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Giornata di studio Evoluzione dei percorsi riabilitativi nella Disabilità Intellettiva: esperienze istituzionali a confronto PROBLEMATICA DELLA DISABILITA’ MENTALE FRA ISTITUZIONE E NON Giampaolo La Malfa Cortona 15 Novembre2002 Società Italiana Ritardo Mentale S.I.R.M. Roberto Salvini Stefano Lassi

Giornata di studio Evoluzione dei percorsi riabilitativi nella Disabilità Intellettiva: esperienze istituzionali a confronto PROBLEMATICA DELLA DISABILITA

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Giornata di studio

Evoluzione dei percorsi riabilitativi nella Disabilità Intellettiva: esperienze istituzionali a confronto

PROBLEMATICA DELLA DISABILITA’ MENTALE FRA ISTITUZIONE E NON

Giampaolo La Malfa

Cortona 15 Novembre2002

Società Italiana Ritardo Mentale

S.I.R.M.

Roberto Salvini Stefano Lassi

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“NODI” CHE INFLUENZANO IL CONCETTO DI “CARE” NEL RITARDO MENTALE

Stigma

Residenzialità vs supporto in comunità

Doppia Diagnosi

Coinvolgimento utente e famiglia

Costi economici

Qualità di vita

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Strutture residenziali e semiresidenziali Regione Lombardia

Centro Riabilitativo Semiresidenziale

NPI, per bambini e adolescenti, integrato al lavoro della scuola dell’obbligo

Centro Socio Educativo

Per pazienti gravi e medio-gravi

Servizi Formazione Autonomia

Comunità Alloggio

Pazienti medio-lievi

Centro Riabilitativo Ospedaliero

Pazienti medio-gravi

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Strutture residenziali e semiresidenziali

Regione Toscana

Residenze Sanitarie per Disabili

(a riabilitazione estensiva)

internato

esternato

Centro Socio Educativo

(centro diurno)

Comunità Alloggio

Gruppo Appartamento

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PREVALENZA RITARDO MENTALE

stima popolazione italiana al 1° Gennaio 2001 : 57.844.017

Prevalenza Ritardo Mentale : 1% popolazione 578.440

RM lieve 85% 491.674

RM medio 10% 57.844

RM grave e gravissimo 5% 28.922

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Tabella 1D. Disabili di 6 anni e più secondo il tipo di disabilità, la classe di età e il sesso - Anno 1999, quozienti per 1.000 persone

Disabili Maschi e Femmine

da 6 a 14

15,6

da 15 a 44 anni

9,1

da 45 a 64 anni

25,3

da 65 a 74 anni

91,4

da 75 a 79 anni

195,7

80 anni e più

476,7

Totale

48,5

Numero disabili (migliaia)*

2615

Confinamento individuale

Maschi e Femmine

da 6 a 14 anni 

3,5

da 15 a 44 anni 

4,1

da 45 a 64 anni

9,6

da 65 a 74 anni

33,3

da 75 a 79 anni

84,9

 80 anni  e più 

249,7

 Totale

21,4

Numero disabili (migliaia)*   

1.153

Difficoltà nelle funzioni

Maschi e Femmine

da 6 a 14 anni 

10,8

da 15 a 44 anni 

4,3

 da 45 a 64 anni

10

da 65 a 74 anni

45

da 75 a 79 anni

118

 80 anni  e più 

352,4

 Totale

28,8

Numero disabili (migliaia)*   

1.555

Difficoltà nel movimento

Maschi e Femmine

da 6 a 14 anni 

1,7

da 15 a 44 anni 

2,6

 da 45 a 64 anni

12

da 65 a 74 anni

47,5

da 75 a 79 anni

98,8

 80 anni  e più 

225

 Totale

22,3

Numero disabili (migliaia)*   

1.204

Difficoltà vista udito, parola

Maschi e Femmine

da 6 a 14 anni 

2,4

da 15 a 44 anni

2,7

 da 45 a 64 anni

5,7

da 65 a 74 anni

16,3

da 75 a 79 anni

35,4

80 anni  e più  

128,9

 Totale

11,1

Numero disabili (migliaia)*   

600

Numero disabili (migliaia)

Maschi e Femmine

da 6 a 14 anni 

80

da 15 a 44 anni 

222

 da 45 a 64 anni

362

da 65 a 74 anni

527

da 75 a 79 anni

442

80 anni  e più

982

 Totale

2.615

   

Fonte:Fonte: ISTAT, indagine sulle condizioni -2000. di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999

* Si accia tenzione al fatto che la somma dei disabii secondo il tipo di disabilità è superiore al numero complessivo di disabili, perché una stessa persona può essere portatrice di più disabilità contemporaneamente

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Di che cosa si parla quando si parla di

Ritardo Mentale?

Il Ritardo Mentale non è qualcosa che si ha, come gli occhi blu o il cuore malato. Non è neanche qualcosa che si è, come piccoli o deboli.Non è un disturbo di ordine fisico, anche se lo si ritrova nelle classificazioni delle malattie fisiche Non è un disturbo mentale, anche se lo si ritrova nelle classificazioni psichiatriche (AAMR,1959)

Dallo stigma sociale alla prospettiva ecologica

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MENOMAZIONE

DISABILITA’

HANDICAP

MENOMAZIONE

LIMITAZIONE ATTIVITA’

RESTRIZIONE PARTECIPAZIONE

ICDH 1980

INTERNATIONAL CLASSIFICATION OF FUNCTIONING AND DISABILITY - ICF

54 World Health Assembly, 2001

ICF 2001

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DEFINIZIONI DELLE DIMENSIONI DELL’ICF - a

FUNZIONI CORPOREE FUNZIONI FISIOLOGICHE O PSICOLOGICHE DEI SISTEMI CORPOREI

STRUTTURE CORPOREEPARTI ANATOMICHE DEL CORPO (ORGANI,ARTI,ECC.)

MENOMAZIONE

PROBLEMI NELLE FUNZIONI O NELLA STRUTTURA DEL CORPO, INTESI COME UNA DEVIAZIONE O PERDITA SIGNIFICATIVA

N.B. CIASCUNA DIMENSIONE P PUO’ ESSERE ESPRESSA SIA INTERMINI POSITIVI CHE NEGATIVI

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DEFINIZIONI DELLE DIMENSIONI DELL’ICF - b

ATTIVITA’ESECUZIONE DI UN COMPITO O DI UN’AZIONE DA PARTE DI UN INDIVIDUO

LIMITAZIONI DELL’ATTIVITA’

DIFFICOLTA’ CHE UN INDIVIDUO PUO’ INCONTRARE NELLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’

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DEFINIZIONI DELLE DIMENSIONI DELL’ICF - c

PARTECIPAZIONECOINVOLGIMENTO DI UN INDIVIDUO NELLE SITUAZIONI DELLA VITA

RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE

PROBLEMI CHE UN INDIVIDUO PUO’ AVERENEL TIPO O NEL GRADO DI COINVOLGIMENTO NELLE SITUAZIONI DELLA VITA

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FATTORI CONTESTUALI NELL’ICF

I. FATTORI AMBIENTALI - comprendono l’ambiente fisico, sociale e gli atteggiamenti in cui le persone vivono la loro esistenza

Livello personale: casa, luogo di lavoro, scuola

Livello dei servizi: strutture sociali formali e informali Livello dei sistemi: leggi e regole formali e informali

II. FATTORI PERSONALI - Caratteristiche dell’individuo che non fanno parte della condizione di salute o di funzionamento. Non sono classificati nell’ICIDH2 (età, sesso, razza, formazione culturale, stile di vita, ecc.)

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DEFINIZIONE

Nella definizione il nome o il termine è spiegato il più precisamente possibile. La definizione deve stabilire i confini del termine e separare chi e cosa è incluso nel termine da chi o cosa è fuori dal termine

La definizione di Ritardo Mentale più accettata è più funzionale e interazionista che statistica

CLASSIFICAZIONE

Nella classificazione, cosa è stato incluso nel termine con la definizione, viene diviso in sottogruppi in accordo con principi precedentemente stabilitiStoricamente i sistemi classificativi del RM erano basati sull'QI (lieve, moderato, grave, gravissimo)

Dal 1992 ---> nuova classificazione: sistema basato sulla intensità di supporti necessaria. (AAMR)

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LA DISABILITA' INIZIA PRIMA DEI 18 ANNI

IL RITARDO MENTALE E' UNA DISABILITA‘ CARATTERIZZATA DA

SIGNIFICATIVE LIMITAZIONI NEL FUNZIONAMENTO INTELLETTUALE

SIGNIFICATIVE LIMITAZIONI NEL COMPORTAMENTO ADATTATIVO COME ESPRESSIONI DI CAPACITA' ADATTATIVE CONCETTUALI, SOCIALI E PRATICHE

AAMR, 2002

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1 assunto: le limitazioni nel funzionamento attuale devono essere considerate nel contesto dell'ambiente comunitario tipico dell'età, dei pari e della cultura di un individuo

2 assunto: una valida valutazione include le diversità culturali e linguistiche, così come le differenze nella comunicazione, nella sensorialità, nella motricità, nel comportamento.

3 assunto: nell'individuo, le limitazione spesso coesistono con le forze

4 assunto: un fine importante della descrizione delle limitazioni è lo sviluppo di un profilo di necessità di supporti.

5 assunto: con appropriati e personalizzati supporti per un adeguato periodo di tempo, il funzionamento di vita di una persona con ritardo mentale generalmente migliorerà.

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Modello teorico del Ritardo Mentale

I. Abilità intellettuali

II. Comportamento adattativo

III. Partecipazione, interazioni, ruoli sociali

IV. Salute

V. Contesto

Funzionamento individuale

supporti

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Funzione Scopo Misure e Strumenti

Diagnosi Stabilire la eleggibilità per:servizibenefici protezione legale

Test Q.I.Scale per il comportamento adattativoDocumentazione età di insorgenza

Classificazione Raggruppamenti per:rimborsi servizi o fondiricercheservizicomunicazioni su caratteristiche selezionate

scale di intensità di supportorange o livelli di Q.I.valutazione ambientalesistemi eziologici – fattori di rischioLivelli di comportamento adattativiMisure di salute mentaleLivelli di fondicategorie di benefici

Programmazione supporti

Valorizzazione outcome personaleindipendenzarelazionicontributipartecipazione alla scuola e alla comunitàbenessere personale

Strumenti di pianificazione centrati sulla personaautoapprezzamentomisure di valutazione condizioni oggettive di vitascale di intensità di supportopiani di servizio personalizzati per l’individuo e la famiglia

Quadro per la valutazione del Ritardo Mentale

AAMR, 2002

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PROSPETTIVE FUTURE

PSICOPATOLOGIA DEL RITARDO MENTALE

CONOSCENZA ASPETTI GENETICI

QUALITA’ DI VITA

FAMIGLIA

SVILUPPO DI DATA BASE GENERALI E SPECIFICI PER PROGRAMMAZIONE SUPPORTI