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CULTURA E NATURA - RIVISTA DI SCIENZA CULTURA E FORMAZIONE

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Centro studi per l’Evoluzione Umana“Anagrafe Nazionale delle Ricerche” (D.P.R. 11/7/1980 n.382-art.64) n.A18909G2

Ente accreditato presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione - Decreto del 08.03.2006

Iscritto nel “Registro delle Associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della

lotta alle discriminazioni” (d.lgs 215/2003) presso l’U.N.A.R.

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Diritti e Pari Opportunità

Costituzione e scopi

Istituzione di ricerca scientifica pluridisciplinare che adotta il metodo dell’integrazione delle Scienze per l’approccio alle

problematiche sociali ed ambientali che limitano l’evoluzione umana.

Costituzione: ente eminentemente scientifico, apartitico e senza scopo di lucro, aperto a studiosi di tutte le discipline al fine di

rendere umana la scienza, sviluppando parametri dinamici integrati idonei a rimuovere gli ostacoli che attualmente limitano

l’evoluzione umana.

Scopi: il C.E.U. si propone di raggiungere i suoi obiettivi prevalentemente attraverso:

- la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola di ogni ordine e grado;

- la formazione dei formatori nel campo dell’Educazione ai Diritti Umani;

- la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento professionale;

- l’alfabetizzazione dei Diritti Umani attraverso corsi, seminari, convegni finalizzata alla prevenzione delle micro e macroviolazioni

degli stessi all’interno dei diversi ambiti professionali ed istituzionali.

Attività

Il Centro opera attraverso iniziative conformi alle sue finalità quali:

a) progetti, studi e ricerche multidisciplinari ed integrate nelle principali aree di intervento educazione, giustizia, sanità ed am-

biente

b) creazione di istituti di alta formazione nelle suddette tematiche;

c) realizzazione di convegni, seminari e conferenze sulle suddette aree di intervento;

d) consulenze e collaborazioni scientifiche con organismi ed istituzioni nazionali ed internazionali.

Attività scientifiche

Svolgimento di incarichi di studio per le Istituzioni nazionali e le Organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, Unione

Europea, Consiglio d’Europa e OSCE) con gli strumenti forniti dagli studi integrati multidisciplinari; sviluppo di nuove

metodologie educative integrate; studi scientifici sull’applicazione dei diritti umani; studi di sviluppo sociale integrato con

particolare attenzione alla gestione funzionale fisiologica dei rapporti uomo-donna; studi e ricerche in campo psicologico, del

benessere e della salute.

Attività didattica

Corsi, seminari e conferenze relativi alle metodologie applicative del C.E.U. indirizzate alle attività nel campo della salute, del-

l’educazione, dei diritti umani e dell’ambiente; progetti formativi per i formatori nei suddetti campi; corsi di aggiornamento per

le scuole di ogni ordine e grado; corsi di formazione pre- e post laurea a livello nazionale ed internazionale.

Attività di documentazione

Raccolta di testi specializzati e stampa internazionale; divulgazione degli studi e delle attività del C.E.U. a livello nazionale ed

internazionale.

Periodici

Cultura e Natura, periodico telematico a cadenza trimestrale a carattere tecnico scientifico. Nata nel 1985, Cultura e Natura

seleziona ed attua una divulgazione educativo-scientifica finalizzata ad offrire a tutti, e a coloro che operano nel campo del

sociale, del benessere e della salute, strumenti conoscitivi utili allo svolgimento delle proprie attività.

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Periodico telematico trimestrale

a carattere tecnico scientifico del

Centro studi per l’Evoluzione Umana

AnnoII Numero 7 - Gennaio – Marzo 2012

Direttore Responsabile

Maria Torlini

Iscrizione al Tribunale civile di Roma

n° 201/2010 – 13 maggio 2010

Per informazioni sulla pubblicità

Tel. 06.8073420 - Fax 06.8077306

[email protected]

Chi desideri sottoporre articoli a CN

per eventuale pubblicazione può inviare il

materiale alla redazione

[email protected]

L’opinione espressa dagli autori non impegna la

Direzione. I collaboratori assumono la piena re-

sponsabilità delle affermazioni contenute nei

loro scritti.

La riproduzione è consentita solo con precisa

citazione della fonte,completa di indirizzo.

Tutto il materiale ricevuto e non richiesto (testi e

fotografie), anche se non pubblicato, non sarà

restituito.

Qualsivoglia forma di collaborazione a questa

testata deve essere prestata a titolo esclusiva-

mente gratuito, in quanto intesa come adesione

spontanea alle iniziative etiche perseguite.

Webmaster: Elisabetta Gatti

4 Editoriale

5 APPROFONDITAMENTE

Dislessia, conoscere per capire...

di Maria Torlini e Enza Palombo

13 I telefoni cellulari causano il cancro al cervello?

14 La geotermia, il motore della Terra.

a cura di Elisabetta Gatti

19 AFORISMI

20 POESIA

Un’anima abitata (Wislawa Szymborska).

a cura di Elisabetta Gatti

22 SPECIALE AMBIENTE

Sbucciare e non buttare

24 Giovanni Allevi da “ex strudente sfigato”

a “Laureato dell’anno”.

25 L’agenda della Primavera più bella d’iItalia.

29 La discriminazione legalizzata della donna.

31 Water economy.

33 NEWS

35 EVENTI

Sommario

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gennaio-marzo 2012

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Editoriale

Cari lettori,

eccoci ad un altro appuntamento con CN.

I giorni si susseguono a gran velocità e i mezzi mass mediali portano dentro le case di

ognuno di noi valanghe di informazioni.

Spesso il problema è che non c’è il tempo di seguirle tutte e, cosa ancor più

rimarchevole, a volte quelle davvero più importanti o di spessore vengono “servite” in

mezzo a preparati informazionali equivalenti ad un piatto mille gusti.

Purtroppo la conseguenza è che il cervello mette in atto insidiosi meccanismi di

assuefazione e così resta impresso solo quello che viene “urlato”.

Urge costituirsi filtri informazionali sempre più efficienti, che trattengono le conoscenze

e gli elementi utili a migliorare una condizione da quelle più subdolamente condizionanti

che fanno leva su istinti e pulsioni difficili da gestire se non si è più che presenti a se

stessi.

Buona lettura

Il Direttore

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cultura e natura

Molto spesso la dislessia non è riconosciuta ola diagnosi avviene solo tardivamente. Ibambini dislessici, perciò, vengono a lungo

considerati dai loro genitori e dagli insegnanti comesvogliati, pigri, se non, addirittura, poco intelligenti.Garantire il successo scolastico anche a questi bam-bini rappresenta una sfida importante ed un traguardoreso ormai possibile grazie alle conoscenze a nostradisposizione e al lavoro congiunto di operatori dellasalute, genitori e insegnanti. Fuori dalla scuola, questibambini si comportano esattamente come gli altri:sono vivaci, socievoli, allegri. Il fatto che la dislessianon abbia una propria identità sociale fuori dallascuola, invece che essere considerato la confermadella “specificità” del problema, viene utilizzato comerafforzativo della spiegazione semplicistica dell’evi-tamento dell’impegno (il bambino quando è ora di leg-gere e di scrivere diviene recalcitrante, oppositivo).Non ci sono marcatori biologici, né comportamentalio sociali che identifichino la dislessia in ambito extra-scolastico. C’è bisogno di formazione, di cambiare at-teggiamento culturale sul problema delle difficoltà diapprendimento della letto-scrittura, per scrostare loscetticismo degli insegnanti. Per esempio, bisogna di-stinguere con chiarezza la dislessia e gli altri D.S.A.(Disturbi Specifici di Apprendimento) dalle difficoltàdi apprendimento scolastico. I primi sono disturbi cheostacolano l’acquisizione di abilità strumentali che lastragrande maggioranza degli alunni conquista senzasforzo, mentre le difficoltà scolastiche riguardano ledifficoltà e le fatiche di imparare, difficoltà e faticheche tutti abbiamo sperimentato e che fanno parte deiprocessi di apprendimento.

Disturbi Specifici di Apprendimento e legislazione

italiana. La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconoscela dislessia, la disgrafia, la disortografia e la

discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento(DSA).Il diritto allo studio degli alunni con DSA ègarantito mediante molteplici iniziative promosse dalMIUR e attraverso la realizzazione di percorsiindividualizzati nell’ambito scolastico (Pianoscolastico individualizzato e personalizzato). Secondoil DSM IV (Manuale diagnostico e statistico deidisturbi mentali) “i disturbi dell’apprendimento

vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal

soggetto ai test standardizzati, somministrati

individualmente, su lettura, calcolo o espressione

scritta risultano significativamente al di sotto di

quanto previsto in base all’età, all’istruzione e al

livello di intelligenza”. Spesso queste difficoltà sipresentano associate.Cause. Diversi studi evidenziano come vi sianoarchitetture disfunzionali di zone specifiche dellacorteccia cerebrale nei soggetti con Disturbi diApprendimento. Dati epidemiologici dimostrano chevi sia una percentuale di familiarità significativamentealta. Altri studi e ricerche di genetica e diepidemiologia confermano che tali Disturbi possonoavere una base costituzionale.

Identikit del dislessico. I bambini e i ragazzi con talicaratteristiche sono per definizione personeintelligenti che, spesso, mostrano risorse intellettiveinaspettate in settori non propriamente valorizzatidalla scuola. I bambini dislessici possono mostrarealcune difficoltà motorie fini, come allacciarsi lescarpe o i bottoni; possono evidenziare problemi diattenzione e/o di concentrazione e di conseguenzamostrare un alto tasso di vivacità. Generalmentehanno problemi di memoria a breve termine. Lalettura può apparire molto lenta o molto scorretta. Lacomprensione del testo letto è spesso ridotta a causadelle difficoltà di decodifica fonologica che

Dislessia:

conoscere per capire…

In Italia si stima che la dislessia sia presente nel 4-6% della popolazione scolastica,nel mondo alcuni dati fanno riferimento al 20%.

di Maria Torlini e Enza Palombo

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···ApprofonditaMente···

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incontrano. Spesso non riescono a memorizzare lesequenze dei giorni della settimana e dei mesidell’anno; non ricordano la loro data di nascita, ilNatale, le stagioni; a volte confondono la destra conla sinistra e non hanno un buon senso del tempo (nonsanno leggere l’orologio) o possono avere difficoltànell’organizzarlo. Le difficoltà di letto-scritturapossono ostacolare il normale cammino discolarizzazione del giovane allievo, producendoproblemi di natura psicologica: bassa autostima,scarsa motivazione, incomprensione dei familiari edegli amici, talvolta rifiuti e chiusure radicali aproposte di apprendimento e problemi disocializzazione con coetanei ed adulti (frustrazione,rabbia, depressione, ansia). A causa della noncomprensione della loro condizione nell’ambiente incui vivono, i dislessici rischiano pesanti incrinaturesull’immagine di sé: durante i primi anni di scuolaogni bambino deve risolvere i conflitti traun’immagine di sé positiva e i sentimenti diinferiorità, provocati dagli ostacoli che si incontranodurante l’apprendimento. I bambini dislessici,accumulando insuccessi e frustrazioni, si fanno l’ideadi essere inferiori agli altri bambini e che i loro sforzifacciano poca differenza, strutturando dentro di séun’idea di inadeguatezza ed incompetenza. Questostato di cose può alla lunga produrre anchedepressione a causa di intensi sentimenti di dolore esofferenza. I bambini dislessici, per contro, sonopersone piacevolissime e manifestano una grandericchezza emozionale ed una accentuata sensibilitànel saper “leggere” le espressioni delle persone e tuttoil comportamento non verbale, sono solari e, fuori dal

problema, aperti e disponibili, curiosi e molto attrattida tutto ciò che il mondo reale, soprattutto l’ambientenaturale, offre loro.

I problemi della “letto-scrittura” I bambini conD.S.A. non leggono in modo fluente, sono lenti ascrivere, copiano male dalla lavagna, non seguono lapunteggiatura, saltano parole e righe, non utilizzanoarmoniosamente lo spazio del foglio; molti scrivonocon caratteri troppo grandi e/o troppo piccoli. Ibambini dislessici o disortografici possono sostituirelettere con grafia simile: p/b/d/g/q-a/o-e/a o con suonisimili: t/d-r/l-d/b-v/f ; omettere le doppie e lapunteggiatura; imparare l’ordine alfabetico condifficoltà; non riuscire ad usare il vocabolario;mostrare un lessico povero. Possono avere difficoltàa memorizzare termini difficili e specifici dellediscipline; mostrare difficoltà nel ricordare glielementi geografici, le epoche storiche, le date deglieventi, lo spazio geografico ed i nomi delle carte;avere difficoltà nell’espressione verbale del pensiero;nel riconoscere le caratteristiche morfologiche dellalingua italiana. Tutti i bambini con D.S.A. hannodifficoltà nell’apprendere le lingue straniere, inparticolare, la struttura grammaticale e la scrittura.Particolari problemi vengono evidenziatinell’apprendimento della lingua inglese a causa delledifferenze tra la scrittura e la pronuncia delle lettere.Occorre dunque sfruttare modalità che utilizzinomaggiormente il role-playing e le tecniche di rinforzoorale. Non dimentichiamoci infatti che il fattorecentrale è l’apprendimento/espressione/comprensionedella lingua per poter comunicare. Un dislessico può

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Il nostro cervello ha svariati accessi alla decodifica del testo scritto. Qui si possono notare due esempi chiarificatori. 1) L’accesso alladecodifica fonologica permette l’identificazione delle singole componenti di una parola per poi accedere secondariamente al significato(nel caso 1 si tratta di non-parole). 2) Se abbiamo già in memoria il significato dei termini che incontriamo, le mirabolanti capacità deimeccanismi cerebrali preposti alla ricerca di significato ci danno in pochi millisecondi la lettura riordinata del testo (provare percredere!).

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imparare a parlare una lingua straniera con la stessafacilità di un non dislessico, mentre la scrittura dellalingua straniera presenta difficoltà maggiori. Se undislessico deve imparare una seconda lingua, megliouna con base latina. Ai sensi della circolare del 5ottobre 2004, Prot. 40099/A/4, ove necessario, èpossibile la dispensa dallo studio della lingua .

Come si valuta la capacità di lettura

La diagnosi. La diagnosi psico-educativa includel’anamnesi, il controllo della vista e dell’udito, lavalutazione delle capacità cognitive, dello sviluppodel linguaggio e il livello scolastico di lettura escrittura. La diagnosi di D.S.A. è posta da un medico o da unopsicologo. Per poter diagnosticare un D.S.A. bisognaattendere generalmente il termine della seconda classeelementare. Nel caso in cui si ha un sospetto didifficoltà, è opportuno, comunque, valutare ilbambino precocemente, per individuare gli indici dirischio ed iniziare anche in età prescolare unintervento mirato.

Essere genitori di un bambino dislessico. Nellagestione quotidiana di un bambino con dislessia igenitori possono sviluppare sentimenti diinadeguatezza (legati alla percezione di non potergestire le difficoltà del bambino), di colpa (pensanodi essere responsabili delle sue difficoltà) e diangoscia (legati alla paura che lo sviluppo delbambino possa essere irrimediabilmentecompromesso). Occorre sostenere la famiglianell’affrontare il problema. Rivolgersi ad un espertoconsente di avere una diagnosi e programmare unpercorso adeguato in collaborazione con le attività delteam sia scolastico che terapeutico. Infatti, per quanto

la scuola possa attrezzarsi per comprendere il disturboprima, e attuare un cambiamento culturale della classeinsegnante poi (per produrre una didattica piùrispondente alle caratteristiche neurofisiologiche diquesti bambini/ragazzi), è innegabile che i maggioriaiuti al bambino dislessico arrivino dalla famiglia.Spesso la mamma è il fulcro portante di tutta l’attivitàdi sostegno per il carico scolastico nella suacontinuità, ma anche di sostegno psicologico nelmotivare e infondere fiducia nel figlio. Avere in classe un bambino dislessico. Al centrodelle ultime normative scolastiche c’è il concettodell’individualizzazione del percorso formativo, chedeve portare verso l’uguaglianza degli esiti, non solodelle opportunità. A sostegno di ciò, il MIUR(Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca) hadivulgato una circolare Prot. n° 4099/A/4 del05.10.2004 e successivamente le linee guida sui DSAdel 12 luglio 2011 in cui si invitano gli insegnantiall’uso di strumenti compensativi e dispensativi checolmino la discrepanza esistente tra un ragazzonormodotato e un ragazzo con D.S.A.I bambini con D.S.A. non rallentano il programma;

non chiedono generalmente all’insegnanteulteriori spiegazioni bloccando l’intera classe. Avolte può essere utile dare un compito su di unargomento per loro interessante, anche se al difuori della materia, poiché comunque ci sarannolezioni di recupero nelle varie materie. Il recuperopotrebbe essere organizzato in vari modi: Iltutoraggio: utilizzare i compagni di classe piùpreparati e pazienti; ne trarrebbero vantaggioentrambi, poiché anche il bambino bravoacquisirebbe una maggiore sicurezza econsapevolezza nella materia. Organizzare le verifiche scritte e orali per i

bambini con D.S.A. Prove scritte: Matematica:dare più tempo nelle verifiche scritte o diminuireil numero di esercizi; far usare la calcolatrice;

fornire formulari con assortimenti di figuregeometriche, formule e procedure o algoritmi.Inglese: per le verifiche scritte somministrare esercizidi completamento o a risposte multiple. Italiano: peril compito di italiano far utilizzare, ove è possibile, ilcomputer con il correttore automatico, nelle prove digrammatica fare consultare schede specifiche. Pertutte le altre materie, qualora si facciano delleverifiche scritte, dare più tempo oppure un minornumero di domande e permettere l’uso del computer.Prove orali: Programmare le interrogazionispecificando gli argomenti che saranno chiesti eridurre il numero delle pagine. Avvisare 10 minuti

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prima di interrogare, per dare il tempo di prepararsipsicologicamente e di ripassare. Durantel’interrogazione fare utilizzare sussidi cartacei quali:Tabelle (date, eventi, nomi, categorie grammaticali,ecc.). Linea del tempo, cartine geografiche fisiche,politiche, grafici e strumenti di calcolo comecalcolatrice, linea dei numeri relativi, formulari difigure geometriche e algoritmi.

La ricerca applicata alla terapia.

La dislessia è una condizione che cambia espressioneclinica a seconda delle fasi di sviluppo. Riferendosial modello della lateralizzazione emisferica cerebrale,si è visto che in soggetti normali che apprendono lalettura vi è una prima fase in cui predominanostrategie visuo-percettive (specialità dell’emisferocerebrale destro) a cui subentra poi una fase in cuiprevalgono strategie di tipo linguistico (specialitàdell’emisfero cerebrale sinistro), il passaggio da untipo di processo all’altro corrisponde ad uncambiamento della distribuzione dell’attività a livelloemisferico. (Balance Model di Bakker, 1979) Questopermette di identificare due tipi di soggetti dislessici:i soggetti di “Tipo P” guidati da strategie visuo-percettive caratterizzati da lettura molto lenta, letteraper lettera e sillaba per sillaba ma accurata con pochierrori, e i soggetti di “Tipo L” guidati da strategielinguistiche caratterizzati da lettura rapida mainaccurata. Tutti i modelli teorici di riferimentoconsiderano come possibili punti fragili i processi dicodifica fonologica e le abilità di tipo visuo-percettivo

confermando l’eterogeneità del disturbo.

Approccio neuro psicofisiologico per favorire gli

apprendimenti. Molti dislessici usano le componentisuperiori visive ed emozionali come canalipreferenziali di elaborazione delle informazioni,capacità peculiari delle strutture dell’emisfero destrodel cervello.Come apprende l’Emisfero Destro del cervello (E.D.)

a) L’E.D. pensa per immagini e concetti. E’ necessariocapire che le lettere e i numeri sono molto astratti eper l’E.D. non rappresentano nulla; b) l’E.D. deveessere in grado di trasdurre immagini concrete inparole e numeri che sono i codici con cui lavoral’Emisfero Sinistro del cervello (E.S.).In altre parole l’E.D. è agganciato alla realtà e tutto

ciò che è rintracciabile in essa viene appresofacilmente, quindi il modo più efficace perl’apprendimento è affiancare al concetto astratto unaesemplificazione pratica/reale (possibilmente facendoprecedere l’esemplificazione pratica all’illustrazionedel concetto).1. Per stampare risposte o esercizi, occorre tenereconto di COME USARE LO SPAZIO nella paginaper soddisfare il compito e per stampare le letterecorrettamente (sfondi colorati, grandezza dei caratteri,spazi tra le righe, correttore ortografico, ecc. Ilcomputer assolve egregiamente a questo tipo diimpostazioni, permettendo grande flessibilità eadattabilità relative alle esigenze dello studente);2. associazione intera parola-concetto/immaginesenza separare le parti della parola-concetto;3. per comprendere e ricordare una lezione è meglionon spezzettarla ma impartirla in una unica soluzioneo in sotto unità. In caso contrario il cervello noncapirà che cosa è stato insegnato e lo scarterà o lorifiuterà, in tal modo sarà totalmente dimenticato ilgiorno successivo;4. per leggere in modo fluente e comprendere, ilcervello deve avere un vocabolario di letturadecodificato globalmente per la maggior parte delleparole contenute nel passaggio;5. I dislessici possono avere difficoltà a mettere insequenza items, pensieri, idee, date, accadimenti dieventi in un ordine di importanza. La composizionedi frasi e di paragrafi segue più un flusso emozionalepiuttosto che una logica sequenziale e possonopresentare carenze di un senso del tempo e di unordine adeguati in tale direzione. à Per favorire unadeguato stile espressivo occorre insegnare allostudente un sistema di formulazione delle sequenzedi parole e idee che possano fungere da chiave peruna organizzazione di frasi e paragrafi.Facilitazioni scolastiche per i dislessici. Permettereagli studenti di lavorare con tranquillità senza esserestressati à permettere loro di fare meno compiti odare più tempo per svolgerli e completarli tutti.Interrogarli oralmente se la loro grafia è lenta edifficoltosa à il canale preferenziale è uditivo evisivo.Permettere di usare un computer per svolgere il lavoroscritto se allo studente risulta più confortevole, anchese tale utilizzo non esclude elaborati a mano qualoralo studente lo desideri.Finalizzare le domande e i compiti intorno a unaconclusione data o un fatto. à gli studenti dislessicipensano con strategie globali e concrete, cioèlavorano partendo dalle conclusioni finali o fatti

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Le parole e il linguaggio, sia scritti che parlati,

non sembrano giocare alcuna parte nei miei

processi di pensiero. Le entità psicologiche

che servono a costruire le fondamenta del mio

pensiero sono certamente segni o immagini,

più o meno chiare, che io posso riprodurre o combinare a

volontà”.

Albert Einstein

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completi in tutte le loro parti.Non marcare e sottolineare la punteggiatura o glierrori grammaticali. Gli errori nei compiti possonoessere corretti. Questi sono concetti molto astratti peri dislessici. L’E.D. non può visualizzarli in immaginiconcrete, poiché essi rappresentano solo una ulteriorecodificazione simbolica e non sono rintracciabili inuna realtà concreta. Il linguaggio è una proprietà universale dell’essereumano, ma ogni lingua ha le sue regole grammaticali,ortografiche, sintattiche, fonetiche, ecc. e sono spessomolto diverse le une dalle altre. Una bimba cineseemigrata in America con la famiglia si rivelò esseredislessica soltanto quando utilizzava la lingua inglesee non la sua lingua madre, che essendo composta diideogrammi, facilita proprio la comprensione delconcetto espresso e non sganciato dalla realtà poichéogni ideogramma ha un significato globale einscindibile. Valutare le idee e non la forma non corretta. Produrreidee su un foglio è molto più importante chetormentare l’alunno per le sue inefficienzegrammaticali. Rifiutare questi accomodamentirallentano e demotivano gli studenti facendoli soffrireinutilmente e togliendo loro la libertà di pensare e diesprimere il loro potenziale. Se non acquisiscono uncanale espressivo che li renda capaci di realizzareintellettualmente i loro apprendimenti, prestodiventano depressi e rinunciatari.La loro abilità di usare correttamente la grammatica,la punteggiatura, ecc., può o meno essere

incrementata con l’età à dipende dalla comprensionee dai metodi di insegnamento che lo studente ricevedurante l’apprendimento di queste competenze.(Molto spesso questi bambini presentano delle lacuneereditate purtroppo da una didattica totalmenteinadeguata alle loro esigenze, che producono tutta unaserie di elementi con cui fanno non poca fatica aconfrontarsi).Non costringere questi studenti ad utilizzare ildizionario per correggere gli errori ortografici. È unlavoro sfinente e una frustrante perdita di tempo.Cercare prefissi, suffissi ecc., delle parole è per loroun inutile stress. La soluzione è stampare le parole edeventualmente fargliele ricercare con thesaurus sulcomputer. E’ molto utile invece che all’interno di ogniunità didattica sia presente un glossarietto esauriente(parola/immagine associabile) dei termini contenutinella lezione.Rispondere alle domande degli studenti il più spessopossibile, ma dare risposte molto chiare, sintetiche especifiche. à Essere precisi, non ripetere la rispostafinché il ragazzo non vi chiede di farlo. Spiegazionilunghe, approcci differenti, definizioni di parole opensieri astratti sono molto stancanti e difficili perquesti studenti che vanno cercando un’immagineconcreta per codificare e definire i contenuti dellalezione. Cercare di completare la lezione in una volta.Una lezione incompleta viene completamente persa.Se questo non è possibile procurare un riassunto,anticipandone il contenuto in una sintesi. Non criticare gli studenti perché non prestano

La prima figura illustra il percorso cerebrale di un normolettore con i relativi movimenti oculari.La seconda figura illustra il percorso cerebrale nella dislessia.

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attenzione. I dislessici lavorano duro per capire ciòche si sta dicendo. Se si parla troppo e non si usanoimmagini concrete, es. diagrammi, si distrarrà lacapacità di concentrazione e di dare un senso a ciò chesi sta dicendo. Il ragazzo ricorderà praticamente solol’ultima parte del discorso che successivamente andràperso. Rispondere alle loro domande, ma non criticarli perla non comprensione della lezione. à il problemapotrebbe essere nel metodo di insegnamento usato.Trovare un altro approccio. Ci sono molti altri metodi.Lasciatevi dire qual è il metodo migliore per loro dilavorare, forse è discutere l’informazione oralmente odimostrarla, piuttosto che leggerla o ripetere unaspiegazione pedissequamente.Invece di lunghi compiti scritti, si possono trasformarequesti compiti in progetti che coinvolgano tutti i sensi.à Questo potrebbe essere fatto su un grande foglio dicarta colorata a cui loro possano aggiungere oggettireali, foto, disegni, immagini, brevi sintesi esplicativeo rapporti orali o utilizzare mezzi audiovisiviinformatici, ecc. Gli studenti dislessici apprendonomeglio facendo progetti che coinvolgono il vedere,

l’ascoltare, il discutere e l’uso delle loro mani. Facoltàvisiva à Leggere l’informazione à Guardare undiagramma àGuardare una immagineLeggere i comportamenti dei docenti à i dislessicisono abilissimi nel cogliere le sfumature deicomportamenti non verbali e le espressioni del volto.Di conseguenza il tipo di segnale che il docente invia(a volte inconsapevolmente) incide moltissimo nelfavorire o inibire la relazione o nel sottolinearel’importanza dei passaggi degli argomenti che stainsegnando.Per essere efficace la struttura in cui calare gliapprendimenti dovrebbe rispondere al:

dove – quando – come – chi - perchéTutti noi siamo dotati di diverse strategie di memoria.La memoria emozionale e visuo-spaziale nei dislessiciè assolutamente prevalente rispetto a quella verbale.Tecniche di memorizzazione: essendol’immaginazione vivissima nei dislessici, è possibileaiutarli a visualizzare nella mente immagini bendefinite, coloratissime, in movimento. Convertirel’informazione/contenuto da ricordare in immaginevisiva significativa per lo studente (è un ottimo

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stimolo per tutta la classe ad esercitare la creativitàper un rinforzo mnemonico della lezione).Tecnica associativa. 1. capire ciò che si vuole ricordare2. Gli apprendimenti devono essere emozionalmentecoinvolgenti per concatenare gli eventi3. visualizzare ed enfatizzare le parole in questione 4. ripetere l’intera storia con tutte le sfumature

Approccio emozionalmente positivo (à attivafortemente la componente emozionale che a sua voltaè un potente strumento per incidere mnemonicamentel’informazione)Verifica intesa come revisioneFeedback e riassunto orale dei contenuti fattiMappe concettualiDiagrammi di flussoNozione del tempoCome più volte sottolineato i soggettidislessici hanno una capacità dielaborazione prevalentemente globaleed un pensiero di tipo non-verbale. Ècome se fossero pensatori “visivi” e“multidimensionali”, poiché utilizzano tutti i sensi.Funzioni mentali più comuni.1. identificare gli elementi rilevanti e riflettere sul lorosignificato 2. evidenziarli con un criterio stabilito3. marcare la loro area di estensione AzioniScrivere alla lavagna in STAMPATELLOMAIUSCOLO LE PAROLE CHIAVE (e/o le mappeconcettuali dell’argomento)4. registrare LA SINTESI della lezione5. usare verifiche orali solo con domandeCIRCOSCRITTE E UNIVOCHE (senza la doppianegazione)6. fare verifiche programmate, non più di una volta algiorno spiegando ampiamente le consegne7. adottare verifiche strutturate e graduate condomande divise per argomenti8. fare sempre un fac-simile di verifica da portareanche a casa9. attuare l’apprendimento cooperativo che facilita losviluppo cognitivo10. L’intervento della classe è cruciale.L’insegnante può spiegare che ciascuno nella classeha un suo stile di apprendimento e che la “diversità”e/o il pensiero divergente vanno premiati, perchécreativi e motivo di arricchimento e di crescita pertutti.Le strategie da usare nel corso dell’azione educativa

possono essere sia compensative (uso di correttoreortografico sul computer oppure della calcolatrice) odispensative (evitare la lettura ad alta voce, a menoche non lo richieda lo studente, ridurre il carico dilavoro domestico e mnemonico, non far prendereappunti o copiarli dalla lavagna (magari fornirlidattiloscritti in maiuscolo come mappe concettuali odiagrammi di flusso). - incoraggiare la metacognizione - dare il giusto feedback del successoottenuto- provocare e stimolare atteggiamenti positivi eincoraggiare gli sforzi.Un apprendimento attivo incrementa il successo e di

conseguenza anche la motivazione.

RINNOVARE SEMPRE LA SPINTA

MOTIVAZIONALE rendendo gli obiettivi più

accattivanti e facilmente raggiungibili (Il

cervello apprende senza sforzo tutto ciò che

lo interessa = apprendimento fisiologico).

Il dislessico, come chiunque altro, deve

cogliere la propria autoefficacia ossia

percepire la sua capacità di organizzare

e compiere un’azione, colmando le aspettative che,

come persona, nutre nei confronti di se stesso.

BIBLIOGRAFIA:

Torlini M., 1995; La plasticità encefalica nei disturbi dell’apprendimento:

la riabilitazione neurocognitiva, in: “La rieducazione dei disturbi

dell’apprendimento. Si, no, quando?”, Franco Angeli Ed., Milano, pp.

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Torlini M., 1998; Principi di intervento in neuropsicomotricità nei disturbi

dell’apprendimento. (co-autore) In: Disturbi dell’apprendimento: dalla

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funzioni cognitive” Centro Scientifico Editore, Torino;

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precoce e riabilitazione”, Ed. Franco Angeli;

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learning deficit in children with developmental dyslexia.

Neuropsychologia; 41: p.108-114.

www.istruzione.it per normativa e linee guida

cultura e natura

CN n. 7 201211

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cultura e natura

CN n. 7 2012

Lo sapevate che...

Si parla per la prima volta di “cattivi lettori” negli anni ‘40 negli

Stati Uniti. Nel 1949 saranno i primi a fondare un’Associazione

Nazionale Dislessia. In Europa la Danimarca è il primo paese

che ha avuto il primo intervento legislativo nel 1943 ed è danese

Edith Norie, la prima fondatrice di un metodo per la rieducazione

dei dislessici, basato sulla formazione di classi speciali interne

all’ordinamento scolastico. In Gran Bretagna la prima

associazione risale al 1973. In Italia l’A.I.D. è nata nel 1997.

Stando ad una ricerca condotta dalla European Dyslexia

Association nel 1993 a livello europeo, una legislazione

specifica sui D.S.A. è presente in Belgio, in Danimarca, in Gran

Bretagna, in Grecia, nei Paesi Bassi e in Spagna. In Francia

troviamo una “nota di servizio” del 1990 che riporta

“raccomandazioni e misure in favore degli alunni che hanno

difficoltà specifiche nel linguaggio orale e scritto” ma che non ha

valore di legge. In Germania nella maggior parte dei Lander si

applica una “nota” della Conferenza dei Ministri dell’Educazione

che riguarda le difficoltà di lettura e scrittura, ma solo alcuni

Lander hanno una legislazione specifica. Negli Stati Uniti, lo

screening prescolare avviene per legge e deve essere

somministrato a tutti i bambini nell’ultimo anno della scuola

dell’infanzia per assicurare che i bambini a rischio siano

individuati precocemente e che possa essere iniziato il più

presto possibile un programma di recupero nelle aree carenti.

Dislessici famosiMuhammad Ali (alias Cassius Clay) (pugile)

Hans Christian Andersen (scrittore)

Tim Armstrong (cantante)Harry Belafonte (cantante)

Napoleone Bonaparte (generale)

Richard Branson (imprenditore, )

George Burns (attore)

Stephen J. Cannel (scrittore)

Carlo XVI Gustavo di Svezia (attuale re di Svezia)

Carlo Magno (imperatore del Sacro Romano Impero)

Winston Churchill (primo ministro del Regno Unito)

Tom Cruise (attore)

Leonardo da Vinci (scienziato)

Walt Disney (fondatore della The Walt Disney Company)

Albert Einstein (scienziato)

Henry Ford (imprenditore)

Galileo Galilei (scienziato)

Noel Gallagher (cantante)

Danny Glover (attore)

Alexander Graham Bell (fisico)A

Anthony Hopkins (attore)

Bruce Jenner (decatleta)

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Parlare al cellulare e inviare messaggini è parte inte-grante della vita di molti di noi, ma forse non tuttisanno che quando li usiamo per chiamare qualcuno,

questi “ausili” mobili emettono radiazioni elettromagneti-che tipo quelle del forno a microonde, qualcuno li ha chia-mati per l’appunto “scalda pizzette”. Gli scienziati hannoritenuto i campi elettromagnetici delle radiofrequenzecome «possibilmente cancerogeni per l'uomo» Nel maggiodel 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)ha dichiarato che i telefoni cellulari potrebbero essere“possibilmente cancerogeni”. Dal momento che teniamoi telefonini cellulari vicini al nostro orecchio quando siparla, gli scienziati temono che potrebbero danneggiare ilnostro cervello fino ad aumentare le probabilità di svi-luppare neoplasie. Le cellule normali del nostro corpopossono diventare cancerose se sono esposte ad elevati li-velli di radiazioni perché la radiazione può danneggiare ilDNA nelle nostre cellule e causare mutazioni. Ma non è tutto – gli scienziati sanno anche che la barrieraematoencefalica, che filtra e controlla ciò che va al cer-vello dal nostro sangue, può essere danneggiata da micro-onde e radiazioni. Ebbene, la radiazione elettromagneticaemessa dai telefoni cellulari è abbastanza potente da ol-trepassare la barriera ematoencefalica ed è per questo cheil cervello potrebbe essere esposto a seri danni.Un team di ricercatori in Danimarca ha condotto uno stu-dio su un ampio gruppo di utenti di telefonia cellulare(circa 360mila adulti) per un periodo di 18 anni, per veri-ficare l’ipotesi di correlazioni con sviluppi tumorali, af-fiancando questo gruppo ad uno di controllo che nonutilizzava i telefonini. Hanno inoltre seguito un altro

gruppo di persone (gruppo di controllo) che non utilizza-vano i telefoni cellulari per lo stesso arco di tempo. Alla fine dello studio, gli scienziati hanno scoperto che ilnumero di persone che hanno sviluppato tumori cerebraliera simile in entrambi i gruppi. Ciò significa che per lamaggior parte delle persone, con un utilizzo di un telefonocellulare per un lungo periodo di tempo, l’insorgenza diun tumore cerebrale non è direttamente correlabile all’usodel cellulare. Questi risultati dovrebbero farci sentire moltomeglio! Però… c’è sempre un però…Un altro gruppo di scienziati, tuttavia, ha scoperto che ibambini assorbono la radiazione dai telefoni cellulari duevolte tanto rispetto agli adulti perché hanno una teca cra-nica più sottile e fino a tre volte di più, rispetto agli adulti,in regioni che risiedono in una parte più profonda del cer-vello: nell’ippocampo e nell’ipotalamo. Hanno inoltre ri-levato un maggiore assorbimento delle radiazioni negliocchi dei bambini, e fino a 10 volte di più nel midolloosseo…. “A buon intenditor poche parole….”.

Per maggiori informazioni.

International Agency Research on Cancer (World Health Orga-

nization) – IARC: Report to the Union for International Cancer

Control (UICC) on the Interphone Study -Dr Christopher Wild,

Director - Lyon, 03 October 2011

Frei, P., Poulsen, A.H., Johansen, C. Olsen, J.H., Steding-Jessen,

M. and Schuz, J. Use of mobile phones and risk of brain tu-

mours: update of Danish cohort study. BMJ, 2011; 343 (oct19

4): d6387 DOI: 10.1136/bmj.d6387.

Gandhi, O.P. , Morgan, L.L., de Salles, A.A., Han, Y.Y., Herber-

man, R.B. and Davis, D.L. Exposure Limits: The underestimation

of absorbed cell phone radiation, especially in children. Elec-

tromagn Biol Med. 2011 Oct 14.

C’è chi dice si, c’è chi dice no… ma è accertato che qualcosa fanno!.

I telefonini cellulari causano

cancro al cervello?

Una vita al telefono. Sempre incollato al cellulare perlavoro. Setto ore al giorno per quasi vent'anni. Oggi sitrova a combattere con un glioblastoma, tumore mali-gno al cervello: malattia insidiosa che in genere non la-scia scampo. Si tratta di un uomo di 45 anni,imprenditore, in cura a Torino: il suo caso è stato se-gnalato alla Procura di Torino. Il procuratore RaffaeleGuariniello ha aperto un fascicolo d'indagine per accer-tare eventuali correlazioni tra la malattia e la lungaesposizione alle onde elettromagnetiche sprigionatedagli apparecchi telefonici utilizzati dall'imprenditore.

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L’energia geotermica è il calore contenuto all’internodella Terra ed è alla base di molti dei fenomenigeologici del pianeta. Tale energia è considerata

inesauribile e si propaga per conduzione, nelle roccecompatte ( attraverso lo scambio di calore che avviene percontatto diretto) e per convezione in quelle permeabili efratturate (dove i liquidi più caldi emergono e quelli piùfreddi scendono). Il materiale geotermico così affluisce insuperficie con un gradiente di temperatura mediodi +3,3 °C ogni 100 metri.

La Terra è quindi un immenso serbatoio di calore: sicalcola che l'energia termica contenuta entro i primi 5 kmsia equivalente a quasi 500.000 volte gli attuali fabbisognimondiali. Tuttavia questo tipo di energia è caratterizzataper la sua ampia dispersione e per la difficoltà nellosfruttamento, dati gli attuali limiti tecnologi. La potenzamedia alla superficie è infatti di appena 0,063 watt/metro

quadrato, cioè circa 5.000 volte inferiore a quelladell'energia solare (1,35 kW/mq). Tra i vantaggi che offreinvece c’è la continuità nel tempo, essendo questo tipo dienergia priva di fluttuazioni meteorologiche (diurne ostagionali) e, cosa rilevante da un punto di vistaeconomico, può concentrarsi in zone caratterizzate daanomalie termiche raggiungendo livelli di temperaturaindustrialmente sfruttabili.

L’energia termica della Terra è quindi enorme, ma soltantouna parte di essa può essere sfruttata. Secondo l’ultimo rapporto riguardante il settoregeotermico stilato dell’IEA (International Energy Agency)risulta che vi è stato un progressivo aumento nellosfruttamento di questa risorsa, infatti:“Nel 2009, la capacità globale di energia geotermica è

stata del 10,7 GWe e ha generato circa 67,2 TWhe/anno

di energia elettrica, ad un tasso di rendimento medio del

6,3 GWh / MWe (Bertani, 2010)”.

cultura e natura

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“Quale del Bulicame esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici, tal per la renagiu` sen giva quello. Lo fondo suo e ambo le pendici fatt' era 'n pietra, e ' marginidallato; per ch'io m'accorsi che 'l passo era lici.”(Inferno XIV)

a cura di Elisabetta Gatti

La geotermia,

il motore della Terra.

La temperatura del mantello della terra è scesa di 300°-350°C

in tre miliardi di anni e, alla sua base, è di circa 4000°C. E’ stato

stimato che il calore totale contenuto nella Terra, assumendo

una temperatura superficiale media di 15°C, sia dell’ordine di

12,6 x 1024 MJ e che quello contenuto nella crosta sia

dell’ordine di 5,4 x 1021 MJ (Armstead, 1983).

Mary H. Dickson and Mario Fanelli - Istituto di Geoscienze eGeorisorse, CNR , Pisa, Italia

Parole Chiave

Gradiente geotermico dà la misura dell’aumento di

temperatura con la profondità.

Convezione

Gli elementi fluidi si riscaldano e si dilatano, diventano più

leggeri e salgono in superficie dove cominciano a raffreddarsi.

Dopodiché ridiscendono verso il basso, e si hanno così i cicli

convettivi, tramite i quali il calore viene trasportato dalle zone

più calde a quelle più fredde ridistribuendo la temperatura, ed in

questo modo avviene il meccanismo di trasporto del calore tipico

dei mezzi fluidi.

Conduzione

La trasmissione di calore avviene per contatto diretto tra

elementi solidi, liquidi o gassosi dalle zone con temperatura

maggiore verso quelle con temperatura minore.

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cultura e natura

CN n. 7 2012

Malgrado i progressi del settore, a causa della relativascarsità di siti naturali con caratteristiche idonee allaproduzione elettrica, la geotermia gioca un ruolo modestosu scala planetaria, coprendo non più dello 0,4% dellaproduzione elettrica mondiale (1,7% di quella da fontirinnovabili). Mentre a livello locale può svolgereun’importante funzione di approvvigionamento energeticoe termico. Infatti come riportato nel rapporto IEA:“L’energia elettrica geotermica soddisfa una quota

significativa del fabbisogno energetico dell’Islanda (25%),

di El Salvador (22%), del Kenya, e delle Filippine

(17%ciascuno) e Costa Rica (13%).

In cifre assolute, gli Stati Uniti rappresentano il paese in

cui viene maggiormente prodotta l'elettricità geotermica.

Nel 2010 ha prodotto 16.603 GWhe/anno con una potenza

installata di 3093 MWe. Il totale della capacità installata

di calore geotermico (escludendo le pompe di calore) è

pari a 15 347MWt nel 2009, con una produzione di calore

annua di 223 petajoule (PJ).

La Cina mostra il più alto impiego di calore geotermico

(escluse le pompe di calore), totalizzando 46,3 PJ/anno

di utilizzo nel 2009 (Lund et al., 2010).

Circa gli sviluppi futuri, allo stato attuale, la comunitàscientifica non è ancora in grado di quantificare le riservegeotermiche industrialmente sfruttabili e non sono ancoradisponibili valutazioni attendibili.

Classificazione delle risorse geotermiche

Come parametro generale per la classificazione di unarisorsa geotermica viene considerato il grado di entalpia,ossia il valore approssimativo dell’energia termicacontenuta da un fluido. In base a questo fattore e alla temperatura delle risorse,comunemente possiamo distinguerle in alta (superiore a150°C), media (90-150°C), bassa (al di sotto di 90°C) ebassissima (12-14°C) entalpia.

Risorse ad alta entalpia (produzione energia elettrica -

uso industriale).

L’energia geotermica fu utilizzata per la prima volta in

Italia nel 1904 a Lardarello, presso una industria perl’estrazione dell’acido borico.

Grazie al principe Piero Ginori Conti, che fece collegareun generatore elettrico ad una motrice a vapore alimentatada un soffione, si riuscirono ad accendere, per la primavolta, 5 lampadine. Nel 1913, sempre a Larderello, fuinstallata la prima centrale geotermoelettrica del mondo,con una turbina da 250 kW, che negli anni successivi fupotenziata con tre gruppi da 2,5 MW ciascuno.L'esempio italiano portò il Giappone e gli Stati Uniti aeseguire perforazioni sperimentali alla ricerca di soffioniutili per la produzione elettrica. Per quasi 50 anni quelledi Larderello (che nel 1939-40 furono potenziate a 126MW ) rimasero le centrali geotermiche predominanti almondo, fino al 1959-60, quando entrarono in servizio lecentrali di Wairakei, in Nuova Zelanda, e di The Geysers,negli USA. Da un punto di vista economico, la produzionegeotermoelettrica, in presenza di bassi prezzi delle fonticonvenzionali, presenta scarse attrattive per l'industriaprivata, a causa dell'investimento di capitale necessario (ilfatto che il "combustibile", cioè il fluido geotermico, siaquasi gratuito può non giustificare l'investimento iniziale).I maggiori sviluppi geotermici sono pertanto attesisoprattutto in quei Paesi con rilevanti anomalie termichedel sottosuolo, soprattutto in regioni isolate, nelle qualisarebbe oneroso trasportare l'elettricità prodotta con altrefonti. Un caso esemplare è costituito dall’Islanda, chegrazie alle risorse geotermiche, soddisfa il 100% del suofabbisogno energetico.La maggior parte della potenza geotermica, anche in unastessa area, è stata realizzata in passato con più centralinedi piccola potenza (fino a 10 MW). Sono anche staterealizzate centrali di potenza unitaria rilevante (fino a 150MW), ma si tende oggi a utilizzare macchinari standard,ottimizzando il rapporto costi-benefici.

15

Nel 1827 Francesco Larderel,

proprietario di un’industria per

l’estrazione di acido borico, ideò

un sistema per sfruttare il calore

degli stessi fluidi borici nel

processo di evaporazione, invece

di bruciare il legname dei boschi,

che si andavano esaurendo

rapidamente.

Tabella produzione elettrica della geotermia 2009 Franco Berberi

Dipartimento di Scienze Geologiche Università di Roma Tre

1904, Lardarello - Piero Ginori Conti - Primo impianto geotermico

per la produzione di energia elettrica

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Le tipologie di centrale dipendono dalle caratteristiche delfluido disponibile, che può essere a vapore dominante (oaddirittura vapore secco o surriscaldato) oppure ad acquadominante.Nel primo caso, più raro, il vapore proveniente dal pozzoviene convogliato direttamente nelle turbine e quindiscaricato nell'ambiente, se necessario dopo processi didepurazione. Gli impianti a vapore dominante attualmentesfruttati sono una decina nel mondo, oltre quelli già citatidi Larderello e The Geysers ve ne sono anche in Giapponee nel Nuovo Messico.Nel secondo caso, molto più frequente, di impianti adacqua dominante, viene utilizzata l’acqua ad alta pressione,con temperatura di ebollizione superiore a 100°C. Quandol’acqua risale lungo la colonna del pozzo, la pressionediminuisce e l’acqua vaporizza parzialmente: il vaporeviene quindi utilizzato per la produzione di energiaelettrica, mentre l’acqua calda può essere sfruttata adesempio negli impianti di dissalazione. Nel corso del tempo si sono tuttavia perfezionate macchinebifasi che utilizzano direttamente il fluido (acqua + vapore)endogeno e comunque l’innovazione nel settore è moltoattiva. Ai fini della generazione elettrica, i tradizionali impiantigeotermici possono sfruttare esclusivamente risorse (sia avapore che ad acqua dominante) a temperatura elevata,superiore ai 180°C. Da alcuni anni sono in fase di accelerato sviluppo impiantia ciclo binario in grado di generare elettricità da fluidigeotermici di media e anche bassa entalpia (da 90 a 160°C),cioè di temperatura di per sé non sufficiente a produrredirettamente il vapore idoneo al funzionamento delleturbine. Tali impianti utilizzano un circuito secondario a ciclochiuso, ove circola un fluido a basso punto di ebollizione(ammoniaca, isobutano) che, scaldato dal caloregeotermico,

vaporizza in turbina. Sono già numerosi gli impianti inesercizio o in costruzione, ed è evidente che la diffusionedi questi impianti binari accrescerà notevolmente ilpotenziale di sviluppo della risorsa.

È opportuno ricordare che i fluidi geotermici ad acquadominante contengono spesso sostanze corrosive oincrostanti che rendono onerosa la manutenzione delleapparecchiature e che costringono a specifici accorgimentie scelte progettuali ad hoc quasi per ogni singolo campo,con conseguenze sui costi e sui tempi di realizzazione.I rischi di insuccesso in geotermia sono peraltro maggioriche in altre attività di esplorazione del sottosuolo, a causadella maggiore difficoltà di conoscere, prima dellatrivellazione, il grado di fertilità del pozzo e lacomposizione chimica del fluido.

cultura e natura

CN n. 7 2012 16

USA, California, The Geysers, impianto geotermico per la produzione di energia elettrica a vapore dominante

Schema di un impianto a ciclo binario per generazione di elettri-

cità. In rosso il circuito del fluido geotermico, in verde il circuito

del fluido secondario, in blu il circuito di raffreddamento.

Mary H. Dickson and Mario Fanelli - Istituto di Geoscienze eGeorisorse, CNR , Pisa, Italia

Schema di un isistema geotermico Mary H. Dickson and Mario Fanelli - Istituto di Geoscienze e Georisorse, CNR , Pisa, Italia

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CN n. 7 2012

Usi diretti dei fluidi geotermici (media e bassa entalpia)

Il calore geotermico a media e bassa entalpia vienedirettamente usato per il riscaldamento di edifici, perattività termali, di floricoltura, orticoltura, itticoltura e pernumerose altre attività produttive.Va detto, al riguardo, che le statistiche sono difficili daeffettuare con precisione, sia per la mancanza di unametodologia comune di calcolo, sia perché sonoinnumerevoli le applicazioni non contabilizzate. Lamaggior parte degli usi termali infatti, ma anche gran partedegli usi per serre e climatizzazione di edifici isolati,

sfuggono alle statistiche.Secondo il World Geothermal Congress gli usi diretti delcalore geotermico sono presenti in 78 Paesi, per unacapacità equivalente a 50583 MWt (termici) nel 2010. Unvalore comunque notevole, che consente un risparmio dialcune decine di milioni di tonnellate di petrolio l’anno. Eche appare suscettibile di ulteriori forti sviluppi inrelazione al dinamismo del mercato: nel periodo 2005-2010, ad esempio, gli usi diretti dei fluidi geotermici sonoquasi raddoppiati.L’Islanda è un caso a parte, date le particolari condizioniambientali: oltre il 90% del riscaldamento domesticodell’intera isola è, infatti, geotermico. Ma significativesono le cifre anche in Cina (quasi 9 milioni di metri cubidi abitazioni riscaldati), in Austria, Svizzera, Germania ealtri Paesi europei e non, come la Turchia.

Uso dei fluidi geotermici a bassissima entalpia

(condizionamento abitazioni private).Alle cifre indicate dal World Geothermal Congress vannopoi aggiunte quelle relative agli usi a “bassissimaentalpia”. In molti paesi si sta sviluppando l’uso di pompedi calore geotermiche utilizzate per la climatizzazione,tramite l’impiego di scambiatori di calore posti nelsottosuolo a piccole profondità. Soprattutto per questi usii dati sono di difficile calcolo, poiché gli impianti sonoprevalentemente per abitazioni private.Nell’Unione Europea – che è l’area per cui sonodisponibili i dati più attendibili –da una decina di anni il

mercato delle pompe di calore ha registrato una rapidacrescita, e nel 2009 il numero di pompe di caloregeotermiche censite in Europa è stato di 903.012, con unapotenza termica complessiva di 10.661,9 MWt. Negli ultimi anni, anche in Italia il mercato delle pompedi calore ha subito un indicativo incremento: nel 2009,infatti, la stima del numero di PCG installate è stata di12.000 unità, per una potenza termica di 231 MWt (fonteENEA).Il settore recentemente sta crescendo a ritmi del 4-5%l’anno, con ottime prospettive di ulteriore sviluppo. Sonoinfatti numerosi i progetti che mirano a potenziare questiusi: la Francia, ad esempio, ha in programma di triplicareentro il 2015 i 307 MWt attualmente installati nel Paese.

Come funziona un impianto geotermico

A pochi metri di profondità dalla superficie terrestre ilsottosuolo mantiene una temperatura costante per tuttol’anno e questo permette di estrarre calore d’inverno perriscaldare un ambiente e di cederlo durante l’estate perrinfrescarlo. Sfruttando questo principio, lo scambio dicalore viene realizzato con pompe di calore abbinate asonde geotermiche che permettono di riscaldare erinfrescare gli edifici con un unico impianto e assicuranoun alto grado di rendimento sull’arco dell’intera stagione,con un fabbisogno di energia elettrica contenuto rispettoalle prestazioni. Non è neppure necessario alcun apporto termico esterno(per esempio una caldaia a metano) per coprire le punteinvernali. Un impianto geotermico è costituito principalmente da:

1) un sistema di captazione di calore dal sottosuolo o daacqua di falda, costituto dalle sonde geotermiche. Nel caso di calore captato dal sottosuolo all’interno delletubature circola, a circuito chiuso, una soluzione di acquae antigelo detta “salamoia”. La cattura del caloregeotermico avviene con tubature in polietilene chesvolgono la funzione di scambiatore di calore attingendoall’energia termica presente nel sottosuolo o nell’acqua. Le sonde possono essere a rete orizzontale o verticale:

a. le sonde a rete orizzontale sono interrate acirca 1-2 metri per evitare il rischio di congelamento conuna temperatura media compresa tra 5-20 °C. Questo tipodi sonde richiedono una superficie pari a quelladell’edificio da riscaldare moltiplicato per 1,3 e sono in

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Stima degli usi diretti dell’energia geotermica - Sulla colonna 1 è

indicata l’impressionante crescita tra il 1995 e il 2010 delle

pompe di calore. Direct Utilization of Geothermal Energy 2010Lund et al.

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parte dipendenti dall’irraggiamento solare;b. le sonde a rete verticale sfruttano il principio

che al di sotto 15-20 metri dal suolo la temperatura non èinfluenzata dalle variazioni climatiche. A una profonditàdi 100-200 metri la temperatura raggiunge 10-15 °Crimanendo costante tutto l’anno. A seconda dellecaratteristiche geologiche del terreno le tubature sonoistallate a profondità che vanno tra 70-130 metri. Lo spaziorichiesto da questa tipologia di sonda è notevolmenteridotto.

2) un generatore di calore elettrico, detta pompa dicalore, è una macchina frigorifera a ciclo inverso in gradodi generare acqua calda (fino a 55 °C) o acqua più fresca(18°C). L’acqua può essere utilizzata per il riscaldamentoo il raffrescamento. Infatti durante l’inverno la pompa dicalore estrae il calore del sottosuolo, mentre in estate cedeal terreno il calore estratto dall’edificio;

3) un sistema di accumulo e distribuzione del calore. Al fine di immagazzinare il calore e distribuirlo all’edificioè indispensabile la presenza di un serbatoio di accumuloper l’acqua calda. Mentre per la distribuzione ottimale delcalore o del raffrescamento la soluzione ottimale è data dapannelli radianti o ventilconvettori che consentano lacircolazione di acqua calda a 30-35 °C d’inverno e diacqua fredda a 18-20 °C d’estate.

Inoltre è possibile estrarre calore anche dalle acque disuperficie, (fiumi laghi o stagni), dalle acque di falda odalle sorgenti termiche. Per quanto riguarda le acque disorgenti termiche è possibile utilizzare impianti a circuitochiuso, all’interno del quale può circolare sia il fluidotermovettore, salamoia, o semplicemente dell’acqua. Negli altri casi sono utilizzati degli impianti a circuitoaperto che prelevano acqua direttamente dalla risorsaidrica. L’acqua viene inviata alla pompa di calore chescambia l’energia termica con la sorgente e quindi larestituisce. Questo tipo di impianto poiché potrebbe comprometterel’equilibrio idrogeologico, richiede una perfettaconoscenza delle eventuali problematiche che potrebberosorgere. In termini economici un impianto geotermico per usoabitativo richiede un investimento di circa 20.000 € econsente un risparmio annuo del 50 % sulla bolletta. Il

tempo di ritorno dell’investimento è di circa 10 anni. Ladurata media della pompa di calore è circa di 15-20 anni,quella dei pannelli radianti 20-30 anni, mentre quella dellesonde è di circa 80-100 anni. Esclusi i vantaggi economici, determinati anche dagliecoincentivi, il geotermico presenta una valida alternativaalle altre fonti rinnovabili, perchè: ● non ha impatti visivi● e indipendente dalle temperature esterne● i costi di esercizio sono inferiori di circa il 60% rispettoal metano ● offre un unico sistema sia per riscaldare che raffrescare ● contribuisce alla riduzione delle emissioni di inquinantie di CO2 in atmosfera● non inquina i terreni, essendo i liquidi frigoriferi antigelocompletamente atossici● è silenzioso.

Inoltre, per quanto riguarda il nostro Paese, la risorsageotermica è presente su tutto il territorio nazionale, tantoche, al pari del sole, in molti la definiscono come il vero“petrolio” d’Italia. Una ulteriore opportunità per “il paesedel sole” che energeticamente è ancora dipendente dall’oro nero.

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cultura e natura

18CN n. 7 2012

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Poesia

Un’anima abitata.La poesia di Wislawa Szymborska è come un’autostrada per l’anima. Veloce, diritta,puoi “sorpassare” con grande scioltezza alcune dell’impasse tipicamente umane. E’un aeroplano in volo da cui puoi guardare non solo la tua vita ma anche quella deglialtri, perchè in fondo, gli esseri umani condividono gli stessi dubbi, le stesse ansie, lestesse emozioni.

a cura di Elisabetta Gatti

Milioni di persone lo cercano, milioni di persone ce l'hanno

ma hanno paura di perderlo. E' il lavoro ovviamente, ed è

questo che assilla tragicamente il nostro globo nel ventune-

simo secolo. Ed il lavoro è visto e declinato in versi liberi da

una poetessa. “Scrivere un curriculum” è una lama che ta-

glia a fettine il nostro modello produttivo, che sempre più

tende a spossessare l'essere umano di se stesso in nome di un

sistema economico disumano. Con abilità Wislawa Szymbor-

ska coniuga la cruda realtà con una leggera ironia.

Riesce a mettere in rilievo ciò che del "candidato" non è

detto, quello che è sottaciuto perché del tutto "impresenta-

bile" al datore di lavoro. La vita, in altre parole. Ovvero il

meglio dell'essere umano, o forse quello che più lo caratte-

rizza.

Le vicessitudini di ogni singola esistenza, dalle più dolci alle

più amare sono tagliate via di netto. Non sarebbero "quali-

ficanti" pertanto vanno occultate e sottratte fino a quando il

curriculum non coinciderà con il profilo richiesto. Titoli, ono-

reficienze, riconoscimenti, conoscenze, per pesare il valore

e le potenzialità di una persona e decidere quindi, se idoneo,

di metterla nel "tritacarne" aziendale. E così il fragore del-

l'esistenza diminuisce e quello del tritacarte aumenta. Resta

l'apparenza ma l'anima è andata via.

Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1febbraio 2012) poetessa e saggista è stata premiata con ilNobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti. E’ generalmente considerata la più importante poetessapolacca degli ultimi anni. Ma per l’universalità degli argo-menti che affronta e per la profondità della sua opera è cono-sciuta ed apprezzata in tutto il mondo.In Polonia, i suoi volumi raggiungono cifre di vendita che ri-valeggiano con quelle dei più notevoli autori di prosa, nono-stante in un'occasione Szymborska abbia ironicamente

osservato, nella poesia intitolata “Ad alcuni piace la poesia”(Niektorzy lubią poezje), che la poesia piace a non più di duepersone su mille.E’ una buona notizia, calcolando che la Terra ha ormai 7 mi-liardi di abitanti, siamo sicuri che almeno 14 milioni leggonopoesia!!! Fonte: Wikipedia

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Scrivere un curriculum

Che cos'è necessario?

È necessario scrivere una domanda,

e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto

è bene che il curriculum sia breve.

È d'obbligo concisione e selezione dei fatti.

Cambiare paesaggi in indirizzi

e malcerti ricordi in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,

e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.

I viaggi solo se all'estero.

L'appartenenza a un che, ma senza perchè.

Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso

e ti evitassi.

Sorvola su cani, gatti e uccelli,

cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore

e il titolo che il contenuto.

Meglio il numero di scarpa, che non dove va

colui per cui ti scambiano.

Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.

È la sua forma che conta, non ciò che sente.

Cosa si sente?

Il fragore delle macchine che tritano la carta.

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Poesia

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Le bucce di frutta e ver-dura possono prenderestrade alternative primadi trasformarsi in scartio, nei comuni dove siraccoglie l'organico, in

compost. Nel caso abbiate a disposizione fruttae verdura non trattata chimicamente direttamentedal vostro orto di casa, destinare le loro buccealla spazzatura sarebbe davvero un peccato,soprattutto ora che avrete l'occasione di arricchirele vostre conoscenze in merito ai loro numerosiimpieghi alternativi in cucina, nelle faccende do-mestiche, per le cure di bellezza e non solo.

PULIzIE ECoLoGIChE

● Scorze di limone.

Utilissime, anche grazie al succo ancora trattenuto

dalla polpa rimasta, per lu-

cidare fornelli, po-

sate e stoviglie,

oggetti in rame.

Volendo mettere

a nuovo il fondo

della caffettiera,

versare acqua, sale

grosso e scorze di limone tritate. La-

sciare riposare per alcune ore e risciacquare.

● Bucce di banana.

Lucidare le scarpe. La buccia di banana contiene

oli e potassio che non solo faranno brillare le

scarpe, ma contribuiranno a preservarle da usura

e agenti atmosferici. Strofinare l’interno della

buccia contro la superficie della scarpa, lucidare

con un panno di cotone morbido. Buttare quel

che rimane della buccia nell’apposito secchio

per “l’umido” (oppure utilizzarla tritata come com-

post per le piante).

IN

CUCINA

● Chips di bucce di patate.

In una ciotola mischiate le bucce

con dell’olio d’oliva, sale e

aglio in polvere, e mettetele

in forno per almeno 20 minuti.

Sono una bontà!

● Bucce di agrumi grattugiate.

Prima di procedere con la spremuta di agrumi, grat-

tugiarne le bucce e surgelarle. Si potranno utilizzare

in futuro nel momento in cui nella ricetta vi saranno

tra gli ingredienti scorze di arance, mandarini o limo-

ni.

● olio aromatizzato agli agrumi.

Servirà per condire le insalatone

estive. Lasciare riposare al

buio per quindici giorni un

barattolo di vetro ben chiu-

so contenente 500 ml

d'olio extravergine d'oliva

e quattro cucchiai di scorze

tritate di arancia o limone.

Agitare il barattolo una volta

al giorno. Trascorso il

tempo stabilito filtrare l’olio

con un colino e travasarlo

in bottiglie di vetro scu-

ro.

● Polvere di limone o di arancia.

Le scorze degli agrumi possono essere conservate

dopo averle lasciate essiccare ed averle ridotte in

polvere con un tritatutto. Possono essere utilizzate

come condimento in varie pietanze o come tocco in

più per dolci e macedonie. Conservare in barattoli di

vetro ben chiusi.

● Sale aromatico al limone.

Tritare finemente delle scorze di limone dopo averle

lasciate essiccare all'aria o nel forno, a bassa tem-

peratura e mescolare con del sale grosso. Trasferire

il tutto in barattoli di vetro e lasciare riposare per

alcuni giorni affinché l'aroma del limone si diffonda.

● Bucce di carote, cipolle e patate.

Tritarle finemente ed aggiungerle ad altre verdure

nella preparazione del brodo o del dado vegetale

fatto in casa.

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Sbucciare e non butare SPECIALE AMBIENTE

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● Bucce di mela.

Essiccate possono essere utilizzate per la preparazione

di un ottimo infuso.

FAI-DA-TE

● Bucce di melograno.

Tintura naturale per i tessuti (toni tendenti al giallo o

all'arancio chiaro). Immergere le bucce di più melograni

in una pentola in acciaio inossidabile contenente

acqua bollente. Lasciare riposare per una notte,

portare nuovamente ad ebollizione e rimuovere

dunque le bucce. E' il momento

di immergere la stoffa che si de-

sidera tingere e lasciar riposare

almeno per un giorno

intero fino ad ottenere

la sfumatura che si pre-

ferisce.

● Le scorze di agrumi.

Essiccate e tritate possono essere impiegate come

ingredienti per la preparazione di profumatissimi pot-

pourri insieme a petali di fiori e spezie come la

cannella o i chiodi di garofano.

BELLEzzA

● Le bucce di patata applicate sul contorno

occhi vi potranno aiutare a ridurre even-

tuali gonfiori causati dalla stanchezza

o dallo stress e le antiestetiche "borse".

● Le bucce di banana vi potranno aiutare

nel compiere un massaggio esfoliante sulla

pelle del corpo. Vi basterà versare un pochino di

zucchero sulla loro parte interna e strofinarle delica-

tamente sulle zone da levigare.

● Buccia d'arancia o di melograno. Strofinarne dei

pezzetti delicatamente sulla pelle per un delicato

scrub del viso.

● Bucce di cipolla. Riflessi dorati per i capelli. Pre-

parare un infuso da utilizzare per l'ultimo risciacquo.

Lasciare asciugare i capelli preferibilmente al sole.

● Bucce di patata, grazie all'amido in esse

contenuto, sono il rimedio più rapido da applicare

sulla pelle per alleviare il dolore ed il rossore

causati da una scottatura.

SPECIALE AMBIENTE

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«Laureato dell'anno, ne sono più che onorato!» Af-ferma Allevi, «eppure», rispondendo alle ultime po-lemiche del viceministro al Lavoro e alle Politiche

sociali, Michel Martone che ha definito “sfigato” chi a 28anni ancora non si è laureato,« anche io lo sono stato, maevidentemente anche un ex studente "sfigato" come me,può ricevere il Premio Laureato dell'anno!»Allevi ha poi consigliato ai giovani di affrontare la crisicon mentalità aperta e creatività.Per il musicista è fondamentale avere una nuova visionedel mondo ed “entrare presto in contatto con le proprieaspirazioni per usare la propria creatività senza cedere allatentazione di aspettarsi che qualcosa cada dall'alto”. Nell’intervista ad Universita.it il pianista ricorda gli annidell’università: «non sostenevo agli esami se non ero pre-paratissimo, forse oggi affronterei l'Università con menopreoccupazione, perché la vita vera inizia dopo.»Ha poi aggiunto che in Italia il diritto allo studio non è suf-ficientemente rispettato, e che spesso i giovani sono sco-raggiati nell’inseguire i loro sogni “ci vuole moltadeterminazione per realizzare i propri desideri, io facevootto ore di treno per andare a lezione, non penso possanoesserci ostacoli reali alla volontà di realizzare un sogno,come lo è stato per me il pianoforte”Allevi si sofferma infine sulle difficili condizioni attualidello studente italiano, che molto spesso è costretto ad an-dare all'estero in cerca di lavoro e opportunità «due annifa, il giorno prima del mio concerto a Zurigo, incontrai per

caso un ragazzo molto timido e mingherlino- racconta Al-levi - quando gli chiesi cosa facesse, mi rispose che la suasfida quotidiana nel laboratorio di ricerca in cui lavoravaera quella di trovare il modo di far comunicare un cip elet-tronico e una cellula nervosa perché dalla loro interazionepotevano nascere progressi importanti in campo medico.“E’ la mia ossessione”, mi disse. Capiì che anche il sacri-ficio di stare lontano da casa per lui aveva un senso, tuttorami auguro che il suo sogno possa diventare realtà!”.

È così che il grande pianista marchigiano di fama internazionale si definisce a Uni-versita.it, il sito di informazione universitaria, che lo ha intervistato in occasione delpremio che l’artista ha ricevuto dall'Università degli Studi di Macerata.

Giovanni Allevi da “ex studente

sfigato” a “Laureato dell’anno”.

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L’agenda dellaPrimavera più bella d’Italia.

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La stagione più fiorita e più colorata dell’annoè alle porte, prepariamoci allora a goderla nelsuo massimo splendore visitando uno degli

oltre 400 tra Parchi e Giardini del network dei ParchiPiù Belli d’Italia,che si stanno preparando al meglioper la grande riapertura primaverile.Numerosissimi saranno gli eventi organizzati nei piùbei Parchi e Giardini d’Italia, ecco quindi una nostraselezione delle manifestazioni da segnare nell’agenda,per rifarsi gli occhi, le narici e riscaldare i cuori conquanto di più bello la natura ha da offrire.A Marzo prende il via un classico della Primaveraitaliana: il Festival dei Narcisi a Villa La Pescigolapresso Fivizzano (Massa Carrara), che per il settimoanno consecutivo saluta l’avvento della bella stagionecon il suo stuolo di narcisi. Dal 25 Marzo fino al 1 Maggio sarà infatti possibilegodere della straordinaria bellezza della più granderaccolta botanica di narcisi esistente in Italia, oltre 400varietà tra le più colorate, giocose e profumate chealeggiano nella brezza del magnifico parco di Villa LaPescigola e si rispecchiano nelle acque del romanticolago dei cigni.Un altro appuntamento ricorrente è quello con MesserTulipano al Castello di Pralormo nel cuore delPiemonte, dove dall’ormai lontano 2000, unastraordinaria fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisiolandesi annuncia la Primavera. Dal 31 Marzo al 1 Maggio sarà possibile ammirare unnuovo piantamento, completamente rinnovato nellevarietà e nel progettocolore, anche con alcune varietàrare e sconosciute. Messer Tulipano trasforma ogni primavera il suoparco all’inglese in un vero giardino incantato che,

accanto all’incredibile fioritura, accoglie mostre edesposizioni a tema.Scendiamo verso il Lazio per l’imperdibile spettacolodi “Sbocciano le Peonie al Centro Botanico Moutan”presso Vitorchiano (Viterbo). Nei mesi di Aprile e Maggio il giardino apre le portea migliaia di visitatori che rimangono incantatidall’eleganza, dalla bellezza e dall’armonia di migliaiadi peonie in fiore: splendide corolle variopinte in unascala cromatica dalle infinite sfumature. Luogo unicoe originale, un giardino monotematico dedicato allapeonia, accoglie su una superficie di circa 15 ettari lacollezione più importante al mondo con più di220.000 piante appartenenti ad oltre 600 varietàriconducibili a tutte le specie botaniche esistenti.Altro clima e altra vegetazione, quella che troviamoall’evento florovivaistico “Dove fiorisce la Jacaranda”presso la Tenuta Cardinale dell’Azienda Agricola LaTrinità di Catania.Dal 7 al 9 Aprile si terrà la prima mostra mercato dipiante per il giardino mediterraneo, un’assoluta novitàper il territorio etneo, anche un’occasione per visitarela Sicilia in un momento speciale quale la fiorituradegli aranceti, un’opportunità di incontro per tutti gliappassionati e cultori del florovivaismo, nonché unacoincidenza imperdibile per scoprire alcunimeravigliosi e meno conosciuti Giardini presentisull’isola.Al Nord e in particolare alla Fondazione di VillaRaimondi a Vertemate con Minoprio (Como),che come da tradizione festeggia la bella stagione conla manifestazione Fiori e Colori di Primavera al ParcoMinoprio in programma dal 9 Aprile al 1 Maggio.Un’occasione per piacevoli passeggiate nella natura

Dopo un inverno tra i più freddi degli ultimi anni, che ha imbiancato tutta la penisoladalle Alpi fin giù alle Regioni più “insospettabili”, ecco che puntuale come sempre èin arrivo la Primavera, con la sua esplosione di fiori, profumi, e voglia di aria aperta.

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Villa Carlotta, Tremezzo (Como)

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per imparare i segreti del giardinaggio. I visitatori potranno ammirare colorate e splendidefioriture di tulipani, bulbi minori e viole.Sempre affascinanti da visitare la serra tropicale,il giardino mediterraneo e l’orto primaverile, oltrenaturalmente alle collezioni arboree e arbustive delParco, uno dei più ricchi patrimoni botanici lombardi.Altro appuntamento irrinunciabile di ogni Primavera,la mostra-mercato di giardinaggio che inaugura labella stagione sul litorale romano, Primavera allaLandriana, un lungo weekend dedicato ai fiori piùbelli d’Italia. Dal 20 al 22 Aprile oltre centro espositori provenientida tutta Italia presenteranno le eccellenze nel settoredel florovivaismo. Durante la manifestazione sarà possibile visitare idieci ettari di parco, soffermandosi negli angoli piùsuggestivi: la Valle delle Rose, il Viale Bianco, ilGiardino degli Ulivi e il quieto lago circondato dallerose antiche che in Primavera regalano un magicoscenario.Chiudiamo la nostra rassegna degli eventi dellaPrimavera più bella d’Italia con un evento diverso,Ortinparco – Festa degli Orti a Levico Terme inValsugana (Trentino) nella suggestiva cornice dellostorico Parco delle Terme.Dal 21 Aprile al 1 Maggio si terrà la nona edizionedella festa dedicata a tutto quanto fa orto, conl’intento di portare l’orto su un piano di nobiltàproponendolo non solo come elemento agricolo espazio verde coltivato, ma anche come una grandeoccasione di socialità e cultura.Tirate fuori l’agenda allora, e se questa selezione nonha saziato la vostra voglia di Primavera, o se anzi l’hastimolata, allora non vi resta che visitare il sitowww.ilparcopiubello.it per la lista completa di tuttigli eventi negli oltre 400 tra Parchi e Giardini italianidel network Il Parco Più Bello, e iscrivervi alla paginaFacebook “Il Parco Più Bello” per restare aggiornatisu tutte le nostre attività. Nel sito troverete anche tutte le informazioni per lavisita, i percorsi tematici nonché una guida di facileconsultazione per trovare tutti i Parchi e Giardini piùvicini a voi.Buona Primavera a tutti dal Parco più Bello d’Italia!

Villa La Pescicola, Fivizzano (Massa Carrara)

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Castello di Pralormo, Pralormo (Torino)

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In almeno 25 Paesi infatti sonoin vigore leggi sullacittadinanza che non

consentono alle donne ditrasmettere la propria nazionalitàai figli.“Un bambino che nasce apolide

oggi affronterà un futuro incerto ed insicuro”, ha affermatoErika Feller, High Commissioner dell’UNHCR. “quando

la discriminazione è insita nella trasmissione della

cittadinanza, i bambini nascono già apolidi”.La maggior parte degli Stati che negano allemadri il diritto di trasmettere la proprianazionalità ai figli si trova in Medio Orientee Nord Africa (dodici Stati) o nell’Africa sub-sahariana (nove Stati), mentre i rimanentisono in Asia (quattro Stati) o nelle Americhe (due Stati).In alcuni casi, i bambini diventano apolidi in questi paesiperché non possono acquisire la cittadinanza dinessuno dei due genitori. Questo può avvenire, adesempio, se anche il padre è apolide oppure se lalegge non permette la trasmissione dellacittadinanza da parte dei padri ai figli natiall’estero. Inoltre, alcuni bambini si trovano in unpantano burocratico se il padre muore o liabbandona, lasciandoli senza documenti chepossano certificare la propria nazionalità.Lo studio dell’UNHCR dimostra che gli stati si stannoimpegnando sempre di più per correggere gli aspettidiscriminatori verso le donne contenuti nelle proprie leggisulla cittadinanza. Negli ultimi anni, diversi Stati, tra cuilo Sri Lanka, l’Egitto, l’Iraq, l’Algeria, l’Indonesia, ilMarocco, il Bangladesh, lo Zimbabwe, il Kenya, la Tunisiae il Principato di Monaco, hanno riformato la proprialegislazione in materia. Tutti questi paesi hanno emendatole proprie leggi, dando eguali diritti alle donne in fatto ditrasmissione della cittadinanza ai figli. L’Agenzia delleNazioni Unite per i Rifugiati sta inoltre collaborando condiversi altri Stati che intendono mettere in atto ulterioririforme.“In passato, la discriminazione di genere era diffusa in

tutto il mondo”, ha dichiarato Feller. “Ora, tuttavia, vi è

una tendenza globale a riformare le leggi sulla

cittadinanza in modo da eliminare questa causa

dell’apolidia. L’UNHCR loda gli Stati che si sono

impegnati in questo senso”. A livello globale, gli apolidi,ovvero le persone che non posseggono la nazionalità dialcuno Stato, sono circa12 milioni, di cui addirittura lametà potrebbero essere bambini. Dalla ricercadell’UNCHR emerge come siano necessari ulteriori studiche quantifichino in maniera più precisa il numero di

bambini resi apolidi dalle leggi sulla cittadinanzache discriminano le donne. Gli apolidi sono tra lepersone più povere ed emarginate al mondo,spesso sono popolazioni invisibili che risultano

difficili da censire.A dicembre del 2011, l’UNHCRha convocato una riunione deiministri competenti degli stati chehanno aderito alla Convenzioneinternazionale del 1951 relativa

allo status di rifugiati ed alla Convenzione del 1961sulla riduzione dell’apolidia. Nel corsodell’incontro, numerosi Paesi si sono impegnati ad

eliminare la discriminazione di generedalla propria legislazione sullacittadinanza.Lo studio è disponibile al seguente link:http://www.unhcr.org/4f5886306.html

La discriminazione legalizzata

delle donne.

Una ricerca dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

(UNHCR) evidenzia che il trattamento discriminatorio delle donne all’interno

delle leggi sulla cittadinanza è un fenomeno presente in quasi tutti i continen-

ti del mondo e tra le cause dell’apolidia in almeno 25 paesi..

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APoLIDIA

Calcolare con precisione il numero effettivo degli apolidi è un’operazione complessa, poiché molti governi

non hanno censito gli apolidi che risiedono entro i propri confini. Secondo il diritto internazionale è apolide

una persona che "nessun Stato considera come suo cittadino in applicazione della legislazione (art. 1,

Convenzione del 1954 relativa allo Statuto degli apolidi).

L'art. 1 della citata Convenzione assicura la protezione agli apolidi secondo il principio enunciato dall'art. 15

della dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948 che garantisce a tutti la cittadinanza e fa divieto di toglierla.

Tale definizione nella sua brevità non esaurisce tutte le ipotesi e le problematiche che si presentano nella

pratica. Essa non comprende i cosiddetti apolidi di fatto, ossia persone che non possono provare la loro

nazionalità, o la cui cittadinanza è contestata da uno o più Paesi.

oggi la nozione di apolidia si intende anche nel suo senso esteso, per comprendere anche le persone che

non possiedono una condizione di una "nazionalità effettiva" e che di conseguenza non possono godere dei

diritti legati alla cittadinanza. Si parla di apolidia originaria quando una persona è nata priva di cittadinanza,

di apolidia derivata quando l'ha persa senza averne riacquistata un'altra, di apolidia di fatto quando, pur

senza aver perduto la cittadinanza, non fruisce della protezione che il proprio Stato garantisce agli altri

cittadini (es. il rifugiato).

In Italia la condizione dell'apolide è regolata, per quanto concerne i diritti civili, dall'art. 29 delle disposizioni

sulla legge in generale che recita: "Se una persona non ha cittadinanza, si applica la legge del luogo dove

risiede in tutti i casi nei quali dovrebbe applicarsi la legge nazionale".

Ai sensi dell’articolo 1 del Testo Unico Immigrazione “Il presente testo unico, in attuazione dell'articolo 10,

secondo comma, della Costituzione, si applica, salvo che sia diversamente disposto, ai cittadini di Stati non

appartenenti all'Unione europea e agli apolidi, di seguito indicati come stranieri.”

A livello pubblicistico quindi l'apolide viene equiparato allo straniero ed è pertanto soggetto a permessi e

limitazioni per quanto riguarda il suo soggiorno e se del caso, ad espulsione pur essendone vietata

l'estradizione nei casi in cui non è consentita per i cittadini stranieri.

“La situazione in cui vive un apolide - che non gode della protezione legale di nessuno stato - è molto simile

a quella di un rifugiato perché entrambi necessitano di protezione internazionale. L'UNHCR pertanto protegge

frequentemente gli apolidi, benché all’Agenzia non sia riservato espressamente alcun ruolo in materia dalla

Convenzione del 1954. Comunque, per la vicinanza concettuale dello status dell'apolide e dello status di

rifugiato, l'UNHCR ha assunto il ruolo primario di promuovere l'adesione degli stati alla Convenzione del

1954.” (dal sito ufficiale dell’ UNhCR- Alto Commissariato delle Nazioni Unite per I Rifugiati).

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Quanta acqua è contenuta in ciò che mangiamo?

E quale quantità ne è servita per produrre gli ali-

menti che quotidianamente mettiamo sulla no-

stra tavola?

Per misurare il reale impatto dei singoli alimenti, il Barilla

Center for Food & Nutrition ha ideato il modello della dop-

pia piramide alimentare e idrica, che mette in relazione la

tradizionale piramide alimentare con il relativo impatto dei

suoi componenti: questa comparazione mostra come gli ali-

menti della dieta mediterranea, per i quali si consiglia un

consumo alto e regolare, abbiano il minore impatto in ter-

mini di consumo di risorse idriche.

Allo stesso tempo, quei cibi per cui la piramide alimentare

consiglia un consumo moderato risultano essere quelli con

la più alta impronta idrica.

Adottare abitudini alimentari maggiormente “idrovore”, ad

esempio troppo ricche in grassi e zuccheri, risulta essere

negativo non soltanto in termini di salute per l’uomo, ma

anche per il benessere del pianeta.

La Doppia Piramide alimentare e ambientale e la Piramide

alimentare e idrica, elaborate dal BCFN, sono state sele-

zionate ed esposte dal Comitato del World Water Forum

(Marsiglia, 12-17 marzo 2012) tra i migliori modelli ali-

mentari per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse

idriche.

Water Economy.1 miliardo di persone non ha accesso a risorse idriche sufficienti. 1 persona su 6 hameno di 20 litri d’acqua dolce al giorno, fabbisogno minimo giornaliero pro capite perassicurare i bisogni primari legati all’alimentazione e alle condizioni igienico-sanita-rie. 2000-5000 litri: quantità di acqua necessaria per produrre il cibo che una perso-na mangia tutti i giorni (fonte FAO).

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L’impronta idrica

Per misurare l’impatto di ciascun prodotto (commodity,bene o servizio) sulle risorse idriche del pianeta è stato rea-lizzato un indicatore complessivo e multidimensionalechiamato water footprint (impronta idrica), che prende inconsiderazione il contenuto d’acqua virtuale di un pro-dotto, costituito dal volume d’acqua dolce consumata di-rettamente o indirettamente per realizzarlo, e calcolatosommando tutte le fasi della catena di produzione.

L’impronta idrica offre una più ampia e migliore visionedei consumi idrici da parte di un consumatore o di un pro-duttore, mostrando i volumi d’acqua consumati per fontee quelli inquinati per tipo di contaminante. Ad esempio,produrre un pomodoro richiede 13 litri di acqua, una fettadi pane 40 litri, 100 grammi di formaggio 500 litri, unhamburger 2400 litri d’acqua, una T-shirt 2000 litri d’ac-qua, un paio di scarpe di cuoio 8000 litri. Più in generale,il consumo d’acqua virtuale giornaliero per alimentarsivaria da circa 1500-2600 litri nel caso di una dieta vegeta-riana a circa 4000-5400 litri per una ricca di carne.

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Telemedicina Italia-Iraq, un sostegno a distanza oltre l'emergenza

ha compiuto 6 anni il progetto di telemedicina “Together” in favore di 4 centri ospedalieri

in Iraq, a Bassora, Bagdad, Erbil e Dohuk, voluto da INTERSoS ed in collaborazione

con il Dipartimento di Ematologia Pediatrica del Policlinico “Umberto I” di Roma.

'ToGEThER' è una rete di telemedicina tra l’Italia e l’Iraq in grado di garantire un sup-

porto medico/scientifico costante, sotto forma di teleconsulti e formazione a distanza.

Grazie a questa collaborazione, in tutto l'Iraq in questi primi 6 anni, il tasso di soprav-

vivenza di pazienti affetti da APL (leucemia acuta promierocitica) è incrementato di

oltre il 50%.

Al di la dei numeri, stimolo comunque importante per migliorarsi e andare avanti nelle

attività, riteniamo che questo progetto rappresenti un modello virtuoso di collaborazione

che può essere replicato sia in altre operazioni di telemedicina che oltre. I risultati po-

sitivi dei protocolli di cura utilizzati in questa collaborazione sono stati pubblicati anche in importanti riviste scientifiche

di settore. L’azione di supporto si concentra nel settore dell’onco-ematologia pediatrica con lo scopo di migliorare le

condizioni dei centri ospedalieri coinvolti attraverso videoconferenze settimanali e la formazione dei medici iracheni in

Italia. Grazie alla collaborazione tra i medici italiani ed i colleghi iracheni, è stato possibile mettere a punto protocolli di

cura e raggiungere importanti risultati pubblicati sulle più autorevoli riviste scientifiche del settore. Il progetto è stato

realizzato con il contributo di Regione Lazio e di MEDIAFRIENDS.

Fonte: Intersos

A Jesi primo Eco-Store In Italia

Energy Resources ha aperto a Jesi (An) lo zero Emission Way Store (zew

Store). Veicoli elettrici, impianti ad energia rinnovabile, ma anche prodotti per la

casa e alimenti bio.

“L’idea è quella di creare una piattaforma che accolga tutto il mondo della so-

stenibilità – ha detto l’amministratore delegato di Energy Resources, Enrico Cap-

panera – offrendo soluzioni per alimentare la casa o l’azienda con energia pulita

e per muoversi con mezzi elettrici, ma anche per informarsi e acquistare prodotti

in linea con questa filosofia: l’area zew Food ad esempio accoglierà le eccel-

lenze del territorio, con prodotti a filiera corta. Problemi come il crescente costo

dei carburanti e l’inquinamento si possono risolvere, le soluzioni ci sono, e lo

zew Store le porterà vicino ai cittadini”. Lo zew Store è anch’esso ad emissioni zero: come ha spiegato Alessandro

Giuricin, amministratore delegato di Energy Resources Green Mobility, i 400 metri quadrati di esposizione sono clima-

tizzati grazie ad un impianto geotermico, mentre l’energia elettrica è fornita da un impianto fotovoltaico integrato su

pensiline e tetto dell’edificio.

Il decalogo del ciclista in città

Per gli amanti della dueruote, ecco un decalogo per muoversi in città in sicurezza nel ri-spetto di sé, dei pedoni, degli automobilisti e degli altri cicloamatori.Manutenzione - Controlla lo stato della tua bicicletta periodicamente: luci (bianche o

gialle davanti e rosse dietro, catadiottri sui pedali e ai lati della bici), freni, camere d'aria,

catena, campanello.

Trova una ciclofficina e fanne la tua seconda casa: potrai imparare a manutenere la tua

bicicletta e a ripararla in caso di guasti.

Sicurezza - Sii visibile sempre, soprattutto di sera, con luci funzionanti e giubbotto ca-

tarifrangente. Anche i caschetti protettivi moderni sono dotati di luce lampeggiante po-

steriore.

Se trasporti bambini usa il caschetto (obbligatorio sotto i 14 anni) per te e per loro, scegli

seggiolini a norma e percorri strade dotate di pista ciclabile. Monta anche uno specchietto

retrovisore sul manubrio per prevenire i pericoli da tutte le direzioni.

Strade - Usa la massima prudenza agli incroci, non ti fidare mai degli automobilisti ma rispettali. Evita bruschi cambi

di direzione, segnala sempre con il braccio se devi spostarti a destra o a sinistra; rispetta i pedoni, lasciali attraversare:

sei un veicolo a tutti gli effetti e non puoi passare su strisce pedonali o su marciapiedi ma solo su attraversamenti ci-

clabili. Scegli vie secondarie che ti piace percorrere e che trovi sicure, esplora la tua città, segnala al tuo comune le

buche nelle strade perché vengano sistemate.

Parcheggio - Posteggia la bicicletta nei luoghi adibiti o dove non crei intralcio per pedoni, auto o carrozzine. Usa una

catena robusta e non te la prendere se ti rubano il campanello ultimo modello di design.

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Le bici degli altri - Se incroci una bicicletta legata a un palo ma caduta in terra, non lasciarla abbandonata: tirala su

e rimettila a posto. Segnala al servizio di pulizia stradale o a chi recupera e ricicla biciclette quelle che trovi abbandonate

e fatte a pezzi sui marciapiedi: migliorerai l'aspetto della tua città e potrai aiutare a trovare risorse preziose da riciclare.

Se devi comprare una bicicletta, sceglila usata per non sprecare nuove risorse.

Community - Partecipa a iniziative collettive che promuovono l'uso della bici: i raduni di Critical Mass o la Giornata

nazionale della bicicletta sono occasioni per farti conoscere tante persone che come te amano la dueruote e vogliono

città più pulite e ciclabili.

Bike Sharing - Sfrutta il bike sharing nella tua città anche per tragitti brevi, segnala malfunzionamenti del servizio e

partecipa attivamente al rispetto delle regole: se qualcuno usa male o vandalizza questo servizio, faglielo notare o de-

nuncialo.

Lavoro - Quando hai bisogno della consegna di un pony express, chiama gli Urban bike messengers: aiuterai a inqui-

nare meno e a promuovere la mobilità sostenibile anche nell'ambito lavorativo. Se sei appassionato di bicicletta cerca

un lavoro che ti permetta di usarla.

Niente distrazioni - Il cellulare, gli auricolari con la musica, i pensieri volatili possono farti perdere il pieno controllo del

tuo mezzo: sii sempre presente a te stesso quando usi la bici.

Fonte: avoicomunicare.it

Dallo studio della fotosintesi, nuove prospettive nel campo dell’energia solare

Pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Chemistry” uno studio condotto da

ricercatori delle Università di Verona e di Berkeley che misura per la prima volta

l’efficienza della cattura biologica dell’energia solare

Progettare sistemi fotovoltaici più efficaci misurando già in fase di progettazione

l’efficienza che essi avranno nel trasferire la luce assorbita all’elemento che la

trasformerà in voltaggio. Sarà possibile grazie ad una ricerca pubblicata sulla

rivista scientifica “Nature Chemistry” condotta da Matteo Ballottari e Roberto

Bassi del dipartimento di Biotecnologie diretto da Giovanni Vallini dell’Università

di Verona in collaborazione con Gabriela S. Schlau-Cohen e Graham R. Fle-

ming dell’Università di Berkeley. La scoperta apre la via alla progettazione di

nuovi sistemi più efficienti nello sfruttamento della luce solare, sia alghe inge-

gnerizzate che pannelli fotovoltaici nei laboratori di biologia molecolare e di na-

notecnologie. L’efficienza nella cattura della luce è la capacità di trasferire l’energia assorbita senza dissiparla in calore

e potrà ora essere misurata durante le molte fasi di studio e progettazione di nuovi sistemi, evitando di procedere alla

cieca per tutto il processo in attesa di poter verificare la performance del prodotto finale.

Accordo strategico di ricerca Whirlpool - Politecnico di Milano

La multinazionale e l’Ateneo siglano una collaborazione scientifica sotto l’egida della

Regione Lombardia per sviluppare connettività, reti intelligenti, efficienza energetica

e nuove tecniche per la cottura. Politecnico e Whirlpool collaboreranno inoltre alla

costituzione di un futuro distretto tecnologico nel settore agroalimentare.

L’accordo tra Whirlpool EMEA e Politecnico di Milano, che ha come oggetto la ricerca

e lo sviluppo di soluzioni di innovazione tecnologica nell’ambito degli elettrodomestici,

ha come termine il 31 dicembre 2014 e individua, in prima battuta, cinque aree di

collaborazione scientifica:

connettività/reti intelligenti: la nuova frontiera degli elettrodomestici, che in un futuro molto prossimo dovranno essere

connessi alla rete e in grado di interagire con la reti elettriche intelligenti (smart grid), quindi di captare gli input che da

questa provengono per individuare il momento più economico per entrare in funzione o quello in cui si può fare uso di

energia da fonti alternative;

efficienza energetica: tecnologie applicate agli elettrodomestici che permettono di consumare meno energia a parità

di servizi offerti;

nuove tecnologie per la cottura degli alimenti: ricerca avanzata finalizzata ad abbattere drasticamente i tempi di

cottura in alternativa ai sistemi oggi in uso;

nuovi materiali: finalizzati a impieghi ad alte temperature e per offrire migliori prestazioni in termini di resistenza e pu-

lizia;

open innovation: studio di metodologie/strumenti/competenze da applicare nell’ambito dell’innovazione collaborativa

fra aziende ed enti di ricerca

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L’ANGOLO DEL DANDY

Roma, Musei di Villa Torlo-

nia, Casina delle Civette

4 aprile – 6 maggio 2012

Inaugurazione: 3 aprile 2012 ore 15.30

La Casina delle Civette, espressione dei gusti raffinati

ed esclusivi del principe Giovanni Torlonia (1873-1938),

ospita dal 4 aprile al 6 maggio 2012 Karen Blixen, Luigi

ontani, Erik Satie, Luchino Visconti, quattro grandi per-

sonalità europee del mondo delle arti che per la loro

opera, le loro scelte e soprattutto il loro stile di vita

rientrano nella categoria dei Grandi Dandies.

La mostra”L’angolo del dandy” - promossa dall’Asses-

sorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovrain-

tendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dall’Asso-

ciazione Culturale La coda dell’occhio -ricostruisce il

profilo dei quattro personaggi con particolare attenzione

ad alcuni aspetti meno noti della loro

personalità/attività/produzione

e prevede settimane “mono-

grafiche” con eventi ispirati a

ciascun personaggio e al lin-

guaggio artistico che lo carat-

terizza (Letteratura, Arti figu-

rative, Musica, Cinema).

L’angolo del dandy propone

anche una riflessione sul dan-

dismo come filosofia esisten-

ziale e gesto estetico-etico.

INFINITAMENTE 2012- Mostre al Museo di

Storia Naturale di VeronaVerona fino al 30 giugno

- Viaggio nel tempo:

immagini dall'universo. Ciò che noi

osserviamo potrebbe essere scom-

parso e, al contempo, migliaia di

altre stelle potrebbero aver preso

vita Mostra fotografica trattada From

Earth to Universe.

- Il mondo di Cecelia Webber

Meraviglie dell'arte digitale

Cecelia Webber affascina per le

sue opere digitali in cui, come in

un magico puzzle, riproduce con

precisione scientifica la meraviglia

delle forme e dei colori della natura

colti in fiori e farfalle. ogni dettaglio è realizzato

componendo con straordinaria abilità l’immagine fo-

tografica di corpi umani nudi, in varie pose. L’artista

rivela la sua creatività applicandola all’osservazione

scientifica, proponendo con una visione originale

una nuova armonia naturale, dimostrando che fra

l’uomo e la natura vi è una perfetta sintonia, rivelata

dalla bellezza.

L ' IMMAG INE

DEL SUONO

I EDIZIONEfino al 15 luglio

2012

Dagli storici archivi

musicali della Ci-

nevox Record na-

sce un ambizioso progetto che darà la possi-

bilità ai giovani film maker di talento di realizzare dei

cortometraggi utilizzando, senza limiti di diritto, alcune

delle più belle colonne sonore del passato, presenti .

L'IMMAGINE DEL SUoNo, è un contest internazionale

che vedrà autori e registi cinematografici, ma anche do-

cumentaristi e animatori creare delle opere originali ab-

binando le proprie immagini ad alcune delle musiche più

celebri di Maestri quali Ennio Morricone, Nino Rota,

Nicola Piovani, Armando Trovajoli, Keith Emerson, Goblin,

Piero Umiliani, Giorgio Gaslini, Enrico Simonetti, Bixio-

Frizzi-Tempera, Riz ortolani e molti altri. Il contest rivolto

ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. I corto me-

traggi dovranno aver una durata non superiore ai 10

minuti e dovranno essere caricati sulla piattaforma

internet dedicata alla manifestazione e saranno selezionati

da una giuria popolare attraverso il canale You Tube del

Contest, che determinerà la graduatoria dei 24 corti più

votati per la semifinale.

KERNEL FESTIVAL 012Desio 29 giugno- 1 luglio

La seconda edizione del festival di arti digitali, a Desio

dal 29 giugno all'1 luglio, lancia una call under 35 su: ar-

chitettura temporanea, arte digitale e interattiva, mapping

audiovisivo e musica elettronica.

Anche quest'anno, il Festival lancia una open call inter-

nazionale indirizzata a giovani talenti under 35, a cui

dare visibilità accanto ad artisti già affermati durante le

tre giornate dell'evento. La scadenza del bando è fissata

per il 30 aprile 2012.

La partecipazione è gratuita. Gli artisti saranno chiamati

a presentare una proposta in una delle quattro sezioni

del Festival: Electronic Music, Audiovisual Mapping, In-

teractive & Digital Art, Temporary Architecture.

EVENTI

EVENTI

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FIORINELLAROCCALonato del Garda (Brescia)

Rocca Visconteo-Veneta,

14-15 aprile 2012

Mostra mercato di piante rare

Grazie all’idea del Gar-

den Club di Brescia,

il complesso monu-

mentale della Fonda-

zione Ugo Da Como

– all’interno del quale

si trova la Rocca - ac-

coglierà i più importanti

vivaisti italiani e stra-

nieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze

rare, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni,

rose, peonie, piante aromatiche, medicinali e orticole

particolari, agrumi, ulivi e palmizi, pelargoni a foglia

profumata, imperiali e miniatura, iris e lavande.

Fra i molti eventi che animeranno la manifestazione,

“ Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori” (

singolare mostra di fantasiosi copricapo ridisegnati

in chiave floreale da Giusy Ferrari Cielo, nota inse-

gnante dell’Istituto Italiano Floreale Amatori) e “Un

Bouquet per la mia casa”, lezioni gratuite di compo-

sizione floreale, “ ogni giardino racconta una storia”.

“RADICI, TUBERI & Co. – IL PRODIGIOSO

MONDO INVISIBILE”Merano, 28 aprile, 14

luglio, 20 ottobre

Il tema del “mondo som-

merso”, l’esplorazione di

tutto quello che non si

vede, che si trova sot-

toterra, quello delle radici

e dei tuberi, il vero focus

dei Giardini di Trautt-

mansdorff a Merano. La

mostra “Radici, tuberi &

Co. – Il prodigioso mon-

do invisibile” che verrà

inaugurata nel mese di

aprile, avrà sede nella

rimessa e in varie location del parco. La mostra

temporanea in tre lingue, dal carattere interattivo e

multisensoriale, condurrà i visitatori alla scoperta

dei segreti dei tuberi e delle radici: patate, carote e

rape, rafano, zenzero, ginseng e molto altro, insieme

a tutto l’apparato radicale che tiene in vita le piante

e dove i visitatori scopriranno aneddoti storici sor-

prendenti. Anche per i più piccini vi sarà Tre tappe

fondamentali segneranno questo percorso di sco-

perta:- Sabato, 28 aprile 2012: Gesine Wischmann, massima

esperta tedesca in materia di Ginseng,

- Sabato, 14 luglio 2012: avrà luogo il workshop “Radici

e Colori”

- Sabato, 20 ottobre 2012: Siegfried de Rachewiltz, pre-

senterà i suoi pensieri sul significato della patata nella

cultura contadina altoatesina.

BUON

COMPLEANNO

PARCO

Parco Nazionale Gran Paradiso dal

20 maggio fino a dicembre 2012.

1922-2012 Il parco compie 90 anni e

festeggia con un calendario ricchissimo

di appuntamenti nuovi ed originali.

90 anni durante i quali l’impegno e le energie di

molti sono serviti a proteggere un ambiente unico,

selvaggio e ricco, a tutelare, censire e monitorare

la biodiversità, a produrre ricerche di altissimo

livello, riconosciute in ambito internazionale, che

rendono il Parco Nazionale Gran Paradiso non solo

il primo parco nazionale in Italia, ma anche il più

importante dal punto di vista scientifico e della con-

servazione. L’Ente Parco non si è lasciato sfuggire

l’occasione e, per questa ricorrenza, ha messo a

punto un calendario di iniziative interessanti che, a

partire dall’apertura delle celebrazioni, prevista per

il 20 maggio, e fino a dicembre, sapranno coinvolgere

davvero tutti per festeggiare nel migliore dei modi

un traguardo così importante.

PRIMAVERA SLOW NEL PARCO DEL DELTA

DEL PO EMILIA-ROMAGNAdal 24 marzo al 3 giugno

Torna la Primavera Slow nel Parco del Delta del Po Emi-

lia-Romagna, e con essa la possibilità di scoprire un ter-

ritorio e le sue eccellenze, le suggestioni, i paesaggi e i

colori attraverso le tantissime iniziative in programma

dal 24 marzo al 3 giugno, per un totale di 11 settimane

di eventi che si svolgeranno in diversi luoghi del Parco

del Delta, all’interno delle province di Ferrara e

Ravenna.Una segnalazione a parte meritano i molti la-

boratori didattici che arricchiscono il programma di due

dei principali “Eventi speciali” della Primavera Slow: i

“Green Days” nel Parco I maggio, Fosso Ghiaia, Ravenna

(proprio in avvio della manifestazione, sabato 24 e do-

menica 25 marzo) e la Fiera Internazionale del Birdwat-

ching e del Turismo naturalistico a Comacchio, dal 27 al

29 aprile. Entrambi gli eventi durano solo pochi giorni,

ma hanno un programma articolatissimo, che comprende

anche numerose attività didattiche dedicate ai più giovani.

EVENTI

EVENTI

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Viterbo, Le Ragazze dell’Istituto Magistrale S.Rosa.

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