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IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/2 - 1 GEOLOGIA - Le prove penetrometriche nelle indagini geotecniche dei terreni (Parte seconda) 62 Note sui livelli idrometrici del Garda 66 CONDOMINIO - Nel condominio l’agevola- zione fiscale del 50% vale anche per i lavori sulle parti comuni 72 CULTURA - Maestri del disegno architetto- nico di strada 80 LIBRI - Piazza della Loggia, il cuore della città fra gioie e dolori 86 Aggiornamento Albo 88 IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - Commissioni operative: no- vità sostanziali 2 INTERVISTA - Savoncelli: «Qualificare la professione grazie alla laurea del geo- metra» 4 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Nuove norme sul praticantato. Raggiungeranno lo scopo prefissato? 8 DALLA CASSA - Il fondo pensione “Futura”14 SICUREZZA CANTIERI - Gestione delle terre da scavo. Da rifiuti a sottoprodotti (Parte seconda) 16 Attività lavorative sulle strade: il DM 4 marzo 2013 integra quello del 10 luglio 2002 20 Convegno sul Titolo IV del TUS 81/2008 e pro- nunciamenti della giurisprudenza 22 PROTEZIONE CIVILE - A Montichiari un workshop sulle riforme istituzionali riguar- danti la Protezione Civile 24 CATASTO - OMI, Osservatorio del Mercato Immobiliare: cos’è, cosa fa 28 SCUOLA - Scuola, la riforma del “serale” passa anche dal “Tartaglia” 32 AGRICOLTURA - Organizzato dalla Commis- sione Agricoltura il convegno sull’utilizzo del biogas 38 Cenni di meteorologia per un’agricoltura più sicura 40 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - I professio- nisti che formano una società non possono ri- cevere commesse private 46 “Tariffa piatta”: come, dove e quando con- viene investire un impianto energetico 47 DAL COLLEGIO DI LODI - Il Collegio di Lodi in pillole 48 DAL COLLEGIO DI MANTOVA - A Ostiglia un’esercitazione di Protezione Civile. Presente il Collegio di Mantova 54 TECNICA - L’utilizzo della pietra negli in- terni 56 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Lara Baghino, Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura Cinelli Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Matteo Negri, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Andrea Raccagni, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Simonetta Vescovi, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Italo Albertoni, Davide Bacca, Roberto Baratti, Beppe Battaglia, Gianfranco Bazzoli, Andrea Botti, Giovanna Boursier, Milena Gabanelli, Paolo Ghitti, Renato Greci, Piergiorgio Priori, Franco Robecchi Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via Arturo Toscanini 41 - 25010 Borgosatollo (Bs) Tel. 030.61.86.578 – F ax 030.20.53.376 Di questa rivista sono state stampate 8618 copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 5 - 2014 settembre - ottobre Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

IL GEOMETRA BRESCIANO · D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2013/2 - 1

GEOLOGIA - Le prove penetrometrichenelle indagini geotecniche dei terreni(Parte seconda) 62

Note sui livelli idrometrici del Garda 66

CONDOMINIO - Nel condominio l’agevola-zione fiscale del 50% vale anche per i lavorisulle parti comuni 72

CULTURA - Maestri del disegno architetto-nico di strada 80

LIBRI - Piazza della Loggia, il cuore dellacittà fra gioie e dolori 86

Aggiornamento Albo 88

IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

Sommario

EDITORIALE - Commissioni operative: no-vità sostanziali 2

INTERVISTA - Savoncelli: «Qualificare laprofessione grazie alla laurea del geo-metra» 4

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Nuovenorme sul praticantato. Raggiungerannolo scopo prefissato? 8

DALLA CASSA - Il fondo pensione “Futura”14

SICUREZZA CANTIERI - Gestione delleterre da scavo. Da rifiuti a sottoprodotti(Parte seconda) 16

Attività lavorative sulle strade: il DM 4 marzo2013 integra quello del 10 luglio 2002 20

Convegno sul Titolo IV del TUS 81/2008 e pro-nunciamenti della giurisprudenza 22

PROTEZIONE CIVILE - A Montichiari unworkshop sulle riforme istituzionali riguar-danti la Protezione Civile 24

CATASTO - OMI, Osservatorio del MercatoImmobiliare: cos’è, cosa fa 28

SCUOLA -Scuola, la riforma del “serale” passaanche dal “Tartaglia” 32

AGRICOLTURA -Organizzato dalla Commis-sione Agricoltura il convegno sull’utilizzodel biogas 38

Cenni di meteorologia per un’agricoltura piùsicura 40

DAL COLLEGIO DI BRESCIA - I professio-nisti che formano una società non possono ri-cevere commesse private 46

“Tariffa piatta”: come, dove e quando con-viene investire un impianto energetico 47

DAL COLLEGIO DI LODI - Il Collegio di Lodiin pillole 48

DAL COLLEGIO DI MANTOVA - A Ostigliaun’esercitazione di Protezione Civile.Presente il Collegio di Mantova 54

TECNICA - L’utilizzo della pietra negli in-terni 56

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneRaffaella Annovazzi, Lara Baghino,Stefano Benedini, Nadia Bettari, Laura CinelliAlessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Franco Manfredini,Giuseppe Mori, Fulvio Negri, Matteo Negri,Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto,Andrea Raccagni, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Simonetta Vescovi,Giuseppe Zipponi

Hanno collaborato a questo numeroItalo Albertoni, Davide Bacca,Roberto Baratti, Beppe Battaglia,Gianfranco Bazzoli, Andrea Botti, Giovanna Boursier, Milena Gabanelli,Paolo Ghitti, Renato Greci,Piergiorgio Priori, Franco Robecchi

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Editing, grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

StampaIGB Group/Grafo Via Arturo Toscanini 41 - 25010 Borgosatollo (Bs)Tel. 030.61.86.578 – F ax 030.20.53.376

Di questa rivista sono state stampate 8618 copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.

N. 5 - 2014 settembre - ottobre

Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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EDITORIALE

2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Bruno Bossini Commissioni operative:novità sostanziali

questo migliorato confrontotra gli organismi operativi delCollegio?Principalmente, credo, alladecisione del direttivo (forte-mente voluta dal Presidentegeom. Platto) di affiancare alcollega “esperto” con il man-dato organizzativo del lavoroanche un “referente” (indivi-duato tra i consiglieri) che ri-ferire ai colleghi sull’anda-mento dei lavori della “sua”Commissione, sull’emergere

delle difficoltà e degli osta-coli cui rimediare per garan-tire alla Commissione un piùproducente un iter dei lavori.Si è creato , in soatanza, unasorta di binomio operativoche consente, con maggior ef-ficacia, la trasmissione ai ver-tici deliberanti dei temi edelle soluzioni individuatedalla commissione, E, nelcontempo, a quest’ultima diricevere direattamente gli in-dirizzi operativi e quindi ga-rantirsi una maggior “coper-tura” istituzionale.Dedicare la prima mezz’ora dilavori in Consiglio è ora più

abituale e ciò costituisce unprogresso notevole rispettoalle prassi sinora adottate alriguardo.E ciò consente ora al Collegiodi intervenire con più rapiderisposte ai quesiti professio-nali ed alle richieste degli i-scritti ed anche – altro fattoimportante – un più proficuoconfronto (in certi casi anchedi contrapposizione) con glienti pubblici, con gli orga-nismi di categoria e con le

professioni concorrenti e conle ditte private: tutti i soggetticui di fatto spesso dipendel’operatività giornaliera delnostro professare.Da un migliorato rapporto o-perativo tra le commissionied il nostro apparato diri-gente possono in sostanzanascere capacità di lavoro piùincisive per tutta la categoria,che nel contesto della crisi e-conomica che viviamo, nonvive certo i suoi momenti mi-gliori e quindi deve quindiessere ancor più sostenuta.Ma c’è un altro aspetto di no-vità riguardo alla vita dellecommissioni che merita di es-sere commentato, perchépuò rappresentare una posi-tiva evoluzione verso il rinno-vamento della categoria: lamassiccia presenza dei gio-

A tutti quelli chehanno a cuore lacategoria, e sono

perciò anche solo indiretta-mente al corrente dell’atti-vità del Collegio, non sfuggiràche l’introduzione di alcunicorrettivi ad alcuni suoi pro-cessi operativi sta dando isuoi primi frutti.Mi riferisco in particolare alleCommissioni di lavoro i cui ri-sultati operativi (ora più ma-nifestamente trasparenti) ini-ziano a garantire agli iscrittiuna più diretta conoscenzadell’evoluzione di tutti i temiprofessionali su cui esse simisurano.La considerazione vale siaper le Commissioni più tradi-zionali all’attività del geo-metra (quella sulla progetta-zione, la cantieristica, il ca-tasto, il condominio, l’attivitàin agricoltura), ma forse ancorpiù per quelle legate ad a-spetti della professione dipiù recente acquisizione daparte della nostra categoria:la sicurezza, la bioedilizia, lecertificazioni energetiche,l’antincendio,la mediazioneecc.Questa migliorata operativitàdelle Commissioni si mani-festa – ed è questa la novità –in un più stretto e proficuorapporto con il Consiglio di-rettivo che ora ha, più diprima, la possibilità mate-riale di indicare gli indirizzi dilavoro più idonei a rispon-dere alle esigenze della cate-goria, ma anche di valutarnel’operato proponendo, ovenecessario, le puntuali corre-zioni di strategia al fine di ot-tenere il raggiungimentodello scopo prefisso.Ma a cosa si deve attribuire

vani nelle loro sezioni e riu-nioni di lavoro.Giovani geometri iscritti al-l’Albo non solo indirizzati al-l’approfondimento delle te-matiche di lavoro più mo-derne (che a loro risultano piùcongeniali) ma pronti ad af-frontare anche e soprattuttol’evolversi delle procedureprofessionali più tradizionali,come ad esempio la proget-tazione ed il catasto seppurimplementate con i concetti

operativi moderni quali, labioedilizia e le moderne at-trezzature di misurazione e-lettroniche (stazioni totali-GPS ecc.).Giovani in genere non ancorapronti per essere definiti “e-sperti” nelle materie profes-sionale (vista la loro ancor li-mitata esperienza sul campo)ma disponibili quasi semprea bruciare le tappe sulla viadella specializzazione del la-voro professionale, e quindiin prospettiva pronti ad of-frire alla categoria il loro con-tributo.E non fa nulla se nel con-tempo sono accompagnati dada una legittima aspirazionead emergere professional-mente nella categoria.Sul tema va detto che nontutti gli iscritti sono concordi

Composizionedelle Commissioniper provenienzaBrescia 73Chiari 23Gardone V.T. 21Salò 18Breno 17Iseo 17Verolanuova 10Montichiari 10Lonato 8Edolo 6Orzinuovi 6Vestone 2

Composizionedelle Commissioniper fasce d’età41-50 6731-40 5151-60 4971-80 2924-30 14over 80 1

Composizionedelle Commissioniper anni d’iscrizione11-20 7621-30 4331-40 346-10 240-5 1641-50 15over 50 3

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EDITORIALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 3

spalla a spalla con i suoi col-leghi più esperti che, co-munque, prima o poi, do-vranno cedergli il passo?Perché detto giovane do-vrebbe limitarsi a crearsi laformazione professionale dasolo con i soli corsi specializ-zanti del Collegio quando, sulcampo, al contatto dell’espe-rienza di colleghi quasisempre disponibili a tra-smettere il loro sapere pro-fessionale a favore della cate-goria?Non dimentichiamo al ri-guardo che i giovani – ovvia-mente parlo solo di quelliche non sono spinti ed ani-mati da un puro interesse e-conomico – possono metterea disposizione della cate-goria il loro giovanile entu-siasmo.

Hanno ad esempio una mag-gior propensione all’utilizzodei mezzi di lavoro più mo-derni, sanno navigare in re-teed utilizzare in termini diattrezzature tutto ciò che at-tiene al mondo dell’informa-tica sempre in evoluzione.Hanno anche una maggiorpropensione verso espe-rienze di lavoro più globaliallo studio delle lingue ed amettersi in contatto con e-sperienze di lavoro all’estero.Naturalmente va precisatoche inizialmente la loro atti-vità al Collegio (e quindiperché no nelle commis-sioni?) dovrà essere impron-tata al voler conoscere, alvoler capire e all’impararetutti i segreti della profes-sione.Solo dopo aver raggiunto

su queste aperture nei con-fronti dei giovani..Alcuni sostengono che lecommissioni non sono luoghiper imparare la professione eche per operare proficua-mente nelle commissioni, di-cono, è necessario aver con-cluso l’iter della propria spe-cializzazione professionale.Le commissioni, in sostanza,secondo tali pareri non pos-sono e non devono essereconsiderate alla stregua deicorsi di formazione.In ciò c’è del vero, ma èsempre questione di inten-dersi con chiarezza sui pro-blemi.Perché ad un giovane che mo-stra interesse per quella pro-fessione che rappresenta ilsuo futuro deve essere pre-clusa la possibilità di lavorare

tutto ciò potranno offrire pro-poste operative che sarannovagliate in un confronto colle-giale. Solo preso atto di tuttociò, potranno suggerire stra-tegie professionali e solu-zioni di problemi di categoriache i colleghi certamente, es-sendo esse valide , non in-tenderanno scartare. Sa-rebbe un suicidio ed in ognicaso mi viene da dire che leidee, quando sono buone evalide e proposte da inizia-tive coerenti con gli interessidella categoria, non fannomai fatica ad emergere.Solo attraverso idee nuove esolo adottando scelte inno-vative, la nostra categoria etutti suoi giovani geometripotranno garantirsi quell’a-deguato futuro che tutti au-spicano. ❑

La nota del Presidente

S i è da poco concluso il Festival delle Dieci Gior-nate di Brescia; rassegna musicale collegata alle

varie categorie professionali.La nostra categoria è stata abbinata all’Argentina ed allamusica Argentina (tango argentino).La giornata è iniziata con un intervento del Prof. CecchiPaone presso l’aula magna dell’Università Cattolica di Bre-scia sulle sue esperienze americane con un raffronto tra co-

municazioni e vita americana e quelle italiane.La conclusione della giornata si è svolta presso l’AuditoriumSan Barnaba con eccezionale pianista e cantante di mu-siche argentine.Il Festival delle Dieci Giornate magistralmente organizzatodal maestro Daniele Alberti e dal suo staff di collaboratori,ha interessato tutta la città in vari punti con musiche di ot-timi pianisti e musicisti e con letture della insuperabile Pa-mela Villoresi.Il tutto a dimostrare quanto hanno contribuito gli emigrantiitaliani per lo sviluppo di quei territori sia dal punto di vistadel lavoro che del progresso economico e sociale nonchépolitico.Di ritorno quanto hanno rimandato all’Italia gli americani edargentini sotto il profilo musicale.I geometri sono stati paragonati ai ballerini argentini inquanto nella loro attività professionale sono coordinati eprecisi come i movimenti dei tanghéri.L’immagine della giornata è stata più che positiva per la no-stra categoria.Una considerazione sulle Dieci Giornate del 1849 e quelleattuali, rapportando i sentimenti che invadevano l’animo deibresciani, che anelavano alla libertà politica e quelli che in-vadono oggigiorno i bresciani che anelano una migliore li-bertà economica, finanziaria ed imprenditoriale.Allora battagliavano contro i fucili ed i cannoni del GeneraleHainau, oggi devono battersi contro le imposizioni econo-miche teutoniche e quelle burocratiche a qualsiasi livello.Un saluto cordiale a tutti i colleghi e cerchiamo di esserepresenti ovunque.

Il PresidenteGiovanni Platto

Dieci giornate - Festival

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INTERVISTA

4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Nell’Italia delle riforme i geometri voglionoessere protagonisti. Già lo sono stati,concretamente, in quest’anno di nuovapresidenza del Cng, con contributi rilevantiin tema di fiscalità, tutela professionale,Regolamento edilizio unico nazionale, maancor di più intendono esserlo nei mesi avenire quando si giocheranno partite decisivesu tematiche fondamentali comele competenze, il governo del territorio,la formazione dei professionisti di domani.A Brescia per il convegno di studio sulla”Alienazione degli immobili staggiti(pignorati) nel processo esecutivo”, ilpresidente nazionale Maurizio Savoncelli haaccettato di incontrare il direttore delGeometra bresciano, Bruno Bossini, e dirispondere ad alcune domande per l’intervistache riportiamo qui di fianco. Molti i temidell’attualità toccati nel breve colloquio checontiene pure un’anticipazione molto graditaai geometri bresciani: Il Cng sta infattilavorando per una riforma radicaledell’accesso alla professione che passi da unpercorso post-secondario triennale di valenzauniversitaria, caratterizzato dalle materieprofessionali tipiche del geometra, unaproposta che il nostro Collegio sostiene datempo e che sta particolarmente a cuore alnostro presidente Giovanni Platto.

Savoncelli: “Qualificarela professione graziealla laurea del geometra”

Caro presidente, un anno fa si inse-diava il nuovo Cng e ti eleggevano alvertice della nostra categoria: puoigià trarre un primo bilancio di questidodici mesi?«È stato un anno impegna-tivo e molto difficile, innan-zitutto per il nostro paese e,dunque, pure per tutti i geo-metri italiani. La crisi ha pe-sato moltissimo sul nostrolavoro, ha ri-dotto il red-dito, ha resoincerte le pro-spettive dimolti, anchese, fortunata-mente, si co-minciano a ve-dere pure ti-midi segnalipositivi. Pensoin particolaread esempio alrilancio delladomanda dileasing immo-biliare non re-sidenziale, chet e s t i m o n i ad’una rinno-vata volontà dii n t r a p r e s a ,nonché dellacrescita dellerichieste dimutuo chedice più gene-ralmente dellaripresa degliinvestimenti da parte di fa-miglie ed aziende. Certosono segnali timidi, ab-biamo bisogno di moltoaltro, ma almeno vanno nelverso auspicato da tempo».

E in questo quadro come si è mossoil Cng?«L’impegno mio e del consi-

glio è stato volto ad attuare ilprogramma per il quale cisiamo candidati e sul qualesiamo stati eletti. Più gene-ralmente, in quest’Italiadelle riforme (elettorali, co-stituzionali, economiche)noi vogliamo esserci e con-tare, dare il nostro contri-buto ed essere ascoltati suitemi che meglio cono-

sciamo. Lo dico con convin-zione perché i geometrisono pienamente dentroquest’Italia, siamo radicatisul territorio ed al centrodegli interessi della societàe delle famiglie in un ruoloche nessun’altra profes-sione ha».

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 5

Il Presidente del ConsiglioNazionale Geometri e GeometriLaureati, Maurizio Savoncelli.

Scendendo nel concreto, a cosa ave-teprincipalmente puntato?«Il primo inevitabile passo,forse il più importante intutto quest’anno, è stato co-struire, in qualche caso rico-struire, rapporti professio-nali e politici innanzituttocon le altre categorie e poicon i ministeri ed il Parla-mento. È questo un compitoche mi sono assunto in primapersona e porto innanzi per-sonalmente senza delegarealtri consiglieri perché ri-tengo che metterci la facciadia più forza e credibilitàalle nostre proposte».

Risultati?«Parecchi, a cominciare dalproficuo lavoro già portato atermine dalla Rete delleprofessioni tecniche, il coor-dinamento che fa sedere at-torno ad uno stesso tavolo(per elaborare ed avanzarepoi alla politica propostecondivise) nove categorieprofessionali: geometri, ar-chitetti, chimici, dottori a-gronomi e forestali, geologi,ingegneri, periti agrari, pe-riti industriali e tecnologi a-limentari. Già la presenza at-tiva della Rete ha parzial-mente eliminato il conten-zioso tra le categorie che sitraduceva in fastidiose let-tere circolari degli uni controgli altri, ma soprattuttosiamo riusciti a dar voce uni-taria ad un gran numero diprofessionisti che divisi nonriuscivano a farsi sentire. Èun organismo snello: novepersone (ciascuna presi-dente nazionale della pro-pria categoria) per rappre-sentare nove professionitecniche che riescono ad e-

sprimere pareri univoci chela politica non può igno-rare».Riuscite davvero a lavorare bene contutti? Con chi siamo più in sintoniae con chi meno?«Lavoro bene con tutti, forseun po’ meglio con gli archi-tetti, ma non è questo il pro-blema. Si discute infatti con-cretamente di temi e prov-vedimenti che Governo eParlamento stanno elabo-rando e fino ad oggi è statopossibile ripetutamente a-vere visioni comuni su moltiargomenti. Per esempio, ci-tando a caso, siamo interve-nuti sull’obbligo del Poschiarendo che, se nella let-tera di conferimento dell’in-carico si precisa la formula dipagamento, il professionistaè esente dall’obbligo delPos. Di ben maggior pesopoi, sempre citando un e-sempio, sono stati i nostri in-terventi sullo Sblocca-Italia,il Decreto legge 133 del2014, soprattutto sui nodidell’edilizia e del Catastoche ci stavano a cuore.Siamo stati auditi dalla VIIICommissione della Camerae con grande piacere ab-biamo verificato che buonaparte degli emendamentiche avevamo suggerito sonostati accolti».

Possiamo fare anche qui un e-sempio?«Direi che il più eclatante,anche se il cammino parla-mentare si sta rivelando an-cora accidentato, è l’ado-zione – proprio nello Sbloc-ca Italia pur se poi stralciato,ma non abbandonato – delnuovo Regolamento ediliziostandard unico per tutti gli

ottomila Comuni italiani. Edogni geometra sa quanto im-portante è un provvedi-mento come questo persfuggire all’arbitrarietà ditante burocrazie ammini-strative: modelli unici nazio-nali, semplici, chiari, senzamargini d’interpretazionesoggettiva, tanto per il per-messo di costruire come perla Scia. Unpasso avantistorico per u-scire dallesabbie mobilidella discre-zionalità chespesso na-sconde an-gherie buro-cratiche e cor-ruzione. Dipiù: nei Mo-delli Unicisono state de-finite lequattro figureprofessionalifondamentalidel processoedilizio: il pro-gettista archi-tettonico, ilp r o g e t t i s t astrutturale (seserve) il diret-tore dei lavoriarchitettonicied il direttoredei lavoristrutturali».

E in questo nuovo assetto c’è spazioper i geometri?«Non solo il nostro spazio c’èed è rilevante, ma soprat-tutto può tornare in capo algeometra – che ha il rap-porto storicamente piùstretto e famigliare con la

committenza – il controllodell’intero processo edi-lizio».

Resta sullo sfondo il tema delle com-petenze…«Sì, ma mi pare che anche aquesto proposito stiamo an-dando gradualmente versouna ridefinizione, ovvia e i-nevitabile, della legge del

1929 nella quale si enuncinodei nuovi principi e si met-tano alcuni paletti. Ripeto: lamia convinzione è che discu-tendo apertamente con lealtre categorie si possanodelineare soluzioni condi-vise che non diano adito ainfiniti contenziosi. In que-sto la grande differenza del-

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INTERVISTA

6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

dichiarazione mendace delvenditore). In pratica nonbasterà più al notaio anno-tare in atto l’esplicita dichia-razione di conformità del-l’immobile da parte del ven-ditore, ma all’atto andrà al-legata una perizia che certi-fica la situazione reale del-l’immobile, anche per evi-tare un contenzioso che oggiingolfa i tribunali. Come sivede, si tratta di riforme enuove normative che certosono utili alla categoria, mapure al complesso della so-cietà e quindi assumonoanche una valenza di tipo so-ciale».

Si è letto sui quotidiani anche di tuoiincontri con il ministro Lupi…«Gli incontri sono moltissimie un po’ con tutti i protago-nisti che operano in campid’interesse per la categoria.Col ministro Lupi in partico-lare stiamo collaborandoper la definizione del nuovoprovvedimento di governodel territorio con l’aperturasu molti nuovi temi quali adesempio, la necessità di o-rientare sempre più la fisca-lità sul soggetto che detienel’immobile piuttosto chesull’immobile stesso, op-pure sulla necessità concre-tissima della pianificazioneintercomunale di area vastaper evitare quanto ad e-sempio ancora succede oggiin tante realtà, dove l’areaindustriale del Comune con-fina con quella residenzialedi un altro».

Sempre su questo versante nel tuointervento al Saie hai parlato di re-cupero e riqualificazione non solodegli ambiti urbani ma pure di quelli

non abitati…«Sì, e mi pare un tema digrande interesse per la cate-goria. Nei prossimi anni in-fatti, anche per una precisaindicazione dell’Europa, do-vremo saper crescere senzaconsumare altro territorio. Sitratta d’una sfida che nellalettura più semplice ri-guarda la riqualificazione

del costruito, soprattutto diquanto costruito negli annisessanta e settanta, con undiverso riguardo per la qua-lità dei materiali, il risparmioenergetico, la sicurezzacontro eventi calamitosiquali un sisma. Ma io credoche un impegno non menooneroso e gratificante per i

l’attuale consiglio nazionalerispetto al precedente, staproprio nell’approccio: noinon abbiamo mai credutopossibile poter imporre atutta la società una nostrasoluzione, una governance va-lida a 360 gradi. Scommet-tiamo piuttosto sulla possi-bilità di costruire ipotesi checonvincano anche gli altri eche, proprio per questa con-divisione, possano divenirela regola codificata dal legi-slatore. Ed è proprio in que-sto lavoro di raccordo, di di-scussione, di maturazioneampia d’ogni proposta chemi sento impegnato a fondoogni giorno».

Ma qualche volta non ti sembra diperdere tempo?«No, perché in pochi mesiabbiamo già sperimentatoad ogni livello, nelle com-missioni parlamentari comenei ministeri o nei livelli piùalti della burocrazia, quantosiano apprezzate le nostreproposte se tendono ad u-nire e non a dividere. Ad e-sempio proprio in questigiorni abbiamo aperto unadiscussione con il ministerodella Giustizia su due que-stioni che stanno molto acuore ai colleghi – l’adegua-mento delle tariffe giudi-ziarie e l’obbligo di perizia inogni atto di compravenditaimmobiliare – ottenendoanche qui ascolto e qualcheprimo risultato. Ad esempiosull’obbligo della perizia daallegare all’atto di compra-vendita abbiamo ottenutol’assenso dei notai (soprat-tutto dopo che qualche sen-tenza li ha richiamati alleloro responsabilità in caso di

professionisti e per la so-cietà nel suo complesso ri-guardi la salvaguardia deiterritori non antropizzati enon destinati a nuova edifi-cazione che non possono es-sere abbandonati al de-grado (troppo spesso diven-gono infatti luoghi infre-quentabili e discariche). Oc-corre invece che gli enti pub-

blici ed i pri-vati si occu-pino anchedella salva-guardia di unbosco, di uncampo e diun’area verde,delle aree agri-cole. Occorreavere progettiper far viverequeste zoneper non conse-gnarle all’ab-bandono, pro-getti che ab-biano magariun riscontro tu-ristico o sem-plicemente dibenessere dif-fuso. E sonoquesti ambitinei quali i geo-metri possonodire la loro,hanno le com-petenze perproporre e rea-

lizzare questi progettiperché conoscono il terri-torio, tutto il territorio, e co-noscono pure coloro che loabitano».

Sono d’accordo, ma perdona la do-manda provocatoria: di quali geo-metri stiamo parlando? Con qualeformazione? Con quale professiona-

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 7

però: io non ho parlato di untriennio d’università, hodetto piuttosto d’un trienniopost diploma di valenza uni-versitaria, perché io pensodi legare questo percorsoalla scuola superiore ed allaprofessione e così valoriz-zare i Collegi e gli istituti pertecnici Cat, i soli in grado digarantire una base tecnicasulla quale innestare la pro-fessionalità necessaria all’e-sercizio della professione».

L’ipotesi è pertanto quella di unasorta di “laurea del geometra” daconseguirsi però nel triennio post di-ploma ancora nell’ambito della se-condaria superiore?«Esattamente. In questomodo otterremmo almenotre risultati decisivi. Il primo,il più importante, una realequalificazione del geometradi domani, visto che penso aquesto triennio post di-ploma come ad percorso al-tamente professionaliz-zante, centrato sui contenutitecnici, sul saper fare oltreche sul sapere. Anche perquesto penso ad un pro-gramma didattico in granparte unificato e deciso a li-vello nazionale dalla cate-goria (fatte salve ovvia-mente le peculiarità di ogniterritorio), cosicché sianoben presenti quelle materieche realmente servono asvolgere concretamente laprofessione del geometra. Ilsecondo obiettivo è solo ap-parentemente meno impor-tante del primo, poichéquesta soluzione caratte-rizza e identifica precisa-mente l’iter formativo delgeometra e lo lega ad unpreciso indirizzo di studi,

addirittura ad un istitutoscolastico. In questo modola “scuola dei geometri”torna ad avere un’identitàchiara per le famiglie che sa-pranno, fin dal momentodell’iscrizione dopo lescuole medie, che il loro fi-gliolo avrà un preciso tra-guardo professionale da rag-giungere. Ed anche questo

elemento di chiarezza non èpoco, vista la confusione ge-nerata dai Cat e la generaleincertezza delle famiglie cheha comportato, insieme allacrisi edilizia in atto negli ul-timi anni, al crollo degli i-scritti ai nostri vecchi istitutisuperiori per geometri».

lità visto che oggi ci apprestiamo achiamar geometri dei ragazzi chehanno frequentato sei mesi di corsodopo la maturità…«Ed è una follia se si pensache un giovane con in tascala maturità conseguita in unliceo classico, all’esame di a-bilitazione, senza aver maifatto un’ora di lezione di to-pografia, di costruzioni, di e-stimo… È chiaro che il si-stema va letteralmenterifondato, perché sonoormai troppi i canali dell’ac-cesso all’esame e alla pro-fessione. Sono rimasti infattiin campo il classico cinqueanni di istituto superiore ediciotto mesi di pratican-tato, ma ci sono pure gli Its egli Ifts sempre dopo il di-ploma, così come non man-cano le lauree triennali equesta nuova previsione deisei mesi di corso al terminedell’istituto superiore. Oc-corre mettere ordine».

Sì, ma come?«La mia idea è una sola ed hail pregio di non aver bisognodi particolari riforme dell’i-stituzione scolastica, poichébastano gli ambiti di auto-nomia già garantiti dalleleggi… Io credo sia neces-sario per una corretta forma-zione professionale del fu-turo geometra un trienniopost diploma di valenza uni-versitaria caratterizzatodalle materie di studio ti-piche del geometra».

Quindi occorrerà trovare accordi conle università?«Ci vorranno anche quelli,pur se noi siamo già ben an-corati ad una classe distudio, la L7. Attenzione

Credo che il progetto piacerà parec-chio ai bresciani perché il nostro Col-legio da tempo lavora alla “laurea delgeometra” in stretto contatto con gliistituti superiori della provincia e leuniversità. Ma tu accennavi pure adun terzo risultato di questo nuovopercorso.«Sì, ed anche questo non èmarginale. Noi infatti ab-biamo la necessità di ricon-

quistare al piùpresto il valoreeuropeo delnostro titolo distudio, cosaassolutamenteimprobabilenel guazzabu-glio di sigle epercorsi checaratterizzanola situazioneattuale. Se èvero che si staandando versouna riduzionea quattro annidella secon-daria supe-riore, pas-saggio consi-derato da tuttiormai inevita-bile, con il no-stro trienniopost diplomadi valenza uni-versitaria rag-giungeremmoquei sette anni

di formazione specialisticache l’Europa considera im-prescindibili per qualificareun tecnico. E questo sigilloaiuterebbe poi i giovani col-leghi a muoversi meglio econ più opportunità nelmondo del lavoro».

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Nuove norme sul praticantatoRaggiungerannolo scopo prefissato ?

PARTE PRIMA DEL TIROCINIO DEL GEOMETRA

Articolo 1(Autorizzazione all’assunzione della funzione

di professionista affidatario per più di tre tirocinanti)

1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 6, comma 3, delD.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012, i Consigli dei Collegi territo-riali dei Geometri e Geometri Laureati possono rilasciaremotivata autorizzazione all’assunzione della funzione diprofessionista affidatario per un numero superiore a tre efino ad un massimo di cinque tirocinanti, contemporanea-mente, a favore di:

associazioni professionali, con almeno tre associati ela presenza tra questi di un iscritto all’albo professionale deiGeometri e Geometri Laureati da almeno cinque anni;

società tra professionisti, costituite a norma dell’arti-colo 10 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (e conseguentedecreto interministeriale n. 34/2013), con la presenza tra isoci professionisti di almeno un iscritto all’albo professio-nale dei Geometri e Geometri Laureati da almeno cinqueanni.

2. La richiesta di autorizzazione, rivolta al Consiglio delCol-legio territoriale nel cui registro dovranno iscriversi i ti-rocinanti, deve riportare:

a) la struttura organizzativa dell’associazione e/o so-cietà (con allegato il relativo statuto);

b) il programma del tirocinio, coerente con i contenutifor-mativi di cui all’allegato A, che assicuri lo svolgimentodello stesso in modo funzionale alla sua finalità;

c) il nominativo dell’iscritto all’albo professionale de-signa-to quale professionista affidatario.

3. I criteri per il rilascio dell’autorizzazione sono:a) la struttura organizzativa dell’associazione e/o so-

cietà deve essere tale da giustificare la possibilità della frut-tuosa presenza contemporanea del numero di tirocinanti ri-chiesti;

b) l’attività professionale dell’associazione e/o societàdeve essere tale da ricoprire costantemente l’intero ambitodelle attività di competenza del geometra ed in particolarequelle dell’edilizia, della topografia e dell’estimo.

4. In caso di decorso infruttuoso del termine di legge perl’adozione di un provvedimento espresso in ordine all’i-stanza di autorizzazione si applicano gli artt. 2 e 20 dellalegge n. 241/ 1990.

Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Regolamento sul professionista affidatario di più di tretirocinanti e sui corsi di formazione professionale alter-

nativi al tirocinio (con allegato A). (Delibera del Consiglio Nazionale

Geometri e Geometri Laureati n. 7 del 22 luglio 2014)

Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati: – Visto l’articolo 2, comma 2, della legge 7 marzo 1985, n. 75,recante “Modifiche all’ordinamento professionale dei Geo-metri” e s.m.i.; – Visto l’articolo 6, commi 3 e 10, del D.P.R. 7 agosto 2012,n. 137, recante riforma degli ordinamenti professionali, anorma dell’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto2011, n. 138,convertito, con modificazioni, dalla legge 14 set-tembre 2011, n. 148; – Visto il parere favorevole, ai sensi dell’articolo 6, commi 3e 10, del D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, espresso dal Signor Mi-nistro della Giustizia il 19 giugno 2014 protocollo m_dg.GAB.19 giugno 2014.0021684.U.;

Adotta il seguente regolamento:

Rivoluzionenel praticantato

Ne avevamo già data notizianei numeri 5 e 6 del 2013,pubblicando il testo del nuovoregolamento dei corsi di for-mazione professionale alter-nativi al praticantato, alloraapprovato dal Consiglio Na-zionale uscente, ma non a-vente ancora forza di legge.Ora l’articolato, senza alcunamodifica rispetto a quanto al-lora pubblicato, è stato conva-lidato con la stampa sul Bol-lettino Ufficiale del Ministerodella Giustizia in data 15 a-gosto 2014.Da ora, per i praticanti già i-scritti nell’apposito registro oche si iscriveranno in futuro siapre una – a dir poco – stupe-facente scorciatoia per acce-dere all’esame di Stato.

Al posto dei consueti due annidi pratica presso studi profes-sionali (già ridotti dal governoMonti a 18 mesi - Dpr 7 agosto2012 n. 137) per fare do-manda d’accesso all’esame, ba-sterà aver frequentato con pro-fitto per soli sei mesidi un corsoformativo (suddiviso in due tri-mestri). Non è, francamente,una novità di poco conto!Ripubblichiamo, per comoditàdel lettore, il dispositivo legi-slativo (che, in 7 articoli, de-termina e stabilisce i suoi a-spetti organizzativi ed opera-tivi e i suoi contenuti forma-tivi), accompagnandolo con al-cune osservazioni sulle nuovenorme che, a nostro avviso,possono presentare delle in-congruità, sulle quali var-rebbe la pena aprire quanto-meno un serio dibattito.

B.B.

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 9

sono indicati nell’allegato A. Essi comportano un carico di-dattico di almeno 308 ore, di cui almeno 100 ore consistentiin attività tecnico-pratiche, per un periodo complessivo di6 mesi, anche non consecutivi, suddivisi in due trimestri conportata e impegno formativo equivalente.

2. Le lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, finaliz-zate al conseguimento delle capacità necessarie per l’eser-cizio e la gestione organizzativa della Professione, da svol-gersi preferibilmente presso le sedi degli Istituti tecnici odei Collegi territoriali, hanno inizio non oltre il 31 gennaio edevono concludersi con la verifica finale di profitto entro ilsuccessivo 30 settembre.

3. Il mancato superamento della verifica finale di pro-fitto consente la prosecuzione, fino al completamento delperiodo previsto, del tirocinio professionale presso un pro-fessionista affidatario, se non già indicato nel registro dei ti-rocinanti, da individuare entro 30 giorni dalla data di finecorso.

Articolo 5(Docenti e Commissione verificatrice)

1. Entro il mese di dicembre di ogni anno i Consigli deiCollegi territoriali designano, scegliendoli preferibilmentetra i professionisti aderenti ad associazioni di categoria ri-conosciute dal CNGeGL, i docenti esperti per materia di in-segnamento, nonché il coordinatore del corso, chiamato asovrintendere il rispetto del calendario e la frequenza dellelezioni. Entro il medesimo termine i Consigli dei Collegi sta-biliscono altresì il calendario delle lezioni teoriche e delleesercitazioni pratiche. Tali dati vengono pubblicati sui sitiinternet dei Collegi e comunicati al CNGeGL tempestiva-mente.

2. Entro il 31 marzo di ogni anno i Consigli dei Collegi ter-ritoriali nominano una Commissione di due membri, com-posta da un professionista geometra e da un docente uni-versitario, e presieduta da quest’ultimo, cui è affidata la ve-rifica di profitto intermedia e finale, ai sensi dell’articolo se-guente.

Articolo 6(Verifica intermedia e finale di profitto)

1. Alla fine del 1° trimestre è effettuata una verifica in-termedia di profitto.

Il passaggio dal primo al secondo trimestre del corso èsubordinato al giudizio favorevole della Commissione di cuiall’articolo precedente, espresso sulla base della valuta-zione complessiva dell’esito della stessa verifica, sulle di-verse attività didattiche e sulla frequenza.

2. La verifica intermedia consiste anche nella discus-

PARTE SECONDA DEI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE

Articolo 2 (Presupposti generali)

1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 6, comma 9, delD.P.R. n.137 del 7 agosto 2012, la frequenza con profitto diuno specifico corso di formazione professionale, della du-rata di sei mesi, costituisce una modalità alternativa all’e-spletamento del periodo complessivo obbligatorio di tiro-cinio, come previsto dal comma 1 del medesimo art. 6.

2. L’iscrizione al corso di formazione professionale èconsentita a tutti gli iscritti nel registro dei tirocinanti diqualsiasi Collegio territoriale, compresi coloro che abbianoprecedentemente optato per il tirocinio di Geometra, senzatuttavia completarne il percorso. L’iscrizione al registro sud-detto è condizione necessaria per la frequenza al corso.

3. Il Ministro della Giustizia dichiara la data a decorreredalla quale la disposizione di cui al comma 1 è applicabileal tirocinio, previa verifica, su indicazione del CNGeGL, del-l’idoneità dei corsi organizzati sul territorio nazionale anorma dell’articolo 3 del presente regolamento.

Articolo 3(Istituzione dei corsi)

1. I corsi di formazione professionale possono essere or-ganizzati dai Collegi territoriali dei Geometri e GeometriLaureati, e possono essere strutturati su livello regionale ointerregionale, previo accordo specifico tra i Consigli deiCollegi territoriali interessati.

2. I corsi possono essere organizzati – a livello territo-riale, regionale o interregionale – anche da associazioni e daaltri soggetti, autorizzati dal Consiglio Nazionale Geometrie Geometri Laureati (CNGeGL). Il CNGeGL delibera sulladomanda di autorizzazione di cui al presente comma.

3. La domanda di autorizzazione, con la relativa pro-posta di delibera motivata del CNGeGL, viene immediata-mente trasmessa al Ministro della Giustizia per l’emissionedel parere vincolante dandone comunicazione ai richie-denti. Sulla base del parere vincolante rilasciato dal Mini-stro, il CNGeGL autorizza o rigetta la richiesta, con deliberamotivata. L’elenco delle istanze accolte viene pubblicatosul sito internet del CNGeGL.

Articolo 4(Durata, contenuti formativi e requisiti didattici)

1. I contenuti formativi essenziali di ogni corso di for-mazione professionale, che non può superare i 40 corsisti,

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10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Articolo 7(Certificazione)

1. A seguito del superamento del corso di formazioneprofessionale, il Consiglio del Collegio territoriale, nel cuiregistro dei tirocinanti il soggetto è iscritto, rilascia appositocertificato di compimento con esito positivo del tirocinio,quale titolo per l’ammissione all’esame di Stato.

2. Il certificato di cui al comma 1 perde efficacia decorsicinque anni senza che segua il superamento dell’esame diStato.

3. Quando il certificato perde efficacia, il Consiglio delCollegio territoriale provvede alla cancellazione del sog-getto dal registro dei tirocinanti.

sione di casi pratici comunque concernenti le materie chesiano state trattate durante il primo trimestre del corso.

3. Alle verifiche di profitto sono ammessi i corsisti cheabbiano frequentato almeno il 90% delle lezioni teoriche eil 90% delle esercitazioni pratiche.

4. Il Collegio, l’associazione o altro soggetto organizza-tore del corso di formazione, a norma dell’articolo 3, comu-nicano senza indugio al Consiglio del Collegio territorialenel cui registro dei tirocinanti i corsisti risultano iscritti, i no-minativi di coloro che abbiano superato la verifica finale diprofitto.

Contenuti formativi essenziali per i corsi di formazione alternativi al tirocinio(Regolamento - Delibera del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

n. 7 del 22 luglio 2014)

Modulo A ore 144 compresa verifica finaleProgettazione edilizia - Direzione lavori

Tutela ambientale - Sicurezza sui luoghi di lavoro

1) Norme urbanistiche ed edilizie e norme tecniche per lecostruzioni.

Possibilità di erogazione e-learning ore 4

2) Elementi di ergonomia.

Redazione di progetto edilizio di fabbricati di civile abita-zione, con fruibilità ampliata ed ecocompatibilità, a duepiani fuori terra in muratura e muratura armata.

Calcolo delle strutture orizzontali e verticali anche con uti-lizzo di cemento armato.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

3) Prova pratica di progetto edilizio di fabbricati di civile a-bitazione muratura con elementi in c.a.

ore 8

Esame collettivo della prova svolta con attribuzione di va-lutazione

ore 4

4) Redazione di progetto di fabbricato ad uso artigianale oterziario in muratura, muratura armata. Utilizzo di strutture

prefabbricate in c.a. o metallo.Possibilità di erogazione e-learning ore 8

5) Prova pratica di progetto edilizio di fabbricato ad uso ar-tigianale o terziario anche con utilizzo di strutture prefab-bricate in c.a. o metallo.

ore 8Esame collettivo della prova pratica con attribuzione di va-lutazione

ore 4

6) Redazione di progetto manutenzione ordinaria e straor-dinaria di unità immobiliari e di edifici esistenti.Ristrutturazione, risanamento conservativo ed adegua-mento sismico.Allegati al progetto.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

7) Prova pratica di progetto di adeguamento energetico e si-smico di un edificio di abitazione con almeno due piani fuoriterra.Stesura della relazione tecnica e degli allegati.

ore 8esame collettivo della prova pratica svolta con attribuzionedi valutazione.

ore 4

8) Certificazione energetica degli edifici di nuova costru-zione caratteristiche degli impianti tecnologici e dei mate-

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 11

Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle operedi scavo e di realizzazione delle fondazioni.

ore 4

Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle operein elevazione in muratura e c.a.

ore 4

Visita ad un cantiere edile in fase di esecuzione delle operedi finitura.

ore 4

15) La contabilità delle opere eseguite per committenti pri-vati e per la pubblica amministrazione.Procedure amministrative e burocratiche per la fine dei la-vori;Richiesta di certificati di conformità dei materiali e degli im-pianti.Collaudo delle opere e delle strutture - Relazione di fine la-vori.Richiesta di certificato di agibilità.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

16) Colloquio intermedio di verifica di apprendimento allapresenza del Direttore del Corso e della Commissione esa-minatrice svolto anche per sezioni funzionali (8 candidati)

ore 4

Modulo B ore 164 compresa verifica finaleAttività topografiche - Geomatica

Aggiornamenti degli archivi e della cartografia catastale.Attività peritale di valutazioni immobiliari

Consulenza tecnica - Mediazione e conciliazioneSuccessioni e divisioni patrimoniali

Amministrazione di beni e di patrimoni immobiliari

17) Rilevazioni planoaltimetriche di aree con strumenta-zione tradizionale, determinazione di distanze e dati ango-lari. Calcolo e restituzione grafica con produzione di carto-grafia relativa.Metodi di rilievo. Calcolo delle coordinate.Caratteristiche degli strumenti di rilievo.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

Prova pratica di rilievo di un’area a forma irregolare co pre-senza di un fabbricato previa determinazione dei confini.

ore 8

Calcolo e restituzione grafica di quanto rilevato. Calcolo

riali costituenti l’involucro.Possibilità di erogazione e-learning ore 8

9) Prova pratica di certificazione energetica di un edificio dicivile abitazione.

ore 4

Esame collettivo della prova pratica con assegnazione di va-lutazione.

ore 4

10) Procedure amministrative e burocratiche per l’otteni-mento dei titoli autorizzativi (permesso di costruire - DIA -SCIA).Valutazione dell’impatto ambientale.Relazione paesaggistica - Relazione delle strutture di cal-colo.Come presentare un progetto.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

11) Il computo metrico ed estimativo delle opere da ese-guire: procedure e scelta dei materiali da utilizzare.Procedure per l’appalto delle opere.Stesura del capitolato di appalto.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

12) Prova pratica di redazione di un computo metrico esti-mativo di fabbricati di civile abitazione a due piani fuoriterra con due unità immobiliari.

ore 4

Esame collettivo della prova pratica con attribuzione di va-lutazione.

Possibilità di erogazione e-learning ore 4

13) Norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro con partico-lare riferimento ai cantieri edili. Valutazione dei rischi con-nessi ad ogni singola lavorazione.Redazione del Piano di sicurezza.Responsabilità e compiti del coordinatore in fase di pro-gettazione ed esecuzione.Procedure burocratiche obbligatorie.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

14) Impianto del cantiere edile, accettazione dei materialie loro prove di corrispondenza con le norma del capitolato.Organizzazione delle fasi di lavorazione e direzione dei lavori.Accertamento del rispetto delle norme di sicurezza.Responsabilità del direttore dei lavori.Procedure amministrative e burocratiche.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

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Tipologia per approvazione automatica, casi particolari etrasmissione telematica.Esame congiunto dei risultati della rilevazione in campagna.

ore 6

22) Catasto edilizio urbano. Sezioni censuarie e unità tipo.Categorie Catastali (residenziali, ordinarie e speciali).

Titoli di proprietà. Diritti reali di godimento. Con-cetto di unità immobiliareLa denuncia di nuovo fabbricato con suddivisionedelle unità, beni comuni censibili e non censibili.La procedura Docfa.La variazione di consistenza e ilfrazionamento di unità.Regole e procedure da seguire, la notifica degli atticatastali e termini di impugnazione.Il rilievo dell’unità immobiliare, la restituzione e lastesura della planimetria catastale.Classificazione determinazione della rendita.Inoltro telematico del Docfa.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

Prova pratica di rilievo di unità abitativa con redazione dellaplanimetria catastale e compilazione Docfa e determina-zione della rendita.Simulazione di inoltro telematico.

ore 6

23) Il mercato immobiliare.Il processo di segmentazione.Standard nazionali ed internazionali di valutazione.I procedimenti di stima (confronto di mercato, dei costi, fi-nanziario).Il rapporto di valutazione.

ore 8

Prova pratica di redazione di un rapporto di valutazione conil metodo del confronto di mercato di un immobile in ga-ranzia delle esposizioni creditizie.

ore 8

Prova pratica di redazione di una valutazione di un immo-bile speciale compreso in un mercato limitato.

ore 4

Prova pratica di redazione di una valutazione di un immo-bile mediante il criterio finanziario (capitalizzazione di-retta).

ore 4

24) Denuncia di successione.Individuazione e descrizione dell’asse ereditario esua valutazione ai fini della divisione tra eredi.

Progetto di divisione di beni urbani e di terreni tra più eredi.Determinazione delle quote di spettanze e degli e-ventuali conguagli.Esempio pratico di denuncia di successione e diprogetto divisionale.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

25) L’attività peritale.Ruolo, compiti e responsabilità del geometra (CTU,ausiliario, consulente di parte, perito) nel processocivile (cognizione, cautelativo, esecutivo) e penale.La relazione peritale.

DAL CONSIGLIO NAZIONALE

12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

della superficie. Planimetrie, curve di livello e profili longi-tudinali. Esame collettivo del prodotto cartografico del ri-lievo e del calcolo.

ore 6

18) Determinazione di confini di area di proprietà pubblicae/o privata.Procedure, ricerca dei dati cartografici e degli elementi pro-batori e di diritto delle titilarità. Apposizione dei termini,verbali di accordi con le proprietà confinanti.Determinazione delle coordinate dei punti.Servitù, usi civici e diritti reali.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

Prova pratica in campagna, riconfinazione e stesura di rela-zione.

ore 8

19) Sistemi di riferimento.Strumentazioni e procedure per il rilievo satellitare.Determinazione delle coordinate secondo le caratteristichedelle strumentazioni utilizzate.Caratteristiche delle stazioni e delle apparecchiature.

ore 8

Prova pratica di rilievo di un’area effettuata con strumenta-zione GNSS.

ore 8

Trasformazione delle coordinate con esame collettivo dei ri-sultati numerici conseguenti alle dovute verifiche e reda-zione dei relativi grafici.

ore 4

20) Elementi di diritto.Il Codice civile.La proprietà.I contratti.I diritti reali e diritti di godimento.Le servitù.Gli usi civici.Distacchi e distanze.I regolamenti edilizi.Le norme igienico sanitarie.

Le barriere architettoniche.Possibilità di erogazione e-learning ore 8

Prova pratica di redazione di un preliminare diacquisto/vendita di una unità immobiliare urbana.

ore 4

21) Archivi e cartografia catastale.Catasto terreni - catasto urbano;L’aggiornamento e la variazione dei dati catastali;Regole e procedure.Il frazionamento, il tipo mappale ed il tipo particellare.Lo standard Pregeo.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

Prova pratica in campagna, frazionamento di aree con divi-dendi interessanti una o più particelle o per tipo mappale.Utilizzo di strumentazione tradizionale e/o di ricevitoriGNSS.

ore 8

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 13

Ruolo, compiti e responsabilità dell’arbitro.Il lodo arbitrale.La perizia contrattuale.Mediazione delegata, profili generali, compiti e at-tività del mediatore.Casi di studio.

Possibilità di erogazione e-learning ore 826) Amministrazione di beni immobili.

Amministrazione di proprietà e di condominio. Ri-partizione spese e tabelle millesimali.Parti comuni, parti comuni in uso esclusivo, particondominiali, impianti comuni.Il regolamento di condominio.L’assemblea di condominio, il bilancio annuale pre-ventivo e consuntivo.Redazione del verbale di assemblea.L’amministratore: rappresentanze, attribuzioni, re-sponsabilità ed obblighi.

Possibilità di erogazione e-learning ore 8

27) Regole per l’iscrizione all’Albo.Il regolamento professionale.Regole deontologiche e di comportamento.Norme sul tirocinio e sulla formazione permanente.I consigli di disciplina.Le sanzioni disciplinari.L’organizzazione e la gestione del Collegio Territoriale.Il Consiglio Nazionale: compiti e regole.Regole ed obblighi fiscali e previdenziali.Standard di qualità delle prestazioni.Rapporti con il committente.Lettera d’incarico.

Possibilità di erogazione e-learning ore 6

28) Colloquio finale di verifica di quanto appreso alla pre-senza del Direttore del Corso e della Commissione esami-natrice, svolto anche per sessioni funzionali singolarmente(8 candidati).Assegnazione della valutazione complessiva.

Alcuni rilievi,che a noi paiono fondati,sulle nuove norme

Articolo 2Come già accennato in pre-messa, la durata del nuovocorso alternativo al pratican-tato è stata fissata in sei mesisuddivisi in due trimestrianche non consecutivi, alfine di «far superare – ri-prendiamo la lettera di pre-sentazione della deliberadell’allora Presidente Fau-sto Savoldi – l’esame diStato e consentire ai neodi-plomati di iscriversi all’Alboentro un anno dal diploma».Ma, alla luce di questa novità certa-mente interessante, che ne saràdegli IFTS e ITS, già ampiamentecollaudati presso gli Istituti Tecnici,che hanno durata di uno o due anni?Che ne penserà la Scuola? E qualesarà la sorte della laurea triennale digeometra che, nella nostra pro-vincia, potrebbe già fin d’ora fare iprimi passi?

Articolo 3I corsi di formazione alterna-tivi al tirocinio potranno –dice il testo – anche essereorganizzati da associazioni oaltri soggetti autorizzati dalConsiglio Nazionale Geo-metri.Questa norma – domando – nonpotrà creare attriti con quei Collegiche sono già molto avanti nell’orga-nizzazione dei corsi specializzanti perla professione?

I corsi potranno essere se-guiti dai praticanti anche pervia telematica (e-learning,come dice l’allegato A).Dubbio legittimo: siamo certi che laqualità della preparazione e-lear-ning, mancando il reciproco scambiodiretto docenti-corsisti e fra corsisti,sarà rispondente alle esigenze dellaprofessione?

Articolo 4Le ore del corso (308, di cuialmeno 100 “sul campo”) sa-ranno tenute – dice il testo –

preferibilmente presso gli I-stituti Tecnici o presso i Col-legi territoriali.Siamo sicuri che le scuole accette-ranno una simile incombenza anchein concomitanza con il “deprezza-mento” dei loro IFTS?I Collegi territoriali ancora non esi-stono. Non era meglio indicare comesede alternativa dei corsi i Collegiprovinciali?

Articolo 5I Consigli dei Collegi (territo-riali?) entro dicembre di

ogni anno dovranno desi-gnare i docenti esperti,scelti preferibilmente tra a-derenti ad associazioni dicategoria riconosciute dalConsiglio Nazionale Geo-metri, e la commissione (co-stituita da un geometra e daun docente universitario) diverifica intermedia (1° tri-mestre) e finale (2° trime-stre).Sui primi, viene da pensare che i“docenti esperti” saranno in preva-lenza scelti tra i docenti a scapito deiprofessionisti specializzati; su le se-conde (considerato che il testo non famai alcun riferimento specifico alruolo degli atenei), si dubita che l’U-niversità, senza tutele di autonomiadecisionale, accetterà di offrire la suacollaborazione.

Il tempo stringe, dicembre èalle porte, forse occorre cheil Consiglio Nazionale e-sprima con urgenza il suo pa-rere sul merito di questi ap-punti che a noi paiono in-congruenze e lo faccia inmodo decisivo, oppure ri-mandi il tutto a data da de-stinarsi dopo un confrontoproficuo con i Collegi provin-ciali.

Bruno Bossini

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Il fondo pensione “Futura”DALLA CASSA

14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

creare un fondo comple-mentare per gli iscritti.Il Fondo Pensione Futura –riservato ai geometri liberiprofessionisti e al qualepossono aderire anche i fa-migliari fiscalmente a carico– non ha scopo di lucro, hauna gestione monocom-parto di tipo bilanciato congraduale crescita del capi-tale e una moderata esposi-zione al rischio.I vantaggi che esso presentasono:– costi: il Fondo ha costi ri-dotti, non essendo gestitoda società con scopo di lucroe non avendo intermediari(dati che possono essere ri-levati dal sito COVIP (Com-missione di Vigilanza suiFondi Pensione) che garan-tisce trasparenza, corret-tezza e prudenza nella ge-stione);– flessibilità: un investimen-to moderato annuale di im-

porti anche variabili, senzal’obbligo di versamenti an-nuali, il professionista deci-de quando e quanto ver-sare;- anticipo del capitale: - a se-condo del numero di anni diversamenti si può chiedereun anticipo del capitale peresigenze particolari;- vantaggi fiscali: con una de-ducibilità sino a 5.164,57euro e tassazione agevolatadelle prestazioni con ali-quote che variano dal 15% al9% in base al periodo di per-manenza nel Fondo.A titolo esemplificativo,viene riportata sotto una ta-bella standardizzata, ma sulsito di Fondo Futura(www.fondofutura.it o acce-dendo direttamente dal sitodella Cipag www.cipag.it) èpossibile creare una tabellapersonalizzata per poter va-lutare meglio la propria si-tuazione e si potranno tro-

Nei Paesi del NordEuropa, la culturadella creazione di

un fondo di previdenza com-plementare è maggiormen-te radicata rispetto all’Italiadove ancora poche personecredono a queste forme di ri-sparmio. A chi interessa ap-profondire l’argomento se-gnalo un link de “Il Sole 24Ore” dove si analizza il pro-blema sottolineando che ifondi di categoria sonoquelli più vantaggiosi.http://www.ilsole24ore.com/art/fi-nanza-e-mercati/2013-12-09/fondi-pensione-ecco-quali-sono-quelli-costosi-e-quelli-piu-convenienti-215028.shtml?uuid=ABIPl2i

Il Fondo Pensione Futura,fondo complementare per igeometri liberi professio-nisti, iscritto all’Albo diCOVIP al n. 166, è stato forte-mente voluto da Cipag, a se-guito di indagini di mercatoe di analisi valutative per

vare moltissime altre infor-mazioni in merito.In questi periodi difficili, siaper i giovani sia per i menogiovani, è difficoltoso pen-sare a investire una quota inun fondo complementare.Soprattutto per i giovanipensare al futuro pensioni-stico sembra anacronistico,ma per poter costruire unbuon fondo basta anche unapiccola quota, ma mante-nuta negli anni. Difatti laquota minima di adesione èdi euro 500,00 annui, pocopiù di euro 41,00 al mese.Il consiglio che possiamodare è quello di dedicare unpo’ di tempo per analizzarela propria situazione futura,magari partendo dalla veri-fica della propria posizionenell’area riservata nel sitodella Cipag, alla quale si ac-cede con le credenziali.

Simonetta Vescovi

Fondo Pensione Futura - Stima della pensione complementare (Progetto esemplificativo standardizzato

Contributo iniziale euro 1.500 Contributo iniziale euro 2.500 Contributo iniziale euro 5.000

Età di Anni di Comparti Versamenti Posizione Rendita Versamenti Posizione Rendita Versamenti Posizione Renditaingresso versamento lordi individuale annua lordi individuale annua lordi individuale annua

cumulati finale cumulati finale cumulati finale

Iscritto di sesso maschile Età di pensionamento ipotizzata: 67 anni

30 37 Bilanciato 66.761 96.737 4.433 111.269 161.473 7.400 222.538 323.314 14.81740 27 Bilanciato 46.231 60.674 2.781 77.052 101.296 4.642 154.104 202.850 9.29650 17 Bilanciato 27.646 32.858 1.569 46.076 54.869 2.619 92.152 109.895 5.246

Iscritto di sesso femminile Età al pensionamento ipotizzata: 67 anni

30 37 Bilanciato 66.761 96.737 3.795 111.269 161.473 6.335 222.538 323.314 12.68440 27 Bilanciato 46.231 60.674 2.380 77.052 101.296 3.974 154.104 202.850 7.95850 17 Bilanciato 27.646 32.858 1.338 46.076 54.869 2.233 92.152 109.895 4.437

Tutte le cifre della tabella sono espresse in euro

Prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensiona-mento.Nota bene: I valori della posizione individuale e della rata di rendita sono riportati in termini reali e pertanto sono già al netto degli effetti dell’inflazione.Avvertenza: La posizione individuale maturata e soggetta a variazioni in conseguenza della variabilità dei rendimenti conseguiti effettivamente dalla gestione. La variabilità è tenden-zialmente più elevata quanto maggiore è il contenuto azionario del comparto. Anche se la stima non prende in considerazione tale variabilità, nelle valutazioni tieni conto di questoimportante elemento.

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SICUREZZA CANTIERI

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Renato Greci Gestione delle terre da scavoDa rifiuti a sottoprodotti(Parte seconda - Grandi opere e cantieri sottoposti a V.I.A. e/o A.I.A.)

“Terre e Rocce da Scavo”prodotte in cantierisottoposti a Via e/o AiaPremessaLa normativa in materiad’impatto sull’ambiente, in-tendendo sia l’ambiente na-turale sia l’ambiente antro-pico (impatto delle attivitàsulle persone), riguarda le o-pere in fase di esercizio cioèdurante il loro funziona-mento.Si trascura di solito la fase dicantierizzazione e d’esecu-zione delle opere edili infra-strutturali che in certi casipuò avere un impatto addi-rittura maggiore sul terri-torio che la stessa fase di e-sercizio.Ritroviamo alcuni accennialla Valutazione d’impattoambientale nell’allegato C alDpr 12 aprile 1996. I richiami maggiori sulle fasiesecutive dell’opera sonocontenuti nell’art. 27 delD.Lgs. 152/2006 (c.d. “Testounico”) in materia d’am-biente.Pertanto, quando si parla dicantieri sottoposti a Valuta-zione d’impatto ambientale(Via) ci si deve rapportarecon la realizzazione di opereinfrastrutturali (Varianti diValico A1, TAV, Pedemon-

tana, ecc.) di grande rile-vanza il cui impatto sull’am-biente e sulle popolazioni èdi estrema importanza.Si parla quindi della realiz-zazione (cantierizzazione, e-secuzione e sistemazionedei luoghi compresi) digrandi opere che solita-mente hanno valore nazio-nale, sovra-regionale o re-gionale. Rimangono esclusi, non a-vendo l’obbligo di ade-guarsi alla Via anche se al-cune opere possono avereun significativo impatto sul-l’ambiente naturale e antro-pico, il cantiere edile clas-sico (costruzione di palaz-

I ntroduzione: si ri-chiama sommaria-mente quanto già

scritto nella prima partepubblicata nel numeroscorso della rivista ed in par-ticolare che sul supple-mento ordinario n. 63 allaGazzetta Ufficiale n. 194, del20 agosto 2013 (entrata in vi-gore il 21 agosto 2013), èstata pubblicata la legge 9 a-gosto 2013, n. 98, di conver-sione del Decreto legge 21giugno 2013, n. 69 recante“Disposizioni urgenti per ilrilancio dell’economia”, co-siddetto “Decreto del fare”. La legge di cui sopra, conl’art. 41 (Disposizioni in materiaambientale) comma 2; e l’art.41-bis (Ulteriori disposizioni inmateria di terre e rocce da scavo), haintrodotto un nuovo proce-dimento per la gestionedelle terre e rocce da scavo(ormai è più corretto riferirsiai “materiali da scavo”). Queste nuove procedure,sono state di gran lungasemplificate rispetto aquanto previsto dal D.M. n.161/2012, e si applicano alleterre e rocce da scavo cheprovengono da attività o daopere non soggette a “Valu-tazione di impatto ambien-tale” (V.I.A.) o ad “Autorizza-zione integrata ambientale”(A.I.A.), indipendente-mente dai volumi escavati. Per le grandi opere e i can-tieri sottoposti a Via o ad Aiarimangono in vigore le di-sposizioni del (D.M. 161/12)“Regolamento recante la disciplinadell’utilizzazione delle terre e rocceda scavo”

zina, edificio) ed altresì le o-pere di urbanizzazione e l’e-secuzione di strade di pic-cole dimensioni ed operecomunque confinate alquartiere/comune.

Riutilizzo del materialedi scavo come “sottoprodotto”I materiali prodotti dall’e-scavazione in cantieri ov-vero prodotti durante l’ese-cuzione di un’opera diversa,possono essere riutilizzati inqualità di:– “sottoprodotti” per ese-guire reinterri, riempimenti,rimodellazioni, rilevati, ri-pascimenti, interventi amare, miglioramenti fon-diari o viari oppure forme diripristini e miglioramentiambientali;– sottofondi e massicciate insostituzione di materiali dicava ed in processi produt-tivi.Per i cantieri sottoposti a Va-lutazione impatto ambien-tale e/o Autorizzazione inte-grata ambientale il riutilizzodei materiali da scavo noncontaminati come “sottopro-

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SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 17

– l’ubicazione, anche condati catastali, dell’eventualesito di deposito intermediodei materiali da scavo, laquantità lasciata in depositosuddivisa per litologia (vo-lume in banco). È necessarioprecisare il proprietario del-l’area e l’ente e l’atto con cuiè stata rilasciata l’autorizza-zione. Di estrema importanza è de-finire la durata del deposito.Al termine del periodo distoccaggio il materiale deveessere destinato agli ambitielencati nel capitolo dei sitidi utilizzazione;– l’ubicazione precisa e com-pleta, anche con dati cata-stali, del sito di utilizza-zione, il volume totale e laquantità utilizzata suddivisaper litologia (volume inbanco). Il sito di utilizza-zione può essere lo stessocantiere di produzione op-pure il sottoprodotto puòessere utilizzato in altre o-pere e per queste è neces-sario precisare l’Ente e l’attoautorizzativo.In tutti e due i casi occorre in-dividuare l’utilizzatore.– Il processo/i industriali acui il materiale da scavo èsottoposto per essere utiliz-zato quale sottoprodotto,precisando la destinazione,le quantità suddivise per li-tologia (volume in banco),l’ente e l’atto autorizzativo,nonché l’eventuale tratta-mento di normale pratica in-dustriale (si veda la defini-zione);– si devono indicare, comerichiamato nell’allegato 2 e 4al D.M. n. 161/2012, le proce-dure utilizzate per le inda-gini di caratterizzazione del

sito e le risultanze accertate(attività antropiche, moda-lità di campionamento e discavo, ed approfondimentiin corso d’opera); – ai sensi del punto 6 dell’al-legato 5 al D.M. n. 161/2012 sidevono individuare, descri-vere e segnalare i percorsiprevisti e le modalità per iltrasporto su strada, su fer-rovia, con nastro trasporta-tore ecc. del materiale dascavo tra le diverse aree im-piegate nel processo di ge-stione. I materiali da scavo, in qua-lità di “sottoprodotti” (a se-guito del “Piano di recu-pero” ed ai sensi dell’art. 2,comma1 del D.M. 10 agosto2012 n. 161,verranno tra-sportati senza che vi sia lanecessità, non essendo con-siderati rifiuti, dell’emis-sione dei “Formulari di Iden-tificazione del Rifiuto”(F.I.R.).

I l “Piano di utilizzo”per tutte le aree inte-ressate (sito di produ-

zione, sito/i di deposito in-termedio in attesa di utilizzoe sito/i di utilizzo) oltre aquanto già precisato devefornire le seguenti informa-zioni:– inquadramento territo-riale;– inquadramento urbani-stico;– inquadramento geologico,geotecnico e idrogeologicocon livelli di falde e dire-zione;– descrizione delle attività acui il sito era stato destinatoed utilizzato;– procedure di campiona-mento in fase progettuale e

dotti” è vincolato alla reda-zione del “Piano di utilizzo”compilato ai sensi dell’art. 5del D.M. 10 agosto 2012, n.161 e all’invio alla Regione oal Ministero in caso di Via af-finché possano esprimereparere riguardante i conte-nuti o richiedere precisa-zioni o integrazioni.

I l “Piano di utilizzo”sarà inoltrato alle au-torità competenti co-

munque prima dell’iniziodei lavori che devono co-minciare entro due annidalla comunicazione e pre-sentazione, fatte salve de-roghe espressamente moti-vate dell’autorità compe-tente.Il proponente, cioè il sog-getto che presenta il “Pianodi utilizzo”, deve redigerlosecondo parametri e det-tagli ben precisi. Questa fi-gura (chiamata altresì “Ese-cutore del Piano di utilizzo”)è l’unico responsabile delpredetto documento edovrà redigere, sia i docu-menti di trasporto necessaria garantire la tracciabilitàdel materiale di scavo, sia la“Dichiarazione di avvenutoutilizzo” (D.A.U. di cui all’al-legato 7 del D.M. 10 agosto2012 n. 161), al termine deilavori di impiego. Di seguito si richiamano persommi capi le notizie chedevono essere definite neldocumento di cui sopra, edin particolare:– l’ubicazione precisa e com-pleta, anche con dati cata-stali, del sito di produzione,il volume totale e la quantitàsuddivisa per litologia (vo-lume in banco);

allegazione dei risultati ot-tenuti durante la caratteriz-zazione ambientale.

Si precisa che inbase ai risultatidelle analisi otte-

nuti durante la caratterizza-zione ambientale, eseguitacome si è detto in fase diprogettazione condotta se-condo le procedure di cam-pionamento del sito conte-nute nell’allegato 2 del D.M.n.161/2012, i materiali dascavo saranno riutilizzaticome “sottoprodotti”:– in qualsiasi sito, indipen-dentemente dalla destina-zione dell’area di scavo, distoccaggio momentaneo odi utilizzo, solo se le concen-trazioni degli inquinanti deicampioni analizzati sonopari o inferiori ai limiti pre-visti nella colonna A, dellatabella 1, dell’allegato 5.Della parte IV del D.Lgs. n.152/2006;– nei siti a destinazione com-merciale o industriale solose le concentrazioni degli in-quinanti dei campioni ana-lizzati sono compresi tra i va-lori previsti nella colonna Ae la colonna B, della tabellasopra richiamata.Si precisa che può esservi,per fenomeni del tutto natu-rali, una concentrazionedegli elementi inquinantisuperiore alle concentra-zioni limite previste per lecolonne A e B della suddettatabella 1. Il proponente, in contraddit-torio con l’agenzia compe-tente per territorio, pre-senta un “piano di accerta-mento”, nel quale si chiededi assumere le concentra-

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18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

zioni degli elementi che su-perano in modo naturale i li-velli delle colonne A e Bcome valori di fondo. Per-tanto il materiale escavatopotrà essere riutilizzatonella stessa area di scavo oin un sito diverso, ma conmedesime caratteristichedegli elementi che caratte-rizzano i valori di fondo.

Dell’avvenuto uti-lizzo deve esseredata comunica-

zione all’autorità compe-tente.L’omessa “Dichiarazione diAvvenuto Utilizzo” (D.A.U., dicui all’allegato 7 del D.M. 10agosto 2012 n. 161), da partedel soggetto terzo indicato,comporta la cessazione con

effetto immediato della qua-lifica del materiale escavatocome “sottoprodotto”, colconseguente obbligo di trat-tare il materiale come rifiuto(ai sensi della Parte IV delD.Lgs. 152/06 e s.m.i.).Allo scadere dei termini didurata massima indicati nel“Piano di utilizzo”, vienemeno la qualifica di sotto-prodotto del materiale dascavo con conseguente ob-bligo di gestire il predettomateriale come rifiuto. Resta impregiudicata la fa-coltà di presentare, entro idue mesi antecedenti la sca-denza dei predetti termini,un nuovo “Piano di utilizzo”che ha la durata massima diun anno.

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Piergiorgio PrioriRoberto Baratti Attività lavorative sulle strade:

il Dm 4 marzo 2013 integraquello del 10 luglio 2002

traffico veicolare;• all’informazione, formazione

e all’addestramento speci-fico che i datori di lavorodel gestore delle infra-strutture e delle impreseesecutrici e affidatarie,devono assicurare a cia-scun lavoratore;

• ai dispositivi di protezioneindividuale che i datori dilavoro devono mettere adisposizione dei lavora-tori;

• alle caratteristiche dei di-spositivi per segnalare iveicoli operativi;

• alla segnaletica specificadella zona di interventosuddivisa per categoria distrada.

Le indicazioni fornite dal de-creto trovano attuazione neidue allegati:• Allegato I - “Criteri minimi

per la posa, il manteni-mento e la rimozione dellasegnaletica di delimita-zione e di segnalazionedelle attività lavorativeche si svolgono in pre-senza di traffico veicolare”

• Allegato II - “Schema di

corsi di formazione perpreposti e lavoratori, ad-detti alle attività di piani-ficazione, controllo e ap-posizione della segnale-tica stradale destinata alleattività lavorative che sisvolgano in presenza ditraffico veicolare”

Nel decreto, all’articolo 1,viene sottolineato che oltreai criteri individuati, la loroapplicazione “non precludel’utilizzo di altre metodo-logie di consolidata vali-dità”. In particolare le atti-vità lavorative di cui si oc-cupa il decreto “fanno riferi-mento alle situazioni espli-citate nei principi per il se-gnalamento temporaneo dicui all’articolo 2 del discipli-nare approvato con decretodel Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti del 10 lu-glio 2002, le cui previsionisono fatte salve”. Mentrel’articolo 2 cita che nelle atti-vità di apposizione della se-gnaletica per la delimita-zione di cantieri stradali inpresenza di traffico veico-lare, i gestori delle infra-

P ubblicato sullaGazzetta Ufficialedel 20 marzo 2013,

il Decreto interministerialedel 4 marzo 2013 detta di-sposizioni ai gestori delle in-frastrutture, alle imprese ap-paltatrici, esecutrici o affida-tarie che devono svolgereattività lavorative in ambitostradale.Il decreto integra e non so-stituisce il Decreto ministe-riale 10 luglio 2002 sulla se-gnalazione dei cantieri. Pre-vede la formazione obbliga-toria per la sicurezza integra-tiva rispetto a quella di cui ald.lgs. 81/2008, per lavoratorie preposti addetti alle atti-vità di pianificazione, con-trollo e apposizione dellasegnaletica stradale “di can-tiere”.Pertanto i professionisti cheoperano nel campo dellaprogettazione, direzione la-vori e, in particolare, inquello della sicurezza suiluoghi di lavoro e cantieritemporanei e mobili, de-vono richiedere la certifica-zione delle aziende ope-ranti che predispongono uncantiere stradale o che inter-vengono, anche solo mini-mamente, sulla carreggiataapponendo la segnaleticastradale.Schematicamente il decretoindividua i criteri generali disicurezza relativi:• alle procedure che i gestori

delle infrastrutture e le im-prese appaltatrici, esecu-trici o affidatarie devonoapplicare durante l’appo-sizione della segnaleticastradale destinata alle at-tività lavorative che sisvolgono in presenza di

strutture – quali definiti dal-l’articolo 14 del decreto legi-slativo 30 aprile 1992, n. 285– e le imprese appaltatrici,esecutrici o affidatarie ap-plicano almeno i criteri mi-nimi di sicurezza di cui all’al-legato I del decreto. Della a-dozione e applicazione ditali criteri minimi i gestoridelle infrastrutture, le im-prese appaltatrici, esecu-trici e affidatarie danno evi-denza nei documenti dellasicurezza evidenziati neld.lgs. 81/2008 (articoli 17, 26,96 e 100). L’articolo 3 cita: i datori di la-voro del gestore delle infra-strutture e delle imprese e-secutrici e affidatarie, fermerestando le previsioni deld.lgs. n. 81/2008, “assicuranoche ciascun lavoratore ri-ceva una informazione, for-mazione e addestramentospecifici relativamente alleprocedure di cui all’articolo2”. La durata, i contenuti mi-nimi e le modalità della for-mazione di cui al comma 1sono individuati nell’alle-gato II al decreto che dividein due categorie i lavoratoriche si approcciano alla for-mazione o all’aggiorna-mento se almeno hanno e-sperienza sui cantieri diquesto tipo.Inoltre viene anche specifi-cata la formazione per i pre-posti e per il datore di lavoro.È fondamentale che anchegli organismi di formazionescelgano accuratamente iformatori che devono avereformazione e curriculumspecifico.

Nell’articolo 4 vengono indi-viduati i dispositivi di prote-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 21

Il comma 4 delinea la tipo-logia di segnaletica dellazona di intervento: “deve a-vere le caratteristiche di cuiall’art. 3 del ‘disciplinaretecnico relativo agli schemisegnaletici, differenziati percategoria di strada, da adot-tare per il segnalamentotemporaneo’ approvato condecreto del Ministro delleinfrastrutture e dei trasportidel 10 luglio 2002”.

L’adeguamento allenuove disposi-zioni del decreto 4

marzo 2013 dovrà avvenireentro 12 mesi dall’entrata invigore del decreto, avvenutacon la pubblicazione in Gaz-zetta del comunicato rela-tivo al decreto (GU n. 67 del20 marzo 2013); pertanto,entro il 20 marzo 2014, le im-prese che operano su car-reggiata stradale devonoobbligatoriamente essereformate o aggiornate ai sensidel decreto citato: di conse-guenza, è dovere dei coordi-natori e progettisti verificaretale obbligo.

Ci preme far presente ai col-leghi l’importanza del ri-spetto degli adempimentiformativi previsti dal D.lgs81 negli ambienti di lavoro. Le principali attività forma-tive che devono essere te-nute in evidenza riguardanola struttura della sicurezza,che è formata dal datore di la-voro che individua e designail responsabile della sicu-rezza, l’addetto antincendioe l’addetto alle gestione del

zione individuale che i da-tori di lavoro devono met-tere a disposizione dei lavo-ratori (comma 1), “fermo re-stando i vigenti obblighi diformazione e addestra-mento, dispositivi di prote-zione individuale conformialle previsioni di cui al TitoloIII del d.lgs. n. 81/2008”.In particolare, gli indumentiad alta visibilità “devono ri-spondere a quanto previstodal decreto legislativo 4 di-cembre 1992 n. 475, dal de-creto ministeriale 9 giugno1995, dal decreto legislativo2 gennaio 1997, n. 10, e dallanorma UNI EN 471, quindidevono essere di classe 3 oequivalente per tutte le atti-vità lavorative su strade dicategoria A, B, C, e D, ed al-meno di classe 2 per lestrade E ed F urbane ed ex-traurbane, secondo la classi-ficazione di cui all’articolo 2,comma 3, del codice dellastrada. Non sono più am-messi indumenti ad alta visi-bilità di classe 1”. Oltre agliobblighi già vigenti del TestoUnico, i datori di lavoro“sono tenuti ad adeguarsialle previsioni di cui alcomma 1 entro e non oltredodici mesi dall’entrata in vi-gore del presente decreto”.Al comma 3 dell’articolo 4 sisegnala che “i veicoli opera-tivi di cui all’articolo 38 del re-golamento codice dellastrada, devono essere segna-lati, con dispositivi supple-mentari a luce lampeggiante,o pannelli luminosi, o segnalia messaggio variabile, ov-vero la combinazione diquesti segnali, in relazionealla categoria della strada ealla tipologia di intervento”.

primo soccorso e il rappre-sentante dei lavoratori.I lavoratori neoassunti de-vono essere formati se-condo quanto previsto dalD.lgs 81/08, art. 37, comma 1e 4 e del punto 10 dell’ac-cordo Stato-Regione del 21dicembre 2011.Anche i lavoratori già in forzadevono aver ricevuto ade-guata formazione, come pre-visto dall’ accordo Stato-Re-gione del 21 dicembre 2011,in base al rischio della pro-pria attività.In caso di utilizzo di attrez-zature speciali o macchineoperatrici, i lavoratori de-vono ricevere adeguata for-mazione con le modalitàpreviste nel documentopubblicato il 22 febbraio2012 dalla Conferenza per-manete per i rapporti tra loStato, le Regioni e le Pro-vince Autonome di Trento eBolzano in attuazione del-l’art. 73, comma 5 del D.lgs.n. 81.

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SICUREZZA CANTIERI

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Paolo Ghitti Convegno sul Titolo IV del TUS81/2008 e pronunciamentidella giurisprudenza

“I l Titolo IV del T.U.S.81/08 alla luce dei pro-nunciamenti della giu-

risprudenza” è stato l’argo-mento del seminario tenu-tosi nell’aula magna dell’I-stituto di Istruzione Supe-riore “Nicolò Tartaglia” diBrescia il 26 settembrescorso, organizzato comecontributo alla intensa atti-vità di formazione e informa-zione della Commissione Si-curezza del Collegio geo-metri di Brescia a favoredegli iscritti, accorsi in nu-trita e interessata schiera.I lavori sono stati introdottidal geom. Armido Belotti,segretario del Consiglio di-rettivo del Collegio, che haportato ai partecipanti il sa-luto del presidente, Gio-vanni Platto.Sono poi proseguiti con gliinterventi del geom. NadiaBettari, coordinatrice dellaCommissione Sicurezza, edell’avv. Francesco Menini,penalista e consulente giuri-dico della Commissione.Il contributo del geom. Bet-tari è consistito nell’illustra-zione degli obblighi e delleresponsabilità che ricadonosulle figure a cui la normativaaffida compiti legati alla si-curezza nei cantieri tempo-ranei e mobili.Di seguito l’avv. Menini,prendendo spunto da unaserie di pronunciamentidella Suprema Corte di Cas-sazione e da casi che perso-nalmente ha seguito nell’e-sercizio della sua attività fo-rense, ha esposto le posi-zioni che la giurisprudenzaha assunto in questi ultimianni in tema di sicurezza, fo-calizzando l’attenzione su

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SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 23

l’esecuzione dei lavori, e ildirettore dei lavori.Successivamente il geom.Bettari ha succintamente il-

lustrato il contenuto del De-creto interministeriale 22 lu-glio 2014, il cosiddetto “De-creto palchi”, che tratta del-l’applicazione del titolo IVdel T.U. 81/08 agli spettacolimusicali, cinematografici,teatrali e di intrattenimentoe alle manifestazioni fieri-stiche, rimandando a suc-cessivi momenti l’approfon-dimento sullo specifico ar-gomento.La collega ha completato in-fine il suo intervento mo-strando i modelli semplifi-cati per la redazione delpiano operativo di sicu-rezza, del piano di sicurezzae di coordinamento, del fa-

sentenze e casi concreti chehanno coinvolto la figura delcoordinatore per la sicu-rezza, soprattutto quello per

scicolo dell’opera, nonchédel piano di sicurezza sosti-tutivo individuati con il de-creto interministeriale 9 set-tembre 2014, mettendo in e-videnza le principali diffe-renze rispetto ai modellipredisposti e pubblicatidalla Commissione sinora u-tilizzati.Il seminario si è quindi con-cluso con un breve dibattitofra i presenti.

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PROTEZIONE CIVILE

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Italo Albertoni A Montichiari un workshopsulle riforme istituzionaliriguardanti la Protezione Civile

Gremitissima si è presen-tata la Sala Scalvini con lapresenza di numerose asso-ciazioni di volontariato, oltreai rappresentanti di Enti lo-cali e ai professionisti delsettore, tra i quali una buonaparte del Gruppo Prote-zione Civile del nostro Col-legio.Al tavolo dei lavori, coordi-nati dalla dirigente regio-nale dott.ssa Nadia Pa-dovan, erano presenti, tra glialtri: l’Assessore alla Prote-zione Civile di Regione Lom-bardia Simona Bordonali, laPrefettura di Brescia nellapersona del dott. Pasqua-

relli, il Presidente di ANCILombardia, il Presidentedella Provincia di Mantova eil Prefetto Franco GabrielliCapo Dipartimento dellaProtezione civile giunto daGenova colpita dalle notealluvioni dei giorni prece-denti.La tavola rotonda si è con-centrata sul tema: conse-guenze delle riforme istitu-zionali in materia di Prote-zione Civile nelle attività di:– prevenzione, previsione,

allertamento;– pianificazione e gestione

delle emergenze;– formazione, informazione,

I n occasione del Sa-lone dell’EmergenzaREAS (dal 10 al 12 ot-

tobre 2014) presso il CentroFiera di Montichiari la Re-gione Lombardia – Dire-zione Generale Sicurezza,Protezione Civile e Immigra-zione – in collaborazionecon il Dipartimento Nazio-nale della Protezione Civile,ha organizzato nella giornatadi sabato 11 ottobre un inte-ressante workshop dedicatoalle riforme istituzionali re-centemente approvate inmateria di Protezione Civile(Legge n. 100/2012 e Leggen. 56/2014).

addestramento e volonta-riato.

Gli argomenti, ampiamentedibattuti, hanno riguardatola prevenzione (Piani di e-mergenza) la formazione(Corsi di specializzazione) el’importante supporto deivolontari (Associazioni divolontariato). Il Presidente della Provinciadi Mantova (città terremo-tata nel 2012) si è soffermatosull’importanza del volonta-riato della nostra Regione:«è un patrimonio indispen-sabile per i 10 milioni di abi-tanti della Lombardia; – hadetto – ogni Regione non

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PROTEZIONE CIVILE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 25

Nella pagina di sinistra, il tavolodella presidenza del workschop diMontichiari;In questa pagina: il prefetto FrancoGabrielli Capo Dipartimento dellaProtezione Civile (a sinistra) el’assessore alla Protezione Civile dellaRegione Veneto Daniele Stival.

può avere lo stesso modellodi Protezione Civile, perchénon sono tutte uguali; per e-sempio, la Regione Moliseha 314 mila abitanti e la solaProvincia di Brescia ne haoltre un milione».

I l Presidente di ANCILombardia ha manife-stato la sua preoccu-

pazione per la riforma delvolontariato conseguente-mente alla riforma Delrio (L.56/2014), precisando: «se leProvince rimarranno con lerisorse attuali, queste scar-seggeranno anche per la P.C.perché sarà necessario farfronte alle priorità di compe-tenza provinciale, quali lescuole e le strade».Importanti rassicurazionisono state fornite dal CapoDipartimento Franco Ga-brielli in merito alle conse-guenze delle riforme: conti-nueranno le competenzedel sistema di Protezione Ci-vile, dal Dipartimento alleRegioni, dalle Province aiComuni.Il bilancio nazionale relativoalla Protezione Civile è ri-

dotto del 50%, ma Gabriellichiarisce: «nulla è stato toltoper il volontariato, che è ilmotore; i volontari sono unagrande cosa in un grandemondo di Protezione Civile.È imminente – ha poi prose-guito Gabrielli – la modificadella normativa della Con-sulta nazionale di P.C. con lapartecipazione delle Re-gioni che hanno fatto un per-corso virtuoso, mentre lealtre dovranno aspettare,perché ci sono ancora alcuneRegioni che non hanno ilPiano guida di ProtezioneCivile e, di conseguenza, i ri-spettivi Comuni non si sonodotati del piano di Prote-zione Civile aggiornato. I sin-daci devono far fronte a duepriorità: la redazione delPiano di emergenza e la for-mazione di un Gruppo diProtezione Civile».Non poteva mancare un rife-rimento ai volontari “angelidel fango” intervenuti a Ge-nova e a tal proposito Ga-brielli ha ricordato la scom-parsa di una ragazza di 27anni, improvvisatasi volon-taria, colpita da infarto.

Gruppo Esperti Protezione Civileiscritti al Collegio geometri di Brescia

che hanno superato il test finaledei corsi di specializzazione

Corso di formazione 2004Italo Giovanni Albertoni Pietro Tiziano AntonioliVittorio BarattiMassimo BeltracchiDaniele CavazzaRolando CozzoliStefano FettoliniPiero FiaccaventoGiovanni FrosiAndrea LaricciaAlberto LazzaroniStefano LonatiAlberto Massaroli PeraniMirco Giuseppe MelchioriVitale MogliaOsvaldo RonchiOmar SalvettiOscar TraversariGian Battista Turrini

Corso di formazione 2013Alberto BarattiElisabetta BarbaIvano BelliniEmanuel BoninsegnaDavide BragaStefano ChecchiSilvio Marcello CitroniMarco ErculianiEmiliano FerrariNicola GhidiniRenato GreciFabio LanciniMario LombardiGianantonio MazzoniStefano MonteverdiRudy MossiniPaolo NataliLuigi Francesco PedraliAndrea RaccagniGiovanni RagniRiccardo RichiniAlberto RubagottiEnzo SoregaroliGabriele VassalliPaolo Zizzi

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PROTEZIONE CIVILE

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L’assessore alla Protezione civile dellaRegione Lombardia SimonaBordonali e il presidente dellaProvincia di Mantova AlessandroPastacci.Sotto e nella pagina di destra duevedute della sala duranteil workshop.

dare che la nostra Regionepuò contare su 25 mila vo-lontari, ha affermato: «ComeRegione Lombardia ab-biamo intenzione di conti-nuare a delegare la funzionedi P.C. alle Province, affi-

dando alle Consulte di vo-lontariato provinciali e aquella regionale funzionisempre più importanti, nonsolo consultive, ma anchepropositive e decisionali,per arrivare alla formazione

Questo grave lutto è la con-ferma che «è necessario for-marsi e non improvvisare»”ha concluso Gabrielli.L’assessore alla ProtezioneCivile di Regione LombardiaSimona Bordonali nel ricor-

della nuova legge regionalecon il contributo delle Con-sulte del volontariato, inmodo da portare entro di-cembre le necessarie modi-fiche normative».La Bordonali ha ricordato

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PROTEZIONE CIVILE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 27

cittadini: «qualche Comuneha distribuito copia deipiani a tutte le famiglie, inquei Comuni dove c’è statoun evento calamitoso, comeper esempio a Salò».Già ..., Salò! Come non ricor-dare il terremoto del 2004?Proprio in quella occasioneè iniziato il percorso “in can-tiere” di alcuni nostri col-leghi che da poche setti-mane avevano ricevuto l’at-testato di partecipazione,da parte del Dipartimento diProtezione Civile, al corso diformazione per la pianifica-zione e gestione dell’emer-genza sismica - rilievo deldanno e valutazione dell’a-gibilità. A tale corso ne è se-guito un altro nel 2013,sempre presso il Collegio di

Brescia, abilitando nuovicolleghi per l’intervento divolontariato in campo si-smico.

S empre a Salò, nel-l’ambito delle ma-nifestazioni pre-

viste in occasione della de-cima ricorrenza del terre-moto del 24 novembre 2004,l’Università degli Studi diBrescia e il Comune di Salò –con il patrocinio del CollegioGeometri e Geometri Lau-reati della Provincia di Bre-scia – hanno organizzato unagiornata di studio dal titolo“Rischio sismico e vulnera-bilità urbana” presso il pa-lazzo municipale lunedì 24novembre 2014. Il Collegio di Brescia (attual-

anche l’importanza dei Pianidi emergenza di cui ogni Co-mune dovrebbe dotarsi,piani che necessitano di re-visione e aggiornamento se-condo le linee guida regio-nali, auspicando la parteci-pazione dei volontari di P.C.durante la pianificazione,perché questi conoscono ilterritorio e la storia delle ca-lamità del passato. L’Asses-sore ha comunicato l’avviodella revisione della LeggeRegionale n. 12/2005 perrendere obbligatorio l’inse-rimento dei Piani di emer-genza comunale nei Piani diGoverno del territorio(P.G.T.). Ha infine eviden-ziato l’opportunità che i Co-muni facciano conoscere iPiani di emergenza ai propri

mente sono 44 i suoi espertiabilitati per l’emergenza si-smica) è pronto a ospitare icolleghi dei Collegi lom-bardi per ulteriori corsi dispecializzazione sulle di-verse calamità che, pur-troppo non di rado, feri-scono il nostro Paese. Ricor-diamo che il sistema Prote-zione Civile nazionale af-fronta ogni calamità riguar-danti il nostro territorio cheè esposto ai seguenti rischi: sismico, idrogeologico, allu-vionale – vulcanico – in-cendio boschivo, indu-striale, nucleare, trasporti,reti strategiche di servizi,immigrazione, ambientale,neve.

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CATASTO

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OMI, Osservatoriodel Mercato Immobiliare:cos’è, cosa fa

mento delle U.I. È stato stabi-lito che il massimo scosta-mento dell’intervallo dei valoridelle stesse, non deve di re-gola essere superiore ad 1,5.Le quotazioni individuano unaforbice di valori per unità immo-biliari ordinarie aventi una datadestinazione d’uso (residen-ziale, ufficio, negozio, ecc.), sitein una data zona omogenea.I valori minimi e massimi rap-presentano l’ordinarietà e per-tanto vengono escluse quellequotazioni riferite ad immobilidi particolare pregio o degradoo che comunque presentanocaratteristiche non ordinarieper la tipologia edilizia dellazona di appartenenza.– Un vincolo alla definizionedelle zone OMI è stato postoimponendo che ciascuna diesse appartenga ad una ed unasola microzona catastale e mi-crozone catastali sono state

deliberate dai comuni ai sensidel Decreto del Presidentedella Repubblica del 23 marzo1998 n. 138. La scelta di univo-cità tra zona OMI e microzonacatastale è dipesa dall’oppor-tunità di mantenere un si-stema di riferimento dell’Os-servatorio coerente con quellocatastale.– Al fine di avere un quadro u-niforme del mercato immobi-liare sull’intero territorio nazio-nale, le zone OMI, infine, sonostate raggruppate in fasce, cheindividuano aree territorialicon precisa collocazione geo-grafica nel Comune e rispec-chiano, in generale, una collo-cazione urbanistica consoli-data (Centrale, Semicentrale,Periferica, Suburbana, Rurale).

Tipologia prevalenteLa tipologia prevalente con-sente di caratterizzare, cia-

L’Osservatorio delMercato Immobi-liare cura la rileva-

zione e l’elaborazione delleinformazioni di caratteretecnico-economico relativeai valori immobiliari, al mer-cato degli affitti e ai tassi direndita oltre alla pubblica-zione di studi ed elabora-zioni e la valorizzazione sta-tistica degli archivi dell’A-genzia delle Entrate. Tra lesue attività ci sono anche l’a-nalisi, la ricerca, lo sviluppoe la sperimentazione di pro-fili teorici, applicativi e di in-novazione delle materie i-stituzionali e definizione deivalori immobiliari. La bancadati dell’Osservatorio costi-tuisce un utile strumentoper tutti gli operatori delmercato, per la pubblica am-ministrazione e, più in gene-rale, per il singolo cittadino.

Le zone omogenee OMIle microzone catastali ela rappresentazione per fasce– L’ipotesi di base dell’OMI èche il fattore posizionale siaquello maggiormente esplica-tivo delle differenze di valoretra le varie unità immobiliari, inparticolare di quelle a destina-zione residenziale. Si ritienepertanto utile suddividere ilterritorio in porzioni che espri-mano livelli omogenei di mer-cato, in funzione delle caratte-ristiche comuni (urbanistiche,socio-economiche, di dota-zioni di servizi, ecc.).Ogni territorio comunale è seg-mentato in una o più zone o-mogenee, che riflettono uncomparto omogeneo del mer-cato immobiliare locale, nelquale si registra una sostan-ziale uniformità di apprezza-

scuna zona omogenea OMI,in base alla specie immobi-liare più diffusa tra quellepresenti nel mercato locale.Nella zona omogenea OMIpossono essere valorizzateanche altre tipologie rap-presentative del mercato.

Stato conservativoprevalente e la misuradelle consistenzeÈ lo stato conservativo (ot-timo, normale e scadente)nel quale può trovarsi piùfrequentemente un’unitàimmobiliare residenziale al-l’interno di una zona OMI.La superficie commerciale sidetermina misurando allordo le murature interne edesterne perimetrali (questeultime vanno consideratefino alla mezzeria nei tratticonfinanti con le parti di usocomune o con altra unità im-

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CATASTO

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mobiliare).I muri interni e quelli peri-metrali esterni, che vengonocomputati per intero, sonoda considerare fino ad unospessore massimo di cm 50,mentre i muri in comunionevengono computati nellamisura massima del 50% epertanto fino ad uno spes-sore massimo di cm 25. Lasuperficie viene arrotondataal metro quadrato per di-fetto o per eccesso. Alla su-perficie, determinata nelmodo suddetto, vanno ag-giunte le superfici delle per-tinenze esclusive, opportu-namente indicizzate inmodo da ottenere così la su-perficie commerciale vir-tuale complessiva.Secondo le indicazioni inmateria definite dal Decretodel Presidente della Repub-blica del 23 marzo 1998, n.138, a cui si rinvia per il det-taglio.

Il processo di rilevazioneLa rilevazione è differen-ziata in due modalità opera-tive in dipendenza della vi-vacità del mercato immobi-liare:– Rilevazione diretta me-diante schede standardiz-zate nel caso in cui la quan-tità di compravendite verifi-catasi nel semestre con-senta l’acquisizione di uncampione numericamenteelaborabile.– Rilevazione indiretta me-diante metodologie di com-parazione e valutazione pro-prie dell’estimo e sulla basedell’expertise degli ufficiche operano in campo tec-nico estimale, nel caso in cuiil mercato non risulti suffi-

Ecco un esempio di cosa fa l’OMI e a cosa serve

A Brescia 12mila case invenduteÈ lo stesso numero di contratti d’acquisto sottoscritto in città negli ultimi 7 anni

In provincia di Brescia ci sono 12milacase invendute. Più di tutte le com-pravendite rogitate lo scorso anno,quanto i contratti d’acquisto sotto-scritti in città negli ultimi sette anni.In pratica è come se vi fosse a dispo-sizione un alloggio per ogni abitantedi Gavardo o Mazzano, neonati com-presi. Fatto mille il patrimonio ediliziodi città e provincia, gli immobili invendita sono 17,6. Tanto? Poco?Dipende. secondo i dati dell’IstitutoScenari Immobiliari, elaborati dalSole 24 Ore, in tutta Italia vi sono542mila case in vendita. Numero cherestituisce una media nazionale di15,8 alloggi sul mercato ogni milleabitazioni. Brescia ha dunque un por-tafoglio immobiliare più gonfiorispetto all’indice nazionale. a guidarequesta speciale classifica c’è LaSpezia, con 26,5 per mille di caseinvendute sull’intero patrimonio regi-strato al Catasto. Seguono Trieste eBolzano. In Lombardia la classificadell’offerta vede primeggiareCremona (23,7 case in “vendita” ogni

ora bisogna smaltire quegli stock,franati contro il muro della crisi.Per Scenari Immobiliari, però «inalcuni casi l’abbondante offerta èsinonimo di un mercato dinamico:spesso dove si costrisce di più il mer-cato è vivace».In realtà, guardando i dati delle com-pravendite, quel che emerge non èproprio un’idea di vivacità. Rispettoagli anni precrisi le compravendite inprovincia di Brescia si sono più chedimezzate, dalle 20.000 del 2007 alle8.786 del 2013. E i cartelli con lascritta «vendesi» sono ormai impol-verati. Anche i dati sui permessi dicostruire sono crollati dell’80% insette anni. Va detto che nel primosemestre del 2014 c’è stata un’inver-sione di tendenza, con un +30% dicompravendite rispetto allo scorsoautunno. Nello “sblocca-Italia» cisono poi alcune misure per stimolareil settore, come il bonus del 20% perchi compra per affittare. Basterà persfrondare l’invenduto?

Davide Bacca

mille abitazioni), seguita da Varese(indice 23,1), Mantova (21,9), Milanoe Monza (21,7) e Bergamo, 19esimaa livello nazionale, con il 19,1 permille.Capovolgendo i dati la minor inciden-za dell’invenduto si registra aL’Aquila, anche per via del sisma del2009, che ha sensibilmente ridotto leunità immobiliari. Seguono Nuoro(5,2) e Frosinone (5,7). La provincialombarda con meno case sul merca-to è invece Sondrio, 63esimo posto e13,5 immobili in vendita ogni milleabitazioni.Brescia si colloca invece al 33esimoposto. Le 12mila abitazioni in vendi-ta, per il 30% sono nuove costruzio-ni, immobili mai abitati. Due su tresono invece usate, più difficili da col-locare, soprattutto se datate con unaclasse energetica bassa, ma anchequelle dove si possono strapparebuoni sconti. Resta il tema: comeleggere un pacchetto così corposo diinvenduto? Sicuramente c’è il fattoche in passato si è costruito troppo e

COMPRAVENDITE IMMOBILIARE - RESIDENZIALI2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Brescia città 2.950 2.529 2.075 2.217 1.993 1.661 1.379Intera provincia 20.316 16.436 14.084 14.252 13.402 9.903 8.786Fonte: Osservatorio del Mercato Immobiliare - Agenzia delle Entrate

NUMERO CASE IN VENDITA - LA CLASSIFICAPosizione Nuovo Usato Abitazioni in vendita ogni 1.000 case

1 La Spezia 580 3.280 26.5

2 Trieste 240 3.500 26,3

3 Bolzano 2.240 4.000 24,3

33 Brescia 3.600 8.700 17,6

101 Frosinone 1.200 340 5,7

102 Nuoro 290 630 5,2

103 L’Aquila 490 760 4,8

Totale 142.340 400.680 15,8

Fonte: Sole 24 Ore su dati Scenari Immobiliari

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di tale rilevazione è costi-tuito un campione su basecartacea di schede di rileva-zione per unità immobiliare.Terza fase: Costituzione deldatabase informatico delleschede.L’Agenzia è dotata di proce-dure informatizzate che per-mettono non solo l’acquisi-zione del campione su data-base informatici, ma la pre-e-laborazione dello stesso alfine di scartare quelle sche-de che risultano incompleteo anomale rispetto allo statooriginario dei valori di com-pravendita. Al termine di talefase è costituito l’archivioinformatizzato delle schededi rilevazione, su cui è possi-bile effettuare le successive

elaborazioni statistiche.

Le schede di rilevazioneIl nuovo ruolo assegnato al-l’Osservatorio, la sua aper-tura all’esterno e l’incre-mento della domanda di tra-sparenza del mercato immo-biliare, hanno condotto a de-lineare un sistema standar-dizzato di rilevazione, me-diante la predisposizione diapposite schede contenentiinformazioni anche di detta-glio. Ciò ha richiesto l’im-pianto di una nuova architet-tura del sistema informativoe delle correlate procedureinformatiche.La rilevazione con schede(per le tipologie edilizie - A-bitazioni - pdf, Parcheggi -

ciente alla costituzione di uncampione significativo.

I campioni oggettodi rilevazione e loro fasidi rilevazionePrima fase: Pianificazionedella rilevazione: (vedi sitoAgenzia delle Entrate OMI).Seconda fase: Rilevazionetramite schede e costitu-zione del campione.La rilevazione medianteschede standardizzate è ef-fettuata dal personale del-l’ufficio periferico anche av-valendosi dell’ausilio dellecomponenti professionaliche operano nel settore econ le quali sono stati sotto-scritti appositi protocolli dicollaborazione. Al termine

pdf, Uffici - pdf, Negozi - pdf,Capannoni - pdf) è effettuatanei Comuni e nelle zone incui vi è presenza di dinamicadi mercato. Il numero dischede da rilevare deve es-sere distribuito, avvalen-dosi della conoscenza delmercato immobiliare locale,per zona e per tipologia.Per giungere alle quotazionisi parte dalla rilevazione di-retta, nei comuni e nellezone in cui si registra dina-mica di mercato con shedesuddivise in varie parti cheriguardano:• la tipologia dell’immobile

o dell’unità immobiliare;• la fonte della rilevazione;• la identificazione dell’im-

mobile rilevato;

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1.200 comuni e oltre 3.000schede per le tipologie nonresidenziali.

Le fonti di rilevazioneSono: la agenzie immobi-liari, stime interne dell’A-genzia, aste, atti di compra-vendita (comma 497, leggefinanziaria 2006), tribunali,ecc. I valori rilevati sono rife-riti al metro quadrato di su-perficie commerciale (lorda)ovvero di superficie utile

(netta), rispettivamente peril mercato delle compraven-dite e delle locazioni. Al finedi valorizzare e rendere tra-sparente l’apporto delle a-genzie immobiliari, sonostati siglati specifici Rap-porti di collaborazione conle principali associazioni dicategoria.

Il processo di elaborazioneVedi sito della Agenzia delleEntrate OMI.

• la destinazione prevalentedi zona;

• le caratteristiche inestrin-seche del fabbricato in cuiè ubicata l’unità immobi-liare;

•le caratteristiche intrin-seche del fabbricato;

• le caratteristiche intrin-seche dell’unità immobi-liare;

• la consistenza dell’unitàimmobiliare;

• la consistenza delle perti-nenze;

• la consistenza totale del-l’unità immobiliare e dellepertinenze (ragguagliate);

• il prezzo/valore.Ogni semestre sono rilevateoltre 35.000 schede per ladestinazione residenziale in

Commissionedi validazioneGli elementi economici checostituiscono la Banca datidell’Osservatorio Immobi-liare vengono approvati, concadenza semestrale, dallaCommissione interna di va-lidazione appositamente i-stituita presso ciascun uf-ficio periferico. La Commis-sione di validazione, presie-duta dal dirigente dell’Uf-ficio Provinciale del Terri-torio, è composta dal re-sponsabile della strutturatecnico-estimale, dal refe-rente provinciale dell’Os-servatorio e da tecnici parti-colarmente esperti che ope-rano in ambito estimale.

Dietro comunicazione dell’ing. Francesco Librizzi, Direttoredell’Ufficio Provinciale di Brescia dell’Agenzia delle Entrate, si rendenoto che il Collegio Geometri e Geometri Laureati della provincia diBrescia ha designato il collega geom. Giuseppe Bellavia quale suorappresentante nel Comitato Consultivo Misto dell’OMI.

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Scuola, la riforma del “serale”passa anche dal “Tartaglia”

realtà. Siamo dunque alla vigiliad’una riforma anche del serale?«Più che alla vigilia, siamoormai pienamente entratinel nuovo ordinamento. IlDpr 263/12 entrato in vigoreil 26 febbraio 2013 ha infattiposto le basi per la nascita

dei nuovi Cpia, ovveroCentri provinciali per l’istru-zione degli adulti, che sonoattivi proprio a partire dal-l’anno scolastico in corso, il2014/2015».

In sostanza di cosa si tratta?«Concretamente i Centriraggruppano sotto un’unicadirigenza (i Centri territorialipermanenti) i vari corsi se-rali e quelli svolti negli isti-tuti di prevenzione e pena.È una riforma profonda sulversante dell’ordinamento,che si traduce immediata-mente in novità principal-mente organizzative, ma chegradualmente porterà ad unnuovo assetto didattico edorganizzativo».

Ma, giusto per capirci, il serale del“Tartaglia” che destino avrà? Ri-schia di sparire?«No, questo rischio non c’è,anzi. In provincia di Bresciasono già stati individuate tresedi per i corsi serali dei di-versi indirizzi: la città, Ga-vardo e Chiari, che avrannociascuna rispettivamenteuna popolazione scolasticaprevista di 2583, 1295 e 889

studenti. In pra-tica il ministero hadefinito tre di-verse aree dellanostra provinciacensendo con inumeri che ho ap-pena detto la po-tenziale domandadi istruzione chegli istituti con icorsi diurni nonsoddisfano. Si èad esempio te-nuto conto del nu-mero di giovani

Vorrei partire dalla riforma, dallanovità che ci ha spinto ad organizzarequest’incontro con alcuni professoridel corso serale del ”Tartaglia”, ap-profittando anche della cortesia edella disponibilità del prof. Negri edel collega Andreolassi, che per mo-tivi diversi ben conoscono questa

I l corso serale al “Tartaglia” è una vera e propria isti-tuzione. Un percorso d’istruzione con le sue peculia-rità ed un radicamento riconosciuto nella società bre-

sciana, una presenza storica ed efficace che ogni anno portaal diploma un discreto numero di studenti/lavoratori, chespesso dopo qualche anno divengono liberi professionistie si iscrivono al Collegio entrando nel nostro Albo. E, comespesso capita a ciò che funziona e dunque non fa notizia, nonse ne parla spesso. Anzi negli ultimi decenni su queste co-lonne ne abbiamo solo fatto cenno di sfuggita. Proviamo arimediare almeno in parte oggi, anche perché entra in vigoreproprio in questi mesi una riforma destinata ad incidere sul-l’organizzazione di questi corsi. Il direttore del “GeometraBresciano”, geometra Bruno Bossini, ha pertanto colto que-st’occasione per incontrare in una saletta del “Tartaglia” iprofessori Giuseppe Alini, Guido Bosio e Tiziana Pasini (cheè la responsabile dei rapporti con gli enti esterni allascuola), oltre all’ex preside e consulente del Collegio per lequestioni scolastiche e formative , prof. Fulvio Negri, ed ilcollega Andrea Andreolassi che ha conseguito il suo di-ploma nel 2006 seguendo i corsi serali e nel 2011 si è iscrittoal nostro Collegio. Il testo che segue è il riassunto in formad’intervista d’una proficua chiacchierata che ci ha consentitodi conoscere un po’ meglio i corsi serali per i geometri di do-mani.

tra i 15 ed i 29 anni che nonstudiano e non lavorano(quelli che glik inglesi chia-mano Neet – Not education, em-ployment or training), ma puredei cittadini stranieri conpermesso di soggiorno,nonché proprio della storicae attuale offerta d’istruzioneper adulti erogata dai Ctp edai corsi serali preesi-stenti».

Se ho inteso bene: cambia la diri-genza, si fa più precisa la program-mazione, ma i corsi esistenti rimar-ranno?«Sì, i corsi rimangono incar-dinati negli istituti scolasticiche attualmente gestisconole serali e le sezioni nellecarceri. Ciò che cambia, oltrela dirigenza e qualche as-setto organizzativo, è però laprospettiva stessa dell’in-tervento formativo. Fino aieri infatti ogni istituto atti-vava un corso serale sullabase delle richieste del ter-ritorio ma con l’ottica riferitaal suo specifico iter forma-tivo. I Cpia invece guardanoal territorio nel suo com-plesso e puntano all’innal-zamento dei livelli di istru-zione della popolazione a-dulta che in quell’ambitovive».

Fin qui le novità della riforma…«No, resta da aggiungereche, anche il serale ha se-guito in questi ultimi anni eporta a compimento proprioin questo anno scolastico latrasformazione subita dal-l’intera scuola secondariasuperiore. Tanto per inten-derci il nuovo serale del“Tartaglia” ha rivisto i suoi o-rari e le sue materie di inse-

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 33

Nelle immagini, momentidell’intervista svoltasi in un’aula del“Tartaglia”

Al centro, in basso il prof. GuidoBosio

gnamento per consentireallo studente di conseguireal termine dell’iter di studi laqualifica di “tecnico di CAT”– ovvero di costruzioni, am-biente e territorio – non piùcom’era un tempo di geo-metra. Anche se a questoproposito dobbiamo dareuna notizia importante».

Quale?«Il serale del “Tartaglia” an-cora per quest’anno ha in-fatti ottenuto la deroga dalministero a diplomare geo-metri i suoi allievi del quintoanno. In pratica è consentitoagli studenti dell’ultimoanno, ma pure a coloro chenegli anni scorsi avevano ot-tenuto l’abilitazione al

quinto anno, ma poi nonl’hanno completato per leragioni più diverse, di com-pletare gli studi e diplo-marsi geometri. Dal pros-simo anno infatti, salvo ulte-riori proroghe, chi avesse adesempio frequentato terza equarta ma non la quinta, do-vrebbe riverificare la sua po-sizione e integrare la sua for-mazione con alcune materieaggiuntive anche per gli anniterzo e quarto, prima di fre-quentare la quinta classe edivenire alfine tecnico CAT.Voglio ripeterlo, perché ri-tengo sia una notizia impor-tante che a molti è sfuggita:quest’anno chi per un mo-tivo qualsivoglia non è riu-scito a completare l’ultimo

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In questa pagina, in senso orario: iprofessori Tiziana Pasini, GiuseppeAlini e Fulvio Negri, ex preside del“Tartaglia”e consulente del Collegioper le questioni scolastiche eformative

anno del ciclo di studi dageometra, può farlo al seralementre dall’anno prossimodovrà mettere in conto unmaggiore adeguamento delsuo carnet di crediti scolasticie professionali».

Vero, questa è un’opportunità chemerita di essere segnalata e sottoli-neata anche sul nostro periodico,visto che per iscriversi ai corsi e rien-trare a scuola ci sono ancora alcunesettimane. Tornando alla riforma edai corsi del “Tartaglia”, mi dicevateprima che si è modificato negli annil’iter formativo…«Sì, al “Tartaglia” si fannocorsi serali per il diploma digeometra praticamente dasempre e negli anni Settantasi era arrivati ad avere duesezioni parallele dalla primaalla quinta. Vent’anni fa èstata introdotta la sperimen-tazione del corso Sirio cheabbiamo chiuso proprioquest’anno. Senza tornare a

parlare della quinta “pergeometri” che abbiamo inderoga ancora per que-st’anno, possiamo dire cheal serale del “Tartaglia” è at-tivo il triennio superiore perTecnico CAT (le classi terza,quarta e quinta) al quale l’a-dulto accede dimostrandola propria competenza ac-quisita non solo con un titolodi studio (ovvero il bienniogià frequentato) ma purecon esperienze sul campo,in azienda o in cantiere. Ognistudente insomma ha un suoportfoglio di crediti e cono-scenze e nel triennio lo devecompletare per avere quelbagaglio che è consideratocongruo per un tecnico CAT.Anche al serale insommanon siamo lontani dal li-bretto individuale delle co-noscenze e delle compe-tenze d’ogni singolo allievoverso il quale sta tendendotutta la scuola».

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 35

Il geom. Andrea Andreolassi, che haconseguito il diploma nel 2006seguendo i corsi serali del“Tartaglia” e ora svolge la liberaprofessione.

Vedo che negli anni, a differenza cheal diurno, il numero degli iscritti è ri-masto sostanzialmente costante, at-torno ai 100/110 studenti. Al di làdel numero vogliamo provare a farel’identikit dello studente del serale?Chi è? perché si iscrive? abbandonaspesso o tendenzialmente tiene duro

sino alla fine?«Partiamo dalle motiva-zioni, che sono a grandi lineedi due tipi. C’è chi si iscriveper l’esigenza di consoli-dare la sua posizione lavora-tiva e c’è chi è invece mossodalla volontà di conseguireun titolo di studio e comple-tare un iter formativo che a-veva dovuto interrompereper le ragioni più varie. Il mixdi queste ragioni è alla basedel 99% delle motivazionidegli studenti. Anche se nonmanca chi si iscrive per lasemplice curiosità intellet-tuale d’un settore che vuoleconoscere meglio: abbiamodiplomato in questi annianche un avvocato che la-sciava lo studio a sera pervenire a scuola, ed anche unprofessore di materie uma-nistiche che cambiavascuola la sera per diplomarsigeometra…».

E l’età? C’è una classe d’età preva-lente?«Non abbiamo mai studiato

E veniamo ora all’orario e alle ma-terie, che se non erro sono stati an-ch’essi mutati recentemente.«Anche il serale ha seguito lastrada della riforma deldiurno. In pratica si è ridottoil numero delle ore settima-nali di lezione, riducendo inmaniera sostanzialmente u-niforme un po’ tutte le ma-terie. Al serale come aldiurno la diminuzione èstata attorno del 30%. In so-stanza il serale è passato da30 a 22 ore settimanali,mentre le materie sono lemedesime (al serale non cisono solamente educazionefisica e religione). Le 22 oresono concentrate in 5 giorni,dal lunedì al venerdì,mentre il sabato, un tempodi lezione, oggi è libero.Ogni sera si inizia alle 18 e 45e si finisce alle 23.05 e i do-centi si alternano pertre/quattro materie diffe-renti».

la nostra popolazione daquesto punto di vista, anchese si può certamente direche un tempo erano maggio-ritari quarantenni, cinquan-tenni e sessantenni, ovveropersone mature, mentreoggi sono più frequenti iventi/trentenni, ex studentidel diurno che tornano al se-rale per completare ciò chehanno interrotto magari solopochi anni prima. E si puòcompletare l’aspetto ana-grafico dicendo che un 20%sono stranieri, tutti inseritida tempo nella società ita-liana, ed un 15% sono donne.La dispersione scolastica in-fine è minima: qualcuno ine-vitabilmente cede in terzadopo poche settimane, machi supera la salita dei primimesi, solitamente arriva altraguardo».

Visto che abbiamo esaurito il focussugli studenti, farei parlare a questopunto un ex studente del serale comeil collega Andreolassi. Ti riconosci inquest’identikit? Sono state queste le

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quasi imposto di aprire unostudio, di frequentare ilcorso di preparazione all’e-same, di sostenerlo e diven-tare libero professionista».

Ed ora di cosa ti occupi professional-mente?«Faccio un po’ di tutto, cometutti: sicurezza cantieri, pic-cole progettazioni, certifica-zioni energetiche…”.

Par di capire che non hai ancora fi-nito di studiare, di far corsi d’ap-profondimento al Collegio?«In verità il tarlo dello studionon mi ha abbandonato ecosì, visto che il lavoro non ètantissimo, frequento corsi,amplio le mie competenze emi sono pure iscritto all’uni-versità».

Complimenti. Ma, scusa: hai dettodel sostegno dei professori e qualcunopotrebbe pensare che il difficile siafrequentare, ma che la promozionesia praticamente certa…«No, non è così. La promo-zione non è garantita, ho

visto più d’un collega ripe-tere. Occorre studiare, stu-diare parecchio. Quando hoparlato del sostegno dei do-centi mi riferivo al fatto checol professore del serale c’èun rapporto diverso rispettoa quello che c’è tra lo stu-dente ed il professore deldiurno. Al serale nessunovuol perdere tempo, nes-suno chiacchiera durante lalezione, il rispetto del do-cente è massimo, ma ancheil docente nei confrontidello studente ha un rap-porto aperto, di fiducia, nonlesina consigli, ripetizioni,focus personalizzati».

«I docenti che siedono aquesto tavolo non lo dirannomai – interviene il prof.Negri, ex preside del Tarta-glia – ma occorre invece af-fermare che fare l’inse-gnante al serale richiededoti particolari, capacità su-periori di dialogo con gli stu-denti. Per capirci, non ci sa-ranno probabilmente mai

problemi di disciplina, ma lostudente esige, chiedemolto, vuole lezioni efficaci,risposte sensate sempre.Non si accontenta di tirarel’ora della campanella, pagaun costo in termini di im-pegno e fatica e richiede al-trettanto dall’altra parte. Eper essere buoni docenti alserale, come posso testimo-niare quanti siedono aquesto tavolo, occorronodoti speciali. Anche perquesta ragione la scelta deidocenti per questi corsi do-vrebbe essere più mirata,curata, seguita. E invece, an-cora una volta sono la buonavolontà e l’abnegazione diprofessori che ben conoscoa garantire alla scuola bre-sciana una riconosciuta ec-cellenza».

motivazioni della tua iscrizione? Epoi, come ti sei trovato?«Sì, l’identikit è corretto, mi ciriconosco. Io sono partitomanovale ed ho sempre a-vuto la curiosità e la voglia diimparare. Quando mi è capi-tato d’essere occupato in ungrande cantiere in città, hoprovato ad iscrivermi. Ed hoproseguito sino al diploma.È stata dura, di più duris-sima, perché venire in auladopo otto ore in cantierenon è facile, studiare nel weekend richiede un supple-mento di volontà non ba-nale, ma alla fine la soddi-sfazione è grande».

Mai avuto un ripensamento, magariin primavera quando invece di staresui libri avresti potuto riposarti, ri-lassarti, passeggiare?«Ho avuto anch’io le mie dif-ficoltà, ho avuto a più ripresela tentazione di smettere,ma ad aiutarmi c’è statosempre il sostegno dei do-centi oltre al fatto non se-condario che ogni nozioneacquisita a scuola potevoapplicarla dopo poche setti-mane in cantiere. E quest’ul-tima opportunità mi ha aiu-tato tantissimo. In praticacosì come cresceva la miacompetenza grazie alle le-zioni serali, parimenti cre-sceva il mio ruolo in can-tiere: da muratore, carpen-tiere a responsabile d’unasquadra, poi qualche con-teggio di contabilità, alcunirilievi… Insomma piccolipassi e nuove responsabi-lità che mi confermavanonella buona scelta d’andarea scuola. Così sono arrivatoal diploma. Poi la crisi, la finedei grandi cantieri mi ha

Il 27 ottobre 2014 si è riunito nell’aula “Miró” dell’Istituto Superiore “N. Tartaglia - M. Olivieri” il ComitatoTecnico Scientifico dello stesso Istituto per dibattere il tema:

«Istituto Tecnico Costruzioni Ambiente Territorio (CAT)fra orientamento e Istruzione Tecnica Superiore: quali prospettive?»

I componenti del Comitato Tecnico Scientifico presenti erano: prof.ssa Rosa Vitale, Dirigente scolasticodell’Istituto “Tartaglia-Olivieri”; Delegato rappresentante del dott. Marco Bonometti, Presidente A.I.B.;Delegato rappresentante del dott. Ezio Almici, Direttore Secoval; Delegato rappresentante del dott. DarioFogazzi, Presidente Cogeme; geom. Giovanni Platto, Presidente Collegio Geometri; Delegato rappresen-tante del dott. Tiziano Pavoni, Presidente Collegio Costruttori e Presidente Scuola Edile Bresciana; e idocenti prof.ssa Silvana Tonioli, prof.ssa Rosanna Scalvi, prof. Matteo Cominelli, prof.ssa Veronica Pede,prof. Fulvio Negri.Del dibattito daremo ampio resoconto nel n. 6/2014 de “Il geometra bresciano”

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 37

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AGRICOLTURA

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Stefano Benedini Organizzato dalla CommissioneAgricoltura il convegnosull’utilizzo del biogas

proposte di EXPO2015 atti-nenti anche all’attività diconsulenza e progettazionedei geometri.Il programma proposto dalconvegno è stato certa-mente esaustivo, anche se itempi dedicati (una matti-nata) non hanno consentitodi approfondire gli aspettipiù minuti del processo diproduzione energetica.Il biogas prodotto dalla di-gestione dei liquami zootec-nici è essenzialmente costi-tuito da metano e anidridecarbonica: esso, dopo aversubìto un trattamento speci-fico (desolforazione, raffred-damento e deumidifica-zione) è convogliato nel co-generatore, costituito da unmotore endotermico (chesottrae calore) accoppiato aun generatore che lo tra-

sforma in energia elettrica ein energia termica. La primaè ceduta alla rete elettricanazionale, la seconda, inparte è utilizzata nellostesso processo di produ-zione per il riscaldamentodel fermentatore, in parte è

Il convegno “Produ-zione di energia dafonti rinnovabili. Im-

pianti a biogas da reflui ani-mali e biomasse” del giorno… a … è stato organizzatodalla nostra Commissione A-gricoltura. L’intento eraquello di dare concretezzaalla sensibilità dei geometrisui temi ambientali e rispon-dere alla necessità di ap-profondire le conoscenzedei professionisti e di fareun confronto con altre fontienergetiche rinnovabili al-ternative possibili in agricol-tura: quella cioè dei pannellifotovoltaici, che però impli-cano il consumo di suolo, equella che destina alla pro-duzione di energia materieprime alimentari (biomas-se). Temi di riflessione,questi, riconducibili alle

utilizzata in azienda o ce-duta a terzi mediante oppor-tuni contratti; infine la parteeccedente viene smaltita inatmosfera.Nel convegno sono statipresi in considerazione gli a-spetti progettuali di un tale

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AGRICOLTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 39

visite a un’azienda di Orzi-nuovi, leader nella realizza-zione e gestione di impiantidi cogenerazione e a un’a-zienda zootecnica che giàfruisce di impianto a reflui a-nimali di Casale Cremasco.

tipo d’impianto e presen-tato il quadro normativo cheregola il settore, a partiredall’iter autorizzativo pergiungere alla convenzionecon l’Ente Gestore Energia,a cui cedere l’energia elet-trica prodotta. Il pomeriggioè stato invece riservato alle

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AGRICOLTURA

40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Piero Fiaccavento Cenni di meteorologiaper un’agricoltura più sicura

l’alto sotto forma di piccolegoccioline legate e strettetra loro a formare le nubi.Quando queste incontranoaria più fredda, le gocciolineaumentano il loro diametro,si scontrano con quelle adia-centi inglobandole e, au-mentando di peso, cadono.È la pioggia, il fenomenodella precipitazione.D’ inverno le goccioline pos-sono trasformarsi in cristalli di ghiaccio, dando originealla neve. Questa, in mon-tagna, contribuisce a for-mare e a mantenere i ghiac-ciai, ottime riserve d’acqua.Dallo scioglimento dei ghi-acci traggono origine tor-renti, fiumi e laghi, le cuiacque, defluendo, giungonofino al mare. Allo stessomodo, l’acqua delle pioggeche irrorano la terra percolanelle falde sotterranee for-mando un importante ser-batoio d’acqua potabile (fe-nomeno dell’infiltazione)che scorre lentamente fino ariemergere in sorgenti o a

confluire nell’acqua deifiumi e, con essa, raggiun-gere il mare, dove si con-clude il ciclo dell’acqua. L’ acqua viene anche assor-bita dalle piante che poi larilasciano dalle foglie per e-vaporazione contribuendoal ciclo dell’ acqua (traspira-zione delle piante).Quindi le nubi sono pro-dotte dalla condensazionedel vapore generato dal-l’acqua sulla superficie ter-

I l peggioramento del-le condizioni deltempo è sempre fon-

te di grave preoccupazioneper gli agricoltori, perché glieventi meteorologici più de-vastanti possono distrug-gere i prodotti della terra,con gravi conseguenze eco-nomiche.Quindi, conoscere bene lameteorologia attraverso lostudio dello spostamentodelle nubi con l’ausilio di sa-telliti e radar (che permet-tono di stimare le precipita-zioni piovose e la raccolta diuna serie di dati statistici)può consentire interventisul territorio capaci di conte-nere i danni economici deri-vanti dagli eventi meteo piùaccentuati. Per tale motivo èutile agli agricoltori avere al-meno le cognizioni di basedella meteorologia.

Ciclo dell’ acqua L’acqua del mare, dei fiumi,dei laghi sotto l’azione delsole, evaporando, sale verso

restre riscaldata dall’irrag-giamento solare.ll fenomeno, per quantocomplesso, si può riassu-mere come segue:a causa dell’irraggiamento so-lare la temperatura della su-perficie terrestre aumenta;per conduzione termica ilsuolo scalda anche l’aria acontatto con esso. Poichél’aria calda è più leggera diquella fredda, si solleva ge-nerando una corrente ascen-sionale portando con sé l’u-midità contenuta. Salendo,l’aria si raffredda a causa delgradiente diabatico (è la ve-locità con cui una particellad’aria secca che si muoveverticalmente si scalda o siraffredda. Corrispondesempre a 0,976 °C ogni 100metri, in quanto non di-pende dalla dalla tempera-tura esterna, ma dalla pres-sione, che con l’aumentaredella quota diminuisce) rag-giungendo il punto di satu-razione del vapore, il qualesi trasforma in microsco-piche goccioline d’acquache galleggiano nell’aria, for-mando le nubi.

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AGRICOLTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 41

Nella pagina di sinistra: illustrazioniche esemplificano il ciclo dell’acqua.

La classificazione delle nubi

Gli allarmi meteo-rologici emanatidalle prefetture si

basano, in Lombardia, suidati forniti dalla Regione tra-mite l’Arpa Lombardia inbase ai codici sotto riportati.Dai codici meteo, si passa allivello di criticità e quindi ai

codici di allerta.

Simbolidi avviso meteorologicoL’Arpa regionale, attraversole osservazioni satellitari, lalettura dei dati radar, le se-gnalazioni delle stazionimeteo sul territorio e te-

Se la temperatura è partico-larmente bassa, le goccio-line possono assumere laforma di microscopici cri-stalli di ghiaccio.La formazione delle nuvolepuò avvenire nei seguenticasi:– lungo un fronte meteorolo-

gico, caldo o freddo. Inquesto caso l’aria fredda,più densa, scorre sottol’aria calda, con la conse-guente formazione di am-massi nuvolosi;

– quando l’aria scorre risa-lendo il versante di unamontagna si raffredda pro-gressivamente;

– per convezione, quandouna massa d’aria calda sisolleva a causa dell’irrag-giamento solare o di un in-cendio;

– quando l’aria calda giungea contatto con una super-ficie più fredda, comequella di uno specchiod’acqua p. es.;

– quando due masse d’ariaal di sotto del punto di sa-turazione si mescolano.

Le nubi sono classificate inbase alla loro altitudine ealla loro forma.

nendo conto della morfo-logia del terreno in esame,valuta le situazioni di peri-colosità e lancia il preavvisometeorologico.La formazione di un tempo-rale presuppone la pre-senza di un’elevata umiditàdell’aria. I temporali sono

0 okta ■■ nessuna nuvola in cielo1 okta ■■ nuvole rare e sparse2 okta ■■ nuvole sparse3 okta ■■ nuvole sparse con tendenza a raggrupparsi e accumularsi4 okta ■■ metà del cielo è coperta di nuvole5 okta ■■ la maggior parte del cielo è coperta da nuvole6 okta ■■ cielo generalmente coperto7 okta ■■ cielo coperto con rare schiarite8 okta ■■ cielo totalmente coperto9 okta ■■ cielo completamente invisibile (a causa di nebbia o neve)

La nuvolosità del cielo si misura in okta con una scala che va da 0 a 9. Ognigrado è identificato con un colore

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AGRICOLTURA

42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Codice degli allarmi meteorologici infunzione dell’altezza della pioggia,della velocità del vento e dell’altezzadella neve.Due grafici che illustrano il formarsidel temporale.

nell’aria.Per effetto della condensa-zione si libera calore, per-mettendo alle masse d’aria(correnti ascensionali) di sa-lire ulteriormente. Alla base e ai lati della nubeviene aspirata aria calda; si

forma in tal modo la tipicanube a cavolfiore con note-vole sviluppo verticale (finoa 10.000 m).Non appena la nube rag-giunge le parti alte della tro-posfera con temperaturemolto fredde, le gocce

quasi sempre dovuti allagrande calura: le alte tempe-rature al suolo provocano laformazione di bolle d’ariacalda che vengono spinteverso l’alto. Si formano cosìdei cumuli in cui si condensail vapore acqueo presente

d’acqua ghiacciano. A que-ste altitudini l’aria fredda easciutta viene immessanella nube raffreddandola edando avvio a una correntediscendente che la tra-sforma in nube da tempo-rale.

Le correnti discensionali tra-sportano ora le gocced’acqua verso il basso: siproduce così uno scroscio dipioggia e, in casi estremi, digrandine. Le correnti atmosferiche a-scensionali e discensionalisono inoltre all’origine di ca-riche elettriche differen-ziate, che si stabilizzano at-traverso lampi e tuoni.La grandine è una forma diprecipitazione allo stato so-lido; essa è composta da cri-stalli di ghiaccio di dimen-sioni e forma variabili. Il chicco di grandine una voltaraggiunto un determinatopeso si libera dalle correntiascensionali, la forza di gra-vità prende il sopravvento ela grandine cade a terra.La grandine si forma quandole goccioline d’acqua ven-gono catturate dalle intensecorrenti ascensionali nellatorre temporalesca.

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AGRICOLTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 43

Varie forme di grandine.La scala di classificazione dellagrandine in base alla dimendione deigranuli.

L a grandine ha unasua scala di classi-ficazione basata

sulle dimensioni dei granulie sulla intensità chiamata“Torro”, (acronimo di Tornadoand Storm Research Organization,ed è stata introdotta da Joh-natan Webb nel 1986).I danni potenziali di unagrandinata vengono stimatiattraverso 5 fattori:1) dimensione del chicco;2) velocità di caduta delchicco;3) durezza del chicco;

4) forma del chicco;5) orientamento della traiet-toria di caduta del chicco.La predetta scala va da unvalore minimo di H0 a unmassimo di H10.

Come ci si riparadalla grandineLe reti anti-grandine sonooggi sicuramente il metodopiù efficace, pratico ed eco-nomico per proteggere lecolture dalla grandine. Ser-vono anche a ridurre bru-sche escursioni termiche ed

eventuali raffiche di ventoche potrebbero danneg-giare il raccolto.Le reti antigrandine sonoparticolarmente utilizzateper la protezione di alberida frutta (meli, peri e vigne);sono inoltre stabilizzate airaggi UV per durare moltianni.

Un altro evento meteorolo-gico che può arrecare fortidanni danni all’agricoltura èla tromba d’aria e/o il tor-nado, più o meno nocivo aseconda delle sue dimen-

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AGRICOLTURA

44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Esempi di impiego di reti diprotezione dalla grandine; unastazione meteorologica posizionata sulterritorio; l’immagine di una trombad’aria.

nado) risucchia come in unimbuto, una grande quantitàdi polvere e detriti lungo ilsuo moto fino alla dissipa-zione della sua forza. L’altezza di una trombad’aria può variare tra i 100 e i1000 metri: rappresenta ladistanza tra il suolo e la basedel cumulo-nembo che l’hagenerata. Il fenomeno temporalesco è– come abbiamo già detto –legato al riscaldamento del-l’aria fino a una temperaturasuperiore a quella dell’am-biente: questa nella sua ri-salita verso l’alto acquistauna velocità elevatissima,fino a 250 km/ora,generando un cu-mulo-nembo tor-reggiante.Quando l’aria cal-da incontra strarimoto ferddi si ap-pesantisce. Si di-ce che incontral’incudine dellatromba d’aria eprecipita ai latidel cumulo-nem-bo.Normalmente unfenomeno tem-

sioni al suolo. La trombad’aria è associata a tempo-rali estremamente violenti esi presenta come un vio-lento vortice d’aria, con ef-fetti distruttivi. Si originaalla base di un cumulo-nembo e raggiunge il suolopercorrendo anche centi-naia di chilometri e può ge-nerare, in casi eccezionali,venti anche di 500 km/h.Una tromba d’aria con labase dai 100 ai 1000 metri didiametro è detta tornado.La tromba d’aria (o il tor-

poralesco sviluppa al suo in-terno dei moti ventosi più omeno rettilinei; in alcunicasi, invece, il moto ventosoche genera il cumulo-nembopuò dar vita a vortici, ovveroalla formazione di moti cir-colari all’interno e all’e-sterno della nube.

La meteorologia og-gi è una scienzamolto utile alle im-

prese per pianificare le loroattività in funzione dellecondizioni climatiche pre-viste, e ciò è a maggior ra-gione vero in agricoltura.L’agrometeorologia è infatti

un ramo della meteorologiache studia le interazioni deifattori meteorologici e idro-logici con l’ecosistema agri-colo-forestale e con l’agri-coltura.L’agrometeorologia con-sente anche l’ottimizza-zione dell’attività agricola alfine di controllare l’anda-mento climatico e le previ-sioni del tempo; a tal fine sipossono seguire due meto-dologie diverse:• la prima è la raccolta deidati meteo attraverso le sta-

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AGRICOLTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 45

In questa pagina tre immagini dianalisi meteorologiche da satellite;una stazione radar per rilevazionimeteo e due schemi esplicativi delsuo funzionamento.

zioni meteo posizionate inloco con i relativi allarmi disuperamento delle varie so-glie meteorologiche (pres-sione, temperatura, piovo-sità, velocità e direzione delvento e umidità;• la seconda riguarda le os-servazioni meteorologicheda satellite e da radarmeteo, oltre le segnalazionimeteorologiche dell’Arparegionale.La documentazione fotogra-fica da satellite permette diindividuare l’evoluzionemeteorologica sulla terra,mentre il radar meteo (stru-mento che permette di rile-vare le precipitazioni piog-gia, neve o grandine) è ba-sato su un impulso, emessoda un’antenna parabolica, dionde elettromagnetiche cheviaggiano nell’atmosfera;quando queste onde incon-trano un gruppo di idrome-teore (pioggia, neve o gran-dine) vengono parzialmenteriflesse. Dall’intensità del-l’eco si può risalire al tipo diprecipitazione, mentre daltempo che il segnale im-piega a ritornare all’antennasi può calcolare la distanzafra la stazione radar e la zonadella precipitazione.Un sistema elettronico prov-vede alla conversione delsegnale ricevuto in formatonumerico che rende possi-bile il suo utilizzo.

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Giovanna BoursierMilena Gabanelli I professionisti che formano

una società non possonoricevere commesse private

voro a circa 250.000 addetti.«Queste aziende rischianodi fare la nostra fine – dice E-sposito – ed è un’aberra-zione poiché all’estero senon hai una società non la-vori».La tipica storia di un Paesebloccato da burocrazia, de-creti, rimandi, interessi diparte. Tutto risale ad unalegge del 1939 con la qualeMussolini vieta le società a-nonime di professionisti incampo tecnico, legale o am-ministrativo; una legge raz-ziale che aveva lo scopo diimpedire agli ebrei di na-scondersi dentro a questesocietà. Dagli anni Settanta ilegislatori intervengono suuna parte di questa legge,ma resta il divieto per l’atti-vità «rientrante nelle presta-zioni professionali tipichedell’ingegnere o dell’archi-tetto» come «la progetta-zione vara e propria». Laprima modifica arriva nel1994 con il ministro Merloni,che legittima le società di ca-pitale, ma solo se operanonel settore pubblico. Nel ’97il ministro Bersani, abrogadefinitivamente la legge del’39, ma siccome nessuno sioccupa di fare i decreti at-tuativi, la legge resta in vi-gore. Nel 2006 di nuovo Ber-sani, in qualità di ministrodello Sviluppo economico,estende agli ingegneri lapossibilità di lavorare anchenel privato, ma secondo l’in-terpretazione del giudicetorinese restano sempre e-scluse le società di capitale.Se dei professionisti hannolavorato, investito e adessofalliscono per un anacroni-stico cavillo... pazienza.

L’associazione Agire, cheraccoglie ingegneri, archi-tetti e geometri, lancia l’al-larme in rete e diciannovesenatori, con il Pd capofila, siaffrettano a rimediare scri-vendo l’emendamento 33bis, che viene approvatodalle Commissioni compe-tenti di Palazzo Madama.Tempo dieci giorni e le Com-missioni di Montecitorio lostralciano, votando in massaun emendamento soppres-sivo proposto da Sel e 5Stelle. E a questo punto lavicenda diventa kafkiana.Secondo la deputata PdFrancesca Bonomo, sarebbestato il governo, a chiederedi eliminare tutti gli emen-damenti non attinenti altesto originario del decretocompetitività. Come se ilproblema non riguardasse lacompetitività del Paese. Ladeputata di Sel, Serena Pel-legrino, invece non na-sconde che a chiederle dicancellare l’emendamentosarebbe stato il ConsiglioNazionale degli architetti«perché ampliando l’ac-cesso alle società di capi-tale, che spesso non sonoformate da ingegneri profes-sionisti, si tagliano le gambeai piccoli studi di associati».Agire replica: «Sono balle, laME Studio, come la maggio-ranza delle società di inge-gneria, è formata da profes-sionisti iscrittiall’albo, e perottenere com-messe dagliEnti devi essereun professio-nista. Non sta néin cielo né interra che ab-

Da non crederci:mentre si cercanoidee per creare

lavoro, sopravvivono leggiche lo impediscono. Par-liamo del divieto, per le so-cietà di ingegneria, di lavo-rare per imprenditori pri-vati. In altre parole: se ungruppo di ingegneri si metteinsieme e costituisce una so-cietà può partecipare ad ap-palti pubblici per costruireedifici per i Comuni, il Mosedi Venezia, scuole, ospedali,strade, ma non può accet-tare la commessa di un im-prenditore privato per la co-struzione di un semplice ca-pannone o un parcheggio.La storia è esplosa con unasentenza del tribunale di To-rino. Cosa è successo? La so-cietà di ingegneri ME Studiosrl ha ottenuto da un privatouna commessa per la pro-gettazione di un immobile,con relative consulenze eservizi, ma a metà lavori ilcommittente decide di so-spendere i pagamenti.Siamo nel 2010 e il titolaredella società di ingegneria,Mauro Esposito, si rivolge altribunale di Torino per otte-nere il dovuto dalla Edilri-voli 2006: circa un milione dieuro. Nel 2013 arriva la sen-tenza: «Il contratto è nulloperché le società di capitalinon possono svolgere atti-vità di ingegneria per i pri-vati». Quindi la ME Studionon solo non incassa il do-vuto, ma il Tribunale gli im-pone anche di restituire i366.000 euro già incassati,più gli interessi, col rischio,quindi, di fallimento. Unabomba per le 6.000 societàdi ingegneria, che danno la-

biamo le carte in regola perprendere appalti pubblici enon siamo adeguati quandolavoriamo per il privato!».Francesca Bonomo aggiuge:«Stiamo cercando di risol-vere il problema con la mini-stra Boschi». Dal ministero cidicono: «Adesso la volontàdel governo è di portarlo al-l’esame parlamentare, op-pure nella Legge di stabilitàentro fine anno».Morale: a fine luglio il pre-mier Renzi ha celebrato aGenova i fasti dell’inge-gneria italiana, e davanti alrelitto della nave Concordiaha dichiarato: «un’impresamai vista, che dimostra lastraordinarietà dell’inge-gneria italiana». Ma a firmarei contratti con il consorzioTitan-Micoperi, scelto dal-l’armatore Costa per realiz-zare il progetto, c’eranoanche società di capitale diingegneria. E siccome l’ame-ricana Titan e la ravvenateMicoperi sono due ditte pri-vate, che si fa di quei con-tratti? Se una mattina doves-sero dire che non voglionopiù pagare, ci sarà un altrogiudice che annulla tuttoperché nessuno, nemmenoil lanciafiamme di Calderoli,ha pensato che era il caso dicancellare dalla faccia dellaterra una legge razziale?

❑Da “Corriere della Sera” del 10 settembre 2014

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 47

Da “OttopiùCasa” del 9 luglio 2014 “Tariffa piatta”: come, dovee quando conviene investirein un impianto energetico

tanto più convenientequanto più si hanno consumie costi elevati, anche se èbene tenere in considera-zione la quota di fabbisognoenergetico non coperta dal-l’autoproduzione.In quali casi conviene la ta-riffa piatta?Per chi oggi dispone di unapompa di calore allacciataall’unico contatore di casa,con potenza massima di 3 ki-loWatt-ora (tariffa D2), l’”ap-piattimento” conviene conconsumi totali superiori a 4mila e 500 kiloWatt-ora al-l’anno.In caso di regime tariffarioD3, vale a dire con potenzasuperiore ai 3 kiloWatt-ora,la convenienza inizia perconsumi di almeno 2mila e700 kiloWatt-ora l’anno.Quando invece la pompa dicalore è allacciata su un con-tatore separato (tariffa de-nominata Bta) la nuova“piatta” è convenientesempre, indipendente-mente dai valori di potenzaimpegnata e di consumi.Le richieste per accedere alnuovo regime tariffario sonogià possibili dall’1 luglio diquest’anno e potranno es-sere avanzate fino al 31 di-cembre 2015. Come? Com-pilando un modulo reperi-bile dal proprio venditore dienergia elettrica e allegandola documentazione tecnicadell’impianto. La pompa dicalore deve rispettare glistessi requisiti minimi diprestazione previsti per l’ac-cesso all’eco-bonus fiscaledel 65%.Convenienza dell’azionecombinata. Al di là degli ef-fetti del nuovo provvedi-

mento, l’installazione di unapompa di calore a compres-sione, che funziona grazie al-l’energia elettrica, può ag-giungere valore al lavorodell’impianto fotovoltaico,per un miglior risultato in ter-mini di autoconsumo. Il rap-porto tra pannelli e pompadi calore però dalle nostreparti è sempre sfasato. Cosavuol dire? Che per moltimesi dell’anno c’è uno sca-lino di differenza tra l’e-nergia prodotta dal fotovol-taico e quella consumatadalla pompa, visto che laresa solare è decisamenteinferiore nei mesi invernali.In più, ai fini di un autocon-sumo che ci renda più possi-bile autonomi, vanno valu-tate le condizioni comples-sive della casa, tra serra-menti, tenuta del tetto e iso-lamento dei muri perime-trali, a riprova del fatto cheuna resa davvero soddisfa-cente e risparmiosa la si ot-

Nuovi vantaggi perla moderna tec-nologia che punta

a sviluppare e diffonderesempre di più l’utilizzo di e-nergie rinnovabili. Dal 1° lu-glio 2014 produrre calorecon l’energia elettrica è di-ventato ancora più conve-niente, grazie all’entrata invigore della nuova “tariffapiatta”: una sperimenta-zione messa a regime per lefamiglie che hanno dotato laloro casa di una pompa di ca-lore come unico sistema do-mestico di riscaldamento.L’applicazione della nuovatariffa, che al momento noncomprende però i sistemicombinati con la caldaia ed èdedicata alle sole case sin-gole (escludendo quindi icondomini), introduce ilprezzo unico di 23 centesimiper kiloWatt-ora, indipen-dentemente dal volume diconsumo annuo. Una diffe-renza che la rende più con-veniente delle tariffe dome-stiche, le cosiddette D2 eD3, che hanno un metodo dicalcolo progressivo e spin-gono le bollette a crescereproporzionalmente all’in-cremento dei consumi.L’installazione di unapompa di calore per riscal-damento o raffrescamentocomporta un aumento dellapotenza di connessione.Questo significa spesso ilpassaggio dalla tariffa D2(che comprende allaccia-menti residenziali fino a 3 ki-loWatt-ora) alla più costosaD3, o anche al ricorso all’in-stallazione di un nuovo con-tatore, con conseguente cre-scita dei costi fissi. La nuovatariffa piatta è comunque

tiene solo integrando le pos-sibilità offerte dal modernomercato, tra impianti, appa-recchi e cappotti. A supplirealmeno in parte alla carenzadi sole invernale ci pensanocomunque le tecnologie chesi occupano di accumulo econservazione dell’energia,come le batterie e i mecca-nismi di scambio dei flussi,che ci consentono di sfrut-tare al massimo i momentifavorevoli (quelli con piùluce e tepore) comprimendoi momenti più freddi e bui,con rilasci di flussi energeticiaccumulati in precedenza.Per finire ecco un consigliodegli esperti per chi ha in-tenzione di mettere in operala combinazione tra pompadi calore e pannelli fotovol-taici: conviene soprattutto achi passa in casa le ore cen-trali del giorno e quindi la u-tilizza in quei momenti.

Ci viene segnalata l’uscita del nuovo volume “Dopo Giovanni Urbani. Qualecultura per la durabilità del patrimonio dei territori storici?”, a cura diRuggero Boschi, Carlo Minelli, Pietro Segala, ebook di 326 pagine, Firenze,Nardini Editore, 2014, euro 14,90.

Con il nuovo Quaderno di Kermes (edito da Nardini Editore, in ebook*) ricon-siderando i lasciti di alcuni importanti anniversari di questo 2014:– il XX della morte di Giovanni Urbani;– il LXXV della fondazione dell’ICR;– il L dell’avvio della Commissione Franceschini;– il XV dell’avvio della redazione del “Piano Umbria” (ma richiamando pure

il XL dell’alluvione di Firenze che cadrà nel 2016);

l’Istituto Mnemosyne

propone di incrementare cultura-affetto-scienza che diano fondamento allaprogressiva riduzione di “ri-restauri” (sempre più ravvicinati anche perchéinadatti a rimuovere le cause di degrado) e consentano di promuovere lecondizioni della durabilità del patrimonio dei territori storici.Brescia, settembre 2014

* Istituto Mnemosyne, Istituto per la salvaguardia del patrimonio storico

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Il Collegio di Lodi in pillole

Cogliendo l’occasione del rientro dalle vacanze estive, il Collegio geometri dellaprovincia di Lodi ha deciso di destinare il proprio spazio sulla rivista ad argo-mentazioni non puramente tecniche; infatti intendiamo proporre una panoramica

su Organi istituzionali del Collegio (quinquennio 2014-2017), iscritti e dimessi, Commis-sioni.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 49

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54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Nei giorni 12-13-14settembre 2014 siè svolta presso il

Campo di AmmassamentoComunale di Ostiglia (Mn)una esercitazione di prote-zione civile che ha vistocoinvolte diverse Associa-zioni di Protezione Civile. All’esercitazione ha aderitoil Collegio dei Geometri edei Geometri Laureati diMantova; l’esercitazione hariguardato il sopralluogo indue fabbricati lesionati dalterremoto e la compilazionedella scheda AeDes.L’esercitazione ha per-messo ai geometri di pro-vare sul campo quanto ap-preso nel corso di abilita-zione professionale effet-tuato nell’autunno 2013presso il Collegio dei geo-metri e geometri laureati diBrescia volto alla specializ-zazione di tecnici di Prote-zione Civile riguardo la ge-stione tecnica dell’emer-genza sismica-rilievo deldanno e valutazione dell’a-gibilità.I fabbricati visionati sonostati: l’abitazione rurale conannessi fabbricati ad uso a-gricolo sita nel Comune diSustinente e la chiesa dellaparrocchia della Beata Ver-gine Maria sita in Sacchettadi Sustinente (Mn).I due gruppi di geometri sisono avvalsi del supporto divolontari di Protezione Ci-vile col compito delle tra-smissioni radio col campobase e di volontari dellaCroce Rossa Italiana.Per effettuare il sopralluogoin completa sicurezza, i tec-nici intervenuti hanno utiliz-zato tutte le nozioni in loro

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

A Ostiglia un’esercitazionedi Protezione CivilePresente il Collegio di Mantova

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DAL COLLEGIO DI MANTOVA

giati dal sisma del 2012 ed itecnici suddivisi in duegruppi hanno effettuato i so-pralluoghi predisponendoapposita documentazione

fotografica e redigendo lascheda AeDes. Entrambi igruppi hanno assentito la re-golarità di quanto emersonei sopralluoghi effettuati,

possesso ed acquisite inanni di esperienza profes-sionale.I sopra citati fabbricati sonostati seriamente danneg-

prima delle opere per lamessa in sicurezza.Al termine del sopralluogo, idue gruppi di geometri sisono confrontati e hanno ef-fettuato una verifica delladocumentazione redattatrovando in essa completasintonia.

Considerato l’ot-timo esito dell’e-sercitazione, il Col-

legio dei geometri di Man-tova auspica un rapportosempre più stretto con laProtezione Civile di Man-tova al fine di affrontare inmodo sempre più professio-nale ogni situazione di e-mergenza sismica, di rilievodel danno e di valutazionedell’agibilità in supportoalla Protezione Civile man-tovana.

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Collegio geometri di Mantova:nuove Commissioni di studio

Si sono costituite presso il Collegio geometri le nuove Com-missioni di studio e sono state presentate nella riunione ge-nerale del 19 settembre 2014 presso la sala convegni delParco del Mincio.La riunione generale ha avuto inizio con i saluti del Presi-dente del Parco del Mincio dott. Maurizio Pellizzer, il qualeha auspicato per il futuro una maggior collaborazione tra idue Enti ed ha augurato un buon lavoro alle nuove Com-missioni di studio.Il Presidente geom. Davide Cortesi successivamente ha il-lustrato l’attività del Consiglio Direttivo, in particolare i rap-porti con le istituzioni locali ed ha presentato le attività delConsiglio Nazionale Geometri che sta promuovendo la pro-fessione del geometra attraverso la costituzione di alcune

associazioni di categoria.Ha infine presentato le cinque Commissioni con i rispettivigeometri referenti:

Commissione Catasto, referente: geom. Gabriele Molinari.Commissione Tribunale-Valutatori-Mediatori, referenti:

geom. Luigi Raffanini - geom. Arturo Cantini - geom. Ste-fano Andreoli.

Commissione Urbanistica-Paesaggio-Vincoli, referenti:geom. Arturo Cantini - geom. Massimo Terzi.

Commissione Sicurezza e Protezione Civile, referenti:geom. Cesare Stuani - geom. Davide Cortesi.

Commissione Ambiente e Territorio, referente: geom. Da-vide Cortesi.

Ogni Commissione si riunirà periodicamente ed avrà il com-pito di aggiornare gli iscritti nei propri ambiti di compe-tenza.

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TECNICA

56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Andrea Botti L’utilizzo della pietranegli interni

(CAD/CAM - ComputerAided Design/ComputerAided Manufacturing) la“pelle litica”che, in passato,rivestiva come una placca-tura, viene modellata, sago-mata, plasmata per rispon-dere sempre più alle esi-genze di progettisti cheguardano alla pietra con unatteggiamento libero dacondizionamenti dellastoria, della tradizione e, ov-

viamente, dalle imposizionidi carattere statico e am-bientale proprie dei rivesti-menti esterni. Legge-rezza/massività, opacità/tra-sparenza, giuntoaperto/giunto chiuso, tex-

ture, formati, sono solo al-cuni dei parametri con iquali si definiscono, oggi, icaratteri di un rivestimentointerno, posato con malta,colla o con l’impiego dellesoluzioni d’ancoraggio di-sponibili sul mercato: di tipopuntuale (tasselli, zanche,staffe), mediante profilati(lineare, continuo), fino aiveri e propri telai compostida montanti e correnti.

Questi ultimi trovano appli-cazione, soprattutto, negliinterventi che prevedono unnotevole sviluppo in altezzae/o quando la pietra deveessere svincolato dai muriportanti, come nel caso

N egli ultimi de-cenni, il settoredella progetta-

zione d’interni, dall’abita-zione allo spazio pubblico,ha dimostrato una rinnovataattenzione verso il rivesti-mento in pietra delle super-fici verticali. A questo pro-posito non mancano esempiillustri di un passato nonmolto lontano, come le raffi-nate soluzioni di Adolf Loos

(Villa Müller a Praga 1928-30)e di Mies Van der Rohe (pa-diglione tedesco all’esposi-zione internazionale di Bar-cellona nel 1929). Oggi, grazie all’impiegodelle più recenti tecnologie

della Banca di Granada, firmatadall’architetto spagnolo Al-berto Campo Baeza. L’o-pera, conclusa nel 2001, sipresenta come un cubo ste-reotomico, scavato fino alpesante coronamento inmodo da ottenere una se-quenza di vuoti regolari or-dinati in una griglia carte-siana. La cavità, interrotta daquattro pilastri circolari diordine gigante, è illuminata

da luce proveniente dallacopertura e dalla traslu-cenza delle lastre sottili cherivestono internamente lepareti perimetrali. La pietraè ovunque protagonista:massiva e monumentale o

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 57

Nella pagina di sinistra: Banca diGranada, Spagna.

In questa pagina: in alto a sinistra,Armani Store, Londra; in alto adestra, Centro RegionaleInformazione Turistica, Varsavia; inbasso, Princi Bakery, Milano.

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TECNICA

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Sopra, centro RegionaleInformazione Turistica, Varsavia.Sotto, interno della Stone House,Lubéron, Francia.

sottile fino alla trasparenza;i pavimenti e il rivestimentodella sala conferenze sonoin marmo Travertino bianco 1 dacm 60x60 con spessore di cm5, il rivestimento della corteè in Alabastro2, bianco o tra-sparente, da cm 30x30/60con spessore cm 2.

Quando adeguata-mente sostenutoda strutture me-

talliche, il rivestimento inpietra simula la muratura i-nesistente e definisce spazifunzionali. Una soluzioneche, nell’Armani Store diLondra (2003), trova im-piego a fianco delle solu-zioni tradizionali. Qui il pro-gettista, Claudio Silvestrin,traduce in architettura il lin-guaggio rigoroso dello sti-lista più famoso del mondo.Le lastre, fissate a telai di al-luminio indipendenti daimuri portanti, formano vo-lumi scatolari rafforzati dallascelta del giunto chiuso e dal-l’impiego, negli spigoli enelle testate, da conci inmassello. Il litotipo scelto èla pietra di Saint-Maximin,un'arenaria di colore grigio-crema chiaro, levigato, che siestrae nella Francia setten-trionale3, con formati da cm30/40x40/90 e spessore cm 3per i rivestimenti verticali,40x40 e 60x60 e spessore cm2-3 per la pavimentazione.Come in un progetto mu-seale, nulla dell’involucrointerferisce con la letturadelle opere che, in questocaso, sono i prodotti in ven-dita. Stessa scelta proget-tuale anche in un altro inter-vento firmato Silvestrin: laPrinci Bakery in piazza

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TECNICA

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Sopra, Interni della Stone House,Lubéron, Francia; in basso, CasaCava, Matera.

Duomo nel cuore di Milano(2006), una sorta di pani-ficio-laboratorio basato suimetodi della tradizione me-neghina. Il rivestimento è inPorfido bianco delle Dolomiti: ma-nufatti quadrati con super-ficie fiammata per la pavi-mentazione e bolognini confaccia a vista a spacco per ilrivestimento delle pareti. Iltaglio a macchina su tutti ilati agevola la posa a semi-secco4 mediante un sistema difissaggio meccanico (sulbordo e sul retro). Le paretiverticali e inclinate sono ‘u-niformemente irregolari’,metafora di una parete roc-ciosa interrotta solo da unanicchia illuminata. Gli scarti di lavorazione pos-sono rappresentare un’op-portunità se adeguata-mente re-impiegati, le irre-golarità prodotte dalle mac-chine in cava trasformano il

Foto: © Piermario Ruggeri

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TECNICA

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Casa Cava, Matera

dese Carl Fredrik Svenstedt,ha adottato questa solu-zione in un intervento di re-cupero e completamento diun’abitazione privata aLubéron, in Francia, nel2011. Inserita nel contestodel Parco regionale la StoneHouse si lega in un rapportodialettico con le rovine diuna preesistente casa colo-nica; il risultato è un edificioa ‘C’ che comprende: l’abita-zione padronale, la depen-dance per gli ospiti ed unapiscina. La scelta del mate-riale lapideo è caduta sullaPietra del Pont du Gard, un cal-care di colore biondo, riccodi residui fossili largamentediffuso in età romana e me-dievale. Questo materiale,estratto a Nimes, ha riacqui-stato notorietà grazie al re-cente lavoro dell’architettoGilles Perraudin, progettistadi una cantina vinicola rea-lizzata mediante l’impiegodi questa pietra in forma diblocchi assemblati a secco5.A ciò si è ispirato Svenstedtnella Stone House: le pareti

sono costituiteda blocchi da cm50x50x200 di-sposti l’uno sul-l’altro o da cm1 0 0 x 1 0 0 x 5 0 ,posti inclinati dialcuni gradi inmodo da for-mare una paretelitica dinamica.Le muraturesono a vista siaall’esterno e al-l’interno, poichéritenute in gradodi assicurare i-nerzia termicasufficiente all’e-

quilibrio climatico degli am-bienti senza ricorso a mate-riali isolanti, inoltre, persoddisfare i requisiti ri-chiesti agli edifici in zona si-smica, murature e fonda-zioni sono collegate me-diante pilastri gettati in foripredisposti nei blocchi liticisovrapposti.

L a presenza dellapietra negli internipuò diventare

un’esperienza totalizzantenel recupero delle anticherealtà estrattive, come nelcaso dell’Auditorium eCentro Culturale Casa Cava diMatera. Alcuni anni fa durante i lavoridi manutenzione di una pic-cola casa a corte è venutaalla luce, occultata dietrouna porta tamponata, un’e-norme cavità sotterranea dicirca mc 1500 risultata dall’e-scavazione di un’antica cavadi tufo a pozzo 6. Il progetto direcupero e l’intervento con-cluso nel 2011, curato dal-l’ufficio comunale e da un ar-

manufatto in un ‘testo’ cheracconta e ne accentuano ilcarattere massivo. Nel CentroRegionale di Informazione Turisticadi Varsavia, progettato nel2009 dallo studio polaccoA+D team, la posa degliscarti domina la composi-zione e interpreta a pieno lerichieste della committenza:promuovere la realtà localee tutti i suoi aspetti. Perquesto i giovani e coraggiosiprogettisti hanno optato perun rivestimento verticale co-stituito da avanzi di lavora-zione di una’arenaria locale(proveniente dalla regionedi Swietokrzyskie) le cui su-perfici ruvide, creano un mo-saico di texture e sfumature,che rimanda, se corretta-mente illuminato, alla na-tura misteriosa delle grotte. Quando la pietra diviene e-lemento strutturale il rive-stimento interno coincidecon muratura stessa e l’u-niformità del linguaggio e-sterno/interno è il denomi-natore comune delle scelteprogettuali. L’architetto sve-

chitetto specializzato nelsettore, si è basato sulla vo-lontà di rendere funzionalelo spazio naturale nel qualehanno trovato collocazioneoltre all’auditorium: vani perla didattica, laboratori multi-mediali, biblioteca, recep-tion, caffetteria e foresteria.La pavimentazione soprae-levata è costituita da unastruttura leggera in acciaio evetro che lascia pienamentevisibile il letto calcareo dellacava, una rampa consentel’accesso al palco, attorno,tre settori di gradinate inlegno sospese sul fondo roc-cioso. Il sistema di canalizza-zione degli impianti di con-dizionamento corre sotto lestrutture in acciao-vetro ed èspesso a vista, l’acustica ègarantita dallo spazio dellacava e dalla sua naturaleconformazione, corretta dasuperfici riflettenti ed assor-benti.

❑1 Per un approfondimento sulle caratteristichedel materiale vedi:A.BOTTI, Geografia litica – lapis Tibutinus,pietra dell’impero, in “Il geometra bresciano”N. 5, settembre-ottobre, 2013.2 Roccia sedimentaria, presente in forma o-paca e traslucida, N.d.A.3 Arenaria di 40 milioni di anni che si estraepresso Chantilly, 25 km a nord di Parigi. Na-poleone III impiego questo materiale per larealizzazione del 90% delle opere che dannoalla capitale francese lo stile uniforme e il co-lore dal bianco al giallo scuro. Tra i vari palazzidi prestigio costruiti con la pietra di Saint-Maximin si segnalano Palace Royal, parte delLouvre, gli Invalides e Place de la Concorde.4 Con questo termine si prevede una soluzionedi posa mediante la quale gli elementi checompongono il rivestimento sono posti a di-retto contatto fra loro senza alcuna soluzionedi continuità visibile. N.d.A.5 Per un approfondimento vedi:A.BOTTI, La pietra nelle nuove tendenze dell’ar-chitettura, in “Il geometra bresciano” N. 6, no-vembre-dicembre, 2007.6 Mediante una antica tecnica manuale dal-l’alto verso il basso con allargamento pro-gressivo del diametro di cava. N.d.A.

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GEOLOGIA

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Giovanni Fasser Le prove penetrometrichenelle indagini geotecnichedei terreni(Parte seconda. La prima parte è stata pubblicata sul n. 4/2014)

– CPT - con punta meccanica (cono “olandese”);– CPTE - con punta elettrica, strumentata;– CPTU - con punta elettrica piezometrica (piezocono);– SCPTU - con piezocono sismico (sismografi integrati).

CPT (Cone Penetration test): Prova con punta meccanicaViene eseguita con una doppia batteria di aste coassiali(quelle esterne cave) che vengono spinte alternativamentedalla superficie. All’ estremità inferiore delle aste è avvitatala punta meccanica, o punta Begemann. La misura della Re-sistenza alla punta (Qc) e della resistenza laterale (Fs) vieneeseguita ogni 20 cm di penetrazione mediante una cella o-leodinamica e manometri, oppure con cella di carico elet-trica. I dati vengono annotati dall’ operatore manualmente.

CPTE : prova con punta elettrica In queste prove viene impiegata una sola batteria di aste,quelle cave esterne: all’ interno corre il cavo elettrico chetrasmette i segnali all’ unità di acquisizione in superficie. La

Prove penetrometriche staticheLa prova penetrometrica statica consiste nella misura dellaresistenza alla penetrazione di una punta conica standar-dizzata, con apertura di 60° e diametro di 35,7 mm (areadella sezione, A= 10 cm2), che viene infissa nel terreno me-diante martinetti idraulici, alla velocità costante di 20 mm/s.Durante la prova si misurano le pressioni all’ avanzamentodella punta (Qc) e del manicotto laterale (Fs) ogni 20 cm,nella prova con punta meccanica, e ogni 1-2 cm, nelle provecon punta elettrica strumentata.È una prova nata in Olanda, più sofisticata e precisa dellaprecedente, ma con il limite che può essere effettuata soloin terreni a grana fine, coesivi e non, ma con un grado di ad-densamento o compattezza poco elevato.Si tratta di una prova continua, che può iniziare sia dal pianocampagna, sia dal fondo di uno scavo o di un foro opportu-namente predisposto. I penetrometri statici sono in generemontati su un autocarro che fornisce anche la necessaria rea-zione con il proprio peso, oppure si deve ancorare lo stru-mento al terreno mediante eliche. La capacità di un pene-trometro è in genere limitata a 100-200 kN, da cui discendel’ impossibilità di penetrare in terreni sabbiosi molto ad-densati, con orizzonti cementati o con significativa frazioneghiaiosa. In questi casi si può ricorrere ad un preforo, ma cosìfacendo si perdono le osservazioni nel tratto attraversatocon la perforazione; in alternativa si può iniziare la prova conun penetrometro dinamico super-pesante (DPSH) e prose-guire con la prova statica.

Esistono vari tipi di prova penetrometrica statica, in fun-zione della punta impiegata, e rappresentano l’ evoluzionetecnologica della prima prova:

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GEOLOGIA

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CPTU: prova con piezoconoNella prova con il piezocono (CPTU) alla normale punta pe-netrometrica elettrica vengono aggiunte una o più piastreporose collegate a trasduttori, che consentono la misuradella pressione interstiziale (u) nell’ intorno della punta du-rante l’ infissione. Con questa apparecchiatura è anche pos-sibile eseguire prove di dissipazione della pressione inter-stiziale indotta dall’ infissione, arrestando la penetrazionead una determinata profondità e registrando l’ andamentonel tempo della pressione neutra.

Schema piezoconoLe prove di dissipazione si effettuano, su ruchiesta della Dire-zione Lavori, arrestando la penetrazione in modo da per-mettere la dissipazione della pressione interstiziale in ec-cesso (oltre a quella della falda), dovuta al fatto che lo sforzodi penetrazione nel terreno della punta avviene rapida-mente. Si ottiene il grafico della dissipazione della pres-sione in funzione del tempo, che permette di misurare Il li-vello di falda (terreni permeabili) all’ esaurimento della so-vrapressione e ricavare il coefficiente di permeabilità deiterreni, anche coesivi. Con il piezocono sono notevolmente migliorati i dati otte-nuti nelle prove penetrometriche statiche sia in termini diprecisione di misura che come frequenza di campiona-mento dei dati. Con il piezocono è infatti possibile acqui-sire le grandezze Qc (resistenza di punta), Fs (attrito late-rale) e u (pressione idrostatica nei pori) ad ogni centimetrodi profondità, oltre all’ inclinazione della prova sulla verti-cale. E’ la prova più avanzata, che permette di misurarevarie grandezze e stimare i parametri geotecnici di resi-stenza e deformabilità, oltre alla stratigrafia, nei terreni siacoesivi che non, ma sempre a grana fine, poco addensati, i-noltre permette di misurare il livello piezometrico dellafalda.Il limite di tale prova è che deve essere effettuata in terrenisaturi, che la piastra porosa deve essere perfettamente di-sareata (la punta del piezocono richiede una preparazioneaccurata), la strumentazione è tecnologicamente sofisti-cata, pertanto la prova in sé è più lenta e costosa di quella

punta è strumentata, in genere con estensimetri, dove è in-serito anche un inclinometro. Durante la prova si misurano,con frequenza di 1-2 cm di avanzamento: la resistenza dipunta (Qc), la resistenza di attrito laterale locale (Fs) e l’ in-clinazione della punta rispetto alla verticale.I vantaggi di questa prova derivano dal dettaglio e la preci-sione dei dati acquisiti, che vengono registrati automatica-mente nell’ unità di acquisizione e possono essere visualiz-zati in tempo reale su un computer portatile collegato adessa. D’ altra parte si tratta di strumentazione sofisticata ecostosa, che deve essere maneggiata con cura, soprattuttoperché si utilizza in cantiere, e non può essere impiegata inpresenza di terreni a grana grossa (ghiaie e ciottoli) o moltoaddensati.

Nella pagina di sinistra:penetrometro statico-dinamicoINGEO; schema di puntameccanica; penetrometro statico-dinamico tipo Emilia (Paganigeotech. Equip.)

In questa pagina:unità di acquisizione prova CPTU; eschema di piezocono.

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arrivo). Ottenuti i tempi di arrivo è possibile quindi calcolarela velocità di propagazione delle onde S e P. I risultati delle prove penetrometriche statiche possono es-sere utilizzati per il riconoscimento della successione dei ter-reni nel sottosuolo in base ai valori caratteristici assunti dallaresistenza alla punta, all’ andamento del profilo penetrome-trico, ai valori caratteristici assunti dal rapporto FR (Fs/Qc) eanche dall’ esame delle sovrappressioni interstiziali gene-rate durante l’ infissione. È sempre consigliabile avere in a-diacenza alle prove la stratigrafia di un sondaggio per tarareil riconoscimento.Inoltre esistono numerose correlazini tra i valori di Qc, Fs esv, con i principali parametri geotecnici di resistenza edeformabilità (De Beer, Meyerhof, Schmertmann, Ro-bertson, Baldi, Jamiolkowski e altri) e con i parametri sismici.

ConclusioniTra le prove geotecniche in sito, le prove penetrometrichestatiche o dinamiche sono molto diffuse, rispetto ad altreprove in sito o in laboratorio, per vari motivi:– sono in genarale più rapide ed economiche; il minorecosto specifico rende possibile investigare un numeromolto elevato di verticali con una spesa notevolmente infe-riore a quella necessaria per eseguire un uguale numero disondaggi con prelievo di campioni indisturbati da inviare allaboratorio;

con la punta meccanica (CPT).

SCPTU: prova con piezocono sismicoIl piezocono sismico, sperimentato in California negli anni ’80, è un piezocono elettrico standard all’ interno del qualesono stati inseriti dei geofoni o accelerometri, che permet-tono la registrazione di segnali simici generati artificial-mente. La prova SCPTU (Seismic Cone Penetration Testcon misuradella pressione neutra U) consiste nell’ infissione nel ter-

reno del piezocono per lamisura, ogni 1-2 cm, dei clas-sici parametri Qc, Fs ed u(pressione neutra). Ad ognimetro di profondità vienesospesa l’ infissione del pie-zocono ed a piano cam-pagna, tramite adeguato si-stema di energizzazione,vengono generate delle vi-brazioni artificiali nel ter-reno.Tramite i sensori sismici(geofoni o accelerometri)presenti all’ interno del pie-zocono ed una unità di ac-quisizione vengono rilevatigli arrivi delle onde sismicheP e S, per determinare itempi necessari alle onde si-smiche per percorrere iltratto da piano campagnafino alla profondità a cui sitrova il piezocono (tempi di

Energizzazione per prova SCPTU ediagrammi di una prova CPTU coninterpretazione stratigrafica.

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mero medio di prove in foro e/o prelievo di campioni in-disturbati richiede almeno due giorni di lavoro;

2) prove penetrometriche statiche con punta meccanica(CPT), eseguite a regola d’ arte, 5-6 verticali/giorno al mas-simo;

3) prove penetrometriche statiche con piezocono (CPTU), e-seguite a regola d’ arte, con prove di dissipazione, 2 ver-ticali al giorno al massimo;

4) prove penetrometriche dinamiche (DPT) con attrezzaturasuper-pesante, con uso di rivestimenti, 6 verticali algiorno al massimo.

Di fondamentale importanza è comunque l’ utilizzo di at-trezzature e modalità di esecuzione standardizzate, in cuivenga garantita il più possibile la qualità e la ripetitività deidati.È altrettanto importante utilizzare i vari tipi di prove, non so-lamente le prove penetrometriche, in funzione dei terreniche si prevede di incontrare e dell’ opera che dovrà essereprogettata, quindi dei parametri geotecnici che dovrannoessere forniti al progettista delle strutture. Pertanto è fon-damentale un rapporto di comunicazione e scambio con-tinuo tra lo specialista responsabile delle indagini, il geo-tecnico e/o progettista delle strutture in tutte le fasi dell’ in-dagine.

– possono investigare un volume maggiore di terreno;– permettono di ottenere un andamento continuo delle ca-

ratteristiche geotecniche in funzione della profondità;– in alcuni casi (prove penetrometriche dinamiche nei ter-

reni a grana grossa) rappresentano l’ unica possibilità dicaratterizzare il deposito.

D’ altra parte si deve tener conto anche degli svantaggi:– si prestano ad essere utilizzate in contesti non adatti;– alcuni tipi di prova non sono sufficientemente standardiz-

zate;– sono difficilmente individuabili le condizioni al contorno,

così come le condizioni di drenaggio (tranne che con il pie-zocono);

– sono molto pronunciati gli effetti del disturbo e i gradientidi tensione e deformazione indotti nel terreno circostante;

– necessità di utilizzare correlazioni empiriche per ricavarei parametri ricercati (a volte utilizzate con troppa disinvol-tura).

A titolo indicativo si riportano alcuni esempi basati sull’ e-sperienza dello scrivente, di tempi per l’ esecuzione, a re-gola d’ arte, delle indagini più usate:1) un sondaggio a rotazione, a carotaggio continuo, della

profondità di 30 metri in terreni non difficili, con un nu-

Prova CPTU, ISMGEO

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Gianfranco Bazzoli Note sui livelli idrometricidel Lago di Garda

dell’immissario Sarca.Una deliberazione del Con-siglio Superiore dei LavoriPubblici (n. 55 del 11 marzo1965) fissò, rispetto allo zeroidrometrico di Peschierad/G, i seguenti livelli di re-golazione:– massimo nel mese di a-

prile 140 cm (eccezionale175 cm);

– massimo primaverile-e-stivo (maggio-agosto) 135cm;

– massimo estivo-autunnale(settembre-dicembre) 70cm;

– minimo 15 cm (eccezionale-5 cm).

Nel 2002 con deli-bera del Comi-tato Istituzionale

dell’Autorità di Bacino delfiume Po si decise di modifi-care il livello massimo au-tunnale, elevandolo in viaprovvisoria da 70 cm a 90 cm.Nel settembre 2013 in se-guito ad accordi fra regioni eprovince ripariali ed enti digestione delle risorse i-driche, è stato concordatoun documento che prevedeuna fase di gestione speri-mentale dei livelli in derogaai valori fissati nel 1965, peruna durata di almeno cinqueanni, sulla base di un mo-dello previsionale da svi-

La regolazione dei livellidel Lago di GardaIl Lago di Garda ha una quo-ta del pelo libero dell’acquaoscillante intorno ai 64 m sullivello del mare. Lo zero i-drometrico viene misurato aPeschiera del Garda, e pre-cisamente è definito alla

quota di 64,027 m s.l.m. Lemisure del livello sono in ge-nere riportate in centimetririspetto allo zero. Il livello del Garda, soggettoad oscillazioni naturali (af-flussi meteorici, apportidagli immissari, sesse) è arti-ficialmente regolato, tramitela regimazione dei deflussidell’emissario fiume Mincio,affluente di sinistra delfiume Po (in grado di fare de-fluire portate sino a 200 metricubi per secondo) e tramitela modulazione degli af-flussi, che avviene soprat-tutto operando nei grandi in-vasi idroelettrici del bacino

luppare sulla base dellestime dello scioglimentodelle coperture nevose.In situazioni eccezionali dirischio di alluvione in Tren-tino, vengono immesse nelGarda le acque del fiume A-dige, tramite la galleria cheparte dall’alveo del fiume aMori (TN) e giunge al lago aTorbole (TN). Questa gal-leria, che è il più grande ca-nale scolmatore europeo,può far affluire nel Gardaportate sino a 500 m3/s.Gli effetti dell’apporto delleacque atesine sul livello delLago sono, in termini assoluti,piuttosto ridotti. Per far cre-scere il livello del Garda di uncentimetro l’afflusso deve es-sere di 3.699.800 m3. In tabella1 riporto le date in cui la gal-leria Adige-Garda è stata a-perta, i volumi di acqua im-messi ed il loro relativo im-patto sui livelli del lago.Va aggiunto che all’arrivodelle acque dell’Adige nel-l’invaso benacense sono im-putati anche altri effetti, oltre

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Fig. 1 - L’idrometro di Peschiera delGarda (foto ARPA Veneto).

Fig. 2 - La galleria Adige - Gardadurante l’apertura del 1965.

una situazione già critica.Un livello massimo del Gar-da, non influenzato da ap-porti da bacini esterni, è te-stimoniato da un cippo alporto vecchio di Desenzano,collocato presso un vecchioidrometro costituito da unagraduazione segnata su una

lastra di marmo (Fig.3), cheindica in data 2 luglio 1879un livello del lago di 215 cmsullo zero (66,177 m s.l.m.).Il diagramma di figura 4 ri-porta le variazioni idrome-triche giornaliere dal 2001 algennaio 2013. Si nota che dal2008 la quantità d’acqua in-vasata nel Garda è stata me-diamente superiore a quelladegli anni precedenti.In figura 5 si diagrammano,per ciascun giorno del-l’anno, i valori massimi, mi-nimi e medi relativamente alperiodo 2001-2013. Viene ri-portata anche la registra-zione dei valori giornalieridel 2013.

alla variazione di livello: in-torbidimento della acquedel lago, dovuto ai solidi so-spesi nell’Adige in piena, ab-bassamento della tempera-tura dell’acqua nei pressi delrecapito e – secondo alcuni –formazione di nebbie e di-sturbo alla fauna ittica.

Le registrazioni storichedei livelli del Lago di GardaIn tabella 2 riporto i valori dilivello idrometrico minimi emassimi annuali, dal 1949 al2013, espressi in cm sullozero ed in quote assolute (ms.l.m). In tale periodo, i li-velli minimi (8 cm sullo zero)sono stati registrati nel 2003e nel 2007. Nel 1960 fu regi-strato il valore massimo, 212cm sullo zero di Peschiera. Intale occasione un’aliquotadi circa 19 cm era dovuta al-l’immissione di acque dallagalleria Adige-Garda: sitratta di un caso in cui l’ef-fetto ridotto, in termini asso-luti, della galleria AdigeGarda in realtà impatta su

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Fig. 3 – Asta idrometrica e cippocommemorativo a Desenzano (fotoGf.Bazzoli).

Fig. 4 – Livelli idrometrici giornalieridel Lago di Garda dal 2001 al2013.

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Fig. 5 – Valori minimi, massimi emedi dei livelli del lago per ciascungiorno dell’anno, calcolati sul periodo2001 -2013, a confronto con i valorigiornalieri 2013.

Fig. 6 – A sinistra, dettaglio di undipinto di Girolamo dai Libri(“Madonna della Quercia”, datatointorno al 1533) in cui è ritratto illago del Frassino (a destra), consullo sfondo ben riconoscibile la rivaoccidentale del Garda. Il punto divista si trova sulla cresta morenica amonte del villaggio di Broglie. FotoGf. Bazzoli.

I paleolivellidel Lago di GardaI paleolivelli del lago diGarda possono essere rico-struiti in base a indagini geo-logiche e geomorfologiche,che prendono in considera-zione: – i segni lasciati sulle spon-

de rocciose dal battenteondoso: piattaforme di e-rosione e solchi di bat-tente;

– l’altezza degli apici dei piùantichi delta degli immis-sari lacustri.

La datazione del periodo incui vennero lasciati i segni delbattente ondoso possono es-sere fatte con misure radio-metriche su resti di fossili (inparticolare di conchiglie digasteropodi lacustri) e dilegni contenuti nei sedimentiantichi, deposti nelle paleo-

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Questa immagine rappresentadunque il livello del Garda a primadi 16.000 anni fa (non il massimolivello). Sirmione era un’isola. Le linee di livello hannoun’equidistanza di 10 metri.Restituzione ed elaborazione e deidati: Studio Geologico AssociatoGeoAlp.

GEOLOGIA

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Fig. 7 – Modello digitale del terrenoelaborato a partire dai dati numericidella Shuttle Radar TopographyMission, con riportata a tratteggio lalinea di quota 65 m s.l.m.,corrispondente alla linea di spiaggiaattuale. Il colore azzurro riempie learee poste al di sotto della quota di82 m s.l.m., alla quale il laghetto delFrassino risulta collegato al Garda.

In seguito il livello del Gardacominciò a calare: tra 11.000e 12.000 anni fa si trovava acirca 3,5 metri sopra il livellomedio attuale: questo è te-stimoniato in particolare dasolchi di battente nella fa-lesia di roccia calcareniticadella Rocca di Manerba delGarda (il Sasso). Da allora ilGarda non ha mai superatola quota di 68 m s.l.m. Anzi,siti palafitticoli ora som-mersi (località La Quercia aLazise) e depositi di spiag-gia e di torbe a 3 metri diprofondità sotto il livello la-custre attuale (località For-nella a San Felice del Be-naco) indicano che tra 4.100

e 3.500 anni fa (età delBronzo) il livello del lago diGarda si trovò fino a 3.5 m aldi sotto di quello attuale. Va-riazioni in risalita del livellofecero poi abbandonare i sitipalafitticoli.Negli ultimi 3.000 anni varia-zioni di livello tra 1 e 2 metrinon sono state infrequenti.

Riferimenti bibliografici

ARPA Veneto, Considerazioni sui livelli idro-metrici del Lago di Garda.http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/i-drologia/file-e-allegati/rapporti-e-docu-

spiagge. Anche le datazionidei siti archeologici sullesponde del lago, di cui vienedato un ottimo esempio in unlavoro di Carlo Baroni (2010),sono di grande ausilio inqueste ricostruzioni. Al momento dello sciogli-mento delle masse glaciali altermine dell’ultima glacia-zione, le quantità d’acquache affluivano al bacino be-nacense erano immense:basti pensare che all’altezzadi Tremosine il ghiacciaio a-veva uno spessore di 1000metri! Nelle fasi iniziali delloscioglimento glaciale il li-vello del lago giungeva comeminimo a 30 metri sopra il li-vello attuale (quindi a 85 ms.l.m.) e probabilmenteanche di più, forse sino a 110m s.l.m. I livelli massimi fu-rono comunque raggiunti aduna data non più vicina di16.000 anni fa, e non più toc-cati successivamente. Aquell’epoca anche le pianedi Riva del Garda e di Arco, inTrentino, erano sommerse.La data di 16.000 anni fa è te-stimoniata dalla datazionedi semi e di conchiglie con-tenuti nelle carote di sedi-menti del laghetto del Fras-sino, posto vicino a Pe-schiera con livello a quota 74m s.l.m., e separato oggi dalGarda da una soglia topogra-fica (un rilievo) avente quota82 m s.l.m. La datazione diquesti reperti dimostra che apartire da 16.000 anni fa il la-ghetto del Frassino fu com-pletamente separato dalGarda, cui era unito (Fig. 7), eche al quale non fu poi maipiù ricongiunto (Baroni,2010).

menti/idrologia-regionale/idrologia-regio-nale-la-rete-idrometrica/bacino-del-garda-mincio

Baroni C. (2010) – Paleolivelli tardoglaciali eolocenici del Lago di Garda, Convegno “Unanuova geologia per la Lombardia”, Milano2008, LED Edizioni Universitarie, pagg. 231-254.

http://www.lagodigarda.it/index. Sito dellaComunità del Garda con i livelli giornalieri

http://www.laghi.net. Sito Enti RegolatoriGrandi Laghi Lombardia

http://www.agenziainterregionalepo.it/news/18-news/205-06092013-proposta-di-revi-sione-della-regolazione-dei-livelli-idrome-trici-del-lago-di-garda.pdf

http://www.bacinimontani.provincia.tn.it/pdf/galleria_adige_garda_loppio.pdf. - Notiziesulla galleria Adige-Garda.

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CONDOMINIO

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Da “OttopiùCasa” del 6 agosto 2014 Nel condominio l’agevolazionefiscale del 50% vale ancheper i lavori sulle parti comuni

ziali, anche a proprietà co-mune.E. I lavori finalizzati all’elimi-nazione delle barriere archi-tettoniche, aventi a oggettoascensori e montacarichi(per esempio, la realizza-zione di un elevatore e-sterno all’abitazione).F. Gli interventi per la realiz-

zazione di ogni strumentoche, attraverso la comunica-zione, la robotica e ogni altromezzo di tecnologia più a-vanzata, sia idoneo a favo-rire la mobilità interna ed e-sterna dell’abitazione per lepersone portatrici di han-dicap gravi, ai sensi dell’art.3, comma 3, della legge104/1992. La detrazionecompete unicamente per lespese sostenute per realiz-zare interventi sugli immo-

bili, mentre non spetta perle spese sostenute in rela-zione al semplice acquistodi strumenti, anche se di-retti a favorire la comunica-zione e la mobilità internaed esterna. Pertanto, a titolodi esempio, non rientranonell’agevolazione i telefonia viva voce, gli schermi atocco, i computer, le tessereespanse. Tali beni, tuttavia,sono inquadrabili nella ca-tegoria dei sussidi tecnici einformatici per i quali, a de-terminate condizioni, è pre-vista la detrazione irpef del19%.G. Gli interventi di bonificadall’amianto e di esecu-zione di opere volte a evi-tare gli infortuni domestici.Con riferimento alla sicu-rezza domestica, non dà di-ritto alla detrazione il sem-plice acquisto, anche a finisostitutivi, di apparecchia-ture o elettrodomestici do-tati di meccanismi di sicu-rezza, in quanto tale fatti-specie non integra un inter-vanto sugli immobili (per e-sempio, non spetta alcunadetrazione per l’acquisto diuna cucina a spegnimentoautomatico che sostituiscauna tradizionale cucina agas). L’agevolazione com-pete, invece, anche per lasemplice riparazione di im-pianti insicuri realizzati suimmobili (per esempio, lasostituzione del tubo delgas o la riparazione di unapresa malfunzionante). Tra le opere agevolabili rien-trano:• l’installazione di appa-recchi di rilevazione di pre-senza di gas inerti;• il montaggio di vetri anti

Per quali lavorispettano le agevolazioniI lavori sulle unità immobi-liari residenziali e sugli edi-fici residenziali per i qualispetta l’agevolazione fiscaledel 50% sono:A. quelli elencati alle lettereb), c) e d) dell’art. 3 del Dpr380/2001 (Testo unico delledisposizioni legislative e re-golamentari in materia edi-lizia). In particolare, la detra-zione riguarda (vedi alle pagineseguenti) le spese sostenuteper interventi di manuten-zione straordinaria, per le o-pere di restauro e risana-mento conservativo, per i la-vori di ristrutturazione edi-lizia effettuati sulle singoleunità immobiliari residen-ziali di qualsiasi categoriacatastale, anche rurali esulle loro pertinenze.B. Quelli indicati alle letterea), b) c) e d) dell’articolo 3del Dpr 380/2001 (manuten-zione ordinaria, manuten-zione straordinaria, restauroe risanamento conservativo,ristrutturazione edilizia), ef-fettuati su tutte le parti co-muni degli edifici residen-ziali (vedi alle pagine seguenti).C. Gli interventi necessarialla ricostruzione o al ripri-stino dell’immobile dan-neggiato a seguito di eventicalamitosi, anche se detti la-vori non rientrano nelle ca-tegorie indicate nelle prece-denti lettere A e B e a condi-zione che sia stato dichia-rato lo stato di emergenza(per questi interventi la de-trazione è stata introdottadal Dl n. 201/2011).D. Gli interventi relativi allarealizzazione di autori-messe o posti auto pertinen-

infortunio;• l’installazione del corri-mano.H. Interventi relativi all’ado-zione di misure finalizzate aprevenire il rischio del com-pimento di atti illeciti daparte di terzi. Per “atti ille-citi” si intendono quelli pe-nalmente illeciti (per e-

sempio, furto, aggressione,sequestro di persona e ognialtro reato la cui realizza-zione comporti la lesione didiritti giuridicamente pro-tetti). In questi casi, la detra-zione è applicabile unica-mente alle spese sostenuteper realizzare interventisugli immobili. Non rientranell’agevolazione, per e-sempio, il contratto stipu-lato con un istituto di vigi-lanza.A titolo esemplificativo,

Il contribuente deve essere in pos-sesso di:◆ domanda di accatastamento (sel’immobile non è ancora censito);◆ ricevute di pagamento dell’im-posta comunale (Ici-Imu), sedovuta;◆ delibera assembleare di appro-vazione dell’esecuzione dei lavori(per gli interventi su parti comunidi edifici residenziali) e tabella mil-lesimale di ripartizione delle spese;◆ dichiarazione di consenso delpossessore dell’immobile all’ese-cuzione dei lavori, per gli interven-ti effettuati dal detentore dell’im-mobile, se diverso dai familiariconviventi;◆ abilitazioni amministrativerichieste dalla vigente legislazioneedilizia in relazione alla tipologia dilavori da realizzare (concessioni,autorizzazioni, eccetera) o, se lanormativa non prevede alcun tito-lo abilitativo, dichiarazione sostitu-tiva dell’atto di notorietà in cuiindicare la data di inizio dei lavori eattestare che gli interventi realizza-ti rientrino tra quelli agevolabili.

Comunicazione all’ASLDeve essere inviata all’aziendasanitaria locale competente perterritorio una comunicazione (rac-comandata A.R. o altro stabilitodalla Regione) con le seguentiinformazioni:◆ generalità del committente deilavori e ubicazione degli stessi;◆ natura dell’intervento da realiz-zare;◆ dati identificativi dell’impresaesecutrice dei lavori con esplicitaassunzione di responsabilità, daparte della medesima, in ordine alrispetto degli obblighi posti dallavigente normativa in materia disicurezza sul lavoro e contribuzio-ne;◆ data di inizio dell’intervento direcupero.La comunicazione non deve esse-re effettuata in tutti i casi in cui idecreti legislativi relativi alle con-dizioni di sicurezza nei cantieri nonprevedono l’obbligo della notificapreliminare all’Asl.

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CONDOMINIO

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sche;– tapparelle metalliche conbloccaggi;– vetri antisfondamento;– casseforti a muro;– fotocamere o cinepresecollegate con centri di vigi-lanza privati;– apparecchi rilevatori diprevenzione antifurto e rela-

tive centraline.I. Gli interventi finalizzatialla cablatura degli edifici, alcontenimento dell’inquina-mento acustico, al consegui-mento di risparmi energe-tici, all’adozione di misuredi sicurezza statica ed antisi-smica degli edifici, all’ese-cuzione di opere interne.

rientrano tra queste misure:– rafforzamento, sostitu-zione o installazione di can-cellate o recinzioni murariedegli edifici;– apposizione di grate sullefinestre o loro sostituzione;– porte blindate o rinforzate;– apposizione o sostituzionedi serrature, lucchetti, cate-

nacci, spioncini;– installazione di rilevatoridi apertura e di effrazionesui serramenti;– apposizione di saracine-

Alla realizzazione di inter-venti finalizzati al risparmioenergetico è equiparata atutti gli effetti la realizza-zione di impianti a fonti rin-novabili. Pertanto, rientratra i lavori agevolabili l’in-stallazione di un impiantofotovoltaico per la produ-zione di energia elettrica, inquanto basato sull’impiegodella fonte solare e, quindi,sull’impiego di fonti rinno-vabili di energia (risoluzionedell’Agenzia delle Entrate n.22/E del 2 aprile 2013).

Misure antisismichein zone ad alta pericolositàFino al 31 dicembre 2015,sono detraibili anche lespese sostenute per inter-venti di adozione di misureantisismiche, le cui proce-dure di autorizzazione sonostate attivate a partire dal 4agosto 2013 (data di entratain vigore della legge n.90/2013).La detrazione è pari:

Pagamento mediante bonificoPer fruire della detrazione è neces-sario che i pagamenti siano effet-tuati con bonifico bancario opostale, da cui risultino:◆ causale del versamento, conriferimento alla norma (art. 16 bisdel Dpr 917/1986);◆ codice fiscale del soggetto chepaga;◆ codice fiscale o numero di par-tita Iva del beneficiario del paga-mento.Le spese che non è possibile paga-re con bonifico (oneri di urbanizza-zione, diritti pagati per concessio-ni, autorizzazioni e denunce iniziolavori, imposte di bollo) possonoessere pagate in altro modo.Quando vi sono più 0soggetti chesostengono la spesa, e tutti inten-dono fruire della detrazione, ilbonifico deve portare il codicefiscale delle persone interessate.Se il bonifico contiene l’indicazio-ne del codice fiscale del solo sog-getto che fino al 13/05/2011 eraobbligato a presentare il modulo dicomunicazione al Centro operativodi Pescara, gli altri aventi diritto,per ottenere la detrazione, devonoriportare in un apposito spaziodella dichiarazione dei redditi ilcodice fiscale indicato sul bonifi-co. Per gli interventi realizzati sulleparti comuni condominiali, oltre alcodice fiscale del condominio indi-care quello dell’amministratore odi altro condomino che effettua ilpagamento.

Altri adempimentiI contribuenti devono conservare,oltre alla ricevuta del bonifico, lefatture o le ricevute fiscali relativealle spese per la realizzazione deilavori di ristrutturazione. Questidocumenti, che intestati alle per-sone che fruiscono della detrazio-ne, potrebbero essere richiesti,dagli uffici finanziari che controlla-no le dichiarazioni dei redditi. Pergli interventi realizzati sulle particomuni condominiali il contri-buente, in luogo di tutta la docu-mentazione, può utilizzare una cer-tificazione rilasciata dall’ammini-stratore, in cui lo stesso attesti diaverlo adempiuto a tutti gli obbli-ghi e indichi la somma di cui ilcontribuente può tenere conto aifini della detrazione.

Niente cumulabilità con i benefici“energetici”La detrazione per gli interventi direcupero edilizio non è cumulabilecon l’agevolazione fiscale previstaper i medesimi interventi dalledisposizioni finalizzate al rispar-mio energetico.Pertanto, nel caso in cui gli inter-venti realizzati rientrino sia nelleagevolazioni previste per il rispar-mio energetico che in quelle previ-ste per le ristrutturazioni edilizie, ilcontribuente potrà fruire, per lemedesime spese, soltanto dell’unoo dell’altro beneficio fiscale,rispettando gli adempimenti speci-ficamente previsti in relazione aciascuna di esse.

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dono le unità immobiliari incui si svolgono attività agri-cole, professionali, produt-tive di beni e servizi, com-merciali o non commerciali.

Altre spese ammesseall’agevolazioneOltre alle spese necessarieper l’esecuzione dei lavori,ai fini della detrazione èpossibile considerareanche:• le spese per la progetta-zione e le altre prestazioniprofessionali connesse;• la spese per prestazioniprofessionali comunque ri-chieste dal tipo di inter-vento;• le spese per la messa in re-gola degli edifici ai sensi del

• al 65% dellespese effettuatedal 4 agosto 2013al 31 dicembre2014;• al 50% dellespese che sa-ranno sostenutedal 1 gennaio2015 al 31 di-cembre 2015.La detrazione, dacalcolare su unimporto com-plessivo mas-simo di 96.000euro per unitàimmobiliare (eda ripartire in 10quote annuali dipari importo),può essere fruitada soggetti pas-sivi Irpef e Ires,sempre che:• le spese sianorimaste a loro ca-rico;• possiedano odetengano l’immobile inbase a un titolo idoneo (di-ritto di proprietà o altro di-ritto reale, contratto di loca-zione, o altro diritto perso-nale di godimento).Inoltre, l’agevolazione puòessere richiesta se:• l’intervento è effettuato sucostruzioni adibite ad abita-zione principale o ad attivitàproduttive;• l’immobile si trova in zonesismiche ad alta pericolositàzone 1 e 2), i cui criteri di i-dentificazione sono stati fis-sati con l’ordinanza del Pre-sidente del Consiglio deiministri n. 3274 del 20 marzo2003.Per costruzioni adibite ad at-tività produttive si inten-

Dm 37/2008 - ex legge 46/90(impianti elettrici) e dellenorme Unicig per gli im-pianti a metano (legge1083/71);• le spese per l’acquisto dimateriali;• il compenso corrispostoper la relazione di confor-mità dei lavori alle leggi vi-genti;• le spese per l’effettua-zione di perizie e sopral-luoghi;• l’imposta sul valore ag-giunto, l’imposta di bollo e idiritti pagati per le conces-sioni, le autorizzazioni e ledenunce di inizio lavori;• gli oneri di urbanizzazione;• gli altri eventuali costistrettamente collegati alla

realizzazione degli inter-venti nonché gli adempi-menti stabiliti dal regola-mento di attuazione degliinterventi agevolati (de-creto n. 41 del 18 febbraio1998).Non possono invece rite-nersi comprese tra quelleoggetto della detrazione lespese di trasloco e custodiadei mobili per il periodo ne-cessario all’effettuazionedegli interventi di recuperoedilizio.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 75

INTERVENTI MODALITÀCon modifiche esterne (sagoma, materiali e colorinuova costruzione volume tecnico) nell’ambito di un’operazione di manutenzione straordinaria, di unrestauro o di una ristrutturazione

Citofoni, videocitofoni e Sostituzione o nuova installazione con le operetelecamere murarie occorrentiInferriata fissa Sostituzione con innovazioni rispetto alla situazione

preesistenteNuova installazione con o senza opere esterne

Infissi esterni Nuova installazione o sostituzione con altri aventisagoma, materiali o colori diversi (solo se riguardal’intera facciata)

Interruttore differenziale Sostituzione o riparazione con innovazioniIntonaci esterni facciata Intonaci e tinteggiatura esterna con modifiche a

materiali e/o coloriLastrico solare Rifacimento con materiali diversi rispetto a quelli

preesistentiLocale caldaia Riparazioni murarie varie con modifiche rispetto alla

situazione preesistenteNuova formazione (volume tecnico) o esecuzione di interventi esterni che modificano materiali, finiture,colori

Lucernari Nuova formazione o sostituzione con altri aventicaratteri (sagome e colori) diversi da quellipreesistenti

Mansarda Modifiche interne ed esterne con opere edilizie, senzamodificarne la destinazione d’uso

Marciapiede Nuova realizzazione su suolo privatoMessa a norma degli Interventi di messa a norma degli edifici (detraibile,edifici purché compresa nelle categorie di cui all’art. 1 L.

449/97 e siano presentate le certificazioni di legge)Montacarichi Nuova installazione e sostituzione di quello

preesistente con altro avente caratteristiche(materiali e colori) diverse da quelle preesistenti

Muri di cinta Realizzazione e sostituzione con modificazionirispetto alla situazione preesistente

Muri esterni di Nuova costruzione, demolizione e ricostruzione incontenimento altra parte esterna o nello stesso luogo, ma

modificando dimensioni, sagoma, materiali e coloriMuri interni Nuova costruzione o demolizione e ricostruzione in

altra parte internaParapetti e balconi Rifacimento o sostituzione con altri aventi caratteri

diversi da quelli preesistentiParete esterna Rifacimento anche parziale modificando materiali e

colori (o anche solo i colori)Parete interna Nuova costruzione, demolizione e ricostruzione in

altra parte internaPavimentazione esterna Nuova pavimentazione o sostituzione della

preesistente modificando la superficie e i materialiPensilina protezione Sostituzione di quella preesistente con altra aventeautovetture caratteristiche (materiali e colori)diverse da quelle

preesistenti

INTERVENTI MODALITÀAccorpamenti di locali o Spostamento di alcuni locali da una unità immobiliaredi altre unità immobiliari ad altra o anche unione di due unità immobiliari con

opere esterneAllargamento porte Con demolizioni di modesta entità, realizzazione di

chiusure o aperture interne che non modifichino loschema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio

Allargamento porte e Con demolizioni di modeste proporzioni di muraturafinestre esterneAllarme finestre esterne Installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione

con innovazioniAmpliamento con Demolizione e/o costruzione (scale, vano ascensore, formazione di volumi locale caldaia, ecc.) con opere interne ed esternetecniciApertura interna Apertura vano porta per unire due unità immobiliari

o altri locali con opere interne o apertura sulpianerottolo interno

Ascensore Nuova installazione o sostituzione di quellopreesistente (esterno o interno) con altro aventecaratteri essenziali diversi, oppure per adeguamento L. 13/89

Balconi Rifacimento con altro avente caratteri diversi(materiali, finiture e colori) da quelli preesistenti e nuova costruzione

Barriere architettoniche EliminazioneBox auto Nuova costruzione (detraibile purché reso

pertinenziale di una unità immobiliare)Cablatura degli edifici Opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a

condizione che interconnettano tutte le unitàimmobiliari residenziali

Caldaia Sostituzione o riparazione con innovazionicaloriferi e condizionatori Sostituzione con altri anche di diverso tipo e

riparazione o installazione di singoli elementi(detraibile nelle singole unità immobiliari se si tratta di opere finalizzate al risparmio energetico)Installazione di macchinari esterni

Cancelli esterni Nuova realizzazione o sostituzione con altri aventicaratteristiche diverse (materiali, dimensioni e colori) da quelle preesistenti

Canna fumaria Nuova costruzione interna o esterna o rifacimentomodificando i caratteri preesistenti

Cantine Effettuazione di suddivisioni interne con demolizionie ricostruzioni tavolati opere esterne con modifichedelle caratteristiche delle pareti, porte e finestre

Centrale idrica Riparazioni varie con modifiche distributive interne oesterneNuova costruzione (volume tecnico) nell’ambito di un’operazione di manutenzione straordinaria, di un restauro o di una ristrutturazione

Centrale termica Riparazioni varie interne ed esterne, conservando lecaratteristiche (materiali, sagoma e colori) uguali a que˙lle preesistenti (opere murarie)Con modifiche distributive interne

Detrazione IRPEF del 50% per lavori sulle singole unità abitative

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CONDOMINIO

76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

INTERVENTI MODALITÀTerrazzi Rifacimento completo con caratteristiche diverse da

quelle preesistenti (dimensioni o piano)Porta-finestra Nuova installazione o sostituzione con altra avente

sagoma e colori diversiTrasformazione da finestra a porta-finestra

Porte esterne Nuova installazione o sostituzione con altre aventisagoma o colori diversi e viceversa

Recinzioni Realizzazione di nuova recinzione o sostituzione diquella preesistente con altra avente caratteristichediverse

Ricostruzione Demolizione e fedele ricostruzione di edificiRisparmio energetico Opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate

anche in assenza di opere edilizie propriamente dette(detraibile, purché sia certificato il raggiungimentodegli standard di legge)

Sanitari Sostituzione di impianti e apparecchiatureRealizzazione di servizio igienico interno

Saracinesca Nuova installazione di qualsiasi tipo o sostituzione di quella preesistente con innovazioni

Scala esterna Nuova installazione, rifacimento e sostituzione conaltra di caratteri (pendenza, posizione, dimensioni materiali e colore) diversi dai preesistenti

Scala interna Nuova installazione, rifacimento o sostituzione con altra, modificando pendenza e posizione rispetto aquella preesistente

Serramenti esterni Nuova installazione o sostituzione con altri aventifiniture e colori diversi dai preesistenti

Sicurezza statica Opere finalizzate alla sicurezza statica ed antisismicaSolaio Sostituzione dei solai di copertura con materiali

diversi da quelli preesistentiSostituzione di solai interpiano senza modifica delle quoteAdeguamento all’altezza dei solai, nel rispetto dellevolumetrie esistenti

Tetto Sostituzione dell’intera coperturaModifica della pendenza delle falde con o senzaaumento di volume

Tinteggiatura esterna Rifacimento modificando materiali e/o coloriTravi (tetto) Sostituzione con modifiche

Sostituzione totale per formazione nuovo tettoVeranda Innovazioni rispetto alla situazione precedente

Nuova costruzione con demolizione del muro che dàsul balcone creando aumento di superficie lorda dipavimentoTraformazione di balcone in veranda

Vespaio RifacimentoZoccolo esterno facciata Sostituzione con altro avente caratteri essenziali

diversi

INTERVENTI MODALITÀPersiana Nuova installazione o sostituzione con altra avente

sagoma, materiale e colori diversiPianerottolo Riparazione struttura con dimensioni e materiali

diversi da quelli preesistentiPiscina Rifacimento modificando caratteri preesistentiPorta blindata esterna Nuova installazione o sostituzione con altra avente

sagome o colori diversiPorta blindata interna Nuova installazioneContenimento Opere finalizzate al contenimento realizzate anche in dell’inquinamento acustico assenza di opere edilizie propriamente dette

(detraibile, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge)

Cornicioni Nuova formazione o rifacimento con caratteristiche diverse da quelle preesistenti

Davanzali finestre e balconi Nuova realizzazione o sostituzione di quellipreesistenti con altri aventi caratteristiche diverse(materiali, finiture e colori)

Facciata Rifacimento, anche parziale, modificando materiali e/o colori (o anche solo i colori)

Finestra Nuova apertura o modifica di quelle preesistentiSostituzione con finestre di sagoma, materiale ecolori diversi

Fognatura Nuova costruzione o rifacimento con dimensioni e/opercorso diversi da quello preesistente, con opereinterne o esterne (dal limite della proprietà fino allafognatura pubblica)

Garage Riparazioni varie e sostituzioni di parti concaratteristiche diverse da quelle preesistentiNuova costruzione (detraibile, se reso pertinenzialead una unità immobiliare)

Gradini scale Sostituzione gradini interni ed esterni, modificando laforma, le dimensioni o i materiali preesistenti

Grondaie Nuova installazione o sostituzione con modifichedella situazione preesistente

Impianto di riscaldamento Nuovo impianto senza opere edilizieautonomo interno (purché Nuovo impianto con opere edilizie esterne (cannaconforme al DM 37/2008 fumaria e/o altre opere interne o esterne) per- ex legge 46/90) riscaldamento o ventilazione

Riparazioni con ammodernamenti e/o innovazioniImpianto elettrico Sostituzione dell’impianto o integrazione per messa a

normaImpianto idraulico Sostituzione o riparazione con innovazioni rispetto

al preesistenteSoppalco Innovazioni rispetto alla struttura preesistente o

nuova costruzioneSottotetto Riparazione modificando la posizione preesistente;

sostituzione apparecchi sanitari, innovazioni concaratteristiche diverse da quelle preesistentiModifiche interne ed esterne con varie opere ediliziesenza modificarne la destinazione d’usoFormazione di una unità immobiliare abitabile nelsottotetto mediante l’esecuzione di opere edilizievarie (detraibile, purché già compreso nel volume)

Strada asfaltata privata Per accesso alla proprietàTegole Sostituzione con altre di materiale e/o forma diversa

da quelle preesistenti

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CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 77

INTERVENTI MODALITÀImpianto idraulico Riparazione senza innovazioni o sostituzioniInferriata fissa Sostituzione di quelle preesistenti senza modificare la

sagoma e/o i coloriInfissi esterni Riparazione o sostituzione, conservando la sagoma,

i materiali e i colori uguali a quelli preesistentiInfissi interni Sostituzione con altri infissi conservando le

caratteristiche preesistentiInterruttore differenziale Riparazione senza innovazioni o riparazione con

sostituzione di alcuni elementiIntonaci esterni facciata Intonaci e tinteggiatura esterna conservando

materiali e colori uguali a quelli preesistentiIntonaci interni Intonaci e tinteggiatura interna senza limitazioni di

materiale e coloriLastrico solare Rifacimento conservando materiali uguali a quelli

preesistentiLocale caldaia Riparazioni murarie varie conservando le

suddivisioni interne preesistentiLucernari Sostituzione con altri aventi gli stessi caratteri

(sagoma e colori) di quelli preesistentiMarciapiede su suolo Rifacimento come preesistenteprivatoMontacarichi (interni Riparazione conservando caratteristiche uguali a ed esterni) quelle preesistentiMuri di cinta Riparazione conservando caratteristiche uguali a

quelle preesistentiMuri esterni di Riparazione o rifacimento con materiali e sagomacontenimento uguali a quelli preesistentiMuri interni Riparazione o rifacimento conservando la stessa

posizione, anche con materiali diversiParapetti e balconi Riparazione o rinforzo della struttura conservando

caratteri uguali a quelli preesistentiParcheggi Riparazioni varie e sostituzione di parti anche

strutturali conservando dimensioni uguali a quelle preesistenti

Parete esterna Rifacimento, anche completo, con materiali e coloriuguali a quelli preesistenti

Parete interna Riparazione o rifacimento conservando la stessaposizione, anche con materiali diversi

Pavimentazione esterna Rifacimento con dimensioni e materiali uguali a quelli preesistenti

Pavimentazione interna Riparazioni senza innovazioniPensilina protezione Rifacimento conservando sagoma e colori

preesistentiPersiana Sostituzione conservando le caratteristiche

preesistenti (sagoma e colori)Pianerottolo Riparazione struttura conservando dimensioni e

materiali uguali a quelli preesistenti (interno edesterno)

Piscina Riparazione e rinforzo di strutture, conservando lecaratteristiche (materiali, sagoma e colori)preesistenti

Porta blindata esterna Sostituzione conservando sagoma e coloripreesistenti

INTERVENTI MODALITÀAerosabbiatura Su facciataAllargamento porte interne Con demolizioni di modesta entitàAllarme (impianto) Riparazione senza innovazioni

Riparazione con sostituzione di alcuni elementiAndrone Rifacimento conservando caratteristiche uguali a

quelle preesistentiAntenna Antenna comune in sostituzione delle antenne privateBalconi Riparazioni parti murarie (frontalini, cielo),

sostituzione di parapetti e ringhiere conservandocaratteristiche (materiali, sagome e colori) uguali

Box Riparazioni varie e sostituzione di parti anchestrutturali conservando dimensioni uguali a quellepreesistenti

Caldaia Riparazione senza innovazioniRiparazione con sostituzione di alcuni elementi

Caloriferi e condizionatori Sostituzione con altri anche di diverso tipo eriparazione o installazione di singoli elementi

Cancelli esterni Riparazione o sostituzione cancelli o portoni,conservando caratteristiche (sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti

Canna fumaria Riparazione o rifacimento, interno ed esternoconservando caratteristiche (materiali, sagoma ecolori) uguali a quelle preesistenti

Cantine Riparazione conservando caratteristiche (materiali e colori) uguali a quelle preesistenti

Centrale idrica Riparazioni varie interne ed esterne, conservandocaratteristiche (materiali, sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti

Centrale termica Riparazioni varie interne ed esterne, conservandocaratteristiche (materiali, sagoma e colori) uguali a quelle preesistenti

Cornicioni Rifacimento o sostituzione conservando i caratteri essenziali preesistenti (materiali, dimensioni)

Davanzali, finestre, balconi Riparazione o sostituzione conservando i caratteriessenziali preesistenti

Facciata Piccola apertura per sfiatatoio gas, rifacimento, anche completo, con materiali e colori uguali a quelli preesistenti

Finestra Sostituzione senza modifica della tipologia di infissiFognatura Riparazione o sostituzione della canalizzazione

fognaria, fino al limite della proprietà del fabbricatoGarage Riparazioni varie e sostituzione di parti anche

strutturali conservando dimensioni uguali a quelle preesistenti

Gradini scale Sostituzione con gradini uguali a quelli preesistenti,interni ed esterni

Grondaie Riparazione o sostituzione senza modifiche dellasituazione preesistente

Impianto di riscaldamento Riparazione dell’impianto senza innovazioni,(purché conforme al DM riparazione con ammodernamenti e/o innovazioni37/2008 - ex L. 46/90)Impianto elettrico Sostituzione dell’impianto o integrazione per messa a

norma

Detrazione IRPEF del 50% per lavori sulle parti condominiali

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CONDOMINIO

78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

INTERVENTI MODALITÀSolaio Sostituzione dei solai di copertura con materiali

uguali a quelli preesistentiTegole Sostituzione con altre uguali a quelle preesistentiTerrazzi Riparazione delle pavimentazioni, rifacimento o

sostituzione conservando le caratteristichepreesistenti (dimensioni e piano)

Tetto Riparazione con sostituzione di parte della struttura e dei materiali di copertura, conservando lecaratteristiche preesistenti

Tinteggiatura esterna Rifacimento conservando materiali e coloripreesistenti

Tinteggiatura interna Rifacimento senza limitazioni per materiali e coloriTramezzi Sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della

tipologia dell’unità immobiliareTravi (tetto) Sostituzione con altre aventi materiali, dimensioni e

posizione uguali a quelle preesistentiVeranda Rifacimento parziale conservando caratteri essenzialiZoccolo esterno facciata Rifacimento conservando i caratteri essenziali

INTERVENTI MODALITÀPorta-finestra Sostituzione con altra avente gli stessi caratteri

essenzialiPorte esterne Sostituzione conservando sagome e colori

preesistentiPorte interne Riparazione, conservando materiali, colori e

dimensioniRecinzioni Riparzione e sostituzione conservando

caratteristiche (sagoma, materiali e colori)preesistenti

Sanitari Riparazione apparecchi sanitari e opere edilizie varie(tubazioni, piastrelle, ecc.)

Saracinesca Sostituzione con altra purché vengano conservatidimensioni e colori uguali a quelli preesistenti

Scala esterna Riparazione conservando pendenza, posizione,sagoma, colori e materiali uguali a quelli preesistenti

Scala interna Riparazione e sostituzione conservando pendenza,sagoma e posizioni preesistenti

Serramenti esterni Sostituzione con altri aventi le stesse caratteristicheSerramenti interni Riparazioni, conservando materiali, caratteristiche e

colori preesistenti

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CULTURA

80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

Maestridel disegno architettonico di strada

Franco Robecchi

C hi opera nelmondo delle co-struzioni sa che gli

edifici, i manufatti in gene-rale, hanno una loro vita,prevalente per i tecnici delsettore, basata sul disegno.È un po’ come nella vita ditutti gli esseri viventi. Primasi è uova, poi embrioni, poi,magari, larve, bruchi, poi cri-salidi e infine animali adulti.Il disegno è il bruco dell’edi-ficio, spesso uno splendidobruco, come è nel caso di in-numerevoli farfalle. Si puòamare l’architettura, maanche l’edilizia e l’inge-gneria, solo in termini di di-segno, così come esistonocollezionisti di immagini(l’originale è inevitabil-mente deteriorabile) dilarve e bruchi, in inglese ca-terpillar, proprio come ilnome delle macchine per imovimenti di terra, che ri-guardano le costruzioni. Si ègià parlato, su questa rivista,degli splendidi disegni diarchitettura, che talora ac-compagnano ad altissimo li-vello la realtà di edifici al-trettanto pregevoli. Ma ta-lora i disegni hanno vita a sé,per uno speciale amore euna speciale abilità degliautori, in non pochi casi al-ternativi al vero edificio espesso esemplari senza e-redi, poiché gli edifici raffi-gurati mai furono costruiti.Ma il mondo del disegno diedifici non appartiene soloai tecnici progettisti. Il dise-gnare edifici, architetture,paesaggi urbani, scene dicontenuto tecnico è unadelle specialità degli artistidi un tempo, ma anche diquelli d’oggi che intendono

produrre opere visive checomunichino qualcosa e nonsolo fastidio, come è fre-quente vezzo della cosid-detta arte contemporanea.Anche anticamente il di-segno pittorico di edifici eraritenuto una specializza-zione della pittura, dellagrafica o del mosaico. Ovvia-mente molti pittori sape-vano raffigurare alberi, uo-mini, animali e anche case,ma non raramente, soprat-tutto dal Seicento e con unacodificazione nel Sette-cento, il pittore di edifici era

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CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 81

A sinistra: La realtà e il disegno, sulcampo; in basso, una chiesa baroccadi Dresda, in poche pennellate diacquerello e in una mano sicura;

Bastano tre tonalità dello stessocolore per ottenere il sole e le ombre,l’architettura e lo stile.

uno specialista che operava sia da solo sia in collaborazionecon altri. Da solo realizzava, soprattutto nel Barocco, le in-credibilmente difficili ed efficaci scenografie, le “quadra-ture”, che animavano, ad affresco, i saloni dei grandi palazzie le chiese, con finte architetture rocambolesche e moltorealistiche, completamento spesso essenziale della stessaarchitettura reale. In collaborazione con colleghi pittori, e-sperti soprattutto nelle figure e nella raffigurazione di ani-mali, creava i fondali architettonici per quadri, anche su tela.Certamente artisti come il Canaletto o Piranesi abbinavanocapacità di disegno architettonico a quant’altro si rendessenecessario, ma abbiamo esempi, anche in Brescia di dipintisettecenteschi con il pittore di paesaggio urbano distintodall’esperto di raffigurazioni di persone che si faceva caricodi riempire di folle vivaci piazze e vie di città.I ritrattisti di architetture devono avere amore per la geo-metria regolare, godere del segno preciso che possa iden-tificare gli spigoli e gli intagli nelle pietre, ma anche sapergiocare con le ombre e le sintesi: né troppi dettagli né

troppe semplificazioni. Nella nostra epoca abbiamo abilis-simi esperti nella raffigurazioni di edifici, anche sezionati oruotati. Un pugno di questi specialisti è stato ingaggiato evalorizzato dalla rivista “Bell’Italia”, e poi “Bell’Europa”, chehanno pubblicato centinaia di splendide tavole del grandemaestro Francesco Corni, ma anche di Tiziano Perotto, Lo-reno Confortini e altri. Il Confortini ha disegnato belle tavoleanche sulla storia urbanistica di Brescia.

M olto meno noto è un giovane disegnatore chegira l’Europa con un album sotto braccio, unamatita, una gomma e una piccola scatola di ac-

querelli. Si chiama Florian Afflerbach, è tedesco, laureato inarchitettura e lo avremmo potuto incontrare, fin da quandofaceva il liceo, a Firenze, a Parigi, a Praga o in qualunque altracittà d’arte, fra i molti ragazzi che stanno accovacciati a terra,con un album sulle cosce, intenti a ritrarre con un disegno lafacciata di S. Maria Novella, il Ponte di Rialto o il battisterodi Parma. Alcuni di essi sono riuniti in un’associazione in-

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A sinistra, un edificio pubblicoraffigurato meglio che in fotografia.In basso, moderni edifici e una grucingolata: l’arte al serviziodell’edilizia.

CULTURA

82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

ternazionale che ha nomeUrban Sketchers, disegna-tori urbani, che hanno comeprincipale finalità il pren-dere appunti grafici dalvero, sulla loro vita quoti-diana, le loro vacanze, i loroincontri. Producono tavolespesso bellissime, con trattirapidi e abili distribuzioni dicolori. Soprattutto FlorianAfflerbach può interessare achi si interessa di edilizia, dicittà, di architettura e inge-gneria. Il giovane Florian haun tratto nitido e sicuro, con-vincente nel suo rapido rea-lismo, perfettamente adattoalla concretezza solida del-l’architettura, ma anche allevibrazioni della luce. Le ta-vole che qui si pubblicanooffrono una parziale esem-plificazione, però sufficientead incuriosire e a destare ap-prezzamento. Anche questoartista ha una sua specializ-zazione e, come si diceva,conferma la frequente diva-ricazione fra l’abilità di chi ri-trae figure umane o animalie chi, invece rappresenta ar-chitetture. Anche Florian èabilissimo in queste ultime,mentre scade quando tentadi raffigurare persone. Masulle architetture è un mae-stro, così come in una sua se-conda specialità: la raffigura-zione di vecchie automobilio veicoli in genere. La sa-piente formula prospettica èottenuta con poche linee dicostruzione, spesso trac-ciate, anch’esse, a mano li-bera. Nessuna pedanteriameticolosa, di misure, misu-rine, squadre e compassi:solo un grande occhio. Laraffigurazione architettonicadi Florian mostra benissimo

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 83

A destra: una centrale elettrica.Al centro: moderno e antico in unacittà tedesca.In basso: la fiorentina Piazzad’Ognissanti.

CULTURA

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CULTURA

84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3

La basilica di S.Marco a VeneziaSotto: la chiesa veneziana di S.Maria della Salute, con una matitae pochi veli di grigio.

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CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 85

quel particolare equilibrioche dà fascino alla raffigura-zione architettonica: l’equi-librio fra precisione geome-trica e vivacità globale dipercezione. In un disegno diquesto tipo non possonomancare i criteri di rispettodei parallelismi e delle per-pendicolarità, delle esatteproporzioni, così come delleleggi delle ombre, ma lon-tano dalle forme rigide di undisegno tecnico, freddo epovero. Tutto il contrario diquei rendering che vannoper la maggiore, di una po-vertà grafica sconcertante,squallidi e sgradevoli. La ric-chezza delle luci, delle sfu-mature, dell’evidenza delleforme prevalenti e dell’atte-nuazione di quelle secon-darie o in secondo piano ap-partengono ad una capacitàpittorica impalpabile di per-cepire la realtà visiva, refrat-taria ad ogni insegnamentopedante e ad ogni tentativodi codificare i modi di raffi-gurazione con riga, squadra,compasso o computer. Lapercezione visiva e l’imme-diata connessione all’abilitàdi una mano libera fannoparte di quelle qualità con-genite che differenziano unartista dalle altre persone. Ilsettore della grafica archi-tettonica è un capitolo a sédi questa straordinaria fa-coltà della mente umana,che qui vogliamo esemplifi-care.

Architetture residenziali tedesche,ritratte dal vero, fermandosi unattimo sul marciapiede. Il piaceredell’abilità pittorica e il piacere diguardare questi disegni.

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LIBRI

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Piazza della Loggiail cuore della cittàfra gioie e dolori

fica scatola architettonica,ma è soprattutto un luogoche si è caricato di impor-tanti significati simbolicifatti dei dolori e delle gioie,del sangue e del sudoredegli uomini che l’hanno at-traversata», spiega Nichilodelineando le tappe di “co-struzione” dei punti chiavedella piazza: dal 1433, annoin cui il doge Foscari deli-bera la costruzione di unaloggia per imprimere unsegno del governo locale,alla nascita del Monte dipietà e all’apposizione dellacolonna di San Marco nel-l’area di piazzetta bell’Italia.Piazza Loggia ha ospitatoanche le carceri cittadine, iprimi caffè sul modello fran-cese, i banchetti degli am-bulanti (corsi e ricorsi storici,nei secoli andati si discutevase togliere le bancarelle per

«Fulcro della vitapolitica, eco-nomica, ammi-

nistrativa e culturale dellacittà, Piazza Loggia continuaad affascinare bresciani e tu-risti con le sue architetturedense di storia e passionecivile. Allo spazio urbanoper eccellenza il Collegiogeometri e geometri laureatidedica l’ennesimo volumedella collana di testi editiper valorizzare i luoghid’arte del territorio. “Piazzadella Loggia: il tempo degliuomini, il cuore della città” –scritto da Vittorio Nichilo,curato da Francesca Bossinie presentato ieri nel saloneVanvitelliano – mette afuoco le molteplici animedella piazza attraversocinque secoli di storia bre-sciana.«Piazza Loggia è una magni-

Mercoledì 15 ottobre è stato presentato nel saloneVanvitelliano il libro “Piazza della Loggia: iltempo degli uomini, il cuore della città”. Quarto

titolo della collana che il Collegio geometri di Brescia pro-muove per illustrare luoghi d’arte eminenti della mul-tiforme provincia bresciana. I volumi già pubblicati sono: “Illegno e la passione”, 2010; “La materia e lo spirito, 2011; “SanRocco di Pavone”, 2012. Fra breve seguirà il quinto, quellosul quartiere cittadino del Carmine.Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, nell’occasione ha riser-vato al Collegio parole di apprezzamento e plauso per la me-ritoria iniziativa editoriale, che ha la prerogativa di ricordare aiBresciani – spesso smemorati, se non addirittura ignari – chele bellezze straordinarie di cui sono circondati rappresentanol’espressione più autentica delle loro radici e lo stimolo piùvivo a operare per lo sviluppo della vita culturale cittadina.Qui di seguito riproponiamo l’articolo apparso su “Bre-sciaoggi” a firma di Lisa Cesco (la ringraziamo), che dà contodell’avvenimento, a cui hanno presenziato, oltre allo stessosindaco Del Bono, all’autore Vittorio Nichilo, al presidentedel Collegio di Brescia Giovanni Platto, e alla curatrice Fran-cesca Bossini anche numerosi colleghi e cittadini vivamenteinteressati al patrimonio artistico e culturale del territoriobresciano.

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LIBRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 87

Nella pagina di sinistra: il saloneVanvitelliano durante lapresentazione del libro “Piazza dellaLoggia” e la sua copertina.

L’angolo nord-est del palazzo dellaLoggia, particolare.

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LIBRI

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spitò il primo esperimento –prodigioso per l’epoca – pertestare la luce elettrica.«Piazza Loggia è uno spazioidentitario e comunitario, illuogo della ribellione a tu-tela della libertà», ha sotto-lineato il sindaco Emilio DelBono, tracciando un idealefilo rosso dalle Dieci Gior-

nate alla Resistenza allastrage del 28 maggio 1974,nel segno comune dell’ane-lito per la democarzia».«Ci piaceva metterci ideal-mente dal punto di vista deiMacc de le Ure che dominano lapiazza, per raccontare in unvolume la vita e gli eventiche si sono succeduti in tutto

restituire decoro alla piazza,proprio come accade oggi).Fu luogo buio e sinistro – èstata teatro delle pubblicheesecuzioni dei condannati amorte, e nel 1518 vi fu bru-ciata una strega, rea di cu-rare con le erbe – ma ancheporta di accesso della mo-dernità, visto che nel 1852 o-

questo tempo», ha rivelato ilpresidente del Collegio Gio-vanni Platto, prima di offrireun’anticipazione sul nuovoprogetto editoriale in corsoper il 2014, che sarà dedicatoal Carmine fra tradizione emodernità. ❑

Fotografia in alto a sinistra: (dasinistra) lo storico Vittorio Nichilo, ildirettore del “Geometra bresciano”Bruno Bossini, il sindaco di BresciaEmilio Del Bono e il Presidente delCollegio geometri Giovanni Platto.

Fotografia in alto a destra: GiovanniPlatto, Emilio Del Bono e VittorioNichilo.In basso: I Macc de le ure e unaveduta frontale della Loggia.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2014/3 - 89

Aggiornamento Albo

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 8 settembre 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

1527 Baffelli Leone Gino Malegno (Bs) 19/08/1946 25053 Malegno (Bs) Via Lanico 56 Dimissioni

6288 Civettini Cristina Brescia 29/08/1991 25021 Bagnolo Mella (Bs) Via E. Fermi 31 Dimissioni

1068 Coglio Vincenzo Leno (Bs) 12/05/1938 25024 Leno (Bs) Via Monte Grappa 4 Dimissioni

4326 Finazzi Giancarlo Brescia 05/05/1974 25030 Berlingo (Bs) Via Don Bosco 23 Dimissioni

5695 Maffoni Silvano Orzinuovi (Bs) 30/11/1970 25034 Orzinuovi (Bs) Viale Piave 40 Dimissioni

3541 Mangano Salvatore Desio (Mi) 03/09/1958 25124 Brescia Via Creta 21 Dimissioni

3243 Milini Faustino Pontevico (Bs) 20/02/1958 25026 Pontevico (Bs) Via Padri Giuseppini 40 Dimissioni

3716 Verzeletti Davide Travagliato (Bs) 01/03/1965 25039 Travagliato (Bs) Via Tito Speri 6/A Dimissioni

3962 Zini Mauro Gavardo (Bs) 11/06/1969 25080 Vallio (Bs) Via G. Marconi 14 Dimissioni

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 20 ottobre 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

4216 Bonara Paolo Rodengo Saiano (Bs) 04/02/1969 25050 Rodengo Saiano (Bs) Via Ponte Cingoli 34 Dimissioni

1788 Bortolotti Adriano Manerba sul Garda 26/03/1946 25080 Manerba del Garda (Bs) Via Dei Narcisi 15 Dimissioni

5347 Bosio Antonella Iseo (Bs) 15/01/1976 25049 Iseo (Bs) Via Bonomelli - Tr. IV, 4 Dimissioni

6234 Monfardini Simone Montichiari (Bs) 05/05/1989 25021 Bagnolo Mella (Bs) Via Romanino 3 Dimissioni

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 3 aprile 2014N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

4501 Bellandi Nicola Montichiari (Bs) 29/01/1977 25012 Calvisano (Bs) Via Mons. Fiorini 2 Decesso

Il mondo di B. Bat.

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