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Aston Martin V12 Vantage Roadster

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TESTO ALESSANDRO RIGATTOFOTOGRAFIE LENNEN DESCAMPS

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SEX MACHINE

L’Engadina, nella stagione invernale, è una distesa candida dineve che si estende da Maloja al confine austriaco di Martina,concedendo ulteriori accessi solo dal Julierpass, che la collegaalla capitale cantonale, Coira, e dal Berninapass, che la mettein comunicazione con la Valtellina. In questo luogo così esclu-sivo i guidatori più prevenuti non si avventurerebbero conuna Aston Martin, sia pure equipaggiata con gomme termi-che: la trazione solo posteriore, i poderosi motori aspirati dallacoppia sovrabbondante, l’altezza da terra limitata sono carat-teristiche comuni a tutta la gamma di Newport Pagnell chescoraggerebbero i meno arditi. Noi invece abbiamo scelto que-sta regione, sovrappopolata di turisti russi, per mettere allaprova la più potente convertibile firmata da Marek Reichman,

La più entusiasmante delle decapottabili diNewport Pagnell: 12 cilindri, 517 CV, 575Nm, trazione posteriore e un cambiomanuale a 6 marce per riscoprirsi piloti.L’abbiamo provata nel contesto climatico alei meno favorevole: ci ha estasiato!

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il capo del design della Casa inglese, la V12 VantageRoadster. Rigorosamente dotata di cambio meccanico a 6marce, la roadster britannica ingloba in sé tutto quanto ci siadi più affascinante nella produzione Aston Martin: dal propul-sore a 12 cilindri alla carrozzeria compatta con capote in tela,dai 517 CV di potenza massima alla possibilità di giocare concambio e frizione, oltre che con sterzo e acceleratore, per sta-bilizzare o destabilizzare l’assetto, che poggia su ruote da 19pollici con motivo a 5 razze doppie verniciate in nero lucidocon rifinitura diamantata. Un’auto che ha già fatto innamora-re di sé alcuni personaggi-chiave di un plurititolato team diFormula 1 che ha ben altri fornitori automobilistici. Pochiminuti dopo aver avviato il motore tramite la chiave elettroni-ca da spingere nell’apposito alloggiamento al centro della con-solle anche noi siamo innamorati dell’unica convertibileAston Martin dotata di cambio meccanico. Nonostante le diffi-coltà del percorso innevato la gioia che proviamo al volantedella V12 Vantage Roadster è quasi indescrivibile: procedia-mo a capote abbassata, nonostante la temperatura esternaampiamente e ovviamente inferiore allo zero, gustando ogni

nota che sprigiona il plurifrazionato propulsore inglese. Unacolonna sonora da brivido, che prende forma mentre l’ago delcontagiri sale verso i regimi più alti. Se non fosse per la zelan-te Polizei grigionese si potrebbe attraversare – magari notte-tempo, senza il disturbo del traffico turistico – l’intera regio-ne in meno di un’ora. Difficile comunque “tirare” tutti i giri, legomme invernali italiane non riescono a mordere la neve oltreun certo limite, se si disinserisce l’ESP, la mano afferra la levadel cambio alla ricerca del rapporto superiore, di pattinamen-ti meno evidenti, mentre ogni rotatoria è un’occasione perfet-ta per esibirsi in controsterzi, quasi fossimo tra i piloti ufficia-li da schierare alla prossima 24 Ore di Le Mans, o delNuerburgring. Lo sterzo è preciso, quasi granitico a bassavelocità (lo rende più morbido lo scarso grip sulle ruote...), ifreni poderosi nonostante il largo battistrada degli pneumati-ci, il cambio duro al punto giusto - se scegli un gioiello così da517 CV non sei una mammola – ma preciso e accoppiato auna frizione che ha pietà delle umane articolazioni inferiori.Ci fermiamo provocatoriamente nel parcheggio di un super-mercato low-cost a Samedan, a vedere che effetto fa sulla

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gente questa esclusiva roadster, indubbiamente l’AstonMartin più sexy degli ultimi anni: un paio di ricchi teenagermoscoviti vorrebbe saltare a bordo cavandosela con un rotolodi banconote da 1000 franchi, due maestre di sci appenascese dalle piste del Corviglia rimpiangono la mancanza di unboyfriend sufficientemente danaroso. Osserviamo la RoadsterV12 da tutte le angolature: splendida, anche se l’abbinamen-to cromatico nero metallizzato-nero rispettivamente per car-rozzeria e capote è fin troppo discreto per un’auto che nonmerita di mimetizzarsi tra le altre. L’abbondante grigliaturadel cofano motore, già apprezzata sulla coupé, non viene suf-ficientemente evidenziata con questo accostamento di colori,che tra l’altro fa confondere anche i raffinati elementi esterni incarbonio, quali lo splitter anteriore, il diffusore posteriore, ibordi delle prese d’aria, i gusci dei retrovisori esterni, i contornidei fari e i fregi laterali. A Samedan entriamo nel proving ground appositamente alle-stito dalla Aston Martin per le prove dinamiche riservate oggialla stampa e dall’indomani ai clienti, attuali e potenziali. Qui,su un mare di neve e ghiaccio liberato da ogni pericolo, è pos-

sibile portare al limite la V12 Vantage Roadster, perfettamen-te avvolti nei sedili anatomici rivestiti in pelle pieno fiore (inopzione c’è il misto pelle-Alcantara). Giusto il tempo di accor-gersi delle raffinatezze della decapottabile inglese, dotata disedili elettrici con memorie, maniglie delle porte rivestite in

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fibra di carbonio, inserti in Piano Black su plancia e consolle,connettività Bluetooth, navigatore satellitare e avvisatore acu-stico di prossimità gestito tramite i sensori di parcheggio, edè già tempo di confronti con le altre “eye-catching” AstonMartin. Per lottare contro il cronometro su un percorso dove ilcontrosterzo è la regola la V12 Vantage Roadster non è l’autoda scegliere, se si vuol prevalere: ma la sua bellezza, la capa-cità di far riscoprire il piacere di una guida diretta, maschia,la manualità che richiede in ogni operazione sono fattori discelta non meno importanti, soprattutto per quei clienti chedesiderano ritrovarsi con il sorriso stampato sul volto ogni-qualvolta salgono a bordo della loro GT preferita, avendo pos-sibilmente un percorso entusiasmante sul quale cimentarsi.Che si tratti dell’Engadina o di una autobahn tedesca dovespingersi ai 305 km/h di velocità massima che la scheda tec-nica della V12 Vantage Roadster promette. A quel punto, ilfastidio della flintstoniana leva del freno a mano, alla sinistradel posto guida e dalla corsa indistinta, diventerà un partico-lare insignificante nell’esaltante esplosione di emozioni posi-tive che la convertibile inglese sa regalarci.

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MOTORE: anteriore, 12cilindri a V di 60°, 48 valvole,5935 ccPOTENZA: 517 CV a 6500giri/minuto COPPIA: 570 Nm a 5750giri/minuto TRAZIONE: posterioreCAMBIO: meccanico a 6

marcePNEUMATICI: ant. 255/35ZR19, post. 295/39 ZR19CERCHI: ant. 9Jx19”, post.11Jx19”FRENI: anteriori e posterioria disco ventilati, ESP SOSPENSIONI: a ruoteindipendenti, avantreno e

retrotreno a bracci elastici,triangoli trasversali doppi,molle elicoidali barrastabilizzatrice anteriore eposterioreDIMENSIONI: lungh. 4382 mm,largh. 2022 mm, alt. 1240 mmPESO: 1760 kgBAGAGLIAIO: 145 litri

SERBATOIO: 80 litriVELOCITÀ: 305 km/h ACCELERAZIONE:0-100 km/h 4,5 secondiCONSUMO: combinato 14,4l/100 km EMISSIONI CO2: 388 g/kmAMBIENTE: Euro 5PREZZO: 197.626 euro

SCHEDA TECNICA||||ASTON MARTIN V12 VANTAGE ROADSTER