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Rivista Arti Marziali Cintura Nera 298 Ottobre 2 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 298 Ottobre - 2 parte Anno XXIV

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on più di 75 milioni di abitanti, la Turchia èstata un crocevia storico tra la cultura e laciviltà Orientale e Occidentale. Con una grandediaspora di emigranti in tutto il mondo(dobbiamo evidenziare in Europa l’importante

comunità Turca in Germania con più di 2 milioni e mezzo dipersone), l’edizione della nostra rivista in questa lingua avràprobabilmente una ripercussione transnazionale moltorilevante.

Internet come mezzo di diffusione, permette oggi ciò cheera impossibile solo qualche anno fa, una diffusione senzafrontiere dei contenuti ogni mese gratuiti della nostra rivistache già supera i 360.000 lettori. Con 8 idiomi, tra cui inalmeno 6 le pubblichiamo già da molti anni due volte almese, le nostre riviste portano il messaggio dei Maestrimarziali (di ora e di sempre) a tutto il mondo attraverso le reti.

Non farò neppure in questa magnifica occasione unpanegirico della nostra rivista, né enfatizzerò come proprio illavoro che suppone la sua pubblicazione in così tante lingue,perché uno che ha già compiuto sufficienti anni, sa che sonomolteplici i fattori che intervengono in tali successi e nonsempre attribuibili alle virtù delle persone.

Dobbiamo ammettere però, perché i fatti sono testardi, larealtà che a livello di comunicazione implica questa novità: ilmondo delle arti marziali sta cambiando, perché oggi più chemai, gli studenti possiedono la capacità di entrare in contattocon informazioni che nei secoli scorsi sarebbero stateimpensabili.

Sul nostro sito web www.budointernational.com si trovanoalloggiati in cinque o sei lingue, più di 600 video dei migliorimaestri del mondo e, con un solo click, si possono scaricarea prezzi molto economici. Il nostro canale youtube,videobudo, con più di 23.000 iscritti e con 13.983.936visualizzazioni, fornisce materiale video gratuito alla

comunità marziale. Nel nostro sito sipossono acquisire attrezzature, libri, ecc...un sogno per un giovane Alfredo Tucci,quando nell’anno 1968 iniziava ad allenarsialle arti marziali, senza nessun appoggioinformativo, oltre ad uno o due libri.

Non possiamo tuttavia ignorare l’altra facciache porta questa facilità. L’informazione dasola non implica l’apprendistato, perchè quelloche le arti marziali apportano alla formazione diuna persona, non sono solo conoscenzetecniche di autodifesa, ma la costruzione delcarattere degli individui. Per questo la presenza ela tutela di un buon Maestro sono assolutamenteimprescindibili.

Tuttavia, voler riassumere l’enorme patrimoniodel marziale solo a conoscenze di ordinetecnico, è tanto idiota quanto ignorare che itempi sono cambiati. I Maestri di oggi devonoaggiornare la loro posizione, perchè le vecchieformule non li faranno raggiungere i risultati diprima. Alcuni stili, come risultato di tutto ciò,giacciono inermi come quadri in un museo, legatiad abitudini e formule anacronistiche, quando lacosa certa è che al loro principio furono innovatori,adattabili e creativi.

All’altro estremo, coloro che non vedono al di là delquantitativo, si danno al “tutto vale”, ignorando forse lacosa migliore e più distintiva di queste pratiche tantoantiche quanto gli uomini, cioè, l’uomo stesso, ilproprio carattere, l’onore e la formazione interna divalori eterni.

Quale sarà comunque la loro posizione, tutti hanno unposto nella nostra rivista.

“Un viaggio di mille miglia inizia con un primo passo”.Lao Tse

“Per poter proseguire devo iniziare tutto di nuovo”. León Gieco

C

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Con lo stesso rispetto e ammirazione,ogni mese pubblicheremo per voi i loroinsegnamenti, opinioni e messaggi, affinchésiate voi a scegliere la loro strada, e affinché,sia quel che sia, imparino a rispettare eapprezzare quella dei loro fratelli marziali intutto il pianeta.

Benvenuta nella famiglia BUDO Turchia!

Alfredo Tucci es Director Gerente de BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

Alfredo Tucci Direttore Gerente di BUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

Traduzione: Chiara Bertelli

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Nessuno è mai stato così influente nella diffusionemondiale delle Arti Marziali come Bruce Lee. Oserei dire perfino che lo sviluppo delle Arti Marziali in

Asia può essere diviso in due importanti periodi: prima edopo l'era di Bruce Lee. Prima del 1971, anno in cui Lee diventò famoso con il

cinema, fuori dei loro paesi di origine nel resto del mondole Arti Marziali venivano praticate da sparuti gruppi dientusiasti seguaci. Dopo il successo dei film di Lee, milionidi persone, impressionate ed ispirate dal Piccolo Drago,iniziarono a praticare un’arte marziale e questo periodo inOccidente si conosce come “l’era delle Arti marziali”. Neitre anni successivi agli inizi della carriera cinematografica

Reportaje

Kostas ArgyriadisArchivio Budo

Testo: Foto:

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Dopo 45 anni dalla sua morte, abbiamotrovato l'assassino di Bruce Leee!

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agli inizi del 1971, con la produzione di “Big Boss”, giratonella foresta tailandese in condizioni durissime, fino al 1973con “I tre dell’operazione drago”, Bruce aveva lavorato conun costante ed intenso sovraccarico, arrivando finoall’estremo delle proprie forze fisiche e psicologiche. Durantequel breve periodo perse 8 chili e cominciava a mostrare dei

segni di esaurimento. Il 10 Maggio del 1973 si trovava negli studi Golden Harves, ad Hong

Kong, per doppiare i dialoghi finali di “I tre dell’operazione Drago”. Quel giorno nello studio faceva molto caldo, c’era molta umidità e a

peggiorare le cose l'aria condizionata era spenta per non creare problemial doppiaggio. Ad un certo punto Bruce cominciò a non sentirsi bene eduscì dallo studio. Dato che non ritornava andarono a cercarlo. Lo trovaronoa terra vomitando sconvolto dalle convulsioni. Fu portato immediatamenteall'ospedale, dove le sue contrazioni muscolari iniziarono a peggiorare. Idottori gl i somministrarono la medicina Mannitol per ridurrel'infiammazione del cervello che gli era stata diagnosticata. Dopo un'ora e mezza Bruce riprese conoscenza, mosse gli occhi a

destra e a sinistra e pronunciò alcune parole incomprensibili. Questo episodio spaventò Bruce e dopo due settimane, assieme alla

moglie Linda, se ne andò negli Stati Uniti, nel centro medico di UCLA, per

di Bruce, “tutti facevano Kung Fu”; la serie televisivapresentata da David Carradine era un cult e molti locali sitrasformarono in dojo. Dopo 45 anni dalla morte del Piccolo Drago, la questione

che ha catturato l'attenzione della comunità internazionaledelle Arti Marziali è: che cosa causò la repentina edinaspettata morte di Bruce Lee nel 1973, un uomo dallestraordinarie condizioni fisiche che aveva solo 32 anni? Fino ad oggi sappiamo che la causa è stata un edema

cerebrale, dovuto ad una concentrazione di liquidi nella zonaintracranica, ma non si è mai saputo cosa l’abbia causata. In questo articolo cercheremo di svelare il mistero e

trovare una risposta ai perché della morte di Bruce Lee.

Reportage

D

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cominciare un trattamento di 4giorni con approfondite analisi alcervello e al corpo. Un neurologo, il dott. David

Reisbrod, giunge allaconclusione che Bruce stavasoffrendo di convulsionigeneralizzate dovute a causesconosciute e gli prescrisseDilantin, un'altra medicina. Benché Bruce pesasse solo 62

chili, fu considerato in perfettostato e venne dimesso.Soddisfatti del risultato, Bruce eLinda ritornano ad Hong Kong,dove iniziò a lavorare al suonuovo fi lm, “L’ult imocombattimento di Chen”. Il 20 luglio del 1973 Bruce ed il

suo socio della compagnia diproduzione Concord, e i lproprietario degli studi GoldenHarvest, Raymond Chow, si

recarono a casa dell'attricecinese Betti Tin Pei, allo scopo diparlare dei cambiamenti delcopione del film. Di fronte alle lamentele di Lee

a causa del suo mal di testa,Ting Pei gli diede un calmante,Ecuagesic, e Bruce se ne andò ariposare per un po'. Chow lasciò l'appartamento

per incontrare l'ex attore GeorgeLazenbay e parlare di un ruolonel film “L’ultimo combattimentodi Chen”. Durante il pomeriggio Betty

Ting Pei tentò diverse volte disvegliare Bruce, ma questi nonrispose; a quel punto chiamò

Raymond Chow che arrivò versole 21,30. Neppure Chaw riuscì a

svegliarlo e decise pertanto dichiamare un medico, che invanotentò di rianimarlo e lo spedìd’urgenza all'ospedale. Giunto al Queen Elizabeth, i

medici lo portaronoimmediatamente all'UVI,cominciarono da subito i lmassaggio cardiaco e glieseguirono un'iniezione diadrenalina direttamente nelcuore. Non servì a nulla: BruceLee era morto. L'autopsia rivelò che la causa

della morte era un edemacerebrale, che in altri terminisignifica un eccesso di accumulodi acqua negli spazi interstizialidei tessuti encefalici.Ufficialmente la causa è stata il

risultato di una reazione avversaed anormale al calmanteEquagesic. I l 24 settembre, dopo aver

ascoltato le testimonianze intribunale, Mr. Egbert Tung diedeil verdetto finale: “morteaccidentale”. Un mese dopo esordì “I tre

dell’operazione Drago”, cheottenne un incasso pari a 200milioni di dollari con un costo di600.000, diventando il film dimaggior successo in termini dibotteghino. Inevitabilmente, le misteriose

circostanze della morte di Brucefecero innescare ogni tipo di

Reportage

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speculazione e diceria sulmotivo della sua morte. Triadi,una lotta, un colpo Dim Mak,overdose di droga,avvelenamento...

Reazione allergica fatale alla cannabis Il dott. Wu, il neurologo che il 10

maggio aveva esaminato Brucenell'ospedale durante il suo primoepisodio, aveva concluso chesoffriva di un edema cerebrale egli aveva amministrato la medicinaMannitol. Questo tipo di droga si usa

solo per i l trattamentodell'edema cerebrale. È piuttosto

un osmotico diuretico, che vieneutilizzato principalmente in casodi overdose da barbiturici enell'eliminazione dal sistema diun potenziale letale eccesso disodio, che può causareun’eccessiva concentrazione neireni. Secondo il dott. Wu questo

sodio produsse ipersensibilitàalla cannabis e, di conseguenza,produsse l'edema cerebrale e leconvulsioni. Il medico della famiglia Lee, il

dott. Donald Langford appoggiòquesta teoria e confermò chetutte le volte che lo vide, dopoquel 10 maggio, lo trovòeccessivamente teso.

Secondo il dott. Langford,Bruce era particolarmentesensibile agli alcaloidi contenutinella cannabis, e la stessa seriedi eventi che ebbero luogo il 10di maggio avrebbero poi causatola sua morte qualche mese piùtardi. La verità è che il 10 maggio

Bruce aveva una certa quantitàdi cannabis nello stomaco, e lausava regolarmente sotto formadi gomma da masticare e foglie. L'autopsia praticata dopo il 20

luglio rivelò che al momentodella morte aveva solamenteuna minima quantità di cannabisnello stomaco. Coloro checoncordano sulla sua

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ipersensibil ità al la cannabis,dichiarano che il 10 maggio Brucefu portato rapidamenteall'ospedale e temporaneamentesalvato, mentre il giorno della suamorte alcune ore preziose furonoperse prima di giungereall’ospedale, ore che permiseroalla cannabis di portare a termineil suo fatale compito.

Disidratazione estrema

C'è un'altra teoria che sostieneche la morte di Lee sia statacausata da “avvelenamento delcorpo”, dovuto ad unamancanza d’acqua. Questo si saperché, nonostante il suo duroregime di d ieta, Bruce nonbeveva molta acqua, maconsumava molto succo dipolpa di Dou Jian, qualcosa disimile al latte di soia. Per sopravvivere il corpo umano

ha bisogno di una grande quantità

di acqua. Essa è i l principaleregolatore della circolazione delsangue e svolge un ruolo crucialenella f i ltrazione di sostanzepotenzialmente dannose perl'organismo. Se non se ne assumea sufficienza, il sistema reagirà esi ammalerà. Benché il cervello siasolo una quinta parte del peso delnostro corpo, ha bisogno di un 20percento di circolazionesanguigna.

Avvelenamento

I l fatto che i l dott. WU, inoccasione dell'episodio del 10maggio, abbia somministrato aBruce del Mannitol, porta suofratello Robert Lee a credere che ildrago immortale sia statoavvelenato. Gli amici d’infanzia diLee ad Hong Kong andarono oltreed accusarono il suo socio RobertChow di aver avvelenato Lee. Unaltro possibile sospetto di

avvelenamento provenne dallamafia di Hong Kong, la cosiddetta“triade”. Durante gli anni ‘70 ad Hong

Kong era pratica comune che lestelle del cinema pagassero per laloro protezione queste triadi. Sin dai suoi primi giorni ad

Hong Kong, Bruce si appoggiaredi compiere questa pratica e perquesto molti lo consideravano un“cattivo esempio” per gli altriattori e pertanto un modello daeliminare.

Autodistruzione dovutaa due anni di abuso disteroidi. Tom Blecjker, per qualche

tempo allievo di Lee ed ex maritodi Linda Lee, nel suo l ibro:“Argomenti non decifrabili: vita emorte di Bruce Lee” sostiene cheLee, sin dagli anni sessanta,assumeva sistematicamente

Reportage

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hascisc e steroidi anabolizzanti.Aggiunge che l'uso di steroidiavrebbe contribuito aldanneggiamento fisico edemozionale di Lee, soprattuttose combinati con altri fattoriquali l'esaurimento e dei livelli ditensione prossimi alla morte. Un dottore di Chicago, James

Fitkins, presentò una nuovateoria basata su una morterepentina per epilessia. Ritenevache la morte di Lee fosse statacausata da un acuto attaccoepilettico chiamato SUDEP, chevenne riconosciuto dalla scienzamedica nel 1995. Questo implicauna convulsione che blocca ilcuore e i polmoni e può prodursiper mancanza di sonno ed altilivelli di tensione. Naturalmente il

soggetto deve essere epiletticoper essere affetto da SUDEP, masi è accertato che può succedereanche a persone sottoposte alivelli esagerati di tensione.

Spiegazioni

Il punto più debole dellaspiegazione ufficiale “una reazioneallergica all'Equagesic” sta nelfatto che il 10 maggio Bruce nonassunse questa medicina. Alcontrario, il 10 maggio e il 20luglio fu trovata nel suo stomacola cannabis. Quindi, in cosaconsiste la sua ipersensibilità aquesta sostanza che lo uccise?Dubito, in accordo con il dott.

Ronald Teare dell'Università diLondra, che il livello di cannabis

fosse diminuito a tal punto daevitare di provocare unareazione allergica.

Parliamo di avvelenamento A quell'epoca, tutti erano a

conoscenza del seriodeterioramento della relazionetra Lee e Chow. Molte personepresenti nel set di “L’ult imocombattimento di Chen”confermano che i duediscutevano continuamente. Inuna lettera scritta da Bruce aRun Run Shaw, proprietariodegli Shaw Brothers, lo studiocinematografico più importantedi Hong Kong in quel momento,si dichiarava completamente in

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disaccordo con Chow e questo sembraconfermare i pettegolezzi. Bruce informa in quel messaggio che

sarà disponibile dal mese di settembredel 1973 per un fi lm degli ShawBorthers. Aveva fatto anche una serie difotografie promozionali per loro. Fonti vicine ai due uomini raccontano

anche che, qualche giorno prima dellasua morte, Lee e Chow furonoprotagonisti di un’intensa lite, nella qualeBruce accusò Chow di rubare soldi dallasocietà della compagnia di produzioneConcord. Durante i l 1973 Bruce ricevette

regolarmente dei copioni per fare un filmdalla Warner Bros, compagnia cheprodusse “I tre dell’operazione Drago”.Si sapeva anche che Bruce stavaprogrammando un grande ritorno negliStati Uniti per vivere assieme alla suafamiglia e dove, secondo Jacky Chan,specialista di film, aveva in mente diformare una propria compagnia diproduzione.

Reportage

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È forse stato Raymon Chow, con la sua paura diperdere la gallina dalle uova d’ oro ed affrontareun'accusa per problemi finanziari, a decidere dichiudere la bocca a Lee per sempre avvelenandolo? Potrebbe essere, ma come si spiegano le relazioni dei

giudici nelle quali non si fa menzione diavvelenamento? Negli anni ‘70 Hong Kong era famosa per la sua

corruzione e coloro che appoggiano la teoriadell'avvelenamento dichiarano che, con il livello dicorruzione di quel periodo, qualunque rapporto medicoavrebbe potuto essere facilmente falsificato. Personalmente, non credo che Chow possa aver

assassinato Bruce, per la semplice ragione che nessunoavrebbe rischiato di farlo dopo l'episodio del 10 maggio.

Esaminiamo infine la teoria più recente: il SUDEP Il 10 maggio il dott. Wu confermò che Bruce aveva

avuto una serie di convulsioni che si alternavano tra la

contrazione del muscolo ed il rilassamento, abbastanzasimile ad un attacco di epilessia. Il fatto che il neurologo che lo esaminò a Los Angeles

dopo questo episodio, avesse concluso che soffriva diun disordine convulsivo, e il fatto che gli avesseprescritto Dilantin, una medicina normalmente utilizzataper l'epilessia, sembra confermare la presenza diqualche forma di epilessia non dichiarata. È ben noto il fatto che la massa del muscolo pesi più

del grasso. Il paradosso di Bruce era che quanto piùmuscolo aveva, più peso perdeva. È vero che potevaessere in perfetta forma, ma questo non significa chegodesse di buona salute. Sistematicamente negliallenamenti bruciava più calorie rispetto a quelle cheingeriva, ed il risultato era un 1% di grasso corporeo inmeno, con un peso di 62 chili alla fine della sua vita. Personalmente credo che l’”assassino” di Bruce sia

stato il SUDEP, aiutato dallo stesso Lee. Il suo estenuante regime di allenamento associato

all’inadeguata assunzione di liquidi, la sua mancanza diriposo e di sonno, i suoi costanti livelli di tensione ed ilprobabile utilizzo di steroidi, aiutarono il SUDEP a fare ilsuo decorso. Tuttavia, forse, è stato meglio così. Bruce detestava

l'idea di diventare vecchio e morendo al vertice dellafama, il drago immortale guadagnò la vita eterna neicuori di milioni di fans in tutto il mondo.

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • KYUSHO 23REF.: • KYUSHO 23

Il lavoro contenuto in questi DVD mostra la differenzatra il Kyusho e il Dim Mak, per quanto non sono basati

sugli stessi obiettivi. Si tratta di unacontinuazione dei lavori precedenti sul

tema "I 6 Mani Ji" e "La Camicia diFerro" con Budo International. I 6

Mani Ji prevalgono in un'artechiamata Pangai-Noon o Uechi

Ryu, uno dei pochissimi modelliche contengono e siconcentrano su questeposizioni specifiche di manoper raggiungere i tessuti piùprofondi del corpo. QuestiDVD mostrano l'uso dellemani, non come mazze,ma piuttosto come pugnalicon la potenza ditransizione della torsioneutilizzata nelle 6 mani Ji,

per essere correttamenteapplicate al Kyusho... e

questa è una sfaccettaturaassente nelle competenze della

maggioranza dei praticanti diKyusho. Otto KO (compresi i KO

per compressione e sanguigni).Questo insieme di due DVD si concentra

su una forma apparentemente semplicecome Kata Sanchin, attraverso otto fasi di abilità

di combattimento. Un sistema marziale completo in unKata, anche compresi i metodi di "Camicia di Ferro".

Vol.1: Introduzione, Obiettivi nelle braccia, la testa e ilcorpo.

Vol.2: Obiettivi nelle gambe, Grappling, Tuite e difesacontro coltelli.

Budo international.comORDINALA A:

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All ' interno del lo sti le marzialeModern Farang Mu Sul (fondato dalGran Maestro Michael De Alba), l'usodi armi affilate è fondamentale. Ilnostro grande maestro, un tecnicoaltamente riconosciuto nell'uso delcoltello, ha messo a punto un vastoprogramma di tecniche volte a sial 'offensiva che la difesa dei suoipraticanti. All ' interno del FarangCombat possiamo osservare, in modosimile al già citato Farang Mu Sul,tecniche di coltello che si concentranosull 'uso della daga o pugnale perspingere (Push Dagger).

Farang Combat

Farang Combat e l'uso delladaga per spingere(Push Dagger)

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l Farang Combat ha sviluppato una serie di tecniche peressere utilizzate sia per l'attacco che la difesa in modo realeed efficace. Nella sua sezione offensiva, il Farang Combat hadiversi approcci d'attacco, di cui, il cosiddetto "Hidden Knife",è uno dei più importanti e impressionanti. In questa tecnicaoffensiva, l'attacco è sorprendente e veloce, attaccando prima

i livelli inferiori e utilizzando diverse aree del nostro corpo incombinazioni, e poi eseguendo l'attacco in modo efficace.Secondo le reti di informazione storica, la Push Dagger,

letteralmente, "daga a spingere" (anche chiamato "Push Knife","Gimlet Knife" o "Fist Knife") è un pugnale di lama breve e unamaniglia a forma di "T", progettato per essere brandito nella mano inmodo che la lama sporga dalla parte anteriore del pugno, di solitotra il secondo e il terzo dito. Nel corso dei secoli, il Push Dagger haoscillato in popolarità come arma di combattimento corpo a corpopresso i civili e l'élite militare.Si r it iene che la Push Dagger abbia i l suo origine nel

subcontinente indiano, ed è associata in linea di principio con ilKatar indiano o spada lancinante del XVI secolo. In America, nelXVIII secolo, il coltello è stato adottato da uomini e donne di tutti iceti sociali, sia come arma difensiva che come un articolo di usoquotidiano. I politici li portavano negli edifici statali e federali,compreso il Campidoglio degli Stati Uniti. Come arma di facileoccultamento, la Push Dagger è stata la scelta preferita dei civili chenecessitavano di un coltello discreto che potesse essere utilizzatoper la protezione personale. Era un'arma comune nelle città neglianni 1800, e di solito era mantenuta nascosta in uno stivale,all'interno di una manica della giacca, o appesa da un bottone delgiubetto con una cinghia legata al fodero in cuoio del coltello.

Farang Combat

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Tutti i DVD prodotti da BudoInternationalvengono identificatimediante un’etichettaolograficadistintiva e realizzati in supportoDVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD,DivX o simili).Allo stesso modo, siale copertine che leserigrafierispettano i più rigidistandard di qualità. Se questo DVDnon soddisfa questi requisiti e/olacopertina non coincide con quellache vi mostriamoqui, si tratta di unacopia pirata.

REF.: • LEVIREF.: • LEVI8

Budo international.comORDINALA A:

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I CALCI NELLE ARTI MARZIALI - Parte 1

In questo spazio, dedicato in particolare allo studio dei calci nelle Arti Marziali ealtri sport di contatto, discuteremo le particolarità della sua esecuzione nei diversistili e il modo in cui gli individui dovrebbero iniziare a preparare se stessi, a secondadella loro morfologia, fisiologia, sesso, età , ecc.

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esecuzione di calci, manovre, combinazioni, catene miste(pugni e gambe) e altre specialità in materia, è proprio quelloche conferisce realmente "i l fascino, la bellezza o lospettacolo" a qualsiasi artista marziale degno di questo nome.Per fortuna, oggi contiamo su profondi e specifici studi al

riguardo di esso. Mi ricordo che in passato, e senza andaretroppo lontano, quando ho iniziato la mia pratica di Arti Marziali, nel1967, la professionalità, l'allenamento, la ricerca e il contrasto statisticoerano praticamente inesistenti. E quel che è peggio, dato che eraqualcosa di sconosciuto e, allo stesso tempo era un'attività considerata"volgare" e per le persone con poca istruzione e basso status sociale,non vi era alcuna censura, sorveglianza o controllo legale da niente eda nessuno. Quindi, in questo modo, chiunque fosse cinese, giapponese,coreano, o avesse pure lineamenti orientali, apriva una scuola o dojo,affermando di essere stato un Black Belt o un master di qualunque arte, etutto quello che doveva fare era aspettare che la gente interessata andasseattraverso il botteghino. Che è accaduto in tutti i paesi del mondo e,purtroppo, continua a accadere in alcuni luoghi persino ora, nel 2015.Anche omettendo i nomi, tutti quelli che mi conoscano e che abbiano

seguito la mia carriera sapranno immediatamente a chi potrei riferirmi. Imiei primi istruttori ci hanno costretto a svolgere esercizi e tecnicheselvaggiamente e non se ne fregavano niente se qualcuno era statoinfortunato nel tentativo, si era fratturato un'osso o era stato riuscito afarlo. Calciare, secondo loro, è stato: "Dai, più forte, più alto; più forte,più veloce e più alto!", senza una preparazione scientifica o ladimostrazione da parte di coloro che "non avevano mai sudato loroGi", e si limitavano a dirigere verbalmente i nostri allenamenti, senzamuoversi troppo per non sgualcire i loro vestiti. E pensare che ci sonoancora sciocchi che li difendono e cercano spiegazioni per ciò che nonle ha! Per me sono stati opportunisti senza alcuna vergognache hanno approfittato della nostra ignoranza e il nostro

L’

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Kenpo

“L'esecuzione di calci,manovre,

combinazioni, catene miste

(pugni e gambe) e altre specialità inmateria, è proprio

quello che conferiscerealmente

"il fascino, la bellezzao lo spettacolo"

a qualsiasi artistamarziale degno

di questo nome.”

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hobby in quelli anni, ciarlatani o manipolatori che hanno stabilito "imperi economici" ascapito di quelli di noi che abbiamo lavorato con entusiasmo e dedicato ogni nostroimpegno a qualcosa in cui abbiamo creduto.Per fortuna, a quei tempi ero giovane e sono stato sempre accompagnato personalmente

da un bel angelo custode e dai miei genetica. Oggi, entrambi sono accanto a me, grazie aDio. Ancora mi faccio male ad ogni passo, a seguito di quanto sopra. La cosa buona è che imiei genetica e la mia gioventù mi hanno aiutato a recuperare più velocemente.Comunque, come si può immaginare, ci sono stati molti che hanno abbandonatotemporaneamente o hanno rinunciato per sempre.Io sono uno di quelli che sono convinti che tutto è possibile, ma con "ordine e metodo",

con perseveranza, pazienza e conoscenza. In caso contrario, ciò che potrebbe darci grandisoddisfazioni rischia di trasformarsi in un veicolo di frustrazione e crearci un complesso persempre, credendo che le Arti Marziali, o in questo caso l'arte di calciare, non è per noi, nonsiamo abbastanza buoni per esso o non abbiamo le qualità o il diritto di farlo, perché èqualcosa riservato a pochi "eletti".A Pittsburgh, Pennsylvania, Stati Uniti d'America, (1992) ho incontrato Grandmaster John

Rhee, (Jhoon Goo Rhee). Nato il 7 gennaio 1932, in Corea del Sud, il Maestro Rhee è statol'introduttore del Tae-Kwon-Do negli Stati Uniti (1950), nonché il creatore delle primeprotezioni e accessori Full-Contact e istruttore di molti Famosi ... Ho frequentato unseminario intensivo che ha diretto, dove ha confessato che mai era stato in grado diraggiungere un completo allungamento muscolare o articolare finché un giorno, all'età di59, ha deciso di ottenerlo .... e ha riuscito a farlo! E proprio lì, davanti a tutti, ha fatto unagrande manifestazione della sua abilità che ci ha scioccato, il che conferma che in realtànon vi è alcuna limitazione di età, sesso o razza. Si tratta semplicemente di stabilirel'obiettivo e seguire i passi giusti, con disciplina, sforzo, pazienza e perseveranza.Storicamente, nella mia pratica personale, nei miei insegnamenti, seminari o anche scritti,

sottolineo l'importanza di ottenere prima una grande preparazione fisica. È la base di tutto,indipendentemente dallo stile o gli obiettivi perseguiti. Per essere efficace, quello checomanda prima è il nostro corpo fisico. Poi prepariamo intensamente tutto il nostroarsenale, attraverso la disciplina e l'ordine nel nostro allenamento. Non è sufficiente a

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"credere" che i miei movimenti sono belli,estetici o veloci nello specchio o all'aria. Ciòche veramente conta è se al momento dicolpire un oggetto, o una borsa, un pao, unmakiwara oppure un avversario, la miatecnica è efficace o, al contrario, io finiscoper farmi del male.In questo processo, il riscaldamento prima

di iniziare a praticare le tecniche è qualcosadi essenziale. L'obiettivo è quello di preparareil cuore, i muscoli, i legamenti e learticolazioni in modo che siano in grado disopportare l'enorme sforzo che dovrannosvolgere. Con un buon warm-up attiviamo ilnostro metabolismo, che proteggerà la nostrasalute e ci terrà al sicuro da possibili lesioni.Inoltre, i l r iscaldamento migliora la

coordinazione intramuscolare. Per questo,amici miei, vi consiglio di prestare moltaattenzione alla fase iniziale di riscaldamento.Il suo contenuto e la durata è qualcosa chedovete impostare da soli, a seconda deltempo a disposizione per ogni allenamentoe i l t ipo di esercizi che intendiate dipraticare.È anche importante ricordare che sia

prima che dopo l'allenamento, è molto sanosvolgere esercizi di stiramento. Questoconferisce ai nostri muscoli una maggioreflessibilità e prontezza d’azzione. Ogni voltache eseguiamo esercizi di stretching,evitiamo il disagio nelle nostre articolazioni efacilitiamo una più rapida l'ossigenazione deinostri muscoli. Sono sicuro che qualchevolta avrete sentito allenatori dire chequando si sente dolore ai polpacci, le cosceo la schiena, per esempio, devono eseguirsiesercizi di stretching nelle zone colpite. Congli esercizi di stretching si riscalda la zona,dopo è necessario rilassarsi e allungarsiancora una volta, e in pochi minuti sicomincia a sentire sollievo. Questo è perchési è sbloccata la zona di dolore, forse colpitada una contrattura naturale a causa disovrallenamento, o da un colpo o qualcosadi simile. Quando si fa il riscaldamento,allungare e poi rilassarsi; in questo modol'energia comincia a f luire di nuovoripristinando, guarendo e rilassando tutto ilcorpo nel suo percorso.Per esercizi di stretching ottimali, è

necessario iniziare allungandosi in modolento e completamente controllato. Non faremovimenti bruschi o forzare la zona, e nonfare rimbalzi o superare la propria soglia deldolore. Il dolore avverte. Ci avverte di unapossibile rottura delle fibre, per esempio,che, pur essendo microscopica, produce

grande dolore o disagio, e in genere è lentaa guarire a seconda dell'entità del danno. Io utilizzo molti metodi di stretching che

consistono di tensione (per riscaldare ilmuscolo), rilassamento e estensione e cosìvia. Così facendo si noterà che si staottenendo un allungamento maggiore in ogniripetizione. Tesa, e non appena si sente chela tensione diminuisce continua a spingereun po' di più. La respirazione, come in ognicosa, è molto importante. Respirateprofondamente. Inspirare ed espirarecorrettamente è molto necessario.Idealmente, la tensione deve essereapplicata quando viene rilasciata l'aria(espirazione). In questo modo sarei in gradodi rilassare i muscoli e quindi lo "stiramento"ti costerà meno.Sia costante sullo stretching. Vedrai come

è gratificante sentire il tuo progresso, e latua costanza si prenderà cura di premiare ate. Inoltre è anche possibile eseguire solo unprogramma di stretching che copra tutto ilcorpo. Questo si può fare un paio di volte asettimana. Eviterai infortuni e risultativerranno visualizzati prima.Dopo l'al lenamento è normale avere

quello che viene chiamato "IndolenzimentoMuscolare a Insorgenza Ritardata". Se ildolore che producono è mite, è un buonsegno. Si dice che i muscoli crescono soloquando le micro rotture di fibre muscolari siverif icano durante le nostre sessionid'allenamento, così il nostro corpo saggioallora si dedica a riparare questi f ibredanneggiate, rendendole più grandi e sodein modo che siano in grado di resistere aglisforzi a cui saranno successivamentesottoposte.Alla domanda se si può allenare tutti i

giorni, la risposta è sì, ma in questo casoè necessario dividere le nostre sessionid'a l lenamento. Non è consig l iabi lesovraccar icare i l corpo o lavorare lostesso gruppo muscolare due giorn iconsecut iv i , perché i muscol i noncrescono durante l'allenamento, ma nellafase di rigenerazione, che può durare finoa circa 48 ore.

GRAZIE ALLA NOSTRA STUDENTE EAMICA NEL PÉREZ PER LA SUACOLLABORAZIONE FOTOGRAFICA INQUESTO ARTICOLO.

I l prossimo mese: "Allungamento".L'importanza della mobilità articolare e lostretching nella pratica di attività fisica.

Kenpo

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Jeet Kune Do

“Nell'Oliva Professional JKD StickFighting s’impara: un solo bastone,

due bastoni, Pananjakman (calci sotto la vita), Dumog, Kina Mutai (cavare gli occhi,

mordere, pizzicare, ecc.) e sparring per completare

la formazione”

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Nel burrascoso mondo del JKD e dintorni è assaidifficile navigare con delle garanzie.

Non è che non esistano scuole e sistemi di gradiche possano servirci da riferimento, il punto è chenon sempre gli uomini incaricati agiscono con lastessa obiettività ed impeccabilità, di modo chel'effimera fama o il buon nome si possono perderefacilmente in un ambiente d'altra parte moltocompetitivo e ristretto.

Negli ultimi tempi, pochi istruttori ci hannosorpresi come Salvatore Oliva in questa redazione.I l suo impegno, la sua serietà, contrastanoampiamente con molte altre. Che dire della suatecnica, del la sua velocità e del le sueconoscenze…quest’uomo possiede quegli attributinecessari che ci fan capire che con lui si puòstudiare davvero…ed imparare davvero! Una lungatappa con Paul Vunack ha creato delle fondamentamagnif iche, una concettual izzazione che hacontinuato ad avanzare, arricchita dai criteri offertida una linea di lavoro affidabile, abile e consistente.

Intelligenza, organizzazione, efficacia…cosenecessarie e desiderabi l i in qualunqueapprendistato, appaiono unite in questo giovane maesperto Maestro, che sta facendo molto parlare disé e del quale è un onore presentarvi un nuovolavoro.

Self Defense

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Nel suo ultimo video sul combattimento conbastone ci introduce in un mondo che dominaampiamente e che ci permetterà di aprire lanostra mente ad aspetti inediti, che solo ledistanze di bastone possono offrirci. Aspettiche, peraltro, sono perfettamente applicabilinel combattimento a mani nude. Le difesecontro bastone sono parte essenziale diquesto lavoro, un video che non deluderà gliamanti della materia.

È necessario segnalare la prossimaapparizione di un magnifico libro di questostesso autore, del quale in redazioneabbiamo già avuto notiz ia e copiapreliminare; un magnifico libro sul Jeet KuneDo, per il momento solo in lingua tedesca,ma del quale, senza dubbio, presto potremoavere copie anche nella nostra lingua. Unlavoro molto curato ed interessantissimo.

Self Defense

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“Semplicità ed efficaciasono i concetti che

usiamo ogni giorno nellanostra ricerca e nelnostro allenamento”

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Professional Fighting System J.K.D. Stick Figting

“Molte persone offrono un’Autentica DifesaPersonale, ma in realtà assai poche sannoinsegnarla. 100% efficace! Semplice e reale. Sitratta di un sistema funzionale, efficiente eprofessionale, basato sull'efficacia e sullasemplicità”.

Che cos’è il ProfessionalFighting System (PFS)?

Il Professional Fighting System è un sistemadi combattimento efficace, rivolto in particolarmodo al servizio delle forze dell'ordinepubblico, ma adattato anche all'uso civile.Tecniche semplici e logiche danno comerisultato una strategia di difesa facile edefficace. Tale prospettiva professionale delcombattimento marca la differenza e l’efficaciadel vincitore.

La Professional Fighting Systems (PFSAcademy) è un'organizzazione con sede inSvizzera, fondata da Sifu Salvatore Oliva. Sitratta di un sistema professionale, focalizzatosul combattimento puro e duro, vale a dire checi prepara a sconfiggere un aggressore in unasituazione reale per la strada. Il sistema è statosviluppato -e viene attualizzatocostantemente- per arrivare al massimo livellonel minor tempo possibile. Il ProfessionalFighting System include anche la capacità disopportare situazioni con un’elevata pressionepsicologica. In questo senso, il PFS non è unaltro sistema basato sulla tradizione, bensì un

Self Defense

“Il ProfessionalFighting Systeminclude anche la

capacità disopportare situazioni

con un’elevatapressione

psicologica.”

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sistema ultramoderno, con il quale s’impara in poco tempo l'efficacia nel combattimento. Il suosegreto risiede nel basarsi sui riflessi naturali del corpo e copre le quattro distanze delcombattimento.

La base del metodo è il movimento ritmico, affinché l'allievo non sia lo schiavo di una tecnicafissa, affinché possa muoversi liberamente, spontaneamente e creativamente, rispondendocosì in modo adeguato all'attacco. Il lavoro di combattimento con bastone è molto importante,affinché l'allievo migliori le sue tecniche attraverso una migliore coordinazione corporale, forza,spostamento, sensibilità, ritmo, capacità di reazione, esplosività e fiducia in se stesso. Perimparare il sistema non è necessario un allenamento sfibrante o una forza sovrumana.

Self Defense

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JKD Stick FightingPhilosophy

L’OLIVA Professional FightingSystem Philosophy ed in questocaso soprattutto i l JKD StickFighting, è un sistema professionaledi combattimento. I l JKD StickFighting è efficace sia nella difesache nell'attacco. Le tecniche chenon apportano un’efficaciaassoluta, non si trovano nelprogramma di apprendistato.Questo è uno dei pilastridell'insegnamento.

Il programma della ProfessionalFighting System Academy consta didue parti: Self Perfection e SelfPreservation. La differenza tra questidue termini è che la SelfPreservation è i l simulacro delcombattimento da strada. Siutil izzano differenti tecniche dipugno, gomito, ginocchio e perfinotestate, cioè tecniche che possonomettere fuori combattimento il rivalein breve tempo. D'altra parte imparala Self Perfection, vale a dire larespirazione, il movimento, il ritmo ela fi losofia, i l cuore dell'ArteMarziale, l'Arte in sé. Attraverso gliesercizi con i compagni, l'allievoimpara a sviluppare la SelfPerfection e la Self Preservation. Èmolto importante che non si sviluppisolo un attributo, bensì tutti e due.

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Nell'Oliva Professional JKD Stick Fighting s’impara: un solo bastone, due bastoni, Pananjakman (calcisotto la vita), Dumog, Kina Mutai (cavare gli occhi, mordere, pizzicare, ecc.) e sparring per completare laformazione.

Il mio obiettivo e la filosofia del JKD Stick Fighting sono offrire a tutti i miei allievi gli strumentinecessari per sopravvivere a qualunque tipo di attacco. Insegno tecniche semplici, efficaci e reali per ladifesa personale, affinché i miei allievi abbiano la possibilità di usarli in situazioni di pericolo. Ognisituazione è diversa, ma il procedimento della difesa o la tecnica usata sono sempre uguali.

Alcuni esempi: prima situazione in un club di biliardo. Un uomo ha bevuto troppo ed usando il suobastone come un mulino a vento, si avvicina pericolosamente a te. Che cosa bisogna fare? Comedifendersi? Secondo esempio: un parcheggio sotterraneo, è notte. Noti che si avvicinano due uominigrandi e grossi, uno di essi con una mazza da baseball. Come reagire? Come difendersi?

Molto facile: bisogna usare movimenti reali, logici ed efficaci. Nel mio video si vedono alcune delleprincipali tecniche che forniscono il metodo adeguato, affinché la difesa si sviluppi in modovantaggioso!

Le situazioni appena menzionate possono succedere in qualunque momento e a qualunque persona.Questa è la ragione per la quale insegno il JKD Stick Fighting. Ogni persona dovrebbe imparare adifendersi di fronte a tali situazioni.

“Semplicità ed efficacia sono i concetti che usiamo ogni giorno nella nostra ricerca e nel nostroallenamento”.

Programma del JKD Stick Fighting

Nel nostro programma del JKD Stick Fighting s’imparano tecniche basilari e principi fondamentali.L'allievo avanzato ha la possibilità di allenarsi con lo sparring. Tale sparring non ha niente a che vederecon il famoso contatto pieno o contatto medio, perché noi nel JKD Stick Fighting usiamo ginocchio,gomito, testa, dita, spalla, chiavi, proiezioni e combattimento al suolo.

Nei primi mesi, i principianti imparano molto il lavoro di passi, in combinazione con tecniche ad unsolo bastone e a due bastoni, ed anche a mani nude. Per sviluppare rapidità, resistenza ecoordinazione, al fine di entrare quanto prima nella corta distanza, è importante dominare talicaratteristiche, perché solo così si schivano contemporaneamente tutti gli attacchi. Tutte le tattiche

JKD

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“Nell'Oliva Professional JKD Stick Fighting s’impara: un solo bastone, due bastoni, Pananjakman

(calci sotto la vita), Dumog, Kina Mutai (cavare gli occhi, mordere, pizzicare, ecc.) e sparring per

completare la formazione.”

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“In un confronto non vince chi esegue letecniche più belle, bensì chi domina le

migliori condizioni!”

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impiegate nel combattimento e i disegni dei passi sonogli stessi, indipendentemente dall'arma usata. Questetecniche influenzano anche il combattimento a maninude, il cui disegno si chiama Tatsulok (in italianoTriangolo). Nel JKD Stick Fighting esistono tre distanze:

- “Largo Mano” per la lunga distanza. - “Sumbrada” per la distanza media (usando pugni,

calci bassi con l’obiettivo di raggiungere tibia,ginocchio, caviglia e la zona genitale).

- “Close Quarter Combat Range” anche chiamata“Corta” o “Punyo”, per il combattimento corpo a corpo.Qui si usano gomitate, testate, dita, spalla, proiezioni,strangolamenti e morsi. Le estremità dell'arma si usanospesso, perché normalmente non si può usare tutta lalunghezza dell'arma.

In tutte le distanze del programma di allenamento siusa il principio “Humbok” (“Fluire come l'Acqua”) peradattarsi ai cambiamenti. Per usare le diverse tattiche,all'inizio s’impara con il bastone ed il coltello la lungadistanza (“Largo Mano Range”). Il secondo passo èl'allenamento nella distanza media (“Sumbrada Range” o“Medium Range”), ed alla fine s’impara il combattimentocorpo a corpo (“Close Quarter Combat Range”).

Il JKD Stick Fighting è un sistema con tecnicheoffensive e difensive, che dà luogo all'impiego di passidiagonali ed a forma di triangolo, com’è comune nellamaggior parte degli stili filippini. Il JKD Stick Fightingusa il disegno del triangolo per la “Short-Range” (CortaDistanza), passando l’avversario o avvolgendolo, perprendere una posizione vantaggiosa.

Perché è così efficace il JKD Stick Fighting?

I l JKD Stick Fighting è efficace perché i suoimovimenti sono reali e logici, basati su riflessi naturali,

che danno la possibilità di un apprendistato nel minortempo possibile.

Indipendentemente dall'angolo di attacco si usanoprincipalmente tre tecniche di difesa (gomitata,ginocchiata, testata) nella combinazione adeguata,ottenendo massima efficacia. L'efficacia nelcombattimento si basa su tali tecniche basilari, cioèsulla semplicità e l’aggiornamento continuo.

I l JKD Stick Fighting è combattimento disopravvivenza contro uno o più aggressori armati inqualunque distanza, cioè combattimento da stradareale. Efficacia nel JKD Stick Fighting significa azionirapide, dirette, dure, efficaci e decise. L'efficacia delJKD Stick Fighting si basa sul fatto che la maggiorparte dei confronti reali cominciano nella distanzamedia (“Medium Range”) o corta (“Close QuarterCombat Range”), e le rispettive tecniche finisconoproprio in tali distanze. La cosa migliore è che non sononecessarie conoscenze in altre Arti Marziali o sport dicontatto. Età, sesso, peso, costituzione fisica passanoin secondo piano. Il programma che voi potete vederenel terzo video si basa su movimenti reali, brevi, precisie soprattutto logici, con un'esecuzione semplice e conmassima velocità, fluidità e piena potenza. Il nostroobiettivo è offrire solo un sistema professionale dicombattimento, allo scopo di usarlo in situazioni didifesa per metter f ine i l più presto possibileall'aggressione in maniera sicura. Noi vogliamo formarepersone con doti pratiche, cioè trasmettere all'allievouna via diretta e rapida affinché egli possa difendere sestesso o la propria famiglia.

Raccomando con piena fiducia il sistema OlivaProfessional Fighting System ed il JKD Stick Fighting.

“In un confronto non vince chi esegue le tecniche piùbelle, bensì chi domina le migliori condizioni!”

Self Defense

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Esistono formule magiche per migl iorarel'apprendistato nelle Arti Marziali? Da quando l'uomo è uomo, ha dedicato i suoi sforzi

a cercare scorciatoie che rendano più veloce edefficace il suo cammino verso gli obiettivi o verso leprede che persegue. Se per formule magicheintendiamo quelle che in un istante ti fannomigliorare il rendimento in allenamento, la rispostaè ovviamente no. Dice il proverbio che “non esistescorciatoia senza lavoro” e questa è una veritàuniversale. Se per magico intendiamo ciò che cipermette di saltare di livello, di avanzare lungo ipendii accorciando la strada verso la cima, larisposta è Sì, ovviamente. Tuttavia, ogni passo evolutivo ha avuto un prezzo da

pagare: quando si sceglie qualcosa, è sempre moltoquello che si lascia alle spalle e di lato. Ma questa èl'avventura del vivere, la sfida dell'essere umano. Molti Maestri sostengono che la gioia sta nel

tragitto, non nella cima. Si può, ciononostante,godere del piacere delle vie alternative nel nostrosentiero e, naturalmente, la cima è sempre la cima,sebbene essa possieda significati molto diversi aseconda di chi la raggiunge. Mi spiego: per alcuni lacima può essere raggiungere l'invincibilità, per altriessere in grado di sconfiggere gli altri (che non è lastessa cosa!), per altri ancora trascendere ilcombattimento, andare oltre la dualità. In questo contesto, la tecnica è uno strumento

indispensabile per ogni allievo. Essa è di per sé unascorciatoia per raggiungere l'eccellenza, ma è nelmodo di utilizzarla che troveremo le chiavi segreteche daranno maggiore eff icacia al nostroallenamento.

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

Testo: Takahashi OshihiroFoto: © www.budointernational.com

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1. Interiorizza il movimento

Quando cominciano a praticare, tutti gli allievi passano per una tappa disconcerto. Il corpo sembra non rispondere alla mente; emuliamo imovimenti che c'insegnano, muoviamo le braccia e le gambe pensando difare la stessa cosa degli altri… ma lo specchio s’impegna a smentirci.Durante il processo di apprendistato basilare, dividiamo (o ce li spieganocosì) i movimenti per dominarli passo per passo, e a poco a pococominciamo ad apprenderli. Uniamo le lettere per fare le parole e poifiniamo per comporre delle frasi, fino a che alla fine riusciamo a scrivere unlibro. Uno dei trucchi più efficaci durante queste tappe è quello di impararead interiorizzare il movimento. Per portare a termine questa cosa, si deveimparare ad allenarsi in solitario, ripetendo le tecniche con gli occhi chiusi. Ilpunto è che gli esseri umani dipendono molto dal loro senso della vista, pertutto. Annullandolo ripetutamente, riusciamo ad identificare sensazioni chealtrimenti tarderebbero molto ad integrarsi nell'insieme di segnali chegestisce il cervello per controllare il movimento. Quando un attacco di pugno parte, genera una serie di sfregamenti, di

angolazioni del tronco e delle anche, che danno maggiore o minoreefficacia alla sua applicazione. Nel combattimento corpo a corpo, il sensodel tatto è essenziale, perché non si può percepire visivamente che cosa fal’avversario mentre i corpi sono intrecciati. Un piccolo cambiamento delpeso può anticipare la seguente entrata nel Judo, tanto quanto unosguardo “telefona” il seguente attacco nel Karate. Sentire il movimento non è solo visualizzarlo, bensì realizzarlo allo stesso

modo che integriamo le sensazioni che l'accompagnano.Quell'informazione crea condotti all’interno del tracciato del nostro sistemanervoso, autostrade, scorciatoie, che risparmiano energia che, alla fine,rimane disponibile per essere usata sotto forma di potenza e di velocità o,cosa più importante, sotto forma di attenzione alle migliaia di variabili e disituazioni che può provocare il nostro rivale. La pratica continuata con gli occhi chiusi darà ali alla tua tecnica, la

renderà più efficiente e soprattutto sobria. Il combattimento è sempre unasituazione entropica, dove quello che risparmia di più, finisce per vincere,perché chi resiste vince.

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

“Sentire il movimento non è solovisualizzarlo, bensì realizzarlo allostesso modo che integriamo lesensazioni che l'accompagnano.”

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2. “No tensione, no ostruzione” I processi di apprendistato presuppongono sempre una notevole usura e

sforzo. Questo normalmente succede nella misura in cui, non sapendo qualigruppi muscolari bisogna utilizzare, li si tendono tutti. La Maestria si misurasempre nella fluidità dell'esecuzione, nella “complicata semplicità”,nell'efficace naturalezza del praticante. Se in entrata annulli la tensione, risparmierà un mucchio di energia e

probabilmente di lesioni. Prendiamo per esempio una tecnica elementarecome il calcio frontale, nella prima parte della tecnica si deve utilizzare igruppi muscolari della parte anteriore delle gambe, i quadricipiti. Ognitensione, in questo momento, nei suoi antagonisti, gli iliaci, intorpidirà lasua azione, solo nel momento di completa estensione questi devonotendersi. Praticando applicandoci nell’utilizzo di livelli minimi di tensioneindispensabili per muovere la nostra estremità, rallenteremo i movimenti;questo darà l’occasione al cervello di comprendere tutta una serie diimplicazioni del resto del corpo nel processo. Se, inoltre, lo facciamo congli occhi chiusi, l'utilizzo sarà multiplo, “sentiremo” come il nostro peso simuova sulla gamba d’appoggio, come l'anca ascenda, come il troncocontrappesi la nostra azione (altrimenti cadremmo a terra), come sidistendano i muscoli dei piedi. Perciò focalizzatevi sul non tendere. Come in quasi tutto nella nostra vita, il peggior nemico siamo noi stessi.

Quando ci focalizziamo sul non tendere, smettiamo di interferirenegativamente, risparmiamo energia, e scopriamo, senza grandi sforzi, ciòche tarderemo molto a capire seguendo altre vie. Al contrario del vecchio proverbio dei culturisti: “No pain, no gain”

(“senza dolore, non c'è guadagno”), l'artista marziale dovrebbe dire: “Notensione, no ostruzione”.

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

“La Maestria si misura sempre nellafluidità dell'esecuzione,

nella “complicata semplicità”,nell'efficace naturalezza

del praticante.”

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3. Allena le tecniche in posizioni diverse

Perché imparare a colpire di pugno in piedi, se puoi farlo da seduto? Durante il procedimento di apprendistato, il principio di “dividi e vincerai”

è senza dubbio una delle strategie essenziali. Quando alleniamo una tecnica in una posizione diversa rispetto a quella

nella quale poi la utilizziamo, diamo un'occasione al calcolatore centrale diconcentrare la sua attenzione su una sola parte delle fasi di esecuzione.Capisco che ci si possa sentire più o meno ridicoli a calciare da sdraiati alsuolo, in ginocchio o con le spalle al muro, ma in ognuna di questeposizioni stiamo isolando i principali muscoli che interverranno nella tecnicaquando l'applicheremo in piedi. Facendolo possiamo concentrarci molto più adeguatamente sulla corretta

applicazione del punto due di questo articolo, trasformandoci in veri epropri avari della propria energia. A questo punto si scopre, generalmente,l’inutilità di tendere gruppi muscolari che, in fondo, agiscono soloaccessoriamente nell'esecuzione dalle tecniche, modulandonel’applicazione, piuttosto che intervenendo direttamente su di essa, gruppiche il neofita tende inadeguatamente, il che gli sottrae velocità e, diconseguenza, potenza. La stessa cosa vale ovviamente quando, mettendoci in una situazione

distinta a quella abituale, mettiamo in discussione l'equil ibrio,immagazzinando dati che ci permetteranno di valutare e gestire moltomeglio i movimenti compensatori che ogni tecnica implica, nelle specifichearee che non vengono direttamente impegnate nell'esecuzione di ognitecnica. Rompere le routine nell'allenamento apre sempre prospettive nuove,

coscienti o incoscienti, che ci permetteranno di accelerare l'apprendistato.

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

“Quando alleniamo una tecnica in unaposizione diversa rispetto a quella

nella quale poi la utilizziamo, diamo un'occasione al calcolatorecentrale di concentrare la sua

attenzione su una sola parte delle fasi di esecuzione.”

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Reportage

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4. Il mondo “al rovescio”! Seguendo quest’importante chiave di lettura enunciata precedentemente

di spezzare le routine, ti propongo di mettere il mondo alla rovescia. Rendigli attacchi delle difese e le difese degli attacchi. Fai sopra al tuo avversariola stessa cosa che fai sotto, cambia la destra con la sinistra, la sinistra conla destra. Metti il mondo sottosopra! Quando si pratica una tecnica di difesa come attacco o il contrario, si

esplora il “lato nascosto” della stessa, chiudendo il cerchio nella tua mentee scommettendo sulla versatilità. Le tecniche rapide eseguile lentamente,quelle lente rapidamente, la tecnica circolare in linea retta e quella in linearetta in modo circolare, il ventaglio di opzioni è quasi infinito per fare delparadosso il tuo alleato. Vedere le cose da angolazioni distinte offre al cervello un'occasione per

riconsiderare ed affermare quanto imparato, dimensiona le tue abilità egenera un appoggio stabile per essere creativi. Se le tue combinazionipreferite cominciano con le braccia, per finire con le gambe, fallo alcontrario; se prima cerchi di proiettare in avanti per poi approfittaredell'energia difensiva del rivale, prova all'indietro la combinazione opposta;alla peggio scoprirai il motivo per cui quelle e non altre sono le tue preferite,e, forse, persino ti sorprenderai, sorprendendo i tuoi compagni con unavena creativa che ti renderà sconcertante nel combattimento.

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

“Vedere le cose da angolazioni distinteoffre al cervello un'occasione perriconsiderare ed affermare quantoimparato, dimensiona le tue abilità e

genera un appoggio stabile per essere creativi.”

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Reportage

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5. Osserva la natura. Applica ogni cosa nel combattimento

“La teoria si vede nella pratica” recita l'antico proverbio. Una tecnica chenon si prova nel combattimento, come il coltello che non si usa, non si affilamai. Le tecniche migliori sono quelle che sorgono come risultato della

pressione che esercita l'abilità di un compagno di allenamento. Quando cisi stanca di essere colti sempre impreparati di fronte ad una combinazione,si deve cominciare a visualizzare l'insieme di azioni che la neutralizzerà,allenandosi prima da soli, poi in compagnia e, alla fine, applicando lacontromossa con il vostro provocatorio compagno per capire se funzioni omeno. In tale processo, la depurazione tecnica raggiunge i suoi più alti livelli di

eccellenza, la realtà è sempre la prova più dura da affrontare e la Maestriaderiva sempre dal continuo rapporto con essa. I suoi argomenti sonosempre incontestabili, la natura, la realtà ultima, è l'unico Maestro che nonsi sbaglia mai, per questo è stata sempre fonte d’ispirazione per i budoka ditutto il mondo. Attaccare con la potenza di un'onda che s’infrange sullaspiaggia, colpire come un fulmine, muoversi come un felino, distendersicome una gru, scivolare come una nuvola, avvolgere l’avversario come unaraffica di vento, strangolarlo come un boa costrittore… gli esempi sono benconosciuti, ma per penetrare nel suo mistero c’è solo una via: allenarsi,allenarsi ed allenarsi… e dopo… allenarsi, perciò buon allenamento!

Le Cinque ChiaviSegrete chemiglioreranno la tua tecnica

“Attaccare con la potenza di un'ondache s’infrange sulla spiaggia,

colpire come un fulmine, muoversicome un felino, distendersi come una

gru, scivolare come una nuvola,avvolgere l’avversario come una

raffica di vento, strangolarlo come un boa costrittore…”

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l dolore è il miglior insegnante - questo è stato dettoa me molte volte - Hai saggezza! - solo possosorridere nel dolore perché so il prezzo che hodovuto pagare per la conoscenza e la saggezza. Colpassare del tempo ho deciso che avrei dovutoscrivere su alcune delle mie esperienze, nel tentativo

di condividere alcune delle cose che ho imparato.Cresciuto nella sacra terra d'Israele, ho visto come molte

persone muoiono ogni giorno uccisi dai terroristi. Dabambino mi ricordo il "Fadayun", i nomi continuano acambiare nel corso degli anni come "Patah" - OLP -Hamas - Hezbollah. Oggi vediamo le stesse azioni sotto inomi di Al Qaeda e ISIS - omicidi di ISIL.

Ho deciso di portare la bandiera dell'amore e della pacein tutto il mondo, nel tentativo di insegnare le mieconoscenze e il mio dolore. Ho servito nell'unità numerouno per contrastare e lottare contro il male del terrorismo.

Un giorno, nel corso di una cena, sono stato chiamato"assassino" da un membro della mia famiglia, perché leiera dell'ala sinistra radicale, ed io ho potuto soltantosorridere nel mio dolore. Qualche anno dopo, l'hoincontrata dopo la perdita del suo migliore amico in unattacco terroristico e lei mi ha detto che dovremmouccidere tutti. Di nuovo ho sorriso neldolore, ma questa volta l'ho detto dino, dato che non è il modo.

Ho spiegato a lei che non si può illuminare il buio con piùbuio, ma solo con la luce. Se continuiamo a scambiare unocchio per un occhio, tutti noi finiremo ciechi. Io non sonoun assassino e neppure i miei amici non sono assassini.Come esempio vi racconterò una storia della mia unità,uno dei paramedici aveva resuscitato un terrorista cheaveva sparato sui civili. Durante l'incidente in questioneabbiamo dovuto rispondere al fuoco e lui è statosuccessivamente ferito, così gli abbiamo dato prontosoccorso e salvato la sua vita. Il terrorista è stato portatodavanti alla giustizia, ma lui non era a conoscenza dellastoria dell'uomo che aveva salvato la sua vita...

Come accadde, il padre di quel paramedico era unaleggenda nell'esercito. Un giorno, un gruppo diterroristi membri dell'OLP, hanno attraversato lafrontiera e hanno attaccato la sua casa,prendendo la sua mamma e la famiglia inostaggio, sfortunatamente però tuttifossero uccisi durante l'assaltodell'esercito. Sono morti dagli ordinidi Yasser Arafat, i l leaderdell'OLP. I l padre delparamedico ha insistito sulfatto che sarebbe statoil primo a passareattraverso la

I

“Un giorno, nel corso di una cena, sono stato chiamato"assassino" da unmembro della mia

famiglia, perché lei eradell'ala sinistra radicale.Qualche anno dopo, l'ho

incontrata dopo la perdita delsuo migliore amico in un attacco

terroristico e lei mi ha detto chedovremmo uccidere tutti. Di nuovo ho sorriso nel dolore, ma

questa volta l'ho detto di no, dato che non è il modo.”

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Grandi Maestri

“No luchamos porqueodiamos a los que están

frente a nosotros,luchamos para cuidar a

aquellos que están detrásy queremos”

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porta durante l'attacco ai terroristi. A quel tempo ilparamedico era un bambino e solo è sopravvissuto graziealla rapidità di pensiero della sua mamma che lo nascosein una lavatrice quando ha sentito i terroristi abbattere laporta. Più tardi, l'esercito lo trovò in là e poi è diventato unmembro dell'unità speciale di lotta contro il terrorismo.

No, non siamo assassini. Noi portiamo la bandieradell'amore e della pace, e solo qualcuno che sia stato inguerra conosce il prezzo dell'amore e della pace. Noinon combattiamo perché odiamo quelli di fronte a noi,combattiamo per mantenere al sicuro quelli che amiamo.I guerrieri non combattono perché odiano quelli chesono di fronte a loro, ma perché amano quelli che sonodietro di loro.

Questo po' di saggezza che condivido oggi ha lo scopodi insegnare alla gente di tutto il mondo come affrontare iconflitti e, infine, migliorare la loro qualità di vita.

Per concludere, mi viene in mente una storia che hosentito una volta su un vecchio uomo. A tarda notte, alcunibambini stavano facendo un sacco di rumore fuori dalla

sua camera da letto mentre lui cercava di dormire. Deciseandare fuori e parlare con loro, ma sapeva che se avessegridato a loro, i bambini non farebbero che rendere piùrumore.

Così ha chiesto ai bambini di fare molto più rumore e luidarebbe loro dei soldi. Ma solo a condizione che lorofarebbero più rumore possibile. Settimana dopo settimanai bambini sono venuti e hanno fatto tutto il rumorepossibile, finché un giorno il vecchio a detto a loro che nonaveva più soldi. Allora i bambini hanno proclamato: "Non cisono soldi, non c'è rumore"...

A volte, la soluzione per il rumore è la saggezza e questoè ciò che i miei team leader di tutto il mondo portano alpubblico. L'amicizia, la saggezza, l'amore e la pace è lamigliore conoscenza che possiamo condividere. Se la miaconoscenza fosse stata stampata in un libro, essa sarebbestata scritta in un inchiostro di sangue, sudore e lacrime.

La mia forza non è venuta dal sollevamento di pesi, lamia forza viene da sollevare me stesso ogni volta che sonostato abbattuto.

“A volte, la soluzione per il rumore è la saggezza equesto è ciò che i miei team

leader di tutto il mondo portano al pubblico. L'amicizia, la saggezza, l'amore e la pace è la migliore

conoscenza che possiamo condividere.”

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Grandi Maestri

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INTERVISTA AL MAESTRO MARTÍN GARCÍA MUÑOZ

Normalmente, il nostro incontro con vecchie conoscenze lungo i sentieri dellavita risultano essere un'opportunità molto gratificante, perché ci riportano iricordi emotivi di fasi precedenti che avevamo lasciato cadere nell'oblio.

"Se vuoi lasciare un segno indelebile nel tuo passaggio in questo mondo e inquesta vita, devi essere sempre onesto, sincero e umile. Assicurati che tuttoquello che fai, pensi e senti nasce dal tuo cuore, e cerca di non fare del male anessuno. È meglio lasciare sempre tracce di amore e di comprensione, invece diferite o cicatrici. Sarei sempre ricordato, amato e rispettato da tutto il resto.In altre parole, morirai con onore e soddisfazione."

Intervista

Introduzione dal Maestro Raúl Gutiérrez López

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Ogni giorno incontriamo personenuove, viviamo nuove emozioni econtinuiamo a lottare perraggiungere i nostri sogni. Spessoincontriamo anche di nuovo con gliesseri, amici o parenti del passato.Se abbiamo lasciato tale marchiostampato in loro, e non abbiamocausato loro angoscia e dolore, gliincontri sono confortanti.Una di quelle grandi e semplici

emozioni è quella che ho spessosperimentata nel corso degli ultimianni. In altre parole, provo unagrande soddisfazione ogni volta chequalcuno, da qualsiasi parte delmondo, mi contatta per telefono, e-mail o personalmente, permanifestare la sua stima, affetto egratitudine per qualcosa che ioabbia fatto bene in passato per lui oper lei. Questo è qualcosa chespesso ignoriamo o di cui non cirendiamo conto di quanto siaimportante davvero per ogni essere

umano. Tuttavia, è una delle misureche ci rivelano se siamo stati bravepersone o meno. Essere coerentecon i nostri principi, comportamentie azioni è molto più importante diquanto molti credono.Nella mia esperienza personale, la

maggior parte degli adulatori, quelliche "sembrano di essere i piùfedeli", o almeno ciò è quello checercano di farci credere, sonosempre i primi a "fallire se stessi".Come tutti sappiamo, l'amore, ilrispetto, l'ammirazione e la veraamicizia, si mostrano solo con iltempo, e non nel momento in cuiqualcuno ci dice. Coloro che nonavevano mai promesso nulla, sonostati coloro che, a più lungo termine,mi hanno mostrato il loro affettovero e sincero, rivelando di esserequelli che meritavano davvero la miaamicizia e facendo cose che maiavrei potuto aspettarmi da loro.

Invece, quei sempliciotti che sonostati costantemente battendo unapacca sulla mia spalla e parlando dicome gli "altri" complicano la lorovita e agiscono in modo irrazionale,sono stati quelli che alla fine hannofinito per ribellarsi nel suo egoismo,l'infamia e la slealtà.Questa volta vorrei presentarvi

una persona che è stato accanto ame a un certo punto del mio recentepassato, e a chi, il destino volle, horecentemente incontrato. Lui è unuomo entusiasta della vita, amantedelle Arti Marziali e dell'istruzionedella polizia, tra l'altro. Una personache, come tutti, è necessarioconoscere e cercare di scoprire lasua vera essenza. Si sa che tutti noidiamo un'immagine "sbagliata overa" di noi stessi nel nostro primoincontro. Tutto dipende dal nostrostato d'animo in quel momento, ivestiti che indossiamo, il nostro

Intervista

“Le forzedell'ordine hannobisogno di essere

altamentequalificate in tuttii settori rilevantiper un miglioresvolgimento dei

loro doveriprofessionali.”

Page 121: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 298 Ottobre 2 parte

odore e il modo in cui cicomunichiamo. E quel primocolloquio o incontro ci segnaermeticamente. Allora il nostrorapporto, la comunicazione costantee i fatti riveleranno con unamaggiore certezza "chi o comesiamo realmente".Pochi mesi fa abbiamo tenuto un

primo Corso di AutodifesaProfessionale per la Polizia a LaHerradura, Granada.Specificatamente il sabato 9 maggio2015. Maestri e Istruttori quali DaríoDíaz Castro (Madrid), Martín LunaVerón (Tenerife), Osvaldo GasparettiGenre da Argentina, e Mónica Coutodal Portogallo sono stati invitati. Alcorso, presieduto e supervisionatoda Raúl Gutiérrez, presidente dellaIPSA, hanno partecipato persone diAndalusia (Granada, Malaga,Marbella), Madrid, Portogallo, ecc. Ecome era da aspettarsi, ci sono stati

molti che io conoscevo, altri che nonavevo mai visto prima, e c'eranoanche alcune persone che io avevoavuto "semi-dimenticati dal passaredegli anni."Questo è stato il caso del mio

incontro speciale con il MaestroMartín García Muñoz, una persona,un amico, un compagno nella nostravia marziale e di vita. Abbiamocondiviso il corso, i pasti e lesuccessive chiacchierate deldopopranzo. Abbiamo ricordato ivecchi tempi, situazioni dell'epoca,amici comuni, ecc.Dopo questo ci siamo

nuovamente riuniti diverse volte,condividendo familiarmente epianificando il presente e il futuro.Grazie a questi incontri, mi sonoaccorto più in dettaglio dei valoridell'amicizia, l'entusiasmo e lagenerosità. A causa di questo emolto di più, ho deciso di

intervistarlo in esclusiva per BudoInternational. Ho proposto ilprogetto a Alfredo Tucci, che haaccettato l'idea con piacere efinalmente ecco la.

INTERVISTA:Budo International: A che età hai

iniziato la tua formazione nelle ArtiMarziali, dove e con quale stile?Martín García Muñoz: Ho iniziato

alla scuola di Andorra la Vella quandoavevo nove anni, con il Judo, che eragià insegnato oltre alla ginnastica.

B.I.: Qual è stato il motivo che ti haportato a esplorare il mondo delleArti Marziali?M.G.M.: Da sempre mi ha piaciuto

l'azione. Da bambino giocavo cowboye indiani e ho amato le Arti Marziali daquando le ho scoperte. Ho vissuto inAlmería, e tutti sanno che il posto è

Uomini Notevoli

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stato, ed è tuttora, il luogo delle riprese di moltegrandi produzioni cinematografiche, soprattuttonell'epoca dei cosiddetti "Spaghetti Western" ealtri film americani. Il primo documentario inbianco e nero è stato girato lì, nel 1940. Uno deifilm più popolari in tutto il mondo, "Per un pugnodi dollari", diretto da Sergio Leone e interpretatoda Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Gian MariaVolonté, Mara Krupp e Klaus Kinski, è statoanche girato a Almería nel 1965.

B.I.: Quali stili hai praticato fino ad oggi?M.G.M.: Judo, Karate, Kung Fu, Wu-shu,

Pugilato, Taekwon-Do WTF e ITF, Thai Boxe eKick Boxing. La mia passione per gli sport dicontatto e Arti Marziali mi ha sempre portato adinteressarmi in tutti quelli che fossero alla miaportata. Perché, senza cercare nulla inparticolare, sono convinto che ognuno di loro haun lato positivo in vari aspetti della valutazione,sia a livello tecnico che sportivo, nella legittimadifesa e soprattutto nei benefici che ci fornisconofisicamente, mentalmente e spiritualmente, anchese quest'ult imo è una frase ripetutacontinuamente, semplicemente perché è così.

B.I.: Dedichi il tuo tempo libero ad altrihobby o professione?M.G.M.: Ho la mia attività in proprio, ma cerco

di dedicare quanto più tempo possibileall'allenamento, all'insegnamento e alla miacrescita personale, nonché a condividere con lamia famiglia, allievi e amici.

B.I.: Pensi che tutti gli stili siano pratici,buoni ed efficaci?M.G.M.: Beh, come ho detto prima, ci sono

alcuni sport olimpici come il Judo, la Boxe e il Tae-Kwon-Do che, ovviamente, hanno la loro censura edei limiti a livello sportivo. Tuttavia, ci fornisconocompetenze in diversi campi, distanze eapplicazioni tecniche, anche se in linea di principio,sono riconosciuti come sport. Le Arti Marziali, ilKarate, il Kung-fu, ecc, ci costringono ad unaperfezione maggiore nella tecnica, estetica,coordinazione, velocità, forza, ecc, cercando diesprimere al meglio l'arte in questione. Quindi tuttodipende da quello che ogni praticante stiacercando di raggiungere, sia esso l'esercizio fisico,la salute, l'auto-difesa, la gara sportiva, la perditadi peso, incontrare persone ...

B.I.: Quali Maestri ti hanno colpito di più ocausato un maggiore ammirazione tra quelliche hai incontrato fino ad oggi?M.G.M.: Questo è anche come la domanda

precedente. Ogni Master è bravo nel suo sport oarte. Se hanno ottenuto titoli e gradi, è soloperché tutti loro sono riusciti ad eccellere nelproprio campo. Ci sono bravi Maestri, bravispecialisti e bravi istruttori.

B.I.: Tra Bruce Lee, Jackie Chan, Jet Li eTony Haa... quale sceglierei e perché?

Intervista

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M.G.M.: Bruce Lee. Perché era un grandeartista marziale e un attore. Aveva un carismaimpressionante e un'enorme capacità dicomunicazione tecnica e gestuale. E tuttisappiamo che era un uomo di 20 o 25 anni avantidei suoi tempi, nel suo modo di comunicazione edi evoluzione, sia nelle Arti Marziali che ad unlivello cinematografico.

B.I.: Esiste un limite di età nella pratica delTaekwon-Do?M.G.M.: L'allenamento Taekwon-Do non ha

limiti. Alla f ine, quando ci manca la forza,possiamo continuare a praticarlo come il Tai Chi,soprattutto se siamo stati consapevoli e seri nelnostro allenamento evitando le ferite che nonsono solo possono accadere in Taekwon-Do, main tutte le arti e gli sport esistenti nel mondo.Sottoponiamo il nostro corpo e la mente a provemolto dure e, a volte, complicate. Per essere ungrande atleta o artista marziale si richiede moltasofferenza, un duro allenamento e di essere moltoattenti nella forma.

B.I.: A tuo parere, qual è l'Arte Marziale dovesi verificano più lesioni?M.G.M.: Statisticamente ho capito che si tratta

del Judo, anche se non è più un Arte Marziale mauno sport, olimpico per di più. Ma forse questestatistiche sono anche a causa dell'enormenumero di praticanti di Judo nel mondo. Piùpraticanti, più lesioni. D'altra parte, ci sono anchetutte quelle barbare discipline a contatto pienoche sono emerse recentemente e che nonpossono essere considerate Arti Marziali mamoderni sport di contatto, veramente pericolosi.Quello che succede è che, essendo unaminoranza, l'alto livello di pericolo o lesioni nellapratica e il combattimento, non è staticamentepercepito.

C.N.: Sei mai stato in Corea o inqualsiasi altro paese orientale, ilGiappone o la Cina?M.G.M.: Avevo previsto di visitare la

Corea con il mio Maestro di Taekwon-Do WTF, ma mi sono cambiato all'ITFe non è stato possible. In ogni caso,quel viaggio in un paese orientale èancora in corso.

B.I.: Non sono d'accordo con lerivalità di alcun tipo. Noi esseri umaniriteniamo B.I.: Che cosa ne pensi diquella lunga e costante rivalità che c'ètra di loro?M.G.M.: che la razza umana è

perfetta, e forse è potenzialmente così,ma nella nostra vita quotidiana siamo lepiù goffe creature che esistono. Tanteguerre, tanta miseria, tanta sofferenza,quando, In sostanza, tutti abbiamo ildiritto di vivere e cercare di essere felici... se cercassimo di evitare la sofferenzadegli altri esseri umani, è più che certo chetutti noi potremmo vivere con dignità e onore.

B.I.: Che cosa preferisci, le Arti Marzialitradizionali, lo sport o la difesa?M.G.M.: Le Arti Marziali tradizionali, perché

coinvolgono un intero sistema di formazionefisica, tecnica, mentale, spirituale e completa perraggiungere un'esistenza più sana, equilibrata eforte.

B.I.: Secondo te, chi sta eseguendo un buonlavoro nell'area delle Arti Marziali inSpagna?MGM: In primo luogo i diversi

media specializzati per il loro

Intervista

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contributo sulla comunicazione e ladiffusione delle Arti Marzial i . E poi,attraverso questi stessi mezzi, possiamoosservare gli abituali Maestri, Istruttori especialisti con molti anni di esperienzanell' insegnamento, diffussione esviluppo delle nostre arti e sport. Lorosono stati lì lavorando senza sosta peroltre 20 o anche 30 anni, e continuano afare il loro lavoro encomiabile.

B.I.: In Europa, il nostro continente,quali paesi pensi che siano i piùavanzati nei settori delle Arti Marziali odegli sport di contatto?M.G.M.: Olanda, Francia e Germania.

Questi paesi sono sempre stati aperti allaconoscenza e allo sviluppo di tutti i tipi diArti Marziali e sport, offrendo opportunità,sostenendo e realizzando esaustivamentetutte le attività, senza alcuna rivalità o“politica a buon mercato”.

B.I.: Quali sono i tuoi stili attuali, i tuoititoli, e chi li ha concesso a te?M.G.M.: - Master 7 ° Dan della All ied

International Tae kwon-Do Council, assegnato dalGran Maestro Parco Jong Soo, un pioniere del

Taekwon-Do.- Istruttore Internazionale 6 ° Dan della ITF,

International Taekwon-Do Federation.- Master Internazionale 7 ° Dan di Auto-Difesa della

Federazione Spagnola di Arti Marziali (FederaciónEspañola de Artes Marciales FEAM).- Master Internazionale 7 ° Dan della Federazione

Madrilena di Lotta (Federación Madrileña de Lucha).- Maestro di Autodifesa della Federazione Spagnoladi Judo (Federación Española de Judo).

- Cintura Nera Terzo Grado di Muay Thaidella Federazione Pugilistica Spagnola

(Federación Española de Boxeo).

- Cintura Nera 3 ° Dan di Wu-Shu della FederazioneSpagnola di Judo (Federación Española de Judo).- Istruttore Internazionale di Polizia I.P.S.A.

C.N.: Vorrei aggiungere qualcosa di particolare?M.G.M.: Sì, desidero ringraziare tutti i maestri che ho

avuto in tutta la mia carriera, in particolare il GM Park BokKil della Taekwondo WTF, il GM Mario Pons della Taekwon-Do ITF, Thomas Mendez (riposi in pace) , Roger Paschy, ilGM Maestro Raúl Gutiérrez e il Maestro Juan Ferrando. E,infine, i miei fratelli marziali: il Maestro José Miguel MartínezValenzuela, il Maestro Juan Martínez Valenzuela e il MaestroRafael Castro, per tutti quegli allenamenti duri ma fruttuosiche abbiamo condiviso per molti anni.

AUTODIFESA PER LA POLIZIAB.I.: Sei mai stato legato a qualsiasi settore della

sicurezza pubblica o privata, agenzie o settore dipolizia?M.G.M.: Durante il mio servizio militare, sono stato

istruttore di autodifesa della Polizia Militare di Madrid, ecome un poliziotto militare, ho collaborato con la scorta diRe Juan Carlos in azioni militari nella zona di Madrid.

B.I.: Come e dove hai iniziato l'insegnamento diautodifesa per la Polizia?M.G.M.: Sono stato insegnando corsi di autodifesa per la

Guardia Civil (Guardia Civil), Polizia di Stato e PoliziaMunicipale da molti anni, così come corsi da tiro per leagenzie private di sicurezza.

B.I.: Pensi che l'attuale Legislazione di Polizia agisca afavore o contro il laboro dei suoi agenti?M.G.M.: Beh, in gran parte, e dopo molti anni di ricerca,

sviluppo e aggiornamento su questi temi, può dirsi chefunziona in modo positivo, anche se, come in ogni legge, cisono ancora lacune da colmare, che lasciano spesso gliagenti di polizia senza alcuna protezione. A mio parere, leforze di sicurezza dello Stato dovrebbero essere in grado diesercitare un maggior uso della forza; altrimenti non

Uomini Notevoli

Page 126: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 298 Ottobre 2 parte

potranno mai essere adeguatamente protetti insituazioni pericolose o ad alto rischio.

B.I.: Sei dedicato all'insegnamento su una baseregolare o lo fai semplicemente in manierasporadica?M.G.M.: Metà regolarmente, direi, a causa della mia

mancanza di tempo per farlo. Collaboro, studio, ricerco,sostengo e mi rapporto il più possibile.

B.I.: Hai qualche progetto o l'intenzione dicontribuire in qualche modo a favore degli Agenti diSicurezza pubblica e / o privata nel nostro paese?M.G.M.: Sì. Con il sostegno e la collaborazione della

mia gente e di alcuni settori come l'IPSA e Istruttoriprofessionali, stiamo cercando di organizzare corsid'allenamento e / o sviluppo che possiamo offrirealmeno a Granada e in altre città andaluse.Si svolgerà un primo Corso Professionale di

Autodifesa per la Polizia il 3 ottobre 2015, a Granada,diretto dai Maestri Raúl Gutiérrez e Dario Diaz Castro.

B.I.: Che cosa è l'Autodifesa Polizia per te?M.G.M.: Qualcosa di molto necessaria e meritevole di

sostegno e di protezione. In precedenza, qualsiasi ArteMarziale o sport di contatto sono stati offerti e hannoservito come un metodo di Autodifesa per la Polizia, fino a

quando alcuni poliziotti veterani, che erano esperti in questimateriali, si sono riuniti e hanno cominciato a effettuare unoscambio profuso e di ricerca al fine di progettare iprogrammi più appropriati per ogni settore della polizia,della sicurezza o della scorta. Raúl Gutiérrez, per esempio,è stato il precursore di questi corsi di formazione dellaPolizia in Spagna, che hanno avuto inizio nel 1982 con isuoi primi seminari a livello nazionale e internazionale. E luiconosce meglio di chiunque altro che vuol dire questaevoluzione e costante aggiornamento. Suo padre era un"carabinero" (poliziotto, quello che noi conosciamo in quicome "Guardia Civil") in Cile, la sua patria. Quella vicinanzae i suoi contatti personali negli Stati Uniti, lo hanno portatoa studiare e ottenere la laurea per portare a noi quello cheoggi è sempre più utile e necessario.

B.I.: Pensi che i poliziotti dovrebbero avere unalibertà di azione più grande per l'uso dellacosiddetta "forza di polizia"?M.G.M.: Certamente. I poliziotti dovrebbero essere

meglio protetti e tenere i trasgressori al guinzagliocorto, per quanto a volte sembrano di avere più dirittirispetto a quelli che ci sono per proteggerci.

B.I.: Qual è la tua specialità all'interno dellagamma dei soggetti che vengono insegnati nei corsidi formazione della polizia?

Intervista

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Uomini Notevoli

“I poliziotti dovrebberoessere meglio protetti etenere i trasgressori al

guinzaglio corto, perquanto a volte sembrano

di avere più dirittirispetto a quelli che cisono per proteggerci.”

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M.G.M.: L'applicazione di varie tecnichedi riduzione e controllo, ammanettato etrasporto.

B.I.: A quale agenzie di poliziaappartieni in termini di promozione e disviluppo delle tematiche concernenti laDifesa di Polizia?M.G.M.: Appartengo alla International

Police and Security Association, IPSA,presieduta e fondata da Soke RaúlGutiérrez, Istruttore Internazionale di Polizia.

B.I.: Qual è la Comunità in cui tu operinormalmente?M.G.M.: La Comunità Autonoma

dell'Andalusia.

B.I.: L'insegnamento alla Polizia èfacilitato, ci sono aiuti ufficiali?M.G.M.: Beh, ci sono molto pochi, ed in

ogni caso non coprono i bisogni realiesistenti sul campo.

B.I. : Per quanto riguarda le variesezioni dell'istruzione della Polizia, a tuoparere, quali soggetti dovrebbero esserepiù disponibil i e nel dominio di unpoliziotto: Legislazione, Diritto Penale,gestione dell 'autodifesa, manette,tiro...?M.G.M.: Proprio tutti. Le forze dell'ordine

hanno bisogno di essere altamentequalificate in tutti i settori rilevanti per unmigliore svolgimento dei loro doveriprofessionali.

B.I.: C'è qualcos'altro che voglia dire,proporre o evidenziare?M.G.M.: Il grande lavoro del Maestro Raúl

Gutiérrez nel mondo delle Arti Marziali, inparticolare nella diffusione, ricerca esviluppo dell'Autodifesa della Polizia.

B.I.: Grazie!M.G.M.: Grazie a te per questa

opportunità…

Intervista

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Uomini Notevoli

“Le Arti Marzialitradizionali coinvolgono un

intero sistema diformazione fisica, tecnica,

mentale, spirituale ecompleta per raggiungere

un'esistenza più sana,equilibrata e forte.”

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • LAT-3REF.: • LAT-3

"Questo DVD si concentra sulle armi da taglio, per conoscere ecomprendere tutti i pericoli che queste comportano, e il suo temaprincipale è la priorità. L'accento principale nella formazione con

un'arma da taglio deve essere messo nei rischi associati contali armi. Il grande pericolo di queste armi è reale, e

deve essere trattato come tale. Ciò significasapere dove stabilire la priorità nella

vostra formazione in modo che sia unostrumento di sopravvivenza, se si

presenta una situazione delgenere. Affrontiamolo, sei tu chi

deve sopravvivere, non è il tuoallenatore, lui ti aiuta adallenare i tuoi obiettivi, manon è il tuo obiettivo. Lepriorità d'allenamento cheuso in Latosa-Escrimasono le seguenti: la realtà,la tecnica e gli esercizi.Realtà: È lacomprensione diesattamente ciò chepotrebbe accadere e deipericoli quando si utilizza o

si affronta un'arma dataglio. Esercizi:. La maggior

parte di essi sono utilizzatiper sviluppare e migliorare le

capacità di movimento utilizzatenell'applicazione tecnica.

L'accento in quest’Allenamento conArmi da Taglio deve mettersi nella

corretta posizione e nella priorità disviluppare voi stessi per una situazione del

genere. La tecnica non ti darà le competenze per farfronte a un'arma da taglio, ti darà solo lo scenario di comepotrebbe funzionare. Non confondere gli esercizi e le tecniche conil sistema, questi sono solo strumenti per sviluppare le tue abilità.

Budo international.comORDINALA A:

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l mondo sta diventando sempre più una popolazionedi culture diverse e miste. Questo ci permette disperimentare una varietà quasi illimitata di cucinagourmet, musica, arte, filosofie e credenze. Comeartisti marziali, ci ha anche aperto ad una pletora distili di combattimento culturalmente specifici e

approcci unici per la risoluzione dei conflitti. Mentre moltisistemi o stili di auto-difesa hanno una grande quantità disomiglianze, ci sono anche alcune differenze moltospecifici. Ad esempio, il bastone è molto comune in unavarietà di arti marziali, tuttavia l'uso del Karambit (coltellospecializzato di presa inversa) non è così comune ed è più

di natura culturale. Molti dei sistemi classici più vecchierano basati sugli incontri di combattimento all'interno diuna etnia di dimensioni simili in una geografia simile e conle armi di quel periodo. Un rapido studio dell'oplologia(armi, armature e tattiche di combattimento) el'antropologia può convalidare questa affermazione, però,nell'area moderna, la popolarità dei sistemi eclettici stannodimostrando la loro efficacia in quanto possono adattarsirapidamente alle differenze tra i tipi di corpo se imparati econdivisi apertamente. Ad esempio, l'arte delcombattimento Hapkido è stata praticata in tutto il mondoe, come risultato dell'addestramento realistico e l'effettiva

Le dimensioni contano... nel combattimento di punti di pressioneDal Maestro Mark S. Gridley

In articoli precedenti ho condiviso consigli pratici per l'applicazione e l'integrazionedi punti di pressione tattici nel modo in cui vengono applicati all'auto-protezione e lesue applicazioni combattive. In quest'ultimo articolo, il mio obiettivo è di aiutare illettore nell'arte di individuare il bersaglio mentre si lavora con una popolazionediversificata. Nei miei viaggi in tutto il mondo, ho avuto la fortuna di lavorare conuna grande varietà di culture ed etnie distintivi, il che mi ha permesso di fare alcuneosservazioni anatomiche generali. Dovrei sottolineare che l'obiettivo nello scriverequesto non è quello di concentrarsi su stereotipi o tattiche strutturali su baseetnica. In effetti, vorrei affermare attraverso la ricerca scientifica, che,biologicamente, gli esseri umani sono 99,9% geneticamente identici e che la maggiorparte delle differenze anatomiche sono dovute all'adattamento a fattori ambientali.Si dovrebbe invece capire che ci sono differenze anatomiche distintive tra la nostrapopolazione e cominciare a utilizzare queste conoscenze attraverso l'allenamento.

Combat Hapkido

I

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applicazione, si è evoluta e continua ad evolversi per rispondere alleesigenze della nostra società in costante sviluppo. L'utilizzo di puntidi pressione tattici evolve anche basata sull'ambiente, la cultura, lasituazione e la dimensione e la forma del soggetto.Uno degli elementi chiave nell'utilizzo dei punti di pressione è la

corretta posizione di questi obiettivi. In articoli precedenti hoelencato una serie di altr i elementi importanti e ora ciconcentreremo sulla localizzazione in questa funzione. L'efficacia diun punto di pressione in una tecnica si vedrà notevolmentecompromessa se la posizione è inaccurata. Selezioniamo punti dipressione (agopunti) perché tendono ad essere tra muscoli, legamenti,tendini, ossa, o percorsi vulnerabili di nervi (o principali giunturenervose / plessi). Utilizzando questi punti come bersagli specifici cipermette di interrompere in modo più efficace l'energia e i lfunzionamento del corpo. Queste aree sono molto piccole quandovengono utilizzate da agopuntori; sono solo circa le dimensioni dellapunta di una penna a sfera. Fortunatamente per noi, possonoessere attivati ??stimolando su una superficie delle dimensionidi una moneta di un "Euro" (25 mm) intorno a loro. Se sipensa ai grandi muscoli e le strutture anatomiche comeun'armatura, può aiutare a visualizzare gli obiettivi come lepiccole fessure nella corazza. Queste sono le zone delcorpo più vulnerabili agli attacchi e spesso sono i menoprotetti.È di vitale importanza per il vostro successo

nell'attivazione del bersaglio riconoscerepienamente che ognuno di noi è diversoanatomicamente; il più delle volte si tratta delledimensioni e la corpulenza. La posizione degliobiettivi varierà leggermente da individuo aindividuo. Le frequenti sessioni di pratica condiversi compagni d'allenamento viaiuteranno a sviluppare e perfezionare ilvostro senso per individuare e localizzarerapidamente i bersagli.

Combat Hapkido

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Una differenza concettuale fondamentale è che nellescienze occidentali di mentalità cartesiana, una unità dimisura è standard ed è uniforme, senza eccezione (adesempio, un pollice è un pollice indipendentemente dacome viene applicato). Ciò differisce leggermente nellamedicina cinese, dove l'unità di misura è una misuraproporzionale che è destinata ad essere basatasull'individuo. La comprensione di questo concetto viaiuterà a individuare rapidamente gli obiettivi da vista eevitare la tendenza ad applicare una norma precisa,tuttavia, è necessario avere una mente flessibile perconsentire a questa variazione.Vedrete il termine "unità anatomica" (AU), a cui si fa

spesso riferimento durante l'allenamento dei punti tattici dipressione. Usiamo questo linguaggio per aiutare alocalizzare con precisione i nostri obiettivi.

Questo è ciò che significa questa terminologia:* Un "AU" può anche essere definito nella medicina

cinese come un "cun"* La misurazione AU varia da persona a persona. È

specifica e proporzionale per ogni individuo.* Un AU può essere misurato dalla larghezza attraverso

la nocca distale del pollice su quella persona o, piùprecisamente: la larghezza dell'articolazione inter-falangeadel pollice è 1 cun.

Un buon testo di agopuntura, come Acupuncture, aComprehensive Text, dallo Shanghai College of TraditionalMedicine, o media elettronici come il QPuncture software,può darvi una risorsa grafica definitiva o spiegazione. Ilmanuale Tactical Pressure Points è stato progettato persemplificare questo studio per voi e include le descrizionicomplete e le illustrazioni degli obiettivi usati in CombatHapkido.

Mentre le informazioni di cui sopra sono esatte, ancoranon accoglie alcune variazioni anatomiche. Questo èanche il motivo per cui sosteniamo l'uso della ridondanzae obiettivi multipli in combinazione. Più grande l'area di unAU o cun utilizzata per misurare, più grande il grado omargine di errore. Quando facciamo ulteriori ricerche nellosviluppo di questo sistema di misura proporzionale,troviamo che non è così proporzionale dopo tutto. Infatti,la medicina asiatica antica è stata abbastanzastandardizzata e gli strumenti di misura specifici utilizzatidagli agopuntori, di solito in giada, naturalmente sono statiprogettati sulla base della famiglia reale o gli aristocratici diquel periodo. Quando si tratta di una popolazione didimensioni analoghe c'è meno variazione, dunquefunziona abbastanza bene, tuttavia, non tanto quando sitratta di diverse forme e dimensioni. Questo è il motivo percui utilizzando l'AU dell'individuo funziona meglio cheusare il proprio AU o un AU diverso su qualcun altro.Infatti, ci sono stati diversi articoli presentati all'agopunturaprofessionale e le società di medicina tradizionale chehanno messo in discussione l'idoneità di utilizzare il "CunMeasurement System".Naturalmente, può funzionare bene come riferimento per

il professionista all'inizio della sua formazione, tuttavia nondeve sostituire l'esperienza delle mani. Ad esempio, ilbersaglio Polmone 8 è situato un'AU prossimale alla piegadel polso.Nel caso in cui non si è trovata una buona risposta,

basta regolare la posizione a poco più grande di un'AU dalpolso. Se si ottiene una risposta anatomica buona edenergica, quello è il luogo per quell'individuo. Si dovrebbeusare, a prescindere della descrizione del libro di testo.L'apprendimento esperienziale dovrebbe modificarel'apprendimento dai testi se viene raggiunto il risultato

Puntos de presión tácticos

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Combat Hapkido

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Puntos de presión tácticos

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desiderato; pensate a questo come qualcosa dicomplementare, piuttosto che opposto. Se nonaveste imparato la posizione generale delmanuale sarebbe stato difficile fare un piccoloaggiustamento per il successo.A volte ho dovuto modificare la mia

localizzazione del bersaglio a seconda di doveinsegno o mi alleno. Per esempio, in Finlandia, hotrovato che la posizione del punto Polmone 8 èleggermente superiore di quando sono stato aPanama. Naturalmente i l paese non era i ldifferenziatore tanto quanto il tipo di corpo eadattamenti specifici a quel clima. Questa è stataun'osservazione esperienziale e lontano da unaverità assoluta. In gran parte dell'Europacentrale, non c'è molta differenza nella posizionedei punti rispetto agli Stati Uniti, tuttavia, hotrovato molte più variazioni nelle dimensioni eforme degli individui. Sono stato influenzato ascrivere questo articolo per voi dopo osservaregli altri diventare frustrati con la localizzazionedella giusta posizione di un bersaglio. É facilestarcene attaccati ad una mappa e quandosiamo persi, spesso semplicemente cerchiamo diintensificare gli sforzi. Io vorrei incoraggiarvi asmettere di arrabbiarvi con la mappa e invecechiedervi se dovreste usare una mappa diversaper raggiungere il vostro bersaglio.Forse un altro modo di guardarlo sarebbe

immaginando un combattimento contro un

Monaco Shaolin, un guerriero vichingo, o unmoderno Combattente di Operazioni Speciali,tutti sono umani e soggetti alle leggi dellamortalità, ma hanno diverse vulnerabil ità.Quando si tratta dall'ubicazione dei punti dipressione, ci sono alcune scorciatoie, dovetestudiare, al lenarvi e applicare le vostreconoscenze su quanti diversi tipi di corpo siapossibile. Credo che la vostra competenzaeccellerà attraverso la vostra capacità diadattamento.Naturalmente questo articolo non può

catturare questo argomento in tutta la suainterezza e siete incoraggiati a scavare più inprofondità per comprendere più a fondo questaimportante area dell'auto-difesa. In un prossimoarticolo condivideremo maggiori informazionisull'affascinante studio dei Punti Tattici diPressione. Naturalmente, non c'è bisogno diaspettare; tutte queste informazioni sonodisponibili attraverso la serie di DVD didatticiTactical Pressure Points, che potete ordinaredirettamente da Defensive Services Internationalalla pagina www.dsihq.com, e Budo Internationala www.budointernational.net. Per favore,allenatevi con sicurezza, vivete con onore e statebene.Per informazioni su certificazioni, seminari, o

domande, si prega di contattare:[email protected]

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

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Il Maestro e l'allievo...La coscienza nelle arti antiche

Alvin Toffler dice qualcosa che mi piace molto:"Gli analfabeti del prossimo secolo non saranno coloro che non sappiano né

leggere né scrivere, ma coloro che si rifiutino di imparare, di re-imparare e di re-imparare ancora una volta."Nonostante possa sembrare qualcosa di inesorabile, la stessa lotta per la

moralità interna e l'inversione dei valori, fenomeno spesso presente oggi nellemolte forme di Arti Marziali, esisteva anche nella classe samurai, in quanto talidomande e la scelta di evolvere internamente è una caratteristica dell'essereumano e la sua convinzione in qualcosa per cui vivere o morire - com'è statovisto nei vecchi modi. Come ho spiegato alcuni storici all'interno del mondoaccademico, parlando delle storie che avevo imparato da vari insegnanti che hointervistato e ai quali ho avuto accesso attraverso discussioni e scambi di e-mail, il fallimento della morale giapponese può essere spiegato dal momento incui si ha notizia che, con il tempo, la morale dei guerrieri cambiò radicalmente:hanno cominciato agire secondo i propri interessi e hanno persino ucciso i lorosignori a prendere la loro posizione. Da dove viene questo nuovo modo dipensare e di agire?Secondo il Confucianesimo, culto che i guerrieri adottavano, i vassalli

dovrebbero servire loro signore fino al punto di rischiare la vita e morire per lui, acondizione che il signore assicurasse loro la vita; ossia, è stata seguita unaregola dura che sottolineava un "quid pro quo", una norma che era rimastainvariata. Nei primi anni di vita della cavalleria, la lealtà, che dovrebbe esserereciproca, è stata evidenziata. Minamoto no Yoshiie ha retribuito i suoi guerriericon i propri beni e Yoritomo li trattava con grande gentilezza.Con l'evoluzione del sistema monetario, il pensiero è diventato più

utilitaristico. Inoltre, mentre i guerrieri erano fiduciosi che avrebbero untrattamento più attento dai loro signori, la maggior parte degli Shogun eprotettori non hanno avuto la considerazione prevista verso di loro. Così l'ideache giustificava la caduta dei signori è diventato popolare.D'altra parte, il modo in cui è stato distribuito il patrimonio, ha colpito anche i

guerrieri. Nei tempi antichi, i figli avevano pari diritti sulla terra lasciata dalpadre, ma nel ridurre le dimensioni dei terreni da distribuire, una nuova usanza èstata stabilita: un solo figlio (di solito il primogenito) ha ereditato tutta la terra egli altri fratelli sono diventati i suoi vassalli; questo fatto li teneva lontani dalerede e ha promosso la gelosia e l'antipatia. In precedenza, il successore haavuto l'aiuto sincero dai suoi fratelli, ma ora doveva stare attento a non esseretradito. In realtà, molti protettori furono sconfitti dai loro fratelli o altri parenti.Purtroppo, molte di queste storie può spazzare via l'idea romantica di un

Giappone virtuoso che, nel corso della storia, ha dimostrato l'esistenza di

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diversi motivi che hanno portato a rompere con le norme esistenti al momento eper le quali tante nuove misure e strategie per la vita quotidiana vita sono statesviluppate. Questo ci permette di svelare le apparenze e penetrare la realtà dellasostanza. Tutto diventa più reale, più semplice, più comprensibile ...

"Colui che non conosce limiti, avrà motivi di lutto."(Proverbio giapponese)

Ben oltre l'interpretazione umana istituita dall'invidia, la calunnia, ecc, comevalvole di scarico di una possibile oppressione delle tanti versioni dei complessiinteriori, è comunque possibile verificare che la mente stessa è tutto ciò che sirisveglia in favore della consapevolezza - o vice versa. Da questo punto di vista -e qui vedo infatti un'osservazione della coscienza - possiamo dire che prendiamofuori da noi importanti lezioni o momenti di singolare profondità, ogni volta chediventiamo parte del gioco di qualcuno.Dal momento che la vita delle arti giapponesi è stata immersa in guerre interne,

il sentimento umano di ostilità fu invaso dalla necessità di aiutare gli altri. Serietelevisive e grandi film come "Ran", di Akira Kurosawa, e Shogun - il romanzoepico di James Clavel - rivelano uno scenario terrificante per quanto riguarda lacoscienza umana.Nella sua essenza, la vita ci spinge in avanti e ci mostra il percorso di

evoluzione personale che, a sua volta, favorisce in noi l'eterno dibattito tral'essere, il sé e l'altro. Ognuno, nella sua relativa "auto-impressione" all'internol'aspetto di osservazione in sé (e data la natura effimera di ogni momento) spingeattraverso il meccanismo di tutti i giorni la premessa più importante che va al di làdella linea di ignoranza: lucidità!Tuttavia, siamo parte di un tutto, che nella sua ebollizione effervescente

favorisce i mezzi con cui la nostra mente è svegliata. É semplice: la meccanicadei "universi" esterni è sempre parte di una ruota progettata dall'essere umanostesso. Tuttavia, nel livello interiore, le ragioni sono stabiliti dal nostro modo divedere questi stessi universi. La mente, nella sua consistenza naturale,soccombe sotto gli ordini petulanti delle misure adottate dal corpo sociale, che,in profondità, ci riporta a condizioni più "onerose" e pericolosi per la lucidità. Sì!Basta osservare il modo in cui ognuno reagisce alle perdite!Tutti quelli che conducono le loro vite attaccate alle realtà personali e materiali,

e delineate dalle circostanze più banali, sanno che le risposte date dallacoscienza, impostano modelli molto più profondi di una semplice riflessione suuna certa perdita. Questo significa che le nostre prospettive devono raggiungerepunti di maggiore chiarimento, di fronte a ciò che intendiamo come "disfunzionedella coscienza". E giudicando che tutto risorge da un punto come preparazioneper il "futuro", si presume che dalla realtà fornita dalla mente che vede, il tuttoche l'uomo osserva è proprio quello che lo rende uscire dal suo ristagno mentale;

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Arti del Giappone

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è dal rapporto che egli stabilisce con se stesso, che la sua maturità della coscienza emerge in linee diesaltazione... il che non significa evoluzione!Qui, l'evoluzione appare come un miglioramento personale, intimo... un fattore assoluto che non si

vergogna di correggere i propri errori; che va oltre la semplice imperfezione tradotta come un vizio.L'antica saggezza, soprattutto nella linea tibetana, ci insegna che nelle verità che sperimentiamo, ipunti più importanti - anche se importanti - si manifestano per la forza delle tendenze della mente,che sono essenzialmente vuoteLa comprensione di questo fenomeno e, pertanto, essere consapevole del fatto che la mente è

associata per esistere, è trovare che ogni fenomeno che essa produce, emerge e riemerge attraversomotivi illusori, sostenuti da meccanismi esterni. Dato questo fattore, la vita si torna relativa e allostesso tempo trasparente, ogni volta che la sua essenza perde il suo significato unico, dal momentoche ci avviciniamo alla realtà che ci trasforma. In ciascuno di noi, questo avviene in modo diverso.Per alcuni si tratta attraverso la famiglia, il denaro, la religione ... Per gli altri, attraverso la scienza ...Picasso diceva: "Io faccio sempre quello che non riesco a fare, al fine di imparare quello che non so."Da qualche tempo, nelle mie riflessioni sono sempre più certo che l'ignoranza (qui mi riferisco a ciò

che ignoriamo) influenza senza dubbio il destino di tutti noi - sia in prima, seconda, terza persona ... Ilgrande Isaac Asimov ha detto, "Se la conoscenza può creare problemi, non è attraverso l'ignoranzache possiamo risolverli."Questa affermazione è più che certa. Il suo contenuto ci riporta al fatto che tutti noi, prima o poi,

siamo o saremo vittime dell'ignoranza che invade di nascosto la nostra vita e ci rende ostaggio di unprocesso di ammortizzazione della parte del cervello che ci indica l'uso della ragione. Beh, dato chestabiliamo collaborazioni e attraverso di loro, delineiamo un intero modo di pensare, di agire, disentire... certamente in mezzo a tutto questo, c'è un parallelo in quanto le ragioni (lo dico al plurale)hanno un'influenza su panoramiche curiosi e in sintonia con scenari unici che "reinventano" a noi. Èlo stesso per l'amore, l'odio, la scoperta di un nuovo percorso, una nuova arte.Le verità reali e immediate non possono essere mai imposte. Al di là di un limite che evidenzia la

necessità di una affermazione, le realtà più vere - almeno a mio avviso - sono sottili e di unapercezione individuale. Derek Bok dice qualcosa che mi piace davvero: "Se pensate che l'istruzionesia costosa, provate l'ignoranza".In tutto il mio viaggio fino ad oggi, ci sono state molte cose mi hanno fatto sentire sensibile a un

dato momento; tra quelli, qualcosa di molto interessante che mi ha portato a "ripensare" e quindi a"rivalutare" le mie linee guida: il Libero Arbitrio! Come si può decidere per gli altri ciò che si deve onon si deve sentire, pensare, adorare? Nonostante la nostra vita sia percepita collettivamente, essaemerge e riemerge attraverso una catena di cause ed effetti che alterano le nostre realtà, secondo unpiano superiore. Anche se gli argomenti sono radicate in credenze, rudimenti, fondazioni ... l'essere èdi per sé una sola realtà che deve essere lavorata dall'interno verso l'esterno. Altrimenti, vedremoche la sovrapposizione delle verità, soprattutto quelle che cercano di convincerci, è un processo diinversione dei valori, di imposizione di immagini e impressioni.Eppure, ci sono alcuni punti di riflessione che mostrano, inoltre, che tutto - e dico tutte le cose

nella vita -,particolarmente a livello di progresso personale, diventa necessario per il nostroposizionamento personale. I saggi del passato hanno dichiarato che tali panoramiche di analisi e diosservazione dovrebbero essere classificati come "l'ignoranza sana". Paralleli che cercano dideteriorare la vita nel mezzo di sottrazione reale delle idiosincrasie di tribù sociali.

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Arti del Giappone

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"In realtà, non sappiamo nulla, perché la verità è nell'intimo"(Democrito)

Attratti dai vortici del momento, molti di noi ritengono che in una situazione di dubbio o di scelta,le conseguenze saranno negoziabili - se il futuro non rappresenta una parte dell'aspettativadepositata. Tutto questo ci dimostra che nel nostro universo personale c'è una realtà che è unica eche, attraverso una prospettiva individuale e trasferibile, tutti noi scegliamo: abbiamo scelto e in essodeve essere chiaro che "Non c'è nulla di più pericoloso che un amico ignorante. Meglio avere unnemico saggio! "(Jean de La Fontaine)Non è difficile rendersi conto che stiamo usurpando la nostra coscienza quando scegliamo

un'alleanza mentale, associativa, impressionabile... dotata di scenari spruzzati con infinite forme oespressioni di un principio centrale singolo. Com'è strano! Non credete?In proporzione uguale, la nostra realtà interiore è sempre brancolando e, allo stesso tempo,

oscurando le diverse panoramiche uniformi che determinano ciò che appartiene a ciascuno. Questosignifica che, anche se l'universo impatta sulle sue frammentazioni dissonanti, varianti di eventi chesi trasformano in fatti principali, tutto è parte integrante e coerente di un modello identico di ognistoria personale, ripetuto all'infinito, dove il fine non è altro che la morte. Tutti moriremo un giorno.Ho visto attraverso innumerevoli manifestazioni, rivoluzioni velate in alcuni settori marziali, e così

via, che le reazioni, per quanto cattive esse siano, sono naturali quando il dolore stimola i punti diebollizione nel nostro modo di pensare. É normale sbagliarsi quando scegliamo, crediamo, optiamoper un particolare aspetto della questione. Si è sempre detto (spesso a voce alta) che abbiamo ildiritto a questo e quello ... Vero, ma abbiamo anche il diritto di presumere che i nostri atteggiamentidel passato stanno proiettando un presente che genera presupposti imprevedibili per il futuro"Il fatto di desiderare qualcosa con violenza significa diventare cieco a tutto il resto." - Ha detto

Democrito.Per il saggio, rappresenta il risveglio dell'illusione, per un riscoprire basato sulla realtà che ognuno

stabilisce per se stesso, dal momento che le esigenze individuali esemplificano differenti percorsi eprogresso personale.D'altra parte, dobbiamo pensare che tutti noi abbiamo una chiara espressione che attraverso la

nostra esistenza intima, l'essere rimane nel suo paesaggio coscienziale. È facile se pensiamo chetutto nell'universo è il risultato di un riverbero della necessità conforme alla proporzione che creiamo,di fronte a questo stesso universo. Trasferiamo le nostre impressioni del relativo, attraverso la formache prendono i nostri sensi, che a sua volta, permettono di essere riordinati secondo le nostrestrutture di supporto.

"Lo scopo della vita non è quello di raggiungere la felicità, ma la perfezione"(Madame de Stael)

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Arti del Giappone

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo

International vengono identificati

mediante un’etichetta olografica distintiva

e realizzati in supporto

DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o

simili). Allo stesso modo, sia le copertine

che le serigrafie rispettano i più rigidi

standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi

requisiti e/o la copertina non coincide con

quella che vi mostriamo qui, si tratta di

una copia pirata.

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