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UNA STORIA PUÒ SALVARE UNA VITA CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA dell dell dell dell’ ’INFANZIA e PRIMARIA INFANZIA e PRIMARIA INFANZIA e PRIMARIA INFANZIA e PRIMARIA p6 Che avventura, la città “XXI APRILE” CLASSE 2 SEZIONE B CODICE RM299/2PS-2B “XXI APRILE” CLASSE 2 SEZIONE B CODICE RM299/2PS-2B SCUOLA PRIMARIA LOCALITÀ Roma

p6 Che avventura, la città ROM/storie/p6.pdf · • CHE AVVENTURA, LA CITTA’ ! • Peggy era il più piccolo di una numerosa famiglia di coniglietti. ... appena possibile, andremo

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UNA STORIAPUÒ SALVARE UNA VITA

CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA CONCORSO per le classi della SCUOLA

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p6 ���� Che avventura, la città

“XXI APRILE”CLASSE 2 SEZIONE B

CODICE RM299/2PS-2B

“XXI APRILE”CLASSE 2 SEZIONE B

CODICE RM299/2PS-2B

• SCUOLA PRIMARIA

• LOCALITÀ Roma

INSEGNANTEINSEGNANTEINSEGNANTEINSEGNANTE

Lazzarotto Eles

ALUNNIALUNNIALUNNIALUNNI

ALCIATI EdoardoANTONINI MarcoARICHE ORE Ruth SandraBUNONE BeatriceCAROTI MarziaCOMPAGNUCCI AlessandroCORSI PierluigiCURSI FrancescoD’ERRICO Pio LuigiDEFLORIO Valeria NikolinaDEFLORIO Victoria M. TeresaFERRERI ValentinaFERRI ThomasGIARDIELLO SimoneLUCINI LisaMACERA PaolaMATTACE Giorgia MIGNINI EmanueleORIGLIO SimoneROCCI CarlottaSAPIENZA LorenzoSCIUTO ValentinaTACCARI RebeccaTORLUCCI TommasoWIALLETTON LorenzoZARRILLO Mirko

• CHE AVVENTURA, LA CITTA’ !• Peggy era il più piccolo di una numerosa famiglia di coniglietti.

Abitava a Bosco Incantato, nel tronco scavato di un vecchio albero colpito da un fulmine. Era un tipino vispo e curioso, trascorreva le sue giornate correndo su e giù per il bosco, esplorando nuovi sentieri, scoprendo rifugi segreti: non stava mai fermo, c’era sempre qualcosa che lo attirava e lo incuriosiva.

• Un pomeriggio, tornando a casa da una delle sue uscite esplorative, vide il papà con una lettera in mano. Incuriosito, gli chiese che cosa fosse.

• Il papà gli rispose: “E’ una lettera per zia Rosy, abbiamo saputo che sono nati i tuoi cuginetti e le scriviamo per congratularci con lei e farle sapere che, appena possibile, andremo a trovarla. Domani vado in città ad imbucarla, vuoi venire con me?”

• Che domande! Quale poteva essere la risposta di Peggy se non un balzo di felicità!

• Per tutta la notte il coniglietto non chiuse occhio, l’eccitazione per l’esperienza che avrebbe vissuto il giorno dopo non lo faceva addormentare. Non aveva mai visto la città e non riusciva ad immaginare come potesse essere.

• Arrivò finalmente il mattino e Peggy, dopo una veloce colazione, si mise in cammino con il babbo alla volta della città. Camminarono a lungo tra alberi altissimi e folti cespugli, finché, ad un tratto, si aprì davanti ai loro occhi uno spettacolo incredibile: due file di enormi scatole colorate piene di buchi grandi e piccoli costeggiavano un enorme sentiero percorso da strani animali che avevano le ruote al posto delle zampe.

• “Ma questa è una giungla! – esclamò Peggy – Come faremo a muoverci senza pericolo?”

• Il papà lo tranquillizzò: “Non ti preoccupare, c’è un piccolo sentiero a lato di questa grande strada, fatto apposta per tutti quelli che vanno a piedi e si muovono lentamente: è il marciapiede. Vieni!”

• Peggy seguì il papà sul marciapiede, ma non staccava gli occhi da quegli strani animali che correvano velocemente, facendo un grande rumore.

• Ad un tratto esclamò: “Papà, guarda un camaleonte! Sta cambiando continuamente il suo colore.”

• “Non è un camaleonte, tesoro mio, è un semaforo e i suoi colori indicano se ci si deve fermare o se si può proseguire. Vedi, ora è rosso e tutti si fermeranno per farci attraversare.”

• “Anche quella pantera che sta arrivando?- chiese Peggy, indicando una grossa moto nera in avvicinamento.

• “Certamente!”• “Che forza papà, stiamo camminando sulla schiena di una zebra! – gridò

Peggy, mentre attraversava le strisce pedonali – Non ti preoccupare cara zebra, io sono piccolo e non ti farò male!

• Il papà sorrise divertito e pensò che il suo piccolo era proprio un coniglietto speciale.

• Arrivarono finalmente in una grande piazza. Al centro c’era un’enorme fontana che sprizzava l’acqua altissima. Peggy pensò che fosse una cascata e avrebbe voluto avvicinarsi, ma il papà lo condusse verso un parcheggio che si trovava su un lato della piazza.

• “Guarda papà, quanti animali stanno dormendo, si stanno riposando perché sono stanchi.”

• Non riuscì ad ascoltare la risposta del babbo, perché la sua attenzione venne immediatamente catturata da un personaggio davvero strano: era tutto vestito di blu, portava un cappello bianco in testa e aveva un fischietto in bocca. Agitava le braccia, fischiava, non stava fermo un momento.

• “Mamma mia, scappiamo – gridò Peggy – quello è un cacciatore!• “Stai tranquillo – lo rassicurò il papà – quello è il vigile urbano. Non

fa male a nessuno, anzi il suo compito è proprio quello di fare in modo che nessuno si faccia male!

• Peggy lo osservò con attenzione: alzava le braccia per fermare, le agitava per invitare a passare, fischiava a chi non seguiva i suoi ordini…

• Era proprio affascinato! Ma dovette muoversi perché il papà gli mostrò che erano giunti all’Ufficio Postale e, quindi, dovevano spedire la lettera.

• Sulla strada del ritorno Peggy non aprì bocca, osservò con attenzione tutto ciò che gli stava intorno. Voleva portarsi via piùricordi possibili di quella straordinaria esperienza.

• Arrivato a casa, mangiò in fretta e poi andò subito a dormire: era molto stanco, ma felice perché aveva visto e imparato tante cose nuove.

• Si addormentò subito e fece anche un bellissimo sogno: si trovava in città, nel bel mezzo della grande piazza, e c’era anche il vigile urbano, vestito tutto di blu con il cappello bianco, il fischietto in bocca che agitava le braccia, ma sorpresa…era proprio lui il vigile urbano, il coniglietto Peggy!