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Salame del Sassolungo Via Comici - Casara Relazione da una ripetizione del Luglio 2011. Primi salitori: Emilio Comici & Severino Casara, 28-29 Agosto 1940 Difficoltà: VI, TD. Lunghezza: 450 metri. Tempi: 2,30 h per l’avvicinamento, 5-6 h per la via e 2,30 h per la discesa Materiale: 12 rinvii, nut e friend. Eventualmente martello e qualche chiodo. Commento: Via molto bella in ambiente solitario e affascinante. Da affrontare unicamente in giornate calde (la parete non vede mai il sole!) e stabili, in quanto ridiscendere lo zoccolo in caso di pioggia potrebbe essere problematico. Avvicinamento: Da S.Cristina in val Gardena portarsi in auto al parcheggio delle seggiovie di Monte Pana. Risalire faticosamente (non c’è un sentiero in questo tratto) la larga pista da sci che porta in direzione dell’evidente salame fino al suo termine. Continuare in direzione del salame per vaghe tracce su una crestina fino ad incrociare il sentiero del giro del sasso lungo. Seguire una traccia alta (cartello “pericolo caduta sassi”) che taglia tutto il ghiaione fino alla base dell’evidente canale (spesso innevato) che scende dalla base del salame. risalire i primi 50 m su neve e appena possibile saltare sullo zoccolo a dx e risalirlo seguendo il percorso più facile (qualche mìometto) fino all’attacco della via in prossimità di un piccolo canale (spesso innevato) che sale verso sx. Descrizione: 1° tiro: si attacca lo sperone a sx del canale e lo si risale lungamente (roccia mediocre) fino a quando ci si trova all’altezza di un grande masso incastrato. Traversare su placca fino alla sosta su due chiodi sopra il masso [70 m, IV]. Eventualmente è possibile seguire il canale e raggiungere la sosta passando nel buco tra il masso ed il canale (se non otturato di neve!)

Salame del Sassolungo - Via Comici

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Page 1: Salame del Sassolungo - Via Comici

Salame del Sassolungo Via Comici - Casara

Relazione da una ripetizione del Luglio 2011.

Primi salitori:

Emilio Comici & Severino Casara, 28-29 Agosto 1940

Difficoltà: VI, TD.

Lunghezza: 450 metri.

Tempi: 2,30 h per l’avvicinamento,

5-6 h per la via e 2,30 h per la discesa

Materiale: 12 rinvii, nut e friend. Eventualmente martello e qualche chiodo.

Commento: Via molto bella in ambiente solitario e affascinante. Da affrontare unicamente in giornate calde (la parete non vede mai il sole!) e stabili, in quanto ridiscendere lo zoccolo in caso di pioggia potrebbe essere problematico. Avvicinamento: Da S.Cristina in val Gardena portarsi in auto al parcheggio delle seggiovie di Monte Pana. Risalire faticosamente (non c’è un sentiero in questo tratto) la larga pista da sci che porta in direzione dell’evidente salame fino al suo termine. Continuare in direzione del salame per vaghe tracce su una crestina fino ad incrociare il sentiero del giro del sasso lungo. Seguire una traccia alta (cartello “pericolo caduta sassi”) che taglia tutto il ghiaione fino alla base dell’evidente canale (spesso innevato) che scende dalla base del salame. risalire i primi 50 m su neve e appena possibile saltare sullo zoccolo a dx e risalirlo seguendo il percorso più facile (qualche mìometto) fino all’attacco della via in prossimità di un piccolo canale (spesso innevato) che sale verso sx. Descrizione: Ø 1° tiro: si attacca lo sperone a sx del canale e lo si risale lungamente (roccia mediocre) fino a quando ci si trova all’altezza di un grande masso incastrato. Traversare su placca fino alla sosta su due chiodi sopra il masso [70 m, IV]. Eventualmente è possibile seguire il canale e raggiungere la sosta passando nel buco tra il masso ed il canale (se non otturato di neve!)

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Ø 2° tiro: Traversare in orizzontale verso dx su placca a buchi. dopo i primi 3 metri verticali (chiodo) si raggiunge un sistema di cenge che in leggerissimo obliquo (2 ch.) portano alla sosta su chiodi) su un terrazzino [25/30 m, V]. Ø 3° tiro: Traversare ancora 1 metro a dx fino ad una seconda sosta e poi in verticale verso un’evidente fessura inizialmente strapiombante (2 chiodi) che si risale fino alla sosta su chiodi [30/35 m, VIinf]. Ø 4° tiro: salire le sovrastanti placche leggermente appoggiate inizialmente un poco a dx successivamente tenendosi sulla sx fino alla sosta su clessidra [30 m, IVsup]. Ø 5° tiro: continuare a salire le placche sulla sx della sosta seguendo nella parte alta una fessura fino alla sosta su 2 chiodi e una clessidra [40/45 m, IVsup]. Ø 6° tiro: in verticale sopra la sosta, poi leggermente a dx (chiodi) su roccia gialla fin sotto una fascia leggermente strapiombante. superarla verso sx seguendo i numerosissimi chiodi fino in sosta [30 m, VI]. Ø 7° tiro: proseguire seguendo la fessura (chiodi) fino a quando vi è la possibilità di uscire facilmente sulla sx (sosta con chiodo 3/4 metri sulla sx). Risalire la verticale placca sovrastante mantenendosi più o meno sulla dx a seconda di dove appaia più semplice fino alla sosta sulla dx [35 m, Vsup]. L’ultimo tratto (circa 15 metri dalla sosta intermedia alla sosta vera) è inproteggibile e obbliga a un run-out impegnativo (i pochi riferimenti che offre la roccia impediscono di capire esattamente quale sia il punto migliore dove passare). Dal momento che la relazione da noi usata in questo tratto differisce parecchio da quanto fatto da noi (sembra esserci quasi un tiro in più!), potrebbe essere che la soluzione corretta sia traversare ancora più a sx dal chiodo per poi rientrare a dx più in alto (soluzione non verificata!). Ø 8° tiro: seguire verso dx (chiodo), poi verticalmente (2 chiodi) fino alla sosta su 1 chiodo e 1 clessidra posta su un gran terrazzo in un enorme anfiteatro (occhio alle scariche – a noi ne è passata una molto vicina in questa sosta!) [20 m, IVsup]. Ø 9° tiro: senza percorso obbligato risalire la conca sulla dx seguendo un sistema di fessure che conduce ad un evidente intaglio e a una crestina. la si segue per qualche metro fino alla sosta su chiodi [60 m, IV]. Ø 10° tiro: proseguire dritto puntando un’evidente fessurone che porta su una cresta che seguita (occhio – blocchi mobili) porta rapidamente in vetta [80 m, III] Discesa: dalla vetta abbassarsi in leggero obliquo verso Sud-Est (versante opposto a quello di salita), scendere qualche roccetta fino ad una calata su due chiodi. con due doppie (40 m + 25 m) molto oblique verso dx (faccia a valle) si raggiunge l’intaglio tra il salame e il resto del sasso lungo. salire una decina di metri e scendere i ghiaioni sottostanti seguendo gli ometti. attenzione, a un certo punto bisogna saltare in un ghiaione nascosto più a sx (faccia a valle): individuare bene gli ometti! Facilmente si raggiunge il rifugio Vicenza e poi lungamente seguendo il sentiero verso Monte Pana si ritorna alla macchina.

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Il Salame e l’avvicinamento sullo zoccolo.

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Sulla placca del secondo tiro. Sullo sfondo il canale con il masso incastrato della prima sosta.

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Sul terzo tiro

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Traffico su quinto e sesto tiro.