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Vercelli 15 febbraio 2017 - Anno 90° - N°2 Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e Biella Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati - Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23.3.1966 n. 7 Fiera in Campo ® : da 40 anni rivolti al futuro Fiera in Campo ® è una manifestazione di interesse agricolo che, da ben 40 anni, ha lo scopo di promuovere il settore risicolo e la sua meccanizzazione ed è la prima fiera del settore in Italia, annualmente or- I l 20 febbraio prossimo a Milano, presso il Palazzo delle Stelline, avverrà la riunione di insediamento dell’European Rice Platform - ERP. Un tavolo permanente europeo con la partecipazione dei rappresentanti della filiera (essenzialmente imprese agricole e imprese di trasformazione industriale) dei principali paesi eu- ropei produttori, per dibattere i temi che impediscono un futuro alla risi- coltura comunitaria. Al “Tavolo” parteciperanno altresì i rappresentanti dei Ministeri dell’A- gricoltura degli stessi paesi produt- tori, a livello di Direttori generali. In tal modo le istanze delle imprese del comparto saranno discusse anche con i rappresentanti dei Governi. Essenzialmente saranno affrontati i temi più attuali e strategici che inte- ressano i comparto, dalla situazione del mercato con le importazioni dai Paesi terzi, alla necessità di regole comuni di produzione (in particola- re per quanto riguarda l’utilizzo dei fitofarmaci, per esempio il tricicla- zolo), sino alla promozione del con- sumo. ganizzata dalla sezione dell’ANGA (As- sociazione Nazionale Giovani Agricolto- ri) di Vercelli. Dapprima itinerante, ospitata dalle più importanti Tenute agricole della provincia vercellese, da ormai un decennio la Fiera in Campo® si svolge stabilmente presso il Centro Fieristico di Caresanablot (Vc), a due passi dal capoluogo. Prosegue a pagina 6 >> Si riunisce a Milano l’European Rice Platform

Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori ... · l 20 febbraio prossimo a Milano, ... importanti Tenute agricole della provincia ... Oggi la spesa per la politica agricola

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Vercelli 15 febbraio 2017 - Anno 90° - N°2

Mensile dell’Unione Interprovinciale degli Agricoltori di Vercelli e BiellaSpedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli associati - Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23.3.1966 n. 7

Fiera in Campo®: da 40 anni rivolti al futuroFiera in Campo® è una manifestazione di interesse agricolo che, da ben 40 anni, ha lo scopo di promuovere il settore risicolo e la sua meccanizzazione ed è la prima fiera del settore in Italia, annualmente or-

Il 20 febbraio prossimo a Milano, presso il Palazzo delle Stelline,

avverrà la riunione di insediamento dell’European Rice Platform - ERP. Un tavolo permanente europeo con la partecipazione dei rappresentanti della filiera (essenzialmente imprese agricole e imprese di trasformazione industriale) dei principali paesi eu-ropei produttori, per dibattere i temi che impediscono un futuro alla risi-coltura comunitaria. Al “Tavolo” parteciperanno altresì i rappresentanti dei Ministeri dell’A-gricoltura degli stessi paesi produt-tori, a livello di Direttori generali. In tal modo le istanze delle imprese del comparto saranno discusse anche con i rappresentanti dei Governi.Essenzialmente saranno affrontati i temi più attuali e strategici che inte-ressano i comparto, dalla situazione del mercato con le importazioni dai Paesi terzi, alla necessità di regole comuni di produzione (in particola-re per quanto riguarda l’utilizzo dei fitofarmaci, per esempio il tricicla-zolo), sino alla promozione del con-sumo.

ganizzata dalla sezione dell’ANGA (As-sociazione Nazionale Giovani Agricolto-ri) di Vercelli. Dapprima itinerante, ospitata dalle più importanti Tenute agricole della provincia

vercellese, da ormai un decennio la Fiera in Campo® si svolge stabilmente presso il Centro Fieristico di Caresanablot (Vc), a due passi dal capoluogo.

Prosegue a pagina 6 >>

Si riunisce a Milanol’European Rice Platform

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Impegno per la sicurezza e la prevenzioneLa sicurezza sul lavoro continua ad es-sere un tema di strettissima attualità nel Vercellese e Biellese, come del resto in Italia, specie in un settore a rischio come l’agricoltura. Un settore che però, grazie alla preven-zione, ha visto ridursi negli ultimi tempi il numero degli incidenti, in particolare quelli mortali. Un risultato importante che ha visto premiati gli sforzi di Con-fagricoltura Vercelli e Biella proprio sul fronte della prevenzione. In particolare Confagricoltura ha pro-posto ed organizzato, tramite Enti con-venzionati, come AgripiemonteForm e Cerseo, negli ultimi anni un centinaio di corsi sulla materie, a cui hanno parteci-pato numerosissimi associati, sia datori di lavoro che dipendenti, titolari e conti-tolari di azienda. Gli ultimi corsi svoltisi presso la sede di Vercelli hanno riguardato le abilitazioni per l’uso dei trattori (corsi di aggiorna-mento per chi ha già l’esperienza bienna-le), quelli obbligatori nell’ambito della normativa sulla prevenzione e sicurezza: dal primo soccorso all’addetto alla pre-venzione antincendio, alla formazione e aggiornamento per i responsabili dei la-voratori per la sicurezza. Oltre ai corsi per ottenere o rinnovare l’abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari.L’attività svolta da Confagricoltura si

è concretizzata anche in numerosi con-vegni ed incontri, in particolare con i referenti dello Spresal, e nella predi-sposizione e distribuzione di opuscoli informativi.Sono state attivate altresì collaborazio-ni con tecnici esterni per far effettuare nelle aziende verifiche sulle efficienze e conformità delle macchine ed attrez-zature (compresi i Controlli funzionali per le irroratrici), sugli impianti elettri-ci, i depositi di carburante, i magazzini

Negli ultimi anni Confagricoltura ha proposto e organizzato centinaia di corsi ed eventi per la sicurezza sul lavoro

Soia con il segno +. Il paradosso dell’ogmI mercati italiani quotano la soia estera (spesso ogm) più della soia nazionale, creando svantaggi alla nostra produzione

Si apre con il segno positivo lo scenario della soia, a dare maggiori soddisfazioni agli agricoltori rispetto a quanto ottenu-to dai cereali autunno vernini e dal mais. Così le previsioni di semina per la cam-pagna 2017 secondo le indagini Ismea si aprono con un segno positivo (+ 10,6 %). Una decisione che nasce dalla ripresa dei prezzi sui mercati internazionali.Ma esiste sempre il paradosso - puntual-mente denunciato da Confagricoltura - del prezzo della soia nazionale in con-fronto a quella estera (ogm). Il nostro Paese, come noto, importa circa il 90% della soia utilizzata a livello na-zionale soprattutto nella filiera zootecni-ca dei mangimi. I mercati italiani quotano la soia prove-niente dall’estero, generalmente dall’al-tra parte dell’Oceano, e chiaramente di-chiarata “ogm” più della soia nazionale,

dai 7 ai 13 euro per tonnellata, determi-nando l’assurdo, secondo il quale si au-spica una filiera nazionale “ogm free”, lo stesso consumatore sembra aborrire gli ogm, ma d’altra parte l’industria è dispo-sta a pagare meno la soia italiana “ogm

e gli essiccatoi per la loro verifica ai fini dell’ottenimento del certificato di pre-venzione incendi (ex DPR 151/2011). Molti associati si sono avvalsi dei ns tec-nici convenzionati per “mettersi in rego-la” con gli obblighi ed i relativi adempi-menti riguardanti il D.lgs 9/4/2008 n. 81 -Testo Unico sulla salute e sicurezza del lavoro” in riferimento alla propria situa-zione aziendale, compresa la redazione o l’aggiornamento del DVR (Documento di valutazione dei rischi).

free” rispetto a quella che si trova fuori dai confini italiani. Per i nostri produtto-ri, oltre al danno, derivante dall’impossi-bilità di coltivare sementi ogm, anche la beffa, dovuta alla concorrenza sleale da parte del prodotto straniero.

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La rivoluzione verde del grano, dovuta al grande genetista Nazareno Strampelli, allontanò lo scenario della fame nei pri-mi 40 anni del secolo scorso. L’introduzione dell’incrocio artificiale nel miglioramento genetico del grano e lo sviluppo di varietà precoci, resistenti all’allettamento e alle malattie fungine, sono state il filo rosso del miglioramento genetico. Ma oggi le sfide sono più complesse, il cambiamento climatico e la necessità di produrre più cibo nonostante la riduzio-ne delle terre coltivabili e crescita de-mografica richiedono un aumento della produzione del 70% entro il 2050.Cosi la strada aperta da Nazareno Stram-pelli sul miglioramento genetico si trova ad un bivio. I metodi innovativi rappresentano la chiave di volta per affermare la compe-titività dell’agricoltura, ma la strada è in salita. Le innovazioni come il genome editing non dovrebbero essere ostacolate o con-siderate alla stregua degli ogm, e ovvia-mente supportate finanziariamente dalla

ricerca pubblica.L’impegno di Confagricoltura verso que-ste problematiche è forte, quale premes-sa per rafforzare la competitività delle nostre aziende: senza ricerca e innova-zione non c’è futuro.Sul frumento il passaggio fondamentale

è stato il sequenziamento dei 12 miliardi di nucleotidi che compongono il geno-ma. Questo consentirà di creare in modo mirato nuove varietà più idonee ai nuovi scenari, con il miglioramento della quali-tà e della competitività della filiera della pasta.

È fondamentale riconoscere l’importanza del miglioramento genetico del grano, supportando la ricerca pubblica

Confagricoltura e la rivoluzione verde

Il genetista Nazareno Strampelli

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“Nei campi, in tutta Europa, è in corso una rivoluzione culturale e silenziosa, a noi il compito di amplificarne la voce e le necessità. Ha come base un agricoltore nuovo, moderno, in una parola connes-so. Il nostro traguardo è un programma europeo per l’agricoltura, che sia capa-ce di guardare al futuro, con l’innovazio-ne al centro delle sue strategie e che non trasformi gli adempimenti in carichi bu-rocratici per le imprese agricole. Negli ultimi dieci anni, secondo i dati di Farm Europe, la crescita della produttività agricola è diminuita del 54%; il quadro delle politiche europee deve rilanciare le strategie e gli investimenti in tutta la food chain” Lo ha affermato il presidente di Confa-gricoltura, Mario Guidi, presidente del Global Food Forum (GFF) 2016, con-segnando al commissario Agricoltura e Sviluppo Rurale, Phil Hogan le con-clusioni tratte in occasione del GFF di Pavia. Con la Pac del futuro alle porte non si può perdere l’occasione di rendere pos-sibile, attraverso regole semplici ed in-novative, quella rivoluzione culturale, ma anche economica, che già è in atto e riguarda un gran numero di imprese e ampia parte del territorio. Oggi la spesa per la politica agricola co-mune, circa 50 miliardi di euro, è indiriz-zata a 10,8 milioni di aziende agricole e 174,6 milioni di ettari di superficie agri-cola, il 40 per cento circa del territorio dell’UE. “Va affrontata con coraggio - ha sotto-lineato Guidi - quella che per noi dovrà essere una nuova strategia economica per l’agricoltura europea. L’agricol-tore deve esserne l’artefice, non subire passivamente decisioni che non tengono conto della realtà delle nostre aziende, delle nostre imprese, delle nostre coope-rative. E se la capacità di previsione e la visione strategica, sono sicuramente elementi che devono essere essenzial-

mente propri dell’imprenditore, certezza e fiducia sono elementi che dipendono anche da politiche efficaci ed efficienti. È su questo che credo dobbiamo lavorare, da subito e poi anche in vista del “post 2020””.“La sostenibilità ambientale - ha detto Guidi - è un elemento connaturato agli interventi di politica agricola. E chi lo può sapere meglio dell’agricoltore che convive con il suolo, con l’ambiente, con l’acqua, che fa impresa proprio grazie agli elementi naturali che quotidiana-mente protegge, attraverso lo svolgimen-to della propria attività? Purtroppo ogni anno, sempre secondo Farm Europe, l’Europa perde 300mila agricoltori e un milione di ettari e questo certo limita la sostenibilità ambientale. Ma deve essere soprattutto frutto di uno sviluppo sosteni-bile complesso, basato sull’innovazione. I progressi tecnologici nel settore agri-colo creano nuove opportunità per le po-litiche europee in materia di ambiente e sostenibilità. La sostenibilità ambientale deve essere caratterizzata, indicizzata e calata al livello aziendale, contestualiz-zata alla tipologia di business ed al luo-go in cui si fa agricoltura, il territorio. E

allora prima di pensare alla sostenibilità ambientale in termini di penalità a ca-rico delle imprese si potrebbe iniziare a ragionare su una premialità per quello che l’azienda fa, a seconda dell’obiettivo che si persegue, e anch’esso deve essere “dinamico””.Il presidente di Confagricoltura ha anche ricordato che tutto s’intreccia e nulla può prescindere anche da regole chiare e tra-sparenti, che regolino le relazioni all’in-terno della catena alimentare. A partire dalla valorizzazione dei prodot-ti da realizzare con il maggiore equilibrio all’interno della filiera agroalimentare, che passa attraverso un aumento del va-lore aggiunto dei prodotti grazie anche all’innovazione dei processi produttivi. “Ragioniamo su obiettivi piuttosto che su sistemi impositivi e sanzionatori, che si sono dimostrati di dubbia efficacia anche perché dall’applicazione molto complessa. Si parla di smart farming perché è l’agricoltore stesso, oggi, ad essere smart. Diamogli gli strumenti – ha concluso Guidi - per consentirgli di col-tivarla e svilupparla questa intelligenza. A partire da una futura Pac più Europea, pur nel rispetto delle diversità”.

Va affrontata con coraggio e da protagonisti la nuova strategia economica europea

Verso la nuova Pac del futuro

Novità in previdenza dalla Legge di Bilancio 2017La legge di Bilancio per il 2017 (legge 11 dicembre 2016 n. 232) ed il decreto fiscale ad essa collegata, hanno portato numerose novità in materia di previdenza e lavoro. Ne dà notizia l’Ufficio Sindacale di Con-fagricoltura, ricordando tra le disposizio-ni, quelle relative alla detassazione dei premi di produttività e welfare aziendale.

Si tratta di una misura che prevede la tas-sazione agevolata (10 %) delle erogazioni premiali legate ad incrementi di produtti-vità, redditività, qualità, efficienza ed in-novazione e legate a contratti territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali o contratti aziendali stipulati con le Orga-nizzazioni sindacali. Il premio può essere

erogato anche sotto forma di prestazioni di welfare ai dipendenti.L’altra novità importante è l’esonero con-tributivo per i nuovi coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali di età inferiore ai 40 anni che si iscrivono all’ap-posita gestione previdenziale INPS nel corso del 2017.

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Senza titolo-1 1 16/02/17 00:06

È noto e comprovato dall’esperienza pratica, che la Pac così come è stata scaturita dalla Riforma del 2013 sta creando enormi difficoltà applicative, sia a livello degli agricoltori, ma anche da parte degli Organismi pagatori. Per questo, come ha riconosciuto lo stesso Commissario Ue all’agricoltura, Hogam, si sta cercando di portare delle norme semplificatrici al sistema me-diante l’adozione di opportuni regola-menti che vedranno impegnate tutte le Istituzioni europee (Commissione Ue, Consiglio agricolo e Parlamento euro-peo). Così si è aperto il dibattito riguardo quanto è possibile ed opportuno modi-ficare l’attuale assetto della Pac.Confagricoltura è attivamente impe-gnata su questo fronte, avviando rap-porti ad alto livello (vedi Farm Europe, il think than europeo), anche con le al-tre Organizzazioni agricole, sia a livel-lo europeo che nazionale (Agrinsieme).Tuttavia proprio per la complessità de-gli argomenti, le proposte di modifica stanno andando avanti molto lentamen-

te, e secondo tre tappe.La prima è la modifica del Regolamen-to 639/2014 nel quale sono contenute le norme applicative dei pagamenti diret-ti, con particolare riguardo al Greening. La modifica principale riguarda le col-ture azotofissatrici (ad esempio la Soia) utilizzate come EFA, per le quali si

prevede il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari.La seconda modifica è contenuta nel cosiddetto “regolamento Omnibus”, cosi denominato per il fatto che in un unico regolamento si apporterebbero modifiche sia al regolamento sui pa-gamenti diretti (Regolamento Nume-ro 1307/2013) che a quello sullo Svi-luppo Rurale (Regolamento Numero 1305/2013). Per ora la proposta non interviene inci-sivamente sulla riforma, confermando l’attuale impostazione della Pac, ed ap-portando solo correttivi tecnici.Per lo sviluppo rurale, l’Omnibus vor-rebbe apportare semplificazioni e mi-glioramenti allo strumento della Ge-stione dei rischio e della stabilizzazione del reddito per gli agricoltori.Sembra emergere quindi la volontà di arrivare al 2020 senza sostanziali cam-biamenti, riservando a tale data l’a-dozione di modifiche più sostanziali, secondo le linee che emergeranno dal dibattito e dalla consultazione pubblica sul futuro della pac.

Sono necessarie norme semplificatrici del sistema. Confagricoltura è già attiva sui fronti europeo e nazionale

Le proposte di modifica alla pac

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>> Segue dalla prima pagina Ciò che la contraddistingue dalle altre fie-re agricole è la possibilità di vedere lavo-rare, direttamente in campo, le attrezzatu-re esposte all’interno dei padiglioni.La Fiera nacque 40 anni fa da un’idea dei fratelli Gianmario e Giuseppe Delsigno-re, i quali, all’epoca giovani agricoltori, sentirono l’esigenza di meglio compren-dere quali fossero i trattori e le attrezza-ture che più di altre potevano adattarsi ai particolari terreni di risaia.Era il periodo dello sviluppo della mec-canizzazione in risicoltura, gli anni ‘70: i buoi, i cavalli, le mondine avevano già la-sciato il posto ai trattori ed agli aratri ma, nei paludosi e tenaci terreni di risaia le complicazioni legate alla coltivazione si moltiplicavano esponenzialmente rispetto alle pianure limitrofe.I primi trattori a doppia trazione molto spesso trovavano difficoltà a lavorare ter-reni con aratri polivomeri (bivomeri/tri-vomeri) in linea e, pertanto, nasceva l’e-sigenza di applicare ingegnose soluzioni ideate da artigiani locali: ne sono esempi i cerchi con sovrapattini applicati agli pneumatici e, nei casi più impegnativi, l’applicazione diretta delle cingolature tipiche delle mietitrebbie, permettendo così un buon compromesso per scaricare a terra la potenza necessaria garantendo, al contempo, il galleggiamento del mez-zo.Con l’affinarsi delle tecniche e della meccanizzazione, durante gli anni ’80, vennero introdotte nuove applicazioni: trattori di categoria superiore (150 CV) garantivano la potenza necessaria per il traino delle prime attrezzature a control-lo laser per il livellamento delle camere

di risaia. Questa novità, unita all’introduzione di agrofarmaci di minor impatto ambien-tale e di accresciuta efficacia, comportò un cambiamento delle tecniche di colti-vazione. Il livellamento dei terreni consentì di ridurre il livello dell’acqua di sommer-sione delle camere: non servivano più 30 centimetri d’acqua per garantire un’uni-formità di sommersione ed un sufficien-te controllo delle erbe infestanti, prima “soffocate” dallo spessore della coltre d’acqua.Negli anni ’90, alle porte del nuovo mil-lennio, nuovi scenari mutarono le cen-tenarie e radicate tradizioni agricole: la tecnica dell’aratura venne affiancata dalle moderne tecniche di minima lavo-

razione. Fu una nuova epopea per gli artigiani locali, una nuova corsa all’ideazione ed alla sperimentazione di attrezzature innovative che, invece di ribaltare i 25 centimetri di terreno classici dell’aratura in risaia, consentissero una frantumazio-ne del primo orizzonte di 15-18 centime-tri garantendo un efficace mescolamento del terreno con i residui colturali presenti in campo.E poi, ancora, il nuovo millennio ed il boom dell’elettronica applicata alle tec-niche di coltivazione con i primi sistemi di guida parallela usati per alleggerire l’impegno umano e ottimizzare la con-cimazione, la semina e l’irrorazione per arrivare, oggi, alla guida GPS auto-as-sistita con controllo satellitare delle at-trezzature applicate alla trattrice. Senza dimenticare i moderni software informa-tici per la gestione di ogni aspetto legato all’azienda risicola: dalla contabilità al quaderno di campagna.Come sarà il futuro? Sicuramente legato al presente: alcu-ne aziende si stanno cimentando nello sviluppo della risicoltura di precisione che, partendo dall’analisi dei dati di pro-duzione acquisiti alla raccolta grazie ai sistemi GPS e di pesatura applicati alla mietitrebbia e accuratamente analizzati in azienda durante la stagione invernale, consente di creare mappe di prescrizione per una mirata fertilizzazione della col-tura. In tal modo si potranno considerare tutte le possibili variabili legate alla na-tura dei terreni e così mirare, nelle anna-te colturali successive, alla massimizza-zione delle rese ottimizzando l’apporto

Un evento unico, in cui è possibile vedere in azione le attrezzature esposte all’interno della Fiera. Inoltre il convegno

Fiera in Campo® 2017: da 40 anni

Giovanni Coppo, presidente ANGA di Vercelli

Una prova in campo del nuovo modello Landini del 2016

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di concimi organici e di sintesi. L’utilizzo di irroratrici sempre più all’a-vanguardia consente una più oculata gestione della distribuzione degli agro-farmaci, indispensabili per una moderna risicoltura volta al confronto con il resto del mondo.La sperimentazione delle moderne prati-che di semina diretta, alternate negli anni all’aratura ed alla minima lavorazione, potrebbe portare ad un buon equilibrio tra produzione e riduzione dei costi.E chissà, magari in un prossimo futuro, i droni ci aiuteranno nella gestione del-le acque di risaia consentendo l’indivi-duazione di rotture degli argini causate dall’azione di grillitalpa o delle ripe a causa di un’incontrollata proliferazione delle nutrie.Certamente affinché si possa parlare di un futuro, la filiera del riso tutta, (le “di-verse” organizzazioni sindacali coadiu-vate dall’Ente Nazionale Risi e dall’in-dustria di trasformazione) deve lanciare un grido d’allarme rivolto alle Istituzioni Locali, Nazionali ed Europee, perché l’attuale crisi italiana del riso, se non ri-solta, potrà avere solo risvolti negativi ed inimmaginabili. Gli scellerati accordi commerciali tra l’Europa e i diversi Paesi extraeuropei produttori di riso (EBA e PMA) che con-sentono importazioni a dazio zero, sono concausa degli attuali prezzi di mercato del risone che non garantiscono redditi remunerativi alle aziende agricole, alle quali, per contro, i consumatori, le istitu-zioni e la burocrazia impongono standard

qualitativi sempre più elevati, costosi e talvolta difficilmente raggiungibili.In virtù di ciò, con il convegno d’inau-gurazione della 40esima edizione della Fiera in Campo®, che si terrà Venerdì 3 Marzo e dal titolo: “Risicoltura: la si-tuazione economica e le sfide future”, l’Anga di Vercelli e l’Associazione Lau-reati in Scienze Agrarie e Forestali di Vercelli ritengono necessario fare il pun-to sull’attuale situazione politico-econo-mica della risicoltura e sulla sua ricadu-ta - negativa - sui bilanci delle aziende risicole.Se si aggiunge che dalla campagna 2017 saranno ritirate dal commercio alcune molecole insostituibili e uniche efficaci per il controllo di importanti infestanti e malattie fungine della risaia con una con-

seguente riduzione delle produzioni, il quadro descritto non può che peggiorare.Quadro che non riguarda solamente le aziende risicole, ma l’intero territorio: un’intera provincia, un intero areale la cui economia è fortemente legata alla ri-sicoltura con il suo indotto. Un settore, quello risicolo, di relativa-mente piccole dimensioni europee, con-centrato per più del 50% in Italia, poco e mal difeso in favore di altri settori eco-nomici con accordi extraeuropei che lo penalizzano.Certo la risicoltura, con la sua elevata specializzazione tecnologica, partecipa proporzionalmente meno di altri settori allo sviluppo occupazionale, ma è inne-gabile il suo importante coinvolgimen-to alla formazione del prodotto interno lordo anche grazie al positivo riflesso sull’indotto industriale (macchinari, at-trezzature, fattori produttivi), artigianale, finanziario, assicurativo e dei servizi.A breve termine, il futuro ci riserverà sicuramente una rivisitazione della PAC (ovviamente al ribasso) nella speranza che vengano resi operativi quei mecca-nismi di tutela delle produzioni sensibili quali il riso (clausola di salvaguardia) con la reintroduzione dei necessari dazi per le partite di provenienza extraeuro-pea, garantendo un prezzo remunerativo al riso di produzione europea e dando così nuova linfa ad una risicoltura oggi in grave crisi. Non di meno la risicoltura stessa do-vrà impegnarsi in un ammodernamen-to della propria struttura commerciale, puntando alla distinzione qualitativa e sanitaria del prodotto, perseguendo quel piglio imprenditoriale che nei momen-ti difficili ha sempre contraddistinto il mondo risicolo.

dal titolo “Risicoltura: la situazione economica e le sfide future” inaugurerà la nuova edizione

rivolti al futuro

Le prove in campo dei trattori tra vecchio e nuovo

Il gruppo di giovani dell’ANGA

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Un piano di promozione per le carniPrenderà il via, ufficialmente, il piano di comunicazione e promozione, sotto l’egida del Mipaaf, della filiera zootec-nica “comparto carni rosse”. Una iniziativa, fortemente sollecita-ta da Confagricoltura, anche per dare una risposta scientificamente corretta, ineccepibile e coordinata, agli attacchi, da tempo presenti sui media e sui so-cial network, sulle carni e fornire una corretta informazione al consumatore, tranquillizzandolo, in relazione alla corretta alimentazione, sicurezza ali-mentare, sistemi di allevamento e be-nessere animale, oggi ingiustamente sotto accusa.Il piano si svilupperà in particolare at-traverso un bando di promozione, rivol-

to ai soggetti privati per azioni di valo-rizzazione dei prodotti trasformati della filiera delle carni rosse. Il budget previsto è di 1,6 milioni di euro, a valere sul Regolamento numero 1144/2014 sulla promozione ed interes-serà i prodotti di carne bovina e suina ed i prodotti trasformati nonché i pro-dotti IGP e DOP. Non mancherà nel piano di comuni-cazione, il ricorso ai mezzi telematici, sito internet e social network.Confagricoltura auspica che il piano di comunicazione venga al più presto am-pliato a tutti i prodotti di origine ani-male, così da fornire una corretta infor-mazione al consumatore su tutti i settori zootecnici.

Iniziativa fortemente voluta da Confagricoltura per chiarire tutti i dubbi sulle carni rosse

Etichetta di origine del latteConfagricoltura: provvedimento positivo per difendere i nostri prodotti

L’agroalimentare italiano ha fatto se-gnare nel 2016 un nuovo record delle esportazioni, sfondando il muro dei 37 miliardi di euro. C’è però un problema che assilla il set-tore, e cioè l’Italian Sounding, l’utilizzo di denominazioni, immagini e marchi che evocano i nostri prodotti di eccellen-za “made in Italy”, ma che con l’Italia non hanno niente a che fare. Milioni di consumatori in tutto il pianeta acquista-no prodotti che evocano l’Italia (vedi il caso “parmesan”), ma fatti chissà dove e chissà come.Da tempo questo tema è sul tavolo degli accordi internazionali. Come è sul tavolo il tema dell’etichetta-tura di origine. Per il settore lattiero caseario un primo

risultato è stato raggiunto con la pubbli-cazione del decreto ministeriale che im-pone l’indicazione in Italia dell’origine del latte da cui è stato ricavato il formag-gio o lo yogurt o altri derivati. Da metà aprile sarà sperimentato per due anni. In questo modo il consumatore ita-liano sarà informato di ciò che acquista grazie all’etichetta che lo contraddistin-gue dagli altri. L’obbligo dell’origine va-lorizza le nostre produzioni e i redditi dei produttori agricoli. Ovviamente c’è stata una certa resi-stenza da parte dell’industria italiana, convinta di essere danneggiata da un provvedimento che non esiste negli altri Paesi. Ma per Confagricoltura è un prov-vedimento positivo, ultima spiaggia per difendere i nostri prodotti.

Da qualche mese gli agricoltori sono impegnati a far eseguire

dai “Centri prova” accreditati i Con-trolli funzionali delle irroratrici per la distribuzione dei fitofarmaci. L’obbligo è previsto in maniera estensiva dalla Direttiva dell’Unio-ne Europea numero 2009/128/CE sull’ uso sostenibile dei fitofarmaci e recepita in Italia dal Decreto le-gislativo 150/2012 con il relativo Piano di Azione Nazionale emana-to nel 2014. La stessa normativa ha introdotto regole più complesse per il rinnovo del “patentino” per l’ac-quisto e l’utilizzo dei prodotti fitosa-nitari e l’adozione delle tecniche di difesa integrata per tutte le aziende agricole.La verifica funzionale sempre per controllare che la macchina sia ef-ficiente e gli organi di regolazione funzionanti, in modo da consentire la distribuzione ottimale delle mi-scele fitoiatriche e limitarne l’impat-to ambientale.Secondo le nuove norme, il Con-trollo funzionale delle irroratrici deve essere effettuato almeno ogni 5 anni fino al 2020 e successivamente ogni 3 anni. Le attrezzature nuove dovranno essere controllate almeno una volta entro i primi cinque anni dall’acquisto. La prima scadenza prevista (26 no-vembre 20116) è ormai superata da tempo, ma all’appello mancano an-cora moltissime irroratici, anche per la scarsità dei Centri Prova. Onde evitare il rischio di multe e la perdita dei contributi pac per il man-cato rispetto della “Condizionalità”, il Mipaaf e le Regioni hanno definito la possibilità di attivare il meccani-smo di prenotazione del controllo. La problematica è stata chiarita dalla Regione Piemonte con nota del 17/01/2017 protocollo numero 1899/AI1703A.In pratica se l’azienda dimostra tra-mite il modulo controfirmato dal tecnico abilitato all’esecuzione del controllo funzionale, che ne ha fat-to richiesta entro il 26 novembre, in caso di controlli da parte degli or-ganismi preposti non è passibile di sanzioni e/o penalizzazioni.

Controlli irroratrici, basta la prenotazione

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La difesa del prezzo, una sfida per la PacCi sta provando il nuovo PAAN (Piano assicurativo agricolo nazionale) per il 2017 con l’introduzione di una novità, ovvero la previsione di poter stipulare una assicurazione sul ricavo: oltre al risarcimento per la perdita di produ-zione l’assicurazione potrebbe coprire anche l’eventuale riduzione del prezzo di mercato. Per ora questa possibilità è riservata al frumento. Sarà una prova tecnica spe-rimentale finanziata da fondi nazionali. D’altro canto il presupposto di partenza è che la Pac, a partire dagli anni ’90 è sempre più orientata al mercato, come conseguenza del progressivo sman-tellamento dei sistemi di gestione del prezzo di mercato, quali l’intervento garantito, le restituzioni all’esportazio-ne, i prelievi all’importazione e le Quo-te di produzione.

Tutto questo ha lasciato gli agricoltori europei sempre più esposti all’instabi-lità dei mercati e alle fluttuazioni dei prezzi. Per cercare di dare una rispo-sta alle esigenze del mondo agricolo, la Commissione europea ha creato una task force di esperti.

Le ricette possibili sono diverse, si può fronteggiare l’instabilità dei prezzi con un sistema assicurativo o con i futures, o anche un rafforzamento della posi-zione dei produttori agricoli nell’am-

Prevista un’assicurazione sul ricavo del frumento, che coprirà riduzioni di prezzo e perdite di produzione

Allarme: moria dei Kiwi nel vercelleseLe temperature elevate delle ultime estati stanno compromettendo molte coltivazioni ortofrutticole

Le stagioni estive 2015 e 2016 hanno fat-to registrare temperature elevate e pro-lungate come non accadeva da decenni. Alcuni impianti di actinidia hanno ini-ziato a manifestare sintomi di dissecca-mento su alcune piante prima in alcune aree del frutteto per poi interessare l’in-tero appezzamento. Le zone più colpite in Piemonte sono state inizialmente quelle del Vercellese, Alice Castello e Borgo d’Ale in partico-lare, ma successivamente anche le zone fra Saluzzo e Pinerolo hanno evidenziato impianti completamente collassati. Il bilancio a fine 2016 era preoccupan-te: 120 ettari distrutti ad Alice Castello e Borgo d’Ale e poco meno nel Saluzzese. Confagricoltura Vercelli e Biella è al-larmata e preoccupata per la continua crescita del fenomeno che va a interes-sare un territorio espressamente vocato a queste colture intensive. Oltre il Kiwi, le colture frutticole ed orticole. Tramite i propri tecnici aveva quindi in-teressato il Servizio Fitosanitario Regio-nale, che con i propri esperti ha definito il quadro della situazione cercando di trovare una adeguata soluzione. Il fenomeno, era stato accertato, è analo-go a quanto si è verificato nel Veronese a partire dal 2012. Là oltre 1.200 ettari sono stati colpiti e in buona parte estirpati. In Piemonte sono stati condotti i rilievi

patologici e le analisi di laboratorio pres-so il Settore fitosanitario della Regione Piemonte, che hanno escluso la presenza di agenti patogeni specifici. Si tratta purtroppo di un problema fi-siologico, su cui intervengono diverse cause: terreni compattati, temperature elevate che fanno traspirare molta acqua dalle grandi e tenere foglie dell’actinidia, mentre le radici in asfissia non riescono ad assorbire acqua e nutrienti. Bisogna restituire benessere all’apparato radicale, creando le condizioni di un ter-reno strutturato e drenato, dove le radici

si sviluppino in simbiosi con consorzi microbici e micorrizici che ne favori-scano le funzioni. Infine, una irrigazione “non una goccia di più”.L’esperienza ha dimostrato quindi come sia importante la sinergia tra agricolto-ri, le proprie associazioni e le istituzioni tecniche regionali e l’Università di Tori-no. Ciò ha consentito di diffondere tempe-stivamente le indicazioni tecniche e gli interventi agronomici da adottare per prevenire e limitare la diffusione del fe-nomeno.

bito della filiera. Importanza ha poi la trasparenza del mercato e dei prezzi, e di tutti i fattori che possono influire sulla determinazione dei prezzi di ven-dita dei prodotti agroalimentari, come i dati produttivi e le informazioni sulle dinamiche della filiera. Sul piano degli strumenti mutualistici e/o assicurativi un problema da affrontare è la difficoltà degli agricoltori a coprire le richieste di costituzione delle riserve finanziarie e dei margini iniziali.Spunti che dovranno essere oggetto di riflessione approfondita, in vista delle sfide future della politica agricola co-mune: l’attuale sistema dei pagamenti diretti, con i titoli disaccoppiati, non è più sostenibile nel lungo termine, ma dovrebbe essere orientato verso obiet-tivi specifici e valutabili sulla base dei risultati conseguiti.

L’attuale sistema di pagamenti direttinon è più sostenibilea lungo termine

Con il caldo eccessivo le piante appassiscono velocemente e le radici asfissiano

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A Vercelli il 19 novembre 2016 è mancata la Signora

Franca Cattone ved. Carenzo, di anni 78

Al figlio Antonio con la moglie Sabri-na - associati di Stroppiana, giungano le più sentite condoglianze da parte dell’Unione Agricoltori, del Condife-sa Vercelli Due, del Consorzio Vendi-ta Risone e dell’ANPA Confagricoltu-ra Vercelli e Biella.

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A San Germano Vercellese il 24 gen-naio 2017 è mancata la Signora

Caterina Garrone ved. Picco, di anni 91

A tutta la famiglia Picco e in partico-lare alla figlia Rosangela, al figlio Vit-torino conduttore con il nipote Massi-miliano della Cascina Gallione di San Germano Vercellese - con le rispettive famiglie, giungano le più sentite con-doglianze da parte dell’Unione Agri-coltori e dell’ANPA Confagricoltura Vercelli e Biella.

LUTTI

La Presidente, il Consiglio e tutte le amiche di Donne e Riso partecipano commosse alla scomparsa della caris-sima past President

Erminia Rosso

e sono grate per il prezioso contributo che ha dato per la nascita e per il pro-gredire dell’Associazione.

Vercelli, 26 gennaio 2017

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Il Presidente, il Consiglio Direttivo, il Direttore di Confagricoltura Vercel-li Biella congiuntamente all’ANPA partecipano al lutto per la scomparsa della Signora

Erminia Bassanoved. Rosso,

ed esprimono a tutta la famiglia Ros-so - associata di Tronzano Tenuta Foglietta, e in particolare al figlio Amedeo con Loredana con i figli e i nipoti e alla nuora Gabriella con le figlie e nipoti, le più sentite condo-glianze.

Mensile di informazione tecnica ed economicadell’Unione Interprovinciale degli Agricoltoridi Vercelli e Biella.

Anno 90° - N°2 - Spedizione in abbonamento po-stale 70% - Filiale di Vercelli - Gratuito agli as-sociati. Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Vercelli in data 23/3/1966.

Direzione, redazione, pubblicità e amministra-zione: Piazza Zumaglini, 14 - 13100 Vercelli.Tel. 0161 250831 - 215145 - 259345. Fax 0161 56231 - [email protected]

Editore: Finagri Srl. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione N. 14903.

Direttore responsabile: Paolo Guttardi

Impaginazione e Stampa: Litocopyvercelli - Case Sparse, 202 - Zona A - 13100 Vercelli.Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione N. 5161.

A Carisio il 4 febbraio 2017 è manca-to il Signor

Giovanni Tomatisdi anni 87

A tutta la famiglia Tomatis e in par-ticolare alla moglie Letizia con le fi-glie Maria Angela e Giovanna e le ri-spettive famiglie, al nipote Gianpiero Tomatis - nostro associato di Carisio giungano - le più sentite condoglianze da parte dell’Unione Agricoltori, del Condifesa Vercelli Due e dell’ANPA Confagricoltura Vercelli e Biella.

La pubblicazione dei piccoli annun-ci nella rubrica “Compro / Vendo” su L’AGRICOLTORE è comple-tamente gratuita per gli Associati dell’Unione Agricoltori.

Ogni annuncio verrà pubblicato tre volte, automaticamente, salvo comunicazione di disdetta da parte del diretto interessato.

Per informazioni rivolgersi alla Se-greteria dell’Unione Agricoltori in Vercelli - Piazza Zumaglini n. 14 - tel. 0161 250831 fax 0161 56231 E-mail: [email protected]

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COMPRO/VENDO

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Donne & Riso: ricordando ErminiaNel 1983 Erminia Bassano Rosso suc-cedeva a Rita Greppi, la fondatrice dell’Associazione Femminile Agricola (AFA) purtroppo scomparsa prematu-ramente, alla presidenza dell’Associa-zione, con l’impegno di affermarne e diffonderne i principi statutari: favori-re l’amicizia fra le socie; promuovere la conoscenza delle complesse proble-matiche del mondo del riso; dibattere i problemi della donna e della famiglia inserita nel contesto agricolo.

Erminia, donna di forte personali-tà e di concreto ottimismo, doti che le hanno consentito di superare an-che i momenti difficili che la vita le ha riservato, era entrata a far parte di un’antica famiglia agricola dalla quale ha appreso la passione per la cultura contadina e le sue tradizioni, passione che durante gli anni del suo mandato ha sempre cercato di trasmettere alle socie; come dimenticare le belle edi-zioni della Festa della Curmaja e del Disnè dal Purchet?Con la consapevolezza e l’orgoglio di appartenenza al mondo agrico-lo, Erminia amava citare di Cicerone “Di tutte le arti dalle quali si ricava qualche profitto, nessuna è più de-

gna dell’agricoltura per un uomo, un uomo libero”.Erminia aveva anche la passione per la cucina, passione che ha dedicato soprattutto al riso, creando 50 straor-dinarie ricette di risotti, ricette che la nostra Associazione, con il contribu-to della Regione Piemonte, nell’anno 2000 ha dato alla stampa. Con l’accat-tivante titolo “Risotti e ancora risot-ti!” ne è uscito un libro, insolito nella sua ideazione, che ha immediatamente ottenuto un grande successo, tanto da richiederne una seconda edizione con testo a fronte in lingua inglese e , poi, a seguire in pochi anni, una terza ed una quarta.Ma importante è sottolineare come il libro si sia rivelato un importante ambasciatore ed un pratico mezzo per promuovere e diffondere la conoscen-za e la cultura del riso piemontese, in Italia ed all’estero, attività alla quale la nostra Associazione ha dedicato e dedica grande impegno ed entusiasmo, tanto da trasformare il proprio nome iniziale in “ DONNE & RISO”, un brand che ci distingue e che ci inor-goglisce.Sono tanti i ricordi che oggi nella tri-stezza della morte riaffiorano e che ri-marranno per sempre in noi … Con riconoscenza e affetto vogliamo dirti: grazie Erminia!Da tutte le socie di Donne & Riso

Donna di personalità e ottimismo, con la sua passione è stata fondamentale per la storia dell’Associazione

Ha sempre cercatodi trasmettere alle socie la cultura contadina e le sue tradizioni

Donne & Riso:nuovi incontritra arte e cultura

Dopo il grande successo del “Po-meriggio a tutto riso” svoltosi a

Vercelli lo scorso 15 gennaio, dedica-to alla storia ed ai fatti della risicol-tura piemontese, con la premiazione di Lucilla Giagnoni, prosegue l’atti-vità di Donne & Riso, l’associazione femminile di Confagricoltura Vercel-li, con importanti appuntamenti dedi-cati alle Associate. Si comincia con il tradizionale “Di-snè dal Purchet” di sabato 18 feb-braio a Ronsecco, una festa gioiosa nella tradizione dell’ospitalità ami-cale, e si prosegue con l’arte, con la visita alla Mostra in Palazzo Reale di Milano “Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco” programmata per giovedì 23 febbraio. Le socie di Donne & Riso saranno poi impegnate alla Fiera in Campo, che si svolgerà all’Expo di Caresa-nablot, presso lo stand istituzionale di Confagricoltura nei giorni 4 e 5 marzo 2017.Ultimo appuntamento, per ora, in programma, è per giovedì 16 marzo, ore 16.30, Sala Borasio di Confagri-coltura Vercelli e Biella, l’incontro con Elena Accati, docente di Flori-coltura, parchi e giardini all’Univer-sità degli Studi di Torino, scrittrice di apprezzati lavori scientifici e di libri sui parchi e sui giardini. La relazione che la professoressa Accati svolgerà è “Le piante come dizionario dei sentimenti in un rapporto tra ma-dre e figlia”.Info e adesioni: Donne & Riso presso Confagricoltura Vercelli e Biella.

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Mobilitazione per il prezzo del risoConfagricoltura denuncia il gravissi-mo stato di crisi del settore che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa di molte aziende. Questa pesantissima situazione si è determinata principalmente in con-seguenza della decisione dell’Unio-ne Europea di liberalizzare dal 2009 l’importazione di riso dai paesi meno avanzati (Pma).

Da allora ad oggi le sole importazio-ni dai paesi Pma sono aumentate del 4.440 % per il riso lavorato e del 5.650 % per il risone e questo ha contribuito in maniera determinante all’aumento, nello stesso periodo, delle importazio-ni totali di riso in Comunità, arrivate nel 2016 alla cifra record di 1,4 milio-ni di tonnellate, pari al 65% in più ri-spetto alla campagna 2008/2009. Un’analisi più di dettaglio sulla situa-zione di mercato evidenzia un altro dato preoccupante: anche l’importa-zione di riso lavorato in piccole con-fezioni è aumentato in modo esponen-ziale, ben il 45% in più dal 2013 al 2016. La crisi del settore è certificata in modo chiaro dalla stessa Commissio-ne Europea che ha preventivato per la campagna in corso rimanenze finali (e cioè riso non collocato sul mercato) pari a 585.000 tonnellate, circa un ter-

zo dell’intera produzione comunitaria. Anche in questo caso un altro record negativo, considerato che le misure di intervento sono sostanzialmente inef-ficaci. Questo stato di cose ha portato gli agricoltori a diminuire del 40% la su-perficie a riso indica - quello maggior-mente concorrenziato dal prodotto di importazione dai Pma - e ad aumenta-re nel contempo del 14% la superficie a riso japonica, creando in tal modo i presupposti per lo squilibrio di merca-to di tutte le due tipologie di prodotto con il conseguente crollo delle quota-zioni dei risoni delle ultime settimane. Per ridare prospettive al settore riso è di conseguenza necessario: 1. che sia messo uno stop immediato

ad ulteriori concessioni tariffarie

Confagricoltura e CVR si stanno adoperando per ridare nuove prospettive al settore

sul riso; 2. che, nei confronti delle importazio-

ni dai pma, venga subito applicata la Clausola di salvaguardia prevista dalle regole comunitarie;

3. che siano varate con urgenza norme che rendano chiaramente riconosci-bile l’origine del riso confezionato;

4. che venga previsto e adeguatamente finanziato un consistente program-ma di promozione del riso italiano.

Dalla liberalizzazionein poi, le importazionisono aumentatea dismisura, creandosquilibri nel mercato

La nostra Cooperativa Consorzio Vendita Risone, unitamente alle al-tre cooperative agricole, sta valu-tando le possibili azioni per favorire un ritorno alle semine di riso indica, passo indispensabile per un riequili-brio di mercato che consenta il ritor-no a quotazioni “normali” anche per il riso japonica. Il CVR è ovviamente a disposizione degli agricoltori per informazioni, chiarimenti e confronti su come af-frontare un mercato difficile.