Rotonda in piena notte e, seguendo le indi-cazione del giovane pastore Paolo Maceri, incon-trato sull'altipiano del Carro, giunse a Tortora in-torno alle 10,30 del mattino seguente.Ad accoglierlo, all'ingresso del paese, c'erano donBiagio Maceri, nell'occasione nominato Capitanodella guardia nazionale, e l'intera popolazione infesta, opportunamente “indottrinata” dai notabililocali, in parte massoni, che, un po' perché crede-vano nell'ideale unitario e, forse, molto di più pertutelare i propri interessi, erano passati in massadalla parte del vincitore. Il folto corteo raggiunsequindi la casa di don Biagio Lomonaco Melazzi,genero di don Biagio Maceri per averne sposato lafiglia Teresa.L'unica eccezione fu quella del notaio FrancescoMarsiglia che, fedele al regime borbonico, si rifiutòdi rendere omaggio all'Eroe e che per questo mo-tivo rischiò di essere passato per le armi. L'ordinedi fucilazione fu però strappato dallo stesso Gari-baldi, il quale, per intercessione del sacerdotedon Mansueto Perrelli, optò per la presa in ostag-gio del giovane figlio del notaio, Domenico. Que-sti, portato con sé a cavallo dal Medici, fu poi li-berato intorno alle ore 14,00, ovvero nelmomento in cui il gruppo di garibaldini, lasciataTortora, si imbarcò per Sapri all'Agnola di Castro-cucco, in territorio di Maratea.

Prima della partenza, il Generale ebbe modo dicolloquiare affabilmente con alcuni patrioti che loavevano raggiunto sulla spiaggia. Tra questi vi era-no Filippo La Gioia di Aieta e sua madre AngelaCandia, la quale non mancò di offrire tutti i suoi fi-gli per il riscatto della Patria. Garibaldi, commossodalle nobili parole della donna, la colmò di baci ele disse: «Se tutte le donne d'Italia fossero simili avoi, l'Italia sarebbe libera da più secoli».Il Generale giunse a Sapri nella serata del 3 set-tembre e poté quindi riprendere la sua vittoriosamarcia verso Napoli, facilitata dal fatto che, nelfrattempo, le tanto temute truppe borboniche delCaldarelli si erano disperse. Si erano infatti rifiutatedi seguire il loro comandante nella scelta, matura-ta nella notte, di convertirsi alla causa unitaria o,secondo un diverso punto di vista, di “vendersi”all'invasore.

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FRANCO LO SCHIAVO: IL MEDICO POETA DI SAN NICOLA ARCELLAdi GIOVANNI CELICO

Percorrere i sentieri dell'arte è oggi un'impresaardua anche per gli specialisti, figurarsi come èdifficile per chi non è un esperto intraprendere lafatica di “parlare” dei versi di un medico-poeta,defunto da diversi anni, del quale “sono caduti”,

il 28 giugno c.a., i centodie-ci anni dalla nascita.Tuttavia azzardiamo, per farconoscere, specie alle nuo-ve generazioni, una figuracarismatica dell'alto Tirrenocalabrese che ebbe legamiprofondi con la limitrofa ter-ra lucana.Franco Lo Schiavo (nella fo-

to) nacque a Rosario di Santa Fè (Argentina) il28.6.1900, da Giuseppe e Maria L. Gazzaneo,originari di S. Nicola Arcella, ed era il quinto didieci tra fratelli e sorelle, Raffaele, Eduardo, Artu-ro, Marcello, Francesco senior, Filomena, Vittoria,Emilia e Rosina: la famiglia era emigrata in Argen-tina, dalla Calabria, nella seconda metà del XIXsecolo e il padre compì, nel corso della sua per-manenza in terra “straniera”, ben ventiquattroviaggi tra l'America del Sud e l'Europa.Nel 1906 il genitore portò con se il piccolo Fran-cesco in Italia ed il ragazzino frequentò, così, leprime due classi della scuola elementare in S. Ni-cola Arcella e, successivamente, fu iscritto al Re-gio Convitto Lucano di Maratea, ove rimase, dainterno, fino a dodici anni, insieme al fratelloEduardo, anche lui “rientrato in patria”.Conseguita, da privatista, la “licenza ginnasiale” aSalerno, il giovane Franco, come ormai era co-munemente chiamato, si iscrisse al Liceo di Co-senza, ove ebbe come docente di italiano l'illu-stre scrittore Nicola Misasi e dove, a soli 17 anni,tagliò il traguardo della “licenza liceale”.

Insieme al fratello Eduardo, si iscrisse all'Universitàdi Napoli e tutti e due si laurearono lo stessogiorno, 21.7.1923, in medicina e chirurgia.Dopo un breve tirocinio a Cosenza, la “chiamataalle armi per la prima guerra mondiale” e un im-pegno “in prima linea” che segnò, e non poco, ilgiovane medico, facendo maturare in lui quelle “convinzioni socialiste” che lo accompagnaronoper tutta l'esistenza.Ferito e congedato, fu “chiamato ad esercitare aBella (Pz) dal Presidente della locale Associazio-ne dei Lavoratori, con uno stipendio mensile dicinquecento lire”: feconda e ricca di esperienzela permanenza in terra lucana, un legame che af-fiorerà, poi, anche nelle poesie di quegli anni,perché fu a Bella che Franco lo Schiavo incomin-ciò a “scrivere i primi versi della sua esistenza”. Aderì e promosse, proprio in Lucania, nel corsodi quella esperienza che ricordava con nostalgia,il movimento “Italia Libera”, trovandosi impegna-to e coinvolto in una serie di scioperi contro il fa-scismo che andava conquistando il predominiod'Italia.Condannato a sei mesi di carcere, “per attivitàsovversiva”, e a “lire mille di multa”, riparò in Bra-sile da dove rientrò, l'anno successivo, fruendodi una amnistia.Ma ormai, per la dittatura che man mano si con-solidava, i confini del meridione della penisolanon erano così sicuri per il giovane professionistache, su incitamento affettuoso del suo più illustremaestro e grande clinico prof. Cardarelli, preferìtrasferirsi a Milano.Fu nella capitale lombarda che, tranne alcune pa-rentesi, l'invio in Spagna, per la conoscenza del-lo spagnolo, durante la guerra civile quale ufficia-le medico-traduttore e la partecipazione,sempre quale ufficiale medico, alla seconda gran-

de guerra sul fronte russo e, infine, in Albania,Franco Lo Schiavo “mise radici” profonde e dovescelse di risiedere fino al 1970: divenne il denti-sta ricercato e richiesto dalla “borghesia mene-ghina” e alle sue cure ricorrevano anche noti uo-mini del cinema e dello spettacolo (a chi nonaveva mezzi prestava…cure gratuite!).Agli inizi degli anni '70, cedendo al richiamo “delloco natio”, lasciò la Lombardia e si stabilì a S. Ni-cola Arcella, dove appunto produsse la maggiorparte del lavoro letterario: “Liriche” del 1968, “Ri-sveglio” del 1972, “Come un raggio di sole”, “Pernon morire” e “Perdona, o madre” del 1973,“Brandelli” del 1975, oltre a numerose opere inprosa e a svariate pubblicazioni di medicina.Medaglia d'Oro dell'Ordine dei Medici di Milano,consegnatagli nel 1973, ottenne il Premio dellaCultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri,collezionando oltre 120 riconoscimenti in con-corsi nazionali ed internazionali e facendosi no-tare dalla critica più accreditata.Franco Lo Schiavo è morto a metà degli anni ot-tanta e riposa nel piccolo cimitero di S. Nicola Ar-cella: ha lasciato “molta eredità d'affetti” in chi haavuto la ventura di conoscerlo (per anni ha alle-stito il concorso letterario S.N.A., San Nicola Ar-cella, cui abbiamo dato anche il nostro modestocontributo, facendo confluire nel piccolo centrocalabrese decine e decine di illustri poeti e scrit-tori italiani e stranieri).

LA SCELTA DI GARIBALDI DI RECARSI A TORTORA ANZICHÉ A SCALEAdi BIAGIO MOLITERNI

Fonti: A. FULCO, Memorie storiche di Tortora, Rubbettino, So-veria Mannelli 2002 (ristampa della prima edizione del 1960),pp. 129-134; MINISTERO DELLA GUERRA - STATO MAGGIOREDEL R. ESERCITO - UFFICIO STORICO, La campagna di Garibaldinell'Italia meridionale (1860), Libreria dello Stato, Roma 1928;F. APICELLA, Garibaldi, la consegna dell'Italia meridionale a Vit-torio Emanuele, articolo pubblicato il 29 maggio 2007 sul sitointernet www.paginedidifesa.it; A. PEPE, I sei garibaldini chepassarono da Tortora assieme col Generale il 3 settembre1860, in “Cronaca di Calabria” del 2 ottobre 1960; F. LAGIOIA, L'Italia redenta sotto la dinastia dei Savoia, Lauria1891, pp. 6-7.

FRESCO DI STAMPA

È uscito: “Notabili ed Intellettuali sul Ponente diCalabria Citra”di G. Celico, B. Moliterni,L. Paternostro, F. Regina

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agosto-settembre 2010 Sport � 15

Lo Scalea, alla sua prima uscita ufficiale in CoppaItalia, sul campo del Tortora, con un 4-0 secco, sisbarazza del Comprensorio Alto Tirreno con di-sinvoltura mostrando, nell'arco dei 90 minuti re-golamentari, una netta superiorità tecnico-fisica. Ibiancostellati, dopo aver disputato il ritiro in Sila,si sono ritrovati in sede per continuare la prepa-razione agli ordini del riconfermato tecnico Fran-co Viola che, insieme al presidente Rovito e al-l'intero pacchetto dirigenziale, ha riconfermatoper 8/11 lo squadrone della passata stagioneche, ad un passo dalla finale play off, nei due in-contri spareggio al vertice, ha dovuto cedere ilpasso al blasonato Trani, grande nobile decadu-ta degli anni '60. Logicamente i biancostellati, inquesta stagione 2010-2011, vogliono partire colpiede giusto, senza dover inseguire, come acca-duto un anno fa, quando, a metà del guado, ilpresidente Francesco Rovito, dopo la partenzadeludente, si vide costretto, nella pausa natalizia,a rimescolare le carte, ingaggiando l'esperto ebravo Viola e rinnovando, quasi in toto, l'organi-co della squadra.Lo Scalea, riconfermati punti forti, come il capita-no-bomber Fabio Longo, gli esperti e collaudatiFerraro e Scafaro del pacchetto arretrato, ai qua-li si aggiunge il fortissimo e navigato portiereSpingola, con i due esterni bassi Oliva e De Mi-

I BIANCOSTELLATI NON NASCONDONO VELLEITÀ DI VITTORIA FINALELa già forte intelaiatura dello Scalea rinforzata con acquisti rodati e di qualità

È venuto a mancare all'affetto dei suoi cari, im-provvisamente, nella notte tra il 19 ed il 20 c.m., al-l'età di 75 anni, Francesco Antonio Arcella, uno deimitici difensori della U.S. Praia, terzino destro, in-sieme a Bilotta e De Paola, della metà degli anni '50e dei primi anni '60: era portiere il giovane Lillino DiGiuseppe, mentre all'attacco si imponeva, per clas-se e stile di gioco, il mitico Tonino Maffeo.Antonio Arcella, come comunemente veniva chia-mato ed era conosciuto, nato a Tortora il 27.12.1935, dopo la scuola media e il ginnasio a Praia,aveva frequentato anche il Liceo Classico “C. Pisa-cane” di Sapri, impiegandosi, poi, presso il LanificioRivetti di Praia a Mare, insieme a tantissimi giovanidell'epoca.Proprio all'interno della fabbrica, mentre Praia vive-va il momento del grande sviluppo anche turistico,aveva conosciuto e portato all'altare, coronandoun sogno d'amore, Franca, che è stata la sua com-pagna per tutta la vita.Dopo l'esperienza del “Lanificio R2”, Antonio Ar-cella aveva vinto il concorso alle Poste e, come uf-ficiale postale, aveva lavorato in varie sedi e so-prattutto in quella di Praia, raggiungendo, alcunianni or sono, il traguardo della meritata pensione.Era anche stato ordinato, poco tempo fa, diaconodella chiesa locale e svolgeva questo servizio conabnegazione e dedizione assolute.Alla moglie, alle sorelle, ai cognati, ai nipoti e ai pa-renti tutti le condoglianze personali e quelle delDiogene, con la certezza che, lassù, dove si giocala “partita risolutiva”, l'Arbitro sicuramente non faràmancare la sua benevola condiscendenza verso unex atleta.

F. ANTONIO ARCELLA È MORTO

CLICLISMO

La giovane promessa del ciclismo calabrese, Gio-vanni Latella, non ha deluso neanche in questastagione ciclistica 2010 i suoi sostenitori. Dome-nica 5 settembre 2010, a Cassano allo Ionio, loScaleota Giovanni Latella ha conquistato la ma-glia di Campione Regionale Calabro per la Cate-goria Allievi, titolo che va ad aggiungersi ai pre-cedenti tre titoli di campione regionale,esordiente 1° anno, esordiente 2° anno e di ci-

clocross, con-quistati neglianni scorsi.Questa vittoriasegue una lungae faticosa sta-gione ciclisticache lo ha vistocorrere lungo lestrade dellebelle regioni ita-liane, dalla Cam-pania al Lazio,alla Basilica, al-l'Abruzzo pas-sando per la Pu-glia ed il Molise,guadagnando

piazzamenti di rilievo. Il volitivo Giovanni Latella,si è particolarmente distinto nel 12° Giro dellaCiociaria, gara ciclistica Nazionale per Allievi di-sputatosi a Frosinone, ove è salito sul terzo po-sto del podio.Il passaggio di categoria, da esordiente ad allie-vo, con il conseguente aumento delle difficoltàtecniche riguardanti il chilometraggio di gara chesupera gli ottanta chilometri, i percorsi caratteriz-zati da lunghe salite ed infine, il numero dei par-tecipanti che è sempre stato alto, da un minimodi 70 e fino ad oltre 170 partenti, non ha preoc-cupato minimamente il giovane Latella che, con isui positivi risultati, ha continuato a ben rappre-sentare la Calabria ed a portare in alto il nomedella sua Scalea in tutta Italia. �

PER GIOVANNI LATELLA POKER DI MAGLIE

Antonio Arcella il terzo da sinistra accosciato

glio, può dormire sonni tranquilli. La parte piùnevralgica del gioco, il centrocampo, già fortedegli ottimi Vitale, Foderaro e Cambria, è statanotevolmente rafforzata con gli innesti del me-tronomo Balsamo, il moto perpetuo e giovanissi-mo Leone che già dalle prime battute sta dimo-strando una certa propensione e fiuto verso il goled il “faro” Guastella che, dopo campionati allagrande in serie maggiori, ha sposato, con il restodella compagnia, l'ambizioso progetto Scalea. Almomento, forse, l'unica pecca potrebbe riguar-dare l'attacco, dove l'assenza forzata dello sfor-tunato e bravo Miceli andrebbe colmata con l'ac-quisto di uno o due attaccanti di ruolo, anche se,nella seconda uscita stagionale, nella trasferta diPraia a Mare, in Coppa Italia, ha bissato il propriomomento magico umiliando i rivali praiesi con unsonante 1-5. L'allenatore Viola, pur privo della di-fesa titolare, per le forzate assenze di Ferraro,Scafaro, Oliva e De Miglio, dopo un primo tempodi studi, ha travolto, in rimonta, i malcapitati av-versari che, in questa stagione, dopo la retroces-sione in Promozione stanno cercando di allestireuna compagine competitiva per risalire immedia-tamente la china. Lo Scalea, in attesa di accapar-rarsi altre valide soluzioni, nella rotonda vittoriacontro il Praia, ha avuto modo di provare, conesito positivo, l'inedita coppia di esterni Leta-Ve-nere e quella centrale formata dall'inossidabileVanzetto e dal mastino Scarlato, prelevato dalRende. �ULTIM'ORA. Alla prima di campionato, loScalea raccoglie solo un deludente puntosul campo di Soverato.

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16 � Sport agosto-settembre 2010

Dopo lo splendido campionato di Seconda cate-goria e dopo l'ottima finale di Coppa Provincialecontro l'Audace Rossanese, l'U.S.D. Talao Scaleadel presidente Gennaro Oliva, già in ritiro dal 19agosto a San Nicola Arcella, si appresta, congrande e rinnovato entusiasmo, ad affrontare lanuova stagione. In attesa di conoscere il calen-dario di Prima Categoria è ripartita giorno 5 set-tembre 2010 con la prima partita di coppa Cala-bra contro il Roggiano. Anche quest'anno, il direttore sportivo, AntonioDe Filippo, aiutato dal vice direttore sportivoPeppino Laino, con la sua esperienza, la sua sem-plicità e umiltà, ha messo su un'ottima rosa, com-petitiva per poter affrontare un campionato tran-quillo ma che potrebbe regalare, ancora unavolta, sorprese al popolo sportivo scaleota.Riconfermato, dalla dirigenza U.S.D. Talao Scalea,anche l'allenatore Damiano Tripodi, scaleota che,dopo anni, tornato nella sua città, è riuscito nel-la grande impresa vincendo un campionato perniente facile come quello di Seconda. Una gran-de soddisfazione, non solo per la dirigenza e lasquadra ma anche per lui che ritorna da vincito-re nella sua Scalea. La nuova rosa-giocatori che, il d.s. Laino ha mes-so a disposizione di mister Damiano Tripodi, è laseguente: Minervini Saverio, Greco Gianluca, Ric-cetti Andrea, Petrone Angelo, Iannotti France-sco, Martino Alessandro, D'amato Dante, De LioGiovanni, Palma Cristian, Forestieri Marco, Luc-chese Francesco, Martino Antonio, Ramasco An-drea, Caruso Eriberto, Oliva Giuseppe, TaralloAlessandro, Del Mastro Andrea, Palma Francesco, Perrone Luigi, Iorio Cristian, Lombardo Andrea, Guida Antonino (ex U.S. Scalea 1912), Marco Io-rio, Fabrizio Caroprese.Il direttivo societario 2010-2011 dell'U.S.D. Scalea è composta da:- Presidente, Oliva Gennaro- V. Presidente, Tramontano Bruno - V. Presidente, Miceli Antonio- Segretario, Rotondaro Gianluca - Direttore Generale, Giachetta Luigi - Cassiere, Vittorino Domenico- Medico sociale, Dott. Introini Domenico- D.S., De Filippo Antonio- V. D.S., Laino Peppino. �

ULTIM’ORA. La Talao, al termine di una par-tita spettacolare, elimina ai calci di rigoreil forte Roggiano e approda al turno suc-cessivo in Coppa Calabria.

10/09/2010

Il nostro amico della prima ora Biagio Scarfone,(nella foto al centro col Trofeo) scaleota veraceche vive da qualche decennio a Perugia, sua pa-tria di adozione, nei tricolori “Over 60” di Catto-lica, ha conseguito un importantissimo e ambitoprimo posto nella categoria D di bocce. Nelle al-tre categorie A, B e C si sono affermati: Sauro Pa-glialunga di Pesaro Urbino, Elvio Pretini di Monte-fanese Macerata e Tommaso Benevento di AcriCosenza. I partecipanti erano 256, ripartiti inuguale misura fra le varie categorie, giunti da 16

regioni assieme ailoro dirigenti edaccompagnatori.Autorevoli testateregionali e nazio-nali, come “Tuttosport”, hanno ri-portato ampia-mente la notiziadel successo tri-colore del nostrosempreverde Bia-gio Scarfone. Il primo dato chebalza all'occhio, altermine di questa

kermesse, è l'ulteriore conferma che l'anagrafenon impedisce di raggiungere traguardi ragguar-devoli a chi, come il nostro Biagio, ha già supera-to la boa dei 60 anni. Le bocce, infatti, sono ingrado di riservare grandi soddisfazioni anche allepersone della cosiddetta terza età, che suppli-scono brillantemente con l'esperienza e con lagrande tecnica alla ridotta capacità di precisionenell'accosto e di potenza nella bocciata. Che va-lesse la pena di seguire le varie fasi di questi cam-pionati, lo ha peraltro confermato il numerosopubblico accorso nei nove bocciodromi in cui sisono svolte le gare, specie quelle della massimacategoria, ai cui nastri di partenza si sono pre-sentati anche diversi giocatori dagli illustri tra-scorsi. Il fattore sorpresa è stato il motivo con-duttore delle ultime quattro partite e, inparticolare della finale, così riassunta dall'autore-vole Gazzetta dello Sport: «Tutti indicavano ilbolognese Salomoni quale sicuro vincitore, es-sendo approdato alla finalissima dopo una seriedi partite giocate in maniera esemplare. Sul 6-1 insuo favore qualcosa però non ha funzionato e aquel punto è venuta fuori l'esperienza e la bra-vura dello scaleota Biagio Scarfone, che grazie aduna maggiore precisione è riuscito col punteggiodi 12-9 a salire sul gradino più alto del podio».Al suo ritorno nell'adottiva Umbria, la “Societàbocciofila Città di Perugia” ha festeggiato il cam-pione scaleota organizzando un grande buffet,con porchetta e vino, alla quale è stata invitatatutta la città. �

PRIMA CATEGORIA

TALAO SCALEA GRANDE ERINNOVATO ENTUSIASMO

CAMPIONATO ITALIANO DI BOCCE “OVER 60”

VINCE A SORPRESA ILNOSTRO BIAGIO SCARFONE

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Il TennisClubPraiaScuola di addestramento TennisPer informazioni: 329.8529660 Dario