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IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6 - 1 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - A volte il geo- metra vale l’architetto e l’ingegnere: lo dice il Tar di Brescia 48 Torna il bonus del 55%, ma diluito in un pe- riodo di dieci anni 50 DAL COLLEGIO DI MANTOVA - L’impegno dei geometri mantovani per la sicu- rezza 52 DAL COLLEGIO DI LODI - Un anno di “tra- sformazione continua” per il Collegio di Lodi 54 SCUOLA - Esami di Stato 2010. Le due prove scrittografiche 56 La presenza del vino camuno fa bene anche agli altri prodotti della Valle, i sa- lumi e i formaggi 58 AGRICOLTURA & FORESTE - Infrastrutture e agricoltura: una convivenza è possibile se … 60 TECNICA - Sulle tracce delle antiche pietre 64 L’evoluzione della Topografia e della Car- tografia nella storia 68 CONDOMINIO - Nuove aperture: come comportarsi rispetto alla comunità condo- miniale 78 CULTURA - Topografia antica 80 Una riflessione sul professor Ottorino Mi- lesi 86 Novità di legge 88 Aggiornamento Albo 90 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Manuel Antonini, Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Laura Cinelli, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Guido Maffioletti, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Mariangela Scotti, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Roberto Bagnoli, Beppe Battaglia, Andrea Botti, Valentina Conte, Laura Cottarelli, Francesco Cuzzetti, Francesco Ferrati, Giorgio Guerrini, Umberto Monopoli, Giuliana Mossoni, Bruno Razza, Franco Robecchi Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20 Di questa rivista sono state stampate ????? copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 6 - 2010 novembre-dicembre Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - Gestione sempre più com- plessa e maggiori responsabilità per un Collegio che cambia 2 INTERVISTA - Savoldi: “Certifichiamo la professione per promuovere la qualità delle prestazioni” 8 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Gli auguri natalizi del Presidente Fausto Savoldi ai geometri italiani 10 Qualificazione e calcolo della consistenza di unità immobiliari tipo A, B, C e D 14 DALLA CASSA - Presto eliminato il mod. 17. Un questionario per la nuova previdenza complementare 18 Pensioni povere per professionisti ricchi. I giovani sono preoccupati 20 LEGALE - Assicurazione dell’immobile per danni 22 LEGISLAZIONE - Competenze professio- nali del geometra: una esemplare sen- tenza del Tar Puglia 24 SICUREZZA CANTIERI - Installazione dei pannelli solari e fotovoltaici in coper- tura 34 CTU - Le nuove regole sulla mediazione fa- coltativa e obbligatoria 36 FORMAZIONE CONTINUA - La certifica- zione ambientale degli edifici: un altro passo nel futuro 44 CATASTO - Dal 1° novembre una nuova ver- sione del programma “Pregeo 10” 46

IL GEOMETRA BRESCIANOEDITORIALE IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 3 Buon Natale e Felice Anno con speranza nonostante la crisi La nota del Presidente L’ anno 2010 sta passando con risultati

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  • IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6 - 1

    DAL COLLEGIO DI BRESCIA - A volte il geo-metra vale l’architetto e l’ingegnere: lo diceil Tar di Brescia 48

    Torna il bonus del 55%, ma diluito in un pe-riodo di dieci anni 50

    DAL COLLEGIO DI MANTOVA - L’impegnodei geometri mantovani per la sicu-rezza 52

    DAL COLLEGIO DI LODI - Un anno di “tra-sformazione continua” per il Collegio diLodi 54

    SCUOLA - Esami di Stato 2010. Le dueprove scrittografiche 56

    La presenza del vino camuno fa beneanche agli altri prodotti della Valle, i sa-lumi e i formaggi 58

    AGRICOLTURA & FORESTE - Infrastrutturee agricoltura: una convivenza è possibilese … 60

    TECNICA - Sulle tracce delle antiche pietre64

    L’evoluzione della Topografia e della Car-tografia nella storia 68

    CONDOMINIO - Nuove aperture: comecomportarsi rispetto alla comunità condo-miniale 78

    CULTURA - Topografia antica 80Una riflessione sul professor Ottorino Mi-

    lesi 86

    Novità di legge 88Aggiornamento Albo 90

    Direttore responsabileBruno Bossini

    Segretaria di redazioneCarla Comincini

    RedazioneRaffaella Annovazzi, Manuel Antonini,Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Laura Cinelli,Alessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio,Francesco Ganda, Francesco Lonati,Guido Maffioletti, Franco Manfredini,Giuseppe Mori, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli,Giovanni Platto, Mariangela Scotti, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi

    Hanno collaborato a questo numeroRoberto Bagnoli, Beppe Battaglia,Andrea Botti, Valentina Conte, Laura Cottarelli,Francesco Cuzzetti, Francesco Ferrati,Giorgio Guerrini, Umberto Monopoli,Giuliana Mossoni, Bruno Razza, Franco Robecchi

    Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

    Editing, grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

    FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

    Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

    StampaIGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20

    Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.

    N. 6 - 2010 novembre-dicembrePubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

    Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

    Associato alI’USPI

    Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

    IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

    Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

    Sommario

    EDITORIALE - Gestione sempre più com-plessa e maggiori responsabilità per unCollegio che cambia 2

    INTERVISTA - Savoldi: “Certifichiamo laprofessione per promuovere la qualitàdelle prestazioni” 8

    DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Gli augurinatalizi del Presidente Fausto Savoldi aigeometri italiani 10

    Qualificazione e calcolo della consistenzadi unità immobiliari tipo A, B, C e D 14

    DALLA CASSA - Presto eliminato il mod. 17.Un questionario per la nuova previdenzacomplementare 18

    Pensioni povere per professionisti ricchi. Igiovani sono preoccupati 20

    LEGALE - Assicurazione dell’immobile perdanni 22

    LEGISLAZIONE - Competenze professio-nali del geometra: una esemplare sen-tenza del Tar Puglia 24

    SICUREZZA CANTIERI - Installazione deipannelli solari e fotovoltaici in coper-tura 34

    CTU - Le nuove regole sulla mediazione fa-coltativa e obbligatoria 36

    FORMAZIONE CONTINUA - La certifica-zione ambientale degli edifici: un altropasso nel futuro 44

    CATASTO - Dal 1° novembre una nuova ver-sione del programma “Pregeo 10” 46

  • EDITORIALE

    2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Bruno Bossini Gestione sempre più complessae maggiori responsabilitàper un Collegio che cambia

    di individuare la strada e imezzi più idonei per portarloa compimento. Premessa lagaranzia di massima traspa-renza procedurale, entranoin gioco in questi casi la stimae la capacità operativa di cuil’iscritto delegato ha datoprova nel suo passato pro-fessionale, oltre al suo disin-teressato impegno verso gliiscritti e l’attaccamento albene della categoria. Solo con questi presuppostie queste regole, consolida-tesi in 50 anni di Consiglio di-rettivo, è ammissibile accet-tare il rischio (che crediamocomunque sia inferiore adaltri criteri decisionali) di unpossibile errore di valuta-zione e dei danni che da essopotrebbero derivare, e la cuiresponsabilità in ogni casoresta in capo a colui che con-duce l’operazione e al Consi-glio che l’ha approvata.Gestire l’attività di un Collegiocome il nostro di 3.100 iscrittiè tutt’altro che cosa semplice.La sua struttura operativa, in-fatti, si è fatta nel temposempre più complessa (Con-siglio direttivo, segreteria,contabilità, archivio, reda-zione, ufficio stampa, internet,Cassa di previdenza, ecc.), ilsuo impegno nella forma-zione sempre più laborioso(praticanti, scuola, esami diStato, corsi specialistici, for-mazione permanente, ecc.).Tutto ciò ha comportato, nel-l’ultimo quindicennio, unaglobale riorganizzazionedegli uffici operativi suppor-tati da un’efficiente rete tele-matica, che l’allora presi-dente Fausto Savoldi vollerealizzare assieme alla lungi-mirante decisione di dotare il

    Collegio di un direttore, indi-viduato nella collega Marian-gela Scotti, cui va ricono-sciuto molto merito nei bril-lanti risultati conseguiti.Contemporaneamente all’e-volversi dell’organizzazioneinterna del Collegio, si è assi-stito in questi anni anche alcambiamento dell’apportoprofessionale degli iscritti inalcune specifiche attività pro-fessionali promosse dal Col-legio; mi riferisco agli iscritticommissari all’esame diStato, agli esperti che ten-gono i corsi preparatori aglistessi esami, ed infine a co-loro che svolgono la funzionedi docenti nei numerosi corsidi formazione. Tutti specia-listi che costituiscono unanuova forza professionaledella categoria, ai quali non sipuò e non si deve rinunciare,ma che, anzi, deve essere in-centivata, anche se sappiamoancora irrisolto il problemadei loro compensi rispettoalla gratuità dell’intervento ditutti gli altri iscritti che parte-cipano all’attività del Col-legio, facendo leva sul loro di-sinteressato attaccamentoalla professione.In questo senso, la nostra ca-tegoria sta vivendo un note-vole cambiamento, generatoda un’evoluzione non ancoracompiuta, che non si può di-sconoscere e alla quale nonè possibile opporsi, perchéfiglia delle nuove esigenzedel mercato. Mercato alquale è nostro in-teresse guar-dare con spe-ranza, perchépromettente dinuove opportu-nità professionali

    S i fa strada nell’opi-nione della gente ingenere che un piùaccentuato decisionismonelle scelte e nelle azioniche ne conseguono sia – purcon qualche rischio in più –premiante rispetto a un at-teggiamento più favorevoleal contraddittorio (o, se vo-gliamo dire, più democra-tico), il quale, per sua natura,produce maggiore conflit-tualità, rallentando la solu-zione dei problemi in e-same.Lo si rileva in molti ambiti o-perativi, nella politica, in tantiaspetti del comune vivere,anche nel mondo della coo-perazione e del servizio ter-ziario. Non è raro in tali con-testi rilevare come la paroladecisa, chiara e inequivoca-bile di un dirigente sia risolu-tiva nelle scelte con innega-bili riflessi positivi sull’atti-vità.Non può fare eccezione, al ri-guardo, il nostro Collegio pro-vinciale – ente senza fini dilucro che, come si sa, non ri-conosce compensi ai suoi di-rigenti e ai suoi iscritti colla-boratori – presso il quale,anche per contenere costiche graverebbero sulle quo-te annuali degli iscritti, sicerca di perseguire, ove pos-sibile, la rapidità decisionale.Può quindi avvenire, senzache il fatto sia percepitocome antidemocratico o im-positivo delle prerogativedell’assemblea sovrana, cheal Presidente, a un consi-gliere o a un collega partico-larmente preparato in unaspecifica materia, venga la-sciata, su un progetto delibe-rato dal Consiglio, la libertà

    da cogliere, che consenti-ranno al geometra di affian-care alla sua tradizionale po-livalenza la specificità dispecializzazioni, cui la for-mazione continua mira e cheil proliferare di modifiche le-gislative in edilizia e urbani-stica fa emergere a favore diuna moderna professionalitàimpensabile fino a pochi lu-stri fa.Tutte novità che innegabil-mente si riflettono e incidonosempre più sull’attività delCollegio e che aumentano laresponsabilità dei suoi diri-genti a partire dal presidentefino all’ultimo dei suoi colla-boratori iscritti all’albo.Sono convinto che, pur difronte a molte e impellentiproblematiche, la passionedei dirigenti per la nostraprofessione e per il futurodei giovani geometri che siaffacceranno sulla scenaprevarrà al di là di ogni pro-blematica che potrebbe na-scere sul merito.L’importante è che la strut-tura dirigenziale e, a maggiorragione, il Consiglio direttivosiano sempre più coesi emettano in campo il massimodi fiducia reciproca scevra dapersonali interessi econo-mici come da sempre in pas-sato è avvenuto nel Collegiodi Brescia. ❑

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  • EDITORIALE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 3

    Buon Natale e Felice Anno con speranza nonostante la crisi

    La nota del Presidente

    L’ anno 2010 sta passando con risultati più negativiche positivi.La “politica” è andata nel “pallone” e quanto sognato e

    desiderato dalla nostra categoria professionale non ha avutonessun riscontro nonostante l’impegno profuso dal nostroConsiglio Nazionale per sbloccare situazioni che ci avversanoda oltre mezzo secolo.

    Le professioni ordinistiche, spina dorsale dell’economiae dalle quali proviene il 15% del Pil nazionale, sono allo stallo:politica incapace di prendere posizioni e di decidere, lobbyche premono affinché nulla venga cambiato per non incideresul loro potere economico e decisionale.

    La nostra categoria professionale, che contribuisce inbuona parte a quel 15% del Pil nazionale prodotto dalle pro-fessioni ordinistiche, al quale si deve aggiungere il contributoal Pil dei geometri impegnati al di fuori della libera professio-ne, non è tenuta, politicamente, in minima considerazione.

    È considerata molto al di sotto delle sue capacità profes-sionali guadagnate principalmente sul campo e culturalmentesviluppate da nozioni scolastiche e da aggiornamenti culturalie professionali che la categoria si è autoimposta e finanziata.

    Difficoltà che sono state riscontrate anche da moltiiscritti al nostro Collegio, anche se la carenza di incarichi pro-fessionali in determinate branche della nostra attività è stataattenuata da altri proventi derivanti da recenti attività graziealla nostra polivalenza professionale.

    Situazioni di crisi che non sono state risolte in tempibrevi e delle quali ancora non si intravede la fine.

    Il nostro Collegio si è posto l’impegno di cercare inizia-

    tive e contribuzioni per alleviare i casi più critici di taluni nostriiscritti. Ma anche coinvolgendo Enti pubblici – Provincia,Comuni, Comunità Montane, Agenzia del Territorio, Poli cata-stali – con convenzioni atte a risolvere determinate problema-tiche degli stessi Enti pubblici con attività professionalidemandate al Collegio e distribuite ai nostri iscritti.

    L’insieme di elementi negativi e considerazioni variehanno portato il Consiglio del Collegio, in determinate circo-stanze a prendere decisioni sofferte nella convinzione che siriperquotano positivamente nell’immediato futuro.

    In prossimità delle feste natalizie, facciamoci reciproca-mente i migliori auguri per scongiurare ogni avversità, negati-vità e pessimismo e che possa risplendere il bel sole dell’ot-timismo col quale si è già a metà della cura.

    L’augurio di Buon Natale e di un sereno e proficuo annonuovo vada quindi a tutti gli iscritti del nostro Collegio e ditutti i Collegi d’Italia, unitamente ai loro Presidenti, Consi-glieri, Collaboratori e a tutti i geometri impegnati in qualsivo-glia attività pubblica o privata.

    Un particolare augurio vada al nostro Consiglio Nazionaleed al suo attivo Presidente Fausto Savoldi, congiuntamentealla nostra Cassa di Previdenza, al suo Presidente Fausto Ama-dasi ed ai suoi Consiglieri e Collaboratori.

    L’augurio di Buon Natale e sereno Anno Nuovo vada atutte le nostre famiglie, ai dipendenti del Collegio e Collabo-ratori vari.

    Con affetto un cordiale salutoIl Presidente

    Giovanni Platto

    Paolo da Caylina il GiovaneAdorazione di Gesù Bambino(particolare degli affreschi della cap-pella occidentale della basilica di SanSalvatore di Brescia), fine del terzodecennio del XVI secolo

  • INTERVISTA

    4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Savoldi: “Certifichiamola professione per promuoverela qualità delle prestazioni”

    corna e di impegnarsi a fondo in un progettodi certificazione delle prestazioni tipichedella professione del geometra che entro unanno e mezzo, al termine d’un intenso ecoinvolgente lavoro, porterà alla definizionedi procedure standard di qualità per ogniprestazione. Un progetto ambizioso, delquale parliamo in quest’intervista con ilpresidente nazionale Fausto Savoldi; unprogetto che i geometri per primi tra leprofessioni intellettuali in Italia hanno decisodi affrontare e che avrà anche un immediatoriscontro per ogni collega. Basta infattievidenziare come il pagamento equo di ogniprestazione potrà d’ora in avanti essererichiesto, fin dalla lettera d’incarico, conriferimento alla procedura standardcodificata e certificata da un organismoriconosciuto qual è l’Uni, l’Ente nazionaleitaliano per l’unificazione.

    Si parla ovunque, e spesso con pocacognizione di causa, di certificazione. Nelsenso che ormai non c’è ambito quotidiano,di lavoro e persino di svago, nel quale nonsia richiesta, oppure proposta e talvoltaesibita la garanzia del buon funzionamentodi una macchina o della corretta esecuzioned’un lavoro. Una garanzia fornitainevitabilmente dalla certificazione di qualitàrilasciata da un apposito istituto terzo ,ovvero indipendente dal fornitore e dellacommittenza. E se in qualche caso appare superflua lapedante sottolineatura d’una non richiestacertificazione (ormai si certificano persinoalberghi, ristoranti e pizzerie, senza che ciòspesso significhi un miglioramento dellapulizia, delle preparazioni o del servizio), anessuno verrebbe oggi in mente di portare lapropria auto per la manutenzione in unaofficina non certificata, che non utilizzimacchinari certificati, che non svolga ognioperazione seguendo procedure di qualitàgarantita. La certificazione è dunque un elementofondamentale e quotidiano della nostra vita,anche se, in ambito strettamenteprofessionale, non solo per i geometri maper la totalità delle professioni intellettuali,almeno in Italia, siamo davvero ai primissimipassi. Un inizio dove non mancano leconfusioni (studi certificati? professionisti,studi oppure procedure da certificare?), lefughe in avanti, gli specchietti per le allodolee le autentiche truffe. Anche per queste ragioni il Consiglionazionale ha deciso di prendere il toro per le

    P residente, proviamo apartire dall’inizio: cos’èmai questa certifica-zione?«Sì, partiamo dall’inizio, chein questo campo per i geo-metri significa andare con lamente al decisivo Con-gresso di Palermo nel 2005.Fu infatti in quell’occasioneche la categoria prese l’im-pegno formale di garantire laqualità delle prestazioniprofessionali, avviando, adesempio, un intenso pro-gramma di formazione per-manente. Una scelta cheproprio in questi mesi si stadefinendo nei particolaridando il via a centinaia dicorsi che ogni Collegio staorganizzando in tutt’Italia, ai

    quali seguirà l’attribuzionedei crediti per ogni specificoiterdi aggiornamento e di for-mazione. I geometri si sonodunque innanzitutto messiin gioco per garantire al mer-cato la qualità della loro pre-parazione professionale,hanno preso sul serio la sfidadi offrire prestazioni in lineacon lo stato dell’arte d’ognibranca del loro operare, nonaccontentandosi del di-ploma o della laurea meri-tata all’inizio della loro e-sperienza, ma dimostrandoin ogni momento della lorocarriera d’essere informati,aggiornati, preparati alle ri-chieste dei clienti e della so-cietà».

  • INTERVISTA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 5

    Fausto Savoldi, Presidente delConsiglio Nazionale Geometri eGeometri Laureati (foto d’archivio)

    una determinata attività».L’Uni dunque definirà le procedureper le prestazioni…«No, no, piano. Il processonon è così semplice, megliopotrebbe essere così sem-plice se la nostra fosse unaprofessione tecnica, magariapplicata alla meccanica oall’industria come moltealtre. Ed in effetti l’Uni, in I-

    talia ed in Europa, solita-mente affida la definizionedello stato dell’arte d’unaparticolare tecnica a qual-che esperto spesso di estra-zione accademica, ad ungruppo di professori univer-sitari che traducono innorme tecniche la loroscienza. Ma per i geometrinon è così. La prima diffi-

    Ed è a questo punto che entra ingioco la certificazione.«La certificazione è il na-turale compimento diquesto processo. Ovverola possibilità di definirequal è lo standard di qua-lità necessario e suffi-ciente per considerareuna prestazione ade-guata allo stato dell’artein un determinato am-bito».

    Certificazione dunque della pre-stazione e non dello studio o delprofessionista?«Ad essere certificata è laprestazione che potrà a-vere questa attribuzionedi qualità solo se sarà ef-fettuata seguendo unaben determinata proce-dura».

    Detto in questi termini può ap-parire facile e lineare. Ma comesi fanno a certificare con proce-dure standard le moltissime e di-verse prestazioni che il geometraè chiamato a fare nella poliva-lenza ed insieme nella specializ-zazione della sua quotidianaprofessione?«È questo, in effetti, il piùgravoso nodo da scio-gliere, quello che stiamoaffrontando proprio inqueste settimane. Ilprimo passo è stata lafirma, nel 2009, di una con-venzione con l’Uni, l’Entenazionale italiano di unifica-zione, che è l’unico orga-nismo del nostro Paese (ov-viamente federato con gli a-naloghi organismi degli altriPaesi europei) ad avere l’au-torevolezza ed il know how ne-cessari a definire regole tec-niche e professionali per

    coltà, anche per Uni, èrappresentata dal fattoche noi siamo la primaprofessione intellettualea chiedere la certifica-zione. Non siamo infattimeccanici, elettricisti o i-draulici, siamo geometriche nel loro lavoro de-vono mettere ogni giornoun consistente apportocreativo, personale,mentale, intellettuale.D’altra parte non siamoneppure intellettuali insenso stretto, non siamoad esempio romanzieri oscultori chiusi in torri d’a-vorio; la nostra attività in-tellettuale è sottopostasempre alla prova tec-nica del fare, sia che sitratti d’un progetto edile,d’un rilievo topografico od’una perizia estima-tiva».

    In effetti dev’essere un problemainedito anche per l’Uni. Come a-vete deciso di affrontarlo?«La ‘road map’ che ab-biamo stilato con Uni èmolto precisa e prevedeun supporto molto pre-ciso anche da parte delConsiglio nazionale. Nona caso sono stati investitidirettamente su questoprogetto le capacità el’impegno prioritario di

    ben cinque consiglieri. Ve-nendo ai programmi opera-tivi, un primo capitolo è ladefinizione – anche con ilcontributo delle diverse as-sociazioni professionali: daitopografi agli amministratoridi condominio, dagli specia-listi della sicurezza a quellidel risparmio energetico –delle prestazioni oggi svolte

  • INTERVISTA

    6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    biettivamente più vasto einnovativo che abbiamo di-nanzi e che ci vedrà impe-gnati per almeno sei mesi,ovvero sino al giugno del2011».

    A quel punto le procedure standardper ogni prestazione saranno codifi-cate ed il gioco sarà fatto: chi seguiràquelle procedure potrà certificare ilsuo lavoro.«No, non saremo neppure agiugno a quel punto. Uni in-fatti prevede che, dopo ladefinizione delle procedurespecifiche, si apra un con-gruo periodo di verifica econfronto sulle procedurestesse; e noi abbiamo de-ciso convintamente di ade-rire perché proprio a questafase attribuiamo un’impor-tanza fondamentale. In pra-tica a giugno del 2011 lenuove norme verranno“pubblicate con riserva” e,

    prima che siano varate defi-nitivamente, sarà possibilediscutere, confutare, inte-grare, ridefinire ognunadelle procedure codificatesino a quel momento, ag-giungendone se servisseanche delle altre».

    Ricapitoliamo: al di là delle indica-zioni già venute dal censimento delleprestazioni, al di là del lavoro svoltodagli esperti nominati dai presidentinell’ultima assemblea, al di là del-l’apporto dei tecnici dell’Uni, dagiugno ogni Collegio ed ogni geo-metra potrà intervenire e portare lasua esperienza per meglio definire leprocedure che applica ogni giorno?«Di più: non solo ogni geo-metra ed ogni Collegio, machiunque sia interessato allaquestione, ovvero altri tec-nici, altri professionisti, lacommittenza, l’ente pub-blico, chiunque potrà dire lasua. Ed è proprio questo e-

    dai geometri italiani. All’in-terno di ciascuno dei tre tra-dizionali filoni della nostraattività, ovvero la progetta-zione, la topografia e l’e-stimo, abbiamo così indivi-duato tutti i diversi lavoriche siamo chiamati a fareogni giorno».

    Primo punto,ormai acquisito, è per-tanto una sorta di censimento ditutte le prestazioni dei geometri. Epoi?«Un secondo capitolo èstato affrontato nell’ultimaassemblea dei presidenti diCollegio che ha nominatoquaranta esperti dei più di-versi settori ai quali è stataaffidata, sempre d’intesacon Uni, la precisa defini-zione di tutte le procedurenecessarie e sufficienti perlo svolgimento a regolad’arte delle prestazioni cen-site. Ed è questo il lavoro o-

    lemento di condivisione chedarà maggior forza ed auto-revolezza alle norme. Incapo ad un anno comunque,cioè nella primavera o al piùtardi nell’estate del 2012 sa-remo in grado di presentareil quadro delle regole alCongresso internazionale diRoma. Sarà quella un’occa-sione speciale e pubblica, diampia risonanza nazionale econtinentale, per mostrareai colleghi di tutt’Europa ladeterminazione dei geo-metri italiani per miglioraree certificare la loro qualifica-zione professionale. Ancheperché in Europa saremo laprima categoria di profes-sionisti in ambito intellet-tuale a darsi un codice dicomportamento tecnico cheva ad aggiungersi a quellodeontologico di tipo mo-rale».

  • INTERVISTA

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 7

    miglior pratica, appunto delmiglior modo per eseguireuna prestazione».

    E sarà sulla base di questa regole cheogni professionista potrà certificare laqualità della sua prestazione.«Esattamente. Ma c’è di più:chi seguirà le procedure san-cite dalle norme non garan-tirà una prestazione a regolad’arte assolutamente inat-taccabile, ma avrà una basecerta e codificata anche peremettere la sua parcella.Vale infatti la pena di ricor-dare che una legislazioneormai consolidata e cheprende le mosse da indirizziliberali europei, ha abolitodefinitivamente le tariffeminime professionali. Nonvi è dunque più, a rigor di lo-gica, un appiglio normativoche sostanzi la congruità diuna parcella. Invece unavolta che la norma Uni saràstata pubblicata, ogni pro-fessionista potrà circostan-ziare fin dalla lettera d’inca-rico le procedure standardpreviste per una determi-nata prestazione e motivarecosì, anche sul piano tec-nico, un equo compenso».

    Proprio questa opportunità di imme-diato interesse potrà essere una delleconseguenze più significative del co-dice tecnico. A patto però che la com-mittenza, a cominciare dagli entipubblici, ne prenda realmente atto esi renda conto dei costi effettivi di unaprestazione svolta a regola d’arte; in-somma che non si limiti a scegliere ilprofessionista sulla base del minorcompenso richiesto.«In effetti la definizionedelle norme Uni per le pre-stazioni dei geometri è soloil primo passo d’una stra-

    tegia di difesa delle compe-tenze e della professioneche occorrerà poi sostenerecon molte altre iniziative. Edindubbiamente una diqueste sarà proprio “im-porre” almeno all’ente pub-blico di richiedere esclusi-vamente prestazioni a re-gola d’arte, per le quali cisarà un codice definito econsultabile, procedurestandard e non scelte arbi-trarie figlie magari delle ri-strettezze di bilancio. Lastrada è solo all’inizio e nonci fermeremo comunquesolo all’interlocuzione conl’ente locale o la pubblicaamministrazione: la garanziadi prestazioni di qualità vainfatti diffusa capillarmenteperché è nell’interesse pub-blico più generale, è un’esi-genza del mercato e dellasocietà».

    Proseguendo lungo il filo di questoragionamento quali altri interlocu-tori si possono individuare?«Non c’è in verità un confinese non nella limitatezzadelle nostre forze e delle op-portunità che potremo sfrut-tare. Penso ad esempio alcampo dell’estimo, che inquesti ultimi anni ha visto lacommittenza, soprattuttoquella degli istituti di cre-dito, scarsamente interes-sata ad avere stime profes-sionalmente valide del va-lore di un immobile. Il cre-dito facile nonché la verificasuperficiale della congruitàtra finanziamento e stimadella garanzia hanno fattoprevalere spesso la richiestadi valutazioni approssima-tive, poco professionali,spesso affidate a non profes-

    A metà 2012 dovremo avere perciòtutte le procedure codificate per cia-scuna prestazione…«Sì, avremo identificato emesso nero su bianco – ri-peto: dopo un dibattitocoinvolgente non solo per lacategoria ma per tutti i sog-getti interessati – cosa signi-fica in termini assai concretiportare a termine una deter-minata prestazione a regolad’arte, secondo lo stato del-l’arte di questo momentostorico, avendo la compe-tenza professionale persvolgerla al meglio».

    Procedure e regole che diverranno,da quel momento, obbligatorie pertutti?«Per far divenire una normaobbligatoria, ovvero con va-lidità erga omnes, non bastache lo stabilisca l’Uni: di-viene obbligatoria solo se lanorma stessa viene recepitada una legge o da un regola-mento. E potrà certamentecapitare anche questo perdeterminate procedure eprestazioni, certamente nonper tutte. Ma ciò nulla toglieall’importanza della reda-zione di questo vero e pro-prio codice tecnico che la ca-tegoria si sta dando. D’altraparte l’orientamento ormaiprevalente in tutt’Europa, eche lo stesso Parlamento eu-ropeo sta promuovendo,vede tutta la normativa tec-nica per la certificazione diqualità come un insieme diregole volontarie, di fonteprivata e a valenza nazio-nale. Ed è esattamentequanto stiamo facendo: uncodice che nel mondo anglo-sassone si definirebbe di“best practises”, ovvero della

    sionisti. Il vento però è giàcambiato: oggi sempre piùspesso la stima della ga-ranzia è uno degli elementifondamentali per la conces-sione di un finanziamentoad un livello accettabile dirischio. Così il mercato tornaa ritenere significativo ilfatto che a fare la valutazionesia un professionista ingrado di garantire tanto ildebitore quanto l’istituto dicredito. Anche per questaragione firmeremo tra pochigiorni un primo protocollodi intesa con l’Abi, l’Associa-zione bancaria italiana, sot-toscrivendo alcune regolecomportamentali per quelche riguarda le stime immo-biliari. A questa intesa se-guirà dopo la pubblicazionedelle norme Uni, un nuovoprotocollo che recepirà leprocedure di qualità inquesto campo specifico».

    Par di capire che siamo alla vigilia diun ridisegno della professione chenon solo avrà iter scolastici rinnovatie formazione permanente durantetutta la vita professionale, ma vedràpure riscritto il suo regolamento fon-dante, gli ambiti di lavoro, le compe-tenze.«Questa è la strada e sonocontento perché tutto ilgruppo dirigente, dai consi-glieri nazionali ai presidentidi Collegio, è perfettamenteconscio che questa è la viamaestra non solo per garan-tire un futuro alla profes-sione ma pure per consen-tire ai professionisti di conti-nuare ad offrire alla crescitadella società italiana il lorofondamentale contributo».

    Potrebbe essere la volta buona pure

  • INTERVISTA

    8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    riforma delle professioni si tornerà aparlare ormai nella prossima legisla-tura. E purtroppo, nel vuoto dellanuova legge, molti geometri subi-scono le tensioni ed i contraccolpi di-retti di tante interpretazioni capziosedegli enti pubblici soprattutto intema di competenze.«Questa è purtroppo larealtà. E io non mi stancomai di ripetere ai colleghi dinon subire supinamente li-mitazioni che ritengono in-giuste in tema di compe-tenze, di denunciare al pro-prio Collegio le penalizza-zioni che ritengono illegit-time, gli autentici abusi dipotere di qualche funzio-nario pubblico. Anche per-ché non raramente la magi-stratura finisce per darci ra-gione e ristabilire la giu-stizia».

    Non sempre, purtroppo.«Vero. Però, ad esempio,proprio ultimamente ab-biamo visto riconosciute lenostre ragioni in Puglia conun pronunciamento del Tarche avrà il suo peso, soprat-

    tutto se i geometri avrannola capacità di diffonderlo edi farlo conoscere nell’am-bito della dirigenza pub-blica. È accaduto infatti chealcuni funzionari della Re-gione Puglia abbiamo dif-fuso una circolare nellaquale, visto che l’intero ter-ritorio regionale è conside-rato a rischio sismico, venivainibita ai geometri ed ai geo-metri laureati la progetta-zione di qualsivoglia tipo diintervento edilizio. Ebbeneil Tar, sollecitato da un ri-corso della categoria, nonsolo ha ordinato il ritiro dellacircolare, ma ha condannatola Regione a pagare anche lespese legali. Secondo i giu-dici amministrativi nonspetta infatti alla Regionestabilire chi possa o nonpossa intervenire, al più alloStato, ma soprattutto cheanche in zona sismica edanche con l’uso del cementoarmato, deve valere l’indica-zione generale del regola-mento professionale del1929, ovvero la norma del’ar-

    per avviare la riforma del nostro re-golamento professionale, che è fermoall’edizione del 1929, anche se, pur-troppo, su questo versante siamo o-staggio delle incertezze della poli-tica…«Quando i geometri legge-ranno questa mia intervistasapranno quali nuovi sce-nari la politica italiana avràproposto, quale vecchio onuovo governo sarà inse-diato, se dovremo votare aprimavera oppure tra unanno. Quel che costato iooggi, alla vigilia del voto di fi-ducia di metà dicembre, èche per l’ennesima volta ildibattito sulla riforma delleprofessioni è impantanato,che ancora una volta nonverrà approvata neppure inCommissione quella pro-posta di legge che ci avevavisti protagonisti di piùd’una iniziativa e con ilconforto di numerosi rap-presentanti della maggio-ranza e dell’opposizione.Abbiamo perso un’altravolta tutti molto tempo. Nonvorrei essere polemico,perché posso anche capireche la politica giudichi oggipiù urgenti rispetto ai nodidelle professioni i chiari-menti d’orientamento gene-rale tra i partiti, la sortestessa del Governo e l’im-pellenza della crisi econo-mica. Però debbo amara-mente constatare che, trauno scontro e l’altro, il Parla-mento trova il tempo per af-frontare l’ordinamento degliavvocati mentre per le altrelibere professioni, e in parti-colare per quelle tecniche, iltempo non c’è mai».

    Da quel che si è capito sinora, di

    ticolo 16 che riconosce algeometra la competenzaper la progettazione di “mo-deste costruzioni civili”».

    Ecco una buona novella da metteresotto l’albero e con la quale augurarsiun miglior 2011.«Un augurio che attraverso ilgiornale voglio far giungere atutti i colleghi. Aggiungendoun’altra buona notizia: que-st’anno infatti il Consiglionazionale ha deciso di nonbuttar soldi per i soliti, inu-tili regali natalizi – agende,rubriche e pubblicazionivarie – che, nel migliore deicasi, finiscono invariabil-mente in fondo a qualchecassetto. Pensiamo di averusato assai meglio i fondi a-dottando a distanza quin-dici bambini d’intesa conl’associazione Action aid. Inquesto modo, per un annoaiuteremo 15 bambini ditutto il mondo a costruirsi illoro futuro”.

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Gli auguri natalizidel Presidente Fausto Savoldiai geometri italiani

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 11

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

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  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Bruno Razza Qualificazione e calcolodella consistenza di unitàimmobiliari tipo A, B, C e D

    Quindi si va da quelle piùproduttive a quelle menoproduttive, considerando inlinea di massima, che tra unaclasse e quella successiva,debba esserci (in termini diredditività unitaria) una dif-ferenza significativa che nor-malmente si aggira attornoal 20%.

    Unità tipoLe Unità Tipo sono scelteper ogni categoria e classe,per poter disporre di un ter-mine reale di identifica-zione di ciò che rappresentamaterialmente e fisica-mente, una determinata ca-tegoria e classe.Tali unità tipo rappresen-tano il merito medio delle u-nità immobiliari compresein ogni categoria e classe.Le unità tipo sono serviteanche come elemento distudio per la determina-zione delle tariffe di redditocatastale e servono tuttoracome termine di paragoneper attribuire il classamentodelle nuove costruzioni.Quindi l’attribuzione ad unaunità immobiliare di una ca-tegoria piuttosto che un’al-tra è fondamentalmente ori-ginata dal confronto traquesta e le unità tipo che ca-ratterizzano le diverse cate-gorie e classi del gruppo cui

    Qualificazione, e calcolodella consistenza

    di unità immobiliaritipo A, B, C e D

    QualificazioneLa qualificazione viene di-stinta con riferimento alleU.I. esistenti nel ComuneAmministrativo e nelle ZoneCensuarie.

    CategorieDi categorie ne esistonotante e sono distinte se-condo le differenti caratteri-stiche intrinseche che deter-minano le destinazioni d’u-so ordinarie e permanentidelle U.I. stesse. Il relativoelenco è pubblico.

    ClassificazioneLa classificazione è la suddi-visione di ogni categoriadelle unità immobiliari intante classi di merito, se-condo i gradi di notevole di-versità di reddito delle u-nità, comprese nella stessacategoria.(La classificazione non si e-segue per le categorie com-prese nei gruppi “D” ed “E”).Il numero delle classi, all’in-terno di ogni categoria, è de-terminato tenendo contodello scarto qualitativo e direddito esistente tra le varieunità immobiliari.

    l’unità stessa appartiene.

    Tariffe di reddito catastaledelle U.I. urbanea destinazione ordinaria(gruppi A, B, e C)Le tariffe di reddito cata-stale sono state determi-nate (e sono conservate inogni ufficio provinciale delCatasto urbano) per ogni ca-tegoria e classe delle unitàimmobiliari comprese neigruppi A, B e C e sono riferiteal vano utile (per il gruppoA), al metro cubo (per ilgruppo B) ed al metro qua-drato (per il gruppo C).

    Rendita catastale delle U.I.urbane censibilinei gruppi D ed EPer le unità immobiliari a de-stinazione speciale o parti-colare, la rendita catastale sicalcola a stima diretta, mol-tiplicando la consistenzaper valori di locazione uni-tari di unità comparabil-mente simili.In mancanza di questi ele-menti, la consistenza immo-biliare si moltiplica per i va-lori di mercato identificatistimando per comparazionedell’immobile in oggettocon beni di caratteristichesimili di valore noto, appli-cando poi un saggio di frut-tuosità al valore fondiariocosì determinato.I valori stimati (dell’immo-bile e/o della locazione)debbono essere riferiti albiennio 1988/89 e devonocomprendere l’edificato(secondo la destinazioned’uso), l’area di pertinenza ele impiantistiche fisse.Applicando al valore così ot-tenuto il saggio del 2%, si ot-

    Riprendiamo dagli “Atti della VI Assemblea dei Presidenti ” (Roma 27-28settembre 2010) gli interessanti allegati alla relazione del Consigliere na-zionale Bruno Razza che riguardano gli «Elementi tecnici conoscitivi fonda-mentali per poter calcolare correttamente la rendita presunta delle unità im-mobiliari urbane». Una tematica essenziale per tutti gli iscritti che intendonoapprofondire gli aspetti professionali del catasto e che dovrà essere messa inatto qualora l’Agenzia del Territorio decidesse, al fine di recuperare in tempibrevi la tassazione sui fabbricati, di coinvolgere i Collegi dei geometri nelladeterminazione della rendita catastale presunta provvisoria. **

    tiene la rendita catastaledegli immobili di categoria“D”.La rendita catastale delle u-nità immobiliari di categoria“E”, viene determinata ap-plicando al valore di cuisopra il saggio del 3%.

    Gruppo A: abitazioniin genereunità di misura: il vanoVano utile: stanza, cucina,camera da letto, studio e si-mili.Si tiene conto della cate-goria in cui è classificata l’u-nità immobiliare, per Co-mune amministrativo: mqmassimi e minimi (ogni Uf-ficio ha la propria tabella);Quando la superficie di cal-pestio di una stanza più l’in-tero spessore delle mura-ture interne e metà di quellodelle murature esterne finoad un massimo di 50 cm è in-feriore alla superficie mi-nima tabellare, si computaper quella 1/3 di vano utile(accessorio diretto).Se invece la superficie cata-stale di una stanza è supe-riore alla superficie massimatabellare, si calcola l’ecce-denza rispetto a 1 vano, ap-plicando la formula

    (Sr - SM): SMin cui Sr sta per Superficie ri-levata ed SM sta per Super-ficie Massima tabellare.La cucina, purché sia funzio-nale e dotata di tutti gli im-pianti tipici della sua desti-nazione d’uso, è sempre con-siderata come un vano utile.Accessori diretti: (sono pari ad1/3 di vano).Si tratta di quei locali stret-tamente necessari alla fun-zionalità dell’alloggio quali

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 15

    alla massima prevista), unbagno, un gabinetto, un di-simpegno, un ingresso ed unlocale ad uso cantina.È necessario conoscere ilComune amministrativo e lazona censuaria, mentre iltecnico incaricato classifical’immobile nella categoria enella classe che ritiene piùpertinente. Per l’esempio sisceglie la categoria A/3 diclasse 4°. In quel Comune eper quella categoria sonoprevisti vani di superficiemassima pari a 27 mq e di su-perficie minima pari a mq 9.

    Gruppo “B”: abitazioni collettive, uffici pubblici,scuole, musei, ecc.La consistenza delle u.i.u. èdata dal volume dell’immo-bile. Qualora si tratti di fab-bricato intero, il volume sicalcola vuoto per pienosopra e sotto il livello delsuolo.Qualora si tratti di una partedi fabbricato, il volume sicalcola moltiplicando la su-perficie coperta di ciascunvano per l’altezza mediadello stesso, da pavimento asoffitto;Per eventuale presenza di a-

    bagno, dispensa, ingresso,disimpegno, veranda, ecc.Accessori complementari: (sonopari a 1/4 di vano).Si tratta di quei locali chepur essendo necessari all’u-tilizzazione dei vani princi-pali, ne completano la fun-zionalità (cantine, soffitte,stenditoi, legnaie, locali disgombero, ecc., anche e-sterni al fabbricato princi-pale).Dipendenze comuni:Sono le aree di pertinenza e-sclusiva dell’unità immobi-liare (cortili, stenditoi, bu-catoi, depositi, salette con-dominiali, ecc.).In questi casi è consentitoaumentare la consistenzadell’unità immobiliare fino aun massimo del 10% diquella effettiva (fino aquando questi agiamentinon siano significativa-mente tali da influire in ma-niera determinante all’in-nalzamento di una classe).L’agiamento per un massimodel 10% può essere ancheconsiderato negativamentequalora (ad esempio) l’unitàimmobiliare considerataabbia un affaccio su zona pe-ricolosa o degradata ri-spetto ad altra unità immo-biliare simile.La consistenza delle unitàimmobiliari comprese nelgruppo “A” si arrotonda al1/2 vano.

    Esempio di calcoloSi considera un apparta-mento composto da una cu-cina, tre camere da letto dicui una di mq 8 (superficieinferiore alla minima pre-vista), una sala da pranzo di32 mq (superficie superiore

    giamenti scoperti o dipen-denze comuni, si possonocomputare incrementandola consistenza volumetricafino ad un massimo del 10%.

    Cruppo “C”: locali ad usocommerciale o artigianale,magazzini, stalle,autorimesse, tettoie, ecc.La consistenza delle u.i.u. èdata dalla superficie liberautile interna, cioè quella dicalpestio. Per il locale prin-cipale o accessorio, si cal-cola la superficie di calpe-stio di ciascun locale facenteparte dell’unità immobi-liare. È possibile un incre-mento o decremento dellaconsistenza per agiamentifino al massimo del 10%.Per la categoria “C/1” (negozie botteghe) vige un’ecce-zione alla regola di cui sopra.I locali accessori di questeu.i.u. (retro bottega, depo-siti, servizi, ecc.) vanno com-putati con una superficieragguagliata alla loro minoreredditività rispetto al localeprincipale, con riferimentoal rapporto tra la superficiedegli accessori e quella dellocale principale. Il coeffi-ciente di ragguaglio normal-mente applicato è del 50%.Per le C/1 è possibile un in-cremento o decrementodella consistenza per agia-menti fino ad un massimodel 20%.

    Esempio di calcoloSi prende in esame un ne-gozio (C/1) composto da unvano principale (di m 4,5x6)e da un retro negozio con Wc( di complessivi mq 4,5x2)con un agiamento esternoscoperto esclusivo di mq 30.

    Descrizione Vani catastali

    Vani principali: cucina, due camere, sala:la cameretta con superficie inferiore allaminima non viene qui computata; per la salasi conteggia qui soltanto un vano. 4,00

    Ragguaglio per eccedenza di superficie nella sala:(32-27): 27 = 0,18

    Consistenza della cameretta con superficie inf.alla minima prevista (1/3 di vano) 0,33

    Accessori diretti: bagno, gabinetto, ingresso,disimpegno (4x1/3) 1,33

    Accessori complementari: cantina (1x1/4) 0,25

    Totale vani utili 6,09

    Incidenza della disponibilità per l’unitàimmobiliare di una piccola corte 6,09x5% = 0,30

    Totale 6,39

    Consistenza arrotondata vani utili 6,50

    La consistenza così determinata va moltiplicata per la tariffa d’esti-mo delle A/3 di classe 4° di quel Comune amministrativo e si ottie-ne la rendita.

  • DAL CONSIGLIO NAZIONALE

    16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    quattro presse fisse, unaparte adibita ad ufficio (mq200) e l’altra asfaltata (mq1000)

    Esempio di calcolodi una rendita catastaledi unità immobiliaredel gruppo “D”Si analizza un capannoneuso officina (mq 850) con

    La rendita catastale delle u-nità immobiliari urbane(Gruppi A, B e C) si calcolamoltiplicando la consi-stenza calcolata come sopraper la tariffa d’estimo della

    categoria e classe che si at-tribuiscono alla stessa vi-genti nello specifico Co-mune o zona censuaria.

    Descrizione Vani catastali

    Vani accessori diretti: mq 9,00mq 9,00/27,00 = 0,33per cui si può applicare un coefficientedi ragguaglio pari al 50%9,00 x 50% = 4,50 4,50

    Complessivamente mq 31,5Per la pertinenza esterna esclusiva:31,50 x 10% = 3,15 3,15

    Consistenza totale 34,65Consistenza arrotondata in mq catastali 35,00

    Tipologia Destinazione Consistenza Valore unit. Valore totale

    Area Giardino mq2.000 E 20 E 40.000

    Area Asfalto mq1.000 E 15 E 15.000

    Edificio Officina mq 850 E 200 E 170.000

    Edificio Ufficio mq 200 E 450 E 90.000

    Impianti Presse n. 4 E30.000 E 120.000

    Totale valore stimato 435.000

    E 435.000 x 2% = E 8.700 (rendita catastale).

    NB. I valori devono essere riferiti al biennio 1988-89

  • DALLA CASSA

    18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Simonetta Vescovi Presto eliminato il mod. 17Un questionario per la nuovaprevidenza complementare

    coltà dei propri iscritti,anche se i loro consuntivi2009 si sono mantenuti so-stanzialmente positivi.Il Comitato dei Delegati hapreso atto che, nell’ottica diagevolare la categoria, si staconcretizzando la deliberaassunta a maggio per una ef-fettiva collaborazione conl’Agenzia delle Entrate, nelsenso che sarà eliminato ilmodello 17 che, purtroppo,spesso per errori di varia na-tura ha fatto nascere pro-blemi sia agli iscritti sia allastessa Cassa.Nel Modello Unico 2011 sitroverà pertanto la sezionededicata agli adempimentiper il calcolo e il pagamento

    del contributo soggettivo eintegrativo. Ciò comporteràuna notevole riduzione bu-rocratica: l’eliminazione e lacompilazionedel mod. 17non spetterà più al profes-sionista e determineràanche per la Cassa un ri-sparmio di tempo in quantonon dovrà più controllare idati dichiarati. A favore delgeometra vi sarà inoltre – edanche questo è un fatto im-portante – la possibilità dicompensazione della quotadovuta alla Cassa con even-tuali crediti che dovessepercepire dallo Stato.Sono state anche apportatemodifiche ai Regolamenti eallo Statuto, delle quali si

    I l Comitato dei Dele-gati del Cipag tenu-tosi a Roma nelle gior-nate del 22, 23 e 24 novem-bre ha approvato la varia-zione al Bilancio di previ-sione 2010, dal quale e-merge una consistenza pa-trimoniale netta al 31 di-cembre di 1.800,7 milioni dieuro. Di seguito ha discusso e ap-provato il Bilancio di previ-sione 2011, con una consi-stenza patrimoniale netta al31 dicembre del 2011 pari a1.986,1 milioni di euro. Inquesti periodi di crisi calatasu tutti i settori, anche laCassa Nazionale dei geo-metri ha riscontrato le diffi-

    scriverà più dettagliata-mente nel prossimo numerodella rivista e delle quali ri-feriamo qui i sommi capi:Regolamento Contributi:– è ora prevista la rateizza-

    zione dei contributi mi-nimi in quattro rate, 31maggio, 31 luglio, 15 ot-tobre e 15 dicembre;

    – è stata aggiunta la possibi-lità di riscattare i corsi uni-versitari e il servizio mili-tare;

    Statuto e Regolamento di at-tuazione delle norme statu-tarie:– è prevista la possibilità

    per l’Ente previdenziale digestire una previdenzacomplementare.

    Circa quest’ultimapossibilità, si fapresente che neiprossimi mesi verrà inviato atutti gli iscritti un questio-nario, al fine di individuarele loro esigenze e problema-tiche. Ai colleghi si chiedeun poco di tempo per lacompilazione del questio-nario: tempo che per laCassa sarà fondamentale alfine di capire le loro reali e-sigenze e quindi mettere inatto tutti gli strumenti peressere vicino alle necessitàdegli iscritti.Le domande del questio-nario saranno circa 24 e af-fronteranno le tematiche ri-solutive per l’impostazionedella previdenza comple-mentare.

  • DALLA CASSA

    20 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Valentina ConteDa “Affari & Finanza” 22 novembre 2010 Pensioni povere

    per professionisti ricchi I giovani sono preoccupati

    Cassa, ma hanno un redditomedio 2,2 volte inferiore aquello dei colleghi più an-ziani», prosegue Ubertini.«Un avvocato under 45 gua-dagna in media 1.839 euro almese. Uno over 65, ildoppio». Una differenza chesi riperquoterà sulle futurepensioni. «L’importo medioerogato attualmente ai 25mila avvocati in pensione èdi 23mila euro l’anno: 30mila euro agli uomini e15mila alle donne. Fermo re-stando che per gli avvocatiesiste un tetto massimo rag-giungibile di pensione che è50-52mila euro per 35-40anni di lavoro», spiega Uber-tini. Il contributo è del 13% epoi c’è l’1% obbligatorio cheva al “pilastro modulare”calcolato con il sistema con-tributivo, una novità inseritaper rimpolpare le futurepensioni e che il singolo av-vocato può, in modo facolta-tivo, estendere fino al 9%».Non va meglio ai commer-cialisti. «Siamo stati i primi afare la riforma previdenzialepassando dal retributivo alcontributivo, già dal 1995,ovvero dalla privatizzazionedelle Casse», racconta An-tonio Pastore, membro delConsiglio direttivo del-l’Aipd. «Ora ci troviamo tretipologie di iscritti. Chi è an-dato in pensione entro il2003 con il vecchio metodoretributivo può contare suun tasso di sostituzione,cioè il rapporto tra la prima

    pensione e l’ultimo sti-pendio, tra il 75 e l’80%. Gli i-scritti che nel 2003 non ave-vano i requisiti (33mila) a-vranno una pensione mista,data dalla somma di retribu-tivo e contributivo. I giovaniiscritti nel 2004, almeno15mila, sono invece con il si-stema unico contributivo.Per loro i tassi di sostitu-zione si sgonfiano fino al 27-28%. Versando, ad esempio,il 10% di un reddito annualepari a 30mila euro lordi per32-33 anni, avranno 10milaeuro di pensione l’anno. Unamiseria frutto dell’iniquitàdel sistema».

    P roprio per tampo-nare l’evidente di-storsione, la Cassadi previdenza di ingegneri earchitetti prevede una con-tribuzione obbligatoria pertutti pari al 14%. «I giovaniche si affacciano alla profes-sione aprono una partita Ivae si mettono sul mercato. Macosì la crisi, che ha colpitosoprattutto l’edilizia, il la-voro è poco e pagato male,anche meno di mille eurolordi al mese.Nel 2009 il reddito di inge-gneri e architetti è calato del9%, ma gli iscritti aumentanodi 6-7mila unità ogni anno»,spiega Paola Muratorio, pre-sidente di Inarcassa. «Fortu-natamente abbiamo solo15mila pensionati a fronte di150mila iscritti», sospira. «Iltasso di sostituzione nettodelle pensioni di vecchiaia èora del 59%, ancora buono, ela pensione media di quasi29mila euro. Intanto ci avvi-ciniamo con gradualità al si-stema contributivo, guar-

    Tanta voglia di fare iliberi professio-nisti, nonostanteun futuro che si preannunciagramo. Le iscrizioni agli albicrescono in modo esponen-ziale. Non altrettanto i red-diti, consumati dalla crisi edalla concorrenza. Così, lepensioni di avvocati, com-mercialisti, ingegneri, archi-tetti del futuro rischiano diessere talmente basse da in-durre qualche preoccupa-zione già nel presente, so-prattutto nei giovani.Sarà anche per questo chetutti gli ordini professionalimettono in campo strategiee proposte per diffonderesempre più tra gli iscritti lacultura della previdenza. «In passato gli avvocati nonerano attenti alla loro vitaprevidenziale», ammetteMarco Ubertini, presidentedella Cassa forense. «Ma orac’è la crisi e siamo preoccu-pati». Tra il 2008 e il 2009 ilreddito medio annuo degliavvocati, 156mila iscritti, èdiminuito dell’1,1%. Ma inaree strategiche e fruttuosecome la Lombardia, le par-celle sono andate giù del2,9%. Per non parlare dei gio-vani. Chi ha tra i 25 e i 35 anniguadagna circa 20mila eurolordi all’anno. In pratica1.200 euro al mese. Senzatredicesime, ferie e tutele ti-piche dei lavoratori dipen-denti. «I professionisti al disotto dei 45 anni rappresen-tano il 57% degli iscritti alla

    dando con preoccupazionealla situazione dei giovani».I medici che scelgono la li-bera professione sono ob-bligati, come tutti gli iscrittiall’ordine d’altronde(350mila in tutto, compresigli odontoiatri), a versare ilcontributo minimo annuo di1.280 euro, anche se nonhanno guadagnato nulla. Peri redditi superiori a 10.000euro l’anno versano il 12,5%al Fondo speciale di compe-tenza. Sopra ai 50.000 euro ilcontributo è dell’1%.«Questo significa che fino ai50mila euro il tasso di sosti-tuzione è del 60-65%. Dopo èovviamente irrisorio e sideve far ricorso alla previ-denza integrativa», spiegaAlberto Oliveti, vicepresi-dente dell’Enpam, l’ente diprevidenza di medici e o-dontoiatri.

    Totalmente diffe-rente è la situa-zione dei notai. «E-roghiamo le pensioni se-condo uno spirito solidari-stico puro e non sulla basedei contributi versati, madell’anzianità», dice Ales-sandro De Donato, vicepre-sidente della Cassa del no-tariato. «Così un notaio con10 anni di anzianità pren-derà 4;106 euro lordi almese. Con 40 anni, 7.432euro».

    Riportiamo un contributo sui temi pensionistico-previdenziali riguardanti gliavvocati, i commercialisti, gli ingegneri e i medici. Anche loro vivono un mo-mento di grande incertezza riguardo alle loro pensioni che dimostra come lacategoria dei geometri, con i sacrifici messi in atto negli ultimi 15 anni, sem-brerebbe, in tal senso, più tutelata.

  • LEGALE

    22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Avv. Francesco Cuzzetti Assicurazione dell’immobileper danni

    dovrebbero ricordarsi dipremunirsi delle tutele chesono previste nel DecretoLegislativo 2 giugno 2005 n.122, che penso ben noto, mache colgo l’occasione di ri-chiamare in questa nuova si-tuazione giuridica.Rimando all’art. 2 del dettodecreto legislativo perquanto riguarda la garanziafidejussoria, che esula dalnostro tema, e mi soffermoinvece sull’art. 4 che si rife-risce all’assicurazione sul-l’immobile che invece ri-guarda il nostro tema, e checosì recita: «il costruttore è

    obbligato a contrarre e aconsegnare all’acquirenteall’atto del trasferimentodella proprietà una polizzaassicurativa indennitariadecennale a beneficio del-l’acquirente e con effettodalla data dell’ultimazionedei lavori a copertura deidanni materiali e diretti al-l’immobile, compresi i danniai terzi, cui sia tenuto ai sensidell’art. 1669 del codice ci-vile, derivanti da rovina to-tale o parziale da gravi di-fetti costruttivi delle opere,per vizio del suolo o per di-fetto della costruzione, e co-

    L a stampa, anchelocale, ha già datonotizia del pro-blema che si è creato in or-dine alla responsabilità pervizi costruttivi, nel caso incui l’impresa costruttrice ri-sulti cancellata dai registridelle imprese.La ragione che ha sollevatola questione, sta nella sen-tenza delle Sezioni Unitedella Corte di Cassazionedel 22 febbraio 2010 n.4062,nella quale si sancisce (fa-cendo venire meno l’inter-pretazione fino ad allora se-guita della sussistenza giuri-dica della società anchedopo la cancellazione, finoal pagamento di ogni de-bito) che le società di capi-tali, con estensione analo-gica anche a quelle di per-sone, si estinguono definiti-vamente con la cancella-zione dal registro delle im-prese (costitutiva per leprime e dichiarativa per leseconde data la loro diffe-rente natura), per effettodella riforma introdotta dalDecreto Legislativo n.06/2003 che ha modificatol’art. 2945 comma secondodel codice civile. La normaha preso vigore dal primogennaio 2004 con effetto ul-trattivo.Per l’effetto, quindi, la so-cietà non può più essere le-gittimata ad agire né ad es-sere convenuta in giudizio,nel mentre l’eventuale re-sponsabilità si trasferiscesui soci nei limiti stabilitidalla norma. Il che può rive-larsi semplicemente illu-sorio.Giustamente è stato rilevatoquindi, che gli interessati

    munque manifestatisi suc-cessivamente alla stipuladel contratto definitivo dicompravendita o di asse-gnazione».Mi è sembrato utile, nella si-tuazione prospettata, que-sto richiamo, in quanto nonso quanto sia diffuso premu-nirsi di questa garanzia, checertamente inciderà suicosti, e risultando ora certonon è più opportuno affi-darsi solo alla fiducia verso ilcostruttore, che oggi c’è edomani non si sa.

  • LEGISLAZIONE

    24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    Competenze professionalidel geometra: una esemplaresentenza del Tar della Puglia

    tetti, e, per quanto di competenza, dei geologi, hanno do-vuto nel corso di questi anni, aggiornare le proprie esigenzeacquisite nei piani di studio dei corsi universitari; il piano distudio delle scuole medie superiori per geomùetri non pre-vede l’assunzione di conoscenze che possano ragionevol-mente consentire agli stessi tecnici diplomati di progettarein zona sismica con metodi di verifica paragonabili a quelliascritti alla competenza delle suddette categorie di tecnicilaureati.Tali considerazioni, ragionevolmente, scaturiscono non cer-tamente per considerazioni di tipo corporativo, cui questoServizio è estraneo, bensì al fine del perseguimento del su-periore interesse pubblico e della tutela della pubblica in-columità.Inoltre, l’impossibilità per i geometri di progettare opere inc.a. è altresì sancita da sentenze dei vari livelli di giudizio,non ultima la sentenza n. 320/2005 del 29 aprile 2005 del TarLazio, e n. 19292 del 7 settembre 2009 della Suprema Cortedi Cassazione.Per completezza di informazione, le varie sentenze chesono state emesse e che hanno espresso giudizi di meritoin ordine alla competenza dei geometri, hanno solo prefi-gurato la possibilità per i geometri di progettare opere ru-rali in c.a. di modesta entità, che non prevedono particolarie complesse metodologie di calcolo; tale possibilità, purtuttavia, è venuta meno nel momento in cui a tutto il terri-torio regionale è stata estesa l’obbligatorietà di progettareutilizzando esclusivamente criteri di antisismicità, che pre-vedono, appunto, anche per le suddette opere di modestaentità, concetti e metodologie di calcolo complessi (accele-rogrammi, spettri di risposta, verifica agli stati limite).La non esaustiva e richiesta competenza ascrivibile alla ca-tegoria dei geometri, per le attività di progettazione, è e-stesa anche alla parte architettonica, essendo la stessastrettamente connessa a quella strutturale.Per la medesima tipologia di costruzioni, sopra richiamata,tuttavia, non si ritiene poter escludere forme di coopera-zione, mantenendo al solo tecnico laureato l’esclusiva re-sponsabilità della calcolazione strutturale e della relativadirezione lavori.Le oggettive limitazioni previste per i geometri sono pe-raltro estese anche agli ingegneri con laurea triennale.In definitiva, è ragionevole ritenere che la competenza dellacategoria professionale dei geometri in zona sismica può es-sere consentita per la esclusiva zona classificata 4, alle atti-vità di progettazione, direzione lavori e vigilanza su lavoridi riparazione delle costruzioni esistenti, nonché sugli in-terventi locali, così come esplicitati al punto C8.4.3 della Cir-colare 02 febbraio 2009 n. 617/C.S.LL.PP., al D.M. 14 gennaio2008, con esclusione in ogni caso di opere che prevedonol’impiego di strutture in c.a. e acciaio, a meno che trattasi di

    Regione PugliaArea Politiche per l’ambiente, le reti, la qualità urbana

    Servizio Lavori PubbliciCIRCOLARE INTERPRETATIVA

    da pubblicarsi sul B.U.R.P. e sul sito internetwww.regione.puglia.it - area tematica opere pubbliche -

    temi: lavori pubblici - documenti

    Oggetto: Competenze professionali della categoria deigeometri. Chiarimenti.Con riferimento alle precedenti note del 23 gennaio 2006 edalla successiva nota prot. n. 4762 del 28 aprile 2006, diquesto Servizio LL.PP. afferenti la tematica in oggetto, con lapresente, si ribadiscono e se ne approfondiscono i conte-nuti, alla luce della pervenuta richiesta di revisione degli in-dirizzi assunti a livello di Amministrazione regionale.A far data dal 1° luglio 2009, è entrato definitivamente in vi-gore il Dm 14 gennaio 2008 (Norme Tecniche sulle Costru-zioni) e la relativa Circolare ministeriale esplicativa, norma-tiva questa ormai allineata agli Eurodid.Il D.M. in argomento completa un percorso normativo av-viato nel maggio 2003 con l’O.P.C.M. n. 3274/2003, proseguitocon il D.M. 14 settembre 2005, e conclusosi, appunto, con ilD.M. 14 gennaio 2008.Con tali disposizioni legislative ed alla luce della delibera-zione di Giunta regionale n. 1626/09, su tutto il territorio re-gionale si progetta e si eseguono verifiche sulle costruzioniseguendo la normativa sismica, verificando, successiva-mente, le strutture resistenti ai cosiddetti “ stati limite”.Per assimilare le citate metodologie di calcolo e di verifica,in sé complesse, le categorie degli ingegneri, degli archi-

    La Regione Puglia ha emanato la Circolareinterpretativa sulle “Competenzeprofessionali della categoria dei geometri”. IlC.N.G., ritenendola lesiva delle competenzeprofessionali dei geometri, l’ha respinta,motivando con le ragioni esposte nelladocumentatissima nota a firma delPresidente geom. Fausto Savoldi, chepubblichiamo di seguito, e che dopo ilricorso al Tar Puglia inoltrato da alcunicolleghi pugliesi, ha sortito la sentenza chepure riproduciamo e che dà ampiamenteragione alle tesi della nostra categoria.

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    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 25

    considerazioni, ragionevol-mente, scaturiscono noncertamente per considera-zioni di tipo corporativo, cuiquesto Servizio è estraneo,bensì al fine del persegui-mento del superiore inte-resse pubblico e della tuteladella pubblica incolumità»,non è affatto distaccato damarcati interessi corporativiin relazione alla sua qualitàdi Vice Presidente del Con-siglio dell’Ordine degli Inge-gneri della provincia di Bari.Quindi, proprio per il più e-lementare principio di im-parzialità, tale condizione a-vrebbe dovuto indurlo ad a-stenersi dall’assumere per-sonalmente la posizione diinterprete della legge a com-pleto svantaggio di una cate-goria professionale, rispettoalla quale, quella di sua ap-partenenza si manifestasempre in aperto contrasto.Ciò premesso, si deve evi-

    denziare in modo non equi-voco che nessuna modifica-zione legislativa è interve-nuta con l’effetto cogente diristabilire o diversamente di-sciplinare le competenzeprofessionali. Né tale effettopuò averlo, in via mediata,l’intervenuta nuova legisla-zione in materia di normetecniche per le costruzioni inzone sismiche che, per la suaportata innovativa, imponel’aggiornamento professio-nale da parte di tutti i profes-sionisti. Le norme tecnichestesse, comunque, riaffer-mano, in materia di costru-zioni civili, i limiti di compe-tenza già stabiliti dalla pre-gressa normativa vigente.La giurisprudenza richia-mata nelle circolari vale soloed esclusivamente per ilcaso giudicato e si risolve, alcontrario dell’auspicatachiarezza, in una forte e mal-celata pressione che, benlungi dal dirimere dubbi, in-genera, invece, confusione eprevaricazione.Per quanto riguarda le com-petenze professionali, dalpunto di vista normativo, èappena il caso di ricordareche la legislazione vigentenon vieta in modo apriori-stico al geometra di operarecon strutture in cemento ar-mato nelle costruzioni. Se èvero che la lettera l), art. 16,del R.D. n. 274/1929, disci-plina la progettazione, dire-zione, sorveglianza e liqui-dazione di piccole costru-zioni accessorie in c.a. di co-struzioni rurali e di edificiper uso di industrie agricole,di limitata importanza, è al-trettanto innegabile che lalettera m) assegna ai geo-

    Q uesto Consiglio èvenuto a cono-scenza della “Cir-colare interpretativa” (AOO-–064–06/07/2010-0063615)emanata dal Servizio LavoriPubblici, avente ad oggetto“Competenze professionali della ca-tegoria dei geometri. Chiarimenti”.La posizione assunta da talifunzionari quali pubblici uf-ficiali, ove dovesse determi-nare il ritardo o il rifiuto diatti dovuti d’ufficio, procure-rebbe danni ingiusti a pri-vati cittadini (richiedenti ilprovvedimento) con l’ef-fetto di penalizzare gli ap-partenenti ad una categoriaprofessionale a diretto van-taggio di altre di cui risultanoportatori di interessi palese-mente corporativi, anchenella loro qualità di iscritti.Si consideri che uno dei fir-matari della circolare sud-detta, ing. Angelo Lobefaro,mentre dichiara che «Tali

    metri il «progetto, direzionee vigilanza di modeste co-struzioni civili», senza ulte-riori precisazioni.La maggiore ampiezza nor-mativa della lettera l) che e-spressamente disciplinal’uso del cemento armatonelle costruzioni a destina-zione agricola (edifici per usoindustrie agricole), non puòautorizzare l’interprete aconcludere che il legislatore,formulando in modo gene-rico la norma contenuta nellasuccessiva lettera m) (senzaesplicito riferimento all’usodel cemento armato), neabbia voluto vietare l’utilizzoper le costruzioni civili (“quodvoluit dixit, quod non dixit noluit»).Questa conclusione condur-rebbe a conseguenze aber-ranti, tali da comprimere inmaniera inccettabile l’eser-cizio della professione delgeometra e da snaturarne lafunzione, vista l’importanzae la diffusione ormai acqisitadal cemento armato nell’am-bito delle costruzioni nonsolo a destinazione civile.

    Oltre tutto siffattaconclusione con-travviene chiara-mente al dettato della L. n.1086, del 5.11.71, art. 2, 1°comma, che, anzi, garantisceal geometra il diritto all’usodel cemento armato entro ilimiti di competenza.Tale legge, infatti, ha disci-plinato “in toto” la materia, in-novando la precedente nor-mativa e riconoscendo la le-gittimazione anche dei geo-metri a progettare opere incemento armato secondo icriteri stabiliti dal relativoregolamento professionale

    Il Consiglio Nazionale geometri e geometri laureati in data 27 luglio 2010ha preso posizione sulla la Circolare interpretativa Regione Puglia riguar-dante le competenze professionali dei geometri e ha emanato la seguentenota:

    piccoli manufatti accessori, nell’ambito di fabbricati agricolio destinati all’industria agricola, che non richiedano parti-colari operazioni di calcolo, e che per la loro destinazionenon comportino pericolo per la pubblica incolumità.Potrà essere compito del legislatore nazionale prevederepercorsi che portino a una diversa ulteriore connotazionedelle attuali competenze professionali dei geometri, in virtùdegli attuali limiti imposti, laddove plausibili con le evi-denti esigenze innanzi rappresentate, che dovranno neces-sariamente comprendere forme di aggiornamento dei pro-grammi e dei percorsi di studio degli Istituti professionaliper geometri.

    A.P. Referente rischio sismico Il Dirigente Servizio LL.PP.(Ing. Angelo Lobefaro) e “ad interim”

    Dirigente dell’Uff. Sismico e geologico(Ing. Francesco Bitetto)

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    26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    1974, «Provvedimenti per lecostruzioni con particolariprescrizioni per le zone si-smiche» che, all’art. 17, 2°comma, così prescrive te-stualmente: «Alla domandadeve essere unito il pro-getto, in doppio esemplaree debitamente firmato da uningegnere, architetto, geo-metra o perito industriale i-scritto all’Albo, nei limitidelle rispettive compe-tenze, nonché del direttoredei lavori».

    Si osserva che lanorma, nella suaformulazione, ri-chiama in modo pressoché i-dentico quella contenutanell’art. 2, 1° comma, della L.n. 1086/71 sulla disciplinadell’uso del cemento ar-mato, che è stata fino ad oraoggetto di analisi interpreta-tiva.Anche questa norma ri-manda ai criteri di riparti-zione delle competenze sta-biliti dalla legge professio-nale, motivo per cui tutte leconsiderazioni di principiogià svolte in precedenzapossono essere qui valida-mente riproposte.Ancora una volta, la leggeautorizza il geometra ad o-perare, in zona sismica, acondizione che egli sia i-scritto al proprio albo pro-fessionale e nei limiti dellasua competenza, secondo icriteri generali richiamatidall’art. 16, R.D. n. 274/1929.Quand’anche la progetta-zione in zona sismica ri-chieda particolari opera-zioni di calcolo, la legge co-munque scevera da questoconcetto e colloca i limiti di

    competenza del geometraentro quelli predeterminatidalla legge professionalealla quale rimanda, vale adire il limite della modestacostruzione.Si deve dunque nuova-mente riaffermare il concettodi modesta costruzione ci-vile per determinare l’am-bito di competenza del geo-metra nell’espletamento diincarichi professionali anchein zone sottoposte a pericolosismico ed a più forte ra-gione in zone non sottopostea tale rischio.D’altro canto, occorre tenereconto della specifica prepa-razione scolastica – unita-mente a quella professio-nale – dei geometri, assicu-rata alla disciplina dei pro-grammi di insegnamento, at-tualmente previsti dal Dpr.n. 825, dell’1/5/1972 (ma-terie, orari e programmi diinsegnamento negli istitutitecnici per geometri).Tale decreto ha, infatti, intro-dotto il “cemento armato”come materia di studio sottoogni rilevante aspetto (ma-teriali, requisiti di accetta-zione e di impiego, sistemicostruttivi, calcolo dellestrutture, progettazione e di-rezione lavori).Inoltre, va rilevato che, conspecifico riferimento all’ob-bligo della P.A. di motivarecongruamente in ordine allasufficienza della redazionedi un progetto da parte di ungeometra in sede di rilasciodi una concessione edilizia,da oltre dieci anni la giuri-sprudenza amministrativaha espressamente chiaritoche la competenza di taleprofessionista per la realiz-

    (cfr. decisione Consiglio diStato, sez. IV, n. 784/1997).Pertanto il concetto di “mo-desta costruzione” non èpreordinato ad escludere“sic et simpliciter” e completa-mente la possibilità per ilgeometra di progettarequalsiasi tipo di costruzioneedilizia (come alcuni Ordiniproditoriamente e tenden-ziosamente vorrebbero in-durre a ritenere) né po-trebbe essere altrimentipoiché, infatti, il concettomedesimo è finalizzato astabilire un ambito in rela-zione al quale il geometrastesso è pienamente e stori-camente legittimato ad ope-rare. Nemmeno può andarein soccorso di tale faziosaimpostazione la sporadica eripetitiva giurisprudenza ci-tata a sostegno delle tesi,come se la stessa potessevalere per tutti i casi indi-scriminatamente e non giàsolo ed esclusivamente perla fattispecie relativa al casogiudicato, avuto riguardoanche alle peculiarità delcaso deciso.A questo punto, si reputa ol-tremodo opportuno riaffer-mare il vero e corretto signi-ficato del concetto di “ mo-desta costruzione” per sta-bilire l’ambito di compe-tenza del geometra nell’e-spletamento di incarichiprofessionali, adottando ilcriterio tecnico-qualitativoin relazione alle caratteri-stiche dell’opera da realiz-zare.Per quanto riguarda il princi-pale aspetto della que-stione, cioè la progettazionein zona sismica, si richiamala L. n. 64, del 2 febbraio

    zazione in cemento armatodi piccole costruzioni acces-sorie di edifici rurali o peruso di industrie agricole (exart. 16, lett. 1), del R.D. n.274/29) deve essere riferitaanche alle costruzioni civilidi modesta entità (ai sensidella successiva lett. m)dello stesso articolo che nonprevede alcuna limitazionenel tipo di struttura). Ciò inquanto «dal complesso nor-mativo risultante dal R.D. 16novembre 1939 n. 2229 edalle l. 5 novembre 1971 n.1086, 2 febbraio 1974 n. 64 e2 marzo 1949 n. 144 si devetrarre la conclusione che aitecnici diplomati non è pre-clusa in assoluto la progetta-zione di strutture in ce-mento armato, anzi la stessaè specificamente prevista econsentita sempre che simantenga nei limiti dellacompetenza come determi-nata nella rispettiva disci-plina professionale: ne con-segue che la competenzadei geometri alla progetta-zione, direzione e vigilanzadi modeste costruzioni civilinon trova alcuna limitazioneo preclusione nella restrit-tiva struttura in cemento ar-mato e dovendo anzi tenersiconto della specifica culturadi tali professionisti accre-sciuta dall’evoluzione dellerelative conoscenze tec-niche» (così, esemplare inpunto di motivazione, Con-siglio di Stato sez. IV, 9 a-gosto 1997, n. 784).Ne inferisce che «per valu-tare la idoneità del geometraa firmare il progetto di un’o-pera occorre considerare leconcrete caratteristiche del-l’intervento», e a «tal fine

  • LEGISLAZIONE

    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 29

    della relativa tariffa (L. n.146/57).A tale proposito la Consultaconferma che i regolamentidelle professioni suddetterisultano emanati contem-poraneamente e, pertanto,appare inoppugnabile chela medesima espressionedebba avere la stessa va-lenza, individuata attra-verso le tariffe professionali,alla luce della cultura tec-nica e professionale dellecategorie interessate.Pertanto, il più ampio am-bito di competenze de-scritto dalla legge n. 146/57,rispetto a quello indicatodalla legge n. 144/49, deter-minato dalla evoluzione tec-nico-professionale, deve es-sere ragionevolmente rife-rito anche ai geometri.La sentenza citata non men-ziona il cemento armato, male espressioni adoperate(«valutazione» delle «carat-teristiche costruttive» edelle «difficoltà tecnichepresenti») non solo non neescludono l’uso, ma all’op-posto lo ammettono (pe-raltro in termini sostanzial-mente analoghi si era e-spressa qualche anno primala stessa giurisprudenza am-ministrativa, con la sentenzadel Consiglio di Stato sez. V,12 novembre 1985 n. 390).Ad ulteriore conferma dellaragionevolezza del criteriotecnico qualitativo e dei ri-sultati “flessibili” (per usarel’espressione adottata dallaCorte Costituzionale) cheesso comporta, la giurispru-denza di legittimità, con ri-guardo specifico al cementoarmato, ha osservato «chenel periodo intercorrente fra

    l’emanazione del R.D. n.274/929 e delle successiveleggi citate, lo sviluppo delcemento armato nell’ediliziaè stato notevolissimo, tantoche le strutture di tale tipohanno praticamente sosti-tuito l’uso di quelle una voltadenominate “ordinarie”»,concludendo pertanto che«il richiamo fatto alle due ci-tate leggi n. 1085/1971 e n.64/1974 sulle strutture ce-mentizie e sulle strutture an-tisismiche alla competenzadei geometri e dei periti in-dustriali edili, ha anche il si-gnificato di riconoscere adessi una normale e genericacompetenza nel progettarele opere in cemento armato».E la Suprema Corte di Cassa-zione, sez. II civile, ha riba-dito il suddetto principiocon la pronunzia n. 5428 del17 marzo 2004.

    Anche la giurispru-denza penale sipone nel solco i-naugurato dalla giurispru-denza amministrativa e dallaCorte Costituzionale, e con lasentenza n. 3673/93 dellasesta sez. della CassazionePenale si è addirittura spintaoltre, riconoscendo che lacompetenza in materia di co-struzioni civili è disciplinatadalla sola lett. m) dell’art. 16R.D. n. 274/29 e che, ai finidella delimitazione dellacompetenza in materia di co-struzioni civili, non hanno al-cuna rilevanza le disposi-zioni dettate nelle altre let-tere del medesimo articolo16. Infatti, la lettera m) nonha posto «alcuna distinzioneo esclusione in ordine al tipodi costruzione, alla sua strut-

    non possono essere prefis-sati criteri rigidi e fissi, ma ènecessario considerare tuttele particolarità della concretavicenda, anche alla luce del-l’evoluzione tecnica ed eco-nomica del settore edilizio»(in questi termini il Consigliodi Stato sez. V, n. 348/5001).

    Peraltro, le statui-zioni della giuri-sprudenza ammi-nistrativa si richiamano a unprecedente di indiscutibilerilievo, in quanto prove-niente dal Supremo Giudicedelle Leggi. Infatti, con lasentenza n. 199 del 27 aprile1993, la Corte Costituzionalenon soltanto ha aderito in-condizionatamente al cri-terio «tecnico qualitativofondato sulla valutazionedella struttura dell’edificio edelle relative modalità co-struttive», ma ha altresì e-spressamente qualificatotale criterio come “flessi-bile”, destinato cioè ad e-volversi in accordo con le«cognizioni necessaria-mente variabili in rapportoai progressi tecnici scienti-fici che la materia può subirenel tempo» e per la cui ap-plicazione concreta occorrefare riferimento, oltre allalegge n. 144/49 (tariffa pro-fessionale), anche all’interanormativa di settore. In taleambito, dunque, vanno ri-comprese le disposizioni ri-guardanti altre categorietecniche, quale il regola-mento professionale dei pe-riti industriali (R.D. n.275/29) che riporta la mede-sima espressione «modestacostruzione civile”, ampia-mente specificata all’art. 19

    tura o alla tecnica costruttiva;poiché la legge non ha e-scluso l’uso della struttura incemento armato, sarebbe in-giustificato ed anzi arbitrarioporre una limitazione alla at-tività del geometra circoscri-vendola ad un solo tipo dicostruzione, escludendoquella realizzata con l’im-piego del cemento armato»e, pertanto, i geometri «sononormalmente competenti aprogettare ed eseguire o-pere in cemento armato neilimiti quantitativi e qualita-tivi previsti» dalla disciplinaprofessionale.Nello stesso senso la sen-tenza della III sezione dellaCassazione penale n. 10125del 15 ottobre 1996 ha chia-rito che «l’art. 2 della legge 5novembre 1971 n. 1086, nel-l’indicare i professionisti a-bilitati alla progettazione edalla costruzione delle operein conglomerato cementizioarmato, normale e precom-presso, fa espressamentesalvi i limiti delle singolecompetenze professionali.Per quanto riguarda i geo-metri, occorre fare riferi-mento alle lettere l) e m)dell’art. 16 del R.D. 11 feb-braio 1929 n. 274, che se-gnano i limiti della compe-tenza del geometra in ma-teria di costruzioni rurali e ci-vili, e da cui può desumersiche, relativamente alle co-struzioni in cemento armato,il geometra è abilitato allaprogettazione e direzione dilavori afferenti a esse soloquando si tratti di modestecostruzioni – intendendosicon tale termine la limitataentità dell’opera nel suocomplesso e non la sola

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    l’entrata in vigore del R.D. n.2229/1939 e, dunque, giusto70 anni addietro, epoca incui l’utilizzo del cemento ar-mato, quale struttura por-tante di costruzioni civili, ve-niva per la prima volta am-messo in Italia. Quindi, l’esi-genza di una incisiva cautelaera giustificata poiché ricon-ducibile al fatto che era an-cora in atto la specifica spe-rimentazione e, di conse-guenza, richiamava a mag-giori responsabilità i profes-sionisti preordinati al cal-colo e dimensionamentodella stessa.Ne discende che questa di-sposizione, essendo stata su-perata e implicitamente a-brogata dalla citata legge n.1086/1971, non può esserestrumentalmente utilizzatanell’interpretazione della let-tera m), al fine di escludere lacompetenza dei geometri inmateria di costruzioni civili incemento armato.Alla luce delle precedenti ar-gomentazioni risulta incon-ferente, oltre che manifesta-mente irragionevole, esclu-dere a priori qualsivogliacompetenza dei geometrinel campo delle costruzionicivili in cemento armato.Deve, peraltro, aggiungersiche l’interpretazione nor-mativa prospettata dalla Su-prema Corte sembra fon-darsi esclusivamente sullasituazione contenuta nellalettera l) dell’art. 16, R.D. n.274/1929, la quale per talevia, lungi dall’essere confi-gurata come un semplice pa-rametro di valutazione, as-surgerebbe impropria-mente al rango di unica di-sposizione applicabile nel

    caso di specie. Non si com-prende, allora, quale utilitàconcreta possa esplicare laprevisione espressa di cuialla lettera m) del citato arti-colo 16, giacché ai fini dellasoluzione alla quale è per-venuto tale giudice (permezzo di un ragionamentoinduttivo, anziché dedut-tivo) sarebbe stata suffi-ciente la norma di cui allalettera l), già da sola idoneaad escludere per le (mo-deste) costruzioni civili incemento armato (in quantonon espressamente con-template) la competenzadei geometri.

    S e non bastasse lagiurisprudenza ci-tata a sostegnodelle competenze profes-sionali del geometra, si fa e-splicito riferimento a quantoaffermato dal Centro StudiIngegneri nella pubblica-zione “Le competenze pro-fessionali degli ingegneri Ju-niores” (luglio 2008) – conprefazione a firma del Presi-dente del Consuglio Nazio-nale degli Ingegneri – che,trattando della definizionedella modesta costruzione,alla nota 17, pag. 36, riportatestualmente: «Ad esempio,ipotesi non di rado verifica-tasi, oggetto della progetta-zione (di costruzioni nonprefabbricate) è una strut-tura pari a circa 5.050 m3 afronte dei canonici 5.000 m3

    con i quali la giurisprudenzaindividua generalmente lestrutture di modesta entità».La valutazione della “mode-stia” va, pertanto, effettuataper ogni singola fattispecie,dando rilevanza decisiva al-

    semplicità di essa – che nonrichiedano complessi calcolidelle strutture e non com-portino problemi di stabilitàe pericolo per la incolumitàpubblica» (limitazioni, pe-raltro, previste unicamenteper le costruzioni per uso diindustrie agricole).

    Ancor più di recen-te, la sentenza delTribunale penaledi Aosta, n. 683 del 29 giugno2006 – tenendo tra l’altroconto di una perizia redattada ingegnere – riconosce lacompetenza professionaledel geometra nella proget-tazione e DL di opere in c.a.,laddove l’opera stessa pos-sa possa «considerarsi mo-desta».Per quanto riguarda il con-cetto di «pericolo per lapubblica incolumità», il rife-rimento è costituito dall’art.1 del R.D. 16 novembre 1939n. 2229 che stabiliva che«ogni opera di conglome-rato cementizio, sempliceod armato, la cui stabilitàpossa comunque interes-sare l’incolumità delle per-sone deve essere costruitain base ad un progetto ese-cutivo firmato da un inge-gnere, ovvero da un archi-tetto iscritto all’albo, nei li-miti delle rispettive attribu-zioni, ai sensi della legge 24giugno 1923 n. 1395 e delR.D. 23 ottobre 1925 n. 2537sull’esercizio delle profes-sioni di ingegnere e di archi-tetto e delle successive mo-dificazioni».Questa disposizione, per es-sere correttamente inter-pretata, va temporalmentecollocata al momento del-

    l’elemento tecnico-qualita-tivo, «tenuto conto dellapreparazione professionaledella medesima (ndr Cate-goria dei geometri) in rela-zione agli studi ed alla cul-tura accresciuta dall’evolu-zione delle conoscenze tec-niche».Le considerazioni svolte val-gono pienamente anche perle costruzioni a destinazioneindustriale o commerciale,come previsto anche dallatariffa professionale (leggen. 144/1949) ed a maggior ra-gione la competenza nonpuò essere messa in dubbioper le costruzioni con strut-ture prefabbricate di cui al-l’art. 9 della medesima leggen. 1086/1971. Ai sensi di talenorma, infatti, il progettistaè responsabile dell’orga-nico inserimento dei manu-fatti nel progetto delle strut-ture dell’opera, ma nonanche nel calcolo delle strut-ture prefabbricate.In tale contesto, dunque,ogni decisione eventual-mente adottata dalla P.A.,che determini limitazioniagli ambiti di competenzaordinariamente ammessi,dovrà essere opportuna-mente motivata. Ciò ancheal fine di evitare che il cam-biamento di comporta-mento, conseguente a solle-citazioni esterne ed inop-portune, configuri lesioni diinteressi legittimi e di dirittisoggettivi per disparità ditrattamento, eccesso di po-tere o violazione di legge (senon abuso d’ufficio) conse-guenti al mancato rispettodei principi di libera concor-renza, non discriminazione,trasparenza e proporziona-

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    IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6- 31

    REPUBBLICA ITALIANA

    In nome del popolo italiano

    Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia(Sezione Seconda)

    ha pronunciato la presente

    SENTENZA

    ex artt. 60 e 74 Cod. proc. amm.;sul ricorso numero di registro generale 1627 del 2010, proposto da:Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Taranto, Collegio Provinciale deiGeometri e Geometri Laureati di Bari, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Lau-reati di Brindisi, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Lecce, Collegiodei Geometri e Geometri Laureati di Foggia, Collegio Provinciale dei Geometri e GeometriLaureati di Andria-Barletta-Trani, Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati diLucera, rappresentati e difesi dagli avvocati Francesco Muscatello, Gianpiero Ramirez, condomicilio eletto presso Francesco Muscatello in Bari, via Abate Eustasio n. 5;

    contro

    Regione Puglia, rappresentato e difeso dall’avv. Adriana Shiroka, con domicilio elettopresso Adriana Shiroka in Bari, c/o avv.Ra Reg. Puglia, N. Sauro 33; Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti;

    nei confronti di

    Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bari, Ordine Regionaledei Geologi della Puglia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brindisi, Ordine degli

    Ingegneri della Provincia di Lecce, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto:

    per l’annullamento

    1) «della circolare interpretativa» emanatain data 6 luglio 2010 dal Servizio Lavori Pub-blici della Regione Puglia a firma del Diri-gente di detto ufficio, ing. F. Bitetto e del re-ferente rischio sismico, ing. Angelo Lobe-fero, pubblicata in BURP n. 121 del15.07.2010 avente per oggetto “Competenzeprofessionali della categoria dei geometri.Chiarimenti”.

    lità (principi generali del di-ritto nazionale e comuni-tario e sanciti anche dal re-cente D.Lgs. n. 163/2006, art.2 a cui la P.A. è tenuta ad u-niformarsi).Da ultimo, si rileva che taletipo di decisione espone aresponsabilità, di caratterepatrimoniale ed anche per-sonale, il soggetto che adottiil provvedimento.Pertanto, alla luce di quantopremesso e nello spirito dicollaborazione che contrad-distingue, da sempre, i rap-porti della categoria deigeometri con le amministra-zioni locali, è dovere diquesto Consiglio Nazionaledifendere l’operato deipropri iscritti – laddove, ov-viamente, esso sia rispet-toso della disciplina che re-gola i limiti dell’eserciziodell’attività professionale –nonché invitare le predetteamministrazioni a non modi-ficare le regole fino ad oggiseguite per il trattamentodelle pratiche edilizie, alfine di evitare comporta-menti idonei a ledere le le-gittime prerogative dei me-desimi professionisti e l’in-sorgenza di contenziosi dif-fusi su tutto l’ambito territo-riale (i geometri professio-nisti, nella Regione Puglia,sono circa 7.000).

    Il PRESIDENTE(Geom. Fausto Savoldi)

    2) di tutti gli atti presupposti, consequen-ziali e/o comunque connessi, ancorché i-gnoti, in quanto lesivi, ivi compresa – ove oc-corra – la delibera G.R. n. 1626 del 15 set-tembre 2009 recante ad oggetto “D.M. 14gennaio 2008 - Norme tecniche per le co-struzioni. Disposizione in merito alle proce-dure da adottare in materia di controlli e/oautorizzazioni, ai sensi e per gli effetti di cuiagli articoli 93 e 94 Dpr. 6 giugno 380 n. 380 es.m.i.” nonché le precedenti note regionali23.1 e 28.04.2006 aventi pari oggetto (norme

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    32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6

    articolato motivo, la nullità ex art. 21 nonies .241/90 per di-fetto assoluto di attribuzione, nonché l’illegittimità per vio-lazione di legge, eccesso di potere per erronea presuppo-sizione, violazione dei principi costituzionali di cui agli artt.3, 4 e 97 Cos., illegittimità propria e derivata dei provvedi-menti consequenziali.Hanno evidenziato, in particolere, i ricorrenti che il provve-dimento impugnato interviene in materia – quella della in-dividuazione delle figure professionali e dei relativi profilie titoli abilitativi – attribuita in via esclusiva alla competenzalegislativa statale, che in quanto tale non ammette inter-venti integrativi e/o modificativi né interpretativi da partedi norme che non promanino dai competenti organi statali.La doglianza è fondata.Va anzitutto rilevato che l’atto impugnato, così come pro-spettato dai ricorrenti, non ha una funzione meramente “in-terpretativa”. Infatti, da una parte esso introduce delle li-mitazioni oggettive alla attività di progettazione dei geo-metri, le quali non sono presenti nel testo delle leggi fon-damentali di riferimento. D’altra parte la circolare in esamesi presenta come un provvedimento concretamente suscet-tibile di incidere nella sfera giuridica degli appartenenti allacategoria professionale dei geometri, segnatamente per ilfatto che implica la possibilità di approvare i progetti che,essendo stati redatti da geometri, non riguardino le opereche la circolare individua come le uniche che rientrano nellacompetenza dei suddetti professionisti.La circolare impugnata, dunque, costituisce atto concreta-mente lesivo e, al contempo, atto di fatto modificativo del-l’ordinamento giuridico vigente. In quanto tale è illegittima.La individuazione delle singole figure professionali e dellerispettive competenze spetta infatti alla esclusiva compe-tenza statale, sussistendo l’opportunità che tale disciplinasia uniforme ed omogenea in tutte le zone del territo