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1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Via Aldo Moro n. 6 - 23019 TRAONA (SO) Tel. 0342 653340 / Fax n. 0342 653521 e-mail: [email protected] - [email protected] e-mail PEC: [email protected] - sito web: www.ictraona.it Piano dell’Offerta Formativa 2014/2015 SEDE UFFICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAONA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SCUOLE DELL’INFANZIA Traona Mantello SCUOLE PRIMARIE Traona Mello Mantello

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1

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I

Grado Via Aldo Moro n. 6 - 23019 TRAONA (SO)

Tel. 0342 653340 / Fax n. 0342 653521 e-mail: [email protected] - [email protected]

e-mail PEC: [email protected] - sito web: www.ictraona.it

Piano dell’Offerta Formativa

2014/2015

SEDE UFFICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAONA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLE DELL’INFANZIA

Traona Mantello

SCUOLE PRIMARIE

Traona Mello Mantello

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INDICE

Il Piano dell’Offerta Formativa pag. 3

Identità storico-culturale e contesto socio-economico del territorio pag. 4

Le risorse interne ed esterne alla scuola pag. 5

Le risorse in organico pag. 6

Le caratteristiche strutturali e l’organizzazione delle scuole dell’Istituto pag. 6

Il monte ore settimanale di ciascun ordine di scuola pag. 8

Le finalità del nostro Istituto pag. 10

Le scelte curricolari pag. 11

La Mission dell’Istituto pag. 12

Alunni con bisogni specifici pag. 16

Le attività alternative alla religione cattolica pag. 18

La valutazione pag. 19

Il sistema di valutazione esterno pag. 29

I rapporti scuola - famiglia pag. 29

La valutazione del POF pag. 30

Elenco dei documenti allegati pag. 31

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IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. Il POF è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale, riflette le esigenze del contesto ed è orientato dal sistema valoriale di riferimento della specifica istituzione scolastica. Il POF è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal Consiglio di Istituto che lo adotta.

(DPR n. 275/99 - Regolamento dell’autonomia - capo II - art. 3)

LA NOSTRA SCUOLA SI PROPONE DI

Valorizzare le risorse individuali e collettive,

scolastiche ed extrascolastiche

Condividere le responsabilità con le

famiglie

Verificare periodicamente

i risultati conseguiti

Attuare azioni di monitoraggio e valutazione dei processi e dei risultati, nell’ottica di un continuo

miglioramento del POF

Garantire la continuità tra i tre ordini di scuola

dell’istituto

IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

ESPRIME SI FONDA RILEVA ESPLICITA

L’identità culturale e progettuale dell’istituto

Sull’analisi della realtà

Bisogni, aspettative, richieste dell’utenza

La progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed

organizzativa dell’istituto

ESTERNA Individuazione delle caratteristiche

e delle risorse del territorio

INTERNA Individuazione delle risorse umane,

professionali, materiali ed economiche

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IDENTITA’ STORICO-CULTURALE E

CONTESTO SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO

Dell’Istituto comprensivo fanno parte, nel territorio del fondovalle, i comuni di Traona e di Mantello e, sul versante montano retico, i comuni di Mello, Cino e Cercino, con una popolazione totale di circa 5500 abitanti.

Negli ultimi decenni la realtà sociale locale si è fortemente modificata, passando da una tradizione culturale contadina e di piccolo artigianato ad uno sviluppo nel settore terziario. L’attività agricola in senso tradizionale è quasi scomparsa, demandata agli anziani o gestita come seconda attività, mentre sono sorte, negli ultimi anni, aziende agricole di media entità per l’allevamento di bovini e la produzione di latticini. A questa economia, che ancora oggi produce reddito, si affiancano nuove e moderne attività artigianali di completamento. Le nuove generazioni dei comuni montani trovano occupazione nel settore secondario e terziario sviluppatosi nei paesi del fondovalle. Persiste ancora la presenza di frontalieri che trovano occupazione nel settore edile della vicina Svizzera. Ultimamente si sta affermando un certo interesse per gli investimenti turistico-culturali, viste sia le notevoli potenzialità territoriali sia le numerose testimonianze storiche ancora esistenti su tutto il territorio. La realtà territoriale offre ai ragazzi varie opportunità di vita sociale attraverso la presenza di associazioni culturali e sportive. In particolare, gli oratori rappresentano un forte centro di aggregazione per la comunità. Morbegno e Delebio sono un punto di riferimento per altre attività. Le scuole dell’Istituto comprensivo accolgono bambini e ragazzi ospiti del Centro Rita Tonoli, istituzione fondata alla fine degli anni Cinquanta, con finalità assistenziali ed educative, per rispondere al disagio di situazioni familiari ed affettive problematiche. Inoltre è presente un centro di Pronto Intervento che accoglie, con flessibilità, nuclei familiari e persone in situazione di particolare difficoltà; i ragazzi di età scolare affluiscono nel nostro Istituto anche nell’arco dell’anno scolastico, assorbendo notevoli risorse. Negli ultimi anni si è consolidato il graduale inserimento di alunni stranieri nel nostro Istituto. A tale proposito la scuola, attraverso progetti specifici, si propone di promuovere un’autentica integrazione di questi bambini, che miri alla salvaguardia sia del diritto alla diversità sia dell’identità culturale del nostro territorio, in un’ottica di rispetto reciproco. Sulla base della conoscenza e dell’esperienza degli insegnanti, si ritiene che, per individuare i bisogni e le esigenze degli alunni che vivono in questo contesto ambientale, sia necessario partire da alcuni indicatori derivanti dalle seguenti problematiche e necessità:

- tendenza di alcuni ragazzi a sottovalutare l’impegno personale; - difficoltà di autocontrollo in alcuni alunni; - necessità di mantenere lo spirito di aggregazione come valore di coesione sociale; - necessità di promuovere i saperi in una scuola in grado di sostenere le diverse individualità

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Tali problematiche vanno affrontate ricercando: - un dialogo costruttivo con le famiglie, utile alla condivisione delle finalità educative; - offerta di stimoli culturali; - forme di coinvolgimento e di collaborazione delle famiglie, delle istituzioni e delle organizzazioni

presenti sul territorio per iniziative prese dalla scuola; - strategie che rafforzino l’autonomia, l’autostima e la fiducia negli altri, l’impegno individuale,

muovendo dalle capacità emergenti in ciascun alunno e da strategie che aiutino a costruire il pensiero critico;

- specialisti a supporto di casi problematici presenti (equipe medico-psico-pedagogica, mediatore culturale…).

LE RISORSE INTERNE ED ESTERNE ALLA SCUOLA

Risorse interne La pluralità dei docenti è ritenuta un valore positivo e centrale della scuola, in quanto risorsa a servizio di un curricolo ricco e articolato, che necessita di un congruo tempo scuola. Nelle diverse situazioni operative, la pluralità dei docenti si articola in forme flessibili, come organizzazione di gruppi di insegnamento che:

- si modulano per ambiti d’intervento, valutando adeguatamente le affinità epistemologiche e didattiche tra le discipline e le competenze professionali disponibili;

- si strutturano conformemente alle diverse situazioni dei plessi e delle classi; - si organizzano in spazi operativi aperti, per gruppi di classe e per gruppi di alunni; - garantiscono l’unitarietà dell’insegnamento attraverso una progettazione didattica corresponsabile, con

regole e stili condivisi di relazione educativa; - sono formati da un numero ragionevolmente contenuto di docenti che intervengono in ogni classe.

Risorse esterne La scuola, nella gestione della sua offerta formativa, si avvale della collaborazione di operatori, di esperti e di associazioni ed enti formativi presenti sul territorio, sulla base di accordi, di convenzioni e di contratti:

- responsabile per la sicurezza; - tecnico per i laboratori di informatica; - operatori esperti in attività sportive (associazioni sportive e CONI), artistiche e socio-culturali; - Vigili del fuoco per l’educazione alla sicurezza; - operatori dell’ERSAF e WWF per l’educazione e la ricerca ambientale; - operatori dell’ASL per l’educazione all’affettività; - operatori di Cooperative sociali per le attività di recupero; - operatori della Comunità Montana di Morbegno (gruppo GEV) per i progetti verticali di istituto; - operatori per l’orientamento scolastico/professionale (Quadrivio di Sondrio); - Circolo Culturale Filatelico Numismatico Morbegnese; - Filodrammatica / Filarmonica / Coro; - Oratorio/associazioni culturali-umanitarie /proloco/ Centro Tonoli (attività di doposcuola); - Centro Culturale Traonese; - Protezione Civile, Forze dell’Ordine e Associazione Alpini per l’educazione alla legalità.

La scuola riceve fondi e risorse economico-finanziarie dai seguenti enti:

- Enti nazionali, Enti locali, Pro Loco, Comunità Montana di Morbegno, Provincia. Si prevede la richiesta di finanziamenti su progetti mirati, oltre agli enti sopra menzionati, a banche, Fondazioni e ad imprese del territorio. La scuola ha a disposizione i seguenti sistemi informativi e di comunicazione, di cui si è già servita per presentare se stessa e le sue offerte formative:

- tv locali; - opuscoli; - testate locali; - giornalino della parrocchia; - prodotti multimediali/Internet/sito della scuola; - brevi pubblicazioni.

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LE RISORSE IN ORGANICO

SCUOLA DELL’INFANZIA Nell’Istituto comprensivo sono presenti due plessi di Scuola dell’infanzia. Possono essere iscritti alle Scuole dell'infanzia le bambine ed i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre il terzo anno d'età. Possono, altresì, essere iscritti le bambine e i bambini che compiano tre anni di età non oltre il termine del 30 aprile.

Considerato che la Circolare Ministeriale che regolamenta le iscrizioni consente ai docenti tempi e modi di valutazione per accogliere i bambini nati dal 1 gennaio al 30 aprile, il Collegio Docenti ha deliberato il seguente Regolamento:

1. potranno iniziare a frequentare da settembre (inizio anno scolastico) e non ad anno scolastico iniziato, per evitare inserimenti a livelli differenziati;

2. potranno frequentare per il primo mese scolastico (frequenza continuativa) dalle ore 8.00 alle ore 11.30; successivamente, superato il distacco dalla famiglia, valutata l’autonomia personale in bagno e a pranzo, le insegnanti con le famiglie programmeranno l’inserimento al momento del pranzo;

3. potranno frequentare per l’intera giornata scolastica (dalle ore 8.00 alle ore 16.30) solo dopo il compimento del terzo anno di età. (All. 1)

SCUOLA PRIMARIA Nell’Istituto comprensivo sono presenti tre plessi di Scuola primaria. Possono essere iscritti alla Scuola primaria le bambine ed i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre il sesto anno d'età. Possono, altresì, essere iscritti le bambine e i bambini che compiano sei anni di età non oltre il termine del 30 aprile. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Nell’Istituto comprensivo è presente una Scuola secondaria di primo grado, con sede a Traona.

LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI E L’ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE DELL’ISTITUTO

S C U O L A

D E L L’

SCUOLA SPAZI CLASSI/ORARI

TRAONA VALLETTA Bolle di sapone

• 4 aule • 1 salone • 1 cucina • 1 sala da pranzo • 2 servizi igienici + 1 handicap • 1 locale biblioteca con

laboratorio multimediale e LIM

• 2 ripostigli • 1 giardino attrezzato con

giochi • 1 aula insegnanti + bagno

3 sezioni Dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 16.30, con entrata ore 8.00/ 9.30 e uscita ore 16.00/16.30. Uscita intermedia: ore 13.30/14.00

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I N F A N Z I A

MANTELLO

• 3 aule • 1 locale biblioteca con

laboratorio multimediale • 1 salone • 1 sala da pranzo, dotata di

LIM • 1 cucina • 5 servizi igienici (1 adibito a

ripostiglio) • 1 giardino attrezzato con

giochi • 1 spogliatoio • 1 aula insegnanti

Mantello: uscita bambini con trasporto scuolabus, ore 15:50.

S C U O L A

P R I

M A R I A

SCUOLA SPAZI CLASSI/ORARI

MANTELLO

• 5 aule, di cui 4 dotate di LIM • 1 aula polifunzionale • biblioteca alunni • 1 locale adibito a palestra • 1 ripostiglio • 2 locali con servizi igienici • 1 spazio esterno

5 classi a 27 ore settimanali - Orario antimeridiano: da lunedì a sabato, dalle ore 8.10 alle ore 12.40

TRAONA

B. Castagna

• 10 aule, di cui 5 dotate di LIM

• biblioteca alunni • 2 aule di sostegno • postazione multimediale con

collegamento internet • 3 sale mensa • 1 palestra • spazi esterni

2 classi a 27 ore settimanali con solo orario antimeridiano: da lunedì a sabato dalle ore 8.05 alle ore 12.35. 5 classi a tempo pieno (40 ore settimanali): orario lunedì/martedì/giovedì/venerdì dalle ore 8.05 alle ore 16,30; mercoledì dalle ore 8,05 alle ore 14,25.

MELLO

• 5 aule, di cui 2 dotate di LIM • aula polifunzionale

(biblioteca, laboratorio multimediale, aula video)

• una piccola aula di sostegno • spazi esterni

3 classi + 1 pluriclasse (2^-3^) a 27 ore settimanali. - Orario antimeridiano: da lunedì a sabato, dalle ore 8.30 alle ore 12.40 - Orario pomeridiano: martedì, dalle ore 14.00 alle ore 16.00 per tutte le classi.

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S C U O L A

S E C O N D A R I A

SCUOLA SPAZI CLASSI/ORARI

TRAONA

• ufficio del Dirigente scolastico

• ufficio di segreteria • aule dotate di LIM • aula di ed. musicale • aula polifunzionale (video,

lingua straniera) • aula di sostegno • sala conferenze - biblioteca • infermeria • aula insegnanti

8 classi a 30 ore settimanali - Orario antimeridiano: da lunedì a sabato, dalle ore 7.45 alle ore 12.45.

IL MONTE ORE SETTIMANALE DI CIASCUN ORDINE DI SCUOLA

SCUOLA DELL’INFANZIA

Giornata scolastica tipo

Ore 8.00 - 9.30 momento dell'accoglienza: si effettua in sezione, con i bambini impegnati in attività libere nei diversi angoli strutturati.

Ore 9.30 - 10.30

riordino del materiale e dei giochi utilizzati, compilazione del calendario murale, registrazione delle presenze, conversazioni di tipo informale, canti, consumo di frutta fresca, assegnazione degli incarichi

ore 10.30 - 11.45 attività programmate per fasce d'età

ore 11.45 - 12.00 uscita intermedia per chi non usufruisce del servizio mensa. Preparativi per il pranzo: pratiche igieniche e distribuzione delle bavaglie

ore 12.00 - 13.00 pranzo

ore 13.00 - 14.30 giochi liberi e organizzati in salone, in aula o in giardino

ore 13.30 - 14.00 uscita intermedia

ore 14.30 - 15.30 attività programmate, laboratori, attività di sezione, riordino dei vari ambienti utilizzati e ritorno all'angolo delle conversazioni

ore 15.45 - 16.00 preparativi per l’uscita

ore 16.00 - 16.30 uscita

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SCUOLA PRIMARIA

Monte ore settimanale

Disciplina Classe 1^

Classe 2^

classe 3^ 4^ 5^ Tempo pieno Classe

1^

Classe 2^

Classe 3^ 4^ 5^

Lingua italiana

9 8 7 10 9 9

Matematica

7 6 6 8 8 7

Lingua inglese

1 2 3 1 2 3

Storia

3

2 2

3/4

2 2

Geografia

2 2 2 2

Scienze e tecnologia

2 2 2 2 2 2

Arte e immagine

1 1 1 1 1 1

Musica

1 1 1 1 1 1

Scienze motorie e

sportive

1 1 1 1 1 1

Religione cattolica

2 2 2 2 2 2

Mensa / dopomensa

10 10 10

Totale 27 ore

Totale 27 ore

Totale 27 ore

Totale ore 40

Totale ore 40

Totale ore 40

CLASSI A TEMPO PIENO Nelle classi 1^ e 2^ verrà dato ampio spazio all’espressività dei bambini dal punto di vista creativo, ludico e motorio. Nelle classi 3^ 4^ e 5^ verrà ampliata l’Offerta Formativa delle discipline di lingua italiana e logico-matematica.

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10

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Discipline Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^

Italiano 5+1 approfondimento 5+1 approfondimento 5+1 approfondimento

Matematica 4 4 4

Lingua straniera: inglese 3 3 3

Lingua straniera: francese 2 2 2

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2 2

Geografia 2 2 2

Scienze 2 2 2

Arte e immagine 2 2 2

Musica 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2

Tecnologia 2 2 2

Religione cattolica 1 1 1

Totale 30 30 30

LE FINALITÀ DEL NOSTRO ISTITUTO “Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie”. (dalle Finalità generali delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo

ciclo d’istruzione, 2012) I punti qualificanti dell’azione educativa e didattica quotidiana, cui si rivolgono la riflessione e l’attenzione delle scuole del nostro Istituto, possono così essere riassunti:

- risposta adeguata ai bisogni affettivi e sociali dei bambini attraverso una presenza che dia sicurezza, che esprima coerenza, dia risposte adeguate e precise, promuova varie possibilità di relazione e di scambio tra i singoli;

- risposta ai bisogni di tipo cognitivo attraverso un ambiente ricco di molteplici opportunità di apprendimento, sia dal punto di vista psicologico sia affettivo;

- impegno dei docenti a determinare negli allievi condizioni socio-affettive favorevoli che a) inducano nei ragazzi atteggiamenti positivi verso i loro compiti di apprendimento, b) promuovano in loro il senso di responsabilità, il coinvolgimento attivo, l’autonomia e la fiducia, c) li sensibilizzino verso gli altri, promuovendo azioni di solidarietà e di volontariato;

- acquisizione di competenze interdisciplinari trasferibili a situazioni di apprendimento diverse; - costruzione di modelli di verifica idonei alla valutazione sia delle competenze acquisite, sia della

capacità di comunicare i contenuti disciplinari, con attenzione non solo al segmento più recente delle attività, ma a quelle competenze che devono costituire un repertorio stabile per l’alunno;

- personalizzazione dei percorsi di apprendimento sulla base delle caratteristiche soggettive dell’alunno, con attenzione particolare agli allievi in difficoltà, ai casi di disagio scolastico, agli alunni extracomunitari, agli alunni con disabilità;

- pubblicazione sul sito delle esperienze didattiche più significative; - salvaguardia dell’unitarietà dell’insegnamento, attraverso un’azione concordata e sinergica tra tutti i

docenti.

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LE SCELTE CURRICOLARI

“L’ordinamento scolastico tutela la libertà di insegnamento (articolo 33 della Costituzione) ed è centrato sull’autonomia funzionale delle scuole (articolo 117 della Costituzione). Le scuole italiane sono chiamate a elaborare il proprio curricolo esercitando così una parte decisiva dell’autonomia che la Repubblica attribuisce loro. Con le Indicazioni nazionali si intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e dei ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza. Il sistema scolastico italiano assume, come orizzonte di riferimento verso cui tendere, il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente, definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (2006) che sono:

1) comunicazione nella madrelingua 2) comunicazione nelle lingue straniere 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4) competenza digitale 5) imparare a imparare 6) competenze sociali e civiche 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità 8) consapevolezza ed espressione culturale.

Le Indicazioni nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee. “Il curricolo verticale d’Istituto è l’insieme delle attività didattiche progettate, realizzate e valutate nell’ambito dell’esperienza formativa degli allievi […] e presenta due aspetti fondamentali nel processo di crescita e di apprendimento: la continuità e l’orientamento nel processo di conoscenza e in quello del discernimento e dell’identità personale” (dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola

dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, MIUR 2012). Questo istituto ha elaborato e deliberato un curricolo per competenze. Quindi, nella progettazione, si farà riferimento alla documentazione esistente nell’Istituto, in attesa di una revisione del curricolo stesso nelle riunioni per Dipartimento, dove si procederà ad una riflessione e comparazione fra il dichiarato, l’agito e la normativa vigente e ad una definizione degli standard in uscita per ogni classe, attraverso prove di verifica degli apprendimenti disciplinari. La Scuola dell’infanzia ha steso un nuovo curricolo sulla base delle Indicazioni Nazionali Ministeriali del 2012, suddiviso in cinque campi di esperienza:

• Il sé e l’altro • Il corpo in movimento • I discorsi e le parole • La conoscenza del mondo • Immagini, suoni e colori.

PROGETTAZIONE EDUCATIVA DI CLASSE E DI SEZIONE

La progettazione educativa di classe e di sezione viene presentata ai genitori durante l’assemblea in corrispondenza dell’elezione degli Organi Collegiali e contiene i seguenti elementi:

l’esame dei bisogni formativi degli allievi, che scaturiscono dall’analisi della situazione di partenza, dai risultati conseguiti nelle prove d’ingresso e nelle verifiche di fine anno scolastico precedente;

la declinazione degli obiettivi formativi adatti e significativi; le risorse disponibili, sia umane sia materiali e strutturali; solo PRIMARIA: l’utilizzo delle ore di sostegno alle classi (organico funzionale d’Istituto); definizione e finalizzazione di eventuali interventi in progetti specifici allegati alla progettazione di classe;

le scelte metodologiche dei docenti (lezione frontale, piccoli gruppi eterogenei/omogenei, gruppi cooperativi, gruppi di laboratorio,…);

organizzazione delle attività di sostegno o recupero per gli alunni con disabilità, per gli alunni extracomunitari e per la promozione dello svantaggio;

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i modelli didattico-organizzativi adottati: tempi, spazi, attività, responsabilità, organizzazione di gruppi di alunni, strutturazione del tempo scuola;

i tempi, le modalità e gli strumenti di verifica; unità di apprendimento o progetti pluridisciplinari che sviluppano le competenze trasversali; eventuali iniziative di continuità sugli anni ponte; organizzazione della partecipazione a: spettacoli teatrali, iniziative sportive, viaggi di istruzione, iniziative formative in collaborazione con enti, associazioni, gruppi o istituzioni del territorio;

le forme di comunicazione/collaborazione docenti-genitori: richieste da presentare alle famiglie in merito alle attività di studio e ai compiti a casa (contratto formativo e patto di corresponsabilità).

PROGETTAZIONE DISCIPLINARE

La progettazione disciplinare dovrà essere il prodotto di riflessione autentica sul contesto di classe e sugli snodi disciplinari, in un’ottica di personalizzazione dei percorsi che garantisca a tutti e a ciascuno il diritto ad apprendere, nella carenza e nell’eccellenza. Dalla progettazione disciplinare personale di ciascun docente dovranno risultare chiare le metodologie prevalenti e i sistemi di valutazione adottati. Il docente, nell’elaborare la progettazione disciplinare costruita prevalentemente per unità di apprendimento, seguirà la seguente procedura: condivisione della progettazione educativa di classe; analisi della situazione di partenza (test di ingresso); utilizzazione del curricolo di Istituto; individuazione degli alunni in difficoltà e personalizzazione dei percorsi; definizione di metodologie e sussidi; definizione delle modalità di verifica e dei criteri di valutazione.

LA MISSION DELL’ISTITUTO « A SCUOLA PER STAR BENE INSIEME »

L’offerta formativa è strutturata sulla base delle finalità del nostro Istituto e comprende, per ogni ordine di scuola, l’accoglienza, la continuità, i progetti disciplinari e interdisciplinari. In particolare tutti i progetti, a scadenza annuale, sono inseriti nel POF - Parte annuale, che viene aggiornato all’inizio di ogni anno scolastico.

ACCOGLIENZA

L’inizio della scuola è un momento carico di ansia e di aspettative, sia per i bambini che vi entrano per la prima volta sia per gli alunni delle classi/sezioni che già si conoscono. L’inizio dell’anno scolastico è un momento in cui la dimensione socio-affettiva ha un ruolo prioritario, in cui è necessario favorire le relazioni tra alunno e alunno, tra alunni e insegnanti, tra alunno e gruppo, per renderle favorevoli al benessere e all’apprendimento di ogni singolo. Da qui l’esigenza di progettare esperienze che consentano agli studenti di esprimere emozioni, aspettative e di riflettere sulla loro esperienza di crescita, facendo loro percepire l’interesse degli insegnanti per la globalità della loro persona. Spazi, procedure, ritmi e tempi devono adattarsi alle necessità dell’alunno, protagonista di questo ambiente educativo, per far sì che in esso possa costruire relazioni positive, favorevoli alla sua crescita e al suo apprendimento. Alla luce di queste considerazioni nelle scuole dei tre ordini vengono predisposti dei progetti finalizzati a favorire l’accoglienza. Il progetto, pur con diverse modalità, sarà sviluppato dai plessi tenendo conto di alcuni momenti e di alcune strategie significative.

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TEMPI MODI

Inizio anno scolastico

Scuola dell’infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado

- Predisposizione funzionale degli spazi interni ed esterni, organizzazione di attività mirate, anche con il recupero di materiale particolarmente significativo per il bagaglio emotivo-culturale dell’alunno

Periodo iniziale

- Apertura per il solo turno

antimeridiano (ore 8.00- 14.00) per le prime due settimane, con la contemporaneità di tutte le insegnanti.

- Progetto specifico di inserimento elaborato a livello di plesso per i nuovi inseriti.

- Convocazione di un’assemblea per i genitori di presentazione della scuola prima dell’iscrizione (mese di gennaio)

- Colloqui individuali con i genitori dei bambini nuovi iscritti (per raccogliere informazioni sul bambino)

- Inserimento graduale dei bambini di tre anni.

- I bambini della classe prima il

primo giorno di scuola vengono accolti più tardi rispetto ai loro compagni (alle ore 9.00)

- Per le classi del tempo pieno: nella prima settimana apertura ad orario ridotto fino alle ore 14,30 per permettere un graduale rientro dei bambini ed una maggior presenza dei docenti nel periodo dell’accoglienza

- Viene organizzata l’accoglienza per tutti gli alunni, in particolar modo per quelli iscritti alle prime classi. I compagni delle classi 2^, 3^, 4^, 5^ vengono coinvolti con modalità e compiti diversi (giochi, realizzazione di oggetti/doni, canti, drammatizzazioni ecc.) nell’organizzazione di questa giornata, alla quale possono essere invitati anche i genitori dei nuovi iscritti.

- Assemblea con i genitori dei bambini nuovi iscritti per la presentazione dell’offerta formativa

- Assemblea con i genitori

delle classi prime all’inizio di settembre per presentare l’Offerta Formativa della scuola e il Patto Educativo di Corresponsabilità (All. 4).

- Durante la prima settimana di scuola i docenti realizzano varie attività di accoglienza riguardanti:

- la conoscenza degli alunni.

- la presentazione di sé, della disciplina e del materiale

- la descrizione dell’organizzazione scolastica

- la partecipazione a giochi di socializzazione

- la conoscenza del “Regolamento d’Istituto”

Nel corso dell’anno

Accoglienza come consuetudine attraverso:

- Atteggiamenti di attenzione e ascolto

- Dal secondo quadrimestre attività di continuità tra Scuola dell’infanzia e primaria per costruire l’accoglienza dei futuri alunni di classe prima

- Settimana dell’accoglienza con festa e partecipazione ai laboratori: nel mese di giugno, per alcuni giorni, dalle ore 10.30 alle ore 11.30 i bambini nuovi iscritti sono invitati a frequentare la scuola accompagnati dai genitori

- Atteggiamenti di attenzione e ascolto

- Valorizzazione delle esperienze vissute e dell’operato dell’alunno

- Incentivazione di momenti assembleari su esperienze vissute o da progettare insieme

- Strutturazione di laboratori

- Atteggiamenti di attenzione e ascolto

- Valorizzazione delle esperienze vissute e dell’operato dell’alunno

- Incentivazione di momenti assembleari su esperienze vissute o da progettare insieme

- Strutturazione di laboratori

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CONTINUITA’

La continuità del processo educativo tra la Scuola dell’infanzia, la Scuola primaria e la Scuola secondaria di primo grado deve mirare ad uno sviluppo unitario, organico e coerente, diretto a valorizzare le esperienze del soggetto e le competenze già acquisite, pur riconoscendo le specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola. La continuità è da intendersi su due versanti diversi: - continuità verticale tra i diversi ordini di scuola; - continuità orizzontale tra scuola, famiglia e territorio. La continuità verticale prevede le seguenti modalità di attuazione: 1. Comunicazione di dati ed informazioni sugli alunni nel passaggio da una scuola all’altra, con particolare

attenzione all’identità, all’autonomia ed alle relazioni, utili per la conoscenza e la documentazione del percorso formativo dell’alunno, la formazione delle classi, la progettazione.

Tale passaggio di informazioni avviene sia attraverso un incontro informativo tra docenti, sia attraverso la trasmissione delle schede informative, dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola primaria, e dei documenti di valutazione, dalla Scuola primaria alla Scuola secondaria di primo grado. 2. Riunioni della Commissione Continuità, che si incontra periodicamente durante l’anno scolastico, con il

compito di: - ricercare intese sul piano delle scelte metodologiche e delle strategie didattiche; - promuovere iniziative metodologico-didattiche comuni, anche in relazione alle esperienze

precedenti; - concordare interventi didattici relativi all’accoglienza, da realizzare nella fase iniziale del nuovo

anno scolastico; - fornire proposte e indirizzi ai rispettivi Collegi docenti e al Collegio Docenti Unitario; - curare la documentazione e valutare le esperienze di continuità.

3. Progettazione di attività comuni con gli alunni degli anni ponte (Infanzia/Primaria; Primaria/Secondaria), mettendo in campo materiali, strumenti, strutture, personale e spazi dei due ordini di scuola per la conoscenza del nuovo ambiente scolastico.

4. Nell’ottica dell’Istituto comprensivo, nel periodo dicembre/gennaio, per la classe 5^ della Scuola primaria è prevista una giornata di accoglienza presso la Scuola secondaria di primo grado allo scopo di:

- essere accolti dal Dirigente, dagli insegnanti e dagli alunni della Scuola secondaria; - conoscere la struttura scolastica; - intervistare i compagni sull’organizzazione della loro scuola; - svolgere attività di laboratorio.

Tempi Modi Soggetti coinvolti

Inizio anno scolastico

All’inizio dell’anno scolastico successivo gli insegnanti della Scuola dell’infanzia accompagnano i bambini alla Scuola primaria, quando possibile, per facilitare il passaggio al nuovo ordine scolastico. Incontri per passaggio informazioni Scuola infanzia/primaria.

- Alunni provenienti della Scuola dell’infanzia

Secondo quadrimestre

Svolgimento dei “Progetti Continuità” Conoscenza diretta ed attiva dei laboratori della Scuola secondaria di primo grado

- Alunni del terzo anno della Scuola dell’infanzia/alunni classe prima Scuola primaria - Alunni classe 5^ Scuola primaria/ alunni di classe 1^ della Scuola secondaria di primo grado - Docenti dei tre ordini di scuola

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Fine anno scolastico Incontri per passaggio informazioni Scuola primaria/secondaria.

- Docenti dei due ordini di scuola

Date da definirsi in corso dell’anno

Sedute Commissione Continuità: Scuola infanzia/ Scuola primaria, Scuola primaria/ Scuola secondaria di primo grado

- Docenti Scuola infanzia/ Scuola primaria - Docenti Scuola primaria/ Scuola secondaria di primo grado

La continuità orizzontale mira all’interazione degli interventi educativi tra insegnanti, famiglie, enti territoriali, agenzie ed associazioni formative operanti sul territorio al fine di elaborare progetti significativi. Affinché questi progetti siano costruiti, condivisi e partecipati tenendo conto delle esigenze degli alunni e delle situazioni socio-culturali sono previsti: 1. incontri periodici con le famiglie per

- raccogliere informazioni, - illustrare la proposta formativa della scuola, - confrontarsi sulle scelte educative per costruire un clima di collaborazione al fine di elaborare un

contratto formativo con la famiglia; 2. incontri con gli Enti territoriali per una reciproca conoscenza delle finalità educative e delle attività; 3. utilizzo di servizi e strutture del territorio come supporto alla realizzazione del progetto educativo della scuola; fruizione delle risorse di cui è ricco il territorio (culturali, paesaggistiche, economiche ...)

PROGETTO ORIENTAMENTO Il progetto si articola nel triennio della Scuola secondaria di primo grado e consiste in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità degli alunni di conoscere se stessi, gli ambienti in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita. La scuola adotta le seguenti linee di intervento:

iniziative di orientamento all'interno delle attività curricolari; Progetto COMETA: promosso dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese tramite il suo Centro di Orientamento “Il Quadrivio”, prevede l’intervento di psicologi orientatori esperti del Centro di Ricerca sull’Orientamento scolastico - professionale e sullo Sviluppo Professionale dell’Università Cattolica di Milano e si articola in tre fasi: un incontro dedicato ai genitori, la somministrazione di test psico-attitudinali (questionario di preferenze scolastiche e professionali, test di abilità cognitive, questionario di strategie di apprendimento, questionario sulla percezione di sé), restituzione agli alunni degli esiti dei test;

formazione in servizio dei docenti sui temi dell'orientamento; coinvolgimento degli studenti e delle famiglie in attività di informazione e sostegno; rapporto con le scuole secondarie di secondo grado: gli alunni delle classi terze vengono informati sugli incontri di presentazione dell’Offerta formativa, su Open Day, laboratori e lezioni aperte dei vari istituti superiori.

PROGETTI VERTICALI DI ISTITUTO L’Istituto propone inoltre ogni anno progetti legati alle seguenti tematiche: - EDUCAZIONE AMBIENTALE, volta al raggiungimento dei seguenti obiettivi formativi e trasversali:

• sviluppare competenze relative alla cittadinanza attiva, come la consapevolezza di far parte di una comunità territoriale organizzata.

• diffondere l’informazione in merito ai temi ambientali; • individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale,

proponendo soluzioni idonee nel proprio contesto di vita.

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- EDUCAZIONE ALIMENTARE, volta al raggiungimento dei seguenti obiettivi formativi e trasversali: • conoscere i principi di una sana e varia alimentazione ai fini di una crescita equilibrata ed armonica; • diventare consapevoli della necessità di seguire e di condividere le principali norme alimentari e di

convivenza sociale; • diventare cittadini attivi e impegnarsi in iniziative volte alla valorizzazione del territorio; • sviluppare abilità di ricerca e uso competente dell’informazione storico-geografica; • attivare forme di prevenzione riguardo alla salute; • stimolare nei ragazzi un approccio critico verso i cibi ed i relativi messaggi mediatici; • promuovere l'acquisizione di sane abitudini alimentari, incrementando il consumo di cereali, frutta e

verdura; • educare gli studenti alla diversità del gusto.

- EDUCAZIONE ALLA SALUTE, con interventi di esperti esterni su diverse tematiche (Pronto soccorso, Sicurezza e Legalità, dipendenze…) - EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE, rivolto alle classi terze della SSI, in collaborazione con l’ASL del Distretto di Morbegno. Il Progetto è articolato in tre momenti: 1. incontro di presentazione con i genitori degli alunni e gli insegnanti; 2. tre interventi nelle classi di operatori ASL; 3. incontro finale con i genitori e gli insegnanti. - ATTIVITÀ SPORTIVE L’educazione fisica concorre alla formazione degli alunni allo scopo di favorirne l’inserimento nella società civile in modo consapevole e nella pienezza dei propri mezzi. Fondamentale sarà l’acquisizione di una cultura delle attività motorie e sportive che tenda a promuovere la pratica fisico-sportiva come stile di vita e la coerente coscienza e conoscenza dei diversi significati che lo sport assume nell’attuale società. La formula organizzativa cui si affida la risposta concreta alla volontà di ampliamento e riqualificazione dell’attività motoria è la costituzione del CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO, come suggerito dalle ultime Circolari ministeriali “Linee guida sulla riorganizzazione delle attività motorie”, da intendersi come struttura organizzata all’interno della scuola. - VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Durante l’anno scolastico l’Istituto programma visite guidate sul territorio e viaggi di istruzione, possibilmente per classi parallele, dalla durata di un giorno o di più giorni in base ai progetti. Gli scopi di tali uscite sono:

• rapportarsi in modo collaborativo con compagni, insegnanti e altre persone; • rispettare le regole in contesti educativi diversi e perseguire le finalità dell’educazione alla

convivenza civile; • ampliare e approfondire le tematiche culturali connesse ai contenuti approfonditi nelle

programmazioni. • Conoscere il territorio.

ALUNNI CON BISOGNI SPECIFICI “La scuola, muovendosi nell’ottica dell’inclusività e al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni, promuove azioni differenziate e la progettazione di una didattica personalizzata per fornire una risposta a tutti coloro che presentano bisogni educativi speciali: disabilità, disturbi evolutivi specifici e disturbi specifici dell’apprendimento, situazioni di svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale” (Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012; Nota Ministeriale n° 2563 del 22 novembre 2013). ALUNNI CON DISABILITA’ L’inserimento degli alunni con disabilità, la loro piena integrazione e la promozione delle loro potenzialità sono impegni prioritari di tutti gli operatori scolastici. A tal fine il collegio dei docenti ha individuato una

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figura con funzione di pianificazione e coordinamento degli interventi e dei servizi per gli studenti in situazione di disagio. Per ciascun alunno diversamente abile, all’inizio dell’anno scolastico l’équipe pedagogica, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti delle ASL, concorda e struttura gli opportuni interventi educativi e redige un apposito P.E.I, Piano Educativo Individualizzato (All. 11), nel quale vengono previste le attività che facilitano l’integrazione dell’alunno in modo individualizzato e che favoriscono il perseguimento degli obiettivi fissati. Sono considerati obiettivi fondamentali lo sviluppo delle potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni interpersonali e nella socializzazione.

Per favorire l’integrazione, la scuola si avvale di insegnanti specializzati e, se necessario, di personale assistenziale messo a disposizione dagli Enti Locali. Il compito della scuola è quello di: • conoscere gli alunni sotto il profilo psicologico, socio-relazionale e cognitivo, raccogliendo tutte le

informazioni attraverso un’attenta e sistematica osservazione dei soggetti nelle varie aree; • rielaborare e analizzare i dati e individuare le aree di maggiore potenzialità, sulle quali impostare lo

sviluppo della formazione e la promozione degli alunni con disabilità o in situazioni di disagio scolastico, tenendo conto delle indicazioni emerse dai documenti degli operatori sanitari, della famiglia, della scuola di provenienza;

• programmare gli interventi educativi predisponendo obiettivi, metodologie didattiche ed educative che possano anche comportare l’uso di strumentazioni speciali;

• formulare un modello educativo integrato nella programmazione didattica ed educativa della classe, realizzando strategie di insegnamento in situazioni diverse;

• verificare in itinere il piano di lavoro e formulare una valutazione formativa; • promuovere incontri e mantenere relazioni, nel rispetto della normativa vigente, con altre agenzie

educative, socio-sanitarie, enti pubblici e privati, famiglia; • programmare incontri per attuare obiettivi formativi di orientamento e continuità didattico-educativa; • attuare tali interventi mantenendo l’alunno con disabilità nella propria classe, salvo situazioni particolari. ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO I Consigli di Classe promuovono azioni educative didattiche personalizzate per tutti quegli alunni che presentano “una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.

(Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e

organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica )

a. Alunni con DSA

La scuola crea le condizioni per consentire all’allievo con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento nel modo in cui le sue potenzialità cognitive lo consentono. Entro i primi due mesi di lezione la scuola predispone e condivide con la famiglia il Piano Didattico

Personalizzato (PDP, All. 12) che viene adottato da tutti i docenti. (Legge 170 del 2010 - Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) Sono previste inoltre specifiche azioni per ogni ordine di scuola: - SCUOLE DELL’INFANZIA

Le Scuole dell’infanzia dell’Istituto comprensivo aderiscono al Progetto proposto dal servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’A.S.L. “Screening prescolare per la diagnosi e l’intervento precoce dei disturbi specifici del linguaggio (DSL) in età evolutiva”.

Il progetto si propone di individuare i primi segnali di rischio di DSL attraverso la somministrazione di una scheda logopedica da parte delle insegnanti, con l’obiettivo di fornire alle famiglie un intervento rapido e tempestivo per ridurre/contenere/controllare i possibili risvolti di tale disturbo.

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- SCUOLA PRIMARIA

L’art. 2 del D.M. 12/7/2011 cita “… le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare un percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010.” Al fine di individuare precocemente e con maggior precisione il disturbo specifico di apprendimento (DSA), possono essere somministrate delle prove agli alunni delle classi seconde della Scuola primaria. - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Sono previsti regolari incontri con gli operatori ASL per monitorare il processo educativo dell’alunno e curvare il più possibile gli interventi didattici adeguandoli in base alle esigenze e ai progressi effettuati. Le attività di supporto per il raggiungimento degli obiettivi formativi e cognitivi vengono programmate e realizzate dai singoli docenti o dai Consigli di Classe attraverso:

• attività di recupero durante il normale svolgimento delle lezioni; • attività di recupero per ovviare ad eventuali carenze degli alunni emerse durante la periodica verifica

della programmazione educativa-didattica. Tali attività sono realizzate dagli insegnanti nelle ore curricolari o nelle ore di compresenza.

b. Alunni in situazione di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale L’équipe pedagogica, o il Consiglio di Classe, si attiva per rilevare eventuali problematiche nell’esperienza scolastica dell’alunno, per valutare l’esistenza di necessità educative non risolvibili con le tradizionali metodologie didattiche e per elaborare un apposito Piano Didattico Personalizzato che consenta all’alunno il raggiungimento degli obiettivi. (Nota Ministeriale n° 2563 del 22 novembre 2013 – “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”: concetti chiave e orientamenti per

l'azione)

- Nel nostro istituto tali interventi sono rivolti in particolare, ma non esclusivamente, ad alunni affidati al “Centro Rita Tonoli” o provenienti dal centro di “Pronto intervento”: l’inserimento di questi allievi in condizione di disagio costituisce un impegno significativo da parte di tutti gli operatori della nostra scuola. A tal fine è stato steso un Protocollo d’Intesa da condividere con educatori e responsabili del Centro e da seguire puntualmente in tutte le sue parti (All. 7).

- Alunni stranieri: la realtà del territorio registra la presenza prevalente di famiglie di nazionalità

marocchina, con figli nati in Italia, che presentano una situazione di bilinguismo, mantenendo rapporti con la cultura dei Paesi di origine. Sono considerati stranieri gli alunni che non conoscono ancora la lingua italiana poiché giunti in Italia con la famiglia o per ricongiungimento alla stessa. Essi sono inseriti a pieno titolo nelle classi; per favorire il processo di integrazione degli alunni in situazioni di svantaggio linguistico nel nostro Paese e nella nostra scuola sono previsti interventi di accoglienza, di supporto e di alfabetizzazione volti a permettere l’acquisizione basilare della lingua italiana. Con queste finalità l’istituto ha steso un protocollo di accoglienza per tali alunni (All. 7).

c) Servizio di istruzione domiciliare/scuola in ospedale Nell’Istituto è prevista l’attivazione del servizio di istruzione domiciliare - scuola in ospedale, nei casi che ricadono nella norma, come recita la C.M.15/10/2004: “Il servizio va erogato nei confronti di alunni iscritti a scuole di ogni ordine e grado, i quali, già

ospedalizzati a causa di gravi patologie, siano sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza

della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni. Il servizio in questione può essere erogato

anche nel caso in cui il periodo temporale, comunque non inferiore a 30 giorni, non sia continuativo,

qualora siano previsti cicli di cura ospedaliera alternati a cicli di cura domiciliare. La patologia ed il

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periodo di impedimento della frequenza scolastica devono essere oggetto di idonea e dettagliata

certificazione sanitaria, rilasciata dalla struttura ospedaliera”.

LE ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA

L’insegnamento della religione cattolica è previsto per 1 ora e 30’ settimanali nella Scuola dell’infanzia, per 2 ore settimanali nella Scuola primaria e per 1 ora nella Scuola secondaria di primo grado. - Vista la circolare dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Prot. MIUR 15541 del 27 settembre

2010, che indica al D.S. la procedura da seguire per coprire le ore delle attività alternative; - premesso che dalle attività alternative all'IRC devono rimanere escluse le attività curricolari comuni a

tutti gli alunni (CM 368/85); - premesso che vengono consigliate “particolarmente” alcune discipline intese come “approfondimento”

delle stesse relativamente ai “documenti del pensiero e dell’esperienza umana” relativa ai valori fondamentali della vita e della convivenza civile ( CM 131/86),

il nostro Istituto ha elaborato un progetto dove viene indicata come tematica generale di studio L’educazione

ai diritti dell’uomo nell’ambito della quale il docente può privilegiare i seguenti argomenti: I diritti civili - I diritti dei minori - Il diritto alla sicurezza - Il diritto alla salute - Il diritto all’istruzione. Le attività che verranno svolte dovranno promuovere:

• la presa di coscienza del valore inalienabile degli esseri umani come persone e dell’importanza delle responsabilità individuali e sociali che ne derivano (diritti- doveri- bisogni fondamentali),

• un atteggiamento responsabile e partecipativo che favorisca la crescita personale in vista di una sempre più ampia, solidale e pacifica integrazione con gli altri.

LA VALUTAZIONE

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo (Indicazioni Nazionali 2012). La valutazione rappresenta un momento fondamentale del processo di insegnamento/apprendimento ed è strettamente collegata alla progettazione educativa e didattica. Intesa sia come verifica dei risultati sia come valutazione dei processi cognitivi, la valutazione è orientativa ed è preceduta da opportune prove di controllo/verifica effettuate nell’ambito degli specifici settori di apprendimento/insegnamento. I docenti, organizzati per gruppi di lavoro di ambito disciplinare, studiano sistemi di riferimento il più possibile omogenei sia per elaborare le prove di verifica, sia per stabilire criteri di valutazione condivisi. LE FINALITÀ La valutazione del processo formativo risponde alle finalità di far conoscere: - all’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati; - ai docenti l’efficacia delle strategie adottate per l’eventuale adeguamento delle metodologie di

insegnamento; - alla famiglia i livelli conseguiti dal proprio figlio in funzione delle abilità/capacità, delle conoscenze e dei

comportamenti. MODALITÀ E STRUMENTI DI VALUTAZIONE La valutazione si articola secondo tre fasi fondamentali:

1. si valuta all’inizio, per conoscere la situazione d’ingresso degli alunni e poter assumere le decisioni più adeguate per la definizione dei piani di studio personalizzato;

2. si valuta in itinere, per monitorare l’andamento degli apprendimenti e adeguare la progettazione; 3. si valuta alla fine, per poter accertare i risultati conseguiti e certificare le competenze acquisite.

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Considerata la sintesi fra i due aspetti fondamentali della valutazione, sommativa (verifica degli apprendimenti disciplinari) e formativa (che tiene conto della situazione di partenza, della progressione negli apprendimenti, della partecipazione, dell’impegno, dell’autonomia nel lavoro), il Collegio Docenti ha stabilito di non utilizzare i voti inferiori a 4 per valutare le prove di verifica della Scuola primaria e della Scuola secondaria di primo grado. SCUOLA DELL’INFANZIA Le insegnanti periodicamente valutano l'adeguatezza delle proposte formulate in base alle esigenze del bambino e alla qualità delle sue risposte. Lo strumento essenziale per la valutazione è l'osservazione del bambino durante tutte le attività e mira a coglierne il prodotto (esito finale) e il processo (percorso compiuto). L'osservazione avviene in momenti non organizzati (gioco...) e, sistematicamente, in precisi momenti (previsti) con l'utilizzo di strumenti di registrazione. I momenti sistematici di valutazione prevedono: - un momento iniziale, volto a delineare un quadro delle capacità, degli interessi e dei modi di essere dei

bambini su griglia allegata al registro; - un giudizio descrittivo intermedio dei comportamenti, delle competenze e dei progressi sul registro a

fine quadrimestre; - un momento finale con un breve giudizio descrittivo (sul registro) per la verifica degli esiti formativi,

della qualità dell'azione didattica ed educativa e del significato globale dell'esperienza scolastica vissuta dal bambino;

- al termine di ogni Unità di Apprendimento viene valutata l’acquisizione degli obiettivi utilizzando griglie di verifica;

- per i bambini dell’ultimo anno è prevista nel mese di maggio la somministrazione di prove atte a valutare l’acquisizione delle competenze in uscita dalla scuola dell’infanzia. Sulla scorta di tali prove e del percorso effettuato dal bambino durante la scuola dell’infanzia si compila una scheda di passaggio alla scuola primaria.

Momenti interni alle varie sequenze didattiche consentono di aggiustare e individuare le proposte educative e i percorsi di apprendimento. Vengono valutati, inoltre, la strutturazione dello spazio scolastico in riferimento all’utilizzo degli angoli, al materiale agli arredi presenti, al numero di bambini presenti e l’organizzazione del tempo scolastico. SCUOLA PRIMARIA La valutazione terrà conto del livello di conoscenza e del rendimento scolastico complessivo degli alunni nelle singole discipline. Gli strumenti di valutazione utilizzati sono elencati di seguito.

Prove di ingresso: vengono effettuate su tutte le classi e concordate fra tutti i colleghi dell’ambito/materia. I risultati delle prove permettono di rilevare la situazione iniziale degli apprendimenti di ogni singolo alunno e di conseguenza di costruire la Programmazione disciplinare.

Prove in itinere: - prove di verifica somministrate in corso o al termine di ogni unità di apprendimento o di attività

relative a progetti: hanno lo scopo di monitorare gli apprendimenti; - colloqui con gli alunni e verifiche orali; - prove di fine I quadrimestre: sono concordate fra i docenti di ambito ed hanno lo scopo di registrare

l’andamento degli apprendimenti e adeguare la progettazione. - Prove di fine anno:

vengono effettuate su tutte le classi e concordate fra i colleghi dell’ambito disciplinare. Hanno lo scopo di accertare le competenze acquisite dai singoli alunni. Tali risultati sono oggetto di confronto, discussione e riflessione da parte dei docenti sulla qualità dell’istruzione attivata, quindi delle scelte didattiche compiute. L’individuazione dei punti di forza e di debolezza riscontrati offre lo spunto per le eventuali modifiche e miglioramenti nell’assetto strutturale ed organizzativo.

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Documenti di valutazione: - Scuola primaria: schede di valutazione quadrimestrale e finale con certificazione delle competenze

acquisite alla fine del quinto anno. - La valutazione nelle singole discipline viene espressa in voti numerici. VOTO

Da riferirsi a un quadro complessivo dell’alunno che corrisponde a…

4 Conoscenza frammentaria dei contenuti, lacunoso possesso delle conoscenze di base, difficoltà nel riferire le conoscenze acquisite. Prestazioni distanti dalle richieste.

5 Conoscenza parziale dei contenuti più semplici della disciplina. L’alunno utilizza gli elementi essenziali della comunicazione se guidato con l’impiego di un linguaggio semplice.

6 Conoscenza dei contenuti essenziali della disciplina L’alunno comunica con un linguaggio semplice e corretto.

7 Conoscenza abbastanza completa di concetti e nozioni della disciplina. L’alunno comunica con un linguaggio corretto ed utilizza in maniera sostanzialmente corretta il linguaggio specifico.

8 Conoscenza completa dei contenuti della disciplina L’alunno utilizza autonomamente un linguaggio appropriato. Applica correttamente le conoscenze acquisite.

9 Padronanza completa e sicura dei contenuti disciplinari. L’alunno si esprime utilizzando in modo appropriato il linguaggio specifico. Applica correttamente le conoscenze acquisite anche in contesti diversi.

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Padronanza completa e sicura dei contenuti disciplinari L’alunno è in grado di elaborarli autonomamente apportando contributi personali. Applica correttamente le conoscenze acquisite anche in contesti diversi. Si esprime utilizzando in modo appropriato e articolato il linguaggio specifico.

- Nelle misurazioni di prove scritte e/o orali si potranno esprimere anche voti intermedi. I livelli di misurazione in percentuale per le verifiche oggettive sono i seguenti:

VOTO PERCENTUALE 4 Fino 40%

4,5 41% - 49% 5 50% - 54%

5,5 55% - 59% 6 60% - 64%

6,5 65% - 69% 7 70% - 74%

7,5 75% - 79% 8 80% - 84%

8,5 85% - 89% 9 90% - 94%

9,5 95% - 97% 10 98% - 100%

- Gli insegnanti di Religione Cattolica esprimeranno le loro valutazioni attraverso un giudizio sintetico: Non Sufficiente, Sufficiente, Buono, Distinto, Ottimo.

VALUTAZIONE DESCRITTORI NON SUFFICIENTE Padronanza inadeguata delle metodologie disciplinari. Lacunoso possesso delle

conoscenze di base. Prestazioni distanti dalle richieste. SUFFICIENTE Padronanza parziale delle metodologie disciplinari. Possesso delle conoscenze

di base. Non sempre autonomo nell’applicare competenze in contesti simili BUONO

Padronanza delle metodologie disciplinari. Possesso delle fondamentali conoscenze. Applicazioni non sempre costante delle competenze anche in contesti simili

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DISTINTO Padronanza completa delle procedure e delle metodologie disciplinari. Sicuro possesso della maggior parte delle conoscenze. Applicazione delle competenze in contesti simili.

OTTIMO Padronanza completa delle procedure e delle metodologie disciplinari. Sicuro possesso delle conoscenze e applicazione delle competenze anche in contesti diversi.

- I livelli di misurazione in percentuale per le verifiche oggettive sono i seguenti:

VOTO PERCENTUALE 4

NON SUFFICIENTE Fino 45%

5 NON SUFFICIENTE

46% - 55%

6 SUFFICIENTE

56% - 65%

7 PIÙ CHE SUFFICIENTE

66% - 75%

8 BUONO

76% - 85%

9 DISTINTO

86% - 95%

10 OTTIMO

96% - 100%

Gli alunni che si avvalgono delle attività alternative sono valutati con gli stessi parametri adottati dai docenti di Religione cattolica, secondo la griglia sopra allegata. Anche il voto in COMPORTAMENTO viene espresso attraverso un giudizio sintetico dei docenti contitolari, posto all’interno del Documento di Valutazione ed eventualmente dettagliato in forma discorsiva nella parte del giudizio analitico. Per la valutazione si terranno presenti i seguenti descrittori di competenza: - adotta comportamenti adeguati nelle diverse situazioni (turni di parola/rispetto delle regole di classe/porta il

materiale necessario); - sa relazionarsi in modo positivo con gli adulti; - sa relazionarsi in modo positivo con i compagni; - ha rispetto per il materiale scolastico, le attrezzature e i sussidi didattici; - ha cura dell’ambiente scolastico e naturale La tabella di seguito esplicita le fasce di valutazione dei singoli giudizi.

GIUDIZIO DESCRIZIONE

ADEGUATO E RESPONSABILE

Si relaziona sempre in modo corretto e responsabile sia con gli adulti che con i compagni. Rispetta autonomamente le regole e ha un atteggiamento responsabile in ogni situazione. Si dimostra collaborativo e si pone come elemento positivo all’interno del gruppo. Ha rispetto delle attrezzature e degli ambienti scolastici.

ADEGUATO

Si relaziona sempre in modo corretto con compagni ed insegnanti; rispetta le regole. È in grado di collaborare all’interno di un piccolo gruppo. Assume un comportamento rispettoso degli ambienti e delle strutture scolastiche.

NON SEMPRE ADEGUATO

Osserva le norme fondamentali relative alla vita scolastica, ma talvolta necessita di richiami. Si relaziona in modo generalmente corretto con gli adulti e i compagni. Nel complesso si dimostra attento alle attrezzature e all’ambiente di lavoro.

NON ANCORA ADEGUATO

Non sempre si relaziona in modo corretto con le persone e con i compagni. Spesso necessita di richiami ad un maggiore rispetto delle regole scolastiche. Non ha ancora acquisito un atteggiamento rispettoso verso le strutture scolastiche e il materiale.

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Per essere ammessi all'anno successivo è necessario raggiungere il 6 in ogni materia. L’equipe pedagogica può deliberare la promozione di un alunno che non abbia raggiunto il 6 in alcune discipline; in questo caso sul documento di valutazione verrà riportata la valutazione di 6 e sarà allegata una nota integrativa del documento di valutazione (con obiettivi raggiunti parzialmente e indicazioni di lavoro per il recupero). All’inizio dell’anno scolastico successivo saranno somministrate verifiche di recupero disciplinari, volte a verificare il lavoro assegnato per le vacanze estive. L’equipe pedagogica, con decisione assunta all’unanimità, può non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione (legge 169/2008, art.3, commi 1 e 1 bis). Per gli alunni in uscita dalla classe quinta, oltre al documento di valutazione, sarà consegnato alle famiglie un ulteriore documento attestante la certificazione delle competenze, come da adempimento ministeriale (DPR. 122/22.06.2009). Per la Scuola primaria tale certificazione viene espressa con giudizio sintetico che fa riferimento ad una scala di livello con tre gradienti: essenziale, intermedio, avanzato. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - SCUOLA PRIMARIA

COMPETENZE LIVELLO

COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Sapere esprimere e interpretare, pensieri, sentimenti, bisogni, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta, per interagire adeguatamente sul piano linguistico nei vari contesti culturali. Padroneggiare la lingua italiana, al fine di comprendere varie tipologie di testo, per esprimere le proprie idee, adottando un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

COMUNICAZIONE NELLA LINGUA STRANIERA Utilizzare lessico, semplici strutture e conoscenze apprese per esprimere i propri messaggi. Comprendere ed usare espressioni e frasi essenziali relative ad aree di immediata priorita’ (istruzioni, bisogni, informazioni….) interagendo in modo semplice con interlocutori disposti a collaborare (parlare lentamente e in modo chiaro).

COMPETENZA MATEMATICA IN SCIENZA E TECNOLOGIA Sviluppare e applicare il pensiero matematico e risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Padroneggiare le competenze aritmetico-matematiche ed essere capace di usare modelli matematici di pensiero e di presentazione. Saper usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda, sapendo identificare le problematiche.

IMPARARE A IMPARARE Saper organizzare il proprio apprendimento, mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni. Essere consapevoli dei propri bisogni, identificare le opportunità disponibili per superare gli ostacoli ed apprendere in modo efficace. Essere in grado di affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età.

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE, SENSO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA' Essere in grado di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale, adottando comportamenti rispettosi di tutte le differenze costruendo buone relazioni. Avere cura e rispetto di sé per adottare un corretto stile di vita. Saper tradurre le idee in azione ricorrendo alla personale creatività e considerando eventuali rischi. Essere in grado di autovalutarsi, misurandosi con le novità e/o eventuali imprevisti.

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE Riconoscere l'importanza di esprimersi utilizzando diversi linguaggi musicale, delle arti visive e dello spettacolo (film-teatro-drammatizzazioni, espressione corporea). Sapersi impegnare in campi espressivi, motori ed artistici.

Le competenze vengono certificate attraverso i seguenti livelli: essenziale (6) – intermedio (7/8) – avanzato (9/10).

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Nella Scuola secondaria di primo grado gli studenti saranno valutati nelle singole materie e nel comportamento con voti numerici, secondo i seguenti criteri di valutazione:

• valutazione non sanzionatoria e non selettiva; • valutazione trasparente e condivisa, sia nei fini che nelle procedure; • valutazione come sistematica verifica dell’efficacia e dell’adeguatezza della programmazione per la

correzione di eventuali errori di impostazione; • valutazione come incentivo al perseguimento dello sviluppo della personalità (valutazione

formativa); • valutazione come confronto fra risultati previsti, tenendo conto delle condizioni di partenza

(valutazione sommativa); • valutazione /misurazione dell’eventuale distanza degli apprendimenti dell’alunno dallo standard di

riferimento (valutazione comparativa); • valutazione come impulso alla costruzione di un realistico concetto di sé ed all’orientamento verso le

future scelte (valutazione orientamento); Gli strumenti di valutazione utilizzati sono elencati di seguito.

Prove di ingresso: vengono effettuate su tutte le classi e, per le classi prime, vengono concordate fra tutti i colleghi di materia. I risultati delle prove iniziali permettono di rilevare la situazione degli apprendimenti degli alunni.

Prove in itinere: - prove di verifica al termine di ogni unità di lavoro o di attività relative a progetti; - colloqui con gli alunni e verifiche orali; - esercitazioni individuali e collettive; - prove pratiche.

Documenti di valutazione: - Schede di valutazione quadrimestrale e di fine anno scolastico; - Due schede informative infraquadrimestrali; - Certificazione delle competenze acquisite alla fine del terzo anno.

- La valutazione nelle singole discipline viene espressa in voti numerici. VOTO

Da riferirsi a un quadro complessivo dell’alunno che corrisponde a…

4 Conoscenza frammentaria dei contenuti, lacunoso possesso delle conoscenze di base, difficoltà nel riferire le conoscenze acquisite. Prestazioni distanti dalle richieste.

5 Conoscenza parziale dei contenuti più semplici della disciplina. L’alunno utilizza gli elementi essenziali della comunicazione se guidato con l’impiego di un linguaggio semplice.

6 Conoscenza dei contenuti essenziali della disciplina. L’alunno comunica con un linguaggio semplice e corretto.

7 Conoscenza abbastanza completa di concetti e nozioni della disciplina. L’alunno comunica con un linguaggio corretto ed utilizza in maniera sostanzialmente corretta il linguaggio specifico.

8 Conoscenza completa dei contenuti della disciplina. L’alunno utilizza autonomamente un linguaggio appropriato. Applica correttamente le conoscenze acquisite.

9 Padronanza completa e sicura dei contenuti disciplinari. L’alunno si esprime utilizzando in modo appropriato il linguaggio specifico. Applica correttamente le conoscenze acquisite anche in contesti diversi.

10

Padronanza completa e sicura dei contenuti disciplinari. L’alunno è in grado di elaborarli autonomamente apportando contributi personali. Applica correttamente le conoscenze acquisite anche in contesti diversi. Si esprime utilizzando in modo appropriato e articolato il linguaggio specifico.

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- Nelle misurazioni di prove scritte e/o orali si potranno esprimere anche voti intermedi. I livelli di misurazione in percentuale per le verifiche oggettive sono i seguenti:

VOTO PERCENTUALE 4 Fino 40%

4,5 41% - 49% 5 50% - 54%

5,5 55% - 59% 6 60% - 64%

6,5 65% - 69% 7 70% - 74%

7,5 75% - 79% 8 80% - 84%

8,5 85% - 89% 9 90% - 94%

9,5 95% - 97% 10 98% - 100%

Gli insegnanti di Religione Cattolica esprimeranno le loro valutazioni attraverso un giudizio sintetico: Non Sufficiente, Sufficiente, Buono, Distinto, Ottimo.

VALUTAZIONE DESCRITTORI NON SUFFICIENTE Padronanza inadeguata delle metodologie disciplinari. Lacunoso possesso delle

conoscenze di base. Prestazioni distanti dalle richieste. SUFFICIENTE Padronanza parziale delle metodologie disciplinari. Possesso delle conoscenze

di base. Non sempre autonomo nell’applicare competenze in contesti simili BUONO

Padronanza delle metodologie disciplinari. Possesso delle fondamentali conoscenze. Applicazioni non sempre costante delle competenze anche in contesti simili

DISTINTO Padronanza completa delle procedure e delle metodologie disciplinari. Sicuro possesso della maggior parte delle conoscenze. Applicazione delle competenze in contesti simili.

OTTIMO Padronanza completa delle procedure e delle metodologie disciplinari. Sicuro possesso delle conoscenze e applicazione delle competenze anche in contesti diversi.

- I livelli di misurazione in percentuale per le verifiche oggettive sono i seguenti:

VOTO PERCENTUALE 4

NON SUFFICIENTE Fino 45%

5 NON SUFFICIENTE

46% - 55%

6 SUFFICIENTE

56% - 65%

7 PIÙ CHE SUFFICIENTE

66% - 75%

8 BUONO

76% - 85%

9 DISTINTO

86% - 95%

10 OTTIMO

96% - 100%

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Gli alunni che si avvalgono delle attività alternative sono valutati con gli stessi parametri adottati dai docenti di Religione cattolica, secondo la griglia sopra allegata. Per garantire imparzialità, trasparenza e correttezza delle procedure legate agli scrutini finali, il Collegio dei docenti ha fissato dei criteri oggettivi che tutti i consigli di classe dovranno osservare per l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva/all’esame di stato.

Il c.d.c. valuta preliminarmente il processo di maturazione di ciascun alunno nell’apprendimento considerando:

La situazione di partenza L’andamento nel corso dell’anno, tenendo conto di:

- Costanza dell’impegno e dello sforzo nell’affrontare il lavoro a scuola e a casa - Risposte positive agli stimoli e ai supporti individualizzati ricevuti - Assunzione di comportamenti responsabili verso i doveri scolastici

I risultati conseguiti nelle varie discipline.

A. Vengono ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono: - un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio ( legge 169/2008 art. 3, comma 3); - un voto non inferiore a sei decimi nel comportamento; - la validità di frequenza delle lezioni (art. 11, comma 1, del decreto legislativo 19/02/2004,

n.59). Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva è comunque deliberata in presenza di carenza relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione (con obiettivi raggiunti parzialmente e indicazioni di lavoro per il recupero). All’inizio dell’anno scolastico successivo saranno somministrate verifiche di recupero disciplinari, volte a verificare il lavoro assegnato per le vacanze estive.

B. L'alunno verrà dichiarato "non ammesso alla classe successiva"ovvero "all’esame di stato conclusivo

di ciclo" in casi di particolare gravità (andamento persistentemente e diffusamente negativo nelle varie discipline) e nei quali si verificano le seguenti condizioni:

- Gravi e diffuse carenze o addirittura mancata acquisizione delle abilità di base propedeutiche ad apprendimenti successivi.

- Gravi carenze e assenza di miglioramento pur in presenza di interventi individualizzati, relativamente agli indicatori di comportamento che attengono alla partecipazione, alla responsabilità e all’impegno.

- Quando si siano adottati interventi di recupero e di sostegno che non si siano rivelati produttivi.

- Mancanza di progressi rispetto alla situazione di partenza Per gli alunni con difficoltà di apprendimento si terrà conto dei livelli minimi prefissati ed esplicitati nei piani di studio individualizzati e/o personalizzati. Per gli alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni: a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica dovranno essere adottati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti dal consiglio di classe più idonei. In sede d'esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che conseguiranno il punteggio di 10 decimi potrà essere assegnata la lode dalla commissione che deciderà all'unanimità. Il voto in COMPORTAMENTO nella Scuola secondaria di primo grado viene espresso con un voto numerico, accompagnato da una nota illustrativa, e riportato in lettere sul documento di valutazione. Nella valutazione del comportamento degli alunni, si terranno presenti i seguenti obiettivi e relativi criteri:

obiettivi educativi comportamentali didattici

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criteri

rispetto del patto educativo di corresponsabilità e del Regolamento di Istituto frequenza e puntualità rispetto degli impegni scolastici partecipazione alle lezioni collaborazione con insegnanti, compagni e tutto il personale scolastico consapevolezza dei valori della convivenza civile

VOTO DESCRIZIONE

10

1. Scrupoloso rispetto del Regolamento d'Istituto 2. Frequenza assidua o assenze sporadiche, rari ritardi e/o uscite anticipate 3. Puntuale e serio adempimento dei doveri scolastici 4. Interesse e partecipazione propositiva alle lezioni ed alle attività della scuola 5. Rispetto degli altri e dell'Istituzione scolastica 6. Ruolo collaborativo all'interno della classe e buona socializzazione 7. Piena consapevolezza dei valori della convivenza civile

9

1. Rispetto delle norme disciplinari d'Istituto 2. Frequenza assidua o assenze sporadiche, rari ritardi e/o uscite anticipate 3. Costante adempimento dei doveri scolastici 4. Interesse e partecipazione attiva alle lezioni 5. Equilibrio nei rapporti interpersonali 6. Ruolo positivo e collaborativo nel gruppo classe 7. Consapevolezza dei valori della convivenza civile

8

1. Osservazione non sempre regolare delle norme fondamentali relative alla vita scolastica 2. Alcune assenze, ritardi e/o uscite anticipate 3. Non sempre costante adempimento dei doveri scolastici 4. Sufficiente attenzione e partecipazione alle attività scolastiche 5. Rapporti non sempre collaborativi con gli altri 6. Ruolo sufficientemente collaborativo al funzionamento del gruppo classe 7. Sufficiente consapevolezza dei valori della convivenza civile.

7

1. Episodi limitati e non gravi di mancato rispetto del Regolamento scolastico 2. Ricorrenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate 3. Non costante adempimento dei doveri scolastici 4. Partecipazione non sempre continua alle attività scolastiche 5. Rapporti interpersonali non sempre corretti 6. Saltuario disturbo allo svolgimento dell'attività scolastica 7. Interesse selettivo 8. Parziale consapevolezza dei valori della convivenza civile

6

1. Episodi di mancato rispetto del Regolamento scolastico, anche soggetti alle relative sanzioni disciplinari

2. Frequenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate 3. Saltuario adempimento dei doveri scolastici 4. Poca partecipazione alle lezioni 5. Rapporti problematici con gli altri 6. Disturbo allo svolgimento delle attività scolastiche 7. Disinteresse per alcune discipline 8. Mancata consapevolezza dei valori della convivenza civile

5

1. Mancato rispetto del Regolamento scolastico 2. Gravi episodi che hanno dato luogo a sanzioni disciplinari 3. Numerose assenze e continui ritardi e/o uscite anticipate 4. Mancato adempimento dei doveri scolastici 5. Continuo disturbo allo svolgimento delle attività scolastiche 6. Completo disinteresse per le attività scolastiche 7. Comportamento scorretto nel rapporto con insegnanti, compagni e personale della scuola 8. Ruolo negativo nel gruppo classe 9. Mancata consapevolezza dei valori della convivenza civile

N.B.: Le assenze per comprovati motivi di salute con pieno recupero dei percorsi di apprendimento non incidono sulla valutazione del comportamento.

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Per gli alunni in uscita dalla classe terza, oltre al documento di valutazione sarà consegnato alle famiglie un ulteriore documento attestante la certificazione delle competenze, come da adempimento ministeriale (DPR. 122/22.06.2009). Per la Scuola secondaria tale certificazione viene espressa con un giudizio in decimi. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Sapere esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta, per interagire adeguatamente sul piano linguistico nella vasta gamma di contesti culturali. Padroneggiare la lingua italiana, al fine di comprendere varie tipologie di testo, per esprimere le proprie idee, adottando un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

____/decimi

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE Utilizzare lessico, struttura e conoscenze apprese per elaborare i propri messaggi, e per individuare analogie e differenze culturali dalla lingua materna alla lingua straniera. Sapersi esprimere in lingua inglese, affrontando una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizzare la lingua inglese nell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

____/decimi

COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA Sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Padroneggiare le competenze aritmetico-matematiche ed essere capace di usare modelli matematici di pensiero e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni). Sapere usare l'insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda, sapendo identificare le problematiche.

____/decimi

COMPETENZA DIGITALE Sapere utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie per il lavoro, il tempo libero, la comunicazione. Usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro, avanzare ipotesi e validarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del lavoro. Ricercare informazioni, selezionarle e sintetizzarle. Sviluppare le proprie idee utilizzando le tecnologie informatiche e condividerle con gli altri.

____/decimi

IMPARARE A IMPARARE Sapere organizzare il proprio apprendimento, mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni. Essere consapevoli dei propri bisogni, identificare le opportunità disponibili per superare gli ostacoli ed apprendere in modo efficace. Essere in grado di affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

____/decimi

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Essere in grado di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale, adottando comportamenti rispettosi di tutte le differenze, costruendo buone relazioni. Avere cura e rispetto di sé per adottare un corretto stile di vita.

____/decimi

SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ Sapere tradurre le idee in azione, ricorrendo alla personale creatività e considerando eventuali rischi. Pianificare e gestire piccoli progetti per raggiungere obiettivi. Sapersi impegnare in campi espressivi, motori ed artistici più congeniali, in relazione alle proprie potenzialità. Essere in grado di autovalutarsi, misurandosi con le novità e/o eventuali imprevisti.

____/decimi

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE Riconoscere l'importanza di esprimersi nell'ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, la letteratura, le arti visive. Essere consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizzando gli strumenti di conoscenza per comprendere se stessi e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un'ottica di dialogo e rispetto reciproco. Sapersi orientare nelle scelte in modo consapevole, rispettando le regole condivise, collaborando con gli altri. Sapersi impegnare per portare a termine il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

____/decimi

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IL SISTEMA DI VALUTAZIONE ESTERNO (INVALSI) La valutazione che concerne la qualità complessiva del sistema scolastico è affidato all’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione (Invalsi). Esso ha l'obiettivo di valutare l'efficienza e l'efficacia del sistema scolastico a livello nazionale, monitorando le competenze sviluppate dagli studenti. A tal fine sono previste prove nazionali per i diversi ordini di scuola. Dall’anno scolastico 2007/08 legge n. 176 del 25 ottobre 2007, le classi terze della secondaria, durante gli esami di stato, sosterranno anche una prova scritta nazionale di italiano e matematica a conclusione del primo ciclo di istruzione, che concorrerà alla valutazione complessiva dell’alunno. Obiettivo di questa prova è quello di verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti

I RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA

Per trasmettere le informazioni e per favorire il dialogo e la collaborazione tra docenti e genitori, la scuola predispone incontri scuola-famiglia, sia con modalità assembleare che individuale. Tali incontri si svolgono secondo modalità e tempi deliberati dal Collegio dei Docenti. All’inizio dell’anno scolastico si effettua un’assemblea di classe, per illustrare la progettazione educativo-didattica della classe e per eleggere i rappresentanti dei genitori. Durante l’anno, anche in concomitanza dei colloqui, gli insegnanti effettuano riunioni di classe per:

verificare in itinere l’andamento scolastico; proporre eventuali adeguamenti; valutare i risultati raggiunti.

Gli incontri nei singoli ordini di scuola avvengono secondo le seguenti modalità, stabilite dal Collegio Docenti:

LA VALUTAZIONE DEL POF

Il POF deve contenere le forme della propria valutazione, proponendo tutte quelle azioni mirate al miglioramento formativo della scuola, al fine di utilizzare eventuali errori come risorsa per qualificarne il servizio. L’autovalutazione costituisce l’espressione più alta dell’autonomia della scuola in quanto si pone come strumento critico della capacità di valutare il proprio operato e di apprendere dall’esperienza per migliorare il servizio qualitativo della scuola stessa.

SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA

Quattro incontri: - ottobre per la presentazione

della progettazione educativa didattica;

- novembre, febbraio e maggio per i colloqui individuali;

- fatta salva l’importanza della collegialità, vi è la possibilità della richiesta di colloqui urgenti, sia da parte degli insegnanti che dei genitori, dei quali va informato il Dirigente.

Cinque incontri: - ottobre per la presentazione

della progettazione educativa didattica;

- novembre e aprile per i colloqui individuali;

- febbraio e giugno per la consegna del documento di valutazione;

- fatta salva l’importanza della collegialità, vi è la possibilità della richiesta di colloqui urgenti sia da parte degli insegnanti che dei genitori, dei quali va informato il Dirigente.

Cinque incontri: - ottobre per la presentazione

della progettazione educativa didattica;

- novembre e aprile per i colloqui individuali;

- febbraio e giugno per la consegna del documento di valutazione;

- ciascun insegnante mette a disposizione un’ora settimanale per possibili colloqui con le famiglie.

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30

AU

TO

VA

LU

TA

ZIO

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- è base informativa per qualsiasi iniziativa di controllo da parte dell’utenza; - è modalità peculiare con cui la scuola assume le proprie responsabilità educative e rende conto

del proprio lavoro e dei risultati raggiunti; - è elemento funzionale ai docenti e agli operatori della scuola in quanto:

feed-back sulla propria azione; base per una revisione delle proprie scelte; confronto tra la visione interna con termini di riferimento esterni ad essa;

- rafforza e valorizza l’identità della scuola; - fornisce punti di riferimento all’azione di ricerca e di sviluppo; - legittima l’operato della scuola; - coinvolge direttamente i docenti; - promuove interventi di miglioramento; - contestualizza la valutazione e l’autovalutazione; - valorizza i processi formativi.

L’attuazione del POF sarà verificata attraverso riunioni collegiali dei vari ordini di scuola dopo il primo e il secondo quadrimestre e al termine dell'anno scolastico. Il Piano dell’Offerta Formativa potrà essere rivisto o integrato anche a seguito di ulteriori rilevazioni condotte fra gli utenti o gli operatori; le proposte di modifica, integrazione, aggiornamento potranno essere eventualmente predisposte anche su iniziativa dello staff di direzione.

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ELENCO DEI DOCUMENTI ALLEGATI Fanno parte integrante del presente Piano dell’Offerta Formativa i seguenti documenti allegati:

All. 1. Regolamento accoglienza e inserimento alunni anticipatari della Scuola dell’infanzia

All. 2. Criteri di accoglimento delle iscrizioni

All. 3. Contratto formativo (alunno-famiglia-insegnanti) dei tre ordini di scuola.

All. 4. Scuola secondaria di primo grado: Patto educativo di corresponsabilità

All. 5. Protocollo d’intesa per gli alunni provenienti dal Centro Tonoli / Pronto intervento e Protocollo

di accoglienza per gli alunni stranieri

All. 6. Modello P.E.I., Piano Educativo Individualizzato per alunni con disabilità

All. 7. Modello P.D.P., Piano Didattico Personalizzato per alunni DSA della Scuola primaria

All 8. Modello P.D.P., Piano Didattico Personalizzato per alunni DSA della Scuola secondaria di primo

grado

All. 9 P.A.I., Piano Annuale per l’inclusione

All. 10. Vademecum dell’insegnante di sostegno

All. 11: Regolamento d’Istituto

All. 12: progetti a.s. 2014-15

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ALLEGATO 1: REGOLAMENTO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO ALUNNI ANTICIPATARI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA CRITERI PER L’ACCOGLIENZA

BAMBINI DI 3 ANNI (primo inserimento) e BAMBINI DI 2 ANNI E MEZZO

Per facilitare l'inserimento, in modo particolare per i bambini di tre anni, all'inizio dell'anno scolastico la scuola dell’infanzia rimane aperta per il solo turno antimeridiano (8.00 - 14.00) sulla base della delibera del consiglio di istituto permettendo così la contemporaneità di tutte le insegnanti e quindi un'opportuna accoglienza per tutti i bambini. La Circolare Ministeriale n.101 del 30/12/’10 che disciplina le “iscrizioni alla scuola dell’infanzia e alle classi delle scuole di ogni ordine e grado”, ha previsto l’iscrizione dei bambini e delle bambine che compiono i tre anni di età entro il 30 aprile. Considerato che la circolare ministeriale che regolamenta le iscrizioni consente ai docenti di valutare tempi e modi per accogliere i bambini nati dal 1° gennaio al 30 aprile il CDD dell’Istituto Comprensivo delibera il seguente regolamento:

1. frequenza a partire dal mese di settembre ( inizio anno scolastico) per evitare inserimenti ad anno scolastico già iniziato;

2. frequenza fino alle ore 11:30 (senza pranzo) per almeno un mese continuativo. In seguito, valutati inserimento ed autonomia, insegnanti e genitori concorderanno il momento in cui i bambini si fermeranno a pranzo;

3. frequenza per il solo turno antimeridiano (fino alle ore 13:30) sino al compimento del terzo anno di età.

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ALLEGATO 2: CRITERI DI ACCOGLIMENTO DELLE ISCRIZIONI

SCUOLA DELL’INFANZIA

1. bambini già frequentanti la scuola dell’infanzia 2. bambini già in lista di attesa nell’anno scolastico precedente 3. bambino con disabilità riconosciuta da una struttura sanitaria pubblica 4. bambini che si iscrivono per la prima volta alla scuola dell’infanzia in ordine decrescente rispetto all’età

ed appartenenti al bacino di utenza della scuola 5. fratelli di bambini che già frequentano la scuola dell’infanzia richiesta 6. alunni residenti nel comune i cui genitori lavorano entrambi, a partire da quelli che hanno fratelli più

piccoli 7. bambini provenienti da altri bacini di utenza dell’Istituto Comprensivo di Traona Qualora il numero delle iscrizioni superasse le effettive possibilità di accoglimento da parte della scuola, si procede alla compilazione di una lista d’attesa seguendo i sopraelencati criteri di ammissione

PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO in caso di soprannumero di domande di iscrizioni alle classi prime avranno la precedenza: 1. alunni/e che sono residenti nei comuni che sono bacino di utenza dell’istituto Comprensivo 2. alunni/e con disabilità (certificazione ai sensi della legge 104/92) 3. alunni/e provenienti dalle nostre Scuole dell’Infanzia o Primarie 4. alunni/e che hanno fratelli o sorelle già frequentanti la stessa scuola Secondaria di 1° grado per la quale

richiedono l'iscrizione. 5. alunni/e che sono residenti nei Comuni di cui al punto 1 secondo le sottoindicate priorità

a. alunni/e appartenenti a nuclei familiari mono-genitoriali b. alunni/e i cui genitori sono entrambi impegnati in attività lavorativa c. alunni/e che hanno almeno un genitore con sede di lavoro nel Comune, ma residenti altrove

6. alunni provenienti da fuori comune 7. sorteggio a parità di condizione partendo dal punto 6. Ci si riserva, a iscrizioni ultimate, di integrare, se necessario, i suindicati criteri rimandando l’aggiornamento al prossimo Consiglio di Istituto.

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ALLEGATO 3: CONTRATTO FORMATIVO DEI TRE ORDINI DI SCUOLA

SCUOLA DELL’INFANZIA

INDICATORI DI METODO DI LAVORO

COSA FA L’ALUNNO

COSA FA LA FAMIGLIA

COSA FA L’INSEGNANTE

1. RISPETTARE

GLI ORARI

Diventa gradualmente consapevole del fattore tempo; Impara gradualmente a organizzare il suo tempo.

Rispetta gli orari di entrata e uscita per permettere un corretto svolgimento dell’attività didattica.

Accoglie il bambino in sezione predisponendo gli spazi,il materiale didattico e i giochi in modo invitante e stimolante per permettere un uso creativo e libero nell’ambito di regole stabilite.

2. PORTARE A

SCUOLA IL MATERIALE

Impara a riconoscere il proprio materiale; Acquisisce sempre maggiore autonomia personale; Diventa gradualmente più autonomo nel gestire il proprio materiale; Porta a scuola il materiale richiesto dalle insegnanti (libri,oggetti…); Rispetta il materiale comune.

Controlla con regolarità l’eventuale presenza di avvisi; Fornisce il materiale richiesto contrassegnato con nome e cognome; Veste il bambino in modo semplice e funzionale per favorire la conquista dell’autonomia personale e per permettere libertà di movimento.

Fornisce alle famiglie indicazioni precise su tutto il materiale occorrente; Trasmette l’importanza e il significato del materiale nel processo di insegnamento/apprendimento

3. ASCOLTARE LE

CONSEGNE

Presta attenzione alle comunicazioni degli insegnanti; Se non ha capito chiede chiarimenti.

“Ascolta il figlio perché impari ad ascoltare”.

“Ascolta ogni alunno perché ogni alunno impari ad ascoltare” Si assicura che la comunicazione sia compresa.

4. PARTECIPARE

ALLA VITA SCOLASTICA

Invita la famiglia a partecipare alle esperienze vissute a scuola; Racconta quello che fa a scuola.

Chiede al bambino di raccontare quello che ha fatto; Partecipa ai colloqui individuali e alle assemblee; Collabora alla realizzazione di feste e altre iniziative e all’organizzazione di eventuali uscite.

Comunica con puntualità iniziative e appuntamenti; Documenta attraverso disegni,lavori individuali,fotografie e videocassette le esperienze più significative svolte a scuola.

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SCUOLA PRIMARIA

INDICATORI DI METODO DI

LAVORO COSA FA L’ALUNNO COSA FA LA FAMIGLIA

COSA FA L’INSEGNANTE

1. PORTARE A SCUOLA IL

MATERIALE

• Annota sul diario ciò che gli occorrerà

• Prepara la cartella la sera consultando il diario

• Usa quaderni con etichette vistose per evitare scambi

• Non porta materiale inutile

• Invita il figlio a dedicare attenzione e tempo alla preparazione della cartella

• Controlla l’avvenuta operazione ( preparare la cartella )

• Guida progressivamente all’autonomia

• Su eventuale segnalazione dei docenti, fornisce un aiuto più puntuale

• Fornisce indicazioni precise su tutto il materiale occorrente ( senza niente di implicito )

• Trasmette l’importanza e il significato del materiale nel processo di insegnamento/apprendi-mento

2. USARE CORRETTAMENTE

IL DIARIO

• Riconosce la funzione del diario

• Porta sempre a scuola il diario e lo consulta

• Trascrive il quadro orario in modo completo

• Segna in modo puntuale e completo le consegne

• Aiuta a scegliere un diario più funzionale, semplice, pulito sul piano grafico, opportuno…

• Aiuta il figlio a una scelta consona al suo stile di scrittura, di apprendimento

• La scelta può diventare un momento di dialogo formativo

• Illustra significato ed uso pertinente del diario

• Fornisce il quadro orario con la scansione delle materie

• Detta compiti e lezioni accertandosi, per alcuni alunni particolari, che abbiano scritto in maniera completa e corretta

3. FARE FIRMARE GLI AVVISI

• E’ consapevole dell’importanza del significato delle informazioni scuola-famiglia

• Mostra l’avviso

• Controlla con regolarità l’eventuale presenza di avvisi

• Discute con il figlio e usa tale comunicazione come momento formativo

• Utilizza gli avvisi, soprattutto quelli personalizzati, a scopo formativo (segnalazioni di inadempienze, ma anche rinforzi positivi)

• Spiega il significato e lo scopo dell’avviso

4. LAVORARE CON ORDINE A SCUOLA

E A CASA

• Riconosce l’importanza di organizzare in modo ordinato il suo materiale

• Si impegna a dare una collocazione ordinata e costante a tutto il suo materiale

• Tiene con cura il proprio materiale, non lo sciupa, non lo spreca, non lo perde

• Cura l’ordine dello spazio banco e aula

• Riconosce l’importanza dell’ordine per favorire una corretta metodologia di apprendimento

• Riserva al figlio uno spazio fisico stabile per la collocazione del suo materiale di studio e di lavoro

• Controlla che il materiale scolastico sia tenuto in ordine

• Rende consapevole ogni alunno che l’ordine è funzionale all’apprendimento

• Fa curare l’ordine in classe

• Aiuta gli alunni con difficoltà specifiche ad acquisire ordine

• Stimola ad una grafia leggibile

• Guida all’organizzazione dello spazio sulle pagine, proponendo dei modelli

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5. SVOLGERE I COMPITI

• Acquisisce consapevolezza che è un suo dovere

• Esegue le esercitazioni, non prima, ma dopo aver studiato il relativo argomento

• Chiede spiegazioni all’insegnante in caso di difficoltà

• Non si sostituisce, ma guida, sollecita e controlla l’esecuzione dei compiti

• Aiuta il figlio ad individuare eventuali difficoltà e a segnalarle a scuola

• Assegna compiti “fattibili”, che l’alunno è in grado di svolgere da solo

• Controlla l’esecuzione dei compiti

• Ogni insegnante pone attenzione al carico complessivo dei compiti

• Segnala le difficoltà previste e prevedibili

• Mette in atto strategie differenziate di fronte alle difficoltà segnalate

6. ASCOLTARE LE CONSEGNE

• Presta attenzione alle comunicazioni degli insegnanti

• Se non ha capito chiede chiarimenti

• “ ascolta il figlio affinché impari ad ascoltare “

• Motiva all’attenzione in classe per evitare di chiedere chiarimenti ai compagni sulle consegne

• “ascolta ogni alunno perché ogni alunno impari ad ascoltare “

• Chiede attenzione e motiva la richiesta d’ascolto

• Si assicura che la comunicazione sia compresa

7.ORGANIZZARE IL TEMPO SIA

A SCUOLA SIA A CASA

• Diventa gradualmente consapevole del fattore “ tempo “

• Impara gradualmente a organizzare il tempo in rapporto ai suoi ritmi di lavoro

• Insegna l’importanza della variabile “ tempo “

• Stimola a non rinviare gli impegni

• Si accerta che il figlio usi il tempo in maniera funzionale

• Contribuisce ad instaurare un clima di concentrazione, eliminando eventuali elementi di distrazione

• Guida ad organizzare i tempi

• Prevede i tempi di lavoro

• Propone prove per quantificare il tempo impegnato da ciascun alunno

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SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

INDICATORI DI METODO DI

LAVORO COSA FA L’ALUNNO

COSA FA LA FAMIGLIA

COSA FA L’INSEGNANTE

1. PORTARE A SCUOLA IL MATERIALE OCCORRENTE

► annota sul diario ciò che gli occorrerà ► prepara la cartella consultando il diario ► usa quaderni con etichette per evitare scambi ► non porta materiale inutile

■ invita il figlio a dedicare attenzione e tempo alla preparazione della cartella ■ controlla l’avvenuta operazione (preparare la cartella) ■ guida progressivamente all’autonomia ■ su eventuale segnalazione dei docenti, fornisce un aiuto più puntuale

● fornisce indicazioni precise su tutto il materiale occorrente (senza niente di implicito) ● trasmette l’importanza e il significato del materiale nel processo di insegnamento/ apprendimento ogni insegnante utilizza le

strategie più consone alle

sue discipline 2. USARE CORRETTAMENTE IL DIARIO

► riconosce la funzione del diario e del libretto ► porta sempre a scuola il diario e il libretto e a casa li consulta ► trascrive il quadro orario in modo completo e lo aggiorna ► segna in modo puntuale e completo le consegne e le verifiche

■ aiuta scegliere un diario più funzionale, semplice, pulito sul piano grafico, opportuno,….. ■ aiuta il figlio a una scelta consona al suo stile di scrittura, di apprendimento ■ la scelta può diventare un momento di dialogo formativo

● illustra significato ed uso pertinente del diario e del libretto ● fornisce il quadro orario con la scansione delle materie ● detta compiti e lezioni accertandosi, per alcuni alunni particolari, che abbiano scritto in maniera completa e corretta

3. FARE FIRMARE

GLI AVVISI E LE VERIFICHE

► è consapevole del significato delle informazioni scuola- famiglia ► non solo mostra l’avviso, ma ne sollecita la firma ► fa firmare le verifiche e le riporta a scuola in breve tempo

■ controlla con regolarità l’eventuale presenza di avvisi sul libretto ■ discute con il figlio e usa tale comunicazione come momento formativo

● scrive gli avvisi sul libretto ● utilizza gli avvisi, soprattutto quelli personalizzati, a scopo formativo (segnalazione di inadempienze, ma anche rinforzi positivi) ● spiega il significato e lo scopo dell’avviso

4. LAVORARE CON

ORDINE A SCUOLA E A CASA

► riconosce nell’organizzare in modo ordinato il materiale un aiuto al suo apprendimento ► dà una collocazione

■ riconosce l’importanza dell’ordine esteriore per favorire una corretta metodologia di apprendimento ■ riserva al figlio uno spazio fisico stabile per

● rende consapevole ogni alunno che l’ordine è funzionale all’apprendimento ● fa curare l’ordine in classe ● aiuta gli alunni con

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ordinata e costante a tutto il suo materiale ► tiene con cura il proprio materiale, non lo sciupa, non lo spreca, non lo perde ► cura l’ordine in classe ► cura l’organizzazione dello spazio sulla pagina

la collocazione del suo materiale di studio e di lavoro ■ controlla che il materiale scolastico sia tenuto in ordine

difficoltà specifiche ad acquisire ordine ● stimola a una grafia leggibile ● guidaall’organizzazione dello spazio sulle pagine, proponendo dei modelli ● ogni docente, consapevole di essere un “modello”, cura l’ordine e la grafia

5. SVOLGERE I

COMPITI

► acquisisce consapevolezza che è un suo dovere ► esegue le esercitazioni, non prima, ma dopo aver studiato il relativo argomento ► chiede spiegazioni all’insegnante in caso di difficoltà

■ non si sostituisce, ma guida, sollecita e controlla l’esecuzione dei compiti ■ aiuta il figlio ad individuare eventuali difficoltà e a segnalarle a scuola ■ favorisce l’esecuzione dei compiti di gruppo quando ciò è funzionale all’apprendimento

● assegna compiti “fattibili”, che l’alunno è in grado di svolgere da solo ● controlla l’esecuzione dei compiti ● ogni insegnante pone attenzione al carico complessivo dei compiti ● segnala le difficoltà previste e prevedibili ● mette in atto strategie

differenziate di fronte alle difficoltà segnalate

6. ASCOLTARE LE CONSEGNE

► presta attenzione alle comunicazioni degli insegnanti ► si accerta di aver capito ► eventualmente chiede chiarimenti

■ “ascolta il figlio affinché il figlio impari ad ascoltare” ■ motiva all’attenzione in classe per evitare colloqui telefonici pomeridiani con i compagni sulle consegne

● “ascolta ogni alunno perché ogni alunno impari ad ascoltare” ● chiede attenzione e motiva la richiesta d’ascolto ● si assicura che la comunicazione sia compresa

7. ORGANIZZARE

IL TEMPO SIA A SCUOLA SIA A

CASA

► diventa gradualmente consapevole dell’importanza del fattore “tempo” ► impara gradualmente a organizzare il tempo in rapporto ai suoi ritmi di lavoro

■ insegna l’importanza della variabile “tempo” ■ stimola a non rinviare gli impegni ■ si accerta che il figlio usi il tempo in maniera funzionale ■ contribuisce ad instaurare un clima di concentrazione, eliminando eventuali elementi di distrazione

● guida ad organizzare i tempi ● prevede i tempi di lavoro ● propone prove per quantificare il tempo impegnato da ciascun alunno

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ALLEGATO 4: SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ ALUNN_ _________________________________, NAT_ A _______________________ IL

_____________

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA E FAMIGLIA ai sensi del DPR 235 / 2007

Visto il D.M. prot. n. 5843/A3 del 16/10/2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità” Visti i D.P.R. n.249 del 24/06/1998 e n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle

studentesse e degli studenti della scuola secondaria” Visto il D.M. n.16 del 05/02/2007, “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la

prevenzione del bullismo” Visto il D.M. n.30 del 15/03/2007, “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni

cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari,

dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” Nel pieno rispetto dei documenti di Istituto quali il Piano dell’Offerta Formativa, la Carta dei Servizi, il Regolamento di Istituto, il Regolamento di disciplina degli studenti e il Contratto formativo, si delinea quale ulteriore contributo alla cultura delle regole del nostro Istituto il seguente Patto che viene stipulato con la famiglia dell’alunno. PREMESSA La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua integrazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori. Si tratta di stringere relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. TERMINI DEL PATTO DI CORRESPONSABILITA’ La SCUOLA si impegna a …… La FAMIGLIA si impegna

a …… L’ALUNNO si impegna a ……

OFFERTA FORMATIVA _ Garantire un Piano dell’Offerta Formativa basato su progetti ed iniziative volte a promuovere il benessere e il successo dell’alunno, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale

_ Prendere visione del Piano dell’offerta Formativa (consultabile sul sito dell’Istituto www.ictraona.it) condividerlo, discuterlo con i propri figli, assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto

Condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del Patto educativo e il regolamento di disciplina, discutendo con loro ogni singolo aspetto di responsabilità

RELAZIONALITA' Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo e la discussione, favorendo la conoscenza e il rapporto reciproco tra alunni, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro Promuovere il talento e l’eccellenza _ Promuovere comportamenti ispirati alla partecipazione solidale alla gratuità, al senso di cittadinanza

_ Condividere con gli insegnanti linee educative comuni che la scuola trasmette tramite il contratto formativo e tramite assemblee, consentendo così alla scuola di dare continuità alla propria azione educativa

Mantenere costantemente un comportamento positivo e corretto, rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di persone, oggetti e situazioni

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PARTECIPAZIONE Ascoltare e coinvolgere gli studenti e le famiglie, richiamandoli ad un’assunzione di responsabilità rispetto a quanto espresso nel Regolamento di disciplina degli studenti

Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione dall’Istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso didattico-educativo dei propri figli

Frequentare regolarmente le lezioni ed assolvere assiduamente agli impegni di studio _ Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa, garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita della classe

INTERVENTIEDUCATIVI Comunicare costantemente con le famiglie, informandole sull’andamento didattico-disciplinare degli alunni _ Far rispettare le norme di comportamento, i regolamenti ed i divieti, in particolare relativamente all’uso di telefonini e altri dispositivi elettronici _ Prendere adeguati provvedimenti disciplinari in caso di infrazioni

Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione sugli episodi di conflitto e di criticità. _ Controllo regolare del libretto personale.

Riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti _ Favorire il rapporto tra i compagni sviluppando situazioni di integrazione e solidarietà

Il genitore e l’alunno, presa visione del presente Patto Educativo di Corresponsabilità, lo sottoscrivono con il Dirigente Scolastico,condividendone gli obiettivi e gli impegni. Data……………………………… IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL GENITORE L’ALUNNO/A …………………………….. …………………………….. …………………….

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ALLEGATO 5: PROTOCOLLO D’INTESA PER GLI ALUNNI PROVENIENTI DAL CENTRO TONOLI / PRONTO INTERVENTO E PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO DI INTESA PER INSERIMENTO ALUNNI PROVENIENTI DAL “CENTRO RITA TONOLI”

Enti firmatari il Protocollo D’Intesa:

- Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Traona - Dirigente del “Centro Rita Tonoli” di Traona

SCOPI DEL PROTOCOLLO D’INTESA:

Facilitare la collaborazione fra l’Istituto Comprensivo ed il Centro Rita Tonoli Promuovere l’inserimento scolastico dei minori provenienti dal Centro Rita Tonoli creando le

condizioni favorevoli alla loro integrazione Fasi di inserimento:

1. Il bambino viene inserito in comunità dai Servizi Sociali di riferimento a. Il Centro preavvisa informalmente la scuola per permettere l’attivazione tempestiva delle

procedure successive 2. Il Centro fa richiesta di iscrizione del bambino presso l’Istituto Comprensivo

a. Il Centro fornisce le documentazioni richieste 3. Si prevede un incontro tempestivo tra Istituto Comprensivo (Dirigente e Funzione Strumentale),

equipe del Centro Rita Tonoli (Responsabile e psicologo) e Servizi Sociali di riferimento a. I Servizi Sociali presentano il bambino con particolare riferimento al percorso scolastico, al

livello di apprendimento conseguito e alla maturità personale e sociale b. Si ipotizza la classe di inserimento

4. Il Dirigente e la Figura di Riferimento stabiliscono la classe e il plesso di inserimento (sentiti gli insegnanti interessati) in base ai seguenti criteri:

a. Numero di alunni della classe b. Numero di alunni in situazione di disagio o di handicap c. Risorse a livello di insegnanti sulla classe o sul plesso

5. Riunione dell’equipe della classe di inserimento per programmare l’accoglienza del bambino a. Valutare la gradualità dell’inserimento con possibilità di incontri individuali con

l’insegnante per conoscere e verificare gli apprendimenti b. Prevedere attività finalizzate a promuovere il benessere del bambino in classe c. Programmare eventuali attività didattiche individualizzate

6. Inserimento del bambino 7. Incontri periodici equipe di classe ed equipe del Centro

a. Dopo il primo mese di inserimento b. A fine quadrimestre c. A fine anno

8. Modalità di trasferimento in corso d’anno a. Il Centro informa tempestivamente la Scuola b. La Classe programma un momento significativo di commiato c. L’equipe classe predispone una relazione di accompagnamento

Indicazioni necessarie all’attuazione del Protocollo

- Prevedere la presenza di una figura di riferimento (Funzione Strumentale o coordinatori di classe o di plesso)

- Utilizzare parte delle ore di compresenza del plesso o accedere al fondo incentivante su disponibilità dichiarata da parte dell’insegnante

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ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Considerato che nel nostro Istituto, negli ultimi anni, vi è stato un incremento di alunni stranieri:

- è necessario da parte della Scuola una attenta considerazione ed una serie di interventi atti a garantire l’esercizio del diritto all’istruzione.

- Il momento dell’accoglienza rappresenta il primo contatto dell’alunno e della famiglia straniera con la comunità scolastica. L’organizzazione dell’accoglienza deve tener presente molteplici aspetti:

1. amministrativo • raccogliere dati anagrafici, sanitari, scolastici, fiscali (da parte della segreteria) • fissare un tempestivo incontro tra famiglia e docenti, prima dell’inserimento • raccogliere documenti e/o autocertificazioni relativi alla precedente scolarità e alla

situazione linguistica • acquisire la composizione del nucleo familiare, le cause dell’immigrazione, la religione

professata • fornire informazioni sull’organizzazione della scuola • esprimere la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia

2. educativo – didattico • rilevare le competenze già acquisite, le abilità e i livelli di preparazione dell’alunno • individuare la classe in cui inserire l’allievo tenendo conto dell’età anagrafica (art.45 del

D.P.R. n.394/99), dell’accertamento delle competenze ed abilità, dell’ordinamento degli studi del paese d’origine, delle aspettative familiari emerse durante il colloquio (per l’inserimento in una classe inferiore o superiore all’età anagrafica)

• il collegio docenti individua dei criteri per l’assegnazione dell’alunno alla sezione (laddove esistano classi parallele)

• elaborare percorsi didattici comuni alla classe, percorsi facilitati all’interno delle discipline, percorsi individualizzati per l’apprendimento della lingua italiana

3. comunicativo • facilitare l’informazione e la comunicazione tra scuola e famiglia • utilizzare interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione e superare le

difficoltà linguistiche • impiegare parte delle risorse disponibili all’interno del plesso scolastico • utilizzare parte del fondo di Istituto per prestazioni in orario aggiuntivo dei docenti, su

disponibilità dichiarata • programmare eventuali iniziative con il coinvolgimento di Enti esterni nei progetti

elaborati dalla scuola per l’integrazione culturale.

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ALLEGATO 6: MODELLO P.E.I., PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PER ALUNNI CON DISABILITA’

DIAGNOSI AUSILI UTILIZZATI CURRICULUM SCOLASTICO DELL’ALUNNO DATI RELATIVI ALLA FAMIGLIA ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA VALUTAZIONE FUNZIONALE

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1°

GRADO TRAONA

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Classe - Sezione

A favore dell’alunno Nato a … il Residente a - Tel. Scuola e classe di provenienza: classe Scuola Primaria Statale di Traona

Insegnanti della classe

Disciplina Cognome e nome

• •

Ore settimanali di sostegno certificate nell’ultima diagnosi funzionale: Ore settimanali di sostegno assegnate nell’anno scolastico

GRUPPO OPERATIVO INTERISTITUZIONALE ( Scuola- altri Enti)

• DIRIGENTE SCOLASTICO: • INSEGNANTI DI CLASSE E DI SOSTEGNO: • OPERATORI A.O.: • FAMIGLIA: - •

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• Adattamento alla vita scolastica: • Sviluppo percettivo e motorio prassico:

• Capacità di attenzione e memoria:

• Comunicazione e linguaggi:

• Sviluppo cognitivo:

• Socialità, manualità ed autonomia personale: ANALISI DELLE RISORSE PROGETTO DI LAVORO La programmazione individualizzata verterà sulle seguenti aree di intervento:

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER CIASCUNA DISCIPLINA

DISCIPLINA Obiettivi Contenuti

ITALIANO

STORIA

GEOGRAFIA

MATEMATICA

SCIENZE

INGLESE/

FRANCESE

TECNOLOGIA

EDUCAZIONE FISICA

MUSICA

ARTE E IMMAGINE

RELIGIONE

Area di intervento Obiettivi Attività

Cognitiva

Affettivo-Relazionale

Linguistica

Neuro-Psicologica

Prassico-Motoria

Logico-Matematica

Autonomia

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STRATEGIE DI INTERVENTO VERIFICA E VALUTAZIONE OBIETTIVI A LUNGO TERMINE ( FORMATIVI –TRASVERSALI)

Traona, L’equipe pedagogica/ Consiglio di Classe: Docente/disciplina firma La famiglia ...........................................................

............................................................ Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Giovanna Bruno ….............................................................

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ALLEGATO 7: MODELLO P.D.P., PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI DSA DELLA SCUOLA PRIMARIA

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAONA

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Anno Scolastico - Scuola primaria ………………………………………………………… classe…………………….. Coordinatore di classe……………………………………………………………………………….... Certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) rilasciata dal Dott. ______________ _______________________, neuropsichiatra infantile.

ELEMENTI CONOSCITIVI

DATI ANAGRAFICI

Alunno/a________________________________________________________________________

data e luogo di nascita ...........................................................................................................................

residenza.................................................................................................................................................

indirizzo..................................................................................................................................................

Lingua prevalentemente usata all’interno del nucleo familiare ……………………………………… COMPOSIZIONE NUCLEO FAMILIARE

Padre ......................................................................................................................................................

Madre .....................................................................................................................................................

Fratelli/sorelle o altri parenti/conviventi………………………………………………………………………...

ANAMNESI SCOLASTICA

scuola dell'infanzia: non / frequentata ................... numero anni:......................

Scuola primaria frequentata: ............................................ numero anni............ ripetenze...............

Scuola secondaria frequentata:............................................. numero anni........... ripetenze................

Prima segnalazione di difficoltà di apprendimento ................................................

RELAZIONI SOCIALI - Frequenta (indicare quali):

• gruppi sportivi ............................................................................................................................

• gruppi a carattere culturale o ricreativi ......................................................................................

• relazioni amicali .........................................................................................................................

COLLABORAZIONE FAMILIARE - Aiuti giornalieri per le attività pomeridiane di studio e rielaborazione

: Sì No

• chi.......................................................................

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• da quanto tempo • a tutt’oggi per quanto tempo Sussidi e strumenti compensativi usati a casa: (barrare le voci che interessano)

Computer Calcolatrice Software specifici Fotocopie adattate Schemi e mappe Utilizzo di software per mappe Appunti scritti al pc Registrazioni Materiali multimediali Sintesi vocale - Libri digitali Correttore ortografico

• Altro............................................................................. Difficoltà manifestate a casa nei rapporti con la scuola:

con le singole discipline (elencare):.......................................................................................... con i compagni .....…................................................................................................................ altro.......................................................................................................................................................

OSSERVAZIONE DIRETTA DELLO STUDENTE: (barrare le voci che interessano) Non / È cosciente della propria problematicità Non / Ne parla con gli adulti Non / Ne parla con i compagni altro.......................................................................................................................................................

Rapporti con gli adulti: - fiducia

- opposizione

- indifferenza

- altro....................................................................................................................................................... Rapporti con i compagni: - conflittuali

- positivi

- isolato

- altro................................................................................................................................................. Comportamento in classe di carattere:

aggressività o chiusure di fronte a incomprensioni disponibilità ad utilizzare strumenti compensativi tendenza ad eludere il problema... altro................................................................................................

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OSSERVAZIONE DELLE ABILITÀ STRUMENTALI: (barrare le voci che interessano)

Lettura

stentata lenta con inversioni con sostituzioni con omissioni altro.......................................................................................................................................................

Scrittura:

lenta Con difficoltà ortografiche: errori fonologici (omissioni, sostituzioni, omissioni/aggiunte, inversioni) errori non fonologici errori fonetici (doppie, accenti) difficoltà a comporre testi difficoltà nel seguire la dettatura difficoltà nella copia (lavagna/testo…) difficoltà grammaticali e sintattiche problemi di lentezza nello scrivere problemi di realizzazione del tratto grafico problemi di regolarità del tratto grafico altro.......................................................................................................................................................

Calcolo:

Difficoltà nel ragionamento logico Errori di processazione numerica (leggere e scrivere i numeri, difficoltà negli aspetti cardinali e

ordinali dei numeri, corrispondenza tra numero naturale e quantità) Difficoltà di uso degli algoritmi di base del calcolo (scritto e a mente) Scarsa conoscenza con carente memorizzazione delle tabelline altro.......................................................................................................................................................

Comprensione del testo: - Completa e dettagliata

- Globale

- Parziale

- altro.......................................................................................................................................................

Proprietà linguistica

Difficoltà di esposizione orale Confusione nel ricordare nomi, date, eventi in successione altro.......................................................................................................................................................

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CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO (barrare le voci che interessano):

Lentezza ed errori nella lettura cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo. Difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura che rende difficile o impossibile

eseguire contemporaneamente due procedimenti (ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire un testo). Difficoltà nel ricordare le categorizzazioni, i nomi dei tempi verbali, delle strutture grammaticali

italiane e straniere, dei complementi. Difficoltà nel memorizzare tabelline, formule, sequenze e procedure, forme grammaticali e nel

recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese, cui consegue difficoltà e lentezza nell’esposizione durante le interrogazioni.

Difficoltà nello scrivere in modo ortograficamente corretto e/o con grafia chiara. Difficoltà nell’organizzare le idee e produrre testi. Facile stancabilità e lunghezza dei tempi di recupero. Difficoltà nella lingua straniera. Difficoltà di memorizzazione di termini specifici propri delle discipline. Problematiche relative ai concetti spazio – temporali ( lettura dell’orologio analogico, uso dello spazio

foglio…) altro.......................................................................................................................................................

Tempi di attenzione:

Normali A breve termine Molto limitati altro.......................................................................................................................................................

Autostima dell’alunno/a:

Nulla Scarsa Sufficiente Buona Ipervalutazione altro.......................................................................................................................................................

OSSERVAZIONE INDIRETTA DELLO STUDENTE

Leggendo la documentazione diagnostica indicare le voci che si possono desumere da essa, tra cui TIPOLOGIA DEL DISTURBO

Dislessia lieve medio grave Disgrafia lieve medio grave Disortografia lieve medio grave Discalculia lieve medio grave

STILE DI APPRENDIMENTO PREVALENTE (se l’indicazione è presente)

Uditivo Visivo Tramite letto-scrittura

- Altri dati utili desunti dalla diagnosi ..............................................................................................

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Considerata la situazione diagnostica propria dell’alunno/a e la normativa vigente, il POF e l’autonomia scolastica, il team docente concorda il seguente

PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO

Per l’alunn ________________________________________ Classe _______ Sezione _______

ACCORGIMENTI METODOLOGICI E DIDATTICI: Tutti gli insegnanti opereranno affinché l’alunno/a sia messo/a in condizione di seguire la stessa programmazione di classe attraverso un atteggiamento di sensibile attenzione alle specifiche difficoltà - per stimolare l’autostima ed evitare frustrazioni - attraverso l’attivazione di particolari procedure:

Privilegiare i momenti di dettatura rispetto a quelli di copiatura; prevedere momenti di affiancamento per un immediato intervento di supporto; organizzare attività in coppia o a piccolo gruppo, nell’ottica di una didattica inclusiva; adeguare ed eventualmente dilatare i tempi dati a disposizione per la produzione scritta; utilizzare differenti modalità comunicative e attivare più canali sensoriali nel momento delle spiegazioni; controllare che i compiti e tutte le comunicazioni alle famiglie siano trascritti correttamente; verificare sistematicamente la comprensione delle consegne orali e scritte per non compromettere la

corretta esecuzione dei compiti e del passaggio di informazioni alla famiglia; avviare all’uso della videoscrittura, soprattutto per la produzione testuale o nei momenti di particolare

stanchezza/illeggibilità del tratto grafico; aver cura che le richieste operative, in termini quantitativi, siano adeguate ai tempi e alle personali

specificità, anche nel momento dell’assegnazione di compiti a casa; verificare l’opportunità di una lettura ad alta voce e di un confronto diretto con i compagni promuovere la conoscenza e l’utilizzo di tutti quei mediatori didattici che possano metterlo/a in una

serena condizione di apprendere (immagini, schemi, mappe,…) SSTTRRAATTEEGGIIEE PPEERR LL’’AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO

-- AAttttiivvaazziioonnee ddii uunn aapppprreennddiimmeennttoo eessppeerriieennzziiaallee ee//oo llaabboorraattoorriiaallee

- Sollecitazione delle conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative

- Riproposizione e riproduzione degli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti

- Predisposizione di pause ripetute e volute per una consapevolezza dell’avvenuta comprensionee per autoricaricarsi.

- Utilizzo di mappe concettuali, che possano permettere a tutti alunni di seguire i concetti espressi, ricondurli al percorso attuato e soprattutto possano essere rielaborate e personalizzate per una conoscenza più approfondita dell’argomento.

- Semplificazioni testuali che amplieranno l’ambito informativo attraverso messaggi plurimi e di differente origine (sonori, grafici, fotografici, televisivi, informatici ecc…)

- Preponderanza della comunicazione orale.

- In momenti e tempi opportuni, dettatura all’insegnante del proprio pensiero affinché ciò non sia ostacolato dalle difficoltà di scrittura.

- Superamento degli errori ripetuti anche se segnalati

- Predilezione dell'aspetto contenutistico rispetto a quello procedurale

- Altro..................................................................

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OOBBIIEETTTTIIVVII DDIIDDAATTTTIICCII SSPPEECCIIFFIICCII TTRRAASSVVEERRSSAALLII EE MMEETTAACCOOGGNNIITTIIVVII

1. Sviluppare nel/la alunno/a un metodo di studio personale, ricorrendo eventualmente ad idonei strumenti compensativi o dispensativi

2. Migliorare la comprensione delle informazioni attraverso l’uso integrato di varie forme di comunicazione

3. Aumentare le competenze lessicali e migliorare le capacità comunicative attraverso i vari canali dell’informazione

4. Tendere alla normalizzazione dei tempi di rielaborazione e produzione delle conoscenze 5. Conoscere e prendere coscienza delle proprie modalità di apprendimento 6. Applicazione di strategie e comportamenti utili per un più efficace processo di apprendimento 7. Scelta di strategie operative più efficaci e adeguate all’apprendimento di nuove conoscenze 8. Sviluppare la capacità di autocontrollo e autovalutazione delle proprie strategie per migliorare i propri

risultati

MISURE DISPENSATIVE: (barrare le voci che interessano)

- Lettura ad alta voce - Dettatura e/o copiatura dalla lavagna - Scrittura corsivo e stampato minuscolo - Studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali, tabellone etc………… - Compiti domestici superiori al minimo necessario - Trascrizione dei compiti e degli appunti (prevedere aiuto esterno dai compagni o dagli insegnanti) - Interrogazioni non programmate - Limitare la somministrazione di verifiche (non più di una verifica al giorno) - Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto - Subordinazione della valutazione della produzione scritta, ma predominanza dell'aspetto iconico e orale

specialmente per le lingue straniere - Evitare nelle verifiche scritte, la sovrabbondanza di correzioni con avvilenti segni in rosso. Correggere

con evidenza gli errori percepibili e modificabili, e indicare gli altri con la matita. - Analisi logica e/o grammaticale senza l’uso di una memoria esterna ( schede, tabelle riassuntive…) - Altro…………………………………………………..

STRUMENTI COMPENSATIVI: (barrare le voci che interessano)

Matematica:

- tabelle della memoria, tavola pitagorica, formule o linguaggi specifici ecc… - strutturazione dei problemi per fasi - organizzazione delle procedure - uso calcolatrice - altro......................................................................................................................................................

Lingua Italiana:

���� uso del PC con correttore ortografico

���� schede forme verbali,tabelle per l’ analisi grammaticale, logica, del periodo …

���� uso sintetizzatore vocale per i testi

���� mappe concettuali e/o mentali

���� uso libri digitali

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���� uso registrazioni

���� altro……………………………………………………………………………………………………

Lingue Straniere:

- Privilegiare la comunicazione orale con valorizzazione di eventuali esperienze pregresse

- negli elaborati scritti più attenzione ai contenuti che non alla forma

- consegne chiare e, laddove è possibile, in formato digitale, oppure prevedere un aiuto esterno per le trascrizioni (compagni o docenti medesimi)

- utilizzare prove a scelta multipla

- privilegiare la corrispondenza tra parola e immagini

- altro .......................................................................................................................................................... Per tutte le discipline :

���� Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet.

���� Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche.

���� Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie preparati in ambito domestico.

���� Verifica compilazione diario scolastico.

���� Sintesi, schemi elaborati dai docenti anche durante le interrogazioni.

���� Mappe concettuali.

���� Sintesi vocali.

CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Si concorda l’applicazione delle misure compensative e dispensative sopra citate, si esclude esplicitamente la valutazione della correttezza ortografica e sintattica (per alunni disgrafici e disortografici) nelle valutazioni delle prove scritte, valutandone il contenuto.

Nelle materie scientifiche si valuteranno i procedimenti utilizzati escludendo dalla valutazione gli errori di calcolo e/o copiatura (per alunni discalculici).

Si darà maggior peso nella valutazione alle prove orali rispetto a quelle scritte, rispettando le prerogative dell’oralità delle materie, soprattutto nelle lingue straniere.

Si predispongono anche verifiche a scelta multipla.

Si applicheranno le “buone prassi” consistenti in: 1. Evitare di consegnare materiale scritto a mano, prediligendo quello stampato (arial 12, 14, interlinea 1,5)

o digitale, o registrato. 2. Concordare le interrogazioni. 3. Accordarsi sui tempi delle verifiche: meglio sarebbe ridurre il materiale valutato della prova, con la

possibilità di utilizzare diversi supporti (pc, correttore ortografico, sintesi vocale, mappe, schemi, formulari).

4. Non giudicare, se non come obiettivo specifico univoco, l’ordine o la calligrafia. 5. Giudicare i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di consapevolezza e di conoscenza, siano essi

espressi in forme tradizionali o compensative. 6. Personalizzare i tempi di esecuzione delle attività. 7. Altro………………………………………………………………………………………………………..

IINNDDIIVVIIDDUUAAZZIIOONNEE DDII EEVVEENNTTUUAALLII MMOODDIIFFIICCHHEE AALLLL’’IINNTTEERRNNOO DDEEGGLLII OOBBIIEETTTTIIVVII DDIISSCCIIPPLLIINNAARRII ((ddaallllaa ccllaassssee tteerrzzaa ddeellllaa ssccuuoollaa pprriimmaarriiaa ee ssoolloo ppeerr aallccuunnee ddiisscciipplliinnee))

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AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

Italiano

Inglese

Musica

Arte/immagine

Scienze motorie

Religione cattolica

AREA STORICO-GEOGRAFICA

Storia

Geografia

AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA

Matematica

Scienze

Traona, Insegnanti di classe Dirigente scolastico

_________________ _________________ _________________ _________________ Genitori __________________ __________________

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ALLEGATO 8: MODELLO P.D.P., PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI DSA DELLA SCUOLA SECONDARIA

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO SCUOLA SECONDARIA I GRADO

1. Dati generali

Nome e cognome

Data e luogo di nascita

Classe

Insegnante coordinatore di classe

Diagnosi medico specialistica Tipologia(1)

Redatta in data

da

presso

Aggiornata in data

da

presso

Interventi pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico

Effettuati da presso Periodo e frequenza Modalità

Scolarizzazione pregressa

Scuola dell’infanzia: non/frequentata numero anni ……………… Scuola primaria: numero anni …………..…… ripetenze ……………………. in classe ……………………… Scuola secondaria: nr.anni ……………. ripetenze ……………………. in classe ………………………

(1) Dislessia – Disgrafia – Disortografia – Discalculia ; grave – medio – lieve.

2. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO

Lettura

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Velocità

scorrevole stentata lenta

Correttezza

inversioni sostituzioni omissioni

Comprensione

completa e dettagliata

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globale parziale

Scrittura

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Grafia

lentezza nello scrivere problemi di realizzazione del

tratto grafico problemi di regolarità del

tratto grafico Tipologia di errori

errori fonologici (omissioni, sostituzioni, inversioni…)

errori fonetici (doppie, accenti)

mancata concordanza nome/ aggettivo/articolo

difficoltà sintattiche (frasi incomplete, errori modi e/o tempi verbali)

scarsa coesione testuale Produzione

difficoltà nella copia (lavagna,

testo...) difficoltà nel seguire la

dettatura difficoltà nell’organizzare le

idee e produrre testi

altro………………………………………. Calcolo

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Mentale

errori di processazione numerica (leggere numeri, riconoscere aspetti cardinali e ordinali dei numeri…)

difficoltà ad automatizzare anche i calcoli più semplici

errori nel ricordare le procedure di calcolo e nel mantenerle

scritto

errori di transcodifica da un codice all’altro (dettatura numeri)

errori nella sintassi del numero (valore posizionale cifre)

errori nelle applicazioni delle procedure (stabilire ordine operazioni…)

difficoltà logiche nel scegliere operazioni e procedimenti adeguati alla risoluzione del problema

altro …………………………………….

Eventuali disturbi nell’area motorio-prassica

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Altro

Ulteriori disturbi associati Bilinguismo o italiano L2 Tempi d’attenzione

Adeguati alle richieste scolastiche Brevi Molto limitati altro……………………………………………………………………...

Livello di autonomia organizza i propri materiali/strumenti utilizza in modo efficace gli strumenti compensativi pianifica i tempi necessita di azioni di supporto altro ………………………………………………………………………

3. DIDATTICA PERSONALIZZATA

Strategie e metodi d’insegnamento

Promuovere l’apprendimento collaborativo

Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce

Promuovere la conoscenza e l’utilizzo di tutti quei mediatori didattici che facilitano l’apprendimento: schemi, immagini e mappe concettuali

Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)

Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline

Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”

Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali

Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale

Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento

Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari

Altro…………………………………………………………………………………………………………

…………………………

Misure dispensative

Lettura ad alta voce

Scrittura sotto dettatura

Prendere appunti

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Copiare dalla lavagna

Scrittura corsivo o stampato minuscolo

il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti

la quantità eccessiva dei compiti a casa

l’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati

lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni

sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico

Strumenti compensativi Lingua italiana

uso del PC con correttore ortografico

schede forme verbali, analisi grammaticale, logica e del periodo

uso sintetizzatore vocale per i testi

mappe concettuali/schemi delle unità d’apprendimento

uso libri digitali/audiolibri

uso registrazioni

vocabolario multimediale

uso facilitatori per la produzione scritta (tracce – domande guida)

altro…………………………………………………………………………………………………………

…………………………….

Lingue straniere

Privilegiare il lessico e la competenza comunicativa orale

maggiore attenzione ai contenuti rispetto alla forma

utilizzare prove a scelta multipla

consegne chiare (formato digitale o con l’aiuto esterno di un compagno per le trascrizioni)

altro…………………………………………………………………………………………………………

…………………………….

Matematica

tabelle della memoria, tavola pitagorica, formule, linguaggi specifici…

strutturazione dei problemi per fasi

uso calcolatrice

altro…………………………………………………………………………………………………………

…………………………….

Per tutte le discipline

uso del PC con correttore ortografico

mappe concettuali – parole chiave

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sintesi e schemi

libri digitali

altro…………………………………………………………………………………………………………

……………………………

4. VALUTAZIONE (anche per esami conclusivi dei cicli)

L’alunno, nella valutazione delle diverse discipline, si avvarrà degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Tutti gli insegnanti, tenuto conto delle specifiche difficoltà, stabiliscono che la valutazione e verifica degli apprendimenti avverrà avendo cura di:

programmare e concordare con l’alunno le verifiche

leggere all’alunno le consegne e le spiegazioni degli esercizi

prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)

valutare con attenzione le conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che la correttezza formale

far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive)

programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove pianificare prove di valutazione formativa

introdurre prove informatizzate

INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE ALL’INTERNO DEGLI OBIETTIVI

DISCIPLINARI

AREA LINGUISTICO

ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

AREA STORICO-GEOGRAFICA

STORIA

GEOGRAFIA

AREA MATEMATICA-SCIENTIFICA-TECNOLOGICA

MATEMATICA

SCIENZE

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TECNOLOGIA

AREA ESPRESSIVA

MUSICA

ARTE-IMMAGINE

SCIENZE MOTORIE

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STRATEGIE E STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO (modulo compilato dall’alunno e/o famiglia)

Strategie

sottolineo, identifico parole–chiave

costruisco schemi, tabelle o diagrammi

nei compiti scritti utilizzo computer, schemi, correttore ortografico

nei compiti e/o nelle attività in classe mi sento autonomo

nei compiti e/o nelle attività in classe necessito di un supporto e/o una guida

preferisco testi scritti con modalità grafica diversa

per ricordare uso immagini, colori, riquadrature

Strumenti

strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)

fotocopie adattate

utilizzo il PC per scrivere

registrazioni

testi con immagini

software didattici

altro

Consiglio di Classe Dirigente scolastico

________________________________ ________________________________

________________________________

________________________________

________________________________

Genitori Specialista

________________________________ ________________________________

________________________________

Traona, ___________

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All. 9: P.A.I. ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAONA

a.s. _____/_____

Piano Annuale per l’Inclusione Premessa La sempre maggiore complessità delle nostre classi, in cui sono presenti casi di disabilità, di disturbi

evolutivi specifici, insieme con le problematiche del disagio sociale, sottolinea l’urgenza di adottare una

didattica inclusiva, cioè una didattica che sia denominatore comune per tutti i nostri alunni, con BES e non, e

che non lasci indietro nessuno.

L’idea dell’inclusione si fonda sul riconoscimento dell’importanza di una piena partecipazione alla vita

scolastica da parte dei ragazzi. Bisogna però soffermarsi a riflettere sul concetto di inclusione.

“Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività.

Integrazione: consiste nel fornire alle persone che riscontrano rilevanti problemi nell’esercizio dei

diritti/doveri di cittadinanza, l’aiuto necessario per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla

“normalità”.

L’integrazione investe prioritariamente il soggetto in difficoltà e molto di meno il contesto.

Inclusione significa invece progettare la “piattaforma della cittadinanza” in modo che ciascuna persona

abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria. L’inclusività non si risolve in un

aiuto per scalare la normalità ma una condizione stessa della normalità.

L’inclusione interviene sul contesto oltre che sul soggetto. In altri termini, inclusività implica l’abbattimento

di quelli che vengono chiamati “ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”. Una scuola inclusiva deve

progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere aperta a tutti; ne consegue che

l’inclusività non è uno status ma un processo in continuo divenire.

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: totale Infanzia

Primaria Second.

1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 9 1 6 2

minorati vista

minorati udito 1

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Psicofisici 8

2. Disturbi evolutivi specifici (con certificazione)

DSA/DSL 30 - 8 22

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro:

3. Svantaggio: 5

Socio-economico

Linguistico-culturale 2 - 2 -

Disagio comportamentale/relazionale

Altro: disturbo aspecifico dell’apprendimento (diagnosi) 3 - 1 2

Totali 44 1 17 26

% su popolazione scolastica 7% 0,6% 5,5%

15%

N° PEI redatti dai GLHO 8 - 6 2 N° di PDP redatti dai Consigli di classe/team docenti in presenza di certificazione sanitaria 30 - 8 22 N° di PDP redatti dai Consigli di classe/team docenti in assenza di certificazione sanitaria 5 - 3 2 B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.): scuola primaria

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

No

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento F.S. POF/VALUTAZIONE F.S. DISAGIO F.S. GESTIONE SITO WEB DELL’ISTITUTO F.S. COORDINAMENTO PROGETTI IN VERTICALE

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Il referente, ad oggi, è la funzione

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strumentale, ma è supportata, all’occorrenza, da altri colleghi, formati nelle diverse problematiche.

Psicopedagogisti e affini esterni/interni AEC con competenze di logopedista (scuola primaria)

Altro: Nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado ore aggiuntive di compresenza con altri docenti su classi con maggiore necessità di interventi inclusivi.

Si

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e referenti di classe

Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì

Altri docenti

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili Sì Progetti di inclusione / laboratori integrati ( scuola primaria)

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione / formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione No

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

No

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

No

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili: protocollo d’intesa per l’accoglienza degli alunni provenienti dal Centro Tonoli

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Procedure condivise di intervento su disagio e simili: • Protocollo di accoglienza

alunni stranieri neoarrivati; • Screening per la diagnosi

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precoce dei DSA Rapporti con CTS / CTI Sì

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati: collaborazione con cooperativa “Insieme” (doposcuola per alunni con difficoltà)

Progetti a livello di reti di scuole Sì

H. Formazione docenti La formazione è stata effettuata solamente da alcuni docenti.

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2 No

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di supporto presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

x

Ruolo delle famiglie nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano le attività educative

x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Presenza di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo x

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inserimento lavorativo.

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Il Dirigente Scolastico convoca e presiede il GLI; è messo a conoscenza dalla funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES; interviene direttamente nel caso si presentino difficoltà nell’attuazione dei percorsi didattici personalizzati. GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione): sostituisce ed amplia il GLHI; rileva i BES presenti nella scuola; rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola; elabora una proposta di PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno) con supporto/apporto delle Figure Strumentali. Raccoglie Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai BES. Obiettivi prioritari del GLI per il prossimo anno scolastico saranno:

l’elaborazione di modello di PDP per i BES l’elaborazione di un questionario per l’autovalutazione da parte dei docenti del livello di inclusività nella

propria pratica didattica. Funzione Strumentale “Disagio”

Organizza e coordina gli incontri del GLI Collabora attivamente alla stesura della bozza del Piano Annuale dell’Inclusione, Approfondisce il tema della valutazione in collaborazione con le altre funzioni strumentali al fine di

elaborare un modello comune sia di riferimento per la valutazione delle abilità sia per la certificazione delle competenze acquisite.

Partecipa periodicamente a corsi di formazione e aggiornamento per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica

Gestisce materiali specifici semplificati e digitali (audiolibri, sintesi vocali) sia per l’apprendimento a scuola, che per quello a casa (supporto ai genitori) in collaborazione con la funzione strumentale “Nuove tecnologie didattiche”

Supporta i docenti nella compilazione dei PDP (Piano Didattico Personalizzato); Organizza contesti adeguati e tutela i diritti degli alunni DSA durante lo svolgimento delle prove

INVALSI. Verifica la progettazione, l’attivazione e i risultati degli interventi nelle varie scuole attraverso un

monitoraggio periodico Promuove l’attivazione di laboratori inclusivi. Rendiconta al Collegio docenti.

Funzione strumentale NTD Supporta i docenti nella gestione/approfondimento/incremento dell’uso delle NTD nella personalizzazione dell’insegnamento/ apprendimento.

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Consigli di classe/Team docenti Individuano i casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative; rilevano tutte le certificazioni non L.104 e non DSA; rilevano alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale; verbalizzano le considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; definiscono gli interventi didattico-educativi; individuano strategie e metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento; definiscono i bisogni dello studente; progettano e condividono i progetti personalizzati; individuano e propongono le risorse umane, strumentali e ambientali per favorire i processi inclusivi; collaborano alla stesura del Piano di Lavoro (PEI e PDP) e lo applicano; collaborano con famiglia e territorio e con insegnante di sostegno (se presente). Criteri condivisi per la stesura dei percorsi personalizzati Per gli alunni con DSA/BES viene stilato un Piano Didattico Personalizzato (PDP) elaborato sulla base delle normative vigenti, che prevede percorsi didattici e valutativi personalizzati e il ricorso a strumenti compensativi e misure dispensative. La progettualità didattica sarà orientata all’inclusione; ciò comporterà l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. Da menzionare la necessità che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico. Docenti di sostegno Partecipano alla programmazione educativo-didattica; supportano il Consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive, di interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti, nella rilevazione dei casi BES; provvedono alla stesura del Piano di Lavoro (PEI) e ne coordinano l’applicazione. Assistente educatore Collabora alle attività scolastiche in relazione alla realizzazione del progetto educativo. Collegio Docenti Su proposta del GLI delibera il PAI (mese di Giugno); esplicita nel POF il concreto impegno programmatico per l’inclusione; esplicita criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; assume l’impegno a partecipare ad azioni di formazione per promuovere e potenziare la cultura dell’”inclusione” all’interno dell’Istituto. Famiglie Informano il Dirigente Scolastico e i docenti della classe (o vengono informate) della situazione problematica; partecipano agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio; condividono i contenuti del PDP, all’interno del proprio ruolo e della propria funzione. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Sarà opportuna l’attuazione di interventi di formazione su:

• metodologie didattiche e pedagogia inclusiva • strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione e nuove tecnologie per l'inclusione • strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni • gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES.

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Sarà inoltre promossa la condivisione delle buone pratiche nel percorso di autoformazione.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Viene attuata una sistematica valutazione delle acquisizioni conseguite dagli alunni (annotata regolarmente nel registro personale dei docenti). Le prove di verifica sono progettate in modo personalizzato e coerente con gli obiettivi individuati nel PEI/PDP. Si utilizza una gamma di metodi per valutare i progressi didattici ed educativi, utilizzando un vasto repertorio di modalità di verifica (es. interrogazione individuale, questionari, test...). Per tutti gli alunni si tende a privilegiare una valutazione formativa, tenendo conto del punto di partenza del ragazzo e dei progressi compiuti, dell’impegno, della motivazione e delle potenzialità di apprendimento osservate e dimostrate. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/team dei docenti individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva. Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento nell’ottica dell’inclusione, è necessario che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno, definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Diverse figure collaborano all’interno dell’istituto: docenti di sostegno, insegnanti di classe, assistenti educatori.

Docenti di Sostegno

Supportano i docenti della classe in attività inclusive (quali lavori di piccolo gruppo, gruppi di livello, ecc.) apprendimento cooperativo, attività individuali per fondare abilità e conoscenze utili ad una migliore collaborazione con i compagni. Insegnanti di classe

Promuovono attività inclusive (quali lavori di piccolo gruppo, gruppi di livello, ecc.) apprendimento cooperativo, attività individuali per fondare abilità e conoscenze utili a tutti gli alunni della classe, ciascuno secondo le proprie esigenze. Servizio educativo scolastico

Supporta i docenti della classe nelle stesse attività condotte dai docenti di sostegno; collabora secondo quanto organizzato dai docenti. Organizzazione dei diversi tipi di supporto alle famiglie, all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Verranno sostenute le iniziative attivate dai servizi di zona, quali:

• Doposcuola del Centro Rita Tonoli • Cooperativa Insieme • Centro Anffas di Sondrio per le attività con bambini autistici • Altre agenzie presenti sul territorio (quali ad esempio attività sportive e ludico-ricreative e di pet terapy

svolte con l’ausilio di animali, soprattutto cavalli, promosse dal Centro “Namastè”)

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Ruolo delle famiglie nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano le attività educative La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie sono e saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: • la condivisione delle scelte effettuate • l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di

miglioramento • il coinvolgimento nella redazione dei PDP. Infine puntuale sarà anche la comunicazione dei risultati di apprendimento, indispensabile per la gestione condivisa dei percorsi personalizzati con le famiglie, che saranno coinvolte anche con assunzione diretta di corresponsabilità educativa dei propri figli nella gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli allievi rispetto agli impegni assunti. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Nell’elaborazione/revisione continua del curricolo si terranno in considerazione:

• Contenuti irrinunciabili (essenzializzazione delle conoscenze da costruire) • Obiettivi minimi (finalizzati alla crescita della persona e ad una complessiva e generale autonomia

personale e culturale) • Ricerca e laboratorialità nei metodi didattici • Metacognizione • Interdisciplinarità • Interculturalità • Competenze di Cittadinanza: dialogica, civica, partecipativa, empatica, interculturale, ambientale. Valorizzazione delle risorse esistenti Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola, anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori, nonchè le proposte didattico formative per l'inclusione, si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive, da utilizzare come risorse interne per sostenere gli alunni con particolari difficoltà. Si ritengono opportune le seguenti azioni: • La creazione di una sezione dedicata del sito web (area riservata docenti) per la raccolta dei materiali

didattici. • Il miglioramento del raccordo delle attività tra docenti funzioni strumentali responsabili dell’area

Disagio, Nuove Tecnologie Didattiche e Valutazione, che hanno continuità e che tra loro collaborano. • Forte collaborazione tra docenti di sostegno e docenti curricolari • Presenza di assistenti educativi in numero sufficiente e disponibili per un numero adeguato di ore • Numerose classi con LIM; • Biblioteca/ audioteca con sezione specifica per alunni con DSA e BES

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Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede l’articolazione di un progetto globale. Per poter attivare, monitorare, verificare e valutare gli esiti di un progetto di inclusione necessitano risorse aggiuntive non completamente presenti nella scuola. L’istituto necessita di: • un minor numero di alunni per classe o, in alternativa, la presenza di un docente di sostegno per ogni

classe ad alto numero di alunni con DSA/BES. La personalizzazione può dare risultati se si hanno gruppi meno numerosi.

• Un maggior numero di ore di sostegno nelle classi con alunni disabili. • Risorse umane per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento di risorse

tecnologiche in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi

• Risorse finanziarie per l’acquisto di strumenti quali software didattici, tablet, PC, stampanti a colori in dotazione alla singole classi o per singoli alunni con particolari necessità, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.

• Risorse finanziarie adeguate per la regolare manutenzione delle LIM e dei PC in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi. La presenza delle risorse tecnologiche è utile se il loro funzionamento è garantito da regolare manutenzione.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Notevole importanza viene data all'accoglienza: così per i futuri alunni vengono realizzati progetti di continuità, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione incaricata della formazione delle classi, anche attraverso incontri tra docenti dei diversi ordini di scuola presenti nell’Istituto per lo scambio di informazioni in merito agli alunni, provvede al loro inserimento nella classe più adatta. Nella formazione delle classi prime si ha cura che esse siano eterogenee al loro interno ed omogenee tra loro.

Il PAI che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità". Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa. Fondamentale risulta essere l'Orientamento inteso come processo funzionale a dotare le persone di competenze che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia con conseguente percezione della propria "capacità". L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di "sviluppare un proprio progetto di vita futura".

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ALLEGATO 10:

VADEMECUM DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO

VADEMECUM DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO Titolarità Il docente di sostegno è docente della classe e ne è contitolare. Per questa ragione partecipa a tutte le riunioni del consiglio di intersezione/interclasse/classe, alle riunioni di programmazione, agli incontri con i genitori o con i rappresentanti e agli scrutini di tutti gli alunni della classe di cui è titolare. Orario servizio L’orario dell’insegnante di sostegno è uguale a quello dei docenti dell’ordine di scuola di servizio. Scuola dell’infanzia: 25 ore settimanali e l’incontro mensile di programmazione di 2 ore. Scuola primaria: 22 ore settimanali + 2 ore di programmazione settimanale. Scuola secondaria di primo grado: 18 ore settimanali La distribuzione interna dell’orario va concordata con i colleghi e approvata dal consiglio di classe o interclasse. Gruppo di lavoro GLHI Il Gruppo di Lavoro Handicap d’Istituto (GLHI) ha compiti di organizzazione e d’indirizzo. Generalmente vi partecipano gli insegnanti di sostegno e il docente F.S. GLH operativo sul singolo allievo (GLHO) Generalmente vi partecipano l’insegnante di sostegno, il docente coordinatore di classe, l’assistente ad personam se presente, i genitori dell’alunno e gli specialisti del servizio di neuropsichiatria infantile o del centro medico-riabilitativo presso cui l’alunno è seguito. Incontri con i genitori L’insegnante di sostegno gestisce i rapporti con la famiglia, costruendo un rapporto di fiducia e scambio, mirato alla restituzione di una immagine dell’alunno che ne comprenda le difficoltà, ma soprattutto le potenzialità e le risorse, in una prospettiva che guarda ad un futuro di autonomia e di persona adulta. Nella sua attività punta anche a riconoscere e ad attivare le risorse della famiglia, per una collaborazione e condivisione di obiettivi educativi e strategie. Si consiglia di incontrare le famiglie degli alunni certificati ad inizio anno scolastico, per aggiornare la situazione dopo le vacanze e il rientro a scuola. Nei casi di nuove segnalazioni o di passaggio da un ordine di scuola all’altro, è sufficiente l’insegnante di sostegno con il coordinatore o un insegnante di riferimento. Diagnosi Funzionale Per diagnosi funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap e deve tenere particolarmente conto delle potenzialità registrabili. Questo documento viene redatto dall’unità multidisciplinare (medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale). La Diagnosi Funzionale è il punto di partenza per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale. Profilo Dinamico Funzionale Il PDF, secondo il DPR del 24 febbraio 1994, descrive in modo analitico i possibili livelli di risposta dell'alunno in situazione di handicap riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili attraverso l’intervento didattico. Il Profilo Dinamico Funzionale viene redatto dall'unità multidisciplinare (medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale), dai docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati della scuola, con la collaborazione dei familiari dell'alunno Piano Educativo Individualizzato Stesura del PEI L’insegnante di sostegno deve prendere visione dei documenti di ciascun alunno prodotti negli anni precedenti, richiedendoli al Dirigente Scolastico: certificazione e Diagnosi Funzionale, il PDF (Profilo Dinamico Funzionale) se presente ed eventuali altri documenti. Qualora si trattasse di nuova certificazione, è importante “recuperare” il maggior numero di informazioni possibili dai docenti o dai registri/verbali degli anni precedenti. Si ricorda che il PEI è un documento importante e significativo anche da un punto di vista formale, che rimane agli atti (se la certificazione non viene rinnovata dalla famiglia) o consegnato alla scuola di ordine superiore. Il PEI, in quanto documento dinamico che segue la crescita dell’alunno, è modificabile anche in corso d’anno, nei casi in cui se ne ravvisasse la necessità. La programmazione didattico-educativa ivi contenuta va concordata con i docenti della classe e consegnata entro i termini approvati dal collegio

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docenti. Il consiglio di classe stabilisce se far raggiungere all’alunno gli obiettivi della classe, obiettivi minimi rispetto alle programmazioni disciplinari o se far seguire programmazioni differenziate in tutte o in alcune discipline, secondo il seguente schema: Programmazione in base agli obiettivi previsti per la classe

La programmazione si riferisce agli obiettivi previsti per la classe. L’alunno con disabilità segue una programmazione uguale a quella della classe, eventualmente con obiettivi minimi. Sarà eventualmente adottata una metodologia di verifica e valutazione adeguata alle capacità dell’alunno.

Programmazione semplificata o ridotta Consiste nel rendere più semplici determinati contenuti disciplinari che vengono affrontati in classe.

Programmazione differenziata L’alunno segue un programma completamente diverso da quello previsto per la classe.

Nella programmazione andranno specificate: - le osservazioni di inizio anno;

- il numero di ore di sostegno e di assistenza educativa, se prevista;

- le materie seguite dall’insegnante di sostegno e dall’assistente ad personam

- gli obiettivi, i contenuti, gli strumenti e i mezzi, i tempi;

- i criteri di valutazione adottati. L’insegnante di sostegno al termine dell’anno scolastico predispone, in collaborazione con gli insegnanti della classe, una relazione finale che contiene indicazioni precise sugli apprendimenti e sulla crescita dell’alunno durante l’anno scolastico ed, eventualmente, indicazioni su successivi interventi che si ritengono necessari. Nuove segnalazioni Nel caso si rendesse necessaria la segnalazione di un alunno, è essenziale rendere nota la situazione al Dirigente Scolastico e, con estremo tatto, alla famiglia. In secondo luogo dovrà essere compilato, in triplice copia, il modello di segnalazione. Ogni copia dovrà essere firmata dal consiglio di classe, dai genitori, dal Dirigente ed, in seguito, portata a far protocollare in segreteria. Una copia verrà consegnata agli atti, in Presidenza. La seconda copia rimarrà al consiglio di classe, mentre la terza sarà data alla famiglia la quale potrà utilizzarla per richiedere la prima visita dallo specialista e porre inizio all’iter della valutazione dell’alunno. Compilazione del registro personale Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria si consiglia di utilizzare il registro delle attività per annotare attività significative che hanno avuto ricadute positive o negative sulla crescita dell’alunno. Nella scuola secondaria è necessario registrarvi ogni attività che si svolge con l’alunno, sia all’interno che all’esterno della classe. È possibile segnalare il grado di comprensione dell’argomento affrontato e l’impegno dell’alunno, oltre ad eventuali note aggiuntive sulla ricaduta educativa dell’intervento. Uscite didattiche e visite d’istruzione In fase di progettazione di uscite didattiche e visite d’istruzione è necessario tener presenti le esigenze e le eventuali difficoltà degli alunni disabili (attenzione a mete, mezzi di trasporto, presenza di barriere architettoniche, ecc.). Per gli alunni con disabilità la Nota n. 645 dell'11/04/2002 pone particolare attenzione al diritto degli alunni disabili a partecipare alle gite scolastiche. La Nota richiama le CC.MM. n. 291/92 e n. 623/96 che affidano alla comunità scolastica la scelta delle modalità più idonee per garantire tale diritto. Il rapporto docenti-alunni di 1 a 15 durante le uscite, in presenza di alunni certificati, scende in base alla gravità del caso, anche nell’eventualità che sia presente l’assistente ad personam o il genitore. Si ricorda che non è un obbligo del docente di sostegno partecipare ad uscite e visite, qualunque insegnante della scuola può accompagnare il gruppo-classe, purché si raggiunga il numero di accompagnatori necessario. Si valuterà caso per caso l’opportunità della partecipazione del docente di sostegno, in base alle esigenze dell’alunno. Altri doveri dell’insegnante di sostegno L’insegnante di sostegno inoltre deve svolgere i compiti sotto elencati. - Prendere visione dei documenti e della modulistica d’istituto relativi agli alunni disabili.

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- Firmare il registro di classe (scuola secondaria).

- Stendere i verbali degli incontri con gli specialisti (GLH), da consegnare alla FS entro una settimana dalla data dell’incontro.

- Partecipare a tutti i consigli di classe o interclasse in quanto contitolare.

- Votare per qualsiasi decisione del consiglio di classe. - Mantenere frequenti contatti con i genitori, gli assistenti educativi e, se necessario, con gli specialisti.

- Se possibile, coordinarsi con i docenti di classe in vista delle interrogazioni e dei compiti in classe (scuola secondaria).

- Proporre la strutturazione di prove equipollenti o differenziate, d’intesa con il docente curricolare, qualora l’alunno non sia in grado di svolgere le medesime prove degli alunni della classe.

- occuparsi della continuità rispetto al passaggio da un ordine di scuola all’altro. Nel caso della scelta della scuola secondaria di II grado, può accompagnare i genitori dell’alunno insieme all’alunno stesso in visita presso il nuovo Istituto e prendere contatto con i docenti di sostegno ivi presenti.

- Non è tenuto all’assistenza igienica dell’alunno che è di competenza degli operatori di assistenza o dei collaboratori scolastici. Assistenti ad personam Gli assistenti ad personam sono una risorsa importante per la scuola: vengono assegnati su progetti educativi che prevedono la figura di un mediatore, facilitatore delle relazioni e delle autonomie personali degli alunni con disabilità. Sono richiesti dal servizio di neuropsichiatria infantile. Sono parte integrante del progetto educativo predisposto sull’alunno/a, pertanto: - partecipano alla stesura e verifica della progettazione;

- svolgono attività individualizzate predisposte dall’insegnante di sostegno all’interno o all’esterno dell’aula (come da piano di lavoro inserito nel PEI);

- si alternano nell’orario scolastico con i docenti di sostegno, secondo i criteri stabiliti e il piano educativo individualizzato;

- possono partecipare ai progetti, alle uscite didattiche previste per la classe (in questo caso non sono responsabili degli alunni, deve essere quindi previsto un congruo numero di docenti accompagnatori);

- devono essere presenti agli incontri con le famiglie e gli operatori socio-sanitari. Si ricorda che gli assistenti ad personam non hanno responsabilità sulla classe, ma solo sull’alunno con certificazione, pertanto non è possibile affidare loro piccoli o grandi gruppi all’esterno della classe. Rapporti tra docenti curriculari e docente di sostegno

Insegnanti di classe Insegnante curriculare Insegnante di sostegno

Nell’ambito delle sue discipline, è responsabile dell’intero gruppo-classe

È una risorsa aggiuntiva, non passiva ma propositiva ed attiva, ha corresponsabilità sull’intera classe e compiti specifici di proposta-azione-valutazione sull’alunno con disabilità che, una volta concordati, non delega all’insegnante curriculare

Ad inizio anno si confronta con l’insegnante di sostegno per delineare insieme il percorso educativo-didattico

Fa le sue osservazioni e raccoglie informazioni e dati approfonditi sull’alunno con disabilità, il suo contesto, la sua specificità; la ricerca svolta viene condivisa in sede di consiglio di classe/interclasse/intersezione.

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All’interno del consiglio di classe/interclasse/intersezione, valuta il PEI e lo sottoscrive

Sulla base delle osservazioni e valutazioni proprie e dei colleghi stende il PEI che propone al consiglio, disponibile a modifiche ed adattamenti

Concorda l’orario interno con l’insegnante di sostegno e, in sua assenza, porta avanti il percorso disciplinare individualizzato delineato nel PEI coinvolgendo nei modi adeguati l’alunno con disabilità nel lavoro della classe.

Partecipa attivamente alle attività didattiche: IN CLASSE mediando con appunti, schemi, riduzioni, semplificazione di testi, compiti, ecc. FUORI DALLA CLASSE gestendo direttamente interventi specifici.

Concorda tempi e modi delle verifiche, discute/condivide/registra la valutazione espressa dall’insegnante di sostegno

Prepara, corregge e valuta le verifiche individualizzate. Si occupa di preparare e correggere eventuali prove INVALSI e d’ESAME differenziate (scuola secondaria)

Modalità partecipazione agli incontri interistituzionali prescritti dalla L104/92: docente coordinatore partecipa alle riunioni.

Partecipa e verbalizza quanto emerso durante gli incontri interistituzionali prescritti dalla L.104/92

Ha il dovere di compilare e tenere sempre aggiornato il registro personale curando di inserirvi copia della documentazione programmatica, dei verbali e delle relazioni prodotte durante l’anno; nella scuola secondaria, inoltre, vanno registrate quotidianamente le attività didattiche svolte, le eventuali osservazioni, le verifiche e relative valutazioni.

In vista dei consigli di classe/interclasse/intersezione sintetizza la situazione educativo-didattica dell’alunno con disabilità da condividere e inserire nel verbale.

Cura in particolare la comunicazione scuola-famiglia Al termine dell’anno scolastico stende la relazione

finale. Per la classe terza della scuola secondaria di primo grado, la relazione riassumerà il percorso triennale, presentando l’alunno alla commissione d’esame e i programmi effettivamente svolti, motivando le scelte fatte circa le prove d’esame

Traona, Il Dirigente Scolastico Giovanna Bruno

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ALLEGATO 11: REGOLAMENTO D’ISTITUTO

R E G O L A M E N T O DI

I S T I T U T O

In vigore nelle scuole dell’istituto comprensivo: Scuola secondaria “E. Vanoni” - Traona Scuola primaria “Bruno Castagna” – Traona Scuola primaria – Mantello Scuola primaria – Mello Scuola infanzia “Bolle di sapone” – Traona Scuola infanzia - Mantello

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SOMMARIO

TITOLO I Premessa TITOLO II – GENERALITA’ – PRINCIPI ED OBIETTIVI Art. 1 Premesse Art. 2 Principi Art. 3 Obiettivi Art. 4 Approvazione, modifiche e applicazione TITOLO III – FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI Art. 5 Luoghi di riunione Art. 6 Programmazione delle attività degli organi collegiali Art. 7 Svolgimento coordinato delle attività degli organi collegiali Art. 8 Costituzione del Consiglio di Istituto Art. 9 Prima convocazione del consiglio di istituto ed elezione del presidente e del vice presidente Art. 10 Convocazione del Consiglio di istituto Art. 11 Validità delle seduta Art. 12 Pubblicità delle sedute del Consiglio di istituto Art. 13 Discussione dell’ordine del giorno Art. 14 Mozione d’ordine Art. 15 Dichiarazione i voto e votazioni Art. 16 processo verbale Art. 17 surroga di membri cessati e decadenza Art. 18 Dimissioni Art. 19 Presenza alle riunioni Art. 20 Commissioni Art. 21 Pubblicità degli atti Art. 22 Giunta esecutiva Art. 23 Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti Art. 24 Norme di funzionamento dei Consigli di classe, Interclasse e Intersezione Art. 25 Assemblea dei genitori degli alunni TITOLO IV – USO DEGLI SPAZI DIDATTICI, DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA E DI PRESIDENZA Art. 26 Spazi didattici Art. 27 Conservazione delle strutture e delle dotazioni Art. 28 Biblioteca di plesso Art. 29 uso della palestra e dei locali scolastici da parte di terzi Art. 30 Funzionamento degli Uffici di segreteria e di Presidenza TITOLO V – ORGANIZZAZIONE DELLA VITA SCOLASTICA Art. 31 Orario scolastico Art. 32 Rapporti con i genitori Art. 33 Proposte di iniziative educative da parte di terzi Art. 34 Raccolta di fondi all’interno della scuola Art. 35 Comunicazioni alla scuola da parte di terzi Art. 36 Visite guidate e viaggi di istruzione Art. 37 Servizio mensa Art. 38 Somministrazione farmaci TITOLO VI – NORME RIGUARDANTI GLI ALUNNI Art. 39 materiale scolastico e arredi Art. 40 Modalità di giustificazioni ritardi e assenze

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Art. 41 Infortuni Art. 42 Uso del cellulare a scuola Art. 43 Disposizioni disciplinari Art. 44 organo di garanzia e impugnazioni TITOLO VII – NORME RIGUARDANTI IL PERSONALE Art. 45 Indicazioni sui doveri dei docenti Art. 46 Doveri del personale amministrativo Art. 47 Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici Art. 49 Infortuni del personale TITOLO VIII – VIGILANZA SUGLI ALUNNI Art. 49 Obblighi del personale TITOLO IX – NORME FINALI Art. 50 – Norme finali

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TITOLO I PREMESSA

Il regolamento, di cui è dotata la scuola e che detta norme per alunni, docenti, famiglie e personale

tutto della scuola, contiene un insieme di norme tese a garantire un clima di generale benessere, nel rispetto delle regole e della libertà di tutti. Esso non è dato una volta per tutte, ma può essere modificato dagli organi collegiali in rapporto a nuove situazioni che dovessero emergere.

Il regolamento fa parte integrante del P.O.F. e della Carta dei servizi e viene diffuso tramite sito web della scuola affinché tutte le diverse componenti della scuola partecipino con responsabilità e spirito democratico, collaborando attivamente per potere contribuire alla formazione personale, culturale e professionale dei giovani e al loro responsabile inserimento nella realtà sociale; affinché i rapporti tra i singoli o gruppi siano sempre improntati sulla correttezza e sul pieno rispetto delle idee e della responsabilità altrui; affinché i rapporti tra studenti e docenti si conformino al dialogo e alla collaborazione.

Alcuni elementi del presente regolamento sono stati predisposti per mettere a conoscenza, il lettore, del funzionamento dell’istituzione scolastica, altri vogliono essere di aiuto, al personale docente e non docente, nel loro lavoro.

Il presente regolamento è stato adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del ______________, con deliberazione n. _____ previo parere favorevole del Collegio dei Docenti unificato del _______.

Diventa efficace ed operativo a far data dal _________

Normativa di riferimento:

Art. 10, lettera a) del D.lvo n. 297/94 Art. 8 e 9 del DPR n. 275/99 D.I. n. 44/2001 DPR 294/98 Statuto delle studentesse e degli studenti DPR 235/07

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TITOLO II

GENERALITA’, PRINCIPI ED OBIETTIVI Art. 1 – premesse

Il presente Regolamento è conforme ai principi e alle norme dello "Statuto delle Studentesse e degli Studenti", emanato con il D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249, del Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, del D.P.R. 10 ottobre 1996, n. 567, e sue modifiche e integrazioni. Il Regolamento di Istituto è inoltre necessariamente coerente con il Piano dell’Offerta Formativa che dalle stesse previsioni dello Statuto trae i propri principi ispiratori e che, mediante il presente regolamento può, nel concreto, essere predisposto garantendo che i suoi contenuti siano condivisi da tutte le componenti della scuola. Il presente Regolamento è stato altresì armonizzato con il contenuto della legge 241/90 concernenti i principi generali dell’azione amministrativa (imparzialità, trasparenza, ecc). Art. 2 – principi

L’istituto comprensivo di Traona recepisce i principi ispiratori dello Statuto degli Studenti organizzando le proprie attività ed il proprio funzionamento affinché esso riesca ad essere al contempo luogo di formazione e di educazione sia attraverso l’acquisizione delle conoscenze sia attraverso lo sviluppo e la crescita della persona in tutte le sue dimensioni. La scuola favorisce e promuove la formazione della persona e assicura il diritto allo studio garantito a tutti dalla Costituzione. L'indirizzo culturale della scuola si fonda sui principi della Costituzione repubblicana, al fine di realizzare una scuola democratica, dinamica, aperta al rinnovamento didattico - metodologico e ad iniziative di sperimentazione che tengano conto delle esigenze degli alunni nel pieno rispetto della libertà di insegnamento e nell'ambito della legislazione vigente. La scuola è aperta ai contributi creativi responsabilmente espressi da tutte le sue componenti. Gli organi collegiali competenti potranno, inoltre, prendere in considerazione altri apporti che dovessero pervenire dalle forze sociali e culturali organizzate esterne alla scuola. Sono considerati assolutamente incompatibili con i criteri sopra enunciati, e quindi in ogni modo vietati, atti di intimidazione della libera e democratica espressione o partecipazione delle varie componenti alla vita della scuola, manifestazioni di intolleranza, qualsiasi forma di violenza e discriminazione. La scuola si propone come luogo di educazione in senso ampio, dove il processo di apprendimento, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica degli studenti vengono favoriti e garantiti dal "patto formativo"; attraverso di esso si realizzano gli obiettivi del miglioramento della qualità, della trasparenza, della flessibilità, della collegialità e della partecipazione attiva, secondo le modalità definite dal Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto. Nello spirito del "patto formativo", ogni componente si impegna ad osservare e a far osservare il presente regolamento, che, secondo la prassi istituzionale, è adottato dal Consiglio di Istituto ai sensi dell'Art.10.3, comma a, del D.Lgs. 297/1994 ed ha pertanto carattere vincolante. È uno strumento a carattere formativo, che definisce le corrette norme relazionali e procedurali alle quali far riferimento, il cui rispetto diviene indice di consapevole e responsabile partecipazione alla vita scolastica.

Art. 3 – Obiettivi Il Regolamento di Istituto disciplina in particolare il rapporto tra utenti e operatori scolastici all'interno dell'Istituto e verso l’esterno. Insieme al Piano dell'Offerta Formativa (POF), costituisce il documento fondamentale dell'Istituto. Nella sua articolazione esso si propone di garantire il conseguimento dei seguenti obiettivi:

- Lo svolgimento ordinato della attività formative, in armonia con i principi propri della comunità scolastica, rendendo pubblico e documentato il suo funzionamento organizzativo, nel rispetto dei vincoli di legalità, imparzialità, trasparenza, ragionevolezza, buon andamento ed economicità dell’azione amministrativa.

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- La qualità del servizio formativo, mediante una programmazione consapevole e partecipata di tutte le parti interessate ai processi formativi, sia nelle modalità delle erogazioni della formazione curriculare sia per quanto attiene le attività complementari ed integrative.

- La libertà di espressione e la tutela dei diritti individuale e collettiva, assicurando la fruizione della conoscenza, la tutela della sicurezza degli individui che la frequentano, la salubrità degli ambienti, la crescita della persona promuovendo il senso di responsabilità di tutti i membri della comunità.

- Un’efficiente comunicazione tra persone ed un funzionamento costantemente in grado di attestare la trasparenza dei propri comportamenti con un’ampia circolazione dell’informazione interna ed esterna.

- Il massimo utilizzo delle risorse e delle strutture di cui l’istituto dispone, intese pertanto come bene comune da rispettare e tutelare.

Art. 4 – approvazione, modifiche e applicazione

Il presente regolamento è approvato dal Consiglio di istituto e può essere modificato dal Consiglio stesso, secondo le modalità previste dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, anche su proposta delle singole componenti scolastiche e degli Organi Collegiali, previa informazione e condivisione da parte di tutta la comunità scolastica. L’applicazione del Regolamento è affidata a tutta la comunità scolastica affinchè ciascuno si impegni a rispettarlo e a farlo rispettare.

TITOLO III

FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

Art. 5 – Luoghi di riunione

Le riunioni del Consiglio di Istituto, del Collegio dei Docenti si svolgono di norma nella sede della Scuola secondaria di primo grado “E.Vanoni” di Traona. Le riunioni dei Consigli di classe, interclasse e dei Consigli di intersezione si svolgono nelle rispettive sedi. Art.6 - programmazione delle attività degli organi collegiali Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. Art.7 - svolgimento coordinato dell’attività degli organi collegiali Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi collegiali che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie. Art.8 - costituzione del consiglio d’istituto Il Consiglio di istituto dell’I.C. di Traona è un organo collegiale costituito a norma dell’art. 8 e con le attribuzioni di cui all’art. 10, Parte I del T.U n° 297/94. I membri del Consiglio sono eletti nelle rispettive componenti: a) n° 8 rappresentanti del personale docente; b) n° 2 rappresentanti del personale non docente; c) n° 8 rappresentanti dei genitori; il Dirigente Scolastico è membro di diritto. Art.9 - prima convocazione del consiglio d’istituto ed elezione del presidente e vice presidente

La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. Nella prima seduta, il C.d.I. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati

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tutti i genitori membri del C.d.I. E' data facoltà al C.d.I. di optare per il voto palese per alzata di mano qualora dei genitori presenti uno soltanto dia la sua disponibilità ad assumere il ruolo di Presidente dell'organo collegiale. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finché non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983). Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età. Nella prima seduta, in base all’art. 8 del T.U. viene eletta la Giunta Esecutiva, di cui all’art. 18 del presente Regolamento. Compiti del presidente Il presidente del Consiglio d’Istituto svolge i seguenti compiti:

a. convoca, sentita anche la Giunta Esecutiva, il Consiglio di Istituto; b. presiede le riunioni e dirige le discussioni; c. rispetta e fa rispettare il diritto di iniziativa del Consiglio e il metodo democratico; d. demanda alla Giunta Esecutiva l’esecuzione delle delibere adottate; e. affida le funzioni di segretario ad un membro del Consiglio.

Considerata la durata triennale dell’incarico e tenuto presente che nel corso di tre anni si possono verificare situazioni di ineleggibilità e di difficoltà di funzionamento della presidenza, la sostituzione del Presidente avviene mediante votazione segreta con la maggioranza assoluta in prima votazione e relativa nella seconda votazione. Appena eletto, il Presidente provvede alla designazione di un segretario, a cui verrà affidato l'incarico di redigere il verbale delle sedute. Art.10 - convocazione del consiglio d’istituto ll Consiglio di Istituto si riunisce ordinariamente, salvo diversa disposizione, tre volte all’anno (ai sensi degli artt. 2, 6, 18, del Decreto Interministeriale 1/02/2001 n° 44):

- entro il 15 dicembre dell’anno precedente quello di riferimento per l’approvazione del programma annuale, salvo quanto previsto in materia di "esercizio provvisorio" dall'art.8 D.I .n.44/01.

- entro il 30 aprile per l’approvazione del conto consuntivo (ai sensi degli artt.2 e 18 del Decreto Interministeriale 1/02/2001 n° 44);

- entro il 30 giugno per la verifica delle disponibilità finanziarie dell’istituto e per la verifica dello stato di attuazione del programma

La convocazione del C. di. I. è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. La convocazione è effettuata con almeno 5 giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con almeno 24 ore in caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione può essere fatta telefonicamente. L’avviso di convocazione deve essere scritto, contenere l’ordine del giorno con l’indicazione sufficientemente dettagliata degli argomenti da trattare, il luogo e l’ora di convocazione e deve essere affisso all’Albo della scuola. L’Organo Collegiale si riunisce, inoltre, quando se ne ravvisi la necessità. Le riunioni sono pubbliche è sia volgono di norma in orario compatibile con gli impegni di lavoro dei componenti eletti e in orari non coincidenti con le lezioni. Art. 11 - validità delle sedute Le riunioni sono dichiarate valide dal Presidente, dopo la constatazione della regolarità delle convocazioni, se all’ora indicata negli avvisi di convocazione sono presenti la metà più uno dei componenti in carica, non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere all’inizio della seduta e può essere verificato a richiesta, nel corso della stessa. Art.12 - pubblicità delle sedute del consiglio d’istituto

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Gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio d’Istituto possono assistere alle riunioni del Consiglio delle quali vengono informati mediante avviso affisso all’albo della sede di Dirigenza. Gli appartenenti alle componenti scolastiche, che intendono presenziare ad una riunione, debbono farsi riconoscere dal personale di sorveglianza e vengono ammessi in base all’ordine di arrivo nella sala in cui si svolgono le riunioni, nel rispetto della capienza e dell’idoneità del medesimo locale. Il pubblico presente alla seduta non può intervenire alla discussione e deve astenersi da qualsiasi manifestazione di consenso o dissenso. Alle riunioni del Consiglio il pubblico non è ammesso quando vi siano in discussione argomenti riguardanti persone. L’eventuale esclusione del pubblico, deve essere motivata nell’avviso di convocazione e può essere applicata all’intera seduta o a parte di essa. Il Consiglio d’Istituto può, quando ne ravvisi la necessità, invitare a partecipare alle riunioni, rappresentanti della Provincia, del Comune, dei Consigli di Circoscrizione, delle Organizzazioni Sindacali o di altri Enti. Definisce quindi le persone da invitare e dà mandato al Presidente di rivolgere l’invito per iscritto, da assumere al protocollo della scuola. Art.13 - discussione dell’ordine del giorno Il presidente individua tra i membri dell’Organo Collegiale il segretario della seduta. E’ compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all’O.d.G. nella successione in cui compaiono nell’avviso di convocazione L’ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente dell’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza Per discutere o votare su argomenti che non siano all’ordine del giorno è necessaria una deliberazione approvata con una maggioranza di due terzi dei componenti. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso O.d. G. salvo eventuali integrazioni. A conclusione di ogni seduta del C.d.I. i singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell’O.d.G della riunione successiva. Art.14 - mozione d’ordine Prima della discussione di un argomento all’O.d.G., ciascuno dei componenti presenti alla seduta può presentare una mozione d’ordine per il non svolgimento della predetta discussione (questione pregiudiziale) oppure perché la discussione dell’argomento stesso sia rinviata (questione sospensiva). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d’ordine possono prendere la parola due consiglieri, di cui uno favorevole e l’altro contrario, per illustrare, rispettando il termine previsto per tutti gli interventi, le rispettive posizioni. Sulla mozione d’ordine il Consiglio si pronunzia a maggioranza con voto palese. Art.15 - dichiarazione di voto e votazioni

Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono esprimere brevemente i motivi per i quali voteranno a favore o contro l’oggetto della votazione o i motivi per i quali si asterranno. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni si esprimono in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale, quando lo richiedono il Presidente o un consigliere. Le sole votazioni concernenti persone si esprimono a scrutinio segreto. La votazione non può aver luogo in caso di mancanza del numero legale. I consiglieri che si astengono dal voto sono computati nel numero necessario per rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità, per le votazioni palesemente espresse, prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi sia diverso da quello dei votanti. Art.16 - processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no.)

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Per ogni punto all'O.d.G. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell'Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute possono: • essere redatti direttamente sul registro; • se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Quando ciò non è possibile per ragioni di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. Art.17 - surroga di membri cessati e decadenza Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art. 35 del D.Lgs. 297/94. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre/quadrimestre di ogni anno scolastico. I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Decadenza I membri dell'Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all'Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. Art.18 - dimissioni

I componenti eletti dell'Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all'Organo Collegiale. L'Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l'Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l'Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d'atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell'Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l'Organo Collegiale medesimo. Art.19. - presenza alle riunioni La presenza alle riunioni ordinarie e straordinarie è obbligatoria per tutti i consiglieri. Chi fosse impedito a partecipare deve darne comunicazione telefonica alla Direzione e, se richiesta, motivazione scritta al Presidente dell’organo Collegiale. I membri eletti che non intervengono, senza giustificati motivi, a tre sedute consecutive sono considerati decaduti e surrogati dai primi dei non eletti delle rispettive liste di appartenenza. Art.20 - commissioni Il C.d.I., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività e per le materie di particolare rilievo e importanza può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio designate dal Consiglio stesso. Il Consiglio di Istituto, qualora debba esaminare problemi particolari, ha facoltà di invitare alle riunioni a titolo consultativo persone considerate esperte nelle materie da trattare o specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico-psico pedagogici. Alle commissioni eventualmente costituite possono essere chiamati a far parte esponenti delle varie componenti scolastiche, i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, di altri organi collegiali della

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scuola e delle associazioni che operano in campo educativo o esperti esterni, ritenuti particolarmente qualificati con riguardo alle questioni oggetto di studio. Le commissioni non possono avere alcun potere decisionale e svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dal Consiglio. Le commissioni di lavoro, per meglio adempiere ai propri compiti, possono, previa indicazione del Consiglio, sentire esperti nelle materie da trattare. Art.21 - pubblicità degli atti La pubblicità degli atti del Consiglio di Istituto, disciplinata dall’art. 43 del DPR n. 297/94, deve avvenire mediante affissione all’Albo della copia integrale delle delibere adottate dal Consiglio stesso. L’affissione all’Albo deve avvenire entro il tempo massimo di 10 giorni dalla seduta del Consiglio stesso. La copia delle delibere deve rimanere affissa all’Albo per almeno 10 giorni. I verbali e tutti gli altri atti scritti preparatori sono depositati nell’Ufficio di segreteria dell’istituto Comprensivo e per lo stesso periodo sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta. Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ne dispone l’affissione e attesta in calce la data dell’affissione. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni riguardanti le singole persone, salvo contraria richiesta scritta dell’interessato. L’informazione all’utenza del Piano dell’offerta Formativa (P.O.F.) avverrà mediante affissione all’albo pretorio di copia dello stesso documento. Copia del medesimo sarà depositata presso la segreteria della scuola. La pubblicizzazione degli altri atti della scuola sarà effettuata nel rispetto delle disposizioni in materia. Art.22 - giunta esecutiva La Giunta Esecutiva è eletta dal Consiglio di Istituto ai sensi dell’art. 8, comma 7 del D. Lg.vo n.297/94 con le stesse modalità dell’elezione del Presidente; essa è composta dal Dirigente Scolastico che la presiede (membro di diritto) dal D.S.G.A (membro di diritto) che svolge le funzioni di segretario, un docente, due genitori e un rappresentante del personale tecnico e amministrativo. In caso di assenza o impedimento del Presidente le funzioni saranno svolte da uno dei collaboratori designati dal Dirigente Scolastico. I Componenti della Giunta Esecutiva possono essere sostituiti con le stesse modalità e per i medesimi motivi per i quali il Consiglio procede nei riguardi del Presidente. La Giunta esecutiva ha compiti istruttori ed esecutivi, rispetto all’attività del Consiglio e svolge la propria attività nell’ambito delle decisioni del Consiglio. La Giunta non ha potere deliberante nemmeno nei casi più urgenti, né è consentita la delega da parte del Consiglio del proprio potere deliberante. La Giunta, nel preparare i lavori del Consiglio e nel formulare le proposte di sua competenza, deve attenersi a quanto emerso nell’ultima riunione dell’Organo Collegiale e alle istanze presentate per iscritto, in tempo utile, dai consiglieri. Art. 23 – norme di funzionamento del Collegio dei Docenti Il Collegio dei docenti si insedia all’inizio dell’anno e secondo il piano annuale delle attività concordato. Le riunioni sono convocate dal Dirigente scolastico in seduta ordinaria, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta. Il Collegio dei docenti, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare la nomina di commissioni di lavoro e/o di studio. Delle commissioni nominate dal Collegio dei Docenti possono far parte membri del Collegio stesso, altri componenti rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni possono eleggere un coordinatore. Art. 24 – norme di funzionamento dei consigli di classe, interclasse, intersezione

I Consigli di classe, interclasse e intersezione si insediano all’inizio di ogni anno scolastico e sono convocati in seduta ordinaria secondo il calendario predisposto dal Dirigente scolastico e concordato con il Collegio dei Docenti. I consigli possono essere convocati in seduta straordinaria dal Dirigente scolastico o dalla

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maggioranza dei componenti del consiglio, con richiesta scritta e motivata al Capo di istituto, il quale deve procedere alla convocazione entro otto giorni della richiesta. Sono presieduti dal Dirigente Scolastico o da un docente, suo delegato. In ogni consiglio di classe viene nominato un coordinatore, indipendentemente dalle materie di insegnamento, al fine di coinvolgere in maniera attiva, propositiva e collaborativa tutte le figure disciplinari presenti all’interno del Consiglio. Il Coordinatore sarà il referente del Consiglio secondo le direttive ricevute dal Dirigente scolastico. Alle riunioni partecipano tutte le componenti elettive, ad eccezione delle riunioni in cui si deve deliberare su materie riguardanti le singole persone.

Art. 25 – assemblee dei genitori degli alunni L’assemblea dei genitori è l’ambito in cui dibattere e fare proposte su tematiche attinenti ai rapporti scuola-famiglia e su temi di carattere educativo. Le assemblee dei genitori possono essere di classe, di plesso, di istituto. Le assemblee dei genitori sono convocate quando se ne ravvisa la necessità, mediante avviso redatto dai rappresentanti degli stessi ed indirizzato a ciascun genitore. Le assemblee saranno coordinate dai rappresentanti nel Consiglio di Istituto o di classe. Alle assemblee possono partecipare, se invitati e con solo diritto di parola, gli operatori scolastici. Le varie assemblee sono invitate a darsi un regolamento per il proprio funzionamento Di ogni assemblea é redatto il verbale, firmato dal presidente e dal segretario nominati dall’assemblea stessa, dal quale risulti il numero dei convocati, il numero dei presenti e le decisioni prese. Le assemblee possono avanzare proposte agli organi collegiali su tutte le materie di competenza degli stessi.

TITOLO IV

USO DEGLI SPAZI DIDATTICI, DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA E PRESIDENZA

Art. 26 – spazi didattici 1. Per quanto concerne l’uso dei locali scolastici si stabiliscono i seguenti criteri in ordine di priorità:

a) Locali adibiti ad aule (uno per ogni classe) b) Locali per attività di sostegno e di recupero c) Locali per laboratori di lingua straniera, di scienze e di informatica d) Locali che prevedono una pluralità di funzioni sulla base della programmazione educativa e

didattica annuale (aula video, aula lettura, aula gioco, aula attività espressive, aula scienze,..) e) Palestra.

I criteri di organizzazione e di rotazione saranno fissati nella programmazione educativa e didattica annuale a livello di singoli Plessi

2. Si prevede l’utilizzo di una sala riunioni per il collegio docenti e per le assemblee con i genitori e di un locale per la biblioteca degli insegnanti (nella sede della scuola secondaria di 1^ grado)

3. La struttura scolastica della scuola dell’infanzia è suddivisa in vari spazi adibiti a determinate funzioni: aule, salone, refettorio, cucina, servizi igienici, spogliatoi, cortile. Tali spazi sono utilizzati in forma flessibile in base alle esigenze di ogni singola scuola. In ogni ambiente sono strutturati degli angoli (laboratori per attività specifiche in relazione alla programmazione educativa e didattica)

4. I criteri stabiliti devono assicurare la disponibilità, a tutte le classi della scuola, dei locali sopra indicati mediate rotazione oraria.

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Art. 27 – conservazione delle strutture e delle dotazioni Il Dirigente Scolastico, su designazione del Collegio dei Docenti, o sue articolazioni, provvede a nominare, all’inizio di ogni anno scolastico, i responsabili della biblioteca, della palestra e dei laboratori, con il compito di verificare l’uso corretto delle attrezzature e dei sussidi didattici e audiovisivi, di controllare lo stato d’uso e di concordare con il Dirigente Scolastico eventuali interventi volti alla manutenzione e alla conservazione delle dotazioni.

Art. 28 – biblioteca di plesso

1. In ciascun plesso funziona la biblioteca ad uso degli alunni che verrà aggiornata e potenziata di anno in anno in base alle disponibilità finanziarie della scuola.

2. Ciascun plesso decide autonomamente le modalità di accesso, di utilizzo e i criteri del prestito del materiale bibliografico

Art. 29 - Uso della palestra e dei locali scolastici da parte di terzi

1. Si prevede l’uso dei locali scolastici da parte dei Gruppi, Enti, Associazioni non aventi scopo di lucro, che organizzano attività con finalità culturali, sociali, educative, sportive, o ricreative.

2. Il parere favorevole del Consiglio di istituto è subordinato al rispetto delle seguenti condizioni: a) le attività per le quali è richiesto l’uso dei locali devono svolgersi in orario extrascolastico; b) deve essere garantita la pulizia con modalità da concordare tra l’Amministrazione comunale e

i richiedenti; c) spetta all’Amministrazione Comunale concedente concordare con i richiedenti le modalità di

apertura e chiusura dell’Edificio Scolastico, incaricandone persona di fiducia; d) il responsabile dell’uso dei locali è tenuto a vietare l’accesso agli spazi non indicati nel

provvedimento di concessione e a vigilare che non siano usati sussidi o materiali della scuola, salvo diverso accordo con l’istituto;

e) in ogni momento la Dirigenza scolastica può disporre modifiche dell’orario e del calendario concordati, quando l’attività didattica risulta disturbata;

f) gli eventuali danni arrecati alle strutture o alle attrezzature devono essere rimborsati. 3. Il materiale ginnico della scuola può essere utilizzato esclusivamente da gruppi che operano

senza fini di lucro e che ne facciano specifica richiesta. Gli eventuali danni devono comunque essere rimborsati. A tal fine è necessario che il Comune comunichi alla scuola il prospetto dell’orario settimanale di utilizzo della palestra da parte delle Società e delle Associazioni.

4. Il Dirigente Scolastico è autorizzato a dare parere favorevole all’uso dei locali scolastici, nel rispetto di quanto previsto nei commi precedenti del presente articolo, ogni volta che il Consiglio di Istituto non sia in grado di rispondere in tempo utile con apposita delibera.

5. Il Dirigente Scolastico informerà il Consiglio di Istituto delle autorizzazioni concesse, nella prima riunione successiva.

Art. 30 – funzionamento degli uffici di segreteria e presidenza Gli Uffici di segreteria, durante le attività didattiche, sono aperti al pubblico in orario antimeridiano e pomeridiano in funzione delle esigenze dell’utenza esterna ed interna, con orari deliberati annualmente dal Consiglio di Istituto. La conservazione del materiale informatico ed altro è affidata al Direttore dei Servizi generali ed Amministrativi. Il Dirigente Scolastico riceve in orario antimeridiano previo appuntamento telefonico. La manutenzione e l’adeguamento alle norme di sicurezza dei locali scolastici affidati al Dirigente Scolastico sono a carico dell’Ente Locale.

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TITOLO V

ORGANIZZAZIONE DELLA VITA SCOLASTICA

Art. 31 – orario scolastico Gli orari delle lezioni vengono deliberati dal Consiglio di Istituto sulla base del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) , tenendo conto degli ordinamenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, delle necessità espresse dalle famiglie e in base all’organizzazione dei servizi (trasporti e refezione scolastica) predisposta dall’Ente Locale. L’orario di servizio dei docenti deve essere funzionale allo svolgimento dell’attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione al processo di insegnamento-apprendimento. Art.32 – rapporti con i genitori

1. La scuola, per conseguire le finalità istituzionali di educare, formare, istruire e contribuire al pieno sviluppo della personalità degli alunni in un’ottica di sistema formativo integrato, ritiene fondamentale la collaborazione e la partecipazione della famiglia alla vita della scuola. Per favorire l’esercizio di questo diritto-dovere si prevedono, in aggiunta alle altre modalità di comunicazione (libretto personale, avvisi, ecc…): a) partecipazione agli organi collegiali; b) incontri pomeridiani, individuali e collegiali con i docenti; c) incontri mattutini individuali in un’ora di ricevimento settimanale a disposizione da ciascun

docente, previo richiesta in anticipo da parte della famiglia, per scuola secondaria di primo grado;

d) iniziative di formazione; e) partecipazione a progetti scolastici inseriti nel piano dell’offerta formativa.

2. Si prevedono incontri a cadenza bimestrale. Vige la possibilità da parte di genitori ed insegnanti di ulteriori incontri individuali da convocare previo appuntamento. Si prevede un’assemblea di inizio anno scolastico per le classi prime dei tre ordini di scuola, con la presenza dei docenti. I genitori si possono riunire in assemblea con o senza gli insegnanti della classe.

Art. 33 – proposte di iniziative educative da parte di terzi E’ ammessa la diffusione tra gli insegnanti delle proposte di iniziative educativo-didattiche rivolte alle classi, da parte degli Enti Locali di appartenenza, degli organismi nazionali ed internazionali, degli Enti e delle organizzazioni operanti sul territorio senza fini di lucro. Le iniziative per le quali è prevista una spesa da parte delle famiglie saranno vagliate dal Consiglio di Istituto. La partecipazione alle iniziative di cui al presente articolo è lasciata alla libera determinazione del Collegio Docenti o alla volontà del gruppo docente di ciascuna classe. Art. 34 – raccolta di fondi all’interno della scuola

La scuola, in casi eccezionali, può promuovere raccolte di denaro tra i genitori degli alunni e tra i privati, disponibili a sostenere le attività per l’ampliamento dell’offerta formativa. Possono essere effettuate anche raccolte a scopo benefico a favore di persone, enti o associazioni. Tutti i contributi raccolti che pervengono alla scuola sono introitati in bilancio e sono destinati, in ordine prioritario:

a) alle finalità indicate dagli offerenti stessi o dai promotori della raccolta, se lo scopo è benefico o di supporto alla didattica;

b) alle finalità deliberate dal Consiglio di Istituto, anche su proposta del Collegio dei docenti; c) alle finalità proposte dai Consigli di classe, interclasse o di intersezione delle scuole che hanno

ricevuto i contributi.

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Eventuali premi assegnati ad una o più classi o sezioni che abbiano partecipato a concorsi sono di spettanza delle classi o sezioni che ne hanno avuto il merito. Se si tratta di premi in denaro, questi verranno utilizzati a favore delle classi o sezioni interessate per iniziative didattiche oppure per acquisto di materiale di consumo o di investimento. Art. 35 – comunicazioni alla scuola da parte di terzi

1. qualsiasi tipo di materiale deve essere visionato dall’Ufficio di Presidenza; 2. le locandine e i manifesti inviati dagli Enti Locali, da Associazioni e gruppi non aventi scopo di

lucro, riguardanti iniziative culturali o sportive, vengono affissi sugli appositi spazi murali della scuola;

3. sono escluse l’affissione e la distribuzione di materiale partitico; 4. è consentita la distribuzione di materiale agli alunni, all’interno dell’edificio scolastico, solo se

provenienti dagli Enti locali, dalle Associazioni e dalle Organizzazioni operanti sul territorio senza fine di lucro, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico;

5. per quanto riguarda il materiale informativo a carattere sindacale ci si attiene agli accordi presi con le R.S.U.

Art.36 – visite guidate e viaggi d’istruzione

1. Premessa Le visite guidate e i viaggi di istruzione presuppongono una precisa, adeguata programmazione didattica e culturale predisposta fin dai primi mesi dell’anno scolastico e si configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità dell’alunno. Tale fase deve rappresentare un momento di particolare impegno dei docenti, dei Consigli di Classe, di Interclasse, di Intersezione, del Collegio dei Docenti e si deve basare su quanto stabilito dall’art. 6 della C.M. 291/92. Il Collegio dei Docenti, sentito il parere favorevole del Consiglio di Classe, di Interclasse, di Intersezione, esprime la propria valutazione sull’effettuazione di visite guidate e di viaggi di istruzione in qualsiasi periodo dell’anno.

2. Organismi decisionali e competenze

a) L'intera gestione delle visite guidate, dei viaggi di istruzione rientra nella completa autonomia decisionale e nella diretta responsabilità degli organi delle istituzioni scolastiche, che non devono richiedere alcuna autorizzazione preventiva (C.M. 623/96, DPR 275/99 art. 14 comma 6, DPR 347/2000).

b) Il Consiglio d'istituto predispone e approva il regolamento generale. c) Il Dirigente Scolastico, sulla scorta della deliberazione del Consiglio di istituto, circa la

determinazione dei criteri e dei limiti per lo svolgimento dell'attività negoziale da parte del Dirigente medesimo, e del regolamento generale di cui sopra, dispone l'effettuazione dei viaggi di istruzione, sulla base delle proposte presentate dai Consigli di classe e sulla scorta della programmazione annuale dei viaggi di istruzione da parte del Collegio dei docenti in relazione al POF.

3. Principi e criteri generali

a) Si definiscono viaggi di istruzione culturali quelli che hanno finalità essenzialmente cognitive di aspetti paesaggistici, monumentali o folcloristici; tali viaggi possono avere la durata di più giorni.

b) Si definiscono visite guidate quelle effettuate nell’arco di una sola giornata connesse alla visita di gallerie, monumenti, mostre, musei, aziende, attività lavorative, sportive ed escursioni naturalistiche.

c) Scuola infanzia: uscite didattiche effettuate nell’arco di una sola giornata nell’ambito della Regione Lombardia. Scuola primaria: uscite effettuate nell’arco di una sola giornata, salvo particolari progetti e/o iniziative provenienti dal MIUR o da Enti Comunitari e Nazionali, da valutarsi in sede di Consiglio di Classe/Interclasse e da approvare in Consiglio di Istituto. Scuola secondaria: preferibilmente uscite effettuate nell’arco di una sola giornata fino ad un massimo di cinque giorni in caso di specifiche e motivate richieste dei Consigli di Classe.

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d) I viaggi d’istruzione e le visite guidate sono considerati lezioni a tutti gli effetti; pertanto, deve partecipare al viaggio almeno l’80% degli allievi; devono essere programmati dagli Organi collegiali in piena sintonia e coerenza con gli obiettivi didattici, formativi e culturali previsti nel POF. Nel programmare i viaggi la scuola si preoccuperà di non pesare troppo sui bilanci familiari e si atterrà ai tetti di spesa stabiliti dal Consiglio di Istituto;

e) I viaggi/visite sono deliberati nelle prime riunioni dei Consigli di Classe (preferibilmente entro il mese di novembre); l’organizzazione deve essere gestita dal docente coordinatore di classe o da un docente referente, in collaborazione con l’ufficio di segreteria.

f) È vietato effettuare viaggi/visite durante il periodo degli scrutini e nell'ultimo mese di lezione, tranne quelle di un giorno a carattere naturalistico.

g) Deve essere prevista la presenza di un docente accompagnatore ogni 15 alunni con l’ausilio del docente di sostegno in presenza di alunni con disabilità; gli accompagnatori devono essere insegnanti della classe e potranno essere coadiuvati da personale non docente.

h) Il Consiglio di classe dovrà individuare, oltre ai nominativi dei docenti accompagnatori, anche quello di un docente supplente.

i) Nel caso di viaggio all'estero è necessario che almeno un docente sia competente della lingua del Paese visitato o, almeno, della lingua inglese.

j) Il Consiglio di classe deve approvare la programmazione del viaggio che deve indicare: • le finalità didattiche del viaggio con relativi collegamenti alla programmazione

didattica; • il programma dettagliato del viaggio; • i responsabili del progetto; • il numero degli allievi partecipanti; • il costo preventivo presumibile per ciascun alunno.

k) È obbligatorio acquisire il consenso scritto delle famiglie, redatto su modello prestampato fornito dalla scuola. I consensi scritti delle famiglie dovranno essere raccolti dal docente coordinatore di classe e consegnati in segreteria.

l) All'agenzia prescelta dovrà essere richiesta una dichiarazione da acquisire agli atti della scuola con la quale l'agenzia stessa garantisca:

• di essere in possesso dell'autorizzazione regionale all'esercizio delle attività professionali delle agenzie di viaggio e turismo, precisandone gli estremi e fornendo gli eventuali riferimenti (secondo le varie leggi regionali) in ordine all'iscrizione, nell'apposito registro-elenco, del titolare e del direttore tecnico;

• di rendersi responsabile dell'osservanza delle norme di legge nell'organizzazione del viaggio, assumendosi la piena responsabilità in ordine ad eventuali omissioni o inadempienze;

• di essere in possesso, in caso di viaggio effettuato con automezzo, di tutti i requisiti di sicurezza contemplati dalle disposizioni vigenti in materia di circolazione di autoveicoli.

m) Tutte le spese dei viaggi di istruzione culturali e delle visite guidate, fatta eccezione per i compensi al personale e per le spese generali di organizzazione delle iniziative, sono a carico delle famiglie, alle quali potrà essere chiesto un anticipo da definire volta per volta. Ciò premesso, i docenti organizzatori dovranno porre la massima cura nel proporre iniziative i cui costi siano equilibrati rispetto ai benefici. Il progetto e le comunicazioni devono indicare anche i costi per le spese in loco (pranzo, ingressi, ecc..).

n) L’assenza dell’alunno per malattia o per infortunio deve essere comunicata alla dirigenza dal genitore o dall’insegnante, prima della partenza o la mattina stessa del viaggio.

o) Nel momento stesso in cui viene presentato il progetto di una visita guidata o di un viaggio di istruzione che duri anche una sola giornata, i genitori degli alunni che hanno particolari problemi di salute (es. allergie a particolari alimenti) ovvero patologie che prevedono l’assunzione di farmaci o l’esclusione da alcuni percorsi o attività hanno l’obbligo di informare preventivamente i docenti organizzatori insieme ai quali valuteranno se l’alunno può partecipare all’iniziativa con serenità e sicurezza.

p) I docenti devono sempre, formalmente, acquisire l’autorizzazione dei genitori di tutti gli alunni partecipanti. Gli alunni i cui genitori non hanno provveduto a compilare e restituire l’apposito modulo di autorizzazione non dovranno in nessun modo partecipare all’iniziativa programmata e verranno affidati ai docenti di una delle classi non partecipanti.

q) Gli studenti, per poter partecipare ai viaggi di istruzione culturali e alle visite guidate, devono

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essere coperti da assicurazione infortuni e responsabilità civile.

4. Vigilanza e sicurezza a) Per le visite guidate e viaggi di istruzione di più giorni ci si deve riferire ad agenzie che

garantiscano affidabilità, serietà e competenza. Il “pacchetto” offerto deve essere comprensivo di ogni spesa, compresi gli spostamenti dalle stazioni dei luoghi di partenza e di soggiorno.

b) L'incarico di accompagnare gli alunni implica una prestazione di servizio a tutti gli effetti e l'obbligo ad una attenta ed assidua vigilanza degli alunni. La vigilanza deve essere esercitata a tutela dell'incolumità degli alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico. Al fine di evitare un affievolimento della sorveglianza, il programma di viaggio non deve prevedere tempi morti. Le responsabilità che derivano agli accompagnatori sono quelle previste dagli artt. 2047 e 2048 del Codice di procedura Civile.

c) A viaggio concluso, i docenti accompagnatori, relazioneranno per iscritto al Dirigente scolastico sull'andamento del viaggio o della visita, con riferimento anche al servizio fornito dall'agenzia o ditta di trasporto.

Art. 37– servizio mensa

1. Nelle scuole dell’infanzia e nella scuola primaria di Traona, la mensa è parte integrante dell’orario scolastico. Gli alunni della scuola dell’infanzia che non usufruiscono del servizio mensa devono essere prelevati dai genitori o da altra persona maggiorenne, delegata per iscritto.

2. La scuola non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza prima dell’ingresso degli alunni negli edifici scolastici.

3. L'attività di mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e opportunità formativa. Per il periodo nel quale si svolge l'attività di mensa e dopo mensa valgono le stesse norme previste per le altre attività.

4. Durante il tempo mensa e dopo mensa la responsabilità della vigilanza e della organizzazione delle attività è a carico dei docenti e dei collaboratori scolastici.

Art. 38 – somministrazione di farmaci

1. Particolari patologie (ad esempio allergie o intolleranza alimentari, da contatto, rischio di convulsioni febbrili, ecc.) vanno documentate con certificato medico, quando vengono richieste alla scuola specifiche attenzioni.

2. Per quanto riguarda la somministrazione di farmaci in ambito scolastico, si fa riferimento al protocollo d’intesa tra USR Lombardia e ASL della Provincia di Sondrio. La modulistica di riferimento è disponibile negli uffici di segreteria della scuola.

3. Nessun genitore deve consegnare ai propri figli farmaci da portare a scuola. Il divieto è esteso anche ai cosiddetti ‘farmaci da banco’. I genitori che contravvengono a tale divieto sono responsabili di tutte le conseguenze che possono derivare dall’uso anomalo ed incontrollato di farmaci da parte dei propri figli.

TITOLO VI NORME RIGUARDANTI GLI ALUNNI

Art. 39 – materiale scolastico e arredi

1. Gli alunni sono tenuti alla buona conservazione dei banchi, dei muri, degli infissi e in genere delle suppellettili scolastiche.

2. Sono, altresì, tenuti a non gettare carta e rifiuti nei pressi, sia nel cortile, sia nell’edifico della scuola, ma servirsi degli appositi cestini.

3. Gli alunni non devono portare oggetti o materiale non richiesto dall’attività scolastica. Gli oggetti e il materiale saranno ritirati e consegnati ai genitori.

4. La scuola non è responsabile dello smarrimento eventuale di oggetti o denaro, né di quant’altro sarà lasciato nelle aule, nella palestra o altro locale dell’edificio.

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5. Tutti gli alunni devono essere forniti, indistintamente, degli indumenti per l’educazione fisica e delle scarpe che verranno cambiate prima dell’ingresso in palestra.

Art. 40 – modalità di giustificazione dei ritardi e delle assenze 1. La puntualità è un segno di rispetto e tutti sono tenuti ad osservarla. Spetta ai genitori garantire la

puntualità degli alunni a scuola. Si ricorda che il ritardo in entrata è un elemento di disturbo e di disagio per lo stesso alunno ritardatario, per i compagni, per gli insegnanti ed il personale scolastico. La puntualità che si richiede in entrata è doverosa anche in uscita, visto che non è possibile chiedere ai docenti tempi di attesa fuori l’orario di servizio per sorvegliare gli alunni i cui genitori ritardano, salvo casi di emergenza e previa comunicazione telefonica alla scuola.

2. La richiesta di entrata in ritardo o di uscita anticipata, da presentare entro le ore 8.00 del mattino, nonché di giustificazione dell’assenza, firmata dal genitore o da chi ne fa le veci, deve essere effettuata tramite il libretto personale (scuola primaria e secondaria). Qualora la necessità di uscita o entrata fuori orario avvenga in modo sistematico per esigenze particolari da documentare è richiesta una comunicazione scritta.

3. L’autorizzazione di ingresso in ritardo o di uscita anticipata è concessa dal Dirigente Scolastico, o dal docente suo delegato, per la scuola secondaria di primo grado, dal docente presente in classe per la scuola primaria e dell’infanzia.

4. La giustificazione delle assenze è affidata al docente della prima ora. 5. L’uscita anticipata dalla scuola, se necessaria, è autorizzata anche nei seguenti casi:

a) indisposizione dell’alunno; b) infortunio dell’alunno; c) In tali situazioni la scuola avverte i genitori dell’alunno e li invita a ritirare il proprio figlio per

fargli prestare le cure mediche necessarie. E’ opportuno che la scuola abbia il recapito telefonico di un familiare (con delega scritta) diverso dai genitori che possa provvedere a ritirare l’alunno in caso di non reperibilità di questi ultimi.

d) In presenza di assenze numericamente rilevanti, di uscite e/o di ritardi sistematici, il Dirigente Scolastico, su segnalazione degli insegnanti, convoca i genitori dell’alunno per discuterne le motivazioni e, ove necessario, fare presente l’importanza di una frequenza regolare.

e) L’alunno che, dopo un’assenza, si presenta alle lezioni senza giustificazione è ammesso in classe con l’invito a portarla il giorno successivo; in caso di inadempienza lo ammette ancora in classe, ma si dà immediata comunicazione alla famiglia.

f) Nel caso di assenze prolungate per motivi di famiglia occorre darne preavviso alla scuola specificandone le ragioni.

g) Gli esoneri totali o parziali dalle attività di educazione motoria devono essere richiesti previa presentazione di documentazione medica.

Art. 41 – infortuni

1. In caso di infortunio o di malore improvviso, i docenti presenti presteranno la loro assistenza, avvertendo contemporaneamente il personale addetto al primo soccorso.

2. Il docente avvertirà tempestivamente la famiglia. In ogni caso, valuterà se le circostanze lascino supporre la necessità di un intervento medico urgente, rivolgendosi al più vicino Pronto Soccorso tramite ambulanza.

Procedure per gli infortuni

A. Infortunio in laboratorio o in palestra o all’interno dell’edificio scolastico 1. Obblighi dell’infortunato

a) Dare immediata comunicazione di qualsiasi infortunio accada, anche lieve, al docente, al Dirigente Scolastico, o a chi ne fa le veci.

b) Far pervenire con urgenza in segreteria il referto medico originale relativo all’infortunio.

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c) Nel caso l’alunno volesse riprendere le lezioni anticipatamente, rispetto alla prognosi, deve farne richiesta al Dirigente Scolastico.

2. Obblighi del docente a) Prestare assistenza all’alunno e avvisare il Dirigente Scolastico e, in sua assenza, il

docente delegato; b) Far intervenire l’ambulanza, ove necessario; c) Avvisare i familiari dell’alunno; d) Accertare la dinamica dell’incidente; e) Stilare urgentemente il rapporto sul modulo interno appositamente predisposto e

disponibile in segreteria. 3. Obblighi della Segreteria

a) Registrare l’infortunio sull’apposito registro; b) Assumere a protocollo la dichiarazione (modello interno) del docente o di chi ha assistito

all’infortunio e inviarlo in allegato all’I.N.A.I.L., ad autorità di P.S. ed all’assicurazione; c) Predisporre tutta la pratica ed inviarla all’assicurazione, all’I.N.A.I.L. (in caso di prognosi

minore o uguale a tre giorni decade l’obbligo della denuncia all’I.N.A.I.L. e alla P.S.). In caso di prognosi superiore a tre giorni, comunicare l’evento tramite Fax entro 48 ore all’I.N.A.I.L., alla P.S. e all’Assicurazione

d) Compilare la denuncia per l’assicurazione secondo il modello predisposto dalla stessa per spedirlo entro i termini previsti dal contratto stipulato con la Compagnia, con lettera di accompagnamento corredata di tutta la documentazione utile.

e) In caso di morte o pericolo di morte, far precedere la denuncia diretta all’I.N.A.I.L., da comunicazione telegrafica entro 24 ore dall’evento.

f) Quando l’inabilità per infortunio pronosticato guaribile entro tre giorni si prolunghi al quarto o oltre, il termine della denuncia decorre dal giorno dell’assunzione del certificato medico attestante il prolungamento e vanno seguiti i punti sopra esposti.

g) Informare l’infortunato dei termini dell’assicurazione e ricordargli di provvedere entro i termini previsti per chiedere il rimborso, tramite la scuola, delle eventuali spese sostenute.

B. Infortunio durante le visite guidate o i viaggi d’istruzione 1. Obblighi dell’infortunato

a) Dare immediata comunicazione di qualsiasi infortunio accada, anche lieve, al docente, al Dirigente Scolastico, o a chi ne fa le veci.

b) Far pervenire con urgenza in segreteria il referto medico originale relativo all’infortunio. c) Nel caso l’alunno volesse riprendere le lezioni anticipatamente, rispetto alla prognosi,

deve farne richiesta al Dirigente Scolastico 2. Obblighi del docente

a) Portare con sé il modello di relazione d'infortunio. b) Prestare assistenza all'alunno. c) Far intervenire l'autoambulanza ove necessario o provvedere ad accompagnare l'alunno in

ospedale e richiedere la certificazione medica con prognosi. d) Trasmettere con la massima urgenza all'ufficio di segreteria della scuola la relazione ed il

certificato medico con prognosi. e) Consegnare, al rientro, in segreteria ed in originale, la relazione ed il certificato medico

con prognosi. f) Avvisare il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, chi ne fa le veci

3. Obblighi della segreteria Quanto previsto sopra, con la precisazione che se l'evento è accaduto in territorio estero l'autorità di PS da considerare è quella del primo luogo di fermata in territorio italiano.

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Art. 42 – uso del cellulare a scuola 1. Salvo casi del tutto eccezionali di cui si parlerà in seguito, i telefoni cellulari non devono

essere portati a scuola e non devono comunque essere utilizzati durante l’orario scolastico. Se, malgrado il divieto appena espresso, gli studenti verranno sorpresi ad usare il cellulare, lo stesso verrà temporaneamente requisito dai docenti e consegnato al Dirigente Scolastico o al docente delegato, che convocherà per le vie brevi i genitori interessati, ai quali verrà riconsegnato il cellulare requisito. Inoltre, la diffusione di foto e/o riprese filmate fatte durante l’orario scolastico si può configurare anche come reato, per il quale non si esclude la segnalazione ai competenti organi di Pubblica Sicurezza.

2. L’istituzione scolastica non ha e, comunque, non si assume alcuna responsabilità né relativamente all’uso improprio o pericoloso che gli studenti dovessero fare del cellulare (es.: inviare/ricevere messaggi a/da soggetti ignoti agli stessi genitori), né relativamente a smarrimenti e/o ‘sparizioni’ di telefonini cellulari o di lettori mp3 o di hard/disk portatili (o pendrive).

3. In casi del tutto eccezionali e particolarissimi e, comunque, solo dopo un accordo chiaro fra i genitori interessati ed il docente coordinatore del Consiglio di classe (che informerà tempestivamente tutti i suoi colleghi) potrà essere consentito che qualche studente possa, temporaneamente e con la dovuta discrezione, tenere con sé un cellulare durante le ore di lezione. In ogni caso, i genitori devono tener conto che le comunicazioni urgenti ed improcrastinabili possono comunque essere trasmesse ai loro figli durante l’orario scolastico rivolgendosi telefonicamente o alle singole sedi scolastiche ovvero in Segreteria.

4. Il divieto ribadito per i telefoni cellulari e per i lettori mp3 si estende ovviamente anche ad altri oggetti, il cui uso a scuola può persino arrecare danni a terzi. A titolo meramente esemplificativo, si citano coltellini di vario genere; attrezzi multiuso con lame richiudibili; sigarette ed accendini ecc. Nelle situazioni in cui i docenti (ovvero i collaboratori scolastici) dovessero constatare che i ragazzi stanno usando o hanno con loro oggetti come quelli di cui si sta discorrendo, provvederanno all’immediata requisizione dell’oggetto per restituirlo personalmente ai genitori, invitandoli a vigilare più efficacemente sulla sicurezza dei materiali dati in uso ai loro figli.

5. La scuola non pone alcun ostacolo all’utilizzo di cd/dvd o di hard-disk portatili come strumenti di lavoro e di studio. Ciò che a riguardo compete alle famiglie è il controllo periodico del contenuto di questi strumenti per evitare che qualche studente ‘trasporti’ a scuola immagini/testi/filmati per così dire ‘sconvenienti’.

6. Fermo restando il fatto che la scuola è una istituzione educativa e che non è né prevista, né possibile, né tantomeno legittima, la perquisizione quotidiana di tutti gli studenti all’inizio di ogni giorno di lezione, le responsabilità che dovessero derivare dal verificarsi di eventi riconducibili all’uso non corretto o non legittimo di uno qualsiasi degli oggetti di cui alla presente norma regolamentare sono tutte ascrivibili alle famiglie degli studenti eventualmente coinvolti.

7. Le responsabilità appena menzionate sono condivise dal personale scolastico solo quando e solo se, avendo personalmente constatato o essendo venuto a conoscenza che qualche ragazzo/a ha con sé durante l’orario scolastico un oggetto potenzialmente pericoloso e/o il cui uso può compromettere la serenità del clima interno alla scuola, non dovesse immediatamente intervenire nelle forme già indicate e comunque in modo tale da prevenire o reprimere sul nascere situazioni incompatibili con le più elementari regole della civile convivenza.

Nel caso di reiterazione dovrà comunque essere comminata una sanzione disciplinare più grave della semplice ammonizione verbale, che andrà ad incidere sull'attribuzione del giudizio finale alla voce “Comportamento”, riportata sulla Scheda personale dell'alunno. Art. 43 – disposizioni disciplinari

1. Premessa La scuola è l’ambiente in cui gli alunni, in un complesso di rapporti e interazioni, si formano e si educano, secondo principi e valori che favoriscono la crescita e lo sviluppo della personalità nella dimensione etica, affettiva, intellettiva e sociale. Nella scuola operano una molteplicità di soggetti ciascuno con uguale dignità, pur nella diversità di ruoli e funzioni.

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Affinché la vita della comunità possa svolgersi in modo proficuo e costruttivo, è necessaria la conoscenza e la condivisione di principi comuni, basati sul rispetto reciproco delle persone e delle regole che sono alla base di una convivenza civile. Questa scuola, considerate le linee guida formulate nel POF, i principi e i dettami contenuti nella Carta dei servizi e nel regolamento interno, tenuto conto dello Statuto delle studentesse e degli studenti di cui al D.P.R. n. 249 del 24.06.1998, considerato che ai diritti corrispondono dei doveri, indica i diritti e i doveri degli studenti, le sanzioni disciplinari e le relative procedure.

2. Diritti a) Lo studente ha diritto ad essere rispettato come individuo con le sue caratteristiche e la sua

personalità, sia dai compagni che dagli insegnanti e dal personale della scuola. b) Lo studente ha diritto ad essere tutelato nell’ambiente scolastico nel suo essere persona, dal

punto di vista fisico e psicologico. c) Lo studente ha diritto di conoscere i regolamenti e le decisioni che vengono adottate e che

regolamentano la vita della scuola. d) Lo studente ha diritto ad una formazione e ad un’istruzione condotte secondo obiettivi,

contenuti e metodologie che si fondano sulla conoscenza dei bisogni dei singoli e della classe. Ha altresì diritto ad una valutazione chiara e motivata, in chiave formativa e in una prospettiva di autovalutazione e orientamento.

e) Gli studenti hanno diritto ad esprimere, in modo ordinato e pertinente, le proprie opinioni e a partecipare attivamente e responsabilmente alla vita della scuola. Ogni alunno ha diritto al rispetto della religione e della cultura della comunità alla quale appartiene.

3. Doveri a) Gli alunni devono conoscere, condividere e accettare le decisioni e le regole che stanno alla

base della convivenza scolastica: essi devono rispettare con il comportamento, l’atteggiamento e la parola, i compagni, gli insegnanti e tutto il personale che opera nella scuola.

b) Gli alunni devono attenersi alle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento di Istituto in qualsiasi momento della vita scolastica: all’ingresso, all’uscita, all’intervallo, al cambio dell’ora nel momento in cui si alternano i diversi insegnanti, negli spostamenti tra le varie aule, laboratori e palestra. Le regole valgono anche in quelle occasioni di apprendimento che si svolgono al di fuori dell’edificio scolastico: visite e viaggi di istruzione, uscite didattiche.

c) Gli alunni sono tenuti ad utilizzare il materiale scolastico, le attrezzature, gli arredi, i sussidi didattici per gli scopi previsti e a trattarli con cura, secondo le indicazioni e le regole stabilite.

d) Gli alunni devono contribuire a mantenere le aule e tutto l’ambiente scolastico pulito ed accogliente, evitando comportamenti di superficialità, trascuratezza, negligenza o, addirittura, di teppismo e vandalismo. Ciò vale non solo per l’ambiente interno ma anche per gli spazi esterni, come cortile o campi da gioco, dove in qualsiasi momento non si potranno compiere atti che disturbino o danneggino l’ambiente stesso.

e) Gli alunni sono tenuti alla frequenza dei corsi curricolari e delle attività opzionali a cui hanno aderito. Pertanto, le assenze andranno limitate ai casi di assoluta necessità e dovranno essere prontamente giustificate e debitamente motivate. Durante i periodi di assenza, qualunque sia la causa, l’alunno è tenuto ad informarsi su quanto è stato svolto a scuola e, nei limiti del possibile, recuperare il lavoro effettuato. Dovere degli studenti è, altresì, quello di portare e tenere con cura il proprio materiale scolastico: libri, quaderni e diario ( che non dovrà essere deturpato con scritte, adesivi ecc.. ), oltre al libretto per le comunicazioni scuola – famiglia. Tra gli impegni fondamentali rientra anche lo svolgimento diligente e regolare dei compiti e dei lavori assegnati.

f) Gli alunni sono tenuti a riconsegnare compiti in classe e/o verifiche scritte ai rispettivi docenti entro e non oltre la lezione successiva.

4. Mancanze e sanzioni

Si ritiene che il compito fondamentale della scuola sia di educare e formare, non punire. Pertanto, l’applicazione delle sanzioni sottoelencate, non verrà attuata in modo rigido, ma valutando, con criterio e moderazione, caso per caso, in base alla gravità della mancanza. La sanzione disciplinare con obbligo di frequenza verrà formalizzata in un documento scritto che i genitori dell’alunno saranno invitati a controfirmare. Si ritiene, infatti, che solo con una condivisione fra l’Istituzione

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Scolastica e la famiglia della necessità di applicare la sanzione, la stessa possa avere esiti di efficacia formativa. In caso di rifiuto a firmare da parte dei genitori, la sanzione sarà applicata dai soggetti competenti.

MANCANZE

SANZIONI SOGGETTI COMPETENTI AD APPLICARE LA SANZIONE

- Mancanza del materiale occorrente

- Non rispetto delle consegne a casa

1. richiamo verbale 2. invito alla riflessione individuale 3. invito alla riflessione guidata con un

docente 4. ammonizione scritta sul libretto

Il singolo docente ( da 1 a 4)

- Mancata restituzione entro sette giorni di verifiche scritte o compiti in classe firmati dai genitori

1. ammonizione scritta sul libretto 2. convocazione del genitore

Il singolo docente (1) Il Dirigente scolastico (2)

- Ritardi ripetuti - Assenze o ritardi non

giustificati

1. richiamo verbale 2. invito alla riflessione individuale 3. invito alla riflessione guidata con un

docente 4. ammonizione scritta sul libretto 5. ammonizione scritta sul registro di classe

e riportata sul libretto

Il singolo docente ( da 1 a 5)

- Ripetute assenze saltuarie o periodiche

- Non rispetto delle consegne a

scuola

1. richiamo verbale 2. invito alla riflessione individuale 3. invito alla riflessione guidata con un

docente 4. ammonizione scritta sul libretto 5. ammonizione scritta sul registro di classe e

riportata sul libretto 6. convocazione del genitore

Il singolo docente ( da 1 a 6) Il Dirigente scolastico(6)

- Disturbo delle attività didattiche

1. richiamo verbale 2. invito alla riflessione individuale 3. invito alla riflessione guidata con un

docente 4. ammonizione scritta sul libretto 5. ammonizione scritta sul registro di classe e

riportata sul libretto 6. convocazione del genitore 7. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni

con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica

Il singolo docente ( da 1 a 6) Il consiglio di classe ( 7)

- Linguaggio irriguardoso ed offensivo verso gli altri

1. richiamo verbale 2. invito alla riflessione individuale 3. invito alla riflessione guidata con un docente 4. ammonizione scritta sul libretto 5. ammonizione scritta sul registro di classe e

Il singolo docente ( da 1 a 7) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 7) Il Consiglio di classe

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riportata sul libretto 6. convocazione del genitore 7. compito di studio e di approfondimento su

tematiche relative ai principi della convivenza civile, con particolare riferimento alla specificità della mancanza commessa

8. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica

( 8)

- Violenze psicologiche verso gli altri

1. ammonizione scritta sul libretto 2. convocazione del genitore 3. ammonizione scritta sul registro di classe e

riportata sul libretto 4. compito di studio e di approfondimento su

tematiche relative ai principi della convivenza civile, con particolare riferimento alla specificità della mancanza commessa

5. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica

Il singolo docente ( da 1 a 4) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 4) Il Consiglio di classe ( 5)

- Violenze fisiche verso gli altri

1. ammonizione scritta sul libretto 2. convocazione del genitore 3. ammonizione scritta sul registro di classe e

riportata sul libretto 4. compito di studio e di approfondimento su

tematiche relative ai principi della convivenza civile, con particolare riferimento alla specificità della mancanza commessa

5. sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica

Il singolo docente ( da 1 a 4) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 4) Il Consiglio di classe (5)

- Uso di telefoni cellulari o di altri apparecchi telefonici

1. ritiro temporaneo dell’apparecchio con ammonizione scritta sul libretto

2. ritiro dell’apparecchio con riconsegna ai genitori

Il singolo docente (1) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 2)

- Mancanza di decoro nell’abbigliamento

1. richiamo verbale 2. comunicazione scritta sul libretto per il genitore

Il singolo docente (1) Il Dirigente scolastico (da1a 2)

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- Reati e compromissione dell’incolumità delle persone

1. ammonizione scritta sul libretto 2. convocazione del genitore 3. ammonizione scritta sul registro di classe e

riportata sul libretto 4. compito di studio e di approfondimento su

tematiche relative ai principi della convivenza civile, con particolare riferimento alla specificità della mancanza commessa

5. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica

6. sospensione dalle lezioni oltre i 15 giorni in coordinamento con la famiglia e , ove necessario, anche con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria, in quanto la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all’inclusione , alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica

Il singolo docente ( da 1 a 4) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 4) Il Consiglio di Classe * ( 5) Il consiglio di istituto ( 6 ) *

- Reati verso l’ambiente, gli arredi, le attrezzature, i sussidi

1. ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul libretto

2. convocazione del genitore 3. compito di studio e di approfondimento su

tematiche relative ai principi della convivenza civile, con particolare riferimento alla specificità della mancanza commessa

4. sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni con possibilità di convertire la sanzione in attività in favore della comunità scolastica.

5. sospensione dalle lezioni oltre i 15 giorni in coordinamento con la famiglia e , ove necessario, anche con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria, in quanto la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all’inclusione , alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.

6. Risarcimento dei danni arrecati alle attrezzature, alle strutture, agli arredi e ai sussidi didattici di proprietà della scuola, del personale e dei compagni

Il singolo docente ( da 1 a 3) Il Dirigente scolastico ( da 1 a 5) Il Consiglio di Classe * ( 4) Il consiglio di istituto (5 e 6 ) *

* Il Consiglio di Classe può irrogare le sanzioni sopra descritte dopo essere stato convocato dal Dirigente Scolastico o, su richiesta, dalla maggioranza dei componenti il Consiglio di Classe. Art. 44 - Organo di garanzia e impugnazioni L’Organo di Garanzia ha il compito di esaminare i ricorsi presentati dai genitori degli studenti o di chi esercita la patria potestà, in seguito all’irrogazione di una sanzione disciplinare. Tale Organo, previsto dall’art. 5, del D.P.R. del 21 novembre 2007 n. 235, è istituito e disciplinato dal seguente Regolamento.

REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA

1. L’Organo di Garanzia interno della scuola è composto da n. 4 membri e dura in carica n.3 anni: a) il Dirigente Scolastico, che ne assume la presidenza, b) un docente o un membro supplente, designati dal Collegio dei Docenti, c) due genitori o due membri supplenti eletti sulle liste dei genitori delle classi della scuola

secondaria di 1° grado, in concomitanza con le elezioni dei rappresentanti di classe. Ogni

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genitore esprime una preferenza. Viene formata la lista dei genitori votati, ma non eletti, dalla quale attingere i membri supplenti in ordine di preferenza.

2. I membri supplenti subentrano in caso di incompatibilità, qualora faccia parte dell’Organo di Garanzia lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione o il genitore dell’alunno sanzionato.

3. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori all’Organo di Garanzia interno.

4. L’Organo di Garanzia decide su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche nei conflitti che sorgano all’interno, in merito all’applicazione del presente Regolamento e del Regolamento di disciplina degli studenti.

5. La convocazione dell’Organo di Garanzia spetta al Presidente, che provvede a designare, di volta in volta, il segretario verbalizzante. L’avviso di convocazione in prima e seconda seduta va fatto pervenire per iscritto ai membri dell’Organo almeno 4 giorni prima della seduta.

6. Per la validità della seduta è richiesta la presenza di tutti i suoi componenti. Il membro, impedito ad intervenire, deve far pervenire al Presidente dell’Organo di Garanzia, possibilmente per iscritto, prima della seduta la motivazione giustificativa dell’assenza.

7. Ciascun membro dell’Organo di Garanzia ha diritto di parola e di voto; l’espressione del voto è palese. Non è prevista l’astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

8. Qualora l’avente diritto avanzi ricorso (che deve essere presentato per iscritto), il Presidente dell’Organo di Garanzia, preso atto dell’istanza inoltrata, dovrà convocare mediante lettera i componenti dell’Organo non oltre 15 giorni dalla presentazione del ricorso medesimo.

9. Il Presidente, in preparazione dei lavori della seduta, deve accuratamente assumere tutti gli elementi utili allo svolgimento dell’attività dell’Organo, finalizzata alla puntuale considerazione dell’oggetto all’ordine del giorno.

10. Nel caso in cui l’Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale provvedimento è immediatamente revocato; si provvede con notifica scritta ad informare la famiglia dell’alunno interessato e il Consiglio di Classe. Inoltre, gli atti già emessi e ratificanti il provvedimento disciplinare, devono essere annullati.

Le decisioni dell’Organo di Garanzia sono emanate per iscritto e notificate, in modo riservato, alle persone interessate.

TITOLO VII NORME RIGUARDANTI IL PERSONALE

I dipendenti pubblici sono soggetti al Codice di Comportamento previsto dal D.P.R. n- 62 del 16/04/2013. Ci si atterrà, comunque, alle seguenti indicazioni:

Art. 45 – Indicazioni sui doveri dei docenti 1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio

delle lezioni. 2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli

dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione delle assenze;

3. In caso di ritardo di un alunno, occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe.

4. Se un genitore richiede l'autorizzazione all'uscita anticipata del proprio figlio, il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito.

5. I docenti devono avere a disposizione un elenco degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico.

6. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. 7. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle altre classi. 8. Durante le ore di lezione non è consentito, di norma, fare uscire dalla classe più di un alunno per

volta, fatta eccezione per i casi seriamente motivati.

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9. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.

10. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra, in mensa, nei laboratori, i docenti pongono attenzione affinché gli alunni lascino in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse.

11. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi.

12. I docenti accompagnano la classe in fila all'uscita. I docenti affidano gli alunni che usufruiscono dell’orario posticipato, del servizio mensa, o di altri servizi integrativi, al personale che gestisce i servizi stessi.

13. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.

14. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni.

15. E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in aula sia in tutte le altre zone dell'edificio scolastico accessibili agli alunni. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Direzione.

16. I docenti segnalano eventuali danni ad attrezzature sia in direzione sia ai genitori degli alunni coinvolti.

17. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui con le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.

18. Il ricorso alla Direzione per problemi di ordine disciplinare va contenuto. Nel caso di condotte gravi o di difficile gestione, si darà tempestivamente comunicazione scritta alle famiglie e alla Direzione. Le modalità di intervento saranno decise in base allo “Statuto delle studentesse e degli studenti”.

19. Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale e, durante il pranzo, li educheranno ad un corretto comportamento.

20. I docenti non possono fumare nella scuola e sue pertinenze e in presenza degli alunni durante le attività scolastiche.

21. Il registro di classe deve essere compilato in modo completo e sistematico e trovare perfetta corrispondenza con quanto indicato sul registro personale.

22. I compiti in classe devono essere corretti entro 15 giorni per consentire il controllo dell’apprendimento; sono consegnati agli alunni per essere visionati dalle famiglie e firmati dai genitori. Una volta raccolti saranno consegnati ai collaboratori scolastici per essere archiviati (scuola secondaria).

23. I registri dei verbali dei consigli di classe dovranno essere compilati a scuola e firmati dal segretario di turno, letti e sottoscritti dal coordinatore e consegnati in presidenza entro una settimana dalla data di effettuazione del consiglio (scuola secondaria).

24. I registri dei verbali di equipe ( sc. primaria) devono essere compilati, firmati dagli insegnanti. I registri dei verbali di interclasse e intersezione devono essere compilati firmati (da presidente e segretario) e consegnati in Presidenza entro sette giorni.

25. I docenti sono tenuti a visionare quotidianamente il “registro delle comunicazioni” e il sito della scuola per gli avvisi.

26. L’assenza per malattia, salvo comprovato impedimento, deve essere comunicata alla scuola tempestivamente e, comunque, non oltre l’inizio dell’orario di lavoro del giorno in cui essa si verifica, anche nel caso di eventuale prosecuzione di tale assenza.

Art. 46 – Doveri del personale amministrativo

1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica. La valorizzazione delle competenze del personale è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative.

2. Il personale amministrativo indossa, in modo visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro.

3. Il personale amministrativo risponde al telefono con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e il proprio nome.

4. Il personale amministrativo non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro, se non per casi urgenti ed eccezionali; di norma, non può utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali.

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5. Il personale amministrativo cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.

6. Il personale amministrativo collabora con i docenti. 7. Il personale amministrativo cura la qualità del rapporto col pubblico -componenti scolastiche e

agenzie con le quali la scuola collabora- in quanto essa contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo.

8. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale.

9. Il personale amministrativo non può fumare nella scuola e sue pertinenze. Art. 47 – Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici

1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale.

2. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.

3. I collaboratori scolastici. a. indossano, in modo visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro; b. rispondono al telefono con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e il proprio nome; b) non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro, salvo casi eccezionali; c) non possono utilizzare, di norma, i telefoni della scuola per motivi personali; d) devono essere presenti all'ingresso e all'uscita degli alunni; e) sono facilmente reperibili da parte dei docenti, per qualsiasi evenienza; f) organizzano la presenza ai piani con la maggior efficacia possibile; g) collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; h) comunicano immediatamente alla segreteria a ai coordinatori della scuola l’eventuale

assenza dell’insegnante dall’aula, per evitare che la classe resti senza vigilanza; i) favoriscono l'integrazione degli alunni con disabilità; j) vigilano su sicurezza ed incolumità degli alunni, anche durante gli intervalli e durante

spostamenti e uscite; k) possono svolgere, se disponibili, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite

d'istruzione; l) riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi,

sostano nei corridoi; m) sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di assenza, o allontanamento

momentaneo dell'insegnante; n) cercano di impedire che gli alunni svolgano azioni di disturbo nella scuola; o) sono tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della

scuola è quella di educare; p) evitano di parlare ad alta voce; q) hanno cura che i servizi igienici siano puliti; r) provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia dei servizi e degli spazi di

pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate; s) non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal D.S.G.A. o dal

Dirigente Scolastico; t) non consentono l'accesso di persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal

Dirigente Scolastico; u) prendono visione del calendario delle riunioni tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del

necessario servizio; v) comunicano prontamente in Segreteria eventuali situazioni di disorganizzazione o di

pericolo. Segnalano in Segreteria l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione;

w) accolgono il genitore che vuole richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata dell’alunno, autorizzato con apposita delega. Portano il permesso di uscita firmato dal genitore nella classe dell'alunno.

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4. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti, dovranno controllare:

a) che tutte le luci siano spente; b) che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; c) che siano chiuse le porte delle aule, le finestre, le serrande, le tende interne e i tendoni esterni

delle aule e della scuola; d) che ogni cosa sia al proprio posto e in ordine; e) che vengano chiuse le porte degli uffici, le porte e i cancelli della scuola;

5. I collaboratori scolastici mantengono puliti gli spazi esterni alla scuola, marciapiedi, cortili, giardini. 6. I collaboratori scolastici devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli

avvisi; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola, pubblicati sul sito o inseriti nel registro/carpetta degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.

7. I collaboratori scolastici devono prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.

8. I collaboratori scolastici non possono fumare nella scuola e in presenza degli alunni durante le attività scolastiche.

Art. 48 – infortuni personale

1. Il personale in servizio in tutte le scuole dell’Istituto ha l’obbligo di rispettare rigorosamente le prescrizioni relative alla sicurezza e alla salute dei dipendenti e degli alunni.

2. Ciascun dipendente, in relazione alla funzione che svolge all’interno dell’istituzione scolastica ed alle mansioni previste dal contratto individuale di lavoro, deve attribuire un ruolo assoluto e prioritario alla tutela della propria incolumità. Pertanto, nella progettazione e nella realizzazione di qualunque attività, devono essere sempre valutati i rischi anche potenziali per la salvaguardia della incolumità di tutti gli attori coinvolti.

3. Tutti i dipendenti dell’istituto sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro nelle forme e nei modi previsti dalle Leggi in materia e dal vigente CCNL. Il dipendente che dovesse subire un infortunio sul lavoro ha l’obbligo di trasmettere una dettagliata relazione al Dirigente, indicando anche le generalità di eventuali testimoni. La relazione dovrà essere corredata da tutta la documentazione medica disponibile, nonché dalle fatture delle spese mediche sostenute in seguito all’infortunio. Il DSGA e gli assistenti amministrativi incaricati attiveranno nei tempi previsti dalla legge le procedure di registrazione e di segnalazione dell’infortunio stesso.

4. Allorquando un dipendente subisce un infortunio durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, il personale addetto presterà i primi soccorsi (avendo cura di non assumere iniziative che potrebbero risultare dannose per l’infortunato) e chiederà immediatamente l’intervento per il trasporto dell’infortunato c/o una struttura ospedaliera. Nel caso in cui il dipendente insista per farsi trasportare in ospedale da un familiare, potrà farlo solo dopo aver sottoscritto una dichiarazione liberatoria nei confronti dell’istituzione scolastica, assumendosi ogni responsabilità derivante dalla scelta di raggiungere il Pronto Soccorso con persone e mezzi di propria fiducia. Gli infortuni del personale in servizio presso le numerose sedi scolastiche dell’Istituto devono essere quanto prima comunicati al dirigente scolastico e/o al DSGA a cura dei docenti collaboratori responsabili di plesso ovvero dal personale ausiliario.

TITOLO VIII VIGILANZA SUGLI ALUNNI

Art. 49 – obblighi del personale

1. Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e ad assistere all’uscita degli alunni medesimi (CCNL/2003 art.727). Per la scuola dell’infanzia i genitori accompagnano i bambini nelle rispettive aule di appartenenza. Per la scuola primaria gli insegnanti accolgono i bambini all’ingresso dell’edificio e li conducono in classe. Per la scuola secondaria di 1^ grado gli insegnanti attendono gli alunni sulla porta della classe.

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2. I bambini della scuola Infanzia sono accompagnati e ritirati in genere dai propri genitori o dal personale del servizio scuola-bus. In questo caso è l’educatore del comune che consegna i bambini agli insegnanti all’entrata e li preleva all’uscita. In sua mancanza detto incarico è affidato ad un collaboratore scolastico. In caso di impedimento personale, all’inizio dell’anno scolastico o quando dovesse sorgere l’esigenza, i genitori rilasceranno ai docenti di sezione una dichiarazione scritta contenente le modalità di prelievo del proprio figlio e le generalità della persona che provvederà al suo ritiro dalla scuola.

3. Gli alunni della scuola primaria e secondaria entrano a scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni.

4. In caso di assenza non prevista di un insegnante, gli alunni saranno momentaneamente affidati agli altri insegnanti presenti, fino a successive disposizioni impartite dal docente referente di plesso.

5. Gli insegnanti devono garantire una costante vigilanza sugli alunni e sul loro comportamento per tutto il periodo di tempo in cui questi ultimi sono loro affidati come da obbligo di servizio. Il personale ausiliario ha il dovere di vigilare sugli alunni loro affidati, singoli alunni o intere scolaresche, qualora l’insegnante richieda espressamente la loro presenza per brevi periodi e motivi urgenti o in casi di particolare necessità (ad esempio: ai cambi d’ora; quando, per qualsiasi evenienza, venga a mancare la presenza dell’insegnante: sciopero del personale docente, insegnante che si allontana per recarsi ai servizi in mancanza di altri insegnanti, ecc.). Il percorso degli alunni che si recano ai servizi è, di norma, vigilato dal collaboratore in servizio al piano.

6. Durante i periodi di attesa del personale supplente gli alunni della classe scoperta vengono ripartiti in altre classi e sorvegliati dagli insegnanti presenti fin dall’inizio delle lezioni.

7. I docenti di Scienze Motorie, qualora dovessero allontanarsi dalla palestra, faranno sospendere ogni attività ginnica, facendo sedere gli alunni sotto la sorveglianza di un collaboratore scolastico fino al loro ritorno. Nessun esercizio o gioco può continuare in assenza del docente di Scienze Motorie.

8. Nel corso dell’intervallo i collaboratori scolastici svolgono esclusivamente servizio di sorveglianza al piano e/o in cortile e insieme al personale docente vigilano sul comportamento degli alunni.

9. I docenti che assumono servizio nel corso della mattinata sono tenuti ad essere presenti davanti all’aula di competenza al suono che annuncia il cambio dell’ora.

10. I docenti che svolgono la propria attività in luoghi diversi dall’aula normale, sia interni (laboratori, aula video ecc …) sia esterni (palestra, campo sportivo, ecc…), accompagnano gli alunni dall’aula al luogo dove si svolge l’attività e viceversa.

11. I docenti dell’ultima ora accompagnano gli alunni sino alla porta d’ingresso della scuola (scuola Primaria e secondaria). I docenti della scuola dell’infanzia affidano gli alunni ai genitori o a persona da loro delegata.

12. I docenti sono tenuti a segnalare tempestivamente al Dirigente Scolastico, tramite la segreteria, eventuali incidenti subiti dagli alunni durante l’ora di lezione.

13. I docenti e i collaboratori scolastici sono tenuti a controllare che gli alunni non arrechino danno alle suppellettili della scuola e a segnalare tempestivamente eventuali atti di vandalismo (per il risarcimento si seguono le norme del regolamento di disciplina).

14. Non è permesso l’ingresso o la permanenza degli alunni nell’edificio scolastico fuori all’orario stabilito, tranne che per cause eccezionali, valutabili al momento da chi esercita la vigilanza. I genitori sono responsabili dei propri figli se questi vengono inviati in anticipo sull’orario di apertura e se ritardano nel ritirarli al termine delle lezioni (ex art. 2048, comma 1, c.c. e art. 47 c.c.)

15. Al termine delle lezioni gli alunni della primaria vengono accompagnati dai rispettivi insegnanti fuori dall’edificio scolastico, nel cortile antistante; gli alunni della secondaria sono accompagnati dai rispettivi insegnanti fino al portone di ingresso.

16. Gli alunni che usufruiscono del servizio di trasporto del comune attendono l’arrivo dello scuola-bus nell’atrio della scuola sotto la vigilanza dell’educatore o, in sua assenza, di un collaboratore che li accompagnerà fino a salire sul mezzo.

17. Le uscite degli alunni da scuola in orari diversi da quelli stabiliti sono autorizzate solo se preventivamente comunicate per iscritto, quando occasionali e dovute a motivi eccezionali. Uscite costantemente anticipate, anche per periodi limitati potranno essere consentite solo per motivi di salute o, comunque, riconosciuti validi dal Dirigente Scolastico che dovrà rilasciare

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autorizzazione scritta. In entrambi i casi l’alunno dovrà essere ritirato da un genitore o da persona maggiorenne da esso autorizzata per iscritto, previa presentazione di documento di riconoscimento (se non conosciuta da personale della scuola). Solo agli alunni della scuola secondaria che usufruiscono del mezzo di trasporto di linea (direzione Mantello) è consentito lasciare la scuola cinque minuti prima dell’orario di chiusura dietro presentazione di richiesta scritta dei genitori e relativa autorizzazione scritta del Dirigente Scolastico.

18. In ogni plesso il collaboratore scolastico provvede all’apertura e chiusura del cancello esterno che immette sulla strada comunale in tempo congruo a garantire l’ordinato afflusso e deflusso delle scolaresche; non è garantita sorveglianza agli alunni che anticipando l’orario di entrata o ritardando l’uscita dovessero sostare nel cortile antistante l’edificio scolastico.

TITOLO IX NORME FINALI

Art. 50 – norme finali

a. Assicurazioni Gli studenti sono coperti da assicurazione INAIL per gli infortuni che possono verificarsi durante le lezioni di educazione motoria. Ogni anno il Consiglio di Istituto propone una assicurazione integrativa per coprire tutti gli infortuni, le spese mediche connesse e la responsabilità civile verso terzi, anche riferiti al tragitto casa-scuola, scegliendo la compagnia assicuratrice che offre le condizioni più vantaggiose. La famiglia, in caso di infortunio, deve sottoscrivere la denuncia che sarà inoltrata attraverso la scuola alla compagnia assicuratrice. Particolare attenzione dovrà essere posta dagli interessati affinché la pratica non cada in prescrizione.

b. Divieti E’ vietato a chiunque di fumare in tutti i locali degli edifici scolastici dell’Istituto Comprensivo e delle sue pertinenze. E’ inoltre vietato fare uso di telefoni cellulari durante lo svolgimento delle attività didattiche.

c. Formazione delle classi e sezioni - Il Consiglio di Istituto, nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa, sentite le proposte del Collegio dei Docenti, individua i criteri generali per la formazione delle classi e delle sezioni, che devono risultare il più possibile omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno in rapporto alle variabili di sesso, provenienza geografica e di classe scolastica, situazione culturale, di comportamento e di età (scuola infanzia). - Alunni con disabilità: viene inserito, di norma, un solo alunno con disabilità per classe; l’eventuale inserimento di alunni con disabilità in classi con più di 20 alunni avviene nel rispetto della normativa (D.M. 3.06.99 n. 141 art.10) - Alunni ripetenti: generalmente gli alunni ripetenti sono inseriti nella corrispondente classe dello stesso corso. Il Consiglio di Classe interessato, in accordo con i genitori, può chiederne l’inserimento in una classe diversa con deliberazione motivata; nei limiti del possibile non sono inseriti più di due ripetenti per classe.

d. Iscrizioni scuola dell'infanzia Possono essere iscritti alle scuole dell'infanzia le bambine ed i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre il terzo anno d'età. Possono, altresì, essere iscritti le bambine e i bambini che compiano tre anni di età non oltre il termine del 30 aprile. Considerato che la Circolare Ministeriale che regolamenta le iscrizioni consente ai docenti tempi e modi di valutare per accogliere i bambini nati dal 1° gennaio al 30 aprile il CDS delle scuole dell’infanzia del 27/12/10 dell’Istituto Comprensivo delibera il seguente regolamento:

1. potranno iniziare a frequentare da settembre (inizio a.s.) per evitare inserimenti a livelli differenziati;

2. potranno frequentare per il primo mese scolastico (frequenza continuativa) dalle ore 8.00 alle ore11.30; successivamente, superato il distacco dalla famiglia, valutata l’autonomia personale in

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bagno e a pranzo, le Insegnanti con le famiglie programmeranno l’inserimento al momento del pranzo;

3. potranno frequentare per l’intera giornata scolastica (dalle ore 8.00 alle ore 16.30) solo dopo il compimento del 3° anno di età.

Per l’accoglimento delle iscrizioni si indicano i seguenti criteri in ordine prioritario:

1. bambini già frequentanti la scuola dell’infanzia; 2. bambini già in lista di attesa l’anno scolastico precedente; 3. bambino con disabilità riconosciuto da una struttura sanitaria pubblica; 4. bambini che si iscrivono per la prima volta alla scuola dell’infanzia in ordine decrescente rispetto

all’età ed appartenenti al bacino di utenza della scuola; 5. fratelli di bambini che già frequentano la scuola dell’infanzia richiesta; 6. alunni residenti nel comune i cui genitori lavorano entrambi, a partire da quelli che hanno fratelli più

piccoli. 7. bambini provenienti da altri bacini di utenza dell’Istituto Comprensivo di Traona; 8. alunni iscritti oltre il termine secondo l’ordine della data di iscrizione.

Qualora il numero delle iscrizioni superasse le effettive possibilità di accoglimento da parte della scuola, si procede alla compilazione di una lista d’attesa seguendo i sopraelencati criteri di ammissione.

a. Tutela dei dati personali Nel rispetto della Legge n° 675/96 e del Decreto Legislativo n. 196/2003, la scuola utilizza i dati personali relativi agli alunni e al personale esclusivamente nell'ambito e per i fini istituzionali propri della Pubblica Amministrazione. Non è consentito fornire ad alcuno dati relativi agli alunni, ai docenti e al personale non docente se non con espressa autorizzazione. Non è consentito effettuare riprese senza specifico consenso delle famiglie.

b. Sicurezza e idoneità degli ambienti La sicurezza negli edifici scolastici è regolata dalla Legge 626/94, dal relativo regolamento applicativo, dal D.L. 81/2008 e dalla successiva normativa. I relativi documenti elaborati dall'Istituto sono depositati in ogni scuola e tutto il personale è tenuto a prendere visione del Documento della Valutazione dei Rischi e del Piano per le Emergenze. Il consumo di generi alimentari all'interno della comunità scolastica dovrà avvenire in sintonia con quanto previsto dal D.L.vo n° 155/97 e successive modificazioni e integrazioni. Al di fuori del momento della refezione scolastica e della personale merenda, è possibile consumare solo cibi confezionati in esercizi abilitati alla preparazione di alimenti; in ogni caso, i genitori si assumeranno l'intera responsabilità dell'eventuale consumo di prodotti alimentari diversi da quanto fornito dalla refezione scolastica. L'amministrazione scolastica, per quanto di propria competenza, si impegna alla puntuale applicazione di quanto previsto dalla normativa in materia di sicurezza e si impegna ad attivare tutte le strategie necessarie per garantire standard di pulizia e condizioni igieniche idonei alla permanenza nell'edificio di alunni e operatori scolastici.

c. Allegati Del presente regolamento sono parti integranti: 2. lo “Statuto delle studentesse e degli studenti” 3. Il “Patto educativo di corresponsabilità” Efficacia delle norme E’ priva di efficacia ogni norma del presente Regolamento che contrasti con le vigenti disposizioni di legge. Integrazioni e modifiche Sono di competenza del Consiglio di Istituto la modifica e l'integrazione del presente regolamento. Il presente regolamento è affisso all’albo di tutte le scuole dell’Istituto e pubblicato sul sito della scuola.

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104

ALLEGATO 12: I PROGETTI PER L’A.S. 2014/2015 AREA PROGETTUALE

PROGETTO Referente/i

CLASSI DESTINATARI

ATTIVITÀ PREVISTE

DIRITTO APPRENDIMENTO

ACCOGLIENZA CONTINUITA’

ORIENTAMENTO

Moving Space (progetto Pinocchio) Motta

SSI Interventi didattici extracurricolari per il recupero

Progetto accoglienza Tutti i docenti

Classi prime dei tre ordini

Attività di accoglienza, di informazione, di monitoraggio

Progetto continuità Docenti classi ponte

dei tre ordini

Classi ponte dei tre ordini di scuola

Attività di informazione e monitoraggio

Progetto orientamento in uscita Fallini

Classi terze SSI Incontri, uscite, progetti e distribuzione materiali per open day scuole superiori

Accoglienza alunni stranieri Motta

Alunni di cittadinanza non italiana

Interventi educativi specifici

PROGETTI DI ISTITUTO VERTICALI

C@cci@ al tesoro: la Natura ci nutre Gusmeroli

tutte

Attività di conoscenza del territorio e dei suoi prodotti con il partnernariato delle associazioni e degli Enti Locali (progetto EXPO 2015), sviluppate dai vari plessi con attività specifiche:

− Laboratori in aula con esperti

(facciamo il formaggino/il burro,

usiamo mele, miele, piccoli

frutti);

− Laboratori in aula con

appassionati di raccolte di

francobolli a tema;

− Raccolta-Un tappo per amico

− Degustazioni di prodotti 100%

Valtellina;

conferenza con il dott. Adamoli, medico pediatra, sul tema della sana alimentazione per la serata del 15 dicembre 2014. Realizzazione di materiali multimediali..

Piano piano lungo il sentiero Valtellina e le Alpi Gusmeroli

SI Mantello SI Traona SP Mantello SP Traona

Attività di conoscenza del territorio con il partnernariato delle associazioni e degli Enti Locali), sviluppate dai vari plessi con attività specifiche.

− Turismo scolastico

− Laboratorio a cielo aperto con

esperti Realizzazione di materiali multimediali.

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105

EDUCAZIONE SPORTIVA

Un, Due Tre canestro Broglio

SP Traona Avviamento alla pratica sportiva

Conosciamoci con lo sport De Bianchi

SP Traona Avviamento alla pratica sportiva

Gioco scuola CONI/MIUR Broglio

SP Traona Avviamento alla pratica sportiva

CONI a scuola Mariana/Stacchetti

SP Mantello – SI Mantello

Avviamento alla pratica sportiva

Minivolley Innocenti

S.P. Traona cl. 4^

Avviamento pratica sportiva

Nuoto Duca

SI Traona Avviamento alla pratica sportiva

FORMAZIONE DOCENTI

Registro Elettronico DS

Docenti SSI Uso del registro elettronico

Curricolo verticale DS

Tutti i docenti Stesura del curricolo

Curricolo di matematica DS

Docenti matematica

Incontri di formazione didattica

Nativi Digitali DS

Docenti dei tre ordini

Incontri di formazione didattica

Corsi di aggiornamento in rete DS

Tutti i docenti Incontri di formazione didattica

PROGETTI LINGUA INGLESE

Happy English Bonini

SI Traona Approccio alla lingua inglese

Magic Black Hat Valzelli-Ortolani

SI Mantello Approccio alla lingua inglese

Conversando in inglese Tognini-Moioli

Classi 2^ e 3^ SSI

Approfondimento dello studio della lingua inglese

E-twinning Fallini

Classe 2^A SSI Partnership con scuola estera

ARRICCHIMENTO OFFERTA FORMATIVA

Progetto biblioteca Docenti referenti

delle biblioteche di

plesso

tutte Educazione alla lettura

Scrittori in classe Spandrio

SP Mantello (5^) Laboratorio di scrittura creativa

Ascoltare, leggere, fare Poncetta T.

SP Mantello Lettura in classe

Feste e ricorrenze Spandrio

SP Mantello Conoscenza del territorio e delle sue tradizioni

Giornalino scolastico

SI Mantello 4 numeri all’anno per raccontare le attività alle famiglie

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106

Stacchetti

A tutto libro Fallini

SSI Educazione alla lettura

Incontro con una consacrata Onetti

SSI Approfondire la conoscenza di sé e dell’altro

Star bene Onetti

SSI Approfondire la conoscenza di sé e dell’altro

Incontro con la storia Paiosa

Classi terze SSI Approfondimento disciplinare

Educazione alla legalità Docenti lettere

Classi prime SSI Incontro con esperti delle forze dell’ordine

Fisco a scuola Carpanzano

3^A e 3^B SSI Progetto con Agenzia delle Entrate per educazione alla legalità

Scuole per l’ambiente Poncetta T.

S.P. Mantello Tutte

Promuovere comportamenti corretti, positivi e costruttivi nei confronti dell’ambiente

Incontri con esperti Asl Paiosa

Classi terze SSI Incontri con esperti sulla percezione del corpo in età adolescenziale e l’educazione all’affettività

Fuori la voce Mandras

SP Mello Educazione musicale

Musicando Bonini

SI Traona Educazione musicale

Opera kids Stacchetti

SI Mantello (4-5 anni)

Educazione musicale con uscita a Morbegno

Opera domani De Bianchi-De

Pedrina

SP Traona (tutte le classi) SP Mantello (3^-4^-5^)

Educazione musicale con uscita a Morbegno (Auditorium comunale)

Una terra da amare e conservare Broglio

SP Traona Educazione ambientale

VIAGGI DI ISTRUZIONE

Parco della

Preistoria di Rivolta D’Adda

SI Traona

Esperienze di apprendimento e crescita della personalità rientranti tra le attività integrative della scuola

Teatro Il Trebbo e museo archeologico di Milano

SP Mantello (4^-5^)

Teatro Il Trebbo di Milano

SP Mello e Traona (4^-5^)

Archeopark

Boario Terme

Classi terze SP Traona, Mello e Mantello

Ecomuseo Gerola Alta

Classi 2^ SP Traona

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Parco faunistico

“Natura viva”

Bussolengo (VR)

Classi 1^ SP Traona

Minitalia Leolandia

Capriate S. Gervasio (BG)

SP Mello (1^-2^-4^-5^)

Museo Vallivo

Valfurva

SP Mello (1^-2^-3^)

Colico “Montecchio nord” Dongo “Palazzo Manzi – museo fine guerra”

Classi 3^A e 3^B SSI

Morbegno: libreria “Piccolo principe”: lettura animata con esperto ed educazione all’ascolto

SP Mantello (tutte) SP Mello (1^-2^)

Biblioteca di Morbegno

SP Mantello (1^-2^)

Castello Sforzesco e museo della scienza e della tecnica di Milano

Classi prime SSIG

Osservatorio astronomico di Brembate e visita guidata di Bergamo

Classi seconde SSIG

VISITE GUIDATE SUL TERRITORIO PER I PROGETTI DI ISTITUTO VERTICALI

Cooperativa Melavì Ponte in Valtellina – 4 uscite (Caccia al tesoro)

SI Traona SI Mantello

acquisizione di buone pratiche conoscenza del territorio

Fattoria didattica Civo (Caccia al tesoro)

SP Mantello (1^-2^)

Caseificio Delebio (Caccia al tesoro)

Classe 4^ SP Traona

Parco della Bosca Campovico (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SI Traona (4 anni) SI Mantello (4-5 anni)

Riserva Pian di Spagna – 3 uscite (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SP Traona (classi 2^ - 4^)

Val di Mello di Valmasino (Piano piano lungo il

SP Mantello (5^)

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Sentiero Valtellina e le Alpi) Museo di Morbegno (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SP Traona (3^)

Laboratorio a cielo aperto a Cino (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SP Mantello (3^ - 4^)

Turismo scolastico a Cino (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SP Mantello (3^)

Turismo scolastico ad Ardenno (Piano piano lungo il Sentiero Valtellina e le Alpi)

SP Mantello (4^)

Visita EXPO di Milano

Classi 5^ SP Traona e Mello Tutte le classi SSIG