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a.a. 2010-2011 Corso di Storia contemporanea B L’Italia come Stato unitario: una storia costituzionale

L’Italia come Stato unitario: una storia costituzionale · Benedetto Croce, Storia dell’età barocca in Italia, Bari 1929. ... oggi diffuso a livello di opinione pubblica, è

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a.a. 2010-2011

Corso di Storia contemporanea B

L’Italia come Stato unitario: una storia costituzionale

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I 150 anni della nascita dello Stato

italiano.

17 marzo 1861:

La Legge 4671 del Regno di Sardegna

Commemorazione della promulgazione da parte

di Vittorio Emanuele II, re di Sardegna della legge

n. 4671 che gli attribuisce il titolo di re d’Italia,

entrata in vigore il 21 aprile 1861 come Legge n. 1

del Regno d’Italia.

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I 150 anni della nascita dello Stato italiano.

17 marzo 1861:

La Legge 4671 del Regno di Sardegna

“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e

promulghiamo quanto segue:

Articolo unico:Articolo unico:

Il re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di re d’Italia. Ordiniamo che la

presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti di Governo, mandando a chiunque spetti si osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo

1861”.

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Interpretazioni storiografiche del Interpretazioni storiografiche del

Risorgimento

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Interpretazioni storiografiche del Risorgimento

Il paradigma ‘patriottico’:

DECADENZA → “RISORGIMENTO” MORALE E

CIVILE → CONVERGENZA DI INTENTI E LOTTA

PER L’INDIPENDENZA → FONDAZIONE DELLO

STATO NAZIONALE → PROCESSI DI

CONSOLIDAMENTO E DI AMMODERNAMENTO

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Riferimenti del paradigma patriottico

Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio,

Firenze 1513-1519

Francesco Guicciardini, Storia d’Italia, Firenze 1537-1540

Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, 1751Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, 1751

Gian Rinaldo Carli, La patria degli italiani, in Il Caffè, n. 2, 1765

Vincenzo Gioberti, Del primato morale e civile degli Italiani,

Bruxelles 1843 / Id., Del rinnovamento civile d’Italia, 1851

Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Napoli,

Morano, 1870

Benedetto Croce, Storia dell’età barocca in Italia, Bari 1929

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Gian Rinaldo Carli, Della patria degli Italiani, in Il Caffè, tomo 2, 1765

http://books.google.it/books?id=pxotAAAAMAAJ&pg=RA1-PA365&lpg=RA1-

PA365&dq=Gian+Rinaldo+Carli+patria&source=bl&ots=qa18i6g5O7&sig=byFZwmiESdMBfCnwiw6ZDxEp20o&hl=it&ei=nftbTb-

oC4jrOdijkJ0L&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CEoQ6AEwCTgK#v=onepage&q&f=false

da p. 365

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Interpretazioni storiografiche del Risorgimento

La critica al ‘Risorgimento incompiuto’ - 1:

IL PROGETTO RISORGIMENTALE E’ FALLITO

perché:

- il Risorgimento e la fondazione dello Stato italiano hanno mascherato un’operazione dinastica dei Savoia;

- l’indipendenza è stata ottenuta grazie all’intervento della Francia e non attraverso una vera rivoluzione nazionale e popolare.popolare.

- le aspettative di riscatto popolare e di democrazia sono andate completamente deluse, le masse contadine non sono state coinvolte, mentre il potere politico si è concentrato nelle mani di un blocco sociale molto ristretto, composto prevalentemente dei grandi proprietari terrieri della Penisola;

- gli ordinamenti del nuovo Stato non sono stati modellati sulle esigenze e sui caratteri dell’intero Paese, ma la Monarchia ha in gran parte imposto quelli già vigenti nel Regno di Sardegna;

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Interpretazioni storiografiche del Risorgimento

La critica al ‘Risorgimento incompiuto’ - 2:

IL PROGETTO RISORGIMENTALE E’ FALLITO

perché:

- gli assetti territoriali non si sono integrati, ma hanno conservato il loro tradizionale particolarismo, di carattere municipale o corporativo (es. il mondo cattolico);

- l’economica italiana era arretrata, non sufficientemente matura nel contesto capitalistico da riuscire a generare una borghesia nel contesto capitalistico da riuscire a generare una borghesia capace di promuovere processi di modernizzazione politica;

- non si è sviluppata una classe dirigente nazionale capace di assumersi la responsabilità di governare lo Stato italiano nel segno del progresso civile economico e sociale e della crescita di una cultura nazionale;

- dopo l’Unità è andata affievolendosi la cultura liberale che aveva tanto contribuito svecchiare l’Italia e a proiettarla nell’orbita delle potenze europee occidentali (es. Cavour).

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Interpretazioni storiografiche del Risorgimento:

orientamento critico ‘progressivo’.

Riferimenti

Carlo Cattaneo, La città considerata come principio ideale delle istorie italiane, 1858

Piero Gobetti, Risorgimento senza eroi, Torino 1921

Benedetto Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari, Laterza, 1928 Laterza, 1928

Emilio Sereni, Il capitalismo nelle campagne, Torino 1947

Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere. Il Risorgimento, Torino, Einaudi, 1949

Walter Maturi, Interpretazioni del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1962

Marco Meriggi, Gli Stati italiani prima dell’Unità. Una storia istituzionale, Bologna, Il Mulino, 2002

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Opinioni sul Risorgimento

Orientamento critico radicale: l’Unità italiana come evento indesiderabile

Rifiuta radicalmente gli esiti del processo risorgimentale, a partire dall’unificazione politica che ne è derivata.partire dall’unificazione politica che ne è derivata.

Questo orientamento, oggi diffuso a livello di opinione pubblica, è poco condiviso dalla storiografia, che non lavora su mere ipotesi, ma su accadimenti verificati;

Esso ha i suoi prodromi nel primo ottocento nei testi degli scrittori reazionari cattolici, in particolare MonaldoLeopardi.

Indica come riferimento il pensiero di CARLO CATTANEO

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Opinioni sul Risorgimento: orientamento critico

radicale. Riferimenti

Monaldo Leopardi, Dialoghetti sulle materie correnti nell’anno 1831, Pesaro, Nobili, 1832nell’anno 1831, Pesaro, Nobili, 1832

Monaldo Leopardi, articoli in “La Voce della ragione”, 1832-1835

Carlo Cattaneo, articoli in “Il Politecnico. Repertorio mensile di studj applicati alla prosperità e coltura sociale”, 1839-1844

Carlo Cattaneo, La città considerata come principio ideale delle istorie italiane, 1858

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Recenti indirizzi interpretativi sul

Risorgimento - 1

Dalla metà degli anni Novanta alcuni storici italiani

sono tornati a occuparsi del Risorgimento dopo due

decenni di disinteresse, stimolati anche decenni di disinteresse, stimolati anche

dall’attenzione sempre viva degli studiosi anglosassoni

e angloamericani per questa vicenda sorprendente e

dall’approssimarsi di importanti anniversari.

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Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento - 2

L’approccio di questi studi è radicalmente mutato rispetto a quelli risorgimentisti o ‘critico-progressisti’.

Essi partono dalla constatazione della rilevanza e della potenza, del carattere straordinario, del processo risorgimentale, che in

pochi decenni ha fatto nascere un grande Stato nazionale.pochi decenni ha fatto nascere un grande Stato nazionale.

La tesi di questo filone storiografico è che il Risorgimento sia stato prima di tutto un potente fenomeno culturale. La cultura è intesa in accezione non ideologica, non colta, ma antropologica

e popolare.

Esso ha beneficiato di nuove forme di aggregazione sociale (i caffè, i circoli, i salotti, le associazioni) e di circolazione dei

prodotti culturali (mercato della stampa).

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Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento - 3

La nuova cultura nazional-patriottica è travasata in un vasto corpus di testi, dei quali i più importanti e incisivi sono i romanzi romantici.

Politicamente questa cultura si ispira al mazzinianesimo (centralità della nazione, intesa come comunità etnica, unita e sovrana).

Tale cultura riesce ad avere un forte impatto perché attiva il piano delle emozioni (amore, odio, sacrificio) e chiama in causa le strutture profonde che operano nella società italiana in continuità con la sua

delle emozioni (amore, odio, sacrificio) e chiama in causa le strutture profonde che operano nella società italiana in continuità con la sua storia: la famiglia, il legame con la madre, la religione, la comunità

locale.

Grazie a questo l’opinione pubblica italiana riesce a IMMAGINARE UNA NUOVA COMUNITA’, LA NAZIONE.

Questa esperienza culturale ha intriso i ceti medi, soprattutto urbani, coinvolgendo una quota importante della società italiana.

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Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento.

Il “canone” risorgimentale [A.M. Banti, La nazione del Risorgimento, p. 45] 1

Vittorio Alfieri: Misogallo

Michele Amari: La guerra del Vespro siciliano

Cesare Balbo: Delle speranze d’Italia

Giovanni Berchet, testi poetici vari

Carlo Botta: Storia dei popoli italiani, Storia d’Italia

Pietro Colletta: Storia del reame di Napoli

Vincenzo Cuoco: Platone in Italia, Saggio sulla rivoluzione di Napoli del 1799Vincenzo Cuoco: Platone in Italia, Saggio sulla rivoluzione di Napoli del 1799

Massimo D’Azeglio: Ettore Fieramosca, Niccolò de’ Lapi

Ugo Foscolo: Ortis, Sepolcri

Pietro Giannone: L’esule

Vincenzo Gioberti: Del primato morale e civile degli italiani

Giuseppe Giusti: poesie

Domenico Guerrazzi: L’assedio di Firenze e romanzi vari

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Recenti indirizzi interpretativi sul Risorgimento.

Il “canone” risorgimentale [A.M. Banti, La nazione del Risorgimento, p. 45] 2

Giacomo Leopardi, poesie patriottiche

Goffredo Mameli: Fratelli d’Italia

Giuseppe Mazzini: testi politici vari

Alessandro Manzoni: Marzo 1821, Conte di Carmagnola, Adelchi

Giovan Battista Niccolini: Giovanni da Procida, Arnaldo da Brescia

Silvio Pellico: Francesca da Rimini, Le mie prigioniSilvio Pellico: Francesca da Rimini, Le mie prigioni

Guglielmo Pepe: Memorie

Gioacchino Rossini: Guglielmo Tell

Saverio Mercadante: Donna Caritea

Vincenzo Bellini: Norma

Gaetano Donizetti: Martino Faliero

Giuseppe Verdi: Nabucco, I Lombardi alla prima crociata, Ernani, attila, Macbeth, La battaglia di Legnano

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Recenti indirizzi interpretativi sul

Risorgimento: riferimenti

Benedict Anderson, Imagined Communities: Reflections on the Origin andSpread of Nationalism, London 1983 (trad it. Comunità immaginate,Roma, Manifestolibri, 1996)

Lucy Riall, Il Risorgimento. Storia e interpretazioni, Roma, Donzelli, 1997

Alberto Mario Banti, La nazione del Risorgimento: parentela, santità e onorealle origini dell'Italia unita, Torino, Einaudi, 2000

Carlotta Sorba, Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento,Carlotta Sorba, Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento,Bologna, Il Mulino, 2001

A.M. Banti e Roberto Bizzocchi (a cura di), Immagini della nazione nell'Italiadel Risorgimento, Roma, Carocci, 2002

A.M. Banti, Il Risorgimento italiano, Roma-Bari, Laterza, 2004

Alberto Mario Banti e Paul Ginsborg (a cura di), Storia d’Italia. Annali. IlRisorgimento. Torino, Einaudi, 2007

A.M. Banti (a cura di), L'Italia s'è desta? Testimoni e protagonisti delRisorgimento, Roma-Bari, Laterza 2010

A.M. Banti, A. Chiavistelli, L. Mannori, M. Meriggi (a cura di), Atlanteculturale del Risorgimento. Lessico del linguaggio politico dalSettecento all'Unità, Roma-Bari, Laterza, 2010

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Origini del costituzionalismo

italianoitaliano

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Seconda metà del XVIII secolo - 1

Circolazione di importanti testi del pensiero politico-costituzionale francese dell’età dell’illuminismo:

- L’Esprit des lois di Montesquieu, del 1748, opera di - L’Esprit des lois di Montesquieu, del 1748, opera di riferimento del filone del costituzionalismo liberale

- Il Contrat social di Rousseau, del 1762, riferimento primario del costituzionalismo democratico

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Montesquieu,

De l’esprit De l’esprit

des Lois,Ginevra 1748

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Jean-Jeacques Rousseau

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Seconda metà del XVIII secolo - 2

Circolazione delle notizie riguardanti alcuni importanti eventi esteri, che interessavano gli assetti

costituzionali dei paesi coinvolti:

- la rivolta indipendentistica della Corsica, guidata da Pascal Paoli (1755-1769);- la rivolta indipendentistica della Corsica, guidata da Pascal Paoli (1755-1769);

- i conflitti fra Corona e Parlamenti in Francia (anni Sessanta)

- le proteste dei whigs radicali inglesi contro il re Giorgio III e i tories negli anni Sessanta

- la lotta per l’indipendenza delle colonie britanniche in nord-America (1773-1783)

- la Rivoluzione francese (1789-1799)

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Bandiera della Repubblica Corsa, 1755-1769

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Dichiarazioni del leader dei radicali inglesi John

Wilkies nel corso di un processo

Discorso tenuto da John Wilkes a propria difesa in tribunale (Court of Common Pleas), il 6 maggio 1763:

«The LIBERTY of all peers and gentlemen, and, what «The LIBERTY of all peers and gentlemen, and, what touches me more sensibly, of all the middling and

inferior class of the people, which stands most in need of protection, is in my case this day to be finally decided upon: a question of such importance as to determine at

once whether ENGLISH LIBERTY be a reality or a shadow»

(J. Brewer, Party ideology and popular politics at the accession of George 3., Cambridge University press, 1981, p. 168)

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La funzione “pedagogica” delle Gazzette

Lo storico Franco Venturi ha studiato le Gazzette pubblicate negli Stati italiani in quel periodo, dimostrando l’impatto

che la lotta per l’indipendenza e la riflessione costituzionale hanno sul pubblico della penisola.

Secondo Venturi già la vicenda di Wilkes aveva trasformato le Gazzette italiane in un «corso di diritto costituzionale

britannico».britannico».

Ancor più ciò accadrà trattandosi della rivoluzione in America. Alcuni fogli addirittura, per rendere più chiari i discorsi ai lettori e per rispondere ai loro interrogativi si

diedero a ricapitolare la dottrina politica di John Locke. Ciò naturalmente suscitava comparazioni e analisi degli assetti degli Stati italiani. Al contempo opere di divulgazione sulle colonie Americane misero in luce alcune peculiarità della

società americana, che la distinguevano profondamente da quella europea.

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John Locke, Two Treatises on Government, 1690:

testo fondamentale di riferimento del costituzionalismo

liberale

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Franco Venturi

Settecento riformatore, IV, La caduta dell’antico regime

(1776-1789), 1, I grandi stati dell'Occidente,

Torino, Einaudi, 1984

La “Gazzetta universale”, che si pubblicava a Firenze, scriveva all’inizio del 1774 che ormai

«il nome del sig. Franklin è ugualmente celebre nel nostro e nell’altro emisfero. Egli è uno dei più gran geni del nostro secolo» (419)emisfero. Egli è uno dei più gran geni del nostro secolo» (419)

I lettori seguirono quotidianamente gli eventi. Il 14 settembre 1776 la Gazzetta universale pubblicò il testo integrale della Dichiarazione di

indipendenza americana.

Altrettanto importante fu l’opera di informazione e di promozione della riflessione politica svolta dalla GU nel 1789, all’avvio degli eventi

rivoluzionari in Francia

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Benjamin

FranklinFranklinil più celebre dei

Padri Fondatori degli

Stati Uniti d’America

(ritratto da Benjamin Wilson, 1759)

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Seconda metà del XVIII secolo – Progetti

costituzionali

Il progetto

costituzionale

fisiocratico di Pietro fisiocratico di Pietro

Leopoldo Asburgo-

Lorena, granduca di

Toscana (1779-1782)

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Seconda metà del XVIII

secolo – Riflessioni e

progetti costituzionali

Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790, scritto Milanese nel 1790, scritto nel 1790 e dall’autore lasciato inedito

http://books.google.it/books?id=7rotAAAAYAAJ&pg=PA7&lpg=PA7&dq=pensieri+sullo+stato+politico+del+milanese&source=bl&ots=LON2s7EqBX&sig=uL9j_2N3FZYFbqz9nvGbyOkXZJE&hl=it&ei=1_BiTaH4JsrFswbTh4y2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCAQ6AEwAQ#v=onepage&q=pensieri%20sullo%20stato%20politico%20del%20milanese&f=false

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Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790

“Tutta questa massa di autorità tolta a questi tre corpi sotto Maria Teresa, venne collocata nel suo ministro

plenipotenziario [Firmian], che non intendendo gli affari, geloso dell’autorità, s’era abbandonato ad alcuni

segretari, dai quali ostilmente era villaneggiata la nazione …

“Venne finalmente il reale arciduca Ferdinando …. La libertà individuale fu rispettata, ognuno poté accostarsi al libertà individuale fu rispettata, ognuno poté accostarsi al governatore e presentargli la sua ragione. Accadde quel

che sempre succede nei paesi soggetti al dispotismo, cioè che avendo il potere un principe illuminato e buono,

cessarono i mali pubblici e privati. Ma la condizione d’un popolo è sempre miserabile e precaria quand’ella non è appoggiata ad alcuna costituzione, ma semplicemente

dipende dalla casuale volontà di chi è posto a governarlo.” (23)

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Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790

“Giuseppe Secondo … [Asburgo, imperatore e sovrano della Lombardia austriaca 1780-1790] non conobbe che

una contemporanea ed universale distruzione delle leggi e delle pratiche d’un paese è un rimedio peggiore del male. Non fece alcun caso dell’opinione, che pure è la regina del

mondo, e fece sentire agli uomini tutta la illimitata potenza d’un monarca che non conosce altra norma che il

mondo, e fece sentire agli uomini tutta la illimitata potenza d’un monarca che non conosce altra norma che il

suo volere … (24)

“Dalla serie delle cose accennate ne risulta una verità con evidenza, e questa verità è che il Milanese da più secoli

geme sotto del dispotismo, non essendovi alcuna costituzione che valga e porre alcun limite a qualunque volere del monarca o del ministro rivestito del potere di

lui” (36).

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Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790

“Una costituzione finalmente convien cercare, cioè una legge inviolabile anche tempi avvenire, la quale assicuri ai successori la fedeltà da buoni

e leali sudditi, ed assicuri ai nostri cittadini un inviolabile proprietà, essendo questo il fine

unico di ogni governo.unico di ogni governo.

“Conviene che tal costituzione venga garantita e difesa da un corpo permanente interessato a

custodirla, e di cui le voci possano liberamente e in ogni tempo avvisare il monarca dagli attentati

che il ministero coll’andare del tempo potesse promovere per invaderla”. (38)

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Pietro Verri, Pensieri sullo stato politico del Milanese nel 1790

“L’uomo deve vivere sicuro sotto la protezione

della legge e senza bisogno di abbassarsi a

impetrare la protezione d’alcun altro uomo; impetrare la protezione d’alcun altro uomo;

rinforziamo la riverenza ed il potere delle leggi,

annientiamo il capriccioso potere de’ ministri, e

non avrà più luogo il rimprovero che si fa

agl’Italiani di essere insidiosamente officiosi,

ipocriti e simulati” (42).

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Costituzionalismo settecentesco. Elementi:

- LEGICENTRISMO;

- Mancata enunciazione di un catalogo completo dei diritti, ma esaltazione del diritto di proprietà;

- adozione di forme rappresentative con - adozione di forme rappresentative con funzioni di controllo e di affiancamento al monarca nella formazione delle leggi;

- il superamento della rappresentanza per CETI;

- circolazione del modello fisiocratico e opzione per la rappresentanza per CENSO (centralità della proprietà fondiaria);

- Indefinitezza dell’architettura istituzionale.

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1796: campagna d’Italia di Napoleone; occupazione

francese. Le repubbliche giacobine (1796-1799):

Il 1796 segna una stagione di intensa e diffusa riflessione

costituzionale, la più intensa forse prima del 1946.

- Repubbliche giacobine (Cispadana dicembre 96; Cisalpina maggio 97; Ligure giugno

97; Campoformio ottobre 97; Rep Romana febbraio 98; Rep napoletana gennaio 99)

La stagione si apre con il concorso bandito dall’Amministrazione generale della

Lombardia, su impulso di Napoleone nel settembre 1796, sul tema Quale dei

governi liberi meglio convenga alla felicità dell’Italia

- Viene adottato il MODELLO FRANCESE DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA- Viene adottato il MODELLO FRANCESE DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA

DELL’ANNO III (1795)

- Istituzione della prima cattedra di DIRITTO COSTITUZIONALE a Ferrara nel 1797

- Riflessione e produzione su temi costituzionali di G. D. Romagnosi, Introduzione allo

studio del diritto pubblico universale, 1803; Principi fondamentali di diritto

amministrativo, 1814; Della costituzione di una monarchia nazionale

rappresentativa, 1815);

- Basi teoriche di una reazione filo-italica (Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla

rivoluzione napoletana del 1799, Milano 1801);

- Prassi di violazione delle norme costituzionali (4 colpi di stato nella Cisalpina).

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1802-1814: età napoleonica

- Comizi di Lione 1802. Istituzione della REPUBLICA ITALIANA;

- Modello costituzionale francese, costituzione repubblicana dell’anni VIII:

CONSOLATO; compressione della sfera del potere legislativo a favore

dell’esecutivo;

- 1805: REGNO D’ITALIA – Riforma della costituzione di Lione attraverso Statuti

costituzionale; adozione della forma monarchica e ulteriore involuzione

autoritaria;

- 1806: Regno di Napoli;

- Rilevanza dell’esperienza della codificazione

- Rilevanza dlel’esperienza amministrativa.

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1815-1821: Restaurazione e moti carbonari

- Restaurazione delle Monarchie assolute;

- Attività della carboneria;

- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di

Napoli;

- Forte domanda di costituzione: si chiede una Monarchia

costituzionale, con l’adozione della Costituzione di Cadice,

promulgata dal governo spagnolo rivoluzionario nel 1812.

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1815-1821: Restaurazione e moti carbonari

- Restaurazione delle Monarchie assolute;

- Attività della carboneria;

- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di- Rilevanza del ruolo dei militari nel restaurato Regno di

Napoli;

- Forte domanda di costituzione: si chiede una Monarchia

costituzionale, con l’adozione della Costituzione di Cadice,

promulgata dal governo spagnolo rivoluzionario nel 1812.

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1821-1848: Restaurazione

Compresenza di diversi orientamenti ideologici nell’ambito

del costituzionalismo italiano:

- Repubblicanesimo democratico unitario e a forte enfasi

nazionale (Mazzini);

- Repubblicanesimo democratico federalista in Cattaneo e- Repubblicanesimo democratico federalista in Cattaneo e

Ferrari;

- Costituzionalismo monarchico e moderato, incline

all’adozione di rappresentanze consultive a base territorial-

corporativa, in due versioni:

a. cattolico e filopapale (Gioberti)

b. ghibellino e filosabaudo (Balbo)

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Bibliografia

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