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«Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

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««Il disagio Il disagio dell’uomo dell’uomo

contemporaneocontemporaneo»»

SSøren Kierkegaard tra øren Kierkegaard tra letteratura e cinemaletteratura e cinema

Page 2: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

EsistenzaEsistenza

È un modo di essere proprio dell’uomoÈ un modo di essere proprio dell’uomo

Corrisponde sempre alla realtà concreta e quindi Corrisponde sempre alla realtà concreta e quindi al singolo al singolo

Non può essere dedotta dal pensiero e, per Non può essere dedotta dal pensiero e, per questo motivo, non è un’entità necessaria e questo motivo, non è un’entità necessaria e garantita, ma un insieme di possibilità che garantita, ma un insieme di possibilità che

pongono l’uomo di fronte a una scelta: pongono l’uomo di fronte a una scelta: “è quel “è quel bambino generato dal finito e dall’infinito, dal bambino generato dal finito e dall’infinito, dal

tempo e dall’eternità”tempo e dall’eternità”

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Gli stadi dell’esistenzaGli stadi dell’esistenza

Stadio esteticoStadio estetico

Stadio eticoStadio etico

Stadio religiosoStadio religioso

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Cosa intende Kierkegaard Cosa intende Kierkegaard con ‘stadio’?con ‘stadio’?

Lo ‘stadio’ non è un grado, come Lo ‘stadio’ non è un grado, come nella fenomenologia hegeliana nella fenomenologia hegeliana

(strada dritta, priva di ostacoli)(strada dritta, priva di ostacoli)

Lo ‘stadio’ kierkegaardiano è una Lo ‘stadio’ kierkegaardiano è una strada tortuosa, imprevedibile e strada tortuosa, imprevedibile e scoscesascoscesa

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Tra gli ‘stadi’ non vi è successione Tra gli ‘stadi’ non vi è successione cronologica, ma un mutuo rapporto e cronologica, ma un mutuo rapporto e possibilità di sconfinamento dell’uno possibilità di sconfinamento dell’uno nell’altronell’altro

Ogni stadio gode di piena autonomia Ogni stadio gode di piena autonomia rispetto agli altri e il passaggio rispetto agli altri e il passaggio dall’uno all’altro avviene attraverso dall’uno all’altro avviene attraverso la decisionela decisione

Page 6: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Lo stadio esteticoLo stadio estetico

““L’uomo è immediatamente ciò che èL’uomo è immediatamente ciò che è””

Dedito ai piaceri, l’esteta gode la fatalità Dedito ai piaceri, l’esteta gode la fatalità e la tragicità dell’esistenza e e la tragicità dell’esistenza e

si pone in contrasto con la società si pone in contrasto con la società e con il mondo circostantee con il mondo circostante

Vive nell’attimo Vive nell’attimo e non trova un appagamento reale, e non trova un appagamento reale,

perché ha sempre necessità di rinnovamentoperché ha sempre necessità di rinnovamento

La vita dell’esteta è condannata alla noia e alla La vita dell’esteta è condannata alla noia e alla dispersione: l’esteta finisce per avvertire il dispersione: l’esteta finisce per avvertire il

vuoto della propria esistenza vuoto della propria esistenza

Page 7: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Figura metaforica:Figura metaforica:

Il seduttore, Don GiovanniIl seduttore, Don Giovanni

Testi di riferimento:Testi di riferimento:

Diario di un seduttore, Don Giovanni, Diario di un seduttore, Don Giovanni,

In vino veritasIn vino veritas

Page 8: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

LetteraturaLetteratura

Romanticismo:Romanticismo:Goethe, Schiller, NovalisGoethe, Schiller, Novalis

Decadentismo:Decadentismo:Baudelaire, Verlaine, Flaubert, Poe, WildeBaudelaire, Verlaine, Flaubert, Poe, Wilde

Esteta dedito ai piaceri mondani, angosciato Esteta dedito ai piaceri mondani, angosciato dalla noia di vivere e critico nei confronti del dalla noia di vivere e critico nei confronti del conformismo borghese, si rifugia in un ideale conformismo borghese, si rifugia in un ideale

aristocratico e si libera della società cui aristocratico e si libera della società cui appartieneappartiene

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Nell’arteNell’arte

E. Manet, E. Manet, Olympia Olympia (1863)(1863)

F. Goya, F. Goya, Saturno che divora Saturno che divora i suoi figlii suoi figli (1821) (1821)

Page 10: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Lo stadio eticoLo stadio etico

““L’uomo diventa ciò che diventaL’uomo diventa ciò che diventa””

Colui che sente la responsabilità della propria Colui che sente la responsabilità della propria esistenza e vi trova senso nella quotidianità e esistenza e vi trova senso nella quotidianità e

nella normanella norma

È colui che sceglie e insiste nelle proprie risoluzioni, È colui che sceglie e insiste nelle proprie risoluzioni, trovando appagamento e gratificazione nella trovando appagamento e gratificazione nella

normalità e nella ripetizionenormalità e nella ripetizione

È destinata al fallimento: l’uomo sente la propria È destinata al fallimento: l’uomo sente la propria finitudine e la natura peccaminosa e non riesce a finitudine e la natura peccaminosa e non riesce a

soddisfare la sua ansia di infinitosoddisfare la sua ansia di infinito

Page 11: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Figura metaforica:Figura metaforica: Il marito, l’Assessore GuglielmoIl marito, l’Assessore Guglielmo

Testi di riferimento:Testi di riferimento:Lettere dell’Assessore Guglielmo ad Lettere dell’Assessore Guglielmo ad A., L’equilibrio tra l’estetico e l’etico A., L’equilibrio tra l’estetico e l’etico nell’elaborazione della personalitànell’elaborazione della personalità

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LetteraturaLetteratura

Tra estetico ed eticoTra estetico ed eticoThomas Mann (Thomas Mann (Tonio KrTonio Kröger, I Buddenbrook)öger, I Buddenbrook)

Dissidio interiore dell’uomo che deve scegliere tra Dissidio interiore dell’uomo che deve scegliere tra vita artistica e vita borghesevita artistica e vita borghese

Il mondo etico (ripetizione, norma)Il mondo etico (ripetizione, norma)L’esempio del Realismo danese: la prosaicità e la L’esempio del Realismo danese: la prosaicità e la

quotidianità della vita si ritrovano anche nella quotidianità della vita si ritrovano anche nella prosa fiabesca di Andersen (prosa fiabesca di Andersen (La piccola La piccola

fiammiferaiafiammiferaia, , Scarpette rosseScarpette rosse,, La sirenetta La sirenetta))

Page 13: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Nell’arte…Nell’arte…il Realismo e il naturalismoil Realismo e il naturalismo

H. Daumier, H. Daumier, Vagone di terza Vagone di terza

classeclasse (1862)(1862)

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J. F. Millet,J. F. Millet,

Le spigolatriciLe spigolatrici

(1857)(1857)

Page 15: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

La condizione esistenziale La condizione esistenziale dell’uomodell’uomo

L’uomo, conseguenza del peccato L’uomo, conseguenza del peccato originale, sente tutto il peso originale, sente tutto il peso

dell’esistenza e del possibile che gli si dell’esistenza e del possibile che gli si apre: tale è l’apre: tale è l’angosciaangoscia, sentimento , sentimento

della pura possibilitàdella pura possibilità

Si riferisce al rapporto dell’uomo col Si riferisce al rapporto dell’uomo col mondomondo

Page 16: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Accompagna l’uomo anche la Accompagna l’uomo anche la disperazionedisperazione, , derivante dallo sguardo introspettivo attraverso il derivante dallo sguardo introspettivo attraverso il

possibilepossibile

Si riferisce al rapporto dell’uomo con se stessoSi riferisce al rapporto dell’uomo con se stesso

Essa è chiamata la Essa è chiamata la malattia mortalemalattia mortale perché il singolo perché il singolo prova il tormento di “non poter morire”, cioè di prova il tormento di “non poter morire”, cioè di

non poter affermare o negare la sua individualità non poter affermare o negare la sua individualità né come essere finito (nel tempo e nel mondo) né né come essere finito (nel tempo e nel mondo) né come essere infinito (attraverso la negazione del come essere infinito (attraverso la negazione del

finito e il pensiero)finito e il pensiero)

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Lo stadio religiosoLo stadio religioso

““[…] […] rinuncia al generale per diventare il rinuncia al generale per diventare il SingoloSingolo””

Attraverso l’accettazione dolorosa della colpa Attraverso l’accettazione dolorosa della colpa propria e di tutta la specie, l’uomo compie la propria e di tutta la specie, l’uomo compie la

vera scelta etica di sé: riconosce la dipendenza vera scelta etica di sé: riconosce la dipendenza da Dio, pur orientandosi verso se stessoda Dio, pur orientandosi verso se stesso

Tale accettazione conduce al pentimento, come Tale accettazione conduce al pentimento, come espressione dell’amore di Dioespressione dell’amore di Dio

L’affermazione del principio religioso sospende L’affermazione del principio religioso sospende interamente il principio morale e comporta la interamente il principio morale e comporta la

sua inversionesua inversione

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Figura metaforica:Figura metaforica: Abramo, Il cavaliere della fedeAbramo, Il cavaliere della fede

Testi di riferimento:Testi di riferimento:Timore e tremore (1843), Il concetto di Timore e tremore (1843), Il concetto di

angoscia (1844), La malattia mortale angoscia (1844), La malattia mortale (1849) (1849)

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FEDEFEDEunica possibilità di salvezza per l’uomounica possibilità di salvezza per l’uomo

è è ‘salto nell’assurdo’: ‘salto nell’assurdo’: presuppone il presuppone il riconoscimento da parte dell’uomo riconoscimento da parte dell’uomo

dell’impotenza delle proprie forze e della dell’impotenza delle proprie forze e della contraddizione che gli è propria come contraddizione che gli è propria come

essere umanoessere umano

è è scandalo:scandalo: conduce ad un dissidio conduce ad un dissidio totale col mondo. Il rapporto di fede è un totale col mondo. Il rapporto di fede è un rapporto di solitudine tra Dio e l’uomorapporto di solitudine tra Dio e l’uomo

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è è rischiorischio: l’uomo non possiede nessuna : l’uomo non possiede nessuna certezza, nessuna garanzia, se non quella certezza, nessuna garanzia, se non quella interiore, ed è posto di fronte al bivio interiore, ed è posto di fronte al bivio (credere o non credere)(credere o non credere)

è è paradossoparadosso: è l’unica possibilità di : è l’unica possibilità di salvezza ma, nello stesso tempo, essa è un salvezza ma, nello stesso tempo, essa è un dono divino. Cristo è simbolo del dono divino. Cristo è simbolo del paradossoparadosso

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LetteraturaLetteratura

F. KafkaF. Kafka: la solitudine del singolo di fronte al : la solitudine del singolo di fronte al destinodestino

((Il processoIl processo, , La metamorfosiLa metamorfosi, , Il castelloIl castello))

Kafka fu appassionato lettore di Kafka fu appassionato lettore di Timore e TremoreTimore e Tremore

Nelle sue opere, Nelle sue opere, non si parla mai esplicitamente di Dio, non si parla mai esplicitamente di Dio,

ma la religiosità è sempre presente ma la religiosità è sempre presente come possibilitàcome possibilità

Nei suoi Nei suoi DiariDiari, emerge una grande fede religiosa, emerge una grande fede religiosa

Page 22: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

L’uomo moderno è privo di certezze ed esposto L’uomo moderno è privo di certezze ed esposto all’imprevedibilità del destino, potenza ostile all’imprevedibilità del destino, potenza ostile

all’uomoall’uomo

Il vivere umano è scisso, enigmatico e sconcertante: Il vivere umano è scisso, enigmatico e sconcertante: ogni evento racconta all’uomo la sua nullità, ogni evento racconta all’uomo la sua nullità,

impotenza ed ignoranzaimpotenza ed ignoranza

Eppure occorre accettare la sorte, l’enigma Eppure occorre accettare la sorte, l’enigma dell’essere, l’insicurezzadell’essere, l’insicurezza

Le vicende soggettive annunciano il dolore e la Le vicende soggettive annunciano il dolore e la minaccia del male ma non vi è soluzione né minaccia del male ma non vi è soluzione né

rimedio definitivorimedio definitivo

Page 23: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Nell’arteNell’arte

E. Munch, E. Munch, DoloreDolore (1908) (1908) e e AngosciaAngoscia (1894) (1894)

Page 24: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Il simbolismoIl simbolismo (G. Moreau, gruppo dei (G. Moreau, gruppo dei Nabis ): Nabis ):

la dimensione dell’io contro l’oggettività la dimensione dell’io contro l’oggettività del realedel reale

O. RedonO. Redon

L’Araignèe qui pleure L’Araignèe qui pleure (1881)(1881)

L’homme CactusL’homme Cactus

(1881)(1881)

Page 25: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Eredità kierkegaardianeEredità kierkegaardiane

Nella letteratura e nella Nella letteratura e nella filosofiafilosofia

Nel cinemaNel cinema

Page 26: «Il disagio delluomo contemporaneo» Søren Kierkegaard tra letteratura e cinema

Kierkegaard e il cinemaKierkegaard e il cinema

««Quando la morte si presenta nella sua vera faccia Quando la morte si presenta nella sua vera faccia scarna e truculenta, non la si considera senza scarna e truculenta, non la si considera senza

timore. Ma quando essa, per burlarsi degli uomini timore. Ma quando essa, per burlarsi degli uomini che si vantano di burlarsi di lei, si avanza che si vantano di burlarsi di lei, si avanza

camuffata, quando soltanto la nostra meditazione camuffata, quando soltanto la nostra meditazione riesce e vedere che, sotto le spoglie di quella riesce e vedere che, sotto le spoglie di quella sconosciuta, la cui dolcezza c’incanta e la cui sconosciuta, la cui dolcezza c’incanta e la cui

gioia ci rapisce nell’impeto selvaggio del piacere, gioia ci rapisce nell’impeto selvaggio del piacere, c’è la morte – allora siamo presi da un terrore c’è la morte – allora siamo presi da un terrore

senza fondosenza fondo»»

S. KierkegaardS. Kierkegaard