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Introduzione alla schizofrenia: i sintomi e le ipotesi sulla loro origine Alfonso Tortorella Dipartimento di Psichiatria Università di Napoli SUN

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Introduzione alla schizofrenia: i sintomi e le ipotesi sulla loro

origine

Alfonso TortorellaDipartimento di PsichiatriaUniversità di Napoli SUN

Università
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Stahl SM, Essential Psychopharmacology, 2000

Traumi InfantiliFattori nutrizionali

Anossia Perinatale/ complicanze

ostetriche/ virus

schizofrenia

Eventi StressantiDivorzio

Anche quando si eredita la vulnerabilità genetica alla schizofrenia, la probabilità di sviluppare la malattia è

influenzata da fattori ambientali

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Premorbid Prodromal

Gestation/Birth

Healthy

10 20 30 40 50

Years

Onset/deterioration Residual/sable

Natural History of Schizophrenia

Worseningseverity ofsigns and symptoms

AbnormalBrain Development

NeurochemicalDysregulation

Neurodegenerative?

Frankle et al., Neuroreport, 2003

Stage of Illness

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Ipotesi patogenetiche della schizofrenia

• Alterato neurosviluppo– Migrazione neronale– Selezione neuronale– Sinaptogenesi– Circuitazione cerebrale

• Neurodegenerazione –Neuroplasticità –Necrosi e apoptosi–Fattori neurotrofici

• Alterazione progressiva del neurosviluppo

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= neurone sano

= neurone difettoso

Selezione neuronale corretta Selezione neuronale sbagliata

Stahl SM, Essential Psychopharmacology, 2000

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Stahl SM, Essential Psychopharmacology, 2000

Migrazione corretta Migrazione sbagliata

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Sinaptogenesi

Konradi and Heckers, Biol. Psychiatry, 2001

A B C

D E F

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Glutammato, sinaptogenesie circuitazione cerebrale

Konradi and Heckers, Pharmacol. Ther. 2003

A – Normal glutamatesystem

B – Hypoactiveglutamate system

Synapseformation

Synapsestabilization

Formation ofneuronal circuits

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Sinaptogenesi nella corteccia visiva primaria

Frankle et al., Neuron, 2003

0

40

100

10 102 103 104 105

Days after conception (log scale)

20

60

80

• Birth

LGN

Puberty

• Death

VI

3

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Spine dendritiche dei neuroni piramidali nella corteccia prefrontale di pazienti con

schizofrenia

Glantz & Lewis, Arch. Gen. Psychiatry, 2000

A

0.0

0.3

0.6

Subject group

0.1

0.4

0.5

Mea

n sp

ine

dens

ity (s

pine

s/m

)0.2

C S P C S P C S P

A F2.37=2.52, p=0.09 B F2.37=6.01, p=0.006 C F2.37=2.70, p=0.08

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Stahl S.M., Essential Psychopharmacology 2000

Connessione corretta

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Stahl S. M., Essential Psychopharmacology 2000

Connessione sbagliata

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Schizofrenia: disturbo genetico della sinapsi?

GRM3 = metabotropic glutamate receptor 3; G72; DAAO= d-amino acid oxidase;CHRNA7 = 7 nicotinic receptor; RGS4: regulator of G protein signalling 4; PRODH = proline dehydrogenase; PPP3CC ; Akt1= protein kinase B; NRG1 = neuroregulin 1;DISC1 = disrupted-in-schizophrenia 1

Harrison & Weinberger, Mol. Psychiatry, 2005

GRM3 G72 DAAO CHRNA7 RGS4 PRODH PPP3CC Akt1 NRG1 Dysbindin DISC1

Neurotransmission Plasticity Synaptogenesis

Cellularneuropathology

Dysregulated dopaminergic transmission

Cognitive and othertrait features

Psychoticsymptoms

COMT

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Espressione dei geni presinapticinella schizofrenia

PFC Area 9: all genes vs. changed gene groups

Frankle et al., Neuron, 2003

Control subjects

Schi

zoph

reni

c

100 1000 10000 30000

30000

10000

1000

100

-10 -5 -2 1

2

5

10

Cy5 intensity

Cy3 intensity

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Ipotesi patogenetiche della schizofrenia

• Alterato neurosviluppo– Migrazione neronale– Selezione neuronale– Sinaptogenesi– Circuitazione cerebrale

• Neurodegenerazione –Neuroplasticità –Necrosi e apoptosi–Fattori neurotrofici

• Alterazione progressiva del neurosviluppo

Page 16: Introduzione alla schizofrenia: i sintomi e le ipotesi sulla loro origine Alfonso Tortorella Dipartimento di Psichiatria Università di Napoli SUN

Neuroplasticità

– Neuroplasticità = capacità dei neuroni di rispondere agli stimoli modificando la forza delle connessioni sinaptiche, la citoarchitettura, la connettività e l’attività

• Include: funzione dendritica, ramificazione assonale, neurogenesi, sinaptogenesi, e long term potentiation

• Mediata, in parte, dalla “cascata” di secondi messaggeri indotta dall’interazione neurotrasmettitori-recettori

– Il cervello non è “fisso” dopo la fase di mielinizzazione che si completa con l’ adolescenza

– Va incontro ad un continuo rimodellamento morfologico

• Sinapsi, spine, arborizzazione dendritica, connettività

– La plasticità del cervello è essenziale per l’apprendimento e la memoria

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Stahl SM, Esential Psychopharmacology, 2000

ApoptosiNecrosi

Suicidiodel neurone

Assassiniodel neurone

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-7.5

0.0

7.5

Fron

tal L

obe

Tiss

ue C

hang

e (%

)

-5.0

2.5

-2.5

5.0

PatientsControls-25

50

Cor

tical

Sul

cal C

SF C

hang

e (%

)

25

0

PatientsControls-40

0

50

Fron

tal L

obe

CSF

Cha

nge

(%)

-30

30

-20

40

PatientsControls

Schizofrenia e neurodegenerazione

20

10

-10

Ho et al., Arch. Gen. Psychiatry, 2003

A B C

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Fattori neurotrofici (BDNF*)

– I fattori neurotrofici garantiscono la sopravvivenza neuronale, la plasticità, la differenziazione,la sinaptogenesi, la connettività• rimodellamento continuo delle sinapsi, spine, e

dendriti– BDNF è presente soprattutto nell’ippocampo

e nella corteccia cerebrale– Dati preliminari evidenziano alterazioni dei livelli

nella schizofrenia

*Brain-derived neurotrophic factor.

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Il BDNF nella corteccia prefrontaledei soggetti con schizofrenia

Weickert et al., Mol. Psychiatry, 2003

Npg B

DN

F m

RN

A/2

0g

RN

A

0

1.0

2.5

2.0

1.5

0.5

S

*

NBO

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(% C

ontro

l)

0

60

120

100

80

20

S

*

40 Gra

ins/

cell

0

60

80

20

40

II III

*

V VICortical Layer

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Neurogenesi

– Neurogenesi si riferisce alla produzione di nuovi neuroni• Si verifica nel cervello dell’adulto (Eriksson

1998; Kempermann 1999). I neuroni stabiliscono nuove connessioni

da un ambiente ricco di stimoli, esercizio, apprendimento (Gould 1999, 2000)

da stress, invecchiamento, e elevati livelli di glucocorticoidi (Gould 2000)

– Neurogenesi evidenziata nella zona subventriculare e nell’ippocampo del cervello adulto (Gould 1999)

– Potenzialmente implicata nei cambiamenti delle aree cerebrale• Morfologia Cellulare, plasticità neuronale,e

rimodellamento– Verosimilmente mediata dalle neurotrofine

(BDNF)

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Ipotesi patogenetiche della schizofrenia

• Alterato neurosviluppo– Migrazione neronale– Selezione neuronale– Sinaptogenesi– Circuitazione cerebrale

• Neurodegenerazione –Neuroplasticità –Necrosi e apoptosi–Fattori neurotrofici

• Alterazione progressiva del neurosviluppo

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Alterazione progressivadel neurosviluppo

– La schizofrenia si realizza quale conseguenza di alterazioni molteplici del neurosviluppo, di cui alcunesi verificano nelle fasi precoci della vita e nella prima infanzia (neurosviluppo precoce), altre durante l’adolescenza/prima vita adulta (neurosviluppo tardivo)

– Queste alterazioni tardive, già attive nei mesi precedenti l’inizio del primo episodio, continuano ad esercitare i loro effetti dannosi durante i primi anni di malattia

– Quali siano i meccanismi di neurosviluppo che garantiscono tale progressione della malattia non è noto

Ho et al., 2003

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Neuropatologia della schizofrenia

Andreasen et al., 2001

Dilatazioneventricolare

Controllo Pazientecon schizofrenia

Wright et al., 2000; Callicott & Weinberger, 1999

Alterazioni macroscopicheDilatazione dei ventricoli cerebraliRiduzione del volume cerebrale (ippocampo,

corteccia prefrontale, corteccia temporale superiore, talamo)

Riduzione dello spessore corticaleRiduzione della girificazione corticaleAlterazioni morfologiche dell’ippocampoAsimmetria cerebrale

Tali alterazioni sono presenti:● nei pazienti al primo episodio● nei pazienti drug-naive● prima dell’esordio● nei parenti sani a rischio

Punti critici:● risultati spesso contraddittori● modificazioni spesso di entità modesta ed

espressi come media di gruppo● aspecificità

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Neuropatologia della schizofrenia

Alterazioni microscopicheRiduzione delle dimensioni dei neuroni piramidali ippocampali e neocorticali

PFCRiduzione delle arborizzazioni e spine dendritiche dei neuroni piramidali PFCRiduzione dei neuroni GABAergici “a candelabro” nella PFC Riduzione markers funzionalità presinaptica (sianptofisina, complexina…)Riduzione del numero dei neuroni talamici (nucleo medio-dorsale)Riduzione del numero degli oligodendrocitiRiduzione dei livelli di acido N-acetilaspartico (marker di integrità neuronale)

anche in pazienti al primo episodio o drug-naive in PFC e ippocampoPresenza di raggruppamenti neuronali aberranti (per locazione e/o

aggregazione) nella lamina III della corteccia entorinale e della sostanza bianca neocorticale

Globalmente tali alterazioni suggeriscono un deficit nell’elaborazione delle informazioni nella PFC e della sua connettività con altre aree cerebrali che, verosimilmente, sono responsabili della disfunzione cognitiva

Selemon, Goldman-Rakic,1999; Rajkowska et al., 1998; Glantz & Lewis, 2000; Garey et al., 1998Woo et al. 1998; Jakob & Beckmann 1986; Arnold et al., 1991; Bertolino & Weinberger, 1999

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In definitiva la neuropatologia della schizofrenia sembra consistere in alterazioni quantitative di vari parametri che regolano i microcircuiti cerebrali e che interessano:

– l’arborizzazione denditrica

– i corpi neuronali

– gli assoni

– i terminali sinaptici

– elementi glialiEsse sono responsabili della così detta disconnessione funzionale per cui la schizofrenia è oggi considerata una

Patologia della sinapsi