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RASSEGNA STAMPA Venerdì 28 maggio 2015 Rassegna Associativa Rassegna Sangue e Emoderivati 2 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 6 Prime Pagine 11 Sommario:

RASSENA STAMPA - noidellafidas.com · Venerdì 28 maggio 2015 Rassegna Associativa Rassegna ... della campagna: il ciclista Alex Dowsett, 26 anni, uno dei migliori talenti del ciclismo

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RASSEGNA STAMPA

Venerdì 28 maggio 2015

Rassegna Associativa

Rassegna Sangue e Emoderivati 2

Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 6

Prime Pagine 11

Sommario:

Rassegna sangue e emoderivati

AFFARI ITALIANI.IT Emofilia, dona i tuoi chilometri per sostenere la ricerca Siete pronti a sfidare l’emofilia? E allora sostenete la campagna Miles for Haemophilia: your personal best donando i chilometri percorsi, dal 15 Maggio al 31 Agosto 2015, durante la vostra attività sportiva preferita (ciclismo, nuoto, corsa o qualunque altro sport o attività fisica) usando l’hashtag #kmxemofilia

La campagna, nata con l’endorsement delle Associazioni Pazienti FedEmo (Federazione delle Associazioni

Emofilici) e Fondazione Paracelso e con il contributo incondizionato di Pfizer ha l’obiettivo di creare consape-

volezza sull’emofilia e sensibilizzare il pubblico coinvolgendolo nel raggiungimento di un importante obiettivo:

la raccolta di 4000 kilometri (uno per ogni paziente emofilico stimato in Italia).

Al raggiungimento di questo obiettivo Pfizer donerà una somma non superiore a 10.000,00 Euro per finanzia-

re la realizzazione del miglior progetto, presentato da un’Associazione di Pazienti Emofilici, che favorisca la

pratica sportiva nei ragazzi e giovani adulti affetti da emofilia. "Come FedEmo, riteniamo che l'educazione

alla pratica sportiva sia fondamentale per il benessere di ogni emofilico. Un'attività fisica costante consente

infatti di potenziare la muscolatura e preservare le articolazioni ed è inoltre basilare per un equilibrato svilup-

po psico-fisico della persona, specialmente in età scolare e adolescenziale - ha dichiarato Cristina Cassone,

Presidente FedEmo. Lo sport, praticato in piena sicurezza, è in grado di garantire attraverso il confronto con

gli altri un netto miglioramento, in termini di qualità della vita delle persone con emofilia." “La Fondazione Pa-

racelso sostiene con entusiasmo questa campagna, augurandosi il raggiungimento dell'obiettivo di 4000 chi-

lometri che permetterà ad un'Associazione di Pazienti Emofilici presente sul territorio italiano, tra le tante che

parteciperanno, di veder realizzato un progetto di attività sociale declinata sullo sport – ha dichiarato Andrea

Buzzi, Presidente della Fondazione Paracelso. Esortiamo, dunque, tutti a condividere i chilometri percorsi

attraverso la propria attività sportiva fino al 31 agosto”.

La campagna sarà presentata nel corso dell’evento “2GO Together”, in programma a Roma. Testimonial

della campagna: il ciclista Alex Dowsett, 26 anni, uno dei migliori talenti del ciclismo inglese, affetto da emofi-

lia grave, che ha raggiunto importanti successi nella sua disciplina – come il recentissimo record dell’ora a

Manchester – nonostante la malattia. Da oggi fino al 31 Agosto sarà attivo l’hashtag #kmxemofilia, attraverso

il quale il pubblico potrà condividere, tramite i propri profili social, i chilometri percorsi durante una qualunque

attività sportiva (ciclismo, corsa, passeggiata, nuoto o altro). Ogni chilometro condiviso con l’hashtag sarà

calcolato dal monitoraggio online. Inoltre, chi vuole aumentare il numero complessivo dei km donati, potrà

visitare il sito www.pfizer.it e cliccare su “mi piace” nella pagina del sito dedicata alla campagna. A ogni click

corrisponde 1 chilometro. La campagna ha il sostegno della community italiana degli appassionati di Insta-

gram (il social network fotografico per eccellenza) che ha aderito con entusiasmo, per contribuire ad accumu-

lare chilometri con azioni rivolte ai membri della community. Anche FIAB (Federazione Italiana Amici della

Bicicletta Onlus), l’organizzazione federativa che promuove l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto

quotidiano, supporta la campagna donando i chilometri percorsi dai propri soci. Il contatore, posizionato nel

sito www.pfizer.it verrà aggiornato quotidianamente con i chilometri donati, i “mi piace” ottenuti e le fotografie

condivise dagli Instagramers per verificare quanta “strada” abbiamo fatto e quanta ne resta da fare per rag-

giungere la meta finale.

Il bando di partecipazione solidale

Al raggiungimento dell’obiettivo di 4000 kilometri verrà richiesto alle Associazioni di Pazienti Emofilici – attra-

verso un bando di partecipazione solidale – di inviare un progetto che favorisca la pratica sportiva (es. cicli-

smo, nuoto, corsa, etc.) nei ragazzi e giovani adulti affetti da emofilia. Una commissione di esperti valuterà i

progetti pervenuti e, sulla base dei parametri individuati, selezionerà il miglior progetto a cui Pfizer devolverà

una somma non superiore a 10.000,00 Euro per la sua realizzazione. L’invio dei progetti andrà dal 1° Settem-

bre al 1° Ottobre 2015

BRESCIA OGGI.IT SALUTE. Il punto del direttore della Clinica di malattie infettive degli Spedali Civili, che fanno parte dei venti centri erogatori dei farmaci «di nuova generazione»

Allarme epatite C, patologia «invisibile» Laura Bergami

Castelli: «In provincia 20-25mila persone infette. Ma il 40 per cento di chi ha contratto il virus non lo sa»

La Clinica di malattie infettive degli Spedali Civili è uno dei venti centri italiani erogatori di farmaci di nuova generazio-ne contro l´epatite C

È la generazione del «baby boom», quella nata a cavallo degli anni Sessanta, ad essere la più

colpita, senza grosse distinzioni fra uomini e donne e le stime su quante siano in Italia le per-

sone affette da epatite C parlano di una forchetta compresa tra il milione e il milione e mez-

zo.

IN PRATICA l´1,8-2 per cento degli italiani adulti sarebbe positivo al virus, una percentuale di-

seguale fra Nord (1,5-2 per cento) e Sud (fino al 3 per cento ed oltre in alcune zone).

Brescia non fa differenza anche se, con un 2 per cento abbondante, si posiziona al livello su-

periore della percentuale, Francesco Castelli, ordinario di Malattie infettive all´Università di

Brescia e direttore della Clinica di Malattie infettive e tropicali degli Spedali Civili, ipotizza che

«circa 20-25 mila persone in provincia di Brescia siano infette».

Un calcolo preciso è difficile da fare perché «si stima che il 40 per cento di chi ha contratto il

virus in realtà non lo sappia».

Si tratta, infatti, spiega Castelli «di una patologia subdola che evolve in tempi lunghissimi,

tanto che possono passare anche vent´anni prima che i sintomi siano davvero evidenti, dato

che spesso non esiste una fase acuta sintomatica che permette di individuarla».

La via di trasmissione più frequente è quella «parenterale, vale a dire con strumenti taglienti

e acuminati usati da qualcuno già infetto, come le siringhe» ed è questa una delle ragioni, ol-

tre ai comportamenti giovanili a rischio, che spiegano i picchi di positivi nella generazione del

«baby boom».

Anche perché, precisa il direttore della Clinica di Malattie infettive, «l´Hcv è stato isolato solo

nel 1989 e i primi test per la sieropositività sono arrivati due anni dopo». A quei tempi ci si

«passava» l´epatite anche con le iniezioni che nonne o vicine di casa facevano quando si era

malati, usando la stessa siringa e, soprattutto, gli stessi aghi «se la bollitura della siringa e

dell´ago non era stata fatta in maniera adeguata». Il contagio è avvenuto però in passato an-

che con le trasfusioni, visto che i controlli oggi di routine non potevano essere fatti.

M

Meno frequente è, invece, la trasmissione sessuale «perché il virus è meno “efficiente” ri-

spetto, ad esempio, a quello dell´epatite B e dell´Hiv» e rara quella materno-infantile.

UNA MALATTIA infida, dunque, che, spiega Castelli, «nell´80 per cento dei casi si cronicizza,

evolvendo in 20-30 anni. Il 20 per cento di questi va incontro a cirrosi, che può evolvere in

tumore del fegato in circa il 2-6 per cento dei pazienti ogni anno. Ciò spiega perché in Europa

fino al 60-70 per cento dei tumori epatici sia correlato all´infezione da Hcv».

Questa nuova generazione di farmaci - prosegue ancora - «si affianca e supera le precedenti

terapie a base di interferone e ribavirina offrendo una migliore possibilità di guarigione ed

evitando la progressione a tumore che poteva anche portare al trapianto di fegato, spesso

reso vano dalla reinfezione dell´organo trapiantato causato dalla persistenza del virus».

L´arrivo dei Daa (antigeni antivirali diretti) ha drasticamento modificato la prospettiva «la pri-

ma generazione era disponibile già dallo scorso anno, ma aveva molti effetti collaterali. La se-

conda generazione di farmaci oggi disponibile, invece, ha un´efficacia ancora maggiore a

fronte di una tollerabilità molto maggiore».

I dati sulle guarigioni sono entusiasmanti, conferma Castelli, «in condizioni favorevoli riuscia-

mo a eradicare il virus nel 90-95 per cento dei casi».

Gli Spedali Civili, insieme all´ospedale di Esine, fanno parte dei venti centri erogatori, tutti

pubblici, individuati da Regione Lombardia e al Civile «i trattamenti sono iniziati in modo in-

tensivo da febbraio e fino ad ora abbiamo preso in carico circa un centinaio di pazienti per le

dodici settimane in cui dura mediamente la cura».

In pratica si è costituita una rete che valuta tutti i pazienti che fanno riferimento anche ad al-

tri ospedali e, in base ai criteri stabiliti da Aifa, viene deciso collegialmente a chi dare la pre-

cedenza. Così dei quattro stadi in cui viene classificato lo stato di avanzamento della malattia

in questo momento «vengono trattati i pazienti allo stadio tre e quattro e quelli con cirrosi

non scompensata, in pratica i pazienti che hanno situazioni epatiche più preoccupanti».

ALLA NOTIZIA della disponibilità dei nuovi farmaci, non c´è stato l´assalto ai centralini del re-

parto da parte dei malati, mentre a chiamare «sono più spesso i medici che chiedono rag-

guagli e precisazioni». Resta, certo, il rammarico, visto i costi della terapia, di «non poter an-

cora curare tutti subito», ma la sicurezza di «un messaggio confortante per chi è allo stadio

iniziale della malattia che sa che potrà guarire».

Rassegna medico-scientifica e

politica sanitaria

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