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CN N. 5 2011

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CULTURA E NATURA - RIVISTA DI SCIENZA CULTURA E FORMAZIONE

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Centro studi per l’Evoluzione Umana“Anagrafe Nazionale delle Ricerche” (D.P.R. 11/7/1980 n.382-art.64) n.A18909G2

Ente accreditato presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione - Decreto del 08.03.2006

Iscritto nel “Registro delle Associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della

lotta alle discriminazioni” (d.lgs 215/2003) presso l’U.N.A.R.

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Diritti e Pari Opportunità

Costituzione e scopi

Istituzione di ricerca scientifica pluridisciplinare che adotta il metodo dell’integrazione delle Scienze per l’approccio alle

problematiche sociali ed ambientali che limitano l’evoluzione umana.

Costituzione: ente eminentemente scientifico, apartitico e senza scopo di lucro, aperto a studiosi di tutte le discipline al fine di

rendere umana la scienza, sviluppando parametri dinamici integrati idonei a rimuovere gli ostacoli che attualmente limitano

l’evoluzione umana.

Scopi: il C.E.U. si propone di raggiungere i suoi obiettivi prevalentemente attraverso:

- la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola di ogni ordine e grado;

- la formazione dei formatori nel campo dell’Educazione ai Diritti Umani;

- la formazione, l’aggiornamento e l’orientamento professionale;

- l’alfabetizzazione dei Diritti Umani attraverso corsi, seminari, convegni finalizzata alla prevenzione delle micro e macroviolazioni

degli stessi all’interno dei diversi ambiti professionali ed istituzionali.

Attività

Il Centro opera attraverso iniziative conformi alle sue finalità quali:

a) progetti, studi e ricerche multidisciplinari ed integrate nelle principali aree di intervento educazione, giustizia, sanità ed am-

biente

b) creazione di istituti di alta formazione nelle suddette tematiche;

c) realizzazione di convegni, seminari e conferenze sulle suddette aree di intervento;

d) consulenze e collaborazioni scientifiche con organismi ed istituzioni nazionali ed internazionali.

Attività scientifiche

Svolgimento di incarichi di studio per le Istituzioni nazionali e le Organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, Unione

Europea, Consiglio d’Europa e OSCE) con gli strumenti forniti dagli studi integrati multidisciplinari; sviluppo di nuove

metodologie educative integrate; studi scientifici sull’applicazione dei diritti umani; studi di sviluppo sociale integrato con

particolare attenzione alla gestione funzionale fisiologica dei rapporti uomo-donna; studi e ricerche in campo psicologico, del

benessere e della salute.

Attività didattica

Corsi, seminari e conferenze relativi alle metodologie applicative del C.E.U. indirizzate alle attività nel campo della salute, del-

l’educazione, dei diritti umani e dell’ambiente; progetti formativi per i formatori nei suddetti campi; corsi di aggiornamento per

le scuole di ogni ordine e grado; corsi di formazione pre- e post laurea a livello nazionale ed internazionale.

Attività di documentazione

Raccolta di testi specializzati e stampa internazionale; divulgazione degli studi e delle attività del C.E.U. a livello nazionale ed

internazionale.

Periodici

Cultura e Natura, periodico telematico a cadenza trimestrale a carattere tecnico scientifico. Nata nel 1985, Cultura e Natura

seleziona ed attua una divulgazione educativo-scientifica finalizzata ad offrire a tutti, e a coloro che operano nel campo del

sociale, del benessere e della salute, strumenti conoscitivi utili allo svolgimento delle proprie attività.

Periodico telematico trimestrale

a carattere tecnico scientifico del

Centro studi per l’Evoluzione Umana

AnnoII Numero 5 - Luglio – Settembre 2011

Direttore Responsabile

Maria Torlini

Iscrizione al Tribunale civile di Roma

n° 201/2010 – 13 maggio 2010

Per informazioni sulla pubblicità

Tel. 06.8073420 - Fax 06.8077306

[email protected]

Chi desideri sottoporre articoli a CN

per eventuale pubblicazione può inviare il

materiale alla redazione

[email protected]

L’opinione espressa dagli autori non impegna la

Direzione. I collaboratori assumono la piena re-

sponsabilità delle affermazioni contenute nei

loro scritti.

La riproduzione è consentita solo con precisa

citazione della fonte,completa di indirizzo.

Tutto il materiale ricevuto e non richiesto (testi e

fotografie), anche se non pubblicato, non sarà

restituito.

Qualsivoglia forma di collaborazione a questa

testata deve essere prestata a titolo esclusiva-

mente gratuito, in quanto intesa come adesione

spontanea alle iniziative etiche perseguite.

Webmaster: Elisabetta Gatti

4 Editoriale

5 APPROFONDITAMENTE

Il potere delle emozioni.

di Maria Torlini

9 Dislessia.

11 Il solare, tra economia e business.

di Elisabetta Gatti

18 I panneli solari del futuro parlano bolognese.

19 Rispetto per l’ambiente....

20 AFORISMI

21 POESIA

Solo per oggi.

a cura di Elisabetta Gatti

23 SPECIALE AMBIENTE

Sicurezza alimentare

26 L’inserimento del bambino nell’asilo nido.

di Enza Palombo

29 Inquinamento ambientale, otto bambini su dieci nascono ‘contaminati’.

30 NEWS

35 EVENTI

Sommario

CN n. 5 20113

luglio-settembre 2011

4CN n. 5 2011

EditorialeQuesta mattina, aprendo la finestra, ho

visto un magnifico sole che brillava su tutta la città. L’aria

porta profumi inebrianti. Il formicolio delle persone sui marciapiedi è

inframmezzato da sorrisi e saluti di chi si incontra per strada. Sciami di ragazzini

corrono allegramente verso la scuola e le macchine circolano in modo fluido favoren-

dosi l’una con l’altra lungo i percorsi. Oggi è il primo giorno della settimana e in giro si

respira un’aria frizzante, siamo tutti contenti di andare al lavoro perché, oltre a guadagnare

per mantenerci, siamo soddisfatti di quello che facciamo e ci sentiamo utili, e poi avremo il piacere

di condividere la giornata con i propri compagni di lavoro. Torneremo a casa pregustando il rientro

in famiglia e raccontandoci reciprocamente gli avvenimenti della giornata mentre ciascuno dà una

mano per preparare la cena e sederci a tavola. Infine accenderemo la televisione per rilassarci un po’ e

vedremo cose che ci aiuteranno a sorridere ma anche programmi che ci permetteranno di capire qualcosa

che accade da qualche altra parte del mondo. Ah!... Era un sogno….

E’ vero, potrebbe essere un sogno. Si, perché ormai è esperienza comune che una situazione apparente-

mente banale e di quieto vivere sia ormai divenuta un miraggio. Ci si alza la mattina con la pesantezza

di un pensiero che ci trascina al lavoro con una stanchezza irrisolvibile ancor prima di cominciare.

L’ambiente di lavoro è pesante, pieno di chiacchiericci malevoli su tutto e su tutti. La gente ha fretta e

nessuno si guarda in faccia per un incontro umano. Se ci si incrocia si parla immediatamente di tutti i

problemi che ci assillano. Non siamo mai contenti e i nostri figli sono risucchiati dallo stesso turbinio

del quotidiano, dove la scuola gli appare un mondo caotico in cui occorre sgomitare e sviluppare

strategie di sopravvivenza a causa della poca comprensione reciproca tra studenti e mondo scola-

stico e dove il rapporto con le tecnologie spesso si sostituisce all’interazione familiare e sociale.

Insomma la nostra, sulla carta, è una bella società: stato di diritto, organizzazione democra-

tica delle istituzioni, tutela del cittadino. Si, ma abbiamo detto, sulla carta. I problemi sono

tanti, è vero, ma qualcosa possiamo fare anche noi cercando di pensare alla nostra mente

come ad una casa magnifica, piena di stanze luminose, estremamente ben organizzata

nei risparmi energetici e nelle componenti d’arredo che non trascurano nessun

comfort. Bene, però, come tutte le case, avrebbe bisogno di essere arieggiata

tutti i giorni, ripulita tutti i giorni, vissuta in tutti gli ambienti tutti i giorni.

Invece accade che i pensieri che rimuginano nella mente siano sempre i

soliti, offuscando ed inquinando l’aria che deposita “pulviscoli”

mentali negli ambienti dei nostri affetti, nell’insicurezza dell’af-

frontare i problemi, nell’angoscia di non farcela e usando

sempre lo stesso ambiente. Questo, a lungo andare, ci fa

dimenticare tutti gli altri spazi e ci fa vivere in una

specie di sgabuzzino mentale in cui non circola

aria. Possiamo allora ricordarci che do-

vremmo essere i proprietari dei

nostri pensieri e quindi va

tutto a nostro vantag-

gio uscire dallo

sgabuzzino ed eliminare ciò

che può inquinare un pensiero pulito, senza

zavorre, concentrandoci sull’utilità di ciò che pensiamo.

Un pensiero rigido, che si accascia di fronte al fatto che non ha

quello che vorrebbe o che si aspetta, perde la possibilità di utilizzare

una risorsa immensa come la creatività, che invece cerca di utilizzare le risorse

che ha a disposizione (e ce ne sono sempre tante, solo che non le vediamo…)

per affrontare le situazioni. Buon lavoro a tutti…

Il Direttore

cultura e natura

Per tanto tempo si è considerato che la massimaespressione dell’intelligenza umana fossequella logico-razionale, in grado di controllareperfettamente le emozioni onde evitare coin-

volgimenti che potessero portare in seguito ad azioni in-consulte.Eppure le nostre storie individuali, così come i grandimutamenti politico-sociali, sono costellate proprio da unintenso moto emozionale che spinge spesso adintraprendere azioni sulla base di motivazioni che vannooltre la cosiddetta “logica lineare delle cose”.Basta spesso l’accenno ad una sfumatura per creare unaprofonda emozione: uno sguardo, una parola,un’immagine, un profumo, un comportamento, unpensiero presi insieme o singolarmente possonooriginare qualcosa che si fa fatica a descrivere in terminiverbali. E cionondimeno hanno per noi un significatomolto importante. Se l’uomo non possedesse la capacità di emozionarsi,probabilmente non riuscirebbe nemmeno ad esserecreativo poiché la produzione di idee o opereparticolarmente rilevanti per la vita umana riesce acomunicare un’emozione che il tempo non scalfisce.Valgano per quanto detto i valori universali esaltati daesempi di uomini che hanno fatto la storia, lerappresentazioni artistiche, soprattutto musicali, chericreano nell’individuo che le ascolta un’emozionesempre rinnovata che non conosce assuefazione.

Un ruolo non secondario giocano in questo senso tuttigli elementi che vengono comunemente definiti comecomunicazione non verbale, che in fondo è il nostrocodice universale e il più immediato: a tutte le latitudinidel pianeta per comunicare gioia o tristezza le modalitàespressive sono dello stesso tipo, infatti in questo camponon è la parola a farla da padrone. L’emisfero cerebraledestro (che non è impegnato nell’espressione verbale)rivela una predominanza nella codifica e decodifica ditutti quei segni, gesti e comportamenti che non fannouso del linguaggio ma esprimono fortemente unmessaggio emozionale genuino. In uno degli esperimenti condotti su pazienti concervello diviso per resezione del corpo calloso (un pontedi fibre di comunicazione che unisce i due emisfericerebrali), veniva proiettato un punto di luce rosso overde all’emisfero destro, e si chiedeva al paziente didire che colore avesse visto. Entrambi gli emisfericerebrali avevano compreso la consegna, ma

Il potere delle emozioni.L’ evoluzione scientifica e tecnologica è sempre più rapida sebbene l’uomo abbia,

in termini evoluzionistici, soltanto 150-200 mila anni. Ma cosa ci riserva il futuro e

come affrontarlo? Emozioni, razionalità e processi decisionali.

di Maria Torlini

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···ApprofonditaMente···

Emozione

Così impalpabile e così presente,

così nascosta e così evidente,

così angosciosa e così silente,

così leggera e così potente,

così violenta e così profonda

così fragile e così sincera,

così dinamica e così vivente.

M.T.

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naturalmente verbalizzava la risposta solo il sinistro(poiché in prevalenza vi risiedono i centri deputati al

linguaggio). In questo modo il sinistro “tirava adindovinare” la risposta e quindi sbagliava per la metàdelle volte, ma se il paziente aveva una secondapossibilità per correggersi egli forniva sempre larisposta esatta. Roger Sperry (che prese il premio Nobelper gli studi condotti sulle asimmetrie cerebrali nel1982) dedusse che l’emisfero destro, non potendoesprimere verbalmente il proprio contributo facevapartire una intensa reazione emotiva: il pazientecorrugava la fronte, arrossiva e scuoteva la testa subitodopo aver fatto una congettura errata, correggendoimmediatamente la sua erronea prestazione everbalizzando la risposta giusta.

MI EMOZIONO DUNQUE SONO!

Senza entrare nei molti dettagli che la ricerca ha ormaichiarito su alcune delle vie percorse dall’emozioneall’interno delle strutture corticali e sottocorticali,possiamo affermare per certo che senza emozioni

l’uomo perderebbe gran parte della sua individualità.Il nostro cervello, attraverso l’uso di alcune funzionisuperiori, può seguire un ragionamento in modoasettico, cioè senza alcuna partecipazione emotiva, maquello che è il nucleo centrale di ogni essere umano simanifesta proprio attraverso l’espressione dei suoisentimenti e delle sue emozioni. Così ci capita diapprezzare le persone che conosciamo per lecompetenze che dimostrano, ma ciò che ci rimane piùimpresso è spesso la capacità di entrare subito insintonia, la serenità, la disponibilità di un sorrisocomprensivo in un momento difficile. Così ci rimanealtrettanto bene impresso chi ci ha manifestatochiaramente il proprio disappunto per un nostrocomportamento o un nostro errore e via discorrendo, laqual cosa ci manda maggiormente in crisi se chi lo fa è

una persona a noi molto cara. In effetti è attraverso le emozioni che viene “colorato”il nostro filtro sul mondo, ovvero tentiamo con ognimezzo di evitare o superare ciò che ci crea disagiointeriore e viceversa inseguiamo, a volte follemente, ciòche ci appare essere la mèta suprema da raggiungere peril nostro benessere, e questo sin dalla nascita. Con ladifferenza che nella prima infanzia agiscono sistemiistintivi di autoconservazione mentre crescendo èl’interpretazione delle esperienze fatte a determinare ciòche per noi ha un significato piacevole o spiacevole. Iltutto si basa spesso sulle pulsioni di piacere o sofferenza

mediate dalle motivazioni. Di fronte ad uno stesso fattole emozioni possono essere tra le più varie: c’è chi vain estasi se la propria squadra fa gol e chi, invece, va inbestia, perché della squadra opposta! Le persone molto sensibili si emozionano anche conmaggiore facilità e questo comporta una partecipazionepiù intensa alla vita ma anche più stressante. Le aree checoncorrono alla valutazione e al giudizio nel suocomplesso mostrano un significativo coinvolgimentodell’emisfero destro (corteccia prefrontale destra) anchenell’apprezzamento e nell’estrazione del significatodelle informazioni (giudizi morali, metafore) checoncorrono alla comprensione di senso finale di unevento o di un racconto, ecc.Come a dire che con una parte del cervello svolgiamouna analisi singolare delle componenti e con l’altra unavisione integrata che ci consente di orientare lavalutazione. Se ci pensiamo bene, infatti, prenderedecisioni ed operare delle scelte ottimali prevede lacapacità di mantenere una visione d’insieme delproblema sia intermini interni che esterni e come si sail tutto è ben di più della somma delle parti!

In caso di alterazione di questo raffinato sistema diequilibrio dinamico il cervello adotta meccanismidifensivi nel tentativo di “sentire” il meno possibile perproteggere la sfera più profonda di Sé nelle azioni enell’ambiente in cui è immerso. Questo, però, puòportare a diventare eccessivamente schematici e ageneralizzare troppo le situazioni così da non poterusufruire di quelle sensazioni, a volte davveroimpercettibili, che il nostro emisfero destro ci inviaall’improvviso senza una apparente consequenzialitàlogica, in un momento in cui stiamo magari pensando atutt’altra cosa, per aiutarci ad individuare la soluzionedi un problema.

INTELLIGENZA EMOZIONALE E DILEMMI MORALI

L’essere umano, a differenza delle specie animali, unavolta risolte le prime necessità di sopravvivenza ne creaaltre molto più complesse, caratterizzate da una grande

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···ApprofonditaMente···

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variabilità di risposte comportamentali, che nei casilimite superano addirittura le prime necessità biologichedi sopravvivenza. Gli scienziati stanno evidenziandocon sempre maggior chiarezza il ruolo che le emozionigiocano nell’efficacia del processo decisionale,soprattutto nei contesti che includono il decidere undilemma morale.Le regole sociali e morali, ad esempio, sonoparticolarmente coinvolte nello scatenare tutta una seriedi reazioni a livello emozionale. Uccidere un uomo inguerra e compiere un omicidio in assenza di guerravengono interpretati molto diversamente siadall’omicida che dalla morale comune, ma il fatto restalo stesso: la morte di un essere umano. E ad un certolivello evolutivo non ci dovrebbero essere morti“giuste” pianificate per mano di un altro essere umano.Le manifestazioni emozionali però possono essere

inibite, modulate o addirittura simulate in presenza di

specifici condizionamenti e/o pressioni sociali. La

comprensione della valenza emotiva di un evento

implica perciò un confronto tra un evento percepito e

una conoscenza depositata nella memoria: questo

processo può avvenire in modo consapevole o

inconsapevole, ma deve necessariamente precedere la

produzione delle risposte emozionali.

Ad esempio, chi non è abituato alla vista del sanguespesso subisce quasi un trauma se viene in contatto conqualche fatto inaspettato (un incidente, un infortunio, unepisodio violento) che possa accadere a sé o agli altri.Ma se pensiamo ad un chirurgo del pronto soccorso chequotidianamente “taglia e cuce” esseri viventi suoi

simili senza farsi coinvolgere emotivamente, proprioperché andrebbe a discapito della precisione delle sueazioni, come possiamo interpretare questi due aspetti?Non possiamo certo definire il primo più sensibile delsecondo. Allora ecco che la consapevolezza acquisitacon l’esperienza diviene un bagaglio conoscitivo, ingrado di sviluppare una capacità previsionale einterpretativa delle conseguenze che un determinatofatto comporta, in base alle abilità e finalità personalisviluppate in quel settore.Nel primo caso succitato abbiamo una reazione didifesa/fuga di fronte ad un evento che non si è in gradodi gestire, nel secondo si hanno gli strumenti percontribuire alla salvezza di un individuo e lamotivazione è sostenuta da una emozione positiva checerca di ottimizzare l’intervento.Queste osservazioni continuano a far riflettere su unpunto importante. Noi siamo dotati di funzioni che il

cervello mette in atto a seconda delle necessità in cui ci

troviamo, sta a noi guidare dette funzioni. Se èimportante salvare la vita di un essere umano,l’emotività deve lasciare il posto ad una lucidaconsiderazione dei fatti e ad un intervento il più correttoe tempestivo possibile. Quando si è coinvolti in unaintensa emozione, questa non ci dà mai la chiarezzaimmediata di cosa sta accadendo in termini logico-razionali, la valutazione avviene sempre in un secondomomento; per converso, ci consente in tempirapidissimi, molto più rapidi di un ragionamento, dipredisporre una risposta alla situazione che coinvolgel’intero organismo. La risposta potrà essere di aperturao chiusura (all’altro o all’evento), in base all’analisi che

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I processi corticali superiori influenzano le emozioni che dal canto loro presentano un’associazione tra risposte

fisiologiche (mediate dal sistema nervoso viscerale), comportamenti espressivi e distinti sentimenti soggettivi.

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il cervello compie sul fatto di essere in grado o meno digestire ciò che sta sperimentando. Rientrano in questoambito le reazioni di difesa dal pericolo e gli atti dieroismo compiuti per salvare delle vite in fase diemergenza.

LE EMOZIONI NELLE RELAZIONI

Gli scambi sociali rappresentano il collante che tiene

unite le società, e a loro volta sono le emozioni a tenere

insieme gli scambi sociali.

I nostri “rapporti ravvicinati”, ad esempio quelli dicoppia, familiari, amicali, sono un continuo banco diprova per il nostro sistema emozionale: spesso unaparola o uno sguardo di traverso ci può far perdere ilcontrollo, può farci arrabbiare, o viceversa un volto checi dimostra comprensione può improvvisamente farciallentare tutte le tensioni accumulate nella giornata.Questo continuo sali/scendi è sempre governato dallenostre funzioni superiori e quindi il nostro pensiero suun fatto o su una persona in particolare può produrcisensazioni di grande malessere, di grande benesseresenza accorgerci che spesso siamo proprio noi iproduttori/creatori di questo stato d’animo. Certo è chenon sempre riusciamo a controllare o a celare leemozioni e in questo la notoria sensibilità femminilenello scoprirle rende le donne delle vere e proprieemotion-detector!

Anche in questo caso c’è un presupposto fisiologicocerebrale: la gran parte delle ricerche condotte in questadirezione indica una prevalenza femminile, a causa delladiversa organizzazione cerebrale, nella capacità dicogliere dall’espressione del viso il tipo di emozione chela persona sta vivendo. Indagini recenti (condotteattraverso la stimolazione transcranica a livello frontale)hanno ulteriormente confermato che in situazionifortemente conflittuali (ad esempio i dilemmi morali) ledonne e gli uomini si comportano in maniera differentenell’ambito dell’espressione di un giudizio morale.Mentre gli uomini rispondono in modo più freddo e

razionale, le donne sono maggiormente sensibili allaricerca di una soluzione del conflitto guidata dalleemozioni e dall’empatia, presentando inoltre unamaggiore flessibilità nelle formulazione di un giudizio.

Viene da pensare che una maggior presenza femminile,

che salvaguardi le proprie caratteristiche fisiologiche,

(non replicando quindi le caratteristiche maschili, come

spesso accade) non potrebbe che giovare anche e so-

prattutto a livello istituzionale, dove spesso le “diver-

genze di opinione democratiche” si riducono ad una

sterile polemica o competitiva abilità oratoria nel ten-

tativo di “arpionare a sé e alla propria parte” il sempre

più perplesso cittadino, creando una distanza via via

maggiore da una sostanziale etica del comportamento,

prerequisito, come sempre, delle menti più illuminate...

cultura e natura

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Il Ministro dell‘Istruzione, dell’Università e della RicercaMariastella Gelmini ha firmato il decreto attuativo dellalegge 170/2010 che riconosce la dislessia, la disorto-grafia, la disgrafia e la discalculia come disturbi spe-

cifici di apprendimento (DSA). La legge tutela il dirittoallo studio dei ragazzi con DSA individuando e puntandosoprattutto su nuove forme didattiche,su adeguate modalità di valutazione esu una specifica formazione dei docenti.Secondo le ultime rilevazioni del Miur,del febbraio 2011, sono circa 70 mila glialunni con diagnosi di DSA, ma se-condo recenti ricerche scientifiche lapercentuale della popolazione scola-stica interessata dai DSA va dal 3% al 5%,pertanto il numero dei casi non ancora diagnosti-cati potrebbe riguardare oltre 200 mila alunni. IlMiur guarda a questo problema con massima atten-zione e promuove, anche attraverso nuove LineeGuida, il successo formativo - a scuola eall’università – di alunni e studenti conDSA, garantendo il supporto alle loro fami-glie.

Misure educative e didattiche

Con il decreto attuativo e le Linee Guida, sono individuate,ai sensi della Legge 170/2010, le misure educative edidattiche di supporto utili a sostenere il corretto processodi insegnamento/apprendimento, fin dalla scuoladell’infanzia. Le Linee Guida presentano alcuneindicazioni, elaborate sulla base delle più recenticonoscenze scientifiche, per realizzare interventipersonalizzati, che puntano sulla centralità dellemetodologie didattiche.

Strumenti compensativi e misure dispensative

Il decreto prevede strumenti didattici e tecnologici(strumenti compensativi) che facilitano lo studio deglialunni con DSA:

sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in uncompito di ascolto;

il registratore, che consente all’alunno o allo studente dinon scrivere gli appunti della lezione;

i programmi di video scrittura con correttore ortografico,che permettono la produzione di testi sufficientementecorretti senza l’affaticamento della rilettura e dellacontestuale correzione degli errori;

la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo.

Le misure dispensative sono inveceinterventi che consentono all’alunno di non

svolgere alcune prestazioniparticolarmente difficoltose a causa del

disturbo. Per esempio, si può esseredispensati dalla prova scritta di unalingua straniera, in corso d’anno e insede di esame, e svolgere provesostitutive equipollenti (con uncomputer dotato di sintesi vocale o informa orale).

Rapporti con le famiglie

Particolare importanza riveste il rapporto con le famigliedegli alunni con DSA. Nel primo periodo di approccio deifigli con la scuola primaria, le famiglie sono poste di frontea difficoltà inattese e necessitano di essere supportate einformate con professionalità e costanza sulle strategiedidattiche che di volta in volta la scuola progetta per i lorofigli, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti. Per talinecessità, le istituzioni scolastiche organizzeranno conmaggior frequenza incontri con le famiglie interessate,affinché l’operato dei docenti risulti conosciuto, condivisoe coordinato con l’azione educativa della famiglia stessa.

Università

Anche gli studenti universitari con DSA hanno diritto aveder riconosciuti le misure dispensative e gli strumenticompensativi adottati nelle scuole, sin dai test diammissione, nei quali si potrà prevedere un tempoaggiuntivo, fino a un massimo del 30% in più, per losvolgimento delle prove.Nel normale percorso accademico, gli Atenei consentonoagli studenti con diagnosi di DSA di poter utilizzare lefacilitazioni e gli strumenti compensativi eventualmente giàin uso durante il percorso scolastico, quali, ad esempio:

registrazione delle lezioni;

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Il Ministro Gelmini presenta misure a favore di studenti con Disturbi specifici di apprendimento (DSA) per scuola e università.

Dislessia.

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utilizzo di testi in formato digitale;

programmi di sintesi vocale.

Anche durante gli esami universitari, si applicano lemisure dispensative e gli strumenti compensativi (proveorali invece che scritte; uso di personal computer concorrettore ortografico e sintesi vocale; temposupplementare fino a un massimo del 30% in più).Inoltre, gli Atenei debbono prevedere servizi specifici pergli studenti con DSA, che pongano in essere tutte le azioninecessarie a garantire l’accoglienza, il tutorato, lamediazione con l’organizzazione didattica e ilmonitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate (ad es.utilizzo di tutor specializzati; consulenza perl’organizzazione delle attività di studio; lezioni ed esercizion line sul sito dell’università, ecc.).

Formazione per i dirigenti scolastici e i docenti

Il MIUR ha già avviato e finanziato azioni di formazione sututto il territorio nazionale, con l’obiettivo di avere un‘referente per la dislessia’ in ogni scuola. Ad oggi,interventi di formazione sono stati realizzati in dodiciregioni italiane. In altre sei saranno avviati entro l’anno.A partire dal prossimo anno accademico, in accordo conla Conferenza nazionale permanente dei Presidi diScienze della Formazione, il Ministero promuoveràpercorsi di alta formazione attraverso l’attivazione, in 32università, di Corsi di Perfezionamento o Master in“Didattica e psicopedagogia per i Disturbi Specifici diApprendimento”, rivolti a dirigenti scolastici e a docentidelle scuole di ogni ordine e grado.I corsi hanno durata annuale, con relativa acquisizione di60 CFU (Crediti Formativi Universitari). Per realizzareun’offerta formativa flessibile, che si adatti ai diversibisogni formativi del personale della scuola, i corsi sonoarticolati in tre moduli, ciascuno equivalente a 20 CFU,corrispondenti rispettivamente ad un livello ‘base’,‘intermedio’ e ‘avanzato’, che possonoessere frequentati anche singolarmente.L’articolazione generale prevede almeno ¼ dell’impegnodidattico dedicato ad esperienze laboratoriali, applicative delle cognizioni teoriche apprese, svolte ascuola, con certificazione delle attività da parte delDirigente scolastico, o di tirocinio con tutor presso centri specializzati e scuole selezionate.Le spese per la frequenza dei corsi saranno a carico del Ministero. Per le azioni di formazione sono stati stanziati due milionidi euro.

Nascono i CTS per la dislessia – Centri Territoriali di

Supporto alle scuole

Sono 96 i Centri Territoriali di Supporto, dislocati su tutto ilterritorio nazionale e rappresentano strutture di supportoper i docenti collocate presso “scuole polo”. I CTS possonoessere impiegati come centri di consulenza, formazione,collegamento e monitoraggio e saranno connessitelematicamente, anche per la rilevazione dei dati. Vi

operano tre docenti, esperti nelle nuove tecnologie, chepotranno dare indicazioni su strumenti hardware e suprodotti software specifici, oltre che sull’impiego distrumenti compensativi. Per potenziare i CTS il MIUR hastanziato, tra il 2010 e il 2011, un milione di euro.

Pagina web del sito

All’interno del sito del MIUR, è stata dedicata una paginaweb ai DSA, all’indirizzo :http: / /www.istruzione. i t /web/ istruzione/dsa.

È possibile visionare, oltre all’intera normativa in materia,schede di approfondimento, costantemente aggiornate, edocumentazione degli interventi didattici attivati dallescuole (come per esempio il Piano DidatticoPersonalizzato). Sono inoltre riportati i recapiti dei referentiregionali del MIUR per i DSA e gli indirizzi dei CTS. Tra lepubblicazioni sul sito, anche il volume degli Annalidell’Istruzione che è stato recentemente dedicato ai DSA.

Protocollo d’intesa Miur-Telecom-AID

Prosegue la collaborazione con la Fondazione TelecomItalia che, con l’Associazione Italiana Dislessia, ha attuatoun articolato programma di interventi sul fronte delmonitoraggio e riconoscimento precoce della dislessia,sulla formazione e sensibilizzazione degli insegnanti, sulladiffusione, a casa e nelle scuole, di tecnologie specificheper la lettura e l’apprendimento. Inoltre, quest’anno siattiva il concorso “A scuola di dislessia” per promuoverel’innovazione didattica.

Monitoraggio

Con decreto del Ministro è istituito un Gruppo di lavoronazionale con il compito di monitorare l’attuazione dellenorme della Legge 170/2010 e delle disposizionicontenute nel decreto attuativo.

Foto:http://www.dislessia-genitori.org/images/bimbocasco.jpg

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Quasi a metà strada tra l’anno di pubblicazionedel racconto di Isaac Asimov, L’ultima domandae la sua ambientazione storica, 2061, in cui laTerra trae energia esclusivamente dalle stazioni

solari spaziali, il cammino umano per l’affrancamento daicombustibili fossili e dal nucleare sembra ancora tutto insalita, sebbene ci sia un forte impulso al cambiamento.Infatti, il recente scenario energetico mondiale ha dimo-strato tutti i limiti delle fonti energetiche tradizionali su cuisi basa l’attuale sistema di sviluppo. La crisi del nucleare,vedi disastro di Fukushima, il costo del petrolio, semprepiù salato sia in termini economici che ecologici, i cambia-menti climatici, hanno spinto molti paesi ad accelerarel’avvio dello sfruttamento delle fonti rinnovabili ed in par-ticolare del solare, ma è veramente conveniente? L’energia solare che investe la Terra quotidianamente è15.000 volte superiore al fabbisogno mondiale. Per avereun’idea concreta del potenziale a nostra disposizione,stando a quanto calcolato dall’Istituto Europeo per l’Ener-gia, sarebbe sufficiente il 0,3 % dell’irraggiamento solaredel Sahara per soddisfare la richiesta energetica dell’interaEuropa. Di simile avviso è anche il fisico Carlo Rubbia, il

quale afferma che: “un ipotetico quadrato di specchi di40.000 km² (200 km per ogni lato) basterebbe per sostituiretutta l’energia derivata dal petrolio prodotta oggi nelmondo”. E riguardo al nostro paese Rubbia dichiara: “…per alimentare un terzo dell’Italia basterebbe un’area vasta,in pratica, quanto il Grande Raccordo Anulare”.Almeno in teoria tutto sembra chiaro, conveniente, ecolo-gico e accessibile.Tuttavia è necessario tenere presente le notevoli diversitàdegli impianti solari. Questi si distinguono principalmentein tre tipologie, solare termico, solare fotovoltaico, solaretermodinamico, ognuna delle quali si differenzia per l’uso,l’efficienza e il costo. A questo proposito è bene sapere cheil rapporto costi/benefici del solare, ad eccezione del solaretermico, è ancora lontano da quanto raggiunto dagli idro-carburi. L’attuale tecnologia consente di trasformare l’energia so-lare in energia elettrica in misura percentuale ancora mo-desta rispetto ai costi elevati. Ad esempio i pannelli solarifotovoltaici hanno un rendimento del solo 15% circa e ilsolare termodinamico raggiunge il 40%. Solo il solare ter-mico raggiunge un rendimento dell’80%, ma si tratta di

“[…]2061[...] L’energia del Sole veniva ora immagazzinata, trasformata e utilizzata

direttamente, su scala planetaria. La Terra intera poteva spegnere i suoi fuochi ali-

mentati a carbone e le sue centrali nucleari per far scattare l’interruttore che con-

netteva il tutto a una piccola stazione, di un chilometro e mezzo di diametro, in orbi-

ta attorno alla Terra ... “ I. Asimov L’ultima domanda, 1956. di Elisabetta Gatti

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Solare, tra ecologia e

business

Irraggiamento solare globale annuale

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energia termica e non elettrica. Per avere un quadro completo di questa fonte inesauribileche abbiamo a disposizione è utile conoscere, almeno pergrandi linee i vari sistemi di sfruttamento dell’energia so-lare.

IL SORALE TERMICO

Il solare termico è la forma più efficiente ed economica chepossiamo utilizzare anche a livello domestico. Grazie aquesta fonte, nel 2009, ad esempio, abiamo potuto rispar-miare 14,4 milioni di tonnellate di petrolio e 46,1 milionidi tonnellate di CO2.Nel 2010, gli impianti istallati nel mondo hanno prodotto162 GWh, tuttavia il settore ha risentito della crisi econo-mica e la sua diffusione ha subito uno stallo preoccupantenell’ultimo biennio, tanto che l’ESTIF (European SolarThermal Industry Confederation) ha indetto ad ottobre2011 una conferenza, proprio per rilanciare il settore.

Il suo funzionamento si basa sulla trasformazione del-l’energia solare in energia termica raccolta sotto forma diacqua calda. Le principali applicazioni sono la produzionedi acqua calda sanitaria, riscaldamento piscine e riscalda-mento e/o climatizzazione degli ambienti. Questo categoriadi impianti possono essere principalmente di due tipi:

● a circolazione naturale:

il serbatoio di accumulo, dotato al suo interno di scambia-tore, viene posto al di sopra del collettore stesso. La circo-lazione è garantita dalla differenza di densità del fluido trail ramo freddo e caldo del circuito chiuso. Interamente in-

stallata in esterno, è utilizzata soprattutto per piccoli im-pianti;

● a circolazione forzata:

la circolazione è assicurata da una pompa di ricircolo delfluido che permette di svincolare completamente il posi-zionamento dei collettori, che sono sul tetto, dal sistema diaccumulo. Questo tipo di impianto consente di distanziareil serbatoio dal pannello, che può essere collocato in un lo-cale a parte e quindi aver un minor impatto estetico ed ar-chitettonico. Prevalentemente si usa per impianti di potenzamedio-grande per un utilizzo annuale. Secondo il rapporto SOLAR HEAT WORLDWIDE 2011, ipaesi che a livello mondiale hanno una maggiore diversi-ficazione nell’utilizzo dell’energia solare sono la Spagna,la Germania e l’Austria. Oltre alla semplice acqua calda inquesti paesi si sono sviluppati sistemi efficienti per il ri-scaldamento di case mono/plurifamiliari e hotel. Si sonoistallati anche grandi impianti per il teleriscaldamento(quello distribuito attraverso una rete di tubazioni) e un nu-mero crescente di sistemi per la climatizzazione e il raf-freddamento industriale.

IL FOTOVOLTAICO

Utilizzato per la prima volta oltre 40 anni sugli apparatispaziali, il fotovoltaico sta conoscendo una grande espan-sione sul mercato energetico globale. Basti considerare chedal 2008 al 2010 la potenza istallata del fotovoltaico è pas-sata da circa 16 GW a quasi 40 GW arrivando a produrrequalcosa come 50 TWh di elettricità all’anno.

Il processo di conversione fotovoltaica si basa sullaproprietà di alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati - come ad esempio il silicio -

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Fonte: EPIA MWh di impianti fotovoltaici istallati dal 2000 al 2010

2010 - Stima della capacitàdi energia prodotta ed ener-gia istallata

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di generare energia elettrica quando vengono esposti allaradiazione solare. La conversione della radiazione solare in energia elettricaavviene nella cella fotovoltaica (un sandwich costituito dadue lamine di materiale semiconduttore).L’insieme delle celle collegate elettricamente in serie for-mano un modulo fotovoltaico, che è il componente basecommercialmente disponibile. I fattori che possono influenzare la percentuale di rendi-mento di un impianto, sono ovviamene l’esposizione so-lare e l’ombreggiamento, ma anche l’umidità, il vento e latemperatura. In particolare, quest’ultima, se elevata fa diminuire il ren-dimento. Inoltre c’è da considerare che ogni pannello so-lare nei primi mesi di attività, perde subito il 20% direndimento per poi stabilizzarsi lungo l’arco della sua vitaAi fini della scelta del tipo di modulo può essere utile sa-pere anche il costo energetico per la “Natura” del pannellofotovoltaico. Infatti, un effetto “paradosso” del fotovoltaico, è quello re-lativo al dispendio di risorse impiegato per la sua fabbri-cazione che, in alcuni casi, potrebbe essere maggiore diquello prodotto dall’impianto istallato. Tale rapporto viene definito come coefficiente EROEI,acronimo inglese di Energy Returned On Energy Invested,cioè il rapporto tra energia ricavata e energia consumata,che se inferiore a 1 indica una fonte energetica in perdita.Sull’EROEI influisce anche il tipo di silicio utilizzato, ilquale determina in buona parte il grado di efficienza del-l’impianto e di conseguenza anche il suo costo. Va detto che il silicio non si acquista a buon mercato e poi-ché è molto utilizzato anche dall’industria elettronica, èconteso dai due settori, anche se il fotovoltaico attinge so-prattutto dal materiale di scarto di quest’ultima. In base al tipo di silicio possiamo distinguere diversi tipidi pannelli fotovoltaici:

● in silicio monocristallino: dal silicio fuso vengono otte-nuti dei lingotti cilindrici con forma esagonale. I lingottisono quindi sezionati in fette sottili (wafer) da 200μ/300μ(il micro, μ, corrisponde a 1 milionesimo di metro) le qualipresentano un color argento lucido. Queste, inoltre, ven-gono sagomate in forme più o meno squadrate al fine didiminuire gli spazi inutilizzati ed aumentare il numero di celle ospitate dal modulo. Il suo rendimento è del 13-17%;

● in silicio policristallino: il silicio viene versato in blocchidalla forma quadrata. I blocchi raffreddati vengono tagliatiin lingotti e quindi sezionati in wafer da 230μ/350μ. Durante la fase di solidificazione, i cristalli si dispongonoin modo casuale ed è per questo che la superficie presentai caratteristici riflessi cangianti. Il silicio policristallino hauna grana più grossa del silicio monocristallino. Il suo rendimento è del 12-14%;

● in silicio amorfo: questo tipo di silicio è caratterizzatodal modo disordinato in cui gli atomi o le molecole sonolegati tra di loro. Il materiale viene applicato a strati sottilisu superfici più grandi delle normali celle. Questo tipo dipannello ha un’efficienza bassa ma offre un rendimentomaggiore rispetto al mono e poli-cristallino in situazionedi scarsità di luce ( sera-mattina, nuvole, nebbia o zoned’ombra). Inoltre è quello che in tempi più rapidi (2-3anni) restituisce l’energia utilizzata per la sua produzione.Il suo rendimento è dell’8%.

Ultimamente sul mercato si stanno affermando dei nuovipannelli fotovoltaici in film sottile che grazie alle caratte-ristiche di economicità e flessibilità, si adattano ad unavasta gamma di applicazioni.

In questo tipo di pannello, il materiale base viene vaporiz-zato e depositato su lastre di vetro o lamine di altro mate-riale con spessore di circa 2μ (micro) ovvero oltre 100volte più sottile dello strato ottenuto con celle di silicio cri-stallino. La sua efficienza è di gran lunga inferiore a quelladel monocristallino o del policristallino, tuttavia le celle afilm sottile hanno il vantaggio di tollerare meglio gli om-breggiamenti e di essere meno influenzate dalla tempera-tura rispetto alle celle in silicio. A parte i vantaggi e le potenzialità del fotovoltaico, dalpunto di vista tecnologico ci sono due nodi ancora irrisolti.

L’insieme degli strati che compongono il pannello fotovoltaico è detto

sandwich. Il cuore del modulo fotovoltaico di tipo classico è composto

da fragili celle di silicio in forma cristallina, un semiconduttore che, se

colpito da una fonte elettromagnetica, rilascia elettricità; più precisa-

mente, i fotoni provenienti dal sole forniscono l’energia sufficiente a per-

mettere il rilascio di elettroni: è l’effetto fotovoltaico, osservato da

Becquerel già nel 1839. Sulle celle sono chiaramente visibili i conduttori

elettrici, saldati direttamente sui wafer, ossia le sottilissime fette di silicio.

Fonte: Energia Solare & Rinnovabili

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Un problema è dato dallo smaltimento dei pannelli esauritiche risultano essere altamente inquinanti. Su questo fronte, la ricerca sta cercando soluzioni alterna-tive al silicio e sta sperimentando altre sostanze di tipo or-ganico (il succo d’arancia o di mirtillo, o la pigmentazionedella melanzana), con lo scopo di riprodurre il processodella fotosintesi clorofilliana, ma i rendimenti energeticisono ancora troppo bassi per poter competere con l’effi-cienza del silicio. Un altro punto di criticità è data dall’ampiezza dello spazioe del terreno che un impianto fotovoltaico occupa e quindisottrae - almeno potenzialmente - all’agricoltura o alla ve-getazione. Gli sforzi della ricerca in questo campo sono ri-volti ad aumentare la percentuale di rendimento.

IL TERMODINAMICO

Definito anche CSP (Concentrated Solar Power), il termo-dinamico è una tecnologia che usando degli speciali spec-chi, concentra la radiazione solare su fluidi termo-vettori(olio diatermico - deriva dalla distillazione del petrolio edevapora a 350°C. - e/o sali fusi) che raggiungono tempe-rature oltre 500°. Il vapore così generato aziona il turboal-ternatore per la produzione di energia elettrica. Gli specchiquindi sostituiscono il silicio dei pannelli fotovoltaici erendono questa tecnologia altamente efficiente ed econo-mica. Infatti grazie alla possibilità di immagazzinare e con-servare il fluido riscaldato, l’energia può essere prodottaanche di notte o in presenza di nuvolosità, riuscendo cosìad ottenere il 40% del rendimento. In assenza di accumulodel liquido, il suo rendimento è piuttosto mediocre escende al 25%. L’unico punto negativo è costituito dalla grande disponi-bilità di terreno che occorre per l’istallazione degli im-pianti. Ad esempio la centrale spagnola PS10, da 11 MW,occupa una superficie di circa 60 ettari mentre la centraledi Starwood Solar 1, in Arizona con una potenza di 290MW, occupa una superficie di 760 ettari pari a 7,6 km2 (unrettangolo largo 2 km e lungo poco meno di 4). Attualmente nel mondo sono prodotti oltre 1292 MW dienergia elettrica con questo sistema. La maggior produ-zione è concentratain Spagna concirca il 60% se-guita dagliUSA con il30% ma leprevisioni dis v i l u p p osono enormi.

Studi condotti da Green Peace in collaborazione con EPIA(European Photovoltaic Industry Association), hanno cal-colato che entro il 2020 questa forma di produzione rag-giungerà i 46.000 MW con una media annuale di crescitapari al 38%, media che probabilmente è sottostimata es-sendo il settore in continua espansione. Anche per le centrali solari termodinamiche esistono di-verse tecniche di realizzazione, le principali sono quattro:

● impianti a collettori parabolico-lineari (ParabolicTrough):sono composti da un sistema di specchi cilindro-parabolici(lunghi ciascuno anche 100 metri e mobili, per seguire ilmovimento apparente del Sole) che concentrano la radia-zione solare su un ricettore lineare passante per i fuochidelle parabole. All’interno del ricettore scorre il fluido (olio minerale, salifusi) che viene surriscaldato.

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Il sistema di specchi è modulabile, fino a raggiungere po-tenze molto elevate. Si tratta di una tecnologia che è giàconsiderata commerciale nelle aree con buona insolazionee desertiche o che non prevedono altri usi. Il limite principale è infatti dovuto alla vastità del suolooccupato;

● impianti a torre e campo specchi (Solar Tower):il sistema è formato da una platea di specchi attorno ad unricettore posizionato su una torre. Gli specchi (eliostati) sono orientabili per seguire la posi-zione del Sole e ne concentrano la radiazione sul ricettore,riscaldando un fluido utilizzato per la produzione del va-pore. La redditività di tali impianti è considerata inferiore ri-spetto a quelli dei collettori parabolici a causa della tecno-logia più complessa e della minore taglia realizzabile.Questa tecnologia ha un notevole potenziale di riduzionedei costi, una buona efficienza, è ideale per l’accumulo termico;

● impianti disco-Stirling (Dish Stirling):il concentratore disco-Stirling è costituito da una parabolaspecchiata,mobile per essere sempre orientata al Sole. In questi sistemi un paraboloide di alcuni metri di diametroconcentra la radiazione sul ricevitore di un motore Stirlingdi alcuni kW, in grado di azionare un alternatore collegatodirettamente alla rete elettrica.Sono in grado di funzionare in modo completamente au-tomatico: si accendono al mattino, inseguono il Sole nelsuo modo diurno e ritornano in posizione di alba a finegiornata, restando in condizioni di attesa durante la notte.Hanno rendimenti di conversione energia solare -elettricadell’ordine del 20% medio giornaliero con punte del 25%

e oltre. I sistemi dish - Stirling sono destinati a funzionareo isolati, senza sorveglianza continua, oppure in cluster osolar farm da centinaia o migliaia di esemplari L’elevata efficienza di conversione, la facilità di installa-zione e la possibilità di riduzione dei costi con la produ-zione in grande serie, rendono questi sistemi applicabilialla generazione distribuita ed in prospettiva competitivianche con i grandi impianti solari termodinamici. Tra gli svantaggi si segnalano comunque la complessitàtecnologia e l’impossibilità di utilizzare l’accumulo ter-mico;

● impianti a collettori lineari di Fresnel (Linear FresnelReflector):sono costituiti da una serie di specchi lineari (eliostati, mo-bili per seguire il sole), posti orizzontalmente in prossimitàdel suolo, che riflettono e concentrano la radiazione solaresu un ricettore a forma di tubo, situato sopra di loro ad unaopportuna distanza (una decina di metri) e nel cui internocircola il fluido termo-vettore destinato alla produzione divapore. La tecnologia è ancora in una fase di sperimenta-zione e dimostrazione. Le prime valutazioni sembrano tut-tavia indicare una buona redditività economica, dovuta allamaggiore semplicità strutturale e alla maggiore potenza dipicco per unità di superficie impegnata rispetto agli altrisistemi termodinamici (essendo orizzontali al suolo, i col-lettori lineari di Fresnel non presentano il problema di fareombra agli specchi limitrofi, e quindi necessitano di su-perfici meno estese per unità di potenza installata). Percontro, raggiungono temperature del fluido di lavoro infe-riori a quelle delle altre tipologie, la tecnologia ha un’effi-cienza dell’impianto minore rispetto al parabolic throughed una minore adattabilità all’accumulo termico.

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Impianto CSP Parabolic Trough Albengoa - USA

Impianto CSP Solar Tower - Mojave Desert, California - USA

Impianto CSP Dish Stirling California - USA

Impianto CSP Fresnel, Ausra’s Kimberlina California - USA

ASPETTANDO IL 2061, IN ITALIA.

Quarta nel mondo per gli investimenti nelle rinnovabili (14miliardi di euro), e prima nel fotovoltaico per potenza istal-lata nel 2011 (10.000 MW), l’Italia, secondo l’EPIA, entroil 2013 sarà il primo paese in Europa a raggiungere la co-siddetta “grid parity”, cioè produrremo energia elettricaallo stesso costo dei combustibili fossili. Nel 2014 po-tremmo raggiungere addirittura la “generation value com-petitiveness”, o “competitività di generazione di valore”.In altre parole il solare offrirà tali vantaggi che un impiantofotovoltaico darà agli investitori un ritorno economico paria quello di un altra fonte non rinnovabile. Per gli impiantifamiliari invece, i tempi sono un po’ più lunghi, in quantosarà possibile raggiungere la grid parity solo nel 2015. Questo futuro dipinto a tinte rosee, non è privo di spine,stando almeno a quanto riferito al Parlamento dall’On. Eli-sabetta Zamparutti, componente della Commissione Am-biente, in un suo intervento del 27 marzo 2011. Nellasuddetta relazione, viene sottolineato come i costi econo-mici degli incentivi statali sembrano sproporzionati rispettoai reali benefici: “l’onere annuo per gli impianti prenotatial 2011 (per 8.000 MW pari allo 0,5-1% dei consumi dienergia elettrica) è di circa 3 miliardi di euro all’anno chevanno pagati per 20 anni per un totale di oltre 60 miliardidi euro”. La cifra apparentemente modesta assume la sua importanzase, ad esempio, la rapportiamo all’ammontare complessivodi 8 miliardi di euro che lo stato italiano ha stanziato nel2010 per la ricerca scientifica. L’onorevole inoltre mette in luce come la crescita dell’oc-cupazione nel settore sia da ridimensionare. L’impiego delpersonale nel solare in realtà va circoscritto alla sola istal-lazione e manutenzione degli impianti. L’Italia infatti, ad eccezione degli inverter (quei dispositiviche convertono l’energia continua dei pannelli in energiaalternata per la nostra rete elettrica), non ha sviluppato unapropria tecnologia e compra la maggior parte della com-ponentistica da altri paesi, quali ad esempio la Germania o

la Cina. Infine, rispetto al fotovoltaico, è stato recentemente lan-ciato un allarme dal Sostituto Procuratore Nazionale Anti-mafia, Maurizio De Lucia, riguardo l’interesse delle coschemafiose che, dopo l’eolico, si sta volgendo minacciosa-mente verso questo settore, producendo già notevoli danni

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sia economici che ambientali.Quindi seppur avviati su una strada giusta, sembra urgenterivedere la strategia energetica degli incentivi, in quantorischiamo di sperperare enormi capitali in tecnologie chetra poco saranno obsolete, ipotecando così anche le risorsefuture che, invece, potrebbero sostenere l’eccellente ri-cerca sientifica nazionale. Al tempo stesso occorre vigilare sugli “appetiti” criminaliche purtroppo imperversano anche nella green economy.In conclusione, investire nel solare oggi è una valida alter-nativa ma dobbiamo tenere lo sguardo volto sial al pre-sente che al futuro, in modo da garantire alle prossimegenerazioni che popoleranno il Bel Paese, un’esistenzaforse meno lussuosa, ma almeno dignitosa e certamentepiù in equilibrio con la Natura.

BIBLIOGRAFIA

Gestore Servizi Energeti: www.gse.itEmerging Energy Research: www.emerging-energy.comGreenpeace International: www.greenpeace.orgGIFI - Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane: www.gifi-fv.it/ European Photovoltaic Industry Association: (EPIA) www.epia.orgEuropean Solar Thermal Industry Federation (ESTIF )http://blog.greenpointpartners.com/green-energy/solar-energy-green-energy/whats-happening-in-the-global-solar-thermal-markets/www.enel.itwww.enelgreenpower.it www.anest-italia.it www.envent.it http://www.greenstyle.it/http://www.certificazioni-energetiche.ithttp://www.radio24.ilsole24ore.com/blog/calandra/?tag=fotovoltaico Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Gestionale:www.energystrategy.itwww.viadalvento.orgNational Renewable Energy Laboratory (NREL)-U.S. Department ofEnergy: http://www.nrel.gov/European Space Agency: www.esa.int

ESA/NASA - SOHO/LASCO/EIT - Espulsione di massa coronale verso la Terra

Bologna, 14 luglio 2011 - L’Unione Europea“scommette” un milione e 200.000 euro suipannelli fotovoltaici del futuro progettati dauna giovane studiosa dell’Università di Bologna.

Ad incassare il sostanzioso finanziamento legato al pro-gramma Erc starting grant, è Paola Ceroni, del gruppo difotochimica di Vincenzo Balzani. Si tratta di un riconoscimento ambito, sispiega al “Ciamician”, il dipartimento dichimica in via Selmi, di quelli che ti fannoguardare con ammirazione e un pizzico diinvidia dai colleghi in giro per l’Europa.L’idea che ha convinto gli esaminatoridi Brussel è quella di combinare due innovativimateriali hi-tech, i nanocristalli di silicio e i dendrimeri,nella realizzazione di celle fotovoltaiche di nuovagenerazione. L’obiettivo è arrivare a pannelli più ef-ficienti, privi di metalli potenzialmente tossici e menocostosi di quelli attuali. I pannelli usati oggi sui tetti sono già di silicio, ma afogli relativamente grandi, dello spessore di un quintodi millimetro. I nanocristalli di silicio, al contrario, sono minuscoleparticelle strutturate dello stesso materiale, delle di-mensioni di pochi milionesimi di millimetro (nano-metri). Il loro vantaggio principale è che conduconol’elettricità molto meglio del silicio in fogli. Ma dovrebbero anche far risparmiare molto materialee soldi. I dendrimeri, dal canto loro, sono grosse mo-lecole a forma di albero. Negli ultimi anni, spiegauna nota dell’Ateneo, Ceroni e colleghi hanno imparatoa costruirli in modo da catturare l’energia solare etrasformarla quasi totalmente (80%) in energia elettrica.Il progetto dei ricercatori (PhotoSi) prevede di fissaread ogni nanocristallo più dendrimeri in modo chel’energia solare intercettata possa essere convogliatae trasformata in energia elettrica nei cristalli di silicio.La speranza dei ricercatori è inoltre che l’interazionetra i due materiali possa esaltarne le rispettive proprietà,

cosi’ da realizzare un materiale fotovoltaico conun’efficienza maggiore di quella attualmente dispo-nibile, che si aggira solitamente attorno al 15%. Laprima sfida che si troveranno di fronte i ricercatoribolognesi sarà produrre i nanocristalli con un approccio

bottom-up, cioè partendo dal basso, as-semblando strutture molecolari, inveceche top-down, cioè partendo da unagrossa quantità di materiale e ricavan-done porzioni via via più piccole. Latecnica bottom-up, infatti, sarebbe moltopiù semplice ed economica e consenti-

rebbe di ottenere cristalli in grado di assorbire tuttala luce solare. Finora però col silicio non c’è mairiuscito nessuno. O quasi, perchè i primi risultati deichimici del ‘Ciamician’ sembrano promettenti. Poibisognerà fissare i dendrimeri ai cristalli, ma questosembra non preoccupare troppo i ricercatori, e verificareche effettivamente funzionino bene insieme. Occorrerà quindi capire come interagiranno tra loro idiversi nanocristalli di silicio, se l’elettricità sarà ingrado di passare dall’uno all’altro senza problemi e,infine, realizzare un vero prototipo di cella fotovoltaica. Il lavoro si protrarrà per cinque anni, attraverso moltiesperimenti. “Anni fa, dopo un esperimento andatomale- ricorda Ceroni- trovai un foglio sulla mia scri-vania. C’era scritto ‘Se hai ottenuto quello che volevi,hai fatto una misura. Se hai ottenuto quello che nonvolevi, hai fatto una scoperta’. L’aveva lasciato unmio supervisore. Non è sempre cosi’ purtroppo. Maquella volta ebbe ragione”.

Fonti: Il Resto del Carlino - http://www.ilrestodelcarlino.it/bo-logna/cronaca/2011/07/14/543819Fotografia - Sole immagine ultravioletti -NASA/Goddard/SDO AJA Team

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I pannelli fotovoltaici

del futuro parlano bolognese

L'Unione Europea finanzia con 1 milione e 200mila euro il progetto di Paola Ceroni.

Dott.ssa Paola Ceroni

Il rispetto per l´ambiente si impara da bambini.Questo lo spirito con cui nasce Eco Cube, un si-stema modulare di arredo in cartone rivolto allascuola dell´infanzia. Secondo i progettisti il

contatto diretto sin dai primi anni con un materialeecologico, come il cartone, favorisce la sensibilitàambientale, svolgendo una funzione educativa. Il car-tone, inoltre, ha caratteristiche meccaniche di resistenzae leggerezza che ne fanno un materiale adatto allarealizzazione di mobili. Eco Cube ne è la dimostrazioneconcreta, essendo completamente realizzato in cartonetagliato e lavorato con un sistema tecnologicamenteevoluto: il plotter multifunzione Zund G3, di cui unesemplare è operativo presso il Politecnico di Milanonell´ambito di un progetto di ricerca incentrato sull´usodel cartone nel mondo del design. Eco Cube svolgela funzione di armadietto e il bambino può costruirloe personalizzarlo assieme ai genitori e ai maestriquando fa il proprio ingresso a scuola. Il sistema aincastro è assolutamente sicuro in quanto il plotterZund utilizzato per la sua realizzazione è in grado ditagliare i vari componenti in cartone con la massimaprecisione. Il montaggio è semplice e intuitivo. Ilprogetto prevede, infatti, l´assemblaggio di tre moduli:"c" che funge da base, "cassetto" nel quale riporre glioggetti personali e "tetto", adagiato in alto, chefunziona da piccolo nascondiglio, richiamando altempo stesso il concetto di casa e famiglia. L´armadiettoEco Cube è regolabile in altezza mediante unaprolunga anch´essa in cartone, pensata per potere

essere adattata alle dimensioni desiderate grazie adelle linee pre - tagliate con il sistema Zund. I bambinipossono usare Eco Cube per riporre giubbino ezainetto, oggetti di uso quotidiano e, nei momenti diincontro con gli altri bambini, approfittare dell´occa-sione per socializzare. Un armadietto che, dunque, sicarica di tanti significati e ricordi e che alla fine delpercorso scolastico i piccoli alunni possono portare acasa come vera e propria "scatola dei ricordi".

Fonte: www.pinkommunication.it

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...lo si impara a scuola. Ecco un’innovativa proposta di arredo modulare in cartone

di Eco Cube.

Rispetto per l´ambiente...

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Poesia

Solo per oggiLa Sapienza non guarda in faccia a nessuno, si posa sui piccoli come sui grandi. Nel-

l’ultimo caso, l’unica fortuna è che può diventare pubblica e illuminare chi é pronto a

riconoscerla ovunque e in chiunque la possieda a cura di Elisabetta Gatti

Papa Giovanni Paolo II - Karol Józef Wojtyła (1920-2005).

La sua parabola esistenziale é stata sotto gli occhi del Mondo per quasi

un trentennio, dal 1978 al 2005.

A 58 anni sale sulla soglia di Pietro. Forte ed energico trasmette tutta

la sua umanità a chiunque lo accosti o lo guardi solamente.

Grazie al suo carisma riesce a radunare folle oeaniche di credenti e

istituendo la Giornata Mondiale della Gioventù, catalizzerà anche l’at-

tenzione e la simpatia dei giovani.

Compie 146 visite pastorali in Italia, 104 viaggi apostolici nel mondo

e visita 127 paesi percorrendo 1.163.865 chilometri in aereo.

Durante il suo pontificato scrive 14 encicliche,15 esortazioni apostoli-

che , 11 costituzioni apostoliche, 45 lettere apostoliche e anche 5 libri.

Proclama 1338 beati e 482 santi.

Un uomo che si é speso molto per la Chiesa Cattolica e per l’Umanità,

senza risparmio, senza paura, senza sconti.

Ricordiamo il suo anatema contro la mafia: «...non può uomo, nessuna

umana agglomerazione, mafia, togliere il diritto divino alla vita...».

Ricordiamo le sue innumerevoli richieste di perdono per i peccati e gli

errori della Chiesa come ad esempio la persecuzione di Galileo Galilei,

le crociate, l’esecuzione di Jan Hus (teologo boemo ritenuto eretico),

le ingiustizie contro le donne nella Chiesa, la violenza usata dai catto-

lici contro le culture tradizionali e le popolazioni non crisitiane o

i riformisti protestanti.

Un uomo che aveva anche alcune contraddizioni, o meglio, alcune

chiusure come quelle verso l’omosessualità, il ruolo femminile - nono-

stante le parole, oppure la visione dell’aborto solo come “colpa fem-

minile”,la sua oppositività verso la “Teologia della liberazione”.

Tuttavia Giovanni Paolo II rimane un esempio ancora alto da seguire.

Le sue posizioni contro la guerra, la pena capitale, la cancellazione

del debito dei paesi poveri sono ancora attuali e ancora da realizzare.

Mappa dei Viaggi di Giovanni Paolo II Fonte: Wikipedia - in grigio i paesi non visitati

22CN n. 5 2011 22CN n. 5 2011

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi

della mia vita tutti in una volta.

Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà,

non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di

migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.

Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non

solo nell'altro mondo, ma anche in questo.

Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si

adattino ai miei desideri.

Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando

Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il

silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.

Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò.

E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.

Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che

l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.

Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di

ciò che è bello e di credere nell'Amore.

Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta

la vita.

Poesia

cultura e natura

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Sicurezza alimentare SPECIALE AMBIENTE

Le intossicazioni alimentari, più comunemente note

come “avvelenamento da cibo”, sono causate da

germi che trasmigrano, ad esempio, dalla carne

cruda alle mani o al piano di lavoro della cucina o agli

attrezzi usati per il taglio e possono successivamente

essere diffusi ad altri alimenti.

I sintomi dell’intossicazione alimentare variano a se-

conda del batterio e possono comparire da una a 36

ore dall’ingestione dell’alimento contaminato.

I più comuni vanno da lievi disturbi allo stomaco, vo-

mito, diarrea fino ad un aggravamento.

IGIENE

● Lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver

cucinato.

● Lavare e sciacquare frutta e verdura con acqua

corrente potabile, eventualmente anche con una

presa di bicarbonato.

● Evitare contaminazioni tra diverse varietà.

● Quando si lavorano gli alimenti cambiare o pulire

gli attrezzi da cucina ad ogni variazione di alimento.

● Sbucciare e cuocere frutta e verdura ogni qualvolta

sia possibile, ma anche la carne macinata, ad esempio,

va sempre ben cotta.

● Effettuare una corretta pulizia di tutte le superfici

che entrano in contatto con alimenti utilizzando un

prodotti igienizzanti almeno a giorni alterni. Se si

lavano i piatti a mano, cambiare le spugnette del la-

vaggio almeno una volta al mese, poiché possono

diventare un “brodo di coltura” per i germi.

CONSERVAZIONE CASALINGA DEI CIBI

● Mantenere bassa e controllare la temperatura del

frigorifero periodicamente.

● Effettuare una pulizia almeno una volta al mese

per evitare la diffusione di germi. Tenere separate le

vivande.

● Non aprire spesso il frigorifero così si evitano

troppe escursioni termiche.

● Controllare sempre le condizioni generali dei

prodotti nonché le date di scadenza.

MUFFE.

Contengono micotossine (molto pericolose per la sa-

lute), sono visibili ad occhio nudo e i cibi che le pre-

sentano vanno eliminati.

DEGRADAZIONE DEGLI ALIMENTI.

I nostri sensi ci possono aiutare: i processi di degra-

dazione alterano l’odore e il sapore di un alimento.

Una passata di pomodoro inacidita viene avvertita in

modo efficace sulla punta della lingua.

● Latte e latticini. Il latte fresco tenuto in frigo a +4°C

scade a 7 giorni dal confezionamento. Una volta

aperta la confezione va consumato entro 3-4 giorni.

Se la conservazione lungo la filiera è stata scorretta,

il latte si può alterare prima dei 7 giorni e lo si avverte

perché il sapore diventa acidulo.

● Formaggi molli. La durata fissata dai produttori

oscilla da 3 a 4 settimane per la ricotta e 6-7 giorni

per lo stracchino. Se il prodotto assume un sapore

acidulo prima del termine significa che la confezione

è stata conservata in frigoriferi a temperature troppo

elevate e dunque il tempo di scadenza dell’alimento

si anticipa.

● Pesce fresco. Se il pescato viene mantenuto ad

una corretta temperatura di refrigerazione, senza in-

terrompere la catena del freddo, e nelle giuste condi-

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cultura e natura

24CN n. 5 2011

zioni igieniche, dopo 3 giorni “non puzza” affatto,

come recita un vecchio proverbio, né causa intossi-

cazioni. Perde però di sapore e di valore nutritivo.

CIBI CONFEZIONATI (SCATOLAME).

Si mantengono 1-2 anni.

Se la conservazione è stata fatta correttamente e

l’igiene è stata rispettata, il consumo di alimenti sca-

duti da due tre mesi non comporta alcun rischio sani-

tario.

CIBI FRESCHI

Latte, latticini, paste fresche, salumi, carni, pesci e

crostacei sono alimenti facilmente deperibili. Nei punti

vendita devono essere conservati a temperature ido-

nee (max 8/10°). Nel caso di prodotti sfusi verificare

che i banchi di vendita siano dotati di un’adeguata

protezione da agenti esterni (sporco, polvere, insetti).

Per le paste fresche è obbligatoria la presenza di un

cartello che indichi la data di scadenza.

VEGETALI.

● Prediligere prodotti freschi, possibilmente biologici,

che dovranno presentarsi integri, privi di macchie

scure o ammaccature.

● Privilegiare l’acquisto di frutta e verdura di stagione

che hanno sapore e caratteristiche nutrizionali migliori

rispetto a prodotti sottoposti a lunghi trasporti o

periodi di conservazione (con un risparmio di gasolio

per il trasporto e di carburante per il riscaldamento

delle serre).

● E’ buona abitudine non fare grandi scorte ma con-

sumare velocemente i vegetali, poiché con il trascorrere

del tempo perdono i loro principi nutritivi.

PRODOTTI REFRIGERATI, CONGELATI E SURGELATI.

● Acquistarli per ultimi e riporli nelle apposite borsetermiche. ● Al banco dei surgelati la temperatura non deve su-perare il -18° C. Scegliere i prodotti conservati sotto la linea di carico. ● Se le confezioni mostrano all’interno cristalli dighiaccio, vuol dire che il prodotto ha subito un tem-poraneo scongelamento con un conseguente peg-gioramento delle caratteristiche nutrizionali.

SPECIALE AMBIENTE

Pavimenti di tessuto.

cultura e natura

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La collezione è realizzata utilizzando unaminor quantità di filato rispetto al passato,riducendo in modo significativo il suo im-patto ambientale senza com-

prometterne le prestazioni.Dal 2000, InterfaceFLOR utilizza lavalutazione del ciclo di vita (LCA) permisurare l'impatto ambientale dei suoiprodotti con l’obiettivo di ridurlo finoad eliminarlo completamente. La lavorazione del filato vergine, riccodi petrolio, è responsabile per circa il50% dell’impatto ambientale totale diuna quadrotta tessile.L'azienda ha quindi lavoratostrenuamente con Aquafil, suo fornitore di filati eleader mondiale del settore, per utilizzare quantitàsempre crescenti di materiali riciclati in tutta lagamma dei suoi prodotti e per diminuire l'utilizzo difilato in generale.Attualmente il 40% del totale delle materie prime

utilizzate da InterfaceFLOR a livello globale sono oriciclate o provenienti da fonti rinnovabili, rispetto alsolo 0,5% del 1996.

Test effettuati da enti terzi hanno compro-vato che il filato riciclato di Biosfera I ècostituito per il 30% da materie prime ri-ciclate post-consumer provenienti da fontidifferenti, quali: reti da pesca commer-ciale recuperate alla fine del proprio ciclodi vita e filati e sottofondi provenienti daiprodotti di InterfaceFLOR. L’azienda recupera le quadrotte tessili e ri-processa il filato e il sottofondo attraversoReEntry 2.0, un innovativo e pionieristicosistema di riciclo che fa di InterfaceFLORl'unico produttore di pavimenti tessili in

grado di raggiungere oggi il riciclolike-for-like. Il resto del filato utilizzato in Biosfera I è costituito da ma-terie prime pre-consumer riciclate, provenienti da fonti siainterne che esterne all’azienda.Qualità ambientale senza precedentiLa collezione Biosfera I comprende prodotti basati sullatecnica del tufting, riconcepiti per includere la minor quan-tità di filato possibile, pur mantenendo prestazioni elevate.InterfaceFLOR, grazie alla gamma Micro, realizzata conla propria tecnologia d’avanguardia Microtufting, ha otte-nuto il minor peso del filato per quadrotta tessile di sempre;questa variante offre la resistenza di un pavimento duro conl'acustica e la sensazione di morbida moquette. Il sistema Cool Carpet è di serie, il che significa che leemissioni di CO2 del prodotto, durante il suo intero ciclodi vita, sono compensate, attraverso un programma certi-ficato.Le quadrotte includono di serie anche un innovativo si-stema di installazione senza colla che contribuisce a man-tenere una buona qualità dell'aria interna.

Fonte: www.admirabilia.it

Biosfera I è la prima collezione di pavimentazioni tessili prodotta con filato riciclato al

100%, ottenuto da una combinazione di materie prime di origine pre e post consu-

mer.

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cultura e natura

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La fase di inserimento del bambino nell’asilo nidoè un momento molto delicato che prevede l’adat-tamento del bambino in un contesto diversodall’ambiente familiare.

Tutti i bambini, con modalità diverse, vivono il momentodi passaggio fra la situazione domestica (conosciuta e ras-sicurante) e quella nuova del nido con una fase di crisi.Tale passaggio dovrebbe avvenire nel modomeno traumatico possibile: questo dipendesia dalla capacità dell’educatore di accoglierele richieste evolutive del bambino, sia dal vis-suto dei genitori nel momento del distacco dalbambino. Il distacco vissuto in maniera cosciente econsapevole da parte dei geni-tori genera nei confronti delbambino sentimenti positivi, pro-muove chiarezza e rassicurazioni oppure, al contrario,può generare sentimenti negativi di ansia o angoscia.E’ importante che i genitori facciano sentire la loro pre-senza affettiva ed educativa nei momenti in cui sono fisi-camente presenti con il bambino, affinché possano fornireil carburante necessario per l’espressione delle sue poten-zialità attraverso informazioni che stimolino il bambino adidentificare se stesso e l’ambiente che lo circonda in ma-niera oggettiva.

ALCUNI FATTORI POSSONO FAVORIRE UN SERENO

ADATTAMENTO DEL BAMBINO:

● educatrici come figure di riferimento costanti per il bam-

bino: è importante che il personale educativo sia costante,in modo da porsi come figura fissa di riferimento per ilbambino (in parallelo ai genitori, figure di riferimento nelcontesto familiare);

● collaborazione e fiducia tra genitori ed educatori: èmolto importante che si crei un clima di fiducia e di rispettoreciproci, perché il bambino percepisce positivamente lesue figure di riferimento, sia i genitori sia le educatrici.

Se viene a mancare questa sicurezza, nel bambino si creaconfusione e paura, e la permanenza al nido diventa fontedi sofferenza;

● senso di colpa che vivono alcuni genitori (in particolare

le mamme) nel lasciare il bambino all’asilo nido, invecedi

occuparsi personalmente di lui tutto il

giorno:

questo senso di colpa però, sepercepito dal bambino alimenta e

conferma la paura di abbandono delbambino stesso;

● presenza costante dei genitori dopo l’asilo

nido: perché il bambino non viva un sentimentodi abbandono, è importante che i genitori tra-scorrano con lui il tempo in cui non è al nido.

La costante presenza dei genitori dà al bambinola sicurezza del distacco: un distacco che è solo

temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prenderee staranno con lui il più possibile, perché gli vogliono bene. Questo dovrebbe comportare il fatto di lasciarlo il menopossibile solo con i nonni o con una babysitter dopo il nido,anche se si tratta di figure note ed affettivamente acco-glienti per il bambino. Inoltre si dovrebbe cercare di stareinsieme il più possibile anche durante il week-end.

L’ACCOGLIENZA DEL BAMBINO AL NIDO E L’INTERVENTO

EDUCATIVO.

Nella fase di inserimento del bambino al nido è opportunoche il bambino sia accompagnato per qualche giorno dallamadre (o dal padre, o da una figura altrettanto familiare),affinché bimbo, madre ed educatore possano gettare le basiper rapporti che abbiano continuità e stabilità. Il primo approccio è stabilire le basi di un dialogo tra edu-catore → bambino ed educatore → famiglia che dia conti-nuità all’azione educativa. Tale dialogo dovrebbe svolgersi all’insegna del rispettodella dignità di tutti gli interlocutori e dei loro ruoli, favo-

L’inserimento del bambino

nell’asilo nido

l’importante ruolo dei genitori e dell’educatore.

di Enza Palombo

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cultura e natura

rendo la piena espressione delle conoscenze individuali fi-nalizzate ad un armonico inserimento del bambino nelnuovo ambiente. Durante il primo incontro compito degli educatori è quellodi fornire informazioni ai genitori sul modello organizza-tivo adottato nel nido e su modalità di gestione al fine didare chiarezza e superare le loro eventuali preoccupazioni.Fra i genitori e il nido vi sono poi contattiquotidiani brevi all’arrivo del bambino ealla sera al ritiro. Va sottolineato che il primo rapporto di fi-ducia deve sorgere tra madre e operatori,cioè tra coloro che si occupano prevalente-mente del bambino. La prima fase di adat-tamento, quindi, interessa gli adulti. Al personale va un ruolo di rassicurazioneofferto sia al bambino che alla madre laquale è spesso coinvolta nella propria ten-sione emotiva di separarsi dal figlio e di ar-rivare puntuale sul luogo di lavoro. Per rispondere in modo adeguato alle differenti aspettativedelle famiglie è importante che vi sia dialogo tra educatorie famiglia su tutto ciò che riguarda il bambino, vale a diresu tutto ciò che riguarda il suo benessere e il suo sviluppopsicofisico. Sia al mattino che alla sera, il nido deve offrirea bambini e genitori un momento di tranquillità e di calma:al piccolo giova rilassarsi prima di tornare a casa e spessoil genitore trova utile fermarsi a parlare con un operatoredisponibile e preparato. In questa fase l’educatore dovrebbe lavorare molto sullacomunicazione con i genitori, informandoli sul vissuto esulle esperienze del bambino durante la giornata tenendopresenti le caratteristiche di personalità dei genitori e le di-namiche relazionali all’interno della famiglia ed eventualiproblematiche esistenti prima dell’ingresso al nido. Gli interventi educativi proposti al bambino nell’asilo nidonon devono porsi come alternativa o, peggio, in contrap-posizione con l’attività svolta dalla famiglia, piuttosto de-vono partire dalle esperienze di base che il bambino havissuto con i suoi familiari. Gli educatori devono attuare progetti di intervento suibambini atti a facilitare nelle loro strutture cerebrali (emo-zionali e cognitive), l’acquisizione di informazioni utiliall’espressione comportamentale ed alla relazionalità congli altri e con l’ambiente. Tali informazioni non devono creare dissociazione tra ilvissuto soggettivo del bambino e la realtà oggettiva. Inter-venire sul bambino non vuol dire sostituirsi ad esso ma at-tendere la sua iniziativa per sostenerla, orientarla efinalizzarla al rapporto con la realtà ed alla conoscenzastessa. La capacità di entrare in sintonia con il bambino è un pro-cesso che richiede la capacità da parte dell’educatore diidentificare obiettivamente ed oggettivamente la propriarealtà e quella del bambino, riconoscere le proprie emo-zioni, mettersi in discussione, confrontarsi, essere dispo-nibili a cambiare e a crescere nel rapporto e nelle relazioni

che si instaurano con il bambino e con la famiglia.Il bambino deve avere la sensazione di essere compreso edi essere contenuto in modo tale da sviluppare nel tempola capacità di comprendere a sua volta. La continuità educativa tra asilo nido e famiglia prevedeun confronto assiduo sulle esigenze del bambino, sulle mo-dalità per soddisfarle e sui progressi ottenuti sul piano af-

fettivo, cognitivo, sociale, sia al nido sia acasa. Gli operatori del nido dovranno stabilirenumerose forme di incontro con i familiaridei bambini: assemblee dei genitori, incon-tri periodici, la collaborazione volontariadei familiari dei bambini ad alcune attivitàeducative. Per dare importanza e valore all’interventoeducativo è indispensabile che tra famigliae operatori vi sia la condivisione di alcuniaspetti: collaborazione, comprensione, dia-

logo, stima, disponibilità e sincerità. Il nido inoltre dovrebbe rappresentare il momento di inte-grazione tra educazione familiare ed educazione sociale,aiutando i genitori a capire meglio i bisogni non solo delproprio figlio, ma anche degli altri bambini e degli altri ge-nitori. Le aspettative dei genitori nei confronti del nido variano aseconda del contesto in cui si trova: allevare un bambinoin una grande città comporta un maggior numero di pro-blemi che non allevarlo in un centro rurale; inoltre le aspet-tative della famiglia circa l’educazione dei bambinivariano a seconda del livello di coscienza ed evoluzionedei genitori che include il livello di educazione e istru-zione, la conoscenza reale del servizio, conoscenza di sé edelle proprie dinamiche affettive e relazionali, conoscenzadelle principali linee educative per un fisiologico sviluppodel bambino, conoscenza e consapevolezza dei valori fon-damentali quali dignità, libertà, giustizia e amore. Spesso il nido viene considerato un’istituzione che sollevala famiglia dai compiti dell’assistenza e dell’educazionepiù che un momento di socializzazione necessario al bam-bino per il suo sviluppo. Più i bimbi sono aperti a relazioni diverse e più si inseri-scono in contesti differenti, meno avvertono in maniera ne-

cultura e natura

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gativa il distacco dai genitori. Sarebbe bene facilitare l’inserimento all’asilo del bambinoportandolo a conoscere le maestre e a fargli provare l’am-biente per alcune ore in compagnia dei genitori. È sbagliatoinfatti “scaricarlo” al nido o alla scuola materna senza unapreparazione emotiva: si sentirà come un pacco abbando-nato e userà tutti i mezzi possibili – pianto, urli, rifiuto delcibo, rifiuto del gioco – per tornare alla situazione prece-dente. È bene, infine, complimentarsi con lui per i piccolio grandi passi che compie in termini di autonomia e indi-pendenza. Conferme ed apprezzamenti in questo sensovanno a sottolineare che è giusto che costruisca il propriospazio di movimento, ma non è necessario premiarlo con iregali: imparerebbe che nella vita si fanno le cose solo perricevere premi e sarebbe totalmente diseducativo. Occorreascoltare i suoi eventuali lamenti o pianti per la separa-zione, perché ascoltare significa prendersi carico del suodisagio. Se il distacco è complesso e sofferto, occorre ridimensio-nare i problemi attraverso un’equilibrata comunicazione erasserenare il bambino progettando insieme il momento piùutile per l’inserimento al nido.

BIBLIOGRAFIA

Marcuccini A.M. et al., (2005), “L’educatore nell’asilo

nido”, Maggioli Editore“I diritti dell’Infanzia” in C.I.S.- Il Cervello e l’Integra-

zione delle Scienze, n° 37 (2001), 1° semestre. Ed. A.D.E.-

C.E.U., Roma.

Pieter Bruegel - Particolare di Giochi di Bambini 1560

cultura e natura

CN n. 5 2011

In Italia otto bambini su dieci nascono già 'contaminati',anche se non vi sono apparenti disturbi. Ciò avvienein quanto gli “inteferenti endocrini”,ovvero le sostanze nocive responsabili

dell'inquinamento ambientale, sono in gradodi oltrepassare la barriera della placenta.Inoltre, nel 100% dei casi, da una madrecontaminata nasce un bambino contami-nato.Questa la preoccupante realtà delineata dauno studio del progetto Previeni, il primostudio interdisciplinare sul rapporto tra gli“interferenti endocrini emergenti” (cosiddettiin quanto non ancora studiati in maniera sistematica), lasalute e l’ambiente. Promossa e finanziata dal Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, laricerca è stata condotta dal WWF insieme all’Istituto Su-periore di Sanità, il Dipartimento Salute della Donna eMedicina del Territorio-Università Sapienza di Roma/Ospe-dale Sant’Andrea e l’Università di Siena.L'analisi rivela in particolare come l’inquinamento ambientalepossa avere ripercussioni negative sulla fertilità umana eanimale e come, invece, in situazioni più naturali come leOasi WWF la presenza dei contaminanti sembra avere unimpatto ridotto.Lo studio ha coinvolto un campione di 250 coppie affetteda infertilità: 10 coppie mamme-bambino e diverse specieanimali che abitano due Oasi WWF in Abruzzo (Sorgentidel Pescara a Popoli e Diga di Alanno). Dalla ricerca èemerso come negli individui maggiormente esposti ad in-terferenti endocrini aumenti il rischio di infertilità epatologie correlate. Si tratta di un dato che conferma altreindicazioni della letteratura scientifica internazionale, cheevidenziano come alti livelli di interferenti endocrini au-mentino i disturbi della fertilità, della gravidanza e dellosviluppo infantile. Ma dove si trovano queste sostanze pericolose? Malgradole limitazioni di legge, interferenti endocrini sono tuttoracontenuti in oggetti di uso comune come vestiti, tappeti,pentole antiaderenti e vernici (“composti perfluorurati-PFC”, idrorepellenti e anti-macchia), giocattoli, contenitori

e dispositivi medici (“ftalati”, rendono il PVC più flessibile),tessuti, auto, computers e televisori (“ritardanti di fiamma”,

riducono l’infiammabilità), pesticidi, oli eprodotti industriali (“policlorobifenili-PCB”,in alcuni paesi proibiti già dagli anni 70-80, ma persistenti nell’ambiente).Tracce di interferenti endocrini si riscontranopoi anche negli alimenti dove arrivano percontatto diretto (ad esempio con i contenitoridi plastica) sia per l'inquinamento degliambienti in cui sono allevati gli animali ecoltivate le piante.Molti interferenti endocrini (come i PFC, i

ritardanti di fiamma, i PCB) sono contaminanti 'persistenti'poichè, anche quando dispersi nell’ambiente, non si de-gradano ma si accumulano negli organismi viventi (in par-ticolare negli animali), continuando a penetrare nell’orga-nismo attraverso la cute, le mucose, l’apparato respiratorioe l’alimentazione. Pertanto sostanze vietate da decenni,come il DDT, continuano ad essere presenti nell’aria, nellaterra e nell’acqua e vengono tuttora riscontrate in bambinie animali nati oggi. Altre sostanze come gli ftalati, invece,sono meno persistenti ma il loro vasto utilizzo in moltimateriali fa sì che se ne trovino tracce anche nell’ambientee nelle reti alimentari.Come ha spiegato Donatella Caserta, ordinario di ginecologiae ostetricia dell’Università Sapienza di Roma, “la conta-minazione dell’ambiente è un nemico nascosto, che oltre aminacciare gli ecosistemi terrestri e marini, passa attraversoil cibo e gli oggetti che usiamo ogni giorno, con conseguenzeanche gravi sulla nostra salute”. “Per ridurre i rischi –continua Caserta - dobbiamo limitare la nostra esposizionea queste sostanze, attraverso stili di vita e scelte alimentariconsapevoli. Ed è sempre più necessaria la realizzazionedi adeguati programmi di controllo, sulla base di un sanoprincipio di precauzione.”

Fonte: http://www.ilcambiamento.it/

Inquinamento ambientale: otto bambini su

dieci nascono 'contaminati'.

Gli “inteferenti endocrini”, ovvero le sostanze nocive responsabili dell'inquinamento

ambientale, sono in grado di oltrepassare la barriera della placenta.

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Nuove tecniche in chirurgia tiroidea

I maggiori scienziati a livello nazionale ed internazionale nell´ambito della chi-rurgia della tiroide hanno illustrato a Varese, la tecnica del Neuromonitoring incorso di tiroidectomia.Tra le possibili conseguenze di un intervento alla ghiandola della tiroide vi è il ri-schio dell´alterazione del timbro della voce, dovuto alla lesione del nervo laringeoricorrente che sovrintende alla funzionalità delle corde vocali: il Neuromonitoringè un sistema non invasivo che permette al chirurgo di preservare i nervi laringeidurante l´intervento. Esso facilita l´identificazione precoce del nervo laringeo etanto più precoce è l´individuazione, tanto minori sono i danni che questo puòsubire. Il principio di funzionamento del nuovo strumento è molto semplice: degli

elettrodi entrano in contatto con le corde vocali e un allarme sonoro avvisa il chirurgo ogni volta che il nervo viene sol-lecitato. Il Neuromonitoring viene usato nel 70% delle tiroidectomie nel Nord Europa, in America nel 40%. in Italia nel2010 sono stati effettuati oltre 2000 interventi con l´ausilio di questo sistema - continua Dionigi con l’aumento espo-nenziale dell´uso di questo strumento si avverte il bisogno di fare il punto della situazione sul suo utilizzo affrontandoa 360 gradi il tema del neuromonitoraggio in chirurgia tiroidea e approfondendo in particolare alcuni punti quali la tecnicastandardizzata del neuro monitoraggio, gli aspetti anestesiologici, le limitazioni all´uso e gli aspetti medico-legali.

Completato in tempi record l’impianto fotovoltaico per il mugello

E’ stato realizzato in tempi record l’impianto fotovoltaico per l’autodromo internazionale del Mugello. L’impianto, com-pletato in meno di un mese, è stato presentato il 2 luglio 2011 al circuito toscano, dovesono in corso le prove del Gran Premio di MotoGp. L’impianto è stato installato sulla co-pertura nella nuova tribuna del circuito, secondo alti standard di integrazione architetto-nica. Fornirà energia elettrica all’area tribuna ed eventuali eccedenze verranno cedutealla rete. Ha una potenza nominale di picco pari a 252 Kw e si estende su una superficiedi 2911 mq con 2016 pannelli a film sottile con cornice, della potenza ciascuno di 125kWp, forniti dalla Pramac, con inverter Power One.

Costi della politica. Finirà che i parlamentari italiani prenderanno di più

Sugli stipendi dei parlamentari si è favoleggiato molto in questi anni e, anche, re-centemente. Il motivo è semplice: si confonde lo "stipendio" netto del parlamentarecon il costo "aziendale" del parlamentare. Un operaio che riceve uno stipendio di800 euro costa all'azienda ben 2.000 euro! Allora vediamo quant'è il costo "azien-dale" dei parlamentari italiani, europei, francesi, tedeschi e inglesi;costo aziendale di un deputato (complessivo di tutte le voci):* Italiano... 20.486 euro.* Europeo... 34.750 euro (+ 70% di quello italiano).* Tedesco... 27.364 euro (+ 33% di quello italiano).* Francese...23.066 euro (+ 13% di quello italiano).* Britannico... 21.089 euro (+ 3% di quello italiano).

Se vogliamo fare il paragone con lo "stipendio" netto tra parlamentare europeo e quello italiano avremo:* Stipendio netto del parlamentare (deputato) italiano... 5.486 euro;* Stipendio netto del parlamentare europeo... 6.083 euro.Ricordiamo che i consulenti delle Regioni e degli Enti locali costano al cittadino contribuente qualcosa come 1,5 miliardidi euro l'anno e che l'aver disgiunto le elezioni amministrative dall'appuntamento referendario è costato, sempre al po-vero contribuente, 300 milioni di euro.Fonte: ADUC

Nasce il Contact Center della Protezione Civile

Nasce il nuovo centro di ascolto al servizio dei cittadini per avere risposte su questioni,problemi di protezione civile che sarà attivo sia in situazioni ordinarie che in situazioni diemergenza. www.protec-italia.it Il centro entrerà in funzione da lunedì 4 luglio e sarà attivodal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00. Due le modalità principali di accesso: un nu-mero verde 800 840 840 e un modulo online sul sito del Dipartimento www.protezioneci-vile.gov.it. In caso di necessità il Contat Center funzionerà ininterrottamente 24 ore su 24.Va sottolineato che il servizio di ascolto non sostituisce i numeri di emergenza 118, 115,112. La sede è a L'Aquila e gli operatori sono quasi tutti giovani abruzzesi. Il progetto,

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nato dallo Sportello dei Cittadini, il sistema integrato di gestione delle relazioni con i cittadini abruzzesi colpiti dal sisma,è realizzato in collaborazione con Formez PA, agenzia in house del Dipartimento della Funzione Pubblica. Il ContactCenter è un ulteriore strumento di diffusione della conoscenza della protezione civile a disposizione di tutti, cittadini,istituzioni, organizzazioni e imprese. Uno strumento, sottolinea il Dipartimento, che consente di dialogare in modo di-retto, trasparente e tracciabile. Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ha inoltre presentato la Piattaforma Na-zionale per la Riduzione del Rischio da Disastri e l´adesione italiana alle iniziative internazionali, tra le quali lo HyogoFramework for Action, il programma di azioni finalizzate alla riduzione del rischio di disastri e della vulnerabilità dei ter-ritori, a livello internazionale, nazionale, ma anche locale. Il Coordinatore Regionale per l´Europa di UNISDR - UnitedNations International Strategy for Disaster Reduction ha poi presentato la campagna Making Cities Resilient e presie-duto alla firma di adesione di cinque città resilienti italiane: Torino, Milano, Varazze e 15 comuni della Toscana, realtàche hanno raggiunto Roma, Firenze, Ancona e Venezia già aderenti al gruppo delle città resilienti. Sono state presen-tate inoltre alcune tecniche per la realizzazione di barriere antinondazione per contesti interessati da eventi alluvionali.

Un nuovo servizio per la Giustizia Europea

La giustizia nazionale non soddisfa i cittadini che spesso hanno limiti oggettivi per riusciread ottenere giustizia su specifiche questioni. Le domande che si pongono sono le seguenti:1 - Come e cosa fare quando abbiamo una controversia con un produttore o fornitore di ser-vizi al di fuori dei confini nazionali e in sede comunitaria?2 - Quanto confliggono le nostre problematiche con le normative europee?3 - Quanto le normative europee ci possono aiutare per i danni che riceviamo dalle normativenazionali?4 - Quando e come è applicabile il Diritto di famiglia in sede comunitaria?5 - Quando e come fare un Decreto ingiuntivo verso un debitore in sede comunitaria?Qualche esempio concreto:1 - un disservizio di una compagnia aerea con sede legale, per esempio, a Dublino. Con la procedura giudiziale europeaper danni non superiori a 2.000 euro, si presenta in italiano il ricorso al proprio giudice di pace, che cura tutta la proce-dura con l'Irlanda e, acquisiti i dati, entro 30 gg emette sentenza esecutiva valida in tutta l'Ue.2 - tribunali italiani non applicano o non si uniformano alla giustizia o alla norma comunitaria. Corte di Giustizia Ue diLussemburgo.3 - la legge italiana vieta ciò che è consentito in Ue, come nel recente caso dello screening embrionale per consentiread un coppia di non rischiare di avere un figlio che, come loro, abbia la fibrosi cistica. Corte Europea Diritti dell'Uomodi Strasburgo.L’Aduc ha deciso di ampliare il servizio anche con uno sportello dedicato all'uso della Giustizia Europea. Si potrannochiedere informazioni: - online: http://sosonline.aduc.it/info/scrivici - per telefono: lunedì ore 15-18 - tel 080.5491449Qui informazioni dettagliate su come usare la Giustizia Europea: http://sosonline.aduc.it/info/giustiziaeuropea.php

Sicurezza alimentare. Come può tutelarsi il consumatore?

Dopo le ultime tossinfezioni alimentari il consumatore si chiede come può tutelarsi, specialmentequando mangia in un locale pubblico (ristorante, bar, rosticceria, ecc.), sia per necessità

(pausa pranzo) che per piacere. Salmonella, Stafilococco e Listeria sono microrganismipericolosi e sempre in agguato. La prima cosa da fare per capire quanto l'igiene stia acuore al gestore è quella di fare una visita al bagno: un lavaggio alle mani fa semprebene e serve a constatare l'igiene di quello che dovrebbe essere il posto pulito per ec-cellenza. Da verificare se nel locale è affisso il certificato HACCP (Hazard Analysis onCritical Control Points), che prevede l'applicazione di corrette prassi igieniche. Spesso

nei ristoranti o nei bar-tavola calda, assistiamo ad un tripudio di antipasti: quelli di carpac-cio di carne, pesci o crostacei o a base di maionese devono essere collocati in banchi re-

frigerati a + 4 gradi. I salumi e formaggi per i panini devono stare tra +4 e + 6 gradi, verduree insalate a +10 gradi, i cibi caldi (es. lasagne e arrosti) a + 60 gradi. Un termometro consentirà

di verificare la temperatura di legge. Insomma, anche se fastidioso, ognuno di noi dovrà improvvisarsi "ispettore diigiene". Meglio così che un pericoloso e fastidioso mal di pancia.Fonte ADUC

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Pesce crudo e anisakis. Attenzione alle infestazioni!

Va di moda mangiare il pesce crudo e... prendersi l'anisakidosi è un rischio concretoperché, in particolare durante l'estate, in voga il sushi e sashimi, pesce crudo, chein Giappone provoca decine di morti l'anno e che in Europa ancora non provocagrandi danni perchè il pesce si consuma prevalentemente cotto. In Italia vanno i ri-storanti giapponesi che giapponesi non sono: si tratta di titolari cinesi che appongonol'insegna giapponese. L'anisakis è un verme di 3-4 cm, che può infestare pratica-mente tutti i pesci ma che è presente nell'aringa, nello sgombro, nel tracuro, nelmelù, nel pesce sciabola, nel merluzzo, nelle acciughe, nella sardina e nelle trigliemodo più frequente. Il vermetto provoca dolori addominali, diarrea, nausea, vomito,

perforazioni dell'intestino e dello stomaco. L'eviscerazione del pesce può scongiurare il pericolo ma se l'anisakis migraverso la parete muscolare il rischio si fa concreto.La soluzione è la cottura del pesce perchè l'anisakis non resiste a temperature superiori a 60 gradi. La legge prevedeche i pesci consumati crudi devono essere lasciati nel congelatore per 24 ore a -20 gradi. La prescrizione vale ancheper un piatto molto popolare: le alici marinate. Il succo di limone o l'aceto non bastano ad uccidere il parassita, occorreappunto la refrigerazione prolungata. Sarebbe interessante chiedere ai ristoratori se le alici, o comunque il pesce crudo,che ci servono hanno passato una giornata nel congelatore. (ADUC)

Alimenti e giocattoli. Dal 20 luglio 2011 è entrata in vigore una nuova direttiva europea

.Dal 20 luglio 2011 è entrata in vigore la Direttiva europea 2009/48 sui giocattoli abbinatiagli alimenti (uova, patatine, dolci, ecc.). I piccoli giocattoli abbinati ai prodotti alimentaripossono essere pericolosi perché, specie nei bambini più piccoli, vengono scambiatiper cibo, portati alla bocca e ingeriti. Di recente si è verificato un incidente con un gio-cattolo contenuto in un sacchetto di patatine, che è stato inghiottito, il che ha provocatoun successivo intervento medico. I giocattoli devono essere inclusi in una confezionetale da non essere inghiottiti e non devono contenere sostanze nocive o allergizzanti.Inoltre, è prevista l'indicazione della sorveglianza di un adulto quando si utilizzano gio-

cattoli collegati agli alimenti. Per informazioni http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:170:0001:0037:it:PDF

In aumento gli alunni con disabilità, presentato un nuovo modello di integrazione

A oltre trent’anni dalla scelta di attuare l’integrazione deglialunni con disabilità nella scuola di tutti, dando vita ad unvero e proprio modello riconosciuto e apprezzato sullascena internazionale, Fondazione Agnelli, Caritas italiana,Treelle hanno promosso e realizzato il rapporto “Gli alunnicon disabilità nella scuola italiana. Bilancio e proposte”. Illavoro mette in luce le criticità che rischiano di mettere incrisi, oggi, un modello irrinunciabile. Le linee ispiratrici delrapporto mirano alla formazione degli insegnati sia di so-stegno, sia curriculari e ad un utilizzo più efficace delle ri-sorse umane e finanziarie impiegate. Dario Ianes, docenteuniversitario, psicologo dell'educazione e cofondatore delCentro Studi Erickson, comparando le prospettive presen-

tate nel rapporto e quello che sta avvenendo nella scuola trentina, dopo la legge 5 del 2006, ha dimostrato che la realtàdella regione è molto vicina al modello presentato. Secondo Andrea Gavosto, direttore della Fondazione GiovanniAgnelli, Istituto di cultura e ricerca nel campo delle scienze umane e sociali, il modello scelto negli anni ‘90 va ripensatoe tarato sulle nuove, crescenti, esigenze. “Oggi sono circa un milione gli alunni con disabilità. Circa 200mila hanno undeficit definibile in termini medico-sanitari; 250mila hanno varie difficoltà di apprendimento; circa mezzo milione sonogli alunni con svantaggi socio-economici, culturali o socio-linguistici di provenienza. La spesa che lo Stato affronta peril sostegno è di 4miliardi di euro all’anno, su una spesa totale per la scuola di 43-44miliardi”. Infatti il modello attualeha tutta una serie di criticità, per esempio: la mancanza di standard ed eccessiva discrezionalità nella valutazione delbisogno, la separazione tra chi decide le certificazioni e chi decide l’assegnazione degli insegnanti di sostegno, ossial’amministrazione scolastica, l’eccessiva mobilità degli insegnati di sostegno, la mancanza di coinvolgimento degli in-segnanti curriculari. Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa Educa cell. 3496127046 e-mail: [email protected] www.educaonline.it

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ANCHE LA SPAGNA METTE AL BANDO GLI SHOPPER NON BIODEGRADABILI

Lo fa attraverso una norma di legge nazionale (l’art. 56 della legge22/2011) che prevede la progressiva sostituzione delle buste non bio-degradabili, fino alla loro definitiva eliminazione dal territorio spagnolonel 2018. Questo il calendario previsto per l’eliminazione dal commer-cio delle buste non biodegradabili in Spagna:

- il 60% degli shopper non bio attualmente in commercio verrà sostituito con busterealizzate in altri materiali prima del 2013;- il 70% verrà sostituito prima del 2015;- l’80% prima del 2016;-l’eliminazione totale delle buste non biodegradabili avverrà a partire dal 2018.Come parametro per la biodegradabilità la legge iberica sceglie espressamente la norma europea EN 13432:2000, unicostandard tecnico – come del resto da sempre sostenuto da Assobioplastiche – in grado di certificare la biodegradabilitàe/o la compostabilità di un dato materiale."La Spagna compie un altro importante passo in avanti per la tutela dell’ambiente – evidenzia il Presidente di Assobio-plastiche, Marco Versari – sulla scia dell’esperienza pilota italiana, confermando ancora una volta la sensibilità crescentein tutta Europa sui pesanti danni cagionati dall’abbandono delle buste in plastica non biodegradabile.L’auspicio è che anche le Istituzioni europee recepiscano questa lodevole tendenza e si attivino per formulare norme dianalogo tenore applicabili a tutti i Membri dell’Unione”.

Mantenere un’auto costa troppo? Meglio affittarla!

Assicurazione, bollo, tagliando annuale, pneumatici, carburante,olio: sono questi i maggiori fattori di spesa nel mantenimento diun’automobile. Che, se poco utilizzata, rischia di trasformarsi in unaspesa esorbitante e inutile, che si aggira intorno ai 6mila euro al-

l’anno. Più della metà di questa cifra comprende spese non riducibili, a cui si aggiungono costi variabili che l’Aci aiuta acalcolare, direttamente online sul sito www.aci.it. Come emerge dalla Relazione di attività 2010 presentata a Roma dal-l’Isvap, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di interesse collettivo, il costo dell’RC auto è in continuoaumento, soprattutto per i neopatentati. Nel corso del 2010 si è verificato un aumento del 4,5% e di un +6% nel primosemestre del 2011. Le compagnie assicurative hanno infatti scaricato sui prezzi delle polizze RC auto gli oneri di gestione,aumentati in tempo di crisi.Per quanto riguarda il carburante, invece, gli ultimi dati indicano una media nazionale di 1,601 euro al litro per la benzinae di 1,473 euro per il diesel. Il metano è a 0,903 euro. Se non si dispone di un’auto di proprietà, la soluzione migliore ènoleggiarla. Con www.autonoleggio-online.it è semplicissimo: il portale offre un’ampia scelta di vetture, per tutte le taschee per tutte le destinazioni. Mini, economica, compatta, intermedia, full-size, lusso, combi, in pochi secondi è facile trovarel’opzione che meglio soddisfa le esigenze individuali. Ogni auto, anche quella più economica, è dotata di tutto ciò che ènecessario a rendere il viaggio un’esperienza confortevole sotto tutti i punti di vista. Sito internet: www.adam.it http://www.autonoleggio-online.it

Berna, Consiglio Federale: i medici si formeranno anche alla medicina complementare

In futuro i medici devono formarsi anche alla medicina complementare e la formazione di base deveessere meglio integrata nel corso di studi. Il Consiglio federale ha posto oggi in consultazione, fino al28 ottobre, la revisione della legge sulle professioni mediche. In essa dovrebbe inoltre figurare l'attualegiurisprudenza in materia di riconoscimento reciproco dei diplomi tra la Svizzera e l'UE. L’integrazionedella medicina complementare nella for-mazione del dottore è legata all’accetta-zione dell’iniziativa “Sì alla medicina

complementare” e all’introduzione di cinque medicine“dolci” nel catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assi-curazione malattia obbligatorio. Di conseguenza gli obiet-tivi di formazione delle professioni mediche devonoessere adattati alla legge. Gli studenti che hanno ottenuto un diploma universitariodovranno meglio conoscere i compiti e le funzioni dellamedicina di primo soccorso, quella di base; il progetto inconslutazione prevede di farne un obiettivo pedagogico.Un ulteriore obiettivo della revisione consiste nell’integrarein modo soddisfacente la gestione delle informazioni tra il

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personale medico nella formazione e nel perfezionamento. Le tecnologie dell’informatica e della comunicazione diven-tano sempre più importanti nell’attività quotidiana professionale del personale medico.fonte: www.ayurvedicpoint.it

Tigre della Tasmania, era troppo piccola per attaccare una pecora

Nel 1936 fu ucciso l’ultimo esemplare della Tigre della Tasmania, dellaspecie dei carnovri marsupiali. Il tilacino o lupo marsupiale della Tasmania era un predatore che unavolta popolava anche l'Australia e la Nuova Guinea. La perdita dell’habitat e di prede, oltre a una taglia pagata ai cacciatoriper uccidere quelli che si ritenevano responsabile dell’uccisione di pe-core, ne hanno causato la scomparsa. Ma un nuovo studo della Società Zologica di Londra ha scoperto che latigre aveva mascelle troppo deboli e le sue prede non potevano esserepiù grandi di un opossum.L’autrice della ricerca, Marie Attard, della University of New South WalesComputazionale di Ricerca del Gruppo Biomeccanica a questo propositodichiara: "Questa [le mandibole deboli NdR] é una caratteristica insolitaper un predatore di grandi dimensioni come questo, considerando i suoi30 kg di massa corporea e la dieta carnivora. Per quanto riguarda la suasupposta capacità di prendere prede grandi come le pecore, i nostri ri-sultati suggeriscono che la sua reputazione era nella migliore delleipotesi sovrastimata."Fonte: Wiley-Blackwell

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SAVE VENICE # 2

Venezia Lido - Isola di San Servolo, 1 Settembre - 2

Ottobre 2011,

Può il vino essere una forma d’arte? Sicuramente si perl’artista cinese He Gong che alla prossima EsposizioneInternazionale di Sculture ed Installazioni OPEN 14 aVenezia Lido e all’Isola di San Servolo e in contemporaneaallestita anche alla 68° Mostra d’Arte Cinematografica,presenterà al pubblico la sua interpretazione di vino &arte: Save Venice # 2, l’opera realizzata con 2.600bottiglie di vino vuote vestite solo con l’elegante etichettadorata dei vini del Gran Teatro la Fenice, vini prodotti ecommercializzati dalla Cantina Viticoltori Ponte, unadelle realtà più rappresentative del Veneto e portabandieradel Prosecco Doc.. L’artista cinese He Gong, classe 1955 nato a Chongqing,uno dei più rappresentativi artisti di arte modernafigurativa mondiali, predilige abbinare l’arte al vino.Un’artista Di-vino, come lui stesso si definisce, He Gongvive tra Chengdu e gli Stati Uniti e con le sue opere con-tribuisce al nuovo corso dell'arte cinese realizzando in-stallazioni dal marcato carattere ironico.L’opera, realizzata espressamente per OPEN 14, faricorso a un materiale legato al mare da un forte nessoletterario e simbolico: la bottiglia vuota.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA E

ARTE SACRARoma, 26 - 30 ottobre 2011 e 5- 6 novembre 2011

Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra,giunto quest'anno alla X edizione, si svolgerà dal26 al 30 ottobre e dal 5 al 6 novembre 2011 nelleBasiliche Papali di San Pietro in Vaticano, San Gio-vanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolofuori le Mura e nella Basilica di Sant’Ignazio diLoyola in Campo Marzio. In questi luoghi solenni,ricchi di tesori d’arte e di cultura, si potranno ascoltarele più belle pagine della letteratura classica musicalecon grandi artisti quali i Wiener Philharmoniker. Ac-canto ai Wiener Philharmoniker anche l’Orchestra eil Coro del Teatro dell’Opera di Roma, l'OrchestrePhilharmonique de Monte-Carlo, l'Oratorio Societydi New York, il Chorvereinigung St. Augustin diVienna e il Coro di bambini Tölzer Knabenchor.info: http://www.festivalmusicaeartesacra.net/it/

FESTIVAL DELLA LETTERA-

TURA DI VIAGGIO

- VIAGGIO IN ITALIA, VIAGGI

DEGLI ITALIANI -

Roma, Villa Celimontana, 29

Settembre - 2 Ottobre 2011

Quattro giorni dedicati al raccontodel mondo attraverso diverse for-

me di narrazione del viaggio, di luoghi e culture: dallaletteratura propriamente detta al giornalismo, dal cinemaalla fotografia, dalla musica al teatro, incrociando geografiae storia.

TEMA: in occasionedelle celebrazioniper i 150 anni del-l’Unità d’Italia, iltema di quest’annoè “Viaggio in Italia,Viaggi degli Italiani”.Partendo dalla ca-tegoria classica del-l’itinerario di forma-zione del GrandTour e dal viaggiodei grandi esplora-tori italiani si arriva agli scrittori stranieri che vivono inItalia, agli inviati speciali, alle grandi riviste che raccontanoil mondo, agli scrittori italiani di nuova generazione, aiviaggi televisivi, ai viaggi musicali, ai viaggi fatti per cooperare..

INDUSTRIAL ECOLOGY: I PRINCIPI, LE APPLI-

CAZIONI AL SUPPORTO DELLA GREEN ECO-

NOMYRimini Fiera 9-12 novembre 2011

Le tematiche dell’edizione 2011 ricalcano quelle tradizionali percomparti ambientali di interesse,suddivise per sezioni (Air, Oroblu,Reclaim Expò…) e per quelle tec-nologie innovative che ormai a

livello regionale e nazionale, che fanno capo ai varisettori produttivi, raccolte, in simbiosi, nei poli tecnologiciin connessione con Università, Enti di Ricerca pubblici eprivati. Uno spazio ampio di possibilità di intervento perconvegni ed eventi tematici o di carattere interdisciplinaretrasversale.

EVENTI

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AFFARI PRIVATI

Morciano Fiere (RN), 1 2

ottobre 2011, 4 dicembre

2011, 29 gennaio 2012 e 1

aprile 2012

Il mercatino di Affari Privati rea-lizza almeno tre aspirazioni per gli im-

provvisati venditori: la necessità di liberare i semprepiù angusti spazi abitativi, il desiderio di non sprecaree al contempo ottenere un piccolo guadagno daquelle cose che non ci servono più. A tante persone,giustamente, dispiace buttare via oggetti ancorautili: abbigliamento, giochi dei figli ormai cresciuti,accessori per la casa ... e qualsiasi altro oggetto,inutile per noi ma ancora utile a qualcun altro. AffariPrivati, anche se solo per un giorno, grazie all’incontrofra domanda ed offerta realizza un circolo virtuoso:grande risparmio per chi compra e un piccolo gua-dagno per chi vende, il tutto all’insegna del riuso,una delle parole chiave di questi anni. Unici tredivieti: No alla vendita di animali, No alla vendita diprodotti alimentari, No ai commercianti professionisti. A disposizione dei ‘commercianti per gioco’ piazzoledi mt. 3x3 interamente al coperto, allestite con 1tavolo ed una sedia al costo di € 50,00 tuttocompreso. Info: Blu Nautilus tel. 0541.53294 ore9/13 e 14/18 [email protected] www.blunautilus.it

GIORNATA DELLA BUONA

ALIMENTAZIONE

Bari, Catania, Firenze, Genova,

Milano, Modena Napoli, Padova, Perugia,

Roma, Torino, Udine 2 Ottobre 2011

Un’alimentazione variata ed equilibrata – rispettosadell’uomo e dell’ambiente – e uno stile di vitaattivo rappresentano una strategia vincente per ilbenessere, il buon umore e il piacere della buonatavola. Sono questi gli argomenti della giornataorganizzata da ANDID, in collaborazione con Bal-larini, in 12 città italiane che interverrà nellepiazze con tensostrutture in cui i dietisti dialo-gheranno con la popolazione proponendo valu-tazioni personalizzate dei parametri nutrizionali.

Info: 800.97.66.80w w w . a n d i d . i twww.ballarini.it

SOTTO COPERTA

LOWER DECK

.ROMA, Museo Civico di Zoologia

22 settembre – 23 ottobre 2011

Cosa fanno insieme un leone, un orso polare e unbufalo della savana africana? Lo racconta il viaggio fotografico di Christian Saupper neicaveau dei principali musei europei di storia naturaleche hanno ospitato il percorso di Christian Saupper.

SENSORIABILIS

Ancona-Loreto, 1,14, 21,

22, 28 ottobre 2011

UN MESE DI INCONTRI E PROGETTI SULLA CULTURADELL’ACCESSIBILITA’

Durante il mese di ottobre si svolgerà ad Ancona e aLoreto (AN) la quinta edizione di SensoriABILIS, progettodi accoglienza e turismo accessibile ideato da Confin-dustria Ancona.L’iniziativa, che si estenderà nei quattro week-end delmese con eventi, incontri e dibattiti, è realizzata con lacollaborazione di Regione Marche, Provincia di Ancona,Upi Marche, Camera di Commercio di Ancona, Comunidi Loreto e Ancona e Delegazione Pontificia per ilSantuario della Santa Casa di Loreto.Ampliatosi nei suoi obiettivi e coinvolgendo non solo ilsettore del turismo, ma anche della medicina, dello sporte della scuola, il progetto è un momento di riflessione a360 gradi sulla cultura dell’accessibilità e sull’accoglienzadelle persone che presentano varie tipologie di disabilità.L’iniziativa punta a sensibilizzare gli operatori del settore,gli enti e le imprese, facendo dell’accessibilità un’oppor-tunità al contempo sociale ed economica.Info: 071/205115 E-mail: [email protected]

EVENTI

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Cappadocia, Turchia.@ Lidia Faraldi

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