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a.a. 2010-2011
Corso di Storia contemporanea B
L’Italia come Stato unitario: una storia costituzionale
I 150 anni della nascita dello Stato
italiano.
17 marzo 1861:
La Legge 4671 del Regno di Sardegna
Commemorazione della promulgazione da parte
di Vittorio Emanuele II, re di Sardegna della legge
n. 4671 che gli attribuisce il titolo di re d’Italia,
entrata in vigore il 21 aprile 1861 come Legge n. 1
del Regno d’Italia.
I 150 anni della nascita dello Stato italiano.
17 marzo 1861:
La Legge 4671 del Regno di Sardegna
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e
promulghiamo quanto segue:
Articolo unico:Articolo unico:
Il re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di re d’Italia. Ordiniamo che la
presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti di Governo, mandando a chiunque spetti si osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo
1861”.
Interpretazioni storiografiche del Interpretazioni storiografiche del
Risorgimento
Interpretazioni storiografiche del Risorgimento
Il paradigma ‘patriottico’:
DECADENZA → “RISORGIMENTO” MORALE E
CIVILE → CONVERGENZA DI INTENTI E LOTTA
PER L’INDIPENDENZA → FONDAZIONE DELLO
STATO NAZIONALE → PROCESSI DI
CONSOLIDAMENTO E DI AMMODERNAMENTO
Riferimenti del paradigma patriottico
Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio,
Firenze 1513-1519
Francesco Guicciardini, Storia d’Italia, Firenze 1537-1540
Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, 1751Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, 1751
Gian Rinaldo Carli, La patria degli italiani, in Il Caffè, n. 2, 1765
Vincenzo Gioberti, Del primato morale e civile degli Italiani,
Bruxelles 1843 / Id., Del rinnovamento civile d’Italia, 1851
Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Napoli,
Morano, 1870
Benedetto Croce, Storia dell’età barocca in Italia, Bari 1929
Gian Rinaldo Carli, Della patria degli Italiani, in Il Caffè, tomo 2, 1765
http://books.google.it/books?id=pxotAAAAMAAJ&pg=RA1-PA365&lpg=RA1-
PA365&dq=Gian+Rinaldo+Carli+patria&source=bl&ots=qa18i6g5O7&sig=byFZwmiESdMBfCnwiw6ZDxEp20o&hl=it&ei=nftbTb-
oC4jrOdijkJ0L&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CEoQ6AEwCTgK#v=onepage&q&f=false
da p. 365
Interpretazioni storiografiche del Risorgimento
La critica al ‘Risorgimento incompiuto’ - 1:
IL PROGETTO RISORGIMENTALE E’ FALLITO
perché:
- il Risorgimento e la fondazione dello Stato italiano hanno mascherato un’operazione dinastica dei Savoia;
- l’indipendenza è stata ottenuta grazie all’intervento della Francia e non attraverso una vera rivoluzione nazionale e popolare.popolare.
- le aspettative di riscatto popolare e di democrazia sono andate completamente deluse, le masse contadine non sono state coinvolte, mentre il potere politico si è concentrato nelle mani di un blocco sociale molto ristretto, composto prevalentemente dei grandi proprietari terrieri della Penisola;
- gli ordinamenti del nuovo Stato non sono stati modellati sulle esigenze e sui caratteri dell’intero Paese, ma la Monarchia ha in gran parte imposto quelli già vigenti nel Regno di Sardegna;
Interpretazioni storiografiche del Risorgimento
La critica al ‘Risorgimento incompiuto’ - 2:
IL PROGETTO RISORGIMENTALE E’ FALLITO
perché:
- gli assetti territoriali non si sono integrati, ma hanno conservato il loro tradizionale particolarismo, di carattere municipale o corporativo (es. il mondo cattolico);
- l’economica italiana era arretrata, non sufficientemente matura nel contesto capitalistico da riuscire a generare una borghesia nel contesto capitalistico da riuscire a generare una borghesia capace di promuovere processi di modernizzazione politica;
- non si è sviluppata una classe dirigente nazionale capace di assumersi la responsabilità di governare lo Stato italiano nel segno del progresso civile economico e sociale e della crescita di una cultura nazionale;
- dopo l’Unità è andata affievolendosi la cultura liberale che aveva tanto contribuito svecchiare l’Italia e a proiettarla nell’orbita delle potenze europee occidentali (es. Cavour).
Interpretazioni storiografiche del Risorgimento:
orientamento critico ‘progressivo’.
Riferimenti
Carlo Cattaneo, La città considerata come principio ideale delle istorie italiane, 1858
Piero Gobetti, Risorgimento senza eroi, Torino 1921
Benedetto Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari, Laterza, 1928 Laterza, 1928
Emilio Sereni, Il capitalismo nelle campagne, Torino 1947
Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere. Il Risorgimento, Torino, Einaudi, 1949
Walter Maturi, Interpretazioni del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1962
Marco Meriggi, Gli Stati italiani prima dell’Unità. Una storia istituzionale, Bologna, Il Mulino, 2002
Opinioni sul Risorgimento
Orientamento critico radicale: l’Unità italiana come evento indesiderabile
Rifiuta radicalmente gli esiti del processo risorgimentale, a partire dall’unificazione politica che ne è derivata.partire dall’unificazione politica che ne è derivata.
Questo orientamento, oggi diffuso a livello di opinione pubblica, è poco condiviso dalla storiografia, che non lavora su mere ipotesi, ma su accadimenti verificati;
Esso ha i suoi prodromi nel primo ottocento nei testi degli scrittori reazionari cattolici, in particolare MonaldoLeopardi.
Indica come riferimento il pensiero di CARLO CATTANEO
Opinioni sul Risorgimento: orientamento critico
radicale. Riferimenti
Monaldo Leopardi, Dialoghetti sulle materie correnti nell’anno 1831, Pesaro, Nobili, 1832nell’anno 1831, Pesaro, Nobili, 1832
Monaldo Leopardi, articoli in “La Voce della ragione”, 1832-1835
Carlo Cattaneo, articoli in “Il Politecnico. Repertorio mensile di studj applicati alla prosperità e coltura sociale”, 1839-1844
Carlo Cattaneo, La città considerata come principio ideale delle istorie italiane, 1858
Recenti indirizzi interpretativi sul
Risorgimento - 1
Dalla metà degli anni Novanta alcuni storici italiani
sono tornati a occuparsi del Risorgimento dopo due
decenni di disinteresse, stimolati anche decenni di disinteresse, stimolati anche
dall’attenzione sempre viva degli studiosi anglosassoni
e angloamericani per questa vicenda sorprendente e
dall’approssimarsi di importanti anniversari.
Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento - 2
L’approccio di questi studi è radicalmente mutato rispetto a quelli risorgimentisti o ‘critico-progressisti’.
Essi partono dalla constatazione della rilevanza e della potenza, del carattere straordinario, del processo risorgimentale, che in
pochi decenni ha fatto nascere un grande Stato nazionale.pochi decenni ha fatto nascere un grande Stato nazionale.
La tesi di questo filone storiografico è che il Risorgimento sia stato prima di tutto un potente fenomeno culturale. La cultura è intesa in accezione non ideologica, non colta, ma antropologica
e popolare.
Esso ha beneficiato di nuove forme di aggregazione sociale (i caffè, i circoli, i salotti, le associazioni) e di circolazione dei
prodotti culturali (mercato della stampa).
Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento - 3
La nuova cultura nazional-patriottica è travasata in un vasto corpus di testi, dei quali i più importanti e incisivi sono i romanzi romantici.
Politicamente questa cultura si ispira al mazzinianesimo (centralità della nazione, intesa come comunità etnica, unita e sovrana).
Tale cultura riesce ad avere un forte impatto perché attiva il piano delle emozioni (amore, odio, sacrificio) e chiama in causa le strutture profonde che operano nella società italiana in continuità con la sua
delle emozioni (amore, odio, sacrificio) e chiama in causa le strutture profonde che operano nella società italiana in continuità con la sua storia: la famiglia, il legame con la madre, la religione, la comunità
locale.
Grazie a questo l’opinione pubblica italiana riesce a IMMAGINARE UNA NUOVA COMUNITA’, LA NAZIONE.
Questa esperienza culturale ha intriso i ceti medi, soprattutto urbani, coinvolgendo una quota importante della società italiana.
Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento.
Il “canone” risorgimentale [A.M. Banti, La nazione del Risorgimento, p. 45] 1
Vittorio Alfieri: Misogallo
Michele Amari: La guerra del Vespro siciliano
Cesare Balbo: Delle speranze d’Italia
Giovanni Berchet, testi poetici vari
Carlo Botta: Storia dei popoli italiani, Storia d’Italia
Pietro Colletta: Storia del reame di Napoli
Vincenzo Cuoco: Platone in Italia, Saggio sulla rivoluzione di Napoli del 1799Vincenzo Cuoco: Platone in Italia, Saggio sulla rivoluzione di Napoli del 1799
Massimo D’Azeglio: Ettore Fieramosca, Niccolò de’ Lapi
Ugo Foscolo: Ortis, Sepolcri
Pietro Giannone: L’esule
Vincenzo Gioberti: Del primato morale e civile degli italiani
Giuseppe Giusti: poesie
Domenico Guerrazzi: L’assedio di Firenze e romanzi vari
Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento.
Il “canone” risorgimentale [A.M. Banti, La nazione del Risorgimento, p. 45] 2
Giacomo Leopardi, poesie patriottiche
Goffredo Mameli: Fratelli d’Italia
Giuseppe Mazzini: testi politici vari
Alessandro Manzoni: Marzo 1821, Conte di Carmagnola, Adelchi
Giovan Battista Niccolini: Giovanni da Procida, Arnaldo da Brescia
Silvio Pellico: Francesca da Rimini, Le mie prigioniSilvio Pellico: Francesca da Rimini, Le mie prigioni
Guglielmo Pepe: Memorie
Gioacchino Rossini: Guglielmo Tell
Saverio Mercadante: Donna Caritea
Vincenzo Bellini: Norma
Gaetano Donizetti: Martino Faliero
Giuseppe Verdi: Nabucco, I Lombardi alla prima crociata, Ernani, attila, Macbeth, La battaglia di Legnano
Recenti indirizzi interpretativi sul
Risorgimento: riferimenti
Benedict Anderson, Imagined Communities: Reflections on the Origin andSpread of Nationalism, London 1983 (trad it. Comunità immaginate,Roma, Manifestolibri, 1996)
Lucy Riall, Il Risorgimento. Storia e interpretazioni, Roma, Donzelli, 1997
Alberto Mario Banti, La nazione del Risorgimento: parentela, santità e onorealle origini dell'Italia unita, Torino, Einaudi, 2000
Carlotta Sorba, Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento,Carlotta Sorba, Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento,Bologna, Il Mulino, 2001
A.M. Banti e Roberto Bizzocchi (a cura di), Immagini della nazione nell'Italiadel Risorgimento, Roma, Carocci, 2002
A.M. Banti, Il Risorgimento italiano, Roma-Bari, Laterza, 2004
Alberto Mario Banti e Paul Ginsborg (a cura di), Storia d’Italia. Annali. IlRisorgimento. Torino, Einaudi, 2007
A.M. Banti (a cura di), L'Italia s'è desta? Testimoni e protagonisti delRisorgimento, Roma-Bari, Laterza 2010
A.M. Banti, A. Chiavistelli, L. Mannori, M. Meriggi (a cura di), Atlanteculturale del Risorgimento. Lessico del linguaggio politico dalSettecento all'Unità, Roma-Bari, Laterza, 2010
Origini del costituzionalismo
italianoitaliano
Seconda metà del XVIII secolo - 1
Circolazione di importanti testi del pensiero politico-costituzionale francese dell’età dell’illuminismo:
- L’Esprit des lois di Montesquieu, del 1748, opera di - L’Esprit des lois di Montesquieu, del 1748, opera di riferimento del filone del costituzionalismo liberale
- Il Contrat social di Rousseau, del 1762, riferimento primario del costituzionalismo democratico
Montesquieu,
De l’esprit De l’esprit
des Lois,Ginevra 1748
Jean-Jeacques Rousseau
Seconda metà del XVIII secolo - 2
Circolazione delle notizie riguardanti alcuni importanti eventi esteri, che interessavano gli assetti
costituzionali dei paesi coinvolti:
- la rivolta indipendentistica della Corsica, guidata da Pascal Paoli (1755-1769);- la rivolta indipendentistica della Corsica, guidata da Pascal Paoli (1755-1769);
- i conflitti fra Corona e Parlamenti in Francia (anni Sessanta)
- le proteste dei whigs radicali inglesi contro il re Giorgio III e i tories negli anni Sessanta
- la lotta per l’indipendenza delle colonie britanniche in nord-America (1773-1783)
- la Rivoluzione francese (1789-1799)
Bandiera della Repubblica Corsa, 1755-1769
Dichiarazioni del leader dei radicali inglesi John
Wilkies nel corso di un processo
Discorso tenuto da John Wilkes a propria difesa in tribunale (Court of Common Pleas), il 6 maggio 1763:
«The LIBERTY of all peers and gentlemen, and, what «The LIBERTY of all peers and gentlemen, and, what touches me more sensibly, of all the middling and
inferior class of the people, which stands most in need of protection, is in my case this day to be finally decided upon: a question of such importance as to determine at
once whether ENGLISH LIBERTY be a reality or a shadow»
(J. Brewer, Party ideology and popular politics at the accession of George 3., Cambridge University press, 1981, p. 168)
La funzione “pedagogica” delle Gazzette
Lo storico Franco Venturi ha studiato le Gazzette pubblicate negli Stati italiani in quel periodo, dimostrando l’impatto
che la lotta per l’indipendenza e la riflessione costituzionale hanno sul pubblico della penisola.
Secondo Venturi già la vicenda di Wilkes aveva trasformato le Gazzette italiane in un «corso di diritto costituzionale
britannico».britannico».
Ancor più ciò accadrà trattandosi della rivoluzione in America. Alcuni fogli addirittura, per rendere più chiari i discorsi ai lettori e per rispondere ai loro interrogativi si
diedero a ricapitolare la dottrina politica di John Locke. Ciò naturalmente suscitava comparazioni e analisi degli assetti degli Stati italiani. Al contempo opere di divulgazione sulle colonie Americane misero in luce alcune peculiarità della
società americana, che la distinguevano profondamente da quella europea.
John Locke, Two Treatises on Government, 1690:
testo fondamentale di riferimento del costituzionalismo
liberale
Franco Venturi
Settecento riformatore, IV, La caduta dell’antico regime
(1776-1789), 1, I grandi stati dell'Occidente,
Torino, Einaudi, 1984
La “Gazzetta universale”, che si pubblicava a Firenze, scriveva all’inizio del 1774 che ormai
«il nome del sig. Franklin è ugualmente celebre nel nostro e nell’altro emisfero. Egli è uno dei più gran geni del nostro secolo» (419)emisfero. Egli è uno dei più gran geni del nostro secolo» (419)
I lettori seguirono quotidianamente gli eventi. Il 14 settembre 1776 la Gazzetta universale pubblicò il testo integrale della Dichiarazione di
indipendenza americana.
Altrettanto importante fu l’opera di informazione e di promozione della riflessione politica svolta dalla GU nel 1789, all’avvio degli eventi
rivoluzionari in Francia
Benjamin
FranklinFranklinil più celebre dei
Padri Fondatori degli
Stati Uniti d’America
(ritratto da Benjamin Wilson, 1759)
Seconda metà del XVIII secolo – Progetti
costituzionali
Il progetto
costituzionale
fisiocratico di Pietro fisiocratico di Pietro
Leopoldo Asburgo-
Lorena, granduca di
Toscana (1779-1782)
Seconda metà del XVIII
secolo – Riflessioni e
progetti costituzionali
Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790, scritto Milanese nel 1790, scritto nel 1790 e dall’autore lasciato inedito
http://books.google.it/books?id=7rotAAAAYAAJ&pg=PA7&lpg=PA7&dq=pensieri+sullo+stato+politico+del+milanese&source=bl&ots=LON2s7EqBX&sig=uL9j_2N3FZYFbqz9nvGbyOkXZJE&hl=it&ei=1_BiTaH4JsrFswbTh4y2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCAQ6AEwAQ#v=onepage&q=pensieri%20sullo%20stato%20politico%20del%20milanese&f=false
Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790
“Tutta questa massa di autorità tolta a questi tre corpi sotto Maria Teresa, venne collocata nel suo ministro
plenipotenziario [Firmian], che non intendendo gli affari, geloso dell’autorità, s’era abbandonato ad alcuni
segretari, dai quali ostilmente era villaneggiata la nazione …
“Venne finalmente il reale arciduca Ferdinando …. La libertà individuale fu rispettata, ognuno poté accostarsi al libertà individuale fu rispettata, ognuno poté accostarsi al governatore e presentargli la sua ragione. Accadde quel
che sempre succede nei paesi soggetti al dispotismo, cioè che avendo il potere un principe illuminato e buono,
cessarono i mali pubblici e privati. Ma la condizione d’un popolo è sempre miserabile e precaria quand’ella non è appoggiata ad alcuna costituzione, ma semplicemente
dipende dalla casuale volontà di chi è posto a governarlo.” (23)
Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790
“Giuseppe Secondo … [Asburgo, imperatore e sovrano della Lombardia austriaca 1780-1790] non conobbe che
una contemporanea ed universale distruzione delle leggi e delle pratiche d’un paese è un rimedio peggiore del male. Non fece alcun caso dell’opinione, che pure è la regina del
mondo, e fece sentire agli uomini tutta la illimitata potenza d’un monarca che non conosce altra norma che il
mondo, e fece sentire agli uomini tutta la illimitata potenza d’un monarca che non conosce altra norma che il
suo volere … (24)
“Dalla serie delle cose accennate ne risulta una verità con evidenza, e questa verità è che il Milanese da più secoli
geme sotto del dispotismo, non essendovi alcuna costituzione che valga e porre alcun limite a qualunque volere del monarca o del ministro rivestito del potere di
lui” (36).
Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790
“Una costituzione finalmente convien cercare, cioè una legge inviolabile anche tempi avvenire, la quale assicuri ai successori la fedeltà da buoni
e leali sudditi, ed assicuri ai nostri cittadini un inviolabile proprietà, essendo questo il fine
unico di ogni governo.unico di ogni governo.
“Conviene che tal costituzione venga garantita e difesa da un corpo permanente interessato a
custodirla, e di cui le voci possano liberamente e in ogni tempo avvisare il monarca dagli attentati
che il ministero coll’andare del tempo potesse promovere per invaderla”. (38)
Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790
“L’uomo deve vivere sicuro sotto la protezione
della legge e senza bisogno di abbassarsi a
impetrare la protezione d’alcun altro uomo; impetrare la protezione d’alcun altro uomo;
rinforziamo la riverenza ed il potere delle leggi,
annientiamo il capriccioso potere de’ ministri, e
non avrà più luogo il rimprovero che si fa
agl’Italiani di essere insidiosamente officiosi,
ipocriti e simulati” (42).
Costituzionalismo settecentesco. Elementi:
- LEGICENTRISMO;
- Mancata enunciazione di un catalogo completo dei diritti, ma esaltazione del diritto di proprietà;
- adozione di forme rappresentative con - adozione di forme rappresentative con funzioni di controllo e di affiancamento al monarca nella formazione delle leggi;
- il superamento della rappresentanza per CETI;
- circolazione del modello fisiocratico e opzione per la rappresentanza per CENSO (centralità della proprietà fondiaria);
- Indefinitezza dell’architettura istituzionale.
1796: campagna d’Italia di Napoleone; occupazione
francese. Le repubbliche giacobine (1796-1799):
Il 1796 segna una stagione di intensa e diffusa riflessione
costituzionale, la più intensa forse prima del 1946.
- Repubbliche giacobine (Cispadana dicembre 96; Cisalpina maggio 97; Ligure giugno
97; Campoformio ottobre 97; Rep Romana febbraio 98; Rep napoletana gennaio 99)
La stagione si apre con il concorso bandito dall’Amministrazione generale della
Lombardia, su impulso di Napoleone nel settembre 1796, sul tema Quale dei
governi liberi meglio convenga alla felicità dell’Italia
- Viene adottato il MODELLO FRANCESE DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA- Viene adottato il MODELLO FRANCESE DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
DELL’ANNO III (1795)
- Istituzione della prima cattedra di DIRITTO COSTITUZIONALE a Ferrara nel 1797
- Riflessione e produzione su temi costituzionali di G. D. Romagnosi, Introduzione allo
studio del diritto pubblico universale, 1803; Principi fondamentali di diritto
amministrativo, 1814; Della costituzione di una monarchia nazionale
rappresentativa, 1815);
- Basi teoriche di una reazione filo-italica (Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla
rivoluzione napoletana del 1799, Milano 1801);
- Prassi di violazione delle norme costituzionali (4 colpi di stato nella Cisalpina).
1802-1814: età napoleonica
- Comizi di Lione 1802. Istituzione della REPUBLICA ITALIANA;
- Modello costituzionale francese, costituzione repubblicana dell’anni VIII:
CONSOLATO; compressione della sfera del potere legislativo a favore
dell’esecutivo;
- 1805: REGNO D’ITALIA – Riforma della costituzione di Lione attraverso Statuti
costituzionale; adozione della forma monarchica e ulteriore involuzione
autoritaria;
- 1806: Regno di Napoli;
- Rilevanza dell’esperienza della codificazione
- Rilevanza dlel’esperienza amministrativa.
1815-1821: Restaurazione e moti carbonari
- Restaurazione delle Monarchie assolute;
- Attività della carboneria;
- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di
Napoli;
- Forte domanda di costituzione: si chiede una Monarchia
costituzionale, con l’adozione della Costituzione di Cadice,
promulgata dal governo spagnolo rivoluzionario nel 1812.
1815-1821: Restaurazione e moti carbonari
- Restaurazione delle Monarchie assolute;
- Attività della carboneria;
- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di
Napoli;
- Forte domanda di costituzione: si chiede una Monarchia
costituzionale, con l’adozione della Costituzione di Cadice,
promulgata dal governo spagnolo rivoluzionario nel 1812.
1821-1848: Restaurazione
Compresenza di diversi orientamenti ideologici nell’ambito
del costituzionalismo italiano:
- Repubblicanesimo democratico unitario e a forte enfasi
nazionale (Mazzini);
- Repubblicanesimo democratico federalista in Cattaneo e- Repubblicanesimo democratico federalista in Cattaneo e
Ferrari;
- Costituzionalismo monarchico e moderato, incline
all’adozione di rappresentanze consultive a base territorial-
corporativa, in due versioni:
a. cattolico e filopapale (Gioberti)
b. ghibellino e filosabaudo (Balbo)
Bibliografia
Franco Venturi, Settecento riformatore, IV, La caduta dell’antico regime (1776-1789), 1, I grandi
stati dell'Occidente, Torino, Einaudi, 1984
Bernardo Sordi, L'amministrazione illuminata. Riforma delle Comunità e progetti di Costituzione
nella Toscana leopoldina, Milano, Giuffré, 1991
Carlo Capra “La mia anima è sempre stata repubblicana”. Pietro Verri da patrizio a cittadino in
Id. (a cura di), Pietro Verri e il suo tempo, Bologna, Cisalpino, 1999
C. Ghisalberti, Le costituzioni "giacobine" (1796-1799), Milano 1973
C. Ghisalberti, Dall'antico regime al 1848. Le origini costituzionali dell'Italia moderna, Roma-Bari,
Laterza, 1974 (6a ed. 1999)
Luca Mannori, Alle origini della Costituzione del 1802, in La formazione del primo Stato italiano e Luca Mannori, Alle origini della Costituzione del 1802, in La formazione del primo Stato italiano e
Milano capitale 1802-1814, a cura di A. Robbiati Bianchi, Istituto Lombrdo Accademia di
Scienze e Lettere, Milano 2006, p. 95-157
L. Mannori, Uno Stato per Romagnosi, 2 voll, Milano, Giuffré, I - Il progetto costituzionale, 1984;
II - La scoperta del diritto amministrativo, 1987
L. Mannori, Le Consulte di Stato, in “Rassegna storica toscana”, luglio-dicembre 1999, p. 347-379
L. Mannori, La crisi dell'ordine plurale. Nazione e costituzione in Italia fra Sette e Ottocento, in
“Giornale di storia costituzionale”, 2, 2003, p. 523-549
L. Mannori, Modelli di federalismo e suggestioni americane nel costituzionalismo risorgimentale,
in Culture costituzionali a confronto, a cura di F. Mazzanti Pepe, Genova 2005, p. 337-378
Marco Meriggi, Gli stati italiani prima dell’unità. Una storia istituzionale, Bologna, Il Mulino,
2002