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IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4 - 1 AGRICOLTURA & FORESTE - L’eccellenza dell’agricoltura lombarda passa anche at- traverso la vendemmia 68 AMBIENTE & BIOEDILIZIA - Questione e- nergetica e certificazione degli edifici 72 TECNICA - Le cave dismesse testimoniano degli antichi processi produttivi 78 GEOLOGIA - Pavimentazioni in bitume: l’ef- ficacia del rinforzo con griglia sintetica 82 CONDOMINIO - Condominio, novità in ar- rivo 88 CULTURA - La Leonessa e il tricolore: Bre- scia durante il Risorgimento - 4 92 Il gioco dell’antica topografia 94 ETICA PROFESSIONALE - Un colpo al cer- chio 100 Novità di legge 103 Aggiornamento Albo 104 Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Raffaella Annovazzi, Manuel Antonini, Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Laura Cinelli, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Francesco Lonati, Guido Maffioletti, Franco Manfredini, Giuseppe Mori, Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli, Giovanni Platto, Valeria Sonvico, Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Italo Albertoni, Beppe Battaglia, Andrea Botti, Louis Eduardo Russo, Giuseppe Franco, Antonio Gnecchi, Vittorio Nichilo, Franco Robecchi, Alberto Simini Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing, grafica e impaginazione Francesco Lonati Fotografie Studio Eden e Francesco Lonati Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Malta 6/b - 25125 Brescia Tel. 030/224121 - Fax: 030/226031 Stampa IGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia) Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20 Di questa rivista sono state stampate ????? copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio. N. 4 - 2011 luglio-agosto Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Brescia Associato alI’USPI Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli. Sommario EDITORIALE - Liberalizzazione delle atti- vità professionali. A quando? 2 INTERVISTA - Professionisti impegnati nel costante dialogo con la dirigenza catastale 4 Acque agitate in catasto 8 DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Nuove si- nergie tra le categorie. Il pensiero del Pre- sidente Cng Fausto Savoldi 12 A Mazara del Vallo il primo convegno iti- nerante sulla tutela ambientale 14 FORMAZIONE PROFESSIONALE - La me- diazione delle controversie (parte terza) 16 DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Professione geometra: prospettive e opportunità del prossimo decennio 22 SCUOLA - Il geometra e gli altri 28 Quando lo stage funziona: studente al quarto anno realizza tesina sul Barba- rano 32 LAVORI DI GEOMETRI - Architettura della tradizione, ma tecniche avanzate per l’a- silo di Borgo San Giacomo 34 SICUREZZA CANTIERI - L’Associazione “GeoSicur” per la cultura della sicurezza e della salute sul lavoro 44 PROTEZIONE CIVILE - La costituenda As- sociazione Nazionale Geometri Volontari per la Protezione Civile 46 LEGISLAZIONE - “Decreto per lo sviluppo”: aspetti di diretto interesse per lavori pub- blici e urbanistica 48 Proprietari a termine: è l’usufrutto 58 DAL COLLEGIO DI LODI - Una serata da geometri 60 DAL COLLEGIO DI MANTOVA - Notizie da Mantova: incontri sulla sicurezza e ge- stione formazione professionale 66

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 1IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4 - 1

AGRICOLTURA & FORESTE - L’eccellenzadell’agricoltura lombarda passa anche at-traverso la vendemmia 68

AMBIENTE & BIOEDILIZIA - Questione e-nergetica e certificazione degli edifici 72

TECNICA - Le cave dismesse testimonianodegli antichi processi produttivi 78

GEOLOGIA - Pavimentazioni in bitume: l’ef-ficacia del rinforzo con griglia sintetica 82

CONDOMINIO - Condominio, novità in ar-rivo 88

CULTURA - La Leonessa e il tricolore: Bre-scia durante il Risorgimento - 4 92

Il gioco dell’antica topografia 94

ETICA PROFESSIONALE - Un colpo al cer-chio 100

Novità di legge 103Aggiornamento Albo 104

Direttore responsabileBruno Bossini

Segretaria di redazioneCarla Comincini

RedazioneRaffaella Annovazzi, Manuel Antonini,Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Laura Cinelli,Alessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Guido Maffioletti,Franco Manfredini, Giuseppe Mori,Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli,Giovanni Platto, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi

Hanno collaborato a questo numeroItalo Albertoni, Beppe Battaglia, Andrea Botti,Louis Eduardo Russo, Giuseppe Franco,Antonio Gnecchi, Vittorio Nichilo,Franco Robecchi, Alberto Simini

Direzione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.it

Editing, grafica e impaginazioneFrancesco Lonati

FotografieStudio Eden e Francesco Lonati

Concessionario della pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031

StampaIGB Group/Grafo Via A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20

Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.

N. 4 - 2011 luglio-agosto

Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46)art. 1, comma 1, DCB Brescia

Associato alI’USPI

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel Collegio Geometridella provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del CollegioGeometri di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del geometra nei secoli.

Sommario

EDITORIALE - Liberalizzazione delle atti-vità professionali. A quando? 2

INTERVISTA - Professionisti impegnati nelcostante dialogo con la dirigenza catastale4

Acque agitate in catasto 8

DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Nuove si-nergie tra le categorie. Il pensiero del Pre-sidente Cng Fausto Savoldi 12

A Mazara del Vallo il primo convegno iti-nerante sulla tutela ambientale 14

FORMAZIONE PROFESSIONALE - La me-diazione delle controversie (parte terza) 16

DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Professionegeometra: prospettive e opportunità delprossimo decennio 22

SCUOLA - Il geometra e gli altri 28Quando lo stage funziona: studente al

quarto anno realizza tesina sul Barba-rano 32

LAVORI DI GEOMETRI - Architettura dellatradizione, ma tecniche avanzate per l’a-silo di Borgo San Giacomo 34

SICUREZZA CANTIERI - L’Associazione“GeoSicur” per la cultura della sicurezza edella salute sul lavoro 44

PROTEZIONE CIVILE - La costituenda As-sociazione Nazionale Geometri Volontariper la Protezione Civile 46

LEGISLAZIONE - “Decreto per lo sviluppo”:aspetti di diretto interesse per lavori pub-blici e urbanistica 48

Proprietari a termine: è l’usufrutto 58

DAL COLLEGIO DI LODI - Una serata dageometri 60

DAL COLLEGIO DI MANTOVA - Notizie daMantova: incontri sulla sicurezza e ge-stione formazione professionale 66

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EDITORIALE

2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Bruno Bossini Liberalizzazionedelle attività professionaliA quando?

velleitarie e inattuabili in uncontesto, come quello ita-liano, dove alcune profes-sioni come la nostra, che sisono consolidate in 80 epassa anni di attività, hannopur sempre garantito un ac-cettabile servizio al cittadino.E ci riferiamo in particolarealla “minacciata” abolizionedegli albi di qualche mese fae, più recentemente, nel di-battito sull’ultima manovrafinanziaria, all’ipotesi disoppressione degli esami diStato per l’accesso alle li-bere professioni; modifichelegislative che le organizza-zioni professionali hannovissuto quasi sempre comeuna provocazione.Fortunatamente dalle con-clusive indicazioni della ma-novra finanziaria sopra detta(approvata in tutta fretta sulriequilibrio dei conti delloStato e il pareggio di bi-lancio entro il 2013) si in-tuisce che sul tema delle li-beralizzazioni delle profes-sioni esistono ora i presup-posti di un accordo tra il le-gislatore e le sue controparti(gli Ordini e i Collegi profes-sionali), a parte quella degliavvocati che sembra conti-nuino a procedere nella loro“battaglia” da soli, forti dal-l’avere dalla loro parte inParlamento un “partito om-bra” costituito dal grandenumero di parlamentari av-vocati e magistrati.I geometri, sull’argomentodella liberalizzazione, sonosempre stati invece moltodisponibili e le ragioni diquesta loro posizione più a-perta , sono essenzialmentericonducibili a due conside-razioni :

– senza un cospicuo innestonell’Albo di forze nuove equindi senza incentivi a fa-vorire nuove iscrizioni nonrisulta possibile attuarel’auspicato rinnovamentoqualitativo dei quadri, sulquale il nostro Collegiocontinua a investire note-voli risorse economiche eorganizzative (vedi, per e-sempio, i corsi specialisticiper praticanti pre-esamedi Stato e quelli per la for-mazione continua degli i-scritti);

– qualunque norma che pos-sa costituire un freno allaconcorrenza professionalerisulta ininfluente nei con-fronti del mercato chenegli incarichi professio-nali impone regole sem-pre più stringenti circa laqualità dei servizi e indica-zioni di contenimento deiloro costi e quindi ogninorma contraria a tale ten-denza risulterebbe vana.

Dopo queste pre-messe soffermia-moci ora sui punti

salienti della nuova finan-ziaria, attraverso i quali il go-verno sul tema delle libera-lizzazioni ha inteso (ancheper il fattivo contributo delleorganizzazioni professio-nali) di fatto “salvare” il ruoloe il peso degli Ordini e deiCollegi, e quale sarà l’im-patto che tali nuove normedetermineranno sui regola-menti operativi della nostracategoria.– Formazione continua: da

almeno un triennio fa giàparte delle regole opera-tive della nostra profes-sione. Un regolamento im-

Una questione digrande attualitàche interessa la

nostra categoria, ma che neldibattito parlamentare con-tinua a rimanere irrisolta, èquella della liberalizzazionedelle attività cosiddette or-dinistiche che fanno capocioè agli Ordini o ai Collegiprovinciali come il nostro.Riforma necessaria e pur-troppo di non facile attua-zione, che si inserisce in unprogetto generale di libera-lizzazione del mercato dellavoro che dovrebbe favo-rire da un lato un più facileaccesso dei giovani almondo dell’occupazione edall’altro, a fronte di una piùefficace concorrenza profes-sionale, abbattere i costi deiservizi pur mantenendoneelevata la qualità, ma in-contra le naturali resistenzedi quel “blocco social-con-servatore il cui obbiettivo èla sopravvivenza e l’immo-bilità” come ben dice Er-nesto Galli della Loggia(Corriere della Sera, 10 set-tembre 2011)». In effetti, alle varie propostegovernative che si sono suc-cedute dopo il D.L. Bersanin. 223/2006 (che per primoha posto l’accento sulla libe-ralizzazioni delle profes-sioni e in particolare sull’a-bolizione della tariffa mi-nima), il Comitato Unitariodelle Professioni, pur con al-cune aperture sul tema, si èquasi sempre contrappostopur dando ogni volta sueprecise indicazioni sulla ri-soluzione del problema.Va detto per onor di causa cheil governo ha spesso invecedato indicazioni a dir poco

posto dal C.N. ne prevedel’obbligo per coloro chenon hanno ancora rag-giunto i 35 anni di iscri-zione all’Albo. Il nostroCollegio risulta all’avan-guardia in campo nazio-nale per il numero di corsipropedeutici organizzatiper gli iscritti, frequen-tando i quali possono ga-rantirsi i bonus annuali checertificano la regolaritàdella loro formazione.

– Praticantato e obbligo dicompenso: anche il prati-cantato obbligatorio è giàstato ben “assorbito” dallanostra categoria, che deveora impegnarsi a miglio-rarne il funzionamento el’efficienza operativa conregole più stringenti, mafacilmente applicabili. Inparticolare, sull’argo-mento il Collegio sta sotto-scrivendo un accordo pro-grammatico con le scuolesuperiori per geometri inattuazione della riformaGelmini. Sull’obbligo del-la corresponsione di un a-deguato compenso ai pra-ticanti la categoria è prati-camente d’accordo. Sitratta di stabilire precisenorme di comportamentocontrattuale a garanzia diuna corretta collabora-zione fra le parti e un effet-tivo riconoscimento degliobblighi e dei doveri dellemedesime, anche e so-prattutto a tutela del prati-cante, dei suoi diritti assi-curativi e del suo futuroprevidenziale.

– Potere disciplinare diffe-renziato: gli iscritti chefanno parte nelle Commis-sioni disciplinari non po-

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EDITORIALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 3

sionale per gli enti pub-blici. È una regola mo-derna ed equilibrata a ga-ranzia della committenza,ma che si ritiene neces-saria soprattutto per favo-rire una pratica professio-nale non più condizionatada quei possibili errori neiquali, seppure in buonafede, qualunque profes-sionista, anche il più e-sperto, può incorrere.

Riferito che i provvedimenti

già legiferati sul tema dell’a-bolizione delle tariffe mi-nime sono già stati di fatto ac-cettati dalla categoria equindi già metabolizzati nelsuo sistema operativo, ag-giungiamo, per concludere –sul tema della liberalizza-zione – l’accettazione, daparte della categoria anchedella regola che garantisceper l’attività professionalel’utilizzo di strumenti di co-municazione e pubblicità,

tranno più fare parte deiConsigli direttivi dei Col-legi provinciali, pena l’in-validità delle delibere cherisulteranno prese in loropresenza. È un problemadi buon senso, che peraltro può risolvere qua-lunque questione di con-flitto di interessi a tuteladegli iscritti che stanno su-bendo o subiranno prov-vedimenti disciplinari. Lenuove norme saranno pre-sumibilmente regolamen-tate per tutti i Consigli pro-vinciale dal C.N., al qualegià da ora competono, ri-cordiamolo, i provvedi-menti disciplinari a caricodei Consigli stessi.

– Assicurazione obbliga-toria sui rischi professio-nali: anche questa norma ègià ampliamente presentenell’attività dei geometri,soprattutto di quelli chesvolgono attività profes-

purché esercitati secondo re-gole di comportamento ri-spettose del regolamentoapprovato in materia dal C.N. Come si può notare i geo-metri sul tema della libera-lizzazione delle professionisono già molto avanti ri-spetto agli obblighi recente-mente imposti dal governoe, condividendo quanto so-stenuto dalla presidente delCUP Marina Calderone, ri-tengono che, dopo la re-cente manovra e il confrontocon l’allora Ministro guarda-sigilli Alfano nel luglio 2011,la strada intrapresa per tra-durre in legge una correttanormativa sulla liberalizza-zione delle professioni «siaquella giusta». Vedremo inpratica come essa potrà esarà applicata.

Albo e praticantato

La nota del Presidente

N on si è mai parlato tanto di Albo, di accesso agliAlbi, di praticantato come in quest’ultimo periodo.

La crisi non solo economico-finanziaria, gli attacchispeculativi in essere, sempre più prepotenti, hanno indotto ilGoverno e le forze politiche a programmare una manovraanticrisi.

Uno degli elementi tanto sbandierati consisteva nelleliberalizzazioni.

Liberalizzazioni rivolte pesantemente alle professioniordinistiche compresi gli Albi, gli ordini ed i Collegi.

Cosa significa immettere nell’attività professionale ungiovane appena diplomato o laureato, in considerazione chela scuola non professionalizza lo studente?

Cosa significa la libera iscrizione all’Albo professionalequando la professione non la sai fare?

Significa lasciare allo sbaraglio il giovane professionistache dopo un breve periodo d’insuccessi professionali devechiudere lo studio e cambiare mestiere.

Significa lasciare allo sbaraglio la Committenza che puòincorrere facilmente nell’impreparazione professionale delgiovane professionista.

Tutto questo in funzione di che cosa?Di una probabile o meno riduzione della parcella del

professionista senza riferimento alle tariffe approvate conleggi dello Stato?

Prefigge un inglobamento generale dei liberi professio-nisti alla mercé di società di capitali che annullano le iniziati-

ve e le capacità professionali, mortificando quel talento intel-lettuale che esiste in ciascuno di noi?

La prestazione professionale chiede principalmente unarisposta positiva alla soluzione del problema posto dallaCommittenza; una risposta professionale inadeguata, anchese accompagnata da una tariffa ridotta, non arreca un utile,ma un danno alla Committenza stessa.

Da qui la necessità di preparare i nostri aspiranti pro-fessionisti, con un praticantato idoneo per inserirli in un Alboprofessionale che è la principale garanzia per il cliente che siaspetta una corretta risposta alle sue richieste e non solo unamera riduzione degli onorari che la tariffa professionale garan-tisce in un’adeguata congruità al lavoro svolto, evitando allaCommittenza sorprese da onorari da sballo senza alcun rife-rimento normativo, con conseguente contenzioso giudiziario.

L’Albo professionale è la prima e più importante garan-zia per la Committenza ed il praticantato, che deve adeguar-si alla polivalenza della nostra categoria ed alle richieste delmercato, è il primo ed importante passo per intraprendere lacarriera di libero professionista, in una professione che èrichiesta, apprezzata e capillarmente distribuita su tutto il ter-ritorio nazionale.

L’occasione mi è gradita per porgere agli iscritti ad allaCategoria tutta cordiali saluti.

Il PresidenteGiovanni Platto

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INTERVISTA

4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Professionisti impegnatinel costante dialogocon la dirigenza catastale

C ara Laura, ad un’as-sidua e preziosa collabo-ratrice della rivista come

te, mi limito a porre qualche do-manda diretta, senza preamboli, in-nanzitutto per capire cos’è e comefunziona la commissione che pre-siedi.«Semplice: la CommissioneCatasto, rinnovata dopo l’ul-tima elezione del Consigliodel Collegio, è composta og-gi da 20/22 colleghi, tutti e-sperti del settore con un’ot-tima rappresentanza di tuttele aree della nostra pro-vincia, dalle Valli alla Bassa.Si riunisce periodicamente,almeno una volta ogni duemesi, anche se a cadenzarnel’operatività è spesso l’e-mergere di problemi d’at-tualità. Ci si incontra cosìanche più spesso sia per lenovità normative o di modi-fica degli strumenti, infor-matici e non, voluti dall’Ese-cutivo o dall’Agenzia del ter-ritorio, sia per molte que-stioni anche minute, per dif-ficoltà o disagi che si evi-denziano nella concreta equotidiana attività dei col-leghi nel rapporto con il ca-tasto».

Difficile però far lavorare insieme20/22 persone…«Non direi. Va infatti dettoinnanzitutto che sono col-leghi, tuttiprofessionalmente moltopreparati, con i quali non èmai un problema entrare insintonia per ricercare in-sieme le soluzioni da pro-porre al Collegio. Inoltre percoordinare meglio l’attivitàed aiutarmi nel riferire alConsiglio le proposte d’in-tervento e d’iniziativa a fa-

vore della categoria, cisiamo dotati di una Com-missione ristretta dellaquale, oltre alla sottoscritta,fanno parte altri sette col-leghi (più il Presidente delCollegio), che costituisce ilprimo interlocutore del con-siglio sui problemi catastali,con i quali il rapporto èquasi quotidiano, cosicché iproblemi e i disagi che e-mergano nell’operatività ditutti i giorni al Catasto sianosubito monitorati e si possadecidere rapidamente laconvocazione di una appo-sita Commissione o di un in-contro con il Consiglio delCollegio. Ripeto: si tratta diun organismo agile che benfunziona sul piano squisita-mente operativo e nel rap-porto con il Consiglio delCollegio, mentre nulla to-glie al lavoro di studio e ap-profondimento proprio del-l’intera Commissione».

E veniamo alle questioni di merito:quali i problemi che la Commissioneaffronta? Quali le questioni sul tap-peto in queste settimane?«I temi, ovvero le difficoltà ei disagi che i colleghi incon-trano quotidianamente alCatasto tendono purtroppoa ripetersi: sono relativi inmassima parte alla difficoltàdi accesso agli uffici e di cor-retto svolgimento delle pre-stazioni d’ogni professio-nista alle prese con unastruttura che continua ad es-sere pesantemente condi-zionata da difficoltà d’ognigenere (dalla banale rotturadi una fotocopiatrice ai nodiirrisolti di qualche program-ma, a buchi veri e proprinelle mappe e nei docu-

Commissione Catasto: chi ne fa parte, comelavora, di cosa si occupa, quali concretiinterventi ha suggerito e realizzato per lacategoria. Di questo abbiamo parlato con lacollega Laura Cinelli che da un paio di mandatipresiede proprio la Commissione Catasto delCollegio dei geometri della provincia diBrescia. E l’incontro è stata l’occasione pergettare lo sguardo sull’attività spesso pococonosciuta di una articolazione operativafondamentale del nostro sodalizioprofessionale. Le molte Commissioni chelavorano all’interno del nostro Collegio altronon sono infatti che gli organismi di studio,approfondimenti e proposta di intervento deiquali il Consiglio si avvale per poi poteraffrontare operativamente e con efficacia unadeterminata questione che sta a cuore allacategoria. Formate da colleghi che offronogratuitamente impegno, competenza specificae tempo, le Commissioni sono una risorsaindispensabile e preziosa affinché l’interventodel Collegio sia puntuale, motivato ed efficace.Anche per questa ragione quest’intervistaconcessa dalla presidente della CommissioneCatasto al nostro direttore, è la prima d’unaserie dedicata alle diverse commissioni, allaloro operatività concreta ed ai loro problemi. Edanche per dimostrare l’interesse con il quale ilCollegio guarda all’attività delle Commissioni,all’intervista hanno preso parte, intervenendoripetutamente, anche il nostro presidentegeometra Giovanni Platto, ed il geometraAngelo Este, consigliere del Collegio edesperto di Catasto, oltre che direttore tecnicodel Polo catastale di Montichiari, l’unico attivoe funzionante nella nostra provincia.

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 5

Laura Cinelli, presidente dellaCommissione catasto del Collegiogeometri di Brescia

cambiamento del nostro la-voro e delle procedure chegli atti catastali richiedono.Negli anni, in buona so-stanza, sono andate aumen-tando tanto le responsabi-lità di noi tecnici liberi pro-fessionisti quanto le ri-chieste degli uffici del Ca-tasto. Si devono usare pro-grammi loro, spesso ci sonodifficoltà di interpretazione,le novità non hanno il tempodi andare a regime che già ci

sono riforme e cambiamenti.Attenzione non voglio rim-piangere il tempo di matita etecnigrafo, anzi, sicura-mente la tecnologia offre unsupporto ormai insostitui-bile e decisivo per ogni pra-tica, ma nel contempo que-sto cammino d’ammoderna-mento ha smembrato gli uf-fici e disperso le compe-tenze. Il risultato, ad esem-pio, è lo sfilacciamento delrapporto quotidiano con il

menti). Ebbene: i colleghimi segnalano questi pro-blemi che peraltro anch’iovivo ogni giorno e la Com-missione cerca di elaborarepossibili interventi, dagli in-contri con i dirigenti al sug-gerimento di modifiche dialcuni comportamenti, aproposte di più alto e gene-rale profilo. Tutti argomentiche io poi porto in Consiglioper le determinazioni che ilCollegio riterrà più oppor-tune».

Immagino che nel tuo lavoro di pre-sidente della Commissione Catastonon poco tempo sia anche dedicato airapporti con i dirigenti di questastruttura burocratica dello Stato econ l’Agenzia del territorio: sei riu-scita ad instaurare un dialogo effi-cace?«Sì, c’è dialogo, c’è ascoltodelle nostre ragioni e c’è ladisponibilità, nel limite d’u-na maglia burocratica co-munque stringente, di adot-tare soluzioni che rendanopiù semplice e meno inutil-mente oneroso il lavoro deiprofessionisti. In questianni, grazie al contributo ditutti e in primis del Collegiostesso, siamo riusciti a risol-vere un’infinità di problemioperativi, pur se in verità sene presentano di semprenuovi ogni giorno. I buonirapporti col Catasto in ge-nere e con i vertici in parti-colare non sono pertantofonte di preoccupazione; lequestioni semmai sonoaltre, e vanno oltre il dialogospesso persino cordiale coni funzionari di ogni grado».

Qual è allora il nodo?«Il nodo sta forse più nel

funzionario ed il singolo uf-ficio».

Talvolta però si sente dire che, se-guendo le nuove procedure e l’ince-dere dell’informatica, anche noi tec-nici liberi professionisti abbiamo ab-bassato il livello dei nostri elaborati.«C’è del vero anche inquesto lato della medaglia,ma è appunto l’altra facciadel medesimo fenomeno.Provo a spiegarmi. I nuoviprogrammi, le nuove proce-

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INTERVISTA

6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Il geom. Laura Cinelli, durantel’intervista. Alla sua sinistra ilPresidente del Collegio di Bresciageom. Giovanni Platto. Di schiena,il direttore della rivista geom. BrunoBossini

presentazione di un docu-mento trasparente, leggi-bile e affidabile, per gli ad-detti ai lavori e soprattuttoper il committente la mi-gliore approssimazionepossibile tra un disegno e ilreale».

Indubbiamente una bella batta-glia…«Sì, una battaglia che si com-pleta con la richiesta “poli-tica” dei nostri vertici di ca-tegoria a ogni livello (provin-

ciale, regionale e nazionale)d’un immediato e decisosalto di qualità della rappre-sentazione del reale negliatti e nelle mappe. In un’e-poca che ha ormai acquisitoda tempo tecnologie di rife-rimento geografico gsm,ogni elemento in mappadeve essere geo-referen-ziato, deve poggiare su pun-ti acclarati e indiscutibil-mente posizionati. Deve fi-nire l’epoca delle mappe“appoggiate” su reti dai rife-

dure, le tante riforme dinorme e regolamenti diquesti anni hanno nei fattiridotto l’atto catastale: oggil’atto è così stringato e tec-nico da risultare talmentepovero di indicazioni, riferi-menti e dati, da risultarepersino incomprensibile alcliente non tecnicamenteattrezzato. Mancano spessoelementi che pure sareb-bero essenziali per identifi-cate il bene (uno per tutti,quanto gli sta intorno cosìche non appaia solo unaporzione di territorio dise-gnata nel nulla)».

Ma se questa è la norma il libero pro-fessionista cosa può fare?«Ritengo che, senza violarela norma, sia però una bat-taglia non secondaria, dialto valore civico e di difesadella civiltà giuridica quellache deve vedere impegnatitutti i geometri catastali nel-l’opposizione a quest’an-dazzo. Occorre che an-dando ben oltre quello checi viene richiesto ci sfor-ziamo tutti di ridare pienadignità all’atto catastale chedobbiamo presentare agliuffici, mettere la massimadiligenza nella stesura peresempio, dando maggiorerilevanza ai dati planime-trici dell ’elaborato cosìcome delineando pure ilotti confinanti. Si tratta difar tornare comprensibileanche al non tecnico, alcliente e al cittadino, l’in-tero atto catastale. E questoanche se al Catasto può ba-stare uno schizzo abboz-zato, un semplice scheminosenza misure e aree confi-nanti, la nostra sfida è la

rimenti incerti e discutibili,da punti variati nel tempo,da elementi non scientifica-mente acclarati: le tecno-logie ci sono, sono affidabilie neppure tropo costose, maè finora mancata la volontàpolitica».

Ciò che dalla volontà politica è e-merso, soprattutto in questi mesi, èla volontà di usare il Catasto nontanto per migliorare la rappresenta-zione del reale, quanto per poter me-glio imporre tasse e gabelle. A questo

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 7

Da sinistra, i geometri Angelo Este,Laura Cinelli e il presidenteGiovanni Platto

non lo sono».

Nessuna scandalosa manomissioneabusiva del territorio dunque,nessun ecomostro?«No e sarebbe ben stranoche in una terra inurbatacom’è il Bresciano case e ca-pannoni abusivi fosserosfuggiti agli infiniti controllidi Comuni, enti d’ogni ge-nere e persino semplici cit-tadini. Ripeto: non escludocerto che ci siano situazionicaratterizzate da qualche

profilo illecito, ma si trattadi piccole cose. Di più:mano a mano che le veri-fiche vanno avanti si scopreche quegli 8.100 casi di dif-ferenza tra quanto apparein mappa e la realtà riguar-dano al 95% immobili agri-coli e sono semplicementeerrori di inserimento inmappa, oppure piccoledifformità rispetto a immo-bili già accatastati, ad e-sempio tettoie aggiunte, i-ninfluenti sul piano fiscale

proposito ha fatto molto discutereanche la denuncia giornalistica dimilioni di case fantasma che l’A-genzia del territorio avrebbe scopertonel nostro Paese semplicemente ve-rificando la discrasia tra le mappe ca-tastali e le fotografie scattate dagliaerei. Ma davvero c’è tanto patri-monio immobiliare ancora ignoto alCatasto e al Fisco?«Non conosco la situazionenazionale o di aree speci-fiche al Sud alle quali spessofanno riferimento le de-nunce degli organi d’infor-mazione. Se guardo però aBrescia, l’intera questionedelle cosiddette case fan-tasma, mi sembra una forza-tura».

Davvero? Eppure abbiamo lettotutti che nel Bresciano ci sarebberonon meno di 8.100 case fan-tasma…«Ed è proprio questa laforzatura. Quando vai oltreil titolo ad effetto diqualche giornale scopri cheinnanzitutto non sono 8.100immobili o case fantasma,ma 8.100 difformità traquanto risulta al catasto equanto sembra emergereda una fotografia scattatadall’alto. Se poi andiamo a-vanti nell’approfondimentoscopriamo subito che non sitratta di nulla di macro; percapirci, non manca all’ap-pello un capannone, uncondominio, una villa, manella stragrande maggio-ranza dei casi pezzi di im-mobile che potrebbero es-sere stati aggiunti, tettoie,persino, in non pochi casi,contenitori ricoperti da untelo che nella foto sem-brano parallelepipedi inmuratura, ma nella realtà

proprio perché agricole, tal-volta già sanate dal pri-vato».

Ben poca cosa insomma?«Sì, anche se visto che l’e-lenco è pubblico ogni liberoprofessionista può proporreal cliente di verificare ledifformità e correggerle. Edè anche questo un serviziosignificativo che molti col-leghi hanno già avviato».

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INTERVISTA

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Acque agitate in catasto

Non siamo di fronte alla solita la-mentela sulle lungaggini o sulla ina-deguatezza del servizio catastale:anche i non specialisti avvertono chela questione “acque” va oltre il ca-tasto stesso e costituisce un problemapiù generale, anche per le evidentiripercussioni sulle attività econo-miche collegate alla trasformazione

L’allarme sale forte e chiaro dagli uffici deicolleghi specializzati nel seguire le pratichecatastali. Da oltre un anno infatti sonobloccati, per una complessa pastoiaburocratica, tutti gli atti di aggiornamentocatastale che, in qualche modo, coinvolgonoi corsi d’acqua d’ogni genere, dai fiumi aicanali maestri e persino i fossi colatori. Tuttoincomincia a maggio 2010 quando la filialelombarda dell’Agenzia del Demanio [ADem]scrive a tutti gli Uffici provinciali lombardidell’Agenzia del Territorio [AdT] chiedendo diessere coinvolta nelle procedure diregistrazione degli atti di aggiornamentocatastale qualora questi interessino la“partita speciale acque” poiché è necessarioprima di una eventuale approvazioneprocedere alla verifica della proprietà(demaniale/privata) dei sedimi in questione.A giugno 2010 il direttore dell’ufficioprovinciale di Brescia di AdT comunica allecategorie professionali ed ai comunibresciani che atti di aggiornamento nonchéistanze in argomento prive dell’accennatonulla osta [di ADem] non potrannoconseguentemente trovare accoglimento. Aluglio 2010 la Direzione centrale catasto ecartografia di AdT rilascia, anche a seguitodelle doglianze sollevate dai geometripresso la Direzione regionale Lombardia diAdT, una nota in merito alla specificaproblematica (allargata alle “stradepubbliche”) : AdT precisa che la natura[???] pubblica o privata dei piccoli corsid’acqua può essere attestata solo dagli entipreposti (Magistrato delle Acque, Demanio,Ufficio del Genio civile – soppresso da oltre

del territorio.«Se non si fraziona e non siaccatastano gli immobili siblocca tutta l’economia le-gata agli immobili; è difficilepensare, nella piana lom-barda, a nuova edificazione(o a nuove opere pubbliche)che non coinvolgano terreni

un decennio – ecc. [testuale ecc.!!!]); AdTdispone che gli uffici [provinciali] dovrannoinoltre verificare gli atti di aggiornamentoapprovati in periodi pregressi [dall’unitàd’Italia vien da pensare] ripristinando larappresentazione cartografica “ante” eannotando (per i tipi mappale) la “riserva1”.A settembre 2010 la Direzione regionaleLombardia di AdT, di concerto con la filiale diADem, ha emanato un’ulteriore notasull’argomento disponendo che gli ufficiprovinciali verificheranno la presentazione diidonea attestazione dell’organo idraulicocompetente [Ente preposto], contenentespecifiche indicazioni relative:1) funzionalità idraulica; 2) eventualefunzione pubblica, presente o pregressa [daquando? … dall’unità d’Italia???]. Da ultimoper ora [agosto 2011] la filiale Lombardia diADem ha comunicato che la dichiarazionerilasciata da un comune bresciano (quale“Organo idraulico competente”) in merito alfrazionamento di un fosso appareincompleta …. E pertanto altro giro!Ne abbiamo parlato con il collega AngeloEste, consigliere del nostro Collegio. Ilgeom. Este affianca il presidente dellaConsulta Geometri della Regione Lombardia,geom. Michele Specchio, sulla specificaquestione.

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INTERVISTA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 9

Il geom. Angelo Este, esperto diproblemi catastali

mente i trasferimenti di pro-prietà?»

Atteso che le cose stiano come tu dici,come mai la questione sembra inte-ressare principalmente la regioneLombardia e particolarmente la pro-vincia di Brescia?«La tenuta a giorno catastaledelle strade e dei sedimi

dove scorre l’acqua (l’acquaè sempre e dovunque “cosapubblica”) non è affattomero esercizio tecnico; amonte vi sono questioni giu-ridiche e di tecnica catastaleassai complesse. Il catasto i-taliano sconta un’imposta-zione originale (con più rea-lismo il peccato originale) :

irrigui e di conseguenzafossi. A breve partiranno leacquisizioni di terreni dovepasserà la BreBeMi e per laPedemontana : se non saràpossibile frazionare le mi-gliaia di fossi situati lungo ilpercorso (acquisendone ilsedime) come si potrannoperfezionare compiuta-

la rilevanza fiscale degli im-mobili che sono in esso rap-presentati, censiti ed alli-brati (le leggi catastali si for-mano e si fermano dall’unitàd’Italia alla prima metà delsecolo scorso, poi si è fatta“manutenzione”) viene pri-ma di ogni altro aspetto civi-listico. Le strade e le acquehanno attitudine fiscale zeroe pertanto, diciamo così,sono “vestizioni” indispen-sabili a dare continuità dirappresentazione alla carto-grafia catastale; il loro alli-bramento avviene solo esoltanto mediante riportodella superficie (per singolofoglio nel NCTR o per l’interocomune censuario nel NCT)nelle “partite speciali” dipertinenza: “strade pub-bliche” ed “acque esenti daestimo”. Nei catasti di tipoaustriaco (di fatto, da Riva diTrento al Polo Nord) la parti-cella catastale costituiscepunto di imputazione ditutte le iscrizioni della pub-blicità immobiliare e per-tanto anche le strade e leacque hanno propri identifi-cativi catastali ed è noto atutti di chi sono. Tornando anoi, in provincia di Brescia :dall’unità d’Italia e fino al-l’entrata in conservazionedel NCTR (mappa nuova aperimetro chiuso) ovverofino alla informatizzazionedegli atti catastali laddove ètuttora vigente la mappaNCT (vecchia mappa a peri-metro aperto) i corsi d’acquanon di pertinenza dei fondilimitrofi erano rappresentaticon doppia linea continua ela loro superficie allibrataalla partita speciale “acquepubbliche”; i corsi d’acqua

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INTERVISTA

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lità del dato catastalestesso]. Stralciò inoltre la su-perficie del sedime dei ca-nali dai fondi limitrofi e rap-presentò in mappa i canalimaestri con doppia lineacontinua (tranne alcuni trattiterminali). In breve nei co-

muni oggi rappresentati conmappa nuova (70% dellaprovincia di Brescia) il ca-tasto ha “espropriato” alleproprietà limitrofe i sedimidei fossi di pertinenzamentre nella restante partedella provincia, tipicamentele zone montane e lacustri,la questione non si poneperché è rimasta in vigore la“vecchia mappa NCT”. Un e-sempio eloquente: Bediz-zole e Prevalle: sono comunicontermini ma con acque“diversamente agitate”, unocon mappa vecchia (Pre-

valle, già Goglione Sopra eSotto), uno (Bedizzole) conmappa nuova: leangustie ac-quatiche (direbbe Totò) deibedizzolesi sono ignote agliabitanti di Prevalle … . Inquesta situazione ci stannotutte le province della pia-

nura lombarda proprioperché solo in Lombardia ilcatasto avviò negli anni ’50 ilrifacimento delle mappe :non vi sono altre zone dell’I-talia dove il rifacimentodelle mappe abbia così si-gnificativamente ed estesa-mente innovato il catasto.Per questo la questione è“scoppiata” in Lombardia.Annoto che la mappa NCTRè il capolavoro di una gene-razione di geometri del ca-tasto (il direttore del catastoera, allora, il prof. Boaga); illavoro fatto allora è general-

di pertinenza dei fondi limi-trofi erano rappresentaticome vestizione a linea trat-teggiata e la loro superficiecompresa nella proprietàprivata del bene principale.Nel rifacimento delle map-pe, attorno agli anni ’60 del

secolo scorso, il catasto al-librò praticamente tutti i se-dimi dei canali (tranne al-cuni tratti terminali e trala-sciando le operazioni di de-limitazione della proprietà)alla partita speciale “acqueesenti da estimo”; e ciò indi-pendentemente dalla effet-tiva proprietà [l’aspetto fi-scale (passa l’acqua, nonproduce reddito e pertantolo tolgo dalla base imponi-bile) ha prevalso sulla cor-retta rappresentazionedella proprietà azzerando,nello specifico, l’attendibi-

mente di una qualità ecce-zionale, peccato che leacque siano state mal-trat-tate. Tu chiedi perché Bre-scia più di tutti : forse agiugno 2010 le cose non e-rano a tutti così chiare; oggi,ti assicuro, siamo tutti sullostesso barcone!»

E come mai è “scoppiata” solo amaggio dello scorso anno; come an-davano le cose prima? Come mai le“strade pubbliche” sono marginalialle tue argomentazioni?«Fino a maggio dello scorsoanno la registrazione degliatti di aggiornamento che in-teressavano le acque erapreceduta dalla verifica conle risultanze della mappavecchia-NCT: se in quellamappa il canale era rappre-sentato con tratteggio (o nonrappresentato) si proce-deva senza indugio alla regi-strazione; se invece era rap-presentato con doppia lineacontinua si procedeva prio-ritariamente alla verificadella proprietà del sedime epoi, accertata la proprietà,alla registrazione. La verificapermetteva di risolvere il90% dei casi e nel restante10% si poteva ragionevol-mente ritenere che il se-dime dei fossi (perchésempre e solo di “piccolicorsi d’acqua” si tratta) nonfosse mai stato incorporatonelle proprietà limitrofe, ameno di espressa annota-zione negli atti di trasferi-mento della proprietàstessa. A maggio delloscorso anno ADem e AdTsono entrate a gamba tesanella questione ponendo acarico delle proprietà con-termini e degli enti gestori

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INTERVISTA

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stale alla ditta effettiva-mente proprietaria cosìscrive il Direttore dell’Uf-ficio provinciale di Brescia diAdT con nota del 28 gennaio2011: con l’occasione si evi-denzia, per quanto attienela successiva intestazionead un eventuale nuovo tito-lare dei diritti reali dellenuove particelle identificatea stralcio, dovrà pervenireun idoneo titolo giustifica-tivo. Adempimento a cui èpossibile dar seguito qua-lora l’immobile sia perve-nuto alla proprietà attualeanteriormente all’entrata inconservazione della vigentemappa NCTR; di fatto for-malmente non possibile sevi sono stati trasferimenti diproprietà con riferimentialla mappa NCTR.

A fine luglio 2010, inoccasione dellaprima riunione u-

tile con fra Commissione Ca-tasto regionale e Direzioneregionale di AdT, ho illu-strato ai convenuti (era pre-sente anche il consiglierenazionale geom. Raza) i“molteplici aspetti” dellaquestione; in data 2 agosto2010 e successivamente indata 30 novembre 2010 il no-stro presidente GiovanniPlatto ha inviato argomen-tate note alle varie Direzionidi AdT : note che non sonomai state riscontrate. Laquestione è seguita sin dal-l’inizio, com’è giusto che sia,personalmente dal Presi-dente della Consulta regio-nale geometri geom. Spec-chio; questi mi ha chiesto diaffiancarlo per gli aspettitecnici. Mi risulta che della

questione si sia più volte di-scusso in sede di Consulta eche siano stati promossicontatti con la Regione Lom-bardia (a cui il “federalismodemaniale” attribuisce lamateria) e con la Direzionecentrale di AdT».

Come uscire da un simile groviglio?«Proprio perché la tenuta agiorno delle acque e dellestrade impatta con proble-matiche assai complesse lanostra azione deve essere ri-volta a conseguire un risul-tato rispettoso dei legittimiinteressi “privati”, ma anchedell’“interesse pubblico”.La registrazione nelle ban-che dati catastali degli atti diaggiornamento è “il primo”di una serie di adempimentinecessari al conseguimentodi una precisa finalità qualela compravendita di immo-bili o l’aggiornamento cata-stale stesso a seguito di edi-ficazione, anche quando c’èdi mezzo un fosso. A mio av-viso (e in tal senso mi sonospeso in questi mesi) è indi-spensabile che sia priorita-riamente verificato, avva-lendosi anche di collabora-zioni specialistiche, il con-testo giuridico della que-stione: le circolari e le notedi una agenzia fiscale (o deldemanio) non hanno va-lenza giuridica e potrebbeessere che servano più a tu-telare gli “in-terni” che ac o s t i t u i r efonte di a-dempimenticogenti pergli “esterni”.È inoltre ne-cessario che

delle acque adempimentied attestazioni a cui lorostesse [le Agenzie] nonsono, per quanto di compe-tenza, in grado di assolvere.Le verifiche che afferisconoagli atti di aggiornamentoche interessano le “stradepubbliche” sono assai menoproblematiche poiché èsempre possibile “applican-dosi” accertare di chi è laproprietà della sede stra-dale».

Da maggio 2010 ad oggi quali sonostati gli sviluppi; quali le iniziative deigeometri?«L’introduzione riporta,sommariamente, alcune “e-voluzioni” di questi mesi :dalla certificazione esclu-siva di ADem si è passati aduna verifica più realistica (inogni caso resta esclusa ogniattestazione rilasciata daprivati). Solo che agli “organiidraulici competenti” (ed ailoro funzionari preposti)sono richieste, tassativa-mente, attestazioni impos-sibili da rilasciare quali di-chiarazioni circa la “funzionepubblica presente o pre-gressa dell’area”. Ancorché,di fronte al blocco di inizia-tive importanti per gli entilocali stessi, qualche funzio-nario rilasciasse, a suo ri-schio e pericolo, una simileattestazione (di fatto privadi qualsiasi riscontro docu-mentale) AdT registrerebbel’atto di aggiornamento alli-brando le particelle dinuova formazione, per lasola parte censuaria, nel-l’ambito della partita spe-ciale “Acque esenti da e-stimo”.Circa l’intestazione cata-

verifichiamo anche con inotai come venircene fuori :portato a casa il sudato fra-zionamento potremmo poitrovare un notaio che non ro-gita perché il Catasto ha ap-posto una maliziosa “Ri-serva1” sulle intestazioni.Dovremmo “attenzionare”anche la Regione Lombardiapoiché è a questo livello i-stituzionale che il “neonato”federalismo demaniale haattribuito la titolarità dellefunzioni connesse alleacque; è la Regione che, condeterminazioni proprie, de-lega, di norma agli enti localio ai consorzi di bonifica (quirimando agli “organi idrau-lici competenti già citati), lagestione delle funzioni adessa attribuite. Ad onor delvero bisogna ricordare cheper i colleghi, in tempi lon-tani e non, la salvaguardiadella “cosa pubblica” (a-cque, strade ed altro) non èstata una priorità; e ciò nonandava e non va affattobene. Per quanto mi ri-guarda posso assicurare chesulle acque e sulle strade,nel limite delle mie capa-cità, cercherò di contribuirea “rimettere al suo posto” lategola che ci è caduta ad-dosso in una bella giornatadi maggio e di cui, tutti, a-vremmo fatto a meno».

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

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Da “ItaliaOggi” 30 luglio 2011 Nuove sinergie tra le categorieIl pensiero del Presidente CngFausto Savoldi

pria attività pro-fessionale, conparticolare riferi-mento all’attivitàdei giovani che inquesti settori sistanno specializ-zando in numerosempre maggiore,con la determi-nante presenzadelle donne geo-metra. Non solo,ma il confrontodella categoria èstato possibileanche grazie all’at-tività svolta dallaFondazione geo-metri italiani, or-ganismo costituito del Consi-glio Nazionale geometri egeometri laureati e dallaCassa italiana di previdenzae assistenza dei geometri li-beri professionisti, che èstata sempre un valido stru-mento di supporto per i pro-fessionisti iscritti all’Albo, of-frendo sempre più serviziper favorire il dialogo tra gli i-scritti e gli organi istituzionalidi categoria all’interno di unapiù ampia strategia di miglio-ramento del livello tecnicodei liberi professionisti. I-noltre tutte le associazioni dicategoria, contribuisconoalla formazione dei nostri i-scritti, mettendo a disposi-zione competenze speci-fiche. Infine la categoria si èdedicata a rafforzare i rap-porti con le varie associazioniinternazionali, che nel mon-do rappresentano le istanzedella nostra categoria, inun’ottica di scambio e di con-fronto reciproco».

Presidente, settembre per voi sarà

un mese importante, sarete promo-tori di tavole rotonde, insieme allealtre categorie tecniche, per una ri-flessione in materia di competenze,accogliendo anche le istanze del pre-sidente degli architetti. Cosa vi a-spettate da questi incontri?«Sicuramente è una nuovastagione per le professionitecniche. La proposta allacollaborazione tra categorierivolta dal presidente delConsiglio nazionale degli ar-chitetti, Leopoldo Freyrie, èben accolta e giudicatamolto favorevolmente dalConsiglio nazionale dei geo-metri, ed è quello che auspi-cavamo da tempo. Accet-tando l’invito al dialogo delpresidente del Consiglio na-zionale degli architetti, civogliamo fare promotori ditavole rotonde che preve-dano il coinvolgimento ditutti gli esponenti delle pro-fessioni tecniche. A set-tembre abbiamo già orga-nizzato il primo di una seriedi incontri, al quale teniamoin modo particolare, tanto

Definizione dellecompetenze e si-nergia tra le cate-

gorie tecniche: non ha dubbiil presidente del ConsiglioNazionale dei geometriFausto Savoldi nel definireche si apre una nuova sta-gione tra le categorie tec-niche, di confronto e dibat-tito, che guarda al supera-mento delle istanze dellesingole categorie per supe-rare i passati contenziosi e isingoli particolarismi.

Presidente Savoldi, prima dellapausa estiva, quali gli obiettivi rag-giunti quest’anno?«I principali obiettivi rag-giunti sono stati, da una partela mobilitazione della cate-goria sul tema delle compe-tenze che non poteva più es-sere rimandato e dall’altral’organizzazione di eventi,convegni e congressi che cihanno dato come categoria,la possibilità di un confrontocontinuo su temi sentiticome prioritari. Come il no-stro futuro professionale.Una categoria, che pur man-tenendo la propria profes-sionalità e capacità tecnica,deve essere in grado di acco-gliere le sfide che i cambia-menti della società impon-gono. Infatti, il ruolo del geo-metra, non si esaurisce nellasola attività edilizia, ma coin-volge altri settori oggi di vi-tale importanza: il conteni-mento dei consumi energe-tici, la tutela dell’ambiente edel patrimonio storico e cul-turale, la sicurezza sui luoghidi lavoro. Tutte attività legateall’edilizia che impongono aigeometri un nuovo modo dipensare e organizzare la pro-

che confidiamo, di poterpresentare ai politici unachiara definizione in materiadi competenze, come risul-tato dei diversi progetti sca-turiti dal confronto tra le di-verse categorie tecniche. Ilprimo progetto, che auspicosarà unitario, riguarda lecompetenza: il nostro obiet-tivo è pubblicare un vero eproprio compendio chepossa riassumere le istanzedelle diverse categorie tec-niche. E il secondo obiettivoche ci poniamo è un pro-getto ambizioso e trasver-sale. Puntiamo all’aggrega-zione di soggetti apparte-nenti a diverse categorietecniche per creare in Italiadue livelli di tecnici comple-mentari fra loro per qualitàdi prestazione e nel mas-simo rispetto della deonto-logia professionale».

In tema di competenza, cosa significaper la categoria che lei rappresenta,il decreto legislativo del 13 dicembre2010 n. 212?«Il decreto legislativo del 13dicembre 2010 n. 212 hacomportato l’abrogazionedel regio decreto del 16 no-vembre 1939 n. 2229 - Normeper la progettazione esecu-tiva delle opere in conglo-merato cementizio sempliceo armato. L’abrogazione ri-specchia il filo conduttore dileggi successivamente ap-provate, che rendevanoquesta norma anacronistica,e applicata solamente nelvano tentativo di limitare, a igeometri parte dell’attivitàrelativa alla progettazioneedilizia. Ora, grazie alla sem-plificazione normativa vo-luta dal ministro Roberto

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 13

categorie la bontà del prov-vedimento, nella spranzache anche le altre profes-sioni tecniche, siano pro-pense alla ragionevolezzache ha da sempre caratteriz-zato il nostro comporta-mento. Il Consiglio nazio-nale geometri è determi-nato a proseguire, racco-gliendo il pacato invito ri-volto a tutte le categorie daparte del presidente delConsiglio nazionale degli ar-chitetti, Leopoldo Freyrie, e

lungo la strada indicata dallegislatore, facendosi pro-motore della costituzione diun comitato interprofessio-nale paritetico di studio, cheprevede la partecipazionedei rappresentanti di tuttele professioni tecniche. L’o-biettivo principale saràquello di conoscere, catalo-gare, studiare e analizzareinsieme il quadro normativoin materia di competenzeprofessionali, per elaborareuna casistica di riferimento,

Calderoli, si aprono mag-giori possibilità per definirele nostre competenze, par-tendo, mi auguro, da unospirito di ponderatezza ecollaborazione con le altrecategorie concorrenti».

E come è cambiata l’attività dei geo-metri, a partire dall’attuazione delDl 212 del 13 dicembre 2010?«La nostra attività non ècambiata. Siamo andati a-vanti come prima, in attesadi condividere con le altre

che possa essere un datoconcreto da cui partire perindirizzare i rispettivi iscrittiad analizzare le competenzedi ciascuna categoria. Sonosicuro che tutti vorranno ac-cogliere l’invito al dialogo,da più parti auspicato nel-l’interesse della collettività.Il decreto legislativo del 13dicembre 2010 n. 212 costi-tuisce un solido punto dipartenza, che pone tutte lecategorie tecniche sullostesso piano. ❑

I geometri sempre più strategici per l’economia

Il geometra del futuro sarà un professionistagreen sempre più specializzato e informatiz-

zato. È quanto emerge dall’indagine previsio-nale “™uclide 2020. I geometri del futuro”commissionata dal Consiglio NazionaleGeometri e Geometri Laureati alla S3 Studiume condotta secondo il metodo “Delphi”, unodegli strumenti più affidabili per delineareprospettive di medio termine, che ha coinvol-to un qualificato panel di esperti afferenti adaree professionali e disciplinari differenti. Laricerca ha avuto come obiettivo quello di trac-ciare l’evoluzione della figura professionaledel geometra da oggi al 2020, a partire dalletrasformazioni economiche politiche e socialisul settore. Infatti l’indagine previsionale™uclide 2020 presentata a Verona lo scorso29 giugno, è solo l’inizio di un percorso cheproietta la Categoria a guardare al futuroponendosi nuovi obiettivi su cui i geometri dasempre si sono interrogati, come spiega ilpresidente del Consiglio Nazionale geometriFausto Savoldi «oggi non si può solo pensarea costruire, ma al contrario si dve recuperaree bene, con un’attenzione al territorio e allenuove sfide che da esso derivano. I geometrisono presenti in tutte le località e paesi, cono-scono bene il nostro territorio, perché l’hannovalutato e misurato. La nostra è la prima cate-goria professionale che ha il compito di tute-lare l’ambiente ed ha la possibilità di spiegareal cittadino che le cose si possono fare inmodo diverso». L’edilizia moderna si trasfor-

ma, con grande attenzione al rapporto traprogettazione e impatto ambientale, e la cate-goria, in una società sempre più complessa ein costante cambiamento, è pronta ad accet-tare le nuove sfide che il futuro pone. L’attivitàprofessionale del geometra, tecnico di basedel territorio e portatore di istanze diffusedella società, incide profondamente sul terri-torio e sull’ambiente. Il mondo dell’economiae della ricerca individua come gli sbocchi piùimportanti nel campo del lavoro e delle attivitàintellettuali, nell’immediato futuro riguarde-ranno l’ambiente. Molte scelte di sviluppo delpassato non aderenti al territorio, gli eventiclimatici anomali in costante aumento e lanecessità di individuare delle politiche dirisparmio energetico nelle costruzioni, indu-cono anche i geometri, consapevoli delle pro-prie responsabilità, ad un esame più attento eresponsabile della propria professione. «Igeometri hanno saputo trasformarsi neltempo adeguandosi alle esigenze dell’econo-mia, prima industriale e poi post industriale».«Ma la nostra capacità di adattamento – haproseguito Savoldi – in un contesto di econo-mia globale quale quello in cui oggi i geome-tri si trovano ad operare non basta più.Occorre porre mano ad una legislazione checonsenta alla categoria di cogliere le sfide sulmercato globale, in particolare per dare unfuturo ai nostri giovani iscritti». E il progettodi ricerca Euclide 2020 indica infatti linee disviluppo simili a quelle designate fino ad oggi

dal presidente Fausto Savoldi. Nel prossimodecennio cambierà l’idea del costruire, i pro-fessionisti dovranno confrontarsi con temati-che essenziali, quali la salvaguardia del pae-saggio, il contenimento dei consumi energeti-ci e l’impiego di fonti energetiche alternative.Verrà posta inoltre molta più cura nella sceltae nell’utilizzo dei materiali. I temi con i quali ilfuturo geometra dovrà confrontarsi nel futu-ro, saranno quindi legati a parole chiave comeenergia, sicurezza, ambiente ed ecologia. Igeometri dunque, forti della loro conoscenzadel territorio acquisita nel corso del tempo,assumeranno anche un ruolo importante ditutela del paesaggio svolgendo un’azione disensibilizzazione e formazione in materiaambientale nel recupero del patrimonio edili-zio del nostro Paese. «I geometri si sonoposti il traguardo di essere partecipi e prota-gonisti di uno sviluppo sostenibile del territo-rio e della società, ottenuto mediante l’atten-zione all’ambiente, al paesaggio e al nostropatrimonio culturale. Si tratta di una vera tra-sformazione che nei prossimi anni offriràstraordinarie occasioni di lavoro per le nuovegenerazioni di tecnici, chiamati ad essere ilnecessario raccordo tra quanto la scienza e laricerca indicano ed il quotidiano agire del cit-tadino» ha concluso il presidente FaustoSavoldi

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE

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Raffaella Annovazzi A Mazara del Vallo il primoconvegno itinerantesulla tutela ambientale

mente mediterraneo.Ha aperto i lavori la prolu-sione del presidente delCollegio di Trapani geom.Francesco Parrinello, cuisono seguiti gli interventidel geom. Fausto Savoldi,presidente del ConsiglioNazionale Geometri e Geo-metri Laureati, del geom.Benito Grande, presidentedel Comitato regionale Si-cilia, dei geomm. CarmeloGarofalo e Francesco Di Leo,consiglieri della Cassa diprevidenza.Sei i relatori: il geom. RubenSagredin, presidente Agicat,che ha introdotto il tema;l’ing. Norbert Lantschener,direttore dell’Agenzia Casa-Clima di Bolzano che ha par-

lato di “Architettura, abitareed ambiente nell’era so-lare”; l’arch. Alberto Brunodello Studio Mario CucinellaArchitects, “Alcuni esempidi architettura bioclimaticain ambito mediterraneo”;l’arch. Edoardo Zanchini diLegambiente, “La spinta deiComuni all’innovazione e-nergetica in edilizia”; il dott.geologo Gian Vito Graziano,presidente del ConsiglioNazionale Geologi; i ge-omm. Claudio Baldo e Leo-nardo Baldassari del Col-legio di Brescia, “Soluzionitecniche applicate: un e-sempio di basso fabbisognoenergetico nelle residenze”.Il susseguirsi delle relazioniha molto interessato i pre-

A Mazara del Vallo il27 maggio scorsosi è svolto, al Kem-

pinski Hotel Giardino di Co-stanza, il primo di una seriedi convegni itineranti sutemi ambientali organizzatidal Consiglio NazionaleGeometri e Geometri Lau-rati con il supporto del Col-legio di Trapani e diA.G.I.C.A.T. (Associazione Geo-metri Italiani Consulenti Ambientee Territorio). Destinato ai diri-genti dei Collegi della Siciliae della Calabria, ha visto losvolgersi di relazioni sullatutela dell’ambiente e sul ri-sparmio energetico, argo-menti particolarmente at-tuali anche nelle regioni me-ridionali con clima tipica-

senti, dirigenti dei Collegiprovinciali di Sicilia e Cala-bria, e geometri liberi pro-fessionisti delle due regioni,che hanno sottolineato la si-tuazione particolarmentecritica dell’ambiente soprat-tutto per quanto riguarda ilpiano energetico, eviden-ziando quali possano esserele tipologie costruttive e gliaccorgimenti da adottare agrande e piccola scala per«costruire il futuro».

L’intervento dei col-leghi brescianiBaldo e Baldassari

è stato particolarmente ap-prezzato per il taglio praticoe operativo, incentrato sulladescrizione di progetti rea-lizzati ponendo particolareattenzione all’involucro edi-lizio, sia opaco che traspa-rente. I due relatori hannofatto inoltre notare comel’attenzione a questi compo-nenti diventi essenziale sulpiano del basso fabbisognoenergetico e delle relativericadute ambientali.La partecipazione al con-vegno è stata, per i colleghisiciliani, propedeutica a uncorso sulla certificazione e-nergetica degli edifici orga-nizzato dal CNR e dal Col-legio di Trapani, che ha rac-colto nelle due edizioni pre-viste un gran numero di ade-sioni.Il prossimo convegno itine-rante della serie voluta dalCNG, previsto per il mese disettembre, vedrà coinvoltesui medesi temi altre regioniitaliane.

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FORMAZIONE PROFESSIONALE

16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

“La mediazionedelle controversie”Parte terza

3. Aspetti tecnici dell’azionedi regolamento di confiniL’azione di regolamento diconfini “riconfinazione” è re-golata dall’articolo 950 del C.civ. che testualmente recita:«quando un confine tra duefondi è incerto, ciascuno deidue proprietari può chie-dere che sia stabilito giudi-zialmente. Ogni mezzo diprova è ammesso. In man-canza di altri elementi, ilGiudice si attiene al confinedelineato nelle mappe cata-stali»;Coloro che operano nel set-tore sanno benissimo chenon sempre è chiaro ed evi-dente quale sia il confine tradue fondi, elementi fissi suiluoghi discordanti tra diloro, errore sulle mappe ca-tastali, frazionamenti chehanno generato i lotti sba-gliati o mal eseguiti o mal in-trodotti in mappa.E per questi motivi e per ilfatto che una causa giudi-ziaria comunque tende adallontanare le persone an-ziché ad avvicinarle (duefrontisti, normalmente sonoanche vicini di casa), e ad i-nasprire i loro rapporti, l’in-tervento del mediatore,quale negoziatore delleparti e terzo istruito nei con-fronti dei due colleghi, è si-curamente un buon binomioper risolvere lma questionein sede amichevole, rapida-mente e comunque in modotecnicamente corretto.

4. Appalti pubblici o privatiLe numerose controversietra appaltatore ed appal-tante comportano tempi ecosti elevatissimi e ritardi

nella consegna dell’opera.Comporta altresì l’allonta-namento definitivo di sta-zioni appaltanti e stazioniappaltatrici, anche se fino aquel momento avevano la-vorato bene e in accordo.La caratteristica della coo-peratività usata dal media-tore farà in modo che le partiin mediazione utilizzino iprincipi della “negoziazionecollaborativa”, attaccando ilproblema e non se stesse;ottenendo così un doppio ri-sultato: otterranno la solu-zione dei loro problemi erafforzeranno le loro rela-zioni.

5. Urbanistica ediliziae ambientaleSempre più vi sono pro-blemi che generano conflittisull’applicazione di normeurbanistico-ambientali cheprovocano ritardi nelle par-tenze dei cantieri.Mesi e mesi a cercare di ca-pire che cosa vuol dire unanorma o come il dipendentepubblico la interpreti, con ri-tardi abissali per i clienti deiprofessionisti.Ed è per questo che la me-diazione agevola con la suacaratteristica della velocitàe dell’utilizzo di un terzo i-struito e super partes, itempi di discussione, senzaaccentuare il conflitto chepotrebbe avere anchepunte molto elevate in casodi danni per il non realizzonei tempi dell’opera in pro-getto.

6. Regolamentazionedelle distanzenelle costruzioniNon sempre, ma molte volte

Capitolo 2 - Ambitidi applicazioneI settori di operatività nelsettore del geometra si pos-sono così identificare:

1. CondominioLa tabella millesimale da re-visionare, il vicino troppo ru-moroso, il condomino delpiano di sopra che stende ipanni senza curarsi del con-domino del piano sotto-stante, la ripartizione dellespese adottate dall’Ammini-stratore che non intendiamopagare, l’uso dei parcheggi edelle aree condominiali … iconflitti che si innescano inun condominio sono vera-mente infiniti.Spesso, anzi quasi sempre,non si vede altra via d’uscitache ricorrere alle vie legali equindi al Giudice, con giu-dizi in tempi lunghi e costosie inasprimento del rapportofra i condomini.La mediazione fra condo-mini ha l’obiettivo di per-mettere ai cittadini l’eser-cizio dei propri diritti in unclima di cooperazione e reci-proco rispetto, l’assembleadeve essere vista come ele-mento di aggregazione deicondomini, magari con mo-menti di svago.

2. Divisioni ereditarieLe successioni erediariepossono causare dissaporiin ambito familiare e lungag-gini dal punto di vista giudi-ziario. L’intervento di unterzo neutrale può consen-tire alle parti di raggiungereun accordo in tempi brevi,appagando tutti, ma soprat-tutto, salvaguardando labontà dei rapporti familiari.

il problema non è se il vicinoha costruito a distanza le-gale oppure no; molte volteil problema è che il vicino hacostruito o realizzato qual-cosa senza neanche doman-dare all’altro vicino il per-messo o senza fargli pre-sente che voleva edificarenelle vicinanze del suo con-fine.Questi problemi, che sonoall’ordine del giorno, nellagenerazione dei conflitti,possono essere risolti inmodo completo, operandosoprattutto sulla comunica-zione interrotta o sulle per-cezioni negative dei vicini,da una procedura di media-zione e non solo sulla veri-fica delle norme.Considerando che la tipo-logia è vasta e che le ipotesida esaminare sono com-plesse, il mediatore dovràessere molto preparatosulla materia al momentodell’applicazione dei filtriper la stesura dell’accordo.

7. Costituzione di servitùIl conflitto che si generanelle costituzioni di servitùmolte volte è legato allascarsa comunicazione dellepersone, alla scarsa atten-zione degli elementi sogget-tivi, molto più profondi (co-municazioni inefficaci, ma-lintesi, percezioni parziali,aspettative mancate, diffi-denze, ecc;), che generanoper l’appunto il conflitto trale parti. E per questi motivie per il fatto che una causagiudiziaria comunque tendead allontanare le personeanziché ad avvicinarle (duefrontisti, normalmente sonoanche vicini di casa), e ad i-

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FORMAZIONE PROFESSIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 17

Mediazione: l’attività svoltada un terzo imparziale efinalizzata ad assisteredue o più soggetti sianella ricerca di un ac-cordo amichevole per lacomposizione di unacontroversia, sia nellaformulazione di una pro-posta per la risoluzionedella stessa (rif. Norma-tivo Art. 1 comma c - D.M.180/2010).

Mediatore: la persona o lepersone fisiche che, indi-vidualmente o collegial-mente, svolgono la me-diazione rimanendoprive, in ogni caso, delpotere di rendere giudizio decisioni vincolanti peri destinatari del serviziomedesimo (rif. Norma-tivo Art. 1, comma d -D.M. 180/2010).

Conciliazione: la composi-zione di una controversiaa seguito dello svolgi-mento della medizione(rif. Normativo Art. 1,comma e - D.M.180/2010).

Organismo: ente pubblico oprivato presso cui si puòsvolgere il procedimento

di mediazione ai sensidel decreto legislativo(rif; Normativo Art. 1,comma f - D.M. 180/2010).

Indennità: importo posto acarico degli utenti per lafruizione del servizio dimediazione fornito dagliorganismi (rif. NormativoArt. 1, comma h - D.M.180/2010).

Registro: il registro degli or-ganismi istituito con de-creto del Ministro dellaGiustizia (rif. NormativoArt. 1, comma i - D.M.180/2010).

Capacità finanziaria: oc-corre possedere un capi-tale non inferiore aquello la cui sottoscri-zione è necessaria allacostituzione di una so-cietà a responsabilità li-mitata (Euro 10.000,00)(rif. Normativo Art. 4,comma 2a - D.M.180/2010).

Capacità organizzativa:l’OdM deve attestare dipoter svolgere l’attivitàdi mediazione in almenodue regioni itamliane oin almeno due provincedelmla medesima re-

nasprire i loro rapporti, l’in-tervento del mediatore,quale negoziatore delleparti e terzo istruito nei con-fronti dei due colleghi, è si-curamente un buon binomioper risolvere la questione insede amichevole, rapida-mente e comunque in modotecnicamente corretto, spe-cialmente nella terza fase al-l’atto dell’applicazione deifiltri all’eventuale accordonegoziale trovato.

8. Mediazionein sede giudizialeIn sede giudiziale, i media-tori operano già come Ctunel 696 bis. La norma del-l’accertamento tecnico pre-ventivo prevede che «Il con-sulente prima di provve-dere al deposito della rela-zione, tenta, ove possibile,la medizione delle parti».In tal sede è importante cheil Ctu sia abilitato anchecome mediatore, i consu-lenti tecnici, ancorché pre-parati e competenti nei ri-spettivi settori, possono nongarantire una specifica com-petenza e professionalitànelle tecnche di negozia-zione e gestione dei con-flitti.È evidente il rischio,tutt’altro che remoto, di ve-dere affidate le procedure dimediazione a soggetti chenon abbiano la specificapreparazione nella condu-zione e gestione di una pro-cedura.Il tentativo pertanto si spo-sterebbe solo sul pianodelle posizioni, anzichésugli interessi.

Capitolo 3 - Definizioni

gione, anche attraversoigli accordi di cui all’art; 7,comma 2, lettera c) (rif.Normativo Art. 4, comma2a - D.M. 180/2010).

Accordo: accordo o compro-messo che pone fine aduna controversia. Seb-bene il termine accordosia comunemente usatoin maniera intercambia-bile con il termine “riso-luzione”, è bene distin-guerli. Un accordo puòporre fine ad una ver-tenza, ma poterebbe nonrislvere il conflitto sotto-stante ad essa; la risolu-zione invece pone finaanche al conflitto all’ori-gine della lite.

ADR privata : ProcedureADR intraprese volonta-riamente dalle parti o inbase ad una clausolacontrattuale, in assenzadi un ordine o di una de-cisione del tribunale.

Mediazione amministrata:istituzioni, Camere diCommecio che, tra mol-teplici servizi offerti, con-templano la conduzionee la gestione delle varieprocedure di ADR.

Aggiudicativo: Avente le ca-ratteristiche delle proce-dure di tipo aggiudica-tivo e quindi vincolanti.

Arbitrato: Termine indi-cante la forma più tradi-zionale di risoluzioneprivata delle contro-versie, la quale prevedeil rinvio della vertenza aduna o più persone impar-ziali (collegio arbitrale)per l’ottenimento di unadecisione conclusiva evincolante. L’arbitratopuò essere amministrato

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FORMAZIONE PROFESSIONALE

18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

parti nel raggiungimentodi una soluzione nego-ziata della vertenza ed èprivo del potere di ren-dere alcuna decisionevincolante.

Mediazione: è una proce-dura volontaria e infor-male in cui le parti di unacontroversia scelgono unterzo neutrale che le as-sista nel raggiungere unasoluzione negoziata,senza che egli possaprendere delle decisionivincolanti. Il ricorso allamediazione può avve-nire sulla base di unaclausola contrattuale sti-pulata dalle parti, sullabase di un accordo pri-vato alla nascita dellavertenza o in quanto ele-mento di un programmaendoprocessuale, inbase alle disposizioni dilegge (DLgs 28/2010).

Mediazione valutativa: tipo

di mediazione in cui ilmediatore valuta (o “giu-dica”) le posizioni delleparti, fornisce dei pareri,dà la sua opinione sulprobabile esito in tribu-nale della causa e pro-pone una o più formulerisolutive. In contrastocon la mediazione facili-tativa, il mediatore as-sume una posizione piùinterventista.

Mediazione-arbitrato: pro-cedura ibrida di ADR incui le parti si impegnanoad esperire in prima bat-tuta la mediazione, conintesa di ricorrere all’ar-bitrato nel caso in cui visiano questioni rimasteirrisolte nella prima fase.Il terzo neutrale chefunge da mediatore as-sume, se del caso, anchela funzione di arbitro.Questo aspetto può por-tare spesso le parti a non

da un’ampia gamma diorganizzazioni private, onon-amministrato, equindi gestito esclusiva-mente dalle parti. L’arbi-trato può essere: pre-visto da un accordo fra leparti; stipulato al mo-mento della nascia dellacontroversia; stipulatodalle clausole presentinel contratto, scritteprima del verificarsidella vertenza.

Clausola contrattuale diADR: Clausola contenutanel contratto fra le parti,volta a specificare un me-todo di risoluzione dellecontroversie che pos-sono sorgere in relazioneall’accordo commercialein questione. La clausolapuò riferirsi ad una o piùtecniche di ADR e può e-ventualmente riportare ilnome della terza parteche svolgerà il ruolo di ar-bitro o mediatore.

Co-mediazione: Proceduradi mediazione condottasimultaneamente o con-giuntamente da due opiù mediatori. Utilizzataspesso per risolverecomplesse controversiemultiparti o internazio-nali: per esempio nelcaso di controversie in-ternazionali dove le partisono lontane tra di loro ei due mediatori sono so-litamente scelti dalla na-zionalità dei litiganti, purovviamente rimanendoentrambi assolutamenteimparziali.

Mediatore: terzo neutraleche conduce una proce-dura di mediazione. Ilmediatore assiste le

cooperare pienamentecon il mediatore, giacchéegli potrebbe successi-vamente rivestire il ruolodell’arbitro ed essereconseguentemente do-tato della possibilità diemettere dei giudizi vin-colanti.

Controversia: controversia,vertenza, contenzioso,disputa.

Creazione di valore: ter-mine utilizzato da Lax eSebenius (1986) per de-scrivere le attività che“ingrandiscono la torta”,come per esempio puòessere la negoziazionecollaborativa e integra-tiva.

Fare la spola (mediazionenavetta): tecnica di me-diazione in cui, separatele parti in lite, il terzoneutrale fa la spola tra diesse nel tentativo di farcessare o ridurre i toni

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FORMAZIONE PROFESSIONALE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 21

merciale e del lavoro.Negoziazione: procedi-

mento bilaterale o multi-laterale secondo il qualele parti che divergono suuna particolare que-stione tentano di rag-giungere amichevol-mente un accordo o uncompromesso attraversol’utilizzo di apposite mo-dalità di comunicazione(conferenze, discussioni,ecc;). Al contrario dellamediazione o di altreforme di ADR, nella pro-cedura di negoziazionenon vi è l’intervento di unterzo neutrale.

Negoziazione basata sugliinteressi: tipo di nego-ziazione con l’obiettivodi raggiungere un ac-cordo che miri a riconci-liare i diversi interessi.

Negoziazione competitiva:stile e modo negozialevolto al conseguimentodei propri interessi spe-cifici senza riguardo perquelli della controparte.Nella negoziazione com-petitiva si sfruttano tutti ipoteri necessari per vin-cere e portare la contro-parte a perdere in ungioco a somma zero. Incontrasto con la negozia-zione cooperativa.

Negoziazione cooperativa:stile e modo negozialeche prevede la collabo-razione con la contro-parte al fine di trovareuna soluzione soddisfa-cente per entrambe leparti (ad esempio unasoluzione “creativa” chemassimizzi il soddisfaci-mento degli interessi enon realizzi solo quelli di

una parte a scapito diquelli dell’altra). In con-trasto con la negozia-zione competitiva.

Negoziazione diretta: nego-ziazione in cui le particoinvolte nella contro-versia sono rappresen-tate dai massimi livellidirigenziali. Il termine siriferisce a qualsiasi nego-ziazione in cui i litiganticomunicano fra di lorosenza l’intervento diterze parti come i media-tori. La negoziazione di-retta può avvenire anchenel corso di una proce-dura di mediazione.

Neutrale: il termine neu-trale indica una terzaparte che intervienenella risoluzione di unacontroversia agendo inmaniera imparziale, es-sendo immune da con-flitti di interesse relativialla vertenza. Una defini-zione legale corrente de-finisce il neutrale comeun individuo o un’orga-nizzazione qualificatache facilita la soluzionedi una controversia inqualità di arbitro, media-tore.

Neutralità: condizione cheannovera le qualità cheun mediatore deve es-sere in grado di sfruttare:imparzialità ed equidi-stanza, e non deve averediretto interesse all’esitodel procedimento di me-diazione.

Risoluzione: soluzione o a-zione volta alla risolu-zione di un conflitto.

Risoluzione alternativadelle controversie (Al-ternative Dispute Reso-

del conflitto e di raggiun-gere un accordo.

Fasi della medizione: stadiconvenzionali di una pro-cedura di mediazione: 1)Fase preliminare; 2) Ses-sione congiunta iniziale;3) Sessioni private; 4)Sessione congiunta fi-nale.

Giudizio ordinario: procedi-mento di risoluzionedelle controversie che i-nizia con una domandagiudiziale e termina conl’archiviazione o l’esecu-zione della sentenza. Ilgiudizio ordinario è con-dotto da un giudice to-gato o da una giuria for-male o statale. Oppostoalla ADR.

Giudizio privato: terminegenerico usato per indi-care una procedura pri-vata o endoprocessualein cui i litiganti investonoun individuo privato delpotere di ascoltare e de-cidere la loro vertenza.

Indipendenza: assenza diqualsiasi legame ogget-tivo (rapporti personali olavorativi) tra il media-tore e le parti.

Imparzialità: attitudine sog-gettiva del mediatore, ilquale non dve favorireuna parte a scapito del-l’altra.

Lodo: decisione, giudizio,sentenza resa da unaterza parte indipenden-temente che stabilisce itermini di risoluzione diuna controversia. Il ter-mine si riferisce anche alsupporto scritto che ac-compagna la decisione. Illodo è particolarmenteusato nell’arbitrato com-

lution, ADR): espres-sione generale indicantele diverse modalità di ri-soluzione di una ver-tenza che permettono dievitare il ricorso al si-stema processuale sta-tale. Il termine com-prende la negoziazione,la mediazione, l’arbitratoe tutte le loro varianti. Al-cuni studiosi ritengonoche l’arbitrato non siaclassificabile nelle pro-cedure di ADR. Perquesto esiste anche ladistinzione tra “proce-dure ADR volontarie”(che comprendono ne-goziazione e media-zione) e procedure ADRvincolanti o aggiudica-tive (che comprendonotutte le varie forme di ar-bitrato).

Sessione congiunta: fasedella negoziazione o me-diazione in cui le parti siincontrano congiunta-mente, in opposizionealla sessione privata.

Sessione privata (Caucus):fase della mediazione incui il mediatore parla in-dividualmente con leparti per discutere sepa-ratamente le questionisotto esame.

Parte proponente: parteche propone la proce-dura di mediazione.

Parte accettante: parte cheaccetta la procedura dimediazione.

Consulente tecnico del me-diatore (C.T.M.): da inse-rire all’interno di un e-lenco predefinito dall’or-ganismo.

(Fine della terza parte)

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Stefano Benedini Professione geometra:prospettive e opportunitàdel prossimo decennio

Il 29 giugno scorso si è svolto a Verona un convegno nelquale sono stati presentati gli esiti della ricerca pre-visionale ”Euclide 2020. I geometri del futuro” con-

dotta per conto del Consiglio Nazionale Geometri e Geo-metri Laureati dalla società S3Studium con l’obiettivo didare indicazioni sul possibile sviluppo della professionenel prossimo decennio. Nella sintesi qui di seguito presentata abbiamo inteso offrireai nostri lettori gli spunti principali emersi nella ricerca; con-sigliamo chi volesse approfondire tali temi di contattare tra-mite email il Collegio per un consulto degli atti del convegno.Il Collegio sarà lieto di raccogliere le considerazioni di questicolleghi e di pubblicarle nei prossimi numeri della rivista.

1. L’influenza dell’evoluzione sociale: due le principali ten-denze del prossimo decennio: la globalizzazione, favoritadalla diffusione di internet che continuerà ad apportaretrasformazioni nella società investendo in modo semprepiù intenso nei settori della produttività e della diffu-sione delle conoscenze; e il localismo, cioè l’attenzione allatutela e alla salvaguardia del proprio territorio, nel qualei geometri – più di altre categorie – vantando una com-petenza storica, da sempre costruita “sul campo”. A talproposito proprio ai geometri sarànno richieste scelte e-stetiche e di materiali in armonia con la storia e l’identitàdel tessuto urbano in cui sono chiamati a operare, evi-tando spreco di risorse, soprattutto in funzione del con-tenimento dei consumi energetici e dell’utilizzo di fontienergetiche alternative.

2. Le tendenze economiche: nelle future scelte urbani-stiche la vivibilità sarà un elemento premiante con unrafforzamento dei nuovi settori dell’energia, della sicu-rezza e dell’ecologia. Il mercato dell’edilizia sarà particolarmente “segnato”dall’andamento della crisi economica in atto; le nuovecostruzioni avranno minori livelli di sviluppo rispetto alpassato. L’attività edilizia futura sarà finalizzata princi-palmente al recupero dell’esistente con l’applicazionedi nuove tecniche rispondenti alle nuove esigenze ur-banistiche, energetiche e ambientali.Il mercato edile continuerà ad essere ripartito nella tri-plice segmentazione di mercato residenziale, commer-ciale e pubblico. Nel tentativo di acquisire un numeromaggiore di committenze e contrapporsi alla riduzionedegli investimenti, considerato l’elevato numero di pro-fessionisti che operano nel settore, si tenderà con mag-gior frequenza a produrre forme di controllo e di mono-polio, su specifici segmenti di mercato.

3. L’urbanistica, il territorio e la demografia: il pluralismo

etnico che caratterizza l’attuale società, determinerà unnuovo impatto sulla richiesta abitativa delle città; sarànecessario proporre un’edilizia di qualità, ma a costibassi, e non dovranno essere sottovalutate le moltepliciesigenze e tendenze finora espresse dai diversi gruppietnici (p. es.: la maggior coesione e disponibilità econo-mica della comunità cinese si esprimerà nella tendenzaad acquistare interi stabili).Per l’elevato costo degli affitti e delle abitazioni il centrourbano verrà progressivamente abbandonato dai gio-vani, dalle nuove coppie e dagli anziani. Si assisterà adun processo di ruralizzazione delle città (orti urbani,maggior attenzione all’eco-sostenibilità). Il modello verso cui gli urbanisti si orienteranno non saràquello delle megalopoli, si tenderà invece a privilegiarele abitudini italiane di vita di quartiere in centri satellitinelle vicinanze delle città. Gli spazi urbani e paesaggisticiverranno gestiti con maggiore attenzione. I geometri sa-ranno perciò chiamati a svolgere un’azione di sensibiliz-zazione ambientale contribuendo al recupero edilizio epromuovendone la vivibilità e il design urbano; in virtùdella loro conoscenza del luogo, interverranno sulle mo-difiche del territorio acquisendo ulteriore legittimazioneprofessionale e affidabilità.

4. L’influenza delle politiche pubbliche: le politiche nazio-nali, tendendo ad una maggior uniformità tra i diversiPaesi dell’Unione Europea, saranno sempre più condi-zionate dalle normative europee che, inevitabilmente,influenzeranno anche la regolamentazione professio-nale. In campo edile ne deriveranno alcune priorità: au-mento del rispetto ambientale, dello sviluppo delle e-nergie rinnovabili e del risparmio energetico con unsempre maggior numero di nuovi edifici prossimi alleclassi di consumo A e B.Si prevedono, pertanto, incentivi alla ristrutturazionedegli edifici esistenti con standard di efficienza energetica.Sarà quindi necessario conseguire un’adeguata compe-tenza in fase progettuale, esecutiva e gestionale degli e-difici con una maggior attenzione verso il riciclo dei rifiutidei cantieri. Il settore dell’edilizia e i campi ad esso col-legati si confermeranno strategicamente fondamentaliper l’economia europea, ma i suoi benefici non si con-cretizzeranno a breve termine per le carenze, i ritardi e leomissioni negli interventi dello Stato italiano. La parteci-pazione ad un mercato più ampio – quello europeo – au-menterà il livello di concorrenza tra professionisti, ma of-frirà anche l’opportunità di collaborare più frequente-mente con professionisti di altri Paesi a costi inferiori.

5. L’evoluzione degli Ordini e degli studi professionali: le

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diplomato. Le maggiori possibilità lavorative per i geo-metri proverranno anche dall’aumento della domandadi lavoro delle imprese di costruzioni coinvolte in lavoriall’estero, dalla maggior specializzazione tecnica ri-chiesta. L’esercizio della libera professione consentiràpure di rispondere con maggior frequenza alla richiestadi servizi da parte delle strutture pubbliche e potrebbetrovare ulteriore supporto nell’approvazione del de-creto legge 3493. La collaborazione tra professionisti delle diverse cate-gorie diventerà sempre più necessaria per il successonel mercato delle costruzioni; quindi la progressiva spe-cializzazione dei geometri nei diversi settori dell’edi-lizia, risulterà determinante nell’aggregazione di specia-listi – geometri, ingegneri, architetti – come già avviene

in Europa. L’elemento vincente pertutti sarà il “gioco di squadra”. Al-l’interno di questa collaborazioneverrà definito l’ambito riservato adogni professionista nel settore diattività per il quale ciascuno è piùqualificato. I geometri potrannofornire il loro supporto nella cono-scenza del territorio, nelle tec-niche costruttive e nei materiali lo-cali. Gli ambiti nei quali troverannomaggiormente confermata la loroprofessionalità saranno quelli tra-dizionali delle attività progettualiin edilizia e in campo energetico,delle funzioni tecnico-amministra-tive e delle fondamentali attivitàgestionali di cantiere; della siste-

mazione degli spazi pubblici, della riqualificazionedelle aree degradate, della necessità, per il cittadino, diabitare in edifici di qualità con attenzione ai costi e allagestione delle pratiche burocratiche. La soluzione asso-ciativa darà una superiore garanzia di buona esecuzionedell’opera; sarà più diffusa al nord rispetto al sud e av-verrà in tempi più rapidi nei grandi centri urbani rispettoai minori.

7. Il rapporto con i clienti e con il marketing: la progressivadiffusione delle conoscenze tecniche e l’attenzione ai costirenderà anche i committenti più informati sui processi esulle scelte da attuare per la soddisfazione delle loro ne-cessità. Ciò comporterà una maggior capacità relazionaledel geometra con il proprio cliente; il geometra dovrà fareattenzione a un maggior rigore etico nei comportamenti,nella formazione professionale continua, nella qualitàdella prestazione.

indicazioni europee incrementeranno il passaggio dal si-stema ordinistico a quello associazionistico; le Associazioni sa-ranno concorrenziali a molti Ordini avendo competenzeaffini e complementari; gli Ordini professionali tende-ranno a legittimarsi come garanti dell’etica professionaleper lo svolgimento di compiti di servizio alla collettivitàe per l’opera di autocontrollo del mercato delle profes-sioni. La politica presterà scarsa attenzione alle richiestedelle categorie professionali, perciò sarà necessario o-perare per un progetto unitario, collaborativo tra le di-verse categorie tecniche coinvolte. Questa aggregazionecreerà un movimento dal basso che determinerà, tral’altro, l’unificazione della figura del geometra con quelladel perito industriale e del perito agrario. I tecnici cosìriuniti si iscriveranno a un unico Albo e saranno ricollo-cati per sezioni a seconda dellecompetenze attualmente fram-mentate tra i diversi Albi pro-fessionali.Anche i geometri dipendentidel settore pubblico vedrannocertificata la qualità del loro la-voro allo scopo di regolarizzarele situazioni professionali. Ilpraticantato sarà tutelato ancheeconomicamente. Il ruolo degliOrdini si orienterà maggior-mente alla formazione continuadei propri iscritti, con corsi diformazione e aggiornamento ela certificazione degli standardqualitativi della professione amaggior tutela e garanzia dellacommittenza.

6. Le vecchie e le nuove attività lavorative: la consolidataprofessionalità del geometra gli consentirà di continuarea operare nei processi decisionali al servizio della so-cietà anche nei ruoli direttivi come funzionari, pubbliciamministratori e imprenditori; accanto a queste possi-bilità vi saranno opportunità per nuove prestazioni emaggior flessibilità e rapidità operativa grazie al sup-porto delle tecnologie informatiche nonostante il climadi incertezza economica determinato dall’attuale stasi e-conomica di difficile risoluzione.I nuovi geometri laureati, compresi quelli provenientidalle famiglie di immigrati (che rappresentano punti diriferimento importanti per le varie etnie), disporranno dititoli di studio più qualificanti rispetto al passato, po-tendo utilizzare un patrimonio professionale più ricco ri-spetto ai limiti delle competenze attribuite al geometra

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sentanti della categoria presso gli studenti di tutti i gradidell’istruzione scolastica risulterà importante affinchéloro e le loro famiglie comprendano meglio le potenzia-lità occupazionali offerte dalla professione.

8. L’istruzione, la formazione e la base di cultura utile: duesono i fattori che in modo determinante potrebbero in-fluire sulla preparazione professionale dei geometri: ilDdl. 3493 e il superamento del sistema ordinistico in fa-vore dell’associazionistico, più attento alle problema-tiche di aggiornamento professionale. Il nuovo ordinamento dell’Istituto Tecnico Costruzioni,Ambiente e Territorio, accanto allo studio delle tradizio-nali materie tecniche, darà maggior spazio all’approfon-dimento delle materie umanistiche e delle lingue stra-

niere; al termine del quinquennio si potrà ac-cedere a corsi di specializzazione post-secon-daria – IFTS o ITS – oppure a corsi di laurea, ilche favorirà il coinvolgimento di professionistipiù esperti nell’affiancamento al percorso sco-lastico per periodi di pratica e addestramentoa completamento delle nozioni apprese. La for-mazione obbligatoria di specializzazione e ag-giornamento non si esaurirà con il consegui-mento dell’abilitazione all’esercizio della pro-fessione dopo il superamento dell’esame diStato, ma proseguirà attraverso la cosiddettaformazione continua lungo tutto il periododella vita professionale.Maggiori spazi di autonomia nella definizionedei programmi all’interno degli Istituti Tecniciconsentiranno di adattare il percorso didatticoalle esigenze locali, anticipando gli argomentidi specializzazione più necessari al mercato dellavoro locale, in modo che i nuovi geometri pos-sano trovare una più facile collocazione nel mer-

cato del lavoro e le imprese possano usufruire in tempipiù brevi di tecnici adeguatamente formati riducendo ilgap tra i tempi di formazione e le esigenze del mercato.La professione del geometra tenderà a svilupparsi ope-rando scelte di specializzazione verso precisi settori, ab-bandonando così la tendenza alla scarsa conoscenza intutti i settori e riducendo il contrasto con le altre profes-sioni complementari, con particolare adeguamento allesempre più frequenti richieste del mercato nel settoreambientale e delle prestazioni energetiche dell’edilizia.Sul piano culturale sarà indispensabile per il geometrala conoscenza dei materiali e delle tecniche di costru-zione legati alla cultura storica ed estetica del territorioin cui opereranno (ciò che viene definito “genius loci”:insieme delle caratteristiche socio-culturali, architetto-

Perdurando la crisi economica sono previste maggiori dif-ficoltà negli incassi e nella gestione della liquidità.Il rapporto con le pubbliche amministrazioni potrebberisentire di una maggior marginalizzazione dei geometria favore di ingegneri e architetti, soprattutto perché il ti-tolo di studio continuerà a essere confuso con le com-petenze; ma il geometra continuerà a essere punto di ri-ferimento indispensabile per le amministrazioni per gliinterventi sulla valutazione del patrimonio immobiliaree alle decisioni riguardanti i finanziamenti pubblici, svol-gendo anche un importante lavoro di intermediazionetra il cittadino e Amministrazione.Il geometra continuerà a godere di una buona immaginenella società grazie al suo forte radicamento nel territorioe il contatto con la propria clientela rappresenterà il vin-

colo vincente per ciò che riguarda la gestione delle pro-prietà.La possibilità di promuovere con forme pubblicitarie,soprattutto via web, le proprie specializzazioni e la pro-pria professionalità consentirà al cliente di scegliere ilprofessionista ritenuto più corrispondente alle sue ne-cessità. Sapersi guadagnare la fiducia e la stima deiclienti rappresenterà la via migliore per conquistare unamaggior visibilità nel mercato locale; l’approvazione delDdl.3493 aumenterebbe le possibilità per il geometra diaccrescere il proprio raggio di azione con una maggior at-tenzione alle strategie di marketing e di comunicazionecon particolare riferimento ai temi della legalità e dellasicurezza.Anche l’azione informativa e di promozione dei rappre-

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niche, di linguaggio, di usi e abitudini che caratterizzanoun luogo).

9. Il rapporto tra i geometri e le professioni complemen-tari: il periodo di stasi economica che viviamo inaspriràin modo maggiore il confronto tra tecnici laureati e di-plomati sulle competenze nella progettazione, spin-gendo i geometri verso la specializzazione in alcuni set-tori specifici, stessa tendenza che influenzerà la profes-sione degli ingegneri. La congiuntura economica nega-tiva colpirà in modo maggiore i professionisti laureati(ingegneri ed architetti) rispetto ai geometri, in quantoquesti sono più radicati nel mercato locale per le com-petenze tradizionali legate alla proprietà e al territorio.I geometri svilupperanno un maggior ruolo nel campoambientale, così come già avvenuto per la sicurezza neicantieri, lavorando a stretto contatto con tecnici dell’e-nergia e dell’impiantistica per l’efficienza e il risparmioenergetico; sarà perciò indispensabile al geometra ac-quisire il know how necessario per dialogare con questitecnici. Il rapporto con le professioni di ingegneri e ar-chitetti cambierà soprattutto attraverso il confronto e lacollaborazione tra i vertici delle categorie, ma la consa-pevolezza della necessità di lavorare in modo comple-mentare tra geometri e ingegneri aumenterà in tutti gliappartenenti al settore.

10. L’influenza dell’innovazione tecnologica: il migliora-mento dei sistemi informatici supporterà sempre più ilgeometra nel proprio lavoro, ottimizzando molti pro-cessi e tempistiche con risparmio di tempi e costi ancheper la committenza. Aumenteranno le collaborazioni adistanza e la riduzione delle tempistiche di progetta-zione e direzione lavori consentiranno al geometra didedicare maggior tempo alla creatività ed all’intellet-tualizzazione del lavoro. Nell’ambito dell’attività di ri-levamento topografico, per esempio, ci si avvarrà di tec-nologie di alta definizione che consentiranno l’elabora-zione informatica del rilievo effettuato direttamente inloco. L’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informa-zione, oltre a supportare il lavoro di progettazione ed e-secuzione darà anche una maggiore visibilità e credibi-lità alle competenze del geometra. L’acquisizione dinuove quote di mercato con l’utilizzo delle opportunitàofferte dalla visibilità on-line, internet rappresenteràsempre di più il metodo di ricerca utilizzato. La crea-zione di programmi a supporto della propria attivitàrenderà necessario un continuo aggiornamento per l’u-tilizzo di software di elaborazione e progettazionesempre più avanzati.

Attività del Collegio geometri di Brescialuglio - agosto 2011

Nel mese di luglio si sono tenute presso lasede di Brescia del Collegio e presso l’Istituto“Olivelli” di Darfo tre sessioni di esami per l’ac-creditamento dei soggetti abilitati alla certifi-cazione energetica degli edifici per la RegioneLombardia.I candidati iscritti alle tre sessioni erano 126; altermine delle prove (scritta e orale) sono statiattestati 69 nuovi certificatori, tre dei quali ri-tenuti meritevoli del voto massimo previsto,riconoscendone una particolare professiona-lità e competenza.Secondo i dati in nostro possesso il numerodei professionisti iscritti all’Albo attualmenteabilitati alla certificazione energetica è di 343,il 72% dei quali l’ha ottenuta sostenendo l’e-same presso il Collegio.

1luglio Corsi preparazione esami di Stato4 luglio Consiglio del Collegio5 luglio 2° corso Certificatori energetici (lez. 9)

Corsi preparazione esami di Stato6 luglio 3° corso Certificatori energetici (lez. 8) - Darfo

Corsi preparazione esami di Stato12 luglio 2° corso Certificatori energetici (lez. 10)13 luglio 3° corso Certificatori energetici (lez. 9) - Darfo18 luglio Esame Certificatori energetici 1° corso - Brescia20 luglio Esame Certificatori energetici 2° corso - Brescia

3° corso Certificatori energetici (lez. 10)22 luglio Esame Certificatori energetici 3° corso - Darfo25 luglio Commissione ristretta Mediatori4 agosto Redazione “Il geometra bresciano”

Gli eventi organizzati a Darfo sono realizzati in collaborazione con l’As-sociazione Geometri di Valle Camonica

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Fulvio Negri Il geometra e gli altri

emozioni senza esasperarele divergenze, essere ingrado di operare sintesi sod-disfacenti; insomma ha dagovernare un dialogo cheper definizione non è costi-tuito solo da una voce.Se la sua figura, per realiz-zarsi al meglio, richiedeun’elevata capacità di rela-zione, questa diventa quin-di competenza essenzialedel profilo atteso in esito dalpercorso scolastico.Eppure è proprio su tale a-spetto che il Collegio se-gnala la lacuna più significa-tiva delle nuove leve, dellequali lamenta la scarsa capa-cità di lavorare in team e ladifficoltà ad esprimersi con-vincentemente e con pun-tualità nelle esposizioni o-rali e scritte.

Analisi concordemente con-dotte hanno messo in evi-denza alcune parziali re-sponsabilità. Talune manchevolezze sonoindubbiamente riferibili al-l’attuale assetto culturale emetodologico della scuolache raramente prevede neisuoi percorsi la promozionedelle abilità di interazionecon altri soggetti. Sul piano poi del canale es-senziale della comunica-zione, il codice della lingua,si riscontrano carenze vi-stose che ostacolano ancoradi più l’interscambio, per e-sempio nella formulazionedelle note di accompagna-mento di un progetto oanche solo di un curriculumvitae: probabilmente l’espo-sizione scritta o orale nella

La condizione pre-valente del gio-vane diplomato

non sarà certo l’operare insolitudine: quello del geo-metra infatti è un mestiereinterattivo, polivalente, ingrado di ricoprire diversiruoli, sempre tuttavia entroun sistema di relazioni inter-personali.Poiché la sua attività è in-quadrata in scenari di inse-diamenti antropici e tipiz-zata dalla connessione fraterritorio e suoi abitanti, ilprofessionista per defini-zione è destinato, direi ob-bligato, a interagire, in di-pendenza del settore di la-voro, con soggetti varia-mente collocati nel contestodi riferimento : clienti o com-mittenti, collaboratori o diri-genti, acquirenti o venditori,amministratori o imprendi-tori, quelle che incontrasono comunque personecon una propria fisionomia,storia e caratterialità con lequali è comunque neces-sario interloquire. Non èquestione di galateo e diforma, anche se la buonemaniere agevolano la com-prensione.Come ama dire il PresidentePlatto, egli è un po’ come ildottore di famiglia per unacomunità: così, come accadeper il medico, il geometradeve assommare alla capa-cità professionale la dispo-sizione al rapporto umano. Oltre che possedere scienzae tecnica, il futuro geometradeve essere abile a comuni-care agli interlocutori idee esoluzioni ma contempora-neamente saper ascoltare leloro, controllare le proprie

didattica è forse troppo sbi-lanciata in favore del regi-stro letterario, nobile ma so-vente lontano dall’uso quo-tidiano, mentre la micro-lingua di settore per con-verso (italiana o inglese)viene confinata a un rangoinferiore. Qui tuttavia, pur rimanendovalido il rilievo che richiamaad una maggior concretezza,va tenuto in conto chespesso non si tratta di no-stalgie puriste ma del tenta-tivo, forse inadeguato maimportante negli intenti, chei docenti attuano per difen-dere gli studenti dall’impo-verimento lessicale e sintat-tico cui i giovani rischiano diessere condannati in se-guito alla desertificazionedella lingua (ed insieme deicontenuti e dei valori adessa sottesi) operato daimodelli espressivi deimedia nelle varie declina-zioni. Temono, a ragione,che la povertà di parole de-privi la formulazione delleidee. Con altrettanta onestà intel-lettuale d’altra parte autore-voli rappresentanti del Col-legio ammettono che in al-cuni studi professionali glistagisti o i praticanti accoltidi fatto sono impegnati in at-tività marginali e comunquepoco integrati nella squadra.Non vengono cioè allenatialle dinamiche del giuoco disquadra, ivi compresa la so-cializzazione dei contributialla discussione.Sono considerazioni sicura-mente importanti e tuttavia,nella diagnosi, mette contoanche di considerare una va-riabile che, poiché afferisce

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zione vertenziale con i col-laboratori o comunque con ipartners, una risposta abba-stanza frequente era invaria-bilmente quella dell’impo-sizione autoritaria del pro-prio punto di vista, come seil titolo legittimasse da solola bontà della soluzione. Ipsedixit: è così e basta. L’estremaratio della divaricazione irri-mediabile tende a diven-tare stile prevalente.Si tratta di un atteggiamentodilemmatico, per nulla ade-

guato alla complessità dellamodernità, indifferente allealtrui ragioni e, quel che piùsorprende, pericoloso per lestesse sorti del professio-nista prossimo venturo: cosìrischia di creare fratture in-sanabili con chi lavora conlui o, in altri casi, di perdereil cliente, creando in ognicaso un danno enorme e ri-nunciando viceversa all’op-portunità di un’intesa siner-gica. Ma il rifiuto del dialogo, la

ad una categoria astrattacome la mentalità collettiva,è poco percepibile nell’im-mediato ma che ha, a mio av-viso, un impatto forte sui no-stri ragazzi.Mi riferisco all’odierna sta-gione del clima culturale,quella che ha come para-metro delle connessioni so-ciali l’agonismo esasperato,il bisogno di prevaleresempre e comunque ad ognicosto.Il corollario di tale approccioè che l’incontro (che rischiadi diventare scontro) fra duesoggetti è improntato alloschema del combattimentoda cui uno solo può uscirevincitore.Lungi da una dimensionesolidale, non si tratta nep-pure di leale concorrenza, divirtuosa competizione che,in un giuoco di emulazioneverso l’alto, esalta le qualitàindividuali a vantaggio dell’interesse generale. È piut-tosto l’ansia di prevalere adogni costo, magari al di fuoridelle ragioni, delle regole edel merito che viene surro-gato dal clientelismo e dal-l’arbitrio. Chi non consenteè avvertito come un perico-loso ostacolo al proprio di-segno. O con me o contro dime.Ho personalmente verifi-cato in occasione di qualchedocenza nei corsi post-di-ploma come simili filosofie i-nizino ad insidiare i nostri al-lievi che invece, in virtù del-l’anagrafe, tendenzialmentesarebbero più aperti al dive-nire delle posizioni: nelle e-sercitazioni sul tipo del pro-blem-solving, al quesito dicome comporre una situa-

rottura come unico esito delconflitto sono segni evidentidi debolezza, di scarsa fi-ducia nelle proprie capacitàdi comunicazione e crea-zione del consenso. La pseudo-cultura dell’arro-ganza, della lite urlata e vol-gare di troppi palinsesti hadepauperato la capacità diesprimersi organicamenteed efficacemente delle ul-time generazioni. Il lin-guaggio e i gesti violenti, perfortuna di una parte minori-taria di esse, sono figli dellafragilità, della incomunica-bilità, della difficoltà a rita-gliarsi una funzione nel con-sesso di appartenenza.La scorciatoia della nega-zione del valore della diver-sità peraltro trova esem-plare conferma nella nostra

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di raggiungere concreti risul-tati aziendali, migliori diquelli conseguiti da un’im-postazione antagonistica.Cresce infatti esponenzial-mente la responsabilizza-zione e il coinvolgimento ditutti gli attori del processoquando si riconoscono neldisegno comune. Conse-guentemente è opportunocrescere i nostri ragazzi nelladeterminazione che in unconfronto a due si può vin-cere entrambi, poiché l’altronon è un fastidio ma un’oc-casione per una sintesi piùricca. L’operazione educativa ingrado di sviluppare la capa-cità di lavorare in gruppo, divalorizzare il rapporto con ivari soggetti dello scenarioprofessionale deve neces-sariamente germinare dallascuola; già nell’attuale ordi-namento sono possibili fasidi apprendimento laborato-

riale, simulazioni virtuali disituazioni operative, inizia-tive sul campo. Trattasi di a-zioni che prevedono mo-menti di elaborazione e di-scussione comuni coi com-pagni e con gli insegnanti,progettualità condivise, ri-partizioni delle procedureapplicative e una ricomposi-zione dei diversi contributinel prodotto finale. Si alimentano nel processocosì, oltre che le compe-tenze di settore, importantidinamiche affettive e di rela-zione. Meglio però se lascuola incrocia precoce-mente anche la realtà e-sterna: va, in altri termini,praticata una solidarietàcooperativa fra i diversiluoghi ed attori formativi(aula, ma anche studi, can-tieri, uffici) che abitui i ra-gazzi a confrontarsi con i di-versi soggetti che incontre-ranno nella loro vita lavora-

politica che, davanti ad unacrisi così acuta come l’at-tuale, nonostante il forte ri-chiamo del Presidente Na-politano, sceglie lo scontro,la difesa del particolare edel privilegio invece che ilconfronto e l’unità d’intentiper il bene comune. Non èun alibi per i nostri ragazzi,ma certo dallo spettacolo divari rappresentanti del po-polo essi non ricevonograndi incentivi alla confron-tazione produttiva.

Tutto ciò mentre(prima ancora chel’etica civica) la so-

ciologia del lavoro e la disci-plina delle relazioni indu-striali raccomandano per leimprese l’approccio impron-tato alla collaborazione inte-rattiva; tutti gli studi dimo-strano che tale forma di coo-perazione strutturale deisoggetti in causa permette

tiva, decisamente meno a-settica dell’ambiente scola-stico.Potranno così far tesoro di e-sperienze in situazioni che,avendo il crisma del vissutoeffettivo, li attrezzeranno adaffrontare e risolvere pro-blemi e criticità tipiche delmestiere, ivi comprese si-tuazioni emotive, incom-prensioni, conflitti.

L a positiva gestionedi quest’ultima va-riabile ( i conflitti

appunto), elemento conna-turato alla vita associata, èdecisiva ai fini della qualitàe della produttività dei rap-porti sociali agiti dal neo-professionista. Il geometraper questa via potrà svol-gere una rilevante funzionedi collante sociale contri-buendo ad avviare a compo-sizione alcuni attriti fra sog-getti che nel territorio sonoportatori di interessi contra-stanti.Anche in questo caso la con-giuntura del paese non aiutai giovani a reperire chiari ri-ferimenti che li orientino alcolloquio, alla coopera-zione, alla ricerca di comunisoluzioni per valorizzare ladiversità anziché farla di-ventare pretesto di distru-zione.Ma è possibile e desidera-bile invertire l’attuale i-nerzia che estremizza unacondizione naturale come ladialettica delle differenze dipensiero, da sempre motoredi progresso.Tenteremo qualche nota-zione ottimistica in propo-sito nel prossimo numero.

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Quando lo stage funziona:studente al quarto annorealizza tesina sul Barbarano

ambientalista e guida eco-comunale a Toscolano Ma-derno, e Marco Pundetta,studente di Roè Volciano i-scritto all’ultimo anno dell’i-stituto per geometri “Bat-tisti” di Salò – sono venuti atrovarci in redazione per rac-contandoci com’è nata,come si è sviluppata e chefrutti ha già dato la loro pur

breve collabora-zione.«Sono stato ripe-tutamente in que-sti anni al “Battisti”– esordisce il col-lega Fiaccavento –per parlare con iragazzi non solodella professione,ma pure della si-smicità dell’areabenacense, dellec a r a t t e r i s t i c h egeologiche e am-bientali del terri-torio. In una diqueste occasioniho espresso la miadisponibilità adaccogliere in stu-dio per uno stage e-stivo di un meseuno dei ragazzi

degli ultimi anni di corso. Hofirmato una specifica con-venzione con l’istituto, hopreso visione delle pocheregole da seguire, ho firmatoun po’ di carte dalla nominadel tutor al progetto forma-tivo e ho atteso che Marco fi-nisse le lezioni per venire instudio».«Io invece – racconta Marco– a conclusione del quartoanno volevo poter svolgereuno stage con un professio-nista che non mi facessesperimentare tanto la pro-

gettazione, quanto mi con-sentisse di approfondire leindagini preliminari a ogniintervento, quelle geolo-giche e ambientali. E quan-do ho ascoltato il geometraFiaccavento parlare di si-smicità del Garda di eventialluvionali e di ambiente,dalla Valle delle Cartiere aimille torrenti che circon-dano il lago, ho subito pen-sato ad uno stage da lui. E miha preso».

Eri alla prima esperienza?«No, già l’anno prima avevoavuto l’opportunità di unostage e avevo scelto lo studiodi un architetto. Ma forseanche perché ero molto gio-vane si era risolto in unasemplice esperienza d’uf-ficio: qualche ora al com-puter, moduli, fotocopie,un’occhiata alla progetta-zione e poco più. Invecequest’anno…»

Invece quest’anno?«È stata tutt’altra cosa. Perun mese infatti sono statoaiutato a svolgere unostudio autonomo sul corsodel torrente Barbarano,sfruttando appieno i pre-ziosi consigli del geometraFiaccavento. Ho valutatoprima i profili geologici, la si-smicità, la flora, la fauna,l’ambiente insomma pas-sando quindi a qualche ri-lievo topografico e al censi-mento delle opere umane,le briglie, le fucine, i vecchimulini. E alla fine dell’espe-rienza ho condensato tuttoin una tesina di 90 pagine, in-serita già anche in un cd, chedovrò completare in questimesi invernali e che presen-

F inalmente! Final-mente una bella e-sperienza di stage

in uno studio. Bella per il col-lega, bella e fruttuosa per lostudente. Così dopo tantecritiche e perplessità, chehanno riguardato sia lo stagesia buona parte del pratican-tato, registriamo oggi unfatto decisamente positivo:

un giovane è entrato in unostudio, ci è rimasto per unmese, ha toccato con manola nostra professione ed èriuscito a chiudere la sua e-sperienza con una tesinaspecifica di valutazione am-bientale e geologica checompleterà nei prossimimesi e porterà la prossima e-state all’esame di maturità.Proprio i protagonisti diquesta bella storia – il col-lega dottor Piero Fiacca-vento, geometra e geologogardesano appassionato

terò alla maturità».

Uno stage decisamente partico-lare…«Non so quanto particolare –interviene il collega Fiacca-vento – perché in buona so-stanza Marco è venuto da mein studio per un mese al mat-tino e al pomeriggio, ha tro-vato interessante il mio inte-resse per l’ambiente, la miaspecializzazione geologica esismica, e anche il lavoro cheio avevo fatto sul torrenteToscolano e la Valle delleCartiere. Mi ha chiesto diaiutarlo a fare altrettanto perun torrente che scorre neipressi della sua scuola equesto ha fatto. Sia in studio,sia quando insieme ab-biamo fatto i rilievi esterni. Èstata un’esperienza arric-chente anche per me, perconoscere un altro aspettodel territorio dove vivo».

Hai però dovuto dedicare parecchiotempo allo stagista?«Non direi. Aggiungo, maforse si è già capito che l’am-biente, il rapporto tral’uomo e l’ambiente sono ar-gomenti che mi interessanonon solo professional-mente, e dunque perderequalche ora con Marco suuno studio ambientale nonmi è pesato assolutamente.Certo non ho fatto comequalche collega che prendelo stagista e lo parcheggiaper un mese ad una scri-vania, l’ho coinvolto nel miolavoro da subito e gli ho datoda fare qualcosa che lo inte-ressava. Ma, per capirci, il la-voro nel mio studio non neha risentito minimamente,anzi…». ❑

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LAVORI DI GEOMETRI

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Ecco un lavoro a no-stro giudizio benfatto che “Lavori di

geometri” non si lascia sfug-gire. Si tratta della progetta-zione e della esecuzione diuna scuola materna in pro-vincia di Brescia, precisa-mente a Borgo San Giacomonella Bassa bresciana cen-trale tra Quinzano d’Oglio eOrzinuovi, a un tiro dischioppo dal confine cremo-nese.Qui, nella primavera del2008 l’Amministrazione co-munale affidò allo Studio As-sociato Fappani (ing. DavideFappani e geom. Paolo Fap-pani) l’incarico per la proget-tazione delle nuove scuolematerne del capoluogo.Incontriamo nel suo studioproprio il nostro collegaPaolo Fappani che con entu-siasmo si presta a illustrarcila vicenda della nuovascuola materna che ha presoavvio – ci dice – da un ampioe approfondito dibattito perindividuare l’area in cui col-locare la nuova scuola e perstabilirne la dimensione e lecaratteristiche. «Hanno con-tribuito al dibattito – dice ilgeom. Paolo – l’Amministra-zione comunale nella vestedi committente, l’ente ge-store e il personale dellascuola materna oltre, natu-ralmente, ai progettisti. Nu-merosi e vivaci sono stati gliincontri bilaterali e multila-terali dei progettisti con gliinterlocutori per mettere apunto gli indirizzi e le diret-tiva da sviluppare in sede diprogetto. Senza contare lenumerose visite a variescuole per l’infanzia dellaprovincia di Brescia con i cui

responsabili si sono analiz-zate le più svariate proble-matiche didattiche e logi-stiche inerenti alle necessitàpratiche della quotidianavita e delle necessità deibimbi e del personale di do-cenza e assistenza». Sonocosì venuti fuori tutta unaserie di dati sui quali basarela progettazione.Parallelamente si è ricercatal’area più adatta ai bisognidella popolazione, indivi-duandola in quella tra viaQuinzano e via Nicoletto asud del centro storico, in po-sizione tendenzialmentecentrale, perfettamente pia-neggiante e ben servita dastrade del traffico locale.«Urbanisticamente – fa no-tare il geom. Fappani – l’areaera destinata a servizi, clas-sificata come Zona SP - Ser-vizi Pubblici, di proprietàcomunale, pertanto imme-diatamente disponibile. Inquesto contesto, la erigendascuola si collocava in sostan-ziale continuità con l’esi-stente scuola elementare, lascuola media e il centrosportivo, costituendo e com-pletando con esse il princi-pale polo di servizi di BorgoSan Giacomo».Dal punto di vista planime-trico – e Paolo Fappani ce loindica sulla grande tavoladella corografia generale – lasuccessione dei manufatti edegli spazi, da nord a sud,presenta il parcheggio ac-cessibile da via Nicoletto,posto in continuità conquello del costruendo pa-lazzetto sportivo; la recin-zione nord con gli accessipedonale e carraio; unprimo spazio verde; il vero e

Architettura della tradizionema tecniche avanzate perl’asilo di Borgo San Giacomo

Il geom. Paolo Fappani è nato a Borgo SanGiacomo nel 1956 dove risiede e lavora.Diplomatosi nell’istituto Tecnico “Tartaglia” diBrescia nel 1975, è iscritto all’Albo dal1982. È consigliere del Collegio e Delegatopresso la Cassa geometri. Esercita l’attivitàprofessionale in forma associata dall’82insieme con il fratello ing. Davide. Lo StudioAssociato Fappani svolge prevalentementeattività di progettazione e direzione lavori incampo edilizio e urbanistico sia percommittenze pubbliche che private.Nell’ambito dello studio il geom. Paolo sioccupa di progettazione architettonica edesecutiva, di direzione lavori, di piani disicurezza e di perizie di stima

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LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 35

Il percorso coperto d’ingresso allanuova scuola materna di Borgo SanGiacomo.Sotto: corografia generale

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LAVORI DI GEOMETRI

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Pianta generale della nuova scuolamaterna di Borgo San Giacomo.Sopra: due rendering del complessoscolastico e la fotografia di un’aula.

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LAVORI DI GEOMETRI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 37

proprio edificio collegato al-l’accesso pedonale tramitepercorso coperto; un se-condo spazio verde riser-vato ai bambini e la sua re-cinzione sud a chiusura.Dal punto di vista dimensio-nale il progetto prevede seisezioni più una, un micro-nido, dotato dei relativispazi accessori.Quali siano stati i criteri di-stributivi adottati dal pro-getto, ce li descrive lo stessocollega: «Avendo a disposi-zione spazi piuttosto ampi,abbiamo deciso di realiz-zare la costruzione sul solopiano terra, quindi senzabarriere architettoniche e ilvantaggio, per le varie se-zioni didattiche, di un colle-gamento immediato con glispazi esterni. C’è da dire i-noltre che ogni sezione haun suo proprio autonomoblocco di servizi per consen-tire al personale un controllocontinuo dei bambini. Glispazi per le attività libere – ilaboratori – sono tutti a norddelle sezioni.

L a scuola, che di-spone di una suacucina, non è prov-

vista di uno specifico spaziomensa, perché secondo lepiù recenti tendenze di or-ganizzazione didattica, ilcibo – distribuito tramitecarrelli termici – è sommini-strato e consumato nelle sin-gole sezioni»Il “micronido” costituisceuna sezione dedicata aibambini dai 18 ai 36 mesi edè collocato, per le esigenzespecifiche di quelle età, in

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LAVORI DI GEOMETRI

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Sezioni con particolari costruttivi.Una vista della scuola (lato sud) e ilbagno per i bambini di una delle seisezioni che compongono la scuola.

posizione defilata rispettoalle sezioni vere e proprieed è dotato di un possibileingresso autonomo. No-tiamo intanto che la centraletermica e il vano per il tratta-mento dell’aria sono ubicativicino alla cucina «così da fa-cilitare – fa notare il geom.Fappani – la compartimen-tazione per la prevenzioneincendi».L’accesso pedonale degli a-lunni, genitori, insegnanti sitrova in posizione baricen-trica per rendere minimi ipercorsi interni.«Attualmente – specifica ilgeom. Fappani – le sei se-zioni sono più che sufficientialle esigenze dei bambinidel capoluogo, ma abbiamoprevisto, in caso di futurenecessità, la possibilità diaggiungerne altre due»L’edificio, dal punto di vistadella fisica ambientale – se-

Dimensionamento degli spaziIl dimensionamento delle unità ambientali che costituiscono la nuova scuola materna è stato effettuato anchetenendo conto della normativa in materia, e più precisamente del D.M. 18 dicembre ’75 e successive modi-ficazioni e integrazioni. Il confronto tra normativa e progetto è sintetizzato nel seguente schema.

Valori di riferimento (D.M. 18/12/1975)

– Numero delle sezioni (Tab. 1):minimo 3 sezioni; massimo 9

– Principali caratteristiche dell’area:Località aperta, ricca di verde, che consentemassimo soleggiamento.

– Ampiezza minima dell’area e principali para-metri urbanistici:Superficie totale dell’intervento: mq 5.250corrispondenti a : 750 mq per sezionecorrispondenti a : 25 mq per alunno

superficie coperta degli edifici:massimo 1/3 dell’area totale, ovvero 1.500 mq

quota parte minima dell’area da destinare aparcheggi:1mq ogni 20 mc

– Superfici lorde dell’edificio per sezione e peralunno:200 mq per sezioneoppure6,67 mq per alunnocon:massimo 30 alunni per sezionepertanto si ha:superficie lorda edificio: 200 x 7 = 1.400 mqoppuresuperficie lorda edificio: 210 x 6,67 = 1.400 mq

Valori di progetto

– Numero delle sezioni (Tab. 1):6 + 1 = 7 sezioni

– Principali caratteristiche dell’area:Indicazioni recepite

– Ampiezza minima dell’area e principali para-metri urbanistici:Superficie totale dell’intervento: mq 6.284corrispondenti a : 895 mq per sezionecorrispondenti a : 30 mq per alunno

superficie coperta degli edifici:2.097 mq

quota parte minima dell’area da destinare aparcheggi:1mq ogni 20 mc

– Superfici lorde dell’edificio per sezione e peralunno:212 mq per sezioneoppure7,07 mq per alunnocon:massimo 30 alunni per sezionepertanto si ha:superficie lorda edificio: 212 x 7 = 1.485 mqoppuresuperficie lorda edificio: 210 x 7,07 = 1.485 mq

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LAVORI DI GEOMETRI

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trate (griglie) a est e ovest;schermatura esterna dellesuperfici vetrate a sud tra-mite portico mobile; coper-tura iperventilata e muri pe-rimetrali di grande spessoreper un edificio a elevatamassa termica; colore e-sterno delle pareti quasibianco e – cosa che rite-niamo interessante segna-lare – ventilazione notturnainterna tramite apertura echiusura automatizzata diuna parte delle finestre perfavorire una efficace corrented’aria fresca passante».Per quanto riguarda l’isola-mento acustico – problemamolto sentito in edifici de-stinati a ospitare decine edecine di bambini – ab-biamo chiesto come si sonoregolati i progettisti. «Ilconfort acustico interno è ga-rantito – dice sempre Fap-pani – da speciali coibenta-

condo le indicazioni emersein sede di dibattito prelimi-nare – doveva presentare e-levata efficienza energeticainvernale che si è tradotta –dice sempre il geom. Fap-pani – «in elevati spessori diisolamento delle chiusure o-pache; assenza di ponti ter-mici; grandi superfici vetratea sud molto performanti;controllo meccanizzato delricambio d’aria; recupera-tore di calore sull’aria di ri-cambio; riscaldamento abassa temperatura me-diante superfici radianti nelpavimento. Quanto all’effi-cienza energetica estiva perottenere temperature in-terne confortevoli inferiori a26,5°C pur in assenza (o conuso estremamente mode-rato) di climatizzazione, sisono adottate soluzioni pro-gettuali come la schermaturaesterna delle superfici ve-

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LAVORI DI GEOMETRI

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Una sezione con particolaricostruttivi; pianta piano terra conschema dell’impianto di ventilazionee un’immagine del cantiere

zioni tra le sezioni adiacenti(R’w = 50 dB); l’isolamentotra le sezioni e gli spazi in-terni di circolazione è an-ch’esso molto buono, cosìcome quello tra laboratori espazi di circolazione. Iltempo di riverberazione al-l’interno delle sezioni e neilaboratori è mantenuto suvalori modesti soprattuttograzie a una adeguata con-trosoffittatura che “rompe” eassorbe le onde sonore»

Ma lasciamo la conclusionedella descrizione al geom.Fappani che si mostra piena-mente soddisfatto e orgo-glioso del risultato rag-giunto: «Credo valga la penadi sottolineare alcuni aspettidel progetto che ritengo me-ritevoli di attenzione e chesono frutto dell’esperienzamaturata in questi anni nelnostro studio.Il primo riguarda la scelta direalizzare edifici con dispo-

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LAVORI DI GEOMETRI

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sizione planimetrica sem-plice, che si traduce per ifruitori in una facile indivi-duazione dei percorsi edegli spazi che contribuiscea creare un piacevole sensodi familiarità e benesserepsicologico.Il secondo aspetto concernela scelta dei riferimenti for-mali cui attingere nel lavorodi progetto. Tale scelta ri-manda alla tradizione co-struttiva della Bassa bre-sciana: composizione deivolumi rigorosa nelle gerar-chie, coperture inclinate, at-tenzione all’orientamento,rapporto chiaro tra vuoti epieni.

I l terzo aspetto ri-guarda la scelta delletecniche costruttive:

murature perimetrali digrosso spessore con cap-potto esterno di grande effi-cienza che garantisce unabuona inerzia termica del-l’edificio, copertura a faldainclinata con orditura inlegno e manto di tegole.Tutto questo senza rinun-ciare a una costruzione forte-mente efficiente dal puntodi vista energetico, special-mente nel periodo estivo,senza inutili ostentazionitecnicistiche. Non bisognadimenticare che le condi-zioni climatiche estive dellapianura padana sono di granlunga le più severe d’Italia:temperature elevate, umi-dità relativa molto alta, as-senza pressoché totale divento.Un esempio di come sia pos-sibile coniugare tradizionecostruttiva (sinonimo di du-rabilità ed efficienza collau-

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LAVORI DI GEOMETRI

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vanti dal punto di vista tec-nologico. Mi riferisco al fattoche la copertura è in grado direalizzare una efficientis-sima iperventilazione delsottotetto grazie ai muricciforati di sostegno e alla la-miera forata in acciaio bru-nito perimetrale posta sottogronda, di ospitare al tempo

data) con l’impiego di tecno-logie innovative è la coper-tura di questo edificio.Come abbiamo già detto, èstata realizzata con tecnichedel tutto tradizionali, e tut-tavia un’attenta progetta-zione ci ha consentito di rag-giungere con estrema sem-plicità alcuni obiettivi rile-

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LAVORI DI GEOMETRI

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stesso in modo discreto cen-tinaia di metri quadri di pan-nelli fotovoltaici e per la pro-duzione di acqua calda sani-taria, posizionati in modo ot-timale e di garantire un si-curo e facile accesso per laloro sorveglianza e manu-tenzione». ❑

Pianta della copertura con lacollocazione dei pannelli fotovoltaici eper la produzione di acqua calda; asinistra isolamento dei pavimenti e lacoibentazione a cappotto; a destra,particolare del sottotetto in fasecostruttiva e, in basso, i prospettiesterni.

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SICUREZZA CANTIERI

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Nadia Bettari L’Associazione “GeoSicur”per la cultura della sicurezzae della salute sul lavoro

sicurezza e salute sul la-voro e negli ambienti divita;

c) l'orientamento, la divulga-zione, la promozione, laproposizione, della poli-tica della sicurezza e dellasalute sul lavoro e negliambienti di vita a livellolegislativo, esecutivo, ap-plicativo e di controllo;

d) promuovere, coordinare,assistere lo sviluppodelle professioni di: • Coordinatore per la sicu-

rezza nel settore delleCostruzioni (CSP - CSE);

• Responsabili (RSPP) eAddetti (ASPP) dei ser-vizi di srevenzione esrotezione;

• Coordinatori e specia-listi della protezione ci-vile;

• Coordinatori e specia-listi della prevenzioneincendi;

• Coordinatori e specia-listi della protezioneambientale;

• Tutte le altre attività e fi-gure specialistiche chesiano operanti ed atti-nenti all'igiene e sicu-rezza sul lavoro ed am-bienti di vita, quali spe-cialisti ed addetti inHACCP - igiene degli a-limenti; inquinamentoacustico ambientale;inquinamento elettro-magnetico; classifica-zione dei rifiuti; tecnicidell'ambiente; tra-sporto merci perico-lose, etc.

e) gestire e armonizzare le i-niziative sia sul piano na-zionale, sia internazionaleper la prevenzione degliinfortuni nei settori di cui

sopra, con particolare at-tenzione al settore dellecostruzioni;

f) rappresentare gli iscrittiall’associazione nei rap-porti con gli enti pubblicied altre associazioni, par-tecipando con i proprirappresentanti ai fini delmiglioramento della pro-fessionalità dei soci;

g) elevare le figure dei varitecnici per la sicurezza o-peranti sul territorio ita-liano sul modello deglialtri paesi europei favo-rendo l’integrazione nelcontesto internazionale;

h) sviluppare tramite la co-stituzione di un propriocentro servizi la consulta-zione, anche per via tele-matica, degli atti norma-tivi attinenti le attività perla sicurezza;

i) partecipare alle attivitàdegli Organismi PariteticiNazionali;

j) promuovere e migliorarela tutela etica e professio-nale delle figure operantinel settore della sicurezzae salute sul lavoro e negliambienti di vita;

k) migliorare il livello cultu-rale e professionale degliassociati tramite corsi;

l) valorizzare la professionedelle varie figure attra-verso iniziative pressoenti pubblici e privati;

m) formare un elenco deipropri iscritti suddivisoper categorie e specializ-zazioni da diffondere;

n) promuovere l’Associa-zione mediante propostedi collaborazione con mi-nisteri, enti locali, ecc.

Le principali attività che

L’A s s o c i a z i o n eGEOSICUR – Asso-ciazione GEO-

metri per la SICURezza – hasede a Roma ed è stata co-stituita con il patrociniodella Fondazione GeometriItaliani (costituita da CN-GeGL e CIPAG) e con il coor-dinamento del ConsiglioNazionale Geometri e Geo-metri Laureati.Nel 2010 è stato eletto ilnuovo Consiglio Direttivocostituito da sette membriche rimarranno in carica perquattro anni: il PresidenteCarlo Papi (Collegio diRieti), il VicepresidenteGiancarlo Pergola (Collegiodi Roma), il SegretarioNadia Bettari (Collegio diBrescia), il Tesoriere LuigiRotundo (Collegio di Catan-zaro), i Consiglieri LuigiOppo (Collegio di Oristano),Luca Perricone (Collegio diTorino) e Mauro Sottana(Collegio di Venezia).Geo.Sicur. è innanzituttoun’associazione della cate-goria dei geometri iscritti eper questo motivo, come daproprio statuto, ha tra gli o-biettivi principali la forma-zione e la crescita culturaledei geometri e, in modo cor-relato, la ricerca di personealtamente qualificate in ma-teria di sicurezza con lequali, a vantaggio della cate-goria, instaurare relazioni direciprocità.Gli scopi dell’Associazionesono:a) l'accrescimento della cul-

tura in materia di sicu-rezza e salute sul lavoro enegli ambienti di vita;

b) la ricerca scientifica multidisciplinare in materia di

l’Associazione Geosicursvolge e che ha quali ob-biettivi sono:1) identificare "sistemi di ge-

stione per la preven-zione" quali: procedure,linee guida, schemi, rite-nuti più idonei ed efficaciper i settori specifici perle varie figure coinvolte,con particolare attenzioneal settore delle costru-zioni, ed in linea con leleggi italiane e gli stan-dard europei ed interna-zionali ;

2) integrare i contenuti pro-fessionali delle varie fi-gure professionali (CSP,CSE, RSPP, ASPP, RL , etc.)per migliorare la profes-sionalità specifica sugge-rendo le iniziative e le me-todologie adatte per rag-giungere l'obiettivo;

3) redigere le modalità pergli aderenti all'associa-zione per pervenire allacertificazione delle figureprofessionali, con partico-lare attenzione alle figureoperanti nel settore dellecostruzioni, per il tramitedi organismi di certifica-zione;

4) identificare e promuoverepossibili iniziative diinformazione - formazioneed aggiornamento nelcampo dell'igiene e sicu-rezza sul lavoro;

5) raccogliere e promuoverelo scambio di informa-zioni e di valutazioni sugliaspetti applicativi dellanormativa e sulle inizia-tive delle pubbliche auto-rità e di altre istituzioni;

6) proporre iniziative a sup-porto di enti pubblici, deiprivati, dei vari ordini pro-

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SICUREZZA CANTIERI

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 45

15 dicembre 2010;– partecipazione alla mani-

festazione svolta il 2 aprile2011 a Taranta Peligna (Ch)in occasione della con-segna del premio giornali-stico “Pietro di Donato”dal tema “Sicurezza sul La-voro”, durante la manife-stazione il presidente

Papi è stato intervistatodal giornalista della Rai esono stati consegnati lecopie del Testo Unico Sulla Si-curezzapersonalizzato Geo-sicur a tutti i giornalistipresenti delle diverse te-state giornalistiche e Tv lo-cali e al presidente dellaFondazione Camera dei

Deputati on. Fausto Berti-notti;

– partecipazione (10 aprile2011) come relatori al se-minario di aggiornamentoe approfondimento, al SI-DEXPO 3° salone indu-strial designdell’ediliziasvolto a Funari (Me);

– hanno parlato di Geo.Sicur.

alla trasmissione radiofo-nica in onda su Rai Uno “I-struzioni per l’uso” a curadi Emanuela Falcetti in oc-casione dell’infortuniomortale capitato in un can-tiere della metropolitanadi Roma, nel mese dimaggio 2011.

fessionali, delle impresedi costruzione e servizi,delle associazioni profes-sionali, degli enti di for-mazione;

7) collaborare con organismie istituzioni nazionali ecomunitarie al fine di pro-muovere la raccolta e loscambio di informazionied esperienze nel settoredella sicurezza e salutesul lavoro e negli ambientidi vita;

8) monitorare e fornire o-rientamenti interpretativisulle controversie che in-sorgano tra le varie figurein merito all’applicazionedella normativa vigente;

9) creare una banca dati conil monitoraggio dei lavorie degli incarichi assuntidagli associati.

Nel corso dell’ul-timo anno, l’Asso-ciazione Geosicur

ha svolto le seguenti attività:– partecipazione ai corsi or-

ganizzati dai Collegi di Po-tenza, Ascoli Piceno, Te-ramo e Siena;

– collaborazione con la CasaEditrice Hyper per la forni-tura ai Collegi provincialinel periodo compreso traottobre 2010 e aprile 2011,ad un prezzo agevolato, dicirca 5.000 copie del ma-nuale “Il Testo Unico sullaSicurezza nei Luoghi di La-vori”;

– distribuzione di n. 650copie del “Il testo unicosulla sicurezza nei luoghidi lavori”; in occasionedella consegna degli atte-stati di formazione ai geo-metri volontari per l’A-bruzzo, tenuto a l’Aquila il

L’Associazione Geosicur nonvuole sostituirsi ai Collegi,ma si propone a fianco diquesti al fine di collaborareper l’organizzazione di corsie/o convegni e per offrirecollaborazione per even-tuali progetti proposti daiCollegi lavorando con questiin sinergia.Il confronto quotidiano tra igeometri coordinati daGEOSICUR e i tecnici dellediverse aree culturali e delmondo produttivo, renderàpossibile sviluppare nuovesoluzioni per lavorare in si-curezza, nel rispetto dellanormativa vigente. Questeproposte saranno il portatopositivo che la categoria of-frirà a tutta la collettività na-zionale in uno scambiodeontologico di reciproca u-tilità.

Per poter collabo-rare con l’Associa-zione al fine di ve-

dere realizzati gli obbiettiviche ci siamo posti, è possi-bile associarsi quali soci or-dinari collettivi (Collegi) oquali soci ordinari invidi-vuali (geometri) compi-lando il modulo scaricabiledal sito www.geosicur.it e in-viandolo tramite fax alla se-greteria dell’Associazioneversando la quota annualedi 50,00 euro per i soci indi-viduali (150,00 euro/annoper i Collegi), mentre i geo-metri praticanti possono as-sociarsi gratuitamente.

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PROTEZIONE CIVILE

46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Italo Albertoni La costituenda AssociazioneNazionale Geometri Volontariper la Protezione Civile

«L’Associazione ha specifi-camente carattere di volon-tariato, senza fini di lucro eha come scopo fondamen-tale:a) concorrere all’attività di

Protezione Civile sul terri-torio nazionale;

b) promuovere, nell’ambitodelle attività e degli inter-venti di Protezione Civile,la figura dei geometri li-beri professionisti iscrittinegli Albi;

c) svolgere le attività, coor-dinate dal Consiglio Na-zionale Geometri e Geo-metri Laureati, ispiran-dosi a principi di solida-rietà e collaborazione;

d) l’Associazione articola lapropria operatività ancheattraverso la istituzione oil riconoscimento di orga-nismi territoriali (regio-

nali, in collaborazione coni Collegi dei geometri).

L’associazione si prefigge iseguenti scopi:– migliorare il livello cultu-

rale e professionale degliassociati, tramite corsi d’i-struzione e formazione, diricerche od altro e di pro-muovere scambi culturali,iniziative editoriali;

– operare per la sensibilizza-zione alla prevenzione deipossibili eventi calamitosie per la salvaguardia dellapopolazione e dei terri-tori, anche attraversoforme di collaborazionecon le autorità e gli Enticompetenti;

– contribuire ad integrare epotenziare le risorse intel-lettuali ed operative di-sponibili all’impegno

Con nota del Consi-glio Nazionale Ge-ometri dello scor-

so 9 marzo 2011 inviata aipresidenti dei Collegi pro-vinciali si informava dell’ini-ziativa per la costituzionedell’Associazione NazionaleGeometri Volontari per laProtezione Civile, avente loscopo di concorrere all’atti-vità della Protezione Civile,promuovendo la figura deigeometri liberi professio-nisti iscritti all’Albo.Contemporaneamente ve-niva richiesto di verificarel’interesse degli iscritti a farparte della costituenda as-sociazione; il 21 luglio scorso(riunione preliminare aRoma per lo statuto dell’as-sociazione) avevano mani-festato la propria adesioneoltre 1000 iscritti dei variCollegi.Sempre il Consiglio Nazio-nale Geometri, il 21 giugno2011, invitava i presidenti egli interessati all’iniziativa, apartecipare ad un incontropropedeutico alla sottoscri-zione dell’atto costitutivodell’Associazione, previstoper la giornata del 21 luglionella sala “Trilussa” dellaCassa Geometri in Roma. All’incontro erano presenticirca 150 iscritti ai quali èstata illustrata e commen-tata la bozza dello statutodell’associazione. Non sonomancate osservazioni ecommenti da parte di alcunicolleghi ed è stato rivoltol’invito a formulare proposteo rettifiche per la definitivastesura dell’atto costitutivo.

Riportiamo i punti più signi-ficativi della stessa bozza:

negli interventi di prote-zione civile, collaborandocon il Dipartimento dellaProtezione Civile (DPC) ele Autorità preposte;

– promuovere lo studio, la ri-cerca, l’organizzazione distrutture operative, l’orga-nizzazione e lo svolgi-mento di corsi di forma-zione e di aggiornamentoin materia di protezionecivile e collegate;

– mantenere vivo lo spiritodi volontariato di prote-zione civile attraverso ma-nifestazioni (svolte anchein collaborazione con altriEnti pubblici e privati o-peranti nello stesso am-bito) a carattere culturale,didattico scientifico, spor-tivo e ricreativo;

– compiere interventi disupporto tecnico al soc-

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PROTEZIONE CIVILE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 47

Le principali attività che l’as-sociazione intende svolgeresono:– attività culturali: convegni,

conferenze, congressi, di-battiti, mostre scientifichee tecniche, inchieste, se-minari, istituzione di bi-blioteche;

– attività di mobilitazione:interventi di carattere tec-nico-professionale, in si-tuazioni di emergenza,coordinati dal Diparti-mento della ProtezioneCivile;

– attività di formazione: corsidi preparazione e corsi diperfezionamento, costitu-zione di comitati di studioe ricerca;

– attività editoriale: pubbli-cazione di una rivista-bol-lettino, pubblicazionedegli atti di convegni, di

seminari, degli studi edelle ricerche.»

Durante l’incontroa Roma il Presi-dente Nazionale

Fausto Savoldi ha ricordatol’impegno e la professiona-lità dei colleghi che hanno o-perato per la rilevazione deldanno e per l’agibilità degliedifici “post-terremoto” diSalò (Bs) e dell’Aquila ecome il Collegio di Veneziasi è distinto per aver formatoun gruppo di protezione ci-vile che opera dal 2003anche con interventi ma-nuali, di organizzazione deicantieri sia di accoglienza,sia di messa in sicurezzadegli edifici.Il geom. Bacciarelli di Arezzoha evidenziato la necessitàdi fare assistenza ai Comuni

corso in situazioni di e-mergenza, ovunque sulterritorio Nazionale met-tendo a disposizione delDipartimento della Prote-zione Civile e degli altriEnti pubblici che ne fac-ciano richiesta la cono-scenza, l’esperienza e l’o-peratività dei propri asso-ciati per rendere opera-tiva la logistica dei primiinterventi, le verifiche sta-tiche e quanto altro neces-sario per il concorso allagestione delle emer-genze, alla programma-zione e attuazione degliinterventi successivi;

– costituire un elenco deipropri iscritti da comuni-care al DPC e diffondere,nelle forme appropriate,presso i soggetti che pos-sono avere legittimazioneed interesse a conoscere inominativi e recapito deiprofessionisti volontaripronti ad intervenire in ma-teria di protezione civile;

– promuovere l’Associa-zione stessa medianteproposte di collabora-zione con Ministeri, Entilocali ed altri;

– elevare la figura del geo-metra sul modello deglialtri paesi Europei favo-rendo l’integrazione nelcontesto internazionale;

– pubblicare periodica-mente un bollettino infor-mativo privilegiando il si-stema di diffusione tra-mite sistemi web;

– coordinarsi con gli altri or-ganismi similari operantinell’ambito nazionale, peruna migliore organizza-zione del servizio sul terri-torio.

che, in caso di calamità, sitrovino impreparati a orga-nizzare l’emergenza. Da più parti è emersa, i-noltre, la necessità di isti-tuire, oltre ai corsi già collau-dati per l’emergenza si-smica, anche quelli di forma-zione in caso di calamità dinatura geologica (frane, i-nondazioni, ecc.).L’incontro si è conclusoinformando della necessitàdi organizzare corsi di prote-zione civile a livello regio-nale, con nomina di 2-3 re-sponsabili che faranno partedel gruppo nazionale, la-sciando la libertà agli iscrittidi aderire alla costituendaassociazione.

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LEGISLAZIONE

48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Antonio Gnecchi “Decreto per lo sviluppo”:aspetti di diretto interesseper lavori pubblici e urbanistica

13- autorizzazione paesaggistica in presenza di coordina-mento tra PRG o PGT e Piano paesistico regionale

14- esclusione dalla disciplina Parte I del Codice dei beniculturali per le cose immobili la cui esecuzione non ri-salga ad oltre 70 anni

Il Decreto Sviluppo contiene, tra l’altro, due principali no-vità in materia fiscale, quali sono:1- la riapertura dei termini per la rivalutazione dei terreni e-

dificabili agricoli2- l’agevolazione IRPEF del 36% per i lavori di ristruttura-

zione residenziale.

Riprendendo, uno ad uno, i sopra indicati argomenti, si ri-portano le principali informazioni che si ritengono utiliprima di un commento più completo ed approfondito.

1- Modifica dell’articolo 5, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, ri-guardante lo Sportello Unico dell’Edilizia. (articolo 5,comma 2, lettera a), punto 1) e 1-bis), D.L. n. 70)

L’articolo 5 intende “liberalizzare le costruzioni private”, e-lencando, al comma 1, le modifiche introdotte alla disciplinaedilizia vigente, per poi riprendere, uno a uno, gli argomentida trattare, introducendo le relative modifiche, sostituzioni,correzioni e aggiustamenti.All’articolo 5 del d.P.R. n. 380/2001, relativo alla istituzionedello Sportello Unico dell’Edilizia (SUE), viene previstoche, ai fini del rilascio del permesso di costruire e dell’agi-bilità, sia presentata una dichiarazione (e non più un’auto-dichiarazione) circa la conformità del progetto agli stru-menti urbanistici, ai RE, a tutte le norme di settore, nonchéquelle igienico sanitarie per tutte le tipologie di intervento,a meno che tale conformità non comporti valutazioni tecnicodiscrezionali in ordine alle norme di efficienza energeticaSempre all’articolo 5 del citato decreto, è stato aggiunto ilcomma 4-bis che prevede l’accettazione, da parte del SUE,delle domande, dichiarazioni, segnalazioni e comunica-zioni, elaborati tecnici e allegati presentati dal richiedenteanche con modalità telematica, per il proseguo dell’iter pro-cedimentale.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

2- Opere di urbanizzazione primaria a scomputo (articolo5, comma 2, lettera a), punto 2), DL 70)

La norma modifica l’articolo 16 del d.P.R. n. 380 del 2001 pre-

I l lettore non si sorprenda se trova in questa pagina un titolo identicoe un articolo simile a quelli già comparsi nella precedente rivista (pag.34). Non si tratta di un errore! Si è voluto sottolieare che alcuni punti

importanti del medesimo “Decreto per lo sviluppo” sono stati nel frattempomodificati dal legislatore nella conversione in legge del decreto. Il collega An-tonio Gnecchi, con la sua riconosciuta solerzia e autorevolezza, ha subito prov-veduto a sottolinearne le differenze con puntuali commenti (in rosso nel testo).Lo ringraziamo per il prezioso lavoro.Da parte nostra, al fine di non creare difficoltà al lettore, abbiamo deciso diriprodurre per intero le parti del decreto già prese in esame nel numero pre-cedente della rivista, ovviamente con il testo aggiornato

DECRETO PER LO SVILUPPOD.L. 13 maggio 2011, n. 70 (G.U. n. 110 del 13 maggio 2011)

legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011(G.U. n. 160 del 12 luglio 2011)

Il decreto legge licenziato il 5 maggio 2011 è stato pubbli-cato il 13 maggio e potrà subire modifiche in occasione dellaconversione in legge, che dovrà avvenire entro il 12 luglio2011.Nel decreto vi sono molti aspetti di diretto interesse per ilsettore dei lavori pubblici e dell’urbanistica.Prendendo in esame solo quelli che riguardano l’edilizia el’urbanistica, possiamo riassumere quelle che sono le prin-cipali innovazioni introdotte:1- modifica dell’articolo 5, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, ri-

guardante lo Sportello Unico dell’Edilizia2- opere di urbanizzazione primaria a scomputo - modifica

dell’articolo 16 stesso decreto riguardante il contributoper il rilascio del permesso di costruire

3- modifica del procedimento per il rilascio del permesso dicostruire, in assenza di vincoli

4- modifica del procedimento per il rilascio del permesso dicostruire in presenza di vincoli

5- regolarizzazione automatica di talune modeste difformitàdal permesso di costruire

6- conferma dell’applicazione della Scia in edilizia per gliinterventi precedentemente ammessi con Dia

7- intervento sostitutivo regionale per rilascio permesso dicostruire.

8- obbligo di trascrizione dei diritti edificatori oggetto di tra-sferimento

9- semplificazione nei procedimenti di rilascio permesso dicostruire in tema di acustica

10- pubblicazione sui siti informatici del comune degli atticostituenti il PRG o il PGT

11- Piani attuativi soggetti a Vas e loro competenze12- nuovo Piano Casa

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LEGISLAZIONE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 49

PROCEDIMENTO DI RILASCIO PERMESSO DI COSTRUIRE(in assenza di vincoli)

Art. 20 Dpr 6 giugno 2001, n. 380

Articolo 20 Dpr. n. 380/2001 Articolo. 22, co. 7(in luogo della Dia)

60 giorni 120 giorni 75 giorniComuni< Comuni > (comma 11)

100.000 ab. 100.000 ab.

+ 30 giorni(adozione provvedimento)

totale totale90 giorni 150 giorni

Nello specifico:

1- entro 10 giorni → comunicazione del responsabile delprocedimento (comma 2)

2- entro 30 giorni → richiesta integrazioni, per comuni <100.000 abitanti (comma 5)entro 60 giorni → richiesta integrazioni, per comuni >100.000 abitanti (comma 7)nuovo termine → riparte dalla data di presentazionedella documentazione integrativa (60 gg – i giorni inter-corsi per presentare i documenti, per comuni < 100.000 a-bitanti (comma 5)nuovo termine → riparte dalla data di presentazionedella documentazione integrativa (129 gg – i giorni inter-corsi per presentare i documenti, per comuni > 100.000 a-bitanti (5 comma)

3- entro 60 giorni → richiesta modifiche di modesta entità (per comuni < 100.000 abitanti)

↓stabilito un termine → entro 15 giorni è necessario ade-rirenuovo termine → rimane sospeso fino all’esito della ri-chiesta di modifiche (comma 4)entro 120 giorni → richiesta modifiche di modesta entità (per comuni > 100.000 abitanti)

↓stabilito un termine → entro 15 giorni è necessario ade-rire

vedendo l’esecuzione diretta delle OO UU primarie, in am-biti sottoposti a PA, comunque denominati, a favore del ti-tolare del permesso di costruire, non trovando applicazionel’articolo 122, comma 8, del D.Lgs. n. 163 del 2006 in materiadi appalti pubblici.Secondo tale articolo, per l’affidamento dei LLPP di cui al-l’articolo 32, comma 1, lettera g) (LL PP di privati, titolari dipermesso di costruire per l’esecuzione diretta OOUU ascomputo totale o parziale del contributo di costruzione), siapplica la procedura prevista dall’articolo 57, comma 6, perimporti sotto soglia comunitaria, con invito di 5 soggetti conil criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa o delprezzo più basso. Non essendo stato soppresso l’articolo 122, comma 8, ma solodisapplicato, rimane inalterata la natura di opera pubblicasoggetta alle disposizioni del Codice degli appalti, fissata nel-l’articolo 32 che il Decreto Legge ha lasciato inalterato.Ne consegue che, alla luce del nuovo dettato normativo, l’e-secuzione delle opere di urbanizzazione primaria, per im-porti sotto soglia, comporta l’affidamento in più e diverseforme, secondo l’importo dei lavori, ottenendo l’effetto op-posto della volontà del legislatore.Va sa se che, oltre la soglia di 1.000.000 euro si procede soloattraverso gli altri sistemi di gara ammessi dal Codice.

Modifiche introdotte con la legge di conversione n. 106 del 12luglio 2011.In sede di conversione del D.L. n. 70, è stata eliminata la disposi-zione riguardante l’attribuzione, a carico del titolare del permessodi costruire, dell’esecuzione diretta delle opere di urbanizzazioneprimarie a scomputo, funzionali all’intervento di trasformazione ur-banistica del territorio.Questo significa che viene ripristinato l’obbligo di affidare, per gliimporti sino alla soglia comunitaria (euro 4.850.000), le opere ascomputo degli oneri di urbanizzazione primaria, mediante proce-dura negoziata, con invito ad almeno 5 soggetti e rispetto del Co-dice degli appalti solo sino al contratto (e poi per l’esecuzione delcollaudo), ma non durante l’esecuzione delle opere.

3- Rilascio del permesso di costruire secondo l’articolo 20del dPR 6 giugno 2001, n. 380. (articolo 5, comma 2, let-tera a), punto 3), D.L. 70).

È stato sostituito l’articolo 20 del Testo Unico dell’Edilizioche riguarda il procedimento per il rilascio del permesso dicostruire, distinguendo quello ordinario (in assenza di vin-coli) da quello speciale (in presenza di vincoli, a sua voltadistinto tra quello con o senza delega al comune).

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LEGISLAZIONE

50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

4- Rilascio del permesso di costruire secondo l’articolo 20del dPR 6 giugno 2001, n. 380. (articolo 5, comma 2, let-tera a), punto 3), D.L. 70)

PERMESSO DI COSTRUIRE (in presenza di vincoli)

con delega al comune senza delega al comune(popolazione popolazione

< 100.000 < 100.000abitanti) abitanti)

termine: entro 90 giorni termine: entro 90 giorni↓ ↓

1^ ipotesi → decorre dalla 1^ ipotesi → autorizzazionedata del relativo atto prodotta dall’interessato:

di assenso (autorizzazione entro 90 giorni dalla datapaesistica) di presentazione

dell’istanza

2^ ipotesi → diniego 2^ ipotesi → autorizzazionedell’autorizzazione non prodotta

paesistica dall’interessato:↓ ↓

termine: dopo 90 gg conferenza di servizi →→ silenzio/rifiuto termine: decorre dall’esito

della conferenza:– favorevole (90 giorni)

sfavorevole: (dopo 90 gg)→ silenzio/rifiuto

N.B. Per i comuni con popolazione > 100.000 abitanti, i termini previsti dalcomma 6, sono di 120 giorni per l’adozione del provvedimento conclusivo,sempre secondo lo schema sopra riportato.

Per gli interventi edilizi minori per i quali è prevista la pro-cedura semplificata introdotta del d.P.R. 9 luglio 2010, n. 139

↓riduzione dei termini secondo tali disposizioni

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

nuovo termine → rimane sospeso fino all’esito della ri-chiesta di modifiche (comma 4)

4- entro 60 giorni → provvedimento finale (comma 3)(per comuni < 100.000 abitanti)

↓istruttoria – pareri – atti di assenso – valutazione diconformità del progetto alla normativa vigenteproposta motivata di provvedimento, accompagnatadalla relazione con qualificazione tecnico giuridica del-l’intervento- rilascio del permesso di costruire- diniego del permesso di costruireentro 120 giorni → provvedimento finale (comma 3)(per comuni >100.000 abitanti)

↓istruttoria – pareri – atti di assenso – valutazione diconformità del progetto alla normativa vigenteproposta motivata di provvedimento, accompagnatadalla relazione con qualificazione tecnico giuridica del-l’intervento- rilascio del permesso di costruire- diniego del permesso di costruire

5- entro successivi 30 giorni → provvedimento finale: rila-scio del permesso di costruire (comma 6)(sia per comuni < 100.000 abitanti, sia per comuni >100.000 abitanti)

6- entro successivi 40 giorni → provvedimento finale: di-niego definitivo del permesso di costruire, quando il re-sponsabile abbia inviato il preavviso di diniego ex art. 10-bis legge n. 241/90 (comma 6)(sia per comuni < 100.000 abitanti, sia per comuni >100.000 abitanti)

7- dopo 90 giorni → silenzio assenso (comma 8)(per comuni < 100.000 abitanti)dopo 150 giorni → silenzio assenso (comma 8)(per comuni > 100.000 abitanti)

N.B. sono fatte salve le disposizioni contenute nelle leggi regionali che pre-vedano misure di ulteriore semplificazione e ulteriori riduzioni di termini pre-cedimentali. (comma 12).

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

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LEGISLAZIONE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 51

In questo caso, a mio parere, la dove fosse presentata laSCIA per interventi in zona a vincolo, la stessa rimane inef-ficace fino alla presentazione dell’autorizzazione rilasciatadall’autorità competente.Per la SCIA in edilizia, il termine a disposizione dell’ammi-nistrazione comunale per adottare provvedimenti di di-vieto dell’attività e di rimozione degli effetti dannosi vieneridotto da sessanta a trenta giorni.Questo significa, diversamente da quanto introdotto dallalegge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione del DL n. 78/2011,che la SCIA consente di iniziare subito l’attività di trasfor-mazione edilizia, ma che l’azione di inibizione da parte del-l’amministrazione comunale non può avvenire nei succes-sivi sessanta giorni, bensì nei successivi trenta giorni dallasua presentazione, come avviene per la DIA.La Scia può essere presentata mezzo posta con raccoman-data con avviso di ricevimento che equivale alla ricezionedella stessa.Vigilanza e sanzioni Æ quelle previste dal dPR n. 380/2001 edalle leggi regionali.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.Applicazione della SCIA agli interventi edilizi minori, precedente-mente ammessi con DIA dal dPR n. 380/01 La legge di conversione non ha modificato il testo del DL 70/2011,confermando, in via definitiva che le disposizioni applicate alle DIAsono estese anche alle SCIA in materia edilizia, pur se con le limi-tazioni e le esclusioni dei casi in cui le denunce stesse, in base allanormativa statale o regionale, siano alternative o sostitutive del per-messo di costruire, compreso le ipotesi previste dalle leggi regio-nali in attuazione dell’articolo 22, comma 4, del Testo Unico per l’E-dilizia.A proposito della SCIA è opportuno fare alcune precisazioni, prin-cipalmente riguardanti l’efficacia del titolo abilitativo ed il sistemasanzionatorio.Il decreto non dispone esplicitamente sull’efficacia della SCIA, allaquale si applica la disciplina della DIA. Ne deriva che anche la SCIAedilizia ha tre anni di efficacia, decorrenti dalla data della sua pre-sentazione: quindi i lavori non ultimati entro il triennio sono su-bordinati alla presentazione di una nuova SCIA. Inoltre l’interessatodeve comunicare la data di ultimazione. Quanto sopra è stabilitodall’articolo 23 del dPR n. 380/2001 in tema di disciplina della DIA.Ad ultimazione avvenuta, il progettista o un tecnico abilitato dovràrilasciare un certificato di collaudo finale, con il quale si attesta laconformità dell’opera al progetto presentato con la SCIA.Come per le DIA, il collaudo dovrà essere presentato al SUE, unita-mente alla ricevuta dell’avvenuta presentazione della variazione ca-tastale. A questo proposito è utile ricordare l’importanza della va-riazione catastale perché il decreto legge n. 78 del 2010 ha dispostola nullità degli atti di trasferimento immobiliare, se non vi è la di-chiarazione di conformità tra i dati catastali e le planimetrie cata-

5- Regolarizzazione automatica di talune modeste diffor-mità dal permesso di costruire articolo 5, comma 2, let-tera a), punto 5), D.L. 70)

Non c’è parziale difformità per violazioni di:– altezza– distacchi– distanze– cubatura– superficie copertanella misura inferiore al 2% delle misure progettuali per sin-gola unità immobiliare.Il decreto legge introduce una sorta di regolarizzazione au-tomatica, sotto il profilo della normativa urbanistica edilizia,delle lievi difformità verificatesi nella fase costruttiva ri-spetto al progetto originariamente assentito.In tal caso non si applicano le sanzioni previste dall’articolo34 per violazioni in parziale difformità dal titolo abilitativo.

Di fatto si potrebbe verificare il superamento contempo-raneo di tutte le succitate condizioni, purché nel limite del2 per cento sia che si tratti di una sola unità immobiliare siache si tratti di edifici con più unità immobiliari (es. singoloedificio con volume di 500 mc: 2%= 10mc; edificio conquattro alloggi di 1000 mc: 2%= mc. 20 per l’intero edificio diquattro alloggi).

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

6- SCIA (segnalazione certificata inizio attività) (articolo 5,comma 2, lettera b) e lettera c), D.L. 70)

Il Decreto Sviluppo, modificando e interpretando l’articolo19 della legge n.241/1990, fornisce diversi chiarimenti intema di SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) ai finidella sua applicabilità in ambito edilizio.La SCIA sostituisce la DIA (denuncia di inizio attività) in e-dilizia, con esclusione dei casi in cui, in base alla normativastatale o regionale, la denuncia sia alternativa o sostitutivadel permesso di costruire (cd. SUPERDIA), compreso i casidi cui ai sensi dell’articolo 22, comma 4, del dPR n. 380 del2001.Il citato articolo 19 aggiunge le attività connesse all’ediliziain zone sismiche, modificando il primo periodo del comma1.Nel caso di immobili vincolati, la SCIA opera una volta ac-quisito l’assenso dell’ente competente alla relativa tutela.

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LEGISLAZIONE

52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

sono impugnabili in quanti tali.Il comma 6-ter in commento fa riferimento sia alla SCIA sia alla DIAcomprendendo tutte le ipotesi in cui la legge ha introdotto proce-dimenti liberalizzati di questo tipo, anche se con nomi diversi.La nuova norma, introdotta con l’articolo 6, del decreto legge n.138/2011, ricalca quanto ha deciso il Consiglio di Stato, in adu-nanza plenaria, con sentenza n. 15 del 29 luglio 2011, secondo laquale la DIA e la SCIA, non sono provvedimenti amministrativi aformazione tacita, ma atti privati volti a comunicare l’intenzione diintraprendere un’attività direttamente ammessa dalla legge.Secondo la sentenza di cui sopra, emessa prima del decreto leggen. 138/2011, se la pubblica amministrazione non esperisce gli ac-certamenti necessari per il controllo dei presupposti, il giudice puòimporre l’adozione di provvedimenti inibitori all’esercizio dell’atti-vità intrapresa, per tutelare il terzo.La tutela del terzo è affidata primariamente all’esperimento di un’a-zione impugnativa ai sensi ex art. 29 del Codice del processo am-ministrativo, da proporre nell’ordinario termine di sessanta giornia decorrere solo dal momento della piena conoscenza dell’adozionedell’atto lesivo, e tale tutela è ora richiamata in maniera esplicita al-l’articolo 19, comma 6-ter, della legge n. 241 del 1990, introdottacon l’articolo 6 del decreto legge 138/2011. L’interessato, infatti,può sollecitare l’esercizio delle verifiche spettanti all’amministra-zione e, in caso di inerzia, di esperire l’azione prevista dall’articolo31, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104,come indica la stessa sentenza del Consiglio di Stato, così da de-finire i seguenti punti fermi:• la SCIA e la DIA non sono provvedimenti taciti della pubblica am-

ministrazione• la SCIA e la DIA non sono autonomamente impugnabili• il contro interessato può chiedere alla P.A. verifiche sulla loro le-

gittimità• se la P.A. rimane inerte il contro interessato può ricorrere al TAR

contro il silenzio dell’amministrazione• il TAR può accertare l’obbligo di provvedere da parte della P.A.,

pronunciandosi nel merito in caso di attività vincolata• il contro interessato può chiedere il risarcimento del danno da DIA

e SCIA illegittime.

7 - Intervento sostitutivo regionale (articolo 5, comma 2, let-tera a), punto 3), D.L. 70)

L’articolo sopra citato preveda la sostituzione dell’articolo21 del d.P.R. n. 380/2001 (intervento sostitutivo regionale)che impone alle regioni di emanare proprie leggi, forme emodalità per l’esercizio del potere sostitutivo nei confrontidelle amministrazioni comunali per il rilascio del permesso

stali depositate in Catasto e lo stato di fatto.Se manca il certificato di collaudo e la variazione catastale si ap-plica la sanzione di euro 516.

Per quanto riguarda l’efficacia della SCIA in Lombardia c’è da pre-cisare, però, che l’articolo 42 della legge regionale, dispone, alcomma 6, che i lavori oggetto della DIA (ovvero SCIA) devono es-sere iniziati entro un anno dalla data di efficacia della DIA stessa(ovvero SCIA) ed ultimati entro tre anni dall’inizio dei lavori; solo laparte non ultimata è subordinata a nuova DIA (ovvero SCIA). Ne consegue che in regione Lombardia l’efficacia della SCIA risulta,come per la DIA, rapportata alla durata del permesso di costruire enon cambia nulla rispetto all’entrata in vigore del decreto Sviluppo,a meno di modifiche che vengano introdotte alla legge regionale n.12 del 2005.Come già detto in precedenza il sistema sanzionatorio previsto perla SCIA, è lo stesso stabilito per la DIA e cioè:si applicano le sanzioni di cui all’articolo 37, del Testo Unico dPR380/2001.

Ulteriori approfondimenti in tema di SCIA.A seguito dell’entrata in vigore del DL n. 70/2011, convertito con lalegge 106/2011, la SCIA è entrata ufficialmente a far parte dei titoliabilitativi in campo edilizio, come era in precedenza la DIA, sebbeneda più parti non si riteneva applicabile all’edilizia, dopo tutte le po-lemiche partite dalle modifiche dell’articolo 19 della legge n. 241del 1990, introdotte dal DL n. 78 del 2010.La manovra bis dell’agosto 2011 interviene sulla legge generale delprovvedimento amministrativo di cui sopra e chiarisce una voltaper tutte le modalità per gli interessati di assumere, anche in campoedilizio, le attività edilizie, sfruttando le forme di sburocratizzazioneintrodotte dalle sopra citate norme.Il decreto legge n. 138/2001 (GU 13 agosto 2001, n. 188) non con-sente di ricorrere al TAR o al CdS direttamente contro la SCIA o laDIA, senza prima inviare al comune una denuncia –diffida, chie-dendo all’amministrazione di verificare la legittimità dell’attività.Solo se il comune rimane inerte, l’interessato potrà rivolgersi al TARchiedendo di accertare l’obbligo di provvedere in capo all’ammini-strazione competente obbligando la stessa ad intervenire.Fino al momento della sentenza del TAR, la SCIA mantiene la suaefficacia e chi l’ha presentata non ha alcun obbligo giuridico di bloc-care o interrompere l’attività.In dettaglio, il decreto 138/2011 aggiunge il comma 6-ter all’arti-colo 19 della legge 241/90 (dedicato alla SCIA). La nuova disposi-zione precisa subito che la SCIA, la denuncia e la dichiarazione di i-nizio attività si riferiscono ad attività liberalizzate e non costitui-scono provvedimenti taciti direttamente impugnabili. Ciò segna ladifferenza con il silenzio assenso: in quest’ultimo caso siamo difronte a un atto della pubblica amministrazione, sia pure tacito.In quanto provvedimento dell’amministrazione è autonomamenteimpugnabile. Dia e Scia non sono provvedimenti taciti e quindi non

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 53

Tornando nuovamente alla cessione dei diritti edificatori, è utile pre-cisare che la modifica dell’articolo 2643 del codice civile ha datouna copertura giuridica a un contratto che fino ad ora è stato pre-sente nella pratica e ha avuto solo una disciplina regionale o è statorichiamato nei strumenti urbanistici generali.Non è vero che la modifica della succitata norma abbia introdottoil principio perequativo, presente solo in alcune leggi regionali o inparte della giurisprudenza amministrativa, ma la legittimazione ditalune norme comunali che consentono la cessione di cubature edi spostare la capacità edificatoria da un fondo all’altro.In questo contesto, la pratica negoziale riguarda un contrattomesso a punto attraverso due modalità:1) trasferimento di volumetrie tra due fondi, anche non finitimi, giàindividuati;2) trasferimento di volumetrie in cui è individuato il fondo cedentema non quello su cui andranno ad insediarsi le volumetrie cedute.Nel primo caso si tratta di stipulare un atto di tipo negoziale (a ef-fetti reali o anche ad effetti obbligatori) ed un provvedimento am-ministrativo che autorizza l’edificazione secondo la maggior volu-metria.Nel secondo caso, si ha solo un contratto atipico a effetti obbliga-tori, costituito da un credito edilizio che, come tutti i diritti di cre-dito, deve essere ulteriormente gestito.Oltre a “regolarizzare” legislativamente questo tipo di contratto,consente di rendere opponibile ai terzi anche le cessioni di cuba-tura strutturate in modo tale da non consentire a priori l’individua-zione di un’area in cui insediare delle volumetrie cedute.La legge di conversione ha aggiunto anche la costituzione e la mo-dificazione dei diritti edificatori.

9- Acustica (articolo 5, comma 5, D.L. n. 70 del 2011.Alle norme in materia di acustica in edilizia di cui alla leggen. 447 del 1995 è stata aggiunta una disposizione inerente ilprocedimento per il rilascio del permesso di costruire se-condo la quale, nei comuni che hanno provveduto al coor-dinamento dei propri strumenti urbanistici con la classifica-zione del territorio comunale in materia acustica, è consen-tito presentare l’autocertificazione di un tecnico abilitatoche attesti il rispetto dei requisiti di protezione acustica inrelazione alla zonizzazione acustica di riferimento.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

di costruire.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

8- Trasferimento diritti edificatori Trasferimento dei diritti edificatori (articolo 5, commi 3 e 4,decreto legge n. 70/2011)Articolo 2643, comma 1, del Codice Civile Æ trascrizionedegli atti

↓Obbligo di trascrizione. È stato aggiunto all’elenco degli attisoggetti a trascrizione anche il trasferimento dei diritti edi-ficatori, al fine evitare contenziosi e di equipararli ai dirittireali che consentano la libera circolazione degli stessi a se-guito della loro introduzione nelle normative regionali e neiconseguenti strumenti di pianificazione territoriale (PRG oPGT), nonché nelle convenzioni urbanistiche ad esser rela-tive.

Modifiche introdotte con la legge di conversione n. 106 del 12luglio 2011.In sede di conversione del D.L. n. 70, sono state aggiunte due nuovedisposizioni al comma 3, che integrano il comma 49 dell’articolo31 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, sempre con la finalità digarantire la certezza dei diritti edificatori.Il comma 3-bis, infatti, interessa la cessione in proprietà delle areecomprese nei piani 167, la trasformazione del diritto di superficiein diritto di piena proprietà, e le relative convenzioni, nonché l’edi-lizia residenziale convenzionata.Al testo è stato aggiunto il nuovo comma 49-bis in base al quale ivincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione(proprietà e diritto di superficie) possono essere rimossi, dopo chesiano trascorsi almeno cinque anni dalla data del primo trasferi-mento, con convenzione pubblica e registrata, la cui cessione com-porterà il pagamento di un corrispettivo (in misura millesimale dellaproprietà o del diritto di superficie), determinato in misura pari aduna percentuale del corrispettivo risultante dall’applicazione dellaformula di cui al comma 48, stessa legge.La percentuale del corrispettivo e le eventuali riduzioni saranno sta-bilite, in relazione alla durata temporale residua del vincolo, attra-verso l’emanazione di un decreto ministeriale.La seconda disposizione è contenuta nel successivo comma 49-ter, in base al quale le suddette disposizioni si applicano anche alleconvenzioni stipulate in base all’articolo 18 del Testo Unico (dPR380) relativa all’Edilizia abitativa convenzionata.

LEGISLAZIONE

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LEGISLAZIONE

54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

programmazione urbanistica può, né deve, scendere adefinire piani volumetrici o a descrivere le caratteristicheedilizie e tecniche, che sono invece prerogativa propriodegli strumenti attuativi, con prolungamento dei tempi.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario

12 - Nuovo Piano Casa (articolo 5, commi da 9 a 15) Æ peraree degradate

Le norme sono applicabili, non solo per le abitazioni, maanche per edifici non residenziali, come magazzini, edificiindustriali.Le regioni: devono approvare proprie leggi (entro 60 giornidall’entrata in vigore del decreto legge) per incentivare taliiniziative, mediante anche la demolizione e la ricostruzionedel patrimonio esistente, prevedendo una volumetria ag-giuntiva, la localizzazione di volumetrie in aree diverse, lemodifiche di destinazione d’uso compatibili o complemen-tari e le modifiche della sagoma degli edifici.Sono esclusi da tali benefici gli edifici abusivi, quelli incentro storico o in aree a inedificabilità assoluta, mentresono compresi gli edifici “sanati”.Dopo 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto e sino al-l’entrata in vigore delle leggi regionali, è ammesso il rilasciodel permesso di costruire in deroga agli strumenti urbani-stici ai sensi dell’articolo 14 T.U. dell’Edilizia anche per ilmutamento delle destinazioni d’uso purché si tratti di de-stinazioni complementari o compatibili (salvo il rispettodelle leggi di settore e del D.Lgs. 42/2004).Dopo 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, questepremialità, fatta eccezione per gli edifici abusivi, quelli incentro storico o in aree a inedificabilità assoluta e fatto salvoil rispetto delle norme di settore e il D.Lgs. 42/04, si appli-cheranno fino all’approvazione delle specifiche leggi regio-nali.Le regioni avranno 4 mesi di tempo per sbarrare la stradaalle norme del decreto, qualora non vogliano che sia appli-cata sul loro territorio.Fino all’approvazione delle leggi regionali, la volumetria ag-giuntiva da riconoscere agli edifici ammessi a tale beneficio,è del 20% massimo del volume preesistente, se residen-ziale, ovvero, del 10% massimo della superficie coperta pergli edifici adibiti ad uso diverso.Quattro sono i premi riconosciuti:1) volume aggiuntivo pari al 20% per gli edifici residenziali,

10- Pubblicazione atti del PRG o PGT (e loro varianti) – art.5, comma 6 3 comma 7

E fatto obbligo ai comuni di pubblicare sui propri siti infor-matici tutti gli atti gli allegati tecnici allegati alle delibere diadozione o approvazione degli strumenti urbanistici,nonché delle loro varianti.Tale obbligo però decorre dopo 60 giorni dalla data di en-trata in vigore della legge di conversione del decreto.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.

11- Piani attuativi / VAS / competenza (articolo 5, comma 5e comma 13)

È stata introdotta una “semplificazione” nella procedura diattuazione dei piani urbanistici da sottoporre a valutazioneambientale strategica (VAS) e una disposizione per la com-petenza all’adozione e all’approvazione dei piani attuativicompatibili al PRG (o PGT) ed in particolare:a) quando il PA non comporta variante al PRG o al PGT e lo

strumento urbanistico generale, già in sede di VAS, abbiadefinito le previsioni urbanistiche di dettaglio di questiambiti → NO VAS

b) quando il PA comporta variante al PRG o al PGT → la VAS(e la verifica di assoggettabilità) è limitata agli aspetti nonoggetto di VAS del PRG o del PGT

L’articolo 5, comma 13, dispone altresì che:1- tutte le norme di cui ai commi precedenti (quindi anche

il comma 8 sui PA, soggetti a VAS), si applicano decorsi 60giorni dall’entrata in vigore del decreto

2- dopo 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto e fino al-l’entrata in vigore della normativa regionale, si applicanoaltresì le due seguenti disposizioni:a) mutamento di destinazione d’uso in deroga (arti-

colo14, dPR n. 380/2001) purché compatibili o comple-mentari

b) Piani attuativi (PA) compatibili con il PRG o PGT sonoadottati e approvati dalla Giunta Comunale

Problemi applicativi (almeno due):1- PA comunque denominati o compatibili con PRG o PGT

(PL o PII) approvati dalla Giunta Comunale e non dal Con-siglio Comunale, svilito del suo ruolo di assemblea elet-tiva

2- PA comunque denominati (PL o PII), devono rifare la VAS,a meno che il PA specifichi le caratteristiche tecniche ededilizie degli interventi. E’ evidente che nessun piano di

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LEGISLAZIONE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 55

14- vincolo sugli immobili culturali.Semplificazione dei procedimenti amministrativi relativialla Parte I del Codice dei Beni Culturali – D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Articolo 4, comma 16, lettera a) -: modifica articolo 10,comma 5 Art. 10, comma 5.Salvo quanto disposto dagli articoli 64 r 178, non sono sog-gette alla disciplina del presente Titolo le cose indicate alcomma 1 … la cui esecuzione non risalga ad oltre 50 anni, semobili, o ad oltre 70 anni, se immobili, nonché le cose indi-cate al comma 3, lettera a) ed e), … la cui esecuzione non ri-salga ad oltre 50 anni.Articolo 4, comma 16, lettera b) – modifica articolo 12,comma 1Art. 12, comma 1.Le cose indicate all’articolo 10, comma 1, … la cui esecu-zione risalga ad oltre 50 anni, se mobili, o ad oltre 70 anni,se immobili, sono sottoposte alle disposizioni della pre-sente Parte fino a quando non sia stata effettuata la verificadi cui al comma 2.Art. 4, comma 16, lettera c) – modifica art. 54, comma 2, let-tera a), primo periodo (l’inalienabilità degli immobili):"a) le cose appartenenti ai soggetti indicati all’articolo 10,co. 1, … e la cui esecuzione risalga … ad oltre 70, se immo-bili, fino alla conclusione del procedimento di verifica pre-visto dall’articolo 12"

Di seguito si riportano, pure le principali novità fiscali in-trodotte dal Decreto Sviluppo.1- riapertura termini per la rivalutazione dei terreni edificabili agricoliRiapertura dei termini per la rivalutazione delle aree edifi-cabili e dei terreni. (articolo 7, comma 2, lettere dd) e ee))Il decreto in parola ha previsto la riapertura dei termini perla rideterminazione del valore d’acquisto dei terreni edifi-cabili ed agricoli, posseduti alla data del 1 luglio 2011, daprivati non esercenti non esercenti attività commerciale,mediante la redazione di una perizia giurata di stima ed ilversamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sul red-dito, pari al 4% dell’intero valore rivalutato delle aree, da ef-fettuarsi entro il 30 giugno 2012.Per coloro che si sono già avvalsi della facoltà di rivalutarele suddette aree ed intendano avvalersi nuovamente delbeneficio sono riconosciute alternativamente:a) la possibilità di detrarre dall’imposta sostitutiva dovuta

per la nuova rivalutazione l’importo relativo all’impostasostitutiva già versataAl fine del controllo della legittimità della detrazione, conil provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle En-trate di approvazione del modello di dichiarazione deiredditi, saranno individuati i dati da indicare nella di-

ovvero al 10% della superficie coperta edificabile ad usodiverso

2) delocalizzazione delle volumetrie in aree diverse (ma co-munque compatibili).

3) cambiamenti di destinazione d’uso compatibili o com-plementari

4) modifiche della sagoma necessaria per armonizzare ar-chitettonicamente gli edifici esistenti

13 - autorizzazione paesaggisticaModifiche ed integrazioni della Parte III del Codice dei Benie del Paesaggio, approvato con D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42.Articolo 4, comma 16, lettera e), D.L. 70/2011: efficacia del-l’autorizzazione paesaggistica (e non validità):All’articolo 146, comma 4, terzo periodo del Codice: viene so-stituita la validità con l’efficacia dell’autorizzazione paesag-gistica, alla conclusione del procedimento per il suo rilascio.Art. 146, comma 5, secondo periodo.Si semplifica il procedimento di approvazione degli inter-venti edilizi nei comuni che abbiano adeguato gli strumentiurbanistici alle previsioni dei Piani Paesistici Regionali fa-cendo assumere al parere della Soprintendenza natura ob-bligatoria non vincolante e, ove non sia reso entro il terminedi 90 giorni dalla ricezione degli atti, si considera reso insenso favorevole.Art. 146, comma 7, primo periodo: correzione dell’errore cherichiama il comma 3, lettere b), c) e d), dell’articolo 143 an-ziché il comma 1 stesso articolo.Art. 146, comma 7, terzo periodo: modifica che introduce,tra gli adempimenti delle amministrazioni competenti al ri-lascio dell’autorizzazione di formulare una proposta diprovvedimento e la comunicazione all’interessato dell’i-nizio del procedimento e dell’avvenuta trasmissione degliatti alla Soprintendenza.Art. 146, comma 8, secondo periodo: modifica il procedi-mento di diniego, demandando alla Soprintendenza ilpreavviso di diniego, e all’autorità competente il provvedi-mento finale, entro 20 giorni Art. 146, comma 11: è stato rimosso il periodo di 30 giorni perl’efficacia dell’autorizzazione paesaggistica, rendendolaimmediatamente operativa.Art. 146, comma 14: è stata aggiunta l’applicazione delle di-sposizioni per il rilascio dell’autorizzazione paesaggisticaanche per le attività minerarie di ricerca ed estrazione, inci-denti sui beni paesaggistici, togliendo le competenze incapo al Ministero dell’Ambiente.

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LEGISLAZIONE

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mentazione a supporto e indicare i dati nel 730 o nel mo-dello unico.

Legge di conversione n. 106 del 12 luglio 2011.La legge di conversione non ha introdotto modifiche al testo del de-creto originario.In tema di semplificazioni degli adempimenti fiscali necessari perbeneficiare della detrazione Irpef (36%) sulle ristrutturazioni edi-lizie (prorogata fino al 31 dicembre 2012) o di quella Irpef (55%)sugli interventi per il risparmio energetico (prorogata fino al 31 di-cembre 2011), la legge 106/2011 ha confermato le originarie pre-visioni dell’articolo 7, comma 2, lettera r) e q), DL 70/2001 chehanno soppresso – a decorrere dal 14 maggio 2011 – l’obbligo dellacomunicazione preventiva al Centro Operativo di Pescara, nonchél’obbligo di indicare il costo della manodopera nelle fatture in fa-vore dei soggetti che intendono beneficiare degli incentivi fiscali.Resta comunque l’’obbligo per le imprese di indicare nella fatturala descrizione e il valore degli eventuali beni significativi, nei casi incui venga richiesta l’applicazione dell’IVA del 10% per le manuten-zioni ordinarie e straordinarie, al restauro e risanamenti conserva-tivi e alle ristrutturazioni edilizie di abitazioni.L’articolo 23, comma 8, DL 6 luglio 2011, n. 98 recante disposi-zioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria (G.U. 6 luglio 2011, n.155) introduce l’ulteriore riduzione al 4% della ritenuta d’accontosugli importi incassati dagli esecutori di lavori di ristrutturazioni e-dilizie e per il risparmio energetico (modificando l’articolo 25,comma 1, DL 78/2010), convertito dalla legge 122/2010 che fis-sava l’aliquota al 10%), con la finalità dichiarato di minimizzare gliadempimenti in occasione di pagamenti effettuati tramite bonificidisposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per iquali spetta la detrazione d’imposta.

chiarazione stessa.b) la possibilità di chiedere il rimborso della imposta so-stitutiva già pagata, entro 48 mesi (ai sensi dell’articolo 38del dPR 602/1973), decorrenti dalla data di versamentodell’intera imposta o della prima rata relativa all’ultimarideterminazione effettuata.L’importo del rimborso non può essere comunque supe-riore all’importo dovuto in base alla nuova ridetermina-zione del valore effettuata.c) la possibilità di richiesta di rimborso, con le stesse mo-dalità e termini, anche per i versamenti effettuati entro ladata di entrata in vigore del presente decreto.In sostanza, viene riconosciuto la facoltà di rimborsoanche per i contribuenti che abbiano, nel passato, ope-rato una seconda rivalutazione dei propri immobili, mache non intendano aderire all’attuale rideterminazione.Anche questi soggetti potranno richiedere il rimborsodell’imposta sostitutiva già pagata, entro 48 mesi decor-renti dalla data di versamento dell’interra imposta odella prima rata relativa all’ultima rideterminazione ef-fettuata.Nei casi in cui, alla data di entrata in vigore del presentedecreto, siano già decorsi 48 mesi dal versamento del-l’imposta sostitutiva relativa all’ultima rivalutazione ef-fettuata, la richiesta di rimborso potrà comunque esserefatta entro il termine di 12 mesi a decorrere dalla mede-sima data di entrata in vigore del decreto.

2- agevolazioni fiscali: detrazione IRPEF del 36% (articolo 7)Per quanto attiene alla detrazione fiscale del 36% per leristrutturazioni residenziali, si segnala l’eliminazionedell’obbligo di invio della comunicazione preventiva alCentro Operativo di Pescara.La comunicazione sarà sostituita, in dichiarazione deiredditi, dei dati catastali dell’immobile oggetto di recu-pero e, per interventi effettuati direttamente dal deten-tore dell’immobile, gli estremi di registrazione del con-tratto di locazione, o comodato e gli altri dati richiesti alfine del controllo.Per quanto riguarda gli altri documenti (fatture, bonifici,etc.) gli stessi dovranno essere conservati dal contri-buente ed esibiti su richiesta degli uffici verificatori.

Il decreto ha previsto, inoltre, l’eliminazione dell’obbligo diindicazione, in fattura, del costo della manodopera utiliz-zata per l’esecuzione degli interventi agevolati.

Le detrazioni del 36% per i lavori di ristrutturazione edi-lizia di cui abbiamo avuto modo di parlare nel corso dei pre-cedenti articoli non devono essere più preventivamente og-getto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate prima del-l’inizio dei lavori ma è necessario solo mantenere la docu-

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LEGISLAZIONE

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Da “OttopiùCasa”, 7 sett. 2011 Proprietari a termine:è l’usufrutto

Spettano al nudo proprie-tario le spese per le ripara-zioni straordinarie e le im-poste che gravano sulla pro-prietà, mentre spettano al-l’usufruttuario le spese perl’ordinaria manutenzione ele imposte che gravano sulreddito (Irpef sulla renditacatastale dell’immobile el’Ici, ove dovuta). Dovràinoltre corrispondere al pro-prietario, durante l’usufrutto,l’interesse legale nella mi-sura stabilita dalla leggesulle spese sostenute dalproprietario per effettuare le

riparazioni straordinarie. Seil nudo proprietario si rifiutadi eseguire le riparazioniposte a suo carico o ne ri-tarda l’esecuzione senzagiusto motivo è facoltà del-l’usufruttuario coprire le in-combenze e successiva-mente (al momento dellacessione dell’usufrutto) pre-tendere il rimborso dellespese sostenute per lespese straordinarie senza in-teresse, e ritenere l’immo-bile a garanzia del rimborso.È frequente nella vendita dibeni immobiliari la separa-

L’usufrutto è un di-ritto reale di godi-mento su cosa al-

trui regolato dagli articoli 978e seguenti del Codice civile.In parole più esplicite: l’u-sufruttuario può essere con-siderato “un proprietario atermine”, in pratica ha la fa-coltà di utilizzare il bene e digodere dei suoi frutti comese ne fosse il reale proprie-tario. Con, però, due limita-zioni: non può trasferire laproprietà che resta al nudoproprietario e deve rispet-tare la destinazione econo-mica impressavi dal pro-prietario. Esempio: se unoha un usufrutto su un ne-gozio non potrà – salvoesplicito assenso del nudoproprietario – trasformarlo inun appartamento.Il diritto di usufrutto èsempre temporaneo, nonpuò infatti durare oltre lavita dell’usufruttuario e sel’usufruttuario è una personagiuridica non può protrarsioltre il termine di trentaanni. L’usufrutto può esserecostituito anche a favore diuna pluralità di viventi, edopera fra questi il diritto diaccrescimento, in questocaso l’usufrutto si estinguealla morte dell’ultimo su-perstite.Il diritto di usufrutto se nonviene dall’atto costitutivo,può essere ceduto per uncerto tempo o per tutta lasua durata, la cessione deveessere comunicata al pro-prietario (art. 980 Codice ci-vile).Le spese e le imposte rela-tive al bene oggetto di usu-frutto sono ripartite tra nudoproprietario e l’usufruttuario.

zione della nuda proprietàdall’usufrutto. Ad esempiouna persona anziana pro-prietaria dell’immobile incui abita può decidere divenderne la nuda proprietàe riservare per se e per ilproprio coniuge l’usufruttoricavando così i mezzi finan-ziari per poter vivere più se-renamente senza rinunciaread abitare la propria casa,l’usufrutto si estinguerà allamorte dell’usufruttuario, mo-mento in cui il nudo pro-prietario acquisterà la pienaproprietà. Una situazione

USUFRUTTO VITALIZIO 2011Tabella del valore comparativo usufrutto nuda proprietà rapportata al nuovo tasso legale del 1,5% in vigore dal 1° gennaio 2011.Coefficienti per la determinazione dei valori attuali dei diritti di usufrutto vitalizio e delle rendite o pensioni vitalizie al tasso di inte-resse dell’1,5%.L’usufrutto vitalizio dura fintanto che vive l’usufruttuario, il suo valore si calcola applicando il coefficiente della tabella (inversamen-te proporzionale all’età dell’usufruttuario).

Età del beneficiario Coefficiente Valore dell’usufrutto % Valore nuda proprietà %(anni compiuti)

da 1 a 20 63,5 95,25 4,75da 21 a 30 60,0 90,00 10,00da 31 a 40 56,5 84,75 15,25da 41 a 45 53,0 79,50 20,25da 46 a 50 49,5 74,25 25,75da 51 a 53 46,0 69,00 31,00da 54 a 56 42,5 63,75 36,25da 57 a 60 39,0 58,50 41,50da 61 a 63 35,5 53,25 46,75da 64 a 66 32,0 48,00 52,00da 67 a 69 28,5 42,75 57,25da 70 a 72 25,0 37,50 62,50da 73 a 75 21,5 32,25 67,75da 76 a 78 18,0 27,00 73,00da 79 a 82 14,5 21,75 78,25da 83 a 86 11,0 16,50 83,50da 87 a 92 7,0 10,50 89,50da 93 a 99 4,0 6,00 94,00

Ai fini del calcolo delle imposte sull’atto di compravendita la base imponibile è costituita dalla differenza tra il valore della pienaproprietà e quello dell’usufrutto, nella tabella i coefficienti aggiornati al nuovo tasso legale dell’1,5% in vigore dal 1° gennaio 2011

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LEGISLAZIONE

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proprietà per l’acquirente.L’usufruttuario ha l’obbligodi mantenere in ordineil beneBreve carrelata su alcuniaspetti dell’usufrutto.La durata. Una caratteristicaessenziale dell’usufrutto è ladurata. Il diritto di usufruttoè sempre temporaneo. L’u-sufrutto deve essesre costi-tuito per un tempo determi-nato, nel caso non vengapattuito nulla al riguardo, ladurata non può eccedere lavita dell’usufruttuario. Lamorte dell’usufruttuario po-ne fine all’usufrutto, anche

se non è stata raggiunta l’e-ventuale data di scadenzaprevista.I diritti e gli obblighi: l’usu-fruttuario può disporre delsuo diritto, può cioè cederlo,dare in locazione il bene econcedere ipoteca su diesso; ha il diritto di avere ilpossesso del bene; ha il di-ritto di conseguire i frutti(naturali e civili). L’usufrut-tuario deve restituire il bene

al termine del suodiritto (alla sca-denza o allamorte); deveusare il bene conla diligenza delbuon padre di fa-miglia; deve farel’inventario, salvodispensa; deveprestare garanzia,salvo dispensa;deve affrontare lespese ordinarieper l’amministra-zione, manuten-zione e custodiadel bene. Pagarele imposte e ca-noni, rendite fon-

diarie ecc.Le riparazioni straordinarie:le riparazioni straordinariesono a carico del proprie-tario. L’art. 1005 del Codicecivile ne fa un elenco chetuttavia, secondo unanimeinterpretazione giurispru-denziale, non è tassativo.Per riparazioni straordinariesi intendono quelle neces-sarie ad assicurare la stabi-lità dei muri maestri e delle

questa che, anche se ancoranon molto diffusa, va pren-dendo piede anche da noi.L’esempio classico è di unoo due pensionati che magarifaticano ad arrivare a finemese, oppure che voglionotogliersi qualche sfizio op-pure vivere, più semplice-mente, meglio.

Altro esempio –molto diffuso –quello dei genitori

che all’acquisto dell’abita-zione decidono di intestareal figlio la nuda proprietà ri-servandosi l’usufrutto, op-

pure se già proprietari pos-sono decidere di donare alfiglio la nuda proprietà man-tenendo per loro l’usufrutto.In tutti questi casi il valoredell’immobile viene scon-tato di un importo che de-cresce con l’aumentare del-l’età dell’usufruttuario, poi-ché si prevede rispetto allavita media un minore nu-mero di anni in cui diventeràpieno l’esercizio dei diritti di

volte, la sostituzione delletravi, il rinnovamento, per in-tero o per una parte note-vole, dei tetti, solai, scale, ar-gini, acquedotti, muri di so-stegno e di cinta.

Le spese condominiali: perlegge le spese devono es-sere imputate e ripartite insede di approvazione del bi-lancio secondo la loro fun-zione e il loro fondamento,spettando all’amministra-tore, in sede di esecuzione,ascrivere le spese, secondola natura di esse, ai diversisoggetti obbligati, anche nelcaso in cui l’assemblea nonabbia provveduto ad indivi-duarli.Le riparazioni: per quanto ri-guarda la partecipazione adeliberazioni concernenti leriparazioni relative ad unedificio in condominio, il re-lativo diritto di voto spetta:all’usufruttuario in caso di ri-parazioni per l’ordinaria ma-nutenzione, al nudo pro-prietario per la straordinaria.

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DAL COLLEGIO DI LODI

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Alessandro Colonna Una serata da geometri

sant’anni di vita professio-nale possano essere sinte-tizzati in un solo termine. Oanche 50, o 40 … o 30 anni.Cosa significa? Che il profes-sionista – dicevano – è coluiche “cura il particolare”; avolte ce l’hanno vendutacosì. Non solo … è la consa-pevolezza; la consapevo-lezza di un ruolo.Una vita di lavoro, di soddi-sfazioni, di sacrifici ed im-pegno rammenta a tutti, main particolare come mes-saggio ai giovani colleghi,l’importanza di riflettere alfine di ponderare la nostraposizione professionale econtribuire così a rafforzarele basi di un’etica che nondeve rimanere semplice-

mente su un foglio di carta,ma essere elevata a “ban-diera” che ci distingua nellamassa di professionisti delnostro settore: combattereperché la nostra sia una pro-fessionalità conclamata è undovere.Ed ora, rullo di tamburi, eccoi colleghi premiati dal Presi-dente del Collegio di Lodigeom. Giorgio Leoni e dalPresidente della Cassa Ita-liana Previdenza e Assi-stenza geom. Fausto Ama-dasi.

30 anniPietro Claudio Barbieri, Ni-cola Buonsante, GiuseppeLuigi Cesari, Giorgio Cipolla,Ottavio Fusari, Eugenio Li-

Si sono tenuti il 24giugno scorso i fe-steggiamenti per i

colleghi geometri che van-tano un ragguardevole nu-mero di anni di iscrizione al-l’Albo del nostro Collegio.Anche molto ragguardevole.Presso Villa Litta Carini diOrio Litta, splendida ed im-peccabile cornice per unmomento di ritrovo convi-viale ma anche, e soprat-tutto, di riflessione.Sì, perché la nostra epocasarà ricordata come l’era del“click”: schiaccio, premo, di-gito ed ecco subito il risul-tato. Ma subito eh, perché setrascorre un secondo di più… ahi! Siamo già in ritardo.Già, il risultato. Come se ses-

monta, Pietro Losi, AngeloMaestri, Francesco Mala-carne, Francesco Mazzi, Ric-cardomaria Moroni, ValterPodenzani, Anna Rosa, Ce-sare Santagostini, EnricoStroppa, Pier Mauro Zibra.

40 anniLorenzo Invernizzi, MarioMazzi, Paolo Moroni, CesareScotti, Giuseppe Vignali.

50 anniArnaldo Pagliai, Bruno Pro-spero Rossi.

60 anniGiuseppe Achilli.

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DAL COLLEGIO DI LODI

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DAL COLLEGIO DI LODI

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DAL COLLEGIO DI LODI

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4 - 64

DAL COLLEGIO DI LODI

Sessanta anni diprofessione diGiuseppe Achilli

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Notizie da Mantova: incontrisulla sicurezza e gestioneformazione professionale

Gli incontri si sono svoltipresso alcuni Comuni dellaprovincia di Mantova ed inparticolare: 18 giugnopresso il Comune di Ga-zoldo degli Ippoliti, 17 lugliopresso il Comune di Guidiz-zolo, il 3 settembre presso ilComune di Roverbella e il 17settembre presso il Comunedi Poggio Rusco.In qualità di relatore è inter-venuto il dott. FrancescoGallo (Ispettore Area Tec-nica Ministero del Lavoro –Direzione Provinciale diMantova), i sindaci dei ri-spettivi Comuni e i compo-nenti della Commissione Si-curezza del Collegio geo-metri e geometri laureatidella provincia di Mantovageomm. Davide Cortesi eAntonio Napoleone.

Tesserini professionaliL’attività di formazione e diaggiornamento degli iscritti

è un settore che richiede daparte del Collegio impegnoed organizzazione. In parti-colare, la normativa vigente,affida ai Collegi il compito diassegnare e verificare che ipropri iscritti conseguano icrediti formativi in base aquanto stabilito dal Regola-mento sulla formazione pro-fessionale continua ema-nato dal CNGeGL. È per questo motivo che ilConsiglio Direttivo del Col-legio di Mantova ha delibe-rato di dotarsi di un softwareper la gestione delle iscri-zioni on line, del rileva-mento presenze, rilascio at-testati e registrazione deicrediti formativi ai corsi e aiseminari. La rilevazione delle pre-senze avverrà tramitecard/tesserino di riconosci-mento, quindi i tecnici cheparteciperanno a corsi e se-minari organizzati dal Col-

Giornate sulla Sicurezzacon i ComuniIl Collegio dei Geometri eGeometri Laureati dellaprovincia di Mantova, in col-laborazione con la dittaMade HSE, ha organizzatouna serie di eventi formativie di aggiornamento in ma-teria di sicurezza nei luoghidi lavoro e nei cantieri edilifinalizzati all’informazionedella cittadinanza relativa-mente all’applicazionedella normativa sulla sicu-rezza nel settore edile.Attraverso questi incontri ilCollegio e le Amministra-zioni comunali hanno volutoinformare e divulgare a tuttii cittadini le informazioni re-lative agli obblighi, alle re-sponsabilità, alle corretteprocedure, nonché alle san-zioni ed agevolazioni pre-viste dalla normativa sullasicurezza obbligatorie perogni tipo di intervento.

legio o dalla Società di Ser-vizi Geometri Mantovani,dovranno essere muniti ditale tesserino.I nuovi tesserini dovrannoessere richiesti alla segre-teria del Collegio utiliz-zando l’apposito modulo datrasmettere esclusivamentetramite mail alla stessa.I nuovi tesserini saranno ob-bligatori per la partecipa-zione agli eventi formativi adecorrere dal 31 dicembre2011, il tesserino cartaceonon sarà più valido e dovràessere riconsegnato alla se-greteria del Collegio nel mo-mento del ritiro di quellonuovo.

Da sinistra, il geom. AntonioNapoleone; Nicola Leoni, sindaco diGazoldo degli Ippoliti; GiovanniCampilli, Made HSE; e il geom.Davide Cortesi

DAL COLLEGIO DI MANTOVA

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AGRICOLTURA & FORESTE

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Valeria Sonvico L’eccellenza dell’agricolturalombarda passa ancheattraverso la vendemmia

mento.Come ogni imprenditore a-gricolo del settore vitivini-colo sa, oltre al lavoro du-rante l’anno, molto dipendeanche del tempo meteoro-logico, che sta divenendosempre più un’incognita.Prima di entrare in una breverassegna delle tipologie diallevamento più diffuse, co-nosciamo più da vicino learee enologiche della nostraLombardia.Il territorio regionale vantaun patrimonio agroalimen-tare d’eccellenza rappre-sentando oltre il 15% delProdotto Interno Lordo Na-zionale, il latte fa da pa-drone considerando lo spic-cato indirizzo zootecnicodelle nostre Imprese Agri-cole, ma possiamo vantare

anche altre categorie impor-tanti, tra cui, appunto, ilvino.Un territorio con caratteri-stiche pedo-climatiche ete-rogenee che conseguente-mente condizionano i tempie i modi di vendemmia:La Valtellina, l’area terraz-zata più vasta d’europa dovela vendemmia inizia moltotardi e dove gli ultimi giornifanno la differenza per ilNebbiolo,il vino più impor-tante della zona per la pro-duzione di Sforzato Docg eSuperiore Docg.La Franciacorta è un altrofiore all’occhiello della Lom-bardia dove, diversamente,la vendemmia inizia prestis-simo per la raccolta delleuve Chardonnay affinchèvenga mantenuta l’acidità,

L a stagione dellavendemmia restauno dei momenti

più celebrati dall’uomo, unmomento magico in cui l’uvaviene raccolta per trasfor-marsi in nettare di Bacco:un’operazione agricola maanche uno dei più antichi ri-tuali della storia dell’uomo.Si può affermare che per unagricoltore la vendemmiaresta il momento più impor-tante dell’anno: perché siraccolgono i frutti di un in-tero anno di lavoro, soprat-tutto se il vigneto è stato im-postato fin dall’inizio ad unaviticoltura di qualità mirataad ottenere prodotti speci-fici in relazione al territorio:bianchi giovani o longevi,spumanti o vini vivaci, rossinovelli o da lungo invecchia-

fattore determinante per ilFranciacorta Docg, l’unicospumante classico oltre alloChampagne, che può ripor-tare in etichetta il nome delterritorio e del metodo diproduzione.Spostandoci a sud incon-triamo l’Oltrepò pavese, unadelle zone più vocate allacoltivazione della vite e nona caso anche una delle areea più superficie a vigneto.A seguire anche i territorimantovani con il Lambruscoe altre piccole produzioni.Ma per tradurre in eccel-lenza le uve raccolte, allabase di ogni vendemmia ènecessario:• Una buona potatura;• Una buona gestione fitosa-

nitaria delle piante;• Una buona gestione del

terreno;• Un ottimo equilibrio vege-

tativo della pianta;• Una valutazione della den-

sità di impianto, del nu-mero di gemme per metrolineare, della superficie fo-gliare totale e della produ-zione per ceppo;

Ad affiancarsi allebuone pratiche a-gronomiche avan-

zano anche nuove ed inte-ressanti tecnologie quali adesempio la vendemmia sa-tellitare, ovvero uno scree-ning in tempo reale dellamaturazione delle uve, op-pure il ghiaccio secco CO2 ela criomacerazione pellico-lare, riducendo in questomodo al massimo le ossida-zioni.La coltivazione della vite,come accennato preceden-temente, è legata stretta-

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AGRICOLTURA & FORESTE

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 69

per fruttificare tralci mediolunghi. La classificazione delleforme di allevamento della

vite può riguardare molte-plici criteri, tanti quanti sonoquelli modificabili dal viti-coltore. Per dare una visione

mente all'ambiente in cuiessa è presente e sicura-mente la forma di alleva-mento è quell'accorgimentotecnico che consente l'adat-tamento della pianta all'am-biente suddetto.

Pertanto la forma diallevamento è l’ e-spressione della

storia enologica di un terri-torio, di come i viticoltori ab-biano modellato la vite perfarle produrre al meglio inquell'ambiente secondo leloro esigenze. Non tutti i vi-tigni si adattano ad ogniforma di allevamento.Questo perché la fertilitàdelle gemme lungo il tralciodifferisce in funzione dellevarietà. Infatti alcune cul-tivar possiedono una ferti-lità delle gemme basali(quelle più vicine all'innestodel tralcio nel tronco), moltobassa o nulla e pretendono

delle varie possibilità ripor-tiamo di seguito uno schemadi classificazione tratto daFregoni (Fregoni M., Viticol-tura di qualità) • Secondo l'altezza del fusto

(basse, medie, alte);• Secondo la direzione dello

spazio (Orizzontali O-blique Verticali ) ;

• Secondo la densità di im-pianto;

• Secondo il tipo di potatura(corta mista lunga);

• Seconda la carica digemme;

Ma quali sono le forme piùdiffuse che ci capita di os-servare anche quandosiamo nel bel mezzo di unospostamento?Alberello: forma di alleva-mento di ridotta espan-sione, normalmente non ri-chiede sostegno dato che iltronco è basso e l'apparatoproduttivo è prossimo al ter-

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AGRICOLTURA & FORESTE

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una forma a se stante, il ca-povolto si compone di dueguyot contrapposti sulla filai cui capi a frutto non sono di-sposti orizzontalmente alterreno ma inclinati verso ilbasso, diffuso in terreni dimaggior fertilità e con cul-tivar vigorose.Cordone speronato: il si-stema è costituito da unfusto verticsle che si pro-lunga orizzontalmente in un

cordone orizzontale, si a-datta a terreni di media fer-tilità.Pergole: sistema di alleva-mento tipico del Trenitinocon il tetto inclinato versol’alto, per consentire insola-zione e arieggiamento allaproduzioneTendone: la vite è sostenutada un palo, ha capi da fruttoche si dipartono ortogonal-mente fra loro così da for-

reno. Diffusa in terreni pocofertili e siccitosi, ove fattoridiversi limitano lo sviluppodella vite (es. sud Italia).Guyot: forma di allevamentoa potatura mista, presentenel nostro paese da tempiremoti ma che ha avuto unasua formale teorizzazionenel XIX secolo ad opera delviticultore da cui ha preso ilnome. Proprio delle zonepoco fertili è un sistemaspalliera particolarmente a-datto alle zone declivi e col-linari, e si caratterizza per laridotta espansione. Capovolto o alla Cappuc-cina: anche se considerato

mare un tendone continuo,molto diffuso in centro-suditalia.

L’impegno e la pro-fessionalità dei vi-ticoltori hanno

portato a importanti ricono-scimenti delle nostre produ-zioni ed è sempre più soddi-sfacente che i cittadini attra-verso di esse possano avvi-cinarsi al mondo rurale e ap-prezzare il connubio tra tra-dizione e innovazione.

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

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Giuseppe Franco Questione energeticae certificazione degli edifici

del Kippur che ha dato luogoalla prima crisi petrolifera;qualcuno si ricorderà ancorale domeniche a piedi e/o inbicicletta degli Italiani.Successivamente nel 1979-80 la destituzione dello Sciàdi Persia e la guerra con il vi-cino Iraq ha dato luogo allaseconda crisi petrolifera.Dalla prima crisi petroliferail greggio non ha più cessatodi aumentare di prezzo, in-fluenzato da ogni minimo ac-cenno di situazione di crisiinternazionale. Di rimbalzo iprezzi dei carburanti sonoaumentati in misura spro-porzionatamente maggiore,frutto frequente di specula-zioni. Da quando è avvenuta poi laliberalizzazione dei prezzidei carburanti ed è statotolto il controllo del Comi-tato Interministeriale Prezzisi è verificato un riallinea-mento verso l’alto.È come con la liberalizza-zione delle compagnie assi-curative che dopo un primomomento di concorrenzahanno tutte applicato ed ap-plicano aumenti ben supe-riori all’inflazione.Solo per le nostre categorieprofessionali, dopo che cihanno tolto i minimi tariffarisulle parcelle, liberaliz-zando di fatto il nostro set-tore, si è aperta una lotta almassacro con esempi di ri-bassi anche del 80%. Dettociò ritengo opportuno chetutti gli ordini professionalimostrino il loro peso ed in-tervengano collegialmentepresso chi di dovere, af-finché cessi questa lotta fra-tricida e si cerchi di ridare di-gnità alla professione.

Nel 1986 la vicenda dellacentrale nucleare di Cher-nobyl ha indotto gli Italianiad esprimersi, con un refe-rendum nazionale, contro lecentrali nucleari e con lachiusura di quelle che eranooperative.Non avendo trovato solu-zioni alternative, in questiultimi tempi è stata ripre-sentata, su sollecitazione didiverse componenti poli-tiche ed economiche, la pos-sibilità di riaprire il discorsonucleare in Italia.Per volere di movimenti po-polari è stato indetto unnuovo referendum che chie-deva nuovamente agli Ita-liani di esprimersi sulle cen-trali nucleari in Italia. Proba-bilmente ci si era dimenti-cati di quanto era successo aChernobyl e di come si e-rano già espressi i cittadini.Solo pochi mesi orsono, ab-biamo visto a Fukushimacome le centrali nucleari e laforza della natura hanno pur-troppo messo in evidenzal’impotenza dell’uomo chenon è in grado di controllarecerti fenomeni.Nell’ultimo referendum delgiugno scorso gli Italianihanno espresso ancora illoro diniego al progetto nu-cleare.

Altre nazioni nu-cleari come la Ger-mania stanno rive-

dendo il loro programma. LaFrancia, dalla quale noi ac-quistiamo l’energia elettricaha circa una sessantina dicentrali nucleari. Essendo noi uno dei primisette paesi industrializzatidel pianeta, siamo di conse-

L’evoluzione tec-nica e l’insorgeredi nuove proble-

matiche, ci inducono al con-tinuo aggiornamento per ac-crescere le nostre cono-scenze professionali al finedi affrontare la quotidianapratica in possesso del ne-cessario bagaglio tecnico-culturale.È un dato di fatto che, i cam-biamenti avvengano a velo-cità vertiginose per cui chivuole trovarsi sempre pre-parato dovrà necessaria-mente adeguarsi per nonsentirsi come un pesce fuord’acqua.Questo avviene per tutte leprofessioni, lo stesso valeanche per le nostre profes-sioni tecniche. Come i me-dici devono rispettare il giu-ramento di Ippocrate e agireseguendo scienza e co-scienza, nella nostra profes-sione deve prevalere la co-noscenza tecnica, la profes-sionalità e la deontologia. In questi ultimi dieci-quin-dici anni nel campo edilizio-architettonico si sono regi-strati tanti e tali cambia-menti che nemmeno neiprecedenti cinquanta anni sierano verificati.Il problema energetico per ilnostro paese è di primariaimportanza, abbiamo unaproduzione di greggio e gasnaturale sufficiente a soddi-sfare solo il 10% dei nostriconsumi, inoltre si stima chesul nostro pianeta nel 2050potrebbe non esserci piùpetrolio.Esempi di quanto sia ele-vata la nostra dipendenza e-nergetica ne abbiamo avutisin dal 1973, con la Guerra

guenza una nazione molto e-nergivora, abbiamo bisognodi energia per la nostra eco-nomia, ma non siamo di-sposti a sostenere rinunce alnostro attuale stile di vita alfine di ridurne i consumi.Siamo così costretti ad im-portare il 90% dell’energiache ci serve, con costisempre più salati, che benconosciamo, come maiprima d’ora.Questa è purtroppo una ten-denza iperbolica in quanto iconsumi non si riducono,l’importazione di energiaaumenta ed a costi sempremaggiori, ciò fino a quandoci sarà greggio nel sotto-suolo, e poi? Da questo quadro poco idil-liaco appare evidente chenel nostro paese si dovràquanto prima affrontare emettere a punto una più effi-cace politica energetica uti-lizzando le fonti di energiarinnovabile.Altri paesi, tra l’altro menosoleggiati del nostro, lostanno facendo o lo hannogià fatto; noi invece, che diirraggiamento solare ne ab-biamo da far invidia, ci muo-viamo a rilento con pococoordinamento e scarsa con-vinzione e con interventitroppo limitati.Politicamente manca lungi-miranza in quanto le solu-zioni ai problemi futurivanno subito attuate per e-vitare che una situazione di-venti problematica e inge-stibile. Prevenire è meglio che cu-rare, sempre ammesso che aquel punto il male sia ancoracurabile.Affrontarli solo quando si

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 73

la IV classe non potranno ot-tenere l’agibilità e quindi a-vranno preclusa la possibi-lità di alienazione e di loca-zione. Voglio ricordare che, il certi-ficatore deve essere un sog-getto terzo rispetto alla pro-gettazione e alla direzionelavori, che deve svolgere ilproprio compito scevro daqualsivoglia condiziona-mento di interessi altrui.Sottolineo che non è perniente una formalità, comequalcuno vorrebbe far in-tendere per ovvi motivi; daquesta considerazione,volta a sminuire la specificaprestazione professionale,si comprende la giungladelle parcelle applicate ten-denti al continuo ribasso emolto spesso imposte dauna certa committenza inte-

ressata che ti mette in con-correnza, se non accetti, conun altro professionista chefornisce lo stesso sevizio adun prezzo inferiore, facen-doti anche credere di privi-legiarti nella scelta.

Questo spaurac-chio è diventatouna forma di mal-

costume, del quale spessofanno le spese i giovani pro-fessionisti che, pur di otte-nere l’incarico, lavorano in-consapevolmente sotto-costo ovvero in perdita.Sono convinto che la concor-renza “leale” faccia senz’al-tro bene alla professione,soprattutto se impostatasotto il profilo qualitativo,pertanto, in conclusione, ri-tengo che al di sotto di uncerto limite la remunera-

manifesteranno in tutta laloro drammaticità, potrebbeessere troppo tardi.Questa descrizione intro-duttiva è per sottolineareche il 40% della spesa ener-getica nazionale attuale èassorbita dagli edifici e noicome progettisti abbiamoun ruolo di primo piano af-finché questo valore dimi-nuisca. Innanzitutto oggi, dobbiamoprogettare e far costruire or-ganismi edilizi che abbianoun costo energetico pari azero, sia per la climatizza-zione invernale che estiva.Secondariamente dobbia-mo intervenire sul patri-monio edilizio consolidatoal fine di pianificare inter-venti che utilizzino prodottie metodologie atte ad ese-guire una efficace riqualifi-cazione energetica degli e-difici.Questo sarà possibile unita-mente ad una politica incen-tivante e defiscalizzante siaa livello nazionale che lo-cale.La funzione del certificatoreenergetico degli edifici haun ruolo non di poco conto edi estrema responsabilità, inquanto dal suo attestato puòdipendere o meno l’attribu-zione di quel valore com-merciale aggiunto che fapropendere la scelta del-l’acquirente verso un manu-fatto di qualità. È lo stesso ragionamentoche vale per la certificazioneacustica nella quale gli edi-fici di I classe saranno mag-giormente privilegiati dalmercato immobiliare al con-trario di quelli di classe IV,mentre quelli risultanti oltre

zione non debba scendere:se ciò avviene è a scapitodella qualità.Non è assolutamente un’o-perazione che si può farecon il copia-incolla a tavo-lino davanti al computer.Si badi che, una certifica-zione fasulla o quantomenonon corretta può far invali-dare un atto notarile di com-pravendita già avvenuto;questo è bene che i commit-tenti lo sappiano, ed è beneche lo sappiano anche i cer-tificatori.Ciò in quanto i primi ri-schiano l’annullamento del-l’atto, la restituzione con in-teressi della somma perce-pita e rimborso delle rela-tive spese nonché il sicurodeprezzamento dell’immo-bile, mentre ai certificatori,può essere intentata unacausa di richiesta danni daparte del venditore, la cuientità potrebbe stroncaresul nascere una promet-tente carriera.Altro rischio per il certifica-tore è rappresentato dalleverifiche che l’ente di ge-stione e controllo del ca-tasto energetico di RegioneLombardia effettua a cam-pione. Per quanto è dato sapereuna buona percentuale dicontrolli già effettuati ha evi-denziato Ace (Attestato di Certi-ficazione Energetica) non correttiper ognuno dei quali sonostate comminate sanzioni dialcune migliaia di euro.Ci sono interessi forti ingioco in quanto è evidenteche un edificio in classe A haun valore commerciale mag-giore rispetto ad un omo-logo edificio in classe D.

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

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solari termici e/o fotovoltaicie/o di sonde geotermiche, lecosiddette Fonti di EnergiaRinnovabile.Quanto sopra, dovrà co-munque essere sempre ve-rificato sul cantiere.Nel caso in cui invece di unedificio esistente, il reperi-mento dei dati diventa piùcomplicato, ma anche più in-teressante per il certifica-tore.Da dove partire? Di quali e-laborati disponiamo? Molto spesso ci vengonoconsegnate solo delle plani-metrie catastali che sono co-munque indispensabili perverificarne la congruità trastato di fatto e destinazioned’uso, molto spesso sono in-coerenti con lo stato di fattoper cui, prima di procedere,è opportuno avvisare lacommittenza affinché rego-larizzi l’edificio onde evitarela denuncia. A volte non civiene data disponibilità dialcun disegno per cui dob-biamo comunque eseguire

un rilievo plani-volumetricosul posto, in grado di deter-minare le superfici disper-denti ed il volume riscaldatonecessario a trovare il rap-porto S/V.

Dobbiamo misu-rare le aperturepresenti, la tipo-

logia degli infissi e il mate-riale di cui sono costituiti, illoro spessore, il tipo di vetroed il perimetro dei vetri delserramento, il tipo di sistemioscuranti, verificare esi-stenza e dimensioni di e-ventuali cassonetti per av-volgibili, verificare se visono nicchie sottofinestra erilevarne le misure e spes-sori. Solo così saremo ingrado di determinare la tra-smittanza del serramento.Per quanto riguarda l’invo-lucro disperdente opacodobbiamo ricostruire la stra-tigrafia dei muri e dei solaie/o pavimenti.È utile conoscere all’incircal’anno di costruzione e la

Al giorno d’oggi in campo e-dile i contenziosi di ogni ge-nere sono aumentati, nonvale proprio la pena di com-piacere qualcuno per pochecentinaia di euro.Per giustificare quanto dettoillustrerò tutte quelle opera-zioni preliminari di reperi-mento dei dati necessari allacertificazione.È il lavoro più lungo, ma pro-pedeutico alla immissionedei dati nel software regio-nale, che può mostrare an-ch’esso delle difficoltà per ilcompilatore.Ricordo che un edificio deveessere dotato di Attestato diCertificazione Energeticanei seguenti casi: 1) per ot-tenere l’agibilità, 2) nei casidi compravendita e 3) dal 1°luglio 2010 anche per i con-tratti di locazione.Ha una durata di 10 anni do-podiché deve essere rifattocome pure ogni qualvolta sieseguano interventi sull’in-volucro disperdente e/o sul-l’impiantistica della clima-tizzazione che ne abbianovariato le precedenti carat-teristiche energetiche.Se si deve certificare un edi-ficio di nuova costruzione èpiù semplice reperire i datinecessari, i quali devono es-sere prodotti dalla commit-tenza, comprensivi di di-segni esecutivi, di dichiara-zione della Direzione Lavorisulle stratigrafie dell’invo-lucro disperdente corredatedelle relative schede tec-niche dei materiali utilizzati,lo stesso dicasi per i compo-nenti trasparenti e per l’im-piantistica tecnica di clima-tizzazione invernale ed e-stiva, sull’utilizzo di pannelli

zona di ubicazione, inquanto queste notizie, uni-tamente agli spessori, ciconsentono di sapere la ti-pologia dei materiali da co-struzione utilizzati in queglianni e in quella zona.Grazie alla cospicua mole diinformazioni disponibili,anche nel web, sulle caratte-ristiche dei materiali da co-struzione di epoche menorecenti, siamo in grado me-diante dei calcoli, cono-scendo lo spessore e la con-duttività di ogni materiale u-tilizzato, di ricavarne la rela-tiva Resistenza termica chesommata a quelle di ammis-sione e di emissione ci con-sentono di trovare la Resi-stenza termica totale e diconseguenza la trasmittanzaunitaria.Questo va fatto per ogni tipodi involucro opaco e per ognispessore rilevato.Altro punto sul quale c’è ca-renza di dati è quello che in-teressa il generatore di ca-lore, del quale dobbiamoconoscere l’anno di installa-zione e il modello con le re-lative caratteristiche di po-tenza nominale al focolare,del rendimento, la sua ubi-cazione se murale o a terra,se in luogo riscaldato o all’e-sterno appeso o incassato,se il mantello del generatoreè isolato, tutto al fine di cal-colarne le perdite al man-tello, bisogna sapere chetipo di canna fumaria è pre-sente e quanto è lunga.Dobbiamo fare una ricercaper reperire i dati della cal-daia; molto spesso ciò ap-pare quasi impossibile e perreperirli ci vuole tempo.Dobbiamo verificare se le

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AMBIENTE & BIOEDILIZIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 77

fici e volumi e di tutti gli altriparametri necessari alla suc-cessiva immissione dei datinel software Cened.

Compilato l’Ace sideve trasmetterlotelematicamente

al catasto energetico, pagareon-line la relativa tassa,stampare Attestato e la rice-vuta di pagamento e deposi-tarne triplice copia originalepresso il Comune in cui sitrova l’immobile, farlo tim-brare protocollare e conse-gnarne infine la copia origi-nale di ritorno alla commit-tenza. Il certificatore dovràserbarne copia nel proprioarchivio per cinque anni.Si tenga presente che in ef-fetti gli Ace da calcolare sonodue in quanto l’ente gestoreregionale invita ad elencaregli interventi migliorativi inordine prioritario indican-done il vantaggio in terminidi maggior risparmio ener-getico e di minor emissionedi CO2.

Ognuno faccia le debite va-lutazioni in termini di tempoimpiegato per stabilirne ilcorretto onorario.Queste simulazioni sugli in-terventi migliorativi deb-bono essere illustrate allacommittenza che intendeattuare la riqualificazione e-nergetica, evidenziandone icosti necessari, le agevola-zioni fiscali, il risparmio ot-tenuto e i tempi di ammorta-mento della spesa soste-nuta. Per verificare le stratigrafieesiste anche una possibilitàmini invasiva che consistenell’eseguire un foro di undiametro ridotto nel qualefar scorrere un endoscopioin grado di mettere in evi-denza la composizione e glispessori degli strati.Altro sistema non invasivoconsiste nell’eseguire dellemisurazioni multiple, per unminimo periodo di almeno24-48 ore sulle murature,mediante applicazioni ditermoflussimetri in grado di

tubazioni del sistema di di-stribuzione sono isolate, seanche quelle di Acs lo sono,dobbiamo verificare chetipo di sottosistema di di-stribuzione è presente siaper Acs che per il riscalda-mento, se sono presenti piùcollettori di zona e tipi di si-stemi di regolazione, se èpresente un sistema di accu-mulo.Dobbiamo inoltre verificarela tipologia degli elementiradianti, se sono dotati divalvole termostatiche, sesono in ghisa, alluminio o ac-ciaio, se a colonna o a piastra,il numero di colonne ed il nu-mero degli elementi le di-mensioni in altezza e profon-dità al fine di reperire datisulle caratteristiche degli e-lementi radianti e calcolarnela loro potenza in Kw.Tutto questo senza ricorreread indagini invasive, al finedi raggiungere un risultatoche tenga conto della pre-sunzione dell’utilizzo di de-terminati materiali, sullascorta, come detto, delleconsuetudini costruttive le-gate alla specifica zona e alpreciso periodo storico.Dall’esperienza diretta pos-so affermare che, un sopral-luogo su una unità immobi-liare, per eseguire misura-zioni varie, riprese fotogra-fiche e individuazione dellestratigrafie, impegna duepersone per non meno didue ore.Il resto del lavoro va svoltoin studio con reperimentodei dati che non è stato pos-sibile raccogliere in loco, e atavolino con restituzione delrilievo ed esecuzione dellemisure e quantità di super-

determinare la trasmittanzarelativa alla muratura con-trollata. Per avere un rapporto visivodei punti dove è maggiore ladispersione e quindi priori-taria l’esigenza di interventodi riqualificazione energe-tica, si può ricorre ad inda-gini termografiche all’infra-rosso che, sono in grado dimostrare e determinare ap-punto dove e quanto unastruttura disperda calore.Come si vede l’utilizzo dellenuove tecnologie è moltodiffuso anche nel nostro set-tore.Risultando pertanto pratica-mente impossibile ridimen-sionare i nostri stili di vita edi conseguenza, ridurre leimportazioni di energia checi consentono di mantenerli,l’obiettivo primario quindiper gli edifici è quello diconsumare meno ed averenel contempo organismi e-dilizi che innalzino il comfortabitativo e la qualità dellavita.La prestazione del certifica-tore va svolta nel solo me-todo operativo indicato, conconoscenza tecnica acqui-sita e con la massima profes-sionalità. È unicamente inquesta direzione che la fi-gura del certificatore as-sume un ruolo tecnico chesarebbe irresponsabile sot-tovalutare.Lavorare con professionalitàè indice di serietà e la pre-stazione professionale deveavere la dovuta considera-zione anche sotto il profilo e-conomico.

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TECNICA

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Andrea Botti Le cave dismesse,testimonianze degli antichiprocessi produttivi

variabile in relazione allaquantità di acqua contenuta(quando è bagnato è facil-mente estraibile e lavora-bile, al sole diviene invecepiù compatto e resistente).A Minorca, le cave più notesono le Pedreres de S'Ho-stal, nei pressi di Ciutadella,attive fino al 1994. Anchequi, come nel caso di LesBaux in Francia e di Dalhallain Svezia , l’iniziativa che haconsentito la valorizzazionedi questi luoghi si deve allasensibilità di un’artista: Lae-titia Sauleau, architetto escultrice locale che, nel-l’anno di dismissione del

sito, ha fondatoun’associazionec h i a m a t aLITHICA con l'in-tento di preser-vare e mante-nere in vitaquesti luoghi,nei quali l’estra-zione con tec-niche manualiha prodotto pic-coli spazi fram-mentati, un veroe proprio labi-rinto su più li-

velli, in antitesi con le ampiesuperfici generate dall’im-piego delle macchine. Il progetto, parte integrantedi un più complesso pianopaesaggistico (parzialmenteconcluso nel ’96), ha saputoadeguatamente considerarele due differenti realtà, pro-ponendo una soluzione ca-ratterizzata da spazi, per na-tura e forma, in costante an-titesi fra loro: aperti/chiusi,g r a n d i / p i c c o l i ,geometrici/organici, om-breggiati/soleggiati. L’arche-

tipo del labirinto ha presoforma con la valorizzazionedegli antichi percorsi dei ca-vatori, delle grotte, dellegallerie, delle scale, delleterrazze e di tutte le formepresenti che sembrano as-secondare la fantasia del vi-sitatore e convivono con laspazialità di un giardino bo-tanico e di una vasta area perconcerti. Alla base della strategia pro-gettuale la volontà di conce-pire il paesaggio come unasuccessione di manifesta-zioni fisiche percepibilianche emotivamente, comenel caso del sito di

Questo articoloconclude il ciclodi tre interventi

dedicati al tema del recu-pero e della valorizzazionedi siti estrattivi dismessi. Si propongono, per comple-tare la rassegna di esempi,alcune realizzazioni chehanno saputo trasformare letracce del lavoro, testimo-nianze materiali ed immate-riali generate o causate daprocessi estrattivi, in un va-lore aggiunto che oggi quali-fica l’identità dei luoghi ri-trovati.Da un punto di vista paesag-gistico le isole Baleari sono

conosciute anche per la pre-senza della Piedra de Marés,un calcaree di colore varia-bile dal bianco al giallo, finoalle tonalità di rosso, com-posto da granelli di sabbia,carbonato e fossili (a causadella natura sedimentariamarina). La costante estra-zione dai siti a cielo apertoed in galleria dislocati sulleisole, ha fatto della Piedrade Marés il primo materialelocale da costruzione anchegrazie a due qualità: la facilelavorazione, la consistenza

Dionyssos sul monte Pente-licon vicino ad Atene, luogodi cave antiche (come gli e-difici dell’Acropoli) chehanno cessato l’attività nel1975. Dopo l’abbandono, glioltre 13 ettari, ospitavano unpaesaggio segnato da ripidescarpate, grandi blocchi re-golari ancorati alla mon-tagna come parallelepipediaffioranti, cumuli di pez-zame ricavati dalla sbozza-tura: ovunque tracce di dif-ferenti metodi di lavora-zione.Nel ‘95 la società proprie-taria della cava ha commis-sionato alla scultrice e pae-

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 79

Nella pagina di sinistra: vista delleCave Pedreres de S’Hostal, Minorca

In questa pagina, in senso orario:Cave Pedreres de S’Hostal, i segnidei sistemi impiegati per l’estrazione;vista delle Cave di Dionissoos, montePentelicon, Grecia

dine attorno a mucchi di de-triti, arrampicate sui pendiiper consentire al visitatoredi ripercorrere le tracce del-l’antica attività estrattiva edammirare il paesaggio dellemontagne dell’Attica. Le falde scoscese sono statemesse in sicurezza ed il pe-ricolo di frane scongiuratoattraverso la collocazione dipesanti massi che simulano,artificialmente, la presenzadei “blocchi affioranti” pre-

esistenti; massi grossolana-mente sbozzati e posizio-nati in fasce successive sonostati impiegati per formarele sedute gradonate che se-gnano l’ingresso alla basedella cava, trasformata dal1998 in un paesaggio monu-mentale, inquietante, inte-gralmente compiuto.Il tema non è nuovo anchenel nostro paese, un e-sempio indicativo è rappre-sentato dal distretto di

saggista Nella Golanda e al-l’architetto del paesaggio A-spassia Kouzopi il progettodi riconversione in unospazio pubblico, opera-zione resa difficile dall'inac-cessibilità del sito ai mezzimeccanici e quindi dall'im-possibilità di utilizzare, sulluogo, macchinari per il tra-sporto dei massi e dei cu-muli di frammenti. I lavori dimovimentazione dei detritie la realizzazione dei nuoviinterventi, sono stati svoltiinteramente a mano. Alcuni operai che avevanolavorato alla cava primadella sua chiusura, hannocoordinato le operazioni ditrasporto manuale, ripor-tando in vita - per l'occa-sione - le antiche ingegnosetecniche di lavorazione pre-cedenti l'avvento dei nuovimezzi e delle nuove tecno-logie. Loro hanno realizzato,con pietre trovate sul posto,i muri a secco destinati acontenere le distese delpezzame e a definire i nuovipercorsi sulle tracce dei sen-tieri usati dai cavatori, stra-

Cursi, in provincia di Lecce,attualmente considerato ilpiù importante bacino e-strattivo del Salento. Non èun caso se l’economia localesi basa, quasi esclusiva-mente, sull’estrazione e lalavorazione della Pietra Lec-cese che, dall’età romana harappresentato, in questiluoghi, il principale mate-riale da costruzione e deco-razione di edifici, basta ri-cordare il celebre baroccoleccese.

Da un punto di vistachimico si tratta diuna pietra cal-

carea dotata di una compo-sizione mineralogica piut-tosto omogenea, per la suaresistenza agli agenti chi-mici e per la facilità di lavo-razione/trasformazionequesto materiale è ancoraoggi piuttosto diffuso. Nelle cave dismesse diCursi, appartenenti alla ti-pologia a fossa, sono evi-denti i segni delle lavora-zioni: quella antica a scalet-tamento dei fronti (in uso fin

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TECNICA

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In questa pagina, in alto: due visionidella cava Serpentane, Cursi, Lecce;in basso, le cave di Crazannes,Francia

duli ortogonali. Il recupero della cava Ser-pentane (che prende ilnome delle strade campe-stri dalle quali ancora oggi sipuò osservare il paesaggioindustriale con i numerosisiti “a cielo aperto”) è natoda un progetto del Politec-

nico di Bari che ha visto im-pegnati, dal 1995 al 1999, nu-merosi docenti e gruppi distudenti coordinati daClaudio d’Amato Guerrieri,Preside della Facoltà di ar-chitettura della città. L’ob-biettivo era la realizzazionedi un vasto intervento, orga-

dall’epoca greco-romana,prevedeva una proceduraattuata dall’alto verso ilbasso) e quella recente che,attraverso l’introduzionedella segagione, ha regola-rizzato i ripidi fronti, segnatisolo dalla trama dei tagli chericordano le tracce dei mo-

nizzato per fasi e destinato acoinvolgere l’intero di-stretto. Il primo stralcio si èconcluso con la trasforma-zione della cava in unospazio per spettacoli teatralie manifestazioni artistiche,ottenuto sfruttando i risul-tati delle attività estrattive

che avevano giàgrossolanamentedefinito la forma didue zone sfrutta-bili: la cavea ed ilproscenio. E’ statosufficiente aggiun-gere il fronte scena,progettato secondoun formalismo cheevoca i linguaggi a-dottati nei teatri ro-mani e completareil piano di cava consedute reversibili.Accanto è natoanche il parco degliorologi solari, conmeridiane distri-buite secondo unpercorso pre-defi-nito.Vale la pena conclu-dere, accennando adue esperienze de-finite “interventid’integrazione pae-saggistica” che non

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TECNICA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 81

Le cave di Alicante, Spagna

nuovo significato. Soluzione, in parte, analogaquella adottata in occasionedella nuova linea tranviariadi Alicante, tracciata in adia-cenza a speroni di roccia pro-tesi sul mare, in passato ser-viti da cave di materiale la-pideo, grazie alla vicinanzacon le vie di comunicazioneche favorivano il trasportodel materiale estratto.

La volontà di recuperarequesti luoghi si è manife-stata attraverso operazionidi “chirurgia paesaggistica”ossia interventi mirati inbase alle specifiche esi-genze del luogo. L’occasioneè scaturita dalla realizza-zione della linea tranviarialungo la costa: fra i binari e laparete di pietra gli architettiEduardo Arbonés e José

rientrano a pienotitolo nella casi-stica trattata, mapropongono so-luzioni che fannodella cava unospazio “di pas-saggio obbli-gato”, come nelcaso delle Cavedi Crazannes inFrancia o di Ali-cante in Spagna.Crazannes è unalocalità del sud-ovest, famosa perla presenza diuna pietra biancacoltivata princi-palmente in cavea cielo aperto eraramente in gal-leria. Durante leoperazioni discavo per la rea-lizzazione di untratto autostra-dale (la A837)sono affiorategrandi masse roc-ciose ricono-sciute successi-vamente comeantiche cave dipietra bianca di-smesse mezzosecolo fa. Il ritro-vamento hacreato l’occa-sione, fra il ’93 ed il ’98, pertrasformare il sito in una zonadi sosta dell’autostrada, do-tata di spazi per il riposo, unmuseo ed un percorso di vi-sita alle cave, attraversate or-togonalmente dal tracciatoviario, trasformate in una suc-cessione di emergenze late-rali dell’autostrada che, se-condo il progettista BernardLassus, ha acquisito un

Fernàndez hanno proget-tato, fra il 2005 e il 2009, unapasseggiata ed una piazzacon fermata del tram, da quipartono i sentieri alla sco-perta della cava adiacenteche con il pendio rocciosoed il mare mediterraneocondivide il ruolo di prota-gonista dell’intervento.

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GEOLOGIA

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Luis Eduardo Russo*Alberto Simini** Pavimentazioni bituminose:

l’efficacia del rinforzocon griglia sintetica

retto con un intervento di ri-pristino tradizionale.

L’aumento di vita utileNumerosi programmi di ri-cerca realizzati da istituti in-dipendenti hanno dimo-strato la capacità della gri-glia HaTelit® di prolungarela vita utile dei conglomerati

bituminosi rispetto a unapavimentazione non rinfor-zata. Tra questi non si pos-sono non citare le prove di-namiche di taglio e flessionerealizzate dall’Istituto Aero-nautico in Brasile, le provedi dilatazione e contrazionetermica realizzate dal centrodi ricerca stradale Belga(OCW), le prove realizzatedal Nederland PavementConsultant, le prove di ade-renza secondo la norma stra-dale ZTV Stra 91/Erg 96 e leprove di scarifica realizzatedall’Istituto di IngegneriaStradale dell’Università diAachen che dimostrano lecaratteristiche prestazionalidel sistema dalla fase diposa alla fase di esercizio

fino ad arrivare alla fresa-tura. Dalle ricerche effet-tuate si evince che il fattoredi aumento di durata è va-riabile da quattro a sei voltecirca, che la griglia HaTelit®posata correttamente ade-risce perfettamente aglistrati di conglomerato bitu-minoso senza creare unostrato di separazione, chel’HaTelit® non causa alcuntipo di inconveniente alle o-perazioni di fresature suc-

L’HaTelit® è una gri-glia di rinforzodelle pavimenta-

zioni bituminose soggette aproblematiche di fessura-zione indotta che viene pro-dotta dalla Huesker daormai più di 40 anni. Nel-l’arco di questi anni sonostate eseguite innumerevoli

ricerche e prove di labora-torio che hanno dimostratoin maniera evidente i bene-fici derivanti dall’applica-zione di questo sistema dirinforzo in termini di au-mento della vita utile dellastrada. Tali ricerche hannotrovato conferma nell’espe-rienza pratica di lavori rea-lizzati in tutto il mondo, im-piegando le diverse tecno-logie locali e nelle più sva-riate condizioni climatiche.Un’interessante esperienzapratica è il ripristino di untratto di Corso Agnelli a To-rino, poiché ha permesso direalizzare un confronto di-

cessive e che il conglome-rato risultante può essere ri-ciclato.Le prove dinamiche di fles-sione e taglio, ATI (Brasile)mostrano che il quadro fes-surativo dei campioni nonrinforzati si caratterizza perla formazione di una fessuraunica e netta che si propagadall’estremità della prefes-sura praticata sul lato infe-riore verso la superficie (fi-gura 2). Nei campioni rinfor-

Figura 3

Fig

ura

2

* Ingegnere Civile, Direttore Tecnico della Huesker Srl** Ingegnere Civile dell’Ufficio Tecnico della Huesker Srl

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GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 83

Nella pagina precedente:La posa in Corso Agnelli a Torinodel manto d’asfalto su griglia dirinforzo HaTelit®Un campione non rinforzato dopo80.000 cicli di carico (sopra) e unorinforzato (sotto) con HaTelit® dopo490.000 cicli di carico

effettuati i lavori nel primotratto: dopo la fresatura deltappeto di usura esistentesono stati sigillati i giunti didilatazione tra le lastre incalcestruzzo ed è stato stesouno strato di regolarizza-zione in conglomerato bitu-minoso di 1,5 cm di spes-sore. In seguito, dopo laspruzzatura dell’emulsionebituminosa, è stata posata lagriglia HaTelit® e infine rea-lizzato un nuovo tappeto diusura di 4 cm di spessore (fi-gura 4).Due settimane dopo, a lu-glio 2005, sono stati eseguiti

i lavori nel tratto consecu-tivo ed è stata ripristinata lapavimentazione senza l’uti-lizzo della griglia di rinforzo.In questo caso, dopo la sigil-latura dei giunti e la spruzza-tura della mano d’attacco, èstato posato un tappeto di u-sura di 5 cm di spessore di-rettamente sulle lastre incalcestruzzo (figura 5).

Il monitoraggioNel maggio 2006, dopo 10mesi dall’ultimazione dei la-

vori, è stata condotta laprima verifica periodica sul-l’intervento realizzato l’e-state precedente: la zonarinforzata con l’HaTelit® nonpresentava alcuna fessuramentre nella zona nonrinforzata già erano visibili iprimi segni di fessurazionein corrispondenza dei giuntidi dilatazione tra le lastre incalcestruzzo (Figure 7 e 8).Nel mese di luglio 2009, circaquattro anni dopo la realiz-zazione dell’intervento, èstata condotta una secondaverifica. Nel tratto dove erastata posata la griglia Ha-

zati, invece, le fessure sonochiaramente più piccole ediffuse su una superficie piùampia (figura 3).

Corso Agnelli a TorinoUn esempio concreto del-l’efficacia della griglia Ha-Telit® è il ripristino di untratto di Corso Agnelli a To-rino. Nel 2006 i Giochi Olim-pici Invernali ebbero luogo aTorino, evento che portò al-l’esecuzione di un gran nu-mero di interventi di manu-tenzione sulle arterie stra-dali di maggiore importanza.Al tempo il Corso GiovanniAgnelli, una delle più impor-tanti arterie stradali neipressi dello Stadio Olim-pico, si presentava con unapavimentazione ammalo-rata che necessitava di un in-tervento di ripristino: la pa-vimentazione bituminosa e-sistente era infatti forte-mente fessurata in corri-spondenza dei giunti dellasottostante pavimentazionein lastre di calcestruzzo. Pertale motivo, nel Giugno2005, il Comune di Torinodecise di procedere con lacompleta ripavimentazionedella strada. In un tratto dilunghezza 500 m è stata si u-tilizzò la griglia di rinforzodel conglomerato bitumi-noso HaTelit® C 40/17,mentre in un tratto succes-sivo, di analoga lunghezza,con gli stessi problemi fes-surativi e identiche condi-zioni di traffico, si scelse il ri-pristino con un interventotradizionale, cioè senza l’uti-lizzo della griglia di rinforzo.

L’esecuzione dei lavoriNel Giugno 2005 sono stati

Telit® non erano ancora visi-bili fessure (figura 9); nellazona non rinforzata invece lefessurazioni erano molto e-videnti, ampie e presenti incorrispondenza di ognigiunto tra le lastre in calce-struzzo (figure 10, 11 e 12).

A causa del quadrofessurativo dif-fuso, nel mese di

agosto 2010 la zona nonrinforzata è stata sottopostaa un nuovo intervento di ri-pristino con nuova fresaturae una ripavimentazione; alcontrario non è stato neces-sario operare sul tratto adia-cente rinforzato con la grigliaHaTelit® in quanto ancora incondizioni eccellenti esenza fessurazioni visibili(Figura 13).

La valutazione e l’analisidei risultati ottenutiEffettuando l’Analisi delCosto dei Cicli di Vita dellastrada (Life-Cycle Cost A-nalysis - LCCA) la conve-nienza socio-economica de-rivante dall’utilizzo della gri-glia HaTelit® in Corso A-gnelli è evidente. Il mag-

In questa pagina:la sezione tipo dell’intervento diripristino con la griglia HaTelit®(sopra) e tradizionale (sotto);il particolare della griglia attorno aitombini

Figura 4

Figura 5

Figura 6

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GEOLOGIA

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Figure 7 e 8 - Il tratto nonrinforzato: le fessurazioni sono giàvisibili in corrispondenza dei giuntitra le lastre in calcestruzzo dopo 10mesi dall’interventoFigura 9 - Il tratto rinforzato con Ha-Telit®: la pavimentazione è in con-dizioni perfette e senza fessurazionidopo 4 anni dall’intervento

circa 70% in più rispetto al-l’intervento tradizionale (te-nendo in considerazionesolo i costi della scarifica, lasigillatura, la mano d’attaccoed il ricoprimento) ed effet-tuando il rapporto puro tra ilcosto dei due interventi e laloro durata, si deduce che inquesto caso si è ottenuto unrisparmio netto di circa il72% del costo annuo di ma-nutenzione della strada ri-spetto al ripristino tradizio-nale. Tutto ciò senza consi-derare inoltre gli altri para-metri che bisognerebbemettere sulla bilanciaquando si realizza un’analisidei costi dei Cicli di Vita(LCCA) reale di una strada eche si possono tradurre intermini di costi come, tra gli

giore onere iniziale soste-nuto per l’inserimento dellagriglia di rinforzo è stato su-bito ammortizzato, dal mo-mento che il tratto rinforzatodopo cinque anni si trovavain condizioni migliori diquelle in cui si trovava iltratto non rinforzato doposoltanto dieci mesi dal’in-tervento. In altre parole, inquesto specifico caso è pos-sibile applicare un fattore dimiglioramento di almeno 6volte rispetto alla situazionenon rinforzata (60 mesi/10mesi). Se quindi si consi-dera che l’intervento con lagriglia HaTelit® è costato

altri, i costi inerenti la chiu-sura della strada, i costi deidisagi all’utenza che questocausa (code, consumo di i-drocarburi, inquinamento,ritardi), i costi degli inci-denti di diversa entità chestatisticamente accadono(da lievi a mortali), l’impattoambientale (utilizzo di ri-sorse naturali: trasporto delmateriale di risulta in disca-rica, utilizzo di nuovo con-glomerato bituminoso, cir-colazione dei camion chetrasportano i materiali), larealizzazione di nuova se-gnaletica e tutte le altre o-perazioni necessarie ognivolta che si effettua un inter-vento di ripristino. Nel casodei conglomerati bituminosirinforzati con griglie, la

Figura 7

Figura 9

Fig

ura

8

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GEOLOGIA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 87

Figure 10, 11 e 12 - In un trattonon rinforzato, si vedono marcatefessurazioni in corrispondenza deigiunti tra le lastre in calcestruzzodopo 4 anni dall’interventoFigura 13 - Il tratto rinforzato conHaTelit®: la pavimentazione incondizioni perfette e le fessurazioninon sono visibili dopo 5 annidall’intervento

scelta del materiale è essen-ziale per la buona riuscitadell’intervento. È consiglia-bile che il tecnico o l’enteche decida di adottarequesta tecnica di ripristinorichieda al produttore esau-riente documentazione chedimostri l’efficacia del si-stema scelto, ovvero: proveche dimostrino l’aumento divita utile in termini di au-mento di cicli di carico,prove che dimostrino la ca-pacità di aderenza del mate-riale (direttamente dipen-dente dal tipo di impregna-zione del prodotto) per evi-tare sollevamenti del rico-primento bituminoso du-rante la posa e la vita di e-sercizio, prove di danneg-giamento meccanico che di-mostrino che il materiale èresistente ai carichi ciclici di-namici del traffico e alla

compattazione durante laposa, prove di resistenza aisali e ai prodotti antigelo,prove di scarifica, ecc. Lamancanza di queste caratte-ristiche prestazionali, oanche una posa errata, pos-sono determinare la diffe-renza tra il successo o l’in-successo di un intervento diripristino. Nell’intervento diCorso Agnelli a Torino, l’uti-lizzo dell’HaTelit® ha ritar-dato in maniera efficace lapropagazione delle fessura-zioni di richiamo sviluppatedai giunti di espansione trale lastre in calcestruzzoverso il ricoprimento in con-glomerato bituminoso, di-mostrando di essere, ancorauna volta, una soluzione tec-nicamente valida ed econo-micamente vantaggiosa.

Figura 13

Figure 10 - 11 - 12

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CONDOMINIO

88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

Da “Tutto su… il condominio”(Corriereconomia) vol. 2 Condominio, novità in arrivo

Parte terza. Segue dal n. 3/2011, pagina 82

nuta del registro di ana-grafe. Decorsi trentagiorni, in caso di omessa oincompleta risposta, l’am-ministrazione acquisiscele informazioni necessarie,addebitandone il costo airesponsabili;

• registro dei verbali delle as-semblee: vi devono essereannotate, a tutela degli as-senti, le eventuali mancatecostituzioni dell’assem-blea, la discussioni svoltee le delibere adottate,nonché le eventuali, mabrevi, dichiarazioni resedai condomini;

• registro di nomina e revocadell’amministratore: vi ven-gono indicate in ordinecronologico, entro settegiorni dall’effettuazione,le date di nomina e di re-voca degli amministratorisuccedutisi nell’incarico,nonché gli estremi del de-creto in caso di provvedi-mento giudiziale;

• registro di contabilità: puòessere tenuto anche conmodalità informatizzate evi devono essere annotati,in ordine cronologico, imovimenti in entrata e inuscita.

RegolamentoPer le infrazioni al regola-mento di condominio puòessere stabilito, a titolo disanzione, il pagamento diuna somma fino a 100 euro (fino a 1.000 in caso di reci-diva). L’importo delle san-zioni è devoluto al fondo dicui l’amministratore di-spone per le spese ordi-narie. Per le sanzioni non pa-gate l’amministratore può,senza che occorra autorizza-

zione dell’assemblea, chie-dere al giudice l’emana-zione di un decreto ingiun-tivo immediatamente ese-cutivo.

RendicontoIl rendiconto condominiale èredatto con criteri di compe-tenza; le voci di entrata e di u-scita, e ogni altro dato ine-rente alla situazione patrimo-niale del condominio, aifondi disponibili e alle even-tuali riserve, devono essereespressi in modo da consen-tire l’immediata verifica. Ilrendiconto consta di un regi-stro di contabilità, di un riepi-logo finanziario e di una notaesplicativa della gestionecon l’indicazione anche deirapporti in corso e delle que-stioni pendenti. L’assemble acondominiale può, in qual-siasi momento o per più an-nualità specificamente iden-tificate, nominare un revisoreche verifichi la contabilità delcondominio. La delibera è as-sunta con la maggioranza pre-vista per la nomina dell’am-ministratore e la relativaspesa è ripartita tra i condo-mini in base ai millesimi diproprietà. I condomini e i ti-tolari di diritti di godimentosulle unità immobiliari (per e-sempio usufruttuario) pos-sono prendere visione deidocumenti giustificativi dispesa in ogni tempo ed e-sternare copia a propriespese. Le scritture e i docu-menti giustificativi devonoessere conservati per diecianni dalla data della relativaregistrazione (termine corri-spondente a quello ordinariodi prescrizione, finora seguitoda molti amministratori).

Rappresentantein assemblea

LimitiSe i condomini sono più diventi, il delegato non puòrappresentare più di unquinto dei condomini e delvalore proporzionale.

AmministratoreAll’amministratore non pos-sono essere conferite de-leghe per la partecipazioneall’assemblea; il divietometterà fine ai contrasti sortia causa del conflitto di inte-ressi che si viene a determi-nare quando l’amministra-tore è chiamato a votare sulproprio operato quale rap-presentante di uno o piùcondomini.

Registri condominialiLa riforma introduce i se-guenti registri condominiali,la cui tenuta è affidata al-l’amministratore:• registro di anagrafe condo-

miniale: contiene le gene-ralità dei singoli proprie-tari, dei titolari di dirittireali e di diritti personali digodimento, comprensivedel codice fiscale e dellaresidenza o domicilio, idati catastali di ciascuna u-bità immobiliare, nonchéogni dato relativo alle con-dizioni di sicurezza. Ognivariazione dei dati deveessere comunicata all’am-ministratore per iscrittoentro sessanta giorni.L’amministratore, in casodi inerzia, mancanza o in-completezza delle comu-nicazioni, richiede con let-tera raccomandata le infor-mazioni necessarie alla te-

Riscaldamentoe condizionamentoIl condomino può rinunciareall’utilizzo dell’impiantocentralizzato di riscalda-mento o di condiziona-mento, se dal suo distacconon derivano notevoli squi-libri di funzionamento o ag-gravi di spesa per gli altricondomini. In tale ipotesi ètenuto a contribuire al paga-mento delle sole spese dimanutenzione straordinariadell’impianto e a quelle perla sua conservazione emessa a norma.

Risparmio energeticoModificato il quorum per ledelibere aventi per oggettole opere e gli interventi voltial contenimento del con-sumo energetico e le inno-vazioni relative all’adozionedi sistemi di termoregola-zione o di contabilizzazionedel calore; con la riforma po-tranno essere deliberati conil voto favorevole della mag-gioranza degli intervenutiall’assemblea, in rappresen-tanza di almeno 334 mille-simi (attualmente è richiestala maggioranza semplicedelle quote millesimali), acondizione però, che l’as-semble avenga convocatanel rispetto, se del caso,delle forme e del termineprescritto dal secondocomma dell’articolo 1117-terdel Codice civile, e che ladelibera rispetti la norma-tiva del settore.

Sicurezza dell’edificioe degli impianti

MaggioranzaLe opere e gli interventi volti

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CONDOMINIO

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 89

accordo tra il richiedente el’interpellato. Il tecnico no-minato, al termine dell’ac-cesso,consegna una rela-zione sintetica al richie-dente e all’amministratore,il quale la tiene a disposi-zione di chiunque ne abbiainteresse.Se, all’esito dell’accesso, ri-sulta la lamentata situazionedi pericolo, l’amministratoredeve convocare senza in-dugio l’assemblea per gliopportuni provvedimenti,salvo ricorso, di chiunque viabbia interesse, al Tribunaleper gli opportuni provvedi-

menti anche cautelari.Nel caso in cui l’interpellatonon consenta l’accesso onon si raggiunga l’accordosulla nomina del tecnico,previa, ove possibile, con-vocazione dell’assemble-a,possono essere richiesti alTribunale gli opportuniprovvedimenti anche in viad’urgenza. Il Tribunale, valu-tata ogni circostanza eprevio accertamento dellacondizione dei luoghi, può,anche in via provvisoria,porre le spese a carico di chiabbia immotivatamente ne-

gato il proprio consenso al-l’accesso. Le spese delle o-perazioni di cui sopra, qua-lora i sospetti si rivelinoinfondati, sono a carico di chiha richiesto l’intervento del-l’amministratore; se poi vi èstato accesso a proprietà in-dividuali, lo stesso richie-dente è tenuto, oltre che alrisarcimento del danno, aversare al proprietario cheha subito l’accesso un’in-dennità di ammontare parial 50% della quota condomi-niale ordinaria dovuta dallostesso proprietario in baseall’ultimo rendiconto appro-

vato dall’assemblea.

Spese comuni

Cessione del dirittoChi cede diritti su un’unitàimmobiliare (si pensi a unavendita o a una donazione)resta obbligato solidal-mente con l’avente causaper i contributi maturati finoal momento in cui è tra-smessa all’amministratorecopia copia autentica del ti-tolo che determina il trasfe-rimento del diritto.

a migliorare la sicurezza e lasalubrità dell’edificio edegli impianti possono es-sere deliberati con il voto fa-vorevole della maggioranzadegli intervenuti all’assem-blea, in rappresentanza dialmenao 334 millesimi, mala relativa assemblea deveessere convocata nel ri-spetto, se del caso, delleforme e del termine di cui alsecondo comma dell’arti-colo 1117-ter del Codice ci-vile, e la delibera deve ri-spettare la normativa delsettore.

VerificaNelle parti comuni e nelleparti di proprietà o di uso e-sclusivo non possono essererealizzati o mantenuti im-pianti od opere che non ri-spettino le condizioni di si-curezza imposte dalla legge.Qualora sussista il sospettonon infondato che difettinole condizioni di sicurezza dicui sopra, l’amministratore,anche su rischiesta di unsolo condomino, accede alleparti comuni dell’edificio orichiede l’accesso alle partidi proprietà o uso indivi-duale al condomino o al de-tentore delle stesse. L’esibi-zione della documenta-zione amministrativa rela-tiva all’osservanza delle nor-mative di sicurezza non e-sclude la necessità dell’ac-cesso.L’amministratore eseguel’accesso alle parti comunicon un tecnico nominatod’accordo con il richiedenteed esegue l’accesso alle u-nità immobiliari di pro-prietà individuale con untecnico nominato di comune

CondominoIl condomino non può sot-trarsi all’obbligo di contri-buire alle spese per la con-servazione delle parti co-muni, neanche modificandola destinazione d’uso dellapropria unità immobiliare,salvo quanto disposto daleggi speciali.

ConduttoreIl conduttore sarà obbligatoin solido con il locatore, neiconfronti del condominio, alpagamento delle spese re-lative all’ordinaria ammini-strazione e al godimentodelle cose e dei servizi co-muni. Attualmente, invece,obbligato al pagamento neiconfronti del condominio è illocatore, che può rivalersinei confronti del conduttore.

MoraL’amministratore è tenutoad agire per la riscossioneforzosa delle somme dovuteal condominio entro quattromesi da quando il credito èdivenuto esigibile, a menoche non sia stato espressa-mente dispensato dall’as-semblea. Scaduto il terminesenza che si sia attivato ri-sponde dei danni.I creditori del condominionon possono agire nei con-fronti degli obbligati in re-gola con i pagamenti, se nondopo l’scussione degli altricondomini. Questa norma,se non ripristina la solida-rietà fra i condomini di frontealle obbligazioni assuntenel loro interesse dall’am-ministratore, solidarietà e-sclusa dalle Sezioni Unitedella Corte di Cassazionecon sentenza n. 9148 dell’8

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CONDOMINIO

90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4

dei servizi comuni. Attual-mente, invece, obbligato alpagamento nei confronti delcondominio è il nudo pro-prietario, che può rivalersinei confronti (se però l’attodal quale risulta l’usufrutto èstato trascritto nei registriimmobiliari, per la Cassa-zione il condominio è tenutoa rivolgersi direttamente al-l’usufruttuario per le spese alui facenti carico).

SupercondominioLa normativa sul condo-minio viene estesa, inquanto compatibile, al su-percondominio (istituto fi-nora riconosciuto dalla giuri-sprudenza), ossia alla situa-zione in cui più unità immo-biliari o più edifici, o più con-domini di unità immobiliario di edifici, hanno parti cheservono all’uso comune,quali aree, opere, installa-zioni e manufatti di qua-lunque genere.

Rappresentantein assembleaSe i condomini sono com-plessivamente più di ses-santa, ciascun condominiodeve designare, con il voto

favorevole della maggio-ranza degli intervenuti, inrappresentanza di almeno667 millesimi, il proprio rap-presentante all’assembleaper la gestione delle particomuni a più condomini eper la nomina dell’ammini-stratore. Se l’assemblea nonriesce a deliberare, ciascuncondomino può chiedere algiudice di nominare il rap-presentante del propriocondominio.Qualora alcuni condominiinteressati non abbiano no-minato il proprio rappresen-tante, alla nomina provvedeil giudice su ricorso di ancheuno solo dei rappresentantigià nominati, previa diffida aprovvedervi entro un con-gruo termine. La diffida e ilricorso all’autorità giudi-ziaria devono essere notifi-cati al condominio cui si rife-riscono, in persona dell’am-ministratore o, in mancanza,a tutti i condomini.Ogni limite o condizione alpotere di rappresentanza siconsidera non apposto. Ilrappresentante rispondesecondo le regole del man-dato e deve comunicaretempestivamente all’ammi-

aprile 2008, ne sancisce unaresponsabilità sussidiaria,ammettendo i condominisolvibili alla preventiva e-scussione dei morosi.In caso di mora nel paga-mento dei contributi per piùdi un quadrimestre (attual-mente è un semestre), l’am-ministratore può sospen-dere al condomino morosola frizione dei servizi comunisuscettibili di godimentoseparato, salvo che il giu-dice, adíto anche in via d’ur-genza, riconosca l’essenzia-lità del servizio per la realiz-zazione di diritti fondamen-teli della persona e l’impos-sibilità oggettiva del ricorsoa mezzi alternativi.

Creditori del condominioL’amministratore è tenuto acomunicare ai creditori delcondominio non ancora sod-disfatti, che ne facciano ri-chiesta, i dati dei condominimorosi e l’eventuale ricorsoa strumenti coattivi di riscos-sione.

Decreto ingiuntivoL’amministratore, per poterchiedere un decreto ingiun-tivo provvisoriamente ese-cutivo nei confronti dei mo-rosi, non necessiterà del-l’autorizzazione dell’assem-blea (circostanza peraltrogià ammessa dalla giurispru-denza).

UsufruttuarioL’usufruttuario sarà abbli-gato in solido con il nudoproprietario, nei confrontidel condominio, a concor-rere alla spese relative al-l’ordinaria amministrazionee al godimento delle cose e

nistratore l’ordine delgiorno e le decisioni assuntedall’assemblea dei rappre-sentanti dei condomìni.L’amministratore riferisce inassemblea.

UrgenzaL’amministratore non puòessere esentato dall’ob-bligo di eseguire le attivitàurganti al fine di evitare pre-giudizi agli interessi comuni.

Voto

ConduttoreIl conduttore, che attual-mente può votare solo le de-libere aventi per oggetto lespese e le modalità di ge-stione dei servizi di riscalda-mento e di condiziona-mento d’aria, potrà votare,salvo patto contrario, le de-libere aventi per oggettol’ordinaria amministrazionee il godimento dei beni e deiservizi comuni. Per le altredelibere il diritto di votospetta sempre al proprie-tario.

UsufruttuarioSalvo patto contario, l’usu-fruttuario potrà votare le de-libere attinenti all’ordinariaamministrazione e al godi-mento delle cose e dei ser-vizi comuni. Lo stesso dicasise si tratta di lavori od opereriguardanti miglioramenti oaddizioni, o riparazioniposte dalla legge a carico delnudo proprietario, che ri-tardi o si rifiuti di eseguire.

❑(Fine)

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CULTURA

92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1

La Leonessa e il tricolore:Brescia durante il Risorgimento - 4

Vittorio Nichilo

Un gigante in tonaca con croce-fisso e sciabola, il diavolo el’acqua santa nella stessa per-

sona: don Pietro Boifava da Serlefu una delle anime del nostro

Risorgimento e tra gli stra-teghi delle Dieci giornatedel 1849 con Tito Speri.Boifava prete Pietro,come usava firmarsi, è ladimostrazione di comenon si possa ragionare perschemi troppo rigidiquando si ha a che fare conla storia in generale e con

periodo storico complessocome il nostro Risorgimento

in particolare, perché la storiaè fatta di persone, quanto dipiù complesso si possa im-

maginare. A differenza diSperi la sua figura è andata

quasi subito sfumando tra quei volti che si dovrebbero co-noscere ma che invece nessuno ricorda. Niente poesie ce-lebrative, come invece capitò a Tito Speri, versi solo dal no-stro poeta Canossi, il cui padre aveva combattuto con Boi-fava. Dimenticato pressoché ovunque meno che in luogo: lanatia Serle. Qui col tempo è diventato quasi come un eroeeponimo dell’antichità greco – romana, un nume tutelare.Non c’è stato periodo storico nel tenace paese montano chenon abbia fatto memoria di questo valoroso figlio: tutto, dalbar alla scuola elementare, parla di lui. Qui addirittura Ariade primaera, un’opera teatrale che vede il Boifava protago-nista, è stata recitata da generazioni di Serlesi, quasi un ritocollettivo più che uno spettacolo drammaturgico. I motivi diquesto quasi totale smemoramento? Boifava stesso, unapersona sempre fuori dalle righe, la pietra testata d’angoloverrebbe da dire con una citazione dal vangelo, quanto maiappropriata in questo caso: Montanelli nella sua storia d’I-talia lo gratificò del poco lusinghiero epiteto di brigante acapo di una banda di disperati. Fu sacerdote e soldato,anche se meglio sarebbe dire come vedremo guerrigliero,ma soprattutto esponente di quel cattolicesimo socialespesso sottaciuto che è invece una pagina fondamentaleper capire molta della storia bresciana e nazionale. Finital’epoca delle patrie battaglie fu infatti sindaco a Serle, pro-digandosi per il miglioramento della vita in paese ma anchein questo caso scelta controcorrente: si era in un’Italia in cui,dopo la presa di Roma, o si stava col Papa o si stava con i Sa-voia. Andiamo per gradi. Pietro di Angelo del fu GaetanoBoifava e di Maddalena del fu Battista Cominetti nasce a

mezzanotte del 28 luglio 1794. I Boifava sono una famiglia dicontadini sufficientemente benestante in una repubblicaveneta che da lì a tre anni sarebbe caduta vittima del suo at-tendismo di fronte agli eventi e del genio politico militaredi un generale corso: Napoleone Bonaparte. Il piccolo Pietrocresce e per il piccolo generale diventato imperatore sa-rebbe andato a fare soldato, nell’Armée, dato che è diventataobbligatoria la leva; va detto però che non ci sono docu-menti in grado di comprovare definitivamente la questione.La sua abilità nell’uso della carabina e nello sfruttamentodel terreno potrebbero essere anche solo il frutto di una fa-miliarità con armi e territorio maturata con la caccia, praticafondamentale in quella Serle che è una se non la capitaledello spiedo bresciano: Boifava fu infatti un eccellente guer-rigliero e non per niente nell’Ottocento quel modo di com-battere alla spicciolata era chiamato alla cacciatora. Certa in-vece la richiesta che nel gennaio del 1816 don Giacomo Ben-nati, parroco di Serle, avanza al vescovo per chiedere l’ac-cettazione in seminario del nostro Pietro. Nonostante siauno studente che si applica, come dichiarano i suoi voti an-cora conservati in seminario a Brescia, il cammino si allunga,al punto che Boifava non esiterà a scrivere al vescovo Navaper ottenere la tanto agognata nomina a sacerdote. Arriveràal traguardo il 23 dicembre 1820 e due giorni dopo, a Serle,si era in Natale celebrerà la sua prima messa. Diventerà cu-rato a Serle solo nel 1826 mentre, si pensa, che negli anniprecedenti sempre nelle sue contrade fosse stato maestro,dato che, sotto l’Austria, e in verità fin dal concilio di Trento,spettava ai parroci anche l’alfabetizzazione di base dei ra-gazzi. E’ un uomo tutto di un pezzo, di quelli che non se lemanda a fare a dire: fa scintille ad esempio con il parrocodon Amabile Mabellini. A contribuire alla sua fama di uomorude, in un secolo come l’Ottocento in cui la fisiognomicanon è un’opinione, c’è anche una fisicità massiccia che si ac-compagna ai modi riservati e spicci delle genti di montagna.Scrive di lui lo storico bresciano Odorici, utilizzando le im-pressioni di chi Boifava l’aveva conosciuto, «Di torvo a-spetto, di tarchiate e robuste forme; con sguardo accigliatoe sempre in volta come quello di un cacciatore, ravvolgevasiin mezzo a loro, cui fissava gli appostamenti e le fazioni, mo-deratore della vagante guerriglia. Col suo cappello a trepunte ad ala un po’ rallentata, ispido il mento di una barbaincolta ed un po’ canuta, calva e rugosa la fronte, bruno ilvolto e pensoso, armato il fianco di un enorme spadone sob-balzante tra gli erti scaglioni del colle, coi neri panni del cu-rato di campagna sovra i quali splendevano bizzarramentel’armi lucenti, questo prete valligiano, combattente per la li-bertà de’ suoi poveri monti, distinguevasi come tipo tipo asé, dalle impronte svariatissime de’ suoi disertori». Saràsolo il caso di notare come in questo passaggio scritto da uncontemporaneo di don Boifava tornino parole come guerri-

1861 - 2011150° anniversario

Unità d’Italia

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CULTURA

IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4 - 93

Pietro Boifava

glia, cacciatore, bizzarramente e una qua-lifica ovvero “combattente per la libertà”dei suoi valligiani. È come se la guerra diIndipendenza fosse stata in primis una li-berazione di Serle, dove infatti gli Au-striaci ebbero sempre difficoltà, estesapoi a macchia d’olio a Brescia e all’Italia.Poco dopo la sua morte Tosoni ebbemodo di ribadire l’aspetto «di statura a-tletica, il corpo toroso, di volto abbron-zato, di fisionomia fiera e selvaggia ma dicuore magnanimo e modi affabili».Questo scrittore aggiungeva però cheBoifava era «uomo modesto quanto valo-roso, semplice quanto erudito ed e-sperto, e dotato di colpo d’occhio mili-tare, di freddezza di carattere e di pre-senza di spirito e segnalato tiratore di ca-rabina». È dunque questo l’uomo che si avvia a recitare unruolo di primo piano nel 1848 e nel 1849. Boifava infattiprima di diventare l’eroe delle Dieci giornate aveva giàmesso in luce nella primavera del 1848 le sue doti di com-battente, con la beffa di Padengheai danni di un forte contingente au-striaco, la campagna nel territorio diTrento, con un breve assedio al ca-stello di Toblino e successiva fuga,sembra in Svizzera, tramite la Val-trompia, ospitato da don Giambat-tista Maffina ad Avano di Pezzaze.L’ora di gloria però sarebbe arrivatanel 1849, sempre in primavera,mentre gli Austriaci erano ancoraimpegnati a rastrellare soldi per lamulta imposta a Brescia e provinciao ad arrestare gli indagati per la partecipazione alle vicendedel 1848. Serle diventa uno dei caposaldi per l’insurrezioneche scoppierà il 23 marzo, con i Bresciani sicuri nell’arrivodei Piemontesi. I sabaudi saranno invece fermati quasi su-bito, Brescia si solleverà comunque agli Austriaci, arren-dendosi dopo dieci giorni di sangue, ferita a morte ma gua-dagnando per sempre il soprannome di Leonessa d’Italia.Don Boifava memore del ’48 chiede al Gualla, uno dellementi della rivolta, precise garanzie che Gualla concedeperché entusiasta di quel prete patriota che giudica "«millemiglia al di sopra del teatrale Garibaldi». Negli scontri del26 marzo a Sant’Eufemia, secondo l’Odorici, fondamentaleè il genio di Boifava che regge il primo urto degli Austriaci,salvo poi ritirarsi in Maddalena, a San Gottardo, dove ha ilsuo quartier generale. Dai Ronchi, terreno a lui più familiare,continua a sfiancare con cariche di fucileria gli imperiali, ri-

fiutandosi di combattere in pianura,come richiesto da Tito Speri. Il 30 marzodopo uno scontro vittorioso nei pressi deiRonchi si ritirerà via Collebeato e di qui inSvizzera, disperdendo la sua banda, com-posta anche da chi non era, come dirà luistesso «farina da fare ostie». Dall’esiliotornerà già nell’autunno di quello stessoanno, avvalendosi di un’amnistia del 18 a-prile 1849. Concluse le Dieci giornate donBoifava si eclisserà, non sappiamo perche motivo: possiamo solo immaginare iltimore di ritorsione verso la sua gente, ladisillusione verso l’esito infausto delleDieci giornate o altro ancora. Gli Austriacilo terranno sotto osservazione ma senzaesagerare, protetto anche dalla ricono-scenza per la clemenza che il Boifava a-

veva mostrato verso il Poma, un ufficiale austriaco. Questafu un lasciapassare forse più forte più della tonaca che in-dossava: don Tazzoli a Belfiore sarà infatti torturato ed im-piccato senza troppi riguardi. Sorte differente avrà il nipote

suo omonimo Pietro Boifava che in-vece verrà fucilato, proprio per ifatti, di quei giorni nel febbraio1851. Con l’Unità d’Italia si aprirà unnuovo capitolo: quello di don Pietrosindaco. Dal ’60 al ’62 e dal ’65 al ’70risulta sindaco di Serle con tutta unaserie di fronti caldi che andavanodal garantire servizi scolastici e sa-nitari alle tante piccole problema-tiche di un’Italia unita da poco macon vecchie e nuove fragilità a cuiporre rimedio. Anche in questo

campo fu attento, metodico e allo stesso tempo un capo difamiglia per i suoi Serlesi. Muore il 19 ottobre 1879 in un I-talia lacerata dalle polemiche tra sostenitori della nuova na-zione e chi parteggiava per un Papa che aveva scomunicatoil regno sabaudo. Tra parentesi è da ricordare che Boifava a-veva aderito tra i primi all’indirizzo passagliano, una peti-zione dove si chiedeva al Papa di rinunciare al potere tem-porale. Lo stesso funerale di don Pietro, in cui venne ricor-dato come il vero cittadino ed il vero sacerdote, sarà fontedi diatribe anche perché in molti rimproveravano le autoritàgovernative di aver dimenticato l’eroe delle Dieci giornate.Un’uscita diversa non avrebbe potuto avere un uomo di in-tensa fede e di energica azione, fedele ai suoi principi nellavampa di quell’unica strepitosa battaglia, combattuta cen-timetro per centimetro che fu la sua vita straordinaria.

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CULTURA

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Il gioco dell’antica topografia

Franco Robecchi

I l misurare le cose fa parte dell’intelligenza umana,che ha sempre teso, almeno in Occidente, a dare ca-rattere certo alle proprie percezioni. Questo criterio

ha ricadute sul governo del mondo, attraverso il metodoscientifico, ma anche sul governo dell’economia e della giu-stizia, che qualche volta si basa su dati oggettivi e non solosu sensazioni, umori e antipatie. Il governo del mondo passaattraverso la grande scienza e la grande tecnologia, ed è unsettore che, in questo scritto non ci riguarda. Il governo dellavita civile, dell’economia, dei rapporti fra privati cittadini efra i cittadini e lo stato ci riguarda, invece, da vicino. È un set-tore nel quale i tecnici hanno avuto un ruolo determinante.Sto parlando della gestione quantitativa dei beni immobili,ma anche della loro gestione come sottofondo infrastruttu-

rale. Per costruire una strada devo avere una conoscenza nu-merica del territorio che essa deve attraversare, cioè debboconoscere la planimetria e l’altimetria del sito. Egualmentedevo conoscere quantitativamente, comprendendo quindianche la geometria, la forma e le dimensioni di manufatti,sia per progettarli, sia per intervenire su opere esistenti.Fino dall’antichità mesopotamica ed egizia si è attribuito aicostruttori, ai rilevatori, agli idraulici, il merito di avere postole basi sulle quali le prime, grandi civiltà hanno potuto na-scere e svilupparsi. Soprattutto il tema idraulico, alla basedi un’agricoltura evoluta, ha precocemente stimolato l’ana-lisi geometrico-numerica del territorio, attraverso metodisempre più evoluti, che consentissero di conoscere quote,dislivelli, pendenze, aree, distanze. Siamo alla base di varie

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CULTURA

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1, 2, 3 - Raffigurazioni di soluzionitopografiche per la misurazione dialtezze in incisioni cinquecentesche.

tecniche agrimensorie, la cui conoscenza, soprattutto per itempi più antichi, è molto esile. Ancora del Medioevo ab-biamo scarse informazione e pochissime raffigurazioni e bi-sogna arrivare al Quattrocento per poter toccare con manotesti e immagini che ci consentano di cogliere in modo im-mediato lo stato della tecnica all’epoca. È tuttavia curiosoche spesso le tecniche agrimensorie e i primi strumenti uti-lizzati siano presentati, in quei primi secoli di chiara cono-scibilità, quasi come curiosità giocosa, utilizzata più per fi-nalità di esperimento intellettuale che per effettive solu-zioni costruttive o amministrative. A prevalere era ancora ilpiacere della scoperta della geometria greca: il gusto del-l’intelligenza che si compiace, giustamente, della propriaforza, della propria potenza logica, delle sorprendenti solu-

zioni, magari inutili sotto il profilo operativo, ma esaltantiper l’orgoglio umano. Tuttavia l’esemplificazione era por-tata con curiose applicazioni, che i ragionamenti geometriciconsentivano, tali da consentire la soluzione di piccoli pro-blemi. Si va dall’antica capacità di dedurre la dimensionedella sfera terrestre semplicemente scavando due buchi nelterreno e misurando l’ombra provocata dal sole sino alla mi-sura dell’altezza di una torre o della profondità di un pozzo,basandosi su semplici atti geometrici. L’altezza di una torrenon è certo problema di frequente necessità, ma era l’ideache piaceva, appunto perché dimostrativa di una brillan-tezza intellettuale sorprendente. Alcune antiche raffigura-zioni si riferiscono proprio a temi come quello detto e le im-magini hanno un forte sapore di bellezza arcaica, che qui si

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CULTURA

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vuole divulgare. In genere operazioni altimetriche, comequella citata, si basavano sulla soluzione di un triangolo ret-tangolo, del quale si conoscevano un cateto e un angolo. Iltriangolo, che giace sul piano verticale, è costituito dall’al-tezza della torre, dalla distanza fra il piede della torre e ilpunto di osservazione, quindi misurabile, e dall’ipotenusa,che congiunge il punto di osservazione con la cima dellatorre. L’operatore si poneva in un punto, traguardava la cimadella torre e, dopo aver misurato l’angolo di inclinazione fral’orizzontale e la linea di osservazione, nonché la distanzaorizzontale, poteva dedurre il secondo cateto del triangolo,cioè l’altezza della torre. Talora ci si basava sull’ombra dellatorre proiettata sul terreno dal sole. Ammesso che il terrenofosse esattamente orizzontale, l’ombra era pari al cateto o-

rizzontale del triangolo e quindi l’osservatore poteva tra-guardare, ponendosi al limite dell’ombra, il sole stesso. L’altra soluzione, che era già assodata a metà del Cinque-cento, è l’individuazione dell’altezza di una torre con l’os-servazione della sommità da due diversi punti, posti suun’unica linea di collegamento fra essi e la base della torre.Anche di questa soluzione si hanno belle raffigurazioni, chespesso paiono riferirsi ad un’epoca molto anteriore allapubblicazione, poiché pongono a sfondo, o ad oggetto deldisegno, architetture gotiche che rendono molto suggestival’arcaicità dell’atteggiamento tecnico. Questa arcaicità ri-chiama l’interessantissimo disegno che appare nel taccuinodel capomastro gotico francese Villard de Honnecourt, doveil tecnico duecentesco, tramite il semplice strumento topo-grafico, allora chiamato genericamente astrolabio, rileva-tore di angoli su una ghiera graduata, traguarda un oggettoper misurare l’angolo fra quella linea e l’orizzontale. L’astro-labio ebbe applicazioni e forme anche molto più com-plesse, per osservazioni astronomiche, ma la forma ele-mentare raffigurata nelle xilografie cinquecentesche che quipubblico pare potesse essere molto antica, poiché confe-zionata in modo molto semplice, anche se certamente effi-cace. ❑

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4, 5, 6 - Raffigurazioni di soluzionitopografiche per la misurazione dialtezze in incisioni cinquecentesche.

7, 8 - Strumenti topograficicinquecenteschi, ma certamente diorigine più antica.

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CULTURA

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9 - Strumenti topograficicinquecenteschi, ma certamente diorigine più antica. 10, 11, 13, 14, 15 - Pagine ditrattati cinquecenteschi, latini e inlingua spagnola, sul tematopografico.12 - Pagina del taccuino di Villardde Honnecourt, nel quale, in basso,si vede il capomastro intento ad unarilevazione altimetrica, con unsemplice strumento triangolare.

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ETICA PROFESSIONALE

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Guido Maffioletti Un colpo al cerchio

comunità interprofessionaleitaliana.Il recente ridimensiona-mento finanziario interna-zionale, ha confermato chenon sono i responsabili ap-parenti coloro che ci gover-nano di fatto, ma esperti ma-novratori della finanza inter-nazionale.Visto che non si vuole capire

la situazione contingentecon le buone parole, costoroci stanno provando con i fatticoncreti, costringendo tuttinoi a vivere il quotidiano conquel che si riesce a racimo-lare dal fondo del nostro ba-rile.Si scrive che l’Italia noncresce. Nessuno finanziaconcretamente la crescitadei giovani sia per mancanzadi cultura, sia per carenza dimezzi adeguati, sia per man-

canza di buona volontà nelperseguire uno sviluppo ci-vile, severo e coerente alleaspettative dominanti.Spingere a sacrificarsi peruno scopo nobile, non trovaascolto. Sollecitare l’onorepersonale, non ne con-templa l’onere dovuto. A-spettare che qualcosa cambiporta a scoprirci vuoti del

tutto.Purtroppo questo è un pe-riodo di transizione storicoepocale che segna la fine delmodo di vivere da noi cono-sciuto, ma non ci permettedi vedere qualcosa di validoal di là del nostro naso.Tentare almeno di salvare ilsalvabile, potrebbe essereun’attività meritoria, am-messo che realmente sisappia cosa salvare.La nostra professione ha de-

“E un altro allabotte” potreb-be passare co-

me il ritornello incessante,che ci viene servito in questitempi dalle autorevoli co-lonne dei giornali e dalle Tve noi, nel frattempo, ve-diamo sempre più ridursi laliquidità messaci a disposi-zione dalla nostra Cassa pre-

videnziale in occasione delnostro pensionamento.Sembra il continuo tam tamdi fondo che si sente neipressanti richiami alla soli-darietà tra i professionisti,ma di fatto nessuno opera intal senso, nulla sembrasmuovere dai rispettiviposti coloro che occupanoposizioni determinanti, senon la perenne lamentela dimancanza di fondi, di uo-mini e di idee coinvolgenti la

finitivamente perso visibi-lità tra la gente.Non siamo riconosciuticome specialisti di qual-cosa, ma ricorrono a noiperché “tanto costano dimeno” si sente dire in giro.I nostri convegni non produ-cono alcun cambiamentoreale nella comunità nellaquale viviamo, perché sco-piazzano tutti gli altri senzalasciare alcun beneficio aipartecipanti se non il gustodi qualche cioccolatino chesa d’amaro.Ora, dopo aver perso quasitutto, non ci resta che pro-vare a mettere in campo ciòche abbiamo accumulato sianelle annate di vacchegrasse che in quelle divacche magre: l’esperienza,l’onestà e l’umiltà.Di questi tre ingredientitutti, chi più chi meno, ab-biamo goduto in abbon-danza.L’esperienza nel seguire unapratica edilizia, catastale,topografica, tecnologica,consultiva, e chi più ne hapiù ne metta, si può facil-mente espanderla con il pra-ticantato regolamentatodagli organismi collegiali eordinistici, e, in verità, ci sista provando!L’onestà, in essenza, con-siste di fatto nel rendersiconsapevoli di essere sog-getti individuali che rice-vono da altri, comprendonogli altri e rimettono agli altriun sapere secolarizzato utilead affrontare qualsiasi fu-turo ci si presenti.L’umiltà è forse la dote piùdifficile da apprezzare oggidove, chi più grida, sembraaver ragione.

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ETICA PROFESSIONALE

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ben capite, sia per la nostraincapacità comportamen-tale nell’esprimerle, sia peril contesto non formato aldialogo reciproco, ma qualepersonale tecnica, istruitasolo nel fare teorico.

Aquesto punto laretta via venivastoppata da una

serie di: ora no! qui non sipuò! non è il momento! nonci conviene! ed altro,sempre più o meno scuseper non voler capire.Il Ministero dell’Istruzione cipreparava e ci formava perlavorare negli uffici statali

(Catasto, Provincia, Geniocivile) o ad essi dipendenti(Comuni, Regioni, Comu-nità) e col tempo si scoprivadi essere dei semplici ese-cutori burocratici della Re-pubblica Italiana con la testaancora nel Regno d’Italia.Alcuni di noi, non si senti-vano tagliati per questi inca-richi precotti, e vollero spe-rimentare nel privato.L’impresa edile era la natu-rale occasione offertaci, mabisognava rendersi disponi-bili a lavorare nei cantieri,cioè non in uffici comodi e ri-scaldati.Molti scelsero questa via ac-

La persona umile e consape-vole della propria peculia-rità formata dall’esperienzae dall’onestà, sa che in sevive un elemento vitalemolto personale che loguida nella scelta di vita.Imparare ad osservare, oltreche a guardare, ascoltare piùche a sentire, provare an-ziché attendere, dimostra anoi stessi, per primi, le no-stre doti recondite dellequali non ci si rendeva contodel valore basilare fino algiorno nel quale le abbiamosvelate e apprezzate.Nei rapporti col prossimoqueste doti non sono state

cettando anche di recarsi inAfrica e in altri Paesi stranierie scoprirono la precarietàdella nostra professione, inparticolare nelle stagioni in-vernali.Il resto optò per la liberaprofessione e capì la conve-nienza di accorparsi per ten-tare di far colpo sulle Auto-rità. Quelli fedeli ai propri i-deali si misero a prestare leproprie convenienze a chi lechiedeva e ancora oggi lofanno pur risultando iscrittinella lista dei pensionati.

Il mondo di B. Bat.

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IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/4- 103

a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Novità di LeggeNovità di Legge

Finalità della rubrica è di contribuire all’informazione sull’emana-zione di leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficialedella Repubblica e sul Bollettino Ufficiale della Regione Lom-bardia.I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i conte-nuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi uf-ficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Decreto Legge 70 del 13/5/2011 –Convertito in Legge con modificazioni con la L.12 luglio 2011n.106 (G.U. 12 luglio 2011 n.160)In vigore dal 13 luglio 2011

-Decreto sviluppo:La semplificazione dell’edilizia privata ed il nuovo”Piano Città”Al via la mini-rivoluzione per l’edilizia privata con il silenzio-as-senso per il rilascio del permesso di costruire ed altre novità;Varato il piano per la riqualificazione delle aree urbane degradate.(Le modifiche introdotte dall’art 5, comma 2, lettera a) sono rivoltea rivedere il procedimento per il rilascio del permesso di costruiresemplificandone le procedure, modificandone alcune specificità,ed altri aspetti come:- applicazione ed estensione della scia; trascrizione dei contratti

di cessione di cubatura; semplificazione nei contratti di com-pravendita; sostituzione della relazione acustica da una auto-certificazione rilasciata da tecnico abilitato;

-riqualificazione delle aree urbane degradate cd:”Piano città”

Decreto sviluppo :Le novità per le opere pubbliche. Modifiche al codice degli appaltied al regolamento di attuazione: le norme del D.L. 70/2011 miranoa ridurre i tempi per la costruzione delle opere pubbliche sempli-ficare gli adempimenti e ridurre ilo contenzioso derivante dai con-tratti pubblici.

Decreto sviluppo:Norme tributarie per l’edilizia e misure varie.Il D.L.70/2011 ha riaperto i termini per la rivalutazione dei terreniedificabili e con destinazione agricola e semplificato gli adempi-menti per usufruire della detrazione del 36% sulle ristrutturazioni;Semplificazioni anche per i piccoli serbatoi di GPL.

Decreto Ministero Sviluppo Economico 5 maggio 2011 (G.U.12 maggio 2011 n.109)Incentivazione della produzione di energia elettrica da impiantisolari fotovoltaici (in vigore dal 13 maggio 2011)1)Campo di applicazione: Il decreto si applica agli impianti foto-voltaici in esercizio dal 1 giugno 2011 al 31 dicembre 2016, ecc.2)Requisiti dei soggetti e degli impianti: sono indicati i requisiti ri-

chiesti;3) Tariffe incentivanti: descritte nell’allegato 5;4) Impianti fotovoltaici: Premio applicati alle tariffe; Impianti conmoduli collocati a terra in aree agricole; 5) Impianti integrati con caratteristiche innovative;6) Impianti a concentrazione;

Decreto Legislativo 15 marzo 2011 n. 35 (G.U. 8 aprile 2011 n.81)Attuazione della direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicu-rezza delle infrastrutture stradali.

Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri 21 gennaio 2011(G.U. 12 maggio 2011 n. 106)Prevenzione del rischio sismico nelle infrastrutture di strasporto.

Lettera Circolare Ministero Interno 24 marzo 2011 Prot. 3791La SCIA nei procedimenti di prevenzione incendi.

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Aggiornamento Albo

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 14 marzo 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

2964 Pedroni Oliviero Passirano (Bs) 16/04/1955 25030 Castelmella (Bs) via Caduti P.zza Loggia 7 Decesso

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 4 luglio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza

6128 Gerardini Silia Salò (Bs) 18/08/1976 25077 Roé Volciano, via Ugo Foscolo 12

6129 Testa Fabio Breno (Bs) 20/09/1989 25040 Berzo Inferiore (Bs) Viale Caduti 48

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 4 luglio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo

3292 Aimi Roberto Desenzano d.G. 24/03/1961 25015 Desenzano d.G. via Caduti dei Lager 43/45 Dimissioni

1814 Andreis Ugo Desenzano d.G. (Bs) 07/10/1946 25015 Desenzano d.G. (Bs) via B. Croce 10 Dimissioni

1935 Frà Dionello Castrezzato (Bs) 22/12/1948 25030 Castrezzato (Bs) via G. Bondioli 20 Dimissioni

2292 Visini Rudi Ghedi (Bs) 07/08/1948 25016 Ghedi (Bs) via Lapapasini 50 Dimissioni

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